Ladro d’amore

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LADRO D’AMORE

LADRO D’AMORE

Commedia in due atti

di

Valerio Di Piramo

PERSONAGGI

 

EVARISTO,        CAPOFAMIGLIA;

ISOLINA,  SUA MOGLIE;

ANTEA,     FIGLIA MAGGIORE;

MARIANNA,      FIGLIA MINORE;

ARNALDO,        FIDANZATO DI ANTEA;

MATTEO, IL LADRO.

La scena si svolgerà nel salotto di una villa signorile di una qualsiasi città italiana; casa ricca; il salotto sarà composto a discrezione dello scenografo, salvo per il lampadario nel centro della stanza e un quadro sulla parete di sinistra (vista pubblico) che dovranno cadere; importante sarà un divanetto messo a tre quarti a destra intorno al quale si potrà girare. Due appliche alla parete assicurano la luce anche quando il lampadario è caduto. Soprammobili vari e posate nei cassetti. Un telefono. Una foto in una cornice sulla madia rappresentante tutta la famiglia. Porta a destra che da’ in cucina e a sinistra che va fuori.

I Atto

Salotto illuminato solo da una tenue luce effetto notte; si sentono dei rumori alla porta d’ingresso a destra, e dopo poco entra Matteo il ladro, vestito completamente in nero; una calzamaglia nera gli copre anche il viso, lasciando però scoperta la bocca e gli occhi: per intendersi, alla Diabolik. E’ un bel giovane sulla trentina, svelto e scattante, e porta un sacco nero sulle spalle.  Appena entrato si guarda intorno, facendosi luce con una piccola torcia elettrica; apre due o tre cassetti,butta nel sacco un po’ di roba alla rinfusa, apre ancora qualche sportello, poi la sua attenzione viene attirata dalla  cornice con una foto sulla madia: la guarda attentamente, poi la gira. Sta per andarsene, quando improvvisamente si accendono delle luci fortissime che lo lasciano di sasso, e contemporaneamente entrano due persone da sinistra: uno è Evaristo, che tiene minacciosamente un fucile tra le mani; indossa una vestaglia da notte ed ha un ridicolo cappellino con il pon-pon. Dietro sua moglie Isolina, titubante, che si tiene aggrappata al braccio del marito; anche lei con una vistosa camicia da notte.

EVARISTO

FERMO! NON PROVARE A FARE UNA SOLA MOSSA PERCHÉ QUANT’È VERO IDDIO TI SPARO! ALZA LE MANI! (Matteo ubbidisce) Posa quel sacco! (Matteo ubbidisce, ma per farlo riabbassa le mani) Alza le mani! (Matteo ubbidisce)Spengi quella torcia! (Matteo tira giù le braccia e sta per spegnere, ma) ALZA LE MANI TI HO DETTO! (Matteo impaurito dall’urlo alza le mani, ma la torcia gli vola via e cade sul pavimento) FERMO! NON TI MUOVERE! (Matteo è fermo, immobile, non respira neppure; scena ferma per una decina di secondi; in questo tempo Isolina guarda un po’ il marito, un po’ Matteo).

ISOLINA

(Calma) Evaristo?

EVARISTO

Oh?

ISOLINA

(Calma) Hai intenzione di farlo rimanere così tutta la notte?

EVARISTO

(Con una punta di isterismo) Isolina, per favore! Non cominciare con il tuo solito isterismo! Devo sapere se è armato.

ISOLINA

Chiediglielo.

EVARISTO

Già! Glielo chiedo! Quello mi dice di no e poi tira fuori una mitragliatrice!

ISOLINA

Ah, ecco, una mitragliatrice…e secondo te dove la potrebbe nascondere, una mitragliatrice? Ha una tuta così attillata che non ci entrerebbe nemmeno un fazzoletto…

EVARISTO

(Testardo) E chi lo sa? Certa gente è imprevedibile…allenti un attimo la presa e lui…zac! Tira fuori una bomba a mano. Per quello che ne so potrebbe avere anche un complice che lo aspetta fuori…(Matteo si muove pochissimo) FERMO! Siediti lì, su quel divano, e non ti muovere…bravo…così…(Matteo si siede e poi abbassa le mani) SU LE MANI! Ma che parlo arabo? (Silenzio e quadro sei o sette secondi)

ISOLINA

Evaristo?

EVARISTO

Oh?

ISOLINA

Ti rendi conto che ora lui è seduto bello comodo e noi siamo in piedi?

EVARISTO

Isolina, per favore! Sto pensando… (A Matteo) Ora ti farò alcune domande…e sarà meglio per tutti, ma soprattutto per te, che le spiegazioni siano convincenti. Come ti chiami? (Matteo sta in silenzio e continua a guardare i due) Beh? Non rispondi?

ISOLINA

Evaristo, deve essere l’emozione…mettiti nei suoi panni…sorpreso, così, mentre ruba…

EVARISTO

(Dolce) Poverino! È emozionato! Perché non gli offri un cognac così si riprende?

ISOLINA

Buona idea… dov’è la bottiglia?

EVARISTO

(Scattando) MA CHE BOTTIGLIA E BOTTIGLIA! ORA MANCHEREBBE CHE GLI OFFRISSIMO ANCHE DA BERE! Insomma, mi dici il tuo nome? (Matteo tace)

ISOLINA

Ho capito! Deve essere straniero! Du iu spik inglisch? Vù parlè franchè? Spiken Doicce?

EVARISTO

ISOLINA, ISOLINA! Isolina, per favore, cerca di essere un po’ meno tonta del solito! Questo è straniero come io sono un cammello! (Entra da sin Antea, in pigiama; l’acconciatura per la notte la imbruttisce notevolmente; guarda la scena)

ANTEA

Sentite, voi tre…io non so cosa sia successo e non lo voglio neanche sapere… so solo che domani avrò un esame difficile, e che ho un estremo bisogno di riposare.  Quindi papà ti sarei grata se andassi a interrogare…(Squadra il ladro da capo a piedi) Diabolik da un’altra parte. (Esce).

ISOLINA

(A Matteo, quasi scusandosi) Mia figlia Antea…quella maggiore…la scusi, sa…è sotto pressione per via degli esami all’università…studia psicologia…sta preparando la tesi su Platone…

EVARISTO

Isolina, ma che fai, ti scusi?!? (A Matteo) Allora, si può sapere perché non rispondi? (Matteo si indica la bocca , emette un grugnito e si stringe nelle spalle)

ISOLINA

(Con le mani davanti alla bocca) Oh poverino! E’ muto!

EVARISTO

(Con una risata) Sì, muto! E magari è anche sordo! Sei sordo? (Matteo fa segno di no)  Meno male! Ma non ti accorgi che ci sta prendendo in giro tutti e due? Sai che faccio? Ora telefono alla polizia…vedrai che quando sarà in caserma canterà come un canarino!

ISOLINA

(Al pubblico) Casomai come un merlo…è tutto nero!

EVARISTO

Ascoltami bene, giovanotto…forse riusciresti a convincere mia moglie, ma non me…tu non sai con chi hai a che fare! (Si avvicina e va dietro il divano; Matteo si volta verso di lui)  Adesso la smetti di fare il muto e cominci a rispondere alle mie domande, altrimenti io…io…io… ( A Evaristo parte un colpo verso il soffitto; cade il lampadario in mezzo alla stanza, ma Matteo resta immobile; si sporge un po’ per guardare il lampadario, e lo indica impaurito).

ISOLINA

(Urlo disumano) AHHHH!!!! MA SEI SCEMO? E’ CASCATO IL LAMPADARIO!!!

EVARISTO

Scusa Isolina…mi è partito un colpo…accidenti, non ha gridato! E’ muto davvero!

ISOLINA

Se non sei convinto lo puoi sempre far visitare da  un otorinolaringoiatra.

ANTEA

(Entra da sn) Ma insomma, voi due! (Vede il lampadario) Ecco che cos’era quel colpo! Sentite, non mi va di dire “ve l’avevo detto”, ma quanto tempo è che cerco di convincervi a cambiare casa? Oggi il lampadario, domani il tetto… non ce la faccio più a vivere con l’incubo che mi crolli tutto addosso…quindi cerchiamo di prendere una decisione drastica. Magari cominciamo a cercare un appartamento un po’ più moderno.  E se ora pretendessi un po’ di silenzio, visto che sono le quattro di domenica mattina, e qualcuno qui ha bisogno estremo di riposo, vi sembrerebbe troppo?

EVARISTO

Hai ragione, Antea, scusaci…ti prometto che non faremo più il minimo rumore…

ANTEA

Di questo ne dubito fortemente, ma apprezzo le buone intenzioni. Grazie papà. Buonanotte a tutti. (Guarda Matteo) A proposito, lui chi è?

EVARISTO

Un ladro muto.

ANTEA

Ah, ecco. Sul fatto che fosse muto non avevo dubbi. Immaginavo che i responsabili di tutta questa confusione dovevate essere voi due…Buonanotte...e silenzio! (Esce).

ISOLINA

Ma si può sapere come è successo?

EVARISTO

Così… (Preme di nuovo il grilletto e parte un altro colpo verso la parete dietro a Isolina; casca un quadro; voce di Antea da fuori: PAPA’!!!!)

ISOLINA

(Andando verso il marito) Oh Cristo, Evaristo! Il quadro di papà e mamma! Metti subito via quell’ affare, altrimenti demolisci tutta la casa!

EVARISTO

(Tornando nella posizione originale) Metterlo via? E lui?

ISOLINA

Chiamiamo la polizia e facciamola finita… non ne posso più!

EVARISTO

E va bene, chiamiamo la polizia…(Si avvicina al telefono, prende la cornetta, sta per comporre un numero ma poi ci ripensa) Aspetta, Isolina, aspetta…forse siamo troppo frettolosi…mi è appena venuta un’idea niente male…

ISOLINA

Un’idea! Sentitelo, gli è venuta un’idea! Sono le quattro e mezzo del mattino, abbiamo un ladro muto in casa, ha appena massacrato a fucilate un lampadario e il ritratto dei miei genitori e ora gli è venuta un’idea! Alleluia! E sentiamo l’idea del grande pensatore…

EVARISTO

Avvicinati. (Isolina si avvicina, e Evaristo gli parla per una decina di secondi in un orecchio, sempre tenendo sotto mira il ladro; Isolina sgrana gli occhi, scuote la testa, poi ci pensa, bisbiglia qualcosa a Evaristo, il quale la rassicura, sempre  bisbigliando, che la sua idea è giusta; da questo momento in poi i due cambieranno totalmente atteggiamento nei confronti di Matteo, e lo tratteranno come un ospite di riguardo; le situazioni comiche saranno scandite dalle varie espressioni che Matteo farà durante tutto il colloquio).

ISOLINA

Ma poverino! Ma lei ha sempre le mani alzate? Si distenda, si distenda! Ha capito? Guardi il labiale, guardi! (Accentuando i movimenti con la bocca) SI DIS-TEN-DA! HA CAPITO? SI DIS-TEN-DA! (Matteo abbassa le braccia ma guarda i due con aria sospettosa)

EVARISTO

Ma che labiale! Guarda che è muto, mica sordo! Non abbia paura, si tranquillizzi…non faccia caso a tutte quelle sciocchezze che ho detto prima…sa, quando ci si trova un ladro in casa…capirà… e poi è la prima volta…anche lei però…se avesse avvertito…

ISOLINA

LADRO?!? Ma che ladro! (Si siede vicino a Matteo che si sposta impaurito) Sono sicura che è stato solo un momento di sbandamento… ma come potremo fare per comunicare? Santo cielo, non mi viene in mente niente!

EVARISTO

Questa non è una novità… (A Matteo) Lei sa scrivere? (Matteo annuisce) Bene! Anzi, benissimo! Isolina, prendi la lavagnetta cancellabile nel primo cassetto…

ISOLINA

(Si alza, va alla madia, apre il cassetto, poi apre gli altri) Qua non c’è…neppure qua…dove potrà essere?

EVARISTO

(Prende il sacco del ladro, lo vuota e recupera la lavagnetta) Eccola!Proprio dentro questo sacco…chissà come ci era finita…

ISOLINA

(Torna a sedersi accanto a Matteo e gli tocca il naso) Birichino birichino! Non si rubano le lavagnette in casa degli altri!

EVARISTO

(Porgendo la lavagna a Matteo) Sarebbe così gentile da scrivere il suo nome qua sopra? Così, sa, senza impegno, tanto per conoscersi meglio…(Il ladro scrive) Ah…Matteo! Come uno dei quattro evangelisti!

ISOLINA

Matteo! Che nome bello…bello e romantico! Mi è sempre piaciuto…sarei felice di avere qualcuno in famiglia con questo magnifico nome…senti, Evaristo, come suona bene? Matteo! Mat-te-o!

EVARISTO

Sono onorato di fare la sua conoscenza. (Porgendogli la mano) Io sono Evaristo…Per dirla tutta sono il conte Evaristo Maria Umberto Antigone Antonacci, e questa è mia moglie Isolina. (Si stringono la mano). Senti Isolina, perché non prendi qualcosa da bere? Mi spiace moltissimo…il nostro fedele maggiordomo Arturo ci ha lasciato…Nel senso che se n’è andato in pensione la scorsa settimana.  Cosa vuole? Favorisce un brandy? Non faccia complimenti, su…faccia come se fosse a casa sua! (Matteo scrive qualcosa sulla lavagna e la mostra a Isolina)

ISOLINA

La polizia? Le sembriamo forse persone che chiamano la polizia così, senza nessun motivo? Santo cielo! E’ l’ultima cosa che mi passa per la mente! Adesso prendo il cognac…ci aiuterà a calmarci un po’…(Si alza e va alla vetrina a prendere l’occorrente) Sa? Anche mia madre una volta trovò un ladro in casa…oh, intendiamoci, non era come lei…era rozzo, puzzava…gli dette tanti di quei calci…quando ebbe finito con i calci prese il matterello e continuò il lavoro con quello. All’arrivo della polizia quel tizio si gettò letteralmente in braccio ai gendarmi. Poveretto! Trascorse un mese e mezzo in ortopedia…

EVARISTO

Eh, avrebbe dovuto conoscere mia suocera…moglie di un generale dell’esercito…una donna tutta d’un pezzo, di vecchio stampo, come non se ne fanno più da molto tempo…

ISOLINA

Questo non è esatto. Prenda nostra figlia Antea, per esempio…sa, quella che era qui poco fa.. lei ha preso tutto dalla nonna. Uguale uguale, non ci sono dubbi…sì, mi accorgo anch’io che non è troppo attraente, ma ha un’intelligenza mostruosa! (Tutti bevono) Pensi che ha vinto un sacco di borse di studio…e ha una rettitudine morale ineccepibile. Proprio l’ideale di moglie perfetta…e poi le piacciono molto i bambini… (Matteo, che forse capisce dove vogliono arrivare i due, tossisce violentemente) Oh poverino! Le è andato di traverso il cognac? (Matteo annuisce sorridendo a denti stretti)

EVARISTO

Eh sì! Proprio una moglie perfetta…peccato non abbia ancora trovato la sua anima gemella…

ISOLINA

Evaristo, dalle tempo! Non ha mica la bacchetta magica…e poi …insomma, nessuno è perfetto…e lei…Beh, un piccolissimo difettuccio…ma come tutti, del resto…

EVARISTO

Eh sì… una cosa da nulla, una bazzecola. (5 secondi di silenzio e tensione) Parla. Parla tantissimo. Non si ferma mai. Quando comincia non la smette finchè non ha la gola completamente secca…e allora sa che fa? Beve un bicchiere d’acqua e ricomincia. Lei non può nemmeno immaginare quanto parla!

ISOLINA

Oh, intendiamoci, non che dica fesserie…anzi, siccome nostra figlia è molto colta, può parlare per ore ed ore su qualsiasi argomento… secondo me il suo ideale di uomo dovrebbe saper ascoltare, ascoltare… e non interromperla mai…magari fosse muto… (Altro colpo di tosse di Matteo) Senta, sia gentile, si toglierebbe quella maschera? Mi fa un po’ impressione… mi sembra di chiacchierare con Zorro. (Matteo guarda i due, e capisce che non ha alternative, quindi si toglie la maschera, lentamente. E’ davvero un bel giovane). Grazie…oh, Evaristo, guarda com’è bello! Assomiglia a quell’attore…come si chiama…quello che è morto  affondato con il Titanic… (Matteo si tocca)

EVARISTO

(Guardandolo) Sì, non c’è male… Senta Matteo, lei è sposato? (Matteo scuote violentemente la testa) E’ fidanzato? (Matteo scuote la testa) Ah, bene…immagino che abbia in corso le solite scappatelle come tutti i ragazzi della sua età… (Matteo si stringe nelle spalle)

ISOLINA

Ma come! Santo cielo, un bel ragazzo come lei! Senta, non per essere curiosa, ma quanti anni ha? (Matteo scrive 32 sulla lavagna) Trentadue anni?!?! Hai sentito, Evaristo? Ha trentadue anni! Tre in più della nostra Antea! Preciso!

EVARISTO

Vero! Preciso! Proprio la differenza di età giusta! Pensi, anche tra me e Isolina ci corrono tre anni…e le assicuro che questi trent’anni di matrimonio sono stati felicissimi. Abbiamo avuto due figlie, Antea e Marianna…lei ne ha conosciuta una sola, ma tra poco conoscerà anche l’altra…dovrebbe arrivare a momenti con il suo fidanzato. Tornano da un viaggio…dove sono andati, Isolina?

ISOLINA

A Londra. L’aereo dovrebbe essere atterrato un’ora fa…il tempo di venire dall’aeroporto a qui…

EVARISTO

Ecco perché eravamo svegli. Aspettavamo Marianna. Ma ci parli un po’ di lei…oh, mi scusi…volevo dire…ci scriva un po’ di lei. Anzi, facciamo così: io faccio le domande e mi fa cenno con la testa…lei lavora?  (M-Sì) Ah, bravo…e questo, diciamo così…hobby…lo fa per arrotondare? (M-Sì) Eh, capisco benissimo…l’aumento dei prezzi…la contingenza…non si va più avanti. Bisogna trovare delle soluzioni…

ISOLINA

Mi levi una curiosità…scusi, sa, ma è più forte di me…è muto dalla nascita? (M-no) Questo vuol dire che potrebbe anche guarire? (M-Alza le spalle; entra Antea)

ANTEA

(Dice tutto molto velocemente) Ormai ho rotto il sonno. Per una volta che mi ero addormentata così bene…grazie papà, grazie mamma…ah, lei si è tolta la maschera? Ma che cos’è, un ladro? E non si vergogna? Un giovane forte e aitante come lei venire a derubare la casa di due poveri e indifesi vecchietti! Si cerchi un lavoro onesto, invece di fare il verso a Diabolik! Che dicevi prima papà? Che è muto? Interessante…non ho mai conosciuto un uomo muto…e nemmeno una donna. Però ho letto molto, e so che comunicate mediante segni che sostituiscono la parola... Ma non tutti li capiscono, quindi…bisognerebbe avere un sesto senso…riuscire ad intendere al volo la gestualità dell’individuo…ma frequentate delle scuole apposite? Suppongo che aiuterebbe andare un po’ a scuola di teatro. Sapete, i mimi, il corpo che parla…tutte quelle cose lì, insomma…sì, credo che aiuterebbe molto. Ma lei è proprio un ladro vero? Perché sa, fa presto a dire “io sono un ladro”…e poi magari non lo è affatto!

EVARISTO

(A Matteo) Ha capito cosa intendevo dire? (M-sì; ad Antea) Certo che è un ladro vero! L’abbiamo catturato io e la mamma.

ANTEA

Ah, ecco. E cosa aspettate a chiamare la polizia e farlo arrestare?Aspettate che massacri tutta la famiglia? Forza, chiamate la polizia, così almeno avrà quel che si merita! Non è giusto che nella nostra società così moderna e progressista ci siano ancora esseri come questo, che derubano il prossimo e vivono fregandosene della legge! Platone diceva che…

ISOLINA

Antea, per l’amor di Dio! Metti da parte Platone per la tua tesi di laurea e vammi a prendere lo scialle in camera mia, che comincio ad avere freddo… (Antea esce da sn; a Matteo) Guardi, non deve credere che sia cattiva… solo che a volte si fa prendere dalla foga del discorso, e allora…

EVARISTO

Magari l’impatto tra voi due non è stato dei migliori, ma sono sicuro che dopo un po’ che vi frequentate…diamo tempo al tempo… (Si apre la porta ed entra Marianna, seguita dal suo fidanzato Arnaldo che porta due valige)

MARIANNA

Ciao mamma! Ciao papà! Mi avete aspettata alzati? (Li abbraccia, senza vedere Matteo) Eccoci qua! Che cos’è successo alla porta? Si è aperta senza che girassi la chiave… (Vede Matteo) Oh Dio! (Sviene)

ISOLINA

Oh mamma mia, è svenuta! Presto Arnaldo, non stare lì impalato! Posa le valige e vai in cucina a prendere la bottiglia dell’aceto…presto! (ARNALDO lascia cadere le valige e esce da sn) Su, Marianna, su! E’ solo un giovanotto che è venuto per fare il filo a tua sorella…

EVARISTO

La mia bambina! Deve essere stato lo stress del viaggio… (Si affaccia Arnaldo)

ARNALDO

Non riesco a trovare l’aceto…l’olio è lo stesso?

ISOLINA

Ma come l’olio! Accidenti! Da quando il nostro maggiordomo ci ha lasciati in questa casa non si trova più nulla…Guarda bene…dovrebbe essere sul primo ripiano a destra sopra l’acquaio! (Arnaldo via; rientra Antea)

ANTEA

Ecco lo scial…. OH MAMMA MIA M’È MORTA LA MARIANNA!

EVARISTO

Ma che morta e morta! E’ solo svenuta… devono essere state tutte quelle ore d’aereo…

ANTEA

Ma che dici papà? Da Londra a qui ci sono solamente due ore di volo! (Guarda Matteo) Ah, ho capito! Ha visto Diabolik e s’è impaurita! (Marianna riapre gli occhi e si guarda intorno; rivede Matteo, e si stringe a sua madre)

MARIANNA

Mamma, chi è quel tipo?

ISOLINA

Bambina mia! Non t’agitare, per ora non è nessuno, ma forse, in futuro…chissà che tua sorella… (Rientra Arnaldo con una bottiglia in mano)

ARNALDO

(Trionfante) Ecco l’aceto!

EVARISTO

Bevitelo. Ormai non serve più. (Arnaldo ne beve velocemente un sorso)

ARNALDO

Lo devo bere tutto, papà?

ISOLINA

Ma sei scemo? Era un modo di dire!

EVARISTO

E non chiamarmi papà!

MARIANNA

(Alzandosi) Insomma, qualcuno potrebbe spiegarmi che cosa sta succedendo?

ARNALDO

Io vado a posare l’aceto. Credo che mangerò anche qualcosa, perché ho un saporaccio in bocca…non capisco cosa sia…forse è stata la cena all’aereoporto… (Esce da sn)

ISOLINA

Antea, ti dispiacerebbe portare le valige di tua sorella in camera? (Antea soffia infastidita, prende le valige e esce da sn)

EVARISTO

Ascolta bene Marianna…abbiamo sorpreso questo ladro in casa nostra… io e mamma lo abbiamo interrogato, e nonostante le apparenze ci sembra proprio un bravo ragazzo…

ISOLINA

…e anche dell’età giusta…

EVARISTO

…e allora abbiamo pensato che non sarebbe male se cominciasse a frequentare Antea…per vedere se tua sorella…è…come dire…compatibile con un esponente dell’altro sesso…

ISOLINA

Proprio così…guarda che bel ragazzo! E poi l’età… quella giusta…lui ha trentadue anni… ormai è maturo, consapevole…sicuramente avrà dei solidi valori di vita…

MARIANNA

Mamma! Ma è un ladro!

EVARISTO

Questo è un dettaglio di poco conto. A volte la vita è dura, e non è giusto bollare così, senza prove, qualcuno colpito dalla sfortuna.

MARIANNA

Senza prove? E quel sacco con la nostra roba accanto? E il lampadario? Voleva portare via anche il lampadario?

EVARISTO

No, quello è colpa mia. Era tanto che lo volevo cambiare le luci della casa…l’arredamento…avevo staccato anche il quadro con i nonni…

ISOLINA

Via, Marianna! In fondo che cosa stava rubando? Qualche posata, la lavagnetta…

MARIANNA

Io invece credo che la verità sia un’altra…voi state cercando in ogni maniera di sbarazzarvi di Antea… non la sopportate più, per via che parla, parla, parla…e quindi va bene anche un ladro, purchè ci sia la possibilità di farla sposare… di farla uscire da questa casa… e lei giovanotto che dice? E’ contento? Risponda!

EVARISTO

Ecco, questo è proprio la cosa che ci ha fatto pensare che forse avrebbe apprezzato tua sorella. Anche se lo volesse non può risponderti, perché è muto.

MARIANNA

Mu…muto?!?!? (Comincia a ridere piano, poi sempre più forte, fino alle lacrime) Prima ladro… (Ride a più non posso) e poi… poi…anche muto?!?!? (Continua a ridere)

ISOLINA

Non credo sia il caso di ridere sulle disgrazie altrui….non è questo l’insegnamento che ti abbiamo dato…e poi non dimenticarti che stai per sposare un genio, un luminare della scienza, un uomo intelligentissimo…

EVARISTO

…che beve l’aceto…

ISOLINA

Che c’entra! Era sconvolto a vedere la sua amata Marianna in quello stato! Non vorrai negare che sia un uomo arrivato…lo so che a te non è mai piaciuto…l’importante è che piaccia a Marianna.

EVARISTO

Sì, sì, su questo non si discute…ma a me sembra…sembra un po’ svanito, ecco! (Rientra Arnaldo)

ARNALDO

Che cos’è che è svanito? Se parlavate dell’aceto vi assicuro che è forte come…come…

EVARISTO

Come l’aceto?

ARNALDO

Ecco, sì, come l’aceto! Grazie papà.

EVARISTO

E NON CHIAMARMI PAPA’!

ARNALDO

Va bene…ma chi è quello? (Indica Matteo)

ISOLINA

Un ladro. Muto.

ARNALDO

Accidenti! L’avete chiamate la polizia?

EVARISTO

Non ancora.

ARNALDO

(Preso da isterismo) VIA! PRESTO! BISOGNA CHIAMARE LA POLIZIA!POTREBBE ESSERE ARMATO E PERICOLOSO! (Corre per la stanza; tutti lo guardano senza muoversi) VADO IO A TELEFONARE! VADO IO! (Esce da sn; tutti fermi; rientra quasi subito) HA RUBATO ANCHE IL TELEFONO! DI LA’ NON C’E’ PIU’!

MARIANNA

Forse perché è sempre stato qui? (Indica il telefono)

ARNALDO

PRESTO! CHIAMIAMO LA POLIZIA… (Alza la cornetta) Che numero devo fare?

EVARISTO

Lascia stare, Arnaldo, lascia stare… (Entra ANTEA)

ANTEA

Accidenti! Ma che cos’è questo fracasso? Mi sono impaurita! Ma non lo sapete che per uno spavento simile si può anche perdere l’uso della  favella?

EVARISTO

Magari…

ISOLINA

Sentite, credo che si debba prendere una decisione sul da farsi… vi dispiacerebbe venire tutti in cucina? Potremo esaminare la situazione con più calma.

EVARISTO

Brava Isolina! Idea geniale! Così quello scappa e chi s’è visto s’è visto!

MARIANNA

(Con una punta di sadismo) Io ho un’idea. Leghiamolo!

ARNALDO

Giusto! Leghiamolo a una sedia!

ISOLINA

E va bene… se così siete più tranquilli… Evaristo, dov’è quella corda che avevi comprato per stendere i panni?

EVARISTO

(Alzandosi e avvicinandisi alla madia) E’ qui sotto… la prendo io… ma dove s’è cacc… ah, eccola qui. Matteo, si metta sulla sedia, per favore.

MARIANNA

Per favore? Gli dai del lei? Ma che cosa sono tutti questi slinguamenti? Adesso vi faccio vedere io come si fa’… forza, ladro dei miei stivali, siediti!Svelto!Ma che parlo, turco? Ora ti lego come un salame!

ANTEA

Sorellina! Non ti riconosco più! Ma che ti prende?

MARIANNA

Lo so io che mi prende!!!! E’ che questo…questo… cretino mi ha fatto prendere uno spavento tremendo! E ORA MI DEVO SCARICARE!!! (Fa per gettarsi addosso a Matteo, Ma Evaristo la ferma)

EVARISTO

Calma, calma… è finito tutto… adesso lo lego strinto… così… (Lo lega alla sedia da capo a piedi)…ancora un giro…ecco fatto! Ora non scappa più. Possiamo andare in cucina a parlare.

MARIANNA

No papà, voi restate pure qui… io porto questo scemo in cucina…decidete pure il da farsi con calma, tanto prendo un coltello e lo tengo sotto tiro…

ISOLINA

Marianna, santo cielo, ma che ti prende? Non ti ho mai vista così!

MARIANNA

Che mi prende? Niente, proprio niente…forza Zorro, saltella in cucina insieme alla seggiola e a me, mentre questi signori decidono il da farsi. (Esce  prima Matteo, saltellando, quindi Marianna)

ARNALDO

Bene. E adesso che facciamo? Chiamiamo la polizia?

EVARISTO

Uffa, con questa polizia!

ANTEA

Eh no cari genitori, stavolta Arnaldo ha ragione…e ora vi spiegherò perché…mettetevi comodi. (Tutti si siedono) Se consideriamo tutti i fatti avvenuti  da due ore a questa parte, non possiamo non riallacciarci a Platone, il quale…

EVARISTO

E dai, con questo Platone!

ANTEA

PER FAVORE, PAPÀ! DOPO POTRAI RIBATTERE, MA ORA LASCIAMI FINIRE! Allora, dicevo, Platone e bla bla bla bla bla (Continua così un paio di minuti; si chiude il sipario mentre Antea parla)

FINE PRIMO ATTO

SECONDO ATTO

All’aprirsi del sipario Evaristo sta dormendo in posizione ridicola su una sedia, Isolina dorme con la testa appoggiata al tavolo, Arnaldo ascolta estasiato Antea che sta concludendo il suo discorso.

ANTEA

E quindi, visti i capi d’accusa e le prove fornite dai testimoni, chiedo trent’anni di reclusione senza la condizionale!

ARNALDO

(Applaudendo) Brava! Bene! E’ così che vanno trattati i criminali! Altro che tolleranza! Pugno di ferro! Ma che dico di ferro…d’acciaio! Hai fatto davvero un’arringa formidabile…degna di Perry Mason! Secondo me dovevi studiare legge. (Evaristo e Isolina si svegliano)

ISOLINA

Che succede? Ma che ore sono?

EVARISTO

Le sei e dieci… Accidenti! Hai parlato due ore di fila? E Marianna? E il giovanotto?

ARNALDO

O mamma! Mi ero dimenticato! Devono essere ancora in cucina…vado a vedere (Via)

ISOLINA

Si era dimenticato…

EVARISTO

Già. Si era dimenticato. Sono due ore che si è dimenticato la sua fidanzata chiusa in cucina con un ladro. Ma non è che si potrebbe sapere in quale università si è laureato?

ANTEA

A Pisa.  E col massimo dei voti. Nel suo campo è un vero genio. Una promessa della medicina…

EVARISTO

Mah, sarà…io da quel medico lì non mi farei curare neanche un’unghia incarnita.

ISOLINA

Via Evaristo! Ora non esagerare! (Entra Marianna, assonnata)

MARIANNA

Qualcuno di voi ha un po’ di caffè?

EVARISTO

E lo chiedi a noi? In cucina c’eri tu!

MARIANNA

Ah già, c’ero io…(guardandosi intorno) e Arnaldo dov’è?

ANTEA

Ma come, non vi siete incrociati? E’ venuto ora di la’!

ARNALDO

(Entrando) Accidenti! Ma lo sapete cosa mi è successo? Devo aver lasciato gli occhiali… (Prendendoli dal tavolo) oh, eccoli! Per sbaglio sono entrato nello stanzino delle scope…

EVARISTO

Eccolo qui. Il genio, il luminare…

ARNALDO

Che dici papà?

EVARISTO

NON CHIAMARMI PAPA’!

MARIANNA

Vado a preparare un po’ di caffè… se qualcuno ne vuole me lo dica, così metto la macchinetta da sei.

ISOLINA

Marianna… ma… e il ladro? L’hai lasciato da solo?

MARIANNA

Chi, Matteo? L’ho lasciato sdraiato sulla panca che dormiva come un ghiro…e russava come un martello pneumatico.

EVARISTO

E come ha fatto a sdraiarsi su una panca se era legato ad una sedia?

MARIANNA

L’ho slegato io.

ANTEA

(Aumentando sempre in isterismo) Che hai fatto? L’hai slegato? Ma sei proprio una irresponsabile! Hai idea di quale pericolo hai corso? E se ti fosse saltato addosso? Se ti avesse violentata? Lo capisci che hai messo a repentaglio l’incolumità della nostra famiglia?

ARNALDO

Se non è successo nulla è solo per un caso fortuito…

MARIANNA

( Dopo averli guardati entrambi) Vado a fare il caffè (Via da DS)

ISOLINA

Certo che il coraggio non le fa difetto…

ANTEA

Il coraggio? Vorrai dire l’incoscienza! Slegare un ladro!

EVARISTO

E basta! Mi sembra che non sia successo nulla di irreparabile!

ISOLINA

Strano a dirsi, ma questa volta Arnaldo ha ragione. State facendo una tragedia greca per un nonnulla. Neanche fosse scappato!

MARIANNA

(Rientrando, con calma) E’ scappato.

ARNALDO

Cosa?!? Come sarebbe a dire “è scappato”?

MARIANNA

Sarebbe a dire che la panca è vuota, Matteo non c’è più e la finestra di cucina è spalancata.

ISOLINA

E come ha fatto a scappare? Siamo al secondo piano!

EVARISTO

Si sarà buttato di sotto…è giovane, scattante…e in fondo non ci sono che tre o quattro metri…

ANTEA

Ma via, non è possibile…e poi sotto la finestra ci sono le rose rosse che piantammo tre anni fa… con tutti quei pruni!

MARIANNA

Accidenti! Mi ero dimenticata delle rose!

ARNALDO

Bene. A questo punto pare che ci sia rimasta una sola cosa da fare. Avvertire la polizia.

ANTEA

Arnaldo ha ragione, è la cosa più logica da fare. Non possiamo lasciare che un delinquente come quello continui impunemente a passeggiare tra le persone oneste.

ISOLINA

Vado io a fare il caffè. Voi intanto telefonate ai carabinieri. A questo punto…(Via in cucina)

EVARISTO

(Avvicinandosi al telefono) Ci penso io…che numero devo fare?

MARIANNA

Il centotredici, papà, il centotredici…

EVARISTO

Ah già. Il centotredici (Stacca la cornetta, ma suonano alla porta)

ANTEA

Vado io (Apre) Oh Dio!

MARIANNA

Che succede? Chi è? ( Entra Matteo con la tuta nera stracciata, sgraffi nel viso e spettinato in modo ridicolo)

EVARISTO

Oh poverino è caduto nel roseto!

ISOLINA

(Rientrando) Chi è caduto nel rose…(lo vede) Oh Madonnina mia santa e benedetta! Guardate lì che sgraffi! Presto, Arnaldo, vai in cucina a prendere l’alcool! (Arnaldo esce)

EVARISTO

E’ quasi finita la bottiglia, cerca di non berlo…

MARIANNA

Dì un po’, bellimbusto, non mi sarai mica caduto sulle rose, eh? Non mi avrai mica troncato i bocci, eh?

ISOLINA

O Marianna, ma che ti pare questo il momento di pensare ai tuoi bocci? Questo povero ragazzo sanguina da tutte le parti, forse ha due o tre costole spezzate e una gamba rotta e magari una clavicola inclinata e tu pensi alle rose? Non ti facevo così…così…insensibile, ecco!

ANTEA

E va bene mamma, ma dovresti anche ricordarti che questo “povero ragazzo”, come lo definisci tu, non è altro che un ladro. E dovresti anche ricordare che noi non siamo la succursale della croce rossa!

MARIANNA

Vado giù nel cortile a controllare lo stato dei fiori. (A Matteo) Prega che non ci sia nemmeno un petalo storto perché stavolta dalla finestra ti ci butto io con le mie mani. (Via da SN)

ARNALDO

(Rientrando) Ecco l’alcool! Stavolta l’ho trovato subito…indovinate dov’era?

EVARISTO

(Sfottendolo) Nella cassetta del pronto soccorso!

ARNALDO

Grande! Hai indovinato subito! Bravo papà!

EVARISTO

NON CHIAMARMI PAPA’!

ARNALDO

Volete che lo visiti io? La vista del sangue mi da’ un po’ fastidio, ma se volete… (Matteo si rifugia dietro Isolina)

ISOLINA

No, lascia stare, basta un po’ di alcool per disinfettare gli sgraffi…(Isolina prende l’alcool e comincia a disinfettare Matteo) Piano…così…brucia? Anche tu, però…nelle rose…

EVARISTO

Già. La prossima volta che ti butti da una finestra cerca di atterrare su un materasso, così almeno non ti fai male…ora però parliamo di cose serie. (A Matteo) Guardami! Eri praticamente libero. D’accordo, con qualche sbucciatura, ma niente di irrimediabile. Ed è qui che la mia mente comincia a vacillare e a non capire…Perché sei tornato?

ISOLINA

Oh bella! Ma è logico! Perché si è affezionato alla nostra famiglia! E forse anche ad Antea…

ANTEA

A me? E cosa c’entro io, scusate?

EVARISTO

No, è che tua madre si era messa in testa delle strane idee… su Matteo… sosteneva che qualunque essere umano che sbaglia può essere recuperato…basta che frequenti le persone giuste, la parte di società sana, e magari che si…affezioni…ecco, sì, che si affezioni a qualcuno…o qualcuna…

ANTEA

Continuo a non capire.

ISOLINA

Ma no, non è niente,una sciocchezza…io e tuo padre avevamo pensato…ma così, senza approfondire la vicenda…una cosa senza senso, una cavolata…

ARNALDO

Aspettate un momento, cari suoceri…Credo di aver capito tutto io. Non è che magari vi siete messi in testa, visto che non sopportate più questa situazione di disagio, di far coprire a  questo ladro un ruolo di rilievo nella nostra famiglia?

EVARISTO

(A Isolina) O mamma mia, questo ha capito tutto davvero!

ARNALDO

Perché io ve lo devo dire subito: non sono d’accordo. A parte il fatto che è quasi uno sconosciuto, ma poi non credo che abbia l’esperienza necessaria per adempire a questo compito…senza considerare il fatto non secondario che è anche muto.

ISOLINA

Beh, il fatto che sia muto forse aiuterebbe…

ANTEA

Ma insomma, io non capisco niente…che cosa dovrebbe fare questo signore?

ARNALDO

Come, non ci sei arrivata? I tuoi lo vorrebbero assumere come maggiordomo!

EVARISTO

(Evaristo e Isolina si guardano in maniera complice) E bravo Arnaldo! Hai capito tutto davvero… e pensare che tua suocera dubitava…

ANTEA

Cosa?Volete scherzare? Si prende il primo ladro che ci capita in casa e gli si fa indossare la divisa da maggiordomo? Ma che razza di famiglia è questa? Mi meraviglio di te, papà, che discendi da una nobile stirpe di blasonati…

ARNALDO

Avete visto? Ho capito subito! Sono stato bravo papà?

EVARISTO

E NON CHIAMARMI PAPA’!

MARIANNA

(Rientrando) Mi sono persa qualcosa? Le urla si sentono anche dal cortile… (A Matteo) Ascolta, bellimbusto, il bilancio di guerra è questo: tre rose e sei boccioli uccisi ignobilmente dal tuo fondo schiena, e altre due rose ferite gravemente. Non dubitare che te li metto in conto. Pagherai al momento opportuno, a costo di portarti personalmente il conto a Reginacieli. (A Isolina) E allora? Che cos’erano tutte quelle urla?

ARNALDO

Te lo dico io, amore. Papà e mamma avrebbero pensato di assumere Matteo…sì, insomma, il ladro, come maggiordomo al posto di Arturo…

MARIANNA

COSA?!?

ANTEA

Hai capito, Marianna? Al posto del povero Arturo!

EVARISTO

Ma che povero e povero ! Non è mica morto!

ANTEA

Marianna, indignati per favore! Questa non è una famiglia normale, questo è un manicomio! Ma ci pensate? Un ladro che ci serve a tavola… e che magari nel cibo mette il cianuro per avvelenarci tutti e portarci via le posate o la zuccheriera d’argento! E se ci uccidesse tutti nel sonno o sotto la doccia con un coltello da cucina? Ci avete pensato? Platone diceva che…

EVARISTO

E basta con questo Platone!

ISOLINA

Non capisco perché un idea come questa susciti tanto scalpore… dopotutto io e tuo padre cerchiamo solamente di aiutare una persona ad uscire dal tunnel della malavita… a diventare un componente onesto della nostra società.

MARIANNA

(Guardando storta i suoi genitori, che abbassano gli occhi) Su questo se mi permettete potrei anche avere dei dubbi…anche se in fondo quella del maggiordomo non mi sembra una cattiva idea.

ANTEA

COSA? Ti ci metti anche tu?!?

ARNALDO

Angela ha ragione. Rifletti, amore, sull’assurdità di questa proposta.

MARIANNA

Senti, Arnaldo, ma tu sei fidanzato con me o con mia sorella?Non fai altro che riprenderla e dare addosso a me! E poi in questa faccenda non c’entri, e non ci devi mettere bocca. Finchè non saremo sposati tu non fai parte della famiglia, quindi sei pregato di non esprimere opinioni.

ISOLINA

Giusto, la famiglia. Perché non facciamo come quando eravate piccole, che quando dovevamo prendere una decisione che riguardava tutti noi mettevamo ai voti l’argomento?

EVARISTO

E brava la mia dolce metà! Ai voti! Allora, chi vuole Matteo come maggiordomo alzi la mano…(Alzano la mano Evaristo e Isolina) Bene… e ora i contrari…(Alza la mano Antea) Perfetto.

Due favorevoli, un contrario e un astenuto. Il parlamento di casa Antonacci approva. Senza contare che la vittoria è ancora più schiacciante perché, come capofamiglia, il mio voto vale doppio.

MARIANNA

Però mi sembra che dimentichiate una cosa importante…

ISOLINA

E cioè?

MARIANNA

(Indicando Matteo) Lui cosa ne dice?

EVARISTO

(Per fare la battuta, ridendo dopo) Cosa vuoi che dica? E’ muto! (Dando un buffetto a Matteo) Ah, ah! Scherzavo! Su, Matteo, se sei contento fai di sì con la testa! Così almeno risparmierò lo scatto telefonico per chiamare i carabinieri…(Matteo fa di sì con la testa) Ecco, bravo, proprio così…

ISOLINA

Vado subito a prendere il vestito da maggiordomo. L’avevo fatto lavare e stirare proprio due giorni fa…mi sembra che come taglia ci dovremmo essere… (Via da DS)

EVARISTO

Io vado a vedere se la camera di Arturo è ancora in ordine…Arnaldo, potresti accompagnarmi? Forse ci sarà da svuotare un armadio…

ARNALDO

Eccomi papà…(Evaristo lo incenerisce con un occhiataccia ed escono da DS).

ANTEA

Io vado a fare quel famoso caffè che tutti hanno promesso e che nessuno ha mai fatto. Ne ho proprio bisogno. (Via da DS; restano Marianna e Matteo da soli)

MARIANNA

E ora a noi. Apri bene le orecchie, una volta per tutte. Adesso tu te ne vai. Io vado in cucina, e quando torno non ti voglio trovare più qui. Hai capito bene? Questa storia non può durare. E’ tutto così…grottesco! Muto dei miei stivali!

MATTEO

Sai quanto ci ho messo per trovarti? Otto mesi, ci ho messo! Otto mesi da incubo, senza sapere dove abitavi, avendo come unico indizio per le ricerche un nome e una fotografia. Ma alla fine… alla fine ti ho trovata…

MARIANNA

Ed è allora che ti è venuta la brillante idea di travestirti da ladro?

MATTEO

Non sapevo cosa fare. Se mi fossi presentato a te ero sicuro che mi avresti detto un sacco di bugie…come l’altra volta, ricordi? E allora ho pensato di entrare senza essere veduto, per cercare

informazioni, indizi su di te…ma ho fatto troppo rumore, e i tuoi mi hanno scoperto.

MARIANNA

E che fa un ladro quando viene scoperto? Logico! Si finge muto! E che diamine! Non ti è neanche passato per l’anticamera del cervello di dire la verità?

MATTEO

L’impulso l’ho avuto, ma dopo che a tuo padre sono partite quelle fucilate mi è mancato il coraggio. E allora ho agito così, d’istinto…

MARIANNA

Come quando poco fa mi hai trucidato mezzo roseto?

MATTEO

Ma sei stata tu a dirmi di andarmene dalla finestra!

MARIANNA

Sì, ma credevo che ti calassi dal canale di scolo come avrebbe fatto qualunque ladro che si rispetti! E poi mi ero completamente dimenticata delle rose.

MATTEO

Ma insomma, io non sono un ladro, sono un musicista. Ma cosa credi?  Che non abbia provato a tenermi ben saldo al canale? Struttura vecchia… ha ceduto. ( Pausa qualche istante; Matteo si porta dietro Marianna e le cinge la vita) Ma ora dimmi la verità. Vuoi davvero che me ne vada?Ti sei dimenticata di quella nostra meravigliosa  settimana? Quei tramonti dai colori così intensi da sembrare dipinti? (Marianna si lascia andare e si gira) E quella piccola soffitta col vento gelido che urlava tra le imposte socchiuse…mentre noi… (Mentre stanno per baciarsi, se ne va la luce, completamente. Tutto buio 4 secondi)

ARNALDO

Papà? Dove sei papà? Deve essere andata via la luce… (Si intuisce che entra in scena da DS, inciampa, getta un urlo e cade) Accidenti! Non si vede niente!

ANTEA

(Rientra dalla cucina con una candela accesa in mano) Cos’ è successo? Perché hanno tolto la corrente? ( Vede Arnaldo in terra) E tu cosa ci fai per terra?

EVARISTO

(Entra come una furia, con un lumino da morto in mano) Dov’è quel cretino… (Vede Arnaldo per terra) Ah, sei qui! E alzati! Cosa ti avevo detto, luminare dei miei stivali? Non toccare quell’interruttore sennò salta tutto l’impianto elettrico!

ARNALDO

Credevo che tu stessi scherzando, papà…ho avuto una paura terribile…c’è stata una tremenda fiammata e un colpo fortissimo…ma perché tieni un lumino da morto in mano?

EVARISTO

SONO FATTI MIEI!!! E NON CHIAMARMI PAPA’! (a Marianna) Dov’è la mamma?

ISOLINA

(Anche lei rientra con una candela accesa in mano) Eccomi, sono qua… che è successo? E perché hai un lumino da morto in mano?

EVARISTO

Non ho trovato candele…è successo che quel cretino del tuo futuro genero… ma lasciamo stare!

ANTEA

Insomma, qualcuno può fare qualcosa? Con tutte queste candele sembra di essere ad una veglia funebre!

ARNALDO

Vado io… Mamma, dov’è il contatore generale?

ISOLINA

Non ne ho la più pallida idea. E non chiamarmi mamma!

EVARISTO

(A Arnaldo) Per l’amor del cielo! Vuoi far saltare la luce a tutta la città? Vado io, vado io…tra pochi minuti tornerà la luce. Aspettatemi qui. (Via da SN)

ISOLINA

Io torno di là a dare una rinfrescatina a questo vestito (Lo alza, misurandolo a occhio a Matteo: il vestito è grandissimo) A occhio e croce dovrebbe andare bene…forse andranno scorciati un po’ i pantaloni…E magari ritirata anche la giacca…Arturo era…è così alto…(Via da DS)

ANTEA

(Porgendo l’orecchio verso destra) Se non sbaglio questo è il caffè che sta uscendo. Vado a preparare. Qualcuno ne vuole?

ARNALDO

Io. Aspettami, vengo con te. Ho proprio bisogno di un bel caffè, magari doppio…con lo spavento che mi sono preso… (Via con Antea; Marianna e Matteo di nuovo soli)

MARIANNA

Allora? Che facciamo?

MATTEO

Non lo so. So solo che pur di stare con te sono disposto a fare qualsiasi cosa… anche il cameriere.

MARIANNA

Ma che cameriere! Casomai il maggiordomo. No, una soluzione si deve prendere. Io devo trovare il coraggio di parlare con Arnaldo…

MATTEO

Con Arnaldo? E perché con Arnaldo?

MARIANNA

(Abbassando gli occhi) Per dirgli…per dirgli che sono innamorata di un’altra persona…

MATTEO

Ma è proprio vero?

MARIANNA

E’ vero, sì. Quando tornai dalle Dolomiti tentai invano di dimenticati…di dimenticare la nostra storia.. Pensavo che la lontananza e il tempo avrebbero aggiustato tutto. Ma non è andata così. Tutte le sere il mio pensiero finiva inevitabilmente per trasportarmi in quella stanzetta d’albergo…

MATTEO

Finalmente! (La abbraccia) Sapessi quanto ho atteso questo momento…ho paura che mi scoppi il cuore dalla felicità…(I due stanno per baciarsi, ma torna la luce; allora si staccano, mentre rientra da DS Arnaldo con una tazzina di caffè; ma la luce viene nuovamente a mancare, e Arnaldo inciampa e cade, rovesciando il caffè)

ARNALDO

PER MILLE APPENDICITI CRONICHE!

MARIANNA

Ora spiegami cosa c’entra l’appendicite col fatto che non ti reggi in piedi! E’ già la seconda volta che cadi nel solito posto.

ARNALDO

E’ che con questo buio…(Rialzandosi e spolverandosi) Deve essere stato papà…(Verso l’esterno) SEI STATO TU, PAPA’? MI HAI FATTO CADERE DUE VOLTE!!!

EVARISTO

(Voce da fuori) BENE!!! E NON CHIAMARMI PAPA’!

ARNALDO

(Guardando la tazzina vuota) Io vado a farmi dare ancora un po’ di caffè..(Via da DS; Marianna e Matteo si avvicinano ancora, approfittando del buio, e stanno per baciarsi, non accorgendosi di Isolina che è rientrata e si è fermata sulla soglia; torna la luce, i due vedono Isolina e si staccano, imbarazzati)

ISOLINA

Ho come l’impressione che in tutta questa storia mi sia sfuggito qualcosa… ma forse voi due potrete cercare di schiarirmi le idee…(Va via luce; Isolina, forte) INSOMMA, EVARISTO, TI DECIDI A FAR FUNZIONARE QUALCOSA IN QUESTA CASA?

EVARISTO

(Da fuori) ORMAI HO FINITO…SOLO UN MINUTO…

MARIANNA

(Prendendo per mano Matteo) E va bene, mamma. C’è una cosa che devi sapere. E dopo di te la diremo a tutti gli altri. Io e Matteo ci amiamo.

ISOLINA

COSA?!?! Voi vi… ma se si siete conosciuti ora!

MARIANNA

No mamma, le cose non stanno proprio così. Ti ricordi a febbraio quando sono andata sulle Dolomiti a fare la settimana bianca? Bene, io e Matteo ci siamo conosciuti lì, e abbiamo passati insieme i dieci giorni più belli della nostra vita. E ora che ci siamo ritrovati, ci vogliamo sposare. (Guarda Matteo) E’ vero che ci vogliamo sposare? (Matteo sta per dire qualcosa, ma Isolina lo precede)

  ISOLINA

Sentite, io non voglio dire… insomma, la vita è vostra, e se vi volete bene…ma benedetta figliola, lo sai che Matteo…insomma, per l’amor del cielo, ci sono cose più gravi, ma lui… ecco, quando il prete gli domanderà: vuoi tu etc.etc. come farà a rispondere?

MATTEO

(Con voce stentorea) Aprirò bocca e dirò: SI’!(Al SI’ torna la luce)

  ISOLINA

MIRACOLO!

MATTEO

Il fatto che io parli o che sia tornata la luce!?!?

 ISOLINA

Tutte e due le cose…

MARIANNA

Senti, mamma, andiamo nella camera di Arturo che ti spiegherò tutto…vieni Matteo…(Lo prende per mano escono da DS; appena usciti rientra Evaristo da SN)

EVARISTO

(Entrando trionfante) Ecco fatto! Avete visto? Ma…ma dove sono tutti? Ehi, di casa, c’è nessuno? Non so se ve ne siete accorti, ma il qui presente “Evaristo l’elettricisto” ha riparato il contatore…

ARNALDO

(Entra da DS) Quel caffè mi ci voleva proprio…Allora papà, adesso che facciamo?  Mi piace fare le piccole riparazioni.

EVARISTO

Sì, magari però sarebbe meglio che le facessi a casa tua.(Entra Antea dalla cucina)

ANTEA

(Entrando da DS) Bravo papà, hai riparato la luce… (Guardandosi intorno) Ma…gli altri? Dove sono tutti? Ho urgente bisogno di parlare con tutta la famiglia.

EVARISTO

Accidenti! Che ci sarà mai di così importante?

ANTEA

Un attimo, papà…aspettiamo che tornino gli altri. E’ una cosa della massima importanza, che cambierà sicuramente i rapporti tra di noi…ma lo devono sapere tutti, così da evitare spiacevoli equivoci. (Entra Isolina seguita da Marianna e Matteo) Ah, finalmente! Bene. Adesso ascoltatemi tutti, perché quello che sto per dirvi è, nel vero senso della parola, una bomba.

  ISOLINA

Oh mamma mia! Prima tuo padre che prende a fucilate un povero lampadario indifeso, poi arrivi tu con una bomba…ma che famiglia ho allevato?

ANTEA

Mamma, per favore…vi prego di non interrompermi, perché sono sicura che poi non riuscirei più ad andare avanti… (Silenzio assoluto; Antea prende fiato) Ecco. A volte la vita ci riserva delle sorprese…per alcuni sono belle, per altri un po’ meno…e allora è il momento che qualcuno prenda il coraggio a due mani, e faccia capire a chi ha avuto una brutta sorpresa che magari il destino ha voluto così perché qualcun altro avesse una bella sorpresa…

EVARISTO

Senti Antea, non è che potresti essere un tantino più chiara? Sembra di essere a un concorso a quiz!

ANTEA

Marianna, quello che sto per dire ti ferirà in maniera atroce. Non so se dopo mi vorrai considerare ancora tua sorella, ma sappi che i miei sentimenti per te resteranno immutati, e continuerò a volerti un bene dell’anima. (Pausa lunga di silenzio) Io e Arnaldo ci siamo innamorati. (Arnaldo si avvicina a Antea e le prende la mano)

MATTEO

CAPPERI! (Si tappa subito la bocca, ma ormai tutti si sono girati verso di lui)

EVARISTO

Isolina…Isolina! Hai sentito? Il muto ha parlato! (Tutti parlottano tra loro)

  ISOLINA

SILENZIO! Per il momento consideratelo una specie di miracolo, tra poco vi spiegherò tutto…(Ad Antea) E, se non sono troppo indiscreta, potrei sapere come è successo?

ANTEA

Così… è successo, e basta…

ARNALDO

(Si butta ai piedi di Marianna) Perdonami, Mariannina!

MARIANNA

E non fare lo scemo! Alzati, luminare della scienza…e non preoccuparti, sono sicura che riuscirò a sopravvivere anche senza di te…Scusami Antea, da quanto tempo va avanti questa storia?

ANTEA

So quello che stai pensando…non preoccuparti, praticamente è successo tutto poche ore fa…quando spiegavo di Platone, che papà e mamma si sono addormentati…E invece Arnaldo mi ascoltava, mi ascoltava…con un’attenzione che mi ha davvero commosso…ed è stato allora che ho sentito suonare le campane…e poi di la’ in cucina, mentre stavamo preparando il caffè…insomma, è successo, e basta. Capisco benissimo che niente è più come prima, ma che ci volete fare…le cose cambiano…mi odi, vero Marianna?

MARIANNA

Odiarti? Al contrario, Antea… magari adesso ti sembrerà strano, ma sappi che non ti ho mai voluto bene come in questo momento.  (Si abbracciano)

  ISOLINA

Bene. Sapete ora che si fa? Visto che l’ora di pranzo si avvicina ci mettiamo tutti a tavola, e ci facciamo una bella spaghettata col ragù alla bolognese che ho preparato ieri sera. Poi, quando prenderemo il caffè, la sottoscritta vi metterà al corrente degli avvenimenti sconvolgenti che sono accaduti in questa casa da quando questo ladro si è fatto beccare con le mani nel sacco. Vero, Matteo?

MATTEO

Vero.

EVARISTO

Hai sentito Isolina? Hai sentito? Ha parlato ancora!

  ISOLINA

Suvvia, Evaristo, abbi ancora un po’ di pazienza… ti posso solo anticipare che non modificherò alcun vestito, e che in questa casa resteremo ancora a lungo senza maggiordomo. E poi ci sono alcune faccende di famiglia che devo sbrigare io. Altre cose, invece, quelle pratiche, sono di tua competenza…In questo sei davvero bravo. Come per esempio riparare il contatore della luce.

EVARISTO

Brava donna, hai centrato il problema. Come riparo io le cose non le ripara nessuno!

(Va via la luce)

ARNALDO

PAPA’! E’ SALTATA DI NUOVO LA LUCE, PAPA’!

EVARISTO

NON CHIAMARMI PAPA’!!!

FINE