La vedo nera

Stampa questo copione

LA VEDO NERA

LA VEDO NERA  

Commedia brillante in tre atti

di

Giuseppe Aronne

Personaggi

Beppe

Vanna (moglie di beppe)

Lucia (madre di vanna)

Zingara

Franco (collega di beppe)

Susanna (l’amante)

Ciro (avvocato e operaio)

TINA (RAGAZZA RIBELLE)

CAMILLO (UOMO DEL MERCATO)

ALLEGRINO (MARITO DI ZINGARA)

ELISA (MADRE DI TINA)

CARLO (MARITO DI SUSANNA)

La scena

Piccola piazzetta; sul fondo ingresso alla piazza, a destra ingresso all’abitazione di Beppe e Vanna, a sinistra ingresso all’abitazione di Lucia.  

Una panchina sul fondo a sinistra, (lasciare lo spazio per poterci girare intorno) in fondo a destra un piccolo giardino (anche disegnato) con  una sedia e un tavolino.  

LA VEDO NERA – PRIMO ATTO

SCENA 1

Vanna e Lucia

Vanna:  (entra dal fondo con due borse della spesa,si avvia a dx e si ferma sulla soglia) Oooh! Nooo! Mi sono dimenticata le bistecche… (chiama) Mamma vieni a prendere le borse che devo tornare indietro  a comprare le bistecche!

Lucia: ( da fuori) Ci vado io… Così passo a prendere l’appuntamento dalla parrucchiera.

Vanna: Non le puoi telefonare?

Lucia: (entra da dx) Preferisco andarci di persona così faccio due passi… Cosa devo prendere?

Vanna: Tre bistecche… No… Quattro, non mi ricordo se viene anche Franco… Mi sembra che ieri Beppe abbia detto che, siccome erano a lavorare qui vicino, per non perdere tempo, sarebbero venuti a mangiare qui tutti e due.

Lucia: Non possono mangiarsi due panini e riprendere subito a lavorare senza perdere tempo?

Vanna: Mamma, son qui vicino…. Per una volta non danno fastidio.

Lucia: Tuo marito da sempre fastidio… E quando è insieme a qualche suo amico prende coraggio e ne approfitta per far vedere che comanda…

Vanna: Non siete mai andati d’accordo… Chi vi capisce.

Lucia: Come si fa ad andare d’accordo con uno che mi voleva sbattere fuori di casa?

Vanna: Non ti voleva sbattere fuori di casa… Voleva solo che tu andassi ad abitare (indica il portone di fronte) nella casa che ti abbiamo comprato.

Lucia: E non vuol dire essere sbattuti fuori di casa ?

Vanna: Ma… No…  Voleva che rimanessimo soli per la privacy, la nostra intimità!

Lucia: Ma quale intimità… Se sono vent’ anni che… (fa un gesto per far capire che non hanno rapporti)

Vanna: La casa te l’abbiamo comprata prima che succedesse!

Lucia: Ma anche a te cosa ti è venuto in mente?

Vanna: Mamma in quei momenti non sai cosa pensare, cosa fare e io avevo paura per la sua vita, che non ne uscisse vivo…

Lucia: Sarebbe stato meglio… Meglio sola che con uno così… E se proprio volevi un uomo, il mondo è pieno di scemi!

Vanna: Finiamola, altrimenti entriamo in un discorso senza fine e io devo fare da mangiare!

Lucia: Hai ragione, è meglio… (si avvia verso il fondo quando si sente squillare un cellulare. Torna indietro)

(Vanna e Lucia si guardano intorno per intuire la provenienza e si dirigono verso il tavolino: Vanna lo prende)

Vanna: Ah, è il cellulare di mio marito, se l’è dimenticato… non so dove ha la testa…

Lucia: Non lo sai perché non ce l’ha proprio… Non guardi chi lo cerca?

Vanna: Quando arriva ci guarda lui…

Lucia: Sei scema… Ci devi guardare tu, perché tra moglie e marito…

Vanna: Non ci devi mettere il dito!

Lucia: Io sono tua Mamma e il dito ce lo posso mettere… Volevo dire che tra moglie e marito non ci devono essere segreti… Dai guardaci!

Vanna: E va bene ci guardo, ma non sta bene! (ci guarda ) Ah, è un messaggio… Il numero non lo conosco…

Lucia: Cosa te ne frega del numero, leggi cosa c’è scritto!

Vanna: E ora ci guardo! (legge) “Questa sera non venire c’è mio marito…”. Ah, questa sera non deve andare, c’è il marito…

Lucia: E lo dici così?

Vanna: E come vuoi che lo dico… Anzi a lui non glielo dico, altrimenti si accorge che ho letto il messaggio!

Lucia: Lo sapevo che avevo un marito scemo e che non poteva nascere una figlia furba… Ma fino a questi punti… (a Vanna) Ti svegli? Vuoi ragionare?

Vanna: Ma è da questa mattina che sono sveglia! E su cosa devo ragionare?…. (pensa per un attimo e gli si accende la lampadina) Nooooo! Deve andare a fare le porcherie! (si mette braccia conserte) Mamma, quando arriva l’ammazzo!

Lucia: Brava… Così vai in galera.

Vanna: (da donna ingenua e dolce diventa una furia) Non me ne frega niente… Prendo un bacco e quando arriva inizio a picchiarlo fino a quando il pezzo più grosso che gli rimane entra nella cruna di un ago!

Lucia: Picchiare si, ma con moderazione, deve rimanere vivo… La vendetta va consumata lentamente….

Vanna: Hai ragione… (rimane  a pensare e con dolcezza alla mamma) Mamma, ma la bibbia non dice che dobbiamo perdonare?

Lucia: Il nono comandamento dice “non desiderare la donna d’altri”… Sul messaggio c’è scritto “mio marito”. L’infedele è sposata e l’infedele la desidera… Tuo marito ha infranto un comandamento e noi lo perdoniamo… Ma dopo… Molto dopo… Prima lo massacriamo e poi lo perdoniamo.

Vanna: Hai ragione, prima lo ammazzo e poi lo perdono!

Lucia: Così mi piaci… S’è fatto tardi, vado a prendere l’appuntamento e le bistecche… Quattro hai detto?

Vanna: Si quattro… No… Niente bistecche… Prendi solo l’appuntamento, la bistecca la faccio con la sua carne! (entra in casa a dx)

Lucia: L’appuntamento può aspettare… è tanto che aspetto questo momento! (anche lei entra in casa a dx)          

SCENA 2

 ZINGARA – VANNA – LUCIA

Zingara: ( Arriva dal fondo e si va a sedere sulla panca)

Vanna: (entra con un bastone in mano seguita da Lucia. Il bastone sarà di gomma)

Lucia: (entra dietro a Vanna)

Vanna: (si guarda intorno) Mi era sembrato ci fosse qualcuno… (vede  zingara seduta sulla panchina e gli si avvicina col bastone in mano)

Zingara: (vede Vanna col bastone, si alza di colpo) Non ho fatto niente! Mi volevo solo riposare… Ma é una piazza pubblica, vero?

Vanna: Si… Solo il giardino è privato … (si accorge che ha paura) Perché trema?

Zingara: (indica il bastone)

Vanna: Questo? È per mio marito…

Zingara: E lo aspetta col bastone in mano?

Lucia: Quello è un attrezzo per fare i massaggi… Mia figlia è una moglie che ci tiene alla forma fisica di suo marito e come arriva dal lavoro lo massaggia tutto… Dalla testa ai piedi!

Vanna: Ah, è meglio che ci presentiamo… Io sono Vanna e questa è mia madre. (si danno la mano)

Zingara: Piacere Tara zingara…  Veggente… Leggo la mano e vedo il futuro, il presente e il passato…

Vanna: Lei mi legge la mano e vede il mio passato?

Zingara: Si….

Vanna: (a Lucia)  Mi faccio leggere la mano?

Lucia: Fatti dire il futuro… Il passato lo conosci…

Vanna: (piano a Lucia) Voglio sapere se mio marito mi ha tradita! (a Zingara) Mi legga la mano!

Zingara: Dammi la mano del cuore…

Vana: (si tocca il cuore per vedere da che parte è, porge la sx alla zingara)

Zingara: (gliela prende e inizia ad osservarla)  Vedo… Vedo…. Vedo che sei sposata…

Vanna: (a Lucia) Sa che sono sposata…

Lucia: Ha visto la fede…

Zingara:  Dimmi figliola, i tuoi genitori vivono con te?

Vanna: Mia mamma… Mio padre è morto che ero ancora una bambina.

Zingara: Vedo… Oooh cosa vedo… Vedo una bambina  che è rimasta orfana di padre già dalla tenera età…

Vanna: Mamma… Ha visto che sono orfana! 

Lucia: Ma se glielo hai detto tu…

Zingara: Vedo tuo padre che lavora… Come lavora… Vedo che fa… Che fa…Che fa?

Vanna: L’allevatore… Faceva l’allevatore…

Zingara: Vedo… Cosa vedo… Oooh dio cosa vedo… Corna… Tante corna… Oh quante corna!

Vanna: Corna?!! (alza il bastone e per poco non prende Zingara che lo schiva) Adesso ho la certezza… Mi ha cornificata… Quando arriva lo ammazzo… Grazie!

Zingara: Prego… Cinque euro…

Vanna: Mamma dagli cinque euro. Adesso so per certo che mi tradisce! (entra in casa a dx)

Lucia: (da cinque euro alla zingara) Questa mi sa di truffa… Per lo meno mia figlia si è convinta che ha le corna! (entra in casa a dx)

Zingara: Ma le corna che vedevo erano delle vacche che allevava suo padre, mica le sue…  (si siede sulla panchina)

SCENA 3

Zingara – Beppe – Franco

Beppe: (marito di Vanna, entra seguito da Franco)

Franco ( collega di Beppe) Non so se è il caso, non vorrei disturbare… Mi posso mangiare un panino e ci vediamo dopo…

Beppe: Neanche per sogno! Vieni a mangiare a casa mia!

Franco: Non so se tua moglie…

Beppe: Mia moglie fa quello che dico io… Siamo nel duemila ma in casa mia comanda ancora l’uomo e le donne zitte!

Franco: Anche la suocera…

Beppe: Soprattutto la suocera… Perché se fa tanto per parlare la metto in un angolo e le tappo la bocca!

Franco: Sono sempre più convinto che è meglio se vado a mangiarmi un panino!

Zingara: Il signore ha ragione…

Beppe: (solo adesso si accorge della zingara) E questa da dove sbuca? Mi scusi, chi è lei?

Zingara: Io sono tara, la veggente… Predigo il passato, il presente e… Per lei soprattutto il futuro!

Beppe: Guardi lasci perdere… Io non credo a queste stupidate!

Zingara: E fa male, perché per lei la vedo nera…

Beppe: E ti sbagli… Perché  noi adesso ci sediamo davanti a una bistecca e ce la pappiamo tutta, alla facciazza tua…

Zingara: Ho visto tanti come te… Fare i gradassi e poi passarmi davanti cadaveri…

Beppe: Se non smammi un cadavere ci sarà… Il tuo!

Zingara: Te lo dico per l’ultima volta: dammi la mano ed eviterai molti guai… Altrimenti non saprai mai quel che ti può succedere da qui a cinque minuti.

Beppe: Te l’ho detto quello che mi succede da qui a cinque minuti!

Franco: ( prende Beppe per un braccio e lo porta su un lato) Fatti leggere la mano, se no quella ti fa la fattura!

Beppe: Cosa fa? La fattura? Vuol dire che è onesta se ti fa la fattura….

Franco: No, non la fattura fattura, ma la fattura come malocchio!

Beppe: Ma credi a queste cavolate?

Franco: E ci credo sì… Devi sapere che mia nonna…

Beppe: Alt… Fermo lì… Mi faccio leggere la mano altrimenti qui non si mangia più! (si avvicina alla zingara e le porge la mano dx) Dai su, facciamo presto!

Zingara: Ignorante! L’altra mano….

Beppe: (porge la sx)

Zingara: Prima cinque euro…

Beppe: Anche cinque euro e li vuole in anticipo?

Zingara: Dai soggetti a rischio si…

Beppe: (a Franco) Dai, dagli cinque euro che poi te li restituisco.

Franco: (prende cinque euro da dentro le mutande e li da a Zingara)

Zingara: Lei i soldi mi da e indietro mai più li avrà!

Franco: Questo lo indovinavo anche io…

Zingara: (prende la mano sx di Beppe e la osserva)

SCENA 4

Beppe – Franco – Zingara – Vanna – Lucia

Solo Beppe da le spalle alla porta di dx

Vanna: (arriva da dx col bastone in mano seguita da Lucia)

Zingara: La vedo… La vedo… La vedo…

Beppe: E cosa vede?

Zingara: La vedo nera! (scappa dal fondo)

Beppe:  E dove scappa… Tutto questo per dire “la vedo nera”… Franco te l’ho detto che sono ciarlatane… O magari ha visto mia suocera… Quella mette paura anche ai fantasmi…

Franco: (si gira e vede le due donne) Beppe… Aveva ragione, anche io la vedo nera…

Beppe: (non fa in tempo a girarsi che…)     

Vanna: (le molla  una bastonata in piena fronte che lo fa barcollare prima di stramazzare per terra)

Franco: (si precipita a sollevare Beppe e lo fa sedere sulla panchina)

Vanna: (a Franco) Lei è l’amico di mio marito?

Franco: (nel frattempo si era nascosto dietro la panchina, esce con un casco in testa) Si!

Vanna: Prima devo parlare con mio marito e poi le preparo qualcosa…

Franco: Non importa… Faccia con calma… Io vado a mangiarmi un panino!

Vanna: Come vuole… Mi dispiace ma questo è un momento particolare: io e mio marito dobbiamo discutere di una faccenda e non possiamo rimandare…

Franco: Fate con comodo… Lo aspetto al lavoro… Se ci arriva… (via dal fondo)

Vanna: Ci arriva… Le gambe per il momento gliele risparmio. Mamma sveglialo!

Lucia: (prende da sul tavolo una bottiglia con dell’acqua dentro e gliela butta in testa)

Beppe: (al contatto con l’acqua si sveglia) Oh mamma! (vede Lucia) La vedo nera!

Vanna: (lo prende per uno orecchio e lo solleva, le due donne stanno una a sinistra e una a destra di Beppe per accerchiarlo)

Beppe: (sbalordito osserva le due donne e non sa cosa dire) Ma cara, cosa succede?

Vanna: Niente… Ti aspettavo, come una moglie aspetta il suo maritino che arriva dal lavoro… E fargli qualche massaggio per rilassarlo un po’…

Beppe: Non è che hai esagerato?

Vanna: No… non credo… Dimmi un po’.. Dove va il mio maritino tutti i lunedì sera?

Beppe: Dove vado… Lo sai benissimo dove vado… A giocare a calcetto!

Vanna: Questa sera non andarci, arriva il marito…

Beppe: E a me che me frega?

Vanna: Lo sai che tu e il marito non potete giocare insieme…

Lucia: Non potete fare gol nella stessa porta…

Beppe: Ma vi siete bevute il cervello?

Vanna: No… ma ci beviamo il tuo se non ci dici con esattezza dove vai tutti i lunedì sera!

Lucia: Hai capito? Tutti i lunedì….

Beppe: Ma che cos’è? Un interrogatorio? E per scoprire cosa?

Vanna: (lo prende per un orecchio e lo porta vicino al tavolino dove c’è il telefonino) Qui abbiamo la prova!

Lucia: Abbiamo la prova…

Beppe: Ma la prova di cosa?

Vanna: Che mi tradisci… Porco!

Lucia: Porco!!

Beppe: Avete bevuto? Ma non eravate astemie?

Lucia: Noi non beviamo… Lì c’è la prova! (indica il telefonino) Prendi e leggi!

Beppe: (lo prende e legge il messaggio) Questa sera non venire, c’è mio marito… E beh?… Cosa c’entro io?

Lucia: Il messaggio arriva sul tuo telefonino e tu non c’entri?

Beppe: Avranno sbagliato numero… Basta chiamare il numero memorizzato e scopriamo che ha sbagliato…

Vanna: Mamma esegui…

Beppe: Chiamo io…

Lucia: Chiamo io che non mi fido! (gli prende il telefonino e inizia a chiamare ma sbaglia e) …L’ho cancellato…

Beppe: Ma ti venisse… Comunque io con quel messaggio non c’entro!

Lucia: Questo lo dici tu!

Vanna: E se avesse ragione lui?

Lucia: E quando mai ha avuto ragione lui?

Beppe: Per te mai, lo so… Comunque anche se fosse, avrei avuto tutte le ragioni di sto mondo… Perché sono vent’ anni che… Eeeh…

Lucia: Bel ringraziamento… Questa povera fanciulla si è sacrificata per te e tu… Ingrato…

Beppe: Io ingrato?  Ma guarda che faccia…

Vanna: ( piagnucolando) Io ho fatto un voto alla madonna per salvarti e tu così mi ringrazi?

Beppe: Quando si fa un voto lo si fa solo su se stessi e non anche sugli altri!

Vanna: Ma io l’ho fatto su me stessa!

Lucia: Doveva lasciarti morire, berodo!

Beppe: Sarebbe stato meglio… Per vivere così…  È andata a fare il voto alla madonna…  Ho persino parlato col parroco e anche lui mi ha detto che i voti si possono sciogliere, ma voi… No!!! Non si può… Ne sapete più voi del parroco!

Lucia : É per rispetto alla madonna, se il desiderio viene esaudito il voto non si scioglie!

Beppe: Ma questo sì… Va contro le leggi del matrimonio…

Lucia: Questo no… Mia figlia ha ragione!

Vanna: Credo che la vita sia più importante di ogni cosa!

Beppe: Ma dovevo essere operato ad un’unghia incarnita, mica al cuore…

Vanna: Sempre un’operazione era.. E io per salvarti la vita ho fatto voto di castità alla Madonna… Che tradotto vuol dire che non avrei più fatto sesso!

Beppe: Tu… Ma io no… Non ho fatto nessun voto!

Lucia: L’ha fatto mia figlia per tutti e due, capito? E se non la rispetti, qui c’è il bastone!

Beppe: Sai dove te lo metterei quel bastone?

Vanna: Lascia stare la Mamma, maleducato… (gli tira un’altra bastonata in testa facendolo barcollare per un attimo)  Comunque, il sospetto del tradimento rimane… Cerca di fare in modo che non me ne accorga, altrimenti la paghi per tutte! E ora a lavorare, che si è fatto tardi… Marche!

Beppe: Ma devo ancora mangiare…

Vanna: Per oggi si salta… Non è mai morto nessuno per aver saltato un pasto… (via a dx)

Lucia: Capito? Berodo… (via a dx)

Beppe: (rimasto solo si siede sulla panchina) Mamma mia che botta che mi ha dato, non è mai stata così violenta… La cosa mi preoccupa. Qui c’è lo zampino di mia suocera… Non siamo mai andati d’accordo, io e la vecchia… É da quando mi sono sposato che ce l’ho in mezzo ai piedi… Mi sono anche indebitato per comprargli una casa, ma niente… Dice che deve restare a proteggere sua figlia. Dovevo farla fuori vent’anni fa! Con la buona condotta sarei già fuori… “E ora a lavorare, marche… non è morto nessuno per aver saltato un pasto…” Tiè! (gesto dell’ombrello verso dx) Oggi a lavorare non ci vado, (prende il telefonino) chiamo Franco per avvisarlo… Non vorrei mi venisse a cercare qui, altrimenti scoppia un altro casino… Rischio di prendere altre botte senza avere colpe… (nel frattempo aveva fatto il numero e attendeva una risposta) Non risponde mai… Cosa ce l’ha a fare il cellulare… Gli mando un messaggio… (lo scrive) “Mi prendo mezza giornata di ferie… Non mi cercare… A domani!”. Visto che ho preso delle botte da oggi ci provo con tutte, basta che respirino… (rivolto a dx) E a voi… Tiè! (gesto dell’ombrello e contemporaneamente appare da dx Lucia)

Lucia: Cosa fai?

Beppe: Mi aggiusto i capelli… Sono bello?

Lucia: Come il culo del porcello… Vai va, berodo! (rientra a dx)

Beppe: Lei è bella come il culo della padella! (via dal fondo)

SCENA 5

SUSANNA – VANNA

(dopo qualche secondo entra)

Susanna: (una donna giovane, bella, truccata e vestita molto sexy. Ha con se un cane (il cane lo si deve immaginare) si siede sulla panchina slega dal guinzaglio il cane e si siede) Vai Pongo… Vai a fare i bisognini… (tira fuori dalla borsetta un libro e legge) 

Vanna: (entra da dx, vede Susanna, gli si avvicina e la guarda con molta curiosità)

Susanna: (sentendosi osservata distoglie lo sguardo dal libro e le fa un sorriso, dopodiché si rimette a leggere)

Vanna: (fa due volte il giro della panchina guardandola come se fosse un essere strano)

Susanna: (fa notare che è molto infastidita della sua presenza)

Vanna: Sta aspettando qualcuno?

Susanna: (risponde senza distogliere lo sguardo dal libro) Un amico…

Vanna: Strano…

Susanna: Strano cosa?

Vanna: Che lo aspetta proprio qui!

Susanna: Non si può?

Vanna: Si… Si può… Però è strano…

Susanna: Ma strano cosa? (infastidita posa il libro sulla panchina)

Vanna: Che lo aspetta proprio qui… Deve sapere che da quando abito in questo posto, non ho mai visto nessuno darsi appuntamento qui… Vicino a questa panchina…

Susanna: C’è sempre una prima volta!

Vanna: Il suo amico sa che lei è qui?

Susanna: No… Spero che passi… Abita qui vicino… Voglio fargli una sorpresa! Però adesso, se permette, avrei da fare…

Vanna: Faccia pure!

Susanna: (prende dalla borsetta il cellulare e inizia a scrivere dei messaggi)

Vanna: (le gira intorno per cercare di vedere cosa sta scrivendo)

Susanna: (se ne accorge, si alza e con tono arrabbiato) Ma non ha niente da fare?

Vanna: Si che ho da fare… Una donna sposata ha sempre da fare… Lei è sposata?

Susanna: Siii…

Vanna: E non ha niente da fare?

Susanna: Nooo!!! Uffaa!!!!

Vanna: Va bene… Se le do fastidio me ne vado… (si avvia a destra, quando arriva vicino alla porta si ferma e si gira verso Susanna) Questa specie di cane è suo?

Susanna: Si è mio… Ma non è una specie… É un cane!

Vanna: Veramente assomiglia a un cane… Comunque lo chiami perché mi sta rovinando i fiori!

Susanna: Al massimo glieli concima un pò… Vieni Pongo, non dare fastidio alla signora!

Vanna: Via! Sciò!

Si sente abbaiare un cane

Vanna: (fa qualche passo indietro spaventata) Lo vuole chiamare? Se mi morde le faccio passare un brutto quarto d’ora…

Susanna: Vieni Pongo… Non mordere la signora altrimenti rischi di avvelenarti…. (si china e prende il cagnolino in braccio)

Vanna: Vipera… (via a destra)

Susanna: (si avvicina alla panchina e posa il cane per terra) Stai qui e non ti allontanare! (riprende il libro e legge)

SCENA 6

SUSANNA – VANNA – LUCIA

Vanna entra da dx seguita da Lucia

Vanna: Mamma, è quella! (indica Susanna) Ha detto che aspetta un amico che abita qui vicino… Noi abitiamo qui… Più vicino di così!

Lucia: Voglio vederla da vicino! (Si avvicina alla panchina da dietro e fa il giro della stessa. Quando passa davanti il cane abbaia e lei scappa)

Susanna: Bravo Pongo…

Lucia:(a Vanna)  No, non mi sembra una donna per bene… Tu vai, che io indago!

Vanna: Mi raccomando, non insospettirla e stai attenta al cane!

Lucia: Ma se è grosso quanto un coniglio! E poi, can che abbaia non morde! Vai, vai…

Vanna: (via a dx)

Lucia: (si avvicina alla panchina e ci si siede costringendo Susanna a spostarsi)  Meno male che ogni tanto c’è qualche panchina, così ci si può riposare … Bella giornata!

Susanna: (infastidita) Insomma…

Lucia: Anche lei aspetta…

Susanna: Si… (nel frattempo aveva preso il telefonino e ha fatto un numero) Beppe ma dove sei? (si alza e passeggia) Sei sulla spiaggia vicino ai bagni sole? Cosa ci fai lì? Prendi il sole!!! E io come una stupida ad aspettarti qua… Dove sono? Vicino a casa tua… Tranquillo, tua moglie non mi conosce… Ho il sospetto d’averla incontrata e se è quella che penso… Come ti capisco… Tranquillo… Come fa a sospettare qualcosa?…. Ma non ho mica scritto in fronte che sono l’amante di Beppe…  Aspettami, che la tua Susanna ti raggiunge… Bacio,  bacio… Mucio, mucio (spegne , lo posa dentro la borsa, si alza e chiama) Pongo! Pongo!

Lucia: (aveva seguito Susanna passo dopo passso)   E così va… Va a farsi baciare dal sole…

Susanna: No, il sole mi da fastidio… (si china a prendere il cane)

Lucia: A me piace farmi baciare dal sole!

Susanna: Eh, già… Il sole bacia i brutti perché i belli li bacian tutti! (via dal fondo)

SCENA 7

LUCIA – VANNA – FRANCO

Lucia: Questa non l’ho capita… (si avvia a dx e chiama) Vanna vieni!

Vanna: Allora se n’é andata? Hai scoperto qualcosa? Gli hai fatto delle domande?

Lucia: Nessuna domanda, non ce n’è stato bisogno…

Vanna: Allora non sai chi è?

Lucia: É l’amante di tuo marito!

Vanna: Ma chi te l’ha detto?

Lucia: Lei…

Vanna: Lei??? Ma se non le hai fatto nessuna domanda!

Lucia: Non me l’ha detto direttamente, ma indirettamente… Gli ha telefonato e l’ha chiamato Beppe!

Vanna: Non è mica l’unico che si chiama Beppe!

Lucia: Ha anche detto che si trovava vicino alla sua abitazione… Tuo marito si chiama Beppe e abita qui… Più chiaro di così… Si devono incontrare vicino ai bagni sole!

Vanna: Non è lui… Mio marito è a lavorare…

Lucia: Come fai a esserne certa?

Vanna: Beppe non ha mai saltato una giornata di lavoro…

Franco: (arriva dal fondo) Buon giorno! Cercavo Beppe!

Lucia: Mio genero?

Franco: No… Il marito di sua figlia!

Vanna: (alla madre) Mamma, ma cos’ hai capito? Cerca mio marito… E per cosa lo cerca?

Franco: Volevo sincerarmi che stia bene visto che non è venuto a lavorare…

Lucia: Sta benissimo….

Vanna: Per ora… Mamma, il bastone… (via a dx)

Franco: A cosa le serve il bastone?

Lucia: Per fare i massaggi al marito… Quando torna!

Franco: Ma non è in casa?

Lucia: No… E sarebbe meglio per lui se non tornasse! (via a dx)

Franco: Ma se sua moglie gli deve fare i massaggi perché non deve tornare? Mah… Chi le capisce… (si avvia sul fondo mentre sta entrando Beppe)

SCENA 8

FRANCO – BEPPE

Beppe: (entra dal fondo e si scontra con Franco) E tu cosa ci fai qui?

Franco:  Ero venuto a vedere come stavi…

Beppe: E cosa sei venuto a fare? Ma sei scemo?

Franco: Quando ti ho lasciato non eri in una situazione… Diciamo tanto tranquilla e, visto che dopo non sei venuto neanche a lavoro, mi sono preoccupato e sono venuto a sincerarmi che fossi tutto intero…

Beppe: Mia moglie e mia suocera ti hanno visto?

Franco: Si, si… Tua moglie, appena ho chiesto di te, è corsa in casa a prendere il bastone per farti i massaggi… Ha molta cura di te…

Beppe: Ma cosa ti è venuto in mente di venire qui? Ma non l’hai letto il messaggio?

Franco: Io no… Perché, mi hai mandato un messaggio?

Beppe: Certo che te l’ho mandato… Ma non l’hai letto?

Franco: No… Non ho neanche il telefonino dietro… L’ho lasciato a casa…

Beppe: L’hai lasciato a casa?  Ma si può essere così scemi? Vorrei sapere cosa si ha a fare il cellulare se poi lo si lascia a casa…

Franco: Me lo sono dimenticato…. Non è mica la morte di nessuno…

Beppe: É la mia morte… Dovevo saperlo… Non mi dovevo fidare di uno stupido… Ma la colpa non è tua se sei stupido, è mia che mi fido di te…

Franco: Te ne sei accorto…

Beppe:  Di cosa?

Franco: Che lo stupido sei tu…

Beppe: Lasciami stare… Ho altri diavoli per la testa… Devo pensare come affrontare la situazione con mia moglie…

Franco: Mentre ti massaggia ci pensi…

Beppe: Piantala lì di dire fesserie… Se devi andare è meglio che vai… Che di danni per oggi ne hai combinati abbastanza!

Franco: Va bene, vado… Uno si preoccupa e guarda come viene trattato…

Beppe: Scusami… É un momento… Scusami… Adesso vai… Ci vediamo domani…

Franco: E se non ci vediamo?

Beppe: Come se non ci vediamo?

Franco: Accendiamo la luce… (via dal fondo)

Beppe: (tenta di dargli un calcio) Ma vai a fan…

SCENA 9

BEPPE – VANNA – LUCIA

(Vanna e Lucia entrano da dx )

Vanna: Sei qui?

Beppe: Non si vede?

Vanna: Non si vede cosa?

Beppe: Che son qui…

Vanna: Non fare lo scemo che non è il momento… Il lavoro è andato bene?

Beppe: Benissimo visto che non sono andato a lavorare!

Lucia: Non è vero abbiamo la prova…

Vanna: Mamma ha detto che non è andato…

Lucia: Ha detto la verità… Non ci credo… Chiedigli perché e dove è andato!

Vanna: Perché? Dove sei andato?

Beppe: Visto quel che è successo questa mattina volevo riflettere…

Lucia: Dove sei andato a riflettere?

Beppe: Sono andato vicino ai bagni sole…

Lucia: A prendere il sole?

Beppe: Si a prendere il sole…

Lucia: E se ti chiamo mucio, mucio… Cosa pensi?

Beppe: Penso che sei più scema del solito! (via a dx)

Lucia: (a Vanna) Ti tradisce!

Vanna: Ma no… Ha detto la verità… Ha ammesso che non è andato a lavorare, che è andato ai bagni sole a prendere il sole… Se mi tradisce avrebbe cercato di mentire!

Lucia: É furbo… Sa che sei un’ingenua… Si prende gioco di te… Ti fa cornuta e contenta! Ma ci sono io, vecchia marpiona… Quando l’ho chiamato mucio, mucio mi ha dato della scema ed è scappato via… Mucio, mucio è come lo chiama lei e scappando non  ha fatto altro che ammettere la sua colpevolezza. Adesso vai dentro, prendi il bastone e sai quello che devi fare!

Vanna: Hai ragione… Vado, lo ammazzo e torno… (via a dx)

Lucia: Può far fessa mia figlia ma non me…

Beppe e Vanna discutono fuori scena

Vanna: Allora porco, mi tradisci?

Beppe: Non è vero... Non è vero niente!

Vanna: Allora perché ti chiama mucio, mucio?

Beppe: Ma cosa ne so io chi è sto mucio, mucio! E poi non so neanche chi è che mi chiama mucio, mucio! Sono tutte cose che si è inventata quella stronza di tua madre!

Vanna: Mia madre non è una bugiarda! E adesso tieni!

Beppe: Ahia!!!!

Vanna: E tieni ancora!

Beppe: Ahia… Ahia… (entra a rotoloni da dx) Ma sei diventata matta! I pazzi una volta stavano in manicomio!

Lucia: Mia figlia non è pazza… Si fa rispettare!

Beppe: Levati dai piedi, altrimenti non rispondo delle mie azioni! (le arriva addosso una scarpa e una pioggia di indumenti, pantaloni, camicie, giacche, scarpe ecc. ecc.) E adesso cosa fai?

Vanna: (entra da dx) Ti do i tuoi stracci… Da oggi siamo separati!

Beppe: Ma non potevamo per il momento stare separati in casa?

Vanna: Dopo quello che mi hai fatto non voglio stare sotto lo stesso tetto con te! Avrai notizie dal mio avvocato!

Beppe: Ma che cosa ti ho fatto? (nel frattempo aveva raccolto gli indumenti e li tiene in mano) E soldi non me ne dai?

Vanna: No… Servono per l’avvocato…

Beppe: E io come faccio?

Vanna: Usa l’arte dell’arrangiarsi!

Beppe: (si avvia a sx)

Lucia: Dove vai?

Beppe: Vado a stare di qua…

Lucia: (si mette sulla porta di sx)  Lì ci abito io!

Beppe: Ma se non ci hai mai abitato? Sei sempre stata con noi a rompere le scatole!

Lucia: Prima… Da oggi per la privacy di mia figlia sto di qua!

Beppe: Per la privacy di… Che faccia da… E io dove vado?

Vanna e Lucia: Arrangiati! (escono Vanna a dx e Lucia a sx)

Zingara: (arriva dal fondo) Gliel’ho detto che la vedo nera…

Beppe: (butta all’aria gli indumenti che aveva in mano) Ma  andate a…..

FINE 1° ATTO

 

  

 

 

 

LA VEDO NERA – SECONDO ATTO

SCENA 1

BEPPE – ZINGARA

Beppe: (dorme sulla panchina coperto da una coperta e dai suoi indumenti)  

Zingara: (arriva dal fondo si vede che ha dormito poco e si  dirige verso la panchina, sposta alcuni indumenti senza scoprire Beppe e si siede dal lato dei piedi)

Beppe: (solleva il busto senza aver rimosso la giacca che gli copre il viso)

Zingara: (si gira verso Beppe si strofina gli occhi e sposta la giacca scoprendogli il viso)

Entrambi fanno un urlo

Zingara: (si alza di colpo ) Mamma che spavento!

Beppe: Eh,i bella! Sono io che dovrei dirlo! Guarda cosa mi sono trovato davanti appena sveglio…

Zingara: E sarai bello te! Come mai ha dormito qui?

Beppe: Sei tu l’indovina… Indovinalo…

Zingara: Ci vuole poco ad indovinare che ti hanno sbattuto fuori di casa… Te l’avevo detto che la vedevo nera…

Beppe: Finiamola con queste cavolate! É solo un’incomprensione tra me e mia moglie… Entro questa sera sarà tutto risolto…

Zingara: Il problema non è tra te e tua moglie ma…

Beppe: Ho capito è mia suocera…   

Zingara: Con tua suocera sono bazzecole… C’è un’altra donna che è entrata nella tua vita!

Beppe: Un’altra donna? Queste donne che entrano nella mia vita senza farmelo sapere… Per lo meno è bella?

Zingara: Bella sarà bella, ma….

Beppe: Ma cosa?

Zingara: Ma la vedo nera…

Beppe: É di colore? Per me va benissimo… Mi sono sempre piaciute!

Zingara: No… Non è lei che è nera… Ma la vedo nera!

Beppe: Sempre pessimista… Allegra! Se è vero quello che hai detto, inizi a piacermi… Un’altra donna… Eh, adesso posso… Sono separato… Non ho legami affettivi…. Veramente è già un po’ che non ne ho…

Zingara:  Dimentichi un piccolo particolare che tu stesso hai detto…

Beppe: E sarebbe?

Zingara: Che questa separazione è causata da un’ incomprensione che presto si risolverà…

Beppe: Fatti gli affari tuoi… Ora inizi a piacermi meno… Stai a sentire, non si potrebbe approfondire un po’ di più? Tu che dici di vedere nel passato, nel presente e nel futuro…

Zingara: Si… Si può… Ma mi dovresti dare qualcosa… Sai io consumo energie, mi devo spremere a fondo…

Beppe: Non troppo a fondo… Non vorrei che a furia di spremerti fuoriuscisse qualche rumore indesiderato…. Non ti posso dare niente, mi hanno lasciato in mutande… Appena risolvo il problema ti pago!

Zingara: Lo faccio solo perché mi fai pena!

Beppe: Non esageriamo… (da la mano e da le spalle a  dx)

Zingara: L’altra!

Beppe: (si guarda le mani) Vorrei sapere che differenza c’è… (porge la sx)

Zingara: (legge) Tu, figlio di… Marito di… Padre di… Padre no, se no poveri figlioletti…

Beppe: Come sarebbe a dire poveri figlioletti… Ma guarda questa… E poi figlio di… Marito di… Di chi?

Zingara: Figlio di tuo padre e di tua madre e marito di tua moglie!

Beppe: Se non me lo dicevi non lo sapevo… Comunque ex moglie… Insomma vai avanti, cosa vedi?

In questo momento appare da dx Vanna

Zingara: (vede Vanna) La vedo nera… (scappa dal fondo)

         SCENA 2

BEPPE – VANNA – LUCIA

Beppe: E dove scappi? (vede Vanna) Ha visto te… Ho capito perché è scappata via…

Vanna: Hai dormito qui?

Beppe: Per forza… Vi siete impossessate delle mie case!

Vanna: Delle nostre case… Comunque è giusto così… Non hai tenuto fede al sacramento del matrimonio, hai sbagliato e paghi!

Beppe: Ma dove ho sbagliato?

Vanna: Mi hai tradita! Ci sono le prove, il messaggio, l’appuntamento con quella… Ed è venuta a cercarti anche qui! C’è mia madre come testimone!

Beppe: Chi? Tua madre? Ma non è attendibile… Vede solo in un verso e sempre a tuo favore!

Vanna: Non è vero… Mia madre non è mai stata di parte… Ha sempre dato ragione  a chi c’è l’aveva!

Beppe: A te… Sempre a te… Io dico, avremmo avuto opinioni diverse un milione di volte… Ci fosse stata una volta che per lei avessi avuto ragione io… Mai! Vorrei sapere per tua madre quando avrò ragione!

Lucia: (entra da sx) Quando piscia la gallina… Cioè mai!

Beppe: É arrivata… Da quant’è che stavi lì ad origliare?

Lucia: Quanto basta per sentire tutte le cavolate che spari… Stai attento perché prima o poi ti arrestano…

Beppe: Perché?

Lucia: Perché non hai il porto d’armi!

Beppe: Ma smettila! Che oggi non è giornata… Adesso devo parlare con mia moglie e non ti voglio tra i piedi, perciò (indica la panchina ) siediti lì e non rompere!

Lucia: (si avvicina alla panchina)  In camera da letto?  Non potrei aspettare nel salotto?

Beppe: Nel salotto ci siamo noi!

Lucia: (si sposta di qualche passo) Allora aspetto in cucina…

Beppe: In cucina no!

Lucia: E dove aspetto?

Beppe: Nel cesso!!! Visto che hai la faccia come il…..

Vanna: Mamma ora basta! Siediti lì che finisco col signore e poi andiamo!

Lucia: Scusami non avevo visto che stavi parlando con un signore! (si siede sulla panchina)

Vanna: Dove eravamo rimasti? No non c’è niente da discutere… Separazione per tradimento tuo… E perciò con addebito a te! A me rimane la casa e mi devi mantenere…

Lucia: Ci devi mantenere!

Beppe:(a Lucia) Ma tu cosa centri? (a Vanna)  Te lo ripeto… Non ti ho tradita e se lo avessi fatto avrei avuto tutte le ragioni di questo mondo!

Vanna: Non ti credo… Pensa che, per quanto riguarda il messaggio, stavo per dare ragione a te e non a mia madre… Ma non sei andato a lavorare per incontrarti con quella, e mi volevi prendere in giro raccontandomi tutto in modo che non ci credessi per farmi cornuta e contenta!

Beppe: Non dovevo incontrarmi con nessuno è stata solo una coincidenza ...

Lucia: Io non credo alle coincidenze… Ti volevi prendere gioco di mia figlia… Così fra qualche anno, se scopre tutto, tu le dici: “ma io te l’ ho sempre detto…”

Beppe: Finiscila di parlare, che di danni ne hai combinati abbastanza! (a Vanna) Amore ti giuro che…

Vanna: Non bestemmiare, per carità! Non vai a lavorare?

Beppe: No… Mi sono preso qualche giorno di ferie, per sistemare questa faccenda!

Squilla un telefonino Beppe lo riconosce e lo cerca

Lucia: (tira fuori da una tasca il telefonino di Beppe glielo fa vedere)

Beppe: (riconosce il suo telefonino) Cosa ci fai col mio cellulare?

Lucia: L’ho sequestrato perché è un referto… Qui c’è la prova che sei un traditore! É arrivato un altro messaggio che ti condanna!

Beppe: Dammi il cellulare…

Lucia: No… (a Vanna) Senti cosa le scrive… (legge) “Amore mio, mi dispiace per questa notte ma c’è ancora mio marito, appena se ne va vieni a dormire a casa mia…. Ci vediamo dove abbiamo stabilito! Mucio, mucio…” Sa anche che ti abbiamo sbattuto fuori di casa e quando non c’è il marito ti ospita!

Vanna:  (piange) Chi sa da quanto tempo… E io ingenua…. Per te ho sacrificato la mia femminilità… Mi fai schifo… Mamma dagli il cellulare!

Lucia: Qui dentro ci sono le prove è meglio che lo sequestriamo…

Vanna: Daglielo e andiamo!

Lucia: (gli da il telefonino) Tieni, berodo!

Vanna e Lucia via dal fondo

Beppe: (rimasto solo rilegge il messaggio) Adesso come faccio a discolparmi… La chiamo… (usa il telefonino)  Ecco il messaggio… Usa numero… Fatto… É spento… Ma cosa ce li hanno a fare i cellulari se li tengono spenti!

SCENA 3

BEPPE – CIRO

Ciro: (entra dal fondo vestito elegante ha con se un porta documenti. Quando parla ha dei tic, chiude un occhio, muove le labbra come per dare un bacio, tiene il pugno chiuso e alza e abbassa il braccio dal gomito in giù. Si dirige verso la porta di dx e suona il campanello)

Beppe: Non c’è nessuno… (lo riconosce) Tu cosa ci fai qui?

Ciro: Scusi, ci conosciamo?

Beppe: Ci conosciamo? Ma non fare lo scemo! (lo osserva) Baccere, che eleganza… Hai vinto al superenalotto?

Ciro: Magari! Scusi mi starà scambiando per qualcun altro. Visto che ci siamo mi presento: Ciro…

Beppe: Ciro, Ciro Esposito!

Ciro: Esatto! Ciro Esposito. Ma lei come fa a saperlo? Conosce la mia fama di avvocato?

Beppe: Veramente la tua fama è che quando puoi fregare freghi… Il fregaiolo per eccellenza!

Ciro: (inizia ad agitarsi e a fare i tic)  Come si permette? Io sono un rispettabilissimo avvocato e sono qui per lavoro!

Beppe: Per cosa? Per lavoro? Da quando?

Ciro: Da sempre! Una persona onesta per vivere lavora…

Beppe: Fino ad ora come hai fatto a vivere?

Ciro: (tic) Facendo l’avvocato, divorzista per l’esattezza…

Beppe: (gli da una manata) Ma piantala lì! Avvocato divorzista! Avrai adocchiato qualche disperata,  magari sai che il marito la fa… (fa il segno delle corna) E te la vuoi lavorare!

Ciro: Ma come si permette? La smetta di darmi del tu! (tic) Dal momento che non ci conosciamo… ma guarda che tipi ci sono in giro…

Beppe: Adesso lo scherzo è durato anche troppo… Mi vuoi dire come mai ti sei vestito così? Cos’hai in mente?

Ciro: Le ripeto di non darmi del tu! Se continua a importunarmi chiamo il mio avvocato e la denuncio!

Beppe: Ma non sei tu l’avvocato?

Ciro: Divorzista! Chiamo il mio (tic) avvocato penalista!

Beppe: Il tuo avvocato penalista?  Quel barilotto che ti ha difeso l’ultima volta? Se non era per la mia testimonianza ti mettevano dentro e buttavano la chiave… Al tempo sì che mi conoscevi… Bel ringraziamento…

Ciro: Glielo ripeto per l’ultima volta, io non la conosco e per sua informazione non sono mai stato processato! (tic occhio e bacio)

Beppe: Sei anche… (gli rifà il tic)

Ciro : Ma come si permette? Io sono regolarmente sposato e divorziato!

Beppe: Appunto…

Ciro: Appunto cosa?

Beppe: Divorziato perché… (fa il tic occhio e bacio)

Ciro: Ma la smetta! Me ne vado! Torno più tardi… Ma guarda che tipi… (via dal fondo)

Beppe: A me dice che tipo! Fa finta di non conoscermi e si spaccia per avvocato! Ma se fino a ieri non ha fatto altro che truffare la gente! Per me ha in mente qualche altra diavoleria e magari non mi vuole coinvolgere… É diventato strano… Non faceva altro che schiacciarmi l’occhio e mandarmi baci… Che sia passato dall’altra sponda? (si siede sulla panchina)

SCENA 4

BEPPE – VANNA – LUCIA – CIRO

Entrano dal fondo Vanna, Lucia seguite da Ciro

Vanna: (non si accorgono di beppe) Venga avvocato… É arrivato in anticipo, l’aspettavo più tardi.

Ciro: Siccome mi trovavo a passare da queste parti mi son detto… “Vediamo se la signora  è in casa” sa, per approfondire…

Lucia: Approfondire cosa?

Ciro: (a Lucia) Si approfondire… (tic occhio e bacio) Approfondire la pratica…

Vanna: Venga avvocato, entriamo in casa. (via a dx)

Lucia: Venga che le preparo qualcosa da bere!

Ciro: Grazie signora, ne ho veramente bisogno! (tic occhio e bacio)

Lucia: Le porto anche qualche biscottino!

Ciro: Non è il caso… (tic occhio e bacio) Basta il bere per… pe… pe, per il biscottino… (tic occhio, bacio e braccio)

Lucia: Avvocato venga che le do la torta! (via a dx)

Ciro: (anche lui si avvia a dx ma viene trattenuto per la giacca da)

Beppe: ( non visto ha ascoltato il tutto e  prima che Ciro entri in casa lo trattiene)  Farabutto! Sei l’avvocato di mia moglie! Hai sbagliato indirizzo, lì non c’è niente da spremere!

Ciro: Ancora lei! Adesso mi… mi  ha stu… stufato! (tic braccio)   lei, in quanto marito della mia cliente, vuole intimorirmi… Da questo momento, per il suo bene, è meglio che non mi rivolga la parola altrimenti la denuncio!

Vanna: (entra da dx) Avvocato si è perso? (vede Beppe)  Ha conosciuto mio marito? Bene, è lui che dobbiamo spennare come un pollo!

Ciro: Le garantisco che lo spenneremo… Lo lasceremo in mutande… (tic braccio) No! Gli toglieremo anche quelle!

Vanna: Le mutande è meglio di no…

Ciro: Signora lo voglio (tic bacio) vedere senza mutande!

Vanna: Le garantisco che nudo fa schifo…

Beppe: E sarai bella te!

Lucia: (entra da dx) Avvocato, venga che la torta è pronta. (esce a dx)

Ciro: Ve, ve, vengo! (tic braccio) A questo punto mi è venuta anche fame! (esce a dx)

Beppe: Ma perché ti sei presa l’avvocato?

Vanna: Per fare i miei interessi…

Beppe: Ma quali interessi? Ma parliamone tra di noi. Si tratta solo di un equivoco!

Vanna: Equivoco? Prima ti ha mandato un messaggio, dopo ti è venuta a cercare qui, e infine ti ha telefonato e raggiunto ai bagni sole… La signora sa che sei stato buttato fuori di casa e ti ospita quando non c’è il marito. E tu questo lo chiami equivoco?

Beppe: Coincidenze, sono state solo coincidenze!

Vanna: Ce ne sono state un po’ troppe non ti sembra? Ti do un consiglio, cercati un buon avvocato…  Così la vittoria sarà più saporita! (esce a dx)

Beppe: “Cercati un buon avvocato”! Eh si… Abbiamo soldi da buttare via noi… Devo farle sapere che il suo di avvocato non ha fatto neanche la terza media! É un truffatore coi fiocchi, altro che… (si  sdraia  sulla panchina e si copre tutto con la coperta)

SCENA 5

BEPPE – ZINGARA – ALLEGRINO

Zingara: (entra dal fondo con una borsa in mano, seguita da…)

Allegrino: (un uomo molto magro e pallido, vestito con un paio di pantaloni molto larghi, entra dietro alla zingara, ha in mano un’albanella coperta e una bottiglia con del liquido dentro e non fa altro che seguire gli ordini di lei)

Zingara: Da oggi questa piazza diventerà la nostra base, da qui partirà la nostra risalita dalla quale  saliremo, saliremo e saliremo!

Allegrino: Ma qualche volta non si può scendere? Sempre salire! Io non c’è la faccio più a salire, sono stanco e ho fame…

Zingara: Hai fame? Non vedi come sei ingrassato? Non possiamo permetterci di mangiare tutti i giorni… Questo non è un male, in un certo senso è un bene. Ci manteniamo sani!

Allegrino: É un bene??? Ma io sto maaaleee!

Zingara: Vuoi stare meglio? Pensa ai ricchi che mangiano, mangiano e rimangiano e poi, poverini, per stare meglio devono fare la dieta… Ma tu non li vedi quando passano davanti alle rosticcerie, alle pollerie, alle pasticcerie e nonostante abbiano i soldi per comprare tutto quel ben di Dio, non possono farlo perché sono a dieta… Chissà come lo patiscono. Tu sei fortunato perché problemi di dieta non ne hai.

Allegrino: Ma io ho il problema che non maaaangiooo!!

Zingara: Ma che problema vuoi che sia? Sciocchezze… I medici dicono che se si vuole stare bene bisogna mangiare poco!

Allegrino: Poooco si, ma niiiente no… Ho fame!

Zingara: Piantala lì, c’è un panino dentro la borsa..

Allegrino: (gli brillano gli occhi e si lecca le labbra) Uuun paanino! Dammelo, daaammelo…

Zingara:  Dopo, adesso aiutami a sistemare il nostro ufficio. (alza le mani e con le stesse disegna un cerchio e al completamento dello stesso le unisce e le tiene davanti alla faccia) Sento che in questa piazza c’è tanta energia di stupidità. Persone stupide già ci stanno ed altri qui verranno… Faremo la nostra fortuna… (gli chiede di spostare il tavolo per metterlo più vicino all’ingresso) Prendi il tavolo e mettilo qui!

Allegrino:  (ha ancora in mano l’albanella e la bottiglia) Ho la paaalla e l’infuuuso, tu hai deeetto che non deevo lasciarli peer nessun mootivo!

Zingara: Dammele a me…

Allegrino: (li porge a Zingara e si accinge a prendere il tavolo ma nell’atto di sollevarlo si sdraia sopra)

Zingara: Oh mamma, non riesci a sollevare neanche un tavolo. (posa  l’albanella e la bottiglia per terra, prende il tavolo e lo sposta) Ci vuole tanto? Posali sul tavolo!

Allegrino: (si china, prende l’albanella e la bottiglia, fa per sollevarli e cade in ginocchio)

Zingara: (lo aiuta a sollevarsi prende l’albanella e la bottiglia li posa sul tavolo e scopre l’albanella, la osserva e ci guarda bene dentro) Dov’è il pesce?

Allegrino: (fa finta di non capire)

Zingara: Ti ho chiesto dov’è il pesce!

Allegrino: Giuuro non lo so… Quando siamo paartiti c’era!

Zingara: E l’acqua?

Allegrino: Quella l’ho beevuta…

Zingara: E ti sei bevuto anche il pesce?

Allegrino: Non è coolpa mia se dietro all’aacqua c’è venuuto anche il peesce!

Zingara: Lo sai che pesce era quello? Lo sai?

Allegrino: Sii, era un peesce piiccoolo!

Zingara: Era lui che mi trasmetteva l’energia positiva, l’energia che devo trasmettere a coloro che  si affidano a me. Tu hai il pesce e tu mi darai l’energia che mi serve.

Allegrino: Ma io ho faame… Ho bisoogno di energiia!

Zingara: Non te lo meriti ma… Va bene ( va dalla borsa, tira fuori un panino e glielo dà) tieni e mangialo piano. (si rimette a cercare dentro la borsa)

Scena 6

BEPPE – ZINGARA – ALLEGRINO – TINA

Allegrino: (di gran fretta lo sfascia e lo osserva) Ma è solo un panino!

Zingara: Tu volevi un panino e io quello ti ho dato!

Allegrino: Ma senza niente…

Zngara: Prima ti sei mangiato il pesce senza pane e adesso ti mangi il pane senza pesce!

Allegrino: (si accinge a dare un morso al panino)

Zingara: Vieni qui!

Allegrino: (si blocca con la bocca aperta senza averlo morsicato , posa il panino sul tavolo e va da lei)

Tina: (è una diciottenne, spettinata e trascurata, sia nell’aspetto che nel vestire. Entra dal fondo, vede il panino lo afferra e li dà dei morsi, lo riposa sul tavolo ed esce dal fondo)

Zingara: ( tira fuori un corno e glielo porge) Posalo sul tavolo!

Allegrino: (lo posa, afferra il panino e lo osserva) Mi hai morsicato il paanino?

Zingara: Ma sei scemo? Come ho fatto a morsicarti il panino se io sono qui e tu sei lì?

Allegrino: (si accinge a morsicare il panino)

Zingara: Vieni qui!

Allegrino: (si blocca, riposa il panino senza avergli dato neanche un morso e va da lei)

Tina: (entra dal fondo afferra il panino lo addenta e scappa dal fondo portandoselo via )

Zingara: (tira fuori un ferro da cavallo e glielo porge) Posalo sul tavolo!

Allegrino: (lo posa e si accinge a prendere il panino) Mi hai preso il paanino!

Zingara: Ma sei scemo? Secondo te prima te lo do e poi me lo riprendo? Te lo sarai mangiato a quattro ganasce ingoiando senza neanche masticare come al solito. Se ti rimane sullo stomaco non venire a lamentarti da me. Siediti un po’ sulla panchina, sarai appesantito.

Allegrino: (si accinge a farlo continuando a lamentarsi) Mee l’ hanno ruubbato, ho faame! (si siede sopra le gambe di Beppe)

Beppe: (si sveglia di soprassalto, vede Allegrino) Mammaaa la morte!

Allegrino: Il ladro! Ladro di panino!

Beppe: Vedendo in che condizioni è, il panino glielo darei invece che rubarglielo… Mi sembra un morto che cammina…

Zingara: Come si permette? Mio marito e così… Diciamo che ha una costituzione non troppo in carne…

Beppe: Non troppo in carne?  A me sembra tutto pelle. Ha detto suo marito? E cosa ci fate qui?

Zingara: Siamo qui per lavorare, da oggi noi operiamo qui!

Beppe: Qui? E cosa… Aah, già.. Lei legge la mano, il passato, il presente e il futuro…

Zingara: Di più. Leggo dentro, dentro l’anima... Per togliere la negatività che c’è dentro di noi! (gli si avvicina, gli gira intorno e muove le braccia in senso rotatorio) Allegrino, dammi energia!

Allegrino: (prende il corno e il ferro di cavallo, li solleva e saltellando gira su se stesso)

SCENA 7

BEPPE – ZINGARA – ALLEGRINO – VANNA – LUCIA – CIRO

Vanna, Lucia e Ciro: (entrano da dx e incuriositi rimangono ad osservare)

Zingara: (afferra la mano sx di Beppe e) Vedo… Vedo donne, altre donne e ancora donne!

Beppe: E poi?

Zingara: E poi… La vedo nera….

Vanna: Ha ragione a vederla nera!

Beppe: Questa la vede nera tutte le volte che vede te! (vede Allegrino)

Allegrino: ( continua a saltellare e girare)

Beppe: Si fermi lei, che abbiamo finito!

Allegrino: Non ho la forza di feermarmi!

Beppe: (lo ferma e lo fa sedere sulla panchina) Stia qui e non si muova!

Allegrino: E chi ha la forza di muoversi? C’è l’ha un panino?

Vanna: Così ci sono tante donne… Non una!

Beppe: Magari c’è ne fossero!

Lucia: Se l’indovina ha detto che ci sono, ci sono!

Beppe: Ma quella ci indovina solo quando ti vede e dice che la vedo nera… E più nera di così!

Zingara: Non faccia il gradasso solo perché c’è sua moglie. Quello che io ho visto presto si avvererà e allora ne riparleremo, per adesso sono dieci euro!

Beppe: Dieci euro? Ma è il doppio!!

Zingara: Ho dovuto spremermi di più, perché non capivo quante donne c’erano e, spremendomi, spremendomi..

Beppe: Se l’è fatta sotto!

Zingara: Adesso lei ride ma domani piangerà. Le donne sono tre e per tutte e tre la vedo nera. E poi sono dieci euro perché avevo anche l’aiutante..

Beppe: Già… Il morto che cammina…

Vanna: Avvocato ha sentito? Sono tre le donne, non una. Lo dobbiamo massacrare!

Ciro: Signora noi dobbiamo attenerci a fatti concreti e non alle parole di una ciarlatana…

Zingara: Ciarlatana a me? Lei offende la mia professionalità!

Ciro: Ma lasci perdere… (a Vanna) Signora io vado, inoltrerò le pratiche per il divorzio e le farò sapere… (si gira verso Lucia)  Molto lusingato di averla conosciuta (tic occhio e bacio) e ancora grazie per la torta! (tic braccio , alla Zingara) E lei si trovi un lavoro onesto, invece di vendere fumo a questi creduloni… Arrivederci…

Zingara:  Da qui lei uscirà e una disgrazia le accadrà!

Ciro: Trallalero, lero là! (esce dal fondo)

Lucia: L’accompagno! (esce dal fondo)

Zingara: Voi pagare mi dovete, o con mio marito ve la vedrete. (chiama) Allegrino!

Allegrino: (si alza di scatto) Che devo fare? (gli viene un attacco di tosse)

Beppe: Si sieda, che poi le porto un panino!

(se è possibile si sente una frenata di automobile e un tonfo)

Lucia: (entra di corsa) Oh mamma, hanno investito l’avvocato!

Vanna: Com’è successo?

Lucia: Stava attraversando, a metà strada si è girato per salutarmi e una macchina l’ha preso in pieno!

   

Vanna: E non sei andata a vedere cosa si è fatto?

Lucia: Lo sai che il sangue mi fa impressione…

Zingara: Così impara a darmi della ciarlatana…. Mi volete pagare o vi devo fare….

Vanna: (a Beppe) Per carità pagala subito…

Beppe: E con cosa? Non ho neanche un euro….

Vanna: Glieli do io… (porge dieci euro a Zingara) Ti voglio intero fino al divorzio… Tieni altri dieci euro e vai a comprare un panino per quel povero disgraziato! (glieli porge)

Beppe: Va bene… (sta per uscire si ferma e si rivolge ad Allegrino) Venga con me così se lo mangia subito… Magari se la vedono ce lo danno anche gratis!

Alleegrino: Veengo subito… Andiamo!

Beppe - Allegrino: (escono dal fondo)

SCENA 8

Vanna – Lucia – Zingara – Tina – Camillo

Lucia: Come mai si è piazzata qui? Questo tavolo mi sembra di conoscerlo…

Zingara: É vostro.

Lucia: Se ne è appropriata!

Zingara: Non me ne sono appropriata,  l’ho solo preso in prestito, quando traslocheremo glielo restituirò... Diciamo che me lo avete dato in comodato d’uso.

Vanna: Non abbiamo accomodato niente.

Zingara: Prima! Ma ora lo stiamo accomodando… Accomodiamo che questo tavolo sarà mio finché  lavorerò in questa piazza, dopodiché tornerà in vostro possesso.

Vanna: Va bene lo tenga.

Tina: (entra dal fondo di corsa e si nasconde dietro a Vanna)

Camillo: ( la insegue, ha le braccia aperte e le tiene sempre cosi) Fermati peste! Questa volta non te la faccio passare liscia!  

Lucia: Cosa le avrà mai fatto questa povera fanciulla?

Camillo: Povera fanciulla? Questa è una peste!

Vanna: (la osserva e le accarezza il viso) Una peste… Con questo bel visino d’angelo!

Camillo: Visino d’angelo? Questa è la figlia di Attila… Tra lei e un tornado non so chi fa più danni. Le chiedo di consegnarmela, devo portarla in questura!

Vanna: Ma non può soprassedere per questa volta?

Camillo: Lo sa quanti debiti si è fatta al mercato? Arriva, si fa fare un panino, un gelato o quello che capita e quando è il momento di pagare dice: “adesso arriva mio papà…”

Vanna: E cosa c’è di strano? Paga il papà!

Camillo: Ma il papà non è mai venuto a pagare, devono essere d’accordo. Sono dei ladri!

Tina: Il mio papà non è un ladro… Il ladro sei tu!

Camillo: Come ti permetti… (avanza minaccioso verso Tina )

Tina: (nascosta dietro Vanna, vedendo avanzare Camillo scappa e si nasconde dietro Lucia)

Camillo: ( si gira di scatto per seguire Tina e avendo le braccia aperte da un ceffone a Vanna facendola barcollare o cadere) Mi scusi, non volevo!

Lucia: ( vedendo la figlia che ha preso la sberla si arrabbia con Camillo) Come si permette di picchiare mia figlia? Ne approfitta solo perché non c’è suo marito, ma appena arriva gliela farà pagare lui…

Camillo: Signora è stato solo un incidente… Non volevo!

Vanna: (che si è ripresa aiutata da Zingara) Mi ha dato una sberla? (via di corsa a dx)

Camillo: Signora le assicuro che non era mia intenzione…. Ma dov’è andata?

Zingara: Io prevedo il futuro e le dico che la vedo nera!

Camillo: (minaccioso verso Tina) Tutta colpa tua… Se ti prendo…

Tina: (esce allo scoperto e fa le linguacce a Camillo) Prendimi brutto scemo…

Camillo: Appena ti prendo te ne do tante…

Lucia: (si mette tra lui e Tina) Non si possono picchiare le ragazzine!

Tina: (scappa e passa sotto le braccia di Camillo) Scemo!

Camillo: (si gira di scatto per inseguirla e da una sberla a Lucia)

Vanna(entra proprio in quel momento, ha un bastone in mano e inizia a picchiare Camillo)

Camillo: (cerca di ripararsi come può, senza mai abbassare le braccia)

Tina: Così impari! Scemo!

Zingara: (riesce a fermare e togliere il bastone a Vanna)  Si fermi, c’è stata un’incomprensione!

Vanna: Lui vuole picchiare la ragazzina, prende a sberle me e mia madre e io sono quella che non ha compreso?!

Lucia: Mamma che sberla… Come si è permesso?

Camillo: Vi garantisco che non erano mie intenzioni… É colpa di quella peste! Non vedete come sono costretto a tenere le braccia?

Vanna: L’ho notato.. Ma perché?

Tina: Perché è scemo!

Camillo: Stai zitta, che se ti prendo…

Tina: Prendimi se sei capace! Sembra che ti hanno messo in croce!

Camillo: Sei stata tu… Peste!

Vanna: É stata lei? Ma come ha fatto?

Camillo: Dopo averla rincorsa un’intera giornata, in cui ne aveva combinate di tutti i colori, mi ero stancato di darle la caccia. Mi ero seduto su una panchina e avevo disteso le braccia sullo schienale ma, preso dalla stanchezza, mi ero addormentato…

Tina: Eri stanco perché sei un panzone, panzone e scemo…

Camillo: Aaah, se ti prendo! Prima o poi ci riuscirò e, quando accadrà, sarà il giorno più bello della mia vita!

Zingara: Un giorno la prenderà? Questo si vedrà.

Lucia: Ci dica perché ha le braccia così…

Camillo: Mentre dormivo quella peste mi ha legato le braccia alla panchina e mi ha lasciato lì tutta la notte.. Ho fatto di tutto per liberarmi ma non c’è stato niente da fare..

Tina: Io ho legato la panchina, se c’erano anche le sue braccia che colpa ne ho io?

Vanna: Quando te ne sei accorta perché non l’ hai slegato?

Tina: Io volevo slegarlo, se non l’ho fatto è per colpa sua!

Camillo: Colpa mia? È rimasta lì tutta la notte a ridere e a prendermi in giro…

Tina: Sono rimasta lì a fare la guardia… Ogni tanto gli chiedevo se voleva essere liberato e lui mi diceva “liberami che ti ammazzo!”, ma visto che non volevo essere ammazzata non l’ho liberato.

Vanna: Anche lei un po’ di buone maniere.

Lucia: Alla fine chi l’ha liberato?

Camillo: Uno spazzino. Appena ero libero mi sono alzato ma non riuscivo più a muovere le braccia… E la peste era ancora lì a ridere e a farmi le boccacce!

Vanna: Ragazza quello che hai fatto non è bello, chiedi scusa al signore…

Tina: Scusa a quello lì? Ma non ci penso proprio!

Camillo: La sentite? Se fosse più educata potrei anche chiudere un occhio su tutti i furti, invece lei  ruba e sfotte!

Lucia: Eh no ragazzina, quello che è troppo è troppo. Adesso chiedi scusa al signore e gli porti tuo papà affinché venga risarcito…

Tina: Tu sei scema come lui… (la guarda) No, mi sbaglio, sei più scema!

Lucia: Come ti permetti? Piccola insolente!

Camillo: Ve l’ho detto che questa è la maleducazione in persona. (a Tina)Vorrei conoscere tuo papà per…

Tina: Perché ti faccia un (fa il gesto) così…

Camillo: Se ti prendo… (si trova in mezzo tra Vanna e Lucia)

Tina: (le fa le linguacce e scappa a sx)

Camillo: (si gira di colpo a sx e da una sberla a Lucia facendola cadere)

Tina: Una… (linguacce e scappa a dx)

Camillo: (si gira a dx e da una sberla a Vanna facendola cadere)

Tina: Due!!! Filotto!

Zingara: (afferra Tina e la trattiene)

SCENA 9

Vanna – Lucia – Zingara – Tina – Camillo – Beppe

Beppe: (arriva dal fondo, vede Vanna e Lucia per terra) Oooh ringrazio il cielo! Moglie e suocera K.O. Di qui è passato terminator!

Lucia: Invece di fare lo scemo come al tuo solito tiraci su!

Beppe: Lascia che ti guardi ancora un po’, non capita tutti i giorni di vederti in una posizione in cui non puoi nuocere a nessuno!

Vanna: (che nel frattempo si era alzata) non dire cavolate e tirala su

Beppe: (esegue) Vorrei sapere chi è stato per….

Vanna: Per massacrarlo di botte!

Beppe: No!! Per pagargli da bere, è riuscito in qualcosa di cui io non sarei mai stato capace!

Camillo: Mi scusi, è stato un incidente…

Beppe: Incidente o no, qua la mano amico! (le porge la mano)

Camillo: (si gira per poter dare la mano senza abbassare le braccia)

Beppe: (lo osserva) Lo sapevo… Lei non lo sa… Ma io lo so…

Camillo: Cosa sa?

Beppe: Che sono velenose… L’hanno paralizzata… Ha visto cosa le è successo dopo che le ha toccate?

Camillo: Non sono state loro, ma la peste…

Vanna, Lucia e Camillo: (minacciosi verso Tina) Adesso ci dici chi è tuo papà!

Tina: (indica Beppe) Lui!

Zingara: ( la libera)

Tina: (corre a buttarsi fra le braccia di Beppe)

Beppe: (preso di sorpresa l’abbraccia)

FINE SECONDO ATTO

     

 

 

 

LA VEDO NERA – TERZO ATTO

SCENA 1

Beppe – Tina – Vanna – Lucia  

Beppe e Tina dormono sulla panchina entrambi coperti

Beppe: (si sveglia, si strofina gli occhi e tocca Tina. La ritocca per essere sicuro che c’è qualcuno, la sveglia)

Tina: (si sveglia) Ciao papà!

Beppe: Tu cosa ci fai qui?

Tina: Ho voluto stare con te, adesso che ti ho trovato non ti lascio più! Papà! (lo abbraccia)

Beppe: (la allontana) Aspetta a chiamarmi papà,  io non ricordo di avere  mai avuto una figlia…

Tina: Lo dice anche la  mamma…

Beppe: Lo vedi? Se lo dice anche tua mamma…

Tina: Dice che non sai neanche di essere al mondo, figurati se sai di avere una figlia!

Beppe: Beeh ogni tanto capita di dimenticarsi qualcosa… Ma dimenticarsi di una figlia….

Tina: Lo sapevo… (si alza di scatto) Dillo che non te n’è mai fregato niente di me! (piange) Dillo che  mi rifiuti! Va bene me ne vado! (continua a piangere) Sono comunque contenta perché per una notte ho avuto il papà…  Anche se solo per una notte… GRAZIE Papà….

Beppe: (si commuove e abbraccia Tina)  Ti prometto che parlerò con tua mamma e vedrai che  risolveremo ogni cosa…

Vanna – Lucia: (entrano da dx e ascoltano)

Tina: Parli con la mamma?!  Grazie papà! (gli da un bacio) Glielo vado a dire subito che ho trovato il papà! (felice corre e esce dal fondo)

SCENA 2

BEPPE – VANNA – LUCIA

Vanna: Così parli con la mamma…

Beppe: Sempre a origliare…

Vanna: Stavamo uscendo proprio in questo preciso istante e non abbiamo potuto fare a meno di ascoltare…

Lucia: Abbiamo le orecchie per ascoltare…

Beppe: E la lingua per parlare, purtroppo!

Lucia: E un cervello per pensare… Noi!!! Tu invece…

Vanna: Smettetela, che ci sono cose più importanti a cui pensare in questo momento… Dobbiamo pensare alla figlia del signore.

Lucia: Una figlia fuori dalla famiglia, mi fai schifo…

Beppe: Non è mia figlia!

Vanna: Non ci credo… In questi anni chi sa quante me ne hai combinate!

Beppe: Dopo il capolavoro del voto di castità,  ti devo confessare che tentazioni ce ne sono state, ma sono rimaste solo tentazioni e basta!

Lucia: Non ci crediamo… Tu menti e mentirai fino alla morte, e mentirai anche con la madre di tua figlia, neghi l’evidenza!

Beppe: Ma quale evidenza! Chi la conosce? Ma chi l’ha mai vista? (a Vanna) Amore, nonostante tutto io ti ho sempre amata… Amore mio! (fa per abbracciarla)  

Vanna: (urla) Fermo!!!!

Beppe: (si blocca con le braccia aperte)

Vanna: Stammi lontano… Non ti permettere di chiamarmi amore…

Lucia: Non ti permettere!!!

Vanna: Meno male che fra poco tra noi sarà tutto finito!

Lucia: Tutto finito!

Beppe: E piantala di fare l’eco! (a Vanna) Amore, ti giuro che….

Vanna: Smettila!!  Ieri non ho preso il bastone perché non era bello suonartele davanti a tua  figlia… Ma non darmi occasione di farlo ora.

Lucia: Fosse stato per me…

Vanna: E poi c’è quel rubinetto… Che sono sei mesi che perde e ho dovuto chiamare l’idraulico…

Beppe: Hai chiamato l’idraulico? Perché?

Lucia: Perché il marito ha altri rubinetti da aggiustare!

Beppe: (a Lucia) Ma stai zitta… (a Vanna) Lo aggiusto io….

Vanna: No! Tra me è te non voglio che ci sia più niente! Arriva l’idraulico, fallo entrare e basta!

Lucia: Non profanare più la nostra onorabilissima casa! Andiamo…

Vanna e Lucia: (escono dal fondo)

Beppe: “Onorabilissima”… Con lei dentro!   Mah! Devo risolvere al più presto tutto ‘sto casino… Se solo riuscissi a parlare con mia moglie senza la presenza di quel energumero di mia suocera! L’unico modo per togliermela di torno è strangolarla!  (si siede sulla panchina)

SCENA 3

BEPPE – CIRO

Ciro: (entra dal fondo, vestito con una tuta da lavoro, porta  una cassetta degli attrezzi. Si guarda in torno per vedere se c’è qualcuno e vede Beppe) Mi scusi, sa dirmi dove abita la signora Vanna?

Beppe: (senza voltarsi indica la porta di dx) Lì…

Ciro: (gli si avvicina e li da una manata su una spalla facendolo sobbalzare) Non si salutano più gli amici?

Beppe: Ma è scemo? (lo osserva) …Sei tu? Cosa ci fai vestito così?

Ciro: Cosa vuoi che  faccia?  Lavoro…

Beppe: Non fai più l’avvocato?

Ciro: L’avvocato? Io e gli avvocati è meglio che stiamo lontani!

Beppe:  Ieri ti sei presentato qui in giacca e cravatta e  oggi ti presenti in tuta? E cosa fai?

Ciro: L’idraulico…

Beppe: Ogni giorno un mestiere nuovo! Oggi in tuta e ieri in cravatta…

Ciro:  La prima e l’ultima volta che ho messo la cravatta è stato quando ho fatto il militare…

Beppe: Ti garantisco che ieri eri qui, tutto elegante e facevi l’avvocato di mia moglie!

Ciro:  Forse hai visto quello con la faccia da scemo, quello che mi assomiglia…

Beppe: Proprio quello!

Ciro: É un mio sosia! Uno con la faccia da cretino, che mi assomiglia! Dicono che siamo due gocce d’acqua…

Beppe: Proprio identici. Cosa ci fai qui?

Ciro: Mi son messo a lavorare. Giunti ad una certa età bisogna smettere…

Beppe: Ti sei messo a fare l’idraulico?

Ciro:  Già…  Sono stato assunto come operaio specializzato senza avere mai tenuto una chiave in mano!

Beppe: Non hai mai fatto l’idraulico?

Ciro: No, che ci vuole, basta svitare e avvitare due tubi.

Beppe: Non è cosi semplice… Non te le hanno chieste le referenze?

Ciro: Certo. Ne avevo un sacco di referenze, fatte tutte di amici miei…

Beppe: Un’altra delle tue truffe?

Ciro: Non dire più quella parola! Adesso sono operaio specializzato della Ditta “Perdi L’Acqua”, riparazioni idrauliche. Dov’è il rubinetto da riparare?

Beppe: (indica a dx) Di là, la prima porta a dx, in cucina.

Ciro:  Il mio primo intervento è in casa tua, sei fortunato….

Beppe: Che fortuna! Soprattutto in questo periodo. Vai a riparare il rubinetto. Devi  cambiare  la guarnizione perché gocciola.

Ciro: Non vorrai mica insegnarmi il mio mestiere… (via a dx)

Beppe: Questa volta sono io che la vedo nera!

SCENA 4

BEPPE – ZINGARA - CIRO

Beppe: (si va a sedere sulla panchina)

Zingara: (entra dal fondo ha in mano una bottiglia con del liquido dentro, la  posa sul tavolo e inizia a muoversi per la scena muovendo le braccia per formare dei cerchi)  

Beppe: (si accorge della presenza di zingara) Cosa fai?

Zingara: Sto misurando la negatività… Sei pieno di onde magnetiche, sei come una calamita. Attiri  tutto ciò che è negativo!

Ciro:  (da fuori) Beppe! Beppe! Qui si sta allagando tutto!!!

Beppe: Speriamo che affoghi!

Ciro: Non fare lo scemo, cosa devo fare?

Beppe: Prima di svitare il rubinetto bisogna chiudere l’acqua!

Ciro: Hai ragione non ci avevo pensato… Ho perso la guarnizione, me la vai a comprare?

Beppe: Anche la guarnizione? Va bene ci vado… Nel frattempo asciuga…. (a zingara) Allegrino

Zingara: É ancora a letto col mal di pancia, ieri ha mangiato troppo,  non è abituato a mangiare così tanto… (si mette al centro della scena alza le mani sopra la testa e incrocia le dita)

SCENA 5

BEPPE – ZINGARA  – VANNA

Vanna: (arriva dal fondo e si dirigge a dx)

Beppe: (la vede) Dove vai?

Vanna: A vedere se è arrivato l’idraulico.

Beppe: Si, e di là che aggiusta il rubinetto. E il maresciallo?

Vanna: Mia mamma è rimasta  ad aspettarmi, io sono venuta a vedere se l’idraulico ha finito per pagarlo. (si avvia a dx)

Beppe: Ferma!! Non è il caso di fare aspettare quella povera donna di tua madre. Vai, vai tranquilla che l’idraulico lo pago io!

Vanna: Sei sicuro?

Beppe: Se ti dico di andare, vai…

Vanna: Sarebbe la prima volta (si avvia verso il fondo)

Beppe: Dove vai?

Vanna: Vado a raggiungere mia madre.

Beppe: L’idraulico?

Vanna: Non hai detto che lo paghi tu?

Beppe: Si, lo pago io, ma i soldi?

Vanna: (tira fuori il borsellino e da dei soldi a Beppe) Mi pareva strano!

Beppe: Guarda che con questi non si muovono neanche.

Vanna:( gliene da altri e esce dal fondo)

Beppe:  (verso dx) Io vado a comprare le guarnizioni che avresti dovuto avere te che sei idraulico!

Ciro: (da fuori) Quante storie, l’ho persa...

Beppe: Operaio specializzato, dopo questo intervento licenziati! (via dal fondo)

SCENA 6

ZINGARA – TINA – ELISA – VANNA – LUCIA  

Zingara: (si siede al tavolo)

Tina: (entra di corsa seguita da Elisa) Mamma vieni, è qui! (si guarda intorno)

Elisa: Sei sicura che non è una delle tue solite trovate?

Tina: É lui mamma, quello della foto, il mio papà!

Elisa: Qui non c’è, andiamo a cercare da un’altra parte…

Tina: Aspettiamo, ti prego mamma! (indica la panchina) Vedi, è qui che dorme! (vede Zingara) Sai dov’è il mio papà?

Zingara: É andato…

Elisa: (non vista da Tina fa segno a Zingara di dire di no)

Zingara: No!!! Non l’ho visto!

Tina: Non è vero! (piange) Sei cattiva, non me lo vuoi dire!

Elisa: Tina per favore, chiedi scusa alla signora!

Tina: Io non chiedo scusa a nessuno! (urla) Papà! Papà! …Lo vado a cercare io!  (va di corsa verso il fondo e si scontra con Vanna e Lucia travolgendole)

Vanna e Lucia entrano dal fondo

Vanna: Chi è che urla in questo modo?

Elisa: Mi scusino… Era mia figlia che chiamava il papà.

Vanna: Sua figlia che cercava il papà?

Lucia: L’ha perso? Al giorno d’oggi… Tutti questi papà che si perdono!

Vanna: Mamma per favore!

Lucia: É vero, papà che si perdono, mariti che si rubano…

Elisa: Non capisco, mi volete spiegare?

Vanna: Adesso le spiego!

Lucia: C’è poco da spiegare! Cosa vuoi spiegare a una… Che si dovrebbe vergognare!

Elisa: (si arrabbia) Stia a sentire, sottospecie di orango tango in gonnella, io non ho niente di cui  vergognarmi!

Lucia: A me “orango tongo” non si è mai permesso di dirlo neanche mio marito!

Vanna: (si arrabbia) Mamma smettila per favore! Da adesso le mie cose me le aggiusto da me, non ti impicciare più delle mie faccende. Vai in casa per favore!

Lucia (senza dire niente si dirige a dx)

Vanna: Ho detto a casa tua, non a casa mia!

Lucia: (torna indietro e si dirige a sx) Io non ho più una figlia! (esce)

SCENA 7

VANNA – ZINGARA – ELISA

Vanna: La scusi. ( si siedono sulla panchina)   Purtroppo nonostante la mia età vuole continuare a proteggermi.

Zingara: (si mette dietro di loro muovendo le mani sopra le loro teste)

Elisa: Da cosa la deve proteggere?

Vanna: Lei pensa che tutti ce l’hanno con me, vede pericoli dappertutto!

Elisa: Come mamma posso anche capirla.  Io ho una figlia che… Mi scusi, lei avrà da fare non voglio annoiarla con i miei problemi…

Vanna: Si figuri l’ascolto volentieri.

Elisa: Purtroppo il problema è mia figlia. Suo papà non l’ha riconosciuta, perché non sa neanche di averne una e lei non fa altro che cercarlo!

Zingara (sempre dietro alle due, continua a fare dei cerchi con le mani sulle loro teste)

Elisa: (la guarda preoccupata)

Zingara:  Catturo le negatività e libero la positività…

Vanna: Sua figlia come fa a conoscere suo papà?

Elisa: Ho fatto l’errore di farglielo vedere in una fotografia. Pensi che quando me l’hanno scattata non lo conoscevo, stavano facendo un primo piano a me e lui c’è rimasto  per caso, passando di dietro. Comunque poco dopo l’ho conosciuto…

Vanna: Poteva dirglielo che era incinta…

Elisa: Non gliel’ho detto perché era sposato. Lui non si è fatto più vedere, io non l’ho cercato e  me ne sono andata a Roma, dov’ è nata Tina. Siamo tornate perché vuole trovare suo padre… Piacerebbe anche a me… Ma non voglio che si illuda…

Vanna: Vedrà che tutto si risolverà, il padre adempierà ai suoi doveri, stia tranquilla.

Elisa: E lei come fa a esserne certa?

Vanna: Intuizione…

Zingara: Il padre troverete e con lui vivrete!

Vanna: Lo dice anche l’indovina!

Zingara: Cinque euro!

Elisa: …Cinque euro?

Vanna: (a Elisa) Vada, vada che glieli do io.

Elisa: (esce dal fondo)

Vanna: (da cinque euro a zingara) Tenga, sono gli ultimi. Non posso darle cinque euro tutte le volte che parla!

Zingara: Ma io mi spremo!

Vanna: Si sprema quanto vuole, ma da me non spreme più!(via a dx)

Zingara: Da me non spreme più! Adesso io lavoro gratis. Meglio che vada a vedere come sta  Allegrino. (esce dal fondo)

SCENA 8

BEPPE – VANNA – CIRO – LUCIA

Beppe: (entra dal fondo) Non me ne va bene una. Dovevo incrociarmi con quella sottospecie di chiromante che mi guarda e mi dice: “la vedo nera” … Non è capace di dire altro, per me è lei che porta sfiga. Più sfigato di così…. Proprio a me doveva succedere di farmi tamponare da una donna al semaforo. Speriamo che sia onesta! Le ho detto di venire qui per fare la constatazione amichevole. È meglio che vada ad aggiustare il rubinetto prima che arrivi mia moglie… (si avvia a dx arriva sulla soglia e torna indietro) troppo tardi, la vedo nera…. (corre a sedersi sulla panchina)

Vanna: (entra seguita da Ciro)

Ciro: (entra dietro a Vanna, ha una giacca sopra la tuta e la cravatta) Cara signora quell’energumeno di suo marito lo spremeremo come un limone, glielo garantisco.

Vanna: Mi basta solo divorziare, non voglio niente da mio marito. Spero che riconosca le sue responsabilità e faccia felice sua figlia.

Ciro: Come vuole, ma io sono sempre del parere che se possiamo spremere dobbiamo spremere!

Vanna: C’è già una che spreme abbastanza per tutte e due. Vado a chiamare mia madre che è convinta che lei si sia fracassato nell’incidente. (esce a sx)

Beppe: (si era sdraiato sulla panchina per non essere visto, si alza) Ma come ti sei conciato?

Ciro:  Da avvocato! Non avevi detto che quel mio sosia è l’avvocato di tua moglie? Ed eccomi trasformato. Appena mi ha visto ha sgranato gli occhi, manco avesse visto un fantasma e mi ha detto: “ma non si è fatto niente?”.

Beppe: L’ ha investito una macchina e sembra che sia un po’ malconcio…. Il rubinetto?

Ciro: Tutto a posto, sembra nuovo.

Vanna e Lucia entrano da sx

Lucia:  Avvocato, sono contenta di vederla sano e salvo! Dalla botta che ha preso credevo si fosse rotto tutte le ossa!

Ciro: Al giorno d’oggi, quando vai all’ospedale con le ossa rotte, ti danno due punti di saldatura e sei nuovo come prima.

Beppe: (sale sulla panchina dietro a Lucia e cerca di fare capire a Ciro che l’avvocato aveva dei tic e inizia a fare quello dell’occhio e del bacio)

Ciro: (non capisce e lo imita)

Lucia: (crede che occhiolino e bacio siano per lei) Lo gradisce un caffè? Glielo faccio con le mie mani!

Beppe: (tic occhio, bacio e braccio)

Ciro: (gli rifà il gesto del braccio ma per dirle cosa vuoi e ripete quello dell’occhio e del bacio) Signora sarà per un’altra volta, dovrei andare…

Vanna: La faccia contenta! Anzi vengo anche io, così le do dei biscottini… (via a sx)

Lucia: Tu gli prepari il caffè, al biscottino ci penso io! (via a sx)

Ciro: Non è che… Mi schiacci l’occhio e mi mandi i bacini…

Beppe: Ma no… L’avvocato ha quei tic… Visto che lo imiti devi farlo bene.

Ciro: Ci mancavano anche i tic! (via a sx)

SCENA 9

BEPPE – SUSANNA 

Beppe: (si siede sulla panchina)

Susanna: (entra dal fondo ha in mano i fogli della contestazione amichevole) Ci mancava anche il cretino che si fa tamponare!  Non si può andare tranquilla in macchina che ci si trova un’imbecille sulla sua strada. Mi ha detto di venire qui! Ma dove sarà, che non ho tempo da perdere!

Beppe: Il cretino è qui.

Susanna: Guardi, l’ho già compilato, controlli se va bene e lo firmi! Anche se non sono tanto sicura che il torto sia tutto mio…

Beppe: (si accinge a firmare) Il torto è sempre di chi tampona! (distende il braccio dove ha l’orologio sullo schienale della panchina)

Susanna: Sarà… (si appoggia con la schiena allo schienale) Comunque lei doveva stare attento a non farsi tamponare!

Beppe: Se io le stavo davanti come facevo a vederla!

Susanna: (si alza e si trascina dietro Beppe che è rimasto impigliato con l’orologio alla sua maglia) Avrà ragione lei… Arrivederci! (si avvia verso il fondo)

Beppe: (con il braccio attaccato alla maglia di lei la segue)

Susanna: Non c’è bisogno che mi accompagna, conosco la strada. Arrivederci. ( si avvia)

Beppe: (le va dietro)

Susanna: La vuole smettere di venirmi dietro?

Beppe: Non sono io che le vengo dietro ma lei che mi tira.

Susanna:  Lei si è fatto tamponare per provarci. Lei è un porco!

Beppe: Ma cosa dice, mi si è impigliato l’orologio!

Susanna: Tutte le scuse sono buone, si sganci che me ne devo andare e si sbrighi!

Beppe: (con l’altra mano cerca di staccare l’orologio dal maglione, passandola dalla parte opposta, in modo che sembri la stia abbracciando)

Beppe: (stacca la mano e apre contemporaneamente le braccia)

Susanna: (scappa subito dal fondo)

SCENA 10

BEPPE – VANNA – LUCIA – CIRO

Vanna, Lucia e Ciro entrano in scena da sx proprio in tempo per vedere la scena

Vanna: (si scaglia contro Beppe come una furia e inizia a menarlo a più non posso imprecando )

Ciro: (interviene in difesa di Beppe e a fatica riesce ad allontanare Vanna)

Beppe: (allibito a fatica riesce a parlare ) Ma cosa ti è preso?

Vanna: Cosa mi è preso? Posso sopportare il fatto che tu mi abbia tradita, che non hai avuto rispetto per me, ma che non c’è l’hai neanche per tua figlia… Mi fai schifo!! (via a dx)

Lucia: Avevo ragione io, il lupo perde il pelo ma non il vizio… Mi fai vomitare! ( via a dx)

Ciro:  Mi hanno raccontato tutto. Tua moglie divorzia per farti rifare un’altra vita e stare vicino a tua figlia e tu continui a fare il don Giovanni! Mi fai pena!

Beppe: E tu, che hai vissuto truffando la gente?

Ciro: Ho commesso i miei errori e ho pagato. Ma non avrei mai abbandonato una figlia… Certi amici è meglio perderli che trovarli. (gli sputa addosso e via dal fondo)

Beppe: Ma io mi tocco per vedere se son sveglio o se sto sognando! Vado a cercare lei, sua madre e chiudiamo una volta per tutte questa faccenda! (via dal fondo)

SCENA 11

BEPPE – CAMILLO –  ZINGARA – VANNA – LUCIA

Beppe: (rientra spinto da Camillo)

Camillo: (sempre con le braccia larghe spinge Beppe col petto)

Beppe: Ma cosa vuole?

Camillo: Che lei mi risarcisca!

Beppe: Di cosa?

Camillo: Di tutti i danni che mi ha causato sua figlia!

Beppe: Io non ho una figlia!

Camillo: Non mi faccia perdere la pazienza… Quella peste ieri l’ha indicata come suo padre!

Beppe: L’ha fatto per togliersi dagli impicci… Ma non l’avete capito?

Camillo: Non le credo… Lei l’ha addestrata bene, siete dei ladri!

Beppe: Io ladro? Stia attento a cosa dice altrimenti…

Camillo: Altrimenti?

Beppe: Altrimenti… (gli mostra i pugni) La gonfio!...

Camillo: Ma mi faccia il piacere… (si gira e con le braccia larghe da un ceffone a Beppe)

Beppe: (per la violenza della sberla vola via dal fondo)

Camillo: Vigliacco, torni indietro!

Zingara: (entra dal fondo e aiuta Beppe)

Beppe: (ha un secchio in testa che le copre tutta la faccia)

Zingara: Mi ridia il secchio!

Beppe: (tenta di toglierselo ma non ci riesce) Non riesco a toglierlo…Ma perché me l’ha messo in testa?

Zingara: Lei mi ha caricata come un toro e io mi sono riparata!

Camillo: Sia coraggioso e tiri fuori la testa!

Beppe: Provi a togliermelo lei se ci riesce…

Camillo: Ma mi prende in giro?

Zingara: Stia a sentire, io devo andare, mi raccomando non mi perda il secchio! (esce dal fondo)

SCENA 12

BEPPE –  CAMILLO – VANNA – LUCIA – CARLO

Vanna e Lucia: (entrano da dx)

Vanna: (a Camillo) Di nuovo qui? Non è ancora riuscito ad abbassare le braccia?

Camillo: No…

Carlo: (arriva dal fondo) Buon giorno… É questa “Piazza Ti Consolo”?

Vanna: Si, è questa.

Carlo: Sto cercando un certo Beppe… Per caso lo conoscete?

Lucia: Purtroppo si…

Vanna: Lo sto cercando anche io… Arriverà…

Camillo: Perché lo cercate? É qui!

Vanna:  Dov’è?

Beppe: (fa segno con le braccia di non dire niente)

Camillo: (lo indica come può) É lì…

Carlo: Ma la testa?

Vanna: Cosa ci fai con un secchio in testa?

Beppe: Medito…

Carlo: Poche ciance… Tiri fuori la testa, perché mentre gliela rompo la voglio guardare in faccia!

Camillo: Ehi amico, ci sono prima io!

Carlo: Non s’intrometta, la mia è una questione d’onore!

Vanna: Mi scusi… Siccome io sono la moglie del senza testa… Potrei sapere il motivo di questo suo accanimento?

Carlo: Signora!! Suo marito è l’amante di mia moglie, (mostra una lettera) qui c’è la prova! Una lettera anomala!!

Lucia: Anonima… É una lettera anonima…

Carlo: É lo stesso… Stia a sentire… (legge) “Le mando una lettera anonima per dirle che sua moglie la tradisce col marito di mia figlia, venga in Piazza Ti Consolo e chieda di Beppe: è lui l’amante di sua moglie…. Firmato Lucia P.”!

Vanna: Mamma ma cos’ hai fatto?

Lucia: Ma come sai che sono stata io se è una lettera anonima!

Camillo: Signora, le lettere anonime non si firmano! 

Vanna: Ma cosa ti è venuto in mente? Come hai fatto a sapere chi era il marito?

Lucia: Una mia amica che conosce la signora Susanna… (con disprezzo) Signora…

Beppe: Sei una rovina famiglie!

Lucia: Stai zitto tu! Vigliacco. Invece di affrontare i signori come un uomo con i contributi, nascondi la testa come gli strunzi!

Carlo: Tranquilla signora, prima o poi la tirerà fuori, io di qua non mi muovo!

SCENA 13

VANNA – LUCIA – BEPPE – CAMILLO – CARLO – FRANCO

Franco: (arriva dal fondo e va da Vanna) Buon giorno… Beppe dov’è?

Vanna: Dietro di lei!

Franco: (si gira) Dove?

Beppe: Sono qui…

Franco: Cosa ci fai li sotto?

Carlo: Si metta in coda, prima ci siamo io e il signore! (indica Camillo)  Poi se ne rimane qualche cosa è tutto suo!

Franco: Io volevo solo sincerarmi che stesse bene… ( a Beppe) Perché hai quel secchio in testa?

Beppe: Per stare alla moda, adesso si usa…

Lucia: Si nasconde dalla vergogna…

Camillo: Gli si è incastrato… Aspettiamo che dimagrisca…

Carlo: E poi gli facciamo la festa!

Franco: Se le volete fare una festa ci penso io a toglierlo!

Beppe: Fatti gli affari tuoi tu…

Franco: Neanche per sogno, sono tuo amico e ti aiuto! Abbassati!

Beppe: No!! Non mi aiutare… Non è il caso…

Carlo: Si, abbassati!

Beppe: No!!!

Carlo: (con la forza lo abbassa)

Franco: (le afferra il secchio e inizia a tirare,mentre Carlo lo tiene. Quando riesce a tirarlo via va all’indietro e va a sbattere contro Camillo)

Camillo: ( gli si chiudono le braccia e blocca franco a se)

Beppe: (scappa di corsa e esce a dx)

Vanna e Lucia: (lo seguono)

Carlo: Si fermi lei, che la devo derosciare!

Camillo: (contento) Finalmente mi si sono chiuse le braccia…

Franco: Sono contento per lei! Adesso le apra…

Camillo: No!

Franco: Le apra!!!

Camillo: No!

Franco: Non faccia storie e apra queste braccia…

Camillo: Non posso…

Franco: Perché?!

Camillo: Mi si sono bloccate così!

Franco: Non faccia lo scemo e le apra!

Camillo: (nel tentativo di aprire le braccia solleva e abbassa franco)

Carlo: (era rimasto sulla porta di dx, si gira e vede Camillo e Franco in quel atteggiamento)

Camillo: (continuando a  sollevare e abbassare Franco) Vede che sono bloccate?!

Carlo: (si avvicina ai due e li guarda con disgusto) Ma vi sembra il momento?

Franco: Il momento per cosa, scusi?

Camillo: Non fraintenda, mi si sono bloccate le braccia! (per farglielo vedere tira su e giù Franco)

Franco: Non si strusci troppo per favore…

Vanna e Lucia (entrano da dx e vedono la scena)

Vanna: Ma signori! Un po’ di contegno! Siamo in una piazza pubblica…

Lucia: (li osserva schifata) Che indecenza… (a Carlo) Guardone…

Carlo: Ma cosa dice?

Camillo: Mi si sono bloccate le braccia!

Vanna: É meglio che vi sediate… Date meno nell’occhio!

Camillo: (trascinandolo si va a sedere sulla panchina con franco sulle ginocchia)

Franco: Che vergogna! Mi raccomando si controlli!

Carlo: Vado a vedere se quel vigliacco esce… (esce a dx)

Vanna: (a Lucia) Andiamo anche noi… Se lo prende l’ammazza… (escono a dx)

Camillo e franco: ( nel tentativo di liberarsi cadono per terra e senza staccarsi si devono alzare e risedersi sulla panchina)

Carlo: (entra da dx e vedendo i due rotolati per terra li osserva e esce di nuovo a dx)

SCENA 14

CAMILLO – FRANCO –  SUSANNA –VANNA – LUCIA -  CARLO – BEPPE

Camillo e Franco: (finalmente sono riusciti a sedersi sulla panchina, franco è sempre seduto sulle ginocchia di Camillo)

Susanna: (entra dal fondo e si va a sedere sulla panchina,  nota Camillo e Franco)

Camillo e Franco: (imbarazzati gli sorridono)

Franco: Non sembra ciò che sembrerebbe.

Camillo: É lui che è così appiccicaticcio!

Vanna e Lucia: (entrano da dx)

Vanna: Chissà dove si è nascosto… (vede Susanna) Mamma, quella non è…?

Lucia: Si, è lei… Cade a proposito.

Carlo: (da fuori) Non ti servirà nasconderti! Prima o poi uscirai!

Susanna: (riconosce la voce del marito) Oh, cielo!! Mio marito!! (si alza e scappa verso il fondo)

Lucia: (la bocca) É inutile che scappa, sa tutto.

Susanna: Tutto cosa?

Lucia: Sa che lei e l’amante di mio genero…

Susanna: L’amante di suo genero?! Io?!

Lucia: Si, lei! Ho mandato una lettera anonima a suo marito!

Susanna: Brutta strega!! (gli si avventa contro e la prende per il collo)

Carlo: (entra da dx e vede le due donne che si azzuffano con Vanna che cerca di dividerle) Ma cosa fate?! (riconosce la moglie) Ma tu cosa ci fai qui?

Susanna:(si trova Lucia con la testa sotto al suo braccio chiuso) Io… Ero venuta a salutare la signora…(gli da una carezza e la molla)

Carlo: Non raccontare frottole… Di là c’è il tuo amichetto che come mette il muso fuori lo sistemo…

Beppe: (entra da dx, ha un beretto da donna e  con atteggiamenti femminili sia nel camminare che nel parlare  si dirige verso  Franco)  Lo sapevo che mi tradivi, ma così, spudoratamente, davanti a tutti!

Franco: Ma cosa dici?!

Beppe: Zitto!! Con te non parlo più!  (a Carlo) Ma che bell’uomo!! Sei libero per questa sera?

Carlo:  Come si permette? (lo prende per la camicia e le sta per dare un pugno)

Beppe: (senza farsi vedere dagl’altri mostra una tessera a Carlo) Gli è caduta...

Carlo: (il pugno si trasforma in una carezza) Mi scusi per l’incomprensione, ho letto quella lettera e, sa…

Beppe:  Come può pensare che io e sua moglie…

Carlo: (a Susanna) Cara andiamo e scusa se ho dubitato….

Beppe: (a Carlo) Se vuoi ci possiamo vedere…. Ciao… mucio, mucio!

Carlo: Arrivederci… Anzi, addio! (via dal fondo)

Susanna: Come ha fatto a calmarlo?

Beppe: Lei ha i suoi segreti e suo marito ha i suoi…

Susanna: Scusi… (prende il cellulare e compone un numero)

Squilla il cellulare di Beppe

Beppe ( risponde) Pronto?

Susanna: Beppe, mio marito sospetta qualcosa, è meglio se per un po’ non ci vediamo.

Beppe: (si avvicina a Susanna e mostrando il cellulare)  Hai sbagliato numero!

Susanna: Come ho sbagliato numero? Scusami… Ecco perché a volte i messaggi a Beppe mio non arrivavano!

Vanna: E arrivavano a Beppe mio!

Susanna: Scusatemi… Devo stare più attenta! (via dal fondo)

Vanna: (a Beppe) Scusami se ho dubitato…

Beppe: (sempre con atteggiamenti femminili) Ma figurati cara… (si va a sedere sulla panchina, osserva i due e a Franco) Come la invidio!

Lucia: Ecco perché mi sembravi un coso mollo… Guardandoti mi domando come hai fatto ad avere una figlia…

Vanna: Già c’è la figlia…

SCENA 15

VANNA – LUCIA – BEPPE – CAMILLO – FRANCO – TINA – ELISA – CIRO  

Tina: (entra dal fondo) Papà…. (corre ad abbracciare Beppe)

Beppe: (la allontana) Adesso basta… Io non sono tuo padre…

Tina: Lo sapevo che sei un vigliacco e mi avresti rifiutato… Ti odio… (da un calcio negli stinchi a Beppe)

Beppe: (inizia a saltare per il dolore)

Lucia: Ti sta bene…

Camillo: (sempre tenendo abbracciato Franco si alza) brutta peste

Tina: Ci sei anche tu…. (le va dietro e le molla un calcio nel sedere)

Camillo: (subito il colpo le braccia gli si aprono di colpo) Libero....

Franco: Libero… Sono libero! Addio! (scappa dal fondo)

Camillo: (afferra Tina per il collo) Finalmente ti ho preso!

Elisa: (entra dal fondo e vedendo Camillo che cerca di strangolare Tina) Fermo è tua figlia!

Camillo: (si ferma, si gira, vede Elisa e molla Tina che cade per terra) Elisa?! Ma dov’eri finita?

Elisa: A Roma… Non volevo che per colpa mia…

Camillo: Per colpa tua cosa? Ti ho cercata per mari e monti e ormai mi ero rassegnato!

Tina: Tu saresti mio padre? Mamma non è vero! É brutto, grasso e scemo. Quello della foto è lui! (indica Franco e tira fuori una fotografia) Guarda!

Elisa: (oserva la foto) No, non questo, ma quello la in fondo!

Lucia: (sbircia la foto e a Beppe) Sempre in mezzo a fare dei casini, anche nelle fotografie altrui!

Camillo: (a Tina) Figlia mia… (fa per abbracciarla)

Tina: (scappa) Non mi picchiare!

Camillo: Ti voglio abbracciare… Vieni!

Tina: Dopo! Devo farci l’abitudine… (si avvicina a Beppe) Preferivo te come papà! (guarda Camillo) Accontentiamoci…  D'altronde dobbiamo prenderci il padre che ci capita, non possiamo sceglierlo. Ciao ci vediamo… ( scappa verso il fondo)

Ciro: (entra dal fondo ha la testa fasciata e cammina con le stampelle)

Tina: (nella fretta di scappare urta una stampella di Ciro)

Ciro: (cade)

Camillo: (minaccioso a Ciro) Stia attento… Ancora un po’ e mi faceva cadere la bambina! (a Elisa) Vieni non vorrei che le succedesse qualche cosa!

Camillo e Elisa: (escono dal fondo) Buongiorno…

SCENA 16

VANNA – LUCIA – BEPPE – CIRO – ZINGARA – ALLEGRINO

Vanna e Lucia erano andate a soccorrere Ciro

Lucia: Avvocato! É l’avvocato vero?

Ciro: Chi altro dovrei essere?

Lucia: Si è ripreso dall’incidente?

Ciro: Non del tutto… (mentre parla ha i tic) Ma il dovere mi chiama, dobbiamo mandare avanti la pratica per il divorzio!

Vanna: Non si fa più nessun divorzio.

Ciro: Come nessun divorzio?

Lucia: Venga con me che le spiego tutto!

Lucia e Ciro (escono a sx)

Vanna: Scusami se ho dubitato…

Beppe: Scusata…

Vanna: (vede la bottiglia di Zingara che è sul tavolo) Chi sa cosa c’è dentro! (la apre) Ne vuoi?

Beppe: No…

Vanna: (beve) Buono… (inizia a scaldarsi) Amore sai… Riguardo al voto…. Lo sciolgo, domani vado dal parroco…

Beppe: Ma perché aspettare domani?

Vanna: Abbiamo aspettato tanto, un giorno in più…

Zingara: (etra dal fondo e inizia a fare dei cerchi) Positività… Solo onde positive…

Beppe: É bastata la tua assenza per far sì che si aggiustasse tutto… Nessuno mi toglie dalla testa che sei tu che porti sfiga…

Zingara: (vede la bottiglia e si accorge che manca del liquido) Chi ha bevuto?

Vanna: Io!

Zingara: La vedo nera…

Beppe: E mi pareva strano…

Vanna: (si avvicina a Beppe con atteggiamenti provocanti) Caro, cosa ne dici se il voto me lo sciolgo da sola?

Beppe: Sono vent’ anni che aspetto questo momento! (afferra Vanna e via a dx)

Zingara: Ha bevuto l’elisir dell’amore… Un afrodisiaco per elefanti e… La vedo nera!

Si spengono le luci  per dare l’impressione che sia passato parecchio tempo. Se si può si mette un sottofondo musicale per dare tempo agli attori di prepararsi

Beppe: (da fuori) Ti prego basta non c’è la faccio più!

Vanna: Amore è solo passato un giorno!

Si accendono le luci

Beppe: (esce di corsa da dx con un pigiama tutto strappato e si scontra con Ciro)

Ciro: (esce di corsa da sx in mutande e si scontra con beppe)  Ma è assatanata!

Vanna: (da fuori) Amore ma dove vai? Vieni che ti ho preparato lo zabaione col marsala!

Ciro: Per lo meno a lei le prepara lo zabaione!

Beppe: La sua non ha tempo, deve recuperare quarant’anni di astinenza, la mia solo venti!

Lucia:  (da sx in vestaglia, con una cordicella afferra per il collo Ciro e se lo trascina via) Avvocato andiamo…

Ciro: Signora, sono anche in malattia!

Lucia e Ciro: (escono a sx)

Vanna: (entra da dx spettinata, vesstita con una sottoveste ) Allora vieni…

Beppe: (scappa verso il fondo)

Allegrino: (entra dal fondo e si ferma al centro della scena)

Vanna: (lo osserva e le sorride)

Allegrino: (le sorride)

Vanna: (lo afferra e se lo trascina via a dx)

Zingara: (entra dal fondo in tempo per vedere Vanna che lo trascina via) Nooo!!! Aiuto me lo rompe! (esce a dx)

Beppe: (torna indietro) No! Allegrino no! (esce a dx)

Allegrino: (entra da dx con i pantaloni giù seguito da Vanna, Zingara e Beppe)

TUTTI ESCONO DAL FONDO MENTRE IL SIPARIO SI CHIUDE

FINE DELLA COMMEDIA