L’ARCHIVIO
di Claudio Morici
“Questo loro non potevano saperlo. Tutto questo non può saperlo nessuno. Pensavo di averlo dimenticato anche io. E invece è scritto nella mia storia”
Per contattare l’autore: claudiomorici@yahoo.it
L’Archivio
PERSONAGGI
Mario
Gigi
Franco
Nanni
Una donna
Il presente testo è tutelato da diritti S.I.A.E. Claudio Morici: pos. S.I.A.E. 1538742
L’Archivio
Un tavolo da gioco in penombra. Attorno al quale sono seduti quattro uomini che giocano a carte. Uno di loro è seduto di spalle al pubblico. Gli altri sono disposti sugli altri tre lati del tavolo ma i loro volti non sono visibili. Giocano a poker. Poco istanti e l’immagine scompare. Buio.
Poco dopo
Dal buio appena illuminata dalla luce che filtra dall’alto, in un’ambientazione surreale, compare una immensa, antica libreria; un labirinto di scaffali e libri ricoperti ovunque di polvere e ragnatele. La tenue luce illumina la polvere sospesa tra uno scaffale e l’altro. Una vera e propria città sotterranea fatta solo di libri. La disposizione degli scaffali, altissimi, è a perdita d’occhio. Da dietro gli scaffali si ascoltano le voci di tre uomini.
FRANCO (Fuori campo) Ma tu sei sicuro? A me sembra che l’abbiamo già fatto
questo giro
MARIO (Fuori campo) Ancora? Prima siamo andati a destra. Ora siamo passati a
sinistra. Dall’altra parte
GIGI (Fuori campo) Ma siamo già andati anche a sinistra
MARIO (Fuori campo) Sì, ma poi abbiamo preso il cunicolo di mezzo ecco perché
GIGI (Fuori campo) Certo, il cunicolo di mezzo. Ecco perché
FRANCO (Fuori campo) Ti sbagli. Avevamo preso il cunicolo di destra. Ecco
perché
MARIO (Fuori campo) Di mezzo. Abbiamo preso quello di mezzo.
FRANCO (Fuori campo) Di destra!
GIGI (Fuori campo) Ma come fai a distinguere questi budelli? E’ impossibile!
A me sembrano tutti uguali!
FRANCO (Fuori campo) Sono tutti uguali
MARIO (Fuori campo) Per questo sto cercando di aiutarmi con questa. Aiuta a
farmi luce piuttosto che non vedo nulla se continui ad agitare quella torcia!
GIGI (Fuori campo) Ma ho freddo!
FRANCO (Fuori campo) Quella mappa l’hai usata anche prima! E siamo tornati
nello stesso punto
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GIGI (Fuori campo) Ho un’idea! Perché non segniamo i punti in cui passiamo
come la storia di Pollicino?
FRANCO (Fuori campo) Geniale, Pollicino! Ci mancavano le citazioni
drammaturgiche! Ma come ti vengono queste idee? Perché non scriviamo “noi siamo passati di qui, venite a prenderci”? Eh?
GIGI (Fuori campo) Mi sembrava buona come idea. E’ che sembrano tutti
uguali qui i posti
FRANCO (Fuori campo) Pollicino…
MARIO (Fuori campo) E lascialo perdere!
GIGI (Fuori campo) Sempre gli stessi cunicoli.. lo stesso umido.. e poi è tutto
buio
MARIO (Fuori campo) Ecco, forse ci siamo.
GIGI (Fuori campo) Ci siamo! Forse ci siamo! Lo dicevo io! (ride nervosamente)
MARIO (Fuori campo) Secondo la mappa noi siamo qui vedete? Se i miei calcoli
sono giusti dietro quell’angolo dovremmo finalmente trovare il pozzetto per l’ispezione, venite!
I tre, dietro uno degli scaffali, compaiono in scena. Abbassano le torce e si guardano intorno.
Sbigottiti.
GIGI Oh, no!
FRANCO Il pozzetto per l’ispezione? Hai detto?
GIGI Ha detto proprio così, l’ho sentito anche io..
FRANCO E invece siamo ancora qui.. credo che dovresti rivederli i tuoi calcoli
GIGI Siamo tornati un’altra volta qui
FRANCO Io mi ci sto quasi affezionando
MARIO (guarda la mappa) Non capisco, eppure è chiaro guardate! (mostra la
mappa)
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FRANCO Certo.. certo.. e dov’è il pozzetto?
MARIO E’ segnato così sulla mappa.. guardate: uno, due, angolo, pozzetto
FRANCO Già. Uno, due, angolo… (guardando verso l’alto) vedi il pozzetto?
GIGI (si siede in terra sconsolato) Mi viene da piangere
FRANCO Io penso che continuiamo a girare in tondo invece
GIGI Forse dovremmo tentare ancora.. magari se provassimo a passare prima
a destra, poi passando nel secondo cunicolo a sinistra sono convinto che…
MARIO …E’ inutile ha ragione Franco. Torneremo sempre qui. Qualunque
tragitto facciamo. Insomma, quante volte l’abbiamo fatto? Potremmo
continuare per ore. All’infinito forse. Sempre qui torneremo. Non so
come abbiano costruito questo posto ma sembra essere un labirinto
concentrico che qualunque percorso facciamo ci riporta sempre indietro
in questa.. in questo.. insomma qui
GIGI (guardandosi intorno smarrito) Qui
FRANCO (con rabbia) Ma poi cos’è ‘sto posto?
GIGI (si guarda intorno) Sembra una enorme biblioteca
FRANCO Non le ho mai sopportate le biblioteche.
MARIO Beh, dovrai fartela piacere almeno per ora
FRANCO (aggressivo) Senti, hai detto che conoscevi bene questi posti! Avremmo
dovuto metterci massimo venti minuti hai detto! Avremmo dovuto fare
un percorso semplice, diretto. Fin sotto la chiesa! Hai anche chiesto a
Gigi di portarti una mappa di questo posto! “Solo per sicurezza” hai
detto! E come mai siamo arrivati fin qui allora?
MARIO Non lo so
FRANCO Ma come non lo sai? Sono ore che giriamo qui sotto! Non sappiamo
neanche quante perché, inspiegabilmente, i nostri orologi sembra abbiano deciso all’unisono di smettere di funzionare!
GIGI Forse qui non c’è campo sufficiente!
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FRANCO Per cosa?! Per gli orologi?… (a Mario) Io mi chiedo perché te lo sei
portato dietro!
MARIO Smettila. Lo sai perché. E poi nessuno è stato costretto. Ricordi?
FRANCO Sì, ma non credevo mi portassi Pollicino!... Mi sembrano giorni che
giriamo qui sotto; puzziamo come topi di fogna
MARIO Forse è perché siamo in una fogna
GIGI In una fogna? Oddio, mi manca l’aria!
FRANCO Non sappiamo neanche se è giorno o se è notte. Niente telefonini, niente
orologi.. niente!
GIGI (guarda in alto) E’ ancora giorno!
FRANCO Come?
GIGI (c.s.) Questo lo sappiamo. Guardate! E’ ancora giorno!
FRANCO (guarda in alto anche lui) Inspiegabilmente sembra che, stavolta, tu abbia
detto una cosa giusta
MARIO (guarda in alto anche lui) Bah.. non possiamo esserne sicuri
FRANCO (c.s.) Perché? C’è luce lassù. Ha ragione Gigi
MARIO (c.s.) Quelle sono luci artificiali.
GIGI (c.s.) Va bene, allora vuol dire che è notte! Insomma sempre un punto di
partenza è no?
FRANCO (c.s.) Giusto. Notte o giorno basta saperlo no?
MARIO (c.s.) Non è così. Tra questi cunicoli fognari e la superficie esiste un
livello intermedio per i controlli e le ispezioni. Ed è illuminato con luce al neon. Quindi potrebbe essere qualunque cosa. Notte o giorno.
FRANCO (abbassa la testa) Ecco.. appunto. Mai una buona notizia
GIGI (c.s.) Potremmo salire lassù
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FRANCO (di scatto) Certo! Se fanno le ispezioni ci sarà un portello, una botola!
MARIO No. Sono piccole grate. Fessure. Soltanto per i rilevamenti strumentali.
Troppo piccole. A meno che non riusciamo a trovare il pozzetto.
FRANCO Sai tutto tu. Vero? E’ tutto pianificato in ogni dettaglio hai detto! E
allora, cortesemente, mi dici cosa ci stiamo a fare in una vecchia libreria costruita nelle fogne della città?
MARIO E smettila! Cosa credi? Che non stia pensando anch’io a come uscire di
qui? Credi che vi ci abbia portato intenzionalmente? (pausa) Non riesco
a orientarmi! Questo posto non è assolutamente segnato sulla mappa.
Non dovrebbe esistere.
FRANCO Ti sembra che non esista questo posto?
MARIO Non lo so, io non ricordo un posto come questo. E’ evidente che con i
lavori per la metropolitana hanno cambiato tutto!
FRANCO Aspetta. Vuoi dire che neanche hai fatto un sopralluogo prima?
MARIO Credevo non fosse necessario! Ti ripeto che conosco.. beh, pensavo di
conoscerlo bene questo posto!
GIGI La metropolitana? Oddìo!
FRANCO Oddìo cosa?
GIGI Se passasse adesso saremmo spacciati!
FRANCO Ma come fa a passare? Vedi dei binari forse?
GIGI Infatti
FRANCO Infatti cosa?
GIGI Infatti.. mi sembrava che non ci fossero i…
FRANCO Fai silenzio per favore. Mi innervosisci.
GIGI Scusate
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MARIO Devono aver aperto nuove gallerie, o forse ne hanno chiuse delle altre.
Insomma non era così che lo ricordavo io. E comunque questo posto qui non dovrebbe esserci..
FRANCO Pensa che stupido! Credevo di essere in una fogna e invece sono seduto
a casa mia davanti la televisione! Perché questa fogna qui non c’è!
GIGI (rimasto ad osservare a terra) Ma allora, senza binari, come fa a passare la
metropolitana?
FRANCO Piantala! (poi gli si avvicina, calmo) Anzi, facciamo così: se la tua
metropolitana dovesse passare, sperando che faccia fermata a
“Biblioteca”, ci saliamo tutti e tre e ce ne andiamo da questo posto. Va
bene?
GIGI Bisognerà…
FRANCO Cosa, bisognerà?
GIGI Bisognerà procurarsi i biglietti allora!
FRANCO (lo fissa poi si volta e guarda Mario) Tu mi tirerai fuori di qui. Vero?
MARIO Io credo sia meglio fermarci qui per ora. Ci riposiamo e magari quando
ci sveglieremo vedremo le cose in modo diverso.
FRANCO Aspetta, aspetta. Stai cercando di dirci che ci siamo persi?
MARIO (mostra la mappa) Guardate, la mappa che ho non riporta nessuno di
questi tre cunicoli. Non dovrebbero esserci.
FRANCO Ma ci sono Santo Cielo! Così come questo posto! C’è! Questa è un
evidenza! Dovremmo convincercene non credi?
MARIO Appunto! Sono evidentemente successivi a questa mappa
GIGI Successivi..
FRANCO Dai qui (prende la mappa)
MARIO Credi che non sappia leggere una cartina?
FRANCO (la osserva) Ecco, appunto. Credo che siamo stati degli imbecilli a fidarci
di una mappa del ’73! Ecco cosa credo! (restituisce la mappa)
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MARIO |
Del ’73? (rivolto a Gigi) Mi hai portato una mappa del ’73? |
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GIGI |
Ma è una mappa, mica un vino! Perché? Quale sarebbe dovuta essere |
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una buona annata per una mappa? (osserva Franco e Mario che si stanno |
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alterando) Insomma, un sotterraneo è un sotterraneo! Cambiano le |
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strade, le piazze, cambia la città sopra! non qui sotto! E poi da che ho |
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memoria io esistono i lavori per questa metropolitana. Magari già nel |
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’73. Tu neanche la volevi, dicevi che conoscevi bene questo percorso! |
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MARIO |
Lèvamelo davanti |
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FRANCO |
(a Mario) Però Gigi ha ragione: ci hai detto tu che conoscevi bene questi |
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posti |
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MARIO |
Ma è cambiato tutto! |
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FRANCO |
Hai detto anche che saremmo spuntati sotto l’oratorio della Chiesa di S. |
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Antonio |
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MARIO |
Infatti |
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FRANCO |
Infatti cosa? |
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MARIO |
Infatti lo conosco benissimo questo posto. Ho fatto questo percorso |
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decine e decine di volte da bambino. |
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FRANCO |
Hai passato la tua infanzia qui sotto? Ora capisco tante cose! Una cripto |
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infanzia! |
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MARIO |
Volevo evitare l’ora di catechismo. Dietro una dispensa nella sagrestia |
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di don Giustino c’era un tappeto e sotto il tappeto una botola. La |
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usavano durante la guerra per nascondere gli ebrei che scappavano. E |
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io mi infilavo lì sotto appena suor Augusta si distraeva. Cioè subito. |
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GIGI |
Per quanto tempo restavi qui sotto? |
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MARIO |
Giusto il tempo che finisse l’ora di catechismo. Giravo qui.. insomma.. lì |
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sotto. Poi tornavo su per la stessa botola e mi facevo trovare appena in |
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tempo per l’appello finale. La Chiesa di Sant’ Antonio deve essere da |
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qualche parte lassù. Ne sono sicuro. Ci siamo mossi nella giusta |
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direzione. |
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FRANCO |
Ma perché non chiediamo a lui di venirci a prendere? |
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L’Archivio
GIGI |
A Sant’ Antonio? |
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MARIO |
Il più tardi possibile speriamo |
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FRANCO |
A Raffaele! Lo chiamiamo e aspettiamo che ci raggiunga lui. Così |
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rischiamo magari di allontanarci ancora di più |
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MARIO |
Con cosa? Non abbiamo campo qui sotto |
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FRANCO |
(realizza) Cazzo! Non abbiamo niente qui sotto! |
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GIGI |
Mi manca l’aria |
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FRANCO |
Se Raffaele non ci vede arrivare all’appuntamento penserà che ce la |
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siamo data con il bottino |
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MARIO |
Ma quale bottino? |
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FRANCO |
Quello lo sappiamo noi che non c’è nessun bottino. Ma lui no! |
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GIGI |
S’incazzerà. Sono sicuro che Raffaele s’incazzerà |
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MARIO |
E allora? Avete una soluzione? |
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FRANCO |
Devo pensare e non ho ossigeno sufficiente per pensare |
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MARIO |
Vuoi dire che non hai mai vissuto in ambienti ossigenati? (ride) |
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FRANCO |
(gli si fa contro) Senti testa di cazzo, se sono qui adesso è perché ho dato |
|
retta a questa testolina (gli preme il dito contro la fronte) l’idea è stata tua e |
||
adesso è questa testolina, non la mia, che ci deve portare fuori di qui! |
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Hai capito? |
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MARIO |
(gli scosta il dito) Credi che ti abbia forzato? Eh? Tu lo sai bene perché |
|
hai accettato. E lo sappiamo bene tutti e tre! A me spettava la parte |
||
logistica. Quando Raffaele ci ha raccontato la sua idea abbiamo |
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accettato tutti. E ora ci siamo dentro. |
||
FRANCO |
Mi sono fidato! Sarebbe questa l’idea? Sulla logistica poi avrei le mie |
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perplessità: ho visto tanti film sull’argomento ed esiste sempre un piano |
||
B! Sarebbe questo il tuo piano B? |
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MARIO |
Questo non è un film! |
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GIGI Smettetela così consumate ancora più aria! Perché non torniamo
indietro da dove siamo venuti? Troveremo un tombino intermedio e usciremo prima. Una volta in superficie sarà tutto più facile no?
FRANCO Ma certo! Con tutta la polizia che ci sta cercando. Staranno setacciando
la città. Abbiamo soltanto un’uscita sicura. Quella della sagrestia. Le altre danno tutte sulla strada
GIGI Raffaele s’incazzerà
MARIO (a Gigi) Senti. Spera che non siamo noi due a incazzarci. Perché avresti
davvero poche via di fuga qui sotto sai?
GIGI Ma perché? Io che ho fatto?
FRANCO (a Mario) Hai sentito? Ci ha chiesto che cosa ha fatto!
MARIO (a Gigi) Lo sai cos’è che mi fa più incazzare di te? Che non sai valutare le
situazioni. Se siamo qui sotto senza un’apparente via d’uscita lo sai di chi è colpa?
GIGI E va bene. Vi ho già chiesto scusa tante volte.
FRANCO Ci ha chiesto scusa
GIGI Mi sono distratto
FRANCO Si è distratto
GIGI (a Mario) Sei stato tu a chiedermi tre pistole giocattolo
MARIO Io ti ho chiesto tre pistole finte! Non giocattoli!
GIGI Ma sembravano vere!
MARIO Certo. Tranne uno stupidissimo, insignificante particolare! Che dopo
cinque minuti la tua ha cominciato a suonare jingle bell e si illuminava tutta!
GIGI Ho premuto per sbaglio il tasto play, cosa volete che ne sapevo? Io non
ho mai avuto una pistola giocattolo! I miei non me l’hanno mai regalata..
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L’Archivio |
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FRANCO |
E per fermarla ti sei levato il passamontagna.. |
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GIGI |
Non vedevo nulla! Come facevo? |
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MARIO |
E poi hai cominciato a chiamarci per nome chiedendo di aiutarti a |
|
spegnerla.. come fossimo ad una cena tra amici! |
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GIGI |
Ero confuso. Non mi sono mai piaciute le canzoni natalizie… mi |
|
innervosiscono! E poi vi ho già chiesto scusa. E’ stata la prima volta per |
||
tutti no? |
||
MARIO |
Ridevano tutti mentre scappavamo dall’agenzia.. abbiamo una carriera |
|
davanti. Magari in un film di Mel Brooks! |
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FRANCO |
Ridevano un po’ meno lì fuori. Sembrava l’inferno. Ho ancora gli spari |
|
nella testa.. |
||
GIGI |
Forse avremmo dovuto arrenderci |
|
MARIO |
Ho avuto poco tempo per ragionare. E’ stato tutto così rapido, dopo. Il |
|
tombino era lì vicino.. saremmo scomparsi senza lasciare traccia. Loro |
||
hanno cominciato a sparare.. |
||
FRANCO |
A sparare |
|
GIGI |
Credete che ci abbiano visti entrare qui sotto? |
|
MARIO |
Non credo. E comunque qui loro non entreranno mai. Ci aspettano |
|
fuori semmai. Staranno presidiando le uscite della zona. Ma nessuno sa |
||
della botola nella sagrestia. E comunque prima o poi si stancheranno. |
||
FRANCO |
(guardando in alto) Non si stancano quelli. Figuriamoci. |
|
GIGI |
E poi noi non abbiamo fatto nulla.. di fatto |
|
MARIO |
Comunque la cosa più intelligente da fare ora è metterci comodi per |
|
affrontare la notte.. o quello che è |
||
FRANCO |
Che cosa? Vuoi restare a dormire qui? Io non ho alcuna intenzione di |
|
restare a dormire qui! Con questo continuo gocciolare. Come fa a non |
||
darvi fastidio questo rumore? Non lo sentite voi questo gocciolare? |
||
Sono spilli nella testa. |
||
GIGI |
Basta non pensarci. Io non lo sento più. E’ facile! |
|
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MARIO (sistemandosi in terra da una parte) Smettetela. Abbiamo bisogno di
riposo. La tensione ci sta logorando. Dobbiamo essere lucidi altrimenti
potremmo commettere un errore. Fino a che non sarà finito tutto, resto
io a capo della cosa. E noi ora ci riposeremo.
GIGI (si sistema vicino a Mario) Per me va bene. Sono d’accordo. A me questo
posto, invece.. piace
FRANCO (passeggia nervosamente guardandosi intorno) Una biblioteca.. e pensare
che non sono mai voluto entrare in una biblioteca.. mi mette ansia
(osserva in alto) tutti questi scaffali, sembra una cattedrale gotiche (sbuffa,
osserva i due che si sistemano) E va bene, non credo di avere alternative mi
sembra. Mi metterò qui. Anche se sono certo che non chiuderò occhio.
Anche Franco si siede da una parte creando un cuscino con la propria giacca. E’ scomodo. Prende un libro a caso da uno scaffale e lo avvolge con la giacca per fare spessore. I tre sono ora seduti in terra. Si guardano. Attimi di silenzio. Poi
GIGI Va bene ma in fin dei conti cosa abbiamo fatto?
FRANCO Stai dicendo sul serio?
GIGI Sto dicendo sul serio. Non abbiamo rubato nulla.
FRANCO Ma è sempre una rapina cazzo! E a mano armata!
GIGI Ma erano pistole giocattolo!
FRANCO Tu stai tranquillo perché a te daranno l’infermità mentale
GIGI (contento) Davvero?
Franco si volta stizzito. Mario si alza e passeggia guardandosi attorno
MARIO Non riesco a capire cosa sia questo posto. Una vecchia libreria? E quanto
vecchia? Perché non la ricordo? E guardate quanti libri. Centinaia, migliaia, milioni di libri. A perdita d’occhio.
FRANCO Non mi sono mai piaciuti i libri. (riflette) Non sono costante, mi stancano.
Tanto riesco a leggere solo le prime pagine. Cosa vale a fare la pena di
cominciare una storia senza sapere se poi arriverai a finirla? Tanto vale non
cominciarla proprio.
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MARIO (affascinato) Milioni di libri…
GIGI Vuoi dire che in vita tua non hai mai letto un libro?
FRANCO E’ così grave? (ironico) Dici che potrei avere un aggravante sulla pena?
GIGI Dico sul serio! Io non potrei stare senza libri, a me tengono compagnia, mi
fanno viaggiare con la mente.. un buon libro alle volte è come un amico
FRANCO Bene, allora guarda quanti amici che hai stanotte.. o quello che è.. Ascolta, fai
come me: prendi un libro e usalo come cuscino. Ne farai l’uso migliore
credimi
GIGI Lo avete letto voi Il mondo di Sofia?
FRANCO Ti ho detto che non leggo libri..
GIGI Dovresti leggerlo sai? Io amo Jostein Gaarder, anche lui insegna filosofia!
All’università di Oslo!
FRANCO Si ma tu sei precario. Alla scuola media.
GIGI Credo che dovresti leggerlo
FRANCO Certo, certo.. ora vatti a scegliere un buon amico che ti faccia da cuscino.
Eviterei i libri troppo rumorosi fossi in te (ride)
Gigi si allontana offeso
MARIO (che nel frattempo non ha smesso di osservare da vicino alcuni volumi presi dallo
scaffale) Sono tutti libri molto vecchi. Però è strano…
FRANCO Cosa è strano? Che in una vecchia libreria ci siano dei vecchi libri?
MARIO No, non è questo. E’ che.. (sfoglia i libri che ha preso) sembrano libri scritti in
una lingua antica, incomprensibile
GIGI Antica?
MARIO Così credo almeno, sono caratteri che non conosco.. però da l’idea di essere
una lingua molto antica
Gigi si avvicina ad un altro scaffale e osserva anche lui
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FRANCO Bah, magari è soltanto una lingua che tu non comprendi ed è invece
modernissima e parlata in chissà quale angolo del mondo
MARIO Già, forse. (riponendo i libri sugli scaffali e prendendone un altro dallo scaffale
inferiore) Quello che è strano è che sembrano tutti così. (lo sfoglia) Ma ognuno
in modo diverso, questo per esempio sembra scritto in una di quelle lingue
estinte
FRANCO Poco male. Non lo avrei letto comunque
MARIO Affascinante
FRANCO Bah..
GIGI Ehi, guardate qui! Non ci sono soltanto libri, ma anche giornali quotidiani.
C’è n’è un’intera parete qui. (scorre con il dito lo scaffale) Tutti suddivisi per anno, mese e giorno.
Mario ripone il libro e si avvicina a Gigi che osserva gli scaffali dal basso verso l’alto
Vedi? Anno per anno: duemiladodici, duemila, novanta, ottantadue,
settantacinque, sessantasette.. e poi si perdono a vista d’occhio.. un intero
archivio di quotidiani conservati ordinatamente da chissà quale anno!
MARIO Incredibile!
FRANCO Bah..
GIGI (prende uno dei giornali e lo sfoglia) Questi però sono scritti in italiano
FRANCO (con indifferenza) Oh beh, almeno sappiamo che non sono quotidiani estinti
MARIO Voglio vedere qual è la data più recente. Potremmo risalire all’ultima volta
che qualcuno è sceso qui. (comincia a seguire con il dito le pile di giornali sugli
scaffali leggendone le etichette) Duemilaotto, duemilanove, duemiladieci..
dodici.. gennaio, febbraio… ecco qua! Avevo ragione! L’ultimo quotidiano è
proprio di oggi! Capite?
FRANCO (sempre più svogliato) Cosa c’è da capire si può sapere?
MARIO Beh.. significa che qualcuno, in qualche modo.. non so.. tiene aggiornati
questi scaffali
FRANCO E allora?
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MARIO Ma come allora?… qui sotto?
FRANCO Bah, se c’è una biblioteca qui sotto ci sarà anche chi la cura no? (provocatorio)
A meno che non sia estinta anche la biblioteca come tutti i suoi libri. (sbuffa)
Ma non dicevi che avremmo dovuto riposarci?
GIGI Ehi! Guardate!
FRANCO Cosa?
GIGI (tenendo in mano il libro preso dallo scaffale) Eccolo!
MARIO (interrompendo la sua ricerca) Cosa?
GIGI Leggete, non scherzo! Eccolo! Il libro di cui vi parlavo! (lo mostra a Mario)
MARIO (legge il titolo) Il Mondo di Sofia..
GIGI Ma non è incredibile?
Mario si avvicina allo scaffale da dove è stato preso il libro
MARIO E’ strano, accanto ci sono soltanto libri come tutti gli altri.. cioè illeggibili.
FRANCO Tecnicamente si chiama culo!
GIGI Ma non capite? Hanno voluto farmi ritrovare questo libro!
FRANCO Chi?
pausa
GIGI Voi non capite. Questo libro ha segnato molte cose nella mia vita.
MARIO Sembra quasi che ti aspettasse
FRANCO Ma certo! Ma che posto romantico per darsi appuntamento con gli amici!
(ridendo) Ma non capisci che è tutta suggestione?
MARIO Ammetterai che è una probabilità abbastanza bassa quello di averlo trovato
in mezzo a migliaia di libri
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FRANCO
E’ un fenomeno diffuso in psicologia sai? Si chiama condizionamento. (ride) E Perché non proviamo con te? Qual è il libro che (rifacendo il verso a Gigi) “Ha segnato molte cose nella tua vita”? Il Richiamo della Foresta?
MARIO
Ma tu che ne sai della vita mia?
FRANCO
(gli strappa il proprio libro dalle mani e glielo mostra davanti la faccia) E tu? Cosane sai della mia di vita?
GIGI
(agitato) Smettetela!... (si calma) E’ successo no? Ora ho un libro da leggere perla notte
FRANCO
Ma certo! Un bel libro da farci leggere per la ninna nanna! Ma lo vedi dove siamo? Lo sai chi siamo? Lo sai cosa abbiamo fatto? Eh? Lo sai?
GIGI
Si.. lo so.. ma le pistole erano…
FRANCO
…Le nostre erano finte! Ma le loro no! Te li sei dimenticati gli spari nelle orecchie, eh? Beh, io no! Li sento ancora io! (indicandosi la testa) Qui dentro! Quelli ora ci stanno cercando per tutta la città e noi, invece di tornare da Raffaele che ci aspetta in una tranquilla e calda sagrestia di una pia e devota chiesa, siamo in una fogna circondati di libri! E tu che cosa vuoi fare? Leggere un buon libro?
MARIO
Va bene. Va bene. Cerchiamo adesso di ragionare. Forse siamo davvero stanchi. E la stanchezza non ci fa essere lucidi abbastanza. Abbiamo bisogno di riposare.
FRANCO
Ma sì, sì. Dormiamoci sopra. Hai ragione tu. Qualunque cazzo di ora sia, è tardi. (si sdraia e si volta da un lato)
GIGI
(a Franco) Buo.. Buonanotte
FRANCO
(senza muoversi) Vaffanculo
MARIO
(a Gigi) Lascialo stare.. riposati anche tu che ci servirà. (con intenzione verso Franco) E vedrai che domani usciremo da qui. Buonanotte.
I tre, prendendo ognuno posizione in un angolo, si addormentano. La luce, filtrando nella penombra, illumina appena la scena. Dal fondo, dopo poco, si vede avanzare una figura. E’ un uomo anziano. Si avvicina ad uno degli scaffali e ne estrae un libro, lo spolvera e lo ripone. Lo stesso fa con altri due libri sul medesimo scaffale. Si volta, osserva i re uomini. Poi si allontana. Da dove era arrivato.
E’ passato del tempo. Forse. Mario si sveglia.
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MARIO Ehi, sveglia!.. (si guarda intorno) Gigi… Franco… sveglia, (Gigi e Franco,
lentamente, si svegliano) credo siamo crollati per chissà quante ore. Neavevamo bisogno evidentemente
FRANCO (si guarda intorno) Speravo che qualcosa, nel frattempo, fosse cambiato.
Speravo di aver avuto un incubo!
GIGI Ho le ossa a pezzi..
FRANCO Ma tu guarda.. eppure siamo in una fogna a tre stelle! Mi lamenterò col
personale
GIGI Però sapete cosa c’è di strano?
FRANCO Perché c’è qualcosa di strano? Davvero? Ci siamo svegliati in una biblioteca
costruita sotto una fogna con la polizia che ci sta cercando e non ci sono
apparenti modi di uscirne.. cosa c’è di strano?.. (tra sé) almeno potevate
lasciarmi dormire!
GIGI Ecco, certo ma... nonostante questo io ho fame!
FRANCO (a Mario) Io non ce la faccio a sopportarlo per un altro giorno!
MARIO Smettetela
GIGI Ma perché? Voi non avete fame? Non mangiamo da.. da chissà quanto! Io ho
fame.
MARIO Bene. Allora cosa desidera il signore? Un caffè? E perché no? Anche una
brioche? Desidera altro vicino?
GIGI Ma.. perché? Voi non avete fame?
MARIO Certo! Allora ne ordineremo tre di caffè va bene? E tre brioche! Ne gradisci
vero Franco?
FRANCO Ma sì, certo. Per me caffè macchiato grazie
dal fondo entra l’uomo anziano visto poco prima. Porta un cabaret con tre tazzine di caffè e tre brioche
NANNI Ne ero sicuro, forse non sono caldissimi ma spero li gradiate!
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i tre balzano in piedi all’unisono. Franco prende la pistola e la punta contro l’uomo
FRANCO
Fermo! Non fare un passo!
MARIO
Aspetta Franco..
FRANCO
Fermo o sparo ho detto!
NANNI
(calmo) Beh, le consiglio, amico mio, di togliere quell’evidente tappetto rossodalla canna della sua pistola giocattolo se veramente ha intenzione di difendersi da un malintenzionato. Ma non è davvero questo il caso mio caro. Glielo assicuro. Io sono venuto per portarvi la colazione. Ho pensato ne aveste bisogno. E’ cosi?
Franco osserva la canna della pistola interdetto, poi guarda Gigi che fa spallucce
MARIO |
(indicando a Franco di metter via la pistola) Ma certo, certo. Anzi siamo felici di |
|
incontrare qualcuno signor… |
||
NANNI |
Giovanni! Mi chiamo Giovanni… o Nanni per gli amici cari.. |
|
FRANCO |
Gli amici cari… bah.. |
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MARIO |
Ecco. (gli si fa incontro) Siamo lieti di incontrarla signor Nanni. Deve scusarci, |
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sa qui sotto possono farsi cattivi incontri e siamo tutti un po’ nervosi. |
||
NANNI |
Non c’è ragione. Mi creda. Ecco, prendete intanto questi (gli porge il cabaret), è |
|
importante cominciare bene la giornata! |
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GIGI |
(prende il vassoio) Grazie signor Nanni (ne offre a Franco che rifiuta) |
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FRANCO |
E lei come faceva a sapere che eravamo qui? |
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NANNI |
Infatti non lo sapevo mio caro |
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FRANCO |
Ah no? Vuol dirci che lei generalmente gira con un vassoio di caffè e cornetti |
|
nei sotterranei della città? |
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MARIO |
Smettila Franco |
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NANNI |
Beh, non di solito mi creda. Ero passato prima e vi avevo visto dormire. |
|
Allora ho pensato che avreste gradito una buona colazione al risveglio |
||
MARIO |
Ma certo, certo. (presentando) Lui è Gigi, io Mario e lui.. |
|
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FRANCO Franco… per tutti. Amici e non.
NANNI Certo. Beh, servitevi allora. Prima che si freddi. Il suo, signor Franco, è quello
macchiato
MARIO (servendosi) Mi dica Nanni, questo caffè e questi cornetti li ha presi ad un bar
immagino, vero?
NANNI Oh, certo. Uno dei migliori.
MARIO (a Franco con intenzione) Bene. Lo supponevo. La giornata comincia
finalmente a prendere una piega di normalità! Lei ci sta dando una grande notizia sa?
FRANCO Perché hai intenzione di fare un rinfresco? Potremmo invitare qualche bella
topa! Qui è pieno!
MARIO Non capisci vero? Significa che il signor Giovanni, conosce la strada per
uscire di qui. Giusto?
NANNI Giustissimo caro Mario.
MARIO Eccezionale! (con intenzione verso i compagni) non pensate che questa sia una
eccellente notizia?
FRANCO Cazzo! Sai quanto mi pesa riconoscerlo.. ma in effetti è la prima buona
notizia da almeno un paio di giorni (prende un cornetto)
GIGI E questi cornetti sono eccezionali! Davvero!
NANNI Ne sono lieto. Ve l’ho detto. E’ uno dei migliori.
MARIO Ma questo bar… sì, insomma… è vicino alla chiesa di S. Antonio?
NANNI In realtà è un laboratorio. Non credo lo abbiate mai potuto notare.
GIGI Peccato.
FRANCO (sorseggiando il caffè) Ma lei.. oltre a portare caffè caldi a chi si perde in una
fogna.. cos’altro fa?
MARIO E smettila.. il signore è stato così gentile
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NANNI Ma no, anzi mi scuso di non essermi ancora presentato: io lavoro qui
MARIO Qui? Intende.. qui sotto?
NANNI Intendo qui. In questo posto.
FRANCO Vuole dirci che lei lavora in questa biblioteca?
NANNI (ride) Beh.. biblioteca..
FRANCO Vuol forse dire che non è una biblioteca questa?
NANNI Beh, forse anche. Ma è riduttivo.
Franco sospira irrequieto e si allontana col proprio cornetto
MARIO (anticipando la reazione di Franco) Perché, vede Nanni, ci stavamo giusto
chiedendo questo posto cosa fosse esattamente. Voglio dire deve ammettere
che non è comune trovare nei sotterranei della città un vero labirinto di.. di
libri di.. di giornali.. insomma sembra un’altra città parallela fatta solo di
pagine scritte.
NANNI (sorridendo) In un certo senso è così
MARIO Ecco. Ma cos’è tutto questo se non è una biblioteca?
NANNI Beh, ecco… è un Archivio.
GIGI Bello!!
FRANCO Bah..
MARIO Un archivio? Un archivio di cosa? Di libri? Di giornali? Perché curiosando tra
gli scaffali..
NANNI …di storie.
MARIO Storie?
NANNI Esattamente. In questo posto vengono custodite le storie. Tutte le storie. E’ un
lavoro enorme, mi creda, milioni, miliardi di storie.. non sappiamo più
quante in realtà. E’ nostro compito ordinarle, catalogarle, studiarle.. e ognuna
di esse è preziosissima e unica per noi.
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MARIO Per.. voi?
NANNI Per noi custodi intendo. Siamo tanti qui perché tanto è il lavoro. Quella che
vedete è soltanto una minima parte dell’Archivio. E ognuno di noi ha il suo
compito. Il mio, ad esempio, è quello di custodire questa ala. E tutto quello
che qui viene conservato con estrema attenzione.
GIGI Affascinante!
FRANCO Bah..
MARIO Quindi ci sono altre ali come questa?
NANNI Oh si, molte
MARIO Ma.. voglio dire.. un archivio, una biblioteca.. qui sotto? In un..
FRANCO In una fogna. E dillo!
NANNI (sorride) E’ un posto sicuro mi sembra no?
GIGI Meglio di un caveau! Nessuno mai entrerà qui sotto!
FRANCO (borbottando, tra sé) E nessuno mai ne uscirà probabilmente!
GIGI (che lo ha ascoltato) Ma se il signore qui..
MARIO Perché, vede Nanni, lei ha detto di conoscere come uscire da qui. E non ho
motivo di non crederle, visto che ci ha raggiunti ma.. mi perdoni, tutto
questo in realtà ci sembra molto strano perché noi abbiamo provato per ore e
in ogni modo ad uscire e qualunque cunicolo prendessimo ci riportava
comunque indietro. In questo posto.
NANNI Beh, bisogna conoscerli i cunicoli. Per entrare qui così come per uscirne.
Vede, qui sotto, è completamente differente rispetto all’esterno. Cambiano i
riferimenti e se non si ha una guida o non si conoscono i posti può essere
complicato e questo noi lo sappiamo. Ecco perché ci siamo noi.
FRANCO I custodi.
NANNI (sorride) Esattamente
GIGI (mangiando il suo cornetto) Avete visto? Che vi avevo detto? Usciremo di qui!
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FRANCO (tagliando corto) Bene, allora le comunico, signor custode, che questo ora è
esattamente il nostro problema.
NANNI (sorride) Certo. Lo immaginavo.
FRANCO Vuol dire che lei è venuto appositamente per portarci fuori di qui?
NANNI Non esattamente. Sono venuto per sapere se volevate uscire di qui.
FRANCO E non è forse la stessa cosa?
NANNI (ride) Crede che possa portarvi fuori di qui contro la vostra volontà?
GIGI (sorridendo) Evidentemente no! Sarebbe sequestro di persona!
NANNI E mi guarderei bene dal costringere qualcuno a fare ciò che non vuole
FRANCO Certo, certo.. (rivolto ai compagni) bene, visto che vogliamo tutti, andiamo
allora no? Continueremo la nostra colazione fuori di qui.
GIGI Ma che fretta c’è? Io non riesco a mangiare camminando
MARIO (che nel frattempo ha continuato a osservare gli scaffali attorno) Senta Nanni..
FRANCO Cosa? Cosa c’è adesso?
MARIO C’è un’altra cosa che volevo chiederle
NANNI Sono a sua completa disposizione!
MARIO A proposito di storie e di libri. Ogni ala, come lei l’ha chiamata, conserva
storie inerenti uno stesso argomento immagino, giusto?
NANNI Non necessariamente. Dipende.
Franco sbuffa
MARIO Vuol dire che non esiste un criterio di catalogazione?
NANNI No. Non ho detto questo. Ma i criteri di catalogazione, come li ha definiti lei,
non sono sempre gli stessi
FRANCO Ma perché, qualche volta, non prova ad essere più chiaro?
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NANNI
Oh, ma lo sono mi creda. Un libro può essere.. catalogato per genere, ma anche per anno, per editore, per autore.. giusto? Ecco, la nostra necessità qui
èdi conservare queste storie per.. attinenza
GIGIAttinenza?
NANNI |
Sì, attinenza l’una con l’altra. Vede, una cosa che si scopre dopo aver letto |
|
tante storie è che nessuna in realtà esiste realmente da sola. Ogni storia è |
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intrinsecamente e indissolubilmente legata ad un’altra che ne può |
||
rappresentare la prosecuzione, la causa o semplicemente una diramazione |
||
verso chissà quale altra trama. Ed è un lavoro affascinante mi creda |
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GIGI |
E voi fate questo? |
|
NANNI |
Anche, certo. |
|
GIGI |
Cioè leggete ogni storia? Tutte? Ma saranno… |
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NANNI |
…Ah, ma siamo tanti e ben organizzati mi creda! |
|
FRANCO |
(ironico) Immagino che lavorone.. |
|
NANNI |
Più di quello che può pensare sa? Ci sono storie che si complicano a tal punto |
|
da dover riordinare in tutta fretta tutti gli scaffali.. o altre che, |
||
improvvisamente, cambiano attinenze a vanno trasferite in altre ali |
||
FRANCO |
(a Mario) Ecco, contento? Adesso se volevi avere le cose chiare… |
|
MARIO |
Ad esempio qui.. in quest’ala intendo.. che tipo di libri vengono conservati? |
|
FRANCO |
(a Mario) Ma non avevamo deciso di andarcene? Cos’è tutto questo |
|
improvviso interesse per la letteratura adesso? Perché non facciamo una bella |
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conferenza sui grandi classici del ‘900? Magari invitiamo qualche pantegana! |
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MARIO |
Sarebbe senz’altro più preparata di te sull’argomento! |
|
GIGI |
(interessato, a Franco) E lascialo parlare! |
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NANNI |
Perché mi chiede questo amico mio? |
|
MARIO |
Vede, abbiamo sfogliato alcuni volumi e.. si, insomma, sembrano scritti in |
|
una lingua antica |
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NANNI |
Ottima osservazione! Una lingua antichissima, la più antica mi creda |
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MARIO Ah ecco, mi sembrava infatti
FRANCO Bah..
GIGI (mostra il suo libro) Però tra tutti quei libri ho trovato questo!
NANNI Parla del suo libro?
GIGI (interdetto) Come scusi?
NANNI Mi sta chiedendo del suo libro?
GIGI (si volta verso Mario e Franco) Veramente…
NANNI Lei vuol sapere del suo libro
GIGI Scusi ma lei come fa a saperlo?
NANNI Beh, perché lo aveva accanto mentre dormiva. L’ho notato quando sono
entrato. Ottima scelta! Davvero.
FRANCO Ma è così importante adesso dico io? Vogliamo andare o no?
NANNI E.. scusate se sono indiscreto ma.. (guardando verso Franco) come mai invece,
voi vi trovate in questo posto?
i tre si guardano
FRANCO Beh, in realtà –se proprio vuole saperlo- pensavamo di trascorrere un fine
settimana diverso. Volevamo, come dire, cambiare aria. Tutto quell’ossigeno!
Quella luce! Allora ci siamo detti: perché non andiamo nelle fogne della città?
Aria nuova, poco traffico, problema di parcheggio zero, poca gente e
selezionata.
NANNI Ah sì, estremamente selezionata! (ride) Sul serio dico. Sapete perché siete qui?
FRANCO (asciutto e sarcastico) Certo che lo sappiamo
MARIO Smettila Franco!
NANNI (ride) Beh, guardi questo è già un ottimo punto di partenza sa?
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L’Archivio |
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GIGI |
Vuol dire che c’è gente che viene qui.. si insomma.. che si trova qui sotto e |
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non sa neanche perché? |
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FRANCO |
Lo perdoni |
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NANNI |
Oh, sì. Ce n’è tanta! Forse la maggior parte sa? Loro particolarmente, anzi, |
|
hanno bisogno di noi. E’ facile perdersi quando si entra nei sotterranei. |
||
FRANCO |
Soprattutto quando si gira con mappe di quarant’anni fa! |
|
NANNI |
Molti non ricordano neanche come o perché hanno cominciato a scendere |
|
FRANCO |
(sbuffando) Ridicolo! Credo che lei legga troppi libri |
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NANNI |
Ma è così! Poi più si va avanti e più complicato diventa tornare in superficie |
|
FRANCO |
Un labirinto! Sembra fatto apposta per perdersi |
|
NANNI |
E’ esattamente così |
|
GIGI |
Ah, ma noi invece lo sappiamo bene perché siamo scesi fin qui! |
|
NANNI |
Bene. E’ un buon punto di partenza amico mio! Quindi? |
|
GIGI |
(rendendosi conto di essersi esposto troppo, si rivolge con lo sguardo a Mario) Ecco.. |
|
beh.. |
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MARIO |
(anticipando il compagno) Siamo operai! |
|
NANNI |
Ah ecco, operai? |
|
MARIO |
Sì, seguivamo il tracciato per la nuova metropolitana ma evidentemente ci |
|
siamo persi. Probabilmente, se come lei dice lavora qui, ne avrà visti molti di |
||
nostri colleghi in questi anni, sa com’è… questa città è unica… sono anni che |
||
procedono i lavori, tra un capitello rinvenuto e una giunta che cambia.. e |
||
chissà se poi veramente… |
||
NANNI |
La metropolitana? |
|
MARIO |
(interdetto) Certo. La metro. La nuova metropolitana della città. Quella che |
|
dovrà collegare la zona sud con la zona est della città. Oh, insomma, sono |
||
anni che… |
||
NANNI |
(sorride) Ma qui non c’è nessuna metropolitana |
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GIGI Beh, questo mi tranquillizza! Che vi avevo detto? Ecco perché non ci sono i
binari!
FRANCO Non c’è ora. Ma ci sarà! Stanno facendo i lavori da anni! Ci sono cantieri in
tutta la città! Quasi non c’è strada che non abbia il proprio cantiere di
accesso!
NANNI Beh, non lo metto in dubbio amico mio ma.. non qui
FRANCO Aspetti, aspetti.. vuol dire che qui sotto non ci sono stati lavori recentemente?
NANNI Oh, meno che mai recentemente!
Franco guarda Mario
GIGI Lo sapevo io che non era colpa della mappa! (ride) Siamo andati proprio da
un’altra parte! Da un’altra parte capite? (ride) Completamente da un’altra parte! Ma come abbiamo fatto?
FRANCO (indicando Mario) Chiedilo al.. caposquadra come abbiamo fatto!
MARIO Smettetela!
FRANCO (a Giovanni) Perché vede, il nostro caposquadra questi posti afferma di
conoscerli bene e noi ci siamo affidati a lui!
NANNI (a Mario) Li ha condotti lei qui sotto?
MARIO Sono ragionevolmente certo che la topologia dei sotterranei sia cambiata
radicalmente. Tanto da farcelo apparire come un posto diverso. Ecco tutto.
FRANCO Ecco tutto?
MARIO Ecco tutto.
FRANCO E come la mettiamo con la metropolitana fantasma?
MARIO E’ lo stesso posto vi dico. I lavori lo hanno cambiato.
NANNI Vorrei tanto poterle dare ragione ma, le ripeto, questo posto è praticamente
immutato da… da che esiste
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FRANCO
(a Mario) Hai sentito? Ecco perché questo posto non corrispondeva allamappa! Abbiamo sbagliato completamente strada! Non poteva esserci sulla pianta questo posto perché questo posto è un altro posto!
GIGI
Ora sei tu che parli complicato
FRANCO
Ecco perché non ti ci ritrovi! Chissà dove siamo finiti! Potremmo esserci allontanati di chilometri!
MARIO
(a Nanni) Lei vuole convincerci che avremmo sbagliato direzione?
NANNI
Assolutamente. Non voglio
convincervi di nulla. Sto solo
cercando
di
aiutarvi.
FRANCO
Vuol dirci che avremmo preso una strada completamente sbagliata?
Mario passeggia su e giù riflettendo
NANNI
E’ possibile. Certo.
GIGI
Questo mi tranquillizza
FRANCO
A me non tranquillizza affatto invece!
GIGI
Perché? Intanto torniamo da dove siamo venuti
FRANCO
E come? Appena proviamo giriamo in tondo e ritorniamo al punto di partenza. Cioè qui.
NANNI
Amico mio, sarebbe stato peggio se non aveste realizzato di essere fuori strada no? Facciamo così. Voi ora terminate con calma la vostra colazione. Io invece finisco il mio giro e quando avete deciso.. allora io tornerò a prendervi.
GIGI
Deciso? Ma noi abbiamo già deciso!
NANNI
Certo, ma avete da terminare la vostra colazione no? Ora scusatemi.. (accende la propria lampada ad olio) il lavoro mi chiama.. prestissimo sarò di nuovo davoi cari amici
FRANCO
Ma dove va? Che fa? Ci lascia così?
NANNI (mostra i libri tutto intorno, sorride) Non vi annoierete certo! Con permesso (di spalle si allontana tra gli scaffali da dove è venuto)
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L’Archivio
pausa
GIGI Che tipo simpatico
FRANCO Roba da matti..
GIGI Se non lo mangi il tuo cornetto lo prendo io
FRANCO (stizzito) Ma si.. fai, fai..
GIGI Grazie (lo prende)
FRANCO Una rapina fallita neanche fossimo in un fumetto di Paperino, siamo finiti
nella fogna della città, abbiamo sbagliato strada e ora non sappiamo più
neanche dove ci troviamo! E per di più adesso dipendiamo da un vecchio
visionario che fa il bibliotecario sotto terra!
GIGI (mangiando mentre sfoglia il suo libro) Il custode
FRANCO E chi ci dice che, una volta fuori, non ci consegnerà alla polizia?
MARIO Mi è sembrato sincero. Non sapeva chi fossimo. E poi se avesse voluto
avrebbe portato gli agenti qui mentre dormivamo
GIGI (c.s.) Giusto
FRANCO Tutta la zona è presidiata. Ricordati che la nostra unica via sicura è la
sagrestia della chiesa. Se usciamo in qualunque altro posto siamo fregati.
MARIO Forse è meglio così
pausa
FRANCO Come hai detto?
MARIO Che forse la cosa migliore è quella di consegnarci
Gigi si strozza con il cornetto e comincia a tossire sputando
FRANCO Ma che stai dicendo? Sei pazzo? Vuoi farci arrestare?
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L’Archivio |
||
MARIO |
Ascolta, io non pensavo che la situazione si sarebbe complicata così. Hai |
|
ragione tu: la nostra unica possibilità di farla franca sarebbe risalire da quella |
||
sagrestia ma ormai abbiamo perso l’orientamento |
||
FRANCO |
Tu, ci hai fatto perdere l’orientamento! |
|
MARIO |
Ascolta, in fondo ha ragione Gigi, pensaci: non abbiamo rubato nulla, le |
|
pistole possiamo sempre dimostrare che sono finte.. se ci consegniamo ora ci |
||
daranno al massimo qualche mese considerando che siamo tutti e tre |
||
incensurati |
||
FRANCO |
Qualche mese? Io non voglio farmi neanche un giorno di galera solo perché |
|
tu hai chiamato un deficiente con te e poi sei riuscito a farci perdere nei |
||
sotterranei di questa cazzo di città! Io da qui voglio tornarmene dritto a casa |
||
MARIO |
A casa di chi? Forse dimentichi che conoscono il viso di Gigi e anche i nostri |
|
nomi? Quanto pensi che ci metteranno ad arrivare a noi due? E lui? La sua |
||
faccia sarà su tutti i giornali domani.. o oggi.. o quello che è! Non abbiamo |
||
scelta Franco! |
||
GIGI |
Sui giornali? Io? Dite.. dite davvero? |
|
FRANCO |
In realtà una possibilità, secondo quello che dici, c’è |
|
GIGI |
Quale? |
|
FRANCO |
Lo ha detto Mario no? Sei tu l’unico che possono riconoscere. E solo da te |
|
potrebbero risalire a noi |
||
MARIO |
Che stai dicendo? |
|
FRANCO |
Nulla. Lo hai detto tu no? Io qui dentro non voglio restarci! |
|
GIGI |
Scusate ma non capisco |
|
MARIO |
Smettila! Quella rapina l’abbiamo decisa insieme e insieme usciremo di qui! |
|
FRANCO |
Come? Consegnandoci alla polizia? Uscire di qui per entrare in carcere? E’ |
|
questa la tua soluzione? |
||
MARIO |
E allora dimmi qual è la tua di soluzione! |
|
GIGI |
Però se qui sotto, come dice Giovanni, non siamo dove pensavamo di essere, |
|
è probabile che neanche lì sopra saremmo dove pensiamo di essere |
||
Il presente testo è tutelato da diritti S.I.A.E. |
Claudio Morici: pos. S.I.A.E. 15387430 |
L’Archivio
Pausa. Mario e Franco lo osservano interdetti.
FRANCO
Che cazzo dici? Ma come parli?
GIGI
Voglio dire che noi pensavamo di camminare in una direzione e di essere arrivati sotto la sagrestia o comunque nei paraggi giusto? (i due annuiscono) E invece, evidentemente, siamo finiti –non sappiamo per quale motivo- in un altro posto dove, come ci ha detto il custode, non sanno neanche dei lavori della metropolitana. Tutti in città sanno da anni dei lavori della metropolitana; io li ricordo da che ero piccolo! C’è un cantiere ogni isolato quasi! Quindi, probabilmente, a forza di camminare siamo arrivati talmente lontani che quella lì sopra potrebbe non essere più la nostra città
FRANCO
E questa tua analisi della situazione così accurata dovrebbe aiutarci?
GIGI
Beh si: se questa qui sopra non è la città dalla quale siamo partiti, allora è logico pensare che sia un’altra
i due restano in silenzio
Non credo che in ogni città ci siano poliziotti che sbirciano nei tombini
Mario e Franco si scambiano un’occhiata
FRANCO |
Geniale… non c’è che dire… geniale |
|
GIGI |
Va bene, scusate, cercavo solo di essere di aiuto |
|
FRANCO |
No, no.. dico sul serio! Non so cosa contenesse quel cornetto ma ha fatto il |
|
suo effetto! (a Mario) tu sai quanto mi costa dargli ragione ma stavolta ha |
||
detto una cosa.. (con difficoltà).. insomma.. sensata. Allora non ci resta che |
||
aspettare che torni il tuo amico e ci facciamo portare fuori di qui |
||
GIGI |
(soddisfatto) Beh, ecco… ho solo cercato di applicare la logica. L’ho letto in un |
|
libro di Camilleri… lo conoscete il commissario Montalbano? |
||
FRANCO |
Tre rapinatori aiutati dalla logica di uno sbirro! Grandioso! |
|
MARIO |
Una logica però che non considera un aspetto |
|
FRANCO |
E sarebbe? |
|
GIGI |
Quale? |
|
Il presente testo è tutelato da diritti S.I.A.E. |
Claudio Morici: pos. S.I.A.E. 15387431 |
L’Archivio
MARIO
Ma non lo capite? Sempre che sia vero quello che dici, la cosa si risolve solo parzialmente perché una volta usciti lì sopra il problema si presenterebbe nuovamente a meno di vivere da latitanti il resto della nostra vita!
La frase di Mario lascia cadere un muro di silenzio tra i tre. Gigi si allontana, Franco si siede sconsolato
FRANCO Latitanti…
Franco resta seduto a fissare nel vuoto; Mario osserva attorno a sé come a cercare un’idea, una via di uscita da quell’assurda situazione; Gigi osserva i due compagni senza fiatare. Passano alcuni secondi di pesante silenzio.
GIGI
(come a voler rompere quella tensione) Però al commissario Montalbano questo riusciva sempre…
FRANCO
Sta zitto
Mario osserva quasi distrattamente tra gli scaffali. Poi ad un certo punto sembra attratto da qualcosa e si avvicina ad osservare con maggiore attenzione. Estrae due, tre giornali e li osserva attentamente
MARIO Incredibile!
Franco e Gigi sembrano non dare peso al tono di Mario
Vi ricordate in che giorno siamo scesi qui giù? |
||
FRANCO |
Che razza di domande fai? Cos’è? Hai un appuntamento e te ne sei ricordato |
|
solo ora? |
||
MARIO |
E’ importante. Rispondete. Che giorno era quando abbiamo fatto la rapina? |
|
GIGI |
Giovedì, era sicuramente giovedì. Ne sono certo perché avevo il giorno libero |
|
a scuola e vi chiesi di.. si insomma di fare in quel giorno per non creare |
||
sospetti tra i miei colleghi e… |
||
MARIO |
Appunto. Giovedì 23. |
|
FRANCO |
Ripeto. Ti sembra una cosa rilevante data la nostra situazione sapere in che |
|
giorno siamo arrivati qui? |
||
MARIO |
Lo è. Guardate! Questi sono alcuni quotidiani che stanno lì su quello scaffale. |
|
Il presente testo è tutelato da diritti S.I.A.E. |
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L’Archivio
FRANCO |
Li abbiamo già visti mi sembra |
|
MARIO |
(li mostra) Osservate la data: venerdì, venerdì 24. Capite? Questo posto, come |
|
dire, è… è aggiornato ad oggi! |
||
GIGI |
Cioè? |
|
MARIO |
Usala adesso la tua logica da Montalbano! Significa anzitutto che abbiamo |
|
dormito una notte intera, ma soprattutto che qualcuno ha provveduto ad |
||
aggiornare il reparto quotidiani mentre dormivamo! Chi? E soprattutto |
||
quando? |
||
GIGI |
Sarà stato il custode! Ha detto di essere venuto, di averci trovato nel sonno e |
|
di essersi allontanato per non disturbarci per poi tornare con le nostre |
||
colazioni poco dopo |
||
FRANCO |
Ha ragione il commissario. In quel momento avrà portato i giornali di oggi. |
|
Anche se continuo a chiedermi a chi possa tornare utile avere un’ultima |
||
edizione nelle fogne della città! Che io sappia i topi non sanno leggere. Loro i |
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giornali se li mangiano semmai. Loro si che sono dei veri divoratori di libri! |
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MARIO |
Avete sentito cosa ha detto il tipo no? Questo è.. come ha detto.. un archivio! |
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Probabilmente hanno il compito di conservare copia di tutti i quotidiani in |
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questo posto. Anche se non ne comprendiamo il motivo |
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GIGI |
(sfogliando) Beh.. se non altro abbiamo modo di restare aggiornati su quanto |
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succede lì sopra |
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FRANCO |
(allontanando il giornale da sé) Bene! Una grande notizia! Così il lunedì |
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sapremo i risultati delle partite visto che qui sotto non abbiamo il satellitare! |
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Sempre che ci si arrivi a lunedì visto che, dai vostri preziosi calcoli, mancano |
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ancora tre giorni e, a meno di cominciare una affascinante caccia alle |
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pantegane, non abbiamo nulla da mangiare! |
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GIGI |
Ma questo non è un problema! Hai sentito il signor Nanni? Penserà lui a noi. |
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FRANCO |
Ah certo! Dimenticavo! Il tuo amico! (a Mario che è intento a sfogliare il proprio |
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giornale come cercasse qualcosa di preciso) Si può sapere cosa stai cercando con |
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tanto interesse? Vuoi sapere le previsioni del tempo? (alzando gli occhi verso il |
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soffitto) Ti preannuncio che avremo cielo coperto! |
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MARIO |
Se questa è l’edizione di.. insomma del giorno dopo.. è presumibile che (si |
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blocca di scatto) eccola! Eccola qui! |
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Il presente testo è tutelato da diritti S.I.A.E. |
Claudio Morici: pos. S.I.A.E. 15387433 |
L’Archivio
GIGI Cosa?
FRANCO Di cosa parli adesso?
Mario si alza in piedi col giornale in mano
MARIO La notizia della nostra rapina!
GIGI (con entusiasmo) Siamo sui giornali!
FRANCO (improvvisamente interessato) La… cosa? Leggi!
MARIO Ecco qui: “Tentativo di rapina al Monte dei Crediti, ieri pomeriggio intorno alle 16,
approfittando dell’apertura pomeridiana degli sportelli, tre rapinatori dal volto
coperto con passamontagna e armati di revolver sono entrati nell’agenzia di via
Garibaldi 8, intimando ai due cassieri di consegnare loro l’intero deposito
ammontante a circa 250 mila euro…”
FRANCO (scuotendo la testa) Duecentocinquantamila euro…
MARIO (proseguendo) “…ma qualcosa deve essere andato storto, perché ad un tratto uno dei
tre rapinatori, secondo il racconto di uno degli impiegati, ha commesso l’errore fatale…”
Franco si volta verso Gigi il quale apre le braccia a modo di scuse
“…improvvisamente, mentre uno dei rapinatori intimava di aprire la cassaforte, l’arma di uno dei complici ha cominciato a suonare all’impazzata un noto motivo natalizio…”
FRANCO (scuotendo la testa) Jingle bell..
MARIO “…rivelando così di essere in possesso solo di una pistola giocattolo. Colto da improvviso ed eccessivo nervosismo l’improbabile rapinatore si è anche tolto il passamontagna nel tentativo di spegnere il proprio carillon luminoso. Dopo alcuni attimi di panico i tre hanno così deciso di abbandonare l’agenzia scappando in strada dove però li attendeva una pattuglia della polizia intervenuta sul posto grazie al meccanismo di segnalazione automatica delle telecamere a circuito interno, in dotazione ormai alla maggior parte degli istituti bancari del quale però gli improvvisati rapinatori erano evidentemente ignari…”
FRANCO Che figura di merda…
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L’Archivio
MARIO “...gli agenti però non erano al corrente del fatto che le pistole dei tre incauti erano finte; il tentativo di fuga ha scatenato così un acceso conflitto a fuoco in seguito al quale…”
Mario si ferma e alza lo sguardo verso i compagni che lo osservano interrogativi
FRANCO In seguito al quale?
MARIO (riprende lentamente) “…in seguito al quale i tre rapinatori sono rimasti uccisi”
Mario abbassa il giornale. I tre si guardano
FRANCO Che cazzo stai dicendo?
GIGI Si.. si sarà sbagliato
Mario riprende a leggere lentamente
MARIO “I tre sfortunati risultano assolutamente incensurati. Queste le loro identità: Mario Prosperi, impiegato; Franco Lavezzi, conducente di taxi; Gianluigi Moreno, professore di filosofia”
Mario lascia cadere il giornale in terra. Una lunga pausa.
GIGI (con un filo di voce) Siamo noi
FRANCO Ma è assurdo! Perché mai hanno scritto di averci uccisi?
MARIO Non lo so
FRANCO Ma certo! Probabilmente non hanno voluto ammettere che gli siamo scappati,
ecco perché!
MARIO E come fanno a conoscere le nostre identità? Soltanto Gigi si è fatto scoprire
FRANCO Lo abbiamo detto no? Per merito del tuo amico qui presente!
GIGI Io? Ma perché? Io..
FRANCO Tu hai fatto i nostri nomi cretino!
MARIO Ma ha fatto soltanto i nomi di battesimo! Come hanno fatto così rapidamente
a risalire a noi due?
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L’Archivio |
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FRANCO |
Mario ragiona tu! Quelli oggi hanno una rete informatica rapidissima in |
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grado di risalire in un attimo a tutte le amicizie e i contatti di una data |
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persona! E non credo che nel caso di Gigi le sue amicizie siano così ampie da |
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impedire di risalire a noi due in brevissimo tempo! Avranno fatto controlli a |
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tappeto e avranno ristretto il campo a me e a te. |
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GIGI |
In effetti, pensandoci, non conosco altri Franco e Mario |
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FRANCO |
Ecco fatto! Risolto, hai visto?! E dire che due nomi meno comuni non |
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esistono! |
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MARIO |
Ma perché divulgarli sui giornali? Avrebbero potuto avviare le indagini su di |
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noi senza rivelarli pubblicamente! |
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FRANCO |
Ma perché non lo capisci? E’ una trappola! |
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GIGI |
Una trappola? |
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MARIO |
Che significa? |
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FRANCO |
Ragiona. In questo modo ci fanno terra bruciata intorno, ci hanno isolati! |
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Abbiamo le nostre famiglie no? Sanno che cercheremo in qualunque modo di |
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far sapere loro di essere ancora vivi. E’ quello il passo falso che loro |
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aspettano! Un’esca! Non lo capisci? Ecco perché non gli è bastato far sapere |
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che ci avevano identificato. Dovevano essere certi che avremmo cercato di |
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comunicare rapidamente e in qualche modo con i nostri cari. Ovvio che |
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sanno che abbiamo mogli e figli. |
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GIGI |
Ma io non ho ne moglie ne figli |
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FRANCO |
Ma avrai comunque qualcuno a cui far sapere di essere ancora vivo no? |
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GIGI |
(riflette) Non lo so. Forse i colleghi a scuola. |
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FRANCO |
Non hai amici oltre a noi? Parenti? (Gigi scuote la testa) |
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GIGI |
Nessuno che abbia urgenza di avvisare della mia non morte |
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FRANCO |
(allargando le braccia) Che tristezza! |
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MARIO |
Beh, a me questa storia non piace lo stesso. E sono sempre più convinto che |
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dovremmo costituirci. Non abbiamo via d’uscita sembra. |
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FRANCO |
Se vuoi farlo, vai! Ma io non ti seguo. (rivolto a Gigi) E tu? Cosa decidi? |
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Il presente testo è tutelato da diritti S.I.A.E. |
Claudio Morici: pos. S.I.A.E. 15387436 |
L’Archivio
GIGI Io? Io... io non lo so... non mi piace che ci sia scritto che sono morto
Mentre i tre stanno discutendo, alle loro spalle entra una donna. Una ragazza giovane di bella presenza. Vestita semplicemente ma elegante nei movimenti. Sembra ignorare i tre uomini e si dirige decisa verso uno dei ripiani da cui estrae un libro. Si siede e comincia lentamente a sfogliarlo. Alla vista della donna gli uomini si azzittiscono e si scambiano uno sguardo interrogativo
FRANCO (ai compagni) E questa ora da dove spunta?
GIGI Forse si è persa anche lei
MARIO (si avvicina con cautela, poi rivolto alla donna) Buongiorno…
FRANCO O buonasera chissà…
la donna alza appena lo sguardo verso Mario. Sorride, poi torna alla sua lettura indifferente
FRANCO
(a Mario, sottovoce) A me sembra che non ci sia tutta con la testa
GIGI
Mi scusi signora, per caso si è persa anche lei?
la donna alza lentamente lo sguardo, sorride
DONNA
No. Siete voi ad esservi persi.
i tre si guardano
MARIO |
Prego? |
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DONNA |
Ho detto che siete voi che vi siete persi. Non io. |
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FRANCO |
E lei da cosa lo deduce mi scusi? |
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DONNA |
Non è forse così? |
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GIGI |
Beh, effettivamente… |
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MARIO |
Vuol dire che lei, invece, è qui di sua spontanea volontà? |
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DONNA |
Nessuno arriva qui per caso |
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FRANCO |
E invece, guardi, le assicuro che noi non avevamo alcuna intenzione di venire |
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in questo posto! |
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L’Archivio
DONNA Bah..
FRANCO Ma che fa? Non mi crede?
DONNA Volete dire che non siete scesi volontariamente attraverso un tombino fino a
qui?
i tre si guardano
MARIO In realtà questo è vero signora ma poi abbiamo sbagliato strada e ci siamo
ritrovati qui
DONNA Vi siete persi. Appunto.
FRANCO Beh, guardi, nel nostro caso non è assolutamente così
DONNA Bah... (riprende la sua lettura)
FRANCO Mi scusi lo vuol sapere lei? Ah questa poi! (agli altri) Ma cos’è questo? Un
manicomio?
MARIO Forse ci sarebbe più d’aiuto se fosse più precisa signora
DONNA (continuando a leggere) Nessuno potrà esservi mai di aiuto finché non
riconoscete di esservi persi
MARIO Beh, si… certo è evidente che…
FRANCO Senta le assicuro che sebbene possa sembrare tutto così assurdo è
assolutamente un caso che ci troviamo in questa… in questa… insomma qui
sotto
DONNA Tutti i casi sembrano assurdi mi creda
FRANCO Ancora?
GIGI Ma perché non ci crede?
la donna chiude delicatamente il libro
DONNA Perché io avevo un appuntamento con voi
MARIO Un appuntamento?
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L’Archivio
FRANCO |
Con noi? |
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GIGI |
Qui? |
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DONNA |
(si avvicina ai tre) Tu devi essere Gigi, tu invece Mario e tu (sorride), |
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ovviamente, Franco |
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GIGI |
Come... come fa a conoscerci? |
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DONNA |
Come con gli altri |
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MARIO |
E sarebbe? |
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DONNA |
Leggendo la vostra storia |
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FRANCO |
Eccone un’altra! La nostra storia? |
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DONNA |
Avete già incontrato il custode vero? |
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MARIO |
Vuol dire il signore che stamattina ci ha gentilmente portato la colazione? |
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GIGI |
Il signor Nanni. Gentilissimo. Davvero. |
|
FRANCO |
Guardi anche lui ci è sembrato non avesse tutte le rotelle a posto e anche lui |
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ci ha riempito la testa di storie strambe sui libri. Se è un test psicoattitudinale |
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ci risparmi la scenetta signora. Io non so chi la manda. Forse ci siamo persi |
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ma siamo sani! |
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DONNA |
(ignorandolo) Lui vi ha raccontato di questo posto allora |
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FRANCO |
Senta, perché invece di farci tutte queste domande non ci dice chi è lei? |
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DONNA |
(c.s.) E vi ha parlato dell’Archivio |
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FRANCO |
(sbuffando) E vabbè.. |
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MARIO |
Il signor Nanni ci ha raccontato effettivamente qualcosa di questa... si, |
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insomma, di questa biblioteca e del fatto che qui sarebbero raccolte molte |
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storie. Ma se devo esserle sincero a noi è sembrato un tantino… |
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DONNA |
Non molte. Tutte. |
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MARIO |
Come scusi? |
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L’Archivio
DONNA Voglio dire che qui sono raccolte tutte le storie
FRANCO Ancora? Ma lo vede che è assurdo? Lei ora vorrebbe farci credere che in
questi scaffali sarebbero raccolti tutti i libri mai scritti fino ad oggi? Ma lo sa
quanti sono?
DONNA Non esattamente
FRANCO Ecco lo vede? Non lo sa! Non lo può sapere nessuno! Romanzi, saggi,
narrativa.. non basterebbe una città!
DONNA Ho detto che non è esattamente questo che intendeva dirvi il vostro custode
FRANCO Io non ho nessun custode
DONNA (sorride) Oh, si che ce l’ha
FRANCO (sbuffando) Ci rinuncio
GIGI E cosa intendeva allora?
DONNA Venite, vi mostro una cosa.
la donna si avvicina ad uno degli scaffali e con la mano sfiora il dorso di una fila di libri
In questo posto sono raccolti libri speciali. Non quelli che pensate voi. Qui
sono raccolte storie. La storia di ognuno. E ognuno ha la propria storia. Qui
vengono studiate, conservate, catalogate e ordinate. E i custodi hanno il
compito di seguirne l’andamento per così dire. E in casi particolari hanno la
possibilità di intervenire nella scrittura. Sempre con il consenso dell’autore
ovviamente.
GIGI Ovviamente. E, mi perdoni signora, ma chi scrive queste storie? Chi sono gli
autori?
DONNA (sorride) Voi ovviamente
GIGI Ah ecco
FRANCO Ah, questa poi! (si allontana allargando le braccia)
MARIO Noi?
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L’Archivio
DONNA Ognuno scrive la propria s’intende. Ma non solo.
MARIO Che significa? Potrebbe, cortesemente, essere più chiara signora?
DONNA La prima cosa che si impara qui è che nessuna storia vive da sé. Ci sono
storie segnate da altre storie. Storie comuni per così dire. Alle volte una storia
può condizionare l’andamento di un’altra, cambiarne la traccia, deviarne il
percorso. Ogni storia a suo modo è unica. Ma nessuna storia, le ripeto, può
essere slegata dalle altre
GIGI Affascinante!
DONNA Già
MARIO Va bene ma che vuol dire che.. cioè.. insomma lei ha detto, poco fa, che siamo
noi a scrivere queste storie! Ecco, io la informo che non ho mai scritto nulla e lo stesso credo di poter dire per i miei amici
GIGI Beh, io da ragazzo scrivevo.. poesie, piccoli racconti
FRANCO (in disparte) Bah
MARIO E comunque nessuno di noi ha mai scritto una storia, come le chiama lei, e
tantomeno un libro!
la donna sorride ed estrae delicatamente dallo scaffale un libro, lo accarezza e lo da a Mario. Lo stesso poi fa con Gigi. Poi estrae un terzo libro, osserva Franco che si volta dalla parte opposta e poggia il volume in terra vicino a lui
DONNA Ecco, prendete
MARIO E questi cosa sono?
DONNA Leggete, coraggio
MARIO (legge sulla copertina) “Mario Prosperi”
GIGI (idem) “Gianluigi Moreno, detto Gigi”
DONNA Visto? Questi sono i vostri
MARIO Posso?
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la donna fa un cenno di assenso con la testa e Mario, con grande cautela, apre il proprio libro e comincia a leggere le prime pagine. anche Gigi, dopo aver chiesto con lo sguardo l’assenso alla donna, comincia la sua lettura seduto in disparte. Franco resta a braccia conserte scuotendo la testa.
FRANCO Credo che qui ci siano delle cose più urgenti da risolvere piuttosto che mettersi lì a leggere un libro, non credete? (nessuno lo ascolta) Bah!
Mario e Gigi continuano la propria lettura voracemente sfogliando ognuno il proprio libro.
Trascorrono alcuni istanti.
MARIO (incredulo alza la testa dal proprio libro) Ma questa è la mia storia! Come èpossibile questo?
DONNA Ve l’ho detto. E’ il vostro libro quello.
FRANCO (ridendo) Ma cosa state dicendo? E’ assurdo, ragiona!
MARIO (a Franco) Ma questo.. nessuno.. nessuno poteva saperlo! (sfoglia) E’ scrittotutto.. ogni giorno della mia vita! Ci sono cose che non ho raccontato a nessuno come è possibile che.. (alla donna) senta, io non permetto che chiunque venga a conoscenza dei miei fatti privati! Non so come abbia fatto a finire lì questo libro, a dir la verità non so neanche quando.. insomma.. io non ho mai dato l’autorizzazione a..
DONNA (sorride) Stia tranquillo Mario. Quella è la sua storia. Nessuno mai la leggerà.
Se non lei e il suo custode. L’ha scritta lei.
Franco sbuffa
MARIO Ma quando.. quando l’ho scritta?
la donna sorride a Mario e si avvicina a Gigi
GIGI (alzando lo sguardo dal proprio libro in lacrime) C’è scritto tutto.. tutto.. anche..
DONNA Tutto
a questo punto Franco si volta verso il proprio libro in terra al suo fianco e lo osserva
MARIO Quando?
DONNA Ogni giorno della vostra vita. Lo avete scritto voi. Con le vostre vite. Sono
libri speciali questi ve l’ho detto.
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Mario e Gigi continuano a leggere ognuno il proprio libro. Avidamente. Franco lentamente comincia a sfogliare il suo. Mentre i tre uomini sono immersi nella lettura la donna, alle loro spalle, si allontana tra i corridoi dell’Archivio fino a scomparire alla loro vista. Passano alcuni secondi.
GIGI (commosso) Io.. io non volevo.. davvero.. se potessi (si prende la testa tra le mani).. se potessi
Mario si volta in direzione degli scaffali e non vede più la donna. Fa un passo verso il fondo, resta ad osservare poi si volta e torna indietro. Chiude il proprio libro, lo stringe a sé e passeggia con lo sguardo fisso nel vuoto come ad inseguire un proprio pensiero
FRANCO E allora? (non ottiene risposta) Cos’è? Vi fate fregare così? (si alza canzonatorio)
Non ditemi che è bastato un abile gioco d’illusionismo a..
MARIO Sta zitto
FRANCO (gli si avvicina) Ma dai! Non dirmi che credete a quello che vi ha detto?
Conosceva i nostri nomi, e allora? Stanno su tutti i giornali! Su alcuni
probabilmente con tanto di fotografie, ecco perché ci ha riconosciuti! Come
vedete è tutto perfettamente spiegabile
MARIO Anche questi libri sono spiegabili? Ma hai letto? Queste sono le nostre storie!
Capisci? Qui ci sono le nostre vite!
FRANCO Ma ragiona! Come fai a credere ad un’assurdità del genere dico io? Proprio
tu? Non capisci che fa parte tutto di una messa in scena? Così come l’articolo
su quel giornale! Oh, dico, toccami. Ti sembro morto per caso? Avranno
raccolto informazioni su di noi e poi le avranno trascritte lasciandoci credere
quell’assurdità delle storie e dell’Archivio!
va verso lo scaffale e prende un libro a caso
Guarda, questo è un altro libro preso a caso lì sopra, il titolo come vedi è illeggibile (lo sfoglia) così come tutto il resto! Guarda! Sono caratteri incomprensibili, senza senso!
ne prende altri da scaffali vicino e li sfoglia rapidamente davanti a Mario
e anche questo.. e questo. Ma non capite? Sono stati messi soltanto per fare numero! Per lasciarci credere quello che vogliono farci credere! Non capisci che fa tutto parte della stessa esca? Quella donna sapeva perfettamente dove prendere questi libri. Semplicemente perché è stata lei a metterli su quelli scaffali!
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L’Archivio
Mario non risponde e continua a fissare il vuoto
E’ evidente che abbiano stampato questi volumi rapidamente, probabilmente nella notte, per poi poter fare il loro giochetto. E non sono venuti neanche un granché.. tant’è che i vostri sono molto più voluminosi del mio. Guardate! (mostrando il proprio libro). Probabilmente il mio è stato scritto per ultimo ehanno dovuto fare le cose di fretta. Vedete? Sarà, si e no, la metà del vostro!
MARIO
Ma perché avrebbero dovuto farlo?
FRANCO
(sorride) Per farci uscire di testa! Per toglierci i nostri punti di riferimento eindebolirci. E’ l’unica spiegazione! Hai presente la caccia al topo? Quando è nascosto e non sai come farlo uscire lo rintontisci, prima con del fumo poi, se resiste, con i fischi ad ultrasuoni o dei campanacci.. e alla fine il topolino, docile docile, esce dal suo nascondiglio e… pàffete! (con il piede fa il segno del topo schiacciato)
MARIO
(indica il libro) Qui si parla anche della nostra partita di quella sera.. la partitaa poker. Nessuno poteva saperlo. Come fai a spiegarlo?
FRANCO
Esiste un’unica spiegazione: che hanno beccato Raffaele e lui a raccontato tutto. O forse, addirittura, Raffaele è un complice. Questo spiegherebbe ancora meglio le cose! Quella sera eravamo soltanto noi tre e lui!
GIGI
(grida) Vuoi fare silenzio per favore??
breve silenzio. Mario e Franco si guardano. Poi Gigi riprende con tono basso.
Questo loro non potevano saperlo. Tutto questo non può saperlo nessuno.
Pensavo di averlo dimenticato anche io. E invece è scritto nella mia storia.
altro breve silenzio
FRANCO (provando a cambiare tono come a cercare di cambiare tattica) Amici, vi prego, nonfacciamo il loro gioco! Chiudete quei libri e ragioniamo per un momento.
GIGI (rivolto a Franco) Tu l’hai letta la tua storia?
FRANCO (cercando di non incrociare il suo sguardo) Non mi interessa.
MARIO Non ti interessa, o non vuoi leggerla?
FRANCO (improvvisamente brusco) La conosco fin troppo bene la mia storia! E non hoalcuna intenzione di ricordarla!
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L’Archivio
breve silenzio
GIGI
Avrei bisogno di farvi una domanda.
MARIO
Quale?
GIGI
Ecco.. c’è una cosa strana.. su questo libro non si fa alcun riferimento, sembra, alla.. (si guarda istintivamente alle spalle come se qualcuno potesse ascoltarlo) alla rapina. (sfoglia il libro) Le ultime pagine si fermano alla nostra partita di quella sera. Sul vostro?
Mario si volta verso Franco
FRANCO |
Devo forse ripetervelo? Io non ho alcuna intenzione di sfogliare |
|
ulteriormente quel libro. Scrivessero quello che vogliono. Non mi lascio |
||
influenzare. |
||
GIGI |
Mario? |
|
MARIO |
No. O almeno credo. |
|
FRANCO |
(ride) Credo? Cosa significa? |
|
MARIO |
Che non riesco a capirlo. Voglio dire, ho provato anche io a leggere come.. si |
|
insomma, come andava a finire. (come a svelare una propria debolezza) Beh, è |
||
normale no? Ma le ultime pagine che riesco a leggere parlano di quella sera. |
||
E della nostra partita. Poi non so.. è come se.. insomma come se non riuscissi |
||
a mettere bene a fuoco. C’è scritto dell’altro ma non riesco a leggerlo. Forse è |
||
questa luce fioca. |
||
FRANCO |
(tra sé, allargando le braccia) Pazzesco! |
|
GIGI |
Era proprio quello che volevo sapere. Non credo sia la luce, anche io non |
|
riesco a leggere le ultime pagine e tornando indietro anche il mio libro si |
||
ferma a quella sera. A quella partita a carte. |
||
FRANCO |
Ma è ovvio! Perché vi ostinate a non capire? Perché tutte le informazioni |
|
accessibili su di noi si fermano a quella sera. Quello che è successo dopo lo |
||
sappiamo solo noi tre! Ecco la prova che quanto vi dicevo è vero! E’ stato |
||
Raffaele a raccontare tutto! (cambia tono) Quello dei caratteri illeggibili poi è |
||
un trucco banale: basta adoperare dei font in alta definizione o in 3D leggibili |
||
soltanto con appositi occhiali.. e la suggestione è fatta! (scuote la testa) |
||
Vogliono solo spaventarci. Tutto qui. |
||
Il presente testo è tutelato da diritti S.I.A.E. |
Claudio Morici: pos. S.I.A.E. 15387445 |
L’Archivio
breve silenzio
GIGI Riesci a spiegare sempre tutto con la ragione tu eh?
FRANCO (gli si avvicina e lo guarda dritto negli occhi) Ascolta. Ci sono due materie chenon ho mai sopportato professore: filosofia e religione. Io credo soltanto in ciò che posso toccare.
GIGI (dopo una breve pausa) Credo sia molto triste questo
Franco non risponde. Gigi si allontana. Silenzio. Mario sfoglia il suo libro poggiato ad uno degli scaffali. Gigi passeggia lentamente assorto nei suoi pensieri. Franco li osserva a distanza.
MARIO |
(sfoglia lentamente le pagine del proprio libro, poi si ferma e alza lo sguardo nel |
|
vuoto) Quando lei se n’è andata io avevo quindici anni. Soltanto quindici |
||
anni. Si è ancora bambini a quindici anni. Non puoi chiedere di essere adulto |
||
a quindici anni. Non puoi. Lui la picchiava, le faceva male e quando lei se n’è |
||
andata lui ha cominciato con me. Ma io ero un bambino. “fai l’adulto!” mi |
||
gridava.. (pausa) e io allora ho fatto l’adulto.. ho fatto quello che avrebbe |
||
dovuto fare lei. Tanto nessuno lo avrebbe mai saputo. L’ho fatto per lei. |
||
GIGI |
Ma è scritto sulla tua storia vero? |
|
Mario annuisce |
||
GIGI |
Forse siamo morti davvero |
|
FRANCO |
(getta in terra il proprio libro) Forse lo siamo da tempo. Dentro. Lo eravamo già |
|
quando ci siamo incontrati a casa di Raffaele. Che sorpresa quando ci invitò |
||
ricordate? Una partita a poker tra vecchi amici di un tempo. Dopo tanti anni |
||
di nuovo insieme. Gli amici del liceo. (pausa) Avevamo bevuto. E abbiamo |
||
cominciato a parlare. All’inizio nessuno aveva il coraggio di dirlo. Ci vuole |
||
coraggio per essere vigliacchi. Quanto è strana alle volte la vita.. tre destini |
||
paralleli fino a quel momento, che avevano deciso di darsi appuntamento in |
||
un destino comune. Senza fondo. Una vita da coppia di picche. Senza |
||
nessuna speranza di vincere il piatto. Tanto valeva abbandonare il tavolo da |
||
gioco. |
||
GIGI |
Smettila adesso |
|
FRANCO |
Cos’è? Fa male eh?.. Senza saperlo tutti e tre avevamo preso la stessa |
|
decisione. (pausa) Avevamo deciso di non parlarne più. Quello sarebbe stato |
||
il nostro segreto. La rapina sarebbe stata la nostra ultima possibilità. Non per |
||
Il presente testo è tutelato da diritti S.I.A.E. |
Claudio Morici: pos. S.I.A.E. 15387446 |
L’Archivio
soldi. Quelli interessavano soltanto a Raffaele. Tanto valeva fare una cosa eroica invece della vigliaccheria che ognuno di noi aveva in testa. Niente da perdere. Niente da guadagnare. Solo l’idea di sentirsi per un giorno un tris d’assi.
fa un passo verso i compagni
Non me ne frega niente della mia storia. Non rinnego nulla. Non ho nessuno
a cui chiedere perdono. Ognuno ha il proprio destino. Ed è segnato
credetemi. Vi lascio al vostro, io ho il mio e lo seguirò.
GIGI Che vuoi fare?
FRANCO (ride) Quello che dovevo fare da tempo: seguire la mia strada.
MARIO Aspetta, perché non proviamo a ragionare? Tutto questo io credo..
FRANCO Siete voi che non ragionate! Io non la faccio la fine del topolino (con il piede fa
ancora il gesto di schiacciare in terra)
esce verso il fondo
Mario e Gigi restano soli senza parlare. Si guardano. Gigi raccoglie il libro di Franco. Lo accarezza.
Lo porge a Mario.
MARIO (scuote la testa come a non voler accettare) No. E’ la sua storia quella. Non sta anoi.
Gigi annuisce e ripone il libro nello scaffale. Poi torna verso Mario. Si siedono vicini. Ognuno con il proprio libro tra le mani.
GIGI Forse avremmo dovuto fermarlo. Così si perderà.
MARIO E’ stata una sua scelta. Sarebbe stato inutile.
GIGI E adesso?
MARIO Non lo so. E’ vero. La vita spesso è strana. O almeno ci appare così quando
non va dove vogliamo noi. Ma io non credo al caso. Come te (Gigi annuisce).
Vanno lette le storie. Soltanto così riesci a comprenderlo davvero.
GIGI Ma secondo te. Siamo morti?
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L’Archivio
MARIO (alza le spalle) In fondo che importanza ha? Non era quello che volevamo?
Non era quello che avevamo deciso? Ognuno per proprio conto. Poi c’è stata la partita.
pausa
GIGI Che posto credi che sia questo?
MARIO Non lo so. Non so dirti se questo sia l’inferno… ma certo ognuno di noi oggi
è sceso nel proprio. Fino a sentirne la puzza. Ma non ho più paura adesso.
Non lo so perché. Ma non ho più paura.
GIGI Neanch’io sai?
MARIO Fa male rileggere quelle pagine.. ma ci sono. E’ inutile fare finta di nulla.
GIGI Già. E’ inutile.
MARIO Ora vorrei poter fare come in questo libro: (guarda in alto) tornare a quella
serata.. o prima.. senza che sia successo nulla dopo. Vorrei continuare a scriverla la mia storia adesso
GIGI Anch’io sai?
dal fondo compare Nanni portando un vassoio con dei bicchieri ed una brocca
NANNI Qualcuno ha desiderio di una limonata fresca?
Gigi e Mario si alzano di scatto spaventati da quell’intrusione improvvisa alle loro spalle
MARIO Nanni, è lei?
GIGI Non può immaginare che piacere rivederla!
NANNI Ve lo avevo promesso no? Qui le promesse vengono mantenute!
GIGI Non arriva mai a mani vuote lei!
NANNI (versando la limonata nei bicchieri) Dobbiamo festeggiare no? Questa è fatta con
i nostri limoni!
GIGI Dovrà essere squisita allora!
MARIO Festeggiare?
Il presente testo è tutelato da diritti S.I.A.E. Claudio Morici: pos. S.I.A.E. 15387448
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NANNI Beh, certo. Mi scusereta ma non ho potuto fare a meno di ascoltarvi poco fa.
Finalmente direi. Così avete scelto di risalire! Vi assicuro che la nostra gioia è almeno pari alla vostra!
MARIO La vostra? Vostra di chi?
NANNI Ma ancora? Di noi custodi ovviamente! E’ il nostro lavoro questo! Cosa crede
che siamo contenti quando vi perdete? (a Gigi che ha bevuto tutto d’un sorso il proprio bicchiere) ne vuole dell’altro?
GIGI Si, grazie! E’ buonissima!
Mario resta interdetto ma non ha il coraggio di chiedere altro
NANNI (versando nel bicchiere di Gigi) Ovviamente siamo profondamente rattristati
per il vostro amico
GIGI Si ecco... (scambia uno sguardo con Mario) lui ha preferito allontanarsi da solo
NANNI Già
GIGI Crede che si perderà?
NANNI (scuote leggermente la testa) Ma lui si è già perso.. perché lo ha voluto lui.
Vedete, noi non possiamo nulla contro la vostra volontà. Questo è un punto
al quale il Direttore dell’Archivio tiene molto! Cerchiamo di indicarvi il
percorso migliore certo.. alle volte siamo anche troppo insistenti secondo
alcuni!.. ma se voltate le spalle.. noi non possiamo nulla che voi non
desideriate. E purtroppo quello che desiderate non è sempre il vostro bene.
Ma questo è difficile comprenderlo lo sappiamo.
Mario e Gigi restano senza parlare a fissare il custode. Nanni li guarda e sorride.
Facciamo un po’ d’ordine. Volete?
MARIO Credo sia opportuno
GIGI Posso avere dell’altra limonata?
NANNI (versando da bere ad entrambi) Sapevamo da tempo dei vostri propositi.
Conoscevamo la vostra disperazione e la confusione dei vostri cuori. Era
arrivato il momento di intervenire. Quale occasione migliore che una partita
a carte tra vecchi amici
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L’Archivio |
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MARIO |
Aspetti, lei sapeva… quindi non è un caso che ci siamo trovati riuniti a quel |
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tavolo quella sera |
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NANNI |
(ride) “il caso”.. mi ha sempre fatto sorridere questa parola; ci mettete dentro |
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tutto quello che non capite |
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GIGI |
(a Mario) Ma come faceva Raffaele a sapere che avevamo preso tutti e tre |
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quella decisione? |
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NANNI |
Oh, Raffaele lo sapeva bene! |
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MARIO |
Ora non mi dica che.. |
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NANNI |
Ma certo! Raffaele è uno dei nostri! |
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GIGI |
Un custode? |
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NANNI |
Esattamente. Il lavoro è tanto così qualcuno di noi lavora qui, altri lì sopra |
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MARIO |
Ma perché ha pensato di farci compiere una rapina se voleva aiutarci? |
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NANNI |
Lo ha spiegato lei poco fa. Come meglio non avrei potuto. Vede, quando si |
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arriva ad un certo punto è difficile risalire, i piedi si fanno pesanti, le spalle si |
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piegano; a quel punto bisogna saper ridiscendere fino in fondo.. (prende in |
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mano il libro di Mario) rileggere le pagine della nostra storia che ci hanno fatto |
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male. Per poi scegliere di voler andare avanti. Volete altra limonata? |
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MARIO |
Aspetti.. su questo libro non c’è traccia di quella rapina però |
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GIGI |
(come a voler specificare meglio) O meglio ci sono pagine che non riusciamo a.. |
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si, insomma a leggere |
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NANNI |
Vedete, (indicando gli scaffali) i libri di questo Archivio hanno le proprie |
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regole. Voi potete leggere soltanto il vostro passato, la vostra storia.. e vivere |
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il vostro presente, pagina dopo pagina.. ma non potete leggere il vostro |
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futuro, semplicemente perché siete voi che lo scriverete. Come tutto il resto. |
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Chi prova a leggere oltre, commette una grave e pericolosa imprudenza |
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rischiando di interferire sul proprio passato cosi come sul proprio presente. E |
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ancor più perché ci si vuol mettere al posto di qualcun altro. |
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Allo stesso modo in cui non potreste leggere le storie scritte da altri, ognuno |
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è proprietario soltanto del proprio libro. Purtroppo molti cercano di leggere |
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dove non devono. |
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MARIO |
Ecco perché nessuno di quei libri è leggibile.. |
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Il presente testo è tutelato da diritti S.I.A.E. |
Claudio Morici: pos. S.I.A.E. 15387450 |
L’Archivio
NANNI |
Esattamente. (sorride) Chiamiamola una prudenza che noi custodi adottiamo |
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per salvaguardare i nostri cari autori. Beh.. se vi siete dissetati direi che è |
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arrivato il momento di tornare da dove siete venuti! |
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GIGI |
Lei.. lei ci riporterà.. ci riporterà in superficie? |
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NANNI |
E’ questo che volete no? |
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MARIO |
Ma.. la rapina.. la polizia.. i giornali dicono che.. |
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NANNI |
(scandendo le parole come se non fosse stato compreso) E’ questo che volete? |
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pausa |
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GIGI |
E’ una nuova opportunità vero? (Nanni annuisce sorridendo) Possiamo |
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cambiare le pagine passate allora? |
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NANNI |
No. Quelle sono scritte. Ma potete continuare a scrivere. E’ questo che |
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volevate no? |
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MARIO |
E perché solo a noi è data questa opportunità? |
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NANNI |
Oh, ma non è affatto così. Guardate il vostro amico. Lui non ha voluto. E così |
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è per molti. Purtroppo. Ah, però vi garantisco di aver visto autentici |
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scarabocchi diventare vere opere d’arte sapete? E’ una grande soddisfazione |
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anche per noi! |
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GIGI |
E la donna? Quella donna che ci ha consegnato i libri? Lavora.. diciamo.. con |
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voi? |
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NANNI |
(ride) Sofia è la nostra più grande collaboratrice direi.. senza di lei noi |
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avremmo un lavoro difficilissimo mi creda! E non è da tutti sapete? |
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Evidentemente avevate particolarmente bisogno di aiuto. Lei è l’unica che |
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può leggere le pagine che voi non potete leggere. Ma anche lei non può nulla |
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senza il vostro consenso. Ed ora sapete tutto. |
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GIGI |
Ma allora non siamo morti? |
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NANNI |
(sorride) Andiamo. Usciamo da qui. C’è tanto da fare in questo posto. Cos’è? |
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Mica penserete di essere gli unici? Seguitemi (si volta e si incammina verso il |
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fondo) |
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MARIO |
Un momento Nanni! (il custode si volta) Ma questo posto... non è l’inferno? |
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NANNI (ride divertito) Come? No! Non è. Non è l’inferno, no. Direi proprio di no (e si incammina deciso facendo segno di seguirlo)
Buio, musica…
…La luce torna ad illuminare il tavolo da gioco visto all’inizio. Stavolta i giocatori sono soltanto tre. Frontalmente al pubblico siede Mario, a sinistra Gigi, ora i loro volti sono illuminati; a destra una sedia vuota. Il terzo uomo invece è di spalle. Giocano a poker come all’inizio. Gesti calibrati nel silenzio.
GIGI (a Mario) Allora? Cos’hai?
MARIO (mostrando le carte) Doppia agli assi
GIGI (getta le carte sul tavolo) Tua
MARIO (ridendo raccoglie la posta sul tavolo) E’ cambiato il vento caro mio!
GIGI (all’uomo di spalle) Ho sete, c’è qualcosa di fresco?
l’uomo di spalle si alza dal tavolo. E’ lo stesso interprete di Nanni.
UOMO Ma certo amici! Provvedo subito. Volete una limonata fresca?
Sipario
FINE
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