Le babbucce elettroniche

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Umano, troppo umano

Le babbucce elettroniche

(commedia in un atto)

Prologo: Ad un colpo di bacchetta della direttrice l’orchestra inizia a suonare una marcia trionfale, un concentrato di trombe, tromboni, tamburi, fiati, voci argentine, mentre la tenda rossa del sipario si apre.

Al centro del palcoscenico si trovano i tre Iknusiani vestiti a festa: indossano un lungo gabbano ed un cappuccio calato sul viso annerito con fuliggine.

Il gruppetto è formato da una coppia legata a fianco a fianco da una fune, comandata da un terzo elemento che sta dietro di loro e li guida come se loro fossero due buoi.

E come i buoi non parlano, ma stanno muti.

Non appena la musica finisce, i tre incominciano ad avanzare, muggendo, in direzione degli spettatori fermandosi sul bordo del palco.

MANDRIANO: <<Signore e signori, benvenuti a teatro. Assisterete ad una performance mai vista nello spazio: riuscire a vendere l’invendibile. Mi auguro che lo spettacolo sia di vostro gradimento e ne rimaniate a tal punto conquistati da comprare l’esclusiva invenzione della quale gli attori si accingono a descrivere le mirabili caratteristiche.>>

Detto questo la formazione si scioglie, i tre scendono dal palcoscenico ed escono dalla sala, mentre fanno il loro ingresso sul palco, ciascuno da una direzione diversa, gli altri componenti della troupe teatrale, che, disponendosi su una sola fila, occupano l’intera piattaforma: ALEXANDRA e CORRADO al centro, MARCO V. e PAOLO P. alla sinistra di CORRADO, ALESSANDRA CHANNEL e MARCO DU BLACK alla destra di ALEXANDRA.

CORRADO regge con tutte e due le mani un cofanetto color blu di Prussia sul quale campeggia il monogramma in cosmolingua di Andrei, cofanetto che osserva con aria molto preoccupata come se questo custodisse al suo interno qualcosa di molto delicato e prezioso.

ALEXANDRA: <<Gentile pubblico, siamo qui mostrarvi qualcosa di veramente unico e prezioso. Qualcosa di cui non potrete fare assolutamente a meno. Una volta che l’avrò mostrato e avremo illustrato le sue caratteristiche…tutti insieme, vero ragazzi?...

(si gira di colpo verso gli altri attori che confermano il suo enunciato annuendo)

…Sono certa che vorrete comprarlo. Anzi farete la fila per averne un paio.

ALEXANDRA guarda CORRADO che esita ad agire, allora lei con un cenno della testa lo invita ad aprire la scatola. CORRADO alza il coperchio e mostra il suo contenuto, che in realtà si vede a malapena.

ALEXANDRA si gira verso CORRADO, infila le mani dentro il cofanetto ed afferra due pantofole che, tenendone una per mano, le presenta al pubblico.

CORRADO nel frattempo porge il cofanetto al MANDRIANO fermo ai bordi del palco, che a sua volta gli passa un piedistallo a forma di capitello romano, sul quale CORRADO appoggia un piccolo oggetto tirato fuori della cassetta.

ALEXANDRA: Eccole qui! Non sono meravigliose? Che cosa sono? Non sapete cosa sono? Non lo sanno?

(rivolta agli attori che stanno alla sua sinistra e rispondono scuotendo la testa)

Ma davvero non lo sanno?

(chiede agli componenti della compagnia che si trovano alla sua destra. Risposta identica)

Sono un paio di uniche, rarissime, B A B B U C C E   E L E T T R O N I C H E !

Volete sapere a cosa servono? E’ presto detto!

(Appoggia le babbucce sul piedistallo e rivolta agli attori:)

Forza tessete le lodi di questa meraviglioso parto dell’estro creativo di Andrei Ruber III°

(Questi si dispongono a semicerchio attorno alle babbucce elettroniche)

MARCO DU BLACK: Tengono i piedi al caldo, quando fa quando.

ALESSANDRA CHANNEL: Ed i piedi al freddo, quando fa freddo.

MARCO V.: Ed i piedi così cosi durante le mezze stagioni

PAOLO P.: Ma ci sono ancora le mezze stagioni?

CORRADO: Si, si, qui dentro ci sono ancora.

ALEXANDRA: Visto! Un prodotto unico: ha le mezze stagioni incorporate.

CORRADO prende in mano una babbuccia ed altrettanto fa ALEXANDRA. Entrambi le accarezzano, osservandole con attenzione alla ricerca di un particolare, di un dettaglio.

CORRADO: Notate le imperfezioni! Ciò significa che sono state fatte interamente a mano. Una garanzia di originalità

ALEXANDRA: E le rifiniture? Ugualmente Imprecise!

PAOLO P. (dopo aver preso la scarpa da CORRADO): Per forza! Sono fatte a mano da esseri umani di tipo A!

ALESSANDRA CHANNEL (che si è fatta passare la scarpa da ALEXANDRA): E con arti meccanici dai robot, ma pur sempre in modo approssimativo.

MARCO V. (che ha ricevuto da PAOLO il manufatto): E pensate che per ottenere un simile risultato hanno insegnato ai robot a lavorare in modo approssimativo!

MARCO DU BLACK (mentre osserva con amore la babbuccia ricevuta da ALESSANDRA): Altrimenti non riuscivano a lavorare così male.

Si formano due capannelli. CORRADO e PAOLO P. vicini a MARCO V.;  ALEXANDRA e ALESSANDRA CHANNEL a MARCO DU BLACK. Tutti osservano con interesse le due babbucce che MARCO DU BLACK E MARCO V. tengono in mano, girandole più volte ed esaminando di tanto in tanto l’interno alla ricerca di qualcosa.

 

MARCO DU BLACK (rivolto ad ALESSANDRA e ALEXANDRA): Toccate la stoffa. E’ morbidissima fuori e ruvidissima dentro.

ALESSANDRA e ALEXANDRA toccano la babbuccia e annuiscono.

MARCO V. (battendo le nocche della mano contro la suola della ciabatta): E la suola? Rigidissima da far venire le vesciche.

CORRADO E PAOLO V., dopo aver controllato con le loro mani, confermano con un cenno della testa.

MARCO DU BLACK (muovendo su e giù la zip): E la zip? S’inceppa sempre!

MARCO V. (incurvando la suola): Ha lo scrocchio incorporato

Al rumore acuto prodotto dalla suola, MARCO DU BLACK, ALESSANDRA, E ALEXANDRA si uniscono all’altro gruppetto.

 

MARCO DU BLACK: Così vi sentiranno arrivare…

MARCO V: …Nel cuore della notte…

MARCO DU BLACK: …Nel bel mezzo del riposino pomeridiano…

MARCO V: …Insomma non passerete inosservati.

ALESSANDRA CHANNEL (prendendo la scarpa di MARCO V. e mostrandola al pubblico): Ma non abbiamo parlato delle apparecchiature elettroniche!

MARCO DU BLACK: Giusto! Anche questo prodotto fatto a mano ha il suo cuore elettronico.

ALESSANDRA CHANNEL (armeggiando con il tacco della babbuccia): Un momento di pazienza: anche questo è naturalmente difettoso.

(riuscendo alla fine ad aprire il tacco)

Ecco qui il micro chip.

MARCO DU BLACK (osservando con interesse la scarpa): Cosa è in grado di fare?

ALESSANDRA CHANNEL: Molte cose inutili.

MARCO DU BLACK:  Ahhh!…Ad esempio?

ALESSANDRA CHANNEL: Svegliare chi dorme con piccole scariche elettriche e fare il pediluvio senza togliere le babbucce.

MARCO DU BLACK: Tutto qui?

ALESSANDRA CHANNEL: Ma no! Dammi il tempo di vedere le istruzioni. Sai, il micro chip è dotato di una guida on line – telecomando portatile, che si può mettere al polso o in tasca.

(ALESSANDRA chiude lo sportellino, appoggia la babbuccia sul capitello, afferra il piccolo oggetto che CORRADO vi aveva depositato sopra e comincia ad armeggiare con l’arnese che assomiglia ad un cellulare).

Ah sì! Deodorare i piedi senza lavarli.

ALEXANDRA (palesemente interessata): Che profumo?

ALESSANDRA CHANNEL: Cactus, pigna, prugne secche e formaggio stantìo.

MARCO DU BLACK: C’è dell’altro?

ALESSANDRA CHANNEL (armeggiando sulla tastiera che emette alcuni bip ed altri rumori stupidi): Eccome! Cambiano di colore secondo l’umore di chi le indossa. Allietano i presenti con musica d’ambiente. Oppure è possibile far annunciare il proprio ingresso con un brano musicale a scelta o effusione di essenze più o meno gradevoli.

ALEXANDRA: A me piace la Famiglia Addams.

CORRADO: Io preferisco i Carmina Burana. Bibit hera, bibit herus…

PAOLO P. E MARCO V.: … Bibit miles, bibit clerus…

ALEXANDRA: …bibit ille, bibit illa…

CORRADO, PAOLO P., MARCO V., ALEXANDRA: …bibit servus cum ancilla…

MARCO DU BLACK (fulminandoli con lo sguardo): BASTA!

ALESSANDRA CHANNEL (troppo presa ad armeggiare sull’apparecchio per accorgersi di quanto avviene attorno a lei): Eppoi…questa sì che è utile!

TUTTI: Cosa?

ALESSANDRA CHANNEL: Può servire da maggiordomo virtuale.

MARCO DU BLACK: Non ho capito bene. Cosa può fare?

ALESSANDRA CHANNEL: Risponde al tuo posto, quando non ci sei oppure stai dormendo. Basta connetterlo alla rete telefonica.

ALEXANDRA (sbirciando sul display dell’apparato che ALESSANDRA tiene in mano): E volendo svolge pure lavori di segreteria.

MARCO DU BLACK: Come?

ALEXANDRA: Registra gli impegni della settimana e loro, le babbucce, te li ricordano, quando manca poco al momento della riunione...

ALESSANDRA CHANNEL (irritata per la sua mancanza di discrezione, allontana l’apparecchio da ALEXANDRA): …Ti ricorda di pagare le bollette.

Anzi di più: è dotato di connessione wireless per effettuare pagamenti on line.

MARCO DU BLACK: Posso vedere il telecomando? Ma è stupendo! Non avete fatto caso che sono dotate di antifurto cosmico?

ALEXANDRA: Davvero? Passa qua. (Ed afferra l’apparecchio con una mossa svelta e decisa). E’ vero: riconosce il piede del suo padrone tra centomila altri.

E se non è quello giusto, scatta l’allarme. La zip si blocca e un messaggio di aiuto parte alla volta del più vicino comando della Polizia Interstellare.

CORRADO: E se il ladro tenta di scappare, una scarica elettrica lo tramortisce. C’è scritto in questo sotto menù.

ALEXANDRA: La stessa cosa avviene con il ricettatore o per chi ha effettuato un incauto acquisto.

CORRADO: Ma tutte questo è ancora niente. Non avete letto questa pagina.

MARCO DU BLACK: Perché, cos’altro c’è?

ALEXANDRA: Sono dotate di Pilota Automatico

MARCO DU BLACK: Pilota Automatico e cosa sarà mai?

(I presenti si interpellano fra loro, senza tuttavia sapersi dare un riposta esauriente.)

ALEXANDRA: Tu inserisci le coordinate e le babbucce ti portano a destinazione.

CORRADO: Non devi nemmeno alzare i piedi. Fanno tutto da sole.

ALESSANDRA CHANNEL: Incredibile!

CORRADO: Ma vero.

ALESSANDRA CHANNEL: Ma dai…

CORRADO: Non ci credi?

ALESSANDRA CHANNEL e MARCO DU BLACK: No.

CORRADO: Benissimo. Un volontario allora.

Nessuno dei presenti si fa avanti.

CORRADO ( rivolto alle prime file del pubblico): Non c’è nessun volontario qui?

(rivolto verso il fondo della platea)

E laggiù?

VOCE FUORI SCENA: Io, io.

CORRADO: Chi è?

Il MANDRIANO, seguito dagli altri due Iknusiani, attraversa il corridoio centrale della platea e sale sul palco.

 

PRIMO IKNUSIANO: Efix! Ma che fai?

CORRADO: Ah è il mandriano di Iknus.

SECONDO IKNUSIANO: Efix…

MANDRIANO/EFIX: Zitti voi. Siete soltanto buoni a muggire.

(Arrivato a  fianco di Corrado)

Eccomi qui. Voglio tornare a casa.

CORRADO: Volentieri ma se non si toglie i gambali e gli stivali…come gliele metto?

ALEXANDRA (rivolta a MARCO DU BLAK): Una sedia per favore.

MARCO DU BLACK (Prende una sedia che si trova dietro le quinte e la mette al centro della scena): Eccola!

(Il Mandriano/Efix, sedutosi  si toglie prima i gambali e poi le scarpe.)

MANDRIANO/EFIX: Fatto.

CORRADO: Benissimo vorrà dire che faremo due test in un colpo solo: lavanda dei piedi  e pilota automatico.

MANDRIANO/EFIX (Armeggiando con la pattada): Non fare lo spiritoso che tiro fuori il coltello.

CORRADO (Allarmato): Dicevo per dire.

(E rivolto ai due Iknusiani, anche loro saliti sul palcoscenico)

Aiutate Efix a mettersi le babbucce.

I due Iknusiani eseguono subito la richiesta, mentre poco distante da loro CORRADO, circondato da ALEXANDRA, ALESSANDRA CHANNEL, MARCO DU BLACK, PAOLO P. e MARCO V., osservano il display dell’apparecchio per capire bene cosa fare.

CORRADO: Dunque…le istruzioni dicono che bisogna mettersi in posizione seduta. Giusto?

ALEXANDRA, ALESSANDRA CHANNEL, MARCO DU BLACK, PAOLO P. e MARCO V. annuiscono.

CORRADO (rivolto ad Efix): Per favore si metta comodo.

EFIX si distende sulla sedia e rimane in attesa di ulteriori istruzioni.

CORRADO: Allora per prima cosa la lavanda dei piedi così viaggia comodo. Profumo?

EFIX: Mirto.

CORRADO: Mirto…mirto…

ALEXANDRA (Indicandolo con un dito): Eccolo qui.

CORRADO: Sì c’è.

Corrado non è sufficientemente veloce ed allora ALESSANDRA, irritata dall’attesa, s’impadronisce dell’apparecchio, armeggia per un attimo, non sapendo bene cosa fare e schiaccia un pulsante. Una scarica elettrica parte dalle babbucce ed avvolge tutto il corpo di EFIX.

 

EFIX: Aaahhh!!!

MARCO DU BLACK: Cielo un corto circuito! Presto! Presto!

ALEXANDRA: Ma che corto circuito. E’ l’antifurto. Premi il pulsante di sblocco!

CORRADO si riappropria del terminale, digita il codice di sicurezza e toglie l’antifurto. EFIX si accascia sulla sedia, mentre dalle babbucce fuoriesce un fumo bianco e denso. Il corpo è afflosciato, le braccia distese lungo i fianchi e la testa reclinata su un lato. EFIX sembra morto. ALEXANDRA si avvicina a lui per tastargli il polso, i due IKNUSIANI per prestargli soccorso: uno lo scuote, l’altro disperde il fumo che fuori esce dalle calzature.

ALEXANDRA (sorride e lasciando andare il braccio scuote la testa): E’ vivo. E’ soltanto svenuto…

Sospiro di sollievo da parte di tutti i presenti.

…ed i piedi non gli puzzano più.

MARCO DU BLACK (Arrabbiato): Alessandra ma che cosa ha combinato?

ALESSANDRA CHANNEL: IO? Nulla. Ho premuto il tasto per selezionare il pediluvio al mirto. Il problema è un altro.

MARCO DU BLACK: Quale? 

ALESSANDRA CHANNEL: Ho lasciato aperta la connessione neurotica del mio braccio bionico. Deve essere andata in conflitto con le delicate strumentazioni del telecomando ed è scattato l’antifurto.

PAOLO P. (parlando a bassa voce con a Marco V.): Mi sa che qui dentro le babbucce non sono le uniche cose naturalmente difettose…

MARCO V.: Già e per fortuna che i cyborg sono dotati di un punto di vista che nessuna macchina può avere.

PAOLO P.:  Una vera fortuna pensa se non fossero dotati neppure di quello.

ALESSANDRA CHANNEL (irritata e ad alta voce): Hey voi due, che cosa state dicendo? Questo sono affermazioni razziste! Io non sono una macchina e quanto successo è dovuto ad un problema di conflitto tra hardware. Ricordiamo che babbucce elettroniche sono un modello sperimentale fatto a mano. Mentre io…

ALEXANDRA: Sei fatta e basta.

ALESSANDRA CHANNEL: Sfacciata! Sei soltanto una replicante. Non puoi connetterti a nulla…

ALEXANDRA: Io ho almeno ho questa di giustificazione. Te per connetterti dovesti prima avere un cervello positronico…

PAOLO P. (rivolto a MARCO V.) : Ammesso che ce l’abbia…

MARCO V. (rivolto a PAOLO P.) : ...e che sia funzionante.

ALEXANDRA: …e poi dei programmi aggiornati.

PAOLO P. (rivolto a MARCO V.) : La vedo difficile…

MARCO V. (rivolto a PAOLO P.) : ...senza speranza, direi.

ALESSANDRA CHANNEL è fuori di sé e accenna a lanciarsi contro il terzetto, trattenuta a stento da MARCO DU BLACK, CORRADO ed i due MANDRIANI.

ALESSANDRA CHANNEL: Lasciatemi! Li voglio smontare.

ALEXANDRA: E’ un po’ difficile. Non siamo dei cyborg.

ALESSANDRA CHANNEL: Datemi una mano. Datemi una mano a fare giustizia. Marco che fai? Resti a guardare?

(MARCO DU BLACK non interviene in suo aiuto.)

ALEXANDRA: Evidentemente non vuole darti la sua mano. Gli serve per tenerti ferma.

PAOLO P.:  E nemmeno noi possiamo darti una mano.

MARCO V. Perché non sapremmo come fare per smontarla.

Un beep beep proveniente dal terminale distrae ALESSANDRA CHANNEL prima che la situazione degeneri in una rissa. CORRADO afferra la strumentazione e ne osserva il display.

ALESSANDRA CHANNEL (con un tono di voce nervoso): Che altro c’è?

CORRADO: Ah è il messaggio di avviso che mi ricorda che devo disattivare definitivamente l‘antifurto.

MARCO DU BLACK: Strano...ma che pulsante hai premuto?

CORRADO (mostrando il display a MARCO): Questo.

ALESSANDRA CHANNEL (aggrottando la fronte): Ma no! Così hai soltanto fermato l’antifurto, che tra poco tornerà a funzionare. Per disattivarlo bisogna premere anche questo pulsante.

(Rivolta a MARCO DU BLACK e ai due MANDRIANI) Per favore, mi lasciate il braccio? Grazie!

(E preme il pulsante)

MARCO DU BLACK: Quale pulsante hai premuto?

ALESSANDRA CHANNEL: Home.

MARCO DU BLACK: HOME?!

ALESSANDRA CHANNEL: Sì. Perché?

MARCO DU BLACK: Perché è il pulsante che ordina alle babbucce di fare immediatamente ritorno a casa a prescindere dal luogo dove si trovano in quell’istante.

ALESSANDRA CHANNEL: E allora?

MARCO DU BLACK: Ma Home è in questo caso è la casa madre della ditta che le produce…

 

ALESSANDRA CHANNEL: …la Reg Industries Inc.del pianeta di Toriv?

MARCO DU BLACK: SI!

ALEXANDRA: Ohi, ohi…

All’improvviso, le gambe di Efix compiono alcuni movimenti inconsulti  e subito dopo il tramortito si alza in piedi, rimanendo immobile in una inusuale posizione. Il corpo rigido leggermente inclinato in avanti, le braccia che oscillano lungo i fianchi e la testa reclinata verso il basso.

IKNUSIANI: Eja! Efix si muove.

ALESSANDRA CHANNEL: Gentile Pubblico state assistendo ad un evento miracoloso. Efix il redivivo.

MARCO DU BLACK (Con il dito davanti alla bocca): Ssshh! Fate silenzio è un momento delicato. E’ tornato dall’Aldilà ed sta per raccontarci cosa ha visto.

CORRADO: Sì, fate silenzio, che potreste svegliarlo.

ALEXANDRA: Qualcuno gli chieda i numeri del lotto astrale. Forse è la volta buona che svoltiamo…

MARCO DU BLACK: Ma che domande volgari. Abbiamo un’occasione unica per fargli la Domanda.

CORRADO: Sì. La vita, l’Universo e tutto quanto.

MARCO DU BLACK (con un’espressione ammirata): Ottima domanda!

(ed avvicinatosi a EFIX.)

Efix, tu che hai varcato l’arco di Nervi, tu che hai camminato per i giardini dello Shangri Là, tu che hai bagnato le tue stanche membra con i sottili zampilli che provengono dalla Fontana di Luce e poi ti sei incamminato sul viale della Civiltà fino ad arrivare al Palazzo della Civiltà Universale, dove hai parlato con il Grande Arconte. Tu, sai darmi la Risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto?

Silenzio in sala.

MARCO DU BLACK resta in paziente attesa finché vede le labbra di EFIX muoversi ed allora avvicina al suo orecchio per capire meglio cosa sta dicendo a bassa voce. Dopo qualche secondo si allontana da lui per raggiungere il bordo del palco e comunicare la risposta.

MARCO DU BLACK (con un’espressione stupita): Ha detto R.O.N.F.!

ALESSANDRA. R.o.n.f.?

CORRADO: No! Ronf.

EFIX inizia a muoversi lentamente pur mantenendo il capo chino e le braccia distese lungo i fianchi. MARCO DU BLACK, ALESSANDRA CHANNEL, CORRADO, ALEXANDRA, PAOLO P., MARCO V. ed i due IKNUSIANI non se ne accorgono perché troppo presi dalla discussione.

MARCO DU BLACK. E che vuol dire?

CORRADO: Nulla.

MARCO DU BLACK. Come nulla! Di fronte ad una simile domanda uno fornisce una risposta simile?

ALEXANDRA (ridendo): E che risposta dovrebbe dare? Non lo vedete che sta dormendo in piedi?

Si girano e si accorgono che EFIX sta camminando a piccoli passi.

Anzi no! Cammina dormendo.

CORRADO: O dorme camminando. Questione di punti di vista.

ALESSANDRA CHANNEL: No, sono le babbucce che si muovono. Lui dorme e basta.

MARCO V: Questa invenzione non finirà mai di stupirmi. E’ perfettamente difettosa.

PAOLO P..: Gli dai un’istruzione e lei decide di eseguirla quando le fa comodo.

MARCO V: Magari quando dormi.

PAOLO P.: Magari quando non serve.

MARCO V. (con un tono di voce enfatico): Ma ti rendi conto che hanno lavorato per chissà quanti mesi terrestri per ottenere un simile risultato?

PAOLO P. (con un tono di voce magniloquente): Mesi? Anni! Sai che sforzi per ottenere un prodotto così randomicamente difettoso? Vuoi andare al mare? E lui ti porta a casa.

MARCO DU BLACK (preoccupato): il tasto Home!

ALEXANDRA: Già. Hanno elaborato le coordinate per tornare alla casa madre a New Baile Átha Cliath su Toriv.

CORRADO: Come Lassie.

IKNUSIANI: Chi è Lassie?

CORRADO: Un cane

IKNUSIANI (tra lo stupito e l’arrabbiato): Un cane?

ALEXANDRA: No, no non ci fate caso, scherzava, piuttosto fermate Efix.

EFIX ora si muove in modo più deciso e si sta dirigendo verso i gradini che dal palcoscenico portano in platea.

 

MARCO DU BLACK: Ma dove va?

ALEXANDRA: A Toriv!

MARCO DU BLACK: Ma è dall’altra parte dell’Universo!

ALEXANDRA: Qual è il problema? Le babbucce, la strada la conoscono.

MARCO DUI BLACK (Disperato): Ma come fanno? Non sanno guidare un’astronave!

ALEXANDRA: A piedi no? Passo dopo passo…

MARCO DU BLACK (rivolto ai presenti): Fermatelo!

ALESSANDRA CHANNEL: Qualcuno fermi le babbucce.

I due IKNUSIANI tentano di fermarlo, ma sono travolti da EFIX che scende giù dal palco.

IKNUSIANI (Disperati): Efix!

ANDREI RUBER III° (Dalla platea): Le mie babbucce!

EFIX, arrivato al suolo, inizia a correre lungo la corsia centrale della platea, puntando con decisione l’uscita. Durante il tragitto riprende conoscenza e, non riuscendo a comprendere che cosa è avvenuto, si mette a gridare.

EFIX: Aiuto! La babbucce vanno da sole. Aiuto, sono stato rapito da un paio di babbucce elettroniche impazzite. Fermatele! Non è colpa mia!

E dietro di lui ALESSANDRA CHANNEL, MARCO DU BLACK, ALEXANDRA, CORRADO, MARCO V., PAOLO P. ed i due IKNUSIANI. 

TUTTI QUANTI: Efix resisti che ti salviamo noi!

E di corsa partono al suo inseguimento abbandonando la sala.


SIPARIO