LARES
Atto unico
di GIOSE RIMANELLI
PERSONAGGI
Lares
II Giovane Proprietario
II Neo-Carabiniere
Il Neo-Ladro
Lo Studente
II Disoccupato
L'Idiota
II Vecchio Storpio
Il Violinista di Campagna
Il Chitarrista di Campagna
Il Medico Condotto
Il Villeggiante
II Pescatore
L'Importante Signore
La Severa Signora
Folla: contadini, cittadini, pescatori.
Commedia formattata da
Primo Quadro
1.
E' sottile, selvaggia, incorrotta. Vive nelle campagne, dorme nelle capanne dei boscaioli, si nutre di frutti e di pesci, si bagna nei fiumi. Si chiama Lares. Le dettero questo nome al Brefotrofio, tanti anni fa. Ma la gente dei boschi e dei villaggi che la vede passare nelle stagioni - per la mietitura, le semine, la raccolta delle olive - la chiama semplicemente « La Ballerina ». Danza per divertire i mietitori, i ragazzi felici, i giovani infelici. Si sposa con il mietitore, il ragazzo felice, il giovane infelice. Lascia negli uomini il sapore aspro dell'amore, ma non resta prigioniera di nessuno. La Ballerina non ha età. E' come la primavera.
2.
E' il tempo in cui i contadini annaffiano le vigne con il solfato di rame, e il sole brucia nel sangue, accende i desideri nella solitudine.
Nel villaggio uomini e donne sono nei campi, o nel fresco delle stanze, sui letti disfatti. Sulla strada, davanti all'unico bar, il figlio idiota della barista ripete sulla vecchia armonica un motivo ossessivo. Nel filo d'ombra davanti al bar, il Disoccupato e lo Studente giocano a soldi. Fanno rimbalzare le monete sulle pietre lisce, mentre dalla sala interna del bi-gliardo giunge il rumore sordo dei colpi, e il correre delle biglie sul tappeto verde.
3.
Lares si annuncia col suo riso tra i denti, dall'angolo opposto del muro. L'Idiota ne ha percepito la presenza, e la sua musica incalza, diventa galoppo. Il Disoccupato e lo Studente ripongono i soldi nelle tasche. Le si avvicinano. La circondano. La spingono risolutamente nel bar. La porta del bar si richiude alle loro spalle.
L'Idiota torna a suonare il vecchio motivo ossessivo. Si allunga di traverso sulla porta. Vieta il passaggio a nuovi avventori.
4.
Nella sala del bigliardo il Neo-Carabiniere e il Neo-Ladro smettono di giocare. Smette di segnare i punti anche il Giovane Proprietario.
Sono eccitati. Tutto l'inverno hanno aspettato l'arrivo della Ballerina. Ora vuotano le tasche. Gettano i soldi sul bigliardo.
Il Giovane Proprietario è timido, sensibile. I compagni chiedono anche la sua parte. Egli ha più soldi. Li dà tutti. Lares gli si avvicina. Lo sfiora con un bacio. Il Neo-Carabiniere, il Neo-Ladro, il Disoccupato e lo Studente protestano. Afferrano la giovane, la fanno roteare sulle loro teste, la depositano sul bigliardo. Non appena entra nel ritmo regolare del battito delle mani, Lares si alza e danza.
Il Neo-Carabiniere comincia a spogliarsi. I compagni non sono d'accordo. Ognuno vorrebbe essere il primo. Affidano il destino ai numeri. E quando
si voltano, per fare entrare nella riffa anche il Giovane Proprietario, costui non c'è più. E' silenziosamente sgusciato sulla strada, in preda a una gelosia senza nome.
5.
E ora il crepuscolo. La strada si popola. Il Giovane Proprietario aspetta Lares all'angolo estremo del muro. La gente la vede uscire dal bar e grida «puttana!». Un vecchio storpio la rincorre minaccioso.
Lei raggiunge il Giovane Proprietario, gli si accosta. Gli occhi di lui sono girasoli incendiati. Le circonda le spalle con un braccio.
Lo storpio si arresta a distanza. La gente ora tace.
Li vede allontanarsi, come due innamorati, con la mano nella mano.
Secondo Quadro
1.
Un anno è trascorso. Fra qualche giorno ricorre il primo anniversario del matrimonio del Giovane Proprietario con la Ballerina. Si sono sposati in fretta, senza corteo, senza prete, senza musica. Vivono in una casa ai confini del villaggio, fuori d'ogni cerchio sociale. Lui va nei campi per le semine, o va per le fiere, a comprare o vendere cavalli. Lei è monaca di clausura in casa, e lava e stira e cuce. Quando la sua maliconia diventa sale e fiele, si appoggia alla finestra fiorita, guarda il mare lontano, sogna la libertà perduta.
2.
Un giorno passa un uomo sulle colline. Lei ascolta lo zufolo, il vento dei sensi tra gli alberi alti.
Corre istintivamente alla porta, la spalanca per fuggire.
Il Giovane Proprietario è là che le sbarra il passo, con l'accetta in mano. E la fissa cupamente, con sospetto e angoscia. Lei torna indietro terrorizzata. Sulla finestra, ora, c'è una grata. Lei si accoccola ai piedi del Giovane Proprietario, come a fargli capire: non è vero che voglio lasciarti. Sono felice di stare qui.
3.
Il Giovane Proprietario è diventato il guardiano del proprio tormento. Conosce l'amore furioso ed esclusivo di Lares nelle notti con la luna, nelle notti con la brina, nei pomeriggi spenti. E tuttavia, in un anno di sospetti e solitudine, l'amore si è mutato in tarlo geloso, in paura di libertà e di confessione. Nel villaggio, intanto, le allusioni tacite della gente gli fanno accettare l'idea che Lares lo tradisca quando lui è nelle campagne, con i suoi amanti di ieri, che lui non conosce e che nessuno conosce. Sono appunto questi amanti - egli crede - che camminano sulle colline e suonano lo zufolo del richiamo. Lei si eccita, ascoltando lo zufolo e il vento tra gli alberi alti. Muta persino fisionomia. Ritorna selvaggia.
Ma come dirgli - a luì, il suo uomo - che nessun essere al mondo può uccidere la propria infanzia?
E sulle colline, fra gli alberi alti, passa soltanto il vento dell'infanzia.
4.
Il Giovane Proprietario ha deciso. La vita è un bene assoluto, come assoluta è la morte. Se questa vita è incrinata dalla nascita, perché non restituirla alla forma ignota del tempo? Lares morirà. Morirà la felicità, se quella che lei gli regala è soltanto ciò che resta di un banchetto segreto. E un giorno egli parte alla ricerca di quei
fantasmi - gli amanti di ieri - che hanno avvelenato il suo cuore di timido.
Dice a lei che andrà in un villaggio lontano, per comprare un cavallo. E' un cavallo raro e bellissimo che lui vuol possedere. Ma al suo ritorno, festeggeranno insieme il loro anniversario. E avranno - egli dice - musica e invitati. Lares lo aspetterà con ansia, e fabbricai tutti i particolari di quella festa. Infiora la casa, prepara biscotti e vino,! cuce il suo vestito bianco, di sposa che ha vissuto nella fedeltà. Da oggi potrà guardare senza paura al futuro, alle generazioni. Potrà essere eterna.
Quadro Terzo
1.
E' il giorno dell'anniversario. Il Violinista di Campagna, alto e spaventosamente magro, accenna motivi frivoli sullo strumento. Lo accompagna il Chitarrista di Campagna che è un uomo basso e tarchiato, e assomiglia a un salvadanaio.
Suonando, sono già sulla via dell'ubriachezza e della dimenticanza. Su tre sedie, disposte circolarmente nella stanza, siedono tre individui mascherati, tre fantasmi.
Sono il Medico Condotto, il Villeggiante e il Pescatore.
Il Giovane Proprietario, al buffet, prepara bibite con la meticolosità di uni alchimista.
In un bicchiere, il più alto e sottile, v'è una bibita del colore della menta. Solfato di rame liquido. Egli fa cadere indolentemente zollette di zucchero nel bicchiere, per rendere più dolce il veleno.
3.
Quando il Violinista accenna a un motivo di boschi (quello che passa sulle colline), la porta della stanza da letto si spalanca, e Lares appare in tutto il suo splendore.
Non vede gli invitati. Corre ad abbracciare il Giovane Proprietario per trascinarlo nella danza dell'Anniversario. Ma lui la respinge dolcemente e con fermezza. La costringe a vedere il Medico Condotto il quale si alza, le tende le braccia.
Lei impallidisce, si ritrae, vorrebbe fuggire. Ma quando le mani del Medico Condotto si posano come una morsa su di lei... lei ricade nel tempo di ieri.
Quarto Quadro
l.
L'orchestra suona un motivo di ieri. Lares ha le trecce, è una servetta accorta e innocente. Il Medico Condotto è, ora, soltanto uno Studente. La rincorre per le stanze, cade e si rialza e ride. Ed è sciocco, è presuntuoso. Infine la minaccia con un coltello. Insieme cadono su di un letto, nel buio.
2.
La relazione diventa consuetudine, affanno, e infine noia e disgusto. Lo Studente si arrabbia.
Racconta al padre, che è un Importante Signore coi baffi, e alla madre, che è una Severa Signora, presidentessa di un Circolo Morale, che la Servetta è una sgualdrinella.
Non lo lascia mai in pace a studiare, e va ad infilarsi nella sua stanza, la notte. L'Importante Signore coi baffi, e la Severa Signora, additando minacciosi la porta, scacciano Lares sulla strada.
Quinto Quadro
1.
Lares cammina e cammina. Si addormenta sotto un albero. E' svegliata dalla dolce cantilena di una armonica a bocca.
Colui che suona l'armonica è il Villeggiante, un cercatore di farfalle. Lares è la sua farfalla più bella. Le insegna, ridendo, come si prende una farfalla. Lancia la rete.
Lares cade prigioniera della rete. Il Villeggiante se la trascina, inguainata nella rete, nella sua stanza d'albergo.
2.
Nella grande città il Villeggiante dirige il traffico stradale con il suo fischietto e il bastone bianco.
Tutto l'anno, vedendo macchine di nazionalità diverse, di villeggianti e viaggiatori, sogna di diventare un uomo come gli altri, un civile, con il suo hobby da soddisfare.
E così, tutti gli anni, smette la sua divisa di vigile urbano e diventa Villeggiante, cacciatore di farfalle. Lares, ora, è la sua farfalla preziosa, e insieme intrecciano i fili del loro futuro.
3.
Ma un mattino, mentre lei ancora dorme, il Villeggiante apre la sua valigia. Ne tira fuori i suoi vestiti da lavoro. Li indossa e se ne va. Le lancia, dalla porta, un ultimo bacio col bastoncino bianco, quello per dirigere il traffico.
4.
Lares si sveglia.
Lo cerca in tutti gli angoli della stanza, persino negli armadi e sotto le sedie.
Il Villeggiante aveva la mania di mimetizzarsi, di allungarsi e restringersi come un'armonica. Poi Lares corre in strada. E' una lunga strada di vetro. Sul predellino, al centro della piazza, c'è un vigile che assomiglia al Villeggiante. Lares lo chiama. Lo tira per la giacca.
Poi si accorge che non è lui che cerca, e corre alla piazza successiva. Domanda al secondo vigile se ha notizie del suo Villeggiante. Domanda a cento vigili, di piazza in piazza, con affanno, fino a cadere sfinita sulla strada, nel gran clamore dei claksons e nella luce abbagliante dei fari.
Sesto Quadro
l.
Si fa avanti il Pescatore. Insieme al Pescatore si fanno avanti dieci altri Sconosciuti che vorrebbero impadronirsi di Lares.
Il Pescatore prende Lares nelle sue braccia e corre verso il mare, inseguito dagli Sconosciuti e dal rumore dei claksons e dalla luce dei fari.
Quando il Pescatore deposita Lares sulla barca, anche i fari e i rumori sono spariti.
2.
C'è il rumore del mare, adesso, e un canto lontano di pescatori che escono per le lampare. Lares si tuffa.
Riporta a galla un'enorme perla nera. Il Pescatore le dice: vattene se vuoi andartene, resta se vuoi restare. Ma Lares ha trovato la sua perla e non andrà più via.
Lares e il Pescatore vivono felici in mezzo agli altri pescatori. Tutto ciò non dovrà mai finire - dice il Mare.
Tutto ciò che abbiamo durerà quanto il mare - canta il Pescatore.
3.
Ma un giorno il Pescatore non rientra dalla lampara. I suoi compagni dicono che è caduto in mare. C'è stata una tempesta. Una grande onda è salita sulla barca e ha spazzato via tutto, alberi e vele. Lares aspetta sulla spiaggia giorno dopo. giorno, notte dopo notte. La luna non si è fatta più vedere. Anche i canti sono cessati sul mare. Infine giunge il vento delle colline, e Lares abbandona il mare, entra nelle campagne. Diventa viandante, zingara, dispensato ce di amore per pochi soldi. Gli uomini; dei villaggi la chiamano « La Ballerina ».
Quadro Finale
l.
La danza termina bruscamente. Il Medico Condotto, il Villeggiante e il Pescatore sono spariti. Lares corre verso la porta per trattenere il suo uomo del mare. Ma ora c'è soltanto il Giovane Proprietario che le offre il bicchiere alto e sottile, con il liquido color della menta. Lares beve, e lancia contro la porta il bicchiere vuoto.
Ballano, e lei comincia a sorridere. ... e bene, mi hai portato dei fantasmi I fantasmi del passato e dell'amore impossibile. ..
... ma i fantasmi non amano... ... restano solo assurde testimonianze... ... l'unica cosa vera, è questa casa discreta e tenace... questa nostra unione assurda e reale...
...e tu, l'unico centro di sensibilità costante...
Lares ride istericamente. Ora il Giovane Proprietario ha paura, e le carezza il viso, le labbra, con le sue mani che tremano... che Lares morde, ridendo.
Lares muore tra le braccia del Giovane Proprietario, ridendo... mentre lui la bacia per toglierle quel riso, e richiamarla in vita.
Insieme si afflosciano sul pavimento. Sulle colline torna lo zufolo e il vento che ora cancella ogni cosa.
FINE