La signorina bionda

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LA SIGNORINA BIONDA

Commedia in un atto

Di OTTO GUNTHER

Traduzione di Oskar Psichelio

PERSONAGGI

LA SIGNORINA BIONDA

LA SIGNORA

IL SIGNORE PIU’ GIOVANE

IL SIGNORE PIU’ VECCHIO

L’IMPIEGATO

Commedia formattata da

(Il signore più giovane entra con la signo­rina bionda nella sala da pranzo del Ristorante della stazione).

Il signore più giovane   - Ancora un'ora.

La signorina bionda      -  Pensa, ancora un'o­ra!

 (Entrambi si siedono. Il cameriere serve un liquore e un lampone al selz).

Il signore più giovane   - Te ne ricordi an­cora... a Kahlenherg? Anche là incominciò in questo modo: con un liquore e un lampone al selz.

La signorina bionda      - Ah, chi pensava an­che allora a un commiato!

Il signore più giovane   - Ma non e affatto un commiato, è... diciamo: soltanto un breve congedo. Comprendi bene: un piccolo, gentile congedo, quasi una specie di medicamento...

La signorina bionda      - Ma non abbiamo bi­sogno di alcun medicamento.

Il signore più giovane   - Ecco: non mi spiego esattamente. Penso alla canzone: « Do­po un piccolo congedo è l'amore due volte bello! ».

La signorina bionda      - Sì, Roberto. Doppia­mente bello sarà se tu ritorni e dieci volte più grande sarà allora il mio amore per te.

Il signore più giovane   - (ardentemente) Friduccia, tu sei una cara e buona ragazza, ed io conterò i giorni finche non potrò essere di nuovo presso di te.

La signorina bionda      - Lo farai veramente, Roberto?

Il signore più giovane   - Certamente, mia cara!

La signorina bionda      - E mi scriverai anche tutti i giorni?

Il signore più giovane   - Ti scriverò anche tutti i giorni.       

La signorina bionda      - E devi tenermi al corrente anche circa i tuoi affari e affidarmeli. E poi ciò che fai la sera e quali sono le signore della società che tu frequenterai.

Il signore più giovane   - Non frequenterò affatto la società.

La signorina bionda      - No?

Il signore più giovane   - No, davvero. Poi­ché dovrò curarmi dei miei affari non avrò tempo di pensare ad alcuna relazione mon­dana.

La signorina bionda      - Quanto sei buono, Roberto! Allora tutto finirà anche assai pre­sto e...

Il signore più giovane   - (sorridendo) ... e tanto più presto potrò essere nuovamente presso di te.

La signorina bionda      - Sì, sì, Roberto, sarà così!

Il signore più giovane   - (facendosi d'un tratto serio) E tu, Frida?

La signorina bionda      - Io?

Il signore più giovane   - Sì, tu.

La signorina bionda      - Io? Che vuoi dire?

Il signore più giovane   - Voglio dire, che cosa farai tu frattanto?

La signorina bionda      - Oh, Dio, è terribile, Roberto! Pensa, in queste ultime settimane sono stata, in Cancelleria, terribilmente pigra. La metà del lavoro è ancora da toccare sul mio tavolo. Perciò ora voglio mettermici in questo frattempo assiduamente. Oh, ma è spaventoso il dover pensare a tutto il lavoro che mi sta là davanti!

Il signore più giovane   - Allora non avrai neanche un po' di tempo per andare in società?

La signorina bionda      - No, Roberto, e quan­do anche mi restasse del tempo per andarvi, non vi andrei ugualmente.

Il signore più giovane   - Lo sapevo già,

Frida                             - (Le bacia la mano).

La signorina bionda      - (sommessamente) Caro!

Il signore più giovane   - (guarda l'orologio) Ora vedrò di trovarmi un posto. Questi treni diretti sono la maggior parte zeppi e a me in­ vece piace viaggiare comodo. Vogliamo andare, Frida? (Si alza).

La Signorina bionda     - (alzandosi ugualmente) Ah, Roberto, eccoci al serio!

(Lo prende a braccetto ed entrambi lasciano la sala per la porta che dà nell'atrio della sta­zione. Il signore Più vecchio, che poco prima dell'uscita della coppia era entrato nella sala, resta solo ad un tavolo. Passa un pò di tempo, durante il quale il cameriere va al tavolo per servire. Il signore più vecchio s'alza, prende il cappotto, il cappello e la borsa. In questo mo­mento la signorina bionda rientra nella sala. Ha in mano un fazzoletto ed ha gli occhi arros­sati dal pianto).

Il signore più vecchio    - (va incontro alla si­gnorina Bionda e si ferma proprio dinanzi a lei) Perché piange, signorina?

La signorina bionda      - (si ferma ugualmente e come assente guarda in faccia il signore).

Il signore più vecchio    - Le è forse partito il fidanzato?

La signorina bionda      - (porta il fazzoletto agli occhi e singhiozza).

Il signore più vecchio    - Signorina, lei non può andar fuori così.

La signorina bionda      - Che cosa vuole?

Il signore più vecchio    - Dico che lei non può andare così fra la gente. Non può andare per la strada piangendo.

La signorina bionda      - Ecco che non piango più.

Il signore più vecchio    - Ma ha gli occhi rossi dal pianto. Tutti si divertiranno alle sue spalle, e, nello stato in cui lei si trova adesso, riesce particolarmente doloroso.

La signorina bionda      - (lo guarda attentamente) Lei è molto gentile.

Il signore più vecchio    - (sorridendo) M'in­gegno d'esserlo. Ma ora lei si tratterrà qui un momento, «finché non si sarà rimessa, non è vero? E per questo ci sederemo un po'. (Con­duce la signorina, che da prima indugia, al ta­volo al quale era seduto, e giuntovi cerca di to­glierle il mantello).

La signorina bionda      - Ma signore.,, io non la conosco affatto.

Il signore più Vecchio   - No, effettivamente non mi conosce. Ma che valore potrebbe avere per lei, se sapesse che io mi chiamo forse Maier e che sono un ragioniere presso una banca?

La signorina bionda      - Lei è...

Il signore più vecchio    - (le toglie il mantello ed entrambi si siedono).

La signorina bionda      - (improvvisamente tur­bata) No, no, come posso... solamente...

Il signore più vecchio    - Lei vuol dire: co­me posso adesso sedere con un signore fore­stiero qui, in questo luogo, dove non ancora mezz'ora fa ho preso commiato dal mio fidan­zato? Non è vero che voleva dire questo?

La signorina bionda      - (tace).

Il signore più vecchio    - Crede lei, signo­rina, che il suo fidanzato nel caso inverso sa­rebbe altrettanto delicato e coscienzioso come lei?

La signorina bionda      - Roberto? Certamente! Roberto non arriverebbe prima di tutto a un tal punto.

Il signore più vecchio    - Ma questa è tut­tavia soltanto la sua opinione, giacché in ve­rità il suo fidanzato avrà di già fatto cono­scenza con una giovane e bella signora nel suo scompartimento e in questo momento se l'in­tenderà a meraviglia con lei.

La signorina bionda      - (lo guarda fisso) Lo crede davvero?

Il signore più vecchio    - Ne sono convinto.

La signorina bionda      - No, no! Roberto non farà mai una simile cosa.

Il signore più vecchio    - E' da stolti, cre­derlo.

La signorina bionda      - Se lei vuol darmi a intendere che Roberto sarebbe capace di fare una simile cosa, questo equivarrebbe alla sua intenzione di volermi togliere il fidanzato.

Il signore più vecchio    - Io non parlo sol­tanto del suo fidanzato. Tutti gli uomini si com­portano all'incirca così. E anche tutte le si­gnore.

La signorina bionda      - (scoppia a ridere) Tutte le signore? No, grazie a Dio, non è così. Sì, quelle tali signore... certamente.

Il signore più vecchio    - Non soltanto quelle tali signore. Tutte le signore. Anche lei.

La signorina bionda      - Anch'io?

Il signore più vecchio    - Sì, anche lei.

La signorina bionda      - E lei è pure persuaso che io farei una simile cosa?

Il signore più vecchio    - Che lei farebbe?! Ma la fa di già.

La signorina bionda      - (lo guarda stupita, come interrogando).

Il signore più vecchio    - Non è un rimpro­vero. E come potrei rimproverarla proprio io che vi ho un particolare e reale interesse!

La signorina bionda      - Già, ma siete stato voi che m'avete rivolto la parola.

Il signore più vecchio    - Sì, vi ho rivolto la parola. Quindi soltanto in questo modo posso arrivare alla dimostrazione che vi ho un inte­resse.

La signorina bionda      - (esitante) Un interesse per il mio dolore.

Il signore più vecchio    - Già, per il suo do­lore. Ma allora anche per lei stessa.

La signorina bionda      - Per me? Ma se lei non mi conosce affatto!

Il signore più vecchio    - Ciò ha all'incirca la stessa secondaria importanza del fatto che neppure lei mi conosce.

La signorina bionda      - (mordace) A me non sembra di così secondaria importanza come a lei. E questo potrebbe ben essere anche la ra­gione che mi rende differente delle altre si­gnore di cui lei parlava.

Il signore più vecchio    - Lei può avere forse, in parte, ragione, poiché tuttavia lei non è come le altre signore. Ma è sulla via di diven­irlo coinè lo devono essere, per necessità na­turale, tutte le figlie di Eva.

La signorina bionda      - Ah! Lei lo crede perché io m'intrattengo qui con lei?

Il signore più vecchio    - Già!

La signorina bionda      - Invece questo non si­gnifica in sostanza proprio nulla.

Il signore più vecchio    - Ciò significa in fin dei conti né più né meno che anche lei ha incominciato a prenderci un certo interesse...

La signorina bionda      - Per lei?

Il signore più vecchio    - Per me, certamen­te. Proprio così, come io per lei. Con l'unica differenza, insita nella natura maschile, «che cioè il mio interesse appare più evidente del suo. Tuttavia tutto ciò è così naturale: un uomo e una donna si vedono e si desiderano l'un l'al­tro. Ne vien di conseguenza che noi discendia­mo dall'animale.

La signorina bionda      - Ohibò!

Il signore più vecchio    - Mi spiego. Se l'a­nimale che è in noi vi prende ancor più pia­cere, così, l'uomo deve avere d'ora innanzi una origine superiore, come dice Goethe. Ma que­sto è il desiderio degli impotenti, a cui non ap­parteneva però neppure Goethe, che si è sen­tito molto a suo agio con le vecchie usanze.

La signorina bionda      - (per sviare il discorso) Non è ragioniere a una banca, lei?

Il signore più vecchio    - E perché no? Io potrei essere anche ragioniere a una banca se con questo potessi farle piacere.

La signorina bionda      - ... Se con questo po­tesse farmi piacere?...

Il signore più vecchio    - Poiché allora le sarei forse più vicino e più comprensibile. E poi forse piangerebbe anche dietro di me, se dovessi una volta mettermi in viaggio per ra­gioni d'ufficio.

La signorina bionda      - Io, dietro di lei? Non lo credo. Poiché di lei saprei già in anticipo che, appena lontano da me, lei farebbe cono­scenze in treno con delle giovani e graziose si­gnore.

Il signore più vecchio    - Ci sarebbe, tutta­via, il vantaggio che con me lei saprebbe con chi avrebbe da fare e...

La signorina bionda      - E avrei perciò suffi­ciente ragione... a non incominciare affatto proprio con lei.

Il signore più vecchio    - Oh, già! Se lei, cioè, avesse potuto imparare a conoscere la vita.

La signorina bionda      - Ma io non voglio im­parare a conoscerla. Per lo meno non così co­me l'intende lei.            - (In questo momento s'apre la porta che dà nell'atrio della stazione e appare l'impiegato).

L'impiegato                   - Il treno diretto 1015 è dera­gliato al km. 96. A causa dei lavori per il rista­bilimento sul tratto di linea, l'ora di partenza dei prossimi treni è ancora incerta.

La signorina bionda      - (balzando su) Per l'amor di Dio! Il treno di Roberto!

L'impiegato                   - Per fortuna, nessuno è stato ferito. Il treno accelerato ove hanno trasbor­dato i passeggeri del treno diretto, entra già in tettoia.

(L'impiegato si rivolge ad altre persone. La Signorina Bionda guarda fissamente la porla da cui entrano nella sala di già i primi passeggeri del treno accelerato arrivato. Il Signore Più Vecchio siede ancora al suo tavolo. Fra la mol­titudine dei sopraggiungenti v'è pure il Signore Più Giovane con una signora al braccio).

La signorina bionda      - (scorge i dite ed involon­tariamente esclama:) Roberto!

Il signore più giovane   - (non vede la Signo­rina Bionda e le passa accanto con la compagna).

La signora                     - (che ha visto la Signorina Bion­da) Si chiama Roberto, lei?

Il signore più giovane   - (stupito) Come fa a saperlo, signora?

La signora                     - M'è parso che qualcuno ora l'avesse chiamato con questo nome.

Il signore più giovane   - (si volta indietro, ner­vosissimo, ma non vede la Signorina Bionda) Impossibile, signora, si deve essere sbagliata.

La signora                     - (sorridendo ironicamente) Al­lora mi sarò proprio sbagliata.

La signorina bionda      - (dritta dinanzi al Signo­re Più Vecchio) Andiamo!

Il signore più vecchio    - (sorridendo) Io e lei?

La signorina bionda      - Ah, non mi tormen­tate però!

Il signore più vecchio    - (aiutandola a mettersi il mantello) Dove debbo condurvi, signorina?

La signorina bionda      - (guardando per un po' nel vuoto, poi:) Portatemi dove volete. (Prende il braccio del Signore Più Vecchio e si allontanano entrambi dalla sala).

FINE