Commedia in un atto
di Jean COCTEAU
Titolo originale dell'opera: L'ÉCOLE DES VEUVES
Versione italiana di Sergio Cenalino
da IL DRAMMA n. 189
del 15 Settembre 1953
LE PERSONE:
LA VEDOVA
LA NUTRICE
LA GUARDIA
LA COGNATA DELLA VEDOVA
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(Una tomba del cimitero di Efeso ornata con gran profusione di motivi decorativi. Al fondo, due aperture; al centro un abbaino all'altezza d'uomo; una porta aperta a destra dalla quale si scorge il chiaro di luna e delle masse di fiori. Di fianco all'abbaino, a destra - fra l'abbaino e la porta - un sarcofago in piedi rivolto verso la scena. A sinistra in primo piano un grande letto ricoperto di pellicce. A destra, sempre in primo piano, tavoli e sedie. Sul tavolo un lumicino da notte e delle focacce per il defunto a forma di statuette umane).
La Nutrice Signora!
La Vedova Se è soltanto per ripetere sempre la stessa cosa, non aprir bocca.
La Nutrice Vostro marito sarebbe stato il primo a dirvi...
La Vedova Mio marito è morto: sono vedova e lui non ha più niente da dire. Sono io che comando.
La Nutrice(cambiando discorso) Finché era giorno mi sentivo in forza, ma appena è scesa la notte... in un cimitero... in una tomba... Due donne sole con un... (Indica il sarcofago).
La Vedova Con...?
La Nutrice Con... il signore. La signora mi capirà. Era molto buono il signore, molto giusto... ma è morto, e si dice che nel cimitero i morti rivivano...
La Vedova Non dir sciocchezze. Il signore non può farti alcun male. Io amo la sua presenza perché mi rassicura. Attraverso il piccolo oblò del sarcofago ammiro il suo caro volto...
(S'avvicina al sarcofago seguita dalla nutrice).
La Nutrice Com'è cambiato il signore dopo...
La Vedova Dopo che cosa?
La Nutrice Dopo l'impagliatore.
La Vedova(inorridita) Imbalsamatore, imbalsamatore.
La Nutrice(riprendendosi) Beh, impagliatore o imbalsamatore... Per conto mio, quegli ebrei rubano soltanto e trovo che il signore non rassomiglia più a quello che era in vita.
La Vedova Forse gli occhi non sono precisamente i suoi... le narici... la bocca e le guance sono un po' troppo rotonde. Ma no, nell'insieme lo ritrovo identico e la sua presenza mi riconforta.
La Nutrice Non capisco come una donna giovane, bella e ricca, la più bella e la più ricca della città possa prendere la risoluzione di andare a morire nella tomba del suo sposo.
La Vedova E tu, che ti ostini a seguirmi?
La Nutrice È naturale che non vi abbandoni.
La Vedova Che mi condanni a morire perché è morto mio marito è una cosa che riguarda me sola, ma è un suicidio che tu muoia della stessa mia morte. È pazzesco, barbaro. Ti ordino di lasciarmi morire da sola.
La Nutrice Macché pazzesco e barbaro! Vi ripeterò invece mille volte che è pazzesco e barbaro prendere una decisione funesta e seguirla sino alla fine. Come ha potuto venirvi in mente una tale mostruosità?
La Vedova La leggerezza delle donne delle città - a cominciare da mia cognata - la loro avarizia, la loro aridità, il loro ammiccare malizioso per sottintendere la libertà che ho riacquistato, hanno fatto presto a convincermi che la mia decisione era buona. Occorreva dare un esempio. Occorreva insegnare alle donne di che cosa è capace una donna. È inutile che tu cerchi di sviarmi dal mio proponimento. È impossibile: morirò in questo sepolcro e l'avvenire ricorderà il mio nome. Chissà... forse mi faranno un busto d'oro sotto il portico del tempio e le mogli infedeli arrossiranno passandovi davanti.
La Nutrice Così voi morirete per testardaggine e, orgogliosa, volete stupire il mondo.
La Vedova Le donne...! Ricordate lo splendore del corteo che mi ha accompagnata sin qui: le musiche, i profumi, i cori di sacerdoti e tutte quelle donne in ginocchio...
La Nutrice Erano troppo contente, quelle sgualdrine! La vostra bellezza, intelligenza, ricchezza ed eleganza le schiacciavano. Se ci fosse l'abitudine di bruciare la vedova sul rogo dello sposo, ciascuna di quelle donnacce avrebbe portato un tizzone. Erano tutte in ginocchio, eh? Apparentemente singhiozzavano, ma in realtà sghignazzavano sotto i veli. Come avete potuto lasciarvi ingannare da quella volgare commedia?
La Vedova Sei ingiusta e qualsiasi mezzo ti sembra buono per salvarmi.
La Nutrice Oh, signora...
La Vedova Taci e non ostinarti a seguirmi negli inferi. Del resto sappi che è a te, e a nessun altro, che ho assegnato tutta la mia fortuna.
La Nutrice A me?
La Vedova A te. Ho riservato questa bella sorpresa a mia cognata.
La Nutrice A me...
La Vedova Proprio a te.
La Nutrice Che peccato!
La Vedova Perché, peccato?
La Nutrice Perché non ho famiglia e tutti quei beni non serviranno a nessuno.
La Vedova Serviranno a te.
La Nutrice Ma siccome sarò morta...
La Vedova La tua anima, la tua fedeltà sono troppo belle ed è impossibile arrabbiarsi con te. Tuttavia ascoltami: bisogna che tu viva, perché la mia morte deve rimanere un esempio unico. Ecco il mio piano.
La Nutrice Bell'affare! Credete che non fareste loro maggiormente dispetto annunciando di ritornare a casa vostra?
La Vedova Finirò per impedirti d'aprir bocca e di demoralizzarmi. Qualunque cosa tu faccia, non muterai i miei piani; tutto al più rischi di rendermene più difficile la realizzazione.
La Nutrice Tenterò di salvarvi come se si trattasse della mia persona. Se sarà il caso strillerò come una civetta. La primavera, il chiaro di luna, i fiori, i marmi, le stoffe, le pellicce... tutto invita all'amore. Invece, una giovane donna che non ha mai conosciuto l'amore...
La Vedova Vuoi tace...
La Nutrice(interrompe gridando) Che non ha mai conosciuto l'amore e che col pretesto che il suo vecchio marito è morto e che l'impagliatore l'ha messo in conserva...
La Vedova L'imbalsamatore...
La Nutrice (continuando) Col pretesto che la licenziosità della città merita un esempio e che occorre punire le male lingue, si punisce lei per prima e si lascia morire di fame in una tomba. Ah se foste stata innamorata... a quest'ora non saremmo qui.
La Vedova Innamorata di chi?
La Nutrice Non di vostro marito, certo. Ma esistono, grazie a Dio, altri uomini sulla terra i cui occhi non devono la loro bellezza all'imbalsamatore...
La Vedova Amavo mio marito, io.
La Nutrice Giusto...
La Vedova E non ho mai avuto la tentazione di ingannarlo con nessuno.
La Nutrice Perbacco! Dovete aver visto pochi uomini.
La Vedova Tu scherzi.
La Nutrice Spero che non intenderete per uomini quei giovanotti smidollati che facevano la ronda alla vostra ricchezza. Devono essere così scemi da non interessarsi troppo delle grazie del nostro sesso. Quando vi giravano attorno, indossavano degli abiti più ampi dei vostri, e ciò impedisce alle donne di sapere cosa pensino.
La Vedova La luna e i profumi di questa notte di primavera ti hanno fatto perdere ogni ritegno. Secondo te, nella società che frequentava la mia casa, non ce ne sarebbe stato neppure uno che potesse ritenersi uomo. Ma dimmi un po', questo uomo ideale, dove potrei vederlo? dove incontrarlo? esiste veramente? piomberà dal cielo a cavallo di un ippogrifo per strapparmi da questa tomba?
La Nutrice È inutile cercare tanto lontano. Il primo figlio del popolo che incontrerete, al quale voi neghereste persino uno sguardo, ve ne fornirebbe un esempio.
La Vedova Vediamo: citamene uno.
La Nutrice Subito : la guardia.
La Vedova Quale guardia?
La Nutrice La guardia che vigila il cimitero.
La Vedova Quel tipo strambo che passa di qui ogni tanto a prendere mie notizie?
La Nutrice Lo trovate strambo perché è timido e di buon cuore. La vostra eleganza lo sconcerta. La vostra morte lo sconvolge... Non riesce neppure a convincersi che sia vero.
La Vedova E di quello almeno, le donne potrebbero sapere ciò che pensa?
La Nutrice Non mi pare troppo difficile.
La Vedova È giovane? bello?
La Nutrice Non l'avete guardato?
La Vedova Avevo altre gatte da pelare. E poi, perché immagini che mi metta a guardare i militari?
La Nutrice Beh, quando avrete finito di pelare le altre gatte, date un'occhiata alla nostra giovane guardia e vi convincerete che una donna non deve abbandonare la terra senza aver conosciuto un uomo, un vero uomo che non rassomiglia affatto alla gioventù smidollata dell'alta società, né a quella... (indica il sarcofago) cosa che mi fa terribilmente paura.
La Vedova Non voglio sentirti parlare in questo modo del signore.
La Nutrice Il signore non ha molto l'aria di essere un signore. Conciato così non rassomiglia all'originale più di quanto rassomigli alle focacce a statuetta che gli amici hanno portato. Sono ben fortunati i morti: possono mangiare.
La Vedova Adesso basta! O resti e stai zitta, o te ne vai. La porta è aperta. Se vuoi rimanere, rispetta il mio silenzio e lascia che la morte mi prenda tranquillamente.
La Nutrice Ecco qui che arriva la guardia. Non dimenticatevi di sbirciarlo un po'. Ne vale la pena.
La Vedova(si corica velocemente sul letto) Presto, presto, io dormo. Parlate sottovoce per favore... ma che non mi si rivolga la parola.
La Nutrice Dormite con un occhio solo; con l'altro guardatelo. Le donne sono maestre in questo.
La Vedova Chi lo direbbe che non si può neppure morire in pace... (Si corica irritata).
La Guardia (entrando impacciata) Dorme...
La Nutrice Sì, ma entrate pure.
La Guardia Povera donna!
La Nutrice Fareste meglio a dire testarda.
La Guardia È da ieri sera che non ha mangiato, vero?
La Nutrice Oh, le è già capitato di restare una settimana digiuna per dimagrire... Sono piuttosto io da compiangere. Ho una fame...!
La Guardia Vi ho offerto di dividere con me il mio pasto.
La Nutrice La signora rifiuta di mangiare ed io imito la signora. La signora vuol morire pazza e pazza morirò anch'io. È il destino di una serva fedele il mio.
La Guardia Non posso fare a meno di pensare a questo amore.
La Nutrice Quale amore?
La Guardia Un amore così grande che vi porta a morire dopo la morte di chi si ama. Era giovane lui? bello?
La Nutrice Guardate. (Lo conduce davanti all’oblò del sarcofago) Ecco di che si tratta.
La Guardia Impossibile; è impossibile che per un uomo così, questa donna...
La Nutrice E invece è proprio per un uomo così che questa donna...
La Guardia L'ammiro ancora di più allora. La passione fa commettere delle follie, ma morire per dovere, per semplice dovere... Ah, non ho mai saputo che esistessero delle donne così nobili!
La Nutrice Così sciocche.
La Guardia Non potete capire voi. I soldati non conoscono che le ragazzine e quasi mai capita loro di incontrarsi con delle donne, delle vere donne. Non potrei veder meglio la vostra padrona?
La Nutrice Può darsi, se le sue forze le permettono ancora di tenersi in piedi. Domani io non mi sentirò certamente molto sicura sulle gambe.
La Guardia Beh, adesso vado a dare un'occhiata ai miei tre morti.
La Nutrice Di quali morti parlate?
La Guardia Di tre briganti ai quali lo stato ha rifiutato la sepoltura. Li hanno esposti alla berlina e i nostri comandanti temono che quelli delle loro bande o delle loro famiglie cerchino di recuperarne le spoglie. Con permesso... Se avete bisogno di qualcosa, chiamatemi. (Esce).
La Nutrice (rivolgendosi alla padrona) Ebbene... Dormite sul serio?
La Vedova No, no.
La Nutrice L'avete guardato?
La Vedova Intravisto...
La Nutrice Come lo trovate?
La Vedova Mi sembra che abbia un profilo grazioso. Deve essere molto forte e si direbbe che...
La Nutrice Molto forte...
La Vedova Renderà felicissima una donna del suo ceto... Che gli dèi lo assistano.
(Va a sedersi al tavolo sul quale sono poste le focacce per il defunto. Rimane assorta).
La Nutrice Ci avete ripensato?
La Vedova(con un soprassalto) A che cosa?
La Nutrice A cosa direbbe il signore che sapesse...
La Vedova Innanzi tutto lui lo sa... approva, mi chiama e mi osserva. In secondo luogo il parere del signore non c'entra per niente. Sono sempre stata indipendente. Il signore mi ha sempre lasciata molta libertà...
La Nutrice Certo: sapeva conservare la libertà alla signora e a se stesso. Ciò vuol dire che con grande probabilità non ci tiene proprio niente che la signora lo segua e vada a raggiungerlo dove ora si trova. Spesso mi diceva : non dire mai alla signora quando rientro e quando esco; detesto le spie pettegole.
La Vedova Un momento. Che mi vieni a raccontare? Mio marito usciva e rientrava dì soppiatto?!
La Nutrice Di soppiatto non è la parola giusta. Amava la libertà e sapeva prendersela.
La Vedova Ed io non ho mai... (Batte un pugno sul tavolo) Le donne saranno sempre delle povere sciocche. E tu l'aiutavi a tradirmi... Ma è il colmo! Mi vendicherò.
La Nutrice Bene, vendicatevi rifiutando il sacrificio che vi siete imposto: fuggite da questa tomba, ma non dite che aiutavo il signore a tradirvi. Aiutavo il signore a mantenere l'accordo in casa.
La Vedova Ah, il furbacchione!
La Nutrice Ecco che esagerate ancora. Il signore era il contrario del furbo. Era un bravo padrone... la franchezza in persona. Detestava i drammi, ed è per questo che sono sicura che detesta ora il ruolo che gli costringete ad assumere.
La Vedova Bene, difendilo ancora tu! Continuate pure i vostri intrighi! Per fortuna che mio marito c'entra ben poco nella mia morte verso la quale mi spingono gli interessi superiori.
La Nutrice Chiamate interessi superiori, che vi spingono a morire, l'egoismo di vostra cognata e le linguacce cattive di qualche stupidona...
La Vedova(trasognata) Così lui se ne usciva alla chetichella... Rientrava... ti parlava... (Seguitando a parlare con gli occhi socchiusi, lo sguardo nel vuoto, prende distrattamente una delle focacce del defunto e la mangia)
Molto dignitoso tutto questo!... Sono felice di raggiungerlo per regolare i conti con lui...
La Nutrice Non direte al signore che sono stata io a dirvi...
La Vedova (continuando a rimanere assorta e a mangiare le focacce) Sappi che gli « ha detto che mi hai detto » non sono nel mio repertorio... Tuttavia... è ben strano... si crede di conoscere i propri intimi... Si crede (mangia un'altra focaccia) di conoscere gli intimi solo perché si abita sotto lo stesso tetto... Si abita con degli sconosciuti però. È incredibile, incredibile... e dire che proprio ieri pensavo... (S'accorge che sta mangiando le focacce) Oh!
La Nutrice Che c'è?
La Vedova Ho mangiato per disattenzione delle focacce del defunto... Parlavo... Sognavo...
La Nutrice È un sacrilegio.
La Vedova Soprattutto perché m'ero ripromessa di non mangiar nulla.
La Nutrice Giacché la signora ha mangiato e io la imito sempre, non c'è nessuna ragione che non mangi anch'io di quelle focacce. Signora, permette? (Mangia una focaccia).
La Vedova Tanto peggio. Questo primo giorno non conta. Incominceremo il digiuno da domani. L'essenziale è che nessuno possa dubitarne. Occorre che la guardia ignori che abbiamo mangiato.
La Nutrice Al contrario. Siccome voleva dividere con noi la sua cena e il digiuno è rimandato a domani, io propongo d'accettare la sua offerta.
La Vedova Ascolti i consigli del ventre, eh?
La Nutrice Eccovi già più saggia.
La Vedova Ma... che ti diceva di me, quel giovane? Debbo sembrargli completamente folle.
La Nutrice Ho tentato di contraddirlo ma non ha servito a niente. La vostra padrona, mi ha detto deve trovarsi in quel periodo in cui le donne vorrebbero sparire ma non sanno come. Lei è più astuta delle altre e un giorno passerà per vedova sublime mentre non è che una donna matura che si ritira in tempo.
La Vedova (si alza) Ha detto questo? Ha osato tanto?!
La Nutrice Vedete... non riusciva ad ammirarvi bene nell'oscurità...
La Vedova È lui...
(La testa e il busto della guardia appaiono presso l'abbaino della tomba).
La Guardia (affacciandosi dal di fuori dell'abbaino) Signore!
La Nutrice (fra sé, sottovoce) Ho esagerato un poco.
La Vedova (gridando) Guardia! Rimanete nell'abbaino. Guardate.
(Volge le spalle al pubblico e, scostando gli abiti, gli offre la visione del suo corpo nudo).
La Guardia Acc...!
La Vedova E adesso potete dire ai signori e alle signore della città che non sono sciancata, né gobba, né grassa e né magra; che ho abbandonato la vita nello splendore delle mie forme e che non mi sono servita del primo pretesto per scomparire.
La Guardia Ma signora...
La Nutrice Non fate lo stupido. Venitevene via da quell'abbaino. Sembrate la luna piena.
(La guardia si ferma sulla porta).
La Vedova(con violenza) Entrate o uscite. Non state lì a contemplarmi con quell'aria sciocca...
La Guardia Esco, signora. Esco. (Esce di corsa).
La Vedova Guarda come scappa. (Alla nutrice) Corrigli dietro... Acchiappalo... imbecille!
La Nutrice State tranquilla... ve lo riporto subito. (Mentre si appresta ad uscire si vedono delle luci e si sentono i tamburi a rullare. La nutrice si ferma).
La Vedova Cosa vogliono dire queste musiche e queste torce accese?
La Nutrice Qualche guaio?
La Vedova(dall'abbaino) Quasi. È una visita di mia cognata. È vero che è accompagnata dagli schiavi, tuttavia per avventurarsi ad un'ora simile in un cimitero, bisogna che ci sia qualche motivo grave. Vai a pescarmi quel nostro scioccone; io frattanto me la sbrigherò alla svelta con mia cognata. (Uscendo la nutrice si imbatte nella cognata, di un'eleganza chiassosa, e la saluta sottovoce).
La Cognata Uscite?... Ve ne andate fra le tombe?
La Nutrice Vado a fare una commissione per la signora. (Scompare nel buio).
La Cognata Cara!
La Vedova Cara.
(S'abbracciano).
La Cognata Cara, cara... che orrore!
La Vedova Perché, che orrore?
La Cognata Che orrore abitare in un posto simile! Questa mattina con il sole e tutta la gente del corteo sembrava meno sinistro... Cara, sono venuta a te spinta da una grande forza. Ho sentito che bisognava compiere un estremo tentativo per strapparti da questa fine mostruosa.
La Vedova La mia decisione è presa. Del resto, non avrei neanche più la forza di scendere da questo letto di riposo.
La Cognata Ma è atroce. Atroce. Ti ammiro, sì, sì. ti ammiro... ti ammiriamo tutte... Hai una bella cera, però.
La Vedova Mi riposo e non faccio altro.
La Cognata È evidente. Io ho la mia mistica, la mia dottrina e stimo più difficile rinunciare alle piccole che alle grandi cose. Cosicché sacrificherei facilmente la mia vita, se fosse necessario, ma non potrei invece fare a meno della doccia, dei miei biscotti... Sopporterei veder decapitare qualcuno, ce la farei, si, ma basta che mi graffi un dito per sentirmi molto male. Purtroppo sono la donna delle piccole cose... A proposito, vorrei domandarti un particolare che ti potrà sembrare volgare... E il tuo testamento?
La Vedova L'ho fatto. Dopo la mia morte riservo a te, a tutti, una bella sorpresa.
La Cognata Se te ne parlo è perché faccio i tuoi interessi. Avevo paura che il tuo eroismo ti impedisse di pensare a delle quisquiglie talvolta indispensabili. (Si alza) Uff!
La Vedova Non ti riaccompagno.
La Cognata Oh, cara!... Detto fra noi non credo che tu persista nel tuo orribile proposito. La notte porta consiglio e domani la luce del giorno spazzerà via tutti questi fantasmi. Rientrerai in città e vivrai a lungo tanto da vederci sotterrare tutti. Ti piace il mio abito?... Ma no, andiamo, andiamo. (Passando davanti al sarcofago) Salute a te!
La Vedova(seccata) Ascolta...
La Cognata Ohi, ohi, non mi si farà cambiare tono solo perché uno è vivo o morto. Ho il mio stile, io ed una mia mistica. Che vuoi, non ho bisogno di lasciarmi morire per vivere con dei morti... Addio, cara.
(Scompare. La luce delle fiaccole e il rullo dei tamburi si dileguano).
La Nutrice Signora, signora!
La Vedova Che c'è?
La Nutrice Siete sola?
La Vedova Sì, spicciati a parlare.
La Nutrice(rivolgendosi alla guardia) Entra... Signora, è successo un grosso guaio alla nostra guardia.
La Vedova Un guaio? Però come sei rossa tu.
La Nutrice Ho mangiato e bevuto un po'.
La Guardia Un grosso guaio, signora. Facevo la guardia a tre cadaveri posti alla berlina senza privilegio di sepoltura... ma mi sentivo tanto attratto a guardare da quell'abbaino (china il capo) che ho abbandonato il mio posto. Ora ì famigliari di uno dei briganti ne hanno rubato il corpo. Perderò il mio posto e non vi potrò più rivedere...
La Vedova Ed è questo che vi preoccupa?
La Guardia Confesso che farei qualunque cosa pur di trovare un morto recente e metterlo al posto del mio che mi hanno rubato.
La Vedova Mio marito sarà felicissimo, ne sono certa, di rendervi questo piccolo servizio.
La Nutrice Come?
La Guardia Signora, è impossibile...
La Vedova Perché impossibile? I vivi corrono troppo spesso in soccorso dei morti perché questi sì rifiutino di venire una volta tanto in aiuto ai vivi. Un morto è un morto. Mio marito, ad esempio, non morrà certamente di più rimpiazzando il vostro cadavere, mentre voi rischiate di perdere il posto. Le disgrazie servono sempre a qualcosa. Tutto sta ad esaminare da quale parte il danno è maggiore.
La Guardia Non oserei mai...
La Vedova Non fate complimenti. Questo sarcofago cominciava già a rappresentare un incubo. (Alla nutrice) Aiutaci.
La Nutrice Volete tirar fuori il sarcofago?
La Vedova In tre ce la facciamo appena appena. (Alla guardia) Spingete, voi che siete il più forte. Noi due frattanto tireremo. (Armeggiano attorno al sarcofago).
La Nutrice Signora, cercate dì rendervi conto che il sarcofago non può uscire dalla tomba. Occorrerebbe disimballare il signore.
La Vedova(batte stizzita il piede per terra) Se è entrato, deve uscirci, sciocca!
La Guardia Bisognerebbe inclinarlo leggermente.
La Vedova Giusto.
La Nutrice Il suo volto si scomporrà... l'impagliatore ha detto...
La Vedova Il volto! Il volto! Ci rassomiglia così poco... Non lasceremo certo questo giovanotto nei guai per una crisi di sentimentalismo grottesco.
La Guardia Ecco, passa.
La Vedova Bravo! È passato.
(Il sarcofago vien portato fuori dalla tomba).
La Guardia Signora... come farò a sdebitarmi?
La Vedova Molto semplice. (Alla nutrice) Spiegagli come.
La Nutrice Subito...
(Sussurra qualcosa all'orecchio della guardia).
La Guardia (arrossendo) Oh!
La Vedova Adesso ti dirò il mio nome all'orecchio. Senti. (Glielo dice. Lungo abbraccio).
La Nutrice La signora ha avuto buon naso a lasciarmi in eredità tutta la sua fortuna. Ora non abbandonerà più la tomba dì famiglia. Siamo ricchi!
La Guardia Ricchi! Che delizia, che sogno, vivere assieme qui. Il silenzio... i fiori... Voi non morirete più. Tu vivrai!
La Vedova Sì, infatti ho pensato che il mio primo marito aveva una natura estremamente indipendente, che era bene lasciargli perciò le briglie sul collo e di non assumere mai l'aria di uno che sta sorvegliando.
La Guardia Pensa a tutto, questa donna.
La Nutrice È una donna di testa fine...
La Guardia E di gran cuore!
La Vedova Ormai ho l'età della ragione.
La Guardia Briccona! Adesso tocca a me sussurrarti il mio nome all'orecchio.
(Altro lungo e appassionato abbraccio).
La Vedova Mi farai morire, tesoro.
La Nutrice Ma siccome voi lo farete vivere, siete a posto. La morte è la morte. Non parlate più d'altro che della vita!