La sposa

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La sposa

La sposa

Atto unico di

Fortunato Cerlino

Marzo 1998

Personaggi

Il ragazzo

La ragazza

Lui

Note sullo spazio :

Il luogo reale dell’azione è la stanza della ragazza che, nel delirio onirico dei personaggi, diventerà altri luoghi.

La lettura registica del testo è quindi fondamentale per l’identificazione dello spazio scenico.

Si consiglia il palcoscenico completamente sgombro, pochi elementi legati alla storia e un disegno luci appropriato faranno il resto.

ANTEFATTO

Luce rarefatta, mormorio di acqua sorgiva. Bussano ripetutamente alla porta. Il ragazzo in scena fissa un punto davanti a se, sembra incredulo e spaventato. Si

avvicina lentamente ad un diario, lo apre. Voce fuori campo della ragazza.

LA RAGAZZA A volte tutto mi è così chiaro. Il passato e il futuro si incontrano liberandomi dalla prigionia del presente. Con un nodo in gola per l’emozione e lo spavento, guardo sospesa l’immagine di me nel mondo ; è come spiare se stessi da una porta socchiusa. Ho pensato di chiamare questi momenti, "delle ombre lunghe". Momenti in cui la mia ombra distende se stessa fino a diventare un ponte che congiunge chissà quali estremità, eppure tanto vicine tra loro, momenti in cui il passaggio avverrebbe senza fatica. Precedono il crepuscolo, vivono come fantasmi tra le ultime luci e il primo buio, poi restano imbarazzanti ricordi inghiottiti dal procedere delle cose. Senza morire, soffocano.

IL RAGAZZO No ! Non è andata così. Raccontami cosa è successo.

FATTO

Cambio repentino dell’atmosfera. Il ragazzo è allegro, fischietta, balla, e intanto

indossa un abito molto elegante, da cerimonia. Esprime con il suo modo di fare

una enorme ed esagerata felicità con un effetto comico e malinconico insieme.

IL RAGAZZO Oggi è domenica, ci sposiamo. Sono pronto. Bello, giovane, in forma, in gamba, ricco, felice, ecco tuo marito ! La chiesa in campagna suona a gran festa le sue campane per noi, e poi c’è la banda, ti ho fatto una sorpresa. Solo un piccolo enigma : sei sparita ! sei sparita. Mi hanno telefonato, mi hanno detto : "Ieri sera è... sparita, nei pressi del fiume. La polizia... la stanno cercando" Io verrò a cercarti, ti troverò, ti sposerò. Ho fiducia in me. Dobbiamo sposarci non puoi mancare proprio tu non sarebbe carino. I parenti sono in viaggio con i loro regali e le loro lacrime per noi. Faremo gran festa nella casa dei tuoi in campagna, la tua amata campagna, ma prima devo trovarti. Farò una ricerca accurata. Quali sono le cose che ami ? Quali sono i posti che frequenti ? Io lo so, io lo so !Ho un buon intuito, in ufficio mi apprezzano e mi stimano per questo. Farò carriera, il mio capo lo ha detto. Beata chi mi sposa !

Una vecchia capanna abbandonata nel bosco . Siamo al crepuscolo, l’ora delle ombre lunghe. Si ha la sensazione di essere immersi nell’acqua. Forse fa freddo, c’è molto buio intorno.

LUI Hai fatto molta strada.

LA RAGAZZA La stessa che hai percorso tu. Ti nascondi bene.

LUI Cosa vuoi ?

LA RAGAZZA Lo sai.

LUI Non lo so.

LA RAGAZZA Stare un po’ con te.

LUI (Pausa) Cosa ci guadagni ?

LA RAGAZZA Compagnia.

LUI Ed io ?

LA RAGAZZA Compagnia.

LUI Non la voglio.

LA RAGAZZA Non avere paura...

LUI Fa freddo...

LA RAGAZZA Vuoi stare un po’ con me tu ?

LUI Ti sei bagnata...

LA RAGAZZA Fuori piove non lo sai ?

LUI Perché sei venuta oggi ?

LA RAGAZZA Ieri era presto, domani tardi. Hai pulito la capanna .

LUI E’ sempre stata così.

LA RAGAZZA Non è vero, non mentire con me.

LUI Mentirò anche con te, non posso farne a meno, è un’abitudine.

LA RAGAZZA (Guardandosi intorno) E’ il tuo castello questo ? E dov’è il tuo regno ?

LUI Ora è chiaro, anche tu menti, bèh!

LA RAGAZZA Non voglio sapere nulla, voglio solo stare un po’ con te. Fa freddo, sono confusa, ho bisogno di aiuto. Accetta il mio aiuto.

LUI Se sei arrivata fino a qui...

LA RAGAZZA Andrò via.

LUI Perché non mi hai seguito quel giorno ? Come andrai via ?

LA RAGAZZA Re, sei tu che hai fatto questa pioggia non è così ?

LUI E dove ?

LA RAGAZZA Non ti ho seguito quel giorno e non ti seguo adesso. Volevo partire. Incontrarti mi è servito per capire che amavo davvero questo viaggio. Mi bastò guardarti per cercarti e trovarti. Lo volevi anche tu ?

LUI Non so quello che voglio.

LA RAGAZZA Ma sai quello che lasci, quello che stai cercando.

LUI E tu ?

LA RAGAZZA Si.

LUI Fai bene, menti anche tu. Avrei dovuto fermarti, chiunque l’avrebbe fatto, invece ti ho guardata negli occhi. Ti chiedo perdono.

LA RAGAZZA Mi hai aspettata per mandarmi via ? Non chiedermi perdono, non sono parole tue, un Re non chiede perdono, guarda e trova. Perché hai paura ? Ti sei già nascosto non puoi temere nulla.(Azione di lui) Avrei continuato a vagare portandomi dietro il tuo cadavere.

LUI Ecco la mia colpa, ecco perché ti chiedo perdono, io ti ho costretta a seguirmi.

LA RAGAZZA Mi hai solo guardata negli occhi.

LUI Ti ho guardata negli occhi.

LA RAGAZZA Non sei mai passato, non ti ho mai visto, non ti conosco, io ero già morta e tu non sei il Re di questo regno.

LUI Si. Io sono il Re, io sono il tuo Re !

LA RAGAZZA Restiamo insieme questa notte, anche tu ne hai bisogno, non ti saresti fermato nella capanna altrimenti.

LUI Ero preoccupato per te. (Ridono) E’ vero ti aspettavo, eppure non mi sono nascosto bene. Sapevo che mi avresti cercato...

LA RAGAZZA E ti sei fatto trovare...

LUI Ho paura. Ti ho aspettata con gioia ma ho paura. Dovrei essere innamorato di questo regno, ma è una cosa che non conosco, non conosco più. Devi andartene. Dovevo continuare a vagare.

LA RAGAZZA Ti sei fermato, hai trovato quello che cercavi ?

LUI Prima che venga il buio dobbiamo separarci. Voglio stare solo.

LA RAGAZZA Di nuovo, e dove ti fermerai poi ad aspettarmi ?

LUI Dove non potrai trovarmi.

LA RAGAZZA Nemmeno tu puoi tornare indietro Re. Aspetteremo il buio insieme, dobbiamo farlo. Raccontami la tua storia, anche una menzogna va bene.

IL RAGAZZO Che lungo viaggio ho fatto. Sono stanco, tanto stanco. Ho una buona macchina, comoda, sono stanco lo stesso. Qui non c’è nulla, solo campagna. Che aria rustica, che bel paesaggio ; le linee curve dell’orizzonte, l’odore dell’erba, degli animali, dello sterco di mucca, del latte appena munto... è carino qui, molto confortante, bello. Niente traffico, niente folla. Non resisterei più di un fine settimana, è desolante. Ohibò, la mamma e il babbo ! Correrò loro incontro come un bravo figliolo. Cara mamma, bella, bella ! carissimo padre, padre carissimo, vengo a dividere con voi la pena, la vostra pena, la nostra pena, la mia pena. Vi trovo bene, sarà l’aria di campagna. Siete in forma. Tornate in città, li si sta bene, il fine settimana in campagna è roba da, da... che bella casa, non la immaginavo così bella, così... bella ! Lo so che me l’avevate descritta nei minimi dettagli, è colpa mia che sono pigro, ho intuito, ma riesco ad immaginare solo quello che vedo... le foto ? E’ vero le foto ! Sono troppo distratto. Ho pestato una cacca, che disgraziato che sono. Toglierò le scarpe, ecco. Ora raccontatemi tutto dal principio : vostra figlia è sparita. Dove, come, quando, perché ! se rispondiamo a queste domande semplici ma efficaci la troveremo. Oggi sarà mia moglie, saremo felici, e voi avrete dei nipoti da accudire. E’ brutta la vecchiaia senza nipoti. I miei figli saranno la vostra espressione di potenza. Non ha portato soldi con se, quindi ? Quindi ? Vuole fare ritorno ! Ha abbandonato la macchina in aperta campagna ed è sparita, non lontano da qui, ieri pomeriggio. Un fiume ? Brava mamma, questo è importante, lei ha intuito, brava ! Dunque... si è persa ? L’hanno rapita ? Aveva voglia di allontanarsi un po’ ? Avrei voglia di un thè, al latte, o un caffè, al latte, fresco, appena munto, deve essere buono da queste parti. Avete la servitù anche in campagna ! ? Ma che bravi, la servitù è una cosa esemplare, guai a non averla. Questa terra è buona padre, lo intuisco. Un giorno la curerò io, quando farò il contadino nel fine settimana come lei. E’ lontanuccio qui, ci sono molti chilometri da fare. Perché non vendete ? Una questione affettiva capisco, e poi l’aria di campagna certo, piace molto anche alla piccolina, me ne parla sempre. A proposito di lei, sarebbe opportuno aspettare per un po’, quindi agire qualora fosse necessario, ora voglio riposare, sono stanco... ah ! è tutta la notte che aspettate, voi siete stanchi, capisco. Voi andrete a riposare ed io... no, nulla in contrario, è giusto, giustissimo, altrimenti perché sarei qui. Ma la polizia però... buoni a nulla certo. Una volta mi ha detto che avrebbe voluto una sorella, o un fratello, che si sentiva sola. Neanche a parlarne, uno basta e avanza, con le pene che danno questi figlioli ! Bravi, seguirò il vostro esempio. Quasi dimenticavo di farvi i saluti da parte dei miei genitori, arriveranno più tardi per il matrimonio, sono felicissimi. Gran bella unione quella tra le nostre famiglie, io ricco e figlio unico, (ma non mi sento solo, sono un uomo) lei ricca e figlia unica, una fortuna per tutti. Andate pure, io farò una ricerca qui intorno, devo sapere, vedere, capire. Forse ha incontrato un bel giovanotto e... ma no, certo che scherzo, ci amiamo con la piccolina. La riporterò al vostro risveglio, andate, andate pure, andate... a dopo. E così niente riposino e niente thè ! Ma io sono uno infaticabile, e poi è una questione così, così... importante ecco.(Si avvia) Le scarpe ! quasi le dimenticavo. Mai avventurarsi in aperta campagna senza un buon paio di scarpe, anche se sporche. Che goduria questo posto, ma è troppo lontano, e desolato...

LA RAGAZZA (Ride) Non ti credo, lo so che menti.

LUI Volevi ascoltare una storia ed io...

LA RAGAZZA Ma non è la tua storia, è una storia e basta.

LUI E’ la mia storia invece. Quasi.

LA RAGAZZA Quasi ?

LUI Potrebbe essere la mia.

LA RAGAZZA Tu non sei un assassino.

LUI Ti ho uccisa.

LA RAGAZZA No, non mi hai uccisa.

LUI Non pensavo facesse ridere.

LA RAGAZZA Allora ti stanno cercando ?

LUI No, è passato troppo tempo, non mi cercano più. E poi per questo genere di crimini sto già scontando la mia pena, sono in prigione.

LA RAGAZZA (Ride) Il tuo regno è la tua prigione ? Allora sono anch’io in prigione, sono un’assassina, li ho uccisi tutti questo pomeriggio.

LUI Saranno in pena, ti cercheranno.

LA RAGAZZA E poi come finisce la storia ?

LUI Non lo sapremo mai.

LA RAGAZZA Ci vorrebbe qualcuno da salvare, un cattivo da punire, e un eroe. Come hai trovato questo posto ?

LUI E tu ?

LA RAGAZZA Ho lasciato le scarpe e i vestiti, ho camminato sotto la pioggia. Dove siamo ?

LUI Qui.

LA RAGAZZA Già. Ho corso, mi sentivo inseguita, poi mi è bastato seguire il canto del bosco.

LUI E adesso ?

LA RAGAZZA Non ho più paura.

LUI Menti.

LA RAGAZZA Ma faccio bene. Pensi mai a loro ?

LUI Sempre. Credevo di liberarmene, ma uccidere è un atto da vigliacchi, li porto tutti con me. Questo regno è vuoto e lo riempio con loro, col ricordo di loro, la nostalgia di loro.

LA RAGAZZA Nostalgia vuol dire dolore per il ritorno...

LUI Fui tentato di tornare indietro, per salutarli...

LA RAGAZZA Desiderio di persone e di luoghi a cui si vorrebbe...

LUI Sapevo che avrebbero sofferto non volevo. Ho nostalgia è vero, ma la conosci la storia delle statue di sale.

LA RAGAZZA Sono contenta.

LUI Di cosa.

LA RAGAZZA Che mi parli di te.

LUI Non vuoi parlare di te, e hai già imparato a mentire. Lo sai che ti aspettano ? Torna indietro, vorresti tornare ?

LA RAGAZZA Non ci sono io con loro ad aspettarmi.

LUI Chiudi gli occhi e svegliati se puoi, o sarai in prigione davvero.

LA RAGAZZA Vengo via dalla prigione.

LUI Ne sei davvero convinta ?

LA RAGAZZA Tu lo eri ?

LUI Non sono felice.

LA RAGAZZA Non lo eri nemmeno prima di venire qui e sei partito. Giochiamo pure al ritorno, ma chi si illude alla fine non ha scampo. Se proprio lo vuoi andrò via, ma non voglio tornare indietro, io.

LUI Siamo in prigione, la libertà in quattro strette mura, il desiderio del ritorno sarà la nostra condanna.

LA RAGAZZA Menti.

LUI Questa volta non lo so.

LA RAGAZZA Lo so io.

LUI Cosa avresti fatto se non mi avessi trovato ?

LA RAGAZZA Ti ho trovato.

LUI Si ma...

LA RAGAZZA Sarei qui da sola !

LUI Ci stiamo illudendo, non abbiamo scampo.

LA RAGAZZA Fai tutta questa scena per me o per te ? Anche se me ne andassi non saresti più solo e nemmeno io.

LUI Le ombre del giorno non sono i cuccioli che appaiono, ma belve assetate della nostra miseria. Le abbiamo accarezzate e siamo stati morsi, ora siamo come loro. Sei vittima del mio egoismo.

LA RAGAZZA Sono io che ti chiedo, ancora, aspettiamo insieme, vuoi ?

LUI Resta, voglio la tua compagnia.

LA RAGAZZA E’ scattata una trappola senti ? C’è una bestiola ferita da qualche parte nel bosco, facciamo qualcosa.

LUI No, non io, non più. Morirà, è il suo destino.

LA RAGAZZA Vado a salvarla.

LUI Va, ma non farti guardare negli occhi.

LA RAGAZZA Ti troverò al mio ritorno o ucciderai anche me ?

LUI L’ho già fatto.

LA RAGAZZA No.

IL RAGAZZO (Insegue qualcuno, ha il fiatone) Scusi ! scusi, si fermi per favore, dico a lei, si fermi la prego ! Finalmente, è un’ora che la inseguo, no, non proprio un’ora è ovvio, è un modo di dire, però è parecchio, pensavo fosse sordo, è vero non rida, lo pensavo davvero. Solo perché sono testardo altrimenti... certo mi spiego subito. Lei è di qui vero ? Bene, ho bisogno del suo aiuto. Sono in pena, siamo in pena per... si vengo dalla città perché ? Già, le scarpe, non sono adatte per... sono scarpe da cerimonia, è un caso che... eh lo so, lo so, le pene di voi contadini quelle si che sono, importanti. Ma no ! ma davvero ? Non credevo. In città si è un po’ allagato, c’è stato qualche incidente, anche un mio amico carissimo... tutto il raccolto ? Mi dispiace, mi dispiace molto, davvero. Certo dire mi dispiace è poco lo so ma... io ? Ma non ho di questi poteri io, figuriamoci. Va bene, se lo incontro glielo dico, ma non è così facile... ma la città è così grande ! Ma non lo so dove abita. Ma come faccio a cercarlo ? Si l’elenco ! Guardi mi impegnerò va bene ? Promesso. No io no, non sono un politico, lo vedo solo in televisione il ministro, come lei... non ha il televisore ? Ah ! non ha tempo per vederlo. Comunque se dovessi incontrarlo prometto che riferirò del suo raccolto... lo invita a pranzo d’accordo , cibo buono, vino buono, aria pure e sua moglie cucina bene, certo. Comunque io volevo soltanto chiederle se le fosse capitato di vedere nei dintorni una ragazza, mora occhi castani capelli castani non molto alta di aspetto gentile carina, dove ? Sua figlia ? Ma no, non parlo di sua figlia, ma non la conosco nemmeno, come potrei averla importunata ? Sarà anche come l’ho descritta ma che centra, io sono già fidanzato. Come peccato ? Capisco, sua figlia è brava, rispettosa, ubbidiente, e bella, tanto bella certo. Guardi verrò a pranzo con il ministro per conoscerla. Se non trovo la mia prendo la sua. Mi aspetti, mi aspetti pure, a presto, a presto.(Solo) Il ministro, ma figuriamoci ! La figlia poi avrà i baffi più lunghi dei suoi, ma va !

La ragazza fa ritorno nella capanna da lui. I due si guardano a lungo senza parlare. Lui evita lo sguardo di lei, finge di occuparsi di qualcosa. Lei va a sedersi, è infreddolita e bagnata.

LUI C’è il mio mantello, non ne ho bisogno.(Silenzio) E’ buio, pensavo che non riuscissi a tornare, sei stata via molto tempo. Ho pensato che ti fossi persa, è facile qui.(Silenzio) Pensavo anche alla storia che ti ho raccontato prima, quella dell’assassino, e ho riso, cioè, non della storia, anche ma, che tu ne hai riso mi è piaciuto. Ero preoccupato per te questa è la verità. Ho capito perché ti ho aspettata, cioè, non l’ho capito, ma l’ho fatto ancora. Volevo che tornassi. Non ho più voglia di mandarti via ecco tutto.

LA RAGAZZA Non sono riuscita a trovarla. Il pianto era sempre più vicino ma poi è svanito. Ho camminato ancora e nascosto dietro gli alberi ho rivisto il fiume. Era diverso, non più servile, docile, sereno, ma gonfio e irritato. Questa volta mi ha fatto paura, ha cercato di prendermi. La bestiola ferita è stata una sua messa in scena, un richiamo, voleva farmi sapere che lui è li. Tu questo lo sai già... (Lui reagisce mostrando di non poterlo negare) stiamo soltanto seguendo il suo corso, ci porta con lui, ci ha presi. Siamo stati già inghiottiti.

LUI Non lo so.

LA RAGAZZA Non servono le tue menzogne, è così !

LUI Sei agitata, non ragioni.

LA RAGAZZA Dimmi che mi ami ti prego.

LUI Calmati.

LA RAGAZZA Dillo.

LUI (Con forza) Si, ti amo.(La ragazza lo abbraccia spaventata, lui rimane immobile.) Il buio è arrivato, stiamo diventando di cera, le ombre ci accolgono, ci sciolgono.

La ragazza si calma, si stacca lentamente da lui e intona una melodia commossa, piange, ma ha un’espressione felice sul volto. Lui ascolta attento, poi fissa il vuoto fuori della capanna. La ragazza smette di cantare.

LUI Canta, canta ancora, il tuo canto calma la pioggia, il vento, e il fiume.(Lei non ricomincia.) Questa notte proveremo ad asciugarlo.

LA RAGAZZA Basta.

LUI Questa è terra di confine, l’emozione diventa paura. Facciamo una gran festa, cantiamo, balliamo, facciamo all’amore, voglio sentire il tuo corpo.

LA RAGAZZA Il silenzio non ha eco e non ha corpo.

LUI Fallo per me, aiutami.

LA RAGAZZA Non hai più coraggio ?

LUI Non ne ho mai avuto forse.

LA RAGAZZA Hai scelto la via sbagliata per scappare, questa è una strada senza ritorno e con una sola uscita. Non chiedermi di fare qualcosa per te, come potrei.

LUI Il mio regno, devo proteggerlo.

LA RAGAZZA Distruggilo.

LUI (Come in un gioco) Canta ancora ! Muoverò le mie truppe contro il nemico, ci sarà gran rumore di guerra, una battaglia senza fine, la mia fine sarà gloriosa.(Ride).

LA RAGAZZA (Divertita) E’ difficile essere un Re senza un regno.

LUI Questo è il mio regno, non lo abbandonerò. Sono pronto per la battaglia finale, in guardia.(Combatte contro il vuoto.) Morto ! Morto ! Morto ! Ho ucciso tutti, siamo salvi.

LA RAGAZZA Mio Re, c’è ancora il silenzio da uccidere non lo senti ? Ci ha teso una trappola. E’ nelle nostre stanze, ci ha fatti prigionieri.

LUI Qualcuno ha tradito, chi ?

LA RAGAZZA Voi sire ? !

LUI Io ?(Pausa) Si, sono stato io, ho tradito. Meglio prigioniero che corrotto in quella landa desolata. Regnavo una palude in putrefazione. Il mio popolo era la solitudine. Non mi sento colpevole, ho fatto ciò che era giusto, ho messo fine alla sofferenza, la mia sofferenza. Volevi un eroe, e un cattivo da punire eccoli, sono la stessa persona. Volevi qualcuno da salvare ? Eccolo, sono io il mio popolo.

LA RAGAZZA E il nemico ?

LUI Non c’è nemico.(Si prepara come un condannato alla fucilazione.) L’ombra del regno è il nemico. E’ collassato su se stesso, ha tradito se stesso. Ma prima che io muoia dimmi, perché sei venuta ?

LA RAGAZZA (Finge di essere il plotone di esecuzione.)Se la morte ti seduce bisogna seguirla, prima che torni.

LUI Perché

LA RAGAZZA (Si avvicina a lui e gli toglie la benda.) Perché ti ha già preso. La tua lotta sire, è per non dimenticare, questa notte ci porterà via i ricordi e poi si farà seguire. Le parole sono deboli e non ci costruiremo un argine. Il buio è appena arrivato, il fiume ci fa da cuscino, ma siamo ancora troppo forti per andare. Il vecchio futuro non ci appartiene più.

LUI Il nuovo si ? (Ride con amarezza) E’ ridicolo.

LA RAGAZZA Il nuovo si. Ora sei tu che ridi.

LUI Mi fa male.

LA RAGAZZA Non mentire.

LUI Mi fa male ma non vorrei.(Un tuono) Adesso conosco la paura, adesso che abbandono i miei ricordi.

LA RAGAZZA La conoscevi già, dimenticherai anche quella.

LUI Non sono io che ti ho aspettata, sei tu che sei venuta a prendermi.

LA RAGAZZA Ti ho visto sul fiume e ti ho seguito, mi sono riconosciuta.

LUI Ho aspettato il tuo arrivo, sapevo che mi avresti cercato qui. Così va bene, giochiamo ancora al ritorno e al ricordo, ti va ?

LA RAGAZZA Si, finché tutto svanisce. In questo siamo uguali, fuggire.

LUI In cosa siamo diversi ?

LA RAGAZZA Il tuo riso sembra un pianto, il mio pianto sembra un riso.

LUI Siamo fatti l’uno per l’altra.(Ridono.)

IL RAGAZZO Da quella parte, va bene. Starò attento grazie, buona giornata.

LA RAGAZZA Sai che domani mi sposo ? Ti invito ufficialmente al mio matrimonio.

LUI Domani ti sposi ? !

LA RAGAZA Sì. E’ tutto pronto, la festa, gli amici, i parenti, il marito. Se vieni però dovrai essere elegante perché si tratta di una cosa seria. Mio padre ha speso un patrimonio e ci tiene a fare bella figura. Ho anche una casa pronta, in città però perché lui lavora lì. Una reggia, come dice mia madre, perché è enorme, noi siamo ricchi. Non mi mancherà niente, saremo felici.

LUI Allora sarò elegantissimo. Ti farò fare un figurone, vedrai. E come mi presenterai agli altri ? Devo saperlo.

LA RAGAZZA Come il mio amante, è ovvio !

LUI Mi piace. Andiamo avanti.

LA RAGAZZA Certe cose possono fare scandalo. Anche mia madre ne ha avuto uno. Mio padre lo sapeva ma faceva finta di niente, finche non ne ha trovata una anche lui, e poi hanno smesso entrambi.

LUI Dove ti ho conosciuta ?

LA RAGAZZA Qui, in campagna.

LUI Sono un contadino ?

LA RAGAZZA Certo, così non sarai in competizione con mio marito. Io avrò un bellissimo abito da sposa, e sarò un po’ commossa e un po’ isterica. Ci sarà una gran cerimonia nella chiesa del paese, come ho chiesto io e poi andremo tutti ad abbuffarci nella casa di campagna. Canteremo, balleremo, suoneremo, mentre la servitù correrà avanti e indietro sperando che la festa finisca presto. Passeremo una splendida giornata.

LUI Ti diverte ?

LA RAGAZZA A volte mi sembra di non conoscerli affatto. Siamo così, diversi.

LUI Davvero ?

LA RAGAZZA Sono scappata.

LUI Non da loro.

LA RAGAZZA Da me che sono diversa.

LUI Da te che gli assomigli, ma vuoi essere diversa. Va a sposarti domani, ci sono tutti, non può mancare la sposa.

LA RAGAZZA Ci andrò. Starò bene, sono tutti così carini. Mio marito è un bravo ragazzo non mi farà mancare niente, tranne la solitudine. Me ne accorgerò un pomeriggio al crepuscolo, mentre lo aspetto che torni da lavoro. Poi lui apre la porta in silenzio e mi da un bacio sulla guancia, ed io capisco che non è lui che aspettavo. Mi ricorderò di un giorno in campagna, molto tempo prima, quando sul fiume incontrai un ragazzo che mi guardò negli occhi e in silenzio sorrise. Passò e andò via, ed io non lo seguii.

LUI Sei crudele con loro.

LA RAGAZZA La tua amarezza ti fa dire così, il tuo rimpianto.

LUI Può darsi, ma sarà anche il tuo.

LA RAGAZZA Ecco un’altra cosa in cui siamo diversi, tu mi confondi con te stesso, credi che io sia te.

LUI Non è così ?

LA RAGAZZA No. Accusi in me i tuoi errori e invidi in me il tuo coraggio. Dici che avresti voluto tornare indietro solo per salutare quelli che uccidevi, non ti credo. Se vuoi puoi andare tu a sposarti al posto mio.

LUI Ci andrò !

LA RAGAZZA Non devi cercare rifugio presso di me, non devi amarmi e odiarmi come ami e odi te stesso.

LUI Non abbandonarmi.

LA RAGAZZA Non posso, sei già solo.

LUI Perché sei venuta ?

LA RAGAZZA Non per te, l’ho scelto da sola.

LUI Stai mentendo, mi hai seguita.

LA RAGAZZA Se non fossi passato quel giorno, sarei partita lo stesso. Ti ho incontrato sul mio cammino e ti ho chiesto compagnia.

LUI Cosa vedesti nei miei occhi ?

LA RAGAZZA Il tuo dolore.

LUI Io vidi nei tuoi il mio dolore.

LA RAGAZZA Hai creduto di vederlo, hai voluto vederlo.

LUI Sono fuggito da tutti ma non da me. Che sorpresa la vita, è dura a morire.

LA RAGAZZA Raccontami la tua storia.

IL RAGAZZO Poi dicono che la gente sola si trova in città, qui tutti quelli a cui chiedi un’informazione ti raccontano la loro vita ! D’altra parte io sono un tipo che ispira, faccio simpatia. L’erba è ancora bagnata e mi sto rovinando i pantaloni per il matrimonio. Ma come fa la gente a vivere in campagna, è tutto così, così... così ecco ! Bella la città, piena, soddisfacente. Lunghe passeggiate nei prati in fiore, il cinguettio dei fringuelli in amore, l’aria buona, il silenzio... che palle ! Ci si sente soli in campagna, è tutto uguale, monotono, non succede niente. La campagna rallenta, ferma il ritmo naturale della vita, sono qui da poche ore e mi sento depresso. (Prende il cellulare e prova a comporre un numero.) Non c’è campo... (Si guarda intorno, ride.) non c’è campo, questa devo raccontarla al capo : " Sa ero in aperta campagna, in un campo sterminato, e il mio cellulare non mi dava campo ! (Ride.) Ma in un campo di calcio, ci sarà, campo ! ? (Ride ancora, poi diventa improvvisamente serio.) Ma perché sono qui ? Sembrava una ragazza tranquilla , che non dava problemi, affidabile... come la mia macchina ! ( Ride, poi si fa cupo.)Dove sei, perché non torni ? Tra poche ore dobbiamo sposarci, arriveranno gli invitati. Cosa ti è saltato in mente di fare ? Ho capito, ti sei persa. Eri felice e hai voluto fare una delle tue solite passeggiate nel bosco e... sono stanco e stressato, in città non mi succede mai, sono sempre troppo occupato per deprimermi. Il tipo ha detto che il bosco è da quella parte, da quella parte, il tipo ha detto che il bosco è da quella parte. Andrò a dare un’occhiata e se non la trovo torno alla villa ad aspettarla. Forse devo arrabbiarmi, quando torna... e, se non dovesse, tornare ?... se, le fosse successo qualcosa ?... ha passato la notte nel bosco !... tornerà, e mi arrabbierò. Vorrei preoccuparmi, agitarmi, ma non ci riesco. Sento solo un vuoto e non so perché. Sono stanco ecco perché. Appena torno in città mi cerco un analista. Odio la campagna, mi mette di cattivo umore. Quanto vorrei trovarmi in un bell’ingorgo in pieno centro adesso ! Le macchine che suonano, la gente che urla, i vigili impazziti ! Mi sentirei al sicuro. Non mi sento al riparo qui, ci sono solo io a riempire questo spazio sterminato, mi sento enorme, quasi scoppio ! Vengo a prenderti, voglio raccontarti queste sensazioni nuove, per me.

Come su una nave nel mezzo di una tempesta, l’ultimo gioco.

LUI Fuoco !

LA RAGAZZA Fuoco ! (Reagiscono come se fossero stati colpiti.) Signore, siamo stati colpiti !

LUI Bisogna resistere, fuoco !

LA RAGAZZA Fuoco !

LUI Li abbiamo colpiti ?

LA RAGAZZA No signore, resistono.

LUI Fuoco !

LA RAGAZZA Fuoco ! (La finta nave riceve uno scossone.)

LUI E adesso ?

LA RAGAZZA Cominciano ad affondare !

LUI Sparano ancora ?

LA RAGAZZA No signore.

LUI E’ una nave pirata ?

LA RAGAZZA Si signore, come la nostra.

LUI Non perderemo il tesoro, fuoco !

LA RAGAZZA Fermo signore !

LUI Perché ?

LA RAGAZZA Quella nave, è la nostra !

LUI Come ? !

LA RAGAZZA Stiamo sparando contro la nostra nave !

LUI Non è possibile !

LA RAGAZZA Ci spariamo addosso , i nostri colpi ci tornano !

LUI Non sparate !

LA RAGAZZA Non sparate !

Nuovo scossone improvviso.

LUI Cosa succede adesso ?

LA RAGAZZA Affondiamo signore !

LUI Resistere !

LA RAGAZZA Troppo tardi, dia l’ordine di abbandonare la nave !

LUI No !

LA RAGAZZA Affondiamo signore !

LUI No !

LA RAGAZZA Moriranno tutti.

LUI Resistere.

LA RAGAZZA Stiamo affondando.

LUI Resistere.

LA RAGAZZA Liberiamo l’equipaggio !

LUI Non stiamo affondando !

Nuovo scossone.

LA RAGAZZA Signore !

LUI Lasciare la nave.

LA RAGAZZA Si salvi chi può !

Cala il silenzio, la nave va a fondo. I due si guardano a lungo. Il gioco ha avuto termine. Le voci sono rotte dallo spavento e l’emozione.

LUI Sono salvi ?

LA RAGAZZA Si. Perché non voleva lasciarli andare ?

LUI Avevo paura. Perché sei rimasta ?

LA RAGAZZA Volevo affondare.

LUI Tienimi compagnia.

LA RAGAZZA Sono qui, anch’io ne ho bisogno.

LUI Stiamo affondando ?

LA RAGAZZA Stiamo affondando, come volevamo. Adesso, raccontami la tua favola.

LUI Sono un lupo che abbandona il branco, e che non resta solo. Sono un assassino che non sa uccidere. I ricordi, per essere dimenticati, hanno bisogno di rinascere, e allora dimmi ancora di quel giorno sul fiume, ti prego.

LA RAGAZZA Ci sono andata per, ammazzarmi ! ? Ma sull’acqua ho visto passare un corpo morto. Sono tornata a casa e l’ho raccontato a tutti ma si sono spaventati. Il giorno prima del mio matrimonio, sono tornata al fiume e l’ho seguito. L’ho incontrato, era freddo e senza vita, si nascondeva nella capanna e giocava a fare il Re. Gli ho chiesto di stare un po’ con lui ma ha provato a scacciarmi. Gli ho chiesto di raccontarmi la sua storia ma non ha voluto. Ha detto che mi aspettava, ma aspettava solo se stesso.

LUI Il tepore delle bugie mi abbandona, non sono vivo e non sono morto.

LA RAGAZZA Adesso raccontala tu.

LUI Seguivo i lupi ma ero un agnello, li ho abbandonati. Ho vagato a lungo, da solo, perseguitato dalla paura della solitudine. Mi sono affacciato sull’acqua del fiume e precipitando ho incontrato gli occhi di una ragazza, ho creduto di essere io e di aver ucciso anche lei. Capii che mi avrebbe cercato e aspettai nel suo rifugio. Finalmente arrivò. Credevo di poterle raccontare la sua storia, ma ne aveva già una. Sono di nuovo solo, con la mia storia, che prima di dimenticare, devo ricordare.

LA RAGAZZA Il buio viene a prenderci, dobbiamo essere pronti.

LUI Non temerlo, non ci farà più male di quanto noi siamo stati capaci. Abbiamo altre menzogne da raccontare, ci aspetterà pazientemente.

LA RAGAZZA C’erano una volta due assassini...

LUI E due cadaveri...

LA RAGAZZA E tutti e due erano assassini e cadaveri...

LUI E il fiume lo sapeva.(Ridono)

LA RAGAZZA Era più confuso di loro, era dolce e poi arrabbiato, non capiva...

LUI E allora aspettava...

IL RAGAZZO Non ha mica trovato un autoradio nella macchina ? No ? Strano. Era li, adesso non c’è più. Chiederò se l’ha lasciato a casa, però è strano. No, certo che non pensavo questo, figuriamoci, se la polizia si mette a rubare dove arriviamo, io ho fiducia nella giustizia. Comunque non l’avete ancora trovata. E se posso permettermi, dove avete cercato ? Non ancora ? E come mai, come mai ? Capisco, quindi se non passano almeno ventiquattro ore non potete cominciare le ricerche. Non si può dichiarare scomparsa una persona che passa la notte fuori casa, certo. Però la macchina, lasciata così, in aperta campagna, è strano non trova ? Va bene, va bene, vi lascio lavorare, che maniere. Io sono il fidanzato perché ? Cosa non mi hanno detto ? Nuda, nel fiume ? Si, è il suo vestito lo riconosco. Dove mi porta ? Buongiorno ispettore, si, io sono il fidanzato, l’ho già detto al suo collega. Stavo cercando nei dintorni, chissà che non si sia persa ho pensato, e allora... ma quale dolore, non sono affatto confuso per il dolore. Sono solo preoccupato, tra poche ore ci sposiamo capisce ? L’ho visto il vestito da sposa è il suo, non sapevo avesse l’abitudine di girare nuda nel bosco in verità. Non ci penso nemmeno a tornare a casa ! Si sbaglia, vengo adesso da li e non c’era ! Ma non è possibile, non è il tipo glielo assicuro, e poi perché avrebbe dovuto farlo, era felice, è, felice. Dite così perché vi seccate di fare le ricerche, ecco perché. Non sono affatto confuso, la smetta di dire così per favore. Non è lei quella, vi sbagliate ! L’ho visto il cadavere sul letto, ma vi assicuro che non è lei quella. (Bussano alla porta.) Andate via ! Sto parlando con l’ispettore. Guardi, venga, venga a vedere.(Lo porta verso un punto di fronte a lui che non ha mai perso di vista per tutto il tempo del suo delirio.) Le pare che non riconosca la mia futura moglie ? Non è lei. Guardi non si dia più pene, continuerò a cercarla io, nel bosco la troverò certamente. Buongiorno ispettore...(Si gira repentinamente verso il punto di fronte a lui, questa volta senza cercare più di evitarlo.) gli ho detto, e sono venuto nel bosco a cercarti. Mi sono ricordato della capanna ! Dovevi essere andata li senz’altro. Buoni a nulla quelli della polizia, incapaci. Questo ho fatto io, mentre tu ...

LA RAGAZZA Quanto piove la fuori.

LUI Domattina sarà sereno.

LA RAGAZZA E’ pieno di rumori il bosco la notte.

LUI Ci sono abituato, quando ero un vagabondo mi tenevano compagnia.

LA RAGAZZA Per quanto tempo hai vagato ?

LUI Molto.

LA RAGAZZA Dove andavi ?

LUI Lontano.

LA RAGAZZA Da cosa ?

LUI Da tutto, ma più mi allontanavo e più i miei passi diventavano corti. Sentivo una corda al collo che mi legava inevitabilmente a tutto quello che volevo abbandonare, poi ho incontrato il fiume e l’ho tagliata.

LA RAGAZZA Hai camminato andando incontro a quello che lasciavi. Il fiume è stata una soluzione ?

LUI Per te ?

LA RAGAZZA Una scelta.

LUI Ho pensato che fosse facile.

LA RAGAZZA Ti sei pentito ?

LUI No, faccio fatica a dimenticare.

LA RAGAZZA Anch’io.

LUI Ti sei pentita ?

LA RAGAZZA Non lo so, mi fa male.

LUI E’ stato bello giocare ai pirati con te.

LA RAGAZZA Mi sono divertita. Hai fatto bene a salvarli.

LUI Li portavo a fondo con me, non è giusto, per me, e per loro. Mi sono salvato anch’io.

LA RAGAZZA Ho sonno.

LUI E’ sempre così, dopo la paura la notte, arriva il sonno a salvarci.

LA RAGAZZA (Impaurita.) Ho sonno.

LUI Calmati.

LA RAGAZZA E’ buio qui.

LUI Dobbiamo riposare adesso.

LA RAGAZZA Non voglio addormentarmi, non ancora. Inventiamo un altro gioco, un’altra bugia !

LUI Sono finite, è rimasta solo la verità.

LA RAGAZZA Non voglio addormentarmi, non ancora !

LUI Hai sonno, e anch’io.

LA RAGAZZA Non ci sveglieremo.

LUI Non agitarti, ora siamo le nostre ombre.

LA RAGAZZA Restiamo svegli ancora un po’.

LUI Cosa ti spaventa ?

LA RAGAZZA Domani mi cercheranno, mi troveranno addormentata.

LUI Stringiti a me.

LA RAGAZZA Sei freddo. Fa freddo, sono bagnata. Voglio asciugarmi un po’.

LUI Vuoi tornare indietro ?

LA RAGAZZA Non voglio addormentarmi, non ancora.

LUI Cosa ti spaventa ?

LA RAGAZZA Fa freddo, sono bagnata.

LUI Hai camminato sotto la pioggia.

LA RAGAZZA Ho sonno, sto andando via, neanche tu ci sei, sono sola, ho paura. Stringimi.

LUI In silenzio, dobbiamo andare in silenzio.

LA RAGAZZA Ordinagli di andare via !

LUI Come ?

LA RAGAZZA Tu sei il Re, ti ascolterà.

LUI No, non io, lo sai.

LA RAGAZZA Ci sta cullando, vuole farci dormire.

LUI Ora il fiume non ci è più ostile, non ci rimprovera più. (pausa.) Andiamo.

LA RAGAZZA Verrai con me ?

LUI No.

LA RAGAZZA Saremo soli.

I due si allontanano molto lentamente fino a sparire nel buio. L’uscita è accompagnata dal loro respiro che diventa sempre più forte e profondo, fino a cessare di colpo quando i due non si vedono più. Bussano alla porta.

IL RAGAZZO Andate via, via ! lasciatemi solo con lei. (Riprende il suo racconto.) E poi ti sei addormentata nella capanna con lui, ma non ti ha trovata la polizia, no, ti ho trovata io. Sapevo dove cercarti, ho intuito, lo sanno tutti. Quando ho lasciato l’ispettore sono andato nel bosco. E’ bello il bosco, avevi ragione. Mi sono dovuto perdere per trovare la capanna. Qui svanisce il sentiero, torno indietro o non torno indietro, farò finta di trovarmi nel parco mi sono detto, ed ho proseguito. E’ strano che sia qui a camminare nel bosco perché è quasi l’ora del matrimonio, i parenti saranno arrivati, li sento tutti che piangono nell’altra stanza. E’ bello il bosco, non credevo fosse così bello. Devo parlare a voce alta, questo spaventa gli animali e non sarò aggredito. Avevi ragione tu piccola, perché non ti ho mai seguito nelle tue passeggiate. Devo parlare a voce bassa, di la si preoccupano per me, non si parla con un morto, non è carino. Ma perché te ne sei andata ? Perché non me ne hai parlato ? Ti avrei capita. Mi ami ? Io si, vorrei, ci provo, questo è amare. Non capivo niente di te, ci provavo, ti amavo. Hai bisogno di amarmi ? Anch’io. Ora esco e vengo a cercarti di nuovo, voglio trovarti viva, anzi no, meglio non aprire la porta, di la i sono tutti che piangono, vogliono portarti via.(Toglie le scarpe e i calzini, finge di mettere i piedi nell’acqua.) Come è fresca, è così trasparente il tuo fiume, limpido, ti assomiglia. Che silenzio, che pace. Mi piace, perché non ti ho mai seguita. Lavoro come un somaro tutta la settimana, lavoro troppo, sono in gamba, diventerò qualcuno... quasi quasi mollo tutto e vengo a vivere qui. Raccontami delle tue passeggiate, questa volta ti ascolto. Mi manchi, parlo di più con te adesso che non ci sei... tutti credono che ti sia uccisa, anche tua madre questa mattina al telefono me lo ha detto, quando sono arrivato mi hanno fatto vedere il tuo corpo sul letto, " L’hanno trovata morta nel fiume " mi dicevano. Ho tentato di spiegare che non era vero, non mi hanno creduto. Ti sei solo nascosta, ed io ti ho trovata. Che idea si sono fatti di te... ed io ? Non lo so, sono troppo impegnato ad amarti, ad amarmi. Vuoi venire con me a vivere in campagna ? Si sta bene laggiù, si incontra un sacco di gente simpatica, bizzarra, e poi c’è il fiume, la capanna, il silenzio. Sei riuscita a scoprire capire chi era lui ? Avrei dovuto capire tutto quando me ne hai parlato al telefono...

Buio su tutta la scena, le voci che seguono sono fuori campo.

LA RAGAZZA Oggi ho fatto una passeggiata nel bosco.

IL RAGAZZO Ancora ?

LA RAGAZZA (Delusa.) Si. Ti ricordi della capanna di cui ti ho parlato ?

IL RAGAZZO La capanna abbandonata dai cacciatori ?

LA RAGAZZA Non è...(Delusa.) si quella, poco distante passa il fiume, sono stata li oggi e...

IL RAGAZZO Quando torni in città ti porto in un nuovo centro commerciale, fanno dei prezzi eccezionali, sono in promozione bisogna approfittarne. Io ho fiuto per gli affari. Ti piacerà...

LA RAGAZZA Mentre guardavo l’acqua scorrere il fiume mi ha...

IL RAGAZZO Hanno un magnifico arredo da giardino per il nostro terrazzo, è in plastica, ma è molto carino.

LA RAGAZZA E’ passato il corpo di un ragazzo.

IL RAGAZZO Dove ?

LA RAGAZZA Scorreva sereno, cullato dall’acqua.

IL RAGAZZO Morto ? !

LA RAGAZZA Sereno, forse.

IL RAGAZZO Sei andata alla polizia ? Devi andare subito alla polizia se hai visto un cadavere sul fiume.

LA RAGAZZA Non l’ho visto, non l’ho visto.

IL RAGAZZO Forse sei solo emozionata per il matrimonio, rilassati, e torna presto in città ti fa male la campagna. Io sono felice e tu lo sei ?

Luce, la ragazza è in scena vestita da sposa, immobile e con lo sguardo sereno perso davanti a se. Il ragazzo è in piedi dietro di lei.

IL RAGAZZO (Arrabbiato.) Rispondi sei felice ? Avrei dovuto chiedertelo ma non l’ho fatto. Perché stavi con me se non riuscivo a capirti ? Lasciami, non sopporto l’idea di non essere riuscito a fermarti. Tu mi odiavi, hai sempre detto che provavi ad amarmi, ma sei riuscita solo ad odiarmi. Hai voluto seguire quel vagabondo, adesso sei felice non è vero ? (Urla.) Non è vero ? (Bussano alla porta) Andate via ho detto ! Chi eri ? Chi eri ? Non hai saputo dirmelo ed io non posso farmene una colpa. Mi manchi è vero, ma forse è solo egoismo, andandotene mi hai costretto a cercarmi. Hai ucciso anche me, sei un’assassina ! Non ti giustifico, avresti dovuto prendermi con la forza e farti accompagnare nelle tue passeggiate nel bosco, che colpa ne ho io ? Ti ho detto troppe volte si, questo ho sbagliato. Tornerò a vivere come prima, farò finta che tu non sia mai passata nella mia vita, torno al lavoro, domani torno al lavoro, io sono bravo, sono simpatico, la gente ha fiducia in me...(La guarda, si calma.) Ti sta bene il vestito da sposa, sei bellissima. Vuoi venire con me in chiesa ? Voglio sposarti, ti amo, ne sono sicuro adesso, ti amo. Non ti ho mai ascoltata, pensavo a me quando parlavi. Ho letto il tuo diario, forse non avrei dovuto, ma ho imparato molte cose. Vedrai crescerò.

Voce fuori campo della ragazza, mentre lui si avvicina a lei e la invita a ballare, lei lo guarda, sorride, e lo segue. L ultimo ballo, quello mai avvenuto.

LA RAGAZZA Non mi ascolto più. Continuo a raccontarmi la disperata favola di un attaccamento a me stessa e a tutte le persone e le cose che mi stanno accanto e che mi amano, cercano di farlo, mi amano, ma non serve. Sento che mi sto alleggerendo, tutto intorno a me si sgretola con angosciosa dolcezza e senza nostalgia. Sono attratta dal bisbiglio del fiume.

Sono felice : Domenica c’è il mio matrimonio ma sabato mi sposo con il fiume, con il silenzio. Mi avvolgerò nuda nelle sue lenzuola limpide e finalmente dormirò. Non mi sento in dovere di chiedere scusa a nessuno per quello farò se non a me stessa. Soffriranno per me, ma la tirannia della vita è più forte e presto, dopo la giusta e sofferta rabbia, costruiranno il ricordo di me. La mia è una scelta solitaria, non c’è colpa in me e in nessun altro, il mio è un addio a ciò che non mi appartenne mai. Seguirò quel mio fratello sul fiume, sono emozionata.

Non soffro più. Ho detto addio a tutti i non colpevoli che saluto. L’unico rammarico è che possano sentirsi abbandonati da me. Ho cercato di parlare con loro, accumulando errori su errori. Non c’è spiegazione per quello che sento, io non sono in grado di darne, gli altri appartengono alla vita in maniera diversa da me, questo è tutto.

Ieri ho sentito mio padre piangere, sono sicura che piangesse per me. Avrei voluto aprire la porta del suo studio e abbracciarlo, ma non l’ho fatto. Non sapevo cosa dirgli. Mia madre è coraggiosa, le donne piangono di più, sono più forti. Lo aiuterà.

Sento nei suoi baci, nei suoi abbracci, un attaccamento straordinario alla vita. Lo amo, cerco di farlo, lo amo, ma lui è qui, il mondo è il suo posto. Volevo imparare da lui ma non ci sono riuscita. Spero che saprà perdonarmi. Ricorderò per sempre se sarà possibile, il suo sorriso, il suo affetto, la sua delicata incomprensione.

Silenzio, emozione, paura, amore, dolore, desiderio, solitudine, innocenza, fuga, partenza, viaggio, silenzio, silenzio, silenzio...

Sulle ultime parole la ragazza cade dalle braccia del ragazzo. Lui la accompagna delicatamente al suolo.

IL RAGAZZO Silenzio... crescerò vedrai, sarai nel mio sorriso perché oggi ci siamo sposati. Tornerò ogni tanto nella capanna dove avrei potuto incontrarti prima che ti uccidessi nel fiume. Forse sono venuto davvero a cercarti questa mattina, perché ti ho trovata. Ora dormi, riposa, verranno a prendere il tuo corpo. Adesso apro, voglio andare a fare una passeggiata nel bosco. Avrò cura di te, e di me, racconterò la tua storia, la nostra storia d’amore.

Il ragazzo abbraccia il corpo di lei e lo dondola come per coccolarlo. Dietro le loro spalle appare Lui, che osserva da lontano, poi tende la mano verso la ragazza, si gira di spalle e sparisce nel buio. La luce va via lentamente su tutta la scena, lasciando per ultimi a sparire il ragazzo abbracciato a lei.

Buio.