La stupidità dell’uomo comune

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LA STUPIDITA

DELLUOMO

COMUNE

Una commedia di

Corrado Vallerotti

Per contatti: Corrado Vallerotti

corradovallerotti@yahoo.it

PERSONAGGI

ALDO

MIRIAM

SERGIO

LINDA

LALTRO

Un salone di una baita isolata in mezzo ai boschi.

Un tavolo, sedie, un divano, arredamento a piacere, rustico.

La porta di ingresso sul fondo, altre due porte, una sulla sinistra e laltra sulla destra.

PRIMO TEMPO

Allaprirsi del sipario in scena c Miriam, vestita da gran sera, che sta apparecchiando il tavolo. Sistema alcuni piatti. Si accorge che ce n uno sporco, lo gratta un po con un dito, lo ricontrolla, si inumidisce il dito con un po di saliva e lo gratta di nuovo. Contenta del lavoro lo sistema sul tavolo. Entra dal fondo Aldo con una bottiglia di vino.

ALDO: Accidenti che freddo fa fuori.

MIRIAM: (Indica il tavolo) Che ne dici?

ALDO: Direi che va benissimo.

MIRIAM: E io?

ALDO: Molto eccitante, se non fosse che il nostro ospite sar qui a momenti credo

che la cena si potrebbe freddare tranquillamente.

MIRIAM: E una cena fredda quella di questa sera.

ALDO: Allora vorrei farla scaldare solo per poterla lasciar freddare tranquillamente.

MIRIAM: Ma st arrivando il nostro ospite.

ALDO: Gi. Ormai sar qua vicino. Vorr dire che mi terr il mal di testa che mi

hai fatto venire.

MIRIAM: Sar per la prossima volta.

ALDO: E strano per come uomini e donne siano diversi.

MIRIAM: Te ne sei accorto solo oggi?

ALDO: No, intendevo dire, agli uomini viene mal di testa quando sono obbligati alla

astinenza, mentre alle donne viene mal di testa per obbligare luomo alla

astinenza.

MIRIAM: Che pensiero profondo.

ALDO: Ma non ti sembra di avere esagerato per una cena tra amici in uno chalet di

montagna?

MIRIAM: Preferivi che mettessi i doposci di pelo? O il maglione fatto ai ferri?

ALDO: Non mi piace il maglione fatto ai ferri. Lo preferisco bollito. E poi la lana mi

resta sullo stomaco.

MIRIAM: Stupido.

ALDO: Gi. Dovremmo venire pi spesso in questo chalet, cos isolato in mezzo alle

montagne.

MIRIAM: Quando ci siamo conosciuti ci venivamo.

ALDO: Forse non dovevamo sposarci.

MIRIAM: A volte lo penso anchio.

ALDO: Ed solo ad unora di macchina dalla citt.

MIRIAM: Ma a un secolo da qualsiasi occhio indiscreto.

ALDO: Non mi provocare, amore.

MIRIAM: Cosa hai preso?

ALDO: La migliore bottiglia che avevamo in cantina.

MIRIAM: Ma hai sempre detto che le bottiglie di vino buono non le tenevi qua.

ALDO: Appunto. Perch sprecare del vino buono per una serata come questa?

MIRIAM: Viene solo a cena il tuo migliore amico, nonch tuo socio.

ALDO: Nonch luomo che si scopato mia moglie.

MIRIAM: Ma perch devi sempre tornare su questo argomento.

ALDO: Hai ragione. Scusami.

MIRIAM: In fondo successo solo tre volte.

ALDO: Mi avevi detto due.

MIRIAM: No, ti avevo detto tre. Ma tu come sempre dopo un paio di minuti che ti

parlo non mi ascolti pi. La terza te la sarai persa.

ALDO: Possibile.

MIRIAM: E poi due, tre, c poca differenza. Mica discuteremo per una scopata in

pi o in meno.

ALDO: Sarebbe un argomento oltremodo noioso.

MIRIAM: E del quale ti ho pregato di non parlare pi. Sai benissimo che mi d molto

fastidio.

ALDO: Puoi immaginare quanto ne dia a me.

MIRIAM: Bene, quindi discorso chiuso.

ALDO: Chiuso. Cosa hai preparato per cena?

MIRIAM: Niente.

ALDO: Ma prima hai detto che avevi preparato una cena fredda. Invitiamo a cena il

mio migliore amico, nonch mio socio, nonch luomo che si scopato mia

moglie e non abbiamo niente da offrirgli a parte

MIRIAM: A parte niente. Ho comprato tutto in rosticceria.

ALDO: Ottima idea. Cos non correremo il rischio di finire tutti avvelenati dalla tua

cucina.

MIRIAM: Ma perch sei sempre cos acido con me?

ALDO: E il mio carattere.

MIRIAM: Bel carattere di merda.

ALDO: Sar anche un carattere di merda ma ti ha fatto innamorare, a suo tempo.

MIRIAM: Hai detto bene, a suo tempo.

ALDO: Vuoi dire che non mi ami pi?

MIRIAM: Non fare domande imbarazzanti.

ALDO: Non una domanda imbarazzante.

MIRIAM: Ah no?

ALDO: No. Al limite pu essere imbarazzante la risposta.

MIRIAM: Certo che ti amo ancora.

ALDO: Detto cos da crederci.

MIRIAM: Come vuoi che te lo dica?

ALDO: Con un po pi di convinzione. Sei unattrice scadente.

MIRIAM: Va bene, allora cercher di essere pi convincente. Ti amo soprattutto per

i tuoi soldi.

ALDO: Finalmente lo ammetti.

MIRIAM: Prima o poi doveva succedere. Il resto di te mi fa tutto schifo.

ALDO: Cerca di essere pi convinta.

MIRIAM: Pi di cos.

ALDO: No, non basta. Non sei credibile.

MIRIAM: Ah, dici che non sono credibile?

ALDO: Per niente.

MIRIAM: Ti dico che ti amo solo per i tuoi soldi e tu dici che non sono credibile?

ALDO: Nella maniera pi assoluta.

MIRIAM: Allora dimmi tu che cosa ti dovrei dire per essere un po pi credibile.

ALDO: Per esempio potresti insultarmi.

MIRIAM: Non credi sia un po esagerato?

ALDO: Per niente. Anzi, pi vai sul pesante e meglio .

MIRIAM: Ci rifletter.

ALDO: Dai, provaci.

MIRIAM: Non ne ho voglia adesso.

ALDO: Ma perch devi sempre farti pregare.

MIRIAM: E va bene. Sei uno stronzo.

ALDO: Tutto l?

MIRIAM: Uno stronzo e

ALDO: Dai, avanti, lasciati andare. Dimmi tutto quello che pensi di me.

MIRIAM: Uno stronzo e un pezzo di merda.

ALDO: Non basta. Continui a non essere credibile.

MIRIAM: Ma cosa devo fare per essere credibile?

ALDO: Gli occhi. Sono gli occhi che mi devono insultare. I tuoi occhi sono del tutto

vuoti.

MIRIAM: Vorr dire che cercher di riempirli.

ALDO: Cosa hai comprato per cena?

MIRIAM: Qualche antipasto, insalata di riso, sushi.

ALDO: Bene. E il dolce?

MIRIAM: Una torta gelato ai frutti di bosco.

ALDO: Sai che sono allergico ai frutti di bosco.

MIRIAM: Apposta lho presa.

ALDO: Hai fatto bene.

MIRIAM: Sapevo che avresti gradito.

ALDO: Allora facciamo un attimo mente locale: il mio caro amico Sergio

MIRIAM: Il nostro caro amico Sergio.

ALDO: Hai ragione. Il nostro caro amico Sergio, nonch mio socio, nonch luomo

che

MIRIAM: Va bene, abbiamo capito chi .

ALDO: Arriver verso le otto, per discutere con me di una importante questione di

affari.

MIRIAM: Sa che ci sar anchio?

ALDO: Non glielho detto ma penso che sia ovvio. Sa benissimo che io non mi

muovo mai senza di te.

MIRIAM: Avresti dovuto dirglielo.

ALDO: Per cortesia, non mi interrompere. Dicevo che arriver verso le otto, da solo,

per discutere una importante questione di affari. Mangeremo qualcosa, come

abbiamo sempre fatto, come fanno tutti i buoni amici.

MIRIAM: Di cosa parlerete?

ALDO: Di cosa parlano solitamente gli amici?

MIRIAM: Calcio o donne.

ALDO: Bene. Direi che come argomenti possano andar bene.

MIRIAM: E meglio evitare il calcio.

ALDO: Perch?

MIRIAM: Tifate per due squadre diverse, finireste per litigare. Meglio le donne,

un argomento sul quale sicuramente avete molte pi cose in comune.

ALDO: Grazie per la puntualizzazione. Comunque dopo cena berremo un digestivo,

e solo a quel punto io lo uccider.

MIRIAM: Direi che il piano perfetto. Resta solo un dettaglio trascurabile. Come lo

ucciderai?

ALDO: Limportante fare in modo che sembri un incidente.

MIRIAM: Giusto.

ALDO: Gli metter un sonnifero nel digestivo, dopo di che lo faremo ubriacare e

MIRIAM: Dopo il sonnifero?

ALDO: Certo.

MIRIAM: Vuoi dire che nel momento in cui sar addormentato tu lo farai bere?

ALDO: Infatti.

MIRIAM: Geniale.

ALDO: Da sveglio non berrebbe.

MIRIAM: Giusto.

ALDO: E quando sar ubriaco

MIRIAM: Come farai a farlo bere mentre dorme?

ALDO: Con un imbuto gli faremo ingurgitare mezza bottiglia di vino.

MIRIAM: Baster?

ALDO: Sergio quasi astemio, dovessero trovarlo con mezza bottiglia di gin nello

stomaco, sarebbe sospetto.

MIRIAM: Ok.

ALDO: Poi lo infileremo nella sua macchina gli daremo una bella spinta lungo la

ripida discesa che conduce in paese e alla prima curva finir nel burrone.

Cos quando lo troveranno penseranno che caduto nel burrone perch

ubriaco.

MIRIAM: Ottimo. E se per caso mentre scende dovesse svegliarsi di colpo e frenare?

ALDO: Qui sta il bello. Durante la serata io e te a un certo punto cominceremo a

litigare di brutto, io far finta di andarmene ed invece andr semplicemente

a sabotare i freni della sua macchina.

MIRIAM: Che idea.

ALDO: Molto semplice, no?

MIRIAM: Tu sai sabotare i freni a una macchina?

ALDO: E che ci vuole, mi sono scaricato da internet lo schema del motore della sua

macchina, eccolo qua.

MIRIAM: Il foglio al contrario.

ALDO: E vero scusami. Comunque i freni dovrebbero essere questi. O forse questi.

Potrebbero anche essere questi.

MIRIAM: No, sono questi.

ALDO: E come hai fatto a capirlo?

MIRIAM: Quella che indicavi tu la trama del tessuto del sedile.

ALDO: Ok. Comunque, quando sar l, li trover.

MIRIAM: E questo quando succeder?

ALDO: Pensavo alla fine della cena, ma visto che hai comprato quel dolce schifoso

lo faremo dopo il sushi.

MIRIAM: E quando dobbiamo cominciare a litigare?

ALDO: Dopo gli antipasti. Ma bene che latmosfera pesante cominci a percepirla

da subito. Cosa hai detto che c di primo?

MIRIAM: Insalata di riso.

ALDO: Non mi piace. Quindi io prima dellinsalata di riso sbotter e me ne andr.

MIRIAM: Ma torni per il sushi?

ALDO: No, meglio di no. Cos hai pi tempo.

MIRIAM: Va bene. Quando tu te ne vai io comincio la mia opera di seduzione e

cerco di recuperare quei documenti che ti stanno tanto a cuore.

ALDO: Fantastico.

MIRIAM: Sicuro che se li porter dietro?

ALDO: Sicurissimo. Gli ho detto che ne volevo parlare questa sera.

MIRIAM: Sono davvero cos compromettenti?

ALDO: Non mi avrebbe minacciato se non lo fossero. Quei documenti sono la prova

che stavo cercando di fregarlo utilizzando metodi purtroppo non molto

ortodossi e che se portati a conoscenza delle persone sbagliate potrebbero

aprirmi la strada per la galera.

MIRIAM: Bene. Dopo di che gli far bere un digestivo con il sonnifero, ti far un

segnale e tu tornerai in casa.

ALDO: Ti ricordi il segnale?

MIRIAM: Due X fatte con la pila dalla finestra del bagno.

ALDO: Ottimo.

MIRIAM: Al segnale tu tornerai in casa, lo riempiremo di vino, lo caricherai in

macchina e gli darai una bella spinta.

ALDO: Gliela daremo.

MIRIAM: Gliela darai. Io non spinger sicuramente la macchina con i tacchi cos

alti.

ALDO: Bella scusa.

MIRIAM: Scusa un corno. Sei tu che hai voluto che mi vestissi cos elegante e con i

tacchi alti. Te lho detto, per me andavano bene anche i doposci di pelo.

ALDO: Ecco, brava, cos sei gi pi credibile.

MIRIAM: Smettila.

ALDO: Lo sai che mi diverto a farti arrabbiare.

MIRIAM: Sono io che non mi diverto, gi mi sono lasciata coinvolgere in questa

situazione folle.

ALDO: E tutto sotto controllo.

MIRIAM: Lo spero. E sentiamo, questo diabolico piano che hai escogitato da dove lo

hai preso?

ALDO: Da un romanzo.

MIRIAM: Siamo a posto. E che romanzo?

ALDO: Questo qua. Lho trovato casualmente su una bancarella, il titolo mi ha

attratto e quando ho cominciato a leggerlo, mi sono illuminato.

MIRIAM: La stupidit delluomo comune. Pi che un giallo sembrerebbe una tua

autobiografia.

ALDO: Spiritosa. Nel primo capitolo viene descritta la preparazione di un delitto, un

uomo che vuole uccidere il suo migliore amico, e lo fa esattamente in questo

modo. Sembrava lavessi scritto io.

MIRIAM: Se solo sapessi scrivere.

ALDO: Io ho preparato tutto seguendo esattamente quanto descritto nel libro.

MIRIAM: E come va a finire?

ALDO: Non lo so.

MIRIAM: Vuoi dire che hai letto solo il primo capitolo?

ALDO: E neanche tutto. Ma sai, sono dieci pagine.

MIRIAM: E vero, faticoso.

ALDO: Puoi dirlo. Lultimo libro che ho letto stato dodici anni fa e ci ho messo

parecchio a finirlo.

MIRIAM: Cosera?

ALDO: Un albo di Tex Willer.

MIRIAM: Un fumetto.

ALDO: Penso di s, aveva le figure, comunque aveva delle pagine rilegate, e quindi a

tutti gli effetti si pu considerare un libro.

MIRIAM: E allora come mai hai comprato questo visto che non credo ti si possa

definire esattamente un lettore?

ALDO: Non lo so, lho visto l sulla bancarella, e sembrava mi stesse chiamando.

MIRIAM: E ne hai pure lette alcune pagine.

ALDO: S, ho visto che non cerano figure e credevo che allinizio ne spiegasse il

motivo. Invece ha cominciato a raccontare di questi due, un uomo e una

donna che vanno in uno chalet, a quel punto la storia mi ha incuriosito perch

ho cominciato a pensare che potesse essere un porno, e poi progettano questo

omicidio. E allora ho detto

MIRIAM: Non un porno.

ALDO: Infatti, per quellomicidio ha cominciato a farsi strada nella mia mente, ho

visto nei personaggi noi, io, te, Sergio, ed ho capito che quel libro mi stava

salvando.

MIRIAM: La Bibbia.

ALDO: Cos?

MIRIAM: Un altro libro, ma non molto famoso.

ALDO: Ah. Cos a poco a poco ho progettato questo omicidio.

MIRIAM: Ma non ti conveniva leggere almeno come va a finire?

ALDO: Non serve. La fine la scriver io.

MIRIAM: Dov il sonnifero?

ALDO: Ecco, in questa boccettina.

MIRIAM: Comincio a preparare il digestivo. Cosa pensi berr?

ALDO: Lui beve solo limoncello, che in quella bottiglia gialla. Mettilo tutto,

meglio abbondare.

MIRIAM: Va bene. Mi sembrato di sentire il rumore di una macchina, vai a vedere,

magari lui.

ALDO: Non ho sentito niente. (Esce. Miriam prende una bottiglia di vino e ci versa

dentro il contenuto della boccettina, poi prende la bottiglia del limoncello e

fa finta di metterci il sonnifero. Rientra Aldo). Infatti. Ti eri sbagliata.

MIRIAM: Mentre aspettiamo perch non ci facciamo un bicchiere di vino?

ALDO: Ottima idea.

MIRIAM: Li preparo. Nel frattempo per favore controlli solo un attimo il forno?

ALDO: Il forno? Ma non era una cena fredda?

MIRIAM: Infatti, non vorrei per sbaglio averlo acceso.

ALDO: Sei strana questa sera. (Esce. Miriam vuota il vino nel bicchiere di Aldo poi

va a posarlo sul tavolo, da unaltra bottiglia prende del vino per lei e

appoggia il bicchiere dal lato opposto del tavolo. Rientra Aldo). Riuscire a

far bruciare una cena fredda sarebbe stato un record difficilmenre

eguagliabile.

MIRIAM: A cosa vuoi brindare?

ALDO: Alla stupidit delluomo comune, direi.

MIRIAM: E allora alla stupidit delluomo comune.

ALDO: Perch hai usato questi bicchieri per il vino?

MIRIAM: Non vanno bene?

ALDO: No, non vanno bene. Vai a prendere quelli adatti.

MIRIAM: Ma chi se ne frega, dai, per una volta.

ALDO: E va bene.

MIRIAM: Alla stupidit Perch ti sei incantato?

ALDO: Stavo pensando a quando venivamo qui.

MIRIAM: Prima che ci sposassimo.

ALDO: Gi. Quant che siamo sposati?

MIRIAM: Io undici anni e tu sette.

ALDO: E vero, tu ti sei sposata molto prima di me.

MIRIAM: Ma ho continuato a fare la tua segretaria.

ALDO: Non capisco come tu abbia potuto preferire il mio caro socio Sergio a me.

MIRIAM: Estato molto carino, allora.

ALDO: S, ma lo stato molto meno dopo.

MIRIAM: E poi tu avevi gi cominciato a frequentare quella che sarebbe poi

diventata la tua futura moglie.

ALDO: Gi, ma solo perch era la figlia di uno dei miei migliori clienti.

MIRIAM: Il trionfo dellamore.

ALDO: Amore forse no ma molti contratti importanti di sicuro s.

MIRIAM: Poi tu grazie a me hai scoperto che il tuo socio se la intendeva con tua

moglie e lui ha scoperto che il suo socio se la intendeva con la sua. E che

per di pi stavi anche cercando di fregarlo.

ALDO: Beh, io me la intendevo con la sua ex moglie, diverso.

MIRIAM: Ex moglie lo sono diventata dopo.

ALDO: E poi io ero arrivato prima di lui, avevo per cosi dire un diritto di prelazione

su di te.

MIRIAM: In pratica ti sei ripreso quello che ti spettava.

ALDO: Infatti, comunque non stiamo a guardare il pelo nelluovo, e poi gli affari

sono affari.

MIRIAM: E allora brindiamo agli affari.

ALDO: Agli affari. (Si blocca ancora).

MIRIAM: Cosa c di nuovo?

ALDO: Perch non hai messo dei fiori sul tavolo?

MIRIAM: Perch viene a cena il tuo mogliore amico e fra gli amici di solito i fiori

non si mettono.

ALDO: Lo sai che a me piacciono, valli a prendere, in cucina ce ne sono.

MIRIAM: C una pianta in cucina.

ALDO: E lo stesso, piante, fiori, sempre roba verde .

MIRIAM: Sempre roba verde ? Detto da uno a cui piacciono i fiori.

ALDO: Avanti, valli a prendere. (Miriam esce. Aldo scambia i bicchieri. Rientra

Miriam con la pianta).

MIRIAM: Contento adesso?

ALDO: Molto meglio.

MIRIAM: Allora adesso possiamo brindare?

ALDO: Certo, amore, alla nostra salute.

MIRIAM: Aspetta. Vado a prendere dei salatini.

ALDO: Va bene, amore. (Miriam esce. Suona un telefono).

MIRIAM: (Da fuori). Rispondi tu?

ALDO: Dov il cordless?

MIRIAM: (Da fuori). In camera da letto. (Aldo esce, immediatamente Miriam torna

in scena spegnendo un cellulare, scambia i bicchieri ed esce. Aldo

rientra. Rientra anche Miriam). Chi era?

ALDO: Non lo so, non ho fatto in tempo ad arrivare al telefono che ha smesso di

suonare.

MIRIAM: Se importante richiameranno. Dove eravamo arrivati?

ALDO: Ancora al brindisi, sembra proprio che non si riesca a farlo.

MIRIAM: Dai, riproviamoci.

ALDO: I salatini?

MIRIAM: Accidenti, sono andata apposta a prenderli e me li sono dimenticati. Non

so cosa mi passi per la mente. Torno subito. (Esce. Aldo scambia i

bicchieri, poi ha un ripensamento e li mette come prima. Rientra Miriam).

ALDO: Sbaglio oppure ho sentito il motore di una macchina?

MIRIAM: Io non ho sentito niente.

ALDO: Vado a vedere. Magari arrivato Sergio.

MIRIAM: Va bene. (Aldo esce. Miriam scambia i bicchieri poi ci ripensa e li rimette

comerano. Rientra Aldo).

ALDO: In effetti mi ero sbagliato.

MIRIAM: Credi che finalmente potremo bercelo questo vino o vogliamo aspettare

che diventi aceto?

ALDO: Beviamo. A noi. (Come fanno per bere entra Sergio).

SERGIO: Comincerete mica a bere senza di me?

MIRIAM: Sergio.

SERGIO: Miriam. Che piacere vederti vestita.

MIRIAM: E che non pensavo arrivassi cos presto, altrimenti avremmo cominciato

a darci da fare prima.

ALDO: Ciao, Sergio.

SERGIO: Aldo, vecchio puttaniere. Sempre allopera?

ALDO: Io posso.

SERGIO: Bello questo posticino, un po difficile da trovare, cos isolato, per

davvero carino.

ALDO: S, mi piace venirci ogni tanto.

SERGIO: Il problema che se qui ti dovesse capitare qualcosa, prima che ti vengano

a cercare ne passa di tempo.

MIRIAM: Cosa intendi dire?

SERGIO: Niente, solo che io qui da solo non ci verrei.

ALDO: S, ma sei con noi e quindi non hai niente di cui preoccuparti.

SERGIO: E vero. Allora, non lo offrite un bicchiere di vino anche a me?

ALDO: Perch no?

SERGIO: Questa sera voglio fare un piccolo strappo alla regola e anche se di solito

non bevo, un goccino me lo faccio. E poi basta.

ALDO: Come e poi basta?

SERGIO: S, la strada ha troppe curve, perci voglio bermi solo un piccolo aperitivo

e poi basta. E non insistete, tanto non mi farete cambiare idea.

MIRIAM: Perch dovremmo insistere, lo sappiamo che sei quasi astemio. Aldo, dagli

un aperitivo. Vino hai detto?

SERGIO: S, un vinello leggero, come il vostro.

ALDO: A dire il vero questo vinello non proprio lideale per un aperitivo.

SERGIO: E perch lo stavate bevendo?

MIRIAM: Per il momento non abbiamo ancora bevuto niente.

ALDO: Perch non ti bevi un buon limoncello?

SERGIO: Come aperitivo?

ALDO: E particolare.

SERGIO: Ma non un digestivo?

MIRIAM: Anche.

ALDO: Per visto che poi dobbiamo mangiare ti aiuta a digerire.

SERGIO: Prima di aver mangiato?

ALDO: Anche.

SERGIO: Ho capito. Ha cucinato lei.

MIRIAM: Guarda che io so cucinare benissimo.

SERGIO: Smettetela di prendermi in giro. Cosa si mangia? O preferisci che prima

si parli di affari?

ALDO: Ma no, di affari se ne parla sempre a stomaco pieno.

MIRIAM: Allora vogliamo iniziare?

ALDO: Quindi niente aperitivo?

SERGIO: Niente aperitivo.

MIRIAM: Come facciamo adesso?

SERGIO: A far cosa?

MIRIAM: No, niente. Parlavo con Aldo.

ALDO: A far cosa?

MIRIAM: Sei uno stronzo.

ALDO: Lascia stare.

MIRIAM: Certo, per te comodo, tanto sono io che lavo.

ALDO: Non serve.

SERGIO: Non serve lavare?

MIRIAM: E poi questa casa non un albergo.

ALDO: Miriam, c un cambio di programma.

MIRIAM: Se non ti piace quello che ho cucinato hai solo da andartene.

SERGIO: (Ad Aldo) Ha le mestruazioni?

ALDO: Miriam, non serve a niente litigare.

MIRIAM: (Calmandosi di colpo). Ah no?

ALDO: No.

MIRIAM: Allora vado a prendere gli antipasti. (Esce).

SERGIO: Fa sempre cos?

ALDO: Solo quando si agita un po.

SERGIO: E adesso era agitata?

ALDO: Insomma. E che avevamo un progetto che non andato a buon fine.

SERGIO: Immagino fosse un progetto importante.

ALDO: Abbastanza.

SERGIO: Non colpa mia, no? Non vorrei avere rovinato qualcosa.

ALDO: Ma no, cosa vai a pensare.

SERGIO: Cosa leggi di bello? La stupidit delluomo comune. Bello.

ALDO: Lo conosci?

SERGIO: S, lho trovato casualmente qualche giorno fa su una bancarella. Mi ha

attratto il titolo e allora lho comprato.

ALDO: E lhai letto?

SERGIO: Solo un pezzo. Mi sembrava piuttosto stupido.

ALDO: Dici?

SERGIO: Ma s, lui e lei che attirano il socio di lui in uno chalet isolato per

ucciderlo. E lui talmente stupido che ci va. Non ha senso.

ALDO: S, in effetti.

SERGIO: E poi come lo vuole uccidere? Visto che questo deficiente praticamente

astemio, gli mettono un sonnifero nel limoncello e vorrebbero farglielo

bere, in modo che lui si ubriachi e si addormenti, e poi vogliono simulare

un incidente.

ALDO: Certo che ne hanno di fantasia questi scrittori.

SERGIO: Ma poi il bello che i due, lui e lei, che stavano nella casa, prima che arrivi

il deficiente, cercano di eliminarsi a vicenda.

ALDO: In che modo?

SERGIO: Cercano di rifilarsi un bicchiere di vino con del sonnifero dentro.

ALDO: Con del sonnifero?

SERGIO: S.

ALDO: E ci riescono?

SERGIO: Ma no, non ci riescono, perch sul pi bello arriva il deficiente.

ALDO: E poi cosa succede?

SERGIO: Non lhai letto?

ALDO: Solo le prime dieci pagine, e neanche tutte.

SERGIO: Beh, allora cominciano a mangiare, il tipo si rende conto che il suo piano

fallito e che si deve inventare qualcosa di diverso.

ALDO: E questo a che pagina?

SERGIO: Verso la trenta, mi sembra. (Aldo afferra il libro). Non vale andare a

leggere il finale, ti rovini tutta la sorpresa. (Rientra Miriam con un

vassoio). Si mangia. (buio. Quando torna la luce sono tutti i tre seduti

attorno al tavolo. Hanno mangiato cena. Miriam sta sfogliando il libro).

Buono il sushi.

ALDO: Vuoi ancora qualcosa? Un limoncello?

SERGIO: No, non riuscirei pi a ingerire assolutamente niente. Ma se vuoi puoi

bertelo te.

ALDO: Non mi piace il limoncello.

MIRIAM: Vado a prendere la torta?

SERGIO: Vorrei prima andare un attimo in bagno.

ALDO: Fai pure come se fossi a casa tua.

SERGIO: Posso prendere il libro?

ALDO: Perch?

SERGIO: Perch quando vado in bagno mi piace portarmi qualcosa da leggere.

ALDO: E proprio quel libro ti devi portare?

SERGIO: Non c altro.

ALDO: E allora visto che qui non c niente avevi solo da portarti qualcosa da casa.

SERGIO: Ma non sapevo che sarei dovuto andare in bagno.

ALDO: Non pensi mai a niente.

SERGIO: Va bene, come non detto, non legger. (Sergio esce).

ALDO: E adesso?

MIRIAM: Se avessi letto il libro fino in fondo magari sapresti cosa fare.

ALDO: Hai ragione. (Afferra il libro).

MIRIAM: Non serve a niente studiare un attimo prima dellesame.

ALDO: Che esame?

MIRIAM: E un modo di dire.

ALDO: Dunque, ecco qua, loro mangiano cena, lo stronzo non beve il limoncello,

lui non sa cosa fare, afferra il libro e comincia a cercare una soluzione.

MIRIAM: Mi sembra un deja vu.

ALDO: Ma sono tutte cose che so gi.

MIRIAM: Fai in fretta, potrebbe tornare da un momento allaltro.

ALDO: Ma perch li fanno cos complicati i libri. Scrivono, scrivono, facessero un

riassunto di quello che vogliono dire, potrebbero far stare tutto in poche

pagine.

MIRIAM: Potrebbero fare semplicemente degli schemini.

ALDO: Infatti, invece uno obbligato a perdere un sacco di tempo a leggerli fino in

fondo. Ah, ecco.

MIRIAM: Hai trovato?

ALDO: S, ecco, vero, gli mettono del veleno nella torta. Come ho fatto a non

pensarci? E lunica cosa che deve ancora mangiare.

MIRIAM: Del veleno nella torta?

ALDO: Certo, elementare, vallo a mettere.

MIRIAM: Devo farlo io?

ALDO: Certo, mentre noi parleremo.

MIRIAM: Potrei rimanere io a parlare con lui mentre tu gli metti il veleno.

ALDO: Avanti, non fare storie.

MIRIAM: E va bene. (Esce. Aldo sfoglia ancora il libro, entra Sergio, Aldo mette via

rapidamente il libro).

SERGIO: Eccomi qua.

ALDO: Ho mandato Miriam a preparare il dolce.

SERGIO: No, guarda, non riuscirei pi a mangiare niente.

ALDO: Ma dai, una fetta di torta.

SERGIO: Sono proprio pieno, anzi, sono gi in piena digestione e mi sta anche

venendo sonno.

ALDO: Ottimo.

SERGIO: Ottimo cosa?

ALDO: No, ottima la cena. (Rientra Miriam con un piatto di torta).

MIRIAM: Ecco la torta.

SERGIO: Perch un piatto solo?

MIRIAM: Perch io sono a dieta e Aldo allergico ai frutti di bosco.

SERGIO: Ma sono pieno.

ALDO: Via, una fetta di torta.

SERGIO: E va bene.

MIRIAM: Buon appetito.

ALDO: Condoglianze. Cio. Buon appetito.

SERGIO: Beh, ha una bella faccia. (Sergio, taglia un pezzo di torta ma parlando

non lo metter mai in bocca). Mi hai invitato qui perch mi hai detto che

volevi parlare. Di cosa?

ALDO: Di calcio o di donne.

SERGIO: Di calcio o di donne?

ALDO: Mi sembrano gli argomenti migliori quando si tra amici.

SERGIO: Dici?

ALDO: Certo, anche se tifando per due squadre diverse, forse meglio se parliamo

di donne.

SERGIO: Cos abbiamo pi cose in comune.

MIRIAM: Mi sembra logico, no? Come tutti i buoni amici.

SERGIO: Beh, con i miei amici si parla anche di altro.

ALDO: Tipo?

SERGIO: Ma di tante cose.

ALDO: E parlando mangiate?

SERGIO: A volte s.

ALDO: E allora perch vai avanti e indietro con quel cucchiaino e non ti cacci la

torta nel forno?

SERGIO: Ma che fretta c, abbiamo tutta la serata davanti.

MIRIAM: Infatti, Aldo, abbiamo tutta la serata davanti.

ALDO: S, ma non pu metterci tutta la serata a mangiare, abbiamo anche altre cose

da fare dopo.

SERGIO: Cosa hai da fare dopo?

ALDO: Io? Ho dei lavori da fare.

SERGIO: A questora?

MIRIAM: S, ma li pu fare tranquillamente anche domani.

SERGIO: Anche perch mi hai detto che volevi parlare daffari.

ALDO: S, ma dopo la torta.

SERGIO: S, tanto ormai dovrebbe arrivare.

ALDO: Che cosa?

SERGIO: Il mio avvocato, io non parlo mai daffari senza di lei.

ALDO: (Gli strappa il piatto di mano). Il tuo avvocato?

SERGIO: Non pensavi mica che venissi da solo?

ALDO: Non ti fidi di me? Del tuo socio? Del tuo amico?

SERGIO: No. Scusa, la torta.

ALDO: Ah, vuoi anche la torta? Hai la pretesa di mangiare anche la torta?

SERGIO: Vabb, faremo a meno della torta. Non il caso di avvelenarci lesistenza.

ALDO: Cosa intendi dire?

SERGIO: Semplicemente quello che ho detto. E una bella serata fra amici, si

parla di affari, e quindi non avveleniamoci lesistenza.

ALDO: Insisti?

MIRIAM: Aldo, un modo di dire.

ALDO: A me non piace per niente questo modo di dire.

SERGIO: Mangiatela tu allora la torta.

ALDO: Ti ho capito, mi vuoi morto?

SERGIO: Ma cosa dici?

MIRIAM: E che allergico ai frutti di bosco.

ALDO: Infatti. Una sola fetta di quella torta mi potrebbe far morire soffocato.

(Bussano).

SERGIO: Eccola qua. (Va ad aprire, entra Linda, minigonna, vestito provocante

assolutamente non da avvocato). Vi presento Linda, il mio avvocato.

LINDA: Buonasera.

ALDO: Piacere, io sono Aldo, il socio di Sergio.

MIRIAM: Io mi chiamo Miriam, e sono la segretaria personale di Aldo.

SERGIO: Nel senso che si occupa della sua persona. A 360 gradi. Tra laltro per

la cronaca anche la mia ex moglie.

LINDA: Piacere.

ALDO: Dunque, lei avvocato.

LINDA: S, mi sono laureata sei anni fa.

MIRIAM: Legge?

LINDA: Poco, non ho molto tempo.

MIRIAM: No, intendevo dire la laurea.

LINDA: Oh s, scusi, certo la leggo tutte le volte che la vedo.

MIRIAM: Che cosa?

LINDA: La laurea, ce lho appesa in camera e tutte le volte che la vedo la leggo.

ALDO: Probabilmente perch ancora oggi si chiede come ha fatto a prenderla?

LINDA: Oh no, stato facile, mi ha aiutato Sergio.

SERGIO: Le ho pagato gli studi.

LINDA: Gi, iscrizione, libri, insegnanti.

ALDO: E in che cosa specializzata?

MIRIAM: A vederla direi diritto penale.

SERGIO: Si occupa di diritto dimpresa, di contratti, questa cose qua.

LINDA: S, so anche stenografare e battere in macchina.

SERGIO: A macchina, non in macchina.

LINDA: S, a macchina.

ALDO: Bene, allora vogliamo venire a noi?

SERGIO: Non chiedo di meglio.

LINDA: Potrei avere una fetta di torta? Non ho cenato.

SERGIO: Prendi la mia, tanto non ho fame.

ALDO: No. (Gliela strappa via).

SERGIO: Ma non lho toccata.

ALDO: Non fa niente, solo che non avendo cenato forse sarebbe meglio se mangiasse

qualcos altro.

LINDA: No, mi basta una fetta di torta.

ALDO: Ma niente affatto, e poi questa fetta era per Sergio.

SERGIO: Ma sono io che le ho detto che poteva mangiarla.

ALDO: Ma poi tu rimarresti senza.

SERGIO: Tanto ti ho detto che non ne voglio pi.

ALDO: Potresti sempre cambiare idea.

SERGIO: Se cambier idea te ne chieder unaltra fetta.

ALDO: E poi bisogna andare in cucina, tagliare, mettere in un piattino la fetta,

cercare un cucchiaino, se non ce ne sono di puliti lavarne uno, portartela

in qua.

SERGIO: Non sapevo che richiedesse cos tanto lavoro mangiare una fetta di torta.

ALDO: Altro che.

SERGIO: Beh, se ti pu tranquillizzare non ho affatto intenzione di mangiare una

fetta di torta questa sera e se mi venisse una voglia irresistibile di farlo

scendo al paese che dista solo tredici chilometri da qui, e ne compro una.

Sicuramente richiede meno lavoro.

MIRIAM: Senti, Aldo, facciamo cos, perch non vai in cucina con lavvocato e

non le dai qualcosa da mangiare, io intanto intrattengo un po Sergio cos

poi possiamo fare tutto quello che avevamo intenzione di fare.

ALDO: S, mi sembra una buona idea. Andiamo. (Escono Aldo e Linda).

SERGIO: Cosa c nella torta?

MIRIAM: Panna, pan di spagna, frutti di bosco.

SERGIO: E basta?

MIRIAM: Cianuro.

SERGIO: Ah, ecco. E non credo faccia parte della ricetta originale.

MIRIAM: No, stato un tocco di Aldo.

SERGIO: E pensava di uccidermi in quel modo?

MIRIAM: S, ha preso lidea da quello stupido libro.

SERGIO: Per fortuna per noi non lha letto tutto.

MIRIAM: Neanche tu lhai fatto.

SERGIO: No, ma ne ho letto pi di lui. E sapevo benissimo che la ex moglie

delluomo che volevano uccidere in realt era daccordo con il suo ex

marito per uccidere il suo amante. Cio lui.

MIRIAM: Hai letto anche in che modo lo volevano uccidere?

SERGIO: S, sono arrivato fin l. Ecco qua, una boccettina con del succo di frutti di

bosco. Dato che lui ne allergico e i frutti di bosco gli provocano degli

arresti respiratori, sar sufficiente che lei, cio tu, gliene metta un po nel

caff.

MIRIAM: Perch dovrei farlo proprio io?

SERGIO: Perch io sono un ospite, mica posso farlo io il caff.

MIRIAM: E con il tuo avvocato come la mettiamo?

SERGIO: Non le diciamo niente, ovvio, lui avr un malore che potr sembrare

assolutamente normale.

MIRIAM: Ma proprio un avvocato quella?

SERGIO: No, una mia amica. Me la sono portata dietro perch avevo bisogno di

qualcuno che tenesse impegnato Aldo mentre io e te organizzavamo il

suo decesso.

MIRIAM: Hai pensato a tutto.

SERGIO: Merito della stupidit delluomo comune.

MIRIAM: Anche quello cera in quel libro?

SERGIO: Cera tutto, come se lautore fosse stato perfettamente a conoscenza di

tutto ci che sarebbe successo questa sera.

MIRIAM: Molto strano, non ti sembra?

SERGIO: Per niente. In fondo la storia tutta fatta di cose uguali che si ripetono.

MIRIAM: S, ma cos uguali, mi sembra un po troppo.

SERGIO: Dovresti leggere un po di pi, mia cara, e ti stupiresti meno.

MIRIAM: Hai ragione.

SERGIO: Avanti, prendi la boccettina e appena rientrano vai a fare il caff.

MIRIAM: Ma quando sar morto cosa faremo?

SERGIO: Ci accaparreremo la sua quota nellazienda e saremo ricchi il doppio di

quanto siamo adesso.

MIRIAM: No, io intendevo questa sera. Linda potrebbe parlare.

SERGIO: La faremo tacere con un po di soldi.

MIRIAM: Baster?

SERGIO: Ognuno ha un prezzo.

MIRIAM: Non potremmo farla tacere con un pezzo di torta?

SERGIO: Non credo si possa comprare con cos poco.

MIRIAM: No, io intendevo con questo pezzo di torta.

SERGIO: Vuoi dire che

MIRIAM: S, voglio dire che.

SERGIO: Non potremmo dargliela domani mattina a colazione la torta?

MIRIAM: Perch aspettare?

SERGIO: Perch pensavo di fermarmi qui a dormire e volevo ancora approfittarne

una volta.

MIRIAM: Sergio.

SERGIO: Va bene, va bene, come non detto. Diamole la torta questa sera.

MIRIAM: Allora appena rientrano tu trattieni Linda ed io mi porto in cucina

Aldo perch mi aiuti con il caff, cos tu potrai farle mangiare la

torta. Poi appena rientriamo tu distrai Aldo in qualche modo ed io

gli metto lestratto di frutti di bosco nel caff. Ok?

SERGIO: Va bene.

MIRIAM: Zitto che ritornano. (entrano Aldo e Linda).

SERGIO: Mangiato?

LINDA: Oh s, Aldo stato cos gentile.

MIRIAM: Allora adesso io quasi quasi vado a fare un buon caff, cosa ne dite?

SERGIO: Fantastico.

ALDO: Accidenti, lho preso adesso, mentre lei mangiava.

SERGIO: Come lhai preso adesso?

ALDO: Ma sai, queste macchinette con le cialde, sono cos comode che in pochi

secondi puoi farti un buon caff.

MIRIAM: Allora ne prenderai un altro.

ALDO: Ma poi non riesco pi a dormire.

MIRIAM: Scherzi? Ti far un caff che ti assicuro il sonno te lo far venire.

SERGIO: S, eterno.

ALDO: Se lo dici tu.

MIRIAM: Avanti, Aldo, aiutami con i caff.

ALDO: Va bene.

MIRIAM: Comincia ad andare, io raccolgo i piatti, cos li porto in cucina. (Esce

Aldo).

MIRIAM: Linda, perch non ti mangi ancora quel pezzo di torta?

LINDA: Grazie, io adoro i dolci.

MIRIAM: E allora approfittane.

LINDA: La manger con il caff.

MIRIAM: Ma perch aspettare il caff? Mangia, avanti. (Miriam esce).

SERGIO: Non mangiare, non ti conviene.

LINDA: Perch?

SERGIO: C dentro del cianuro.

LINDA: Quindi era inizialmente destinata a te questa fetta?

SERGIO: Infatti.

LINDA: Ma che scusa posso trovare per non mangiarla?

SERGIO: Gettala da qualche parte e quando rientreranno farai finta di averla finita.

LINDA: Ottima idea. (La butta fuori della porta di ingresso).

SERGIO: Fai in fretta che potrebbero rientrare da un momento allaltro.

LINDA: Fatto. E adesso cosa succeder?

SERGIO: Stando al libro adesso Aldo dovrebbe entrare con un vassoio e sopra ci

saranno quattro tazzine di caff.

LINDA: Quante avvelenate?

SERGIO: Nessuna. Per in una verr messo dellestratto di frutti di bosco, del quale

Aldo allergico. Il piano di Miriam quello di liquidare Aldo e poi anche

te perch potresti essere un testimone scomodo. Ma con te ha fallito. Non

hai mangiato la torta.

LINDA: E tu?

SERGIO: E convinta che io voglia tornare con lei e spartirci la quota che ha Aldo

nella societ, che sono un bel po di soldi. Ma non sa che in realt io quei

soldi li voglio spartire solo con te, amore.

LINDA: E quindi?

SERGIO: Tu comunque fingerai di stare male, e non appena non ci sar pi Aldo io

trover il modo di liquidare Miriam.

LINDA: Secondo te ci hanno creduto quando gli abbiamo detto che io sono il tuo

avvocato?

SERGIO: E chi se ne frega. Fra poco non importer pi a nessuno. (Rientrano Aldo e

Miriam con i caff).

MIRIAM: Eccoci qua.

SERGIO: Fantastico. E che buon profumo di caff.

MIRIAM: Non ho pensato di prendere il latte. Qualcuno lo voleva macchiato?

LINDA: No, grazie.

SERGIO: Nemmeno io, va bene cos.

MIRIAM: Sicuro, Sergio, perch se vuoi il latte Aldo va in cucina a prenderlo.

SERGIO: Come? Ah s, lo prendo macchiato.

MIRIAM: Hai sentito Aldo? Vai a prendere il latte.

ALDO: Ma prima non lo voleva macchiato.

SERGIO: Ma adesso lo voglio. Vai a prendere il latte.

ALDO: Ok. (Esce. Miriam gli vuota la boccettina nel caff).

LINDA: Cosa fa?

MIRIAM: E una medicina. Si prende col caff.

LINDA: E a cosa serve?

MIRIAM: E una medicina, a cosa vuole che serva. A curare le malattie.

LINDA: Quali?

MIRIAM: Tutte. Cura tutte le malattie che ci sono. (Rientra Aldo).

ALDO: Il latte.

SERGIO: Fantastico.

MIRIAM: Linda, hai finito la torta?

LINDA: S, lho mangiata tutta.

MIRIAM: Tutto bene?

LINDA: Mi sento un po strana, e mi fa un po male la pancia.

SERGIO: Vuoi distenderti un attimo?

LINDA: S, grazie.

ALDO: Miriam, accompagnala in camera.

MIRIAM: Va bene, ma voi intanto prendete il caff. (Escono Miriam e Linda).

ALDO: Ti vedo particolarmente allegro.

SERGIO: Certo. Sono a cena con il mio pi caro amico nonch mio socio e dovrei

essere triste?

ALDO: Ci mancherebbe. Per strano che non ti preoccupi nemmeno per il tuo

avvocato che in camera, con il mal di stomaco provocato dalla torta

avvelenata che ha appena mangiato.

SERGIO: Tanto in un modo o nellaltro doveva morire.

ALDO: S, anche questo vero, per se tu non fossi stato tanto stupido da metterla al

corrente sui nostri progetti forse avrebbe potuto cavarsela.

SERGIO: Per far s che mi aiutasse dovevo informarla.

ALDO: Beh, ormai fatta.

SERGIO: E con Miriam come facciamo?

ALDO: Come vuoi fare? Anche lei sa tutto. Perci anche lei da eliminare.

SERGIO: Certo un peccato.

ALDO: Peccato un corno. Quando avete divorziato ti ha praticamente lasciato in

mutande, e con me oggi farebbe lo stesso. Lei cos brava nei ricatti e noi

sotto quel punto di vista siamo piuttosto esposti.

SERGIO: Come la uccidiamo?

ALDO: (Prende il libro). La stupidit delluomo comune sempre una fonte

inesauribile di buoni consigli.

SERGIO: Ci ha davvero cambiato la vita quel libro.

ALDO: Allora, ecco qua. Dunque, lei accompagna lavvocato in camera i due

uomini parlano tra di loro e decidono di ucciderla. Ok. Fin qua tutto bene.

SERGIO: E come la uccidono?

ALDO: Che banalit. Un colpo di pistola. E dove la trovo una pistola?

SERGIO: Ce lho io.

ALDO: Hai una pistola? E tu vai in giro armato?

SERGIO: Di solito no, ma oggi ho preferito farlo.

ALDO: Certo che chi non si fida degli amici

SERGIO: E, cosa vuoi. (Aldo prende il caff). Aldo, hai visto cosa hai fatto?

ALDO: Cosa ho fatto?

SERGIO: Hai preso il caff.

ALDO: S, ne avevo bisogno. Anche se faceva schifo quel caff, aveva un gustaccio.

SERGIO: Aldo, il caff aveva un gustaccio cattivo perch dentro cera dellestratto di

frutti di bosco.

ALDO: Oh mio Dio, i frutti di bosco. Fai qualcosa, aiutami.

SERGIO: Telefoner ad unambulanza (Senza scomporsi). Oh, lo sapevi che quass

il mio telefono non prende?

ALDO: (Comincia a stare male). C il cordless, avanti, usa quello.

SERGIO: Va bene, ma non mettermi fretta, che poi mi confondo.

ALDO: Ma abbiamo fretta, maledizione.

SERGIO: Io no, semmai sei tu che hai fretta.

ALDO: Ti prego, telefona.

SERGIO: Hai una guida del telefono? Non mi ricordo il numero del 118.

ALDO: Non c una guida qui.

SERGIO: E allora come faccio? Vuoi che vado gi di persona? Un paio dore e sono

qua.

ALDO: Non c tempo. Chiama Miriam.

SERGIO: Ma Miriam di l con Linda.

ALDO: Chiamala.

SERGIO: Ma Linda sta molto male.

ALDO: Io invece sto godendo.

SERGIO: Va bene, vado subito, dammi solo il tempo di prendere il caff, altrimenti

diventa freddo.

ALDO: Maledetto. (Aldo crolla morto).

SERGIO: Aldo, mi venuta in mente una cosa. Sai qual il numero del 118? 118.

Lavresti mai detto? (Entra Miriam).

MIRIAM: Dorme o ha bevuto il caff?

SERGIO: Ha bevuto il caff.

MIRIAM: Fantastico, anche di l andata bene.

SERGIO: Ce la siamo tolta dalle palle?

MIRIAM: Ce la siamo tolta dalle palle.

SERGIO: E stato pi facile del previsto. Adesso non ci rimane che sbarazzarci dei

cadaveri.

MIRIAM: Hai pensato a come fare?

SERGIO: Non ancora.

MIRIAM: Il libro?

SERGIO: Ottima idea. (Lo afferra). Eccolo qua, allora, li spogliano, li infilano nella

macchina, la incendiano e la buttano in un burrone. Perfetto. Tutto questo

per far pensare a un incidente mentre viaggiavano.

MIRIAM: Nudi?

SERGIO: Il libro dice cos.

MIRIAM: Quindi questi due stavano viaggiando in autunno inoltrato in montagna,

completamente nudi.

SERGIO: Senti, Miriam, ne vuoi sapere di pi del libro?

MIRIAM: E dove stavano andando completamente nudi?

SERGIO: Magari stavano venendo qui.

MIRIAM: Quindi sono finiti nel burrone mentre viaggiavano in salita.

SERGIO: Ho trovato, li mettiamo tutti due sul sedile del conducente cos penseranno

che mentre viaggiavano stavano facendo qualche giochino strano.

MIRIAM: E questa farina del tuo sacco o lhai letto sul libro?

SERGIO: Libro. Confesso che ho sbirciato. Io non sarei mai riuscito ad avere unidea

cos geniale.

MIRIAM: Unidea geniale davvero. Non hai pensato che magari potremmo

semplicemente sotterrarli nel giardino? Sotto le rose?

SERGIO: Scherzi? Il libro dice macchina.

MIRIAM: E se la stupidit delluomo comune dice quello dovr essere per forza

quello.

SERGIO: Senti, fin qua seguendo il libro andato tutto benissimo, non mi sembra il

caso di metterci proprio adesso a fare di testa nostra.

MIRIAM: Oddio, proprio tutto benissimo

SERGIO: Tutto benissimo. Magari stato un processo un po lungo ma tutto andato

esattamente come previsto.

MIRIAM: A che pagina siamo arrivati del libro?

SERGIO: Circa ottanta.

MIRIAM: Quante pagine ci sono in tutto?

SERGIO: Centocinquanta.

MIRIAM: Non pensi che nelle restanti settanta possa succedere ancora qualcosa?

SERGIO: Certo che succede ancora qualcosa. Io e te spogliamo i cadaveri, li

mettiamo sulla macchina, la incendiamo, la buttiamo in un burrone e poi

ci godiamo la vita.

MIRIAM: E basta?

SERGIO: Cosaltro pu ancora succedere?

MIRIAM: Sei tu che hai il libro in mano.

SERGIO: Beh, in effetti qualcosa succede ancora.

MIRIAM: Che cosa?

SERGIO: Succede che per creare lincidente abbiamo tempo tutta la notte, invece

adesso a me tutta la situazione ha messo addosso un pochino di

eccitazione. Andiamo in camera?

MIRIAM: C il cadavere in camera.

SERGIO: E ancora pi eccitante.

MIRIAM: Ma tu vuoi scherzare.

SERGIO: Camera degli ospiti?

MIRIAM: Ma cosa mi fai fare?

SERGIO: Non sono io a fartelo fare.

MIRIAM: Non mi dire che

SERGIO: Hai indovinato. Ed anche descritta molto nei particolari. Dieci delle

settanta pagine rimanenti vanno via in questo modo.

MIRIAM: Sergio, cerchiamo di essere seri. Siamo in uno chalet di montagna con due

cadaveri e tu puoi pensare al sesso?

SERGIO: Certo, non ci potevo di sicuro pensare quando erano ancora vivi. Oddio, in

verit ci stavo gi pensando ma non sapevo come fare per trasformare i

miei pensieri in realt.

MIRIAM: Sei uno stronzo, un adorabile stronzo.

SERGIO: Ed questo che a suo tempo ti ha fatto innamorare di me.

MIRIAM: E anche questo che ci ha fatto divorziare.

SERGIO: E che per ti mancava cos tanto da decidere di tornare.

MIRIAM: La camera degli ospiti da questa parte.

SERGIO: Andiamo.

MIRIAM: Ti porterai mica dietro il libro?

SERGIO: E solo che racconta con molta precisione cosa dobbiamo fare.

MIRIAM: Evviva la fantasia.

SERGIO: S, quella dellautore.

MIRIAM: Buttalo, per favore.

SERGIO: Posso prima dare una ripassata?

MIRIAM: Buttalo.

SERGIO: Va bene, per allora non garantisco niente. (Escono. Dopo pochi istanti

Miriam rientra, apre il libro, gli da unocchiata).

MIRIAM: S, ricordavi bene, lui sta a sinistra.

SERGIO: (Da fuori). Grazie, sono pi tranquillo cos. (Miriam Esce. Dopo qualche

istante entra Linda. Si sente un colpo di pistola. Entra Sergio).

LINDA: Hai fatto?

SERGIO: Tutto a posto. tesoro.

LINDA: Allora adesso siamo soli?

SERGIO: Soli. La nostra missione compiuta, Luca morto avvelenato dallestratto

di frutti di bosco, Miriam morta con un colpo di pistola sparato a

bruciapelo, cosa vuoi di pi dalla vita?

LINDA: Sicuro che sia morta?

SERGIO: Se vuoi vai pure a controllare.

LINDA: No, ci credo. Vado a vedere.

SERGIO: Non ti fidi di me?

LINDA: Per la verit questa sera io non mi fido proprio di nessuno. S, decisamente

morta.

SERGIO: Adesso dovremmo far sparire i cadaveri.

LINDA: Come pensi di fare?

SERGIO: Il libro. Allora, eccolo qua, s, decidono di sotterrarli sotto le rose.

LINDA: Ho visto che ce n un vaso sulla finestra della camera.

SERGIO: Dubito che ci stiano dentro un vaso.

LINDA: Ma grosso.

SERGIO: Non credo ci stiano lo stesso. No, fuori, lungo il fianco della casa c una

aiuola. Li metteremo l.

LINDA: Quando?

SERGIO: Lo faremo domani, adesso troppo buio e tra laltro a me anche venuto

un po di appetito.

LINDA: Con tutto quello che hai mangiato a cena?

SERGIO: Che ne so, il delitto mette fame. Vuoi qualcosa? Magari una fetta di torta.

LINDA: No, la torta puoi mangiartela tu. E poi non ho fame.

SERGIO: Peggio per te. (Sergio esce, Linda lo osserva dando le spalle ad Aldo il

quale si alza e le si avvicina alle spalle).

ALDO: Che cosa sta facendo?

LINDA: Sta cercando qualcosa da mangiare.

ALDO: Come fa ad avere ancora fame?

LINDA: Boh. Sono stata brava?

ALDO: S, ti sei meritata il compenso.

LINDA: Avresti potuto anche essere un pochino pi generoso.

ALDO: Senti, mille euro per abbordare Sergio, guadagnare la sua fiducia, e far s che

decidesse di portarti qua questa sera mi sembra che vada bene.

LINDA: Se lo dici tu.

ALDO: Come possiamo fare?

LINDA: Cosa dice il libro?

ALDO: Vai a vedere. (Linda prende il libro).

LINDA: Dunque. Non lo trovo.

ALDO: Fai vedere a me. In effetti si limita a spiegare per quale motivo lui non sia

morto davvero.

LINDA: E sarebbe?

ALDO: E semplice. Lui non era affatto allergico ai frutti di bosco.

LINDA: In effetti la spiegazione pi logica.

ALDO: Per non capisco perch non preveda il fatto che lui e il finto avvocato

uccidano laltro.

LINDA: Avr avuto i suoi buoni motivi.

ALDO: S, ma non riesco a capire quali. Non mi piace. Mi sa di una cosa incompleta.

LINDA: Senti, io mi siedo perch sono stanca, quando avrai deciso cosa fare,

avvisami.

ALDO: S, fai pure.

LINDA: Comincia gi anche a essere piuttosto tardi. Andrei volentieri a dormire.

ALDO: Ma prestissimo. Andrai mica a dormire alle undici di sera?

LINDA: Beh, stata una giornata abbastanza intensa.

ALDO: Storie. Io non mi sono mai divertito cos tanto.

LINDA: Quindi come prosegue il libro? (Entra Sergio con un piatto. Sta

mangiando).

SERGIO: Allora? Ci siamo fermati?

ALDO: S, non capisco dove voglia andare a parare il romanzo.

SERGIO: Vabb, quando decidete di ricominciare ditemelo. (Entra Miriam).

MIRIAM: Ragazzi, io sto aspettando che portiate via il mio cadavere.

LINDA: Ci siamo fermati perch ad Aldo non tornano i conti.

ALDO: Ma s perch a questo punto avrebbe pi senso se io e Luisa cercassimo di

uccidere Sergio in qualche modo.

SERGIO: In che modo?

ALDO: Non lo so, in qualche modo.

LUISA: E difficile trovare un modo originale. Abbiamo gi usato veleni, allergie,

pistole, sonniferi.

MIRIAM: Una coltellata.

LUISA: S, quello non lo abbiamo ancora fatto.

SERGIO: Per io sono in cucina, come fate ad andare a prendere un coltello?

MIRIAM: E vero. Tu non potresti non andare in cucina?

ALDO: A questo pensiamo dopo. Ora dobbiamo solo decidere come far finire la

storia.

SERGIO: Ci vorrebbe un bel colpo di scena.

ALDO: S, ma ormai abbiamo intrecciato i personaggi in tutti i modi possibili ed

immaginabili, cosa possiamo ancora inventare?

MIRIAM: Tenete conto che a me ha sparato e quindi a meno che non inventiamo una

pistola che spara a salve io sono fuori dal gioco.

LINDA: Per io vedo il sangue.

MIRIAM: S, ma quello possiamo giustificarlo con del sangue finto, per esempio.

SERGIO: Quello poi lo vediamo.

ALDO: Cambiamo il finale.

MIRIAM: Ma qui non si tratta di cambiare solo il finale, dobbiamo proprio rivedere

tutta la seconda parte, adesso saremo s e no ad unora di spettacolo.

LINDA: Sta cominciando a piovere.

ALDO: E chi se ne frega della pioggia.

SERGIO: Ce ne frega s. La strada per venire fin qua tutta sterrata, non che poi

rimaniamo piantati con le macchine?

ALDO: Tanto avevamo deciso di dormire qua questa sera. Posti ce ne sono per tutti,

abbiamo un sacco di roba da mangiare e quindi non c problema.

LINDA: Io domani non devo neanche andare a lavorare.

MIRIAM: Infatti, si rimane qua, alla baita di montagna di Aldo per tutto il week end

a provare a mettere a posto lo spettacolo.

SERGIO: Va bene, discorso chiuso.

ALDO: Ci vorrebbe un colpo di scena. Ma non puoi smetterla di mangiare? Mi da

un fastidio avere questo qua che mi mastica nelle orecchie.

SERGIO: Quando mangio riesco a pensare meglio.

ALDO: Allora pensa almeno a bocca chiusa.

MIRIAM: Dai, smettetela.

LINDA: Se non ricominciamo a provare io vado a dormire.

ALDO: Solo a dormire pensa questa qua.

MIRIAM: Sono un po stanchina anchio.

SERGIO: Ma se hai fatto il cadavere fino ad ora.

MIRIAM: Saranno stati cinque minuti.

LINDA: Aldo, che colpo di scena ci mettiamo?

ALDO: Non lo so, ci vorrebbe un evento esterno.

SERGIO: Lunico evento esterno che c adesso la pioggia.

LINDA: Nella pioggia potrebbe arrivare un maniaco.

MIRIAM: S, cos dobbiamo cercare un attore in pi. Lascia stare.

LINDA: Per sarebbe carino. Un bel colpo di scena.

SERGIO: Linda, siamo sono in quattro e siamo gi tutti quattro in scena.

LINDA: Ma Miriam morta, potremmo travestire lei.

SERGIO: S, cos facciamo arrivare la maniaca anzich il maniaco. Sarebbe un colpo

di scena ancora maggiore. Pensa, anzich Freddy Krueger, arriva Alfreda

Krueger.

LINDA: Ma no, tu mi hai capito, vero, Aldo?

ALDO: Non mi piace quando un attore fa due personaggi diversi.

LINDA: A me piacerebbe. Si sente un grande tuono e improvvisamente qualcuno

bussa alla porta. (Si sente un tuono e poi bussare alla porta).

SECONDO TEMPO

SERGIO: Hanno bussato.

ALDO: Ho sentito che hanno bussato. E con questo?

SERGIO: Non vai ad aprire?

MIRIAM: Ma non sappiamo chi sia che ha bussato.

SERGIO: E chi volete che sia? Il lupo mannaro?

LINDA: Vado ad aprire.

ALDO: No, aspetta un attimo, che fretta c.

LINDA: C che quel qualcuno che ha bussato l fuori, sotto la pioggia.

SERGIO: Mica glielo abbiamo detto noi di venire a bussare.

LINDA: Ma magari qualcuno che ha bisogno daiuto.

ALDO: E proprio a noi deve venire a chiedere aiuto?

MIRIAM: Dimentichi che questa lunica casa che c nel giro di qualche

chilometro.

SERGIO: Se era una cosa urgente avrebbe ribussato, invece (Bussano di nuovo).

LINDA: Hanno ribussato.

MIRIAM: E poi dai, siamo in quattro, che cosa ci pu succedere?

SERGIO: Non sappiamo quanti sono quelli che hanno bussato.

LINDA: Se apriamo lo scopriamo.

ALDO: E vero, forse ci siamo solo fatti un po suggestionare dalla commedia che

stavamo provando.

SERGIO: Guarda che nei film succede sempre cos, pioggia, tuoni, bussano alla

porta, tu vai ad aprire e si presenta uno sconosciuto con la scusa pi banale

di questo mondo: scusate, mi si rotta la macchina. E sempre cos.

Tutti gli assassini usano la scusa della macchina rotta.

LINDA: Ma fammi il piacere, dai.

SERGIO: E va bene, apriamo, poi non venitemi a dire che non vi avevo avvisati.

MIRIAM: Fifone.

SERGIO: Meglio un fifone vivo che un eroe morto.

LINDA: Allora vado ad aprire. (Bussano ancora).

MIRIAM: Tanto sanno che dentro c qualcuno, se non andiamo ad aprire lo

facciamo solo innervosire.

ALDO: Aspetta, prendo un coltello, meglio avere unarma a portata di mano, non si

sa mai.

SERGIO: Linda, se ti dice che ha rotto la macchina dagli un calcio nelle palle e

sbattigli la porta in faccia.

LINDA: Sergio, guardi troppi film.

SERGIO: Se ne guardassi qualcuno anche tu invece del grande fratello, magari

impareresti qualcosa. (Va in cucina. Linda va ad aprire. Entra Laltro).

LINDA: Buonasera.

LALTRO: Buonasera. Posso entrare?

SERGIO: Perch?

LALTRO: Solo perch fuori piove.

SERGIO: Le prendo un ombrello.

MIRIAM : Sergio. Entri pure.

LALTRO: Grazie. (Rientra Aldo con un coltello).

ALDO: Eccomi qua, aprite pure.

MIRIAM: Gi fatto.

ALDO: Ah.

LALTRO: Cosa vuole fare con quel coltello?

ALDO: Niente. Era per il tacchino.

LALTRO: Ah, scusi. mi ero spaventato. Sa, non si sa mai chi si incontra al giorno

doggi.

SERGIO: Gi, quello che stavamo dicendo anche noi un attimo fa.

LALTRO: E poi su queste montagne isolate, di notte, se fai un brutto incontro chi ti

pu aiutare?

LINDA: Non si preoccupi, qui tra amici.

LALTRO: E che mi si rotta la macchina.

SERGIO: Linda.

LINDA: Finiscila, Sergio.

SERGIO: Io ve lavevo detto.

ALDO: La macchina? E dove si rotta?

LALTRO: Qualche chilometro pi sotto, poi ho visto le luci delle vostre finestre ed

ho pensato di venire a chiedere aiuto.

MIRIAM: Va bene, possiamo telefonare ad un meccanico.

LALTRO: Ho gi provato a lelefonare prima ma purtroppo con questo temporale i

telefoni non prendono.

SERGIO: Abbiamo la rete fissa qui.

LALTRO: Ho visto pi sotto che caduto un traliccio, credo che la casa sia

completamente isolata.

LINDA: Succede.

SERGIO: S, succede, ma nessuno poi sopravvive per raccontarlo.

MIRIAM: Sergio, per favore.

SERGIO: S, continuate pure a guardare il grande fratello.

ALDO: E quindi?

LALTRO: Volevo chiedervi se per gentilezza potevo passare qui la notte. Oh, non

voglio crearvi disturbo, posso anche dormire per terra, non c problema,

volevo solo un posto asciutto e caldo.

LINDA: Ma certo, mica la lasceremo fuori alla pioggia.

SERGIO: Perch no?

MIRIAM: Sergio, un minimo di ospitalit, dai.

SERGIO: E poi questa casa di Aldo, e lui che deve decidere. Aldo, non deludermi.

LINDA: Aldo?

ALDO: E che devo dire?

LINDA: E casa tua.

LALTRO: Ovviamente io pagher per il disturbo.

ALDO: E va bene, pu rimanere.

SERGIO: Grazie.

LINDA: Ma si tolga la giacca, bagnata.

LALTRO: Non nulla.

LINDA: Avanti, me la dia.

LALTRO: Grazie. (Si toglie la giacca, Linda la appoggia ad una sedia).

MIRIAM: Vuole mangiare qualcosa?

LALTRO: No, grazie, non voglio davvero disturbare.

MIRIAM: Ma nessun disturbo. Vado a prepararle qualcosa.

LALTRO: E davvero troppo gentile. (Miriam esce). Spero di non avere interrotto

niente di importante.

SERGIO: Io spero che non interrompa in futuro niente di importante, tipo la mia vita.

LINDA: Si figuri, stavamo solo provando una commedia.

LALTRO: Siete attori?

ALDO: Per hobby.

LALTRO: E che vuol dire. A volte chi fa le cose per hobby pi bravo di chi le fa

per professione, solo che la vita lo ha portato in unaltra direzione.

LINDA: S, quello che penso anchio.

SERGIO: E lei? Cosa fa?

LALTRO: Niente di importante, vado in giro a cercare come dire delle

occasioni.

ALDO: Di che tipo?

LALTRO: Di tutti i tipi. Non potete immaginare quante cose interessanti si scoprano

semplicemente girando e parlando con la gente.

SERGIO: Lei molto misterioso.

LALTRO: Non pi di chiunque altro al mondo.

LINDA: Infatti. Chi non ha qualche mistero nella vita?

LALTRO: Misteri, zone dombra, qualcosa di cui vergognarsi. Non vero?

SERGIO: Perch mi guarda?

LALTRO: Dove altro dovrei guardare?

SERGIO: Non lo so, da qualche altra parte, mi mette in imbarazzo.

LALTRO: Va bene, non la guarder pi. Ma cos quello? La stupidit delluomo

comune. Chi di voi lo stava leggendo?

SERGIO: E suo.

ALDO: S, ma lha letto anche lui.

LALTRO: Un bel romanzo. Un po irreale, soprattutto nella seconda parte.

LINDA: Lo conosce?

LALTRO: Se lo conosco? Certo che lo conosco.

ALDO: E lha anche letto?

LALTRO: C un modo per conoscere un libro senza averlo letto?

ALDO: Beh, comprarlo.

LALTRO: O scriverlo.

ALDO: E che bisogno c di scriverlo se uno lo pu trovare gi scritto?

LALTRO: Qualcuno lavr pur scritto, no?

ALDO: S.

LINDA: E le piaciuto?

LALTRO: Come vi ho detto un po irreale la trama, questi quattro ragazzi che si

ritrovano in uno chalet di montagna, isolato, per provare una commedia,

e poi allimprovviso uno sconosciuto bussa alla porta, loro si spaventano

perch pensano sia un maniaco.

SERGIO: E poi?

LALTRO: E poi leggetelo se volete sapere il finale.

ALDO: Non potrebbe raccontarcelo lei?

LALTRO: Poi vi sciuperei il colpo di scena finale.

SERGIO: Perch c un colpo di scena?

LALTRO: C sempre un colpo di scena. (Entra Miriam).

MIRIAM: Le ho preparato qualcosa da mangiare.

LALTRO: Troppo gentile.

MIRIAM: Se vuole venire in cucina, ho apparecchiato.

LALTRO: Grazie. (Escono Miriam e laltro).

SERGIO: Cosa ne dici?

ALDO: A me non piace per niente.

SERGIO: Neanche a me.

LINDA: E affascinante.

SERGIO: Ma cosa dici, cretina.

LINDA: Ma s, un uomo affascinante.

SERGIO: Anche monsieur Verdoux lo era. Era affascinante, si faceva sposare e poi

uccideva le sue mogli per ereditare.

ALDO: Beh, io non lo sposo di sicuro.

LINDA: Se cos fosse dovresti essere tranquillo, male che vada ucciderebbe me e

Miriam.

SERGIO: Metti che fosse un monsieur Verdoux gay?

LINDA: Oppure pensate che voglia ucciderci per derubarci? Fra tutti quattro

potrebbe tirar su al massimo duecento euro. Quattro morti per duecento euro

non mi sembra un buon affare.

SERGIO: Magari semplicemente un maniaco che uccide per il piacere di uccidere.

LINDA: Sergio, hai visto troppi film.

SERGIO: E tu troppo pochi. Grande fratello.

ALDO: Comunque organizziamoci, non dobbiamo farci trovare impreparati nel caso

ci volesse uccidere.

SERGIO: Cosa facciamo?

ALDO: Il coltello. Intanto lo nascondo sotto la giacca, cos ce lho a portata di mano.

SERGIO: E io cosa prendo?

ALDO: Il libro.

SERGIO: Come il libro? Tu hai preso il coltello e io devo prendere il libro? Cos se

cerca di uccidermi gli leggo qualcosa o glielo tiro in testa.

ALDO: Ma no, cosa hai capito. Il libro. Se c scritto che ad un certo punto arriva il

maniaco, dir anche quello che succede dopo.

SERGIO: E non chiamarlo maniaco, ancora non sappiamo se lo .

ALDO: Vabb, chiamalo come vuoi ma prendi il libro.

LINDA: Siete due pazzi.

SERGIO: S, chiamaci pazzi, per quando ti avremo salvato la vita vedremo come ci

chiamerai.

ALDO: Allora?

SERGIO: Non lo trovo.

ALDO: Non dirmi che se lo portato in cucina.

LUISA: Magari voleva rileggerlo mangiando.

ALDO: Ma non dire sciocchezze, di sicuro non voleva che andassimo a leggere il

finale della storia.

SERGIO: E questa la prova definitiva della sua colpevolezza.

LUISA: Ma che colpevolezza se non ha ancora fatto niente?

ALDO: Non tarder a farlo.

SERGIO: Oddio.

ALDO: Che succede?

SERGIO: Miriam. E di l in cucina con lui.

ALDO: E vero. Vai ad aiutarla.

SERGIO: Perch io?

ALDO: Perch io devo stare qui a proteggere Linda.

SERGIO: Ma posso restare io a proteggere Linda.

LINDA: Linda pu benissimo proteggersi da sola. Anzi, vado in cucina con loro.

ALDO: Non farlo.

LINDA: Ma smettila. (Esce).

ALDO: E adesso?

SERGIO: Mi venuta in mente una cosa. Lui ha detto che gli si rotta la macchina

qualche chilometro sotto, no?

ALDO: S.

SERGIO: E allora dovremmo andare a controllare se vero. Perch se vero

potrebbe in effetti avere detto la verit.

ALDO: S, ma ammesso che troviamo la macchina, come facciamo a capire se

rotta o se semplicemente posteggiata?

SERGIO: Ma la finisci di fare obiezioni alle quali non sono in grado di rispondere?

Tutte le volte che mi viene unidea che mi sembra brillante, tu me la smonti

in un attimo.

ALDO: Scusa.

SERGIO: Non puoi semplicemente sollevare obiezioni alle quali esiste una risposta

ovvia e incoraggiante?

ALDO: Ci provo.

SERGIO: Anzi, non dire pi niente, lascia pensare me che almeno mi faccio domande

alle quali sono in grado di darmi una risposta ovvia.

ALDO: Va bene.

SERGIO: La sua giacca. Lha posata l per farla asciugare, possiamo vedere se ci

sono le chiavi dentro.

ALDO: Ottima idea. Cercale.

SERGIO: Io?

ALDO: E va bene, lo faccio io. (Afferra la giacca, comincia a cercare nelle tasche.

Entrano laltro, Miriam e Linda).

LALTRO: Che cosa sta facendo?

MIRIAM: Aldo, che cosa stai facendo?

ALDO: Stavo controllando se si era gi asciugata.

LALTRO: Nelle tasche?

ALDO: No, che mi scivolata dentro la mano mentre sentivo la stoffa. (Gli cade

il coltello).

LALTRO: Mi dia quella giacca. E Questo? (Prende il coltello).

SERGIO: Siamo spacciati.

MIRIAM: Cosa state complottando voi due?

SERGIO: Io niente.

LALTRO: Bene, adesso vi ho capito. Un uomo solo, indifeso, si presenta alla vostra

porta a chiedere ospitalit e voi avete pensato che essendo in quattro

potevate facilmente approfittarvi di lui, derubarlo, magari ucciderlo. Con

questo? (Maneggia il coltello).

LINDA: Spero abbiate una spiegazione.

SERGIO: Aldo?

ALDO: Mi hai detto che non dovevo pi pensare.

MIRIAM: Che novit, come se nella tua vita lo avessi fatto tante volte.

ALDO: Di non pensare?

LINDA: No, di pensare.

MIRIAM: Siete due deficienti.

ALDO: Lho fatto anche per te.

MIRIAM: Ma stai zitto, almeno.

LALTRO: Il luogo si prestava. Una casa isolata, far sparire il cadavere sarebbe stato

un gioco, e chi avrebbe mai potuto collegarvi alla sua sparizione.

ALDO: Alla sua di chi?

LALTRO: Alla mia.

ALDO: Ah, sua nel senso di mia, cio non mia proprio, sua.

SERGIO: No, non questo.

LALTRO: E per cosa poi? Per derubarmi? Per prendermi pochi euro?

ALDO: No, guardi, c un equivoco.

LALTRO: Ah s? Un equivoco? E quale?

LINDA: Sono due stupidi.

LALTRO: Pensavate forse che fossi io a voler uccidere voi? Come scritto qua

sopra? (Indica il libro).

ALDO: Come sarebbe?

LALTRO: Se voi aveste letto il libro sapreste che a un certo punto quellindividuo

che arriva nel cuore della notte, durante il temporale, in realt un

maniaco che cercher di uccidere i quattro incauti giovani.

SERGIO: E ci riesce?

LALTRO: Il potere della cultura. Sai, leggere importante, aiuta a capire le cose, a

conoscere il mondo. Se voi aveste letto il libro, sapreste come va a finire.

ALDO: Non potrebbe raccontarcelo?

MIRIAM: Beh, in fondo stato tutto un equivoco, adesso ci siamo chiariti, quindi

perch non continuare la serata divertendoci tutti cinque insieme?

SERGIO: Gi, potremmo farci una partita a carte.

ALDO: S, a scopa.

LALTRO: Col morto?

SERGIO: Gli scacchi, gli scacchi sono il gioco pi divertente.

ALDO: Miriam voleva dire che molto tardi, magari se andassimo tutti a letto, cio,

a dormire, domani mattina ci faremmo una bella risata e ce ne andremmo

tutti a casa.

LALTRO: Domani mattina. Molte cose devono ancora succedere prima che venga

mattina.

SERGIO: Davvero?

LALTRO: Attori? Avete detto che siete attori?

ALDO: Per hobby.

LALTRO: Gia, per hobby. E che cosa recitate di solito?

LINDA: Quello che capita.

LALTRO: I sentimenti, le sensazioni, lamore, lamicizia, la paura.

ALDO: Quella in questo momento molto reale.

LALTRO: (Durante il monologo laltro minaccer a turno tutti i presenti con il

coltello). Essere o non essere; questo il problema: se sia pi nobile

nellanimo sopportare i sassi e i dardi delloltraggiosa Fortuna, o prender

larmi contro un mare di guai e contrastandoli por fine ad essi. Morire

dormire - nulla pi; e con un sonno dire che noi poniamo fine alla doglia

del cuore e alle infinite miserie naturali che sono retaggio della carne!

Questa soluzione da accogliere ardentemente. Morire - dormire

sognare forse: ma qui lintoppo, quali sogni possano assalirci in quel

sonno di morte quando ci siamo disfatti di questo tumulto della vita

mortale, deve farci riflettere: la remora questa che di tanto prolunga la

vita ai nostri tormenti. Chi vorrebbe, se no, sopportar le frustate e gli

insulti del tempo, le angherie del tiranno, il disprezzo delluomo borioso,

le angosce dellamore respinto, gli indugi della legge, la prepotenza dei

grandi, i calci in faccia che il merito paziente riceve dai mediocri, quando

di mano propria potrebbe saldare il suo conto con due dita di pugnale? Chi

vorrebbe caricarsi di grossi fardelli imprecando e sudando sotto il peso di

tutta una vita stracca, se non fosse il timore di qualche cosa, dopo la

morte, la terra inesplorata donde mai non torn alcun viaggiatore, a

sgomentare la nostra volont e a persuaderci di sopportare i nostri mali

piuttosto che correre in cerca daltri che non conosciamo? Cos ci fa

vigliacchi la coscienza; cos lincarnato naturale della determinazione si

scolora al cospetto del pallido pensiero. E cos imprese di grande

importanza e rilievo sono distratte dal loro naturale corso: e dellazione

perdono anche il nome.

ALDO: Io non ci ho capito niente.

SERGIO: Per mi parso di cogliere una velata minaccia in quello che ha detto.

LALTRO: Amleto, terzo atto, prima scena. Ignoranti. E voi sareste attori?

ALDO: Per hobby.

MIRIAM: La smetta di giocare con quel coltello.

LALTRO: Non sto giocando. E che questa scena va recitata con un coltello in

mano, non con un teschio.

ALDO: Pure il teschio.

LINDA: Vuole mangiare ancora qualcosa?

LALTRO: No. E arrivato il momento di finire questa serata nel migliore dei modi.

SERGIO: In che senso?

LALTRO: Lultimo capitolo.

ALDO: Del libro?

LALTRO: Gi. Ma peccato che non labbiate letto.

MIRIAM: E cosa dice?

LALTRO: Ve lo posso far vedere.

ALDO: No, sufficiente che ce lo racconti a voce.

SERGIO: Gi, noi preferiamo sentire il racconto e poi immaginarcelo.

LALTRO: Ci vuole molta fantasia.

ALDO: Noi ne abbiamo.

SERGIO: S, da vendere.

LALTRO: (Afferra il bicchiere di vino con il sonnifero). Posso?

ALDO: Prego, non faccia complimenti.

LALTRO: Grazie. (Beve).

MIRIAM: Se ne vuole ancora, ce n una bottiglia piena.

ALDO: Abbiamo anche del limoncello.

LALTRO: No, grazie, mi basta questo (Crolla svenuto).

MIRIAM: Si bevuto il vino con il sonnifero.

ALDO: Bene, cosa facciamo adesso?

SERGIO: Lo uccidiamo.

LIDIA: Ma sei pazzo? Lo vuoi uccidere?

SERGIO: Certo, prima che sia lui ad uccidere noi.

LIDIA: Ma chi lha detto che voleva ucciderci?

ALDO: Non hai visto come ci minacciava con il coltello?

LIDIA: Stava recitando.

ALDO: Recitando un corno, ci stava proprio minacciando. E poi sar mica recitare

quello, diceva delle frasi senza senso.

MIRIAM: E una tragedia.

ALDO: No, sar una tragedia se non lo uccidiamo.

MIRIAM: Dicevo che quella che recitava era una tragedia.

ALDO: S, scritta da un ubriaco che sparava cagate a caso.

LINDA: Shakespeare.

ALDO: Shakespeare lo dici a tua sorella.

LINDA: Shakespeare lautore della tragedia.

ALDO: E allora spiegati.

LIDIA: A parte il fatto che il primo a tirare fuori il coltello sei stato tu. E ti sei anche

messo a frugargli nella giacca.

ALDO: Volevo cercare le chiavi della macchina.

LIDIA: Per rubarla?

ALDO: No, per andare a vedere se era davvero rotta.

MIRIAM: Comunque Linda ha ragione. Non abbiamo nessuna prova che volesse

farci del male.

SERGIO: Ma come fate a non vedere le cose.

MIRIAM: Siete voi che ne vedete troppe, anche dove non ci sono.

ALDO: Comunque, non divaghiamo. Il sonnifero non far effetto per sempre. Cosa

facciamo?

LINDA: Niente.

SERGIO: Miriam?

MIRIAM: Non lo so.

ALDO: Sergio?

SERGIO: Eh?

ALDO: Buonanotte. Almeno leghiamolo.

MIRIAM: E va bene, leghiamolo.

ALDO: Un momento.

SERGIO: Cosa c?

ALDO: Il sonnifero. Miriam ha usato il sonnifero dello spettacolo.

SERGIO: Oh mio Dio, acqua.

LINDA: Ma allora come possibile che si sia addormentato?

ALDO: Magari ha preso un infarto fulminante. Sarebbe un sogno.

SERGIO: O magari sta fingendo.

ALDO: Ti prego, lasciami sognare.

SERGIO: O nella boccettina cera davvero del sonnifero.

MIRIAM: Ma cosa dici? Lho riempita io dal rubinetto.

ALDO: Sicura?

MIRIAM: Ma siete impazziti? Per quale motivo avrei dovuto usare del sonnifero

vero?

SERGIO: Linda?

LINDA: Perch avete subito escluso lipotesi infarto?

ALDO: Perch ormai mi sono svegliato e poi sta respirando.

LINDA: E cosa volete da me?

SERGIO: Cosa cera nella boccetta?

LINDA: Ma cosa ne so, lha riempita Miriam.

MIRIAM: Io ci ho messo dellacqua, ve lho detto.

ALDO: Calma, ragazzi, stiamo facendo il suo gioco. Vuole metterci uno contro

laltro.

SERGIO: Ragioniamo. O nel vino cera del finto sonnifero e allora sta cercando di

fregarci, oppure nel vino cera del sonnifero vero e allora era qualcun altro

che stava cercando di fregarci.

ALDO: Comunque sia ce labbiamo in quel posto.

SERGIO: Non ci sono altre possibilit.

ALDO: Linfarto? Che risolverebbe tutto?

SERGIO: Respira.

ALDO: Oppure.

SERGIO: Zitto. Non sollevare obiezioni alle quali non saprei rispondere. Gi siamo

abbastanza nella merda cos.

LINDA: Cosa voledi dire, Aldo?

ALDO: E solo che se nel bicchiere non c sonnifero, come avrebbe fatto ad

addormentarsi?

SERGIO: Magari non regge lalcool.

ALDO: Qualcuno dovrebbe avergli detto che nel bicchiere cera del finto sonnifero,

e che lui avrebbe dovuto bere e poi fingere di addormentarsi.

MIRIAM: E per quale motivo?

ALDO: Sentite, io ho trovato la spiegazione, il motivo trovatelo voi, mica posso fare

tutto io.

LINDA: Secondo me pi probabile che nel bicchiere ci fosse sonnifero vero.

ALDO: E per quale motivo avrebbe dovuto esserci sonnifero vero?

MIRIAM: Per fare addormentare il maniaco.

SERGIO: E se il maniaco avesse saputo che nel bicchiere cera del sonnifero?

ALDO: Gi, qualcuno potrebbe averglielo detto.

SERGIO: Ma chi? Miriam, tu sei stata in cucina con lui, da sola.

MIRIAM: Quindi secondo voi io gli avrei detto che nel bicchiere cera del sonnifero

e lui sarebbe stato cos furbo da berlo in modo da addormentarsi e da

rimanere inerme nelle vostre mani? E poi perch avrei dovuto fare una

cosa del genere?

SERGIO: Non ci interessa il movente, quello lo possiamo sempre trovare dopo.

MIRIAM: Tanto tempo ne avete, chiss quando si sveglier il vostro amico.

ALDO: E vero, per prima cosa dobbiamo pensare a lui.

MIRIAM: Non facciamo cazzate. Aldo, tu e Sergio scendete in paese a chiamare la

polizia.

ALDO: Ottima idea. Andiamo. (Escono).

LINDA: E noi cosa facciamo?

MIRIAM: A questo punto per sicurezza leghiamolo. In cantina ci sono delle corde.

Vai a prenderle.

LINDA: Da sola?

MIRIAM: E meglio che almeno uno rimanga qua, nel caso si svegliasse.

LINDA: Ma ho paura.

MIRIAM: E di cosa?

LINDA: Del buio. E se poi davvero ci sono dei complici?

MIRIAM: Ci sono anche Aldo e Sergio fuori.

LINDA: Va bene, vado. (Esce. Laltro si alza).

LALTRO: Il campo libero?

MIRIAM: S, sono tutti fuori.

LALTRO: Non so come ho fatto a non mettermi a ridere con tutte le cazzate che ho

sentito dire.

MIRIAM: Io invece mi sono cagata addosso, soprattutto quando Aldo si ricordato

che nella boccettina non cera sonnifero vero.

LALTRO: Ma avevano paura, e quando uno ha paura non riesce pi a pensare

lucidamente cos le ipotesi pi logiche lasciano il posto a quelle pi

fantasiose.

MIRIAM: Gi, per per un attimo avevano capito che volevo fregarli.

LALTRO: Li odi cos tanto?

MIRIAM: Non puoi immaginare quanto. Se mia sorella morta anche loro hanno una

parte di colpa.

LALTRO: Non vedo cosa possano centrare con la sua overdose.

MIRIAM: Lei usciva con Aldo ed era innamorata di lui. Poi una sera Sergio ci ha

provato, lei ci stata, Aldo venuto a saperlo e lha lasciata.

LALTRO: E in questo non ci vedo niente di male.

MIRIAM: Lei ha cominciato a farsi dopo che ha troncato con Aldo. Se fossero

rimasti insieme forse non avrebbe mai inziato.

LALTRO: Anche lei ha le sue colpe.

MIRIAM: S, ma lei per le sue colpe ha pagato, invece loro no.

LALTRO: E Linda?

MIRIAM: La stessa cosa. Era la sua migliore amica e anche lei le ha voltato le spalle

nel momento in cui pi aveva bisogno daiuto.

LALTRO: Quindi sei proprio decisa?

MIRIAM: S. Grazie, amore, per avere accettato di aiutarmi.

LALTRO: Dobbiamo fare in fretta, Linda potrebbe rientrare da un momento

allaltro.

MIRIAM: Hai ragione. La macchina a posto?

LALTRO: Certo. Ho sabotato i freni. Alla prima curva finiranno in un burrone.

MIRIAM: Tintendi anche di meccanica?

LALTRO: No, per ho scaricato da internet lo schema del motore. Non c

possibilit di errore.

MIRIAM: Bene, lunica cosa le linee blu sono poi la trama della stoffa dei sedili.

LALTRO: Cazzo. Lo so.

MIRIAM: Lo spero. Dammi la pistola per Linda.

LALTRO: Prima i soldi.

MIRIAM: Avevamo concordato che i soldi te li avrei dati alla fine.

LALTRO: Almeno un piccolo anticipo. Per la pistola.

MIRIAM: E va bene. Mille euro.

LALTRO: Millecinquecento.

MIRIAM: No, mille adesso e gli altri quattromila alla fine. Quando saranno tutti

morti. Esattamente come avevamo concordato.

LALTRO: S. Mille per la pistola e mille a cadavere. Cio, milleduecentocinquanta

a cadavere.

MIRIAM: Infatti. Quindi per la pistola mille.

LALTRO: E va bene, dammeli.

MIRIAM: Ecco.

LALTRO: La pistola la sai usare?

MIRIAM: Basta schiacciare il grilletto, no?

LALTRO: Sento dei passi, credo che la tua amica stia tornando, nascondi la pistola.

MIRIAM: E tu torna a sdraiarti. (Lo fanno. Entra Linda).

LINDA: Ecco le corde.

MIRIAM: Ottimo, adesso leghiamolo.

LINDA: E se si sveglia?

MIRIAM: Forse sarebbe meglio avere a portata di mano qualcosa per dargli una botta

in testa.

LINDA: E vero.

MIRIAM: Vai in cucina a prendere un mattarello.

LINDA: Vado. (Esce, Miriam va verso la porta della cucina e tira fuori la pistola).

MIRIAM: Addio, Linda. (Spara).

LALTRO: Fatto?

MIRIAM: E stato molto pi facile del previsto, basta tirare col dito e la pistola fa

tutto il resto.

LALTRO: Sorprendente, vero? (Bussano alla porta).

MIRIAM: E adesso chi ?

LALTRO: Aspettavi qualcuno?

MIRIAM: Figurati.

LALTRO: Cosa facciamo?

MIRIAM: Apriamo la porta.

LALTRO: Ma non possiamo sapere chi c l fuori.

MIRIAM: Tanto ho la pistola. Posso sempre sparare.

LALTRO: Ormai ci hai preso gusto.

MIRIAM: Apro. (Entrano Aldo e Sergio. Laltro si butta per terra). Voi?

ALDO: E certo, aspettavi qualcun altro?

MIRIAM: Avete fatto in fretta.

ALDO: Certo, la macchina si rotta.

MIRIAM: Come si rotta?

SERGIO: S, lacceleratore va gi a vuoto, non funziona.

MIRIAM: Lacceleratore?

ALDO: Lacceleratore.

MIRIAM: E i freni?

SERGIO: Non lo so, non siamo nemmeno riusciti a partire.

MIRIAM: E la notte dei geni della meccanica.

ALDO: Dorme ancora?

MIRIAM: S.

ALDO: Ma perch non lavete ancora legato?

MIRIAM: Linda andata in cantina a prendere delle corde ma non ancora

ritornata.

ALDO: E quanto ci mette?

SERGIO: Io mentre aspettiamo vado a farmi un caff.

MIRIAM: No.

SERGIO: Non posso prendere il caff?

MIRIAM: No. Ti rende nervoso.

SERGIO: Ma cosa dici?

MIRIAM: E che in cucina vado a preparartelo io.

SERGIO: Guarda che me lo posso anche fare da solo.

MIRIAM: No, tu controlla quello svenuto, il caff lo faccio io.

ALDO: Ti aiuto, cos mi bevo un bicchiere dacqua.

MIRIAM: No. Niente acqua.

ALDO: Un goccio.

MIRIAM: Niente acqua.

ALDO: Va bene, non ti incazzare. (Miriam esce).

SERGIO: E se nel frattempo gli facessimo bere ancora un po di vino?

ALDO: A lui?

SERGIO: Un rabbocco. Nel caso il sonnifero stesse esaurendo il suo effetto.

ALDO: Non sarebbe pi semplice dargli una botta in testa?

SERGIO: Sarebbe pi semplice se quella stupida di Linda arrivasse con le corde.

ALDO: Valla a cercare.

SERGIO: Io? E se fuori c un complice di questo? Magari lhanno fatta fuori.

ALDO: Ma fatti furbo. Vado io.

SERGIO: E se poi questo si sveglia?

ALDO: Senti, decidi tu, o vai o resti qui.

SERGIO: Non c una terza alternativa?

ALDO: Quale terza alternativa vuoi che ci sia?

SERGIO: Potrei andare in bagno.

ALDO: Finiscila, vado a vedere io. (Va verso la porta).

SERGIO: Magari guarda solo da l.

ALDO: Un minuto e arrivo. (Esce).

SERGIO: Sbrigati. E adesso? Se si sveglia? Ho unidea, perch non ci ho pensato

prima. Il libro. (Rientra Aldo con delle corde).

ALDO: Io Linda non lho trovata, in compenso ho trovato queste.

SERGIO: Cosa sono?

ALDO: Delle corde. Erano l fuori, per terra.

SERGIO: Bene, allora adesso legalo.

ALDO: Aiutami. Prendegli le braccia.

SERGIO: Mi fa un po impressione.

ALDO: Ma smettila.

SERGIO: E freddo. Non che morto?

ALDO: Ma se respira. Mettigli i polsi vicino. Aspetta, dietro la schiena. Ecco, cos.

SERGIO: Avanti, legalo.

ALDO: Fatto.

SERGIO: Sicuro che sia ben legato?

ALDO: Controlla.

SERGIO: No, mi fido.

ALDO: Bene, adesso labbiamo reso inoffensivo.

SERGIO: Controllo se per caso adesso il telefono prende. Niente.

ALDO: Non fa niente, adesso che labbiamo reso inoffensivo abbiamo tutto il tempo

di aspettare che il temporale finisca.

SERGIO: Infatti. E speriamo anche che smetta di piovere.

ALDO: Ottimo.

SERGIO: Io non riesco davvero a capire dove possa essere finita Linda.

ALDO: Vuoi andarla a cercare?

SERGIO: Assolutamente no. Torner. E poi fuori non c nessuno, no? Quindi che

cosa potrebbe esserle successo? (Rientra Miriam con i caff).

MIRIAM: Ecco i caff. Lavete legato?

ALDO: S, almeno adesso non pu pi farci niente.

MIRIAM: Bisognerebbe perquisirlo.

ALDO: Perquisirlo?

MIRIAM: E se fosse armato?

SERGIO: Tanto con le mani legate anche se fosse armato non potrebbe fare niente.

MIRIAM: Lo so, ma almeno avremmo la certezza che davvero quello che

pensiamo.

ALDO: Perch cosa pensiamo?

MIRIAM: Che sia un maniaco.

ALDO: Ah, noi pensiamo quello?

MIRIAM: Altrimenti perch lavremmo legato?

ALDO: Eh gi, perch lavremmo legato altrimenti?

MIRIAM: Dai, venite a prendere il caff.

SERGIO: Va bene. (Bevono il caff).

ALDO: Che poi a vederlo cos non sembra neanche un maniaco.

MIRIAM: Perch che faccia ha un maniaco?

ALDO: Non lo so, pi maniacale.

SERGIO: S, sembra una brava persona a vederlo. Innoqua.

MIRIAM: Anche Hitler a vederlo aveva la faccia innoqua.

ALDO: Ma aveva i baffetti.

MIRIAM: I baffetti?

SERGIO: Accidenti, mi venuto un crampo allo stomaco.

MIRIAM: Ma dai?

SERGIO: Allimprovviso. Che male.

ALDO: Ahia. Anchio. Sarai mica contagioso?

MIRIAM: Io non sento niente.

SERGIO: Miriam, avrai mica messo qualcosa nel caff?

MIRIAM: Io? Ma figurati. O s? Sai che non mi ricordo?

ALDO: Sto male. Miriam, chiama qualcuno.

MIRIAM: E chi vuoi che chiamo? I telefoni non funzionano, e se chiamo a voce non

ci pu sentire nessuno.

SERGIO: Stronza.

ALDO: Ti prego, Miriam.

MIRIAM: Potrei al massimo chiamare quello l, per legato e io non sono molto

brava nello sciogliere i nodi.

ALDO: Sto male.

MIRIAM: Lho sempre pensato che avrei dovuto fare un corso per imparare a fare i

nodi. Ti assicuro che appena torner a casa sar la prim a cosa che far,

cos dovesse mai succedere unaltra volta di averne bisogno sar preparata.

SERGIO: Perch lhai fatto?

MIRIAM: Se ti dicessi un nome capiresti?

SERGIO: Che nome?

MIRIAM: Lucia.

SERGIO: E chi ?

MIRIAM: Non mi devi chiedere chi ma chi era. Era mia sorella. Aldo, spiegaglielo

tu chi era.

ALDO: Era quella bionda, con i capelli lunghi, gli occhi verdi, gli zigomi un po

pronunciati

SERGIO: Non mi viene in mente

ALDO: Le tette grosse

SERGIO: Ah s no, non era bionda.

ALDO: Un bel culo, aveva una lancia y

SERGIO: Davvero non mi ricordo

ALDO: Aveva fatto il liceo nella sezione D, in gita di quinta a Parigi era quella che

era rimasta chiusa fuori sul balcone ed era passata sul cornicione

SERGIO: A Parigi?

ALDO: S, la sera che tu eri ubriaco fradicio, era lamica della Franci, quella che

usciva con Bobo

SERGIO: Bobo me lo ricordo, ma non usciva con la Franci

ALDO: S.

SERGIO: No, usciva con la sorella dello Zeppa

ALDO: Dopo. Quando usciva con la sorella dello Zeppa non andavano gi pi a

scuola.

MIRIAM: Ragazzi, fare in fretta, non avete molto tempo.

SERGIO: Tra laltro allo Zeppa avevo prestato un disco dei Pink Floyd e non me lha

mai restituito.

ALDO: Quale?

SERGIO: The final cut.

ALDO: Bello, sempre stato uno dei miei preferiti.

SERGIO: Ma se tu ascoltavi i Beatles.

ALDO: S, ma questo dopo, allora ascoltavo ancora i Pink.

SERGIO: A me non sembra.

ALDO: Se ti dico di s. Comunque ti dicevo, girava sempre con la Franci.

SERGIO: Sono passati un sacco di anni, come faccio a ricordarmi.

ALDO: Ma dai, ha anche lavorato al Gomis.

SERGIO: Io non ci andavo al Gomis.

ALDO: Come no, ci andavamo tutti al Gomis.

SERGIO: Tutti ma non io.

ALDO: Se ci fossi andato adesso te la ricorderesti.

SERGIO: A saperlo

ALDO: Comunque Lucia ci ha lavorato due anni, quella bionda

SERGIO: Non mer la ricordo.

ALDO: Ma non possibile, alta, bel portamento, sempre elegante, le ginocchia a

punta.

SERGIO: Ah s, adesso ricordo, le ginocchia a punta, perch non me lhai detto

prima (Muoiono entrambi).

MIRIAM: Ce labbiamo fatta. Ed adesso non mi rimane che far sparire le tracce e

per fare questo non c niente di meglio di un bellincendio. (Laltro si

sveglia). Pensavo fossi svenuto davvero.

LALTRO: No, sono rimasto ads ascoltarti in silenzio.

MIRIAM: Sono stata brava?

LALTRO: Decisamente. Avanti, vieni a liberarmi.

MIRIAM: Perch?

LALTRO: Mi hanno legato le mani. Slegami.

MIRIAM: Quanta fretta, abbiamo tutto il tempo. Prima ho ancora qualche altra

cosetta pi urgente da fare.

LALTRO: Che cosa?

MIRIAM: Fare sparire tutte le tracce.

LALTRO: Se mi sleghi ti posso aiutare.

MIRIAM: No, preferisco fare tutto da sola. Non ci vorr molto. Un bel fuoco e qui

non ci sar pi nulla.

LALTRO: Aspetta, slegami.

MIRIAM: No. Anche tu fai parte delle tracce che devono sparire.

LALTRO: Cosa stai dicendo?

MIRIAM: Hai visto tutto, sarebbe troppo facile per te ricattarmi.

LALTRO: Mi hai pagato, io sono contento e sparir dalla tua vita.

MIRIAM: Non posso rischiare. Lo sai benissimo.

LALTRO: Senti, io sono un professionista, guadagno un sacco di soldi, per cui non

mi interessa per niente ricattarti.

MIRIAM: E chi me lo garantisce questo?

LALTRO: Io.

MIRIAM: Per cui dovrei fidarmi?

LALTRO: Come io mi sono fidato di te.

MIRIAM: Questa serata mi ha insegnato che molto meglio non fidarsi di niente e

di nessuno.

LALTRO: Smettila di fare la stronza.

MIRIAM: Non sei nelle condizioni giuste per minacciare.

LALTRO: E tu pensi di riuscire a farla franca? Con quattro omicidi sul groppone?

MIRIAM: Perch no?

LALTRO: Illusa. Non ce la farai mai senza il mio aiuto.

MIRIAM: Cosa vuoi dire?

LALTRO: Ti serve un alibi ed io sono lunico a potertelo fornire.

MIRIAM: Un alibi?

LALTRO: Dove hai passato la serata? Hai qualcuno che possa dire che hai passato

il week end con lui?

MIRIAM: Nessuno sa che sono venuta qua.

LALTRO: Ma nessuno sa dove tu possa essere andata. I tuoi amici vengono uccisi e

tu doveri? Sarai la prima ad essere interrogata. E qui pieno di tracce

lasciate da te.

MIRIAM: Dopo che sar bruciato tutto non ci saranno pi mie tracce.

LALTRO: Se ne sei cos convinta allora avanti, uccidimi.

MIRIAM: Non provocarmi. Sai benissimo che lo far.

LALTRO: Sono pronto, sono qui legato, nelle tue mani. E come mi ucciderai?

MIRIAM: Ho la pistola.

LALTRO: Gi, la pistola. E allora usala.

MIRIAM: Addio.

LALTRO: Perch addio? Arrivederci.

MIRIAM: Perch arrivederci?

LALTRO: Perch chi non muore si rivede.

MIRIAM: E allora addio la parola giusta.

LALTRO: Se lo dici tu. Addio. (Miriam punta la pistola). Come hai fatto con tua

sorella.

MIRIAM: Cosa dici?

LALTRO: Lhai uccisa tu.

MIRIAM: Ma cosa dici? E morta di overdose.

LALTRO: Lhai avvelenata tu.

MIRIAM: E tu come lo sai?

LALTRO: Io e tua sorella parlavamo molto e lei mi diceva sempre che tu la odiavi.

Aldo piaceva anche a te, ma lui aveva scelto tua sorella. E tu hai deciso

di vendicarti in quel modo.

MIRIAM: Era una stronza. Poteva avere tutto quello che voleva. Non meritava di

vivere.

LALTRO: Un nuovo amore dentro questo petto sarebbe tradimento. Me dannata,

se mi togliessi un secondo marito! Non tolse mai il secondo se non la

donna che uccise il suo primo.

MIRIAM: Che cosa dici?

LALTRO: Amor non , ma basso mercimonio quel che ispira un secondo

matrimonio. Ucciderei di nuovo il mio diletto se nuovi amplessi

concedessi a letto.

MIRIAM: Stai zitto.

LALTRO: LAmleto. Quanto importante leggere. Amleto, per far s che il re

ammetta di avere avvelenato suo padre, chiama degli attori perch

ne mettano in scena lepisodio. Il re ne esce turbato, e Amleto ha

la prova che il re un assassino.

MIRIAM: Addio.

LALTRO: Io sapevo che tu avevi ucciso tua sorella, ma non cerano prove. Era

necessario che tu lo ammettessi, e allora abbiamo creato questa bella

messinscena. (Aldo e Sergio si alzano, entra Linda). Ah, la pistola

caricata a salve e il veleno ovviamente era acqua. E le mie mani non

sono legate. I tuoi amici hanno fatto finta.

MIRIAM: Bastardi.

ALDO: La tua recita finita, Miriam.

SERGIO: E giusto che tu vada a pagare il tuo debito con la giustizia.

MIRIAM: Ma chi sei tu?

LALTRO: Sono il commissario Arganti, la persona incaricata di indagare

sullomicidio di tua sorella. Ho contattato i tuoi amici ed ho chiesto la

loro collaborazione per avere una tua confessione.

LINDA: E finita, Miriam. Non puoi pi fare niente. (Miriam butta la pistola).

LALTRO: Andiamo. Grazie, ragazzi. Buon week end. (Laltro e Miriam escono).

ALDO: E finita.

SERGIO: Ragazzi, che serata.

LINDA: Per c una cosa che non capisco.

ALDO: Che cosa?

LINDA: Il libro.

SERGIO: La stupidit delluomo comune?

ALDO: E basta con quel libro. E finto.

LINDA: Finto?

ALDO: Ma certo, non esiste quel libro. O almeno, lho scritto io.

LINDA: Come sarebbe a dire?

ALDO: Ma certo, serviva una scusa per portare quass Miriam, ed io mi sono

inventato questo libro, le ho detto che era una bella storia, se ne poteva fare

uno spettacolo teatrale e che sarebbe stato bello provarlo per tutto un week

end nella mia baita di montagna.

LINDA: Davvero?

ALDO: Ma certo, ragiona, come potrebbe esistere un libro che racconta in maniera

cos dettagliata il futuro?

SERGIO: Infatti. Guarda che se il futuro si potesse guardare sarebbe nei musei.

ALDO: E poi era anche sbagliato, perch ad un certo punto il libro diceva che

arrivava un maniaco e invece arrivato un poliziotto.

SERGIO: Com che diceva? Un tuono e poi si sente bussare. (Si sente un tuono e

poi bussare).

LINDA: E adesso? Apriamo?

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