La porta dietro l’armadio

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LA PORTA DIETRO L’ARMADIO

COMMEDIA IN TRE ATTI

Di

ANGELO ALFIERI

PERSONAGGI

DARIO:                   Grossista

WILMA:                 Moglie di Dario

ANDREA:           Mediatore, immobiliarista

TITTI:                        Impiegata

MARIO:                  Nullafacente

ALEX :                     Insegnante di spagnolo

OLDO:                       Ragioniere

POLDO:                  Autista di camion

MAU:                          Studente

ANNA:                      Magazziniera

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Siamo nella provincia di Varese all’inizio del secolo XXI. Sta iniziando l’era dell’Euro. La gente si preoccupa per via del sistema introdotto perché diverso da quello in uso. Allo scopo, il governo, distribuisce una calcolatrice-convertitrice pensando di facilitare il calcolo visto che le due monete sono messe in circolazione assieme e per un certo periodo si potrà pagare con ambedue le divise. Non tutti intuiscono l’utilità del “prezioso oggetto” e si abbandonano a conteggi improvvisati basati sull’arrotondamento a due mila lire per un euro. Ne scaturisce una tale confusione che porta inevitabilmente ad un rialzo indiscriminato dei prezzi, che, in un primo momento, si pensa dovuto a questo fenomeno ma che in seguito si rivelerà d’altra natura. Questo è il sottofondo della nostra vicenda. Il protagonista è un grossista, un affarista spregiudicato che ha come obiettivo primario il guadagno facile. A maggior ragione in questo frangente, propizio a rincari indiscriminati, intuisce la possibilità di arricchirsi a dismisura. Attorno a lui si aggirano alcuni personaggi che possiamo definire opportunisti, pronti a tutto pur di sopravvivere.

ATTO PRIMO

Scena prima

La scena si svolge nell’ufficio principale dell’azienda. Arredamento tipico di un ufficio, ci sono due grandi porte che danno in altre stanze, la porta d’ingresso e sulla parete di fondo c’è una grande vetrata da cui s‘intravede il cortile.

DARIO: (Ridacchia divertito). Con questo cambio faccio soldi a palate. Ci voleva proprio … mille lire, un euro. Alla faccia dei poveracci. Wilma, è arrivato il bengodi. (Sventola un pacco di monete da cento mila lire poi lo getta con noncuranza sul tavolo). Ne vedremo delle belle.

WILMA: (Sta cercando di rimettersi a posto il trucco). Cosa stai dicendo, parli da solo? Ti metti a trafficare coi soldi … fai i mucchietti? Lira - euro, uguale casino totale … il cambio esatto qual è? Ho provato ad usare la calcolatrice ma … guarda, fa un sacco di errori. Non era meglio lasciare tutto come prima. (Wilma vive sulle spalle

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del marito, non ha nessun interesse per l’attività che va sempre più espandendosi, pertanto, la sua partecipazione alla gestione aziendale è puramente formale).

DARIO: Non capisci niente, tu non vedi più in là del tuo naso: c’è da far soldi a palate. Buttala nel cestino. Venderemo quello che abbiamo in magazzino al doppio … e in nero … fortunatamente è pieno zeppo di merce, ma cosa dico … pieno … strapieno. Ne abbiamo … uh! E poi, molta merce non l’abbiamo nemmeno pagata, faceva parte del fallimento. È stato un affare unico … il curatore fallimentare è un fesso.

WILMA:       Ah! Sai che non ci avevo pensato? Bisogna approfittarsene finché dura.

Come si dice “dura guerra che io resisto”.

DARIO: La gente è un po’ sprovveduta, è vero che qualcuno ha pensato di distribuire questa calcolatrice che converte i valori, ma gli italiani la butteranno via perché sono fatalisti: credono nell’onestà dei commercianti. E poi se i prezzi aumentano cosa ci puoi fare? Il mondo va così! (Allarga le braccia).

WILMA: Domani si troveranno a pagare il doppio la stessa roba, che fino a ieri costava la metà!

OLDO:           La metà … (Entra, sta parlottando da solo. Oldo lavora col farfallino e

le mezze maniche nere come si faceva una volta). La metà di quattrocento … diviso ilsei per … il doppio di ottanta …. Mille e rotti … siamo sui mille e rotti.


WILMA:


Rotti cosa?


OLDO:


Mille euro a quintale: li vende a mille, le ha pagate … duecento …


WILMA:


Cosa dici?


OLDO:            Le caramelle bulgare le potete vendere a mille. Stavo conteggiando


mentre arrivavo.

DARIO: Però, a mille! Lo vedete, la battaglia è già cominciata … la televisione e la stampa hanno già paventato l’ascesa ingiustificata dei prezzi, ma a noi … Che ce frega! (All’arrivo di Anna cambia tono). Le associazioni dei consumatori sono sul piede di guerra. Ci saranno ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri … devi sapere che il mondo è dei commercianti, da sempre, cara la mia sprovveduta consorte … onestà soprattutto … Che c’è, Anna?

ANN A: Signor Delmuto, abbiamo un ordine di ottocento chili di zucchero e ne avremo sì e no trecento, come possiamo evadere l’ordine? (Entra con dei documenti).

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DARIO: Porca miseria … sto facendo i conti senza l’oste! Wilma? Come mai ne abbiamo così poco?

ANNA: Non capisco! Non è contento? Ultimamente sta facendo dei prezzi, direi, stravaganti e si lamenta.

WILMA: Sono calcoli merceologico - finanziari che fa il direttore qui … il tuo piano scricchiola già prima di cominciare.


OLDO:


Lo zucchero lo potete vendere a un euro al chilo!


ANNA:          Ditemi cosa devo fare perché il cliente lo vuole subito … guardi che il


prezzo è aumentato del venti per cento ... me l’ha detto il produttore tre minuti fa!

Grano, mais, legumi e generi alimentari vanno alle stelle!

DARIO:         Porca miseria … esplora un po’ di produttori, senti che cosa dicono ...

vai. Se poi sono così generosi da regalarmelo …

ANNA: Vado … ma diranno tutti così, da quando gira questa moneta non ci capisco più niente!

ANDREA: Permesso, sei qui. Ascolta bene … il terreno che vuoi prendere in aggiunta all’esistente per il supermercato è aumentato del trenta per cento da un giorno all’altro; mi ha chiamato poco fa il proprietario … diventa impossibile comprare, siamo partiti col piede sbagliato … bel cambio hanno adottato ... tieni presente che se vendono a meno guadagneranno meno, ma pagheranno le tasse in euro e saranno il doppio delle lire, comunque … cioè, voglio dire … insomma hai capito? Quant’è il cambio? (È molto confuso riguardo al cambio). Cosa te ne fai di quel pezzo di terra?

DARIO:         Fatti fare un prezzo di favore? Ti posso sempre ricambiare!

ANDREA:    Io sono intermediario, il terreno non è mio, te l’ho detto. Adesso vado

…ci penserò … un’altra cosa: gli oneri di urbanizzazione prevedono anche la creazione di rotatorie e quant’altro a carico tuo! … Ciao. Vado di fretta. Wilma, vieni con me al bar? (Esce con Wilma ).

DARIO: Come sarebbe a dire “a carico mio? (Wilma gli fa capire che è in ingenuo).

OLDO:           Si usa così adesso!

ANDREA:  Che ti scontano una percentuale se fai le rotonde di collegamento.

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TITTI:             Buongiorno signori … ho incontrato suo fratello che bighellonava nel

parco delle Magnolie. Per un attimo ho creduto di vedere san Francesco che teneva un discorso ai piccioni semi spennati ansiosi di avere in dono un boccone di plastica

…(Scrolla il capo).


DARIO:


Il fratello di chi?


TITTI:              Il suo! Anzi, mi ha detto che oggi non lavora perché è stanco di farlo


gratis! (Dario va nell’altra stanza, entra Mario). Sei già qui? Comodo guardare i merli che zufolano, eh! Come hai fatto ad arrivare quasi prima di me? Hai imparato a volare?

MARIO: Lo so io … Come fate a lavorare col caldo che fa? Sudo solo al pensiero! (È entrato con la tipica aria di un saccente. È il fratello minore di Dario. Non si capisce se è tonto o furbo. Si appoggia alla scrivania allungandosi tant’è che scivola indietro rischiando di cadere). Ciao Titti, come sei bella … non ti avevo maivista, diciamo così, in pieno giorno. (Gag a piacere).

TITTI: Certo, per te i giorni sono tutti vuoti. Stai bene? Io vivo praticamente qui e non mi vedi? (Mario tocca tutto, Titti è costretta a riordinare di continuo). Vuoi stare fermo ... vai a pescare le trote allo stagno.

MARIO:        Che modi, sembra che lavori solo tu in quest’ufficio! (Oldo ridacchia).

TITTI:             Direi proprio! Vai via, se viene tuo fratello sgrida me ... e non toccare le

cose … sei scemo …

DARIO: (Rientra). Perdigiorno, cosa vuoi, una ripassatina? Scendi in magazzino con Anna ... e lasciala stare … deficiente … (Non visto, Mario fa delle smorfie). Ci sono degli scatoloni da caricare sul camion … aiuta Poldo.

OLDO:           Attento ai chiodi: se ti ferisci ti viene il tetano.

MARIO Sapete cosa vi dico … mi avete scocciato e poi, se proprio lo vuoi sapere ho fatto l’antitetanica … vado al bar a giocare con le macchinette. (Oldo gli lancia un rotolo di nastro adesivo, Mario non lo vede arrivare. Prende una valigetta che è vicina alla scrivania di Titti e con disinvoltura cerca di uscire pensando di passare inosservato ma Titti si accorge e lo raggiunge sulla porta strappandogliela di mano. Mario non è un ladro, si vuole solo divertire).

DARIO: Restaci ... e non venire più … (Mentre esce) lazzarone impunito. Come si fa ad avere un fratello così! Titti, d’ora in poi vi dovrò fare il bonifico, sì, con questo

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euro … basta assegni, fatemi sapere le coordinate bancarie per l’accredito dello stipendio. Dillo anche agli altri … (Entra Poldo). Poldo, fatti aiutare dallo scienziato.

POLDO: (Ha in mano delle bolle di consegna, fatture …). Ha visto il prezzo del gasolio … trenta lire in più da stamattina … Mi hanno rifiutato il pagamento quelli della ditta là, di Milano … ho qui la fattura … il signor Della Quercia dice che vuole uno sconto per via del quantitativo. (Poldo ha una cultura approssimativa a malapena ha ottenuto la patente per guidare i camion, è un brav’uomo).

DARIO: Oh signur, anche loro? Dove andremo a finire … dovevi insistere, lo sai come sono … non c’è una volta che paghino subito … sono fuori di quaranta milioni

…che in euro fanno … fanno … ci siamo capiti … devi esigere, chiaro. (Esattamente non sa con precisione il cambio).


POLDO:


Io esigo e loro mi mandano a cagare … vada lei!


OLDO:


Ci penso io (Telefona, parla sotto voce).


DARIO:         Con quello che ti pago tu dovresti prenderli a schiaffi quelli lì! (Mario è


rimasto sulla porta e lancia palline di carta a Titti la quale non capisce da dove arrivano finché, ad un certo punto, si alza e versa in faccia al furbetto un bicchiere d’acqua. Si vede Mario indignato, Gag a piacere).

OLDO: Devi andare tu … fanno storie per via della qualità … insomma, non mandare roba scaduta … ne hanno bisogno altre dieci tonnellate … dai, è roba della seconda guerra ... (Gestaccio di Dario).

ALEX : Ola, che pasa? Tengo una hambre hoi. (Alex, fa da interprete di spagnolo per l’amico).

TITTI:             È passata la lambretta?

ALEX : Quale lambretta? Ho detto che ho fame … per favore, Titti … non sai un bel niente di spagnolo! Come si può vivere così!


TITTI:


Sapessi cosa me ne frega.


DARIO:         Professore dei miei stivali … leggi questa lettera … sarà per quella


partita di legumi … cosa vogliono i merenderos?

ALEX : (Non fa altro che guardare Titti). Sono qui apposta. Non fare l’italiano che disprezza gli stranieri, che vizio … ti comporti come se gli altri fossero deficienti

…sembri mia cognata: per lei gli altri sono scemi perché non fanno quello che dice

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…dai … (Legge accuratamente). El segnor Escobar dise que … que … è aumentato il prezzo delle derrate che ti ha spedito un mesetto fa! Provvedere al pagamento … entiende segnor? Posso andare a casa? Direi che sono stanchino. (Dà un’occhiata a Titti). Mi amor, te quiero mucho! (A mo’ di macchietta).

TIITI: Vai a scopare il mare che è in disordine … te e tuo fratello … fila. (Alex cerca tutti i modi di conquistare Titti).


ALEX:


Cosa c’entra mio fratello? Sei scorbutica … e villana … e …


DARIO: E … Vai già via? Vieni su questa scrivania, scrivimi una lettera per questi spagnoli … digli che non intendo sborsare una peseta in più … ma scherziamo … e scrivi … (Enfatico). Signor Escobar … come si fa a chiamarsi esco dal bar … ma … la merce che mi ha inviato è di pessima qualità pertanto non intendo corrisponderle il supplemento di prezzo da lei richiesto … punto. Vada - a - cagare. (Alex lo guarda divertito).

WILMA: (Rientra). Pensi di risolvere il problema in questa maniera? Sei un illuso! Stanno finendo le scorte di saponette, questo mese ne abbiamo vendute ottocento mila … dove le compri a poco?

DARIO: In Polonia! Te le regalano … gli faccio mettere il marchio “Made in Italy”, un bel nome straniero … e buonanotte … le vendo al triplo.

ALEX: Disonesto! La scrivo a casa la lettera: Ho bisogno la tastiera spagnola. (Con una disinvoltura tipica del cascamorto). Allora, Titti, a stasera sotto il pergolatodi via Fatebenefratelli …

TITTI: I tuoi fratelli farebbero bene a bastonarti … lo vuoi capire che con me perdi tempo? (Titti va nell’altra stanza e Alex esce dall’ingresso).

ALEX: (Sulla porta). Mi rifiuta come se avessi la rogna … cosa crede di essere. l’unica al mondo? Mi piace, mi piace … mah! (Al pubblico). Vuole un diamante … lo so.

Scena seconda

Discussione tra Poldo, Mario e Mau nella pausa pranzo

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POLDO: Mario, tuo fratello fa il furbo coi fornitori … non li vuole pagare perché sta aumentando tutto e lui non ci guadagna abbastanza capisci. (Glielo dice quasi sottovoce).

MARIO:        Cosa me ne frega a me … io non lavoro per lui … mi paga una miseria e

pretende: che vada al diavolo … ho il mio lavoro di intellettuale … se vengo in quest’ufficio è per la Titti … sto cercando di circuirla.

MAU:              Che cosa fai?

MARIO:        Sei scemo ... gli faccio il filo.

MAU: Sei diventato sarto ... che fili e filo, quella lì … non è per te … ha bisogno un tipo forte, che la tiene in pugno … un uomo … un fumatore di toscani …


POLDO:


Uno come te insomma!


MAU:               Esatto. (Mau è vestito in modo demenziale, è un ignorantone terribile,


non sa che il mondo che lo circonda lo potrebbe fagocitare in un boccone ma di tutta la combriccola è il più onesto). Voi credete che sia un imbecille qualsiasi solo perchévado ancora a scuola … ci vado per capire meglio le cose.

POLDO: Quali cose? Non è meglio se ti trovi un lavoro decente e la pianti di ballare in giro per le aule di scuola? Hai quasi trent’anni, chi ti mantiene. Se viene a mancare tua mamma cosa fai? Il barba! (Questo termine in Lombardia è sinonimo di “barbone”).

MAU: Tra un po’ vengo qui dal Dario. Sua moglie ha bisogno uno che mette a posto il magazzino … a scopare su sono capace … pulisco i vetri e compagnia bella. (Il linguaggio di costui è grossolano). La magazziniera non fa niente, si spittura tuttoil giorno … è bella ma … quando mi guarda le gambe fanno “giacomino”. Per conquistarla gli reciterò una poesia del Pascolo? (Con enfasi).

MARIO: Siamo ai vertici della cultura? (Mario è laureato in filosofia ma non ha voglia di lavorare). Fai come me … fatti mantenere da questi qui … ogni tantofaiqualche lavoretto, magari quello che non vogliono fare loro e alla fine del mese tiri su un po’ di soldini: quanti ne bastano per soddisfare i tuoi vizi. Deciditi in fretta perché tra un po’ saremo invasi dagli extra comunitari e questi lavoracci li faranno loro!

MAU: Ma sì, hai ragione te ... cosa studio a fare … tutte cretinate … cosa me ne frega a me dei romani, della matematica … dell’Italia che è bagnata dai sette mari, di Leone che è morto alle terme di Poli … mi bastano pochi soldi per la partita alla domenica … dieci mila lire per la discoteca … qualche donna … l’unica cosa che mi

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manca, proprio che voglio, è la macchina … col motorino non tiri su nessuna … dove la porto … (Anche la gestualità è tipica di uno poco istruito, di un ragazzo che passa il tempo al bar subendo gli strafalcioni culturali degli avventori).

POLDO: Lo vedi: se non sei portato per lo studio è inutile insistere. Fai come me. A scuola ero sempre sotto zero … ho preso la patente per il camion e via … sotto tutta. È un lavoro di merda, ma è un lavoro … mantengo la mia famiglia … Mi vedono poco perché tante volte non torno nemmeno a dormire … e questo mi fa soffrire, ma andiamo d’accordo, con mia moglie voglio dire.

MAU: Non ci sei mai, per forza vai d’accordo … magari tua moglie se la fa con qualcun altro … che ne sai! (Mette una pulce nell’orecchio di Poldo. Mau, a volte, dice frasi molto argute, il che lascia pensare che stupido non è).

POLDO: Vuoi dire! Porca miseria non ci avevo mai pensato. (Sta pensando alla situazione).

MARIO: Io rappresento l’uomo ideale, non faccio niente e vivo lo stesso … e non sono mantenuto da nessuno … e soprattutto non ho legami di sorta.

POLDO: Ti fai mantenere da tua cognata: lo credo che non hai problemi … quanti soldi ti passa a fine mese … un milione? Io lavoro ottanta ore alla settimana, se va bene, mentre tu ne lavori sì e no venti … comoda la vita. (Guarda dalla finestra). Devo andare, hanno finito di caricare il camion … lazzaroni a domani .

MAU: Hai sentito … mi conviene andare a scuola in eterno … anche perché dicono che con questo euro ci sarà una crisi tremenda … l’ho sentito al bar, c’era uno che la sapeva lunga … uno con la sciarpa rossa, sa tutto, quanti chilometri ci sono da qui a Roma, non so … vuoi andare in aereo a Parigi? Lui ha già il biglietto in mano

…ha raccontato delle cose sulle banche, sui debiti degli stati … non ho capito niente. Pazienza,vorrà dire che rinuncerò a tutto … come dice il proverbio: tanto va il gatto al lardo che gli è morto il gattino!

MARIO: Mi fai paura, me ne vado sbigottito, sbigottito … (Tra sé, rivolto verso il pubblico). Un milione, cinque cento euro… Mia cognata mi deve dare mille euro …come faccio … mi tocca lavorare come una bestia? E no! Ci inventeremo qualcosa.

(Escono tutti).

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Scena terza

Andrea, Titti, Dario, Oldo, Alex, Anna

OLDO: (Sta parlando al telefono). “Finalmente: che roba … non se ne poteva più, pagavi in lire e ti davano il resto in euro e viceversa” … un macello, ragazzi … in Spagna com’è?

ALEX: Più o meno, ormai l’Europa è sotto assedio dell’euro: si lamentano tutti per via dei prezzi troppo alti … e siamo solo all’inizio! Chissà quanto durerà?

OLDO:           Durerà fin quando qualcuno non ci rimetterà troppo e alla fine crollerà

tutto … il vero problema sono i cambi … sballati a più non posso per favorire i più forti economicamente … vedrete ci rimetteremo. Noi stati deboli siamo già condannati prima di cominciare soprattutto perché entriamo nella moneta unica coi conti pubblici falsificati … Parlano di trenta due milioni di disoccupati in Europa, nei prossimi anni … Chi creerà ricchezza? Cosa faremo, i lava vetri agli stop?

DARIO: Come sei pessimista … io penso che farò soldi a palate, è raddoppiato tutto … ma i costi di produzione sono sempre gli stessi … è il guadagno che cambia. Agli operai daremo un piccolo aumento e buonanotte. Sto importando dall’oriente a prezzi stracciati … chi è quel fesso che compra in Italia? La produzione verrà spostata laggiù e noi venderemo formaggi a loro … se va bene. Guardate questi attaccapanni, sono coreani: dieci euro cento pezzi, in Italia dieci euro l’uno e io li vendo a dieci euro l’uno!

TITTI: (Sta lavorando alla sua scrivania, controlla il monitor). È arrivato un ordine di … settanta quintali di farina di soia, dove la prendiamo? Le scorte sono esaurite! Questa è di ottima qualità ed è stata pagata … cinquanta lire al chilo adesso è a venti centesimi … circa quattrocento lire!

DARIO: (Telefona). Chiamo mister Chang, vediamo a quanto me la fa … (Va nell’altra stanza).

OLDO: Che mentalità! Mi sbaglierò, ma tra un po’ di anni ci sarà una povertà diffusa che a mala pena riusciremo a sopravvivere! Perché noi saremo pagati in lire e spenderemo in euro ... ricordatelo … ma io … beh! (Lascia intendere che qualcosa escogiterà).

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DARIO: Settanta lire al chilo … presa … altro che venti centesimi ... cosa ho scritto “giocondo”.

ANNA: Chissà che roba mandano, arriva con la nave assieme ai vermi: vedrà! Non mi accusi di trascuratezza perché questa volta mi sente. (Nel mentre tutti svolgono le loro attività d’ufficio).

ANDREA: La Madonna! Invece, devo dire che i terreni, dopo un’impennata, sono scesi del venti per cento negli ultimi mesi … non li vuole più nessuno … l’edilizia è ferma … e siamo all’inizio dall’introduzione dell’euro … ho venduto un appezzamento di mia proprietà ad una finanziaria per una serie di villette a schiera … ho dovuto prendere quello che mi hanno imposto nonostante abbia fatto di tutto per riqualificarlo … da terreno agricolo a edificabile … ho pagato quasi tutti i consiglieri del comune per far modificare il piano regolatore per niente.


DARIO:


Non sei capace di vendere!


ALEX:            In Spagna sta scoppiando il boom dell’edilizia ... nella zona di


Barcellona è un disastro ... la case crescono come i funghi … vai in Spagna a fare affari. Trasferisciti sulla costa del Sol o in costa Brava.

ANDREA: Bisogna vedere se le vendono! Anche da noi costruiscono ma non le vendono … quindi è come se non ci fossero … le banche finanziano credendo di recuperare coi mutui ma non sarà così: sono speculazioni. Sanno già in partenza che non le venderanno. Gli extra comunitari non se le possono permettere … cercano i ruderi che i nostri abbandonano, li rimettono un po’ in sesto e via … mentre le case popolari cadono a pezzi perché, volutamente, sotto la spinta di chissà chi, le amministrazioni le hanno abbandonate.

ANNA:          È vero, mio papà ha venduto la nostra casa che stava cadendo a pezzi a

dei marocchini: poveracci hanno acceso un mutuo per trent’anni. La banca glielo ha concesso perché hanno un posto fisso, ma tra un anno? Se li lasciano a casa gli sequestrano l’abitazione. Conosco delle persone che chiedono a mio padre di fargli da garante … come ci si può fidare, rischia di perdere tutto ... per chi poi.

OLDO: Tempi bui si prospettano! Vedrete: le banche diverranno le proprietarie di migliaia di case … perché, da un lato hanno anticipato i fondi alle finanziarie che non venderanno e le sequestreranno, dall’altro, i malcapitati che le hanno comprate non riusciranno a pagarle … Si chiama insolvenza, come al solito le pagheremo tutti noi.

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DARIO: È tutto quello che sai dire? Invece di stare dietro una scrivania prova a buttarti nell’imprenditoria, poi capisci! I sindacati faranno aumentare gli stipendi e dovrò affrontare i rincari e sarò costretto ad aumentare i prezzi ... è un serpente che si morde la coda.

OLDO: Tu i prezzi li aumenti lo stesso. Questa penna in quante mani passa prima di arrivare qui sulla scrivania? La filiera va accorciata. Fra un po’ di anni dovrete per forza diminuire i guadagni perché non compreranno più niente.

DARIO:         Farò finta di abbassarli. È semplice. Il giorno prima gli metti il cartellino

con il prezzo rialzato del trenta per cento, gli fai una bella barra rossa e lo vendi ribassato allo stesso prezzo di prima, come si fa a sapere quanto costava ieri? Il guadagno è sempre lo stesso. Tu non perdi niente e la gente crede di avere risparmiato. (Lo dice come se fosse una genialata).

ANDREA: Che bravo … ami molto il tuo prossimo! Piuttosto che perdere un tot per cento contribuisci a mandare in malora tutti quanti? Spero che tu non riesca a vendere più niente! Quando tratto per un appartamento gli offro subito il dieci per cento di sconto, senza che me lo chiedano: è più onesto.

ANNA:          Detto questo, che devo fare? A proposito in magazzino ci sono gli

scarafaggi che si mangiano le granaglie e i topi fanno la gincana tra i colli: mandi giù il disinfestatore perché tra un poi’ lavoreranno loro la sotto!


DARIO:


Manda … il lazzaro … tra di loro si trovano bene.


ALEX:            Come ti permetti? Oltre che ti vengo a tradurre gratis mi usi come


derattizzatore? È proprio vero: più sei buono più sei cogliono … fa la rima.

ANNA:          Non diceva a te … ma a suo fratello, il vagabondo del Darma  …

ALEX: Tuo fratello … perdonami non mi ricordavo di siffatto personaggio … ero sopra pensiero … bella gatta da pelare hai!

DARIO:          Non me ne parlare, se fosse per me … lo caccerei in galera … è mia

moglie che lo mantiene, pensa che non lo sappia … poverino ha studiato tanto ... ma non vuol fare un cazzo … e lo tiene qui a dare fastidio a tutti … e ma se cambia!

OLDO: Comunque è meglio se sta lontano dalle mie cose … l’ho preso in pieno che frugava … cominciavo a dubitare della mia memoria non trovo mai le carte a posto … penso che entri anche di notte … va giù in magazzino con quella banda di sfaticati amici suoi … te lo dico perché una sera tardi sono passato per caso e ho visto

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l’auto di quel cretino di Fronzolini e le luci accese. E si sa che i due sono gli esponenti del nullafacentismo … la corrente filosofica di tuo fratello.

ANNA:          Ecco perché certe mattine trovo bottiglie di birra … e qualcosa d’altro.

(Finge di non sapere).

DARIO:         Che cosa?

ANNA:          Lasciamo perdere …

DARIO: Parla liberamente, non temere … chi sono gli altri? (Oldo fa segno che non lo sa). Lo sistemo io quel cretino, lascia che venga … ha in mente le donne …

TITTI: Mi corre dietro tutto il tempo che sta qui … gli dica di finirla. Lo mandi a sistemare i pallet in cortile, almeno si stanca e s’addormenta sulle panchine del parco.

DARIO: Non lo farà mai … lavorare dico … lui teorizza … il modo di non fare niente, in quello è il primo della classe. Se lo senti parlare … hai voglia, la sa lunga ma, gira gira ti trova la scusa per non fare niente. Lui fa i ragionamenti circolari … parole sue … parte dal niente e torna al nulla … e ma se cambia …

ANDREA: Lo prendo con me … lo faccio correre con la ruota, sapete no, quella per misurare i terreni … gli faccio fare il giro del paese con qualche scusa … (Ridacchia).

DARIO: Portati via anche quell’altro furbone … Maurizio ... trent’anni è ancora in quinta. Lui e lo studio sono fratelli … sua madre è una conoscente di mia moglie, sapete cosa le ha detto? I professori l’hanno chiamata per dirle che se non lo ritira dalla scuola gli mandano i Carabinieri davanti alla porta di casa per non farlo uscire. (Lo dice in tono confidenziale).

ANNA:          Porca miseria!

ANDREA:  Errata corrige … non li voglio al seguito …

DARIO:         Cosa devo fare? Wilma lo vuole assumere ad ore …

ALEX:            Avrà dei problemi, bisogna aiutarlo … non siate così approssimativi per

Diana … quando viene gli parlo.

ANDREA: Diglielo in spagnolo, forse ti capisce … signori devo andare, ho in ballo delle vendite … sto trattando con degli extra comunitari … che Dio me la mandi

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buona. Spero di non rimetterci troppo. Devo fare bene i conti perché …

Un attimo di buio, gli attori escono

Scena quarta

Dialogo tra Dario e Wilma

WILMA: Che intenzioni hai di aprire o no? Ho il trucco che … (La principale attività di Wilma consiste nel rifarsi il trucco). Sempre in disordine.

DARIO:         È mai possibile che pensi solo al trucco? Chi ti vede, siamo tra di noi …

sembra quasi chi stai aspettando l’amante … Dicevo che un supermercato costa molto. Quattro anni fa ci voleva un tot … oggi ci vuole quattro volte tanto … E poi non potrò vendere i prodotti a quattro volte di più: me li tirano dietro … prima di aprire bisogna parlare con qualche specialista di vendite … loro sanno come esporre la merce … come fare gli sconti e via dicendo. Si chiama “marketing”.

WILMA:       Diventa complicato. Penso che dovremo acquistare i prodotti sul campo

al prezzo che vogliamo noi … ai contadini gli diamo l’ulimatum: o vendi il raccolto a noi o arrangiati.

DARIO: Certo, ma la cosa più importante è l’ubicazione … devi costruire in un posto dove non c’è niente intorno e fortunatamente il terreno è ben messo da questo punto di vista. Dobbiamo creare un monopolio va … e poi è necessario mettere in vendita qualcosa di esclusivo in modo da attirare la clientela, un prodotto che qui non c’è ancora e guarda caso è proprio quello che la gente stava aspettando … e poi bisogna mischiare i prodotti … un po’ italiano e un po’ … estero, diciamo … Ma rigorosamente “Made in Italy” … una bella etichetta … fin che dura … importi da dove vuoi , roba scadente, e la confezioni con la nostra etichetta. Quando è impacchettata … eh? (Questa ultima parte la dice pensando di essere il furbo che sa manovrare e farla franca).

WILMA: Noi italiani abbiamo una qualità da difendere, si accorgeranno che butti tutto insieme … bisogna essere furbi più di tutti i vari distributori .

DARIO:         Terremo di tutto, non solo cibarie ... importeremo dall’oriente casalinghi,

non so, di tutto … se una pentola la paghi 10, la rivendi bene a 60 … ovvio no!

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Magari è fatta con metalli un po’radioattivi, un po’ così così, ma a noi … gli oggetti si devono rompere in fretta … è finito il tempo in cui le cose duravano a lungo …

WILMA:       Già … proviamo! Hai già un’idea di quanto personale ci vuole?

DARIO: Bella domanda … tutti quelli che abbiamo già e altri … duecento? Il problema sono i contributi, sai cosa costano? Chiederò al commercialista se è possibile, diciamo così “svicolare” … Ho intenzione di chiudere il magazzino. Vendo questo capannone e useremo il ricavato per la nuova attività … è un buon capitale iniziale … chiederemo meno prestito alle banche: meno interessi più guadagni immediati!

WILM A: Perché? È un anno che l’hai ritirato? Faresti un errore, hai la possibilità di fare scorte anche per altri, come adesso. Ammetti che un negozietto ha necessità di prodotti. Viene sempre da noi! Non perdiamo i clienti, a lungo andare potrebbero confluire nel nostro super mercato. Lo sai, prima o poi i negozietti scompariranno tutti. Creeremo degli stands all’interno … Tu gli vendi un prodotto diciamo a dieci e loro lo vendono a trenta cinque. Giusto? Tu invece per un po’ lo vendi a quindici e li fai scoppiare, nel frattempo avrai raddoppiato il prezzo di altre merci e guadagni ancora di più … e loro sono morti.

DARIO:         È vero! Wilma se non ci fossi tu! (È entusiasta).

WILMA:         Ci sarebbe qualcun'altra! (Escono).

Scena quinta

Tutti, alcuni giorni dopo

MARIO: (È in giacca e cravatta). È il caso che faccia tutta questa fatica? Il sollevatore dov’è? Non siamo all’età della pietra dove le ruote erano quadrate e si arrotondavano a furia di trascinarle. Solo allora capirono che se le facevano rotonde subito era meglio. Come si lavora male qua dentro: primitivi!

DARIO: Avete sentito … (Trova una scusa lì per lì). Costa troppo ricaricarlo … ho te, sei un ottimo schiavo, perché spendere in corrente? (Gli altri ridono). Ti faccio notare che quando si lavora, dico “lavora” è meglio mettersi abiti meno impegnativi!

MARIO:        Vuoi vedere che vado a casa? (Gesto di Dario, come dire: prego).

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WILMA: Non litighiamo per niente, con tutto il daffare che c’è … se fai il bravo ti offro il posto di vice direttore del supermercato che abbiamo intenzione di avviare.

OLDO: Interessante, un asino al comando. Ha fatto bene a dirlo: se è così mi licenzio subito. (Getta la penna sul tavolo).

DARIO:         Suvvia, ti pare che possa affidare un posto di responsabilità a questo

deficiente? Al limite gli posso assegnare il posto di “statua vivente” fuori dal super!

TITTI: (Ride divertita). Cosa farò nella nuova attività? Mi promuoverete spero? Dopo dieci anni di assoluta fedeltà un posticino in grazia di Dio me lo merito!

WILMA:       Certo cara, di che ti preoccupi. Esco un attimo.

ANNA: Spero che non mi mandiate alla cassa … non mi piace stare in contatto con la gente … mi sento sotto giudizio. Preferisco stare nell’ombra … tutti che ti guardano con occhi …

ANDREA: Con che cosa vuoi che ti guardino, con le orecchie? Magari è la volta

buona che trovi qualcuno che ti sposa: hai una bella età!


ANNA:

trent’anni!


Che età ho, sentiamo? Sono la più giovane qui. Non ho ancora


ALEX: Ti sposo io Anna anche domani se vuoi! Andiamo in Spagna a vivere … eh! El sol, el mar, la plaia, … le nacchere, la corrida ... non hai idea.

ANNA: L’idea ce l’ho e come ... è con te che … (Alex rimane con le mani alzate a mo’ di ballerino di flamenco).

MAU: Buon dì … la signora Wileman non c’è? (Entra timidamente, abbozza un gesto di flamenco ma ci ripensa).


DARIO:


Arriva, siediti lì un attimo. (Tutti ridono).


MAU:


Scusate, cosa ho detto di grave?


ANNA:


Eh! Sapessi!


MARIO: Mau, che fai in codesto luogo … sei giunto a rimirar le pulzelle? Cosa vedon le tue fosche pupille inesperte: il lampeggiar dei dardi dell’amore? (Appoggia le sue mani sulle spalle di Mau).

ALEX: Sei drogato per caso o demenzial individuo? Chi ti ha menato per lo ufficio fraterno in cotal stato di ebbrezza.

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ANDREA: Che dir allor di voi così pervasi da cotanto nettare di Bacco? Facciamo la gara dei coglioni dall’intelligenza putrefatta?

DARIO:         Allora, la finite, tu vai sotto a caricare il camion con Poldo, muoviti …

Mau, vieni con me … vedi il cortile, vedi la scopa … (Mau fa cenno che ha capito, si sputa sulle mani come facevano i contadini di una volta). Cosa fai? Rimetti in ordinetutto quanto … così quando arriva Wilma ti paga … (Ridono tutti sommessamente).

Sei contento?

MAU: Nient’altro? Mi dica tutto ciò che devo fare oggi … me lo ricordo. (Esce con Dario). Ho una memoria formidabile!

DARIO:         A sì? Meglio per te. Allora dopo …

TITTI:             Che bravo … è meglio di te, sfaticato!

MARIO: Non farmi ridere, fanciulla, ti posso citare Platone, Aristotele, Plotino … e quant’altri e tu, mi vieni a dire che è bravo? Quelli sono lavori da somari pluridecorati con serti di paglia … oh me tapino! (Esce).

WILMA: (Rientra). Hai visto come si dà da fare: è volonteroso il ragazzo! Solleva un polverone della malora … (Apre la finestra). Mau, fai piano accidenti … Andrea , hai cambiato auto?

ANDREA: No! Perché? È nuova! Non facciamo scherzi!

WILMA:       È tutta grigia …. te l’ha impolverata tutta. (Ride) .

ANDREA: Ehi! Brav’uomo, vai piano con quella ramazza. Li trovate tutti voi i geni?

TITTI:             Lavora come un matto, lasciatelo stare … è arrivato il professore …

Alex, vai a vedere che non lo stuzzichi troppo: potrebbero azzuffarsi. (Alex esce).

DARIO: Anna, fammi un elenco delle derrate che abbiamo in giacenza da un anno … anche i beni non deperibili … ho in mente di svendere alcune schifezze che stanno lì abbandonate da molto … vai. (Anna esce, rientra Alex).

AELX: Tra tutti e due non so dire chi sia il più furbo! Una cosa è certa. Tuo fratello è uno scansafatiche, ha lasciato Poldo da solo … (entra Mario).

MARIO:        Che palle sti colli ... carica il muletto … lo tieni per bellezza? Lo sai che

sono debole e mi cade tutto dalle mani. (Si guarda la mani). Stanno diventando callose , povero me!

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DARIO:         Certo, sei abituato al peso dei libri! Se vuoi guadagnarti il pane senza

fare niente vai ad insegnare ai creduloni come far crescere i soldi. (Titti ride, nel frattempo sta svolgendo il suo lavoro alla scrivania come Oldo).

OLDO:           Ho giusto qui le sementi, tieni ... (gli lancia un sacchetto).

MARIO: Oh, ragioniere della mutua, vedi un po’ di piantarla: lo sanno tutti che i soldi crescono da soli.

POLDO: (Entra). Vado a Domodossola … porto l’intellettuale se crede! Mi aiuta a scaricare.

MARIO:        Tu sei matto, portati Maurizio, ha già finito lo spazzolamento.

OLDO: Le fatture … non sono quelle della strega, sono le mie, stilate da me, un ragioniere amministrativo con la paga di un garzone … vai!

MAU:              (Entra con la scopa piena di polvere). Cosa faccio adesso?

DARIO:         Sei veloce, bravo! Ti va di fare un bel giretto col camion? (Mau

annuisce). Per questo extra di offro …cento euro. (Dario intende punire il fratello).

MARIO: Grazie ... è la volta buona che non mi vedi più. (Gesto di Dario, Mario esce). Verrà il giorno in cui avrete bisogno di me ed io non ci sarò!


DARIO:


Quando avrò bisogno di te sarò già morto!


WILMA: (Era andata nell’altro ufficio). Dove va? Al bar come al solito. Ehi! Filosofo della mutua torna qui! Ho una commissione da affidarti. (Gestaccio di Mario lo si vede dalla finestra ). Cosa è successo … già non fa niente, se poi lo mandate via,Mario … torna qui! (Da fuori arriva un “no” perentorio).

POLDO:        Dai, andiamo a divertirci Mau … domenica contro chi giocate?

MAU: Contro … nessuno perché sono in trasferta, non vado lontano, non me lo posso permettere … senti, ma si fa tanta fatica a scaricare? (Poldo annuisce).

POLDO:        No, ci sono i muletti … andiamo. (Escono).

Un attimo di buio

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Scena sesta

Il giorno dopo. Dialogo tra Poldo, Mau, Mario,Oldo Titti e Wilma.

MAU:              È bello girare col camion … portami ancora. Non ero mai andato su di

la … mi è piaciuto il fiume, viene giù tutto a zig zag: bello!

MARIO: Hai visto, c’era perfino l’acqua … pensa che quel fiume arriva dalla Svizzera, sale le montagne e scende in val d’Ossola e si getta nel Po! E, devi vedere che getto!

MAU:              Però, chi l’avrebbe mai detto?

OLDO:           E non solo , devi vedere la neve, è alta … così … lì nevica anche

d’estate, non l’hai portato a Nontiscordar di me? (Poldo fa cenno di no). Portalo la prossima volta.

MAU:              Che cosa c’è?

TITTI:             (Ride). Gli asini che volano. Deficienti … Poldo, ecco le fatture.

MARIO: Vengo anch’io con voi … non mi va di andare a casa … a che ora tornate? (Poldo indica nove). Ah no, è troppo tardi, vi saluto. (Esce).

TITTI: Volete vedere che stanotte viene qui a far casino? Facciamogli uno scherzo, ci mettiamo in un angolo di là … eh!


OLDO:


Che di notte viene qualcuno ne sono certo ... non so chi!


MAU:


Ok! Ci sto. Poldo, dai … chiama anche l’altra ragazza, Anna.


POLDO: Non facciamoci prendere però … chiudiamo dall’interno il magazzino così deve venire a prendere le chiavi qui in ufficio … Titti, nascondile … Sono curioso si sapere con chi viene!

TITTI:             Lo so già con chi viene … e cosa fanno … devi vedere cosa lasciano giù.


Per fortuna nessuno si accorge perché Anna,essendo la prima ad entrare, riordina in fretta … e non dice niente a Dario. Quello lì ha trovato il Signore addormentato, come diciamo qui da noi.

POLDO:        Però, lo facevo più scemo!

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OLDO: Io non ci vengo … metti che ci scoprono per qualche ragione … No … lasciate perdere. Io sono un ragioniere amministrativo oh!


TITTI:


Vedrete chi vi troverete davanti .


MAU:


Chi? Ci sono donne? Voglio entrare nel giro Titti … si drogano?


TITTI:             Non lo so, può darsi, la cosa non mi riguarda, se la devono sbrigare loro


… io ho suggerito di installare telecamere qua e la ma, credi che mi ascoltino?

OLDO: L’altro giorno ho messo una telecamera puntata sulla porta del magazzino … oh, non lo sa nessuno … è una mia iniziativa. Sono curioso anch’io. È collegata al mio computer, è una “cam” sperimentale invece di tenerla qui sul computer l’ho messa fuori: chiunque venga, li becchiamo. È proprio lì, vedete!

POLDO: Figurati, aspetta solo il momento che arrivino per farsi rimborsare dall’assicurazione. L’ho sentito al telefono che parlava col commercialista o chi per lui. Diceva che, se gli rubano il giacente pagato in lire se lo fa rimborsare in euro … hai capito … tu lavori come un asino … attenti, c’è Wilma.

WILMA: Non sei ancora partito, sono già le otto e venti: Mau, vai tu con lui, fate prima. (È molto gentile con Mau). Se tornate presto vi porto a cena, mio marito ha una riunione con il commercialista e il costruttore … ne avranno fino a tardi. (La butta li così per dire. A volte si lancia ingenuamente in situazioni che, per puro senso di pseudo generosità ,la mettono in difficoltà costringendosi a mancare alla parola data).

POLDO:        Stasera abbiamo un impegno.

WILMA: Tutti e cinque? Cosa mi nascondete birbanti! D’accordo, sarà per un’altra volta. (Va nell’altro ufficio. Tra sé). Meno male!

OLDO: Mi lasci fuori. Io ho un altro impegno … per carità … Vanno a vedere le grandi manovre.


WILMA:


Ah! Bel film!


POLDO:


Andiamo, se non c’è tanto traffico alle sei siamo qui.


WILMA: (Fa capolino). Lo scansa fatiche non si è ancora visto? (Tra sé). Gli riduco il vitalizio, poi vediamo se non cambia rotta.

TITTI:             È tornato a casa, non è voluto andare con loro. (Uno dopo l’altro escono

tutti dalla stanza per vari motivi, tranne Oldo).

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OLDO:           Voi siete matti. (Fa un gesto con la mano).

WILMA: Oldo, mi hai fatto quel conteggio in euro: dimmi quanto mi viene a costare … sono ancora ferma alle lire, faccio un po’ fatica a levarmele dalle testa.


OLDO:


Sì … sarebbero 50000, Wilma. (Stanno uscendo per un caffè).


WILMA:


È tanto, pensavo meno.


OLDO:           Non è il cambio che il fa diminuire il prezzo. Tenga presente che da


decimale diventa centesimale … tutto qui! Gli aumenti di valore delle merci non ha niente a che vedere col cambio ... mi creda!

WILMA: Caro ragioniere bisogna stare attenti perché si perdono soldi con questo cambio!

OLDO:           Sapesse! (Prima di uscire da un occhiata all’ufficio, Wilma se ne

accorge). Non vorrei che … sa a volte è meglio … ci sono dei documenti sullascrivania ….

WILMA: Che c’è Oldo … temi che vengano a rubare … ma no, li voglio vedere spostare i colli pesanti a mano.

OLDO:           Quando esco mi guardo sempre attorno, così per abitudine. Bisogna

essere rigorosi … a casaccio non si deve fare niente, capisce. (Wilma lo guarda stupita). Vede, il problema è di notte. Temo che vengano afrugare in magazzino … ècome se cercassero qualcosa che però non trovano mai … sono sensazioni, Wilma, sensazioni …

WILMA: Sei un perfetto uomo di fiducia Oldo: grazie! (Sguardo di Oldo verso il pubblico).

Scena settima

La notte: penombra

MAU: (Entra con Poldo, fanno un baccano tremendo, uno di loro inciampa in qualcosa fuori scena). Poldo, fai piano, si svegliano tutti. Hai i piedi di piombo.

POLDO: Siamo in mezzo al deserto, chi vuoi svegliare … Non si vede niente. (Altri rumori sulla porta d’ingresso). Anna, sei tu?

TITTI:             Sono io! (Sirena d’allarme). Spegnila Poldo, tieni la chiave.

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POLDO:


(La lascia cadere). Porca miseria dove sono finite?


ANNA:          Branco di inetti. (Stacca l’allarme). Non andate a rubare perché vi


beccano subito. (Inciampa e finisce tra le braccia di Mau). Scusami, non ho fatto apposta.

MAU: (Ha subito un pestone al piede). Fallo quando vuoi mi fa piacere prenderti al volo! (Saltella su un piede solo. Cade sulla sedia, scatta di nuovo l’allarme, Anna si precipita a spegnerla).

POLDO: Dai, nascondiamoci di la! Silenzio: ho sentito … no è Titti che fruga nei cassetti … Titti, smettila. Speriamo che non vedano la macchina.

TITTI: È quella di mia sorella, non l’hanno mai vista e poi è lontana. Sto cercando la torcia … venite nell’armadio a muro … ci stiamo tutti … e tenete giù le mani … hai capito furbetto?


MAU:


Non ho mani, guarda? Arrivano?


POLDO:

aprire).


(Guarda dalla finestra). Sì! Quanti sono! Silenzio … (Tentano di


MARIO:


Boia cane, è sempre aperto: stasera no! Perché? (Da fuori).


ALEX:            Non lo dire a me, non sono l’addetto alle serrature! Usa queste. Non è


che ci beccano come polli … dagli oggi dagli domani … Anna si accorgerà del casino che lasciamo?

MARIO:        Non è mica scema … probabilmente non gliene frega niente. (Entrano).

ANDREA: E se ci ricatta? Stanotte mettiamo in ordine per benino … dove sono le birre?

MARIO: Le ha Wilma … insieme all’altra roba … (Si guarda attorno senza scoprire nulla).

TITTI: (Apre leggermente l’anta dell’armadio per sbirciare, fa di gesti ai compagni, si vede anche il viso di Poldo e Mau. Ridono).

ALEX:            Le tue amiche quando arrivano? (Si gira di scatto come se avesse sentore

di un qualcosa, immediata chiusura dell’anta).

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MARIO: Non lo so … arrivano … arriveranno … ce n’è una che è la fine del mondo … la vedessi … studiava con me a Milano … è ricca! (Alex si avvicina all’armadio).

ALEX: Quest’armadio ha un non so che di strano … così incombente e per altro mezzo vuoto … (Lo dice tra se).

ANDREA: Bene, benone … le corro dietro io … non rompete … (Arriva Wilma con dei sacchetti).

WILMA: Lazzaroni, mi fate sgobbare anche di notte? Tu, dizionario enciclopedico, prendi … chi manca? Ho poco tempo, mio marito non farà troppo tardi quindi … perché è chiuso sotto?

MARIO:        Non trovo la chiave del magazzino … non si può qui … adesso che ci

penso: come mai non à suonata la sirena? (Sbirciatina di Anna). Già, che scemo, passiamo da sotto direttamente … Wilma, c’è qualcosa che non va, filiamocela …

ALEX: Andiamo giù … (Non fanno in tempo perché sta arrivando Dario con dei documenti che preferisce lasciare in ufficio). Wilma, tuo marito! Prestonell’armadio … (Si precipitano tutti assieme, come uno sciame). No, meglio di qui. (Cambio di direzione. Si nascondono nell’altra stanza. La scena è molto comica).

DARIO: (Entra senza rendersi conto che la porta è aperta, è euforico per l’andamento delle trattative in corso). La, la,la … a voi vi metto qua e adess vù a càa fa balaa la Wilma trullallà… ma … (Torna alla porta). Che diamine, Titti ... lasci la porta aperta … (Si vede Titti che fa un gesto). Beh! Se vengono i ladri non la disfano

…un furto non è poi la fine del mondo … (Sbirciano un po’ tutti, aspettano il momento che se ne vada). Che ora è! Oh!Per bacco: mezzanotte, l’ora delle streghe. (Ghignata satanica). Quasi quasi chiamo Andrea, gli racconto in breve il fattaccio. (Compone il numero, suona il telefono che è sulla scrivania dietro di lui). Oh cazzo,l’ha lasciato qui ... che fesso … è fesso … mi puzza, cosa succede qui? La porta aperta, il telefono di questo qua … ma guarda: la borsa di Wilma … che cos’è la giornata del dimenticatoio? Mah! Quasi … vado a bermi un cognacchino al “Pussy bar”, sto la un paio d’ore e poi mi infilo nel lettino. (Esce ma sulla soglia ha un ripensamento). E no, e no! Vi porto a casa… il luogo è malsicuro. (Lo dice al pubblico). Non si sa di che male si muore! Metti che domani arriva prima di me esbircia gli affari miei. Quella lì è furba! Viene a sapere tutto del supermercato e lo spiffera alla concorrenza! Per non parlare di quel manigoldo di mio fratello … lazzarone incallito, lui e la sua banda di asini e quell’altro spagnolo del cavolo …

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nooh! Voi venite con me! (Gestaccio dei due. Esce definitivamente chiudendo la porta prendendo borsetta e telefono).

WILMA:       Ci ha chiusi dentro … chi ha le chiavi di scorta?

MARIO:        Non le trovo, cazzo … (Ennesima sbirciatina dei nostri amici)

ALEX: E adesso? Sono arrivate le tue amiche … che figura … (Si vedono delle ombre avvicinarsi alla finestra).

ANDREA: Aspettateci un attimo lì, veniamo subito … (Le ombre si allontanano).

Cosa si fa ora? Saltiamo giù dalla finestra … è un metro da terra, dai Alex, dico a voi.

WILMA:       Non gridare … Si è accorto della borsetta, se la porto a casa si accorgerà

…no, l’ha portata via … se guarda dentro mi farà tante di quelle domande da seppellirmi … ho appena comprato una scatola di profilattici.

ALEX              Sei una frescona … certe cose alla tua età non si fanno più.

WILMA:       O bello, ho trentacinque anni: quattro più di te e quell’altro scemo qui.

ANDREA: Cosa mi è venuto in mente di lasciare il telefono sul tavolo … dov’è … non me ne va bene una … avevo già messo le trappole con quella mitica creatura e adesso … puff … con tutte la balle che mi sono inventato con mia moglie … io vado a casa. (Sbirciatina dei nostri).

WILMA: Dove vai, scemetto .. cerchiamo piuttosto di non farci male. (Ad uno ad uno si lasciano cadere di sotto). Le chiavi le hai prese.

MARIO: (Da fuori). Le ho trovate ... dai … Wilma sei diventata grassa ... pesi di più dell’altra volta?

WILMA: Stai zitto demente … grassa … Tu sei grasso … vedrai quando non ti darò più un soldo come dimagrisci.

MARIO:        Mi ricatti?

ANDREA: È aperto: sotto tutta bimbi! (Si sentono schiamazzi urla provenire da sotto)

POLDO: Hai capito questi furbacchioni? Vengono di notte a fare le porcate alla faccia di quel poveraccio di Dario.

ANNA:          È un bel po’ di tempo che va avanti: di notte se la spassano e di giorno

fanno i santarellini.

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MAU:              Non sono abituato a queste cose … mia madre mi ha sempre detto che

sono persone per bene, non pensavo che … sono come tutti gli altri … (Rimane sconvolto dall’accaduto, Lo dice tra se). Lei poi, chi se lo immaginava … per forza.

TITTI:             Inventiamoci qualcosa per filarcela, non stiamo qui ad aspettare di essere

scoperti … facciamo piano boia cane … secondo voi cosa faranno mai la sotto?

POLDO: Titti, datti una svegliata … ragazzi, lo sapete che li abbiamo in pugno? Se sapremo giocare bene le nostre carte otterremo quello che vogliamo.

ANNA:          E in che modo? Negheranno tutto, sono intelligenti ti rigirano la frittata e

poi ci scopriremmo di più! Vagli a spiegare cosa facevamo in ufficio di notte … tutti e quattro …

POLDO: È vero … che casino … attenti, Wilma … via … (Rientrano nell’armadio ma inavvertitamente Titti lascia la torcia accesa sulla scrivania).

WILMA: (Fatica a salire sul davanzale). Ha ragione quel cretino, sono ingrassata. Che scemo ha lasciato la torcia accesa … Dove l’avrà presa poi … Ah, eccolo, non è mio … che stupida è nell’armadio … lo lascio qui apposta. (Si avvicina al nascondiglio dei nostri, si sofferma, ci ripensa, si fruga le tasche, torna indietro, si ferma, non ricorda dove ha messo il telefono che tiene segreto al marito, si rigira verso l’armadio, tocca la maniglia, pensa). Eppure, vuoi vedere che era nella borsetta

…Madonna … cosa me ne faccio di un telefono segreto se non ricordo mai dove lo metto … (Esce da dove è entrata).

MAU: Pericolo scampato, al diavolo, se sapevo che finiva così me ne stavo a letto a leggere le avventure di Bracco Baldo Bau.


POLDO:


Sgattaioliamo fuori come gatti.


TITTI:             Vuoi sgattaiolare come cani … fifone, seguitemi ... sssttt, piano. Con


questa chiave ci troveremo sul sentiero dietro … attenti, siamo in mezzo ai boschi non fatevi male … è una porticina stretta, nessuno ne conosce l’esistenza perché è sempre nascosta da questo armadio che è qui da molti anni … bisogna spostarlo e domani rimetterlo a posto. Lo farò io: arrivo sempre prima di tutti. Vedete come è facile ha le rotelle … non lo sa nessuno … nessuno … sssst!


MAU:


Tu come lo sai? (È sorpreso dal fatto).


ANNA:


Lascia perdere muoviti.


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POLDO: Non mi dite che? Niente, andiamo. (Occhiataccia di Anna. Nell’uscire inciampano in un qualcosa che provoca rumore).

MARIO:        (Sta salendo sulla finestra). Ci sono i ladri, Wilma.

WILMA:       Dove … Chi ha lasciato la torcia accesa?

ANDREA: Nessuno aveva la torcia: accendi la luce … sono usciti da qui. Guardate c’è una portina … Chiusa … Lo sapevi, Wilma?

WILMA: No, non l’ho mai notata … da dove salta fuori? Ehi ragazzi la prossima volta entriamo da qui: è in po’ stretta … dai, spingiamo il mobile contro. (Suona il telefono dell’ufficio). Chi sarà a quest’ora? (Il personaggio lascia un messaggio in segreteria). Chi è? (Voce). “Si presenti domani da me per definire il piano B. Buonafortuna”! (Per capire meglio Wilma riascolta il messaggio). Mah!

ALEX:            È il costruttore …

MARIO:        Cosa vuole da te?

WILMA: Da me? Che ne so … non l’ho mai visto. Vorrà Dario. Domani vedremo. Mi raccomando acqua in bocca … non diciamogli dei ladri … in fin dei conti non hanno rubato niente … (Apre un cassetto).Ci sono tutti … cinquemila euro in contanti e questi assegni in lire … che ladri sono? Non trovate strano il fatto che abbiano lasciato tutto intatto?


ALEX:

noi piuttosto.


Questa porta falla murare altro che usarla. Organizziamoci, lo facciamo


WILMA:


È meglio: Dario non la deve vedere!


ANDREA: È vero … o ragazzi … ci hanno scoperto, comunque sia siamo bruciati. Ci ricatteranno …

WILMA:       Ma no! (Bussano alla porta). Silenzio … andate di là … Chi è?

TITTI:             Wilma è lei?

WILMA: Sì sono io, sono qui per delle carte che non trovava Dario e non le trovo nemmeno io! (Estremamente imbarazzata).

TITTI:             Mi apra, le cerchiamo assieme.

WILMA:       (Si sente persa). Non posso, non trovo le chiavi … mi sono cadute qui.

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TITTI:             Prendo queste appese allo stipite. (Entra).

WILMA: Erano appese fuori. (Si fa sentire dagli altri). Non me ne sono mai accorta che le chiavi fossero appese. (È impacciata, non sa che dire).


TITTI.

in ufficio?


Infatti non le ho mai viste. Qualcuno la ha lasciate l. Cosa fa a quest’ora


WILMA: Tu piuttosto … ah, ma ci sono anche loro? Capisco … era questo l’impegno di stasera … siete andati al ristorante birbanti o a fare baldoria in discoteca?

POLDO:        Sapesse! Stavamo andando a casa e abbiamo visto le luci accese …

WILMA: Avete fatto bene: terrò presente l’attaccamento all’azienda. Io andrei, tanto … ci penserò domani. (Ha alzato la voce). Andiamo!

MAU: Che bella serata: chissà domani … (Spintone di Poldo che mette a tacere Mau). Che modi, ti credevo un amico. (Poldo gli fa segno di tacere).

WILMA:       Chissà di chi sono queste chiavi?

ANNA:          Mah! Chissà chi lo sa! Non chiude Wilma? Ha lasciato tutto aperto?

WILMA:       Che sbadata! (Finge di chiudere le finestre, tra sé). Domani sarà un bel

casino: devo pensarla bene. (I tre che sono rimasti nella stanza, nel tentativo di svignarsela, fanno un baccano infernale tant’è che Mau torna indietro per verificare).


MAU:


Chi va là? (Da fuori).


MARIO:


Nessuno.


MAU:


Volevo ben dire.


MARIO:


Dove sono le ragazze?


ALEX: Le ho viste sgattaiolare … sssst, stai fermo che quell’imbecille torna indietro.(Tonfo rumoroso). Andiamo! Via libera.

FINE PRIMO ATTO

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SECONDO ATTO

Scena prima

Tutti

ANDREA: Allora,deciso per il super … prima di firmare cerca di tirare sul prezzo il più possibile perché lo gonfiano molto … a chi lo fai costruire? (Assume un tono vago, tanto per dire qualcosa e Dario si accorge).

DARIO: A quell’impresa di Lodi, ne fanno parecchi, sono specializzati dicono … l’importante è che non crolli, vedi, non deve durare in eterno, deve stare in piedi …

ANDREA: Alla fine devi rimanere in piedi anche tu … risparmia qui, risparmia la e la “ca, la borla la” …

WILMA:       Pessimista! Dove l’hai trovato questo proverbio? Sulla Treccani!

ANDREA: Ho visto tante di quelle cose che … certe case stanno in piedi per miracolo … io compro e vendo il già costruito e le mie responsabilità sono limitate, ma chi ci mette mano … se viene una scossetta un po’ fortina ,in certe zone rimangono in piedi solo gli alberi. (Finge di frugare nelle tasche). Per caso, nessuno ha visto il mio telefonino? Non lo trovo più! (Sta suonando nella tasca di Dario).

OLDO:           Signori, buon giorno, riposato bene? Le grandi manovre? Tutto a posto.

Mi sono visto l’ultima puntata dell’Amante di Sorrento … meraviglioso.( Mostra disgusto).Se solo avessi immaginato che finiva così sarei venuto con voi al … parcogiochi.

DARIO: (Non si è accorto dell’arrivo di Oldo, ha uno scatto).Mi hai fatto spaventare! Ma no, lo faccio robusto .Non crolla niente. E’ per caso questo? Sai dov’era?


ANDREA:


Come fai ad averlo tu?


DARIO:


L’ho trovato qui sulla scrivania. L’avrai lasciato ieri!


MAU:


Gli metta il calstruzzo! (Tutti ridono). Ho detto qualcosa di grave?


ANNA:          No! Te lo spiego dopo, vieni con me dobbiamo contare gli scarafaggi ..


sei capace di contare fino a un milione? (Mau annuisce). Cerca di stare a tempo coi discorsi … (A parte).

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OLDO:


Di cosa state parlando?


DARIO:


Del super mercato nuovo.


OLDO: Per lo meno deve essere di quindici mila metri quadri se vuoi tenere aperto, diciamo dieci anni!


WILMA:


Perché così grande?


OLDO:


Perché ci metti tutto quello che gli altri non hanno!


DARIO:


Ottimo ragioniere: quest’azienda farebbe già fallita se non ci fossi tu!


OLDO:           Via Delmuto, morto un ragioniere se ne fa un  altro.(Non intuisce


l’ironia). Lo so di essere un amministrativo d’eccezione ma … (Si gongola).

WILMA: Sei insostituibile Oldovico! (Tutti si meravigliano del nome, in quanto non l’hanno mai sentito dire per intero).

MARIO: (Ride). Che nome strano hai … i tuoi sono tedeschi? Wilma, se non ho niente da fare me la squaglio (tocca le carte di Titti, gag a piacere). Guarda guarda che sorpresa … una Barbie nel cassetto!


TITTI:


Rimettila a posto scemo.


ALEX:

porta ).


Buenos dias a todos , tengo da trabacar?  Bien ,a la magnana. (Sta sulla


DARIO: Dove vai … scrivimi una lettera per questi signori argentini … copia da qui … (Gli da un foglio). Scrivi bene, che si capisca … non come l’altra volta.


ALEX:


Osi mettere in discussione il mio spagnolo? Titti hai sentito?


TITTI:


Ho sentito e allora … per quel che ne so io …


MARIO: Tu non sai mai niente (Le mostra la bambola che Titti cerca di prendere). Giochi ancora con la Barbie …


ALEX:

ti”.


Potrei essere io il tuo Ken, adorata creatura, “come se puede haser sin


DARIO: Ola, è una dichiarazione bella e buona Titti, prendila al volo: uno spagnolito in casa fa sempre comodo!


TUTTI:


Se fosse spagnolito vero … forse … ma questo qui è buono per i calli.


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AELX:            Sei cattiva con chi ti ama! (Assume un atteggiamento infantile).

WILMA:       Bellooo, tu ami tutte quelle che vedi … fermati su di un fiorellino solo.

ALEX: Non ho fiorellini … sono un’ape solitaria che vagabonda di pistillo in pistillo … alla ricerca della felicità … Ah, me tapino in che mondo sono finito … passo l’esistenza dilaniato dal dubbio … non so scegliere la donna dei miei sogni … la vedo in una bolla di sapone e puff! Sparisce nel nulla …

ANDREA: Che poesia Wilma … questo non è un ufficio è un laboratorio di letteratura.

MARIO: Vedi che se ti impegni ci arrivi … qui si fa dell’arte contemporanea … anche se non capisco questo dubbio amletico che ti attanaglia …


DARIO:

fresche.


Mario,Alex, sapete cosa vi dico: andate a cagare su un mazzo di ortiche


POLDO:


(Entra con delle fatture inevase). Siamo alle solite: non pagano!


DARIO: (Arrabbiato. Telefona)”. Pronto, signor Bettetinis … sono Delmuto … è la terza volta che mi rifiuta il pagamento … come troppo caro … è rincarato tutto … ma no … ci rimetto … se vuole la merce gratis, lo dica, almeno lo so e morta li! … lo vede … a quel prezzo è impossibile , cominci a saldare la fattura … ecco … ma quali lire … è roba arrivata un mesetto fa … ottima … è svedese mica … d’accordo!” Che fissa con ste lire … (nel mentre Mario stuzzica Titti giocherellando con la Barbie . Titti cerca di strappargliela senza riuscire perché se la passano di mano un po’ tutti finché arriva sulla scrivania di Dario. Senza rendersene conto la usa come ferma carte. Quando realizza che non lo è la getta fuori dalle finestra. Dario è girato di spalle non vede la scena).

OLDO:           (Stava scagliando una palla di carta a Mario, rinuncia).Di cosa si tratta?

WILMA: (Cercano di riprende un contegno). Sono i bancali di cartone ? (Dario annuisce). Capisco.


ANNA:


Chissà da quanti anni che sono in magazzino, cosa dice?


DARIO:


Per noi, per lui un mese: chiaro!


OLDO:


Ah si, quello marcio. Avrà dieci anni!


ANDREA:  Non puoi più vendere così … è come se vendessi per nuova una

catapecchia … tanto è inutile: parlo coi mulini a vento. Signori buon giorno, vado a

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spassarmela con la mia adorata metà. Andremo al lago … (Nell’uscire da una gomitata a Mario che accusa il colpo senza fiatare).

TITTI: ( Ha visto la sua Barbie volare fuori e mostra i pugni a Mario ). Ci vuole un bel coraggio a chiamarla metà! Ha passato il quintale da un bel po’! Ci credo chi poi …

WILMA:       Che poi? Continua … (teme di essere stata scoperta).

MARIO: Sei crudele Titti … non si deve parlar male dei prossimi. (Si avvicina sornione). Stasera viene a prenderti il tuo Silvestro? … O preferisci un altro micionedi cotal fatta? (Si scompone, gag a piacere).

TITTI:             Signor Dario, lo potrebbe legare al muletto. Almeno non mi distrugge

l’anima. (Tutti ridono).


OLDO:


Mario, ti va di fare un po’ di conti con me, sono oberato.


MARIO:


Ma, non li so fare i conti, Alex, tu che sei un contatore, aiutalo!


ALEX:            Io un contatore?  Sono un interprete non un volgare spulciature di conti


altrui … e voi ragionieri avete un potere: fate girare le cifre a vostro piacimento, tanto, chi se ne accorge?

DARIO: Bando alle ciance. Tu non ti permettere di infangare Oldo. Lavoriamo assieme da quindici anni e … Titti, questa notte sono dovuto passare e ho trovato aperta la porta dell’ufficio. Perché non la chiudi? Tra l’altro ho trovato la tua borsetta oltre al telefono di quello la. (Alza la voce, è un po’ risentito).

WILMA:       Ecco dov’era finita … dov’era?

TITTI: Io chiudo sempre quando sono l’ultima ad uscire: ieri sono stata la prima.

DARIO: Ah! Ho capito. Ieri dev’essere stata una giornataccia per voi due: avete dimenticato tutto! Ma, essendo la prima volta che capita non mi meraviglio, può succedere di … è strano però … Wilma, quando siamo usciti la borsa l’avevi, ne sono certo perché mi hai dato un fazzoletto di carta.

WILMA: Sei sicuro? Qualcuno di voi ha visto la scena? (Nessuno sa). Non mi ricordo quello che faccio!

OLDO: Ora che mi sovviene. È vero gli ha dato un fazzoletto, ma la borsa era diversa. Aveva i manici! Almeno credo!

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WILMA:       Oldo, cosa dici … quali manici, non è un ombrello!

DARIO:         E’ vero, aveva i manici! (Dario cerca di ricostruire ma poi abbandona).

POLDO: (Interviene salvando la situazione).Che caldo, è scoppiata l’estate di botto. Dario, faccia riparare il condizionatore del camion perché torno a casa in un lago tutte le sere. Mia moglie, come entro, mi getta addosso l’accappatoio indicandomi la porta del bagno. Se dimagrisco troppo non mi vede più del tutto. Ho paura che mi pianti in asso. (Nel frattempo Oldo entra ed esce dalle stanze con plichi di documenti e si sofferma ad ascoltare qualche stralcio di discorso).

DARIO:         Credimi, non dipende da quello.

POLDO:        Mi lascia intendere che sa qualcosa?

WILMA:       Cosa dici? Noi donne non sopportiamo la puzza di sudore perché

abbiamo il naso sofisticato: Tua moglie che profumo usa? Chanel, Armani …


POLDO.


Che ne so! Certe sere, quando arrivo è già a letto!


TITTI: Regalaglielo tu un bel profumino di gelsomino selvatico o di mughetto delle Filippine … che ne so!

ALEX: Poldo, vuole un consiglio? Lasci stare, si faccia la doccia e se son fiori … fioriranno.


OLDO:


(Ride divertito).


POLDO.


Mi sembra che qui sia solo questione di fiori! Non c’è niente da ridere.


MARIO:        Che discorsi state facendo? Un rapporto matrimoniale non prescinde dal


profumo dell’uno o dell’altro coniuge … sono ben altri i valori, stiamo scherzando, in questo modo si mettono in secondo piano i pilastri stessi del rapporto di coppia, come per esempio la comprensione reciproca, il rispetto , la cultura personale l’amore per i figli … non mi si faccia parlare, per carità.


WILMA:


Chi ti ha chiesto nulla … era così per dire …


TITTI:


Così per dire mandiamo a monte il matrimonio del nostro Poldino!


ANNA: Già! Poldo, lascia perdere le male lingue, fatti la doccia e via … tutti abbiamo qualcosa da nascondere … (è allusiva, occhiataccia dei tre).

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POLDO: Ho capito, a furia di far docce, mia moglie si farà un bel bagno con qualcun altro! (Fa dei gesti ad hoc). Sto’ andando a Savona per quel carico di banane. Le consegno direttamente o passo prima qui?

DARIO: Passa qui … non si sa mai … vediamo un po’ quello che c’è scritto sulla fattura degli equadoregni … (Poldo annuisce e se ne va). Sentiamo cosa ci dice la segreteria. “ Si presenti domani da me per definire il piano B”. E’ la voce del costruttore, di quale piano parla … questo annuncio è già stato letto! Chi è stato di voi?


WILMA:


Nessuno!


MARIO:


Si sarà letto da solo … come fai a dirlo?


DARIO:         Demente, la spia, non lampeggiava, vuol dire che è già stata letta, non


sono ancora scemo del tutto … questa notte sono passato di qui per depositare … lo so io … ed era aperto … ci son stati i ladri?


AELX:


Ma no, cosa rubano, dai … Mau, secondo te cosa possono rubare qui?


MAU:

“vedi”).


Che ne so! Le scope, i bancali, i bidoni …(Alex fa un gesto cime dire


DARIO: (Si precipita a guardare nel cassetto).Ci sono tutti, no, nessun ladro … ci sono i topi …

OLDO: Quali ladri … (Si ferma all’improvviso, si rende conto che è meglio tacere).

MAU:              Si però potrebbero venire degli estranei a fare le feste. (Wilma ha un

sussulto).Sta male?

WILMA:       Mi stavo strozzando con la saliva. Cosa vuoi dire con estranei?

MARIO: Hai motivo di sospettare, hai notato movimenti notturni in qualche occasione? Racconta senza tema. (Si avvicina minaccioso, poi si rende conto che sta esagerando).

MAU:              Non è il mio forte il tema. (Tutti ridono). Ho detto qualcosa di strano?

WILMA:       Parla per dici. (Diventa aggressiva ).

MAU: Si, una volta … questa notte … siamo andati in pizzeria e quando siamo usciti abbiamo fatto il giro di qui e … c’era Wilma in ufficio ..

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DARIO:


A fare la festa … a che ora?


TITTI:


Era passata mezzanotte credo! Vero Anna?


ANNA:


Si, erano le dodici e mezza.


DARIO: Verso mezza notte ero qui anch’io! Ma non ho visto nessuno. La tua borsa … sono arrivato prima io ,Wilma sei arrivata prima di mezza notte.

WILMA: Si, dopo il cinema sono passata qui perché credevo di aver lasciato il telefono invece non era qui e ho incontrato loro. Non so dire l’ora esatta. (Cerca di ricostruire i fatti in qualche modo).

TITTI:             Ma non era venuta per dei documenti?

DARIO E ti sei dimenticata la borsa! Vieni per una cosa e ne perdi un’altra? Sarà ma ci vedo poco chiaro … poco … poco. Quali documenti:Wilma, nascondi qualcosa … ragazzi ditemi tutto!

WILMA:       Lo sai che andavo al cinema con Carla!

DARIO:         Si lo so. Un momento, quel mobile, mi sembra spostato, fatemi vedere

… (Lo sposta leggermente). Che cos’è? Ehi ragazzi aiutatemi … è una porticina … non l’ho mai vista, dove darà … Proviamo ad aprirla … niente. Qui dietro cosa c’è, il bosco, siamo nel bosco boia cane … che siano passati di qui?


ALEX:

larghezza!


Uno di ottanta chili non ci passa … saranno trenta centimetri di


MARIO:


Provo a fare il giro? (Esce).Come si fa?


ALEX:


Si vola! … Non ti perdere lungo il sentiero .(Gestaccio di Mario).


MAU:


Se non lo sa lei che è il proprietario come fanno a saperlo i ladri?


DARIO:         Sapere cosa? Ah!Mau, cerca di stare sul pezzo per favore … Sei fuori


tempo. Noi non passiamo dai boschi per venire qui. Quando ho rilevato il tutto,

l’arredamento c’era già io ho cambiato qualcosa … quell’armadio è sempre stato li … vuol dire che qualcuno di recente l’ha mosso!


ANNA:


Incredibile … non l’ho mai saputo che ci fosse una portina dietro …


TITTI:


Nemmeno io!


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DARIO : All’interno … . No, c’è la toppa … strano. Se fosse recente ci sarebbe una maniglia antipanico seppur piccola ma ci sarebbe … non è di adesso … è stata ricavata tanto tempo fa … eh, per Bacco, è ovvio!

MARIO: (Telefono, dall’esterno). Oh, ragazzi qui c’è una chiave appesa al muro ma di porte non se ne vedono … (Batte sulla porta, Dario apre spingendo). Tirami su! Non si vede niente, se non vedevo le chiavi … niente è mimetizzata bene, ma a che scopo?

WILMA:       Chiediamolo al costruttore , lo saprà!

MARIO: E’ pieno di rovi … andate al diavolo … come tocchi terra finisce in mezzo alle ortiche … se fuggi da qui devi mettere in conto di usare stivali perché …

MAU:              Può darsi che qualcuno l’abbia ideata per usarla come una via di fuga:

insospettabile per la finanza … di chi era il capannone?

DARIO:         Chi lo sa? Lo domanderò al costruttore, quello li ha le mani dappertutto

…già ci devo andare per sto piano B, chissà poi che cos’è? (Si mette la giacca ad esce). Ci penserò domani, adesso vado!

WILMA:       Venite di la un attimo voi due. (I due la seguono).

TITTI:             Anna, attacca l’interfono.

OLDO:           Zitti … (si sfrega le mani).

WILMA: (Dall’altra parte). Sta venendo fuori un casino … temo che sospettino qualcosa … è strano che mio marito non ha guardato nella borsa … se chiede a Carla del cinema e quell’oca è distratta e non sa rispondere a tono mi uccide. Così ha scoperto la porta e non possiamo più murarla … cazzo! Siamo dei cretini … è colpa vostra, siete degli incapaci …

MARIO: Ma finiscila … Non sospetta niente, come potrebbe via … facciamo in modo che loro non dicano niente a Dario in nostra assenza, ci penso io!

OLDO:           Ci pensiamo noi a voi scemetti … zitti …

AELX: Lo sa che ti fai mantenere da lei cosa credi … una non mantiene il cognato così perché gli fa pena … senza tornaconto …

MARIO: Anche tu prendi qualcosa va la … quindi cerchiamo di svicolare il più possibile ,per ora .. poi vedremo il daffarsi. Bisogna tenere buona la magazziniera … vede cosa c’è al mattino … facciamo ballare l’occhio!

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TITTI:             Chiudi, arrivano … Anna, chiudi sto coso, dormi?

ANNA: Ma si lo spento … ricattiamoli, mandiamo una lettera anonima, ci divertiamo!

WILMA: Vado dalla parrucchiera, se mi cercano sono la … a dopo … (Rientrano gli altri).

ALEX: Bene, io andrei a dormire quel tanto che basta per ritemprare le membra: visto che la scuola è finita e non mi resta che qualche misera traduzione per il caro Dario … amico fedele, da secoli … voi che fate?


MARIO:        Siccome hai lavorato troppo allora … Lo farei anch’io

ahimè … ho impegni inderogabili altrove: adios amigos!


se potessi ma


ANNA:


Ti scappano le mucche nelle verze?


MARIO: Cosa vuol dire? Certe volte non ti capisco, hai un frasario incomprensibile … tu e la tua mania delle espressioni dialettali. C’è una lingua: usala!

ALEX:            Che impegni hai? (Gesto vago di Mario). E così stanotte eravate qui con


Wilma, chissà cosa è venuta a fare?  (La prende alla larga).

TITTI:             Cercava delle carte … a me è parso che fosse qui per qualcosa d’altro …

èrimasta male al vedermi, sai, ho avuto la sensazione … come se fosse stata colta sul fatto ecco.


AELX:


Fatto dici?


ANNA:          Voi non lo sapete, ma giù certe notti vengono a fare porcate e lascino un


tale casino che … bottiglie di birra, bustine di chissà cosa e … Oldo ha visto la macchina di Fronzolini una notte e alcune foto gettate li per terra … Dario si accorgerà prima o poi.

ALEX: Dici? Le foto di chi? (Comincia a preoccuparsi).Non gli interessa, avrebbe già fatto installare telecamere qua e là.


OLDO:

volpe!


Eh, sapessi .. . Dario è molto Furbo … sembra distratto, invece. È una


MARIO:        Mio fratello una volpe? Non farmi ridere. Voi piuttosto cosa ci facevate


qui attorno. (Si avvicina all’armadio). Certo che è strano, una porticina così piccola dietro l’armadio delle fatture .. mah! Ci rinuncio. Cosa fai stasera Titti? Usciamo

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assieme: Alex, vieni anche tu … andiamo in un posticino … insospettabile .. dai … così mi racconti di Wilma … dimmi delle foto, chi ritraggono? Qualcuno di conosciuto? (Lo dice con noncuranza, guardandosi le dita ).

TITTI:             Vacci tu nel posticino col tuo compare di avventure: io me ne vado da

uno che … da uno.


MARIO:


Compare … che compare … sii più chiara!


ANNA:


(Si avvicina civettuola a Mario).In che posticino ci porteresti sentiamo?


AELX:


Sei curiosa … ma non te lo diciamo … ciao!


MARIO: Vedi cara Anna, se fossi più malleabile, ci potremmo anche divertire, ma, essendo così “rigida” …

TITTI:             Non è questione di rigidità, è questione di fiducia. Prima di frequentare


un collega fuori dal lavoro bisogna accertarsi che ne valga la pena: capisci! E’ già capitato che due colleghi si siano messi “assieme” e poi si sono venuti a sapere fatti non troppo edificanti e nel giro di poco si sono presi a mazzate tirando in ballo i colleghi, che già sospettavano qualcosa ma tacevano per discrezione. Quindi la risposta è: No!

MARIO:        Mi hai gettato nello sconforto, andiamo Alex, non c’è dialogo.

ALEX:            (A parte). Da loro non saprai mai niente.

Scena seconda

Dialogo tra Titti, Poldo, Oldo, Mau ad Anna prima dell’ orario di lavoro

OLDO:           Avete scoperto il mistero notturno dei nostri diletti datori di lavoro?

Bell’idea quella delle foto, si sono spaventati … lo diranno a Wilma.

TITTI: Già! Fanno i baccanali alla faccia del povero Dario … povero ... lo sapete che ha avuto un’amante fino a qualche tempo fa? Me lo ha raccontato la sua domestica … a volte, quando va via di corsa, va da lei. … la moglie non sa niente … Adesso vi voglio rivelare un segreto, siete pronti? Dopo tutto lavoriamo assieme da più di dieci anni: mi posso fidare. Oggi mi sento in vena di fare una rivelazione incredibile …

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ANNA:


Hai anche dei segreti? Che donna affascinante .. dai cunta su!


MAU:              Sono appassionato di segreti, ve ne racconto uno? ( Tutti annuiscono).Lo


sapete che la Wilma è la figlia di un prete? (Prima di parlare si avvicina a Oldo in punta di piedi in modo furtivo, tant’è che suscita l’ilarità dei presenti).

POLDO:        Ma no? Racconta su un po’!

MAU: La mamma della Wilma era amica della perpetua del parroco … quello che è andato in Africa , che é morto sotto i cammelli che correvano all’impazzata … non lo sapete? ( Non sanno).Lo ha raccontato lei che erano li e allora … tric e trac … c’è scappato il bimbo. Lo sa tutto il paese … da anni …

OLDO: Non capisco quando parli, esprimiti bene. Tric, trac, sii chiaro per dinci!(Sta guardando la sua “cam” e scopre il movimento).


MAU:


Accendi la luce (Fa dei gesti ad hoc).Capito?


TITTI:


Chi te l’ha detto?


OLDO: Guarda, ha ripreso tutto: ah! Eccolo qui il filosofo, combriccola di coglioni. (A parte, ride tra se).

MAU: Lo sanno tutti. Wilma, dopo che l’ha saputo voleva scappare di casa, ma poi ha conosciuto Dario e …

POLDO: Ma pensa te! La figlia di un prete! Mau, sei sicuro? Non è che hai capito un’altra cosa?


MAU:


Non sono scemo! Vado ancora a scuola.


ANNA:


Appunto!


TITTI: Lasciamo perdere .. stavo dicendo … la porta li ,dietro … c’è sempre stata, è fatta apposta per fuggire di colpo!


ANNA:

accennato ..


Perché? Dove scappi in mezzo al bosco, qui c’è un sentiero appena


TITTI:             Non sapete niente? Questo capannone era, credo negli anni settanta, una


specie di tipografia clandestina … stampavano lire, proprio qui dove siamo noi adesso. Sotto c’è un angolo, oggi murato, dove tenevano le stampanti … c’è rimasta ancora della carta filigranata credo … temo che i nostri amici cerchino proprio quella roba … si diceva che in passato avessero nascosto più di un miliardo di Lire : mai trovate … si possono cambiare in Euro fino al 2011 credo … ma quello che interessa noi sono gli Euro. Prima del processo, che si svolto nel Gennaio del 2001, si parlava di un milione! Dario quando ha rilevato non si è mai interessato del capannone. I tipografi, diciamo così’, sono finiti sotto processo ma assolti perché, da furbi, hanno fatto il muro … per me la sotto è rimasto intatto.

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OLDO:           Per Bacco: un milione! Sei sicura di ciò che dici? Sono falsi, cosa te ne

fai? (Ha un sobbalzo, inizia a fare conti).

TITTI: Altro ché se sono sicura … il capannone era di mio nonno! L’aveva affittato a questi ”tipografi” diciamo … poi, dopo vicende alterne il capannone lo rilevò, per pochi mesi, una compagnia straniera e subito dopo andò all’asta e Dario lo ritirò a poco prezzo. Noi siamo qui da poco, lo sapete che parecchia roba che c’è tuttora era già qui!

MAU:             Quindi tu l’hai sempre saputo?

TITTI:             Certo! Me l’ho detto mio nonno.

POLDO:        Dov’è il muro adesso?

ANNA:          Quindi la porta serviva da scappatoia rapida .. hai capito …

TITTI: Non sono falsi … il cliché era autentico … l’hanno rubato , mah! Non lo so bene. Qualche notte veniamo qui noi e cerchiamo il muro finto .. li freghiamo tutti.

OLDO:           Siete scemi! Finire in galera per niente … cosa credete che non vi

beccano .. vi presentate in banca con un pacco di banconote nuove di zecca: buon giorno, ho un pacco da un milione me lo metta sul mio conto … e pensate di farla franca … siete scemi …

POLDO:        Ha ragione, come sempre, al diavolo, credevo di arricchirmi in un botto.

(Se ne va deluso). Vado prima che arrivino.

ANNA:          Dario ha scoperto la porta, farà delle indagini, potrebbero arrivare i

Carabinieri … risaliranno a tuo nonno!

TITTI: La porta non l’ha fatta lui, sono stati loro ,i tipografi, cosa centra, è morto da tanto ! Ammettiamo che i Carabinieri lo sappiano … perché dare la colpa a Dario di averla fatta . Il problema è se non lo sanno allora si che si interrogheranno, l’accuseranno di evadere merce rubata, droga, che ne so …

OLDO: Ci andremo di mezzo noi, come al solito. … Pensandoci bene, è vero, potrebbe servirsene anche lui … che interesse ha a dirlo in giro? Vedrete che non lo farà. Al lavoro colleghi!

MAU: Che bella storia … ci scriverei una commedia … (Con un sapiente gesto lo mandano al diavolo). Che diavolo non si può nemmeno scherzare! … Cosa mifaranno fare oggi? Mah! (Si aggira con le mani dietro la schiena cercando di imitare Dario).

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Scena terza

Arrivano gli altri

WILMA: Buon giorno a tutti, mio cognato non c’è .. si starà grattando da qualche parte, come al solito. Dario va dal costruttore, speriamo bene … Andrea? … Pure lui a dormire … lavoro solo io qui! Anna, abbiamo ordinativi?(Anna annuisce) bene, che cosa?

ANNA:          Detersivi, quelli a marchio nostro semi contraffatti … cento mila pezzi.

WILMA:       Porca miseria, dove li ordino?

TITTI:             Li abbiamo già ordinati dal solito … sono leggermente rincarati ma …

DARIO: (Entra, ha premura). Posso andare da quell’imbecille … Oldo, perché non vieni anche tu? Che cosa sarà il piano B … ma … è tutta la notte che ci penso.

OLDO: Dario, c’è il commercialista, ne sa più di me in fatto di imbrogli, voglio dire … fidati, ci possono essere dei risvolti che non conosci e forse positivi.

DARIO: Ho capito, te ne lavi le mani … mi imbrogliano come vogliono quelli, sai che ci capisco poco … il mio mestiere è un altro …

TUTTI IN CORO: Lo sappiamo che è un calciatore sfortunato che si è rotto una caviglia scendendo dal letto e non ha potuto continuare la carriera!

WILMA:       Appunto, vai con lui … accontentalo una buona volta.

OLDO:             Lui non mi accontenta mai quando gli chiedo l’aumento di stipendio.

TITTI: Si vede che non lo meriti! (Gestaccio di Oldo che si decide a seguire Dario, prima di uscire sbatte in faccia a Titti le sue mezze maniche).

MARIO:        Come siete mattinieri, sono le nove … stacanovisti ..

WILMA: Lazzarone … vieni giù, dobbiamo contare le mosche … march. (Mario allarga le braccia).

MARIO. Laurea in filosofia per contare le mosche, dove finirò …(Arriva Alex, è sulla porta, ha sentito tutto).


ALEX:


Al cesso! Cosa ridi tu asino. (Si riferisce a Mau, si attarda sulla porta).


MAU: Io sarò anche un asino ma voi siete somari … signora Wileman ha qualcosa da farmi fare?

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WILMA: Certo caro, vieni con me … ho un lavoretto che ti si addice … sistema tutte le fatture in ordine di emissione .. (Mau si gratta i capelli, non capisce).Ti metti qui alla scrivania dove nessuno ti rompe e … prenditela con calma.

MARIO:        Non lo posso fare io?

WILMA: Non sei capace ,non ti concentri, pensi a Titti, andiamo a mosche … (Escono, gesto di Titti).


ANNA:


Hai capito .. lo porta sotto per spupazzarselo … furba la sciura!(A Titti).


TITTI:


Lo so! (Arriva Andrea, spinge dentro Alex).


ANDREA: (Arriva trafelato). Sono già partiti? Porca miseria mi si è disfatta la macchina, sono rimasto in mezzo al passaggio a livello col treno in stazione … macchina nuova … ho perso l’avantreno sui binari … inaudito … inaudito. Alex, accompagnami tu!

ALEX:            Dove, dal meccanico? Por favor, amigo, tu eres loco , no tengo gasoline.

Vai a piedi, tanto non è lontano … saranno … venti chilometri , vado in cortile a fumare.

ANDREA:  Vai al diavolo … Wilma … dov’è?

TITTI:             Allo spupazzo, si insomma è sotto. (occhiata interrogativa di Andrea).

ANDREA: Ho capito, buona notte … sentite, per caso, avete trovato delle chiavi in giro?

ANNA:          In giro … è un po’ vago, restringa il raggio d’azione, dica “qui” …

ANDREA: Qui! (Anna gliele da).Accidenti a te, dov’erano?

ANNA: In cortile! Quando è buio bisogna fare attenzione ai gesti che si compiono, caro geometra!

ANDREA: Ah … al buio bisogna fare attenzione … me lo ricorderò … cosa vorrebbe dire? Che vengo di notte?


TITTI:

pare?


Lei cosa dice? Se le perdeva di giorno le avrebbe ritrovate subito, non le


ANDREA: Che stupido, è vero … beh, vado a casa, visto che nessuno mi accompagna. Diteglielo che sono passato … chiamatemi quando arriva. (Esce).

WILMA:       (E’ visibilmente scomposta). Ragazzi, che disordine la sotto … Anna

cerca di far ordinare a qualcuno. Mau, ti manca tanto … (Mau fa cenno di

si).Sospendi un attimo, vieni con me dabbasso … ti mostro il daffare … sei contento

di stare qui?

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MAU:


Si! (Scendono). Meglio che andare a scuola: mi diverto di più …


TITTI: Scommetti che gli fa spostare tutto il magazzino per cercare il nascondiglio? Vado a spiare …

ANNA:          Stai attenta .. è meglio che scenda io che sono di casa la sotto! (Titti


desiste. Si sentono dei rumori forti).Titti come fanno a sapere del nascondiglio, èimpossibile, si sarebbe saputo, non credi? … Ma cosa fanno: è caduto un bancale di carta … non lo sanno, credimi!

TITTI:             E’ stato il muletto …. Avrà toccato il muro con le punte (Si sente Wilma

che impreca). Porca miseria, è furibonda … Anna aspetta …

WILMA: Quello li è tutto matto! E’ entrato in un muro con le punte e non riesce più a liberalo … quando torna mi insulta …

TITTI:             Quale muro? (Gesto d’intesa con Anna). C’è davvero! (Sotto voce).

WILMA: Non lo so ma è strano perché è tutto buio, se fosse il muro perimetrale un po’ di chiarore entrerebbe, invece no … in verità non è stata una botta tale da giustificare il perforamento del muro maestro … mah! (Occhiata tra le due).

ANNA:          Aspetti Dario … gli uomini insomma. Sto scendendo, darò un occhiata.

WILMA: Lo chiamo. (Telefona)”.Ehi, ti manca tanto? … torna presto, quel genio ha sfondato un muro … ma … niente … d’accordo … credo di si … non l’ho visto … non ti fidare … a dopo”.

MAU:              L’ho liberato signora Wileman … tutto a posto …. Mi ha aiutato Alex

,Cosa faccio?

WILMA: Tra qualche minuto arriva Dario … aspetta … Titti, l’altra notte … hai notato qualcosa di strano … movimenti sospetti intorno al capannone, non so …

TITTI:             A dire il vero ho notato delle persone che fuggivano, almeno credo. No,

non so dire, forse l’ho immaginato …

WILMA:       Da dove fuggivano, da qui? E’ arrivato Dario … Allora tutto a posto?

DARIO: Beh, qualche contrattempo c’è stato ma tutto sommato possiamo dare il via alle fondamenta del supermercato.(Entra con Oldo).

WILMA:       Finalmente una bella notizia.

OLDO:           Dario, dobbiamo fare i conti perché … sono centinaia di migliaia di euro

…comincio subito … quel commercialista è un po’ sommario per non dire di quell’altro pasticcione …

DARIO:         E’ quasi mezzo giorno, andiamo a pranzo … offro io! (Escono tutti).

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WILMA:       Come sei generoso ... (Eloquente gesto di Titti).

Scena quarta

Qualche giorno dopo

DARIO: Andrea, quel terreno che abbiamo preso è pulito? … Mi sono giunte due lettere anonime che parlano di scorie tossiche sepolte sotto da qualche parte, dici che è il caso di far fare un’esplorazione?

ANDREA: Sai cosa ti costa una manovra simile? Un centinaio di migliaia di palanche .. pensaci … e poi, che te ne importa non devi piantare i fagioli … fai una gettata bella spessa e basta, chi lo sa?

DARIO:         Se mi mandano lettere, vuol dire che qualcuno lo sa e bene. Non vorrei

che a lavori iniziati mi fanno sospendere tutto e finisco in galera …

ANDREA: E se fosse un mitomane, uno di quei verdi degli anni settanta che ti vuol ricattare perché ha in sospeso un conto con te?

DARIO: Se c’è una cosa che proprio non ho mai contemplato è la politica … no, è impossibile che mi ricattino, sarà la mala piuttosto … cazzo che pasticcio … sai una cosa Andrea: vorranno la tangente. Mi hanno concesso troppo in fretta la … ho presentato la richiesta due mesi fa e … già deliberato?

ANDREA: Stai tranquillo ci ho pensato io a quella … non c’è nessuna tangente … dammi cinquanta mila euro e … tutto a posto.

DARIO:         Solo? E ne esco pulito. (Andrea annuisce).Cosa dico a Wilma?

OLDO:           Facciamo fare un carotaggio per conto nostro, se c’è qualcosa salta fuori.

ANDREA: I carotaggi sono obbligatori, li fanno comunque, ha ragione Oldo se lo sappiamo in anticipo dove sono le … scorie, li possiamo pilotare con una piccola quota di denaro … lasciate fare a me, sono pratico.


OLDO:

“spese”


Grosso modo il fabbricato viene a costare cinque cento mila più le varie … di arrotondamento … prima di iniziare verifichiamo .. .


DARIO:         Se Wilma mi lasciasse vendere questo avrei bisogno di un prestito


minore, ma … io 500000 Euro non li tiro fuori di sicuro dal mio portafoglio …

ANDREA: Chiedi un prestito a fondo perso: finanziamenti di stato. Se rientri nei parametri sei a posto … lo costruisci gratis … lo facciamo rientrare come opera di pubblica utilità. In fin dei conti dai da lavorare a un centinaio di persone .

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OLDO: Ci stiamo arrampicando sugli specchi … ammettiamo che per i parcheggi sotterranei sia necessario scavare più a fondo, cosa fai?

DARIO: Non li faccio … Andrea, invece di asfaltare, mettiamo le mattonelle di argilla espansa è più ecologico, facciamo contenti gli ambientalisti … e ce li togliamo dai piedi.

ANDREA: E’ un’ idea! Mi interesserò per i finanziamenti .. proviamo! Vado subito da chi … sa …

OLDO: Non combini pasticci dai quali è difficile togliersi d’impaccio. Dario, costruiscilo coi tuoi soldi che è meglio …

DARIO:         Questa macchina dei finanziamenti funziona? (Suona il telefono di

Dario) “.Pronto … Dica dottore … anche a lei … ma come sanno … Vengo subito!”

E’ il commercialista: ha ricevuto una telefonata anonima, circa l’inquinamento,

Andrea vieni con me!


OLDO:


Badate a quel che fate .. io rinuncerei!


DARIO:


Chiama qualche azienda specializzata in carotaggi, facciamoli venire.


OLDO:           OK! (I due escono, chiama)” Ezio, ti posso parlare? Si, esatto, proprio


quello. … Al più presto … bene. Ciao.” Tre mila Euro per un carotaggio .. .alla faccia. Cinque cento me li pappo io … e bisogna aiutarsi a vicenda … se un terreno è pulito e ce ne sono pochi, bisogna sporcarlo … mettiamoci un po’di Diossina, di Asbesto in polvere qua e la … za za! Chi lo saprà … nessuno … (E’ tutto contento). Voi pagatemi poco e io vi pago a dovere … (Arrivano le impiegate con Mau).


TITTI:


Ciao ragioniere, non c’è nessuno.


OLDO:


No, oggi siamo soli!


ANNA:


Il filosofo?


OLDO:


Nemmeno! Forse verrà lo spagnolo, ho visto delle lettere sul tavolo.


MAU:

buco?


Io cosa faccio? Pulisco fuori e sotto. Dario non si è arrabbiato per il


OLDO:

bilancio …


Non gliene frega niente dei buchi … a meno che non siano quelli di E così la signora è figlia di un prete? (E’ evasivo).


MAU: Già! Sua mamma l’ha tirata su da sola, senza che nessuno gli desse una lira, povera donna … ha fatto una vita d’inferno … lo scandalo è enorme … .certo che sono disgrazie. (Entra Wilma).

WILMA:       Quali disgrazie Mau, hai perso la morosa?

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MAU:

ingenuità).


No, dicevo che essere figli di un prete non dev’essere facile.(Con


WILMA: (Si vede che cerca di parare il colpo,ha uno sbandamento, non sa che la gente è sempre stata al corrente del fatto). Lo credo bene … ti riferisci a qualcuno inparticolare o dici per dire?

TITTI:             Diceva per dire. Bisogna chiamare il produttore di … la cartiera, per i

fazzoletti di carta: è arrivato un ordine di un milione di pezzi per un cliente russo: è

uno nuovo e poi l’altra cartiera per la carta igienica: altro milione di rotoli!

WILMA:       Perbacco … Dario non c’è?

OLDO:           E’ dal commercialista con Andrea.

MARIO: Eccomi qui brava gente. Fa troppo caldo per stare a letto. Forza, datemi un qualcosa da fare … di concetto.

OLDO: Sei capitato a fagiolo … quando si dice la combinazione …(Soddisfazione di Mario).Tieni, metti in ordine le graffette. (Tutti ridono).


MARIO:

carte …


Sei un cretino, Wilma, licenzialo! Farmi sbeffeggiare da un travet passa


WILMA:


Oldo, ti prego … è un filosofo … (Ironica).


OLDO:


Scusa, prendi questo (gli da una scatola). Stai attento. E’ molto delicata.


MARIO:


Dove la metto?


ANNA:


Portala al commercialista, subito!


TITTI.


Non la aprire … vai via così. (Mario esce).


WILMA:


Cos’è?


OLDO: E’ uno scherzo che si faceva all’anti vigilia di Natale: un’antica tradizione. Si portava l’anta. All’origine era proprio l’ anta di una porta poi divenne un oggetto qualsiasi che il malcapitato doveva portare da un posto all’altro per niente: di solito lo facevano fare ai più lazzaroni che si credevano furbi. (Ridono tutti).

WILMA:       Quando torna lo sentiamo dire messa.

MAU:              Che scemo, ci è cascato come un merlo! Vado a sistemare il magazzino?

WILMA: Vai pure, metti una pezza ai buchi che hai fatto, c’è del cemento sotto, sei capace?

MAU:              Si! So fare un po’ di tutto.

WILMA:       Come mai stavate parlando di quell’argomento così delicato?

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ANNA: Mau è un po’ estemporaneo nelle sue esternazioni: associa fatti a idee strampalate … è fatto così. Parlava di una signora, di un prete che è morto in Africa sotto i cammelli … mah! Delira!

WILMA: E’ un bravo ragazzo, lo voglio aiutare anche in virtù del fatto che conosco sua madre da molti anni. Brava gente. Esco un attimo. (Sbanda e finisce addosso alla scrivania di Titti). Niente, ho avuto un giramento di capo!

ANNA:          L’hai colta di sorpresa … a momenti si spacca il collo!

TITTI: (Ride ). Lei associa la brava gente ai poveri. C’è chi fa di peggio, non credete?

OLDO: Certo! Molti pensano il contrario. Avete sentito … il terreno è contaminato da amianto, devono bonificarlo … gli sono arrivate due lettere anonime … sono cavoli amari ..

ANNA:          Come fai a saperlo? In quella zona ci sono solo campi di grano da

sempre: chi è quel cretino chi inquina i propri terreni?

OLDO:           Per bacco, non lo sapevo, ho sempre creduto che ci fossero delle aziende

chimiche? (Si rende conto di aver fatto una grossa sciocchezza ad inquinare di proposito il terreno incaricando l’amico Ezio di spargere diossina sui campi incolti). Bel guaio!

TITTI: Non è colpa tua, lo dici come se fossi il responsabile! (Arrivano Dario ed Andrea soddisfatti).


DARIO:


Oldo, hai chiamato?


OLDO:


Il migliore: ci vogliono tre mila Euro per il carotaggio.


DARIO:


Fallo venire subito: prima partiamo meglio è.


ANDREA: E’ opportuno indire una riunione per definire la cosa. Vado in municipio per … per, lo so io.

DARIO:         Nel giro di otto mesi ci trasferiamo nel super mercato di via degli

Ontani. Così si chiamerà la nuova via che condurrà al centro commerciale. Wilma … dov’è? … Trasformerò il sentiero in una strada a spese mie … si chiamano oneri di urbanizzazione caro ragioniere. Facciamo due conti va …

ANNA:          Lo fa di cartone? Otto mesi per un capannone di quelle dimensioni.

DARIO:         E’ prefabbricato in un attimo è su!

TITTI: Su! … Magari lo fanno come questo con qualche botola segreta, qualche spiraglio di fuga. (Lo dice tra se).

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Scena quinta

Tutti, una settimana dopo

OLDO: (Sta telefonando). “… Bene … quindi, ne abbiamo messa troppa … porca miseria che scemi … ho fatto una cappellata? … Si, d’accordo. Ciao! “ Ci voleva anche questa … l’inquinamento non è plausibile 😮 diossina o amianto … una discarica … non ci avevo pensato: è una discarica abusiva. (Ridacchia).

ALEX: Sei già qui? Ho parlato col direttore di quella ditta spagnola, ha detto che per lui va bene ma non si può oltrepassare il dieci per cento, Dario potrebbe accorgersi … un giro di bolle anomalo non è un bel sistema. Ti arriveranno due fatture, tu devi scollegare la nostra in modo che non si accorgano e la percentuale ti arriva sul tuo conto oppure ti manda un codice da decifrare che contiene la cifra … cose da ragionieri, ci capisci solo tu … Non mi mettere in mezzo. (Sta Arrivando Dario).

OLDO:           Sei già in mezzo … troppo comodo rubare e poi dire che non è vero.

DARIO:         Prendi quelle lettere da tradurre , fallo per domani …

TITTI: (Arriva con gli altri). Cominciamo presto oggi? Suo fratello sta tenendo un discorso nel parco in piedi sulla cassetta, come facevano a Londra negli anni settanta … se blatera ancora dieci minuti lo linciano … vada a prenderlo.

DARIO: Si arrangi! … Eccolo che arriva … ehi, sommo sacerdote vai al seguito di Poldo .. fila ..


MARIO:


Agli ordini. (Esce di corsa).


OLDO:


Oggi è in vena … strano che non ha detto niente della scatola …


ANNA:


Ce la fa pagare, vedrai!


MAU:


(Entra). La signora Wileman?


ALEX:


Caro Maumann oggi ci sono lavori pesanti … preparati a faticare.


MAU:              Non mi fanno paura, sono figlio di manovali .. a me fanno paura i libri.


Ne stavo leggendo uno sulla corriera .. era li sul sedile …. Strana storia di preti , di

suore buttati nel pozzo di un castello … è mai possibile?


ALEX:


Che titolo ha?


ANNA:


Assassinio nella cattedrale per caso?


MAU:


Peggio: Assassinio nel convento dei cappuccini.


TITTI:


Ti piace?


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MAU: Lo bevo tutte le mattine … (Tutti ridono).Ho detto qualcosa di strano? Vado giù? (Dario lo prende sotto braccio e lo conduce con se nel sotterraneo).

WILMA:       Alex, scendiamo un attimo. (E’ entrata di fretta, ha in mente qualcosa).

ALEX: (Gesticola per informare Wilma della presenza del marito). Stavo andando a tradurre le … Mario è sotto con Poldo e Mau.

WILMA:       Oldo leggi un po’ queste lettere (Oldo le apre).

OLDO.           Però, chiama Dario,è del comune … quest’altra invece è

dell’assicurazione .. . non avete pagato il premio … (entra Dario). Dai un’ occhiata qui!


DARIO:

dicono?


Che cosa vogliono … soldi … vengono per il carotaggio … i nostri cosa


OLDO:           Lo sai, ci sono percentuali di diossina e di Amianto molto concentrate in


alcuni punti e in altri no … Facendo la media siamo fuori dai parametri: bisogna

bonificare. Parlando col tale che ha fatto il prelievo mi è parso di capire che per una bonifica fatta bene ci vogliono 300000 Euro.


DARIO:

Wilma).


Non è possibile … sentiamo questi almeno. (Va nell’altro ufficio con


MAU:              Ho trovato questa di sotto: un bel cento. Di chi è? (Alex sta leggendo le


lettere da tradurre ,ridacchia divertito approvandone o meno il contenuto).

TITTI: Eccolo! Dov’era? L’ho perso un po’ di tempo fa. Scommetto che era sotto il bancale azzurro? (Non è vero).

MAU: Si. (la banconota è rimasta appiccicata alle punte del muletto ma nessuno si è accorto).

OLDO: (Alex fa dei cenni a Oldo sventolando la lettera, intuisce cosa vuol dirgli). Ce ne sono ancora? Se vuoi una mano a cercarli, io sono disponibile …silenzio, sentiamo cosa dicono …

Dario:                 “ Smettila, cosa credi che non lo sappia, lo mantieni tu quell’imbecille

…se fosse per me sarebbe già in riformatorio … adesso basta: o lavora come si

deve o lo sbatto fuori … pensiamo ad altro che è meglio … qui c’è qualcosa che non quadra. Il costruttore ha dei dubbi sulla tenuta del terreno, ci sono dei punti dove si affonda molto facilmente, teme che ci siano delle polle sorgive profonde e che quando si va a toccare per lo scavo potrebbero affiorare impedendo di fatto la costruzione … al diavolo, tutta colpa tua.”

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WILMA:       “Mia … sei tu che vuoi costruire a tutti i costi … non mi accusare

inutilmente. Per me è già tanto quello che abbiamo”. (Esce all’improvviso). Vado dal parrucchiere ….

OLDO:           A momenti ci beccano … parlami di ‘sto centone … Mau … non vorrai

tenerle tu? Se Titti le ha perse gliele devi dare .

MAU: Non sono un ladro, sono un povero … onesto .. . ecco Titti, tieni. (Cenno di intesa tra i due).

ANNA: (Anna sale e scende dal magazzino molto spesso) Cento Euro … bene … di chi è? Ho capito.

OLDO:           Che cosa hai capito? (Entra Dario).

ALEX.            Lo sempre detto che in quest’ufficio ci sono degli indovini.

DARIO:            Il mio ufficio non è come tutti gli altri, è qualcosa di più. Qui, grazie alla

mia magnanimità ci si può anche divertire, vero! … Eccole, finalmente, dove l’avete trovata, scommetto che era sotto il bancale nero?


MAU:


No, sotto quello azzurro. Si può sapere di chi è? (Perplessità di Dario).


TITTI.


Un po’ di tutti visto che era qui in ditta ..


ALEX:

anch’io?


Interessante, si trovano banconote sotto i bancali .. posso cercarle


DARIO:         Andate a bere un caffè, offro io! Anzi, visto che non c’è il lazzaro di


turno vengo anch’io con voi. Ma si, crepi l’avarizia! Bella carta, ha un colore un po’ chiaro, forse è rimasta sotto i bancali a lungo, si è sbiadita …

MARIO: (Entra in quella). Mi stavate cercando? Eccomi qui … a proposito Oldo, ti ho riportato la scatola … non l’ha voluta.

OLDO: Ah, bene … vediamo che c’è dentro. (La apre). C’è una lettera … “scemo chi legge” .. . però! (Estrae una sveglia,con attaccato un qualcosa che sembra un timer di una bomba) Fuggite, una bomba … (Oldo esce all’impazzata per niente).

MARIO:        (Sulla porta).Chi la fa l’aspetti. (Tutti ridono).

FINE SECONDO ATTO

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TERZO ATTO

Scena prima

Discorso tra Mario, Andrea,Wilma Alex

MARIO:        E’ l’ultima volta che scendiamo di notte … ci scopriamo. Avete visto

l’altra volta, c’è mancato un pelo: andate al diavolo.

WILMA: Non si è accorto di niente, ha in mente il supermercato, il terreno che non va bene, che si arrangi … perché dobbiamo interrompere il nostro menage …

ANDREA: Le cose si mettono male, nonostante il mio interessamento i finanziamenti non ci sono, deve chiedere alle banche i capitali e non si sente di farlo, il commercialista gli ha proposto un affare poco pulito, in poche parole uno strozzino, un presta soldi … poco chiaro … il terreno è inquinato da chissà cosa … e non si sa perché …

ALEX:            Non ci facciamo coinvolgere .. a noi non importa cosa fa Dario. Ci paga

per quel che facciamo: basta, cosa volete. Certo, quella che ci rimette di più sei tu, se ti becca ti fa morire … c’è un’altra cosa: Maurizio aveva in mano una banconota da cento Euro che dice di aver trovato sotto i bancali, che cosa ne sapete voi?


WILMA:


Niente, perché? Bancali, dove ,qui?


MARIO:        Ehi! Che novità è mai questa? Soldi in magazzino e non mi dite niente


scendiamo a cercarli, che aspettate … (scende).


ANDREA:


Sei scemo, li avrà persi qualcuno, che ne sai.


ALEX:


Li ha persi Titti, dice lei .. non ci credo. Sono nuovi di conio: perfetti.


WILMA:


Quante erano?


ALEX:            Una. (Tutti lo mandano a quel paese con sapienti gesti). Va bene, dammi


il permesso di scendere a cercarli: se le trovo me le tengo. Ok!

WILMA: Allora stanotte ,niente! Va bene andrò al cinema con Carla, stavolta per davvero. Addio compari da strapazzo. (Esce).

ANDREA: Allora Alex .. la percentuale degli spagnoli? Cosa fa Oldo, se la tiene tutta lui.

ALEX: L’abbiamo già divisa … cosa centri, sono cose nostre … ruba da un’altra parte … quanto hai intenzione di sgraffignare a quel poveraccio … tu rubi più di tutti qua dentro, vuoi vedere che glielo dico? Ho saputo del terreno … se non intervenivi tu, lo pagava la metà quel lotto che ha preso in aggiunta … va la … contala giusta.

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ANDREA: Cosa gridi cazzo! Sei un mantenuto, tu e quell’altro scemo di filosofo della mutua … andate a cagare … Sto approfittando della situazione attuale di caos, come tutti i liberi professionisti e compagnia bella … (Risale Mario).

MARIO: Niente, non c’è niente … pazienza, vuol dire che lavorerò … a me basta poco, non so … dieci milioni … (Spintonata di Andrea).

Scena seconda

Arrivano tutti

ANDREA: Zitti che arrivano … Buon giorno amici

OLDO: Quali amici … noi non abbiamo amici … abbiamo solo colleghi, vero Titti.

TITTI:             Solo colleghi svariatamente compartecipi delle vicende dell’azienda.

MARIO: Cioè … dimenticavo che lavori solo tu qua dentro. Non capisci che la mia presenza è indispensabile! A chi facevate portare la scatola se non ci fossi stato io? Io sono il vostro svago, il vostro scarica tensioni … perché qui di tensioni ce ne sono molte (Ha assunto un tono cattedratico). Come vedi cara Titti io ho mansioni diverse dalle tue ma ugualmente necessarie … cosa fai stasera?

TITTI:             Vuoi venire con me? (E’ accondiscendente). Fatti trovare alle nove al

parco delle magnolie … lo conosci bene no?

MARIO:        Altroché !

ANDREA: Sei riuscito a conquistarla finalmente! Titti, non lo strapazzare troppo perché domani deve lavorare di concetto … con gli scatoloni … eh!

ANNA: Che disordine … chi è stato … Mario, sei tu che metti a soqquadro il magazzino?

MARIO: Avete visto? Quando qualcosa non va è il sottoscritto. Voi non tenete mai in conto che “io” posso risolvervi i problemi …

ALEX:            Non farla lunga … Cerca i soldi …

TITTI: Di chi? Ah! … quella banconota … e caro mio, se ce ne fossero sta …(Si zittisce per non scoprirsi).

OLDO: Sta … cosa … (Intuisce e svia il discorso). .. Mario, lo sai che sotto è pieno di zecchini d’oro … sono sepolti un uno scatolone in fondo al capannone, ogni tanto ne prendiamo un po’ per uno e ce li mangiamo fuori tutti alla faccia dei nostri datori di lavoro … non siamo fessi, noi.

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MARIO: Si, ma nemmeno io … scemi .. . me ne basta uno di scatolone . … idioti, vado via dalla disperazione .

ALEX: Si è offeso? Ci stava credendo, che furbone. (Ride). Ho del lavoro … bene a domani. (Esce).

ANDREA.  Vengo con te iberico … adios amigos.

OLDO:           Oh! Finalmente, allora, per quella manovra sotterranea … a quando …

TITTI:             Stanotte, va bene. Portate degli stracci per attutire i colpi di piccone.

ANNA: E poi, lasciamo tutto rotto … diciamo che sono venuti i ladri .. . tanto se li aspetta già. (Arriva Mau sorridente). Mau, sei contento?

MAU:              Si, ho saputo delle cose! Ve lo dico? No, meglio di no!

OLDO: Dici tutto tu … dillo, non dirlo … fai un po’ quel che ti pare ma lasciaci lavorare perché oggi sarà una giornata di fuoco … hanno deciso di costruire nonostante tutto … (Si alzato in piedi vista la solennità del fatto). Dario si sta assumendo troppe responsabilità …


ANNA:


Mau, cosa volevi dire?


MAU:


Eh! Già, non lo so più!


POLDO: Ehilà , fannulloni, comodo stare in ufficio a scribacchiare, venite con me sul camion a sudare.


TITTI:


Stai attento a tua moglie stasera! Ti pianta in asso.


OLDO:


Sei sempre sudato come una pecora.


MAU:


Perché le pecore sudano?


ANNA:


Hai voglia,con la lana che hanno addosso sono sempre bagnate.


MAU:


Però, non si finisce mai di imparare …


TITTI:


E vai ancora a scuola ,pensa.


OLDO:


Allora stanotte è il grande giorno.


MAU: Sarà la grande notte vuoi dire. Porto io gli attrezzi. Facciamo una nicchia e passiamo di là, spazziamo il malloppo e andiamo ai Caraibi a buttarli via nelle discoteche di Maracaibo … eh! … che idea, mi vengono così di getto. (Si bea).

OLDO:           Ti getto nella pattumiera se ne dici ancora una … non si possono


spendere, capiscila … vogliamo solo vedere se è vero … poi ci penseremo .Titti, pensi di trovare il cliché?

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TITTI:


Chi lo sa, sono passati tanti anni.


OLDO:


Sto parlando degli Euro, non delle Lire.


TITTI:


Ah! Non lo so! Non ci vogliono cliché … non più!


POLDO:         Vado sotto a disporre i colli in modo tale da permetterci di fare in fretta:


mi raccomando buchi piccoli. Ci mettiamo davanti qualcosa che é li da anni … non si accorgerà nessuno .. vado. (Esce).

OLDO:           E’ intelligente il ragazzo …

Scena terza

Arriva Dario con tutti gli altri

ANDREA: Fortunatamente ti abbiamo incontrato. Adesso ho capito ‘sto piano B … mica scemo il costruttore, mi ha sorpreso … mi chiedo perché non ci abbia pensato io?

DARIO:         Non è il tuo mestiere il” pensare” , per quello abbiamo il filosofo, a

proposito escogita qualche soluzione intelligente da sottoporre al consiglio comunale, un paravento :ti voglio mettere alla prova … fannullone!

MARIO: “Cogito ergo sum”. Dunque, il capannone che andrai a costruire parte con alcuni handicap: polle d’acqua a livello del suolo, porcherie d’ogni sorta messe da chissà chi per ostacolarti, oneri molto gravosi ecc … ecc … (Ha assunto il tono del grande pensatore). Io, se fossi in te, sfrutterei il fiumiciattolo innanzi tutto persoddisfare le esigenze della struttura e in secondo luogo creerei un impianto di svago per i clienti, in particolar modo per i bambini, che, pur di giocare con l’acqua, spingeranno i genitori a correre al luogo del divertimento, inoltre nello spazio che resta a disposizione farei una bella piscina con tanto di ombrelloni e quant’altro. L’incasso estivo è assicurato e quello invernale pure, perché farai ghiacciare l’acqua trasformandola in una bella pista di pattinaggio …

WILMA:       Grande … grande .. saremmo i primi in Italia …

MARIO: Invece per quel che riguarda l’inquinamento è ancora più semplice. Metterai un grande manifesto con scritto: “Questo luogo malsano è stato bonificato con l’unico scopo di dimostrare che la volontà di mantenere pulito il pianeta è superiore all’avidità di profitto. Ringraziamo il signor Delmuto per il suo grande senso di generosità rivolto alle future generazioni”. Per quel che riguarda gli oneri … ti arrangi tu!

MAU:              Non ho capito bene il …

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ANNA:          Te lo spiego dopo: eterno studente!    (Esce)

DARIO: E’ la prima volta che ti rendi utile. Si vede che non hai studiato proprio per niente … ottima soluzione. … Se becco quel cretino che ha contaminato il terreno lo fucilo. Andrea, hai sentito ciò che ha detto l’assessore.

ANDREA: Che nel nostro comune non sono mai state trovate scorie pericolose perché è molto lontano da siti industriali … quindi si tratta di dolo.

OLDO: Che cretini … ma, è possibile che l’assessore menta, magari le ha fatte mettere lui?

WILMA: E’ vero, non abbiamo pensato a questa evenienza … comunque non è così grave come si pensava … e poi, cosa ha detto il costruttore, ci pensa lui ad asportare il terreno …

DARIO: Certo … riprendiamo il lavoro ragazzi ,ci sono decine di ordinativi da evadere … Titti, ecco l’elenco … a prezzi più bassi che si può … Oldo , controlla le fatture degli spagnoli, ultimamente mi sembrano un po’ troppo care le merci … noi siamo qui per guadagnare alla più non posso … chiaro. Se volete il premio di produzione dovete guadagnarvelo … Alex, traduci questo documento della dogana spagnola.


ALEX:


Subito padrone … (Rientra Poldo).


POLDO:        Tutto a posto … (si rende conto della presenza di Dario e cerca di


confondere le acque).

WILMA:       Che cosa è tutto a posto?

MAU:              (Fino ad ora si è dato da fare sistemando le carte e quant’altro

passando tra le persone che si scansano di volta in volta: gag a piacere).Hapreparato il magazzino per …

DARIO: Maurizio, se non sai cosa devi dire stai zitto … prendi questo prodotto spandilo su tutto il pavimento ,anche dietro i bancali … sperando che faccia qualcosa.(Esce).

ANDREA: E’ efficace. Stermina tutto … sono contento per te, sei riuscito a spuntare un buon prezzo … diciamo che ti è andate bene per via di questo inquinamento … credimi, se non ti conoscessi da decenni penserei che l’hai fatto tu il danno …

OLDO:           (Ridacchia).Dario non farebbe mai una cosa simile: è troppo onesto!

ALEX: (Ha letto i documenti).Qui si dice che è stato scoperto un giro di fatture irregolari, ti pregano di andare al consolato di Milano per chiarire la faccenda. Ti hanno fissato un appuntamento per giovedì.

DARIO:         Fatture irregolari, Oldo, dimmi qualcosa …

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OLDO:           Non ne ho la più pallida idea … vengo anch’io con te.

WILMA: Mario,(Mario è stato tutto il tempo seduto ad ascoltare). Vieni con me dal veterinario, così mi tieni il cane.

MARIO: Fa parte del ruolo del filosofo accudire i cani dei padroni … da sempre … da che mondo e mondo i filosofi hanno badato alle bestie più che agli uomini …

POLDO:        Posso andare? Mi aspettano mille chilometri … a domani notte.(Esce

con Wilma e Mario,Gag a piacere sulla porta: esco prima io prima tu ecc.).

DARIO:         (Si è seduto, riflette).Andrea … come vanno gli affari con questo Euro?

ANDREA:  A gonfie vele … vendo solo catapecchie e qualche casetta nuova qua e là

…devo arrotondare come posso … io non importo dall’estero, che margini vuoi che abbia? Passo la maggior parte del tempo a corrompere funzionari d’ogni sorta per conto di tutti … capisci … se poi va male ci finisco io in galera, quindi,qualcosa mi deve restare in mano … ti confesserò che guadagno di più con questi maneggi che con il resto … e regolarmente in nero, nerissimo …


DARIO:


Li porti in Svizzera? (Gesto di Andrea)


OLDO:           Dalli a me, te li faccio fruttare un sacco, ho degli amici fidati che


giocano in borsa. Compri al mattino e rivendi alla sera con un certo margine … in questo modo è difficile perdere grosse somme … non metterli nei fondi comuni delle banche … perdi e basta, ti ci vogliono decenni per riportarti alla pari … è un brutto affare!


DARIO:


Ti metti anche tu in queste manovre e non dici niente? Bell’ amico!


OLDO:           Dammi i soldi. (A questo punto Oldo realizza che il famoso tesoro


sepolto in magazzino potrebbe essere investito all’estero senza problemi, Dario si accorge del cambiamento di faccia e ha un sussulto).

DARIO:         Oldo, hai cambiato colore, stai male? … adesso che mi viene in mente:

ho parlato con Dimaggio a proposito di questo capannone: era di un tale … che si chiamava … Proppris … il quale lo affittò ad una tipografia che venne chiusa perché sospettata di stampare moneta, però, dice il costruttore, non fu mai trovato il denaro falso cosicché i tipografi furono assolti dalle accuse. Per motivi che non si conoscono questo posto andò all’asta e lo ritirai io un annetto fa! (Titti ha un sussulto).

OLDO:           Però? Che storia curiosa: chi di voi sapeva? (Nessuno sa).Moneta falsa

dici, bisognerebbe accertarsene ovviamente …

ANDREA:  Quando sente parlare di soldi non capisce più niente … è un ragioniere

…Vado al mercato in attesa del tuo super mega store: Adios!

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DARIO:         Vado anch’io, a domani.

TITTI:             (Nel frattempo ha lavorato alla scrivania).Oldo, contala giusta, ho capito

tutto: tu pensi di investire il … ecco … ci siamo intesi. Quello che ha detto non è tutto. Mio nonno l’ha venduto ad una compagnia straniera, come vi ho già detto. Quello che è successo nei primi mesi del 2001 non lo so.


OLDO:


Dividiamo tutto, un milione è sempre un milione!


ANNA .


Prima bisogna trovarlo. (E’ risalita con Mau).


TITTI:             Allora stanotte: Ok! Andiamo a mangiare cervelloni. Mau, hai la


fidanzata o no? (Gli getta in braccio attorno al collo, Mau è tutto contento).

MAU: No! Non mi vuole nessuna perché non ho la macchina … ho intenzione di finire ‘sta benedetta scuola … poi vedrò.

ANNA:          Bravo, ma sbrigati perché maturano le nespole …

MAU:              Già le nespole … cosa sono ..

TITTI.             Te lo spiego intanto che andiamo. (Escono tutti).

Scena quarta

Qualche mese dopo,tutti

TITTI:             Li ho contati tante di quelle volte che si sono perfino stropicciati, e voi?

OLDO:           Anch’io … Mamma mia quanti sono, chi li aveva mai visti tutti insieme:

Due cento cinquanta mila Euro… quest’anno vado alle isole Caiman, li investo laggiù

…chi se ne accorge? Datemi anche i vostri, facciamo un bel pacchetto. Il problema è come trasportarli, in che banca depositali per poi trasferirli …


POLDO:


Si … ai miei ci penso io … li stropiccio un po’ e li spendo qui!


ANNA:


A lungo andare ti beccano.


MAU: L’importante è che non abbiano il numero di serie copiato da banconote vere … in quel caso sarebbero false … chi lo sa? Indaghiamo su questi “tipografi”, vediamo come sono andate le cose …


OLDO:


Sei più sveglio di quanto credessi: hai ragione!


TITTI:              Non facciamoci scoprire da questi .. acqua in bocca. Arrivano. Sono tre


mesi che i bancali non li tocca nessuno, speriamo che rimangano li un bel po’ … che stupida, daremo la colpa ai ladri o ai tipografi …

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DARIO: (Entra con gli altri). Ragioniere, ti vogliono interrogare i finanzieri a proposito di quelle fatture, non sono chiari alcuni conti … vacci tu, io non ci capisco niente. Quegli spagnoli, fanno confusione su tutto.

ALEX:            Vengo anch’io … se c’è da tradurre facciamo in fretta. (Oldo intuisce).

MARIO:        (Sorride). Vai vai.

WILMA:       Avete visto che belle fondamenta?  In tre mesi siamo al tetto.

OLDO:           E l’amianto? Tutto a posto.

DARIO: Se becco quel cretino che l’ha versato lo ammazzo con le mie mani … prima o poi si capirà!

MAU: Potrebbe essere stato qualcuno che viene di notte a fare le feste … sotto, forse ce l’hanno con lei.

WILMA:       Ancora con questa storia? E poi, che feste, come fai a dire che …

DARIO: Lascialo parlare una buona volta. Continua Mau … se sai qualcosa devi dirlo.

MAU: (Terrore negli occhi di Wilma). Alcune mattine mi è capitato di trovare bottiglie di birra, bustine di cocaina e … e …

DARIO:         E … parla!

MAU:              (Si avvicina a Dario e gli sussurra nell’orecchio).

DARIO: Hai capito: bravo Maurizio … ti va di fare il guardiano notturno? Ti metti qui in ufficio e tieni d’occhio l’ambiente … eh, ti pago bene, oltre il dovuto.

MAU:              Grazie signor Dario:accetto!

MARIO:        E’ proprio una bella pensata, non c’è che dire, degna di un filosofo.

WILMA: Non è necessario Dario … chissà che cosa ha visto questo qui. (Comincia ad odiare Mau). Non sarai tu per caso a dare feste? (Si inventano delle scuse troppo stupide, Dario non ci casca).

ALEX:            Certo che è lui, senno coma fa a saperlo?

MARIO: E’ ovvio che è lui, non l’ho detto per non far pesare il mio acume intellettivo, … ma è lui.

ANDREA: Buon giorno signori … buone nuove .. vengo dal municipio, tutto a posto. “tracce di inquinamento inesistenti: è ufficiale!Il terreno inquinato finirà sotto una strada in costruzione chissà dove …” Che c’è? Avete scoperto l’America di nuovo?

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MAU:              Mi incolpano di organizzare feste qui sotto.

ANDREA: Ma, ora che veniamo in argomento .. è un sospetto che mi era venuto tempo fa, ma poi lo sviluppo degli eventi mi ha condotto altrove e …

DARIO.         Cosa stai dicendo? Vai dal costruttore, portagli questi documenti.

POLDO:        Vado … Oldo le fatture della strega … (Oldo gliele passa).A domani.

OLDO:           Se dobbiamo andare andiamo: Alex, parlo con te.(Escono).

ALEX:            (A parte). Come ne usciamo?

OLDO: Ci penso io! Non sono bruscolini … 50000 … dobbiamo essere più intelligenti di loro.

WILMA: Mi sento tradita Mau, lo dirò a tua madre … ti ho accolto qui come un figlio e tu mi ripaghi in questo modo. (Finge commozione, Dario non abbocca).

TITTI:             Non le conviene. (Lo dice tra se ma Wilma intuisce qualcosa e finge di

non aver sentito). Anna, ho bisogno di sapere quanto cartone abbiamo, c’è unordinativo grosso:scendiamo. (Escono).

WILMA: Vado anch’io: dalla parrucchiera … a dopo.(Quando si sente accerchiata trova questa scusa).

DARIO: Mau … lo so che non c’entri , non sono fesso .. loro lo pensano ma … Quella notte che ho trovato la borsa di mia moglie e il telefono di quell’asino … ho scoperto che Wilma mi tradisce con qualcuno perché nella borsetta c’erano proprio dei profilattici. Ho interrogato Carla ed è stata talmente vaga da consentirmi di capire tutto … poi ho fatto altre verifiche che mi hanno confermato. Tu da settimana prossima vieni di notte, ti nascondi da qualche parte e filmi tutto. Io dirò che è stata un’idea balzana e che non se ne fa niente. OK! Oggi ti porto una telecamera, la sai usare? Non dire niente a nessuno …

MAU: (Annuisce).Vedo che mi crede, la ringrazio di cuore, sa io non sono molto istruito ma non sono certamente un imbroglione.


DARIO:


Adesso devo proprio andare. (Esce, risalgono le due).


TITTI:             Mau, sono tutti matti, dobbiamo sputtanarli: mandiamo una bella lettera


anonima, vedi poi come ci divertiamo. Abbiamo guardato la dietro … speriamo bene.

MAU: Non c’è bisogno di lettere anonime: vengo di notte a fare il guardiano e filmo tutto di nascosto, ci sarà da ridere … nessuno deve sapere!

ANNA:          Noi dobbiamo girare attorno a questa faccenda. Una cosa mi preoccupa:

se viene a sapere che Proppris era tuo nonno?

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TITTI: Non lo saprà mai. Non è il mio cognome … oggi provo a spendere qualcosa di quei … dobloni …

ANNA: L’ho già fatto. Il negoziante li ha accettati , li ha passati nello scanner senza problemi ha detto:Ok!


MAU:


Non diciamo niente nemmeno a Oldo?


TITTI:


Di che cosa?


MAU :


Che vengo di notte.


TITTI: Non lo so. Fai come vuoi. Siamo fortunate perché le banconote sono di diverso taglio, non daremo nell’occhio … sembrano vere! Cosa ne dite di uno spuntino?

MAU:              Uno spuntone volevi dire .. ho una fame dell’accidenti … sentite: Se per


caso Dario sposta di sua iniziativa i colli e scopre il buco? Da la colpa a me soprattutto adesso che starò qui di notte .

ANNA: Ma no, non l’ha mai fatto … sarà sceso dieci volte la sotto. Vamos a comer muchachos.


MAU:


Parli spagnolo? (Gesto di superiorità di Anna).


TITTI:


Parla otto lingue … tutte salmistrate ..


MAU:

“sapessi”).


Però! Sono difficili? (Anna con la mano fa il gesto di chi dice


Scena quinta

Dialogo tra Wilma Dario Andrea Mario e Alex

ANDREA: I sospetti riguardo l’inquinamento cadono sull’affittuario del campo. L’assessore mi ha confessato che non voleva lasciarlo perché è un buon terreno con tanto di acqua sorgiva …

DARIO:         Chi l’ha convinto?

ANDREA: Nessuno, il proprietario ha deciso di vendertelo a basta … e lui si è vendicato.

WILMA: Perché l’ingegnere ti conosce? Non si dice “vecchio mio” a uno che si conosce appena.

ANDREA:  Era a scuola con me … Wilma … cosa dici, lo sanno tutti .. (Non è vero).

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DARIO:         Quel terreno da agricolo è diventato edificabile in tre mesi. Nessuno

sapeva che dovevo fare il supermercato. Quando l’ho comprato avevo altre intenzioni. Mi piacerebbe sapere chi ha divulgato il mio pensiero: sono circondato da maghi … nel 1989 intendevo tenerlo per un futuro … non si sa mai …. ma di figli

nemmeno l’ombra e allora … poi, c’è un’altra faccenda. La ditta che ha fatto il carotaggio , quello ufficiale, ha detto che per loro è impossibile che in tutti questi anni l’amianto sia rimasto in superficie. L’acqua è perfetta … e guarda caso l’acqua è nel terreno che avevo comperato nel 89, in questo “nuovo” c’è Amianto e tracce di Diossina … Quindici mila metri puliti e cinque mila inquinati? No. No!


MARIO:


Hai la talpa in casa è ovvio.


DARIO: E non è tutto, l’ho pagato per lo meno il triplo del suo valore: a quell’epoca l’Euro non c’era! Me l’ha detto il costruttore il cui ingegnere è tuo


amico, non è che per caso ci hai messo lo zampino … (Interviene Alex cercando si salvare la situazione).


ALEX:

raggirando!


Sei caduto nelle grinfie di qualche furbacchione: Dario, ti stanno


WILMA: Lo credo anch’io. Non è vero che lo hai comperato per un futuro, se non ritiravi questo capannone ne avresti costruito uno laggiù perché dove eravamo era troppo piccolo:quindi , qualcuno lo sapeva! L’hai detto a tutti che eravamo stretti!(Andrea cambia volto). Zitti, arrivano i dipendenti … che sia uno di loro?

DARIO:         Finiscila con queste storie .. non fai altro che incolparli … ringrazia il

Signore di averli … oggi è difficile trovare gente non interessata … a proposito: non viene nessuno di notte, costa troppo … al diavolo anche le feste … vado in magazzino.

WILMA: Avete visto … via libera … a stanotte compagneros … Vado dalla parrucchiera.

MARIO:        Ha capito tutto … basta … possiamo dire addio al nostro andirivieni.

ANDREA: Già, temo anch’io. Pensa se scopre che rubiamo? Qui tra tutti non si sa chi ha rubato di più … a svariato titolo ci siamo dentro fino al collo … vero Alex?

ALEX:            Cosa centro io? Si, .. qualcosina sulle fatture … Oldo è molto abile. Ha

dimostrato che c’è stato un errore di battitura della fatture … è furbo come una volpe. (Arrivano gli altri).Che ragioniere!

TITTI:             Ciao. C’è stato il terremoto stamattina?

MARIO:        Dove?

ANNA: Qui: siete già in azione … di solito i filosofi a che ora di alzano per pensare?

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MARIO: Lascia perdere … Titti, dai, usciamo una sera … (gag a piacere).Mi dici sempre di no!

TITTI: L’altra volta non sei venuto al parco … si vede che non ti piaccio poi così tanto!

ALEX:            Gli piaci tanto, tranne che è scemo e allora … esci con me Titti.

ANNA: Uscite tutti e due per favore che dobbiamo lavorare … Poldo sei in partenza?

POLDO: (Entra).Si, vado alle Maldive … tre settimane di ferie arretrate … (è trionfante si massaggia il petto in segno di soddisfazione).


MARIO:


Però, ne hai di soldi da spendere?


POLDO:


Mah! Cosa vuoi, si risparmia si risparmia e poi …


MAU:


Buon giorno, la signora Wileman?


ALEX:


Lo capisci che si chiama Wilma … asino … torna sui banchi …


MAU:              Va bene io torno a scuola e tu torni all’asilo! (Risata di tutti).Tutto a


posto laggiù? (Mario e Alex si girano).

MARIO: Tutto a posto .. ok! … Maurizio … questa notte … sei di guardia o … (Cerca di imbonirlo).

MAU:              Ci ha ripensato. Niente controlli. Tutto libero!

ALEX.            Lo volevo sentire da te, perché … lo so io.

OLDO:           (Arriva con plichi sotto il braccio). Accidenti quanto pesano.

MARIO: E’ il peso della colpa caro ragioniere. (Alcuni plichi finiscono addosso a Mario che fa di tutto per scansarli ma inevitabilmente si ritrova con dei fascicoli tra le mani).


OLDO:

cresima?


Quale colpa fannullone? Ehilà Poldo, che eleganza, dove vai, a fare la


ALEX: Parte … Maldive, caro Oldo, solo noi rimaniamo a lavorare in questa valle di lacrime. (Raccoglie in documento e lo sfoglia).

TITTI:             Ci siamo … andate via …

ANNA:          Sotto è da sistemare … andateci voi stavolta visto che …

MARIO: Che? (Alex invita Mario a tacere e ad osservare il foglio che gli passa ma questi lo prende e lo deposita sul tavolo di Titti ).Vorrei sapere questo “che!”Insinui? (Titti lo legge e senza essere vista lo getta nel cestino).

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POLDO:


Signori vi lascio alle vostre beghe: per tre settimane non vi vedo.


OLDO: Mi raccomando non spendere tutti i soldi che hai risparmiato ,in un solo botto … birbante d’un camionista …


MAU:


Hai … (Si ferma all’improvviso) no, niente …


MARIO:        Oggi è la giornata dei “che degli hai” ma, chissà. Vado a riflettere al


bar: fa tanto caldo oggi, vieni con me ? (Esce con Alex).Titti, hai una copia di quelle chiavi … della porticina … non se ne potrebbe avere una copia?


TITTI:


No, non ce ne sono di copie, chiedile a tuo fratello le ha prese lui.


ALEX:


Chiedile a Wilma.


OLDO:           A che ti servono? Non ci passi … certo è una bella via di fuga, in meno

di dieci secondi sei in un altro posto totalmente insospettabile: chi l’ha fatta ha avuto una grande idea. Questo è un luogo di grandi truffatori … e … figli di … missionari.

ALEX:            Di missionari? Ho capito, sarà il caldo.

TITTI.             Perché non lo sai che Wilma è una …

ANNA: (Intervenendo a tempo).E’ vero, se per caso hai della “roba” da far sparire, apri e via … la sparpagli nel bosco …


MARIO:


Già … ma noi non dobbiamo buttare niente: era per dire, genericamente.


MAU:


Posso farvi una domanda? Di chi è la cinquecento blu?


MARIO:


(Ingenuamente). Mia, perché?


MAU:               Cosa ci faceva qui circa tre mesi fa, di notte, ricordi, quando siamo


passati per caso e abbiamo trovato la signora Willlman che cercava delle carte: le macchine erano tre, la tua quella di Andrea e quella di Wilman … e un’altra di una ragazza che conosco …

MARIO:        Tu come lo sai!

ALEX:            Vedete … noi … come dire …(Arriva Dario).

DARIO: Branco di truffatori … costava cinquanta milioni e adesso cinquanta mila Euro. Volete vedere che sono capace di triplicare i prezzi?

OLDO:           Sei stato tu il primo ad aumentare senza ragione e adesso ti lamenti

perché gli altri di imitano … lo sai no …. “non si può avere la botte piena e la moglie

ubriaca”.

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DARIO: Si, si, bei proverbi … ragazzi, vi devo diminuire lo stipendio … voi due lavorate gratis da oggi in poi, tu hai già lo stipendio dello stato e tu stai a casa a dormire.

MARIO: Per me non cambia niente … sono già a gratis … torno nella mia botte a riflettere. Addio!

ALEX:            Non ci puoi trattare così … negriero! (Escono entrambi).

DARIO:         Ecco la telecamera, mi raccomando .. (Sotto voce. La da senza farsi

vedere da nessuno) … occhio alla penna. (Queste ultime parole le dice ad alta voce).


MAU:


Non ce l’ho!


OLDO:


Prendi questa … (Gliela lancia).


DARIO:


Ragazzi, non temete, lo stipendio ve l’aumento, solo a quei due lo tolgo.


OLDO:


Capisco, hai intenzione di punirli? (Dario annuisce e se ne va).


TITTI:


E se consegnassimo tutto alla polizia? Che conseguenze ci sarebbero.


OLDO: Finiremmo in galera per colpa d’altri .. semplice. Lascia stare, cerchiamo di spenderne il più possibile sperando di farla franca … in questi giorni parlerò con un tale che gioca in borsa, vedo se è possibile … maneggi …

ANNA: A me va bene, li prendono lo stesso … sono andata fino a Milano per non dare nell’occhio.

MAU: Io non ho il coraggio di farlo, sento che mi beccano … potrei anche bruciarli … lo so, vi sembro un idiota ma, sono fatto così … a casa mia i miei genitori fanno fatica a guadagnarli … non saprei nemmeno come giustificarli .Vado a riposare: stanotte sono di turno.

TITTI: Turno? Prima di dargli fuoco, chiamami. Stanotte cerca di nasconderti dietro un bel bancalone di cartone …. Bello grosso.

MAU:               Sto preparando una mascheratura. Sembra del cartone invece sono io con

la tele … non vado a scuola per niente …

ANNA:          Ah! Ecco.

Buio

Scena sesta

Dario

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E’ in scena sta cercando di venire a capo della situazione, il supermercato è in fase di ultimazione. Le cose non sono andate come sperava. La moglie lo tradisce col fratello. Quelli che riteneva amici concorrono allo sfacelo dell’azienda senza che se ne renda conto. Il ragioniere, su cui aveva posto la fiducia, si è rivelato un malfattore che a sua insaputa ruba sulle fatture. Si rende conto che è giunto il momento della resa dei conti.

DARIO: Ed io che mi fidavo … mascalzoni … tutti … lascia che arrivino … li metto in croce … prima mi voglio divertire … (Ha in mano la telecamera). Guarda, che bastardo, lazzarone matricolato … bravo Mau, sei l’unico, anche se mi fai dei gran buchi nel muro … (Si avvicina alla porticina che ora si vede bene, la apre).Ci passo ancora. Certo, ho capito tutto tranne quel foro … non l’ho mai visto. Questo capannone riserva segreti straordinari … chissà da quanto c’è: lo saprà Poldo! .. E poi ha dato la colpa a questo poveraccio per sviare i sospetti,maledetta ipocrita. E’ stato lui ad inquinare … altro che il proprietario … e quel fallito di Alex … traduce quello che vuole a suo favore … per fortuna ho dei dipendenti che non mi abbandonano ,altrimenti …. (Si aggira in preda all’odio. Sta pensando ad alta voce, i

fatti si accavallano nella mente, suona il telefono)”.Pronto … si, sono io … veniteora … voglio vedere che cosa c’è dietro … certo … buttate giù, dopo ci penseremo

…lo so … il perimetro non corrisponde al disegno … ma si … a dopo.” Adesso vediamo un po’di svelare il mistero del foro …

WILMA: (Arriva con gli altri compari). Ehi, Dario , sei già qui? Non ti ho sentito uscire … sembra quasi che abitiamo in due case diverse? Ce l’hai con me per quel quadro che ho comprato all’asta? Per 50000 Euro, non muore nessuno!

ALEX: Ho da fare o me ne posso andare? (Cerca di fare l’amicone ma Dario si ritrae).Mattinata storta … Aspetto Oldo? Wilma, andiamo al bar?

MARIO: Ho delle idee circa il supermercato, le esporrò all’inaugurazione. (Sta osservando il cortile). C’è un camion …

DARIO:         Finalmente! (Esce).

WILMA: E’ strano … che sappia? Sono venuti per chiudere i buchi che ha fatto Mau?… Certo che quello li … è poco raccomandabile … vado a vedere.

MARIO: Alex, una telecamera … guarda, siamo noi che entriamo … cazzo ci ha beccati … filiamo dalla porticina, dai … dove andremo a nasconderci? (Se la svignano di corsa). Mi accoppa se mi trova ancora qui, dai, dai … tutta colpa tua …non voglio fare la fine del topo … dovrò andare all’estero cazzo!

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ALEX: Sei un cretino, tutta colpa tua a di tua cognata … non vi dovevo ascoltare!

DARIO:         Andate, andate, tanto vi ho filmato anche adesso …(E’ risalito per un

documento. Guarda verso l’alto dove è installata un’altra camera).Bastardi schifosi.

WILMA: Come hai fatto ad accorgerti di quel … muro … sono macchine da stampa credo?

DARIO: Sono sepolte da decenni cazzo e non me ne sono mai accorto … che scemo …(Si mette le mani nei capelli). vattene via … (La prende per un braccio).Ah, a proposito, ritieniti diseredata e divorziata: osserva attentamente qui … vigliacca. Non ti tocco perché non mi voglio sporcare la mani … canaglia … maledetta.

WILMA: (Ormai scoperta si abbandona al pianto, Dario ridiscende arriva Andrea).Sei peggio di me! Ladro!

ANDREA: Wilma perché piangi? (Gli mostra il filmato).Filiamocela prima che sia troppo tardi, ormai siamo scoperti … che cos’hai da guadagnare restando con lui … dai …(Si precipitano fuori usando la porticina). Siamo stati degli imbecilli a credere di fregarlo … dai … è finita Wilma … (Wilma si gira, osserva forse per l’ultima volta il suo ufficio e se ne va).

OLDO:           (Arrivano adesso).Che baccano… Titti, cosa stanno facendo?

ANNA:          Ha fatto abbattere il muro porca malora … zitti che arriva.

DARIO: Dove sono quei disgraziati … maledetti truffatori siete scappati bastardi … non dubitate li riprenderò .. . ragazzi andate giù a vedere cosa ho trovato … incredibile … decenni … ecco perché sono stati assolti .. bei truffatori … si ,quei tipografi che c’erano prima di me … hanno sepolto tutto, guardate ..(ha in mano un pacco di banconote ). Quante saranno in centinaio di milioni di Lire? Però nienteEuro! Si vede che non hanno fatto in tempo …

ANNA:          Con chi ce l’ha Dario?

TITTI:             Che cosa c’è di preciso?

DARIO: Macchine da stampa, qualche pacco di cento mila, nuovi … Amici, sono stato tradito da tutti quei pagliacci , mia moglie, mio fratello, quegli altri dementi … mi sono fidato come un cretino … aveva ragione Mau, erano loro i deficienti che venivano di notte. (Si è seduto, è molto triste, non sa che fare, cerca consigli).

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OLDO:           Hai scoperto l’inquinatore?

DARIO. E’ stato Andrea .. a questo punto. Pensiamo ad altro.(Si fa coraggio da solo). Tra un mese si apre … voglio dare una grande festa, per lo meno la faccio perme! Non mi è rimasto più nessuno con cui dividere i miei guadagni, le mie attività … siatemi vicini, vi prego! In fin dei conti cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo? (Sguardi tra i presenti, come a dire “lo sai bene”).

ANNA: Si deve riprendere da questo choc . Non abbiamo mai sospettato nulla … forse quella notte che sono passata per caso avrei potuto immaginare ma …

DARIO: Come facevi … ho gettato tutte le mie risorse in questa attività e rimango con un pugno di mosche …

TITTI:             Che intenzione ha? Di denunciare il ritrovamento o di soprassedere?

OLDO: Io non ci penserei due volte … denuncia tutto, levi le castagne dal fuoco una volta per tutte … e fai una bella figura con tutti!

DARIO: Quei tipografi sono ancora in giro … liberi … trovo strano che non ci abbiano provato (Pensa)… un momento … chi ha fatto i buchi nel muro?


ANNA:


Sono stati loro è ovvio.


OLDO:           Adesso si spiega tutto! Dario hai trovato solo Lire, se ci fossero stati

Euro: avranno spazzato per bene.


DARIO:


Forse li hanno trovati , mica te lo vengono a dire …


MAU:


Buon giorno … che cosa è successo?


ANNA:


Hanno trovato il tesoro … (cerca di fargli capire ma …).


MAU: Il tesoro?(Non vede subito Dario perché è vicino alla porticina).L’ho bruciato il mio …

DARIO: Eccolo il mio salvatore, colui che è riuscito a levarmi le fette di salame dagli occhi! … è grazie a te se oggi … ma cosa dici, quale tesoro hai bruciato?


MAU:


Quello che … cosa hanno trovato in magazzino?


DARIO:         Macchine da stampa caro amico e le terrò per usarle in futuro .. guarda

qui: cliché nuovi di zecca … chissà se sono autentici?

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TITTI: (Li osserva). Dario sono delle lire, cosa se ne fa? (Li passa a Dario che li getta nel cestino). Poldo, che sorpresa, sei tornato finalmente. (E’ ben vestito, è irriconoscibile).

POLDO:        Eccomi qui, che macello la sotto … c’è stato il terremoto?

MAU:              Si, la rivoluzione d’Ottobre ma … (Fa dei gesti che Dario non

comprende). Bruciato .. il sole ha bruciato tutto .. la carta le … la cosa … mah!

DARIO:         Mau, te l’ho già detto, se non sai cosa dire stai zitto … per ricompensarti

ti voglio promuovere: ti nomino impiegato di prima categoria .. eh! Sei contento?

MAU: Non mi aspettavo tanto, in fin dei conti non ho fatto niente, anzi …(tossita generale, Mau tace). Noi sapevamo chi erano i festaioli, li abbiamo

scoperti molto tempio fa, ma non abbiamo avuto il coraggio di dirglielo … Dario, ci perdoni ….

DARIO: Voi, (ridacchia) non ho niente da dire sul vostro conto … siete gli impiegati migliori del mondo … vi chiedo soltanto di starmi vicino in questo frangente di avvio dell’attività … sono praticamente solo! … Un domani potrei lasciarvi tutto!

OLDO: Le tue parole di stima ci commuovono e per questo ti ringraziamo e … voglio dirti .. per il primo mese di apertura, viste le spese enormi che avrai, non ci pagare lo stipendio .. è un regalo che vogliamo farti, vero ragazzi? (Sono tutti d’accordo).

POLDO:        Signori,io me ne vado, mi licenzio … in questa nuova attività non ho più

niente da fare … con i piccoli risparmi mi comprerò un autocarro e diverrò un … ”padroncino”.

DARIO: Tu rimani qui, il magazzino continua la sua corsa, magari come tipografia .. ma continua … perché i soldi ce li stampiamo noi … mosca eh!


TITTI:


E’diventato matto?


OLDO:


Si sente perso … è rimasto solo come un cane … bisogna capirlo!


MAU:


E se ritirassimo noi il capannone?


ANNA:


Se non bruciavi i soldi … invece tu sei onesto …


POLDO:


Sei un fesso! Potremmo diventare soci!


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OLDO:           Non ci avevo pensato.

TITTI:             Ottimo! Con soldi falsi.

ANNA:          Siamo sicuri che sono falsi?

DARIO:         (Torna indietro). Allora, ragazzi … cosa c’è da discutere? Forza!

OLDO:           Niente … si stava riflettendo sul nostro futuro.

DARIO:         Futuro? Di chi? Non vi preoccupate, anche se mi dicessero che mi avete

rubato un tesoro vi perdonerei … comunque! Andiamo!

TITTI:             Dario! … Niente! Andiamo!

FINE

Ogni riferimento a luoghi, fatti e persone è puramente casuale

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