La parola ai giurati

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DESCRIZIONE DELLA GIURIA

La parola ai giurati

di Reginald Rose


DESCRIZIONE DELLA GIURIA

PRESIDENTE: Ometto piccolo, insignificante, impressionato dall’ autorità di cui è investito, si attiene molto alla forma. Non è un’ aquila, ma dotato di molta tenacia.

GIURATO 2: Individuo mite, esitante, a cui riesce difficile mantenere saldamente le proprie opinioni. Si lascia facilmente influenzare e adotta di solito il parere dell'ultimo che parla.

GIURATO 3: Uomo molto energico, violento, estremamente ostinato, in cui non è difficile scorgere una vena di sadismo. Manca di senso dell'umorismo e non tollera opinioni diverse dalle proprie, avvezzo com’ è a infliggere agli altri il suo punto di vista personale, la sua volontà.

GIURATO 4: Ha l’ aria d'un uomo in buona salute, che gode di florida agiatezza. È un parlatore esperto, che si presenta bene in qualunque circostanza. Si direbbe che si senta un tantino al disopra del resto dei giu­rati. L’ unica cosa che lo interessa sono i dati di fatto del dibattimento in corso; il contegno degli altri giurati lo infastidisce.

GIURATO 5: Giovanotto semplice, timidissimo, che prende molto sul serio le proprie responsabilità, ma trova difficile dire la propria opinione dopo che i più anziani hanno espresso la loro.

GIURATO 6: Una persona onesta ma piuttosto ottusa, che prende le sue decisioni lentamente, con molta cautela. Gli riesce difficile formulare giudizi positivi, ma vuole ascoltare, rimuginare, e accettare le idee esposte da altri che più lo convincono.

GIURATO 7:  Tipo di commerciante chiassoso, vistoso, alla mano, che ha cose ben più importanti da sbrigare che far parte d'una giuria. È facile al­l'ira, incline a formulare giudizi su questioni di cui non capisce nulla. È un prepotente e, logicamente, un vile.

GIURATO 8: Uomo tranquillo, riflessivo, buono. Uno che vede tutti i lati di un problema    ed è alla costante ricerca della verità. La sua energia è temperata dalla compassione. Vuole soprattutto che sia fatta, giustizia ed è pronto a battersi perché ciò avvenga.

GIURATO 9: Vecchio signore, mite e cortese, da tempo sconfitto dalla vita, e che aspetta soltanto di morire. Un uomo che si riconosce per quello che è e rimpiange i giorni in cui gli sarebbe stato possibile mostrar del co­raggio mentre ora è costretto a farsi scudo della propria vecchiaia.

GIURATO 10:  Individuo irascibile, amaro, che ha il gusto della contraddi­zione. Un fanatico che non tiene in alcun conto la vita umana, salvo la propria. Uno che non ha mai visto nulla, non vedrà mai nulla e in fondo lo sa benissimo.

GIURATO 11:  Profugo europeo, giunto negli Stati Uniti nel 1941. Parla con accento straniero ed è timoroso, umile, quasi servile con chi lo cir­conda, ma vuole sinceramente la giustizia appunto perché è stato vittima di tanta ingiustizia.

GIURATO 12:  Agente pubblicitario astuto e brillante, che vede il suo prossimo soltanto in termini di percentuali, grafici, inchieste, e non ha quindi vera comprensione umana. Un piccolo snob superficiale, che cerca di mostrarsi cordiale.

ATTO PRIMO

Dissolvenza su un banco di giurati. Vi stanno seduti dodici uomini, intenti ad ascoltare la voce del giudice che pone loro i quesiti. Il giudice non si vede. Parla con voce grave, lenta, misurando i toni. La telecamera si spo­sta sui visi dei giurati mentre il magistrato continua a parlare: le facce sono per lo più rivolte verso il lato sinistro della telecamera. Il Giurato 7 si guarda le mani. Il Giurato 3 guarda da un'altra parte, quella in cui si presume stia l'avvocato difensore. Il Giurato10 continua a muovere il capo innanzi e indietro, nervosamente. Il giudice continua in tono mono­tono:

GIUDICE  L'assassinio di primo grado - omicidio premeditato - è il più grave dei delitti sottoposti alla competenza della nostra corte criminale. Avete assistito a un dibattimento lungo e complesso, signori giurati, ed è ora vostro dovere cercar di stabilire la linea di demarcazione fra realtà e fantasia. Un uomo è morto. È in gioco la vita d' un altro uomo. Se in qualcuno di voi insorge dubbio ragionevole circa la colpevolezza dell'imputato, dovrete dichiararlo innocente. Se, per contro, non v'è dubbio ragionevole in alcuno di voi, dovrà essere dichiarato colpevole. Qualunque sia la vostra decisione, deve essere unanime. Vi esorto a deliberare onestamente, dopo matura riflessione. Incombe su di voi una grave responsabilità. Grazie, signori giurati.

Una lunga pausa.

UFFICIALE GIUDIZIARIO (cantilenando)    La giuria si ritira.

Lentamente, quasi esitando, i membri della giuria si alzano in piedi. Escono in fila dal banco, con movimenti impacciati, e scompaiono a sinistra. La telecamera si sofferma sul banco della giuria, poi dissolve.

Dissolvenza su una vasta stanza squallida, sgradevole a vedersi. È la camera di consiglio del tribunale penale regionale d'una grande città dell'Est degli Stati Uniti. Sono circa le quattro del pomeriggio. L'arredamento della stanza è costituito da un grande tavolo da congresso da una dozzina di sedie. Le pareti nude, spoglie, chiedono con urgenza una nuova mano di bianco. Lungo una di esse, una fila di finestre dà fino all’ orizzonte sul quartiere finanziario della città. In alto, su un’ altra delle pareti, un orologio elettrico. Una toilette è annessa alla camera di consiglio. In un angolo una fontanella. Sul tavolo sono sparsi blocchi, matite, portacenere. Una finestra è socchiusa. Quando si apre la porta i fogli di carta svolazzano sulla tavola e sul pavimento. Fuori della porta sta scritto a grandi lettere “ Camera di Consiglio”. Un usciere in divisa tiene aperta la porta. I  dodici giurati entrano adagio, si direbbe quasi con un senso di imbarazzo. L’ usciere li conta man mano che entrano, muovendo le labbra senza che ne esca un suono. Quattro o cinque giurati, entrando in sala, accendono una sigaretta. Il Giurato 5 accende la pipa, che continuerà a fumare per tutto il tempo. Il Giurato 2 e il Giurato 12 si avvicinano alla fontanella dell’acqua. Il Giurato 9 entra nella toilette, sulla cui porta sta scritto a grandi lettere “Signori”. Parecchi prendono posto intorno al tavolo, mentre altri restano in piedi, qua  là per la stanza, evidentemente a disagio. Qualcuno guarda fuori dalle finestre. Sono tutti in imbarazzo. Non si conoscono abbastanza per attaccare discorso: e tutti vorrebbero trovarsi ovunque fuorché qui. Il Giurato 7, in piedi accanto alla finestra, si toglie di tasca un pacchetto di chewing-gum, ne prende un pezzo e offre il resto intorno. Nessuno accetta. Si asciuga la fronte con un fazzoletto.

GIURATO 7 Sa che fa un bel caldo? (Il Giurato 6 annuisce). Dovrebbe esserci almeno l'aria condizionata qui dentro. Poco fa in aula mi sentivo venir male. (Apre un po' di più la finestra).

USCIERE (li passa di nuovo in rassegna e controlla la sua lista. Poi, soddisfatto, si prepara a lasciare la stanza) Benissimo, signori. Tutti presenti. Se hanno bisogno di qualche cosa io sono qui fuori. Non hanno che da bussare. (Esce richiudendo la porta).

I giurati in silenzio l'accompagnano con lo sguardo. S' ode lo scatto della serratura.

GIURATO 5    Non sapevo che chiudessero la porta a chiave.

GIURATO 10 (soffiandosi il naso)  Certo che chiudono la porta a chiave. Non lo sapeva?

GIURATO 5    Mah... non ci avevo mai pensato.

Qualcuno si toglie la giacca. Altri si siedono intorno al tavolo. C'è ancora una certa riluttanza fra i giurati a intavolare discorso. Il Presidente siede a capotavola, e si mette a tagliar foglietti di carta per la votazione. Primo piano del Giurato 8, che guarda fuori dalla finestra. Si sente il Giurato 3 che parla al Giurato 2.

GIURATO 3  Sei giorni! Avrebbero dovuto finire tutto in due! Chiacchiere, chiacchiere, chiacchiere. Ha mai sentito tante parole a vuoto?  

GIURATO 2 (ridendo nervosamente)    Bé... mi pare che sia una questione di diritti.

GIURATO 3     Ognuno ha diritto a un giudizio come si deve. (Scuote il capo) Così è la regola! Mah! Forse non ci si può far niente.

Il Giurato 2 lo guarda nervosamente, fa cenno di si con la testa e si avvicina alla fontanella. Stacco sul Giurato 8 che guarda fuori dalla finestra. Stacco sul tavolo. Il Giurato 7 è in piedi accanto al tavolo, in atto di spegnere una sigaretta.

GIURATO 7 (al Giurato 10) Che ne dice di quella faccenda del coltello? Ha mai sentito una storia più fasulla?

GIURATO 10 (con tono di saggezza) Che ci vuol fare, bisogna aspettarselo. Si sa benissimo con che genere di roba abbiamo a che fare.

GIURATO 7    Già. Ma che cos’ ha? È raffreddato?

GIURATO 10  (si soffia il naso)  Ho il raffreddore da fieno. Una cosa terribile.

(Il Giurato 7 annuisce, pieno di comprensione).

PRESIDENTE (all' improvviso)   Bene, signori, prendiamo posto.

GIURATO 7   D'accordo. Conviene sbrigarci. Ho dei biglietti per la commedia, questa sera, Quando la moglie è in vacanza. Devo essere l'unico abitante della terra che non l’ ha ancor vista.  (Ride e si siede) Avanti, Presidente, cominciamo pure.

Seggono, uno dopo l'altro. Il presidente è a capotavola. Il Giurato 8 continua a guardar fuori dalla finestra.

PRESIDENTE (al Giurato 8) Che ne direbbe di prender posto? (Il Giurato 8 non lo sente). Dico a lei, signore, li alla finestra. (Il Giurato 8 si volge sussultando). Vuole accomodarsi?

GIURATO 8     Oh, chiedo scusa. (S'avvia verso una sedia).

GIURATO10 (al Giurato 6) Mica male come quadro, eh? Un ragazzo ammazza suo padre. Bingo. Un colpo, e fatto. Per forza, è  l'ambiente. Oggi si lascia che i giovani facciano quello che vogliono. Forse una lezione servirà.

PRESIDENTE    Ci sono tutti?

GIURATO 12    Il vecchio è di là.

Il presidente si volge verso la toilette proprio mentre se ne apre la porta. Ne esce il Giurato 9, imbarazzato.

PRESIDENTE    Vorremmo incominciare.

GIURATO 9   Vogliano scusarmi, signori:  non volevo farli aspettare.     

PRESIDENTE  Poco male. Si accomodi. (Il Giurato 9 si dirige verso una sedia e si siede. I giurati guardano il presidente, in attesa). Bene. E ora, signori giurati, potete trattare il caso nel modo che preferite. Intendo dire che non voglio stabilire regole precise. Se vogliamo prima discutere e poi votare, possiamo farlo. Oppure possiamo votare e vedere a che punto siamo.

GIURATO 7 Votiamo subito. Chissà che non si riesca ad andarcene presto a casa.

GIURATO 10    Ma si, vediamo a che punto siamo.

GIURATO 3    D'accordo. Votiamo adesso.

PRESIDENTE  C'è qualcuno che non vuole votare? (Volge un'occhiata intorno al tavolo. Nessuno risponde). Va bene: tutti quelli che votano colpevole alzino la mano.

 (Sette o otto mani si alzano immediatamente ; qualche altra più adagio. Tutti fanno il giro della tavola con lo sguardo. Ci sono due mani che non si alzano, quelle del Giurato 9 e del Giurato 8. Ma, quando il Presidente si mette a contare, la mano del Giurato 9 si alza lenta mente

 ... Nove... dieci... undici... Undici voti a favore della condanna. Bene. Innocente? (Si leva la mano del Giurato 8). Uno. Bene. Undici contro uno favorevoli alla condanna. Ora sappiamo a che punto siamo.

GIURATO 3 C’ è uno dall'altra parte della barricata. (Rivolgendosi al Giurato 8) Lei lo crede innocente?

GIURATO 8 (tranquillamente)  Non lo so.

GIURATO 3  Non ho mai visto un uomo più colpevole di costui in vita mia. Anche lei era seduto in tribunale, e ha ascoltato le stesse cose che ho ascoltato io. Quest’ uomo è un delinquente pericoloso. Lo abbiamo visto.

GIURATO 8  Ha diciannove anni.

GIURATO 3  È maturo abbastanza, andiamo! Ha accoltellato suo padre. Quattro dita dentro al petto. Un angioletto di diciannove anni. L’ hanno dimostrato in dieci modi diversi. Vuole che glieli ricordi?

GIURATO 8   No

GIURATO10 (al Giurato 8)    Insomma, lei crede alla sua versione?

GIURATO 8    Non so se ci credo o no. Forse non ci credo.

GIURATO 7    E allora perché vota innocente?

GIURATO 8  Ci sono stati undici voti favorevoli alla condanna. Non mi riesce facile alzar la mano per mandare a morte un ragazzo senza averne prima discusso.

GIURATO 7  E chi le dice che a me riesca facile?

GIURATO 8   Non ho detto questo.

GIURATO 7  Vorrebbe forse insinuare che ho votato affrettatamente? Io lo credo colpevole. Non riuscirebbe a farmi mutare opinione se continuasse a discuterne cento anni.

GIURATO 8  Non voglio farle cambiare opinione. Voglio soltanto parlarne un po’. State a sentire, questo è un ragazzo maltrattato dalla vita. Abita nei bassifondi, a nove anni ha perduto la madre. Non è un inizio brillante. È un ragazzo duro, collerico. E sapete perché i ragazzi dei bassifondi si riducono a questo modo? Perché li picchiamo, li pestiamo una volta al giorno, ogni giorno. Mi pare che gli dobbiamo almeno poche parole, ecco tutto. (Si guarda intorno).

Alcuni ricambiano freddamente il suo sguardo, altri non riescono a sostenerlo. Soltanto il Giurato 9 accenna di sì col capo, pian piano. Il Giurato 12 si dedica con impegno a far ghirigori sulla carta. Il Giurato 4 si passa un pettine nei capelli.

GIURATO 10  Lasci che le dica una cosa, caro signore. Non gli dobbiamo un bell’ accidente. Ha avuto il suo bravo processo, no? Lo sa lei quanto costa un processo? È stato fortunato ad averlo. Ma via, non siamo più bambini qui dentro. Non vorrà farci intendere  che dobbiamo prestar fede a costui, ora che l'abbiamo visto da vicino! Io ci ho vissuto in mezzo tutta la vita, a quella gente. Non si può credere una parola di quello che dicono, lei lo sa.

GIURATO 9 (al Giurato 10, molto lentamente) Io non lo so. Che

cosa terribile è credere, per l'uomo! Da quando in qua la menzogna è una caratteristica di classe? Non esiste un monopolio della verità...

GIURATO 3 (interrompendolo) Basta, basta. Oggi non è domenica. Non abbiamo bisogno di prediche.

GIURATO 9 Quello che dice questo signore è quanto mai pericoloso...

(Il Giurato 8 posa una mano sul braccio del Giurato 9 e lo ferma.

Questo contatto e l'espressione di bontà del collega placano in

certo modo il vecchio, che trae un profondo sospiro e si rilascia.)

GIURATO 4 Non vedo il motivo del discutere. Mi pare che ci si dovrebbe saper comportare da gentiluomini.

GIURATO 7 Giustissimo!

GIURATO 4 Se dobbiamo discutere il caso, parliamo di fatti concreti.

PRESIDENTE Sono d'accordo su questo punto. Abbiamo un lavoro da svolgere. Svolgiamolo.

GIURATO 11 (parla con accento straniero) Se ai signori non dispiace, vorrei chiudere la finestra. (Si alza e va a chiuderla. In tono di scusa) Mi arrivava l'aria nel collo.

(Il Giurato 10 si soffia rumorosamente il naso)

GIURATO 12 Sto pensando una cosa, e voglio dirvela subito: mi sembra che tocchi a noialtri convincere questo signore (indica il Giurato 8) che noi abbiamo ragione e lui ha torto. Forse, se ciascuno di noi impiegasse un paio di minuti per farglielo toccar con mano, per cosi dire...

PRESIDENTE La proposta sembra ragionevole. Facciamo il giro del tavolo.

GIURATO 7    Bene: cominciamo.

PRESIDENTE    D’ accordo. (Al Giurato 2) Allora tocca a lei.

GIURATO 2 (timidamente) Oh...Beh... (Lunga pausa). Io credo che sia colpevole, ecco. Mi sembra evidente. Voglio dire che nessuno ha dimostrato il contrario.

GIURATO 8 (tranquillamente) Nessuno è tenuto a dimostrare il contrario. L’ onere della prova tocca all’ accusa. Il difensore non è tenuto a parlare. Cosi sta scritto nella Costituzione. 5 ° Emendamento. Ne avrà sentito parlare.

GIURATO 2 (sopraffatto) Certo che ne ho sentito parlare. So di che si tratta... Volevo dire soltanto che... Comunque, lo ritengo colpevole.

GIURATO 3  Bene, veniamo ai fatti. Per prima cosa, prendiamo il vecchio che abitava al secondo piano, proprio sotto la stanza in cui avvenne il delitto. La notte dell'assassinio, alle dodici e dieci, costui sente un gran baccano provenire dall’ alloggio sopra il suo. Ha dichiarato che gli è sembrato un litigio. Poi sente il ragazzo che dice al padre “Ora ti ammazzo”. Un secondo dopo sente un corpo che cade: corre alla porta del suo alloggio, guarda fuori e vede il ragazzo precipitarsi giù dalle scale, fuori di casa. Chiama allora la polizia, che trova il padre con un coltello conficcato nel petto.

PRESIDENTE  E il commissario ha stabilito l'ora del decesso intorno alla mezzanotte.

GIURATO 3  Ecco. Cosa vuole di più? 

GIURATO 4    Tutta la deposizione del giovane è inconsistente. Ha detto di essere andato al cinema. Abbastanza ridicolo, no? Non è neppure riuscito a ricordarsi che film abbia visto.

GIURATO 3  È vero. Avete sentito? (Al Giurato 4) Lei ha perfettamente ragione.

GIURATO 10  E poi c'è la donna dall'altro lato della strada. Se non è decisiva la sua testimonianza, di decisivo non c'è più niente.

GIURATO 12  Giusto. La donna ha praticamente assistito al delitto, no?

PRESIDENTE    Procediamo con ordine.

GIURATO 10 (alzando la voce) Un minuto. Una donna se ne sta a letto, non riesce a dormire. Fa caldo, come sappiamo. (Si alza e comincia a passeggiare attorno, parlando e soffiandosi il naso) A un certo punto, guarda fuori dalla finestra e dall'altro lato della via vede il ragazzo che pianta il coltello in corpo al padre. Quel ragazzo lei lo conosce da sempre. La sua finestra è proprio dirimpetto a quella di lui, al di là dei binari della ferrovia sopraelevata. Ha giurato d'averlo visto.

GIURATO 8    Attraverso i finestrini d'un treno in corsa.

GIURATO 10  Già. Ma in tribunale è stato dimostrato che, attraverso i finestrini di un treno sopraelevato che sta passando in corsa, si può vedere quel che avviene dall’ altro lato della strada. È stato dimostrato.

GIURATO 8  Vorrei chiederle una cosa. Perché le ha creduto? È anche lei una di loro no?

GIURATO 10 (si avvicina di qualche passo al Giurato 8 )  Vogliamo

fare lo spiritoso, eh?

PRESIDENTE (alzandosi in piedi)  Calma, signori, calma.

GIURATO 3 (si alza e si avvicina al Giurato 10)    Su, via, venga a

sedersi (Riaccompagna il Giurato 10 alla sua sedia) Perché si  scalda tanto? Si calmi, si calmi.

(Il Giurato 10 e il Giurato 3 si siedono)

PRESIDENTE  Riprendiamo le cose con calma. (Rivolgendosi al Giurato 5) Tocca a lei, ora.

GIURATO 5    Passo.

PRESIDENTE  È nel suo diritto. (Al Giurato 6) E lei, che ne pensa?

GIURATO 6 (parlando lentamente) Non so. Ho incominciato a esser convinto dopo la testimonianza di quelli là in fondo all'aula. Non hanno parlato d’ una lite tra padre e figlio verso le sette di quella sera? Ma può darsi che mi sbagli...

GIURATO 11   Mi pare che fossero le otto, non le sette

GIURATO 8    Esatto. Erano le otto. Hanno udito il padre colpire due

volte il figlio poi hanno visto il ragazzo uscire di casa con aria cupa. Ma questo che cosa prova?

GIURATO 6  Bé, non prova nulla in realtà. Fa soltanto parte del quadro. Non ho detto che provasse qualcosa.

PRESIDENTE    C’ è altro?

GIURATO 6    No. (Va alla fontanella)

PRESIDENTE (al Giurato 7)  Va bene. E lei?

GIURATO 7  Ma, che ne so? È già stato detto quasi tutto. Si può andare avanti a parlare di questa faccenda un giorno intero, ma mi pare che sia una perdita di tempo. Diamo un’ occhiata ai precedenti del ragazzo. A quindici anni è stato in riformatorio: aveva rubato un’ auto. È stato anche arrestato per tentata rapina. È stato pizzicato per rissa con coltello. A quanto hanno detto, pare che abbia piantato un coltello nel braccio a qualcuno. Un bel campione!

GIURATO 8 Da quando aveva cinque anni suo padre non ha fatto che picchiarlo, che prenderlo a pugni!

GIURATO 7   Avrei fatto anch’ io lo stesso! Con un tipo simile!

GIURATO 3  Proprio! La colpa è loro, dei ragazzi. Come sono, come si comportano... Non vogliono dar retta. (Amaro) Ho un figlio, io. Una volta, quando aveva otto anni, litigando con un compagno scappò invece di dargliele. Io lo vidi e ne ebbi tanta vergogna che gli dissi lì, sui due piedi: “O faccio di te un uomo o ti riduco a pezzettini”. Una volta, aveva quindici anni, mi colpì in pieno viso. È grande e grosso. Ma sono tre anni che non lo vedo. È un ingrato. Noi ci si cava il cuore a forza di lavorare...

(Una pausa)  Bene. Continuiamo. (Distoglie lo sguardo, imbarazzato) 

GIURATO 4  Mi pare che stiamo perdendo il filo. Questo ragazzo è, diciamolo chiaramente, il prodotto di un ambiente corrotto e di una famiglia inesistente. Non è colpa nostra. Non siamo qui per indagare le ragioni per cui i bassifondi sono la culla della criminalità. Lo sono e basta. Voi lo sapete quanto me. I ragazzi che crescono in questi quartieri sono una minaccia potenziale per la società.

GIURATO 10  Ben detto. Io non voglio averci a che fare, ve l’ assicuro.

(Per un istante regna un silenzio mortale, poi il Giurato 5 prende a dire, balbettando:)

GIURATO 5   Io sono vissuto nei bassifondi tutta la vita...

GIURATO 10  Bé, un minuto ora!

GIURATO 5  Giocavo in un cortiletto pieno d'immondizie. Forse ne porto ancora il puzzo addosso.

PRESIDENTE  Siamo ragionevoli, prego. Qui non si vuol fare nessun riferimento personale...

GIURATO 5 (si alza) Ma vi è un riferimento personale! (Poi si riprende, vedendo tutti gli occhi fissi su di lui. Si siede, stringendo i pugni)

GIURATO 3 (conciliante) Su, andiamo! Non ha voluto alludere a lei, collega. Non bisogna esser tanto suscettibili...

(Un lungo silenzio)

GIURATO 11    È una suscettibilità che capisco benissimo.

PRESIDENTE  Smettiamola di punzecchiarci. Stiamo perdendo tempo. (Al Giurato 8) Tocca a lei.

GIURATO 8  Ecco, allora. Ho sempre avuto una sensazione particolare durante questo processo. Mi è parso, in un certo modo, che il collegio di difesa non abbia mai interrogato a fondo i testimoni. Il tribunale l’ aveva incaricato della difesa del ragazzo, no? Eppure mi è parso che l'avvocato difensore non se la prendesse molto a cuore. Troppe domande non sono state poste.

GIURATO 3  E quelle che sono state poste, allora? Parliamo un po’, per esempio, di quel grazioso coltellino a molla: quello, per intenderci, che quell’angelo di ragazzino ha ammesso d’ aver comprato.

GIURATO 8  Benissimo. Parliamone pure. Facciamocelo portare e diamogli un'occhiata. Desidererei rivederlo, signor Presidente.

(Il Presidente lo scruta dubbioso, poi si alza e va alla porta. Durante il dialogo che segue, il Presidente bussa, l'usciere entra, il Presidente gli bisbiglia qualcosa, l' usciere accenna di sì col capo; poi esce di nuovo chiudendo la porta a chiave.)

GIURATO 3 Sappiamo tutti com’è fatto. Non vedo perché dovremmo riesaminarlo. (Al Giurato 4) Lei che ne dice?

GIURATO 4  Il collega ha il diritto di vedere da vicino gli oggetti prodotti in giudizio.

GIURATO 3 (scrollando le spalle) Per me, s'accomodi.

GIURATO 4 (al Giurato 8) Questo coltello è un discreto capo d'accusa, non le pare?

GIURATO 8    Infatti.

GIURATO 4  Il giovane ha ammesso d’ essere uscito di casa alle otto, dopo aver preso qualche ceffone dal padre.

GIURATO 8  O qualche pugno.

GIURATO 4  O qualche pugno. S’ è recato in un grande magazzino del quartiere e ha comprato un coltello a molla. Il giorno seguente , dopo aver ammesso d’ aver venduto il coltello al ragazzo, il padrone del negozio viene arrestato. È un coltello di tipo insolito. Il negoziante l’ ha riconosciuto e ha dichiarato che era l’ unico di quel genere che avesse in vendita. Perché il giovane lo acquistò? (Sarcastico) Per farne dono a un amico, dice. Dico bene fin qui?

GIURATO 8  Benissimo.

GIURATO 3  Certo che dice bene, (Rivolto a tutti) Ascoltiamo questo signore: è un uomo che sa il fatto suo.

GIURATO 4  Poi il ragazzo ha dichiarato che, mentre tornava a casa, il coltello deve essergli caduto da un buco nella tasca della giacca, e che non lo ha più visto. Ma queste sono balle, signori giurati. Voi sapete che cosa è accaduto in realtà. Il ragazzo si portò a casa il coltello e qualche ora dopo lo usò contro il padre; ebbe cura persino di far sparire le impronte digitali.

(La porta si apre e l'usciere entra recando un coltello di strana foggia a cui è appeso un cartellino. Il Giurato 4 si alza e glielo prende di mano. L' usciere esce).

Tutte le persone chiamate in causa hanno riconosciuto questo coltello. Adesso lei vuole darmi a intendere che qualcuno lo raccattò per strada, raggiunse l'abitazione del ragazzo e lo adoperò per trafiggere il padre cosi, tanto per far qualcosa?

GIURATO 8  No. Voglio dire che il ragazzo può aver perduto il coltello e qualcun altro può aver ucciso il padre servendosi d'un coltello analogo. È possibile.

GIURATO 4  (fa scattare la lama e la configge nel tavolo) Date una occhiata a questo coltello, per favore. È un oggetto molto originale: non ne ho mai visto uno simile in vita mia. Né mai ne aveva visto uno simile il negoziante che l'ha venduto al ragazzo.

 (Il Giurato 8 si fruga in tasca con aria indifferente e ne trae un oggetto che nessuno nota. Poi si alza tranquillamente)

 Non le sembra di volerci far accettare una coincidenza piuttosto inammissibile?

GIURATO 8  Io non voglio far accettar nulla a nessuno. Dico soltanto che è possibile.

GIURATO 3 (gridando) E io dico che non è possibile, invece!

(Il Giurato 8 fa scattare rapidamente la lama del suo coltello a molla e lo conficca nel tavolo accanto all'altro. Sono assolutamente identici. Qualche esclamazione soffocata: tutti fissano il coltello. Un lungo silenzio. Lentamente, sbalordito)

Che sta cercando di fare?

GIURATO 10 (forte) Già, a che gioco si gioca? Chi crede d’ essere lei?

GIURATO 5 Toh, guarda! È identico!  

PRESIDENTE  Silenzio! Facciano silenzio, per favore.

(Le voci si smorzano)

GIURATO 4   Dove l'ha trovato?

GIURATO 8    L'ho comprato ieri sera in un negozietto di ferrivecchi all’ an­golo della casa dove sta il ragazzo. Costa due dollari.

GIURATO 3    Una bella trovata, non c’ è che dire ! Ma intanto lei non

ha dimostrato un bel niente. Ci fossero anche dieci coltelli come questo, che cosa vuol dire?

GIURATO 8   Può darsi che ci siano.

GIURATO 3   Il ragazzo ha mentito e lei lo sa.

GIURATO 8   Può darsi che abbia mentito. (Al Giurato 10) Lei crede che abbia mentito?

GIURATO 10 (con foga) Che domanda sciocca! Certo che ha mentito!

GIURATO 8 (al Giurato 4)  E lei che cosa crede?

GIURATO 4 Non ha bisogno di chiedermelo. Sa già la mia risposta. Ha mentito.

GIURATO 8 (al Giurato 5)  Anche lei crede che abbia mentito?

GIURATO 5 (non si sente di rispondere subito. Si guarda intorno innervosito)  Ma... non so.

GIURATO 7  Un attimo, per favore. Ma lei, che cos’ è? L'avvocato del ragazzo? Senta: siamo ancora in undici a credere che sia colpevole. Lei è solo. Che cosa crede di poter fare? Se vuole ostinarsi a mandare a vuoto il pronunciamento della giuria, l'imputato subirà un nuovo processo: e sarà dichiarato colpevole, come è vero che è nato.

GIURATO 8  Forse ha ragione.

GIURATO 7  E allora che intende fare? Rischiamo di restar qui tutta la notte.

GIURATO 9  Non si tratta che d’ una notte. E un uomo può morire.

Il Giurato 7 fissa con occhio torvo il Giurato 9 per un bel po', ma senza trovar risposta. Il Giurato 8 scruta in viso il Giurato 9 e si comincia a intuire che un rapporto s'è stabilito fra loro. Lungo silenzio. Poi d'un tratto si mettono a parlare tutti insieme.

GIURATO 3 Bé, allora di chi è la colpa?

GIURATO 6 Che ne direste se ricominciassimo tutto daccapo? Voglio dire che...

GIURATO 10  C’è stato forse qualcuno che l’ ha costretto ad ammazzare suo padre? (Al Giurato 3 ) Che ne pensa? Ce l’ ha forse costretto qualcuno?

GIURATO 11  Forse non è questo il punto.

GIURATO 5    Nessuno ha costretto nessuno. Ma sentite...

GIURATO 12   Signori miei, qui si va avanti tutta la sera a lanciarci palline di carta?

GIURATO 2   Bé, io volevo dire...

GIURATO 7   Ma via! Qualcuno qui dentro avrà pur qualcosa di meglio da fare che passar la serata in una camera di consiglio !

GIURATO 4    Io non capisco più niente. Ma perché parliamo tutti insieme?

PRESIDENTE    Ha ragione. Bisogna continuare.

(Il Giurato 8 ha seguito con vivo interesse tutto questo scambio di battute.)

GIURATO 3 (al Giurato 8)  Bé, che ha da dire ora? È lei che sta dando spettacolo.

GIURATO 8  Ho una proposta da fare. (Si alza. Primo piano del Giurato 5 che lo fissa intensamente mentre parla: evidentemente perplesso, il Giurato 5 non perde una parola del collega Giurato 8)  Propongo di passare ai voti. Vorrei cioè che gli undici signori miei colleghi procedes­sero a votazione segreta. Io mi astengo. Se ci saranno ancora undici voti contrari, io non farò più opposizione. Emetteremo subito verdetto di con­danna senza aspettare oltre.

GIURATO 7    D'accordo, facciamo così.

PRESIDENTE  La proposta è ragionevole. Tutti d'accordo? (Tutti approvano con un cenno del capo. Il Giurato 8 s'avvicina alla finestra, sta un momento a guardar fuori, poi si volta verso i giurati)  Fate passare.

 (Fa distribuire a tutti i foglietti per votare. Il Giurato 8 li osserva intensamente mentre s'accingono a scrivere)

Dissolvenza.

ATTO SECONDO

Dissolvenza sulla medesima scena, senza intervallo di tempo. Il Giurato 8 è in piedi, con gli occhi fissi sui colleghi della giuria che compilano le schede. Rimane immobile anche quando gli altri ripiegano i rispettivi fo­glietti e li passano al Presidente. Il Presidente li prende, li mescola tutti insieme, ne conta undici, poi comincia ad aprirli. Li legge a uno a uno, ad alta voce, poi li mette da una parte. Gli altri lo guardano in silenzio: non si sente che la sua voce e il succhiare del Giurato 2 che mangia una pasti­glia per la tosse.

PRESIDENTE Colpevole. Colpevole. Colpevole. Colpevole. Colpevole. Colpevole. Colpevole. Colpevole. Colpevole. (Alla decima scheda si ferma un istante, poi legge) Innocente. (Il Giurato 3 dà una manata sul tavolo. Il presidente apre l'ultima scheda) Colpevole.

GIURATO 10 (irritato)    Questa si che è bella!

GIURATO 7   Chi è stato? Mi sembra che si abbia il diritto di saperlo.

GIURATO 11 Chiedo scusa. La votazione è stata segreta. Su questo punto ci siamo trovati tutti d'accordo, no? Se il votante desidera che il segreto sia mantenuto...

GIURATO 3 (alzandosi in piedi rabbiosamente) Che significa? Qui dentro non ci sono segreti! Io lo so chi è stato. (Si volta verso il Giurato 5) Che diavolo le è preso? Lei viene qui, vota colpevole, poi si lascia straziare il cuore dalle storie di questo furbo predicatore il quale le racconta che il no­stro povero angioletto non poteva far a meno di diventare un criminale. E allora cambia voto. Se questo non è disgustoso...

Il Giurato 5 guarda il Giurato 3 come inebetito, sgomento per quello scoppio di collera.

PRESIDENTE    Zitto ora.

GIURATO 3  Zitto?! Si sta cercando di mandare un uomo alla sedia elet­trica, l'unico posto adatto per lui, e tutto a un tratto ci si mette a dare ascolto alle favole.  

GIURATO 5  Un minuto, per favore...

GIURATO 11  Prego, vorrei dire una cosa a questo proposito. Ho sempre creduto che in questo paese i cittadini avessero il diritto d'essere di parere contrario. Per questo sono venuto ad abitare qui: volevo poter dissentire. Mi vergogno di dire che al mio paese...

GIURATO 10 Ma no! Ora ci tocca di ascoltare anche la storia del suo pa­ese?

GIURATO 7 Sì, restiamo in argomento. (Al Giurato 5) Vorrei sapere che cosa l'ha indotta a cambiare il suo voto.

Segue una lunga pausa durante la quale il Giurato 7 e il Giurato 5 si guardano in cagnesco.

GIURATO 9 (pacatamente) Non ha nulla da dirle, lui. Non è stato lui a cambiare il suo voto. Sono stato io. (Silenzio)  Forse vi interesserà cono­scerne il motivo.

GIURATO 3    No, non c'interessa.

PRESIDENTE    II signore desidera la parola.

GIURATO 9  Grazie. Questo signore (e indica il Giurato 8) ha voluto schierarsi da solo contro tutti noi. Era nel suo diritto. Ci vuole un certo co­raggio a mettersi da soli all'opposizione, anche se si crede fermamente in qualche cosa. Ma ci ha lasciati liberi del nostro verdetto. Ha rischiato per ottenere aiuto: e io gliel' ho dato. Ora sentiamo il seguito. Il voto è dieci a due.

GIURATO 10    Bel discorso. Se è finito, andiamo avanti.

Il Presidente si alza, va verso la porta, bussa, porge all' usciere il coltello a molla col cartellino, poi si risiede.

GIURATO 3 (al Giurato 5) Senta, amico, mi sono lasciato prendere un po' dai nervi, sa com'è. Ma... ma non volevo offenderla. Non ho niente contro di lei.

Il Giurato 5 lo guarda

GIURATO 7 ( al Giurato 8 ) Senta un po', risponda solo a questa do­manda. Se non è stato il ragazzo ad ammazzare il vecchio, chi è stato?

GIURATO 8  A quanto mi risulta, noi siamo qui per decidere se l'impu­tato è o non è colpevole. I moventi che possono aver indotto altri al delitto non ci riguardano.

GIURATO 9   Colpevole al di là d'ogni ragionevole dubbio. È un elemento importante da tener presente.

GIURATO 3 (al Giurato10) Qui sono tutti avvocati. (Al Giurato 9) Ci vuol far sapere quali sono i suoi ragionevoli dubbi?

GIURATO 9  Non è cosa facile. Per ora, non è altro che una sensazione. Un’ impressione. Forse loro non mi capiranno...

GIURATO 10 Una sensazione! Ma vuol proprio che passiamo qui la notte a parlare delle sue sensazioni? Fatti, occorrono, fatti!

GIURATO 3  Ben detto. (Al Giurato 9 ) Senta, il vecchio ha sentito il ra­gazzo che gridava: “Ora ti ammazzo”. Un attimo dopo ha sentito il tonfo del corpo del padre che cadeva, e quindici secondi più tardi il giovanotto è stato visto uscir di corsa di casa.

GIURATO 12  Giusto. E non dimentichi la donna della casa di fronte. Af­facciandosi alla finestra, ha visto il ragazzo che piantava il coltello in corpo al padre. Lo ha proprio visto. Se non le basta questo...

GIURATO 8    No, non mi basta.

GIURATO 7    E dagli. Sembra di parlare in un telefono guasto.

GIURATO 4  La donna ha assistito al delitto attraverso i finestrini di un treno sopraelevato in movimento. Il treno era formato di cinque

vagoni e lei ha visto la scena attraverso i vetri degli ultimi due. Ricorda i minimi particolari.

Taglio su un primo piano del Giurato 12 che scarabocchia su un pezzo di carta il disegno di un treno in corsa.

GIURATO 3   Appunto. E di questo lei che ne dice?

GIURATO 8   Non so. Non ci vedo chiaro.

GIURATO 3  Bé, allora le consiglio di pensarci sopra. (Al Giurato 12 ) Mi impresti la sua matita.

(Il Giurato 12 gliela passa. Il Giurato 3 si mette a disegnare un quadrato - trac – trac – trac – trac - sullo stesso foglio su cui il Giurato 12 ha dise­gnato il treno. Riempie il quadrato con una X, e riconsegna la matita al Giurato 12 )

 Ora tocca a lei. Tanto vale che passiamo un po' il tempo. (Il Giurato 12 si riprende la matita. Il Giurato 8 si alza e strappa il foglio di mano al col­lega. Il Giurato 3 si leva con un balzo) Che modi sono questi?

GIURATO 8 (seccamente)  Non è un gioco.

GIURATO 3  (con ira)  Ma chi crede di essere?

GIURATO 7  (alzandosi) Andiamo, via, non perdiamo le staffe.

GIURATO 3     Ho voglia di alzarmi e mollargli una sberla!

PRESIDENTE Per favore, insomma! Non voglio che si venga alle mani qui dentro!

GIURATO 3    Ma s'è mai visto? Una faccia tosta del genere?

GIURATO 10  Basta ora. Non ci pensi più. Non ha nessuna importanza.

GIURATO 6    E se tornassimo a sedere?

GIURATO 3  “Non è un gioco”. Ma chi crede di essere?

(Lascia che i colleghi lo rimettano a sedere)

Il Giurato 8 resta in piedi, tenendo in mano il pezzo di carta, che ora con­sidera attentamente, con improvviso interesse. Poi lo lancia di nuovo in direzione del Giurato 3. Il foglio cade in mezzo alla tavola. Il Giurato 3 trae da questo gesto nuovo motivo d' irritazione, ma il Giurato 4 gli posa una mano sul braccio.

GIURATO 8 (ora parla con voce più intensa. Al Giurato 4) Dia un'oc­chiata a quello schizzo. In quanto tempo lei ritiene che un treno, della fer­rovia sopraelevata possa superare un determinato punto, viaggiando alla massima velocità?

GIURATO 4    Che c'entra questo con tutto il resto?

GIURATO 8    Quanto tempo? Rifletta.

GIURATO 4    Non ne ho la più pallida idea.

GIURATO 8    (al Giurato 5) Lei che ne pensa?

GIURATO 5    Dieci o dodici secondi, direi.

GIURATO 8    Mi pare una supposizione esatta. Qualcun altro?

GIURATO 11   Una decina di secondi, forse.

GIURATO 2    Una decina di secondi.

GIURATO 4   D'accordo: diciamo dieci secondi. Ma a che cosa vuol arrivare?

GIURATO 8  A questo. Un treno sopraelevato impiega dieci secondi a passare per un punto determinato. Il punto determinato è la finestra della stanza in cui è stato commesso il delitto. Sporgendosi da quella finestra, il treno quasi lo si tocca. Dico bene? (Alcuni annuiscono) Perfetto. Ora, permettetemi una domanda: qualcuno dei presenti ha mai abitato cosi vicino alla ferrovia sopraelevata? Io sì. Quando c'è una finestra aperta e passa il treno, i1 rumore è pressoché insopportabile. Non si riesce neppure a pensare.

GIURATO 10   Giusto. Non si riesce neppure a pensare. Vogliamo

venire al sodo?

GIURATO 8  Il vecchio che ha testimoniato, ha sentito il ragazzo dire: “ Ora ti ammazzo”, e un secondo dopo ha udito il tonfo di un corpo che cadeva. Un secondo. Così dice la deposizione, no?

GIURATO 2   Esatto.

GIURATO 8   La donna dall’ altra parte della strada ha visto, attraverso i finestrini degli ultimi due vagoni del treno, il corpo che crollava. È esatto? Gli ultimi due vagoni.

GIURATO 10  Ma che razza di storia è questa?

GIURATO 8    Un treno sopraelevato impiega dieci secondi a passare davanti a un punto determinato, vale a dire due secondi per ogni vagone. Erano dunque già sei secondi, e forse più, che il treno stava passando davanti alle finestre di quell'uomo prima che il corpo cadesse, secondo la deposizione della donna. Il vecchio avrebbe dovuto udire il ragazzo che diceva “Ora ti ammazzo” mentre la parte anteriore del treno gli rombava sotto il naso. Non può averlo sentito.

GIURATO 3    Come no? Certo che può averlo sentito.

GIURATO 8    Le pare?

GIURATO 3    Ha detto che il ragazzo urlava. Questo mi basta.

GIURATO 9    Io non credo che possa averlo udito.

GIURATO 2     Può anche darsi... Eh, con quel baccano del treno...

 GIURATO 3    Ma che cosa volete insinuare, signori? Che il vecchio è un bugiardo?

GIURATO 5    Bé, non è una supposizione irragionevole.

GIURATO 3  Ma siete matti! Perché avrebbe dovuto mentire? Che cosa gliene viene in tasca, a lui?

GIURATO 9   L'attenzione del pubblico, magari.

GIURATO 3  Sì! Lei continui con queste spiritosaggini! Perché non le manda a un giornale? Le pagano due dollari, sa.

GIURATO 8 (guarda fisso il Giurato 3, poi si rivolge al Giurato 9. Affabilmente) Che motivo potrebbe aver avuto il vecchio di mentire? Ha il diritto di spiegarci le sue ragioni.

GIURATO 9  Ecco, l’ ho guardato a lungo. Aveva la giacca scucita sotto l' ascella. L’ hanno notato? Era un povero vecchio con una giacca sbrindellata. E si reggeva su due bastoni. Mi par di conoscerlo meglio di tutti i presenti. È un individuo tranquillo, timoroso, insignificante, che non è mai stato nulla in vita sua, di cui nessuno s'è mai occupato, che non ha mai visto il proprio nome sul giornale. Sono settantacinque anni che nes­suno lo conosce. È una cosa molto triste. È un tipo che ha bisogno di farsi notare. Di farsi interrogare, di farsi ascoltare, di vedersi citato almeno una volta in vita sua. È una cosa d'estrema importanza" per lui.      

GIURATO 12    E lei vuole insinuare che ha mentito in questa deposizione soltanto per darsi importanza?

GIURATO 9   Non è che abbia precisamente mentito. Ma forse è riuscito a far credere a se stesso d'aver udito quelle parole e d'aver riconosciuto la faccia del ragazzo.

GIURATO 3 (forte)    Bé, questa è la storia più fantastica che abbia mai sentito. Ma come fa a inventare una fesseria del genere? Lei che cosa ne sa?

GIURATO 9 (sottovoce) Lo so per esperienza.

Un lungo silenzio

PRESIDENTE (si schiarisce la voce. Al Giurato 8) Va bene. C’ è altro? 

Il Giurato 8 guarda il Giurato 9. Il Giurato 2 offre al Presidente  una scatola di pastiglie per la tosse. Il Presidente la respinge

GIURATO 2 (esitante) C’è qualcuno che vuole... una pasticca per la tosse?

PRESIDENTE (sbrigativo) Avanti. Continuiamo.

GIURATO 8  Ne prendo una io. (Il Giurato 2, quasi grato, gliene fa scivolare una lungo il tavolo) Grazie. (Il Giurato 2 fa un cenno col capo e il Giurato 8 si mette in bocca la pastiglia) Ecco. C’ è un’ altra cosa su cui vorrei richiamare la loro attenzione. Abbiamo dimostrato, mi pare, che il vecchio non ha potuto materialmente udire il ragazzo che diceva “Ora ti ammazzo”; ammettiamo che invece l'abbia veramente udito. Quante volte ognuno di noi non ha detto questa stessa frase? Centinaia di volte, forse. “Se lo fai un'altra volta, figliolo, ti ammazzo”. “Dagli, Rocky. ammaz­zalo!” Ci capita di dirlo ogni giorno. Ma con questo non è detto che si sia sul punto di uccidere nessuno.

GIURATO 3  Un minuto! La frase era “Ora t'ammazzo”, e il ragazzo la urlò con quanto fiato aveva in corpo. Non venga a dirmi che non la inten­deva alla lettera. Chi dice una frase come l’ ha detta lui, ha intenzioni serie.

GIURATO 10    Eccome no!

GIURATO 8  Allora mi permetta una domanda. Lei crede davvero che il figlio avrebbe gridato una minaccia simile con tutto il fiato che aveva in corpo in modo da farsi sentire dall’ intero vicinato? Io non ci credo. È troppo intelligente per fare una cosa simile.

GIURATO 10 (esplode come una bomba) Intelligente! È un lazzarone, ignorante e volgare. Gente che non sanno neanche la grammatica !  .

GIURATO11 (pacatamente) Gente che non sa neanche la grammatica.

Il Giurato 10 guarda rabbioso il Giurato 11. Un attimo di silenzio

GIURATO 5 (si guarda nervosamente attorno) Chiedo di cambiare il mio voto in  “innocente”.

Il Giurato 3 si alza e s'avvicina alla finestra; è furibondo, ma cerca di dominarsi

PRESIDENTE  Ne è sicuro?

GIURATO 5     Sì, ne sono sicuro.

PRESIDENTE   I voti sono nove a tre: in vantaggio la tesi di colpevolezza.

GIURATO 7  Ma dico io se non è il colmo! (Rivolgendosi al Giurato 5) Su che cosa si basa? Sulle storielle che questo qui (indicando il Giurato 8) ci è venuto raccontando? È uno che dovrebbe scrivere libri gialli! Farebbe denari a palate. Ma scusi, 'sto ragazzo aveva un suo avvocato, si o no? Perché allora queste eccezioni non le ha sollevate il suo avvocato?

GIURATO 5  Gli avvocati non possono sempre pensare a tutto.

GIURATO 7  Ma caro collega! (Rivolgendosi al Giurato 8) Lei sta qui a menare il can per l'aia. Ora ci vuol far credere che il vecchio non s’ è  alzato dal letto per correre alla porta e vedere il ragazzo che se la squaglia quindici secondi dopo l’ omicidio. L’ ha detto soltanto per darsi dell’ im­por­tanza!

GIURATO 5  Il vecchio ha detto d’ essere corso alla porta?

GIURATO 7 Corso, andato: che differenza fa? Ci è arrivato comunque.

GIURATO 5 Io non ricordo quel che ha detto. Ma non vedo come abbia potuto correre.

GIURATO 4 Ha detto d’ essere andato dalla sua camera alla porta d’ ingresso. Non basta?

GIURATO 8    Dov’ era situata la sua camera?

GIURATO 10  In un punto che dà sull'ingresso. Credevo che fosse lei quello che si ricorda di tutto. Di questo non si ricorda?

GIURATO 8  No. Signor Presidente, vorrei dare ancora un’ occhiata alla pianta dell’ alloggio.

GIURATO 7 Perché non facciamo ricominciare il processo daccapo, perché lei possa chiarirsi le idee?

GIURATO 8  Signor Presidente...

PRESIDENTE  Ho sentito.

(Si alza, va alla porta durante le battute seguenti. Bussa, l’ usciere apre, il Presidente bisbiglia qualcosa, l’ usciere annuisce e richiude la porta)

GIURATO 3 (rivolgendosi al Giurato 8) E va bene. Ma a che scopo? Come mai lei è l’ unico di tutta la giuria che vuol continuamente rivedere i corpi del reato?

GIURATO 5    Anch’ io desidero rivedere questa pianta.

GIURATO 3    E io voglio che la si smetta di perder tempo.

GIURATO 4 Se dobbiamo procedere attraverso tutte quelle sciocchezze: dov’ è stato trovato il cadavere, e...

GIURATO 8  Non si tratta di questo. Si tratta di stabilire come un uomo, che negli ultimi tre anni ha avuto due colpi apoplettici e cammina reggen­dosi su due bastoni, possa aver raggiunto in quindici secondi la porta di casa sua.

GIURATO 3    Il teste ha detto venti secondi.

GIURATO 2    Ha detto quindici.

GIURATO 3    Come fa quello a sapere se erano quindici o quanti erano? Non ci si può pronunciare su questo punto.

GIURATO 9   Il teste ha detto quindici. E con assoluta sicurezza.

GIURATO 3 (adirato) È un vecchio. L’ avete visto! Per metà della deposizione si è mostrato vago e confuso. Come può aver detto con assoluta sicurezza... qualunque cosa abbia detto? (Si guarda attorno imbarazzato, incapace di rimediare alla sua gaffe)

Si apre la porta ed entra l'usciere, che reca una grande pianta dell’ appartamento disegnata al tratto; è un appartamento che dà sulla ferrovia, con una stanza da letto di fronte alle rotaie. Dietro la camera, una serie di stanze che danno su un lungo corridoio. Nella pianta della camera da letto sul davanti dell'alloggio è indicato il punto in cui è stato trovato il cadavere. Sul retro dell'alloggio appare evidente l’ ingresso nel corridoio dal piane rottolo, da cui si diparte la rampa delle scale. Sulla pianta sono chiaramente indicate le dimensioni delle varie stanze. L’ u­scie­re consegna la pianta al Presidente.

USCIERE  È questo che desiderava?

PRESIDENTE  Precisamente. Mille grazie.

L'usciere fa un cenno del capo ed esce

GIURATO 8 (si avvicina al Presidente e fa per prendere la pianta) Permette?

Il Presidente annuisce. Il Giurato 8 prende la pianta e la pone in evidenza sopra una sedia, in modo che ciascuno la veda. Poi la esamina attentamente. Alcuni giurati si alzano per vederla meglio. Il Giurato 3, il Giurato 10 e il Giurato 7 quasi non la guardano.

GIURATO 7 (al Giurato 10) Mi faccia un favore: quand’ è finito tutto, mi svegli.

GIURATO 8 (ignorandolo) Ecco dunque l'alloggio in cui ha avuto luogo il delitto. Quello del vecchio, al piano di sotto, è assoluta mente identico. Qui ci sono i binari della ferrovia sopraelevata. Qui la camera da letto. Un’ al­tra camera da letto. Tinello. Stanza da bagno. Cucina. E questo è il corridoio. Questa è la porta d’ ingresso dell'appartamento. E qui ci sono i gradini. (Indicando prima la camera sul davanti, poi la porta d’ entrata) Ora, il teste era a letto, in camera sua, qua. Ha detto d’essersi alzato, d’ es­sere uscito nel corridoio, di averlo percorso fino alla porta d’ ingresso: l’ha aperta e ha guardato fuori giusto in tempo per vedere il ragazzo che si pre­cipitava giù per le scale. Dico bene?

GIURATO 3 .... La versione è questa, infatti.

GIURATO 8  Quindici secondi dopo che ha udito il corpo cadere al suolo.

GIURATO 11  Esatto.

GIURATO 8  Il letto era davanti alla finestra. Ci sono... (esaminando più da vicino) tre metri e mezzo dal letto alla porta della camera. Il corridoio è lungo esattamente quattordici metri e sessanta centimetri. Il vecchio ha dovuto alzarsi dal letto, prendersi i bastoni, percorrere tre metri e mezzo, aprire la porta della camera, percorrere altri quattordici metri e sessanta centimetri, aprire la porta d'ingresso... tutto questo in quindici secondi. Vi pare ammissibile?

GIURATO 10  Certo che è ammissibile.

GIURATO 11  Il vecchio cammina assai lentamente. Hanno dovuto aiutarlo a salire sulla pedana dei testimoni.

GIURATO 3  A sentir lei, sembra che si tratti di un vero viaggio. Ma in realtà non lo è.

Il Giurato 8 si alza, va in fondo alla sala e afferra due sedie. Le congiunge a mo' di letto.

GIURATO 9  Per un vecchio che cammina con due bastoni è un bel tratto di strada davvero.

GIURATO 3  (al Giurato 8) Cosa fa adesso?

GIURATO 8 Voglio far la prova. Vedere quanto tempo gli ci è voluto. Calcoliamo a passi tre metri e mezzo, la lunghezza della camera da letto.

(Si mette a camminare a gran passi)

GIURATO 3  Ma è matto! Ma non si può mica rifarla una scena del genere!

GIURATO 11 Forse, se potessimo constatare... Si tratta d'un elemento importante.

GIURATO 3 (furente) È una perdita di tempo semplicemente ridicola.

GIURATO 6    Lasciamogli far la prova.

GIURATO 8 Una sedia, per favore. (Qualcuno spinge una sedia verso di lui) Bene. Questa è la porta della camera da letto. Ora che distanza vi pare che ci sia da questo punto alla porta di questa sala?

GIURATO 6    Direi... un sette metri.

GIURATO 2    Su per giù.

GIURATO 8    Press’ a poco sette metri, si. Benissimo. Allora: da qui fino alla porta e ritorno sono circa quattordici metri. Un pò meno della lun­ghezza del corridoio, no?

GIURATO 9  Di qualche palmo forse.

GIURATO 10  Ma senta, questa è pura pazzia. Che cosa la induce a credere che...

GIURATO 8 Le spiace se verifico ? Secondo lei, non ci vogliono che quindici secondi: possiamo concederceli. (Raggiunge le due sedie congiunte e vi si corica sopra) Chi ha un orologio con la sfera dei secondi?

GIURATO 2   Io.

GIURATO 8  Allora, quando vuole che parta, batta il piede per terra. Sarà il tonfo del corpo che cade. E mi cronometri a partire da quell’ istante. (Si corica sulle due sedie) Ammettiamo pure che tenga i bastoni proprio accanto al letto. Siamo a posto?

GIURATO 2   A posto!

GIURATO 8   O.K. Io sono pronto.

Tutti i giurati osservano, intenti. Il Giurato 2 fissa il suo cronometro, in attesa che la lancetta dei secondi giunga al 60. Quand’ è il momento, batte forte col piede in terra. Il Giurato 8 comincia ad alzarsi. Spinge lenta­mente le gambe sull'orlo delle sedie, annaspa in cerca d’ immaginari bastoni e si mette in piedi a fatica. Il Giurato 2 fissa l'orologio. Il Giurato 8 cammina come può camminare un vecchio paralitico, dirigendosi verso la sedia che funge da porta della camera da letto. La raggiunge e finge di aprire.

GIURATO 10 Più in fretta! (grida) Quello camminava molto più svelto!

Il Giurato 8, senza badare alla protesta, comincia a percorrere il finto corridoio di quattordici metri

GIURATO 11  Mi pare che il signore vada più presto di come andava il teste in aula.

GIURATO 8  Se vi pare che debba camminar più svelto, sono pronto a farlo.

 (Accelera un tantino il passo. Raggiunge la porta e si volta, per tornare indietro, trascinando una gamba come farebbe un vecchio, curvo sui bastoni immaginari. Gli altri lo fissano, intenti. Raggiunge zoppicando la sedia, che funge anche da porta d’ ingresso. Qui si ferma e finge di togliere il catenaccio dalla porta; poi di spalancarla. Ad alta voce) Basta!

GIURATO 2    D’ accordo.

GIURATO 8    Quanto tempo ho impiegato?

GIURATO 2    Quindici... venti... trenta... trentun secondi esatti.

GIURATO 11   Trentun secondi!

Alcuni dei giurati appaiono sorpresi.

GIURATO 8 Secondo me, mentre il vecchio cercava d’ avvicinarsi alla porta, ha udito qualcuno precipitarsi giù per le scale, e ha creduto che fosse il ragazzo.

GIURATO 6 Probabilmente è stato cosi.

GIURATO 3 (infuriato) Ha creduto? Statemi bene a sentire, signori: di falsi ne ho visti d'ogni genere in vita mia... ma una simile messinscena mi pare che superi i limiti. (Al Giurato 4) Glielo dica lei, per cortesia! (Il Giurato 4 rimane al suo posto, in silenzio. Il Giurato 3 lo sta a guardare, poi si alza e s avvicina a gran passi al Giurato 8) Lei viene qui col cuore straziato, pieno di compassione per i ragazzi dei bassifondi, per l'ingiustizia umana; e inventa queste storie insensate e trova qualche dama di cuore tenero pronta a darle retta. Ma io no. Io ne ho le tasche piene. (A tutti) Ma che cosa vi prende? Il ragazzo è colpevole! E deve finir sulla sedia elettrica! Non vorremo mica lasciarcelo sfuggire di mano.

GIURATO 8  (calmo) Di mano? È lei il suo boia?

GIURATO 3  (perdendo le staffe) Si, uno dei suoi boia!

GIURATO 8  Forse vorrebbe esser lei a premere l'interruttore?

GIURATO 3  (urlando) Per costui? Certo che vorrei esserlo!

GIURATO 8  Lei mi fa pena.

GIURATO 3  (sempre gridando) Non attacchi anche con me!

GIURATO 8   Come si può desiderar di premere l'interruttore?!

GIURATO 3   Faccia silenzio!

GIURATO 8   Lei è un sadico.

GIURATO 3  (più forte) ... Stia zitto!

GIURATO 8  (energico)  Lei vuol veder morire quel ragazzo per una soddisfazione personale, non in base alla realtà dei fatti.

GIURATO 3 (urla) Chiuda il becco! (Fa per gettarsi sul Giurato 8, ma viene afferrato e trattenuto da due giurati. Si divincola mentre il Giurato 8 lo sta a osservare tranquillamente. Strillando) Lasciatemi andare! Lo am­mazzo! Lo ammazzo!

GIURATO 8  (pacatamente)    Non vuol mica dire che ha intenzione d'ammazzarmi davvero, eh?

Il Giurato 3 smette di divincolarsi e fissa inebetito il Giurato 8. Tutti i giurati assistono in silenzio alla scena

Dissolvenza.

ATTO TERZO

Dissolvenza sulla stessa scena, senza intervallo di tempo. Il Giurato 3, ancora trattenuto dai colleghi, fissa torvo il Giurato 8. Dopo un lungo silenzio, si scuote liberandosi dalla stretta e volge altrove lo sguardo. Si dirige verso la finestra. Adesso gli altri membri della giuria sono in piedi qua e là, nella sala di consiglio, turbati da quell'esplosione d'ira. Nel silenzio generale la porta si apre ed entra l'ufficiale giudiziario, che si guarda attorno.

USCIERE  Qualcosa che non va, signori? Ho udito del chiasso.

PRESIDENTE  No, non c'è nulla che non va. (Indica la grande pianta dell'alloggio) Può riportar via quella roba. Non ne abbiamo più bisogno.

L’ usciere annuisce e prende la pianta. Guarda incuriosito alcuni giurati, poi esce. I giurati continuano a tacere. Alcuni riprendono lentamente i loro posti. Il Giurato 3 è ancora in piedi, davanti alla finestra. Ora si volta. I colleghi lo fissano.

GIURATO 3  (a voce alta) Bé, che c'è da guardare?

Gli altri distolgono gli occhi da lui, che ora torna al suo posto. Anche quelli ch'erano ancora in piedi vanno a occupare in silenzio le rispettive sedie. Il Giurato 12 ricomincia a tracciar ghirigori. Il Giurato 10 si soffia il naso, ma nessuno parla. Poi, finalmente:

GIURATO 4  Non vedo perché ci si debba comportar da bambini in un luogo come questo.

GIURATO 11  Nemmeno io. Abbiamo una responsabilità. Ecco un importante aspetto della democrazia. Che ci... ci... come si dice?... ah, ecco, che ci convocano per posta a presentarci in questo tribunale, per decidere della colpevolezza o dell'innocenza di un uomo che non abbiamo mai conosciuto. Non abbiamo nulla da perdere né da guadagnare col nostro verdetto. Ed è questo uno dei motivi per cui siamo forti. Non si deve farne una questione personale.

Segue un lungo silenzio pieno d'imbarazzo.

GIURATO 12  Bé, non abbiamo ancora concluso un bel niente. Qualcuno ha un'idea da suggerire?

GIURATO 6  Direi che forse si dovrebbe tentare un'altra votazione. Che ne pensa il signor Presidente?

PRESIDENTE  Per me, sono d'accordo. C’ è qualcuno che non vuole vo­tare? (Volge lo sguardo attorno al tavolo).

GIURATO 7 Va bene, passiamo ai voti.

GIURATO 3  Desidero che si voti per appello nominale. Diamo il nostro voto ad alta voce. Voglio conoscere le posizioni dei singoli.

PRESIDENTE  La proposta è ragionevole. Ci sono obiezioni? (Nessuno parla). Benissimo. Vi chiamerò per numero. (Prende una matita e un foglio e, dopo ogni voto, traccia un segno in una delle due colonne accanto ai numeri) Io voto colpevole. Giurato 2?

GIURATO 2    Innocente.

PRESIDENTE  Giurato 3?

GIURATO 3    Colpevole.

PRESIDENTE   Giurato 4?

GIURATO 4   Colpevole.

PRESIDENTE  Giurato 5?

GIURATO 5  Innocente.

PRESIDENTE  Giurato 6?

GIURATO 6  Innocente.

PRESIDENTE  Giurato 7?

GIURATO 7   Colpevole.

PRESIDENTE  Giurato 8?

GIURATO 8   Innocente.

PRESIDENTE   Giurato 9 ?

GIURATO 9   Innocente

PRESIDENTE   Giurato l0?

GIURATO 10    Colpevole.

PRESIDENTE    Giurato 11?

GIURATO 11    Innocente.

presidente    Giurato 12?

GIURATO 12    Colpevole.

GIURATO 4    Sei contro sei.

GIURATO 10 (fuori di sé) Ecco! Avete visto? Il delitto lo si sta commettendo proprio qui, in questa stanza.

PRESIDENTE  I voti sono sei contro sei.

GIURATO 3  Sono pronto a tornare in tribunale immediatamente per dichiarare l’ impossibilità di metterci d’ accordo. Continuare a questo modo è inutile.

GIURATO 7  Mi associo. Riportiamo la cosa al magistrato e lasciamo che il ragazzo corra i suoi rischi con altri dodici giurati.

GIURATO 5  (al Giurato 7)  Vuol dire che ancora non le sembrano sussistere ragionevoli dubbi?

GIURATO 7  No, non mi sembrano sussistere.

GIURATO 11  Chiedo scusa. Forse lei non capisce bene il termine “ragionevoli dubbi”.

GIURATO 7  (irritato)  Come, non capisco! ? Ma chi crede d'essere lei per parlarmi in questo modo? (Rivolgendosi a tutti) Che ne dite di questo tipo? È arrivato qua con la lingua fuori per mettere al sicuro la pelle, e non ha ancor ripreso flato che già vuol insegnarci come si fa a esser membri d'una giuria. Una bella faccia tosta!

GIURATO 5  (al Giurato 7)  Scusi un attimo. Nessuno qui le ha chiesto di dove lei è venuto.

GIURATO 7  Io qui ci sono nato!

GIURATO 5  O di dove è venuto suo padre... (Guarda il Giurato 7 che non risponde, ma volge altrove lo sguardo) Forse non ci farebbe male im­pa­rare qualcosa dalla gente che è arrivata qui con la lingua fuori! Forse ci può insegnare qualcosa che non sappiamo. Non siamo poi così perfetti!

GIURATO 11    Prego... Sono abituato a queste cose. Non importa. La ringrazio.

GIURATO 5    Non è vero che non importa!

GIURATO 7  Va bene, va bene, chiedo scusa. È questo che voleva?

GIURATO 5   Proprio questo.

PRESIDENTE  Basta. Smettiamola con le discussioni. Chi ha da fare qualche proposta concreta?

GIURATO 2  (esitante) Bé... c’ è una cosa che mi lascia perplesso... Questa storia della coltellata e il modo in cui è stata inferta: dall’ alto in basso, no?

GIURATO 3    Non venga a dirmi che vuol riesaminare questo punto. È già stato ampiamente trattato in tribunale.

GIURATO 2  Si, lo so... ma io non sono d'accordo. Il ragazzo è alto un metro e settantadue. Suo padre era uno e ottantasette: una differenza di quindici centimetri. Come si può vibrare una coltellata dall’ alto in basso nel petto di qualcuno più alto di te di quindici centimetri?

GIURATO 3  (balza in piedi impugnando il coltello) Ecco, lei non sarà contento finché non avrà rivisto la scena. Voglio offrirle la dimostrazione. Qualcuno si alzi. (Volge, lo sguardo intorno al tavolo. Il Giurato 8 si alza e si dirige verso di lui. Il Giurato 3 richiude il coltello e se lo mette in tasca. I due sono in piedi, faccia a faccia, e si fissano per un momento). O.K. (Al Giurato 2) Ora stia attento. Non voglio doverlo rifare. (Si rannicchia un poco, quel tanto che è necessario per essere un po' più basso del Giurato 8) Saranno quindici centimetri? 

GIURATO 12 Così sono più di quindici centimetri.

GIURATO 3  Va bene, siano pure di più.

 

(Si fruga in tasca e ne toglie il coltello. Ne fa scattare la lama, ne cambia la posizione nella mano, e tiene il coltello sospeso in alto, pronto a vibrare il colpo. Scambia una dura occhiata col Giurato 8. Poi vibra il colpo dall'alto in basso, deciso)

GIURATO 2  (grida ) Attento !

S'arresta di colpo, proprio mentre la lama sfiora il petto del Giurato 8. Il Giurato 3 ride

GIURATO 6    Non è mica uno scherzo!

GIURATO 5    Ma che le prende?

GIURATO 3    Eh, calma, calma! Non ci sono feriti, no?

GIURATO 8  (a bassa voce)  No, non ci sono feriti.

GIURATO 3  Bene. Ecco l'angolo descritto. Gli dia un'occhiata. Dall'alto in basso e poi dentro. Ecco come farei ad accoltellare un uomo più alto di me in pieno petto: e così è stato fatto. Dia un'occhiata e mi dica se sbaglio.

Il Giurato 2 non risponde. Il Giurato 3 lo fissa per un istante, poi pianta la lama nel tavolo e si rimette a sedere. Tutti fissano il coltello.

GIURATO 6  Dall'alto in basso e poi dentro. Non c'è discussione.

GIURATO 8  (riprende il coltello dal tavolo e lo richiude. Poi di nuovo ne fa scattare la molla e, cambiandone la posizione nella mano, vibra un colpo dall'alto in basso. Al Giurato 6) Ha mai dato una coltellata, lei?

GIURATO 6  No, naturalmente.

GIURATO 8  (al Giurato 3) E lei?

GIURATO 3   Non dica sciocchezze.

GIURATO 8   L'ha data o no?

GIURATO 3  (forte)  No, non l'ho mai data!

GIURATO 8    E come fa a sapere come si fa a darla, allora?

GIURATO 3    Che c'entra? È questione di buon senso.

GIURATO 8    Ha mai visto accoltellare qualcuno?

GIURATO 3  (non risponde subito e si guarda attorno, nervosamente)    No.

GIURATO 8  Va bene. Mi permetta di chiederle una cosa. Il ragazzo era un accoltellatore esperto. Fu persino mandato al riformatorio per aver ferito qualcuno col coltello, non è vero?

GIURATO 12  È esatto.

GIURATO 8  Guardi qui. (Chiude il coltello, lo riapre facendone scattare la molla e impugna il manico in modo che il colpo venga vibrato mentre il dorso della mano è rivolto in su) Non le sembra una maniera un po' sco­moda di maneggiare un coltello?

GIURATO 3    Perché lo domanda a me?

Il Giurato 8 richiude la lama, la fa scattar nuovamente in fuori e impugna l'arma in modo che il colpo venga vibrato col dorso della mano rivolto in giù.

GIURATO 5  Un minuto, per favore! Ma che diamine! Dia qua. (Allunga una mano per farsi consegnare il coltello).

GIURATO 8    Ha mai assistito a una lotta a coltello?

GIURATO 5    Si che vi ho assistito.

GIURATO 8    Al cinema?

GIURATO 5  Nel cortiletto di casa mia. Sul tetto a terrazza di casa. Sullo spiazzo dall’ altro lato della via. Ne ho viste tante. I coltelli a serramanico fanno parte dell'ambiente in cui sono vissuto. Curioso che non ci abbia pensato prima; ma forse, queste cose uno cerca di scordarsele... (Facendo scattar la molla dell'arma) Chiunque abbia mai adoperato un coltello a molla, non vibrerebbe un colpo dall'alto in basso. Non lo si maneggia così un coltello a molla. Lo si maneggia così, dal basso in alto.

GIURATO 8  Nel qual caso non può esser stato l'imputato a infliggere la ferita che ha ucciso suo padre.

GIURATO 5  No, non può esser stato lui. Almeno se aveva qualche pra­tica di lotta col coltello.

GIURATO 3   Io non ci credo.

GIURATO10  Neanche io. Lei sta cercando di darci da bere un sacco di storie.

GIURATO 8  (al Giurato 12)   Lei che ne pensa?

GIURATO 12    Bé, non saprei... 

GIURATO 8   (al Giurato 7)  E lei?

GIURATO 7  Senta, le voglio dire una cosa. Sono stufo di tutta questa faccenda. Qui non la finiamo più. Piantiamola e andiamocene a casa. Per conto mio cambio voto: da colpevole a innocente.

GIURATO 3  Cosa?

GIURATO 7  Avete sentito. Sono stufo.

GIURATO 3  Che significa “sono stufo”? Non è una risposta.

GIURATO 11 (adirato) Mi pare che lei abbia ragione. Non è una risposta, questa. (Al Giurato 7) Che razza d'uomo è lei? Ha votato colpevole con tutti gli altri perché aveva i biglietti per il teatro che le bruciavano in tasca. Ora, per la stessa ragione, cambia voto. Credo che non si abbia il diritto di trastullarsi cosi con la vita di un uomo. È orribile quello che lei fa.

GIURATO 7  Ehi, senta un po... Lei non ha il diritto di parlarmi a questo modo.

GIURATO 11 (con energia) Sì che ho il diritto di parlarle a questo modo! Se vuol votare innocente, deve farlo perché è con vinto che l’ imputato è innocente. Se crede invece che sia colpevole, voti colpevole. O forse le manca il... il... il fegato, ecco... il fegato... per fare quel che le sembra giusto?

GIURATO 7    Badi, sa...

GIURATO 11   È colpevole o innocente?

GIURATO 7  (esitante)   Ve l'ho detto:  ...innocente.

GIURATO 11 (accanito) Perché?

GIURATO 7  Non sono tenuto a...

GIURATO 11   Si che è tenuto! Lo dica! Perché?

Si scrutano per un momento.

GIURATO 7 (a bassa voce)   Non... non ritengo... che sia colpevole.

GIURATO 8  (pronto)  Chiedo un'altra votazione.

PRESIDENTE  Va bene. Si chiede un'altra votazione. Forse il modo più spiccio è per alzata di mano. Ci sono obiezioni? (Non se ne rilevano). Bene. Alzino la mano tutti quelli che votano innocente. (I Giurati 2, 5, 6, 7, 8, 9 e 11 alzano la mano senza indugio. Poi, lentamente, si leva anche quella del Giurato 12. Il Presidente fa un attento giro del tavolo con lo sguardo; poi alza la mano a sua volta. Guarda ancora la giuria seduta intorno al tavolo, contando silenziosamente) Nove. (Le mani si riabbassano). Alzi la mano chi vota colpevole. (Si levano le mani dei Giurati 3, 4 e 10). Tre. (Le mani si riabbassano). La votazione sta nove a tre a vantaggio della tesi di assoluzione.

GIURATO 10  Non riesco a capirvi. Ma come fate a essere convinti dell’ innocenza di questo ragazzo? Lo sapete pure come quella gente è pronta a mentire; non c’ è bisogno che ve lo spieghi. Quelli la verità non sanno nemmeno che cosa sia. E lasciate che vi dica che quella gente (Il Giurato 5 si alza dal suo posto, volge le spalle e si avvicina alla finestra) non ha neppure bisogno di una vera ragione per uccidere. Si ubriacano, e bang, qualcuno ci rimette la pelle. Non gliene si fa mica una colpa: sono fatti così! Mi capite, vero? Sono dei violenti! (Anche il Giurato 9 si alza e fa quanto fatto dal collega Giurato 5, imitato a sua volta dal Giurato 11). Per loro, la vita umana non ha lo stesso valore che ha per noi. Ehi dove andate? Ascoltatemi: quella è gente che non fa che bere e azzuffarsi e se qualcuno ci lascia la pelle, che importa? Vuol dire che ce l’ ha lasciata. A loro non gliene frega niente. Certo, hanno anche il loro lato buono: sono io il primo ad ammetterlo. (Il Giurato 8 si alza, poi il Giurato 2 e il Giurato 6 lo seguono alla finestra). Ne ho conosciuti anche di quelli per bene; si tratta di eccezioni, però. Per lo più, sono gente senza cuore, capace di tutto. Ma che succede? (Il Presidente si alza e si avvicina alla finestra, seguito dal Giurato7 e dal Giurato 12). Io dico quello che penso e voi... Ma statemi a sentire! È gente che non vale un soldo. Non ce n’ è uno che valga un bottone. Meglio stare all’ erta, credetemi. Questo giovane sotto processo... (Il Giurato 3, seduto al tavolo, si trastulla col coltello, quando il Giurato 4 si alza e si avvia verso la finestra. Tutti voltano ormai le spalle al Giurato 10). Non lo sapete, forse? Statemi a sentire! Ma cosa fate? Sto cercando di farvi ragionare...

Mentre continua a farfugliare confusamente, il Giurato 4 si erge ritto davanti a lui. Segue un silenzio di tomba. Poi il Giurato 4 prende a dire con voce sommessa:

GIURATO 4  Basta adesso. Se apre ancora la bocca, le spacco il cranio. (Ritto in piedi lo guarda)

Nessuno si muove o parla.

GIURATO10 (cerca di sostenere lo sguardo, poi abbassa gli occhi sul tavolo. Sommessamente)   Sto solo cercando di spiegare...

Un lungo silenzio, mentre il Giurato 4 guarda dall'alto il Giu­rato 10.

GIURATO4 Bene. Ciascuno torni al suo posto. (Tutti tornano a posto. Quando sono tutti seduti, si siede anche il Giurato 4. Con voce pacata) Io sono ancora convinto che questo giovane è colpevole d'assassinio. E vi dirò perché. Per me la testimo­nianza più inequivocabile l'ha fornita la donna dall'altro lato della via, quella che ha dichiarato d'aver assistito all'esecuzione del delitto.

GIURATO3  Precisamente; anche per me è quella la testimonian­za più importante.

GIURATO8  Va bene. Riprendiamo in esame la sua deposizione. Che cos'ha detto la teste di preciso?

GIURATO4 Credo di poterlo riferire con esattezza. Ha detto di essersi coricata verso le undici di quella sera. Il letto l'aveva vicino alla finestra aperta: poteva quindi guardar fuori stando distesa in letto e vedere direttamente dentro la finestra dall'al­tro lato della strada. Per un'ora e più ha continuato a girarsi e rigirarsinel letto, senza riuscire a prender sonno. Finalmente saranno state le dodici e dieci si è girata verso la finestra e, guardando fuori, ha visto il ragazzo che infilzava suo padre col coltello. Per quanto posso giudicare io, questa è una testimo­nianza inconfutabile.

GIURATO3  È quel che dico anch'io. Il caso è tutto qui.

GIURATO4  (si toglie gli occhiali e comincia a pulirli, mentre tutti

Lo guardano. Rivolto alla giuria) Francamente, non riesco a capire come possiate votare in favore dell'assoluzione. (Al Giurato 12) Lei che ne pensa?

GIURATO12    Bé... forse... ci sono tante prove da vagliare.

GIURATO3    Come, forse? Il collega ha perfettamente ragione. Tutte le altre testimonianze cadono.

GIURATO4  Questa era la mia impressione.

I1 Giurato 2, che sta ripulendo le proprie lenti, dà una sbirciata all’ oro­logio, che non riesce a vedere. Il Giurato 6 lo osserva dappresso.

GIURATO 2    Che ora è?

GIURATO 11  Le sei e dieci.

GIURATO 2  È tardi. Non potremmo andarcene a casa e finire domani mattina? Ho un bambino con gli orecchioni.

GIURATO 5  Non è possibile.

GIURATO 6  (al Giurato 2) Scusi. Non vede l'orologio, senza occhiali?

GIURATO 2   Non molto bene. Perché?

GIURATO 6   Ma... non so. Senta, forse questa è un'idea balorda: ma che cosa fa lei quando si sveglia di notte e vuol sapere che ora è?

GIURATO 2  Come, cosa faccio? Mi metto gli occhiali e guardo l'orologio.

GIURATO 6    A letto non li porta.

GIURATO 2    No, certo; nessuno tiene gli occhiali a letto.

GIURATO 12   A che scopo tutto questo?

GIURATO 6  Così, pensavo. La teste che ha assistito al delitto porta gli occhiali, sapete.

GIURATO 3   E mia nonna pure. E con questo?

GIURATO 8  Sua nonna non è chiamata a rendere testimonianza su un delitto.

GIURATO 6  Sentite, se sbaglio interrompetemi. Questa donna non ter­rebbe dunque gli occhiali a letto?

PRESIDENTE  Un momento! Ma la teste portava gli occhiali o no? Io non mi ricordo.

GIURATO 11 (in preda a eccitazione) Certo che li aveva! Aveva delle lenti bifocali. Me ne ricordo con esattezza. Si sarebbero dette lenti molto forti.

GIURATO 9  Appunto: lenti bifocali. Non se le è mai tolte.

GIURATO 4  Sì che portava gli occhiali. Strano. Non ci avevo pensato.

GIURATO 8  State a sentire: a letto non li portava, dunque. Questo è certo. Ha dichiarato che, rigirandosi nel letto, s'è girata su un fianco e ha guar­dato per caso fuori dalla finestra. L'assassinio stava compiendosi proprio mentre guardava, e la luce si spense esattamente un secondo dopo. Non può aver avuto il tempo di mettersi gli occhiali. Ora può darsi che abbia sinceramente creduto che il giovane stesse ammazzando suo padre. Ma affermo che può averlo visto solo confusamente.

GIURATO 3  Come fa lei a sapere quel che ha visto? Può darsi che sia presbite. (Si guarda intorno. Nessuno risponde. A voce alta) Come fa costui a sapere tutte queste cose?

Silenzio.

GIURATO 8  Ritiene qualcuno che non vi siano motivi di ragionevole dubbio? (Si guarda attorno nella sala, poi fissa insistentemente il Giurato 10).

Il Giurato 10 abbassa gli occhi, scuotendo il capo in segno di diniego.

GIURATO 3  (forte) Io lo ritengo colpevole!

GIURATO 8  (calmo) Chi altro?

GIURATO 4  (pacatamente) ....No mi ha convinto.

GIURATO 8  (al Giurato 3)  Lei è rimasto solo, allora.

GIURATO 3  Me ne frego d'esser solo o in compagnia! Ho il diritto

di avere la mia opinione.

GIURATO 8  Certo.

Una pausa. Tutti gli sguardi si appuntano sul Giurato 3.

GIURATO 3    Bene, vi ho detto che credo il ragazzo colpevole. Che altro volete?

GIURATO 8     Sapere i motivi di questa sua convinzione.

Tutti guardano il Giurato 3.

GIURATO 3    Ve li ho detti i miei motivi.

GIURATO 8 Non ci convincono. Vogliamo che ce li esponga di nuovo. Abbiamo tempo.

GIURATO 3 (corre verso il Giurato 4 e lo afferra per un braccio. Supplichevole) Senta. Lei è l’ uomo che ci vuole. È lei che ha fornito tutti gli argomenti. Non può voltar bandiera adesso. Un colpevole sta per essere rimesso in libertà. Un assassino. Deve morire! Non mi abbandoni!

GIURATO 4   Mi spiace. Nella mia mente si è insinuato un ragionevole dubbio.

GIURATO 8    Aspettiamo.

GIURATO 3  (si volge con violenza contro di lui. Grida) Non crediate di farmi paura! (Tutti fissano il Giurato 3). Ho il diritto delle mie opinioni. (Nessuno gli risponde). Dichiareremo che è impossibile metterci d'accordo, ecco cosa faremo!

GIURATO 8   In questo caso, possiamo soltanto sperare che una notte o l'altra, forse fra qualche mese, le riesca di nuovo di dormire.

GIURATO 5  È rimasto solo.

GIURATO 9  Ci vuole un certo coraggio per rimanere soli.

GIURATO 3  (volge lo sguardo su tutti i colleghi, a lungo. Tutti siedono in silenzio, aspettando che parli, tutti lo disprezzano per la sua ostinazione. Poi, d'un tratto, la faccia contratta come se stesse per piangere, il Giurato 3 batte un pugno sulla tavola. Con voce tonante)  E va bene! (Volta la schiena ai giurati).

Un istante di silenzio, poi il Presidente va alla porta e bussa. La porta si apre. L'usciere guarda dentro e li vede tutti in piedi. Tiene la porta aperta mentre i giurati cominciano lentamente a uscire in fila. Il Giurato 8 aspetta sulla soglia che gli altri gli siano passati davanti. Infine non restano che il Giurato 3 e lui. Il Giurato 3 si volta e s'accorge che sono rimasti soli. Si avvia lentamente verso la porta. Poi si ferma davanti al tavolo. Ne toglie il coltello a serramanico e, impugnandolo alla maniera dell'accoltellatore esperto, fissa a lungo e duramente il Giurato 8, puntandogli il coltello nel ventre. Il Giurato 8 lo fissa a sua volta. Poi il Giurato 3 volta il coltello. Il Giurato 8 lo afferra per il manico, mentre il Giurato 3 esce. Il Giurato 8 richiude l'arma, la ripone, e con un'ultima occhiata attorno, esce a sua volta, chiudendosi l'uscio alle spalle. La telecamera inquadra in primo piano il tavolo ingombro nella sala vuota: si vede chiaramente un foglietto di carta sgualcita su cui è stata vergata in fretta la parola “Innocente”.

Dissolvenza.