LA ZUPPIERA
Commedia in 2 atti
di R.Lamoureux
originale in lingua francese
traduzione di Domenico Guido RAVERA
Personaggi e Interpreti
(in ordine di apparizione)
Germana MARINA
Agente Pasqualino MARIO
Viola Parenti FRANCA
Paolo Parenti SANDRO
Elena LAURA
Patrizia PIA
Giorgio Orlando PAOLO
Orlando - l'ispettore ENZO
PRIMO ATTO
Scena Prima
Una vecchia casa. La sala comune molto grande e accogliente.
Di fronte al pubblico, in fondo a destra scala che conduce alle camere.
In fondo a sinistra porta della cantina, sporca e tetra
Due porte-finestra che danno sulla terrazza. Tra queste un tavolino per il
telefono.
Al di la' di una delle 2 forte-finestra, la sola aperta, corridoio alto e
lungo che conduce alla camera di donna Viola.
Da qualche parte una madia sulla quale, colorata e graziosamente panciuta,
fa bella mostra di se' una zuppiera del 19simo secolo.
Al centro, un tavolo di grandi dimensioni, con sedie.
Verso le porte-finestra, la poltrona di donna Viola. Accanto al tavolino, uno
sgabello basso.
Contro il muro in fondo, tra le due porte-finestra, un baule.
Pavimento di piastrelle bianche e nere.
Ai muri, e sui mobili ritratti e oggettistica. Fiori. Dalla porta-finestra
aperta, la luce morbida del sole d'aprile al tramonto.
Germana, vicina alla madia, lavora e canticchia. Sulla porta-finestra compare
non visto da Germana,l'agente Pasqualino, poliziotto della stradale, indossa
un casco enorme e ha un'aria scherzosa.
PASQUALINO (con voce grave) Polizia!
GERMANA (si volta sussultando) Imbecille
PASQUALINO (posa ridendo i grossi guanti sul tavolinetto)..Non c'e' la signora?
GERMANA Sta riposando.. e la moto? Scassata?
PASQUALINO Figurati! Va che e' un piacere. Pensa ho fatto l'ultimo pezzo in
folle.
GERMANA Risparmia sul carburante la polizia.
PASQUALINO Ma no. E' per farti la sorpresa.
GERMANA Bella la tua sorpresa!!
PASQUALINO Domani e' domenica. Esci con me?
GERMANA No. Ne' domenica ne' lunedi. Tornatene pure sull'autostrada. Li sento
da qui che superano i limiti
PASQUALINO Non ti preoccupare c'e' Picchio che fa il suo lavoro.
GERMANA Adesso assumono anche gli uccelli in polizia
PASQUALINO Scema, e' il sopranome del collega, no. Lo chiamiamo cosi perche'
saltella camminando. E perche non ti va di uscire?
GERMANA Mi va di uscire, ma non mi va di andare in giro scortata.
PASQUALINO Ma mi metto in borghese se e' solo per quello.
GERMANA In borghese o in divisa, la cosa non cambia. Su tornatene
sull'autostrada che ho da lavorare. (Pasqualino non si muove)
PASQUALINO (prudente) A proposito, ho visto quel mio amico.. sai quello che
prima faceva il servizio a Genova. Ma si, non ti ricordi che te ne avevo
parlato?
GERMANA Puo' darsi. E allora?
PASQUALINO Niente. l'ho incontrato ieri e mi ha detto di averti incrociato un
po' di tempo fa..nei presso di Caricamento
GERMANA (irrigidendosi) Senti o la pianti o chiamo davvero la Polizia.
PASQUALINO Ma no, cos'hai capito. Era lui che trovava strano che una bella
ragazza come te abbia mollato tutto per venire a fare la serva in buco come
Ovada. Comunque come non detti, non te la prendere. (gentile)
Dai, domani e' domenica, ce ne andiamo in qualche posticino, noi due, soli...
GERMANA Bene, d'accordo, passa pure se vuoi, ma troverai la padrona perche' io
domani non ci saro'.
PASQUALINO Parti? e dove vai?
GERMANA Genova. Domani la signora ha dei parenti a pranzo, io servo la torta e
me la batto. Fino a giovedi, festa. Ferie.
PASQUALINO Genova? E cosa vai a fare a Genova? Hai qualcuno?
GERMANA Gia'
PASQUALINO Ma "qualcuno" in che senso?
GERMANA Nel senso che, sempre senza offesa, vero! con i soldi del tuo stipendio
lui ci si paga si e no le sigarette.
PASQUALINO E chi sarebbe questo gran..fumatore, Kasogi?
GERMANA Ci sei andato vicino. La persona in questione e' nientepopodimeno che
il braccio destro del barone Rotschield, della Banca Rotschield, tieh!
PASQUALINO ..E qusto tipo lavora anche lui nella banca?
GERMANA Lavora.. praticamente la gestisce, mi spiego?
PASQUALINO e sarebbe il tuo uomo?
GERMANA eh!
PASQUALINO e domani uscite assieme?
GERMANA eh!
PASQUALINO e come si chiamerebbe?
GERMANA e cosa te ne fregherebbe?
PASQUALINO Giusto cosi. Per sapere almeno il nome
GERMANA Orlando, tesoro, Orlando
PASQUALINO E come l'avresti conosciuto?
GERMANA In treno. Un colpo di culo SPETTACOLARE
PASQUALINO Senti, siamo sicuri non lavori per la Folletto?
GERMANA (tirando fuori di tasca una lettera) E questa cosa sarebbe secondo te?
Leggi, leggi l'intestazione ,poliziotto a cavallo.
PASQUALINO E be? questo cosa proverebbe? Della carta intestata la trovi anche
allo sportello
GERMANA sii, ma cosa credi. Non stiamo mica parlando del Banco di San Prospero.
Taci va, che e' meglio (cercando di riprendere la lettera) Da qua. Da qua ti
dico.
PASQUALINO (continua a leggere, tenendo la lettera fuori dalla portata di
Germana ) ..Amore mio..Gaurda,guarda. Cosa non farebbero le banche pur di farsi
dei clienti
GERMANA Dammela, ridammela ti dico.
PASQUALINO Senti qua: " vorrei tanto venire nel castello dove tu vivi.." da
quando in qua vivi in un castello?
GERMANA (contrariata) Da qua ti dico..vivo in un castello si, ti disturba
tanto? "Vino Castello di Ovada" c'e' scritto sulle bottiglie giu' in cantina.
Dai, dammi sta lettera su
PASQUALINO Si, lo conosco il vino del Castello. Un grado piu' che l'acqua.
GERMANA E me che me frega. (indicando il secretaire) C'e' anche la carta
intestata: "Vino del Castello"
PASQUALINO Ma poi, fammi capire. c'e' un castello, e va bene. E tu cosa saresti
La Castellana?
GERMANA Spiritoso! Dama di compagnia (con gesto della mano)
PASQUALINO Benissimo. E io piloto il Concorde. (indicando il secretaire) Per me
hai fatto male a inventare quella del castello. Se ne accorgera' e..
GERMANA Non se ne accorgera'. Ho pensato a tutto.
PASQUALINO (leggendo) "..il sapore inebriante della tua pelle.." Perche
naturalmente la prima cosa che hai fatto e' stata di fargli assaggiare..la
pelle.
GERMANA Ci vediamo due o tre volte al mese, sta a vedere che giochiamo a
briscola. Su dammi questa lettera dai. (rattristato Pasqualino restituisce la
lettera) se andavi avanti a leggere potevi saperne di piu' anche sui "tremori
del mio corpo febbrile"
PASQUALINO Cosa?
GERMANA Si! e ora arrivederci. Devo preparare il pranzo. (scherzosa) Piu per
poco. (s'avvia verso la cucina)
PASQUALINO Germana
GERMANA Si?
PASQUALINO Non stai dicendo seriamente quando parli di sposare quel coso?
GERMANA (tornando verso PASQUALINO, con durezza)Si, si parlo seriamente. Ci
spero, per lo meno. Spero di non vedere piu' questo buco, questo paese, la tua
faccia.
PASQUALINO Tu te la stai raccontando, mia cara. Se veramente questo..questo
Orlando appartiene a quel mondo, non ti sposera'.
GERMANA (esasperata) Quel mondo!! Ma cosa credi che io non ci sappia stare al
mondo? Eh gia' per te io sono quella che si scaccola il naso o si tira su le
mutande in pubblico. Per tua norma La Germana sa a memoria il galateo e quando
vuole e' una gran signora.
PASQUALINO Non volevo dire quello. Volevo dire che come minimo, potra' avere
qualche curiosita' in piu' della signora.
GERMANA Curiosita'
PASQUALINO Si, curiosita'. Lei nell'assumerti non ha nemmeno telefonato al
Sindacato. Ma di solito ci si informa sulla gente che si frequenta.
( appoggiandosi a un bastone da passeggio, arriva Donna Viola provenendo dalla
sua camera )
VIOLA Buongiorno giovanotto
PASQUALINO (scuotendosi vivacemente) euh! Buon..buongiorno signora. Come..come
va?
VIOLA (con aria un po' canzonatoria) Bene,bene. E' venuto un po' a trovarmi?
PASQUALINO E..beh..in un certo senso. Passavo e mi sono detto..
VIOLA Fate..come dite...la pattuglia.
PASQUALINO Precisamente. Marchiamo dei punti qui e la'..
VIOLA ..e oggi marcate il punto qui...
PASQUALINO ...ecco esatto.
VIOLA Anche ieri, peraltro..
PASQUALINO eh gia',si anche ieri..(risatina sciocca)
VIOLA Insomma a farla breve possiamo tranquillamente dire che da un po di tempo
marcate sempre questo punto qui.
PASQUALINO si, piu o meno. Bon, vado. Niente da segnalare?
VIOLA Niente
PASQUALINO Bon, allora..arrivederci, signora (si avvia alla porta, si ferma)
arrivederci Ger.. signorina
GERMANA (graziosamente) Arrivederci agente.
(Pasqualino saluta militarmente, esce e ritorna immediatamente)
PASQUALINO ..I guanti (Germana li prende da sopra il secretaire, glieli da
Pasqualino esce definitivamente)
VIOLA Spero non abbia dimenticato i parenti. Cena stasera e pranzo domani.
GERMANA No signora.
VIOLA (dopo un istante di riflessione) Volevo chiederle..dove ha imparato a
cucinare?
GERMANA (pronta) Dalle suore.
VIOLA Ah!
GERMANA a Mornese
VIOLA Speriamo bene. Non mi risulta che Santa Maria Mazzarello fosse una gran
forchetta, comunque..per domani ad ogni modo faccia qualcosa di semplice..ah e
basta con i filetti di acciughe, ne ho fin sopra le orecchie (va verso la
camera, poi si ferma) La tovaglia e i tovaglioli sono nella madia. Ah
attenzione alla zuppiera. Sembra nuova e invece e' fallata. Ci tengo molto a
quella zuppiera.
GERMANA Va bene signora. (Viola scompare verso la camera) Ah signora, vado in
cantina. (Germana scompare effettivamente in cantina richiudendosi dietro la
porta. Qualche istante di silenzio, poi rumore di una macchina che si ferma.
Rumore di portiere che si chiudono. Dalla porta-finestra appaiono Elena e la
figlia Patrizia)
ELENA (chiamando allegramente) Zietta! (va in fondo alla scala) Zia Viola!
(a Patrizia) sembra che non ci sia nessuno (torna Viola dalla camera)
Oh zietta (baci)
VIOLA Buongiorno Elena. (a Patrizia molto affettuosamente) Ciao tesoro. (baci)
ELENA (con esagerato trasporto) Non ti chiedo come stai
VIOLA Ah e come mai non me lo chiedi?
ELENA Ma perche' si vede no. Fresca, come una pesca. Dall'estate scorsa non sei
assolutamente cambiata. (guardandosi attorno) Niente e' cambiato, d'altronde.
VIOLA Si, invece (puntando il bastone in direzione della camera). Ho fatto
mettere la mia camera a pianterreno. (va verso la poltrona passando davanti a
Patrizia) Sei tu che diventi di giorno in giorno piu' bella.
( leggero imbarazzo di Patrizia )
ELENA Eh si, si; e' naturale.
VIOLA Naturale un corno. Poteva anche diventare di giorno in giorno piu'
brutta. Paolo non e' con voi?
ELENA Si, si certo. Sta armeggiando attorno alla macchina.
(risale Germana dalla cantina. Porta un cesto con della frutta e della verdura)
GERMANA (salutando) Signore (sparisce in cucina)
ELENA (sorpresa a Viola) Hai una nuova domestica?
VIOLA Si, Camilla sono due mesi che e' scomparsa. Ho messo un annuncio.
ELENA Oh, ma che peccato. Era un po' d'eta', Camilla ma ti era cosi'
affezionata. Ma come mi spiace. Speriamo che sia andata a star meglio. Ha
trovato un'altra sistemazione?
VIOLA si, definitiva. Tra sua sorella e sua mamma. Avete fame, sete?
ELENA No grazie zietta
VIOLA (a Patrizia) e tu signorina?
PATRIZIA No zia, grazie tante.
VIOLA (a Elena) A proposito, se la cosa non ti costa troppo..ODIO essere
chiamata "zietta"
ELENA (incassando) Come..come preferisci zia. Ma sai, e' da tanto che ti chiamo
zietta..
VIOLA Lo so. Ed e' da tanto che io mi scogliono.
(Trasportando una valigetta e un borsa compare Paolo sulla porta-finestra)
PAOLO (gaiamente) Zietta (lasciando i bagagli va da Viola e l'abbraccia,
abbracciandola la esamina) Non ti chiedo come stai
VIOLA Pure tu?
PAOLO (sorpreso) Come "pure tu"
VIOLA (si alza e vibra un violento colpo sul tavolo. Sussulto collettivo. Viola
con aria furbetta) Chiedo scusa
PAOLO Santa madonna. Sempre senza campanello eh!
VIOLA Gia'
GERMANA (uscendo dalla cucina) la signora ha chiamato?
VIOLA (indicando i bagagli) Vuol portare questi di sopra per favore?
GERMANA Bene signora. Tutti nella stessa camera?
ELENA La borsetta e' di mia figlia
VIOLA (a Germana) La valigia nella camera grande e la borsetta nella piccola.
(Germana scompare su per la scala Paolo molto perplesso la segue con gli occhi.
Viola notando Paolo) Cosa c'e' che non va
ELENA (stesso tono) Stavo appunto domandandotelo
PAOLO Eh..euh..Ma, niente. (a Viola) e' la nuova domestica?
ELENA Si, Camilla e' morta sei mesi fa.
PAOLO (stupefatto) Camilla e' morta?!
VIOLA si.
PAOLO (a Viola) Ma avresti dovuto farcelo sapere. Avremmo provveduto...
VIOLA ..a non lasciarla morire?
PAOLO non dico questo,ma..insomma avresti potuto almeno telefonarci.
VIOLA Ma si, ci avevo pensato, poi bouf..
PAOLO Cosa bouf. Era con te da tanti anni. E poi adorava Patrizia. Le faceva
certi dolci. Ti ricordi Patrizia?
PATRIZIA Si, papa'
VIOLA Mica molto
ELENA Ma si, zia. E' vero che ti ricordi Patrizia.
VIOLA No, voglio dire che dal momento che le vostre visite non superavano mai
i due o tre giorni all'anno, la povera Camilla non deve aver fatto poi cosi'
tanti dolci.
PAOLO Cara mia. Se non veniamo piu' sovente a trovarti e' perche' la fabbrica
di rubinetti non mi lascia molto tempo (amaro) e neanche molti soldi.
VIOLA Lo so. Lo so
PAOLO E questa nuova domestica? Da dove viene?
VIOLA Genova
PAOLO (frugando nella memoria) Da Genova..
ELENA (a Viola) E' molto diversa da Camilla. Un altro genere. Camilla era piu..
piu' alla buona.
VIOLA Si, questo e' vero. Vuoi bere qualcosa Paolo?
PAOLO No grazie, zietta
ELENA Penso che non gradisca essere chiamata zietta, non e' cosi?
VIOLA Esatto, vecchia mia. Ma ditemi, a cosa debbo questa visita imprevista.
La vostra lettera non spiegava granche'
(alla frase di Viola Paolo fa segno a Elena e Patrizia di lasciarlo solo con la
sorella)
ELENA Scusaci zia, ma Patrizia ed io andiamo di sopra a cambiarci.
VIOLA Certo, certo. (Patrizia e Elena salgono le scale. Mentre salgono Viola
segue Patrizia con lo sguardo) E' sempre piu' bella la nostra Patrizia. Cosa
pensa di fare?
PAOLO A che proposito?
VIOLA Della sua vita, no?
PAOLO Ah, non sa ancora bene, sai e' molto giovane
VIOLA E' il momento di sposarla. La verdura fresca vale molto di piu', mio caro
(Rientra nella camera Germana, scende le scale e scompare in cucina)
PAOLO (al passaggio di Germana) Giurerei di averla gia' vista da qualche parte
questa tua nuova cameriera.
VIOLA E non ti ricordi dove?
PAOLO No. A Genova, a casa di chi era a servizio?
VIOLA Non lo so
PAOLO Come non lo so. Ma avra' ben avuto delle referenze
VIOLA No. Mi ha solo detto che aveva bisogno di lavorare
PAOLO E ti e' bastato?
VIOLA Si, perche?
PAOLO Come perche? Ma perche' non si assume la gente cosi. Ci si informa.
VIOLA Ma poiche' aveva bisogno di lavorare
PAOLO non e' una buona ragione questa.
VIOLA Non e' una buona ragione? Ma non posso neanche assumere chi non vuole
lavorare.
PAOLO Si, bona. Lasciamo perdere, va. (breve silenzio) Euh Viola dovrei
parlarti, ma se vuoi possiamo rimandare la conversazione a questa sera.
VIOLA Dipende. Quand'e' che ripartite.
PAOLO Domani pomeriggio. Devo essere in ufficio lunedi mattina di buon'ora
VIOLA E allora sara' meglio parlarne ora
PAOLO Gia'. Ecco. E gia da un po di tempo che ti viene a trovare un certo
signor Coltella
VIOLA Si, sara' venuto tre o quattro volte in tutto,ma..
PAOLO Scusa. Questo signor Coltella e' della FIAT, sai la fabbrica di auto.
Bene vogliono mettere una catena di montaggio qui, a Ovada.
VIOLA Si, si. Ma come lo sai questo
PAOLO (soprassedendo) Tu sai anche che la Peugeot, loro concorrente sta
cercando anche essa di installare una sede qui.
VIOLA Si
PAOLO Ora, ti avra' anche detto che deve assolutamente giocare di anticipo.
E si e' dichiarato disposto a comprare tutte quante le vigne
VIOLA Si. E io ho rifiutato. Per ben quattro volte.
PAOLO Hai fatto benissimo. Bisogna sempre dire di no in principio,
VIOLA Si. Sopratutto se si ha intenzione di dire no anche dopo
PAOLO (con estrema dolcezza) Ascolta, ziet- mm Viola. Il signor Coltella mi
ha anche detto di averti fatto un'offerta colossale. Molto superiore al valore
reale delle vigne
VIOLA Sii..5 milione a ettaro. Sono pazzi quelli li della FIAT
PAOLO ..e non ti interessa?
VIOLA Assolutamente
PAOLO (alzandosi nervoso) Viola tu hai il diritto di decidere come meglio
credi, ma permettimi di farti notare che allo stato attuale quelle vigne non
ti rendono una lira. Le affitti da 15 anni. Non sai nemmeno piu' dove
si trovano
VIOLA Lo so. Ma son pur sempre le nostre vigne, le vigne di nostro padre. E
sono state le vigne di nostro nonno e..
PAOLO Lo so, lo so, lo so. Ma dal darle in affitto permanente al venderle che
differenza fa? E poi a quel prezzo. No?
VIOLA (osservandolo) Dimmi un po'. Come fai tu a sapere delle visite di questo
signore?
PAOLO (sedendosi di nuovo accanto a Viola) Perche a seguito dei tuoi ripetuti
rifiuti si e' procurato il mio indirizzo e mi e' venuto a trovare, pregandomi
di intervenire. E se ho accettato...(Germana esce dalla cucina con degli
asciugamani e sale nellecamere. Paolo aspetta che esca prima di proseguire)
E se ho accettato e' solo perche sono convinto che si tratta di un affare
irrepetibile per te. Non so se te lo ha detto ma sono indecisi tra Ovada o
Predosa.
VIOLA Ebbene Predosa allora. (ridendo) Saranno quelli di Predosa a essere
toccati dalla grazia
PAOLO Ma pensa che rinuncia sasebbe per la zona la perdita di un insediamento
del genere in termini soltanto di occupazione...
VIOLA Io so che rinuncia sarebbe per me
PAOLO Parliamo seriamente. Non hai il diritto... (Germana scende le scale e
entra in cucina) Non hai il diritto di rifiutare una simile offerta.
Pensa tutti quei soldi per quelle quattro vigne rinsecchite. Non si ripetera'
mai piu'
VIOLA (con fermezza) No, non insistere. Non vendero' quelle vigne
PAOLO (furioso) E' pazzesco
VIOLA Trovi? Ebbene ammettiamo.. io vendo tutto. Le vigne, la terra, la casa,
tutto. E poi?
PAOLO Come e poi?
VIOLA Si, e poi? Dove dovrei andare coi miei seicento milioni?
PAOLO (Paolo resta un attimo senza voce) Ma come. Non saresti in poverta'. Ti
aiuteremmo. E poi, con quei soldi potresti trovarti un podere dove piu' ti
piace.
VIOLA No, caro, proprio no. Alla mia eta' non si cambia vita se non per andare
in un altra. Ripeto. Il prossimo cambiamento che faro sara' di sistemarmi da
Camilla. Anche se non ho nessuna fretta. E l'unico Fiat che diro' sara' al
Padreterno
PAOLO Ma la fabbrica...
VIOLA No, ti dico. Non vendero' neanche una vite. Alla mia morte farete quello
che vorrete, ma fin che vivo le vigne della mia famiglia resteranno alla mia
famiglia. O almeno a quello che resta della mia famiglia
PAOLO Viola, Viola ascolta..
VIOLA Basta ti prego, basta. (Viola si alza e fa per uscire. Prima di sparire
dalla porta si volta) D'altra parte le nostre viti sono li' da tanti e tanti
secoli che anche sotto tonnellate di asfalto riuscirebbe a buttare qualche
foglia lo stesso. Capisci bene che sarebbe imbarazzante per la signora FIAT
fabbricare auto in mezzo alle vigne.
PAOLO Viola, Violetta senti...
VIOLA No, basta non parliamone piu'. E ora vado a prendere le mie gocce.
Ricorda. Non parliamone piu'
(Sparisce verso la camera. Compare furtivamente Elena dalle scale)
ELENA Ho sentito solo il finale. "Non parliamone piu'" cosa
PAOLO (furente) Non parliamone piu' di vendere
ELENA Cosa ti avevo detto? Lo fa apposta.
PAOLO Non puo' farlo apposta perche' non ne sa niente
ELENA Lo suppone
PAOLO Non credo. Comunque che lo sappia o no qui ci vorrebbe un miracolo
(formidabile colpo di bastone povenente dalla camera)
ELENA Porco giuda, con questi colpi mi fa venire i vermi
(Germana esce dalla cucina attraversa la sala e va verso la camera)
PAOLO (dopo il passaggio di Germana) Sono quasi certo di aver gia' visto quella
donna da qualche parte
ELENA Lascia perdere pensa piuttosto a cosa fare
PAOLO Non c'e' molto da pensare. Dovrebbe vendere e basta. E non so come
obbligarla.
ELENA Non innervosirti. Ce l'hai sempre fatta, ce la farai anche stavolta.
PAOLO Non con Alberti
ELENA Aspetta a sapere almeno cosa vuole Alberti. Non vi vedete lunedi?
PAOLO Si, ma credo di saperlo bene quello che vuole.
(Patrizia scende le scale e va incontro alla madre)
ELENA Povera cara. Tua zia non vuole vendere.
PATRIZIA Ma come mai?
PAOLO (furioso) Perche' non capisce una virgola di quello che gli si dice. Mi
domando se non prende veramente la FIAT per una confraternita religiosa.
E comunque non ditele niente su questo argomento. (a Elena) sopratutto tu.
(fa il gesto di star zitta) La innervosisci.
ELENA E' vero. Me ne sono accorta. E non so come mai. Sono sempre stata molto
educata, gentile
PAOLO Troppo. La aduli e lei non ama questo.
ELENA E allora cosa dovrei fare. Prenderla a sberle?
(Germana di ritorno dalla camera attraversa la camera in direzione della
cucina)
PAOLO (a Germana) Signorina, (Germana sul punto di uscire si ferma e si volta)
Signorina, non vorremmo darle troppo lavoro
GERMANA No, no. Non mi cadranno le ovaie per questo.
(Esce. Sbigottimento degli altri)
PAOLO (a Elena) Di una cosa siamo certi. Non e' Camilla. Sopratutto
nelle...espressioni.
ELENA Oh basta con questa cameriera. Perche' non le dici tutta la verita'
PAOLO Alla cameriera ? !
ELENA Alla zia. Perche' non le dici che la FIAT ti ha promesso una somma nel
caso in cui l'affare andasse in porto e che tu hai bisogno di questa somma per
la ditta ecc ecc
PAOLO Impossibile
ELENA Ma perche' impossibile, infine.
PAOLO Perche'..perche gliene devo gia' ecco. E come minimo si tratterrebbe la
somma quale rimborso
ELENA Ma..questo non me l'hai mai detto
PAOLO E ora lo sai. E' stato un po di tempo fa. Ho avuto delle difficolta' e
sono venuto a trovarla.
ELENA Delle difficolta'. I rubinetti di plastica suppongo.
PAOLO E' cosi. I rubinetti di plastica che fondevano con l'acqua calda. E poi
anche dopo quando ho ristrutturato l'officina.
ELENA A volte mi chiedo perche' ti ostini con i rubinetti.
PAOLO (fuori di se) Lo sai perche. Perche sono cosi divisi i beni.
Le vigne a mia sorella e questa merda di officina a me.
E io non riesco piu' a sbarazzarmene.
ELENA e vendila
PAOLO No, te l'ho spiegato cento volte. Se la vendo perdo tutto e se la tengo
devo continuare a spenderci dei soldi.
(colpo terribile proveniente dalla camera)
ELENA (dopo un sussulto) Quanto mi fa incazzare con questi colpi
PAOLO Calmati. Non te li da mica addosso sti colpi
(Viola arriva dalla camera, Germana dalla cucina) Si mangia tra un'ora
(agli altri) Vi va bene?
ELENA Benissimo zia. Mi piace cenare presto. Ci si sente piu' leggeri.
VIOLA (a Germana) Ha sentito? Cena leggera. Come al solito, d'altronde
GERMANA Bene signora (rientra in cucina)
VIOLA Bene nell'attesa andate a farvi una passaeggiata nelle mie adorate vigne
(a Paolo indicando Elena e Patrizia) Loro sono al corrente delle
tue..divagazioni?
PAOLO Non le chiamerei divagazioni. Vuoi che ne riparliamo con calma?
VIOLA No, no, per l'amor di Dio. Andate a fare una passeggiata. E Patrizia
stara' un po' con me
PATRIZIA Si zia.
VIOLA Il sole non e' ancora tramontato dietro casa. Approffittatene. (Patrizia
offre il braccio alla zia e escono per la cucina. Paolo e Elena in piedi presso
la porta-finestra le seguono con lo sguardo. Appena chiusa la porta della
cucina si riapre e Viola mette dentro la testa) Ricorda. MAI
(Viola scompare e la porta si richiude)
PAOLO Bene, euhh bene. Faro' due passi. Spero di rilassarmi.
(Germana esce dalla cucina)
GERMANA Pardon, mangiano la minestra lor signori?
PAOLO (sorpreso) Si, lor signori mangiano la minestra. Ma..
GERMANA Era per sapere quanti piatti mettere.
PAOLO Ma da quanto mia zia mangia la minestra?
GERMANA Da quando ci sono io. E quello che e' divertente e' che le piace anche.
ELENA (sedendosi nella poltrona) Questa e' bella. Non l'ha mai mangiata
GERMANA Si, si. Pranzo e cena
ELENA E va bene. Mangiamo tutti minestra allora. E dopo. Cosa c'e' di buono?
GERMANA ( stupita si ferma) Dopo la minestra?
ELENA Si
GERMANA Un altro piatto di minestra
ELENA Ma...
GERMANA Ma cosa? Dopo due piatti di minestra cosa volete ancora?
ELENA Insomma signorina...
GERMANA Ah, signora mia. Se volevate in pranzo di nozze dovevate dirmelo.
(sparisce in cucina)
PAOLO Non ha veramente niente della cuoca
ELENA No. Ha pittosto della puttana.
(All'uscita di Elena il viso di Paolo si illumina come se avesse ricordato
qualcosa all'impovviso, maschera il tutto con un sorriso ebete verso Elena
mentre la scena si oscura)
Scena Seconda
Mattino. La sala comune e' in penombra. Germana esce dalla cucina, attraversa
la sala e apre le persiane della porta-finestra. Luce del giorno.
Germana torna in cucina lasciando la porta-finestra aperta, la stessa del primo
quadro.
Breve silenzio. Poi dal di fuori. Frenata violenta di una macchina..sbattimento
di portiere. In camicia da notte Elena scende le scale. Entrata di Paolo dalla
porta-finestra. Ha un soprabito leggero
ELENA Hai fatto presto. Ho sentito la macchina..
( si abbracciano. Paolo toglie il soprabito e lo getta su una sedia)
PAOLO Niente di nuovo in mia assenza?
ELENA No,no (gesto con la testa in direzione della camera di Viola)E' molto
contenta di poter stare altri due giorni con Patrizia. Vorrebbe vederla
sposata.
PAOLO Si, la conosco. Far sposare la gente e' una delle sue fisse. Ne ha piu'
di uno sulla coscenza
ELENA Allora? L'ahi visto Alberti
PAOLO L'ho visto, l'ho visto. E' nauseato dei nostri rubinetti. Vuole
riprendersi la su aparte e andarsene. (Elena e' a terra) e la banca si rifiuta
di rendere la sua quota
ELENA Ebbene, venderemo qualcosa.
PAOLO (sarcastico) Pronti. Cosa per esempio
ELENA La casa su dai Bletti
(breve esitazione di Paolo)
PAOLO Nella casa dei Bletti e' tutto ipotecato compreso il giardiniere.
ELENA (stupefatta) Cosa dici?
PAOLO Quell'uomo ancora non lo sa ma non e' piu' alle mie dipendenze
ELENA I Bletti ipotecati. Da quanto?
PAOLO Tre, forse quattro anni
ELENA E perche' non me l'hai mai detto?
PAOLO E a cosa sarebbe servito? A quell'epoca ti avrebbe solo urtato..
ELENA A perche adesso invece mi fa piacere?
PAOLO No, ma pensa quanto tempo hai passato serena
(Silenzio)
ELENA (dolcemente) Pensi che sia molto grave?
PAOLO Stavolta si. E' il fallimento. La disfatta della famiglia Parenti.
ELENA Paolo, dobbiamo parlare a tua sorella. Forse un prestito..
PAOLO Inutile. La conosco. Inutile. (chiudendo i pugni) Deve assolutamente
vendere quellel maledette vigne.
(scende Patrizia in camicia da notte. Osserva il volto del padre)
PATRIZIA (a Elena) E' andata male vero?
PAOLO Non te la prendere anche tu per queste cose. (sorridendo debolmente)
E cosi tua zia vuol farti sposare.
PATRIZIA Ma sembra. E' convinta che sarebbe un bel lavoro.
PAOLO E tu. Cosa ne pensi tu?
PATRIZIA Perche no. Se lo trovassi come dico io. Non troppo alto, non troppo
vecchio, non troppo magro...
ELENA ..e non troppo povero..
PAOLO E cosi ci vuoi lasciare.. Stai cosi male con noi
PATRIZIA Non ho mai detto questo. Pero vedi papa' ci sono sempre problemi di
soldi e questo non fa stare certo sereni. Io ho una gran voglia di stare un po
in pace.
PAOLO (amaro) In pace. Ci staremo presto (sale di tono) Sto parlando
naturalmnete della pace che segue le grandi catastrofi (a Elena) nell'attesa
che si compia la beata speranza gradirei un po' di caffe'
ELENA Caffe? Non vuoi dormire un po invece?
PAOLO "Dormire, morire, sognare, forse.."
ELENA (andando verso la cucina) Germana inizia a lavorare alle otto. Vado a
vedere se..
(in quel mentre la porta della cucina si apre e compare proprio Germana)
GERMANA Saluti a tutta l'allegra compagnia
ELENA (forzatamente) Buongiorno signorina. Potremmo avere del caffe
GERMANA Come no. E' bello caldo. Anche due biscotti?
ELENA No, grazie basta il caffe. Mangiamo piu' tardi.
GERMANA Valido. Ve lo porto qui?
ELENA In camera nostra grazie.
GERMANA (rientrando in cucina canta ) Sapore di saale..
PAOLO Nessun dubbio. Camilla era un'altra cosa
ELENA (andando verso la camera) Saliamo?
(compare Viola dalla sua camera in vestaglia)
VIOLA (a Elena e Patrizia) Buongiorno (a Paolo) Ma cosa ci fai tu qui?
PAOLO Sono venuto a passare un giorno o due se non disturbo troppo
VIOLA Ma certo che no (vibra un colpo fortissimo col bastone sul tavolo, tutti
sobbalzano) Chiedo scusa
ELENA Di..di niente
(arrivo di Germana dalla cucina col vassoio, tazzine caffettiera ecc)
GERMANA (a Viola) Buongiorno signora. La signora ha chiamato?
VIOLA Buongiorno. Si Germana
GERMANA Vuole il suo te, signora. E' pronto
VIOLA Si grazie, Germana. Me lo porti in camera, lo berro' mentre mi vesto.
GERMANA Bene, signora
(Germana scompare in cucina)
VIOLA (alla finestra) Sembra che il tempo tenga
PAOLO (accigliato) Si, la giornata si annuncia bene
VIOLA (a Patrizia) Sono contenta che tu ami questa casa. E' da qui che tuo
nonno ha iniziato l'attivita' dei rubinetti, non e' vero Paolo?
PAOLO Si, rischiando tutto.
VIOLA Un pioniere. (puntando il bastone) Mentre le vigne erano del nonno
PAOLO Dato che siamo in argomento perche non...
VIOLA (tagliando corto) No, basta ti prego. Spero che tu non sia tornato
apposta per parlare ancora di questo.
PAOLO Vuoi scherzare!
VIOLA Detto cio' trovo quantomeno strano che tu torni a Genova la domenica sera
lavori il lunedi, per tornare su il martedi mattina.
(Germana esce dalla cucina con su un vassoio il te di Viola)
GERMANA Dite un po, voi..Mi sono dimenticata. Chi vuole i biscotti.
PAOLO (brusco) Nessuno
GERMANA OK ricevuto. Nessuno. (scompare verso la camera di Viola)
VIOLA (a Paolo) Mi sembri un tantino nervoso
ELENA E' il viaggio povero caro
VIOLA Il viaggio, che balorordaggine. Dicevo, non deve esserci molto lavoro
alla fabbrica
PAOLO Una morte
(rientra Ger. senza vassoio e inizia a servire il caffe')
PATRIZIA (a Viola) Posso fare colazione con te zia?
VIOLA Con piacere, cara.
(Viola scompare in direzione della camera, Patrizia prende una tazza piena di
caffe e la segue. Germana prosegue nel riempire le tazze)
PAOLO (prendendo la tazza che Elena gli porge) Vado di sopra a riflettere
ELENA Ti accompagno ?
PAOLO No. (esce verso la camera)
ELENA Ho capito. Faro' colazione da sola (si siede vicino al tavolinetto.
GERMANA (Spingendo il vassoio verso Elena.) OK
(Elena beve lentamente, assorta nei suoi pensieri. Attorno Ger. sbriga
le faccende domestiche)
GERMANA ..E cosi suo marito vuole che la signora venda la proprieta'
ELENA (sorpresissima) Ma, insomma..
GERMANA Insomma un cacchio, ero presente quando la signora gli ha risposto che
non c'era niente da fare, giustamente peraltro.
ELENA Ebbene si. Ecco tutto. Non vedo in che modo tutto cio' la riguardi.
GERMANA Oh per carita'! Si discuteva, no
ELENA Torno a non capire perche' dovrei discuterne con lei
GERMANA Eh la madonna !! "Non parlare al conducente" Cosa ha paura a conversare
con la "colf"?
ELENA ..ma non e' per questo...
GERMANA E allora? e poi non e' colpa mia se ho un paio dii orecchie. Scusate se
esisto
ELENA (rilassandosi un po) Ebbene, ecco. Mio marito ha ricevuto delle offerte
stupende e lei non ne vuol sapere
GERMANA Lo vede che avevo ragione (breve silenzio) eh e quando la signora dice
no, e' no, cara mia. Ha una volonta di ferro la vecchia. Un po cocciuta anche
ELENA Oddio come tutti gli anziani d'altronde
GERMANA E comunque a suo marito giravano mica poco sul fatto che la vecchia non
ne voglia sapere
ELENA Germana !!
GERMANA Eh ho visto non sono mica fessa. Dica un po ma e' alla FIat che suo
marito vorrebbe vendere, no
ELENA E tu come lo sai?
GERMANA E ha maledettamente ragione. Acquirenti cosi, non si trovano tutti i
giorni. Quelli coi soldi ci coprono, tutti se vogliono glielo dico io.
E poi pagamento immediato senza rate, che so, cambiali. Niente. Soldi sonanti
ELENA (interessata e sognante) Eh si, ma..
GERMANA Oh io capisco benissimo che suo marito possa essere nella merda. Tutti
quei soldi li, e senza poterne usufruire. E ne avrebbe bisogno eh..'azzo se ne
avrebbe bisogno. Non ho ragione? (Elena accondiscende con qualche riserbo)
Vacca boia, ma tu guarda come devono tribolare anche i signori quali siete voi.
Che poi non e' neanche colpa sua..di suo marito intendo.
ELENA Che cosa non e' colpa sua
GERMANA Dico, non e' colpa sua se si trova nella bagna
ELENA Chi ha detto che mio marito si trova..cosi
GERMANA Ah ma allora lei lo fa o lo e'? Se le dico che io so tutto. E poi le
questioni di denaro le capisco al volo. Capira' avendo a che fare coi Rotschild
ELENA (molto sorpresa) Lei ha degli affari coi Rotschild?
GERMANA Come no! E poi (avvicinandosi a Elena) io sono dalla vostra parte,
perche io sono per la giustizia.
ELENA Euh..ma..
GERMANA E in quanto a giustizia suo marito potrebbe avervi a che fare anche
molto presto, perche il guaio e' grosso, ma grosso tanto.
ELENA tanto..
GERMANA Che poi la signora ha detto "alla mia morte farete quello che
vorrete.." il che e' gia qualcosa se ci pensate.
ELENA Si, e' gia qualcosa..
GERMANA Si, e' gia' qualcosa, ma c'e' da aspettare. (violento colpo di bastone
proveniente dalla camera) col fisico che si ritrova, correte il rischio di
precederla nella tomba
ELENA Si, e' ancora molto in gamba
GERMANA E passando tutto il giorno tra camera sua e la poltrona, non rischia
nemmeno di finire sotto un treno.
ELENA Oh che orrore. Ah no eh! la zia ha i suoi difetti ma Dio ce la conservi.
GERMANA Per carita', per carita' (va verso la cucina, poi si ferma, e si
riavvicina a Elena) Senta gioia, io sono una ragazza pratica eche dico sempre
quello che penso. E ora pensavo che in questo momento cadrebbe a fagiolo
invece un incidentino alla vecchia. Naturalmente non mentre voi siete nei
paraggi
ELENA Non capisco
GERMANA Oh Dio, non c'e' molto da capire. Due piu due fa quattro. Il sospetto
sarebbe immediato. "si cono liberati della vecchia" ecc.ecc
ELENA (inorridita) liberarsi della vecchia, che orrore.
GERMANA Euh lei non conosce la gente
ELENA (si alza sorridendo,poi per allentare la tensione)
Come nei film gialli. Ma noi siamo furbi e affidiamo il lavoro a un altro
(ride rilassata. Poi il suo sguardo incontra quello serio di Germana)
Ma scusi, lei non dira' sul serio, spero
GERMANA Gliel'ho detto. Sono una persona pratica e l'idea di farlo fare da un
altro mi sembrava interessante
ELENA Interessante? Ma io..io scherzavo
GERMANA Ah..e io credevo che fosse una idea da realizzarsi
ELENA (un po contrariata) Un idea. Ma alla fine, Germana. Pensava veramente che
io volessi far fuori la zia?
GERMANA No, no. Io non penso niente. Pero intanto lo ha detto. E se lo ha detto
in qualche modo lo pensava
ELENA Ma, l'ho detto, l'ho detto..l'ho detto per ridere, no.
GERMANA Ah bon. Se avete voglia di ridere fate pure, e buon divertimento.
Io al suo posto, non ne avrei nessuna voglia. E ad ogni modo l'idea non e'
affatto da scartare
ELENA (sussultando) Quale
GERMANA Supponiamo..che so..che succeda un incidente alla vecchia mentre
nessuno di voi e' presente. La cosa potrebbe anche essere del tutto..come dire
spontanea...
ELENA Lei e' pazza. Completamente pazza.
GERMANA ..un malloppetto per me e un malloppetto per voi, e tutti a casa felici
e contenti (scoppia a ridere) Lei ha delle idee maledettamente buone
(Patrizia arrivando in scena, nota l'espressione contrariata della madre)
PATRIZIA Cosa succede? Hai una faccia
ELENA Niente niente ti assicuro. Come sta la zia
PATRIZIA (sorpresa) ma bene, bene. Non l'hai appena vista?
ELENA Si, e' vero. Ora va a vestirti,va.
(Patrizia sale. Grandioso colpo di bastone proveniente dalla camera)
ELENA Dio santo!
GERMANA Arrivo (sottovoce a Elena) Perche' non ne parla a suo marito. Sono
convinta che e' meno schizzinoso di lei.
ELENA (rivoltandosi) Di che dovrei parlare a mio marito?
GERMANA Io credo che concludere un buon affare e levarsi dai guai con
l'officina possa fargli solo piacere
ELENA (mostrando la camera di Viola) Ne parlo direttamente all'interessata.
Vado su e racconto...
GERMANA Cosa? Che il socio di suo marito si ritira e rivuole i suoi soldi, che
la banca non vi presta nemmeno piu' un gettone per telefonare, e che fate la
cresta sul prezzo delle vigne?
ELENA Ma lei origlia alle porte
GERMANA Assolutamente. Basta lasciarle aperte. (indicando anche lei la camera
di Viola) Se la vecchia scopre qualcosa ce l'abbiamo nel culo. (violento colpo
di bastone) Ah per quanto riguarda la persona che dovrebbe occuparsi
dell'affare, ho io quello che fa per voi. Mi basta una telefonata.
Dica a suo marito che non dovra' occuparsi di niente.
PAOLO (scendendo le scale) Germana, non sente che chiama?
GERMANA (salendo) Si, vado (si allontana verso la camera di Viola) Ah abbiamo
chiaccherato un po io e sua moglie
PAOLO (divertito) Ma guarda un po'
GERMANA Si,si (entrando in camera Proprio, proprio
PAOLO (notando il volto alterato di Elena) Cosa c'e cosa succede
ELENA Oh Paolo, Germana...
PAOLO Germana cosa? Ti ha picchiato
ELENA Sa tutto. La banca, Alberti, la vendita..tutto
PAOLO E come l'ha saputo?
GERMANA Come? Origliando alle porte. E mi ha fatto anche una..proposta
mostruosa
(detto questo nasconde il viso tra le mani. Paolo si acciglia alla notizia
della proposta)
PAOLO Ma che genere di proposta?
ELENA Non oso neppure parlarne
PAOLO MA su dunque..
ELENA Si e' offerta..per..per far fuori la zia
PAOLO (sollevato) Ah be! (realizzando all'improvviso) Cos'hai detto. Uccidere
mia sorella?
ELENA Si, si. Io ho fatto una battuta. Perche lei mi diceva che se succedeva
mentre noi eravamo qui tutti avrebbero pensato che era colpa nostra e..
PAOLO Certo che lo direbbero, a parte che io me ne frego. E allora?
ELENA E allora ha avuto quest'idea.
PAOLO Ma che idea. Su dimmi
ELENA (su punto di scoppiare in lacrime) E' che io l'avevo detto per ridere e..
PAOLO Se tu mi dici piangendo quello che ti ha detto ridendo non la finiamo
piu'. Cerca di continuare
ELENA Ebbene, lei dice che se succede qualcosa alla zia mentre noi non ci
siamo,nessuno potrebbe dire che siamo stati noi, e allora io le ho detto..
PAOLO (interessato) Ferma, ferma un momento. Qualcuno dovrebbe fare . Ma CHI?
ELENA Ma non so. Qualcuno che conosce lei. Non trovi che sia mostruoso.?
PAOLO (riprendendosi) Eh? Ah si, si, non va bene. (breve silenzio) Tutto cio
non mi stupisce affatto. E' persona capacissima di conoscere chi fa cose del
genere.
ELENA Come non ti stupisce affatto?
PAOLO (riflettendo) No, niente.Pensavo. (riflettendo intensamente) C'e' da dire
che nella condizione in cui mi trovo. Voglio dire. Mi stavo chiedendo se non
devo chiaccherare un po con Germana anch'io.
ELENA (rivoltandosi) Parlare con Germana? Ma non vorrai accettare di fare una
cosa simile!?
PAOLO (indignato) Ma vuoi scherzare? (breve silenzio) Sai ci pensavo prima,
mentre ero di sopra. L'idea di far fuori mia sorella non mi ha mai sfiorato,
Dio buono ci mancherebbe.. ma ..comunque..pensavo che se l'avessi vista sedersi
nella corrente d'aria..non sarei certo andato a chiuderer la finestra.
ELENA Ma Paolo, comunque spero non vorrai far questo?
PAOLO (abbassando la voce) Cosa dici? Non sarei io a farlo, ma Germana. Anzi
neanche lei. Qualcun'altro ancora
ELENA Ma Paolo, non e' possibile, rifletti
PAOLO Io capsico quello che vuole fare Germana. E ha ragione. Non ci sono
rischi per noi. Qualcuno viene, fa fuori la vecchia. Scompare. Rischio zero.
(Germana ritorna dalla camera di Viola e si dirige verso la cucina. Sta per
scomparire quando Paolo a Germana) PSST!
ELENA (a Paolo) PAOLO! (paolo le fa cenno di tacere)
GERMANA Il signore mi ha fatto psst ?
PAOLO Si, Le ho fatto psst (Andando verso di lei) Sicche' abbiamo delle idee
mostruose
GERMANA Chi ha delle idee mostruose. E' la signora che le ha. Non io
PAOLO No, la signora ha avuto l'idea che le ha suggerito lei
GERMANA (offesa) Vedo che il signore non mi conosce
PAOLO (imprudentemente) E' proprio perche ti conosco che dico cosi
ELENA Come la conosci ?
PAOLO No, voglio dire che conosco questo genere di persone
ELENA (acida) Ah capisco
PAOLO Ebbene, il dado e' tratto
GERMANA (che non capisce) Eh?
PAOLO Si, insomma cerca di capire al volo. Ti incarichi tu di tutto?
GERMANA di tutto
PAOLO In cambio di cosa
GERMANA La meta'
PAOLO (sussultando) La meta'?
GERMANA Eh, la meta' Sono 600 testoni. Trecento non ti bastano. Meglio che
niente (Paolo capitola in silenzio) Ah sara' meglio che tu ti tolga dalla testa
di far degli scherzi perche' se non dovessi pagare, io e il mio socio ti
inseguiamo fino in capo al mondo e l'icidente successivo accadrebbe a te
(indicando Elena) o a lei
ELENA (affannata) Paolo
GERMANA Ah a proposito. Quali sarebbero i tempi per l'incasso.
PAOLO Dovrei andare dal notaio a farmi fare un anticipo sull'eredita'. Diciamo
un mese
GERMANA Bene. Allora da adesso fate quello che vi diro senza discutere e..
(Viola esce dalla camera vestita e pettinata e si dirige verso la
porta-finestra)
VIOLA Vado a farmi il mio giretto (notando il gruppetto) Cosa complottate voi
tre?
GERMANA (prontamente) Il pranzo, stavamo decidendo il pranzo. Il signore
avrebbe mangiato volentieri del coniglio, ma il dottore lo ha proibito alla
signora.
VIOLA Ma no, mi ha proibito i salumi, non il coniglio. Lo faccia, lo faccia al
forno
GERMANA D'accordo signora. Signora ha preso le gocce?
VIOLA Si, grazie, Germana.
(Patrizia scende le scale con un vestitino primaverile) Guardate quant'e'
carina Patrizietta. Sto andando a fare un giretto, vuoi venire con me?
PATRIZIA Si, zia
(Patrizia prende il braccio della zia)
VIOLA Sapete, prima o poi la faro sposare, la mia piccina.(a Elena e Paolo)
vedete, qualcuno deve pur prendersi cura di me.
PAOLO Conta su di noi
VIOLA Ci conto si. E conto anche di vedere un giorno dei nipotini razzolare in
questa casa (Patrizia e Viola escono ridendo)
GERMANA Avete sentito? Meno male che ci sono io. Su andate in camera
ELENA (terrorizzata) Mio Dio cosa pensa di fare, Paolo?
PAOLO (spingendola verso la camera) Vai, non fare domande, il dado e' tratto.
(spariscono nelle camere. Ger, va al telefono, stacca il ricevitore, Paolo
al piano di sopra riappare e ascolta)
GERMANA (al telefono) Pronto? Signorina per favore, vorrei l'albergo dei Mori
(breve attesa) Pronto? Gennaro! come stai? Come chi parla sono Germana, no?
Si, grazie. Senti mi chiami Orlando per favore. Si grazie, ricambiero'.
(altra breve attesa) Pronto Orlando, ti ho svegliato? Con chi? Luisa? dai non
fare il cretino. Devo parlarti di lavoro. Come che genere.. come posso
spiegarti per telefono (l'occhio le cade sulla sulla zuppiera) Ascoltami bene e
cerca di seguirmi. Supponiamo che tu abbia fame e che ci sia una vecchia
zuppiera colma di trippa, ma che tu non riesci ad aprire. Cosa fai? O muori di
fame o..rompi la zuppiera. Giusto? Bene, tu dovresti venirci a rompere la
zuppiera.. diciamo tra un paio di ore. Senti, vieni, fischi io ti faccio
entrare. Ah, senti e il nostro affare di prima? Andato. Meglio.
(Patrizia arriva provenendo dall'esterno, Paolo silenziosamente scompare dietro
la porta, Germana all'apparecchio, cambaindo tono) D'accordo, reverendo!
(riattacca) Gia' finita la passeggiata?
PATRIZIA Si. La zia si e' fermata a parlare con un signore in fondo al giardino
(Patrizia scompare nella camera. Dal fondo compare furtivo Pasqualino)
PASQUALINO Fermi tutti, polizia (germana sussulta) Ti ho messo paura eh?
GERMANA Ma che paura!
PASQUALINO Di, non sei andata via domenica? Un collega ti ha visto girare per
Molare lunedi
GERMANA I parenti della signora dovevano andarsene e invece si sono fermati
PASQUALINO Sara' in lacrime il tuo cocco.
GERMANA Ma di cosa ti impicci eh?
PASQUALINO Quando penso che tu eri qui domenica e io non sono venuto, mi
metterei a piangere come un vitello
GERMANA Ma cammina,bravo
PASQUALINO Non mi credi?
GERMANA Non e' che non ti credo, e' che me ne frego, e' diverso
PASQUALINO Aspetta di vedermi domenica prossima in divisa sulla mia moto.
La brigata fa una dimostrazione in piazza
GERMANA E correte in moto senza mani?
PASQUALINO E come no
GERMANA E ci sara' gente?
PASQUALINO Una folla
GERMANA Una banda di piedipiatti che tenta di rompersi il collo pensi che
faccia cassetta? (sparisce in cucina. )
VIOLA (Voce di Viola che proviene dall'esterno) Germana!
(Viola entra, un uomo la segue)
UOMO Buongiorno agente, buongiorno signorina
VIOLA (indicando Ger. all'uomo) Ecco Germana, se e' lei che cercate.
UOMO E' lei, si. E' proprio lei (estrae dalla tasca una tessera della polizia
che piazza sotto il naso di Ger.) Ispettore Bolino della polizia di Alessandria
( Pasqualino imbarazzato si mette sull'attenti)
GERMANA (all'ispettore) voleva vedermi?
ISPETTORE Riposo, agente. Siete venuto a trovare la signorina?
PASQUALINO Euh..ispettore..io
VIOLA (all'ispettore) No, vede viene a spesso a marcare i punti.
ISPETTORE (a PASQUALINO ) Dei punti eh . Bene, agente. Dal momento che conosce
la signorina, le chieda di infilarsi qualcosa e di seguirmi
GERMANA Cosa ?!
ISPETTORE Ti porto a trovare il tuo amico Giuliano. Ancora un paio e saremo al
completo
GERMANA Giulio ? Io non conosco nessun Giulio.
ISPETTORE Lo vedremo. Sbrigati
PASQUALINO (all'ispettore) ma cosa ha fatto, capo
ISPETTORE (senza abbandonare Ger. con gli occhi) La qui presente Germana
Notarnicola, e' l'ideatrice di una rapina in Piazza della Lega, sei mesi fa,
ragazzo mio.
GERMANA Piazza della Lega. Non so nemmeno dove si trovi
ISPETTORE Rapina che non costituisce un caso isolato nella sua vita. Per non
parlare della sua attivita' di passeggiatrice in via Gramsci a Genova
GERMANA OH !
ISPETTORE (estrae di tasca una carta) Vieni su, non opporre resistenza o chiamo
il collega e ti portiamo con la forza
GERMANA Ma Ispettore, io non posso partire adesso..io..devo...
ISPETTORE Perche non puoi?
GERMANA (indicando Viola) La signora ha ospiti e..
VIOLA (all'ispet.) Prego, prego. Io mi arrangero
PASQUALINO (all'ispettore) e sara' di ritorno quando?
ISPETTORE Con una buona difesa tra una 15na di anni credo.
GERMANA (sbigottita) Coosa !?
PASQUALINO 15 anni per un furto?
ISPETTORE (duramente) Esattamente, dato che c'e' scappato anche il morto
Il portiere dello stabile ha perso la vita a seguito delle percosse. Lo sapevi
tu questo ?
GERMANA Come potevo saperlo. Non so neanche di che cosa parlate. Sono innocente
ISPETTORE (trascinandola verso la terrazza) Andiamo su, torniamo dopo a
prendere la tua roba
GERMANA (dibattendosi) Signor ispettore, le giuro, non ne so niente. Non posso
venir via cosi
ISPETTORE (trascinandola) Andiamo ti dico, non fare scene (escono. Pasq e Viola
rimangono soli in silenzio)
PASQUALINO Mi sembra chiaro che si nascondeva qui a casa sua
VIOLA (calma) Si
PASQUALINO Cosa posso fare per lei, ora ?
VIOLA Che ne so. Le porti della frutta, ogni tanto.
PASQUALINO Lei ha proprio ragione. Arrivederci (esce) (rientra) Cosa prendo
come frutta
VIOLA Aranci
PASQUALINO Certo, aranci, certo. (nuova uscita, nuova entrata) I guanti..
(li prende da sopra il tavolinetto e scompare definitivamente. Da sopra compare
Paolo
PAOLO Ho sentito del rumore. Cosa succede?
VIOLA (calma) Hanno appena arrestato Germana
PAOLO Gia ?!
VIOLA Come sarebbe "gia" ?
PAOLO No, voglio dire..perche'?
VIOLA Complicita'
PAOLO (Affannato) Complice di che ?
VIOLA Ma, arresteranno anche altri due, da quanto ha detto.
PAOLO Altri due...ma..
VIOLA Una rapina ad Alessandria sei mesi fa
PAOLO (sollevato) Ah be!
VIOLA Come "ah be"
PAOLO No, dico. Una rapina e' meno grave di altre cose
VIOLA Meno grave ? Dove ha inizio la gravita' per te, scusa ?
PAOLO No, intendo. Una rapina e' meno grave, che so, di un omicidio
VIOLA C'e' anche l'omicidio, per quello
PAOLO Eh ?
VIOLA Il portiere del palazzo sembra che ci abbia rimesso la vita
PAOLO (piacevolmente sorpreso) Ah! (rassicurandosi) Ma allora non scherzava la
Germana
VIOLA Pero' non sembra che sia stata proprio lei a commetterlo.
PAOLO Si, infatti
VIOLA Lei era la mente
PAOLO Si, si e' cosi
VIOLA (ironica) Sembra quasi che fossi presente anche tu. Uffa. Dovro di nuovo
mettere l'annuncio sul giornale.
(scompare. Paolo estrae dalla credenza una bottiglia di cognac e u bicchiere.
Compare Elena dalle scale)
ELENA Allora ? Cos'era tutto quel chiasso ?
PAOLO Hanno appena arrestato Germana.
ELENA Cosa ?!
PAOLO Si (beve una lunga sorsata)
ELENA (risollevata) Meglio cosi
PAOLO Anche secondo me (altra lunga sorsata) Cio significa un socio in meno
Che significa un risparmio del 25%
(e scoppia in una lunga sonora risata, mentre cala la tela)
SECONDO ATTO
Scena Prima
Stessa scena del primo atto. Unica differenza, le porta-finestre sono tutte e
due aperte.
Proveniente dalla terrazza entra un giovane, bella presenza, vestito
elegantemente, entra in scena. Porta una 24 ore e una custodia da fucile. Due
oggetti in pelle, lussuosi.
Sorpreso di non trovar nessuno, resta li, in attesa. Patrizia che sta scendendo
le scale, alla vista del giovane, si ferma
PATRIZIA Signore ?
UOMO Signorina ? (il tono e' raffinato e un po' snob) Orlando..Giorgio
PATRIZIA Patrizia Parenti.. Orlando Giorgio ?..ma il suo cognome e' Giorgio o
Orlando
GIORGIO Orlando. Giorgio e' il nome. La confusione e' frequente. Orlando
Giorgio della banca Rotschild, sportello titoli.
PATRIZIA (ammirata) della Banca Rotschild. (indicando il fucile) E va anche a
caccia?
GIORGIO No, tiro al piattello. Quando sono in trasferta cerco sempre di unire
l'utile al dilettevole.
PATRIZIA Ma scusate la mia tenuta, non ho ancora fatto a tempo a vestirmi
GIORGIO Oh non c'e' problema
PATRIZIA Se vuole, vado ad annunciarla a mia zia
GIORGIO Grazie
(Patrizia esce dal terrazzo. Giorgio la segue con lo sguardo. Quindi posa la
valigetta e il fucile sul baule e aspetta.
Paolo fischiettando scende dalle camere da uno sguardo distratto al giovane e
entra in cucina. Ne esce dopo poco con un bottiglia di acqua minerale. Dal
fondo della scala)
PAOLO Lei e' rappresentante in qualche cosa suppongo.
GIORGIO Assolutamnete. Vorrei parlare alla signorina Notarnicola Germana .
(Improvvisamente interessato posa la bottiglia e si avvicina a Giorgio
PAOLO Germana. Lei conosce la signorina Germana
GIORGIO Si
PAOLO Lei non e' per caso il signor Orlando, l'amico di Germana?
GIORGIO Precisamente. Con chi ho l'nore di parlare?
(Paolo allontana Giorgio dalla camera di Viola quindi, abbassando la
voce, si presenta)
PAOLO Paolo Parenti. Sono il nipote di..della zuppiera.
GIORGIO (sorpreso, ma cercando di darsi un tono)La..la Zuppiera, si..la
zuppiera.
PAOLO Non avete l'aria di chi ha capito
GIORGIO No, e' che..la zuppiera.....il fatto e' che non ho dormito molto e puo'
darsi benissimo che qualcosa mi sia sfuggito! In breve, se posso parlare con la
signorina Notarnicola.
PAOLO Essa si e'..assentata per cosi dire.
GIORGIO Oh no, cio' e' seccantissimo. Tutto questo dispendio di energie per
niente.
(Paolo un po sorpreso dal tono affettato dell'interlocutore)
PAOLO Lei e' ben il signor Orlando, l'amico di Germana
GIORGIO Si, appunto
PAOLO (dopo un certo smarrimento) ma..diciamo..avete degli affari assieme.
GIORGIO Esattamente. Anzi devo dire che in questo periodo sono molto, molto
occupato. Quindi, se non le spiace, non essendo la signorina presente, vorrei
ripartire. Ho veramente un mare di lavoro che mi aspetta e come lei sapra' la
gente con la quale tratto io, non sempre aspetta.
PAOLO lo immagino..quindi lei lavora molto
GIORGIO Si, diciamo senza sosta.
PAOLO E un po' le spiace?
GIORGIO Assolutamente. Grazie a Dio ho una buona salute per cui...
PAOLO (con ammirazione) Fate parte di quella categoria che ama il proprio
lavoro
GIORGIO E' proprio il tipo di lavoro che invoglia. E poi i risultati si vedono
subito quindi...Oh non creda che sia facile, sa. Sopratutto quando si tratta di
concludere. Molti hanno dei ripensamenti, vorrebbero recedere. In questi casi
so essere molto persuasivo. Euh, mi scusi, potrei sapere dove e' andata la
signorina Notarnicola ?
PAOLO Euh..diciamo che e' stata costretta a partire
GIORGIO Niente di grave spero
PAOLO Un parente ammalato. Sua sorella
GIORGIO Oh, guarda. Non sapevo avesse una sorella.
PAOLO Si,si. Ha una sorella, Brigida. Anzi prima della sua partenza, un tantino
affrettata se vogliamo dire cosi, mi ha fatto capire che era daccordo che
andassimo avanti nell'operazione, come se lei fosse presente. Voglio dire..che
si rompesse la zuppiera in modo da poter mangiare la trippa.
(Silenzio durante il quale G. esamina P. attentamente)
GIORGIO (con una idea in testa) Dica..lei e'..ospite qui da tanto tempo.
Intendo, lei e'...a riposo qui
PAOLO Euh..
GIORGIO Intendo, lei e' qui per rilassarsi, per, come dire, distender i nervi.
Suppongo lei sia negli affari, o no?
PAOLO Euh..
GIORGIO Caro lei, non ha idea di che risultati puo' dare una bella passeggiata
in un luogo come questo. Molto meglio di cento psicofarmaci. Lei e' qui con la
famiglia?
PAOLO (complice) Si,si,si..ho capito. Una bella passeggiata con la famiglia
GIORGIO Esatto. Magari fermarsi anche a chiacchierare con i vicini.
PAOLO Si,si,si. Con i vicini. (indicando un punto oltre la cucina) Oltre la
vigna abita la Chiodina. Andro a trovare la Chiodina.
GIORGIO Perfetto. Naturalmente e' meglio se evita di parlare di quello che la
preoccupa. Questo e' sottinteso.
PAOLO Eh be..e' sottinteso. E mentre io sono a tenr compagnia alla Chiodina,
la zuppiera, paf!
GIORGIO La zuppiera paf!
PAOLO E via con la trippa.
GIORGIO E via con la trippa
PAOLO E a ogni modo, stia tranquillo. Ad eccezione di mia moglie, nessuno qui
sa che lei conosce Germana.
GIORGIO Ah io non conosco Germana!
PAOLO Eh be, penso che sia meglio ai fini della sicurezza dell'intera
operazione
GIORGIO Credo che comunque, qualche breve accenno...
(appare Viola proveniente dalla sua camera)
VIOLA (molto amabile a Giorgio) Bongiorno signore. (a Paolo)Dalla finestra ho
visto Patrizia accanto a una bella macchina in giardino.
PAOLO (indicando Giorgio) Sara' la macchina del signore.. (lo presnta a Viola)
Il signor Orlando (a G.) la zupp...mia sorella, signora Parenti. (G. si inchina
compito. P. a V.) Il signor Orlando e' venuto..a compre dei rubinetti.
VIOLA (a G.) Ah, molto gentile da parte sua.
PAOLO (a G. strizzando vigorosamente l'occhio) Non e' vero che lei acquista i
nostri rubinetti?
GIORGIO euh!..beh!..si, si sicuro. Acquisto rubinetti, acquisto rubinetti, io
(a Viola) In verita'...
PAOLO (affrettatamente) Naturale,no. Noi le proponiamo i nostri rubinetti e lei
li compra
GIORGIO (deciso a non contrariare l'ammalato) Si, infatti. La gente mi propopne
i propri rubinetti e io, come se niente fosse, glieli compro.
VIOLA Insomma, anche lei si muove nel campo dei rubinetti.
GIORGIO Si,si. Giusto,giusto. Mi muovo in un campo di rubinetti
VIOLA (si alza, va al tavolo e vibra un formidabile colpo col bastone. G. salta
letteralmente in aria) Ops ! Chiedo scusa
PAOLO Non faccia caso. Mia sorella picchia sempre cosi.
GIORGIO (che ormai cerca di assecondare tutti credendoli pazzi) Si,certo. E'
cosi che si fa
PAOLO (a Viola) Cosa bussi a fare, scusa ?
VIOLA Uh gia', che scema. Dimenticavo che hanno arrestato...
PAOLO (vivacemente) Senti Viola, dato che Germana e' andata da sua sorella
Brigida (viva sorpresa di V.) e la sua camera e' libera, perche' non invitiamo
il signore a passare qualche giorno qui da noi.
VIOLA Ma certamente. Cosi potra essere facilitato anche nell'affare dei
rubinetti.
PAOLO (sbuffando) Eh! certamente. Questo faciliterebbe parecchio la questione
dei rubinetti. ( a G.) Non e' d'accordo lei!
GIORGIO Euh..
PAOLO Perfetto.
VIOLA (a G. con aria furbetta) Io vado a prendere le mie gocce, mi raccomando;
stanno a cuore a tutti noi quei rubinetti.
(sale le scale, mentre Elena le discende)
PAOLO (presentandoli) Il signor Orlando, la signora Parenti mia moglie.
GIORGIO Molto piacere, signora
PAOLO Sai, cara il signor Orlando e' l'amico di Germana del quale ti ho
parlato..
ELENA (con un urlo soffocato) Iih...Mio Dio..e' per..la zuppiera
GIORGIO (tra se) Ah! anche la nostra signora...(cercando di sviare il discorso)
Avete una figlia molto simpatica. E' la prima persona che ho incontrato
stamattina e ho notato che ha una buona dote di comunicativa. Le sarebbe molto
congeniale il mio lavoro, per esempio
ELENA (altro urletto soffocato) Oh..Grazie, grazie ma non credo che...e'
strano, non sembra...
PAOLO Eh.. non sembra, ma e'. Ha fatto anche a me quell'impressione appena l'ho
visto. Nessuno lo direbbe capace di..rompere delle vecchie zuppiere, e invece..
ELENA Ma guarda. E bene sai cosa ti dico? Meglio cosi'
PAOLO Certo eh! D'altronde ognuno ha il suo modo di lavorare. (a G.) e, mi
scusi, in che modo verra rotta ? Non vorrei mai..
GIORGIO (un po spaventato) Io..io..vi avvertiro' quando tutto sara finito
PAOLO Capisco. Seguira' la sua ispirazione. Mentre noi tre passeggiamo e ci
intratteniamo con la Chiodina
ELENA Si, mi rendo conto. Ma dica, non vuol cambiarsi di abito?
GIORGIO Ma, francamente. Io non prevedevo questa permanenza. Ho portato solo i
ferri del mestiere (indicando la 24 ore e il fucile)
PAOLO (non senza una certa ripugnanza) Ah! i..ferri. Il fucile..
GIORGIO Si, il fucile e tante altre cose
ELENA E lei circola con tutto cio'?
GIORGIO Si, non me ne separo praticamente mai. Entro in casa di un cliente,
apro la mia valigetta e nel 90% dei casi l'affare e' liquidato prima che io ne
esca.
ELENA Cosi in fretta, fate?
PAOLO (a Elena) Sai, il signore e' molto ricercato, volevo dire richiesto.
(a G.) A proposito, dal momento che siete cosi oberato di lavoro, perche non
procediamo subito. Noi ci appartiamo come da programma..
GIORGIO stavo appunto pensando che un pochino di tranquillita' dovrebbe
senz'altro giovarmi. Posso telefonare ?
PAOLO Ma prego. (G. va al telefono, sgancia il ricevitore, ma Paolo lo
raggiunge) Mi scusi, sa...ma.. volevo cheiderle..per la percentuale..
GIORGIO La percentuale..lei dice la percentuale..
PAOLO SI, veda, se noi le chiediamo di rompere la zuppiera e' perche siamo
completamente esasperati
GIORGIO Esatto. Non appena vi ho veduti mi sono detto "toh! ecco della gente
completamente esasperata"
PAOLO Insomma, la percentuale e' troppo alta.
GIORGIO Ah!
PAOLO Si, il 50% e' molto piu' di quello che siamo disposti a pagare.
GIORGIO Nessun problema, noi la abbassiamo.
PAOLO Ah anche lei ritiene che..
GIORGIO E' troppo, troppo. Con quelle percentuali si finisce col non lavorare
piu'
PAOLO Lei e' vermanete molto comprensivo
GIORGIO Onesto. Solamante onesto. Il 50% potrebbe andar bene per rompere
l'intero servizio. Ma per una zuppiera, e per di piu' vecchia. Faremo il 47.
PAOLO Ma e' quasi lo stesso
GIORGIO Mio caro signore. Ci sono le spese, i rischi. Potrei farmi male
lavorando. E poi le tasse..
PAOLO Le tasse ? Ma non mi dira' che dichiara tutto ?
GIORGIO Tutto fino all'ultima lira. Sa e' per evitare gli accertamenti.
Sopratutto per i miei clienti. Sa quasi tutti non hanno a piacere che si
sappia..
PAOLO Ma..ma..lei e' pazzo
GIORGIO Si, e non sono l'unico (ristacca il telefono)
PATRIZIA (rientrando da fuori) Che bella che e' la sua Ferrari
GIORGIO Si, ma maledettamente delicata
PAOLO (a Elena e Pat. sospingendole fuori) Andate, andate a chiaccherare con la
Chiodina (escono verso la cucina)
PATRIZIA Mah!
PAOLO (nervoso) Ma andate, no! (a G. che e' al telefono) Mi raccomando niente
imprudenze
GIORGIO No. Telefono alla mia banca. (al telefono) Signorina, vorrei Genova,
925322
PAOLO Avete addirittura una banca?
GIORGIO Naturalmente
PAOLO (stupitissimo e assorto si dirige verso la cucina) Io comunque non riesco
a capacitarmi di come..(scompare)
GIORGIO (al telefono) Promto? Salve Ugo, sono Orlando. Senti, sono a casa della
persona che tu ben sai..Si, so che avete delle perplessita' sul caso e sono qui
appunto per ferificare. Solo che dovrei fermarmi un paio di giorni in questa
strana casa perche al momento si e' assentata. Cosa intendo con strana casa?
Vedi c'e' una vecchia che continua a picchiare con un bastone sul tavolo. E
gia' questo non e' tanto normale. Poi c'e' una coppia, marito e moglie,
all'apparenza normali, solo che da quando sono arrivato non fanno che chiedermi
di rompere una vecchia zuppiera, con la quale sono convinti di avere dei legami
di parentela. Questo per, ovviamente, poter mangiar la trippa..
(la scena si oscura lentamente)
Scena Prima
(Stessa scena, vuota e assolata. Deserta. Paolo entra dalla cucina con
precauzione. Ascolta per un attimo
PAOLO Signor Orlando? (va ai piedi della scala) Signor Orlando? scompare
in direzione della camera di Viola. Voce di Paolo da fuori) Signor Orlando?
(apre la porta della cantina) Signor Orlando?
VIOLA (arrivandogli alle spalle) E' partito
PAOLO Sei ancora qui? Voglio dire. Temevo..si insomma. Chi e' partito?
VIOLA (andando alla poltrona) il signor Orlando!
PAOLO E dove e' andato?
VIOLA A Genova
PAOLO A fare?
VIOLA Per via della macchina. Diceva che le Ferrari sono delicate come
orologi. e cosi e' andato da un meccanico della casa..
PAOLO Ma che gli ha preso.
VIOLA Perche' non doveva
PAOLO e no, che non doveva
VIOLA Scusa sia, ma se se n'e' andato la colpa e' anche un po' la tua
PAOLO La mia ?!
VIOLA Si, la tua. Un tale viene da chissa' dove per acquistare i nostri
rubinetti e tu lo molli qui con una vecchia come me. Cosa potevo dirgli io sui
rubinetti. Ho cercato di distrarlo un po' ma...
PAOLO In che senso ?..
VIOLA Eh..le ho mostrato le mie cose.
PAOLO Prego ?
VIOLA Ma si. Le bottiglie di vino del 35, i fusti di rovere...
PAOLO Dove sono.
VIOLA Sotto il letto! Dove vuoi che siano le bottiglie. In cantina, no?
PAOLO Siete andati tutti e due in cantina? Da soli?
VIOLA Eh!
PAOLO Tu e lui da soli in cantina. E lui..niente!
VIOLA Ma che diavolo dici ?
PAOLO No, dico, gli sono piaciute le tue cose vecchie?
VIOLA Senti un po'. Secondo te cosa avremmo dovuto fare d'altro?
PAOLO (tra i denti) Ho capito. Non gli e' venuta l'ispirazione
VIOLA in breve. Ha visto le mie cose. Abbiamo chiaccherato un po' poi siamo
risaliti ed e' partito. Ti ripeto, se tu eri qui puo' darsi che non partiva.
Ma tu dove diavolo eri?
PAOLO In fondo alla vigna, con Elena e Patrizia seduti sul muretto che
parlavamo con la vecchia della cascina accanto
VIOLA La Chiodina ?
PAOLO La Chiodina
VIOLA Ma se e' completamente sorda
PAOLO Oh be, si gesticolava. E poi comunque sara' anche sorda, ma vederci ci
vede benissimo e quindi eravamo a posto
VIOLA e si eh. Se uno lo vede la Chiodina, e' a posto
PAOLO Ma si. In quel buco non vede mai nessuno. E' un opera buona. Non ti ha
detto quando torna il signor Orlando?
VIOLA No (cambiando tono) E' molto caro quel signor Orlando..come e' il suo
nome di battesimo?
PAOLO Ah non lo so. Nell'ambiente lo conoscono tutti come Orlando
VIOLA Nell'ambiente?
PAOLO SI, nell'ambiente dei rubinetti
VIOLA Comunque e' veramente amabile. Pieno di cortesie e di attenzioni. Tu
l'avessi visto accompagnarmi in cantina. Qausi mi sorreggeva.
PAOLO Avrei voluto vederlo
VIOLA Si, tanto che gli ho detto: "Caro lei, non sono poi tanto delicata. Lei
mi tratta come se fossi di porcellana" L'ho fatto ridere fino alle lacrime.
PAOLO E lo immagino bene
VIOLA Come lo immagini bene
PAOLO Cosi
VIOLA In breve. E' veramente un ragazzo a posto
PAOLO Se poi potesse anteporre il lavoro alla passione per le macchine sarebbe
perfetto
VIOLA Dato che sei in rapporti di lavoro, dovresti fare in modo che Patrizia
incontrasse piu spesso quel ragazzo.
PAOLO Eh ?!
VIOLA Ti dico che sarebbe un ottimo partito. Non mi sono mai sbagliata
PAOLO Mi sa che questa volta non ci azzecchi molto, lascia perdere che e'
meglio. (guardando l'orologio) Le undici, puo' darsi che prima di mezzogiorno
torni per fare il lavoro. E' meglio che torni in fondo alla vigna.
VIOLA Cosa? Torni a far l'asino con la Chiodina ?
PAOLO Si, a meno che tu non voglia tornare a parlare delle vigne
VIOLA No, grazie.
PAOLO Il dado e' tratto (va verso la cucina)
VIOLA Ah Paolo..
PAOLO Si
VIOLA Ha telefonato un certo signor Alberti per te.
PAOLO E perche non mi hai chiamato?
VIOLA Ma ti ho chiamato. Ma tu avevi da fare con la Chiodina e non mi hai
sentito. Allora volevo venirti a chiamare ma lui mi ha detto che non era il
caso che avrebbe richiamato
PAOLO Si, siamo in societa' (si riavvia)
VIOLA Aspetta (paolo si ferma di nuovo) Ha detto "volevo solo sapere se era li"
PAOLO Appunto (esce. Prudentemente Patrizia entra in scena)
PATRIZIA (a Viola che si e seduta nella poltrona) Zia, ho appena visto uscire
papa'
VIOLA E veniva a raggiungervi, appunto
PATRIZIA Trovera la mamma. Io ne ho abbastanza di stare penzoloni sul muro
della Chiodina
VIOLA Ma adesso vorrei capire da dove e' venuta questa moda di salire sul muro
della Chiodina. Tuo padre la conosce appena, tu e tua madre per niente..
PATRIZIA Ma non lo so neanch'io, ma sembra che loro ci tengano
VIOLA E anche la Chiodina sara' ben stupita
PATRIZIA Si, in effetti ne anche l'aria. (getta un colpo d'occhio furtivo al
terrazzo)
VIOLA (dolcemente) E' partito
PATRIZIA Chi ?
VIOLA Il signor Orlando. E' andato a Genova per la macchina. Sara di ritorno
per mezzogiorno
PATRIZIA Ma zia. Io ero venuta per parlare un po con te
VIOLA (poco convinta) Grazie cara (riprendendo il discorso) E' cosi caro questo
signor Orlando. Non riesco a capire cosa ha contro di lui tuo padre.
PATRIZIA Contro Orlando
VIOLA Si. Gli stavo dicendo che questo signore sarebbe perfetto per te e lui mi
ha urlato di lasciar stare e di non parlarne.
PATRIZIA Credo che sia perche non ha piacere di vedermi andar via da casa.
VIOLA Si, ma perche urlare? E' molto nervoso ultimamente tuo padre. Dovrebbe
andare un po in ferie
PATRIZIA Ha tanti grattacapi ultimamente, sai zia
VIOLA Che genere di grattacapi?
PATRIZIA Questioni di denaro, zia
VIOLA Figlia mia, e' da quando lo conosco che ha questo genere di grane. Nostro
padre d'altronde aveva le stesse grane. E cosi nostro nonno. E' una
caratteristica dei maschi in casa nostra. Si trasmettono le grane di soldi per
via ereditaria
PATRIZIA Questa volta credo che sia piu' grave
VIOLA No, sara' un fine mese difficile come tutti gli altri
PATRIZIA No, zia. Stavolta si parla di vendere la ditta
VIOLA Cosa dici. Vendere la ditta?
PATRIZIA Si.La ditta va venduta ne sono certa. E papa e' preoccuatissimo
VIOLA (furente) Vendere la ditta. Un Parenti non fara una cosa simile
PATRIZIA Ma non c'e' nient'altro da fare. Tutto e' troppo vecchio. Ci
vorrebbero milioni e milioni per ristrutturare
VIOLA Chi ti ha detto questo
PATRIZIA Gli ingegneri che sono venuti a cena a casa nostra la scorsa settimana
Gli ho sentiti..e dicevano anche che papa' ha gia fatto piu' del dovuto per
salvare la ditta.
VIOLA Non ne sono proprio certa
PATRIZIA Io si, zia. Vedo la vita che fa mio padre. Sono cinque anni che non
lascia la ditta nemmeno per un giorno. E' per questo che e' cosi nervoso. Non
sa piu' quello che dice ne' quello che fa. E io preferisco che venda la ditta
piuttosto che vederlo ammalare. Quando non ha di problemi papa e' formidabile.
E poi c'e' il fatto che papa non e' mai stato appassionato di rubinetti. Voleva
diventare ufficiale di marina.
VIOLA Si, lo so. Ma non e' riuscito nemmeno a passare l'esame di ammissione.
PATRIZIA E..lo so. Gli esami. Comunque egli ha accettato di subentrare nella
ditta per dovere verso la famiglia e da vent'anni non fa chepagare per tutti
VIOLA O meglio. Non paga per nessuno, se non capisco male. (addolcendosi)
Ufficiale di marina o stagnino le cose non sono mai facili, mia cara. E in
quanto a sacrifici, pensa. Io mi sono battuta tutta la vita per salvare le
vigne della famiglia. E detesto il vino
PATRIZIA Ma le vigne, zia, non sono la stessa cosa. Non danno certi problemi.
Basta affittarle. Se papa potesse affittare la ditta..
VIOLA Mia piccola Patrizia, io non credo che tu sia all'altezza di discutere di
queste cose (gentile, alzandosi) Vuoi che andiamo incontro al signor Orlando?
Anche lui ha i suoi problemi
PATRIZIA Si, per la macchina
VIOLA Lo vedi. Eppure non parla di venderla (spariscono per la
porta-finestra. Un attimo dopo Germana entra dalla cucina)
GERMANA Signora! (va ai piedi della scala) C'e' nessuno lassu? (si dirige verso
la terrazza) Non c'e' nessuno? Cribbio quello li ha ammazzati tutti (esce. La
porta della cantina si apre lentamente. Orlando esce lentamente e si va a
piazzare nel corridoio. Dopo un attimo Germana ritorna dal terrazzo e va verso
la cucina. Nel passare davanti a Orlando nascosto egli la prende per un
braccio, Ger. sussulta) Orlando! da dove esci
ORLANDO Dallo scaffale delle bottiglie
GERMANA E cosa ci facevi la'
ORLANDO E' dalle 11 di stamattina che sono nel boschetto mezz'ora fa mi sono
rotto e sono entrato di nascosto nella cantina
GERMANA ti ha visto nessuno?
ORLANDO Non credo. Sono tutti fuori. E tu. Dove ti eri cacciata?
GERMANA Stavo dentro. Giulio ha parlato
ORLANDO Giulio ha parlato! Ma allora ce l'abbiamo alle calcagna
PATRIZIA Eh sanno che noi siamo in questi paraggi
ORLANDO Cosa ti hanno fatto?
PATRIZIA Dei confronti. Mi hanno portato davanti a Giulio. " coosci questa
donna" "Mai vista" Sempre galante il nostro Giulio
ORLANDO E' un vero peccato che sia cosi rumoroso quando lavora. Se non fosse
stato per lui non avremmo dovuto uccidere il portiere.
GERMANA Ma non l'hai proprio ucciso. E' morto parecchio tempo dopo.
ORLANDO Comunque non e' morto di bronchite
GERMANA E comunque deve essere anche stato mal curato (si sente canticchiare
all'esterno) Sparisci (Orlando getta uno sguardo furtivo all'esterno)
ORLANDO Se quella mi scopre la secco
GERMANA Non fare il cretino
(Patrizia entra da una delle due porta-finestra, simultaneamente Ger. e
Orl. escono dall'altra. Pat. scompare un attimo dalla parte del corridoio.
Ricompare con una sciarpa per uscire da dove e' entrata. Stesso gioco di Ger. e
Orl)
ORLANDO Bene, allora. La tua storia di zuppiere cos'era
GERMANA Hai visto una vecchia da queste parti?
ORLANDO SI
GERMANA Se schiatta, lascia 600 testoni di eredita' al nipote
ORLANDO Ne sono stracontento..
GERMANA Ascolta. Se noi anticipiamo la data del decesso, 300 testoni sono per
noi. Pagamento 30 giorni
ORLANDO (incredulo) Hai mica bevuto
GERMANA Non ti avrei fatto venire fin qui. Ora ti espongo il piano. Ti spediamo
la vecchia nella cantina e tu l'accoppi e te la squagli. Durante questo tempo
io mi nscondo nella baracca. Ti quadra la faccenda?
ORLANDO (esitando) Ma, proviamo
GERMANA Via, al lavoro
ORLANDO (infilandosi in cantina) Non son tanto convinto
(entrata faceta di Pasqualino)
PASQUALINO Polizia
GERMANA (vicino alla cantina) Sempre piu cretino (parlando forte per informare
Orlando) Toh la polizia
PASQUALINO Stavo mettendo una contravvenzione quando ti ho vista scendere dalla
macchina. Allora ti hanno rilasciata?
GERMANA Sono innocente
PASQUALINO Tanto meglio. Ti hanno fatto piacere i miei aranci?
GERMANA Oh si. Mi sono commossa. Non ho potuto nemmeno mangiarle dalla
commozione
PASQUALINO A questo punto?
GERMANA Si
PASQUALINO Sei gentile a dirmelo
GERMANA (sorniona) Senti lupacchiotto, me lo faresti un piacere?
PASQUALINO Beh, dipende
GERMANA Io, non ci sono
PASQUALINO Come non ci sei
GERMANA Se mi cercano, tu o mi hai visto
PASQUALINO Ma quando
GERMANA Adesso
PASQUALINO Ah Ecco. Ma per quale motivo
GERMANA Non farmi domande. E domenica usciamo assieme e saro ancora piu'
gentile
PASQUALINO E va bene. Dopo tutto non sono mica qui per servizio. Ma per
domenica promesso eh?
GERMANA Si, fai conto che lo sia gia. E ora smamma
( PASQUALINO si allontana per il terrazzo. Poi ritorna)
PASQUALINO E' vero che sei innocente, almeno?
GERMANA Tesoro, se non fossi innocente ti sembra che sarei qui?
PASQUALINO E' vero. A domenica (esce rapidamente. Oralndo furente apre la porta
della cantina)
ORLANDO Cosa succede?
GERMANA Dei problemi con un poliziotto. (guardando dalla porta-finestra)..che
sta tornando (Ger. infila bruscamente Orl.in cantina chiudendo la porta sopra)
PASQUALINO (entrando di corsa) I guanti (vedendo Ger. curiosamente appoggiata
alla porta della cantina) Cosa stai facendo a quella porta?
GERMANA La tengo chiusa, tesoro.
PASQUALINO Ti serve aiuto?
GERMANA No, no grazie
PASQUALINO (prende i gaunti dal tavolino) a domenica allora
(esce definitivamente. Ricompare Orl. furente)
ORLANDO Merda. Ma a che gioco giochiamo?
GERMANA Sta arrivando la vecchia, squagliati. (nuovamente Orl, si getta nella
cantina)
ORLANDO E' il colpo piu' sfigato che abbia mai fatto
(Germ. sbatte la porta in faccia a Orl e guadagna a
salti le scale. Dalla terrazza entrano Viola Patrizia e Giorgio)
VIOLA ..niente era come oggi. Ai miei tempi le macchine si fermavano tra
bestemmie. Poi si girava la manovella e ripartivano tra uno sferragliare
insopportabile. (a Gio. che ride di gusto) Lei ha ancora i genitori?
GIORGIO Si, signora. E in ottima salute
VIOLA Anche loro sono nel campo dei rubinetti.
GIORGIO Assolutamente. Sono in banca
VIOLA (contenta) Ah! E quale banca.
GIORGIO Rotschild. Mio fratello e' amministratore generale
VIOLA E cio non vi ha mai tentato?
GIORGIO Che cosa?
VIOLA Di lasciare i rubinetti per andare in banca
GIORGIO (imbarazzato) Beh..Se vogliamo..anche la banca
PATRIZIA Zia, il signor Orlando credo che preferisca parlare d'altro
ORLANDO (sul quale Pat. sembra aver fatto una certa impressione) Oh no,
signorina, i rubinetti mi hanno sempre attratto
VIOLA Vedra che prima o poi finiranno col respingerla. Anche perche' e' fin
troppo evidente che lei non ha mai visto un rubinetto. Scherzo. Cara va a
vedere se i tuoi genitori sono ancora sul muretto della Chiodina
PATRIZIA (che non vuole andarsene) Ma zia..
VIOLA Va su, da brava. (Patr. lancia uno sguardo desolato a Gior. e si avvia)
Non e' carina? eh (dirigendosi verso la cantina) Non vuole bere un bicchiere di
buon vino? E' il migliore degli aperitivi. Perche e inteso che pranzera' con
noi, nevvero?
GIORGIO Con piacer cara signora, ma vorrei astenermi dal bere, se non le spiace
VIOLA Perche? E' cosi buono
GIORGIO Non lo metto in dubbio, ma preferisco di no, grazie.
VIOLA (rimettendosi sulla poltrona con un sorriso) Quando dico pranzare, faccio
per dire. In realta non facciamo che aprire delle scatole di acciughe. Il
piatto preferito da Germana
GIORGIO (interessato) Germana..
VIOLA Germana Notarnicola. La cameriera tuttofare
GIORGIO Cameriera! Credevo di aver capito che era dama di compagnia
VIOLA dama di compagnia? Chi le ha detto questo? Mio nipote forse?
(improvvisamente) Oh Cielo!
GIORGIO Che c'e'
VIOLA Mi sono improvvisamente resa conto di come mio nipote puo aver
conosciuto Germana. Tutto lo zio quella bestia
GIORGIO Suo nipote conosceva gia' Germana prima che venisse qui
VIOLA Si, un incontro fugace se non ci vedo male. Ma non si preoccupi. Diro io
due paroline a quel cinghiale appena scende da quel muro
GIORGIO Ma dove puo aver conosciuto Germana suo nipote
VIOLA A Genova. In via Gramsci o corso Italia, se riesco a rendere l'idea
GIORGIO Chiedo scusa signora, non so se la mia immagianzione non e'
fuorviata..mi sembra di capire che la signorina era...
VIOLA ..Una battona, per l'appunto. E qualche altra attivita' secondaria
GIORGIO (choccato) Ma e'..e'..incredibile.
VIOLA A meno di essere imbecille non ci sono molte illusini da farsi sul suo
conto.
GIORGIO E come avete scoperto questa sua..attivita' parallela?
VIOLA Da un poliziotto ieri mattina, che ci ha informato. Prima di mandarla...
da sua sorella
GIORGIO C'e' voluto un poliziotto per mandarla da sua sorella ?
VIOLA Eh si. Non l'entusiasmava affatto l'idea di andare da sua sorella
GIORGIO (sedendosi pesantemente sullo scrittoio) tutto cio', cara signora, mi
lascia molto scosso
VIOLA Capisco, ma non deve farsi buttare giu' cosi solo per aver spedito una
prostituta dalla propria sorella (tra se) mi sto ancora chiedendo il perche di
questa storia della sorella
GIORGIO Il fatto e' che io sono troppo sensibile
VIOLA Si, questo lo vedo. Solo mi chiedo come mai proprio da sua sorella. Devo
ricordarmi di chiederlo a mio nipote.
GIORGIO Ma perche e' forse suo nipote che ha spedito la donna da sua sorella?
VIOLA Oh insomma nipote o sorella che sia, adesso lei e' andata per il
momento
GIORGIO Per il momento?
VIOLA Per degli anni. Pensi che ha ucciso un portiere (nuovo choc per G. che
vacilla) Qualcosa non va signore?
GIORGIO No, no. Tutto a posto
VIOLA Dio, una sensibilita' cosi non e' molto comune. Ma lasciamo andare queste
cose e torniamo ai rubinetti. E' per il suo rapporto con la banca Rotschild
che mio nipote l'ha contattato, non e' vero. Vendita della ditta o qualcosa
del genere.
GIORGIO Non neghi. Mia nipote mia ha raccontato tutto. E cosi si spiega anche
tutta la tensione che ha colpito mio nipote.
GIORGIO Ah si. Suo nipote e' molto teso, questo si'. E' in uno stato!
(Paolo compare sulla porta della cucina)
PAOLO Ah bene. Eccola qua. Lei si prende delle ferie cosi. Come se qui non ci
fosse niente da fare
GIORGIO Chiedo scusa ma...
PAOLO Eh chiede scusa. Ora e' tardi e la Chiodina vuole andare a mangiare
VIOLA Paolo, clamati te ne prego. E lascia stare la Chiodina (alzandosi) Perche
non mi hai detto quello che il signore e' venuto a fare qui? eh?
PAOLO Ma te l'ho detto. Viene a comprare dei rubinetti
VIOLA No, mio caro. Il signor Orlando e' nel ramo dei rubinetti come io sono
nel campo della formula uno. No egli e' venuto qui per una ragione piu' grave.
Enormemente piu grave (sguardo di Paolo a Giorgio) e non ti nascondo che sono
rimasta paralizzata quando sono venuta a conoscenza del tuo abominevole piano.
PAOLO (La cui sorpresa e' indescrivibile)
VIOLA E' impossibile che le circostanze giustifichino una decisione tanto
grave. Ma hai riflettuto bene?
PAOLO ...
VIOLA Tu stai decidendo il destino e la vita. Dopo non sara' piu' possibile
porvi rimedio
PAOLO ...
VIOLA D'altra parte, se tu hai deciso di mettere in atto questo tuo piano
criminale, non ho nessuna possibilita' di impedirlo
PAOLO ...
VIOLA (indicando Orl.) Arrivo persino ad approvare la collaborazione di questo
giovanotto
PAOLO (dolcemente a Orl.) Perche avete raccontato tutte queste cosucce?
ORLANDO Ma..euh..noi..
PAOLO Ma bravo, bravo proprio. Qui non solo si perde tempo dal meccanico, ma si
fanno le soffiate ai clienti. E dica un po' per quando sarebbe il lavoretto
VIOLA Ma Paolo, non si tratta mica di una cosuccia?
PAOLO Viola, per piacere, non ti immischiare
VIOLA Eh no, invece. Vorrei che si chiedesse anche la mia di opinione. Benche'
tu non me l'hai nemmeno chiesto, ho deciso di partecipare all'operazione
PAOLO ...
VIOLA E non fare quella faccia. E' fin troppo chiaro che non ce la faresti da
solo. La presenza del signore qui presente ne' e' testimonianza. (si allontana
verso la camera..si ferma..si gira) Io vado a prendere le mie gocce e a
riflettere. (riparte. e poi fi ferma) tu mi farai morire, lo sento. (e scompare)
PAOLO Un lavoro del genere merita la ghigliottina
ORLANDO Comunque ci sono un paio di cosette che vorrei capire..
PAOLO Anch'io, anch'io. Per esempio, siete o non siete l'amico di Germana al
quale lei ha telefonato all'albergo dei Mori? E siete o non siete la persona
incaricata di venire a rompiere la zuppiera e prelevare la trippa?
ORLANDO Ora basta, perdio. La pazienza ha i suoi limiti. Intanto io non sono
mai stato in quell'albergo. Io mi fermo sempre all'Hilton
PAOLO Cosa?
ORLANDO Si (estrae una ricevuta) e se non ci crede, qui c'e' la ricevuta.
PAOLO "Signor Giorgio Orlando" .. Caro signore, credo di poter dire che lei e'
vittima di un colossale equivoco. Io..io credo di doverle delle scuse.
PAOLO Ma comunque, siete lo stesso venuto per Germana, non e' cosi? Mi dica un
po', che cosa rappresenta Germana per le?
ORLANDO Eh..io..euh (fa un gesto significativo)
PAOLO Noo!! Ma come un uomo della sua classe, mi scusi sa. Correre dietro a
una...
ORLANDO Io la credevo dama di compagnia
PAOLO Noo!! Ma per credere un acosa simile bisogna essere completamente...
(suona il telefono Paolo risponde)
ORLANDO Si, lo so. Me l'hanno gia' detto
PAOLO (al tel.) Pronro? Ah Alberti (entra adi corsa Patrizia)
PATRIZIA Papa, la mamma e' caduta dal muretto. Si e' fatta uno di quei bozzi.
PAOLO La mamma si e' fatta un bozzo?
PATRIZIA (indicando la proporzione di un melone) a sta maniera
PAOLO (a Orl.) Si occupi per favore dei bozzi di mia moglie. (Patrizia e
Orlando escono rapidamente dalla cucina. P. al telef. ) Si, pronto. Va bene,
vedo che la fiducia regna sovrana. Il denaro sta arrivando. Ce l'avrebbe gia'
in tasca se non fosse per qualche disguido. Ora mi scusi ma devo occuparmi di
mia mogli (riattacca e sis dirige verso la cucina ma appare Germ. sulle scale)
Tu..tu sei tornata?
GERMANA Sono innocente e ora dobbiamo sbrigarci e spedire la vecchia in cantina
con una scusa
PAOLO In cantina? e a far cosa
GERMANA A far cosa? Ma di un po. Il nostro piano..e' sempre valido no?
PAOLO Come fa ad essere valido che non c'e' chi se ne deve occupare
GERMANA Ma si che c'e' le dico
PAOLO Ma come. E dove sarebbe questo qualcuno
GERMANA In canti-na che aspetta la vecchia
PAOLO In cantina. E come c'e' andato
GERMANA Fregatene, ti dico che c'e'. E la vecchia? Dove diavolo e' la vecchia
PAOLO Aspetta, aspetta. Ma sei sicura di quello che dici? Perche' c'e' gia
stato piu' di un errore
GERMANA Un errore?!
PAOLO Si, ho preso un tuo cliente per il killer
GERMANA Un cliente?
PAOLO Ma insomma hai o no un cliente che si chiama Orlando, Giorgio Orlando?
GERMANA Ma veramente..
PAOLO E io da stamattina sto cercando di fargli accoppare la vecchia
GERMANA (atterrita) Giorgio Orlando e' qui
PAOLO Si, "dama di compagnia" sta minchia. Ha capito tutto ed e' anche
abbastanza scornato
GERMANA Oh brutta eva. E dove si trova ora
PAOLO E' in giardino che soccorre mia moglie
GERMANA Ho capito. Niente matrimonio neanche stavolta
PAOLO Almeno con lui no di certo
GERMANA Non pensiamoci adesso. Ecco il piano: con un pretesto qualsiasi crca di
far scendere la veccia in cantina
PAOLO ma che genere di pretesto..
GERMANA Del mosto per esempio. Di solito vuole essere solo lei a mettervi mano.
PAOLO Si
GERMANA Poi aspetti due o tre minuti e dirai "toh, come mai non torna?"
PAOLO Ho capito. Aspetto tre minuti, poi "toh, come mai non torna?"
GERMANA E scendi a vedere
PAOLO (con orrore) No, non ce la farei mai
GERMANA Dovrai. E non dire a nessuno che sono qui. Tra una mezz'ora arrivero
come se scendessi dalla macchina. Capito?
PAOLO Capito
(Germ. sale di corsa le scale poi si ferma..)
GERMANA Dal momento che Giorgio e' qui fa in modo che non ti perda d'occhio per
tutto il tempo che la vecchia e' in cantina
PAOLO ?
GERMANA L'alibi, no?
PAOLO Ah si (con l'indice e il medio a V ) capito. Come per la Chiodina
GERMANA La Chiodina (non essendo al corrente)
PAOLO Lascia perdere, sarebbe troppo lungo da spiegare
(Germ sparisce per le scale. P. apre la credenza, prende una bottiglia
di cognac versa e ne beve un lungo sorso. Dalla cucina rientrano Pat. Gio. che
sostengono Elena)
GIORGIO E' stata piu la paura che altro (siedono Elena su una sedia vicino al
tavolo e alla credenza)
PAOLO (a Elena) Poverina! Dov'e' questo bozzo (arriva Viola dalla camera)
VIOLA Paolo ho riflettuto...(vedendo Elena) Cosa e' successo?
PAOLO E' caduta dal muretto
VIOLA La Chiodina ha colpito eh. Ci vorrebbe un po' di cognac
PAOLO No. Del vino, piuttosto (indicando la cantina)
VIOLA (sorpresa) Del vino?!
PAOLO Si, vino. Una bottiglia del tuo buon vino e' quello che ci vuole.
VIOLA Ma cosa dici. Del cognac ci vuole; qualcosa di forte
PAOLO NO. Conosco Elena. Quando cade dai muretti, l'unica cosa che la mette in
sesto e' il vino.
PATRIZIA Ma papa', e' la prima volta che a mamma cade dal muretto
PAOLO No, non e' la prima volta. Quando era piccola, tutti i momenti era giu'
dai muretti. E tutte le volte, giu' un bel bicchiere. (a Viola) Ti prego, va a
prendere un po di vino
VIOLA Perche in cantina. Ce n'e' in cucina (si dirige verso la cucina, ma P.
le sbarra la strada)
PAOLO E' caldo.
VIOLA Non credo. Germana lo tiene in frigo
PAOLO Allora e' freddo
VIOLA Questo puo' essere (si avvia verso la cantina)
GIORGIO Mi permette di scendere con lei, signora
PAOLO (bloccando G.) No. Non si muova. Mia sorella non permette a nessuno di
toccare il suo vino. (andando verso la cantina apre la porta a Viola) Ti
aspettiamo qui. (Viola sta per scomparire in cantina quando..)
GIORGIO Ci sono dei cerotti da queste parti?
VIOLA (facendo un mezzo giro su se stessa) Non so devo andare a vedere
PAOLO (quasi urlando) No, ti prego, prima il vino o sara' troppo tardi.
VIOLA Ti prego, cerca di calmarti. Non sta agonizzando
ELENA Come mi gira la testa
PAOLO Lo vedi? Le gira la testa. Sbrigati ti prego
VIOLA Dio mio. Sta a vedere che mi devo buttare giu dalla scale col rischio di
ammazzarmi
(Paolo ride da scemo e V. scompare per le scale. Dietro di lei Paolo richiude
dolcemente la porta appoggianovi sopra l'orecchio. In questa strana posizione
mette le dita a V e fa cenno a Giorgio di non abbandonarlo con gli occhi) PSST!
(Giorgio non comprende e continua ad occuparsi di Elena) PSST! (stesso segno
dell'uno, stesso sorpresa dell'altro. P. abbandona la porta della cantina e
comincia guardare l'ora con impazienza. G. si avvia verso la terrazza)
GIORGIO (a P.) credo di avere del Citrosil in macchina
PAOLO (sbarrandogli la strada) No. Niente sui bozzi
GIORGIO Io credevo invece..
PAOLO Nei bozzi in genere si, ma nei suoi niente. (P. continua a guardare
l'orologio. G. imbarazzato.) Si sieda qui. (indicando il tavolino. Sempre
restando sotto lo sguardo di G. va alla credenza e si riempie un bicchiere di
cognac. Ne offre un sorso a Elena) Bevi..mentre aspetti il vino...(guarda di
nuovo l'orologio) Uno e mezzo. Dunque lei lavora alla banca Rotschild
GIORGIO Infatti. Da 9 anni
PAOLO A un ballo (guarda l'ora) a un ballo ho conosciuto un Rotschild
GIORGIO Ah si. Di che ramo? Elie, Guy
PAOLO No,no. I Rotschild che ho conosciuto io erano di un ramo molto basso.
Avevano un negozio di chincaglierie a Novi. Tre (va verso Elena voltando le
spalle alla cantina. A Elena) Non so perche Elena, ma mi coglie uno strano
presentimento. (la porta della cantina si apre dolcementee silenziosamente
appare Viola, ben viva e con una bottiglia in mano) Non sembra anche a voi che
Viola tardi un potroppo a tornare
VIOLA (immobile davanti alla porta della cantina) Allora?
PAOLO (non immaginando il ritorno di Viola, verso Patrizia e Elena) Perche dite
"allora"
Patrizia Ma non abbiamo detto "allora"
PAOLO Insomma, io ho detto "Non sembra anche a voi che Viola tardi un po troppo
a tornare"
VIOLA Ripeto Allora?
PAOLO (rivolgendosi a Giorgio dalla porta-finestra) Qualcuno le ha chiesto
qualcosa? (e rivolge a G. uno sguardo di riprovazione. Girandosi fissa anche
Viola ma senza accorgersi minimamente di lei. Soltanto dopo molto tempo si
accorge della sua presenza..o meglio crede di aver avuto una visione. Prende il
bicchiere che Elena ha lasciato sul tavolo e cerca di cacciare la presenza. V.
dal canto suo si limita a guardarlo con compassione, poi infine si rende conto)
Sei..sei tornata?
VIOLA Sai che lungo viaggio. (a Elena) Vieni, Elena
(Elena si alza, Patrizia invita Giorgio a seguirlo in cucina. Elena ha
raggiunto Viola e vanno entrambe verso il terrazzo. Paolo inebetito, si butta
sulla sedia vicino al tavolo. Con dei bicchieri in mano rientrano Pat. e Gior.
e raggiungono Elena e Viola sul terrazzo. Dopo qualche altro istante di
sbigottimento P. va verso la scala e chiama)
PAOLO Germanaa! (nessuna risposta) Germana
(Entrata precipitosa di Pasqualino)
PASQUALINO Chiedo scusa. Dovrei assolutamente vedere Germana. Lei e' della
casa?
PAOLO (diffidente) Euh..in certo senso
PASQUALINO Devo assolutamente parlare a Germana. Si rassicuri e' una cosa
personale
PAOLO Le diro' che non c'e'. E' da sua sorella
PASQUALINO Da sua sorella?!
PAOLO Si. Brigida. Buon giorno signore
PASQUALINO No, un momento, ascolti. Devo parlare con lei perche..
PAOLO Un momento, un momento. Lei dice che e' personale. Ma che cosa e' Germana
per lei
PASQUALINO Beh..insomma..
PAOLO Noo!!
PASQUALINO Si
PAOLO Ma..(entra Giorgio dal terrazzo) Non l'ha mica presa anche lei per dama
di compagnia, spero
PASQUALINO Germana dama di compagnia. Bisogna essere completamente..
PAOLO (indicando Giorgio a PASQUALINO ) Infatti..
(PASQUALINO esamina Giorgio senza capire) Mio caro sono desolato, ma
temo che sara' costretto a rimandare il suo incontro con Germana
GIORGIO (a Paolo con sorpresa) Il signore cerca La signorina Notarnicola?
PASQUALINO si, dovrei farle una commissione. Un suo amico.
GIORGIO Un suo amico...
PAOLO Perche non vi date del tu, intanto. Vedete si tratta di una specie di
Monopoli. Banche, Polizia, Rubinetti..
PASQUALINO Banche?
PAOLO (presentando) Il signor Orlando Giorgio della banca Rotschield
PASQUALINO Oh no!
GIORGIO Oh si
PASQUALINO (piantandosi davanti a Giorgio) Ah cosi e' lei il famoso Orlando
GIORGIO Beh, famoso non..
PASQUALINO E' lei che compra le sigarette col mio stipendio
GIORGIO Ma..
PASQUALINO " i tremori del corpo febbrile" e' lei
GIORGIO Agente, io...
PASQUALINO Silenzio, brutta eva.
GIORGIO (a Paolo) Insomma cos'ha questo poliziotto
PASQUALINO Mi consenta di dirle, signore, che per scambiare Germana per una
dama di compagnia, bisogna essere..
PAOLO Lo sa, lo sa.
PASQUALINO E' meglio che me ne vada (sulla porta rientra) Ma dica a Germana che
le carote sono cotte. Lei capira'. E puo' essere anche la mia fortuna. E'
peggio della peste quella donna. Avrei potuto fare delle grosse stronzate,
sapete?
PAOLO Ne sono persuaso. Arrivederci (PASQUALINO se ne va)
(spingendo G. verso la terrazza) Mi venga a trovare qualche volta
(a sua volta esce anche G. Prudentemente Germana scende le scale
GERMANA Allora? Che e' succede
PAOLO Niente. Viola e' scesa
GERMANA (vicina a p.) Bene
PAOLO Bene un corno. Poi e' anche risalita
GERMANA Risalita? Ma cosa dici? cosa e' successo?
PAOLO Cosa e' successo? (furioso) Niente e' successo, niente.
GERMANA Bisogna che vada a vedere
(scompare nella cantina richiudendo la porta dietro di se. Frattanto
rientra Pasqualino dalla terrazza)
PASQUALINO I guanti (li cerca affannosamente)
PAOLO (indicandoglieli) Sono la
PASQUALINO Grazie. (falsa uscita. Rientra) Ah, mi scusi ancora per il resto.
Ma vede, Germana sara' quello che sara' pero..io..credo che le avrei potuto
perdonare tutto.
PAOLO Vecchio mio, sono cose che capitano. Veda di non farla pagare ai poveri
automobilisti
PARQUALINO Ammetto che sto soffrendo. E' vero, e' molto meglio che non superino
i limiti oggi
( Esce definitivamente dalla terrazza. Germ. intanto rientra dalla
cantina)
PAOLO Allora ?
GERMANA Non vuole piu'. Quello stronzo si ritira
PAOLO Cosa ?!
GERMANA Si, si ritira, si ritira. Dice che essendo censurato, se lo beccano e'
l'ergastolo ecc. ecc
PAOLO Ma che razza di un killer scoppiato mi avete trovato
GERMANA Tutta colpa del portiere che ci ha lasciato la pelle. Sono cose che un
po di paura la mettono
PAOLO (furente) Vallo a cercare. Glielo faccio venire io un po di coraggio.
GERMANA Eh, vallo a cercare. Ormai. Se ne e' andato
PAOLO Se ne e' andato ?!
GERMANA Si, andatato. E ed e' quello che faro' anch'io
( si avvia verso la cucina seguita da P.)
PAOLO Senti, Germana..
(Ger. scompare mentre entrano Patrizia e Giorgio dalla terrazza)
GIORGIO (senza vedere Germana nascosta da Paolo) Noi stavamo aspettando..
GERMANA (molto stupita) Toh, guarda, guarda
PATRIZIA (sorpresa a Giorgio) Ma, vi conoscete ?
GERMANA No,..no, non e' il mio tipo (ed esce definitivamente di scena)
PAOLO (tra se) E' capace di ogni cosa, quella donna
(Giorgio non aggiunge niente, e conduce Patrizia fuori per la porta-finestra.
Nel frattempo dall'altra entra Elena precipitosamente)
ELENA Oh, Paolo, Paolo. La zia.
PAOLO Cosa, la zia.
ELENA La zia e'..e'..
PAOLO E' morta ?
VIOLA Ma no. E' incredibile quello che ha fatto. Incredibile. Quand'e' che hai
visto quelli della Fiat l'ultima volta ?
PAOLO Ma non so, saranno 15 giorni..
ELENA Bene, tre giorni fa gli ha venduto le vigne, capisci?
PAOLO Venduto le vigne !?
ELENA Si, le vigne
PAOLO Ma perche' non me lo ha detto, perche'?
ELENA Ci voleva far girare (intanto Viola rientra dal terrazzo, non vista da
Elena) Io l'ho sempre sostenuto, Paolo. Tua sorella in fondo in fondo e' una
pasta
PAOLO Si, ma per arrivare a quella pasta ci vuole la trivella. (All'improvviso)
E il denaro. Cosa ha intenzione di farne?
VIOLA (dietro le spalle di Paolo) Ma, qualche dubbio ce l'ho ancora
PAOLO (si gira di scatto) Dubbio..
VIOLA Si, dubbio. Meta' a Patrizia, naturalmente. Ma l'altra meta'?...O ai
poveri.. (tutti cambiano tono) O ai rubinetti, che poi e' la stessa cosa
PAOLO (rinasce e si commuove. Gli va incontro per abbracciarla ma lei
all'ultimo minuto lo evita indirizzandosi altrove. A Patrizia)
Patrizia, ti prego va a preparare qualcosa da mangiare, visto che per il
momento non possiamo contare sulla domestica.
(con un po di imbarazzo a Giorgio) Io credo..credo di aver riscoperto proprio
oggi che la famiglia e'.. e'..si, insomma... (Rumore di chincaglieria rotta.)
PATRIZIA (Rientrando trafelata) Zia, zia ho rotto la zuppiera
PAOLO (ridendo a Viola che non capisce) Vedi che alla fine ce l'abbiamo fatta
(cala la tela mentre tutti conversano in silenzio tra di loro)
FINE DELLA COMMEDIA
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