La villa della buonanima

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                 LA VILLA DELLA BUONANIMA

                         (Commedia brillante in tre atti di Giovanni De Moliner)

EULALIO SFORZA – Villeggiante per forza;

Sua moglie BIANCA STUTE – Cagionevole di salute;

DOMITILLA – Ospite della villa;

MICHELE – Maggiordomo e cameriere;

NARCISA – Governante decisa;

CARLETTO – Il suocero col difetto;

MARIANO – Il badante ex sacrestano;

ENRICA MALVASIA – Curatrice dell’agenzia;

MARCO LAURENTI – Topo d’appartamenti;

L’ISPETTRICE INGRASSIA – Della Polizia;

L’INGEGNER TOBIA – Specializzato in archeologia;

    Vita grama per Eulalio Sforza, villeggiante per forza, costretto dai capricci della moglie Bianca Stute, ipocondriaca per convenienza, a cimentarsi in improponibili fe-

rie estive concepite dalle bislacche stravaganze di lei.

    Il colmo, poi, arriva quando Bianca si ritrova ed essere erede di una antica villa pa-

trizia, ormai decadente e fatiscente, e decide di passarvi ad ogni costo le ferie anche se in condizioni improponibili.

    Sarà però la presenza di due singolari ed inaspettati “ospiti”  e gli eventi che si sus-seguiranno all’arrivo di alcuni strampalati personaggi a farle cambiare idea con buona pace di questi ma non sicuramente del malcapitato Eulalio !!

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                                 LA SCENA

E’ il soggiorno di una villa patrizia ormai in evidente stato di decadenza.

Ci sono tre ingressi: uno a destra che conduce all’esterno, uno al centro che conduce alle, uno a sinistra che conduce nelle altre stanza.

Ci sono  alcune sedie disposte ai due lati dell’uscita dal fondo, un tavolo con quattro sedie intorno quasi a centro scena, leggermente spostato verso l’uscita di destra.

Sul fondo, nell’angolo remoto a sinistra, c’è un mobiletto/tavolino con sopra un vaso di fiori.

Quasi sul proscenio, a sinistra, c’è un piccolo altarino (di qualsiasi forma) con sopra una foto ed un cero acceso.

E’ una domenica di metà estate, in un luogo sulle alture in prossimità di Genova, di un qualsiasi anno vicino a noi.

All’apertura del sipario, la scena è vuota: solo dopo alcuni istanti, da destra, fanno il loro ingresso in scena Narcisa che precede Eulalio e Bianca.

1 – NARCISA – (E’ una signora di mezza età, vestita in maniera semplice e un po’ raccogliticcia

con una vecchia giacca e una gonna lunga quasi fino ai piedi che cammina con passo pesante e deciso aiutata da scarpe quasi senza tacco. Parla con uno spiccatissimo accento genovese.Entra in scena da destra con un borsone ed una valigia: si ferma un attimo subito dopo la soglia e, con un gesto del capo all’ indietro, rivolta a Eulalio e Bianca che sono ancora fuori scena) “Avanti…!!”

2 – BIANCA – (Entra insieme ad Eulalio. E’ una signora ancora giovane e piacente ma dall’aria sofferente. E’ vestita in modo sobrio ma elegante e procede a piccoli passi, guardandosi mestamen-

te intorno. Arriva quasi a centro scena, si ferma: respira profondamente, poi, con fare assorto e vo-

ce melanconica) “Aaaaah….!!!” (Declama quasi) “Che aria strana….” (Vagamente turbata) “Miste

riosa….!!!”

3 – NARCISA – (Ha raggiunto il centro scena deponendo il borsone sul tavolo, dopo di che è usci-

ta da destra per riporre la valigia e sta tornando in scena: Si blocca alle parole di Bianca: annusa a sua volte l’aria a più riprese con espressione indagatrice, poi, riprendendo spedita la marcia e u-

scendo nuovamente a destra, lapidaria e categorica) “Spussa de rattu mortu…!!”

 

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4 – EULALIO – (E’ entrato titubante alle spalle di Bianca: si guarda intorno con aria sconsolata e decisamente preoccupata) “Mue caa, che rudere…!!” /Poi, alle parole di Narcisa, trasalendo) “E gh’amanca i ratti…!!”

5- BiANCA – (E’ ancora ferma in estasi a centro scena. Ad Eulalio, con un sorriso ebete) “Ma ca

ro….” (Lo rimbrotta dolcemente con voce flautata: poi, avvicinandosi ad Eulalio e prendendolo sot

tobraccio) “Sono PICCOLI…” (Sottolinea la parola con voce stridula, mimando il gesto di piccoli con due dita delle mani e scuotendo leggermente la testa) “…. topini di campagna….!!!”

6 – EULALIO – (Sarcastico, fingendo sorpreso) “Euuuhhhh…!!” (Poi, venefico) “L’avescimu saci

uu, e pantegane d’an chillu….” (Mima la parola allungando un braccio e posandovi sopra una mano, scuotendolo poi con furore) “…see portamu da cà…!!!” (Sbuffando, alla platea, con un gesto nervoso del braccio) “Tantu in ti carruggi nu amanchen….!!”

7 – BIANCA – (Sempre con voce suadente, accompagnandolo verso il tavolo) “Caro….” (Lo rabbo

nisce) “…si può sapere….” (Sposta la borsa in un angolo del tavolo, lo invita a sedere, si siede a sua volta accanto a lui) “…perché sei sempre così nervoso…??”

8 – EULALIO – (Si siede: sacramenta fra se, poi sbuffa e cerca di riguadagnare la calma) “Bianca

….ma l’è mai puscibile che tutte e otte, cun a scusa da teu salute cagiunevole, ti devi inandiame in te quarche aventura imprupunibile….?!?!?”

9 – BIANCA – (Sempre flautata) “Eulalio, ma questa non è un’avventura….!!” (Lo apostrofa garru

la) “Questa….” (Indica l’ambiente circostante) “…è la tenuta di campagna dell’antica famiglia de-

gli Stute…” (Si rivolge nuovamente ad Eulalio) “E io….” (Punta l’indice verso di lui) “…come lo-

ro ultima discendente….” (Agita l’indice verso Eulalio) “Pretendevo di trascorrere le mie vacanze.

(S’incupisce: con voce tremula) “Che potrebbero essere le ultime, date le mie precarie condizioni di salute…” (Sognante, alzando la mano e lo sguardo verso l’alto) “In quella che è stata la loro dimo-

ra….!!”

10 – EULALIO – (Si passa una mano sul volto, sacramentando ferocemente in silenzio. Si ridà un contegno, imponendosi di stare calmo: a Bianca) “Bianca….scuza….” (Gli prende le mani fra le

sue: con un sorriso stentoreo) “Anche mi de cugnume me ciammu Sforza…” (Scatta di colpo: feroce, agitandosi nervosamente) “…ma nu pe questu pretendu de passaa e ferie au castellu sforzesco de Milan….!!!!”

11 – BIANCA – (Spalancando gli occhi, con lo sguardo da cerbiatta e voce flebile) “Caro, non ti ar

rabbiare, così…” (Ansimando leggermente) “Lo sai che poi mi vengono…” (battendosi leggermen-

te una mano un po’ stretta sul petto) “…le palpitazioni…!!”

12 – EULALIO – (Decisamente seccato) “A TI…” (Sottolinea la parola alzando il tono della voce) “…te vegne e palpitasiuin se m’ araggiu….?!?!?” (La apostrofa deciso: agitando convulsamente le mani) “A mi tie fee vegnii tutti i giurni….” (Ringhia quasi) “Vintiquattr’ue au guornu !!”

13 – BIANCA – (Si irrigidisce, strabuzza gli occhi) “Aaaaaahhhh….” (Comincia ad ansimare pe-

santamente) “Aaaaaahhhh….!!!” (Comincia ad agitarsi vorticosamente una mano davanti alla fac-

cia) “Eulalio….!!!” (Invoca disperata accasciandosi all’indietro) “Eulaliooooooo…..!!!!!!!”

14 – EULALIO – (Rivolge uno sguardo dolente alla platea) “Arivu…” (La apostrofa flemmatico. Poi si alza, va alla borsa, la apre, prende un inalatore portatici, si risiede e glieli passa) “Eccu….

tegni….”

15 – BIANCA – (Prende l’inalatore simulando grande fatica, poi, con aria sofferente procede agli spruzzi: prima una narice, si ferma, geme trafelata) “Aaaahhh…!!!” (Poi l’altra narice: ripete l’o-

perazione) “Aaaaaahhh….” (Poi, ad Eulalio che è rimasto a guardarla aspettando pazientemente l’evolversi della situazione come chi ne conosce già l’epilogo, la mano a reggersi la testa con il go-

mito appoggiato sul tavolo, agitando leggermente una mano e ansimando disperatamente) “Come soffro…!!” (Geme con voce straziante. Porge l’inalatore ad Eulalio: accentuando la sofferenza) “Come soffrooooo…..!!!”

16 – EULALIO – (Abbandona la sua posizione: fa spallucce) “Fisse a primma otta…!!” (Commen-

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ta vagamente acido. Prende l’inalatore: si alza per riporlo nella borsa) “Ti sofri tutti i giurni….” (Replica desolato riponendo l’inalatore) “Da quexi vint’anni…!!”

17 – BIANCA – (Si irrigidisce) “Eulalio….!!!!” (Stizzita, sull’orlo di una crisi isterica) “Sei cattivo !!”                                                                                            

18 – EULALIO – (Torna verso la posizione originale) “Bianca….” (La scimmiotta vagamente) “Se fisse brau t’ avieiva zà amasou…!!”

19 – BIANCA – (Simulando i singhiozzi) “Ecco…!!” (Geme lagnosa) “E’ così che mi vuoi bene...!”

(Sempre fra i singhiozzi) “Neanche se i miei problemi di salute….” (Prende un fazzoletto, si tampo-

na con u angolo sotto gli occhi come ad asciugare una lacrima cadente) “…me li fossi andata a cer

care…!!!”

20 – EULALIO – (Smadonna pesantemente in silenzio alzando lo sguardo al cielo e mordendosi il palmo di una mano, quasi ad impedirsi gesti inconsulti. Poi, paziente) “Ma insumma…emmu quexi sinquant’anni….” (Con ovvietà, allargando leggermente le braccia) “L’è normale che qualche acia-

chin de ciù u ghe sege…!” (Poi, di getto, senza darle il tempo di replicare) “Ma ti….” (Allarga nuo

vamente le braccia, questa volta in modo plateale) “Tie feua de l’ordinariu…!!!”

21 – BIANCA – (Rimane in silenzio continuando a singhiozzare. Poi lo guarda compunta e scrolla appena le spalle, ritornando subito dopo a fissare il vuoto davanti a se)

22 – EULALIO – (Si spazientisce) “E l’è inutile che ti scrolli e spalle….!!” (S’infervora) “A prim-

ma neutte de nosse t’eivi a mureudi….” (Comincia a contare sulle dita) “Doppu na settiman-a te bruxiava u steummegu….” (Scatta in piedi: continuando a contare sulle dita praticamente sotto il naso di Bianca) “Doppu sei meixi tiei zà dau ginecologu….” (Feroce) “E pe quexi n’annu…” (Mi-

ma il gesto di “niente” con indice e pollice della mano) “Trei anni fa…cun a scuza di duluri ae ze-

nugge …tie ousciu-u anaa a faa i fanghi…” (Si altera, agitando furiosamente le mani davanti a se)

“Ti mee portou in t’en postu cu paiva a tan-a de l’usrsu….!!!”

23 – BIANCA – (Rifà spallucce: con un mezzo sorriso) “Era così pittoresco…!”

24 – EULALIO – (Scatta come morso da una tarantola) “Pittorescu….?!?!?” (Con veemenza) “In ta vasca termale gh’ea tanta bratta da rifaa tutti i orli ae Mura de Capucine…” (Grida furioso) “Ho preuou a anaghe dentru e nu me g’arancava ciù…” (Agitandosi con forza) “Bianca, nu e-en fanghi

….” (Categorico) “E-en sabbie mobili…!!!”

25 – BIANCA – (Si gira di scatto verso di lui) “Non è vero…” (Lo apostrofa rabbiosa) “Sei tu che pesi troppo…!!” (Gli punta contro rabbiosa un dito accusatore) “Se seguissi la mia dieta microbio-

tica, forse…”

26 – EULALIO – (Tassativo, l’interrompe) “A nu eh…!” (Sopra le righe, agitando furiosamente la mano) “U beauty farm nu, eh…!!!” (Con rabbia) “Emmu vistu dui anni fa cumma l’è aneta….!!!!”

27 – BIANCA – (Piccata) “Eulalio, per favore….” (Alza la mano a frenarne l’impeto) “Eri l’unico che si lamentava….”

28 – EULALIO – (Con rabbiosa ovvietà) “E pe forsa….” (Tassativo) “I atri…” (Fa un eloquente ge

sto con le braccia) “…nu eiven a forsa…!!” (Non gli da il tempo di replicare) “Te daven da mangia sumense cumme ai canai, poi lu se faven de fiamanghille de trenette che faven luxe…!!” (Ne antici

pa nuovamente la replica: agitandogli le mani sotto il naso) “Bianca, ma ti te rendi cuntu…?!?!?” (la rampogna con veemenza) “Quande pasaven cun a roba da mangiaa pe portala au persunale de servisiu, a quelli povei Cristi setee a-a toua ghe scapava i euggi…” (Fa un eloquente segno con il braccio) “…e filaven via cun e fiamanghille…!!” (Torna a sedersi accanto a Bianca che non ha il coraggio di replicare) “E st’annu chi…. tucca au ruderu cun i ratti….” (Sacramenta: desolato, al-

largando le braccia) “De ben i meggiu, cumme sempre…!!”

29 – BIANCA – (Prova a riprenderlo) “Ma caro…” (Obbietta) “Questa è la villa della buonanima..

…”

30 – EULALIO – (L’interrompe deciso) “Nu….!!!” (Poi, convinto) “A nu l’è a villa da bunanima..

…” (Obbietta. Poi, drastico) “A l’è a villa ca L’E’….” (Sottolinea la parola alzando il tono della voce) “…na bunanima…!!!”

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Bianca fa per replicare ma è anticipata da Narcisa che rientra da destra

31 – NARCISA – (Rientra da destra con passo deciso: ha in mano un pitale/pappagallo. Passa vici

no al tavolo dove sono seduti Eulalio e Bianca, nota la borsa ancora sul tavolo e si ferma: posa il pitale/pappagallo sul tavolo fra Eulalio e Bianca e fa per prendere la borsa)

32 – BIANCA – (Alla manovra di Narcisa, scatta leggermente: coprendosi appena la bocca, con aria schifata, quasi gemendo) “Ohimè…!!”

33 – EULALIO – (Scatta come una furia) “Ooooouuuuhhhh….!!!” (Protesta con veemenza scattan

do in piedi) “E stu chi….” (Chiede stranito a Narcisa) “Cos’u saieiva….?!?!? Cos’u me rapresenta..

…?!?!?” (Di getto, senza quasi interrompersi) “Se peu savei a cosu serve….?!?!?”

34 – NARCISA – (Ha raccolto la borsa, l’ha richiusa: fermandosi un attimo, prima di avviarsi ad uscire a destra) “Pe a neutte..!!”

35 – EULALIO – (La ferma: deciso) “Mumentu…!!!” (Gli spalanca una mano quasi sul viso: qua-

si feroce) “Cumme saieiva a dii….pe a neutte…?!?!?” (Decisamente allarmato) “Ma u nu gh’è in bagnu…?!?!?”

36 – NARCISA – (Con naturalezza) “Sci ma nu gh’è d’egua…” (Si avvia per uscire a destra: si fer

ma un attimo. Quasi feroce a sua volta) “E mancu de settu…!!”

37 – EULALIO – (Quasi con angoscia, inseguendola con la voce) “E de giurnu…?!?!?”

38 – NARCISA – (Perentoria, GIA’ DA FUORI) “In ti custi…!!!”

39 – EULALIO – (Si gira di scatto verso Bianca: agitando le mani con foga) “Ma dunde ti l’ee pi-

giaa…au giardin zoologicu…?!?!?” (Fa per chiamarla: si blocca praticamente con la bocca aperta

non ricorda il nome. A Bianca, irritatissimo) “E cumme a se ciamma….” (Indica l’uscita di destra con un braccio)  “…sta troffia…?!?!?”

40 – BIANCA – (Sbuffa leggermente: ostentando pazienza) “Te l’ho detto un milione di volte…” (Con malcelato fastidio) “Si chiama Narcisa…!”

41 – EULALIO – (Categorico, a Bianca) “Eccu, braa….!!” (Poi, verso l’uscita di destra, a tutta vo-

ce) “Narcisa….!!!!” (Lascia passare un brevissimo attimo, poi a gran voce, mettendosi il palmo del

la mano all’angolo della bocca come fosse un amplificatore, con quanto fiato ha in corpo) “NAR…

CI….SAAAAAAA…..!!!!!!”

42 – NARCISA – (Ricompare da destra un attimo dopo: guardandolo in cagnesco, feroce) “E ben..

…?!?!?”

43 – EULALIO – (Decisamente inferocito) “Sta in poo a sentii, mia….” (Quasi gemendo, schiuman

te rabbia) “T’orieisci dii che in te sta baracca chi…” /Fa girare a cerchio un dito indicando il pavi-

mento) “…nu gh’è d’egua….?!?!?”

44 – NARCISA – (Impassibile, a muso duro, prima di uscire da destra) “Sci…!!”

45 – EULALIO – (Trasale. Ha un impeto di rabbia, poi, a tutta voce, ancora verso l’uscita di de-

stra) “Narcisaaaaaa…..!!!”

46 – NARCISA – (Ricompare nuovamente da destra: impassibile, monocorde) “Sci….??”

47 – EULALIO – (Incredulo) “Ma mancu tanta…” (Mimando il gesto con la mano)  “…da lavase u muru….?!?!?”

48 – NARCISA – (Imperturbabile, prima di uscire nuovamente da destra) “Nu…!!”

49 – EULALIO – (Spalanca gli occhi: fuori di se, con quanto fiato ha in gola) “NARCISAAAAA

AAAA…..!!!!!!!!!!”

50 – NARCISA – (Ricompare da destra: ha in mano uno strofinaccio da cucina. Senza battere ci-

glio) “Sci…!!”

51 – EULALIO – (Ormai fuori di se, agitandosi  e muovendo convulsamente le mani) “E alantun se peu savei…” (Gli sbraita sul naso) “…cumme femmu a lavase….?!?!?”

52 – NARCISA – (Perentoria) “In ta cunca….” (Gli sbatte lo strofinaccio in mano: prima di uscire da destra) “…cun ‘na pessa…!!!!”

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Eulalio rimane fermo, inebetito, spostando incredulo lo sguardo per diversi secondi dall’uscita di destra allo strofinaccio. Poi si rianima

    

53 – EULALIO – (Si riprende: si gira lentamente verso Bianca) “L’è impuscibile…!!!” (Sentenzia con voce greve. Si avvicina a Bianca) “L’è impuscibile, t’ie capiu….?!?!?”

54 – BIANCA – (Cerca di rabbonirlo) “Ma caro…” (Gli posa la mano su un braccio) “Perché ti agiti così…?!?!?” (Assume un’espressione forzatamente garrula) “Questa…” (Allarga le braccia con esagerata contentezza) “…è la vita di campagna…!!!” (Lo prende sottobraccio, lo porta lenta-

mente verso il centro scena) “I miei avi l’hanno vissuta per intere generazioni…” (Lo guarda cor-

cucciata) “Non preoccuparti per il bagno…” (Suadente, mimando il gesto con la mano) “Strofinerò io la tua schienina….” (Garrula) “…tutte le mattine…!!”

55 – EULALIO – (La guarda torvo, emette un mugolio sinistro) “Uh….?!?!” (Poi, imbufalito) “Ma pe piaxei, braa…!!!” (Staccandosi bruscamente dal suo braccio) “E u so zà cumma va a finii, vanni

…!!!!”

56 – BIANCA – (Cambia atteggiamento: di botto, visibilmente piccata) “E come…?!?!?” (Si mette di fronte a lui, mani sui fianchi: imperiosa) “Sentiamo…!!!!”

57 – EULALIO – (Decisamente alterato, agitandosi) “A va a finii che a preu a-a foua da teu salute me tucca vegnii mattu a state a preu….” (Si mette a sua volta di fronte a lei, mani sui fianchi: quasi ringhiando) “Tou lì cumme a và a finii…!!”

58 – BIANCA – (Piccata) “Eulalio…non puoi dire questo…!” (Gli agita un dito davanti al naso) “Io ho sempre…”

59 – EULALIO – (Perentorio) “Cumbinou di paciughi…!!!!” (Esasperato, senza dargli tempo di ri

battere) “Va ben vegnite a rancaa d’en te sabbie mobili….” (Comincia a contare sulle dita con foga

“Va ben duvei mangiaa sumensa cumme i canaii….” (Allargando le braccia) “Ma a vacansa in ta villa da bunanima sensa mancu de leugu…” (Perentorio, a tutta voce) “NU…!!!!!” (Spara feroce a tutta voce: poi, calmandosi un po’, categorico, prima di voltarsi e muovere verso sinistra) “A me g’acresce propriu…!!”

60 – BIANCA – (Ricambia di colpo atteggiamento. Tremante, con voce angosciata, lo richiama) “Eulalioooo….!!”

61 – EULALIO – (Si gira di colpo PROVOCANDO IL SUSSULTO DI BIANCA) “U bagnu, poi…” (Ringhia perentorio: ritornando verso Bianca, sempre furibondo) “Emmu vistu l’annu pasou cum-

me a l’è aneta a finii apreu au bagnu…!!!” (Senza darle tempo di replicare) “Tie ousciu anaa a faa a crociera cun a barca in sciu Mediteraneu, poi cun a scusa che u suu a t’ha causou l’iritasiun da pelle.

….”

62 – BIANCA - (Lo interrompe ansimante: con voce sofferta, agitandosi una mano davanti al volto come per darsi aria) “Eulalioooooo….!!!!”

63 – EULALIO – (Non la considera: imperterrito) “Ti duveivi fa u bagnu tutti i giurni….”

Eulalio fa una pausa per riprendere fiato, Bianca ne approfitta per interromperlo di nuovo

64 – BIANCA – (Con voce ansimante) “Eulalioooooo…..” (Geme profondamente: con un filo di voce) “Sto maaaleeeeee……!!!!!!”

65 – EULALIO – (Feroce, quasi incendiandola con gli occhi) “Bianca….” (Agitando convulsamen-

te le mani, a tutta voce) “Tie afundou a barcaaaaaa…..!!!!!!!”

66 – BIANCA – (Con voce flebile, quasi implorante) “Ma Eulalio….” (Mimando il gesto di sfilare il tappo con la mano) “…pensavo fosse il tappo per svuotare la vasca….!”

67 – EULALIO – (Ferocissimo, mimando a sua volta il gesto di estrarre un tappo) “E invece u l’ea quellu pe tegni a galla a naveeeee…..!!!” (Poi, perentorio, senza darle il tempo di rispondere) “Ma

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oua basta…!!” (Fa un gesto significativo con la mano: muovendo nuovamente verso sinistra) “Mi piggiu in taxi…” (Si ferma di botto, si guarda intorno, scrolla la testa sconsolato. Poi, a Bianca agi

tando un dito verso l’alto) “Na curiera…!!” (Si ferma di nuovo: rimane perplesso a pensare, poi fa spallucce. Ancora a Bianca e sempre feroce) “N’aquila de pasaggiu….” (Sbotta alla fine a tutta vo-

ce)“…e me ne riturnu a Zena…” (Muove verso sinistra: prima di uscire) “Attru che villa da bunanima…!!”      

68 – BIANCA – (Disperata, a gran voce) “Eulaliooooo…..” (Implorante) “Io muoiooooo….!!!!”

69 – EULALIO – (Riappare solo parzialmente e solo per un attimo da sinistra: venefico e perento-

rio) “Famme savei quande gh’è u funerale….!!”

70 – BIANCA – (Rimane un attimo interdetta, bloccata dalla risposta. Poi si rianima: cambia di colpo espressione. Piccatissima, uscendo a sua volta da sinistra, con voce feroce, a tutto volume) “EULALIOOOOOOOO…..!!!!!!!!”    

 

La scena rimane vuota per alcuni istanti, poi, da destra, compare in scena Domitilla

71 – DOMITILLA – (Entra in scena da sinistra. E’ una donna non più giovanissima ma ancora pia

cente, indossa una vestaglia lunga fino ai piedi e di pregevole fattura e un paio di pantofole, cammi

na con passo elegante e in posizione dritta ed austera. Nonostante l’aria un po’ smarrita e l’aspetto vagamente scompigliato di chi si è appena svegliato denota classe e carisma. Si ferma subito dopo l’ingresso, si guarda un attimo intorno con espressione vagamente interrogativa. Poi riprende il suo passo con incedere elegante fino a centro scena: sbadiglia vistosamente, coprendosi appena la bocca con la mano con fare aristocratico. Poi si ferma: fa spallucce) “Mah…!!” (Borbotta fra se. Poi, a voce alta ma senza esagerare) “Michele….!!” (Si volta leggermente verso l’uscita sul fondo: con più decisione, ma senza alzare il tono della voce) “Michele…!!!”

DOMITILLA si volta di nuovo completamente verso la platea rimanendo impassibile in attesa e , un attimo dopo, dall’uscita sul fondo, fa il suo ingresso in scena Michele.

72 – MICHELE – (Entra in scena dal fondo. E’ un uomo si mezza età, vestito in tenuta da maggior-

domo guanti compresi che cammina con un’andatura lenta e solenne, guardando sempre davanti a se anche quando parla con gli altri senza mai indirizzare su di loro il suo sguardo come si conveni-

va per la servitù di altri tempi. Fa alcuni passi,mani dietro la schiena, fino ad essere a qualche pas-

so da Domitilla senza però mai essere totalmente alle sue spalle, poi, con voce greve e compassata)

“La signora ha chiamato…?”

73 – DOMITILLA – (Volgendosi con un rapido scatto verso di lui) “Si, Michele….” (Con lieve sor

riso ed un leggerissimo inchino) “Grazie…!!” (Poi, riassumendo la sua aria compassata e avvici-

nandosi a lui con passo lievemente marziale) “Cos’è tutto ‘sto chiasso stamattina, Michele…?!?!?”

74 – MICHELE – (Con voce monocorde, senza muoversi di un millimetro o cambiare espressione) “La signora erede dell’ultima baronessa Stute ha preso stamane possesso della villa, come disposto dalle ultime volontà della stessa…”

75 – DOMITILLA – (Con espressione leggermente seccata) “Aah…!!” (Esclama con l’espressione di chi si ricorda improvvisamente qualcosa) “E’ vero….me ne ero scordata…!!” (Comincia a pas-

saggiare solenne per la scena) “Però…” (Mugugna fra se: poi, voltandosi verso Michele) “Era qua-

si ora, eh…!!” (Con aria di biasimo) “Ormai è quasi un anno che la defunta baronessa…non è più !

76 – MICHELE – (Con ovvietà) “Ricordo alla signora che siamo in agosto e che questo è il periodo delle ferie…” (Chinandosi appena verso Domitilla, con un sorriso appena accennato) “Quale occa-

sione migliore per poter visionare e prendere possesso della villa senza fretta alcuna….?!?!?”

77 – DOMITILLA – (Riprende a passeggiare) “Già…” (Borbotta fra se) “Il lavoro…gli impegni…

i soldi…la carriera…” (Mugugna ancora accompagnando le parole con ampi gesti di fastidio delle mani: poi, fermandosi e girandosi di scatto verso Michele) “Quante preoccupazioni inutili…!!!”

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78 – MICHELE – (Abbozza: compito) “Non posso che essere d’accordo con l’affermazione della si-

gnora…”

79 – DOMITILLA – (Riprende a passeggiare, mani dietro la schiena) “Però….” (Abbassa legger-

mente la testa a fissare il pavimento, poi sorride leggermente sarcastica) “La baronessina….!!!” (Si          

blocca di colpo: a Michele, girandosi di scatto, con aria feroce) “Sarà cresciuta….almeno spero !!”

80 – MICHELE – (Impassibile, senza espressione) “Dipende da quale parte del suo corpo….la si-

gnora intende…!!”

81 – DOMITILLA – (Non capisce: perplessa, avvicinandosi a lui) “Come sarebbe, scusa…?!?!?”

82 – MICHELE – (Sempre immoto e inespressivo) “Se la signora intende la parte anatomica del cor

po….” (Questa volta con un largo sorriso) “Direi proprio di si…” (Riassume la sua espressione mo

nolitica) “Se la signora intende il contenuto della scatola cranica….” (Guardando appena verso l’al

to, con un’espressione di totale sfiducia appena abbozzata in volto) “….non saprei dire…”

83 – DOMITILLA – (Con una smorfia leggermente schifata) “Ah…!!” (Fa una breve pausa: poi, a Michele, interrogativa) “Eeeeee….” (Scuotendo leggermente la testa) “Quanto si presume dovrebbe fermarsi, la baronessina…??”

84 – MICHELE – (Porge leggermente la testa verso Domitilla) “Ritengo….” (Rimane un attimo perplesso a pensare, poi) “…tutto il mese di agosto, circa…” (Poi, con un rapido gesto della mano che rimette immediatamente dopo dietro la schiena) “Finchè il signor coniuge della signora barones

sina potrà godere delle ferie dal lavoro…”

85 – DOMITILLA – (Fa spallucce) “Neanche tanto, poi….”

86 – MICHELE – (Con sussiego) “Se mi è concesso, vorrei far presente alla signora che nel frattem

po….” (Fa ancora un gesto con la mano, sporgendola in avanti e rimettendola dietro la schiena su-

bito dopo aver parlato) “…dovremo prestare ancora più attenzione alla custodia del segreto che ci appartiene…”

87 – DOMITILLA – (Quasi risentita) “Michele….” (Lo rimbrotta) “…ma per carità…!!” (Con sicu

ra ovvietà) “Ciò che custodiamo dorme il suo sonno nel posto per lui più sicuro e confacente…” (Regala a Michele un sorriso un po’ più largo e confidenziale) “Credimi…!!!”

88 – MICHELE – (Ricambia il sorriso: con un gesto di conferma alle sue parole) “Se la signora ne è certa…..”

89 – DOMITILLA – (Perentoria) “Certissima….!” (Poi, con tono quasi di sfida) “E se qualcuno dei nostri ospiti non lo fosse, si accorgerà ben presto di chi è Domitilla….” (Si indica) “….l’ospite della villa…!!” (Gracida agra rivolgendosi a Michele che LE RISPONDE CON UN LEGGERO IN-

CHINO DI ASSENSO. Poi, rabbonendo i toni) “Nel frattempo…pensiamo a far colazione…” (Muo-

Vendo verso sinistra con la sua solita aria maestosa, a Michele) “Ti spiacerebbe servirmela in came

ra…??”

90 – MICHELE – (Inchinandosi nuovamente, prima di muovere verso l’uscita sul fondo) “Come la signora desidera…!”

91 – DOMITILLA – (Si ferma sull’uscita di destra: lo richiama) “Ah…..Michele….!!”

92 – MICHELE – (Fermandosi e girandosi verso Domitilla, sempre impettito) “La signora desidera

….?!?!?”

93 – DOMITILLA – (Fa un passo indietro verso il centro scena) “La scala….” (Indica l’uscita sul fondo) “E’ stata ripristinata….?!?!?”

94 – MICHELE – (Sempre compassato) “Non ancora….” (Si porge leggermente verso Domitilla: con un sorriso appena abbozzato) “La signora mi deve perdonare, ma qui il lavoro non manca, ed io….” (Allarga leggermente le braccia: con lieve rassegnazione) “….non sono più quello di una vol

ta…!!”

95 – DOMITILLA – (Allarga a sua volta le spalle: in tono di leggero rimprovero) “Ma io lo dico per te, accidenti…!!!” (Con convinzione) “La scala…..” (Indica l’uscita sul fondo) “Renderebbe più facile raggiungere i tuoi alloggi…!!” (Poi, con ovvietà) “Nel frattempo, almeno…” (Indica l’uscita di destra) “….trasferisciti in qualcuno degli alloggi ai piani superiori…!!”

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96 – MICHELE – (Regalando a Domitilla ancora un debole sorriso) “La signora mi vorrà scusare, ma credo possa comprendere il fatto che io sia molto geloso della mia privacy…” (Fa un ampio ge-

sto con le mani) “In quanto agli alloggi….” (Scrolla leggermente le spalle) “Ritengo che quelli che occupo adesso siano più confacenti alla mia posizione sociale…” (Sorride ancora lievemente) “Con

il permesso della signora….” (Prima di uscire dal fondo) “…ora mi occuperei della colazione !”

97 – DOMITILLA – (Lo guarda uscire, poi, avviandosi a sua volta, prima di uscire da sinistra, scuotendo leggermente la testa, tra se, commenta) “Che testa….!!!”

La scena rimane vuota qualche istante, poi, da destra, rifanno il loro ingresso Eulalio e Bianca: stanno litigando furiosamente.

98 – EULALIO – (Rientra per primo da sinistra a passo sostenuto: è imbestialito) “Nu…nu…nu…

nu….e poi….” (A voce altissima, bloccandosi a centro scena e girandosi di scatto verso Bianca che lo segue a debita distanza, con un gesto perentorio delle mani) “….NU….!!!!”

99 – BIANCA – (E’ entrata subito dietro di lui: lo segue a debita distanza, con aria dimessa e pas-

so incerto) “Ma…Eulalio…” (Prova timidamente a protestare) “E’ il mio papino….” (Geme: poi, alzando leggermente il tono della voce e spalancando di colpo le braccia, illuminandosi in un sor-

riso ebete a tutta bocca) “La luce dei miei occhi….!!!”

100 – EULALIO – (Agitandogli nervosamente le mani davanti al viso, furibondo) “E pe forsa….!!!

(Poi tassativo, con tono glaciale) “U l’è cumme ti…” (Sentenzia perentorio) “Scemmu cumpletu…

arteriusceroticu persu…!!”

101 – BIANCA – (Si avvicina a piccoli passi: con voce straziata) “Eulalioooooooo……!!!” (Si fer-

ma davanti a Eulalio: singhiozzando convulsamente) “Non mi puoi fare questooooo….!!!” (Tira con il naso: prende dalla tasca un piccolo fazzoletto e se lo soffia rumorosamente con EULALIO CHE SI AGITA CONVULSAMENTE E SMOCCOLA IN SILENZIO. Sempre fra i singulti) “Lo sai quanto ci tengo al mio papinoooooo…….!!!!”

102 – EULALIO – (Cerca disperatamente di calmarsi: fa per rivolgersi a Bianca una prima volta quando lei scoppia a singhiozzare. Si blocca,si volta verso la platea si passa la mano sulla faccia con un moto di disperazione. Ci riprova ma viene nuovamente bloccato dal soffio fragoroso di naso

Si volta ancora verso la platea, si morde selvaggiamente il taglio di una mano. Poi riesce a domi-

narsi: col tono più suadente possibile) “Sci, Bianca….u sò….u sò….!” (Gli cinge dolcemente le spalle) “Ma ti devi capii…” (La porta dolcemente verso il tavolo) “Che u sciu Carlettu…teu pue…”

(La fa sedere con delicatezza) “U l’è na min-a vagante…!!!” (La osserva cercando inutilmente uno sguardo di comprensione: rincara la dose) “U l’è ciù periculusu di suttumarin di tedeschi in tempu de guera…!!!!”

103 – BIANCA – (Continuando a singhiozzare) “Eulalio, perché dici così….!!” (Tira su pesante-

mente con il naso) “Ha qualche difetto….” (Tira nuovamente su col naso) “Ma tutti….” (Conclude scoppiando in un pianto dirotto) “….abbiamo dei difetiiiiii…..!!!!!”

104 – EULALIO – (Cercando di mantenere toni pacati ma visibilmente alterato) “Difettu….?!?!?” (Spara con ostentato stupore: con veemenza) “U và in giu a isaa u robin ae figge….” (Imita il gesto con la mano) “…pe guaciaghe e miande…!!!!!”

105 – BIANCA – (Singhiozzava sommessamente: rialza il volume al massimo) “Ma caro…” (Lo giustifica) “E’ l’arteriosclerosi….lo ha detto anche il dottoreeeee……….!!!”

106 – EULALIO – (Piccato) “Saià anche…” (Ribatte deciso) “Ma pe sernise quelle zuene u l’è lucidu cumme nu mai…!!!!”

107 – BIANCA – (Scoppia in un pianto dirotto) “Eccooooooo…..” (Tira su violentemente con il na

so soffiandoselo poi rumorosamente e PROVOCANDO UN SOBBALZO DI FASTIDIO IN EULA-

LIO) “Tutte le scuse sono buone per farmi soffrire…..” (Respira pesantemente e profondamente co-

Me per prendere fiato, poi, a tutta voce e a pieni polmoni, scoppiando in un pianto dirotto) “E io soffro da morireeeeeee…….!!!!!”

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Eulalio si agita convulsamente per la scena alcuni istanti, con Bianca che continua a piangere di-

sperata. Si ferma una prima volta e si volta verso Bianca per interloquire, ma nel momento stesso in cui tende una mano verso di lei e prova ad aprire bocca il pianto di Bianca si alza fragorosamen

te di volume. Riprende a passeggiare nuovamente agitandosi ancora per qualche istante ottenendo lo stesso risultato con il pianto che si alza a volume ancora maggiore. Si blocca nuovamente e ri-

prende la scena di prima per alcuni istanti. Poi si blocca di colpo.

108 – EULALIO – (Si blocca di colpo: anticipando sul tempo il pianto di Bianca, secco, a tutta vo-

ce, tendendo una mano verso di lei) “Va ben….!!!!!” (Spara a tutta voce) “D’acordu….” (Ribadisce a voce più blanda. Si avvicina al tavolo SOTTO LO SGUARDO EBETE ED INTERROGATIVO DI BIANCA. Desolato, allargando le braccia) “Susemuse anche u sciu Carlettu….!!!”

109 – BIANCA – (Si apre in un sorriso raggiante) “Grazie, amore….graaaazieeee….!!!!” (Lo apo-

strofa raggiante, con voce suadente. Si alza) “Amore….” (Gli si avvicina, sbatte le ciglia: prima di baciarlo dolcemente su una guancia) “Lo sai che ti voglio tanto bene….!!!!”

110 – EULALIO – (Sospira dolente) “Sci…sci…u sò…!” (Si riprende: severo) “Sci, però Bianca....

111 – BIANCA – (Non lo ascolta: è già scattata verso l’uscita di sinistra. A tutta voce, verso l’usci

ta) “Narcisaaaa….!!!”

112 – EULALIO – (Cerca inutilmente di attrarne l’attenzione aumentando il tono della voce) “Ti devi staa ben atenta cu nu cumbin-e di disastri, perché sedunca….”

113 – BIANCA – (Non lo ascolta: a tutta voce, sempre verso l’uscita di sinistra) “NARCISAAAA

AAAAA….!!!!!!”

114 – EULALIO – (Rassegnato, alla platea, allargando le braccia) “E u primmu disastru me sa che l’ho cumbinou mi dixendughe de scì…!!”

115 – NARCISA – (Entra da destra dopo un attimo: HA UNA SCOPA IN MANO E I CAPELLI RACCOLTI A CROCCHIO. Impassibile, come sempre) “Sci…?”

116 – BIANCA – (Euforica) “Narcisa….” (Saltella leggermente) “E’ arrivato il mio papino…è arri

vato il mio papino…!!!” (Si blocca, agguantando Narcisa per un braccio) “Puoi andare a prendere i suoi bagagli per favore…?!?!?”

117 – NARCISA – (Avviandosi a destra, con passo marziale) “Scì…!!”

118 – BIANCA – (L’insegue con la voce) “E intanto dirgli che ci raggiunga, per favore…?!?!?”

119 – NARCISA – (Sempre impassibile) “Sci…!!!”

Narcisa passa accanto ad Eulalio che è rimasto fermo quasi a centro scena, leggermente defilato a destra: si ferma, lo guarda un attimo interrogativa, fa una smorfia, gli prende una mano e gli affida la scopa, uscendo poi col suo passo veloce da destra.

120 – EULALIO – (Rimane un attimo bloccato a centro scena, assolutamente annichilito dal sipa-

rietto di Narcisa. Poi si riprende: avanzando verso il tavolo, a Bianca, decisamente seccato) “E co-

se a m’ha pigiou…” (Domanda incredulo: getta via la scopa con rabbia) “…p’en paracaru….?!?!”       

C’è un attimo di pausa, poi, da destra, fanno il loro ingresso Carletto e Mariano.

121 – CARLETTO – (Entra per primo da destra: è un arzillo vecchietto, vestito in maniera strava-

gante, con un cappellino di lana in testa che cammina leggermente curvo aiutandosi con un basto-

ne da passeggio. Parla con voce leggermente roca e stentata e avanza a passi ritmati) “Biancaaaa...

…!!!” (Chiama la figlia con voce lamentosa appena entrato) “Biancaaaaa….!! Luce dei miei occhi.

…..” (Le fa un ampio gesto di saluto con la mano: dirigendosi verso il tavolo) “Bastone della mia vecchiaia….!!!!”

122 – BIANCA – (Si illumina) “Papinoooo….!!!” (Si alza, gli va incontro) “Papinoooo….” (Si in-

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contrano a mezza strada, si abbracciano) “Quanto mi sei mancatooooo…..!!!!”

123 – EULALIO – (Desolato, alzando gli occhi al cielo) “Bella Madonna caa…..!!!!” (Si gira, lo sguardo gli cade sulla figura che è entrata subito dopo Carletto. Trasale: a tutta voce) “O mue caa.

….” (Lo indica: trafelato) “U SACRESTAN…..!!!!!!!” (Dopo un attimo di smarrimento, si ripren-

de. Si avvicina a Bianca, ancora abbracciata a Carletto, con passo di carica: la afferra per un brac

cio, la gira a forza verso di se: feroce) “Bianca….” (Indica Mariano) “Le….” (Perentorio) “…NU!

124 – BIANCA – (Si volta verso di lui: gli si spegne il sorriso sulle labbra. Con disarmante ovvietà

“Ma amore….” (Obbietta con voce belante) “Sai che dove va papà c’è anche Mariano….” (Lo indi-

ca) “E’ il suo accompagnatore….!!”

125 – EULALIO – (Con forza) “Biancaaaaa…..” (Obbietta a sua volta agitandosi) “Mariano….” (Lo indica) “….u l’è feua cumme in pugiolu….!!” (Con veemenza) “U l’è stetu ‘na vitta in manico

miu e u l’è sciortiu feua sulu perché an avertu e porte….!!!!”

126 – BIANCA – (Meravigliata dalle parole di Eulalio) “Ma dai….!!!” (Con piccata ovvietà) “Lo sai che è perfettamente innocuo…!!”

127 – EULALIO – (Per nulla convinto) “Miga guei…!!” (Piuttosto seccato) “Cun a foua cu deve fa da sacrestan e asende e candeie….” (Concitato) “…l’annu passou a mumenti u dà feugu a l’outoiu !

Bianca vorrebbe replicare ma è anticipata da Carletto che si intromette fra i due e agguanta Eula-

lio per un braccio portandolo leggermente in disparte.

128 – CARLETTO – (A Eulalio, con fare furtivo e lascivo) “Esculapio…!!”

129 – EULALIO – (Decisamente irritato) “Carlettu….me ciammu Eulalio…” (Staccandosi brusca-

mente dal braccio di Carletto e precisando in modo altrettanto brusco) “Eulalio Sforza…!”

130 – CARLETTO – (Lo guarda ebete per un brevissimo istante, poi con naturalezza) “Appunto...!

(Ribadisce con aria scontata) “Esculapio con la scorsa…!!”

131 – EULALIO – (Scocciato, lo manda platealmente a quel paese con un gesto del braccio: allon

tanandosi bruscamente da lui) “Ma va….vaaa…..!!!!”

132 – BIANCA – (Cerca di mettere pace: si inserisce fra i due. Al marito, rampognandolo) “Eula-

lio, insomma….!!” (Indica il padre) “Un po’ di comprensione….!!” (Prende il padre sottobraccio) “Vieni papà….” (Lo ammansisce portandolo verso il centro scena) “Adesso pendiamo i nostri baga

gli e poi andiamo a riposarci un pò, eh…che il viaggio….”

133 – CARLETTO – (Si blocca) “Zitta donna…!” (La rampogna severo: poi, staccandosi brusca-

mente da lei e muovendo nuovamente verso Eulalio che sta tornando verso di lui) “Queste sono co-

se da uomini…!!” (Raggiunge Eulalio, lo prende nuovamente sottobraccio) “Esculapio…” (Lo apo-

strofa tirandolo nuovamente in disparte) “Dimmi un po’….” (Sornione) “Qui in giro….” (Si passa ingordamente la lingua sugli angoli della bocca) “Ce n’è belle fuente….?!?!?”

134 – EULALIO – (Si libera nuovamente dal suocero in modo brusco, poi a Bianca, secco) “Mia..”

(Perentorio) “U l’è apena arivou e u s’eu zà mette a l’opera…!!!!”

Bianca vorrebbe replicare ma è anticipata da Mariano.

135 – MARIANO – (E’ entrato qualche attimo dopo Carletto: è vestito in modo raccogliticcio, con uno strano berretto in testa. Ha in mano un in censorio / o simile e sottobraccio un fascio di cande

le votive. Fino ad allora ha gironzolato per la scena, mormorando strane litanie a mezza voce e fa-

cendosi ogni tanto il segno della croce. Di colpo, zittisce tutti: a gran voce) “SSSSSCCCCTTTT….

……!!!!.”

In un attimo, cala il silenzio e l’attenzione è rivolta a lui che sta contemplando il vuoto in silenzio con aria mistica. Dopo qualche attimo è ancora Eulalio che rompe gli indugi

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136 – EULALIO – (Si avvicina prudentemente a Mariano SEGUITO LENTAMENTE DA BIANCA: lo guarda, gli passa una mano davanti agli occhi senza ottenere alcuna reazione. Poi, quasi rin-

ghiando) “Alua…?!?!?!?”

137 – MARIANO – (Ancora come in trance, mettendosi rapidamente un dito davanti al naso, a tut-

ta voce) “SSSSSCCCCCTTTTTT…….!!!!!!!!” (Tira violentemente con il naso alcune volte, poi, volgendosi lentamente verso Eulalio, con voce mistica e profonda) “U l’è chi…!!!”

138 – EULALIO – (Interdetto) “Chi….?!?!?!?”

139 – MARIANO – (Ancora con voce mistica) “L’Altissimooooo….!!!!!”

140 – EULALIO – (Emette un grugnito di sconforto, poi, piccato) “E ti…” (Indica Mariano) “…

l’Altissimo…” (Indica verso l’alto) “….tiu senti a l’anastu cumme i chen da trifuli….?!?!?”

Eulalio volge le spalle a Mariano e muove lentamente verso il centro scena smoccolando in silenzio e scrollando la testa, Mariano rimane ancora un attimo fermo, poi comincia a muovere

141 – MARIANO – (Di colpo, si muove e comincia a muovere verso il tavolo, agitando l’incenso-

rio e cantando a tutta voce) “Tu sei il mio pastore, Signore….nulla mi mancherà….se tu sei con me……!!!” (Arriva al tavolo sotto gli sguardi incredulo di Eulalio e divertiti di Bianca e Carletto, posa l’incensorio, posa le candele, prende dei fiammiferi di tasca e comincia ad accenderle, rico-

minciando a cantare a squarciagola e depositandole confusamente sul tavolo) “Noi vogliam Dio che è nostro padre….noi vogliam Dio che è nostro re….!!!!!”

La vista dei fiammiferi e del fuoco provoca la reazione inconsulta di Eulalio che si precipita verso Mariano.  

142 – EULALIO – (Alla vista dei fiammiferi in mano a Mariano, trasale) “Nuuuuuu….!!!!!” (Spa-

ra a tutta voce. Si precipita verso Mariano) “I brichetti, chi….” (Gli strappa i fiammiferi di mano) “Sun proibii….!!!!” (Afferra il fascio di candele) “E anche e candeie…!!” (Ribadisce deciso. Poi, alla platea, preoccupato) “Su da feugu a quarcosa….” (Con desolata ovvietà) “Nu gh’è mancu l’e-

gua pe amortala…!!!”

In quel momento, da destra, entra in scena Narcisa.

143 – NARCISA – (Rientra da destra a passo sostenuto: ha con se due borsoni da viaggio. Si fer-

ma quasi a centro scena, scaraventandoli a terra con forza) “De là….” (Apostrofa Eulalio) “Gh’è in tramvai cu ve serca….!!”

144 – EULALIO – (Si è già voltato, trasalendo, al getto dei borsoni verso Narcisa. Interdetto) “Chi…?!?!?”

145 – NARCISA – (Su è già avviata per uscire nuovamente a destra. Si ferma, fa spallucce) “Un...”

146 – EULALIO – (Incuriosito, a Narcisa) “E cosu l’eu…?!?!?”

147 – NARCISA – (Scocciata, uscendo da destra) “E so a see mi….!!!!”

148 – EULALIO – (Alza gli occhi al cielo sacramentando in silenzio) “Ben…!!” (Esclama poi, sbuf

fando. A Bianca) “Bianca….porta in poo ‘sti dui salammi…” (Indica Carletto e Mariano) “Sciù de datu…” (Fa un cenno verso l’alto con la testa) “Mi intanto miu in poo cosu l’eu ‘stu tale…”

149 – BIANCA – (Gli risponde con un largo sorriso. Poi, a Carletto, prendendolo sotto braccio) “Vieni, papà, che andiamo su in camera….” (Si rivolge a Mariano: muovendo verso sinistra insie-

me a Carletto) “Venga anche lei, Mariano…..ci segua….!!”

Bianca passa accanto a Eulalio che la blocca.

150 – EULALIO – (A Bianca, fermandola) “Ouh…!!” (Gli allunga le candele) “Ciapite anche que-

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ste…” (Feroce, guardando Mariano di traverso) “E mia ben cu ghe stagghe da-a lunxi…!!!!”

Bianca e Carletto escono da sinistra seguite a breve da Mariano che ricomincia a cantare.

151 – MARIANO – (Non appena Bianca e Carletto sono usciti, muove a sua volta uscendo da sini-

stra, cantando ed agitando l’incensorio) “T’adoriam….ostia divina….t’adoriam….ostia d’amor…!!

  

Eulalio rimane ancora qualche attimo fermo in scena, smoccolando a tutta voce e agitandosi con-

vulsamente.

152 – EULALIO – (Agitandosi nervosamente, alza le braccia al cielo) “E ghe mancava a villa da bunanima a cumplicaa a vitta…!!!!” (Sbuffa pesantemente: furioso) “Faghe e ferie…?!?!?” (Con fo

ga) “A nu va ben mancu pe tegnighe e crave…!!!” (Poi, deciso) “Ma oua ti vei che rie….” (Catego-

rico) “Sentimmu cosu l’eu ‘stu ravattu…” (Indica l’uscita di destra) “…e poi me ne riturnu a Zena, attru che micce…!!!!”

Eulalio torna a sedersi al tavolo e, in quel momento, da fuori a sinistra, si ode la voce dell’ingegner Tobia

153 – TOBIA – (DA FUORI A DESTRA, a tutta voce) “E’ permesso….?!?!?”

154 – EULALIO – (Seduto al tavolo, decisamente scocciato, feroce) “AVANTI….!!!!”

Dopo un attimo, da sinistra, entra il scena il professor Tobia,

155 – TOBIA – (Entra in scena da sinistra: è un uomo di mezza età, vestito in maniera elegante con cappello a borsalino e un vistoso paio di occhiali. Ha in mano una borsa e procede con passo lento e non del tutto sicuro) “Permesso….?!?!?” (Ribadisce fermandosi poco oltre l’ingresso: si guarda intorno decisamente smarrito, con l’aria di ceh ci vede decisamente poco. Intravede l’om-

bra di Eulalio seduto al tavolo: profondendosi in un largo sorriso) “La signora Stute…?” (Chiede:

poi ribadisce) “Bianca Stute…??”

156 – EULALIO – (Si sta alzando accennando ad un vago sorriso che gli si spegne immediatamen-

te: resta un attimo perplesso, poi prova a replicare) “No, veramente sono…”

157 – TOBIA – (Non lo lascia finire) “Piacere…!!!!” (Lo interrompe porgendogli la mano quasi al’

l’altezza dell’inguine e cominciando ad agitarla senza senso) “Ingegner Tobia…sovrintendenza alle belle arti…!!”

158 – EULALIO – (Si stava avvicinando a lui: quando Tobia gli tende la mano, fa un rapido balzo all’indietro coprendosi istintivamente l’inguine) “Tobia….?!?!?” (Gli chiede con falso stupore: poi,

alla platea, con ostentata ovvietà) “Nu l’avieiva mai ciù imaginou…!!” (Poi, a Tobia, cercando in-

vano di stringerli la mano che saetta davanti a lui, alla fine rinunciandoci e mandandolo mental-

mente a quel paese con un gestaccio della sua) “Pia…piaxei…!” (Borbotta un po’ stentato) “Scia....

(Gli indica la sedia accanto al tavolo) “Scia s’acomude…”

159 – TOBIA – (S’illumina) “Ma scia parla zeneize…!!!!”

160 – EULALIO – (Meravigliato dal tono) “Eeeeee….sci….!!”

161 – TOBIA – (Rinfrancato) “Ben…ben…” (Gli dispensa un altro largo sorriso guardando però ben oltre la posizione di Eulalio) “Cuscì s’acapimmu megiu…!!!” (S’avvicina al tavolo: ignora la sedia guardando direttamente verso di esso) “Ghe diva, scignua….” (Sonda il vuoto davanti a sé fin

chè non ne trova il bordo e ci si siede sopra non senza qualche difficoltà) “Che mi sun l’inzegee To

bia…” (Fa una pausa: sonda ancora l’aria intorno, poi, fra, se, ad alta voce) “Beleu mai ate ste ca-

reghe…!!”

162 – EULALIO – (Decisamente seccato) “Meistru….” (Lo apostrofa in malo modo) “Mi nu sun

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na donna….sun n’ommu….!!!” (Batte una mano sul tavolo, vicino a dove è seduto Tobia che trasa-

le leggermente) “E CHI….” (Sottolinea la parola alzando il tono della voce) “…nu sun e careghe che su ate….” (Gli agita un dito sotto il naso in senso di diniego CHE TOBIA SEGUE NEL MO-

VIMENTO QUASI FOSSE IPNOTIZZATO: poi, a tutta voce, indicandogli il tavolo) “Tie setou in scia toua…!!!!”

163 – TOBIA – (Trasale) “O mue caa….!!!” (Saltando giù dal tavolo di botto, non senza qualche apprensione) “Ahimemì…!!!!”

164 – EULALIO – (Scosta la sedia da sotto il tavolo: sedendolo quasi di peso) “E setite, salamme...

….!!”

165 – TOBIA – (Tasta ancora l’aria in direzione della sedia: la trova) “Ah… eccu….!!” (Sedendo-

si) “Grasie, eh…” (Poggia la borsa sul tavolo impiegandoci un po’, poi comincia a d aprirla) “Gra-

sie….!!!” (Ribadisce. Prende dai fogli dalla borsa) “Dunque scignu….” (S’interrompe) “Mumentu.

….!!” (Spara deciso) “Se vuscià scia l’è nommu…” (Deduce e conclude) “M’han detu l’albero ge-

nealogico sbagliou…!!!” (S toglie gli occhiali: si avvicina al viso il foglio che ha in mano fin quasi

a toccarlo con il naso) “Chi me dixen che l’urtima discendente di Stute a se ciamma Bianca….” (Si rimette gli occhiali: cercando un attimo Eulalio, CHE SI E’ SEDUTO A SUA VOLTA DI FRONTE A LUI, con lo sguardo, con decisa ovvietà) “…e a l’è na donna…!!!”

166 – EULALIO – (Con paziente ovvietà) “E infeti Bianca Stute a l’è na donna…!!” (Si indica) “Mi sun Eulalio Sforza…” (Precisa) “….e sun seu maiu…!!!”

167 – TOBIA – (S’illumina) “Aaaaaahhhhh….scia l’è u maiu….!!!!!!” (Spara a tutta voce: poi, l’a-

ria di chi ha fatto chissà quale grande scoperta, spegnendo la parvenza di sorriso comparsa sulle labbra di Eulalio) “Tou lì perché scia nu l’è na donna….!!!!”

168 – EULALIO – (Gli si spegne la parvenza di sorriso che gli era apparsa in viso: desolato) “E semmu ben pigie…!!”

169 – TOBIA – (Prosegue imperterrito) “Comunque, sciu maiu da scia Bianca Stute….” (Cerca nuovamente con lo sguardo Eulalio davanti a se) “Ommu…!!” (Sottolinea provocando un singulto di desolazione in Eulalio) “Sun chi pe cuntu da soprintendenza alle belle arti de Zena….” (Estrae altri fogli dalla borsa) “L’è stetu infeti stabiliu che in tu imediatu circundiariu da villa circustante..”

(Fa ruotare il dito in aria indicando l’ambiente circostante) “…l’è riscuntrabile a presensa de note-

voli reperti de interesse archeologicu….” (Passa i fogli verso Eulalio, ben lontano da dov’è posizio-

nato) “Scia l’amie pure, sciu Stute maiu…!!”

170 – EULALIO – (Si allunga a prendere i fogli: comincia a leggere. Strabuzza gli occhi:  ad alta voce) “Baxeicò…pursemmu….dui chilli de patatte…” (Feroce, a Tobia) “Senti in poo….” (Allun-

dandosi verso Tobia che guarda ancora nel posto sbagliato fino ad essere esattamente di fronte a lui) “Ti me piggi pei fundi….?!?!?!?”

171 – TOBIA – (Trasale) “Uh…scia scuze…!!!!” (Riprende il foglio dalle mani di Eulalio) “A l’è a lista da speiza…!!!” (Si scusa trafelato: prende un altro foglio dalla borsa, si accerta che sia quello giusro togliendosi gli occhiali e mettendoselo quasi a filo di naso, poi lo porge a Eulalio. Con un largo sorriso) “Prego…!!”

172 – EULALIO – (Scorre il foglio, fa una smorfia dubitativa) “Boh…!” (Lo ripassa a Tobia che non lo vede) “Se u dii viatri….” (Glielo agita davanti al naso) “….saià anche vea…!!”

173 – TOBIA – (Vede il foglio, si illumina) “Sic, sci…” (Ribadisce con forza) “A duturessa Talpa...

…” (Riprende il foglio) “…a n’è cunvinta…!!!”

174 – EULALIO – (Strabuzza gli occhi) “Talp…” (Trattiene a forza una risata: ilare a Tobia) “Spe

ru ca nu segge seu mugee, eh…!!”

175 – TOBIA – (Con ostentata meraviglia) “Nuuuuuuu….cose scia dixe….?!?!?” (Con un ampio sorriso) “A l’è a diretrice pruvinciale…!!!”

176 – EULALIO – (Sempre ilare) “E u diretuu regionale chi u l’è….” (Chiede beffardo) “…l’avuca

tu sizueggia….?!?!?”

177 – TOBIA – (Serissimo) “Nu, nu….” (Replica serissimo) “U sciu Guerci…!!”

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178 – EULALIO – (Gli si spegne il sorriso canzonatorio che ha dipinto in faccia) “Segnuu….!!” (Commenta desolato) “E cosa g’ha ‘sta cà….” (Si indica intorno: allargando le braccia) “A cala-

mitta pe i scemmi…?!?!?!?”

179 – TOBIA – (Riprende imperterrito, continuando a estrarre e rimettere documenti nella borsa) “Se tratieiva cumunque de arvii in cantiere de scavu in tu perimetru circustante a villa…” (Indica un punto qualsiasi intorno a se) “…praticamente u giardin…” (Porge un altro documento verso un punto dove secondo lui è Eulalio che ovviamente si trova da tutt’altra parte) “…pe puei….”

Tobia è interrotto dall’ingresso in scena da destra di Narcisa con il resto dei bagagli.

180 – NARCISA – (Rientra da destra con le braccai ingombre di bagagli: si avvicina ai due borso-

ni lasciati precedentemente sul pavimento, constata che non può riuscire a portare via tutto insieme

fa spallucce, poi comincia a prendere a pedate i due borsoni per terra spingendoli fuori scena a cal

ci e uscendo anche lei subito dopo da sinistra.

181 – EULALIO – (Trasale) “Ooouuuhhhh….!!!!!” (Cerca inutilmente di interrompere l’opera di sgombro di Narcisa) “Ma schersemmu in sciu seriu   …?!?!?” (Si alza di scatto: a Tobia) “Permes-

su n’attimu….arivu subetu…!!!!” (Va all’uscita di sinistra: feroce) “Narcisa, brutta beroda…” (La apostrofa pesantemente) “Apreuiteghe turna e a casci te ghe piggiu ti…!!!!!”  (Si gira, torna verso il tavolo: fra se, stizzito) “Ouh, en cose de l’atru mundu…!!!!”

Eulalio torna verso il tavolo, volgendo le spalle all’uscita di sinistra: all’improvviso, proprio da li fa capolino Narcisa.

182 – NARCISA – (Fa capolino da sinistra: Feroce, sporgendo solo con la testa) “Eulalio, salam-

me in barca….” (Sbraita a tutta voce: categorica) “Sa nu te va ben cuscì….” (Sentenzia prima di sparire nuovamente a sinistra) “….fattene un de pessa…!!”

183 – EULALIO – (Si è girato di scatto quando Narcisa l’ha apostrofato: rimane di sasso alla du-

ra rampogna di Narcisa. Si scuote: scrollando la testa) “Me staggu aseunandu…” (Ripete fra se con voce incredula) “Da chi an poo m’adesciu…!!”

184 – TOBIA – (Ha assistito alla pantomima non capendoci gran che: incuriosito, a Eulalio, guar-

dando ovviamente nella direzione sbagliata) “Sciu maiu da cuntessa….” (Chiede. Indicando nel vuoto) “…a l’è quella li a seu scignua…??”

185 – EULALIO – (Trasale: secco) “NU…!!!!” (Spara. Torna al tavolo: sedendosi, con aria scon-

solata) “Mee mugee a l’è pezzu….!!”

186 – TOBIA – (Con un largo sorriso, guardando nella direzione sbagliata) “Ghe stava dixendu...”

(Traffica nuovamente nella borsa) “Che in tu giardin antistante a-a villa gh’è seguamente di reperti archeologici interessanti…..” (Ne cava un foglio, lo porge a Eulalio sempre nella direzione sbaglia-

ta) “Scia l’auturizza i scavi….??”

187 – EULALIO – (Resta un attimino pensoso. Poi) “Sci, però….” (Cerca inutilmente di attirare l’attenzione di Tobia) “Sciu Tobia…” (Gli agita una mano davanti agli occhi senza risultato. A vo-

ce altissima, usando il taglio della mano come amplificatore) “SCIU TOBIAAAAA…..!!!!!!”

188 – TOBIA – (Si gira di scatto: volgendosi nella direzione sbagliata dall’altra parte, con un lar-

go sorriso a tutta bocca e sempre con il foglio teso davanti a se) “Sci….?!?!?!”

189 – EULALIO – (Sbuffa pesantemente: si sporge oltre il tavolo, lo prende per la testa con en-

trambi le mani, posizionandolo correttamente davanti a lui. Risiedendosi) “Oua ben…!” (Prende il foglio dalla mano di Tobia, che continua a tenere il braccio teso in avanti,  e comincia a leggerlo in silenzio. Fa spallucce) “Beh…” (Commenta) “A quante dixe ‘stu papelittu….me paa che ghe segge ben poca scelta…!”

190 – TOBIA – (Sempre con il braccio teso, volta nuovamente la testa nella direzione sbagliata per rispondergli) “E sci…e sci…” (Ribadisce) “Effettivamente…!”

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191 – EULALIO – (Prende una penna di tasca) “E alantun…” (Sta per firmare: si interrompe. Si sporge nuovamente verso Tobia ripetendo l’operazione per portarlo con la testa nella giusta posi-

zione di fronte a lui) “L’è inutile sta a faa de storie….” (Commenta risedendosi e firmando il foglio)

“Cosa feta…” (Ribadisce ancora mettendo il foglio firmato nella mano di Tobia e poi piegandogli il braccio sul tavolo) “….capo ha…!!!!”

192 – TOBIA – (S’illumina) “Grasie sciu cunte consorte….” (Lo apostrofa ancora sorridendo a tut-

ta bocca mentre cerca a tastoni la sua borsa sul tavolo e vi ripone il foglio firmato da Eulalio) “Gra

sie mille…!!”

193 - EULALIO – (Fa spallucce) “De ninte…” (Poi, incuriosito) “Quande cuminsieiven i luei…?”

194 – TOBIA – (Girando ancora la testa per rispondergli nella direzione sbagliata) “Oh, au ma-

scimu entru i paa de giurni…” (Girando nuovamente la testa di scatto nella direzione sbagliata dal’

l’altra parte) “Scia sa…” (Spiega) “U diretu du cantiere devu esse mi che sun archeologu auturizou e pe faa stu tipo de travagli devu prufitaa da pausa de ferie….” (Allunga una mano nel vuoto: con ovvietà) “….quande i atri cantieri sun fermi !!”

195 – EULALIO – (Sconsolato) “Ah…!!” (Poi, quasi grugnendo) “E ferie di atri nu cunten, vea…

?!?!”

196 – TOBIA – (Allarga le braccia, scuote la testa come a dire – che ci posso fare -)

197 – EULALIO – (Fra se ma a voce alta, quasi ringhiando) “A mugee cun i caprissi, a guvernante cavernicola….” (Comincia a contare sulle dita) “….u seuxiu sporcaciun…u sacrestan cu ciocca…” (Fa una breve pausa: poi, deciso) “NU…!!” (Spara deciso: alza una mano verso l’interdetto Tobia)

“I scavi du cantiere me gh’acrescen…!!”

Tobia fa per replicare, ma in quel momento, da fuori a sinistra, si odono le voci di Carletto, Bianca e Narcisa che stanno discutendo animatamente.

198 – CARLETTO – (DA FUORI A SINISTRA) “Assassina…..!!!” (Con voce stridula) “Hai ucciso i miei ricordi più belli….!!”

199 – NARCISA – (Perentoria) “Belinate….u l’è in toccu de legnu…!!”

200 – BIANCA – (Lamentosa) “Papà…Narcisa….non litigate adesso…” (Fa una piccolissima pau-

sa. Poi, implorante) “Altrimenti io….” (A tutta voce, quasi rantolando) “…mi sento maaaaaaleeee!!

201 – EULALIO – (Trasale) “Mue caa…” (S’alza di scatto, si dirige a passo celere verso l’uscita di sinistra: fra se, a voce alta) “Cose gh’è oua…?!?!?”

Eulalio si precipita all’uscita di sinistra ma, prima di raggiungerla, si ritrova davanti Carletto furi-

bondo, incalzato da Narcisa e da Bianca che tenta inutilmente di rabbonirlo.

202 – CARLETTO – (Rientra da sinistra: è furibondo. Ha in mano un quadretto e strepita come un’aquila all’indirizzo di Narcisa) “Assassina….mentecatta…!!!” (Agita il quadretto sotto il naso di Eulalio: lo sorpassa lasciandolo fermo interdetto, si dirige al tavolo, vi sbatte sopra il quadretto)

“Nemica della patria….!!!”

203 – BIANCA – (E’ entrata subito dietro Carletto: cerca inutilmente di rabbonirlo) “Papà…per fa

voreeeee….!!!” (Lo insegue angosciata: con voce sofferta e tremante) “Le mie…..” (Si agita una mano davanti alla bocca) “….palpitazioniiiiiii…..!!!!!”

204 – NARCISA – (E’ dietro a Carletto e Bianca: ha in mano una latta di pittura con dentro un pennello. Fa spallucce: drastica) “Quante balle pe ‘n toccu de legnu….!!”

205 – CARLETTO – (Ancora imbestialito, con foga) “Pezzo di legno….?!?!?” (A tutta voce, con stizza) “E’ il quadro commemorativo degli alpiniiiiiiii…..!!!!”

206 – TOBIA – (Trasale) “Quadro commemorativo….?!?!?” (Balza in piedi: imperioso, rivolgendo

si nella direzione sbagliata) “FERMI TUTTI….!!!!” (Spara a gran voce) “Sun l’inzegnee Tobia…”

(Prende un biglietto da visita dalla tasca della giacca, lo porge per un po’ nel vuoto davanti a sé e

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poi lo lascia cadere nel vuoto) “….espertu archeologu da Suvrintendensa ae belle Arti…!!” (Fa una breve pausa attirando su di se l’attenzione di tutti. Poi riprende: cattedratico) “Su l’è in quadru cumemorativu….devu acertane l’importansa storica….!!!”

Tobia viene mandato in vari modi a quel paese da tutti gli astanti, poi Eulalio si riprende e prende in mano la situazione.

207 – EULALIO – (Sbuffa, alza gli occhi al cielo sacramentando in silenzio, poi si avvicina a Car-

letto) “Insumma Carlettu….” (Lo apostrofa severo) “Se peu savei cose gh’ei da rantegaa a ‘ stu moddu….?!?!?”

208 – CARLETTO – (Guarda Eelalio con gli occhi pallati, poi, indicando Narcisa) “Quel barbaro..

…” (La apostrofa acidissimo) “Quel vandalo….!!!” (Rincara la dose) “Il quadro commemorativo della tragica Nicolajenka….” (Alza il quadro dal tavolo e lo piazza davanti a Eulalio) “…con la cor

nice dorata…!!” (Poi, girandosi verso Narcisa sempre con il quadro strettamente in pugno) “Ha pre

so a calci i bagagli….” (Lancia a Narcisa uno sguardo carico d’odio) “…e me l’ha scrostato tutto...

….!!!!!”

209 – NARCISA – (Fa un repentino balzo in avanti) “Belinate…!!” (Sentenzia: posa la latta, ag-

guanta il quadretto strappandolo dalle mani di Carletto, prende il pennello e glielo pittura com-

pletamente restituendoglielo poi fra le mani e commentando, dopo aver ripreso la latta e prima di u

scire nuovamente a sinistra con il suo passo battagliero, scrollando le spalle con sconcertante ov-

vietà) “Na man de maron….!”

210 – CARLETTO – (Si ritrova in mano il quadro grondante pittura: emette un lamento e, con vo-

ce stridula) “Aaaaaaahhhhhhhh……...me lo ha rovinato del tuttooooooo…..!!!!”

211 – BIANCA – (Con voce tremante) “Papinooooo….!!!!” (Poi, girandosi verso Eulalio, treme-

bonda) “Eulalioooooo…..sto maleeeeeeeee……!!!!!!!!”

212 – EULALIO – (Perde la pazienza) “OUA BASTAAAAA…..!!!!!!” (Esplode schiumante rab-

bia) “M’ei astufou in sciu seriuuuuu…..!!!!!” (Guardando con aria feroce prima Carletto e poi Bianca che si sono ammutoliti all’istante alla sua esplosione di collera) “Carlettu, finiscila subetu o zu-u che quande riturnemmu a Zena te portu in Questua e te denunsiu a-a Buoncostume…” (Poi, a Bianca) “E ti filla de datu e fanni subetu i bagagli: se riturna a Zena…!!!” (Fa una brevissima pau-

sa quasi aspettando una replica che non arriva, poi, agguantando Carletto per un braccio da un lato e Bianca dall’altro) “E sta bicocca chi…mi a vendu….” (Alzando il tono della voce per sottoli-

neare il tono della voce) “SUBETU…..!!!”

213 – BIANCA – (Cambiando completamente atteggiamento) “Non puoi….” (Prova ad obbiettare piccata) “….la padrona sono io…!!!”

214 – EULALIO – (Spingendola letteralmente fuori scena da sinistra) “Ma a cantia du pan ghe l’ho mi…!!!”

215 – TOBIA – (E’ rimasto fermo in piedi guardandosi in giro stralunato: alle parole di Eulalio cir

ca la vendita, si gira di scatto nella posizione giusta) “Sciu prinsipe cunsorte…” (Lo apostrofa) “Primma de vende…scia deve autorizaa i scavi….!!!”

216 – EULALIO – (Cercando disperatamente di buttare fuori da sinistra anche Carletto che oppo-

ne una tenace resistenza) “Scia fasse pure…” (Ribatte deciso) “..nu gh’è problema….!!”

217 – TOBIA – (Insiste) “Sci ma….” (Muovendosi disperatamente a tentoni nel disperato tentativo di fermarlo) “….bezeugna anaa bassi armenu sei metri…!!!!”

218 – EULALIO – (Seccatissimo, continuando la sua lotta con Carletto) “Tobia….” (Ringhia fero-

ce) “…pe quante me riguarda ti peu scavaa fin-a a na posa sutta a Cain che tantu mi….duman…chi a sentii i curpi nu ghe sun ciù sens’atru….!!” (Poi, dopo aver ancora tentato di spingere fuori scena il sempre più recalcitrante Carletto, voltandosi di scatto verso Tobia con un ghigno sinistro) “Ansi.

….” (Lo canzona) “…digghe a-a Tarpa ca vegne anche le…” (Poi, feroce) “A l’è du mestee…” (Sentenzia) “Ti vediè che fei ciù fitu…!!”

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219 – CARLETTO – (Approfitta della distrazione di Eulalio con Tobia per riconquistare qualche passo: ad Eulalio, sornione) “Esculapio con la scorsa…” (Lo apostrofa) “Ma sei sicuro che qui in giro…..” (Lo guarda dubbioso) “…non ce n’è proprio belle fuente….?!?!?”

220 – EULALIO – (Agguanta furibondo Carletto e, spingendolo quasi di forza fuori scena prima di uscire a sua volta) “E vergheugnite che tie ciù anni che u mundu….!!!!”

La scena rimane qualche attimo ferma con Tobia solo e spaesato che cerca vanamente di richiama-

re Eulalio.

220 – TOBIA – (Rimane qualche attimo spaesato, poi cerca inutilmente di richiamare l’attenzione di Eulalio) “Sciu…Cunte cunsorteee….!!” (Lo richiama: non ottiene risposta) “Sciu….maiu de l’e-

rede da Stuteeeee….!!!!!” (Riprova senza esito. Fa spallucce) “Boh…!!” (Cerca a tentoni la sua borsa sul tavolo: tra se, recuperando i suoi incartamenti) “L’importante l’è cu l’agge firmoul’auturi

sasiun ai scavi…” (Guardandosi intorno interdetto, sempre fra se) “Pecou però….cu segge anetu via cuscì de quinta…” (Alla platea, con un largo sorriso) “Vueiva dumandaghe su cunusceiva a storia du segretu da villa…!!” (Fa ancora spallucce) “Pezu pe le…!” (Poi, guardandosi intorno preoccupato) “E oua chi…” (Si chiede) “…de dunde se sciorte…?!?!?” (Si guarda in giro ancora qualche attimo, individua l’uscita sul fondo, si illumina) “Ah, eccu…dev’esse de lì…!!” (Uscendo dal fondo con passo spedito) “Menu male che e uscite SEGUE…” (Sottolinea la parola alzando il tono della voce) “…e veddu ancun ben…!!”

Passa qualche rapido istante, poi, da fuori sul fondo, si sente un gran trambusto e la voce di Tobia che grida disperato.

221 – TOBIA – (Da fuori sul fondo, fra un gran rumore di cose che rotolano) “AHIAAAAAA….!!!!!!!”

La scena rimane vuota qualche momento, poi, da sinistra rifà il suo ingresso in scena Domitilla

222 – DOMITILLA – (Rientra a passo spedito da sinistra: non è più in vestaglia ma ha una lunga gonna elegante che gli sfiora i piedi con un ampio spacco anteriore. Preoccupata, dirigendosi ver-

so l’uscita sul fondo) “Michele….!!” (Chiama preoccupata. Uscendo dal fondo, a gran voce) “MI-

CHELEEEEEE…..!!!!”

La scena rimane nuovamente vuota per qualche istante, poi, dal fondo, rientrano Domitilla e Miche

le.

223- DOMITILLA – (Rientra per prima dal fondo: è visibilmente turbata) “Accidenti, Michele...” (Apostrofa il maggiordomo che la segue a breve con voce un po’ stizzita) “…mi hai fatto prendere un accidenti…!!” (Si ferma a centro scena: girandosi di scatto verso Michele) “Te l’avevo detto di sistemare quella maledetta scala…!!”

224 – MICHELE – (La segue a breve, con la sua solita aria seria e compita: si ferma a debita di-

stanza da lei, quasi a centro scena. Con aria vagamente desolata, allargando leggermente le brac-

cia) “Dolente, signora…” (Si scusa) “….ma non potevo prevedere….” (Girandosi leggermente ver-

so l’uscita sul fondo e indicandola con un vago gesto delle mani) “….questo…!!”

225 – DOMITILLA – (Ancora leggermente seccata, scrolla le spalle) “M’importa assai…” (Indica a sua volta l’uscita sul fondo con un rapido gesto delle mani) “…di questo…!!” (Con aria di secco rimprovero) “Sai benissimo che è di te che mi preoccupo…!!”

226 – MICHELE – (Le dispensa un leggero sorriso) “Chiedo perdono, ma la signora sa benissimo di non averne donde…!!”

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227 – DOMITILLA – (Fa una smorfia poco convinta) “Già…!” (Poi, a Michele, dispensandogli a sua volta un largo sorriso) “Effettivamente….” (Sottolinea con ovvietà) “Non hai proprio tutti i tor-

ti…” (Poi, riassumendo un’espressione greve) “Comunque….” (Constata cominciando a muovere piccoli passi per la scena, con aria meditabonda) “Penso che tu non abbia torto neanche per quanto riguarda il segreto della villa….!!”

228 – MICHELE – (Alza lievemente gli occhi al cielo allargando appena le braccia lungo i fianchi con un espressione come a dire – Meno male che l’hai capito ! - , poi, compitissimo) “Sono lieto che la signora…” (Commenta) “…abbia potuto convenirne…”

229 – DOMITILLA – (Decisamente piccata) “E per forza…!!!” (Spara a voce alta: riprende imme-

diatamente il controllo di se stessa. Forzatamente pacata) “Diciamo che….” (Fa una breve pausa, come a soppesare le parole: poi, con ostentata ovvietà) “…in villa….ultimamente…circolano un po’ tanti personaggi…come dire…?” (Fa un’altra pausa, riflette un attimo volgendo leggermente gli occhi al cielo e poggiandosi una mano sotto il mento. Poi conclude) “Bizzarri…!”

230 – MICHELE – (Con compunzione, porgendosi leggermente verso di lei ed allungando appena una mano) “Se la signora permette….” (Drastico) “….direi mezzi matti…!!”

231 – DOMITILLA – (Si agita un attimo perplessa) “Dipende dai punti di vista…” (Lo redarguisce bonariamente. Poi, decisa) “Ciò non toglie che si debbano prendere comunque adeguate contromisu

re…!!”

232 – MICHELE – (Con ovvietà) “Su questo punto, la signora mi trova in pieno accordo !”

233 – DOMITILLA – (Decisa) “Bene…!!!” (Sentenzia) “Bene…!!” (Replica cominciando a girella

re per la scena: si blocca nuovamente a centro scena) “Credo sarà opportuno farci vedere e ribadire con i nuovi ospiti come sono regolati i rapporti all’interno della villa della buonanima…!!”

234 – MICHELE – (Trasale leggermente) “Ma….signora….” (Cerca di obbiettare visibilmente pre

occupato) “Ciò significherebbe che….”

235 – DOMITILLA – (Lo interrompe) “Lo so, Michele….” (Sporge una mano verso di lui come per fermarlo: dispensandogli un sorriso amaro) “…lo so…!!!” (Allarga leggermente le braccia, vi-

similmente contrariata) “Tuttavia…” (Scuote leggermente la testa: guardando nel vuoto davanti a se) “…lo ritengo strettamente necessario al fine di regolare una possibile convivenza….” (Si volta verso Michele: decisa) “…che ritengo possa essere tutt’altro che facile…!”

236 – MICHELE – (Abbassa mestamente la testa: con un filo di voce) “Come la signora desidera...”

237 – DOMITILLA – (Gli dispensa un tenero sorriso: rassicurante) “Suvvia, Michele…” (Allarga leggermente le braccia: con scontata ovvietà) “Prima o poi….doveva succedere…!!” (Fa una breve pausa, poi, riassumendo la sua aria decisa e austera) “Per ora…” (Sentenzia muovendosi ancora per la scena) “…pensiamo a cose più piacevoli…!” (Si gira ancora di scatto verso Michele: puntan

dolo con un dito) “La colazione, per esempio…!”

238 – MICHELE – (Richiamato ai suoi doveri, si scuote) “Stavo giusto provvedendo, signora…!”

239 – DOMITILLA – (Accondiscendente) “Benissimo…!” (Prima di uscire con aria solenne da si-

nistra) “L’aspetterò in camera…!”

240 – MICHELE – (Compito, prima di uscire a sua volta dal fondo) “Provvedo immediatamente..”

La scena rimane vuota per alcuni istanti, poi, QUASI CONTEMPORANEAMENTE, rispuntano MI-

CHELE DAL FONDO e NARCISA da sinistra.

241 – MICHELE – (Spunta dal fondo col solito passo compito: ha con se un vassoio sul quale è depositato un bricco, una tazza ed un piattino con alcuni biscotti dentro. Li regge leggermente in alto con il palmo della mano aperta)

242 – NARCISA – (Spunta da sinistra con il suo solito passo di carica: ha un foulard in testa, un secchio e una scopa. Cammina speditamente a testa bassa)

Michele fa per dirigersi a sinistra ma si trova di fronte Narcisa che lo centra in pieno con forza, fa-

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cendogli volar via all’indietro il vassoio e mandandolo a gambe levate.

243 – NARCISA – (Prende in pieno Michele: dal vassoio che vola via, cade una goccia di liquido che la coglie in pieno viso. Si blocca, si tocca la faccia con una smorfia di dolore, si guarda le dita, poi rotea con violenza il secchio prendendo il malcapitato Michele, seduto sul pavimento e che sta cercando di rialzarsi, in piena fronte. Acida, prima di uscire a passo svelto da destra) “Belin de sin

sae….!!!!”

244 – MICHELE – (Rimane qualche istante seduto sul pavimento, intontito e dolente a massaggiar-

si la fronte: poi, lentamente, si rialza. Allarga leggermente le braccia) “Su una cosa la signora ave-

va ragione…” (Commenta fra se cominciando a raccogliere i cocci. Si ferma: sconsolato, alla plate

“Non sarà una convivenza facile…!!!”

                            -  S  I  P  A  R  I  O  -

     

 

    

 

        

  

            


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-  SECONDO ATTO  -

La scena è rimasta praticamente invariata anche se alcuni particolari (i fiori diversi nel vaso, l’alte

zza del cero votivo, una tovaglia che ricopre il tavolo al centro del quale è stato disposto un sopra-

mobile, piccole differenze nei vestiti degli attori, dimostrano con chiarezza che sono passati alcuni giorni.

All’apertura del sipario, ci sono in scena Bianca Stute, seduta mestamente al tavolo, Eulalio e Enri

ca Malvasia, curatrice d’agenzia immobiliare, in piedi a centro scena che discutono animatamente e Carletto che gironzola con insistenza intorno a Enrica.

1 – EULALIO – (Si infervora perorando la propria idea) “Insumma, scignurin-a…” (Apostrofa de-

ciso Enrica) “Scia l’acapisce ben che novantesinquemilla euro pe ‘na cà de questa inportansa stori-

ca….” (Allarga le braccia: desolato) “…en na miseia…!!”

2 – ENRICA – (E’ una giovane decisamente piacente, vestita in maniera sobria ed elegante, con un rigoroso tailleur ed una gonna a tubino che gli arriva appena sopra il ginocchio. Ha in mano una calcolatrice e ha con se una borsa/valigetta che è posata sul tavolo nella posizione a lei più vicina.)

“Signor Stute…” (Apostrofa bonariamente Eulalio cominciando  a passeggiare lentamente per la scena con aria meditabonda: gli rivolge un largo sorriso) “Capisce bene che…”

3 – EULALIO – (Seccato perché ha sbagliato il nome) “Scignurin-a….scia scuze…” (L’interrompe

“Me ciammu Sforza….Eulalio Sforza…” (Precisa) “Stute a l’è mee mugee…” (La indica) “Signora Bianca dei Baroni Stute…pe a precisiun…!”

4 – BIANCA – (Fa spallucce, lo guarda male, si gira imbronciata poggiando il mento sul braccio alto con aria offesa, commentando appena, acidissima) “Già…!!”

5 – ENRICA – (Si batte leggermente una mano sulla fronte) “Ooohh….mi perdoni signor Scorza…

(Si corregge immediatamente, fermandosi attaccata al tavolo) “Purtroppo con i nomi…” (Si schernisce) “Tendo a fare confusione...!”

6 – EULALIO – (Fa per correggerla nuovamente: fa spallucce, ci rinuncia. Desolato, alla platea) “E me n’acorzu…!!”

7 – ENRICA – (Non afferra: interrogativa) “Prego…?!?!?”

8 – EULALIO – (Si riprende) “Oh, ninte…ninte…” (Poi, serio, sempre a Enrica) “Ciutostu…” (Chiede interessato) “Scia me stava dixendu…?!?!?”

9 – ENRICA – (Seria, con aria professionale) “Ecco vede…” (Riprende a passeggiare, sempre tal-

lobata a distanza da Carletto che comincia a mostrare chiari segni di impazienza) “Non discuto il valore storico e sentimentale che può avere questa villa…” (Si ferma davanti a Eulalio CAUSANDO UN BRUSCO STOP E UN SORRISO SODDISFATTO DA PARTE DI CARLETTO, a gambe legger-

mente divaricate. Molto professionale) “…ma il mercato, purtroppo…” (Fa una breve pausa, agi-

tando leggermente una mano) “….è dettato da ben altre regole !” (Allarga leggermente le braccia) “Considerando che manca l’acqua, ci sono tutti gli impianti da rifare e mancano anche i servizi igie-

nici più elementari….” (Conclude molto sussiegosa) “…la somma mi sembra più che adeguata !”

Nel frattempo CARLETTO ha cominciato ad agitare il suo bastone all’altezza del fondo schiena di Enrica, cercando inutilmente di alzargli la gonna senza che questa se ne renda conto, inutilmente ri

preso da Bianca che, accortasi della manovra, cerca di fermarlo senza destare l’attenzione.

10 – CARLETTO – (Si è fermato a distanza di bastone da Enrica che gli da le spalle, ha preso per qualche attimo le misure poi ha cominciato ad allungare il bastone cercando inutilmente di alzare la gonna di Enrica. Ha un moto di stizza) “Macchè…!!!”

11 – BIANCA – (Si è resa conto della manovra del padre: prova in tutti i modi a dissuaderlo cer-

cando nel frattempo di non destare l’attenzione ne di Enrica ne tanto meno di Eulalio impegnatisi-

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mi nella loro discussione. Agitandosi appena, a Carletto) “Papà…!!” (Non ottiene alcun risultato: agitandosi nervosamente sulla sedia e cercando disperatamente di richiamarlo con gesti appena ac

cennati della mano) “Papaaaaa….!!!!!”

Nel frattempo, senza badare alle manovre di Carletto, Eulalio sta continuando a condurre la tratta-

tiva con Enrica.

12 – EULALIO – (Deciso) “Nu…nu…nu…nu…!!!” (Alza nervoso il braccio) “Nu se ne parla man-

cu…!!” (Comincia a sua volta a passeggiare per la scena) “Cunscideremmu ben che oltre a ciù de sentusinquanta metri quadri de calpestabile…” (Si blocca: girandosi di scatto verso Enrica) “Abita-

bile…!!” (Sottolinea la parola puntando deciso un dito verso terra: riprende a passeggiare) “Ghe n’è atretanti de fundi...” (Si blocca nuovamente: alzando un dito verso l’alto, imperioso) “Ciù n’am-

piu giardin…” (Riprende a passeggiare) “… cun fiuri, piante, fruta, erba…eccetera….eccetera….ec

cetera….”

13 – ENRICA – (Risoluta) “Veramente nell’ampio giardino….” (Ribatte con aria leggermente can-

zonatoria) “…ho visto rovi…sterpi…” (Itercala le parole con pause ben studiate) “…spazzatura va

ria…” (Si ferma ancora: pensierosa, come se cercasse di ricordare un qualche dettaglio: poi, allar-

gando leggermente le braccia, con ovvietà, scuotendo leggermente la testa) “Al limite qualche mo-

ra…!” (Poi, categorica) “Ma nulla che mi possa convincere ad alzare il prezzo di un solo centesimo

….!!”

CARLETTO, intanto, ha ripreso le grandi manovre.

14 – CARLETTO – (E’ ancora alle spalle di Enrica: osserva con aria famelica, guardandole il fon

do schiena, la posizione a gambe leggermente aperte di Enrica, poi, con un ghigno di soddisfazione

ricomincia ad armeggiare, ancora senza risultati, con la gonna dell’ignara ragazza usando il basto

ne)

15 – BIANCA – (Ha notato i movimenti sospetti del padre: si alza con massima noncuranza, guar-

dandosi in giro con indifferenza, e si porta discretamente accanto a Carletto. A voce bassa, quasi mormorandogli all’orecchio) “Papaaaaaa….per cortesiaaaaa…!!!”

16 – CARLETTO – (Deciso, a sua volta a mezza voce) “Zitta donna….sono cose da uomini…!!”

Nel frattempo, la trattativa fra Eulalio ed Enrica continua.

17 – EULALIO – (Ha ripreso a passeggiare nervosamente, pensoso, come se stesse valutando at-

tentamente le parole di Enrica) “Nu…!!” (Sbotta deciso) “Nu se ne parla propriu…!!” (Chiude l’ar-

gomento con secca decisione: poi, drastico) “U l’è in prexiu da strosin….!!!”

18 – ENRICA – (Si inalbera) “Signor Scorza, lei mi offende…!!”

19 – EULALIO – (Decisamente seccato) “T’ofendu n’asidente…!!!” (Ricomincia a passeggiare nervosamente) “Novantesinquemilla a mi e duxentumilla dau becafighe cu l’acatta, vea…?!?!?”

Alle spalle di Enrica, Carletto è rimasto qualche attimo fermo, meditabondo, inutilmente strattona

to da Bianca che cerca di toglierlo dall’infelice posizione. Poi s’illumina.

20 – CARLETTO – (Ha continuato ad armeggiare per un po’ senza risultati, poi si è fermato nella sua posizione, prima smoccolando in silenzio e poi assumendo un’espressione meditabonda, incu-

rante dei vani tentativi di Bianca di trascinarlo via. All’improvviso s’illumina) “Ahaaa…!!” (Spara fra se a mezza voce: fa un passo in avanti, poi si stende schiena a terra e comincia a trascinarsi ver

so il posteriore dell’ignara Enrica, VANAMENTE CONTRASTATO DA BIANCA)

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Nel frattempo, la discussione fra Eulalio ed Enrica prosegue.

21 – ENRICA – (Sbuffa, alzando appena gli occhi al cielo: fa un passo in avanti cercando di mante

nere il più possibile il controllo dei nervi. Ad Eulalio con calma forzata) “Ascolti, signor Scorza, non creda….”

22 – CARLETTO – (Era quasi giunto al traguardo: sorpreso dall’avanzata di Enrica, smoccola in silenzio e si spinge nuovamente più avanti)

23 – BIANCA – (Ha cercato inutilmente di fermare Carletto: disperata, lo afferra per un piede e cerca con tutte le sue forze di tirarlo indietro)

24 – EULALIO – (Ostentando fastidio, interrompe Enrica) “Scignurin-a….” (La rampogna agro) “Me ciammu SFORZA…” (Sottolinea la parola alzando il tono della voce) “Eulalio Sforza…!!!!”

25 – ENRICA – (Decisamente seccata) “Signor…” (S’interrompe, lo guarda malissimo: a tutta vo-

ce, acidissima) “….SCORZA…” (Lo apostrofa sbagliando volutamente il suo nome) “Le garanti-

sco che la cifra che le ho offerto per questa TOPAIA…” (Rafforza la parola alzando il tono della voce) “…è più che adeguata…” (Fa una breve pausa: poi, senza dare a Eulalio il tempo di rispon-

dere) “Tuttavia…” (Fa spallucce) “…proprio perché mi è simpatico…” (Fa un’altra pausa: con un’espressione di magnanimità) “…posso aggiungere ancora qualcosina ed arrivare a centomila…” (Cambia repentinamente espressione: feroce) “E’ l’ultima offerta…” (Lo incalza decisa) “…parola di Enrica Malvasia, curatrice d’agenzia…!!”

26 – EULALIO – (Non afferra: perplesso) “De chi, scuza…?!?!?”

27 – ENRICA – (Stupita, si indica) “Mia…” (Poi, con solenne ovvietà) “Enrica Malvasia, curatrice esclusivista dell’Agenzia Immobiliare Costruisci Arraffa e Affitta di Lerca, frazione di Propata..!!”

28 – EULALIO – (Rimane un attimo interdetto: poi realizza) “Mue caa…” (Sbotta: dolente, alla platea) “Stemmu freschi…!!!!”

Intanto, alle spalle di Enrica, la pantomima fra Carletto e Bianca si è finalmente conclusa a favore del primo.

29 – BIANCA – (Cerca di tirare indietro Carletto afferrandolo per un piede: a Carletto scappa la scarpa/lei perde la presa. Si lascia sfuggire un urlo ad alta voce) “Ooohhh…!!!”

30 – CARLETTO – (E’ libero: con un’espressione di trionfo si da un’ultima spinta in avanti, arri-

vando all’agognata meta, sotto la gonna di Enrica. In estasi, a tutta voce) “Ahaaaaaa…..!!!!!”

31 – EULALIO – (Nota finalmente il trambusto: perplesso, a Bianca) “Ma…se peu savei cose…”

32 – ENRICA – (Sorpresa, si volta di scatto: vede Carletto, ne nota la posizione, realizza) “Ahaaaa

….!!!” (Grida a sua volta, facendo un balzo all’indietro. Poi, infuriata, scatta verso Carletto che si sta rialzando soddisfatto della riuscita della sua missione aiutato da Bianca: assestandogli un po-

tente manrovescio, a tutta voce) “VECCHIO PORCO….!!!!!!!”

33 – BIANCA – (Trasale: scattando a sua volta verso Enrica) “Come ti permetti, razza di….”

34 – EULALIO – (Capisce la situazione: inframezzandosi fra le due donne) “Calma…calma…cal-

ma….!!!” (Cercando di essere il più convincente possibile) “U l’è sulu in malinteizu…!!!”

35 – BIANCA e ENRICA – (Entrambe furibonde, CONTEMPORANEAMENTE, a tutta voce) “MALINTESOOOOOO……?!?!?!?”

36 – EULALIO – (Si volta verso Bianca: gli manda un’occhiata di fuoco. A denti stretti, quasi rin-

ghiando) “Mi e ti femmu i cunti doppu…!!”

Ma Bianca e Enrica si sono tutt’altro che calmate

37 – IN CONTEMPRANEA, mentre Eulalio continua a tenerle a debita distanza l’una dall’altra

     - BIANCA – (Isterica, lasciando partire un terribile manrovescio) “Ha colpito il mio papinoo !”

     - ENRICA – (Furiosa, facendo partire a sua volta la mano) “Tuo padre è un gran maiale….!!!”

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38 – EULALIO – (Si frappone nuovamente fra le due donne) “Pe piaxei, stei cal….”

Eulalio non riesce a concludere la frase: i due manrovesci, di Bianca e Enrica, sono ormai partiti e lui ci si ritrova in mezzo, ricevendone uno in pieno viso e l’altro in piena nuca.

39 – EULALIO – (Riceve in pieno i due terribili schiaffoni: rimane un attimo fermo, ondulando leg

germente la testa. Desolato, a mezza voce) “N’asidente che ve scavesse u collu….!!”

40 – CARLETTO – (Ha assistito ridacchiando a tutta la scena) “Siiiii….!!!” (Esplode beffardo) “Circondati come a Nikolajenka…!!”

41 – EULALIO – (Ferocissimo, senza battere ciglio) “Carlettu, stanni sittu sedunca te sceuppu…!!”

Bianca e Enrica si bloccano a loro volta, esterrefatte per aver colpito entrambe il bersaglio sbaglia

to.

41 – ENRICA – (Si porta una mano alla bocca. mortificata) “Uuh…mi perdoni, signor Sforza…” (Si scusa) “Sono desolata…!!”

42 – EULALIO – (Si gira verso di lei: feroce) “Oua ti l’ee imparou u mee numme, lazagna…!!”

43 – BIANCA – (Si avvicina ad Eulalio, gli massaggia la nuca) “Amoooreee….” (Lo apostrofa pi-

golante) “…ti fa maaaleee….?!?!?”

44 – EULALIO – (Si gira verso di lei, la guarda malissimo: quasi ringhiando) “Sulu quande riu !!”

45 – ENRICA – (Cerca disperatamente di ridarsi un contegno) “Comunque….” (Riprende con vo-

ce incerta: si avvicina al tavolo, raccoglie le sue cose) “Comunque…” (Ripete: tossicchia legger-

mente) “Sappia che la mia ultima offerta si ferma a centomila euro….” (Si avvia per uscire a destra

“Eventualmente….ha il mio numero…” (Si ferma un attimo sull’uscita) “Dovesse accadere…” (Conclude acidissima prima di uscire, riservando un’occhiata ferocissima a Bianca e Carletto) “…

…la prossima volta ci vediamo in campo neutro….!!”

Eulalio la guarda uscire, incapace di proferire verbo, poi si smuove e cerca di richiamarla e tratte-

nerla.

46 – EULALIO – (Si rianima) “Scignurin-a…..!!!!” (Scatta verso l’uscita di destra) “Va ben….ca vegne chi che cuncludemmu….!!!!”

47 – BIANCA – (CHE FINO A QUEL MOMENTO ERA RIMASTA ACCANTO A CARLETTO VEZ

ZEGGIANDOLO, si precipita verso Eulalio: lo afferra per un braccio) “Eulaliooooo….!!!!” (Lo blocca: petulante) “Non rincorrerla….non devi….” (Con voce sognante) “Questo è un segno del de

stino…!!!!”

48 – EULALIO – (Si blocca, si volta verso Bianca, la ascolta) “Destin….!!!!” (Sacramenta fra se, fra l’incredulo e l’infuriato: a Bianca, decisamente furioso, mantenendo a stento la calma) “Bianca

…..” (La apostrofa) “U nu se ciamma destin….” (La agguanta per un braccio e la trascina verso Carletto che è rimasto accanto al tavolo e si sta guardando intorno con indifferenza: si blocca da-

vanti a lui, glielo indica con la mano) “….u se ciamma Carlettu…!!!!”

49 – CARLETTO – (Gli dispensa un largo sorriso sornione) “Esculapio con la scorsa….” (Lo apo-

strofa: lo prende per un sottobraccio: ancora sornione, con aria complice) “Hai visto se c’erano le belle fuente…!!!!”

50 – EULALIO – (Si stacca da Carletto quasi con violenza) “O porca….” (Smoccola alzando mi-

nacciosamente il braccio. Si ferma, smoccola ancora fra se. Poi, a Bianca, decisamente fuori di se, glaciale) “Bianca….” (La incendia con gli occhi) “Aguantite ‘stu ravattu…” (Indica Carletto) “…ri

portitelu de datu…” (Indica perentorio verso l’alto) “…e aseguite che le e l’atru, sciù….” (Schiocca le dita cercando vanamente di ricordare il nome di Mariano) “….l’incendiariu…” (Sbotta alla fine. Agguanta Bianca per un braccio da una parte e Carletto dall’altra: portandoli quasi a forza verso

                                                                                                       24

l’uscita di sinistra) “Nu cumbin-en atri paciughi….” (Si ferma un attimo sull’uscita: ferocissimo, a Bianca) “Seduca l’è l’otta che ti diventi orfana e mugee d’energastulan in t’en curpu sulu…!!” (Poi, spingendoli fuori entrambi quasi a forza, a tutta voce) “VIA…!!!!!

Eulalio rimane solo in scena.

51 – EULALIO – (Rimane solo in scena. Sacramenta fra se, fermo quasi sull’uscita di sinistra per qualche momento, alzando violentemente le mani e lo sguardo verso il cielo, poi, muovendo verso centro scena, smoccola ad alta voce, sempre gesticolando furioso) “E u me ghe mancava le….porca miseia…!!!!!” (Si ferma un attimo, sospira profondamente. Poi si riprende. Muovendo deciso verso l’uscita di destra) “Famme recuperaa quella trulla de l’agensia, và….”

Non appena Eulalio su muove per dirigersi a destra, dall’uscita di sinistra rifà capolino Carletto.

52 – CARLETTO – (Rifà capolino da sinistra: con voce suadente richiama Eulalio) “Esculapio con la scorsa….!!!”

53 – EULALIO – (Trasale, si blocca: voltandosi verso Carletto, con l’espressione più feroce che può, quasi sillabando le parole) “Cose…gh’è…?!?!?”

54 – CARLETTO – (Sornione) “Quando tornano le belle fuente…” (Con aria concupiscente, pas-

sandosi la lingua sulle labbra) “…chiamami, eh…!!”

55 – EULALIO – (Si agita, si scrolla nervosissimo: quasi ringhiando, prima di voltarsi e riprende-

re la marcia verso destra, a gran voce, mandandolo a quel paese con un gestaccio) “Ma vanni au leugu, brau….!!!!!”

56 – CARLETTO – (Prima di sparire velocemente a sinistra, con quanto fiato ha in corpo esplode in una fragorosa pernacchia) “PPPPPPPPRRRRRRRRRRRR……!!!!!!!!!!!!”

57 – EULALIO – (Si blocca nuovamente: scrolla la testa incredulo, poi si volta lentamente) “Nu se peu…!!” (Uscendo da destra, agitando convulsamente le mani verso l’alto, a tutta voce) “NU SE PEU……!!!!!!!”

La scena rimane ferma alcuni istanti, poi, dal fondo e da sinistra, CONTEMPORANEAMENTE, rientrano in scena Domitilla e Michele. Entrambi sono vestiti completamente di bianco ed hanno un aspetto vagamente etereo.

58 – DOMITILLA – (Rientra in scena da sinistra: è completamente vestita di bianco, ha un colori-

to esageratamente bianco ed indossa una gonna lunga fino ai piedi con un ampio spacco davanti, ri

coperta da un leggerissimo grembiulino. Vede Michele, gli si avvicina: preoccupata) “Caro Miche-

le…” (Lo apostrofa) “Temo che tutti i nostri dubbi stiano per avere la loro peggiore conferma…!!”

59 – MICHELE – (E’ entrato dal fondo: ha in mano un borsone all’apparenza molto pesante che tiene sollevato con evidente fatica e anch’egli è vestito completamente di bianco ed è di un pallore ostentato.  Vede Domitilla, la raggiunge. Alle sue parole, fa spallucce) “Se la signora mi permette, temo di non avere avuto dubbi fin dal primo momento…”

60 – DOMITILLA – (Ha un moto di leggera impazienza) “Suvvia, Michele…non esagerare, eh…!”

61 – MICHELE – (Posa il borsone: sempre sussiegoso) “Sempre con il suo permesso e con il dovu-

to rispetto, vorrei far notare alla signora che non ritengo affatto di esagerare…” (Con vaga desola-

zione, abbassando lievemente il capo e allargando leggermente le mani) “Tant’è….” (Sottolinea) “Che si è dovuti arrivare a questo…” (Indica prima Domitilla e poi se stesso) “…e a questo…” (In-

dica il borsone: con un velo di malinconia) “Purtroppo…!!”

62 – DOMITILLA – (Gli si avvicina) “Suvvia Michele…” (Prova a rabbonirlo. Gli posa legger-

mente una mano sul braccio: la ritrae immediatamente con una smorfia di dolore come se avesse preso la scossa) “Ah…!!”

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63 – MICHELE – (Le dispensa un pallido sorriso) “La signora presti attenzione…” (La redargui-

sce molto bonariamente) “Non dimentichi che le nostre condizioni sono cambiate…!!”

64 – DOMITILLA – (Ritrae la mano) “Già…!!” (Considera, agitando velocemente la mano e sof-

fiandoci sopra come se se la fosse scottata. Poi, con ovvia naturalezza) “D’altronde…” (Puntualiz-

za) “….ne converrai anche tu che era la soluzione più opportuna…!!” (Gli cadono gli occhi sul bor-

sone) “Ma…” (Chiede a Michele un po’ interdetta) “….ti sei già attrezzato…?!?!?”

65 – MICHELE – (Sempre compitissimo, alza appena lo sguardo al cielo e allarga lievemente le braccia)

66 – DOMITILLA – (Con aria preoccupata) “Non credi dunque…” (Chiede non senza apprensivo-

ne) “….che basterà manifestarci per riportare le cose sul loro giusto binario….?!?!?”

67 – MICHELE – (Vagamente enigmatico) “E chi può dirlo….?!?!?” (Poi, con un mezzo sorriso ap

pena pronunciato) “Se la signora mi consente….” (Puntualizza) “….oserei dire che un etto di pre-

venzione vale un chilo di cura….!!”

68 – DOMITILLA – (Si concede una lieve risata) “Hai ragione, mio buon Michele….” (Fa per ap-

poggiargli nuovamente una mano sul braccio: si blocca, la ritrae all’istante. Con un sorriso imba-

razzato) “Hai ragione….!!!!”

In quel mentre, da sinistra, fa il suo rientro in scena Bianca.

69 – BIANCA – (Rientra in scena da sinistra ad andature leggermente sostenuta, assorta nei suoi pensieri: nota Michele e Domitilla. Si blocca, trasale) “Ehi….!!!” (Li apostrofa: a muso duro) “Chi siete….che volete….cosa ci fate qui….?!?!?”

70 – DOMITILLA – (Si volta per prima verso Bianca) “Oh…” (La apostrofa) “Tu devi essere…” (Le rivolge un largo sorriso) “…la baronessina Bianca…!!!” (La guarda con estrema dolcezza) “Ac

cidenti come sei cresciuta…!!”

71 – BIANCA – (Non capisce, non la riconosce) “Si ma….” (Imbarazzatissima) “Io…non mi pare di conoscerla, signora….”

72 – DOMITILLA – (Desolata) “Oddio…sono imperdonabile…!!” (Poi, sempre sorridendo) “Io so

no Domitilla….” (Si presenta) “…l’occupante della villa…!” (Si gira di lato, lasciando ampio spa-

zio alla figura di Michele) “E questo è Michele….” (Lo indica con un ampio gesto della mano) “…

mio fedele domestico e cameriere…!!”

73 – MICHELE – (Si piega in un ampio inchino) “Servo vostro, baronessina….” (Si presenta) “I miei omaggi…!!”

74 – BIANCA – (Rimane un attimo spaesata a guardarli, poi, perplessa) “Occupanti…?!?!? Ma…”

(Prova a indagare) “Chi vi ha dato la chiave…?!?!? Come siete entrati…?!?!?”

75 – DOMITILLA – (Con semplicità) “Oh, Bianca….non ci sono chiavi di cui noi non siamo in pos

sesso…!”

76 – BIANCA – (Per niente convinta e piuttosto seccata) “Non ne sarei affatto sicura….” (Non ne ricorda più il nome) “….signora…?!?!?”

77 – DOMITILLA – (Con ostentata pazienta) “Domitilla, mia cara….” (Con un sorriso un po’ for-

zato, ribadisce) “….Domitilla…!!”

78 – BIANCA – (S’illumina) “Oooooh…!!” (Con un sorriso innocente) “Anche mia bisnonna si

chiamava Domitilla…!!!”

79 – DOMITILLA e MICHELE – (Facendo ampi cenni di assenso con la testa, CONTEMPORA-

NEAMENTE) “Lo sappiamo, cara….” (Confermano ancora con ostentata pazienza) “…lo sappia-

mo…!!!!”

80 – BIANCA – (Li guarda stralunata) “Scusate, signori…” (Obbietta) “Mi sembra che sappiate un bel po’ di cose sul mio conto !!”

81 – DOMITILLA – (Con ovvietà) “E si…!!” (Guardandola con tenerezza) “Più di quante tu non creda…!!”

                                                                                                       26

82 – BIANCA – (Incuriosita e un po’ seccata) “Del tipo…?!?!?”

83 – MICHELE – (Sussiegoso come sempre) “Beh….del tipo che quando la baronessina….” (Indi-

ca Bianca con un gesto appena accennato della mano) “….era una piccola fanciulla e veniva a tro-

vare la propria bisavola nella tenuta di campagna….” (Indica con un altro compitissimo gesto della mano l’ambiente circostante) “…la stessa sedeva su un vecchio dondolo sito proprio li….” (Indica l’angolo della scena dove c’è il ritratto ed il lumino acceso) “…raccontandole vecchie storie dei tempi andati, quando la bisavola della baronessina era una giovane rigogliosa e avvenente….”

84 – DOMITILLA – (Si inserisce nel racconto) “O come quando, poco tempo prima di lasciare que

sto mondo….” (Rincara la dose) “…disse a tua nonna che se avesse voluto conservarne qui il suo spirito per il resto dei giorni avrebbe dovuto tenere sempre acceso….giorno e notte….un lumino esattamente dove un tempo c’era il dondolo…per farle compagnia….”

85 – BIANCA – (Ha passato lo sguardo, esterrefatta, da uno all’altra: decisamente colpita, con un filo di voce) “Ma…come…” (Sillaba appena con voce stentorea) “…come fate a saperlo…?!?!?” (Poi, di getto, con quanta voce ha, decisamente turbata) “Chi siete….?!?!?!?”

86 – MICHELE – (Senza tradire alcuna emozione, con voce solenne) “Siamo coloro che non sono più….!!”

87 – DOMITILLA – (Si avvicina a Bianca) “Comunque, Bianca…non ti angustiare….” (La rassicu

ra) “Capirai presto…”

Domitilla fa un cenno a Michele che risponde con un inchino appena accennato.

88 – MICHELE – (Raccoglie il borsone e  saluta con un ampio inchino Bianca prima di uscire con passo compassato e solenne dal fondo) “Servo vostro, baronessina…!!”

89 – DOMITILLA – (Fa spallucce: prima di uscire a sua volta da sinistra lasciando Bianca che non riesce a capacitarsi di quanto accaduto) “Comunque…” (La apostrofa) “…sappi che è stato un piacere rivederti…!” (Si avvia a sinistra: prima di uscire, fermandosi un attimo) “E scoprire che an-

cora una volta il buon Michele aveva ragione….” (Allargando leggermente le braccia) “Non tutto cresce alla stessa maniera…!!!”

     

Bianca rimane qualche attimo sola in scena, bloccata e incapace di rendersi conto dell’accaduto. Poi si scuote.

90 – BIANCA – (Si scuote: comincia a passeggiare lentamente, pensosa e preoccupata. Poi, di col-

po, sembra illuminata. Va a grandi passi verso il mobiletto dove ci sono il ritratto ed il lumino acce

so, agguanta il ritratto, lo osserva per qualche istante assumendo man mano un’espressione sempre più incredula e spaventata: con voce roca, balbettando) “La bi-bi….la bi-bi….” (Gorgoglia appena con voce metallica. Lentamente, volge lo sguardo verso il lumino acceso) “Il lu-lu…” (Ricomincia a gorgogliare sempre più in panico) “Il lu-lu….!!!!” (Riposa lo sguardo sul ritratto studiandolo an-

cora qualche attimo, ponendolo incollato davanti alla faccia: poi lo abbassa lentamente. Ha gli oc-

chi fissi sbarrati e lo sguardo terrorizzato: a tutto volume, con voce tremante) “Il fa-fa….” (Alza ul-

teriormente il tono) “IL FA-FA……!!!!!!” (Gira lentissima lo sguardo prima verso l’uscita sul fon-

do) “Eulaliooooo…..!!!!” (Gorgoglia appena con voce che esce roca e strozzata. Lo gira ancora lentissima verso l’uscita a sinistra. Poi, di colpo, partendo a razzo e uscendo da destra agitando il ritratto, terrorizzata, a tutta voce) “EULAAAALIOOOOOOO……!!!!!!!!!”

La scena rimane vuota qualche attimo, poi, da destra, fa il suo ingresso Marco Laurenti.

91 -  MARCO – (Da FUORI A DESTRA) “E’ permesso….?!?!? C’è nessuno in casaaaaaa….?!?”        

(Passa qualche istante, poi Marco Laurenti, topo d’appartamenti, fa il suo ingresso da destra: è ve-

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stito in tuta da lavoro blu ed ha con se un borsone. Ha perennemente un chewin gum in bocca e parlacon forte accento romanesco. Ha un’andatura dinoccolata e cammina con passo perenne

mente stanco. Entra, si ferma un attimo subito dopo l’ingresso, si guarda intorno: fa spallucce) “Boh…!!” (Commenta fra se. Posa il borsone, vaga per la scena qualche attimo: si ferma al centro: grattandosi la nuca, preoccupato) “Eppure chi m’ha dato la dritta….” (Cerca di autocon-

vincersi) “…mica è un fesso…!!!” (Vagola ancora qualche istante, poi si ferma a centro scena: seccato, mani sui fianchi) “Aho…” (Commenta fra se ad alta voce) “…voi vedere che m’hanno dato na sola…!!!” (Sbuffa pesantamente: avviandosi verso il borsone) “Non so mica se mi conviene spacciarmi per l’idraulico..…” (Considera: agguanta il borsone: si guarda in giro un attimo, poi, avviandosi verso l’uscita sul fondo) “Fammi andare a vedere va….che è meglio….!” (Si blocca proprio sull’uscita: ad alta voce, sempre fra se) “Se ‘sto posto ha sul serio un segreto, chi più di Marco Laurenti...”(Si indica) “….….il meglio topo d’appartamenti…” (Convinto, prima di uscire) “…lo puo’ scoprire…?!?!”

Passa solo qualche istante, poi, da fuori sul fondo, si risente la voce di Marco Laurenti

92 – MARCO – (Da fuori sul fondo, a tutta voce) “AAAAHHHHHH…..!!!!!”

 La scena rimane  vuota qualche attimo, poi, da destra, rifanno il loro ingresso Eulalio e l’ingegner Tobia.

93 – EULALIO – (Rientra per primo da destra) “Scia vegne, inzegnee….” (Accenna appena a vol-

tarsi per invitare Tobia ad entrare) “Scia vegne….”

94 – TOBIA – (DA FUORI A DESTRA) “Grasie, sciu prinsipe consorte, gra….” (E’ interrotto da un colpo sordo a cui segue un secco grido di dolore) “Ahia…!!!”

95 – EULALIO – (Si blocca: alza stizzito gli occhi del cielo. Ad alta voce, prima di uscire nuova-

mente da destra) “Cos’ho fetu de maa mi au mundu….!!!” (Rientra dopo pochi secondi: è alle spal-

le di Tobia e lo sta guidando dentro tenendolo per le braccia) “Sempre dritu, inzegnee….che ghe semmu quexi….!!”

96 – TOBIA – (Entra da destra praticamente condotto da Eulalio: ha un braccio al collo e un visto

so occhio nero) “Grasie, sciu duca cunsorte….” (Si massaggia vistosamente il naso) “Grasie….!!!”

97 – EULALIO – (Con ostentata pazienza) “De ninte…g’amanchieiva….!” (Gli indica il tavolo e le sedie) “Ma scia s’acomude….” (Fa per precederlo) “D’asetee se parla megiu…!!”

98 – TOBIA – (Con un largo sorriso) “Ouh sciiii…..” (Tasta vagamente il vuoto davanti a se: poi, partendo deciso verso l’uscita sul fondo) “Vuentea….!!”

99 – EULALIO – (Lo blocca) “Aaaaallllttttt…..!!!!!” (Spara a tutta voce, scattando verso Tobia che si ferma di colpo) “Nu de li….” (Lo prende, lo volta nella direzione giusta) “Avanti de chi…” (Lo esorta: mentre si avviano affiancati al tavolo) “De la scia finisce turna in ta trumba da scaa…!”

100 – TOBIA – (Si ravvede) “Aaaahhh….!!!!”

101 – EULLAIO – (Facendolo accomodare al tavolo, con rassegnazione) “Eeeeehhhh….!!!!”

102 – TOBIA – (Arrivando a sedersi con non poca difficoltà) “Nu,nu…nu nu…nu l’è propriu u ca-

xu…!!!”

103 – EULALIO – (Sedendosi a sua volta, fra se) “E dieiva mi ascì…!!” (Commenta. Poi, con rin-

crescimento di circostanza, a Tobia) “A prupoxitu….” (Si scusa) “Scia scuze pe l’incidente, ma scia sa….” (Spiega) “…a scaa a l’è aneta zù e mi e mee mugee semmu apena arivee….” (Allarga leggermente le braccia) “Nu ho ancun avuu tempu de vedde tutti i travagli in suspeizu….!!!”

104 – TOBIA – (Rivolgendosi ovviamente dalla parte sbagliata rispetto al punto dov’è seduto Eu-

lalio) “Oh, fa ninte, fa ninte….” (Lo tranquillizza) “Ghe sun abituou…!!!”

105 – EULALIO – (Fra se, con una leggera smorfia di sofferenza) “Nu stentu a credilu…!!”

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106 – TOBIA – (Secco, girandosi nuovamente ancora nella direzione sbagliata) “Comunque…” (Spara deciso) “A nu l’è steta n’esperiensa du tuttu sfurtunaa…”

107 – EULALIO – (Sorpreso) “A nuuu….?!?!?”                                                                                                     

108 – TOBIA – (Si gira nuovamente di scatto: sempre guardando dalla parte sbagliata) “E nu….!”

109 – EULALIO – (Cerca inutilmente di seguire gli spostamenti sfalsati dello sguardo di Tobia. Si ferma, sbuffa pesantemente: prendendogli la testa fra le mani e portandolo delicatamente nella giu-

sta posizione davanti a lui, con somma pazienza) “Scia peu capì….!!!!”

110 – TOBIA – (Gli dispensa un largo sorriso) “Sci…sci…ansi….” (Si gira nuovamente di scatto da un lato) “Sun riturnou da le ancheu….”

111 – EULALIO – (Prova ancora a seguirne i movimenti con lo sguardo: sillaba appena) “Sci…!”

112 – TOBIA – (Scatta nuovamente dall’altro lato) “Propriu pe parlaghene….!!”

113 – EULALIO – (Ormai condizionato, scatta a sua volta violentemente con la testa seguendo il movimento di Tobia: Poi, sacramentando a bassa voce e riportandosi la testa con le mani in posizio

ne corretta, sillaba nuovamente) “Sci…!”

114 – TOBIA – (Scatta di nuovo con la testa provocando un sussulto in EULALIO CHE SI AG-

GUANTA IL VOLTO CON LE MANI IMPONENDOSI DI TENERLO FERMO MA SEGUENDO FA

TALMENTE IL SUO MOVIMENTO CON GLI OCCHI) “Intanto che ea zu de sutta che spetava i su-

cursi….” (Scatta nuovamente da un lato SEMPRE CON EULALIO CHE SI TIENE LA TESTA BLOCCATA E LO SEGUE CON GLI OCCHI) “…ho prufitou pe d’ame n’eugia in giu….” (Scatta ancora posizionandosi però correttamente di fronte a Eulalio E PROVOCANDO UN PROFONDO SOSPIRO DI SOLLIEVO DA PARTE DELLO STESSO CHE SI RILASSA E MOLLA LE MANI IN-

TORNO ALLA SUA TESTA) “….e ho fetu di ritrovamenti….” (Si mette una mano in tasca, ne pren-

de qualcosa che poi allunga a Eulalio ancora nella direzione sbagliata) “….veramente interessanti.

….!!!!”

115 – EULALIO – (Fa per allungare la mano verso quella di Tobia che parte però nella direzione sbagliata: con sofferta desolazione) “Me vegne da cianze….!!!” (Guaisce quasi. Poi prende l’ogget

to dalla mano di Tobia, lo osserva un attimo e, con stupore) “Na gritta da Coca Cola….?!?!?”

116 – TOBIA – (Trasale) “Uh….scia scuze….!!!” (Si affretta a correggersi: mette la mano nell’al-

tra tasca) “Intendeva questu…!!!!” (Ne cava una moneta: facendo scambio con Eulalio) “A gritta l’ho pigiaa pe a me culesiun de tappi….!!”

117 – EULALIO – (Prende distrattamente la moneta, alzando mestamente gli occhi al cielo all’af-

formazione di Tobia circa il tappo, poi sempre con aria di superficialità, posa lo sguardo sulla mo-

neta. La osserva un brevissimo istante, poi trasale: alzando e abbassando lo sguardo) “Belan chi

….” (Rialza e riabbassa lo sguardo) “Ma questu….” (Ripete ancora il gesto) “U l’è….”

118 – TOBIA – (Lo anticipa: conclude) “In marengu d’ou…!”

119 – EULALIO – (Stranito, non crede ai propri occhi) “Ma…cumme l’è puscibile…?!?!?” (Mor-

mora appena: scatta in avanti, portandosi con la sedia più vicino a Tobia. Chiede incredulo) “Duve scia l’ha treuou ...?!?!?”

120 – TOBIA – (Con scontata ovvietà) “Ma zu in ti fundi…!!!” (Rivolgendosi ad Eulalio per l’enne

sima volta dalla parte sbagliata, chiede stupito) “Ma scia a nu cunusce a storia du segretu da villa...

….?!?!?”

121 – EULALIO – (Altrettanto incredulo e stupito) “Nu….!!”

122 – TOBIA – (Scatta nuovamente di lato con la testa) “Scia deve savei…”

123 – EULALIO – (Lo blocca) “Fermu li…!!” (Lo interrompe bloccandogli la testa con le mani in posizione centrale proprio di fronte a lui: d’impero) “E nu te mescia….!!!”

124 – TOBIA – (Timidamente) “Sci, sci….d’acordu….!” (Scatta nuovamente con la testa provocan

do un moto di rabbia disperata in Eulalio) “Scai deve savei…ghe diva….” (Comincia a spiegare) “....che ai tempi de guere Napoleoniche, de chi l’è paou e truppe Austriache in ritirata versu Nord, inseguie dai Franseixi….” (Fa una breve pausa) “Segui che intantu saieven riturnee fitu, i uficiali, ritegnindu che nu fisse igienicu portaselu apreu, han suterou u butin de guera….” (Assume un’aria

                                                                                                       29

gamente misteriosa) “A storia a cunta che l’han suterou vixin a na vivagna d’egua, in tu puntu de du

ve, miandu in giu, se vedde a punta de trei campanin….” (Con ovvietà, allargando il braccio) “De chi de feua , in tu curtile, se vedde a punta di campanin de tree parochie du paize….” (Indica l’usci-

ta di destra) “E in tu curtile gh’è propriu na vivagna d’egua ca spunta dau teren….!!!!” (Fa una pau

sa come se aspettasse una qualche replica che non arriva da parte dell’inebetito Eulalio che lo a-

scolta come in tranche. Poi riprende) “Vueivu scavaa a fundu u giardin da villa perché pensava cu fisse scuzu li….” (Poi, con ovvietà) “….ma evidentemente me sbagliava…” (Conclude: perentorio) “U l’è in ti fundi….!!!!”

125 – EULALIO – (Stenta a riprendersi: fra se, ad alta voce, con una smorfia di scetticismo) “Pa-

rieiven fin-a micce…” (Commenta: poi, lentamente, riposa lo sguardo sulla moneta. La guarda in-

densamente e, risollevando lo sguardo, con convinzione) “Ma u marengu u l’è veu…!!!!” (Assume un’aria vagamente sospettosa: indagatore, a Tobia) “Eeeeee….in te cose u cunscistieiva ‘stu butin de guera….???”

126 – TOBIA – (Pronto, di rimando) “In te na marmitta de marenghi d’ou…!”

127 – EULALIO – (Trasale, sobbalza sulla sedia: a tutta voce) “CASOULA…..!!!!!”

128 – TOBIA – (Ancora prontamente) “Nu, nu….” (Precisa) “Propriu na marmitta…!” (Poi rinca-

ra la dose) “De quelle grosse….” (Prova a mimarne le dimensioni con il braccio libero) “Da campu

….!!!”

129 – EULALIO – (Sottovoce) “Belan chi….!!!!” (Sibila: poi, a voce più alta) “E mi….” (Indica l’ambiente intorno) “…che ueiva vende…!!”

130 – TOBIA – (Con ovvietà) “Stando cuscì e cose….” (Obbietta) “…nu g’ou cunsilieiva propriu !

131 – EULALIO – (Interessassimo) “A nu….?!?!?”

132 – TOBIA – (Comincia a spiegare) “E nu perché….scia vedde….” (Assume un’aria dotta e pro-

fessionale) “Se a storia a l’è vea, na simile quantitee de munee uguali a quella che scia g’ha in man..

…” (Indica davanti a se) “….a l’ha in valure storicu de circa dui milioni de Euro…” (Fa una brevis

sima pausa) “Se i treuemmu in ta seu pruprietee…” (Prosegue poi) “…pe leze….” (Conclude auste

ro) “…ghe vegne u dexe pe sentu…!!”

133 – EULALIO – (Sobbalza ancora sulla sedia) “Duxentumil…..”

134 – TOBIA – (Fa ampi cenni di assenso con la testa) “Duxentumilla Euro….!!”

C’è un breve attimo di pausa durante il quale Eulalio non riesce a capacitarsi della cosa e Tobia continua a fissare davanti a se, convinto di fissare Eulalio, con un ampio sorriso di compiacimento

135 – EULALIO – (Non riesce a capacitarsi della cosa) “Ou balette chi….” (Continua a farfuglia-

re appena) “Ou balette chi….!!!!”

136 – TOBIA – (Rompe gli indugi: alzandosi in piedi) “Alua, scia l’è d’acordu a cuminsaa i scavi..?

137 – EULALIO – (Si scuote) “D’accor….” (Farfuglia appena. Scattando a sua volta in piedi, pe-

rentorio) “D’acordiscimu….!!” (Spara) “Cuminsa fin da duman….” (Comincia a dire: si corregge) “…da staseia….” (Si corregge ancora) “Oua subetu….!!!!!” (Poi, appoggiando una mano sulla

spalla di Tobia e cominciando a condurlo lentamente verso l’uscita di destra) “Ansi, ti see cose te diggu…?!?!?” (Lo incalza) “Ciamma anche a Tarpa…” (Comincia a elencare) “…u sizueggia….” (Prosegue con enfasi) “…u guersu…l’orbixian….” (Conclude perentorio) “Chi t’ieu, basta che ti fasci fitu….!!!!”

138 – TOBIA – (Si volta di scatto: tendendogli la mano tutta a destra rispetto alla posizione di Eu-

lalio) “Beniscimu, sciu Sforza Stu….”

Eulalio si sposta per andargliela a stringere

139 – TOBIA – (Ritira di colpo la mano, la porta al mento velocissimo rimanendo un attimo penso-

so poi, sparandola nella direzione opposta) “Sciu Stute Sfor…”

                                                                                                       30

Eulalio si sposta nuovamente per raggiungerlo nella nuova posizione

140 – TOBIA – (Ritira nuovamente la mano, lasciando Eulalio di sale con la mano leggermente protesa in avanti. Poi, con un gesto indifferente del braccio, muovendo deciso verso l’uscita sul fondo) “L’è a mexima….!!”

141 – EULALIO – (Lo afferra prontamente bloccandolo) “E nu…!!” (Lo gira quasi di forza verso l’uscita di destra, poi, accompagnandolo all’uscita) “De chi, Tobia….” (Perentorio, spingendolo fuori quasi a forza) “Pe oua ti me servi vivu…!!” (Lo osserva qualche istante fuori scena, poi trasa

le leggermente: lo avverte) “Tentu au spigu…!!”

Da fuori a destra si risente le steso colpo che ha accompagnato Tobia al suo ingresso, seguito da un identico grido di dolore

142 – TOBIA – (Secco, DA FUORI A DESTRA) “Ahia…!!”

143 – EULALIO – (Fa spallucce: fra se, velenoso, ad alta voce) “U gh’ea anche primma…!!!”

Eulalio rimane qualche attimo pensoso sull’uscita di destra, poi si riprende

144 – EULALIO – (Pensieroso) “Però….!” (Commenta fra se: fa un paio di passi verso il centro scena. Sogghignando soddisfatto) “Tieu in poo vei che d’en maa…ne sciorte in ben….?!?!?”

In quel momento, da destra, rifà il suo ingresso in scena una spaventatissima Bianca.

145 – BIANCA – (Rientra in scena da destra. E’ terrorizzata: ha lo sguardo fisso nel vuoto, gli oc-

chi sbarrati, regge in mano il ritratto della sua antenata e cammina a passi ritmati come un automa

Passa davanti a Eulalio senza degnarlo di uno sguardo andando a fermarsi poi accanto al tavolo)

146 – EULALIO – (E’ distolto dai suoi pensieri dall’ingresso di Bianca: la guarda passare, seguen

dola stupitissimo con lo sguardo, trovando voce per rivolgersi a lei solo quando è ormai arrivata al

l’altezza del tavolo) “Bianca, ma….” (La apostrofa) “…cos’ t’imbechelli….?!?!?”

147 – BIANCA – (Si gira di scatto verso di lui come un robot: con voce metallica, sillabando le pa

role) “E-u-la-li-o….” (Replica) “Nel-la-vil-la-del-la-buona-ni-ma….” (Scandisce alzando il ritratto che ha in mano: crollando letteralmente su una sedia) “…c’e-il-fan-ta-sma-del-la-buona-ni-ma…!”

148 – EULALIO – (Gli si avvicina lentamente) “Di….” (Le chiede preoccupato abbassandosi su di lei) “…tie segua de staa ben….?!?!?”

149 – BIANCA – (Senza spostare lo sguardo perso nel vuoto, gorgoglia appena) “N’gheee…!!”

150 – EULALIO – (Si spaventa) “Ouh, Bianca….” (Tenta di scuoterla dandogli piccoli buffetti sul-

le guance) “…sun mi, eh…!!!”

151 – BIANCA – (Senza smuoversi di un millimetro, gorgoglia nuovamente) “N’goooo….!!!”

152 – EULALIO – (Decisamente spaventato) “Bellu san Pee….” (Si chiede a gran voce) “…ma co-

se l’è sucessu….?!?!?” (Poi, guardando con la coda dell’occhio verso l’uscita di sinistra, a tutta vo

ce) “Narcisaaaa….!!!!” (Chiama) “NARCISAAAAAAA……!!!!!”

153 – NARCISA – (Compare dopo un attimo da sinistra: monocorde) “Sci…?”

154 – EULALIO – (Sempre più in panico) “Fitu, Narcisa…” (La esorta: indica Bianca) “A scignua a se sente maa…!!!”

155 – NARCISA – (Non si scompone: si avvicina a passo svelto, scruta Bianca, le passa una mano davanti agli occhi senza ottenere alcun risultato, poi, prima di uscire nuovamente da sinistra, sen-

tenia) “Egua…!!”

156 – EULALIO – (La guarda stupito mentre esce, domandandosi incredulo) “Egua….?!?!?!?”

La scena rimane ferma qualche istante, con Eulalio che cerca inutilmente di rianimare Bianca, poi,

                                                                                                       31

da sinistra, rifà il suo ingresso in scena Narcisa.

157 – NARCISA – (Rientra da sinistra: ha in mano un secchio. Si dirige con passo deciso verso Bianca)

158 – EULALIO – (Vede rientrare Narcisa con il secchio, la guarda un attimo interrogativo, poi realizza) “Egua….?!?!?” (Si chiede) “NU….!!!!” (Spara a tutta voce scattando verso di lei e fer-

mandola PROPRIO MENTRE NARCISA STA GIA’ PER GETTARE IL CONTENUTO DEL SEC-

CHIO VERSO BIANCA) “Ne basta in poo in sce na pessa….” (Puntualizza prendendo il secchio dalle mani di Narcisa e deponendolo per terra. Prende un fazzoletto da una tasca) “L’atra a serve...

…” (Puntualizza mentre bagna il fazzoletto e lo strizza: indicando a sinistra) “Gh’è l’incendiariu !”

159 – NARCISA – (Guarda Eulalio compere l’operazione e poi cominciare a bagnare il viso di Bianca col fazzoletto, fa spallucce, riprende il secchio ed esce da sinistra senza proferire verbo)

160 – EULALIO – (Continua a detergere il viso di Bianca con il fazzoletto bagnato) “N’asidente...

(Sacramenta fra se nei confronti di Narcisa) “Delicaa cumme n’elefante in te na cristalleria…!!”

(Vede che Bianca si sta lentamente riprendendo) “Bianca…” (La chiama con speranzosa delicatez-

za) “Cumma va….ti stee in poo meggiu…??”

161 – BIANCA – (Si riprende lentamente: ancora con lo sguardo fisso, con voce flebile sussurra

appena un lamento) “Aaaaahhhh…..!!!!”

162 – EULALIO – (Prende fiducia) “Bianca….” (La esorta ancora) “Bianca…ti me senti…?!?!?” (La scuote leggermente) “Sun mi….Eulalio….!!!!”

163 – BIANCA – (Si rianima di colpo: gira di scatto lo sguardo verso Eulalio, poi, con terrore, a tutta voce) “AAAAAHHHHHH…..!!!!!!!!”

164 – EULALIO – (Sobbalza violentemente all’indietro: scattando in piedi: spaventatissimo) “OO

OOOUUUUUHHHHH…….!!!!!!!” (Spara a tutta voce. Si riavvicina a Bianca) “Bianca….” (La a-

Apostrofa ansimante) “Tieu fame mui….!!!!” (Poi, inginocchiandosi vicino a lei) “Cose gh’è….co-

se succede….?!?!?”

165 – BIANCA – (Con voce rotta) “Eulaliooooooo…..”

166 – EULALIO – (Con comprensione, carezzandola con delicatezza) “Sci…dimme caa…”

167 – BIANCA – (Tremante, a tutta voce) “EUUULAAAALIOOOOOO…..!!!!!”

168 – EULALIO – (Più dolce e rassicurante possibile) “Sci…sci….sun chi….!!”

169 – BIANCA – (Sempre con voce roca e tremante) “Cinque minuti fa….” (Comincia a racconta-

re) “Cinque minuti fa….!!!!!”

170 – EULALIO – (Non capisce. Cercando di mantenere il controllo) “Sci…” (Ribadisce: sillaban

do le parole) “Sinque….menuti…fa…!”

171 – BIANCA – (Si sblocca) “Proprio qui….” (Prosegue) “Ho visto il fantasma di mia bisnonna Domitilla e con lei c’era anche Michele, il suo maggiordomo e cameriere…!!”

172 – EULALIO – (Resta un attimo sbalordito dal racconto di Bianca) “Fantasma….ohibò…!” (Prova ad obbiettare) “Nu l’è che tie arestaa impresciunaa da quarcosa e….”

173 – BIANCA – (Di getto) “Nooooooo…..!!!!!!” (Lo interrompe ancora disperata) “Mi hanno det

to cose che solo io e la bisnonna potevamo sapere….” (Obbietta a sua volta) “E poi…” (Rincara la dose) “Somigliava come una goccia d’acqua al ritratto….” (Alza il ritratto che ha in mano, lo guar-

da un attimo: strabuzza nuovamente gli occhi, gettando via il ritratto, a tutta voce, schiacciandosi terrorizzata contro lo schienale della sedia) “AAAAAHHHHHHH…..!!!!!!”

174 – EULALIO – (La prende dolcemente per un braccio) “Va ben, va ben…d’acordu….!” (Cerca di calmarla) “Oua ti see cose femmu…??” (Gli parla con delicatezza aiutandola ad alzarsi) “Anem

mu de la….” (Comincia a muovere accompagnandola verso l’uscita di sinistra) “…e ghe dimmu a Narcisa ca ne fasse na bella camamilla…!” (Continuando a muovere verso sinistra e a parlare dol-

cemente a Bianca che annuisce con piccoli gesti del capo) “Poi anemmu sciù….” (Indica verso l’al-

to con un dito) “…demmu u sfrattu a quelli dui anghesi….” (Continua, sempre il più dolcemente e persuasivamente possibile) “…e ti t’acucci n’attimu in sciu lettu…!” (Si ferma un attimo all’altezza

                                                                                                       32

dell’uscita di sinistra) “Ti vediè che quande ti t’adesci….” (Ribadisce con convinzione) “…l’è pasou tuttu…!!” (Poi, prima di uscire da sinistra insieme a Bianca, alzando leggermente gli occhi al cielo, quasi implorante) “Almenu speru…!!”        

  

La scena rimane vuota qualche attimo, poi, da sinistra, rifanno il loro ingresso in scena Carletto e Mariano.

175 – CARLETTO – (Entra da sinistra: è decisamente contrariato) “Non è giusto….” (Protesta e-

nergicamente fra se) “Non è giusto….!!!”

176 – MARIANO – (Lo segue a pochi passi con in mano un cesto pieno di lumini da morto. Non proferisce verbo: si avvia direttamente al tavolo e ci appoggia sopra il cesto. Poi comincia a frugar

si in tutte le tasche)

177 – CARLETTO – (Continua nella sua protesta) “Imbucato qui in capo al mondo invece che al raduno degli alpini….” (Si gira verso MARIANO CHE, INDIFFERENTE, PROSEGUE IL SUO LA-

VORO: indignato) “E poi non c’è neanche una bella fuenta….” (Cambia espressione: concupiscen-

te) “Con la gonna…!!!”

Mariano non risponde e Carletto, smoccolando fra se, si defila verso il fondo. In quel momento, da sinistra, fa il suo ingresso in scena l’Ispettrice Ingrassia.

178 – INGRASSIA – (DA FUORI A DESTRA) “E’ permesso…?!?!? C’è nessuno in casa….?!?!?”

Mariano rimane indifferente, mentre invece Carletto drizza le antenne.

179 – CARLETTO – (Alla voce di Ingrassia, sblocca: si gira di scatto, pronto e ricettivo. Poi, pia-

cevolmente stupito) “Ma questa è…!

180 – INGRASSIA – (Entra da destra: anche lei è una giovane decisamente piacente, vestita in mo

do sobrio con una gonna appena sopra al ginocchio. Entra con aria circospetta, guardandosi intor-

no) “Permesso….?!?!?”

181 – CARLETTO – (Si illumina: con un’espressione di cupidigia) “Una bella fuenta….!!!!”

182 – INGRASSIA – (Vede Mariano al tavolo, si illumina: avvicinandosi, con un largo sorriso) “Buongiorno, buon uomo…!” (Lo apostrofa con gentilezza) “Mi scusi….è lei il padrone di casa....?

183 – MARIANO – (Nel frattempo ha trovato quello che cercava: una scatola di fiammiferi. Indiffe

rente alle domande di Ingrassia, ha cominciato ad accendere i lumini e a disporli sul tavolo in fila e a cantare salmi a squarciagola) “T’adoriam….ostia divinaaaa…..!!!!”

184 – INGRASSIA – (Rimane un attimo perplessa: riprova a interloquire con Mariano) “Mi perdo

ni….” (Prova a dire) “…avrei bisogno di alcune informazioni….”

185 – MARIANO – (Non la degna di uno sguardo: imperterrito, continuando l’accensione dei lumi

ni) “T’adoriam….ostia d’amor….!!!!!!”

Nel frattempo, Carletto, indifferente, s’è avvicinato furtivo alle spalle di Ingrassia e sta armeggian-

Do con il suo bastone, prendendo le misure per poi alzarle la gonna.

186 – INGRASSIA – (Perde la pazienza: sbuffa pesantemente. A Mariano, frugando nella borsetta che ha con se) “Ascolti, sono….” (Comincia a dire con aria decisa: sente alle sue spalle il bastone di Carletto che cerca di alzargli la gonna, si irrigidisce. Girandosi di scatto e piazzando il distinti-

vo sotto il naso di un sorpresissimo Carletto, con aria feroce) “L’Ispettore Ingrassia….” (Gli rin-

ghia sul muso)

187 – CARLETTO – (Rimane fermo bloccato con il bastone a mezz’aria: gli si spegne in faccia il sorriso concupiscente)

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188 – INGRASSIA – (Prosegue inferocita) “Della Polizia….!!!”

189 – CARLETTO – (Abbassa di scatto il bastone, fa un rapido dietro front verso il fondo. Con a-

ria di somma indifferenza, guardandosi intorno, comincia a fischiettare) “Firulì…firulà….!!!!!”

190 – MARIANO – (Trasale: comincia a spegnere i lumini e a rimetterli nel cesto. Veloce, con vo-

ce preoccupata) “Dies irae….dies irae….!!!!!!”

191 – INGRASSIA – (Estremamente seccata, a Mariano) “Sto cercando un certo Marco Laurenti, un topo d’appartamenti, che  pare essere stato visto da queste parti….” (Sporgendosi verso di lui, quasi ringhiandogli in faccia) “Ne sappiamo niente, buon uomo….?!?!?!?”

192 – MARIANO – (Assume un’espressione decisamente preoccupata: aumenta la velocità di spe-

gnimento e recupero dei lumini) “Dies irae….dies irae…!!!!!” (Canta a voce sempre più alta e sem-

pre più velocemente) “DIES IRAE….DIES IRAE….!!!!!!”

193 – INGRASSIA – (Fa spallucce) “Oh….” (Commenta fra se allontanandosi dal tavolo) “Questo è tonto….!” (Rivolge la sua attenzione a Carletto che, sul fondo, gli volge le spalle guardando in giro in alto con aria ostentatamente indifferente. Gli si avvicina: lo apostrofa secca) “E tu, vecchio porcello…?!?!”

194 – CARLETTO – (Sobbalza vistosamente) “Eh…?!?!?” (Si gira di scatto, si guarda attorno

preoccupato un attimo SOTTO LO SGUARDO INQUISITORE DI INGRASSIA CHE LO OSSERVA FEROCE, MANI SUI FIANCHI, incrocia lo sguardo di Mariano, poi, di botto, comincia a cantare)

“Sul cappello, sul cappello che noi portiamo….!!!!”

195 – INGRASSIA – (Trasale, si allunga verso di lui) “Eh….?!?!?”

196 – CARLETTO – (Imperterrito, comincia ad accompagnare le parole coi gesti: dirigendosi ver-

so il tavolo) “C’è una lunga, c’è una lunga penna nera….!!!!”

197 – INGRASSIA – (Muove due passi verso di lui: ferocissima) “Ehi, dico….” (Lo apostrofa dura

mente) “Mi pigli per i fondi….?!?!?”

198 – CARLETTO – (Imperterrito continuando ad avvicinarsi a Mariano) “Che a noi serve, che a noi serve come bandiera….!!!!!”

199 – INGRASSIA – (Li guarda allibita) “Ma cos’è….” (Si chiede incredula) “….l’anticamera del manicomio….?!?!?!”

200 – CARLETTO – (E’ arrivato nei pressi di Mariano) “Farle piangere, farle piangere e sospiraaa

….!!!”

201 – MARIANO – (Di rimando, a tutta voce) “Oilalaaaaaààààà….!!!!!”

202 – CARLETTO e MARIANO – (Si prendono a braccetto: avviandosi insieme, a passo di mar-

cia, verso l’uscita di destra, sotto gli occhi allibiti dell’esterrefatta Ingrassia) “Evviva evviva…il regimentoooo….” (Cantano insieme a squarciagola) “Evviva evviva il corpo degli alpin….!!!!”

203 – CARLETTO – (In prossimità dell’uscita, a tutta voce, spingendo fuori Mariano e prima di u-

scire a sua volta a gambe levate) “VIAAAAA…..!!!!!!”

204 – INGRASSIA – (Rimane un attimo interdetta a seguire con lo sguardo l’uscita di Carletto e Mariano, poi si rianima) “Ei, voi….!!!!!” (Li apostrofa: lanciandosi verso destra, prima di uscire a sua volta di gran carriera) “Fermatevi subito o vi faccio arrestareeee…..!!!!!”

La scena rimane vuota per alcuni istanti, poi, dal fondo rientrano Michele e Marco Laurenti in ver-

sione fantasma.

205 – MICHELE – (Rientra per primo dal fondo. Sussiegoso come sempre, precede Marco Lauren-

ti: si volge un attimo verso di lui) “Venga, signor Marco…” (Lo invita a seguirlo) “Le spiego come funziona….”

206 – MARCO – (E’ radicalmente cambiato: indossa sempre una tuta da lavoro, PERO’ BIANCA e anche il suo colorito è decisamente bianco. Stringe inoltre una catena per mano) “A Michè…” (Obbietta con decisione) “Io non sono capace…non sono nato per ‘ste cose…!!”

207 – MICHELE – (Compito come sempre) “Probabilmente è vero che non c’è nato, signor Marco..

                                                                                                       34

(Replica con sussiego: poi, con semplice ovvietà) “Però c’è morto…!!”

208 – MARCO – (Assume un’espressione afflitta: quasi piangendo) “Michè…” (Lo apostrofa) “Io non posso essere morto….!!!” (Geme quasi) “Io sono topo di appartamenti …” (Si indica battendosi una mano sul petto) “Sono venuto qua per rubare, non  per morire…!!!!”

209 – MICHELE – (Allarga leggermente le braccia) “Purtroppo, signor Marco…” (Replica fatali-

sta) “…sono eventi che non dipendono da noi…!!”

210 – MARCO – (Lo afferra per un braccio) “M’hanno dato ‘na dritta che vale un milione….” (Co

mincia a spiegare con fervore) “Dentro a ‘sta villa…” (Indica il pavimento agitando una mano e fa-

cendo sbattere la catena provocando in Michele una smorfia di profondo fastidio) “C’è nascosto un segreto….c’è da fare bottino…” (Scuote nuovamente la mano sbattendo la catena con profondo fastidio da parte di Michele) “Bottino grosso…!!!!”

211 – MICHELE – (Ha un leggero sobbalzo) “Ah…!!” (Esclama meravigliato) “Dunque….” (De-

duce poi più per se stesso che per Marco) “…il segreto della villa è trapelato…!!”

212 – MARCO – (Si infervora) “E siiii….!!!!” (Con veemenza) “Ma ti rendi conto…?!?!?” (Sbraita praticamente in faccia a Michele) “Stavo per sistemarmi per tutta la vita…!!”

213 – MICHELE – (Glaciale) “Necessità ormai superflua, direi…” (Commenta acido spegnendo qualsiasi entusiasmo in Marco. Poi, fra se) “Comunque, questo spiega molte cose…” (Poi, a Mar-

co) “Ora però…è necessario mettersi al lavoro…!”

214 – MARCO – (Sbuffa pesantemente) “E te pareva…!!” (Commenta fra se. Poi, a Michele) “Sen-

ti un po’…ma quando si muore….” (Chiede perplesso) “…non si dovrebbe riposare per sempre ?”

215 – MICHELE – (Fa un gesto di assenso col capo) “Siiiii….!!!” (Lo accondiscende: gli regala un pallido sorriso) “Chi muore in pace…riposa in pace…!!” (Puntualizza: poi, con ovvietà, facendo spallucce) “Peccato che tu sia finito all’inferno…!”

216 – MARCO – (Alza gli occhi al cielo, smoccolando con rabbia) “Mortacci tua….!!!!”

217 – MICHELE – (Non lo considera. Si ferma a centro scena) “La posizione è questa….” (Gli indica un punto: poi si avvicina al tavolo e prende una sedia) “Il signore dovrà restare seduto qui senza dare minima traccia della propria presenza finché non gli transiteranno accanto le persone, do

po di ché si potrà manifestare secondo i tempi e le modalità che gli sono state riferite prima….”

218 – MARCO – (Sbuffa nuovamente: si avvicina) “Vabbé…” (Commenta amaro) “Se proprio si deve….” (Si siede, allargando le braccia con altro scuotimento di catene e smorfia di fastidio di Mi

chele) “Facciamoci ‘sta pagliacciata…!!”

219 – MICHELE – (Con sussiego) “Bene…” (Approva) “Vedo che il signor Marco ha capito qual è il suo compito…”

220 – MARCO – (Desolato) “E mi sa che mi conviene….!!” (Poi, a Michele, che sta guadagnando l’uscita sul fondo) “A Michè…!!!”

221 – MICHELE – (Si ferma: si volta) “Prego….?!?!?”

222 – MARCO – (Con curiosità) “Ma dimmi un po’...” (Scuote nuovamente le catene provocando un’altra reazione di fastidio di Michele) “Perché non te la fai tu ‘sta cosa…?!?!?”

223 – MICHELE – (Inorridisce) “Per carità….!!!!” (Con una smorfia di dolore, prima di uscire ve-

locemente dal fondo) “Ho i nervi fragili….lo stridore delle catene mi farebbe impazzire….!!!”

La scena rimane ferma per alcuni minuti con il solo Marco Laurenti, seduto sulla sedia, a smoccola

re in silenzio.

Poi, da sinistra, rifanno il loro ingresso in scena Eulalio e Bianca: stanno discutendo animatamen-

te.

224 – EULALIO – (Irrompe per primo in scena da sinistra: è decisamente furioso. Si ferma poco ol

tre l’ingresso: girandosi di scatto verso Bianca che lo segue da vicinissimo) “Bianca….” (Sbotta  con veemenza, agitando convulsamente le mani) “…zù de sutta gh’è a Puliscia ca fregugna da tutte e parti….!!!”

                                                                                                       35 

225 – BIANCA – (Gli si blocca davanti, mani sui fianchi) “E invece io ti dico che nella villa ci so-

no i fantasmi…!!!” (A tutta voce, stizzita) “Voglio venderla….” (Spara decisa: agitando i pugni co-

me un bambino che fa le rabbie) “Subitoooooo….!!!!!!”

226 – EULALIO – (Agitatissimo) “E teu pue e quel’atru furbu du sacrestan i stan portando chi pe n’ueggia….” (Mima il gesto) “Se nu se mesciemmu…” (Rincara la dose) “…quelli li…” (Indica l’u

scita di destra) “…ne metten dentro e caccen via a ciave….!!!!!”

227 – BIANCA – (Cambia espressione di colpo: avanzando a piccoli passi) “Eulalio….” (Pigola) “….sei cattivooooo….!!!!”

Eulalio si muove a passo svelto verso destra e passa davanti a Marco che passa all’azione.

228 – MARCO – (Aspetta con pazienza che Eulalio gli passi davanti, poi scatta in piedi e, a tutta voce, agitando convulsamente le catene) “AAAHAAHAHAHAHAHAHHHH………!!!!!!!!!”

229 – EULALIO – (Trasale: si blocca) “Ohimemì…!!” (Fra se, perplesso, guardando Marco) “E cosu l’eu ‘stu chi…?!?!?”

230 – BIANCA – (E’ alle sue spalle: trafelata) “Eulalioooooo…..!!!!” (Rantola quasi: terrorizzata, indicando Marco con un dito tremante) “Il fantasmaaaaaaa…..!!!!!!”

231 – EULALIO – (Si volta di scatto verso la moglie, poi nuovamente verso Marco: categorico, mettendogli una mano davanti alla faccia) “Sta brau chi che ne parlemmu doppu….!!” (Torna in-

dietro, afferra Bianca per una mano e, trascinandola letteralmente verso l’uscita di destra, feroce) “E anemmu, bertuella….!!!!!!”

Marco rimane in piedi, sbalordito, a guardare Eulalio e Bianca dirigersi velocemente verso destra, incapace di fare o dire nulla.

232 – EULALIO – (Arriva all’uscita di destra, spinge fuori quasi a forza Bianca, poi, con la coda dell’occhio, vede Marco ancora fermo immobile in piedi. Sbuffa, torna indietro velocemente: a Mar

co, mettendolo a sedere con un vigoroso spintone, a tutta voce, prima di uscire velocemente a sua

volta da destra) “E setite, lazagnun…!!!!”

  

Marco rimane fermo sulla sedia: vorrebbe dire qualcosa a Eulalio ma non ci riesce. Si limita a guardarlo uscire smoccolando ferocemente in silenzio.

La scena rimane ferma, poi, dopo alcuni istanti, da sinistra, rifà il suo ingresso in scena Narcisa.

233 – NARCISA – (Rientra in scena da sinistra piuttosto presa e si accinge ad attraversare la sce-

na per uscire a sua volta da sinistra.)

234 – MARCO – (Vede entrare Narcisa da sinistra: si illumina. La lascia avvicinare, poi, proprio quando è di fronte a lui, scatta in piedi agitando convulsamente e più di prima le catene. A tutta vo-

ce, con espressione macabra e voce terrorizzante) “AAAHAAAHAHAHAHAHA…….!!!!!!!!!”

235 – NARCISA – (Si blocca: lo osserva, gli gira in giro con aria perplessa. Poi lo fissa un lungo istante in volto. Prima di uscire velocemente nuovamente da sinistra, sentenzia) “Troppu giancu !!”

Marco la guarda uscire interdetto da sinistra, poi si siede, smoccolando fra se in silenzio, con vee-

menza, per qualche istante.

La scena rimane ferma alcuni momenti, poi, da sinistra, rifà il suo ingresso Narcisa.

236 – NARCISA – (Rifà il suo ingresso in scena da sinistra con in mano la latta della vernice con il pennello dentro. Si dirige con piglio deciso verso MARCO CHE LA GUARDA AVVICINARSI DAPPRIMA CON CURIOSITA’ POI CON SEMPRE MAGGIORE INQUIETUDINE. Si piazza da-

vanti a Marco, agguanta il pennello, gli dipinge la faccia, sentenziando, prima di uscire velocemen-

                                                                                                       36

te da destra) “Na man de maron….!!!“

Marco rimane un lungo istante immobile, esterrefatto, poi si rianima

237 – MARCO – (E’ rimasto fermo immobile per un lungo istante. Lentamente, si rianima. Si guar-

da intorno con desolata rassegnazione,, smoccolando a mezza voce. Poi si alza) “Ma allora ditelo...

….!!!” (Sbotta trafelato, allargando le braccia. Getta via le catene: dirigendosi all’uscita sul fondo, trafelato, a tutta voce) “ALLORA DITELOOOOOO……!!!!!!!”

                                 -  S  I  P  A  R  I  O  -  


                                                                                                       36

-TERZO ATTO –

La scena è rimasta invariata. La sedia a centro scena è tornata accanto al tavolo.

All’apertura del sipario, Bianca ed Enrica sono accanto al tavolo e stanno discutendo amabilmente

1 – BIANCA – (E’ seduta al tavolo e sta firmando delle carte sotto lo sguardo vigile di Enrica che è in piedi di rimpetto a lei. Finisce di firmare, prende i fogli e li passa ad Enrica: decisa) “A lei…!!

2 – ENRICA – (Con un largo sorriso) “Grazie, signora Stute…!!” (Prende i fogli, li controlla rapi-

damente e li ripone nella borsa che ha con se: tendendo la mano a Bianca) “Fare affari con lei è un vero piacere…!”

3 – BIANCA – (Si scioglie) “Oh, grazie, dottoressa Malvasia…!!” (Si alza in piedi, ricambia molle-

mente la stretta di mano. Si rabbuia) “Sa, dopo quello che è successo….” (Allarga leggermente le braccia) “…disperavo di riuscire a venderla…!!”

4 – ENRICA – (La rassicura) “Ma per carità, signora…” (Comincia a muoversi a piccoli passi ver-

so l’uscita di destra) “Basta valutare le cose al giusto prezzo….” (Con garrula ovvietà, alzando un braccio al cielo) “….e tutto si può risolvere…!!!!”

5 – BIANCA – (Ancora molto seria) “No…no…” (Mortificata) “Sa….io non intendevo solo quello.

….!!”

6 – ENRICA – (Finge sorpresa: poi, come se ricordasse all’improvviso) “Signora….” (Replica  co

ostentato stupore) “Se si riferisce all’incidente con suo papà….” (Perentoria, alzando una mano, rassicurante) “Tutto dimenticato….mi creda…!!”

7 – BIANCA – (Si allarga in un candido sorriso) “Grazie, dottoressa….” (Con aria sognante) “Lei.

….” (Sbatte le ciglia) “…rasserena il mio cuore…!!”

8 – ENRICA – (Ricominciando lentamente ad avviarsi verso destra) “Si, signora….” (Continua ad assicurarla: imbonitrice) “…stia pure serena…!!!” (E’ arrivata a centro scena: si ferma) “Non so-

no certo piccoli episodi come quello che possono oscurare i rapporti fra persone di buona volontà !”

(Sorniona) “Specialmente fra due donne…!!”

9 – BIANCA – (Con ampi gesti di accondiscendenza) “O, siiiii…..è proprio vero !!” (Si rabbuia: con aria piccata) “Mio marito non avrebbe MAI…” (Rafforza la parola alzando il tono della voce)

“….compreso…!!”

10 – ENRICA – (Fra se, a mezza volta, rivolta alla platea con aria sorniona) “E meno male che non c’è…!!!!!”

Enrica fa per avviarsi a destra ma in quel momento, proprio da destra, rientrano in scena prima Eu

lalio e poi Ingrassia che si trascina dietro Mariano e Carletto.

11 – EULALIO – (DA FUORI A DESTRA) “Ma nu, scignua…gh’asegu-u che nu ne semmu pro-

priu ninte….!!!!”

12 – ERNRICA – (Trasale, si blocca) “Oh oh…” (Commenta fra se sempre a mezza voce) “Lupus in fabula…!!”

Un attimo dopo, da destra, rientra in scena un agitatissimo Eulalio.

13 – EULALIO – (Rientra da destra con passo veloce: voltandosi all’indietro, dove lo segue Ingras

sia) “I scavi zu de sutta sun scavi archeologici feti dae Belle Arti pe…” (Guarda avanti, vede Enri-

ca, si blocca) “E ‘sta chi cosa ghe fa chi….?!?!?”

14 – BIANCA – (Si precipita verso Eulalio: con un ampio sorriso) “Eulalio….anoooreee….” (Sbat

te le ciglia) “Abbiamo venduto la casa….” (Lo afferra per un braccio) “Sei contento….?!?!?”

15 – EULALIO – (E’ incalzato da INGRASSIA CHE E’ ENTRATA SUBITO ALLE SUE SPALLE.

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Di getto, con un occhio ad Enrica ed uno a Ingrassia che lo sta opprimendo sempre di più incuriosi

ta dalla presenza di Enrica, distrattamente) “Sci…!” (Fa per voltarsi verso Ingrassia, realizza cosa sta succedendo, si rivolta di scatto verso Bianca e Enrica: perentorio, a tutta voce) “NU….!!!!”

16 – BIANCA – (Rimane di sale: gli muore il sorriso sulla bocca) “Ma….amore….” (Obbietta pi-

golando, con un filo di voce) “Non volevi venderla al più presto….?!?!?”

17 – INGRASSIA – (Si secca: perentoria a Eulalio) “Signor Sforza…!!” (Lo apostrofa) “Compre-

si nel prezzo di vendita…” (Si avvicina all’uscita di destra) “…ci sono anche un aspirante piromane

….” (Tira dentro a forza per un braccio MARIANO CHE, SOTTO LA SUA SPINTA VA A FERMAR

SI BEN OLTRE IL CENTRO SCENA) “…eeeeee….” (Mette una mano fuori scena e tira dentro Car

letto per un orecchio) “….un vecchio maiale guardone….?!?!?”

18 – BIANCA – (Strabuzza gli occhi: trafelata) “Papinoooo….” (Si avvicina a Carletto) “…che ti hanno fatto….?!?!?”

19 – ENRICA – (Realizza che l’aria si sta facendo pesante e cerca di guadagnare l’uscita: a Bian-

ca, candidamente) “Mi scusi , signora Stute, ma ora devo proprio andare….” (Muovendo lentamen-

te e con circospezione verso destra, con un sorriso forzato) “Avrei un altro appuntamento, e….”

20 – EULALIO – (Intuisce il tentativo di fuga) “Alt…!!!!” (La blocca parandoglisi davanti con una mano alzata) “Non passa lo straniero…!!”

21 – INGRASSIA – (Accompagna Carletto fin oltre il centro scena, poi torna verso Eulalio) “Allo-

ra, signor Sforza…” (Lo apostrofa decisa: si mette di fianco a Eulalio a braccia conserte) “…dice-

vamo del signor Marco Laurenti, noto topo d’appartamenti…!!”

22 – EULALIO – (Telegrafico) “Ghe l’ho ditu…nuu cunusciu….!!” (Si rivolge a Bianca: fra l’in-

credulo e il preoccupato) “Tie vendu-u…?!?!?”

23 – BIANCA – (Esitante) “Eeeeeee….si…!!!”

24 – INGRASSIA – (Insiste) “E gli scavi nel cortile….” (Indagatrice) “…come li spiega….?!?!?”

25 – EULALIO – (Sempre telegrafico) “E belle arti…!!” (Ancora a Bianca) “Pe quante…?!?!?”

26 – BIANCA – (Incerta, con un filo di voce) “Se…sessantacinquemila…..”

27 – INGRASSIA – (Persevera) “Belle arti…?!?!?” (Si chiede scettica) “Non è che invece c’entra...

…” (Lo incalza) “Il bottino del signor Laurenti….?!?!?”

Nel frattempo, contrariamente a MARIANO che è rimasto sul fondo, ha tirato fuori di tasca un rosario e ha cominciato a pregare, CARLETTO si è avvicinato a Eulalio e ha cominciato a girare intorno a lui ma soprattutto a INGRASSIA.

28 – EULALIO – (Sempre conciso) “Nu….” (Replica) “E belle arti….” (Si trova vicino Carletto: lo abbranca al volo e lo spinge verso Ingrassia) “…an atreuou i reperti…” (Indica Carletto con la ma-

no) “…archeologici…!!” (Poi, a Bianca, feroce) “Bianca, tie tutta scemma….?!?!?”

29 – BIANCA – (Lamentosa) “Ma caro….ci sono gli spiritiiiiii….!!!!!”

30 – ENRICA – (Riprova a defilarsi) “Scusate tutti, eh…” (Si inserisce decisa: si da un contegno e, facendo per muovere verso destra) “ma io dovrei proprio andare…!!”

31 – EULALIO – (La prende per un braccio, trattenendola) “E nu….!” (A Ingrassia, deciso) “Sci-

gnua, scia sercava in laddru…?!?!?” (Chiede. Senza lasciarle il tempo di rispondere, spingendole contro la frastornata Enrica e indicandogliela con entrambi le mani) “Eccula…!!!!”

32 – CARLETTO – (Guarda con cupidigia sia Ingrassia che Enrica, poi, a Eulalio) “Esculapio con la scorsa….” (Lo apostrofa: con sguardo vagamente porcino) “Ma quante belle fuente…!!!!”

33 – INGRASSIA – (Afferra Carletto per un braccio: a Eulalio) “E di questi due figuri….” (Indica con una mano Mariano che sta imperterrito continuando a recitare il rosario) “…cosa ne facciamo

….?!?!?”

34 – EULALIO – (Drastico, ancora di getto) “Sei metemmu n’adubbu….!!” (Replica secco. Poi a Enrica) “Scignurin-a de l’agensia ….” (Non ne ricorda il nome) “….rapine furti ed estorsioni…” (Spara venefico) “Oua ti veui a bursa….” (Si muove minaccioso verso Enrica con sguardo feroce)

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“E cacemmu via in ta rumenta qualunque papelittu l’agge firmou mee mugee o te zu-u che sedunca in tu bulaccu da rumenta ti ghe finisci anche ti…!!”

35 – ENRICA – (Piccatissima) “Signor SCORZA…” (Sbaglia ancora volutamente il cognome raf-

forzando la parola alzando il tono della voce) “Lei è un gran cafone maleducato che non merita  ri-

sposta…!!” (Poi, rivolgendosi a Bianca) “La signora …” (La indica) “…è la padrona dell’immobile e non è ne interdetta ne imbecille….” (Fa una smorfia di disgusto a Eulalio) “Contrariamente a lei..

…” (Dispensa un largo sorriso a Bianca) “…è invece persona di buon senso e assoluta disponibili-

tà….!!!”

36 – EULALIO – (Trasale) “Dispunibile….?!?!?” (Sottolinea con accentuata meraviglia) “E te creddu….” (Controbatte venefico) “Ti gh’ee pecetou quarantamilla euro…!!!!”

37 – INGRASSIA – (Perde la pazienza) “Signori, ora basta…!!!” (Sbotta rabbiosa, imponendo il silenzio e raccogliendo su di se l’attenzione di tutti) “Le forze di polizia non sono certamente qui per dirimere le vostre controversie personali…!!” (Redarguisce pesantemente tutti i presenti. Fa una breve pausa per essere certa di aver catturato l’attenzione generale. Poi, con tono più basso ma sempre decisa) “E’ stata segnalata in zona la presenza di un pericoloso malfattore…” (Spiega) “Certo Marco Laurenti, noto topo d’appartamenti…” (Comincia a passeggiare con aria marziale per la scena) “Ed abbiamo ragione di credere che si sia rifugiato in un posto come questo per na-

scondere un cospicuo bottino, frutto dei suoi ultimi colpi….” (Fa una pausa: passa davanti a ciascuno dei presenti fissandolo intensamente negli occhi per un lungo istante) “Se qualcuno di voi

….” (Riprende) “Avesse una qualche informazione….” (Si ferma davanti ad Eulalio, lo fissa nuova

mente con espressione truce, poi) “Qualsiasi tipo di informazione…” (Gli sbraita sul muso quasi ringhiando) “Sappia che se ce la tiene nascosta…” (Si porta vicino a Carletto e Mariano che si so-

no portati nuovamente sul fondo) “E’ passibile di denuncia….” (Fa scattare una mano proprio ad indicare Carletto e Mariano che, sentendosi indicato, alza il tono di voce delle sue preghiere) “Pro-

prio come questi.due….!!!!!” 

38 – BIANCA – (Si sente offesa: inviperita, a Ingrassia) “E perché dovrebbe denunciare mio papà e il suo accompagnatore, scusi….?!?!?”

39 – INGRASSIA – (Si gira di scatto verso Bianca: avvicinandolesi minacciosa) “Ma perché uno è un potenziale piromane…” (Arrivatagli a tu per tu) “E l’altro….” (Sbraita in faccia anche a lei) “...

…un vecchio porcello guardone…!!”

40 – EULALIO – (Ilare, a Ingrassia) “Oooo….Sherlock Holmes…” (La apostrofa: indicando Car-letto e Mariano) “Se ti tei porti via te fassu in regallu….!!”

41 – INGRASSIA – (Non lo considera più di tanto: facendo appena spallucce) “Sappiate….” (Pro-

segue) “…che non ho elementi per credere possibile una vostra complicità o connivenza con il ricer

cato….” (Alzando un dito minaccioso verso l’alto) “Ma che COMUNQUE….” (Rafforza la parola alzando il tono della voce) “Esperirò in loco tutti gli accertamenti necessari a fugare ogni qualsiasi dubbio in merito…!!”

42 – EULALIO – (Decisamente seccato) “Scignurin-a…” (La apostrofa malamente) “Se scia a g’ha du tempu da perde….” (Allarga le braccia) “…scia fasse pure…!!!!”

43 – INGRASSIA – (Piccata, prima di uscire da destra con passo svelto, a Eulalio) “Non ho certo bisogno del suo consenso…!!”

44 – MARIANO – (Guarda di sottecchi Ingrassia uscire di scena, poi, velocissimo, si deterge la fronte dal sudore con il taglio della mano sbuffando pesantemente, si fa più volte il segno della cro-

ce e esce precipitosamente da sinistra)

45 – ENRICA – (Guarda uscire Ingrassia, poi, sollevata dall’uscita di scena della poliziotta, pren-de coraggio e prova a defilarsi) “Signori scusate…” (Si accomiata provando a sua volta verso de-

stra) “…ma io avrei proprio da fare…!!”

46 – EULALIO – (Non si fa prendere alla sprovvista) “E nu…!!” (La blocca parandoglisi davanti) “Mi e ti emmu ancun quarcosa da discutte…!!”

47 – ENRICA – (A muso duro) “Non direi proprio signor…” (Si ferma un breve attimo: con un sor-

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riso beffardo, sottolineando la parola alzando il tono della voce) “….SCORZA….!!”

48 – EULALIO – (Le si avvicina: allungandosi verso di lei, con sguardo truce) “E invece dieiva propriu de sci, scia….” (Con un ghigno sinistro, mimando la parola con la mano e rafforzandola al

zando il tono della voce) “…MARMELLA….!!!!!”

49 – ENRICA – (Si irrigidisce: contenendo a stento la rabbia) “Attenzione a come parla, egregio si

gnore….” (Sibila quasi: si muove, portandosi lentamente verso il tavolo e GIRANDO LE SPALLE A CARLETTO) “…non vorrei dover farle scrivere dai miei avvocati…!!”

50 – EULALIO – (Imitandone le movenze con tono gigionesco) “E mi nu orieiva duvei telefunaa au sentutrezze…!!”

La vista del posteriore di Enrica ha improvvisamente risvegliato gli istinti più biechi di Carletto.

51 – CARLETTO – (Ha notato Enrica di spalle: mirando la preda, con evidente soddisfazione) “Ahaha…..!!!!”

Nel frattempo, da sinistra, fa il suo ingresso in scena NARCISA: ha in mano una pentola e un me-

stolo. Arriva fino al tavolo, i tocca la fronte come chi ha dimenticato qualcosa, rimane un attimo in

decisa sul da farsi, poi posa pentola e mestolo sul tavolo, gira sui tacchi e riesce velocemente da si

sistra.

Eulalio e Enrica continuano il loro alterco, incuranti delle manovre di avvicinamento di Carletto.

52 – ENRICA – (Furente a Eulalio, allargando platealmente le braccia) “E lo chiami, il centotredi-

ci…!!!” (Sbotta con veemenza) “E poi vediamo chi arresta…!!”

53 – CARLETTO – (E’ dietro Enrica, ha preso le misure: comincia ad armeggiare con il bastone con la sua gonna che, troppo stretta per farlo, si ostina a non alzarsi)

54 – ENRICA – (Decisamente alterata) “Per sua norma e regola il contratto è perfettamente legale..

…” (Ribatte con foga) “Sua moglie è la padrona esclusiva dell’immobile e lei non ha alcuna voce in capitolo…!!” (Si ferma un attimo: senza però dargli il tempo di replicare) “Inoltre, come le ho già detto, sua moglie non è ne interdetta ne rimbecillita, quindi….”

55 – EULALIO – (Con calma olimpica) “Miga ditu…” (L’interrompe) “Na sepaa in sciu cian da testa…” (Mima il gesto di dare un pugno sulla testa di Bianca che nel frattempo gli si è avvicinata)

“….E a resta scemma fin ca scampa…!!”

56 – BIANCA – (Cerca disperatamente di mettere pace: a Eulalio) “Eulalio…per favore…non liti-

gate….” (Lo implora) “Altrimenti io….” (Lo afferra per un braccio: con voce ansiosa) “…sto maaa

leeeeee……!!!!”

Carletto intanto, ha visto andare vani tutti i suoi sforzi effettuati con il bastone per alzare la gonna di Enrica.

57 – CARLETTO – (Perde la pazienza: smoccola fra se, butta via il bastone, poi, con gesto deciso, agguanta dal fondo la gonna di Enrica e la solleva con forza. Illuminandosi, con sguardo concupi-

scente, emette un sordo mugolio di soddisfazione) “Oooohhhh…..!!!!”

58 – ENRICA – (Si ritrova con la gonna sollevata: strabuzza gli occhi, fa un rapido balzo in avanti emettendo un urlo di spavento) “Ahahaaaaaa…..!!!!” (Si affretta a riaggiustarsi la gonna imbaraz-

zatissima, guarda Carletto con un’espressione di odio infinito, poi, a tutta voce, con quanto fiele ha in corpo, appioppandogli un potente manrovescio) “PERVERTITO……!!!!!!”

59 – BIANCA – (Avvampa di rabbia: si piazza davanti a Enrica. Con rabbia, appioppandole a sua volta un sonoro sganassone, con quanto fiato ha in corpo) “LADRA….!!!!!”

60 – EULALIO – (Si inserisce fra le due donne) “Ouh, calma eh….!!!!” (Memore del precedente,

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blocca la mano destra di entrambe: feroce, a entrambe) “Tegnimmu a postu e muen…!!!”

61 – ENRICA – (Furibonda) “Bifolchi maleducati…..!!!!!!” (Sbraita con quanto fiato ha in gola) “Come vi permettete di trattarmi così…” (Con gli occhi fuori dalle orbite, avvampa) “IO VI ROVI-

NOOOOO……!!!!”

62 – BIANCA – (Anch’essa fuori dalla ragione) “E tu come ti permetti di mettere le mani addosso al mio papino….” (Le ringhia quasi) “….oca….!!!!”

Le due donne si guardano feroci, Eulalio intuisce cosa sta per succedere.

63 – EULALIO – (Girandosi di scatto verso Enrica, sempre tenendo bloccata la mano destra di entrambe, sbraita a tutta voce.) “FERME CUN E MUEN….!!!!!!”

Ma il manrovescio ormai è già partito dalla mano sinistra di entrambe e va a stamparsi sulle guan-

ce del povero Eulalio che rimane ancora una volta impietrito.

64 – CARLETTO – (Che nel frattempo si è avvicinato al tavolo e si gode ridanciano la scena, affer

ra il mestolo sul tavolo) “Fuori i secondi….!!!” (Grida a gran voce: vibrando un potente colpo del mestolo sulla pentola) “E’ la terza ripresa…!!!!”

Enrica e Bianca, intanto, sono rimaste ferme immobili, sconcertate per avere ancora una volta cen-

trato l’incolpevole Eulalio.

65 – BIANCA – (E’ la prima a riaversi: ad Eulalio, con un filo di voce) “Caaarooo….” (Mormora appena) “Ti ho fatto tanto male…??”

66 – EULALIO – (Si gira lentamente verso la moglie: glaciale, schiumando rabbia) “Cunfruntu a quellu che te fassu mi…l’è ninte…!!!”

67 – ENRICA – (Cerca di ridarsi un contegno: si libera della stretta di Eulalio e, allontanandosi di qualche passo) “Signor Sforza…” (Lo apostrofa compassata e risentita) “Tutto questo è inaudito...”

(Protesta) “E’ inconcepibile…!!”

68 – EULALIO – (Senza mollare Bianca, facendo un passo verso Enrica) “Sci…!!” (Spara deciso) “E se nu ti gii in scii tacchi…” (Rincara la dose glaciale) “…e nu ti sparisci subetu da-a vista….” (E’ di fronte a Enrica: incendiandola con gli occhi) “Zu-u che te succede quarcosa da ancun ciù in-

cuncepibile…!!”

69 – ENRICA – (E’ intimorita dalla reazione di Eulalio) “Come….come crede, signor Sforza….!”

(Replica timidamente) “Comunque….” (Deglutisce pesantemente: si da forza) “Sappia che il con-

tratto firmato dalla sua signora ha pieno valore legale…” (Ribadisce con ostentata decisione) “Lo fa

rò registrare e se lei non intende rispettarlo riceverà notizie dai miei avvocati…!!”

70 – EULALIO – (Sempre glaciale) “Fanni in poo cumme te vegne ben…” (Ribatte con tono indiffe

rente. Cambia espressione: nuovamente feroce) “Ma sacci che se nu ti te ne vee subetu i teu avucati rischie de avei teu notisie dau repartu de traumatologia…!!!”

71 – ENRICA – (Rimane un attimo a fissarlo interdetta, poi, prima di voltarsi di scatto e guadagna

re velocemente l’uscita di destra, piccata, ai presenti) “Buongiorno, signori…!!”

Eulalio osserva per un lungo istante Enrica che esce di scena, poi, ancora scurissimo, si volta verso la moglie.

72 – EULALIO – (Decisamente furioso, si volta lentamente verso Bianca: la guarda un attimo con ira, poi, lasciandola e scuotendo vagamente la testa) “Bianca…” (Commenta desolato) “Tie troppu scemma…!!” (Poi, lo sguardo si sposta verso Carletto e ritorna feroce) “E ti…” (Lo apostrofa ma-

lamente) “….grandiscimu saccu de bratta…!!!” (Si muove lentamente verso Carletto, inseguito da

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Bianca che cerca inutilmente di rabbonirlo) “Ti tou perdi o nu u vissiu de creaa di paciughi…?!?!?”

73 – CARLETTO – (Lo guarda con aria di sfida: fa una smorfia di sufficienza) “Esculapio con la scorsa…” (Lo apostrofa indignato) “E’ colpa tua…!!!!”

74 – EULALIO – (Trasale) “Eeeehhhh….?!?!?!?”

75 – CARLETTO – (Con aria offesa, rincara la dose) “Certo….!!” (Ribadisce) “Sei stato tu che non hai voluto che andassi al raduno degli alpini a celebrare la mitica battaglia di Nicolajenka por-

tandomi invece in questo luogo sperduto e infame dove non ci sono nemmeno le belle fuente…!!”

76 – BIANCA – (Si avvicina al padre, cerca di rimetterlo in ragione) “Papà….” (Lo rabbonisce) “Papinoooo….!!” (Gli fa gli occhini dolci) “Tutte queste emozioni ti fanno sragionare….” (Lo pren-

de a braccetto) “Vieni, papà…” (Cercando dolcemente ma inutilmente di spingerlo verso l’uscita di sinistra) “…andiamo a riposarci un attimo e…..”

77 – CARLETTO – (Si libera del braccio di Bianca) “Zitta donna….” (La rimbrotta duro) “Sono cose da uomini….!!!!” (Poi si avvicina a Eulalio) “Esculapio con la scorsa….” (Mellifluo, lo pren-

de sottobraccio) “Hai visto che invece c’erano le belle fuente….?!?!?”

78 – EULALIO – (Monta su tutte le furie) “E cuscì a saieiva curpa me, eh…!!” (Si libera malamen-

te del braccio di Carletto) “Sacci che se fisse pe mi ti saiesci zà finiu au Masueru, attru che raduno di alpini…!!”

79 – BIANCA – (Si risente) “Eulalio, ma insomma….!!!” (Protesta energicamente) “Papà è anzia-

no, malato e….”

80 – EULALIO – (L’interrompe deciso) “E scemmu in tu servellu…!!” (Poi, di rimando) “E ti….” (Indica Bianca) “…anche se tie ancun zuena, tie quexi cumme le…!!!”

81 – CARLETTO – (Si frappone fra i due: perentorio) “Esculapio con la scorsa…!!” (Spara deciso

“Esigo rispetto per il grado che porto….!!” (Poi, a tutta voce, agitandogli in faccia il dito di una ma

no) “SULL’ATTENTI DAVANTI AI SUPERIORI, RECLUTA….!!!!!!!”

82 – EULALIO – (Ha fatto il pieno: perde ogni ritegno) “Ma vanni via, lumasun….!!!!” (Spara in faccia a Carletto: calandogli con forza il cappello sugli occhi) “Vergheugnite, braghe molle…!!!!”

83 – CARLETTO – (Si blocca) “Aiutooo….!!” (Spara a tutta voce: con enfasi) “Il nemico mi impe

disce di vedere le linee nemiche….di udire il tuono dei cannoni…!!!”

84 – EULALIO – (Ormai fuori di se) “A sci…?!?!?” (Lo apostrofa con un ghigno beffardo) “Speta che oua…” (Continua agguantando la pentola sul tavolo: mettendola in testa a Carletto) “…tou fas

su sentii mi u tuono dei cannoni….” (Afferra il mestolo e comincia a percuotere con violenza la pentola in testa a Carletto) “….inciastru…!!!!”

85 – BIANCA – (Interviene cercando di fermare Eulalio) “Fermo…fermo….!!!!!” (Gli urla quasi isterica) “Così lo uccidi…!!!!”

86 – EULALIO – (Si ferma un attimo: alzando il mestolo e gli occhi al cielo, quasi implorando, a tutta voce) “Magari….!!!!!”

87 – CARLETTO – (Approfitta dell’attimo di sosta per girare sui tacchi e defilarsi velocemente da sinistra: esce di scena urlando) “Aiutooooooo…..la grande berta….!!!!”

88 – BIANCA – (Si muove a sua volta per seguire il padre fuori a sinistra) “Papinooo…papinoooo

oooo…..!!!!!”

89 – EULALIO – (L’afferra per un braccio) “Ti nu…!!” (La blocca: severo) “Ti m’ee da spiegaa due cose..!!” (Poi, voltandosi e gettando il mestolo sul tavolo) “Incontro terminato…” (Sentenzia pe

rentorio: alzando le braccia al cielo) “Kappa O tecnico…!!”

Eulalio si muove verso centro scena sacramentando a bassa voce, timidamente seguito da Bianca che si tiene a debita distanza. Poi è Bianca che rompe gli indugi.

90 – BIANCA – (Timidamente) “Eulalio…” (Chiede con un filo di voce) “Ti sei arrabbiato…??”

91 – EULALIO – (Fa spallucce) “Ouh…” (Con canzonante ovvietà) “Sun d’en cuntentu…!!!!”

                                                                                                       42

Bianca abbozza, mentre Eulalio torno verso il tavolo sospirando profondamente e scuotendo scon-

solato la testa.

92 – EULALIO – (Torna al tavolo) “Bianca….” (La chiama: sedendosi, sconsolato) “Ma cose t’è giou de fala vegnii turna chi…” (Si indica intorno) “….e vendighe a cà pe ‘na miseia…!!!”

93 – BIANCA – (Timidamente) “Eulaliooooo….!!!” (Protesta lamentosa) “Sei tu che mi hai detto che la volevi vendere subitoooo….!!!”

94 – EULALIO – (Seccato) “Bianca….” (La riprende) “Vendila….nu regalala…!!” (Puntualizza de

ciso) “Se euggiu faa beneficiensa i daggu ae figge de Maria….” (Continua decisamente contrariato)

“…nu a l’agensia sgranfigna, li….” (Accenna con la mano all’uscita di destra) “…cumma se ciam-

ma…!!”

95 – BIANCA – (Cambia espressione: seria) Eulalio….” (Puntualizza convinta) “…non poteva of-

frirci di più…!!”

96 – EULALIO – (A sua volta serissimo) “Bianca….” (Ribatte) “Eimmu zà arivee a sentu…!!”

97 – BIANCA – (Con stupore) “Ma solo perché…” (Obbietta candidamente) “….non sapeva anco-

ra come stavano le cose…!!”

98 – EULALIO – (Non capisce: perplesso) “Saieiva a dii…??”

99 – BIANCA – (Trasale leggermente) “Che qui….” (Con ansia) “….ci sono gli spiriti…!!!”

100 – EULALIO – (Sobbalza sulla sedia) “Bianca, pe piaxei…!!!” (Scatta in piedi) “Nu stemmu a dii de belinate, eh…!!” (Scettico) “I spiriti…!!!” (Mugugna fra se: poi, perentorio, a Bianca) “Mi ho puia di vivi, attru che spiriti…!!!”

101 – BIANCA – (Piccata) “A no….?!?!?” (Ribatte: con aria di sfida) “E allora quello tutto bianco

….” (Lo apostrofa) “…con le catene….” (Mima il gesto delle catene che pendono dai polsi) “…che era seduto qui prima chi era, eh….?!?!?!?”

102 – EULALIO – (Agitandosi) “E cose t’ieu che ne sacce, mi…!!!!” (S’infervora: gli si piazza da-

vanti, con le spalle rivolte all’uscita sul fondo) “U pueiva esse chiunque….!!” (Poi, drastico) “Man

ca sulu i bersaglieri cun a fanfara poi chi…” (Indica il pavimento con un dito: poi, rafforzando le pa

role con un gesto circolare delle mani) “….gh’en intree tutti….!!!” (Fa una pausa: si allontana di qualche passo poi si volta nuovamente verso Bianca, dando ancora le spalle all’uscita sul fondo) “Comunque pensu che…..”

In quel momento, dal fondo, rifanno il loro ingresso in scena Michele e Marco

103 – BIANCA – (Vede Michele e Marco rientrare dal fondo alle spalle di Eulalio: si irrigidisce, sgrana gli occhi. Con voce metallica, balbettando, al marito, interrompendolo) “Eu…Eu…Euuuu

….!!!!”

104 – EULALIO – (Si blocca: stupito e colpito dall’atteggiamento di Bianca) “Scuza ma…” (Chie-

de preoccupato: avvicinandosi a lei) “…ti te senti maa….?!?!?”

105 – BIANCA – (Rimane ferma immobile, come impietrita: sempre balbettando con voce metalli-

ca) “I fa-faaa….i fa-faaaa….!!!!”

106 – EULALIO – (Si alza di scatto: feroce) “Amia che sa l’è un-a de teu sciortie, nu ti me fee me-

sciaa in cavellu…!!” (La rimbrotta pesantemente) “MI….” (Si indica rafforzando la parola alzando il tono della voce) “….ai fantasmi…” (Si gira rapidamente verso l’uscita sul fondo indicandola con le mani e poi nuovamente verso Bianca) “…nu ghe creddu mancu….” (Si blocca: realizza al mo-

mento quello che ha visto voltandosi verso il fondo) “…se….” (Prosegue rimanendo di pietra) “…i.

….” (Sillaba le parole voltandosi lentamente: si trova di fronte Michele e Marco che lo guardano decisamente imbronciati) “….vedduuuuuuuuuu……!!!!” (Gorgoglia strabuzzando gli occhi mentre la voce gli muore nella gola: si fa rapidamente più volte il segno della croce, mormorando) “Madonna da Guardia e San Pee beneitu….!!!!

107 – MICHELE – (Lo guarda perplesso per qualche istante, poi, sussiegoso come sempre) “Il si-

                                                                                                       43

gnore non si preoccupi….” (Lo apostrofa: con un mezzo sorriso canzonatorio, alzando la mano co-

me i pellerossa) “…veniamo in pace…!!”

108 – MARCO – (Ha ancora sul volto la pittura lasciatagli da Narcisa) “Ma manco per niente…!” (Sbotta decisamente alterato) “A bello….” (Apostrofa pesantemente Eulalio) “Ma guarda un po’ co

me m’ha conciato quella sola della tua cameriera …!!”  (Avanza verso Eulalio con fare vagamente minaccioso) “Devi dirgli che noi…” (Indica l’imperturbabile Michele) “…abbiamo un lavoro da fa-

re…” (Lo rampogna deciso) “…una dignità da difendere…!!!!”

109 –  BIANCA – (Terrorizzata, con un filo di voce) “Eu…Eu…Eu…” (Balbetta: alza di scatto un braccio ad indicare Michele e Marco) “I fa-fa…i fa-fa….i fa fa….”

110 – EULALIO – (Si scuote: inviperito, a Bianca) “Ma che fantasmi e fantasmi, braa…!!!!” (Si av

vicina ulteriormente a Marco, fa per toccarlo in fronte) “Ti peru capì se…” (La mano gli rimane

quasi irrigidita. La ritrae) “Mue caa….!!” (Commenta allibito) “U l’è freidu zeou…!!!”

111 – MICHELE – (Imperturbabile e compito, come sempre) “Il signore non può toccarci…” (Spie-

ga ad Eulalio) “Siamo forme di solo spirito…!!”

112 – BIANCA – (E’ il ritratto del terrore: pigola appena) “Eulalioooooo…..!!!!”

113 – EULALIO – (Si volta di scatto verso Bianca, l’interrompe) “U so…!!” (Spara a tutta voce: scimmiottandola) “Mi sento maaaleeee….!!!” (La sua attenzione ritorna su Marco) “Fantasmi n’as-

sidente che ve scrolle…!!!! (Ringhia deciso, allungandosi a toccare ancora Marco: ancora una volta ritrae la mano vagamente inorridito. Con un filo di voce, mormora appena) “O santa pasiensa

….!!!”

114 – MARCO – (Ride: a Eulalio, con sufficienza) “A cosooo….” (Scrolla le mani: con ostentata ovvietà) “E te l’ha detto….” (Indica Michele) “…siamo fantasmi…!!”

115 – MICHELE – (Trasale leggermente) “Fantasmi….” (Commenta. Con un’espressione di eviden

te disgusto) “Che espressione pacchiana…!!”

116 – BIANCA – (E’ sul punto di svenire) “Eulalio….” (Mormora appena) “Ho pauraaaaaa….!!!!”

117 – EULALIO – (A Bianca, con un gestaccio della mano) “Ma figurite…!!” (Cercando di auto-

convincersi di quello che dice) “Anche se u fisse….” (Considera) “…ti peu capì se me lasciu cundi-

siumaa da dui fantasmi…!!”

Nel frattempo, da destra, alle spalle di Eulalio e Bianca, è comparsa Domitilla, seguita come om-

bre da Carletto, interessatissimo al suo posteriore e preoccupatissimo che la lunga gonna di Domi-

tilla gli eviti qualsiasi possibilità di manovra con il bastone, e da mariano che, imperturbabile, con-

tinua a sgranare il suo rosario.

118 – DOMITILLA – (Entra in scena da destra, alle spalle di Eulalio e Bianca, proprio sulle ulti-

me parole di Eulalio: pacata ma decisa, con un vago sorriso) “Da tre, prego…!!”

119 – BIANCA – (Si gira di scatto, lanciando un tremendo urlo di terrore e poi correndo ad aggra

pparsi ad uno sconcertato Eulalio) “AHAHAHAAAAAA..…..!!!!!!!!”

120 – EULALIO  - (Agguanta Bianca quasi al volo: con un’espressione stralunata biascica appena

) “Beleu chi…!!!”

121 – CARLETTO – (Si avvicina a Eulalio. Con un’espressione di cupidigia) “Esculapio con la scorsa…” (Indicando Domitilla) “Un’altra bella fuenta…!!!” (Poi, mimando ad ampi cenni la gon-

na di Domitilla che tocca terra e indicando scuotendo pollice e indice di non avere alcuna possibi-

lità di alzargliela, commenta) “Solo che…..”

122 – DOMITILLA – (Muove verso centro scena con passo quasi marziale) “Egregio signore…” (Si rivolge a Eulalio) “Permetta che mi presenti….” (Allungando con un gesto aristocratico la mano verso di lui come attendesse il baciamano) “Sono la baronessa Domitilla Stute, bisnonna del-

la qui presente…” (Indica Bianca che, aggrappata ad Eulalio, trema come una foglia: con un’espre

sione di vago compatimento) “…Bianca Stute…” (Si corregge) “O meglio…” (Accenna ad un sorri

                                                                                                       44

so) “La sua entità spirituale….”

123 – EULALIO – (Agitatissimo e confuso, stringendo a sua volta Bianca) “Pia pia…pia pia…” (Riesce solo a balbettare) “Piacere…!!”

124 – DOMITILLA – (Comincia a passeggiare con andatura baldanzosa per la scena, SEMPRE SEGUITA COME UN’ OMBRA DA UN CARLETTO SEMPRE PIU’ ECCITATO CHE CONTINUA A MALEDIRNE LA GONNA E A STUDIARE UN MODO PER ALZARLA) “Abito questa villa….” (Comincia a dire: poi si ferma) “Sotto varie forme…s’intende…” (Precisa con un vago sorriso in direzione di Eulalio) “…da ben più di cento anni e non mi era MAI…” (Si blocca: sottolinea la pa-

rola alzando il tono della voce: ricomincia a passeggiare) “….capitato di assistere e subire uno scempio del genere…”

125 – EULALIO – (Stringendo sempre di più una stravolta Bianca) “Pe peeee….perchè…” (Prova a obbiettare sempre con voce malferma) “Cose l’è sucessu…?!?!?”

126 – DOMITILLA – (Si volta di scatto) “Cos’è successo…?!?!?!” (Spara incredula a tutta voce) “Prima quei strani signori in divisa….” (Comincia a d elencare avanzando verso Eulalio) “…che hanno messo a soqquadro gli alloggi del mio domestico e cameriere….” (Indica Michele) “Poi que-

sto figuro…” (Indica Marco) “…che viene qui per rubare e ruzzola nella tromba della scala spezzan

dosi l’osso del collo e finendo dritto ai piani inferiori ancora a discapito del mio buon Michele…”

127 – EULALIO – (Si scuote) “U laddru…!!!!” (Spara a gran voce illuminandosi. Indica Marco) “U l’è u laddru….” (A Bianca, scuotendola) “Quellu che sercava a pulisiotta…!!!”

128 – DOMITILLA - ( Si blocca di fronte a Eulalio: alzando un braccio con veemenza) “E poi la sua governante che ha fatto l’inferno….”

129 – MICHELE – (Sobbalza: a Domitilla, con un gesto di vago rimprovero) “Signora….” (Allar-

gando le braccia) “Mi voglia perdonare, ma….”

130 – DOMITILLA – (Si corregge al volo) “Pardon….l’irradidio con tutte le mie cose più belle e con la sua mania di dipingere tutto di marrone….!!!!”

131 – EULALIO – (Stenta a capire) “A mee guvernante…???” (Dubbioso a Domitilla) “Narcisa…

…??”

132 – DOMITILLA – (Con aria di sufficienza) “E chi, se no…?!?!?”

133 – EULALIO – (Pensa un secondo, poi) “Narcisa…!!” (Chiama a gran voce) “NARCISAAAA

AAAAA…..!!!!!!!!!”

134 – NARCISA – (Ricompare dopo qualche attimo da destra: si ferma pochi passi dopo l’entrata. Secca e decisa, come sempre) “Sci….??”

135 – EULALIO – (Timidamente, a Narcisa) “Aaaaa….scignua, chi…” (Indica appena Narcisa) “Aaaaaa….bisnonna padrun-a…” (Deglutisce) “A se lamenta….” (Deglutisce ancora pesantemente

“Pe cumme tie tratou a seu roba antiga…”

136 – NARCISA – (Con un’espressione di sdegno) “Tutta rumenta…” (Ribatte secca) “…da portaa in tu ria du luu…!!”

137 – DOMITILLA – (Trasale: scatta verso Narcisa) “Villanzona maleducata…!!!” (La rampogna inviperita) “Come ti permetti di….”

Carletto, CHE HA SEMPRE SEGUITO DOMITILLA COME UN’ OMBRA, approfitta del suo scat-

to. Con la punta del suo bastone, tiene bloccata a terra la gonna di Domitilla che, intanto che lei marcia verso Narcisa, scivola via lasciandola in mutande.

138 – CARLETTO – (Indicandola, con un’espressione di trionfo) “Ahahaaaaaaa…..!!!!”

139 – DOMITILLA – (S’accorge di essere in mutande: lancia un grido di sorpresa) “Ahahaa….!!” (Fra l’ilarità e la sorpresa di tutti torna indietro, recupera la gonna) “Buon Dio…ma è inaudito !!”

(Commenta incredula: a Michele) “Michele, fa qualcosa, ti prego…!!” (Quasi implorante) “Io…” (Si indica verso il basso) “….non posso mica presentarmi così….!!!!”

140 – NARCISA – (Le si avvicina: le guarda attentamente le mutande, poi, di scatto, esce da de-

                                                                                                       45

stra. Tutti ne seguono incuriositi e sorpresi i movimenti. Rientra un attimo dopo con la latta della pittura e il pennello, si avvicina e, dipingendogli il sedere di marrone, prima di uscire speditamente daa destra, commenta convinta) “Na man de maron….!!!”

141 – DOMITILLA – (Si lamenta dolente e imbarazzata per qualche istante, poi, vedendo Michele che ridacchia sotto i baffi, decisa e venefica) “Beh….? Che c’è da ridere….?!?!?”

142 – MICHELE – (Compito come sempre ma stentando a trattenere le risa) “La signora mi con-

sentirà di dire….” (Ammicca sornione: allargando leggermente un braccio) “….che questa volta è veramente rimasta in mutande…!!!!”

143 – DOMITILLA – (A Michele, con stizza) “Ma va all’inferno…!!!”

144 – MICHELE – (Con sussiego) “Se la signora permette….” (Con ilare ovvietà) “….vorrei farle presente che ci sono già….!!!!”

145 – DOMITILLA – (Schiumante rabbia ad Eulalio) “Non mi si può trattare così….!!!!” (Cerca di

speratamene di aggiustarsi in qualche modo la gonna per coprirsi, senza risultato: ancora furente, agitando minacciosamente il pugno verso Eulalio) “Sono la baronessa Domitilla Stute….” (Puntua-

lizza) “…non la prima….stupida….” (Inveisce indicando l’uscita di sinistra) “Narcisa qualunque...!

(Ancora verso Eulalio, furente) “Mi farò sentire in alto…” (Minaccia) “…MOLTO in alto….!!” (Ri

badisce alzando un dito e lo sguardo verso l’alto) “E vi assicuro che la vostra permanenza qui ri-

schia di diventare veramente difficile…!!” (Sibila con livore. Poi, a Bianca) “In quanto a te, Bianca Stute….” (La apostrofa malamente) “…sappi che mi vergogno che porti il mio cognome…!!!” (Poi avviandosi per uscire a sinistra) “Ma guarda che ignobile disastro…!!!” (Commenta fra se, ad alta voce, cercando di guardare come sono conciate le sue mutande: uscendo a sinistra, desolata) “Sembra che me la sia fatta addosso…!!”

Eulalio e Bianca restano ad osservare inebetiti Domitilla che esce furibonda da sinistra, Carletto la guarda palesemente soddisfatto, Mariano, imperterrito, continua a recitare il rosario.

Uscita Domitilla, è la volta di Michele di avvicinarsi ad Eulalio e Bianca.

146 – MICHELE – (Si avvicina compito ad Eulalio) “E per buona norma, signore…” (Lo apostrofa compito come sempre) “Sappia che anche giù da noi…” (Indica il pavimento con un dito) “…non si scherza affatto…!” (Poi, conciliante) “Se posso permettermi di darle un consiglio….” (Continua) “.

….le suggerirei di scegliere un sito più adatto alle ferie sue…” (Lo indica) “…e della signora….” (Indica Bianca. Avviandosi per uscire dal fondo) “I miei rispetti, signori….!!”

147 – MARCO – (Prima di avviarsi anche lui ed uscire dal fondo dietro Michele, si avvicina ad Eu

lalio) “Tiè…!!!” (Gli spara in faccia facendogli il gesto dell’ombrello) “Così impari…!!”

La scena rimane ferma alcuni attimi, con Eulalio e Bianca fermi impalati nella loro posizione, Car-

letto che si compiace intimamente per la sua impresa e MARIANO CHE RECITA IL ROSARIO O-

RA AD ALTA VOCE. Poi è Bianca che si rianima per prima.

148 – BIANCA – (Con un filo di voce) “Eulalioooo….!!!”

149 – EULALIO – (Ancora impietrito, secco, con voce impersonale) “Sci….!!”

150 – BIANCA – (Senza mollare Eulalio, con voce flebilissima) “Forse quest’ anno…” (Bisbiglia appena) “….non ho scelto il posto migliore per le ferieeeee….!!!”

151 – EULALIO – (Si scuote) “Biancaaaa….!!!!!” (Spara con voce roca) “Vendemmu tuttu…” (Sentenzia deciso) “Subetu…!!!” (Rincara la dose: staccandosi da Bianca) “Ciamma subetu quel’a-

tra tisia de l’agensia e digghe che sciusciantamilla van ben…” (Con veemenza) “….basten…” (Riba

disce sotto lo sguardo perplesso ed incredulo di Bianca) “Avansen….!!!!!”

152 – BIANCA – (Decisamente perplessa) “Ma…” (Cerca di chiedere spiegazioni) “….Eulalio…”

153 – EULALIO – (Perentorio, indicandogli l’uscita di sinistra) “Subetuuuu….!!!!!”

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Bianca fa spallucce e si volta per avviarsi a sinistra ma Eulalio la ferma

154 – EULALIO – (Afferra Bianca per un braccio, la ferma) “Ansi…nu…!!” (Spara deciso. Poi, gi

rando sui tacchi ed avviandosi per uscire a destra, trascinandosi dietro la povera Bianca) “Primma anemmu zu in giardin a cuntrolaa na cosa….”

155 – BIANCA – (Uscendo a sua volta da destra trascinata via da Eulalio) “Ahia, Eulalio…piano..

…” (Si lamenta) “Mi fai maleeeee…..!!!!”

In scena rimangono Carletto e Mariano. Il primo si avvicina a Mariano e comincia a dialogare con lui che gli risponde recitando i versi del rosario.

156 – CARLETTO – (Ancora gaudente, rimugina fra se) “Però, quante belle fuente…!!!” (Con un risolino soddisfatto e gaudente) “Altro che con gli alpini…” (Si avvicina a Mariano, tutto preso nel

le sue meditazioni) “…alla commemorazione di Nicolajenka…!!!!” (Gli da una piccola gomitata di complicità) “Visto l’ultima…. “ (Ammiccante) “…che spettacolo…!!!!”

157 – MARIANO – (Imperterrito, continua a recitare il rosario) “Madre purissima….prega per noi

…!!”

158 – CARLETTO – (Fraintende) “Bah....insomma…” (Replica alludendo a Domitilla) “…purissi

ma mica tanto…!!!”

159 – MARIANO – (Continua le sue orazioni, imperturbabile) “Madre castissima….prega per noi !

160 – CARLETTO – (Scrolla le spalle) “Se lo dici tu…!” (Poi, di rimando, ancora a Mariano) “Peccato che sia andata via quasi subito…!”

161 – MARIANO – (Indefesso) “Madre inviolata….”

In quel momento, da fuori a destra, si sente la voce dell’Ispettore Ingrassia che sta per rientrare in scena.

162 – INGRASSIA – (Da fuori a destra) “C’è nessuno….?!?!?”

163 – MARIANO – (Desolato, mantenendo la cadenza del rosario, alzando il tono della voce e gli occhi al cielo) “Tou chi che ghe semmu…!!!!”

Un attimo dopo, da destra, entra in scena Ingrassia.

164 – INGRASSIA – (Entra in scena da destra: ha con se il borsone e la tuta blu di Marco Lauren-

ti. Muove decisa verso il centro scena. Vede Carletto e Mariano) “Ah….ancora voi due…!!!!” (As-

sume l’espressione soddisfatta di un gatto che ha appena ingoiato un grosso topo) “Molto bene...!!”

(Va al tavolo, vi getta sopra il borsone e la tuta) “Volevo giusto farvi un paio di domandine…!”

165 – MARIANO – (Con fervore, a voce alta) “Vergine prudentissima….prega per noi…!!!”

166 – INGRASSIA – (E’ attratta dall’implorazione di Mariano) “Senti un po’, finto tonto…” (Lo apostrofa in malo modo avvicinandoglisi) “Sai che cos’è…” (Comincia a girargli intorno con aria indagatrice) “….quella roba che ho messo sul tavolo…?!?!?”

167 – MARIANO – (Chiaramente in difficoltà, quasi implorante) “Vergine potente….prega per noi

….!!!!”

168 – INGRASSIA – (Scrolla le spalle) “E sarà meglio che chiedi la sua intercessione, ti conviene..

…!!!” (Lo rintuzza pesantemente) “Perché quella roba….” (Indica il materiale sul tavolo) “…appar

tiene al ricercato Marco Laurenti…!!!!”

169 – MARIANO – (Sempre più in ambasce, a voce altissima) “VERGINE CLEMENTE….” (Ab-

bassa il tono) “….prega per noi…!!”

170 – INGRASSIA – (Scrolla le spalle: mandando platealmente a quel paese Mariano con un gestaccio della mano, si avvicina a Carletto) “E tu, nonnetto…” (Lo apostrofa decisa: gli si pone

                                                                                                       47

davanti a braccia incrociate) “Ne sai qualcosa….?!?!?”

171 – CARLETTO – (La guarda per un attimo interdetto: poi a tutta voce) “Noi suma alpin…noi suma alpin…” (Comincia a cantare a squarciagola) “Ne piase il vin….ne piase il vin….!!!!”

172 – INGRASSIA – (Strabuzza gli occhi) “Insomma, basta…..!!!!!” (Sbotta furiosa. Agguanta Carletto per un braccio) “Ora mi avete stufato…!!!!” (Trainandosi dietro Carletto va verso Maria-

no, lo agguanta per un orecchio, poi porta entrambi vicino al tavolo) “Questa borsa e questa tuta…

(Indica il materiale sul tavolo) “…sono state ritrovate giù…” (Indica in basso verso l’uscita di de-

stra) “…negli scantinati…!” (Poi, perentoria) “E sono la prova inconfutabile che Marco Laurenti è qui o per lo meno c’è stato…!!” (Fa una breve pausa: poi, fissando negli occhi con aria feroce pri-

ma Carletto e poi Mariano) “Visto che voi , da quanto ne so, siete SEMPRE qui…” (Sottolinea la parola alzando il tono della voce) “….non potete venirmi a raccontare che non lo avete visto e che non ne sapete niente…” (S’interrompe di nuovo: a voce altissima scandendo quasi le parole) “IO…

ESIGO…SAPERE….DA VOI….” (Abbassa leggermente i toni) “…dov’è o per lo meno dov’è an-

dato…!!!”

173 – CARLETTO e MARIANO – (Si scambiano una rapida occhiata, poi, CONTEMPORANEA-

MENTE, di scatto, indicando l’uscita sul fondo) “Di la….!!!!!!”

174 – INGRASSIA – (Assume un’espressione soddisfatta) “Oooohhhh….” (Sospira: con un largo sorriso) “Così va meglio…!!” (Poi, prima di uscire dal fondo, agitando minacciosa un dito sotto il naso di Carletto e Mariano) “Mi raccomando…” (Li ammonisce greve) “…non muovetevi di qui !”

Carletto e Mariano la guardano sornioni uscire dal fondo, rimangono guardinghi tendendo le orec-

chie usando la mano come amplificatore finchè dal fondo non giunge l’urlo disperato di Ingrassia.

 

175 – INGRASSIA – (Da fuori sul fondo, a tutta voce) “AHAHAHAHAAAAAAAAA…….!!!!!”

Carletto e Mariano si guardano e si stringono la mano  assumendo un’espressione di somma soddisfazione.

Poi Mariano si rabbuia.

176 – MARIANO – (A Carletto, interdetto) “E oua…?!?!?”

177 – CARLETTO – (Ancora con un’espressione soddisfatta sul volto) “Come dissero i valorosi al-

pini dopo Nicolajenka….” (Pontifica cattedratico: agguanta Mariano sottobraccio) “Non è vergo-

gna fuggir quando bisogna….!!!!!”

Carletto e Mariano si prendono sottobraccio e si avviano cantando all’uscita di destra.

178 – CARLETTO e MARIANO – (Avviandosi e uscendo a destra, impettiti, cantano) “Io credooo

oooo…..risorgerò….questo corpo vedrà il salvatoreeee….!!!!”

La scena rimane vuota qualche istante, poi, da destra, trafelati, rientrano in scena Eulalio e Bianca in compagnia dell’Ingegner Tobia.

179 – EULALIO – (Rientra per primo: ha in mano alcune monete ed è decisamente euforico) “I ma

renghi….” (Ripete elettrizzato dirigendosi a passo veloce verso il tavolo) “I marenghiiiii….!!!!!” (Ripete euforico posando le monete sul tavolo: poi, rivolgendosi a Bianca, trionfale) “E l’aiva ditu mi che gh’e-en…!!!!”

180 – BIANCA – (Lo segue a breve: con candida sorpresa) “Oooooooh….!” (S’illumina) “Eulalio, è per questo che non avevi più fretta di vendere la casa…!!”

181 – EULALIO – (Sarcastico) “Ma nuuuu…..ti peu capì…!!!”

182 – TOBIA – (E’ entrato per ultimo con in mano un piccolo recipiente) “E questi….” (Esclama

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trionfale, dirigendosi all’ uscita sul fondo) “….non sono che i primi….!!!!”

183 – EULALIO – (Si accorge della direzione presa da Tobia) “Fermu li….!!!!” (Sbraita a gran vo

ce fermandolo. Si dirige a passo veloce verso di lui) “Unde ti vee….” (Lo apostrofa agguantandolo per un braccio: riportandolo quasi a forza al tavolo) “Vegni chi…!!!”

184 – TOBIA – (Incero e titubante) “Sci…sci….sciu visconte onorariu…” (Lasciandosi trascinare al tavolo, con palese sicurezza) “L’ho vistu beniscimu….!!!!”

185 – EULALIO – (Con un’espressione tutt’altro che convinta) “Euh….!!!” (Commenta a tutta vo-

ce) “Ne sun quexi segu-u….!!!!”

186 – BIANCA – (Con aria ingenua) “Ma…Eulalio…” (Chiede) “…sono tutti nostri…?!?!?”

187 – EULALIO – (Convinto, cominciando a guardare le monete) “Nu, sun du statu….” (Poi, con un sorriso di compiaciuta soddisfazione, imitando il gesto dei quattrini con pollice e indice) “Ma u statu u ne dà a muietta…!!!”

188 – TOBIA – (A Bianca) “E che muletta, scia regin-a padrun-a…” (Girandosi per rivolgersi a lei dal lato sbagliato) “Da na primma stima aproscimaa…” (Con un largo sorriso) “Duxentumilla euro

…..miga fregugge…!!!!”

189 – BIANCA – (Trasale un attimo alla cifra) “Si, ma…” (Gli chiede cercando inutilmente di atti-

rare la sua attenzione perché si volti verso di lei)

190 – EULALIO – (Perentorio, a Bianca) “Lascia perde…tantu l’è inutile…”

191 – BIANCA – (Ad Eulalio, pigolante) “Ma volevo chiedergli se i i soldi ce li danno subito…!!”

192 – TOBIA – (Sempre girato dal lato sbagliato) “Oh, sulu u tempu de faa a perissia definitiva e de spedii l’asegnu…!!”

193 – EULALIO – (Alza una delle monete davanti a se per guardarla meglio) “Però, che belle che sun….!!” (Commenta con un largo sorriso: trasale, si blocca, di colpo diventa serissimo) “Premiata

….pasticceria….Scalvini….?!?!?!?” (Esclama a tutta voce quasi ansimando: a Bianca) “Bianca…”

(Ansima ancora stravolto) “Sun de ciculata…..!!!!”

194 – BIANCA – (Piccata) “E come fai a dirlo….” (Si piazza con le mani sui fianchi) “…non le hai mica assaggiate…!!!”

195 – EULALIO – (Non la considera: a Tobia) “Tobia….” (Decisamente furioso) “…ti me piggi pe i fundi….?!?!?!?!”

196 – TOBIA – (Sempre guardando dalla parte sbagliata) “Mi….?!?!?” (Sobbalza: poi, offeso) “E perché duvieiva….?!?!?”

197 – EULALIO – (Sempre più fuori di se) “I narenghi….” (Comincia ad aprire le monete: desola-

to) “…sun de ciculata….!!!!”

198 – TOBIA – (Categorico) “Impuscibile….!!!” (Alzando un dito verso l’alto) “Sun autentici ma-

renghi dell’epuca Napoleonica….” (Ribatte) “Io ho esaminee mi….” (Si indica) “…a un pe un, e i ho visti beniscimu…!!”

199 – EULALIO – (Con un sorriso beffardo) “Sci….” (Ferocemente sarcastico) “E magari te l’ha cunfermou a Tarpa…!!”

200 – TOBIA – (Decisamente offeso) “Sciu cunte perdibraghe…” (Ribatte feroce) “…scia l’ofende a mee capacitee prufesciunale e a mee oneste de ommu…!!” (Si inalbera) “Mi creddu invece….” (Prosegue insinuante) “…che u seu u seggie invece sulu in zeugu sporcu pe fuorviame e tegnise i marenghi pe poi rivendili illegalmente a qualche culesiunista pocu onestu…!” (Stringe a se con for-

za il recipiente che ha in mano) “Intantu…questi vegnen cun mi…” (Conclude avviandosi ancora u

na volta verso l’uscita sul fondo: prima di uscire, indignatissimo) “Pe u restu, se vedemmo in tribu-

nale…!!!!”

201 – BIANCA – (Si accorge della direzione sbagliata presa da Tobia) “Ingegnere….” (Cerca di fermarlo) “…non….!

202 – EULALIO – (La blocca) “Ferma li…!!!” (La prende per un braccio: intimandole il silenzio mettendosi un dito davanti al naso) “Scccctttttt….!!!!”

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Eulalio e una stupitissima Bianca rimangono fermi a guardare Tobia uscire dal fondo, poi, dopo un attimo, da fuori sul fondo si leva il grido disperato di Tobia

203 – TOBIA – (Da fuori sul fondo) “AHAHAHAHAHAHAAAA……!!!!!!”

204 – EULALIO – (Scatta di colpo) “TE’….!!!!!!” (Spara a tutta voce facendo il gesto dell’ombrel-

lo in direzione dell’uscita sul fondo: con soddisfazione, indicando poi la stessa uscita con la mano) “Cuscì t’impari….!!!!!!” (Poi, girandosi di scatto verso Bianca) “Ti l’ee ciamaa l’agensia…?!?!?”

205 – BIANCA – (Trafelata, con un filo di voce) “Sssssi….” (Deglutisce pesantemente) “Dovrebbe essere qui a momenti la signorina Malv….”

206 – EULALIO – (L’afferra per un braccio: trascinandola fuori a destra) “Vegni che g’anemmu incuntra…!!!!”

La scena rimane vuota qualche istante, poi, dal fondo, rientrano in scena Ingrassia e Marco.

207 – INGRASSIA – (Rientra dal fondo insieme a Marco: ANCHE LEI E’ VESTITA DI BIANCO e porta con se una scatola: fermandosi subito dopo l’entrata, a Marco, palesemente soddisfatta) “Fi-

nalmente ti ho beccato…!!” (Gli mostra la scatola che ha con se) “E con la refurtiva anche…” (Con ampi gesti del capo) “Marenghi d’oro dell’epoca Napoleonica…” (Canzonatrice) “…’stavolta avevi

fatto il colpo grosso, eh…!!”

208 – MARCO – (E’ in manette e visibilmente scocciato: desolato, con un gesto di recriminazione del capo) “Eeeeeeeeee….!!!!”

209 – INGRASSIA – (Tronfia) “Ma stavolta ti sistemo io, vai…!!”

210 – MARCO – (Ancora desolato) “Ispettore (La apostrofa) “…ma vuoi capire o no che siamo morti tutt’e due…?!?!?”

211 – INGRASSIA – (Fa spallucce) “Che c’entra….” (Con sprezzante ovvietà) “Io sono sempre un poliziotto….e tu un delinquente…!!!”

212 – MARCO – (Scocciato) “E se sei finita giù di sotto…” (Ribatte) “…me sa che poi manco tu eri proprio ‘na santa….!!!”

213 – INGRASSIA – (L’afferra per un braccio) “Poche storie, Laurenti…!!” (Rompe il dialogo co-

minciando ad avviarsi verso destra e portando Marco con se) “Ora sei destinato a passare un lungo periodo in galera…!!!” (Si ferma quasi sull’uscita: perplessa, prima di uscire) “Anche se non ho be

ne chiaro in quale penitenziario potranno mandarti…!!”

La scena resta nuovamente vuota qualche istante, poi, da destra, rifanno il loro ingresso Eulalio e Bianca in compagnia di Enrica Malvasia)

214 – EULALIO – (Entra in scena per primo: è piuttosto agitato. Volgendosi verso Bianca che lo segue a breve) “Fitu, scignurin-a….” (La sollecita) “…scia vegne avanti…!!”

215 – ENRICA – (E’ subito dietro di lui: perplessa, quasi incredula, prova a chiedere) “Si ma…”

216 – EULALIO – (Si avvia al tavolo. Perentorio) “A bursa scia ghe l’ha….?!?!?”

217 – ENRICA – (Lo segue SOLLECITATA DA BIANCA CHE E’ SUBITO DIETRO DI LEI: inter-

detta) “Si ma….”

218 – EULALIO – (L’interrompe nuovamente) “E u cuntrattu…?!?!?”

219 – ENRICA – (Posa la borsa, la apre, tira fuori dei fogli: pallidamente) “Si ma….”

220 – EULALIO – (Gli strappa i fogli di mano) “Perfettu…!!!” (Li scorre velocemente) “Sciuscian-

tamilla….” (Sentenzia deciso) “Affare fatto….!!!”

221 – ENRICA – (Non crede ai suoi occhi: prova a obbiettare) “Sessantacinque….”

222 – EULALIO – (L’interrompe nuovamente: categorico) “Sun troppi….!!!” (Tira fuori di tasca un paio di chiavi, solleva la mano di Enrica e gliele deposita sul palmo aperto) “Chi gh’è e ciave…

(Prende il contratto, afferra la borsa di Enrica, lo butta all’interno, prende l’altra mano di Enrica,

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gli mette la borsa in mano: spingendola a forza verso l’uscita di destra) “Scignurin-a….” (La con-

geda bruscamente) “L’è stetu in piaxei…!!!!”

223 – ENRICA – (Prova a congedarsi dignitosamente) “Pia…piacere mio, signor Sforza….” (Pro-

va timidamente a dire) “E se avesse ancora….”

224 – EULALIO – (E’ praticamente sull’uscita) “Sens’atru…!!!!” (L’interrompe bruscamente: scaraventandola letteralmente fuori) “Arivederci…!!!” (Poi, allargando le braccia, girandosi verso la platea, a tutta voce) “Speremmu mai ciù….!!!!!”

Eulalio si gira nuovamente verso l’uscita continuando a guardare fuori per alcuni secondi per ac-

certarsi che Enrica sia andata, poi si gira verso Bianca.

225 – EULALIO – (Si gira di scatto verso Bianca) “A lèe aneta…!!!” (Annuncia con un largo sorri

so di trionfo, Poi, salutando con un braccio e muovendo per dirigersi a centro scena) “E te salu-u villa della buonanima…!!”

226 – BIANCA – (Lo segue da vicino: timidamente) “Eulalio….” (Lo chiama) “E ora…?!?!?”

227 – EULALIO – (Proseguendo verso l’uscita di sinistra) “E oua VIA….!!!!” (Spara a tutta voce: esce a sinistra e rientra subito dopo con due borsoni: perentorio, continuando la marcia verso l’u-

scita di destra) “Primma che cangemmu turna idea…!!!”

228 – BIANCA – (Lo rincorre con la voce) “Oh, si Eulalioooo….” (Annuncia cinguettante) “Così almeno potremo proseguire altrove le nostre ferie….!!!!”

229 – EULALIO – (Si blocca di colpo. Si gira lentamente: feroce, scandisce quasi) “Duve….?!?!?”

230 – BIANCA – (Entusiasta) “Oooooo….in un posto tranquillo….” (Si esalta) “…pieno di calma e di sole….” (Poi, cinguettante, sbattendo gli occhi) “Si chiama Kabul…!!”

231 – EULALIO – (Trasale) “BIANCAAAAAA…..!!!!!” (Spara a tutta voce) “Ti tie feua….tie da ricoveru….!!!!!” (Uscendo da destra con passo veloce, a tutta voce) “DA MANICOMIUUU…..!!!”

232 – BIANCA – (Trasale: poi, uscendo a sua volta velocemente da destra) “Ma carooooo….” (cer

ca di convincerlo) “Costa pochissimo….è convenienteeeee…..!!!!!!”

La scena è nuovamente vuota per qualche istante, poi, CONTEMPORANEAMENTE, dal fondo e da sinistra rifanno il loro ingresso in scena Michele e Domitilla accompagnata da Tobia .

233 – DOMITILLA – (Rientra da sinistra accompagnata da Tobia, anch’egli in versione fantasma: vede Michele che è entrato contemporaneamente dal fondo) “Mio buon Michele…!!” (Gli indirizza un largo sorriso) “Sono stata ingiusta con te….” (Gli si avvicina, gli schiocca un bacio su una guan

cia) “…non lo meritavi….!!”

234 – MICHELE – (Ricambia compitamente il sorriso) “Suvvia…” (Si schernisce al bacio) “…la si

gnora sa bene che può contare sempre su di me…!!”

235 – DOMITILLA – (Fa ampi gesti di assenso) “Certo che lo so…” (Conferma) “…certo…!!!!” (Si sposata a centro scena, respira profondamente) “Aaaaaahhhh….” (Sospira) “Che pace….che tranquillità…!!” (A Michele) “Abbiamo ritrovato il nostro equilibrio…!!!”

236 – MICHELE – (Accondiscendente) “Come al solito, la signora mi trova concorde…” (Poi, sor-

nione) “E soprattutto…” (Compito) “…se la signora mi consente…” (Finalmente con un largo sorri

so) “mantenuto il nostro segreto…!!!!”

237 – DOMITILLA – (Sorniona) “Già…!!!” (Fa spallucce) “Segreto non da poco direi….” (Comin

cia a girare per la scena a piccoli passi) “Non è da tutti i giorni….” (Commenta convinta) “…trova

re un’anima prava e un’anima giusta che convivono insieme la loro eternità…!!!”

238 – MICHELE – (Sobbalza leggermente) “Suvvia…” (Obbietta compito) “…se la signora mi con

sente, anima prava mi sembra un po’ eccessivo…!”

239 – DOMITILLA – (Allarga leggermente le braccia) “Mio buon Michele…” (Lo apostrofa con

bonario rimprovero) “…non volevo certamente offenderti…!!!” (Ancora con vago rimprovero)

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“Tuttavia…” (Prosegue) “…è pur vero che hai avvelenato le tue quattro precedenti datrici di lavoro

…!!!”

240 – MICHELE – (Con sussiego, la incensa) “Nessuna delle quali era della stessa portata e dignità della signora…!!”

241 – DOMITILLA – (Leggermente velenosa) “E che se io…quella sera…non avessi scambiato ca-

sualmente i bicchieri…”

242 – MICHELE – (L’interrompe) “E no…!!” (L’interrompe vagamente seccato) “La signora mi permetta di non volere alcuna responsabilità circa la sua dipartita….” (Puntualizza) “Avvenuta, per altro, ben dopo la mia…!!!”

Domitilla dispensa un largo sorriso a Michele, mentre agita una mano in segno di bonario rimpro-

Vero nei suoi confronti, Poi si avvicina a Tobia.

243 – DOMITILLA – (Fa ancora spallucce) “Beh…” (Commenta avvicinandosi nel contempo a To

bia) “…consoliamoci con il fatto che questa avventura….” (Prende Tobia sottobraccio) “…non ha portato solo note stonate…” (Guardando Tobia con affetto) “Non è vero, caro…?”

244 – TOBIA – (Con rassegnazione) “Viamenti….” (Obbietta timidamente) “…mi a sentii ‘sta nota avieiva ousciu-u spetaa ancun in poo….” (Allargando le braccia) “Cumunque…..!”

245 – DOMITILLA – (Ride) “Purtroppo, mio caro…” (Lo rimbrotta bonariamente: muovendosiper

uscire a sinistra portandosi dietro Tobia) “…questo non siamo noi a deciderlo…!!!”

246 – MICHELE – (La ferma) “La signora mi perdoni…” (Chiede) “E se i nuovi padroni volessero anche loro disporre della tenuta come Bianca…?!?!?”

247 – DOMITILLA – (Si volta: ancora sorridendo, prima di uscire da sinistra con Tobia) “Se mai, questa volta….” (Indica Tobia) “…saremo in tre a difendere il nostro segreto…!!”

Michele osserva Domitilla e Tobia uscire da sinistra, poi, con un largo sorriso e ampi cenni di ap-

provazione,  va verso il tavolo, finalmente con passo sciolto.

248 – MICHELE – (Si avvicina al tavolo, si siede) “Bene…” (Commenta con un ampio sorriso ri-

lassato: accomodandosi sulla sedia e socchiudendo gli occhi) “…ora un po’ di riposo me lo merito anch’io…!!”

La scena resta ferma  un solo istante, poi, da sinistra, rientra Narcisa.

249 – NARCISA – (Rientra in scena da sinistra con passo spedito: ha in mano la latta della pittura. Nota Michele: si ferma di colpo. Gli si avvicina, lo scruta un lungo istante, poi, decisa, gli pittura la faccia sentenziando secca, prima di riprendere la sua marcia e uscire ancora a passo svelto da destra) “Na man de maron….!!!”

25O – MICHELE – (Rimane un attimo stranito, poi, alzandosi, di scatto e muovendosi anch’egli a passo deciso verso il fondo) “Devo recuperare quel topicida che ho usato con la duchessa De Alber

tis….” (Commenta fra se pensando ad alta voce) “E’ portentoso….!!!!”

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