La nostra festa

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"LA NOSTRA FESTA"

"LA NOSTRA FESTA"

(Tragicommedia in 5 quadri di Andrea Jeva)

Personaggi:

- Paolo

- Ruggero

- Lucia

- Antonio

- Angela

I diritti d'autore di "La Nostra Festa" sono protetti e tutelati dalla Soc. S.I.A.E. (Societa' Italiana degli Autori ed Editori).

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QUADRO 1

(Una stanza. La tavola è apparecchiata. Al tavolo c'è Angela. Antonio è seduto su uno sgabello in mezzo alla stanza. In piedi c'è Ruggero e Paolo. Lucia è alla finestra che è aperta. Paolo guarda verso il pubblico, dopo un po' estrae una pistola, la punta al cuore. Antonio e Lucia accennano ad accorrere verso Paolo. Paolo si spara. Cade morto. Buio)

QUADRO 2

(Tutto come quadro precedente. La finestra invece è socchiusa. C'è poca luce. Paolo in piedi guarda verso il pubblico. Ruggero è in piedi. Gli altri sono seduti intorno al tavolo)

Ruggero - (Dopo un po') Oh! e se provassimo a ridere? (Indifferenza di tutti) ...Angela dillo tu, magari a te...

Paolo - (Interrompendolo) Tu sei proprio cretino.

Ruggero - Ah si, e perché? (Ride. Poi ad Angela) Hai visto? mi si dice cretino e io dico: (A Paolo) e perché? (Ride come se l'avesse detta grossa. Poi a Paolo) Ah si, e perché? (Ride).

Angela - Dai Ruggero lo vedi che non abbiamo voglia di ridere. Paolo ti pare che adesso una lettera ci deve rovinare tutto?

Lucia - Succede così, ci sono parole che tagliano come coltelli.

Antonio - Beh ma questo Carlo chi lo conosce, se è scontento tornerà. (A Lucia) ...E poi se torna e gli facciamo festa mica vuol dire "aggravare un fallimento" ...che c'entrano i coltelli!

Paolo - (Ad Antonio) Ma tu (Pausa) lo capisci, che questa è una cosa delicata?

Ruggero - Perché ti è sembrato che lui non lo capisse? (Sorride).

Paolo - (Ad Antonio) Se Carlo torna per avere un'altra delusione, non è meglio che se ne stia là dov'è adesso?

Ruggero - Beh, io non è che mi voglia intromettere, poi sono pure cretino, quindi che m'intrometto che sono cretino. (A Paolo) Ma scusa, dove sta allora il problema? non se ne può stare là per il bene di tutti questo Carlo?

Lucia - (A Ruggero) Quando non si sa qual è la strada giusta, non si può dire a nessuno di aver preso quella sbagliata.

Antonio - (Amichevolmente a Paolo) Mandargli notizie senza importanza è stata la cosa più delicata... (A Lucia) Che c'entra "la strada sbagliata"!

Angela - Paolo senti, hai voluto consigliarti con noi e questo, anche se non è il motivo per cui ci siamo riuniti, senza dubbio, ti fa onore, ma capisci che dopo tutto quello che è successo non è niente... non è niente se adesso non ci dici tutta la verità?

Ruggero - Ragazzi! (Recitando) Ieri mattina, prendendo il treno ho pensato: "Ecco, l'ultima cosa che farò con loro ...è un discorso serio". Durante il viaggio non ho pensato a niente lo confesso. Ma questa mattina, scendendo dal treno mi sono detto: "Ci faremo un sacco di risate". Un sacco di risate. Ragazzi me lo dite, per favore, dove sono finite tutte le nostre risate?

Lucia - (Ride) Una è qui da me. (Ride) Vedi? (Ride).

Antonio - (A Paolo per interrompere Lucia) Davvero il vecchietto stava sempre serio? ...(Fa un risolino a Lucia) Che c'è da ridere!

Lucia - (Ad Antonio) Ma cos'è mi fai di nuovo la corte?

Antonio - (Imbarazzato) No! (Ruggero ride).

Ruggero - (A Lucia) Sei simpatica tu. E' un peccato che ci siamo solo intravisti quando ero qua.

Angela - (Interrompendo Ruggero ad alta voce) Allora ci sediamo a tavola? (Accende la luce).

Ruggero - (Nitrisce. Poi facendo il cavallo) Sì a tavola! (Sbatte contro Paolo. Si guardano) Sì, ho trentadue anni perché?

Paolo - E' orribile vederti fare il cavallo. (Si guardano).

Ruggero - (A Paolo) Meraviglioso vederti fare il conturbato. (Nitrisce e va a tavola).

(Lucia ride)

Antonio - (A Lucia) No, guarda che non ti faccio la corte.

Angela - Ragazzi... (Guarda Paolo) Beh si fa per dire Paolo. Va bene tu sei a quaranta ...e sei l'unico... ragazzi è l'unico capace di cucinare. E' indicativo! (Lo applaudono).

Ruggero - (Facendo i capricci. A Paolo) Perché non ci hai fatto il risotto ...papà!

Paolo - (A Ruggero) Tu te lo ricordi il vecchietto vero?

Ruggero - Come no. Sempre serio!

Paolo - (A tutti riferendosi a Ruggero) Anche lui l'ha raccontata ogni tanto questa storia.

Lucia - Vi prego apriamo la finestra eh? è insopportabile questo buio.

Antonio - ...Eh si, è proprio buio. (A Lucia concordando) ...Insopportabile.

Ruggero - (A Paolo) La teniamo chiusa la finestra?

Paolo - Preferisco.

Ruggero - (Vago) Fuori le pietre si spaccano.

Lucia - Dal sole! (Ruggero la guarda. Ridendo a Ruggero) Dal sole? (Ruggero annuisce. Ridono).

Antonio - Paolo, è vero c'è un sole che spacca le pietre fuori... (Guarda Lucia e Ruggero che ridono. Ride).

(Ruggero confabula con Lucia e Antonio)

Ruggero - (Ad alta voce. Recitando) Uno. Due. Tre.

Ruggero e Lucia e Antonio - (In coro) "Fuori ci si spacca dal caldo e qui stiamo al buio e con la finestra chiusa...".

(Ruggero, Lucia e un attimo dopo Antonio: ridono)

Paolo - (Sorridendo) Commedianti...

Ruggero - Commedianti? e già abbiamo fatto una commedia! è la parola giusta. Commedia. Che altro si può fare a trentadue anni?

Paolo - Adesso dirai un'altra parola e ti fracasserai la lingua.

Ruggero - Credi forse che non ti ho voluto bene io? (Si guardano).

Angela - Ruggero possiamo aprirla se vuoi la finestra.

Lucia - (Apre la finestra) Finalmente!

Antonio - Lucia, ci stiamo divertendo no? Angela, Ruggero, ci stiamo divertendo.

Paolo - (Fa una smorfia a Ruggero) ...Divertimento!

Ruggero - (A Paolo) In Sudamerica lui sa tutto mille volte meglio!

Paolo - Diecimila volte meglio! (Si gira di colpo e inciampa nello sgabello. Cade).

Lucia - Paolo!

Antonio - (Accorrendo verso Paolo) Paolo! (Lo aiuta ad alzarsi. Paolo si allontana. Antonio si siede sullo sgabello).

Ruggero - (A Paolo) Tu vuoi startene solo! abbiamo trovato noi il modo per risolverti il problema e non sai come.

Paolo - (A Ruggero) Questo forse lo volevi dire prima. Adesso è proprio fuori luogo!

Angela - Paolo...

(Paolo guarda Angela. Poi si volta verso il pubblico. Al tavolo c'è Angela. Antonio è seduto sullo sgabello in mezzo alla stanza. Ruggero è in piedi. Lucia è alla finestra che è aperta. Dopo un po' Paolo estrae una pistola, la punta al cuore. Antonio e Lucia accennano ad accorrere verso Paolo. Buio. Si sente un colpo di pistola e il tonfo del corpo di Paolo caduto a terra)

QUADRO 3

(Tutto come quadro precedente. La finestra è aperta: c'è Lucia. Paolo è nella posizione finale del quadro precedente. Dalla finestra entra un vociare di bambini)

Lucia - Anche i bambini a primavera sentono il bisogno di rinascere.

Antonio - Paolo ma di chi sono tutti questi bambini? (A Lucia con rimprovero. Nascosto da Paolo) ...Rinascere!

Ruggero - Ehi ragazzi non divaghiamo! il padrone di casa (Guarda Paolo) ha un problema: mandare o non mandare una lettera!

(Vociare di bambini)

Paolo - (Ad Antonio) La cascina dietro al boschetto adesso è abitata.

Lucia - (Guardando i bambini dalla finestra) Quando i bambini sono così belli, ho come un senso di colpa.

Antonio - (A Lucia) Per forza hai il senso di colpa. Tu ci hai rinunciato alle cose belle. (Ride).

Angela - E' vero Lucia, non dovevi farla quell'operazione.

(Vociare di bambini)

Paolo - (Chiude la finestra. Chiude le ante. Si fa penombra. Guarda Ruggero) Forse ho sbagliato a parlarvi di Carlo, ma approfitto anch'io, come farà ognuno di noi, di questa occasione. Ormai è così tanto tempo che non vedo più Carlo... è come se stia lentamente morendo per me.

Lucia - Paolo hai visto prima, non appena hai parlato di questo senso mortale, subito i bambini si sono messi a gridare... con la loro vita... è un segnale Paolo. Finché sentiamo rinascerci ad ogni primavera, la morte è lontana.

Antonio - Sentirti parlare così ...questo è un segnale. E' otto anni che la morte ce l'hai dentro no? (Va a sedersi al tavolo).

Lucia - (Giustificandosi) Ma posso tornare indietro. Me l'hanno assicurato! (Pausa) ...Scusatemi tutti, (Sorride nervosa) ogni tanto dimentico che io non voglio tornare indietro... (Si siede al tavolo).

(Paolo e Ruggero sono in piedi. Gli altri sono seduti intorno al tavolo. Pausa)

Ruggero - Oh! e se provassimo a ridere? (Indifferenza di tutti) ...Angela dillo tu, magari a te...

Paolo - (Interrompendolo) Tu sei proprio cretino.

Ruggero - Ah si, e perché? (Ride).

Angela - Beh, visto che ci siamo sfruttiamola fino in fondo la situazione di merda. Concludiamo anche la faccenda della lettera e poi basta ...guardatemi tutti negli occhi ...poi basta! poi si fa festa!

Paolo - La "faccenda della lettera" è diventata più grossa di quella che è ...ho scritto in Sudamerica la nostra situazione (Mostra la lettera e poi l'infila di nuovo in tasca).

Lucia - In Sudamerica?

Antonio - (A Paolo) E' lì che vive Carlo? (A Lucia) in Sudamerica!

Paolo - In tutti questi anni non gli ho mai detto niente per riguardo nei suoi confronti. Ha un carattere difficile. E poi le cose non gli vanno tanto bene... parlare di noi, mi ha sempre dato l'impressione di offrirgli uno spiraglio per tornare. Sarebbe stato umiliante. Così Carlo ad oggi non sa niente di noi. Gli ho scritto solo cose senza importanza.

Ruggero - Tipo?

Paolo - Chi se n'è andato (Guarda Ruggero), chi è restato, chi è diventato un cretino.

Ruggero - (Ridendo. Ad Angela) Hai visto? mi si dice cretino e io dico (A Paolo) e perché? (Ride come se l'avesse detta grossa. A Paolo) Ah si, e perché? (Ride).

Angela - Dai Ruggero lo vedi che non abbiamo voglia di ridere. Paolo ti pare che adesso una lettera ci deve rovinare tutto?

Lucia - Succede così, ci sono parole che tagliano come coltelli.

Paolo - (A Ruggero) Ho scritto un'ennesima lettera ad un amico d'infanzia che vive lontano, molto lontano da noi. Ecco tutto. (Ad Angela) Dovevo forse dirgli di tornare? ...di trasferirsi di nuovo da noi?

Antonio - Beh ma questo Carlo chi lo conosce, se è scontento tornerà. (A Lucia) ...E poi se torna, e gli facciamo festa mica vuol dire "aggravare un fallimento" (A Lucia) ...che c'entrano i coltelli!

Paolo - (Ad Antonio) Ma tu (Pausa) lo capisci, che questa è una cosa delicata?

Ruggero - Perché ti è sembrato che lui non lo capisse? (Sorride).

Paolo - (Ad Antonio) Non gli ho mai scritto di tornare. Non avrebbe avuto nessun senso. Lui stesso mi ha detto più volte di non capire più il nostro modo di vivere. (Ad Antonio) Se Carlo torna per avere un'altra delusione, non è meglio che se ne stia là dov'è adesso? per questo se volevo almeno rimanere in contatto con lui non potevo scrivergli notizie vere e proprie (Guarda Lucia).

Ruggero - Beh, io non è che mi voglia intromettere, poi sono pure cretino, quindi che m'intrometto che sono cretino. (A Paolo) Ma scusa, dove sta allora il problema? non se ne può stare là per il bene di tutti questo Carlo?

Lucia - (A Ruggero) Quando non si sa qual è la strada giusta, non si può dire a nessuno di aver preso quella sbagliata.

Antonio - (Amichevolmente a Paolo) Mandargli notizie senza importanza è stata la cosa più delicata... (A Lucia) Che c'entra "la strada sbagliata"!

Lucia - Zitti tutti! ...Un giorno c'era Bivio che non sapeva dove andare...

Antonio - Va beh, ma che c'entra...

Lucia - Zitti! ...Finché un mattino arrivò Giusto e disse a Bivio: - Vieni con me e non ti sbaglierai! -. E s'incamminò in un senso...

Antonio - Lucia dai...

Lucia - (Interrompendo Antonio) ...Ma subito dopo arrivò Sbagliato e disse: - Vieni con me invece e non ti ...sbaglierai -. E s'incamminò nell'altro senso. - No! -. Gli urlò dietro Bivio: - Caso mai andrò con Giusto -. E... Caso arrivò...

Ruggero - Caso? (Ride).

Antonio - Il caso... il caso.

Lucia - (A Ruggero) Caso arrivò, prese per mano Bivio e s'incamminarono in uno qualsiasi dei due sensi.

Angela - (Sorridendo) ...Oh Lucia, raccontaci ancora... ci ricasco sempre io.

Paolo - (A Lucia) Vorresti dire...

Lucia - (A Paolo interrompendolo) ...E s'incamminarono in uno qualsiasi dei due sensi. (Ad Antonio) Visto cosa c'entra la strada sbagliata?

Antonio - Eh?

(Lucia ride. Ruggero ride)

Paolo - (Con rabbia) Non ne posso più di sentire queste scemenze! dobbiamo smetterla e prenderci le nostre responsabilità! (A Lucia) non sono casuali le nostre scelte, abbiamo vissuto tutti con questa casualità in tasca e non ci siamo accorti di essere diventati cretini.

Ruggero - (A Paolo) Ah si, e perché?

Paolo - (Con molta rabbia) L'ho appena detto il perché!

Angela - Paolo senti, hai voluto consigliarti con noi e questo, anche se non è il motivo per cui ci siamo riuniti, senza dubbio, ti fa onore, ma capisci che dopo tutto quello che è successo non è niente... non è niente se adesso non ci dici tutta la verità?

Paolo - (Guardando Ruggero) ...Per esempio la storia del vecchietto: gli altri si divertivano e lui il vecchietto stava serio. Ballavano gli altri, si divertivano gli altri e lui guardava. Il vecchietto guardava per ore... guardava sempre e stava serio... sempre. (Ad Angela) Ecco la verità: Carlo era rimasto colpito dal vecchietto. Per questo raccontava spesso questa storia.

Ruggero - Ragazzi! (Recitando) Ieri mattina, prendendo il treno ho pensato: "Ecco, l'ultima cosa che farò con loro ...è un discorso serio". Durante il viaggio non ho pensato a niente lo confesso. Ma questa mattina, scendendo dal treno mi sono detto: "Ci faremo un sacco di risate". Un sacco di risate. Ragazzi me lo dite, per favore, dove sono finite tutte le nostre risate?

Lucia - (Ride) Una è qui da me. (Ride) Vedi? (Ride).

Ruggero - (Ride vicino ad Antonio) Oh! Eccola, un'altra è qui da lui (Cerca di far ridere Antonio. Ruggero ride. Lucia ride con lui) ...E ridi!

Antonio - (A Paolo per interrompere Lucia e Ruggero) Davvero il vecchietto stava solo serio? ...(Fa un risolino ironico a Lucia) Che c'è da ridere!

Lucia - (Ad Antonio) Ma cos'è mi fai di nuovo la corte?

Antonio - (Imbarazzato) No! (Ruggero ride).

Ruggero - (Ad alta voce) Secondo me lui (Indica Antonio) non fa la corte a Lucia (Guarda Antonio. Ad alta voce) Antonio non fa la corte a Lucia.

Antonio - ...E smettila (Ruggero ride).

Ruggero - (A Lucia) Sei simpatica tu. E' un peccato che ci siamo solo intravisti quando ero qua.

Angela - (Interrompendo Ruggero ad alta voce) Allora ci sediamo a tavola? (Accende la luce).

Ruggero - (Nitrisce. Poi facendo il cavallo) Sì a tavola! (Nitrisce).

Lucia - Mi porti in carrozza?

Ruggero - A tavola in carrozza! (Fa il cocchiere).

Lucia - Antonio dai vieni! (Lucia prende Antonio e simulano una carrozza).

Ruggero - (Nitrisce, poi recitando) Imbizzarrisce il cavallo! (Simula una lotta con il cavallo imbizzarrito) Salvi. Siete salvi. Vi ho salvato ...dal cavallo (Nitrisce. Sbatte contro Paolo. Si guardano) Sì, ho trentadue anni perché?

Paolo - E' orribile vederti fare il cavallo. (Si guardano).

Ruggero - (A Paolo) Meraviglioso vederti fare il conturbato. (Nitrisce. Fa il cocchiere, accompagnando Lucia e Antonio a tavola. Lucia ride sulla spalla di Antonio).

Antonio - (A Lucia) No, guarda che non ti faccio la corte.

Angela - Ragazzi... (Guarda Paolo) Beh si fa per dire Paolo. Va bene tu sei a quaranta ...e sei l'unico... ragazzi è l'unico capace di cucinare. E' indicativo! (Lo applaudono). Adesso il nostro brindisi! (Paolo come un automa va a spegnere la luce. Di colpo gli altri smettono di applaudire. Paolo guarda tutti uno per uno)

Ruggero - (Facendo i capricci. A Paolo) Perché non ci hai fatto il risotto ...papà!

Paolo - (A Ruggero) Tu te lo ricordi il vecchietto vero?

Ruggero - Come no. Sempre serio!

Paolo - (A tutti riferendosi a Ruggero) Anche lui l'ha raccontata ogni tanto questa storia. (A Ruggero) Te lo ricordi vero quando Carlo ci raccontava questa storia? (Ad Antonio riferendosi a Ruggero) Lui non te l'ha mai raccontata questa storia?

Antonio - (A Paolo) Può darsi. (A Ruggero) Quelli che ballavano no? Non sapevo fosse di questo Carlo.

Lucia - Vi prego apriamo la finestra eh? è insopportabile questo buio.

Antonio - Per forza ti è insopportabile il buio...

Lucia - (Ad Antonio) Ti prego... Ho capito. (A Ruggero) Voglio andare avanti!

Ruggero - (Recitando) Bene, andiamo avanti! Antonio, non ti sembra buio?

Antonio - (Imbarazzato) ...Eh si, è proprio buio. (A Lucia concordando) ...Insopportabile. (Ruggero ride).

Ruggero - (A Paolo) La teniamo chiusa la finestra?

Paolo - Preferisco.

Ruggero - (A Paolo) Fuori le pietre si spaccano.

Lucia - Dal sole! (Ruggero la guarda. Ridendo a Ruggero) Dal sole? (Ruggero annuisce). Antonio! (Ride con Ruggero).

Antonio - Paolo, è vero c'è un sole che spacca le pietre fuori... (Guarda Lucia e Ruggero che ridono. Ride).

(Ruggero confabula con Lucia e Antonio)

Ruggero - (Ad alta voce. Recitando) Uno. Due. Tre.

Ruggero e Lucia e Antonio - (In coro) "Fuori ci si spacca dal caldo e qui stiamo al buio e con la finestra chiusa...".

(Ruggero, Lucia e un attimo dopo Antonio: ridono)

Paolo - (Sorridendo) Commedianti... (Angela sorride).

Ruggero - Commedianti? e già abbiamo fatto una commedia! è la parola giusta. Commedia. Che altro si può fare a trentadue anni?

Paolo - (Calmo) Adesso dirai un'altra parola e ti fracasserai la lingua.

Ruggero - Credi forse che non ti ho voluto bene io? (Si guardano).

Angela - Ruggero possiamo aprirla se vuoi la finestra.

Lucia - (Apre la finestra) Finalmente!

Antonio - Lucia, ci stiamo divertendo no? Angela, Ruggero, ci stiamo divertendo. Paolo!

Paolo - (Fa una smorfia a Ruggero) ...Divertimento! (Ad Antonio) In Sudamerica c'è divertimento.

Ruggero - ( A Paolo) In Sudamerica lui sa tutto mille volte meglio!

Lucia - (A Ruggero. Recitando) Quieres bailar con migo? (Ballano).

Paolo - (Dopo un po' a Ruggero) Diecimila volte meglio! (Si gira di colpo e inciampa nello sgabello. Cade).

Lucia - Paolo!

Antonio - (Accorrendo verso Paolo) Paolo! (Lo aiuta ad alzarsi. Paolo si allontana. Antonio si siede sullo sgabello).

Ruggero - (A Paolo) Tu vuoi startene solo!

Lucia - (Va verso Paolo) Paolo, hai aspettato troppo prima di arrivare ad oggi. Non tutti possono vedere questo giorno di felicità. Hai visto? Carlo morirà in Sudamerica ormai e vedi noi come siamo ridotti? Hai gli occhi per vederti no?

Paolo - Così mi avete aspettato al varco!

Ruggero - (A Paolo) Abbiamo trovato noi il modo per risolverti il problema e non sai come.

Paolo - (A Ruggero) Questo forse lo volevi dire prima. Adesso è proprio fuori luogo!

Angela - Paolo...

(Paolo guarda Angela. Poi si volta verso il pubblico. Al tavolo c'è Angela. Antonio è seduto sullo sgabello in mezzo alla stanza. Ruggero è in piedi. Lucia è alla finestra che è aperta. Dopo un po' Paolo estrae una pistola, la punta al cuore. Antonio e Lucia accennano ad accorrere verso Paolo)

Lucia - Paolo!

(Buio)

QUADRO 4

(Tutto come quadro precedente. La finestra è socchiusa. C'è poca luce. Da fuori entra il frinire di una cicala. Ruggero non c'è.

Antonio - (A tutti) Oh che pace eh? sapete cosa vi dico? questa sì che è vita! e ve ne dico anche un'altra: sono contento di essere qui con voi. Sono contento di essere qui con Paolo. Sono contento di essere qui con Lucia. Contento di essere qui con Angela...

Angela - ...Con Lucia lo sappiamo (Guarda Lucia. Sorridono) ...Lo sappiamo...

Antonio - (Angela e Lucia lo guardano e ridono) ...Beh ma ora è diverso. Non ne abbiamo mai più parlato vero Lucia?

Lucia - (Recitando) L'oblio è venuto a darci l'antipatica serenità. (Sorride).

Paolo - Se non altro siamo rimasti riconoscibili. Le tue frasi ad effetto eh Lucia?

Antonio - (A Paolo) Perché cos'ha detto?

Paolo - (Sorridendo) Antonio il premuroso!

Angela - (Ridendo) "Antonio il premuroso". (A Paolo) E io?

Antonio - Angela la pazza!

Angela - Non è vero!

Antonio - Paolo, il tuo problema quotidiano quale sarebbe oggi?

(Angela, Lucia e Antonio ridono)

Paolo - (Dopo un po' ride) Vi sembrerà strano, ma ho proprio un problema da sottoporvi.

Angela - Strano?

Antonio - Il guaio è che non è affatto strano. Vi ricordate?

(Antonio imita Paolo con i suoi problemi. Giocano ad imitarsi come si ricordano. La camminata, il gesto, l'atteggiamento. Ridono. Alla finestra socchiusa appare Ruggero. Nessuno lo vede)

Paolo - Sapete, non so a chi è venuto in mente di ritrovarci tutti. A te Antonio?

Antonio - No, a me l'ha detto Angela.

Angela - (Prende sottobraccio Lucia) Siamo noi le colpevoli.

Paolo - In fondo l'abbiamo voluto tutti. (Si guarda intorno) In questa stessa casa! ci abito ormai, ma adesso che ci siete voi ...di nuovo voi... vi chiedo, è stata una bella idea? brutta? ...adesso che siamo qui non ha importanza, ma il fatto è che mi ha dato da pensare. Ho pensato molto. Per esempio se dovessimo scrivere ad un amico lontano che ha sbagliato strada, che si può forse compatire ma non aiutare, gli diremmo di tornare da noi? E se così fosse, avremmo il coraggio di spedirla una lettera così?

Ruggero - (Apre la finestra) Oh-oh, dopo questo chiarimento non ha più dubbi, sono a casa! (Butta dentro una sacca. Scavalca la finestra ed entra) Forza ragazzi, leviamo l'ancora si parte!

Angela - Ruggero! (Si abbracciano) non ci speravo più.

Lucia - (A Ruggero) Ma io ti conosco. Ci siamo già visti vero?

Ruggero - (La guarda) Lucia!

Lucia - Sì. Non mi ricordavo che Ruggero fossi tu. Sono contenta che sia tu (Sorride).

Ruggero - (A Lucia) Beh non vorrai emozionarmi sin da subito!

Antonio - (Ad alta voce) Ruggero lo spirito ambulante! (Gli da una pacca. Poi a Lucia con rimprovero) "Sono contenta che sia tu"! (Lucia lo guarda e sorride).

Angela - (Ad Antonio) Ti proibisco di chiamarlo ambulante! (Riferendosi a Ruggero) Lui è sempre stato il nostro spirito libero.

Ruggero - O.K. Sono emozionato. (Guarda Paolo) Paolo... che piacere... (Sorride) Beh ragazzi... (A Paolo) Sono emozionato di rivederti.

Paolo - Non siamo più ragazzi.

Ruggero - (Avvicinandosi a Paolo) ...Paolo! (Si abbracciano).

Paolo - (Voltandosi da Ruggero) Avremmo il coraggio di spedire quella lettera all'amico lontano? ma non è questo il problema. Avremmo il coraggio di dirgli di affidarsi ai suoi amici? oppure che i suoi tentativi sono stati un fallimento, che deve abbandonarli... tornare, e rassegnarsi a farsi guardare come chi torna per sempre?

Ruggero - (Imbarazzato) ...Io non sono tornato per sempre.

Paolo - (Seccato) Tu, tu, tu ...non parlo di te. (Pausa) sto parlando di Carlo e di questo senso mortale che mi prende pensando a lui.

Antonio - Oh! non è passata ancora un'ora e già ricominciamo... siamo qui per fare una festa o no?

(Dalla finestra entra un vociare di bambini. Lucia apre bene la finestra)

Lucia - Anche i bambini a primavera sentono il bisogno di rinascere.

Paolo - Soprattutto i bambini. I bambini soprattutto rinascono ad ogni primavera.

Ruggero - Paolo sono contento di rivederti. (Si guardano. Paolo non risponde. Vociare di bambini).

Antonio - Paolo ma di chi sono tutti questi bambini? (A Lucia con rimprovero. Nascosto da Paolo) ...anche tu rinascere!

Ruggero - (Guarda ancora Paolo) Ehi ragazzi non divaghiamo! il padrone di casa ha un problema: mandare o non mandare una lettera! (Ride).

(Vociare di bambini)

Paolo - (Ad Antonio) La cascina dietro al boschetto adesso è abitata.

Lucia - (Guardando i bambini dalla finestra) Quando i bambini sono così belli, ho come un senso di colpa.

Ruggero - Wehilà, che spessore. (A Lucia) Perché che c'è dietro?

Antonio - (A Lucia) Per forza hai il senso di colpa. Tu ci hai rinunciato alle cose belle. (Ride).

Lucia - Antonio ...ho solo rinunciato ad avere dei figli...

Paolo - Perché non è la stessa cosa?

(Pausa)

Antonio - (Cercando di rimediare all'imbarazzo) Lucia questa tua scelta evidentemente ci è rimasta impressa.

Angela - E' vero Lucia, non dovevi farla quell'operazione.

Ruggero - Fhiiiuu, non volevo arrivare a tanto. (Recitando) Adesso che so cosa nascondevano le parole spesse, propongo di andare avanti! ...con la nostra festa. (Tutti sono passivi) Antonio dillo tu.

(Vociare di bambini)

Ruggero - (Va alla finestra. Ad alta voce scherzando e recitando) I bambini basta, hanno finito la loro parte. Adesso tocca a noi. (Ride. I bambini vociano ancora) Basta ho detto i bambini, adesso tocca a noi! (I bambini non vociano più).

(Paolo chiude bruscamente la finestra)

Ruggero - Bravo Paolo adesso tocca a noi.

Paolo - (Guarda Ruggero. Chiude le ante. Si fa penombra). Forse ho sbagliato a parlarvi di Carlo, ma approfitto anch'io, come farà ognuno di noi, di questa occasione. Ormai è così tanto tempo che non vedo più Carlo... è come se stia lentamente morendo per me.

Lucia - Paolo hai visto prima, non appena hai parlato di questo senso mortale, subito i bambini si sono messi a gridare... con la loro vita... è un segnale Paolo. Finché sentiamo rinascerci ad ogni primavera, la morte è lontana.

Paolo - Io non mi sento rinascere! mai!

Antonio - (A Lucia) Sentirti parlare così ...questo è un segnale. Qualunque cosa ti fa rinascere a te, e sai perché? ...è otto anni che la morte ce l'hai dentro no? è una reazione. (Va a sedersi al tavolo).

Lucia - (Giustificandosi) Ma posso tornare indietro. Me l'hanno assicurato! (Pausa) ...Scusatemi tutti, (Sorride nervosa) ogni tanto dimentico che io non voglio tornare indietro... (Si siede al tavolo).

Antonio - (A Lucia) Dai, nessuno di noi vuole tornare indietro (A tutti) vero? (A Lucia) ma questo non vuol dire che non ci farebbe bene farlo ogni tanto, tutto qua.

Paolo - Io non posso tornare indietro!

Ruggero - Ho capito il problema di Paolo: c'è chi può tornare indietro e chi non può farlo. (A Paolo) Tu per esempio non puoi tornare indietro ecco tutto.

Angela - Ruggero... (Come un gioco) secondo te io posso tornare indietro?

Ruggero - No, tu non puoi tornare indietro.

Angela - Perché?

Ruggero - Perché tu... non so perché, ma so che tu non puoi tornare indietro.

Angela - E Antonio? (Sorridendo) Avanti vediamo chi di noi può tornare indietro.

Paolo - (Seccato. A Lucia) Antonio può tornare indietro.

Antonio - (A Paolo) Beh perché che c'è di male?

Ruggero - Che c'è di male? chi può tornare indietro è un debole, non l'hai capito?

Angela - Quindi io sono forte?

Ruggero - Ecco perché non puoi tornare indietro, brava! sei forte!

Angela - (A Paolo) Visto? sono forte io!

Ruggero - Al contrario di Carlo che è un debole. (A Paolo) Lui può tornare indietro! vero?

Antonio - Ancora Carlo... va bene, se torna gli facciamo una festa e non se ne parla più. (A Ruggero) Ma tu lo conosci questo Carlo?

Ruggero - (Riflette) ...Secondo Paolo lo conosco. (A Paolo) No?

Paolo - Tu sei proprio cretino.

Lucia - (Con ansia) Aggraveremo il suo fallimento. (A tutti) Se gli facciamo una festa gli butteremo addosso il suo fallimento ...a Carlo dico.

Ruggero - (A Lucia riferendosi ad Antonio) Sì ma lui non lo capisce. (Ad Antonio) Strano che non mi salti intorno tutto contento a farmi festa... sono un perfetto fallito no? (Guarda Paolo) anzi no, sono un perfetto cretino.

Antonio - (Serio) Beh la festa si può fare lo stesso.

Ruggero - (Ad Antonio) Ah si, e perché? (Ride).

Angela - Beh, visto che ci siamo sfruttiamola fino in fondo la situazione di merda. Concludiamo anche la faccenda della lettera e poi basta ...guardatemi tutti negli occhi ...poi basta! poi si fa festa!

Paolo - La "faccenda della lettera" è diventata più grossa di quella che è ...ho scritto in Sudamerica la nostra situazione (Mostra la lettera e poi l'infila di nuovo in tasca).

Lucia - In Sudamerica?

Antonio - (A Paolo) E' lì che vive Carlo? (A Lucia) in Sudamerica!

Paolo - In tutti questi anni non gli ho mai detto niente per riguardo nei suoi confronti. Ha un carattere difficile. E poi le cose non gli vanno tanto bene...

Ruggero - (A Paolo) Potremmo sapere quale sarebbe "la nostra situazione"?

Paolo - (Durissimo a Ruggero) Non abbiamo più famiglia!

Antonio - (A Paolo) E questo fa dispiacere? ...A Carlo dico.

Paolo - Mi chiedo come fate ad essere tranquilli.

Ruggero - (Si guarda intorno. A Paolo) Ti sembra che siamo tranquilli?

Paolo - Non pensavamo certo a quello che siamo diventati, quando facevamo i nostri discorsi ...in questa stessa casa (Ad Antonio) vero?

Lucia - (Stancamente) Abbiamo letto molto Paolo, abbiamo letto molto da allora.

Paolo - Strano, avresti dovuto dire "abbiamo vissuto molto"... questo forse ti è sfuggito!

Ruggero - (A Paolo provocatorio) E Carlo non lo sa che abbiamo vissuto molto noi?

Paolo - (Come cambiando discorso) ...Parlare di noi, mi ha sempre dato come l'impressione di offrirgli uno spiraglio per tornare. Sarebbe stato umiliante. Così Carlo ad oggi non sa niente di noi.

Ruggero - (A Paolo provocatorio) E Carlo non ha vissuto fino ad oggi?

Paolo - (Come cambiando discorso) Gli ho scritto solo cose senza importanza.

Ruggero - Tipo?

Paolo - (Guarda Ruggero) Chi se n'è andato, chi è restato, chi è diventato un cretino.

Ruggero - (Ridendo. Ad Angela) Hai visto? mi si dice cretino e io dico (A Paolo) e perché? (Ride come se l'avesse detta grossa).

Angela - Dai Ruggero.

Ruggero - (A Paolo) Ah si, e perché? (Ride).

Angela - Dai Ruggero lo vedi che non abbiamo voglia di ridere. Paolo ti pare che adesso una lettera ci deve rovinare tutto?

Paolo - Una lettera? ...un amico! volevi dire un amico forse.

Lucia - Succede così, ci sono parole che tagliano come coltelli.

Paolo - (A Ruggero con fermezza) Ho scritto un'ennesima lettera ad un amico d'infanzia che vive lontano, molto lontano da noi. Ecco tutto.

Angela - (A Paolo) Anche noi siamo amici, e siamo qui insieme, dopo tanto tempo... e tu... mi fai rabbia Paolo lo sai!

Paolo - (Ad Angela) Dovevo forse dirgli di tornare? ...di trasferirsi di nuovo da noi?

Antonio - Beh ma questo Carlo chi lo conosce, se è scontento tornerà. (A Lucia) ...E poi se torna, e gli facciamo festa mica vuol dire "aggravare un fallimento" (A Lucia) ...che c'entrano i coltelli! ...e se si mangiasse? (Paolo lo guarda. A Paolo) tanto per cominciare...

Paolo - (Ad Antonio) Ma tu (Pausa) lo capisci, che questa è una cosa delicata?

Ruggero - Perché ti è sembrato che lui non lo capisse? (Sorride).

Antonio - Paolo lo capisco. E' una cosa delicata. Non capisco perché vuoi parlarne adesso. Ho voglia... tutti abbiamo voglia di riconoscerci, di scherzare, di ritrovarci no? è tanto che non stiamo più insieme.

Paolo - E' per questo che è necessario parlarne oggi!

Antonio - Cos'è ...gli hai scritto di tornare?

Paolo - Non gli ho mai scritto di tornare. Non avrebbe avuto nessun senso. Lui stesso mi ha detto più volte (Guarda tutti) di non capire più il nostro modo di vivere.

Antonio - E' questo? vuoi parlarci del nostro modo di vivere?

Angela - (Pausa) Lo conosciamo tutti il nostro modo di vivere. (A Paolo) Può darsi, io non pensavo a quello che sono diventata, quando ci parlavamo io e te fino a tardi, prima di addormentarci. Pensavo di poter essere felice. Eravamo più fortunati allora. Ma ti assicuro, non è molto diverso adesso.

Paolo - (Ad Antonio) Capisci? se Carlo torna per avere un'altra delusione, non è meglio che se ne stia là dov'è adesso? per questo se volevo almeno rimanere in contatto con lui non potevo scrivergli notizie vere e proprie (Guarda Lucia).

Ruggero - Ma non se ne può stare là per il bene di tutti questo Carlo?

Lucia - (A Ruggero) Quando non si sa qual è la strada giusta, non si può dire a nessuno di aver preso quella sbagliata. (Guarda Antonio).

Antonio - (Amichevolmente a Paolo) Mandargli notizie senza importanza è stata la cosa più delicata... (A Lucia) Che c'entra "la strada sbagliata"! ma vedi Paolo, devi fare quello che senti. Spedisci la lettera a Carlo. Se rivederci te l'ha rivelato, adesso devi spedirla. Il caso è la natura delle nostre decisioni. Ti ricordi lo dicevamo insieme.

Paolo - No Antonio, non lo dicevamo insieme. Lo dicevi tu perché lei (Lucia) lo diceva a te. Questo non mi è mai piaciuto la sai.

Lucia - (Ridendo a Paolo) Il Caso arrivò, prese per mano Bivio e s'incamminarono in uno qualsiasi dei due sensi.

Angela - Oh Lucia, raccontaci ancora... ci ricasco sempre io e divento bambina.

Paolo - (Con rabbia) Finitela! non ne posso più di sentire queste scemenze! dobbiamo smetterla e prenderci le nostre responsabilità! (A Lucia) non sono casuali le nostre scelte! abbiamo vissuto tutti con questa casualità in tasca e non ci siamo accorti di essere diventati... (Guarda Angela) adulti.

Angela - Paolo senti, hai voluto consigliarti con noi e questo, anche se non è il motivo per cui ci siamo riuniti, senza dubbio, ti fa onore, ma capisci che dopo tutto quello che è successo non è niente... non è niente se adesso non ci dici tutta la verità?

Paolo - Vedi, (Ad Angela) gli altri si divertivano e il vecchietto stava serio. Carlo era rimasto colpito dal vecchietto. Per questo raccontava spesso questa storia. Ballavano gli altri, si divertivano gli altri e lui guardava. Il vecchietto guardava per ore... guardava sempre e stava serio... sempre. (Ad Angela) Ecco la verità Angela, adesso la dico. Io non voglio fare la fine del vecchio. Non mi permetterò di guardarvi senza dire niente. E' molto diverso adesso, non credere, è molto diverso!

Antonio - (A Paolo) Cosa c'è di diverso? Ognuno vive la sua vita né più né meno di allora.

Paolo - Abbiamo le braccia cresciute adesso. La testa è più grossa non lo vedi? le mani sono molli. Siamo molli adesso lo vedi?

Antonio - (Sorridendo) Paolo...

Paolo - (Ad Antonio) Allora ...allora ci tenevamo compagnia. Odiavamo mio padre ti ricordi? Adesso sono morti. Siamo senza famiglia, tutto qui. La nostra famiglia si è dissolta. Convincere Carlo a tornare perché? si ride! tornare perché? volevo dirvelo tutto qua (Prende la lettera e la strappa. Sorride). Già volevo dirglielo. (Finisce di strappare la lettera).

Antonio - Perché la strappi? bisogna mandargliela adesso. (Pausa) Davvero il vecchietto stava serio?

Angela - Allora ci sediamo adesso? (Accende la luce) il nostro brindisi.

Paolo - (A Ruggero) Diglielo come stava serio. Tu te lo ricordi il vecchietto vero? (Ad Antonio) anche lui l'ha raccontata ogni tanto questa storia. (A Ruggero) Beh adesso il vecchietto è come se avesse parlato. (Ad Angela) Possiamo cominciare la nostra festa. (Spegne la luce) Ci vuole l'atmosfera giusta. (Paolo guarda tutti uno per uno. Poi ad Antonio) La lettera non serve più. Carlo tornerà prima o poi, allora ne riparleremo. (A Ruggero) Il risotto non è adatto a noi, ho preparato un pot-pourri di yogurt freschi, come piacciono a te. Angela sei contenta?

Lucia - Vi prego apriamo la finestra eh? è insopportabile questo buio.

Antonio - Per forza... (Lucia guarda con durezza Antonio) ...Paolo, è vero c'è un sole che spacca le pietre fuori...

Paolo - (Guarda tutti, poi sorridendo) Commedianti...

Ruggero - Che altro si può fare a trentadue anni?

Paolo - (Calmo) Quando si parla senza buon senso, si rischia di precipitare dal lato sbagliato. (A Ruggero) Adesso, per esempio, dirai un'altra parola e ti fracasserai la lingua.

Antonio - (A Ruggero sorridendo) ...Ti fracasserai la lingua ...Paolo (Ride).

Ruggero - (A Paolo) Credi forse che non ti ho voluto bene io?

Lucia - (Apre la finestra) Finalmente!

Antonio - Lucia, ci stiamo divertendo? Angela, Ruggero, ci stiamo divertendo.

Paolo - (Ad Antonio) In Sudamerica c'è divertimento.

Antonio - (Pausa) Ho capito. Se andassimo tutti insieme in Sudamerica? è un'idea! Lucia ci andiamo?

Ruggero - (Recitando) Sì! così troviamo Carlo! (Intona un ritmo sudamericano. Va intorno ad Antonio) Baila! baila!

Antonio - (Si aggiunge al ritmo) Baila! baila!

Lucia - (A Ruggero. Recitando) Quieres bailar con migo? (Ride. Ballano).

(Angela va da Paolo ballando. Lo invita a ballare. Dopo un po', meccanicamente, Paolo balla con Lucia)

Paolo - Faremo tutti la fine di Carlo.

Ruggero - (Ad alta voce. Recitando) Ehi ragazzi, faremo tutti la fine di Carlo! Hhiii...

Paolo - (Fa una smorfia a Ruggero) Divertimento!

Antonio - Paolo!

Paolo - (Urlando a dismisura) Divertimento!

(Tutti smettono di ballare e di cantare. Pausa)

Paolo - (Tira fuori una lettera da un cassetto) Quando è morta la mamma lui mi ha scritto questa lettera.

Angela - Paolo ti prego... cambiamo argomento.

Paolo - (Riferendosi alla lettera) Che povertà, che mancanza di sentimento. (Apre la lettera) Leggetela. (La porge ad Antonio) Leggila, vedrai, si può solo spiegare pensando che il dolore è incomprensibile a chi vive lontano.

Angela - E' ingiusto da parte tua!

Paolo - ...Io pensavo che soltanto gli amici avessero capito veramente qualcosa. Ma abbiamo già fatto tutti la fine di Carlo. Purtroppo.

Ruggero - (A Paolo) Se lo vuoi sapere in Sudamerica lui sa tutto mille volte meglio.

Paolo - (Di scatto) Diecimila volte meglio! (Si gira di colpo e inciampa nello sgabello. Cade).

Lucia - Paolo!

Antonio - (A Ruggero che sta accorrendo verso Paolo) Lascia fare a me. (Va verso Paolo) Paolo! (Mostra la lettera. Si rivolge a tutti) gli ha scritto che può raggiungerlo se vuole. (A Paolo) Puoi raggiungerlo in Sudamerica... è stato gentile.

Paolo - Raggiungerlo? ...per rifugiarmi come lui?

Antonio - Possiamo andarci tutti insieme (A tutti) no? (Aiuta Paolo ad alzarsi).

Paolo - (Allontanandosi) Mancanza di sensibilità ecco la verità. (Si mette lontano da tutti) Vorrei dirti ancora una cosa Angela e poi basta, lo prometto. Ho pensato ad oggi come un giorno felice. Potevamo ricostituire la nostra famiglia in un certo senso...

Ruggero - (Interrompendolo) In che senso?

Antonio - (Guarda Ruggero con rimprovero) Paolo ce ne parli solo adesso ...possiamo parlarne tutti insieme vero? ne parliamo a tavola. Lucia forza a tavola.

Lucia - Mi gira la testa.

Paolo - (Rimanendo lontano. Con tenerezza) Per forza ti gira la testa Lucia. Per forza.

Ruggero - (Rabbioso) Tu vuoi startene solo! (Pausa. Si calma) Vedi Paolo, sei tu il primo a startene da solo. Credi che non ti ho voluto bene io? Non lo hai mai creduto. Antonio diglielo tu.

Antonio - (A Paolo) Domandaglielo. Devi domandarglielo adesso. (Pausa) Forza Paolo!

Paolo - (A Ruggero. Con estrema lentezza) ...Si sono sposati vero? Ruggero - (Pausa) Sì. (Pausa) Ho fatto di tutto per farli venire, ma loro non lo hanno creduto possibile. Gli ho detto che potevamo provarci...

Lucia - (Interrompendo Ruggero) Per specchiarmi e vedere come sono ridotta? (A Ruggero) Ha detto così Martina vero?

Ruggero - (Abbassa gli occhi) Ho con me un pacchetto di Martina e Luciano. (Prende un pacchetto dalla sacca e lo da ad Angela) ...E' per tutti hanno detto.

Angela - (Apre il pacchetto e trova un campanaccio. Lo mostra) Paolo hai visto?

Paolo - Ho visto.

(Angela fa suonare il campanaccio)

Lucia - (Prende il campanaccio) Quanto tempo...

Angela - (A Paolo e Antonio) Eravate invidiosi delle nostre passeggiate solitarie (Sorride).

Paolo - (Prende il campanaccio e lo fa suonare) Angela, non sai quante volte sono uscito seguendo questo suono. Ma non sono mai più riuscito a trovarvi.

Angela - (Pausa) Paolo, era inevitabile che Martina e Luciano se ne andassero via con Ruggero.

Antonio - (Riferendosi a Paolo) Diglielo Ruggero che vi va bene tutto adesso.

(Ruggero guarda Paolo. Si guardano)

Ruggero - Anche loro ti vogliono bene.

Lucia - (Va verso Paolo) Paolo, hai aspettato troppo prima di arrivare ad oggi. Non tutti possono vedere questo giorno di felicità. Hai visto? Carlo morirà in Sudamerica ormai e vedi noi come siamo ridotti? Hai gli occhi per vederti no?

Paolo - Lucia questo da te non me l'aspetto.

Antonio - Paolo... (Paolo lo fulmina con lo sguardo interrompendolo).

Paolo - Così mi avete aspettato al varco!

Ruggero - (Come rivolgendosi ad un bambino) Abbiamo trovato noi il modo per risolverti il problema e non sai come.

Paolo - (A Ruggero) Questo forse lo volevi dire prima. Adesso è proprio fuori luogo!

Angela - Paolo...

(Paolo guarda Angela. Poi si volta verso il pubblico. Al tavolo c'è Angela. Antonio è seduto sullo sgabello in mezzo alla stanza. Ruggero è in piedi. Lucia è alla finestra che è aperta. Dopo un po' Paolo estrae una pistola, la punta al cuore. Antonio e Lucia accennano ad accorrere verso Paolo)

Lucia - Paolo!

Antonio - Paolo!

(Buio)

QUADRO 5

(Tutto come quadro precedente. La finestra è chiusa con le ante. C'è penombra)

Angela - (Ad Antonio) Sì, vuol dire che Carlo non ha fatto scelte decisive. Come te Antonio (Ride).

Antonio - Io?

Angela - Sì! tu lasci sempre tutte le possibilità aperte e in un qualsiasi momento puoi tornare indietro.

Antonio - Cos'è un rimprovero?

Angela - (Pavoneggiandosi) Le mie scelte invece sono tutte senza ritorno. (A Ruggero) Quindi io sono forte.

Ruggero - Ecco perché non puoi tornare indietro, brava! sei forte!

Antonio - Dipende dai punti di vista. Lasciatevelo dire.

Angela - (Ad Antonio) zitto tu. (A Paolo) Visto? sono forte io!

Ruggero - Al contrario di Carlo che è un debole.

Antonio - (Ad Angela) Posso? posso dirne una? (A tutti) a Carlo quando torna, gli facciamo una festa e non se ne parla più va bene?

Lucia - (Con ansia) Aggraveremo il suo fallimento. (A tutti) Se gli facciamo festa gli butteremo addosso il suo fallimento.

Antonio - (Con rimprovero) Lucia!

Angela - ...Ma noi, tutti insieme, possiamo tornare indietro? Eccola una vera domanda.

Antonio - (A Lucia) Sei sempre esagerata tu, possibile? ...fallimento.

Angela - Noi tutti possiamo tornare indietro? insieme dico! possiamo tornare indietro insieme?

Lucia - Angela come potremmo tornare indietro... questa festa ci colpevolizza tutti...

Antonio - (Interrompendola) Sì ma se la cominciassimo almeno "la nostra festa"! (A Lucia) Guarda che io non mi sento affatto colpevole.

Paolo - Noi tutti non possiamo tornare indietro!

Ruggero - E perché?

Antonio - Bisognerebbe almeno provarci per capirlo. La cominciamo la festa? ...beh io la comincio... (Tutti stanno fermi) fra due minuti esatti la comincio... parola d'Antonio.

Paolo - (Ad Antonio. Poi a Ruggero) Lei (Lucia) si sente in colpa. Non possiamo tornare indietro noi tutti. Ecco perché mi sono deciso a scrivere la nostra situazione in Sudamerica (Mostra la lettera e poi l'infila di nuovo in tasca).

Ruggero - (A Paolo) Potremmo sapere quale sarebbe "la nostra situazione"?

Paolo - (Durissimo a Ruggero) Non abbiamo più famiglia! i nostri genitori sono morti e noi non abbiamo più famiglia!

Angela - No Paolo, sono morti i tuoi genitori... solo i tuoi!

Paolo - Perché i vostri vivranno per sempre? ...e allora dovremo discuterla questa faccenda! ...mi chiedo come fate ad essere tranquilli. E' successo qualcosa nel frattempo no? ...i nostri discorsi, vi ricordate? non potevamo sperperare le nostre energie a mantenere il "possesso", non dovevamo! (A Ruggero) ...liberi! ...verso la nostra evoluzione: arricchire giorno dopo giorno la nostra unica vera divinità: (Con disprezzo) la vita! (Pausa. Poi ironico) cari ragazzi, non pensavamo certo a quello che siamo diventati, quando facevamo i nostri discorsi ...in questa stessa casa. (Teneramente) Antonio, dovremo renderne conto prima o poi.

Angela - (A Paolo) In Sudamerica vero?

Paolo - (Guardandola negli occhi) Si, al mio amico!

Lucia - (Stancamente) Abbiamo letto molto Paolo, abbiamo letto molto da allora.

Angela - (Con rabbia) Si, al tuo amico!

Paolo - (A Lucia) Avresti dovuto dire "abbiamo vissuto molto"... strano questo forse ti è sfuggito!

Ruggero - (A Paolo provocatorio) E Carlo non lo sa che abbiamo vissuto molto noi?

Paolo - (A Ruggero) Lo sai anche tu che ha un carattere difficile. (Pausa) E' improbabile lo so, la sua è una vita solitaria. Ma potrebbe venire a sapere da qualcuno la nostra situazione. Questo mi ha molto preoccupato, ma lo stesso non ho voluto essere io il primo a dirglielo.

Angela - (Guardandolo negli occhi) E adesso hai cambiato idea? (Gli sfila velocemente la lettera di tasca).

Ruggero - (A Paolo) Ah si, e perché? (Ride).

(Paolo scatta improvviso a riprendersi la lettera da Angela)

Angela - (Riferendosi alla lettera) Paolo, non abbiamo niente noi da "non dire": ..."la nostra situazione"! ...lo dici come se fosse una vergogna. Non c'è niente di strano in noi, anzi, è tutto inaspettatamente normale.

Paolo - (Ad Angela) Guardala questa casa, ti sembra normale? ...dimmi ti sembra normale?

Angela - Ognuno di noi ha seguito la sua strada, questa è normale.

Paolo - Nelle case normali a quest'ora si sente il profumo di cucina... cipolla rosolata a fuoco lento ...il buon profumo di cipolla.

Ruggero - ...Mentre i bambini vanno a lavarsi le manine (Ride).

Angela - Ruggero non abbiamo voglia di ridere! (Pausa. Poi a Paolo) vuoi che una lettera ci rovini tutto? lo vuoi?

Paolo - Una lettera? ...un amico! volevi dire un amico forse.

Lucia - Succede così, ci sono parole che tagliano come coltelli, ma non lasciamoci imbrogliare dalle nostre parole, vi prego.

Paolo - (A Ruggero) Sì ci ho ripensato. Se è un amico questa nostra felicità, visto che siamo felici noi, renderà felice anche lui. Per questo non ho più dubbi. Prima di spedirla però ho voluto dirvelo. Ecco tutto.

Angela - (A Paolo) Anche noi siamo amici, e siamo qui insieme, dopo tanto tempo... Nel "frattempo" è successo che è "passato solo del tempo", ma tu fai finta che ci sia dell'altro! questo mi fa rabbia Paolo. Lo capisci?

Paolo - (Ad Angela) Dovevo forse dirgli di tornare? ...di trasferirsi di nuovo da noi?

Angela - Paolo smettiamola! ...non c'è bisogno di cambiare niente. Non sei contento di rivedermi? (Alzando la voce) Dimmi, sei contento di rivedermi?

Antonio - Beh ma questo Carlo chi lo conosce, se è scontento tornerà ...E se si mangiasse adesso? (Paolo lo guarda. A Paolo) tanto per cominciare...

Paolo - (Ad Antonio) Questo non me lo aspetto da te! almeno tu... lo capisci che è una cosa delicata?

Antonio - Paolo lo capisco. Ma perché vuoi parlarne adesso. (Sorridendo) Ho fame. E' tanto che non stiamo più insieme. Ho voglia di scherzare con voi, di ritrovarvi no?

Paolo - E' per questo che è necessario parlarne adesso, credimi. Lei (Lucia) non è l'unica ad avere i sensi di colpa e forse questa festa, è davvero il nostro fallimento!

Angela - (Dura a Paolo) Io sono contenta di rivederti!

Paolo - Angela se il nostro modo di vivere ci fosse piaciuto, sono sicuro, non saremmo qui a fare questa festa.

Antonio - E' questo? vuoi parlarci del nostro modo di vivere?

Angela - E va bene Paolo. Parliamo del nostro modo di vivere. Può darsi, io non pensavo a quello che sono diventata, quando... (Si guarda intorno) quando ci parlavamo io e te fino a tardi, prima di addormentarci. (Lo guarda) E' un ricordo dolcissimo, ma non volevamo "possederci" (Sorride) era giusto. Pensavamo di poter essere più felici. Eravamo fortunati. Ma ti assicuro, non è molto diverso adesso.

Lucia - (A Paolo) Nessuno di noi sa se ha preso la strada giusta... quante volte mi sono incantata ad immaginare il seguito di quello che non abbiamo voluto essere. Sapete? prima o poi qualcosa ci riporta sulla stessa strada. Forse non è uguale, ma gli assomiglia molto, forse di nuovo non è quella giusta, ma sono sicura, non è questa la ragione che la rende sbagliata.

Paolo - (A Lucia seccato) E il tuo senso di colpa?

Lucia - (Brusca) ...La penitenza per aver saputo confondermi con la realtà!

Angela - Oh Lucia, raccontaci ancora... ci ricasco sempre io con le tue storie e divento bambina.

Lucia - No Angela, io non voglio raccontare più niente. (Pausa) Prima a sedermi a tavola!

(Lucia corre al tavolo. Angela la segue nel tentativo di superarla. Ridono. Giocano)

Paolo - (Con rabbia) Non ne posso più di sentire queste scemenze! dobbiamo smetterla e prenderci le nostre responsabilità!

Ruggero - (E' alla finestra chiusa) Sentite? sentite questa cicala?

(Tutti ascoltano la cicala)

Ruggero - A nessuno di noi verrebbe in mente di chiedergli di essere qualcosa di più di una cicala ...E' un gran privilegio. Tu Paolo che spiegazione gli dai?

Paolo - (Pausa) Abbiamo tutti vissuti con queste "osservazioni intelligenti" in tasca e non ci siamo accorti di essere diventati... (Guarda Angela) adulti e purtroppo cretini.

Angela - (Con rabbia) Paolo va bene, prendiamoci le nostre responsabilità! hai voluto consigliarti con noi e questo, anche se non è il motivo per cui ci siamo riuniti, senza dubbio, ti fa onore, ma capisci che dopo tutto quello che è successo non è niente... non è niente se adesso non ci dici tutta la verità? Non voglio parlare di cose che riguardano solo te, ma dopo la morte della tua cara mamma ci sono state cose non belle Paolo. Forse verrà anche per loro il turno di parlarne e molto prima di quello che pensiamo ...nel frattempo, voglio dirtelo! la morte della tua mammina mi ha sconvolta molto più di te! e visto che siamo a questa maledetta lettera, ti prego Paolo, non ci devi prendere in giro. E' una cosa senza importanza e non merita di perderci tutto il nostro giorno, quindi non ci prendere in giro! ...hai davvero questo amico in Sudamerica?

(Pausa)

Paolo - Mille amici in Sudamerica, non basterebbero a sostituirvi ora che siete qui. Sapete cosa credo? la cosa non vi riguarda abbastanza. Ma c'è tempo per parlarne, adesso è meglio metterci a tavola. Abbiamo tutti fame. (Categorico) Forza vi servo io! (Tutti si mettono a tavola meccanicamente, tranne Angela. Poi ad Angela) Ma una cosa voglio dire: è chiaro che è molto diverso adesso, non credere Angela è molto diverso.

Antonio - Ma cosa c'è di diverso? ognuno vive la sua vita né più né meno di allora.

Paolo - Abbiamo le braccia cresciute adesso. La testa è più grossa non lo vedi? le mani sono molli. Siamo molli adesso lo vedi?

Antonio - (Sorridendo) Paolo...

Paolo - (Ad Antonio) Allora ...allora ci tenevamo compagnia. Siamo senza famiglia adesso, tutto qui. La nostra famiglia si è dissolta. Convincere Carlo a tornare perché? tornare perché? volevo dirvelo tutto qua (Prende la lettera e la strappa. Sorride). Già, volevo dirglielo (Finisce di strappare la lettera). Dirglielo perché? (Tutti sono seduti tranne Angela. Categorico) possiamo sederci a tavola adesso!

Angela - (Accende la luce. A Paolo) Questa tua ipocrisia! (Paolo le si avvicina. Si guardano negli occhi) tu non hai nessun amico in Sudamerica!

Antonio - Angela non devi alterarti...

Angela - (Interrompendo Antonio) Non ne posso più di ingoiare anche questo! (A Paolo) sei sempre stato capriccioso e non ti fermi neppure di fronte a me. Come puoi avere un amico in Sudamerica? avanti dimmelo!

Paolo - (Calmo) Angela devi stare calma per il tuo bene... ricordati. Saranno passati tre anni da quando Carlo è venuto qui l'ultima volta. Bisogna che te ne ricordi ...per il tuo bene. Non ti era simpatico lo ricordi? almeno un paio di volte ti ho detto che non c'era mentre era qui in camera mia (Indica la camera). Capivo il tuo disagio: Carlo è un originale. Ma poi hai cominciato ad accettarlo ed ero contento che tu lo ascoltassi, che gli facessi domande. Tu Ruggero, ci frequentavi di più allora. Se glielo dici tu si ricorderà di sicuro. (Ad Angela) Raccontava delle storie strane. A te piaceva ascoltarlo. Ti ricordi la storia del vecchietto? gli altri si divertivano, ballavano gli altri e il vecchietto li guardava per ore e stava sempre serio. (A Ruggero) Tu te lo ricordi il vecchietto vero? (Ad Antonio) anche lui l'ha raccontata ogni tanto questa storia. (A Ruggero) Te lo ricordi vero? ma adesso Angela il vecchietto è come se avesse parlato e possiamo cominciare la nostra festa: non c'è altro da fare, sono d'accordo. (Spegne la luce) Ci vuole l'atmosfera giusta. (Paolo guarda tutti uno per uno. Poi ad Antonio) Non ti preoccupare Antonio, Carlo tornerà prima o poi, allora ne riparleremo. (A Ruggero) Il risotto non è adatto a noi, ho preparato un pot-pourri di yogurt freschi, come piacciono a te. Angela sei contenta?

Ruggero - A me non piace lo yogurt.

Lucia - Vi prego apriamo la finestra eh? è insopportabile questo buio.

Angela - (A Paolo) Sono contenta? lo chiedo a te.

Paolo - (Guarda tutti. Sorride. Poi a Ruggero) Non ti piace? (A Lucia) è buio vero? (Ad Angela) lo chiedi a me? ...sapete cosa siete? dei commedianti.

Ruggero - Che altro si può fare a trentadue anni?

(Paolo prende gli yogurt e li mette in tavola. Ruggero se ne avvicina uno)

Paolo - (A Ruggero) E' vero che adesso ti ricordi di lui?

Ruggero - Mi piace lo yogurt?

Paolo - Ecco chiediamoci aiuto l'un l'altro, questo ci è rimasto ed è un bene.

Ruggero - (Con fermezza) Mi piace lo yogurt?

Paolo - Stai pure tranquillo, ti piace.

Angela - (Disperata) No... Paolo... questo no.

Ruggero - (A Paolo. Duro) Non mi piace lo yogurt!

Paolo - (Guarda Angela. Poi a Ruggero) Quando si parla senza buon senso, si rischia di precipitare dal lato sbagliato. Adesso, per esempio, dirai un'altra parola e ti fracasserai la lingua.

Ruggero - (A Paolo) Credi forse che non ti ho voluto bene io?

Paolo - Ecco come ti fracasserai la lingua! parla del tuo bene!

(Lucia apre la finestra)

Antonio - Paolo, non ci stiamo divertendo...

Paolo - In Sudamerica c'è divertimento!

Ruggero - (Intona un ritmo sudamericano. Va intorno ad Antonio) Baila! baila!

Paolo - Faremo tutti la fine di Carlo.

Ruggero - (Ad alta voce. Recitando) Faremo tutti la fine di Carlo! Hhiii...

Paolo - (Urlando con rabbia) Divertimento! (Rabbioso fa una smorfia a Ruggero)

(Tutti si fermano. Pausa)

Paolo - (Tira fuori una lettera da un cassetto e la mostra) Me l'ha scritta quando è morta la mamma.

Angela - (Con sconforto) Paolo...

Ruggero - (A Paolo) Tu farai sempre i capricci.

Paolo - (Riferendosi alla lettera) Che povertà, che mancanza di sentimento. (Apre la lettera) Leggetela. (La porge ad Antonio) Leggila, vedrai, si può solo spiegare pensando che il dolore è incomprensibile a chi vive lontano.

Angela - (Ad alta voce) No! non devi fare così! è ingiusto da parte tua!

Paolo - (Affettuoso) Angela, non arrabbiarti (Sorride) starai male lo sai. (Le porge lo yogurt) Mangia.

Angela - (Con lo yogurt in mano) Ci vuoi sfamare lo so, ma sfamati non siamo ancora. Il tuo amico lo conosciamo bene. Sarebbe stato anche per noi un amico secondo i nostri gusti. Per questo lo hai tenuto lontano tutti questi anni vero? ma cosa credevi che non pensassimo a lui? per questo ti sei messo a scrivere le letterine? che sono false!

Paolo - Angela, io pensavo che soltanto gli amici avessero capito veramente qualcosa. Ma abbiamo già fatto tutti la fine di Carlo. Purtroppo.

Ruggero - Se lo vuoi sapere in Sudamerica lui sa tutto mille volte meglio.

Paolo - (Di scatto) Diecimila volte meglio! (Si gira di colpo e inciampa nello sgabello. Cade).

Lucia - Paolo!

Angela - (A Carlo) Carlo è perduto per tutti. La gentilezza non è bastata a procurargli la famiglia che volevi tu. La sua casa è piena di cose inutili, è quella la sua famiglia? e perché? ...te lo chiedo! perché ha dovuto andare così lontano? (Apre un armadio pieno di cose inutili. Le butta via) li vedi questi? ...oggetti inutili!

Paolo - Angela guardami negli occhi.

Antonio - Paolo! (Mostra la lettera. Si rivolge a tutti) gli dice di raggiungerlo in Sudamerica. (A Paolo) Puoi raggiungerlo se vuoi. Ha avuto del sentimento no?

Paolo - Guardatemi tutti (Urlando) andare in Sudamerica e rifugiarmi come lui?

Angela - (Urlando più di lui) Ecco, per difendersi da te è andato così lontano! ti piace adesso rotolarti da solo nel ricordo di tua madre eh? ti piace ricordarci il tuo amico! e sfamare i tuoi fratellini? ti piace sì o no?

Antonio - Davvero, vi prego, potremmo andarci tutti insieme in Sudamerica (A tutti) no? (Aiuta Paolo ad alzarsi).

Paolo - (Allontanandosi) Mancanza di sensibilità ecco la verità. (Si mette lontano da tutti) Vorrei dirvi ancora una cosa e poi basta, lo prometto. Ho pensato ad oggi come un giorno felice. Potevamo rivedere i nostri discorsi e ricostituire la nostra famiglia. (A Lucia) Che importa se non avremo figli? avremmo lo stesso una famiglia.

Antonio - Paolo ce ne parli solo adesso ...possiamo parlarne tutti insieme vero? su, ne parliamo a tavola. Così potremo anche sfamarci. Lucia forza a tavola.

Angela - (Si mette seduta) Mi gira la testa.

Paolo - (Rimanendo lontano. Con tenerezza) Per forza ti gira la testa Lucia. Per forza.

Ruggero - Lo vedi Paolo, sei tu il primo a startene da solo.

Angela - (Ad alta voce) Il tuo amico invece non ce l'hai ancora ricordato. Non ce l'hai ricordato tu. Noi stessi ti abbiamo anticipato. E' questo che ti ha preoccupato sì o no?

Paolo - (Con tenerezza) Angela...

Ruggero - (A Paolo) Credi che non ti ho voluto bene io?

Angela - (A Paolo) Credi forse che non ti ho amato io?

Ruggero - (A Paolo) Non lo hai mai creduto. Antonio... diglielo tu.

Paolo - No, Ruggero, lascialo stare, lui non è come noi. Lascialo stare e anche Lucia, lasciala stare. Avresti fatto meglio a venire con loro: Martina e Luciano non sono peggio di te. Ma voglio dirtelo, non mi sono per niente sorpreso per la loro mancanza.

Angela - Sì ti ho visto quando è arrivato senza di loro. Ti tremava il labbro come sempre!

Paolo - Angela ti prego...

Antonio - (A Paolo riferendosi a Ruggero) Adesso devi domandarglielo (Pausa). Avanti, visto che li hai tirati in ballo, chiedigli di Martina e Luciano.

Paolo - Antonio, anche tu...

Lucia - (A Ruggero) Diglielo che si sono sposati.

Paolo - Lucia...

Ruggero - Paolo, ho fatto di tutto per farli venire, ma loro non lo hanno creduto possibile. Gli ho detto che potevamo provarci...

Lucia - (Interrompendolo a Paolo) ...Per specchiarmi e vedere come sono ridotta? diglielo Ruggero che ha detto così Martina.

Ruggero - Paolo guarda, mi hanno dato... (Prende il pacchetto dalla sacca e lo da a Paolo. Paolo rifiuta. Lo da ad Angela) ...E' per tutti hanno detto.

Angela - (Apre il pacchetto e trova un campanaccio. Lo mostra a Paolo) Hai visto?

Paolo - Ho visto.

Lucia - (Prende il campanaccio e lo fa suonare) Quanto tempo...

Angela - (Ad alta voce a Paolo) Eri invidioso delle mie passeggiate solitarie sì o no?

Paolo - (Con tenerezza come una confessione) Angela... non ho più desideri. (A tutti) Non ho più desideri io. (Ad Angela) Cadono le stelle e non ho più desideri. (Appoggia la testa su Angela come un bambino) Subito non mi sono preoccupato, pensavo di averne tanti: per quello non mi venivano al momento giusto! ma poi ho capito. Quante cose possiamo diventare ancora? quante possibilità abbiamo ancora aperte Antonio? ...dieci? venti? non saranno mai tutte. Ecco il nostro problema quotidiano. (Guarda Lucia) I bambini invece... loro possono tutto, sono insopportabili e non li si può sentire, bisogna chiudere la finestra. Ogni nostro desiderio è illusione adesso. (Ad Angela) Ci sono cose che questo braccio cresciuto, vedi? non può più fare. E allora dovevamo... (Prende il campanaccio e lo fa suonare) Angela, non sai quante volte sono uscito seguendo questo suono. Ma non sono mai più riuscito a trovarti. Neppure adesso che sei qui davanti a me ti ritrovo. E' così per tutti voi. (A Ruggero) Ecco Ruggero la nostra situazione. Dobbiamo rassegnarci, sacrificare i desideri all'illusione di quello che siamo stati e che ora non siamo più. Guardati le unghie! (Si guarda con terrore le proprie unghie) come crescono veloci adesso! come potremo desiderare ancora? ...credi di avere qualche rimedio nella tua sacca? ...bisogna avvertire Carlo di questo. Forse siamo ancora in tempo con lui. E' la nostra unica felicità.

Angela - (A Paolo) Dimentichi qualcosa come sempre!

Antonio - Martina e Luciano li hai dimenticati...

Paolo - Non li ho dimenticati. Mi vogliono bene vero Ruggero? anche loro scriveranno a Carlo, come tutti voi, perché mi volete bene vero?

Ruggero - Non come vorresti tu Paolo, ci dispiace.

Paolo - Vi dispiace? ...Antonio! (Antonio abbassa la testa). Lucia! (Lucia si volta) ...vi dispiace? ...commedianti (Si mette con disperazione una mano sulla fronte).

Angela - (Ad alta voce) Si, abbiamo recitato una commedia. Che altra consolazione ci rimane? diccelo e nell'attimo che risponderai sarai ancora il nostro fratellino.

Ruggero - Che altro si può fare a trentadue anni, diccelo!

Paolo - (Si nasconde dietro una sedia) Adesso vi piegherete in avanti e sparirete per sempre.

(Angela e Ruggero si portano in avanti con il busto eretto in precario equilibrio senza cadere. Dopo un po' ridono sboccati)

Angela - (A Paolo) Credi di essere forte? non ti sbagliare! non siamo ancora senza desideri. Da sola forse sarei stata costretta a cedere, ma i miei fratellini mi hanno rafforzato. Pure con il tuo amico Carlo ci siamo messi d'accordo e non sai la tua mammina cosa mi ha dato prima di morire (Mostra una tasca).

Paolo - (Da dietro la sedia) Perfino lì hai delle tasche!

Angela - Aggrappati pure alle tue scuse. Te le sbricioleremo e non sai come!

Paolo - (Facendo il verso) ...Te le sbricioleremo e non sai come!

Angela - Quanto ci siamo divertiti oggi, quando ci hai chiesto se dovevi scrivere al tuo amico. (A tutti) Vero? ma stupidone, sa già tutto, proprio tutto! gli abbiamo scritto noi, visto che hai dimenticato di toglierci il desiderio di scrivere. E' per questo che non verrà più a trovarci. Sa tutto cento volte meglio di te. Le tue lettere le appallottola senza leggerle sai come? con la mano sinistra, mentre con la destra tiene le nostre per leggerle.

Paolo - Sì proprio!

Angela - Da anni stavamo aspettando che tu ci parlassi di queste lettere! credi forse che ci siamo interessati ad altro? credi che abbiamo letto altri libri? ecco! (Butta a Paolo un libro che sfila da una tasca) ...il regalo della tua mammina!

Paolo - (Guarda il libro) E se anche fosse?

Angela - Sei stato troppo gentile prima di arrivare a questo punto. La tua mammina ha dovuto perfino morire, non s'è potuta godere questo giorno di felicità. E io? mi vedi come sono ridotta?

Lucia - (Va verso Paolo) Paolo, davvero, hai aspettato troppo prima di arrivare ad oggi. Non tutti possono vedere questa tua ultima felicità. Hai visto? Carlo morirà in Sudamerica ormai e vedi noi come siamo ridotti? Hai gli occhi per vederci no?

Paolo - Lucia questo da te non me l'aspetto.

Antonio - (Gelido con rimprovero) Paolo...

Paolo - Antonio anche tu! (Guarda Angela. Poi a tutti) Così mi avete aspettato al varco!

Ruggero - (Come rivolgendosi ad un bambino) Abbiamo trovato noi il modo per risolverti il problema e non sai come.

Paolo - (A Ruggero con tenerezza) Questo forse lo volevi dire prima. Adesso è proprio fuori luogo.

Angela - Paolo! adesso ci conosci per quello che siamo finalmente: finora non conoscevi che te stesso. Tu sei ancora un bambinetto ma dall'altro lato sei diventato un vampiro. E per questo sappi: qualcuno di noi ti ucciderà il cuore!

Ruggero - Adesso possiamo dare inizio alla nostra festa! a tavola ragazzi. C'è il brindisi.

(Paolo guarda Angela, poi Ruggero. Si volta verso il pubblico. Al tavolo c'è Angela. Antonio è seduto sullo sgabello in mezzo alla stanza. Ruggero è in piedi. Lucia è alla finestra che è aperta. Dopo un po' Paolo estrae una pistola, la punta al cuore. Antonio e Lucia accennano ad accorrere verso Paolo)

Lucia - Paolo!

Antonio - Paolo!

Paolo - (Guarda Antonio e Lucia) ...Commedianti.

(Paolo spara. Cade morto. Fuori si sente un vociare di bambini che scappano spaventati dallo sparo. Frinire di cicala. Angela e Ruggero versano il vino e porgono i bicchieri a Lucia e Antonio)

Angela - (Alza il bicchiere seguita dagli altri. Sussurrando) Il nostro brindisi.

(Mentre bevono, la luce cala lentamente fino al buio)

- F I N E -

(Perugia 7/8/87)