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IL COLORE CHE HA L'ULTIMA QUINTA

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Di Gianluca Papadia

Traversa Solfatara 11

80078 Pozzuoli (NA)

Tel. 0813450246-0815265902

Cell. 3476105151

email gpapadia@libero.it

Atto unico giallo con 6 personaggi

C'è un pazzo che lascia continuamente messaggi nella segreteria di Matteo.

Lui non gli dà tanto peso fino a quando non scopre che il pazzo c'entra con lo stupro della sua migliore amica.

E' solo uno scherzo ben congeniato o il pazzo esiste davvero?

Personaggi

MATTEO        single di bel aspetto, 30 anni

CARLO           suo migliore amico, 30 anni

MONICA         sua migliore amica, 30 anni

CHIARA          sua sorella, 40 anni

LUIGI             suo amico, 30 anni

STEFANO       suo amico, 30 anni


Siamo nella casa di Matteo. Al centro della parete di fondo la porta d’ingresso. Sulla destra una porta da sulla stanza da letto. Sulla sinistra una porta da sulla cucina. Al centro della scena un divano con un tavolino-bar. Di fronte al divano una tv  vista da dietro.  Sulla parete di destra una scrivania con un computer e un telefono. Sulla parete di sinistra un tavolino per 2 persone ancora apparecchiato. All’aprirsi del sipario è tutto buio. Matteo è in bagno.

MATTEO    (Dal bagno, sconvolto) Come puoi tradirmi così? Eppure sono stato attento. Ho fatto tutto quello che c'era da fare... Mi hai distrutto. Ora sarò costretto a chiudermi in casa... A non uscire per un paio di giorni. Come posso farmi vedere in giro così? Come hai potuto farmi questo? Dimmi cosa devo fare. E' un incubo. Non può essere successo a me…

Il telefono squilla, Matteo non risponde. Parte la segreteria telefonica.

MATTEO    (Voce)Non sono in casa, lasciate un messaggio dopo il beep.

Si sente il beep della segreteria.

CRISTIANO (Voce)Ciao sono Cristiano, volevo parlarti. E' molto che non ci sentiamo. Ti richiamo.

Si accendono le luci.

MATTEO    (Entra dalla destra, reca uno specchio e un cerotto. Si siede sul divano e si specchia) Non potevi uscire in un altro posto? Avrei evitato di farmi vedere nudo. Non sarei andato in palestra. Non sarei uscito con nessuna ragazza. Invece dovevi essere il protagonista. Ti dovevano vedere tutti. (Poggia lo specchio sul divano e si applica il cerotto sul mento) Egocentrico del cazzo!

Suona il campanello, Matteo si specchia e poi va ad aprire. Luigi e Stefano entrano dal centro.

LUIGI     Come al solito non sei ancora pronto…

MATTEO    Ho avuto un contrattempo...

STEFANO   (Notando il tavolo apparecchiato, ironico) Si, con la commessa di Via Dei Mille.

MATTEO    (Uscendo per la destra) No, con quella ci sono uscito ieri sera, che c'entra.

STEFANO   (Si siede sul divano e sfoglia una rivista)Appunto.

LUIGI     (Ridendo)E come faceva la poveretta a sfuggire alla regola delle tre effe?

LUIGI e STEFANO (In coro) Fingi, Fotti e Fuggi.

LUIGI     (A voce alta) Allora? Ci racconti come è andata?

MATTEO    (Da dentro)Ragazzi, che vi devo dire? Quella ha dei seri problemi…

LUIGI     Ma dai, spari cazzate.

MATTEO    E' un'assatanata. Gridava così forte che ho avuto paura che qualcuno chiamasse la Polizia.

LUIGI     Hai provato ad imbavagliarla?

STEFANO   (Leggendo) 195 cavalli??? Quest'auto vola.(A voce alta) Stai ancora scegliendo l'auto?

LUIGI     Ma non l’ha comprata da poco?

MATTEO    (Entra dalla destra)Le macchine mi danno alla testa.

LUIGI     Io credevo che solo le donne ti facessero questo effetto.

MATTEO    Andiamo che è tardi.

Matteo, Luigi e Stefano escono per il centro.

BUIO

Matteo entra dal centro. Comincia a sparecchiare la tavola. Il telefono squilla, parte la segreteria telefonica.

MATTEO    (Voce)Non sono in casa, lasciate un messaggio dopo il beep.

Si sente il beep della segreteria.

CHIARA    (Voce)Dai fratellino, rispondi, tanto lo so che sei li.

Matteo va al telefono e preme il tasto viva voce, poi continua ad andare e tornare dalla cucina.

MATTEO    Ciao Chiara come stai?

CHIARA    (Voce)Se non ti chiamo io, tu non ti fai sentire.

MATTEO    Sono stato un po' impegnato in questi ultimi giorni.

CHIARA    (Voce)Già...dimenticavo i tuoi impegni. Come stai piuttosto?

MATTEO    Tutto bene. Ma tu che hai?  Ti sento un po' giù.

CHIARA    (Voce)Niente che non può essere risolto. I tuoi esami come vanno?

MATTEO    Tutto sotto controllo. Ma tu che problemi hai?

CHIARA    (Voce)Non ti preoccupare per me. E diritto privato ?

MATTEO    (In Imbarazzo) Sto ancora preparandolo per bene. Ma ora ti lascio. Ho da fare. Ciao. Ti chiamo io.

Matteo chiude la comunicazione. Stufo di sparecchiare va al tavolo e prende la tovaglia con tutto quello che c’è sulla tavola e la porta in cucina. Poi si siede sul divano ed accende la tv col telecomando. Suona il campanello. Matteo va ad aprire. Carlo entra dal centro. I due si siedono sul divano.

CARLO     Come mai non sei venuto in palestra?

MATTEO    Sono stanco.

CARLO     C'era Giulio che ti cercava.

MATTEO    Spiritoso. E poi basta con sta' storia. Che quello porta male solo a parlarne.

CARLO     Non la pensavi così quando andavi alle riunioni del suo partito. Perché non glielo dici? Che andavi a quelle riunioni solo perché c'era una ragazza che ti piaceva. Ora Giulio pensa che hai le sue stesse idee politiche.

MATTEO    Politica, riunioni, manifestazioni, credere veramente in quello che dici, ascoltare le opinioni di tutti. Paranoico. Io credo che gli uomini politici non si divertano mai. E poi quella ragazza non era neanche un granché.

CARLO     Oggi hai lavorato?

MATTEO    Te l’ho detto. Sono stanco.

CARLO     (Alludendo ad una ragazza) Avresti dovuto vedere che  body aveva oggi... Ti ha richiamato?

MATTEO    Ha detto che mi chiamerà.

CARLO     A me sembra una con la puzza sotto il naso.

MATTEO    Carlo, quante volte devo dirti che...

CARLO     (Interrompendolo)  E' solo questione di tempo. (Alzandosi) Stasera c'è l'inaugurazione di quel nuovo Disco bar.

MATTEO    E chi se la perde.

CARLO     Conosci qualcuno per entrare?

MATTEO    Ci vediamo là a mezzanotte.

Carlo esce per il centro.

BUIO

Matteo entra dal centro. Accende la segreteria ed esce per la destra.

GIULIO    (Voce) Ciao Matteo sono Giulio. Richiamami così ti espongo i punti della riunione.

MONICA    (Voce)Ti ricordi di stasera? Sono Monica se non l'hai capito. Fatti vivo. Baci.

CRISTIANO (Voce)Ciao sono Cristiano,  anche stasera non ti ho beccato.

Matteo entra dalla destra e si avvicina alla segreteria pensieroso. Si ferma a guardare il telefono. Poi compone il numero di Carlo.

CARLO     (Voce)Ci hai ripensato? Passo a riprenderti?

MATTEO    No grazie.Sono le quattro passate ed è Martedì.

CARLO     (Voce)Al Bar c'è sicuramente qualcuno. Ma perché mi hai chiamato?

MATTEO    C'era un messaggio in segreteria... un certo Cristiano... all'inizio pensavo avesse sbagliato numero. Ma è la seconda volta che chiama.

CARLO     (Voce)Cosa c'è di strano ?

MATTEO    Non conosco nessuno con questo nome.

CARLO     (Voce)Gli avrai dato il numero senza pensarci. (Ridendo) Come si chiamava il marito di quella di Milano?

MATTEO    Cristiano no, sicuramente. Vabbè comunque ora ti saluto vado a dormire.

BUIO

Matteo entra dalla destra è in pigiama ad ancora assonnato. Guarda l'orologio e compone un numero di telefono.

SEGRETARIA(Voce) Immobiliare Marconi buongiorno.

MATTEO    Ciao tesoro sono Matteo.

SEGRETARIA(Voce) Che fine hai fatto? Ti cerca mezzo mondo.

MATTEO    Non mi far pensare, ho la casa allagata.

SEGRETARIA(Voce) Comunque la signora De Marchi ha confermato l'appuntamento per le 15. Non mancare.

MATTEO    Chi altro mi ha cercato?

SEGRETARIA(Voce) Tua sorella, un certo Cristiano e Monica.

MATTEO    Cosa ti ha detto?

SEGRETARIA(Voce)Che sei uno stronzo.

MATTEO    Ma chi?

SEGRETARIA(Voce)Monica.

MATTEO    Io intendevo Cristiano. Cosa ti ha detto?

SEGRETARIA(Voce)Niente. Che ti richiamava.

MATTEO    Grazie piccola, ti devo un bacio.

Matteo chiude la comunicazione. Va alla scrivania e prende una rubrica e comincia a cercare il nome Cristiano.

MATTEO    Cristiano, Cristiano, Cristiano.

Squilla il telefono. Matteo aziona il viva voce.

MATTEO    Pronto?

MONICA    (Voce) La Mostra è stata bellissima ieri sera.

MATTEO    Ciao Monica. Ieri volevo avvisarti, ma il tuo telefonino non aveva campo...

MONICA    (Voce) Non devi giustificarti. Non è la prima volta. Ci sono abituata.

MATTEO    Ieri mi si è rotta la macchina. Sono rimasto a piedi.

MONICA    (Voce) Ti ripeto che non c'è nessun problema.

MATTEO    Ti prometto che la prossima volta...

MONICA    (Voce) Tu non cambierai mai.

Monica mette giù. Matteo ripone il telefono e continua la ricerca sulla rubrica. Dopo un po' squilla ancora il telefono. Matteo attiva il viva voce.

MATTEO    Pronto?

CHIARA    (Voce)Ciao fratellone.

MATTEO    Chiara sai se in famiglia abbiamo un parente di nome Cristiano?

CHIARA    (Voce)Non credo. Perché?

MATTEO    C'è un tipo con questo nome che mi telefona continuamente.

CHIARA    (Voce. Ridendo)    Sarà uno al quale hai rubato la ragazza.

MATTEO    Ma che dici?

CHIARA    (Voce. Ridendo)Scherzo. Ma che hai? Perché sei così turbato?

MATTEO    Niente.

CHIARA    (Voce)Ci sono problemi con lo studio?

MATTEO    No. Ora però devo andare...Ho un appuntamento di lavoro.

CHIARA    (Voce) Vabbè ho capito. Come al solito non vuoi parlare...

Matteo chiude la comunicazione ed esce per la destra.

BUIO

Si ode uno squillo del telefono. La segreteria telefonica con la voce di Matteo che si inserisce. Matteo dall'esterno infila la chiave nella toppa. Si ode il bip e poi il messaggio.

CRISTIANO (Voce)Ciao sono sempre io...

Matteo corre al telefono ma Cristiano ha già messo giù.

MATTEO    (Urlando) Pronto? Pronto? Pronto?

Matteo sbatte con forza  la cornetta sul telefono. Poi squilla il telefonino. Matteo risponde frettolosamente, sedendosi sul divano.

MATTEO    Cristiano? (Pausa) Ah...No...Scusa Carlo...pensavo che era un'altra persona. (Pausa) No, neanche stasera vengo in palestra... (Pausa) Si, bravo, hai capito.(Pausa) Perfetto.

Matteo chiude il telefonino. Si rilassa sul divano. Suona il campanello. Matteo si alza dal divano e va ad aprire. Monica entra dal centro.

MONICA    Potresti almeno fingere di essere contento di vedermi...

MATTEO    (Matteo va al tavolino-bar e versa da bere per lui e Monica) Come mai da queste parti?

MONICA    E' un po’ che non ci vediamo. Come stai?

MATTEO    E' un periodo no.

MONICA    Allora tutto come al solito.

MATTEO    (Offrendo da bere) Invece vedo che tu sei in forma...

MONICA    Basta accontentarsi...(non prende il bicchiere e si siede al divano) Hai ricominciato a bere?

MATTEO    (Versa il contenuto del bicchiere di Monica nel suo e poggia il bicchiere vuoto sul tavolo)Solo quando sono un po’ giù

MONICA    Ma che hai? Qualche donnina ti ha mandato in bianco? Hai un nuovo graffio sulla macchina? La lavanderia ti ha sbagliato le pieghe dei pantaloni? 

MATTEO    (Si siede sul divano)Sei molto spiritosa. Speravo che almeno tu mi capissi.

MONICA    Davvero? Strano, pensavo che non ti interessasse il mio parere.

MATTEO    Perché dici queste cose? Sei la mia migliore amica.

MONICA    Ma dai? Sai che non me ne sono mai accorta? Lo nascondi molto bene.

MATTEO    Con te è inutile parlare. Sto davvero male.

MONICA    (Si guarda attorno come se cercasse qualcosa)Ci deve essere della criptonite da qualche parte. Superman è in difficoltà.

MATTEO    Lascia stare... Tu non puoi capirmi

MONICA    Ci ho rinunciato tempo fa.

MATTEO    Non  puoi evitare questo sarcasmo? Sei così cinica.

MONICA    Detto da te fa impressione. Vuoi intenerirmi? Lo sai che non c'è bisogno. Io ti amo e ti amerò per sempre, anche se tu non provi nulla per me. A me sta bene così. Ma non approfittartene.

Monica bacia sulle labbra Matteo ed esce dal centro. Matteo vorrebbe dire qualcosa ma non lo fa, poi si rilassa sul divano.

BUIO

Il telefono squilla, parte la segreteria telefonica.

MATTEO    (Voce)Non sono in casa, lasciate un messaggio dopo il beep.

Si sente il beep della segreteria.

CRISTIANO (Voce)Non ti trovo mai. Ho urgenza di sentirti. Ti richiamo.

Suona il campanello. Matteo entra dalla destra. Va alla scrivania, fruga nel cassetto. Trova un rossetto da donna. Sporca il colletto della camicia con il rossetto e poi lo ripone. Si scompiglia i capelli e va ad aprire. Carlo e Luigi entrano dal centro.

CARLO     Ciao Matteo. Com'è andato l'appuntamento?

MATTEO    Tutto ok. Niente da segnalare.

CARLO     (Indicando la macchia di rossetto) Sei sicuro?

MATTEO    (Fingendo) Cazzo. Non me ne sono accorto. Ora mi cambio subito.

LUIGI     Stiamo organizzando un Saturday Night Fever...

MATTEO    Meraviglioso!

CARLO     Pensavamo di andarci con la tua auto.

MATTEO    Per me va bene.

LUIGI     Partenza Sabato ore 15. Saremo a Rimini verso le dieci.

CARLO     Ti ricordi com'è andata l'ultima volta?

LUIGI     Già...Abbiamo passato tutta la domenica pomeriggio a dormire in quell'autogrill vicino Firenze.

Luigi e Carlo ridono.

CARLO     E quando ci fermò la polizia?

LUIGI     Matteo inventò la palla che tu non ti sentivi bene...che soffrivi di epilessia. E la prostituta di Bologna?

CARLO     Matteo la lasciò sull'autostrada...

Luigi e Carlo ridono.

BUIO

Il telefono squilla, parte la segreteria telefonica.

MATTEO    (Voce)Non sono in casa, lasciate un messaggio dopo il beep.

Si sente il beep della segreteria.

CRISTIANO (Voce)Non ti trovo mai. Ho urgenza di sentirti.

Il telefono squilla. Matteo entra dalla destra ed aziona il viva voce.

MATTEO    Pronto?

MONICA    (Voce)Ciao tesoro, sono io.

MATTEO    Ah...Monica sei tu.

MONICA    (Voce)Voglio darti un'altra possibilità.

MATTEO    Per fare cosa?

MONICA    (Voce)Per rifarti di tutte le sole che mi ha dato...

MATTEO    Veramente...

MONICA    (Voce. Interrompendolo) Matteo. Per una volta posso parlarti seriamente?

MATTEO    Sei tu che hai sempre voglia di scherzare.

MONICA    (Voce)Posso chiederti un favore? Solo per questa volta, te lo giuro.

MATTEO    Dai non fare la vittima.

MONICA    (Voce)Ho la macchina dal meccanico. E stasera c'è la presentazione del libro di Luca. Ti ricordi? Te ne ho parlato…

MATTEO    Si...si...ricordo.

MONICA    (Voce)Ebbene non ti chiedo di venirci con me, anche se dovresti....

MATTEO    No, guarda non è periodo...

MONICA    (Voce)Frena, frena, non ti chiedo tanto. Ti chiedo solo di passarmi a prendere. Chiedo troppo?

MATTEO    No...dai non dire così.... A che ora?

MONICA    (Voce)Dopo la presentazione ci sarà un piccolo buffet...Penso che alle dieci sia tutto finito. Per te va bene?

MATTEO    Ok. Dov'è?

MONICA    (Voce)All'Associazione Scarlatti. Ti prego non lasciarmi a piedi.

MATTEO    Non ti preoccupare.

MONICA    (Voce)Non sarebbe la prima volta...

MATTEO    Ti giuro che ci sarò.

MONICA    (Voce)Allora ti aspetto là. Un bacio.

Matteo ripone il telefono e sospira preoccupato. Dopo un po’ suonano alla porta. Matteo va ad aprire. Carlo entra dal centro.

CARLO     Per stasera ho organizzato tutto. (Carlo sorpassa Matteo che resta fermo ed entra) Ci vediamo la partita qui e dopo tutti al Pandemonio.

MATTEO  (Chiude la porta. Ironico)Ah...Ciao Carlo...Ma prego accomodati.

CARLO     Sai che forse viene anche Cecilia?

MATTEO    Chi?

CARLO     (Con le mani si disegna delle tette) La cavallona della palestra.

MATTEO    Per stasera ti stavo chiamando...

CARLO     Ho invitato Luigi e Stefano.

MATTEO    No...Guarda...Io ho un impegno, vi raggiungo dopo la partita...

CARLO     Ma che dici? Sei impazzito? Non puoi perderti la nazionale. Abbiamo scommesso tutti quei soldi...Dai per una volta non pensare alle donne.

MATTEO    Niente donne. Ho promesso a Monica che passavo a prenderla.

CARLO     Monica? La stessa Monica che conosco io? Ma ti senti bene?

MATTEO    Dai...non scherzare. Vi raggiungo dopo.

CARLO     Non se ne parla. Inventerai un'altra palla. Lei è innamorata di te. Ti capirà come ha sempre fatto. Ma da quando ti preoccupi di lei?

MATTEO    Non è che mi preoccupo. Ultimamente l'ho trattata un po’ male.

CARLO     Non credo alle mie orecchie. Matteo Pantani che si preoccupa di una donna.

MATTEO    Monica non ha la macchina. Io la passo a prendere, la accompagno a casa e poi vi raggiungo. Potete pure stare qui se volete…

CARLO     Non puoi perderti una partita di pallone per quella. Hai perso la testa? Non ti riconosco più.

MATTEO    Vedrò il secondo tempo...

CARLO     Matteo, quella non è nemmeno la tua ragazza. Abbiamo scelto di essere single proprio per questo. Te ne sei dimenticato? Tutti i discorsi sulla libertà, la regola delle tre effe... Ci vediamo alle otto.

MATTEO    Non...

CARLO     Non deludermi proprio tu. Pallone, birra, donne. (Dà uno schiaffetto a Matteo) Non deludermi.

Carlo esce per il centro. Matteo si siede sul divano e si rilassa.

MATTEO    Monica troverà sicuramente qualcuno che l'accompagna...

BUIO

Matteo, Carlo e Luigi sono seduti al divano e bevono birra senza togliere gli occhi dalla tv. Si sente la voce del telecronista che commenta la partita. Dopo un po’ Stefano entra dalla sinistra con altre birre. Le porge agli amici. Squilla il telefono. Matteo chiede a gesti a Stefano di rispondere. Stefano risponde.

STEFANO   Pronto?(Pausa) Pronto? (A Matteo) C’è qualcuno che farfuglia. Non si capisce niente.

Matteo si alza di scatto e corre vero il telefono, strappa la cornetta dalle mani di Stefano.

MATTEO  Pronto? Pronto? (Pausa) Monica? Ma chi sei? (pausa) Vaffanculo. (riattacca).

CARLO     Ma chi è?

MATTEO    Non lo so. Non si sentiva niente.

CARLO     Vabbè non ci pensare. Godiamoci la partita.

MATTEO    Faccio solo una telefonata.

(Matteo compone il numero del telefonino di Monica. Il telefonino è spento) Ce l’ha spento, cazzo. (Riattacca)Quanto manca?

LUIGI     Quasi finita. (A Carlo) Ma quello è fallo.

MATTEO    (Guarda l'orologio, compone un altro numero di telefono) Ciao Cinzia sono Matteo. Sai Monica dov'è? (pausa) Dovevo andarla a prendere ma ho avuto un contrattempo...Ora non riesco ad avvisarla.(Pausa) Ha il telefonino spento cazzo. Cinzia scusa, ma tu conosci un amico di Monica, un certo Cristiano? (Pausa) Ok se la senti, le dici che la sto cercando? E' molto importante.

La partita finisce. LUIGI CARLO e STEFANO esultano al triplice fischio finale. Carlo spegne la tv.

LUIGI     Ora che facciamo? Andiamo subito al Pandemonio?

MATTEO    Quel locale non mi piace. Facciamo prima un giro. Dai cominciamo dal Coccodè.

Escono tutti dal centro.

BUIO

Matteo e Carlo entrano dal centro.

CARLO     Mi dici cosa c'hai?

MATTEO    Cercavo solo un locale carino...

CARLO     Li abbiamo girati tutti. Sei completamente esaurito. Ci hai rovinato una serata. Guarda che l’ho capito che stavi cercando lei…

MATTEO    Ma che dici? Ero solo un po’ scazzato. Stanotte non ero in vena… A volte può capitare…

CARLO     Bastava dirlo prima. Vaffanculo a te e a Monica.

Carlo esce per il centro. Matteo lo segue con lo sguardo. Poi prende il telefonino e chiama Monica ma il suo telefonino è ancora spento. Poi compone il numero di Cinzia.

MATTEO    Ciao Cinzia sono sempre Matteo. (Pausa) Scusa se ti ho svegliata. Mi dispiace tanto. (Pausa) Hai visto Monica stasera? (Pausa) No ma che dici, non sono geloso. (Pausa) Ciao Cinzia e scusa ancora.

Matteo chiude il telefono e si siede sul divano. Il telefono squilla, lui subito risponde.

MATTEO    Pronto? (Pausa, sconvolto) Chiara che dici? (Pausa) Monica è all'ospedale? (Riattacca)

Matteo sconvolto esce dal centro non sentendo che il telefono squilla. Parte la segreteria e registra il messaggio di Cristiano.

CRISTIANO (Voce) Ciao sono Cristiano, ieri per poco non ci siamo visti. Stavo venendo da te, ma poi ho incontrato Monica...

BUIO

Matteo è seduto al divano. Matteo appare finalmente brutto, corrucciato, molto più umano. Dopo un po’ suona il campanello. Matteo va ad aprire. Chiara entra dal centro. I due si abbracciano in silenzio per un po’.

CHIARA    Come stai? Sembri sconvolto…

MATTEO    Non vuole vedermi. Cinzia mi ha detto che sta bene.

CHIARA    Deve essere stato terribile.

MATTEO    E' ancora sotto shock.

CHIARA    Vedrai che si rimetterà presto. Monica è molto forte.

MATTEO    (Piangendo)E' colpa mia.

CHIARA    (Lo abbraccia)No.

MATTEO    Se fossi passato a prenderla ieri, tutto questo non sarebbe successo. Mi sembra un incubo.

CHIARA    Non dire stronzate. Sono cose che succedono…

MATTEO    Non capisci? Io non sono andato a prenderla. L'ho lasciata a piedi. E non è la prima volta che succede. Sono proprio uno stronzo. Ho voglia di… sparire… annientarmi. (abbraccia Chiara e scoppia in lacrime)

CHIARA    Non devi sentirti in colpa.

MATTEO    Non me lo perdonerò mai. Monica per me è troppo importante. L'ho sempre tratta una merda.

CHIARA    Ma lei questo lo accettava. Sei sempre stato chiaro con lei. Non dico che hai fatto bene ma sei stato coerente. (Cercando di sdrammatizzare) Hai fatto lo stronzo dal primo minuto.

MATTEO    Questo mi fa sentire ancora più meschino.

CHIARA    Hai fame? Ti cucino qualcosa?

MATTEO    No grazie.

CHIARA    A proposito sai che mi ha chiamato un tuo amico un certo...

MATTEO    Cristiano? Ha anche il tuo numero? Cosa ti ha detto?

CHIARA    Ha detto che non riusciva a parlare con te. Credevo che volesse sapere di Monica.

MATTEO    E' un pazzo. Uno squilibrato. Mi riempie di messaggi sulla segreteria di casa. Sul telefonino. Al lavoro. Ed ora ha chiamato anche te. Ma io non lo conosco!

CHIARA    Cosa vuole da te?

MATTEO    Non lo so! Sta cercando di farmi impazzire.

Matteo si alza e va alla segreteria per vedere se ci sono messaggi. Si sente il beep e il messaggio di Cristiano.

CRISTIANO (Voce) Ciao sono Cristiano, ieri per poco non ci siamo visti. Stavo venendo da te, ma poi ho incontrato Monica...

Matteo guarda Chiara impaurito.

CHIARA    (Sconvolta)Oh mio Dio. Dobbiamo subito dirlo alla Polizia!

BUIO

Matteo e Carlo sono seduti sul divano.

CARLO     Hai fatto bene a non andare alla polizia...

MATTEO    Non sapevo cosa dirgli… Sei stato da Monica? Come sta?

CARLO     Un po’ meglio. Quel Cristiano cosa vuole da te?

MATTEO    Boh… Comunque non voglio pensarci. Ora a me interessa solo Monica.

CARLO     Non ti dannare troppo per lei. Sai perché non vuole vederti? Perché vuole farti sentire in colpa. 

MATTEO    Ma che dici  Carlo? Monica è stata violentata.

CARLO     Ok va bene. Ma tu che centri? Pensavo non ti fregasse niente di lei.

MATTEO    (Sconvolto) Non ti sapevo così bastardo.

CARLO     Io mi sono sempre ispirato a te. Tu sei il bastardo per eccellenza. Perciò mi sei sempre piaciuto. Ma che hai? All'improvviso sei diventato un sentimentalista?

MATTEO    Sentimenti? Cosa sai tu dei sentimenti? Monica è in quel letto d'ospedale per colpa mia. C'è un pazzo che mi telefona continuamente. Ed oggi ho scoperto che il mio miglior amico apprezza di me soprattutto la mia malignità. Devo vomitare.

Matteo corre via per la destra. Lo sentiamo vomitare.

CARLO     (Uscendo per il centro)Io vado, altrimenti faccio tardi in palestra.

Il telefono squilla. Parte la segreteria e registra il messaggio di Cristiano.

CRISTIANO (Voce) Ciao… Stai male? Penso che sia arrivato il momento di conoscerci… sto venendo da te.

Matteo entra dalla destra. E’ sconvolto. Guarda il telefono. Controlla che la porta sia chiusa bene. Suona il campanello. Matteo in preda al panico esce velocemente dalla destra. Il campanello suona di nuovo. Rientra dopo un po’ con una mazza da baseball.

MONICA    (Da fuori) Matteo, apri, sono Monica.

Matteo posa la mazza e apre. Monica entra dal centro. I due si abbracciano.

MATTEO    Monica... mi dispiace tanto...

MONICA    (Chiudendo la bocca di Matteo) Shh.

MATTEO    No... Davvero... Sono un mostro! Quando Cinzia mi ha detto che non volevi vedermi, volevo morire. Ti devo chiedo perdono.

MONICA    Shh. Sono io che ti devo chiedere perdono...

MATTEO    Sei un angelo... Ti ho sempre trattata male... Se potessi tornare indietro...

MONICA    Cosa faresti?

MATTEO    Non ti farei più del male.

MONICA    Ed invece lo faresti di nuovo!

MATTEO    No... Ti giuro che...

MONICA    (Interrompendolo)Scusami.... Ero incazzata... Volevo darti una lezione... Ma ora basta!  Ho davvero esagerato!

MATTEO    (Confuso) Non capisco...

MONICA    Volevo vendicarmi di te. Ho inventato tutto. Prima la storia di Cristiano e poi lo stupro...

MATTEO    (Sconvolto) Non era vero niente? Ma tu sei pazza? Monica ma tu capisci che io ieri stavo andando alla polizia a denunciare quel Cristiano? (Prende la mazza di baseball) Ed ora ero qui ad aspettarlo  con una mazza da baseball! Avrei potuto ucciderti solo perché lui mi ha appena telefonato ed mi ha detto che sarebbe venuto da me.

MONICA    Hai ragione, è atroce quello che ti ho fatto. All'inizio volevo solo spaventarti con quella storia di Cristiano... poi l'altra sera... quando mi sono trovata da sola... ti ho odiato... ti ho odiato a tal punto...

MATTEO    Da farmi questo?E tutti gli altri lo sapevano? (Monica annuisce) Anche mia sorella? (Monica annuisce) Che razza di persone siete?

MONICA    La colpa è solo mia. Volevo farti sentire umiliato così come mi sono sentita un sacco di volte io per colpa tua. Ma così facendo mi sono comportata proprio come te... Mi spiace...

Monica esce dal centro. Matteo si siede sul divano con le mani in faccia. Monica scende tra il pubblico, cammina davanti al palcoscenico come se si trovasse per strada, sotto casa di Matteo. Prende il telefonino e compone un numero.

MONICA    Ciao Luca sono Monica. (Pausa)Ovviamente malissimo. (Pausa) Mi sento una merda.  (Pausa) Abbiamo esagerato. (Pausa) Ti avevo detto di sospendere le telefonate, però. (Pausa) Lui mi ha detto che l'hai chiamato poco fa. (Pausa) No? (Pausa) Non gli hai detto che saresti venuto a trovarlo a casa?

Qualcuno bussa con le mani alla porta. Matteo guarda la porta con rabbia. Poi si alza , si avvicina alla porta e mentre sta aprendo...

FINE