La scatola di latta

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Ambientazione intorno agli anni 40, in una modesta cucina di un appartamento sito in un quartiere popolare

La Scatola di Latta

Commedia in due atti di Emanuele Canzano  e  Gaetano Orfeo

(versione in Napoletano)

Posizione S.I.A.E.  n�‹206652

Contatti:

Emanuele - 339 170 06 17                              Nino – 333 865 93 02

e.canzano@fastwebnet.it                                     ninorfeo@inwind.it

Personaggi e loro caratteristiche

10 Attori - 1 Comparsa (6 Donne – 5 Uomini) / DURATA: 1h 40m

MARGHERITA: donna sui 40 anni con un carattere mite ma complesso che non si manifesta con evidenza agli altri e si cela persino in ambito familiare. 

È sempre il fulcro delle azioni e polarizza su di sé l�fattenzione di tutti: sia in senso positivo che negativo (e per quest�fultimo aspetto vive un gran conflitto psicologico con sé stessa).

PEPPINO: uomo di 40 anni con un carattere semplice ed idealista.

Vive per la musica: unico suo sogno nel cassetto che prende vita (quanto basta per dargli un minimo di soddisfazione) con la partecipazione al Festival della Canzone Napoletana di Piedigrotta con una sua canzone  (ma sarà soffocato poi dagli eventi).

Questi ultimi, fautori della sua sofferenza, lo travolgono portandolo ad uno stato confusionale e, come tutti gli idealisti, sarà sconfitto dalla razionalità degli altri uomini.

Le sue musiche fanno da tappeto nella sigla e sono parte attiva nella commedia.

MARIA: la loro figlia, ha più di vent�fanni ed è una ragazza con un carattere dolce e sensibile. È la confidente della mamma ed è una figlia esemplare.

CICCILLO: zio di Peppino, sui 60 anni, ha un carattere allegro e gioviale; anch�fegli idealista ed accomunato col nipote dalla stessa passione per la musica.

SALVATORE: il loro figlio, quasi ventenne, ha un carattere intraprendente, testardo e molto influenzabile come tutti i ragazzi di quest�fetà. Gioia e dolori per i genitori.

SOFIA: conoscente del palazzo, circa 30 anni, ha un carattere molto espansivo ed istintivo. Vicina agli eventi, anche per la sua collaborazione pratica nel momento di massima necessità.

ROSA: vive da sempre nel palazzo, età sui 55 anni ed è la donna più vicina alla famiglia (conosce da molto tempo i componenti della stessa).

Ha un carattere cinico e perfido, insidia tutti con la sua cattiveria che si nasconde dietro l�fimmagine di donna perbenista ma bigotta.  Fa dell�fusura la sua ragione di vita e mezzo d�faiuto per raggiungere lo scopo prefissosi; uno scambio che per lei sarà anche motivo di vendetta.

RACHELE: ragazza madre e nipote di Rosa, anch�fessa sui 30 anni, carattere debole poiché completamente plagiata dalla zia che gli ha imposto una severa soluzione di vita in relazione alla sua condizione (ritenuta allora fin troppo amorale) che va ad associarsi, guarda caso, con il piano di vendetta che da anni Rosa stava tramando. 

DOTTORE: medico di famiglia, conosce e stima Peppino per l�famicizia che legava i rispettivi padri.

VAMMANA: ostetrica molto risoluta, pur breve che sia la sua apparizione.

Trama

La commedia è ambientata nel 1948 e si svolge alla fine del mese di Giugno.

Peppino è il personaggio su cui si poggia la storia della famiglia. È un idealista, uomo molto vulnerabile che subisce gli eventi. Questi prima lo travolgono ed infine lo schiacciano: egli sarà costretto ad accettare un compromesso terribile, annientando suo malgrado sé stesso e la propria dignità.

Ha una forte passione per la musica e questa sfocia nel suo amore per le composizioni musicali di canzoni (a quel tempo si aspirava a concorrere alla gara del Festival di Napoli inserito nel contesto dell�fantica festa tradizionale di Piedigrotta).

Insieme con lui c�fè il personaggio di zio Ciccillo, una persona anziana allegra e gioviale che compone versi e che collabora alla stesura delle canzoni.

Anche la musica, l�funico spiraglio che ancora poteva dare un po�f di sollievo alla sua  esistenza, sarà inevitabilmente oscurato dagli eventi.

Margherita, moglie di Peppino, prossima al parto (a rischio perchè in tarda età) è una donna tranquilla e intelligente che si preoccupa della famiglia in modo intenso, tanto che in una scatola di latta ripone da sempre dei risparmi. È convinta che un giorno sarebbero potuti servire per evenienze straordinarie. Nasconde però il segreto della scatola a tutti i componenti della famiglia e lo rivela solo a sua figlia Maria, nel momento in cui si ammala gravemente, ma l�favverte di non usare assolutamente quei soldi per le sue cure e di conservarli per la crescita del piccolo, visto che la somma risparmiata è ingente.

Poi, quando la figlia aprirà la scatola, costretta dall�fesigenza di una ormai magra economia familiare, principalmente dovuta ai costosi medicinali acquistati per le cure della mamma, scoprirà delle lettere che Margherita si autoscriveva. Lettere in cui confidava a sé stessa la propria ansia per un tradimento di Peppino (a detta della Commara Rosa - tradimento che si rivelerà solo un�fingiuria) e la sua grande rassegnazione nell�faccettarlo in virtù di un amore troppo forte.

Da questi accadimenti si evince la complessità del suo carattere.

Ella intuisce chi potrà essere la donna che la sostituirà e con lei avrà un dialogo forte che però mai trapelerà dal suo stile nel corso della commedia (è qui che per la prima volta esce fuori l�faltra personalità di Margherita, quella del rapporto epistolare che lei intraprendeva con sé stessa) e a questa donna lascia il testamento morale nell�faffidargli una parte di sé: i propri figli - con l�fattenzione speciale per l�fultimogenito al quale poco lei potrà dare di sé - pienamente consapevole che ormai breve era il tempo che gli rimaneva da vivere.

La donna che andrà ad occupare il suo posto è Rachele, la nipote della commara Rosa. Quest�fultima, donna bigotta ed usuraia scaltra e cinica, che in maniera maniacale ed astuta riesce a manipolare quelli che la circondano a suo piacimento, trama un piano per riscattare il debito d�fusura che la famiglia gli doveva.  Approfittando della confusione del momento, che aveva disorientato Peppino, e con la parvenza di un gesto di solidarietà, lo convince ad accogliere la nipote in casa (dato che sua moglie era ammalata) col pretesto che la nipote avrebbe potuto dare un aiuto nell�fespletare le faccende domestiche, visto che Maria doveva occuparsi del piccolo ed assistere la mamma.  

Poi, dopo l�faddio di Margherita, �eonna Rosa riesce a portare a termine il suo astuto piano: svela a Peppino che Rachele - la nipote - ha un figlio e che lei l�faveva segregata in casa per diversi anni con la scusa di una malattia nervosa (essendo al tempo considerata deplorevole la condizione di ragazza madre)  e chiede in cambio del debito d'usura di farla sposare con lui (per far riconoscere col suo cognome anche la bambina di Rachele).

Con questo colpo la perfida Rosa riesce a vincere anche una sfida personale che ormai durava da più di vent�fanni; infatti, aveva tentato in passato di far sposare Peppino con sua sorella, mentre all�fepoca lui aveva scelto Margherita (in tutto questo tempo era rimasta dentro di lei una profonda sete di vendetta).

Ecco che la condizione di Rachele – e la morte di Margherita - diventano per lei un�foccasione ghiottissima per una duplice risoluzione.

Il tema della commedia pone l�fattenzione su come si possa essere carnefici  non solo  uccidendo fisicamente ma anche debilitando lentamente la parte psicologica delle proprie vittime; usando la razionalità del pensiero e delle azioni (in una visione materialistica assoluta della vita), estrapolando da sé stessi solo la cattiveria umana attraverso un egoismo incontrollato.

L�fazione si svolge in una modesta cucina: un tavolo con sedie, un cucinino laterale ed una piccola credenza  (su cui in alto è nascosta una scatola di latta).

La scena è composta di una comune centrale, che fa riferimento all�fingresso della casa, da una quinta di sinistra che fa riferimento alle stanze da letto e da una quinta di destra che fa riferimento alla camera dove è posto un pianoforte.

All�fapertura del sipario si ode una musica suonata al piano (che è la stessa della sigla) mentre Margherita è in scena vicino al cucinino intenta a togliere la macchinetta del caffè dal fornello e metterla nel recipiente a bagnomaria. Sul tavolo c�fè un cestino per cucito con dei calzini da rammendare.

Dà uno sguardo verso le quinte di destra e sinistra, per evitare di essere vista, poi posiziona una sedia vicino alla credenza, gli sale sopra e prende in alto la scatola di latta, la mette sul tavolo, la apre e pone dentro una lettera e dei soldi, poi frettolosamente la ripone, nascondendola bene.

PRIMO ATTO

(Va a sfumare il tema musicale d�fapertura)

                                                SCENA PRIMA

 MARGHERITA – (Siede al tavolo e con l�foccorrente per il cucito comincia

a rammendare).

SALVATORE-(Da sinistra)   Io vaco mammà�c

MARGHERITA- Salvatò siente�ctu dice che vuoi andare a lavorare?  

                           Io te dico c�f �fa me , nun me fa piacere ,va bè�c�c.  

                           pecchè nun voglio che potresti fra qualche tempo decidere  

                           di lasciare la scuola�cchist�fè �eo pensiero mio..

SALVATORE- Mammà ma io�c.

MARGHERITA-(Interrompendolo) Aspetta.. famme fernì �ee dicere�chai fatto

                          tutti quei progetti�cvulive addiventare nu prufessore �ee scola..

                          T�farricuorde o no quanno m�f �fo dicive cu chella contentezza?

SALVATORE- Si mammà m�f�fo ricordo�cma se cagna �c�fo tiempo te cagna

                        �ccagneno ll�famici, ll�finteressi pe cose, quello che tu credevi

                          ch�fera �ee na manera �ce poi �c�c�c.e poi scopri ch�fera tutt �e

                          n�fata cosa.

MARGHERITA- Allora m�faggia preoccupà ca pecchè staie cagnanne nun ce

                           vularraie cchiù bene comme primma ? Famme capì..

SALVATORE- Ma nonsignore�c�fo vì che capisce sempe �ena cosa pe n�fata�c

                         È proprio �eo cuntrario �cproprio pecchè me voglio sentì pure

                         io utile dint�fa famiglia, mo ca nun so�f cchiù nu guagliunciello

                         e cierti cose �ee capisco pure io�c

MARGHERITA- Ma che cosa Salvato�f�cio nun voglio assolutamente�cnuje,�fe

                        sacrifici che facciamo non te li abbiamo mai fatti pesare..anzi.

                         Vulimme sulo ca tu si cuntento �ee chello che faie..e saccio c�eo  

                         studio è na cosa c�f �fa te fa piacere.

                         Ci hai dato sempre soddisfazioni e sono sicura che ce ne

                         darai tante altre ancora cchiù importanti.

SALVATORE- No mammà �caggio deciso�csemmai ci posso pensare�c

MARGHERITA- E pienzace buono�cfiglio mio�cpienzace buono�c.nun ce dà

                            preoccupazioni.

SALVATORE- Ma che preoccupazioni mammà�ccomme se io po�f ghiesse

                          arrubà�cio voglio faticà onestamente.

MARGHERITA- Ma nunn�fè chesto..�fo fatto è ca si tu t�fattacc�fa�f lira nun �fa  

                          lassaraie tanto facilmente�cè overo ca te si fatto grousso e   

                          nun te putimmo da�f cchiù e chillu pucurillo ca te dammo, ma    

                          ma pe studià nun te facimme mancà mai niente�c.o no..?    

                          E tu sai chello che ce vò fra libri e cose varie�c

SALVATORE- Mammà pe chesto v�faggio sempe apprezzato, ma io �c

MARGHERITA-(Interrompendolo)Nuie c�fastrignimmo �ea cinghia ancora 

                           cchiù assaie,  ma lassa st�fidea�cnun da retta siente a me.

SALVATORE- Nun te preoccupà mammà �cmo�f avimma penzà sulo a

                        criatura c�f adda nascere�cce penzo �cgiuro ca ce penzo.

MARGHERITA- Si Salvatò�cma almeno l�favviamento tu te lo devi pigliare�c

                          Sinò che faie �c rimani tutt�f �ea vita a fa�f  �eo garzone �ee nu bar?

SALVATORE- Va buò�cdopo l�festate ne parlammo�c

MARGHERITA- Ah�chai ragione ca te si fatto gruosse e nun te pozzo cchiù

                            piglià ncoppe �fe cosce e darte tre o quattro sculacciate�c

SALVATORE-(Sorridendo) Io nun me ricordo ca me dive�c

MARGHERITA-  E overo è�c.. pecchè nun tenevo mai �eo curaggio �ee dartele  

                            overamente �cchelli là, erano carezze �enu poco cchiù forti..

SALVATORE- (Ridendo)Ah ah ah ah�ce mo�f me vulisse dà?

MARGHERITA- Si �c.mo�f t�f �ee desse overamente.

SALVATORE-(Scherzando con un risata) E pruovace ghiamme, io sto�f ccà,

                         acchiappame.

MARGHERITA- Uè�c.ma tiene genio �ee pazzià stammatina?

SALVATORE- Si�c�c. te voglio sfruculià.

MARGHERITA- Ma tu vide cu che bella capa s�fè aizato�c�c�c�c�c�c�c

SALVATORE-(Sorridendo) Eh�cMa papà s�fè scetato ambressa stammatina?

MARGHERITA- E tu ossaie�c�c�c.chillo tene �eo fatto d�f �ea piedigrotta e sta  

                          fernenno chella benedetta canzone�c

SALVATORE- Salutammello..io vaco sinò faccio tardi�cciao mammà (VIA).

MARGHERITA- �eA madonna t�faccumpagna.

                                                   SCENA SECONDA

PEPPINO – (Da destra sbadigliando)  Buon giorno Margherì.

MARGHERITA - Buon giorno Peppì �c. Ma a che ora ti sei svegliato stamatti

                             na  prima dell�falba?

PEPPINO - No�csolo due ore fa.

MARGHERITA - E io che ho detto�cPeppì mo�f sono le sette, due ore fa era

                             no le cinque..ee..a che ora te si venuto a cuccà ajere sera?

PEPPINO -  Alle due�c.

MARGHERITA – E ddoie? Quindi hai dormito tre ore..?

PEPPINO - Stammatina stammo danno �ee nummere.

MARGHERITA - Io voglio sapere perché non devi riposare e piglie �ea notte

                             po�f juorne.

PEPPINO- �eO ssaie che la notte pe mme è il momento di massima  

                    ispirazione   (Avvicinandosi per richiedere un consenso)

                    Margherì�c�cche ne pienze di questa nuova musichetta?

MARGHERITA – (Superficialmente) E�f bellella.

PEPPINO - Un lampo di ispirazione proprio na mezz�fora fa.

MARGHERITA -E speriamo che t�f ispira pure ad essere consapevole di avere                       

                             una moglie �c.che oltre alla  musica ci sto pure io per te.

 PEPPINO - Margherì ma tu non puoi vivere in questo modo assurdo�c. ma

                     che si gelosa pure d�f �ea musica?

 MARGHERITA - E va bene .. facimmo finta e niente�c però tu nun he capito

                              proprio niente.  Pare ca non te ne importa �ee me�c

Peppi �c�fa verità �ctu nun me guardi cchiù comme �ena vota.

PEPPINO - Ma che dice Margherì, forse pecchè stò stanco,forse perché nun

                  riesco a fernì chella benedetta canzone p�f �fa piedigrotta.

 MARGHERITA - A piedigrotta�c..ma nun dicere fessarie  Peppì�c

(Esasperando)Quanno scenne Sofia da coppa comme maie

                          staie sempe frisco e tuosto e sempre col sorriso sulle labbra

eh�ccomme maie?  Tanno nun staie stanco no?

PEPPINO - Margherì ma che staie dicenno ? Calmate nu poco�cpure pe�f sta

                    criatura �c ma che vai fantasticando dint�f �ea sta capa toia?

MARGHERITA - A fantasia eh.. uè e vedi che devi fare con i figli perché sono

                         pure i tuoi�c.visto ca fra poco ne arriva pure un altro�c�c..

                        Salvatore �eo vì, ha detto che  vuole lavorare, speranno ca nun

                        decide �ee nun studià cchiù�c.  Stamattina cominciava come

                        garzone in un bar a via De Pretis.

PEPPINO - Ma te l�fha spiegato pecchè ha pigliato sta decisione?

MARGHERITA - Gli ho parlato e non puoi immaginare per quanto tempo,ma

                           niente ..e gliel�fho detto pure : Salvatò almeno l�favviamento

                           te lo devi prendere, altrimenti non farai mai strada dint�f �ea  

                           fatica,ma isso niente..cchiù tuosto d�f �fo piperno.         

PEPPINO - Certo che capatosta ca tene chillo, vo�f sentì solo �ea ragione soia.

                    Comunque la scuola è finita adesso, ed è stato pure promosso�c

                    Sarà una decisione momentanea�c..

                    Ma stasera ce parlo io nun te ne ncarricà�c�c.  

                    E Maria non si è alzata ancora?

MARGHERITA - Comme, si stava preparando�cquando  sente �eo fatto �ee

                            Salvatore rimarrà assaie male.. tu ossaie comm�fè  

                            sensibile chella guagliona �c

PEPPINO - E�f overo �cchell�f sta cosa l�fha pigliata in gran parte da me , 

                    se mi permetti, che oltre ad essere un elettricista dell�fazienda

                    tranviaria sono anche un compositore di musica.

MARGHERITA- Pienze sempe �ee canzone tu Peppì, nun cagne maie. Eppure

                           sai, hai ragione�cchill�f  �eo pallino tuoio è stato sempe  chisto

                          e io te capisco, tu avisse  voluto essere apertamente chillo ca

                          overamente sei dentro e fà  d�f �ea musica�cmo ce vò�c�c.lo  

                          strumento per sfamare la famiglia,  (risatina di conforto)  oi nì,

                          ch�f�fe canzone nun se campa. Guarda che fine ha fatto �eo ma

                          maestro Capurro...è morto in completa miseria�ce �eo maestro

                          Di Capua, che si dovette vendere il pianoforte per essere  

                          portato in ospedale�c..addò po�f, murette senza la croce di un

                          centesimo.

                          Eppure nzieme avevano scritto : �g �fO sole mio�h �c..
                          Peppì tu la musica la devi sempre scrivere , suonare, perchè

                          non c�fè cosa più bella, ma penza sempe ch�fè comme �enu

                          suonno�c.. �enu bellu suonno, ca fortunatamente puoi vivere

                          ad occhi aperti.

PEPPINO - Hai ragione Margherì�cdevo riconoscere che una tua virtù, è  

                   quella di saper dire sempre parole sagge, specie a me, povero  

                   sognatore che di  saggezza poco ne tene. 

                            (Esce a destra per risortire subito)

                                                     SCENA TERZA

 MARGHERITA- (Suona il campanello) Famme ire a vedè chi è�c..

(Si alza e va ad aprire) Vieni vieni Sofì�c..

SOFIA- (ENTRA)E�f permesso �c.scusate l�forario mattutino, chiedo troppo si

                me desseve �ena capa d�faglio?

MARGHERITA - No pe carità  (Rientra Peppino).

SOFIA - Caro don Peppino�c.

PEPPINO - Carissima Sofia�c. una voce così bella non poteva essere che la 

                    vostra.

SOFIA - Don Peppì ..vuie me facite fa rossa rossa �cca sta �ea mugliera vosta

(In tono scherzoso)�c. se po�f impressionà.

MARGHERITA - E io m�fimpressiono per così poco �c.

                           Sofì ca�f sta �ea capa d�faglio (Come per dire adesso vedi di

                           andartene).

SOFIA - Grazie Margherì sono in debito con voi  (Prima di andare)   Don

              Peppì ma chella musica ca state sunanno, è un ultima creatura

              vostra?

PEPPINO- (Fiero) Modestamente si e sto cercando di ultimarla perchè abbia

                 mo avuto l�fopportunità di presentarla per la piedigrotta di quest�fan

                 no al Festival e forse, chissà, putarra�f essere cantata da qualche

                 voce importante.

SOFIA- Fosse �eo cielo, sa che suddisfazione (Facendo il gesto dei soldi con

              le mani).

MARGHERITA  - Sofì ..�fa suddisfazione è sulo d�f �eo core ..no d�f �ea sacca

                              statte bbona�c

SOFIA - Buona giornata  (VIA).

MARGHERITA - (Rivolgendosi a Peppino) E po�f dice ca io tengo �ea fantasia

                             �encapa�c

PEPPINO - Margherì�c ma nun essere ridicola.  Io vado dentro vaco a vedè

                 se riesco a scrivere qualche altra parte di quella canzone�c Mi

                prendo un�faltra goccia di caffè, così me la sorseggio mentre suono.

MARGHERITA - Lo trovi caldo ancora �eo vì, l�fho messo a bagnomaria.

PEPPINO - Ah buono.. sembra fresco fatto�c.vado�c(VIA A DESTRA).

MARGHERITA - Vai vai �c. mi faccio quest�faltro poco di cucito�c

                          nun saccio quanta paia di calzini ce stanno da rammendare

                          guardate cà guardate�c(Osservando stupita i grossi fori nei

calzini con lazzi a soggetto)ma che camminano scaveze.

                                                     SCENA QUARTA

MARIA- (Da sinistra)Buon giorno mammà, comme ve sentite?

MARGHERITA- Meglio, grazie �c sulo nu poco �ea schiena�c

MARIA-  Ma Salvatore è sciso ambressa stammatina�c l�faggio �entiso.

MARGHERITA- Vuò sapè che ha fatto tuo fratello?

MARIA- C�fha fatto?

MARGHERITA- Ha deciso di mettersi a lavorare.

MARIA- E faticà �c ma è asciuto �ee capa ?

MARGHERITA- Stamattina è andato a prendere servizio come garzone in un  

                            bar, a via De Pretis.

MARIA- Ma ..così,all�fimprovviso�c

MARGHERITA- �e O ssaie tu?  Pure tuo padre si è tanto dispiaciuto e ha detto         

                             che stasera gli vuole parlare�c.può essere che si convince.

MARIA- E si nun se convince�c?

MARGHERITA- E si nun se convince�cla vita è sua e io più di dirgli che sta

                            commettendo uno sbaglio , più di invogliarlo a studiare di 

                            non fare fesserie, che posso fare �cchill�f ormai è quasi n�fom

                            mo pur�fisso�c..E�f vero che dopo quello che ha combinato la

                            guerra all�finizio è stato difficile  e stiamo ancora scontando

                           �ce tu sai cu quanta sacrifici �c.i debiti che abbiamo  e che

                           un�faltra entrata sarebbe stata utile�cma nun voglio ca Salva

                           tore se mette a faticà�cgliele abbiamo sempre tenute nascos

                           te queste cose..Salvatore è bravo nello studio e �eo fà cu pia

                           cere..perciò songo rimasta sbalordita �ee chistu cambiamento

                           suoio.

MARIA- Avite ragione mammà�csperammo ca nun fa fesserie..ah.. prima che 

              mi dimentico�c.qua sta il resto dei soldi del pane di ieri.

MARGHERITA- Vabbè piccirè�cma perché non ti prendi una bella tazza di

                           caffè? Guarda sta  la sopra caldo caldo, accussì non scendi

                           con lo stomaco vuoto.

MARIA- No�c�c grazie mammà,non ho voglia�c(Intristendosi vistosamente)

MARGHERITA- Marì ma che c�fè a mammà �cè da qualche giorno ca te veco

                            turbata �cè successo qualche cosa ?

MARIA- No �c niente ..le solite cose.

MARGHERITA- Dalla faccia non si direbbero le solite cose�c

MARIA- Dalla faccia�c?

MARGHERITA-  E, dalla faccia Marì�cricuordate: �gc�f �ea figlia muta �ea mamma

                            �ea �entende�h.

MARIA- (Scoppia in lacrime)  Mammà�c.me songo nnammurata�c

MARGHERITA- Ah?  E invece �ee ridere tu te miette a chiagnere figlia mia?

MARIA- Mammà �cio nun so�f sicura ca me vo�f bene sinceramente�c.

MARGHERITA- Marì�c.ma chi lo può dire�c.solo il tempo t�f �eo po�f fa�f sapè.

                           Adesso vivi questi momenti come ti sono dati dalla vita,

                           giorno per giorno�c.poi si vedrà.

MARIA-  Ma io nun c�f �ea faccio a resistere a chistu pensiero.

MARGHERITA- Figlia mia ,ma  tu si giovane e si pure fernesse st�fammore ca

                            nun l�fhe fatto manco accumincià, ne truvarraie n�fato�c

                            e sarrà ancora cchiù bello.

MARIA- No mammà�cio chisto l�faggio voluto cu tutt�f �ee forze meje e nun �eo vo

              glio perdere.

MARGHERITA- E nun �eo perdarraie�cma sappi ca qualsiasi cosa avessa  

                           succedere tu tiene sempe �ea mamma toia ca te conforta.

MARIA- Grazie mammà�cio vado se no faccio tardi..(Ripensandoci)�cMo me

              la prendo una tazza di caffè�c.

MARGHERITA-  Brava a Marì�c.

                                                   SCENA QUINTA

(Da destra entra Peppino canticchiando con una matita ed un foglio di musica in mano)

MARIA- Buon giorno papà.

PEPPINO- Ciao Marì, scusa �cstavo sovrapensiero.

MARIA- Io vado�c

PEPPINO- Marì�c.ma che hai fatto agli occhi?

MARIA- Ah�cagli occhi �cno �c..è�c.. un po�f di rafffreddore.

PEPPINO- Ma ieri sera stavi una bellezza.

MARGHERITA- E quella stanotte ha lasciato la finestra aperta perché sentiva

                            caldo �ce perciò mo sta raffreddata�c.Marì prima di andarte

                            ne tieni qualche calza da rammendare?

MARIA-No grazie ..l�fho fatto già io ieri sera..Buona giornata (Le dà un bacio )

             (VIA).

MARGHERITA- Statte accorta�c.

PEPPINO- Guardate chella sta �enguaiata�c.E zio ciccillo ca nun vene ancora..

MARGHERITA- Tu sai comm�fè  fatto�c.quello se si è  fermato a parlare con

                            qualcuno, è capace ca se po�f scurdà pure che ghiuorno è.

PEPPINO- Questo pure è vero�c..vado dentro (VIA A DESTRA).

                                                        SCENA SESTA

(Si ode la musica del piano che sta suonando Peppino da dentro)

MARGHERITA- (suona il campanello) Vado io Peppì�c.chisto sarrà zio

                            Ciccillo�c..l�faltro sognatore (esce per risortire subito).

PEPPINO- (Esce con un foglio di musica e matita in mano) Finalmente.

CICCILLO- (ENTRA)Uè Peppì ..aggia pazienza ..mi sono messo a parlare

                cu Rafele  �eo barbiere per dei numeri che dobbiamo giocare sabato.

PEPPINO- Zio Ciccì�cma oggi è martedì �c.fino a sabato ce sta�f tempo.

CICCILLO-No Peppì tu lo sai �c noi ci studiamo sopra i numeri �c.quella

                   è una scienza precisa�c

PEPPINO- Zio Ciccì,ma faciteme �eo favore�cma quale scienza�c.è solo una

                 combinazione di...fortuna (mimando appena il gesto con le mani).

CICCILLO- Ma quale fortuna Peppì, qua ci sta tutto �enu calcolo ca se fa.

PEPPINO- E che v�faggia dicere zio Ciccì, quanno pigliate penzate pure a 

                  nnuie (guarda Margherita per intesa) Zio Ciccì ma �eo terno cchiù

                 importante pe�f nnuie sapite qual�fè ? E�f che ho quasi ultimato chella

                 musica..dobbiamo solo aggiustare leggermente la metrica e penso

                 che possiamo farla sentire�ce se poi dobbiamo fare quelle modifi

                 che al testo che mi avevate detto le facciamo subito�cinsieme.

CICCILLO- Nun saie che piacere me fa Peppì, avevo paura ca nun ce la  

                   facevamo..e invece vedo che l�festro non ti è mancato neanche  

                   questa volta.

PEPPINO- Stavolta sono stimolato ancora cchiù assaie, visto ca se tratta d�f �ea

                 piedigrotta. Iamme , accomodiamoci dentro accussì v�f �ea faccio  

                 sentì.�cAh zio Ciccì, una tazzina di caffè?

CICCILLO- Grazie Peppì l�faccetto volentieri.

PEPPINO- Guardate site arrivato giusto in tempo�c�fna tazza a vvuie e n�fato

                    pucurillo pure a mme�c(guarda nella caffettiera)�c è finito.

MARGHERITA- Quella pure Maria straordinariamente s�fè pigliata �eo ccafè

                           stammatina.

CICCILLO- Ah �eo vì ..ce vuleva proprio�c

PEPPINO- Ah zio Ciccì vi devo fare sentire una musichetta fresca fresca che

                   ho composto stamattina presto quando mi sono svegliato�cnun

                   appena ho aperto gli occhi �c.TAAA�f�c

CICCILLO- (Sussultando) Mamma mia ch�fè stato �c!?

PEPPINO- Niente zio Ciccì dicevo tà�cper dire all�fintrasatta.

CICCILLO-  E comme te vene brutto figlio mio�cm�fhe fatto zumpà.

PEPPINO- Vi chiedo scusa zio Ciccillo, ma vi assicuro ch�fè allegra ,sfiziosa.

(A Margherita) Noi andiamo dentro�cM�fè asciuta accussì, TAA�f..

CICCILLO- E dalle�c.

PEPPINO- Aggiate pacienza zio Ciccì�call�fimprovviso ..ecco.

CICCILLO- Con permesso Margherì�c.andiamo ad elevare lo spirito�c

(Peppino e Ciccillo via a destra).

MARGHERITA- Prego zio Ciccì, ci vediamo più tardi�c.e vediamo se posso  

                           finire di fare questo poco di cucito�c.

                                                     SCENA SETTIMA

(Si ode di nuovo la musica del piano che proviene dalla stanza)   

                                         (CAMPANELLO)

MARGHERITA- Nun è ghiurnata�c.(va ad aprire e rientra insieme a Sofia).

SOFIA- Margherì siccome scendo, sono passata a vedè se vi serviva qualche

             cosa.

MARGHERITA- No grazie Sofia, grazie lo stesso �cquella ieri Maria ha

                           provveduto lei.

SOFIA- Ah �cva bene, certo cu stu calore ca sta facenno vi capisco..e già di

             prima mattina�cnun se riesce a fare niente. E nella vostra condizione,

             certamente non vi invidio proprio.

MARGHERITA- Hai ragione�cquello è un continuo bollore�cvedi�cguarda le

                            gambe�cme le sento due pezzi di legno.

SOFIA- Lassate passà chist�fati dduie mesi �eo vì e poi è fatto.

MARGHERITA- Ehh è fatto�cma ch�fè �ena pizza Sofia�cnun è fatto niente,

                            pecchè una volta ch�fè nato poi deve crescere, e ci vogliono

                            tutte le cure fino a quando addiventano gruosse�c

                            Ad ogni età Sofì�cad ogni età hanno bisogno dei genitori.

SOFIA- Margherì quanno parlate, io m�fincanto e nun ve nascondo ca pe�f chel

            la che site a vote�c.v�faggio invidiata...nel senso buono eh..si intende..

            L�favesse pututo avè pure io sti qualità�c�c

MARGHERITA- Eh�cSofia, ma queste qualità comm�f �ee chiamme tu �ee teneno

                         tutte quante�ccomme teneno quelle cattive�c.solo ca nisciuno

                         �ee vo mettere a purtata �ee ll�fato �ee bbone..ma facilmente invece

                         iesceno fore chelli cattive.

SOFIA- Over�fè  Margherì�cdicite bbuone�c. a vote me sento accussì confusa

              ca nun saccio �ea che parte avesse accumincià.

MARGHERITA- Sofia tu avisse accumincià prima di tutto a penzà nu poco

                         cchiù a te stessa �c.io non te l�fho mai chiesto per delicatezza,

                         ma nun he maie penzato �ee te �enzurà?

SOFIA- E comme si nun c�faggio mai penzato�c.figuratevi che io stavo quasi

             per sposarmi, �fna decina di anni fa�cero proprio �ena guagliuncella�c

             ingenua�cpoi m�faccurgetto ca isso facevo ammore cu nata mentre

             steva cu mme �cmentre mi prometteva eterno amore e pure �eo matri

            monio.  Margherita mia da quel momento avetto nu shoks �encapo  

           accussì forte,che io di uomini e matrimoni non ne ho voluto più sapere.

MARGHERITA- Uh �cguardate�ca volte si può pensare di una persona �ena

                           cosa e invece ovì�c.non bisogna mai giudicare a prima vista.

SOFIA-(Un po�f risentita) Ma pecchè Margherì ,comme m�faviveve giudicata?

MARGHERITA-Ma per carità Sofia tu sai quanto ti stimo�c�c.. è che non

                        conoscendo il motivo vero della tua zitellanza, allora nel cervel

                        lo si possono imbrogliare i pensieri�c. ed uno cade nell�ferrore.

SOFIA-(Scoppiando in una risata)Margherì, tenite �eo zucchero �eo posto d�f �ea

              vocca�c. non sapete il male cos�fè.

MARGHERITA- Sofia mia, tu esageri sempre nei miei confronti, ma io ti

                            devo dire che invidio in te �cin senso buono..la  grande

                            simpatia e l�falleria toia�ce ti assicuro che  non tiene eguali.

SOFIA- Si è overo , �eo fatto �ee chesta se non rido nun songh�fio�cnun me soso

             si nun me faccio primma �ena bella resata�caccussì, quanno sento �ena

             musica, nun resisto a ce cantà appriesso�cperciò me piace �ee sentì a

             don Peppino quanno sona�ce tutto chesto me serve p�faffruntà meglio

             �ea jurnata�ce pe�f suppurtà �ea solitudine..( si commuove).

MARGHERITA- Iamme Sofì e mo�f che faie, io voglio vedè �ena risata �cdevi

                            sapere che tu qua sei e sarai sempre la benvenuta e sola

                            non ti dovrai mai sentire.

SOFIA- Grazie Margherì,grazie assaie..adesso vado prima che si fa più tardi.

MARGHERITA- Sofia mi fai il piacere di rimanere la porta aperta? Accussì

                            passa nu poco d�faria�cfa �enu caldo ca nun se supporta.

SOFIA- Va bene Margherita  (VIA).

                                                SCENA OTTAVA             

MARGHERITA- (Si accorge che manca una spola di seta per il rammendo)

                           Famm�fire a vedè se ce stesse sta�f spuletta dentro �eo cummò

                           (Via a sinistra per risortire fra poco).

PEPPINO- (Entrando da destra con Ciccillo)  Riproviamo zio Ciccillo�c.

(cantando)�c.nun sapite lassanno �ea banchina�c..(canta tutta la

                   strofa).

CICCILLO- (Canta all�funisono a metà della strofa con Peppino).

PEPPINO- E mò �eo ritornello..(Cantando)Mare m�fhe purtato st�fammore lunta

                   no d�f �eo core e nun m�f �eo vuò dicere�c�c.

CICCILLO-(Canta anche il ritornello all�funisono con Peppino finoalla fine)

PEPPINO- E bravo a zio Ciccillo�cla musica l�favete già acchiappata�c.

CICCILLO- E comme ha acchiappato a me, speriamo c�facchiappa pure a chi

                    ce la deve pubblicare.

PEPPINO-Sono fiducioso zio Ciccì e grazie pure alla vostra bravura di poeta,

                  perché quando le parole sono belle e si sposano alla musica si

                  può raggiungere più facilmente il cuore.

CICCILLO- Speriamo bene�csperiamo.

                                               SCENA NONA

MARGHERITA- (Rientrando) Uè�cavete finito?

PEPPINO- Quasi�csiamo venuti a prendere una boccata d�faria�cfaceva �enu

                   caldo là dentro�c

MARGHERITA- Ma perché la finestra non la sapevate aprire?

CICCILLO- Ce l�fho detto pure io�cniente nun c�fè stato verso..non l�fha voluta

                    aprire�cha detto ..quello passa qualcuno del mestiere �csente�c

                    e se fruculeia �ea canzone.

MARGHERITA- Si esagerato Peppì�c

PEPPINO- Niente affatto non sono esagerato�csono realista..pecchè accussì

                   fanno sti piezz�f �ee calioti..e po�f diceno : �gguarda c�faggio scritto�h.

MARGHERITA- Guardate comme s�fappiccia pe na canzone�cè cchiù geluso

                            da musica soia ca d�f �ea mugliera.

PEPPINO- Devi sempre dare sfogo alla tua fantasia..è overo.

CICCILLO- A quanto vedo chi �ea na parte e chi �ea n�fata , �ee fantasia in questa

                    casa ce n�fè stà overo assaie.

PEPPINO-(Sorridendo)Dicite bene zio Ciccì�ciamme dint�f iamme..dobbiamo

                   ricopiare in bella tutte le bozze c�favimme fatto.

CICCILLO- Si andiamo�cah però Peppì arape nu poco �ea fenesta e fa�f passa�f

                   �enu poco d�faria�ctanto mò avimma scrivere sultanto�cnun ce  

                    ponno sentì.

PEPPINO- Va bene�c

CICCILLO- Margherì con permesso ..ci vediamo dopo (insieme a Peppino

                   VIA A DESTRA)

                                                SCENA DECIMA

MARGHERITA-Fate con comodo�c.e vediamo se possiamo fare lo spezziale.

SOFIA- (Da fuori) E�f permesso  (Entra) Ve so�f venuta a purtà �ea capa d�faglio

              ca m�faviveve prestato.

MARGHERITA- Ma era na capa d�faglio Sofia,non andavamo mica in miseria.

SOFIA- Era l�foccasione per sapere se avevate bisogno di una mano�c

MARGHERITA- Grazie Sofì�csei molto gentile.  

ROSA- (ENTRA) E�f permesso�caggio truvato �ea porta aperta e sono entrata.

MARGHERITA- (Molto servile) Prego cummà, avete fatto bene�c

ROSA- Uè Sofia�ce che ci fai qua?

SOFIA- Sono passata a vedè si le serveva quacchecosa.

ROSA- Ah brava (A Margherita) Comme ve sentite ?

MARGHERITA- Meglio grazie�csolo cu stu calore�c

SOFIA- Eh�cproprio di questo parlavamo�c.donna Rosa mia nun l�finvidio  

              proprio.

ROSA-  Hai ragione �cma tutto passa..tutto s�faggiusta.

SOFIA- Io vaco se no se fa troppo tardi�cbuona giornata�cah donna Rosa  

             ricurdateve �ee da nu bacio da parte mia a Rachele�c.l�faggio vista  

             l�faltro giorno da dentro alla finestra e ci siamo salutate�cma comme  

             se sente �c?�c.Oramai sono mesi ca nun scenne cchiù d�f �ea casa�c

ROSA- E comme adda stà�cdevi sapere �ena cosa ,ca pe�f malatie d�f �ea capa

             ci vuole più tempo per guarire�cnun te preoccupà t�f �ea saluto.

SOFIA- Non vi dimenticate�cbuona giornata (VIA).

ROSA- Statte bona�c

                                                SCENA UNDICESIMA

MARGHERITA- Ah..cummà qua sta il vestito con la fodera nuova e  la piega

                           fatta.

ROSA- Ah..grazie che t�faggia dà?

MARGHERITA-No..e che mi dovete dare�cbasta solo nu poco �ee riguardo pe�f

                          nnuie�c�c�c..po�f pagamento.

ROSA- Faccio il possibile, Margherì�ctu ossaie.

 MARGHERITA- E noi vi dobbiamo sempre ringraziare�c..cummà�cscusate�c

                            riguard�f �eo fatt�f �ee Peppino me purtate qualche altra notizia ?

ROSA- No, po�f mumento sta�f sott�fosservazione mia nun te ne ncarricà�c

             Tu lo sai che io te tengo informata�cmo�f devi solo ringraziare �eo Signo

             re che v�fha benediciuto cu Salvatore ch�fè ghiuto a faticà�c.accussì

             �ee cose andranno ancora meglio.

MARGHERITA- (Meravigliata e turbata) Salvatore �c?

ROSA- (Indifferente) Io vaco Margherì�cstatte bona.

MARGHERITA- Ma �callora vuie sapiveve..?

ROSA- Si Margherì�csono stata io a farlo truvà chistu posto �ee fatica�cè il bar

             dove lavora mio nipote �ce io conosco bene il proprietario.

             Quelli sono amici lo sai�ce parlanno ha pensato ca forse è meglio a

             faticà ca perdere �eo tiempo a studià.

MARGHERITA- Ma comme�cvuie nun m�favite avvertita �ee chesta decisione �ee

                           Salvatore�c? Pecchè�ccummà?

ROSA- Eh�cche sarrà�cchella mo �ea scola è fernuta..e po�f�cmo sarrà cchiù  

             facile puterme chiedere �ena fettina �ee carne o qualche uova fresca �ee  

             cchiù�eo mese�cvisto ca fra poco nasce �ea creatura�c.�fa provvidenza  

             Margherì�c�c. è stata �ea provvidenza�c�c�cbè io adesso vado �c�c.

             �c�c�c�c�c�c..sinò faccio tarde �e a messa   (VIA).

MARGHERITA- ...�fA provvidenza�c.ahhh�cguerra guerra ch�fhe cumbinato�c.

                          have ragione che avimme bisogno d�fessa dint�f a stu�f periodo

                          �c.e io che m�faggio fatto mettere chillo pollice dint�f a recchia

                          e nun riesco a credere ca nunn�fè overo�c.no...nun po�f essere

                          overo chell�fche m�fha ditto no�c�c�c.(Riflettendo pensierosa)

                          �c�c�c.. e si po�f è accussì?

(Prende una penna ed un foglio e scrive in maniera abbastanza

veloce come se avesse paura di dimenticare ciò che aveva pensato.  Intanto riprende la musica del piano ).

                                                   SCENA DODICESIMA

MARGHERITA- (Si alza, prende una sedia, la pone vicino alla credenza, ci

                           sale sopra con attenzione per non farsi sentire e prende la       

                           scatola di latta; rapidamente ci mette  il foglio che aveva

                           scritto ripiegandolo bene e ripone in fretta la scatola sulla

                           credenza. Nello scendere dopo aver accostato la sedia al

                           tavolo accusa delle fitte all�faddome ).

(Chiamando forte) Ahh�cahh�cPeppì�c.Peppì�c�c

PEPPINO-  (Entra seguito da Ciccillo)Margherì�cch�fè stato�c

MARGHERITA- Peppì penzo�c�cahhh�c�c�cpenzo che  ce simmo.

PEPPINO- Ma ce mancano ancora nu pare �ee mise�c.

MARGHERITA- E che ne sacc�fio�cPeppì..chiamma�fa vammana f �e ambressa.

PEPPINO- Zio Ciccì�ciate vuie pe�f piacere�c

MARGHERITA- Currite zio Ciccì�c..curriteee�c..

PEPPINO- Zio Ciccì date �ena voce pure a Sofia e dicitencello �ee avvertì a

                   Maria.

CICCILLO-  Si�csi�cnun te ne ncarricà (Esce correndo).

MARGHERITA- Ah Peppì�c.sperammo che f �e ambressa�c

PEPPINO- Nun te preoccupà Margherì�cquello poi zio Ciccillo è svelto,cerca

                   solo �ee sta�f tranquilla.

MARGHERITA-Ehh..tranquilla�cio me calmo solo quanno veco �ea vammana.

PEPPINO- Nun te agità, stai calma.

MARGHERITA-Sperammo che Maria nun tarda.

PEPPINO- Nun te ne ncarricà, chella sarrà nu fulmine.

CICCILLO- (Rientrando) Sta arrivanno�cfurtunatamente aggio �encuntrato  �ea

                   vammana sott�f �eo palazzo ch�fè currute �ee corze a casa a piglià �ea

                   borsa..ha ditto �ee mettere a bollere �enu pare �ee pentole d�facqua.

PEPPINO-Zio Ciccì stanno là dint�f �ea credenza�cno �ea sotta�ccchiù a destra�c

                   Aspettate vengh�fio.

MARGHERITA- (Dà un urlo)   Ahh�c..Peppì�c..Ahh�c.

PEPPINO- (Corre da Margherita con una pentola in mano) Margherì�c

CICCILLO- (Non accorgendosi che Peppino si era allontanato velocemente)

                    Peppì�cma addò staie? �eA caccavella �cdamme �ea caccavella�c

                        (Prende le pentole le riempie d�facqua e le mette sul fuoco).

MARGHERITA- Ahh�c�c.che ce vò pe�f venì�c

PEPPINO- Zio Ciccì..ma ce l�favete detto ch�fera �ena cosa urgente?


CICCILLO-Comme no�caltrimenti pecchè me faceva mettere l�facqua �encoppe

                   �eo fuoco�cpe�f menà �ea pasta?

                                                SCENA TREDICESIMA

VAMMANA- (Entra con fare deciso e risoluto) Buon giorno�c.iamme belle..

                     L�facqua è pronta?

CICCILLO- E�f quasi fatta..

VAMMANA- Pe�f piacere priparate nu tavulino a part�f �ee dinto pe�f ce mettere �ee

                     cose.

PEPPINO- Vado io  (Via a sinistra).

VAMMANA- Iamme Margherita iamme�c.fra poco è tutto finito.

MARGHERITA- Ahh �cmamma d�f �eo Carmine mia bella che dulore�c

VAMMANA-Iamme Margherì�cappuiateve a me chianu chianu che ghiammo 

                    a  part�f �ee dint�f.. forza.

MARGHERITA- (Si alza piano) Ahh�csi si �cc�f �ea faccio�c

PEPPINO- (Da sinistra) (Aiuta a portare Margherita dentro).

                   Appoggiate a me �ea chest�fata parte..viene chianu chianu.

CICCILLO- Iamm..è pronta pure l�facqua�covì sta�f vullenno.

VAMMANA-(Dall�fuscio) Purtatela �ea part�f �ee dint�f (Via a sinistra con Marghe      

                     rita e Peppino).

SCENA QUATTORDICESIMA

SOFIA- (Entra in fretta) Don Ciccillo�c.date a me �c..

CICCILLO- Uè Sofia �cbrava ovì�cio vicino �ee fornelli so�f proprio negato.

SOFIA- Don Ciccì�cpe�f fa�f vollere nu poco d�facqua?

CICCILLO- L�fhe avvisata a Maria?

SOFIA-Sta arrivanno �ee corza.

CICCILLO- Speriamo che va tutto bene�cso�f preoccupato pecchè dovevano

                     passare ancora nu par�f �ee mise pe�f parturì�c

SOFIA- State tranquillo..capita spesso�c.vaco dint�f (Entrando) Ecco l�facqua

(Via a sinistra).

MARGHERITA- (Da dentro) Mamma d�f �eo Carmineee�c.

CICCILLO- Guardate una come deve soffrire �c

MARIA- (Entra di corsa)  E�f arrivata �ea vammana �c?

CICCILLO- Uè Marì�csei stata nu lampo�cSofia m�fha ditto ca t�fha avvisata,

                    ma nun credevo che saresti venuta così presto..stanno dentro.

MARIA- Zio Ciccì ho avuto la fortuna di prendere il tram al volo�c.asinò stavo

              fresca.

CICCILLO- Menu male ca si arrivata �entiempo.

MARGHERITA- (Da dentro gridando)  Ahhh�c

MARIA- Vaco dint.

PEPPINO- (Da sinistra incontrandosi con Maria che entrava) Marì�c

MARIA- Vaco addu mammà..(Da un bacio a Peppino) (Via a sinistra).

PEPPINO- Zio Ciccì..sperammo ca fa ambressa a sgravà.

CICCILLO- Io questo stavo pensando a voce alta�cguardate una come deve

                    soffrire�cuè tutta colpa di Eva�cse ne puteva cadè �ea mano  

                    quanno ll�f venette �eo gulio �ee piglià �eo frutto a copp�f all�falbero.

.PEPPINO- Zio Ciccì io mo�f avessa essere �ee parte...però ve dico che pure

                    Adamo tene le sue colpe�cpecchè quanno vedette ca chella  

                    sciagurata stava per prendere il frutto, ce puteve pure dicere : 

                    �guè statte sora, nun tuccà niente �c.!�h

CICCILLO- No no ,chillo isso nun �eo vuleva accettà�c�c�c è stata essa ca  

                   furbamente se ll�fè arravugliato�c

PEPPINO-Zio Ciccì no, in quel momento nun ha saputo fa�f l�fommo parliamoci

                 chiaramente...doppe che s�faveva sacrificato �ena costola pecchè pu

                 tesse nascere essa, si doveva fare almeno rispettà nu pucurillo no.

CICCILLO- E�f colpa d�fEva..

PEPPINO- No zio Ciccì�c�fe tutt�fe dduie.

CICCILLO- Di Eva�c.

PEPPINO- �eE tutt�fe dduie. (Si sente il vagito del neonato) �c.Zio Ciccillo�c

CICCILLO- �cPeppino�c.

SOFIA- (Esce gioiosa) E�f nato�cè nato..è nu bellu masculo.

PEPPINO E CICCILLO-  (Si abbracciano condividendo la  gioia di quel mo

                                           mento).      (LAZZI a soggetto)

(MUSICA)

FINE PRIMO ATTO

SECONDO ATTO

SCENA PRIMA

(Stessa scena del primo atto. Nella cucina ci sono Maria e Margherita che puliscono delle verdure sedute vicino al tavolo. Peppino e Ciccillo sono intenti a guardare degli articoli sui giornali riguardanti gli esiti del festival.

Margherita figura rispetto al primo atto con il volto più pallido, segno di sofferenza)

CICCILLO- Che piacere�cquando leggi che parlano bene di te e fanno nu      

                   sacco �ee critiche positive �cperò ero cchiù cuntento ca vincevamo   

                   �eo festival , che avere i complimenti�c

PEPPINO- Zio Ciccì, sembra che non lo sapete �c.e ogni anno puntualmente

              facimmo sempe �eo stesso discorso�c�fo fatto è che non volete accetta 

              re c�f �ea vittoria d�f �eo festival s�f �ea venneno al migliore offerente�cè tut

              ta �ena gara fra le case editrici..e chi tene cchiù solde in quel momen

              to,  chillo vence�cma il pubblico però sai che vi dico ? Che s�f accatta

              cchiù dischi nostri come di altri �cca chill�fc�fha vinciuto �eo festival.

CICCILLO- Chest�fè overo�cce stevano veramente belle canzoni..fra cui la  

                   nostra �cca�f overo è bella �ciamme dice tu Margherì..

MARGHERITA- Aggia dicere �ea verità, è bella overamente e pure �eo cantante

                           e�c�c..l�fha pittata proprio.

MARIA-Che bella voce ca tene�c e comme me piace quanno fa�f tremma�f �ee

              note�c tremmo all�femozione pur�fio�ciamme papà facitencella sentì

              nata vota.

CICCILLO- Iamme Peppì�cca ne vale la pena.

PEPPINO- Si si�c�fa vì ccanno �ea vì�c(Mette il disco �gOi mare�h).

(Comincia la musica e ad un certo punto dell�fesecuzione, cantano all�funisono e Ciccillo, imita le movenze del cantante quando interpreta la loro canzone e si confondono le risate di Maria, Margherita e Peppino che divertiti ascoltano.

Tutti applaudono e Ciccillo ringrazia come se fosse stato lui davvero a cantarla)

PEPPINO- Zio Ciccillo �csiete sempre il solito simpaticone.

CICCILLO- Ehh�cquanno �fa musica te fà emozionà..Peppì,vo�f dicere ch�fè pro

                   prio bella. Era �enu sacco �ee tiempo ca nun m�femozionavo accussì.

PEPPINO- Io non sottovaluterei le parole, ca dint�f �ee canzoni sono importanti.

MARGHERITA- Vedo che gli artisti non sono avari di complimenti eh�c�c�c

                          voglio andare nu poco dint�f �c�fo creaturo adda pure mangià..

                          aggia pacienza Marì ,ce lo vuoi preparare tu ?

MARIA- Si mammà subito..

PEPPINO-(Preoccupato) Margherì..ma che c�fè �c?  Nun te siente?

MARGHERITA- A solita debulezza�c

CICCILLO- Margherì�cma staie mangianno?

MARGHERITA-Comme no,�fo fatt�fè ca nun tengo cchiù �ee stesse forze di qual

                     che mese fa(Maria entra a sinistra a dare il latte al bambino).

                     ..Meno male ca ce sta�f Maria che m�faiuta po�f piccirillo..pecchè

                     da sola nun ce l�favesse fatta�c�fe figlie so�f fatica zio Ciccì..sa

                     crifici..e s�fhanna fa�f quann�funo è giovane�cno quando arrivi all�f

                     età mia�c. po�f capitano �ee difficoltà... e queste difficoltà aumenta

                     no sempre cchiù assaie quanno cchiù gruosso se fa�ce se ritro

                     va �ena mamma troppo vecchia e troppo stanca po�f sta�f a sentì.

CICCILLO- Ma chi te l�fha detto chistu fatto? Si ritroverà �enu patrimonio, siente

                    a me�c.�fnu puzzo d�fesperienza.

MARGHERITA- Peppì..he �entiso a  zio Ciccillo�csta�f in vena oggi �cafforza ce

                         vo sfruculià�czio Ciccì�cchill nun te stanno a sentì mo�f�cche

                         ce sta�f ancora nu poco �ee forza pe�f cumbattere�cfigurammece

                         po�f quanno uno è viecchio�cvaco dint�f �cme voglio stennere

                         nu poco. Con permesso.

CICCILLO- Vai Margherì�c.(Margherita esce a sinistra).

PEPPINO- Ecco qua zio Ciccì..ecco perché non riesco a godermi fino in fon

                   do la gioia d�f �eo festival�c.d�f �fa canzone. Penso sempe a Margheri

                   ta, ca nu poco a sta�f parte nun se sente maie bbona.

CICCILLO- �cPeppì�cma �eo medico quanno passa a guardarla nata vota?

PEPPINO- Proprio oggi zio Ciccì�cavessa sta�f ccà�c(guarda l�forologio) fra

                   n�f oretta.

CICCILLO- Va buò Peppì mo nun fa�f accussì�c.vedrai ch�fè cos�f �ee niente e

                  presto si rimetterà �c�cio adesso vado a fare quei servizietti e pri

                  ma di ritirarmi passo, accussì me faie sapè..ci vediamo dopo(VIA)

PEPPINO- Iate �ca più tardi  (Sulla sedia in maniera pensieroso).

MARIA- (Entra da sinistra)�cPapà�cma che d�f è ?  Ve vedo preoccupato�c

PEPPINO- Marì, sto in ansia per quello che ce dice �eo duttore�csperiamo che

                   gli accertamenti che s�fha fatto songo tutte buone�c.

MARIA- Ma che ce po�f dicere papà�cchella mammà è forte�cnun fa ato che

              pensà �eo creaturo e comme sarra�f bello quanno se lasciarrà  e accu

              menciarrà a fa�f �ee primme guaie.

PEPPINO- Speriamo bena Marì�cah siente ma all�fufficio che hanno detto  

                   quando gli hai spiegato che non potevi andarci per parecchio  

                   tempo?

MARIA- E che dovevano dire�c�cquelli non mi davano una lira, solo perché

              dicevano ancora che il mio ruolo era quello di praticandato, anche se

              alla fine, il lavoro lo svolgevo tutto io�c.e sono passati più di tre anni.

PEPPINO- Nun dà retta figlia mia, meglio accussì�c.non tutti i mali vengono

                   per nuocere.

MARIA- Adesso devo stare vicino a mammà�c..poi in futuro si vede.

PEPPINO- L�fesperienza ce l�fhai, e riuscirai facilmente a trovare qualche  

                   altro studio che ti assume e questa volta con uno stipendio vero.

                   Marì io m�fallontano un attimo�c..non ci metto molto. 

MARIA- Iate papà..   (Peppino VIA).

SCENA SECONDA

MARGHERITA- (Entra) Marì�c

MARIA- Mammà ma pecchè ve site aizate?

MARGHERITA- Ce stà na cosa che t�faggia dicere.

MARIA- E che si tratta�c.

MARGHERITA- Viene a ccà�cassettammoce nu poco�c�cpateto è asciuto?

MARIA- Si �cha detto che però nun tardava.

MARGHERITA- Marì, aggio tenuto nascosta chesta cosa pe�f tanto tempo, ma

                           mo', è venut�f �fo mumento che quaccheduno l�fadda sapè e io

                           t�fho dico a te�cma devi giurare che non lo dirai a nessuno�c

                           nemmeno a tuo padre.

MARIA- Va buò mammà�cma �c

MARGHERITA-(SUBITO) N�fcoppa a credenza, ce stà na scatola addò io pe�f

                           tantu tiempo aggio astipate dei risparmi per le evenienze d�f�fa

                           famiglia�cadesso la somma è diventata grossa e voglio ca tu

                          �ea risierve pe�f quanno cresce �eo creaturo, pe�f spese ca ce  

                           vonno po�f fa studià�ce pe�f tutt�f �eo riesto appriesso.

MARIA- Mammà ma pecchè me dicete �ee farme fa chesti cose quanno �ee   

              putarrite fà vuie stessa?

MARGHERITA- Marì�cca pare ch�f �ea vita se ne fuje d�f �fe mane e si m�favessa

                           succedere quacchecosa , tu sai quello che devi fare cu chilli

                           soldi.

MARIA- Mammà ma che dicete �cnun me facite ridere..

MARGHERITA- Devi mettere in conto questo�cspecie quando �ea condizione

                            di salute è quella in cui mi ritrovo io.

MARIA- Mammà�cpensate solo che si risolve al più presto tutte cose..

                                                 SCENA TERZA

PEPPINO E DOTTORE- (Entrano insieme) Marì..ca ce sta�f �eo duttore..l�fho in

                                           contrato giù al palazzo�cMargherì..ma tu non stavi

                                           al letto?

MARGHERITA- Dottore buon giorno..e ogni tanto bisogna sgranchirsi un  

                           poco le gambe o no?

DOTTORE- Fate bene signora�cbè ci vogliamo accomodare dentro così vi

                     visito?

MARGHERITA- Certamente�c prego dottò.

MARIA- V�faccompagno�c(Va a sinistra con il dottore).

PEPPINO- (Siede e attende pensieroso).

SOFIA-  (Entra lentamente e parla con un filo di voce) Don Peppì è permes

                 so? Stava la porta socchiusa e sono entrata.

PEPPINO- (Non sente)

SOFIA- (Ripete allo stesso modo) Don peppì�c(Lazzi a soggetto)

PEPPINO (Non si è ancora accorto di Sofia che avanza goffamente).

SOFIA-(Lo raggiunge e contemporaneamente chiama e mette la mano sulla

spalla di Peppino per richiamare l�fattenzione) Don Peppì�c

PEPPINO- ( Di soprassalto) Chi èèè�c.Sofia�cio sto come una pila elettrica e

                    voi mi fate piglià chistu spavento?

SOFIA- Scusate don Peppì�ce po che so�f talmente brutta che v�faggio fatta 

              mettere appaura?

PEPPINO- Ma no Sofia ..che avete capito�csiete venuta così alle spalle

                   senza dire almeno�c. : �gDon Peppino�h.

SOFIA- Scusate ca vo dico ma siete voi che non mi avete sentita �cio l�fho  

              detto due o tre volte.

PEPPINO- Scusatemi voi allora Sofia�csongh�fio ca stanno troppo nervoso

                   nun riesco manco a ce sentì cchiù buono.

SOFIA- Ma vostra moglie comme stà?

PEPPINO- Comme adda stà�ccara Sofia semp�f �fo stesso�csempre i soliti dist

                   urbi che nun se ne vonn�fire �ea nu poco a chesta parte, e da poco  

                   è arrivato pure il medico pe�f natu controllo e mo sta�f dentro c�f �ea 

                   stà visitanno.

SOFIA- Uhh don Peppì guardate�cpecchè nun me l�favite ditto subito �cci ve

             diamo dopo quando se n�fè andato�c.uh mo me scurdavo�c.ca ce sta�f

             �ea borsetta con i santi c�faggio fatto po creaturo�cce la date a vostra

             moglie accussì ce la mette addosso�cchell�fn�fhave assaie piacere�c

             permettete�c..Ve la lascio sempre socchiusa la porta?

PEPPINO- Si grazie Sofia, così passa un poco d�faria  (Via Sofia).

                                                SCENA QUARTA

DOTTORE- (Da sinistra) Ecco fatto�c.adesso ci segniamo la cura�c

MARIA-( Segue il dottore) Dottò�cche ci dite?

DOTTORE- Tutto a posto�cnon vi preoccupate ..state tranquilla.

MARIA- Grazie dottò�cpermettete allora io vado dentro (Via a sinistra).

DOTTORE- Statti bene Maria.

PEPPINO- Dottò �callora ?

DOTTORE- Peppino�cla situazione non è molto buona�cio a te lo dico�cmi

                     sono mantenuto prima per causa di Maria�c

PEPPINO- Pe carità dottò�cgrazie, voi sapete bene quant�fè emotiva.

DOTTORE- Gli esami che tua moglie ha fatto, non sono buoni purtroppo e  

                    dovrà eseguire delle cure in maniera costante e scrupolosa che

                    adesso ti segno�cquello che mi dispiace è che sono cure molto

                    costose�c�c�c.purtroppo, dovrete andare incontro a spese non  

                    indifferenti.

PEPPINO-E ch�favimma fà dottò, abbiamo fatto trenta, facciamo pure trentuno

                   basta che Margherita possa uscire presto �ea chesta situazione.

DOTTORE- Voglio chiedere ad un mio carissimo amico farmacista se può  

                    darmi qualche dose in omaggio�ccosì vi alleviate un po�f.

PEPPINO- Grazie dottò�c.grazie.

DOTTORE- Nun me a ringrazià Peppino �c.sai la stima che ho per te e per la

                     tua famiglia e non solo per la grande amicizia che legava mio

                     padre al tuo�c.

PEPPINO- Di questo ne sono certo�cah �cquanto devo�cp�f  �ea visita?

DOTTORE- Pensa per il momento a tua moglie e la famiglia e speriamo

                     solo che i sacrifici che si faranno siano sufficienti a risolvere il

                     problema�c

PEPPINO- Ma perché mi mettete in difficoltà�c

DOTTORE-Quale difficoltà�c�c.e chiamami se ci sono problemi e tienimi  

                    informato di come procede la cura�cpoi la passo a ricontrollare�c

PEPPINO- Che v�faggia dicere�cnon ho parole per ringraziarvi.

DOTTORE- Statti bene Peppì�c

PEPPINO- Buona giornata dottò (VIA Dottore).

                                                          SCENA QUINTA

MARIA- ( Esce da sinistra).

PEPPINO- Comme se senteva?

MARIA- Ha detto stanca�cmo s�fè addurmuta nu poco.

PEPPINO-Marì�cil dottore ha scritto la cura che deve fare tua madre�csono

                  medicinali molto costosi e non ti nascondo, c�f aggia chiedere

                  natu prestito a donna Rosa�ccoi nostri non ce la facciamo, visto

                  pure che adesso, dobbiamo affrontare anche queste altre spese

                  per le cure.

MARIA- Ma ancora dobbiamo finire di scontare chill�fato�ccomme facimmo�c

              vuie ossapite ca donna Rosa ce mett�f �eo lievito birra�cquanno  fa �ee

              cunte p�fessere pagata.

PEPPINO- E c�favimma fà�cpiano piano ne usciremo fuori�cah �cca ce stà �ea

                  borsetta con i santi ca Sofia ha purtato po creaturo..portala dentro

                  accussì mammà doppo c�f �ee mette.

MARIA-Me l�faveva ditto stu fatto�ce ce teneva assaie ca Sofia ce la portava.

PEPPINO- Marì�c

MARIA- Dicite papà�c

PEPPINO- Ajere�cdonna Rosa�cm�fha ditto si ce puteva servì na mano per la

                  casa..mentre tu staie vicino a tua madre e 'o piccirillo..che ne dici?

                  L�fho fatto presente pure a mammà e mi ha detto di domandarti se

                  sei d�faccordo.

MARIA- Si..papà�cma quanno va cercanno?

PEPPINO-No..niente Maria..dice che ci stima�clo fa come gesto umano�cdi

                  solidarietà.

MARIA-Donna Rosa?�c.ma site sicuro�c?

PEPPINO- Si ..ha detto che ci manda per qualche ora al giorno la nipote�c

                   Rachele�cla conosci?

MARIA- Comme no..ma quella non stava poco bene..? Sono mesi e mesi che

              non esce di casa.

PEPPINO- No..ha detto che sta meglio e che anche a lei farebbe piacere.

MARIA- E�cche v�faggia dicere�ccerto �ea casa nu poco è stata trascurata�c

              Poi quanno mammà se sente nu poco meglio se ne va.

PEPPINO- Va bene io mo glielo vado a dire�caccussì�c.

MARIA- Io intanto fernesco d�fammunà�cè rimasta �ea stammatina sta�f verdura

              ncopp�f a chesta tavola.

SOFIA- (Entra incontrandosi con Peppino) Ce l�favete data quella cosa?

PEPPINO- (Distratto)  Che cosa Sofia�c?

SOFIA-�cMa comme�c�fa borsetta coi santi po creaturo�c

PEPPINO- Ha..si..ce l�fho data a Maria�cpermettete (VIA).

SOFIA- Marì�caspetta te do �ena mano. (Siede ed aiuta Maria )

MARIA-Sofia..grazie per la cosa ch�fhè fatto po�f piccirillo.

SOFIA- Ma quale grazie�cè nu piacere.

MARGHERITA-(Da dentro)Maria me puorte pe�f piacere nu bicchiere d�facqua?

MARIA-Si mammà�canzi te lo porta Sofia..sta�f qua ..(A Sofia dandogli la bor

setta coi santi) puortancella tu chesta�c.sai che piacere che n�fave.

SOFIA- Si si�c. (Via a sinistra).

                                                    SCENA SESTA

RACHELE- (Entra timidamente) E�f permesso�c?�cSi può..?

MARIA- Rachele�cvieni vieni�cgrazie assaie per la disponibilità�c

RACHELE- Ma di niente�clo faccio con tutto il cuore.

MARIA- Ma come ti senti adesso eh..?..Non ci incontriamo da mesi.

RACHELE- (Sfuggendo e troncando subito il discorso) Meglio grazie�c.

                     Maria se vuoi andare dentro finisco io di fare la verdura.

MARIA- Se non ti scocci, vado �cfai come se stessi a casa tua.

(Via a sinistra).

RACHELE- (Sedendosi al tavolo) Ti ringrazio..

CICCILLO E PEPPINO- (Entrano e scorgono Rachele).

PEPPINO- Ciao Rachele.

RACHELE- Buon giorno don Peppino�c.don Ciccillo�c..Maria sta dentro �c

                    sto finendo di pulire la verdura�c

CICCILLO- Cara Rachele c�fhe fatto stare c�f �eo pensiero�cnon ti abbiamo vista

                     più.

RACHELE- (Evitando il discorso)�cVi faccio �ena bella tazza �ee cafè?

PEPPINO- Se non ti è di disturbo�cl�faccettiamo con piacere.

CICCILLO- Eh si�c

PEPPINO- Zio Ciccì�ce quando la pubblicano?

CICCILLO-Al più presto, io non appena ho la prima copia del disco te la porto

PEPPINO- E chi se lo credeva, che oltre a quella del festival veniva pubblica

                    ta pure quest�faltra canzone.

CICCILLO- Devi avere fiducia Peppì nella vita�c

PEPPINO- Si �cma io accussì non me ne vedo bene di tutto questo�cvulesse

                   ca Margherita stesse subito meglio.

COMMESSO- (Da dentro) E�f permesso, posso entrare? Vengo da parte del

                         Dott. De Lucia.

PEPPINO- Prego, prego.

COMMESSO- (Alla porta) Devo consegnare questo pacchetto da parte del

                         Dottore. Siete voi don Peppino?

PEPPINO- Si grazie (Prende una mancia dalla tasca) Questo è per te.

COMMESSO- Grazie assaie e buona giornata (VIA).

PEPPINO-(Legge la lettera di accompagnamento al pacchetto)E�f il medicinale

                  zio Ciccillo�cdice che siamo stati fortunati perché ha incontrato

                  subito quel suo amico farmacista che aveva quelle specifiche e

                  me le ha mandate�c. che persona squisita quell�fuomo�c

CICCILLO- Meno male che al mondo ce stanno ancora persone accussì.

                                                     SCENA SETTIMA

MARGHERITA- (Seguita da Sofia e Maria) Ha voi state qua?

CICCILLO- Margherì come ti senti adesso?

MARGHERITA- Meglio zio Ciccì,molto meglio�c.buon giorno Rachele.

RACHELE- Donna Margherita buon giorno�cstavo preparando una tazza di

                    caffè per loro�cse ne volete�c

MARGHERITA- No grazie Rachele�c.vedo che ti sei subito data da fare�c

                            zia Rosa te l�fha raccomandato essa?

RACHELE- No�clo faccio con piacere�cse a voi non da fastidio�ca zia m�fha

                   solo ditto,ca v�favrebbe fatto comodo na mano pe�f cose d�f �ea casa.

MARGHERITA- E io ringrazio, a te e zia Rosa per l�finteressamento�cspero

                         disinteressato�cno pecchè cà l�facqua è poca e �ea zia �eo sape

                         buono.

RACHELE-Pe carità�cquanno se po da�f na mano �eo prossimo�c.

PEPPINO- Margherì ca stanno �ee medicine �cstesso stasera tu accumiencie

                  �ea cura ca t�fha dato �eo duttore...è stato accussì gentile a mannarce

                   le ambressa ambressa pe�f nu curriere.

MARIA- Mammà io accumpagno a Sofia ncoppa..

SOFIA- Donna Margherì�cdisponete pure di me�c

MARGHERITA- Grazie Sofia, io lo so come la pensi�c(Via Maria e Sofia).

PEPPINO E CICCILLO- Stiamo dentro..prepariamo noi �ea dose d�f �fa medicina

(Via a destra).

RACHELE- Donna Margherì�cio ho finito�cla verdura sta�f lavata�c�fo furnello

                     pure�c�fo cafè è pronto�c...

MARGHERITA-(Interrompendola) Ehhh�cRachele ma tu nun staie mica a

                           servizio�cgià è tanto chello c�fhe fatto.

RACHELE- (Toglie rapidamente il grembiule) Allora io vaco�cehh�c glielo

                    dite a don Peppino che il caffè sta fatto�c�c.ci vediamo

                    domani�c�c

MARGHERITA- Grazie ancora Rachè�c

RACHELE-(Incontra la zia nel momento che è alla porta)Zia Rosa�c(la gu

                    arda e con ansia scappa)  Vaco �encoppa  (VIA).

                                                        SCENA OTTAVA

ROSA- Margherita..

MARGHERITA- Donna Rosa�cnon so come v�faggia ringrazià pe Rachele�c

ROSA- Chell�fè una brava ragazza�cha accettato subito quanno c�faggio ditto

             e fa sta cosa.

MARGHERITA- E�f davvero una brava ragazza�cma nun capisco pecchè se

                            ne fuje accussì�cpure quanno v�fha �encuntrata.

ROSA- E�f a malatia Margherì�ce rispetto a primma sta assaje cchiù meglio,

             ma tene sempe quacche risentimento�cio perciò l�faggio mannata qua

             oltre per essere utile a vuie, pure per farla distrarre nu poco.

MARGHERITA-E allora me fa ancora cchiù piacere se resta qualche ora a  

                         c�faiutà dint�fa casa�caccussì possiamo essere utile pure  

                          noi per voi.

ROSA- E pure dite bene�c�c.nun se fa niente pe�f senza niente.

PEPPINO-(Da destra con Ciccillo)  Margherì ecco le prime dosi�coh donna

                   Rosa a che dobbiamo l�fonore?

ROSA- Sono passata solo a salutare Margherita�c..adesso stavo andando  

             perchè è rimasta Rachele sul�fessa n�fcoppa�cstatevi bene.

PEPPINO E CICCILLO- (Insieme) Arrivederci donna Rosa.   (Rosa esce)

MARGHERITA-Buona giornata (Pausa) Guardate guardate, è a primma vota 

                           ca veco a donna Rosa in uno slancio di solidarietà accussì�c

                           �c�csenza un interesse�c�c�cmah�c..

PEPPINO- Ma perché secondo te, le persone non possono mai cambiare?

MARGHERITA- Peppì�cchi nasce tunno nun po�f murì quadrato�c

CICCILLO- E�f overo�ce ditte antichi songhe sacrosanti.

PEPPINO- Zio Ciccillo�cbasta che ditte antichi e pruverbie�cio credo ancora

                   ca ce po�f stà �ea possibilità �ee putè  cagna�f�calmeno sulo pe�f na  

                   vota dint�fa vita o no?

MARGHERITA- Io credo che no�c.ma comunque �eo gesto �ee Rachele io l�fho

                        apprezzo molto�cè chella bigotta d�f �ea zia ca nun me convince.

MARIA- (Entra) Mammà sto cà�cvaco a vedè �eo creaturo�c(Via a sinistra).

MARGHERITA- Vengo pur�fio�c

PEPPINO- Mo te porto �ea medicina�cpo cchiù tarde te faie pure �ea puntura�c

MARGHERITA- Si�c.pe chella ce penza Sofia�c(Via a sinistra).

CICCILLO- Peppì io vado�c.appena me danno na copia d�f �fa canzone t�fha

                    porto, vabbene. (VIA).

PEPPINO- Arrivederci   (Prende un foglio e un lapis e scrive).

SCENA NONA

SOFIA- (ENTRA)(Con voce soffusa come prima cerca di chiamare

              Peppino che è intento a scrivere sul tavolo e non la sente).

              Don Peppino�c..Don Peppino�c.(Si avvicina ripetendo il nome e si

              pone in maniera che la può vedere facendo dei gesti con le mani per

farsi notare). (Lazzi a soggetto) Don Peppino�c

PEPPINO- Uè�cSofia ma pe dò site trasuta�c?

SOFIA- P�f �ea porta�cstongo a mez�fora a chiammà e a fa gesti chianu  

              chianu, pe nun ve fa zumpà comme prima.

PEPPINO- Aggiate pacienza Sofia�cstavo preso dai pensieri�c.

SOFIA- Songo venuta a fa �ea puntura a donna Margherita�c

PEPPINO- Grazie Sofia, �c. qua ce sta �ea medicina, mo metto a bollere �ea

                   siringa.

SOFIA- Stateve assettate�cnun ve n�fincarricate.�c.�fa metto a bollere io.

             Potete disporre di me si avite bisogno di altro, non ve facite scrupoli

             �c.aggio visto che Rachele�c�c.è venuta ca a rendersi utile�cpecchè

             nun �eo pozzo fa pur�fio? Lo sapete quanto stimo chesta famiglia. 

PEPPINO- Sofia, noi con voi siamo obbligati per la vostra disponibilità.

SOFIA- Ecco fatto è pronta�c.(La prende) Ecco qua (Via a sinistra).

MARIA-(Esce rapidamente) L�fovatta�c..(Rientra ).

SOFIA- (Da dentro dopo qualche secondo) Ecco fatto�c

(Esce) Io scappo don Peppi.

PEPPINO-Buona notte Sofia e grazie ancora.

SOFIA- Nun m�f �eo dicite cchiù asinò, me facite piglià collera (VIA).

MARIA- (Esce portando la siringa e rimette a posto il tutto con quello  

ancora da riordinare in cucina) Papà io adesso vado di là�cvedo di          

              riposare nu poco�c.vuie che facite nun ve iate a cuccà?

PEPPINO- No rimango natu poco ca�cbuona notte.

MARIA-Buona notte (Via a sinistra).

                       LUCI A SFUMARE FINO A QUASI BUIO.

PEPPINO SI ADDORMENTA SUL TAVOLO MENTRE SCRIVE.

SULLA MUSICA DI �gE�f PARAVISE NAPULE�h C�fE�f UNA COREOGRAFIA D�f UN BALLO FRA UN UOMO ED UNA DONNA, IL QUALE SIMULA QUEL CHE SOGNA PEPPINO E FA PRESAGIRE, CON IL DISTACCO SOFFERTO DEI DUE, CHE VENGONO ALLONTANATI DA UNA FORZA OCCULTA VERSO LE USCITE LATERALI, L�fADDIO DI MARGHERITA.

LA MUSICA CHE SFUMA E LE LUCI CHE LENTAMENTE AUMENTANO, FANNO CAPIRE CHE E�f COMINCIATO IL MATTINO D�f UN NUOVO GIORNO.

ENTRA MARIA APRE LA FINESTRA E LE LUCI DIVENTANO PIENE.

                                                SCENA DECIMA

MARIA- (Entra assonnata)�c.Papà�cPapà�c.

PEPPINO- (Si sveglia al sentirsi chiamare ripetutamente) Ehh�c

MARIA- Ma c�favite fatto ve site addurmuto n�fcopp�fa tavola?

PEPPINO-Uhh�ce che vuò fa..scrivenne scrivenne nun me ne songo accorto

                  proprio. Ma che ora so?

MARIA- Sono le otto papà.

PEPPINO- (Sbadigliando)�c. Le otto?

MARIA- Guardate nu poco guardate�cmo ve faccio na tazza �ee cafè.

PEPPINO- (Fa per raddrizzarsi ed accusa dolore) Ahh�c.�fa schiena.

MARIA- E pe�f forza, ve l�favete fatta sana sana a nuttata ncopp�f �ea tavola.

PEPPINO- Mammà comme ha passato �ea notte?

MARIA- Non tanto bene�cme chiammava sempe�ce quacche vote chiamma

              va pure a vvuie�c

PEPPINO- A me�c?.

MARIA- Se lamentava assaie d�f �eo dulore�cmo ce porto �ea medicina�c

              accorto �eo cafè (Via a sinistra).

PEPPINO- (Sbadiglia e torna a scrivere quello che aveva interrotto).

MARIA- (Da sinistra) Papà ma ched�fè ca state scrivenne d�faiere sera ?

(Prende il caffè lo mette nella tazza e glielo porta al tavolo).

PEPPINO- (IRONICO) Marì�cfaccio e cunt�fe nun me trovo�c.con tutto l�faltro

                   prestito che avimme avuto , sembra che non ce la facciamo.

MARIA- (RISOLUTA) Papà�c..(Guardando verso la camera della mamma).

               Pe carità �czitto però�cve voglio bene�c

PEPPINO- Maria�cma ch�fè succieso?

MARIA- Ncopp�fa credenza ce sta na scatola ca mammà ha astipato per

              quanno cresce �eo creaturo, e m�fha ditto e nun �eo dicere a nisciuno�c

              Sono risparmi che in tanti anni lei ha messo da parte per delle  

              evenienze, e  aveva deciso che dovevano servire per il futuro  

              d�f�fo piccirillo�c

              (Prende la scatola dalla credenza la apre e da�fi soldi a suo padre;

              poi si accorge delle lettere che  prende e nasconde subito in tasca.

              Peppino nello stupore e nell�fintento di contare le banconote non

              si accorge dell�fazione di Maria ).

             Tenete Papà�cmo songo necessari�c.

             Papà�c�c..�fo segreto d�f �ea scatola mo �eo sapimmo io e vuie.

PEPPINO- Ma tu sei sicura che facciamo bene Maria�cse poi mammeta se

                   ne accorge?     (Maria ripone la scatola vuota sulla credenza).

MARIA- Mammà me l�fha affidato a me�cnun ve preoccupate. Essa aveva  

              pensato p�f �ea famiglia�c? E mo nuie avimma pensà a essa.

PEPPINO- Speriamo figlia mia �cme pare ca ogni ghiuorno che passa nun se

                   vede maie na miglioria.

                                           SCENA UNDICESIMA

MARGHERITA- (Da sinistra) Ce stà na goccia e cafè?

PEPPINO- Margherì�cassettate �cmo te lo prendo io.

MARIA- Statte loco papà�c.ecco qua �c.pure un bellu bicchiere d�facqua.

MARGHERITA- Ahhhh�cce vuleva proprio�ctenevo na sete�c

PEPPINO-Te siente meglio?

MARGHERITA- Si, nu poco meglio ringraziando a Dio.

PEPPINO- Dopo vado sopra lo studio e vado a informare il dottore delle

                  cure come stanno andando�cquello quando lo viene a sapere

                  sa che piacere che n�fhave.

MARGHERITA- Ehh..così gli dici quante altre siringhe m�faggia fa ancora

                            ca me sente  na scolamaccarune.

PEPPINO- No�clo sai, per quello, devi avere nu poco �ee pacienza pecchè ce

                   ne vonno ancora.

CICCILLO- (Da fuori) Si può? Io sto entrando. (Entra)    Buon giorno. 

PEPPINO- Zio Ciccillo�c

CICCILLO- Uè�cMargherì, fatte dare nu bacio�c.ahhh �cperciò sta accussì

                    pimpante il maritino�cce sta la mogliettina vicino.

MARGHERITA- E�f arrivato Zio Ciccillo ovì�c(RIDE).

CICCILLO- Guarda che ti ho portato?

PEPPINO- Ahh�c...le sfogliatelle.

CICCILLO- Ma quali sfugliatelle�c.è la copia del disco nuovo.

MARIA- (Scherzosa) Erano meglio e sfogliatelle.

PEPPINO- Si na potenza zio Ciccillo.

SOFIA-(ENTRA) Permesso�c

PEPPINO- Venite Sofia,entrate.

SOFIA- Ah�cche piacere�cMargherita�cvi vedo uno splendore.

MARGHERITA- Si �csono uscita da poco dalla casa di bellezza (Ridono).

SOFIA- Me la posso portare con me Maria per un oretta che dite?

MARGHERITA- Si si �cchella nun saccio a quanti ghiuorne ca nun ghiesce.

MARIA- No mammà�cpozzo fa a meno.

MARGHERITA- Tiratella Sofia�casinò nun vene.

SOFIA- Iamme Maria�cnon facciamo tardi.

MARIA- Me vaco a pettinà (Entra con Sofia di corsa a sinistra).

PEPPINO- Zio Ciccì mi accompagni dal dottore?

CICCILLO- Comme no�cci facciamo due passi.

PEPPINO- Mi ci vuole proprio na camminata, accussì mi muovo un poco.

                   Margherì ci vediamo più tardi�cma Rachele non è scesa ancora ?

MARGHERITA- No, sarà a momenti.

MARIA- (Esce con Sofia di corsa da sinistra)Sono pronta�c

PEPPINO e CICCILLO- Noi andiamo (VIA)

.

RACHELE- (Entra ed incontra i due e si salutano) Buon giorno�c

MARIA- Buon giorno Rachele�cvisto che stavo per uscire adesso che sei  

              venuta mi sento più tranquilla.

RACHELE- Andate�candate�c

SOFIA- Non tardiamo donna Margherì  (VIA con Maria).

MARGHERITA- Va bene.

                                             SCENA DODICESIMA

RACHELE- Stamattina vedo che va meglio donna Margherita�cmi fa piacere.

MARGHERITA- Ahh�cti fa piacere�c e chest�fè chello che voglio�cca te fa  

                           piacere.

RACHELE- Donna Margherì�cio nun saccio pecchè quanno me parlate o

                    me guardate soltanto, è comme se me vulisseve trafiggere cu na

                    spada�ceppure lo faccio cu piacere chello che faccio�cforse

                    nun avisseve vulute tutto chesto?

MARGHERITA- Nun pensà per quello che tu fai�c�c.nun avesso vuluto ca  

                           fosse stata tua zia Rosa a cumbinà sta cosa.

RACHELE- Ma �c.io �cl�faggio accettato subito volentieri�ccomme fusseve

                    una �ee famiglia.

MARGHERITA- Rachè�cguardami in faccia�cquesta è un�faltra cosa che in

                           questi giorni nunn�fe fatto �cchello e me guardà n�ffaccia�c

                           dritto dint�fall�fuocchie�c.pecchè..?

RACHELE-  No,Margherì�cforse�cpecchè songh�f io nu poco scurnosa e

                     carattere.

(Margherita dopo un attimo di silenzio si prepara per dire quello

    che dentro di lei ha sempre pensato da quando  Rachele è presen

    te nella casa)

MARGHERITA- Rachele�c�csento ca tu pigliarraie �eo posto mio dint�fa  sta

                           casa�c�c

RACHELE- (Profondamente colpita e sorpresa dall�faffermazione di Margherita,

                     che intuitivamente mette alla luce il piano di Rosa a cui Rachele è

                     stata costretta a prenderne parte come protagonista e sembra  

                     essere stata smascherata)

Margherì�c.ma che dicite nun pazziate.

MARGHERITA- Nun sto pazzianno Rachè�cio credo che ho ancora poco da

                           vivere perché le forze non me le sento più�c.sento che il

                           momento di andare via si sta avvicinando�c.

RACHELE- (Quasi balbettando)  Margherì vi prego�c..ma chi l�fha detto?

MARGHERITA-Rachè�c�c.m�farraccumann�f �eo creaturo�cè tutt�f �ea vita mia�c

                          forse perché è l�fultimo�cforse perché cu l�fesperienza ca uno

                          tene, l�favesse voluto crescere meglio e ll�fate�co forse nella

                         condizione ca me trovo, m�fattacco ancora cchiù assaie a vita

                         e �ea vita pe me chesta è stata�ccrescere �ee figlie, tenè aunit�f �ea

                         famiglia e darte qualche pizzico n�fcopp�fa panza quanno quac

                         cheduno dint �fa recchia, te vene a dicere cierti cose ca te  

                         fanno amariggià�f�c�cA zia toia, tiempo fa,  me purtaie spia ca

                         Peppino s�fantendeva cu nata e io da quel giorno, pure si cer

                         cavo �ee fa tutt �fo possibile per non crederci, aggio accummin

                         ciato a turmentarme ll�fanema�c�c.E accussì, chianu chianu,  

                         lentamente, comme �eo pappiccio consuma �ea noce, accussì �eo

                         turmiento me sta strujenno l�fanema�c.

RACHELE- (Abbassando lo sguardo )  Margherì ma io�c..

MARGHERITA- Ti prego Rachè�cnun me fa turmentà ancora�cio t�faffido sta

                           creatura mia e me a prumettere che sarrà pe�f te, comme  

                           fosse �ea toia�c.cchiù d�f�fa toia stessa�c.giuralo annanze a Dio  

                           Rachè�c.giuralo�c�c�c

RACHELE- (Fra singhiozzi di un pianto) Ma io nun posso �c..

MARGHERITA- Fallo pe mè�c.giuralo.

RACHELE- No�c.io nun pozzo giurà Margherì.

MARGHERITA- E vabbene�c�cgiuralo allora quanno sarrà �eo mumento�c

                           quann�fio nun ce stonghe cchiù�c.è na prumessa tacita ca

                           me faie Rachè�c.nun t�f �fo scurdà�c.(Sempre singhiozzando

                           Rachele le prende la mano e gliela bacia e Margherita la ritrae)

�c.mo va�cc�f �ea zia te sta aspettanno.

RACHELE- Si �cvaco vaco�cfaccio na preghiera pe vvuie. (Via piangendo).

MARGHERITA- (Accusa dei dolori e un capogiro) Mamma mia bella�c.

                           famme assettà nu poco�cahhh�cche giramenti �ee capa�c

                                            SCENA TREDICESIMA

MARIA E SOFIA- (Entrano ridendo ma vedendo la mamma vicino al tavolo che

                                non stava affatto bene si dirigono verso di lei preoccupate)

                           �c.Mammà�c.

MARGHERITA- Aiutateme a ire a part�fe dinto�c

SOFIA- Appuiateve a me�cvenite (Via a sinistra con Margherita e Maria).

PEPPINO- (Entra non accorgendosi di nulla) Vediamo se è rimasto n�fatu

                    poco �ee cafè�c..(Guarda nella macchinetta)�c..niente�c

MARIA- (Da dentro gridando)  Mammààà.

PEPPINO- (Si volta e resta impietrito).

MARIA-(Esce affannando ) Papà curre�c.mammà.

PEPPINO- (Lascia cadere la tazza che aveva in mano e corre dentro)

                  Margherì�c.  (Via a sinistra).

BUIO TOTALE E COMINCIA LA MUSICA DI �gZITTE�h

MARGHERITA E�f FINITA DA POCO

E�f MATTINO

RISALGONO LE LUCI

IN SCENA  C�fE�f MARIA CHE APRE UNA FINESTRA

LE LUCI DIVENTANO PIENE

                                    SCENA QUATTORDICESIMA

PEPPINO- Buon giorno.

MARIA- Buon giorno papà..hai riposato stanotte?

PEPPINO- Niente�c.n�faggio fatta nata chiara chiara.

MARIA-Ma pecchè nun ve facite fa nu poco e camomilla a sera, v�f �ea preparo

             io�cche ce vò.

PEPPINO- Non basterebbero i secchi di camomilla Marì pe me calmà�c

                  i problemi nun fernesceno maie�cchella iena �ee donna Rosa, ha

                  fatto saglì �eo debito a mill�fe una notte�ccomme se fa�c

MARIA- Nun te preoccupà papà�cce la facciamo.

SALVATORE- (Entra stanco) Buon giorno a tutti.

PEPPINO- Uè Salvatò�ccomm�fè ghiuto stanotte?

SALVATORE- Comm�fe �eo solito papà�ctranquillo.

PEPPINO- E vatt�fa repusare nu poco mo.

SALVATORE- No�ce io fra n�fora attacco a via De Pretis fino alle cinque di

                         stasera.

PEPPINO- Ma nun da retta �eo servizio �ee notte�carrivi troppo stanco.

MARIA- Have ragione papà�cstaie faticanno troppo�cte staie luvanno �ea

              salute a cuollo.

SALVATORE- Nun ve preoccupate, quanno fernesceno �ee diebiti cchiù gruos

                        se, allora lascio �eo servizio �ee notte�cmo vaco dint�f...me vaco a

                        fa na renfriscata �ee faccia (Via a sinistra).

MARIA-(Nel mentre stava preparando il latte per il bimbo) Vaco dinto a ce

               da �eo latte (Via a sinistra).

SALVATORE-(Da sinistra) Ciao Marì..io vaco, papà ci vediamo stasera

(VIA).

PEPPINO- Statte accorto.

SOFIA- (ENTRA) Permesso�cbuon giorno don Peppì�cma Maria è scesa?

PEPPINO- No�csta dentro sta dando �eo latte o creaturo

MARIA- (Da sinistra) Sofì�cma tu staie ancora qua �cnon dovevi andare 

              a fare quella cosa?

SOFIA- No�cMaria è tutto saltato�cper questo ero scesa�cse dopo che �eo  

             piccirillo s�fè addurmuto e tuo padre nun scenne vuoi salire nu poco?

MARIA- Si ci vediamo dopo.

SOFIA- Arrivederci don Peppino.

PEPPINO- Buona giornata Sofì (VIA Sofia)�c Eppure sai che sto pensando

                   Marì ?

MARIA- Che cosa papà?

PEPPINO- Dal momento che tua madre se n�fè andata, Rachele non è più

                   venuta  a darce na mano�cne si è vista.

MARIA- E nemmeno �ea zia.

PEPPINO- Ma vedrai che si farà viva per il riscatto del pagamento�c.è già

                  strano �eo fatto che è passata na settimana dalla scadenza�cchell�f

                  è tanto precisa �canzi il più delle volte s�fanticipava addirittura.

MARIA- Papà, vado un attimo sopra da Sofia (indicando la stanza a sinist

ra)�c..siente si chiagne.

PEPPINO- Nun te preoccupà Maria�cvai     (VIA Maria).

                                                 SCENA QUINDICESIMA

ROSA- (ENTRA)  E�f permesso�c

PEPPINO- Donna Rosa�c.stavate proprio nei nostri pensieri,visto che non vi

                  abbiamo visto da parecchio tempo�cne a voi e ne a Rachele.

ROSA- Sapete�ca noi ci è parso brutto di farci vedere in casa vostra proprio

             in quei momenti ca uno vuole stare un poco da solo�c

PEPPINO- Ma no donna Rosa�csiete stata così disponibile con noi�ce non

                 parliamo di Rachele, che anche se erano poche ore che stava qua,

                 curava tutto come fosse casa sua.

ROSA- Adesso come andiamo Peppì..?

PEPPINO- Donna Rosa�cMargherita non mi doveva lasciare così presto�c

                   quest�fè la cosa ca me fa stare male�cca me sta strujenno.

ROSA- Hai ragione�cma adesso devi pensare al futuro�c�fo piccirillo�cai debiti

             che�c�c

PEPPINO- Ho capito donna Rosa�cnon andate avanti col discorso, nun me

                   mortificate�cstate tranquilla che al più presto vi salderò stu bene

                   detto debito�cca nun fernesce cchiù.

ROSA- Ma�cho pensato, ca putesse sempe risolversi tutto�ccu nu poco e�c..  

             �c�c�c�c�ccollaborazione da parte tua.

PEPPINO- Ma io cchiù �ee chello che guadagno con il lavoro, che pozzo fà?

ROSA- Se tratta �ee n�fata cosa Peppì�c.chisto è nu mumento �ee difficoltà nella

             casa e sta soluzione, putesse essere nu beneficio pe�f tutte quante.

PEPPINO- (Risoluto e interessato) E che se tratta?

ROSA-(Decisa e cinica)Peppì�csi tu te spuse a Rachele �eo debito è azzerato.

PEPPINO- (Interdetto) Io m�faggia spusà a �c.Rachele ?Aggio capito buono?

ROSA- Hai capito bene�csolo così puoi risolvere definitivamente tutti i proble

             mi  economici , che in questo momento�c�c sono quelli più urgenti

             e che �cpossono aumentare sempre ogni ghiuorno che passa�c

             Come puoi capire, ca nun se fa mai niente pe�f senza niente�c.

             Peppì�cmia nipote è una ragazza madre�cnun se sape chi è stato

             chillu mascalzone c�f �ea mettette incinta e quindi spusannete a Rachele

             daie �eo cugnome a essa�ce a creatura�ce tu�cte lieve �ee diebete.

             Per la gente essa rimane na guagliona onesta, ca è rimasta chiusa

             dint�fa casa pe�f tantu tiempo pe�f na malatia d�f �ee nierve e po�c comme 

             po�f crescere nu piccirillo�caccussì ne po�f crescere pure a dduie.

PEPPINO- (Esterrefatto) Donna Rosa, commè�cnunn�fera malata �ee capa�c?

                   Io nun capisco cchiù niente�csto assaie confuso.

ROSA- Io mo vaco a messa�c.pienzace�c.quanno torno me faie sapè�c

             Pienzace buono Peppì�cpienzace buono  (VIA).

                                           SCENA SEDICESIMA

CICCILLO- (Entra incontrando Rosa che appena lo saluta)  Peppino�c.

PEPPINO- Vieni zio Ciccillo.

CICCILLO- Peppì �cnon mi dire�c.donna Rosa è stata qua ?

PEPPINO- Si zio Ciccillo è stata qua �cma era meglio ca nun veneva.

CICCILLO- Ma ched�fè sta faccia �ee disperazione Peppì�c.mica t�fha chiesto

                   ancora cchiù interesse po tiempo ch�fè passato?

PEPPINO- No zio Ciccillo peggio�cRachele,...v�farricurdate �eo fatta d�f �ea mala

                   tia d�f �ea capa�c?

CICCILLO- Comme no �cnun asceva d�f �ea casa da parecchi mesi e po�f venet

                    te a da na mano qua�cm�farricordo.

PEPPINO- Chella nunn�fera malata zio Ciccì�cera incinta�cpoi sgravaie e  

                   accussì putette ascì d�f �ea casa n�fata vota.

CICCILLO- Aveva ragione Margherita che donna Rosa è stata sempe diaboli

                    ca.

PEPPINO- Diabolica pe�f chello ch�fha fatto a Margherita�cfacennola suffrì cu

                   nu turmiento ca solo Dio mò le pò da sullievo�cpe�f na bugia ca

                   le dicette�c.ca io l�favevo traduta�c.zio Ciccillo voi sapete il bene

                   che le ho voluto�cche �enfame �ee femmena.

CICCILLO- Ma�ccomme l�fhe saputo chistu fatto?

PEPPINO- Me l�fha confidato Maria, ch�f �eo scuprette pe�f via �ee cierti lettere ca

                 truvaie dinto a na scatola, che Margherita teneva nascosta �enzieme

                  a tanta risparmi �ee na vita per le evenienze�c

CICCILLO- E po sti lettere a chi �ee mannava Margherita?

PEPPINO-  Margherita �ee scriveva a se stessa�c�c.e spiegava �eo male c�f �ea  

                    turmentava�c.nisciuno �eo sapeva e cu nisciuno ha mai sfugato�c

CICCILLO- Ma pecchè chella vipera l�fha ditto sta bugia?

PEPPINO-  �eO saccio sul�fio zio Ciccì�cpecchè quand�feravamo giovani, essa

                afforza me vuleva fa spusà cu na sora, mentre io ero �ennamurato �ee

                Margherita e a donna Rosa sta cosa nun l�fè ghiuto mai a genio e

                perciò, l�fha vista sempe comme na specie �ee nemica che non aveva

                potuto sconfiggere e quando ha pensato �ee le dicere chella buscìa,

                sarrà stato pe�f se vendicà �ee na colpa ca  Margherita nun teneva.    

CICCILLO- Ma guardate nu poco sta bizzoca quanta progetti per fare del   

                  male �eo prossimo�cl�favidità di avere tutto, sfruttando al massimo la 

                  parte più fetente e cattiva che ci sta dentro di noi�c

                   �eA timorata �ee Dio�c..a timorata d�f �eo diavolo.

PEPPINO- Diabolica, al punto di chiedermi �ee me spusà a Rachele, pe�f dà nu

                   cognome a creatura soia�cpecchè �eo pate nun se sape chi è�cin

                   cambio �ee tutt�f �ee diebete che tengo cu essa ca�cstanno criscenno

                   sempe cchiù assaje ghiuorno pe ghiuorno�cditemi voi zio Ciccì�c

(disperandosi)�cc�faggia fà�c.c�faggia fà ? 

CICCILLO- Figlio mio, si mo l�favesse dint�f �ee mani femmena e bona �c.nun

                   saccio c�f �ea facesse�c.che te pozzo dicere?

PEPPINO-   (Nella disperazione invoca aiuto a zio Ciccillo)Ma io vaco a

                     �empazzì �c..aiutatemi voi a capì c�faggia fà�c..io vaco a �empazzi

                      zio Ciccì.

(Un attimo di silenzio. Ciccillo si alza e con fare saggio parla a     Peppino)

 CICCILLO- Peppì�c a vita è nu palcuscenico, addò ognuno �ee nuie fa �ea parte

                  soia ; ora quello che è fatto è fatto e non si può più tornare indietro

                   e modificarlo�cforse può essere banale quello che ti dico, comme

                   na canzona sentuta e strasentuta, ma purtroppo si deve andare

                   avanti�cquindi piglia quello che ti capita della vita per il bene tuo

                   e della famiglia�cchesta battaglia l�fha vinta donna Rosa, non c�fè

                   dubbio, ma se accetti la proposta,  puoi risolvere nu problema

                   gruosso assaje, visto �ea situazione in cui ti trovi�c. e almeno, può

                   essere c�f �ea vita �ea putarraie affruntà nu poco cchiù serenamente,

                    se pienze �eo dulore ca già te puorte a dinto�c�c�cmò e penzà �eo

                   nennillo�c.al suo futuro�c�c�c..�fa vita va avanti Peppì.

(Ponendogli una mano sulla spalla per confortarlo)

PEPPINO - Avete ragione zio Ciccillo�c�fa vita va avanti�c�c.amaramente�c..

                  �c..ma va avanti.

Una musica accompagna la chiusura del sipario

Fine della Commedia