Il teatro di Curio |
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La ranaCommedia in due tempiThiene 1973 |
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Biblioteca Civica di
Thiene
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a cura di |
LA RANA
C’è l’uomo che va in macchina, C’è l’uomo che va a piedi, C’è l’uomo di governo, C’è l’uomo di potere C'è un tempo per dormire, C'è un tempo per godere, C’è l’uomo industriale, C’è l’uomo pasticciere, C’è l’uomo muratore, C’è l’uomo ingegnere, C'è un tempo per amare, C'è un tempo per soffrire, C’è l’uomo indolente, C’è l’uomo intelligente, C’è l’uomo ponderato, C’è l’uomo esagerato, C’è l’uomo litigioso, C’è l’uomo religioso, C’è l’uomo publicano, L’eretico, l’indiano. C’è l’uomo metodista, C’è pure l’egoista, L’eccentrico, il normale, Il timido banale. Inventiamo pur la sorte, Ma tutto quanto arriva Al traguardo della morte. La cosa più insensata Dell’uomo d’ogni tempo È quella di indossare La maschera paravento. |
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Giro giro tondo, Giriamo intorno al mondo, Canta il gallo, Risponde la faina Ma quella sta mentendo, fingendosi gallina. Il gallo ha cantato e tutto è terminato. |
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le cinque persone |
Qui giace Enrico Petrini, giovane onesto edi chiare doti morali, strappato all'affetto dei suoi cari il diciotto agosto dell'anno… |
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uno dei cinque |
Ma che importanza ha l’anno |
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enrico |
Psss! Psss!… macchinista!… macchinista! Qui! Verso l’alto!…E’ mia madre! |
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madre |
Ti abbiamo accontentato in tutto, bambino mio! Perfino la macchina da corsa hai avuto! |
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enrico |
Ma rossa la volevo, mami, rossa! |
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madre |
Rossa non si addiceva al pallore diafano della tua carnagione, tesoro mio! Il verde metteva in risalto i tuoi grandi occhi chiari. Eri uno splendore! Anche papi lo diceva. |
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enrico |
Papi è daltonico, come poteva dirlo? |
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madre |
Papi è sempre papi e non può sbagliare. E quelle magliettine aderenti! Erano sempre intonate con quel verde sotto-bosco! |
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enrico |
Era il verde sotto-bosco che io non potevo soffrire, mami! |
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madre |
Batuffolo mio, era di moda! I figli dell’industriale Castiglioni si mangiavano il fegato quando ti vedevano sfrecciare per le strade. |
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enrico |
È proprio questo che io non volevo, mami! Che si mangiassero il fegato. |
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madre |
Ma tu eri troppo bello, cocchino mio… perchè la gente non ti potesse invidiare! Eri troppo bello! |
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enrico |
Dici davvero? |
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madre |
Avevi un corpo che faceva impazzire… |
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enrico |
Mami! |
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madre |
Tutte le ragazze… bene, del quartiere. |
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enrico |
Bella donna, eh! Scommetto che ci faresti un pensierino sopra? Anche per ricavarci un pasto, se mai ti fosse possibile. Eh già! È una donna fatta così!… Era orgogliosa di avere fatturato un bel maschio!… Aggressivo! L’aggressività l’ho avuta da mia madre e “le plaisir pour les femmes” … beh, può darsi da qualche antenato. Una volta stetti per quasi tutta una giornata a gambe incrociate a sognare all’amore! … Abbassa. Viene qui quasi tutti i giorni con un vestito nuovo, con la speranza che qualcuno la guardi. |
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Terra! Terra! Terraaa! |
terra! |
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Il quartiere più ambiguo dell’universo. Quando arrivo sono come un cencio, e mi sanguina il cuore. |
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Abitavo in quel viale dove le ville sono nascoste dalla folta vegetazione ed ho un fratello con un complesso lercio-candido |
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Una specie di uccello che non sa cinguettare, beneee! |
beneee! |
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Il suono della chitarra viene dalla villa accanto all’ex Ufficiale giudiziario poi banchiere. Non fateci caso, è un uomo viscido come una serpe! Sccc, sccc, sccc… |
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Appena la nobildonna, sua madre, ha finito la recita del Rosario… le stanze si riempiono di romantico disordine. |
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Adesso come adesso mi inquieta questo fatto. Le femmine si scoprono le loro nudità mitologiche e i maschi si accendono nel loro gioco libertino… |
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Qualcuno vomita in latrina. |
va |
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Una cosa è certa, che se l’infermiera non si fosse lasciata affascinare dalla bellezza virile del curato, le cose per me sarebbero andate diversamente. |
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Ebbi la peggior condanna che un essere, a conoscenza della sua nuova condizione, possa avere; quella di ritornare sulla terra. Non crediate che sia cosa piacevole, una volta che si è potuto svincolarsi dagli intrighi del mondo! È una punizione che scotta. Ter-ri-bil-men-te! Qui sono presentabile… ma se andare in cimitero, via portacenere 18… Che disastro dentro al cassone! Che poltiglia per divenire quell’incastro di ossa anonime! |
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Fra poco il macchinista metterà un piede in fallo. Cadrà. Sarà un banale incidente. |
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Io adesso posso vedere tutti gli uomini muoversi come minime sagome aperte, che si possono captare i loro impulsi già dalla germinazione. |
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Guardate quel gruppo nuziale. |
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Lo sposo è così lascivo che perde la bava e la sposa ha la faccia di chi ha appena ricevuto il trattamento di una maschera di bellezza alla chiara d’uovo. |
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giorgio |
Merda! |
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enrico |
Ti sei riconosciuto? |
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giorgio |
Spiritoso! |
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enrico |
Lo dici sul serio? |
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giorgio |
M’ero illuso stasera di stare tranquillo… e invece… |
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enrico |
Invece? |
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giorgio |
Niente. |
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enrico |
E… e… e… Qui dentro gatta ci cova! |
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giorgio |
Vorrei vedere che qui dentro non ci fosse alcuna gatta che cova! |
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enrico |
C’è allora? |
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giorgio |
Prova a chiedertelo? |
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enrico |
Miao! |
e |
giorgio |
Miao!… Miao!… Miao!…. |
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signora x |
Miaooo!…. |
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giorgio |
Non crederà che io!… |
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signora x |
E chi può dirlo? |
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giorgio |
Una volta ho visto una gatta che piangeva dopo aver ingoiato […] |
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signora x |
Erano lacrime vere? |
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giorgio |
Come queste. |
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signora x |
Io non vedo niente! |
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giorgio |
E al corrente dei miei occhi? |
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signora x |
Sono malati? |
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giorgio |
E chi può fermare il fatto alla radice? |
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signora x |
Potremmo dare una potatina ai rami. |
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giorgio |
E crede che l’albero si raddrizzi? |
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signora x |
Con quell’aria ben nutrita! E poi non mi piace perché parla in punta di piedi. |
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giorgio |
Io non sono mai stato un mistico! |
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signora x |
L’intimo sarà allora… |
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giorgio |
Come la fragranza dell’incenso… lo sa signora che lei ha la faccia di Santa Rita. |
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signora x |
Monsignore non sorride mai, dicendomelo. |
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giorgio |
Gli occhi dietro le lenti sono inespressivi. |
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signora x |
Tutti gli uomini di governo portano le lenti. |
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giorgio |
Ed hanno anche una macchina. |
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signora x |
Preferibilmente nera. |
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giorgio |
Il nostro curato cammina ancora con i piedi!… |
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signora x |
Non è amico degli… sfruttatori! |
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giorgio |
È una forma di onestà? |
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signora x |
Lavare i piatti dopo il pranzo è una forma di onestà? |
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spettatore |
Alzatevi. |
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curato |
E Gesù disse: Beati i poveri di spirito, perché è di loro il regno dei cieli. Seduti. Il Vangelo di oggi non ha bisogno di commenti, anche perché il mio diletto gregge è ben pasciuto della parola di Dio. Passiamo quindi senz’altro all’argomento, che fece tanto scalpore nella comunità dopo che azzardai a dire, in uno dei miei sermoni, che un mezzo di locomozione “piccolo” mi farebbe comodo, anche per trasportare con più rapidità questo mio povero corpo stanco, da un posto all’altro della parrocchia ed esplicare con più serenità il mio compito sacerdotale. Perché tanto schiamazzo, diletti fratelli? Per un piccolo ciclomotore? Gesù non si servì forse di un’asina per entrare in Gerusalemme? E perché non una parola sulle ricche megere che vengono seppellite in pompa magna accompagnate anche dal suono della banda? E perché non una parola sugli industriali che mettono insieme una fortuna sfruttando il più delle volte gli operai? E perché non una parola sulle nozze del fabbricante dei dadi da brodo celebrato da sua Eccellenza mentre quelle del figlio dello scopino dal cappellano? Un piccolo mezzo di trasporto non è un insulto a Gesù, che volle nascere povero in una grotta tra un bue e un asino. E con ciò, non è che io invidi i miei confratelli di città, che posseggono quasi tutti una macchina, anche se di dimensioni un tantino esagerate per essere dei semplici cappellani. E non vorrei che sua Eccellenza, essendo un principe della Chiesa, prendesse alla lettera il Vangelo, istallando nel suo studio un bue, per supplire in povertà al riscaldamento dei molti radiatori. Vivendo oggi in un mondo di sciocchi c’è sempre pericolo di cadere nella critica, il più delle volte priva di originalità. Si dice bravo ad un pittore neo-impressionista, che dipinge un quadro con una aragosta seduta accanto ad una macchina da scrivere e lo intitola: gambe di fanciulle che scendono dal taxi, e si grida corna per l’avanzato desiderio di un ciclomotore per trasporto pastorale. Ho finito. |
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signora x |
Io non ho mai detto… niente! |
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giorgio |
È una donna eccezionale! |
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signora x |
O non mi prenda per una monaca, sa! Credo che morirò senza mai essere diventata una monaca. |
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giorgio |
Monaca, monaca? |
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signora x |
O no, signore. Una pin-up del santo pettegolezzo. |
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giorgio |
Sotto le apparenze di virtù c’è sempre la voglia di dissacrare l’intimo altrui! |
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Giuro che domani mi troverete pieno di birra. |
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Gli uomini sono bugiardi, Enrico! Anche quelli che ami… |
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carlo |
La luna è una finestra nel cielo. |
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robi |
Da dove le anime guardano giù… |
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gek |
E si vedono prolungate dagli uomini. |
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tata’ |
Che hanno sempre la testa all’ingiù. |
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carlo |
Suvvia Enrico non comportarti a quel modo! È vero che il cavalier Popi ha delle maniere strane, ma non è tanto equivoco da chiamarlo “lei”, come fai sempre tu. E poi, e poi, è un grosso industriale e devi portargli rispetto. Vuoi dell’altro tè, cara? |
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robi |
No, grazie. Va bene così. |
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carlo |
Sua figlia poi è così graziosa! Ha un certo non so che quando ti guarda negli occhi! Domani Enrico ti porterò dal dottore. Da un po’ di tempo a questa parte ha sempre dei dolori allo stomaco. |
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gek |
Prendo dei pasticcini? |
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carlo |
E me lo chiedi, cara! |
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tata’ |
Fa un caldo d’inferno, oggi! |
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gek |
Uh, non me lo dire, non me lo dire, sono tutta un bagno di sudore. Prendo ancora un pasticcino. |
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tata’ |
Sai che ti sta veramente bene quel pizzo. È un fru-fru… che ti ringiovanisce. |
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carlo |
E va bene caro, esci pure. Mi raccomando di ritornare presto. E copriti bene. |
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robi |
È veramente un bel maschione. |
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carlo |
Tu lo vedessi in bagno! Sembra un Adone! Ha una corporatura… ci cascherebbe persino la donna più prevenuta sugli uomini. Per fortuna è un ragazzo pieno di buon senso. |
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tata’ |
Hai visto il marito di Gianna. Non capisco ancora come faccia a sopportare quell’oca di amante. |
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gek |
È una ballerina, cara! |
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robi |
Io non ci trovo niente di eccezionale. |
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tata’ |
Sporge! |
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gek |
Lo sanno tutti! |
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carlo |
È incretinita da quando è innamorata. |
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robi |
La vedessi passeggiare lungo il corso, è così sofisticata che dà la nausea. La volete sapere un’altra cosa? Non vorrei creare del pettegolezzo. |
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tata’ |
Non vorrai mettere in dubbio la nostra segretezza. |
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robi |
E chi pensa mai a questo… |
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carlo |
Allora? |
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robi |
Sembra che anche Gianna abbia qualcuno che… |
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coro |
Oh, no! |
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tata’ |
Il figlio più giovane del commendator Prati. |
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robi |
Allora lo sapevi! |
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tata’ |
La vedo sempre sostare al caffè di fronte al suo palazzo. |
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gek |
È per questo che si veste da hippy… un goccetto di tè, cara? |
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robi |
E se rimanesse incinta? |
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carlo |
Ma che vai pensando mai… |
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tata’ |
Con tutti i mezzi anticoncezionali che ci sono oggi… |
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gek |
Ho visto la pubblicità di un ultimo ritrovato. |
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robi |
Com’è? |
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gek |
Una specie di… |
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giorgio |
Sei tu Enrico? |
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enrico |
Erano proprio i miei amici…[…] con tua madre. Signora Alice! |
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giorgio |
Che cosa vuoi fare? |
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signora x |
Conosce il mio nome? |
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enrico |
Canti! |
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signora x |
E perché? |
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giorgio |
Che cosa vuoi fare adesso? |
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enrico |
Canti! |
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giorgio |
È una donna semplice… lasciala stare. |
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signora x |
Non subito. |
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enrico |
I preliminari rendono eccitante l’attesa. |
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giorgio |
Che vuoi dire? Finiscila! |
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signora x |
Lei è bello! |
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enrico |
Quella è voglia, Alice! |
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giorgio |
Basta Enrico, incominci a rompermi… |
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enrico |
Giorgio! |
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vorrei baciare i tuoi capelli neri le labbra tue e gli occhioni tuoi sinceri vorrei averti tra le mie braccia e nel mio cuor sentirti dentro in me |
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giorgio |
Sissignore, a rompermi le scatole |
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signora x |
Funziona! Funziona! |
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enrico |
Sei più suscettibile dell’impresario di pompe funebri. |
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giorgio |
Ti assicuro che ero lì, lì per essere schietto. |
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enrico |
Le mie ragioni non sono semplici come tu credi. |
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signora x |
Venga, venga a vedere la mia collezione di ceramiche. |
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giorgio |
Quel tuo impresario di pompe funebri ti ha impacchettata così bene che sembravi un souvenir pronto per i beati dell’aldilà. |
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enrico |
Si è addolorato richiudendomi nel cassone! Era pieno di amarezza rabbiosa |
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signora x |
Voglio fare il trucco della gatta. |
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giorgio |
È il primo busto. |
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la gente si professa recitando |
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giorgio |
Una di queste sere cenerò con i tuoi. |
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enrico |
Sei anche tu, così. |
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giorgio |
No. |
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enrico |
Porti una maschera. |
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giorgio |
No. |
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luisa |
Giorgio! |
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giorgio |
Luisa! Luisa, mia cara, … tremi tutta! |
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luisa |
Non è niente, caro! |
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giorgio |
Sei bella, Luisa! |
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luisa |
Sei tutto sudato. Mettiti a sedere. |
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giorgio |
Non parlare tesoro! È tutto come un sogno… |
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luisa |
Ti amo! |
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giorgio |
Perché me lo dici? |
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luisa |
Io ti amo vermente, Giorgio! |
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giorgio |
Anch’io! |
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luisa |
E se mio marito… |
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giorgio |
Taci… non dire più niente. Ti amo… ti amo… ti amo, Luisa! Vuoi proprio scoprirmi? |
d |
enrico |
Sei tetro. |
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giorgio |
Sputo secco. |
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enrico |
Sei ambiguo. |
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giorgio |
Non importa. |
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enrico |
Gli altri ti credono… |
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giorgio |
Non me ne importa proprio un bel niente… e non farmi l’angelo custode adesso! |
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enrico |
Il tempo per riempire i bagagli è sempre poco. |
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giorgio |
E i tuoi com’erano? |
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enrico |
Vuoti. |
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giorgio |
Ti sei proprio messo in testa di gonfiare gli uomini pelle e ossa! |
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enrico |
Scrutando quel tuo viso stupido, mi convinco sempre più che non hai capito un bel niente. |
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giorgio |
E tu cosa avevi capito? Che guazzavi tra le puttane, tra l’angoscia degli invertiti, nella ruffianeria dei disonesti e avevi il coraggio di tenere le mani congiunte perché gli altri non scoprissero il gioco. L’universo dovrebbe seppellirci tutti e forse da quel crogiolo di vermi, che si divorano l’un l’altro, l’ultimo che rimane potrebbe essere il puro. |
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enrico |
Dovresti tapparti la bocca. |
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giorgio |
Quella mattina che andai a visitare la sua tomba non ho mai guardato la sua fotografia. Mi sarebbe stato stomachevole il suo sorriso di angelo. Preferii distrarmi immaginando sua madre intenta a confidarmi certi segreti come quello della tal dei tali rimasta incinta e tutt’altro che certa della paternità del nascituro. |
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enrico |
Sei molto in forma con la dialettica. |
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giorgio |
Veder poi la tomba piena di fiori di carta crespo, colorati, mi venne da ridere. |
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enrico |
Avresti dovuto fare uno sforzo di intelligenza e metterti a piangere. |
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giorgio |
Io guarda, personalmente ci avrei messo dei coriandoli e qualche stella filante, e avrei infilato nel loculo, ogni giorno, un quotidiano per tenerti informato della crisi di governo e dell’arrivo del giorno del giudizio universale. |
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signorina marta |
Certe espressioni se le tenga pure in tasca, giovanotto! |
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giorgio |
Non si impressioni. Facciamo sempre carnevale dappertutto. |
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signorina marta |
Gente come lei. |
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giorgio |
Certo non siamo i giovanotti che aspettano la ragazza in organdis rosa. |
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signorina marta |
Quelli fanno le cose per bene. |
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giorgio |
Proprio lei me lo viene a dire, che fa la sua fortuna sui morituri benestanti! |
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signorina marta |
La mia è una missione! |
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giorgio |
Ben retribuita, perché la sua coscienza sta sotto il culo. |
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signora x |
Ma che succede? |
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giorgio |
Niente di strano, signora mia… venga, venga, venga avanti. Tanto ci stiamo tutti andando dentro la luce! Ci stiamo levando la patina dal volto! |
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signorina marta |
Ha provato a togliersi la sua? |
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giorgio |
Me la sta già togliendo lui. |
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signorina marta |
E allora non faccia tanto il gallo. |
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giorgio |
Si è alzata male, stamattina? |
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signorina marta |
Se ha i postumi neurotici della sbornia, se ne vada a casa. |
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giorgio |
Adesso guarda, dovremmo inginocchiarci davanti, da quanto è pura… |
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signora x |
Giovanotto, lei… |
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giorgio |
Ma non ha capito ancora quant’è bugiarda e inebetita! |
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signorina marta |
Moderi il linguaggio, sa! Non faccia tanto lo sbruffone, perché io la denuncio. C’è un sacco di persone che possono testimoniare. |
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giorgio |
Per l’amor del cielo, non commetta l’atto impuro! Lei è stata la causa del suo tormento… |
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signorina marta |
Non è verooo! |
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enrico |
Marta, il curato… Marta, il curato… |
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signorina marta |
Sono un’infermiera. Quando i signori Patrini mi mandarono a chiamare, per assistere il figlio nella malattia, vidi subito che non c’era niente da fare. Lui, Enrico, non se lo immaginava, ma nei suoi occhi c’era lo stesso sgomento di una bestia che viene portata al macello. La morte gli si era attaccata addosso come i pidocchi. Finiscono sempre così gli immorali! |
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signora x |
Non è possibile! |
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signorina marta |
La sua stanza era piena di cosi nudi dipinti… appesi alle pareti. Spesso, nel delirio, vedeva emergere dall’erba … ragazze nude, che gli tendevano le braccia. Il giorno che venne il curato per somministrargli l’estrema unzione, ebbi l’accortezza di ammonticchiare tutte quelle tele in un angolo, alla rovescia. |
|
enrico |
Gli avrei dipinto quel suo naso di alabastro d’un intenso coloro viola e le avrei suggerito di tenersi pulite certe zone, che offendevano realmente un naso civile. Pregava in continuazione. Non crediate che fosse per la mia guarigione, tutt’altro! |
|
giorgio |
Gli ultimi giorni, che non poteva quasi più muoversi, quando si lamentava per orinare, lei, la caritatevole, lo scopriva in malo modo, mettendo a dura prova la sua onestà con la subdola disponibilità di donna integra. |
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enrico |
Quando il curato entrò nella stanza… |
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cinque persone |
O che bello il mio curato Trallallero, trallallero, O che bello il mio curato Trallallero, trallerolà! |
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“L’acqua benedetta signorina” |
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signorina marta |
Subito, signor curato! |
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giorgio |
Dovette per forza premersi il testicolame per non vedersi addosso quel finto sguardo angosciato. |
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enrico |
Vi giuro che fu un gesto puro per arrestare la mia disperazione. |
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signorina marta |
Un po’ di tè, signor curato? Dei biscotti? |
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giorgio |
Tutte le attenzioni erano per lui, specie quando … |
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signorina marta |
Oh, signor curato! Ha tutto l’orlo della veste bagnato! Aspetti, glielo asciugo con un panno. |
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enrico |
Lo fissava come fosse il messia uscito di fresco da una pagina del Vangelo. Nessuno dei due s’accorse quando presi la strada per l’aldilà. |
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signorina marta |
Dove sono? |
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giorgio |
Non certo nella canonica parrocchiale! |
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signora x |
Non si sente bene? Vuole un sorso di acqua di cedro? |
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signorina marta |
No, no grazie! È passato. |
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signora x |
Era così strana pocanzi. Ma prenda un sorso di acqua di cedro, le farà bene! |
|
Prenda, e lei vada a prendere una sedia. |
||
Ne tengo sempre una boccettina nella borsetta. Non si sa mai! Pensi che una volta un ragazzaccio mi izzò contro un cane. Se lo immagina lei un cane che ti si pianta davanti abbaiando? Con due sorsate di acqua di cedro ho avuto persino la forza di dare due ombrellate in testa a quel monellaccio. |
||
Però, scusi, ma lei è stato molto sgarbato con la signorina. Con il mio carattere gli avrei dato una borsettata in testa. |
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giorgio |
Un gesto di forza! |
|
signora x |
Oh, non stia tanto a prendermi per il naso perchè mi sa che questa sera se la piglia sul serio una borsettata in testa! |
|
Si sente bene? Mi prenda sottobraccio. |
||
Ma quel suo amico è proprio un morto? |
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studente |
Provi a toccarlo. |
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signora x |
So da me quello che debbo fare. |
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signorina marta |
La prego signora, scendiamo subito. |
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studente |
Guardi che i morti non hanno tempo da perdere. |
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signora x |
Stupido! |
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signorina marta |
La prego scendiamo! Ho tanta paura. |
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signora x |
Ma non capisco di che cosa! |
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studente |
Una volta un illusionista ci fece vedere Giovanna d’Arco lungo Market Street, con una corona di carciofi in testa. |
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signora x |
Si vergogni di sparlare a quel modo. |
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giorgio |
Vuoi proprio cacciarti dentro ad una via di Brooklin tra merda e puttane? |
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studente |
Purchè tu non inciampi nelle prime! |
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voce |
Basta. |
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studente |
Basta un corno, perdio! Non vorrete credere che quello là sia un morto per davvero? Quando uno è morto, è morto e non se ne parla più. |
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studentessa |
È vero |
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studente |
E lei chi è? |
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studentessa |
Quella tal dei tali rimasta incinta. |
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giorgio |
Betty. |
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studentessa |
Se quello là è finzione, ci somiglia al mio delinquente come una goccia d’acqua. |
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giorgio |
Betty. |
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studentessa |
Con quella faccia d’angelo era facile crederci. Perfino sua madre ci cascava. |
|
studente |
Sapeva fare le cose per benino, il tuo angelo! |
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giorgio |
Lascia perdere, Betty. |
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signora x |
Ma lei la conosce’ |
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studentessa |
E anch’io ci sono cascata! |
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studente |
Questo significa che faceva le cose per benino. |
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studentessa |
Questo significa che tu sei un cretino! |
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signora x |
Ben detto! |
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studente |
Perché non hai fatto alcuna scenata appena l’hai veduto? |
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studentessa |
Per farmi commiserare? Forse da te? O per saziare i curiosi? |
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A me basta che tutti sappiano che quello là è il padre del mio bambino. |
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signora x |
Bel pasticcio avete combinato! |
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studente |
Io? |
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signora x |
Potevate avere un po’ di comprensione. |
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studente |
È stata un’oca, ecco cosa è stata. |
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signora x |
Voi uomini siete tutti uguali. Amore, tesoro, senza di te non posso stare, e poi, e poi… a volte mi viene una voglia matta di prenderne uno ed aprirgli la testa per vedere che cosa c’è dentro. Anche la buon’anima di mio marito… con le sue dolci parole mi fece fare otto figli! Con questo non è che lo voglia rimproverare… Ci volevamo bene. |
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signorina marta |
Sa che le debbo dire signora? Che le ragazze di oggi hanno troppo in mente il sesso. |
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studente |
Lei se lo mangerebbe! |
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signora x |
Giovanotto!… Certe cose si tengono per sé… |
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studente |
Ha ragione. |
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signora x |
S’è mai guardato allo specchio? Ha una faccia da gelatina che consola. |
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studente |
È la purezza che traspare persino dalla pelle. |
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signora x |
È da un bel po’ che la sto osservando… |
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studente |
Non mi dica che sono entrato nelle sue grazie! |
|
Io le suonerò per lei la nona di Beethoven. |
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signora x |
La sa suonare bene? |
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studente |
Se queste dita non si irrigidiscono! Altrimenti mi metterò a ballare. |
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signora x |
Non ho mai ballato con giovanotti così strani! |
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studente |
Venga, signora, venga. |
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studente |
Madame vous etes le sourire de me yeux! |
luv |
voce |
Pagliacci ! |
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studente |
Non ci faccia caso! Ce ne sono a milioni di tipi come quello e tutti con gli stessi assurdi colori. Forza libellula! |
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signora x |
E non mi chiami libellula! |
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studente |
La mia ragazza fior di loto mi ruba il cuore nei momenti che faccio il bagno turco. |
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signora x |
Non gli vuol proprio bene, allora! |
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studente |
Se dessi bada a tutte le sue moine finirei per essere curato fino alle midolla! |
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signora x |
Però si regge ancora in piedi! |
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studente |
Ho i garretti forti. |
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Occhi azzurri! Morbidezza della pelle, capelli biondi, morbidi, movimenti dolci |
([1])Non farlo Gianni anche se ti vengono i crampi allo stomaco |
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Per forza nonnina mia, dobbiamo tenerci stretti al pomo di Adamo… e voi lo sapete bene quant’è fatica. |
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signora x |
Sei come il fumo che fluttua sugli altari |
Oh no, tu mi spogli. Mi vergogno, tutti abbiamo cicatrici, io sono piena di cicatrici |
studente |
Chissà come questo pasticcio di false apparenze e di confusione mal distribuita funziona! |
Dammele, dammele |
signora x |
Non vi capisco! |
Lasciami in pace! Non guardarmi! Ti senti male |
studente |
Plan, plan plan, plan plan plana…. |
Nonnina, puoi prestarmi dei soldi, non resisto fino a domani. |
Angeli, angeli … angeli butterati che scendono sulla terra. |
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signora x |
Giovanotto! Giovanotto, si spieghi più chiaro! |
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studente |
Scriva, scriva anche questo, … Se ne vada, se ne vada, se ne vada! |
Plan, plan plan, plan plan plana… Scriva, scriva anche questo, dammi, dammi… Se ne vada, se ne vada, se ne vada |
studente |
Io non sono così, Santa! |
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Voglio che tu sia sincera, Santa! |
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fanciulla |
Fammi fare un giro in giostra! |
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studente |
Non ce la faccio più! |
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fanciulla |
Avevi detto che un giorno è un giorno, e basta. |
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studente |
I nostri bambini non devono andare in giostra, Santa! Hanno paura della giostra. |
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fanciulla |
Non siamo ancora sposati. |
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studente |
Non voglio sposarmi. Ho paura, Santa! |
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fanciulla |
Non hai più ragione di scappare. |
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studente |
Ho paura Santa! E tu lo sai, questo! |
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fanciulla |
Ricostruisci la vita. |
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studente |
È difficile! |
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fanciulla |
Prova. |
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studente |
È un fallimento. |
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fanciulla |
Ti ho tenuto fermo per tre notti, non posso più sopportare l’inferno che hai dentro. |
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studente |
Uccidimi allora! |
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fanciulla |
E che ne ricaveresti? |
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studente |
Non ci saranno bambini con la mia stessa faccia. |
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fanciulla |
Sta zitto! |
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studente |
Sono un dro… |
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fanciulla |
Zitto! Sta zitto. Non dir niente! E io cercavo il rossetto nelle tue camicie. |
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studente |
Era mia madre che mi baciava. |
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signorina marta |
Ma non è il figlio del… |
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giorgio |
Volete sapere come avvenne l’incontro con il mio amico morto? |
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voce |
Si porti sul palcoscenico, così la possiamo sentire bene. |
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giorgio |
Erano le una e mezzo del mattino. Prima di coricarmi, mi mettevo alla finestra aspettando che sbucasse, da in fondo al viale, il solito bastardo. Ossessionato com’ero dalla morte di lui, mi faceva compagnia. Quella notte non lo vidi. Mi ero messo a mangiare robaccia in scatola per uscire dal caos delle mie fantasticherie. Riguardando fuori dalla finestra, vidi Enrico che mi faceva cenno di scendere, come per un affare che lo riguardasse. Dopo la sua morte avevo serbato un dolore personale e nient’altro che potesse richiamare la sua presenza o peggio concretizzarla. Se veniva per mettere fine alle mie fantasticherie della notte, poteva farlo senza mettermi davanti alla mostruosa necessità di parlare con il suo spirito. Quando rientrai dalla finestra, stava già dietro la scrivania, con le mani infilate tra le gambe, in una proiezione idealizzata di se stesso. |
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signorina marta |
E che cosa gli ha detto? |
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giorgio |
Che gli uccelli sono squallidi quando non sanno cinguettare bene. |
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signorina marta |
Una frase con senso nascosto, suppongo. |
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giorgio |
Forse alludeva alla sua vita… alla nostra… non so! |
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signora x |
Di che cosa è morto? |
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giorgio |
Che importanza ha la malattia! Una cosa è certa, che lo curò fino alle ossa. Quando lo vidi dentro la cassa con le mani legate dalla corona, mi fece un tantino da ridere, perché tra le mani di Enrico avrei visto più volentieri uno slippino di pizzo nero. |
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signora x |
E perchè uno slippino? |
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signorina marta |
Era un perfetto don Giovanni… |
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giorgio |
Ma sapeva mascherare bene! |
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Avete mai pensato che tra le mani di qualche morto ci starebbe bene una pistola? |
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Che c’è adesso? |
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enrico |
Sono rimasto sempre qui. |
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giorgio |
Lo immaginavo. |
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enrico |
Com’è mio fratello? |
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giorgio |
Lo sai. |
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enrico |
Voglio saperlo da te. |
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giorgio |
Si sposa. |
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enrico |
Con quella? |
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giorgio |
Con quella |
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enrico |
Gli hai parlato? |
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giorgio |
È più testardo di un mulo |
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enrico |
Metterà a repentaglio la sua vita. |
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giorgio |
E con questo? Ti prego Enrico, non mostrarmi più la realtà. |
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enrico |
Ne ho abbastanza di me! |
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giorgio |
Non toccarmi. |
(donna) |
enrico |
Cerca di capire |
(fratello) |
giorgio |
Sei agitato. |
(donna) |
enrico |
Se tu cara… |
(fratello) |
giorgio |
Qui dentro si soffoca. Apriamo un po’ le finestre. |
(donna) |
enrico |
Non adesso… aspetta |
(fratello) |
giorgio |
Mollami! |
(donna) |
enrico |
Cerca di capire … io… io |
(fratello) |
giorgio |
Vado a prenderti una birra |
(donna) |
enrico |
L’ha voluta a tutti i costi. |
|
giorgio |
Si sposa allora? |
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enrico |
Qui sono già due anni. |
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giorgio |
(risata) |
(donna) |
enrico |
Dammi un figlio! |
(fratello) |
giorgio |
(risata) |
(donna) |
enrico |
Gli ha sempre mentito. Finirà in un manicomio, alcolizzato. |
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giorgio |
Chi pensa mai … alle mistificate forme della vita. |
(pensoso) |
Oggi… |
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fanciulla |
È festa! |
(gridando) |
gek |
C’è un sole che scotta! |
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tata’ |
Festeggiamo la fine della guerra disastrosa! |
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robi |
Evviva gli eroi! |
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carlo |
Ci sono bandiere dappertutto! |
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fanciulla |
Sta passando il corteo con il Sindaco in testa! |
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carlo |
Ricordiamo le giovani vite sacrificatesi per la liberazione! |
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giorgio |
Ma il vice-sindaco pensa all’anatra arrosto che sua moglie sfornerà a mezzogiorno. |
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coro |
E la banda suona. |
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giorgio |
Il vigile porcheggia per la tortura all’ombelico con l’asta della bandiera… |
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coro |
E la banda suona. |
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giorgio |
Il segretario guarda le ragazze con il prurito al mento. |
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coro |
E la banda suona. |
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giorgio |
La direttrice della scuola pensa alla visita dell’ispettore. |
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coro |
E la banda suona. |
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giorgio |
Gli studenti del liceo pensano all’uccello che cinguetterà al pomeriggio. |
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coro |
E la banda suona. |
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giorgio |
Il curato si guarda le fibbie luccicanti e le bardature rosse. |
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coro |
E la banda suona. |
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giorgio |
Le mogli delle autorità si invidiano il vestito nuovo. |
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coro |
E la banda suona. |
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giorgio |
Il sindaco pensa alla francesina con la rossa minigonna. |
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coro |
E la banda suona. |
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giorgio |
Basta! Non voglio vedere più niente! |
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enrico |
La vostra vita è comune dal principio alla fine. |
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giorgio |
A volte mi viene il desiderio di chiudermi dentro ad una chiesa, ma ho paura di scoprire il trucco della vecchia, che si aggancia ai grani della corona nel tenero imbroglio di impietosire la Vergine. |
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enrico |
E non direte cose che a qualcuno dispiacerà, non direte mai per intero la verità. |
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giorgio |
Ma ci sarà qualche cosa di puro? |
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enrico |
La rana, il cavallo, la pecora, il verme, il leone, la scimmia, il coccodrillo, ma noi continuiamo a mentire. Non vogliamo il rapporto felice con la vita anche quando… |
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giorgio |
È da mesi che mi tormenti. |
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enrico |
Ti faccio paura? |
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giorgio |
Non capisco. |
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enrico |
La strada ferrata è lunga… ma non possono percorrerla due treni assieme, Giorgio! È questo che non capiscono gli uomini. |
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giorgio |
Vai via! |
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enrico |
Sarebbe una liberazione, ma… |
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giorgio |
Ritorna nel tuo cassone, ti prego, ritorna nel tuo cassone. |
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C’è l’uomo che va in macchina, C’è l’uomo che va a piedi, C’è l’uomo di governo, C’è l’uomo di potere C'è un tempo per soffrire, C'è un tempo per godere,… |
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io… credevo che tu… ma forse … che so! hai portato il mangiadischi? |
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Forse… il mangiadischi dice cose vere. |
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giovane |
Dice cose vere. |
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giorgio |
Ascoltiamolo. Tu hai detto che mi capivi! |
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giovane |
Ti ascoltavo. |
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giorgio |
È vero. Mi ascoltavi, poi. |
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giovane |
Si guardava la gente. |
|
giorgio |
Si guardava la gente. |
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giovane |
Non si conosceva il loro volto, eppure abbiamo parlato per giorni e giorni. |
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giorgio |
C’era indifferenza. Vorrei riconoscermi nella capacità di amare. |
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giovane |
È difficile, lo so. |
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giorgio |
Bisognerebbe rivoltarsi contro tante menzogne. |
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giovane |
Bisogna essere più forti, … più nuovi. |
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giorgio |
Una rivoluzione non basta a rifare il senso della vita! |
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giovane |
Non basta. |
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giorgio |
Un indigeno mi ha messo in imbarazzo. |
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giovane |
Quale? |
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giorgio |
Di saper amare più di me. |
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giovane |
Ascolta! |
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giorgio |
Che c’è? |
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giovane |
C’è silenzio. |
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giorgio |
Gli uomini dormono? |
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giovane |
No. |
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giorgio |
Allora? |
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giovane |
Ascoltano. |
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giorgio |
E non dicono niente? |
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giovane |
Hanno paura |
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giorgio |
Di che? |
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giovane |
Di modificare le loro azioni. |
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giorgio |
Anch’io ho paura. |
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giovane |
Lo so. |
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giorgio |
Come si chiama? |
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giovane |
Elisa. |
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giorgio |
È bella? |
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giovane |
È bella. Hai visto i suoi occhi? |
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giorgio |
No. |
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giovane |
Guardala. |
|
giorgio |
No. |
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giovane |
E perché? |
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giorgio |
Non posso. |
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giovane |
Provaci. |
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giorgio |
E come faccio? |
|
giovane |
Guardala. È bella? |
la |
giorgio |
Forse non c’è più niente da fare. |
|
giovane |
Ascoltami. |
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giorgio |
Dimmi. |
|
giovane |
Ho capito. |
|
giorgio |
Fino in fondo. |
|
giovane |
Fino in fondo |
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giorgio |
E allora? |
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giovane |
Guarda! Lei piange. |
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giorgio |
E perché? |
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giovane |
Vuol bene a tutti. Ciao! |
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guardiano |
Signori, sono le undici. Si chiude la sala. |
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fine |
[1] - Testo di un’altra versione della stessa opera. Dei drammi di Curio esistono più versioni, una diversa dall’altra.