Versione Napoletana
LA SCELTA E’ SERVITA
di Eva De Rosa e Massimo Canzano
posizione Siae: 215040
La scelta è servita di Eva De Rosa e Massimo Canzano N° SIAE 215040 |
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LA SCELTA E’ SERVITA
SCENA:
La scena è ambientata in un salone di parrucchiere, due porte ai lati opposti:
una è l’ingresso e l’altra stanza laboratorio.
Oggetti indispensabili in scena: una sedia da parrucchiere, uno sgabello, un carrellino contenente un fono, occorrente per barba ed una mensola o mobile un po’ lontano dalla presa con sopra un astuccio con limette per unghie. Nella parete del lato ingresso ed a proscenio in basso ci deve essere una presa di corrente smontata i cui fili sono visibili perché deve dare l’idea che è rotta, appoggiato sotto la presa un fono.
PERSONAGGI in ordine di entrata: 6M-3D (il personaggio 8 può diventare F)
1-CARLO INCAPACE: parrucchiere
2-GIORGIO cliente fortunato ed amico di Carlo
3-AGNESE: moglie di Carlo ed estetista
4-ENZO: garzone gay del bar
5-ASSO: bookmaker illegale
6-MARTA: cliente ed amica di Agnese e Pina
7-PINA: amica di Agnese e Marta
8-ANDREA: transessuale amico di Carlo che torna dall’America
9-FABRIZIO: elettricista
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LA SCELTA E’ SERVITA
E’ LUNEDÌ MATTINA E CARLO IL PROPRIETARIO ESCE DALLA STANZA LABORATORIO
SCENA 1: CARLO E GIORGIO
CARLO: (entra leggendo il foglio delle istruzioni, con in mano una forbice ed un cacciavitesi avvia alla presa) Dunque vediamo…Collegare i cavi elettrici, è un lavoro semplice seavete conoscenze sul tema, altrimenti è consigliabile rivolgersi a specialisti del settore … (riflettendo si avvia alla presa) Vabbè ce la posso fare … (continuando a leggere) Vi troverete di fronte tre fili di diverso colore: il giallo, il rosso ed il nero … (indicandoli) e questi ci sono … (continuando a leggere) Per spellare i fili …(crucciandosi) Mammia mia sai che dolore (continuando) utilizzare le forbici e dopo arrotolate ogni filo su se stesso … (tra sé) E fino a qui, a parte lo spellamento, se po’ ffà … (continuando) Assicurati di avere a portata di mano: (indicando) Forbici, cacciavite, nastro isolante e mammuth . Mammuth? Ma può essere mai … (tra se) ma nun s’erano estiti?
GIORGIO:(entrando un attimo prima sente le ultime parole)Nooo… l’ultimo sta faticannodint’ò circo e Moira Orfei … Ma quale estinti … i mammuth sono dei morsetti, delle viti che collegano i fili elettrici
CARLO: We Giorgio, sai sempre tutto tu, ma che ci fai qua?
GIORGIO: Sapevo che il lunedì stai aperto e mi volevo fare la barba…ma vedo che staiimpegnato … che dici, passo più tardi?
CARLO:No, no …Siediti e non ti preoccupare…questa è una cosa che devo fare concalma, sai mi rilassa aggiustare le cose (gli mette la mantella e prepara pennello e schiuma in ciotola)
GIORGIO: Ah si? Allora dovresti sistemare la tabella del negozio, entrando ho visto cheuna lettera si è quasi staccata, anzi se fossi in te, visto che ti trovi … cambia proprio l’insegna
CARLO: Non ti piace il carattere delle lettere?
GIORGIO: No il carattere va bene … è quello che si legge che stona nu poco
CARLO: Ma perché? …“Parrucchiere Incapace” non va bene
GIORGIO: Tu che dici …
CARLO: Mache c’entra quello è il mio cognome ed io ne vado fiero
GIORGIO: Sarà, ma tu hai un’attività ed il tuo cognome non ti aiuta ... l’attenzionecade suIncapace e … ti fa perdere tutti i clienti
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CARLO: No,quello è l‘aperturadi un parrucchiere al centro commerciale che mi faconcorrenza
GIORGIO: Carlù… per farti concorrenza … il negoziodel centro commerciale, fore a porta
avessa tenè sulo scritto: “Parrucchiere n’à chiavica” … allora si ca te faceva concorrenza
CARLO: Si vabbè sfutte tu…(inizia a girare la schiuma)intanto …tu la barba te la vienea fare sempre qua, evidentemente … Incapace o no … ti piace come lavoro
GIORGIO: Più che per come lavori…mi piace per come perdi (ride) ahahahhah mihanno fatto proprio comodo i soldi che ieri sera ho vinto da te
CARLO: (nervoso)Ahhhh ho capito…allora sei venuto per sfottermi?
GIORGIO: Ma che dici, (ironico) noi siamo amici e non mi permetterei mai… anziproprioperché ti sono amico, ti consiglierei di smetterla di fare scommesse con me (ride) ahahhah Oramai dovresti saperlo, io sono nato fortunato e non ho mai perso una scommessa in vita mia
CARLO: Finiscila
GIORGIO: Ahahahah Eri talmente sicuro che hai voluto giocarti addirittura 100 euro
CARLO: Non ricordarmelo… ioproprio non riesco a capire come fai
GIORGIO:Semplice …sono un veggente
CARLO: No…tiene‘o mazze …ma come si può fà…Ieri tutto mi potevo aspettaretranne che il campione mondiale di boxe … al terzo round … scivolava su una chiazza di sudore, si distraeva … e lo sfidante, cca fino a chillo mumento nun era stato capace e aizà na mano, unu cazzotto l’è dà ed isso cade luongo, luogo pè terra
GIORGIO: (Orgoglioso)Ed io ho vintooooooo
CARLO: (sempre facendo la barba)E si infatti hai vinto, i cento euro che pochi minutiprima mi aveva dato Agnese per darli stamattina all’elettricista che deve aggiustare la presa
GIORGIO: Ah perciò la stai aggiustando tu…Ma racconta,cos’è successo
CARLO: Niente di grave, ieri sera, appena ho messo la spina di quel (indicando) fono lànella corrente, chella fa primma na scitilla e poi na botta ed ora mia moglie si è fissata che devo chiamare l’elettricista, perché dice che potrebbe essere pericolosa
GIORGIO: E qua si sbaglia |
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CARLO: (come per dargli ragione)Te pare o no |
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GIORGIO: L’unica cosa pericolosa che sta qua dentro sei tu e le tue scommesse …fa |
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bene Agnese a tenerti a stecchetto (alzando la voce) saresti capace di giocarti qualsiasi |
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cosa |
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CARLO :(quasi offeso)Abbassa la voce, che quella sta venendo e chi lo sa cosa si pensae poi una volta e per tutte, la devi smettere di dire questa cosa, io non sono un giocatore incallito
GIORGIO: P‘ammore e Dio
CARLO: lo ogni tanto scommetto solo perché sono convinto che se vincessi una volta …anche solo una volta, potrei girare la ruota della fortuna dalla mia parte, cambiare il mio destino … ho fatto troppe scelte sbagliate nel mio passato che hanno condizionato tutta la mia vita
GIORGIO: Ma che rimpianti hai?
CARLO: L’America per esempio
GIORGIO: Ancora cu stu fatto?
CARLO: Si, la mia sfortuna parte da li. Dovevo andare in America con quell’amico mio
GIORGIO: (come se avesse imparato a memoria) … ma, qualche giorno prima, a quelladannata festa, conoscesti Agnese …
CARLO:… ela notte prima di partire, innamorato com’ero, non sapevo cosa fare, mitrovai per caso tra le mani una monetina e pensai di far scegliere alla sorte il mio destino
GIORGIO: La lanciasti in aria epensasti “se esce testa vado in America”ed invece uscì …
CARLO: …uscì croce e quella mi sto abbracciando tutti i giorni
GIORGIO: Vedi che ho ragione io? Sei sempre stato un giocatore
CARLO: Non avrei dovuto sfidare la fortuna, dovevo partire come programmato e volare inAmerica, verso la mia felicità
GIORGIO: Ma non dire sciocchezze, non puoi sapere cosa sarebbe successo in America
CARLO: Infatti non lo so e non lo saprò mai e mi danno per questo, ma se potessi tornareindietro, non solo non andrei a quella festa, ma la monetina me la sarei giocata nella prima macchinetta del poker che incontrato
GIORGIO: Ete pareva … mache centra questo con lo sfidare la fortuna?
CARLO: C’entra, perchè da quel giorno non ho mai più vinto ed ora vivo con laconvinzione che se riuscissi a vincere, la mia vita cambierebbe come cambiò allora
GIORGIO: Ma smettila, pensa invece alle cose belle che ti sono capitate proprio perchénon sei partito
CARLO: E sarebbe? |
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GIORGIO:Gesù …tua moglie…la donna meravigliosa che hai sposato |
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SCENA 2: CARLO, GIORGIO ED AGNESE
AGNESE: (entrando con delle buste di spesa)Sto negozio cade a pezzi,pure a targa s’èscassata, prima che qualcuno si faccia male, miettece duje chiuove.
CARLO: Si … un momento solo che …
AGNESE:E te pareva ca nun aveva aspettà …Tutto io devo fare, tutto sulle mie spalle
CARLO: Non cominciare a lamentarti che qui i compiti sono equamente suddivisi tra noi
AGNESE: E non mi pare, le tinte le faccio io, le unghie le faccio io … (sottolineando)lacontabilità la faccio io e … se non ci fossi io … saremmo già falliti … Hai chiamato l’elettricista?
CARLO:Veramente …
AGNESE: E lo sapevo, lo sapevomanco l’elettricista haisaputo chiammà, comme ò solitol’aggia ffa io … (minacciosa) Chi ò sape quale juorno e chiste accidimme a coccheduno e (sottolinea) tu, vaje a ferni ‘ngalera …
CARLO:(a Giorgio) Eme pare giusto …fa tutto cosa essa…almeno una cosa pè me…me l’à truvata a ffa’
AGNESE: (notando Giorgio)Ah Giorgio e tu qua stai?
GIORGIO: Si ero passato per …
AGNESE: …per fare qualche bella scommessa non è vero? Carlo dammi subito i soldiche ti ho dato, così evitiamo la tentazione di farteli giocare cu isso
CARLO: Donna di poca fede … ma per chi mi hai preso per un giocatore incallito?
AGNESE : (Ironica) Noooo ….Per uno che non si gioca i pantaloni solo perche nun gli
piace e ghji cammenanne cu tutto cose a fora. (cercando nelle sue tasche) Dove li hai messi?
CARLO: Statte ferma cu sti mane, (ironico)non me le hai messe quando era ò mumento,me le vuoi mettere adesso?
AGNESE: (continuando a frugare) Addò stanne
CARLO: (con difficoltà continua a fare la barba)Ma tu vide si se cionca cu sti mane, a vuòfernì, ccà se me scappa ò rasoio a mano, a chisto o levo na rechia
GIORGIO: (impaurito c.s.) We verimme è nun levàniente …
AGNESE: (insistendo per frugare, mentre il rasoio balla davanti agli occhi di Carlo chebloccato da Giorgio non riesce ad alzarsi) Mannaggia a me e quanne me prudette e ghji achella feste e balle, nun me puteve rompere è coscie chella sera … Cacce e soldi primme (lo strattona) cca te straccio e panne a ‘nguollo
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GIORGIO: (cercando sempre di alzarsi) Sentite, mentre vuje v’appeccecate, io vago à ffànu servizio urgente, nun damme a retta
CARLO: (Lo rimette a sedere ed alla moglie) Statte ferme addò vaje…Lo senti? Questose ne va ed io rifondo il cliente
GIORGIO: (cercando di alzarsi nuovamente dalla poltrona) E nun è meglio cca tu rifondi òcliente cca io rifondo na recchia
CARLO:(Lo rimette a sedere)E stai seduto…non aver paura, qui l‘uomo sono io …(perentorio) ho detto che dopo glieli do … (a lei) e dopo te li do
AGNESE: (si ferma nel cercare)Dopo me li dai? …(minacciosa)E dopo (sottolineando)me li dai
CARLO: Scommettiamo?
AGNESE: (Agnese lo guarda in malo modo) Nun me provocà …
CARLO: E ghiamme, stavo scherzando …e fattella na risata
AGNESE: (con un finto sorriso e viso dolce)Carlo … amore mio …se dopo non mi dai icento euro …(cambia tono) t’afferro po’ cuollo, te mette doje dita ‘nganne e t’accide … accusi m’a faccio na bella risata (esce, segue un attimo di silenzio)
CARLO: (continuando a radere)Che dicevi sulla donna meravigliosa?
GIORGIO: O tiene sempe astipato ò bigliettoe l’aereo?(ridono entrambi)
SCENA 3: CARLO, GIORGIO ED ENZO
ENZO: (entra canticchiando, 'A Tazza 'e Cafè di R. Murolo, con vassoio, tazzina di caffè egiornale) E cu sti mode, oje Bríggeta, tazza 'e café parite: (a Carlo alludendo) sotto tenite'o zzuccaro, e 'ncoppa, amare site ... Ma i' tanto ch'aggi''a vutá, e tanto ch'aggi''a girá ... ca 'o ddoce 'e sott''a tazza, (avvicinandosi alla bocca) fin'a 'mmocca mm'ha da arrivá
CARLO: Una capata ‘mbocca e te faccio levà ò vizio è parlà, (sostandolo)we, fatte cchiùa llà … va … ccà ogge nun è cosa
ENZO: Mamma mia, è comme site antipatico e pigliavella ogni tanto n’emozione … (aGiorgio dandogli il giornale) Ahhh e che pacienza ccà ce vò … (a Carlo) Ja, accunciatevenu poco cu stu caffè (porgendo) ve l’aggio fatto io stesso … sentirete che bontà
CARLO: Stamme sicure?…Questa volta lo zucchero lo hai messo?
ENZO: Due cucchiaini …poi però si alza il diabete…nun voglio sapè niente eh!
CARLO: Non ti preoccupare a me non mi si alza niente
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ENZO: (lo guarda e con intenzione dispiaciuta alludendo) Che peccato!
CARLO: Giorgio ne vuoi un pò?
GIORGIO: Guarda lasciamo solo un sorso ma alla fine, giusto alla fine
CARLO: Va bene(dopo un sorso, lo sputa subito addosso a Giorgio)
GIORGIO: (pulendosi)Ma che staje cumbinanne
CARLO: Chitabbive, chisto è amaro
ENZO: Ma quà amaro (prendendo la tazza)date qua fatemi vedere, ca vuje nun capiteniente
CARLO: Ma c’aggia capì … chillo è amaro
ENZO: E no, no guardate (mostrando a Giorgio)guardate in fondo alla tazza, ò verite? Emò dicitancello pure vuje a stu cecatiello, ca sotto a tazza o zucchero ce sta
GIORGIO: EffettivamenteCarlo, il … il cosoqua (intende Enzo)ha ragione, lo zucchero cista
ENZO: (mettendo le mani sui fianchi)Ate visto?
CARLO: Ma caggia vedè, deficiente, lo zuccherodopo che l’hai messo,se non lo giriquello non si ammesca, non è condito
ENZO: Ahhh e comme è brutto quando uno non è abituato a faticà di lunedì mattina …Vuje quanne state accussì d’à casa n’avisseve propri ascì …
CARLO: Ma tu vedi che devo sopportare
ENZO: Mamma mia e come siete difficile (prende la tazzina)Oggi sta nervoso, (imitandola voce)c’è mise òzucchero,è con dito …(mescolando con il dito)Avante jamme belle …e ce vuleva tanto?
CARLO: Ma che hai fatto, c’è miso ò ditodinto?
ENZO: Eh, come mi avete ordinato voi…(scandendo)con dito
CARLO: (come se lo volesse accecare) Ihhh cca cu nu dito tececasse n‘uocchio …vattenne và, cca m’è ‘ntussecato na jurnata
ENZO: Uhm!Me ne devo andare? E l’indovinello?
GIORGIO: Quale indovinello?
CARLO: Ah giustom’ero scurdato …Chisto, ogni mattina prima me porta sta zoza e caffè,e dopo mi legge un indovinello che il proprietario del bar mi manda, così, se indovino non lo pago
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GIORGIO: E se perdi?
CARLO: Pago doppio
GIORGIO: Ah mi piace questo fatto, partecipo pure io, se perdo pago con te il doppio mase vinco il caffè di oggi è pagato e tu (a Carlo) me ne offri un’altro domattina
CARLO: Per me va bene, Enzù, tu che dici?
ENZO:E c’aggia dicere, Io devo suloleggere,po’chi o pave ò pave stu caffè a me nunme ne importa, basta ca se pave
CARLO: E allora leggi …
ENZO: Sta bene (prendendo un foglio dalla tasca)Dunque stateme a sentì.Una querciatene 3 rami, su ogni ramo ci songhe 3 fiori, dentro ogni fiore ce sta nu frutto, quanta frutte ce stanno ‘ngoppa a pianta?
GIORGIO: La so
CARLO: Aspetta fammi pensare, che sai tu…primarispondo io …allora tre querce
ENZO: Eh hai accummenciato che cacchio … una quercia ce sta
CARLO: Ah si giusto, allora una quercia cu tre rami, tre rami (con la mano destra fa ilnumero tre) …tre rami, io pò vorrei sapere chi li inventa questi indovinelli, può essere maiche na piezza e quercia tene solo tre rami
ENZO: Overe? Io l’aggio visto io stesso … dint’à villaper esempio, ce stanno chellicriature ca tenene a foja dint ò mazzo, sagliene ‘ngoppa e piante e spezzano tutte e rame
GIORGIO: Sentite ma è solo un indovinello, la risposta esatta è ….
CARLO: Aspetta, (dandogli uno scappellotto)e vedi se si cionca, sto rispondendo primaio, dopo, se sbaglio, ed io non sbaglio, tocca a te. Allora, stabilito che a questa benedetta quercia sono rimasti tre rami (sempre mostrando le tre dita della mano)… quanti fiori hai detto che hanno?
GIORGIO: Tre fiori
CARLO: Che rispondi tu, ho chiesto ad Enzo
ENZO: Stateve zitte vuje, don Carlo ha chiesto a me. Datemi la mano (a Carlo sexy gliconta le tre dita dell’altra mano, sopra la faccia di Giorgio) faccio leggero leggero, uno, duee tre, sono le cose che voglio da te … sono tre fiori
GIORGIO: Levate sti mane, me state facenne avutà ò stommaco
ENZO: Cheddè, site geluso?
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CARLO: Stateve zitte, nun me facite‘mbruglià … Oh dunque vediamo …Mò abbiamo(mostrando) da questa parte tre rami e da quest’altra i tre fiori … poi, che frutti hai detto che ci stanno?
GIORGIO: Sono tre, due mele ed una banana
ENZO:Te piacesse eh …
CARLO: Sono tre, allora, aspè cca me so fernute e ddete (non potendo contare sulle manisi siede sulla sedia, sempre con tre dita per ogni mano stese, impacciato si toglie la scarpa ed il calzino) ecco,mo c’a pozza ffà …
GIORGIO: Mamma d’ò Carmine e che fieto
CARLO: Statte zitte … Enzù, mò che buò sape?
ENZO:Stu bello pedicure v’à fatto a mugliera vosta?
CARLO: Enzù fernescela, io parlavo dell’indovinello, che vuole sapere
ENZO: Ah ecco, (leggendo)Don Carlo, facile facile, dovete dirmi, quanti frutti ci stanno
GIORGIO: (sventolarsi il naso per la puzza)E facimme ambressa primma cca s’infracitanoe cadene …
CARLO:Se, se scherzate, scherzate pure …Enzù, stavolta te ne facci ij cariche emeraviglia … Guarda a me e vide comme se ffà … Allora eliminiamo i rami ca nun servene (mette la mano destre sotto il sedere) cca stanne e fiore e cca (indicando le dita del piede) e frutte (con ogni dito della mano, partendo dall’alluce e passando poi alle dita successive inizia a contare)…uno due e tre…quattro cinque e sei…sette otto e nove
…(soddisfatto e sillabando) So - no – ve
ENZO: Sba - glia - te…
GIORGIO:E’senza fru - ttè…(e gli fa il segno dell’ombrello)O’ scè, la quercia non fafrutti
CARLO: Ma aspettate un attimo,mi sono confuso … c’ero quasi arrivato
ENZO: Ma qua quase arrivate … vuje ati duje minute, e ve truvaveme arravugliate mane epiede
CARLO:Ma vuje nun m’ate date ò tiempo … io cosìnon pago
ENZO: Sentite a me, come si dice?“Ambasciator non porta (scandendo)pene”
GIORGIO: E te pareva
ENZO: Io mò c’ò dico ò mastemio,po’,se non volete pagare v’à veditecu isso e
(avvicinandosi a Carlo gli conta alcune dita) cinche, sei e sette, ce penza isso a v’è spezza (si avvia cantando) Sotto tenite 'o zzuccaro, e 'ncoppa, amare site ... Ma i' tanto ch'aggi''a
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vutá, e tanto ch'aggi''a girá ... ca 'o ddoce 'e sott''a tazza, (guardando Carlo malizioso e toccandosi le labbra) fin'a 'mmocca mm'ha da arrivá… Smach …Incapace (esce)
CARLO: A te e sorete scè …
GIORGIO: (alzandosi, pulendosi la faccia e prendendolo per i fondelli) Carlo caro, tu te laprendi troppo quando perdi, personalmente io non so che si prova, perché non ho mai perso, ma se mi dovesse accadere stai certo che la prenderei comunque con ottimismo. L’ottimismo è il profumo della vita. Ora devo andare (mentre esce dà uno sguardo al giornale) Ma tu guarda qua, Carlo, questo ha messo pure la pubblicità in prima pagina“Parrucchiere Riccio … soddisfa ogni tuo capriccio”. Ah ah ah amico mio, chistu a uno a uno se fotte tutt’è cliente e a te a rasà, te rimaranne sule è pecore (gli dà il giornale ed esce)
CARLO: (prende il foglio delle istruzioni lo mette sul giornale e si abbassa verso la presaper aggiustarla) E questa è concorrenza sleale.Vuole la guerra … e guerra sia,farò pureio una bella pubblicità …“Vieni da Carletto … avrai il capello perfetto” …
SCENA 4: CARLO, AGNESE ED ASSO
AGNESE: (rientrando)We addò staje?, Guardate là, è inutile che ti nascondi pure ògiurnale t’è mise a leggere si?
CARLO: Ma quanto maje steve leggendo …
AGNESE:… Non mi interessa, lievea miezzo stu giornale (notando la presa)Ma che staifacendo loche ‘nterra? … Non ti permettere di mettere le mani su quella presa sai, l’ultima volta che hai riparato il bagno simme rimasti appilati tre giorni
CARLO: (fintamente offeso) Donna di poca fede …stavo solo anticipando la faticaall’elettricista … cosi il conto sarà meno salato
AGNESE: (lo guarda perche sospetta qualcosa poi perentoria) Addò stanne e sorde?
CARLO: (finge di non capire) Non ho capito
AGNESE: (in italiano scandendo) Dove stanno i soldi?
CARLO: Uh mamma mia li tengo in tasca
AGNESE: Fammeli vedere
CARLO: Ma la vuoi finire mi tratti come un bambino, ho detto che li messi in tasca e ti devifidare
AGNESE: Ed allora a fiducia chiamiamo insiemel’elettricista che devo andare a compraregli smalti
CARLO: L’ho appena chiamato io, vai tranquilla
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AGNESE: Sicuro?
CARLO: Signor si, stai senza pensiero…ho chiamato Tonino, ha detto che entro un paiod’ore sta qua, gli faccio riparare la presa e per quando sarai di ritorno, sarà già tutto risolto
AGNESE: E va bene, vado, ma se quando torno mi accorgo che mi hai mentito enun m’èrisolto stu fatto, piglio a te,Tonino e a presa e comme state ve dongo fuoco. Ci siamo capiti?
CARLO: Perfettamente
AGNESE: Subito torno (esce)
CARLO: Mamma mia bella, stavolta l’ho fatta grossa, chi c’ò dice a muglierema che nuntengo cchiù e sorde (guardando il giornale che ha sempre tra le mani) … come devo fare
…dove li trovo cento euro … qui ci vorrebbe una vincita sicura … ma con la sfortuna che mi ritrovo quando posso vincere io … (sempre leggendo dal giornale) ohhh ma guarda ccà
…me ne ero proprio dimenticato … allora lassù qualcuno ancora mi ama … oggi giocano l’ultima giornata del campionato Australiano …. Sidney contro Newcastle … ecco questa sarebbe una bella scommessa … il Sidney gioca pure in casa ed è prima in classifica contro il Newcastle che è ultima ed è già retrocessa … questa si che è una scommessa facile … sarà come rubare una caramella ad un bambino … al Sidney poi, basta il pareggio per vincere il campionato … ma che ore sono … mannaggia a quest’ora oramai sarà terminata … no aspè, mancano ancora dieci minuti … mo chiamo Asso ... cosi mi gioco il Sidney vincente (prende il cell dalla tasca e formula il numero) … ecco chiama … ma non risponde … quando lo cerchi non lo trovi mai … è normale … sa che c’è una scommessa facile e non si è fatto vedere in giro … ma tu vedi se risponde … Asso dove siete… chi ve vivo … e rispondete … Assoooooo
ASSO: (Comparendosull’uscio della parta mentre Carlo è di spalle e non lo vede entrare)Eccomi
CARLO: (nella frenesia non si è accorto che è nel negozio alle sue spalle) Finalmente eche c’è voluto per rispondere (al telefono) Buon giorno signor Asso … dove state?
ASSO: Sto qua
CARLO: Ma qua dove
ASSO: (non capendo la domanda, si guarda intorno) Qua, diciamo vicino
CARLO:Si …ma precisamente quanto vicino?
ASSO: Quanto vicino? Guarda più o meno …
CARLO: (si innervosisce) No più o meno…voglio saperlo precisamente e fate presto chevado di fretta … c’è poco tempo (Asso si avvicina in silenzio e Carlo non ricevendo la risposta) Ma cheddè è caduta a linea?…Pronto…pronto…è muorto signor Asso
ASSO:(allunga il braccio e gli tocca la spalla con la mano)Ma qua muorto!
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CARLO: (sobbalza) Ahhh e muorte vuoste… (correggendosi)che vanna fà campàcent’anne …
ASSO: Ma ch’è passato …
CARLO: Niente, m’atefatto cacà sotto… signor Asso …ma che modi sono questi…unogià sta nervoso pè fatte suoje e vuje v’appresentate arete è rine comme a nu fantasma
ASSO: Tira a corto, che te serve
CARLO: Devo fare una scommessa
ASSO: Una scommessa? E come mai? Si m’arricorde bbuono …mi avevi vietato diproporti scommesse … dicevi che non dovevo istigarti al gioco … che io ero … ò diavolo tentatore
CARLO: Vabbèsignor Asso … uno po’ dint’à vita …dice tante strunzate…e comunquestavolta è diverso ... la giocata la propongo io a voi … e credimi è talmente facile che quasi quasi mi vergogno
ASSO: No, no fatte curaggio … di che si tratta?
CARLO: (prende coraggio e di botto) Campionato Australiano… aquanto me lo date ilSidney vincente?
ASSO: Il Sidney…azz stavolta vaisul sicuro …fammi controllare (guarda il telefonino)sta vincendo 1 a 0 e mancano otto minuti … te la posso dare a 1 e 50
CARLO: El’1-X
ASSO: L’1X… a 1 e 20
CARLO: Facciamo 1 e 25 e mi gioco 400 euro
ASSO: (riflette)1 e 25?
CARLO: Si, ma muovetevi che lapartita sta per finire …
ASSO: Hai detto 400 euro?
CARLO: Si
ASSO: Sta bene…scommessa accettata (si stringono la mano)dammi i soldi
CARLO: Quali soldi?
ASSO: I 400 euro
CARLO: E che ve li do a fare, tanto tra sette minuti mi dovete dare voi a me 100 euro divincita
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ASSO:(lo guarda, un attimo di pausa)Carlù … dimmena cosa…ma stammatina t’èfattoo schiampo cca varricchina?
CARLO: Pecchè?
ASSO: E vedi che t’ha scagnatotutt’à cervella …Titò …le scommesse si pagano inanticipo t’è scurdate?
CARLO: Nossignore, io questo lo so, del resto ho sempre pagato in anticipo le miescommesse, ma stavolta vi chiedo un prestito … e che miseria avete la mia parola … solo per una volta ve putite fidà
ASSO: E chelle basta una volta pè ghij mieza a na via …
CARLO: Ma su … fatelo per il rispetto che vi portoe che ho portato soprattutto allabuonanima di vostro padre
ASSO:Appunto … la buonanima di papà m’o dicetteprimme e murì… statta accorte òparrucchiere …
CARLO: Azz… e me fa piacere …ò pate vuoste a pensato a me primme e murì?
ASSO: Embè…nun si cuntento…Carlù …è stato un piacere (fa per andarsene)
CARLO: Aspettate ma dove andate …(quasi con impeto) voi me lo dovete
ASSO:(lo guarda a tono )Ve lo cosa …?
CARLO: Dovete…(compassionevole si butta in ginocchio) ho perso tante di quelle voltecon voi che un’occasione per rifarmi non me la potete rifiutare … (improvvisando) per il fastidio oggi vi faccio pure la barba gratis
ASSO:(lo guarda, ci pensa poi mettendogli una mano sul capo a mo di approvazione)su
…su … diciamo che solo per oggi faccio un’eccezione, i 400 euro te li anticipo io … ma oltre alla barba mi fate pure una spuntatina ai capelli … ma non ditelo in giro altrimenti mi fate perdere la faccia
CARLO: (lo abbraccia)Voi si che siete un santo
ASSO: (scostandolo) Si, Sant’Asso da Velletri (si avvia all‘uscita) Sentimi bene, accettoquesta assurda scommessa, solo perché avevi deciso di non giocare più … e quindi la considero come un personale contributo per festeggiare il tuo ritorno e come incentivo per le tue prossime sicure perdite
CARLO: Se posso permettermi, signor Asso, stavolta vi sbagliate…sento che questasarà la scommessa che cambierà la mia vita per sempre
ASSO: Ah ah ah addirittura con 100 euro? E chet’aggia dicere …chi si accontenta gode
….(estrae dalla tasca un blocchetto x le scommesse e segna la giocata) Sidney vincente
1 a 25 importo 400 euro … Thiè … Io ora vado al bar di fronte, me piglio nu bellu cafè e come torno … se il Sidney ha vinto ti do i 100 euro
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CARLO:99 … perchèse permettete il caffè ve lo offro io
ASSO: E grazie tante (fermandosi sotto la porta )Carlù…stamme a sentì…quellononsuccede … ma s’avessa succedere l’impossibile e il Newcastle vince …(come per minacciarlo) appena torno (indicandolo) tu…mi fai trovare 400 euro…(a mo di minaccia)ce simme spiegate (esce)
CARLO: (avvicinandosi alla porta per farlo sentire)Tranquillo …state tranquillo gustateviil caffè alla mia salute e ritornate con la mia vincita … (tornando dentro) Lui non lo sa, ma oggi mi ha salvato sia la vita che il matrimonio … anzi sicuramente la vita … perchè chesta volta muglierema me deva fuoco. (prende il cellulare e l’auricolare per ascoltarsi gli ultimi minuti della partita)Fortuna che su questo cell c’è anche la funzione radio cosi misento la partita… mannaggia non si sente bene (cerca con il cell in mano a mo di antenna il segnale buono nel negozio fino a quando si ritroverà seduto a terra faccia al muro dinnanzi alla presa rotta della corrente, in quella posizione ovviamente non vede chi entra nel negozio) Mo si che si sente bene… qui tengo segnale … orami sento questi ultimiminuti e mi godo finalmente la mia prima vittoria … già pregusto la sensazione di onnipotenza.
SCENA 5: CARLO, AGNESE E MARTA
AGNESE: Marta vieni entra, (mostrando)sono contenta che ti sei decisa a farti le mani
MARTA: Si, è giunto il momento di cambiare look … mio marito da un pòdi tempo non mipensa più come prima … ed allora … mi voglio fare più attraente … voglio risvegliare i sui bollenti spiriti … Agnè (perentoria) dobbiamo fargli tornare la voglia di me … che dici ci riusciamo?
AGNESE: Riusciamo?…Ti farò delle unghie talmente belle che tuo marito appena levede … le verrà ò vulio e se fa scippà arete e rine … (ridono insieme) … Siediti qua, io intanto preparo tutto … hai già deciso per il colore?
MARTA: Non ancora
AGNESE:Allora ti faccio vedere i nuovi colori che sono arrivati …li vado a prendere (escestanza laboratorio e da dentro) Carlo dove hai messo i campioni nuovi degli smalti?
CARLO: (reagirà ovviamente alla telecronaca della partita e quello che dirà è dettoalzando i toni come fanno quelli che seguono le partite, ovviamente sarà frainteso e lui cercherà sempre di rimediare quello che dice ) …Campioni…campioni… campioni
AGNESE: (alzando la voce) Carlo gli smalti nuovi su quale scaffale li hai messi?
CARLO: (tra sè preso dalla telecronaca )Avanza sulla sinistra… supera il primo …supera il secondo … va sulla destra … ora sulla sinistra … ripassa sulla destra …
AGNESE: (sempre da dentro)We, we se po’ sapèdestra o sinistra?
CARLO: (c.s.)Sul fondo …vàverso il fondo … ora al centro … tiraaa …
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AGNESE: (c.s.)Ma c’aggiatirà … tume stai‘nzallanenne
CARLO: (dispiaciuto con voce bassa) Niente l’ha menato fore …(rialzando il tono) mavai al centro
AGNESE: (rientrando con la scatola degli smalti) O centro echi te bivo … m’è fattoarrevutà tutto ò scaffale, guardate qua, sto tutta sudata. Marta cara, dimmi la verità non sono stupendi e questi (prendendoli dalla tasca), sono nuovissimi, appena arrivati oggi dal mio fornitore, tu sarai la prima a provarli
CARLO: (c.s.)E che mazzo …
AGNESE: We embè, e cheddè sto linguaggio
CARLO: (Accorgendosi della presenza della moglie)We tu stai loco, (improvvisando)parlavo dei fili … guarda che mazzo e fili che stanno qua sotto
AGNESE: Ma stai ancora pazzianno cu sta presa? … Susate a logo‘nterra …aspettiamol’elettricista … ca tu faje sulo guaie
CARLO:Qua guaie …Io sto solo guardando… Pozzo guardà?…o pure chesto èvietato?
MARTA: Poverino e dai, lascialo fare che fastidio ti dà
AGNESE: Vabbè ma nun toccà niente, vedimme è nun peggiorà a situazione (a Marta)
Allora, mentre tu scegli, io vado a prendere il solvente (va ancora nella stanza laboratorio)
MARTA: Mamma mia quanti ne sono, c’è l’imbarazzo della scelta(prende coraggio) Carlovisto che siamo amici … a te posso chiederlo … come uomo dico … che colore ti farebbe eccitare
CARLO: (disperato)Giallo |
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MARTA: Giallo? |
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CARLO: (cs)Doppio giallo |
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MARTA: Un giallo carico? (tra se) Maronna e che gusti strani ca tiene |
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CARLO: Rossoooooo |
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MARTA: Ah ecco rosso, bravo, pure a me piace, penso che il rosso attizza di più |
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CARLO: (tra se)Mamma dò Carmine … ciha dato rigore controe pure l’espulsione? |
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AGNESE: (rientrando)Eccomi … siamo pronti? Allora che tinta hai scelto? |
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MARTA:Rosso … le facciamo rosse …seguirò il consiglio di tuo marito |
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AGNESE: Ah,te l’ha suggeritoCarlo?… e vada per il rosso |
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CARLO: (battendo le mani) Ahhhhhh…ha signato
AGNESE: Chi ha segnato?
CARLO: (preso alla sprovvista) Chi ha segnato?
AGNESE: Tu hai detto ha segnato
CARLO: Segnato? No, no, io ho detto hai segnato?
AGNESE: (infastidita)C’aggia signà?
CARLO: (improvvisando)La data, dico, hai segnato la data sul colore che stai usando?
AGNESE: E perché la devo segnare?
CARLO:Come perché …(non sa cosa dire)per …per sapere quando l’abbiamo aperto,perché quello poi una volta aperto … (seguendo i risultati) scade
AGNESE: Ma che fatta na mozzarella … quello mica scade
CARLO: Scade…come non scade …(riferendosi ovviamente alla partita) anzi devescadere … perche una volta segnato … se non finisce il tempo rischiamo di rifondere un sacco di soldi
MARTA: (impaurita che pensa di spendere molto) Ne Agnè …ma quanto costa stusmalto?
AGNESE: Non dargliretta …lo smaltoè di qualità … ma il costo è sempre lo stesso (almarito) e a te invece e dicere strunzate … fammi una cortesia passami l’astuccio con lelimette (il marito non ha sentito concentrato sulla partita) … Carlo mi prendi le limette? … Carlo ma che tiene a cavace dint’è recchie … le limetteeeee (indicando la mensola)
CARLO:Si, aspetta …(scocciato si alza in piedi e fa giusto un passo per avvicinarsi allamensola dove sono le lamette ma si rende conto che va via il segnale e rimanendo sempre in piedi ritorna nella posizione iniziale) eh no, no no pigliale tu che non mi possomuovere da qui … sto sentendo una cosa importante alla radio e se mi sposto non si prende più il segnale
AGNESE: Ma che stai sentendo di cosi importante che non ti puoi spostare nemmeno diun metro?
CARLO: Na tragedia… questo sto sentendo … na tragedia
MARTA: Uh…stanno trasmettendo una tragedia greca? Che bello, metti in viva voce efaccela sentire pure a noi
CARLO:Ma c’avita sentì … penzate a pità …
AGNESE:We embè … e che modi sono questi? Avanti non fare lo scostumato,metti invivavoce e faccela sentire pure a noi
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CARLO: Oh ma insomma, questa è una tragedia privata …e pò so sicuro che a Martaquesta non le piace
MARTA: E perchè mai non dovrebbe piacermi?
CARLO: Perchè sta tragedia nun è greca… è australiana
MARTA: Australiana? Ma quanto mai gli australiani hanno saputo scrivere le tragedie?
AGNESE: Marta lascialo perdere, pensamme a nuje…Carlo passami le limette perpiacere prima cca sti cuffiette t’è l’arravoglio ‘nganna
CARLO: (contrariato) Aspetta, ancora trenta secondi
AGNESE: Trenta secondi? E che pò succedere in trenta secondi…
CARLO: Che pò succedere? Che pò succedere ?…pò succedere …(inginocchiandosi facapire che ha perso la scommessa)c’hanno perzooooo
AGNESE: Che hanno perso?
CARLO: Na curtellata … è stata na curtellata‘nfame e a tradimento aret’èrine
AGNESE: E vabbuo comme a stai piglianne amale … manche si te l’avessero datea testa curtellata
MARTA: (dispiaciuta) Uhhhh …il protagonista è stato ammazzato? E come è successo,su racconta
CARLO: (raccontando ma piangendo a singhiozzi tra una frase ed un altra) Quello era unosolo … era impossibile che arrivavano gli atri due … invece chillu curnuto d’ò diavolo c’à mise è corne e all’ultimo secondo so arrivati … (avviandosi al laboratorio) e mò … mò … sò cinquecento chille che s’anna truvà (esce)
SCENA 6: MARTA, AGNESE E PINA
MARTA ed AGNESE: (si guardano stranite)
MARTA: Non pensavo che tuo marito potesse essere così impressionabile, emotivosensibile
AGNESE:Ma quanto mai … chille fa sempre questo … pur di non aiutare, si inventatragedie tutti i giorni
MARTA: A me sembrava sincero?
AGNESE: Ma chi? Carlo? Tu non lo conosci bene, quello è un attore nato, combinasempre guai e mi racconta palle sin dalla prima sera che l’ho conosciuto (si alza a prendere le lime poi ritorna ed inizia il manicure)
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MARTA: Me la ricordo quella sera, andammo alla festa di fine anno e riuscimmo aconvincere per la prima volta tuo padre a lasciarti venire … era così severo
AGNESE: Non abbastanza
MARTA: Non ho capito
AGNESE: Dico io, per tanti anni non mi ha mai dato il permesso di uscire di casa, erasempre così rigido, proprio quella sera s’aveva ammuscià?
MARTA: E mamma mia come sei catastrofica…nun si cuntenta?
AGNESE:No … ha sbagliato …Come adulto, doveva sapere che a quella feste cipotevano essere mille pericoli a cui potevo andare incontro
MARTA: Agnè … quella era una festa mica na riunione e cammurriste
AGNESE: Lui doveva saperlo…comme se pò fà…mezzo a decine dibuoni partiti …uno fracido ce steva e justo a chille me jett’à piglià. Se tornassi indietro chi ò passasse stu guaje
ENTRA PINA
PINA: Buongiorno, sto andando a fare la spesa volete venite con me?
AGNESE: Se ci aspetti, veniamo pure noi, ho quasi finito
PINA: (andando a sedersi)Di che stavate parlando?
MARTA: Il solito direi, Agnese si lamenta delle scelte fatte
AGNESE: Veramente non di tutte, solo quella di sposarmi
PINA: Siamo in piena crisi esistenziale …
MARTA: Ma non ascoltarla, quello fu amore a prima vista, te si scurdata che miraccontasti che il cuore ti batteva forte forte forte
AGNESE: Echillo era n’avvertimento … ò core m’òdiceva ccà chillo m’avesse fattoschiattà
PINA: Tu dici?
AGNESE: E certo. Ma io niente,non l’ascoltai …Ma sapete che vi dico (si ferma eperentoria) si putesse turnà arete, tutto rifarei, tranne quella sera
MARTA: (colpevole)E pensare che fu tutta colpa mia, fui io a convincerti a venire, volevoincontrare Andrea, ve lo ricordate?
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PINA: E chi se lo scorda. Il ragazzo più bello di tutto l’istituto. (in base all’attore sidefiniranno le sue migliori caratteristiche fisiche) Alto, bruno, occhi a mandorla ed un fisico
…Pareva un fotomodello, tutte le ragazze gli stavano dietro, mica solo tu
AGNESE: Adesso che mi fate ricordare, fu proprio lui che mi presentò Carlo
MARTA: Si giusto, dovevano partire insieme per l’America
AGNESE: Infatti, isso partette e ò prosciutto mo lassaje a me.
LE TRE DONNE RIDONO DELLA BATTUTA
MARTA: Ah questi uomini, guarda qua Pina (mostrando le mani) ti piacciono come sonovenute?
PINA: Sorella cara e qua ci vuole il porto d’armi
MARTA: Belle, vero? Le ho fatte per riconquistare mio marito
PINA: Brava Agnese, queste si che lasceranno il segno sul suo cuore
AGNESE: Ma qua cuore, io ce l’aggio fatte po’lazzarià arete è rine (ridono)
SCENA 7: AGNESE,PINA,MARTA E CARLO
RIENTRA CARLO DAL LABORATORIO
MARTA: (guardandosi le unghie)Allora quanto ti devo
CARLO: Cinquant’euro graziee pagate a me
MARTA: Cinquant’euro … Agnè ma tu avevi detto che il prezzo non era cambiato
AGNESE: Ma nun ò dà retta, so 5 euro e dalle a me, chille sta pazianne
CARLO: Ma qua pazianne, queste sono le nuove tariffe, smalto extralusso, mano d’operaprofessionale e pericolo di morte imminente
AGNESE: (prende i soldi e li mette in tasca)Carlù, invece di fare il pagliaccio, perché nonvedi a che punto sta l’elettricista? A vulimme ffà accuncià o no sta presa o a spettammo ccà s’appicciano tutte è fili
CARLO: E bastaaa, mè scucciate cu stu elettricista … io tengo cierti fili arravugliate‘ncapa manco si fosse a stazione centrale di Napoli ò mese e agosto. (uscendo) Anze, mò che ci penso, è meglio che vado, aggia fà nu servizio importante ccà fore e nun saccio a che ora torno
AGNESE: Aspetta, addò vaje, damme è sorde ccà chisto mò vene edio l’aggia pavà
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CARLO: Ma che paghi tu, paghi tu, (puntualizzando)pago io, sono io l’uomo di casa espetta a me regolare i conti … pave essa pave …(tra sé avviandosi) si nun ò posso pavà io comme ò fa a pavà essa … Io vado
AGNESE: (tosta)Firmate loco c’aggia ascì primme io, devo fare la spesa, t’è piaciuto etenè apierto pure ò lunedì … e mo ciuncate ccà dinto … Ragazze andiamo (esce)
MARTA: (uscendo)Ciao Carlo
PINA: (seguendole) Ti auguro di proseguire una buona giornata
CARLO: E grazie tante (grattandosi)…Si è accummenciata accussì sai come fernescena chiavica
SCENA 8: CARLO, ASSO ED ENZO
CARLO:E che faccio … addò m’annasconne …addò me nefuje …a nu momento a nato,s’appresenta chillo che va truvanne è sorde … e io comme faccio (cerca di calmarsi) Una soluzione ci deve essere …. ma devo stare calmo, anzi devo essere fiducioso … e che
miseria addà ji tutto stuorto? Nu poco è ciorta l’aggia avè pur io? (pregando in alto) Vieneme ‘incotro, ciorta ciò … che te costa a te? (geniale) Un imprevisto, una casualità le pò succedere a chisto o no? (implorando) Aiutami, tu puoi farlo perché tu, sei buona
ASSO: (entrando)Sono pronti i miei 400 euro?
CARLO: (guardando in alto)Ih che cazzimma ca tiene(facendo buon viso a cattivo gioco)Buongiorno signor Asso quale buon vento vi porta da queste parti
ASSO: Il vento della riscossione che se i soldi me li dai subito è come una brezza leggeradi prima mattina
CARLO: (incerto)E se ve li do domani?
ASSO: (roteando con la mani con il dito indice alzato)Si trasforma in uragano cheaccummencia a ccà (indicando l’ingresso) e che poi girando girando girando (mostra tutto il negozio) t’arrevote sotto e ‘ngoppa tutto ò magazzino
CARLO: (piagnucoloso)Signor Asso siate compassionevole, lo sapete pure voi…comedire … oggi lo dovete ammettere siete stato baciato dalla fortuna … oggi lo dovete ammettere la dea bendata vi ha sorriso … oggi lo dovete ammettere …
ASSO: Ih che mazzoc’aggio tenuto
CARLO: Appunto
ASSO: Potevo vincere comeperdere ….se perdevo tiavrei pagato …Hai perso tu? E mò
… faje l’omme
CARLO: Ma signor Asso chi se l’aspettava, oggiè successo l’impensabile …io ho giocatoconvinto che assolutamente avrei vinto, altrimenti chi l’avrebbe commesso quest’errore
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ASSO: Emi dispiace per te …nella vita glierrori si pagano … e questo te lo seipropriocercato con le mani tue …(avvicinandosi a mò di minaccia) te l’ho proposta io la scommessa?
CARLO: (indietreggiando)No, se non sbaglio sono stato io
ASSO: (avanzando) Te le ho proposte io le quote?
CARLO: (c.s.)No, anche questo se non sbaglio so stato io
ASSO: (c.s.)E … te l’ho proposta io la cifra da giocarti?
CARLO: (è oramai spalle al muro e a braccia alzate) No … questo è stato l’ultimo miosbaglio
ASSO: Ovvì…alla fine staje chine e sbagli e gli sbagli vanno pagati altrimenti leconseguenze saranno … costose e dolorose … anzi pensandoci bene … (prendendolo per il bavero) più dolorose che costose
CARLO: (impaurito e timoroso) Signor Asso … vi offendete se scelgo iocon quale delledue avimma accummincià pè primme?
ASSO: Non ho capito
CARLO: (svincolandosi) Sentite io i soldi non ce li ho
ASSO: (riafferrandolo)Nun è tiene? E iomo t’arapo àcapa
CARLO: Aspettate che avete capito…non ce li ho qui, addosso a me
ASSO:Ah ecco … E dove stanno?
CARLO: Stanno lì, nel carrello…(svincolandosi, si avvia al carrello per guadagnarsil’uscita) ora ve li prendo…
ASSO: (gli mette una mano sulla spalla e lo ferma) Tiene è sorde dint’òcarrello?
CARLO: No, aspettate, li ho cambiati di posto (cercando di fuggire)….stanno dietro la
mensola
ASSO: (riafferrandolo)Mò stanno aret’a menzola?
CARLO:Nun po’ essere eh? Giusto … avite ragione … (facendo uno slancio versol’uscita) è tengo a casa, mò vengo
ASSO: (bloccandolo)Addò vaje (da fuori sisente un forte rumore perchè l’insegna cade eCarlo per la paura lo abbraccia)
CARLO: Madonna… |
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ASSO: Scinneme à ‘nguollo |
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CARLO: (sistemandolo e guardando verso fuori)E’ caduta li … li … Signor Asso,questo
èun segno del destino … se non mi fermavate, chella me cadeva ‘ncapa e me puteva pure accidere … vuje m’ate salvata a vita
ASSO: (lo prende per il collo e stringendolo come per affogarlo lo porta in ginocchio)Ecomme te l’aggio salvata … accussì t’à pozze levà
ENTRA ENZO
ENZO: (è scosso e con le mani in testa senza guardarli)Maronna mia e che ‘mpressione
…Signor Carlo ate visto è caduta na lettera dell’insegna … (ad Asso vedendo la scena)
Vò dice jo …. Ma c’ò state facenne?
ASSO: (sempre con la mani alla gola) O stò facenne ripiglià
CARLO: (con poca voce perche ha la gola stretta) Enzù aiutame
ENZO: E c’aggiaffà io…ce sta già pensanne stu bello signore
CARLO:(c.s.)E dalle na mano pure tu …nun vulesse ca se stancasse troppo
ENZO: (si rende conto della scena un pò strana) Scusate, manun è c’òstate strignennetroppo forte … chillo se sta facenne tutto blu
ASSO: (minimizzando)E chell’è à paura ca sa pigliato pè chelle che è succieso e(stringendo più forte) sparatutto pè chello che pò ancora succedere
ENZO: Ma levate sti mane …assettammelo‘ngoppa a na seggia(lo aiuta ad alzarlo e lofa accomodare su una sedia) … Uno, doje e … tre, comme belle on Carlo oj,s’èmisepaura … ecco accussì state cchiù commodo … mò sapite che faccio? Vaco o bar e ve piglio nu bello bicchiere d’acqua (sta per andare)
CARLO: (con terrore di rimanere da solo con Asso) Aspetta, vieni qua…nun me lassà
….(gli allunga una mano) dammi la mano … e strignammela forte
ASSO: (prendendola lui la mano) Ma lasso oj, che la mano, (stringendo forte)te la stringo io
CARLO: (sentento dolore) ahhhhhh …. e ò vedite ccavujie nun ò sapita fà… Enzù … nun
m’abbandunà
ENZO:No, p’ammore è Dio e chi ve lasse, dateme sta mano(prendendogli la mano)…Saccio io comme l’aggia tenè … (accarezzando con trasporto) Va bene cosi?
CARLO: Commesi bravo … me pare na crocerossina …Signor Asso lo vedete come si fà
…grazie per tutto quello che avete fatto … ora potete andare … vedete (come per dire non potete farmi più niente) ora sono in compagnia e non c’è più motivo che restiate
ASSO: Ed hai ragione,forse è meglio che ora me ne vado … (dando due buffetti sul viso aCarlo a mò di intimidazione ) maio dopo ritorno …tu lo sai io ritorno… ci tengo alla tuasalute
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CARLO:E nun date retta … ora sto meglio …non ci sono più motivi per tornare
ASSO: Commenun ce ne stanno … ce stanne … ce stannequattrocento motivi pe turnà.Ce vedimme (esce)
SCENA 9: CARLO, ENZO ED ANDREA
RIMATI SOLI, ENZO INIZIA AD ACCAREZZARGLI LA MANO
ENZO: Finalmente soli
CARLO: Si,finalmente se n’è andato …
ENZO:… che bella mano ccà tenite …dita rosse come ciliegie, morbide comealbicocche e pelle vellutata com’à na pesca … (guardandolo innamorato)
CARLO:(scostandolo)Ma che l’hai pigliata pe na macedonia? Lassasta mano cca staisempre e na maniera …
ENZO: Ma prima avete detto …
CARLO: E prima era prima ed adesso è adesso …
ENZO: E la mano?
CARLO: (in malo modo) E la dai al bar,là una mano serve sempre …
ENZO: Ah si? Vabbè, me ne vado, me ne vado…(esce cantando)Non cambi mai, noncambi mai, non cambi mai … proprio mai cattivone
CARLO: (Sedendosi spalle all’ingresso)Ma tu vire a chisto, ce prova sempre…Ahhh iche jurnata ch’è schiarata … non solo non ho più i cento euro per l’elettricista … ma per recuperarli ne ho persi altri quattrocento … mo aggia solo decidere … si è meglio ca me faccio dà fuoco a mia moglie … o me faccio affugà dal signor Asso ... (riflettendo) Mo sai che faccio? Me donghe fuoco io stesso mentre m’impicco ... accussì accontento a tutt’è due (riflette) … l’unica cosa positiva è che se il signor Asso non mi avesse fermato in tempo … l’insegna mi sarebbe caduta in testa e mi poteva pure uccidere … e vabbè, pigliamola con filosofia … In mezzo a tante cose brutte una cosa buona mi è successa.
ENTRA ANDREA IL SUO VECCHIO AMICO CHE È ANDATO IN AMERICA SOLO CHE ORA DOPO VENTANNI È CAMBIATO, HA FATTO L’OPERAZIONE ED È DEFINITIVAMENTE UNA DONNA, IL PERSONAGGIO PUO ESSERE INTERPRETATO SIA DA UN UOMO CHE DA UNA DONNA
ANDREA : (contenta) Carlo caro (abbracciandolo) come stai?
CARLO: (interdetto) Io bene signora … ma non è il caso che mi abbracciate …sapetecos’è (allontanandolo) … di scuse pè me fà vattere a muglierema ... già gliene ho date abbastanza
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ANDREA : Come sono felice di rivederti
CARLO:(ancora confuso) Perdonatemi, ma ci conosciamo?
ANDREA : Esi che ci conosciamo … sonopassati vent’anni … ma i vecchi amici non sidimenticano (riabbracciandolo)
CARLO: A forza (ritogliendosi dall’abbraccio)… signora mia … mia moglie èper la paritàdei sessi … chella ce vatte a tutti e duje in paranza
ANDREA : (spiegandosi) Carlo … sono Andrea …Andrea Bencivenga … sono rientratooggi dall’America
CARLO: (lo guarda stranito) Andrea … Andrea l’amico mio? … Manun ire omm tu?
ANDREA : Ero, come giustamente hai detto… ero un uomo … un uomodi cui oggi comepuoi vedere non è rimasto più niente … sono cambiata … ora sono una donna a tutti gli effetti … del vecchio Andrea … mi sono tenuto solo il nome
CARLO: Ma come…dico perchè… io non capisco … se mi ricordo bene c’erano sempretante ragazze che ti giravano in torno
ANDREA : Ah ah ah questo è vero … mi circondavo sempre di ragazze … all’epoca eroancora confusa e cercavo di capire in fondo chi ero e cosa volevo poi …
CARLO: Poi….
ANDREA : E poi in America …ti ricordi no, dovevi venire pure tu con me
CARLO: E meno male ccà non ce so venuto
ANDREA : Scemo…ma che dici…poi in America ho capito. Quando eravamo ragazziquesto posto, era un paese con una mentalità ristretta … la gente ... i parenti … le ragazze
…sai quanta chiacchiere avrei sollevato … invece in America, è stato tutto più semplice
…ognuno è libero di fare e dire quello che gli pare e … piano piano ho capito chi realmente io fossi, ho fatto coming out ed eccomi qua … la crisalide (allusivo) si è trasformata in farfalla
CARLO:Egià … che dirti … contento tu … anzi scusa …contenta tu… so contento pureio … ma che ci fai qui … come mai sei ritornata?
ANDREA : Sono un’esperta di elettromagnetismo
CARLO: Elettromagnetismo… overo?…(prende la palla al balzo) Adrè…a sajeaccuncià na presa e currente?
ANDREA :(lo guarda sorridendo amorevolmente) Certo… ma che c’entra
CARLO: C’entra … perchè non mi dai una mano … mi salveresti la vita …tengo quellapresa di corrente che non funziona e se tu le putisse d’a un’occhiata …
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ANDREA :(c.s.)… adessonon posso, sono solo dipassaggio … anzi ho fatto pure tardima non potevo passare di qui e non salutarti …
CARLO: Ma dove devi andare?
ANDREA :All’Università, allaFederico II di Napoli,c’è una conferenza su iwormhole…(orgogliosa ) sai è stato un Napoletano che ha dimostrato la loro esistenza
CARLO: Worm che?
ANDREA :Come dire? In Italiano letteralmente si tradurrebbe con"buco di verme"
CARLO: Ah robba e munnezza … è certo …quando si tratta di vermi, zoccole escarrafune varie … qui a Napoli siamo dei luminari
ANDREA : Ma no che dici …in laboratoriohanno creato un Wormhole …in parole moltosemplici, per farti capire, hanno fatto scontrare degli atomi, e, con questo boato, con questo lampo di luce hanno dimostrato per la prima volta che attraversare il tempo è possibile.
CARLO: Hanno inventato la macchina per tornare indietro nel tempo?
ANDREA : Non proprio …per ora hanno realizzato un prototipo in piccolissima scala…
CARLO: Quindi non l’hanno inventata ancora?
ANDREA : No …anzi diciamo che non credo sia possibile inventare una macchina deltempo come la intendi tu …. ma il wormhole credimi è già una cosa sensazionale
CARLO: Che peccato … mi sarebbe proprio servita …Andrea mio…se fosse stata giàpronta mi sarei fatto un bel viaggetto indietro nel tempo … cosi avrei evitato di fare tanti sbagli che ho commesso in passato … e soprattutto sai quante scommesse avrei vinciuto?
ANDREA : Ah ah ah capisco, ma non si puòfare … e poi anche se ammettessimo chefosse possibile … e che tu potessi tornare in dietro, per cambiare alcune scelte come dici tu, l’uomo che oggi avrei di fronte a me, non saresti più tu … ma un altro Carlo
CARLO: Non ho capito …
ANDREA : Ascoltami beneCarlo, tu oggi sei la conseguenza di tutte le scelte che haifatto, sia positive che negative, cioè sia di quelle di cui ne sei soddisfatto ed anche di quelle che poi sono state come avresti voluto. Ognuna di esse è legata a delle conseguenze, cambiarne una parte, cambieresti di conseguenza anche quello che poi ne è scaturito … ed oggi non saresti più quello che sei, ma un’altra persona … capisci?
CARLO: Veramente …io già stevo tutto‘nzallanuto sta giornata…ci mancavi solo tu…a m’attaccà natu poco e cervelle cu sti discorsi
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ANDREA : Hai ragione bei discorsi ma che richiedono tempo per approfondirli e pure unpò complicati da capire … ma ora però devo proprio andare … ma se riesco passo domani e ti spiego meglio … è stato bello rivederti
CARLO: Pure per me
ANDREA : Okallora …ci vediamo domani (esce)
CARLO: Ci vediamo domani …è na parola …e a vedè si dimane so ancora vivo…
(guarda la presa ) a meno che (ci pensa) a meno cheee, non riesco ad aggiustare da solo la presa … dico che l’elettricista è venuto … cosi non devo dar conto dei cento euro mancanti … poi per gli altri quattrocento ci penso domani … perché domani è un altro giorno (riprende il foglio delle istruzioni) Si così ottimisti … allora dove ero rimasto … ah ecco due fili da legare cu nu poco e nastro isolante …(prende il fono e si inginocchia davanti alla presa) e che ci vuole sono o non sono intelligente? (mentre li unisce) Ciposso arrivare … appartengo alle stesso popolo dello scopritore dei cosi … come si chiamavano … i vermi solitari … si, quelle bestioline che fanno tornare indietro nel tempo
…che miseria … un Napoletano ha inventato la macchina del tempo ed io nun sò capace d’aggiustare na presa e currente, (rimette la placca al muro e prende la spina del fono) ed ora mettiamo la spina del fono uno … e due … e tre (si ode un botto con un lampo di luce, buio totale e lui cade a terra immobile)
FINE PRIMO ATTO
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LA SCELTA E’ SERVITA
ATTO SECONDO
LA SCENA E’ LA STESSA DELLA FINE DEL PRIMO ATTO E CARLO E’ DA SOLO SVENUTO A TERRA
SCENA 1: CARLO E GIORGIO
CARLO: (rialzandosi da terra)Mamma mia bella, ih che scossa aggio pigliato, ave ragionemia moglie, sta cosa è pericolosa, forse ci volevano proprio, ma addò ò trove a chest’ora nu mammuth
GIORGIO:(entrando un attimo prima sente le ultime parole)L’ultimo sta faticanno dint’òcirco e Moira Orfei …
CARLO:We Giorgio …che ci fai nata vota ccà?
GIORGIO: Sapevo che il lunedì staiaperto e mi volevo fare la barba …ma vedo che staiimpegnato … che dici, passo più tardi?
CARLO: Nata barba, ma che tiene a ricrescita galoppante? Passa più tardi, che mò nonho tempo sto aggiustando la presa
GIORGIO: Ah si? Ed allora aggiustando, aggiustando, vedi di sistemare la tabella delnegozio, entrando ho visto che una lettera si è quasi staccata, anzi se fossi in te, visto che ti trovi … cambia proprio l’insegna
CARLO:Un’altra volta? Ti ho detto che non la voglio cambiare l’insegna
GIORGIO:Oh e che te ‘ncazze a ffà.E vorrà dire che Incapace sta scritto ed Incapacerimane, ma cheddè stai ancora rusecanne per i 100 euro che hai perso ieri sera?
CARLO: Eh certo,si ogni doje e tre t’appresienteccà pè mò ricurdà …è normale ccà mepiglio collera … tu me vuò sfottere
GIORGIO: Ma che dici, (ironico) noi siamo amici e non mi permetterei mai … anzi proprioperché ti sono amico, ti consiglierei di smetterla di fare scommesse con me (ride) ahahhah Oramai dovresti saperlo, io sono nato fortunato e non ho mai perso una scommessa in vita mia
CARLO: E lo so, tu sei un veggente ca tene ò mazzo |
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GIORGIO: Esatto.Ma cos’è successoa sta presa? |
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CARLO:Giorgio, ma stai ‘mbriaco? Avantija, nun me fa perdere tiempo, che vuoi? |
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GIORGIO: (stranito)Me vulessa fa a barba |
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CARLO: Ma pecchè, comme staie nun vai buono?
GIORGIO: Se stavo bene, venivo da te?
CARLO: Ccà stamme miezo e scieme. Avanti siediti e vedimme c’aggio accuncià (glimette la mantella ed inizia a preparare la schiuma)
SCENA 2: CARLO, GIORGIO ED AGNESE
AGNESE: (entrando con delle buste)Sto negozio cade a pezzi, pure a targa s’è scassata,prima che qualcuno si faccia male miettece duje chiuove.
CARLO: Ancora cu sta targa, dopo la metto a posto …
AGNESE:E te pareva ca nun aveva aspettà …Tutto io devo fare, tutto sulle mie spalle
CARLO:(a Giorgio)Lo sappiamo … Le tinte le fa lei, le unghie le fa lei… (sottolineando)e ‘ngalera modestamente ce vago io. E’ overo o no?
GIORGIO: E se ti fa piacere, anzi, fammelo sapè accussì te porto pure doje arance
AGNESE: (notando Giorgio)Ah Giorgio e tu qua stai?
GIORGIO: Si ero passato per …
AGNESE: …per fare qualche bella scommessa non è vero? Carlo dammi subito i soldiche ti ho dato, così evitiamo la tentazione di farteli giocare cu isso
CARLO: (stranito perché sente gli stessi discorsi di prima)Scusate, ma levateme nacuriosità, ma stammatina tutt’è duje vate mise d’accordo pè me sfottere? (a Marta) A te, è l’ultima volta che te lo dico all’elettricista ci penso io e a te, (prendendo l’orecchio in mano) t’à ricuorde ò fatto d’à recchia? Io t’à levo e m’à faccio a cotoletta
GIORGIO: We, we ma che t’è fumato stammatina, àrucola e o pucchiacchiello? Nun dàretta, si nun tiene genio e me ffà sta barba, nun m’à ffà (cerca di alzarsi)
CARLO:(trattenendolo)Nossignore, mò t’assiette ete la fai fare
DA QUESTO MOMENTO IN POI, MENTRE TUTTI FARANNO LE SEQUENZE DEL COPIONE INTERPRETANDOLE CON INTENZIONE, CARLO COMINCIA A RENDERSI CONTO CHE QUELLE PAROLE LE HA GIÀ SENTITE E DI CONSEGUENZA, MIMICA ED INTENZIONE, SARANNO DETTE FUORI TONO DI CHI È PERPLESSO E A VOLTE ANTICIPANO DI UN PÒ L’INTERLOCUTORE
AGNESE: Mannaggia a me e quanne me prudette e ghji a chella feste…
AGNESE e CARLO: … e balle
AGNESE: … nun me puteve rompere e …
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AGNESE e CARLO: …coscie chella sera
AGNESE: Cacce e soldi primma (lostrattona) ccàte straccio e panne a …
AGNESE e CARLO: … ‘nguollo
CARLO: (non convincente)Ho detto che lo pago io
GIORGIO ABITUATO ALLE LORO SCARAMUCCE, PRENDE UNO SPECCHIETTO E SI GUARDA LA BARBA
AGNESE: (minacciosa)Lo paghi tu?
CARLO: (c.s.)Scommettiamoche nu t’aggia provocà?
AGNESE: (con un finto sorriso e viso dolce, inizia ad avvicinarsi all’uscita seguita da
Carlo)Carlo … amore mio … se dopo non mi dai i cento euro …(cambia tono)t’afferro po’cuollo, te mette doje dita ‘nganne e t’accide …
AGNESE e CARLO: … accusi m’a faccio na bella risata
AGNESE: Appunto(esce, segue un attimo di silenzio)
CARLO: (fra sé vicino alla porta del laboratorio)Ma che sta succedendo? A me me pareccà sta cosa già l’aggio vissuta, ma vuò vedè che o fatto ccà ditto Andrea è succiesso overamente? Sarrà stata a scossa c’aggio pigliato … oh … io a botta l’aggio ‘ntisa, ò lampo l’aggio visto e vierme l’aggio fatto …. (mettendosi le mani in esta) Cazzo so turnato arete cò tiempo
GIORGIO: (indicando il viso)Carlo, guarda in questo punto devi sfoltire un pò
CARLO: Ma allora si è overo…mò avessa venì …
SCENA 3: CARLO, GIORGIO ED ENZO
ENZO: (entra canticchiando, 'A Tazza 'e Cafè come al primo atto) E cu sti mode, oje
Bríggeta, tazza 'e café parite: (a Carlo alludendo)
CARLO: (avvicinandosi)Enzo
ENZO: …sotto tenite 'o zzuccaro, e 'ncoppa, amare site ... Ma i' tanto ch'aggi''a vutá, etanto ch'aggi''a girá ... ca 'o ddoce 'e sott''a tazza (avvicinandosi alla bocca)
CARLO: (tappandogli la bocca e continuando a cantare)a te ‘nganna te restarràaaa
ENZO: Mamma mia, è comme site antipatico e pigliatavella ogni tanto n’emozione …Ja,accunciateve nu poco cu stu caffè (porgendo) ve l’aggio fatto io stesso … sentirete che bontà
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CARLO: Lo zucchero lo hai messo?
ENZO: Si, due cucchiaini
CARLO: E dallo a Giorgio
GIORGIO: No, guarda per me solo un sorso ma alla fine
CARLO:Nooo e tu sei l’ospite e che te piglie ò scarto mio?
GIORGIO: (sputando)Chitabbive, chisto è amaro
ENZO: Ma quà amaro (prendendo la tazza)date qua fatemi vedere, ca vuje nun capiteniente
GIORGIO:Ma c’aggia capì … chillo è amaro
CARLO: (prendendo la tazzina)Ma che dici, lo zucchero ci sta, (girando la tazza persciogliere lo zucchero) è la bocca tua che nun è bona (beve poi ad Enzo) Avante caccial’indovinello
GIORGIO: Quale indovinello?
CARLO: (soddisfatto)L’indovinello che il proprietario del bar mi manda, così, se indovinonon lo pago
GIORGIO: E se perdi?
CARLO: Pago doppio
GIORGIO: Ah mi piace questo fatto, partecipo pure io, se perdo pago con te il doppio mase vinco il caffè di oggi è pagato e tu (a Carlo) me ne offri un’altro domattina
CARLO:No, no, no aspetta facciamo così, aumentiamo la posta, allora lui fa l’indovinellovince chi risponde prima, se rispondi prima tu, io ti pago questo caffè ed il caffè per un anno intero, ma se rispondo prima io, tu paghi questo caffè e mi ridai i 100 euro che t’è futtuto ajere sera. Va bene?
GIORGIO: Carlù tu ò saje io so furtunato e …
CARLO: O’ saccio, ò saccio … Allora ci stai o no?
GIORGIO: E certo
CARLO: Enzù,leggi …
ENZO: Sta bene (prendendo un foglio dalla tasca)Dunque stateme a sentì.Una querciatene 3 rami, su ogni ramo ci songhe 3 fiori, dentro ogni fiore ce sta nu frutto, quanta frutte ce stanno ‘ngoppa a pianta?
GIORGIO: La so |
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CARLO: (infilandogli il pennello in bocca, si consiglia della panna)Pur’io …à quercia nuntene frutte
GIORGIO: (con il pennello ancora in bocca)Non vale … (togliendosi il pennello esputando) pu … pu … non vale chisto m’à mise stu coso ‘mbocca
ENZO: Che non vale, che non vale …. Ha vinto il signor Carlo,io sono il testimone
(allungando la mano) datemi i soldi e pure a mazzetta
GIORGIO:(alzandosi e pulendosi)Ma che mazzetta e mazzetta, io mò una mazziata tefaccio … M’ate pigliate pè scemo che m’ate mise ‘miezzo tutt’è duje? … Io nun donghe niente a nisciuno
ENZO:(mani nei fianchi)Ah si?Io mò c’ò dico ò masto mio e a botte è pacchere s’è venea piglià
CARLO: (ironico)Calma Enzù calma,sai cos’èil signor Giorgio qui presente, non èabituato a perdere … ma come si dice, c’è sempre una prima volta … Giorgio … fa l’omme e cacce sti sorde
GIORGIO: (dando i soldi contrariato)Qua stanno i soldi del caffè e questi sono i 100 euro(uscendo) e ccà dinto nun me vedite cchiù
CARLO: (ironico)Tu te la prendi troppoquando perdi … ma cheddè nun ira ffà l’ottimista?Giorgio, chelle ccà stai sentenne nun è il profumo della vita … (mettendo le mani uso megafono) è ò fiete d’è galline!!(ride)
ENZO: (ride)Site cuntente mò?
CARLO: (entusiasta)Nun ò può manco immagnà
ENZO:Ed allora festeggiamo … (porgendo la guancia)dateme nu bacio
CARLO: Ma siii avimme vinciuto Enzù (prendendogli la testa tra le mani lo bacia in fronte)tecchete stu bacio
ENZO: (rimasto sconvolto perchè non se lo aspettava barcollaverso l’uscitaedincrociando le mani al cuore)S’è sciugliuto, s’è dichiarato …nun te movere, vado a bloccàa chiesa e scelgo pure le bomboniere (esce)
SCENA 4: CARLO, AGNESE ED ASSO
AGNESE: (rientrando e arrotolando le maniche)Avante, mo famme capì, addò stanne icento euro?
CARLO: (mostrando)Sgravogliasti maniche, stanno qua … |
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AGNESE: (prendendole)Fammi vedere, ma sono vere? |
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CARLO: No so false,l’aggio appena fatte … calde…calde |
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AGNESE: A bravo, ed allora chiamiamo Tonino
CARLO: Lo chiamo io, tu non dovevi andare a comprare gli smalti?
AGNESE: E tu che ne sai?
CARLO: (improvvisando)E … e … me lo hai detto tu
AGNESE: Ma se io l’ho solo pensato
CARLO: (c.s.)E’ quello basta il pensiero, sorella cara,tu lo pensi ed io subito capisco
AGNESE: Sorella cara? Ma che mi stai nascondendo? Io ti vedo diverso .. confessaadesso perché, se lo vengo a sapere da altri t’arapo à capa
CARLO: Stai calma, c’è stato un cambiamento in me
AGNESE: Quale cambiamento?
CARLO: (saltellando in modo buffo perché felice della vincita) Non posso ancora dirtelo …ho bisogno ancora di una conferma ma … se è come penso, davanti a te vedrai un nuovo Carlo … un Carlo diverso
AGNESE: (confusa)Carla Fracci … E’ fernuto è ballà … io adesso vado di fretta, ma moche torno se non mi spieghi tutto per bene, ballanne ballanne te cacce a vie è fore (esce)
CARLO: (c.s.)Non ci posso credere, sono tornato in dietro nel tempo (riflettendo)peccatosolo di poche ore, se fossero stati vent’anni avrei sistemato tutta la mia vita … vabbè non fa niente, adesso che so quello che succederà … posso rimediare la scommessa con il signor Asso … (guarda l’orologio) sta per arrivare (corre a nascondersi di fianco alla porta per non farsi vedere e riguardando l’orologio) Tre … due … uno …
ASSO: (entrando) Buongiorno
CARLO: (alle sue spalle) Boom!!
ASSO: (sobbalza) Ma all’anema di chi te vivo … ma ch’è passato …
CARLO: Niente,è la contentezza di vedervi …devo fare una scommessa
ASSO: Una scommessa? Ma se tu mi avevi detto …
CARLO:Lo so … vi avevo detto che nonne avrei più fatte …ma ho cambiato idea
ASSO: Ed io lo sapevo …perciò sono passato …il lupo perde il peloma non il vizio …avanti di che si tratta
CARLO: (prende coraggio e di botto) Campionato Australiano … a quanto me lo date ilSidney perdente?
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ASSO: Il Sidney perdente?…fammi controllare (guarda il telefonino) ah ah ah ma allorasi proprio scemo quello sta vincendo 1 a 0 e mancano otto minuti … ma si sicuro?
CARLO: Certo e facciamo presto…a quanto me lo date?
ASSO:Ma guarda proprio perche è impossibile …se il Newcastle vince te lo pago 50 a1
CARLO:Sta bene …allora mi gioco…quanto massimo posso giocarmi?
ASSO: Tu quanto tieni?
CARLO: (tastandosi le tasche)e … in questo momento … niente
ASSO: E niente te può giocà … (uscendo)stammi bene
CARLO:Aspettate … non li tengo … ma (togliendosi l’orologio)tengo questo citizenoriginale era di papà ed ha più di quarant’anni … ve lo dò in pegno, quanto me la valutate?
ASSO: (guardandolo)Roba usata … na bella 100 euro
CARLO: Ih che manella che tenete, facciamo una cosa, metteteci pure questa (la fede)accussì appariamo i 400 euro
ASSO: (pesandola e mettendola tra i denti)
CARLO: Ma ch’è fatta na cioccoltina? E’ buona è buona!!
ASSO: Afiducia … accetto la scommessa (estrae il blocchetto scommesse scrive lagiocata) Newcastle vincente 1 a 50 per 400 euro … Thiè
CARLO: E grazie tante
ASSO: (si avvia all‘uscita) Stamme a sentì …quello non succede … ma s’avessasuccedere l’impossibile e il Newcastle vince … io ti porto la tua vincita ma siccome nun pò succedere (come per minacciarlo) appena torno tu … mi fai trovare 400 euro …(a mo di minaccia) altrimenti (mostrando l’orologio) saluti a papà (mostrando la fede) saluti allasignora … questi non li vedi più … (uscendo fra se) Ringraziando a Dio, à mamma dè scieme e sempre incinta
CARLO: (al pubblico)E mammeta parturette ò Re dè scieme… allora adesso … adesso
…ah si … il cellulare (lo prende) dov’è che si sentiva bene? … ah si qua (e si siede a terra) … aspè (rialzandosi) mò arriva quella scassacacacchio di mia moglie che vo èlimette (le mette vicino a lui) eccole, teniamole a portata di mano … (senza pensarci ne prende una e si inizia a fare le unghie mentre ascolta) ed ora ad alto volume, mi godo lamia seconda vittoria
SCENA 5: CARLO, AGNESE E MARTA
AGNESE: Marta vieni entra, sono contenta che ti sei decisa a farti le mani
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MARTA: Si,è giunto il momento di cambiare look … mio marito da un pò di temponon mipensa più come prima … non lo so, è come se fosse cambiato
AGNESE: (notando Carlo)Il tuo? Guarda ò mio guà, se sta facenne le unghie llà a terra.(a Carlo) We, ma che stai facendo loche sotto?
CARLO: (preso dalla partita ad alto volume, porgendo con la mano sinistra)Shhh, tieni,stanno qua le limette
AGNESE:E grazie tant …(le prende, fa un passo, poi torna indietro e gli toglie la cuffia)Tisei tolto la fede … dove l’hai messa ?
CARLO: La fede? (senza pensarci rimettendosi la cuffia)ah…l’ho data in pegno … dopoti spiego
AGNESE: (ritogliendo le cuffie) In pegno a chi?
CARLO: Ad una persona (rimettendo le cuffie)molto importante per me…poi ti spiego
AGNESE: Hai dato la mia fede ad (gli ritoglie le cuffie)…una persona importante per te… e chi sarebbe?
CARLO: (scocciato perche vuole sentire la partita) Uffa …una persona che mi riempirà ilcuore di gioia … e non solo il cuore … va bene? … Adesso finiscila di disturbarmi che non riesco a sentire (si rimette le cuffie )
AGNESE:(tra sè)Ma cu chi sta parlando?…Ma che sta dicendo? (a Marta) Marta mal’hai sentito? … (alterandosi) Chisto mi tradisce e me lo dice pure in faccia?
MARTA: (cercando di sdrammatizzare) Ma no… che dici … ti stai impressionando …sono sicuro che Carlo non intendeva dire quello che hai capito … (come per cercare una conferma)E’vero Carlo?
CARLO: (comincia a reagire alla partita) Rosso … ij che bellezza … m’ ‘a sempre attizzatostu colore
AGNESE:(immaginando che il marito stia parlando al cellulare con un eventuale amante)pure rossa se l’è trovata
CARLO: (continuando) Si, siii a destra, a sinistra … continua … Uhhhhh non resisto più…e quanto tempo ci vuole … lo voglio sentire
AGNESE: (a Marta) Ma che vò senti?
CARLO: (arriva il primo goal) siiiiiii … è arrivato … come godo … come godooooo
AGNESE:(a Marta) Ma tu ò sient?L’amanteò sta dicenno è purcarie pe dint ‘o telefono
MARTA: (cerca di rimediare alla situazione) Ma quale amante?…Chelle sarrà, sarrà asignorina da Tim
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AGNESE: (stranita per la risposta) A signorina da Tim? …E ò ffà godè e chesta maniera?
MARTA: E che t’aggia dicere … l’avrà fatto na tariffa speciale
AGNESE: (disperata)No, s’è fatto l’amante
MARTA: (perentoria) … Impossibile … al mondo non esisteuna sola donna che possasostituirti
CARLO: (in estasi ha gli occhi aperti verso Agnese ma non la vede) Eeee … due, ora sodue
MARTA: Agnè … tiene e corne!
AGNESE: (guardandolo)Carlo dimmi la verità … ma overamente la nostra storia è finita?
CARLO: (alzando le braccia al cielo perche la partita è terminata) Siiiiiiii … è finita…(sialza ed andando incontro alla moglie ) ora sono liberoooo … non hopiù obblighi connessuno … da oggi la mia vita è cambiataaaaaaaa (esce)
SCENA 6: AGNESE, MARTA E PINA
AGNESE: (inebetita)Come sarebbe libero? … Che significanon ha più obblighi connessuno? … Ma comme … accussi si fa? … Aroppe tant’anne? (riflettendo) Ma no, non può essere, io sto ancora dormendo? Ah ah ah chiste è nu suonne è overo?(gli da un pizzicotto su di un braccio come per vedere se sta sognando)
MARTA: Aaaah!(si lamenta per il dolore) Ma che suonnee suonne chiste è n’incubo
AGNESE:(riprendendosi)Allora è tutto vero? Machisto c’à capito? So libero, non hoimpegni … Ma overe m’à pigliato pè na scema? Ma io sai che faccio … gli faccio maledire il giorno che è nato … anzi (mimando come si spella una sogliola) io primma ò chiappe pè recchie e po’ comme a na sogliola ce leve tutt’à pelle a cuolle … e poi sai che faccio?
MARTA:O’ miette dint’ò furno e ò fai arruscà …
AGNESE : (come se non avesse gradito la battuta dell’amica) Nossignore, o cacciod’àcasa
MARTA: (Incalzando) Ma io dicevo veramente…e troppo poco quello che hai pensato …senti a me, prima di cacciarlo di casa … dobbiamo farlo soffrire
AGNESE: Giusto …Allora sai che faccio?… (rafforzando) Primma l’accide(sottolineando) e poi lo caccio di casa
MARTA: (gli da il cinque con la mano) Mò me stai piacendo
AGNESE: (come se avesse pensato un attimo) lo avveleno
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MARTA: (riflettendo)No … ilveleno non è sicuro…può essere che non muore
AGNESE: E allora ò ronghe na martellata‘ncapa
MARTA: No … cu chella capa vuoto a perdere ca tene …può essere che non muore
AGNESE: Eeeeh allora,l’aspetto fore a puteca eappena jesce ò menco sotto ca machina
MARTA: E se non muore?
AGNESE: Faccio marcia indietro, vago annanze e a rete …e le faccio pelo e contropelo
MARTA: Vada per l’investimento
AGNESE: (riflettendo)Aspè
MARTA: Che c’è, hai cambiato idea?
AGNESE: (dispiaciuta)No … e che tengo la macchina dal meccanico
ENTRA PINA
PINA:(entra) Buon giorno amiche mie… chestate facendo di bello?
AGNESE: (connonchalance) No,niente …stamme decidendo comme aggia accidere amio marito
MARTA: Agnese ha deciso di investirlo…
PINA:(sorridendo) Quanto siete spiritose
MARTA:Ma l’auto sta dal meccanico
PINA: Ahahahahha… ma cosa maiavrà fatto di cosi grave stavolta, per meritare questacondanna
MARTA: (perentoria) C’ha mise e corne!
PINA: (cambiando di botto espressione, estraendole dalla tasca velocemente) Agnè thiè
…ccà stanne e chiave d’à machina!!!
AGNESE: (prende le chiavi incredula per il grande gesto) Grazie Pina ... grazie assaje |
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PINA: (solidale, come fosse la cosa più normale del mondo)Ma non lo dire neppure ... |
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per così poco … l’avresti fatto anche tu per me |
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AGNESE: Sei veramente un’amica |
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PINA: Andiamo? |
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MARTA: Vieni pure tu? |
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PINA: Vengo pure io? …Io lo devo riprendere con il telefonino
MARTA: (impaurita)Ma perché la vuoi denunciare?
PINA: No (con calma) stasera ce lo faccio vedere pure a miomarito …accussì…(a mòdi minaccia) giusto per promemoria
LE TRE DONNE SI AVVIANO ALL’USCITA
MARTA: Allora io faccio il palo qui fuori e ti avverto quando esce
PINA: Io ti faccio il segnale per partire
AGNESE: Edio me metto e lente …(mettendosi gli occhiali) accussì ò piglio giusto inpieno (escono)
SCENA 7: CARLO ED ASSO
DAL LABORATORIO SI SENTE LA VOCE DI CARLO CHE INTONA LA MUSICHETTA DELL’INNO DELLA CHAMPIONS POI ENTRA
CARLO: Nanana …nanana…nana…nanana…(strafelice a braccia alte al cielo gridaforte come se fosse allo stadio) The Chaaaampioooonssss…la Champions deve vincereil Newcastle… la Champions altro che serie B … bello … troppo bello … ho vinto di nuovo
…lo sapevo che bastava una vincita per cambiare la mia vita … l’ho sempre pensato ora sarà tutto diverso … ora Agnese mi amerà sempre di più ... si … (con orgoglio) fino alla morte … come so contento ... come so contento …(riflettendo) aspè … che succedeva adesso …azz…(fregandosi le mani) mò adda sucedere ò meglio … sta per venire signor Asso e stavolta però mi deve portare la vincita … l’altra volta mi voleva ammazzare … voglio proprio vedere con qual faccia ora si presenta (lo vede comparire ed a braccia aperte) signor Asso
ASSO: (entrando) Ma dimmi una cosa …ma che è parlato che muorte?
CARLO: (ovviamente fa il gradasso) Nossignore la mia è semplice conoscenza calcistica… anche un bambino avrebbe capito i segnali … fin troppo evidenti
ASSO: I segnali evidenti? Ma qua segnali ? L’ultimaquadra in classifica recupera due golin otto minuti e io dovevo vedere i segnali … Hai ragione, mi sono sbagliato, tu nun parle che muorte … tu si già muorto e ancora nun te ne si addunato
CARLO: (allungando la mano) Eccomi… sonopronto per la riscossione e miraccomando … con calma e precisione … questo momento me lo voglio godere sino al ultimo secondo
ASSO: E’ certo … sto qua per questo … i debiti di gioco io li pago sempre (prendendodalla giacca) … questo è l’orologio di tuo padre e qui sta la fede … èstato un piacerescommettere con te (si avvia alla porta) arrivederci
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CARLO: (gli mette una mano sulla spalla come a fermarlo)E dove andate … non hocapito … e la vincita non mi spetta?
ASSO: La vincita?…Quale vincita?
CARLO: Come quale vincita? La vittoria del Newcastle che mi avete quotato 50 a 1
ASSO: (fa il finto tonto) 50 a1? Ma veramente? Ed io questo non me lo ricordo
CARLO: E me lo ricordo io
ASSO: E quanto ti saresti giocato?
CARLO: 400 euro
ASSO: 400 euro … per 50 … fossero 20.000 euro … e ti ricordi male(fa per uscire dallaporta)… arrivederci
CARLO: (prendendo coraggio ed un pò innervosito gli rimette una mano sulla spalla comea fermarlo) Signor Asso … ma fatemi capire, vi state mangiando la parola? … V’avitepigliato tante e chilli sorde da me, che vi siete fatto una posizione … ora che spetta a voi pagare, vi tirate indietro?
ASSO: (infastidito perche lo ha rifermato e guardando la mano di Carlo che è ancora sullasua spalla) Indietro mi stai tirando tu (spostandosi dall’uscio della porta e togliendogli la mano dalla sua spalla) e quanto mai t’aggio dato tutto sta confidenza …(mostrando le due dita) questa è la seconda volta che mi hai fermato… ti ho detto arrivederci perchème nesto andando … (autoritario) e voglio proprio vedere se tieni il coraggio e me fermà per la terza volta
CARLO: (guardandolo) Avite raggione ... non vi fermo più… perchèla terza volta sepermettete esco io … esco io qua fuori … (prendendo coraggio) e vado dicendo a tutti quanti che signor Asso quanto perde nun pave e scummesse
ASSO: (minacciandolo con calma) Edio … aroppo t’ arapa a capa …va … famme vedesi tiene ò curaggio d’ò ffà
CARLO: (si deve notare che sta minacciando ma che ha paura delle conseguenze delsuo gesto) Io ‘ofaccio overamente…(avviandosi alla porta) e voglio proprio vedere sitenite vuije o curaggio e me fermà (si ferma sotto la porta quasi con la speranza che con la sua minaccia Asso avesse cambiato idea) Io vaco? Cheddè… nun me fermate?
ASSO: (con aria di sfida) No!
CARLO: Ed io vaco ò stesso (esce e subito si sente una botta, la letteradell’insegna gli ècaduta in testa) aaaaaah … m’ha pigiato ‘ncapa, m’ha pigliato
ASSO: (tra se)L’aggio ditto io ches’arapeva à capa
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SCENA 8: CARLO, ASSO, ENZO, AGNESE E FABRIZIO
ENTRA ENZO, CANTICCHIANDO IL MOTIVETTO DELLA MARCIA NUNZIALE, CON UN VISTOSO VELO BIANCO IN TESTA COME QUELLI DA SPOSA, SOSTENENDO CARLO MEZZO SVENUTO PER I FIANCHI
ENZO: (da fuori) Na, nannana, na nannana …(entrando) Questo è amore, amore vero.Quant’è bello, com’è m’a visto ò velo e sposa ha avuto un mancamento
ASSO: Ma io aggio ‘ntiso na botta
ENZO: (sminuendo) A botta? No niente, chelle è statal’insegna che l’è caduta ‘ncapa, òtiempo ccà m’ò sposo e pò, ò porto ò spitale
ASSO: Ed allora se ci pensi tu, io me ne vado
ENZO: No, aspettate, nun ce vulite ffà da testimone?
ASSO: Testimone, che brutta parola, io nun m’aggio maje cantate a nisciuno
ENZO:Ma c’ata cantà? Io tengo a fratemo cugino, catutt’è sere va cantanne dint’è localechiammave a vuje … chiammavo
ASSO: E allora che vuò a me?
ENZO: (felicissimo) M’ate capito sio no che oggi coroniamo il nostro sogno d’amore?
ASSO: (avviandosi all’uscita) E me fa piacere pè vuje…(sotto la porta) Auguri…riccioncini … (esce)
CARLO: (si sta riprendendo dalla botta) Ch’è stato,che è successo
ENZO:(prendendogli il viso tra le mani e dolcemente)Vuoi tu Carlo prendere per tuolegittimo sposo il qui presente Enzo finchè morte non vi separi?
CARLO:(frastornato)Che? cheee
ENZO: (suggerendo) Dici si, dici si
CARLO: Si, si
ENZO: Ed ora la sposa può baciare lo sposo (si avvicina per baciarlo)
ENTRA AGNESE CON UNA BUSTA DELLA SPESA CONTENENTE ANCHE UNA BOTTIGLIA DI SPIRITO
AGNESE: E’ venuto Tonino? (notando la scena sbalordita)Ma che state facendo?
ENZO: (incurante)Ci siamo dichiarati, oramai siamo ufficiali
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AGNESE: Ufficiali? Vate arruolati dint’à l’esercito?
ENZO: We we….fattella na ragione, Carlo è mio, per tanti anni te lo sei goduto stu piezze
e giuvinotto? E mo fatte a llà che me l’aggia godè nu poco pure io … Scignitella
AGNESE: Femmena quequera state accorte ccà me scordo cca songhe na signora e tepiglie a pacchere, lievate a nanza (lui si mette dietro a Carlo in difesa) a te, omme senza scuorne, ma ch’è fatto? Ti si innamorato e stu pere e vruoccole?
CARLO: (ancora tramortito)Si, si
AGNESE: Ah si, ed allora ascoltami, ascoltami molto bene, (indicando l’ingresso)a virechesta porta? O’ primme ccà trase a cca sotto, comm’è è, o piglie, mo porte dint’ò laboratorio e stesse llà te mette e corne. Ce simme spiegate?
CARLO: (c.s.)Si, si
AGNESE: (ad Enzo minacciandolo) A te invece, Malafemminat’aggia fa scorrere osangue pe tutt’è parte
SCENA 9: CARLO, ENZO, AGNESE E FABRIZIO
ENTRA FABRIZIO CON TUTA E FERRI DEL MESTIERE
AGNESE:(Agnese si avvicina, prende Enzo per il collo, Carlo cade e inizia a riprendere isensi) …adda scorrere adda scorrere
FABRIZIO: Sta scurrenne?Non vi agitate, m’ò ce pensi io, che s’addaappilà |
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ENZO FUGGE VERSO L’INGRESSO |
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CARLO: Ma che sta succedendo? |
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AGNESE:Ed adesso t’ò faccio vedè … (sexy)Io proprio a te cercavo, un uomo |
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FABRIZIO: (guardandosi intorno per essere certo che fosse rivolto a lui)Dite a me? |
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AGNESE: Vedi altri uomini qua? |
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CARLO: We, ma tu chi si? |
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FABRIZIO: (completamente ammaliato da Agnese, si pavoneggia )Fabrizio, mi ha |
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mandato Tonino per un intervento … |
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AGNESE: (c.s.)Ah e che bella pensata che ha avuto Tonino |
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CARLO:L’elettricista? |
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FABRIZIO: (sempre assorto da Agnese)Elettricista,idraulico, muratore, pittore … |
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qualunque cosa vi serve … io ò saccio ffà … |
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AGNESE: (prendendolo per mano) E vieni con me accussì vedimme che saje ffà…
CARLO: E vide si a fernesce
AGNESE:(fermandosi sulla porta d’entrata del laboratorio)Tu sei sicuro cca si capace?
FABRIZIO: (da cascamorto)State pazianne, il miomotto è: “Vieni da Fabrizio, cca t’òfaccio nu bello servizio”
A QUESTO PUNTO CARLO AFFERRA FABRIZIO CHE PER TUTTA LA SCENA RESTA AL CENTRO TRA I DUE, TENUTO PER LE BRACCIA, SARA’ DAI DUE CONTESO
CARLO:(che si trova dal lato ingresso, lo afferra per il braccio)C’ò faje a soreta òservizio … (parlando con Agnese) Ma che staje facenne cu chisto?
AGNESE: Occhio per occhio, dente per dente (tirandolo) vieni con me
CARLO: (ritirandolo verso di se)We we, ma che vaje truvanne a mia moglie?
FABRIZIO: Ah è vostra moglie? Io nun saccio niente
AGNESE: Ma non lo pensare(a Carlo)come dice il suomotto …(tirando)Con Fabriziom’ò voglio ffà passà stu sfizio
CARLO: (tirando)Ed io t’abboffe è mazzate a te e a stu tizio
ENZO:(avvicinandosi a Carlo)Ammore mio, hai visto a chi tenive vicino … a primmaoccasione c’à avuto, te sta mettenne e corne (abbracciandolo guardandolo negli occhi) Io ti sarò fedele per tutta la vita
CARLO: Ma lieve sti mane, ma che vaje truvanne a me, ancora cca staje te ne vuò ji ono? Vattenne
ENZO: Vattenne?…(quasi piangendo) Vigliacco …tiene pure ò curaggio e me ne cacciaaroppe chello cca m’è fatto?
CARLO: (non capisce) Mapecche che t’aggio fatto?
ENZO:(perentorio) Sò incinta
CARLO: (spingendolo fuori)A si?… E va a parturì addu mammeta …(Enzo esce) ma tuvir nu poco
AGNESE: Pure chesto? (tirandolo verso il laboratorio)Fabrì viene, ccà mi a ffà dujegemelle
FABRIZIO: Signò, ma qua gemmelle? Io ero venutop’accuncià na presa
CARLO: (avvicinandosi alla presa) E nun ce sta bisogno, me l’eroaccunciate già io, uno,due e tre (mette la presa del fono nella corrente e buio)
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DOPO QUALCHE SECONDO SI RIACCENDE LA LUCE TUTTI SONO USCITI DI SCENA TRANNE CARLO CHE SI RITROVA NELLA STESSA POSIZIONE DELLA FINE DEL PRIMO ATTO … E’ SVENUTO A TERRA
SCENA 10: CARLO, ASSO, ENZO, AGNESE E FABRIZIO
CARLO:Maronna, m’à l’aggio pigliato pè vizio? A botta e piglia currente stasera me vagoa cuccà c’à permanente … (resosi conto di essere rimasto da solo) ma addò stanne tutte quante?
ENTRA ASSO
ASSO: Io so turnate, camma ffà
CARLO: Signor Asso sentite, ioci ho pensato bene …i soldi della vincita…me li potetedare anche un pò alla volta
ASSO: (innervosito)Ma che stai dicendo?
CARLO: Anzi si…forse e meglio…ci rinuncio proprio… da quando ho vinto … leconseguenze sono state tutte negative … sto miezze e guai can un putite immaginà … mia moglie me mette e corne e nu usaccio comme … aggio miso incinta a nu barrista
ASSO: Ma che stai dicenne?
CARLO:Si …eper colpa vostra, m’è ghiuta pure l’insegna ‘ncapa
ASSO: Ma stisse‘mbriaco? Te si scurdate che so state ioche t’aggio salvata a vita
CARLO: Ma se voi non mi avete fermato
ASSO: Tu nun stai buone, l’insegna nun t’e ghiute ncapa è caduta ‘nterra … Carlù …masi stai facenno tutto questo pe nun me pavà … jesco ccà fore, piglio l’insegna e overo t’arapo a capa
CARLO: Aspettate un momento … Ma che state dicendo …io mi sono giocata la vittoriadel Newcastle ed ho vinto 20.000 euro
ASSO: Si… dint’àcapa toija … Tu Newcastle, te la sei giocata perdente
CARLO:Ma che state dicendo …io neho pure la prova … (frugando in tasca edestraendola) questa me l’avete data voi e sta scritto chiaramente…(pausa perche si rende conto) Sidney vincente
ASSO: Appunto
CARLO:Fatemi capire …mi state dicendo che io ho perso …(mettendo le mani in testaper riflettere) ma allora se io ho perso …(va ad aprire la porta del laboratorio mentre dalla comune entra la moglie che sento) perché mia moglie me sta mettenne e corne?
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AGNESE: We scè ma che stai dicenne?
CARLO:(perplesso guardando il laboratorio e poi la moglie) Ma tu nun stive ccà dinto cuFabrizio?
AGNESE: E chi è Fabrizio?
CARLO:L’elettricista
AGNESE: Ma nun se chiammava Tonino
CARLO: (riflettendo)Tonino? Giusto … Fabrizio … mia moglie … a bulletta … Uh marò …A scossa … E’ stata la scossa … ma si deve essere stata quella … (guardando entrambi) era tutto un sogno … ah ah ah (abbracciando la moglie) Comme so cuntento …comme so cuntento che tutto è rimasto tale e quale … Agnè (preso dall’euforia) Io so svenuto, aggio perse e sense
AGNESE: Hai perso cosa?
CARLO:I cento euro dell’elettricista
AGNESE: Li hai persi?
CARLO: E mica solo quelli, ma pure altricon il caro signor Asso … (abbracciandolo)ditancello pure voi che ho perso …
AGNESE: Pure
ASSO: (lo allontana) Lieve sti mane a cuollo
AGNESE: E si pure cuntento?
CARLO: E certo (si avvicina alla moglie)… io pensavo che per via della scossa erotornato indietro nel tempo e volevo rimediare ai miei errori …e l’ho fatto … ma da quel momento tutto è cambiato in conseguenza della vittoria … invece di migliorare le cose, tutto andava storto …(abbracciandola) comme si bella … amore mio … comme si bella
ASSO: Sentite …sarà pure bello stu quadretto ... ma a me qualcuno madda pavà
AGNESE:(guardando il marito che saltella di gioia per la scena poi ad Asso)Facimmeambressa, quanto dovete avere?
ASSO: 400 euro
AGNESE: Nientedimeno? (estraendole dal reggiseno)Va bene …eccovi servito, stavolta isoldi che vi deve dare mio marito ve li do io, ma aprite bbuone e recchie … la prossima volta che vi vedo qui dentro, senza nemmeno sapere che ci facite ccà, direttamente vi vado a denuncià … ce simme spiegate?
ASSO: Sempre ccà ò marite vuoste nun me chiamme (esce)
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AGNESE: E nun ve preoccupate, ce pense io al’ò taglià a lengua
CARLO: (Cantando e ballando “Felicità”di Albano e Romina) Felicità … na na na …
AGNESE: (nervosa accenna qualche nota)Eh na na na na
CARLO:Agnè … tu nun può capì …dint a stu suonne, succedevano cose e pazze…(radioso) tu, ‘nsieme e cumpagne toje niente di meno, me vuliveve menà sotto ca machina
AGNESE: (ironica)Ma veramente
CARLO: Siii epoi …me so truvate sposato pure cu Enzo o Barrista
AGNESE:(c.s.)Pure
CARLO: Siiii…e pienze… ah ah ah guarda ffà troppe ridere sta cosa …tu, me mettivee corne … (la indica) tu, po’… accussì cumbinata, putive maje mettermi è corna
AGNESE: E già, accussi cumbinata putevo maje(cerca nella busta della spesa)
CARLO: (sdrammatizzando)Agnè era per dire… l’importante è il finale … io nun tengo ecorna e tutto è rimasto come prima … come sono felice … e tu … tu sii felice?
AGNESE:Comme no …so talmentefelice che …a vide chesta? (estraendo la bottiglia dispirito) Una lampa e te faccio flambè
A SOGGETTO CARLO FUGGE TUTTO IN TORNO ALLA STANZA SEGUITO DA AGNESE, AD UN CERTO PUNTO QUANDO SARA’ IN UN ANGOLO DELLA SCENA, LONTANO DAL CENTRO DEL PROSCENIO DIRA’ STOP E TUTTE E DUE SI FERMERANNO IN POSA PLASTICA COMICA. DOPO UN SECONDO SOLO CARLO SI SVINCOLERA’ DALLA SCENA PLASTICA ED ANDRA’ A PROSCENIO DOVE SI RIVOLGERA’ AL PUBBLICO
CARLO: A chi di noi, non è mai capitato di rimpiangere una scelta passato?No, dico …
non mi dite di non aver mai detto: “ah si putesse turnà areto”.
Ecco mettetevi l’anima in pace questo non è possibile … o almeno per ora.
Ed allora amici, non sprechiamo la vita pensando ai rimpianti, guardiamo al passato solo per gli insegnamenti che ci ha dato e viviamo il presente orgogliosi della strada fatta e dei successi raggiunti. Rimpiangere è uno spreco di tempo. Siete d’accordo?
Ed ora non mi resta che chiedervi … come vi piace che Agnese m’adda ffà … ben cotto o al sangue?
SORRIDENDO, RITORNA NELLA STESSA POSIZIONE PLASTICA DI PRIMA E DOPO AVER DETTO VIA, CONTINUANO A RINCORRERSI ED A PARLARE A SOGGETTO, MENTRE SI CHIUDE IL SIPARIO
… Cala la tela …
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