L’allegra famiglia

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L’allegra famiglia

Di Viviana Isgrò

Personaggi:
Donna\madre\attrice\Mariella\
Attore\padre\Salvatore\
Attrice\figlia\Guendalina\
Attore\figlio\Bernardo\
Attore\figlioletto\Antonino\
Attrice\figlia illegittima\Luisella\
Attrice\cameriera\Santina\
Attrice\fidanzata del figlio\Arianna\
Attrice\vicina\Rosalia\

Prima scena
Stanza in Penombra ,uno specchio al centro , fumo, una donna davanti allo specchio con una candela in mano. All’inizio donna ferma quasi immobile, sguardo perso nel vuoto.

Donna: Oggi, mi guardo allo specchio ed è come se non mi fossi mai guardata, mi domando chi sono, cosa ci faccio qui. Forse sarà perché mi vedo più rughe? Ma no alle rughe ci sono abituata, non sono quelle che mi confondono e che non so più chi sono, proprio non me lo ricordo! Non so se ho un passato, un presente, un futuro. Ma forse non è un male, in fondo molte persone quando si guardano allo specchio vorrebbero scordare chi sono, e chi me lo dice poi che mi piacerebbe essere quello che ero, magari la mia vita faceva schifo. Avevo un marito che mi tradiva, due figli dispettosi, e mia mamma mi aveva lasciato a tre anni, oppure ero single per scelta, avevo un gatto, ma nessuno che mi volesse bene a parte lui. Si, in fondo è meglio non sapere chi sono, almeno posso essere qualcun altro. Magari potrei essere una di quelle figlie perfette, di quelle famiglie ancora più perfette, dove i genitori amano i loro figli e i mariti regalano ogni giorno un mazzo di fiori alle loro mogli. Sarebbe bello, ma forse,sono troppo vecchia per essere una figlia, però potrei essere una madre, una di quelle madri felici, innamorate dei loro mariti e fiere dei propri figli. Ma come posso fare? Non posso diventare madre senza una famiglia, ma una famiglia non si crea in un secondo, devo trovare un’idea, anche se non so quale. Se potessi essere una di quelle attrici di commedia, magari risolverei i mie problemi! Ma sì, potrebbe essere un’idea, potrei diventare la madre di una commedia, basterà trovare una compagnia teatrale, non sarà poi così difficile.

Spegne la candela..
Seconda scena
Strada buia, Donna che cammina strisciando, qualche passante. Luce fioca sulla protagonista.

Donna: Vorrei essere una madre felice, nessuno cerca attrici? Cerco un compagnia di teatranti? Nessuno mi vuole? (Urlando)

Passa un uomo con una valigetta, atteggiamento molto sclerotico … nevrotico.
Donna: Buona sera, signore non è che per caso lei è un teatrante?
Uomo: Mi spiace sono un’agente di borsa.
Donna: Grazie lo stesso.

L’uomo va via in tutta fretta.
Donna: Cercasi teatranti, chi vuole una madre?(Urlando)

Passa una donna molto distinta, vestita con una pelliccia,gioielli vistosi e cappello molto elegante. Cammina con portamento altezzoso e molto lento, sembra così rigida da somigliare ad un manico di scopa.

Donna: Per caso è una teatrante? Io sono una madre.
Passante: Ma cosa vuole! Se ne vada ...stracciona!
Donna: Non troverò mai dei teatranti, come posso fare!

Passa una ragazza,con cappotto,cappello e sciarpa. Ragazza dall’espressione molto solare, abiti logori ed aria molto infreddolita.

Ragazza: Ti serve qualcosa cara? Come mai stai lì distesa da sola? Hai bisogno di una mano? Cosa posso fare?
Donna: Sei la prima che me lo chiede, ma non credo tu possa fare molto. Vedi io vorrei diventare madre.
Ragazza: Per quello credo ti serva un uomo, ma non è prudente trovarlo per strada. Per strada …con le malattie che corrono!
Donna: Ma io non voglio essere madre sul serio, voglio essere un’attrice che fa il ruolo di madre. Io ho perso la memoria e visto che non ho un’identità voglio crearmene una fittizia.
Ragazza: In questo posso aiutarti, hai trovato la persona giusta! Io sono un’attrice e con la mia compagnia teatrale stiamo mettendo in scena una commedia dal nome “L’allegra Famiglia”, guarda caso ci manca proprio la madre. Se vuoi ti presento il regista, anche se la parte è già tua, e da tanto che cerchiamo, il regista è stanco, oltretutto, tu mi sembri perfetta.
Donna: Ti ringrazio, all’inizio è stato terribile non ricordarmi chi ero, ma poi mi sono convinta che forse è meglio perché così posso essere chi voglio.Anche se in realtà mi domando,siamo mai ciò che vogliamo. Io posso essere ciò che voglio? O forse un giorno mi sveglierò e mi domanderò chi sono in realtà? Io penso che chiunque io sia e qualunque vita faccia sarò imprigionata dentro un personaggio, perché in fondo tutti lo siamo anche se non sappiamo di esserlo.
Ragazza: Hai proprio ragione, siamo tutti intrappolati in un grande palcoscenico: ”La vita”.

Le due donne si allontanano…
Terza scena
Un tizio seduto su una sedia da regista Holliwoodiano, le luci sulle mani, Il viso in penombra, l’uomo sembra afflitto ha in mano dei fogli e sembra tormentato mentre li guarda.

Ragazza: Salve Mario, ho trovato la donna perfetta per interpretare il ruolo della madre, non so il suo nome, ma a sentire ciò che dice è nata per stare sulle scene, ha le paranoie di chi è nato per recitare, si pone le domande giuste e come ogni attrice degna di questo ruolo, non trova le risposte.
Regista: Anna, sono contento, mi fido del tuo giudizio, la prendo.
Ragazza: Così su due piedi?
Regista: Si, lo spettacolo deve cominciare! Sono oberato dai debiti, io non sono uno di quei registi miliardari con la megavillona con piscina. Io non ho un soldo, non ho niente. Per me purché parli, va bene chiunque, sapremo come farla recitare.

La donna fa un passo avanti spaurita.
Donna:Grazie signor regista, senza di lei non avrei saputo come fare.
Regista: Recita bene, salda i miei debiti e quello sarà il tuo grazie.
Donna: Cercherò di fare il possibile.
Regista: Non hai capito, io voglio l’impossibile!
Donna: Si, signore.
Regista: Non siamo in una caserma, puoi rilassarti,a me basta solo che tu faccia il tuo dovere. Ora basta lo spettacolo comincia, da ora tu sei la mia Madre.
Ragazza: La parte è tua, devi essere contenta. Lo spettacolo ha inizio si apre il sipario e inizia la nostra commedia, ora la vita è in scena, noi lo siamo o forse lo eravamo già.
Quarta scena
Un salottino, divano al centro, poltrona di lato, tappeto a terra. Sulla poltrona la Mamma lavora a maglia. Entra la figlia urlando.Ragazza dall’aria schizzata, capelli spettinati, tipico abbigliamento etnico da attrice, senza soldi, abiti tipici da mercatino dell’usato, sempre grandi orecchini e collane vistose.

Figlia:Mamma, mamma, la banca al telefono hanno detto che è urgente!
Mamma: Vado subito, ma non c’è bisogno che urli.

Al telefono…
Mamma: Salve, io sono la signora Catalfamo, cosa desiderava? C’è il conto in rosso. Ma avrà fatto un errore avevamo 5000 euro in banca. Come è possibile? Sono stati prelevati, è venuto mio marito. No, capisco lei mi ha solo chiamato per l’assegno scoperto, si lei è stato gentilissimo, ma le pare, in realtà sapevo del prelievo, solo non lo ricordavo, non ci sto con la testa. Certo mio marito, me lo aveva detto, sono io che non ricordo mai nulla. Mi scusi se le ho fatto perdere tempo, arrivederci.
Figlia: Mamma cos’è successo? Cosa voleva la banca?
Mamma: Io, lavoro tutti i giorni è quello sperpera soldi di tuo padre dissipa i nostri risparmi. Quel cornuto di tuo padre ha prelevato tutti i nostri soldi, ma io lo uccido, non la passa liscia stavolta.
Figlia: Mamma, calmati, così ti senti male! Ma che ci ha fatto con i soldi?
Mamma: Semplice: Ci ha un’altra. Sto disgraziato mi mette le corna dopo 27 anni di matrimonio, cornuto, anzi cornuta io, stronzo e scimunito, ma finisce male, finisce. Non può pensare mica che gli lasci sperperare i nostri soldi per una sciacquetta qualunque, se lo può scordare…
Figlia: Mamma, ma sei matta! Papà un’altra, ma se deve già ritenersi fortunato ad avere te, figuriamoci un’altra, nessuna è cosi scema.
Mamma: Non parlare così, tuo padre era bellissimo quando lo ho sposato e tutt’ora è un bell’uomo.
Figlia: Se ti piacciono le cariatidi.
Mamma: Basta con le sciocchezze!
Figlia: Ti accontento subito, esco ho un provino ad un teatro.
Mamma: Mi raccomando stai attenta lo sai come finiscono queste cose.
Figlia: So cosa fare, io sarò un’attrice,qualunque cosa accada.
Mamma: Lo so che lo desideri, solo non voglio tu ti illuda troppo.
Figlia: Tu non vuoi che io sia felice, è questo, non hai mai creduto in me, ma ora mi sono stufata.
Mamma: Io ho sempre creduto in te.
Figlia: Se è così, non me lo hai mai dimostrato.
Mamma: Io ho cercato.
Figlia: Tu provi è questo il punto. Non serve provare, bisogna riuscire.

Esce via nervosamente.
Mamma: Guendalina aspetta, ti prego, non è…Santina, ho mal di testa portami una Moment. Io non capisco più, provo ad essere comprensiva, provo a portare avanti la mia famiglia, e le cose vanno male. Pensavo fosse facile fare la madre, ma non è così, forse è meglio non sapere chi si è, non dovere fare nulla, stare soli a volte è meglio, chissà forse, ma è solo un delirio, la vita è un’illusione.

Il regista sale in scena.
Regista: Questa non c’era cazzo, non devi prolungare le battute, ok?
Mamma: Ok, non lo farò più, mi dispiace mi sono lasciata prendere!
Regista: Non ti pago per farti prendere! Riprendiamo…

La donna torna a lavorare a maglia…ha l’aria sconsolata e allo stesso tempo inquieta.
Quinta scena
La mamma chiama Bernardo.
La mamma sempre seduta sulla poltrona a far la maglia.

Mamma: Bernardo! Bernardo! Sempre a dormire sto scansafatiche, la sera se ne va in giro a drogarsi con quei delinquenti dei suoi amici e di giorno non si alza. Bernardo, ti vuoi alzare, sono stufa che tu faccia il mantenuto. Svegliati ho detto!
Bernardo: (Da dietro le scene) Ma che vuoi? Lasciami dormire, ho sonno.
Mamma: Lo so, tu hai sempre sonno, ma è l’una ed è ora che ti alzi, delinquente che non sei altro.
Bernardo: Si mamma, agli ordini, mi alzo.
Mamma: Bernardo vieni subito in salone, ti devo parlare.
Bernardo: Si arrivo.
Mamma: Come sempre alla buon’ora!
Bernardo: Si può sapere cosa devi dirmi di così urgente?
Mamma: Devo dirti che sono stufa del tuo comportamento, non studi, non lavori e soprattutto non fai altro che perdere tempo dietro a quei drogati e fannulloni dei tuoi amici.
Bernardo: Loro non sono drogati!
Mamma: Guarda che non sono scema, la sento la puzza di erba che esce dalla tua stanza.
Bernardo: Vuol dire che la conosci. Da giovane ti facevi le canne!
Mamma: Ma cosa dici, io da giovane non avevo il tempo per ‘ste cazzate.
Bernardo: Già dimenticavo che sei perfetta, come lo era tuo figlio Giacomo.
Mamma: Lascia stare tuo fratello, lui non c’entra con le tue cazzate. Lui era il mio orgoglio!
Bernardo: Lo so, io invece sono il tuo disonore.
Mamma: Lasciamo stare perché tra te e tuo padre mi farete morire.
Bernardo: Che vuoi dire? Che c’entra papà.
Mamma: C’entra, c’entra!
Bernardo: E come?
Mamma: Tuo padre mi fa le corna.
Bernardo: Ma che dici è impossibile.
Mamma: Il disgraziato ha prelevato 5000 euro dalla banca ed ora il nostro conto è in rosso.
Bernardo: Vedi tu il signor Catalfamo!
Mamma: Sai che ti dico Bernardo mi voglio fare una canna.
Bernardo: Mamma, ma sei impazzita!
Mamma: No, se lo fai tu, non vedo perché non lo posso fare io. E poi tuo padre mi fa le corna, cosa vuoi che sia una canna.
Bernardo: Beh, mamma ho sempre sperato sentirti dire queste parole.
Mamma: Ora, basta con le chiacchiere, vai in camera tua e portami una canna.
Bernardo: È un sogno sto per fumare con la mia mamma. I miei amici moriranno di invidia.
Mamma: Dillo in giro e ti ammazzo, e adesso muoviti.

Il ragazzo esce e torna subito dopo con una canna,si vedono i due che la fumano, la mamma fa dei lunghi tiri, molto nevroticamente. Sembra quasi voglia stordirsi per non pensare.

Sesta scena
Arriva il marito e sorprende madre e figlio che fumano. Il marito è un signore dall’aria distinta, sempre ben vestito, ma con abiti non molto costosi, è sempre attento a quello che spende.

Padre: Ma che state facendo voi due?
Mamma: Non vedi è una canna.
Padre: Ma che sei diventata scema? Ora ti metti pure a fumare con tuo figlio.
Mamma: Io sono scema e tu che sperperi i nostri soldi? Tu che cosa sei?
Padre: Ma che stai dicendo?
Mamma: Dico, dico. Oggi ha chiamato la banca e mi ha detto che tu hai prelevato tutti i nostri risparmi.Li hai dati alla tua amante,svergognato!Non pensi ai tuoi figli,Antonino,è ancora piccolo,come lo manteniamo a scuola e come paghiamo la Babysitter, lo sai che è estate, io lavoro e non lo possiamo lasciare a Santina,lei deve già pulire.
Padre:Ma che stai dicendo,quale amante!Tu sei pazza.
Mamma:Mi dai della pazza,ora,ho capito,prima mi tradisci e poi mi vuoi pure fare passare per pazza.Ma ti sbagli,non ti sbarazzerai di me.
Padre:Ci rinuncio pensala come vuoi. Cmq, tranquilla domani viene la nuova babysitter e se l’ho chiamata vuol dire che la posso pagare. Scusa,ma ora ho fame.Di a Santina di servire la cena e di mettere Antonino a letto.Con te Bernardo poi facciamo i conti.
Bernardo:Si papà.
Mamma:Te la chiami tu Santina,tanto a me mi è passata la fame.
Padre:Santina,Vieni subito in salone.
Santina:(Da dietro le quinte)Subito signor Catalfamo.

Arriva Santina…Cameriera molto anonima.

Santina:Cosa desidera signor Catalfamo?
Padre: Per favore dovresti servire la cena e poi mettere a letto Antonino,e digli di chiudere il computer, non mi va che ci giochi tutto il giorno.
Santina:Subito signore.

Settima scena
Tutti Intorno al tavolo,Santina serve la cena.Ognuno evita di incontrare lo sguardo dell’altro.

Padre:Mi passi il pane Mariella?
Mamma:Se lo vuoi te lo prendi.
Padre:Ma è accanto a te.
Mamma:Lo so,ma tu sei così bravo a prelevare!
Padre:Adesso basta e poi dov’è Guendalina?Lo sai che voglio che si mangi tutti insieme.
Bernardo:Lo sai che quella,sta sempre in giro.
Padre: Si è tu dormi sempre. Ma ora dov’è tua sorella? Mariella rispondi perché mi incazzo.
Mamma: Aveva un provino.
Padre: Sta sempre a sognare quella scimunita invece di trovarsi un lavoro.Speriamo che almeno Antonino non mi deluda.
Mamma: Santina,puoi sparecchiare,abbiamo finito.Io ho mal di testa vado a dormire.
Padre: Chissà perché!
Mamma: Buonanotte!
Bernardo:Vado a letto anch’io,notte papi!
Padre:Notte!

Il padre cammina desolato,sente il peso di una situazione che sta sempre più precipitando sulla sua famiglia.

Padre:Non so più come fare,la situazione mi è sfuggita di mano,mia moglie è impazzita e pensa che ho l’amante,i miei figli sono dei perditempo e poi ora anche questo.Non so se reggerò,io non volevo si arrivasse a questo,ma cosa posso fare,con Mariella è impossibile ragionare,quando si fissa su una cosa è quella è basta,non sente ragioni.Ricordo che da giovani,la sua testardagine mi piaceva,ma ora non ho più la pazienza.Beh è inutile che mi continuo a tormentare,sarà meglio andare a letto.
Secondo atto
Prima scena
La mamma in tailleur con i bigodini in testa, si aggira per la casa,sembra nervosa,la scena si svolge molto velocemente.

Mamma:Ma che fine ha fatto,La ragazza che deve venire per Antonino,io me ne devo andare e lei non viene.

Arriva Santina…Ha uno spolverino in mano.

Santina:Non so,ma signora se ne trovano poche persone puntuali,la mia povera mamma,che Dio l’abbia in gloria!Era la migliore,lei si che sistemava tutto,era sempre la prima ad arrivare.
Mamma:Si è proprio vero Adele era l’unica persona di cui ci si poteva fidare.Sarà sicuramente tra gli angeli.
Santina:Già!

Suonano alla porta.

Mamma:Suonano alla porta,apri per favore,sarà la ragazza per Antonino.
Santina:Subito signora.

Santina va ad aprire e rientra con la ragazza.

Santina:Signora le ho portato la ragazza.
Mamma:Si Santina,ora puoi andare,lasciaci sole.
Santina:Subito signora.

Santina esce.La ragazza sembra sicura di se,indossa un abito da liceale provocante.

Mamma:Salve io sono la signora Catalfamo.Mio marito mi ha detto che sarebbe venuta una ragazza,ma non mi aveva detto che era così giovane e bella.Ha un curriculum?
Luisella:Si,tenga.
Mamma:Mi dice il suo nome o tiro ad indovinare?
Luisella:Mi scusi,io mi chiamo Luisa Cocci,ma gli amici mi chiamano Luisella.
Mamma:Andrà bene Luisa allora.
Luisella:Certamente!
Mamma:Per me può iniziare,naturalmente questa settimana sarà di prova.Deve vestire Antonino,dargli la colazione,riordinargli la stanza,portarlo al parco,cucinargli e mi raccomando niente computer.Io e il signor Catalfamo non vogliamo che passi tutto il tempo a giocare.Ah dimenticavo,Il bambino va svegliato alle nove,non mi va che prenda delle brutte abitudine se no quando inizia la scuola è un impresa svegliarlo.Naturalmente il pomeriggio dovrà anche farlo studiare,Ne è capace?
Luisella:Naturalmente signora,ho il diploma di insegnante.
Mamma:Allora è a posto io vado,mi aspettano a lavoro.

La signora esce…ma rientra subito.

Mamma:Che sbadata ho lasciato i bigodini.(Fa i capelli di corsa e va via).

Seconda scena
La sera in salotto il padre sulla poltrona col bicchiere di liquore in mano e il sigaro in bocca.Entra Luisella con Antonino.

Luisella:Salve signor Catalfamo,mi scusi se la disturbo,è che il bambino voleva salutarla.
Padre:Figurati hai fatto bene,Antonino è la mia unica gioia.
Luisella:Saluta il papà Antonino.
Antonino:Ciao papà,ti auguro una buona serata,io ora vado a letto,oggi ho fatto tante cose,ho anche imparato le divisioni.
Padre:Bravo caro,sei un bravo figliolo tu.Brava anche tu Luisella, hai fatto un ‘ottimo lavoro.
Luisella:Buonanotte e grazie di tutto.

I due escono.

Arriva Guendalina,all’aria di chi ha appena vinto un terno al lotto.

Figlia:Ciao Papi,come è andata la giornata?
Padre:Bene cara.E tu hai trovato lavoro?
Figlia:No papà,purtroppo nel mio campo bisogna aspettare.
Padre:Sono stufo,basta con i sogni,il tuo campo è una macchina dell’illusione,tu devi lavorare se vuoi guadagnare così non hai futuro e non puoi sperare neanche che qualcuno ti sposi perché chi se la prende una che non sa neanche cucinare.Sono proprio stufo di tutti voi,siete solo delle sanguisughe.
Figlia:Tu sei stufo,allora noi?Cosa dobbiamo fare noi?Hai finito tutti i nostri risparmi e hai pure il coraggio di parlare.Magari hai pure l’amante!Mi sono proprio rotta di ascoltarti,ti odio,mi fai schifo,fai pure il moralista fai.
Padre:Ora ti ci metti pure tu con questa storia dell’amante.Io non ne ho mai avuta una da giovane,figuriamoci ora.
Figlia:Io non sono la mamma,a me non mi tieni buona come fai con lei!
Padre:Mi sa che io non tengo buono nessuno,perché in questa famiglia nessuno mi ascolta.
Figlia:Se tu ascoltassi noi invece di sperperare soldi,allora noi ti porteremmo rispetto,ma non si può rispettare chi non ti rispetta.

Esce adirata dalla stanza.
Il padre cammina su e giù per la stanza…

Padre:Sono proprio stufo,mi ammazzo di lavoro,torno a casa e questo è il ringraziamento.Sarà meglio che vada a letto,domani è una giornataccia.

Terza scena
Di mattina in casa,Luisella con Antonino.,bambino vivace e sempre in movimento.

Luisella:Per fortuna sono usciti tutti,qui la mattina sono tutti sempre molto nervosi,c’è sempre confusione.Io proprio non li reggo,soprattutto tua madre,non fa altro che dare ordini.Lo so davanti a te dovrei parlare bene di lei,ma io proprio non voglio parlarne male,solo in tutta onestà,credo di non starle troppo simpatica.
Antonino:Mi porti al parco oggi?
Luisella:Se fai il bravo si.Però ora vai in camera a guardare la cassetta che ho messo nel video,io devo fare il tuo bucato.
Antonino:Vado.

Il bambino esce.

Luisella:Santina,non è che può venire?
Santina:(Fuori scena)Arrivo!

Entra Santina…Ha una scopa e una paletta in mano.

Santina:Cosa desidera?
Luisella:Vorrei spiegato come funziona la lavatrice se non è troppo disturbo.
Santina:Si figuri è un piacere.Ma se vuole potremmo darci del tu,in fondo siamo entrambi dipendenti di casa Catalfamo.
Luisella:Per me va bene e poi ho proprio bisogno di un alleata,qui mi sento sempre a disagio,credo che la signora mi detesti e che mi tenga a lavorare solo perché lo vuole suo marito.
Santina:Lo so,la signora può sembrare un po’ autoritaria,distaccata,ma non è cattiva e che ha sofferto molto.Sai due anni fa gli è morto un figlio si chiamava Giacomo,era il prediletto della famiglia,si stava per laureare in legge,lo adoravano tutti ed era anche bello.
Luisella:Ti piaceva?
Santina:No,io purtroppo sono allergica ai bravi ragazzi.Preferisco i mascalzoni,mi piacciono quelli stronzi a me.
Luisella:Ti riferisci a Bernardo,anche se non lo conosco bene,sembra un tipo inaffidabile di quelli che ti fanno soffrire.
Santina:Mi riferisco proprio a lui,io lo amo da tempo,ma lui non si accorge neanche che esisto,ogni mese porta una delle sue nuove conquiste.
Luisella:Ti capisco bene,anch’io ho il radar per i mascalzoni!
Santina:Io sono proprio stufa,mi sembra di vivere un ruolo che non mi compete,sento come se questo non è il mio vero posto,ma come se è solo un ruolo che mi è stato assegnato.
Luisella:Io credo che tutta la vita sia una continua recita e che noi passiamo il nostro tempo intrappolati in un personaggio,non troviamo il modo di liberarcene e ce lo portiamo nella tomba.
Santina:Spero non sia realmente così,se no significherebbe che noi resteremmo dipendenti di casa Catalfamo per tutta la vita.

Suonano alla porta.

Santina:Chi sarà a quest’ora?Forse è tornata Guendalina,avrà scordato qualcosa.
Luisella: Avrà scordato le chiavi visto che suona.
Santina:Vado ad aprire.Chi è?
Rosalia:(Da fuori)Sono la signora Rosalia Catania.

Santina la fa accomodare.Rosali è un esile signora,sempre pronta a carpire il più piccolo pettegolezzo.Abito rigorosamente scuro,scialle a fiori sulle spalle e capelli raccolti.

Santina:Salve signora,mi spiace,ma sono tutti fuori.
Rosalia:Non fa niente,l’importante è che dici a mia comare Mariella che sono passata.Gli lascio un vasetto di pesto che ho fatto ieri e un paio di peperoncini di quelli che bruciano come il fuoco.
Santina:Sarà fatto.
Rosalia:Scusami se te lo domando,ma si dice in giro che qui c’è maretta,tu sai qualcosa?Mi dispiacerebbe che mia comare passasse guai.
Santina:Maretta?Chi è sta Maretta?
Rosalia:No,intendevo maretta come trambusto,liti,problemi…
Santina:Qui è tutto a posto.
Rosalia:No era solo per…
Santina:Per sua comare Mariella lo so,ma qui va tutto bene glielo ripeto.
Rosalia:No,si figuri io le credo,solo…
Santina:Solo niente,è tardi ora se non le dispiace io devo aiutare la ragazza a fare il bucato,sa è nuova e non sa cosa fare.
Rosalia:Si,ma sei sicura che stanno tutti bene?
Santina:Le ho detto si,ora mi lascia lavorare?
Rosalia:Si me ne vado,continua pure a lavorare.Salutami tutti.

Rosalia esce.
Luisella:Certo che è proprio dura,quella non molla.
Santina:è una vera pettegola!Ma ora andiamo di là a fare il bucato.
Escono di scena.
Quarta scena
La sera in salone padre e madre,arriva Bernardo con la sua nuova ragazza.La ragazza è molto appariscente,jeans aderenti,scarpe col tacco e toppino molto provocante.

Mamma:Cosa hai fatto oggi?
Padre:Ho lavorato,naturalmente.
Mamma:Naturalmente.
Padre:Sono stanco delle tue polemiche.
Mamma:No,io sono stanca!

Entra Bernardo con la sua ragazza…

Bernardo:Salve gente,come va?Questa è Arianna la mia ragazza,la voglio sposare.
Mamma:Cosa?
Padre:E quando lo hai deciso?
Bernardo:Gli ho chiesto di sposarmi oggi pomeriggio,e lei ha accettato rendendomi felicissimo.
Mamma:Bene,non ci presenti la tua ragazza.Come si chiama?
Bernardo:Si chiama Arianna,l’ho già detto!
Padre:Lavora?
Bernardo:Si.
Mamma:Che lavoro fa?
Bernardo:Beh…
Padre:Non rispondi?
Arianna:Mi scusi se intervengo,suo figlio teme che non vi farà piacere sapere cosa faccio.
Mamma:Perché cosa fai?
Bernardo:Non sei obbligata!
Arianna:Voglio farlo,non voglio avere segreti,io non mi vergogno di ciò che faccio.
Padre:Mi scusi,ma cosa fa di preciso?
Arianna:Lavoro in un Night.
Mamma:Capisco,fa la banconista.
Arianna:Veramente no,sono spogliarellista.
Padre:Bene!
Bernardo:Tutto qui.
Mamma:Tutto qui,questo non è il momento.Signorina si ferma a cena?
Arianna:No io devo andare,è stato un piacere.
Bernardo:L’accompagno.
Arianna:(In disparte)Che dici gli sono piaciuta?
Bernardo:Tranquilla,ti adorano già.
Arianna:Io credo mi odino,mi ritengono una poco di buono.
Bernardo:Tu non preoccuparti con loro me la vedo io.

Arianna esce.
Padre:Ma sei pazzo?cos’è che fai ti sposi?E come la mantieni tua moglie?Perdigiorno!
Mamma:Si mantiene sola quella.
Bernardo:Che vuoi insinuare?
Mamma:Io non insinuo,dico.Dico che quella è una…
Bernardo:Cosa?
Mamma:Non vorrai farmi continuare.
Padre:Tu quella non la sposi!
Bernardo:Io la sposo perché la amo.
Mamma:Lui la ama,ma cos’è sei scemo.
Padre:Guarda che non si può vivere di solo amore,e poi le donne come quella non amano.
Bernrdo:Tu non puoi sapere quello che provo,mamma.
Mamma:Invece lo so.
Bernardo:Con te non si può discutere.
Mamma:Non c’è niente da discutere vai di là.Io e tuo padre dobbiamo parlare.

Bernardo esce…

Padre:Ma lo hai sentito?è colpa tua se è diventato così,hai creato un figlio inconcludente.
Mamma:Guarda che non l’ho fatto da sola.
Padre:Purtroppo lo so!Ma sei tu che lo hai rovinato,non lo hai saputo educare.
Mamma:I figli si educano in due,ma tu sei troppo occupato a sperperare soldi per occupartene.
Padre:Non ho voglia di discutere,mangio qualcosa fuori e vado subito da Mario è la serata del mio pokerino.
Mamma:Vai,tanto scappi sempre quando c’è un problema.
Padre:IO non scappo,ma visto che in casa c’è sempre l’inferno,soprattutto grazie a te,preferisco andare via.

Il padre esce…

Mamma:Santina,vieni ho mal di testa,portami una nimetex.
Santina:(Da fuori)Subito signora.

Entra santina…

Santina:Tenga,posso fare altro?
Mamma:No è che mio figlio mi vuol fare morire,sta volta ha deciso di sposare una spogliarellista.
Santina:Si è innamorato?
Mamma:Lo crede,ma è una delle sue solite sbandate.
Santina:Come fa a dirlo?
Mamma:Lo dico e poi non permetterei mai che mio figlio sposasse una spogliarellista.
Santina:Capisco.
Mamma:Ci vorrebbe un wisky,altro che nimetex.
Santina:Signora,ha solo bisogno di star tranquilla.
Mamma:Come si fa a star tranquilla con questa situazione. Cmq grazie Santina,ora puoi andare
Santina:Di niente!

Santina esce…

Mamma:Sono stanca,in fondo io volevo essere solo la madre di una famiglia modello.E dire che la commedia si chiama l’allegra famiglia,ma esiste veramente?Si può realmente raggiungere la perfezione?Forse no,forse siamo tutti destinati ad essere imperfetti a vivere una vita che non ci appartiene,ad accettare passivamente gli eventi che ci travolgono.Mi sa che forse non era male restare nell’oblio!

Entra il regista…

Regista:Questo non c’era,devi attenerti al copione.Lo capisci o no?Non sarai toccata?
Mamma:Lo capisco,solo credo che questo renda più vero il mio carattere.
Regista:Non devi essere vera,limitati a fare la madre e segui il copione.
Mamma:Ok,anche se non riesco a fingere.
Regista:Bene,allora siamo d’accordo.

Il regista esce…

La mamma inizia a piangere.

Mamma:Se almeno tu fossi qui Giacomino mio,tu eri l’unico che mi capiva e Dio ti ha portato via da me.Perché lo ha fatto?Tu eri il figlio perfetto.Che mi perdoni per quello che sto per dire,ma perché lui e non un’altro figlio.Non dovrei dire certe cose,ma mi manchi così tanto,eri il mio prediletto.Dio mio perché questo dolore?

La signora piange,entra Luisella…

Luisella:Signora scusi se la disturbo,posso fare qualcosa.
Mamma:No,ti ringrazio,voglio stare sola.
Luisella:Non vorrei sembrarle invadente,ma ho saputo di suo figlio,volevo dirle che mi dispiace.
Mamma:Grazie,ma ora lasciami sola.
Luisella:Io so cosa sta passando,ho perso da poco mia madre ed è stato terribile.Si prova un senso di vuoto incolmabile,io credevo di non farcela.Ero rimasta sola e senza soldi,ma poi il miracolo!Ho incontrato suo marito che mi ha offerto un lavoro e nel mio conto in rosso sono apparsi all’improvviso 5000 euro.Ma lei capisce dal nulla,è difficile,il dolore è straziante,ma col tempo ci si ricomincia a vivere.
Mamma:Cosa hai detto 5000 euro?
Luisella:Si signora.
Mamma:Ora ho capito,allora sei tu l’amante di mio marito.Svergognata che non sei altro,vai a letto con mio marito eh?Ma se pensi che io mi arrenda così,hai sbagliato.
Luisella:Signora,ma cosa dice,è impazzita.
Mamma:Zitta sgualdrina,pensavi di prendermi in giro,ma ti ho beccato.Hai finito,ti conviene andartene finché sei in tempo,prostituta.
Luisella:Senta,lei non ha il diritto di trattarmi così.
Mamma:Non ho il diritto e tu lo hai quello di rovinare la mia famiglia?Rispondi?

Arriva il padre…

Padre:Si può sapere che avete da urlare?
Mamma:Bene,mancavi solo tu,vi ho scoperto.Ma come hai potuto portare la tua amante in casa nostra?Ma non t’importa della tua famiglia?
Padre:Ma sei impazzita?Ma quale amante?Io non ho un’amante e Luisella poi potrebbe essere mia figlia.
Mamma:E allora dimmi perché le hai dato i nostri soldi?
Padre:Io non gli ho dato nulla.
Mamma:Sei pure bugiardo oltre che traditore!
Padre:Adesso basta!Sono stanco delle tue sciocchezze.
Mamma:Finirò quando se ne sarà andata.
Padre:Lei resta qui e su questo non si discute.
Mamma:Ora ti metti pure a comandare.Bene allora lo sai che ti dico,presto non avrai più nessuno con cui farlo.
Padre:Tu sei diventata pazza.
Mamma:Ti piacerebbe,ma non è così e presto vedrai quello che sono capace di fare.

La mamma esce…

Padre:Luisella,mi dispiace,ti prego di voler scusare mia moglie.
Luisella:Si figuri,lei ha fatto tanto per me.
Padre:Figurati,ti ho solo dato un lavoro.Ora è tardi conviene andare a letto.Ancora scusa.

I due escono…
Quinta scena
La mattina Santina e Guendalina.

Figlia:Hai visto mia madre Santina?
Santina:Si stava preparando per la messa,ma sembrava molto abbattuta.Ieri ha litigato con tuo padre,credo.
Figlia:Vedrò di parlarle,con tatto devo dirle una cosa importante.

Entra la mamma ed esce Santina.

Mamma:Ieri non sei rientrata,dove hai passato la notte?
Figlia:Sono abbastanza grande da passare la notte fuori.
Mamma:Se sei abbastanza grande perché non inizi a mantenerti?
Figlia:Per tua informazione ieri ho trovato lavoro,ho una parte in un film.
Mamma:Come hai fatto?
Figlia:Vuoi che ti dica che sono brava che ho le qualità per farcela,è vero.Ma ho dovuto scopare col regista per avere la parte.Tutto ha un prezzo e tu dovresti saperlo bene!
Mamma:Ma come ti permetti?Ma ti senti sei diventata una sgualdrina.Vai a letto col regista per avere la parte.
Figlia:Hai il coraggio di farmi la morale.Ma è da te che ho imparato tutto questo,sei tu che me lo hai insegnato,forse ti manca la memoria?
Mamma:Ma di cosa parli?
Figlia:Lo so ero piccola,ma ho capito tutto,sentivo la disperazione di papà per i suoi debiti,l’angoscia di non poter badare a noi,la banca che chiamava insistente.
Mamma:Hai sempre saputo tutto?
Figlia:Si,so che sei dovuta andare col banchiere per saldare i debiti di papà.
Mamma:Io ho dovuto farlo.
Figlia:Lo so.
Mamma:Tu potevi scegliere.
Figlia:Nessuno può scegliere.

La figlia esce…
Mamma:Ho fallito su tutti i fronti.Sono una pessima madre e una pessima moglie.
Entra Rosalia.
Rosalia:Ciao Mariella,hai assaggiato il pesto che ti ho mandato era fresco,fresco.
Mamma:Si Rosalia,era buonissimo, i pepi erano anche meravigliosi bruciavano come il fuoco.Ti ringrazio.
Rosalia:Di niente Mariella.Ma come vanno le cose?
Mamma:Come al solito.
Rosalia:Dalla faccia non si direbbe.
Mamma:No,è solo che non ho dormito bene.
Rosalia:Per tuo figlio Bernardo?
Mamma:Lui cosa c’entra?
Rosalia:No è che in giro si dice…
Mamma:Cosa?
Rosalia:Niente,si dice che vuole sposare una poco di buono,insomma una di quelle che…
Mamma:Una di quelle che?
Rosalia:Insomma una di quelle che si,ecco…
Mamma:Parla per Dio!
Rosalia:Si ecco dicono che si spoglia,insomma fa la spogliarellista,credo si dica così.
Mamma:Siamo al solito,ma finirai mai di essere così impicciona?Non è certo per il pesto che sei qua,ma per saperne di più per potere ancora spettegolare.Guarda Rosalia che mi sono stancata,ora vai via e vai a spettegolare da qualche altra parte.
Rosalia:Mariella,che dici,io ero solo preoccupata per te.
Mamma:E allora fammi un favore preoccupati da qualche altra parte,io devo andare a messa. Andiamo!

Le due escono.
Sesta scena
In salone entrano Bernardo e la sua ragazza…

Arianna:Sono venuta perché ti devo parlare.
Bernardo:Cosa devi dirmi cucciolotta?
Arianna:Non so da dove cominciare.
Bernardo:Che ne dici se cominciamo da un caffè?
Arianna:Io preferirei un bicchiere d’acqua.
Bernardo:Te lo faccio portare subito. Santina,mi puoi portare un bicchiere d’acqua?
Santina:(Da fuori)Te lo porto subito.
Bernardo:Intanto siediti pure Arianna.
Arianna:Preferisco stare in piedi.

Entra Santina.

Santina:Ecco l’acqua Bernardo,se non ti serve altro vado.
Bernardo:Prima di andare,perfavore,riempimi il bicchiere di wisky.
Santina:Subito!
Santina porta il bicchiere e poi rimane imbambolata.

Bernardo:Ora puoi andare,non stare li imbambolata.
Santina:Si vado subito,scusami Bernardo.

Santina esce.

Bernardo:Torniamo a noi.Cosa devi dirmi?
Arianna:Ti ridò l’anello Bernardo,io non posso più sposarti.
Bernardo:Ma che dici amore sembravi così felice quando te lo h’ dato.
Arianna:E lo ero,solo che poi ho incontrato Tommaso,sai lui è un uomo ricco e facoltoso e mi vuole portare con lui in California,li ha una villa miliardaria,non posso dirgli di no,mi devi capire.
Bernardo:E noi due?
Arianna:Mi dispiace,io ti amo…ma Tommaso.
Bernardo:Tommaso ha i soldi.
Arianna:Già,lo so che non sono tutto,ma io non ne ho mai avuto,ho sempre vissuto nella miseria e ora finalmente ho la possibilità di cambiare le cose.Mi dispiace veramente.
Bernardo:Anche a me.
Arianna:(Lo bacia sulla guancia)Io vado ora,ti ho amato veramente.

Arianna esce.

Bernardo:In fondo non ero pronto per il matrimonio e poi non sto male sono di nuovo in piazza,ma chi prendo in giro soffro come un cane.

Entra la madre.

Mamma:Cosa ti è successo?Sembra che ti abbia investito un autobus.
Bernardo:Arianna mi ha lasciato.
Mamma:Mi dispiace.
Bernardo:Lo so che non è vero a te non piaceva.
Mamma:Non mi piaceva,ma piaceva a te e mi dispiace sul serio che tu ora stia soffrendo.
Bernardo:Grazie mamma,ti voglio bene,ora però esco ho bisogno di schiarirmi le idee.

Arriva Guendalina.

Figlia:Ciao Mamma,volevo chiederti scusa per oggi.
Mamma:No,avevi ragione e tutta colpa mia,ho cercato sempre di far bene e ho fatto sempre male.
Figlia:No,tutti possiamo scegliere e io ho fatto la scelta sbagliata.
Mamma:L’abbiamo fatto entrambi.
Figlia:Sai ora che ho la parte dovrei essere felice e invece mi sento uno straccio.Ho tradito tutto quello in cui credevo e mi sono venduta,mi faccio schifo.
Mamma:So come ci si sente,l’ho provato anch’io.Ma non devi crucciarti così,tutti possono sbagliare,l’importante è riconoscere i propri sbagli.
Figlia:Forse hai ragione,ma fa male.

Escono entrambi.

Entra Bernardo.

Bernardo:Sono stato proprio uno stupido,innamorarmi di una spogliarellista!I miei genitori avevano visto bene,quella voleva solo i soldi,sono uno scemo.

Entra Santina spolverando…

Santina:Bernardo,ma come mai sei qui a quest’ora?
Bernardo:Perché sono appena rientrato.(prende il wisky).
Santina:Non dovresti bere così presto,ti fa male.
Bernardo:Io sto già male perché sono un’idiota.
Santina:Non dire così,si è vero fai parecchie cazzate, ma non sei così male.
Bernardo:E invece si,mi sono fatto prendere in giro da una spogliarellista.
Santina:Capita a tutti di sbagliare.
Bernardo:A me sempre.
Santina:Devi solo scegliere la persona giusta.
Bernardo:E tu invece che mi dici?
Santina:Che ti devo dire?
Bernardo:Non c’è nessuno nella tua vita?
Santina:Qualcuno ci sarebbe,ma non si accorge che esisto.
Bernardo:Deve essere proprio ceco per non accorgersi di una bella ragazza come te.Io non me la lascerei scappare.
Santina:Mi prendi in giro?
Bernardo:No sono serio,io impazzisco per te da quando ti ho conosciuto,solo che tu non mi fili.
Santina:Certo mi tratti sempre male.
Bernardo:Ma non capisci e che è l’unico modo che mi viene per trattarti,perché mi metti soggezione.Tu mi piaci e ti desidero da morire.
Santina:Ma anche tu mi piaci e soffro quando mi tratti male.
Bernardo:Ma io non voglio che soffri.
Santina:Beh,allora trattami bene.
Bernardo:Lo farò.Ora che sappiamo che ci piacciamo,potremmo andare in camera mia.
Santina:Ma che ti sembra.Io sono una ragazza per bene,guarda che io non le faccio certe porcherie.Quindi se vuoi che io stia con te mi devi fare diventare una ragazza onesta,se no te ne puoi tornare dalla spogliarellista.
Bernardo:Ok,mi pare giusto ti sposo.Andiamo a dirlo ai miei.
Santina:Ma non me lo hai ancora chiesto e poi dov’è l’anello?
Bernardo:Già dimenticavo,l’anello.(S’inginocchia ed estrae l’anello). Santina Cacace,vuoi rendermi felice diventando mia moglie.
Santina:Ma questo è l’anello di quella la.
Bernardo:Si ma è il pensiero che conta.Allora mi sposi?
Santina:Si,ti sposo.
Bernardo:Chiamiamo i miei per dirglielo.
Santina:Non volevano una spogliarellista figuriamoci una cameriera.
Bernardo:Tranquilla,tu per noi sei di famiglia.Vedrai che accetteranno.

Terzo atto
Prima scena
Tutta la famiglia riunita…

Bernardo:Mamma,papà dovrei parlarvi,ho deciso di sposarmi.
Mamma:Ma Arianna non ti aveva lasciato?
Bernardo:Si,infatti non sposo Arianna.
Padre:E allora chi sposi?
Bernardo:Santina.
Mamma:Santina?
Bernado:Si,io ero triste,ma poi è arrivata Santina e abbiamo capito di amarci.
Mamma:Fino a poco fa eri distrutto per Arianna e ora vuoi sposare Santina!
Bernardo:Ero accecato da Arianna,ma con Santina è diverso lei la amo sul serio.
Padre:Dici sempre così.
Bernardo:Capisco che sia difficile credermi,ma io la amo veramente.Vorrei la vostra benedizione. Troverò un lavoro,io la amo e voglio provvedere a lei.
Mamma:Lavori,ma se non sai fare niente.Tu segui la corrente,sei volubile e non sai mai ciò che vuoi,ma nella vita si deve mantenere le proprie posizioni non puoi presentarci ogni mese una donna che vuoi sposare.Almeno Santina,la conosciamo e ci fidiamo di lei.
Padre:Facciamo così,prima ci dimostri che hai messo la testa a posto,ti trovi un lavoro e poi avrai la nostra benedizione.Per ora sarete fidanzati e questa è la mia unica offerta,prendere o lasciare?
Bernardo: Che ne dici Santina?
Santina:Per me dovremmo accettare,in fondo ho aspettato tanto,che aspettare ancora non cambierà nulla.
Bernardo:Noi accettiamo.
Padre:Sono contento che tu finalmente abbia iniziato a ragionare.
Mamma:Caro ne sono felice anch’io.
Figlia:Congratulazioni a tutte due.
Padre:Ora devo parlarvi io,Luisella vieni e porta anche Atonino.

Luisella:(Da fuori)Vengo subito.

Entrano Luisella e Antonino. Antonino bacia tutti
Tutti in piedi e con l’aria curiosa il padre isolato e con l’aria preoccupata.

Padre:Come voi sapete,ho prelevato dalla banca 5000 euro…
Mamma:Certo che lo sappiamo,disgraziato!
Padre:Ti prego,non cominciare e fammi finire. I soldi li ho messi sul conto di Luisella.
Luisella:Sul mio conto?
Padre:Si.
Mamma:Allora avevo ragione brutto traditore!
Padre:No,che non avevi ragione. I soldi sono la perché lei è mia figlia.
Luisella:Cosa?
Mamma:Hai pure una figlia disonesto!
Padre:Si,ma lo ho saputo solo ora,l’ho avuta da una storia precedente al nostro matrimonio. Maristella era la mia prima ragazza,quando ha scoperto di essere in cinta io stavo già con te Mariella e quindi lei non mi ha detto niente.Lo ho saputo prima che morisse.Non ho fatto niente in passato per lei e volevo aiutarla ora.Spero che voi l’accetterete.
Luisella:Papà ho sperato tante volte di incontrarti!
Padre:Mi dispiace averti fatto soffrire,ma non sapevo della tua esistenza.
Luisella:Ti voglio bene papà,finalmente il mio sogno si è avverato,mamma mi voleva molto bene,ma vivere senza un padre non è stato facile,avrei avuto tanto bisogno di te,ma ora sei qua e sono finalmente felice.

Si abbracciano.

Padre:Allora,cosa mi dite accetterete Luisella.
Figlia:Naturalmente Papà,ho sempre desiderato una sorella.
Bernardo: A me ne bastava una,ma forse con lei sarò più fortunato.
Figlia:Scemo!
Padre:E tu Mariella che dici?
Mamma:Sapevo che prima di me c’erano state altre,ma portarmi di fronte la figlia tua e di un'altra persona,mi fa stare male.Lei non c’entra ma è più forte di me, cmq sia mi dovrò abituare,non riuscirei a voltare le spalle a tua figlia ti amo troppo,per cui:Benvenuta in famiglia Luisella.
Luisella:Grazie a tutti,ora non mi sentirò più sola.

Ultima scena
Stanza in penombra Mamma con una candela spenta in mano.

Mamma:Ho cercato di essere un'altra persona,ma ci sono riuscita?Chi mi dice che non sono la stessa di prima?In fondo non so chi ero prima di ora.Sono confusa,ma è proprio questo che volevo essere?Pensavo di diventare la madre di un a famiglia perfetta,ma questa famiglia non lo è per niente,ho sbagliato tutto!O forse no?Forse è giusto che sia andata così.Io ho imparato tanto,ho imparato che non esiste la perfezione,ma che a volte anche una cosa imperfetta può essere meravigliosa,può stupire saperlo,ma dal niente a volte,nasce qualcosa di meraviglioso.Questa famiglia non è il massimo,è vero,ma ha qualcosa di speciale,non ci sono finzioni o compromessi,le persone sono vere.Dimentico quasi che è solo una commedia, ma cosa farò ora? Devo prendere una decisione, devo sapere cosa fare della mia vita. È meglio vivere nella finzione o vivere senza sapere chi si è e perché ci si trova al mondo?Io ho deciso,la solitudine è tremenda,sapere chi non si è,poi è ancora peggio,non ti da lo stimolo per continuare,per costruirti un futuro,perché in fondo il futuro dipende dal nostro passato.Io non voglio passare una vita nell’incertezza,voglio sapere sempre chi sono anche se non lo sono veramente.Lo so che è solo un’illusione,che la madre che io interpreto,non esiste realmente,ma meglio avere un’identità illusoria che non avercene per niente.(Accende la candela)
Regista: Questo non c’era.
Mamma: Mi scusi…
Regista: No, non scusarti, è stata la miglior interpretazione che io abbia mai visto.