L’antenato

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L'ANTENATO

L'ANTENATO

COMMEDIA IN 3 ATTI di CARLO VENEZIANI

Riproduzione e rappresentazione vietata - Copyright by Carlo Veneziani - Milano 1923

Rappresentata la prima volta al Politeama Margherita di Genova nell’aprile 1922

Personaggi

Il Barone di MONTESPANTO

L’ingegnere Guiscardo  MONTESPANTO

La Signora LEUCI

VANNETTA figlia della signora Leuci

GERMANA fidanzata di Guiscardo

FANNY nipote di Egidio

Il Cavalier BERGANDI

SAMUELE GANGA l’usuraio

Il domestico ASCANIO

Il custode EGIDIO

ATTO  PRIMO

IN ITALIA NEI TEMPI CHE CORRONO

Una sala del castello di Montespanto. In fondo a destra, un’arcata, a sinistra una massiccia porta di ferro a grossi chiodi. On primo piano altra porta a destra, finestrone con vetri istoriati a sinistra. Una larga tavola, un armadio , sedia e scanne. Alle pareti vari ritratti d’antenati. Tutto è antico, polveroso, malandato. È marrina, ma la scena è buia perche porte e finestra sono chiuse.

(All’alzarsi del sipario vengono dall’esterno le voci di Egidio e Fanny) 

EGIDIO               Come sono arrugginite queste serrature!

FANNY               Non s’aprono mai. Su forza!

EGIDIO               Ah   finalmente! (Ha infilate alcune chiavi in un grosso anello al braccio)

FANNY               Che buio!  E chi ci vede ?

EGIDIO               Al buio di solito non ci si vede, a volte si fa così….(Accende un fiammifero). Una finestra è qui, l’altra è nel corridoio.

FANNY               Io apro questa (E va al finestrone dove compie energici sforzi, mentre Egidio va a destra dell’arcata

scomparendo per un attimo) Quanta ruggine!

EGIDIO               (Di dietro) E che ruggine anhe qui!

FANNY               (Riesce ad aprire il finestrone. Due fasci di luce illuminano la sala: il primo viene appunto dal finestrone, l’altro

dall’arcata dove si immagina che Egidio ha spalancato un’altra vetrata). Ah, ecco fatto!

EGIDIO               (Tornando in scena)  Fiat lux!

FANNY               (Con un grido) Dio!

EGIDIO               Che c’è?

FANNY               Un topo.  È scappato di li…..

EGIDIO               Chi sa quanti topi, lucertole e ramarri ci saranno! Son dieci anni che non faccio più prendere aria

a queste sale.

FANNY               E come ti scuserai con il padrone ?

EGIDIO               Non mi scuserò affatto!

FANNY               Gli dirai la verità?

EGIDIO               Grulla! Non sembri neanche mia nipote. Come si possono dire le verità se nessuno le crede?

Per essere sinceri……bisogna mentire!  Mentisci, hai capito?

FANNY               Si, nonno!

EGIDIO               E aiutami un po’ a mettere a posto….

FANNY               È già tutto a posto.  Non c’è che da togliere la polvere….

EGIDIO               Quella invece bisogna lasciarla! È la polvere dei secoli.

FANNY               Ma qui, sulla tavola…..

EGIDIO               La tavola si ricopre col panno che dev’essere conservato qui (Apre l’armadio, trae un vecchio tappeto)

Aiutami a stenderlo. 

FANNY               (Eseguendo) E…..di’ un po’, nonno, è giovane o vecchio questo nostro padrone?

EGIDIO               Chi ha mai avuto l’onore di contemplare le sua faccia?  Nacque lassù in città, e lassù è rimasto.

FANNY               Chissà perché gli è saltato il ticchio, adesso, di venire a vedere com’è fatto il suo castello.

EGIDIO               Stavo tanto bene io a fare il custode senza custodire mai niente…….

FANNY               Zitto!  Arriva!  (Guarda dalla finestra) No, è un falso allarme. M’era parso di sentire un’automobile.  

EGIDIO               Può essere entrata nel cortile. C’è il ponte abbassato.           

FANNY               Ma no!  Andiamo avanti ad aprir tutto, per scacciare questo tanfo di muffa.

EGIDIO               Non c’è altro d’aprire, questa è l’ultima sala.

FANNY               (Indicando la porta di ferro)  E questa ?

EGIDIO               Vorresti aprir quella porta?  Né ferri, né bombe, né catapulte riuscirebbero!

GUISCARDO     (Di dentro)  Eh, di casa!  Animali ! (Comparendo) Non c’è un animale qualunque?

FANNY               Le lucertole !               

EGIDIO               Lei è il Barone ?

GUISCARDO     Per l’appunto!

EGIDIO               ( A Fanny) Hai visto che è qui ?

FANNY               (S’inchina) Bene arrivato!

GUISCARDO     E non sono solo!  Ho altre persone…..É mezz’ora che grido: animali!

FANNY               Credevamo si chiamassero tra loro…

EGIDIO               (Severo)  Fanny!

GUISCARDO     (Osservandola) Lancia frizzi la signorina….É dei luoghi?

EGIDIO               È figlia di mia figlia. Io sono Egidio, il custode.

GUISCARDO     Ah finalmente ci vediamo, caro custode! Non facciamo che scriverci….

EGIDIO               A Pasqua e a Natale , signor Barone….

GUISCARDO     (Che frattanto getta sulla tavola il frustino e il pastrano sportivo, disordinando alquanto il tappeto) Niente

Barone! Mi chiamo col titolo conquistato all’università e non con quello lasciatomi per caso dai miei antenati.

EGIDIO               Come desidera il signor Barone.

GUISCARDO     Ingegnere, non barone! Ingegnere Montespanto. È ridicolo ai nostri tempi sentirsi dir

Barone….Specie nelle mie condizioni finanziarie….(Osservando sempre Fanny) Però ha un bel musetto vostra nipote.

FANNY               (Dispettosetta) Me lo dicono tutti, grazie!

EGIDIO               (Severo)  Fanny!

GUISCARDO     Che siete un accidentino non ve l’ha detto mai nessuno?

FANNY               Lei è il primo.

                                               (Da fuori)  Uhuuuuuu…. Uhuuuuuuu…..!

GUISCARDO     Perbacco, dimentico i mei ospiti!  (Grida verso la porta di destra) Di qua, signora!  Signorina!

Facciano la scala….Piano per il corridoio….(A Egidio) Sappiate che son venuto a prendere visione del turrito maniero dei miei avi oggi per la prima volta…..e anche per l’ultima.   

EGIDIO               Lo vende forse?

FANNY               A chi?

                                                                   (La signora Leuci e Vannetta vengono da destra)

LEUCI                 Lei ci abbandona in questo labirinto…..

VANNETTA       Non ci sono grotte misteriose, muri che s’aprono…..Non c’è niente!

GUISCARDO     Ma c’è il custode.  Eccolo qui. Persona fidata, onesta….io non l’ho mai conosciuto, ma è qui da

un secolo…..

EGIDIO               Mezzo, signore, mezzo secolo. Finito il mio servizio militare, il signor barone, suo nonno, mi

affidò l’edificio…..

VANNETTA       È tenuto maluccio, mi pare.

FANNY               La signorina l’ha visto tutto?

VANNETTA       Non ancora, ma vorrei vedere le carceri, per esempio, i sotterranei paurosi….Ci sono?

EGIDIO               C’è tutto, signorina, è tutto a posto…..

GUISCARDO     (Tocca la polvere su una sedia che traballa) Tutto pulito….Tutto sano….

EGIDIO               Ci si può venire ad abitare anche subito.

VANNETTA       Abitarci poi no, vero mamma?

LEUCI                 Perché no?

VANNETTA       Ci si può al massimo villeggiarci un mese….

 LEUCI                Con tuo padre ho stabilito che se mi piace ci restiamo!

VANNETTA       Ma ci annoieremo!

LEUCI                 Quando ti annoierai tu prenderai marito ed andrai via! Noi resteremo. È ormai tempo che tuo

padre si ritiri dalle cariche, dalla politica e si stabilisca dove voglio io….D’altronde in casa de Senatore Leuci…..

VANNETTA       ….Si è sempre fatta la sua volontà!

LEUCI                 E si continua!  (A Egidio)  C’è aria buona qui?

EGIDIO               Meravigliosa.

LEUCI                 Tranquillità?

EGIDIO               Quanta ne vuole.

LEUCI                 Si parla di politica in paese?

EGIDIO               Per berci sopra un litro.

LEUCI                 Ecco il sito del riposo per mio marito: un castello molto vecchio…..

VANNETTA       Molto brutto…..

LEUCI                Aspetta a dirlo!

VANNETTA       Non c’è neanche il verone sul mare, dove gli amanti salivano con la scala di seta.

LEUCI                 Ma visitiamolo tutto.

VANNETTA       (Si toglie il largo cappellino e lo butta sulla tavola) Va bene, visitiamolo.

GUISCARDO     Custode, mettetevi a disposizione delle signore! Una prima occhiata rapida, giacchè è quasi

mezzogiorno e la colazione……

FANNY               ….Sarà pronta al tocco.

EGIDIO               Lei, nella sua lettera, ha ordinato così.

LEUCI                 Poco importa la colazione. Ora andiamo.

EGIDIO               Ecco, questa è l’antisala dell’ultima torre. L’ala destra l’avranno osservata passando…

VANNETTA       È tutta muffa!

EGIDIO               Qui non c’è altro. Possiamo andare di là…..

LEUCI                 Scusi, se questa è l’antisala dell’ultima torre, qual è la sala?

FANNY               (Indicando la porta di ferro)  Quella!

VANNETTA       Vediamola, giacchè ci siamo.

EGIDIO               Magari!  La vedrei volentieri anch’io.             

GUISCARDO     Come sarebbe a dire ?

EGIDIO               Sarebbe a dire che se il signor Baro…..o chiedo scusa! Se il signor ingegnere fosse venuto

prima, avrebbe saputo che il castello ha una porta impossibile ad aprirsi.      

LEUCI                 Si è tanto arrugginita?

FANNY               Prego! Ruggine non ce n’è. Io e il nonno tutte le mattina….

EGIDIO               Stai zitta!  È notorio che nella sala dell’ultima torre non si è mai potuto entrare.

GUISCARDO     Son delle frottole! Si chiama un fabbro…..

EGIDIO               Nessun fabbro ci può, contro una porta di ferro massiccia come quella!

 VANNETTA      Allora c’è un mistero?  Il castello comincia a piacermi….

LEUCI                 Se venisse la polizia, aprirebbe!

EGIDIO               Sono venuti perfino i ladri, signora, e i ladri aprono le porte meglio della polizia. Ma qui hanno

fatto cilecca

VANNETTA       (Ridendo)  Che ci siano gli spiriti?

FANNY               Oh no, signorina! Si figuri s’io ci starei…..

EGIDIO               Il signor barone, suo nonno, mi parlò una volta d’una scritta che c’era lì, sul muro: “Vivus,

mortuus….” o qualcosa di simile, non si riuscì mai a decifrare bene.  Oggi il tempo l’ha cancellata….

LEUCI                 Se ci fossi stata io, a quest’ora avrei sfondata anche la torre.

VANNETTA       Avresti tolto il fascino del mistero.  Bisogna lasciar chiuso. È bellissimo.

FANNY               Io invece ho una curiosità matta d’entrare lì dentro……

GUISCARDO     Anch’io!  Confesso che l’affare non mi convince. Mio padre non me ne ha mai parlato.

 EGIDIO              Se ne parla poco, in genere, perché in un rudere come questo, una porta che non si apre, pare

- direi quasi - naturale. 

VANNETTA       In paese che si dice ?

EGIDIO               Girano varie leggende.  C’è perfino chi afferma che è un fenomeno fisico pel quale nella stanza

chiusa ermeticamente ( con espressione molto caricata ) s’è formato il vuoto pneumatico e quindi è facile capire che…..

TUTTI                 ….Che……?!?

EGIDIO               Veramente io non ci ho capito nulla, ma molti giurano…..

GUISCARDO     Giurano delle cretinerie!  E voi siete qui da un secolo…….

EGIDIO                (Quasi seccato)   Mezzo !

GUISCARDO     E non vi siete reso conto preciso d’un fatto così straordinario ?

EGIDIO               Non se n’è reso conto nessuno, neanche suo padre e suo nonno !

GUISCARDO     Sta bene! Avete tratto dall’archivio del comune quei documenti necessari di cui vi scrissi?

EGIDIO               (Toglie dalla tasca e consegna a Guiscardo alcune carte)  Eccole, al completo.

GUISCARDO     Allora andiamo avanti nella visita del castello e sul fenomeno pneumatico, come voi dite,

ritorneremo dopo.  Accompagnate la signora Léuci e la signorina. Io voglio dare un’occhiata a questi scartafacci.

FANNY               Fanny, va avanti con le chiavi (Gliele consegna). Favorisca, signora. Da questa parte c’è la

terrazza che …..(Escono, chiacchierando, dalla parte destra dell’arcata Fanny, la signora ed Egidio).

VANNETTA       (È rimasta come incantata a contemplare la porta di ferro, la tocca, spia dalla serratura, poi comincia a far segni

cabalistici). 

GUISCARDO     (Non si accorge subito di Vannetta e siede dopo aver spolverato la sedia col fazzoletto)  L’ultima ricchezza

che mi rimane è la polvere….(Scuotendo il fazzoletto)  Ne ho da buttar via! (Si mette a sfogliare le vecchie carte).

VANNETTA       (Innanzi alla porta di ferro, con voce cupa)  Abracadabra..!...

GUISCARDO     (Si volge di scatto)  Chi è!

VANNETTA       (Continuando) Apriti Sésamo!

GUISCARDO     Cosa diavolo dite?  (Si alza)

VANNETTA       Le parole magiche per far spalancare la porta.

GUISCARDO     Le parole magiche?

VANNETTA       Non cede agli arnesi, potrebbe cedere alla magia d’una frase.

GUISCARDO     (Ride) Andate a vedere il castello che è meglio!  Questo uscio lo faremo buttar giù da un operaio,

più tardi.  Ci dev’essere dentro qualche magagna del custode.

VANNETTA       Invece no!  Io credo volentieri al fatto straordinario…..

GUISCARDO     Perché il cervello femminile……

VANNETTA       ….va più in là del cervello maschile!  Voi uomini vi ostinate a non vedere il fantastico perché

siete dei miopi. Lo negate perché non lo sapete spiegare….Quei fatti ai quali la vostra mente non arriva, voi dite che non esistono. Oppure ve li chiarite a modo vostro….SBAGLIANDO!

GUISCARDO     Ma no….

VANNETTA       Ma sì!  Fate come quel navigatore che urtò in uno scoglio non segnato dalle carte. La nave

Si spaccò, ma il navigatore pensava: « Non è possibile che ci sia uno scoglio dove è dimostrato che non può esserci. E se non c’è, la nave non si è spaccata. Scientificamente il disastro non esiste, quindi io non posso affogare…»  e affogò.

GUISCADO        Allora, secondo voi….

VANNETTA       Secondo me, e secondo le persone che sanno guardare molto più lontano, oltre la linea

dell’orizzonte (poeticamente), l’irreale è reale e il fantastico non fantastico!  Lasciatemi dunque dire a quella porta: “Apriti Sésamo”…..

GUISCARDO     (Ridendo) E Sésamo resta più chiuso di prima!

                                                 ( Da dietro le quinte la signora Leuci chiama a gran voce)

 LEUCI                Vannetta!  Vieni a vedere che colpo d’occhio!

VANNETTA       (Fa per andare)  Eccomi!

GUISCARDO     No, fermatevi, vi prego Vannetta…due parole…

VANNETTA       Due parole a me?  Ah ho capito….le so!

GUISCARDO     Come le sapete?

VANNETTA       Perché le avete dette e tutta Italia!  Le sappiamo quasi a memoria! (Come ripetendo una lezione) Io

sono il vostro sogno, ma voi non me lo dite perché la vostra posizione è rovinata…..

GUISCARDO     (Continuando sul medesimo tono senza volerlo) ……da quando è andata a precipizio la mia impresa

idraulica….

VANNETTA       ….e non rivelerete il vostro amore fino a quando non vi sarete….

GUISCARDO     ….rifatta una brillante posizione….

VANNETTA       (Completando) ….col vostro lavoro!  (Ride)  Come vedete ci manca poco che lo stampino sui

giornali!

LEUCI                 (Da dietro le quinte)  Vannetta, corri o no?

VANNETTA       Sì, mamma, eccomi!  (A Guiscardo) Dimenticavo la fine.  (Con comica tragedia)  « O avrò quella

fanciulla o andrò in India a fare il piantatore di banane! »  È vero l’affare delle banane?

GUISCARDO     Non si può più confidare un segreto ad un amico!

VANNETTA       Ora le due parole me le avete dette……

GUISCARDO     Le avete dette voi!

VANNETTA       Ed io vi risponderò……(Cambiando tono) un altro giorno!  Eccomi mamma!

                            ( Da destra dell’arcata passano, andando verso sinistra Egidio, la signora Leuci e Fanny, mentre Guiscardo

casca a sedere maltrattando  furiosamente le vecchie carte)

LEUCI                 C’è proprio quello che va bene per tuo padre, un panorama stupendo, una boscaglia tranquilla…

EGIDIO               Da questa parte invece son tutte sale d’armi, e da una scaletta in fondo si scende nel giardino

delle fontane….Fanny, corri ad aprire la porticina dall’esterno, e ci ritroviamo in giardino…

FANNY               Sì, nonno….

                                (Egidio, Vannetta e la signora Leuci vanno via dalla sinistra dell’arcata, Fanny viene avanti per andarsene

dalla porta di destra) 

GUISCARDO     (Osserva Fanny con intenzione, si alza, le fa un sorriso)  Vieni qui, accidentino……

FANNY               (Lo ferma con una smorfietta dispettosa)  È inutile, sa?  Sono fidanzata!  (E va via da destra)

GUISCARDO     (Con un gesto irritato)  Al diavolo le ragazze intelligenti!  (Rigirandosi si trova di faccia alla porta di ferro,

afferra una scanna) ….. Adesso sfondo questa porta, parola d’onore!  Non me la danno ad

intendere con il fenomeno pneumatico…..ignoranti!  (Fa per lanciare la scanna)  Sangue di mille …. (I due battenti della porta si spalancano con un rumore sordo e profondo che fa indietreggiare Guiscardo spaventato.  Nel vano della porta è comparsa la figura solenne dell’Antenato  che ha una mano tesa in avanti. Dietro di lui c’è tenebra fitta).

ANTENATO       Postero, sosta!

GUISCARDO     (Barcolla, sbalordito)  Chi è !?

ANTENATO       Nomato sei Baron di Motespanto?

GUISCARDO     Cke significa codesta mascherata?

ANTENATO       T’umilia e taci!

GUISCARDO     Siete un amico del custode o il fidanzato di sua nipote?  Spiegatemi subito cosafacevate lì

dentro!

ANTENATO       (Avanza muto, la porta si richiude con lo stesso rumore)

GUISCARDO     (Indietreggia come soggiogato)  Siete un ladro?  Rispondetemi!  (E si ferma alzando la mano che l’altro gli

afferra tenacemente)

ANTENATO       Barone o uomo di corte?  Vassallo o valvassore?

GUISCARDO     Ma che Vassallo! Lasciatemi il braccio!

ANTENATO       Barone, adunque!

GUISCARDO     Guiscardo Agidulfo Dagoberto marchese d’Arsi e barone di Montespanto!

ANTENATO       (Gli lascia il braccio con dispetto)  Io son quel d’esso!

GUISCARDO     Son io !

ANTENATO       Io!

GUISCARDO     Io !  Sono io Guiscardo!

ANTENATO       E o sono anch’io!  Mirami là, in effige!

GUISCARDO     (Volge l’occhio al ritratto indicato, poi all’Antenato, si mette le mai nei capelli) Dio! È vero! Ma è

uno scherzo…un’allucinazione! Quel ritratto vi somiglia….siete voi! Eppure non ho bevuto….Datemi un pizzicotto perché io forse dormo…..Ditemi dunque cos’è!?

ANTENATO       Incantamento.

GUISCARDO     Rispondetemi a tono, senza burletta!

ANTENATO       Mal t’apponi, o nipote!

GUISCARDO     (Rinfrancandosi un poco e forzandosi a ridere)  Ah, ho capito che cos’è….É un trucco….É uno scherzo

dell’accidentino lì, della ragazza…..Ah! ah! Ah!  Grazioso, riuscitissimo….

ANTENATO       (Truce)  Unqua sofferii sghignazzando a me dimante, o degenere schiatta!

GUISCARDO     (Sconcertato) Ehi….che carattere focoso! È una carnevalata e quindi si ride. Ma se vi dispiace…

ANTENATO       Postero, m’odi?

GUISCARDO     (Secondandolo, intimorito ma non convinto)  T’odo, Antenato!

ANTENATO       Ben tre fiate trecento son già gli anni ch’io non son morto…..

GUISCARDO     Cioè, che sei morto……

ANTENATO       (Feroce)  Non son morto!

GUISCARDO     (Casca a sedere)  Si, va bene, non sei morto….del resto si vede!       

ANTENATO       Da alquanti lustri era trascorso il mille, l’orchè al normanno conte d’Aversa Osmondo Dregot convito offersi quivi….

GUISCARDO     Cosa fai, mi racconti la storia adesso?

ANTENATO       Tenzonammo a motteggi e a votar coppe…..Ei seco addutta avea una sua strega ignota  e a me

celata…..

GUISCARDO     La racconterai un’altra volta…..( Fa per voltarsi)       

ANTENATO       (Lo rimette a sedere)  La sua donzella che già in campo ei contesa m’avea, innante ai convitati

la baciai……

GUISCARDO     (In tono di rimprovero)  Ah….ah….ah….

ANTENATO       Osmondo in sull’istante stregarmi fé……L’incantagione agì, et allora restai come pietrificato io

fussi.  Morto ma senza morte, vivo ma senza vita…..

GUISCARDO     No, scusa, è impossibile!   

ANTENATO       Sine morte mortuus, sine vita vivens.

GUISCARDO     Bé, forse sarà il fenomeno pneumatico……

ANTENATO       Novecent’anni e più ch’io son chiuso, et ogni trecent’anni io m’ho un risveglio!

GUISCARDO     Ogni trecent’anni?

ANTENATO       Ché trecento al convivio eranvi, et in trecento lo mio bacio videro, e trecent’anni io m’ho di sonno

fermo, poscia mi scuoto a trigentesimo anno!

GUISCARDO     E rimani sveglio?

ANTENATO       Fin che bocca di femmina non prema la mia bocca!

GUISCARDO     Oh bella! Al primo bacio di donna…..

ANTENATO       Quella porta dissertasi e per magia m’inghiotte!....

GUISCARDO     E stai ancora tre secoli lì dentro?

ANTENATO       Tal è l’incantamento, in punizione della druda d’Osmondo ch’io baciai!        

GUISCARDO     Aspetta che mi raccapezzi un po’, perché mi gira la testa……Non so se credere, ridere…..è così

fantastico che Vannetta potrebbe aver ragione.  Sono vere le cose più straordinarie a questo mondo.

ANTENATO       E tanti avvenne ancor d’incantesimi uguali.  Erano in uso al mio tempo. Tal fiata uno spariva.

Spento?  No! Incantato.  Et ancor oggi, mai t’avvien d’incontrare un uomo stupito, faccia idiota, occhi erranti et il capo in sonno?  Quello è del mille!  È un che s’è riscosso dallo incanto, e a dormir tornerà forse dimani……

GUISCARDO     Tu finora ti sei risvegliato…..

ANTENATO       Tre fiate, oggi è la terza.

GUISCARDO     La prima….fiata, sicchè, nel milletrecento e qualche cosa?

ANTENATO       E favellar m’udii di Guelfi e Ghibellini e comuni e compagnie di ventura…..

GUISCARDO     Uscisti da quella porta, tal quale adesso?

ANTENATO       A mezzo il giorno come vuol l’incanto.

GUISCARDO     E chi trovasti qui?

ANTENATO       Il barona Aldemaro Vilfredo con cui la nostra stirpe era alla fine; io trassi a nozze il fello, et ebbe

figliolanza.

GUISCARDO     La seconda volta dopo il milleseicento?

ANTENATO       E intesi dir di Papa Urbano VIII, di domini spagnoli e di tumulti…..

GUISCARDO     E qui chi c’era?

ANTENATO       Il barona Gian Rudolfo e sua mogliera senza rampolli. Ancor, per non spegnere la stirpe, mutar

femmina il feci!

GUISCARDO     E adesso terzo risveglio in pieno novecento.

ANTENATO       Perciò mi narra in che s’angustian l’omeni!

GUISCARDO     (Si toglie il giornale dalla tasca e glielo offre) Leggiti un giornale: ci sono le ultime notizie.

ANTENATO       Leggere?

GUISCARDO     Leggere. È un giornale, diurnalis, effemeride….insomma è il «CORRIERE». Se ai tuoi tempi non

c’erano, la colpa non è mia.

ANTENATO       Di quanti Montespanto è popolato il mondo?

GUISCARDO     Di uno solo, l’ultimo,  io!

ANTENATO       Coniugato non sei?

GUISCARDO     Sì, con me stesso. Mi son trovato anima gemella di me stesso, mi piaccio e mi basto! Così la

razza è fiita……..

ANTENATO       Ah, mai non fia!

GUISCARDO     Oggi vendo il castello, ultimo avanzo della nostra grandezza…..

ANTENATO       Che?!?  Io l’eressi e tu il vendi?  A tal sei giunto? Io la stirpe fondai e tu sperdi senza manco

prodezza e manco gloria?

GUISCARDO     Ma io voglio anzi rifarmi la vita col lavoro……

ANTENATO       Lavoro? Intendo mal, forse? Lavoro?  Di lavorare favelli tu, un barone?  Obbrobrio!! Quando mai

un barone lavorò come un plebeo?

GUISCARDO     Ai tuoi tampi no, ma oggi……

ANTENATO       Oggi non v’è glebe che fatichi per te?

GUISCARDO     Non siamo più in tempi di barbarie. Oggi ognuno ha il proprio lavoro……

ANTENATO       Un pusillo adunque sei tu?   Ogni barone per suo lavoro ha la prepotenza.

GUISCARDO     E per mestiere?

ANTENATO       La forza!

GUISCARDO     E che guadagna?

ANTENATO       Il comando!

GUISCARDO     Mio caro antenato, non c’intendiamo affatto!  Sono altri tempi questi, altre mentalità.  Il mondo è

progredito.

ANTENATO       Io viddi!  Ogni tre secoli io mi dono alla vita vissuta et ha seguito le mutazioni del mondo. Anco

dal mio lignaggio non t’avvedi?  

GUISCARDO     E che debbo fare, secondo te, per salvarmi dalla rovina che pende sul mio capo? 

ANTENATO       Armati d’azza e vanne alla ventura. Provoca ad oste e vassalli propinqui e falli vinti, et abbi

padronanza se le loro castella, sgozza li loro armenti, godi le loro femmine, insulta, offendi, estorci e vai……

GUISCARDO     …In galera!

ANTENATO       Che?

GUISCARDO     Oggi si va in galera, in prigione, quando si fa la millesima parte di ciò che tu dici.

ANTENATO       E tu ricusi?

GUISCARDO     Recisamente!

ANTENATO       Perir lasci la schiatta?

GUISCARDO     Che posso farci?

ANTENATO       Ben venni.  Io salverotti!

GUISCARDO     Tu finisci fra le guardie, in galera.

ANTENATO       È il mio fato salvar li miei progeniti. Vestimi alla tua guisa.

GUISCARDO     Già, hai sempre gli abiti del mille?

ANTENATO       No, che di ferro ero coperto allora, maglia, scudo, cimiero, arma e cosciale; che addosso ancor

mi par d’averli, anzi che questi cenci da donzella.

GUISCARDO     Ad ogni tuo risveglio, sicchè, ti sei dovuto vestire secondo l’epoca?

ANTENATO       Questo che su me scorgi è il vestimento ancor di Gian Rudolfo…..

GUISCARDO     Infatti non è d’ultima moda. Sei in ritardo di trecento anni. Ma io qui non ho…..Ah, ecco il mio

impermeabile….vuoi infilarlo? (Lo prende dalla tavola, aiutando l’Antenato ad indossarlo)

ANTENATO       (Con senso di disprezzo)  Questo è il mantel? Non hai la vasta cappa velluto ed oro? Sarà

questo….(Prende il tappeto dalla tavola e fa per avvolgersi).

GUISCARDO     Ma no! Quello è il tappeto, lascia stare!

ANTENATO       (Prende il cappellino di Vannetta e se lo mette in testa) È questo il cimiero?

GUISCARDO     Per carità, non sciuparlo!  È il cappellino di Vannetta. (Glielo toglie, prende di tasca la pastrano una

berretta sportiva e gliela mette in testa)  Ecco, in tasca all’impermeabile c’è il berretto analogo….vedi?  Questo è il cimiero d’oggi….Ti sta bene!

ANTENATO       Oh! L’uomo immeschinisce il vestimento via via che immeschinisce la propria dignitade!

GUISCARDO     Così sembri uno sportivo. Questa tua roba la conserviamo qui! (Depone nella cassapanca gli

indumenti che l’Antenato si è tolti)

ANTENATO       Scudo e spadon dove sono?

GUISCARDO     Scudo e spadone? Di questi tempi!  Tò, tutt’al più un frustino…..(Glielo porge)

ANTENATO       Con questo mai potrò infilzar nemici!

GUISCARDO     Non ne devi infilzare! Credi che siano pollastri?

ANTENATO       Dimmi dunque: qual rivale t’ha sconfitto?

GUISCARDO     Nessuno: il mio rivale lo porto con me, sono io stesso.

ANTENATO       Il nemico d’ogni uomo è il suo carattere;  soltanto l’uomo che non  ha carattere, non ha nemici.

Hai torneato?

GUISCARDO     Si, alla roulette

ANTENATO       Hai prodigato fasti?

GUISCARDO     Mi son permesso di viaggiare. Per andare all’elemosina, oggi, basta andare in un grad hotel!

ANTENATO       Pasciuto ti sei di giochi?

GUISCARDO     Se no come si squagliavano i milioni?

ANTENATO       Ben sei il mio discendente

GUISCARDO     È il vizio della nostra famiglia!

ANTENATO       Qual’altra d’oglia t’ange?

GUISCARDO     T’ho detto che sono un uomo finito; ho perso tutto in un’impresa idraulica…….

ANTENATO       Ruba l’impresa altrui!….

GUISCARDO     Amo una donna che non mi vuole….

ANTENATO       Rapiscila!.....

GUISCARDO     E sono amata da una donna che io non volgio.

ANTENATO       Uccidila!

GUISCARDO     Eeeh…..come sei sbrigativo, caro….caro zio, nonno, figlio, che razza di parentela abbiamo?

Come ti presenterò a…..

ANTENATO       A chi?

GUISCARDO     Alle persone, alla comitiva…..

ANTENATO       Vi son donzelle?

GUISCARDO     Si!

ANTENATO       Formose e acconce?

GUISCARDO     Che te ne importa? Hai detto che non puoi baciarle, se no quella porta si riapre e……per magia

t’inghiotte!

ANTENATO       Ma per mirarle ho gli occhi e per desiarle ho il core!

GUISCARDO     Eccoli  qui tutti!  (Dalla sinistra dell’arcata vengono la signora Leuci, Vannetta, Fanny ed Egidio, discorrendo)

LEUCI                 È d’una solitudine meravigliosa!

VANNETTA       Allora questa colazione dove si fa?  Ho fame!

EGIDIO               Nel salone al pianterreno che lor signore hanno già visto.

FANNY               (Piano ad Egidio, indicando l’Antenato) Che è quell’altro adesso?

GUISCARDO     (Alla signora Leuci)  Permette, cara signora, ch’io le presenti mio….mio zio!

EGIDIO               (Piano a Fanny)  Suo zio?

GUISCARDO     Guiscardo anche lui, Montespanto anche lui….Tutto anche lui!

ANTENATO       (Poggia la mano sulla testa della signora) Proteggerotti, o vegliarda!        

LEUCI                 (Indietreggia seccata) È impertinente però!

EGIDIO               (Sempre a Fanny) Se non esistono più zii nella famiglia…..

GUISCARDO     (Presentando Vannetta) È la signorina figlia……

ANTENATO       (S’inginocchia e bacia il lembo della veste di Vannetta) Per te il mio brando, pulzella!

VANNETTA       (Lusingata)  Poetico e galante!

FANNY               (Piano a Egidio) È strano ma è simpatico.

GUISCARDO     I suoi modi vi sembreranno alquanto originali perché…..

LEUCI                 Non vie in Europa, forse!?

GUISCARDO     Appunto! Non vive in Europa….

VANNETTA       Scommetto che viene dalle ardenti Pampas!

GUISCARDO     Precisamente, viene dalle Pampas.

FANNY               Lo si capisce dal vestito.

GUISCARDO     Sicuro! Vestono tutti così da quelle parti…..

LEUCI                 Ci deve essere andato bambino….

GUISCARDO     Poppava ancora…..

EGIDIO               E non s’è fatto mai vivo prima d’oggi!

GUISCARDO     Bravo! Mai vivo prima d’oggi! (Piano all’Antenato) E così la tua storia è a posto.

ANTANATO       (Indica Egidio e Fanny)  Costoro son famuli?

GUISCARDO     Il custode del nostro castello e sua nipote.

ANTENATO       (Con il cipiglio ad Egidio e col sorriso a Fanny) Anco da uno sterpaccio vegnir puote un bel fior!

FANNY               È gentile…

EGIDIO               Con te soltanto!

GUISCARDO     Nelle Pampas si usa così!

LEUCI                 E allora, questa colazione?

EGIDIO               (All’Antenato) Ma com’è che lei si trova qui, non capisco…..

GUISCARDO     (Allontanando Egidio)  Andate ad apparecchiare, e non v’immischiate d’altro!

EGIDIO               Vieni Fanny….(Piano)  Ma io non la bevo !

FANNY               (Contemplando l’Antenato) Anco da uno sterpaccio, vegnir puote un bel fior…..É dannunziano….

EGIDIO               (Scuotendola) Cammina! Che te lo do io lo sterpaccio! (Escono dalla destra Egidio e Fanny)

GUISCARDO     (Alla Leuci) Ho pregato mio zio di farsi trovar oggi qui appunto per decedere la vendita del castello

LEUCI                 Per decidere? Non abbiamo già deciso?

VANNETTA       Sicuro! Adesso che piace  anche a me!

ANTENATO       A te piace il castello?

VANNETTA       Molto!

ANTENATO       Allora è tuo!

GUISCARDO     Suo?

LEUCI                 Stabiliremo di pieno accordo il prezzo….

ANTENATO       Che favelli di prezzo, mercantessa!

LEUCI                 (Offesa)  Eh?

GUISCARDO     (All’Antenato)  Vuol dire la cifra, il danaro…. lei prende da noi il castello, noi prendiamo da lei….

ANTENATO       Un sorriso!

LEUCI                 Da me?

ANTANATO       Dalla figliola!

VANNETTA       Un mio sorriso?

ANTENATO       È molto per così picciol dono!

GUISCARDO     Quale dono!  Cosa dici!

ANTENATO       A pulzelle si pure, tutto si dà per un sorriso et sufficit.

GUISCARDO     (Piano a lui)  Macchè sufficit! Tu esageri….

ANTENATO       Per un castel che doni, tre conquistar ne puoi per forza d’armi.

GUISCARDO     Che razza d’affari mi combini! Stai zitto!....

LEUCI                 Io credo che egli scerzi…..

GUISCARDO     Sì infatti, signora, mio zio è un mattacchione…fa degli scherzi…..

LEUCI                 …..Selvatici!

VANNETTA       Ma cavallereschi!

GUISCARDO     (Piano all’Antenato) Questa vendita è l’ultima mia risorsa…Sta zitto! (Alle donne) Certo che se il

castello fosse suo…..

ANTENATO       (Interrompe) E di chi è dunque? Chi su la roccia di Montespanto l’eresse pietra su pietra e il difese

a braccio dritto? Tu forse?....

LEUCI                 (Ridendo) Oh questa è nuova! (Piano a Guiscardo) È un po’ toccato lo zio?

GUISCARDO     Si……a periodi….

LEUCI                 Ora capisco…..Senta, barone…..

ANTANATO       Favella!

LEUCI                No, dico all’ingegnere.….vogliamo discorrere di là un momentino?.....Qualche accordo

preliminare…..

GUISCARDO     Ma certamente! Di qua, in terrazza, signora.

LEUCI                 Benissimo! (Andandosene guarda l’Antenato e sorride) Viene dalle Pampas….le Pampas del

manicomio…..(A Vannetta) Di, bada che non ti regali l’Europa per una stretta di mano…..Ah, ah, ah !.... (Via dall’arcata a destra) .

GUISCARDO     (La segue facendo dei gesti d’intelligenza all’Antenato che non capisce).

ANTENATO       (Un po’ frastornato) Mi beffa la vegliarda?

VANNETTA       (Cercando d’uniformarsi al tono di lui)  No, simpatico gli siete!

ANTENATO       E tu m’irridi?

VANNETTA       Anzi, io……

ANTENATO       Taci! Sei donna…..

VANNETTA       Non vi fidate delle donne?

ANTENATO       Meglio fidarsi delli ladri!

VANNETTA       Avete sofferto d’amore?

ANTENATO       No!  Poiché m’innamorai di tutte le femmine, mai d’una sola!

VANNETTA       Non siete mai vissuto d’amore?

ANTENATO       D’odio! Amore è danno, odio è possanza. Viviamo per odiarci d’odio scaltro e amiam per riposar

tra un odio e l’altro….L’odio arma i pugni e domina li abissi!  Finchè l’umanità d’odio nutrirsi, forte fu il mondo.

VANNETTA       Voi rimeggiate!

ANTENATO       Fui signor di rima e d’arme;  di strambotto e di gonnella, pronto al motto, gaio al carme, ratto in

bere a garganella, baldo in giostra, al campo insonne: canti, spade, vini e donne! Donne ognora a frotte, a schiere, vispe, dolci, blande, fiere, sode, schiette, liete, leste. Più che belve han  le foreste, più che peli ebbe Assalonne; donne, donne, donne donne! (In crescendo)

VANNETTA       (È come ubriaca)  Ah….voi piacete….

ANTENATO       Ad ogni femmina!

VANNETTA       A me di più…Porgimi la tua mano….

ANTENATO       Ambedue!……

VANNETTA       Fissami bene….

ANTENATO       Sì!

VANNETTA       Negli occhi…..

ANTENATO       Sì!

VANNETTA       Baciami sulle labbra…….

ANTANATO       (Balza indietro staccandosi) Ah no, perdinci!....Non facciamo scherzi!.....Cospetto! In ogni secolo

che inizio, voi donne avete sempre quel maledetto vizio!..... (E mentre indietreggia col gesto di chi dice

«vade retro Satana»  ella siede sconvolta)

FINE  ATTO 1°

ATTO SECONDO

Salotto nella casa di Guiscardo, in città – Una finestra a destra, due porte a sinistra e la comune in fondo.  Molti mobili eleganti e modernissimi, un vero ingombro di ninnoli, cianfrusaglie, tavolinetti inglesi, divanetti, sedie ultimo stile, étagéres, lumi strani, una poltrona a dondolo, uno scrittoio molto civettuolo col telefono sopra, un pianoforte aperto, un orologio aperto con suoneria, un grammofono in un angolo, un bizzarro trofeo d’armi sul muro in fondo, ecc.  -  È pomeriggio chiaro. Finestra aperta.

            (All’alzarsi del sipario, Germana, che è in abito da passeggio e cappellino, gira per la scena. Ascanio - in irreprensibile livrea -è rigidamente fermo presso la comune)

GERMANA                  Ma perché non è tornato ancora? È  partito con la figlia del senatore Leuci, avete detto?

ASCANIO           Con la moglie, signora, con la vecchia moglie del senatore e con la figlia…..

GERMANA                  E com’è la figlia?

ASCANIO           Una figliettina così…..insignificante….forse anche di sesso maschile.

GERMANA                  Maschile?  Ma aveva i calzoni o la gonna?

ASCANIO           E che importa il vestito, oggigiorno, signora? È lei sicura che tutti gli individui coi calzoni siano

maschi?

GERMANA                  Non dite sciocchezze, Ascanio!  Il telegramma cosa annunzia?

ASCANIO           Che arriverà nelle ore antimeridiane.

GERMANA                  Siamo alle ore pomeridiane……

ASCANIO           Può essere colpa dell’autista, non del padrone.

GERMANA                  Come lo difendete codesto vostro padrone!

ASCANIO           Non lo difendo, lo proteggo. Non si vivono invano dodici anni accanto, sia pure, ad un parassita

senza finire con l’amarlo, come il gottoso finisce con l’amare perfino la propria gotta!

GERMANA                  Insomma, gli volete bene!

ASCANIO           Ogni grand’uomo è piccolo dinanzi al proprio servo, mentre questo piccolo uomo è grande

innanzi a me!

GERMANA                  In fondo è un padrone che vi fa comodo….

ASCANIO           Ah sì! Mi obbedisce con discrezione, segue il tenore di vita che io gli assegno, i miei ordini…

GERMANA                  I Vostri ordini?....

ASCANIO           ….Nell’interno delle case, signora, chi comanda è il domestico. Gli orari e le abitudini dipendono

dalla nostra volontà. I padroni hanno l’aria di comandare, invece obbediscono alle nostre disposizioni. 

GERMANA                  E intanto non arriva…..(Con un piccolo grido) Mio Dio  Ascanio!  E se fosse accaduta uan

disgrazia? Se fosse ferito?....

ASCANIO           Speriamo di no, signora!

GERMANA                  Con l’automobile si fa presto a ribaltare…..

ASCANIO           Lei me lo manda al cimitero addirittura!

GERMANA         Non sarò tranquilla finchè non lo vedrò! Ma non ditegli niente che sono venuta, Ascanio, vi

prego…purchè sia illeso…..ecco, tenete….(Gli da un biglietto da cento lire)  

ASCANIO           (Rifiuta orgogliosamente)  Signora, scusi…….

GERMANA                  Ah, perdonate, son così sconvolta!.....(Lascia le cento lire sopra un tavolinetto).    A rivederci

Ascanio..….Prima di tornare, più tardi, passerò dall’ospedale, chi sa che non l’abbiano

portato lì……

ASCANIO           Chi?

GERMANA                  Il padrone, diamine! Buongiorno!  (E va via dal fondo)

ASCANIO           Se ha deciso così! (S’inchina, l’accompagna e torna subito, prende le cento lire dal tavolinetto, le guarda poi

le intasca gravemente) Soprattutto la dignità, a questo mondo!  La livrea dinota una mansione, non già un animo. Il mio animo è senza livrea! (Prende un sigaro dalla scatola su l’ètagére, lo accende, si siede presso lo scrittoio, schiude un tiretto e ne trae delle lettere) Proseguiamo dunque  a leggere le svenevolezze che scrivono a questo scavezzacollo ch’io lascio libero di chiamarsi mio padrone! (Legge una lettera) «Guiscardo sei un porco!»  Ah, frase scultorea! Vecchia, ma sempre di grande effetto: Guiscardo, sei un……(Una furiosa scampanellata lo fa balzare in piedi)  Corbezzoli! È lui!  (Butta il sigaro, chiude tutto) Facciamo in fretta…in fretta…..(Frenandosi e riprendendo l’aria solenne) In fretta ma con dignità!

(Guiscardo e l’Antenato vengono dalla comune, seguiti da Ascanio che ha in mano la valigetta)

GUISCARDO     (Secco all’Antenato che si guarda intorno stupito) Entra qua! Siedi!  (Ad Ascanio) cosa guardi con quella

faccia da scimunito? È mio zio! Viene dalle Pampas. Ha avuto il tifo….. E se domandi altro, ti dò gli otto giorni!

ASCANIO           Ma io non ho domandato nulla, signore.

GUISCARDO     Meglio così! Vi sono novità?....É venuto qualcuno?.....

ASCANIO           Zero, signor ingegnere….

ANTENATO       (Severo) Barone!

GUISCARDO     Ma io sono ingegnere….

ANTENATO       Barone innanzi tutto!

GUISCARDO     Ma oggi un ingegnere……

ANTENATO       (Urlando) Quando si è baroni, si è tutto, dopo il re!

ASCANIO           (Inchinandosi)  Sta bene!

GUISCARDO     (Sempre brusco) Mio zio dormirà nella camera in fondo! Va a prepararla.

ASCANIO           In cinque minuti.

GUISCARDO     Nossignore! Cinque minuti non bastano! Mettici un’ora! Che smania avete tutti voialtri di fare in

fretta! Andate!

ASCANIO           (S’inchina e s’avvia sorridendo) Frase scultorea

ANTENATO       Guiscardo…..

ASCANIO           (Fra se) …….Sei un porco! (Via con la valigetta, dalla seconda porta di sinistra)

ANTENATO       Pronipote Guiscardo!

GUISCARDO     Non mi parlare perché mordo!  Ti avevo detto: osserva, ascolta e taci. In automobile non hai

fatto che urlare, bisticciarti e farti ridere dietro dalla gente ad ogni fermata….

ANTENATO       (Non gli da ascolto e continua ad esaminare i ninnoli, i mobili, ecc.) È ben questo il tuo domestico lare?

GUISCARDO     Maledetto castello! Chi doveva dirmelo che mi capitava tra capo e collo il fondatore della mia

stirpe…..

ANTENATO       Tu qui campi?

GUISCARDO     Bella forza fondare una stirpe: si trova una donna….e l’albero genealogico è piantato!

ANTENATO       (Afferrandolo con violenza) E chi l’annaffia poscia?

GUISCARDO     Non certo tu che regali castelli come fossero sigarette.  (Prende un sigaro e lo mette in bocca) Mi hai

mandato a monte l’unico affare con cui speravo di far fronte ai miei impegni, in questo momento

che è il più difficile della mia vita!

ANTENATO       (Imita il gesto)  Quivi son per darti ausilio e presto…..(Morde il sigaro e lo sputa subito con ripugnanza)

GUISCARDO     Presto? Ma presto è troppo tardi, capisci? E poi….tu! Che fai tu? Che sai? Hai divertito

moltissimo la  signora Leuci che se ne è andata senza concludere nulla. Chi sa cosa diavolo racconterà a quella scimmia del senatore , suo marito. Ma di bello è che hai divertito anche la figlia. Cosa è successo fra te e lei?

ANTENATO       È la donna che ami?

GUISCARDO     E che non m’ama!

ANTENATO       Dov’è quella che t’ama e tu non ami?

GUISCARDO     Miracolo che non sia qui….O se potessi….

ANTENATO       Perché attaccossi a te

GUISCARDO     Perché oggi fare la corte ad una signora è come offrire danaro ad un amico.  C’è sempre il

rischio che accetti.  Quella accettò, e….Ma parliamo di Vannetta ora. Che le hai detto?

ANTENATO       Le ho detto no!

GUISCARDO     No….cosa!

ANTENATO       Di me volea godere…..

GUISCARDO     Vannetta? No!  Non è possibile!  È la donna del mio sogno……l’amo io quella….

ANTENATO       Et ora è vaga di me!

GUISCARDO     Possibile?

ANTENATO       Non t’accorar…..Resta in famiglia.

GUISCARDO     Tu l’ami?

ANTENATO       Un barone come me non ama, prende!

GUISCARDO     Non è vero….

ANTENATO       Vaghezza è femmina!

GUISCARDO     Tu mentisci…..

ANTENATO       E mai femmina niegasi, non a chi chieder sa, ma a chi sa rifiutarsi. Era così nel mille……

GUISCARDO     Ed è anche oggi!  Il mondo non cambia.

ANTENATO       La femmina non cangia, il mondo sì!

GUISCARDO     Bravo! A che punto siete giunti?

ANTENATO       Dono per dono…

GUISCARDO     Non parlare coi rebus. Spiegati! Non capisci che la mia felicità dipende da Vannetta?

ANTENATO       Quando la felicità di un  uomo dipende da una donna, quell’uomo sarà sempre un infelice!

GUISCARDO     È giusto, ma la mia passione mi fa esagerare….

ANTENATO       Se le passioni non facessero esagerare, più non sarien passioni!

GUISCARDO     Io non so regolare il mio amore….

ANTENATO       Strozzalo allora, altrimenti il tuo amore strozza te!

GUISCARDO     Hai ragione….non la ricordiamo più….non volgio ricordarla più! Dunque, qui tu sei in casa tua…

ANTENATO       È casa questa o gioco?

GUISCARDO     Che gioco mi vai contando! Andiamo un po’ a lavarci, a cangiarci, che devi averne bisogno

anche tu, dopo parecchie ore d’automobile

ANTENATO       Fammi mutar di cappa, altro non chieggo. Dammi un cavallo e tre scudieri al seguito. Vo’

galoppar dieci ore per sgombrarmi la mente.

GUISCARDO     Ma io non ho cavalli….

ANTENATO       Muli, puledri, ciuchi!

GUISCARDO     Niente! Con le bestie non ho familiarità.

ANTENATO       Oggi no, ma lorquando amato avrai le donne e conosciuti li omini, apprezzerai le bestie!

                            Lasciami solo. Vanne! Io cogito…..

GUISCARDO     Che fai?

ANTENATO       Esercito il pensier.

GUISCARDO     E pensa pure. Però, che bella cosa essere figli d’ignoti!  Senza antenati!  Ah, che soddisfazione!

(Via dalla prima porta di sinistra)

ANTENATO       (Passeggia su e giù a larghi passi. Ogni tanto si ferma stupito o curioso innanzi a qualche mobile, lo tocca,

gesticola stranamente. Tocca il grammofono che agisce subito: All’udire la voce che è femminile, l’antenato balza gridando) Chi gracida nascosto? Taci.  Sei tu forse la strega d’Osmondo? Colei che mi incantò? Taci, per tutti i démoni d’averno!.....(Fa per scagliarsi contro il grammofono)

ASCANIO           Signore!

GUISCARDO     (Che è in maniche di camicia)  Che c’è dunque?

ANTENATO       Chi osa gracidar retro quel muro!

GUISCARDO     Che muro! È il grammofono!

ASCANIO           (Ridendo con dignità, corre a fermare lo strumento) Nelle Pampas non si conosce il grammofono?

ANTENATO       Adunque è nova trappola codesta, come quell’altra in cui messo m’avete e via magicamente,

pééééé….péééééé….tuf…. tuf….

GUISCARDO     È l’automobile!

ANTENATO       E l’altra ancor che in suso ci ha portati……

GUISCARDO     È l’ascensore.

ANTENATO       È di trappole fatta oggi la vita, come nui avevam li trabocchetti.

ASCANIO           (Da parte) Deve averlo patito forte, il tifo! 

GUISCARDO     (Che ha portato una giacca da pigiama)      Non ti ci fissare!     Infilati la mia veste da camera.

Aiutalo,Ascanio!

ANTENATO       (Si toglie il pastrano d’automobile, aiutato da Ascanio, indossa la giacca - a cintura e fiocco – drappeggiandosela

addosso, mentre l’orologio a pendolo suona le tre. Egli allora dà un nuovo balzo) Chi è mai?  (E si poggia sul pianoforte che dà dei suoni gravi)  Per mille orchi, qual magia nova s’asconde in questa casa stregata?

GUISCARDO     Quello è l’orologio che suona le ore…..

ANTENATO       Ah,,,l’oriuolo, so cos’è….

GUISCARDO     E quello è il pianoforte…..

ASCANIO           (Trattenendosi dal ridere, spiega) Strumento musicale!

ANTENATO       (Ha quasi paura di toccare altri mobili)  Trappole, insomma, sempre trabocchetti in cui cade il pensiero

e resta spento!

ASCANIO           (Fra se) Ma questo zio viene dall’altro mondo!

GUISCARDO     Se tu ci tieni a pensar molto, ti lascio qui, perché io vado a farmi un bagno….

ANTENATO       E come pensar poss’io  se avete ucciso il silenzio?  Tutto è suono, fragore….dov’è il silenzio più

del pensare profondo, in questa terra opima di montagne?

GUISCARDO     Che centrano le montagne?

ANTENATO       Son le rughe della terra, i monti. L’Italia n’ha di più perché pensa…..

ASCANIO           (Piano a Guiscardo) Signore, dev’essere brillo…..

GUISCARDO     Perché ?

ASCANIO           Perché ragiona bene!

GUISCARDO     Probabilmente vuole schiacciare un pisolino. Zio allungati su quella poltrona a sdraio, va;

Ascanio, non  disturbarlo. Io torno tra poco (Via dalla prima porta a sinistra)

ASCANIO           (Guardando l’antenato)  Robinson Crusoe! (Via dal fondo portandosi il pastrano)

ANTENATO       (Siede su una poltrona a dondolo che si muove di colpo. S’alza impaurito)  Chi c’è qui sotto, un orco?  

(Ascanio torna in scena dalla comune)

ASCANIO           (Porge all’antenato un biglietto da visita)  C’è questo signore……

ANTENATO       Che intendi!

ASCANIO           Dico che c’è questo signore, il quale vuol parlare col signor inge……(Riprendendosi)  con il signor

barone!

ANTENATO       Parlare? Venga innante!

ASCANIO           (Andandosene) È buffo, però ha della dignità.

ANTENATO       (Fa per sedersi accanto ad un tavolinetto, ma ha paura e rimane ritto in atteggiamento solenne)

ASCANIO           (Introduce Samuele Ganga) Ecco signore! (Piano a lui) E dica barone, per amor di Dio! (Via dal fondo)

SAMUELE                   (Entrando con Ascanio guarda curiosamente l’Antenato, poi volta le spalle e fa per andarsene) Scusate!

ANTENATO       Uomo, che brami?

SAMUELE                   Scusi, sa…..credo d’aver sbagliato………….

ANTENATO       A che guignesti?

SAMUELE                   Desideravo parlare con il barone di Montespanto…..

ANTENATO       Tel concedo!

SAMUELE                   Guiscardo di Montespanto!

ANTENATO       E in me nol vedi?

SAMUELE                   Lei?

ANTENATO       Appropinquati!

SAMUELE                   (Fra se) Me lo avevano detto che è un originale, ma fino a questo punto…..

ANTENATO       Che bofonchi tu?

SAMUELE                   Vogliamo darci del tu? Volentieri! Dal mio biglietto avrai già capito che sono, quindi la familiarità

tra noi due è quasi d’obbligo.

ANTENATO       (Prende pose classiche guardandosi bene però dal toccare i mobili)

SAMUELE                   Dunque, caro barone, la catastrofe della tua impresa idraulica ha riunito nelle mie mani tutte le

tue cambiali. Non avevo il piacere di conoscerti, ma ho accettato l’operazione perché il mio fiuto me l’ha fatto accettare….Si tratta di ottantacinque milioni….. ecco qui gli effetti ( trae da una borsa un fascio di cambiali, deponendole sullo scrittoio) Prima che arrivino alla scadenza, siccome so che stai per vendere il castello al senatore Leuci, mi sono fatto vivo perché io accampo dei diritti di precedenza……..

ANTENATO       (Non ha capito bene il discorso, ma mentre Samuele tende la mano sulle cambiali, egli le prende come per

curiosità)  Che son codesti fogli?

SAMUELE                   Le cambiali. Son firmate date, puoi osservarle tu stesso, hai fama di gentiluomo e lo sei….

ANTENATO       Per me compromettenti o comunque oltraggiose?

SAMUELE                   Compromettenti, si capisce! Tutte le cambiali sono compromettenti…..ma oltraggiose…che

c’entra.

ANTENATO       (Lacera le carte gridando) Olà famigli!......

SAMUELE                      (Gli si lancia contro)  Che fai? È un agguato!  È un assassinio!...Accorrete a me…..

ASCANIO           (Corre dal fondo)  Che avviene?....

SAMUELE                   Ladro!..…filibustiere!....

ANTENATO       (Buttando le carte dalla finestra, ordina ad Ascanio)  Fate a costui seguir la stessa via!

ASCANIO           Devo buttarlo dalla finestra?

SAMUELE                   Io corro in questura! Il servo è testimone! Ti mando in galera!..Ottantacinquemilioni.  Ladro!  In

galera!  (Spinto da Ascanio esce con lui dal fondo)

ANTENATO       (Grida di dietro ad Ascanio)  Consegnalo al boia! (Chiude la porta e viene avanti)  E quest’affare

accomodato io l’ho!  (Guiscardo, in accappatoio bianco da bagno, accorre dalla prima porta di sinistra)

GUISCARDO     Cosa sono queste grida?  Chi urlava? ….Mi sono precipitato dal bagno…….

ANTENATO       (Lo contempla con acclamazioni d’ammirazione)  Oh! Al fin ti veggio in degno manto, o stirpe!....

GUISCARDO     Degno manto? …L’accappatoio del bagno……

ANTENATO       Sacerdotal tu appari in cappamagna!

GUISCARDO     Ma lascia andare! Dimmi cose è stato il diavolo di poco fa.

ANTENATO       Ho fugato qualcun che ti era avverso. Lasciami far, ti salvo!

GUISCARDO     E chi era?  Che voleva?

ANTENATO       Un vil marrano che ho dato al boja perché gli mozzi il capo!

GUISCARDO     Eh?  Mozzare il capo in casa mia? Il boja? Santi del Paradiso, cosa m’hai fatto?   (Germana entra

dal fondo rapidamente)

GERMANA                  (Non si accorge subito dell’antenato e fa per abbracciare Guiscardo)  Ah, Guiscardo, sei vivo!

GUISCARDO     (La ferma)  Germana!

GERMANA                  (S’avvede dell’antenato e tace imbarazzata)

ANTENATO       (L’osserva, poi chiede a Guiscardo)  È  dessa?

GUISCARDO     (Senza rispondergli, parla a lei, confuso)  Perdonate, signora, il mio….la mia toilette….vado a

rendermi decente e torno subito…scusate…non prevedevo…  Intanto mio zio vi terrà compagnia……o sportivo…un campione di…pesi massimi!  Perdonate un minuto e torno! (Via dalla sinistra, prima porta)

GERMANA                  (Per squotersi di sotto lo sguardo acuto e fisso di lui, tenta di attaccar discorso, sorridendo)    Zio materno,  

forse?  Non ce ne ha mai parlato l’ingegnere….diceva di essere l’unico della sua famiglia….

ANTENATO       (Le si avvicina, dicendole piano e sentenzioso)  Tu non mi piaci! 

GERMANA                  Signore!

ANTENATO       Occhio fondo, sguardo fosco, bocca accesa…..ti conosco!

GERMANA                  Signore, la prego di parlarmi con rispetto!

ANTENATO       (Con l’indice teso verso lei e accostandosi sempre più) Mani unghiate, pelle bianca, scatto d’anca, gesto

losco…..ti conosco….

GERMANA                  Del resto non ho mica domandato il suo parere io!.....

ANTENATO       Dulce ed aspra, molle e forte, miele e tosco….ti conosco!

GERMANA                  (Indietreggia intimidita, disorientata. Cerca di darsi un tono)  Insomma, signore!....La canzoncina sarà

graziosa, ma i vostri modi son così strani che……

ANTENATO       (Continuando il suo tono)  Tu t’avvinci, t’attacchi, t’afferri…..

GERMANA                  (Spaventata)  Oh Dio, ma è matto!

ANTENATO       T’agguanti, t’attorci……

GERNANA                  (Grida)  Guiscardo!

ANTENATO       Ah  dir lo sai con armonia il mio nome!

GERMANA                  Il suo nome? (E grida più forte)  Guiscardo! (Guiscardo accore da sinistra, è in pigiama)

GUISCARDO     Germana!

ANTENATO       (Lo ferma e gli si mette a fianco, dicendo a lei)  Eccoci qui ambedue, l’ultimo e il primo, il fiacco ed il

guerriero, l’ingegnere e il poeta, il pavido e il barone.

GERMANA                  Che giuoco è questo?  Non capisco più nulla!....

GUISCARDO     Ve l’ho già detto che è campione sportivo…....É un originale.   Mi è piovuto  addosso dalla porta

di ferro…..

GERMANA                  Quale porta?

GUISCARDO     (Riprendendosi) La…la sublime porta….. quella di Costantinopoli!  Stava in Turchia…..

GERMANA                  E perché non ci ritorna?

GUISCARDO     Mah!  Debbo tenermelo io!  In fondo è buono, mi vuole bene. Capisce confusamente i nostri

discorsi, ecco tutto. È come se per vari secoli non fosse vissuto…..Ma innanzi a lui possiamo parlare con ogni libertà.  Sa tutto……

GERMANA                  ….Sa tutto del nostro amore?

GUISCARDO     Sì….capisci?  È zio, ma come se mi fosse madre….no….padre, insomma gli ho parlato

lungamente di te……

GERMANA                  (All’antenato)  Allora signore, scusatemi…..il vostro tono mi aveva disorientata….se sapeste come

amo Guiscardo….dopo averlo valutato…..

ANTENATO       Quante volte?

GERMANA                  Ah!  Non mi giudicate male….so che gli uomini sono feroci nel giudica le donne….

ANTANATO       Mai quanto le donne nel giudicar se stesse….

GERMANA                  Io amo tanto Guiscardo che ora, vedete, ho persuaso perfino mio marito a salvarlo….

GUISCARDO     Salvare me?

GERMANA                  Sì, egli verrà qui….

GUISCARDO     Ma è una fissazione generale!  Tutti volete salvarmi e io rovino peggio!....

GERMANA                  Sentirai la proposta. Aspettalo qui!

GUISCARDO     Che verrà a dirmi?

GERMANA                  Trattalo con simpatia….Dopo tutto, devi esserli grato, è mio marito.

GUISCARDO     Si, ma….

GERMANA                  Deve venire subito, io non ho fatto che precederlo….

ANTENATO       (Ha toccato una lampada che si è subito accesa)  Cielo! Qual subitaneo lume!

GUISCARDO     Senti questo che mi da i lumi…..

ANTENATO       (Indica la lampada)  Lì!....        

GUISCARDO     (Se ne avvede e la spegne)  È la luce elettrica….credevo ti fosse venuta un’altra idea luminosa….

ANTENATO       (Continuando a guardare la lampada) Perché oggi chiudete le lucciole in una prigione di cristallo?

GERMANA                  (Piano a Guiscardo)   Ma è malato….

GUISCARDO     Convalescente!

ASCANIO           (Annunciando con intenzione)  C’è semplicemente il cavalier Bergandi, consorte della signora…..

GERMANA                  Eccolo!  Io passo di là…..

GUISCARDO     Va bene!  Lo sbrigo in cinque minuti…..

GERMANA                  Ma stallo a sentire con attenzione!

GUISCARDO     Gli darò un appuntamento per domattina.

GERMANA                  Vedrai che ti salvo, Guiscardo. Starò qui, dietro la porta.  Ascolterò! (Via dalla seconda porta)

GUISCARDO     (Ad Ascanio)  Fa entrare!

ASCANIO           (S’inchina)  Commedie della vita!  (Esce)

ANTENATO       (Afferra il braccio di Guiscardo e gli chiede, tragico)  Chi entra?

GUISCARDO     Il marito di Germana….deve parlarmi.  Vuoi  lasciarci soli?

ANTANATO       Soli?  E chi ti veglia?

GUISCARDO     Nessuno.  Va di là.

ANTENATO       Questo è il mio posto!

GUISCARDO     E va bene, ma non una parola, per amor di Dio, non un motto!  Ssssss!

                                                                                  (Ascanio introduce Bergandi dal fondo)

BERGANDI        Si può?

GUISCARDO     Egregio signor cavaliere, come va?

BERGANDI        Caro il mio ingegnere…..

ANTENATO       (Secco)  Barone!

BERGANDI        (L’osserva)  Chi è?

GUISCARDO     (Presentando)  Mio zio…..il cavalier Bergandi.

BERGANDI        (Tende la mano che l’altro non prende) Felicissimo…..

ANTENATO       (Solenne) Chi armotti cavaliere in nome di Dio, di San Michele e di San Giorgio?

BERGANDI        (Stupito)  Come dice?

GUISCARDO     Niente! Non ci badi!  Parla male e capisce poco l’italiano. Sempre all’estero, sa…..faceva l’attore

tragico e perciò….Ma a che debbo il piacere della sua visita? (Fa cenno all’antenato di tacere)

ANTENATO       (A parte)  Ecco il rivale!

BERGANDI        (Guarda per un attimo l’antenato poi prosegue) Caro Guiscardo, vengo a darle una prova della stima

ch’io ho per lei.

ANTENATO       (A parte)  L’avversario!

BERGANDI        (c.s.) Ho esaminato la situazione della sua impresa idraulica: non è ancora al fallimento

completo….

GUISCARDO     Ma è lì  lì.

BERGANDI        Dei nuovi capitali immediati la porterebbero sulla via della fortuna.

GUISCARDO     E chi me li dà?

BERGANDI        Ma io!

GUISCARDO     (Con gesto di gioia) Lei?

ANTENATO       (A parte)  Il nemico!

BERGANDI        (Lo guarda, poi brontola)  Però dà fastidio!

GUISCARDO     Cavaliere, lei mi rimette la speranza nel cuore!

ANTENATO       E gli sorride…..

BERGANDI        Capirà che io e quel gruppo di amici, radunati da me per formare un’apposita società. Sentiamo che è doveroso aiutare l’impresa.  Non si trovano mica ad ogni passo uomini come lei, di talento  direi quasi illimitato nel genere…..

ANTENATO       (Severo, guardando prima Bergandi poi Guiscardo)  Il talento nel mondo, è limitato!  La stoltaggine, è

illimitata!

BERGANDI        Ma cosa vuole?

GUISCARDO     Nulla….la prego di non badarci….(Fa segno all’antenato di stare zitto)  La gioia che mi dà in questo

momento è tale che ….permetta, cavaliere, ch’io le stringa la mano! (La stringe cordialmente)

ANTANATO       (Interrompendo l’azione, grida)  Al tuo rivale?

BERGANDI        (Indietreggiando)  Ma insomma, signore, i suoi modi non sono simpatici affatto!

GUISCARDO     (Tentando di spingere via e far tacere l’antenato)  Ma non capisci che è il mio migliore amico!

ANTANATO       È l’amico il tuo nemico! La serpe che t’alliscia e che ti morde, che ti rode, ti ruba e ti carezza…

Sei venuto a questo mondo tanti secoli dopo e ancor tu devi apprendere la saggezza da un antico. Guardati bene.  L’amico, ecco il nemico!

BERGANDI        Ma questo signore mi deve delle spiegazioni!

GUISCARDO     Pensi, cavaliere, che faceva l’attore tragico…..

ANTENATO       Evvi tra vui la femmina! Siete rivali, e tu gli dai la mano?

GUISCARDO     Senti zio, va di là,  tu farnetichi…..(Cerca di spingerlo)

ANTENATO       (Respingendolo) Menzogna e falsità dunque è tra vui!  Tenzonarvi dovrete!....

BERGANDI        Recita forse l‘Amleto?

GUISCARDO     No!  I due sergenti, ma quando è preso da disturbi gastrici, non ragiona più!

ANTENATO       (Ha sfilato due spade dal trofeo d’armi e le porge ai due uomini)  Ecco a vui! Massacratevi per l’unico

possesso della femmina!  O è tua, o è sua!  Non si divide. Onor non lo permette! Tu non la brami più, ma ei te la contende con l’acciaro.  A vui!

BERGANDI        È preso da disturbi mentali, altro che gastrici!

ANTENATO       (Spalanca la porta di sinistra e tira fuori con violenza Germana che cade in ginocchio tra i due uomini)  E la

cagion  fia questa!

GERMANA                  (Con un urlo)  Mio Dio!

BERGANDI        (Al colmo dello stupore, furioso)  Eh? Mia moglie?  Cosa fai tu qui?

GUISCARDO     Ecco, spiegherò…..

ANTENATO       (Spinge da parte Guiscardo e parla con Bergandi) È tua mogliera e ucciderla tu dei! Ten vien il diritto!

(A Guiscardo) E tu libero sei dalla catena.

BERGANDI        (Adirato, pallido)  Ah,  dunque era un tranello che mi si giocava!  (si slancia contro Germana)  Ah 

sguald….

GUISCARDO     (Lo ferma pronto)  Signore, sono ai suoi ordini!

ANTENATO       (A Bergandi)  Trapassa lei, poscia con lui tenzona….(A Guiscardo)  Ti libero!....(A entrambi)  Ecco i

brandi! (Porge ancora le spade ai due uomini)

BERGANDI        (Poco a poco si è dominato)  Toglietevi di mezzo voi! (A Guiscardo)  Signore, non faccio l’attore

tragico io, né l’ingegnere fallito!  Se ho avuto una moglie disonesta, il mio decoro non è toccato affatto!  Certe donne val meglio perderle….Ve la getto tra i piedi!  Addio!... (Esce dal fondo)

ANTENATO       (Stupito)  Ei vassene?

GUISCARDO     (Gli si lancia contro)  Adesso dovrei massacrare te!

GERMANA                  (Che si è alzata piano piano, ora si butta al collo di Guiscardo)  Ah, Guiscardo, non m’importa nulla! Sono

tua, ed ora resto tua per sempre!

GUISCARDO     (Verso l’antenato) Per sempre capisci!

ANTENATO       (Cade a sedere)  Et è acconciata anco questa! (Il campanello del telefono squilla alle sua spalle ed egli si

alza di scatto, nuovamente irritato) È tutta tradimenti oggi la vostra vita? Non bastan gli uomini ad urlare intorno! Urlano anco le cose!  Son tradimenti i mobili, le parole, l’animo vostro che in un modo si mostrano et in un altro agiscono!.....

GUISCARDO     (All’apparecchio)  Pronto! Chi parla?.....

ANTENATO       (Si volge, gli toglie il ricevitore dalle meni e gli grida)  Parlo io, poffarilmondo, e scolta!

GUISCARDO     (Irritandosi, riprende il ricevitore)  E lasciami rispondere all’apparecchio, perbacco!  Pronto, ah è lei,

signora Leuci?

GERMANA                  (Che intanto si va togliendo mantello, cappellino ecc. si ferma di botto)  È la moglie del senatore Leuci?

GUISCARDO     Sì, sono io signora, dica pure….

ANTENATO       (Stupefatto)  È forsennato !  Parla a un  cofanetto!

GERMANA                  (Si accosta a Guiscardo tentando di sentire)  Cosa vuole?

GUISCARDO     (Al telefono)  Ma certamente! Possiamo riprendere le trattative quando crede.  È stato uno

scherzo di quel mattacchione di mio zio…….Ma sì, se il castello le va  e c’è anche l’autorizzazione del senatore……Come dice?...Va bene, l’aspetterò in casa.  Onoratissimo. Ossequi (Lascia l’apparecchio che l’antenato afferra subito contemplandolo e portandoselo all’orecchio) 

GERMANA                  (Vibrante)  Dunque è decisa! Vendi il castello!

GUISCARDO     È l’unica ancora di salvezza.

GERMANA                  No!

GUISCARDO     Come?

GERMANA                  Non voglio.  Dobbiamo andarci noi due, a vivere di passione o a morire….Sì, Guiscardo, se tutto

è rovinato uccidiamoci…vuoi?

GUISCARDO     Uccidermi io?  Neanche  se mi ammazzano!

ANTENATO       Se ti ammazzan, sei morto!

GERMANA                  E perciò non devi vendere il castello. Oramai io sono nella tua vita, ci resto e decido io!

GUISCARDO     Pensa che non ho altro mezzo per affrontare il domani….

GERMANA                  Al tuo domani ci penso io!  Sono ricca….

GUISCARDO     Ma non  posso mica fare il tuo mantenuto, io…..

GERNANA                  Non m’importa!  Non devi vendere!

GUISCARDO     Se è già venduto!

GERMANA                  (Rimettendosi in fretta mantello e cappellino)  Ebbene, vengano a prenderselo! Troveranno me!

GUISCARDO     Ma Germana….

GERMANA                  Da oggi il tuo avvenire è anche mio! Debbo salvarti ad ogni costo (Si avvia)  

GUISCARDO     Oh Dio,  mi vuol salvare…..no, senti….

GERMANA                  (Vicino la porta della comune) Sentirai tu! A rivederci! (Esce dal fondo come una furia)

GUISCARDO     No..…Germana……Germana……(Fa per seguire e si guarda addosso) Come faccio a seguirla, sono

in pigiama!

ANTENATO       (Che ha seguito il dialogo senza averne bene afferrato il senso)  T’abbandona alfine?

GUISCARDO     Macchè!.... Va a prepararmi un nuovo disastro…..Va a salvarmi.  Fra te e lei, io sono l’uomo più

salvato di questa terra! (È vicino alla finestra. S’affaccia e chiama) Germana!....(All’antenato) Bisogna fermarla ad ogni costo…chiama qualcuno, ch’io non me ne fido più! (Siede sul divano)

ANTENATO       (Ad alta voce)  A me servi e uòmeni d’arme, si corra!

ASCANIO           (Accorre dal fondo)  Oggi è l’inferno qui!

ANTENATO       Famulo, lesto! Aduna scherani e segugi, sguinzagliali per tutte le strade finchè la femmina ora

uscita, catturata non venga morta o viva! Poscia rinchiusa in sotterranea carcere, a me darai le chiavi.  Ne va della tua testa…..

GUISCARDO     Cosa diavolo c’azzecca?

ANTENATO       E se t’attardi, dugento colpi di staffile a terga nude, come can rognoso…..

ASCANIO           (Interrompendolo, offeso)  A chi’….Lei con chi crede di parlare, signor Robinson Crosué!  In che

mondo vive?  Io sono il signor domestico, non l’animale domestico, caro lei!  Non siamo gli schiavi delle Pampas, noi! E se è vero che tutti gli uomini sono uguali quando sono nudi, signor barone, anche nel mio nudo si può scorgere una dignità!....(E si comincia a spogliare)

GUISCARDO     (Si alza e cerca di convincere Ascanio) No, senti,  Ascanio, ti spiegherò!

ASCANIO           Io non sono il sicario di nessuno!....Io mi licenzio all’istante e vado al sindacato! Non le faccio

trovare più un domestico, io!  (Si è tolta la livrea e la butta in terra)  Il mio animo è senza livrea!

GUISCARDO     Suvvia, Ascanio…..

ASCANIO           Mi ripugna fermarmi ancora in una casa dove si compiono adulteri, si commettono truffe….

GUISCARDO     Eh?  Cosa dici?

ASCANIO           Si lacerano con prepotenza le cambiali prima di pagarle…….

GUISCARDO     Chi ha fatto questo?

ASCANIO           Domandi al suo degno parente la soria di ottantacinquemilioni di lire….Vergogna!  Io mi

allontano sdegnato!

GUISCARDO     No!  Aspetta!  Devi spiegarmi……

ASCANIO           (Sotto la porta)  Guiscardo, sei un porco!….(Ed esce solenne dal fondo)

GUISCARDO     (All’antenato)  Sei contento?  Che te ne pare?

ANTENATO       (Che è rimasto di stucco)  Perché mai tu permetti che ti rimprocci in cotal guisa un servo?

GUISCARDO     Dì, parla adesso!  Cos’è quest’affare della cambiali lacerate?.... Forse quelle di Samuele?  Le

hai lacerate?  Come!  Quando!  L’ho detto io che si finisce in galera!.....

ANTENATO       Per farvi tutti uguali nella vita, non i meschini sono saliti in alto, ma li alti son discesi alla

meschinità!  E tu sei mio nipote?  La mia continuazione nell’infinito?  No, vivaddio!  Che ogni uomo appartiene al secol suo, è chiuso nel suo tempo, stretto, fermo, come le mummie nella fasciatura! Esci dal mio cospetto!....

GUISCARDO     E gridi anche!?  E mi rimproveri!  Che diritto hai tu?  Chi sei? Non capisci che ci dividono mille

anni?  Non capisci che sei piombato nella mia esistenza per devastarmela tutta, e che a me non rimane adesso altra speranza se non quella di finirla al più presto!....(Ed afferra una delle  due spade abbandonate sullo scrittoio dall’Antenato e fa per tagliarsi la gola)  Ah…..

ANTENATO       (Si lancia a trattenerlo con un grido di tenerezza)  No!  Guiscardo,  no!

                                      (La signora Leuci e Vannetta entrano dal fondo in questo momento)

VANNETTA       (Protestando insieme con la mamma)  Uscio aperto qui……

LEUCI                 Non c’è nessuno!.... (Entrano nella sala dove c’è l’antenato e Guiscardo)

ANTENATO       (Con idea improvvisa afferra di colpo Vannetta e la butta tra le braccia di Guiscardo)  Godi!  Vivi! È tua!......

VANNETTA       (Sbalordita)  Signore!.... Mio Dio……..

LEUCI                 (Indignatissima nello stesso tempo, all’antenato)  Voi siete un mascalzone!

ANTENATO       (La prende in braccio mentr’ella grida e si dibatte) Taci megera!  Così vuole il baron di Montespanto!...

(E la porta via di peso, dal fondo, mentre Vannetta quasi sviene tra le braccia di Guiscardo)

FINE  ATTO  2°

TERZO  ATTO

         La stessa scena del primo atto -   Mattina

Fanny, sporta sul davanzale del finestrone a sinistra, bacia lungamente un giovanotto che è arrampicato all’esterno, mentre dalla comune di destra Germana entra, sente lo sbaciucchiamento, si volge e aspetta.  Ma le tenerezze continuano per un po’.  Con pazienza Germana siede rassegnata, poi quando i baci si intensificano ella si alza seccata.

GERMANA                  Quando finirà la musica, mi avviserete!

FANNY               (Si volge confusa, mentra il giovanotto scompare)  Oh, signorina, scusi…..

GERMANA                  Scusate voi se ho disturbato……

FANNY               Ci disturbano tante volte…(Riprendendosi)  Cioè, volevo dire…..(Si sente un tonfo)  Oh Dio!...(Corre

alla finestra e guarda giù) Ah no, è caduto bene…..

GERMANA                  (Con intenzione)  E voi siete caduta bene…….

FANNY               Si figuri, signorina, è il mio fidanzato….

GERMANA                  Ah,  fidanzato….

FANNY               Il nonno gli vieta di entrare qui, ed allora egli si arrampica dall’esterno…..

GERMANA                  Ho visto…..

FANNY               E mi comunica le sue intenzioni di matrimonio……

GERMANA                  Prende anche qualche anticipo…..

FANNY               Ma la signorina desidera forse visitare il castello?

GERMANA                  Visitare?  Mi stabilisco addirittura!

FANNY               (Stupita)  Qui?....

GERMANA                  È naturale! Sono in casa mia….

FANNY               Ah, è forse la nuova proprietaria?....

GERMANA                  Sono la moglie del padrone!

FANNY               Del nuovo padrone, ho capito.

GERMANA                  Macché nuovo! Parlo del barone di Montespanto…..

FANNY               Di quel buffo zio……. (Si riprende) di quel signor zio?

GERMANA                  Del nipote, dell’ingegnere…..siete dura di comprendonio, ragazza mia…..

FANNY               Oh bella!  L’ingegnere ha moglie?

GERMANA                  Che c’è di strano? È forse minorenne? O vi aveva presentata un’altra donna come sua moglie?

FANNY               Non dico questo…..Credevamo fosse scapolo……..

GERMANA                  Invece ha moglie!

FANNY               (Piano)  E che moglie!

GERMANA                  (A mezza voce)   Sua o di un altro, poco importa! Importa sapere ch’io sono la padrona! E siccome

Guiscardo pel momento è trattenuto dagli affari, son venuta io a difendere i suoi interessi.  Siamo intesi?

FANNY               Intesissimi, signora!  Ma si figuri lo stupore del nonno….

GERMANA                  C’è anche un nonno oltre lo zio?

FANNY               Parlo di mio nonno, signora. È il custode. Fedelissimo, sa?  È sempre qui….

GERMANA                  Bene! D’ovè?

FANNY               Non c’è, ma…..verrà, non può tardare.  E sarà meglio spiegare a lui…..

GERMANA                  Spiegare, che cosa?

FANNY               Dirgli che il padrone ha mandato la padrona. Ma poi il padrone verra?

GERMANA                  Vorrei vedere che non venisse! (Ha un’idea)  Senti, cara….come ti chiami?

FANNY               Fanny.

GERMANA                  Senti cara Fanny, (Le da due monete) sai se la cessione del castello sia già avvenuta?

FANNY               La cessione?

GERMANA                  Sì, la vendita, il contratto….insomma, nessun atto legale è ancora intervenuto a compromettere

la proprietà del castello?  È sempre dell’ingegnere Montespanto, vero?

FANNY               Io non so nulla, capisco poco di queste cose….Aspetti il nonno….non tarderà!  E…scusi sa! Non

gli dica niente…….

GERMANA                  Dei baci col fidanzato?

FANNY               Ma no! Della mancia!.... Dei baci glielo dica pure. Si scandalizza dei baci lei? Chi sa quanti….

GERMANA                  (Interrompendo)  Ehi, ragazzina!

                                                (Da destra Egidio introduce Guiscardo, Vannetta e la signora Leuci)

EGIDIO               Avanti, signori….avanti…..

VANNETTA       Dunque lo zio qui non c’è!

LEUCI                 (Scorgendo Germana)  Ma c’è una visitatrice…

GUISCARDO     (Ha un moto di sorpresa, ma si ferma e cerca di dominarsi)  Oh, la signora Bergandi….è venuta qui!  Che

piacere! (Le fa cenno di non parlare e di secondarlo)  Si trovava da queste parti a viaggiare, forse?  Ha voluto fare quella tal gita promessa tante volte….per ammirare la sede dei miei avi…..

FANNY               (Parla con Egidio sottovoce, sono stupiti entrambi e osservano Germana con curiosità)

GUISCARDO     (Sempre cercando di far tacere Germana) Ha fatto veramente un bella pensata…. La ringrazio di tutto

cuore….Oggi ci divertiremo moltissimo.  A suo marito l’accompagna nella gita? Oppure non ha potuto lasciare i suoi importanti uffici…..Già comprendo quel che lei vuole dirmi……

LEUCI                 (Sorridendo)  Cosa comprende se non la lascia parlare?

GUISCARDO     Infatti….scusi….ma il piacere, la bella sorpresa (Piano a Germana) Se dici una parola, mi rovini!

(Forte, presentando)  Loro non si conoscono….la signora Leuci….

VANNETTA       Io conosco, di fama, l’elegante signora Bergandi…

GERMANA                  (Stringendo la mano)  La bella signora Leuci!

VANNETTA       So che lei è molto ammirata….

GERMANA                  So che lei è molto amata…..

VANNETTA       Non ancora molto, perché sono signorina.  Oh, quando avrò un marito…mi si amerà di più!

EGIDIO               (In disparte a Fanny)  Ma di dove è scesa, come è entrata…..

FANNY               Il ponte è abbassato e l’ingresso è libero….Tu non ci sei mai!......

EGIDIO               Ma ho lasciato te!

FANNY               E infatti m’ha trovata qui dentro che …..che lavoravo! Avevo della lana da filare e ….filavo!

GERMANA                  (Continuando a parlare nel suo gruppo)  E allora ho detto: visto che al castello non c’è nessuno, si può

visitarlo liberamente….Non supponevo d’incontrare una così bella brigata! (Sguardo feroce e pizzicotto a Guiscardo)

VANNETTA       (Sarcastica)  Insomma, un vero caso piacevole……

GUISCARDO     (Dominandosi)  Piacevolissimo!

EGIDIO               (Continuando in disparte con Fanny)  E t’ha proprio detto che è moglie allo zio?

FANNY               Del nipote!  Dell’ingegnere!

EGIDIO               Quando mai il padrone ha avuto moglie?

FANNY               E che ne so io?  Gli sbucano parenti da tutte le parti!

VANNETTA       Ma questo romanzesco zio, dunque, non è venuto al castello?

GUISCARDO     (Ad Egidio) Egidio, avete visto tornare mio zio?

EGIDIO               Io  no, signore!

GUISCARDO     Certo?

EGIDIO               Non mi sono mosso di qui!

FANNY               (Piano ad Egidio)  Bugiardo! (E ogni tanto s’avvicina alla finestra facendo dei segni al fidanzato che è di sotto)

GUISCARDO     Allora è sparito!

VANNETTA       Siete sicuro che non sia rimasto in città?

GUISCARDO     Io non sono più sicuro di nulla, da qualche giorno a questa parte!

LEUCI                 D’altronde, è meglio ch’io non lo veda!  Sono ancora  gravemente offesa dal suo volgarissimo

oltraggio di ieri.

GERMANA                  Un oltraggio?

VANNETTA       No!  Una stranezza….

GUISCARDO     Le ho già spiegato, signora, che si tratta d’un tipo qualche volta non bene responsabile di quello

che fa….

GERMANA                  Che cosa ha fatto?

LEUCI                 Una villanata!

GUISCARDO     Uno scherzaccio…..ma tra i pellerossa è di moda…..

LEUCI                 M’ha strappata d’accanto a mia figlia, m’ha presa in braccio….

FANNY               (Che ascolta con un brivido di piacere)  Con violenza?

EGIDIO               (Traendola indietro)  Non ascoltare, tu!

LEUCI                 E m’ha depositata in portineria gridando alla portinaia: sia gettata alle zanne dei miei mastini!

VANNETTA       Mamma, bisogna comprenderla la psicologia dei genialoidi…..

LEUCI                 E quindi è fuggito per le strade, urlando ancora «Mano ai brandi o armigeri e andiamo per

bottino!»

EGIDIO               I liquori troppo forti fanno male!

LEUCI                 Poi la folla gli si è accalcata intorno e…non l’ho visto più.  Son risalita a prendere mia figlia che

rideva, la sciagurata…..

VANNETTA       Ridevo dello sbalordimento dell’ingegnere. Per me il barone ha fatto un gesto romantico di cui

capisco il significato e …… mi piace!

GERMANA                  Certo che malgrado la sua violenza, non è un uomo antipatico…..

FANNY               Anzi……

EGIDIO               Vuoi tacere  tu!?

GUISCARDO     Ma adesso dov’è?  Non vorrei che mi procurasse altri fastidi…..(Ha un’idea)  Egidio!

EGIDIO               Signore!

GUISCARDO     (Indicando la porta di ferro)  Quella porta è sempre rimasta chiusa?

EGIDIO               E chi si fida d’aprirla, signore.

GUISCARDO     (Tocca, spinge, batte, scuote la porta)  Non è entrato né uscito nessuno?.......

FANNY               Posso garantirlo io che passo la mia giornata qui dentro!

GERMANA                  (Ironica)  E non si annoia, credo….

GUISCARDO     Ma dove sarà allora?

EGIDIO               (Ridendo)  Lei credeva che suo zio potesse star lì?  Ah ah! oh oh! ah ah! Questa è graziosa!

LEUCI                 Ma noi dimentichiamo che il legale, incaricato da mio marito, ci aspetta nell’atrio!

GUISCARDO     Sicuro! Bisogna fargli prendere visione di quei tali documenti….

LEUCI                 E stendere, se fosse possibile, oggi stesso una bozza di contratto!

GERMANA                  (Scattando, a Guiscardo)  Quale contratto?

LEUCI                 Di compera del castello!....

GERMANA                  Ma il castello non è vincolato?

GUISCARDO     (Facendo segni) Niente affatto, signora!

GERMANA                  Io ero convinta che lei non potesse venderlo.

LEUCI                 E perché?

GUISCARDO     (Vivacemente)  Perché la signora Bergandi sa ch’io son legato alle memorie di famiglia….

GERMANA                  (Piano a lui)  Mi oppongo!

GUISCARDO     (Continuando)….ma siccome l’alienazione di questo castello era già decisa da mio padre….

LEUCI                 Allora non vi sono ostacoli….

VANNETTA       (Guardando su le pareti il ritratto dell’antenato)  Osservate in po’, Guiscardo, come quel vecchio ritratto

somiglia a vostro zio….

GUISCARDO     Sì….un poco…. Era una zio anche quello…..Nella mia prosapia tutti gli zii si somigliano… Ma

vogliamo andare a discorrere con questo legale?

GERMANA                  (Piano a Guiscardo)  O scombini tu o scombino io!....

LEUCI                 Precedeteci, custode…..

EGIDIO               Ecco, signora, da questa parte c’è la scaletta e si fa più presto…(S’avvicina a sinistra dell’alcova)

FANNY               (A Vannetta) Dove sarà andato, signorina?

VANNETTA       Chi?

FANNY               Lo zio!

VANNETTA       Mah! Non mi meraviglierei di vederlo scendere da quel vecchio quadro o salire da questo

pavimento…..Ah, quanto mi piacciono gli uomini così!

(Escono tutti dalla sinistra dell’arcata in fondo)

(Dalla porta di destra ,come inseguito, entra l’antenato, vestito d’un goffo abito moderno che gli casca

         da tutte le parti. Egli butta via il cappello e siede di peso, tergendosi il sudore)

ANTENATO       Alfin son giunto (Guarda intorno i ritratti)  Oh, di rossore avvampo a voi dinnante! (Si guarda i panni

addosso e balza in piedi strappandoseli)  Via quest’onta di cui m’hanno ricoperto! (Apre l’armadio, riprende gl’indumenti lasciati al primo atto, indossandoli)  Questi ancor hanno orma di dignitate e di fierezza. A me la spada, forza di comando e il mio cappel che freni nel suo cavo, tempia e fronte in tumulto (Si preme il cappello ben bene in testa) Così, così se no il cervel mi scoppia…..(Ai ritratti)  Ora mirar potete quei che sangue donovvi, nome, possanza e figli d’ambo i sessi!  O mia progenie, il mondo ce l’ha’ guastato tutto, gli uomini van di corsa, lo spazio l’han distrutto, il tempo è divorato, la terra s’è ristretta, s’ama, s’odia, si palpita e si travaglia in fretta….Oggi in trent’anni vivono tutto quel viver pieno che noi completavamo in settant’anni almeno. Perciò gli uomini d’oggi son vecchi in gioventù e corrono, c’affrettano per invecchiar di più.  Conoscono l’ignoto, svelano ogni mistero, van con la loro scienza nell’infinito intero, se fissano una stella dicon « Quella è Rubiglia, larga tanti chilometri, lontana tante miglia»….noi se la stessa stella miravam per desio, pensavamo commossi «Quello è  un occhio di Dio, che ci guarda nel cuore»……e il vasto ciel profondo restava puro……O antichi, ce l’han guastato il mondo!    

                         (Vannetta viene dalla sinistra dell’arcata)

VANNETTA       Voi?

ANTENATO       (Salutando all’antica)  Madonna!

VANNETTA       Come siete vestito……

ANTENATO       Udite……

VANNETTA       No! Non dite niente!  Capisco benissimo. Avete tolto da un vecchio guardaroba del castello

quegli indumenti dei vostri avi e….(Lo contempla) ..vi stanno così bene! Pare che li abbiate sempre indossati, tanta maestà c’è in voi……

ANTENATO       Udite……

VANNETTA       No, non spiegate nulla, io comprendo….è una delle vostre originalità. Lasciatevi guardare e

tacete.  Siete bello così.

ANTENATO       Infatti….

VANNETTA       Ah, se come i vostri atteggiamenti normali sono i vostri atteggiamenti d’amore, perché non

riprendiamo il colloquio interrotto nei giorni scorsi, quando ci conoscemmo, a quest’ora, in questo punto…..Guiscardo, Guiscardo, io…confesso il mio amore! (In questo momento Guiscardo entra dal fondo)

GUISCARDO     (Credendo rivolte a lui le parole di Vannetta, corre verso di lei, stringendola alla vita)  Vannetta, tu m’ami

finalmente…..grazie!  Grazie!

VANNETTA       (Si divincola)  Voi?  Che c’entrate….

GUISCARDO     (Stupito) Come che c’entro?

ANTENATO       (A Guiscardo)  Or hai guastato tutto!

GUISCARDO     Io?

ANTENATO       Non hai la sensazione del momento opportuno!

GUISCARDO     Ma ho sentito che diceva Guiscardo…..

ANTENATO       E che Guiscardo non son io paranco?

GUISCARDO     Ah, già….

ANTENATO       Son anzi il primo….

VANNETTA       Permesso, raggiungo mia madre….

ANTENATO       No! Favellavi d’amor per Guiscardo…..(Indica il nipote)  eccolo!....

GUISCARDO     Cosa dici….

ANTENATO       Che se tu parli ancora, ti misuro un ceffone…..

VANNETTA       Ho avuto la debolezza di rivelarvi il mio animo…..vi sarei grata, barone, se evitaste lo scherno!

ANTENATO       E se lo scherno eviti, che resta tra i due sessi? Ma i Montespanto non scherniscono le femmina! 

E non ne rifiutano. Se le trasmettono. Se tu di me sei vaga, sei pur vaga di lui…..

VANNETTA       Barone!......

ANTENATO       Io sono in lui e lui continua me, come i venturi continueranno lui……Tale è il giro dei secoli,

madonna!

GUISCARDO     (Fra se) Adesso si rimette a fare i rebus.

ANTENATO       Io sono il sogno e passo.

GUISCARDO     (Fra se)  Torna in America….

ANTENATO       All’altro i baci. Sei mia, perciò sei sua.  Ei deve farli l’altri Montespanto, io l’ho già fatti…..

VANNETTA       E che vorresti?

ANTENATO       Che tu sposassi lui….

VANNETTA       Non posso!  Egli non ha saputo conquistarmi

ANTENATO       Perché è un saggio, ed i saggi conquistano i cervelli, non i cuori.

VANNETTA       Ma noi donne……

ANTENATO       (Interrompe) Lo so! Preferite i bestiali, lasciando indietro i saggi!

VANNETTA       Vi sono momenti in cui mi sembra perfino buffo!

ANTENATO       Perché vi ama, e un uomo innamorato è sempre buffo!

GUISCARDO     Io vi adoro Vannetta, tuttavia riconosco che non posso sposarvi!.....

ANTENATO       Perché? Si oppone forse l’imperatore?

GUISCARDO     Ma no!  Oggi l’imperatore ha ben altro da pensare. Mi oppongo io.  Sembrerebbe ch’io la

sposassi per non vendere più il castello, per farmi pagare i debiti…..no, no!  Io sono un galantuomo.

ANTENATO       E sii farabutto!  Citrullo!  Sii mascalzone!  Se no una donna come fa ad amarti?

VANNETTA       Vi sbagliate barone! Io dichiaro di amare voi…..

ANTENATO       E tel concedo.  Ama me, ma sposa lui, perché lo sciocco è lui.

                                                           (Egidio e Fanny vengono da destra)

A  DUE               Signor  barone……

FANNY               (Vede l’antenato e si ferma incantata)  Tò,  è qui!……

EGIDIO               (Contemplandolo a sua volta)  È ricomparso…..

FANNY               (A Egidio)  E come sta bene così….

EGIDIO               (A Fanny)  S’è messo in maschera fuori tempo!

GUISCADO        Volete dire che diavolo c’è?        

EGIDIO                 Due uomini…..

FANNY               Han bisogno del signor barone….

EGIDIO               E non vogliono perdere tempo

FANNY               Non si lasciano trattenere…..

EGIDIO               Eccoli, infatti!   (Dalla destra vengono Ascanio e Samuele)      

GUISCARDO     Ascanio!

ASCANIO           Io, signor ingegnere.

ANTENATO       (A Egidio)  Due uomini hai  tu detto?  Uno veggio……(Indicando Samuele)  

EGIDIO               (Indicando Ascanio)  E quell’altro.

ANTENATO       Non è un uomo quell’altro, è appena un servo!

ASCANIO           (A Guiscardo)  Mi era indispensabile vederla subito per evitare danni maggiori….

GUISCARDO     (Intimidito)  Oh  Dio, che c’è ancora?

SAMUELE                   (Che intanto osserva l’antenato) Come sì è conciato!  È originale davvero!

ANTENATO       (A Vannetta)  La tua mano pulzella! (E fa per accompagnarla verso il fondo)

SAMUELE                   Dove vai amico?  Dobbiamo parlare con te!

ASCANIO           Si, non si allontani, per cortesia…..

ANTENATO       (S’inginocchia davanti a Vannetta, le bacia il lembo della gonna, poi la consegna ad Egidio)  Valletto, te

l’affido!  È un sacro incarco.

EGIDIO               (A parte)  Com’è insopportabile questo zio!  Passi, signorina…..(Via dal fondo con Vannetta)

FANNY               (Sta per andar via con Egidio, ma si ferma per dire all’antenato)  Come le stanno bene i vestiti da teatro,

signore!  Cos’è un guerriero?

ANTENATO       (Carezzandola)  Quanti anni hai?

FANNY               Diciotto…..

ANTENATO       (Brusco)  Chi ti ha insegnato ad avere diciott’anni?

FANNY               Non lo farò più, signore….

ANTENATO       È un malo vizio!

FANNY               L’anno venturo mi correggerò, se le fa piacere…(E se ne va dal fondo facendogli un sorriso e un inchino)  ASCANIO                 (Che finora ha parlato concitamente con Guiscardo e Samuele, continua)…..allora m’è parso di diminuire

la mia dignità abbandonando, dopo dodici anni, un padrone che mi conveniva sotto tutti gli 

aspetti.  Abbandonarlo in contingenze così incongrua, no!  Allora, per farmi perdonare la sfuriata,

sono corso a riparare l’errore commesso da Robinson Crusoe.

GUISCARDO     Chi è?

ASCANIO           Intendo il signor zio…..

SAMUELE                   Il bravo Ascanio è venuto da me…..

GUISCARDO     E allora?

ASCANIO           Ma frattanto lo zio commetteva sciocchezze su sciocchezze…..

GUISCARDO     Che ha fatto?

ASCANIO           È andato urlando per le vie della città, pretendendo ossequio da tutti, ha sfidato a duello cento

persone, ha dispensato titoli di nobiltà a destra e a sinistra, seguito dai monelli, finchè due guardie lo hanno arrestato.  Ma consultata la pratica relativa al nome del barone di Montespanto…..

GUISCARDO     Ch’è il mio nome…..

ASCANIO           Ma è anche il suo; quindi lo si è dovuto lasciar libero dopo averli messo addosso un vestito più

logico di quello che portava.  Mezz’ora dopo era sparito, ed ecco lo ritrovo qua.          

SAMUELE                   (Sta osservando le pose che assume, un po’ in disparte, l’antenato)  Ma cosa fa, il cinematografo?

ASCANIO           Per fortuna il signor Samuele non aveva ancora denunziato nulla…..

SAMUELE                   Sono corso dal mio avocato prima di rendere pubblico uno scandalo pel quale io perderei lo

stesso i miei quattrini e non guadagnerei nulla a mandar lei in galera.

GUISCARDO     Grazie della generosità!

ASCANIO           Gli ho spiegato tutto diffusamente…..

SAMUELE                   A me basta che lei firmi un nuovo effetto per….novantamilioni di lire.

GUISCARDO     Ma non erano ottantamilioni?

SAMUELE                   E la paura ch’io ho avuto, signor barone, lei la conta niente? E l’ingiusta offesa…..

GUISCARDO     Sta bene!  Sta bene!  Dov’è l’effetto?

ANTENATO       T’umili, adunque?

GUISCARDO     Lasciami firmare!

SAMUELE                   (Porge l’effetto e la stilografica)  Ecco, ho tutto l’occorrente. Non c’è che da firmare…..

ANTENATO       Sei tu che firmi pace e non già lui?

GUISCARDO     Stai buono! Non sai di che si tratta!

ANTENATO       Scendi a patteggiamenti e non gl’imponi un giorno di catena?

SAMUELE                   Ma è un matto pericoloso!

GUISCARDO     (Intanto firma e restituisce l’effetto e la penna) Ecco fatto, e tante scuse!

ANTENATO       (Al colmo dell’indignazione)  Ei dileggiotti e tu mercanteggi?

                                                  (Egidio viene dal fondo accompagnando la signora Leuci)

EGIDIO               (Indicando l’antenato)  Eccolo qui…..

ANTENATO       (Continuando) Ma posteri, perdincibacco, posteri, dov’è l’onor che vi lasciammo, l’orgoglio, il diritto

del più forte?  Che n’avete fatto?

LEUCI                 (A Guiscardo)  Egli deve domandarmi scusa….

ANTENATO       Scusa?.... tutto di scuse è fatto il mondo! Umiliazioni, viltà……(Osservando Samuele e gli altri che

ridono)  Ah, voi ghignate! Si, ragion di ghigno è questa!.....Noi i buffoni avevam per farci ridere….or si ride di tutto, ché tutti son buffoni!

ASCANIO           (Dignitoso)  Oh, prego di rispettare…..

ANTENATO       (Continuando e sghignazzando)  Scusami tu, vampiro (A Samuele), e tu pagliaccio (Ad Ascanio), e tu

megera (Alla signora Leuci)….scuse a tutti….ridiamo adunque della vostra onta, ridiam dell’ignominia…..Ah!  Ah!  Ah!....Non c’è superbia più che lo sberleffo.  Ah!  Ah! Ah!.......

TUTTI                 Ridono clamorosamente.

ANTENATO       (Sguaina la spada infuriatissimo)  Via tutti, o ch’io fo strage!.....

TUTTI                 Danno un urlo, indietreggiando.

ANTENATO       Via, razzaglia infame!

TUTTI                 Scappano terrorizzati, Egidio, la signora Leuci dal fondo, Ascanio e Samuele da destra.

ANTENATO       (Trattiene Guiscardo, che sta per seguire Samuele, afferrandolo vigorosamente per il collo)  E tu t’arresta!  (Lo

sbatte a sedere su d’uno sgabello)

GUISCARDO     (A mezza voce, avvilito)  Se arrestassero anche lui….

ANTENATO       (Dopo qualche passo su e giù, gli si pianta in faccia)  Che ti manca oramai per essere salvo?

GUISCARDO     Nulla. Adesso sono salvo proprio al completo!

ANTENATO       Se solo una donzella amore e benestare ti dona, la donzella tu l’hai.

GUISCARDO     Vannetta?

ANTENATO       Ti sposerà, è fatale!

GUISCARDO     Ma hai dimenticato che non posso?  Che ho Germana su le spalle, e me l’hai appioppata proprio

tu? Per sempre!.....Non te ne ricordi?

ANTENATO       Va a rintracciarla e a me venga innante!

GUISCARDO     A che scopo?

ANTENATO       Tu dietro gli usci guata, aduna gente, spia…..

GUISCARDO     (Si alza impaurito) Madonna santa, che vuoi fare?...

ANTENATO       Quand’ella in braccio mi sarà caduta, accorri tosto, non aspettar ch’io baci…..

GUISCARDO     Oh Dio…..

ANTENATO       Accorri e fa scandalo e chiasso…..allora, per vergogna ella stessa fuggiratti….

GUISCARDO     O si farà venire uno svenimento….

ANTENATO       Comunque, il dritto avrai di dirle:  vanne!

GUISCARDO     (Convinto)  Sì, vanne! Tutto è rotto fra noi!

ANTENATO       Liberato di lei, tu allor…..

GUISCARDO     (Interrompe) Macchè!  Tu deliri!  Germana ti riderà in faccia…..

ANTENATO       Corri tosto a chiamarla!

GUISCARDO     È talmente innamorata di me….conosco le donne io.

ANTENATO       Illuso! Se le donne conosci, non le ami, e se le ami, tu non le conosci!.....

GUISCARDO     Sarà….Vado a chiamare Germana.

ANTENATO       E sappi intervenir prima del bacio…..

GUISCARDO     Se no ti ritorna l’incantesimo,  eh?

ANTENATO       Al primo bacio la magia mi prende!

                                                               (Germana entra dalla sinistra dell’arcata)

GERMANA                  (È irritatissima e va verso Guiscardo, mentre l’antenato si ritrae pian piano)  Finalmente ti trovo!

GUISCARDO     (Con rassegnazione) Eccola qui!

GERMANA                  (Concitata) O tu corri a distruggere qualunque trattativa di vendita o io scateno tutte le mie furie!

GUISCARDO     Ma Germana….

GERMANA                  Sento il dovere d’evitarti l’ultimo precipizio e di tenerti legato a me, perché so benissimo che

quella vecchia strega della Leuci fa  tutto questo affare per deciderti a chiedere la mano di sua figlia!

GUISCARDO     Cosa dici !?

GERMANA                  Quello che dicono tutti!

GUISCARDO     Ma no…..

GERMANA                  Va a disfare il contratto!

GUISCARDO     Credi che……

GERMANA                  O vai tu o vado io! (Fa per andare)

GUISCARDO     Fermati!  Vado io.

GERMANA                  T’aspetto qui.

GUISCARDO     Brava, non ti muovere! (Ed esce dal fondo facendo gesti d’intesa all’antenato)

GERMANA                  (Passeggiando nervosa)  E vedremo se la smorfiosetta potrà togliermi il futuro marito.

ANTENATO       (Avanza con bel modo e parla in tono lirico)    Deh, non far più un passo ancora;  deh, qui sosta!....

..sei l’aurora!

GERMANA                  (Si volge lusingata)  Siete voi….

ANTENATO       Io, con veste adatta al sogno perché sia sogno il richiamo; io che quasi mi vergogno di ridir

soltanto: t’amo!

GERMANA                  Mi amate?....

ANTENATO       T’amo è poco, è vano, è niente…..Ah, perché non ho la mandòla per librar con ritmo ardente

l’armonia che m’urge in gola?

GERMANA                  (Comincia ad essere rapita)  Come parlate bene!

ANTENATO       (A parte)  Casca, casca! ….  (A lei, con slancio) Nulla è amarti! Vo’ che astormi scenda gli astri in

tuo cammino, vo’ che il sole si trasformi questa mane in un rubino per ornarne le tue chiome…..Vo’ che il ciel più chiaro e terso splenda e vibri del tuo nome, vo’ che tutto l’universo sia curvato innanzi a te!

GERMANA                  (Lasciandosi abbracciare)  Com’è bello!  Dite, parlate ancora…..

ANTENATO       (A parte) Casca, casca!   (A lei, con fierezza)  Chi? Chi mai ti contende? Chi a strapparmiti s’ostina? 

Strage fia se alcun t’offende, morte al vil che non s’inchina!

GERMANA                  (Abbandonandosi con un sospiro)  Ah!.....

ANTENATO       (Sul tono del sospiro di lei) Ah…..Vuoi presso la tua veste mille schiavi incatenati?  Vuoi passar su

mille teste di nemici massacrati?

GERMANA                  (Languidamente)  No…..

ANTENATO       No!..... (A parte)  Casca, casca!  (Riprende)  Un verone, una canzone che ti dica : t’amo, amore!  Col medesimo languore tu rispondi…..

GERMANA                  (Cadendogli il braccio) T’amo, amore!......

ANTENATO       (A parte)  È cascata!  (Riprende, a lei)  E  lo spasimo t’allaccia……(Avvicinandosela addosso)  Qui le

braccia, qui la faccia…(A parte, guardando verso l’uscio)  Quando arriva quell’animale?

GERMANA                  Ah, come mi hai inebriata d’armonia…….

ANTENATO       Sì, d’armonia…..(È interrotto dall’urlo degli altri che arrivano. Guiscardo, Vannetta, Fanny, la signora Leuci,

Egidio, Ascanio e Samuele Compaiono contemporaneamente in iscena, con grida di sorpresa)

GUISCARDO     (Avanza con esagerato tono tragico)  A quali oscenità assistiamo……..

ANTENATO       (A parte, sospirando)  Memo male, non ne potevo più!

                                                                (Commenti generali d’indignazione)     

GERMANA                  (Con gesto di ribellione)  Ebbene, c’è poco da gridare!  Si!  Amo quest’uomo!  Son sua! Vedete?  (E

gli scocca un bacio su le labbra)

ANTENATO       (Ha un sobbalzo violento)  Ah!......

GUISCARDO     (Con un grido) No!  Lo hai fatto addormentare un’altra volta!

(Col medesimo rumore sordo del primo atto, la porta di ferro si spalanca)

TUTTI                 (Sono al colmo dello stupore)  Addormentare?  (Vannetta, Fanny e Germana si trovano aggruppate a

destra, gli altri sono a sinistra, l’antenato è al centro e ha un barcollamento come di chi stia per cadere in sonno profondo, e indietreggia fino a trovarsi sotto la porta di ferro)

GUISCARDO     Sì….. ii tuo bacio improvviso…..

ANTENATO       (Con voce che pare venga da lontano)  No, pronipote, taci!  Ch’è meglio addormentarmi e non

Vedere come guastato avete questo mondo!  Oggi più non mi piace com’è fatto. Aspetterò a vedere in qual maniera lo cambierete un giorno. Io m’addormento.  Uomini, tornate all’odio e alla forza, odiate se vivere volete….Voi donne, invece, amate….è il vostro compito. Amate, donne, e aspettatemi quivi un momentino, ch’io torno tosto……

VANNETTA       Quanto aspettar dobbiamo?

ANTENATO       Appena trecent’anni!  A rivederci…..(La porta si richiude rumorosa tra lo stupore incredulo di tutti. Alcuni

ridono credendo sia uno scherzo, altri allibiscono di spavento, formando quadro a soggetto)

FINE DELLA COMMEDIA

                

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