La vita è un canyon

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Augusto Bianchi Rizzi

LA VITA E' UN CANYON



All'apertura del sipario, la scena illuminata dalla luce di un paio di candele. Sul pavimento
Margherita e Marcello stanno facendo l'amore, emettendo vari mugolii. I loro vestiti sono sparsi per la stanza. E' tardo pomeriggio.

Marcello
Amore, amore.

Margherita
Continua, continua

Marcello
Non respiro più... Ti amo.

Margherita
Ancora, ancora. Ecco, ecco, eccoooooo!

(Margherita e Marcello raggiungono insieme l'orgasmo ed emettono un terrificante urlo di piacere)

Margherita
(Dopo una lunga pausa, si aggira gattoni, mentre Marcello si avvolge in un plaid e si sdraia sul divano) Madonna, che freddo. (Si infila un lungo pullover e accende una lampada) Vuoi qualcosa da bere?

Marcello
(Non risponde).

( Margherita versa due whisky e va in cucina a prendere il ghiaccio. Quando torna, si riavvicina al divano, dove Marcello si ostina a dormire )

Margherita
Amore? Tesoro? Non dormire. Dai, cucciolo, svegliati. (Si infila una calza di nylon sulla faccia e lascia cadere un ghiacciolo addosso a Marcello)

MARCELLO
Ahhh! Tu sei pazza. Una sadica sei.

Margherita
Ne vuoi?

MARCELLO
Non voglio più niente da te!... Un goccio.
(Prende il bicchiere che Margherita gli offre).

MARGHERITA
(Sfilandosi la calza alla faccia)
Adoro tua coerenza. E' così maschile.
(Accende una sigaretta)
Vuoi una boccata?

Marcello
Lasciami in pace! Voglio riposare un pochino.
(Allunga due dita e afferra la sigaretta di Margherita, rannicchiandosi di nuovo sul divano)
Grazie.

MARGHERITA
Questa è casa mia, non tua. Non puoi restare qui. (Marcello non risponde. Margherita si veste, cercando a uno a uno i vari indumenti). Com'è il patto? Che stiamo insieme solo quando siamo belli, in forma e disponibili. Altrimenti ognuno se ne sta nella sua casetta.

Marcello
Io sono bello, in forma e disponibile.

Margherita
Si ma io non più. Devo lavorare oggi pomeriggio e anche stasera.
Marcello
Mi ami?

Margherita
Oggi ti amo per sempre. Domani chissà.

MARCELLO
Sciagurata. Io ti amo. Dio, come mi piaci!

Margherita
(Ridendo)
Ti capisco. Vorrei essere al tuo posto. Adesso però tirati su, ti prego, cucciolo. O vuoi che ti versi un altro whisky... con tanti bei cubetti di ghiaccio?

Marcello
No! Non ci provare sai... Un bacio. Ancora un bacio e mi alzo. Promesso.

Margherita
(Gli lancia un bacio)

Marcello
No, ti prego, un bacio vero...

Margherita
No, cucciolo, se no lo sai come va a finire e io devo lavorare. (Pausa)
In piedi! O devo usare la frusta?

Marcello
Minacce, minacce, ma non la usi mai...

Margherita
(Cantilenando) Devo lavorare.

Marcello
E va bene. (Scende dal divano e raccoglie i suoi indumenti. Sventolando i suoi slip stracciati)
E se per una volta ti limitassi a togliermeli, invece di stracciarli? Capisco e apprezzo il tuo slancio erotico, ma...

Margherita
(Mettendosi alla scrivania)
Sei tu che ti ostini a indossarli.

Marcello
Vorrei vedere te senza! Con questo freddo! (Iniziando a leggere ad alta voce alcuni fogli dattiloscritti)
"Le foche hanno più diritti delle zanzare? Un embrione ha più diritti di una colonia di spermatozoi? Il pollo mangia il verme e l'uomo mangia il pollo. Viviamo in un'epoca postuma: tutto è già accaduto". Vero! Ma non stavi scrivendo qualcosa di serio, un soggetto cinematografico sulla vita di Danton?

Margherita
Finito. Consegnato la settimana scorsa. La storia di Danton, il più grande oratore della rivoluzione francese, condannato a morte senza che gli sia stato consentito di aprire bocca!

Marcello
Adoro la tua bocca.

Margherita
(Prendendo a recitare) "Il 27 germinale dell'anno II, mentre la notte avvolge Parigi con i suoi tepori primaverili, mentre i ristoranti di Rue Egalité e di Rue Bons Enfants servono cibi prelibati, mentre le prime code si formano davanti ai negozi dei fornai e le ragazze si danno il belletto per battere le strade, mentre il fratello minore di Robespierre, l'incorruttibile, gli raccomanda alcuni patrioti fidati fra cui il cittadino Bonaparte, generale d'artiglieria, mentre la Senna luccica e scorre verso il mare, Danton viene fatto salire sul primo dei due carri diretti al patibolo... Rue de la Monnaie, Rue de l'arbre sec, Place de la Révolution -: intorno alla ghigliottina un selciato di teste umane, sovrastato da Sanson, il boia di Parigi. Quattordici teste cadono prima di quella di Danton. Zac! Tinn! Vumm! "Vive la République"! Zac! Tinn! Vumm! "Vive la République"! Zac! Tinn! Vumm! Quattordici volte. E' quindi la volta di Danton. Impettito, fiero, insolente Danton sale i dieci gradini che lo conducono alla sua estrema tribuna..."

Marcello
E poi?

Margherita
Morris, il produttore, vorrebbe che il film finisse bene. Secondo lui a questo punto dovrebbe arrivare Robin Hood con i suoi arcieri e salvare Danton.

Marcello
Stupida.

Margherita
Sai quali sono state le ultime parole di Danton prima di inginocchiarsi davanti al boia? "Mostra la mia testa al popolo, Sanson! Ne vale la pena!"(Suona il telefono)

Margherita
(Al telefono)
Sì. No. No. No. No. (Riattacca)

Marcello
Chi era?

Margherita
Nessuno.

Marcello
(Frenando l'irritazione per la risposta di
Margherita)
Nuovi progetti?

Margherita
(Mentre batte al computer)
Una marchetta televisiva, una telenovela in cui alla fine si scoprirà che la nonna e la nipote sono, in realtà, sorelle. (Battendo al computer)
"Oscar, non sono degna di te. Ti ho tradito con il tuo migliore amico. Ma non è tutto. Anche con la tua migliore amica. Ma tu nella mia vita sei l'unico..." (A
Marcello)
Cosa fai lì in piedi? Ascolti?

Marcello
Dai, racconta.

Margherita
(Vincendo il disgusto)
La madre di Luana ha affittato l'utero di Teresita per consentire all'ovulo fecondato da Evandro di giungere a maturazione. A causa di un incidente stradale Teresita è in pericolo di vita e l'ovulo viene quindi trasferito nell'utero della sua compagna di stanza in ospedale, certa Margarida, giovane brasiliana bisessuale, che è stata la fidanzata di Oscar, figlio naturale di Evandro, che ha sposato in prime nozze la ex-moglie del marito di Luana, che grazie all'inseminazione artificiale aveva dato alla luce tre gemelli: Toto, Dado e Pupo. Nello stesso momento, nella stanza accanto, muore il fratello della madre di Luana, lo zio Anemone ex campione di pelota e salto con l'asta... Devo continuare? Mi deprimo.

Marcello
Secondo te, quand'è che uno è morto?

Margherita
Prego?

Marcello
Quando smette di respirare? Quando il cuore cessa di battere? Quando l'encefalogramma è completamente piatto?

Margherita
Si tratta della tua nuova inchiesta? La ridefinizione dei concetti di vita e di morte?

Marcello
Se uno è in coma irreversibile ma il cuore batte ancora; è vivo o è morto? (Mima la scansione del tempo di un metronomo)

Margherita
Quanto tempo ho per rispondere? Il respiro è la metafora più antica: finché c'è il respiro, c'è il soffio vitale, lo spirito, l'anima.

Marcello
Questo però lo racconti allo zio Anemone! La scienza dice che è morto! (Pausa)
Un'altra domanda : facciamo un bambino? (Suona il campanello)

Margherita
(Alla porta)
Chi è?

LUCIA
Sono io, Lucia.

Margherita
Un momento.

Marcello
(Si ritira in bagno).

Margherita
(Aprendo)
Ma credevo che...

LUCIA
(Agitata)
Un rinvio di due ore. Sono così agitata che ho preferito venire a trovarti. (Si sente il rumore della doccia)
Ma c'è qualcuno?

Margherita
Marcello.

LUCIA
Una doccia a quest'ora? Ah capisco. Ma non hai ancora finito i lavori? Hai una sigaretta? E se sua moglie avesse subodorato qualcosa? Mi ha telefonato in negozio. Mi ha detto soltanto: "Adesso non posso parlare. Ritardo di due ore" e ha messo giù. Sussurrava appena. E' evidente che sua moglie non era ancora partita. Doveva essere lì, magari l'ha sentito. Magari... (Rifiutando la sigaretta che Margherita le offre)
No, non fumo, lo sai. Ho smesso, mio marito non vuole. Sono così agitata. Ho dimenticato anche il burro di cacao... Le porte le farei verde-pisello. (Pausa)
Il tempo in montagna è pessimo: ci manca solo che Giulio anticipi il rientro! Sai com'è mio marito: cambia idea ogni cinque minuti. (Alludendo alla sigaretta)
Ma sì dammela. E se torna? Oltretutto in casa mia si gela, si è rotto l'impianto di riscaldamento...

Margherita
In casa tua? Gli hai dato appuntamento in casa tua?

LUCIA
Per forza! Dove vuoi che vada? In un albergo? Così ci chiedono i documenti e tutti vengono a sapere che non siamo sposati. Tra di noi.

Margherita
Ma se Giulio se ne accorge...è

LUCIA
Giulio è in montagna. Credo. Spero.

Margherita
Ma non potevi dirmelo? Ti avrei procurato un pied-à-terre... la casa di qualche amica che è via per il week-end...è

LUCIA
Ma dai! E' terribile muoversi in una casa che non conosci, specie la prima volta. Non sai dove sono i bicchieri, i dischi, gli interruttori della luce...

Margherita
Stamattina avresti potuto fare la prova generale...

LUCIA
Ho speso un capitale. Ho comprato tre etti di salatini, una scatola di marrons glacés - non so se gli piacciono le cose salate o quelle dolci - una bottiglia di whisky e un tè speciale alla rosa canina, ho letto che è molto afrodisiaco... e ho cambiato gli asciugamani. (Spegnendo la sigaretta)
No, basta! In più un'acqua di colonia e uno spray per le ascelle. Senti.

Margherita
(Rifiutandosi di annusarla)
Lucia, tu lo sai che cosa viene lì a fare?

LUCIA
Credo. Spero. (Aprendo l'impermeabile)
Mi sono messa anche la mia guêpière... Anche i... baffetti mi sono ossigenata.

Margherita
E allora? Appena lui entra, tu prima ancora che si tolga il cappotto gli prendi la testa fra le mani, gliela stringi forte forte e gli dici : "finalmente". Come?

LUCIA
Come?

Margherita
Come chi?

LUCIA
Come chi? (Sforzandosi di ricordare)
Gli schiaccio la testa fra le mani e... "finalmente".

Margherita
Come Greta Garbo a Robert Taylor nel film "Il romanzo di Margherita Gautier"

LUCIA
(Ripetendo fra sé, come per non dimenticare)
Come Greta Garbo a Robert Taylor... Lui morto, lei...?

Margherita
Anche lei morta, ahm (Riprendendo il discorso) Poi lo abbracci con foga, con veemenza, morsicandogli gli angoli delle labbra. Adagio, per non lasciargli troppi segni, ma lasciandogli intuire tutta la tua violenza bacchica...

LUCIA
(Ripetendo)
L'abbraccio con foga e gli morsico... Dove?

Margherita
E mentre è ancora stordito, tu prendi a baciarlo con molta dolcezza : un bacio sempre più tenero, fatto di leccatine morbide, senza colpi ritmati né esplorazioni eccessive...

LUCIA
(Ripetendo)
Né esplorazioni eccessive... Non credo che si toglierà il cappotto. Fa un freddo cane.

Margherita
E tu scaldalo! "Il mio corpo ti riscalderà": chi era il regista?

LUCIA
Lei era Jane Russel... Viva.

Margherita
Il regista, il regista! Troppo facile l'attrice.

LUCIA
Sono una negoziante io, non sono mica una sceneggiatrice come te io! Con che lettera comincia?

Margherita
(Risponde con l'alfabeto muto)

LUCIA
Comincia per B.....?

Margherita
Howard Hughes! Il mitico magnate texano, famoso bisessuale...

Lucia
.. colui che lanciò Oscar Welles.

Margherita
Orson.

LUCIA
Orson Welles, Jean Harlow...

Margherita
... e, appunto, Jane Russell! Morto. (Riprendendo)
Non fargli riprendere fiato. Affonda la bocca nell'incavo del collo, insinuati fino alla clavicola, risali verso l'orecchio e impadronisciti del lobo. Fagli capire che sei pronta a lusingare il suo corpo fin nei minimi recessi...

LUCIA
... nei minimi recessi...

Margherita
... a popolare di avventure le sue carni più inerti, a scatenare follie nei territori più inaccessibili, dando a ogni carezza, a ogni abbraccio la grandezza di un evento irripetibile...

Lucia
... un evento irripetibile...

Margherita
... così che il piacere si dissemini in mille voluttà periferiche prima di inabissarvi nella vampata erotica dell'estasi. Chiaro?

LUCIA
Chiaro? Oh! Sì, credo. Spero.

Margherita
Se riesci a conquistare il lobo è fatta. Deve credere che tu voglia inghiottirglielo. Inghiottirglielo, d'accordo?

LUCIA
D'accordo, sì. Quasi.

Margherita
Quando senti che le gambe gli cedono, che stenta a respirare, che non sa dove appoggiarsi, puoi aiutarlo a togliersi il cappotto e tutto il resto. Ma non devi mai smettere di baciarlo. Incessantemente. Anche DOPO. Il bacio deve asciugarsi sulle labbra a poco a poco, non interrompersi di colpo. Dopo il bacio-sonda, il bacio-proposta, il bacio-passione, il bacio-osanna, devi passare al bacio-stato bello, al bacio-gratitudine, giù giù fino al bacio-sarebbe magnifico rifarlo, al bacio-peccato ch'è tardi, al bacio-stato indimenticabile ma adesso devi andare.

LUCIA
Ma se lui non vuole?

Margherita
Vuole, vuole. Viene apposta. Spera solo che tu non lo costringa a bere il t coi salatini. Ha già perso due ore! Non ha altro tempo da perdere. Lui vuole venire a letto con te quanto tu vuoi andare a letto con lui. Ricordatelo sempre!

LUCIA
Ma, scusa, due chiacchiere aiutano... un po' di musica... Io ho bisogno di avere il tempo di innamorarmi... almeno un pochino. (Pausa) E se fosse tutto un errore, una forzatura? Venendo qui ho mangiato una sfogliatella con la ricotta per punirmi, macché niente, l'ho digerita benissimo.

Margherita
Non sarà mica anche lui al suo primo adulterio...?

LUCIA
Non so... Forse anche lui è un primiparo tardivo. Credo. Spero. Almeno ci facciamo coraggio.

Margherita
Lucia, quanti mesi sono che ti prepari a questa scappatella? E allora?

Marcello
(Uscendo dal bagno)

Margherita, - scusa Lucia - a chi appartiene questo grazioso paio di boxer mezzo stracciato?

Margherita
(Dopo un attimo di smarrimento)
Sarà tuo, cucciolo.

Marcello
Ti ricordo che io sono quello che non beve caffè, che non gioca a carte e che non porta boxer!

Margherita
Allora sarà del filippino che viene qui a fare le pulizie. Ogni tanto fa una doccia.

Marcello

(Rivolto a Lucia)
Capisci, Lucia? Il suo uomo delle pulizie usa boxer di seta!

Margherita
Cosa vuoi che ne sappia, cucciolo?! Sua moglie lavora da un rappresentante di biancheria intima. Può darsi benissimo che lei gli regali boxer di seta.

Marcello
Ma se mi hai detto che è vedovo...!

Margherita
E' vedovo, ma sta per risposarsi! Con una connazionale che lavora da un venditore di biancheria intima! Che lo ama moltissimo! E che evidentemente lo ricopre di boxer di seta!

Marcello
Che lui sbadatamente dimentica nel tuo bagno dopo averli stracciati... fra un servizio e l'altro! Sei disgustosa (Lancia a
Margherita il paio di boxer e rientra in bagno)

Margherita
(A bassa voce)
Negare. Bisogna negare sempre. Tutto. Anche l'evidenza. Con dovizia di particolari, di dettagli anche inverosimili. Mille volte meglio una versione che scricchiola, ma che lascia aperta la strada del dubbio, piuttosto che una confessione.

LUCIA
(Raccogliendo il paio di boxer)
Anche Giulio ha la fissazione della biancheria intima di seta... Certi conti! Ma questi di chi sono? Assomigliano proprio a quelli di Giulio.

Margherita
(Ridendo imbarazzata, toglie i boxer dalle mani di Lucia e li lancia alle sue spalle, sulle scale)
. Non sono di nessuno! Li ho comprati io. Poi li ho strappati a morsi e li ho nascosti in bagno per farglieli trovare.

LUCIA
(Dopo aver riso a sua volta)
E perché?

Margherita
Con Marcello sto bene. Non mi interessa continuare a saltabeccare da un letto all'altro. Ma lui si è innamorato di me perché avevo occhi da "mascalzona", da "simpatica canaglia"... Se scoprisse che gli sono fedele... "La libertà del piacere...

LUCIA
... il piacere della libertà..." (Pausa)
A chi la vuoi dare da bere? Figuriamoci, strappare a morsi dei boxer di seta con quello che costano! Adesso è meglio che vada.

Margherita
Mi raccomando: "Finalmente" come Greta Garbo e via!

LUCIA
Poi ti telefono. (Quasi fra s)
Ha dei pettorali...

Margherita
Ricordati di spalancare le finestre.

Lucia
Durante?

Margherita
Dopo! Anche se fa freddo, spalancale, spalancale completamente. Di che colore ha i capelli?

LUCIA
Come quelli di Giulio. Credo. Spero.

Margherita
Controlla, controlla lo stesso, sul cuscino, sulla camicetta, sul reggiseno! Li perdono dappertutto. Lava ben bene il lavandino e sciacqua il bidè. Usa la cipria?

LUCIA
(Abbozza un'espressione incerta)
. La cipria?

Margherita
Il fondo-tinta e la cipria - ormai li usano più gli uomini che le donne - sono micidiali. Metti un asciugamano sulle federe oppure, appena entra, imponigli di lavarsi la faccia. Stai attenta che non dimentichi niente : la catenina, i guanti, la cintura, l'ombrello. Sono diabolici nel lasciare tracce. Dopo, fatti subito una doccia. Lunga, lunghissima. Con molto shampoo.

LUCIA
E cambio le lenzuola. E quelle sporche le metto da lavare... No, meglio di no. Perché se cambio le lenzuola, Giulio - pignolino com'è - è capace che se ne accorge...

Margherita
Devi sbatterle. Sbatterle fuori dalla finestra. Senza farti accorgere dai vicini. E poi rifai il letto. Lo disfi e lo rifai. Guai se tuo marito trova nel suo letto i peli di un altro. I peli li fanno andare su tutte le furie.

LUCIA
Va bene, va bene. Ho capito. Adesso vado.

Margherita
Che tipo di anticoncezionale userete?


LUCIA
Anticoncezionale? Non so. Non so davvero. Non c'ho pensato. (Fra sé) Addirittura la penetrazione...

Margherita
Che Dio ce la mandi buona!

LUCIA
Grazie,
Margherita (Esce) (A Marcello, che è uscito dal bagno)
Ciao, Marcello.

Marcello
(A Lucia)
Ciao. (A
Margherita)
Hai finito di confabulare con la tua amichetta Lucia?

Margherita
Hai ascoltato?

Marcello
Non c'è bisogno di origliare per sapere di che cosa parli quando abbassi la voce.

Margherita
Marcello, smettila, ti prego. Ti preparo un caffè?

Marcello
Io sono quello che non...

Margherita
Ho sbagliato, ho sbagliato: volevo dire un tè. Arancio o gelsomino?

Marcello
Limone.

Margherita
Il tè! All'arancio o al gelsomino?

Marcello
Il tuo filippino come lo preferisce?

Margherita
(Dalla cucina)
Quando arriva il tuo amico?

Marcello
Nel tardo pomeriggio, mi ha detto.

Margherita
(Dalla cucina)
(Molto sorpresa)
Oggi? Ma non doveva arrivare fra tre giorni?

Marcello
No, oggi, oggi. Se avessi avuto posto in casa mia l'avrei ospitato io, ma da me... non avrei proprio saputo dove sistemarlo.

Margherita
(Dalla cucina)
Quanti giorni si fermerà?

Marcello
Due o tre, credo. Una settimana al massimo. Ti dispiace?

Margherita

(Rientrando con il t)

(Tentando di non mostrare il suo disappunto)
Ma figurati! E' solo che con la casa in queste condizioni... Non importa. Tu lo sai: se c'è una persona che soffre per amore... la mia solidarietà è totale. Gli ho già preparato la sua stanza. E' stata lei a piantarlo? A volersi dividere?

Marcello
Veramente... è stato lui.

Margherita
E allora perché soffre? Quanto zucchero?

Marcello
Non hai capito: è stato lui. L'altro.

Margherita
Prego?

Marcello
Sì, adesso hai capito. Due zollette. Ma la colpa è di Raffaele... deve avergli fatto un sacco di corna.

Margherita
Vuoi dire che... come si chiama?

Marcello
Raffaele. Due, grazie.

Margherita
Che Raffaele è un... ?

Marcello
Cos'hai contro gli omosessuali?

Margherita
Io? Niente.

Marcello
Raffaele è una delizia. Buono, dolce, sensibile, intelligente, colto.

Margherita
L'hai fatto apposta? Perché mi trasmetta un po' della sua femminilità?

Marcello
Sciocca. Comunque, se proprio non ti va, puoi sempre mandarlo via. Anche subito. Adesso, quando arriva, glielo dici: "Io non ho niente contro gli omosessuali, ma preferisco non frequentarli."

Margherita
Non ti sembra di esagerare?

Marcello
Lo spero. Vedrai: è proprio una delizia. Posso andare?

Margherita
E Raffaele cosa fa?

Marcello
In che senso?

Margherita
Nella vita! Non farà mica solo il... Di un eterosessuale non si dice mai, a mo' di presentazione, che è un eterosessuale. Si dice che mestiere fa, dove è nato, se è sposato, se ha degli hobby...

Marcello
Fa il bibliotecario, non è sposato, dove è nato non lo so e ha l'hobby della magia.

Margherita
Della magia?

Marcello
Sì, aspira a diventare mago.

Margherita
Mago?

Marcello
Sì, mago! Posso andare?

Margherita
"Pompino": la parola pompino non esiste nella lingua italiana ufficiale. Dimenticato, cancellato, censurato. (Apre il dizionario)
Ecco: da "Pompiere" si passa a "Pompon". Che cos'è dunque un pompino? Probabilmente un giovane pompiere o un piccolo pompon, un vigilino del fuoco o una nappina di seta.

Marcello
Margherita, in italiano si dice fellatio!

Margherita
Ma certo! In italiano si dice fellatio. Abbiamo abolito il latino perfino in chiesa, ma noi continuiamo a parlare di "fellatio", di "cunnilingus", di rapporti per "anum"! (Sfogliando un vocabolario aperto sulla scrivania)
Ma ti par possibile che i dizionari continuino a riportare parole sconosciute a Dio e agli uomini come "corimbo" "gherone" "sarissa" e continuino invece a ignorare....

Marcello
Che cosa?

Margherita
L'intera costellazione delle parole oscene e delle imprecazioni, che sono poi quelle che danno nerbo e vitalità al linguaggio.

Marcello
E allora?

Margherita
(Ormai infervorata)
All'estero, da sempre, il linguaggio della malavita, il lessico dell'oscenità e della bestemmia, sono legittimo e sconfinato territorio di studio!

Marcello
Va bene, ma vuoi dirmi quale sarebbe il tuo progetto?

Margherita
In Italia una cultura struzzesca e ossequiosa continua a pretendere che il linguaggio sia fatto di "Monti sorgenti dalle acque" e non di 'Vaffan' e di 'porco di qui e porco di là': tutto ciò nonostante l'immensa ricchezza della nostra nobilissima tradizione oscena... da Boccaccio a Pasolini!

Marcello
Ho capito. Ho capito. Voglio sapere che cosa intendi fare tu. Come intendi porre rimedio a questa - mi rendo conto - inaccettabile situazione.

Margherita
Gadda. Carlo Emilio Gadda. A lui dedicherò la mia fatica. A lui che ha scritto: 'quella puttana porca sfondatissima stroiazzata vacca d'una moglie del fotografo cagna asinesca e bubbonica'. Un monumentale dizionario delle parolacce. A questo intendo dedicare i miei prossimi anni.

Marcello
Magnifico! Mi sembra un nobile intento. Molto femminile.(Pausa)
Quand'è che ti rivedo? Quand'è che mi regali ancora un po' del tuo tempo?

Margherita
Il tempo è denaro. L'aumento della produttività non ha prodotto la libertà sperata da Marx e da Keynes.

Marcello
No, la lezione di economia, no, ti prego. Non ho ancora cenato.

Margherita
(Baciando
Marcello)
I popoli industrializzati lavorano più di prima: la maggior disponibilità di beni richiede - questo è il paradosso - una maggior disponibilità di tempo per consumarli.

Marcello
Io ti ho chiesto solo quando posso rivederti.

Margherita
Contemporaneamente si mangia, si legge il giornale, si parla con la moglie e i figli, si guarda la televisione.

Marcello
E se per una volta mi dicessi "domani" o "dopodomani" oppure "lunedì prossimo"?

Margherita:
Può il vento essere catturato?

Marcello
Può il fiume risalire alla sorgente? Conosco questa musica. Io ho avuto la fortuna di invaghirmi di una donna emancipata, di un'eroina, di una dea : come posso pretendere di metterle il morso, di ingabbiarla in meschine previsioni di calendario? Se lo facessi, sarei causa del mio stesso male; svanirebbe l'oggetto del mio desiderio! In fondo sono il favorito, l'eletto, il maggior azionista - o no? - di che mi lamento? Ti saluto.

Margherita
Cucciolo, non fare così. Lo sai che ti voglio bene. Abbi fiducia.

Marcello
Fiducia? Ti hanno mai raccontato la favola della zarina nera? Un giorno lo zar di tutte le Russie convocò nei suoi appartamenti la sua schiava preferita. Era una donna splendida, sfrenata e selvaggia. Dopo aver fatto l'amore ("copulato") in modo appassionato, lo zar - pago e felice - si rivoltò sul dorso e promise alla schiava che avrebbe esaudito qualsiasi suo desiderio. "Voglio regnare per un giorno" disse la schiava e lo zar - pago e felice - acconsentì. Fu convocata la corte e lo zar emise un editto: per ventiquattro ore - a partire dalla mezzanotte - ognuno avrebbe dovuto prestare cieca obbedienza - pena la morte - alla sua favorita : lui stesso avrebbe dovuto obbedirle. Appena scoccata la mezzanotte, la schiava ormai regina ordinò che lo zar fosse arrestato e che gli fosse mozzata la testa... No, nessuna fiducia... E comunque se un giorno riuscirai a mozzarmi la testa, alzala ben in alto che ne vale la pena.

Margherita
Ma cucciolo! Tu non sei lo zar di tutte le Russie. Comunque, non ti preoccupare: io ti voglio vivo.(Suona il telefono. Marcello fa per sollevarlo)
.

Margherita
Fermo! Non ti azzardare a rispondere al mio telefono. Siamo in confidenza sì, ma non fino a questo punto. (Al telefono)
Pronto. Ah Lucia.

Marcello
Me ne vado.

Margherita
(Al telefono)
Un attimo. (A Marcello, coprendo con la mano la cornetta)
Un bacino, cucciolo.

Marcello
(Dopo averla baciata) (A bassa voce)
Lavati: puzzi come un postribolo.

Margherita
(Al telefono)
Eccomi, scusa Lucia. Dimmi. Ma che stronzo! E tu? Bravissima! Dure, bisogna essere...

Marcello
(Aprendo la porta per andarsene si trova davanti Raffaele, che ha con sé un paio di valigie, un bauletto e una gabbia dei canarini)
Oh Raffaele, accomodati, accomodati, io sto uscendo. Entra, entra, non aver paura. (A Margherita)

Margherita, guarda, c'è Raffaele. (Esce).

Raffaele
(Osserva Margherita, imbarazzato)
.

Margherita
(Mentre cerca un orecchino sotto il divano) (Tendendo il telefono cellulare per un attimo a Raffaele)
Mi aiuti, per favore?
(Dopo aver ripreso il telefono)
(Al telefono)
. Certo, certo. Giustissimo. Senti, Lucia, ora però ti devo lasciare perché c'è gente. Ti richiamo. Uno stronzo, proprio uno stronzo. Ciao adesso. Ciao. (Riappende e si rivolge a Raffaele)

Margherita.
Raffaele

Raffaele
Raffa.

Margherita
Raffa? Ah, Raffa. Accomodati, metti giù quelle valigie. Scusa per i lavori in corso ma non riesco proprio a finirli. Sai, qui è un po' scomodo....

Raffaele
(Si siede sulle valigie, tenendo il bauletto e la gabbia dei canarini sulle ginocchia)
No, ci starò benissimo. C'è un buon odore.

Margherita
Ti faccio vedere la tua stanza!

Raffaele
(Alzandosi)
Sei sicura che non disturbo? Marcello ha tanto insistito...

Margherita
(Avviandosi sulla scala)
Vieni. Le stanze da letto sono di sopra.

Raffaele
(Segue Margherita su per le scale, guardandosi intorno con felice stupore. Nel salire trova i boxer stracciati e li annusa di nascosto).

Margherita
(In cima alla scala)
Ecco, la tua è la prima a destra.
(Indica una stanza fuori campo e resta appoggiata alla balaustra, mentre Raffaele scompare nella camera)
.

Raffaele
(Fuori campo)
E' bellissima. Ti sono molto grato. Non ne potevo più di vivere in albergo. Sapessi che tristezza... (Riapparendo)
Nella mia camera, proprio sopra il letto, c'era una riproduzione di Guido Reni, la testa di un martire credo, che mi fissava in continuazione. Non c'era modo di sottrarmi a quello sguardo. Sembrava proprio che ce l'avesse con me e per di più assomigliava a Vinicio...

Margherita
Chi è Vinicio?

Raffaele
Vinicio è... E' la persona più buona che abbia mai conosciuto. E' un centurione, un gladiatore... Sì, insomma fa l'attore nei film storici, mitologici. Adesso però questo genere di film è passato di moda e allora... non se la passa troppo bene, ecco. Ha un fisico... un fisico... Ricorda un po' il primo Burt Lancaster... quello di "Forza bruta".

Margherita
Quando Jules Dassin l'ha scoperto... sarà stato il...

Raffaele
Il 1945 o 46... No, era il 1947.

Margherita
(Compiaciuta)
Sì, era proprio il 1947.

Raffaele
Anche a te piace quel tipo d'uomo?

Margherita
(Imbarazzata) Sì. No. Anche.
Raffaele
Con Vinicio siamo stati insieme quasi due anni...

Margherita
(Scendendo le scale, sempre più imbarazzata)
Ti cerco gli asciugamani puliti.

Raffaele
Non ti disturbare. B, grazie
(Risale verso la sua stanza
.)

Margherita
(Rovista in un armadio e ne trae un asciugamano, mentre dalla camera di Raffa proviene una musica sempre più forte. Dopo avere meditato a lungo,
Margherita si avvicina alla scala)
Raffaele... Raffa, scusa, puoi venire un momento?

RAFFAELE
(Fuori campo)
Eccomi, un attimo. (Compare in cima alle scale ballando)
Ti dà fastidio la musica? (Corre nella sua stanza a spegnere la musica e poi riappare)
Scusami. Io l'adoro.

Margherita
No, figurati, ma io stasera... (Salendo le scale)
I tuoi asciugamani.

RAFFAELE
(Scendendo le scale)
Grazie mille.

Margherita
Senti, io non sapevo che tu arrivassi oggi... Marcello mi aveva detto che tu saresti arrivato fra tre giorni... e così io stasera...

Raffaele
Devo andarmene?

Margherita
No, è solo che aspetto una visita. A minuti.

RAFFAELE
Vuoi che me ne vada?

Margherita
Mi basta che Marcello non venga a saperlo... sai com'è...

RAFFAELE
Hai paura che faccia la spia?

Margherita
Non per me, per lui. Ci rimarrebbe male. E' geloso. Sai come sono gli uomini...

RAFFAELE
Altroché se lo so. Possessivi, sono. Tiranni. Anche Vinicio è così. Figurati che una volta perché mi è venuto a trovare un mio amico, che poi non era neanche proprio un amico... un ragazzo che avevo conosciuto la sera prima in discoteca... con due occhi... Vinicio...

Margherita
(Mentre si veste in modo molto sexy e si trucca)
Ecco, uguale. Posso immaginare. Solo che questa persona - questa persona che viene a trovarmi - è molto amica di Marcello... E' una faccenda un po' delicata, insomma.

RAFFAELE
O.K. Capito. Io non voglio neanche vederla. Appena suona il campanello, io mi chiudo nella mia stanza, zittissimo, e non esco qualsiasi cosa accada. Devo anche ripassare la mia lezione di magia. Sai, seguo un corso per corrispondenza... Tu fai pure come se fossi sola.

Margherita
Bè, ma dovrai cenare...

RAFFAELE
Non c'è problema: io di sera mangio solo un po' di frutta. (Estrae una banana e, con un trucco, la raddoppia).

Margherita
Ti ringrazio. (Dandosi gli ultimi tocchi davanti allo specchio)
Lo conosci da molto Marcello?

RAFFAELE
Ho seguito con lui un corso di animazione...

Margherita
Marcello? A un corso di animazione?

RAFFAELE
La prima volta che ho partecipato era una serata dedicata al gioco del vampiro. Chi veniva vampirizzato diventava a sua volta un vampiro e doveva vampirizzare gli altri. Appena è stata spenta la luce io mi sono appiattito contro una parete, pronto a respingere ogni assalto. Con le mani protese in avanti e il fiato sospeso... Avevo una paura, ero così contento... A un certo punto un omone mi ha morso il collo. Istintivamente l'ho afferrato per morderlo anch'io - aveva un odore... un odore da uomo uomo - ma non ce l'ho fatta a morderlo. Allora gli ho dato una leccatina, anzi due. Quando è tornata la luce un tipo con un nasone chiedeva ad alta voce chi era quel cretino che gli aveva leccato il collo.

Margherita
Era Marcello!

RAFFAELE
E' così che l'ho conosciuto. A lui però non l'ho mai detto che sono stato io che... Mi raccomando, tu non dirglielo...(Suona il campanello)

RAFFAELE
Mi eclisso, mi eclisso (Afferra due mele e corre su per le scale). Non uscirò per nessuna ragione, stai tranquilla.

Margherita
(Dopo essersi data un ultimo sguardo allo specchio e avere dato il via a una musica erotica, mette bene in vista i boxer strappati, si infila un cappello da uomo e apre la porta)
Lucia!

Lucia
Scusa Margherita, ma dovevo assolutamente parlarti. E' stato un fallimento, una tragedia. Una colossale delusione.

Margherita
(Dopo aver nascosto i boxer sotto il cappello)
Sì, Lucia, ma adesso non posso.

Lucia
C'è qualcuno?

Margherita
Ho un ospite.

Lucia
E dov'è?

Margherita
Nella stanza degli ospiti.

Lucia
Un ospite o un'ospite con l'apostrofo?

Margherita
Insomma... l'apostrofo non ce l'ha, però...

LUCIA
(Riprendendo il discorso, senza badare alla risposta)
Appena entrato io gli ho schiacciato la testa fra le mani e gli ho detto 'finalmente', ma lui è schizzato indietro, gridando che anch'io ero come tutte le altre, che non pensavo che a quello. Aveva addosso un profumo così acuto, così grasso e dolciastro che io... Ho cercato di rabbonirlo. Per fortuna, avevo ritrovato il mio burro di cacao. Ci siamo seduti sul divano e abbiamo preso il t con i salatini e lui ha cominciato a parlare, a parlare. Di sua moglie! E giù marrons glacés! E giù salatini! E giù marrons glacés! Gli piacciono sia le cose salate che quelle dolci.

Margherita
Me lo racconti un'altra volta. Un'altra volta.

LUCIA
Lo sai che sua moglie pretende di fare l'amore tutte le sere? Mi ha parlato a lungo della sua "turbolenza libidica." E lui invece vuole attenzioni, gentilezze, affettuosità, coccoli : cerca amore, non sesso. Per questo è venuto da me! Aveva bisogno di un'amica con cui sfogarsi, che lo capisse, che lo accettasse... E ha scelto me! Mi ha mostrato anche le fotografie dei suoi due bambini. Due mostri.
Margherita, mi ascolti?

Margherita
Lucia adesso devi andare.

Lucia
Ma allora è una cosa seria. Chi c'è là sopra?

Margherita
Te l'ho detto, un amico. (Senza farsi vedere da Lucia, si libera dei boxer, gettandoli sul divano).

Lucia
Come se non ti conoscessi. Se è davvero un uomo prometto che ti lascio sola. Ma se è un'amica con cui vuoi spettegolare ed è per lei che mi mandi via...

Margherita
Lucia... devo lavorare.

Lucia
Sì, sì lo so come lavori tu...

Margherita
Per favore, Lucia...

Lucia
Va bene, se vuoi tenere nascosti i tuoi altarini, fai come vuoi. Fin da bambina io ti ho sempre raccontato tutto e tu invece...

Margherita
E va bene! (Avvicinandosi alla scala)
Raffaele puoi uscire un momento? (Raffaele non risponde)
Raffaele esci, per piacere.

Lucia
(Ironica)
Fin che la chiami Raffaele la poverina non capisce. Perché non provi a chiamarla Raffa?

Margherita
(Arrabbiandosi)
Raffa, scusa, puoi uscire un attimo? (Raffaele appare in cima alle scale con addosso una vistosa vestaglia ricamata con segni magici e osserva stupito Lucia, che a sua volta lo osserva stupefatta)
(Rivolta a Lucia)
B, come vedi è un uomo! (I due continuano a osservarsi muti e interdetti)
Soddisfatta?

Lucia
Scusa
Margherita, non potevo immaginare...

RAFFAELE
(Scendendo)
E' lei "la persona" che aspettavi?

Margherita
Smettetela tutti e due di guardarvi così! Lucia non è "la persona" e Raffa non è "l'altarino".(Suona il campanello)

RAFFAELE
(Risalendo precipitosamente le scale)
Arrivederci, piacere, a presto.

Margherita
Ma dove vai? Resta con noi, no?

RAFFAELE
(Fermandosi a metà delle scale)
Ma,
Margherita, tu mi hai detto...

Margherita
Che avevo una sorpresa in serbo per la mia amica Lucia (Aprendo la porta d'ingresso)
Giulio.

Lucia
Giulio?!

Giulio
(Entra vestito con un smoking sotto un mantello, cantando una serenata in inglese, senza accorgersi né di Lucia né di Raffaele)

Margherita
(Gli fa segno che c'è Lucia alle sue spalle)\

Giulio
(Quando finalmente si accorge di Lucia)
Ciao, Lucia. (Dopo un istante)
Oddio, Lucia che ci fai tu qui?!

RAFFAELE
Io sono Raffa.

Giulio
Raffa...

Lucia
Ma Giulio... tu non dovevi essere in montagna?

Giulio
Sì, certo ero in montagna. Tecnicamente sono ancora in montagna...

LUCIA
E allora perché sei qui? Vestito in questo modo?

Giulio
In quale modo?

LUCIA
Da barista!

Giulio
Ti ricordo che Humphrey Bogart era vestito così in Casablanca!

LUCIA
Ma perché sei qui?

Giulio
Già... perché? Ah sì... ecco... è stata una decisione così, sai... no? Stamattina mi sono alzato e... saranno state le sette, le sette e dieci, massimo le sette e un quarto...

RAFFAELE
Anch'io alle sette e un quarto.

Giulio
Io alle sette e mezza! Ho messo giù un piede dal letto e... (Rivolto a Lucia)
cosa faccio io appena metto giù un piede dal letto?

LUCIA
Vai in bagno.

Giulio
Stamattina no. Mi sono detto "Che tempo ci sarà?"

RAFFAELE
Certo, se piove uno che ci sta a fare in montagna.

Giulio
(Stringendogli la mano)
Simpatico. (Riprendendo il discorso) E allora mi sono diretto alla finestra. Ma prima di aprirla, ho scostato le tende se no come facevo ad arrivare alla maniglia... B, per farla breve...

Margherita
(Intervenendo rivolta a Lucia)
Ha telefonato appena tu sei uscita. Aveva chiamato a casa vostra, ma non ti aveva trovata, allora ha provato a telefonare qui. Mi ha detto che voleva a tutti i costi tornare a casa vostra e io allora gli ho suggerito di venire qui... visto che non sapevo dove tu fossi andata... ma sapevo invece che il vostro impianto di riscaldamento era rotto: non potevo certo lasciarlo tornare all'improvviso in quella casa così gelida e deserta... Ma sediamoci!
(Tutti si siedono. Giulio si siede sui boxer strappati, che riconosce essere i suoi. Imbarazzato li allunga a Margherita, che a sua volta imbarazzata - mentre la conversazione continua - li passa a Raffaele, che li annusa e fa per restituirli a Giulio avendolo riconosciuto come il legittimo proprietario dei boxer. Da questo momento Raffa continuerà a tampinare Giulio per restituirgli i boxer).

Lucia
Sei stata molto cortese,

Margherita.
Grazie mille. (Pausa)
Ma perché non me l'hai detto quando ti ho telefonato?

Margherita
Eri così agitata, così arrabbiata... Ci mancava anche che ti dicessi che Giulio...

Giulio
Agitata? E perché? Piccolina, ti è successo qualcosa?

Margherita
(Intervenendo)
Per via del riscaldamento rotto... Pensa che secondo lei fa più caldo fuori, per la strada, che in casa vostra: non è vero che hai spalancato tutte le finestre?

Lucia
Sì, proprio così. (Lucia si accorge che Raffa sta per dare i boxer a Giulio e se ne appropria). Ah i boxer del filippino...

Giulio
Di chi? Quale filippino?!

LUCIA
(A Margherita, alludendo ai presunti morsi dati da Margherita ai boxer)
Posso dirgli la verità?

Giulio
La verità? Quale verità?

Margherita
No, meglio di no. Manteniamo il nostro segreto.

LUCIA
Come vuoi tu,
Margherita. (Lancia via i boxer che Raffa si affretta a prendere al volo e a far sparire dopo averli annusati)
(Rivolto a Giulio)
Ma perché ti sei vestito in questo modo?

Giulio
(Alludendo a Raffaele)
Ma chiedilo a lui perché si è vestito in questo modo!

Margherita
(Intervenendo)
Gliel'ho suggerito io, per farti una sorpresa. Basta con il loden, la sciarpetta e gli occhialini, gli ho detto. Cambia look! Rinasci. Giulia vuole un marito elegante. Ho fatto bene?

GIULIO
(Andando verso Lucia con una camminata esageratamente elegante). Mia moglie vuole un marito elegante, non è vero? (Alludendo alla falcata)
Lino Ventura in...?

Margherita
"L'avventura è l'avventura".

LUCIA
Ma quando sono tornata qui... perché volevi mandarmi via?

Margherita
(Imbarazzata)
Io? No, io mandarti via? No...

LUCIA
Sì, è proprio vero.

Margherita
No, non è che io... insomma...

LUCIA
(Rivolta a Giulio)
Sì, sì, me lo ricordo benissimo, ha tentato di mandarmi via...

Giulio

Margherita, perché volevi mandare via la mia Lucia?

RAFFAELE
(Salvando la situazione)
E' tutta colpa mia!

GIULIO
Eccolo lì!

RAFFAELE
Avevo pregato
Margherita di non dire a nessuno che ero qui... Non volevo che si sapesse, almeno per questa sera. C'È un uomo, un certo Vinicio, che mi cerca, mi vuole fare del male. E' un uomo grande e grosso, terribile, vendicativo, sanguinario. Spero che voi non lo conosciate... mai.

Margherita
(Rinfrancata)
Appena fosse arrivato Giulio gli avrei detto che tu eri a casa e tutto si sarebbe risolto con una bella improvvisata.

Lucia
Adesso mi è tutto chiaro. Anche l'agitazione di Raffaele...

RAFFAELE
Raffa.

Lucia
Di Raffa quando è suonato il campanello. (Rivolta a Giulio)
Figurati, tesoro, che all'inizio, prima, non voleva neanche uscire dalla sua stanza. Ma che cosa ha di tanto terribile questo Vinicio?(Suona il campanello)

Margherita
E chi c'è ancora?(
Margherita apre la porta e compare un uomo alto e massiccio, nascosto da un grande mazzo di rose rosse fra le mani).

RAFFAELE
Vinicio!


FINE PRIMO ATTO




II ATTO



(Sono passate due settimane)

All'apertura del sipario, Raffaele - solo in scena - sta abbronzandosi a torso nudo davanti a una lampada a raggi UVA, protetto da un paio d'occhiali anti-raggi, con una musichetta di sottofondo.

Raffaele
(Mentre si veste come Mandrake inserisce nel registratore la cassetta del corso di magia, eseguendo e mimando ciò che ascolta)
.
Registratore:
Lezione numero 1120 del corso per corrispondenza: "Non c'è trucco, non c'è inganno". Miei cari aspiranti maghi, ancora una volta buongiorno o buonasera. Concentratevi ora: A ME LE ORECCHIE! Chi di voi ha avuto la costanza di giungere fin qui, ormai in possesso di un bagaglio tecnico-professionale che gli consente di essere considerato un mago a tutti gli effetti. Ma solo chi sentirà dentro di sé la "chiamata" potrà divenire, essere un VERO GRANDE MAGO ed aspirare al titolo di "Nuovo Mandrake". Interrogate dunque il vostro cuore e intanto concentratevi: eccoci all'ultima lezione, all'ultima prova, la più ardua. Un VERO GRANDE MAGO deve essere in grado, con la sua sola forza cerebrale, con la sola concentrazione del suo pensiero, di far muovere e trasferire persone e cose nello spazio e nel tempo, facendole apparire o scomparire a sua discrezione. Con la sola forza del pensiero, con la sola forza del pensiero, con la sola forza del pensiero... Concentratevi dunque; concentratevi, concentratevi... e che lo spirito di Mandrake vi assista." (Fine della registrazione)

RAFFAELE
(Tenta, inutilmente, di trasferire - con la forza del pensiero - un oggetto da un luogo all'altro).

Margherita
(Scendendo le scale con le lenzuola usate tra le braccia)
Che cos'è questa puzza di bruciato?

RAFFAELE
(Corre in cucina)
(Dalla cucina)
Oh no, no, no. Mio Dio! My God! (Rientra dalla cucina con una torta completamente bruciata fra le mani)
Ho lasciato bruciare la torta che avevo preparato per Vinicio! E adesso? Cosa gli regalo per il suo compleanno? Avessi almeno il tempo di prepararne un'altra. A lui non piacciono quelle comprate in pasticceria. (Sempre più commosso)
E pensare che mi sono abbronzato per lui... Volevo andare questa sera a casa di Vinicio tutto abbronzato, mettere la torta al centro del tavolo, spegnere la luce, accendere le candeline e cantare per lui "Happy birthday to you, happy birthday to you, happy birthday Vinicio, happy birthday to you" e lui - lo so - si sarebbe commosso e mi avrebbe ringraziato con le lacrime agli occhi, come tutti gli altri anni. E invece... che disastro!

Margherita
(Lasciando cadere per terra le lenzuola)
Conosco un locale dove vendono torte fatte in casa.

RAFFAELE
Davvero? Di che tipo sono?

Margherita
Non lo so. Io detesto le torte.

RAFFAELE
Credi che ce l'avranno una costata alle mele...? E' la torta preferita di Vinicio.

Margherita
Ce l'avranno, ce l'avranno. Vedrai che Vinicio si commuoverà anche quest'anno.

RAFFAELE
Pensi che debba dirglielo che non l'ho fatta io?

Margherita
Ma sei matto? Vuoi rovinargli la festa?

RAFFAELE
(Raccogliendo le lenzuola)
Queste sono da mettere da lavare?

Margherita
Sì, grazie. Il letto l'ho già rifatto. Deve arrivare Marcello; è meglio essere prudenti.

RAFFAELE
(Avviandosi verso il bagno, annusa le lenzuola).

Margherita
E smettila di annusare!

RAFFAELE
Mi piace, mi piace. (Pausa)
E ieri sera è andata bene con il francesino? A vederlo, niente male. Un filetto! Carne di prima scelta!

Margherita
Un bendidio sprecato. Tanta buona volontà, ma non un briciolo di talento. Un disastro. Più sono giovani e carini e più sono... preferisco mille volte gli uomini che magari hanno già qualche chilo di troppo o qualche capello di meno ma che si danno da fare per piacere, piuttosto di quelli che perché sono nati belli e con l'occhio azzurro credono che tutto sia loro dovuto.

RAFFAELE
(Uscendo dal bagno)
Che poi belli belli non ce ne sono mica tanti. A forza di creme, di trucchi, di massaggi... A proposito, ti serve ancora la mia ceretta?

Margherita
E poi guai se li tocchi, se gli lasci un segno... Un succhiotto è un oltraggio. Devo dire che Marcello è proprio un'altra cosa...

Marcello
A me Marcello è molto simpatico...

Margherita
Grazie al cielo, uno che non viene a letto con te - cioè con me - per farti un favore! E poi con un po' di fantasia, di curiosità, che non si tira indietro...

RAFFAELE
Anche Vinicio dice sempre...

Margherita
(Aprendo un cassetto ed estraendone una busta)
A proposito, dagli questo da parte mia. Con molti auguri.

RAFFAELE
Cos'è?

Margherita
Il contratto di scrittura per il ruolo di Sanson nel film su Danton.

RAFFAELE

Margherita!

Margherita
Non è una gran parte, ma insomma... L'ultima inquadratura è tutta sua.

RAFFAELE
Questo sì che è un regalo! Vinicio che alza in pugno la testa mozza di Danton! Ti ringrazio tantissimo, tantissimo.

Margherita
Per carità... Ho mostrato le foto di Vinicio al regista e lui l'ha scelto. Tutto qui. E poi con quello che ti devo... Mi hai salvato. A ripensarci ora mi viene da ridere, ma quella sera... con te in vestaglia che, alla vista di Vinicio, ti catapulti sulla porta e ti metti a correre giù per le scale...

RAFFAELE
... e lui che non capiva e mi inseguiva furibondo, povero micione, impugnando il mazzo di rose come una clava.

Margherita
Una scena indimenticabile. Un vero guizzo di genio il tuo. Figurati il putiferio che sarebbe venuto fuori. Quanto tempo è passato?

Raffaele
Ormai, saranno quasi cinque settimane. A proposito...\

Margherita

Bé, lo sai?, da allora non ho mai più voluto rivedere Giulio. Da sola intendo. Ho preso uno spavento! E poi troppo complicato! Troppo stressante!

Raffaele
A proposito... stasera me ne vado.

Margherita
Te ne vai?
Raffaele

Sì, ho deciso di tornare a vivere con Vinicio. Mi ha scritto una lettera... Mi ha chiesto di tornare. Gli manco.

Margherita
E tu? Non avevi detto che...

Raffaele
Sì, l'avevo detto. Ma anche lui mi manca. Non posso continuare a vagabondare di amico in amico: i rapporti sessuali sono come le stelle... nascono, esplodono e muoiono, come un gioco di prestigio, adesso c'è e poi non c'è più... (Fa un piccolo gioco di prestigio)
L'amore invece... l'amore è come lo sciabordio delle onde, eterno e inesauribile. (Rendendosi conto di essersi lasciato troppo andare)
Margherita, qui in queste cinque settimane sono stato benissimo, ma Vinicio è Vinicio... Vedi, io una volta ho visitato una piccola biblioteca di periferia: i libri - per un errore del falegname che aveva costruito gli scaffali in misura sbagliata - erano suddivisi, non per materia o per autori, ma per altezza, un po' qua, un po' là, senza nessun ordine, nessun criterio. Ecco... io a vivere lontano da Vinicio mi sento come quei libri... non al mio posto.

Margherita
Dimmi una cosa, Raffa... è stato lui il primo con cui tu...

Raffaele
Oh no! Il primo è stato uno svizzero, un ingegnere di Basilea. Pensa : era stato sposato nove anni. Era un vero uomo. Pieno di fascino. Un po' assomigliava a Marcello. Nel taglio degli occhi, nel modo di parlare. Aveva lo stesso odore. Se dio vuole era fatta.... il dado era tratto.

Margherita
(Dopo una pausa)
Io una volta, ero ancora sposata, ho conosciuto a una festa una ragazza coi capelli rossi, coperta di lentiggini. Adoro le lentiggini. Aveva preso a fissarmi con i suoi occhi mansueti... insistenti... Non me li toglieva di dosso. Dentro vi saettava un desiderio nuovo, per me. A un certo punto mi fece un discretissimo gesto di richiamo, con la lingua. Se la passò sulle labbra adagio, fissandomi. E in quel momento... come una sciabolata nella pancia... ma quando mi sono immaginata io e lei... quando ho visto la scena di noi due che... non c'è stato più niente da fare.

Raffaele
A te piacciono gli uomini, Margherita. (Ridendo)
Sei un'accanita, irriducibile eterosessuale.

Margherita
(Ridendo)
Cosa vuoi... nessuno è perfetto. (Pausa)
Davvero hai deciso di andare via?

Raffaele
Ho deciso sì. (Si commuove)
Basta che pensi a Vinicio che un batuffolo di commozione mi ostruisce la gola... Quand'ero piccolo ero sempre pronto a scommettere che il mare avrebbe risparmiato il mio castello di sabbia, mentre gli altri bambini si affrettavano a costruirlo più indietro... Se sono ancora in tempo, questa volta voglio salvarlo, il mio castello.

Margherita
(Improvvisamente seria)
Mio marito era... è... un musicista. Suona il flauto traverso. Come l'ho visto, ho perso la testa. E' lui che mi ha messa al mondo. Che ha seminato la tempesta nel mio cuore. Che mi ha dato fuoco. Diciott'anni avevo. Ero una gatta di strada. Io vivevo per lui, solo per lui. La passione è momento, delirio, febbre. L'amore - quello vero - non protegge, espone. Taglia nella carne viva. Smarrisce. Avrei voluto che mi chiudesse nel suo respiro. Per sempre. E invece ci siamo sposati. E il mio principe - di colpo, forse senza neanche rendersene conto - mi ha precipitato nell'inferiorità e nell'obbedienza, mi ha rinchiusa in cucina e in camera da letto, ha disposto di me, del mio tempo, dei miei sogni, dei miei desideri. Mi ha aggiogato. Al centro della mia anima c'era un foro da cui fuggiva ogni mia capacità di reazione. Finché un giorno fu lui - LUI - che, dopo un suo ennesimo ignobile tradimento, mi spalancò la gabbia e mi buttò fuori. Io, la sua piccola, eterna primavera... E io per anni l'ho implorato, dal silenzio della mia solitudine, di ritornare, di ridarmi i suoi occhi, le sue mani, la sua voce, il suo flauto traverso. Ma lui niente. Sentivo le mie carni levigate dal dolore, straziate dal desiderio. (Pausa)
Poi un giorno ho finalmente fatto l'amore con un altro... e con un altro e con un altro e ho scoperto che godevo lo stesso, che il piacere non era privilegio dell'amore, che potevo vivere bene, anzi meglio, separando sesso e amore. Bastava un po' di talento... Mai più. Mai più sarò alla mercé di un uomo. Alla legge delle promesse e dei giuramenti preferisco le incertezze di amori senza garanzie. Mai più. Mai, mai più. Piuttosto che rimettermi a convivere con un uomo, mi sparo in un piede.(Suona il telefono)

Raffaele
(Al telefono)
Pronto. Ah ciao. Sì, un attimo (A Margherita) E' Lucia. Ha molta fretta. Se mi dai l'indirizzo, vado a recuperare la torta, prima che la vendano.

Margherita
"Taverna della nonna", via Cipro 27. Chiedi del nipotino Oreste, a nome mio.
(Al telefono)
Sì, Lucia dimmi. Un pied-à-terre? E dove te lo trovo un pied-à-terre così sui due piedi?

Raffaele
(Sale nella sua stanza)

Margherita
Il tuo commesso? Ma sei impazzita? Non importa se ha il più bel culo del mondo.

Raffaele
(Mentre sale, tra s)
Importa, importa...

Margherita
... Un pan di zucchero? Mi raccomando comunque : non dirglielo! Digli che é molto intelligente. E' ai laureati che bisogna dire che hanno un bel culo, mai ai commessi. Ma no, te l'ho detto, dove lo trovo un pied-à-terre? Non puoi rimandare? Ma è il tuo commesso, non Marlon Brando in "Fronte del porto"! Vivo! Fai come vuoi. Secondo me, sei pazza a portarlo a casa tua... Ricordati dell'altra volta, tuo marito è imprevedibile... Ricordati i capelli e i peli, mi raccomando. D'accordo, d'accordo, ciao. (Riappende)
(Va ad aprire la porta, si siede con le spalle alla porta d'ingresso, fa partire una musica erotica).(Entra Giulio, che si trascina verso
Margherita)

Margherita
(Senza girarsi)
Avanti.

GIULIO
(Ha la barba lunga e si preme un fazzoletto sulla fronte. Arriva alle spalle di Margherita e la bacia).

Margherita
Mi fai il solletico... Giulio! (Spegne la musica)\

Giulio
Sorpresa!

Margherita
Che ci fai tu qui?

GIULIO
Sono venuto a farti una visitina. Ciao (Sviene).

Margherita
Oh Cristo! Proprio adesso che sta per arrivare Marcello?!

Giulio
(Si rialza)
Sto bene, sto bene. Adesso che ti ho vista sto bene.

Margherita
Giulio, ma che ti è successo?

Giulio

Margherita, la porta è aperta... Aspettavi qualcuno?

Margherita
Sì.

Giulio
Ah che male!

Margherita
Sei ferito? Sanguini? Che cosa ti è capitato?

Giulio
Non dormo da cinque settimane e il minimo che può capitare a uno che non dorme da cinque settimane e che guida è di avere un incidente... mortale. (Sviene di nuovo).

Margherita
Ma tu sei svenuto.

Giulio
Sì.

Margherita
(Gli solleva il fazzoletto)
Ma, Giulio, qui c'è solo un graffio!

Giulio
(Riprendendosi)
Meglio così!

Margherita
Che ci sei venuto a fare qui?

Giulio
Visto che da cinque settimane non rispondi ai miei biglietti, che al telefono non ti fai trovare... volevo vedere se eri morta.

Margherita
Sta per arrivare Marcello...

Giulio
\0x14 (Ironico)
Credevo che ormai tu avessi chiuso con i veri uomini. Come sta Raffa?

Margherita
Ho chiuso con te. E' diverso.

Giulio
E se io non fossi d'accordo? Se non volessi affatto considerare chiusa la nostra storia?

Margherita
Vuoi ricattarmi pur di avermi? Molto lusinghiero... ma inefficace. Adesso arriva Marcello e glielo dici: "io sono quello che dimentica i boxer di seta". E poi: ma quale storia?!

Giulio
Dai, Margheritina, perché fai così?

Margherita
Non chiamarmi Margheritina! E per favore, vai via.

Giulio
"Chi non fa l'amore non scamperà alla nevrosi, al fascismo e al cancro", me l'hai insegnato tu.

Margherita
Lucia...

Giulio
(Accarezzando
Margherita)
Mia moglie pensa solo alla casa e al lavoro. E poi è sempre lì con sto benedetto burro di cacao... Vivere con lei è noiosissimo.

Raffaele
(Sta per scendere le scale, ma - accortosi di Giulio - si ritrae.)

Margherita
Giulio, sii buono. Marcello può entrare da un momento all'altro.

Giulio
E allora chiudi la porta. Stanotte ti ho sognato.

Margherita
Un terzo della nostra vita trascorre nel sonno e un quarto del tempo consumato dormendo è occupato dai sogni.

Giulio
Ma io stanotte ho sognato te
Volevi a tutti i costi vendermi un uovo di Pasqua. Un uovo enorme con un fiocco gigantesco. Ti vantavi di essere la migliore venditrice di uova di Pasqua di tutto il mondo, la più grande, la numero uno. "Io sono capace di vendere uova di cioccolato perfino agli svizzeri" continuavi a ripetere. Alla fine mi hai convinto e l'ho comprato. E dentro c'era un altro uovo di Pasqua con dentro un altro uovo di Pasqua con dentro un altro... sai, come le bamboline russe. E io continuavo a rompere uova, sempre più piccole, sempre più piccole. Ma la sorpresa non l'ho trovata. Mi avevi imbrogliato. La sorpresa non c'era. Allora sono venuto qui.

Margherita
Adesso però te ne devi andare.

Giulio
Se mi prometti che ci vediamo domani, me ne vado a casa, buono buono.

Margherita
Vai a casa?

Giulio
Sì, vado a casa. Altrimenti mi siedo qui e non mi muovo fino a quando non mi spieghi perché non vuoi più vedere il tuo John Wayne. Ti ricordi come ti divertivi quando ti facevo l'imitazione di John Wayne che entra nella fattoria? (Canta come John Wayne)

Margherita
Oggi, vai a casa? Ma non lavori oggi?

Giulio
No, oggi faccio festa. Mi sono regalato una giornata di vacanza.

Margherita
Oh Cristo!

Giulio
Che cosa c'è? Non ti piace più John Wayne?

Margherita
(Dopo una pausa di riflessione)
Ho un problema. Mi faresti un grande favore? Puoi verificare se l'elenco per il mio dizionario che c'è sul computer è completo? In fondo sei la persona più adatta. Io intanto faccio una telefonata.

Giulio
(Leggendo)
"Organo genitale maschile."
Margherita!

Margherita
(Allontanandosi con il telefono cellulare)
Ecco bravo, leggi, leggi. Aggiungi quelli che mancano.

Giulio
(Leggendo)
"Linguaggio corrente: fucile, pistola, pisello, cobra, birillo, martello... martello pneumatico..." (Rivolto a Margherita)
Margherita, mi fai ridere... perché si vede che mi pensi, mi pensi...

Margherita
(Dopo aver fatto il numero di casa di Lucia e aver lasciato squillare a lungo - inutilmente - il telefono, fa il numero del negozio di Lucia)
(Al telefono, a bassa voce per non farsi sentire da Giulio)
Pronto? La signora Lucia. Ah, Lucia! Ma sei ancora in negozio? Credevo che fossi a casa...

Giulio
(Aggiunge)
"Biscione".

Margherita
Ah ti ha detto di no. Ma non avevi già combinato... Ah è un indeciso. Tutto rinviato. Credi. Speri. Certo, come in "Marty, vita di un timido" con Ernest Borgnine. Vivo a quanto ne so. Sì, ha vinto a Cannes nel '55! E' vero: uno stronzo, proprio uno stronzo.

Giulio
(Aggiunge)
"Scacciapensieri".

Margherita
No, io ti avevo chiamata così... Volevo dirti che forse avevo trovato un pied-à-terre. Sarà per la prossima volta, certo. Ciao, ciao (Termina di parlare al telefono) Te ne vengono in mente altri?

Giulio
Mottarello.

Margherita
(Ride)
Grazie. E adesso vai.

Giulio
Albero della cuccagna.

Margherita
Adesso vai. Sta per arrivare Marcello, te l'ho detto.

Giulio
Torre Velasca.

Margherita
Devi andartene.

Giulio
Big Ben.

Margherita
(Pur di liberarsene)
Cosa fai domani pomeriggio?

Giulio
Per te, ancora vacanza! Kilimangiaro.

Margherita
Ti aspetto alle quattro, va bene?

Giulio
Himalaya, K2, Everest.

Margherita
(Spingendolo verso la porta)
Adesso, vai, vai.

Giulio
A domani, ma prima un bacio. Un bacio. (Bacia
Margherita appassionatamente)

Marcello
(Spalanca la porta senza avvedersi immediatamente di Margherita e Giulio, che a loro volta non si accorgono di lui)
(A Raffaele che è ancora sulle scale)
Ciao, Raffa.(Raffaele dall'alto delle scale vede - inorridito - la scena. Tutto sembra volgere in tragedia quando Raffaele si ricorda di essere un Vero Grande Mago e - dopo avere ipnotizzato Marcello e aver ripetuto a voce alta la parte finale della lezione di magia n. 1120 - con un colpo di scena degno di Mandrake fa sparire Giulio!)

Raffaele
(Correndo giù dalle scale)
"
Margherita, funziona, funziona! Mandrake 2: il ritorno. Vivo!" (Fa un paio di incantesimi, tipo far fiorire una pianta e lanciare per aria il mazzo di fiori che ricadendo si infiggono in piedi sul pavimento. Poi sveglia Marcello dall'incantesimo)
.

Marcello
(Che non si è accorto di niente)

Margherita... ciao. Ciao, Raffa.

Raffaele
Ciao, Marcello (A
Margherita). Taverna della nonna, via Cipro 27, chiedere del nipotino Oreste.
(Mentre esce, Raffaele fa riapparire sulla porta Giulio)

Giulio
(Frastornato)

Margherita...

Margherita
Ma che bella sorpresa! Accomodati.

Giulio
No, veramente io... Ciao, Marcello. Credevo... Forse... Non voglio disturbarvi... E' solo che...

Margherita
(Fa segno a Giulio di andare e per convincerlo gli ricorda a bassa voce l'appuntamento del giorno dopo)
(Mormorando)
A domani, alle quattro.

Giulio
(A bassa voce)
Sì, sì, d'accordo. (A voce più alta)
Adesso è meglio se me ne vado. Sì, adesso me ne vado proprio. Marcello, in gamba! Ciao,
Margherita. Ho proprio bisogno di prendere una boccata d'aria... Ciao, ciao. (Esce)

Marcello
Ma era Giulio?

Margherita
Giulio?

Marcello
Sì Giulio, il latin lover di Milano 2. Perché è andato via?

Margherita
Per non disturbare, penso.

Marcello
Ma cos'era venuto a fare qui?

Margherita
(Dopo un attimo di imbarazzo)
Credo volesse parlarmi di Lucia. Pare che abbia una relazione.

Marcello
Improbabile, ma possibile. Ci prova con tutti. C'ha provato anche con me.

Margherita
Con te? Lucia, la mia migliore amica?

Marcello
Sì, quella sera che ha insistito per riaccompagnarmi a casa. Non ho fatto in tempo a scendere le scale che mi è zompata addosso. Ha cercato di afferrarmi il lobo. Credevo che volesse inghiottirmelo. Però usa un'acqua di colonia niente male...

Margherita
(Fra sé)
Sentissi le ascelle!

Marcello
E' come una cucciolona un po' timida un po' screanzata. Peccato che non tira.

Margherita
Non tira?

Marcello
Non tira, Margherita... non suscita nulla. Andare a letto con lei dev'essere come prendere un'aspirina: una bella sudata e via! No, non ci credo che abbia una relazione. (Pausa)
Se comunque rivedo Giulio da queste parti, giuro che gli rompo il naso. Prima a lui, poi a te.

Margherita
Hai un paio di calzoni nuovi o sbaglio?

Marcello
Sì, cerca di cambiare discorso... Sono nuovi, sì, ti piacciono?

Margherita
Hai un culo bellissimo... tu sei laureato, vero?

Marcello
Sì, ma cosa c'entra?

Margherita
Non importa... lo so io (Si avvicina a Marcello e gli palpa il sedere)
Oggi mi sembri un po' svizzero.

Marcello
Prego?

Margherita
E' tempo che tu lo sappia, non posso più nascondertelo: tu, in realtà, sei un ingegnere di Basilea.

Marcello
E tu?

Margherita
E io una merlettaia di Bellinzona...

Marcello
Mi stai proponendo di fuggire insieme a Chiasso?

Margherita
Ben di più, ben di più...

Marcello
Margherita...(Suona il telefono)

Margherita
Chi è che telefona proprio adesso?!

Marcello
Rispondo io. Dico che non ci sei

Margherita
No! Questo mai. (Al telefono)
Chi è? Ah, sì me lo passi (A Marcello)
E' Morris. (Al telefono)
Caro il mio bel produttore, come stai? Qual buon vento? Se ho cinque minuti? Adesso? Proprio adesso? Ma certo. Vuoi che non abbia cinque minuti per il mio produttore? Bene, bene. Senti, Morris, se vuoi parlare del nuovo film, ti spiace se inserisco l'amplificatore, così ascolta anche Marcello, che è qui con me? Un attimo. Ecco adesso puoi parlare (Si stacca dal telefono e si siede in poltrona. Marcello le si siede vicino e continua ad amoreggiare con lei).

MORRIS
Margherita, ho avuto una grande idea: un film erotico. Non porno, erotico.

Margherita
Qual la differenza? L'erotismo è la pornografia rivestita da Christian Dior.

MORRIS
La risposta italiana a "Nove settimane e mezzo." Te lo ricordi, Margherita?

Margherita
Me lo ricordo, me lo ricordo.

MORRIS
E tu sei la sola che può scriverlo. Un film commerciale, ma non volgare... Solo una donna può scriverlo.

Margherita
Con una strizzatina d'occhio a Genet, a Henry Miller, a Moravia...

MORRIS
Perfetto. Così aggiriamo la censura e diamo al pubblico quello che vuole. Il detonatore della società moderna è il sesso, sei d'accordo, no?

Margherita
Ma la storia del cinema è piena di immagini erotiche, lucide, patinate, preconfezionate, stereotipate...

Marcello
I film erotici - sono Marcello, ciao Morris - sono di una noia mortale. Sono sempre così inattendibili, così fasulli, così lontani dalla vita di tutti i giorni.

MORRIS
Però incassano un sacco di soldi! Vuol dire che al pubblico piacciono. Solo bisogna confezionarli in modo che la gente non si senta in colpa se li va a vedere. Bisogna fornirle un alibi culturale, anche labile, pretestuoso.

Margherita
Sì, ho capito quello che vuoi... un soggetto raffinato di estrazione letteraria...

MORRIS
Ah creatura, hai capito tutto, come al solito. Come le foto che ho visto la settimana scorsa al Museo dell'erotismo, quello che c'è a Monaco di Baviera. Bellissime... un vecchio negro in frack che tiene al guinzaglio una bambina bianca con le unghie laccate... un ciccione peloso, a quattro zampe sul pavimento, che si osserva allo specchio... un uomo in reggicalze che zappa la terra con un pampino fra i capelli...

Margherita
Tutte stronzate! Allora viva i chierichetti sporcaccioni, le educande da sculacciare, i vecchi satiri impenitenti di una volta!

Marcello
Ma possibile che una vicenda erotica non possa essere anche una storia d'amore?

Margherita
Il grande distinguo è fra sessualità e sensualità. La sessualità...

Marcello

Margherita, per favore! Ci manca anche ti avventuri nella distinzione teorica fra sessualità e sensualità! La sensualità è un modo d'essere, o ce l'hai o non ce l'hai, la sessualità invece è tutta lì, nei genitali, dura dieci minuti e poi più niente. Come un giocattolo a molla.

MORRIS
Non litigate, non litigate.

Marcello
Una donna al settimo mese di gravidanza può essere - te lo assicuro - molto più erotica di una fotomodella diciottenne, con il suo ben faccino da yogurt e il suo sorriso al fluoro. Dipende da quello che le passa per la testa.

Margherita
Accoppiare l'erotismo con la famiglia mi sembra proprio un tantino azzardato... Coniugarlo poi con la figura materna è a dir poco dissacrante...

Marcello
Ma quale dissacrante! Una che rimane incinta secondo te cosa fa? Abdica per nove mesi? E poi? Dopo che è nato il bambino? Assume il ruolo della madre e stop? E lui va a letto con le altre, mentre lei beve birra per farsi venire il latte e mangia meringhe?

Morris
Marcello hai ragione, hai ragione. Questa è un'idea.

Margherita
Eh? Cosa dici?

Morris
La storia non banale, seria, di una donna che non rinuncia al suo erotismo anche nell'ambito della vita familiare, anche quando diventa madre: questo è il soggetto.

Margherita
Questo però te lo scrivi tu. Io no di sicuro.

Morris
Pensaci, Margherita: avremmo tutto il pubblico femminile con noi. Apriremmo una nuova frontiera. Potremmo farci sponsorizzare da Prenatal.

Margherita
Stronzate, Morris. Stronzate. La routine uccide ogni erotismo (Rivolta a Marcello)
Oh no?

Marcello
Io non dico più niente. E' certo comunque che un rapporto non può essere erotico se non è continuativo. (Rivolto a Margherita)
Oh no?

Morris
Non litigate, non litigate. Ma tu,

Margherita, pensaci. Può essere un'idea vincente. Magari riusciamo a coinvolgere l'UDI, il Movimento per la liberazione delle donne, l'Opera Nazionale Maternità e Infanzia... e a incassare finalmente un mare di quattrini. Il tuo Danton finirà per costarmi un occhio della testa...

Margherita
Va bene, ho capito il messaggio, Morris. Ci penso. Promesso.

Morris
Una bella storia con un lieto fine, mi raccomando. Ci conto?

Margherita
Contaci, contaci.

Morris
Stellina, ti ritelefono da Parigi. Presto, prestissimo.

Margherita
Sarà un piacere.

Morris
Ciao, Marcello. Ciao, Margherita. Mi siete cari.

Marcello
Ciao.

Margherita
Ciao, ciao. (Riappende il ricevitore e tace)

Marcello
Arrabbiata? Ho detto qualcosa che non dovevo? Mi sono intromesso in un campo non mio?

Margherita
(Non risponde)

Marcello
E avanti, dillo: "Marcello, sei uno stronzo. Non ficcare il naso in cose che non ti riguardano" (Pausa)
Hai intenzione di tenermi il muso?

Margherita
(Tace)

Marcello
(Avvicinandosi a Margherita e accarezzandola)
Dai, Margherita: non puoi perdonarmi? Suvvia, il treno per Chiasso sta partendo, facciamo ancora in tempo a prenderlo... "In carrozza, in carrozza."

Margherita
(Sorridendo)
Dovrei strozzarti.

Marcello
L'ho fatta proprio grossa, eh? Morris non ti darà pace.

Margherita
(Prendendo Marcello per mano e avviandosi su per la scala)
Venga, ingegnere, venga. Si faccia perdonare. Insinui folate di vento fra i miei capelli elettrici di attese. La prego. Ingegnere, mi faccia più vasta!

Marcello
(Salendo le scale al seguito di Margherita)
Non domando altro, mia piccola merlettaia. (Spogliando Margherita)
Costringerò il tuo corpo timido e debuttante a prendere fuoco. Sarà un piacere... (Cambiando improvvisamente tono)
Margherita, non posso. Sono le sei! La conferenza stampa! La conferenza stampa dei delegati dell'ONU! Come ho fatto a scordarmela? Devo andare, Margherita, scusa ma devo assolutamente andare. (Scende di corsa le scale)
Perdonami, Margherita. Devo andare, devo andare. Maledizione, devo andare. Scusa. Domani, torno domani e stiamo insieme tutto il pomeriggio, te lo prometto. Ma adesso devo andare.

Margherita
Domani non posso... ho un impegno.

Marcello
Un impegno? Aspetterò. Io mi nascondo su, in camera da letto, e quando tu hai finito il tuo impegno...

Margherita
No, non è possibile... Domani, no.

Marcello
(Sospettoso)
E' un impegno così importante?

Margherita
Ci vediamo un altro giorno.

Marcello
(Incazzandosi)
Va bene, certo. Un altro giorno. Quando?

Margherita
Non so, ti telefono.

Marcello
D'accordo. Allora aspetto la tua convocazione.(Suona il telefono. Margherita va a rispondere, dimenticandosi dell'amplificatore acceso)

Margherita
Pronto.
Francesino
(Con accento marcatamente francese)
Margherita, mon petit chou, sono all'aeroporto, volevo farti un ultimo salutino e ringraziarti ancora per ieri sera...

Margherita
(Spegnendo l'amplificatore). Non importa. Certo. Buon viaggio. Buon viaggio. (Riappende)

Marcello
Mon petit chou! E se questo parte oggi, vuol dire che quello che arriva domani pomeriggio è un altro. Ma quanti ne hai? Tu non sei una donna, sei un'epopea, una leggenda, un mito.

Margherita
Marcello, non è come pensi...

Marcello
Non è come pensi tu! Hai presente quelle piccole schegge di legno che ti si infiggono in un dito? Quasi non te ne accorgi finché il punto non si arrossa e comincia a farti male. Un po', appena un po'. E tu non ci badi, fai finta di niente, ma il male cresce finché arriva il momento in cui bisogna risolversi a prendere l'ago, rimuovere la pelle e togliersele. Ecco, lo so che è un'immagine puerile, ma io ho accumulato più schegge stando con te in questi due anni che in tutta la mia vita precedente e ora è venuto il tempo di estrarle, tutte insieme. Non posso più far finta di niente, soffro troppo. Sì, soffro troppo. L'unicità del rapporto: tu non hai idea di quanto mi sia costato dovervi rinunciare.

Margherita
Marcello, senti io...

Marcello
Lasciami finire! Come gli dei, anche il mio amore "era" eterno. Finché il mio cuore batte più forte quando la vedo, quando la sento, vuol dire che non posso fare a meno di lei, nonostante i suoi spudorati tradimenti: questo mi sono detto milioni di volte, quando tu non telefonavi, quando tu sparivi dalla circolazione per giorni, settimane con la scusa di un film o di un festival. E questo forse mi ripeterò anche questa sera. Ma adesso basta, mon petit chou. Non posso continuare ad essere un uomo dimezzato. "Un uomo a metà", regia di De Seta con Jacques Perrin e Lea Padovani. Vivi spero.

Margherita
Senti, Marcello, io non ho nessuna intenzione di perderti.

Marcello
Che bella frase! Intensa, melodrammatica, inconsueta nel tuo repertorio.

Margherita
Non sto scherzando, cucciolo.

Marcello
Neanch'io, cucciola! Ti saluto. E' troppo tempo che mi sveglio ogni mattina con una spalla fredda là dove dovrebbe esserci appoggiata la tua testa... E prima o poi - lo sai - mi piacerebbe anche che qualcuno mi chiamasse 'papà'. Dovresti saperlo che il vero cinema deve dare piacere, il nostro film da troppo tempo invece... Me ne vado.

Margherita
Non ne possiamo riparlare? Avrò ben diritto di dire la mia. Io ti prometto...

Marcello
Per carità! Niente promesse. Com'è la formula? "Il piacere della libertà, la libertà del piacere."

Margherita
Marcello, e se ti chiedessi...(La porta si apre ed entra Raffaele, con il pacco della torta in mano)

Raffaele
Tutto bene. (Rivolto a Margherita, indicando la torta)
E' splendida. Davvero. C'era un sacco di gente per la strada e tutti mi sorridevano. Ciao, Marcello.

Marcello
Ciao, Raffa. Io vado.

Raffaele
No, non puoi. (Corre alla porta e rientra con un carrello ricolmo di prelibatezze). Stasera torno da Vinicio. Bisogna festeggiare. C'È anche Lucia che sta salendo.

Margherita
Lucia?

Raffaele
Sì, l'ho incontrata qui sotto. Ha detto che viene su.

Marcello
Io devo andare. Ciao, Raffa.

Margherita
(A
Marcello)
Ti telefono stasera.

Marcello
La mia segreteria telefonica sarà lieta di colloquiare con te. (Esce)

Raffaele
(Imbarazzato)
Avete litigato?

Margherita
(Non risponde e si versa un whisky)
Grazie, comunque. Sei stato magnifico.(Si apre la porta ed entra Lucia preceduta dalla musica a pieno volume della sua radio. Lucia balla un poco al ritmo della musica, poi spegne la radio)

Lucia
Margherita, l'ho convinto, l'ho convinto. Ce l'ho fatta. Sto per diventare adultera.

Raffaele
(Mentre ascolta Lucia e Margherita, indossa una giacca e una cravatta e si riordina).

Margherita
Eh? Di cosa parli?

Lucia
Il mio commesso. Il più bel culo del mondo. Il pan di zucchero. Fronte del porto. E' giù in macchina che mi aspetta. Vedessi come mi guarda: ha due occhioni fedeli da cane bracco.

Margherita
Brava. Complimenti. E da me cosa vuoi?

Lucia
Non posso andare a casa mia. Giulio non lavora oggi. E' tornato a casa. Vedessi come si muove: ha un passo elastico, quasi felpato. Da tigre. E come annusa: ha l'olfatto di un indiano, distingue gli amici dai nemici con il naso.

Margherita
E allora?

Lucia
Le chiavi del pied-à-terre...

Margherita
Ma di quale pied-à-terre parli?

Lucia
Tu mi hai telefonato... mi hai detto che avevi trovato un pied-à-terre... Credo. Spero.

Margherita
Macché pied-à-terre! Non c'è nessun pied-à-terre. "Forse" ti avevo detto; poi tutto è andato a monte...

Lucia
Oh santo cielo! E io adesso dove lo porto? E' giù in macchina.

Margherita
Ho capito che è giù in macchina che ti aspetta.

Raffaele
(Solleva una borsa)
Marcello ha dimenticato qui la sua cartella.

Lucia
Senti, Margherita, non è che... Non potrei portarlo su qui da te... Tu e Raffa vi chiudete in bagno o in un'altra stanza e intanto io... Faccio in fretta... Anche lui mi ha detto che ha solo una mezz'ora... Tre quarti d'ora al massimo. D'altra parte, prima finisce, meglio.

Margherita
Qui?

Lucia
Sì... qui. Gli afferro il lobo e... sfogo tutta la mia violenza bacchica. Faccio in un momento.

Margherita
E noi dovremmo starcene chiusi in bagno mentre tu dai la scalata al pan di zucchero?

Raffaele
Se è per me, io posso...

Margherita
Lucia, ma ti vuoi decidere a diventare grande, a smetterla di comportarti come una liceale? Sono stufa di farti da baby-sitter! Tutto il mondo fa l'amore in albergo, nei motel, in macchina, in mezzo a un prato: possibile che solo tu debba farlo o in casa tua o in casa mia? Con noi asserragliate nel cesso! E poi una volta per tutte: la vuoi piantare di correre dietro a tutti gli uomini che non sono Giulio? Ti sei sposata? E allora scopa con tuo marito, per piacere! In casa tua, nel tuo letto, con i tuoi dischi e i tuoi interruttori della luce! Domani pomeriggio alle quattro magari!

Lucia

Margherita io non volevo... Tu in fondo hai sempre detto che la fedeltà è solo l'alibi delle imbranate.

Margherita
Io ho detto... io ho detto! Dobbiamo essere tutta la vita la copia carbone di noi stessi? Vincolati mani e piedi a quello che abbiamo detto ieri, l'altro ieri, l'anno scorso? Si cambia, Lucia, si cambia! E poi viva la contraddizione, l'incoerenza, il paradosso. Schopenhauer predicava il suicidio davanti a una tavola imbandita...

Raffaele
Il lasciarsi morire...

Margherita
Grazie, Raffa. San Giuseppe è diventato il patrono della festa del papà, eppure - per definizione - non ha mai messo al mondo nessuno. Una donna incinta al settimo mese può essere più sexy - pare - di una fotomodella diciottenne. E chi lo dice che la monogamia e magari la maternità non possono essere più... avventurose della infedeltà coniugale? Dipende. Tutto è relativo, niente è assoluto. Hai capito?

Lucia
Sì, credo. Spero.

Margherita
E allora riporta a casa il pan di zucchero. Almeno risparmi un aumento di stipendio.

Lucia
(Avviandosi verso la porta, mortificata)
Vado. Ciao, Raffa.

Raffaele
Ciao, Lucia.

Lucia
Ciao, Margherita. E scusa. (Fra sé)
In fondo, la mia mamma me lo diceva sempre: "per una donna non c'è niente di meglio che sposarsi e fare tanti bambini." Credo. Spero.

Margherita
(Mentre Lucia sta per uscire)
E domani, alle quattro, fai una bella improvvisata a Giulio. Mi raccomando. Con un bell'uovo di Pasqua!(Lucia esce)

Margherita
Ho esagerato, vero? (Beve un nuovo whisky)

Raffaele
(Non risponde)

Margherita
(Continuando a bere)
La vita è come un canyon, con tanti piccoli indiani che ogni giorno ti tendono un agguato. E io oggi sono finita in una vera e propria imboscata. Lo sai che un attimo fa, se non arrivavi tu... sei stato come quando "arrivano i nostri." Ancora un po' e...

Raffaele
E...

Margherita
E avrei chiesto a Marcello di rimanere... di provare a vivere insieme. (Dopo una pausa)
A un certo punto Marcello mi ha accusata di averlo costretto a rinunciare all'unicità del rapporto.

Raffaele
Io devo andare.

Margherita
Tu lo sai che cos'è l'unicità del rapporto?

Raffaele
Non so. Forse. Una volta Vinicio mi ha incontrato nel ristorante dove io e lui ci eravamo conosciuti e dove dopo eravamo andati spesso. Io ero lì con un mio amico occasionale... Vinicio c'è rimasto malissimo; non tanto perché io ero in compagnia di un altro, quanto perché, secondo lui, avevo violato la nostra intimità, l'avevo data in pasto all'ultimo venuto. Da quel giorno non ha mai più voluto mettere piede in quel ristorante.

Margherita
Ma io non ho mai portato nessuno nel "nostro" ristorante: noi ci siamo conosciuti in ascensore!

Raffaele
Adesso devo proprio andare, altrimenti faccio tardi.

Margherita
(Dopo una nuova pausa) Cosa dici? Gli telefono?

Raffaele
Da donna a donna? Me lo chiedi da donna a donna? Forse varrebbe la pena, per una volta, di dire... tutta la verità. Anche gli irriducibili qualche volta... E magari scopri, come hai detto a Lucia?, che la monogamia è più divertente della infedeltà coniugale. D'altra parte, non è più tempo di promiscuità... Ciao, Margherita. (Solleva i bagagli e si avvia verso l'uscita. E' già quasi alla porta quando torna indietro e consegna a Margherita il suo bauletto contenente l'attrezzatura da prestigiatore)Tieni, te lo regalo. Da oggi non voglio più correre dietro alle illusioni. Adesso che so di essere un Vero Grande Mago voglio imparare a vivere come un piccolo grande uomo. Con il mio Sanson. Grazie di tutto, Margherita. (Bacia Margherita ed esce).

Margherita
(Dopo avere salutato Raffaele estraendo una bacchetta magica dal bauletto, afferra il telefono e, prima ancora di formare il numero di Marcello, dice precipitosamente "Marcello, ti amo!" Poi si trattiene e tenta di organizzare la prova generale di una telefonata)
(Marcello entra per riprendere la cartella e vedendo Margherita con il telefono in mano, si ferma ad ascoltare).

Margherita
(Con il telefono in mano)
Ho delle cose da dirti. Ho delle cose importanti da dirti. Ho da dirti delle cose importanti. Ammesso che la Verità sia importante. Ammesso che la Verità sia auspicabile. La Verità, lo sai, è sempre intollerante. E' auspicabile l'Intolleranza? Non è forse meglio accontentarsi del Verosimile? Del Plausibile? Ma se è di Verità che sei assetato, io ti disseterò. E veniamo dunque al nodo. Ah, una premessa: il vero cinema non è quello che dà piacere, ma è quello che provoca il desiderio e questo il nostro film continua a suscitarlo. O no?! Ma veniamo al mio impegno di domani. La Verità. Tutta la Verità. Non avrei voluto dirtelo per tutto l'oro del mondo, ma vista la tua assurda diffidenza, le tue insinuazioni...: domani pomeriggio ho un appuntamento con uno specialista in flebologia e proctologia, con uno che cura le emorroidi insomma... Ebbene sì, mi è spuntata un'emorroide. Una piccola, dolorosa, umiliante, deprimente, disgustosa emorroide e domani vado a farmela curare. Contento? E adesso che la mia immagine ai tuoi occhi è distrutta per sempre, passiamo al petit chou. François Lanson, questo il nome del misterioso telefonatore aeroportuale, è un signore di settantadue anni, amico d'infanzia di mia madre, che mi ha visto nascere e che per questo si permette di chiamarmi "mon... petit chou". Ieri sera siamo usciti a cena insieme e poi l'ho riaccompagnato in albergo. Per questo mi ha telefonato per ringraziarmi. Tutto qui. Se vuoi la prossima volta che passa da Milano te lo presento... ammesso che la sua salute non abbia un tracollo. Soddisfatto? E adesso che ho dimostrato la mia innocenza...

Marcello
Ora capisco perché Danton è stato condannato senza che gli sia stato consentito di aprire bocca...

Margherita
Marcello, amore! No... non aver paura. Io ti perdono.

Marcello
Tu mi perdoni? (Fa per prendere la cartella).

Margherita
Basta, acqua passata, non ne parliamo più. Capita a tutti di prendere un abbaglio. Chiuso. E basta anche con i sospetti, i fraintendimenti, gli equivoci, d'accordo? Sono disposta a metterci una pietra sopra. Lo sai che non serbo rancore.

Marcello
Che faccia tosta!

Margherita
(Poetica)
Adoro la tua innocenza lievemente impudente che si stupisce quando merita rimproveri... Ti amo.

Marcello
Morris ti ha attaccato la mania del lieto fine? E io dovrei rimettermi insieme a una che ha le emorroidi?

Margherita
Cucciolo, non fare così. Abbiamo il nostro film che ci aspetta: "Un uomo, una donna" dell'immortale Lelouch. (Parte la musica. Prende a ballare)\

Marcello
Sei spudorata... (Getta via la cartella, raggiunge Margherita e balla con lei).

Margherita
Lo so, lo so, ma tu nella mia vita - te lo giuro - sei il solo, l'unico che...
(Suona il telefono. Attimo di suspence)

Marcello
Rispondo io.....!

F I N E