La signora… Pina?

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La signora

La signora..... Pina?

di Goderecci Michele

Giuseppe (Pina) il papà

Luca                 il figlio

Giovanni           l’amico di Giuseppe

Serena            l’ex moglie di Giuseppe

Pasqualina        la portinaia

Adele              la padrona di casa

Eva                 1° amica

Maddalena      2° amica

PRIMO ATTO

Sipario

Scena: interno casa, al centro tavolo con 4 sedie, di lato un divano, lampada a stelo, mobile con televisore, dall’altra parte cassettiera con soprammobili vari ed una cucina, in un angolo un paravento.

Mattino, al risveglio entra Giuseppe in vestaglia stiracchiandosi e sbadigliando e si reca verso la cucina dove è già pronta una caffettiera. Accende il gas e si siede al tavolo. Guarda l’ora alla sveglia sulla cassettiera.

Giuseppe: Le nove! Per qualcuno (facendo capolino verso la          camera da letto) praticamente l’alba. Inizia un’altra giornata. Sicuramente tra un po’ arriva il mio amico Giovanni. Lui, sì, è mattiniero e mi viene a trovare, così scambiamo quattro chiacchiere tra pensionati e ci facciamo compagnia. Bei tempi quando eravamo ragazzi. Lui è sempre stato tardo, ora con l’età se rimbambito un po’ di più ma resta sempre un amico sincero. 

Squilla il campanello della porta.

Giuseppe: Che vi dicevo? Eccolo qua.

               Va ad aprire la porta ed entrano in scena

Giuseppe: Vieni, vieni Giovanni, entra pure ed accomodati. Ho appena messo a fare il caffè. 

Giovanni: Buon giorno, Giuseppe (e si va a sedere al tavolo). Fuori fa un freddo ed un bel caffè caldo è proprio quello che ci vuole. Novità?

Giuseppe: (con aria di sufficienza) Sì, ieri pomeriggio sono uscito a fare quattro passi e, non ci crederai, al parco ho trovato un portafoglio con cento euro dentro e senza documenti.

Giovanni: Davvero?

Giuseppe: E come no! Allora sono andato a fare una bella cena al ristorante. All’uscita sono andato dal tabaccaio ed ho comprato un bel sigaro cubano e siccome mi piace vincere facile ho comprato un gratta e vinci. E...... Giovanni non ci crederai....

Giovanni:Sì.......

Giuseppe: Hanno vinto ancora loro. Quali novità Giovanni, quale portafoglio, qua è sempre la solita storia, siamo alla fine del mese, c’è da pagare l’affitto e i soldi della pensione, che sono rimasti, servono giusto per mangiare (forse).

               Pagherò in ritardo come al solito e come al solito mi aspetto la visita della padrona di casa che verrà a rognare.

Giovanni: Ma Luca non ha ancora trovato un posto di lavoro?

Giuseppe: A parte il fatto che per trovare un posto di lavoro bisognerebbe cercarlo, si dà il caso che il PRINCIPINO  è anche presuntuoso: se non trova qualcosa che lo GRATIFICHI lui non accetta. Adesso è di là che dorme. POVERA STELLA. Da quando sua madre ha preso la porta e se n’è andata, le cose sono andate sempre peggio.  

                Prende il telecomando ed accende la televisione.

Dalla televisione: ...... pioggia sulla Lombardia .......                                                                                                                                                                                                                        l’autostrada A4 intasata per ...... Ariete 

Giuseppe: Ah! Il mio segno

Dalla televisione: periodo molto propizio per gli investimenti finanziari, ricco di soddisfazioni in ambito familiare. Con il partner tutto gira per il verso giusto.

Giuseppe spegne la televisione.

Giuseppe: Hai capito Giovanni perchè non pago il canone? Pagare per essere preso per il culo mi sembra proprio il colmo.

Giovanni: Dai Giuseppe, non te la prendere. Piuttosto, non ti sembra che il volume della televisione sia troppo alto? Va a finire che Luca si sveglia.

Giuseppe: No! Non c’è pericolo. E’ tutto collaudato, finchè non lo chiami nei dovuti modi il PRINCIPINO non si sveglia. Vuoi vedere? ( ad alta voce) Luca vieni è tardi (niente). Dai Luca che mi serve una mano per i mestieri di casa (niente). (alzando ancora il tono di voce) Luca corri va a fuoco la casa (ancora niente, allora con voce normale) Luca è pronta la colazione.

Giuseppe rivolto a Giovanni conta con le dita della mano 1, 2, 3 e tende l’orecchio verso le quinte.

Luca:       (da fuori campo) Un momento papà, arrivo subito.

Giuseppe: Hai capito con chi ho a che fare?

Entra Luca con passo lento e trascinato ed occhi semi chiusi si avvicina alla tavola e non trova pronto niente, si stropiccia gli occhi per vedere meglio e sbadiglia.

Luca: Ma papà qui non c’è niente. Sempre con la voglia di scherzare. Lo sai che se mi sveglio di soprassalto poi resto scombussolato tutta la giornata.

Giuseppe: Senti bello, io so già come sarà dura la tua giornata da scaricatore di porto.(rivolto a Giuseppe) E pensare che un lavoro INTESTINALE lo aveva trovato.

Luca:      Interinale papà!

Giuseppe: Ointerinale o intestinaletu restiun....... interdetto.

Luca:    Sì, sì, prendimi in giro. Lo sai che sono un ragazzo

              sensibile. Quel lavoro era a tempo determinato                                                       

              di un mese. Non conveniva accettare.

Giuseppe: Sei tu che sei uno scansafatiche a tempo indeterminato. Occhio Giovanni che adesso vedrai lo sforzo più grande che farà in tutta la giornata.

      

Luca (alzando le spalle e sbuffando) prende il telecomando della televisione, si trascina fino al divano, si siede pesantemente, si allunga, si aggiusta un cuscino dietro la testa e cambia canale

(musica di Dragonball a sfumare).

Giuseppe: Ecco qua. Adesso è come se fosse in catalessi.

Giovanni: Non esagerare Giuseppe.

Giuseppe: Non ci credi! Luca sei un cretino, sceeeeemo (nessuna reazione da parte di Luca) Visto, che ti avevo detto.

Suonano alla porta

Giuseppe: (mentre va ad aprire la porta) E adesso chi sarà?

Rientra Giuseppe seguito da Pasqualina

Pasqualina: Buon giorno signor Giuseppe, buon giorno signor      Giovanni. In portineria c’è la padrona di casa che mi ha mandato a vedere se eravate in casa.

Giovanni:     E che vorrà mai?

Pasqualina: Ah, io non so niente, io non mi impiccio dei fatti dei condomini e non faccio pettegolezzi. Certo che siamo alla fine del mese e come al solito la signora Adele è costretta a venire a battere cassa. E pensare che basterebbe così poco per risolvere questo problema una volta per tutte.

 

Giuseppe: Signora Pasqualina in questo condominio siamo fortunati, non abbiamo bisogno di comperare il giornale, in portineria c’è una succursale della redazione del Gazzettino Padano.

Giovanni:  Certo che però Pasqualina ha ragione. La signora Adele    spasima per te, è una donna piacente, tu sei rimasto da solo....! E poi pare che sappia cucinare molto bene.

Luca:      Ah, però. Questa è una notizia interessante.

Giuseppe: (rivolto al figlio) Tu taci, ti vivacizzi solo quando senti parlare di mangiare, la tua fama deve essere arrivata fino al ministro dell’economia, come si chiama? Ah sì Padova S...cioppa. Quando parlava di bamboccioni, si riferiva  sicuramente a te.

Pasqualina: Allora cosa dico alla signora Adele?

Giuseppe: Fatela salire. E che Dio ce la mandi buona.

Pasqualina esce.

 

Giuseppe: E tu Giovanni, ne abbiamo parlato tante volte. Sì, la signora Adele è carina, ma nei miei programmi futuri non c’è posto per una donna.

Adele: (in tono formale) Buon giorno signor Giovanni, ciao Luca.

          (avvicinandosi il più possibile a Giuseppe ed in tono suadente) Buon giorno Giuseppe.

Giuseppe: (allontanandosi) Buon giorno signora Adele, qual buon vento?

Adele: Giuseppe, lo sai che sono costretta a farti visita una volta al mese e sai anche che se tu volessi si potrebbe evitare tutto questo. Il mio cuore batte forte ogni volta che varco quella porta, basterebbe una tua parola e si risolverebbe tutto.

Giuseppe: Signora Adele come al solito sono costretto a chiederle di avere un po’ di pazienza, vedrà che tra una settimana sarò in grado di soddisfarla.

Adele: DAVVERO! Oh Giuseppe!

Giuseppe: SIGNORA ADELE tra una settimana pagherò l’affitto che le devo, come sempre.

 

Adele: (con tono deluso) Ah, ho capito. Però la mia pazienza sta per esaurirsi signor Giuseppe. Arriverà il giorno in cui non le farò più credito ed allora............. ciao Giuseppe, buon giorno e buon appetito a tutti.

Luca: Grazie, altrettanto

Adele esce.

Giuseppe: Anche sta volta è andata.

Entra Pasqualina

Pasqualina: Signor Giuseppe, il postino ha portato una raccomandata per lei.

Giuseppe: Non aspettavo posta, (in tono sarcastico) chissà chi mi scrive?

Pasqualina: Ah, io non ne so niente. Non mi permetterei mai di  sbirciare nelle lettere dei miei inquilini. Certo che dal colore della busta, dalla timbratura, dal peso e dal tipo di carta direi che è qualcosa di militare. Se non avesse l’età che ha, si potrebbe quasi pensare ad una lettera del ministero della difesa che le manda la cartolina precetto.

Giuseppe: Senta “signora in giallo”, mi dia la lettera e se ne vada in portineria che quello è il suo posto e vista l’ora si dedichi a preparare il pranzo.

Luca:       Sì, in effetti, è quasi ora di pranzo.

Pasqualina: Che carattere!

  Ed esce.

Giovanni: Allora, chi ti scrive?

Giuseppe: Ora guardo. (apre la busta e incomincia a leggere)

No! Non ci posso credere! (cade sulla sedia) Giovanni, miss veggente aveva ragione. E’ proprio del ministero della difesa:

               “Egregio signor bla bla bla   non risultando dai nostri registri bla bla bla  visti gli articoli bla bla bla è invitato a presentarsi al distretto militare della sua città entro il 31 p.v.

               In caso non si presentasse entro la data sopra indicata ci vedremo costretti a farla accompagnare dai carabinieri”. Ti rendi conto, Giovanni? Io alla mia età dovrei presentarmi alla visita medica per verificare se sono idoneo al servizio di leva. Ma siamo matti? Questi hanno proprio tempo da perdere. Quando feci la visita all’epoca mi esonerarono per insufficienza toracica. Però chissà dove ho messo la documentazione, è passato tanto di quel tempo. Sono convinto che ci  sarà un errore.

Giovanni: Eppure i dati anagrafici corrispondono ai tuoi.

Giuseppe: Sarà un caso di omonimia. No no io non ci vado.

Giovanni: Guarda il lato positivo. Avresti: vita sana, compagni di camerata con cui divertirti e tre pasti caldi al giorno senza spendere una lira, anzi ti pagano pure.

Luca:     Tre pasti al giorno? Quasi quasi....

Giuseppe: Basta alzarsi alle 6 tutte le mattine.

Luca:       Ah, allora non fa per me.

Giuseppe: Non avevo dubbi. Giovanni pure tu? Ma che sciocchezze vai dicendo. Ti pare che con tutti gli acciacchi che mi ritrovo mi metto a giocare a fare il soldato?

Giovanni: Eh però qua dicono che ti devi presentare.

Giuseppe: L’ho capito, però non è possibile.

Giovanni: Sì, ma ci sono gli articoli di legge che parlano chiaro.

Giuseppe: E ma si sa che la legge magari si può aggirare.

Giovanni: Se non ci vai, ti mandano a prendere dai carabinieri.

Giuseppe: Giuseppe, il caffè che stai bevendo qua ti deve rimanere (e fa segno alla gola).Ma tu con chi stai?  Lo vuoi capire o no che io non lo voglio fare il militare.

           Eh, ma qua bisogna pensare a come posso fare per evitare questa scocciatura.

Giovanni: Sembra facile! Io la vedo dura. Potresti fingerti malato.

Giuseppe: Durerebbe poco, prima o dopo dovrei pure guarire!

 

Giovanni: Potresti sparire per un po’.

Giuseppe: E dove vado? Con i pochi soldi che ho, morirei di fame in breve tempo.

Luca: Ah, io non vengo con te papà. Anzi, visto che qua di mangiare non se ne parla nemmeno, vado di là a stendermi sul letto.

Giuseppe: Vai, vai per carità e fai piano che magari, dopo tutta questa attività frenetica, ti viene uno svenimento, povera stella.

Luca esce di scena

Giovanni: Certo che se fossi stata una donna......Quando eri da

               età da militare  allora le donne non lo facevano.

Giuseppe: Grazie Giovanni, lo so anch’io, però si dà il caso che sono un uomo.

Giovanni: Scusa Giuseppe. Alzati un attimo.

Giuseppe: Perché?

Giovanni: Alzati, alzati. Gira un po’ su te stesso. Cammina fin là. Torna indietro. Però Giuseppe, secondo me con un po’ di sforzo.......

Giuseppe: Con un po’ di sforzo... che?

Giovanni: No, pensavo che con un po’ di sforzo ed un buon trucco quasi quasi........

Giuseppe: Non dire quello che sto pensando.

Giovanni: Ed invece, sì, lo dico. Giuseppe, secondo me con un buon trucco ed un vestito adeguato diventeresti un bel tocco.....di donna. Potresti davvero ingannare tutti.

Giuseppe: (prendendo per il gomito Giovanni e spingendolo) Giovanni, ma fammi il piacere!

Giovanni: Guarda che l’idea è buona.

Giuseppe: Ma non se ne parla nemmeno.

Giovanni: Io ti darei corda e sono sicuro che non se n’accorgerebbe nessuno.

Giuseppe: Io da donna non mi travestirò mai.

Giovanni: Ed allora preparati a vestirti con la divisa militare.

Giuseppe: Certo che tu sei proprio un fenomeno ad incoraggiare                                                                                                                       la gente.

Giovanni: Ascolta Giuseppe, pensaci bene. Hai un’altra soluzione? Io non ne vedo altre.

Giuseppe: Fammi pensare. Ho una tale confusione in testa. Però più ci penso e più mi convinco che la tua idea assurda è l’unica via d’uscita. Serena quando è andata via ha lasciato qualche vestito e varie cianfrusaglie per il trucco. Mi viene da piangere. Farò un tentativo e che tutto vada bene.

Giuseppe esce di scena.

Giovanni:  Ma tu guarda che cosa bisogna inventarsi per colpa degli errori della burocrazia …… e non è detto che si riesca a risolvere il problema. Io non glie l’ho voluto dire ma immaginare Giuseppe vestito da donna (Giovanni fa una faccia schifata).

Suonano alla porta Giovanni va ad aprire la porta ed  entra Pasqualina

Pasqualina:Dov’è il signor Giuseppe? Sono arrivate le sue amiche

            che come al solito gli hanno portato qualcosa di pronto sapendo che a lui non piace cucinare. Io non mi impiccio però bella la vita così.

Giovanni:  Si Pasqualina lo sappiamo che lei è la discrezione in persona, faccia salire le signore, il signor Giuseppe arriva subito.

Pasqualina esce.

Giovanni:  E adesso che mi invento con queste qua.Non devono vedere assolutamente Giuseppe travestito.

Entrano Eva e Maddalena.

Eva:          Ciao Giovanni come stai?

Giovanni:  Ciao Eva, ciao Maddalena.Tutto bene e a voi come va?

Maddalena:Si tutto bene.Stavamo facendo il nostro solito giretto e siamo passati qui da Giuseppe per lasciargli qualcosa per pranzo.

Giovanni:  Com’ è fortunato Giuseppe ad avere delle amiche così premurose.Non tutte le donne sono di buon cuore come voi.

Eva:       (in modo stizzito) Giovanni non essere il solito maschilista.

Giovanni   Ma quale maschilista, è solo la constatazione dell’amara realtà.Sin da quando c’è stata la creazione l’uomo è sempre stato discriminato.

Maddalena:Cosa intendi dire che Dio ha favorito noi donne a danno degli uomini?

Giovanni: Non volontariamente.Non gli ha dato neanche un piccolo aiutino.

Eva:       Eh già!Erano ad un telequiz e non ha suggerito una risposta al concorrente.

Giovanni:  Ma va.Volevo dire che la donna sin da allora ne sapeva una più del diavolo.

Maddalena:Giovanni io non ti capisco proprio.

Giovanni:  Ti farò un esempio.Immagino la scena della creazione dell’umanità……Dio crea l’uomo e la donna però non in maniera completa e democraticamente alcune cose le fa scegliere agli interessati.

           “ Qui ho delle cose per voi, scegliete ciò che vi piace di più. Allora chi di voi vuole una seconda di SENO?”

                L’uomo non è interessato ( e pensare che nel tempo l’interessamento ci sarebbe stato e come! ) la donna invece fa l’indifferente. “Ho capito,facciamo una terza.” Ancora nessuna richiesta. “ E va bene una quarta ma attenzione se non lo vuole nessuno lo butto via.” “ IO, IO, risponde la donna, lo prendo io.”

            “Adesso vi propongo quest’organo che si chiama UTERO.” “Lo prendo io “ risponde subito la donna. L’uomo comincia a preoccuparsi perché per due volte era stato preceduto dalla donna, si prepara alla prossima proposta per essere primo.”Ora è la volta della BARBA.” “E’ mia la prendo io”. E così per la scelta dello sveglione tutti i giorni stai lì davanti allo specchio semi addormentato ad evitare di tagliarti tutta la faccia.

Eva:          Quante storie per qualche taglietto. Si fanno chiamare il sesso forte e poi…..

Giovanni:  Eh ma non finisce qui c’è di peggio; “Ho qui un sacchetto con due biglie.” A cosa serviranno mai queste due biglie, pensarono l’uomo e la donna. “Arriverà il giorno in cui gireranno in maniera vorticosa, saranno piene però attenzione che si potrebbero rompere.” Sappiamo tutti com’è andata a finire, il solito sveglione (pensando si trattasse di un giocattolo) alza la mano se le aggiudica e le nasconde in mezzo alle gambe.

Maddalena:Oh sarai contento adesso, finalmente si è aggiudicato qualcosa di importante.

Giovanni: Adesso viene il bello.” Ora darò due cose a tutti e due però il primo che alza la mano avrà la capacità di utilizzarle meglio.” L’attenzione dell’uomo e della donna era al massimo. “ Qui ci sono le lacrime e l’emicrania.” Neanche era finita la parola ‘emicrania’, che la donna alzò la mano e si aggiudicò la quasi esclusività delle due cose.

Eva:        Mi sembra di sentire una punta di acidità nelle tue parole.

Maddalena:Per me è solo invidia.

Giovanni:  Per carità, è solo che determinate scelte fatte allora ce le portiamo fino ai giorni nostri.

Eva:       Cosa vorresti dire?

Giovanni:  Semplice, dopo una settimana di lavoro, vai a fare la spesa, aiuta a fare i mestieri in casa, controlla i compiti dei figli, stendi i panni lavati ed imprevisti vari…….. finalmente arriva sera.Ti fai una bella doccia ti fai anche la barba così non irriti la pelle di nessuno, esci dal bagno che sembri un campo di fiori, tanto profumi che se dovesse passare per caso un’ape t’impollinerebbe, t’infili sotto le lenzuola ed allunghi timidamente una mano e……… “ Ma tu non pensi mai ad altro.Sei proprio un egoista.Stasera no ho un’emicrania che mi fa scoppiar la testa.” Si gira dall’altra parte e…….. buonanotte.

Eva:       A volte effettivamente siete proprio inopportuni.

Giovanni:  Il problema cara Eva è che la cosa non è reciproca.

Eva:       E cioè?

Giovanni:  Dopo una settimana di lavoro e tutto quello che ho detto prima, arrivi a sera che sei distrutto e proprio non ce la fai.Hai solo voglia di dormire e rinviare tutti i pensieri al giorno dopo.Ed ecco che sotto le lenzuola senti un piedino che si avvicina e ti sfiora ed allora dici “cara stasera sono stanco non ce la faccio proprio”.Apriti cielo.Si accende la luce, il cuscino viene sistemato a mo di spalliera, si mette seduta, tira fuori, chissà da dove, un fazzoletto e partono le lacrime. Dillo che hai un’altra.

Maddalena:Potrebbe essere un’ipotesi.

Giovanni:  Ma quale ipotesi, è proprio che non ce la fai.Dopo due ore di pianto e spiegazioni ci si addormenta.Pensate che finisca li? Neanche per idea. Il mattino dopo c’è la replica con una variante “Dillo allora che non mi ami più”. SONO STANCO come devo dirtelo. Ma non c’è niente da fare le cataratte si riaprono e giù lacrime a cascata. Che cosa potrebbe peggiorare la situazione già di per se tragica? Suonano alla porta ed indovinate chi è! Si precipita dentro la suocera e senza neanche dirti buongiorno parte “ Che cosa hai fatto alla mia bambina, bruto. Io l’avevo avvisata che sposando te sarebbe andata sicuramente incontro ad una vita di stenti e sofferenze.Le mie preoccupazioni si sono avverate, sicuramente non la ami più ed hai un’altra”.

            BASTAAAAAAAAAAAAA.E pensare che ci sono battaglie per le pari opportunità. Si sono d’accordo voglio anch’io le stesse opportunità che hanno le donne.

Maddalena:Ma sicuramente per pareggiare i conti l’uomo avrà avuto altre opportunità.

Giovanni:  Come no! Ecco come continuò la gara d’assegnazione. “Quest’organo si chiama PROSTATA chi la……” (rivolto al pubblico) indovinate un po’ chi riuscì ad aggiudicarsela? Chiaramente l’uomo. Qui avanti c’è un giovanotto che sorride, come si chiama?………… Caro ……… lei è giovane ma quando avrà una certa età dovrà

           fare una visita alla prostata.Fin quando il dottore prende la penna per scrivere una ricetta tutto bene, il problema si presenta quando anziché prendere la penna incomincia ad infilarsi un paio di guanti.

Eva:       I soliti fifoni.Tante storie per un semplice esame.

Giovanni:  Sarà! Sì da il caso però che dopo questo ‘ semplice esame ‘ si fa un po’ fatica a…… sedersi.Comunque andiamo avanti.”Quello che sto per proporvi è l’ultima offerta che farò” L’uomo pensò ’ deve essere assolutamente mia ‘. “ Eiaculatio Precons “ (faccia stralunata di Giovanni) e l’uomo se l’aggiudico.

            Ma porca pu…..

Eva e Maddalena:ALLORA!!!!!!!

Giovanni:  Volevo dire porca pupazza.Sta zitto una buona volta.Non capisci il latino? Evita di fare l’acculturato. E così per colpa dell’ignoranza del primo noi uomini abbiamo avuto questo bellissimo regalo. Qui avanti c’è sempre….. che sorride. Scusi la signora affianco a lei è la sua fidanzata? Come si chiama?….. Mentre ascoltava quello che dicevo……. faceva di sì con la testa, quindi caro…… c’e poco da stare allegri.

Eva:       Comunque io sono convinta che a voi uomini siano stati dati due neuroni speciali: uno che vi fa pensare sempre a “quella cosa” e l’altro che vi fa parlare di calcio ad ogni occasione.

Giovanni:  Ahh! Il calcio. Nell’ ultima partita per me il rigore c’era…..Ma cosa parlo di calcio con voi.

Maddalena:Ecco bravo non parlarne. Eva visto che il nostro amico non si decide a venire di qua a salutarci,deve essere molto impegnato, e si sta facendo tardi direi che possiamo andare.Torneremo dopo.

Eva:       Si Maddalena andiamo.Arrivederci Giovanni.

Giovanni:  Vengo anch’io. S’è fatto tardi anche per me.

               Escono tutti.Da dietro le quinte fa capolino Giuseppe travestito da donna.

Pina:     ( ancora con voce maschile ) Sono andati via tutti?Si non vedo nessuno.

               Esce sul palco correndo e va verso il tavolo dove si appoggia.

Pina:     Ma come si fa a camminare sempre in discesa co’ sti tacchi?Allora prepariamoci.Devo affrontare questa visita, devo essere il più femminile possibile.Per prima cosa la voce.( con voce ‘femminile’ ma ancora troppo mascolina ) Buon giorno signor generale, ci deve essere stato un errore, no non va bene sembro un viados ( ripete la frase con voce suadente e facendo roteare la borsetta ), no neanche così va bene, sembro una di quelle. Ho trovato la dirò così ( usando la voce della Rosa Russo Jervolino) Buon giorno signor generale, ci deve essere stato un errore ( mentre dice questo si tira su un seno) come vede.La cartolina precetto non può essere stata inviata a me che per errore. OK diciamo che questa l’abbiamo provata. Ora proviamo a camminare. ( si stacca dal tavolo ed incomincia a camminare per il palco, dopo il primo passo prende una storta poi prende il ritmo giusto e sculettando fa una passerella. ) Sarei la felicità della mia povera mamma che aveva sempre desiderato una femmina. Comunque pronta o no adesso devo andare perché altrimenti mi mandano a prendere con i carabinieri…….E che dio me la mandi buona.

Pina esce di scena

Fine primo atto

Sipario

ATTO SECONDO

Sipario

              Scena uguale.Al tavolo è seduto Luca che sta finendo di mangiare quello che le due amiche di Giuseppe avevano portato.Beve un bicchiere di vino

Luca:     Ahhhh! Adesso va decisamente meglio. Qui sono spariti tutti ed hanno lasciato un povero ragazzo solo ed affamato. Ehhhh mamma perché te ne sei andata? Papà non è un cattivo uomo ma lui e il cucinare sono due cose molto ma molto lontane, guarda qua! Sto diventando pelle ed ossa. Dopo questa mangiata ho proprio bisogno di rilassarmi un po’.

               Mentre parla, libera il tavolo.Finendo di parlare si avvicina alle quinte ed esce.Partendo da fuori scena Pina incomincia a lamentarsi e poi entrando in scena si dirige verso il divano e si siede.

Pina:     Ohi ohi ohi! Che dolore ai piedi!

                Si toglie le scarpe e si massaggia i piedi.

Pina:     Che giornata! Corri di qua, sali di li, scendi la. Una maratona. Però ne è valsa la pena. Gliel’ho fatta. Sono riuscito a convincerli.E’ proprio vero, quando un uomo vede una bella donna ed una gonnella non capisce più niente.Il momento più importante è stato quando mi sono trovato con il capitano medico. Gli ho detto  (parlando e mimando come una donna) “signor colonnello lei sicuramente si renderà conto dell’errore che è stato fatto.” All’inizio non sembrava molto convinto ma io ho insistito “ signor generale ma le pare possibile che una donna come me possa essere confusa con un uomo?” A quel punto ha chiamato il caporale di servizio….. “ caporale accompagni la signora in fureria e le faccia consegnare il congedo illimitato altrimenti tra un anno ce la ritroviamo di nuovo tra i piedi.” Che cafone. Non si tratta così una signora, volevo protestare ma poi mi sono detto prima esco da qua e meglio è, ed eccomi qui.

                Suonano alla porta e Giuseppe va ad aprire, entra Pasqualina.

Pasqualina: E lei chi èèèè?

Pina:        (imbarazzata) Ehm! Sono un’amica di Giuseppe.

Pasqualina:(girando intorno a Pina) Non mi sembra di averla mai vista qua anche se…. ha un volto piuttosto conosciuto.

Pina:     In effetti non sono mai venuta in casa di Giuseppe.

Pasqualina:E poi mi piacerebbe sapere quando è salita su perché io non l’ho mica vista passare?

Pina:     Strano, lei di solito è peggio di un agente dei RIS.

           Prima che uno passi riesce a fargli anche il DNA.

Pasqualina: Io faccio solo il mio dovere. Lei, piuttosto, come fa a dire queste falsità sul mio conto, giacché non è mai venuta qua?

Pina:     Per carità! So che fa bene il suo lavoro perché Giuseppe mi ha sempre parlato bene di lei. Non mi avrà vista salire perché magari si è assentata qualche minuto.

Pasqualina:Non posso credere che abbia parlato bene di me. Mai un complimento, una parola gentile e poi è anche tirchio mai una mancia ne a Pasqua e neanche a Natale. E si che gli porto sempre la posta fin sopra a casa.

Pina:     (con tono ironico)E magari glie la porta anche aperta.

Pasqualina: Comunque sono dovuta andare un attimo in cantina e ho detto a mio marito “ mi raccomando attento se passa qualcuno” ma con lui, figuriamoci, col suo giornale davanti, passerebbe anche la fanfara dei bersaglieri e non se ne accorgerebbe.In ogni caso ero salita per avvisare che c’è ancora la padrona di casa però se il signor Giuseppe non è qua……

Pina:     La faccia salire lo stesso, aspetteremo insieme.

Pasqualina:Va bene, vado.

                Pasqualina esce.

Pina:     Quale occasione migliore per sentire cosa pensa di me in incognito. (fregandosi le mani) Incomincio a divertirmi nei panni della……Pina.

Entra Adele.

Adele:   Buon giorno signora…….

Pina:        Pina, buon giorno anche a lei.

Adele:   Non mi sembra di conoscerla anche se….. giurerei di averla già incontrata.

Pina:     No sono sicura di no.Sono una vecchia amica di Giuseppe ma è tanto che non vengo da queste parti.Mi trovavo a passare di qua per caso e mi sono detta ‘ salgo un attimo a salutare Giuseppe ‘ e così ho fatto però Giuseppe non c’è.

Adele:   Anche io cercavo Giuseppe, sono passata questa mattina ma ci siamo lasciati in modo piuttosto brusco e volevo vedere se era arrabbiato con me.Sa io ci tengo tanto alla sua amicizia anzi le dirò di più (con fare confidenziale) io sono proprio innamorata di Giuseppe.Per lui sarei disposta a fare qualunque cosa.

Pina:     In effetti è proprio un bravo ragazzo. Oh ma ha una smagliatura sulla calza.

Adele:   Davvero? Per la miseria, un paio di calze nuove.

Pina:     Si ma è piccolina non si preoccupi.

Adele:   Devo assolutamente vedere.

Adele si reca dietro il paravento e comincia a parlare

               

Adele:   Eh si ha proprio ragione c’è una smagliatura, però non riesco a vedere fin dove arriva.Signora Pina per favore venga un attimo qua a darmi una mano.

Pina incomincia a sudar freddo

Pina:     Ma è una smagliatura piccolissima.

Adele:   Lo so però devo sapere assolutamente quanto è piccola altrimenti non mi sento apposto.Venga per favore.

                Pina si avvicina titubante al paravento asciugandosi il sudore della fronte.

Adele:   Vede, guardi qua.

                Pina con metà corpo va dietro il paravento subito dopo esce

Pina:     U signur madona.

Adele:  Secondo me arriva fin su all’inizio della coscia.

                Pina ritorna dietro al paravento per metà e con una gamba comincia a tremare.

Pina:        (balbettando) no….si…..in effetti

Adele:   Mi aiuti. Ecco prenda, ho qui nella borsetta lo smalto.Ne metta una goccia dove comincia e dove finisce così non va oltre.

Pina:     Ecco fatto, tutto a posto.

                Pina esce da dietro il paravento con la parrucca scomposta.Se l’aggiusta e si sistema il vestito.Esce anche Adele aggiustandosi la gonna.

Adele:   Grazie signora Pina senza di lei non ce l’avrei fatta.

Pina:     (Sono io che tra un po’ non ce la faccio più.) Si figuri, per così poco.

Adele:   Mi scusi se ne approfitto ma visto che lei è così gentile le vorrei chiedere un parere.

Pina:     Mi dica pure, basta che non andiamo più dietro al paravento perché li dietro mi manca l’aria.

Adele:   No non è necessario andare dietro al paravento, ma da donna a donna ( Giuseppe prima alza gli occhi al cielo e poi aggiustandosi i capelli con fare vezzoso ) cosa pensa di Giuseppe.

Pina:     Ah guardi io lo conosco bene e le dirò che è una persona seria, generosa, sensibile e poi diciamola tutta è anche un bell’uomo il che non guasta.

Adele:   Brava, brava, brava penso anch’io le stesse cose, cerco di farglielo capire in tutte le maniere ma lui niente sembra quasi che non mi veda.

Pina:     Guardi io so che lui sta attraversando un periodo piuttosto pesante, il figlio che non si decide a trovare un posto di lavoro, la moglie se n’è andata e con la sua pensione fa fatica ad arrivare a fine mese.

Adele:     Ed allora come posso aiutarlo?

Pina:     Ma …. non so…. se non sbaglio lei è la sua padrona di casa  quindi…. che sopotrebbe abbassare l’affitto dell’appartamento.Credo che così ne sarebbe contento e quindi si sentirebbe in debito nei suoi confronti e magari……

Adele:   Siiii, potrebbe essere un’idea.Grazie signora Pina ( si avvicina e la bacia ) corro subito a stendere il nuovo contratto per il mio Pinuccio arrivederci signora e grazie ancora.

Adele esce di scena

Pina:     Ah le donne. Adesso però vado un attimo di la a sistemarmi, è stato molto….. duro questo confronto.

               Pina esce dalla scena ed entra Serena

Serena:  Sono tornata a prendere delle cose che adesso mi servono nella casa nuova.(guardandosi in giro) Però che nostalgia.Quanti ricordi, quante cose vissute con Giuseppe, quel testone.Siamo stati felici, abbiamo cresciuto Luca, testone come suo padre, ma tanto dolce e affettuoso.

               Entra Pina che con sorpresa vede Serena e fa finta di non conoscerla.

Pina:     Buon giorno signora.Desidera qualcosa?Cerca qualcuno?

Serena:  Buon giorno a lei.Sono la moglie di Giuseppe e sono qui per problemi miei.Lei piuttosto chi è?

Pina:     Sono un’amica di Giuseppe che in questo momento non è in casa.

Serena:  Davvero?Anche se ha una faccia conosciuta non ricordo quando l’ho vista e neanche quando Giuseppe mi ha parlato di lei.

Pina:     Ho un viso piuttosto comune, mi si confonde spesso con altre persone. Giuseppe, invece, mi ha parlato tanto di lei.Sapesse quanto è innamorato e quanto è pentito del fatto che per causa sua lei sia andata via.

Serena:  Lacrime di coccodrillo, poteva pensarci prima e non comportarsi come si è comportato.

Pina:     Ma come si è comportato? A me non ha mai spiegato il perché della vostra separazione.

Serena:  Forse perché se ne vergogna ed allora glielo dico io: EGOISMO ecco la causa. E pensare che per tanti anni siamo stati felici, poi piano piano è diventato tutto abitudine, tutto scontato e quindi non c’era più quella complicità che serve per andare avanti bene; non chiedevo altro che un po’ più di attenzione, di coccole, di collaborazione.

Pina:     Capisco. Proprio un testone. Però io sono convinta che le cose non sono rovinate per sempre, questa sua assenza, secondo me, gli è servita da lezione.

 Serena: Magari! Io in ogni caso l’amo ancora tanto. Non so perché racconto queste cose proprio a lei ma so che parlarne mi ha fatto bene. Grazie.

Serena abbraccia Pina che è in evidente imbarazzo

Pina:     Su su Signora non faccia così vedrà che tutto si sistemerà.

Serena: Allora non porto via niente. Ero venuta a prendere alcuni vestiti ma a questo punto aspetterò ancora un po’. A proposito, ma lo sa che ho un vestito uguale al suo, si vede che è una donna di buon gusto. Ma adesso vado si è fatto tardi.

                Serena si avvia verso la porta poi si ferma e si accorge…

Serena: Accidenti! Ancora una volta mi si è sfilata una calza.
Pina:     ( con preoccupazione ) Signora le garantisco che non si vede nemmeno vada tranquilla.
Serena: Assolutamente no, in giro in disordine io non ci vado, porto sempre con me un paio di calze di scorta. Qui c’è il separé ci metto un attimo.

                Serena, con passo deciso, si reca dietro il paravento mentre Pina si allontana con preoccupazione.

Serena:  Signora, siccome porto il reggicalze e qua non c’è lo specchio, potrebbe essere così gentile da verificare che dietro non ci siano grinze?

Pina:     Lo sapevo che sarebbe andata a finire così, ma io ho una certa età il cuore non è più forte come un tempo. E’ sicura che non può fare da sola?

Serena:  Eh no, proprio no.

           Pina si reca a fianco del paravento ed osserva ciò che avviene dietro.

Serena:  Allora cosa le pare va tutto bene dietro?

Pina:     Caspiterina non me lo ricordavo più. Si si direi che dietro è proprio tutto a posto, è qua davanti che le cose incominciano a non andare più bene.

Serena:  Cosa significa?

Pina:     Dicevo che incomincia a fare caldo da questa parte del separé. Comunque lei è a posto.

Serena:  ( uscendo da dietro il paravento ) Bene adesso che sono a posto posso andare, ancora grazie signora arrivederci.

Serena esce dalla scena ed entra Pasqualina

Pasqualina: Siccome è arrivato il signor Giovanni volevo sapere

           Se potevo farlo salire oppure lei si sente in imbarazzo essendo qui da sola.

Pina:     Lo faccia accomodare pure, so badare a me stessa.

Pasqualina: Va bene allora vado. Oh, ho una smagliatura nella calza…..

Pina:     Per carità, ferma li. Vada vada, ha la sua guardiola che l’aspetta.

Pasqualina: ( rivolta al pubblico )Mi sta diventando antipatica sempre di più.

Pasqualina esce dalla scena e subito dopo entra Giovanni che come vede Pina si aggiusta la giacca e i capelli.

Giovanni: E’ permesso? Buon giorno la portinaia mi ha avvisato che avrei trovato un’amica di Giuseppe. Permette Giovanni, anch’io un carissimo amico di Giuseppe.

                Pina dà la mano a Giovanni che, galantemente, gliela bacia e la trattiene e avvicinandosi la fissa intensamente negli occhi.

Pina:     Piacere, Pina.

                Attimo di silenzio, Pina si allontana ma al mano è ancora trattenuta da Giovanni.

Pina:     Ho detto PIACERE……. E molla sta mano.

Giovanni:Caspita che forza,mi scusi ma sono rimasto preso dal suo fascino.

Pina:     Sarà, intanto si era preso la mia mano.

Giovanni: E così Giuseppe aveva questa perla di amica e la teneva nascosta! Sappia comunque che le amicizie di Giuseppe diventano subito anche le mie anzi possiamo darci del tu…… Pina.

                Mentre Giovanni parla si avvicina alla Pina e lei per evitarlo fa un giro intorno al tavolo. Giovanni la raggiunge e le da una pacca sul sedere.

Pina:     Sarà che io sono una perla ma ti te se propi un pirla.

           ( mentre dice questo si toglie la parrucca )

Giovanni: ( con grande sorpresa ) Giuseppe!!! Oh madonna. Non ti avevo proprio riconosciuto. E pensare che stavo quasi per baciarti.

Giuseppe:Eh lo so, io piaccio, ma sta tranquillo che prima che tu fossi riuscito a baciarmi t’avrei dato una borsettata che saresti rimasto lungo disteso per terra.

                Da fuori scena

Luca:     Papà sei tu? Sei tornato?

                Giuseppe si rimette in tutta fretta si rimette la parrucca ed entra in scena Luca

Giovanni: No Luca ti sei confuso sono io che prima ho alzato la voce. Stavo parlando con questa signora anzi vieni che te la presento ( Giovanni fa le presentazioni ) Luca è il figlio di Giuseppe e lei è la signora Pina ( Luca e Pina si stringono la mano e la stretta di Pina è molto vigorosa tanto che Luca quando ritira la mano la scuote per riprendere la circolazione ) ed è venuta qua per……

                Giovanni non sa cosa dire e prende tempo ma interviene Pina.

Pina:     Sono l’assistente sociale del comune.

Luca:     E cosa desidera?

Pina:     Suo padre ha chiesto un nostro intervento per avviare le pratiche per poterla cacciare di casa visto che lei non si decide a trovare, sul serio, un posto di lavoro.

Luca:     ( con tono preoccupato ) Ma può fare una cosa del genere? A me, suo figlio.

Pina:     Certo che può, oramai lei ha un’età avanzata e quindi o si rende indipendente e quindi aiuta economicamente suo padre nel mandare avanti la famiglia oppure deve andare fuori di casa.

Luca:     Ma io ho appena 35 anni sono nel fiore della giovinezza.

Pina:     Senti fiorellino tra un po’ incomincerai a perdere i petali e poi a giudicare da quel che sento non sei neanche molto profumato.

Luca:     Come posso fare per evitare che le pratiche vadano avanti.

Pina:     Semplice dovrai impegnarti a trovare un posto di lavoro al più presto e non ciondolare per tutto il giorno dal letto al divano e viceversa.

Luca:     Prometto. Domani, dopo una ricca colazione, un riposino ed il pranzo….

Pina:     Allora non ci siamo capiti, vedo che non prendi sul serio quello che dico ed allora sono costretta a procedere con le pratiche.

Luca:     No no, ho capito domani sveglia alle sette e via subito a cercare lavoro. PROMESSO.

Pina:     Bene, io tornerò tra un mese a verificare che tutto vada per il meglio altrimenti via con le pratiche.

Luca:     Ci vediamo tra un mese e vedrà che sicuramente avrò trovato un lavoro, visto che domani dovrò alzarmi per tempo vado subito a riposare così domattina sarò pronto al meglio.

                Luca esce di scena

 

Giovanni: Credi che ci sia cascato?

Pina:     Con tutte le scarpe. Dovevo decidermi prima a fare qualcosa, mi c’è voluta la forza di “ una donna “ per smuovere la situazione, anzi di situazioni ne ho risolte più di una: so come riconquistare la fiducia di mia moglie, l’affitto sarà ridimensionato, Luca troverà finalmente un lavoro, mi sono fatto una cultura sulle smagliature delle calze ed infine ha trovato uno…. spasimante. Però adesso basta non ce la faccio più con queste calze e sto reggiseno che stringono dappertutto, addio signora Pina grazie per tutti i problemi che mi hai risolto ma ritorna Giuseppe.

                Entra Pasqualina con una busta in mano  

 

Pasqualina:Signor Giovanni ho questa lettera che è arrivata per il signor Giuseppe, questa volta è facile sapere chi la manda, c’è scritto chiaramente sulla busta: MARINA MILITARE.

                Facce sbalordite e preoccupate di Giovanni e Giuseppe

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