La stanza

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diHarold Pinter1

PERSONAGGI

Bert Hudd, un uomo di cinquant'anni

Rose, una donna di sessant'anni

Mr Kidd, un uomo anziano

Mr Sands, giovane marito

Mrs Sands, giovane moglie

Riley

1da Harold Pinter Teatro

Volume primo

Nuova edizione a cura di Alessandra Serra

Traduzioni di Laura del Bono, Elio Nissim e Alessandra Serra

Nota introduttiva di Guido Davico Bonino

Einaudi


La scena: una stanza di una grande casa. Una porta in proscenio, a destra. Una stufa a gas in proscenio, a sini­stra. Una cucina a gas e un lavello sul fondo scena, a sini­stra. Una finestra sul fondo scena, al centro. Un tavolo con sedie in centro scena. Una sedia a dondolo in centro scena, a sinistra. I piedi di un letto matrimoniale che spuntano da un'alcova in fondo scena, a destra.

Bert è seduto al tavolo, ha un berretto in testa, una rivista aperta davanti a lui. Rose è ai fornelli.

Rose                      Ecco qua. Questo ti terrà caldo. (Mette uova e pan­cetta su un piatto, spegne il gas e porta il piatto a tavola) Fa un gran freddo fuori. Davvero. Micidiale. (Ritorna ai for­nelli, versa dell'acqua dal bollitore, in una teiera, spegne il gas e porta la teiera a tavola, versa del sale e della salsa sul piatto e taglia due fette di pane. Bert comincia a mangiare). Bravo. Mangia. Ne avrai bisogno. Si sente anche qui dentro. Comunque questa stanza è bella calda. È certo me­glio del seminterrato. (Imburra del pane) Non so come fanno a vivere là sotto. Vuoi dire proprio andarsele a cer­care. Dai. Mangia. Ti farà bene. (Va verso il lavello, asciu­ga una tazza e il piattino e li porta a tavola) Se vuoi uscire è meglio che ti metti qualcosa nello stomaco. Se no, quan­do sarai fuori te ne accorgerai. (Versa del latte nella tazza) Ho guardato fuori prima. E mi è bastato. Non c'era un'a­nima in giro. Senti il vento? (Si siede sulla sedia a dondolo) Io non l'ho mai visto. Chi sarà? Chi può essere che vive qui sotto? Bisogna che chieda. Tanto vale saperlo, Bert. Chiunque sia non può stare molto comodo. (Pausa). Cre­do che sia cambiato dall'ultima volta che sono stata giù.

Non so chi lo occupava prima. Cioè la prima volta che è stato affittato. (Pausa). Comunque penso che quelli se ne siano andati. (Pausa). Ma adesso deve esserci qualcun al­tro. Io non ci vivrei in quel seminterrato. Hai visto i mu­ri? Gocciolano. Qui sto bene. Dai, su, Bert. Mangia an­cora un po' di pane. (Va al tavolo e taglia una fetta di pa­ne) Ti preparo una cioccolata calda per quando torni. (Va alla finestra e sistema le tende) Si, sto bene in questa stanza. Cioè, ti senti a casa. Quando fa freddo, per esem­pio. (Va al tavolo) Com'era la pancetta? Buona? Era di quella buona, si, ma non buona come l'ultima. È colpa di questo tempo. (Va alla sedia a dondolo, e si siede) Non so­no .mai uscita. Non sono stata molto bene. Non me la sen­tivo. Ma oggi sto molto meglio. Tu, non so. Non so se sia il caso che m esca. In realtà non dovresti, sei guarito da poco. Ma non preoccuparti, Bert. Vai. Tanto non starai fuori molto. (Si dondola) Sai che ti dico, meno male che eri quassù. E che non eri di sotto, nel seminterrato. Non sto scherzando. Oddio, il tè. Me ne ero dimenticata. (Va al tavolo e versa il tè in una tazza) No, va bene. E bello leg­gero. Ecco. Bevilo tutto. Io aspetterò. A me piace un po' più forte. (Prende un piatto che mette nel lavello) Quei muri ti avrebbero steso. Non so chi abita laggiù, adesso. Chiunque sia, corre dei bei rischi. Forse sono stranieri. (Va alla sedia a dondolo e ci si siede) Ti ho salvato io. (Pau­sa). E comunque non c'è posto per due, laggiù. Credo che prima ce ne fosse solo uno, prima che se ne andasse quell'altro. Forse ora sono in due. (Si dondola) Se qualcu­no te lo chiede, diglielo pure, Bert, che io qui ci sto più che bene. Stiamo in pace, siamo felici. E che anche tu sei contento qui. Non sono neanche tanti piani, quando sali da giù. Nessuno ci disturba. Nessuno ci da noia. (Pausa). Non capisco perché tu debba uscire. Non puoi rimanda­re a domani? Posso accendere il fuoco più tardi. E potrai sedertici accanto. È la cosa che più ti piace fare la sera, Bert. Tra un attimo sarà buio, tra non molto. (Si dondola) Fa buio presto adesso. (Si alza e versa il tè, a tavola) Ne ho fatto tanto. Dai. (Si siede al tavolo) Hai guardato fuori og­gi? C'è ghiaccio sulla strada. Si, lo so che sai guidare. Con questo non voglio dire che non sai guidare. Lo dicevo proprio stamattina al signor Kidd, che avresti fatto un gi­ro, oggi. Gli ho detto che non eri stato molto bene, ma, gli ho anche detto che guidi molto bene. Non importa, come, quando o dove. Tu sai guidare. Gli ho detto pro­prio cosi. (Si avvolge bene nel suo cardigan) Ma fa freddo. Fa proprio freddo oggi, si gela. Ti farò trovare una buona cioccolata calda quando torni. (Si alza, va alla finestra, e guarda fuori) Che silenzio. Si sta facendo buio. Non c'è nessuno in giro. (Rimane in piedi a guardare) Aspetta un attimo. (Pausa). Chissà chi è. (Pausa). No, niente. Crede­vo di aver visto qualcuno. (Pausa). No. (Lascia cadere la tenda) Però, sai cosa? Mi sembra che sia migliorato il tempo. Non c'è più tanto vento. Ti conviene comunque mettere il pullover pesante. (Va alla sedia a dondolo, si siede e dondola) Questa si che è una gran bella stanza. Sia­mo proprio fortunati di vivere in un posto cosi. Io che mi prendo cura di te. non è vero Bert? Quando ci hanno of­ferto il seminterrato qui sotto, io ho risposto subito di no. Sapevo che non andava. Con quel soffitto basso, oppri­mente. No, qui c'è una finestra, ci si può muovere, quan­do torni a casa la sera dopo il lavoro, se proprio ci devi andare, entri qui e stai bene. E poi ci sono io. Sei un uo­mo proprio fortunato, (Pausa). Chissà chi ci sta adesso. Non lì ho mai né visti né sentiti. Però credo che qualcuno ci deve essere. Chiunque sia, se lo può tenere. Sembrava buona quella pancetta, Bert. Prenderò una tazza di tè più tardi. A me piace un po' più forte. A te invece piace leg­gero. (Bussano alla porta. Lei si alza) Chi è? (Pausa). Sì! (Bussano di nuovo). Avanti! (Bussano di nuovo). Chi è?

Pausa. La porta si apre ed entra il signor Kidd.

Kidd                       Ho bussato.

Rose                      Ho sentito.

Kidd                       Eh?

Rose                     Abbiamo sentito.

Kidd                      Salve, signor Hudd, come va? Bene? Ho dato un'occhiata ai tubi.

Rose                      Tutto a posto?

Kidd                     Eh?

Rose                     Si sieda, signor Kidd.

Kidd                      No, grazie. Sono solo venuto a vedere come andava­no le cose. È molto accogliente qui.

Rose                      Grazie, signor Kidd.

Kidd                      Esce oggi, signor Hudd? Io sono uscito. Sono anda­to fino all'angolo e sono tornato subito indietro.

Rose                      C'è poca gente in giro, oggi, signor Kidd.

Kidd                      E cosi mi sono detto, diamo un'occhiata ai tubi. Con queste premesse. Sono andato solo fino all'angolo a prendere lo stretto necessario. Credo che nevicherà. E molto probabile, secondo me.

Rose                      Perché non si siede, signor Kidd?

Kidd                      No, grazie.

Rose                      Beh, mi dispiace che le tocchi uscire con questo tem­po, signor Kidd. Non ha un aiuto?

Kidd                      Eh?

Rose                      Credevo avesse una donna che l'aiutava.

Kidd                      Non ho nessuna donna.

Rose                      Mi sembrava di aver notato una dorma quando sia­mo entrati qui.

Kidd                      Non c'è nessuna donna qui.

Rose                      Forse mi confondo con un altro posto.

Kidd                      Di donne ce ne sono quante se ne vuole, all'angolo. Ma non in questa casa. Eh no. L'ho già vista, quella, pri­ma d'ora?

Rose                      Cosa?

Kidd                      Quella.

Rose                     Non lo so. Le pare di sì?

Kidd                     Mi dice qualcosa.

Rose                      È solo una vecchia sedia a dondolo.

Kidd                      Era già qui, quando siete venuti?

Rose                      No, me la sono portata io.

Kidd                      Giurerei di averla già vista.

Rose                      Forse, è possibile.

Kidd                      Come?

Rose                      Ho detto che forse è possibile.

Kidd                      Sì, è possibile.

Rose                      Si sieda, signor Kidd.

Kidd                      Però non ci scommetterei. (Bert sbadiglia e si stira, e continua a guardare la sua rivista) No, non mi siedo, c'è il signor Hudd che si sta riposando dopo il suo tè. Devo an­dare a prepararmi il mio, tra un po'. Allora ha deciso di uscire, signor Hudd? Stavo guardando il suo furgone. È proprio un bel furgoncino. Ho visto che lo copre bene, contro il freddo. Ha ragione. Sì, l'ho sentita partire, quand'era, l'altra mattina, sì. Va via liscio. Me ne intendo di frizioni, io.

Rose                      Pensavo che la sua stanza da letto fosse sul retro, signor Kidd.

Kidd                      La mia stanza da letto?

Rose                     Non da sul retro? Non che mi riguardi.

Kidd                      Ma non ero in camera mia.

Rose                      Ah, beh.

Kidd                      Ero già in piedi, in giro.

Rose                     Io non mi alzo presto con questo tempo. Posso pren­dermela comoda. È me la prendo comoda.

Pausa.

Kidd                       Questa qui era la mia stanza da letto.

Rose                       Questa qui? Quando?

Kidd                      Quando vivevo qui.

Rose                     Ah, non lo sapevo.

Kidd                       Beh, mi siederò due secondi. (Si siede nella pol­trona).

Rose                      Questa proprio non la sapevo.

Kidd                      Questa sedia era qui quando siete entrati?

Rose                      Sì.

Kidd                      Non me la ricordavo.

Pausa.

Rose                      E quand'era?

Kidd                      Eh?

Rose                      Quand'era la sua stanza da letto?

Kidd                      Ah, parecchio tempo fa.

Pausa.

Rose                      Stavo dicendo a Ben, che stamattina le raccontavo di come guida bene.

Kidd                      Chi il signor Hudd? Accidenti se sa guidare. L'ho vi­sto sfrecciare su e giù per questa strada. Oh, sì.

Rose                      Beh, signor Kidd, devo dire che questa è una gran bella stanza. È molto accogliente.

Kidd                      È la miglior stanza della casa.

Rose                      Dev'essere un po' umido di sotto.

Kidd                      Mai quanto di sopra.

Rose                      E giù?

Kidd                      Eh?

Rose                     E giù?

Kidd                      Giù cosa?

Rose                      Dev'essere umido, giù.

Kidd                      Un po’. Ma mai quanto di sopra.

Rose                      Come mai?

Kidd                      Ci piove.

Pausa.

Rose                      Ci vive qualcuno lassù?

Kidd                      Lassù? Una volta si. Adesso non più.

Rose                     Quanti piani ha questa casa?

Kidd                      Piani? (Ride) Ah, una volta ce n'erano parecchi.

Rose                      E adesso quanti ce ne sono?

Kidd                      Beh, a dir la verità, non li conto più.

Rose                      Ah.

Kidd                      No, non più.

Rose                      Deve essere un bel lavoro il suo.

Kidd                      Eh sì, una volta li contavo. Non mi stancavo mai di farlo. Una volta, facevo di tutto in questa casa. Mi tocca­va tenere gli occhi ben aperti, allora. Ed ero anche capa­ce. Questo, quando mia sorella era ancora viva. Ma ho perso un po' la mano da quando è mona. È morta da pa­recchio ormai, mia sorella. Filava dritta la casa, allora. Era una donna in gamba. Sì. E anche molto robusta. Cre­do abbia preso dalla mamma. Sì, penso proprio che ab­bia preso dalla vecchia mamma, per quel che mi ricordo. Credo che mia madre fosse ebrea. Sì, non sarei affatto sorpreso se scoprissi che era davvero ebrea. Non ha avu­to molti bambini.

Rose                     Mi dica un po' di sua sorella, signor Kidd?

Kidd                      Cosa vuoi sapere?

Rose                      Ha avuto bambini?

Kidd                     Sì, credo assomigliasse proprio alla mia vecchia. Più alta, però.

Rose                     È allora quando è morta, sua sorella?

Kidd                      Sì, proprio così, devo aver smesso dicontarli dopo che è morta. Teneva tutto in perfetto ordine. E io le davo una mano. Mi è stata molto riconoscente per questo, fino all'ultimo. Mi diceva sempre quanto apprezzava tutte... quelle piccole cose... che facevo per lei. E poi se ne è an­data. Io ero maggiore. Sì, ero maggiore. Aveva un bellis­simo boudoir. Un bellissimo boudoir.

Rose                      Di cosa è morta?

Kidd                     Chi?

Rose                      Sua sorella.

Pausa.

Kidd                      Me la sono sempre cavata.

Pausa.

Rose                      La casa è al completo ora, signor Kidd?

Kidd                      Piena zeppa,

Rose                      Di tatti i tipi, immagino.

Kidd                      Oh sì, riesco a cavarmela.

Rose                      Ce la caviamo anche noi, non è vero Bert? (Pausa). E allora adesso qual è la sua stanza da letto?

Kidd                      La mia? Un po' qua e un po' là. (Alzandosi) Allora uscirà tra poco, signor Hudd? Beh, faccia attenzione. Le strade non sono uno scherzo. Anche se è vero che lei sa manovrare bene quel suo furgone. Dove va? Lontano? Starà via molto?

Rose                      No, non starà via molto.

Kidd                      Ma no, certo. Non ci vorrà molto.

Rose                      No.

Kidd                      Beh, allora io scappo. Faccia un bel giro, signor Hudd. E stia attento. Tra un po' sarà buio. Ma ancora c'è tempo. Arrivederci1. (Esce).

Rose                      Io non credo che abbia avuto una sorella. (Porta piatto e tazza al lavello. Bert scosta la sua sedia e si alza). Va bene. Aspetta un attimo. Dov'è il tuo pullover? (Pren­de il pullover dal letto) Ecco qua. Togliti la giacca. E infi­lati questo. (Lo aiuta a infilarsi il pullover) Ecco. Dov'è la tua sciarpa? (Prende una sciarpa dal letto) Eccoti qua. Mettitela bene intorno al collo. Ecco. Non andare troppo veloce, Bert, hai capito? Troverai una bella cioccolata calda quando torni. Non ci metterai molto. Aspetta un attimo. Dov'è il tuo cappotto? È meglio che tu te lo met­ta. (Bert si aggiusta la sciarpa va alla porta ed esce. Lei si al­za guardando la porta, poi si gira lentamente verso il tavo­lo, tira su la rivista, e la rimette giù. Rimane in piedi, in ascolto, va verso il fuoco, si piega, lo accende e si scalda le mani. Rimane in piedi e si guarda intorno. Guarda verso la finestra, in ascolto, raggiunge rapidamente la finestra, si ferma e raddrizza le tende. Ritorna terso il centro della stanza e guarda verso la porta. Va al letto, si mette uno scialle, va al lavello, tira fuori, sotto il lavello, una pattu­miera, va alla porta e la apre) Oh!

Il Signor e la Signora Sands compaiono sulla porta.

Signora Sands    Mi scusi, Non volevamo farci trovare cosi davanti alla sua porta. Non volevamo spaventarla. Stava­mo salendo.

Rose                      Oh, non fa niente.

Signora Sands    Questo è il Signor Sands. E io sono la Signora Sands.

Rose                     Molto piacere.

Il Signor Sands borbotta un saluto.

Signora Sands    Salivamo le scale. Ma non ci si vede niente in questo posto. Non è vero. Toddy?

Signor Sands       Proprio niente.

Rose                      Cosa stavate cercando?

Signora Sands    L'uomo che si occupa della casa.

Signor Sands       Il padrone di casa. Cercavamo il padrone di casa.

Signora Sands    Com'è che si chiama, Toddy?

Rose                      Il signor Kidd,

Signora Sands    Kidd, è cosi che si chiama, Toddy? Signor Sands    Kidd? No, non è quello il nome.

Rose                      Il signor Kidd. Si chiama cosi.

Signor Sands       Allora, non è il tizio che cercavamo.

Rose                      Beh, vuol dire che cercavate qualcun altro.

Pausa.

Signor Sands       Forse.

Rose                      Sembrate infreddoliti.

Signora Sands    È micidiale fuori. È stata fuori?

Rose                     No.

Signora Sands    Noi siamo arrivati da poco.

Rose                      Beh, entrate, se volete, a riscaldarvi. (Entrano e vati no dentro della stanza. Rose prende una sedia dal tavolo e la mette vicino al fuoco) Si sieda qui. Si riscalderà per bene.

Signora Sands    Grazie. (Si siede).

Rose                      Venga qui, vicino al fuoco, Signor Sands.

Signor Sands      No grazie, sto bene qui. Mi sgranchisco un po' le gambe.

Signora Sands    Perché? Mica sei stato seduto.

Signor Sands       E allora?

Signora Sands    Perché non ti siedi?

Signor Sands       Perché dovrei?

Signora Sands    Avrai freddo.

Signor Sands       No, per niente.

Signora Sands    Non puoi non aver freddo. Prendi una se­dia e siediti.

Signor Sands       Sto benissimo qui in piedi, grazie.

Signora Sands    Sei ridicolo li in piedi.

Signor Sands       Sto benissimo, Clarissa.

Rose                      Clarissa? Che bel nome.

Signora Sands    Carino vero? Me lo hanno messo mio pa­dre e mia madre. (Pausa). La sa una cosa? si sta proprio bene in questa stanza.

Signor Sands      (guardandosi attorno) È anche diuna bella dimensione.

Signora Sands    Lei perché non si siede signora...?

Rose                      Hudd. No grazie.

Signor Sands       Come ha detto?

Rose                      Quando?

Signor Sands       Come ha detto che si chiama?

Rose                      Hudd.

Signor Sands      Ecco il nome. Allora lei è la moglie del tizio che ha nominato prima?

Signora Sands    No che non lo è. Prima ha detto signor Kidd.

Signor Sands       Ah sì? Avevo capito Hudd.

Signora Sands    No, Kidd. Non è vero signora Hudd?

Rose                      Sì. Il padrone di casa.

Signora Sands    No, non il padrone di casa. Quell'altro.

Rose                      Beh, è il suo nome. E lui è il padrone di casa.

Signor Sands     Chi?

Rose                      Il signor Kidd.

Pausa.

Signor Sands       Davvero?

Signora Sands   Forse ci sono due padroni di casa.

Pausa.

Signor Sands       Ma quando mai.

Signora Sands    Come hai detto?

Signor Sands       Ho detto, ma quando mai.

Pausa.

Rose                      Com'è fuori?

Signora Sands        E molto buio.

Signor Sands          Non buio come per le scale.

Signora Sands    Su questo non ha torto.

Signor Sands       Per me è più buio dentro che fuori.

Signora Sands    Non c'è molta luce in questa casa, vero si­gnora Hudd? Lo sa che questa qui è la prima luce che ab­biamo visto da quando siamo entrati?

Signor Sands           Il primo squarcio.

Rose                      Non esco mai di sera. Stiamo sempre in casa.

Signora Sands    Ora che ci penso, ho visto una stella.

Signor Sands       Cosa hai visto?

Signora Sands    Beh, credo di averla vista.

Signor Sands       Cosa credi di aver visto?

Signora Sands    Una stella.

Signor Sands      Dove?

Signora Sands    In cielo.

Signor Sands      Quando?

Signora Sands    Mentre venivamo qui.

Signor Sands      Ma dai.

Signora Sands    Che significa?

Signor Sands       Tu non hai visto nessuna stella.

Signora Sands    Che ne sai?

Signor Sands      Te lo dico io. Te lo dico io che non hai visto nessuna stella.

Pausa.

Rose                      Spero non faccia troppo buio. E che non sia troppo ghiacciato. Mio marito è fuori con il furgone. E guida an­che forte. Non guida mai piano.

Signor Sands      (scoppiando a ridere)    Beh, stasera rischia di brutto.

Rose                      Come?

Signor Sands       No... volevo dire che stasera bisogna stare attenti.

Rose                     Lui guida molto bene. (Pausa). Da quant'è che siete qui?

Signora Sands    Ah, non lo so. Da quant'è che siamo qui, Toddy?

Signor Sands       Da mezzora circa.

Signora Sands    No, più di così, molto di più.

Signor Sands      Trentacinque minuti circa.

Rose                      Beh, credo che prima o poi io troverete il signor Kidd, da qualche parte. È andato a farsi un tè proprio adesso.

Signor Sands       Ah, allora vive qui?

Rose                      Certo che vive qui.

Signor Sands       E lei dice che è il padrone di casa?

Rose                      Certo che lo è.

Signor Sands       E per vederlo, come faccio?

Rose                      Beh... non so.

Signor Sands       Vive qui?

Rose                      Sì, ma non so...

Signor Sands       Non sa bene dove abita?

Rose                      No, non esattamente.

Signor Sands       Ma vive qui?

Pausa.

Signora Sands    È una casa molto grande, Toddy.

Signor Sands      Sì, questo lo so. Ma la signora Hudd sem­bra conoscere molto bene il signor Kidd.

Rose                      No, questo non è vero. In realtà, non lo conosco af­fatto. Siamo persone tranquille, noi. Ce ne stiamo per ì fatti nostri. Io non mi intrometto mai negli affari degli al­tri. E poi, che motivo avrei? Abbiamo la nostra stanza. Non ci impicciamo degli altri. Giustamente.

Signora Sands    E una bella casa. Spaziosa.

Rose                      Non so niente della casa. Noi stiamo bene, ma il re­sto della casa ha sicuramente molti difetti, su questo non ho dubbi. (Si siede sulla sedia a dondolo) Credo ci sia mol­ta umidità.

Signora Sands    Sì, in effetti ho sentito umidità quando eravamo nel seminterrato, poco fa.

Rose                      Eravate nel seminterrato?

Signora Sands    Sì, siamo scesi giù; appena siamo entrati.

Rose                      E perché?

Signora Sands    Cercavamo il padrone di casa.

Rose                      E com'era laggiù?

Signor Sands       Non si vedeva un accidenti.

Rose                      Come mai?

Signor Sands       Non c'era luce.

Rose                      Ma come... ha detto che era umido?

Signora Sands    L'ho sentito, anche tu Tod, no?

Signor Sands      Ma perché? Lei non ci è mai stata giù, si­gnora Hudd?

Rose                      Oh sì, una volta, molto tempo fa.

Signor Sands       Beh, allora lo sa com'è.

Rose                      È stato tanto di quel tempo fa.

Signor Sands      Ma non è cosi tanto che abita qui, o mi sba­glio?

Rose                      Mi stavo proprio domandando se ci abitava qualcu­no laggiù, adesso.

Signora Sands    Sì, Ci abita un uomo.

Rose                      Un uomo?

Signora Sands    Sì.

Rose                      Uno solo?

Signor Sands       Sì, giù c'era un tizio. (Si appoggia diavolo).

Signora Sands    Ti sei seduto!

Signor Sands      (saltando in piedi)    Chi?

Signora Sands    Tu.

Signor Sands        Non dite sciocchezze. Mi sono solo appog­giato.

Signora Sands    Ti ho visto mentre ti sedevi.

Signor Sands      Non puoi avermi visto mentre mi sedevo perché non mi sono seduto, maledizione. Mi sono solo appoggiato!

Signora Sands    Credi che io non sappia percepire se uno si siede o no?

Signor Sands       Percepire! Non fai altro che percepire, tu.

Signora Sands    Potresti provarci un po' anche tu, invece di fare tutte quelle fesserie che fai.

Signor Sands      Alcune delle quali non ti dispiacciono af­fatto!

Signora Sands    Hai preso tutto da tuo zio!

Signor Sands       E tu da chi hai preso?

Signora Sands    (alzandosi) Non ti ho mica messo al mon­do io.

Signor Sands       Non mi hai mica messo cosa?

Signora Sands    Ho detto che non ti ho messo al mon­do, io.

Signor Sands      E allora chi è stato? Ecco quello che vorrei sapere. Chi è stato? Chi mi ha messo al mondo?

Lei si siede e borbotta. Lui rimane in piedi e borbotta.

Rose                     Ha detto che ha visto un uomo, dì sotto?

Signora Sands    Sì, signora Hudd, vede, le cose stanno co­sì, signora Hudd, avevamo sentito dire che c'era una stanza in affitto qui, e allora abbiamo deciso di venire a dare un'occhiata. Perché stiamo cercando un posto, sa, un posto tranquillo, e sapevamo che questo quartiere lo era. Siamo passati davanti a questa casa qualche mese fa, e l'abbiamo trovata molto carina, ma abbiamo pensato di venirci di sera, per essere sicuri di trovare il padrone di casa, e cosi eccoci qui, stasera. Allora, siamo arrivati, e siamo entrati dal portone, l'ingresso era molto buio e non c'era nessuno in giro. Così abbiamo deciso di scendere giù nel seminterrato. Beh, se ci siamo riusciti è grazie al­l'ottima vista di Toddy. Detto fra me e lei, non è che mi sia piaciuto molto, mi ha fatto una brutta impressione, anche se non siamo riusciti a vedere molto, però c'era odore di umido. E comunque abbiamo proseguito attra­verso una specie di divisorio, poi un altro ancora, non si riusciva a vedere dove si mettevano i piedi, a me sembra­va che più siandava avanti, e ci si inoltrava, più diven­tava buio, ho anche pensato, forse abbiamo sbagliato ca­sa. Allora mi sono fermata. Anche Toddy si è fermato. E poi una voce, ha detto, una voce, che veniva da... ha detto... beh, mi ha un po' spaventata, non so a te Tod, insomma, qualcuno ci ha chiesto se avevamo bisogno di aiuto. E allora Tod gli ha detto che stavamo cercando il padrone di casa e quest'uomo ci ha risposto che l'avrem­mo trovato di sopra. Poi Tod gli ha anche chiesto se c'era una stanza in affitto. E quest'uomo, o meglio questa vo­ce, credo che venisse da uno dei divisori, ci ha detto di sì, che c'era una stanza in affitto. È stato molto gentile, ho pensato, ma non siamo riusciti avederlo, non capisco perché non mettano delle luci. Poi siamo usciti di lì, e siamo saliti su fino all'ultimo piano. In realtà, non so se fosse l'ultimo piano perché c'era una porta, chiusa a chia­ve, che interrompeva le scale, probabilmente c'è un altro piano ancora, ma non abbiamo incontrato nessuno, ed era buio, e proprio mentre stavamo scendendo giù di nuovo, lei ha aperto la porta.

Rose                      A me avevate detto che stavate salendo.

Signor Sands       Come?

Rose                      A me, prima, avevate detto che stavate salendo.

Signora Sands    No, stavamo scendendo.

Rose                      Non avete detto così, prima.

Signora Sands    Eravamo stati di sopra.

Signor Sands      Eravamo stati su. E stavamo scendendo di nuovo giù.

Pausa.

Rose                      E quell'uomo, com'era, vecchio?

Signora Sands    Non l'abbiamo visto.

Rose                      Era vecchio?

Pausa.

Signora Sands     Beh, sarà meglio andare a cercare questo padrone di casa, se è in giro.

Rose                      Non ci sono stanze libere in questa casa.

Signor Sands       Come fa a saperlo?

Rose                     Me lo ha detto il signor Kidd. Me l'ha detto proprio lui.

Signor Sands     Il signor Kidd?

Rose                      Mi ha detto che la casa è piena zeppa.

Signor Sands       Quell'uomo di sotto ha detto che ce n'era una. Una stanza. La numero sette.

Pausa.

Rose                     Questa è la numero sette.

Signor Sands       Su, andiamo a cercare il padrone di casa.

Signora Sands    (alzandosi)    Beh, signora Hudd, grazie per questo bel caldo. Mi sento molto meglio adesso.

Rose                      Questa stanza è occupata.

Signor Sands       Su, andiamo.

Signora Sands    Buonanotte signora Hudd, spero che suo marito torni presto. Si deve sentire triste qui, tutta da sola.

Signor Sands       Su, andiamo.

Escono. Rose guarda la porta mentre si richiude, si avvia verso di essa e poi si ferma. Riporta la sedia al tavolo, prende la rivista, la guarda, e la rimette giù. Va a sedersi sulla sedia a dondolo, si dondola, si ferma, siede immobi­le. Un colpo secco alla porta, che si apre. Entra il signor Kidd.

Kidd                      Sono entrato senza bussare.

Rose                     (alzandosi)  Signor Kidd! Stavo proprio venendo a cercarla. Devo parlarle.

Kidd                      Senta, signora Hudd, devo parlarle. Sono venuto su apposta.

Rose                     C'erano due persone qui, un attimo fa. Mi hanno detto che questa stanza si liberava. Che cosa vuol dire?

Kidd                      Appena ho sentito il furgone che se ne andava sono salito subito da lei. Sono distrutto.

Rose                      Che succede? Le ha viste quelle persone? Che vuol dire che questa stanza è libera? E occupata. Sono riusciti a trovarla, signor Kidd?

Kidd                      Trovarmi? Chi?

Rose                      Gliel'ho detto. Due persone. Cercavano il padrone di casa.

Kidd                      Ma è proprio quello che le sto dicendo. Sono venuto da lei, appena ho sentito partire il furgone.

Rose                      E allora, chi erano?

Kidd                     È proprio per questo che sono salito, prima. Ma suo marito non se n'era ancora andato. È tutto il week-end che aspetto che lui esca.

Rose                      Signor Kidd, che cosa volevano dire a proposito di questa stanza?

Kidd                      Quale stanza?

Rose                      Le sembra libera questa stanza?

Kidd                      Libera?

Rose                      Cercavano il padrone di casa.

Kidd                      Chi lo cercava?

Rose                      Senta, signor Kidd, lei è il padrone di casa, vero? Non c'è un altro padrone di casa, qui?

Kidd                      Come? Cosa c'entra questo? Non so di cosa stia parlando? Ora devo dirglielo, e basta. Glielo devo dire. Ho passato un week-end terribile. Lei lo deve vedere. Io non ce la faccio più. Lei lo deve vedere.

Pausa.

Rose                      Vedere chi?

Kidd                     Quell'uomo, giù. L'ha aspettata. La vuole vedere. Non riesco a liberarmene. Non sono un giovane, signora Hudd, questo è evidente. Evidente. Lei lo deve vedere.

Rose                      Vedere chi?

Kidd                      Quell'uomo. Giù. È stato giù tutto il week-end. Mi ha chiesto di avvertirlo non appena il signor Hudd se ne fosse andato. E' per questo che sono salito, prima. Ma lui non se n'era ancora andato. Allora, sono sceso e gliel'ho detto. Gli ho detto che non se n:era ancora andato. Poi gli ho detto, beh, quando se ne va, gli ho fatto, vada pure di sopra, e faccia quello che deve fare. No, mi ha risposto lui, prima deve chiederle se vuole vedermi, E allora sono venuto di nuovo su, per chiederle se lei lo vuole vedere.

Rose                      Chi è?

Kidd                     Come laccio a sapere chi è? Tutto quello che so è che non dice una parola, non e certo di conversazione, solo... se ne sarà andato? questo e nient'altro. Non ha voluto nemmeno giocare una partita a scacchi con me. Su, gli ho fatto, l'altra sera, intanto che aspetta la sfido a scacchi. Lei gioca a scacchi, vero? Signora Hudd, non so nemme­no se abbia sentito quello che gli stavo dicendo. Se ne sta lì sdraiato. A me non va, così. Sta lì sdraiato, aspetta e basta.

Rose                      Sdraiato, nel seminterrato?

Kidd                      Vado a dirgli che va bene, signora Hudcl?

Rose                     Ma e umido laggiù.

Kidd                      Vado a dirgli che va bene?

Rose                     Bene cosa?

Kidd                      Che lo vuole vedere.

Rose                      Vederlo? Ma mi scusi, signor Kidd, non lo conosco nemmeno. Perché dovrei vederlo?

Kidd                     Non vuole vederlo?

Rose                     Vuole che veda qualcuno che non conosco? Senza neanche mio marito, qui?

Kidd                      Ma lui la conosce, signora Hudd, la conosce.

Rose                      Come fa a conoscermi, signor Kidd, se io non lo conosco?

Kidd                      Deve conoscerlo per forza.

Rose                     Ma io non conosco nessuno. Noi siamo gente tranquilla. Siamo appena arrivati in questo quartiere.

Kidd                      Ma non è di qui. Forse lo ha conosciuto da qualche altra parte.

Rose                      Scusi, signor Kidd, lei pensa che io vada di quartiere in quartiere a far amicizia con uomini? Ma per chi mi ha preso?

Kidd                      Non so cosa pensare. (Si siede) Sono fuori di me.

Rose                      Lei ha bisogno di riposo. È anziano. Le ci vuole un po' di riposo.

Kidd                     Non mi ha certo fatto riposare, quello lì. Sdraiato laggiù. Al buio pesto. Ora dopo ora. Perché non mi lasciate in pace, tutti e due? Signora Hudd, abbia un po' di pietà. La prego, lo veda. Perché non lo vuol vedere?

Rose                      Non lo conosco.

Kidd                      Non si può mai sapere. Magari lo conosce.

Rose                      Non lo conosco.

Kidd                      (alzandosi) Non so quel che può succedere, se lei si rifiuta di vederlo.

Rose                      Le ho detto che non conosco quell'uomo!

Kidd                      So io quello che farà. So io quello che farà. Se lei non lo vede ora, salirà per i fatti suoi, quando suo marito è in casa, vedrà. Verrà su quando ci sarà il signor Hudd, quando ci sarà qui suo marito.

Rose                      Non farebbe mai una cosa del genere.

Kidd                      Oh, sì. Farà proprio così. Non penserà mica che se ne vada via senza averla vista, dopo che ha fatto tutta quella strada?

Rose                      Tutta quella strada?

Kidd                     Pensa non sia capace di fare una cosa del genere?

Pausa.

Rose                     Non lo farebbe mai.

Kidd                      E invece sì. Lo so, io.

Pausa.

Rose                      Che ora è?

Rose                      Come fa a conoscermi, signor Kidd, se io non lo conosco?

Kidd                      Deve conoscerlo per forza.

Rose                     Ma io non conosco nessuno. Noi siamo gente tranquilla. Siamo appena arrivati in questo quartiere.

Kidd                      Ma non è di qui. Forse lo ha conosciuto da qualche altra parte.

Rose                      Scusi, signor Kidd, lei pensa che io vada di quartiere in quartiere a far amicizia con uomini? Ma per chi mi ha preso?

Kidd                      Non so cosa pensare. (Si siede) Sono fuori di me.

Rose                      Lei ha bisogno di riposo. È anziano. Le ci vuole un po' di riposo.

Kidd                     Non mi ha certo fatto riposare, quello lì. Sdraiato laggiù. Al buio pesto. Ora dopo ora. Perché non mi lasciate in pace, tutti e due? Signora Hudd, abbia un po' di pietà. La prego, lo veda. Perché non lo vuol vedere?

Rose                      Non lo conosco.

Kidd                      Non si può mai sapere. Magari lo conosce.

Rose                      Non lo conosco.

Kidd                      (alzandosi) Non so quel che può succedere, se lei si rifiuta di vederlo.

Rose                      Le ho detto che non conosco quell'uomo!

Kidd                      So io quello che farà. So io quello che farà. Se lei non lo vede ora, salirà per i fatti suoi, quando suo marito è in casa, vedrà. Verrà su quando ci sarà il signor Hudd, quando ci sarà qui suo marito.

Rose                      Non farebbe mai una cosa del genere.

Kidd                      Oh, sì. Farà proprio così. Non penserà mica che se ne vada via senza averla vista, dopo che ha fatto tutta quella strada?

Rose                      Tutta quella strada?

Kidd                     Pensa non sia capace di fare una cosa del genere?

Pausa.

Rose                     Non lo farebbe mai.

Kidd                      E invece sì. Lo so, io.

Pausa.

Rose                      Che ora è?

Kidd                      Non lo so.

Pausa.

Rose                      Vada a chiamarlo. Presto. Presto!

Kidd esce. Lei siede sulla sedia a dondolo. Poco dopo si apre la porta. Entra un negro, cieco. Si chiude la porta dietro, viene avanti, e si aiuta con il bastone finché non raggiunge la poltrona. Si ferma.

Riley                     Signora Hudd?

Rose                      Hai appena raggiunto una sedia. Perché non ti siedi?

Riley                    (sedendosi)    Grazie.

Rose                     Non mi ringraziare. Non ti voglio qui su. Non ti co­nosco. E prima te ne vai meglio è. (Pausa. Alzandosi) In-somma. Quel che è troppo è troppo. Stai tirando troppo la corda. Cosa vuoi? Entri quassù con la forza. Rovinan­domi la serata. Entri e ti siedi. Cosa vuoi? (Lui si guarda attorno). Cosa guardi? Sei cieco, no? E allora cos'hai da guardare? Per chi mi hai preso, per una bambina? Me la so cavare io, sai. Me la so cavare con gente come te. Dim­mi quello che vuoi e poi vattene.

Riley                     Il mio nome è Riley.

Rose                      Non m'importa qual è il tuo... Come? Quello non è il tuo nome. Quello non è il tuo nome. Sono maggiorenne e vaccinata, lo sai questo, no? O sei anche sordo? Non sei sordo, vero? Siete tutti sordi, muti e ciechi, tutti quanti. Tutti una banda di storpi.

Pausa.

Riley                     È grande questa stanza.

Pausa.

Rose                     Lascia perdere la stanza. Che ne sai tu di questa stan­za? Non ne sai proprio un bel niente. E non ci rimarrai nemmeno a lungo. Beata me. Proprio a me devono capi­tare tutti questi esseri schifosi, ad appestarmi la stanza. Cos'è che vuoi?

Riley                     Voglio vederti.

Rose                     Beh, come fai a vedermi? Sei cieco. Un povero vec­chio cieco. Cieco come una talpa. (Pausa). Dicono che ti conosco. E questo, già di per sé, è un insulto. Perché se proprio vuoi saperlo non vorrei conoscerti nemmeno per sputarti addosso. (Pausa). Ah, questi clienti. Vengono qui ad appestarti l'aria. Dopo che gli hai dato una mano. Li conosco bene, io. E tu, come osi dire che mi conosci? Chi ti permette di prenderti queste libertà? E poi lo va a dire anche al padrone di casa. Sconvolgendolo. Cosa cre­di di fare? Noi siamo qui, tranquilli, comodi, il padrone di casa che ci adora, siamo i suoi inquilini preferiti; e poi arrivi tu a stravolgerlo e a coinvolgere me. Perché mette­re di mezzo il nome di mio marito? E poi come fai a sape­re il nostro nome? (Pausa). Te lo sei intortato come volevi per tutto il week-end, eh? L'hai messo sotto, vero? Quel povero vecchio, che affitta una casa rispettabile. L'hai sfi­nito. Stravolto. Ti sei introdotto qui e l'hai raggirato co­me volevi. Trascinando il mio nome in tutta questa fac­cenda. (Pausa). E allora? Non avevi detto che volevi ve­dermi? Eccomi qui. Sputa il rospo oppure vattene. Cos'è che vuoi?

Riley                     Ho un messaggio per te.

Rose                      Cos'hai? Come fai ad avere un messaggio per me, si­gnor Riley, se non ti conosco, nessuno sa che sono qui e io, comunque, non conosco nessuno. Credi che sia una donna facile, io? Beh, rassegnati perché stavolta ti è an­data male. Lascia perdere. Ne ho avuto abbastanza. Non solo sei un idiota, ma idiota e cieco, e puoi tornartene da dove sei venuto. (Pausa). Quale messaggio? E chi è che mi manderebbe questo messaggio? Chi?

Riley                     Tuo padre vuole che torni a casa.

Pausa.

Rose                      A casa?

Riley                    Sì.

Rose                      A casa? Adesso vattene. Su. È tardi. È tardi.

Riley                     Che torni a casa.

Rose                      Smettila. Non ce la faccio più. Cosa vuoi? Cosa vuoi?

Riley                     Torna a casa, Sal.

Pausa.

Rose                     Come mi hai chiamata?

Riley                     Torna a casa, Sal.

Rose                      Non mi chiamare così.

Riley                     Vieni, adesso.

Rose                      Non mi chiamare così.

Riley                     Allora adesso vivi qui.

Rose                      Non chiamarmi Sal.

Riley                     Ora ti tocco.

Rose                      Non mi toccare.

Riley                     Sal.

Rose                      Non posso.

Riley                     Voglio che torni a casa.

Rose                      No.

Riley                     Con me.

Rose                      Non posso.

Riley                     Ho aspettato molto per vederti.

Rose                      Sì.

Riley                     Adesso ti vedo.

Rose                     Sì.

Riley                    Sal.

Rose                      Non così.

Riley                     Allora, adesso. (Pausa). Allora, adesso.

Rose                      Vivo qui.

Riley                    Sì.

Rose                      Da parecchio.

Riley                    Sì.

Rose                      Le giornate sono pesanti. Non esco mai.

Riley                    No.

Rose                      Vivo qui.

Riley                     Andiamo adesso, Sal.

Lei gli tocca gli occhi, la nuca e le tempie. Entra Bert. Si ferma sulla porta, poi va alla finestra e tira le tende. È buio. Viene al centro della stanza e guarda la donna.

Bert                      Ce l'ho fatta a tornare.

Rose                      (andando verso di lui)    Sì.

Bert                      Ce l'ho fatta a tornare.

Pausa.

Rose                      È tardi?

Bert                      Mi sono fatto una bella scorpacciata laggiù. (Pausa). Ho spinto il furgone al massimo. C'era buio pesto.

Rose                     Sì.

Bert                     Poi l'ho spinto al massimo anche al ritorno. C'era molto ghiaccio.

Rose                     Sì.

Bert                     Ma ce l'ho fatta. (Pausa). L'ho spinto al massimo. (Pausa). A tavoletta. È stato bravo. Poi sono tornato. Riu­scivo a vedere bene la strada. Non c'erano macchine in giro. No, ce n'era una. Non mi lasciava passare. L'ho tamponato. E l'ho sorpassata. Avevo tutta la strada per me. Sia all'andata che al ritorno. Tutti mi facevano largo.

Io  tiravo dritto. Nessuno osa avvicinarsi, quando sono con lui. È stato bravo. Mi seguiva. A lui non piacciono le altre macchine. E io lo afferro così, con la mano. E vado dove voglio, ti stato lui a portarmi fino a lì. E poi a ripor­tarmi indietro. (Pausa). Ce l'ho fatta a tornare. (Prende la sedia dal tavolo e ai siede alla sinistra del negro, attaccato a lui. Guarda il negro per qualche istante. Poi con il piede gli rovescia la poltrona)

Il negro cade in terra. Si rialza lentamente.

Riley                     Signor Hudd. sua moglie...

Bert                      Pidocchio! (Colpisce il negro, gettandolo a terra, e poi gli dà dei calci in testa ripetutamente, contro la cucina a gas).

Il negro rimane sdraiato immobile. Bert  si allontana. Si­lenzio. Rose in piedi si copre gli occhi con i pugni chiusi.

Rose                     Non vedo. Non ci vedo. Non ci vedo.

Buio.

Sipario.


1 In italiano nel testo [N.d.T.].