La principessa delle fate

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La principessa delle fate

La principessa delle fate

commedia di Nunzio Cocivera

PERSONAGGI:

Cinque bambini in un ospedale.
Nonna Lia: vecchia pensionata.
Bambini di qualsiasi età dai 10 anni in su.
Maurilio
Vittorino
Gregorio
Gerolamo
Damiano

All'apertura del sipario in scena tutti i bambini che dormono in letti separati. Ad uno ad uno si svegliano e si salutano.

MAURILIO: Salve a tutti.

GEROLAMO: Buongiorno.

DAMIANO: Buongiorno.

GREGORIO: Ciao.

VITTORINO: Buongiorno.

MAURILIO: Ci pensate! Nel giro di poco sono morte due grandi donne che hanno scosso il mondo.

GEROLAMO: Non fare confusione per favore, non puoi metterle sullo stesso piano.

GREGORIO: Già, se ne parlava ieri sera, volente o nolente erano due personalità.

VITTORINO: Pur vivendo in due realtà diverse erano amiche.

MAURILIO: E tutte e due combattevano contro la fame, il razzismo e le guerre.

DAMIANO: Una davvero, l'altra per farsi bella agli occhi del mondo.

MAURILIO: Non essere cattivo!

DAMIANO: Io non sono cattivo! E' la realtà!

VITTORINO: Anche lei faceva la carità.

DAMIANO: La carità non si fa né con le cose vecchie né con il superfluo, la carità vera si fa rinunciando a qualcosa. Mia madre per un mese ci ha fatto rinunciare alla frutta e al dolce e i soldi così risparmiati li ha dati in beneficenza: quella è vera carità, rinunciare a qualcosa per farla!

GEROLAMO: Ma in tanti casi chi è nella posizione della principessa, facendo come lei sensibilizza, smuove le coscienze!

GREGORIO: Tanti neanche lo fanno!

MAURILIO: Madre Teresa era figlia di un popolo umiliato ed ha vissuto e lottato per un popolo martoriato!

DAMIANO: Ed ha anche sofferto come loro e vissuto come loro! La principessa non l'ha mai fatto!

VITTORINO: Beh, la principessa era una donna, Madre Teresa una santa.

DAMIANO: Anche i loro funerali sono stati diversi, quello della principessa con enormi mezzi è stato un evento di morte trasmesso come uno spettacolo!

GREGORIO: I funerali di madre Teresa sono stati più discreti, però sono stati un evento da ricordare; credo che si siano riunite tutte le religioni del pianeta a pregare per lei.

DAMIANO: Madre Teresa ha predicato l'amore universale e ha lottato per promuovere la vita, per la vita.

GEROLAMO: E' innegabile che erano due simboli.

DAMIANO: Certo, ma una era il simbolo dell'amore profano, l'altro solo dell'amore di Dio!

GREGORIO: La loro morte ci ha privato di due personalità, se vuoi diverse, ma entrambe hanno fatto versare lacrime.

MAURILIO: Quello che mi è piaciuto è che i reali le hanno ridato, da morta, quella dignità che le avevano tolto da viva.

DAMIANO: Facciamola finita, con lei sono morti l'autista e il principe arabo e nessuno ha pianto per loro, anzi hanno buttato fango sulle loro morti.

GREGORIO: E' vero, erano solo "insieme a LEI"!

DAMIANO: Facciamola finita! Ogni giorno muoiono migliaia di persone sole e anonimamente.

VITTORINO: Noi siamo in questo ospedale, malati, e lei visitava i malati.

DAMIANO: Certo, andava dove c'erano guerre, faceva di tutto per farsi pubblicità.

GEROLAMO: Almeno col suo modo di fare scuoteva le persone e la stampa parlava di quell'evento.

DAMIANO: Nonna Lia viene a trovarci, va agli ospizi, fa tanta compagnia a tutti, se morisse chi piangerebbe per lei?

TUTTI INSIEME: Noi sì!

Si apre la porta ed entra la vecchia Lia

LIA: Buongiorno bambini.

GREGORIO: Ciao.

GEROLAMO: Ciao.

VITTORINO: Buongiorno.

MAURILIO: Ciao.

DAMIANO: Stavamo parlando proprio di te!

LIA: Spero bene.

GREGORIO: Benissimo.

DAMIANO: Di te si può parlare solo bene.

La vecchia fa il giro dei letti e bacia i bambini.

LIA: Bene, oggi vi trovo un po' meglio.

MAURILIO: Io sono guarito, credo che domani mi dimetteranno.

LIA: Sono felice per te! E tu? (a Damiano).

DAMIANO: Ancora mi devono fare delle analisi, credo che io uscirò per ultimo.

GREGORIO: Ci racconti una favola?

TUTTI: Sì, sì, dai raccontaci una favola.

LIA: Bene, vi racconterò una favola, triste però.

GEROLAMO: Ma le favole non sono tutte a lieto fine?

LIA: Questa purtroppo no, è una favola moderna dal finale triste.

VITTORINO: Va bene racconta.

LIA: C'era una volta una bella principessa, la principessa dei poveri, dei malati, dei reclusi; era bella ed aveva un cuore di fata!

MAURILIO: La principessa delle fate, allora!

LIA: Va bene, la chiameremo la principessa delle fate e come tutte le principesse sognava un suo principe azzurro. Aspetta, aspetta, un giorno il principe arrivò; non era proprio un principe azzurro, ma principe lo era davvero e lei se ne innamorò teneramente. Fecero un matrimonio da favola, invidiati e amati da molti: lei era raggiante, visse con lui degli anni bellissimi e nacquero due bellissimi principini. Quando tutto sembrava idilliaco, la principessa scoprì con orrore che nel cuore del suo principe non era lei la principessa, ma un'altra; lei era solo la facciata: pianse e soffrì molto, ma per amore dei figli, anche se col cuore spezzato, rimase accanto a lui e patì umiliazioni e pene. Le persone di corte, che avevano fatto finta di nulla, gettarono le maschere e si mostrarono per quello che erano. Lei non poté più accettare quella vita: era giovane, voleva vivere una nuova vita e trovò il coraggio di fuggire da quella corte.

DAMIANO: Credo di aver capito chi è quella principessa.

MAURILIO: Zitto, falla continuare!

GREGORIO: Continua.

LIA: Per molti fu motivo di critiche anche feroci, ma lei voleva vivere e cercare un nuovo amore, ma le sue disavventure non erano finite. La sua vita umiliata, il suo cuore spezzato che voleva un po' di pace doveva ancora soffrire: spuntavano come falchi gli uomini flash, uomini senza cuore che la seguivano carpendo perfino i suoi momenti privati, la sua intimità, credo volessero prendere anche la sua anima. Lei cercò di farseli amici, di convincerli, ma la convivenza era impossibile. Gli uomini flash non le davano pace, erano padroni della sua vita, dei suoi probabili amori, amici; lei cominciò a sfuggirgli e nel contempo provò a cercarsi un altro amore. Commise degli errori che puntualmente gli uomini flash divulgarono nel mondo, finché il suo nuovo principe sembrò essere arrivato: un bel principe arabo con il quale rifarsi una vita, ridiventare una donna amata e amante. Ma il destino crudele era lì in agguato e, con l'aiuto volontario o involontario degli uomini flash, sempre in agguato come falchi, la fermò: lei ed il suo principe lasciarono insieme questo mondo morendo tragicamente.

MAURILIO: Che fine triste! E' morta quando aveva trovato l'amore!

GEROLAMO: Non è morta.

GREGORIO: Come non è morta, scemo!

GEROLAMO: Insisto, non è morta! Lei è viva, è viva nei cuori di chi l'amava e vivrà nei cuori di tanta gente!

LIA: Ha ragione, le persone come lei sopravvivono alla morte e restano come un mito!

MAURILIO: E vivrà giovane e bella, com'era nei cuori e negli occhi di chi vedeva in lei la principessa delle fate!

LIA: C'è ancora un'altra principessa delle fate…

GREGORIO: Chi è?

LIA: Rania di Giordania.

GREGORIO: E' vero, è come Diana: una principessa bella e buona.

LIA: Ed anche suo marito è un grand'uomo.

GEROLAMO: Evviva le principesse delle fate !

- FINE -