La nostra curt

Stampa questo copione

                                                          

                                              Atto unico liberamente tratto

                                            dalla fantasia e vita giovanile

                                                      dello scrittore

 

                   

commedia inserita nel libro dello

                                               sparviero grigio

                             ogni riferimento a cose  o persone

                                                 è puramente  casuale

                              PERSONAGGI  ED  INTERPRETI

Bambino                                            Matteo                        Angiulin

Bambina                                            Elena              Teresina

Vedovo                                              Fausto                       Vittori

Nonna bambino                               Chiara                        Ancilla

Figlia Ancilla e mamma Angiulin    Barbara          Rosetta

Sola e mamma di Teresina                        Stefania         Ginetta

Magnano                                          Stefano          Rundèla

Strascè                                             Antonio          Doro

Cantastorie                                       Renato           Maneta                     

Zingara                                             Monica           Veriza

Comparse                                         Una

                                                                       Due

                                                                       Tre

                                                                      

                                                          

LA SCENA SI SVOLGE IN UNA VECCHIA CORTE ANNI 60 DI NOVATE MILANESE

Le quinte laterali hanno entrambe una porta, a sinistra abita Ginetta con Teresina, a  destra  Rosetta, Ancilla e Angiulin

Sul frontale a sinistra ringhiera rialzata con finta porta e sedia, scale sul palco abita Vittori

sulla destra  c’è l’uscita  in strada (chiamata uscita tenda)

ad un paio di metri dall’uscita c’è la latrina

Posizionare sul palco  una panchina con vicino drago verde con maniglia pompa acqua

Da qualche parte tirare filo per stendere panni (tra cesso e uscita frontale destra)

Sotto la ringhiera  andrà posizionata una vecchia bici.

Lasciare per terra qualcosa per il Doro (stracci, pezzi di ferro, ecc ecc) e per Veriza

(scena vuota, si apre il sipario)

ANGIULIN      (con cartella e grembiule esce sbadigliando dalla sua porta di casa)

                        TERESINAAAA   ( poi fa due passi  )       

….l’è propri una dona, uff se fann  semper  desiderà  (urla) TERESINAAAAAAA

(Teresina Teresina, …è proprio una donna, uff, si fanno sempre desiderare)

TERESINA     (apre la porta ed anche lei con cartella e grembiule)

Vusa minga malnat, te me sembret el Rundela  quand el va in gir

(non urlare, mi sembri il Rondella quando va in giro).

ANGIULIN      Dai che l’è tardi, voeuri minga ciapà un’altra nota.

 (Dai che è tardi, non voglio prendere un’altra nota)

TERESINA     Preocupes minga, stamatina fasemm in temp, arivemm prima che sòna la campanèla

                       (Non preoccuparti, stamattina facciamo in tempo, arriviamo  prima che suona la campanella)

(si danno la mano ed escono dalla parte della tenda)  

ROSETTA        (entra dalla sua porta con catino pieno di indumenti da stendere tra cui un lenzuolo

                           canticchiando)

O come è bella l’uva fogarinaaaaaaa, o come è bello andare a vendemmiar….a far l’amore col mio bello….a far l’amore in mezz al   prààààààààà

GINETTA         (canticchiando entra dalla sua porta con i suoi indumenti da stendere)

 Diridindindin  dirindindin dirindindin din din din dinnnnnnnn

ROSETTA                    Buongiorno Gineta

GINETTA         Buongiorno Ruseta dormito bene ????

ROSETTA        Divinament, tuta una tirada,  ti ????

GINETTA         un tomento, riesi minga  a ciapà sonn  

ROSETTA        Ma ti  !!!!!  the ghe penset ancamò a quel sciusciabutuni  ??

GINETTA         Fino a prova cuntraria l’è ancamo el mè marì anca se pruvisuriament l’è minga chi, uramai in 16 dì che l’è anda via

ROSETTA        Va che l’è minga anda via….l’è scapà de cà

GINETTA         L’è la stessa roba, e peu so pù che scusa truvà per la mia Teresina, la seguta a dumandam indue a l’è el so pà !!!

ROSETTA        El mè l’è mort tanti ann fa’ ma al mè pinela ghe disi semper che l’è all’estero e che el vegn a cà dumà a Natal

GINETA            E quand  a l’è Natal e el ved che el riva minga  se the ghe diset ?

ROSETTA        (sarcastica) Ghe disi che l’han ciamà  a guidà la slita delle renne

GINETTA         Mi podi minga diga che l’è foeura per lavurà…… sto lumagun el ga mai lavurà, l’era el president dei disoccupà quel tremacua

ROSETTA        E alura trova un’altra scusa diga che l’è andato in contemplassiun

GINETTA         Count chi l’è andàa ?

ROSETTA        èèèèèèè’ ??? count chi l’è anda chi !!!!!!

GINETTA         Te ghe dì che l’è andàa count  el passiun 

ROSETTA        Contemplassione……tutt  tacà….. voeur dì che si è preso del           tempo per pensaga

GINETTA         Pensà a cus’è !!!!! t’el disi mi se la cumbinà, el sarà scapà count qualche sghelfera . al dì de incoeu el mund l’è pien de donn …leger

 

ROSETTA        Si ma anca tanti pesant……esempi  ti ….

GINETTA         Ti  ui, bruta malmustusa, guardet ti, e peu intendevi legera de mural minga de fisic

ROSETTA        Beh dai che l’è tardi, andemm a  lavurà

GINETTA         Si  andemm, 

(escono canticchiando dalla parte della tenda)

GINETTA/ROSETTA La bella la va al fosso…..

VITORI             (entra dalla porta ringhiera  si posiziona la sedia, si siede e  prende il giornale)

                          Grassie, anca incoeu un alter giorno donato, cià vedem se gh’è de  noeuf……freddo polare, termometri fermati a – 10 per furtuna che s’in fermà……

ANCILLA          (entra nel cortile dal sua porta sposta la sedia di un paio di metri facendo rumore e

                          mentre cuce cerca di attirare l’attenzione del Vittori)

VITTORI           Grandeeeeeeee Milannnnnn (esultando) EVVAIIIIIII

ANCILLA          (sbatte sbuffa picchia i piedi sul pavimento)

VITTORI           (alza lo sguardo e vede l’Ancilla) In questa curt gh’è mai nient de noeuf, tuscoss de vecc  

ANCILLA          (adagio e chiaro ) La galanteria non è mai abitata in questa corte

VITTORI           Ueh sciura  madura  per forza,……me ciami minga  galanteria mi,

ANCILLA          Infatti, ti te se ciamet vilan de nom e ciula de cognom, legg el giurnal e muchela va

VITTORI           Mi me ciami Vittori Lumaga, certo che el legi e dopu cred minga che t’el tachi  denter nel cess

ANCILLA          Fa negota, ciapi  i  sluasccc che sono biologici (e li mostra) 

VITTORI           Saran biologici ma in  anca  scarlighenti

ANCILLA          Ma muchela de di stupidad

VITTORI           (canticchiando) i stupidad ti a diset ti,  il biologico una volta se ciamava in una

                         altra manera,  quela che spussa…..

  

ANCILLA          Brutt maleducà d’un malmustus, l’è propi vera che gh’è pù i  omen  de  una volta

VITTORI           Per forsa,  in andà tucc a fa i feri in fund a viale rimembranse

ANCILLA          Già, quei bravi in tucc là, quei cattif in ancamò in gir a  rump i ball

VITTORI           (cercando qualcosa di ferro da toccare) E speri de sta chi ancamò 50 ann alla facia de quei che me voeren mal

ANCILLA          Invece de ciciarà per nagota dimm se el magnan l’è giamò passàa

VITTORI           Se te ghet bisogn de fa del magnan….the ghet de stagnat quaicoss ???

ANCILLA          In minga affari tò, te le vist o no !!!!!!!!!

VITTORI           Te  set  propri  una  spacaturuni, NO !!!! l’è gnamò sta chi, quand el  vegn te ciami basta che te la muchet de vusà

DORO               (Entra vestito di stracci, con borse varie piene di cose inutili arruffate qua e là, il classico barbone,posa  le borse e entra nella latrina)

VITTORI           Uramai el Doro la ciapà la nostra curt cume una tapa del gir, el vegn denter,. el và a scaregass e peu el và

ANCILLA          Che fastidi el te dà sto por omm, indue te voeret ch’el vaga

VITTORI           Ma con tuti i curt che gh’è propri semper chi el gà de vegn ??? perchè el va minga a fala al Tribio’             o ala curt del Necan  o in quela del Censin del Villa

ANCILLA          Prubabilment perché nunch gh’emm el cess  pussè bell de tucc i curt 

VITTORI           O forse perche’ quei di alter curt quand el veden la  fann scapà……

ANCILLA          Vabbè adess muchela e lassà fa de lu

VITTORI           De sicur vo minga a daga una man, certo che el se rangia

DORO               (esce prende le sue borse, guarda per terra, mette quel che trova nel sacco e esce)

ANCILLA          Te vist ????  cume le vegnù denter l’è andà foeura sensa lassà in gir nagota

VITTORI           (annusando e chiudendosi il naso) El so,  el fa sempre nett, indue passa el Doro

                          el fa terra bruciata,( annusando ) quaicoss però  la lassà

ANCILLA          Te ghe semper de bruntulà per nient, l’è mei che vo foeura (ed esce)

VITTORI           Si l’è mei che te vet a fa un gir, vegia carcassa (si siede e legge un fumetto) 

COMPARSE (entrano e pettegolando vanno a sedersi sulla panchina)

RUNDELA        ( entra con delle pignatte al collo, altri utensili di stagno tra le mani e canticchia una canzone popolare ligure)

VITTORI        (rivolto alle comparse) Ueh  gazzettino padano….. andate   a ciamà l’Ancilla,

COMPARSA,  Ancilla…..ANCILLAAAAAAA

ANCILLA        (Entra con un coltello senza manico) Sent Rundela, gò bisogn de un miracul,

RUNDELA     (Con accento ligure)            Per favore mi lasci andare un attimo in….bagno

                         (facendo segno con la mano alla latrina)

ANCILLA        ma tucc chi vegnen ? Va ben dai movess…uffff

VITTORI        per forsa, c’aviamo  un bagno  a 5 stelle…….

ANCILLA        Muchela bruntolo perenne

GINETTA       (entra)Ciao Ancilla, (vedendo   qualche pignatta del magnano) gh’è in gir el Rundela ?

ANCILLA        Si, l’è adrèe a mulà

GINETTA       A mulà cus’è se i curtell  in chi,

ANCILLA        Ma non a molare con una elle,…mollare .count  2  (e fa cenno alla latrina)

GINETTA       Ahhh   è  in fase di  scarico

ANCILLA        pover fioeu el g’aveva  la vesciga piena

                        (si sente un forte rumore ….come quello di un martello pneumatico).

VITTORI        Porca eva…….se el ga mangià cus’è……el cement armà ???????

RUNDELA     (esce dalla latrina e fa un gran respiro) AAAAAAhhhhhhhhh adesso sto davvero bene

 (vede Ginetta)  Ohhhh signora Ginetta buongiornooooooo,

GINETTA       (facendo smorfie) Anca a ti ….ta set a post  adess ?

RUNDELA     Si, adesso sto’ benone

ANCILLA        (interrompendolo) Dai Rundela  damm a  trà

RUNDELA     (adocchiando di tanto in tanto la Ginetta) Si  Ancilla  son tutt’oregia

ANCILLA        Cume disevi prima…the ghe de famm un miracul

GINETTA       Un  miracul ????

RUNDELA     Se posso …..lo faccio volentieri

ANCILLA        Go  bisogn  de un manic noeuf  per ……

GINETTA       (Urlando ) ANCILLA …..te set diventada mata ????

ANCILLA        Ma se the ghe  capìii   cus’èèèèèè (estrae un coltello senza manico e lo mostra ) el manich del curtelll no ???

GINETA         Aaaaaaaaaaaaaaa   

RUNDELA     (lo prende in mano) si penso di fare questo miracolo, sarà pronto  per il prossimo  giro

ANCILLA        Grassie Rundela

GINETTA       (civettando) Ma cume te set brau Rundela, chissà quanti manichi giusti alle donne

ANCILLA        (la guarda un po preoccupata) Ginettaaaaaaaaaaaaaaaa

RUNDELA     E’ il mio lavoro aggiustarli

GINETTA       La prossima volta me ne serviranno due….a me

ANCILLA        (ancandola) Muchela

 

RUNDELA     (cotto) Ginettina ti portero’ tutti i manici che vorrai

GINETTA       Siiiiiiii mio bel Rondellino

ANCILLA        Beh  basta adess….. ti  Rundela via…..foeura di ball

RUNDELA     (baciando la mano di Ginetta) buona giornata donne, olidin olidin olidera (ed esce)

ANCILLA        E ti  va a cà a prepara el disnà che tra un po riven i fioeu da scola

GINETTA       Vo……vo……. uffffff  che  barba….mi  voeuri  un   ommmmmmm

                        (ognuna entra nella loro casa mentre tornano i ragazzi da scuola, entrata dalla tenda)

ANGIULIN      Adess chi ghe la diss a la mia vegia che gò ciapà la nota

                        (Adesso chi lo dice a mia mamma che ho preso la nota)

TERESINA     Diga che l’è culpa mia, tua mama la gà un debul per mi

                          (Dille che è colpa mia, tua mamma ha un debole per me)

ANGIULIN      Speremm,  (Speriamo)  (esce di scena dalla porta di casa sua )

TERESINA     (idem dalla sua porta di casa)

VERIZA          (entra quatta quatta, con al collo uno straccio con dentro il figlio, guarda se c’è in giro

 qualcosa da rubare, sente dei rumori  e si posiziona dietro il lenzuolo steso sedendosi  contro il pannello)

VITTORI        (entra di corsa con la sedia,  ed entra nella latrina lamentandosi per il mal di ventre)

GINETTA      (Entra col catino e chiama Rosetta urlando))

                       Rusetaaaaaa, vegn a tucà la biancheria per vedè  se  l’è   sucia

ROSETTA     (entra anche lei col catino vuoto) Cià  sentemm  (e tocca il lenzuolo dove c’è Veriza)

VERIZA          (quando si muove il lenzuolo si alza di scatto e tende la mano elemosinando parlando un                     italiano incomprensibile )     Fate la carità, ho un neonato da sfamare

ROSETTA     (spaventandosi e urlando e lasciando cadere il catino) aaahhhhhhhhhh

GINETTA       Ma bruta ostrogota, se te voeret cus’è…..se capiss nient de quel che te diset

VERIZA          Abbiamo fame,  dai datemi un po di lire per prendere da mangiare

ROSETTA     Ma va via  piatula

GINETTA       Va ala curt dell’asin del vittori, lì te dan de mangia,

VERIZA          (esce maledicendo le due donne) brutte streghe, occhio malocchio, prut prut

                        (riassestandosi e continuando a tastare i panni stesi)

ROSETTA     Semper la stesa vita, semper i stess facc, semper i stess guai

GINETTA       The ghet rasun Ruseta, semper la stesa vita,

ROSETTA     Mai un culp de furtuna

GINETTA       Mai un segnal  che cambia la vita

(dalla latrina si sente un forte rumore,  ……Vitori lascia cadere la sedia)

ROSETTA     aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa……el  segnal

GINETTA       prontoooooo….chi  paaaaaaaaaaaarla ??????

(questo rumore si ripete)

ANCILLA        (entra e si siede)

ROSETTA     Ma  se  gh’èèè    un   terremot ????

GINETTA       Ma chi l’èèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèè

ANCILLA        Ma  chi  volete che sia………. Capitan bombarda no  ??  l’è  el  Vittoriiiiiiiiiiiiiiiiii

che el  sarà  burlà  giò  count  la  cadrega

(Ginetta e Rosetta brontolando continuano a tastare  i panni stesi parlando tra di loro)

VITTORI        (uscendo dal cesso )Culpa  tua  e  dei  to  sluasshhhh che  g’han  fa  scarligà  la  cadrega 

ANCILLA        Te  set   l’unich  al   mund  che   el  và  al  cess  count   la   cadrega

VITTORI        Mi  podi  perché   c’ho   una   mira   infallibile

ANCILLA        Ma muchela,  ti  te  ciapet  la  cadrega  perché  se te se sbasset  giò  dopu  te  set  pussè  bun  di   rialsat

VITTORI        Vurarà  di  che  la prossima volta te  ciami  ti  per  alzam  

ANCILLA        Gnanca  se  te  me  paghet  vegni a  dat  una  man  

VITTORI        Te  rispundi  minga  perché  sount   educà (e torna a sedersi a casa sua)

ANCILLA        Donne andemm a mangià che l’è tardi. I fioeu reclamen

                        (Ginetta e Rosetta annuiscono ed escono ognuna entra nella propria casa)

(entra el Maneta con chitarra e canta una canzone milanese)

(Vittori risponde a  certe situazioni che la canzone prevede) 

Chi è che dis ch'el vin el fa mal

l'è tutta gente, l'è tutta gente

chi è che dis ch'el vin el fa mal

l'è tutta gente de l'ospedal.

Io ne ho bevuto tanto

e non mi ha fatto male

l'acqua sí che fa male il vino fa cantar.

Ohèj che la vaga ben, che la vaga mal

siam sul fior de la gìoventú

pensa a la magna e bevi

pensa a la magna e bevi

ohèj che la vaga ben, che la vaga mal

siam sul fior de la gioventú

pensa a la magna e bevi

bevi anche tu!

A porta Romana ier sera pioveva

a porta Cicca ìer sera pioveva

a porta Genova ìer sera pioveva

a porta Volta ier sera pioveva

a porta Garibaldi ier sera pioveva

a porta Venezia ier sera pioveva

a porta Vittoria ier sera pioveva

a porta Magenta ier sera pioveva

a porta Ludovica ier sera pioveva

a porta Noeuva ier sera pioveva

a porta Vigentina ier sera pioveva

Te se ricordet i temp indree

quand che andavom a spazzà i pollee

spazza i pollee robà i gaijnn ora pro nobis!

Sont content de vess al mond

a savè che l'è rotond

alegher alegher

a rampegà in sui veder

in sui veder a pee biòtt

tant i sciori fan nagòtt!

L'altro giorno andando a spasso

in su i riv del Lagh Maggior

respirando l'aria pura

cont i sò graditi odor

m'è vegnúuu l'ispirazion

ma de lassà giò i calzon

o che gioia o che piacere o che cuccagna

cagà in campagna!

O che gioia o che piacere o che cuccagna

cagà in campagna!

Puttost che toeu ona donna

mi toeuvi ona cavretta

ghe foo mangià l'erbètta

ghe foo mangià l'erbètta

puttost che toeu ona donna

mi toeuvi ona cavrètta

ghe foo mangià l'erbètta

ma mí la donna la toeuvi no!

Viva l'amore l'amore l'amor che vien che va

viva l'amore l'amore l'amor che vien che va

viva l'amore che viene e che va

viva l'amore ma chi lo sa far

Puttost che toeu ona donna

mi toeuvi ona gilera

voo a spass mattina e sera

voo a spass mattina e sera

puttost che toeu ona donna

mi toeuvi ona gilera

voo a spass mattina e sera

ma mi la donna la toeuvi no!

Viva l'amore l'amore l'amor che vien che va

viva l'amore l'amore l'amor che vien che va

viva l'amore che viene e che va

viva l'amore ma chi lo sa far!   (Ancilla entra e va nella latrina col vaso da notte)        

Puttost che toeu ona donna

mi toeuvi ona ses'cent

voo in gir ma tutt content

voo in gir ma tutt content

puttost che teou ona donna

mi toeuvi ona ses'cent

voo in gir ma tutt content

però la donna la toeuvi no!

Viva l'amore l'amore l'amor che vien che va

viva l'amore l'amore l'amor che vien che va

viva l'amore che viene e che va

viva l'amore ma chi lo sa far!

Ohi bella se vuoi venire su l'omnibus, su l'omnibus

ohi bella se vuoi venire su l'omnibus con me

Mi no, mi vegni no, mi gh'hoo paura, mi gh'hoo paura

mi no, mi vegni no, mi gh'hoo paura de borlà giò!

A gh'è el prevòst che sta a Precòtt

che quand el caga ne fa on fagòtt.

A ghe n'è on alter a Crescenzagh

che prima la fa e poeu la liga col spagh.

E poeu ghe n'è vun che stà a Cinisell

che prima la fa e poeu ghe leva el cappell.

E poeu ghe n'è 'n alter che stà a Lambraa

che prima de falla el va adree a caragnà.

E poeu. ghe n'è vun che l'è propi ridicol

lù el va a falla dedree di edicol.

A ghe n'è on alter a Villapizzon

ch'el caga, l'ughetta e poeu '1 fa i panatton!

MANETA       (prima di uscire passa da Vittori e chiede elemosina col cappello in mano)

                     Sciur Vittori  ………….

VITTORI        Maneta, te do vulentera qualche lira perche te set sta propri brau

                       (mette la mano in tasca, si tocca un po dappertutto ma nn trova nulla)

                      Osti me dispiass Maneta, go gnanca un centesim,  sount a bulèta sparada me spiass

MANETA       (brontolando esce)

 

ROSETTA     (entra canticchiando ) Erun in 4 count el Padula

GINETTA       (entra continuando a canticchiare ) el Rudulf el Gajna e peu mi

                       

ROSETTA     Eh  magari ghe fussen 4 omen in sta curt invece de….(sottovoce)un vecc  (indicando Vittori)

VITTORI        (sapendo che c’è Ancilla nella latrina e volendo farle uno scherzo con un palloncino fa quel rumore

                        PPPPRRRRRRRRRRRR   PPPRRRRRRRRRRRR

GINETTA       Ossignur  se succed, ghe atachen i marsiani

ROSETTA     Aiutoooooooo…….ci  massano

ANCILLA        (apre adagissimo la porta della latrina senza fare rumore, esce, la richiude e si avvia verso la porta di casa sua)

ROSETTA     Ma mamaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa,

ANCILLA        (spaventata)  AAAAAHHHHHHHHHH

ROSETTA     Ma te se stada ti ???????

ANCILLA        a fa  cus’èèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèè

ROSETTA     (titubante per nn rispndere parolacce) a….a……a……a sunà la ttrumba nooooooo ?

ANCILLA        Ma te se mata ?????? Mi fu no chi rob chi

VITTORI        (si trattiene dal ridere ma a fatica)

ROSETTA     Ti ui te seret denter ti nel cess

ANCILLA        El so…….ma sun minga stada mi…..mi fo minga rumur

VITTORI        Siiiii, le la fa minga rumur la fa dumà udur

ANCILLA        Ecu chi l’è stà, brut malnat, se vegni li te strapi la dentera

VITTORI        Ah  ah ah, quela de sura o de sota..ahahahah

ANCILLA        Rid rid manigoldo, prima o poi ti sgarbello tutto

VITTORI        (prendendola in giro) te ucur el sgabell per fal  ahahah

ANCILLA       (attaccandosi alle donne)  Tegnim, tegnim se nò vo là  e ghe fo mal

VITTORI       Lassila andàà che la ruzi gio dai scal  

ANCILLA        Vo via prima che te sbati gio dal palco   (e esce dalla sua porta)

ROSETTA     Ma perché in sempre adrèe a taca lit

GINETTA       E pensà che pudarien sta ben anca insèma, a fass cumpagnia

 ROSETTA    (stanno x uscire e si fermano)va ben dai  ciapa i to strasc che andemm a stirà

                                   (mentre ritirano i panni)

GINETTA       Va ben…andemm…..ti uih  pero’ denter chi manca quaicoss

ROSETTA     Già, ghè minga de omen, o in giuvin o in ansian denter chi

GINETTA       Sta povera curt l’è adrèe a diventa semper pussè vegia

ROSETTA     A proposit de vegia, duman l’è al mè compleanno, festegiem count tucc quei de la curt ???? chi de foeura ??  se ten diset ti ?

GINETA         Mi ghe sto, te do una man a urganiza se te voeret

ROSETTA     Va ben, duman matina dopu el mercà  preparum.(avvicinandosi al Vittori) per piasè sciur Vittori se el ved el magnan, el Maneta e  el Doro  ghe diss se duman vegnen a festeggia’

VITTORI        Vaben se i vedi gh’el  disi

                        (si fa buio si fa luce, Il mattino seguente entrano le comparse dalla tenda e si siedono sulla panchina sempre a  pettegolare,  

ROSETTA     Menu mal che gh’è i don,  ueh vialter per piasè me di una man a  purta denter el tavul    

(Le comparse  aiutano Rosetta)    Grassie donn, intanta che vo a cambiass sistemate la      curt e cuminci a parecià, vedarì che vesti al’ultima moda che indossi      (esce) 

GINETTA       (entra )   Alura gh’è bisogn de una man ?

                        (le donne le fan capire che manca la tovaglia)

Ossignur gnanca la tuaia  la gà,  adess ve do quela che go ciapa’ stamatina al mercà  (la prende dal sacchetto che aveva con se e la porge alle donne che la stendono sul tavolo)

                        (dall’entrata tenda entrano ll Magnano, il  Doro e Maneta)

VERIZA          (entra col fagotto al collo e si siede sempre al solito posto)

RUNDELA     (sventola felice il manico del coltello a Ginetta)

GINETTA       (rivolta alle donne eccitata ) El me purtà el manich, che brau omm , adess go el manich ….

                        (le donne si ritirano sulla panca)

(entrano anche Ancilla e i due ragazzini, tutti si mettono sotto la ringhiera, le comparse

si posizionano davanti al tavolino coprendolo e tutti, al  segnale di Ancilla --………..

ANCILLA        Dai cantemm tucc insema….vun……du…….tri ….

TUTTI                        Tanti auguri a teeeeeeeeeee, tanti auguri a teeeeeee Tanti auguri Ruseta..tanti auguri a                                 te……(Pinuccia, Lucia e Simona si posizionano in modo da nn far vedere il tavolo a Rosetta

ROSETTA     (Entra tutta raggiante di corsa e sfila davanti al palco e per tutto il palco non accorgendosi che la tovaglia è identica al suo vestito, in mano ha 1 bottiglia spumante e pasticcini, le

                       due donne si spostano dal tavolo, 

accortisi della tovaglia uguale al vestito comincia a agitarsi e a farfugliare, le donne della panchina ridacchiano, Ancilla cerca di calmare Rosetta, Vittori se la ride beatamente, Angiulin e Teresina si prendono per mano e stanno in un angolo a guardare)

ROSETTA     Menu mal che duveva vess un vesti’ al’ultima moda

ROSETTA     (Consegna sgarbatamente bottiglia e pasticcini a chi le è piu vicino e additando Ginetta)

Ti …..vipera

Ti     finta  amisa

Ti  …strunsa ….. ti ………..

GINETTA       Ti.. un bel  nagota, cume fasevi a savè che te cumpret un vestì count la  stoffa cume la mia  tuaia

ROSETTA     Ma  te   par  stoffa  per  fa   una  tuaia ?

GINETTA       E a ti  te   par  una  stoffa  per   fa un vestì  ??? Fa nagota dai tanta  te  ved   nissun

ROSETTA     Ma se  in chi  tucc , che figura fo count la curt, va cume           riden………(rivolta alle donnine)

e vialter muchila néh

GINETTA       Dai fala curta, muchela de vusa per nagota

ROSETTA     Nagota un para de siful ….. toh   ciapa  (prende la tovaglia e la butta nella latrina)

GINETTA       Ma te se mata ? va che lo pagada neh, malmustusa de v’ona (va a prenderla)

ROSETTA     E alura cambiala, movess  (molto risentita)

GINETTA       Dai la giri de sota basta che te la muchet , 

                      (nel frattempo le comparse aprono pasticcini e bottiglia lasciando tutto sul tavolo)

VITTORI        (accortisi di  Veriza) Dai pora dona, va anca ti a mangia quaicoss

VERIZA          (dalla contentezza consegna la bambola violentemente verso Vittori che la prende con spavento)

                       Grazie vecchio rimba tienilo tem entre mangio  (sempre in italiano incomprensibile)

DORO/VERIZA (essendo gli unici che nn han battute, si abbuffano di pasticini e spumante, le

                           comparse invece sorseggiano e mangiano molto delicatamente)

GINETTA       (a Rosetta) Ti uhi guarda chi gh’è….el Rundela….va che bel umett (e lo saluta)

                       a gh’è anca el Doro, va che bel’om che l’è ancamò

 

ROSETTA    El Doro me piass  minga, se go de catà foeura preferissi el Maneta

 (e lo saluta)Rosetta si avvicina a Maneta e cominciano a parlare, idem fa Ginetta con Rundela.Pian piano la corte si svuota,Veriza va da Vittori e riprende il figlio,  le comparse si portano via il resto del banchetto compreso tovaglia e tavolo,  il Doro con passo furtivo prende la vecchia bici sotto la ringhiera e tenta di rubarla, Vittori si accorge, gli corre dietro riprende la bici e la rimette sotto la ringhiera, poi esce da dove abita,  buio e luce )

ANCILLA        (entra con la scopa e sistema un po la corte canticchiando o mia bèla gigugin)

ROSETTA    (entra molto triste e dice alla mamma Ancilla) Mama,  mi sount stufa de stà depermì,  anca l’Angiulin el gà bisogn de cumpagnia, de una persona che ghe insegna quaicoss della vita.

ANCILLA        Ruseta, fala curta, se the ghe de bisogn

ROSETTA     Mama, insoma……. Go bisogn de un omm

ANCILLA        Un omm  ????  e perché  mi  no ????? sount diversa da ti ???         epur vivi istess, riessum a tirà avanti

ROSETTA     Ma mama, ti te set…insomma  ti te set’ vegia ……..

ANCILLA        ti uhi, vegia no, semmai ansiana

ROSETTA     Vaben sei  ansiana, non hai più certe      pretestioni….e peu anca l’Angiulin el gà bisogn de un omm che el giuga count lu, che ghe insegna cume se vif, che el ciciara count  lù insoma

ANCILA          (risentita) V’ess ansian voeur minga di che ghemm de crepà, bruta strunseta, comunque per mi la va ben, se te rieset a truà un tuaia che el  te  suporta e che el te porta via , beh pegg  per lu (si siede e  smanetta con i ferri)

ROSETTA     Grassie mama, sarà cuntent anca l’Angiulin, pover fioeu, magari stemm tucc insema in cà

ANCILLA        Tucc insema ????? Ma gnanca per idea, voeuri minga spacaball in cà

ROSETTA     Alura te cercaremm un’altra cà tuta per ti….è mama ???

ANCILLA        (austera)  ricordes una roba……io uscirò da questa corte stravaccata per terra, denter in un tocc de legn, solo così andarò per semper dala mia court  

ROSETTA     Va ben mama. Lassem che vegna  el mument

GINETTA       (entra fischiettando)

ROSETTA     Cuor allegro il ciel l’aiuta è ???

GINETTA       Ciau Ruseta, beh sount serena, a ti te gira mal ?

ROSETTA     Stamm a  sentì. (si siedono sulla panchina) Mi so minga se ti te sentet el bisogn, ma mi si, el senti tantu ….

GINETTA       ( allungando le orecchie e guardandosi in giro) Ti ui, mi senti nagota, 

ROSETTA     Gineta famm fini piatula, senti el bisogn de……insoma….de prutesiun, de sicuressa, de….

GINETTA       Prutesiun ???  sicuressa ??? Ruseta…qualche dun el te stulchinga ?

ROSETTA     èèèèèèèèèèèèèèè… se te ghe di cus’èèè ???

GINETTA   Stolchingh no ??? (sapientona) cioè che qualcuno ti  sinsiga, ……

ROSETTA     Eeeeeeee..magari.. Ma no Gina, te capisset no !!! Voeuri di che….senti el bisogn de………

GINETTA       deeeeeeeeeee ??????

ROSETTA     (vergognandosi e dicendolo sottovoce) un om

GINETTA       Un….che ?????  gò minga capì…parla pussè fort

ROSETTA                 Ossignur te set diventada surda…..(urlando) UN OMMMMMMEEEEENNNNNN

GINETTA       Un omen ?  finalmenttttttttttt              

ANCILLA        (alzandosi) Ma l’è semper quel de prima  o  l’è  un alter

ROSETA        Va via mama, va via (a Gineta piagnucolando)  Mi e el me pinèla gh’emm bisogn de un omen            che ghe daga sicuressa per el duman, specialment per l’Angiulin pover fioeu.

GINETA         te ghe razun Ruseta ma te ghe le dì a to mama ? a l’Ancilla ?

ROSETA        Certo che ga lo dì,  la bruntulà un po ma la gà cunsentì.

GINETTA       The me disarè minga che count el Maneta..

        

ROSETTA     Beh cume te disevet ti l’è minga de butà via

        

GINETTA       Infatti, e peu mi  el Rundela el moli minga

ROSETTA     Pensa che bel se la nostra curt la se riempis ancamò dei noster

                        omen, el sarìa un bel miracul

GINETTA       Adess  curr minga che la strada l’è lunga ancamò,

ROSETTA     El so, e peu mi gò el prublema de la mia mama   podi no

tegnela in cà e le la voeur minga anda via.

GINETA         Ruseta, una suluziun ghe sarìa e l’è anca pussibil che la succeda

ROSETTA     Sentemm se te ghet per la crapa

                       

GINETTA       Gh’avem de truà un modo  che tua mama e el Vitori vaghen a fa un girett per un 15 dì, scumeti che quand turne indrèe andrann a viv insema  e indue secunda ti ????

ROSETTA     ……a cà del Vittori ?

GINETTA       Ma certoooooooooooooooooo,

ROSETTA     Inscì  mia mama l’andarìa minga via dala curt, la cambiarìa  dumà porta d’ingress

GINETTA       Eccerto, el Vittori el gà la cà libera,  la tua cà invece la sarà ucupada

ROSETTA     Ucupada ?????  ueh  me sfratten ????  mi paghi semper l’affitt

GINETTA       Macche sfratto…….pussibil che te capiset minga ??????? Rundela (additandosi) Maneta (additandola)

ROSETTA     Ossignur……. Insci svelt ????

GINETTA       Si, si, prufittum dell’ucasiun  che tua mama l’è in gir count el Vittori

ROSETTA     A proposit, ma indue vann ?

GINETTA       Ecu, quest l’è un prublema

ROSETTA     Cume fasemm a mandai via insema per 15 di ?

GINETTA       El so minga, parlem count el Maneta e el Rundela   

ROSETTA     E se ghe disèm

GINETTA       Ghe disèm che se voeren vegn ad abità count nunch nela court g’hann de cumprà

                      du bigliet ai vecc per una crociera         

ROSETTA     Mia mama count el Vittori ???? in crociera ??????  e cume vann in bicicleta ?

GINETTA                   Ma no !!!!!! count el barcun…..tipo el Titanic …..te se riucordet ????

ROSETTA     Quell che l’è funda ??????

GINETTA       Si tipo quell ma el funda minga quest chi, dai disemeghel ai omen, andemm

(escono dalla parte della tenda, luce fioca, entra Maneta e canta un’altra canzone famosa milanese, durante la canzone entra Rundela, si mette in un angolo attende che  la canzone finisca. le luci si  accendono)

Ohej mì sont partii a fa el gir del mond
Ma per vedè se l'era rotond
per lavoramm trii o quatter sposòtt
perchè s'eri stuff de andà al casòtt.

Ecco ch'emm fàa el primm salton
e semm arrivaa fin in Giappon
ohèj lilinscí hinn faa different
sòtt ai barbis gh'han denter i dent.

Gh'è'l Gervas cont el Battista
in Giappon che,fan i dentista
ohèj giovinòtti andemegh adree
se nò gh'è'l mezzo de vegní a cà a pee.

Am abaradàmm
ad Addis Abeba gh'han miss i tram
gh'han miss i tram con la perteghetta
e tucc i negher in bicicletta.
Em eberedèmm  vendi la vacca e vegni a San Rèmm
Um umeredúu
gh'è in gir la vos che tí te see on cúu.

Mí sont el ras ma de la Bovisa
e quand la gent la me ved a passà
me varden i scarp, i calzon, la camisa
e disen tucc: a l'è matt de ligà.

Ma lor el san minga che sont travestí
de dònna la sera de omen del dí
controlli i bastion da la Fera a Lorett
avarii già capí che sont mí el 07.

America Russia Cina e Giappon
con mí a hinn in ottim relazion
e i tegni informaa de tutt l'andament
da la Trecca a lo scalo de smistament.

E inscí hoo tiraa su on sacch de dònn
de tucc i paes e trii de Sarònn
e ci ho una giulietta color pisquano
per controllare tutta Milano.
A gh'è la Maria la stiradora
che lee per i bigol la va in malora
lee i e stira a ùuu a dùu
vun con la nasa e l'alter col cùu.

E lee come tosa la me piasaria
ma l'è on poo bassa de carrozzeria
ohèj come dònna l'è minga mal
ma vacca malora la pesa on quintal.

Slonghi la man per toccà la foinera
ohèj porco can la trà giò la dentera
slonghi la man per avègh on sostegn
la ghe se disvida la gamba de Iegn.

Però de danee lee n'ha faa on spropòsit
la gh'ha el sedes ch'el par on depòsit
ghe passa denter la littorina
el capp stazion con la banderina.

Ohi la bissa la bissa la bissa
l'è la regina del Parco Ravizza
la gh'ha trent'ann ne dimostra desdòtt
l'è la regina de tucc i casòtt.

lo son Pierino il moccolo e foo el barbee
e l'hoo imparaa da piccolo sto bel mestee
Son stato in Abissinia, venivo da Macao
per fagh la barba al Negus intorna al bus del gnao.

La la barba a noi non ce la fanno
se ce la fanno la pagheranno
o se on bel dí se incontraremm
pistolettaa de la vacca malora se tiraremm.

A mezzanotte in punto

gh'è scur, gh'è scur

col lanternino in mano

gh'è scur, gh'è scur

l'è quell che cerca i mocc

l'è quell che cerca i mocc

Leonora ciccom'

Leonora cíccom

Leonora... ciccom!!!

Sí sí nun ciccaremm, nun ciccaremm tucc insemma

sí sí nun ciccaremm, nun ciccaremm tucc insemma

coi mocc! coi mocc! coi mocc e'1 lanternin!

Sont passàaa de la cà di ball negher

gh'era la lumm, gh'era la lumm

ont passaa de la cà di ball negher

gh'era la lumm con foeura ci fumm!

Angiòla pissa in la tòlla

pissa in del lett, perebeppeppett oh oh

Angiòla faccia de tòlla

m'hai rovinato la canna del formenton!

Ohi vita, ohi vita mia ohi core 'e chisto core

si' stato 'o primm'ammore

e o primm' e l'urtemo sarrai pe 'mme

Oh vita, ohi vita stracca

sont stuffa de fà la vacca

ohi mondo, ohi mondo boia

de fà la…..GIOIA mi me senti pú!!

  

                 

  (Finito la canzone Rundela si avvicina a Maneta)

RUNDELA     Allora siamo d’accordo ? Domani vai a comperare due biglietti per una crociera 

MANETA        (annuisce facendo cenno con le mani che lui soldi non ne ha)

RUNDELA     Lo so che sei a bolletta. Pago io , tu devi solo dare i biglietti a Angiulin e Teresina spiegando cosa debbono dire ai vecchi, va bene ?

MANETA        Si  dai,  ghe  sto, questa curt me piass e farìa tuscoss per restaga (escono il tempo di uscire e Maneta rientra subito)  Ma per indue i ciapi i bigliett  (a alta voce) RUNDELA, RUNDELAAAAAAAAAAAAA,  ossignur adess  se fo, che bigliett ciapi,   per indue ……(uscendo) RUNDELAAAAAAAAAAAAAAA     

         

                       (entra Angiulin e chiama Teresina a alta voce)

ANGIULIN      TERESINA, TERESINAAAAAAAAA vegn chi (Teresina vieni qui)

TERESINA    (entra) Ma se te vusett semper cume el Maneta (Ma cosa urli come il Maneta)

ANGIULIN      Propri Lu, te ghe capi’ quel che ga di de fa ?

                        (proprio Lui, hai capito quello che ci ha detto di fare ?)

TERESINA     Si,  dobbiamo capire dove piacerebbe  andare Ancilla e Vittori e che i biglietti sono

una vincita, andiamo  (Angiulin sale da Vittori e Teresina entra  da Ancilla)

                        (Da dietro le quinte)

VITTORI        Ma ghe pensi gnanca, mi in gir  count quela vegia bacuca ?????

ANCILLA        No No, podi minga andàa count v’un che el bruntula 25 ur al dì’, no vo minga no

VITTORI        (entra in scena dalla sua porta con Angiulin) Ueh per chi m’han ciapà, per il suo badanto ?????

ANCILLA        (sente e entra in scena dal suo ballatoio con Teresina) Ma quale badanto d’egitto, ti te set mai guardà al specc ????         Te vedet minga che te ghet un pè ne la fossa ????

VITTORI        Mi ghe n’avrò v’un  ma ti the ghi et denter tucc e du

ANCILLA        Ti te bruntulet ma te piasarìa però andà a vede’ i grataciel che tuchen la luna a New York

VITTORI        Perché a ti te piass minga andà a vede la cà bianca a Washington  ?

ANCILLA        Eh si, me piasarìa si

VITTORI        Mi me sdraiarìa in  tera per vedè i grataciel per la lunga

(a questo punto i ragazzi han capito dove desiderano andare Vittori e Ancilla)

ANGIULIN      (davanti al pubblico) The ghe capì indue voeren andàa ???

TERESINA     Si si, voeren andà in america, a New York e Washington  

ANGIULIN   (rivolto ai vecchi mentre prende per mano Teresina per uscire)

                        Beh noi andiamo  a ritirare i biglietti in uratori (ed escono dalla tenda)

ANCILLA        Ti uhi, certo che i fioeu g’han avù una bela furtuna a vinc i du bigliet ala luteria de l’uratori

VITTORI        Furtuna sfaciada de bun, e sicume se peu minga butai via, ghe tuca per forsa andà, MA VADO PERCHE SON COSTRETTO, CONTROVOGLIA, SE LO RICORDI SIGNORA ANCILLA

ANCILLA        Stà tranquill sciur Vittori, ognun per la sua strada, voeuri minga sentitt bruntulà cume una pignata  de fasò 

                        (ognuno rientra nella propria porta di casa e si prepara indossando un indumento tipo

                       Giaccone o cappotto)

                       

                        (rientrano i due ragazzini con i biglietti  e vanno a prendere i due vecchi per la partenza)

ANGIULIN      (bussando)  Vittori l’è ura   (Vittori  è ora)

TERESINA     (bussando) Ancilla  l’è ura de andà  (Ancilla è ora di andare)

VITTORI        (esce di casa con la valigia con la scritta NIU IORCH e la posa in terra davanti al pubblico dalla              parte della scritta)

ANCILLA        (anche Lei con la valigia con la scritta UOSCINTON  e la posa mostrandola al pubblico)

                                   (nel frattempo tutta la gente della corte si assiepa negli angoli un po nascosti, sia le comparse sia   Veriza, Doro, Rundela, Rosetta, Ginetta)

                        (Angiulin e Teresina legano i rispettivi biglietti alle maniglie delle valigie)

VITTORI        (verso il pubblico) A vo propri perché gh’è i bigliett gratis altrimenti stavi a cà mia

ANCILLA        (verso il pubblico) Anca per mi istess, (al Vittori) va che voeuri minga sta’ tacà a ti

percio’ ……pedala

VITTORI        Sta tranquila che vo, e ocio a minga burlà giò perché sennò te passi de sura

                        (prendono le valigie e brontolando escono)

                        (tutti esultano per la partenza dei due anziani gridando forte e applaudendo)

TUTTI            SIIIIIII -  EVVIVA   -  BRAVIIIIII   

                                   (Rosetta con Maneta escono dalla porta di Rosetta,  Gineta con Rundela escono dalla

                       porta di Ginetta, mentre comparse Doro e Veriza escono dalla tenda in scena rimangono solo i ragazzi che si  pongono davanti al pubblico tenendosi per mano)

TERESINA     eeeeeeeeeeee  l’amur…… l’amur

ANGIULIN      Da bambini l’amore è giocare assieme con tanta tanta allegria

TERESINA    Da grandi  l’amore è la famiglia

ANGIULIN      Da anziani l’amore sono i litigi  e i dispetti ma sempre uniti

TERESINA     eeeeeeeeee  l’amur…..l’amur…… el nass,  el cress,  el moeur  denter el noster coeur

                                                                             (nasce , cresce, muore dentro il nostro cuore)   

ANGIULIN      Si, ……e anca  denter  la nostra curt  (e anche dentro la nostra corte)

(fanno un inchino al pubblico ed escono, il sipario si chiude)