La notte prima del processo

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PERSONAGGI

 LA NOTTE PRIMA DEL PROCESSO

FEDOR NIKITIN GUSEV, signore di veneranda età

ZINOÈKA, sua giovane moglie

ALEKSEJ ALEKSEIÈ ZAJCEV, viaggiatore

MASTRO DI POSTA

L'azione si svolge in una stazione di posta in una notte d'inverno.

Una stazione di posta. Una stanza cupa con le pareti annerite dal fumo, grandi divani coperti di tela cerata. Una stufa di ghisa col tubo che attraversa tutta la stanza.


Zajcev (con una valigia), il mastro di posta (con una candela).

ZAJCEV                                Che puzza qui da voi, seiñor! Non si respira! C'è odore di ceralacca, di putridume, di cimici... Puah!

MASTRO DI POSTA                       Tutte le cose hanno un odore.

ZAJCEV                                Svegliatemi alle sei domattina... E che la trojka sia pronta... Devo arrivare in città per le nove.

MASTRO DI POSTA                       Va bene...

ZAJCEV                                Che ora è adesso?

MASTRO DI POSTA                       L'una e mezza... (Esce).

ZAJCEV                                 (togliendosi la pelliccia e gli stivali di feltro) Che freddo! Mi ha persino stordito... Mi sento come se mi avessero tutto coperto di neve, inondato d'acqua e poi pestato con tutte le forze... Dei mucchi di neve così alti, questa tormenta d'inferno, se fossi rimasto altri cinque minuti all'aperto, sarebbe stata la fine. Sono sfinito. E perché poi? Ancora se andassi ad un appuntamento, o a ritirare un'eredità, invece sto andando alla mia rovina... Fa paura a pensarci... Domani in città si riunisce il tribunale distrettuale, e io vado là in veste di accusato. Mi processeranno per tentata bigamia, per falsificazione del testamento di mia nonna e per tentato omicidio di un segnapunti di bigliardo. I giurati mi conceranno per le feste, non c'è dubbio. Oggi sono qui, domani sera sarò in prigione, e fra cinque o sei mesi nei freddi territori della Siberia... Brrr!

Pausa.

Comunque, una scappatoia ce l'ho da questa tragica situazione! Nel caso i giurati si accaniscano contro di me, mi rivolgerò al mio vecchio amico... Fedele e affidabile amico! (Estrae dalla valigia un grande revolver).Eccolo! Bel tipo, no? L'ho scambiato con Cerpakov per due cani. Che bellezza! Persino spararsi un colpo diventa quasi un piacere... (Teneramente).Ragazzo mio, sei carico? (Con voce sottile, come se rispondesse per conto del revolver).Carico... (Con la propria voce).Farai un gran scoppio? A tutta forza? (Con voce sottile).A tutta forza... (Con la propria voce).Ah, stupidello mio, tesoro mio... Su, coricati, dormi... (Bacia il revolver e lo nasconde in valigia).Appena sentirò: "sì, colpevole", immediatamente un colpo in testa e saluti a casa... Intanto sono tutto infreddolito... Brrr! Mi devo scaldare... (Fa ginnastica con le braccia e saltella accanto alla stufa).Brrr!

Zinoèka fa capolino alla porta e si ritira subito.

Che c'è? Mi sembra che qualcuno si sia affacciato a quella porta... Hmm... Sì, qualcuno ha sbirciato.. Dunque ho dei vicini? (Si mette in ascolto accanto alla porta).Non si sente niente... Neanche il minimo rumore... Devono essere viaggiatori anche loro... Sarebbe bello svegliarli e, se fossero gente per bene, fare insieme una bella partita a carte... Un grande slam senza atout! Una prospettiva avvincente, perdinci... Ancora meglio se ci fosse una donna. Non c'è niente che mi piaccia, lo ammetto, quanto le avventure di viaggio... Certe volte mentre viaggi capitano di quelle storie, che nessun Turgenev riuscirebbe a inventare... Mi ricordo che una volta, proprio come ora, stavo viaggiando per il distretto di Samara. Mi ero fermato ad una stazione di posta... Era notte, capite, il grillo cantava nella stufa, silenzio... Stavo seduto a tavola e bevevo il tè... Ad un tratto sento un misterioso fruscio... La porta si apre e...

ZINOÈKA                             (da dietro la porta) È scandaloso! Da non crederci! Questa non è una stazione di posta, è una vergogna! (Si affaccia alla porta e grida).Mastro! Mastro di posta! Dove siete?

ZAJCEV                                (a parte) Che bellezza! (A lei). Signora, il mastro non c'è. Quel villanzone sta dormendo. Che cosa desiderate? Non posso esservi utile?

ZINOÈKA                             È terribile, terribile! Le cimici mi vogliono mangiare viva!

ZAJCEV                                Davvero? Le cimici? Ah... come osano?

ZINOÈKA                             (in lacrime) In una parola, è terribile! Me ne vado! Dite a quel furfante di mastro che attacchi i miei cavalli! Le cimici mi hanno succhiato tutto il sangue!

ZAJCEV                                Poveretta! Siete così bella, e pensate un po'... No, non è possibile!

ZINOÈKA                             (grida)Mastro!

ZAJCEV                                Signorina... mademoiselle...

ZINOÈKA                             Non sono mademoiselle... Sono sposata...

ZAJCEV                                Tanto meglio... (A parte). Che delizia! (A lei). Voglio dire che non avendo il piacere di conoscere, signora, il vostro nome e patronimico ed essendo a mia volta una persona nobile e onesta, mi permetto di offrirvi i miei servizi... Posso alleviare il vostro dolore...

ZINOÈKA                             In che modo?

ZAJCEV                                Ho una splendida abitudine, mi porto sempre appresso la polvere insetticida... Permettetemi di offrirvela di tutto cuore, dal profondo dell'anima!

ZINOÈKA                             Ah, vi prego!

ZAJCEV                                In tal caso subito... farò in un attimo... La tiro fuori dalla valigia. (Corre verso la valigia e fruga all'interno).Che occhietti, che nasino... Deve saltar fuori un'avventura! Lo sento! (Fregandosi le mani).È il mio destino: appena mi impantano in una stazione, salta fuori l'avventura... È così bella che mi sprizzano le scintille dagli occhi... Eccola! (Tornando alla porta).Eccola, la sua salvezza...

Zinoèka tende la mano da dietro la porta.

No, permettete, verrò nella vostra stanza a spargerla io stesso...

ZINOÈKA                             No, no... Come potete entrare nella mia stanza?

ZAJCEV                                Perché no? Non c'è niente di così strano, tanto più... tanto più che io sono medico, e dottori e parrucchieri per signora hanno il diritto di penetrare nella vita privata...

ZINOÈKA                             Non mi ingannate, siete veramente un dottore? Sul serio?

ZAJCEV                                Parola d'onore!

ZINOÈKA                             Beh, se siete un dottore... prego... Ma perché vi date tanto disturbo? Posso mandarvi mio marito... Fedja! Fedja! Svegliati, dormiglione.

La voce di Gusev: «Eh?».

Vieni qui, il dottore è così gentile da prestarci la polvere insetticida. (Si ritira).

ZAJCEV                                Fedja! Grazie tante, non me l'aspettavo! Ci mancava soltanto Fedja! Gli pigliasse un accidente! Ero appena riuscito a fare conoscenza come si deve, a raccontare la frottola giusta, a farmi passare per dottore, che ti spunta fuori questo Fedja... È come se mi avesse buttato addosso dell'acqua fredda... E io non glielo do l'insetticida! E lei non è poi neanche tanto bella... Una cosa così, un faccino... né carne né pesce... Non le sopporto le donne così!

GUSEV                                  (in vestaglia e berretto da notte) I miei rispetti, dottore... Mia moglie mi ha appena detto che voi avete della polvere insetticida.

ZAJCEV                                (rozzamente) Già!

GUSEV                                 Siate gentile, prestatecene un po'. La cimiceria ci fa dannare...

ZAJCEV                                Prendete!

GUSEV                                  Vi ringrazio sentitamente... Vi sono molto riconoscente. Anche voi siete stato sorpreso in viaggio dalla bufera?

ZAJCEV                                Sì.

GUSEV                                 Già... Che tempaccio... Dove eravate diretto?

ZAJCEV                                In città.

GUSEV                                  Anche noi andiamo in città. Domani in città mi aspetta un duro lavoro, dovrei farmi una bella dormita adesso, ma questa cimiceria, non ne posso più... Nel nostro paese le stazioni di posta sono terribili. Cimici, scarafaggi, scorpioni persino... Se dipendesse da me denuncerei tutti i mastri di posta per cimiceria in base all'articolo centododici del Codice che prevede le sanzioni applicate dai giudici conciliatori a riguardo del bestiame randagio. Vi sono molto riconoscente, dottore... Voi di quali malattie siete specialista?

ZAJCEV                                Di petto e... di capo.

GUSEV                                 Ah, è così... I miei rispetti... (Esce).

ZAJCEV                                (solo) Spaventapasseri! Se dipendesse da me lo seppellirei da capo a piedi nella polvere insetticida, Poterlo vincere al gioco, quel mascalzone, almeno dieci volte di fila e lasciarlo nudo come un verme! O meglio ancora giocare con lui a biliardo e dargli, senza parere, un tale colpo con la stecca che se lo ricordi per una settimana... Al posto del naso c'ha un bitorzolo, la faccia è tutta coperta di vene blu, sulla fronte una verruca e... e si permette pure di avere una moglie come quella! Che diritto ha? È scandaloso! No, addirittura meschino... E poi mi vengono a chiedere perché sono così pessimista nei confronti della vita? Come si fa a non essere pessimista?

GUSEV                                  (sulla soglia) Zinoèka, non aver soggezione... È un dottore! Non fare complimenti, chiediglielo... Non c'è niente da temere... Šervecov non ti è stato di alcun aiuto, mentre lui potrebbe aiutarti... (A Zajcev). Scusate, dottore, se vi disturbo... Ditemi, per favore, perché mia moglie ha sempre un peso nel petto? La tosse, sapete... la opprime, proprio come se qualcosa la bruciasse... Perché mai?

ZAJCEV                                È un discorso lungo... Non si può definirlo in quattro e quattr'otto...

GUSEV                                  E allora? Di tempo ne abbiamo... intanto non riusciamo a dormire. Visitatela, mio caro!

ZAJCEV                                (a parte) Sto fresco!

GUSEV                                  (grida) Zina! Ah, come sei... (A lui).Si vergogna... timida, proprio come me... La virtù è una bella cosa, ma non si deve esagerare. Avere soggezione del dottore quando si è malati è un'assurdità...

ZINOÈKA                             (entra) Davvero, mi vergogno tanto...

GUSEV                                  Basta, basta... (A lui). Ci tengo a sottolineare che l'ha in cura Šervecov. Bravissima persona, anima santa, buontempone, che sa il fatto suo, ma... chi, lo sa? Non gli credo! Non gli do fiducia! Vedo, dottore, che non siete in vena, ma fateci questo favore!

ZAJCEV                                Io... io non ho niente in contrario... Niente... (A parte). Che situazione!

GUSEV                                 Mentre voi la visitate io andrò dal mastro a far preparare il tè... (Esce).

ZAJCEV                                Sedetevi, prego... (Si siede) Quanti anni avete?

ZINOÈKA                             Ventidue...

ZAJCEV                                Hmm... un'età pericolosa. Fatevi sentire il polso! (Le tasta il polso). Hmm... Già...

Pausa.

Perché ridete?

ZINOÈKA                             Non ci state ingannando? Siete un vero dottore?

ZAJCEV                                Ma pensa un po'! Per chi mi avete preso! Hmm... il polso è in ordine... Hmm, già... E la manina è sottile, rotondetta... Accidenti, mi piacciono le avventure di viaggio! Vai, vai e d'un tratto incontri una manina... così... Amate la medicina?

ZINOÈKA                             Sì.

ZAJCEV                                Che piacere! Che grande piacere! Favoritemi ancora il polso!

ZINOÈKA                             Ma, ma, ma... Non andate oltre i limiti!

ZAJCEV                                Che vocina, gli occhi sono così vivaci... C'è da impazzire solo per un sorriso... Vostro marito è geloso? Molto? Il vostro polso... soltanto il vostro polso e morirò di felicità!

ZINOÈKA                             Scusate, insomma, egregio signore... Egregio signore! Vedo che mi avete scambiata per una... Vi sbagliate, egregio signore! Io sono sposata, mio marito ha una posizione.

ZAJCEV                                Lo so, lo so, ma è colpa mia forse se siete così bella?

ZINOÈKA                             Io, egregio signore, non vi permetto... Lasciatemi, altrimenti sarò costretta a prendere delle misure... Egregio signore! Io amo e rispetto troppo mio marito per permettere al primo sfrontato di passaggio di usarmi attenzione grossolane... Vi sbagliate di grosso, se pensate che io... Ecco mi sembra che mio marito stia arrivando... Sì, si, sta arrivando... Perché tacete? Che state aspettando... Su, su... baciatemi insomma!

ZAJCEV                                Cara. (La bacia).Bambolina! Uccellino! (La bacia).

ZINOÈKA                             Ma, ma, ma...

ZAJCEV                                Micino mio... (La bacia).Ciccina... (Vedendo Gusev che entra).Ancora una domanda: quando tossite di più, di martedì o di giovedi?

ZINOÈKA                             Di sabato...

ZAJCEV                                Hmm... Sentiamo il polso!

GUSEV                                  (a parte) Tira aria di baci... Proprio come da Šervecov... Non ci capisco niente di medicina... (Alla moglie).Zinoèka, sii seria... Non si fa così... Con la salute non si scherza! Devi ascoltare attentamente quello che ti dice il dottore. La medicina sta facendo enormi passi avanti! Enormi progressi!

ZAJCEV                                Oh sì! Vi devo dire una cosa... Nella salute di vostra moglie per il momento non c'è nulla di pericoloso, ma se non si curerà seriamente, la sua malattia potrà finire male: un colpo al cuore o un'infiammazione del cervello. "

GUSEV                                  Vedi, Zinoèka! Vedi! Che preoccupazione mi dai... da non sopportare, davvero

ZAJCEV                                Adesso la prescrizione (Strappa dal registro della stazione un pezzo di carta, si siede e scrive).Sic transit... due dracme... Gloria mundi... un'oncia... Aquae distillatae due grani... Prenderete le polverine tre volte al giorno...

GUSEV                                 Nell'acqua o nel vino?

ZAJCEV                                Nell'acqua...

GUSEV                                 Bollita?

ZAJCEV                                Sì, bollita.

GUSEV                                 Vi sono tanto sentitamente riconoscente, dottore...