La scelta di Francesca

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LA SCELTA di FRANCESCA

Atto unico – commedia

Attori 2

Attrici 3

LA SCELTA di FRANCESCA

Di

Ombretta De Biase

Una drammaturga viene casualmente a conoscenza di un’antica e sconosciuta storia medievale ma dall’alto valore simbolico. Decide così di farla conoscere al pubblico mettendo in scena un’opera teatrale. Questa sua iniziativa si scontra però con i progetti dell’impresaria che le imporrà una scelta drammatica, decisiva per il suo futuro.

Capita a tutti nella vita di doversi confrontare con una scelta di vitale importanza. Il problema sta nel valutare costi e benefici. A volte i costi sembrano esorbitanti  mentre i benefici nulli. Ma la questione è: lo sembrano o lo sono davvero? E’ con questo dilemma che dovrà confrontarsi la nostra drammaturga.

Personaggi

Francesca regista e drammaturga: solitaria, umbratile, non incline alla condivisione dei suoi sentimenti

Irma impresaria: sicura di sé al punto di sfiorare la protervia che controlla grazie alla capacità di mediare nelle situazioni difficili

Stefano attore sui trenta: sognatore e timido, espone con difficoltà  le sue opinioni ma al momento opportuno sa come farle valere

Yvonne attrice sui cinquanta: ama su ogni cosa il suo lavoro ed è ancora alla ricerca del suo ‘grande ruolo’

Giulia attrice sui trenta: scattante, volitiva, colta e giustamente ambiziosa

Carlo attore sui cinquanta: soddisfatto del suo lavoro, sicuro di sé, stravagante, si considera uno spirito libero

Nota di regia. La pièce ha la struttura del teatro nel teatro. Lo spazio scenico è diviso in tre parti. Al centro si svolge la vicenda vissuta dalla compagnia teatrale, sul fondo, tre schermi, posti in semicerchio, mostrano immagini  ad hoc di paesaggi e scene che rimandano al tema della commedia

SCENA I

la scena mostra il palcoscenico di un teatro ingombro dei soliti  attrezzi. I quattro attori sono seduti un po’ ovunque e in pausa. Indossano  abiti di scena, qualcuno mangia un biscotto, della cioccolata, chiacchierano. L’atmosfera è rilassata, tranquilla. La regista è seduta in disparte a un tavolino e sta fumando una sigaretta.  

Francesca, la regista  (spegne la sigaretta) Ragazzi, riprendiamo. Giulia, ricorda che Nina è una donna fragile, indecisa su tutto, lei sa solo che farebbe qualsiasi cosa pur di non perdere il suo Gerardo e..

Entra in scena, da destra, una donna sulla quarantina, dal piglio volitivo, parla velocemente, sventola dei fogli

Irma, la produtrice (trionfante) Amici, la grande occasione! Stavolta ci sistemiamo per sempre. Se giochiamo bene questa carta, sarà il successo planetario!  Basta cercare contratti, sarà il mondo a offrirceli, e su un piatto d’oro. Francesca, leggi!

Le appoggia sul tavolino il plico di fogli mentre tutti le si fanno intorno incuriositi

Francesca (guarda perplessa i fogli) Irma, che cos’è ?

Irma (agitata) Certo il tempo è poco ma tu, con il tuo talento

Francesca Mi vuoi dire di che si tratta?

Irma  Ma il bando internazionale della fondazione Angelopulos!! Bisogna mettere in scena uno spettacolo incentrato sulla ‘cristianità, simbolo della tolleranza nel mondo’. Per chi vince,  un milione di euro ma, soprattutto, tournèe nei massimi teatri del mondo, Brodway, Parigi, Londra, Mosca…Capisci che significa? Parteciperà il gotha delle compagnie teatrali internazionali e tu, con il tuo talento e i tuoi attori.. ora o mai più, Francesca

Francesca Scusa, scusa,  fammi capire. Io, in tre mesi tre, dovrei prima scrivere e poi mettere in scena uno spettacolo sulla ‘cristianità, simbolo della tolleranza nel mondo’?

Irma Esatto

Francesca (incredula) Irma, mi preoccupi. Innanzitutto dovresti sapere che il tema è totalmente estraneo alla mia drammaturgia. Scrivere e mettere in scena un testo sulla religione ?!, Dai! Non solo ne so meno di niente ma mi imbarazza solo pensarci. Il mio spirito laico si rivolta al pensiero. Proponi la cosa a qualcun altro, ti posso anche suggerire a chi, a Elsa Martini, per esempio. Lei ha già trattato con successo temi religiosi, vite di santi, di martiri…

Irma  Nemmeno per idea! Elsa Martini è brava, non discuto, ma tu sei la migliore, la più geniale e anticonformista dei drammaturghi italiani. Devi solo dirmi  di che cosa hai bisogno, non bado a spese. Stavolta mi gioco pure la camicia

FrancescaMa io no, la reputazione. Scusa ma non riesco davvero a capirti. Siamo serie, Irma. Che cosa dovrei inventarmi su un tema tanto complesso, che non conosco nemmeno a spanne e che nemmeno mi attrae?

Irma  Certo, so bene che il tema è complesso, ma è anche ricco di testi, reperti storici, documenti… Siamo in Italia, la culla della cristianità, chi vuoi che possa vincere se non una compagnia teatrale italiana? Ti basterà solo fare qualche ricerca e

Francesca E?

Irma  Ma sì! Devi trovare fra le tante, quella storia, quell’episodio, magari poco noto, che ti ispira e poi crearci su uno spettacolo di alto livello, emozionante… Uno dei tuoi soliti, insomma. Testi, musiche, coreografie per celebrare la cristianità, simbolo della pace e della tolleranza nel mondo. Francesca, non tirarti indietro. Tu sai come far risuonare le corde giuste negli spettatori!, sai sempre trovare il tema d’impatto..

Francesca (seccata) E basta con questa storia delle ‘corde giuste’! Io non sono una ‘mestierante’,  io non sono capace di ‘far risuonare le corde giuste’, io semplicemente ci credo in quello che metto in scena, in quello che voglio ‘celebrare’. Credo nel teatro, eccola la mia religione. Qui su queste tavole, io, Francesca Giordani, mi offro, mi regalo al pubblico,‘questo è il mio corpo, questo è il mio sangue’, rendo l’idea,  Irma?

Irma  Per favore, Francesca! Non ho mai dubitato della tua fede, laica per carità, nel teatro. Non volevo offenderti. Volevo solo dire che, con le tue grandi capacità.. insomma, (guarda gli attori) Francesca, tu non puoi farci rinunciare a un’occasione come questa

Gli attori gli attori  si fanno intorno alle due donne

Francesca Un momento. Che volete da me? Io non ti sto, non vi  dicendo che ‘voglio’ rinunciare ma solo che non posso, non ho, come si dice,  gli ‘strumenti’ per affrontare un’impresa di questa portata. Tu la fai troppo facile. Ma ti rendi conto che, solo per avere una qualche minima probabilità di vincere il bando occorre avere una cultura, una preparazione specifica e, soprattutto, un’adesione al tema, che  non mi appartiene?

Irma Balle! Credi forse che Sir Timothy Miles Bindon, alias Tim Rice, avesse chissà che ‘strumenti’, che preparazione, che ‘adesione al tema’ quando ha scritto Jesus Christ super star? Io l’ho conosciuto ed è esattamente un geniale ‘mestierante’ come te, ovvero un serio, serissimo ‘professionista’, se capisci cosa intendo

Francesca (ride)Ah!, così se rifiuto, significa che  non sarei una ‘seria professionista’! Irma, non attacca. Comunque grazie per il paragone, ma è davvero aTim Rice e aJesus Christ super star che pensi?, adesso ho capito. Sei davvero fuori di te. Come ti posso aiutare?

Irma  Smettila, ti stai sottovalutando. Hai ben tre mesi di tempo e io ti ho visto mettere su spettacoli ‘forti’ nella metà del tempo. Ti servono musicisti, coreografi, ballerini? Ti svuoto la Scala, se me lo chiedi. Svegliati, Francesca. Capita una volta soltanto nella vita.Almeno riflettici, che ti costa? (agli attori) E anche voi, amici,  aiutatemi! Ma ci pensate a che occasione daremmo un calcio?

Il gruppetto di attori si fa sempre più vicino alla regista, sembra che voglia convincerla ad accettare la sfida

Francesca (a tutti) Ma allora non volete davvero capire? Sono lontana anni luce dal  tema del bando

Giulia, attrice giovane (timida)Francesca, noi abbiamo fiducia in te e poi ti aiuteremmo, faremmo delle ricerche,  io rispolvero la mia laurea in storia e…

Carlo, attore anziano  Ho recitato nelle laudi di s. Francesco, mi sono documentato, ho decine di testi sul misticismo

Gli altri concordano, Francesca scuote la testa

Francesca  E il nostro spettacolo? Dobbiamo andare in scena fra un mese e se non lo facciamo c’è da pagare la penale, non è vero (a Irma), impresaria?

Irma Quello è affar mio. Ti ho già detto che stavolta mi gioco pure la camicia. Ti prego, Francesca. Hai un team di attori di primissimo ordine, e poi, scusa ma non ti sei sempre lamentata del provincialismo del nostro teatro?, della sua marginalità nel panorama europeo? Dici sempre che il nostro paese è malato di dilettantismo cronico e ora che arriva l’occasione, unica ripeto, per uscire dallo stagno, dalla palude italica, di navigare in  mare aperto, di salire

Francesca (ironica)Sull’olimpo abitato dai Tim Rice, dai David Mamet, dai Kenneth Branagh, perché no?

Irma Esatto. Perché no? Dimostreremo a tutti che anche il teatro italiano contemporaneo è in grado di produrre spettacoli di alto livello, degni di rimanere in cartellone per anni nei più grandi teatri del mondo

Francesca Quelli sono spettacoli che mettono in campo professionalità internazionali d’eccellenza e sono costati  cifre iperboliche

 

Irma tira fuori il blocchetto di assegni e scrive una cifra..

Irma Tieni, è per le prime spese

Francesca guarda sbalordita l’assegno e poi sembra volerglielo restituire, Irma lo respinge

Irma Per favore, pensaci almeno

Francesca (cede) Non ti prometto niente, dammi tre giorni per decidere

Irma (soddisfatta, se ne va in fretta temendo che Francesca  ci ripensi)  Ci vediamo fra tre giorni, amici!

Francesca  Aspetta

Irma Che c’è ancora?

Francesca Sai come lavoro

Irma Non vuoi essere disturbata, nessuno deve intromettersi

FrancescaCome sempre

Irma Non ti disturberò

Irma esce, gli attori si stringono intorno alla regista  

Francesca  (sconcertata e ancheirritata per le pressioni) Il tema del bando sarebbe: la cristianità come simbolo universale di tolleranza nel mondo.Voi sapete da dove cominciare?, be’, datevi da fare perché io non ne ho la più pallida idea

Gli attori le si fanno intorno, vogliono tutti dire la loro

Yvonne Perché non cominciamo da Milano?, Milano è ricchissima di tracce della cristianità, tracce molto importanti e anche poco conosciute. Io abito vicino a Chiaravalle, è un’abbazia molto antica, intanto comincio a fare un’indagine proprio da quelle parti

Stefano Io  farò delle ricerche alla biblioteca ambrosiana

Giulia (esultante come per un’illuminazione improvvisa)Ma sicuro, bravissima Yvonne! Milano! Ho trovato!! Ecco a che serve la mia laurea in storia

Tutti la guardano stupiti

Stefano Dai, Giulia, parla

Giulia  Ma sììì,ragazzi! l’editto di Costantino!

Francesca Ricordo vagamente qualcosa dai tempi del liceo

Giulia L’editto di Costantino viene chiamato anche editto di Milano o Editto imperiale di Tolleranza.Siamo nel 313 dopo Cristo e l’imperatore Costantino concede la libertà di culto al popolo e proclama la fine di tutte le discriminazioni  e le persecuzioni religiose e

Carlo Ma se è un falso storico dell’anno mille!

Giulia Non tutti gli storici sono d’accordo

Francesca Questo può non essere rilevante, è l’idea che contiene che mi interessa. Qualcuno, non ricordo chi, ha scritto: “Il falso, da idea si fa storia, smuove eserciti, influisce sul corso dell’arte e della filosofia..”. Bene, intanto documentiamoci  e vediamo se possiamo partire dall’editto di Costantino. Buon lavoro e a domani!

buio

SCENA II

Il giorno dopo. In scena vediamo il gruppo di attori e la regista che, intorno ad un tavolo ingombro di libri, stanno discutendo fra loro.

Carlo (legge il testo dell’editto)“...Noi, Costantino Augusto riteniamo giusto concedere a tutti la libertà di seguire la religione preferita. Decretiamo pertanto che non si debba vietare ad alcuno la libertà di aderire a quella religione che ciascheduno reputi la più adatta a se stesso, senza alcun timore o pericolo di molestie...”

Stefano (sulla battuta) “e che il vescovo di Roma deve regnare sopra tutte le chiese di Dio nel mondo e..”

Carlo Un colpo di genio

StefanoIn che senso?

Carlo  L’editto, vero o falso che sia, di fatto mirava a legittimare il potere temporale del Papa

Stefano Però parla di  libertà di culto, di  tolleranza..

Carlo (sorride sarcastico)“Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre,  non la tua conversion, ma quella dote che da te prese il primo ricco patre”… Inferno canto diciannovesimo

Yvonne “In hoc signo vinces” Ricordate? Ce lo ripetono dalle scuole elementari

Francesca O.k, ci siamo. Partiremo dall’Editto di Costantino

Giulia Francesca, la madre di Costantino, Elena, faceva addirittura la serva in una locanda quando conobbe e sposò l'imperatore Costanzo Cloro. Quando divenne imperatore, Costantino la volle al suo fianco e le assegnò il titolo di imperatrice. Elena così si mise totalmente al servizio della causa cristiana. Mi sembra un personaggio molto interessante

Francesca Ottimamente, Giulia. In effetti avevo già pensato di evocare non le solite, celebrate figure maschili, come faranno certamente i nostri concorrenti, ma figure femminili che hanno rappresentato l’eccellenza nella storia della cristianità ma che poi sono rimaste nell’ombra, soverchiate da quelle maschili

Carlo (sardonico)E’ un’idea vincente. Voi donne, oggi, andate alla grande, siete sulla cresta dell’onda

Francesca Ovviamente nessuno dovrà parlarne in giro

Tutti annuiscono, l’idea è assolutamente originale e va tenuta segreta

Francesca Faremo delle ricerche accurate

Yvonne  Be’, a proposito di donne, io allora, forse, avrei già scoperto qualcosa

Francesca Ah, sì?, racconta  

YvonneSonostata all’abbazia di Chiaravalle per cercare qualche traccia che ci servisse e lì mi ha colpito un affresco semi-cancellato in cui è raffigurato il viso di una donna con la faccia rossa. Ho chiesto notizie a un monaco dell’abbazia e lui mi ha risposto che si trattava di una donna vissuta nel medioevo che, ai suoi tempi, era considerata dai milanesi una specie di santa.  Non ha saputo o ‘voluto’ aggiungere altro ma io mi sono incuriosita e così ho chiesto di quell’affresco a una mia amica, un’importante storica medievalista, e lei mi ha raccontato una storia incredibile. Quel dipinto raffigura il volto di una certa Guglielma la boema che si diceva fosse la figlia del re di Boemia, Premislao primo …

Giulia Ho fatto un esamesulla storia del misticismo medievale ma nei miei libri non se ne parla

FrancescaVai avanti, Yvonne

Yvonne Nel 1200questa Guglielma affermava che Dio poteva incarnarsi, pensate, nel corpo femminile

Stefano Che coraggio!, ehm, per quei tempi, dico

Carlo(la interrompe) Se non ricordo male, c’era una setta che mi ha sempre incuriosito ma di cui si sa molto poco, si chiamava dei  fratelli e delle sorelle del libero spirito che..

Stefano (lo prende in giro) E tu, quando senti le parole ‘libero spirito’ ti esalti

GiuliaSì, ma nel medioevo Milano era invasa dalle sette, ce n’erano per tutti i gusti

Francesca (sollecita Yvonne a continuare)Yvonne?

YvonneLa mia amica storica mi ha raccontato che Guglielma era arrivata già anziana a Milano, verso il 1262. Allora la città era stata scomunicata dal papa e quindi privata dei riti religiosi…

Le luci si abbassanomusica ad hoc

Video-Proiezioni

Sul fondo si illuminano i tre schermi in cui vediamo proiettate le scene medievali

Schermo centrale: l’interno di una casa modesta. Si vede una donna dai lunghi capelli grigi e dal viso sereno, che è seduta ad una tavola e offre pane e vino a un gruppo di commensali in abiti che denotano una classe sociale diversa. La scena ricorda l’iconografia dell’ultima cena

Schermi laterali: immagini di oggi della Milano medievale

v.f.c.

voce femminile (Guglielma Boema) Nella Bibbiaè scritto che, al principio, Dio creò la creatura umana e la creò maschio e femmina, quindi potrebbe anche servirsi del corpo della donna  per tornare sulla terra

musica ad hoc

Voce maschile (Tommaso d’Aquino) Lo stato femminile non ha in sé potere di trasmutazione in essenza divina e nemmeno di significanza. Fra le donne la beata Vergine Maria, come madre di  Cristo, rappresenta l’unico esempio voluto da Dio di  unione, sebbene temporanea, della natura femminile con  il sacro

Voce femminile A me non interessa ricordare il sacrificio di Gesù con la messa, a me basta guardare me stessa e il mio corpo.Tutti possiamo essere salvi, ebrei, mussulmani e anche chi non ha mai sentito nominare Cristo

musica ad hoc

 Yvonne ha terminato il suo racconto. Il gruppo ne discute

Carlo Immagino lo stuporedegli spettatori quando, con olimpica calma, tu (a Yvonne), dirai che Dio si incarnerà nel corpo di una donna

Giulia Sì, ma pensate a quello che ci ha raccontato Yvonne sui Guglielmiti e soprattutto su quella Maifreda!, morta  Guglielma,  fonda una Chiesa come quella ufficiale ma con una gerarchia di donne, come prima discepola di Guglielma, si considera il vero papa e

Carlo (la interrompe) La leggenda della papessa

YvonneMa no, Carlo!, quella è un’altra storia, però è quasi certo che a lei si riferisca la carta dei tarocchi dei Visconti perché Maifreda era una loro parente e

Francesca Sì, sì, tutto interessante ma non divaghiamo. Questa storia della papessa e della chiesa parallela esula dal tema del bando. Intanto continuiamo le ricerche sulle figure femminili della cristianità. Tre giorni di tempo, diamoci da fare

semibuio

SCENA III

Tre giorni dopo.Il gruppo di attori con la regista sta discutendo delle ultime scoperte. Giulia ha appena finito di raccontare la sua recente scoperta del movimento delle beghine

Stefano In pratica, Giulia, ci stai raccontando che nel XII secolo è esistito in Europa un movimento laico di decine di migliaia di donne chiamate mulieres religiosae e che poi, dopo due secoli, è stato volutamente cancellato dai documenti storici ?!

Carlo Impossibile.Una cosa del generenon si poteva cancellare del tutto

Giulia  Eppure è quello che è successo.Se ne comincia a parlare solo verso il 1940

StefanoMa perché volerlo cancellare? Che fecero di male tutte queste donne? 

Giulia Ma niente, anzi!, pare che si dedicasseroall’assistenza dei bisognosi e che fossero anche molto amate dal popolo

Yvonne Ora che ci penso, ricordo che me ne aveva accennato anche la mia amica, la famosa storica, solo che non avevo voluto farle perdere troppo tempo con le mie domande, ma se vuoi, Francesca, posso chiederle ancora un appuntamento e

Giulia (seccata per i dubbi di Yvonne)Io ho letto  i libri  di Romana Guarnieri, la studiosa che nel 1945 ha scoperto tutto e di più su questo misterioso movimento

Francesca Fallo Yvonne, meglio essere sicuri. Continua,Giulia

Giulia Queste mulieres religiose erano chiamate in volgare ‘beghine’

Carlo Beghine?, ma fatemi il favore, ragazze!

Stefano Ci sono ancora oggi. Al paese chiamiamo ‘beghine’ quelle donne vestite di scuro che nelle chiese curano gli altari, che stanno sempre intorno al prete.. sì insomma, sono le santocchie, le baciapile, le bizzoche

Giulia (seccata)  Lo sappiamo, ma queste di oggi non c’entrano con quelle

Carlo (scettico) Ah no?, E come lo sai?

Giulia (spazientita) Carlo,  se mi lasci raccontare!

Francesca Carlo, per favore!Vai avanti, Giulia

Giulia Pare che tutta questa storia sia iniziata in un piccola città delle Fiandre, verso la fine del dodicesimo secolo. Succede che un piccolo gruppo di donne comincia a riunirsi nelle case per studiare le sacre scritture ma da sole, cioè senza la guida del prete..Pare persino che qualcuna di loro la traducesse in volgare per farla capire anche dal popolo

Carlo Esistono documenti di questo?

Giulia Intanto ho detto ‘pare’ e comunquelo sanno tutti che, allora, non si usava firmare le opere, oltre al fatto  che chi osava tradurre o anche avere in casa una bibbia in volgare  finiva diritto sotto l’Inquisizione

Yvonne Dai, Giulia, continua

Giulia Stavo dicendo che le beghine si riunivano per commentare la bibbia da sole perché non riconoscevano alla Chiesa la funzione di intermediaria con Dio

Stefano In quei tempi? Non ci posso credere

Giulia Nonostante ciò, obtorto collo, la Chiesa le accettò perché erano troppo utili per  l’assistenza che prestavano gratuitamente negli ospedali, nei ghetti, alle donne rimaste sole e senza mezzi..

Semibuio- musica ad hoc

video-proiezioni

 sui tre schermi disposti  a semicerchio vediamo scorrere  una serie di  scene medievali nebbiose e mute

Schermo centrale: l’interno di una casa medievale in cui un gruppetto di cinque donne vestite con abiti tipici dell’epoca è seduto in cerchio mentre  una di loro legge un libro

Schermo a sinistra: immagini di Cattedrali, luoghi imponenti di culto..

Schermo a destra: in una strada polverosa un gruppetto di  donne distribuisce il pane ai mendicanti…

v.f.c femminili che si alternano fra loro

Beghina, devi amare il nulla, devi stare sola, non devi andare da nessuno. Devi tendere a liberarti d’ogni cosa. Devi alleviare i malati, non possedere nulla, solo allora abiterai nel vero deserto…

In terra devi apparire stolta ed essere oggetto di beffe, prima di divenire saggia veramente

Signore,  i pretipretendono di aiutarvi a condurre la mia anima, ma  certo di ciò non v’ è bisogno. Finché essi si chineranno indiscreti sulla mia anima, come potranno imparare ad amarvi? Meglio sarebbe per loro seguire quel cammino libero in cui si impara a conoscervi

Musica

SCENA IV

 E’ passato qualche giorno. Francesca è sola in teatro. Sta leggendo un libro. Arriva Irma

Irma Brrr..che freddo! Mi sa che viene a nevicare. Ehm…ti sto disturbando? Vedo che sei tutta presa da quel libro

Francesca (chiude il libro ma lo tiene abbracciato al seno, come se volesse proteggerlo)Perché sei venuta? Lo sai che…

Irma Lo so, ma volevo darti la bella notizia

Francesca (diventa attenta) Allora?, hanno detto di sì?

Irma Guarda che non ci speravo. Mi dicevo, figurati se Antonio Tiboni e  Stefania Ancelletti sono liberi!

Francesca (si tira su dalla sedia in cui è sprofondata)Non dirmi che volevano rifiutare

Irma (piccata) Intanto, cara, è difficile che nel nostro lavoro qualcuno rifiuti qualcosa a Irma Leventi, solo tu ogni tanto ci provi

Francesca Dimmi che cos’hanno detto

Irma A parte, modestamente, la mia influenza, be’ insomma, per convincerli gli ho raddoppiato il cachet....

Francesca Ma sei ammattita?, quei due costano già una cifra iperbolica! In europa Tiboni è il compositore migliore ma è caro come il fuoco e non parliamo poi della Ancelletti, la maga delle luci! Il doppio?, Irma, non posso crederci

Irma Be’, non proprio il doppio..

Francesca Aaaaaa.. volevo ben dire! Meno male!

Irma Di più. Ho pagato di più per via delle penali

Francesca (sempre più sbalordita)Che penali?

Irma Angelo, che cosa credevi?, che quei due stessero aspettando solo me? Erano già impegnati, Tiboni a Parigi con Peter Brook e la Ancelletti a san Pietroburgo con Bogdanov 

Francesca Mi dispiace, non immaginavo, ti avrei chiesto qualcun altro

IrmaNo, Francesca. Io voglio vincere il bando. E vincerò a costo di ipotecare pure la mia villa di Lugano

FrancescaStai rischiando troppo. Non posso garantirti che l’opera  vincerà

IrmaTranquilla, tu fai il tuo lavoro, io faccio il mio

Irma sta per andare via, quando all’improvviso si gira

Irma Scusa, che cos’è quel libro che stai leggendo?

Francesca Ah, questo? (glielo mostra però con una certa riluttanza) Si intitola ‘Lo specchio delle anime semplici’ è di una teologa del XIII secolo, ho appena cominciato a leggerlo. Pare che sia uno dei massimi capolavori della letteratura spirituale di tutti i tempi e, pensa, è scritto in forma dialogata, come se fosse una pièce. Un personaggio è Dio, che l’autrice chiama Amore,  un altro è Ragione, cioè la morale convenzionale, un altro è Anima, cioè l’autr....

Irma (non sembra interessata)Sì, sì, interessante, magari poi me lo fai leggere..ehm..posso chiederti come procede la scrittura del testo?

Francesca Sono a buon punto, siamo a buon punto, i miei attori sono fantastici, mi hanno aiutato moltissimo. Ormai la struttura, le video-proiezioni, gli step musicali, è tutto già qui (mette un dito alla tempia per far capire che ha già costruito lo spettacolo mentalmente)

Irma E meno male che non volevi farlo!, non è passato nemmeno un mese e hai già costruito la struttura dello spettacolo, hai già in mente tutto..

Francesca Quasi tutto, Irma. Non ci sono ancora completamente, comunque ti sono grata, non avrei mai immaginato che un tema del genere potesse coinvolgermi razionalmente ed emotivamente così tanto

Irma (felice)Ci avrei giurato che ti saresti fatta catturare.Voi artisti siete tutti uguali, appena vi si accende un lumicino siete capaci di far scoppiare un incendio

buio

SCENA V

In proscenio la regista è assorta nella lettura del  suo libro che ora porta sempre con sé. Intanto i suoi attori, vestiti in abiti medievali, stanno provando le loro parti con la bozza del copione e guardano di sottecchi Francesca,  aspettando che inizi le prove.

Yvonne (sottovoce a Giulia) Francesca non riesce a staccarsi da quel libro. Io ho cominciato a leggerlo ma ho smesso subito,  ti confesso che lo trovo inquietante

Giulia  Anch’io lo trovo difficile

Francesca, sentendosi osservata, si scuote e legge alcune frasi dal libro

Francesca Ascoltate qua...(legge) Anima trae da Amore il suo essere. Come il sole ha la chiarità di Dio e illumina tutte le cose senza prenderne in sé alcuna impurità. E’ discepola della Divinità, siede nella valle dell’Umiltà  e nella pianura della Verità e si riposa sulla montagna dell’Amore. Anima ode quel che non ode, vede quel che non vede, sente quello che non sente, è dove non è…  

Gli attori le si avvicinano con il copione in mano

Yvonne Bellissimo, però difficile da capire

Stefano (ripete meccanicamente) Anima ode quel che non ode, vede quel che non vede, sente quello che non sente, è dove non è…  Che significa esattamente?

FrancescaL’autrice ti sta dicendo che Anima, che poi è lei stessa, liberata da ogni volontà egoistica, può percepire cose che vanno oltre ciò che le comunicano i sensi. Ma aspettate, forse ve lo spiego meglio con le parole del libro. Prendete a pag 213, c’è un breve dialogo fra il personaggio di Anima e dama Ragione, che è la morale convenzionale. Yvonne, dammi la battuta..

 Yvonne con il libro si avvicina a Francesca e le due improvvisano senza interpretare

Yvonne (dama Ragione) Anima, quello che viene detto nel vostro libro basta a stupire il mondo intero. Chi mai potrà comprenderlo? 

Francesca (Anima) Dama Ragione, tutti quelli che vivono secondo questo libro lo comprendono in breve e senza darne spiegazione. Invece tutti quelli che obbediscono alle vostre leggi passano di stupore in stupore ascoltando ciò che qui si dice perché sono  troppo lontani dal paese di libertà e del niente-volere per poter capire. Costoro hanno piedi senza strada, mani senz’opera, bocca senza parola, occhi senza chiarezza, orecchie senza udito, ragione senza ragione… Ehm, è più chiaro adesso?

Stefano Beh, insomma, più o meno

Yvonne Per me è su quei nove modi di essere che si gioca la partita. (ripete le parole del libro) Questa Anima sa tutto e non sa niente, vuole tutto e non vuole niente,  può far tutto e non può far niente…

Carlo Ma c’è ben altro! Il paese del niente-volere, il lontano-vicino...  escatologia, alta teologia, (con ironia) Francesca, non ti sembra un po’ troppo per noi commedianti

FrancescaMa dài, Carlo, proprio tu!, non è così difficile, basta riflettere. Io credo di capire

Carlo Ne sei davvero convinta?

Francesca Sì, credo di sì. Perché me lo chiedi?

Carlo A parte tutto, Francesca, vacci piano! Questo libro è  stupendo, meraviglioso, esaltante ma è anche pericoloso, oggettivamente pericoloso. D’altronde lo dice e ridice l’autrice stessa

Francesca (sorride) Quindi?

GiuliaFrancesca, quel libro può mandare fuori di testa

FrancescaLo so, ma  non sarà il mio caso, se è di questo che vi preoccupate e comunque nel nostro spettacolo il libro e il personaggio dell’autrice avranno un loro spazio ma non tutto. Noi rappresenteremo il  mondo semplice delle beghine, di quelle decine di migliaia di donne sparse in tutta l’Europa con l’obiettivo comune di essere utili in primis a se stesse e poi agli altri

Stefano E’ la quadratura del cerchio! Partire dal bene per sé e, allo stesso tempo, inglobare il bene degli altri

CarloNiente a che fare con le ‘dame di San Vincenzo’. Che colpo, ragazzi!

Giulia (entusiasta) Avremo un successo mondiale, racconteremo una storia durata ben duecento anni ma che non si trova nei libri di storia

Yvonne Calma, Giulia, la fai facile!, innanzitutto io e te dobbiamo risolvere un problema  

Giulia Che sarebbe?

Yvonne (ironica) Strano che un’attrice targata actors studio come te non se lo sia già posto

Giulia (piccata) Invece tu, dall’alto della tua esperienza, l’avresti già risolto, magari

YvonneNon ancora. (A Francesca) Francesca, noi dobbiamo capire di che stoffa erano fatte  donne come Hadwiich d’Anversa, Giuliana di Norwich, Guglielma boema, Margherita Porete, ecc.. altrimenti come facciamo a interpretarle?

Carlo (sardonico) Dovrete appoggiarvi al cliché della mistica, occhi al cielo e mani giunte

Stefano (incalza) Un cliché che però, scusate, mi pare che non si adatti alle beghine che mi sembrano piuttosto donne semplici, con i piedi per terra

CarloE poi le mistiche avevano le visioni mentre qui (allude ai libri sparsi sul tavolo) non se ne parla

Giulia Quelle non c’entravano con  le mistiche della tradizione ma, mi sa, neppure con noi donne del ventunesimo secolo che ci consideriamo donne libere ed emancipate, è questo il vero problema

StefanoIo però continuo a chiedermi come fu possibile che le beghine fossero riuscite, in pratica, a metter in discussione un sistema di regole codificate senza chiedere protezioni al potere, religioso o laico che fosse

Carlo E dunque, Francesca, tocca a te. Spiegaci chi erano tutte queste amabili ma poco  ‘sottomesse’ signore medievali? 

FrancescaL’hai appena detto tu, Carlo. Erano: signore

Carlo Cioè?

FrancescaE’ una mia ipotesi. Signora, signore, viene da signorìa, cioè padronanza. Mio Signore e padrone?, ricordate? Io credo che tutte quelle beghine, che fossero umili donne analfabete o donne colte di alto lignaggio, erano semplicemente delle ‘signore’ nel senso che erano, si sentivano le sole padrone della loro vita. In pratica pensavano e soprattutto agivano partendo da loro stesse, miravano innanzitutto a soddisfare i loro desideri  e li trasformavano, senza soluzione di continuità, in azione

Stefano Desiderio che si fa, no, che è azione.. In più, se ho ben capito, quelle beghine non miravano al potere perché di fatto il potere più grande già ce l’avevano, ed era il potere, la signorìa su di sé.  E’ corretto?

Francesca Io credo proprio che possiamo interpretare la loro storia in questo modo

Stefano E se hanno potuto farlo loro in tempi in cui si correvano rischi terrificanti, perché  non potremmo farlo anche noi, uomini e donne del ventunesimo secolo? E’ questo il sottotesto che vuoi dare al nostro spettacolo?

Francesca Quello principale, sì

Carlo Però, scusate, attenzione!, perché qui, più che nella tolleranza, sconfiniamo nell’intolleranza perché adesso sappiamo com’è andata a finire

Stefano Già. Clemente quinto, nel 1312, con la sua bolla papale ci ha messo un bel segnaccio nero sulla parola ‘beghina’

Carlo Appunto e non credo che Irma..

Francesca Lei capirà e comunque non la metterei in questi termini.Che la chiesa, come qualsiasi potere, da sempre abbia avuto fame di deleghe, soprattutto del pensiero, e che quindi avrebbe reagito duramente a chi gliele rifiutava, è cosa fin troppo risaputa e scontata. Non è questo che vogliamo sottolineare, sarebbe ovvio, persino banale

Stefano Invece, se ho capito bene, tu vuoi sottolineare il messaggio etico universale, di pace e di vera ‘tolleranza’ cristiana delle beghine

Francesca Che altro, se no? Risolveremo il plot drammatico passo dopo passo, useremo le citazioni e adotteremo codici espressivi d’avanguardia. Bene, miei cari, sono contenta. Mi pare che siamo sulla strada giusta. Qualche domanda sui personaggi?

Carlo Francesca, avrei delle domande da farti su  maestro Eckart

Stefano Anch’io sul grande inquisitore Guglielmo di Parigi

SCENA VI

Irma è seduta ad un piccolo tavolino da bar, a sinistra della scena. Fuma e beve un caffè…Arriva da destra Yvonne

Yvonne Scusa il ritardo ma abbiamo appena finito le prove

IrmaYvonne, che c’è di tanto importante che vuoi dirmi? Ti vedo preoccupata. Che cos’è successo? Mi pare che la preparazione dello spettacolo stia andando bene. Siete già a buon punto, mi dice Francesca..

Yvonne (imbarazzata) Be’, sì, a buon punto, certo

Irma E allora, se non è questo, cos’è? Hai dei problemi personali per caso? Dimmi come ti posso aiutare

YvonneNo, no, da quel lato tutto bene

Irma Meno male. Un’attrice con problemi personali è la peggior iattura che possa capitare quando si deve mettere su uno spettacolo. Allora c’è stato qualche conflitto con qualcuno, con Giulia?, il solito Carlo…

YvonneNiente di tutto ciò

Irma Con il tuo personaggio, allora? Ti sembra che Francesca non ti abbia dato lo spazio che meriti?

Yvonne Ecco, in effetti il personaggio c’entra qualcosa 

Irma  Non riesci ad interpretarlo

Yvonne (si infervora)No, no, figurati! E’ un personaggio bellissimo, da far venire i brividi per la sua intensità, grandezza, attualità! E poi  Francesca lo ha costruito magistralmente, da par suo, e, pensa, senza alterarne la storia, perché è un personaggio, una donna, realmente esistita e vissuta a Milano nel 1200. Tu non puoi nemmeno immaginare l’emozione nello scoprirlo, sì perché sono stata proprio io a trovarlo grazie alla mia amicizia con una famosa studiosa

Irma  ( la guarda sconcertata) Mamma mia, che passione!

YvonneEd è proprio questo che  mi ha spinto a telefonarti

Irma Cioè?

YvonneE’ tutta la storia

Irma Francesca me ne ha accennato. Lo spettacolo metterà in scena una storia importantissima ma sconosciuta. Bene!, le ho detto, sarà ancora più interessante

Yvonne(scura in volto)Uhm..interessante di sicuro. Su questo, non c’è dubbio, interessante, fin troppo

IrmaCara, sei troppo enigmatica, o mi dici con chiarezza qual è il problemaolasciamo perdere, sono in ritardo, ti devo lasciare

YvonneIl problema è il tema del bando

Irma Che è la cristianità come simbolo di tolleranza nel mondo. Non potrebbe esserci tema più vasto e non dubito che Francesca ne stia tirando fuori uno spettacolo unico che vincerà il bando 

Yvonne (sospira) Eh, certo che sarebbe bello vincere il bando! Sono anni che lavoro e finalmente arriva l’occasione  che noi attrici aspettiamo da sempre. Il ruolo che ci farà entrare nella storia del teatro

IrmaUn ruolo come quello di Giovanna d’Arco, ambito da tutte la attrici del mondo, dico bene?

Yvonne Sì, sì, ma questo è ancora più grande

Irma ( si alza sollevata) Addirittura!Adesso ho capito!, sei preoccupata per la responsabilità, questo ruolo non ti fa dormire, ti scuote il sistema nervoso, la grande attrice che è in te si sta facendo mille e più domande, dubita di se stessa, conosco i sintomi cara, sono abituata a queste problematiche tipiche delle persone creative, degli artisti. Non ho dubbi che vinceremo il concorso e poi, via a Broadway, amica mia!

Yvonne Hai ragione, forse non è il caso di preoccuparsi e poi c’è ancora del tempo

Irma Bene. Scusa ma adesso vado di fretta. Devo passare in banca. Questa nostra impresa mi sta costando un capitale 

SCENA VII

Video-Proiezioni

Sul fondo si illuminano i tre schermi in cui vediamo proiettate una serie di  scene medievali nebbiose e mute con vari  paesaggi e persone in abiti dell’epoca

Musica ad hoc

Schermo a sinistra L’europa medievale

Schermo centrale: Una pianta topografica medievale mostra una piccola città recintata, all’interno di una città, è un beghinaggio. In sovrimpressione appaiono le beghine affaccendate in varie mansioni, come distillare le erbe, fare il pane, tessere tele…

Schermo a destra Immagini di beghine che curano i malati nei lazzaretti

v.f.c.

Nella conoscenza nuda grande è certo ciò che la mente apprende ma non è niente se si considera quello che manca. In questa mancanza bisogna immergersi perché sia buono quello che si fa. E’ in questa mancanza che deve sprofondare il nostro desiderio, tutto il resto è per essenza miserabile…

Sappiate che non vi sono né angeli né santi, né cori angelici, né cieli… tutto quello che si esprime con le parole e che si propone agli uomini mediante le immagini è soltanto un mezzo per attrarre a Dio. In Dio non esiste nient’altro che Dio

Ho capito come ogni differenza ritorni all’unità, da allora sono rimasta a giocare nell’appartamento del Signore lasciando che i suoi servitori accudissero il regno. Per questo continuo al di sopra di tutto e, allo stesso tempo, nel centro di tutto

Tutte le cose mi sono troppo strette: sono così vasta! Ho afferrato un non-Creato per l’eternità. Io l’ho fatto mio. Mi ha resa più vasta di vasta…

musica ad hoc

Luci sul gruppo che sta continuando a discutere

YvonneFrancesca, nei testi di queste teologhe  sembra che ogni parola venga da un mondo di una tale elezione spirituale che lascia interdetti

CarloSì, ma c’è qualcosa che non mi convince nella filosofia di queste teologhe. Mi è chiaro il partire da sé, il prendere coscienza delle proprie aspirazioni, il rifiuto del principio della delega, tutto chiaro e, per me, condivisibile ma come la mettiamo con la naturale tendenza di ognuno di noi a compiere il male piuttosto che il bene?

Francesca Mi sono posta anch’io questa domandae ho trovato la risposta nel libro della Porete.  Prendi a pagina 318, dammi la battuta

I due leggono senza recitare il testo

Francesca(Anima)Sire Amore, il giusto potrebbe non cadere

Carlo (Sire Amore) Dolce Anima, la creatura quando nasce è senza colpa, quindi è buona, e vuole dedicarsi alla mia bontà ma il suo corpo è debole e incline ad ascoltare cosa che non si concilia con me, ciò non vuol dire che se il giusto cade sette volte al giorno ciò è meritevole di castigo. Alla creatura nulla può essere tolto se lei non lo vuole. Se io sono in lei si fa  la mia volontà, senza che essa lo voglia

Francesca (Anima) Sire Amore, io mi  rallegro delle mie avversità poiché senza avversità come voi potreste riempire la mia anima?  E’ l’abisso della mia malizia che mi ha concesso questo privilegio e non opera di bontà che facessi o che si possa fare 

Carlo (Sire Amore) Dolce Anima, la mia lezione non è messa per iscritto da mano umana ma  voi stessa le fate da pergamena. Lì si tiene la mia lezione a bocca chiusa, che senso umano non può mettere in parole

Qualche attimo di silenzio, poi Francesca si rivolge a tutti

FrancescaCapite ora che cosa Margherita ha cercato di  dirci? Se noi esseri umani, liberi dagli egoismi, fossimo in grado di trasformarci in quella pergamena, ecco che tutto diventerebbe semplice, come semplice diventerà, dopo la morte, il personaggio di Anima che potrà così fondersi in Dio

Stefano  ‘Non per essere Dio ma per essere ciò che Dio è’

Francesca Cioè: amore. Puro e semplice ‘amore’. Ragazzi, è difficile ma dobbiamo tutti sforzarci di capire, me compresa

Stefano Quindi, queste teologhe consideravano efficace, per l’unione con Dio, solo la pratica dell’amore disinteressato. Tutte le altre pratiche, come l’esercizio delle virtù, la penitenza, la preghiera, l’osservanza dei riti e così via erano considerate pratiche esteriori

Francesca E così è,  se ci pensiamo bene

Giulia (agitata) Ecco, appunto. Così è, però io, a questo punto ‘devo’ ancora capire chi erano queste donne. La mia Margherita Porete, per esempio: (enumera) un genio, d’accordo, una coltissima teologa, d’accordo, autrice di un libro che oggi è paragonato alla Divina Commedia, d’accordo, e poi? Francesca, riesci a spiegarmi come faccio io, Giulia Leventi, 10 anni di actors studio, a essere, non a ‘fare’ ma a ‘essere’ questa Margherita?

FrancescaE’ complicato, lo so

Giulia Io dovrei essere una che, per diciotto mesi diciotto, imprigionata in una segreta dell’Inquisizione a pane e acqua, se ne sta in silenzio, non risponde ai monaci inquisitori che fanno su e giù a chiedermi, quasi a scongiurarmi, di  abiurare, di sconfessare il mio libro e di salvarmi dal rogo. Perché di salire sul rogo, lo sto scegliendo io! Me la vado proprio a cercare io questa fine orrenda. (Esasperata) Che cos’era?, matta?

YvonneNella storia non esistono personaggi che si possano paragonare a lei. Dalla stessa Giovanna d’Arco che comunque mai avrebbe potuto evitare il rogo, agli intrepidi templari e a Giordano Bruno, tutti avevano ceduto, prima o poi, di fronte al terrore di quella morte orribile

Semibuio

Giulia, in preda all’agitazione, cammina su e giù, cercando di immedesimarsi nel personaggio di Margherita Porete

Giulia Ricapitoliamo. Sono chiusa per un’infinità di giorni e notti in quell’orrido posto umido e buio, piena di freddo, di fame, con bestie immonde che strisciano dappertutto. Che penso? Che faccio? Nemmeno un dubbio? Un terrore? Un ripensamento? Intanto gli inquisitori insistono, cercano di farmi cadere nella trappola delle loro dotte disquisizioni, ma io niente, nemmeno gli rispondo. Almeno  avessi qualche visione! Macché, nemmeno una

Yvonne Eppure, sai bene che, con l’abiura non solo salvi la vita ma anche il tuo libro, perché potresti sempre riscriverlo, mentre, morendo, sarebbe stato distrutto per sempre insieme a te

Giulia (disperata) Non posso farcela, Francesca. Sostituiscimi

Francesca Niente drammi, Giulia. Vedrai che ci riesci

GiuliaMi scoppia la testa. Ho bisogno di un caffè

Gli attori prendono delle bevanda da dei termos, vagano un po’ in silenzio

Carlo (cerca di fare coraggio a Giulia) Dai, Giulia, tira fuori l’attrice da Oscar che è in te! (a Francesca) Francesca, insisto, il personaggio di Margherita Porete è per tutti noi una scoperta esaltante ma rischia di prenderci, di prenderti la mano. Il nostro obiettivo è quello di vincere il bando, non di salvare il mondo. Scusami per la brutalità ma, se ho capito fino in fondo a che cosa tu davvero miri con questo lavoro, temo che sia un’ingenuità, una poetica illusione, direi patetica se non temessi di offenderti

Francesca  No, no, non mi offendi, e probabilmente hai anche in parte ragione, ma non dimenticare che siamo teatranti e che il teatro pone questioni non dà risposte. La nostra domanda sarà elementare e la porremo in questi termini: si può essere davvero signori,cioè padroni della nostra vita? Noi mostreremo che quelle antiche donne ci sono riuscite e senza rivoluzioni o contrapposizioni, cioè semplicemente ubbidendo al loro motto

Tutti (sulla battuta, in coro, scherzosamente) Non contro la legge, ma oltre

La risata generale rilassa l’atmosfera

semibuio

SCENA  VIII

E’ passato del tempo. La compagnia continua a discutere

Yvonne Devo dire che conoscere questa storia mi ha chiarito anche la storia di Giovanna D’Arco. Una ragazza che, a diciotto anni, si mette la corazza, si fa dare un esercito, fa la guerra agli inglesi e la vince... Tutte le più grandi attrici di ogni tempo hanno desiderato questo ruolo e tutte ci hanno sbattuto il naso. Avranno pure provato a capire ma nessuna ce l’ha fatta fino in fondo

Giulia Perché tutte potevano attaccarsi solo alle visioni. Nessuno conosceva la nostra storia e quindi poteva collegarla all’humus culturale creato dalle beghine. Se la colleghiamo forse diventa un po’ più chiaro

Francesca  E’ questo. In quei secoli queste decine di migliaia di beghine furono davvero in grado di influenzare la società, o almeno una sua larga parte

Stefano E tutto senza ideologie, teorizzazioni, capi o capesse carismatiche

Carlo Però teniamo anche conto che, allora, la situazione era favorevole. C’era la rinascita delle città, l’aumento delle donne sole, delle vedove, non ne facciamo delle eroine a tutti i costi

Giulia  Certo che no. Però tu non consideri che rifiutando alla chiesa il suo ruolo di mediazione con Dio, non potevano non rendersi conto dei rischi terribili che correvano

Francesca E questo è, appunto, l’altro sottotesto della commedia

Stefano Cioè?

Francesca (si accalora) Ma è chiaro, abbiamo già accennato a quella che, mi pare Yvonne, ha chiamato la ‘stoffa’ di quelle donne medievali. E’ un punto cruciale del nostro lavoro perché ci permette di porre al pubblico anche la questione della diversità di quelle signore medievali rispetto a noi, signore di oggi, perché noi non parliamo di eccellenze femminili che ci sono sempre state in ogni epoca e in ogni campo, ma parliamo, mostriamo donne comuni, di cui la maggioranza erano pure analfabete!

Carlo (ironico) Che cos’è adesso?, una deriva femminista?

Yvonne (interviene risentita) Perché?, se anche fosse? Cos’hai contro il femminismo?

FrancescaNon è questo il punto, Carlo

Giulia Ehm, scusate, ma non è che per caso alla fine stiamo capovolgendo il tema del bando per cui salta fuori ‘la cristianità come simbolo dell’intolleranza nel mondo’?

FrancescaMa nooo, anche tu, Giulia, con questa storia! Ve l’ho già spiegato, perché non volete capire? E’ l’eredità delle  beghine che noi faremo risaltare e  proprio attenendoci rigorosamente al tema del bando! Non ci interessa puntare il dito contro l’inevitabile reazione del potere

Carlo Be’,  per noi sì che è chiaro ma dubito che lo sarà anche per gli altri. Yvonne ha ragione, Irma non l’accetterebbe

Yvonne Irma ha già speso un capitale

Francesca Voi non conoscete Irma come la conosco io. Lei sarà la prima ad esserne entusiasta. Con questo spettacolo faremo conoscere al mondo intero una storia incredibile che forse servirà a far riflettere la gente, a cambiare il futuro

Carlo Magari!

Giulia Io all’inizio non ci capivo niente, invece adesso più penso a questa storia e più mi rendo conto che man mano mi sta entrando dentro, mi sta cambiando la vita 

Carlo Ammetto. Finisce che vedi le cose da un altro punto di vista, un punto di vista che mi colpisce particolarmente proprio in quanto uomo

Stefano Per una volta sono d’accordo  con te

Yvonne  Però, se Irma..

Francesca Irma sarà la prima ad entusiasmarsi. Sembra che sia solo attaccata ai soldi ma poi è capace di grandi slanci se crede in qualcosa. E poi, scusate, adesso che conosciamo questa storia, ve la sentireste di resettarla?

 buio

SCENA IX

Giulia e Yvonne stanno provando una scena dello spettacolo

Giulia Nobile è la creatura dimentica di se stessa e delle proprie pretese di valore. Essa  è da Umiltà e Carità abitata

Yvonne Dama umiltà è di scienza e conoscenza  tesoriera e d’ ogni virtù madre.   Parlar di lei la  guasta, pensar di lei le fa ombra. Amore la libera e nulla l’impaccia, vive di libertà e in Anima nobile risiede

Giulia Dama carità non obbedisce a cosa che non sia Amore. Tralascia le sue faccende e attende quelle altrui. Non domanda ricompensa, non sa di vergogna, né di paura. Non tiene conto di cosa che sia sotto il sole; tutto il mondo è un sovrappiù. A volte promette di più di ciò che ho nella speranza che più rimanga a chi più dona. E’ così saggia  mercante che guadagna ove gli altri perdono e sfugge ai legami in cui gli altri s’impigliano. Vive di libertà  e in  Anima nobile risiede.

Un applauso nel silenzio. Irma sale sul palcoscenico

Irma Bellissimo!!, braveee!!

Francesca (contrariata) Irma, che ci fai qui?

Irma  (sorride) Scusami Francesca, avrei dovuto avvertirti che sarei venuta alle prove ma

Francesca  Non importa. Ormai ci sei. Dimmi cosa ti sembra

IrmaDa quel che ho visto, lo spettacolo mi sembra fantastico, le retro-proiezioni, la musica, la scenografia..tutto molto, molto suggestivo, stupefacente..Ecco, stupefacente è la parola giusta. Vinceremo il bando, ma chi sono tutte quelle donne che si vedono  proiettate sugli schermi, una sorta di monache?

Francesca Ma no!, erano donne laiche, erano le mulieres religiosae, le beghine

IrmaE quei bellissimi versi? Chi li aveva scritti?

Francesca Una teologa che non era propriamente una beghina ma

Irma (sconcertata) Alt. Beghine?, teologhe? Che storia è?

Francesca Giusto, non ne sai niente, come tutti, del resto. E’ questo il bello del nostro spettacolo. Faremo conoscere al mondo una storia incredibile e sconosciuta

Irma Fammi capire, io non ho mai saputo che esistessero delle donne teologhe nel medioevo e so che le beghine sono le santocchie, le bizzoche, le baciapile

Francesca Perché è questo che ci è stato tramandato dal XV secolo in poi, ma non è stato così. Devi sapere che nel XII secolo si era creato in Europa un movimento laico di donne chiamate beghine perché vestivano di beige e vivev..

IrmaD’accordo, Francesca, me lo racconterai in un altro momento. Tu adesso  mi stai dicendo che esiste una verità storica diversa su queste beghine che, almeno in quei tempi, non erano le baciapile che noi immaginiamo oggi. E’ così?

Francesca Esatto, ed è una verità storica inconfutabile

Irma (sospettosa) Uhmm..e tu come lo sai?

Francesca  Mi sono, ci siamo documentati a fondo, non preoccuparti, non racconteremo balle

IrmaAh, ti sei, vi siete documentati a fondo. Come?, se questa storia, come dici, non la conosce nessuno?

Francesca  Dai, Irma, ti pare che mi metta a inventare fatti inesistenti? Ho, abbiamo intervistato importanti studiose e poi, ci sono i libri, le bolle papali e, soprattutto, i verbali dell’Inquisizione

Irma (salta su allarmata) I verbali dell’Inquisizione? Ma ti sta dando di volta il cervello? Cosa vai a tirar fuori l’Inquisizione?, ma te lo ricordi sì o no il tema del bando?, La cristianità come simbolo della tolleranza nel modo, e tu forse, spero davvero di no,  mi stai dicendo che lo spettacolo metterà in scena una storia ‘eretica’?

FrancescaNon urlare!, intanto non conosci tutto il testo

Irma (minacciosa) Francesca, confido nel tuo buon senso. Scrivi, metti in scena tutto quello che vuoi ma non farmi rischiare di perdere il bando! 

FrancescaIrma, ti ho detto che non devi preoccuparti. Lascia fare a me. (si infervora) Pensa, racconteremo la storia di decine di migliaia di donne, sparse nell’Europa medievale, che avevano trovato il modo di vivere in pace e serenità facendo semplicemente quello che volevano fare, senza pretendere, senza urlare, senza mettersi contro il potere. ‘Non contro la legge, ma oltre’ era questo il loro motto. Ma ci pensi che cosa significa far conoscere al mondo questa storia che ha dell’incredibile? Noi pensiamo che oggi viviamo nella libertà ma non è così, viviamo da schiavi, da pecore e servi, mentre il potere fa di tutto per illuderci di essere liberi

Irma Oddio, Francesca, basta così, più parli e più mi preoccupi... Yvonne, Carlo, dite qualcosa..

Gli attori si guardano sconcertati ma nessuno ha il coraggio di parlare

Irma Francesca, per il momento soprassediamo. Non voglio fasciarmi la testa prima di rompermela. Ti prego, fammi leggere il copione prima che puoi. Mancano solo quaranta giorni alla presentazione dello spettacolo

Francesca (sorride) Avrai il copione stasera stessa, Irma. Vinceremo il bando

SCENA X

E’ trascorsa qualche ora. In scena il gruppo dei cinque attori in abiti medievali. Irma è con loro, l’atmosfera è tesa

IrmaAmici, Francesca si è fatto sfuggire il controllo della situazione, sì, insomma, ha perso di vista il nostro obiettivo

CarloPotresti aver ragione ma Francesca non si lascerà convincere facilmente a cambiare persino una virgola del testo, non sarà come le altre volte

IrmaE sarebbe una tragedia, ve ne rendete conto?

Stefano Lo spettacolo è uno dei più belli, se non il più bello degli ultimi anni

Irma  Ammesso che sia così, ricordate che deve partecipare al bando e deve vincerlo

Giulia Però, scusa, ma non ti seguo, Irma. Questo spettacolo sarà l’evento degli ultimi anni

Irma  Solo se vincerà il bando e non lo vincerà

Yvonne Che cosa possiamo fare, Irma?

Irma Vi sto chiedendo aiuto, amici. Voi siete i suoi attori preferiti, lavorate con lei da anni, parlatele, cercate di convincerla a cambiare il copione. Ricordate che questa è un’occasione unica anche per voi, per il vostro futuro. Perdere il bando significa dare un calcio alla fortuna e comunque ricordate che se Francesca non cambia idea, sarò costretta a trovare un’altra soluzione

Yvonne (allarmata) Che altra soluzione, Irma?

IrmaPer il momento non ho ancora deciso nulla ma non mi faccio rovinare tanto facilmente e per i capricci di una regista con le crisi mistiche

Irma esce di scena a sinistra, mentre entra Francesca

Francesca  Che c’è? avete tutti delle facce lunghe!

Carlo Siamo preoccupati

Francesca Per quale motivo?

Stefano Irma è appena stata qui e

YvonneCi ha parlato. Lei teme che lo spettacolo non vincerà il bando

Francesca Ma se non ha ancora letto il copione?

Carlo Ma noi sì e Irma non sarebbe la grande impresaria che è se non sapesse prevedere  il futuro di una spettacolo

Francesca Posso sapere che cosa esattamente vi ha detto Irma?

Yvonne Ma niente di particolare. Ha solo ripetuto che è molto preoccupata..

Francesca Uhmm… E voi? Voi anche siete preoccupati?

Yvonne Francesca, scusaci, ma chi non lo sarebbe? Il pericolo che tutta la nostra fatica e anche, perché no? Le nostre speranze, vadano in fumo per..

Francesca Per? Continua

Carlo Magari solo per una presa di posizione troppo rigida oper una sorta di adesione, ehm, scusa, un po’ fanatica  a un’ide…

Francesca  Alt. Ho capito. Vedo che Irma vi ha già inoculato il suo veleno. Bene. L’unico antidoto che posso consigliarvi è quello di pensare con la vostra testa e di rileggere il copione, parola per parola, virgola per virgola. Vi lascio meditare, ci vediamo fra due ore. Stanotte si prova

Giulia Stanotte?

FrancescaTutta la notte. (ride) Oddio, Giulia, non crederai che voglia punirvi? Proviamo stanotte solo perché domani devo essere a Parigi e, visto che ci sono, andrò in pellegrinaggio in place de la Greve, dove nel 1310 venne bruciata sul rogo Margherita Porete, c’è ancora qualcuno di voi che se lo ricorda?

Carlo(non raccoglie l’ironia)Spesso però hai cambiato i tuoi testi

Francesca Sì, ma solo quando non funzionavano così com’erano e non è questo il caso. Qui (accenna al copione) cambiare anche una sola virgola del copione significa  aver scritto un’altra commedia, una commedia che non mi appartiene, che non ci appartiene, o sbaglio?

Yvonne Quando farai leggere il copione a Irma?

Francesca Lo sta già leggendo e vedrete che non c’è nulla da preoccuparsi. Irma è troppo intelligente per non capire

buio

SCENA XI

Irma e Francesca sono sole in teatro. Irma ha il copione in mano e lo butta con ira sul tavolo

Francesca Allora?

Irma  (dura)Non vincerà il bando

Francesca Perché?

Irma  Me lo chiedi?  Ti devo ricordare il tema? La cristianità come simbolo della tolleranza nel mondo!, la tua commedia dimostra il suo esatto contrario: la cristianità come simbolo dell’ intolleranza nel mondo.

Francesca Non è così. La mia commedia vuole solo porre una questione, la questione che da sempre assilla tutti gli esseri umani

Irma Che sarebbe?

Francesca Si può, c’è un modo per vivere in gioia e in pace per il breve tempo che ci è dato di stare sulla terra?

Irma (ironica) Cioè la formula della felicità terrena che, secondo te, le tue beghine avevano scoperto, per essere poi massacrate dalla chiesa. Francesca, hai preso me e i giudici della commissione per dei rimbambiti?

Francesca Non dalla Chiesa, ma dal potere, che allora era in mano alla chiesa, certo

Irma  E perché quello che tu chiami ‘il potere’, (ironizza) dovrebbe essere ostile ad un progetto di vita tanto splendido, fatto di pace, armonia, gioia, tolleranza?

Francesca  Perchéquella che tu ironicamente definisci ‘la formula della felicità’, prevede il partire da sé con annesso il rifiuto del principio della delega mentre il potere, qualsiasi genere di potere, come ben sai, si nutre di  deleghe, esiste in funzione delle deleghe. Irma, se oggi, nel ventunesimo secolo, ci guardiamo dentro e intorno le ha ottenute quasi tutte  

Irma Sei un’illusa se credi che questo tuo distinguo da lana caprina possa convincere la giuria ad assegnarci il Premio. Il tuo è e rimane un attacco frontale alla Chiesa

FrancescaNo. Pone solo una questione

Irma Che è già stata affrontata dal fior fiore di filosofi, storici, teologi di ogni epoca e con quale risultato? Guerre e sopraffazioni a ogni angolo del pianeta

FrancescaQuelli erano e sono tutti uomini, tutti teorici pieni solo di belle parole, mentre,  quelle donne hanno saputo agire

Irma Ah!, e sarebbe questo il punto? Da quando hai abbracciato il femminismo?

FrancescaDa mai, odio tutti gli ‘ismi’, dovresti saperlo. E comunque, se vuoi saperlo,  non credo che sia un caso che la formula della felicità, come la chiami, sia stata sperimentata e praticata da decine di migliaia di donne. Decine di migliaia e per duecento anni, Irma! La coralità, Irma. L’hai vista, l’avrai pure notata nella commedia! Troppo scontato e inutile rappresentare solo eccellenze, personaggi mitici e irraggiungibili dalla gente comune

Irma (ironica)Già, a parte quella tua Margherita, una matta fanatica con quel suo silenzio ostinato, com’è che diceva?

Francesca (ripete meccanicamente) Quest’anima è libera, ma liberissima, ma sovrabbondantemente libera, ella non risponde a nessuno se non vuole, qualora non sia nel suo lignaggio, i suoi nemici non hanno risposta da lei …

Irma Appunto, splendida figura di aristocratica che, per non abbassarsi al livello dei comuni mortali, si fa bruciare sul rogo. Una matta geniale cheha fatto impazzire anche te, ma tu non sei lei, mia cara!, vogliamo ricordare come hai iniziato?, a quali compromessi sei scesa per diventare la famosa drammaturga che sei?

Francesca Non ti rispondo

Irma (la prende in giro) Ah già, non sono del tuo lignaggio! (cambia tono) Francesca, ti supplico, torna in te, torna sulla terra! Io sono stata la prima ad aver creduto in te, ricordalo!, Mi devi tutto. Adesso non ti riconosco più. E’ solo una commedia, Francesca! Una co-mme-dia! Non trasformarla in una missione salvifica dell’umanità! Lascia al Papa o al Dalai Lama questo compito. Ritorna ad essere quella che eri, e cioè una bravissima drammaturga, ‘laica’!

FrancescaProprio non hai capito niente, Irma!, ma davvero pensi che mi sia ‘convertita’?

Irma (urla) Io non so che ti è successo e nemmeno mi interessa! Scrivici dei libri, come hanno fatto le tue teologhe, vai in Uganda a curare i malati come le beghine, ma non distruggere il mio progetto, ti prego!

Francesca (calma)Sono una teatrante, faccio solo quello che so fare, do il mio contributo alla verità delle cose umane.  E’ per questo che esiste da sempre il teatro ed è per questo che io voglio, ‘devo’ fare la mia parte, o non sarei più quella che sono, Irma, lo capisci almeno questo?

Irma (non vuole più discutere)Francesca, decidi. O cambi il testo della commedia o..

Francesca O?

IrmaAffiderò tutto a Elsa Martini e presenteremo al bando un nuovo testo ma con le stesse musiche, coreografie, e con gli stessi attori

Francesca (meravigliata) I miei attori?

Irma Credevi forse che ti avrebbero seguito fino alla morte? Credevi che sarebbero saliti con te sul rogo della tua Margherita?

Francesca (confusa) Ma…

Irma Ovviamente tu dovrai restituirmi il denaro, fino all’ultimo centesimo

Francesca Hai già predisposto, calcolato tutto

IrmaCosa credevi? Pensavi davvero che avrei rischiato di perdere il bando e  milioni di euro per seguirti nella tua follia?

Francesca Ma perché sei così matematicamente sicura che con me perderai il bando?

IrmaSciocca, non l’hai capito? Chi pensi che ci sia dietro la fondazione Angelopulos? Oh sì, magari ci diranno che abbiamo presentato un buon lavoro, un ottimo lavoro!, perché no?, ma non vinceremo e io voglio vincere, cherì, con o senza di te, è chiaro? (fra le due cade un momento di silenzio) Francesca, calmiamoci. Io vorrei evitare di arrivare a tanto. Pensaci, torno fra un’ora. Sì o no. Se rifiuti, resterai sola e, dopo questa pugnalata vigliacca alle mie spalle, alle spalle di Irma Leventi, nessuno ti affiderà più un lavoro in teatro, nemmeno come addetta alle pulizie. La pagherai molto cara, te lo prometto

Irma esce di scena

buio

A destra appare Francesca (Margherita) e l’Inquisitore. Francesca è seduta su uno sgabellino, è come rannicchiata su se stessa mentre l’Inquisitore la sovrasta

Carlo (L’Inquisitore) Il vostro libro è stato giudicato eretico in dodici proposizioni, ma a parte ciò, la Chiesa ne comprende la grandiosità e potenza e dunque vi esorta a non rinunciare alla vita. Pentitevi, giurate fedeltà alla nostra santa madre Chiesa e sarete risparmiata. Siate più umile. Il fuoco che vi brucia, Margherita, è quello dell’orgoglio. Un orgoglio smisurato. Voi, con il vostro silenzio, disprezzate tutti e tutto

Francesca (Margherita, con un filo di voce) Davvero si può pensare questo di me? Orgoglio, disprezzo e, cos’altro?

Carlo(L’Inquisitore)  Volete altro? Vi servo subito. Penso che volete morire, perché volete morire, non c’è alcun dubbio, per immolarvi sull’ altare della vostra incommensurabile presunzione! Avete un concetto talmente alto di voi e del vostro pensiero che  solo di tanto in tanto buttate un occhio distratto su noi miseri mortali che ci rotoliamo nel fango delle miserie umane. Voi non aspettate di salire in cielo, voi vi  ci siete già messa…

Francesca (Margherita)  non risponde all’Inquisitore ma mormora fra sé le parole del suo libro

Francesca (Margherita)  Là le si mostrò il paese di libertà. Là venne a lei Giustizia e le domandò quale sollievo volesse da lei. Ed ella rispose che da lei non voleva alcun sollievo. Poi venne Misericordia e le chiese quale aiu­to volesse da lei. Ed ella rispose allo stesso modo che non voleva più alcun aiuto da lei, né alcu­na cosa che potesse farle del bene. Poi venne a lei Amore e le disse: Amica, che volete da me?, io sono Amore, contengo tutto quello che fu, che è e che sarà,  e lei rispose, così com’era,  io sono puro niente

Buio

SCENA XII

Centro della scena. Luci su Francesca seduta, con la testa fra le mani, su un elemento della scenografia. Entra Irma

Irma (gelida) Sì o no?

Francesca Mi dispiace

IrmaRiceverai notizie dal mio avvocato

Irma esce. Francesca resta sola. Dopo qualche minuto entra in scena timidamente Stefano che si siede accanto a Francesca

Stefano Francesca, io sono con te. Successo e soldi non possono essere sempre tutto nella vita

Francesca (con un tono quasi infantile) Ma adesso non abbiamo più niente

Stefano Un mio amico ha un teatrino, quasi una cantina per essere precisi. Con altri miei amici, tutti attori, se vuoi…

FINE