L’assemblea di condominio

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Lassemblea di condominio

di Vincenzo Rosario Perrella Esposito

(detto Ezio)

04/02/2013

Personaggi: 11

Rosario Mariano

Stella Del Mattino

Grazia Di Dio

Rosa Mistica

Regina Pacis

Pietro Apostolo

Abramo Patriarca

Immacolata Senzamacchia

Stefano Martire

Pio Dodicesimo

Evangelista Luca

Napoli, anno 2013. Nel salone di uno stabile si svolge una assemblea di condominio, coordinata dallamministratore di condominio Rosario Mariano. Come in tutte le riunioni di questo tipo, ognuno esprime il proprio disappunto per come vengono amministrate le cose nel condominio, ma anche il proprio dissenso a voler contribuire quota parte per spese che non si ritengono di dover pagare. Tali situazioni sono aggravate dalla presenza di condomini che sono, diciamo cos, un po particolari. Alla fine, come in tutte le assemblee di condominio, non si giunge realmente ad una soluzione pacifica. Allora ci penseranno lamministratore stesso ed unaltra condomina a trovarne una un po originale!

Numero posizione SIAE 233047

Per contatti Ezio Perrella 3485514070 ezioperrella@libero.it

Napoli, sala a pianterreno di uno stabile a Via Chiaia. Vi si accede da un ingresso a destra (accanto a cui c un appendiabiti ed un portombrelli). Al centro, la comune d ad unaltra stanza; a sinistra una porta conduce ad un cucinino. A centro sala (leggermente decentrato rispetto al comune) c un tavolo rettangolare ed undici sedie. In alto,la destra, una finestrella. E appena cominciata una movimentata assemblea di condominio.

ATTO PRIMO

1. [Rosario, Stella, Grazia, Rosa, Regina, Pietro, Immacolata, Abramo e Pio. Poi Stefano]

I condomini si picchiano tra di loro a coppie (Stella con Grazia, Rosa con

Regina, Abramo con Immacolata e Pietro con Pio), mentre al centro

lamministratore Rosario Mariano cerca di dividerli e calmarli.

Stella: Taggia stracci tutte e capille ncapa!

Grazia: Tu si na granda malafemmena!

Rosa: M te levo a capa a coppa o cuollo!

Regina: Te voglio itt abbascio!

Rosario: Signori, calmatevi, calmatevi! Signori, fermatevi, fermatevi!

Abramo: Thanna accidere pe scagno!

Immacol: Te dongo na capata nmocca!

Pietro: Va muore e subito!

Pio: Mbruglione, p!

Rosario: Bastaaaaaa!

I litiganti si fermano e lo osservano. Cosicch Rosario gli parla.

Bene! Signore e signori, io lo so che voi siete persone perbene e che vi stimate!

Ma i litiganti ricominciano a menarsi e ad offendersi, in modo uguale a prima.

Stella: Taggia stracci tutte e capille ncapa!

Grazia: Tu si na granda malafemmena!

Rosa: M te levo a capa a coppa o cuollo!

Regina: Te voglio itt abbascio!

Rosario: Signori, calmatevi, calmatevi! Signori, fermatevi, fermatevi!

Abramo: Thanna accidere pe scagno!

Immacol: Te dongo na capata nmocca!

Pietro: Va muore e subito!

Pio: Mbruglione, p!

Rosario: Bastaaaaaa!

I litiganti si fermano e lo osservano. Rosario allora gli parla.

Vi prego, vi prego. Accomodiamoci e parliamone civilmente.

I litiganti si siedono sulle sedie. Rosario siede per ultimo, richiama sua moglie.

Stella, e mi meraviglio di te. Tu sei mia moglie e non ti posso denunciare. A casa

non ci vuoi stare perch ti scocci di fare la casalinga. Almeno statti quieta!

Stella: Ma ta piglie sulo cu me? Guarde nu poco pure allate.

Rosario: Silenzio! Decido io. Dunque, benvenuti a questa riunione di condominio, prima

convocazione. Con sommo dispiacere, noto che non ci sono tutti i condomini

presenti. Non fa niente. Per fortuna gli assenti hanno delegato i condomini coi

millesimi pi alti. Allora, adesso passiamo a nominare il segretario.

Stella: Ros, a segretaria nun a faccio io. Me scoccio e scrivere. Lo fa il signor Pio.

Pio: Ma che vvo chesta? Chiedete alla signora Grazia. Le segretarie sono donne.

Grazia: Ma che d stu maschilismo? No, no e no, o segretario, o fa o dottor Abramo.

Abramo: A me nun me guardate proprio! Guardate la signora Rosa.

Rosa: No, no. Io aggio fatto a maionese e me fa male a mana! Per ci sta Immacolata.

Immacol: Ma che? A segretaria io nun a faccio. Io maggia appiccec cu a signora

Stella. Qua ci sta lex amministratrice, la signora Regina.

Regina: Per carit. Io sono qui solo per ostacolarvi, boicottarvi e rendervi la vita difficile!

Rosario: A questo punto, rimane il signor Pietro.

Pietro: (Ha occhiali spessi perch ha pessima vista) Dicite a me, voglio scrivere io!

Abramo: Ehm ma sar il caso?

Rosario: Non vi preoccupate. Il signor Pietro sar il segretario. (Gli fornisce carta e

penna) Signor Pietro, vi raccomando, scrivete chiaro e leggibile. Capito?

Pietro: State senza pensiero. (Si sistema il foglio e prende la penna, ma in realt mira

sul tavolo) Jamme, so pronto.

Rosario: Dunque, ora scriviamo i nomi dei presenti. Tanto, penso non verr pi nessuno.

Ma suonano alla porta dingresso (a destra).

Qualche ritardatario. Vado ad aprire io. Rimanete pure seduti.

Cos fa. Pietro prende dalla tasca della giacca un giornale sportivo, arrotolato.

Pietro: Io intanto me leggo nu poco o giurnale sportivo.

Pio: E na parola! Cu chella vista! Signor Pietro, chillo o signor Rosario, m torna.

Pietro: E quanno torna, me metto a scrivere.

Da sinistra torns Rosario, seguito da Stefano Martire (un tipo effeminato).

Rosario: Eccomi qua. Ci sta il signor Stefano Martire. (Si siede)

Stefano: Gente, scusate o ritardo. Aggio perzo tiempo addo parrucchiere! A che punto

state? Maggio perzo coccosa?

Pio: S.

Stefano: (Si siede) E cio?

Pio: E mazzate!

Rosario: Bene, andiamo avanti. Allora, signor Pietro, scrivete. In data odierna sono

presenti i seguenti condomini: lamministratore Rosario Mariano.

Gli altri: Ora pro nobis!

Rosario: Stella Del Mattino.

Gli altri: Ora pro nobis!

Rosario: Grazia Di Dio.

Gli altri: Ora pro nobis!

Rosario: Rosa Mistica.

Gli altri: Ora pro nobis!

Rosario: Regina Pacis.

Gli altri: Ora pro nobis!

Rosario: Pietro Apostolo.

Gli altri: Ora pro nobis!

Rosario: Abramo Patriarca.

Gli altri: Ora pro nobis!

Rosario: Immacolata Senzamacchia.

Gli altri: Ora pro nobis!

Rosario: Stefano Martire.

Gli altri: Ora pro nobis!

Rosario: Pio Dodicesimo.

Gli altri: Ora pro nobis!

Rosario: E fernuto o Rusario!

Gli altri: Amen!

Rosario: Signor Pietro, voi state scrivendo tutto?

Pietro: (Scrivendo dappertutto, tranne che sul foglio) S, s.

Rosario: Molto bene.

2. [Tutti]

Rosario: E ora passiamo allODG. Pronti a passare allODG? E su, passiamo allODG.

Gli altri si guardano perplessi.

E passiamo allODG. Muoviamoci!

Gli altri si alzano e si dirigono al centro verso la porta. Rosario li richiama.

Nh, ma add state jenno?

Stella: Ros, add h ditto tu.

Rosario: Add aggio ditto io?

Abramo: Scusate, voi avete detto: Passiamo allODG. Muoviamoci!.

Rosario: Ma lODG lordine del giorno.

Gli altri: (Lo mandano a quel paese con un gesto) Uuuuuffff!

E tornano ai loro posti.

Rosario: Allora, signor Pio, leggete voi lordine del giorno. (Non lo guarda proprio)

Pio: S. Dunque (Prende il quotidiano sportivo di Pietro) A Napoli serve un nuovo

portiere.

Rosario: (Sgrana gli occhi e guarda gli altri) Avete capito? Serve un portiere nuovo.

Stefano: Ma pecch, on Pascale nun cchi buono?

Rosa: Ormai vecchio. Amministratore, scusate, ma quando costa il portiere nuovo?

Rosario: Leggete, signor Pio.

Pio: (Legge ancora) Per Marchetti occorrono 20 milioni di Euro!

Rosario: (Sorpreso) 20 milioni? Io sapevo 800 Euro al mese!

Pio: (Legge ancora) In verit, si tenta un prestito con diritto di riscatto.

Stefano: O riscatto? Ma chamma fa, nu rapimento?

Rosario: E che ne so? Sar qualche nuova legge condominiale. Continuate, signor Pio.

Pio: (Legge ancora) Se il prezzo non scender, si opter per un portiere straniero.

Magari un tedesco.

Pietro: E comme facmme a cap a nu tedesco?

Pio: (Legge ancora) Ma si sta cercando anche un arabo o un cinese.

Abramo: Peggio ancora!

Rosario: E adesso sentirete la cosa pi importante. Prego, signor Pio.

Pio: (Legge ancora) Domani rovesci su tutta lItalia!

Rosario: E che centra?

Pio: Sta scritto qua sopra.

Rosario: Sullordine del giorno ci stanno le previsioni del tempo? (Lo osserva) Nh, ma

che state liggenno? Chillo o giurnale sportivo e oggie!

Pio: Ah, s? E io nun o tengo, lordine del giorno.

Rosario: Ah, gi. Io nun ve laggio dato ancora. Va bene, leggo io. (Lo prende) Dunque:

oggi discutiamo dei lavori al palazzo.

Tutti gli altri si alzano e si avviano ad uscire di casa. Rosario li ferma.

No, no, va bene, va bene. Niente lavori, niente lavori. Tornate a sedervi.

Gli altri cos fanno.

Allora passiamo al secondo punto: spese condominiali.

Tutti gli altri si alzano e si avviano ad uscire di casa. Rosario li ferma.

No, no, va bene. Niente spese, niente spese condominiali. Tornate a sedervi.

Gli altri cos fanno.

Allora passiamo al terzo punto: lamentele per comportamenti di alcuni

condomini altamente scostumati. Possiamo parlare di questo?

Gli altri: S!

Rosario: Meno male. Signor Pietro, mettete a verbale.

Pietro: Facteme fa a me! (E continua a scrivere sul tavolo)

3. [Tutti]

Rosario: Allora, io ho saputo che in questo palazzo ci sono state lamentele a causa del

balcone della signora Immacolata Senzamacchia.

Gli altri: Amen!

Rosario: Praticamente, la signora Immacolata si permessa di dipingere il suo balcone.

Immacol: O barcone o mio e ce faccio chello che voglio! Perci, o voglio giallo!

Stella: E nun sta bene, pecch e barcune do palazzo so verde.

Immacol: Nun me passa manco pa capa. A proposito, signora Stella, vuje lavta fern e

me men e mullette into barcone.

Stella: Sign, nun so stata io. E stata a signora do terzo piano: Grazia Di Dio.

Grazia: Io? Ma che? Io sono una donna religiosa. Non faccio queste cose. Chiedete alla

signora Rosa Mistica, che mentre ascolta i neomelodici, stende i panni!

Rosa: O che? Io nun tengo o vizio e itt e mullette abbascio. Chisto vizio e llex

amministratrice, Regina Pacis.

Regina: A me nun me guardate proprio! Piuttosto, chiedete al signor Pietro Apostolo.

Chillo tene na vista che fa schifo!

Pietro: Sign, ma io affaccio a chellata parte do palazzo. Comme faccio a itt e

mullette into barcone vuosto?

Regina: Ce la fate, ce la fate.

Pietro: Ma che tengo, e mullette a reazione? Invece, domandate al dottor Abramo

Patriarca. Lui ne sa certamente qualcosa.

Abramo: Io? Un medico come me, non fa queste cose.

Immacol: A proposito, dott, ho fatto le analisi e mi uscito un poco di colesterolo. Che

devo fare? Mangiare meno grassi?

Abramo: (Placidamente) No, e perch? Mangiate tutti i grassi che volete, mangiate!

Immacol: Ma poi non che muoio?

Abramo: (Placidamente) Non vi preoccupate, morite, morit ehm mangiate, mangiate!

Rosario: Sentite, di queste cose parlerete pi tardi. Insomma, queste mollette?

Abramo: Nel mio balcone caduta dal balcone del signor Stefano Martire. Quello fa

lallevatore di piccioni. Ieri lho visto mentre ne faceva volare uno.

Stefano: E che ci sta di male? Io faccio volare i piscioni!

Rosario: I piscioni?

Stefano: Avete mai sentito parlare dei piscioni viaggiatori?

Abramo: Io ho detto piccioni.

Stefano: E scusate, io tengo la sc moscia! Per la molletta caduta dal balcone del

signor Pio Dodicesimo. Domandate a lui.

Pio: Io? Ma io lo giuro sullIppodromo di Agnano!

Rosario: E che centra?

Pio: Io lavoro l.

Stella: (Sente la sua puzza) E se sente!

Pio: La molletta caduta da pi su, molto pi su!

Rosario: Ma che stamme e casa, inta nu grattacielo?! Cio, praticamente, a do e

caduta sta mulletta? Va bene, basta. Noi non stavamo parlando di questo.

Largomento il balcone della signora Immacolata. Signora, voi non potevate

pitturarlo di giallo.

Immacol: Uh, Gies! E pecch?

Rosario: Ve lha detto poco fa mia moglie: il resto del palazzo dipinto di verde.

Immacol: E allora? O verde sta buono, vicino o giallo! A proposito di giallo: dott, ho

preso i risultati delle mie urine. Tengo pure il diabete. Riduco gli zuccheri?

Abramo: (Placidamente) No, e perch? Bevete assai Coca Cola, vi fa bene!

Immacol: A Coca Cola?

Abramo: S.

Immacol: E nun chaumenta o diabete?

Abramo: Ma chi ve ddice sti scimmit?

Rosario: Insomma, basta! Parlate pi tardi delle vostre malattie. Adesso pensiamo a noi.

Signora Immacolata, dovete dipingere di nuovo il vostro balcone di verde.

Immacol: Uh, mamma mia! Ma chesta dittatura.

Rosa: Nh, uh, m ce h scucciate. H capito? Pitta o barcone e verde e stattu zitta!

Immacol: Tu nun parl, pecch cu chilli neomelodici tutto o santo juorno ce staje

scassanno e rrecchie!

Rosa: (Si alza, minacciosa) Nh, ma che tiene a dicere?

Immacol: (Si alza, minacciosa) Ma che tiene a dicere tu?

Rosario: No, no, nun vappiccecate.

Pietro: Uh, ma se vonno appiccec? (Si alza e trattiene Rosario) No, no, gentili signore,

non litigate. Non il caso. Voi siete donne!

Rosario: Signor Pietro, levteme e mmane a cuollo! Io sono lamministratore.

Pietro: Uh, scusate! E add stanne, e ddoje signore? Se nhanne jute?

Le due: Uff! (Lo mandano a quel paese a gesti, poi si siedono e tolgono loccasione)

Rosario: Signor Pietro, tornate a sedervi e a scrivere.

Pietro: Vabbu, io vuleve fa an cosa bona! (Si siede)

Rosario: Allora, signora Immacolata, per concludere, ridipingete il balcone di verde?

Immacol: No!

Stefano: Vabbu, stanotte io vaco cu o sicchio nmana e o pitto io!

Gli altri (tranne Immacolata) lo applaudono.

4. [Tutti]

Rosario: Ed ora passiamo ad un altro argomento: le zoccolature.

Regina: Come?

Rosario: No, non parlavo di voi. Parlavo delle zoccolature. Dobbiamo cambiarle tutte.

Pio: Tutte?

Rosario: S, tutte.

Pio: Ma pecch, quanta zoccole ce stanne inta stu palazzo?

Rosario: Ma quali zoccole? Le zoccolature fanno parte dellarchitettura di un palazzo.

Pietro: Ma se tratta e cacci sorde?

Rosario: Beh in un certo senso

Gli altri si alzano in piedi. Allora Rosario li rassicura.

No, no, no, va bene, non si cacciano soldi. Non lo facciamo pi! Sedetevi.

Gli altri si siedono.

Allora parliamo delle luci nel palazzo. Le vorrei sostituire tutte.

Gli altri si alzano in piedi. Allora Rosario li rassicura.

A spese mie!

Gli altri allora si siedono di nuovo.

E poi volevo costruire una piccola fontanina nel palazzo. Con pochi soldi. S?

Gli altri: S!

Rosario: Perfetto. Avevo pensato pure al materiale usato: la pietra pomice.

Grazia: Mio cognato e mia sorella tengono una piccola fabbrica. In questo momento

stanno lavorando la pomice.

Pio: Stanno lavorando la pomice? Cio?

Pietro: Stanno pomiciando!

Immacol: E quanto costerebbe questa fontanina?

Rosario: Poco: 2-300 Eur

Gli altri si alzano in piedi. Allora Rosario li rassicura.

50 Euro!

Gli altri allora si siedono di nuovo.

Mamma mia, e che mana pesante che tente! Eppure io tengo delle belle idee per

completare il nostro palazzo.

Gli altri: Sentiamo!

Rosario: Sotto questo palazzo ci stanno delle cantinole vuote che sono inutilizzate. E un

peccato. Sapete cosa ci costruirei?

Gli altri: No.

Rosario: Una bella cripta! Allinterno ci metterei tante belle nicchie, dove ci possiamo

mettere tutti dentro quando moriamo. Vi piace questidea?

Gli altri: No!

Rosario: E allora ve ne propongo unaltra: al posto della casa del portiere, voglio far

costruire un casin!

Immacol: Non vogliamo prostitute nel nostro palazzo!

Rosario: No, un casin, con laccento sulla o!

Stefano: Buono! Mio cognato lavora in un casin: fa o cupierchio!

Rosario: O cupierchio?

Stefano: Eh, sarebbe quello che butta la pallina nella roulette.

Abramo: Ah, fa il croupier. Per carit, ci manca solo il casin. Questo un palazzo serio.

Stella: Infatte, pure a me me pare na scimmit.

Rosario: Anche tu contro di me. Ma che moglie traditrice che sei! E va bene, allora ho

unaltra proposta: in cima al terrazzo ci facciamo costruire una bella piscina.

Pio: Na piscina? Ma chamma fa? LOlimpiade?

Rosario: Allora un campo di calcio?

Gli altri: No!

Rosario: Allora una discoteca!

Gli altri: S!

Rosario: Ah, a dicoteca per ve piace! E invece nun se po ffa. Vabbu?

Gli altri: (Delusi) Nooooo!

Rosario: E invece bisogna rifare la pavimentazione del terrazzo. La volete fare?

Gli altri: A chiiii?

Rosario: E non la facciamo. Scrivete, signor Pietro, scrivete. Voi state scrivendo?

Pietro: (Scrivendo sul pavimento) Sto scrivendo ogni cosa!

Rosario: Bravo!

Pietro: (Scrivendo sul pavimento) Dopo vi faccio leggere tutto!

Rosario: Voglio proprio leggere!

5. [Tutti]

Rosario: Ed ora arrivato il momento di parlare della pulizia del palazzo. Voi state

scrivendo, signor Pietro?

Pietro: (Da terra, mentre si apre una busta di patatine e mangia) E certo, amministrat!

Rosario: Benissimo, allora avete visto quant pulito il nostro palazzo?

Grazia: Beh, proprio pulito non . Anzi!

Stella: Diciamo che a mantenerlo sporco, contribuiscono i piccioni del signor Stefano.

Stefano: Uh, nun accumminciate a va pigli cu e pisciune mie!

Stella: E invece s. Vuje lavita mpar a essere nu poco cchi sistimate e pulite!

Stefano: E s, m e mparo a pulezz cu a scopa e a paletta!

Immacol: Ma intanto, io noto che nemmeno qua dentro poi cos pulito.

Rosario: E no, qua vi sbagliate. Questo salone pulitissimo. Qua dentro non ci entrerebbe

nemmeno una formica. E quindi

Immacol: (Si alza spaventata) Un topooooo!

Regina: Aiutooooo!

I condomini si alzano spaventati e corrono a destra e a manca. Stella si munisce

di scopa e comincia a battere sul pavimento. Pio invece prende una sedia e la

batte sul pavimento.

Stefano: Addirittura pigliate a seggia? Ma chillo, nu suricio !

Pio: Facteme fa a me!

Pietro: (Calpesta ovunque) Add sta, add sta?

Stella: Laggio acchiappato, laggio acchiappato cu a scopa!

Stefano: No, chillo o pede mio!

Rosa: Sta lloco!

Abramo: Amministrat, acchiappatelo vuje.

Rosario: Io? E pecch proprio io?

Abramo: O si no, che razza e amministratore site?

Rosario: Ma questo non rientra nelle mie competenze!

Regina: Ma io laggio ditto: stamministratore nun buono proprio!

Pietro: (A un certo punto, esibisce in mano qualcosa: il topo, ma lui non lo sa)

Sentite, scusate, mi potete dire che cosa tengo in mano?

Grazia: Chi schifo! E o topo.

Rosario: Ma ora lo gettate via?

Pietro: (Ironico) No, mo magno!

Pio: Signor Pietro, facte ambresso: itttele fora a porta!

Pietro: Subito! (Ma si avvia dalla parte sbagliata)

Pio: Add jate?

Pietro: A gghitt o suricio fora a porta! (Prosegue la corsa, ma sbatte contro il muro)

Pio: Ma lloco nun ce sta a porta.

Pietro: E m mo ddicite? A rischio e me fa rompere e llente!

Pio: Capirai!

Pietro: (Va alla finestrina e getta via il topo) Ecco qua. (Poi torna a terra per scrivere e

mangia una patatina ma fa una pessima faccia) Mah!

Pio: Ch stato, signor Pietro?

Pietro: Maggio magnato na patatina, chi schifo e sapore che teneva!

Stella: No, ma chella nun era na patatina.

Pietro: Ah, no? E che dera?

Stella: Nu scarrafone!

Pietro: (Fa una pessima faccia, mista a schifo e delusione) Nu scarrafone? (Poi cambia

espressione) Per cchi buono de patatine!

Abramo: Scusate, signora Immacolata, tengo una cosa che cammina dietro al mio collo.

Volete vedere che cos?

Immacol: No, niente, un ragno!

Pio: (Si avvicina e osserva) Uh, io ne capisco: una tarantola velenosa!

Abramo: Oh, mamma mia. E puzza pure!

Rosario: No, non la tarantola. E il signor Pio!

Pio: Io? Uh, e comme ve permettite?

Abramo: Sentite, invece di litigare, toglietemi questo ragno da dietro il collo.

Grazia: No, non vi muovete. Potrebbe mordervi.

Pietro: (Si alza e va da lui) Ma quanta storie state facenno! M ce penzio. E (Lo urta

col muso dietro il collo) Aaaah!

Abramo: Che successo?

Pietro: Pe sbaglio maggio agghiuttuto a tarantola!

Pio: E aroppo o scarrafone, o ragno ce vuleva!

Rosario: Signor Pietro, ma vuje invece e scrivere, ve mettite a magn llanimale?

Stefano: Sta facenno colazione!

Pietro: Emb, me ne torno a scrivere e nun ve penze proprio! (Torna a terra, offeso)

Regina: Uh, guardate, sul finestrino ci sta una mantide.

Stella: Che schifo!

Rosa: Ma religiosa?

Stefano: (Ironico) No, atea!

Abramo: E invece religiosa.

Pio: Secondo me, cattolica!

Grazia: Uh, comma me!

Rosario: Signor Pietro, potete venire un attimo?

Pietro: (Scrivendo sulla parete, su un pezzo di parato) No, io nun voglio sap niente: si

religiosa, si atea. Voglio sulamente scrivere.

Rosario: E allora scrivete che in questa stanza bisogna fare una piccola pulitina. (Calpesta

un insetto) Una blatta! Ehm niente. Benissimo, torniamo a sederci tutti quanti.

Cos fanno.

6. [Tutti]

Rosario e gli altri si tranquillizzano. Poi lui interroga il signor Pietro.

Rosario: Cari condomini, abbiamo esaurito i primi argomenti di questa riunione. Signor

Pietro, vogliamo rileggere tutto ci che abbiamo scritto nel verbale?

Pietro: Eh, na parola. Io, a scrivere, pozzo scrivere, ma a leggere, nun ce riesco tanto.

Rosario: E niente paura. Adesso viene a leggere il signor Stefano.

Stefano: Io? Guardate, io non che so leggere tanto bene. Comunque, mi presto. (Si alza e

va da Pietro) Signor Pietro, e add sta?

Pietro: Che cosa?

Stefano: O verbale?

Pietro: O v lloco.

Stefano: Chisto?

Rosario: Sentite, se non potete leggere, portatemelo a me.

Stefano: E impossibile.

Rosario: Perch?

Stefano: Venite a vedere.

Rosario: (Si alza e va a constatare) Ma che sar mai? (Constata) Che? Signor Pietro, ma

chate cumbinato? Vuje ate scritto ncoppa o tavolo, pe terra e nfaccia o muro!

Pietro: Ma vuje mate ditto e scrivere o verbale, nun mate ditto add leva scrivere!

Pio: E comme so porta appriesso?

Pietro: Non sono fatti miei: io dovevo scrivere? E ho scritto!

Rosario: Ma facteme o piacere. M, pe ce purt stu verbale appriesso, ce amma purt o

tavolo, o pavimento e pure o muro!

Stefano: Vulte che ve dongo na mana?

Rosario: Signor Stefano, ma vuje site cchi scemo e chisto?

Pietro: Nh, chi scemo?

Rosario: Vuje!

Pietro: Ma m ve sputo nfaccia: p! (Ma sbaglia mira e colpisce Stefano)

Stefano: Oh, ma che cacchio ce azzecco io?

Pietro: Ma io aggio sputato nfaccia o signor Rosario!

Rosario: Cu chella mira?!

Pietro: Ma m ve vatto proprio!

D uno spintone, ma non a Rosario, bens a Stefano.

Stefano: Aoh! Mi rovini il look!

Pietro: Signor Rosario, m ve faccio na paliata maje vista!

Si scaglia addosso (sempre a Stefano, scambiandolo per Rosario) e gli mette le

Mani al collo. Gli altri vanno a separarli, ma Pietro continua nella sua azione.

Signor Rosario, vaggia accidere e mazzate!

Stefano: E basta!

Pietro: No, signor Rosario!

Stefano: Ma che Rosario?

Pietro: Ve schiatto a capa!

Stefano: Aiutatemi!

Finalmente, gli altri riescono a separare Pietro da Stefano. Il primo dice loro.

Pietro: Ate visto? Aggio vattuto allamministratore!

Gli altri: Ma fance o piacere!

Si allontanano da lui e lo lasciano l, perplesso.

FINE ATTO PRIMO

Siamo sempre nella sala adibita per la riunione di condominio: mezzora dopo. C un momento di pausa alla riunione e quasi tutti ne hanno approfittato per rilassarsi in giro.

ATTO SECONDO

1. [Abramo, Immacolata e poi Stefano. Infine Pio]

Verso destra, sono seduti Abramo e Immacolata (che chiede consigli medici).

Abramo: (Quasi come la stesse confessando) Dite pure, figliola, che cosa vi rattrista?

Immacol.: Dottore, tengo una carenza cronica di zuccheri. Che cosa prendo? Vitamine?

Abramo: Carenza di zuccheri? Comprate una confezione da un chilo di zucchero, prendete

un cucchiaino e mangiatelo tutto fino alla fine!

Immacol.: Ma non mi far male?

Abramo: (Placidamente) No, che male? Mangiate, mangiate pure. E se lo zucchero non

riuscite ad ingoiarlo, accompagnatelo pure con un bel bicchiere di Coca Cola.

Immacol.: E dopo non avr pi carenza di zuccheri?

Abramo: Mai pi!

Immacol.: Grazie, dottor Abramo Patriarca. Voi siete un grande medico.

Abramo: Signora, faccio solo il mio dovere.

Immacol.: Allora ci vediamo dopo per proseguire lassemblea di condominio. (Si alza in

piedi) Con permesso.

Abramo: Prego.

Immacolata esce a sinistra. Cos Abramo chiama il prossimo.

Avanti un altro!

Da sinistra entra Stefano (sempre con le sue movenze da effeminato).

Stefano: Dottore, ci sto io. Posso?

Abramo: S, tanto, abbiamo ancora qualche minuto di pausa.

Stefano: (Va da lui e gli siede accanto) Dott, vi posso parlare come in confessione?

Abramo: Sono qui per questo.

Stefano: Molto bene. Come avete capito, io allevo i piscioni!

Abramo: Nata vota? Piccioni!

Stefano: E ve lho detto, tengo la sc moscia! Ora, quando allevo i miei piscioni, io

mangio pochissimo. Per poi quando non li allevo, mangio come un dannato.

Abramo: Siete schiavo del cibo?

Stefano: S, sono sciavo! Tutto il cibo che mi trovo davanti, me lo sciatto nella pancia! A

proposito, ieri sono andato nella ciesa!

Abramo: Nella?

Stefano: Ciesa. La casa di Ges Cristo!

Abramo: Ah, nella chiesa.

Stefano: E io tengo pure la c moscia! E cos, mentre stavo nella ciesa, mi brontolava lo

stomaco. E la gente mi guardava male. Cos il prete si scoccia e fa: Ma ci ?

Abramo: Ci ? Ah, ho capito: chi ?!

Stefano: Esatto, e io ho risposto: Sono io. E lui mi ha cazziato: Guagli, nun socapace

e dicere a messa, faje troppa mmuina cu sta panza! Cos sono andato in un

locale e ho mangiato cibi salati e dolci. I cibi salati erano le patatine col kescip!

Abramo: Ma quale kescip? Catch up! E per dolce che avete mangiato?

Stefano: Le ciacciere!

Abramo: E che sono?

Stefano: Quelle che si mangiano a Carnevale.

Abramo: Allora le chiacchiere.

Stefano: E io tengo pure la ch moscia! Tengo tutto moscio!

Abramo: Comunque, che avete fatto con le supposte che vi ho prescritto ieri? E le pillole?

Stefano: Dutt, e supposte me laggio pigliate cu llacqua!

Abramo: Cu llacqua? In che senso?

Stefano: E questo volevo chiarire: ma per bocca si prende la pillola o la supposta?

Abramo: Ma elementare, la pillola.

Stefano: Ah, ora ho capito perch quella supposta in bocca a me non si squagliava mai!

Abramo: Scusate, ma se avete messo la supposta in bocca, la pillola dove lavete messa?

Stefano: Ehm beh, lasciamo stare. Allora, dott, la mia fame esagerata pu farmi male?

Abramo: (Placidamente) No, ma che male? Mangiate pure. E metteteci tanto sale.

Stefano: E nun fa male a pressione?

Abramo: (Placidamente) No, ma che male? Esagerate, esagerate pure. Per cento anni!

Stefano: Grazie, dott, grazie. (Si alza e si avvia a sinistra, poi si ferma) A proposito,

dott, unultima cosa: io fumo come un turco.

Abramo: (Placidamente) Fumate pure! Anche tre pacchetti al giorno. Ma pure quattro!

Stefano: Grazie, dott. Quando uno sente a voi, si sente subito meglio. Con permesso!

Ed esce a sinistra.

Abramo: Abbiamo finito?

Dal centro entra Pio che va da lui.

Pio: Dottore, ci sto pure io.

Abramo: Ah, signor Pio. Vi sentite meglio con le medicine che vi ho prescritto laltro ieri?

Pio: No, dott. Da quando mia moglie mi ha lasciato, mi sono abbattuto.

Abramo: Allora si cambia medicinale. (Dalla tasca estrae una scatola) Queste sono buone.

Pio: (Prende la scatola) E mi faranno dimenticare a mia moglie?

Abramo: (Placidamente) Assolutamente! Solo che hanno una piccola controindicazione:

provocano allucinazioni!

Pio: Overamente? Azz, allora capace che riesco a ved e signurine annde?

Abramo: Nude, vestite, grasse, magre! (Si alza in piedi e gli si mette sottobraccio) Che

differenza fa? Se venite in cucina, ne prendete una e la provate.

Pio: Grazie, dott. E pensare che la gente dice che voi fate schifo come medico!

Abramo: Punti di vista. Andiamo?

Pio: S, s. Non vedo lora di prendere una di queste pillole!

Abramo: (Sente la sua puzza) E vi prescriver pure una cosa contro la puzza di cavallo!

Pio: Unaltra pillola?

Abramo: No, un bagnoschiuma!

Escono a sinistra.

2. [Grazia e Pietro. Poi Stella]

Dal centro entra e si siede a sinistra Grazia. Fa il segno della croce e comincia a

recitare il Rosario. Ha un Rosario tra le mani, accenna movimenti di labbra, ma

esprime versi che sembrano pi un lamento che una preghiera. Dal centro entra

Pietro che pulisce gli occhiali con la carta igienica. Ad un tratto sente il lamento

di Grazia, ma la sua cattiva vista non gli fa capire chi . Mette gli occhiali.

Pietro: E che d stu lamiento? Chi ce sta cc ddinto? Nanimale? Sci, sci! Vai fuori!

Ma add sta? (Si avvicina ad una sedia e ci parla) Cane, comme s trasuto cc

ddinto? La porta era chiusa. Dai, forza, ti accompagno fuori. (Va alla porta e la

apre, poi torna e aspetta che la sedia-cane si muova) E no, inutile che fai

questo lamento. Guarda che mi arrabbio. Adesso fuori!

Grazia: (Smette quel lamento e si vola verso Pietro, sorpresa) Signor Pietro, che fate?

Pietro: Ah, siete voi, amministratore?

Grazia: Ma che amministratore? Io sono la signora Grazia Di Dio.

Pietro: Uh, scusate. Comunque, sto cacciando un animale da questa stanza.

Grazia: Un animale?

Pietro: S, un cane.

Grazia: E dove sta, scusate?

Pietro: Ah, uscito?Menu male, v. (E va a sedersi accanto a Grazia) Ecco qua.

Grazia: (Riprende a recitare il Rosario, nel modo lamentoso di prima) Mm mm mm!

Pietro: (Sorpreso) Ma che d? E turnato nata vota o cane? (Si alza e lo cerca

intorno) Qua, cagnolino!

Grazia: Signor Pietro, ma che fate?

Pietro: Zitta, cerco il cane di prima!

Grazia: Nata vota cu tu cane? Ma dove lavete visto?

Pietro: No, veramente, lho sentito.

Grazia: Avete sentito abbaiare?

Pietro: No, aggio ntiso nu lamiento strano. Cos (Imita il verso che fa Grazia)

Grazia: Ah, questo? Ma non il lamento di un cane. Sono io che faccio il Rosario!

Pietro: Ah, ma state pregando? E pregate buono! Vuje me parte nu cane che sha fatto

male!... (Si siede accanto a lei) Brava, brava, siete una donna molto religiosa.

Grazia: Grazie. Sapete com, ne approfitto per pregare adesso, prima che riprendiamo la

riunione di condominio.

Pietro: E fate bene, perch durante la riunione, altro che preghiere, sono bestemmie!

Grazia: Allora speriamo che si stanno addolcendo tutti quanti con una bella tazza di caff.

Pietro: Quasi, quasi, me ne faccio portare una tazza pure io dalla signora Stella.

Da sinistra torna Stella.

Stella: O ccaf fernuto!

Pietro: E te pareva.

Stella: Signora Grazia, ma voi state facendo il Rosario?

Grazia: S, s.

Stella: Mi posso sedere vicino a voi? Cos prego pure io.

Grazie: Venite, venite.

Stella: Grazie. (Prende una sedia e le siede accanto) Sono pronta, cominciamo.

Le due: (Recitano il Rosario, nel modo lamentoso di prima) Mm mm mm!

Pietro: (Sorpreso) Ma che d? Ce stanne duje cane?

Stella: Signor Pietro, siamo noi: io e la signora Grazia.

Pietro: Veramente? Ma siete pure voi religiosa?

Stella: S.

Grazia: Io per sono pi religiosa di lei. Sono assai devota di Ges e la Madonna.

Stella: E pure io. Pensate, io mi leggo tutti i giorni il Corano!

Pie&Gra: (Sorpresi) Il Corano?

Grazia: Signora mia, ma nella nostra religione non si legge il Corano.

Stella: Ah, no?

Grazia: E no. I cattolici leggono il Torre di Guardia, dove ci sta la storia di Budda!

Pietro: Aeh, mena a pasta! Signora Stella, chesta sta cchi nguajata e vuje!

Stella: Sentite, signor Pietro, ma che ci avete interrotto a fare? Signora Grazia, prima che

ricominciamo la riunione, vogliamo andare a finire il Stellario in unaltra stanza?

Grazia: (Si alza in piedi) Sicuramente.

Stella: Chillo nun religioso e se permette e ce mpar a religione a nuje.

Grazia: Cose e pazze!

Escono via centralmente, sempre con quel verso lamentoso col quale pregano.

Pietro rimasto solo, ma non se ne rende conto.

Pietro: Signora Grazia! Signora Stella! Ma state pregando mentalmente? Secondo me se

ne so gghiute. E io m che faccio? (Si alza in piedi) Saje che te dico? M vaco

inta cucina e veco si rimasto nu poco e caf.

Ma invece di uscire a sinistra, esce a destra, quindi di casa. Pochi secondi dopo

si sente la frenata energica di una macchina.

3. [Rosario, Regina e Rosa]

Da sinistra entrano Rosario e Regina, litigando. Rosa in mezzo a loro.

Rosario: Tu si sulo invidiosa, pecch nun faje cchi lamministratrice!

Regina: Io? Fosse invidiosa e te? Ma almeno fusse buono!

Rosa: Vabbu, ja, nun vappiccecate.

Rosario: Ma io songo o meglio amministratore do munno!

Regina: No, so meglio io!

Rosa: Vabbu, ja, nun vappiccecate.

Rosario: Ma chesta na ciucciuvettola esagerata!

Regina: Ciucciuvettola a me? A me?

Rosa: Vabbu, ja, nun vappiccecate.

I due: (Stufi, richiamano Pio) Ma te ne vaje, o no?

Rosa: Vabbu, per m basta. Ce vulmme sent na cosa che ce calma nu poco?

Rosario: E cio?

Rosa: Na bella canzona e Ciro Ricci, po na bella canzona e Franco Ricciardi, e pp

na bella canzona e Carmelo Zappulla!

Regina: Ma pe piacere!

Rosario: Io quanno sente e neomelodici, me stizzo cchi assaje.

Rosa: Come non detto! Per calmatevi lo stesso. Siete tutti e due bravi amministratori.

Regina: No, io sono pi brava di lui. A me non piace come il signor Rosario amministra.

Rosario: O vero? E pecch?

Regina: Tanto per cominciare, non vi trovate mai con i conti. Come mai?

Rosario: Io?

Regina: S. E non tutto: voi avevate detto che sareste stato inflessibile sui pagamenti

delle quote condominiali. E invece ci sta gente che non paga mai!

Rosario: E la gente strana. Appena mi vede scendere le scale, si nasconde dappertutto:

dentro lascensore, sotto lascensore, sotto le scale, finanche fuori al finestrone!

Regina: Ma se voi non sapete stendere nemmeno un verbale.

Rosario: E chi ve lha ditto?

Regina: Vi ho vista prima. Maggio fatto nu sacco e resate!

Rosario: E invece vi sbagliate.

Regina: Ah, s? Allora adesso vi d un foglio e voi mi stendete di nuovo il verbale di

questa assemblea.

Rosario: Devo stendere il verbale? E m ci penso io. Datemi il foglio e una penna.

Regina: Bene. (Dalla ventiquattrore prende loccorrente) Ecco il foglio e la penna. Prego.

Glieli consegna e poi si volta a chiudere la ventiquattore (e non lo guarda).

Rosario: M ve faccio avved io. (Scrive sul foglio) Verbale! Ecco qua.

Regina: (Senza guardarlo) Forza, fate presto, stendete il verbale.

Rosario: Subito! (Cos stendeil verbale a terra) Ecco fatto. Ora potete guardare.

Regina: Bene. (Si volta verso lui) Fatemi vedere il verbale. (Non lo vede) E add sta?

Rosario: E nun o vedte? Sta lloco nterra!

Regina: (Lo nota) E che avete fatto?

Rosario: Ho steso il verbale!

Regina: (Si arrabbia) Ma facteme o piacere, scusate! Ma non si stende cos.

Rosario: Ah, no? E allora m lo stendo meglio! (Si accovaccia e lo mette al contrario. Poi

si rialza) Ecco fatto! M siete contento?

Regina: (Si arrabbia) Ma no. Stendere il verbale significa scrivere il verbale.

Rosario: E io lo stavo per fare!

Regina: Sentite, adesso vi dico io come si fa lamministratore.

Rosario: (Con atteggiamento di sfida) Voglio proprio sent!

Regina: Dunque, prima cosa, un buon amministratore non guarda in faccia a nessuno.

Rosario: Aggio capito: aggia avut a faccia a tutte ggente! E poi?

Regina: Voi dovete parlare conciso.

Rosario: Cu chi aggia parl?

Regina: Dovete parlare conciso.

Rosario: E chi stu Ciso? Cocche inquilino nuovo do palazzo?

Regina: Ma no, conciso significa essenziale. Cio ata parl poco. Per parlate in faccia.

Rosario: E su questo non c dubbio. Io, quando parlo, sono un tipo maschietto!

Regina: Si dice schietto.

Rosario: Insomma, io sono un tipo sanguinoso!

Regina: (Ironica) Eh, facte o killer! Volete dire sanguigno! Avete visto? Non siete

buono. Appena torneranno gli altri, vi dimostrer che hanno tutti nostalgia di me.

Rosario: No, la gente preferir a me!

Regina: No, a me!

Rosa: M accumminciate nata vota? Ma assettateve cinche minute.

I due si siedono silenziosi e imbronciati. Invece Rosa parla ai due.

E come dice la canzone di Nino DAngelo!

I due: Uff, e basta cu sta musica neomelodica! Assettateve e stateve zitta pure vuje!

Rosa: Che maniere! (Si siede silente)

4. [Detti, Pietro e poi tutti gli altri]

Seduti ci sono Stella, Rosario e Regina. Suonano alla porta. Da sinistra entra Pio

con un bicchiere dacqua e una pillola in mano.

Pio: A porta. Signora Stella, jate a arap.

Stella: Io? E pecch aggia proprio io? Nun meglio che va a signora Regina?

Regina: Ma che? Io nun ce voglio .

Stella: E manchio.

Pio: E io manco.

Rosario: (Si alza stizzito) E ce vaco io. (Avviandosi a destra) State sempre e na manera!

Esce a destra. Intanto, Pio mette in bocca la pillola e beve un sorso dacqua.

Stella: Che vi siete preso, signor Pio?

Pio: No, niente, na pillola. (Poi mette il bicchiere nella tasca della giacca)

Regina: Ma che fate? Ve mettite o bicchiere cu llacqua inta sacca?

Pio: E se pi tardi tengo sete? Almeno, tengo o bicchiere gi pronto! (E si siede)

Rosario torna con Pietro (che beve da una lattina di olio per auto in mano).

Rosario: Venite, signor Pietro, venite.

Pietro: Ma la riunione ripresa?

Rosario: No, no, ancora no. (Lo nota bere) Scusate, ma che vi state bevendo?

Pietro: Aranciata in lattina.

Rosario: Ma qualaranciata? Chello uoglio pa machina!

Pietro: Ma nun dicite palle. Io laggio accattata o Bar cc ffora.

Rosario: Ma cc ffora nun ce sta o Bar, ce sta o benzinaio!

Pietro: Ehm o vero? Dicevio, comm amara staranciata! (Siede accanto a Pio) Ma

che d sta puzza e cavallo?

Pio: Songhio!

Pietro: Ah, ce sta o signor Pio?

Pio spalanca gli occhi e va da Pietro, che lo guarda stupito.

Pio: Carmil!

Pietro: Carmilina? Add sta?

Pio: (Gli prende la mano con la lattina) Carmil, s proprio tu?

Rosario: Ma quala Carmilina? Chisto o signor Pietro.

Pietro: (Tira via la mano) Ma chisto tene llallucinazione? Vede a Carmilina! Ma add

sta? In questo momento, qua dentro non ci sono donne.

Stella: E chi ve lha detto? Ce stongo io, a signora Stella.

Regina: E pure io, la ex ma soprattutto futura amministratrice di questo condominio.

Rosario: S, va bene, questo poi lo vedremo!

Regina: E lo vedremo.

Pietro: Beati voi che lo vedrete! Io nun veco o riesto e niente! E ora scusatemi, ma mi

vado a lavare un poco la bocca e le mani. Chilluoglio pa machina era amaro!

Pio: Andate, andate. Andate pure.

Pietro: Con permesso. (Si avvia di fronte a s)

Rosario: Add jate? O bagno nun sta all. (Si alza e lo va a prendere, conducendolo dalla

parte giusta, cio nella porta centrale) Sta acc.

Pietro: E mi sono sbagliato di poco! Io vado, allora.

Esce via. Poco dopo, tornano Grazia, Rosa, Abramo, Immacolata, con una

tazzina in mano, e Stefano.

Grazia: Eccoci tornati. (E si siede)

Abramo: Siamo agguerriti per riprendere la riunione di condominio. (E si siede)

Immacol: A chi lo dite! (E si siede) Io mi sono preparata pure un bel caff, pieno zeppo di

zucchero, come mi ha suggerito il dottor Abramo!

Rosa: (Si siede) Dottor Abramo, ma non le far male tutto quello zucchero nel caff?

Abramo: (Placidamente, quasi sussurrando) No, ma che male?

Stefano: (Resta in piedi) Vabbu, ma che ce ne mporta? Facmme a riunione, forza!

Rosario: E allora sedetevi, signor Stefano.

Stefano: (Nota il posto libero vicino a Pio) Maggia assett cc? Vicino o signor Pio?

Rosario: E certo.

Stefano: Ma chillo puzza!

Pio: (Si alza con atteggiamento di sfida) Nh, ma pecch, che tiene a dicere?

Stefano: (Intimorito, porta la mano al naso) No, no, niente. (E si siede)

Pio: Ah, me penzave! (Torna a sedersi) Prego, amministratore, jate, parlate.

Regina: Bene, allora proseguiamo con la riunione di

Rosario: Uh, ma lamministratore songhio!

Regina: Ah, gi, lo lei. Ancora per poco.

Rosario: S, va bene, questo poi lo vedremo!

Regina: E lo vedremo.

Rosario: E dunque, il segretario pronto a scrivere?

Pio: Eccomi!

Stefano: Vuje? Amministrat, ma chillo puzza e cavallo!

Rosario: E che ce ne mporta? Quello deve solo scrivere.

Pio: (Si prepara) Songo pronto! Chaggia fa?

Rosario: No, voi non dovete fare niente. Nessuno deve fare niente di testa sua. Voi dovete

fare tutti quanti quello che dico io e quello che faccio io. Capito?

Gli altri: S!

Rosario: Molto bene. (Poi gli scappa uno starnuto) E e etci!

Gli altri: (Ripetono ci che fa Rosario) E e etci!

Rosario: Stu cacchio e raffreddore!

Gli altri: (Ripetono) Stu cacchio e raffreddore!

Rosario: E vabbu. (Prende un fazzoletto e si soffia il naso)

Gli altri: (Ripetono) E vabbu. (Da Stefano partono fazzolettini di carta che si passano

tutti e si soffiano il naso)

Rosario: (Li nota tutti) Nh, ma che state facnno?

Gli altri: (Ripetono) Nh, ma che state facnno?

Rosario: No, no, dico: che state facnno?

Stella: Ros, e tu h ditto: voi dovete fare tutti quanti quello che dico io e quello che

faccio io. Capito?

Rosario: Ma io intendevo nel senso di condominio.

Gli altri: Ah, ecco!

Rosario: Vabb, m facteme fern e me sciusci o naso. Per non mi imitate.

Gli altri: Va bene. (Poi lo osservano)

Rosario: (Si soffia il naso, poi, sentendosi osservato, imbarazzato, smette e guarda gli

altri) Nh, ma che tente a guard? Nun me pozzo sciusci manco o naso? Io

sono lamministratore, e mi soffio il naso amministrativamente! E chiaro?

(E ripone il fazzoletto in tasca)

5. [Tutti]

Rosario: Dunque, giunto il momento di parlare di un argomento tosto: la casa dei misteri.

Quella del signor Santo Subito.

Grazia: E chi ?

Stefano: O Papa!

Abramo: No, il mio vicino di casa.

Stefano: Ma forse chillu tizio effeminato?

Pio: Effeminato? Chillo frocio.

Rosario: Signor Pio, usiamo parole pi educate. Ci sono donne!

Stella: Ave raggione. Allora dicmme ch ricchione!

Rosario: Aeh, ncasa a mana!

Pio: Facciamo cos, diciamolo allinglese: il signor Santo Subito ngu!

Rosario: Che vvo dicere ngu?

Immacol: Forse vuole dire che gay!

Pio: Esatto!

Rosario: Emb, e non abita pi in questo palazzo?

Stefano: No, lo so io dove abita: a Frocinone!

Immacol: Ma che Frocinone? Frosinone!

Stefano: S, esatto. E volete sapere perch se n scappato l? Per bancarotta frociolenta!

Immacol: Fraudolenta.

Stefano: Esatto. E dove abita adesso, tutti lo chiamano Sandokan, la tigre di Monfrocen!

Rosa: Scusate, ma nun era napulitano? A me me risluta che chillo era e San Giuanne.

Stefano: Esatto, nu sangiuvannaro.

Pio: Ah, ecco, un sangiovanniere!

Rosario: (Ironico) Signor Pietro, lavte ditto in italiano?! Insomma, che ce ne frega dove

nato il signor Santo Subito? Io voglio sapere che succede a casa sua.

Abramo: Non ci sta mai. Ma nella sua casa, io sento di tutto.

Rosario: Allora direi, perch non saliamo al piano di sopra? Cos entriamo in casa sua.

Tengo le sue chiavi.

Regina: No, ha cambiato serratura. Ma io so come possiamo entrare lo stesso.

Rosario: Ah, s? E come?

Regina: C un passaggio segreto che conduce ad una rampa di scale, da cui si scende.

Cos si giunge in un sottopassaggio che conduce ad una nuova rampa di scale.

Alla fine di questultima rampa di scale, c una botola che, se viene aperta,

introduce nel suo ripostiglio.

Rosario: Ah, ecco. Brava. (Poi, dubbioso) Nu mumento, ma vuje commo ssapite?

Regina: Ehm. Beh Ho tirato a indovinare!

Rosario: (La guarda male) Ho tirato a indovinare, eh! E meglio che andiamo a vedere.

Tutti si alzano in piedi.

Adesso seguitemi.

Tutti seguono Rosario che, mentre li introduce al passaggio segreto* dialoga con

loro. Li si sente parlare tutti. *(presumibile il passaggio tra il pubblico in platea)

Vi raccomando, facciamo attenzione a non inciampar (Ma lui inciampa) E che

miseria, m me rompo pure a capa!

Stefano: Amministrat, aggio calpestato coccosa.

Rosario: E cio?

Stefano: Forse meglio che nun o ssaccio proprio!

Regina: Ecco, adesso dobbiamo andare per di qua, in modo che arriviamo nei pressi della

seconda rampa di scale. Prima per facciamo attenzione a dove mettiamo la testa.

Rosario: Gi, gi, gi

Tutti camminano abbassati, tenendo una mano a protezione della testa.

Pio: Amministrat, scusate, maggio scurdato o cellulare ncoppa o tavule.

Rosario: E con ci?

Pio: Putmme turn areto? Accuss o piglio.

Rosario: Ma pe carit! Chi sa comme simme arrivate fina stu punto! Proseguiamo.

Regina: Ora fate attenzione sul vostro lato destro. Ci stanno dei cocci di bottiglia rotti.

Rosario: E allora camminiamo tutti saltellando sulla gamba sinistra, forza!

Tutti si rialzano e saltellano, proseguendo.

Immacol: Mamma mia, ma ne abbiamo ancora per molto?

Abramo: Qua non si arriva mai!

Regina: Ecco, ora potete tornare a camminare normali.

Grazia: Amministrat, io nun ce a faccio cchi.

Stella: E manchio.

Rosario: Volete restare qua? Se volete restare qua, per me va bene.

Grazia: No, no, va bene.

Rosario: Stella, se tu vuoi restare qua per sempre, non ti preoccupare. Mi ha fatto piacere

conoscerti. Io poi mi sposo a unaltra!

Stella: No, no, va bene.

Regina: Ecco, ora non ci resta che salire le scale e siamo arrivati a casa del signor Santo.

Rosario: Molto bene. Allora, andiamoci.

Tutti salgono.

6. [Tutti]

Ma ad un tratto, dalla porta centrale, tutti tornano di corsa nella stanza.

Gridano dallo spavento. Si dividono equamente ai lati della stanza.

Immacol: Oddio mio, ma chamme cumbinato?

Grazia: A chi amme risvegliato?

Stefano: E nun late vista? Chella era na mummia!

Pio: Ma che ce fa na mummia a casa do signor Santo Subito?

Rosario: E chi o ssape? Spermme che nun trase cc ddinto!

Ad un tratto, dalla porta centrale, entra un figuro ( Pietro) quasi tutto rivestito

di carta igienica. Porta una asciugamano in testa e tiene la catena del water

nella mano destra.

Pietro: (Con voce da oltretomba) Signoriiii!

Gli altri: (Spaventati, urlano) Aaaaah!

Pietro: (Con voce da oltretomba) Non vi spaventate! Io devo parlarvi.

Abramo: Chi sei tu? Una creatura di 1000 anni fa?

Pietro: (Con voce da oltretomba) Nooooo!

Regina: Allora 2000 anni fa?

Pietro: (Con voce da oltretomba) Nooooo!

Pio: Azz, cchi viecchio ancora!

Stefano: Allora 3000 anni fa?

Pietro: (Con voce normale) No, songo o signor Pietro Apostolo!

Rosario: (Recupera la calma) E e vuje che ce facte, accuss cumbinato?

Pietro: Niente, songo juto into bagno?

Gli altri: (Annuiscono) Eh!

Pietro: Allora songo sciuliato ncoppa a carta igienica. Accuss maggio assettato

ncoppa o gabinetto?

Gli altri: (Annuiscono) Eh!

Pietro: E appena aggio tirato a catena, so gghiuto a fern inta nu passaggio segreto.

Ma quello era una specie di ascensore. E mi ha spinto verso lalto?

Gli altri: (Annuiscono) Eh!

Pietro: E allora mi sono ritrovato al piano di sopra. Accuss so rimasto avvolto inta

carta igienica e cu a catena do gabinetto nmana! Vi piaccio?

Gli altri: (Arrabbiati) Ma fance o piacere!

Pietro: Uh, calmi, calmi!

Lo rincorrono, riempiendolo di calci e pugni, per tutta la stanza. Poi lui esce di

casa (sempre rincorso dagli altri) e si sente una brusca frenata di auto, con

conseguente tamponamento.

FINE ATTO SECONDO

Siamo sempre nella sala adibita per la riunione di condominio: unora dopo.

ATTO TERZO

1. [Rosario, Stella, Grazia, Rosa, Regina, Abramo, Immacolata, Stefano e Pio. Poi Pietro]

I condomini si picchiano tra di loro a coppie (Stella con Grazia, Rosa con Regina,

Abramo con Immacolata, Stefano con Pio. Manca il solo Pietro), mentre al centro

Rosario Mariano cerca di dividerli e portar tutto alla normalit.

Stella: Taggia stracci tutte e capille!

Grazia: Tu si na granda malafemmena!

Rosa: M te levo a capa a coppa o cuollo!

Regina: Te voglio itt abbascio!

Rosario: Signori, calmatevi, calmatevi! Signori, fermatevi, fermatevi!

Abramo: Thanna accidere pe scagno!

Immacol: Te dongo na capata nmocca!

Stefano: Tu si o cchi grande curnuto che cunosco!

Pio: Marjuolo, marjuolo!

Rosario: Bastaaaaaa!

I litiganti si fermano e lo osservano. Cosicch Rosario gli parla.

Bene! Signore e signori, io lo so che voi siete delle persone perbene e vi stimate!

Ma i litiganti ricominciano a menarsi e ad offendersi, in modo uguale a prima.

Stella: Taggia stracci tutte e capille!

Grazia: Tu si na granda malafemmena!

Rosa: M te levo a capa a coppa o cuollo!

Regina: Te voglio itt abbascio!

Rosario: Signori, calmatevi, calmatevi! Signori, fermatevi, fermatevi!

Abramo: Thanna accidere pe scagno!

Immacol: Te dongo na capata nmocca!

Stefano: Tu si o cchi grande curnuto che cunosco!

Pio: Marjuolo, marjuolo!

Rosario: Signori, calmatevi, calmatevi! Signori, fermatevi, fermatevi!

Suonano alla porta e tutti si fermano. Rosario interroga gli altri.

Chi va ad aprire?

Stella: Chi va ad aprire?

Grazia: Chi va ad aprire?

Rosa: Chi va ad aprire?

Regina: Chi va ad aprire?

Abramo: Chi va ad aprire?

Immacol: Chi va ad aprire?

Stefano: Chi va ad aprire?

Pio: Chi va ad aprire?

Rosario: Vabbu, aggio capito: vaco a arap io! Per nun vappiccecate, eh!

Esce via a destra. Cosicch Regina trama qualcosa con i presenti.

Regina: Ehi, amici condomini! Avete visto che schifo di amministratore che teniamo?

Stella: Uh, uh, nu mumento, ma chillo mio marito!

Regina: (Gironzolando per la stanza) Cara signora Stella, io non discuto che suo marito

potrebbe essere una brava persona. Anche se ho qualche dubbio! Ma una

certezza, invece, la tengo: come amministratore nun cosa soja!

Immacol: E noi gi labbiamo votato.

Regina: Emb? Si pu sempre sfiduciarlo e convocare unaltra assemblea di condominio.

Gli altri: (Seccati) Nooo, ancora?

Stefano: Signora Regina, nuje nun tenmme tiempo a perdere.

Regina: OK, va bene. Allora tenetevi al signor Rosario. Ma vi avviso, state perdendo

lopportunit di avere un amministratore di condominio migliore.

Gli altri: E chi?

Regina: Me!

Grazia: Io so daccordo.

Abramo: E io pure.

Pio: E purio.

Stella: E purio.

Stefano: No, signora Stella, vuje ata sta cu o marito vuosto.

Stella: E a vuje che ve ne mporta? Vuje cu chi state?

Stefano: Cu o signor Rosario.

Rosa: Anche io.

Pio: E purio.

Immacol: Io pure.

Abramo: Un momento, ma voi non state con la signora Regina?

Pio: E che ffa? Stongo nu poco cu uno e nu poco cu nato!

Gli altri: Uuuuff!

Regina: Adesso non ci resta che sapere da che parte sta il signor Pietro.

Stefano: Ma che ce ne fotte do signor Pietro? A me me ne mporta do signor Rosario.

Regina: E perch?

Stefano: Perch voglio sapere da quale parte sta: con lui o contro di lui!

Pio: E secondo a vuje, se mette contro a isso stesso?!

Stefano: No?

Pio: Ma facteme o piacere: stateve zitto e perdite o ciato!

Poi un silenzio di attesa.

2. [Rosario, Pietro e tutti]

Dallingresso a destra entra Rosario che accompagna Pietro: collarino,

ingessato ad entrambe le braccia, in posizione da antico egizio.

Rosario: Venite, signor Pietro, venite.

Pietro: (Con voce provata) Grazie, grazie.

Stefano: (Beffardo) Ma chi trasuto? Legiziano?

Gli altri ridono.

Pietro: (Seccato) Bravo, facte o spiritoso!

Rosario: Sentite, signor Stefano, aiutatemi a farlo sedere.

Stefano: E gghiamme bello, jamme.

I due lo aiutano ad accomodarsi. Nel frattempo

Pietro: Chianu chiano chianu chiano, che se rompe o gesso!

Stefano: Nun ve prioccupate, state nmana allarte!

Ma Rosario si sbilancia e cade, con Pietro che gli si siede addosso. Cade anche

Stefano, ma accanto ai due.

Rosario: (Dolorante) Aaaaah! (Sofferente) Aiuto, aizte a chisto, aizte a chisto!

Gli altri intervengono, ma invece di rialzare Pietro, rialzano Stefano.

Stefano: Grazie, grazie.

Rosario: Ma no a chillo, levteme a chisto a cuollo. Levteme a chisto a cuollo!

Cos fanno. Alcuni aiutano Pietro a sedersi, altri Rosario a rialzarsi. Finalmente,

si accomodano tutti. Pietro rimane in posa egizia, col viso voltato verso sinistra.

Grazia: E allora, signor Pietro, come vi sentite?

Pietro: Non mi rivolgete la parola. Nessuno di voi!

Pio: E vabb, ma tanto, mica siete andato sotto la macchina? Quella vi ha scansato.

Pietro: S, per so gghiuto a fern inta nu tombino apierto! Niente di meno, into

spitale, guardate comme mhanne ngessato! A proposito, quando ero assente,

cosa mi sono perso?

Immacol: A solita cosa

Pietro: E cio?

Stefano: E mazzate!

Abramo: Va bene, ma adesso la riprendiamo questa benedetta assemblea? Io ho fretta.

Pio: (Prende la solita pillola) Fate, fate!

Rosario: Dunque, riprendiamo lassemblea con lultimo punto dellordine del giorno. E

Pio: (Comincia le solite visioni, guardando Rosario) Carmil!

Rosario: Nata vota cu sta Carmilina?

Pio: (Si avvicina a Rosario) Carmil, pecch mh fatto e ccorne?

Rosario: Ma quala Carmilina? Io sono il signor Rosario.

Pio: Carmil, io aggio deciso.

Rosario: (Intimorito) Che avete deciso?

Pio: Voglio fa ammore cu te! (E lo abbraccia)

Rosario: (Sofferente) Noooo!

Gli altri si alzano e cercando di staccare i due, tranne Pietro che invece va

allappendiabiti e vi si para davanti, credendo fosse Pio.

Pio: No, lassteme sta, lassteme sta! Voglio fa ammore cu Carmilina mia!

Rosario: Ma io nun songo Carmilina!

Pio: Taggia vas! (E gli d baci sulle guance)

Rosario: Aiutooooo!

Alla fine Grazia d un colpo in testa a Pio, con un oggetto trovato a caso. Pio si

accascia a terra svenuto. Rosario invece si siede.

Abramo: Tutto bene, signor Rosario?

Rosario: (Provato) S, tutto bene. (Poi lo guarda male) Dottor Abramo, mita fa unu

piacere: ittate chelli pillole! Chillo, gi o signor Pio scemo pe fatte suoje!

Abramo: Ma s, avete ragione. (Fruga nelle tasche di Pio e prende la scatola) Ecco qua.

Abbiamo disarmato il visionario! Ora tutto tornato alla normalit.

Ma si nota Pietro che ancora davanti allappendiabiti, credendo fosse Pio.

Pietro: Signor Pio, voi dovete stare calmo. Avete capito? E a voi, signor Rosario, potete

scappare. Sto trattenendo il signor Pio!

Stefano: (Lo va a prendere) No, signor Pietro, tutto a posto, tutto a posto. Venite.

Pietro: Levteme e mmane a cuollo. (Si volta col corpo verso lappendiabiti, tenendo

la testa bloccata verso sinistra) Signor Pio, jammece a assett.

Stefano: Ma o signor Pio sta lloco!

Pio: (Si risveglia e si alza, come se fosse nulla e si siede) Ma perch ci siamo fermati?

Rosario: Ecco, bravo. Torniamo a sederci tutti.

Cos fanno tutti, silenziosamente, come per riprendere fiato.

3. [Tutti]

A questo punto, Rosario propone un nuovo argomento.

Rosario: E passiamo allultimo argomento di cui parleremo oggi. Ho deciso di tenerlo alla

fine, perch il pi difficile. E sapete qual ?

Regina: Lo dico io: giunta lora di porre a tutti voi una scelta: rieleggere me come

amministratrice al posto del signor Rosario.

Rosario: Ancora? E manco sarrende! No, non questo largomento. E un altro. (Si alza

in piedi e si sposta un po verso destra) Mi raggiungano le signore Grazia Di Dio

e Rosa Mistica, per favore.

Le due donne, perplesse, eseguono: si alzano e si mettono ai suoi lati.

Molto bene. (Si stacca dalle due, le gironzola intorno, ragionando) Ultimamente,

mi hanno segnalato una cosa che ho voluto approfondire: una musica equivoca

viene dagli appartamenti delle signore qui presenti.

Le due: (Frenetiche) Ma quando mai? Quando mai? Quando mai?

Rosario: (Le zittisce) Silenzio! Questa musica si sente per le scale e anche nel quartiere.

Grazia: Ma io ascolto solo musica religiosa.

Rosa: E io me sento sulo e neomelodici! Metto a Franco Ricciardi a palla! Wow!

Rosario: Ma che musica religiosa e Franco Ricciardi? Si tratta di musica orientale. E il

portiere mi segnala che ultimamente ha cacciato via degli uomini sconosciuti che

volevano entrare qui nel palazzo, ma non volevano dire dove andavano. Cos

questi tizi aspettano la mezzanotte, quando il portiere non c. E si travestono da

idraulici, falegnami, medici e perfino zampognari!

Pietro: E pecch?

Rosario: Perch vanno tutti a trovare le due signore qui presenti: una volta a casa di una,

una volta a casa dellaltra.

Le due: (Frenetiche) Ma non vero, non vero

Rosario: (Le zittisce) Silenzio! E volete sapere tutti perch questi signori vanno dalla

signora Grazia e dalla signora Rosa? Perch loro due hanno una doppia vita!

Gli altri: (Sorpresi) Uuuuh!

Rosario: (Avvicinandosi a Grazia) La signora Grazia, per esempio, di giorno una mite

casalinga religiosa, ma di notte diventa Melissa Borgia, la regina dellorgia!

Gli altri: Che?

Grazia: Io?

Rosario: S, voi.

Grazia: Spione, non vi prester mai pi i CD di Mario Merola!

Rosario: E che me ne fotte? (Poi si avvina a Rosa) E invece la signora Rosa, di giorno fa

la donna delle pulizie, ascoltando i suoi amati neomelodici, ma di notte diventa

Ludovica Mazza, la mutandaia pazza!

Rosa: Io?

Rosario: S, voi.

Gli altri: Che scandalo, che scandalo!

Rosario: Condomini, fate silenzio! Specialmente i signori uomini. Ho scoperto che non ci

sono soltanto degli estranei al palazzo, ma anche alcuni che abitano qui dentro.

Abramo: Ah, io non ci sono di certo.

Pio: E nemmeno io.

Pietro: E manchio!

Stefano: (Ironico) E allora vuo ved che ce stonghio?

Rosario: No, no, tra voi quattro, ce n solo uno. (Va da Pio) E vero, signor Pio?

Pio: Io?

Rosario: S, vestito da zampognaro.

Pio: Ma pecch, nun po essere che zampugnare trsene inta stu palazzo?

Rosario: E zampugnare vnene tutto llanno? Dodici mesi su dodici?

Pio: E certamente.

Rosario: Gi, ma questo zampognaro silenzioso. E invece loro suonano sempre. E lo

sapete che strumenti suonano gli zampognari?

Pio: S, s: suonano le caramelle!

Stefano: (Ironico) Eh, snene e cciuculatine!

Pio: (Ripete) E cciucculatine!

Rosario: Le ciaramelle.

Pio: Per lappunto. E io la suono sempre, quando vado dalle signore.

Rosario: Ah, vi siete tradito!

Pio: (Imbarazzato) Uh, mannaggia a me!

Gli altri: Vergogna, vergogna!

Rosario: (Li zittisce) Silenzio! Adesso non facciamo i santarellini. Ognuno di voi tiene

uno dei sette peccati capitali.

Pio: (Si alza e va da lui) Ma pecch, vuje site senza peccato?

Rosario: E che centro io?

Rosa: S, voi centrate. Quanta vote site venuto add me a cerc o russetto, a cipria e

o fondo tinta! E io ve laggio prestate sempe!

Immacol: E a me chiede sempre di prestargli le calze a rete e la minigonna con spacco.

Stella: Comme, comme? (Si alza e va da lui) Ros, e pecch?

Rosario: Ehm ma niente, per vestirmi da Carnevale.

Stella: Ma pecch, Carnevale vene tutto llanno? Dodici mesi su dodici?

Rosario: Ma io seguo il calendario cinese. E pure quello buddista. E pure quello induista.

E pure quello musulmano! Scusate, posso andare in bagno?

Gli altri: No!

Pietro: (Pietro intanto si alzato e va in mezzo agli altri) Scusate, veramente, in bagno

ci dovrei andare prima io.

Rosario: E gghiate.

Pietro: Ma io devo fare pip.

Rosario: E a nuje che vvulte?

Pietro: Non posso usare le mani. Mi aiutate tutti?

Gli altri: Ma vattnne!

Lui, offeso, se ne esce al centro, stentando nel camminare.

Rosario: Sentite, vulte sent a nu fesso?

Gli altri: S!

Rosario: Ma pecch, io so fesso?

Gli altri: S!

Rosario: Vabb, comunque io penso una cosa: in questo palazzo siamo tutti pieni di

peccati. Forse solo il signor Pietro non ne tiene. Non lo vedete? E unanima pia.

Rosa: Sentite, possiamo fare un altro poco di caff?

Regina: (Infida) Vi accompagno io.

Rosa: Va bene. Con permesso.

Le due escono a sinistra.

Rosario: Intanto, nuje assettammece.

Si siedono tutti, tranne il solo Rosario.

4. [Tutti]

Tutti seduti, ma non Rosario che va alla porta di sinistra: verifica che Regina sia

dentro, poi torna dagli altri (e parla loro in maniera che Regina non senta).

Rosario: Ehil, signori, voi tutti: vedete la signora Regina?

Stefano: No, pecch se n gghiuta into cucinino!

Rosario: Ma no, io dico la vedete in senso figurato. La signora Regina sta cercando di

farmi le scarpe. E questo non va bene.

Stella: Uh, Gies, Ros, e pecch? So tre anne che nun te faje nu paro e scarpe nove!

Rosario: Moglie cretina! Io sto parlando sempre in senso figurato, per non farne accorgere

alla signora Regina. Quella vuole farmi fuori per diventare lei amministratrice.

Gli altri: Lo sappiamo!

Rosario: Lo sapete? Ah, ecco, finalmente la serpe si mostrata! Quella vi avr promesso

mari e monti, ma voi non ci dovete cascare. Il vostro amministratore, sono io.

Stella: S, s, vabbu, ma m assittete.

Rosario: No, no, io debbo parlare. Amici!

Pio: Ma chi te sape?

Rosario: Signor Pio, perch mi dite questo? Io vi ho sempre voluto bene come un fratello.

Pio: (Si alza e gli parla drammaticamente) Carmil, perch mi stai dando del voi?

Rosario: Oh, no, ancora cu sta Carmilina?

Pio: Carmil, io non sono un fratello per te. (Gli prende le mani) Dimmi che mi ami!

Stefano: Uh, ma chisto peggio e me!

Rosario: (Imbarazzato, si rivolge agli altri) Signori condomini, vi prego, aiutatemi!

Abramo: (Stufo, si alza e va da Pio) Uh, e ora basta! Avete capito? Qua stiamo facendo

una riunione di condominio!

Pio lascia subito le mani di Rosario (che ringrazia, risollevato, Abramo).

Rosario: Grazie!

Abramo: Se volete baciare Carmilina, aspettate che finisce la riunione! OK? (Va a sedersi)

Rosario: (Lo guarda male) E che nfame!

Pio: Carmil, ce vedmme aroppo! (Gli fa locchiolino e torna a sedersi)

Rosario: E che manicomio! (E si siede anche lui)

Da sinistra, torna Regina, tutta sola, con una tazza di caff. Si siede beatamente.

Ecco qua, tornata pure la signora Regina. (Poi, dubbioso) Emb? Sola?

Regina: E chi ceva sta cchi?

Immacol: Il caff nostro!

Rosario: Ma io non parlavo del caff. Io parlavo della signora Rosa. Stava insieme alla

signora Regina. Siete andate a fare il caff, e (Poi, dubbioso) Ma ch stato?

Regina: Perch me lo chiedete?

Abramo: (Si alza in piedi) Aspettate, vado a chiamare io la signora Rosa.

Esce a sinistra.

Rosario: Bene, nel frattempo io direi di tornare alla nostra assemblea di condominio.

Regina: Voi dite? Allora perch non mettete allordine del giorno le vostre dimissioni e le

nuove votazioni per il nuovo amministratore?

Rosario: Dimissioni? Io sono stato votato dai condomini che vedete qui presenti. E pure la

signora Rosa che ora sta dentro la cucina. E tra poco torna.

Ma torna solo Abramo, tutto spaventato.

Abramo: Uh, mamma mia! Uh, mamma mia!

Rosario: Ch succieso?

Abramo: La signora Rosa sta a terra.

Stefano: E che sta facenno?

Pietro: Starr piglianno o sole!

Stefano: Cretino, ce sta o sole inta cucina?

Immacol: Ma forse svenuta?

Abramo: No morta!

Gli altri si alzano tutti in piedi.

Immacol: Io allora me ne vado, cos chiamo la polizia e denuncio la signora Rosaria.

Regina: (Infida) Fate pure.

Immacolata va via a destra.

Rosario: Signora Regina, ma che avete fatto?

Regina: Io? Niente! Secondo voi, la gente muore ed colpa mia? (Si alza in piedi)

Torna Immacolata.

Immacol: La porta chiusa e non si apre pi.

Rosario: Cosa? Signora Regina, avete chiuso pure la porta a chiave?

Regina: La porta lavete chiusa voi quando avete fatto entrare il signor Pietro.

Rosario: E perch dovevo chiudere la porta a chiave? Che interesse tenevo?

Stella: Vabbu, Ros, nun da retta. Ascmme pa fenesta.

Rosario: E quala fenesta? Davanti alle finestre, ci sono le grate.

Immacol: Allora usciamo dalla casa del signor Santo Subito.

Rosario: La porta chiusa a chiave e le finestre tengono le sbarre.

Abramo: Allora chiamiamo aiuto col cellulare.

Rosario: I cellulari non prendono qua sotto.

Stefano: E vabbu, signor Rosario, chesto no, chestato no, e chellato no! Ma nu poco

dentusiasmo! E nu poco dottimismo!

Rosario: Signor Stefano, a me lentusiasmo m passato a quanno so trasuto cc ddinto!

Grazia: Insomma basta, cerchiamo di uscire da questa stanza.

Regina: (Tira fuori una pistola) E voi pensate che io ve lo faccia fare?

Stella: Oddio, una pistola!

Immacol: Ho paura!

Rosario: E e ora che intenzione avete?

Regina: Di rifare le votazioni, cos voterete me come nuova amministratrice. Ci state?

Nessuno risponde. Regina si arrabbia e punta la pistola contro di loro.

Ci state?

Gli altri: S, s, s!

Regina: E ora, tutti seduti, tranne il, signor Rosario che deve stare vicino a me.

Tutti gli altri si siedono, tranne Pio e Regina. Lei lo richiama

E voi, signor Pio?

Pio: Carmil, pecch me vuo spar? Io nun taggio fatto niente!

Regina: Ma sedetevi, fatemi il favore!

Pio: E vabbu. (Cos fa)

Regina: E il signor Pietro?

Stella: Sta facendo pip.

Regina: Va bene, non ci serve. Tanto, lui si asterr dal voto. E ora attenzione, per votare si

proceder per alzata di mano. Va bene?

Gli altri: (Non convinti) S!

Regina: Comeeee?

Gli altri: (Fingono convinzione) S, s, s!

Scena Ultima. [Tutti]

I condomini (non Pietro, in bagno) son seduti, Regina gli punta la pistola contro.

Regina: E ora comincia la votazione! Chi a favore della mia candidatura come

amministratrice di questo stabile?

Tutti, tranne Immacolata, alzano la mano. Regina la ammonisce.

Signora Immacolata, qualche problema?

Immacol: No, no, ora alzo la mano. (Cos fa)

Regina: Bene. E chi invece a favore della riconferma del signor Rosario come

amministratore di questo stabile?

Nessuno alza la mano.

Sia messo a verbale. Scriva pure, signora Stella.

Stella, un po indecisa, scrive su foglio quanto chiesto da Regina, che poi si

rivolge a Rosario con la consueta acidit.

Come vede, signor Rosario, tutti hanno votato per me, pure sua moglie.

Rosario: E si capisce, con la pistola puntata addosso!

Regina: No, veramente, sua moglie gi aveva deciso di non votare per lei.

Rosario: (La irride) Ma pe piacere! (Poi torna serio) Stella, ma overamente ?

Stella: Ehm ehm

Rosario: (Sdegnato) Anche tu ti sei coalizzata contro di me. E meno male che sopra

allaltare, si dice sempre che il marito deve seguire il marito, nella gioia e nel

dolore, nella buona e nella cattiva sorte. Io e te facmme e cunte aroppo.

Regina: Bene, ora che sono tornata ad essere lamministratrice di questo stabile, posso

anche andarmene. A me il verbale! (Se lo fa dare da Stella) Signori, grazie di

tutto e ci vediamo alla prossima riunione di condominio. Buona serata!

Ed esce via a destra. Rosario si avvicina alluscita e le lancia strali, dietro.

Rosario: He vinciuto sulo a primma partita, ma non tutto o torneo! Io mi vendicher

Nel frattempo, dal bagno (al centro) torna Pietro, sempre con la sua posa da

egiziano, ma ora nella mano pi alta tiene una pistola. Sotto gli occhi spaventati

degli altri (che lo notano), da dietro si avvicina a Rosario che intanto continua il

suo monologo contro Regina.

Volevi spaventarmi con una pistola? E non ci riuscirai mai! (Se la ride) Ahahah!

Ma intanto Pietro lo urta con la pistola dietro il collo. Rosario smette di ridere e

si volta lentamente. Scorge la pistola sul proprio naso, urla di spavento.

Maronna, na pistola!

Pietro: Ah, ma pecch, na pistola?

Rosario: (Gliela toglie di mano con molta cautela) S, s. Ma dove lavete trovata?

Pietro: Into bagno. Io laggio pigliato po sapone. Maggio pure lavato e mmane.

Per nun se squagliava maje!

Rosario: Ho capito. Vi accompagno a sedervi?

Pietro: No, io torno into bagno.

Rosario: A ffa che?

Pietro: Aggia tir o discarico.

Rosario: Ah, jate, jate.

Pietro: Con permesso.

Se ne esce al centro, stentando nel camminare. Intanto Rosario trama qualcosa.

Rosario: Adesso ho anche io una pistola. (Va verso gli altri e si ferma al centro) Avete

visto, signori condomini? Ce lho anchio!

Non visto da lui, zitta, zitta, torna da destra Regina, pistola in mano. Va dietro

Rosario che intanto spavaldamente parla. Gli altri provano a fargli segno.

Emb, si chella imbecille da signora Regina me capita nata vota annanzo

alluocchie, io (Si volta, nota la pistola puntatale sotto il naso e si spaventa)

Mar, a pistola!

Regina: Che cosa stava dicendo?

Rosario: Che non mi fate pi paura. Adesso siamo armati tutti e due. Ad armi pari, voglio

vedere quante persone voterebbero per voi e quante per me.

Regina: Mi sta bene.

I due si allargano un po.

Rosario: Allora, chi con me, venga dalla mia parte. (Poi disinteressato) Chi con quella

l, vada da lei!

Dalla parte di Regina, vanno Grazia, Abramo e Stella. Dalla parte di Rosario,

vanno Stefano, Pio e Immacolata. Rosario nota sua moglie dalla parte di Regina.

Stella, ma che ce faje vicino a signora Regina? Guarde, che he sbagliato lato!

Stella: No, no, io stongo bona cc.

Rosario: Ma che staje dicenno? S scema?

Stella: No, Ros. A quanno s addiventato amministratore, staje trascuranno a famiglia.

E allora io nun voglio che tu viene vutato.

Regina: (Lo irride) Avete visto, signor Rosario? Pure vostra moglie contro di voi.

Rosario: (Ferito nellorgoglio, ma dignitoso) Non me ne frega niente. Io gi li tengo i miei

votanti. Stanno qua. E sono la maggioranza.

Regina: Veramente, io ne vedo tre pari.

Rosario: Ci sarebbe stata pure la signora Rosa, ma voi lavete uccisa.

Regina: Questo lo dite voi. A proposito, non vedo il signor Pietro. Mica lavete ucciso?

Rosario: Io? E mica sono un killer come voi? Il signor Pietro sta in bagno.

Regina: Non ci credo. Voi tenete la faccia dellassassino. Io invece sono una santa donna.

Abramo: Brava, signora Regina!

Abramo d una pacca sul braccio a Regina e involontariamente lei spara contro

Immacolata che cade a terra morta. Gli altri si spaventano.

Rosario: (Terrorizzato) Ma ma che avete fatto?

Regina: Ehm io? No, niente. Il dottor Abramo mi ha toccato il braccio ed successo.

Rosario: Ma io vi denuncio, voi siete una killer!

Stefano: Bravo, amministrat, fate benissimo. Dalle nfaccia!

Stefano d una pacca sul braccio a Rosario e involontariamente lui spara contro

Abramo che cade a terra morto. Gli altri si spaventano.

Regina: (Terrorizzata) Signor Rosario, ma che avete fatto?

Rosario: No, io? Niente. Il signor Stefano mi ha toccato il braccio ed successo.

Regina: Ma io vi denuncio, voi siete un criminale!

Grazia: Brava, signora Regina!

Grazia d una pacca sul braccio a Regina e involontariamente lei spara contro

Stefano che cade a terra morto. Gli altri si spaventano.

Rosario: (Terrorizzato) Ma ma che avete fatto?

Regina: Ehm io? No, niente. La signora Grazia mi ha toccato il braccio ed successo.

Rosario: Ma io vi denuncio, voi siete una terrorista!

Pio: Bravo, amministrat, dite benissimo. Dalle nfaccia!

Pio d una pacca sul braccio a Rosario e involontariamente lui spara contro

Grazia che cade a terra morta. Gli altri si spaventano.

Regina: (Terrorizzata) Signor Rosario, ma che avete fatto?

Rosario: No, io? Niente. Il signor Pio mi ha toccato il braccio ed successo.

Regina: Ma io vi denuncio, voi siete un criminale!

Stella: Brava, signora Regina!

Stella d una pacca sul braccio a Regina e involontariamente lei spara contro

Pio che cade a terra morto. Gli altri si spaventano.

Rosario: (Terrorizzato) Ma ma che avete fatto?

Regina: Ehm io? No, niente. La signora Stella mi ha toccato il braccio ed successo.

Rosario: Ma io vi denuncio, voi siete una terrorista!

Regina: Signor Pio, non vi permettete di toccare il braccio del signor Rosario, o vi sparo!

Rosario: Ma pecch, chi rimasta viva? Muglierema? E allora, signor Pio, tuccteme o

raccio, o si no ve sparo!

Pio: No, no, per carit!

Pio d una pacca sul braccio a Rosario e involontariamente lui spara contro

Stella che si piega sulle gambe, ma resiste.

Rosario: Azz, ma mia moglie resistente! Signor Pio, tuccteme nata vota o raccio!

Pio: No, no!

Rosario: Vaggio ditto: tuccteme o raccio!

Pio: No, no!

Stella: (Sofferente) Bravo, signor Pio! Aiutatemi, signora Rosaria.

Ma Stella d una pacca sul braccio a Regina e involontariamente lei spara contro

Pio il quale cadendo urta il braccio di Rosario che a sua volta spara contro

Stella. Cosicch Pio e Stella cadono in terra, morti.

Regina: Signor Rosario, ma che avete fatto? Avete sparato a vostra moglie?

Rosario: Io? E stata mia moglie che vi ha urtato, cos voi avete sparato al signor Pio che a

sua volta mi ha urtato ed partito il colpo! In pratica, mia moglie si suicidata!

Regina: Ebbene, ora siamo rimasti solo tutti e due. Eccoci alla resa dei conti.

I due si scambiano di posizione un paio di volte, facendo attenzione a non

calpestare le vittime.

Rosario: Adesso, aprite la porta di questo locale.

Regina: No, apritela voi.

Rosario: Non lho chiusa io.

Regina: E nemmeno io.

Rosario: Emb, se non aprite la porta immediatamente, vi sparo.

Regina: No, vi sparo io.

Rosario: No, vi sparo proprio io.

Regina: Ho detto che vi sparo io.

Alla fine i due gettano le rispettive pistole e si prendono le mani, amorevolmente.

Rosario: Oh, amore mio, com stato difficile odiarti!

Regina: Anche per me. Vedo tua moglie morta in terra e ancora non ci credo.

Rosario: A chi o ddice!

Regina: (Sexy) Ora, prima che ci arrestino e ci diano lergastolo, vogliamo passare

unultima serata damore? Io e te!

Rosario: (Comincia ad eccitarsi) Azz! Scegli un posto.

Regina: Io direi, la cucina. Accanto al frigorifero!

Rosario: (Si scalda sempre pi) Mamma mia, sesso sfrenato fino allarrivo dei carabinieri!

Jamme, che nun me mantengo cchi!

Regina: S, s.

I due vanno di corsa a sinistra. Intanto, dal centro si sente uno scroscio di

discarico dal bagno. Da l esce Pietro, tutto soddisfatto.

Pietro: Ce lho fatta: aggio truvato o discarico e laggio pure tirato! Bene, bene, adesso

finiamo la riunione. Per facciamo presto, perch sta per cominciare la festa di

Piedigrotta. Ho sentito pure che sparavano le botte! (Poi si guarda intorno con

difficolt per la sua pessima vista) Ma che d? Add state? Ah, ho capito: stiamo

ancora in pausa. E allora m me vaco a pigli nu poco dacqua into frigorifero!

Ed esce via a sinistra.

FINE DELLA COMMEDIA

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