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C'è l' uo


Il teatro di Curio


Mario Cudignotto

La rana

Commedia in due tempi

Thiene 1973

Biblioteca Civica di Thiene
“Progetto Curio”

a cura di
Ferdinando Offelli
Danilo Restiglian


LA RANA

C’è l’uomo che va in macchina,

C’è l’uomo che va a piedi,

C’è l’uomo di governo,

C’è l’uomo di potere

C'è un tempo per dormire,

C'è un tempo per godere,

C’è l’uomo industriale,

C’è l’uomo pasticciere,

C’è l’uomo muratore,

C’è l’uomo ingegnere,

C'è un tempo per amare,

C'è un tempo per soffrire,

C’è l’uomo indolente,

C’è l’uomo intelligente,

C’è l’uomo ponderato,

C’è l’uomo esagerato,

C’è l’uomo litigioso,

C’è l’uomo religioso,

C’è l’uomo publicano,

L’eretico, l’indiano.

C’è l’uomo metodista,

C’è pure l’egoista,

L’eccentrico, il normale,

Il timido banale.

Inventiamo pur la sorte,

Ma tutto quanto arriva

Al traguardo della morte.

La cosa più insensata

Dell’uomo d’ogni tempo

È quella di indossare

         La maschera paravento.

Giro giro tondo,

Giriamo intorno al mondo,

Canta il gallo,

Risponde la faina

Ma quella sta mentendo,

fingendosi gallina.

Il gallo ha cantato

e tutto è terminato.

le cinque persone

Qui giace En­rico Petrini, giovane onesto edi chiare doti morali, strappato all'affetto dei suoi cari il diciotto agosto dell'anno…

uno dei

cinque

Ma che importanza ha l’anno

enrico

Psss! Psss!… macchinista!… macchinista!

Qui! Verso l’alto!…E’ mia madre!

madre

Ti abbiamo accontentato in tutto, bambino mio! Perfino la macchina da corsa hai avuto!

enrico

Ma rossa la volevo, mami, rossa!

madre

Rossa non si addiceva al pallore diafano del­la tua carnagione, tesoro mio! Il verde metteva in risalto i tuoi grandi occhi chiari. Eri uno splendore! Anche papi lo diceva.

enrico

Papi è daltonico, come poteva dirlo?

madre

Papi è sempre papi e non può sbagliare. E quelle magliettine aderenti! Erano sempre in­tonate con quel verde sotto-bosco!

enrico

 Era il verde sotto-bosco che io non potevo soffrire, mami!

madre

Batuffolo mio, era di moda! I figli dell’in­du­striale Castiglioni si mangiavano il fegato quan­do ti vedevano sfrecciare per le strade.

enrico

È proprio questo che io non volevo, mami! Che si mangiassero il fegato.

madre

Ma tu eri troppo bello, cocchino mio… per­chè la gente non ti potesse invidiare! Eri troppo bello!

enrico

Dici davvero?

madre

Avevi un corpo che faceva impazzire…

enrico

Mami!

madre

Tutte le ragazze… bene, del quartiere.

enrico

Bella donna, eh!

Scommetto che ci faresti un pensierino so­pra? Anche per ricavarci un pasto, se mai ti fosse possibile. Eh già! È una donna fatta così!… Era orgogliosa di avere fatturato un bel maschio!… Aggressivo!

L’aggressività l’ho avuta da mia madre e “le plaisir pour les femmes” … beh, può darsi da qualche antenato.

Una volta stetti per quasi tutta una giornata a gambe incrociate a sognare all’amore! … Abbassa.

Viene qui quasi tutti i giorni con un vestito nuovo, con la speranza che qualcuno la guardi.

Terra! Terra! Terraaa!

terra!

Il quartiere più ambiguo dell’universo.

Quando arrivo sono come un cencio, e mi sanguina il cuore.

Abitavo in quel viale dove le ville sono nascoste dalla folta vegetazione ed ho un fratello con un complesso lercio-candido

Una specie di uccello che non sa cinguettare, beneee!

beneee!

Il suono della chitarra viene dalla villa accanto all’ex Ufficiale giudiziario poi ban­chiere. Non fateci caso, è un uomo viscido come una serpe! Sccc, sccc, sccc…

Appena la nobildonna, sua madre, ha finito la recita del Rosario… le stanze si riempiono di romantico disordine.

Adesso come adesso mi inquieta questo fat­to.

Le femmine si scoprono le loro nudità mitologiche e i maschi si accendono nel loro gioco libertino…

Qualcuno vomita in latrina.

va

Una cosa è certa, che se l’infermiera non si fosse lasciata affascinare dalla bellezza virile del curato, le cose per me sarebbero andate diversamente.

Ebbi la peggior condanna che un essere, a conoscenza della sua nuova condizione, pos­sa avere; quella di ritornare sulla terra. Non crediate che sia cosa piacevole, una vol­ta che si è potuto svincolarsi dagli intrighi del mon­do! È una punizione che scotta. Ter-ri-bil-men-te! Qui sono presentabile… ma se an­dare in cimitero, via portacenere 18… Che disastro dentro al cassone! Che poltiglia per divenire quell’incastro di ossa anonime!

Fra poco il macchinista metterà un piede in fallo. Cadrà. Sarà un banale incidente.

Io adesso posso vedere tutti gli uomini muo­versi come minime sagome aperte, che si possono captare i loro impulsi già dalla ger­mi­nazione.

Guardate quel gruppo nuziale.

Lo sposo è così lascivo che perde la bava e la sposa ha la faccia di chi ha appena rice­vuto il trattamento di una maschera di bel­lezza alla chiara d’uovo.

giorgio

Merda!

enrico

Ti sei riconosciuto?

giorgio

Spiritoso!

enrico

Lo dici sul serio?

giorgio

M’ero illuso stasera di stare tranquillo… e invece…

enrico

Invece?

giorgio

Niente.

enrico

E… e… e… Qui dentro gatta ci cova!

giorgio

Vorrei vedere che qui dentro non ci fosse alcuna gatta che cova!

enrico

C’è allora?

giorgio

Prova a chiedertelo?

enrico

Miao!

e

giorgio

Miao!… Miao!… Miao!….

signora x

Miaooo!….

giorgio

Non crederà che io!…

signora x

E chi può dirlo?

giorgio

Una volta ho visto una gatta che piangeva dopo aver ingoiato […]

signora x

Erano lacrime vere?

giorgio

Come queste.

signora x

Io non vedo niente!

giorgio

E al corrente dei miei occhi?

signora x

Sono malati?

giorgio

E chi può fermare il fatto alla radice?

signora x

Potremmo dare una potatina ai rami.

giorgio

E crede che l’albero si raddrizzi?

signora x

Con quell’aria ben nutrita! E poi non mi piace perché parla in punta di piedi.

giorgio

Io non sono mai stato un mistico!

signora x

L’intimo sarà allora…

giorgio

Come la fragranza dell’incenso… lo sa si­gno­ra che lei ha la faccia di Santa Rita.

signora x

Monsignore non sorride mai, dicendomelo.

giorgio

Gli occhi dietro le lenti sono inespressivi.

signora x

Tutti gli uomini di governo portano le lenti.

giorgio

Ed hanno anche una macchina.

signora x

Preferibilmente nera.

giorgio

Il nostro curato cammina ancora con i piedi!…

signora x

Non è amico degli… sfruttatori!

giorgio

È una forma di onestà?

signora x

Lavare i piatti dopo il pranzo è una forma di onestà?

spettatore

Alzatevi.

curato

E Gesù disse: Beati i poveri di spirito, perché è di loro il regno dei cieli. Seduti.

Il Vangelo di oggi non ha bisogno di com­menti, anche perché il mio diletto gregge è ben pasciuto della parola di Dio. Passiamo quindi senz’altro all’argomento, che fece tan­to scalpore nella comunità dopo che az­zardai a dire, in uno dei miei sermoni, che un mezzo di locomozione “piccolo” mi farebbe comodo, anche per trasportare con più rapi­dità questo mio povero corpo stanco, da un posto all’altro della parrocchia ed esplicare con più serenità il mio compito sacerdotale.

Perché tanto schiamazzo, diletti fratelli? Per un piccolo ciclomotore? Gesù non si servì forse di un’asina per entrare in Gerusa­lem­me? E perché non una parola sulle ricche megere  che vengono seppellite in pompa ma­gna accompagnate anche dal suono della banda? E perché non una parola sugli in­dustriali che mettono insieme una fortuna sfruttando il più delle volte gli operai? E perché non una parola sulle nozze del fab­bricante dei dadi da brodo celebrato da sua Eccellenza mentre quelle del figlio dello sco­pino dal cappellano?

Un piccolo mezzo di trasporto non è un in­sulto a Gesù, che volle nascere povero in una grotta tra un bue e un asino. E con ciò, non è che io invidi i miei confratelli di città, che posseggono quasi tutti una macchina, anche se di dimensioni un tantino esagerate per essere dei semplici cappellani. E non vorrei che sua Eccellenza, essendo un principe del­la Chiesa, prendesse alla lettera il Vangelo, istallando nel suo studio un bue, per supplire in povertà al riscaldamento dei molti radia­tori. Vivendo oggi in un mondo di sciocchi c’è sempre pericolo di cadere nella critica, il più delle volte priva di originalità. Si dice bravo ad un pittore neo-impres­sioni­sta, che dipinge un quadro con una aragosta seduta accanto ad una macchina da scrivere e lo intitola: gambe di fanciulle che scendono dal taxi, e si grida corna per l’avanzato desiderio di un ciclomotore per trasporto pastorale. Ho finito.

signora x

Io non ho mai detto… niente!

giorgio

È una donna eccezionale!

signora x

O non mi prenda per una monaca, sa! Credo che morirò senza mai essere diventata una monaca.

giorgio

Monaca, monaca?

signora x

O no, signore. Una pin-up del santo pette­go­lez­zo.

giorgio

Sotto le apparenze di virtù c’è sempre la voglia di dissacrare l’intimo altrui!

Giuro che domani mi troverete pieno di birra.

Gli uomini sono bugiardi, Enrico! Anche quelli che ami…

carlo

La luna è una finestra nel cielo.

robi

Da dove le anime guardano giù…

gek

E si vedono prolungate dagli uomini.

tata’

Che hanno sempre la testa all’ingiù.

carlo

Suvvia Enrico non comportarti a quel modo! È vero che il cavalier Popi ha delle maniere strane, ma non è tanto equivoco da chia­marlo “lei”, come fai sempre tu.

E poi, e poi, è un grosso industriale e devi portargli rispetto.

Vuoi dell’altro tè, cara?

robi

No, grazie. Va bene così.

carlo

Sua figlia poi è così graziosa! Ha un  certo non so che quando ti guarda negli occhi! Domani Enrico ti porterò dal dottore.

Da un po’ di tempo a questa parte ha sempre dei dolori allo stomaco.

gek

Prendo dei pasticcini?

carlo

E me lo chiedi, cara!

tata’

Fa un caldo d’inferno, oggi!

gek

Uh, non me lo dire, non me lo dire, sono tutta un bagno di sudore.

Prendo ancora un pasticcino.

tata’

Sai che ti sta veramente bene quel pizzo. È un fru-fru… che ti ringiovanisce.

carlo

E va bene caro, esci pure. Mi raccomando di ritornare presto. E copriti bene.

robi

È veramente un bel maschione.

carlo

Tu lo vedessi in bagno! Sembra un Adone! Ha una corporatura… ci cascherebbe persino la donna più prevenuta sugli uomini. Per fortuna è un ragazzo pieno di buon senso.

tata’

Hai visto il marito di Gianna. Non capisco ancora come faccia a sopportare quell’oca di amante.

gek

È una ballerina, cara!

robi

Io non ci trovo niente di eccezionale.

tata’

Sporge!

gek

Lo sanno tutti!

carlo

È incretinita da quando è innamorata.

robi

La vedessi passeggiare lungo il corso, è così sofisticata che dà la nausea. La volete sapere un’altra cosa? Non vorrei creare del pette­go­lez­zo.

tata’

Non vorrai mettere in dubbio la nostra segre­tezza.

robi

E chi pensa mai a questo…

carlo

Allora?

robi

Sembra che anche Gianna abbia qualcuno che…

coro

Oh, no!

tata’

Il figlio più giovane del commendator Prati.

robi

Allora lo sapevi!

tata’

La vedo sempre sostare al caffè di fronte al suo palazzo.

gek

È per questo che si veste da hippy… un goccetto di tè, cara?

robi

E se rimanesse incinta?

carlo

Ma che vai pensando mai…

tata’

Con tutti i mezzi anticoncezionali che ci sono oggi…

gek

Ho visto la pubblicità di un ultimo ritrovato.

robi

Com’è?

gek

Una specie di…

giorgio

Sei tu Enrico?

enrico

Erano proprio i miei amici…[…] con tua madre. Signora Alice!

giorgio

Che cosa vuoi fare?

signora x

Conosce il mio nome?

enrico

Canti!

signora x

E perché?

giorgio

Che cosa vuoi fare adesso?

enrico

 Canti!

giorgio

È una donna semplice… lasciala stare.

signora x

Non subito.

enrico

I preliminari rendono eccitante l’attesa.

giorgio

Che vuoi dire? Finiscila!

signora x

Lei è bello!

enrico

Quella è voglia, Alice!

giorgio

Basta Enrico, incominci a rompermi…

enrico

Giorgio!

vorrei baciare i tuoi capelli neri

le labbra tue e gli occhioni tuoi sinceri

vorrei averti tra le mie braccia

e nel mio cuor sentirti dentro in me

giorgio

Sissignore, a rompermi le scatole

signora x

Funziona! Funziona!

enrico

Sei più suscettibile dell’impresario di pompe funebri.

giorgio

Ti assicuro che ero lì, lì per essere schietto.

enrico

Le mie ragioni non sono semplici come tu credi.

signora x

Venga, venga a vedere la mia collezione di ceramiche.

giorgio

Quel tuo impresario di pompe funebri ti ha impacchettata così bene che sembravi un souvenir pronto per i beati dell’aldilà.

enrico

Si è addolorato richiudendomi nel cassone! Era pieno di amarezza rabbiosa

signora x

Voglio fare il trucco della gatta.

giorgio

È il primo busto.

la gente si professa recitando

giorgio

Una di queste sere cenerò con i tuoi.

enrico

Sei anche tu, così.

giorgio

No.

enrico

Porti una maschera.

giorgio

No.

luisa

Giorgio!

giorgio

Luisa! Luisa, mia cara, … tremi tutta!

 luisa

Non è niente, caro!

giorgio

Sei bella, Luisa!

luisa

Sei tutto sudato. Mettiti a sedere.

giorgio

Non parlare tesoro! È tutto come un sogno…

luisa

Ti amo!

giorgio

Perché me lo dici?

luisa

Io ti amo vermente, Giorgio!

giorgio

Anch’io!

luisa

E se mio marito…

giorgio

Taci… non dire più niente.

Ti amo… ti amo… ti amo, Luisa!

Vuoi proprio scoprirmi?

d

enrico

Sei tetro.

giorgio

Sputo secco.

enrico

Sei ambiguo.

giorgio

Non importa.

enrico

Gli altri ti credono…

giorgio

Non me ne importa proprio un bel niente… e non farmi l’angelo custode adesso!

enrico

Il tempo per riempire i bagagli è sempre poco.

giorgio

E i tuoi com’erano?

enrico

Vuoti.

giorgio

Ti sei proprio messo in testa di gonfiare gli uomini pelle e ossa!

enrico

Scrutando quel tuo viso stupido, mi con­vin­co sempre più che non hai capito un bel niente.

giorgio

E tu cosa avevi capito? Che guazzavi tra le puttane, tra l’angoscia degli invertiti, nella ruffianeria dei disonesti e avevi il coraggio di tenere le mani congiunte perché gli altri non scoprissero il gioco. L’universo dovreb­be seppellirci tutti e forse da quel crogiolo di vermi, che si divorano l’un l’altro, l’ultimo che rimane potrebbe essere il puro.

enrico

Dovresti tapparti la bocca.

giorgio

Quella mattina che andai a visitare la sua tomba non ho mai guardato la sua fotografia. Mi sarebbe stato stomachevole il suo sorriso di angelo. Preferii distrarmi immaginando sua madre intenta a confidarmi certi segreti come quello della tal dei tali rimasta incinta e tutt’altro che certa della paternità del nasci­turo.

enrico

Sei molto in forma con la dialettica.

giorgio

Veder poi la tomba piena di fiori di carta crespo, colorati, mi venne da ridere.

enrico

Avresti dovuto fare uno sforzo di intelli­gen­za e metterti a piangere.

giorgio

Io guarda, personalmente ci avrei messo dei coriandoli e qualche stella filante, e avrei infilato nel loculo, ogni giorno, un quotidia­no per tenerti informato della crisi di gover­no e dell’arrivo del giorno del giudizio uni­ver­sale.

signorina marta

Certe espressioni se le tenga pure in tasca, giovanotto!

giorgio

Non si impressioni. Facciamo sempre carne­vale dappertutto.

signorina marta

Gente come lei.

giorgio

Certo non siamo i giovanotti che aspettano la ragazza in organdis rosa.

signorina marta

Quelli fanno le cose per bene.

giorgio

Proprio lei me lo viene a dire, che fa la sua fortuna sui morituri benestanti!

signorina marta

La mia è una missione!

giorgio

Ben retribuita, perché la sua coscienza sta sotto il culo.

signora x

Ma che succede?

giorgio

Niente di strano, signora mia… venga, ven­ga, venga avanti. Tanto ci stiamo tutti andan­do dentro la luce! Ci stiamo levando la patina dal volto!

signorina marta

Ha provato a togliersi la sua?

giorgio

Me la sta già togliendo lui.

signorina marta

E allora non faccia tanto il gallo.

giorgio

Si è alzata male, stamattina?

signorina marta

Se ha i postumi neurotici della sbornia, se ne vada a casa.

giorgio

Adesso guarda, dovremmo inginocchiarci davanti, da quanto è pura…

signora x

Giovanotto, lei…

giorgio

Ma non ha capito ancora quant’è bugiarda e inebetita!

signorina marta

Moderi il linguaggio, sa! Non faccia tanto lo sbruffone, perché io la denuncio. C’è un sacco di persone che possono testimoniare.

giorgio

Per l’amor del cielo, non commetta l’atto im­puro! Lei è stata la causa del suo tormen­to…

signorina marta

Non è verooo!

enrico

Marta, il curato… Marta, il curato…

signorina marta

Sono un’infermiera. Quando i signori Patrini mi mandarono a chiamare, per assistere il fi­glio nella malattia, vidi subito che non c’era niente da fare.

Lui, Enrico, non se lo immaginava, ma nei suoi occhi c’era lo stesso sgomento di una bestia che viene portata al macello.

La morte gli si era attaccata addosso come i pi­docchi. Finiscono sempre così gli immora­li!

signora x

Non è possibile!

signorina marta

La sua stanza era piena di cosi nudi dipinti… appesi alle pareti. Spesso, nel delirio, vedeva emergere dall’erba … ragazze nude, che gli tendevano le braccia. Il giorno che venne il curato per somministrargli l’estrema unzio­ne, ebbi l’accortezza di ammonticchiare tutte quelle tele in un angolo, alla rovescia.

enrico

Gli avrei dipinto quel suo naso di alabastro d’un intenso coloro viola e le avrei suggerito di tenersi pulite certe zone, che offendevano realmente un naso civile. Pregava in con­tinuazione. Non crediate che fosse per la mia guarigione, tutt’altro!

giorgio

Gli ultimi giorni, che non poteva quasi più muoversi, quando si lamentava per orinare, lei, la caritatevole, lo scopriva in malo modo, mettendo a dura prova la sua onestà con la subdola disponibilità di donna integra.

enrico

Quando il curato entrò nella stanza…

cinque

persone

O che bello il mio curato

 Trallallero, trallallero,

O che bello il mio curato

 Trallallero, trallerolà!

“L’acqua benedetta signorina”

signorina marta

Subito, signor curato!

giorgio

Dovette per forza premersi il testicolame per non vedersi addosso quel finto sguardo an­go­­sciato.

enrico

Vi giuro che fu un gesto puro per arrestare la mia disperazione.

signorina marta

Un po’ di tè, signor curato? Dei biscotti?

giorgio

Tutte le attenzioni erano per lui, specie quando …

signorina marta

Oh, signor curato! Ha tutto l’orlo della veste bagnato! Aspetti, glielo asciugo con un pan­no.

enrico

Lo fissava come fosse il messia uscito di fresco da una pagina del Vangelo. Nessuno dei due s’accorse quando presi la strada per l’al­dilà.

signorina marta

Dove sono?

giorgio

Non certo nella canonica parrocchiale!

signora x

Non si sente bene? Vuole un sorso di acqua di cedro?

signorina marta

No, no grazie! È passato.

signora x

Era così strana pocanzi. Ma prenda un sorso di acqua di cedro, le farà bene!

Prenda, e lei vada a prendere una sedia.

Ne tengo sempre una boccettina nella bor­setta. Non si sa mai! Pensi che una volta un ragazzaccio mi izzò contro un cane. Se lo immagina lei un cane che ti si pianta davanti abbaiando? Con due sorsate di acqua di cedro ho avuto persino la forza di dare due ombrellate in testa a quel monellaccio.

Però, scusi, ma lei è stato molto sgarbato con la signorina. Con il mio carattere gli avrei dato una borsettata in testa.

giorgio

Un gesto di forza!

signora x

Oh, non stia tanto a prendermi per il naso perchè mi sa che questa sera se la piglia sul serio una borsettata in testa!

Si sente bene? Mi prenda sottobraccio.

Ma quel suo amico è proprio un morto?

studente

Provi a toccarlo.

signora x

So da me quello che debbo fare.

signorina marta

La prego signora, scendiamo subito.

studente

Guardi che i morti non hanno tempo da perdere.

signora x

Stupido!

signorina marta

La prego scendiamo! Ho tanta paura.

signora x

Ma non capisco di che cosa!

studente

Una volta un illusionista ci fece vedere Gio­van­na d’Arco lungo Market Street, con una corona di carciofi in testa.

signora x

Si vergogni di sparlare a quel modo.

giorgio

Vuoi proprio cacciarti dentro ad una via di Brooklin tra merda e puttane?

studente

Purchè tu non inciampi nelle prime!

voce

Basta.

studente

Basta un corno, perdio! Non vorrete credere che quello là sia un morto per davvero? Quando uno è morto, è morto e non se ne parla più.

studentessa

È vero

studente

E lei chi è?

studentessa

Quella tal dei tali rimasta incinta.

giorgio

Betty.

studentessa

Se quello là è finzione, ci somiglia al mio delinquente come una goccia d’acqua.

giorgio

Betty.

studentessa

Con quella faccia d’angelo era facile creder­ci. Perfino sua madre ci cascava.

studente

Sapeva fare le cose per benino, il tuo angelo!

giorgio

Lascia perdere, Betty.

signora x

Ma lei la conosce’

studentessa

E anch’io ci sono cascata!

studente

Questo significa che faceva le cose per benino.

studentessa

Questo significa che tu sei un cretino!

signora x

Ben detto!

studente

Perché non hai fatto alcuna scenata appena l’hai veduto?

studentessa

Per farmi commiserare? Forse da te? O per saziare i curiosi?

A me basta che tutti sappiano che quello là è il padre del mio bambino.

signora x

Bel pasticcio avete combinato!

studente

Io?

signora x

Potevate avere un po’ di comprensione.

studente

È stata un’oca, ecco cosa è stata.

signora x

Voi uomini siete tutti uguali. Amore, tesoro, senza di te non posso stare, e poi, e poi… a volte mi viene una voglia matta di prenderne uno ed aprirgli la testa per vedere che cosa c’è dentro. Anche la buon’anima di mio marito… con le sue dolci parole mi fece fare otto figli! Con questo non è che lo voglia rimproverare… Ci volevamo bene.

signorina marta

Sa che le debbo dire signora? Che le ragazze di oggi hanno troppo in mente il sesso.

studente

Lei se lo mangerebbe!

signora x

Giovanotto!… Certe cose si tengono per sé…

studente

Ha ragione.

signora x

S’è mai guardato allo specchio? Ha una faccia da gelatina che consola.

studente

È la purezza che traspare persino dalla pelle.

signora x

È da un bel po’ che la sto osservando…

studente

Non mi dica che sono entrato nelle sue grazie!

Io le suonerò per lei la nona di Beethoven.

signora x

La sa suonare bene?

studente

Se queste dita non si irrigidiscono! Altri­menti mi metterò a ballare.

signora x

Non ho mai ballato con giovanotti così strani!

studente

Venga, signora, venga.

studente

Madame vous etes le sourire de me yeux!

luv

voce

Pagliacci !

studente

Non ci faccia caso! Ce ne sono a milioni di tipi come quello e tutti con gli stessi assurdi colori. Forza libellula!

signora x

E non mi chiami libellula!

studente

La mia ragazza fior di loto mi ruba il cuore nei momenti che faccio il bagno turco.

signora x

Non gli vuol proprio bene, allora!

studente

Se dessi bada a tutte le sue moine finirei per essere curato fino alle midolla!

signora x

Però si regge ancora in piedi!

studente

Ho i garretti forti.

Occhi azzurri! Morbidezza della pelle, capelli biondi, morbidi, movimenti dolci

([1])Non farlo Gianni anche se ti vengono i crampi allo stomaco

Per forza nonnina mia, dobbiamo tenerci stretti al pomo di Adamo… e voi lo sapete bene quant’è fatica.

signora x

Sei come il fumo che fluttua sugli altari

Oh no, tu mi spogli. Mi vergogno, tutti abbiamo cicatrici, io sono piena di cicatrici

studente

Chissà come questo pasticcio di false apparenze e di confusione mal distribuita funziona!

Dammele, dammele

signora x

Non vi capisco!

Lasciami in pace! Non guardarmi! Ti senti male

studente

Plan, plan plan, plan plan plana….

Nonnina, puoi prestarmi dei soldi, non resisto fino a domani.

Angeli, angeli … angeli butterati che scendono sulla terra.

signora x

Giovanotto! Giovanotto, si spieghi più chiaro!

studente

Scriva, scriva anche questo, … Se ne vada, se ne vada, se ne vada!

Plan, plan plan, plan plan plana… Scriva, scriva anche questo, dammi, dammi… Se ne vada, se ne vada, se ne vada

studente

Io non sono così, Santa!

Voglio che tu sia sincera, Santa!

fanciulla

Fammi fare un giro in giostra!

studente

Non ce la faccio più!

fanciulla

Avevi detto che un giorno è un giorno, e basta.

studente

I nostri bambini non devono andare in giostra, Santa! Hanno paura della giostra.

fanciulla

Non siamo ancora sposati.

studente

Non voglio sposarmi. Ho paura, Santa!

fanciulla

Non hai più ragione di scappare.

studente

Ho paura Santa! E tu lo sai, questo!

fanciulla

Ricostruisci la vita.

studente

È difficile!

fanciulla

Prova.

studente

È un fallimento.

fanciulla

Ti ho tenuto fermo per tre notti, non posso più sopportare l’inferno che hai dentro.

studente

Uccidimi allora!

fanciulla

E che ne ricaveresti?

studente

Non ci saranno bambini con la mia stessa faccia.

fanciulla

Sta zitto!

studente

Sono un dro…

fanciulla

Zitto! Sta zitto. Non dir niente! E io cercavo il rossetto nelle tue camicie.

studente

Era mia madre che mi baciava.

signorina marta

Ma non è il figlio del…

giorgio

Volete sapere come avvenne l’incontro con il mio amico morto?

voce

Si porti sul palcoscenico, così la possiamo sentire bene.

giorgio

Erano le una e mezzo del mattino. Prima di coricarmi, mi mettevo alla finestra aspet­tan­do che sbucasse, da in fondo al viale, il solito bastardo. Ossessionato com’ero dalla morte di lui, mi faceva compagnia. Quella notte non lo vidi. Mi ero messo a mangiare robaccia in scatola per uscire dal caos delle mie fantasticherie. Riguardando fuori dalla finestra, vidi Enrico che mi faceva cenno di scendere, come per un affare che lo riguar­dasse. Dopo la sua morte avevo serbato un dolore personale e nient’altro che potesse richiamare la sua presenza o peggio concre­tizzarla. Se veniva per mettere fine alle mie fantasticherie della notte, poteva farlo senza mettermi davanti alla mostruosa necessità di parlare con il suo spirito. Quando rientrai dalla finestra, stava già dietro la scrivania, con le mani infilate tra le gambe, in una proiezione idealizzata di se stesso.

signorina marta

E che cosa gli ha detto?

giorgio

Che gli uccelli sono squallidi quando non sanno cinguettare bene.

signorina marta

Una frase con senso nascosto, suppongo.

giorgio

Forse alludeva alla sua vita… alla nostra… non so!

signora x

Di che cosa è morto?

giorgio

Che importanza ha la malattia! Una cosa è certa, che lo curò fino alle ossa. Quando lo vidi dentro la cassa con le mani legate dalla corona, mi fece un tantino da ridere, perché tra le mani di Enrico avrei visto più volentieri uno slippino di pizzo nero.

signora x

E perchè uno slippino?

signorina marta

Era un perfetto don Giovanni…

giorgio

Ma sapeva mascherare bene!

Avete mai pensato che tra le mani di qualche morto ci starebbe bene una pistola?

Che c’è adesso?

enrico

Sono rimasto sempre qui.

giorgio

Lo immaginavo.

enrico

Com’è mio fratello?

giorgio

Lo sai.

enrico

Voglio saperlo da te.

giorgio

Si sposa.

enrico

Con quella?

giorgio

Con quella

enrico

Gli hai parlato?

giorgio

È più testardo di un mulo

enrico

Metterà a repentaglio la sua vita.

giorgio

E con questo? Ti prego Enrico, non mostrarmi più la realtà.

enrico

Ne ho abbastanza di me!

giorgio

Non toccarmi.

(donna)

enrico

Cerca di capire

(fratello)

giorgio

Sei agitato.

(donna)

enrico

Se tu cara…

(fratello)

giorgio

Qui dentro si soffoca. Apriamo un po’ le finestre.

(donna)

enrico

Non adesso… aspetta

(fratello)

giorgio

Mollami!

(donna)

enrico

Cerca di capire … io… io

(fratello)

giorgio

Vado a prenderti una birra

(donna)

enrico

L’ha voluta a tutti i costi.

giorgio

Si sposa allora?

enrico

Qui sono già due anni.

giorgio

(risata)

(donna)

enrico

Dammi un figlio!

(fratello)

giorgio

(risata)

(donna)

enrico

Gli ha sempre mentito. Finirà in un manicomio, alcolizzato.

giorgio

Chi pensa mai … alle mistificate forme della vita.

(pensoso)

Oggi…

fanciulla

È festa!

(gridando)

gek

C’è un sole che scotta!

tata’

Festeggiamo la fine della guerra disastrosa!

robi

Evviva gli eroi!

carlo

Ci sono bandiere dappertutto!

fanciulla

Sta passando il corteo con il Sindaco in testa!

carlo

Ricordiamo le giovani vite sacrificatesi per la liberazione!

giorgio

Ma il vice-sindaco pensa all’anatra arrosto che sua moglie sfornerà a mezzogiorno.

coro

E la banda suona.

giorgio

Il vigile porcheggia per la tortura all’ombe­li­co con l’asta della bandiera…

coro

E la banda suona.

giorgio

Il segretario guarda le ragazze con il prurito al mento.

coro

E la banda suona.

giorgio

La direttrice della scuola pensa alla visita dell’ispettore.

coro

E la banda suona.

giorgio

Gli studenti del liceo pensano all’uccello che cinguetterà al pomeriggio.

coro

E la banda suona.

giorgio

Il curato si guarda le fibbie luccicanti e le bardature rosse.

coro

E la banda suona.

giorgio

Le mogli delle autorità si invidiano il vestito nuovo.

coro

E la banda suona.

giorgio

Il sindaco pensa alla francesina con la rossa minigonna.

coro

E la banda suona.

giorgio

Basta! Non voglio vedere più niente!

enrico

La vostra vita è comune dal principio alla fine.

giorgio

A volte mi viene il desiderio di chiudermi dentro ad una chiesa, ma ho paura di scoprire il trucco della vecchia, che si aggancia ai grani della corona nel tenero imbroglio di impietosire la Vergine.

enrico

E non direte cose che a qualcuno dispiacerà, non direte mai per intero la verità.

giorgio

Ma ci sarà qualche cosa di puro?

enrico

La rana, il cavallo, la pecora, il verme, il leo­ne, la scimmia, il coccodrillo, ma noi continuiamo a mentire. Non  vogliamo il rapporto felice con la vita anche quando…

giorgio

È da mesi che mi tormenti.

enrico

Ti faccio paura?

giorgio

Non capisco.

enrico

La strada ferrata è lunga… ma non possono percorrerla due treni assieme, Giorgio! È questo che non capiscono gli uomini.

giorgio

Vai via!

enrico

Sarebbe una liberazione, ma…

giorgio

Ritorna nel tuo cassone, ti prego, ritorna nel tuo cassone.

C’è l’uomo che va in macchina,

C’è l’uomo che va a piedi,

C’è l’uomo di governo,

C’è l’uomo di potere

C'è un tempo per soffrire,

        C'è un tempo per godere,…

io… credevo che tu… ma forse … che so!  hai portato il mangiadischi?

Forse…  il mangiadischi dice cose vere.

giovane

Dice cose vere.

giorgio

Ascoltiamolo. Tu hai detto che mi capivi!

giovane

Ti ascoltavo.

giorgio

È vero. Mi ascoltavi, poi.

giovane

Si guardava la gente.

giorgio

Si guardava la gente.

giovane

Non si conosceva il loro volto, eppure abbiamo parlato per giorni e giorni.

giorgio

C’era indifferenza. Vorrei riconoscermi nella capacità di amare.

giovane

È difficile, lo so.

giorgio

Bisognerebbe rivoltarsi contro tante menzogne.

giovane

Bisogna essere più forti, … più nuovi.

giorgio

Una rivoluzione non basta a rifare il senso della vita!

giovane

Non basta.

giorgio

Un indigeno mi ha messo in imbarazzo.

giovane

Quale?

giorgio

Di saper amare più di me.

giovane

Ascolta!

giorgio

Che c’è?

giovane

C’è silenzio.

giorgio

Gli uomini dormono?

giovane

No.

giorgio

Allora?

giovane

Ascoltano.

giorgio

E non dicono niente?

giovane

Hanno paura

giorgio

Di che?

giovane

Di modificare le loro azioni.

giorgio

Anch’io ho paura.

giovane

Lo so.

giorgio

Come si chiama?

giovane

Elisa.

giorgio

È bella?

giovane

È bella. Hai visto i suoi occhi?

giorgio

No.

giovane

Guardala.

giorgio

No.

giovane

E perché?

giorgio

Non posso.

giovane

Provaci.

giorgio

E come faccio?

giovane

Guardala. È bella?

la

giorgio

Forse non c’è più niente da fare.

giovane

Ascoltami.

giorgio

Dimmi.

giovane

Ho capito.

giorgio

Fino in fondo.

giovane

Fino in  fondo

giorgio

E allora?

giovane

Guarda! Lei piange.

giorgio

E perché?

giovane

Vuol bene a tutti. Ciao!

guardiano

Signori, sono le undici. Si chiude la sala.

fine




[1] - Testo di un’altra versione della stessa opera. Dei drammi di Curio esistono più versioni, una diversa dall’altra.