La notte santa

Stampa questo copione

Recita natalizia cl

Recita natalizia cl. II e III     -    20 dicembre 2003

LA NOTTE SANTA 

(A scuola)

Maestra:Buongiorno bambini.

Bambini:Buongiorno maestra

Maestra:Oggi vorrei leggervi una poesia intitolata “La notte santa”. Secondo voi di cosa parla?

B1:Della notte di Natale?

Maestra:Bravissimo!Proprio di quella notte. Volete ascoltarla?

B2:Sì maestra.

Maestra: (legge la poesia)

B (tutti): (sospirano dolcemente)

B3: E’ proprio bella maestra!

B4: Chissà che freddo quella notte.

B5:E che male hai piedi!  (tutti guardano perplessi B5)

Maestra:Vi piacerebbe se scrivessimo una recita proprio su questa poesia, per Natale?

B6:Questa sì che è un’idea!

Maestra:Bene allora, tutti al lavoro!

B1:Sì andiamo

B2:Io non vedo l’ora

B5:E se poi mi dimentico le battute?

B3:Ti pesterò i piedi!

B3:Così avrai davvero male!       (tutti ridono)

Maestra:Forza ragazzi,c’è tanto da fare!

B6:E le cose non si creano da sole.

( Maria e Giuseppe in viaggio per la platea ed il coro degli angeli sul palco a tenda chiusa)

ANDARE A BETLEMME

(prima che finisca la musica, il sipario si apre scoprendo la città di Betlemme con le sue locande, mentre il coro degli angeli si dispone sul fondo del palco)                                                                        (1)

Giuseppe:(recitando a memoria) “Consolati Maria ,del tuo pellegrinare! Siam giunti .Ecco Betlemme ornata di trofei. Presso quell’osteria potremmo riposare, chè troppo stanco sono e troppo stanca sei. Se non sbaglio, a questo punto, nella poesia di Gozzano c’è qualcos’altro (c’è un momento silenzio)          

(Giuseppe mostra impazienza, Maria guarda verso il coro. Angelo 1 viene richiamato all’attenzione con delle gomitate dei suoi compagni)

Angelo 1:(recitando a voce molto alta e senza espressione) Il campanile scocca lentamente le sei! (tutti si tappano le orecchie) Ma non ci sarebbe qualche altra battuta per me?

Gius:Guarda che non c’è bisogno che urli così

Ang1:La maestra ha detto di recitare a voce alta, altrimenti non si sente niente. Già ho poche battute, se poi neanche si sentono…

Maria: Almeno cerca di stare attento: se te le dimentichi ci fai perdere il ritmo!

Ang 2:Dimenticare le battute? Non ci vuole molto a dire l’ora esatta. Se mai noi rischiamo di addormentarci, se voi non recitate con un po’ più di vita.

Maria:Adesso anche il campanile vuole  fare il regista.

Gius:Va bene, andiamo avanti! Cercheremo di improvvisare un po’ sul testo. (a Maria) Tu sei molto stanca. ( Maria, con una certa esagerazione, mostra segni di stanchezza) Ecco, potremmo fermarci nell’osteria del Caval Grigio.

Maria:Meno male! Mi fanno male i piedi.

Ang 3:Non credo che la vera Maria direbbe una cosa simile. Non è” fine”

Maria:Fine o non fine, quando si cammina tanto fanno male i piedi. Bisogna dire la verità.

Gius:Ma questo non è un dramma verista, è una recita di Natale! Cerchiamo di seguire la storia, sù. (bussa per finta alla porta dell’ osteria) Bum bum bum.( rivolto agli altri attori) Ho bussato…

Coro:Ce ne siamo accorti

Oste del Caval Grigio: Chi è?    (voce fuori scena)

Gius:Mia moglie ed io veniamo da Nazaret per il censimento. Abbiamo molta fame e siamo stanchi.

Maria: E mi fanno male i piedi  (Gius le dà una gomitata)

Oste CG:Cercate un posto, eh? Ma non sapete che oggi Betlemme è piena di forestieri?                                                                                (2)

Gius:Ma noi non sappiamo dove andare

Oste CG: Mi spiace, ma le stanze sono piene.

Ang 4: (sempre ad alta voce) Il campanile scocca lentamente le sette.

( gli altri angioletti si complimentano con lui stringendogli la mano)

Maria:Di già le sette?

Gius:Però, come passa il tempo.

Oste CG: Sapete questa è una notte di prodigi: molta gente, qui a Betlemme,è in attesa di un evento eccezionale.

NOTTE DI PRODIGI

Oste CG:Guardate il cielo, non è meraviglioso? Ci fa sentire tutti  più buoni.                                                                                                    

Gius:Allora non sareste così gentile da ospitarci stanotte? Mia moglie aspetta un bambino.

Maria:E poi sta per nevicare!

Gius:Non sentite come fa freddo?

Maria: Mi si sono congelati i piedi!

Gius: E dagli con questi piedi!

Maria: Siate buono, aiutateci!

Oste CG:Bhe, forse posso fare qualcosa. Quanto denaro avete?

Gius: Molto poco, quasi niente.

Oste CG: (minaccioso) Io li odio i forestieri, specie quando non hanno soldi. Non c’è posto, via!

Gius:Che razzista!

Maria:Le persone non sono molto gentili con noi,perché siamo forestieri e siamo poveri. Giuseppe, io sono molto stanca e fa tanto freddo, Sento che nostro figlio sta per nascere. Comincio ad avere paura.

(Maria e Giuseppe si siedono di lato mentre il coro degli angeli canta)

DOLCE MARIA NON TEMERE

Gius:No, non devi avere paura. Vedrai che ce la caveremo: noi ed il nostro piccolo Gesù.Ora non perdiamoci d’animo e proviamo lì:Osteria del Moro. Mi sembra accogliente Bum bum bum.(sempre al coro) Ho bussato!                                                                                              (3)

Coro:Ce ne siamo accorti.

Gius: Oste del Moro, avete un rifugio per noi?Siamo così stanchi!

Oste del Moro: (minaccioso) Chi è che bussa?

Maria: (nascondendosi dietro Gius)Mamma mia, com’è arrabbiato!

Gius: Non avere paura Maria, ci penso io. Ehm, Oste del Moro, veniamo da Nazaret e abbiamo bisogno di mangiare e di dormire.

Oste M: E a me che volete che importi?Qui è già tutto pieno. Pare che stanotte tutti si siano dati appuntamento a Betlemme.

Maria: Non avete neanche un panino?

Oste M: (sempre più sgarbato) Provate all’osteria più sotto.

Ang 5: ( con convinzione)Il campanile scocca lentamente le otto.

( il coro applaude calorosamente il collega)

Gius: (rivolto al coro) E allora? (tutti smettono di applaudire)Dobbiamo  assolutamente sbrigarci a trovare una sistemazione. Si sta facendo tardi.

Ang 6: Sarebbe meglio: sono già le otto!

Maria: Abbiamo capito! Bussiamo all’Osteria del  Cervo Bianco.

Gius: Bum bum bum..

Coro: Chi è?

Gius: Oh, voi del Cervo Bianco…                                                

Oste del Cervo Bianco: E’ inutile cercare posto. La locanda è piena di astronomi e sapienti giunti da ogni parte del mondo per studiare la stella luminosa.

(dall’osteria escono i 3 astronomi)

Astronomo 1: (guardando dentro ad un binocolo) Oh, guardate. Ecco la “mia” stella!

Astronomo 2: Come sarebbe a dire “tua”. Sono giorni che osservo quello splendore, Avrà il mio nome.

Astronomo 3:Mi dispiace contraddire i miei illustri colleghi, ma il primo avvistamento è stato il mio!

(cominciano a litigare tra loro)

Maria: Scusate? Ma perché litigate tanto? Che cosa cercate?

(entra la stella cometa)

Astron 1: Eccola, è lei la stella più bella,  quella che tutti noi attendevamo.

(cantano astronomi e coro;terminata la canzone rientreranno nell’osteria)  

ATTENDIAMO LA COMETA

                                                                                              (4)

Gius:(mettendo la testa dentro la porta dell’osteria) Oste del Cervo Bianco, possibile che anche voi non abbiate neanche un posticino stretto, stretto? Un sottoscala?

Oste CB:(mettendo la testa fuori dall’osteria) Quanto siete disposti a pagare?

Maria: Non molto, temo.

Oste CB: E allora via!

Maria: Oh, Giuseppe, cosa facciamo adesso?Dove andremo? Dove?

Ang 7:IL campanile scocca lentamente le nove.

Gius: Mi sembra che questi interventi rovinino il pathos che si è creato!

Ang 7: E per un po’ di pathos vorreste togliere anche questa battuta? Mi oppongo!

Coro: Siamo tutti con te.

Gius: Come non detto, andiamo avanti. Che c’è adesso?

Maria: Il pezzo dell’Ostessa dei Tre Merli.

Gius: Ah, ma naturalmente! Bum bum bum.

Ostessa dei Tre Merli: Vi sembra questo il modo di bussare? Per poco non mi buttate giù la porta.

Gius: Ostessa dei Tre Merli, vi prego…ehm, vi prego… (non ricorda più le battute)

Maria: (recitando piattamente e un po’ spazientita) Mia moglie aspetta un bambino, siamo molto stanchi, abbiamo viaggiato molto…

Gius: Eh già, proprio così.

Ostessa: Quindi avete bisogno di un posto dove ripararvi dal freddo. 

Maria e Gius:

Ostessa: E di un buon pasto, con il pane appena sfornato.

Maria e Gius:

Ostessa: E di un bel letto caldo, con le lenzuola pulite.

Maria e Gius: ( in crescendo) Sì

Ostessa: E allora andate da un’altra parte.(sbatte loro la porta in faccia)

Maria: Ma che serataccia!

Gius: Non ti preoccupare: vedrai che anche a noi succederà qualcosa di buono.

(musica – tutti si bloccano come per magia - entra la stella cometa)

Stella Cometa: Giuseppe ha ragione. In questa notte speciale sta per accadere una cosa grande per lui e per Maria.                                 

 

                                                                                                      (5)

E per tutti gli uomini, gli uomini di tutto il mondo. Gli uomini di oggi e gli uomini di ieri: romani, egizi, greci… (lentamente va via)

 Ang 8: IL campanile scocca lentamente le dieci.

(l’incanto svanisce e i personaggi ricominciano a muoversi)

Gius: Bum bum bum. Oste di Cesarèa , sono un povero falegname. Io e mia moglie veniamo da Nazaret. Siamo molto stanchi. Abbiamo bisogno di mangiare e di dormire.

Maria: E io aspetto anche un bambino.

Oste di Cesarea: (ridendo) Cosa? Un falegname?. Nel mio albergo ci sono gran signori, cavalieri e dame! Non accetto di ospitare gente miserabile come voi: non amo mischiare l’ alta con la bassa società .

Ang 9: Il campanile scocca le undici, lentamente.

Oste di C: E’ inutile che continuiate a cercare per le locande di Betlemme: per voi non c’è più posto!

Coro: Per voi non c’è più posto.

(gli osti ed il coro cantano accerchiando Maria e Giuseppe)

NON C’E’ PIU’ POSTO

Maria: Giuseppe, guarda: sta nevicando

Gius: (imbarazzato perché in scena non accade nulla) Ah, bella sì. (rivolgendosi al coro) Ma non si poteva usare un po’ di polistirolo?

Ang 10: Accontentati un po’! Siamo poi solo al “ Jolly”, mica al Teatro dell’ Opera!

Gius: (ad un altro ang) Che ora si è fatta?

Ang 11: Il campanile ha scoccato le undici, lentamente. Ci siamo quasi!

Gius: Già, bisogna affrettarsi

Maria: Giuseppe, fa troppo freddo. Non so se resisterò.

Gius: Ormai non abbiamo molto da fare.

. Non ci sono più alberghi a cui bussare e nessuno ci vuole ospitare. Vieni vicino a me, Maria                                                                                                                                     

(da questo momento la recita assume un tono più serio. Lentamente gli angeli del coro si spostano scoprendo una capanna, si dispongono sui 2 fianchi, entra la Cometa)

Gius: Guarda Maria: un stalla! Potrebbe essere il nostro rifugio per stanotte.                                                                                                (6)

Maria: Ma sentiremo freddo! E poi sento che Gesù sta per nascere. Dovrà venire al mondo dentro una misera capanna?

Gius: Meglio che stare sotto la neve. E poi guarda:ci sono un bue e un asinello, ci scalderanno con il loro fiato. La mangiatoia sarà una culla per il bambino. Per questa notte, una povera stalla sarà la nostra casa.

(Giuseppe e Maria cantano insieme al coro)

UNA CAPANNA

(Maria e Giuseppe si dirigono verso la capanna, il coro si dispone intorno alla stalla coprendone la vista al pubblico)

Stella Cometa: Tutto è pronto nella notte di Betlemme. Io sono qui per illuminare la capanna, dove sta per nascere Gesù. Gli angeli volano nel cielo aspettando il lieto evento e si preparano a cantare in onore del Re bambino. Intorno c’è solo neve e silenzio. I pastori che riposano con le greggi nelle vicinanze sono stati chiamati verso la stalla, per visitare e rendere omaggio al Bimbo Divino che sta per venire al mondo.

( in scena i pastori)

Pastore 1: Stavamo dormendo vicino alle pecore, quando all’improvviso abbiamo visto un bagliore. Un fanciullo vestito di bianco e circondato di luce, ci ha parlato.

Pastore 2:” Vi annuncio una grande gioia: oggi nascerà per voi il Salvatore…”

Pastore 3:”…Troverete un bambino in fasce, adagiato in una mangiatoia. Adoratelo!”

( i 3 pastori si girano verso la capanna ancora coperta dagli ang)

Stella Cometa: Si avvicina il momento tanto atteso. (citando dalla poesia di Gozzano) “Per quattro mila anni s’ attese quest’ora su tutte le ore. Venite pastori e massaie, o genti vicine e lontane!” Ecco, è l’ora: finalmente il coro degli angeli canta…

 Ang 12: (verso il pubblico) Il campanile scocca lentamente la mezzanotte santa!

(parte la musica, gli angeli aprono il cerchio scoprendo Gesù nella mangiatoia;tutti in scena a renderGli omaggio e a cantare).

E’ NATO, ALLELUJA!

                                                                                                        (7)