L’amante

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L'AMANTE

(The Mistress)

di

Arnold Wesker

Traduzione di

Claretta Carotenuto

L'azione si svolge in tre ore dalle 7.50 alle 10.30. Il tempo scorre fra le sezioni indicate dagli asterischi.

Debutto teatrale mondiale in lingua italiana al Festival Intemazionale dell'Atto Unico diArezzo, 18 novembre 1991, con Claretta Carotenuto diretta dall'Autore.

On passover night the youngest child asks:

"Wherefore is this night different from all other nights...?"

And the father replies: "Once were we slaves in Egypt

and the Lord our God brought us

forth from thence with a mighty hand

and an outstretched arm..."

Angolo dell'atelier di una stilista. Sebbene vi siano una scrivania, una sedia girevole, telefono, l'atmosfera principale è creata dagli strumenti di laboratorio la maggior parte dei quali è fuori scena. Una volta lo spazio era adibito ad un qualche altro uso: magazzino, officina d'ingegneria, di cui restano le linee architettoniche. Ciò che vediamo è: una piattaforma rialzata sulla quale è posto un tavolo da taglio rotoli di stoffe e fodere colorate sistemate sotto di esso accanto, un manichino da sarto non vestito tavolo da stiro una macchina per rifiniture munita di coni di filo di nylon colorato teso nello spazio come in una scultura astratta di Hepworth standers dai quali pendono abiti finiti abiti a vari stadi di lavorazione e campioni di materiali che si stagliano su una parete una batteria di ferretti sui quali sono "inseriti" rocchetti di ogni possibile sfumatura disegni, schizzi, ritagli da riviste di moda appuntati su pannelli una macchina per cucire si intravede suggerendo la presenza di molte altre fuori scena due altri manichini da sarto sui quali sono drappeggiati sensazionalivestiti non terminati.L'atmosfera del laboratorio è ravvivata da modelli, tessuti e colpi di colore come in un mosaico.Due slogan come graffiti su parti differenti della parete ci danno la prima idea della donna che stiamo per vedere.

BUSSA FORTE. LA VITA È SORDA NESSUNA BUONA AZIONE RESTA IMPUNITA

Samantha Milner soprannominata "Bàbushka" entra, una pila di riviste in braccio, un mazzo di chiavi in mano, vestita in quello che potrebbe essere definito "look russo": gonna voluminosa, camicetta ricamata, corpetto contadino, stivali. Naturalmente una sua creazione. Sulla punta del naso, mezzi occhiali con spessa montatura nera. Ha 39 anni, sensuale, energica, efficiente, di talento e famosa. I suoi genitori erano emigrati dall'Europa orientale ma lei non ha accento. Solo una certa cadenza nel parlare. Cosa posare prima? Chiavi o riviste? Pensa di posare le riviste sul tavolo da taglio. È il posto sbagliato. Allora, le chiavi nel cassetto della scrivania. Poi, dove posare le riviste? Non sulla scrivania, è troppo ingombra. Si guarda intorno. Ah! sotto il tavolo da taglio — per il momento. Decisioni! Ogni momento comporta decisioni. Solleva il cappello con un cenno ai manichini vestiti (NOTA: Quando Samantha parla a se stessa si chiamerà Samantha. Quando è impegnata in scambi con i manichini si chiamerà Bàbushka, ma solo Nìnotchka lo chiamerà Bàbushka. Jessica la chiamerà Sam o Samantha).

'Sera, ragazze!

 e lo pone sul manichino non vestito.

Ehi, ma come siamo belle stasera! Dove li avete presi quegli abiti stupendi?

Avvicinandosi fra loro e svestendosi.

Ci passiamo una bella serata in pace insieme? Ci rimettiamo in pari col lavoro? Rispondiamo alle "richieste" di beneficenza? Niente insolenze, niente pettegolezzi, niente domande folgoranti?

Si allontana da loro per appendere la sciarpa e il soprabito su uno stander.

Stai parlando ai manichini, Sam. Ti eri ripromessa che avresti smesso di parlare ai manichini, Sam.Troppe cose si era ripromessa, vero, Jessica? Smettere di bere, piantarla con i cioccolatini, dire più spesso "no" ai clienti, liberarsi da lui.(Innocentemente). Liberarsi da chi? Da lui, Samantha, da lui! Da "chi"! Dio, sei piena di merda.

Va verso Jessica. È necessaria una modifica. Si allunga verso la "scultura" per strappare due differenti sfumature di filo di cotone blu.

Decisioni! Decisioni! Decisioni!

Appoggia i due fili sull'abito di Jessica. Decide per una sfumatura, la appende sulla spalla del manichino. Fa una modifica. Indietreggia, per guardare meglio il suo lavoro e parla ai manichini come farà nel corso di tutta la commedia.

Là! Meglio! Meglio, Jessica? Meglio!

Si volge al secondo manichino.

Tu, NÌnotchka, non mi convinci. Al tavolo da disegno andavi bene, ma così, in carne e ossa? No, non piangere. Magari si tratta di una stupidaggine. (Un tempo.) Qui c'è tutto da rifare.

Va verso un blocco di carta da disegno. Sfoglia rapidamente e rumorosamente le pagine. Uno schizzo cattura il suo sguardo. Solleva il blocco allontanandolo da sé.

Proviamo...Non ti prometto niente.

Riflette. Qualcosa non va. Fa un cambiamento. Peggio. Traccia un'enorme X sull'intera pagina.

Cursi! Cursi, cursi, cursi!

Pronunciata come se dicesse "pussy". (Questa parola sarà spiegata in seguito.) Il telefono suona. Si irrigidisce ma non si muove. Guarda il suo orologio.

Questo non sei tu. Non puoi essere tu. Sono solo le 7 e 34.

Continua a suonare.

Sei una cliente. Una cliente ricca, impaziente, rompiscatole, che si è dimenticata che fra due giorni ha un matrimonio e che le serve il completo più bello del mondo. Ieri!

Continua a suonare.

Non puoi essere tu. (Pausa.) Sei una cliente che mi invita ad una delle vostre riunioni di sole donne. Odio le riunioni di sole donne. Parlerete delle vostre diete, dei vostri mariti, dei vostri bambini, delle vostre case in quest'ordine e a me non me ne importa niente. Niente me ne importa!

Il telefono cessa.

Grazie! (Pausa.) Vuoi vedere che eri tu? Cristo! (Continua a disegnare.) Qui facciamo progetti, percorsi, segnali convenzionali, linguaggi in codice, tabelle orarie; ci inventiamo piccoli atti unici con tanto di dialogo immaginario e non riusciamo lo stesso a prevedere niente.

Il telefono suona di nuovo.

Non puoi essere tu. Eravamo d'accordo per le nove.

Continua a suonare.

Sei una cliente, del mio libro nero, che chiama per scusarsi di avermi rifilato un assegno a vuoto. (Un tempo.) Oppure quella che provava a tirare sul prezzo convenuto. (Un tempo.) Tu sei una di quelle basse crudeli, saputone, affariste, sgarbate, veramente schifose e stai chiamando per dire che non succederà mai più, che sei una donna nuova, che la tua vita è cambiata.

Continua a suonare.

Beh, non ti credo.

Il telefono cessa.

Nessuno cambia mai.

Sta aspettando la telefonata per la quale aspetta sempre ma finge con se stessa di essere venuta per lavorare. Sta abbozzando un vestito stile spagnolo flamenco e si appresta a disegnarne le parti sulla carta marrone che svolge da un rotolo applicato ad un lato del tavolo da taglio. Le toglierà in seguito. Misurando e disegnando:

Cambiare, Jessica? Lascia che ti dica qualcosa sul cambiare. Cambiare è quando il bianco diventa nero, una donna diventa un uomo, un cinese diventa un inglese. Ma gli insensibili non diventano sensibili, i brutti non diventano belli e gli stupidi non diventano saggi. Credimi! Un assicuratore forse potrà darsi all'agricoltura dopo trent'anni ma questo non è cambiare, questo è scoprire altre parti di te stesso.

Il telefono suona. Va verso di esso velocemente.

Però potreste anche essere 2.500 sterline.

Risponde con accento francese. Samantha è una che sa raccontare aneddoti, imitare, una divertente "improvvisatrice" per i suoi amici.

Allò? La residansa di Miss Samantha Milner. (Pausa.) No, io non sono elle. Io sono la donna della pulizia e vi assicuro che questo posto ha bisogno di tanta pulizia. Chi parla, preco? (Pausa.) Ah, Lady Madiey. Bien, non potrà rancontrarvi stasera perché elle non est là. Anche i viziosi devono riposare. (Pausa.) No, no. C'est un proverbio francese. (Pausa.) Vostro figlio quoi? (Incredula) Fidanzarsi tra due giorni? (Ridendo) Volete vous che Samantha Milner faccia quoi (ride) in due giorni...? (Ride) Sì, io lui elo dirò. Non so elle cosa dirà, ma io lui elo dirò. Scusate se rido, non sono che la donna della pulizia ma anche i contadini sanno scavare un solco dritto. No, no. C'est un proverbio francese sconosciuto. Merci! Au revoir. Lo so quello che cazzo dirà. Dirà vai da Harrods o vai a Parigi o vai a fartelo da te. Meglio ancora, dirà che le costerà mille sterline in più. Sii esclusiva! Giusto, Nìnotchka? Difficile da conquistare! Giusto, Jessica? Alza i prezzi e ti apprezzeranno di più più ricercata, più pagata.

Ora che è alla sua scrivania l'occhio le cade su una pila di posta che sembra esser stata appositamente accantonata. Prende i fogli in cima.

Richieste, richieste, richieste! Come se non avessi già abbastanza guai per sentirmi in colpa.

* *

Scorre le richieste ad una ad una. Ha l'abitudine di prendere una decisione su quattro o cinque per volta.

(Leggendo) "I Samaritani..."."Fondo di Aiuto Britannico della Difesa per il Sud Africa... "Amici della Terra... Cara Miss Milner, lei rientra nel numero di quegli stimati personaggi ai quali stiamo chiedendo di adottare mille alberi in una zona della foresta pluviale brasiliana. Suppongo che lei sia quotidianamente sollecitata da richieste di aiuto o di donazioni per qualche giusta causa. Mi consenta di spiegare...".

Si siede. Prende un blocchetto di assegni dal cassetto.

 Non c'è bisogno di spiegare. "Adotterò" mille alberi. (Scrivendo) "Amici... della... Terra..." venticinque... sterline. Ecco fatto! Così qualche altro fiorellino selvatico potrà sopravvivere. Una lucertola esotica o due.

Posa a terra accanto a sé le lettere scartate e comincia ad ammucchiare quelle cui rispondere. Tutto diventa un rituale per lei. Prende un altro fascio di fogli.

"Lega delle Celebrità Britanniche... biglietti per la cena di Gala... premio agli eroi sconosciuti...".Dì un po', Nìnotchka, chi è che non è un eroe sconosciuto? "Società Reale per Bambini e Adulti Handicappati Mentali...". "Casa Nightingale per Ebrei Anziani...". "Società Nazionale per l'Epilessia...". Decisioni! Decisioni! Decisioni! Dio mi aiuti, Jessica. Quale disgrazia scelgo per prima? Niente domande folgoranti, Sam. Ce l'eravamo promesso niente domande folgoranti stasera. Questa non è proprio una domanda folgorante, Jessica, questa è quella che si suol dire una domanda retorica.

Allungandosi per prendere il blocchetto degli assegni.

Corre voce che ci sia sangue ebreo nella tua famiglia, Sam. (Scrivendo) "Casa... Nightingale... per... Ebrei... Anziani..." venticinque sterline. Aspetta! Corre una voce folgorante che tu un giorno diventerai vecchia, Sam. Fallo di cinquanta.

Gli scarti sul pavimento. Aggiunge alla pila le lettere accettate. Da un altro cassetto della scrivania estrae un bicchiere da whisky e da un altro ancora una bottiglia di whiskey Jack Daniel's mezzapiena

(Versa.) Mi sa che è la lettera inevitabile quella che mi fa paura.

La melodia di questa lettera è sempre la stessa.

"Mia cara Samantha", comincerà, "mi hai fatto capire che amo mia moglie...".

Beve.

Anch'io amo sua moglie. Mia cara amica! Ma questo che c'entra? (Beve.)

* *

Me lo ricordo come ci incontrammo la prima volta. Lui teneva una conferenza. Sugli abiti da donna: "La scoperta della mente attraverso l'occultamento del corpo". Come potevo mancare? Non era nemmeno il suo campo. Uno storico dell'epoca vittoriana con un interesse collaterale per i vestiti. Organizzazione spaventosa, padrona di casa spaventosa. Telefonai. "Lei sta morendo di noia", gli dissi senza presentarmi. "La gente che è lì con lei è di una noia mortale. Io sto dando una festa.Venga, mi raggiunga. Glielo do io qualche chiarimento sugli abiti da donna".Una voce misteriosa dal profondo della notte. Avventura! Quando mai gli era capitata una cosa simile."Come la riconoscerò?" chiese. "Mi riconoscerà", risposi. (Pausa.) Era così bello. (Pausa.) E così sposato. (Pausa.) E a una donna così meravigliosa. (Pausa.) M'innamorai anche di lei. (Finisce di bere.)

Ripone bicchiere e bottiglia nei rispettivi cassetti. Rituali, rituali, rituali! Prende un fascio di richieste. Si è dimenticata di mettersi gli occhiali. Guarda attentamente. Si rende conto che sta cercando di leggere senza.

(Rimettendosi gli occhiali sulla punta del naso) Ci manca solo che divento cieca. "Missione boliviana dell'Università Durham...". "Fondo Internazionale per la Salvaguardia degli Animali...". "Fondo per la salute in Nicaragua...". "Tutela della Natura Britannica...".

Riflette. Allungandosi per prendere il blocchetto di assegni.

La gente dovrebbe star bene in salute. (Scrivendo) "Fondo... per... la... Salute... in... Nicaragua..." cinquanta sterline.Ti costerà cara questa serata, Sam.

Si rivolta ai manichini.

Chi di voi due l'ha detto? Sono soldi miei!! Tutte queste nobili persone qui, che consultano l'annuario del V.I.P., che passano le ore a formulare la lettera migliore, quella che mi farà sentire la più colpevole? Dovrebbero saperlo loro che ci stanno riuscendo, che qualcuno là fuori si sente m colpa.

Va a continuare il disegno dei modelli.

Stai parlando di nuovo ai manichini, Sam. Quante volte te lo devo dire: tu parla ai manichini e smetterai di credere in te stessa. Credere, Jessica? Lascia che ti dica qualcosa sul credere. Credere è credere che vivere sia più importante di credere. Credere è essere giovani, avere vent'anni e tutto il mondo che ti ama. Credere è ogni persona dal cuore d'oro, un cervello in testa, un animo sensibile, qualità infinite, leparti in armonia se solo... (Con vivo desiderio) se solo, se solo ah! Se solo...(Sognante) Quando ero ragazzina scrissi nel mio diario, "Caro Dio, non mi importa cosa mi accadrà, a patto che accada qualche cosa!".

Si concentra sui modelli da disegno.

Le parti in armonia... parti, parti, parti...(Con vivacità) "Conosci le parti delle cose?" mi chiede è pieno di idee lui per fare fortuna "Conosco le parti di un capo di abbigliamento", gli dico. "Il dietro di un corpetto, il davanti di un corpetto, il risvolto del giro manica, quel tipo di parti?". "Esatto!" dice. "Ma conosci le pari di una automobile, di una cattedrale, di un fiore, delle nuvole?".

Si muove da dietro il tavolo per rivolgersi ai manichini più direttamente.

"Stai facendo un servizio fotografico", dice. "C'è una modella stupenda, in una tua creazione stupenda e il tuo scenario stupendo è una villa sontuosa. 'Mettetela là', dici. 'Dove?' chiedono. 'Da quella parte là' dici. 'Quale parte dove?' chiedono. 'Quella parte, quella con quegli affarini che spuntano fuori in cima...'".Ha ragione! Io non conosco i nomi delle parti di niente. (Ritornando al tavolo) "Una Enciclopedia delle Parti", dice. "Un colpo di fortuna! Che ti risolve la vita!". Lui va sempre in cerca del colpo di fortuna "che gli risolve la vita".

Continua a disegnare in silenzio.

"Mia cara Samantha", comincerà, "sai bene che sarai sempre una persona speciale per me, ma...".Odio i "ma". "Hai ragione, ma...". "È un bel vestito, ma...". "Morirei volentieri per te, ma... ".

Continua a disegnare in silenzio.

Ti piace essere un'amante? Chi l'ha chiesto? Quale di voi due manichini sfacciati l’ha chiesto? E’ questa la domanda folgorante della serata? "Piacere"? lascia che ti dica qualcosa sul "piacere". "Piacere" è quando raggiungi quello che ti eri proposto di raggiungere, quando sai che cos'è che vuoi raggiungere. Quando hai opinioni, valori, un senso storico, un bagaglio culturale in modo che ovunque, sempre tu sappia di che diavolo si stia parlando.Quando tutto in te è buono e dolce e innocente e le parti combaciano, quando ami te stessa anziché il marito della tua cara amica. Te lo dico io' "Piacere" è quando hai la coscienza pulita, quando ti senti a posto con te stessa, quando puoi guardarti allo specchio e dire "buongiorno invece che "bleah"! Ho bisogno di un altro whisky!

Alla scrivanìa. I cassetti. Il bicchiere. La bottiglia. Beve d'un fiato. Prende un fascio di fogli.

(Leggendo) "Come probabilmente sarà al corrente, il 1988 sarà il cinquantesimo Anniversario dell'AnschIuss dell'Austria e della Reichskn stallnacht, la notte in cui furono sferrati i primi attacchi brutali alle sinagoghe e alle proprietà ebree in Austria e Germania...". Ne ero al corrente? Non ne ero al corrente. (Un tempo.) Di quante altre cose non sono al corrente? (Leggendo) "Campagna di Solidarietà prò Cile... . "Salviamo il Raccolto nel Tigray...". "Cara Miss Milner, le scriviamo a proposito di Inna Ratushmskaya. Co me saprà è stata da poco rilasciata da una prigione russa...".

Cosparge di lettere la scrivania.

O.K. decidete voi. Soldi per aiutare a commemorare le sofferenze umane? Soldi per la democrazia? Soldi per il cibo in Africa? Soldi per una vittima singola dell'oppressione di Stato? E non siamo ancora arrivate in fondo al mucchio. Un anno di richieste di aiuto inevase. Vanno affrontate.

* *

Che mi metto stasera per lui?

Ruota sulla sedia per guardare lo stander.                

Va allo stander. Mischia i vestiti.

Lungo, aderente, décolleté? Qualcosa di luccicante con sotto calze a rete nere, giarrettiere? Decisioni, decisioni, decisioni!

Da sotto il tavolo da taglio prende un contenitore di profumi.

E che profumo? Fidji? Aramis? Blazer di Anne Klein? Direi di no, troppo sportivi. Ralph Laurent? Tatiana? No, sono da mattina. Eau de Fleurs di Nina Ricci? Mmm. Romantico, ma non sexy. Nocturnes di Caron? Paris di Yves St. LaurenL? Opium? No, sanno tutte di Opium. Tutto il giorno. Che poi è da camicia da notte. (Un tempo.) C'è poco da ridere. Lui ci tiene a queste cose.

Ripone i profumi sotto il tavolo.

Per essere onesti, anch'io.

Durante la prossima battuta, guarda il manichino non vestito sul quale pone il suo cappello, e pigramente vi trasferisce il suo soprabito e la sciarpa allo stesso modo.

Sì, lo so, Jessica, ha promesso di telefonare ma forse non può telefonare. Può essere libero, come può non essere libero. Potrebbe aver voglia di andare a un teatro, a un cinema, a un concerto, a un ristorante o potrebbe solo aver voglia di chiacchierare. O no. Di fare l'amore. O no.

Ora esiste un manichino nella sua propria immagine.

 'Sera, Bàbushka (Cantilena, ninnananna) Sam, Sam, Babùshka's, Sam.Allora, qual è il vestito che gli farà luccicare gli occhi? Quello che esalterà le mie curve prorompenti? Il due pezzi rigoroso, austero che a dirla verità si addice di più alla mia mezza età magari con i calzettoni al ginocchio, tanto per ricordargli che una volta ero una scolaretta?

Va per abbracciare Jessica da dietro.

Oh, Jessica. Sono mai stata una scolaretta? Che pensavo a quei tempi?Che sentivo, che immaginavo, che volevo per me? 

Simula "le ragazze".

Perché non ce lo racconti, Sam? Hai fatto caso che con me lei non parla tanto, Jessica. Beh, sei una donna così spaventosa, Nìnotchka. Ha paura che le faccia una domanda folgorante. Non le dar retta, Sam. Raccontaci la tua adolescenza. Coraggio, Bàbushka, raccontaci la prima volta che hai sedotto un ragazzo. Un ragazzino, veramente, e io una ragazzina. Circa quindici anni.

Siede sul bordo del praticabile fra le "ragazze".

Avevo sempre sognato la seduzione. Il potere che ne deriva. Niente di sfacciato, niente di timido o civettuolo. Odiavo tutte queste cose a quei tempi. Ma lasciargli intendere che lo desideravi, che spasimavi per lui, che con te c'era la possibilità un tuo sguardo, un tuo sorriso, un gesto, contatto, una parola ah! e alla fine la conferma. Fu a un campeggio misto per figli di immigranti russi, nel cuore di una vallata con un fiume. Incontrai questo ragazzo, bellissimo, intelligente, vivo, vivo, gli piaceva vivere un po' ingenuo a dir la verità. E io trovai tutto questo irresistibile.Lui si era affezionato ad un'altra ragazza. Dolce e matronale. "Sbagliato", dissi tra me e me. "Quella non ti capisce", dissi tra me e me. "E di me che hai bisogno tu, e tu", dissi tra me e me, "sarai mio". E l'ultima notte, quando lui stava finalmente per strappare l'amplesso per il quale s'era dato così tanto da fare, lei si addormentò. Le ragazze dolci e matronali lo fanno spesso. Allora io allungai una mano, sapevo che lui me l'avrebbe presa e me la misi sul seno, sodo, giovane e come si indurì quel capezzolo e come irradiò tutto il suo calore alle mie parti audaci. Così mentre lui si dava da fare per un mero bacio matronale io mi davo da fare con la mia alchimia per farlo perdere dentro di me. Mmmm!

Si alza e va alla scrivania.

Non fraintendermi, Jessica, eravamo uguali il ragazzo bellissimo e io.

Ruota sulla sedia per guardare in faccia Bàbushka.

Solo che alcuni di noi, come qualcuno ha riportato, sono più uguali di altri, o no, Bàbushka?

Ruota indietro per riprendere in esame le quattro lettere di beneficenza.

La tizia che comincia una nuova vita dopo la prigionia, mi pare. (Scrive) "Fondo... prò... Irina... Ratushinskaya"... cinquanta sterline... Che bella valvola di sicurezza. Credete che lo sappiano questo, i mercanti di carità? "Scriviamo a Samantha Milner, nubile, senza figli, che sicuramente starà soffiando il marito a qualcuno. Carica di colpe!". Assomigliano un po' ai poliziotti, i mercanti di carità, lo sanno che ce l'abbiamo tutti qualcosa da nascondere. Non è così che si pagano i conti.

* *

Devi lavorare, Sam.

Torna a disegnare. Continua a disegnare in silenzio.

Non è vero che devi per forza lavorare. Hai sei persone che lavorano per te. Stai solo ammazzando il tempo, nell'attesa.

Continua a disegnare in silenzio.

Mi ricordo il mio primo amante sposato. Facemmo un patto. "Io non ti dico nulla dei miei altri amanti e tu non mi dici quanto realmente ami ua moglie e i tuoi figli".

Riavvolge la carta marrone in modo da iniziare a tagliare i modelli che ha disegnato.

Il secondo poi era un tale spilorcio. Venne per una settimana. Si portò il suo shampoo personale e il balsamo. Se ne andò con le bottiglie mezze vuote. Anche la bottiglia di vino da quattro soldi mezza vuota. Fu la fine! (Primo taglio.) Poi c'era quello che piangeva dopo averlo fatto.

Continua a tagliare in silenzio.

E quello che si metteva a litigare cinque minuti dopo.

Continua a tagliare in silenzio.

E quello che telefonava subito a sua moglie per sapere come stava.

Continua a tagliare in silenzio.

Pensi che gli uomini forse non ti piacciono veramente, Bàbushka? (Furiosamente). E questa secondo te è una "domanda folgorante", Nìnotchka? Beh, per me è una domanda stupida e non ho tempo per le domande stupide. Devo tagliare questo magnifico vestito flamenco.

Appunta il modello ritagliato al pannello dietro di lei. Continua a tagliare in silenzio.

"Mia cara Samantha", comincerà, "immagino ti aspettassi che un giorno questa lettera sarebbe arrivata...".

* *

Si versa un altro drink aggirandosi intorno alla scrivania nella posizione di solito migliore dalla quale rivolgersi ai tre manichini. Sebbene cominci come un divertimento, SAMANTHA, più diventa ubriaca, più assume le personalità che aveva dato ai suoi manichini. Da qui in poi ci sono tre personaggi — JESSICA - , NÌNOTCHKA -  e  BÀBUSHKA            - , con SAMANTHA che le interpreta tutte. Si muove, spesso violentemente, fra i manichini, per "essere" loro, ora voltando NÌNOTCHKA verso BÀBUSHKA ora voltando JESSICA verso  NÌNOTCHKA, come un bambino che gioca alla guerra con i soldatini di piombo.

NÌNOTCHKA            -  Sei una donna onesta tu, Bàbushka?

JESSICA                    -  Lasciala stare, NÌnotchka. Abbi pietà di una ragazza che lavora.

BÀBUSHKA             - Mi stronca, l'onestà. Il guaio dell'onestà è che ti fa diventare eccessivamente autocritica. Certe volte non è il caso.

NÌNOTCHKA            -  Andiamo, Bàbushka, tu ti credi di essere onesta. Ma come la metti con tutti quegli angoli oscuri dell'anima, quei recessi nascosti della mente, quei deliziosi segreti nel cuore?

Si muove tra loro.

JESSICA                    -  Sei una vecchia strega dispettosa, NÌnotchka, lo sai questo?

BÀBUSHKA             -  Grazie, Jessica. Tu sì che mi capisci sempre.

NÌNOTCHKA            -  Ma la domanda, Bàbushka, l'unica vera domanda folgoran te che non osi affrontare.

BÀBUSHKA             -  Quale domanda? Non ci sono domande che io non oso affrontare. I miei amici mi adorano alle loro feste proprio per le domande che oso fare, per quelle cui oso rispondere e per quelle che oso af frontare.

NÌNOTCHKA            -  Tutte quante?

BÀBUSHKA             -  Tutte quante!

NÌNOTCHKA            -  Ora non è stata onesta, vero, Jessica?

JESSICA                    -  Nìnotchka, stai superando il limite.

BÀBUSHKA             -  Grazie, Jessica.

Samantha, in primo piano, si volta verso Bàbushka.

NÌNOTCHKA            -  Tu credi che sua moglie debba sentirsi fiera, vero, Bàbushka? Da una parte fiera di non essere sposata ad uno timido, fedele, smidollato senza coraggio, ma ad un uomo che rischia, uno brillante  che è lo specchio di lei; e dall'altra, fiera che nessuna amante sia stata così brava da portarglielo via. Solo una cosa sbagliata in tutto questo, vero Bàbushka? (A Jessica) La moglie è diventata sua cara amica!

JESSICA                    -  (A Bàbushka) Allora perché lui, Sam? Il marito della tua cara amica? Perché lui?

BÀBUSHKA             -  (Disperatamente) Perché, Jessica, lui non fa a gara con me. È l'uomo più equilibrato che io conosca. Ascolta, spiega, fa domande, è capace di cambiare idea. Io mi sento al sicuro con lui, protetta, speciale nella sua vita. Lui è un fulcro di calma e — e —

NÌNOTCHKA            -  (Andando verso Bàbushka) Oh, sii onesta, Bàbushka. Il sesso con lui è una libidine mozzafiato! Dio! È piena di merda. Tutto virtuoso, a sentire lei. (Andando verso Jessica) Virtù, Jessica? Lascia che ti dica qualcosa sulla virtù e sulla disinvoltura con cui uno mente senza sentirsi in colpa. Lascia che ti dica qualcosa sulla virtù e sulla disinvoltura con cui uno che la sa lunga si aspetta la virtù dagli altri. Lascia che ti dica qualcosa sui cuori virtuosi che possono indurirsi mentre tutto il resto rimane morbido, dolce, e tenero perché sia ben chiaro, Bàbushka è tutte queste cose una persona carina, amorevole e virtuosa tranne che per quest'unico aspetto: lei mente alla sua cara amica con il talento di un'attrice sublime. La sua cara amica che lei ama e sia ben chiaro anche questo, la sua cara amica le può chiedere la vita ma — quando lei si tiene il marito della sua cara amica stretto fra le braccia, bocca sulla bocca, stretto fra le cosce tonde, carnose, la sua cara amica sparisce, bandita dai suoi pensieri. Non esistono più l'una per l'altra. Ora (voltando Jessica, in primo piano, verso Bàbushka) chiedile come. Come, Sam, come può essere?

Aspetta.

Non ti risponde eh? Allora te lo dico io come può essere, sorella cara. Perché la gioia vera, la felicità vera, la gioia e la felicità che l'amore porta non sono solo fugaci, sono rare. Mai più ti si potrebbe ripresentare l'occasione. Virtù, tradimento, lealtà, colpa, tutte cose che impallidiscono, sbiadiscono, non sono niente in confronto a quell'estasi che potrebbe non tornare mai più.

Se ne ritorna al suo lavoro al tavolo da taglio. Il divertimento svanisce col ritorno della sua voce in quest'ultima bat tuta.

SAMANTHA       - Immagina! Vivere una sola volta e non avere mai, mai provato quell'estasi. Immagina!

* *

Le luci della sera sono calate. Guarda uno dei suoi modelli di carta marrone. Il tempo è passato. Lui non ha telefonato. Accende l'interruttore sulla parete. Il laboratorio si illumina.

Ma che l'ho disegnato io? Non dovevo essere concentrata.

Strappa un modello disegnato e svolge più carta da rotolo all'altro capo del tavolo.

BÀBUSHKA             -  Mio papa voleva che io diventassi un'accademica. Una pensatrice! Voleva che io aggiungessi almeno un pensiero originale al mondo. Ma non ce l'avevo un pensiero originale, io. Nemmeno uno. "Voglio diventare una stilista, papa", dissi. "Voglio far le donne belle'. "Cursi!" mi strillò. "La bellezza deriva da ciò che una persona è, non da ciò che indossa. Cursi! Cursi! Cursi!" "Cursi?" gli chiesi. "Ma che vuoi di re?". E lui mi raccontò una storia. (A Nìnotcbka) In Venezuela viveva una famiglia borghese di nome Sicur. Avevano tre fìglie che erano molto arroganti e pretenziose, e che dicevano cose come "Oh, guarda la luna, come mi commuove". E "A mo la musica, mi fa venir le lacrime agli occhi". E "Quando avrò un bambino sarà l'orgoglio della mia vita".

Va alla scrivania per un altro whisky.                 

Quasi tutti rimanevano colpiti dalle sorelle Sicur, le quali venivano invitate alle feste dove tutte le altre signorine tentavano di imitarle e di inventare frasi da dire, possibilmente accompagnate da sospiri significativi. Una sera, proprio a una di queste feste, si sentì dire ad alta voce da una giovane donna "Oh, come sono misteriose le notti". Alche un giovanotto, che odiava le sorelle Sicur, gridò forte, cosicché lo sentissero: "Dio mio, un'altra cursi!". La parola restò. Cursi, Sicur, cursi! Kitsch del cuore! E mio padre, che poi era lui che voleva aggiungere un pensiero originale al mondo, ma aveva fallito, mi metteva in guardia nella vita con tro i vari tipi di cursi. "Attenzione", diceva, "ai cursi del cuore, del foco lare e dell'intelletto".

Torna fra "le ragazze".

Una volta portai a casa un giovanotto, dall'Accademia delle Belle Arti. "Questo è mio padre", li presentai. "Papa, questo è James. Studia scultura". A mio padre non piacque. Gli occhi, li muoveva in continuazione. "Spero non stiate combinando sciocchezze". Arrivava subito al sodo, mio padre. James era sbalordito. "Io credo", disse James dalle mani ruvide, "nelle amicizie sessuali". "Cursi del cuore'.", gridò mio padre. Odiava la gente che diceva cose del tipo "Non c'è niente di meglio di un bel fuoco per rendere intima una stanza". "Cursi domestico'." Urlava mio padre. Disprezzava quelli che difendevano i dogmi religiosi con argomenti scontati. "Ma si può dimostrare che non esiste un Dio? Si può dimostrare che non esiste una vita dopo questa?". "Cursi intellettuale'." esplodeva mio padre. "Cursi! Cursi! Cursi!"."Mia cara Samantha", comincerà, "c'è un angolo del mio cuore che sarà per sempre...".

* * *

NÌNOTCHKA            -  Ti faccio notare, Jessica, che non ha risposto a quella domanda, se gli uomini veramente non le piacciono.

SAMANTHA             - Smettila, Sam. È pazzesco! Stai premettendo a due manichini di governarti la vita.

Va alla scrivania, in piedi. Illumina la scrivania. Prende un fascio di richieste.

"Appello per il Vulcano Colombiano..."."Compagnia Teatrale dell'Officina Gay...".  "Campagna Contro la Censura...".  "Fondazione in memoria di Marie Curie...".  "Sopravvivenza Internazionale... per i diritti delle popolazioni tribali  minacciate...". 

Pausa.

Decisioni, decisioni, decisioni! Se solo io credessi in Dio, tutto sarebbe più facile. Confessori, spiegazioni, certezze, un fulcro morale che tene va unite le parti...

NÌNOTCHKA            -  Beh, nessuna di noi andrà in Paradiso, questo è certo. Il Purgatorio ci tocca. La stazione intermedia. Dove ad ognuno sarà assegnato proprio l'unico incarico che nella vita ha detestato di più. Odi stirare? Stirerai. Odi strofinare i pavimenti? Strofinerai i pavimenti. Odi lavare i piatti? Laverai i piatti. Specialmente le padelle incrostate di carne.

JESSICA                    -  Sii più comprensiva con lei, NÌnotchka.

NÌNOTCHKA            -  (Con cattiveria) Perché?

JESSICA                    -  Lei è anche il tuo pane quotidiano, dopo tutto.

NÌNOTCHKA            -  "Non di solo pane!".

JESSICA                    -  Oh, come sei cursiretorica, NÌnotchka.

NÌNOTCHKA            -  Molto bene, Jessica. Cursiretorica! Spiritoso! Sì, mi piace. Cursiretorica!

* *

SAMANTHA            - "Mia cara Samantha", comincerà, "non posso più vivere con la colpa...".

Adirandosi con Bàbushka.

Smettila! Basta, basta! C'è penuria di poeti. Non troverai mai un altro come lui. Inginocchiati.

Rapidamente per essere di nuovo Nìnotchka.

NÌNOTCHKA            -  Dio mio! Che parole apocalittiche. Come è facile per una come te accaparrarsi un poeta, Bàbushka. Carriera strepitosa, energia, amici, una numerosa famiglia slava di fratelli, sorelle, cugini, zii, zie... vivi in questa gloriosa città piena di attività politica e stimoli intellettuali, con una dozzina di arti e mille ed una delizia culinaria ma che ne dici di quelle povere donne di provincia, dalle passioni tempestose ma dagli o rizzonti recintati di siepi? Le mogliettine suburbane che hanno scoperto la letteratura in una qualche loro scuola suburbana e che vedono la loro trasformata fantasia suburbana schiantarsi sulla sassosa terra suburbana? Che consigli gli dai? Alle mogli che sono cadute in errore? Alle zitelle di mezza età che si vedono scorrere la vita davanti? Alle vedove disperate? Alle sessantenni, che come tutti sappiamo sono dei vulcani dormienti? Tu che hai razionalizzato il tuo tradimento, che consigli gli dai?

BÀBUSHKA             -  Che brava, Nìnotchka. È questa la tua domanda folgorante? Basata su un senso di colpa da quattro soldi? (Andando alla scrivania) Vuoi che io risponda degli errori di altri, quando qui me la devo vedere con la disgrazia veraf l'infelicità perpetrata da uomini e natura? Trova qualcosa di meglio, Nìnotchka cara.

Alludendo all'ultima serie di lettere.

SAMANTHA             - "Sopravvivenza Internazionale", mi pare.

Siede, tira a sé il blocchetto d'assegni.

Per i diritti delle popolazioni tribali minacciate. (Scrivendo) Sopravvivenza... Internazionale... settantacinque sterline... Un altro cassetto. Una scatola di cioccolatini. Quale? Decisioni, decisioni, decisioni!

Ne prende uno e lo mangia.

La grande ballerina mssa Paviova disse: "Gli artisti devono sapere tutto sull'amore ed imparare a vivere senza".

Ripone la scatola nel cassetto.

* *

E poi ci fu  che trovava tutte le scuse per cantare. Se vedeva un negozio che si chiamava Daisy diceva: "Oh guarda, un negozio che si chiama Daisy!". (Canta) "Daisy, Daisy give me your answer, do...".

Andando al tavolo da taglio.

E quando veniva l'inverno io mi lamentavo dal freddo e lui (Canta) "Che gelida manina, se la lasci riscaldar...".

Preparando il taglio.

Una volta a New York passammo davanti ad una libreria ecclesiastica che si chiamava "Libreria Halleluyah! "NON FARLO." lo avvertii.

Taglia.

Pausa di suspense, come se le "ragazze" aspettassero.

JESSICA        -  Lo ha fatto, Sam, lo ha fatto, lo ha fatto? Broccia in aria, con gusto canta:

BÀBUSHKA -  HALLELUYAH! HALLELUYAH! Halleluyah! Halleluyah! Ha  Uè elu yah! Tutti a me sono capitati. Che mi metto stasera per lui?

Va verso lo stander. Sceglie una gonna e un top da stirare.

Questa!

Va con questi al tavolo da stiro. Attacca il ferro. Stirerà solo la gonna.

Aspetta.

NÌNOTCHKA           -  Ti faccio nuovamente notare, sorella, con quale arte Babu shka ha evitato tutte le domande? Come tutte quelle lettere di beneficenza che continua ad accantonare? Ma c'è una domanda folgorante che aspetta, non è vero, Bàbushka? Una che tu non puoi evitare come non puoi evitare le urla del mondo o le urla di

SAMANTHA            - Telefona! Telefona! Sono passate le nove. Telefona! 

Rapidamente al cassetto del tavolo da taglio dove c'è un'altra scatola di cioccolatini.

Un cioccolatino. Ho bisogno di un cioccolatino, o due. Ora vediamo. Quale prendiamo adesso? Decisioni, decisioni, decisioni! Tartufo ripieno di croccantino? Cremino ripieno di mandorle tostate? Biscotto ripieno di morbido caramello? Oh guarda, ce n'è uno al Jack Daniel's. 

Ne mangia un pezzettino. Inspira profondamente. Si siede a gambe incrociate sul tavolo da taglio

* *

Ci fu un amante che incontrai ad una cena e che era molto riluttante ad iniziare una conversazione. Sembrava non saprei come descriverlo in altro modo che la evitasse, pur sapendo che la domanda sarebbe inevitabilmente arrivata: Cosa fa lei nella vita? "Oh, niente di interessante", disse. Io insistetti. "Non così interessante come la sua professione", resistette. Ovviamente aveva escogitato diversi modi per provare ad eludere la risposta. "Oh, andiamo", dissi, "deve esserlo altrimenti non siederebbe a questo tavolo". "Sono nell'industria", disse alla fine. Io aspettai. "Molta gente", dissi, "si accontenterebbe di questa risposta. Io temo di no. Come ben sapete sono implacabile. Che tipo di industria?". Capitolò. "Carta igienica", rispose.

Beh, lo capii. Era effettivamente molto difficile sapere cosa dire dopo quella rivelazione. E lo vedevo che mi scrutava, attentamente, come se giudicasse le persone da come reagivano. Era snervante. Alcuni, credo, avrebbero accentuato il loro interesse. "Carta igienica? Oh, davvero!". Alcuni probabilmente si sarebbero messi a farfugliare qua e là. "Carta igienica? Ah oh mmm sìiiii beeeeehhhh ...". La maggior parte probabilmente avrebbe cambiato argomento il prima possibile. "Carta igienica? E ha figli?".Io, io non mollai. La tosta vecchia Sam. "Carta igienica?" dissi. "E c'è molta concorrenza?". Avreste dovuto vedere il suo taccino come si illuminò. "A dire la verità", disse, "sì. Dalla Corea. La fanno a prezzi molto più bassi di quanto non riusciamo a fare noi". E io, rapida come una lucertola: "Ah, ma è buona come la nostra?". "Oh no", gridò, e passammo un'altra mezz'ora a discutere dei problemi tecnici che comporta la produzione di quella cosa senza la quale la vita può essere complicata, e il resto della serata a parlare di come il terrorismo possa essere controproducente, di musica, di letteratura, di amore, di politica sessuale, di casa sua o casa mia e di tante altre cose senza le quali la vita sarebbe complicata.

Torna a stirare in silenzio.

NÌNOTCHKA               -  E i bambini?

Stira in silenzio.

- E i bambini?

Stira in silenzio.             

                                 - E i bambini?

BÀBUSHKA                -  Sei implacabile! Va bene. Vuoi sapere qualcosa sui bambini? Lascia che ti dica qualcosa sui bambini. Non comunichiamo. Non capisco perché non sono adulti. Non capisco perché ci sono, piangono, puzzano, esigono, così dipendenti. Mi paralizzo di fronte a tanta dipendenza.

Devi stargli dietro ventiquattr'ore su ventiquattro e non puoi nemmeno fare una chiacchierata insieme.

NÌNOTCHKA               -  (A Bàbusbka) Bugiarda!

BÀBUSHKA                -  (A Nìnotcbka) È solo che non sono in sintonia con gli infanti di questo mondo. Mi fanno sentire infantile!

NÌNOTCHKA               -  Bugiarda!

BÀBUSHKA                -  E non è questo il mondo nel quale voglio metterli.

NÌNOTCHKA               -  Bugiarda!

BÀBUSHKA                -  Tutta la tua vita gli deve ruotare intorno.

NÌNOTCHKA               -  Bugiarda! Bugiarda!

BÀBUSHKA                -  D'accordo! Io sono troppo occupata, troppo giovane, troppo egoista. Voglio che il mio corpo rimanga sodo, voglio che rimanga com'è. Non posso sopportare dolore, cambiamenti, il passare del tempo, delusioni e poi tutto quell'amore, tutta quella adorazione, tutta quella dipendenza, dare, dare, dare! Che ci posso fare? Semplicemente io non sono materna. Certi nascono stonati, dislessici, cerebrolesi, han no deficienze, allergie una volta avevo una cliente allergica a se stes sa che ci posso fare? Non ho la fantasia per capire cosa voglia dire essere un bambino e non essere un adulto. Cristo Santo!

Tornando dietro al tavolo da taglio.

SAMANTHA                - Sono venuta qui per lavorare, non per essere messa sotto torchio dall'Inquisizione. Ma perché lascio che questa donna mi sconvolga? E perché non è ora che squilli il telefono?

NÌNOTCHKA               -  (Con rabbia, pressando Bàbushka) E distruggerai per lui? E tradirai te stessa per lui? E rinnegherai le cose a cui tieni per lui? E storpierai e dissacrerai e corromperai e sputerai su tutto ciò che ami per lui?

BÀBUSHKA                -  Sì! Sì! Sì! Non hai sentito? C'è una maledizione sulla terra. Gli uomini migliori sono stati trasformati in pietra. C'è penuria di poeti. Non troverò mai un altro come lui!

Esausta. Sull'orlo delle lacrime.

Siede sul bordo del praticabile fra le sue "ragazze". Si scioglie i capelli.

BÀBUSHKA                -  Oh, quanto vorrei poter tornare giovane. Mi mancano, mi mancano, quanto mi mancano gli anni ruggenti della mia gioventù.

NÌNOTCHKA               -  Cursi, Bàbushka, cursi, cursi, cursi!

BÀBUSHKA                -  Cursi no. Il dolore non è cursi.

NÌNOTCHKA               -  Ma la nostalgia sì.

JESSICA                       -  Cosa credi che uno psichiatra le possa cavar fuori se non la nostalgia? Parla, Samantha, raccontaci la tua gioventù.

NÌNOTCHKA               -  Specialmente la parte "ruggente".

JESSICA                       -  Non le dar retta, Sam. È una vecchia strega acida. Ne abbiamo avuta tutti una per amica. Andiamo. Gioventù. Genitori. Madre e padre. Comincia con loro..

* *

Ora siamo veramente testimoni di un'anima torturata in conflitto con se stessa.

BÀBUSHKA                -  Avevano una grande capacità di essere felici.

NÌNOTCHKA               -  Ti rendi conto che il potere ti sfugge di mano con lui, Babushka...?

BÀBUSHKA                -  Erano capaci di mettersi a ballare la discomusic nel bei mezzo della giornata.

NÌNOTCHKA               -  ... e che detterà ancora legge il tuo uomo fulcro di calma?

BÀBUSHKA                -  Quando arrivava la primavera, ogni mattina si precipitavano fuori per vedere quali fiori spuntavano.

NÌNOTCHKA               -  Non puoi fidarti di nessuno...

BÀBUSHKA                -  Adoravano i lori figli, i loro nipotini, il cibo buono, il vino buono, il successo degli altri.                

NÌNOTCHKA               -  .. .e una notte una volta ogni tanto non basta mai...

BÀBUSHKA                -  Erano felici di natura come altri erano tristi...

NÌNOTCHKA               -  ... e lì non c'è parità vera...

BÀBUSHKA                -  ... erano generosi come altri erano avari...

NÌNOTCHKA               -  ... dai ma non ricevi...

BÀBUSHKA                -  .. .solari come altri erano aridi...

NÌNOTCHKA               -  .. .non c'è futuro vero.

BÀBUSHKA                -  .. .si arrabbiavano, avevano debolezze, difetti, ma non so ci si sentiva felici quando c'erano loro. Erano un fulcro di calma. Le parti tenevano...

NÌNOTCHKA               -  Riconoscilo, Bàbushka. Questa relazione è avvilente, ti senti sola.

BÀBUSHKA                -  .. .le parti tenevano. Erano radiosi. Noi ci crogiolavamo. Ci stiracchiavamo tutti e dipendevamo da quel calore.

NÌNOTCHKA               -  E c'è ancora da rispondere alla sola grande domanda folgorante, vero?

BÀBUSHKA                -  E attiravano odio e attiravano devozione e noi li adoravamo e mi mancano, mi mancano, mi mancano.

SAMANTHA                - (Ninnananna) Sam, Sam, Babùshka's, Sam

Torna a stirare e parla velocemente come per soffocare l'altra voce.

SAMANTHA                - E così lui ha tutte queste strane e favolose idee per fare fortuna. Per risolvere la vita! Cerca sempre di risolvere la vita. Vuole diventare un agente immobiliare che affitta terreni coltivabili agli stati africani che soffrono la siccità. Vuole scrivere una storia delle rivoluzioni i cui teorici vengono massacrati insieme ai loro libri. Ha questa idea su una nuova dieta di agrumi e miele al mattino e yogurt e miele alla sera ed è molto buona l'ho provata ma non sarò mai fatta per le  diete io sono troppo curiosa per essere disciplinata o morale in qualche cosa.

 

Si ferma bruscamente. Riporta la penna allo stander.  Alla scrivania. Guarda il fascio di richieste.

"Centro Nazionale del Jazz, un concerto di beneficenza...".  "Mogli dei Parlamentari per la Liberazione degli Ebrei Sovietici...".  "Comitato di Difesa dei Minatori...".  "Cara Miss Milner... le nostre produzioni integreranno le varie parti  delle discipline dello spettacolo... danza, movimento, mimo, recitazio  ne... la nostra prima produzione... Petrushka... nella piazza del Covent Garden...".  La maggior parte della gente da soldi ai minatori e le mogli dei parla  mentari conoscono benissimo la gente che conta. 

Si siede. Si allunga per prendere il blocchetto degli assegni.

Nessuno sostiene il jazz e le arti... (Scrivendo) "Progetto Petrushka" ... cento sterline... "Centro Nazionale del Jazz" ... cento sterline...

NÌNOTCHKA               -  Mi sa che i sensi di colpa sono cursi, Bàbushka. Cursiono mia del cuore. Ecco! (Ruotando verso di lei) Ho coniato una nuova parola. Cursionomia. Cursionomoso. Cursionico. Cursismi.

"Cavalca " la sua sedia girando e rigirando su se stessa.

Rinfacciategli tutto contro: vecchiaia, handicap fisici, denutrizione! Non dategli tregua! Bambini afflitti, degrado culturale, sfruttatori capitalisti! Agitateli! Angosciateli! Interferite nella loro felicità! Animali mutilati, op pressione, privazione, malattia, disastro! Cursi! Cursi! Cursi, cursi, cursi!

Si trova di fronte al telefono.

SAMANTHA                - Ha il telefono guasto! Ha avuto un incidente! Sua moglie ha avuto un incidente! Uno dei figli! Dio del cielo, è l'ora! Squilla, maledetto! Salvami. (Guardando le lettere) IO HO BISOGNO Di ESSERE SAL VATA!

"Se siamo onesti", comincerà, "tutto deve finire...".»

* *

NÌNOTCHKA               -  E cosa farai dopo, Bàbushka? Rabbia? (Ruotando e alzandosi verso di lei) Lascia che ti dica qualcosa sulla rabbia. Come una moglie ti arrabbierai. Sapevi giustificare il suo tradimento con te. (Con ironico ardore) "Dov'è il tuo coraggio, il tuo spirito di avventura, la tua virilità? Non vedi che amare me è il rischio più emozionante dei rischi? Come puoi negare una passione così grande?". Oh sì, Bàbushka, avevi le parole pronte per rimproverarlo, scuoterio e giustificarlo, il tuo amore per l'"uomo dal fulcro di calma". Ma perché lui lasciasse te? Lui tradisse te? Hai il demonio pronto dentro per questo, o no, Bàbushka? Oh, non ce l'hai! Regina dei due pesi e delle due misure. Questo sei! Dei due pesi e delle due misure, Regina!

BÀBUSHKA                -  Falla smettere, Jessica, falla smettere o farò qualcosa di drastico.

NÌNOTCHKA               -  E la domanda, Bàbushka, la sola grande domanda folgorante? Sei pronta a questa? Tutta quella bella onestà predisposta a riceverla? Ti pare di aver donato abbastanza in beneficenza?  

JESSICA                       -  Questo è troppo, Nìnotchka, questo è troppo! Non te ne importa veramente niente dell'onestà, no? Ti importa solo del dolore. Sei gelosa, non è vero? Tu non credi che si meriti quello che ha realizzato, no? Non è giusto essere dotati di bellezza e talento e buona fortuna e un amorevole amante che l'ama. Che bassa, volgare sgualdrinella che sei, Nìnotchka. Che gretta, ipocrita, bisbetica, che assassina, che despota sadica, che...

NÌNOTCHKA               -  Chiediglielo! Chiediglielo! Ma risparmiaci la tua santa pietà, Jessica. Niente piagnistei stanotte, amica mia. Questa è la notte del giudizio. Chiediglielo:

Come può amare un uomo che tradisce sua moglie? Chiedile questo!

SAMANTHA                - Toglimela dalla testa per favore!

Telefonamiiiiii!

Si poggia il ferro caldo sulla mano. Grida. Prende rapidamente lo spruzzatore dell'acqua sotto il tavolo da stiro. Si spruzza la mano.

JESSICA                       -  Hai bevuto troppo, Sam.

SAMANTHA                - Lo so, Jessica, che ho bevuto troppo, lo so.

JESSICA                       -  Smetti di lavorare, smetti di bere, smetti di parlare a te stessa e siediti.

Va alla scrivania. Trova una stoffa in un cassetto per fasciarsi la mano.

SAMANTHA                - Sì, Jessica. Lo farò, lo farò. Farò tutto.

JESSICA                       -  Puoi prendere un cioccolatino o due, ma non al liquore. Non capisco perché ti sei voluta ridurre in questo stato stanotte, Sam. Perché stanotte di tutte le notti? "Cos'ha di diverso questa notte da tutte le altre notti?".

Lunga, lunga pausa mentre riflette su questa domanda.

SAMANTHA                - (Ninnananna) Sam, Sam, Babùshka's, Sam...

Prende un fascio di richieste. Le luci calano, molto, molto lentamente.

SAMANTHA                - "Amnesty International..."."Ebrei Contro l'Apartheid..."."Aiuto Cristiano..."."Cara Samantha Milner, per lei le sofferenze in Africa potrebbero sembrare interminabili. Orrori che gridano aiuto. Il suo aiuto. E qualche volta lei quasi desidera di poter dimenticare. Fino a che...".

Buio