La volpe sotto l’ascella

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LA VOLPE SOTTO L'ASCELLA

LA VOLPE SOTTO L'ASCELLA”

Commedia brillante in tre atti

                                                             

di

ENRICO     SCARAVELLI

Personaggi:

ANTONIO MAINARDI                   -    Ex professore di liceo

CROCIFISSA CEVASCO                -    benestante

GIOVANNI MAGGIORANA          -     ex attore

GERTRÜDE BRÜNNER                 -    ex cantante lirica

CARLOTTA SIRINGA                    -    infermiera

PROCOPIO ESPOSITO                   -    ex maresciallo dell'Esercito

MARIA CALCAGNO                      -    ex contadina

ROMEO LA FAUCI                         -    giardiniere

CECILIA MORANDI                       -    nipote di Crocifissa

UMBERTO MORANDI                   -    marito di Cecilia

FORTUNATA CORRADINI            -    nuova pensionante

Nel "Pensionato alle Rose"  ai giorni nostri

LA VOLPE SOTTO L'ASCELLA

ATTO PRIMO

Salotto all'interno di un pensionato signorile per anziani benestanti. Arredo di gusto: divanetto, poltroncine, tavolino basso da salotto con sopra una scacchiera ed i pezzi in sito; sedie imbottite, tavolino porta telefono sul fondale accanto alla finestra che dà

 sul giardino da cui, volendo, si intravvede un gazebo. Due porte laterali. Quella a destra è l'entrata e l'altra adduce al giardino.

I protagonisti, tutti sugli..anta ad accezione del giardiniere, dell'infermiera e dei nipoti di Crocifissa.

All'apertura del sipario MARIA e CROCIFISSA, sono sedute sul divanetto a destra e stanno chiacchierando mentre PROCOPIO, accanto a loro, sta scorrendo un giornale. Su una poltroncina, di fronte, c'è GERTRÜDE ed in piedi, accanto a lei, GIOVANNI che le parla.

SCENA I

(Giovanni - Maria - Crocifissa -Procopio - Gertrüde)

GIOVANNI    :- (Vestito in modo accurato, baffetti, monocolo in mano, sta facendo il ganimede con Gertrüde. Gli altri osservano facendo scena) "Ma cara la mia signora, vede.."

CROCIFISSA  :- (dando delle gomitate a Maria) "..Ih, ih, ih.. signora a quella.."

MARIA            :- (rincarando) "Sì.. signora.. con la coda.."

PROCOPIO     :- (aspetto militaresco, baffetti alla Bismarck, si alza di scatto redarguendo le due signore) "Beh.. francamente.. veramente.. non mi sembra il caso di.."

GERTRÜDE    :- (che parlerà sempre con forte accento tedesco - alle due donne) "Che afete foi ta ritere tietro mie spalle.."

MARIA            :- (salace a Crocifissa) "Di dietro?.. Semmai davanti"

GIOVANNI      :- (spazientito, prendendo le difese di Gertrüde) "Ma insomma! Un po' di <savoire faire,> no?" (a Procopio) "E poi da lei, maresciallo, mi sarei almeno aspettato   che prendesse le difese di una signora"

PROCOPIO     :- (imbarazzato) "Ma veramente.. francamente.."

GIOVANNI     :- ".. e non mi sembra proprio il caso che lei faccia da paravento a certe.. zotiche lavandaie di paese.."

MARIA            :- (stizzita e impermalita) "Ma quante arie.. sentitelo come parla adesso.. però quando mi faceva il gallo appresso non glie ne importava se ero una zotica lavandaia di paese.. Mi diceva solo parole difficili.." (a Crocifissa) "Pensa che delle volte non le capivo nemmeno.."

CROCIFISSA  :- "Parole della domenica"

MARIA            :- "E ora, tutto ad un tratto mi dà della lavandaia di paese.. nemmeno se lui fosse quel grande commediografo.." (non ricordando, a Crocifissa) "..quello straniero che ha scritto quel dramma che di tanto in tanto il signor Giovanni ci propina.."

GIOVANNI      :- (con sufficienza) "Si vede proprio che non ve ne intendete.. Alludete forse al monologo dell'Amleto"

PROCOPIO      :- "SCECCHESPIRRE!"

MARIA            :- "Bravo! Proprio quello SCHIACCIASPIRE"

GERTRÜDE    :- (a Giovanni, delusa) "Ah!.. E così lei si tafa ta fare con signora Maria"

MARIA            :- (con distacco) "Grazie per la <signora>"

GIOVANNI      :- (preso in fallo) "Ma no cara Gertrüde.. non le dia retta"

GERTRÜDE     :- (agita nervosamente il ventaglio) "Confondermi così.. Io sono stata crande cantante lirica, ja?.. Io afere cirato tutti meglio teatri ti mondo"

MARIA              :- "Ma lo sappiamo che è stata una di quelle.." 

PROCOPIO       :- (interrompendola) "Signora Maria!.. Eh, eh..!"

MARIA             :- "Ma lasciatemi finire.. Una di quelle che ha girato il mondo"

GIOVANNI      :- (ovviamente non le crede) "Mah.. sarà.. Ma quando parla Maria.."

MARIA            :- "Come sarebbe a dire?.. Quando parla QUELLA parla la signora e quando parloio, parla la Maria.. Se è per quello anch'io ho girato.."

GIOVANNI      :- (ironico) "Sì.. Cavolo di sopra e dintorni.."(citare un paesotto di poco conto)

MARIA             :- "(si alza adirata per andare incontro a Giovanni e viene trattenuta da Crocifissa) "Sì.. I cavoli tuoi di sotto.. ti faccio vedere io.."

CROCIFISSA   :- "Dài.. calmati, Maria"

GIOVANNI      :- "Sì.. è meglio tapparle la bocca prima che.."

MARIA             :- (interrompendo) "Stia bene attento a quello che dice perchè a me, la museruola, non la mette nessuno, nemmeno lo Schiacciaspire!"

PROCOPIO      :- "Si tranquillizzi signora Maria, non vi dovete stuzzicare, altrimenti non finisce qui la vicenda"

MARIA            :- "Io glie lo dico qui a Piacenza,(o la località in cui si recita) "non vado fino a VICENZA a dirglielo.. Ma che faccia!"

GIOVANNI     :- "Badate come parlate.. lavandaia!"

MARIA           :- (trattenuta da Procopio) "Delinquente che non è altro.. a me lavandaia eh?.." (ai presenti) "Però quando mi <tubava>attorno e cercava di spiegazzarmi non glie ne importava se ero lavandaia di paese.." (a Giovanni) "Quando lei credeva che quelle terre lassù fossero di mia proprietà" (ai presenti) "Già me lo aveva detto mio fatello Isidoro.. attenta che quello ti getta l'esca e poi ti molla!"

GIOVANNI     :- (la ignora e si rivolge a Gertrüde) "Cara signora, non faccia caso a queste volgarità.. cosa vuole, non ha il nostro tocco di classe!"

MARIA            :- (tenta di lanciarsi inviperita contro Giovanni, trattenuta da Procopio e da Crocifissa che la inducono a sedere) "Faccia da <orangotango..!>" (a Gertrüde) "Non s'illuda signora cantante che allo Schiacciaspire gli è rimasto solo la memoria ma.. benzina non ne ha più!"

GIOVANNI     :- (stizzito) "Con le vostre chiacchiere adesso non mi ricordo più cosa stavo dicendo"

MARIA            :- (sarcastica) "Rettifico!. Ha perso anche la memoria!"

CROCIFISSA  :- (con sottile ironia) "Ma un bravo attore come lei dovrebbe sapere le parti a memoria.. non le pare?"

GIOVANNI     :- "Ma volete smetterla di dire degli strafalcioni?!"

PROCOPIO     :- "Signori, vi prego, sarà bene darci tutti quanti una calmata.. Dopo tutto credo che si sia trattato solo di un malinteso. Pensiamo a campà che tanto ce n'immo tutti a ì..!"

SCENA II

(Gertrüde - Maria - Crocifissa - Procopio - Giovanni - Antonio)

ANTONIO      :- (entra alle ultime battute di Procopio. Comportamento da professore di scuola. Ha un bastone da passeggio) "Non parliamo di morire, signor Procopio, che a pagare e morire c'è sempre tempo"

GERTRUDE    :- "Ma signor Antonio, tanto prima o poi, tutti.. dobbiamo.." (accenna alla dipartita)

ANTONIO       :- (sornione) "Capisco ma meglio dopo che prima. Comunque se vuole accomodarsi, io le cedo il posto"

GIOVANNI     :- (nervoso) "Non si può iniziare un discorso senza che qualcuno ti interrompa" (si appresta ad uscire e poi, fermandosi di botto, si sfoga con Procopio) "Che ha da fissarmi dritto come un soldatino di piombo?"

PROCOPIO      :- "Ecchè.. ve a pigliate sempe com'mè?!"

GIOVANNI      :- (agitato, esce di scena)

GERTRÜDE    :- "Fòi l'afete fatto arrabbiare e ora non so cosa folefa tire a me"

MARIA            :- (ironica) "Non se la prenda signora cantante, vedrà che ci sarà una nuova puntata come nelle <telenovéle>"

GERTRÜDE    :- (agitando nervosamente il ventaglio) "Si fede proprio che lei era portinaia!"

MARIA            :- "E voi siete più <marimba> che un soldo di cacio"

GERTRÜDE    :- "Cosa folete tire.. io non capito"

MARIA            :_ "Marimba?.. Matusa Rimbambita!"

GERTRÜDE    :- (guarda interrogativamente Antonio non comprendendo)

ANTONIO       :- (che stava consultando il suo orologio da taschino) "Signora, state brave per favore.. Oh!. Fra poco si pranza!"

CROCIFISSA  :- "Mi sembra ancora preso per il pranzo"

MARIA           :- "Santa Cunegonda.. ma quando CI manca?.. Io CI HO UNA fame"

PROCOPIO    :- "Che CI HA lei?"

ANTONIO     :- "UNA fame.. E meno male che non sono DUE.. con quello che ci passa il convento"

CROCIFISSA:- "E con tutti i soldi che ci sgranfignano"

GERTRÜDE  :- "Sgranfi.. Bitte, se parlare italiano capisco anch'io"

PROROCPIO:- "L'importante è che lei non parli tedesco.. Con tutti gli ordini che ho ricevuto in tedesco in tempo di guerra"

GERTRUDE   :- "Oh, sempre con cuerra.. ma cosa centra.. Cuerra finita.. ora tutti in pace.. tutti fratelli."

ANTONIO       :- "Anche Caino e Abele erano fratelli"

GERTRÜDE    :- "Io preso cittadinanza italiana e FOGLIO essere rispettata"

MARIA            :- "FOGLIO?.. Quale foglio?"

                                (trilla il telefono)

ANTONIO       :- (verso la porta) "Telefono!"

SCENA III

(detti - Carlotta)

CARLOTTA    :- (giovane infermiera, indossa un camice bianco entra e va a rispondere) "Pensio-nato alle Rose, buongiorno: Chi parla?"

ANTONIO       :- (pensando ad alta voce) "Mi sa tanto che potrebbero chiamarlo.." (si guarda attorno) "Pensionato ai Crisantemi"

CARLOTTA    :- (al telefono) "Mi dispiace signora ma, al momento, non c'è posto"

ANTONIO       :- (fra sé) "E meno male che non c'è posto"

CARLOTTA    :- (sempre al telefono) "Va bene, richiami pure nel caso se ne liberasse qualcuno"

PROCOPIO      :- (fa le corna) "Eh.. che esaggerazione!"

                              (tutti fanno gli scongiuri)

CARLOTTA    :- "No, non disturba affatto come le ho detto.. richiami pure"

ANTONIO        :- (toccandosi.. ferro) E a ridagliela!"

CARLOTTA    :- "D'accordo. A risentirci" (ripone la cornetta e guarda severamente i presenti) "Beh?.. Cosa vi piglia a tutti quanti?.. Vi è venuto il ballo di San Vito?"     

ANTONIO       :- "Non ci prende proprio nulla, anzi.. stiamo facendo tutti gli scongiuri per.. non farci pigliare!" (accenna al cielo)

PROCOPIO      :- "Per fare nu dispetto a quella che cerca o posto.. TIE'!" (fa le corna)

ANTONIO        :- (ironizzando) "Provi a richiamare.. sé se ne liberasse qualcuno.. Gli dà all'ingrosso lei"

CARLOTTA    :- (scrolla sgarbatamente le spalle, si aggiusta la cuffietta ed esce) "Ma quante balle" (esce)

MARIA            :- "Crocifissa.. cosa ne dici se andiamo di là in Cappella ad accendere una candela a Santa Rita?.. Io non sono superstiziosa però.. sarà bene raccomandarci così.. non si liberano dei posti.. non si sa mai"

CROCIFISSA :- (alzandosi assieme a Maria) "Non dici mica male.. E io ne accendo una lunga un metro.. Così dura di più" (escono sottobraccio)

PROCOPIO    :- (estrae un corno dalla tasca e lo sfrega mentre Antonio si avvicina al divano) "Sono tutti sfizi, superstizioni.."(intanto continua a toccare il corno e a sfregarlo anche su di Antonio)  "Tanto chillo ca da succedere succedarrà.. Comunque nu cero a San Gennaro non guasta mai" (esce)

ANTONIO    :- (nel frattempo si era posto dietro il divano ed appende il bastone che dimenticherà)                                                         

                          "Però.. meglius est adbundare quam deficere.." (guarda Gertrüde e saluta uscendo)

                           "Col suo permesso"

SCENA IV

(Gertrüde - Giovanni - Antonio)

GIOVANNI    :- (entra e si rivolge a Gertrüde) "Ma dove stanno andando?"

GERTRÜDE   :- (civettuola) "Oh, signor Ciovanni.. sono andati in Cappella a fare riti di sconciuro"

GIOVANNI    :- "Scongiuro?.. E contro chi?.. Mi sembrano tutti matti" (prende la mano alla donna baciandogliela con galanteria)  "Meine Frau.. Lei è sempre affascinante come quando venivo ad applaudirla all'opera"

GERTRÜDE   :- "Oh.. ma anche fòi erafate crante attore di teatro, jà.." (si alza e cerca goffamente ed esageratamente, di declamare allargando le braccia e colpendo il volto di Giovanni il quale  si ritrae comicamente) "O Romeo, Romeo.. Tofe sei tu Romeo?.."

ANTONIO      :- (entra all'ultima battuta) "E' andato al mercato dei fiori a comperare delle piantine per il giardino"

GOVANNI      :- (seccato) "Ma che ca..volo sta dicendo?"

ANTONIO      :- (che intanto guardava attorno alla ricerca del suo bastone) "Ma non cercava Romeo, il nostro giardiniere?"

GERTRÜDE   :- "Ma io recitafo Ciulietta e Romeo che nostro signor Ciofanni portava in ciro in teatri italiani" (si risiede)

ANTONIO      :- "Ah.. ho capito.. continuate pure, tanto qua è tutta una commedia" (intanto, soddisfatto, ritrova il proprio bastone dietro lo schienale del divano)    

GIOVANNI    :- (alla donna, con teatralità) "L'ha interrotta sul più bello. Era così.. così ESTATICA!"

GERTRÜDE   :- "Estatica?.. Non prutta parola fero?"

ANTONIO      :- "Stia tranquilla Frau che il nostro signor.. CIOFANNI è una persona garbata.." (verso il pubblico) "..con la krukka"

GERTRÜDE   :- "Fòi italiani tutti pirichini.. non si sa mai qvando tite ferità e qvanto tite pucie"

GIOVANNI    :-  (quasi sottovoce) "Ma allora lei non ha compreso i miei veri sentimenti"

ANTONIO      :- (che si appresta ad uscire, fa scena a queste svenevolezze)

GERTRÜDE   :- "Oh, SIGNOR Ciofanni, foi fi purlate di piccola TONNA indifesa"

ANTONIO      :- (sull'uscio, si volta) "Tonna?.. Se è per quello ci sono anche de.. TONNI" (esce)

GIOVANNI    :- (scrolla le spalle e poi alla donna) "Lasci perdere il SIGNOR, fra noi che abbiamo calcato le scene.. non è il caso"

GERTRÜDE   :- (dimenandosi alla apparente signorilità dell'uomo) "Siete proprio un centiluomo.. e fa pene, non fi chiamerò SIGNOR.. vi chiamerò.."

GIOVANNI    :- (bloccandola) "COMMENDATORE"

GERTRÜDE   :- (delusa) "Commentatore?"

GIOVANNI    :- "Frau Gertrüde perché non facciamo un pensierino ad un eventuale nostro, matrimonio?"

GERTRÜDE   :- "Folete tire.. sposare noi due.. assieme?"

GIOVANNI    :- "Eh.. non ne vedo altri"

GERTRÜDE   :- "Noi due con altri?"

GIOVANNI    :-  (che frena lo scatto nervoso) "Ma no.. noi due.. io e lei.." (teatrale e dolce) "Io e te!"

GERTRÜDE   :- "Ah.. che pello! .. Ma fòi.. cioè tu.. prima spiegami una cosa.. Facevi <tubo> con Maria e poi spiegazzavi?.. Non ho capito pene.."

GIOVANNI    :- "Tubo?.. Che tubo?"

GERTRÜDE  :- "Maria afere detto che tu facevi il <tubo> con lei"

GIOVANNI   :-  "Ah.. ho capito.. ha detto che <tubavo>. E' così che fanno i colombi.. Ma non c'è mai stato nulla tra me e quella.. montanara, credimi"

GERTRÜDE  :- "Mah.. Fòi italiani tutti CALLI"

ANTONIO     :- (che stava entrando prima della fine della battuta) "Mica vero che sono tutti GALLI.. " (guardando sottecchi Giovanni) "C'è anche qualche CAPPONE"

GIOVANNI   :- (seccato, con malagrazia) "Ancora qui?.. Ha già fatto gli scongiuri?"

ANTONIO     :- (sedendo sul divano) "Ho lasciatola delega alle due signore.. Capirà che con due nomi come Maria e Crocifissa, io sono in una botte di ferro.. E lei Frau Gertrüde, niente candela in cappella?"

GERTRÜDE   :- "Io fado in Chiesa per pregare e non per fare riti di sconciuro"

ANTONIO      :- "Io però, al suo posto, una candela, magari piccola.. un lumino.. l'avrei acceso" (si alza e si avvicina ai due) "Perché vede, nella vita non è come sulla scena.." (guardando con ironia Giovanni) "E' pur vero che a volte si recita anche nella vita e, a pensarci bene, il mondo è tutto un palcoscenico dove ogni burattino recita la propria parte.. Vero signor .. Commendatore?!"

 GIOVANNI   :- (non dando peso, a Gertrüde) "Non le dia retta.. Gli pare d'essere ancora al liceo a comandare a bacchetta"

ANTONIO     :- (con un velo di malinconia) "Una volta era così.. Adesso tutto è cambiato.. Sono gli studenti che comandano.." (riprendendosi) "Comunque Commendatore.. occhio eh?.. Gli anni passano.. per tutti" (siede)

GIOVANNI   :- (rabbuiato) "Cosa intende dire?"

ANTONIO     :- "Solo un consiglio.. Un consiglio da uomo a uomo.. Attento agli slanci di gioventù" (comico, mimando l'azione) "Sa com'è.. Magari a qualcuno sembra che delle volte.." (mima l'irruenza) "mentre poi.. invece.." (mima la persona che si affloscia) "Mi sono spiegato?"

GIOVANNI    :- "Propprio per un bel niente" (gli volta le spalle ignorandolo)

ANTONIO      :- (Battendogli una spalla col suo bastone e invitandolo con la mano ad ascoltarlo) "Vedrò di spiegarmi meglio.. A volte a qualcuno.. gli viene lo sghiribizzo di prendere lo slancio e poi, sul più bello ..ZAC!.. Gli si rompe una balestra.. oppure .. gli finisce la benzina"

GIOVANNI     :- "Ma mi faccia il santo piacere.. Mi stà a fare la morale, nemmeno fossi un bambino"

GERTRÜDE   :- "Ha detto che tu rotto palestra e finito penzina?"

ANTONIO      :- (comici cenni di assenso)

GIOVANNI    :-"Fra Gertrüde, io non ho niente di rotto e in quanto a benzina.." (fa cenno che ne ha a iosa)

ANTONIO     :- (che fa scena, si alza per avviarsi col suo bastone all'uscita)

GIOVANNI   :- "Lasci perdere e rifletta invece su quanto le ho detto prima" (si china di scatto per farle il baciamano e quando accenna a rizzarsi lancia un urlo di dolore)"Ah.. Ahi!"

ANTONIO     :- (quasi sull'uscio fa uno scatto di spavento e si volta, avvicinandosi a Giovanni))

GIOVANNI   :- "Non ce la faccio più a raddrizzarmi!"

GERTRÜDE  :- "Ma.. cosa afere?"

ANTONIO     :- (additando con comicità) "S'è rotto la balestra!" (chiama) "Infermiere, Carlotta.."

GIOVANNI   :- (che con l'aiuto di Gertrüde prova a raddrizzarsi) "Ahi.. Oh, che male.."

GERTRUDE  :- "Poferino.. ma cosa avere in schiena?"

ANTONIO     :- (comico) "La balestra.. cosa le avevo detto?"

SCENA V

(Gertrüde - Antonio -Maria - Crocifissa)

CARLOTTA  :- (entrando rapidamente) "Che avete da gridare?"

ANTONIO     :- (indicando Giovanni piegato) "Gli è venuto un colpo di gioventù e c'è rimasto secco come uno stoccafisso"

CARLOTTA  :- (che intanto s'è avveduta della situazione, cerca, con colpi secchi, di raddrizzare Giovanni che, ad ogni colpo, grida) " Il colpo della strega.. Commendatore è ancora quella spondilo-artrosi.. Lo sa che non deve fare movimenti bruschi"

ANTONIO     :- (salace) "Gli l'ho detto.. <attento che si rompe la balestra>.. non se lo ricordava ma poi, di COLPO, gli è venuto in mente!

CARLOTTA  :- (aiutandolo a sorreggersi) "Venga di là.. le farò un'iniezione di cortisone, poi la vedrà il medico"

GIOVANNI   :- (lamentandosi ad alta voce) "Ahi.. Piano, piano che mi sembra di essere di vetro.."

GERTRÜDE  :- (cerca di andare appresso a Carlotta e Giovanni) "Posso aiutare?"

ANTONIO     :- (La trattiene mentre gli altri escono di scena) "Ma l'ha già aiutato abbastanza.. aspetti almeno che si raddrizzi"

SCENA VI

(Gertrüde - Antonio - Maria - Crocifissa)

MARIA           :- (entra, con Crocifissa, dalla porta del giardino e vanno a sedersi sul divano) "Cosa è successo?"

ANTONIO     :- "Eh.. a qualcuno gli è preso.. il male dello stoccafisso"

CROCIFISSA:-  "Che malattia sarebbe?"

ANTONIO     :- (si abbassa ed imita il mal di schiena di Giovanni e con mordente ironia) "Quella malattia che fa rompere le balestra e fa diventare duri come lo stoccafisso appunto"

CROCIFISSA:- "E chi sarebbe questo.. qualcuno?"

GERTRÜDE  :- "Il Commendator Ciofanni.. Lui afuto colpo ti strega"

MARIA          :- (dando delle gomitate all'amica) "E chi sarà mai la strega che glie l'ha fatto venire?"

ANTONIO     :-"Si è trattato di un baciamano ardito" (imita l'inchino per il baciamano restando in questa posizione fino alla battuta successiva di Maria)

MARIA         :- "Alla solita signora.. immagino"

ANTONIO    :- "E ha pensato bene di rimanere in questa posizione"

CROCIFISSA:- "Cosi è già pronto per la volta prossima"

ANTONIO    :- (raddrizzandosi) "Può darsi"

MARIA         :- (con mal celata soddisfazione) "Gli sta proprio bene allo Schiacciaspire"

GERTRÜDE   :- "Tutti infidia la sua perché anche lei ha tentato con commentatore.. Io sentito fòi due in ciardino"

MARIA         :- (senza alcun garbo) "Cantante.. si stappi le orecchie.. Semmai era lui che cercava di rubarmi il becchime"

ANTONIO    :- (A Maria) "E già.. ma quando il commendatore si è accorto che lei.. mi scusi sa.. non aveva gran che come becchime.. lui ha cambiato binario.."

GERTRÜDE  :- "Che cosa folere tire.. pecchime.. Maria afefa galline?"

ANTONIO     :- "E' un modo di dire.. non proprio letterario.. significa essere senza conquibus senza soldi.. senza svanziche.. Ma non ci faccia caso Frau.. Parlavo da solo.. sa a una cer- ta età può capitare che uno parli da solo e poi magari è anche capace di rispondersi ed inizia una discussione con se stesso che se non sta attento finisce col bisticciarsi addosso" (squilla il telefono) "Ci siamo.. sarà un'altra cliente" (chiama) "Telefono"

SCENA VII

(Detti - Carlotta - Giovanni)

CARLOTTA    :- (entra e va a rispondere al telefono) "Pensionato alle Rose, buongiorno..chi parla?"

ANTONIO      :- "Le dica che non si è liberato nessun posto perchè ci siamo tutti raccomandati"

CARLOTTA   :- (fa cenno di zittire) "Scusi, non ho capito.. vuole ripetere per favore?" (pausa) "Il commendator Maggiorana?.. Non so se potrà venire al telefono. Attenda prego, vado a vedere" (esce chiamando il commendatore)

GERTRÜDE  :-  "Chi può folere commentatore?

ANTONIO     :- (ironico) "Sarà la signora arrosto che avrà bisogno di.. maggiorana"

GIOVANNI   :- (entra in scena curvo, sofferente, con una mano sulle reni. Solleva la cornetta del telefono) "Pronto?" (pausa) "Sì, sono io" (pausa) "Ah, è lei signora.."

TUTTI           :- (incuriositi fanno scena)

GIOVANNI   :- "Oggi?" (si massaggia le reni) "Veramente oggi.. ho un impegno"

ANTONIO    :- "Con la strega"

GIOVANNI  :- ".. stia tranquilla, sarà mia premura mettermi in contatto con lei al più presto.." (cerca di raddrizzarsi facendo smorfie di dolore) ".. non appena avrò sbrigato una faccenda.." (guarda in malo lodo i presenti che stanno ad ascoltare)"Mi scusi sa.. ma non posso dire di più" (pausa) "D'accordo.. arrivederla" (posa il ricevitore e redarguisce i presenti) "Beh?.. Cosa c'è?.. Non si può nemmeno ricevere una telefonata?"

GERTRÜDE  :- (stizzita) "Ti una TONNA"

ANTONIO     :-"Non di una TONNA.. di una sardina"

GIOVANNI   :- "Era.. era la mia sarta"

ANTONIO    :- (con teatralità) "Abiti di scena per il commendator SALVIA"

GIOVANNI  :- "Maggiorana, prego. E non le permetto di fare dell'ironia sul mio cognome!"

ANTONIO    :- (ironico) "E non se la prenda.. maggiorana, salvia, persa.. sono sempre dei sapori.."

GIOVANNI   :- (nel frattempo, sempre curvo,  esce di scena)

                          (SI ODE LA CAMPANELLA DEL PRANZO)                             

MARIA         :- (si alza di scatto) "Oh, finalmente si mangia!"

CROCIFISSA:- (alzandosi lentamente) "Per quello che mangio io.."

SCENA VIII

(Crocifissa - Maria - Gertrüde - Antonio - Procopio - Giovanni - Carlotta)

PROCOPIO  :- (entra con cadenza militare) "Signori, il pranzo è pronto"

ANTONIO     :- "La sûppa l'è cotta.. eh maresciallo.. Scommetto che le pare d'essere ancora a militare"

PROCOPIO   :- (nostalgico) "Quanti ricordi.."

GERTRÜDE  :- (si alza per uscire) "Sarà pene andarCi a lavarCi le mani prima tifenti tutto freddo"

ANTONIO     :- (ironizzando e alludendo) "Da quel dì.. che è diventato tutto freddo.."

PROCOPIO   :- "Vogliamo andare?"

CROCIFISSA:- (con ironia) "E' arrivato il maggiordomo"

MARIA         :- (che non ha capito) "Un nuovo pensionante?.. Ma allora la candela non è servita"

CROCIFISSA:- (prendendo a braccetto Maria e avviandosi all'uscita) "Ma no, è.. lasciamo perdere Maria, andiamo"

ANTONIO     :- (lascia il passo dimenticando il bastone appeso dietro allo schienale del divano) "Prima le signore" (uscite le donne Antonio si avvia a sua volta. Entra Carlotta e si fa da parte cedendo il passo)

CARLOTTA :- (si china per raccogliere qualcosa per terra o per passare un piumino e così facendo si abbassa destando lo sguardo interessato di Procopio)

ANTONIO     :- (si avvede dell'interesse del maresciallo e.. lo richiama all'ordine) "Maresciallo?.. Vogliamo andare?" 

PROCOPIO    :- (sospirando) "Eh.. Jamme và.." (escono)

GIOVANNI    :- (entra in scena, meno curvo di prima. Vede Carlotta china e a piccoli passi si av-            vicina serrandole di colpo le anche e chiamandola) "Carlotta!"

CARLOTTA   :- (sobbalza e poi,  un po' spaventata, lo redarguisce) "Giovanni, stai attento.. Se ci vedono ci mandano a spigolare tutti e due"

GIOVANNI    :- (tenendo sempre una mano sul proprio fianco indolenzito e con teatralità)"Ma Carlotta.. Che debbo fare se il mio cuore sembra un batacchio che rintocca tutte le ore la campana dell'amore?.. L'amore, ahimè, non ha età!.. Dimme, dolce fiore di serra, perché non vuoi mai uscire con me?"

CARLOTTA  :- (cercando scuse)  "Ma perché.. lo sai che sono molto impegnata e poi.. quando esco devo andare a casa"

GIOVANNI    :- (tenta goffamente di abbracciarla e la rincorre mentre lei si scansa) "Lo sai quello che sto facendo per amor tuo.."

CARLOTTA  :- "Semmai anche per te.. Ma mi pare che risultati.."(mima con la mano che non ce ne sono) 

GIOVANNI    :- "Faccio tutto quello che posso ma questo cavolo di mal di schiena non mi dà tregua"

CARLOTTA  :- "E' meglio che tu vada in sala da pranzo con gli altri.. Ci vedremo appena possibile"

GIOVANNI    :- "Questa sera.. nel gazebo in giardino"

CARLOTTA  :- (sbrigativa) "Sì, sì.. vedremo.. ma ora levati dai piedi"

GIOVANNI   :- (teatrale) "Ma mi ami almeno?"

CARLOTTA  :- (con menefreghismo) "Ma sì, ma sì.. E vai..!"

GIOVANNI   :- (rinculando verso l'uscita, semi curvo e agitandola mano) "Ce ne andremo lontano e vivremo felici"

CARLOTTA  :- "E ricchi" (lo sollecita ad uscire)

GIOVANNI   :- (si volta di colpo per uscire e batte col viso sullo stipite della porta o altro. Esce lamentandosi)

SCENA IX

(Carlotta - Romeo - Antonio)

CARLOTTA  :- "Oh.. finalmente.. Se tutto va come stabilito.."(si guarda furtivamente attorno poi apre la finestra e chiama) "Romeo.. Romeo.."

ROMEO         :- (da fuori) "Sono qui Carlotta.. dimmi"

CARLOTTA :- "Entra dalla porta del giardino.. Non posso parlare più forte" (richiude la finestra ed esce alla sinistra)

ANTONIO     :- (entra in scena; si guarda attorno cercando il bastone) "Il mio bastone.. Lo dimentico sempre da qualche parte" (Lo vede alle spalle del divano, lo prende e gli cade a terra. Si china per raccoglierlo quando entrano Carlotta e Romeo. Spunta con capo, si avvede della situazione e decide di rimanere nascosto) 

ROMEO          :- (cerca di abbracciare Carlotta) "Carlotta, finalmente"

CARLOTTA   :- "Sta bravo che se entra qualcuno"

ROMEO          :- "Ma è una settimana che no ci vediamo più nel gazebo.. Ho bisogno di parlarti"

CARLOTTA   :- "Mi sembra che in quel gazebo ci sia più gente che alla Fiera ( o alla Sagra)

ROMEO          :- "Me ne sono accorto.. Vedo dei pensionanti che, da soli, o a coppie, vi si appartano dopo aver dato un'occhiata attorno e spariscono per un bel po'.. Solo tu, quando ti aspetto, non arrivi mai"                            

                            (AD ANTONIO CADE IL BASTONE A TERRA FACENDO RUMORE)

CARLOTTA    :- (sospettosa) "Hai sentito?" (va a controllare alla porta o alla finestra)

ROMEO          :- "Saranno stati di là.. Ma quand'è che.."

CARLOTTA    :- "Sssst. Qui anche i muri hanno le orecchie e poi c'è sempre quel rompiballe del signor Antonio che sembra un cacciatore pronto a tirare delle schioppettate"

ANTONIO       :- (spunta non visto dai due e fa scena)

CARLOTTA    :- "Se si accorge di noi due.. di quello che stiamo combinando.."

ROMEO           :- "Staremo attenti... Ma dimmi un po'.. la camera della tedesca dove si trova?"

CARLOTTA    :- (gelosa) "Perché?.. Devi mica cantarle Lilì Marlèn?"

ROMEO           :- (scherzoso) "E perché no? Dopo tutto è anche benestante"

CARLOTTA    :- "Ce ne sono già degli altri che la pensano come te"

ANTONIO       :- (che ogni tanto spunta, gli cade il bastone e fa rumore)

ROMEO          :- "Ma qui c'è qualcuno!"

CARLOTTA   :- (apre la finestra e poi la rinchiude rincuorata) "Stanno portando via i rami secchi dal giardino.. Ma adesso sarà meglio che tu vada via"

ROMEO          :- "Va bene, come vuoi"

CARLOTTA   :- "Ti accompagno così chiudo la porta" (esce alla sinistra)

ANTONIO      :- (accortosi di essere rimasto solo esce indolenzito da dietro il divano; fa per uscire quando squilla il telefono. Si siede rapidamente e prende un libro o rivista che era sul tavolino e finge di leggere)

CARLOTTA    :- (rientra dalla parte del giardino e va a rispondere) "Pensionato alle Rose, buongiorno" (pausa) "La signora Calcagno?" (poco garbata) "Mi spiace ma è ora di pranzo e i pensionati sono a tavola, chiami più tardi" (pausa) "Anche se è urgente non è il momento.. abbiamo degli orari che dobbiamo rispettare" (ripone con malagrazia la cornetta)     

SCENA X

(Antonio - Carlotta Maria - Giovanni)

MARIA             :- (entra con passo rapido e a Carlotta) "Mi scusi; vorrei fare una telefonata al mio paese.. pagando s'intende"

CARLOTTA    :- "Non è questa l'ora e poi di là c'è il telefono pubblico"

MARIA            :- (con buone maniere) "Veramente di là c'è un po' di chiasso e poi, intanto che mettono in tavola il secondo.. posso?"

ANTONIO       :- (che da tempo dava segni di insofferenza, interviene) "Perché non le dice che l'hanno chiamata al telefono proprio un attimo fa?"

MARIA            :- (stupita) "Mi hanno cercata?"

ANTONIO       :- (sornione) "Hanno cercato la signora Calcagno ma la nostra infermiera ligia al dovere, quando si tratta degli altri, ha risposto che se anche era urgente non era l'ora indicata e.. di richiamare più tardi!" 

CARLOTTA    :- (che stava innervosendosi) "Il regolamento va rispettato.. Se tutti venissero qui a telefonare o se chiamassimo tutti nell'ora di pranzo, non saremmo mai disimpegnate. Comunque, per questa volta, si accomodi ma, se capita il direttore io non ne so niente, intesi?"

MARIA            :- "Tranquilla e.. grazie per il momento.. Però non mi sembra proprio il caso che.."

CARLOTTA    :- (adirata, verso Antonio apostrofandolo) "E lei non viene a pranzo?.. Ha preso la pastiglia per la pressione?.. Si muova!"

ANTONIO       :- (che non si aspettava quell'alzata di voce giunta come una schioppettata, ha un sussulto di spavento) "E vengo, vengo.. ma che carattere.."(si alza più svelto che può e si avvia) ".. altro che pressione.. Lei mi fa venire un infarto"

                            (esce seguito dallo sguardo da Kapò di Carlotta che lo segue)

MARIA            :- (rimasta sola compone un numero e intanto commenta con l'accento del proprio paese diverso da quello di città) "Mi avevano chiamato e quella mastina della Carlotta non mi diceva niente.. Pronto, Mènico?.. Sono Maria, per favore c'è mica mio fratello nell'osteria?.. Si grazie" (pausa) "Ciao Isidoro, come stai?" (pausa) "E sono al Pensionato alle Rose.. dove credi che sia.. a Montecarlo?" (pausa) "Eh, lo so.. Ma quando ne hanno voglia dicono che bisogna rispettare il regolamento.. ma dimmi un po'.. ' successo qualcosa che mi hai chiamata?" (pausa)

GIOVANNI     :- (entra non visto e, incuriosito sta ad ascoltare approffittando che Maria gli da le spalle)

MARIA         :- "Eredità?"

GIOVANNI  :- (appare sempre più interessato. Fa scena)

MARIA        :- "Quanto mi ha lasciato lo zio?" (pausa. Giovanni allunga il collo) "Certo che vengo.. Boia d'un mondo, duecento milioni più la proprietà?"

GIOVANNI   :- (ha uno scatto e mentre Maria continua a parlare, lui coglie i tre fiori dal vaso posto sull'apposito banchetto porta fiori, prende un giornale posto accanto e li incarta in malo modo nascondendoseli dietro la schiena)

MARIA          :- "Porco boia.. e a te?.. La cascina con le bestie?.. Mi fa piacere. Si vede che si è ricordato che per curarlo a quei tempi facevo quei sentieri nel pantano con l'acqua che veniva giù a secchiate e che mi tenevo scarpe in mano per non sciuparle.." (cambiando tono) "Anche perché non ne avevo altre" (pausa) "Ricordi eh?.. E che fatica a tirare su l'acqua dal pozzo.. si capisce che oggi c'è l'acqua corrente nelle case ma allora.. c'era solo la corrente.. quella del fiume in valle: Va bene Isidoro; ti lascio altrimenti scoppia una lite con la kommandantur...Ti chiamerò appena posso per il testamento.. stammi bene" (posa il telefono e pensa ad alta voce, soddisfatta) "Porco boia.. duecento milioni.."

GIOVANNI    :- (finge di entrare in quell'istante e fa il galante) "Oh, signora Maria.. era qua?.. Non l'avevo vista in sala da pranzo e mi ero preoccupato.. Tutto bene, vero?"

MARIA          :- (sospettosa) "Mi dà della signora?.. Ma è sicuro di non aver sbagliato persona?"

GIOVANNI     :- "Ma cosa dice mai, signora.. anzi, mi scuso se prima le sono apparso sgarbato.. ma non era nelle mie intenzioni, mi creda e.. per dimostrarle che la mia eventuale sgarbatezza era solo.. apparente.. ecco a lei, per farmi perdonare" (dona i fiori)

MARIA           :- (li prende incredula) "Per me?"

GIOVANNI    :- "E per chi se no?"

MARIA          :- "Ma per la tedesca"

GIOVANNI   :- "Oh.. non faccia di ogni erba un fascio.."

MARIA         :- "E di tre fiori un mazzo!" (li sfascia e si avvia verso il vaso porta fiori) "Sarà bene rimetterli dove li ha presi" (li rimette a posto)

GIOVANNI    :- (imbarazzato) "Comunque.. basta l'intenzione" (accenna alla telefonata e con faccia di bronzo) "Non è accaduto nulla di grave spero"

MARIA          :- "Perché.. cosa dovrebbe essermi successo?"

GIOVANNI    :- "Nulla, nulla ne sono certo.. vedendo il suo visino.. e questo mi rincuora alquanto.."(teatrale) "E nemmeno voglio sapere nulla.. Ma adesso, la prego, andiamo a tavola prima che facciano dei commenti immeritati" (le offre il braccio)

MARIA        :- "Sono capace di camminare da sola .." (sospettosa) "E come mai tutte queste signorate con una.. lavandaia paesanotta?"

GIOVANNI   :- "La supplico di perdonarmi" (le prende la mano destra e glie la bacia con galanteria)

MARIA        :- (ritrae comicamente la mano guardandone curiosa il dorso, se la frega su di un fianco per pulirla e si rivolge a lui con ironia) "Potrebbe prestarmi la sua faccia?"

GIOVANNI    :- (non comprendendo il significato)"E perché?"

MARIA        :- (si avvia all'uscita e nettandosi il dorso della mano  sul fianco) "Perché devo andare a fare delle brutte figure ed io alla mia faccia, ci tengo" (esce seguita come un cagnolino bastonato, da Giovanni mentre il sipario si chiude)                                   

                                                     FINE DEL PRIMO ATTO

ATTO SECONDO

(stessa scena del primo atto)

SCENA I

(Romeo - Carlotta)

CARLOTTA    :- (E' in scena e riordina. Bussano ai vetri della finestra del giardino: è Romeo: Carlotta va ad aprire) "Sei tu?.. Cosa vuoi?"

ROMEO          :- (da fuori) "Debbo parlarti.. mi apri di là?"

CARLOTTA   :- (richiude la finestra; si dà un'occhiata attorno ed asce alla sinistra rientrando con Romeo. Parla sottovoce) "Novità?"

ROMEO         :- "Hai perso la voce?" (Ha un minuscolo pacchettino in mano)

CARLOTTA  :- (sempre sottovoce) "No, ma è meglio essere prudenti. Parla sottovoce anche tu"

ROMEO       :- (parla sottovoce ) "Dovresti mettermi questo aggeggio, così come te lo porgo e senza fargli prendere dei colpi sotto al..." (si guarda attorno e poi le parla in un orecchio)

CARLOTTA  :- (stupita) "E perché?"

ROMEO         :- (dimentica di parlare sottovoce) "Mi avevi detto che mi aiutavi, no?"

CARLOTTA   :- (gli fa segno di abbassare il tono della voce poi, titubante) "Hai un bel dire.. e se mi scoprono?"

ROMEO        :- "Dovrai essere prudente.. dà prima un'occhiata attorno.. Io sarò in giardino, nel gazebo a trafficare con delle piantine, e così nessuno potrà sospettare di noi"

CARLOTTA  :- "Mi fai fare delle cose che.. Sia ben chiaro che non voglio andare a finire nei guai"

ROMEO         :- (l'abbraccia) "Ancora un po' di pazienza e poi.. tutto sarà sistemato"

CARLOTTA  :- (staccandosi da lui) "Già.. tutto sarà sistemato e tu te ne andrai per la tua strada e mi lascerai nel fango. Mi sembra d'essere una reclame della televisione: <usa e getta>"

ROMEO         :- (con tenerezza) "Ma cosa vai a pensare.. io ti voglio bene.."

CARLOTTA   :- (imbronciata) "Anche il Commendatore dice le stesse cose.. Ma probabilmente lui crede a quello che dice"

ROMEO         :- (innervosito, alza la voce) "Ehi, dico.. Una cosa è darti un incarico e un'altra è quella di prendere troppo sul serio le smancerie del Commendatore.. Potrebbe esse tuo padre"

CARLOTTA   :- "E abbassa la voce..." (gattona) "Sei geloso per caso?"

ROMEO         :- No.. Ma mi da fastidio lostesso.. Sarebbe ora di mollarlo il commendatore"

CARLOTTA  :- "Ma se sei stato tu che.."

ROMEO         :- "Lo so, ma forse.. ho sbagliato"

CARLOTTA  :- "Durerà ancora per molto?"

ROMEO         :- "Se tutto va come programmato siamo al 'dunque' e dopo, potremo vivere più tranquilli"

CARLOTTA   :- "Dici bene tu, ma io sarò sempre qui!"

ROMEO         :- (sorridendo) "A meno che non ti arrestino"

CARLOTTA  :- (alzando la voce) " Ma tu sei  matto. Piuttosto pianto tutto li subito e te la sbrighi da solo!"

ROMEO      :- (sornione) "E abbassa la voce.. Vuoi far sapete tutto anche agli altri?" (l'abbraccia) "Calmati.. più presto di quel che credi sarà tutto finito"

CARLOTTA    :- "Speriamo perché non ne posso più di questi sotterfugi"

                                                                      

SCENA II

(Romeo - Carlotta - Procopio - Crocifissa)

PROCOPIO    :- (da fuori) "Pensiamo alla salute signora Crocifissa.. venga, venga di là con me, nel salottino"

CARLOTTA  :- (a Romeo) "C'è gente.. usciamo di là" (escono alla sinistra)

PROCOPIO   :- (entrando con Crocifissa) "..e come mai i suoi nipoti non vengono a trovarla?"

CROCIFISSA:- (sedendo stancamente) "Una volta glie l'ho chiesto e mi hanno risposto che avevo tanto da fare.. che non avevano tempo"

PROCOPIO   :- "Però.. mi scusi sa, non voglio intrigarmi in fatti che non mi riguardano, ma mi sembra che il tempo per andare a trovare la zia dovrebbero trovarlo ogni tanto.. Pazienza io, che non ho nessuno.."

CROCIFISSA  :- (triste) "Signor Procopio.. mi hanno già appioppato il nome di Crocifissa.. non mi metta in croce anche lei"

PROCOPIO     :- "Mi scusi ma.. certe faccende non riesco a digerirle"

CROCIFISSA  :- (cambiando argomento) "Ma come mai lei è ancora scapolo?. Dopo tutto è ancora un bell'uomo"

PROCOPIO     :- "Troppo gentile"

CROCIFISSA  :- "Oh, beninteso, senza malizia"

PROCOPIO     :- "Non si preoccupi; so valutare le persone. .. Perché sono rimasto scapolo?.. E' una storia lunga.. Sa com'è.. la carriera militare. Un giorno al nord, l'altro al sud.. Conoscevo una signora.." (sospirando) ".. c'è stato anche un momento che tutto era già predisposto per il matrimonio. Poi è scoppiata la guerra ed io ho preferito rimandare alla fine del conflitto.. In seguito c'è stata l'Albania, la Grecia, il campo di concentramento in Germania.."

CROCIFISSA   :- "Mi spiace che si sia intavolato questo argomento. Cambiamo discorso che è  meglio"

PROCOPIO     :-"No, no.. non si preoccupi.. Un po' di sfogo ci vuole.. se ne ha bisogno e poi.. certi ricordi affiorano alla mente" (pensoso) ".. specialmente di notte.. fanno parte della vita vissuta"

CROCIFISSA  :- "E dopo il suo rientro in Italia.. come è andata?"

PROCOPIO     :- "Quando sono rientrato a casa per prima cosa ho cercato di non farmi vedere" (triste) "Quaranta chili d'ossa.. se quella signora m'avesse vista.. sarebbe scappata ed io non volevo questo.. Alcuni mesi dopo, quando l'ho cercata, ho saputo che si era sposata, che aveva un figlio e forse ne attendeva un altro e che si era trasferita" (allargando le braccia, triste) "Così ho cercato di dimenticarla"

CROCIFISSA :- "E.. c'è riuscito?

PROCOPIO    :- "No!" (pausa) Qualche mese dopo sono stato reintegrato nell'Esercito e ci sono rimasto tutta la vita"

CROCIFISSA :- "Capisco. Ci sono delle situazioni in cui pare che tutto ci cada addosso.. Sembra un po' la mia storia, anche se è al contrario della sua"

PROCOPIO     :- (cercando di uscire da quell'atmosfera) "Nun ce stia a penzà signò.. Sa che facciamo? Ce ne immo a piglià 'na bella tazzulella e caffè"

CROCIFISSA  :- "Magari più tardi. Ora, se mi permette, farebbe piacere pure a me sfogarmi un poco con chi sa comprendere" (pausa) "Vede.. io invece mi sono maritata.. per modo di dire.. matrimonio per 'procura' come ce n'erano tanti in tempo di guerra"

PROCOPIO    :-  "Lo so.. al giorno d'oggi non ci crederebbe nessuno"

CROCIFISSA :- ".. ci siano sposati che era in Russia e da allora.. più niente.. L'ho atteso per tutti i miei anni più belli" (immagonata) "disperso.." (riprendendosi) "Ma lei che è ritornato poteva farsi una famiglia"

PROCOPIO    :- "Per pigliare un'altra delusione?.. Temevo di cercare sempre lei nelle altre donne"

CROCIFISSA  :- "Come si chiamava?"

PROCOPIO      :- "Si chiamava.. No! Preferisco non pronunciare il suo nome,, mi scusi"

CROCIFISSA   :- "Capisco. Ognuno di noi ha la propria storia.. la propria croce.. e una vita lunga.. dietro la schiena"

PROCOPIO     :- "A proposito di schiena.. come sta il signor Giovanni?"  

CROCIFISSA  :- "Quello ha sette vite come i gatti" (sottovoce) "L'ho visto in giardino con la signora Gertrüde.. sembrava tutto in subbuglio.. Dice che ci sarà un <marriàge>?"

PROCOPIO     :- "E che è 'sto <marriàge>?"

CROCIFISSA  :- "Un matrimonio"

PROCOPIO     :- "E io che ne saccio".. Comunque, cara la mia signora, non c'è da meravigliarsi di nulla.. Allora ce ne jmmo a piglià 'sta tazzulella e caffè e magari a farci anche una briscoletta?"

CROCIFISSA  :- "Veramente dovrei andare in città, da mia nipote"

PROCOPIO      :- "Quand'è così, vada pure ma.. " (scherzando) "..mi dia retta.. lasci a casa o portafoglio"

CROCIFISSA  :- (che c'è rimasta male) "Ma non crederà che mia nipote.."

PROCOPIO     :- (interrompendola) "No, no, per carità.."(in tono scherzoso) "..ma non avendo o portafoglio appriesso non si indotti ad aprirlo, le pare?"

SCENA III

(Carlotta - Crocifissa - Umberto - Cecilia - Procopio)

CROCIFISSA  :- "Non capisco" (si alza) "Vado a prepararmi.. sa, noi donne dobbiamo rifarci la facciata e ci vuole del tempo"

CARLOTTA    :- (entrando) "Signora Cevasco, ci sono visite"

CROCIFISSA  :- (stupita) "Per me?"

CARLOTTA    :- "Li faccio accomodare di là?" (accenna un altro luogo)

CROCIFISSA  :- (pensosa, quasi parlando a se stessa) "E chi sarà? Mi faranno perdere del tempo, devo andare in giù"

CARLOTTA    :- "La giovane ha detto che è sua nipote"

CROCIFISSA  :- "Mia nipote?" (soddisfatta, a Procopio) "E' venuta"

PROCOPIO     :- "Mi fa veramente piacere" (prende un giornale e si siede a leggere)

CROCIFISSA  :- "Signorina Siringa, li faccia venire qui se non le dispiace"

CARLOTTA    :- (sull'uscio) "Prego, accomodatevi"

                          (CECILIA e UMBERTO, giovane coppia, entrano mentre Carlotta esce di scena)

CECILIA         :- (con slancio) "Ciao zia.. come stai?"

CROCIFISSA :- (abbracciando la nipote) "Bene, adesso che finalmente ti vedo" (a Umberto) "Ciao Umberto.. Sempre elegante eh?"

UMBERTO    :- (porge la mano senza entusiasmo) "Buongiorno Crocifissa, come sta?"

CROCIFISSA :- "Diciamo bene. Non ti dispiace vero?"

UMBERTO    :- "E perché mai dovrebbe dispiacermi.. anzi.."

PROCOPIO    :- (sentendosi di troppo, ripiega il giornale e si alza) "Scusate; affari di famiglia.. compermesso" (esce salutando e salutato)

CROCIFISSA  :-  (guardando teneramente la nipote) "Che bella sorpresa

UMBERTO     :- "Veramente è un po' che dovevamo venire, ma.."

CROCIFISSA  :- (invitando la nipote a sedere e sedendo ella stessa, con finta ingenuità) "Spero che non ve l'abbiano impedito. Io invece stavo preparandomi per venire da voi; Cecilia mi aveva detto che eravate tanto impegnati.."

UMBERTO     :- "Effettivamente,.. il lavoro, gli affari, la casa.."

CROCIFISSA  :- (interrompe sorniona) "I figli.."

CECILIA          :- "I figli?.. Ma zia che dici.. Sai benissimo che figli fin'ora non ne abbiamo"

CROCIFISSA   :- (c.s) "Ah, no?.. Credevo che essendo passato tanto tempo dall'ultima volta che ci siamo visti, l'aveste già avuti.."

UMBERTO     :- "C'è tempo.. Troppi impegni per adesso.. Ci penseremo a suo tempo"

CROCIFISSA  :- "Capisco.. Certo che mi piacerebbe avere dei nipotini"

CECILIA         :- "Ogni cosa a suo tempo.. E tu zia, ti trovi bene qua dentro"

CROCIFISSA  :- "Non posso lamentarmi" (scherzosa) "Siamo una 'manciata' di.. ex giovani che.."

UMBERTO     :- (alla moglie) "Sempre scherzosa la zia, malgrado l'età"

CROCIFISSA  :- "Ehi, dico.. Capisco che io di figli non ne farò.. e non per mancanza di tempo, ma non sono mica decrepita sai?" (imitando Umberto) ".. malgrado l'età, ma senti un po'.."

CECILIA         :- "Non farci caso.. delle volte Umberto non misura le parole" (dà un'occhiataccia al marito)

CROCIFISSA  :- "Non dire mai ad un vecchio che è vecchio.. Preferisce dirselo da solo.. Sperando poi che gli altri lo smentiscano, naturalmente"

UMBERTO     :- "Ma io scherzavo" (alla moglie) "Cecilia ma.. non dovevamo dire qualcosa a tua zia?"

CROCIFISSA  :- "Cosa dovevate dirmi?"

CECILIA         :- (imbarazzata) "Ehm.. Umberto voleva dirti.."

UMBERTO     :- (interrompendola) "E no! TU,VOLEVI DIRLE"

CECICILA      :- "Eh, già. Si capisce.." (non sa come affrontare l'argomento concordato col marito) "Ci.. ci sono delle novità?"

CROCIFISSA  :- "Oh, Signore benedetto.. delle novità qua dentro.. Le uniche novità sono le partenze.. solo andata e i rimpiazzi.. Oppure si parla dei figli dei pensionanti.. dei figli dei figli e di qualche altro parente che si informa se respiri ancora"

CECILIA         :- "Ma noi ti siamo sempre vicini"

CROCIFISSA  :-  (salace) "Col pensiero!"

UMBERTO     :- "Cara zia; noi vorremmo essere sempre qua ma.. siamo tanto impegnati che.."

CROCIFISSA :- (mordace, interrompendo) "Capisco, i figli.. oh, dimenticavo.. quelli non li avete ancora.. programmati"

UMBERTO     :- "Appunto"

CECILIA         :- "A proposito di programma.. sai che abbiamo intenzione di andare a Parigi a festeggiare il capodanno?"

CROCIFISSA :- (che ha mangiato la foglia) "Fate bene.. Io alla vostra età non ho potuto divertirmi, ma voi andate finchè siete in tempo.. e sino a che potete.. Mi fa piacere" (sottile) "E poi vuol dire che i soldi non vi mancano e che quello che vi crescono potete spenderli a Parigi"

UMBERTO   :- "Veramente Cecilia non si è spiegata bene"

CROCIFISSA:- "Ah, no?.. Allora parla tu che ti spieghi meglio"

UMBERTO    :- "Voleva dire che SAREBBE NOSTRA INTENZIONE" andare a Parigi"

CECILIA        :- (imbarazzata) "Eh, già.. anche per non fare la figura degli squattrinati con gli amici"

                           (guarda il marito che annuisce soddisfatto)

UMBERTO    :- (sollecitando la moglie agita i polpastrelli delle dita ad indicare i soldi) "Però.."

CECILIA        :- "Vedi zia.. se tu ci dessi o ci prestassi qualche lira.."

UMBERTO    :- (interrompendo) "..potremmo andare a Parigi senza far fare delle brutte figure ai parenti"

CROCIFISSA:- (con finta ingenuità) "Ma perché.. vanno a Parigi anche i parenti?"

CECILIA       :- "Ma no, solo gli amici"

CROCIFISSA:- E quante ore ci state?"

UMBERTO   :- "Quante ore?"

CECILIA       :- "Dieci giorni"

CROCIFISSA:- "Non sapevo che il capodanno a Parigi durasse dieci giorni"

UMBERTO    :- (spazientito) "Ma no.. è il soggiorno organizzato che dura dieci giorni"

CROCIFISSA :- "Ma allora dura una notte solo come qua da noi.." (si alza e passeggia lentamente) "Vedete.. io sono ancora una donna all'antica e, probabilmente, vivo ancora all'antica. Sono stata giovane anch'io sapete?.. Non  sono nata di questa età.. Quand'ero giovane, dicevo, si faceva il passo secondo la gamba.. solo nelle disgrazie si cercava l'aiuto di parenti ed amici, ma di certo a Parigi non è prevista nessuna disgrazia, mi auguro"

 UMBERTO   :- (seccato) "Ma cosa c'entrano le disgrazie adesso" (alla moglie) "E tu?.. Non dici nulla?.. Fai parlare solo me dopo che.." (guardando altrove) "HAI ORGANIZZATIO TUTTO TU'"

CECILIA         :- (sconcertata) "Io?"

CROCIFISSA  :- (mordace) "Ma Cecilia.. perdi anche la memoria?"

UMBERTO     :- (con faccia di bronzo) "Sì, proprio tu.." (a Crocifissa) "Io non volevo perché, in fondo, non ce lo potevamo permettere.. dieci giorni poi.. Ma lei niente.. a insistere.."

CROCIFISSA  :- (sorniona) "Ma Cecilia.. che 'insistosa'.."

CECILIA         :- (presa alla sprovvista) "Ma se eri tu che.."

UMBERTO     :- (interrompendola con autorità) "Sta zitta e non mi contraddire"

CROCIFISSA  :- (ironica) "Mi pare giusto. Una volta taci tu e una volta parla lui"

UMBERTO     :- (alla moglie) "E pensare che mi avevi detto che tua zia ci avrebbe aiutato"

CECILIA         :-"Mi rigiri tanto la frittata che non ci capisco più nulla" (alla zia) "Vedi zia.. ai tuoi tempi era diverso.. ma al giorno d'oggi.."

CROCIFISSA :- (sedendosi) "Già.. Prendi oggi e paghi domani.. Ma sempre devi pagare... E poi, ragazza mia.. mi vuoi spiegare cosa c'entro io con vostro capodanno a lunga scadenza?"

CECILIA        :- "Ma zia, non possiamo tirarci indietro e far vedere ai nostri amici che non abbiamo i soldi e fare la figura.."

UMBERTO    :- (in dialetto del luogo) "D'essere in bolletta"

CROCIFISSA :- "E bravo Umberto.. Quando ti interessa sai arrivare all'argomento.. magari anche in dialetto" (alla nipote) "E tu, ti preoccupi tanto per la figura?.. E' possibile che gli altri si trovino a dover dire le stesse cose ad un'altra zia. Scommetto che se diceste la verità, fareste a loro anche un piacere" (pausa) "E poi, figli cari, qui dentro non mi tengono mica perché ho una nipote che va a Parigi a vedere se il primo dell'anno viene il primo di gennaio come qua da noi sai?

                         Mi tengono perché pago.. e dei bei soldi e nessun altro paga.."

UMBERTO   :- (serio, si alza) "Cecilia.. vogliamo andare?.. Altrimenti va a finire che a Parigi ci va lei"

CECILIA       :- "Ma Umberto, non devi dire così a mia zia"

UMBERTO   :- "Mi avevi detto che potevamo contare su di lei .." (a Crocifissa) "Ma io l'avevo avvertita che non ne avremmo ricavato un bel niente e che era inutile andare a.." (si interrompe accorgendosi della gaffe)

CROCIFFISSA:- (triste) "..andare a trovarla.. capisco.. Credevo che il bene non costasse nulla ma si vede che per voi ha un prezzo!"

CECILIA      :-  (con affetto, abbracciandola) "Ma zia, io ti voglio bene"

CROCIFISSA:- (si alza e passeggia a capo chino) "C'è un proverbio che dice che a fare del bene ai nipoti e come per <chi presta e chi zöga  ca perd la camisöla>(*)

CECILIA        :- (con affetto) "Zia.. non dire così.."   

   

(*) (oppure:dal proverbio genovese italianizzato<far del bene ai nipoti è come perdere le messe ed al sedere ti ci trovi le pezze)

CROCIFISSA  :- (guardando con calma Umberto) "Ma tu zie non ne hai?.. Può darsi che, essendo TUA zia ti dia dei soldi a mucchi e che magari tu possa fare anche il primo dell'anno a NIUIORKE"

UMBERTO   :- "Cecilia.. Vogliamo andare?"

CROCIFISSA:- "Visita finita?.. Eravate venuti solo per quello?"

CECILIA       :- (impacciata) "Ma no.. Nemmeno lui.. è stato un malinteso.  Eravamo venuti a vedere come stavi"

CROCIFISSA :- "Stavo meglio prima.. Comunque mi fa piacere vedervi.. tanto era passato solo un anno dall'ultima volta!"

UMBERTO     :- "Ma se siamo venuti anche a Pasqua"

CROCIFISSA  :- "Di che anno?.. Scusate.. non posso pretendere quello che non si sente.. Mi fa piacere vedervi.. tutti e due qui.. L'importante è la salute" (pausa) "Non è che io non voglia aiutarvi a spendere I MIEI SOLDI.. ma la retta qui è alta e io mi aiuto un po' con la pensione e un po' con gli affitti degli appartamenti che un giorno.." (alla nipote) ".. potranno essere i tuoi, se pensi di meritarli.. altrimenti.."

UMBERTO   :- "Altrimenti..?!"

CROCIFISSA:- "Ci sono delle Opere Pie che fanno del bene a chi ne ha bisogno!"

CECILIA       :- (abbraccia la zia) "Scusami.. non credevo di darti un dispiacere.."

CROCIFISSA:- "Le cose si fanno se si possono fare, e non per far vedere agli altri.. Lo so che la gioventù passa in un volo e la cosiddetta terza età e lì, dietro l'angolo.. ma se non avete pensato per tempo a mettere via un po' di.. biada.."

UMBERTO   :- (contrito) "Scusate Crocifissa.. non volevamo togliervi la tranquillità.. non avevamo riflettuto.." (alla moglie, scherzando) "Vorrà dire che l'ultimo dell'anno verremo qua a fare compagnia alla zia"

CROCIFISSA :- "E tu sei proprio una testa di ca..  " (si tappa la bocca) "..Per poco mi scappava ..Volevo dire una testa di cavolo, scusami sai ma.. tra noi anzianotti il primo dell'anno arriva all'ultimo rintocco della mezzanotte e poi andiamo a scaldare il cuscino. Cerro che da Parigi a qui c'è una bella differenza.. Ci mancherebbe altro.. Non chiedo questi sacrifici"

CECILIA       :- "Ma per noi non sarebbero sacrifici"

CROCIFISSA:- "Un'ex cantante lirica.. A quanto dice lei ha più soldi che capelli in testa. A quella, se le danno da intendere che ha trent'anni, ci crede" (pausa) "Ma torniamo a noi.. Voi fate un po' quello che credete.. e che potete.. Io sarò in mezzo a questa.. gioventù bruciata.. Andate, andate a fare il cenone in città se volete" (scherzando) "Forse non lo sapete  ma anche qui da noi arriva il nuovo anno e si risparmia perché.. non dura dieci giorni"

CECILIA       :- "Hai ragione zia.. Verremo a trovarti molto presto" (l'abbraccia)

CROCIFISSA:- "E io ti aspetterò" (immagonata) "Ma ora vai.. e copriti che fa freddo"

UMBERTO   :- "Arrivederci e tanti auguri per l'anno nuovo"

CROCIFISSA:-  (si asciuga gli occhi mentre i nipoti si avviano alla porta)"Ciao.. e portatemi un nipotino, prima che sia troppo tardi"

                          (Umberto e Cecilia accennano un saluto con la mano ed escono)

SCENA V

(Crocifissa - Gertrude - Antonio)

GERTRÜDE  :- (entrando con teatralità) "Crocifissa.. IST MEINE.. EFFIFA!"

CROCIFISSA:- "..E' FIFA?"

GERTRÜDE  :- "Ma no, mein Gott.. Effifa.. Eureka.. io contenta perchè ho finto mein kampf.. mia pattaglia contro ereti mio secondo marito e ora crande filla su laco di Kostanza, ist meine.. è mia" (si avvede della tristezze e della indifferenza della donna) "Ma cosa afere.. Lei capito cosa ho detto io?.. Io antare in Cermania.. lasciare penzione.. capito.. hast du verstanden?" (si è intanto seduta con un cofanetto porta-gioielli che pone sulle ginocchia e poi, sgarbata) "Oh, lei non capire niente!"

CROCIFISSA:- "Ma chi se ne frega della sua FILLA, del suo secondo e terzo marito.. CAPITEN?.. E ora mi lasci in pace per favore"

GERTRÜDE   :- (che c'è rimasta male, si alza di scatto) "Fa pene, fa pene, capito.. ma che moti ti fare.." (si appresta ad uscire adirata e si incontra con Antonio che sta entrando)

ANTONIO  :- "Oh, signora Gertrüde.." (la osserva) "Si sente male?.. Mi sembra un po' impallonata”

GERTRÜDE  :- "Impallonata?.. Non capire.. Dico solo che non mi aspettavo di essere trattata male dalla signora Crocifissa"

ANTONIO     :- (meravigliato) "Dalla signora Cevasco?"

CROCIFISSA:- "Mi scusi sa.. ho dei pensieri.. Ma le faccio i miei complimenti per aver vinto la causa contro gli eredi del suo TERZO marito"

GERTRÜDE   :- "Secondo, preco.. per atesso afere afuto solo zwei mariti.." (guardando sottecchi Antonio, con civetteria) "Il terzo io.. aspettare"

ANTONIO     :- "Ehm... per quanto mi riguarda dovrà aspettare.. Ma che cosa ha vinto?"

GERTRÜDE  :- "Causa in tribunale tetesco contro ereti mio SECONDO marito, per crande FILLA"

ANTONIO     :- "Filla?"

CROCIFISSA:- "Vuol dire 'villa'.. sul lago di Costanza, per quanto ho capito"

GERTRÜDE  :- "Jà, crante filla con parco e tutto laco dafanti" (accarezza nel frattempo il cofanetto)

ANTONIO     :- "Sembra che accarezzi un gattino"

GERTRÜDE  :- Qvi dentro piccola parte miei cioielli.. altri in banca e altri.. Ma dicefo che eredi mio secondo marito folefano filla per loro.. causa molto lunga.."

ANTONIO     :- "Qui da noi invece sono brevissime.. tant'è vero che le cause iniziate dai padri.. le finiscono i nipoti"

GERTRÜDE  :- "Io tefo timostrare possesso proprietà e defo abitare in filla"

ANTONIO     :- "Bene, buon viaggio Frau.." (a Crocifissa) " E' meglio che si liberi un posto in questo modo che.. in un altro"

GERTRÜDE :- (apre il cofanetto e lancia un urlo) "Ahh!"

                          (ANTONIO E CROCIFISSA FANNO UN SOBBALZO SPAVENTATI)

CROCIFISSA:- "Ahimemì.. che spavento"

ANTONIO     :- "Ma Frau.. l'ha morsicata una vipera?"

CROCIFISSA:- "Sarebbe morta la vipera"

GERTRÜDE  :- (si alza e mostra il cofanetto vuoto) "Cioielli spariti.. RUPATI!"

ANTONIO     :- "RUPATI ?"

GERTRÜDE  :- "Jà.. Certo.. io non porto cassettina fuota per tenere cioielli che non ci sono!"

CROCIFISSA:- (guardando il piccolo scrigno) "E' proprio vuota"

GERTRÜDE  :- (adirata) "Qvalcuno pacherà per tutto qvesto.. io fare tenuncia polizei!" (esce sculettando)

CROCIFISSA:- "Non è la prima volta che succede. Anche a me avevano rubato dei monili d'oro tempo fa.. Ne parlai in direzione e mi risposero che probabilmente l'avevo dato a qualcuno e comunque di non dire nulla per il buon nome del Pensionato.. Ma adesso vado su a dare un'occhiata anch'io" (si accinge ad uscire quando entra Procopio)

 

SCENA VI

(Crocifissa - Antonio - Procopio)

PROCOPIO:- (A Crocifissa, fermandola) "Allora signò.. come è andata?.. Tutto bene immagino"

CROCIFISSA :- "Ha una bella immaginazione"

ANTONIO     :- "S'è un po' 'tocchettata' con la krukka"

PROCOPIO   :- "Ah, ecco perché l'ho vista uscire di qua tutta.. spiritata"

CROCIFISSA:- "Le hanno rubato i suoi cioielli.. anzi.." (ironica) "CIOIELLI"  

PROCOPIO   :- "Alla faccia del Pensionato alle Rose" (tra sé) "Non capisco; questo non doveva accadere"

ANTONIO    :- "Io vado a fare due passi in giardino" (asce alla sinistra)

PROCOPIO   :- (a Crocifissa) "Allora.. i nipoti?.. "

CROCIFISSA :- (siede, seguita da Procopio che si siede di fronte) "Cosa vuole che le dica.. Si ricorda che mi aveva detto di non portare con me il portafoglio se andavo in città?"

PROCOPIO    :- "Sì.. e le chiedo ancora scusa"

CROCIFISSA :- "Beh.. lì per lì c'ero rimasta un po' male.. pensare così dei miei nipoti"

PROCOPIO    :- "Ha ragione e.. sono sicuro d'essermi sbagliato"

CROCIFISSA :- "Non s'è sbagliato un corno, non s'è sbagliato"

PROCOPIO    :- "Non mi dirà che le hanno chieso dei soldi"

CROCIFISSA :- "Macchè.. Mi hanno solo detto che non volevano farmi fare delle brutte figure con gli amici.. che non volevano far vedere che la zia era una spilorcia.. insomma, signor Procopio.. volevano dei soldi.. in prestito, hanno detto.."  

PROCOPIO   :- "Beh.. un prestito si può sempre fare e poi.. è un'altra cosa"

CROCIFISSA:- "Sono certa che avrei perso soldi e nipoti. Dovevano andare a Parigi ad aspettare il capodanno"

PROCOPIO    :- "Embè.. poteva accontentarli.. per una notte a Parigi"

CROCIFISSA :- "Ma era una notte che durava dieci giorni"

PROCOPIO    :- "Dieci giorni?.. Alla rifaccia del Pensionato alle Rose.. Né signò.. mi pare di capire che non hanno beccato niente"

CROCIFISSA :- "Gli ho detto che.. Beh, lasciamo perdere; alla fine hanno capito e mi hanno anche abbracciata; tutto sommato m'ha fatto piacere"

PROCOPIO    :- (si alza e si avvicina) "E noi festeggeremo l'anno nuovo stappando una bottiglia di.."

CROCIFISSA :- (interrompendolo) "CAMMOMILLA"

PROCOPIO    :- "Macchè cammomilla.. CHAMPAGNO!.. E' già al fresco nell'apposito cestello"

CROCIFISSA :- "Ma lei vuol farmi ubriacare"

PROCOPIO    :- (prendendola sottobraccio) "Coraggio signò.. che un'altr'anno lo becchiamo ancora"

CROCIFISSA :- /avviandosi con lui) "A dispetto dei maligni"

PROCOPIO    :- (esce allegro cantando un pezzo di canzone napoletana)

SCENA VII

(Romeo - Carlotta - Maria - Antonio)

                   (Romeo e Carlotta entrano poco dopo assieme dalla porta del giardino. Romeo ha un  annaffiatoio, o un paio di cesoie da giardiniere. Pota le rose o bagna i fiori nel vaso)

CARLOTTA    :- "Il pacchettino l'ho messo dove mi hai detto"

ROMEO          :- (che sta trafficando con i fiori nel vaso o con delle piante eventualmente in scena)

                             "Lo so"

CARLOTTA   :- "Sei andato a controllare?"

ROMEO          :- (con indifferenza) "Non ce n'era bisogno.. Bastava stare in giardino.. nel gazebo"

CARLOTTA   :- "Devo ancora capire cosa sono tutti questi sotterfugi. Poco fa ho visto Procopio uscire come un furetto dalla camera della tedesca, si guardava in giro furtivo"

ROMEO          :- (come se non glie ne importasse) "Si vede che ho un altro concorrente"

CARLOTTA   :- "Non mi fido di nessuno. Nemmeno di te"

ROMEO         :- "Ma stai tranquilla"

CARLOTTA    :- "Stai tranquilla un cavolo.. Ma lo sai che la tedesca voleva fare la denuncia per i gioielli che le sono spariti. Alla signora Cevasco era successa la medesima cosa tempo fa ed ha rinunciato a fare la denuncia del furto per il bene del Pensionato.. l'ha convinta il direttore.. E Maria?.. La Maria non esce nemmeno di camera nel timore che le capiti la stessa cosa"

MARIA        :- (da fuori, gridando) "Al ladro, al ladrooo.. "

ROMEO       :- (esce rapidamente alla sinistra)

MARIA        :- (entra disperata, piangendo) "Mi hanno rubato tutto.. mi sento male.."

CARLOTTA:- (l'aiuta a sedersi)

MARIA         :- "Mi dia qualcosa da bere.. mi sento la gola secca"

CARLOTTA :- (le porge un bicchiere d'acqua) "Ecco, beva"

MARIA         :- (sorseggia e poi fa delle smorfie) "Ma questa è acqua!"

CARLOTTA :- "E cosa voleva del cognac?"

MARIA         :- "Magari.. a spese del Pensionato però" (piagnucolando) "I miei anelli, la collana.. i braccialetti.. tutto sparito.." (minacciosa, guardando Carlotta) "Ma penso di sapere chi è stato.. Ho visto qualcuno infilarsi in camera mia l'altro giorno"

CARLOTTA  :- (ha un sussulto) "L'ha visto?.. E.. chi era?"

MARIA          :- "Uno di qui dentro"

CARLOTTA  :- (pensosa, mentre ripone il bicchiere altrove) "Romeo non può essere"

MARIA          :- "Che cosa borbotta?"

ANTONIO     :- (entrando col suo bastone) "Che cos'è tutto questo chiasso?"

MARIA          :- (piagnucolando) "Oh, signor Antonio.. professore.. tutto il mio oro sparito"

ANTONIO     :- "Ma quando è successo?"

MARIA          :- "Me ne sono accorta poco fa.. Faccia delle indagini.. scopra il ladro.. " (guardando Carlotta) "..o la ladra"

ANTONIO    :- "Mi scusi sa, ma dove teneva questa.. roba?"

MARIA         :- "In un fagottino sotto il materasso"

ANTONIO    :- "Ne è certa?"

MARIA         :- "Sicuro che sono sicura.. Ci dormivo sopra.. Anzi, per dire la verità questo malloppetto sotto la schiena mi dava fastidio il più delle volte, ma quando ho visto che dormivo troppo bene mi sono accorta che qualcosa non quadrava.. Ho guardato sotto il materasso.. e.." (riprende a lagnarsi) ".. non c'era più niente..."

SCENA VIII

(Detti -Procopio - Gertrüde - Giovanni - Romeo - Antonio)

PROCOPIO    :- (entra sveltamente e cerca di capire cos'è accaduto) "Ma.. che è successo?"

ANTONIO      :- (prende per un braccio Procopio e parlottando con lui si sposta a sinistra per lasciare spazio agli altri)

GIOVANNI e GERTRÜDE:- (entrano a loro volta ed osservano la scena)

GIOVANNI    :- "Signora Maria.. mi sembra giù di corda"

MARIA           :- (adirata) "Lei non ne sa niente, vero?"

GIOVANNI    :- "Cosa dovrei sapere?"

MARIA           :- "Hanno rubato nella mia camera!"

GIOVANNI    :- "Anche a lei?"

PROCOPIO    :- "Ma perché.. ci sono stati altri furti?"

GERTRÜDE   :- "A me rupato cioielli e lasciato scatoletta fuota"

MARIA           :- (sarcastica) "Magari sarà stata vuota anche prima"

GERTRÜDE   :- "Tu crante fipera.. lingua ti fipera"

MARIA           :- (mordace) "Guarda krukkina che la prima gallina a cantare ha fato l'uovo.."

ROMEO       :- (entra in scena con rapidità mostrando un fagottino avvolto in un fazzoletto a quadrettoni)  "C'era questo 'mallocco' in giardino, nel gazebo.. E' di qualcuno?"

MARIA         :- (si alza di scatto e quasi si avventa sull'involto scontrando Giovanni e Gertrüde. Lo toglie a Romeo che dapprima lo trattiene e poi, vista la comica insistenza di lei, lascia) "E' il mio"  (va a sedere rapidamente, disfa il 'groppo' e controlla estraendo collane e monili vari) "E' proprio il mio.. c'è tutto.. " (sospettosa) "E come mai era nel gazebo?"

ROMEO        :- "Questo non lo so.. Non è che per caso le sia caduto?"

MARIA         :- (sarcastica) "E come faceva a cadermi nel gazebo dal materasso?"

GERTRÜDE :- "E per me niente in cazebo?"

ROMEO        :- "Non ho visto altro"

ANTONIO    :- "Visto Maria?.. Non è che per caso se lo sia infilato in seno andando di sera.. di nascosto in gazebo e che una volta li.."

MARIA         :- (in modo poco urbano) "E secondo lei io mi infilo questo malloppo in seno?.. Ma lei ha voglia di scherzare.. E sapete cosa vi dico?.." (si alza e apostrofa tutti) "Statemi bene a sentire tutti.. vi dico che domani l'infilo da un'altra parte!" (esce adirata)

PROCOPIO   :- "Aspetti.. l'accompagno"

                          (Escono tutti ad accezione di Gertrüde e Giovanni che rimangono soli)

GIOVANNI   :- Fra Gertrüde, a quanto pare siamo rimasti soli"

GERTRÜDE  :- "Jà e io senza cioielli.. Come farà a fare amministratore miei peni.. cioielli rupati"

GIOVANNI   :- (prontamente) "Ma ce ne sono degli altri.. e poi i titoli.. I MARCHI.."

GERTRÜDE  :- "Oh, Ciofanni.. e tu.. fuoi fare sempre amministratore per me?"

GIOVANNI   :- (verso il pubblico, sbilanciandosi) "Lo credo bene!"

                            (si chiude il sipario)

                                                         FINE DEL SECONDO ATTO

TERZO  ATTO

(stessa scena dei primi due atti)

SCENA I

(Procopio -  Antonio - Maria - Crocifissa)

(Procopio e Antonio sono seduti sul divano e stanno leggendo)

MARIA         :- (entra in scena assieme a Crocifissa, vestita elegante con abito lungo da sera) "La sai la novità?"

CROCIFISSA:- "Ancora?.. Non ce ne sono state abbastanza la settimana scorsa?"

MARIA         :- "La signora Orsola poveretta.. l'hanno portata all'ospedale.."

PROCOPIO   :- (abbassa il giornale e rivolto ad Antonio) "Vvuò vedè che si libbera un posto!"

MARIA         :- (sempre all'amica) "Va già bene che abbiamo acceso le candele"

PROCOPIO   :- (sempre ad Antonio) "Ih.. che bello spirito di solidarietà"

MARIA        :- (che intanto si era seduta di fronte ai due uomini, assieme all'amica)  "Beh.. dopo tutto è ben bene avanti con gli anni"   

ANTONIO     :- (con ironia) "E così le spetterebbe un posto.. da un'altra parte.." (indica il cielo)

PROCOPIO   :- "Spero invece che se la cavi e che ritorni fra noi"

ANTONIO     :- (leggendo il libro e rivolgendosi a tutti, con noncuranza) "Scommetto che quello che vi interessa di più, non lo sapete"

MARIA          :- "E figuriamoci se ci sono delle novità senza che io le sappia"

ANTONIO     :- (con aria da indagatore) "E' una cosa molto delicata e.. ci saranno degli sviluppi come nei romanzi gialli.."(riprende la lettura) "Ma è ancora presto per rivelarvi il segreto"

PROCOPIO   :- (interessato)  "Segreto?.. Ah, beh.. se è segreto deve rimanere segreto, altrimenti che segreto è?"

MARIA          :- "Si tratta per caso dei ladri?"

ANTONIO     :- "Ogni cosa a suo tempo.." (depone il libro e con aria misteriosa) "Devo ancora finire di indagare, di fare dei ragionamenti.. E' sempre stato il mio pallino fare il 'detèctive'

MARIA         :- (ripete sbagliando l'accento) "E che cos'è questo detectìve?"

PROCOPIO   :- "O poliziotto (si avvede della toilette di Maria) "Ih.. signora Maria.. avete 'n' abbito ch'è nu schianto"

MARIA         :- (compiaciuta, si alza e fa vedere pavoneggiandosi) "Vi piace?"

ANTONIO    :- "Eh.. ha ereditato. Poi andiamo tutti a fare il veglione.. se le gambe ci reggono.. A festeggiare l'anno nuovo"

SCENA II

(Detti - Carlotta - Gertrüde - Giovanni)

GERTRÜDE :- (entra in scena anch'essa elegantissima. Cappello a larga tesa e, se possibile, al posto di lunghi capelli avrebbe  sempre avuto un tupè. Pelliccia indossata con eleganza e teatralità)

MARIA         :- (malignetta) "Non c'è"

GERTRÜDE :- "Chi?"

MARIA         :- "Quello che sta cercando"

ANTONIO    :- (sornione) "Ha provato a guardare nel.. gazebo?"

GERTRÜDE :- "Perché afrei tofuto andare in cazebo?" (siede accanto alle due donne)

ANTONIO    :- "Forse perché.. non c'è due senza tre"

GERTRÜDE :- "Non capire"

MARIA         :- (tirandole una frecciatina) "Mi sembra giusto.. quando non vuol capire dice che non ha capito"

GIOVANNI    :- (entra precipitosamente in scena dalla porta del giardino. Spettinato. Abiti in disordine, cravatta per traverso, graffiato in viso... giacca  infilata da un solo braccio. Si ferma sbalordito guardando i presenti)

ANTONIO     :- (mellifluo) "Sta cercando qualcuno?"

PROCOPIO   :- "E che è?.. E' inciampato?"

CROCIFISSA:- "L'hanno suonato?"

MARIA         :- "E' anche 'sgranfignato'"

ANTONIO    :- "E'.. inciampato nel gazebo?"

GIOVANNI   :- (frastornato) "Come?.. Nel gazebo?.. Ma.. c'era anche lei?"

ANTONIO    :- (in piedi dietro il divano) "Ci mancavo anch'io.. Non bastavate.. voi tre?"

GERTRÜDE  :- "Tre? Cosa folere tire" (a Giovanni) ".. e come mai foi tutto così.."

GIOVANNI    :- (imbarazzatissimo) "Ehm.. sono inciampato e.. sono caduto"

PROCOPIO    :- "Dev'essere stata proprio una bella.. inciampata!"

CARLOTTA   :- (entra in quell'istante anch'essa con l'abbigliamento in disordine; ha una scarpa in mano, cuffietta di traverso. Si stente addosso lo sguardo di tutti ed esce dalla parte opposta)  "Ohh.."

PROCOPIO   :- (ironico) "Caspita.. Anche la signorina Siringa! Ma è stata una caduta generale"

GERTRÜDE  :- (sospettando) "Io forrei sapere se quello che penso è fero"

ANTONIO     :- "Non ci pensi Frau.. Meno male che non c'era anche lei, altrimenti.."

CROCIFISSA:- (sottovoce, ma non troppo) "Sarebbe saltato il gazebo"

MARIA         :- "Mi pare che il signor Antonio la sappia lunga.. Ce la racconti tutta.."

ANTONIO    :- "Ma ve l'ho già detto.. ogni cosa a suo tempo.. risolveremo tutto alla maniera del grande detective Nero Wolfe"

MARIA          :- "E chi sarebbe?. Un nuovo pensionante in arrivo?"

PROCOPIO    :- "Ma no signora Maria. Nero Wolfe è un personaggio dei romanzi gialli, un grande investigatore che, alla fine delle indagini, riuniva tutti i sospettati e fra di loro individuava il colpevole"

MARIA          :- "Che bello.. come nei romanzi ingialliti e.. ci sarà anche.." (a Crocifissa) "Comme si dice.. ah, sì.. il trillo?"

CROCIFISSA:- "Quale trillo.. quello del telefono?"

MARIA         :- "Ma no, quello che ti viene quando tremi dalla paura e t'acchiappa di rosicchiarti le unghie"

ANTONIO    :- "Probabilmente vuol dire il 'thrilling' "

MARIA         :- "E io cos'ho detto?.. Ho ben detto quella roba li, no?"

PROCOPIO   :- "Né, signor Antò.. Quando sapremo quello che bolle in pentola?"

ANTONIO     :- "Quando ci serviranno a tavola"

GERTRÜDE  :- "Tutte qveste chiacchiere mi fanno perdere telenofela in telefisione" (si alza ed esce)

MARIA, CROCIFISSA, GIOVANNI :- (escono commentando: Ah, già..Andiamo.. E' vero, ecc.)

ANTONIO     :- (rimasto solo) "Andate, andate, altrimenti perderete la centesima puntata di “Anche i Pensionati ne hanno le scatole piene”. Poi ritornano tutti piangenti e li senti dire.." (imitando chi singhiozza) "Come mi sono divertita.. non ho mai pianto così tanto"

CARLOTTA  :- (entra frattanto in scena a mettere ordine)

ANTONIO    :- (dà un'occhiata a Carlotta e poi, uscendo) "Sarà bene che vada a fare.. quello che devo fare" (si mette in ascolto fuori della porta facendosi ogni tanto notare dal pubblico)

                                                              

SCENA III

(Carlotta - Giovanni - Antonio -Gertrüde)

CARLOTTA    :- (accertatasi d'essere rimasta sola, telefona) "Pronto?.. Sei tu? Finalmente. Ma dove t'eri cacciato che non t'ho più visto?"

ANTONIO     :- (spunta ogni tanto con la testa per ascoltare meglio la telefonata)

CARLOTTA  :- "D'accordo però occorre sbrigarsi.. levarsi questa faccenda di dosso al più presto" (pausa) "Come perché.. perchè gli EVENTI precipitano, specialmente dopo quello che è successo" (rispunta la testa di Antonio)"Va bene, va bene.. Non posso parlare più forte" (pausa) "D'accordo.. ciao gioia" (posa il ricevitore, si guarda attorno ed esce alla sinistra)

ANTONIO     :- (rientra in scena) "Sentito la Carlotta .. gli EVENTI precipitano. Altro che E-VENTI

                       qui sono anche E-QUARANTA"

GIOVANNI    :- (rientra serio in scena. Ha un cerotto sulla guancia graffiata)

ANTONIO      :- (mentre si siede sul divano) "Non c'è!"

GIOVANNI    :-"Chi?"

ANTONIO      :- "La cosa.. la signorina Siringa.. La Carlotta del gazebo.."

GIOVANNI    :- (spazientito) "Stia a sentire, intrigante da quattro soldi.. lei magari si divertirà perché non sa proprio cosa altro fare, ma io non mi diverto per un bel niente.. perciò.."

ANTONIO     :- (interrompendolo) "Ah, ma ne sono certo.. anzi, penso che quando .. uscirà dell'altro.. si divertirà ancora meno"

GIOVANNI    :- (sempre più adirato) "Io non ho niente da dire e niente da sapere. Le sii faccia i ca.. i fatti suoi che io mi faccio i miei.. Capito?"

ANTONIO     :- (serafico) "Ho capito, ho capito.. non si scaldi altrimenti le sale la pressione.. le gambe le fanno Giacomo, Giacomo e poi va a finire che.. si libera un posto e non mi sembra proprio il caso"

GIOVANNI    :- (a queste ultime parole fa le corna. Se ne avvede Antonio)

ANTONIO      :- "E non mi sembra neppure il caso che faccia le corna con le dita.. Basta che abbassi la testa!"

GIOVANNI    :- "Non le permetto.."

ANTONIO      :- (si alza e passeggia con flemma) "Non mi permette.. che cosa?.. Ma non si rende conto che viviamo in una comunità e certi fatti turbano l'ambiente e, di conseguenza, diventano fatti di tutti?.. Qui non stiamo a fare la gara a chi si mette la volpe sotto l'ascella.. Le dirò di più: se la tedesca si vuol far bidonare, affari suoi.." (mellifluo) , "Adesso.. che ha ereditato una villa in Germania.. la preda è più ambita"

GIOVANNI   :- (attento) "Una villa?"

ANTONIO     :- "Jà,, crante filla in Cermania!"

GIOVANNI   :- (pensoso, sottovoce) "Me l'ha nascosto"

ANTONIO    :- "Comunque a me, certe faccende non vanno giù e non posso stare solo a vedere facendo finta che non mi riguardino"

GIOVANNI   :- (sbottando) "E piantatela di rompermi i co.. cosiddetti!"

ANTONIO     :- (scattando e interrompendolo) "Antonio.. stai calmo"

GERTRÜDE  :- (entra in scena con la solita teatralità mostrando vistosamente una collana al collo) "Qvesta collananascosta pene e non rupata"

ANTONIO     :- (scocciato, guarda i due ed esce alla sinistra)  "E' meglio che vada a rinfrescarmi le idee prima che mi lasci prendere la mano"

GIOVANNI   :- (alla donna, con fare serioso) "Vorrei parlarvi"

GERTRÜDE  :- "Anche io ma.. prima titemi.. cosa facefate lei e Carlotta, da soli, in cazebo?"

GIOVANNI   :- "Soli?" (tra sé) "Magari fossimo stati soli"

GERTRÜDE    :- "Come?"

ANTONIO       :- "Non ho capito bene cosa volevate dire"

GERTRÜDE    :- (incollerita)  "A lui non capisce.. Intento tire perché foi due tutti spettinati, festiti in tisordine e lei tutto graffi in faccia. Certo Carlotta non facefa punture per male inschiena"

GIOVANNI    :- (imbarazzato, tenta un approccio) "Ma cosa pensate mai, meine Frau"

GERTRÜDE   :- "Meine Frau un corno!.. Fòi fate latin lover con me.. tite folere sposare me e poi antade in cazebo con Carlotta!"

GIOVANNI    :- "Ma tra me e Carlotta c'è nulla, soltanto amicizia, Lei vuole.. ecco, vuole recitare vuole imparare a muoversi sulla scena e.. e capirà come non sia facile il comportamento scenico.." (lusingandola) "..lei che ha calcato le scene nei migliori teatri del mondo.."

GERTRÜDE   :- (lusingata) "Beh.. sì.. molto difficile.." (con tono più dolce) "Ma perché proprio là e no  qva dentro?"

GIOVANNI    :- "Qua?.." (sorride e la corteggia sfacciatamente) "Ma cara Gertrüde, qui tutti l'avrebbero vista, criticata e non si sarebbe sentita a proprio agio e poi.. se l'avesse vista il direttore.. no, no.. è stato meglio così, almeno sembrava.. e invece.."

GERTRÜDE    :- (che ha ancora qualche dubbio) "E' proprio quell' 'infece' lì che non mi và e poi.. perché lei tutto spettinato?"

GIOVANNI     :- (che sta cercando una storia da mettere in piedi) "Perché.. perché proprio in quel momento abbiamo sentito dei rumori, dei passi e abbiamo creduto che fosse il direttore e che potesse pensare quello che tutti avete pensato e così siamo usciti di fretta.. al buio.. abbiamo inciampato e..tutto qui!" (verso il pubblico, detergendosi il sudore) "Che zuppa ho imbastito.."

GERTRÜDE   :- "Daffero è andata così?"

GIOVANNI     :- "Ma certo.. c'ero anch'io.. Non vi sono altre ragioni, mi creda.. Ma, vogliamo parlare di cose più serie.. di noi?"

GERTRÜDE  :- "Di noi?.. Oh, jà.. Siete sempre disposto a interessarvi di miei affari.. fare amministratore di miei peni.. di mie proprietà?"                                               

GIOVANNI    :- (subito) "Ma certo.. E ben per questo che.."

GERTRÜDE   :- (ancora un po' diffidente) "E' ben per questo.. che cosa?"

GIOVANNI    :- (riprendendo padronanza) "E' ben per questo che una volta sposati.. caccerete quell'antipatico di amministratore che afete"

GERTRÜDE  :- (gattona) "Mmm.. siete celoso?"

GIOVANNI   :- "Jà"

GERTRÜDE  :- "Ma se è ragazzo.. poteri essere sua mamma"

GIOVANNI   :- "Anche Paola Borboni ha sposato ragazzo"

GERTRÜDE  :- "Siochino.. che siochino che siete.. Foi sapete che io eretitato crande filla in Cermania?"

GIOVANNI   :- (fingendo) "Ma no!.. Ma allora avrò un gran da fare per amministrare le vostre proprietà.. Ebbene,.." (si inginocchia)  "..mi getterò a capofitto nel lavoro pur di starvi accanto" (si rialza e sornione) "Se volete adesso andiamo su da voi per vedere.. i gioielli rimasti, i documenti e poi, una volta che mi avete fatto la delega in banca, camminerò io per voi.. sarò il vostro cane fedele.. il vostro DOBBERMAN!"

GERTRÜDE  :- (confusa) "Oh, Ciofanni.. che altruista che siete.." (si alza) "Ma daffero non sapefate di mia filla in Cermania, con crante parco su laco di Kostanza?"

GIOVANNI    :- (teatrale) "Ma che importa a me della vostra villa, dei vostri soldi.. a me interessate solo voi.. Gertrüde!"

GERTRÜDE  :- (estasiata) "Come tite pene mio nome.. Gertrüde.."

GIOVANNI    :- (c.s.) "Però adesso ve ne andrete a sistemare le vostre cose, senza di me e mi lascerete solo.."

GERTRÜDE    :- "Perché solo?"

GIOVANNI     :- "Perché troverete qualcuno che avrà il vostro stesso tenore di vita, il vostro charme ed io.." (infingardo) "..sarò felice lostesso pensandovi felice anche senza di me.."(da un'occhiata per vedere se ha fatto effetto)

GERTRÜDE    :- "Felice?.. Ma non fi chiamate Ciofanni?"

GIOVANNI     :- "Sì, Giovanni; ma non vorrei che pensaste che sono le vostre ricchezze ad attirarmi"

GERTRÜDE   :- "Ma io non penso qvesto"

GIOVANNI    :- "Davvero?" (con esagerato slancio) "Allora lasceremo questo posto ed io verrò con voi in Germania, in Spagna, in Cina, al Polo Nord se vorrete"  (le prende le mani e la guarda con esagerata tenerezza)

GERTRÜDE   :- "In Cina.. al Polo Nord.. No. Al Polo Nord troppo fretto.. ma atesso fenite.. fi faccio federe miei documenti, miei cioielli rimasti e poi tefo tire se accetto filla e spetire soldi per AFFOCATI"

GIOVANNI    :- "Affogati?.. Ah, volete dire avvocati" (sornione) "Sarà bene uscire uno alla volta, sapete che non vogliono promiscuità nelle camere" (come declamasse) "Voi andrete per di là.. ed io.. passerò di qua" (accenna alle due uscite)

GERTRÜDE   :- (civettuola) "E fanno pene a tenere tifisi.. con uomini come te.." (uscendo alla destra) "A bientôt garçon"

GIOVANNI    :- "A tout'a l'eure" (Attesa l'uscita della donna, si ritiene soddisfatto) "E anche questa è andata!" (esce alla sinistra)

SCENA IV

(Antonio -Procopio - Fortunata - Crocifissa - Maria - Carlotta)

ANTONIO     :- (entra con un blok-notes e consulta dei suoi appunti ragionandovi sopra, Va a sedersi al divano)

CARLOTTA  :- (entra a sua volta accompagnando una signora, non più giovane) "Signor Antonio, abbiamo una nuova pensionante.. Vuole presentarla agli altri?"

ANTONIO     :- (alzandosi) "Ah!.. La signora Orsola è.." (accenna alla dipartita)

CARLOTTA  :- "Eh, si.." (alla donna) "La lascio in buone mani" (esce)

ANTONIO     :- "Piacere di conoscerla.. Antonio Mainardi" (scambio di saluti)

FORTUNATA:- "Fortunata"

ANTONIO      :- "Ah, no.. Il fortunato sono io"

FORTUNATA:-"Mi chiamo Fortunata; Fortunata D'Alessandri"

ANTONIO       :- "Si accomodi"

FORTUNATA :- (siede , seguita da Antonio) "Grazie"

CROCIF. e MARIA:- (entrano e guardano incuriosite la donna)

ANTONIO     :- (vedendole con la coda dell'occhio, tra sé) "Ah, ah.. Barca e Baciccia" (nel senso che sono sempre assieme, oppure usare altri termini dialettali del caso come in mantovano: 'Büséta e botòn' - asola e bottone)

FORTUNATA:- "Come?"

ANTONIO      :- (presentando) "Ehm.. dicevo.. la signora Crocifissa e la signora Maria"

MARIA           :- (dando la mano) "Piacere.. Maria Calcagno"

FORTUNATA:- "Fortunata D'Alessandri"

MARIA           :-  (si sposta verso Antonio mentre Crocifissa si presenta a sua volta, e sottovoce) "La signora Orsola?"

ANTONIO     :- (alza gli occhi al cielo)

CROCIFISSA:- "Molto lieta.. Crocifissa Cevasco" 

FORTUNATA:- "Fortunata D'Alessandri"

CROCIFISSA  :- (andandosi a sedere di fronte con Maria) "Ci è andata bene con la candela"

                           (ad Antonio che intanto faceva scena con Fortunata) "Allora, signor Antonio.. Ci sono delle novità?.. Nuovi indizi?"

ANTONIO     :- "Novità e.. sorprese"

MARIA          :- "Che bello. Non andiamo nemmeno a vedere la televisione.." (a Crocifissa) "Vuoi vedere che hanno trovato il ladro?"

PROCOPIO    :- (entra con suo passo marziale e alla vista di Fortunata, rallenta fissandola come se le ricordasse qualcuna)

FORTUNATA:- (E' anch'essa perplessa e pensosa)

ANTONIO      :- "Maresciallo, per cortesia vorrebbe dire alla Signorina Siringa di chiamare la tedesca?"

PROCOPIO    :- (sovrapensiero, pensoso, con lo sguardo fisso a Fortunata) "Eh?.. Chi?"

MARIA          :-"L'artista.. La cantante"

PROCOPIO    :- (c.s.) "Ah, sì.. vado" (esce come imbambolato)

SCENA V

(Maria - Crocifissa - Procopio - Giovanni - Gertrüde - Fortunata - Antonio)

MARIA          :- (eccitata, ad Antonio) "Allora ci fa il negro.. " (a Crocifissa) "Che negro è?"

CROCIFISSA:- "Nero Wolfe"

GIOVANNI   :- (entra giulivo e si avvede della nuova ospite)

ANTONIO    :- (le presenta la donna) "Commendatore, le presento la nostra nuova pensionante"

GIOVANNI  :- (galante) "Molto piacere" (si china facendole il baciamano) "Commedator Giovanni Maggiorana"

MARIA         :- (sarcastica) "Mi raccomando la schiena"

PROCOPIO  :- (rientra e questa volta si ferma a fianco di Fortunata)

ANTONIO   :- (a Fortunata, presentandole Procopio) "Il maresciallo Esposito.."

PROCOPIO :- (interrompendo la presentazione) "Ma lei, per caso.. non è  Fortunata Corradini?"

MARIA       :- "Ma se ha appena detto che si chiama D'Alessandri"

FORTUNATA:- (alzandosi emozionata) "Ma lei.. TU?.. Sei proprio tu Procopio?"

TUTTI          :- (fanno scena)

PROCOPIO  :- (emozionatissimo) "Sì.. sono io.. ma allora è proprio vero!" (si avvicina a lei con affetto, prendendole mani) "Signore benedetto.. quanti anni"

FORTUNATA:- "Una vita.. Ma dimmi, come stai?"

TUTTI            :- (scena)

PROCOPIO    :- "Eh.. siamo qui.. in fondo non si sta male.. Ma dimmi di te , come mai al Pensionato alle Rose?"

FORTUNATA:- (con un velo di tristezza) "Che ti devo dire.. Dopo la morte di mio marito, Carlo D'Alessandri, sono rimasta sola e così.. dopo averci ben riflettuto, sono venuta qua.. anche per non rimanere sola come un cane"

ANTONIO     :- (cercando una scusa per uscire tutti) "Amici.. sapete che dobbiamo andare di là a vedere la televisione.. Ritorneremo dopo" (vedendo che Maria non se ne da per inteso) "Eh, Maria?" (fa cenno di portare via i tacchi)

MARIA         :- "Ma perché?.. "(si alza indotta da Crocifissa) "Ci stavo così bene li seduta"

CROCIFISSA:- (tenendola a braccetto e portandola a destra dove Antonio è uscito) "Vieni con me che ti spiego tutto" (escono)

GIOVANNI   :- (avviandosi all'uscita a sua volta) "E' la prima cosa sensata che ha detto" (esce)

SCENA VI

(Fortunata - Procopio)

PROCOPIO    :- "Hanno voluto lasciarci soli"

FORTUNATA:- "Sono stati delicati"

PROCOPIO    :- "Dimmi.. e i tuoi figli?"

FORTUNATA:- "Lo sapevi?"

PROCOPIO    :-  "Sapevo di uno e di un altro in probabile arrivo"

FORTUNATA:- "Sono tutti e due sposati.. giù in città e ogni tanto vado a trovarli. Volevano che stessi con loro.. a turno ma.." (triste)  "..mi sarebbe parso di fare la pendolare e così.. ho preferito non essere loro di peso e sono venuta qui" (con affetto) "Ma dimmi di te.. Mi avevano detto che eri in un campo di prigionia e che ti avevano dato per disperso.."

PROCOPIO    :- "Questo ti avevano detto! Capisco.. e dispersi in Germania.. significa non ritornare più. Ecco perché non mi hai aspettato.. Me la sono cavata per miracolo.."

FORTUNATA:- "Io ti ho pianto per morto.. poi, ho trovato un buon uomo e mi sono fatta una famiglia.. "(accarezzandolo) "Quella che avrei voluto farmi con te"

PROCOPIO    :- (commosso, l'abbraccia) "Fortunata.. amore mio.."

SCENA VII

(tutti)

(Entrano alla spicciolata Maria e Crocifissa, dietro Antonio e Giovanni)

CROCIFISSA:- (con Maria, vedendo i due abbracciati) "Che bello vedere che l'amore non muore mai"

MARIA         :- (compiaciuta) "Pensa.. una telenovela dal vero.. fatta in casa"

ANTONIO    :- (che entra con Giovanni) "Commendatore, le dispiacerebbe andare a chiamare Carlotta?"

GIOVANNI   :- "E perché?

ANTONIO     :- (misterioso) "Perché una partita a scacchi va giocata con tutti i pezzi"

PROCOPIO   :- "Vado io" (a Fortunata) "Scusami cara"

MARIA          :- (prendendo posto a sinistra assieme a Crocifissa) "Che bello.. che bella telenovela.."

CARLOTTA  :- (entra con Procopio protestando) "Ma io ho da fare. Non sono una pensionante come voialtri.. io qua ci lavoro.."

ANTONIO     :- (che è andato a sedersi sul divano e che ha di fronte a sé la scacchiera) "Ma lasci perdere il lavoro.. Piuttosto, abbia la cortesia di chiamare anche Romeo, tanto il direttore non c'è"

CROCIFISSA:- "Quello non c'è mai"

CARLOTTA  :- "Cosa c'entra il giardiniere?"

ANTONIO     :- "C'entra, c'entra.. lo chiami per cortesia.." (alza qualche pezzo degli scacchi e li sistema)

CARLOTTA  :- (intanto apre la finestra, sbuffando, e chiama) "Romeo, Romeo.."

MARIA          :- (rabbrividendo) "E chiuda la finestra.. vuol farmi prendere una polmonite?"

ROMEO        :- (da fuori) "E cosa c'è da gridare?"

CARLOTTA :- "Vieni che ti vogliono" (va verso la sinistra per aprire la porta del giardino)

ANTONIO    :- "Ci siamo tutti?"

GIOVANNI  :- "Manca la signora Gertrüde"

PROCOPIO  :- "Finisce di preparare le valige e poi scende"

MARIA         :- "Parte?"

GIOVANNI    :- "Va in Germania"

CROCIFISSA :- "E come mai?"

ANTONIO      :- "Eredità"

MARIA           :- (sibillina, a Giovanni) "E lei non ci va?"

GIOVANNI    :- "Chi vivrà, vedrà"

ROMEO         :- (entra dalla sinistra assieme a Carlotta) "Eccomi. Chi mi vuole?"

CARLOTTA   :- (indicando con sufficienza Antonio) "Il detective!"

ROMEO          :- "Ah.. il nostro illustre insegnante.. Eccomi"

ANTONIO      :- "Benissimo. Vi domanderete il perché mi sia preso lo sghiribizzo di riunirvi qua tutti quanti"

MARIA           :- (contenta) "Ecco.. adesso ci fa il nero volpe"

GIOVANNI    :- (ad Antonio) "Intanto vorrei sapere con quale autorità si è permesso di fare questa.. sceneggiata.. Io sono venuto per non essere scortese ma potrei anche.."

ANTONIO      :- (interrompendo) "Ma io ho solo chiesto che foste tutti presenti.. Almeno quelli che non hanno nulla da nascondere.. Vi parlerò senza fare dei nomi.. cercate di seguirmi.." (prende due pezzi  degli scacchi manovrandoli e poi altri due quando cambia il nome degli indagati) "Il signor.. A.." (mostra un pezzo) "..passato un primo tempo a.. tubare attorno alla signora B" (gira col pezzo A attorno al pezzo B).."quando s'è reso conto che l'interessata non era.. diciamo.. abbastanza rifornita di.. carburante" (accenna ai soldi) "Cambia binario e si dà da fare con la signora C" (cambia pezzo) "Pensando di fare la vita del nababbo" (pausa; poi riprende tutto d'un fiato, senza fermarsi mentre i presenti si guardano, perdendo il filo logico del discorso)"Ma le signore B e C non sanno che il signor A imbambolato dalla signorina D conterebbe di arranfare le sostanze della signora C per poi svignarsela con la signorina D" (prende fiato, guarda i presenti e dopo un attimo di silenzio, con tono cattedratico) "Mi sono spiegato?"

MARIA        :- (perplessa e temendo di fare la figura dell'ignorante) "Veramente io, sono rimasta alla lettera A"

GERTRUDE  :- (entra in scena alle ultime battute, con un cappello elegante, sopra un eventuale tupé) "Sentito alfapeto.. Ma foi tire tutte lettere.. Io conosco alfapeto.."(siede alla sinistra)

FORTUNATA :- "Chiedo scusa.. io sono l'ultima arrivata e potrei anche uscire.."

PROCOPIO     :- "Che dici mai?.. Adesso sei dei nostri"

FORTUNATA:- "Grazie.. ma allora non sarebbe meglio dire le cose chiare.. pane al pane e vino al vino?"

MARIA           :- "Infatti io il pane l'ho sempre chiamato pane e il vino, vino"

CROCIFISSA :- "Maria.. non mi sembra il caso"

GIOVANNI    :- "Qua si sta facendo un processo per seminare zizzania e io me ne vado"

CARLOTTA   :- "Ha ragione e ne parlerò in direzione così, qualcuno, dovrà trovarsi un'altra sistemazione!"

ANTONIO     :- (si alza e va dietro il divano) "Oh, se è per quello me la trovo dove voglio una sistemazione migliore" (a Giovanni) "E poi io non semino un bel niente.. Caso mai ho raccolto..  dico solo che chi semina aghi stia attento a non camminare scalzo"

ROMEO        :- "Ma gente, se uno non ha nulla da nascondere potrebbe almeno stare a sentire" (ad Antonio, con severità) "Tanto questo, non è un tribunale"

MARIA         :- "Giusto.. Vorrà dire che ci andrete dopo"

GIOVANNI   :- (adirato) "Ma volete piantarla tutti quanti? " (ad Antonio) "Per vostra norma e regola io posso camminare scalzo dove mi pare e mi piace senza pungermi e voi piantatela di rompere i cosiddetti alla gente"

CROCIFISSA :- "Su.. calmatevi un po'. In fondo si tratta solo di parlare e di stare a sentire"

GERTRÜDE   :- "Io defo ancora capire.. lasciare parlare signor Antonio.."

ANTONIO      :- "E allora.. farò dei nomi.." (ogni tanto fa qualche passo, si sofferma, si muove) "Il nostro ex attore, dopo aver constatato che la signora Maria non aveva abbastanza conquibus" (a Maria) "Perché prima aveva solo la pensione sua e la reversibilità di quella del marito, mentre non c'era ancora le terre ereditate dallo zio e tutto quel che è venuto appresso... Il nostro ex attore, dicevo, rivolge la propria attenzione alla signora Gertrüde.."

GERTRÜDE   :- "Folere spiegare meglio?"

ANTONIO      :- "Le spiego subito, mi lasci dire.. Le sostanze che avrebbe eventualmente carpito erano da dividere con.. con la signorina Carlotta Siringa, ispiratrice di tutto questo bailamme"

CARLOTTA   :- (scattando adirata) "Ma lei è matto!.. Fuori le prove se ce l'ha, impostore.. Ah.. ma non si creda di cavarsela sa perché io la denuncio!"

ANTONIO     :- (con calma) "Ma si calmi, si calmi.. In parte è vero quello che dice e in parte no, perché alle sue spalle.. c'era qualcun'altro!"

PROCOPIO   :- "E chi sarebbe?"

ANTONIO     :- "Romeo La Fauci!"

CROCIFISSA:- "Il giardiniere?"

GERTRÜDE  :- "Ah, qvesta poi"

ROMEO         :- (indifferente) "Vada pure avanti"

CARLOTTA  :-  (agitata) "Io me ne vado.. Non sto qua a sentire delle baggianate da un vecchio sclerotico e ne parlerò subito con chi di dovere"

ROMEO         :- (la trattiene)

ANTONIO     :- "Vecchio.. abbastanza; sclerotico.. può darsi.. tanto non state a credere che tutti, più o meno, dopo i quaranta si rischia.. Faccia come vuole se ci tiene a perdere il posto. Per quel che mi riguarda la soluzione ci sarebbe. Lasciar perdere quello che è accaduto, senza fare denunce, senza chiamare la polizia e ritornare al quieto vivere"

CARLOTTA  :- (a Romeo) "E tu?.. Non dici nulla?"

ROMEO         :- "Per adesso mi diverto"

GIOVANNI    :- "E si.. lui si diverte ma io no!" (ad Antonio) "Mi sembrate l'avvocato delle cause perse e non avete nessun diritto di fare delle volgari insinuazioni"

ANTONIO     :- "Insinuazioni?. Ma non è forse vero che lei ha sorpreso la signorina Carlotta nel gazebo con suo fidanzato.."

MARIA          :- "Il suo fidanzato?"

ANTONIO     :- ".. e quando ha capito che l'aveva preso per i fondelli ne è nato un parapiglia?"

CARLOTTA  :- (temendo reazioni si scosta avvicinandosi di più a Romeo)

GERTRÜDE  :- "Ma Carlotta facefa profe per teatro"

ANTONIO     :- "Teatro?.. Era anche un cinema.. una comica.. E' stato Romeo a spingerla per mandare su di giri il commendatore e cercare di imbrogliarlo.." (A Romeo e Carlotta) "Ma per vostro tornaconto!"

GIOVANNI    :- (in imbarazzo, a Carlotta andando verso il centro della scena) "Di che non è vero.. avanti.. dillo!"

GERTRÜDE  :- (scatta inviperita, si avvicina a Giovanni e colpisce col proprio cappello la testa dell'attore che si china per evitare i colpi) "Ah, da grosse Idiòt.. Frafluten.. Tutto tuo amore era per mia roba" (continua a colpire mentre Giovanni per difendersi allunga una mano e le toglie il cappello. Qualora Gertrüde avesse un tupé o un parrucca, Giovanni toglierebbe uno di questi rendendo più comica la situazione) "Ah.. dammi mio capèlo, mio capèlo.." (oppure: miei capéli, miei capéli. Che riprende per uscire piangendo)

GIOVANNI   :- (imbarazzato si ricompone)

ROMEO       :- "E adesso, se permettete, parlo io" (mostra un documento) "Romeo La Fauci, ISPETTORE DI POLIZIA"

TUTTI         :- (fanno scena mostrando, alcuni, sorpresa)

MARIA       :- (sconcertata) "Hai capito il nostro semina lattughe?"

ROMEO      :- "Signora Calcagno, moderi i termini"

MARIA       :- "Un poliziotto?.. E perché faceva il giardiniere?"

CARLOTTA:- (soddisfatta) "Per scoprire i vostri altarini" (esce trionfante)

ROMEO      :- (muovendosi) "Da un po' di tempo sapevamo che nel Pensionato accadevano furti inspiegabili.. spariva oro, gioielli di valore, soldi.. Dalle prime indagini fatte con i miei collaboratori, la signorina Carlotta ed il maresciallo Esposito.. "

TUTTI         :- (segni di meraviglia)

ROMEO       :- "..è cominciato a venire a galla qualcosa.."

MARIA        :- "La Carlotta e Procopio.. chi l'avesse mai detto..?"

ANTONIO   :- (a Romeo) "Si accomodi qua, al mio posto"

ROMEO      :- "Grazie, preferisco stare in piedi.. Stavo dicendo che qualcosa stava muovendosi.. Ho incaricato allora la Carlotta di mettere delle microspie nelle camere dei sospettati e.. dei derubati"

MARIA       :- "Microspie.. e cosa sono?"

PROCOPIO :- "Sono degli apparecchietti che permettono di ascoltare le conversazioni.. i rumori.. anche da lontano" (sorridendo) "Magari anche dal gazebo"

MARIA       :- "E.. si sentiva anche quando russavo?"

ROMEO      :- "Tutto.. anche il sospiro.. Mi spiace per lei signor Maggiorana.. anche i suoi incontri sono stati osservati"

GIOVANNI  :- "Ah!. E così tenevate d'occhio anche i miei movimenti.. Ma era tutta una centrale di spionaggio: Ma dico, i ladri, li avete almeno scoperti?"

ANTONIO     :- (che si era frattanto avvicinato col suo bastone a Romeo) "Quelli li prenderemo, non dubiti.. Il fine giustifica i mezzi" (a Romeo) "Certo che se l'avessi saputo, avrei collaborato anch'io.. Le faccio i miei complimenti anche se.. a dire la verità, la ritenevo uno dei sospettati"  

ROMEO       :- "Grazie"

ANTONIO    :- (dimostrando una necessità.. impellente) "Vi domando scusa ma.. avrei una necessità piuttosto urgente.. compermesso" (esce sveltamente)

ROMEO        :- (come un ordine) "Maresciallo.." (fa cenno col capo di seguire Antonio)

PROCOPIO   :- "Ho capito; vado.." (esce)

FORTUNATA:- "Sia il signor Antonio, sia l'Ispettore La Fauci, facevano le stesse indagini"

CROCIFISSA:- "Una persona garbata come il signor Antonio avrebbe meritato di portarle a termine  queste indagini"

SCENA VIII

(Tutti tranne Gertrüde e Antonio)

ROMEO     :- (a Crocifissa) "Stia tranquilla.. ha finito di farle" (compone nel frattempo un numero telefonico) "Pronto, sono La Fauci, passami il dottore" (pausa) "Buongiorno dottore, vorrei due mandati di cattura per.." (pausa) "Sì, aspetto in linea"

TUTTI         :- (incuriositi, fanno scena)

CARLOTTA:- (rientra in scena agitata) "Ah, questa poi.." (a Romeo) "Ma sai cos'è successo?"

ROMEO      :- (all'interlocutore al telefono)"Un momento, prego" (dopo aver messo una mano sulla cornetta) "Cos'è successo?"

CARLOTTA:- (emozionata) "Il signor Antonio è.."

MARIA        :- "E' morto?"

CARLOTTA :- "Peggio"

CROCIFISSA:- "E cosa c'è peggio che morire?"

CARLOTTA  :- "Stava squagliandosela per correre appresso alla tedesca e il signor Procopio li ha chiusi tutti e due nel bagno"

GIOVANNI    :- (agitato) "Ma qui non si riposa mai.. altro che Pensionato alle Rose"

ROMEO         :- (dopo aver liberato la cornetta dalla mano) "Dottore, mi occorrono due mandati di cattura per.."

TUTTI          :- (attendono incuriositi) "Per ANTONIO MAINARDI E GERTRÜDE BRÜNNER!"

GIOVANNI  :- (agitato) "Ma non ci si capisce più niente.. La Gertrüde.. il professore.."

ROMEO       :- (sempre al telefono) "No. Il furto della tedesca era simulato ed il professor Mainardi se ne era accorto ma ha preferito assecondarla per proprio tornaconto"

MARIA        :- "Tira più.. una gonna che una coppia di buoi"

PROCOPIO :- (rientra e mostra a Romeo una chiave) "Sono tutti e due al sicuro"

MARIA       :- "Ma che bisogno aveva la tedesca di accaparrarsi tutta la refurtiva se aveva già ereditato una villa in Germania"

ROMEO     :- (ripone la cornetta) "Non ha ereditato un bel niente.. Era tutta una scusa per scappare senza sospetti.. Anche il Signor Mainardi ci ha creduto e.. forse ci crede ancora"

GIOVANNI  :- (Si accascia sulla sedia incredulo e con voce nervosa) "Ah.. il moralista! Il detective.. Aveva la volpe sotto l'ascella e ci ha minchionato tutti"

                           

(SI CHIUDE IL SIPARIO)

F   I   N   E