L’albero del grande cuore

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LE QUATTRO FRECCE MAGICHE

L’ALBERO DAL GRANDE CUORE

di Nadia Ercolani

e i genitori della scuola materna “Biancaneve” – S. Ermete (RN)

PERSONAGGI E INTERPRETI

Albero-letto:                                     

Albero-bosco                       

Paola-bimba                        

Mamma-Paola                    

Mamma Scoiattola                        

Codina Scoiattolina                                  

Uccellino Scricciolino

Dottor GufoTanè                

Ape Svolazzina                              

Volpe Volpina                                 
Tassi Fracassi                                

Formicuzza Gina                            

Farfallina                                         

Farfallina                                         

Farfallina                                        

SCENA I°

Paola; Mamma di Paola

Cameretta di Paola, Lettino fatto con legno dell’albero. Voci fuori campo: Mamma e Paola discutono

MAMMA – (entra in scena trascinando Paola per un braccio che stringe il suo orsetto e fa resistenza) Paola non fare capricci! E’ ora di andare a dormire… non sei contenta del tuo bel lettino nuovo?

PAOLA – No!

MAMMA – Ma perché? Io e papà siamo andanti dal miglior falegname per fartelo costruire, è di legno di quercia…

PAOLA – Non mi piace!

MAMMA – Perché non ti piace?

PAOLA – Perché no!

MAMMA – Adesso basta! Tanto dovrai dormirci lo stesso!  E poi è tardi, domani devi andare a scuola. Dai, vieni che ti rimbocco le coperte… (mette a letto la bambina) Ti racconto una storia?

PAOLA – No!

MAMMA – Va bene! Allora Buona notte (esce)

SCENA II°

Albero-letto; Paola

Paola rimane da sola… comincia a piagnucolare

PAOLA – (piagnucolando)… Non voglio stare sola… ho paura ( si rigira, stringe forte il suo orsetto)

ALBERO – (sorpreso)Per mille bacche di ginepro… C’è ancora un nido sui miei rami! e io che mi credevo morto… eppure il taglialegna mi ha segato il tronco… e il falegname mi ha tagliato, limato, inchiodato… ho avuto tanto male, male da morire… ma non sono morto!

PAOLA – (un po’ spaventata)Ma chi è che parla?

ALBERO – Salute a te uccellino!  Sei comodo nel tuo nido?

PAOLA – No, per niente! E questo non è un nido! E’ una prigione!

ALBERO – Ah! Ah! Ah!  Sai, sei davvero strano per essere un uccellino, non hai ancora le piume, non hai il becco, né le ali, che tipo di uccellino sei? Non ne ho mai visti come te!

PAOLA – Non sono un uccellino… sono una bambina… questo non è un nido  ma un letto e tu sei in casa mia!

ALBERO – In casa… io sono dentro una tana? Che strano!

PAOLA – Ma … dove sei?

ALBERO – Sono qui!...

PAOLA – Ah! Sì ora ti vedo? Chi sei?

ALBERO - Cara bambina, chi sono ora, non lo so! Un tempo ero una possente quercia, affondavo le mie robuste radici nel terreno di un grande querceto, accanto a mia madre, mio padre e tutti i miei fratelli e sorelle. Tutti mi rispettavano e mi chiamavano “Grande Albero”.

PAOLA – Eri una quercia? Fantastico!

ALBERO – Già! Era davvero fantastico, lì nel mio bosco,  adesso invece mi hanno ridotto a quattro assicelle  inchiodate!

PAOLA – Non sei poi tanto male… sei diventato il mio lettino. La mamma ha detto che ti ha portato dal più bravo falegname.

ALBERO – Sì, hai ragione… ma nel “Bosco delle Margherite”… era tutta un’altra vita!

PAOLA – Davvero! Dai raccontami!

ALBERO – Farò di più! Ti mostrerò com’era!

PAOLA – E come fai?

ALBERO – Guarda là!

PAOLA – Dove?

ALBERO – Nei miei ricordi!

(Paola  si stende sul letto e si volta verso il centro della scena dove c’è un grande albero)

SCENA III°

Albero-bosco; Mamma Scoiattola, Codina; Uccellino

L’albero al centro della scena si apre, si vede la casa della fam. Scoiattoli, mamma e figlia sono intente a preparare la colazione; l’Uccelino si sveglia

UCCELLINO – Buongiorno Grande Albero!

ALBERO – Oh! Buongiorno Uccellino Scricciolino… dormito bene sui miei rami?

UCCELLINO – Sì grazie, il mio nido è molto comodo! Non noti niente di strano, Grande quercione?(Uccellino si pavoneggia)

ALBERO – Ma…Scricciolino! Ti sono cresciute le penne! Mamma Scoiattola guarda!

MAMMA SCOIAT. –  Che hai da gridare Grande Albero! Ti sei forse dimenticato le buone maniere?

ALBERO – Ti chiedo scusa Mamma Scoiatt., Buon giorno a te… ma la notizia è incredibile!

MAMMA SCOIAT. – E che ci sarebbe di tanto incredibile?

ALBERO – Scricciolino! Guardalo, ha messo le penne! ((Uccellino continua a  pavoneggiarsi)

CODINA – E bravo Scricciolino! Finalmente non sei più un pulcino spelacchiato!

UCCELLINO – Spiritosa! Ma Grande Albero, la novità più importante è che… ho imparato a volare!

CODINA – Sì figurati! Sei così fifone che forse per la stagione delle piogge imparerai a volare!

UCCELLINO – No! È vero, la mamma mi ha detto che sono stato bravissimo! Guardate…

ALBERO – Attento uccellino! Non fare l’imprudente!

MAMMA SCOIAT. – Scricciolino.. l’ho sentita tua madre stamattina presto, prima di andare in cerca di cibo, dirti di non fare sciocchezze!

UCCELLINO – Ma io sono capace… guarda! (cade rovinosamente ferendosi l’ala) Ahi! Ahi!

ALBERO – Accidenti! Ti sei fatto male!

MAMMA SCOIAT. – Presto Codina, chiama il Dottor Gufo Tanè

CODINA – Subito mamma (prende il cellulare e compone il numero)

MAMMA SCOIATT.  – Ma no! Dottor Gufo non ha il telefono, diavolerie moderne! Bisogna chiamarlo con la sua canzone… Guarda quante creaturine del bosco ci sono qua… su fatti aiutare da loro!

CODINA: Su coraggio: apine, ragnetti,  coccinelline,  uccellini e  farfalline,  cantiamo insieme la canzone del Gufo!(Codina si rivolge al pubblico di bambini e inizia a cantare)

QUEL GUFO CON GLI OCCHIALI

CORO: Quel gufo con gli occhiali, si chiama Tanè

GUFO: sono me, sono me! Ja!

CORO: Rimedio ad ogni male, ha sempre con sè

GUFO: sono me, sono me! Ja!

CORO: Lui con la sua valigia per il Bosco se ne va

         E se hai male ad un Piè; Ci pensa Tané!

                                                       GUFO: Jawol

SCENA IV°

Albero-bosco; Mamma Scoiattola,Codina; Uccellino; Gufo Tanè

(Arriva il Gufo dottore – occhiali, valigetta, stetoscopio  camice bianco, capello da laureando)

GUFO TANE’  -  Sono Gufo Tanè e la cura per tutti  me la faccio da me

                           Il povero grillo ha preso il morbillo? Ci pensa Tanè

                           Il bruco mangione ha l’indigestione? Lo curo da me

                           E persino il lombrico ha male ad un dito? Gli dico: amico, ci pensa Tané

                           Per ogni creatura io ho la sua cura

                           Ci pensa Tanè a guarirti anche a te!

                           Chi mi chiama?

MAMMA SCOIAT. – Dottor Gufo, aiutaci tu, Uccellino Scricciolino, è caduto dal nido, non sa ancora volare bene, poverino. (Uccellino si lamenta)

GUFO TANE’  - Dunque, dunque fate vedere, è un bel salto non c’è che dire, ma sta tranquillo che ti aggiusto in un istante …. Uhm (visita uccellino)

TUTTI – (preoccupati) Come sta dottore? Cosa si è rotto?

GUFO TANE’  - Niente di rotto, solo un’ala slogata. Però… ci vorrebbe una fasciatura rigida, per lasciare l’ala a riposo qualche giorno…

ALBERO – Dottor Gufo, prendi uno dei miei rami secchi per fare la fasciatura…

GUFO TANE’  - Ottimo! È proprio quello che ci vuole.

UCCELLINO– Grazie Grande Albero, sei sempre così generoso tu!

ALBERO – Non ringraziarmi, è il mio dovere… piuttosto tu, la prossima volta ascolta i consigli di un vecchio quercione e non disubbidire alla mamma, intesi?

UCCELLINO – Grande Albero, stai sicuro che non farò mai più una cosa così stupida… Ahi!

 (Dottor Gufo fascia l’ala dell’ucccellino, tutti stanno intorno al ferito e cercano di consolarlo)

SCENA V°

Albero-bosco; Mamma Scoiattola,Codina; Uccellino; Gufo Tanè; Volpina

(Mentre Dottor Gufo fascia l’ala dell’ucccellino, entra Volpe Volpina e furtivamente si introduce in casa di Mamma Scioiattola e ruba la torta di ghiande, a operazione conclusa)

VOLPINA – Ah! Ah! Ah!... e voi credete che con quel sistema il pennuto tornerà a volare? Illusi!

MAMMA SCOIAT. – Zitta vipera…

VOLPINA – Dico solo la verità, il pennuto, anzi il mezzo pennuto, non volerà mai più, e sarà così lento che per me sarà un gioco da ragazzi catturarlo e farne un sol boccone…

GUFO TANE’ – Non dire sciocchezze e sappi che io non ho mai fallito… i miei pazienti li ho sempre curati a dovere, e tutti, dico tutti, sono guariti… Chiaro!

VOLPINA – Sì, sì… ma nemmeno tu sai fare miracoli…

(Uccellino comincia a piangere)

CODINA – Serpente velenoso, vattene via…

VOLPINA – Vado, vado… ma ricordatevi cosa vi ho detto… Ah! Ah! Ah! (esce)

SCENA VI°

Albero-bosco; Mamma Scoiattola,Codina; Uccellino; Dottor Gufo;

(Uccellino continua a piangere. Tutti cercando di consolarlo)

CODINA – Non ascoltare quella cattivona, non sa quello che dice!

GUFO TANE’ – Sta tranquillo, fra qualche giorno la tua ala tornerà come prima, non sbaglio mai io!

MAMMA SCOIAT. – Non piangere, piccolino, Dottor Gufo ha ragione, anzi.. sai che faccio, adesso vado a prenderti la torta di ghiande, è una ricetta di Nonna Scoiattola, è buonissima! Vedrai che ti sentirai subito meglio (entra in casa e rovista per cercare la torta che non trova)

ALBERO – Ah! Nonna Scoiattola… ricordo ancora quando arrivò al Bosco delle Margherite, con il suo fagottino e tutta la famiglia… Io ero ancora una giovane quercia dal fusto sottile, ma Nonno Scoiattolo costruì la sua casa nel mio tronco, mentre Nonna Scoiattola raccolse una manciata delle mie ghiande e fece una delle torte dal profumo più buono che io abbia mai sentito… Da allora, la famiglia Scoiattoli vive nel mio tronco, ho visto nascere Mamma Scoiattola e poi anche te, Codina, e il profumo della torta di ghiande mi sveglia ogni mattina, da tanti e tanti anni.

GUFO TANE’ – Nonna Civetta invece mi faceva sempre compagnia quando papà e mamma erano al lavoro, sai anche loro erano dottori e nel bosco c’era sempre tanto da fare

ALBERO – Lo so bene! Ho conosciuto tuo padre e tua madre.

GUFO TANE’ – Nonna Civetta mi faceva delle torte buonissime per merenda, la torta di chicchi di grano, la torta al mais, la torta di semi di girasole, ma quella che preferivo era la torta di vermi!

CODINA – Di vermi? Che schifo!

UCCELLINO – Anche la mia mamma fa sempre la torta di vermi, a me piace un sacco.

CODINA  - (gesto di schifo)

ALBERO – Non ti meravigliare, Codina, ogni creatura del bosco ha il suo cibo, e quello che va bene per uno, solitamente non va bene per un altro… tu mangi noci e ghiande, Uccellino mangia i vermi e i chicchi di grano…

UCCELLINO – E tu, Grande Albero, cosa mangi?

ALBERO – Io mi nutro di quello che mi dà la natura, voi non le vedete, ma sotto la terra io ho delle lunghe radici che mi tengono attaccato al terreno e raccolgono acqua Poi la luce del sole la trasforma in cibo che mi fa diventare grande e forte.

CODINA – Ed ecco perché non ho mai visto la tua bocca!... Mamma! Arriva questa torta?

MAMMA SCOIAT. – E’ strano… non ricordo più dove l’ho lasciata.. eppure…

(improvvisamente tutti si illuminano)

TUTTI – Volpe Volpina…

SCENA VII°

Albero-bosco; Mamma Scoiattola; Codina; Uccellino; Gufo Tanè; Volpe Volpina

(entra Volpe Volpina lamentandosi)

VOLPINA – Ahi! Ahi! Ahi!... che dolore… Dottor Gufo, mi sa che ho bisogno di te!

GUFO TANE’ – Chi si rivede… e come mai hai bisogno di me?

VOLPINA – Ho un terribile mal di pancia… un dolore che mi fa vedere le stelle.. Ohi! Ohi! Ohi!

GUFO TANE’ – Ah Sì! E come mai? Cosa hai mangiato?

(Tutti la guardano con fare sospetto)

VOLPINA – (imbarazzata) Nulla di strano… le solite cose… 4 galline… 2 topolini… una carota…

TUTTI – E poi?

VOLPINA – Un ravanello

TUTTI – E poi?

VOLPINA – Un cavolfiore

CODINA -  Avanti, Volpina, non fare la furba, dicci la verità!

VOLPINA - … Ecco, ho…mangiato… la torta di ghiande di Mamma Scoiattola!

GUFO TANE’ – Volpina, sei la solita ingorda… lo sai che le ghiande, tu, non le puoi mangiare… ti fanno male… non è cibo adatto a te!

VOLPINA – Ma aveva lasciato  un profumo così buono per tutto il bosco… non ho resistito!

UCCELLINO – E per poterla mangiare… l’hai rubata… ladrona!

VOLPINA – Perdonami Mamma Scoiattola…

MAMMA SCOIAT. –… Non c’era bisogno di rubarla! Bastava chiedere!

CODINA – Visto! Hai fatto una cosa brutta e adesso ti è venuto il mal di pancia!

VOLPINA – Chiedo scusa a tutti, non lo farò più… Ma adesso Dottor Gufo Tanè… fammi passare il mal di pancia.

GUFO TANE’ – Nulla di grave… basta una buona camomilla calda con del miele e tutto passerà!

SCENA VIII°

Albero; Mamma Scoiattola; Codina; Uccellino; Gufo Tanè; Volpe Volpina;

 Ape Svolazzina

APE SVOLAZ. – Miele? Qualcuno ha bisogno di miele?

MAMMA SCOIAT. – Oh! Brava Apina Svolazzina, proprio te! Non andare via, raccolgo due margherite e preparo la camomilla calda. Vado e torno.

APE SVOLAZ. – Cosa è accaduto? Perché c’è il dottore? Chi si sente male?

CODINA – Niente di grave: Scricciolino  è caduto dal nido e si è ferito un’ala, Volpe Volpina, pensando di fare la furba, ha rubato la torta di ghiande della mamma, se l’è mangiata tutta e le è venuto il mal di pancia!

APE SVOLAZ. – Rubato? Allora sei una ladrona! Vieni qui che ti faccio sentire il mio pungiglione!

GUFO TANE’ – Per carità! Non peggioriamo la situazione.

ALBERO – Tranquilla Svolazzina, Volpina ha chiesto scusa ed ha promesso che non lo farà più.

APE SVOLAZ. – Lo credo bene! Altrimenti le farò assaggiare il mio pungiglione sulla lingua!

MAMMA SCOIAT. – (Con la tazza di camomilla)Ecco la camomilla… Apina, mettici un po’ di miele.

APE SVOLAZ. – (gesto di mettere il miele) Appena fatto e messo nel vaso. Ecco, per te!

ALBERO – Vedrai, fra poco starai meglio. Amici, ora è chiaro, ognuno di noi ha il suo cibo preferito, il mio è l’acqua  dolce e fresca del terreno.

GUFO TANE’ – Il mio è la prelibata  torta di vermi di Nonna Civetta

UCCELLINO – Anche per me, la torta di vermi…uhm che buona!

APE SVOLAZ. – Per me invece…il dolce nettare che si trova in tutti i fiori colorati!

MAMMA SCOIAT. – CODINA – Per noi è senz’altro , la profumosa torta di ghiande!

CODINA – E il tuo piatto preferito Volpina, qual è?

VOLPINA - … Involtini di uccellino al salmì!

UCCELLINO – Aiuto! L’avete sentita, mi vuole mangiare…

APE SVOLAZ. – Ferma lì… presentami la lingua che ti trafiggo con il mio pungiglione!

VOLPINA – No! State tranquilli, non ho intenzione di mangiare nessuno… per oggi sono sazia! E poi voi siete amici.. mi avete aiutata, non vi mangerò mai! Se proprio mi viene voglia di uccellini, andrò nel Bosco dei Ginepri che è qua vicino!

ALBERO – Brava Volpina, adesso sì che hai detto giusto, e per rafforzare la nostra amicizia, cantiamo insieme la canzone della felicità, forza creaturine del Bosco delle Margherite, tutti insieme!

CANZONE DELLA FELICITA’

Se sei triste, ti manca l’allegria

Scacciare vuoi la malinconia

Vieni con me, t’insegnerò

La canzone della felicità, bom, bom, bom, bom

            Sbatti le ali, muovi le antenne

Dammi le tue zampine

Vola di qua e vola di là

La canzone della felicità, bom, bom, bom, bom

SCENA IX °

Albero; Mamma Scoiattola; Codina; Uccellino; Gufo Tanè; Volpe Volpina; Ape Svolazzina; Tassi Fracassi

(Mentre tutti festeggiano, arrivano i Tassi Fracassi, arrabbiati)

FRACASSO 1 – Allora! Ma la vogliamo finire di fare tutto questo pandemonio?

FRACASSO 2 – E’ mai possibile che in questo bosco non si riesca mai a fare un letargo in pace… (sbadiglia)... E’ la quarta volta che mi svegliate!

ALBERO – Ci dispiace molto cari Tassi Fracassi, volevamo festeggiare… D’altra parte la stagione dei fiori è arrivata da un pezzo…

MAMMA SCOIAT. – Già… e voi state ancora a poltrire, ma vi siete scambiati la parte con il Ghiro?

FRACASSO 1 – Noi abbiamo ancora provviste sufficienti, e finchè non sono finite quelle, vogliamo dormire in santa pace!

FRACASSO 2 – Cosa c’è di male a godersi un po’ di riposo?

GUFO TANE’ – Nulla di male! Ma non godrete del primo sole e dei profumi della Stagione dei fiori… Avanti, uscite dalla tana …

FRACASSO 1 – Tanto ormai ci avete svegliati!.. allora Grande albero che novità ci sono?

FRACASSO 2 – In questo bosco le novità non mancano mai… chi si è fatto male questa volta?

CODINA – Perché qualcuno si deve per forza far male?

FRACASSO 1 – Perché se non sbaglio c’è il dottor Gufo Tanè e quando arriva lui qualcosa di rotto c’è sempre… Vero? (ammicca con Fracasso2)

FRACASSO 2 -  Giusto! Gli altri rompono, lui aggiusta… e qua nel bosco ce n’è di roba da aggiustare, vero dottore?

GUFO tane’ – Faccio il mio dovere… come quella volta che ti ho tirato fuori dalla trappola di ferro… Vero Fracasso? E l’altra volta, quando tuo fratello (lo indica) ha avuto quell’incidente con la signora Istrice e ho dovuto togliere uno per uno  gli aculei che  gli  si erano infilati nel sedere…,

FRACASSO 1 – Basta così! Piuttosto dicci cosa sei venuto a fare da queste parti?

MAMMA SCOIAT. – Nulla di grave… piccoli incidenti di percorso già risolti…

UCCELLINO – Stavamo discutendo su cosa ci piace di più mangiare… Voi di cosa siete golosi?

FRACASSI – (si guardano, poi insieme)… Lombrichi!

FRACASSO 1 – Lunghi e grassocci lombrichi…

FRACASSO 2 – belli rosa e appetitosi mhm!!!

TUTTI – Puha! Bhle!

ALBERO – I gusti son gusti… non possiamo discutere su questo.. piuttosto, è quasi ora di pranzo, perché non facciamo un bel pic nick e pranziamo tutti insieme?

VOLPINA – No grazie! Io per oggi ho già fatto il pieno!... vi saluto tutti, ciao, ciao ( esce)

APE SVOLAZ. – Anch’io ho un sacco di cose da fare… non posso proprio restare, ciao, ciao (esce)

MAMMA SCOIAT.  –  Comunque Grande  Albero è una bellissima idea, prepariamo subito il tavolo

( Tutti preparano e portano il loro cibo preferito)

CODINA – E nel frattempo cantiamo una canzone, tutti insieme Creaturine del bosco:

L’AMICO E’

E’ L'amico e'    qualcosa che piu' ce n'e' meglio e'

e' un silenzio che puo' diventare musica
da cantare in coro io con te
E' un coro e'un grido che piu' si e' meglio e'
Oh Oh Oh Oh Oh OhOh Oh Oh Oh Oh Oh Oh
e il mio amore nel tuo amore e'

SCENA X °

TUTTI – FORMICUZZA GINA

(Mentre tutti cantano in allegria, arriva Formicuzza disperata, con due valigie)

FORMICUZ – Aiuto! Aiutatemi vi prego! Non ho più una casa!

(Tutti la guardano, un po’ spaventati e un po’ compassionevoli)

VOLPE VOLP - Chi sei?

FORMICUZ. – Mi chiamo Gina.

GUFO TANE’ – Non ti conosco… non sei di queste parti?

FORMICUZ. – No… Vengo da molto lontano, ho fatto un lungo viaggio e sono così stanca! (sta per svenire, tutti la soccorrono)

GUFO TANE’ – Fatele aria… portatele dell’acqua…Su signora, animo, animo!

FORMICUZ – Oh!! Grazie, grazie…

ALBERO – Ma cosa ti è successo? Perché hai fatto questo lungo viaggio?

FORMICUZ. – E’ stato terribile! Eravamo tutti così felici nel nostro bosco, così allegri.. poi sono arrivati degli strani animali… con la bocca di ferro… e hanno distrutto tutte le nostre case, hanno tagliato gli alberi…Poi hanno cominciato a costruire delle case strane… di cemento e di mattoni!

ALBERO – E’ opera dell’uomo… ormai ha distrutto tutte le aree verdi per costruire le sue case!!

FORMICUZ.  – Sì, e noi non potevamo restare lì, non c’era più cibo, solo cemento e mattoni…

UCCELLINO – E allora? Cosa avete fatto?

FORMICUZ – Siamo partiti, tutti insieme… ma poi… c’era vento, pioveva… ho perso il mio gruppo e non l’ho più ritrovato… non so più dove sono i miei amici e i miei parenti (piange)

MAMMA SCOIAT – Forse puoi ancora raggiungerli, sai dove erano diretti?

FORMICUZ – No, non lo so… (piange)

GUFO TANE’ – Poveretta, dobbiamo aiutarla… ma cosa facciamo

FRACASSO 1 –  (si guardano) Avremmo un’ideuzza!

FRACASSO 2 – Potrebbe restare qui da noi! il bosco è grande e noi siamo felici di avere una nuova amica …

ALBERO – Bravi Fracassi! Questa volta avete avuto una bella idea… Formicuzza, non disperarti, hai appena trovato una nuova famiglia e nuovi amici!

FORMICUZ – Cosa vuoi dire?

ALBERO – Che saremo davvero felici se tu restassi con noi e facessi parte della nostra grande famiglia del Bosco delle Margherite… ti va?

FORMICUZ – Oh! si! E’ fantastico! Siete tutti così simpatici!

UCCELLINO – Un momento! Ma tu cosa mangi?

MAMMA SCOIAT – Uccellino! Cosa credi che possa mangiare te?

UCCELLINO – Non si sa mai! Con tutti questi strani gusti che ci sono in giro!

FORMICUZ – Non preoccuparti, io mi accontento di una briciolina di pane o di un chicco di grano, mangio poco, pochissimo… come una formichina!!!

UCCELLINO – Allora sei senz’altro dei nostri, anzi visto che è l’ora di pranzo, siediti a tavola con noi, troveremo qualcosa che vada bene per te.

MAMMA SCOIAT. – Sì, e per darti il benvenuto, cantiamo tutti insieme:

AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA

 Aggiungi un posto a tavola che c’è un amico in più

Se sposti un po’ la seggiola stai comodo anche tu

Gli amici a questo servono  a stare compagnia

Sorridi al nuovo ospite non farlo andare via

Dividi il companatico raddoppia l’allegria

(Mentre tutti festeggiano  allegramente, arrivano di nuovo le farfalline per il cambio di scena)

SCENA XI°

Albero-letto; Paola

PAOLA – Che bella la vita nel bosco! E quanti amici avevi… adesso ti sentirai solo senza di loro!

ALBERO – Sì, un po’ mi mancano!... però adesso ho incontrato te… e mi sento meno solo… Che fai? Perché sei così triste?

PAOLA – Penso a come sono stati cattivi quegli uomini che ti hanno tagliato e ridotto così!

ALBERO – No piccola, gli uomini non sono cattivi, semplicemente quando hanno bisogno di qualcosa vanno dalla natura e se lo prendono… per esempio, a te serviva un lettino… e come potevano costruirlo senza usare il legno del mio tronco?

PAOLA – Ma tu adesso sei lontano dal tuo Bosco, e non vedrai mai più i tuoi amici….

ALBERO – E’ vero, ma tu puoi diventare la mia nuova amica se vuoi!

PAOLA – Certo che voglio… anch’io mi sento sola qui, nella mia cameretta senza mamma e papà!

ALBERO – Allora è deciso, saremo amici per sempre! Per me sarà come avere un altro nido con dentro un altro uccellino!

PAOLA – Sì, sarò il tuo uccellino! …. Scusa…ma adesso che ci penso… come fai tu a parlare con me! E come faccio io a sentire la tua voce…

ALBERO – E’ la voce magica del cuore che ci fa parlare insieme… ogni essere vivente, pianta, animale, uomo, ha un cuore! Ma solo chi ama davvero la natura e gli esseri umani può ascoltare la voce magica del cuore….

PAOLA – La voce magica del cuore… è fantastico! (sbadiglia)

ALBERO – Hai sonno uccellino?

POALA – Un po’… senti, perché non mi canti una ninna nanna con la voce magica del cuore?

ALBERO – Una ninna nanna? Mi dispiace, ma io non ne conosco nessuna… però c’è una vecchia canzone che cantavamo sempre nel bosco, faceva più o meno così:

CI VUOLE UN FIORE

Le cose di ogni giorno raccontano segreti

a chi le sa guardare ed ascoltare

       Per fare un tavolo ci vuole il legno

Per fare il legno ci vuole l’albero

Per fare l’albero ci vuole il seme

Per fare il seme ci vuole il frutto

Per fare il frutto ci vuole un fiore

Ci vuole un fiore, ci vuole un fiore

Per fare un tavolo ci vuole un fio-o-re

Per fare un tavolo ci vuole il legno

Per fare il legno ci vuole l’albero

Per fare l’albero ci vuole il seme

Per fare il seme ci vuole il frutto

Per fare il frutto ci vuole un fiore

Ci vuole un fiore, ci vuole un fiore

Per fare un tutto ci vuole un fio-o-re

fine

CANZONCINE PER LA FESTA DI FINE ANNO

Per chiamare il Dottor Gufo:       QUEL GUFO CON GLI OCCHIALI

CORO: Quel gufo con gli occhiali, si chiama Tanè

GUFO: sono me, sono me! Ja!

CORO: Rimedio ad ogni male, ha sempre con sè

GUFO: sono me, sono me! Ja!

CORO: Lui con la sua valigia per il Bosco se ne va

         E se hai male ad un Piè; Ci pensa Tané!

                                                      GUFO: Jawol

Dopo la guarigione di Volpe Volpina:  CANZONE DELLA FELICITA’

Se sei triste, ti manca l’allegria

Scacciare vuoi la malinconia

Vieni con me, t’insegnerò

La canzone della felicità, bom, bom, bom, bom

            Sbatti le ali, muovi le antenne

Dammi le tue zampine

Vola di qua e vola di là

La canzone della felicità, bom, bom, bom, bom

Gli Animaletti decidono di pranzare tutti insieme:   L’AMICO E’

E’ L'amico e'    qualcosa che piu' ce n'e' meglio e'

e' un silenzio che puo' diventare musica
da cantare in coro io con te
E' un coro e'un grido che piu' si e' meglio e'
Oh Oh Oh Oh Oh OhOh Oh Oh Oh Oh Oh Oh
e il mio amore nel tuo amore e'

Benvenuto alla Formicuzza Gina   AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA

 Aggiungi un posto a tavola che c’è un amico in più

Se sposti un po’ la seggiola stai comodo anche tu

Gli amici a questo servono  a stare compagnia

Sorridi al nuovo ospite non farlo andare via

Dividi il companatico raddoppia l’allegria

Finale:                                                CI VUOLE UN FIORE

Le cose di ogni giorno raccontano segreti

a chi le sa guardare ed ascoltare

       Per fare un tavolo ci vuole il legno

Per fare il legno ci vuole l’albero

Per fare l’albero ci vuole il seme

Per fare il seme ci vuole il frutto

Per fare il frutto ci vuole un fiore

Ci vuole un fiore, ci vuole un fiore

Per fare un tavolo ci vuole un fio-o-re

Per fare un tavolo ci vuole il legno

Per fare il legno ci vuole l’albero

Per fare l’albero ci vuole il seme

Per fare il seme ci vuole il frutto

Per fare il frutto ci vuole un fiore

Ci vuole un fiore, ci vuole un fiore

Per fare un tutto ci vuole un fio-o-re