La tisana della buonanotte
di Manlio Santanelli
PERSONAGGI:
EMILIO cinquantenne, di bell' aspetto
EMILIA sua moglie, di qualche anno più giovane
La .scena è costituita da una stanza da pranzo con un tavolo al centro ( su cui si notano i resti di una cena già consumata), e da un angolo salotto. Di fronte, un cassettone. Una finestra sul fondo, la porta d'ingresso, e quella che conduce alla camera da letto sono gli altri elementi indispensabili alla rappresentazione.
L'azione si svolge ai nostri giorni...
All'apertura del sipario Emilio è alla finestra ed Emilia siede in una delle poltrone...
EMILIO (alla finestra) Il temporale sembra passata alla larga da noi.
EMILIA (alla poltrona) Ha voluto risparmiarci.
EMILIO Eppure le previsioni parlavano chiaro: una grossa perturbazione interesserà.. .
EMILIA (interrompendolo) Domani, vedrai, si scuseranno.
EMILIO Di cosa?
EMILIA Di essersi sbagliati.
EMILIO Troppo comodo., Emilia. lo mi alzo una mattina e do la notizia che dallo zoo è scappato un leone. La gente si barrica in casa. C'è chi perde un affare importante, chi magari sposta il matrimonio, chi rimanda un esame clinico che, fatto quel giorno, poteva risparmiargli la vita... L'indomani ricompaio e chiedo scusa.
EMILIA Sempre paradossale!
EMILIO Perché, c'è differenza?
EMILIA Sicuro.
EMILIO Quale?
EMILIA Tu hai mentito, loro si sono limitati a sbagliare una previsione.
EMILIO E ti sembra poco? E' il loro mestiere.
EMILIA Errare è umano. Non c'è nessuna colpa, caro Emilio. (severa) Ce ne sono invece in chi dice le bugie... e quelle sì che sono colpe!... e non sente neanche il dovere di scusarsi.
EMILIO Ti riferisci a qualcuno di preciso?
EMILIA Non parlo mai genericamente, lo sai. Lo trovo tempo perso.
EMILIO (viene a sedersi di fronte a lei.) E allora avanti.
EMILIA Avanti, cosa?
EMILIO Chi è il mentitore a cui ti riferisci.
EMILIA Vai, che lo sai benissimo.
EMILIO Ti sbagli. Lo ignoro, invece.
EMILIA Tu!... Tu non fai che raccontarmi una bugia dietro l'altra. E sei anche patetico. Perché sei convinto che non me ne accorga.
EMILIO Un esempio. Dici che non parli mai genericamente. Un esempio, allora!
EMILIA Un esempio? L'altra settimana sei stato fuori tre giorni. Per ragioni di ufficio.
EMILIO Per ragioni di ufficio. E' forse la prima volta che mi mandano in missione in un'altra sede?
EMILIA No.
EMILIO E allora?
EMILIA E allora si dà il caso che un sesto senso mi ha suggerito che mentivi.
EMILIO Ora crediamo anche al sesto senso. Di bene in meglio!
EMILIA E così ho telefonato in ufficio.
EMILIO (allarmato) Hai telefonato in ufficio!
EMILIA "Pronto, mi passa il dottor Nespola?"
EMILIO E cosa ti hanno detto?
EMILIA Che avevi preso tre giorni di permesso.
EMILIO Chissà con chi avrai parlato...
EMILIA Con la tua segretaria.
Emilio si alza e comincia ad andare su e giù per la stanza. E' visibilmente turbato...
EMILIA Calmati, non per questo è caduto il mondo.
EMILIO Non è caduto ma vacilla. E' molto spiacevole venire scoperti insinceri. Ma io te lo avrei confessato, ti giuro. Cercavo soltanto l'occasione propizia.
EMILIA Confessato, cosa?
EMILIO Che non si trattava di una missione.
EMILIA E di che si trattava?
EMILIA Qualche giorno prima un amico che tu non conosci… Conosci forse tutti i miei amici?.. mi ha pregato di. accompagnarlo al suo paese di origine e assisterlo in una questione ereditaria che...
EMILIA E' inutile che ti arrampichi sugli specchi.
EMILIO Non mi credi?
EMILIA No. Anche perché quei tre giorni coincidono con l'assenza da casa delle signora Maresca.
EMILIO Una coincidenza, hai detto bene.
EMILIA Una coincidenza sospetta, visto che la signora in questione aveva
detto al marito che andava ad assistere una sorella malata.
EMILIO Ebbene?
EMILIA Ebbene, un sesto senso, sempre quello!, ha suggerito al marito di telefonare alla cognata, con lo spiacevole effetto di scoprire che crepava di salute e della sorella non sapeva un fico secco.
EMILIO Tu sospetti che io abbia una relazione con Rita Maresca.
EMILIA Non sospetto, ne sono certa.
EMILIO Ma... è una follia!
EMILIO Il mondo è pieno di questo genere di follie. Ti giuro sui nostri figli...
EMILIA Lascia stare i nostri figli. Hanno già abbastanza da fare con le loro famiglie.
EMILIO E allora non c'è altra soluzione. Scendo dalla signora Maresca ela prego di salire.
EMILIA A far cosa?
EMILIO A parlarti di persona e smentire le tue supposizioni. Ma bada, ne uscirai coperta di ridicolo.
EMILIA Dubito. Visto che non si tratta di supposizioni. Una cosa, piuttosto, è importante, fondamentale direi. Tu non devi essere presente.
EMILIO Hai paura che possa influenzarla?
EMILIA Qualcosa del genere.
EMILIO (sulla soglia) Bene. L'hai voluto tu! (esce chiudendosi la porta alle spalle)
EMILIA (portando la voce) Dove vai?!
EMILIO (da fuori scena) Lo saprai prestissimo!
Rimasta sola, Emilia, va al cassettone, ne estrae un lavoro a maglia da poco cominciato, e torna al suo posto per accingersi a lavorare.
EMILIO-Maresca (entrando) Permesso?
EMILIA Avanti, signora Maresca. E scusi se l'abbiamo disturbata a quest'ora. lo non volevo, ma mio marito... una testa dura!
EMILIO-Maresca Ma cosa dice? Se non ci veniamo incontro noi dello stesso abitato, della stessa scala... In che cosa posso esserle utile?
EMILIA Si tratta di corna.
EMILIO-Maresca E cosa posso dirle che lei non sappia già?
EMILIA Non ho capito.
EMILIO-Maresca Dico che non c'è mistero in- questo campo, che lei non sappia rivelare, che lei non conosca.
EMILIA Mi sta dando della pettegola. Per lei io sarei la signora Qwikly di questo palazzo.
EMILIO-Maresca Lungi da me la minima intenzione di offenderla. Solo, non capisco in che cosa posso esserle utile.
EMILIA Lei crede in Dio, vero?
EMILIO-Maresca Moderatamente.
EMILIA Mi basta. Giuri su Dio che tra lei e mio marito non esiste una intesa particolare. Lo giuri!
EMILIO-Maresca Ma... ?
EMILIA Ah, dove sono fIniti i bei tempi del femminismo, quando la solidarietà fra donne era tale, che ci si diceva tutto!
EMILIO-Maresca Lei vaneggia, signora Nespola. (poi calmo) Si, posso convenire che suo marito sia un tipo interessante. Un bell’ uomo, sempre elegante, buone maniere, conversazione brillante, educazione impeccabile. Mai una volta… quando ci incontriamo davanti all'ascensore... mai una volta che non mi lasci la precedenza. Ma da qui a ipotizzare una relazione...
EMILIA Di cui però ho le prove!
EMILIO-Maresca Le prove? Sentiamole.
EMILIA Vuole veramente sentirle?
EMILIO-Maresca Muoio dalla curiosità.
EMILIA La settimana scorsa siete stati fuori assieme.
EMILIO-Maresca (ridacchiando) Mi scusi, signora Nespola, ma la banalità di quella che lei considera una prova non può che farmi sorridere. Signora mia, l'unità di tempo non comporta necessariamente l'unità di luogo.
EMILIA Ma domenica scorsa, vale a dire l'altro ieri, io l 'ho vista farsi la comunione.
EMILIO-Maresca E questo cosa proverebbe?
EMILIA Sono più di dieci anni che frequentiamo la stessa parrocchia, e mai una volta che l'avessi vista comunicarsi.
EMILIO-Maresca Cosa proverebbe, ripeto!
. .
EMILIA Che lei aveva un peccato, un grosso peso, morale di cui doversi liberare.
EMILIO-Maresca Lei è malata, signora mia. Lei soffre, io la capisco. Soffre e fa soffrire anche gli altri che le stanno attorno. (fa per andare)
EMILIA Bene, quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare. (si avvia verso l'uscita)
EMILIO-Maresca E adesso cosa fa? Mi lascia sola in questa casa?
EMILIA Un istante.
EMILIO-Maresca Guardi che se punta sulla fragranza il suo progetto non si regge in piedi. Suo marito non è in casa. (dalla soglia)
EMILIA E lei come fa a saperlo?
EMILIO-Maresca Semplice: quando è venuto a chiamarmi l 'ho visto proseguire giù per le scale. Gli ho anche chiesto dove andasse...
EMILIA Ha fatto bene. E' talmente distratto che potrebbe dimenticare dove abita.
EMILIO-Maresca (non le bada) E lui mi ha risposto: "E' meglio se io non sono presente al vostro incontro". E così scendeva a fare quattro passi (sempre dalla soglia) Comunque, mi vedo costretta a chiederle un altro istante di pazienza. Solo un istante. (esce)
Rimasto solo, Emilio-Maresca prende il lavoro dei ferri e goffamente cerca di andare avanti.. .
Sulla soglia appare Emilia. Porta una sciarpa attorno al collo a mo' di pianeta...
EMILIO-Maresca (tra sé) Il parroco?! (poi a lui) Padre Tarcisio, cosa ci fa qui?
EMILIA-Tarcisio Le vie del Signore sono infinite, signora Maresca.
EMILIO-Maresca Sì, ne convengo. Ma a quest'ora?
EMILIA-Tarcisio I ministri di Dio non sono impiegati del catasto. O meglio possono anche esserlo, ma del catasto celeste, dove non;Si timbra il cartellino. E quando c'è da portare la pace e la serenità in una famiglia, non c'è ora che tenga.
EMILIO-Maresca Giusto. D'altra parte, se così non fosse, non ci sarebbe stata ragione che i Nespola importunassero entrambi..
EMILIA-Tarcisio Le confesso, comunque, che niente mi solletica di più, che mettere il naso negli affari delle varie famiglie di cui sono il parroco.
EMILIO-Maresca Ah sì? Interessante. Ma come concilia questa sua curiosità con il suo ministero?
EMILIA-Tarcisio Il. buon pastore non deve mai perdere di vista le sue cento pecorelle.
EMILIO-Maresca E se una di esse sparisse...
EMILIA-Tarcisio Il buon pastore lascia le novantanove per andare in cerca di quella che si è smarrita.
EMILIO-Maresca Benissimo!
EMILIA-Tarcisio Sembra che lo senta per la prima volta.
EMILIO-Maresca Tutt’ altro. Il mio entusiasmo è dettato da ragioni ben diverse, prima fra tutte la opportunità del suo casuale arrivo, padre Tarcisio.
EMILIA-Tarcisio Ma io sono stato chiamato apposta. E a questo punto vorrei...vorrei conoscerne il motivo. E' un mio diritto, non le pare?
EMILIO-Maresca Poco fa non a caso si è parlato di pecorelle. Ebbene, ora c'è una pecorella da mettere in salvo.
EMILIO-Maresca E chi sarebbe questa pecorella? lo!
EMILIA-Tarcisio Lei!?
EMILIO-Maresca Sono nei pasticci.
EMILIA-Tarcisio Nei pasticci? Che pasticci?
EMILIO-Maresca Se non lo sa lei che è il nostro confessore...
EMILIA-Tarcisio E' vero, ma....
EMILIO-Maresca Di bene in meglio. In questo modo potrà fare luce sulla faccenda. Deve sapere che la signora Nespola ha il sospetto... ma che dico? la certezza!... che io e suo marito ce la intendiamo. E questo fatto per lei sta diventando una fissazione. Ci pensa giorno e notte. Fissazione? Ma cosa dico: un'ossessione, una paranoia.
EMILIA-Tarcisio E bene fa, col marito che il Cielo ha voluto affibbiarle!
EMILIO-Maresca Perché, in cosa differisce dagli altri mariti?
EMILIA-Tarcisio Lasciamo perdere. Comunque, Il pastore d'anime veglia sulle coscienze. Qui più propriamente occorre il neurologo... (alzandosi) E se lei mi consente...
EMILIO-Maresca Un istante ancora. Lei, solo lei può rimediare a tutto.
EMILIA-Tarcisio Non vedo in quale maniera.
EMILIO-Maresca Se lei adduce a garanzia la mia confessione di domenica scorsa... e afferma che i peccati che le ho confessato sono di tutt' altro tipo...
EMILIA-Tarcisio (irritata) Cose inaudite! Ma si rende conto che mi sta cp.iedendo di venire meno ad un pilastro della legge divina, il segreto della confessione?
EMILIO-Maresca Si sbaglia, padre. Lei non violerebbe nessun segreto. Lei, per esser chiari, dovrebbe denunziare l'inconsistenza del fatto.
EMILIA-Tarcisio E' comunque una violazione di quel principio.
EMILIO-Maresca Mi permetta di insistere: lei non rivelerebbe niente. Si limiterebbe ad escludere l'esistenza di qualunque sospetto in merito.
EMILIA-Tarcisio Ammesso e non concesso, come dovrei procedere?
EMILIO-Maresca Come crede. Purché pubblicamente.
EMILIA-Tarcisio Una cosa da niente! Mi faccia un esempio, allora.
EMILIO-Maresca Devo io insegnarle il mestiere?
EMILIA-Tarcisio Mi faccia un esempio, ripeto.
EMILIO-Maresca Un esempio? Domenica, durante la predica....
EMILIA-Tarcisio Sicché io, dopo avere letto un brano dalla Epistola di San Paolo ai Corinzi, dovrei passare a dire: "Badate, miei cari fedeli, che tra il dottor Nespola e la signora Maresca non esiste nessuna tresca" .
EMILIO-Maresca Qualcosa del genere.
EMILIA-Tarcisio Magari in latino.
EMILIO-Maresca Magari. E' più solenne. Anche se oggi gli studi umanistici. sono passati di moda...
EMILIA-Tarcisio Lei, signora Maresca, è uscita di senno. Oltre tutto, io non sono convinto che durante la confessione i comunicanti si liberino la coscienza di tutti i peccati.
EMILIO-Maresca Questo, allora, vale anche per la mia confessione?
Emilia-Tarcisio non risponde...
EMILIO-Maresca Bene. Mi dia un minuto di tempo e tutto le sarà più chiaro. (fa per uscire)
EMILIA-Tarcisio E mi lascia qui, solo, senza neanche i padroni di casa.
EMILIO-Maresca Loro faranno bene ad aspettare che si sbrogli questa matassa (esce)
Rimasta sola, Emilia-Tarcisio prende in mano il lavoro di maglia, e quasi automaticamente si mette asfrerruzzare...
Entra Emilio e va a sedere davanti a Emilia- Tarcisio..
EMILIO-Amico Permette?
EMILIA-Tarcisio Faccia pure. Non è casa mia, oltre tutto.
EMILIO-Amico Sono un caro amico della signora Maresca.
EMILIA-Tarcisio Piacere, padre Tarcisio. Lei dunque sarebbe l'asso nella manica della signora Maresca!
EMILIO-Amico Non è esatto. lo intendo solo che la verità trionfi e la serenità torni a risplendere su questa casa.
EMILIA-Tarcisio Mi vuole rubare il mestiere!
EMILIO-Amico Ma cosa ha capito? Dal momento che la signora Nespola si è ficcata in testa che il marito... uno specchio di virtù... la tradisce con la mia più cara amica... e questo su un unico indizio... la coincidenza che i due sono stati lontani da casa negli stessi giorni... qui dovrei intervenire io.
EMILIA-Tarcisio La cosa mi si fa sempre più confusa..
EMILIO-Amico E ha ragione, padre. Deve sapere che io sono un addestratore di trecking. Sa di che si tratta?
EMILIA-Tarcisio In verità noi uomini di chiesa non frequentiamo le discoteche, né altri luoghi di perdizione tanto cari agli uomini.
EMILIO-Amico Il treching non è un ballo, padre, ma un complesso di norme e di informazioni tecniche, non disgiunte dall' esperienza, volte a garantire all'individuo la sopravvivenza anche nelle circostanze estreme.
EMILIA-Tarcisio La cosa mi si fa sempre più confusa...
EMILIO-Amico E ha ragione. Le confesso che anche io non so perché sto qui.
EMILIA-Tarcisio Andiamo bene!
EMILIO-Amico (ricordandosi) Ah, ecco!... lo dovrei testimoniare che in quei benedetti giorni la signora Maresca... ossia la mia amica... era in mia compagnia come assistente in una esercitazione di sopravvivenza.
EMILIA-Tarcisio Bene. C'è però che io ancora non comprendo cosa c'entro in questa faccenda. T ornando a bomba, io sono stato interpellato perché si è perduta una pecorella.
EMILIO-Amico Nel nostro parco? Mi sembra strano sono quattro palmette spennacchiate. ..
EMILIA-Tarcisio Ma cosa ha capito? La pecorella si è smanita in senso evangelico.
EMILIO-Amico Allora il ritrovarla è compito suo, non mio.
EMILIA-Tarcisio Sicuro. Ma lei è l'unico, fino ad ora, che può garantire la non colpevolezza di uno dei due presunti colpevoli. E poiché l'adulterio è un reato che non sussiste se commesso. da soli, dovrebbe essere così gentile da testimoniare su quanto ha detto a me.
EMILIO-Amico Gliel 'ho detto, non vedo cosa debba fare di più.
EMILIA-Tarcisio L'averlo detto a me assolve la signora Maresca soltanto davanti al giudizio divino. Occorre completare l'opera perchè l'onore della Maresca risplenda immacolato anche davanti agli occhi della società terrena. Ha un minuto di tempo? Soltanto un minuto.
EMILIO-Amico A quest' ora, quando non sono sulla cresta di una montagna o sulle impervie rive di un torrente, sono padrone assoluto del mio tempo.
EMILIA-Tarcisio Bene. Mi aspetti qui. (si avvia verso l'uscita) Solo un minuto.
EMILIO-Amico Perché?
EMILIA-Tarcisio Bisogna mettere a confronto l'uomo di chiesa e un giudice.
EMILIO-Amico E che problema c'è. lo sono giudice. Solo nel tempo libero mi occupo di trecking.(si presenta) Il giudice Scateni, piacere.
EMILIA-Tarcisio (a sua volta) Padre Tarcisio, il parroco di questa parrocchia.
EMILIO-Giudice Confesso di non averla mai vista prima.
EMILIA-Tarcisio Molto male. Farebbe bene ogni tanto a lasciar perdere le beghe umane per occuparsi di questioni ben più alte. (e guarda verso l'alto)
EMILIO-Giudice Padre, io non sono venuto fino a qui... e a quest' ora... per ascoltare una predica.
EMILIA-Tarcisio La comprendo ma non la giustifico. Comunque, lei, nel suo modo di magistrato è il più adatto a portare la pace in questa casa.
EMILIO-Giudice Non le nascondo la mia soddisfazione.
EMILIA-Tarcisio In che senso, prego.
EMILIO-Giudice Semplice. La giustizia celeste fa ricorso a quella terrena. Bel colpo!
EMILIA-Tarcisio Lei non è soltanto soddisfatto, lei è addirittura gioioso.
EMILIO-Giudice Per un laico convinto come me...
EMILIA-Tarcisio Ma verrà anche per lei il momento in cui dovrà sottoporsi, lei giudice terreno, ad un giudizio celeste.
EMILIO-Giudice Il più tardi possibile, mi auguro.
EMILIA-Tarcisio Siamo sotto il cielo.
EMILIO-Giudice Questa non è fede, è iettatura. Lei sta vagheggiando. che mia moglie resti vedova.
EMILIA-Tarcisio Se pure fosse?
EMILIO-Giudice Consideri che restare soli è uno dei destini peggiori.
EMILIA-Tarcisio Ma la sua signora, se ben ricordo, è ancora di bell'aspetto... ancora appetibile... che il Cielo mi perdoni!... Non perderebbe tempo a trovare una compagnia...
EMILIO-Giudice Se permette io prendo le mie precauzioni. (caccia dalla tasca un corno e poi lo ripone al suo posto)
EMILIA-Tarcisio (con sorpresa) Superstizioso! E lei dovrebbe sapere che la superstizione è la prima,. rudimentale, arcaica forma di religiosità.
EMILIO-Giudice Qnestamente non posso non convenire con lei. Tuttavia...
EMILIA-Tarcisio Tuttavia questo non basta a portare la serenità nel suo cuore.
EMILIO-Giudice Come fa a saperlo?
EMILIA-Tarcisio Il mio ministero mi ha insegnato a smascherare i finti ateismi.
EMILIO-Giudice Ad essere sinceri, la sera mi assalgono mille pensieri inquietanti. Ogni cosa, anche la più semplice, la più banale... come ad esempio andare ogni mattina in ufficio... mi appare avvolta da un velo di mistero impenetrabile. Se tutto deve finire una volta o l'altra, mi chiedo, per quale ragione affannarsi un'intera vita... che a conti fatti, vale a dire quando si arriva ad un'età in cui anche una caduta in casa ti può essere fatale... per qualche ragione affannarsi quando ci attende il nulla eterno, la negazione dell'essere, il black out eterno?
EMILIA-Tarcisio E' proprio qui che interviene la fede. L'uomo di fede, le assicuro, quando va a dormire mette la testa sul cuscino e si addormenta beato. E sa perché? Perché ha svolto il suo dovere non soltanto nei confronti del prossimo, ma anche e soprattutto del Signore.
EMILIO-Giudice Vede, padre Tarcisio, l'essere non credente è tanto radicato in me, che quando si pronunzia la parola "signore" mi viene spontaneo di pensare ad un signore qualunque. E mi scervello a comprendere quale sia questo signore. Se a voce si potessero sillabare le lettere maiuscole...
EMILIA-Tarcisio Ecco il punto. L'uomo di fede non fa fatica a distinguere se ci si riferisce ad un individuo qualunque o all' Altissimo: E tutto questo senza bisogno della maiuscola.
EMILIO-Giudice (dopo un silenzio in cui si ode soltanto il picchiettare di una pendola) Padre, io vorrei confessarmi.
EMILIA-Tarcisio Qui?… Ora?
EMILIO-Giudice C'è un'ora o un luogo stabiliti, per chi vuole accostarsi a Dio?
EMILIA-Tarcisio Ha ragione: laico - parroco uno a zero. (Si accomoda meglio nella poltrona e fa cenno all’altro di inginocchiarsi)
EMILIO-Giudice (dopo aver recitato il confiteor a fior di labbra) Vede, padre... qualche mese fa io ho emesso un verdetto... (si arresta)
EMILIA-Tarcisio E' il suo compito. Non ci vedo niente di strano.
EMILIO-Giudice Sì, ma la legge prescrive che il giudice deve essere pienamente convinto. In quel caso avevo molti dubbi...
EMILIA-Tarcisio Errare humanum est. Sentiamo ancora..
EMILIO-Giudice C'è ancora che quando vedo passare la signora Nespola, mi fermo, aspetto che mi abbia sorpassato e resto come un allocco a guardare il suo... fondo schiena... Perché, padre, parlando fra uomini, la signora Nespola ha un fondo schiena che è tutto un . programma... Anche se, a ben considerare, sembra un po' sceso... leggermente abbondante... e senza quel tanto di sexy nell'oscillare di qua e di là... Forse avrebbe bisogno di un lifting. . .
EMILIA-Tarcisio Un parere severo, il suo. Faccia il confronto con le altre donne di quell' età.
EMILIO-Giudice Confidenza per confidenza, la mia spina nella carne sono le diciottenni.
EMILIA-Tarcisio E le credo!...
EMILIO-Giudice Questa nuova moda, poi, di mettere l'ombelico di fuori...
EMILIA-Tarcisio Devastante! C'è da perdere la fede (si ravvede) Ma cosa mi fa dire.
EMILIO-Giudice Dunque anche i ministri di Dio hanno di simili debolezze.
EMILIA-Tarcisio Sono fatti di carne come il resto dell'umanità e quando cadono su una di queste graticole, sono fortunati se la bistecca viene al sangue. Ma a questo punto si arriva molto raramente. La fede sublima il momentaneo cedimento dell'involucro umano in uno slancio verso l'alto, e la tempesta dei sensi è ormai cosa passata. Vada avanti.
EMILIO-Giudice Avanti, certo. Qualche giorno fa, di nascosto di mia moglie, ho manomesso una confezione di confetti, che mia moglie voleva conservare... per quale occasione, non so... e ne ho trafugati ben quattro.
EMILIA-Tarcisio (perdendo il personaggio) Ah, ecco perché era aperta..(poi recupera) Peccato veniale. Tutto qui?
EMILIO-Giudice Tutto.
EMILIA-Tarcisio Sicuro di non aver dimenticato niente?
EMILIO-Giudice Niente.
EMILIA-Tarcisio Che so, una scappatella … Magari con la signora Maresca?
EMILIO-Giudice Le assicuro, padre, che fra noi c'è soltanto una cordiale amicizia.
Emilia-Tarcisio gli dà la assoluzione...
Emilio-amico-giudice torna a sedere al suo posto...
EMILIA-Tarcisio Per dirla tutta... se esiste, come sostiene la Chiesa,. un altro mondo in cui saremo tutti sul banco degli accusati, sarò sincero: non ho nessuna voglia di finire tra le fiamme dell'inferno.
EMILIO-Giudice Nobile intento. E non è mai troppo tardi. Valga per tutte la Parabola del Figliuol Prodigo. E ora, col suo permesso, tolgo il disturbo. Confido in lei per la faccenda che ci sta portando tanto per le lunghe.(si avvia alla porta)
EMILIA-Tarcisio Vuole contribuire sostanzialmente alla sua soluzione? Magari!
EMILIO-Giudice Allora suoni alla prima porta a sinistra dell'ingresso.
EMILIA-Tarcisio E poi?
EMILIO-Giudice E poi dica al Signor Frescobaldi, il fratello della Nespola, che io desidererei parlargli subito. Tra uomini, lo sa bene, in celie questioni., ci si intende prima e meglio.
EMILIA-Tarcisio Sono uomo anch'io, se è per questo.
EMILIO-Giudice Uomini senza vincoli pastorali, intendo.
EMILIA-Tarcisio Capisco. Sia lodato Gesù Cristo.
EMILIO-Giudice Sempre sia lodato.
EMILIA-Tarcisio (uscendo. tra i denti) E questa è un'altra anima redenta. Oggi non sbaglio un colpo. (esce)
Rimasto solo, Emilio amico della Maresca riprende a lavorare...
Entra Emilia in veste di signor Frescobaldi...
EMILIO-Giudice Signor Frescobaldi, venga avanti.
EMILIA-Frescobaldi Mi conosce?
EMILIO-Giudice Mi ha parlato di lei Padre Tarcisio.
EMILIA-Frescobaldi Io, però, non conosco lei.
EMILIO-Giudice Eugenio Scateni, giudice di pace.
EMILIA-Frescobaldi E la ragione per cui siamo qui si può sapere?
EMILIO-Giudice Sua sorella.
EMILIA-Frescobaldi Mia sorella? Ma se non ci frequentiamo da anni!
EMILIO-Giudice Questo lo ignoravo. Altrimenti, non l'avrei disturbata.
EMILIA-Frescobaldi Del resto sono poche le famiglie i cui membri vivono d'amore e d’accordo.
EMILIO-Giudice E come mai non vi frequentate, se è lecito?
EMILIA-Frescobaldi Una faccenda sciocca, che però ha finito per scavare un solco profondo fra noi. Deve sapere che mia sorella vede dappertutto il fantasma dell'adulterio.
EMILIO-Giudice Ah, sì? E allora?
EMILIA-Frescobaldi E allora è riuscita a mettere nell' orecchio di mia moglie la pulce che io, suo marito, la tradivo. E indovini con chi? Con la signora Maresca.
EMILIO-Giudice Questa signora Maresca viene vissuta dagli altri come una mangia uomini!
EMILIA-Frescobaldi Una sirena incantatrice.
EMILIO-Giudice Io la conosco solo di vista. Ma posso affennare che ha- un… via, siamo tra uomini!... un culo che restituirebbe la vista ai ciechi.
EMILIA-Frescobaldi Io non sono del tutto d'accordo con lei;
EMILIO-Giudice Ma l'ha guardata bene?
EMILIA-Frescobaldi Non sono di quelli che seguono le donne per la strada con l'unico intento di guardarle il... culo.
EMILIO-Giudice Mi sta dicendo che lei è un signore di buone maniere.. A meno che.. .
EMILIA-Frescobaldi A meno che?
EMILIO-Giudice Non preferisca quello degli uomini..
EMILIA-Frescobaldi Signor Giudice, mi meraviglio di lei!...
EMILIO-Giudice Al giorno d'oggi non si può mai sapere. D'altra parte non credo di averla offesa a morte.
EMILIA-Frescobaldi Lasciamo stare. Qui, e a quest'ora, e con le faccende che mi aspettano, mi pare grottesco stare a ragionare sul nostro sesso. Veniamo piuttosto alla ragione per cui ha fatto ricorso a me.
EMILIO-Giudice D'accordo. Rimane, comunque che sua sorella sta intossicando la vita al marito per quello che è soltanto un sospetto.
EMILIA-Frescobaldi Ne è tanto sicuro?
EMILIO-Giudice Lo conosco bene. Se ci fosse qualcosa tra lui e la Maresca, la prima persona con cui si sarebbe confidato sono io.
EMILIA-Frescobaldi Ah, sicché lei è il confidente speciale di mio cognato il dottor Nespola.
EMILIO-Giudice L'ha detto. Mai una volta che non mi aBbia rivelato, dando per scontata la mia fiducia, le sue puttanesche imprese. (sobbalzando)
EMILIA-Frescobaldi Puttanesche im... Dunque quell'uomo non è uno specchio di fedeltà coniugale, come lascia intendere..
EMILIO-Giudice Lui? Ma lui ne ha fatte... e continua a faIlle... più di Carlo in Francia!
EMILIA-Frescobaldi (sta quasi per svenire) Ah!...
EMILIO-Giudice Si sente male?
EMILIA-Frescobaldi Be', lei mi sta confidando cose di cui, onestamente, non ero al corrente.
EMILIO-Giudice E’ vero. Ma a lei cosa importa. E' un- giudice di pace. Le scarrozzate del Nespola non dovrebbero turbare fino a tanto il suo metro di giudizio.
EMILIA-Frescobaldi (riprendendosi) E' che da tempo gli adulteri mi ossessionano. Ora, anche qui...
EMILIO-Giudice Faccia uno sforzo, signor giudice. E cerchiamo di far tornare la pace in questa casa.
EMILIA-Frescobaldi Giusto. Ma in che modo?
EMILIO-Giudice Perquisiamo le tasche del signor Nespola. Esisterà una traccia di questa che lei crede una sua nuova tresca.
EMILIA-Frescobaldi Credo? Ne sono più che certa.
EMILIO-Giudice Non le nascondo, signor Frescobaldi, che la sua animosità in questa faccenda mi sembra esagerata.
EMILIA-Frescobaldi E' mio cognato!
EMILIO-Giudice Lo capirei di più se fosse in gioco l'onestà di sua moglie. Ma non ci perdiamo in chiacchiere. Dove eravamo rimasti...
EMILIA-Frescobaldi A frugargli le tasche.
EMILIO-Giudice Sì, ma per fare questo occorrerebbe . un mandato di perquisizione.
EMILIA-Frescobaldi Ma lei non ne ha bisogno. E' giudice. Lo emetta qui, seduta stante, e procediamo.
EMILIO-Giudice Di pace. Giudice di pace. La mia carica non mi permette operazioni simili.
EMILIA-Frescobaldi Sa cosa le dico? lo me ne frego di procedure legali. (va all’attaccapanni e fruga nelle tasche di un impermeabile maschile, poi ne estrae due biglietti).
EMILIO-Giudice Ha trovato qualcosa?
EMILIA-Frescobaldi (tornando) Due biglietti.
EMILIO-Giudice Del tram?
EMILIA-Frescobaldi Non mi pare.
EMILIO-Giudice Del cinema?
EMILIA-Frescobaldi Aspetti che controllo...
EMILIO-Giudice Di un museo?
EMILIA-Frescobaldi Lo escluderei. C'è stampigliata sopra entrambi la faccia di una tigre.
EMILIO-Giudice Lasci che controlli io. (esegue) Ma questi sono biglietti del circo!
EMILIA-Frescobaldi Ma con chi se la intende, con una tredicenne?
EMILIO-Giudice Certo che una persona adulta non sceglie il circo quale teatro delle due donnesche imprese. A :meno che.:.
EMILIA-Frescobaldi A meno che?
EMILIO-Giudice A meno che non sia uno che si sente stimolato dall'odore di stallatico, tipico di quei luoghi.
EMILIA-Frescobaldi Piano, signor giudice. Oggigiomo... e chi meglio di lei potrebbe saperlo?.. questi due biglietti basterebbero a far marcire il dottor Nespola per dieci anni in una prigione di Stato. Controlli piuttosto la data.
EMILIO-Giudice Dodici febbraio zero due.
EMILIA-Frescobaldi (mesta) Esatto.
EMILIO-Giudice Sembra particolalmente delusa.
EMILIA-Frescobaldi Le spiego. Si tratta di quest'anno. E a me è parso di capire che mia sorella dia come data di nascita del suo più che sospetto, ovvero della nota tresca, l'anno in corso. E non è affatto piacevole verificare che un sospetto possa trasformarsi in una possibile realtà.
EMILIO-Giudice Non resta che puntare sulla. sincerità del signor Nespola. Gli parlerò a viso scoperto. A me non dirà bugie.
EMILIA-Frescobaldi D'accordo. Ma dove sarà adesso?
EMILIO-Giudice Lo conosco bene. Ansioso com'è, non si sarà allontanato troppo. Se, addirittura, non aspetta sul marciapiede di fronte. (Si porta alla finestra) Ora controlliamo. (guarda verso il basso) Eccolo! Ho avuto naso. Sta appoggiato ad un lampione, e, a giudicare dalle cicche ai suoi piedi, fuma una sigaretta dopo l'altra. Gli manca l'impermeabile per essere spiccicato Huphrey Bogart.
EMILIA-Frescobaldi Ma lui non fuma!
EMILIO-Giudice E lei come lo sa?
EMILIA-Frescobaldi Non vedo posacenere in questa stanza.
EMILIO-Giudice Avrà cominciato stasera. C'è un tempo per smettere come un tempo per cominciare. E non è necessario, che il secondo preceda il primo.
EMILIA-Frescobaldi Bisogna farlo salire.
EMILIO-Giudice Ci pensi lei, andandosene. A conti fatti, quell 'uomo è il marito di sua sorella. Presto, non è tempo di pensarci troppo su oramai il cerchio si va chiudendo.
EMILIA-Frescobaldi Bene, Le auguro quel successo che finora a me è mancato. (esce)
Rimasto solo, Emilio-Frescobaldi-Amico della Maresca, distrattamente riprende a sferruzzare.
Rienta Emilia, questa volta finalmente nei suoi panni.
EMILIO-E Carissimo, come stai?
EMILIA-Frescobaldi Io bene. Non direi lo stesso di te
EMILIO-E E grazie tante: dopo una serata di schifo come questa?
EMILIA-Frescobaldi Ancora beghe con mia sorella. So, so.
EMILIO-E Quella mi perseguiterà fino a quando non avrò esalato l'ultimo respiro.
EMILIA-Frescobaldi E' una donna temperamento sa, lo ammetto. Ma se agisce così è per il grande affetto che ha per te.
EMILIO-E Preferirei un affetto minore e una serenità maggiore.
EMILIA-Frescobaldi Ha qualche difettuccio, ne convengo.
EMILIO-E Qualche difettuccio? Maledetto il giomo che la sposai! A quest' ora , con la posizione che ho raggiunto, la salute che non mi dà problemi, e un aspetto non del tutto ripugnante, potrei spassarmela alla grande.
EMILIA-Frescobaldi Tu, però, quando capita l'occasione, non te la fai mica passare sotto il naso senza afferrarla per la coda.
EMILIO-E E che dovrei fare, secondo te, immolarmi sull' altare del matrimonio. Carpe diem, dicevano i latini. E io lo "carpo".
EMILIA-Frescobaldi E allora di cosa ti lamenti?
EMILIO-E Di dover agire di nascosto. Mentre io preferirei vivere amori in piena luce. A volte, quando sto con una donna penso a quanto sarebbe bello p0l1armela sotto il braccio su e giù per una piazza. E invece sono costretto a procedere rasentando i muri come un partigiano in missione. Le mie partners lo trovano romantico, persino eccitante. Sta di fatto che ammetto di non essere un marito modello, ma non mi va di venire <messo sotto accusa per quello che non ho fatto.
EMILIA-Frescobaldi Dunque la signora Maresca c_entra come un cavolo a merenda?
EMILIO-E Purtroppo si.
EMILIA-Frescobaldi Perché purtroppo?
EMILIO-E Non sembri mai un uomo di questi tempi. Ma l'hai guardata bene, la Maresca?
EMILIA-Frescobaldi Sei mesi di rapp0l1i intimi bastano ad affermare se una donna è bella o meno.
EMILIO-E Ci sei stato insieme sei mesi... E come hai fatto?
EMILIA-Frescobaldi Tutto è iniziato nell' ascensore.
EMILIO-E Nell' ascensore?
EMILIA-Frescobaldi Era carico, eppure qualcuno mi dice di salire. Sai, une di quei tipi che, quando prende l'ascensore insieme a più di due persone, comincia a fare i calcoli sul peso...
EMILIO-E E allora?
EMILIA-Frescobaldi E allora in un angolo c'era lei, che mi fa segno di accomodarmi dividendo con me il suo posto. lo accetto. E a un tratto lei mi sfiora il braccio con un seno. Niente di più. Ma in quel modesto contatto c'era più eros che in "Nove settimane e mezzo". Il resto è venuto di conseguenza. lo le ho telefonato e l 'ho invitata a cena. Mentre mangiavamo alla luce galeotta di una candela, io ho spinto il mio ginocchio verso le sue. (si confonde) E' così che sì agisce in questi casi, no?
EMILIO-E Be', se non lo sai tu. E lei?
EMILIA-Frescobaldi E lei le ha aperte.
EMILIO-E Che cosa?
EMILIA-Frescobaldi Le ginocchia, no?
EMILIO-E Vai avanti.
EMILIA-Frescobaldi Da quel momento il nostro rapporto ha veleggiato verso lidi ben più intimi di una cena, sia pure a lume di candela.
EMILIO-E Tutto questo, quando?
EMILIA-Frescobaldi Nella prima metà dell'anno, giorno più giorno meno.
EMILIO-E Il tempo a cui fa riferimento Emilia quando mi accusa di adulterio. E come mai è finita?
EMILIA-Frescobaldi Mia moglie ha awertito che nell'aria c'era odor di tradimento.. E questo sulla base di una inezia. Due biglietti del cinema in una mia tasca.
EMILIO-E Sicuro che non erano per il circo equestre?
EMILIA-Frescobaldi Il circo equestre!? Ma quella è roba da adolescenti.
EMILIO-E E allora hai mollato tutto.
EMILIA-Frescobaldi Avrà pure un bel culo, ma il gioco non valeva la candela. lo non ho nessuna intenzione di mettere a. rischio la mia pace familiare per tanto poco.
EMILIO-E (quasi tra sé) Il Padreterno manda i biscotti a chi non ha i denti.
EMILIA-Frescobaldi In che senso?
EMILIO-E Niente, straparlavo...
EMILIA-Frescobaldi Ma non divaghiamo. lo sono stato precettato perché occorreva la mia opera.
EMILIO-E E' vero. Bisogna darsi da fare perché io e tua sorella tacciamo pace.
EMILIA-Frescobaldi E allora, se tutto è costruito sulla sabbia.. .intendo dire su un semplice sospetto...dobbiamo fare in modo che vi parliate faccia a faccia. Oltre tutto, come dice il proverbio? "Tra moglie e marito non mettere il dito".
EMILIO-E Giustissimo. Ma chi più adatto di te, a intervenire su tua 'sorella?
EMILIA-Frescobaldi Dovrei convincerla io, intendi dire.
EMILIO-E Non ti mancheranno gli argomenti per farlo. Un consiglio? Insisti sopratutto sui biglietti del circo.
EMILIA-Frescobaldi E perché proprio su quelli?
EMILIO-E Portano la data del peliodo in cui sarei stato fuori.
EMILIA-Frescobaldi Appunto per questo bisognerebbe distruggerli.
EMILIO-E Io punto su un'altra strategia, una cosa un po' complessa. Vedi, in quei tre giol1li nei quali per ragioni diverse io e la Maresca siamo stati fuori, ciascuno per suo conto,. io ho dato una mano ad un collèga di ufficio. Ma a mia moglie ho detto... non so neanche io per quale ragione... Che lo ho accompagnato al suo paese. In realtà sono rimasto a badare al figliolo, visto che lui è separato dalla moglie. Ma fai presto, ti prego.
EMILIA-Frescobaldi Bene. lo vado. (poi sulla soglia) Ma dove la trovo, a quest'ora, mia sorella?
EMILIO-E Da vostra madre, c'è da giurarci. Ogni volta che accade qualcosa tra noi, lei corre a mettere la testa sotto l'ala protettrice della mamma. E' rimasta bambina.
EMILIA-Frescobaldi Non sono del tutto d'accordo.
EMILIO-E Vogliamo aprire in altro processo?
EMILIA-Frescobaldi Dio non voglia!... Questo discorso lo affronteremo un' altra volta. Adesso bisogna pensare alle cose pratiche.
EMILIO-E Bravo! Va', allora.
EMILIA-Frescobaldi Conta pure che la signora Nespola... mia sorella... sia qui prima di quanto tu possa immaginare. (esce)
Rimasto solo, Emilio ricorre al solito lavoro di maglia...
Entra Emilia, finalmente nei panni di se stessa...
EMILIA Fortuna che è una bella serata. Anche se l'umido cominciava a entrarmi nelle ossa.
EMILIO E' tanto umida la casa di tua madre? Quella no. Ma la strada sì.
EMILIA Te ne sei andata a passeggio?
EMILIA Per fare brutti incontri? No, sono rimasta impalata qui di fronte.
EMILIO Incredibile!
EMILIA Perché?
EMILIO Anche io ho sostato un bel po' nei paraggi.
EMILIA Comunque, non mi aspettavo di trovarti qui.
EMILIO E dove volevi che andassi, a quest'ora?
EMILIA Da tua madre, magari.
EMILIO Sì, perché io per te sarei un" mammone. Comunque, non tutti i mali vengono per nuocere.
EMILIA In che senso?
EMILIO Così possiamo finalmente fare quattro chiacchiere fra noi.
EMILIA A me pare che la faccenda, lungi dal risolversi, si sia andata complicando.
EMILIO E sai perché? Perché abbiamo messo in mezzo estranei. Queste beghe di coppia si risolvono all'interno della coppia.
EMILIA La faccenda ci è sfuggita di mano. Non abbiamo fatto luce sui sospetti del mio personaggio, abbiamo scomodato invano tanti altri personaggi... E oltre tutto, ora ci troviamo al punto che ognuno rappresenta se stesso.
EMILIO E non lo consideri un successo? E' la meta a cui tendevamo.
EMILIA Hai ragione. (poi, mostrandogli la maglia) Ma questa?
EMILIO Non è il ritratto della perfezione, lo ammetto. Si dovrà sfilare tutto.
EMILIA Non è necessario. Sfilerò soltanto quei pochi ferri sbagliati. Ma che dici, per stasera potrà bastare, no?
EMILIO Direi proprio di sì. Anche perché manca poco alla mezzanotte.
EMILIA Mezzanotte!... Il tempo è volato.
EMILIO O magari siamo noi che lo abbiamo fatto volare.
EMILIA Comunque, è ora di andare a letto.
EMILIO Direi proprio di sì. (sistema qualcosa, mette un poco di ordine)
EMILIA Ho l'impressione che ieri sera eravamo più in palla.
EMILIO Grazie tante, l'argomento di fondo era l'omosessualità. Con quello cadi sempre in piedi. (si avvia verso la stanza da letto)
Emilia lo segue...
Sulla soglia Emilia fa passare prima il marito...
EMILIA Piego, signora Emilia.
EMILIO Grazie, signor Emilio. (escono)
SIPARIO