La scuola sregolata

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LA SCUOLA SREGOLATA

LA SCUOLA SREGOLATA

LA STORIELLA E’ AMBIENTATA IN UN’ AULA SCOLASTICA

Personaggi:

un narratore

una narratrice

alunni della classe

una maestra

I SCENA

In un angolo leggio, per i narratori, illuminato da un faro.

Narrat.: Nella scuola di fantasiopoli, stava in bella vista, appeso alle pareti dell’atrio, un cartellone  dal titolo “Per stare bene insieme”. Dove erano scritte tutte le regole che dovevano rispettare coloro che frequentavano quella scuola. Una mattina una folata di vento lo fece volare via, tutti dimenticarono le regole scritte e…. guardate cosa e’ successo.

II SCENA

Si spegne il faro sul leggio e si accendono le luci sulla classe. Tre alunni stanno seduti attorno alla cattedra, alcuni banchi stanno posizionati di lato, la maestra seduta su un banco, la lavagna girata al contrario.

Maest.: Non so cosa è successo ma rimettiamoci ognuno al nostro posto, qualcuno metta a posto la lavagna.

I  alun.: Maestra, Carlo mi ha spinto mentre eravamo in fila.

II alun.: Non è vero, è stato lui a farmi le boccacce, mi prende sempre in giro.

III alun.: Li ho visti che si rincorrevano nel corridoio.

Gli alunni parlano contemporaneamente, senza alzare prima la mano.

Maest.: Non si è detto che prima di parlare si deve alzare la mano, e di parlare uno alla volta?

Tutti   : E dove sta scritto?

III SCENA

I alun. : Maestra, oggi facciamo matematica?

II alun.: A me non piace, perché non leggiamo una poesia?

III alun.: State zitti! Invece andiamo in palestra.

Maest.: Oggi facciamo un po’ di storia, perché il programma lo decide l’ insegnante.

Tutti  : E dove sta scritto?

L’insegnante apre il libro e comincia a spiegare, alcuni alunni parlano tra loro, la Maestra comincia a disperarsi.

 

IV SCENA

Si apre la porta ed entrano due alunni, non salutano e si siedono tranquilli.

Maest.: Scusate, è questa l’ora di arrivare! Non avete sentito il campanello? E poi non si usa più bussare prima di entrare?

Alunn.: E dove è scritto tutto questo?

V SCENA

Alcuni alunni si alzano, aprono gli zaini e prendendo la colazione iniziano a mangiare. Mentre tre alunni si alzano e vanno verso la porta.

Maest.: Prima di iniziare la colazione occorre aspettare il suono del campanello. E voi dove state andando?

I alun.: Perché non possiamo mangiare quando vogliamo? Io ho fame.

II alun. : Stiamo andando a gabinetto.

Maest.: Anche a gabinetto si va durante la ricreazione e sempre chiedendo permesso, tornate a posto.

Tutti : E dove sta scritto?

VI SCENA

Due alunni si alzano e si portano vicino alla cattedra.

Alun. : Maestra, viene alla lavagna ti vogliamo interrogare.

Maest. : Guarda che sono io che interrogo voi, tornate a posto.

Alun. : Perché?

Maest.: Perché è così.

I due alunni si siedono invertendo i loro posti e cominciano a litigare, la Maestra e sempre più disperata.

Maest. : (gridando) Ognuno si sieda al proprio posto.

VII SCENA

Due alunni iniziano a litigare contendendosi una matita e un quaderno, mentre un altro scrive con un pennarello sul banco.

I alun. : Maestra, Angelo mi ha preso la matita e il quaderno.

II alun.: Mi serve e poi forse te li restituisco.

I alun. : Le cose si chiedono, non si prendono

II alun.: Stai zitto che non capisci niente

Maest. : Ha ragione, le cose si chiedono con gentilezza.

II alun. : Perché?

Maest. : Per rispetto degli altri.

III alun. : Maestra, Gianni ha scarabocchiato il banco e ha scritto abbasso la scuola.

IV alun. : Io scrivo dove voglio e quello che voglio, tanto il banco non è mica tuo!

Maest. : Non si scrive ne sui banchi, ne sulle porte e soprattutto sui muri. Rispettare gli altri, le cose degli altri è come rispettare se stessi.

Tutti : E dove sta scritto?

Intanto alcuni alunni giocano rincorrendosi fra i banchi,  altri si lanciavano pallottolini di carta, qualcuno tirava i capelli alle alunne… il campanello suonava in continuazione. La Maestra si mette le mani ai capelli.

Si spengono le luci, la scena rimane al buio. Il faro si accende sul leggio.

VIII SCENA

Narratr.: Le cose andarono avanti così per qualche giorno. La scuola era immersa nel caos. Ci fu anche il tentativo del bidello di voler fare  qualche lezione. Alcune Maestre non ricordarono la lezione da portare in classe. Gli alunni delle prime vollero andare nelle quinte, quelli delle quinte pensarono che era ora che la scuola terminasse…. Tutti però capirono che senza regole non si poteva andare … quando all’improvviso una benevola folata di vento riportò il cartellone e lo rimise al suo posto. Allora tutti impararono a memoria le regole e l’ordine regnò a scuola. 

  

IX SCENA

Si riaccendono le luci e nella classe regna l’ordine e la buona educazione.