La più bella avventura

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LA PIU’ BELLA AVVENTURA

Fantasia in due quadri

Di GIUSEPPE FARACI

PERSONAGGI

HERMOSA MUCHACHA

ZUFANO

MENGANO

FULANO


AVVERTIMENTO

Quest'avventura si svolge in Spagna, in un'epoca imprecisata, che va dal X secolo a oggi.           - Uno dei personaggi appartiene evidentemente e indiscutibilmente al nostro novecento. Il significato simbolico satirico umoristico eccetera dell'avventura è affidato all'intelligenza, al gusto, alle tendenze del lettore e - più tardi - dello spettatore. L'Autore non ve ne ha attribuito nessuno.

PRIMO QUADRO

L'esterno d'una casa spagnola. E' facile im­maginare l'esterno d'una casa spagnola. E' quindi inutile descriverla e faccio a meno di precisare i particolari. Per la scena è sufficiente che vi sia una finestra da cui s'affaccia Hermosa Muchacha.

(Zutano, Mengano e Fulano, armati di chitarra a tracolla e di navaja alla cintura. All'al­zarsi del sipario cessano le ultime note della serenata che tutti tre hanno cantato sotto la finestra di Hermosa Muchacha).

Zutano                          - Amici, qui bisogna decidersi.

Fulano                           - Assolutamente, caramba!

Mengano                       - Io ho già deciso.

Fulano                           - Sentiamo.

Zutano                          - (o Mengano) Tu sei un asino. La tua decisione l'abbiamo capita, e l'abbiamo fatta anche noi.

Mengano                       - Allora siamo tre asini.

Fulano                           - Ma smettiamola con queste... asinerie,

Zutano                          - Noi tre amiamo Hermosa Muchacha. L'amiamo, come si dice, pazzamente.

Fulano                           - Però non vogliamo far pazzie,

Zutano                          - Ma Hermosa Muchaeha è una sola e noi siamo tre. Evidentemente due di noi sono di troppo.

Mengano                       - E' vero. Siete di troppo tu e Fu-lano.

Zutano                          - Hermosa Muchaeha non ama nes­suno dei tre, ma è disposta tuttavia ad amar­ne uno. Solo uno.

Fulano                           - Chi sarà di noi?

Mengano                       - Sarò io. Io l'amo più di tutti.

Fulano                           - Che ne sai tu?

Zutano                          - (a Mengano) Tu sei un idiota.

Mengano                       - Zitto, cantastorie notturno.

Zutano                          - Idiota. Noi dunque dobbiamo deci­derci. Due di noi devono scomparire. Eclis­sarsi. Annientarsi. Non abbiamo molti mezzi a disposizione.

Mengano                       - Oh, in verità, mezzi ne abbiamo, e anche efficaci.

Zutano                          - Visto che tranquillamente nessuno è disposto a rinunciare all'amore di Hermosa Muchaeha...

Mengano                       - E che non ammettiamo transa­zioni...

Zutano                          - Ci arriveremo con la violenza. Fa­remo qualche cosa di cosi terribilmente vio­lento, per cui dovrà riuscire vincitore il più forte di noi. Costui avrà l'amore di Hermosa.

Fulano                           - Non potremmo trovare una soluzione più pacifica? Per esempio, amarla a turno? Sorteggeremmo i nostri nomi... Così tutti avremmo successivamente l'amore di Hermosa Muchaeha.

Mengano                       - Questo mai. Solamente uno di noi dovrà godere l'amore di Hermosa. Non siamo ancora costituiti in Società anonima.

Zutano                          - Ho pensato quindi, dato che sola­mente uno dovrà rimanere il vittorioso, e avere l'amore di Hermosa Muchaeha, a una soluzione definitiva. Avete tutti le navajas?

Mengano e Fulano        - Le abbiamo.

Zutano                          - Bene. Faremo decidere alle nostre navajas di Siviglia.

Mengano                       - Prego, di Toledo.

Zutano                          - Ci batteremo. Un duello a tre. Al­l'ultimo sangue. Due di noi devono morire. Combattimento libero. Ma, s'intende, ugual­mente leale cavalleresco e cortese. Come si legge in tutti i resoconti di duèlli importanti. Ognuno di noi combatterà contro due avversari. Chi resterà vivo avrà l'amore di Her­mosa Muchaeha.

Fulano                           - Ma questo non è più un duello.,. E’ una carneficina...

Zutano                          - Non c'è altro mezzo.

Fulano                           - E se muoio io?

Mengano                       - E se moriamo tutti tre?

Zutano                          - Va bene. Ma può darsi che morite solamente voi due. E allora resto io.

Fulano                           - Non mi conviene.

Mengano                       - Non ci sto. E' una pazzia.

Zutano                          - Allora rinunciate a Hermosa?

Mengano                       - Ma niente affatto. Hermosa Muchacha sarà mia. Anzi è mia.

Fulano                           - No, caro. Hermosa è mia.

Zutano                          - Cari amici, rassegnatevi. Hermosa sarà mia.

Fulano                           - Imbecilli!

Mengano                       - Farabutti!

Zutano                          - Sciagurati! Briganti!

(Cavano le navajas, minacciosi, disponendosi a ferirsi),

Fulano                           - Masnadieri! Vi taglio il ventre!

Mengano                       - Filibustieri! Vi cavo gii occhi!

Zutano                          - Pirati! Mi faccio una cravatta delie

vostre budella!

(Le navajas lampeggiano sotto la luna. A un tratto si apre una finestra. Un grido: è Hermosa Muchaeha, che, naturalmente, è una bella ragazza. Zutano, Mengano e Fulano à ricompongono in fretta).-

Hermosa Muchacha      - Oh, Dio! Ma che succede! Non mi fate più dormire! Prima la se­renata, ora questo chiasso! Ma andate altro­ve, o vi faccio un'irrorazione rinfrescante!...

Fulano                           - Madonna, non vi adirate.

Mengano                       - Ma non facevano chiasso, ma-donna!

Hermosa Muchacha      - E che facevate allora?

Zutano                          - Ci sbudellavamo per amor vostro.

Hermosa Muchacha      - Ma se ne avete deside­rio, o ne sentite il bisogno, andate a sbudel­larvi in un altro posto. Io devo dormire!

Mengano                       - Madonna, dormirete poi. Con colui che resterà vivo.

Zutano                          - Hermosa Muchacha, noi vi amiamo.

Hermosa Muchacha      - Lo so, ma siete in tre. Io non posso amare tre uomini in una volta.

Mengano                       - Avete ragione. Ne amerete solo uno: me. Io ti darò la Vita.

Fulano                           - No, madonna: me dovete amare. Io ti darò la Felicità.

Zutano                          - Devi amare me, Hermosa Muchacha. Io ti darò l'Amore. Decidi tu. Il tuo giudizio è inappellabile.

Hermosa Muchacha      - Ma io non so decidere. Per me siete tutti uguali. Non mi piace uno più dell'altro.

Mengano                       - Se tu non scegli questa sera, noi ci uccideremo qui, sotto i tuoi occhi. E poi tu, per il rimorso, non potrai mai più dormire per tutta la vita.

Zutano                          - Siamo decisi, Hermosa Muchacha. Irrevocabilmente.

Fulano                           - Ahimè! decisi, Hermosa. Scegli tu, così non se ne parlerà più.

Hermosa muchacha       - Be', se mi promettete di non litigare, sceglierò io.

Fulano, Mengano, Zutano      - Sì, sì! Scegli tu! Scegli me!

Hermosa Muchacha      - Voi mi siete tutti tre indifferenti. Ma sono disposta ad amarne uno. Chi di voi compirà la più bella avventura in cui rifulga valore e coraggio e nobiltà e au­dacia e scaltrezza avrà il mio amore. Potete andare ovunque volete. Dopo un giorno un mese e un anno, a mezzanotte precisa, vi ritroverete qui e ognuno racconterà la sua avventura. Io giudicherò quale sarà la più bella. E sarò di chi l'avrà compiuta.

Fulano, Mengano, Zutano      - Lo giuri, Her­mosa Muchacha?

Hermosa Muchacha      - Lo giuro!

Mengano                       - Accettiamo. Partiremo.

Zutano                          - Da prodi.

Fulano                           - Pieni di speranza.

Zutano                          - E da prodi ci ritroveremo sotto la tua finestra alla data e all'ora stabiliti. Tu farai felice il più valoroso e coraggioso e au­dace e scaltro fra noi. Arrivederci, Hermosa Muchacha!

Hermosa Muchacha      - Arrivederci! (Intonano la serenata accompagnandosi con la chitarra, e si allontanano).

SECONDO QUADRO

Scena uguale alla precedente. Son passati esattamente un giorno un mese e un anno.

(Quando si alza il sipario, nella semioscu­rità notturna della scena, s'intravede un'om­bra accanto la finestra di Hermosa Muchacha, e si ode un mormorio sommesso e qualche suono lieve che potrebbe esser benissimo quello di alcuni baci scambiati con molta te­nerezza. Drvo un istante l'ombra si stacca dulia finestra e cautamente si allontana. La inestra si richiude. La scena rimane vuota. Silenzio).

Fulano                           - (giungendo di corsa, affannato e visì­bilmente stanco) Oh, Dio! credevo d'aver fatto tardi, (guardando l'orologio da polso all'incerto chiarore) Mi pare che manchino ancora cinque minuti a mezzanotte. Meno male. Arrivo in tempo al convegno, (guardando attorno) E sono anche il primo a giungere. Questo è di buon auspicio, come diceva mia nonna, che era superstiziosa. Decisamente la vittoria sarà mia! Ah, Her­mosa Muchacha! Per te ho... s'interrompe al rumore di alcuni passi).

Mengano                       - (entra lentamente in scena, dinocco­lato, stanchissimo) Oh, caro! Sei già qui! Sono in tempo, no? mancano due minuti.

Fulano                           - Ciao, Mengano. Come stai?

Mengano                       - (guardando bene l'orologio) Anzi, due minuti e mezzo... Ah, bene! benissimo! E tu?

Fulano                           - Mah, così. Non c'è male. Un po' stnco...

Mengano                       - Siamo dunque qui. E... che cosa hai fatto di bello? Qual'è la tua avventura?

Fulano                           - Eh, caro mio! E la tua?

Mengano                       - Oh, la mia è tanto bella che sono disposto a qualche indiscrezione...

Fulano                           - Grazie, non voglio indiscrezioni. Non anticipiamo. Di' piuttosto: e Zutano? Ne hai notizie?

Mengano                       - Mah, non si vede ancora! Dopo­tutto, meglio così. Restiamo in due, aumenta­no le probabilità...

Fulano                           - Manca solo un minuto a mezzanotte. Se tardasse ancora? O se non venisse addi­rittura?

Mengano                       - Speriamo che sia morto per strada.

Fulano                           - L'idea non sarebbe cattiva...

(Si odono a distanza degli accordi di chitar­ra che si avvicinano. Fulano e Mengano tacciono ascoltando).

Zutano                          - (entra in scena fresco, sorridente, piz­zicando la chitarra) Oh, cari amici... come va? Aspettavate da molto tempo? Mezzanotte suona appena ora. (si odono infatti lontani rintocchi). Mi sembrate un po' stanchi, no?            - (Fulano e Mengano lo osservano con molto interesse).

Mengano                       - Hai fatto appena in tempo, sai?

Fulano                           - Se tardavi ancora dodici secondi...

Zutano                          - Come siete precisi, cari amici. Ma credete forse che sarebbe bastato il ritardo di pochi minuti ad annullare il valore della mia avventura? Del resto, l'importante è che sia venuto al convegno in tempo. Che cosa avete fatto di bello voi?

Fulano                           - E tu?

Mengano                       - (impaziente) Ma sì, non stiamo a raccontarci ora le nostre imprese. Non per­diamo tempo. Avvertiamo piuttosto la nostra Hermosa Muchacha.

Fulano                           - Come l'avvertiamo?

Mengano                       - La chiamiamo. Gridiamo forte il suo nome.

Zutano                          - Ma no! Come siete brutali! Le can­teremo la nostra serenata. Ho portato appun­to la chitarra.

Fulano                           - Come sei previdente!

Mengano                       - Ricordiamo anzitutto, amici, che stasera non vi saranno contestazioni. Il giudi­zio di Hermosa Muchacha è inappellabile.

Fulano                           - E' giusto. E chi protesta è un vile.

Zutano                          - Mi piace quest'avvertenza, amici. Non protestare, assolutamente, qualunque sia il giudizio di Hermosa Muchacha. La scelta, evidentemente, cadrà su uno di noi. Gli altri due l'accettino di buon grado, tranquilla­mente, dignitosamente, signorilmente. Il no­stro è un impegno d'onore.

Fulano                           - Al quale nessuno dovrà venir meno.

Mengano                       - Esatto. Ma non perdiamo tempo. (Si aggruppano a qualche passo dalla finestra di Hermosa Muchacha. In coro intonano la serenata, la stessa del primo quadro: « Sotto la tua finestra - ci son tre fiori; - ma il fiore più profumato - non s'è affacciato ». - Zutano accompagna con la chitarra). (Dopo la serenata, la finestra di Hermosa Muchacha si apre ed ella si affaccia).

Hermosa Muchacha      - Oh, miei cari amici! siete dunque tornati? Sani e salvi? Nessun incidente?

Mengano                       - Vita!

Fulano                           - Felicità!

Zutano                          - Amore! (sorridendo ironicamente) Ma come siamo esagerati però!

Hermosa Muchacha      - Eh, abbastanza!

Mengano                       - Siamo ai tuoi piedi, Hermosa Mu­chacha!

Fulano                           - Beati della tua vista, divina fan­ciulla!

Hermosa Muchacha      - Be', che cosa avete combinato? Raccontate.

Mengano                       - Siamo troppo commossi, Her­mosa.

Hermosa Muchacha      - Ma no, fate presto. Non avete più premura?

 

Fulano                           - Questo momento è sublime.

Zutano                          - Il momento è solenne, - come dicono gli oratori quando non sanno che cosamdire...

Hermosa Muchacha      - Lo immagino facilmente. Ma non ho tempo da perdere. Comincia» mo da te, Mengano. Racconta la tua avven­tura.

Mengano                       - Subito, Hermosa Muchacha. La più bella avventura è la mia. Valore e coraggio e audacia e nobiltà e scaltrezza sono abbondantemente profusi nella mia avventura.

Zutano                          - Lascia stare i preamboli.

Hermosa Muchacha      - Ma sì, fanne a meno, tanto, non devi giudicare tu.

Mengano                       - E' vero. Ecco allora. Dopo aver traversato mari e monti e valli e pianure e fiumi e deserti, capitai un giorno in un paese. Gli abitanti di quel paese erano pacificamente occupati a fare una piccola rivoluzione e si scannavano per le strade col miglior impegno. Intuii subito ciò che dovevo fare. Allestii di urgenza una controrivoluzione e mi proclamai imperatore. Due giorni dopo mi volevano fare solennemente la festa. Capii facilmente che era un'altra controrivoluzione. Ma io ero già lontano per correre al nostro convegno.

Hermosa Muchacha      - Bella è la tua avventu­ra, Mengano! Sei stato audace, valoroso e scaltro. Fxilano, racconta la tua.

Fulano                           - Più bella è la mia. Mengano voleva salvare un popolo, io mi contentavo di sal­vare un'anima sola. E frequentai le più lus­suose orizzontali, le più ricercate case da tè, i più eleganti tabarins, non trascurando pero di tenermi al corrente anche di quelli di infimo ordine. I tabarins e le taverne di porto erano gremite di anime da salvare, Hermosa Muchacha. Ma nessuna si voleva salvare. E disperatamente io continuavo nella ricerca. Finche trovai l'anima disposta a far­si salvare nelle sembianze di una vetusta e poco venusta etèra. Dopo non pochi sforzi mi convinsi d'averla salvata. Ma giunse il giorno della partenza per correre al nostro convegno. Mi accorsi allora, quando fui lontano, che la salvata aveva per conto suo messo in salvo il mio portafoglio.

Hermosa Muchacha      - Nobile e bella è la tua impresa! Zutano, racconta la tua.

Zutano                          - La mia è veramente la più bella. Non fu necessario per me correre mari e mon« ti, né frequentare tabarins e donne di lusso, né salvare popoli e anime. Di altro genere è la più bella impresa di un uomo. L'impresa più bella era per me conquistare una donna, la più bella donna del mondo. Qui stesso era da compiere la mia avventura. Qui era da conquistare la più bella fanciulla del mondo. E qui riuscii infatti a conquistarla. Una fan­ciulla che tre amici invano si contendevano, con tante speranze e illusioni. Amici, qui vissi la più bella avventura, e salvai la più bella fanciulla.

Fulano                           - Chi è costei?

Mengano                       - Chi è questa fanciulla, la più bella fanciulla del mondo?

Zutano                          - Non capite? Ma chi può essere la più bella fanciulla del mondo? C'era da conqui­stare una donna, e questa donna non poteva essere che Hermosa Muchacha.

Fulano                           - Hermosa Muchacha!

Mengano                       - Ah, farabutto!

Fulano                           - Traditore!

Mengano                       - Vile!

Fulano                           - Ci vendicheremo!

Mengano                       - Ti uccideremo! (snudano le na-vajas).

Hermosa Muchacha      - Calmatevi! Ma questo non è dignitoso! Devo decidere io!

Mengano                       - E' un tradimento!

Fulano                           - Un ignobile tradimento!

Hermosa Muchacha      - La più bella avventura è veramente quella di Zutano. Riunisce va­lore audacia coraggio nobiltà scaltrezza. Zutano ha conquistato effettivamente la più bella fanciulla del mondo: me. A lui spetta dunque, per la sua bella impresa, la vittoria.

Fulano                           - Infame!

Mengano                       - Ma questo potevo farlo anch'io!

Fulano                           - E non ero capace anch'io?

Zutano                          - Ma non l'avete fatto!

Hermosa Muchacha      - Non avete neanche provato! Non l'avete neanche pensato!

Fulano                           - Ah, traditore! Ti ucciderò!

Mengano                       - Farabutto! Devi morire! (si slan­ciano con le navajas in pugno per colpire Zutano).

Zutano                          - (allontanandosi) Ma siate ragione­voli! E il patto?

Mengano                       - Ma che patto!... Devi morire!...

Hermosa Muchacha      - Vieni, amore! Stai at­tento!

Zutano                          - Eccomi, amore! Eccomi! (con un balzo raggiunge la finestra).

FINE