L’altra metà della mela

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“L’altra metà della mela”

(Controcanto)

due atti di

Enzo Consoli


© Enzo Consoli 2000

SIAE 12/07/2000


PERSONAGGI:

Barbara

Danilo

Tatiana

*

LA SCENA

Il living-room di un piccolo appartamento.

Nella parete di fondo, sulla sinistra, la porta per la camera da letto.

Sulla stessa parete, a destra, l’angolo cottura col frigo e vari accessori.

Nella parete di destra, l’ingresso.

Nella zona centrale della scena, un séparé, un divano con accanto un tavolo basso e

rotondo su cui è il telefono.

In proscenio, pouf e cuscini.

Ninnoli e abiti femminili, sono sparsi disordinatamente per la scena.

*

- 1 -


(Squilla il telefono. Barbara entra in scena, dalla ca-mera da letto, rigirando tra le mani un abito da sera. Va a rispondere)

BARBARA            Ciao... - Cosa?! - Stai cercando di dirmi che non puoi

venire?! Io sono già pronta! Quasi... insomma stavo per

infilare il vestito... - Ma che scusami e scusami... lo sai

che potevo prendere un altro impegno, no?! E ora che

faccio, tutta la sera in casa?! - Ci rifaremo, un corno! -

E già, tua moglie... sempre tua moglie... Oh poverino...

vittima di una virago cattiva e possessiva... Sei un uo-

mo o no? E già... ma il fatto è che non basta una scopa-

tina sbatti e vai, per dimostrare di esserlo... - Come fac-

cio a calmarmi? Mi hai rovinato la serata, lo vuoi capi-

re?! Io a casa da sola, non so che fare... mi annoio, mi

deprimo... - Ma vacci tu al cinema! Dovrei starmene lì

tutta sola… già, l’idea mi fa stare male! - E me lo chie-

di? – Non arrabbiata… sono incazzata nera, ecco come

sono... - Va bene, va bene... sai che faccio? Butto nella

valigia i miei quattro stracci, solo i miei, stai tranquil-

lo... e lascio questo tuo buchetto del cavolo... Sì, sì, me

ne vado! - No, no, no... io posso fare a meno di vederti

anche per un mese intero se è per questo... solo che

quando programmo qualcosa, voglio che si realizzi... -

Cos’è, ti incazzi tu, adesso? Ah, sì? E allora sai che ti

dico? Vai a farti fottere!! (Aggancia)  Uh! Che bastar-

do! (Scaraventa lontano da sé il vestito. Butta il telefo-

no nel contenitore dei rifiuti. Siede sul divano) No, no,

no... non posso essere trattata in questo modo. Lo la-

scio... giuro che è finita. (Silenzio) Non... non avrà fatto

tutto questo, perché sia io a mandarlo.... Macché, do-

vrebbe avere un minimo d’intelligenza per architettare

una cosa del genere.... (Suonano alla porta, va ad apri-

re) Ah, ciao Danilo.

DANILO                   (Entra) Mia cara, ti comunico che è finita!


- 2 -


BARBARA            Anche tu?

DANILO                   Finalmente ho preso la grande decisone. L’ho mandato

a farsi fottere.

BARBARA            Anch’io...

DANILO                   A farsi fottere da qualcun altro... perché io, non sono

disposto ad accontentarlo... né in questo, né in altro.

BARBARA            Perfetta coincidenza.

DANILO                   Ma di cosa parli?

BARBARA            Anch’io ho lasciato Mauro.

DANILO                   Non mi dire.

BARBARA            E già.

DANILO                   E ora come facciamo?

BARBARA            In che senso.

DANILO                   Chi consola per primo l’altro?

BARBARA            Beh... comincio io.

DANILO                   Sei tanto dolce ma... per te la cosa è piuttosto seria.

BARBARA            Perché, per te, no?

DANILO                   Sì ma nel caso tuo c’è di mezzo la sopravvivenza!

BARBARA            Dici… per questo posto e le carabattole che mi ha rega-

lato?

DANILO                   Per tutto. Ma ci pensi... ora sarai costretta a trovarti un

lavoro.

BARBARA            Tornerò a fare la modella.

DANILO                   Rientrare nel giro?


- 3 -


BARBARA            Aspetto la chiamata per un provino.

DANILO                   Non me l’avevi detto.

BARBARA            Scaramanzia… ma forse anche, per risparmiarmi la fi-

guraccia.

DANILO                   Con me?

BARBARA            Umh…umh…

DANILO                   Quanto sei sciocca… siamo amici.

BARBARA            Lo so… ma alla tua considerazione, ci tengo.

DANILO                   E quando dovrebbero chiamarti?

BARBARA            È già un mese che aspetto. Forse… non mi chiameran-

no più.

DANILO                   L’importante è che cominci di nuovo a darti da fare.

BARBARA            Vorrei… la mia… la mia indipendenza.

DANILO                   Mi pare il minimo, per affrontare l’esistenza. Oltretut-

to… le qualità ce le hai tutte.

BARBARA            Umh… che carino…

DANILO                   Vedrai… ce la farai.

BARBARA            E se no, l’antico mestiere… Dopotutto, ancora non so-

no da buttare!

DANILO                   Anzi! Farebbero la fila... ma il fatto è che dovresti en-

trare in un giro ancora più difficile... con tutta la con-

correnza che c’è... Sono in crisi persino le professioni-

ste. No, no... dici così perché la cosa è ancora fresca... ti

ha fatto arrabbiare. Ma quando te lo vedrai scodinzolare

intorno, con un bel gioiellino in mano...

BARBARA            No! Non voglio più vederlo!


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DANILO                   Che ti ha fatto?

BARBARA            Lo aspettavo per andare a cena fuori... e ha cambiato

programma.

DANILO                   E va bene, avrà avuto un contrattempo.

BARBARA            Ma non è solo questo... È già da molto che mi trascura.

Telefona, dice che viene e poi non si vede. Ogni volta,

una scusa. È convinto che la moglie lo controlli. Ma di-

co, un uomo d’affari... viaggia in tutto il mondo, incon-

tra un sacco di gente... e poi ha paura che la moglie gli

scopra la treschetta? È un imbroglione, ecco cos’è. E

anche imbecille. Come sarà riuscito a fare fortuna negli

affari...

DANILO                   Ciccina mia, te la prendi per nulla... sapessi quello che

ho dovuto subire io...

BARBARA            Ah già, che è successo?

DANILO                   Semplice: grande amore, non ci lasceremo mai... sarò

per sempre tuo...

BARBARA            E allora?

DANILO                   “Sto vivendo un momento di confusione”.

BARBARA            Tu?

DANILO                   Ma come, io? L’ha detto Sergio!

BARBARA            Te lo aveva già detto, mi pare...

DANILO                   E già, alla fine dell’estate. Da quando siamo tornati da

quella dannata vacanza.

BARBARA            E allora?

DANILO                   Solo che adesso, se n’è venuto fuori con la storia che

non dobbiamo vederci per un po’.


- 5 -


BARBARA            E quanto dev’essere questo po’?

DANILO                   Ah, ha detto che non lo sa. Un mese, due, tre... un anno.

BARBARA            Però... in fondo, voglio dire... è stato onesto.

DANILO                   E vuoi che mi consoli così?

BARBARA            Certo che no... ma...

DANILO                   Cinque anni... cinque anni della mia vita gli ho dedica-

to. E poi, così d’un tratto... se ne esce con questa bella

novità! Il mio istinto mi dice che per lui è già finita... e

non ha il coraggio di dirmelo.

BARBARA            Quello che pensavo io di Mauro... ma forse esageriamo,

sai... e poi è diverso... lui è un imbroglione, ce l’ha

scritto in fronte... un bugiardo patentato. Mentre Ser-

gio... Io credo, che devi avere la forza di lasciargli un

po’ di tempo per riflettere. Vedrai che prima o poi si fa-

rà vivo e ti dirà come stanno le cose.

DANILO                   Oh, sapessi intanto, come mi sento... umiliato, abban-

donato... sono, sono, disperato, Ciccina mia... (Si ab-

bracciano) Perdonami, tesoro... avresti bisogno di qual-

cuno che rincuorasse te e invece...

BARBARA            Non preoccuparti. Io sento di rincuorarmi, nel rincuora-

re te.

DANILO                   Cioè?

BARBARA            Voglio dire che il mio... è forse solo orgoglio ferito, il

fatto di essere trattata come un soprammobile... una mantenuta...

DANILO                   Lo sei, anima mia.

BARBARA            È vero. Ho accettato io questa situazione. Però, mi dà

fastidio lo stesso. E poi, mantenuta... lo trovo così retrò.

DANILO                   E già... retrò... è lì che ce la siamo presa tutteddue.


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BARBARA            Beh... ma per te... voglio dire...

DANILO                   E no. Ti sbagli, dolcezza... niente di fisico.

BARBARA            Non capisco… vuoi dire che tra voi due…

DANILO                   Solo un sentimento… un affetto… io, non potevo fare a

meno di lui… e lui, di me.

BARBARA            Un amore platonico?!

DANILO                   Non so come se la sbrigasse Platone… ma io e Ser-

gio… ecco… è una cosa che ho chiarito subito. “Finché non sarò pronto”…

BARBARA            E non hai… non hai avuto… voglio dire… nessuna e-

sperienza con altri?

DANILO                   Certo che no. In tal caso, lo avrei fatto anche con lui.

BARBARA            Allora… sei… sei… vergine?!

DANILO                   Non usare quella parola… mi viene in mente subito la

cera.

BARBARA            Dev’essere veramente innamorato per accettare…

DANILO                   Ci ha sofferto… ma alla fine, si è rassegnato ad aspetta-

re.

BARBARA            Ma lui, invece… ha avuto delle esperienze…

DANILO                   Oh, tante… e non è detto che ogni tanto, ecco… ma a

me, non è mai importato. Mi bastava il suo affetto, le sue attenzioni… il poter essere uno accanto all’altro.

BARBARA            In sana castità.

DANILO                   Gli andava bene così…

BARBARA            E già… ma alla fine ci si stanca.

DANILO                   Di aspettare?


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BARBARA            Infatti.

DANILO                   Vuoi dire che ha trovato qualcosa di più concreto?

BARBARA            Chissà.

DANILO                   E il sentimento, allora?

BARBARA            A volte, non basta.

DANILO                   Eppure sembrava che lui…

BARBARA            Lui… o lei?

DANILO                   In che senso?

BARBARA            Chi agisce e chi, diciamo… subisce?

DANILO                   In questo momento, a subire… sono solo io.

BARBARA            Intendo… il ruolo, diciamo così… quello femminile…

ce l’ha lui?

DANILO                   È così.

BARBARA            Allora, ecco... tu saresti il maschio.

DANILO                   Cos’è, stiamo a sottilizzare? Un gay è un gay... non im-

porta da dove si batte il chiodo.

BARBARA            Io, intendevo maschio, nel senso che...

DANILO                   Se hai intenzione di dare il via a una tavola rotonda sul-

le devianze sessuali, ti avverto che finiremo in un gine-

praio dal quale non usciremo più. E poi... ti ho detto…

che da quel punto di vista io… non sono nulla. Amor-

fo… angelico… sigillato.

Ma adesso, voglio tornare a straziarmi l’anima... finché

sarò qui con te. Da solo, ho paura che impazzirei.

BARBARA            Umh... sai che facciamo?

DANILO                   Cosa?


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BARBARA            Ci prepariamo una bella cenetta, mettiamo un po’ di

musica, stappiamo un paio di bottiglie... e ce ne fre-

ghiamo degli amanti, delle pene d’amore e di tutti i ba-

lordi che popolano questo mondo!

DANILO                   A bere, ci sto... ma mangiare...

BARBARA            Preparo qualcosa di veloce.

DANILO                   Mi si è chiuso lo stomaco. Finirei per vomitare.

BARBARA            E allora, alcol e musica.

DANILO                   Sei così dolce.

BARBARA            Me lo dici solo tu.

DANILO                   Perché io ti conosco.

BARBARA            Sei un caro ragazzo.

DANILO                   Oh, ti prego.

BARBARA            E anche un bel, ragazzo.

DANILO                   Oh, ma dai...

BARBARA            Se solo non avessi altri gusti... Umh...

DANILO                   Anche tu, sei un bel pezzo di sventola...

BARBARA            Ci stiamo facendo la corte? (Scoppia a ridere)

DANILO                   Tra noi gay, non si usa…

BARBARA            Davvero?

DANILO                   Non come tra un uomo e una donna.

BARBARA            E che fate per… insomma, per attaccare?

DANILO                   Sguardi… ammiccamenti… Se entri in un locale gay e

interessi a qualcuno, ti accorgi subito che ti punta… du-


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ra un po’. Poi, si avvicina e se ne viene fuori con la bat-tuta più scema che gli passa per la testa.

“Sei qui di passaggio?” Ora, dimmi tu, come si fa ad essere di passaggio in un locale gay?

BARBARA            Umh… mi metti addosso una curiosità.

DANILO                   Davvero?

BARBARA            È un mondo che non conosco.

DANILO                   Oh beh…

BARBARA            Una… una sera, mi metto un vestito tuo… un paio di

baffi e andiamo insieme.

DANILO                   Guarda che puoi venire anche vestita così. Ci sono an-

che le donne gay…

BARBARA            E già… però mi diverte più l’idea di travestirmi…

DANILO                  Dai, dai... apri questa bottiglia.

BARBARA            Solo un attimo. (Va al cucinino, apre il frigo e tira fuori

una bottiglia di spumante)

DANILO                   Ci sarà, un metodo per anestetizzarsi…

BARBARA            (Trafficando con la bottiglia) In che senso?

DANILO                   Voglio dire… eliminare passioni… tormenti… gelo-

sie… gli abbandoni. Godersi un rapporto, viverlo con gioia e poi… quando è finita, è finita.

BARBARA            C’è chi ci riesce.

DANILO                   Vuoi dire, tu?

BARBARA            Ma come? Un attimo fa ero furibonda.

DANILO                   Sì… ma perché sei stata toccata nel tuo orgoglio di

donna.


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BARBARA            E ti pare poco?

DANILO                   In ogni caso, il sentimento non c’entra.

BARBARA            Come, no?! Credi che sia stata con lui, solo perché pa-

gava l’affitto di questa baracca?

DANILO                   Sì!

BARBARA            (Fa saltare il tappo) All’inizio mi piaceva…

DANILO                   All’inizio…

BARBARA            Era pieno di attenzioni… ci stavo bene con lui.

DANILO                   Era sempre via…

BARBARA            Infatti… così evitavamo il tran, tran… l’esasperante

specchiarsi, l’una nella faccia dell’altro… insomma, era

come dovrebbe essere ogni rapporto. (Versa lo spuman-

te nei bicchieri)

DANILO                   (Prende un bicchiere) Ai nostri perduti amanti!

(Squilla il telefono)

BARBARA            Umh… ho paura di averlo già ritrovato. (Cerca il tele-

fono che continua a squillare) Ma dove è finito?!

DANILO                   Prova, sotto quei vestiti.

BARBARA            (Alza i vestiti dal divano) Niente. Eppure, il suono vie-

ne da qui…

DANILO                   Sotto il divano?

BARBARA            (Si accoccola sulle ginocchia e cerca sotto il divano)

Umh, non c’è.

DANILO                   (Si mette in ginocchio e cerca anche lui) Dev’essere

coperto da qualcosa… il suono è ovattato.

BARBARA            Infatti… ma da che cosa?


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DANILO                   Dov’eri, quando hai parlato l’ultima volta?

BARBARA            Qui…. (Si ricorda) Oh! (Corre al cucinino, apre il re-

cipiente dei rifiuti ed estrae il telefono) L’avevo gettatovia. Pronto? Umh… nessuno.

DANILO                   Avrà pensato che sei uscita.

BARBARA            Chi?

DANILO                   Chi stava chiamando.

BARBARA            Intendo… chi poteva essere.

DANILO                   Lui… magari voleva scusarsi.

BARBARA            Figuriamoci… Forse era per te.

DANILO                   E chi pensa di cercarmi qui a casa tua?

BARBARA            Lui…

DANILO                   Di quale ‘Lui’ stiamo parlando? Il mio o il tuo?

BARBARA            Il tuo…

DANILO                   Ah, non credo proprio.

BARBARA            Perché, no? Sa che siamo amici… che sei giù di corda

e…

DANILO                   Lo escludo… ma in ogni caso, è stata una fortuna che

tu abbia nascosto quel telefono.

BARBARA            Sì, però ora non sappiamo chi ha chiamato.

DANILO                   E chi se ne frega?

BARBARA            Ci è rimasta la curiosità.

DANILO                   Eh… vuoi fare la dura, la donna glaciale ma… ho la

vaga impressione che ci tieni ancora.


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BARBARA            Neanche per sogno! (Silenzio) Ebbene, ecco…

DANILO                   Ci tieni, ci tieni.

BARBARA            Il fatto è che… si comportano tutti allo stesso modo…

mi mettono sulla difensiva e mi impediscono di la-

sciarmi andare. I miei, sono sempre stati amori frustrati.

DANILO                   Non dirlo a me. Io sono la personificazione della fru-

strazione. Lo ero da bambino, lo sono stato come ma-

schio e poi persino come gay.

Se ti chiedono cos’è un frustrato, parla pure di me.

BARBARA            Beh… in fondo, hai scelto quello che volevi.

DANILO                   Umh… non lo so…

BARBARA            Come sarebbe?!

DANILO                   I miei… e soprattutto mia madre… mi condizionavano

in tutto, mi soffocavano.

BARBARA            Non mi dirai che ti hanno obbligato a diventare gay!

DANILO                   No.. certo che no… ma soffoca oggi e soffoca doma-

ni… hanno provocato in me, un forte senso di ribellio-ne.

BARBARA            E ti sei ribellato, diventando gay?!

DANILO                   Beh, in un certo senso è…

BARBARA            Potevi fare il rivoluzionario, il terrorista… l’uomo

d’affari…

DANILO                   Ho preferito diventare gay. Così non faccio male a nes-

suno.

BARBARA            Dai… mi vuoi prendere in giro? Sei innamorato cotto di

Sergio… gli sei stato sempre fedele… l’unico uomo

della tua vita! Oddio, come mi suona strano dirlo a un

altro uomo.


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DANILO                   Sì, è vero quello che dici… l’unica esperienza della mia

vita… ma è arrivato il momento di smettere.

BARBARA            Vuoi cambiare partner?

DANILO                   No, no… io con gli uomini ho chiuso.

BARBARA            Vuoi provare con le donne?

DANILO                   Oh, non fare la sciocca.

BARBARA            Forse hai ragione… bisogna starsene in disparte per un

po’, quando… quando si esce dalla tempesta. (Silenzio)

Io non ci sono mai riuscita. Chiodo schiaccia chiodo.

Non mi sono concessa neppure il tempo di respirare.

Ogni volta, è lo stesso. Ti dai a qualcuno che fa di te

quello che vuole, ti usa, ti sfrutta e quando non servi

più, ti butta via. (Silenzio) Innamorarsi è come mettersi

in balia degli altri. Predisporsi alla sconfitta. Pronti a

perdere la partita. (Guarda Danilo) Oh, scusami… così,

rischio di deprimerti ancora di più… Sai che ti dico?

Apriamo un’altra bottiglia!

DANILO                   No, no, credo di essere già brillo…

BARBARA            Anch’io! (Ride)

DANILO                   Ho paura di non riuscire a fare le scale…

BARBARA            Rimani qui.

DANILO                   Non voglio starti tra i piedi…

BARBARA            Ho anch’io bisogno di non restare da sola, stanotte.

DANILO                   Beh, temo che lassù da me… tutto solo… oh, non vo-

glio neppure pensarci.

BARBARA            Ti preparo il divano.

DANILO                   Basta togliere questa roba… (Barcollando, va al divano

e lo libera)


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BARBARA            Ti prendo un cuscino… (Va nell’altra camera)

DANILO                   (Si allunga sul divano a faccia in giù)

BARBARA            (Rientra con un cuscino e una coperta) Ecco qui… alza

la testa… (Sistema il cuscino sotto la testa di Danilo)

Così…

DANILO                   (Mugugna)

BARBARA            (Gli stende sopra la coperta) Buonanotte…

DANILO                   Notte…

BARBARA            (Sorride. Esce per l’altra stanza)

*

(Un cambio di luce, descrive il passaggio che intercor-

re tra la notte e il mattino seguente. Danilo dorme sul

divano. Si sveglia. Movendosi pigramente, si alza. Va a

guardare in camera da letto. Lentamente, va al cucini-

no e mette su l’acqua per il caffè. Siede sul divano, alza

il ricevitore del telefono. Sta per fare un numero e inve-

ce, lo abbassa di nuovo. Sbuffa. Rialza il ricevitore, fa

il numero)

DANILO                   Pron... umh, la segreteria… Quella voce da checca im-

balsamata! Come avrò fatto a innamorarmi di uno che parla così?

(Fischia il bollitore dell’acqua mentre qualcuno apre la

porta d’ingresso. Danilo spegne il gas. Entra una don-

na, cappello, occhiali scuri, capelli neri e ricci. Imper-

meabile)

DANILO                   Scusi lei chi è? Forse…

(La donna si toglie cappello, parrucca, impermeabile: è Barbara)


- 15 -


Perché ti sei conciata così?

BARBARA            Me lo ha chiesto lui. Credendo di essere pedinato, mi

ha detto di travestirmi. Ci siamo incontrati in un bar,

facendo finta di non conoscerci. Si è scusato. Regalino.

Rifiutato. “Mia moglie ha scoperto tutto. Sa chi sei e

dell’appartamento”. Mi ha detto che devo lasciarlo al

più presto perché lui non potrà più pagare. Sua moglie

gli controlla ogni spesa… poi, mi fa: “Per un po’ non

ci potremo vedere”… “Per un po’?”, dico io… “per

sempre!” E me ne sono andata.

DANILO                   Un bel casino…

BARBARA            Oltretutto, sono completamente al verde. Oh, sono di-

sperata.

DANILO                   Su, su ciccina… vedrai, qualcosa inventeremo… intan-

to, verrai a stare su da me.

BARBARA            Oh… non posso riversare su di te…

DANILO                   Non dire altro… faremo così.

BARBARA            Solo per un po’… finché…

DANILO                   L’unico problema è tutta questa roba… se la portiamo

su, dovremo uscire noi.

BARBARA            Ah, non preoccuparti. Lascio tutto qui. O la butto dalla

finestra. Appartiene a lui. E io non voglio niente di suo.

DANILO                   Beh… se porti solo la tua roba, diventa tutto più… cosa

c’è di tuo?

BARBARA            Niente.

DANILO                   E allora, spogliati e vieni su.

BARBARA            (Ride)


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DANILO                   (Ride. Versa il caffè nei bicchieri) Su, beviamoci questo

caffè…

BARBARA            Sì, grazie, ne ho proprio bisogno.

(Si sente il campanello della porta)

BARBARA            Chi può essere?

DANILO                   Non aspetti nessuno?

BARBARA            No…

DANILO                   Apri e lo scopriremo.

BARBARA            D’accordo…

(Va alla porta e apre. Si precipita dentro una donna sui

quaranta, piacente ma con atteggiamento austero. Ha

in mano una 24 ore)

TATIANA               La signorina Barbara Ferrié…

BARBARA            Scusi, lei…

TATIANA               … al secolo, Marianna Caradozzi di Bassano del Grap-

pa?

BARBARA            Chi è lei?!

DANILO                   E soprattutto, che cosa vuole!

TATIANA               (Indica Danilo) E questo… è il ganzo?

DANILO                   Come si permette?!

TATIANA               Ah, ho capito… il fesso paga e voi due ve la godete.

DANILO                   Chi… chi sarebbe il fesso?

TATIANA               Come, chi? Mio marito!

DANILO                   E perché ha sposato un fesso?


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TATIANA               È una domanda che continuo a rivolgermi.

DANILO                   E pretende da noi, la risposta?

TATIANA               Andiamo al punto.

BARBARA            Ecco, andiamoci… anche se non so quale possa essere.

TATIANA               Che cosa?

BARBARA            Il punto.

TATIANA               Presto fatto. Lei è l’amante di mio marito…

BARBARA            Chi è… suo marito?

TATIANA               Perché, scusi, quanti amanti ha?

BARBARA            Questi sono affari miei.

TATIANA               Ah già, c’è quest’altro…

DANILO                   Si sbaglia, mia cara.

TATIANA               Io ho l’occhio lungo. Annuso, intuisco, vedo… (A Bar-

bara) Ed è perfettamente inutile che lei si travesta…con quella ridicola parrucca e tutto il resto.

BARBARA            Insomma, lei arriva così in casa mia…

TATIANA               Cosa?! Come ha detto? Casa sua?!

BARBARA            Ci abito.

TATIANA               Non basta. La casa è di chi la paga. E fino a prova con-

traria, a pagarla sono io.

DANILO                   Suo mari…

TATIANA               No, mio caro! Io, proprio io. Tutto ciò che possediamo

è                                                                             mio. Lui    starnazza,     fa       il                                                                               bellimbusto,        l’uomo

d’affari… con i miei soldi. Che ho imparato già in tene-

ra età, a sapere amministrare.


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BARBARA                 In ogni caso, sto per andare via. Riavrà questo cesso di ap-

partamento!

TATIANA               Ah sì… è quello che ha detto mio marito.

BARBARA            E allora?

TATIANA               E vuole che io vi creda?

BARBARA            Beh, faccia come le pare.

TATIANA               Lo schema è semplice: Lei ha bisogno di danaro, mio

marito di un’amante.

DANILO                   Si vede che lei, non lo accontenta.

TATIANA               No, mio caro. Lui non deve neanche sfiorarmi con un

dito!

DANILO                   Divorzi…

TATIANA               E già, così butto via altro danaro… Ne ho sperperato

anche troppo, per quell’inetto. Ma visto che me lo devo

tenere… ecco, come si dice… cerchiamo di salvare il

salvabile.

DANILO                   La vita è tutto business, eh?

TATIANA               Su questo, non ci sono dubbi. Umh… ci possiamo sede-

re?

BARBARA            Oh, ecco… e va bene, sediamoci.

(Si siedono. Tatiana apre la 24 ore e tira fuori un foglio di carta e una penna)

TATIANA               Ho buttato giù uno schemino… Allora… (Legge) Per-

fetto! Vista la precarietà del vostro rapporto: oggi ti la-

scio, domani ti riprendo… si potrebbe arrivare a una

rottura definitiva… il che potrebbe apparire auspicabi-

le… ma datosi che il mio amato consorte. è un cane pe-


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rennemente in calore e che con me… vero… non c’è più niente fare… finirà per cercarsi un’altra amante.

BARBARA            E con questo?

TATIANA               Considero tale eventualità, inutile e pericolosa. Quello è

capace di finirmi nelle mani di qualche malintenziona-

ta… ricatti, bella vita con annessi e connessi! Capisce,

con quello che si trova in giro oggi… Così, considero

più sensato che si tenga lei. Della quale, so ormai pa-

recchio. Da quel lato, per fortuna, è abbastanza rassicu-

rante.

BARBARA            Umh… Ma allora… perché lo ha fatto pedinare, non

solo lui ma anche me?

TATIANA               Per essere in grado di gestire la faccenda. Perché non

mi va di essere presa in giro e soprattutto… perché vo-glio sempre sapere dove finiscono i miei soldi.

DANILO                   Ma è pazzesco.

TATIANA               Faremo un accordo… fra noi quattro.

DANILO                   La joint venture del sesso…

TATIANA               Stabilendo regole precise.

BARBARA            Scusi, non è che per caso è scappata da…

TATIANA               Mi ascolti!

BARBARA            Dà degli ordini?

DANILO                   Manca solo il notaio…

BARBARA            Non crede di esagerare?

TATIANA               Prima ascoltate la mia proposta… giudicherete dopo.

BARBARA            Ma non c’è niente da giud…


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TATIANA               Abbia la bontà di ascoltare la mia proposta, per favore!

BARBARA            Tra me e suo marito, è tutto finito!

TATIANA               Non diciamo assurdità… ricomincerete subito, lo so.

Allora… solo un momento di silenzio e sono certa che troverete la mia idea interessante.

DANILO                   Va bene… ci esponga pure questa sua idea.

TATIANA               Ecco… Lei, signorina Marianna…

BARBARA            Barbara…

TATIANA               Sulle carte c’è scritto Marianna ma se lei preferisce

Barbara, non ne faremo certo un casus belli… Vada per

Barbara e non se ne parli più. Andiamo avanti… lei go-

drà di questo appartamento, una provvigione mensile

diciamo… di due milioni e mezzo al mese, regalino a

natale. Gioiellino… pellicciotto… vacanzetta…

BARBARA            Tutto al diminutivo.

TATIANA               Beh, in proporzione al tempo che le verrà richiesto. Mio

marito, in velocità, batte persino un coniglio in fase di svezzamento. Dunque… lei e il suo… ganzo…

DANILO                   Vuole smetterla di insultarmi? Io non sono il ganzo di

nessuno! Sono soltanto un amico della signorina Barba-ra Ferrié.

BARBARA            Che oltretutto, è un architetto molto stimato!

TATIANA               E vuole farmi credere che la signorina qui presente,

giovane e ben attrezzata fisicamente… si lasci sfuggire un bel bocconcino come lei?

DANILO                   Senta, io…

TATIANA               E che sia fedele a quel cargo quasi in disarmo di mio

marito?


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DANILO                   Ebbene io…

TATIANA               Su, su… cerchiamo di essere seri.

DANILO                   Signora, ecco… io… io sono gay.

TATIANA               Non stiamo a sottilizzare… io sono russa, nata in Polo-

nia e naturalizzata italiana…

DANILO                   E cosa c’entra?

TATIANA               Voglio dire che tutti siamo qualcosa! Lei è… Ha detto

gay?!

DANILO                   Infatti.

TATIANA               E per quale dannatissimo motivo?!

DANILO                   Perché lo sono!

TATIANA               Mi prende in giro?

DANILO                   Assolutamente, no!

TATIANA               Tutto sottosopra, a questo mondo…

BARBARA            Insomma vogliamo smetterla con questa farsa? Dica

che cosa è venuta a fare qui da me.

TATIANA               Non ho fatto altro, fin ora.

BARBARA            Senta… io e suo marito ci siamo lasciati. Sto per ab-

bandonare questa… questa catapecchia… Non voglio

nulla di suo e per questo ho già deciso di mollarla. As-

sieme a tutto quello che mi ha regalato.

TATIANA               Ma il suo è un comportamento del tutto irrazionale, mi

scusi…

BARBARA            Ah, lei dice?

TATIANA               Sicuro. Le offro un accordo vantaggioso e lei… vuol

buttare tutto nella spazzatura?!


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BARBARA            Credo di esserci già finita io, se è per quello.

TATIANA               Non buttiamola sul melodramma, per favore!

BARBARA            Ma dico, si rende conto di cosa mi sta proponendo?

TATIANA               Un accordo…

BARBARA            Di andare a letto… con il suo proprio marito… a paga-

mento!

TATIANA               E scusi, prima, che faceva?

BARBARA            Ma era diverso!

TATIANA               Davvero?

BARBARA            C’era… sì… il sapore dell’avventura… invece, ades-

so… la moglie consenziente… addirittura con un con-

tratto firmato… gli straordinari pagati… capisce che è

oltremodo avvilente.

TATIANA               Le  sue,  sono  solo  poetiche  pudicizie…  La  vita  è

tutt’altra cosa! In fondo, se riflette un momentino è tut-to molto semplice: Lei ha qualcosa da vendere…

BARBARA            Insomma!

TATIANA               Mi riferisco al suo tempo…

BARBARA            Umh…

TATIANA               … che io voglio comprare. Dunque, da persone civili,

stendiamo i termini dell’accordo…

BARBARA            Non… non capisce che è una pazzia?!

TATIANA               Pazzia?

BARBARA            In ogni caso, io non ci sto.

TATIANA               E poi dicono della disoccupazione…


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BARBARA            Che c’entra?

TATIANA               Ma sì… il lavoro, basta inventarselo… e, soprattutto,

bisogna imparare a ben sfruttare le proprie peculiarità.

DANILO                   Lei ha una strana visione della vita.

TATIANA               Strana? Realistica. (Lo guarda) Ma è sicuro che lei…

DANILO                   Sicurissimo.

TATIANA               Un vero peccato…

DANILO                   A me, va bene così.

TATIANA               Umh… il vivaio si depaupera… tra mariti spoetizzanti

come il mio e potenziali amanti che migrano per altre sponde… non ti rimane che la virtù o il self service…

DANILO                   Eppure… voglio dire… lei, ecco… è ancora piacente…

TATIANA               Sento stonato, l’ancora...

DANILO                   Diciamo, piacente e basta.

TATIANA               (Lo guarda e ride) Furbacchione… te ne intendi, eh?

DANILO                   No, no… guardi che si sbaglia…

TATIANA               Eh… tu, non me la racconti giusta…

DANILO                   No, no… il mio non è un apprezzamento interessato.

Solo sensibilità… diciamo… femminile… Io sono gay e ne vado orgoglioso!

TATIANA               Ah beh… i gusti sono gusti.

BARBARA            Senta… io vorrei concludere questa…

TATIANA               Subito fatto. Ecco, io direi ché… in ogni caso… pren-

derò per buono quanto mi ha detto prima. E cioè che tra

lei e mio marito è tutto finito. Se però, poi, dovessi sco-

prire che la cosa continua… allora, penserei di risolver-


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la in altro modo. Adirei le vie legali e se necessario…

Capita, l’antifona?

Io propongo sempre un accordo, in prima istanza. Poi,

mi scateno… e c’è chi sa bene, quello che intendo.

Uomo avvisa… no! Donna avv… no! Donna e gay, av-

visati… non mi viene più la rima… Comunque, per ora,

buongiorno… (Si alza e va alla porta) E lei, giovanot-

to…

DANILO                   Dica pure.

TATIANA               Cerchi di ravvedersi. (Esce mentre Barbara e Danilo, si

guardano sbigottiti)

DANILO                   È scatenata.

BARBARA            Ora, si spiegano tante cose. Capisco perché era terroriz-

zato dalla moglie. E soprattutto, che… che io… non ero un capriccio ma un bisogno primario.

DANILO                   Il mondo è pieno di matti… e poi, se la prendono con i

gay…

BARBARA              In che senso?

DANILO                   Ci chiamano diversi. Dopotutto, è vero… diversi da

questa massa di pazzi scatenati.

BARBARA            Ma secondo te, parlava sul serio?

DANILO                   L’hai sentita.

BARBARA            Non era tutta una scusa per intrufolarsi qui… insomma,

per conoscermi… ecco… per farmi fare un passo indie-tro, in qualche modo?

DANILO                   No, no, mia cara. Quella, faceva sul serio.

BARBARA            E sì… ho paura che tu abbia ragione.

DANILO                   Hai meditato sulla proposta?


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BARBARA            Cosa dici? Allora, l’hai presa in considerazione!

DANILO                   Non mi sembrava… proprio da buttare. Non è poco

quello che ti ha offerto.

BARBARA            E tu credi che io, per soldi…

DANILO                   Cos’è, sono pochini?

BARBARA            Io non mi venderò… mai!

DANILO                   Fin ora, che hai fatto?

BARBARA            In ogni caso… non sopporto che si parli delle mie rela-

zioni, come se fossero dei pacchetti azionari!

DANILO                   E perché?

BARBARA            Come, perché?! È oltremodo spoetizzante!

(Squilla il telefono)

BARBARA            Chi sarà?

DANILO                   Che vuoi che ne sappia? Lui, forse…

BARBARA            Quale?

DANILO                   Il tuo!

BARBARA            Rispondi tu.

DANILO                   Umh! E va bene. (Prende il ricevitore) Pronto? - Tu!? -

Che cosa vuoi? - Come hai fatto a sapere che ero qui? - Ah, davvero? - No! - No, no…

BARBARA            Bene…

DANILO                   Ti dico di no…

BARBARA            Vai così…

DANILO                   Emh… sì…


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BARBARA            Ahi!

DANILO                   Si, sì…

BARBARA            Eh, no!

DANILO                   No!

BARBARA            Va meglio.

DANILO                   No e no!

BARBARA            Bravo!

DANILO                   Ti ho detto di no!

BARBARA            Superlativo.

DANILO                   Vengo, giù tra cinque minuti.

BARBARA            Ma come?!

DANILO                   (Aggancia) Mi vuole parlare.

BARBARA            E cedi così presto?

DANILO                   Ha detto che vuole darmi delle spiegazioni…

BARBARA            Dovevi tenerlo un po’ sulla corda.

DANILO                   Io, da una corda, vorrei solo vederlo penzolare.

BARBARA            Ti fa un fischio, e corri subito da lui?

DANILO                   Non ha fischiato.

BARBARA            Oh, ti prego… comunque, fai come credi… Il mio, era

solo un consiglio. Ma visto che gli hai detto di sì, vai da lui… ma cerca almeno di non cedere subito.

DANILO                   A che cosa?

BARBARA            Lo sai benissimo.


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(Squilla di nuovo il telefono)

Oh ti prego, rispondi tu.

DANILO                   E se è per te?

BARBARA            Rispondi.

DANILO                   Ah, no! Facciamo che ognuno risponde al suo.

BARBARA            Umh… (Prende il ricevitore) Pronto? – Ah, un momen-

to…

(A Danilo) È per te…

DANILO                   Lui?!

BARBARA            Lui. (Gli passa il ricevitore)

DANILO                   Sì? – Ah, non… - Che significa? - Umh, preferisci dir-

melo per telefono? - Va bene, va bene… parla pure… -

(Silenzio) Oh… ci sei ancora? – Che cosa?! – Cosa

stai… (Rimane immobile, la bocca spalancata)

BARBARA            Danilo…

DANILO                   (Abbassa il ricevitore)

BARBARA            Che è successo?

DANILO                   Niente… mi ha solo scaricato.

BARBARA            In che senso?

DANILO                   Nell’unico… il senso è che mi ha sbolognato.

BARBARA            E per quale motivo?

DANILO                   Quello classico: sta con un altro.

BARBARA            Oh, no!

DANILO                   Oh, sì.


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BARBARA            Quando… quando l’ha conosciuto?

DANILO                   Umh… è lui!

BARBARA            Un altro lui?!

DANILO                   Quello che ha conosciuto questa estate in vacanza… Lo

sapevo, lo sapevo! Sentivo che non bisognava andare in

vacanza. Non ci eravamo mai stati e tutto aveva funzio-

nato perfettamente. Umh… mi ero trivellato lo stoma-

co, dalla gelosia… e lui mi diceva: “Con quello lì? Per

carità…

BARBARA            Oh, Danilo, io…

DANILO                   Non preoccuparti tesoro… ora che la situazione è chia-

ra… va tutto meglio… Sì, mi sento liberato come da un

peso… Usciamo! Oggi fuori c’è un bel sole… ti porto a

mangiare da qualche parte… (La guarda) Allora, che

fai? Perché non ti prepari?

BARBARA            Ma, ecco… non vuoi parlarne un momento… sfogar-

ti…

DANILO                   No, no, no… non ne ho bisogno. Sto bene… ho voglia

di cantare, ballare… far festa… sì! Ottima idea. Orga-

nizziamo un party. Musica, cotillons, fiumi di spuman-

te… e di lacrime… (Scoppia in un pianto irrefrenabile)

BARBARA            Oh, Danilo, ti prego… (Lo abbraccia) calmati… ci so-

no qua io… la tua amica… ti voglio bene… ci voglia-mo bene… non posso vederti piangere così.

DANILO                   (Si asciuga le lacrime) Lo so… Se non ci fossi tu, so

che cosa… e non è detto che non lo faccia lo stesso!

BARBARA            Non devi dirlo nemmeno… oh… vieni, sediamoci…

(Siedono sul divano, una accanto all’altro)

DANILO                   Scaricati… sia io che te…


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BARBARA            Chi non ci vuole non ci merita…

DANILO                   O se ne frega…

BARBARA            Oh, è una fissazione quella di voler stare per forza con

qualcuno… si può vivere benissimo anche da soli. An-zi, a volte può essere anche una conquista.

DANILO                   Sì, del K2… Se in questo momento non avessi te…

mi… mi butterei dalla finestra…

BARBARA            Per quello lì?

DANILO                   No, per questo qui…

BARBARA            Cioè?

DANILO                   Per me stesso… per essermi messo con lui… per aver

gettato via tanto tempo… per la mia vita scombinata… e tutto il resto.

BARBARA            Che resto?

DANILO                   In questo momento non mi viene in mente ma so che ci

dev’essere da qualche parte… sono un casino ambulan-te… non so… non riesco ad affrontare la vita…

BARBARA            Se è per questo… neanche io… a volte, mi sento così

fragile…

DANILO                   Umh… non dirlo a me… fluttuante come un fuscello…

spazzato via dal vento…

BARBARA            My colions… da dove tiri fuori, frasi simili?

DANILO                   Mi vengono così… (Ride)

BARBARA            (Ride) Che diavolo ci manca, Danilo?

DANILO                   Non lo so…


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BARBARA            Perché non troviamo un nostro assetto in questo cavolo

di vita?

DANILO                   Forse l’abbiamo già trovato…

BARBARA            Vuoi dire che siamo, come siamo?

DANILO                   Chissà…

BARBARA            Insomma, tutta la vita così?

DANILO                   Lo abbiamo fatto fin ora?

BARBARA            Oh…

DANILO                   Umh… capisci, quello stronzo che ha…

BARBARA            Di quale stronzo parli?

DANILO                   Del mio.

BARBARA            Ti dispiace metterci anche il mio?

DANILO                   Come… come farò adesso senza… oh, io mi… anzi,

no! Faccio fuori lui!

BARBARA            Non dire queste sciocchezze.

DANILO                   Cinque anni, capisci… cinque… oh, è pazzesco… io…

io…

BARBARA            Su, ti prego, non tormentarti… (Lo stringe a sé. Prende

a baciarlo in fronte, sulle guance, sulle labbra. Poi, un lungo bacio in bocca)

DANILO                   (Si ritrae) Ma…

BARBARA            Beh…

DANILO                   Sono… sono confuso…

BARBARA            An… anch’io…


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DANILO                   (Fa per alzarsi) Forse dovremmo…

BARBARA            Vieni qui… vicino a me…

DANILO                   Un momento, io…

(Lo bacia di nuovo in bocca, lo accarezza sulle gambe.

Con la mano, sfiora il suo pube)

BARBARA            Ehi!!

DANILO                   Che cosa?

BARBARA            Ma è… è … incredi…

DANILO                   (Impaurito) Oh… che mi sta succedendo?

BARBARA            Qualcosa che ha del miracoloso…

DANILO                   Ma io non dovrei…

BARBARA            E chi diavolo l’ha detto?

DANILO                   Che… che… devo fare?

BARBARA            Solo lasciarti andare.

DANILO                   Sono… nelle… nelle tue mani…

(Si baciano, ancora. Lei gli sbottona la cintura dei pan-

taloni mentre lui comincia a baciarle il seno. Barbara

si alza e tenendolo per mano, lo trascina verso la ca-

mera da letto)

FINE PRIMO ATTO

SECONDO ATTO

(Sul tavolo rotondo, al centro della scena, è una scatola

di cartone)

DANILO                   (Entra dalla camera da letto, con una camicetta di

Barbara in mano)


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Metto dentro anche questa?

BARBARA            (Fuori scena) Sì… è un ricordo del mio ultimo defilè.

DANILO                   In questa scatola, non c’entra più nulla… (Guarda per

terra, la pila di dischi) Umh… ci sono anche tutti que-sti dischi…

BARBARA            (Fuori scena) Sono l’unico mio patrimonio.

DANILO                   Avevi cominciato col dire che di tuo, non c’era nulla…

BARBARA            (Fuori scena) Solo ricordi… cianfrusaglie che ti legano

al passato.

DANILO                       Già tre scatole di passato. Voglio vedere, quando comince-

remo col presente.

BARBARA            (Vestita e truccata, entra in scena. Fa un giro su se

stessa)

Come sto?

DANILO                   Wow!! Uno splendore.

BARBARA            Dici davvero? Perché… ecco… già due volte sono stata

sul punto di togliermi questo vestito e struccarmi.

DANILO                   Vuoi scherzare?!

BARBARA            Non mi va di essere osservata come una mucca alla fie-

ra. Tutta quella gente che ti guarda con la faccia schifa-

ta… scrutano persino la curva più nascosta del tuo cor-

po… (Lo guarda) E se rinunciassi?

DANILO                   Sei pazza?! È un’occasione per ripartire da zero e la

vuoi buttare via?

BARBARA            Non  me  la  sento…  già  l’idea,  mi  mette  addosso

un’ansia…


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DANILO                   È solo un po’ di paura. Ricominciare non è facile. Ma

per te, è fondamentale.

BARBARA            Umh… troppe novità tutte insieme… sono così confu-

sa… Già, venire ad abitare da te… mi mette così in im-barazzo…

DANILO                   Ma come…

BARBARA            Hai la tua vita… abbastanza incasinata di suo… e il

pensiero di mettermi tra i piedi anch’io…

DANILO                   Che stai dicendo?

BARBARA            Ma sì… noi siamo animali solitari… non allenati a vi-

vere con qualcuno che occupa il tuo spazio vitale.

DANILO                   Stai parlando di te?

BARBARA            No, anche… e direi soprattutto, di te.

DANILO                   Il fatto è che ora… ho perduto il senso di spazio e di

tempo… non so più dove sono, dopo quello che è suc-cesso…

BARBARA            Ti riferisci a… quell’attimo di follia?

DANILO                   Sarà stato un attimo… ma sono ore che non penso ad

altro… Per te invece, è stata la cosa più normale di que-sto mondo… vero?

BARBARA            Solo una parentesi… È stato anche gradevole… insoli-

to... ma il tuo orientamento, diciamo… Voglio dire… due metà differenti, non possono fare un’unità.

DANILO                   Non ti seguo.

BARBARA            Insomma, tu sei un mezzo gay, io una mezza batton

girl… come fai a mettere insieme le due cose?

DANILO                   Se siamo la metà di qualcosa… potremmo indagare sul-

le altre due metà…


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BARBARA            Quali?

DANILO                   Quelle che non conosciamo ancora.

BARBARA            E chi ti dice che esistano?

DANILO                   Insomma, per te… l’altra notte… è solo stata una …

scopatina mordi e fuggi… il capriccio di un momento e…

BARBARA            Perché, per te?

DANILO                   Un terremoto! Ha azzerato i parametri della mia real-

tà… devo, davvero, spiegarti cosa mi sta succedendo?!

BARBARA            Sì, sì… mi rendo conto… ma io…

DANILO                   Era la prima volta, capisci?

BARBARA            Lo so…

DANILO                   E con una donna, poi!

BARBARA            Con qualcuno, dovevi cominciare.

DANILO                   Però, mi ero concentrato su qualcosa di diverso.

BARBARA            E ne sei pentito?

DANILO                   Non è questo… è che ora sono… non so come dire…

di… disorientato, ecco…

BARBARA            Cos’è, me ne fai una colpa?

DANILO                   Che c’entra? È solo che non mi ci raccapezzo più. E

poi… non so… ti sei come improvvisamente allontana-

ta da me. Come se ti avessi fatto un torto a venire a let-

to con te!

BARBARA            Non è così. (Scuote il capo) Anche per me… (Sbuffa)

Insomma, ora devo andare. Già lo so… arriverò in ri-


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tardo anche stavolta! Ciao… ci vediamo più tardi… (Si-lenzio) Non mi dici nulla?

DANILO                   Su cosa?

BARBARA            Il… il mio provino…

DANILO                   Ah, sì… in bocca al lupo. È così che si dice, no?

BARBARA            Meglio: “Merda”… funziona di più.

DANILO                   E allora… “Merda”…

BARBARA            Sì, tanta… (Lo bacia sulla guancia) Ciao.

DANILO                   Ciao.

(Barbara esce, lasciando la porta aperta. Danilo va a

sedersi sul divano, abbandona la fronte tra le mani.

Dopo un silenzio, afferra il ricevitore del telefono e fa

un numero. Resta in ascolto per un po’, poi sbatte giù il

ricevitore)

Bastardo, bastardo, bastardo!!

*

TATIANA               (Fuori scena) Permesso?

DANILO                   (Alza lo sguardo verso la porta) Chi è?

TATIANA               (Entrando) Sono io.

DANILO                   Emh… desidera?

TATIANA               Cercavo la signorina Marianna…

DANILO                   Barbara…

TATIANA               Sì, appunto… quella.


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DANILO                   È appena uscita.

TATIANA               Oh, che peccato.

DANILO                   Non so quando sarà di ritorno.

TATIANA               Umh… (Lo guarda) Lei è sempre della stessa idea?

DANILO                   Che idea?

TATIANA               Rivolté…

DANILO                   E lei crede, si possa cambiare un’idea del genere… che

dico, idea… un comportamento, una filosofia di…

TATIANA               La vita, è in continua trasformazione. A questo mondo,

tutto può accadere.

DANILO                   E sia. Ma non in un giorno e mezzo!

TATIANA               Un vero peccato. Ma dica, lo ha deciso per fare dispetto

alle donne?

DANILO                   In che senso?

TATIANA               Privarle di un bel fico come lei… così, per fargliela pa-

gare?

DANILO                   Cosa le viene in mente?

TATIANA               Magari, sua madre…

DANILO                   Che c’entra mia madre?

TATIANA               La mamma, c’entra sempre.

DANILO                   In ogni caso, non credo la cosa la riguardi.

TATIANA               Ah, no? Vedo il patrimonio mascolino disperdersi… e

nei suoi esemplari migliori, oltretutto…

DANILO                   Non sono un purosangue…


- 37 -


TATIANA               … e vuole che rimanga indifferente? Capisce che an-

dando avanti così, ci resteranno solo quelli come mio

marito? Che diventi lui, gay. Ah, sarebbe una liberazio-

ne. E le dirò… anche una bella soddisfazione. Oh, me

la riderei… e come! Ma lui, invece, niente. (Pausa) O

forse magari… sotto, sotto… La sua natura potrebbe

essere anche quella… visto, il suo rapporto ambiguo e

incontenibile col sesso. (Sospira) Ma lui si ostina a fare

il maschio!

DANILO                   Si vede che la sua tendenza è quella.

TATIANA               Umh… lui ha sempre finto su ogni cosa… fingerà an-

che su quello.

DANILO                   Bene… io, adesso… avrei un po’ da fare.

TATIANA               Insomma… capisco che possa avere altri orizzonti ma

io… sono sempre una signora…

DANILO                   E che cosa c’entra?

TATIANA               Non mi dice di accomodarmi?

DANILO                   Ma io… emh… ebbene… vuole… vuole accomodarsi?

TATIANA               Cerrrrto! (Va a sedersi al divano) Non ha qualcosa da

bere?

DANILO                   Umh… vediamo… il fatto è che non essendo a casa

mia… Scusi un momento.

TATIANA               Prego caro… fai pure… (Danilo va al frigo, Tatiana si

guarda intorno) Carino qui…

DANILO                   C’è del… del succo di carota.

TATIANA               Dio mio…

DANILO                   Voglio dire… niente Vodka.


- 38 -


TATIANA               Beh… anche se sono di origine russa, non è detto che

vada solo a Vodka. Anzi, ti dirò che non mi piace. Pre-ferisco un buon bicchiere di rosso.

DANILO                   Oppure… dello spumante.

TATIANA               Umh… vada per lo spumante.

DANILO                   D’accordo. (Comincia ad armeggiare col tappo della

bottiglia)

TATIANA               (Si gira verso di lui e lo punta con un dito) Architetto,

vero?

DANILO                   Chi… io?

TATIANA               Mi pare di aver sentito così.

DANILO                   Infatti, lo sono. (Versa lo spumante nei bicchieri)

TATIANA               E dove dai, libero sfogo alla tua creatività?

DANILO                   Prego?

TATIANA               A do fatichi? (Napoletano)

DANILO                   Ma non era russa? (Reca i bicchieri, avvicinandosi al

divano)

TATIANA               Di origine… ma sono cresciuta a Napoli. Vico Scassa-

ciuccoli, quartiere Sanità.

DANILO                   Davvero? (Porge il bicchiere e siede accanto a lei)

TATIANA               Padre napoletano, madre russa. Si incontrarono nella

steppa. Grande amore e ‘na fame assassina. Poi, la no-stalgia… e mio padre ci portò in fuga a Napoli.

DANILO                   E lì, la fame vi è passata?

TATIANA               Macché. Abbiamo dovuto ricominciare dal basso.

DANILO                   Lavori occasionali?


- 39 -


TATIANA               Ancora più basso…

DANILO                   Eh?

TATIANA               Dal pavimento.

DANILO                   Non…

TATIANA               Io e mia madre, abbiamo nettato quelli di mezzo quar-

tiere.

DANILO                   Ma ora vedo che…

TATIANA               Insomma, sì… piano, piano ho risalito la china. Mi

hanno fatto studiare… diploma… ma poi, mi sono but-tata negli affari. (Pausa) E tu?

DANILO                   Ah… avevo messo su uno studiolo con un amico… ma

ora, credo…

TATIANA               Ho capito, sei a spasso.

DANILO                   Beh… vede… (pausa) Praticamente, sì!

TATIANA               (Tocca col suo bicchiere quello di Danilo)

DANILO                   Dobri ghegn (Buongiorno in russo)

TATIANA               Buongiorno a te.

DANILO                   Ah, buo… ho sbagliato.

TATIANA               Volevi forse dire… za dorovia? (Cin cin in russo)

DANILO                   Umh… Za dorovia. (Bevono)

TATIANA               Ti andrebbe di lavorare?

DANILO                   Il lavoro, è sempre bene accetto.

TATIANA               Avrei un’idea.

DANILO                   Davvero?


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TATIANA               Rimodernare casa mia… lo stile liberty mi ha stancato.

Un tuo collega, qualche anno fa, mi aveva convinto…

All’inizio mi piaceva ma poi, sai… a volte, mi sembra

di entrare in un Night Club…

(Lo fissa) Allora, che ne dici? (Gli si avvicina) Qualco-sa di attuale, di moderno… capisci?

DANILO                   Sì, certo…

TATIANA               Facciamo, nel pomeriggio da me?

DANILO                   (Imbarazzato) Beh… sa… dovrei… riflettere un mo-

mento… adesso, io…

TATIANA               Cos’è, titubi?

DANILO                   No, ecco… la cosa è da vedere…

TATIANA               (Si avvicina ancora) Vogliamo vederla subito?

DANILO                   Cosa ha capito… io… non…

TATIANA               Oggi alle quattro da me?

DANILO                   No, io non…

TATIANA               Vedrai che ambiente ti preparo, moi màlinki katiònak

(piccolo cucciolotto mio) Musiche hawaiane di sotto-

fondo, letto coperto di pelli di mammut, luci basse, a-

romi orientali sparsi per la stanza…

DANILO                   Ma guardi che io…

TATIANA               Daremo insieme l’addio al periodo liberty!

DANILO                   Lo dia con qualcun altro…

TATIANA               Oh! Non ti ho mica chiesto di ristrutturare la cantina!

DANILO                   È tutto inutile, vuole capirlo?! Sono gay! Sa quelli che

sculettano, si vestono da donna, salutano con gesti


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morbidi… “Ciao, maschione?” Ecco, io appartengo a quella schiera!

TATIANA               Che si infoltisce ogni giorno di più, purtroppo.

DANILO                   Infatti… e io ho contribuito al ripopolamento!

TATIANA               Umh… (Ride)

DANILO                   Cos’ha da ridere?

TATIANA               Si vede che non mi conosci.

DANILO                   Infatti, l’ho appena…

TATIANA               Amo le imprese impossibili, moi magnugna.

DANILO                   Ma questa, le assicuro, è ancora più impossibile di

qualsiasi altra impresa impossibile. Niet… No way… nulla da fare!

TATIANA               Perché ancora non hai idea, mio piccolo magnugna… di

cosa posso essere capace… Io riesco a diventare una

malattia per un uomo… della quale è poi difficile guari-

re… Guarda mio marito… passa da una donna all’altra,

nella speranza di trovare un surrogato del piacere, delle

emozioni che riuscivo a dargli io. Ne ho fatto un dispe-

rato… da quando non gliela do più.

DANILO                   E perché, scusi, non gliela…

TATIANA               Perché?! Mi chiedi perché?!

DANILO                   Ho fatto male?

TATIANA               Hai fatto benissimo… in quanto ora, te lo spiego.

DANILO                   No, senta… io…

TATIANA              Tu daresti un concerto di Mozart… a una tribù di abo-

rigeni del Congo?


- 42 -


DANILO                   Chissà, magari a loro piacerebbe.

TATIANA               Ma sarebbe uno spreco! Ed è la stessa cosa per lui.

DANILO                   In che senso?

TATIANA               Voglio dire che… dedicare tutta la mia esperienza in

fatto di sesso… a quell’uomo… è… è come gettare le

perle ai porci. Ah, mi ci sono dedicata con tutta

l’anima, allo studio della stimolazione di istinti nasco-

sti, di sottili e impudiche perversioni…

DANILO                   Ha studiato sul Kamasutra?

TATIANA               Quell’opuscolo per minorenni represse?!

DANILO                   Oh…

TATIANA               No… sono andata più a fondo. Aiutata da quelle che

potrei, modestamente, definire: qualità naturali. Umh… ho imparato bene, come si rimescola un uomo.

DANILO                   Tra un pavimento e l’altro?

TATIANA               E se no… (Fa il gesto di lavare) stavo ancora lì, a stru-

sciare mattonelle.

DANILO                   Sì, va bene, ho capito… lei è un’esperta dell’arte ama-

toria… ma si da il caso che sia anche una donna… e

questo particolare, viene a vanificare persino il più lon-

tano mio interesse alla cosa.

TATIANA               Vuoi dire che sei refrattario?

DANILO                   Infatti!

TATIANA               Meglio! Ti dirò che se non fosse così, sarei meno inte-

ressata…

DANILO                   Vuole capire che io…


- 43 -


TATIANA               Bell’orsetto… sì, hai gli occhi di un  orsetto siberiano,

sai?

DANILO                   In ogni caso, non credo che questo cambi…

TATIANA               (Comincia a parlare in russo, infervorandosi fino al

parossismo)

Moi sibìrski midvijònak, tvoi jàpach minià apianiàiet, ia vies fsià. Kaciù ciùsvavat fkus tvaièi ròsavai i nièjnei kòji. Laskàz kàjduin ciast tvaievò tièla.

(Mio orsetto siberiano, l’odore della tua pelle mi ine-

bria mi da i brividi in tutto il corpo. Vorrei anche senti-

re il sapore della tua pelle rosea e delicata. Accarezza-

re ogni parte del tuo corpo…)

Capito?

DANILO                   Neanche una parola!

TATIANA               Ma almeno il senso… diciamo… l’avrai, afferrato.

DANILO                   Ha parlato solo in russo!

VANIA:                     Quando vado su di giri, mi succede.

DANILO                   Diventa… dilagante!

VANIA                       E non sai, quando attacco col polacco… Vuoi sentire?

DANILO                   No! No, no… il russo, mi basta e avanza…

TATIANA               Peccato…

DANILO                   Però… una vera poliglotta. Russo, polacco, napoleta-

no…

TATIANA               Le lingue sono tutto, al giorno d’oggi.

DANILO                   E già. (Pausa) Bene… ora, io…

TATIANA               Mi vuoi scaricare?


- 44 -


DANILO                   Il fatto è che avrei qualcosa da fare.

TATIANA               Ho capite… vuoi che me ne vago…

DANILO                   Ecco, vede…

TATIANA               Eppure…

DANILO                   Sì?

TATIANA               Umh… sei come una bella montagna da scalare. (Lo

guarda) E io, mi ti arrampicherò fino alla cima! (Va al-

la porta)

Ciao, mio orsetto siberiano. Farò di te, un orso famelico

della Steppa!! (Esce)

DANILO                   Che essere inusuale…

(Torna al tavolo e infila una risma di dischi nella sca-tola)

Ci vorrà un altro viaggio.

(Prende la scatola e va alla porta. Esce)

(La luce si abbassa lentamente mentre una musica va

su di volume. L’effetto indica un passaggio di tempo)

*

BARBARA            (Entra in scena. Si toglie l’impermeabile. Va alla fine-

stra, scuote il capo)

Ci mancava solo un tempo così. Proprio una giornata

‘no’.

DANILO                   (Entra, recando la scatola vuota. Vede Barbara) Ah,

sei tornata…

BARBARA            Come vedi…

DANILO                   Hai già mangiato?


- 45 -


BARBARA            Perché?

DANILO                   Avevo preparato una cosetta, su da me. (Comincia a

mettere altri dischi nella scatola)

BARBARA            Non mi va nulla.

DANILO                   Cos’hai? Il provino, è andato male?

BARBARA            Umh…

DANILO                   Ti va di parlarne?

BARBARA            No.

DANILO                   E invece faresti bene a…

BARBARA            Non c’è stato nessun provino.

DANILO                   Ti hanno… insomma, ti hanno dato buca?

BARBARA            Non è questo…

DANILO                   Ho capito, hai fatto marcia indietro.

BARBARA            Niente di tutto questo… ecco… non mi va di parlarne.

DANILO                   Come preferisci… ma…

BARBARA            Senti… vorrei restare un po’ da sola… sto male da ca-

ni… per favore, non farmi altre domande.

DANILO                   D’accordo, come vuoi… me ne vado… (Silenzio) Po-

tresti almeno dirmi, perché non ci sei andata.

BARBARA            Ecco… perché non dovevo andarci. Va bene?!

DANILO                   Se è da ieri sera che… sì, eri così ansiosa di farlo.

BARBARA            Non c’era nessun provino.

DANILO                   Umh… si sono divertiti a darti un finto appuntamento?

Quella gente fa di questi scherzi.


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BARBARA            Per favore, ti prego, basta! Non c’entra nessuno perché

nessuno mi ha convocato. Ti ho detto una bugia. È così difficile da capire?

DANILO                   E potrei sapere perché me l’hai detta?

BARBARA            Per il semplice fatto che non volevo dirti la verità.

DANILO                   Quale, verità?

BARBARA            Sono affari miei.

DANILO                   Il tuo… è… è un comportamento assurdo!

BARBARA            Perché, saremmo forse arrivati al punto che dovrei dirti

tutto?!

DANILO                   Se non siamo… che so… altro… ecco, siamo perlome-

no amici, no?

BARBARA            Io non so più che cosa siamo.

DANILO                   Senti… (Silenzio) si può sapere che stai combinando?

BARBARA            No.

DANILO                   Almeno, dove sei stata?

BARBARA            No.

DANILO                   D’accordo. (Raggiunge la porta. Guarda in direzione di

Barbara e fa per uscire)

BARBARA            Da lui.

DANILO                   Lui… lui chi?

BARBARA            Ah, ricominciamo con i ‘Lui’?

DANILO                   Mauro?

BARBARA            Sì.


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DANILO                   Umh… ti ha… ti aveva cercato?

BARBARA            No. L’ho chiamato io, ieri sera.

DANILO                   E il motivo?

BARBARA            Non lo so!

DANILO                   Umh… chiami qualcuno e non sai neppure perché?

BARBARA            Ero carica d’ansia…

DANILO                   Ci sei stata a letto?

BARBARA            (Silenzio) Sì.

DANILO                   E l’ansia, ti è passata?

BARBARA            No.

DANILO                   E allora, perché cazzo l’hai fatto?!!

BARBARA            Ti ho detto che non lo so!

DANILO                   Pretendo una spiegazione!

BARBARA            Pretendi che cosa? Pretendi che cosa?!

DANILO                   Voglio sapere perché l’hai fatto.

BARBARA            Tu sei pazzo. Io non ti dico niente! Esci subito da casa

mia… vai a farti fottere, hai capito?!! (Scoppia in la-crime)

DANILO                   Sei una puttana… non ci sono dubbi.

BARBARA            Bella novità.

DANILO                   Una squallida puttana… (Prende la scatola con i dischi

e la tiene tra le braccia)

BARBARA            Un momento… ma… sei, sei geloso? Mi stai… facendo

una scenata di gelosia, per caso? Oh, questa è bella…


- 48 -


una checca che fa una scenata di gelosia a una donna. E puttana, per giunta. Senti, torniamo alla realtà!

DANILO                   No, io con te non torno a niente e non vado da nessuna

parte!

(Esce- Pausa – Rientra, sempre la scatola tra le brac-

cia)

E sappi che quelle cosetta che abbiamo fatto l’altra not-

te, non ha nessuna importanza per me. Dovevo iniziar-

mi al sesso. In genere lo si fa con una compagna di

scuola, un’avventura occasionale. Ecco… io l’ho fatto

con una professionista! Grazie di tutto!

(Esce – Pausa - Rientra)

Volevo dirti che… se ti devo qualcosa, per l’altra notte,

dimmi quant’è!

BARBARA            Stronzo…

DANILO                   Non voglio debiti con nessuno, io! Attendo notizie.

(Esce – Pausa – Rientra)

E tieni questo cazzo di scatola!!

(Butta la scatola al centro della scena e se ne va, sbat-

tendo la porta)

*

BARBARA            Che casino… (Silenzio) E ora? (Silenzio) Beh, intanto,

mi faccio una doccia…

(Va in camera da letto. Ne esce poco dopo, in vestaglia.

Si tira su i capelli- Squilla il telefono)

Umh… l’ha presa brutta… (Afferra il ricevitore) Sì, chi

è? Chi?! Ah, Sergio… – Perché lo cerchi sempre qui? –

Umh, avrà staccato il telefono. – No, no… non credo


- 49 -


che lo vedrò. – Io ho da fare. Stavo entrando in doc-

cia… che cosa? – E lo vieni a raccontare a me? – No,

no… non abbiamo litigato… litigano gli amanti e come

tu ben sai… - Senti, vuoi capire che io faccio la mia vi-

ta e lui, la sua?! – Va bene, sì, va bene… - D’accordo,

ciao. (Riaggancia) Mancava solo quest’altro… Ma dico

io… dovevo fare anche questa esperienza? Trovarmi

nel vortice di una passione omo, a sfondo eterosex?!

(Va verso la camera da letto. Suonano alla porta)

Uffa! (Va ad aprire)

*

DANILO                   (Entra) Scusa… per… per prima. Ho esagerato.

BARBARA            (Sospira) No… forse è tutta colpa mia.

DANILO                   Non mi aspettavo nemmeno io, di avere una reazione

simile.

BARBARA            È spuntato improvvisamente il maschio…

DANILO                   Da dove?

BARBARA            Voglio dire… in te.

DANILO                   No, no… ripartiamo dall’inizio. Io sono gay…

BARBARA            Sarà… ma i difetti sono quelli tipici dell’insopportabile

maschio. Geloso, arrogante, possessivo e vendicativo.

DANILO                   Quando, mi sono vendicato?

BARBARA            Hai tutta l’aria di farlo.

DANILO                   Io ero venuto per scusarmi. Dirti che… la vita è tua e

puoi viverla come credi… come hai sempre fatto.


- 50 -


BARBARA            Ho sperato che la tua sensibilità… ecco… ti rendesse

più dolce… più disponibile a capire gli altri… e inve-ce…

DANILO                   Sai che è così… nonostante la mia reazione… (Silen-

zio) Forse la cosa… quello che è successo l’altra not-te… ecco, ci ha messo addosso un po’ di paura…

BARBARA            Chissà…

DANILO                   E sai perché?

BARBARA            Perché?

DANILO                   Non so, lo chiedevo a te.

BARBARA            Ah… io… so che cosa ho provato e non il perché.

DANILO                   Forse… hai avuto paura di innamorarti… di un… di-

verso… di muoverti in un terreno che non conosci… qualcosa del genere?

BARBARA            Chi lo sa?

DANILO                   Io credo che le definizioni… di gay, puttana… siano

solo etichette da appiccicare in fronte alla gente…

BARBARA            Tu, me l’hai appiccicata che quasi non si stacca più.

DANILO                   Voglio dire che… al di la di tutto, ci sono le persone…

con i propri sentimenti, paure, contraddizioni…

BARBARA            Perché, l’abbiamo fatto?! Andava tutto così bene tra

noi… Eravamo amici, ci confidavamo… potevamo piangere uno sulla spalla dell’altra…

DANILO                   Possiamo continuare a essere così.

BARBARA            No. Non più. Dall’altra sera, qualcosa è cambiato.

DANILO                   Però, noi siamo quelli di sempre.


- 51 -


BARBARA            No… neanche questo, è vero. Umh… è un bel casino,

vivere… (Silenzio) Non avrei voluto, sai?

DANILO                   A cosa ti riferisci?

BARBARA            Con… Mauro…

DANILO                   Preferirei parlare d’altro.

BARBARA            Sono come stata spinta da un impulso irrazionale. Mi

sentivo… soffocare… così ho telefonato e gli ho chie-sto un appuntamento.

DANILO                   Capisco…

BARBARA            Mi ha detto che posso restare qui.

DANILO                   Beh, dopo tutto, qualcosa ci hai guadagnato.

BARBARA            Credi l’abbia fatto per questo?

DANILO                   E se fosse?

BARBARA            Ma non è così.

DANILO                   Bene. Visto che hai trovato casa, che sei di nuovo indi-

pendente… riporterò le tue cose.

BARBARA            Perché dici così?

DANILO                   Non hai più bisogno di me.

BARBARA            Danilo…

DANILO                   E poi perché… preferisco stare lontano da te, per un

po’!

BARBARA            Senti…

DANILO                   Mi fai incazzare solo a vederti!

BARBARA            Se è così che la pensi…


- 52 -


(Squilla il telefono)

Ah… prima… ha telefonato il tuo ex amante…

DANILO                   Che cosa?!

BARBARA            Gli vuoi dire, per favore, di non chiamare più qui?!

DANILO                   Sai che non ci parlo…

BARBARA            (Va a rispondere)

Ah, di nuovo tu?! Sì, è qui! (Allunga il ricevitore a Da-nilo)

Io vado a fare una doccia. (Esce per la camera da letto)

DANILO                   (Al telefono) Ciao. Freddo? A dire il vero, non avrei

dovuto nemmeno prendere il telefono… Ah, sì? E

quando lo hai scoperto? Davvero… e invece, mi hai già

perduto… Mi hai umiliato, capisci? Trattato come una

marchetta che rimorchi una sera per caso… Oh basta

con le moine, non m’incanti… Umh… Cos’è, cominci

coi ricordi? No, no, mio caro, non ci sono ricordi che

contino quando riguardano una vipera velenosa che sa

solo ingannare…

BARBARA            (Attraversa la scena, va al divano e prende la cuffia per

i capelli)

DANILO                  Umh… ma dai… (sorride) Come t’è tornato in mente?

Sì, sì… quella volta mi hai fatto ridere davvero… non posso negarlo…

BARBARA            (Torna in camera da letto. Sbatte la porta con rabbia)

DANILO                   E tua zia che ci credeva… “Zia Lidia, mi sono sposato

e ho due bambini”… E lei: “Ma che bravo… comporta-

ti bene, assumiti le tue responsabilità di padre… e non

andare con altre donne”… Quando ha detto: “Io ti co-


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nosco… non te ne perdi una”, non ce l’ho fatta più… (Ride)

BARBARA            (Entra e va a prendere una asciugamani da un arma-

dietto. Dà un’occhiataccia a Danilo, entra in camera da letto e sbatte di nuovo la porta)

DANILO                   Umh, ora devo lasciarti. C’è un po’ di nervosismo in gi-

ro… No, no… non posso spiegarti. Dove… a casa mia?

No, che dobbiamo dirci ancora? Preferisco di no. E va

bene… vado su… però mi chiami tu… d’accordo…

d’accordo… Umh… quando gliel’hai detto? Ieri sera e

già ti senti solo… Oh, davvero… triste e sconsolato…

BARBARA            (Rientra e si ferma sulla porta della camera da letto)

Durerà ancora molto questa telenovela?! Fatti telefona-re da un’altra parte!

DANILO                   Stavo appunto…

BARBARA            Devo per forza subire questo smielume che sta inon-

dando la casa?

DANILO                   Ma non dovevi fare la doccia?

BARBARA            Per farla e rilassarmi, ho bisogno della mia privacy…

non posso pensare che di qua si sta celebrando una sve-nevole conversazione amorosa tra due checche.

DANILO                   E va bene, me ne vado! (Al telefono) Scusa Sergio…

per favore, chiamami su tra cinque minuti… poi ti spie-go, ciao… (Abbassa il ricevitore)

BARBARA            Ah, gli spieghi… che cosa? Che lo hai tradito con una

femmina? Lo considererà un atto di perversione… ti giudicherà male il tuo caro Cicci…

DANILO                   Non hai capito niente!


- 54 -


BARBARA            Cosa devo capire… che dopo che ti ha trattato in quel

modo, che ti ha mollato per un altro… stai ancora lì a

fare ciù, ciù, ciù? Non hai un briciolo di dignità, di spi-

na dorsale… Potrà sembrarti una contraddizione, mio

caro… ma pur essendo checche, si può lo stesso averci

le palle!

DANILO                   Io volevo… insomma… era lì con la coda fra le gam-

be… triste e sconsolato… depresso… quello lì, lo ha mollato…

BARBARA            E tu, subito pronto a rimpiazzarlo… Oh, per favore vai

via… prima che cominci a vomitare.

DANILO                   Sei tu a trattenermi con la tua scenata di gelosia…

BARBARA            Che cosa?!

DANILO                   Lo è mia cara… se no, perché ti darebbe tanto fastidio

se parlo con Sergio?

BARBARA            (Ridendo) Sei fuori strada, tenerezza… a me, piacciono

i maschi… intendo quelli veri… e anche un tantino e-sperti…

DANILO                   Mi avevi detto che ti era piaciuto…

BARBARA            Volevo darti un po’ di coraggio… tirarti su… E poi,

non parlare di quella cosa assurda… che non so neppu-re perché l’ho fatta…

DANILO                   D’accordo… bene… ti saluto… (Va alla porta)

BARBARA            Danilo…

DANILO                   (Si gira di scatto) Sì?

BARBARA            Puoi farmi una cortesia?

DANILO                   Quale?

BARBARA            Non venire più a cercarmi.


- 55 -


DANILO                   (Deluso, annuisce ed esce)

BARBARA            (Siede su un pouf, afferra il telefono e fa un numero)

Ciao… volevo chiederti se sei libero stasera… sì, ho bi-

sogno di uscire, andare da qualche parte… ma dove

vuoi! Non riesco a stare in casa… sono così nervosa…

Ah no, eh? Quando mi servi, non ci sei mai… Ma che

tua moglie e tua moglie! Ti ho detto che voleva legaliz-

zare la cosa… il contratto, no? Certo che non ho accet-

tato! Era una follia… Cosa? Ah, per questo, è difficile

incontrarsi? Avrei dovuto firmarlo… Ma… ma… ma…

Sì che ho sentito! Hai detto che siamo ancora clandesti-

ni… A me sembra invece che siamo dei poveri mente-

catti che non sanno che fare della propria vita… Va be-

ne, va bene… in fondo, lo sapevo già che su di te non si

può mai contare… Ciao… sì, sì, ciao…

(Bussano alla porta)

Che rompiscatole… (Va ad aprire. Entra Tatiana)

Ancora lei?!

TATIANA               Sono qui perché mi sembra necessario dare una siste-

matina alla faccenda…

BARBARA            Quale faccenda?

TATIANA               La indefinibile avventura che stiamo vivendo.

BARBARA            Io con lei, non sto vivendo niente.

TATIANA               Ed è qui che si sbaglia. Io nel trip messo in atto da lei e

mio marito, sarei l’altra… ha presente il triangolo? Be-ne, uno degli angoli sono io.

BARBARA            Cos’è, una lezione di geometria?

TATIANA               No, di vita, mia cara signorina.

BARBARA            Davvero?


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TATIANA               Certamente. Perché un tantino di etica, ci vuole anche

nella perfidia. Lei mi dice che con mio marito è finita e invece tacchete, di nuovo a letto a scopare come ricci.

BARBARA            Beh… come ricci… coniglio. Aveva detto che suo ma-

rito ha la velocità di un coniglio ancora da svezzare, ri-corda?

TATIANA               Perché, scusi, conosce anche i tempi di copulazione dei

ricci?

BARBARA            No.

TATIANA               E allora, perché si intrattiene in dissertazioni zoologi-

che invece di affrontare il vero problema.

BARBARA            Che sarebbe?

TATIANA               Me lo chiede?

BARBARA            E già.

TATIANA               Le avevo offerto un contratto! Un accordo perché tutto

avvenisse alla luce del sole! No, a lei piace di più in-

gannare. Trescare, dando sfogo al turbinio di una mente

contorta.

BARBARA            Non è così.

TATIANA               E com’è, allora?

BARBARA            Mi sentivo sola.

TATIANA               E va a cercare mio marito?

BARBARA            Conosco lui…

TATIANA               Mi sentirei più in compagnia con una muta di cani, in

una distesa siberiana… Quello non si intratterrà neppu-

re con S. Pietro per la resa dei conti… Lui ti avvicina,

prende ciò che gli serve e se ne va… la incomunicabili-

tà fatta persona. Non si accorge di nessuno… ombre


- 57 -


che gli girano intorno e che si concretizzano nei soli

momenti in cui vuole qualcosa… e poi, di nuovo om-

bre… Così ha fatto con me, con lei e con tutti quelli che

incontra sulla sua strada.

BARBARA            Ma allora, perché non lo lascia?

TATIANA               Così, se lo prende lei?

BARBARA            No, no… per carità… se lo tenga pure…

TATIANA               Ma intanto… oh, sono così stufa di questa storia…

BARBARA            Io credo di capire perché non lo molla.

TATIANA               Davvero? Me lo dica.

BARBARA            Perché, anche se non vuole ammetterlo neppure a se

stessa… ne è ancora innamorata.

TATIANA               Ah… (Ride) di quello lì…

BARBARA            Di quello lì… (Silenzio) Non è così?

TATIANA               (Esplode in un pianto irrefrenabile) iiiiih… (effetto si-

rena) mi ha sempre trattato a pesci in faccia… e invece

io gli ho dato tutto… tutto… all’inizio sembrava mi

amasse… credevo di piacergli… poi invece ha comin-

ciato a scornacchiarmi con tutte… amiche, segretarie,

mantenute… (Guarda Barbara) Ogni riferimento è pu-

ramente casuale… Cosa le davano le altre che non po-

tessi dargli io? Me lo dica… che cosa… Lo so, lo so…

lei è molto carina, avvenente… un bel corpo, insom-

ma… ma non credo sia questo a stimolarlo… come le

dicevo, non si accorge di niente e di nessuno…

BARBARA            Cosa pensa che sia, invece?

TATIANA               È proprio quello che vorrei scoprire! Ah… lo riporterei

a me e nessuno potrebbe più togliermelo.


- 58 -


BARBARA            Ma scusi… allora, il contratto, la corte persino a un

gay… il suo atteggiamento freddo e distaccato?

TATIANA               Quando si perde tutto quello che per te conta nella vi-

ta… non ti rimane che fingere… (Piange) Oh Dio, di-vento patetica… è la parte peggiore di me.

BARBARA            Si lasci andare un momento… la smetta di giudicarsi…

TATIANA               Ha ragione… Lei… lei è molto meglio di quanto pen-

sassi…

BARBARA            La ringrazio…

TATIANA               È così comprensiva… Non ho neanche un’amica, sa?

BARBARA            Non ne avrà avuto il tempo.

TATIANA               In che senso?

BARBARA            Sempre dietro alle scappatelle di suo marito…

TATIANA               Sì, sì, ha ragione… Stavo pensando, chissà… forse

prima o poi… noi potremmo diventare amiche…

BARBARA            Ora che comincio a conoscerla… non mi dispiacereb-

be… Anch’io di amiche non ne ho…

TATIANA               Davvero?

BARBARA            E già…

TATIANA               Barbara…

BARBARA            Sì?

TATIANA               (Silenzio) Mi aiuti a riconquistare mio marito?

BARBARA            (Ride)

TATIANA               Perché ridi?

BARBARA            Lo stai chiedendo all’amante di tuo marito.


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TATIANA               Vorresti dire che ne sei innamorata?

BARBARA            No, no… credo di no… anche se non sono più in grado

di capire quali siano i miei veri sentimenti.

TATIANA               Per quanto riguarda… sì… i tuoi problemi economici…

me ne occuperò io…

BARBARA            Oh no, no, no… d’ora in poi, voglio pensare solo io a

me stessa. A costo di ripartire dal basso.

TATIANA               Lavoretti occasionali?

BARBARA            Anche più in basso.

TATIANA               Pavimenti?

BARBARA            Qualunque cosa, pur di essere autosufficiente.

TATIANA               Sei una ragazza in gamba.

BARBARA            Spero di diventarlo.

TATIANA               Allora… mia cara amica… mi daresti qualche dritta?

BARBARA            Su tuo marito?

TATIANA               Sì. Cos’è che riuscite a dargli tu e le altre?

BARBARA            Forse… lo assecondiamo…

TATIANA               In… in cosa?

BARBARA            Beh, ecco… nelle… nelle sue fantasie…

TATIANA               Quali?

BARBARA            In realtà è solo una. Sempre la stessa.

TATIANA               E sarebbe?

BARBARA            Non te ne ha mai parlato?


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TATIANA               Di cosa?

BARBARA            Da ragazzo… in Turchia… è entrato in un bordello…

Una sola volta, pensa… ne è rimasto così impressiona-to…

TATIANA               Ah, sì… mi aveva proposto di… uh, l’ho giudicato così

male. Non gli ho parlato per una settimana. Ma su, con-tinua…

BARBARA            Ti fa… oh, è così difficile…

TATIANA               Ti prego…

BARBARA            Ti fa mettere il velo in faccia e devi ballare la danza del

ventre… Poi, in turco, devi dirgli “ti desidero”…

TATIANA               In turco?

BARBARA            Infatti.

TATIANA               E tu, lo conosci?

BARBARA            Invento…

TATIANA               Tutto qui?

BARBARA            E già… ma ogni volta va in orbita più veloce del Chal-

lenger…

TATIANA               E io… me lo sarei perso… solo perché non l’ho accon-

tentato in questo?

BARBARA            A volte è pericoloso reprimere le fantasie altrui.

TATIANA               Tutta colpa mia… del mio atteggiamento piccolo bor-

ghese… delle mie pruderie… Stupida, stupida, stupida!

BARBARA            Inutile colpevolizzarsi… ora lo sai… provaci.

TATIANA               Continuo a odiarmi per il mio atteggiamento… Posso

dirmelo?


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BARBARA            Che cosa?

TATIANA               Deficiente! Lo sono stata e come!

BARBARA            Ma dai…

TATIANA               Perdere l’uomo che ami, rifiutandoti di fare una cosa,

dopotutto, persino innocente. Un velo in faccia e dire in

turco “ti desidero”… Tra l’altro il turco lo mastico ab-

bastanza.

BARBARA            Visto? A volte basta poco per…

TATIANA               Ah, da domani: “Lezioni di danza del ventre”!

BARBARA            E spero che tu possa…

TATIANA               Lo farò come nessuna lo ha mai fatto con lui. Arredo

persino una stanza. Come sarà fatto un bordello turco?

BARBARA            Non ho esperienze in merito.

TATIANA               Ci vado.

BARBARA            Dove?

TATIANA               In Turchia. Voglio sapere tutto. Sento che occorre un

intervento d’urgenza.

BARBARA            Davvero?

TATIANA               (Bacia Barbara sulle guance) Per far prima andrò diret-

tamente alla Moschea… a prendere i primi contatti. Ma ci sentiamo presto, mia cara. (Va alla porta)

BARBARA            D’accordo. E buona fortuna.

TATIANA               Ti ringrazio, Bye bye… (Esce)

(Squilla il telefono. Barbara va a rispondere)

BARBARA            Certo che sono sola… adesso. (Ride) Prima ero con tua

moglie. Sì… Simpatica, dopo tutto… No, vedi… vole-


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vo dirti che… io e te, non ci vedremo più… sì, sì lo so

che l’abbiamo detto tante volte ma ora… no, no… in-

tendo dire che stavolta è vero. Non ha più senso questa

storia e forse… non ne ha mai avuto. Ciao.

(Abbassa il ricevitore. La luce si abbassa fino al buio.

Una musica di sottofondo. L’effetto indica un passag-

gio di tempo)

*

(La scena si illumina. Danilo e Barbara sono seduti

l’uno lontano dall’altra. Si guardano in cagnesco)

BARBARA            Volevi qualcosa?

DANILO                   Beh… ecco… no.

BARBARA            E allora, perché sei venuto?

DANILO                   Non lo so neanche io… o meglio, lo so ma…

BARBARA            Ma?

DANILO                   Mi sono visto con Sergio.

BARBARA            Umh… e lo vieni a dire a me?

DANILO                   Volevo parlartene… io…

BARBARA            Ci sei stato a letto?

DANILO                   (Imbarazzato) Sì.

BARBARA            Bravo… hai rotto il ghiaccio…

DANILO                   No… non… era il ghiaccio… voglio dire che non c’è

stato niente da rompere… cioè…

BARBARA            Comunque, ci sei stato a letto.

DANILO                   Ma sono sceso subito.


- 63 -


BARBARA            Da dove?

DANILO                   Dal letto.

BARBARA            Ah, davvero?

DANILO                   Ho provato… un senso… sì… un senso di ripulsa.

BARBARA            Ah…

DANILO                   Mi sono sentito male… ho anche vomitato…

BARBARA            Poverino…

DANILO                   Non prendermi in giro… è la verità. Era tutta una… una

follia la mia… ne ho avuto la prova. Forse, io… sì, cre-do di non essere gay…

BARBARA            Tutta una messa in scena, quindi…

DANILO                   Ma io non lo sapevo!

BARBARA            Hai sprecato gli anni migliori della tua vita…

DANILO                   So cosa ha prodotto tutto questo.

BARBARA            Che cosa?

DANILO                   Paura. Sì, di affrontare la realtà… mi ero chiuso in me

stesso… mi sentivo diverso dagli altri… così, mi sono aggrappato a Sergio, credendo di essere come lui.

BARBARA            Lo hai usato…

DANILO                   Ti dico che non lo sapevo…

BARBARA            O è stato lui, ad approfittare della cosa?

DANILO                   Non lo penso neanche. Nessuno ne ha colpa… se cadi

nella confusione mentale, finisci per disorientare anche gli altri…


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BARBARA            Bene… hai capito di non essere gay… e ora che cosa

vuoi da me?

DANILO                   Io, io…

BARBARA            Finalmente sarai in grado di affrontare la vita per quello

che sei… trovarti una donna…

DANILO                   L’ho già trovata.

BARBARA            Ti riferisci a me?

DANILO                   Sai che è così.

BARBARA            Vedi… tu hai scoperto di non essere un omosessuale…

ma io, quella che sono… lo sono realmente. Nella men-te, nel corpo, nell’anima…

DANILO                   Hai detto che volevi ricominciare… che volevi poggia-

re tutto sulle tue forze…

BARBARA            Ah… si dicono tante cose… non sarò mai capace di far-

lo sul serio…

DANILO                   Invece ce la farai e io ti sarò vicino per aiutarti.

BARBARA            No, no… ti ringrazio.

DANILO                   Quello… che provo per te… è qualcosa di… di molto

forte… un sentimento nuovo che mi ha fatto ritrovare me stesso.

BARBARA            Sì, certo… un po’ di gratitudine…

DANILO                   Non solo. Io, ti amo.

BARBARA            Oh, ti prego…

DANILO                   E non voglio perderti.

BARBARA            Uhhh… siamo in piena telenovela…

DANILO                   (Si irrita) E allora, sai che ti dico? Vai a farti fottere?!


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BARBARA            Sarebbe un’idea. Da chi?

DANILO                   Da chi ti pare… ti detesto! (Va alla porta ed esce)

BARBARA            Danilo!!

DANILO                   (Rientra) Che c’è?

BARBARA            Puoi farmi una cortesia? (Gli si avvicina)

DANILO                   Sì, lo so… non devo più cercarti e…

BARBARA            Abbracciami forte… fino a farmi male.

DANILO                     (Lentamente, con imbarazzo la prende fra le braccia)

BUIO


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