Le donne al potere

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SCENA PRIMA

LE DONNE

AL POTERE

Due atti di

Pasquale Calvino

e Marilena Martino

                

Le autorizzazioni alla messa in scena vengono date gratuitamente, per iscritto, a tutti i gruppi teatrali che ne fanno richiesta scrivendo o telefonando agli autori:

Calvino Pasquale  Viale Belgio,21  72100- Brindisi

Tf. 0831-571108   email : linocalvino@email.it

Martino Marilena  Via Provinciale,73  84020 – Campagna(SA)      email : chatmari@tiscali.it

Vengono concessi anche adattamenti del testo.

Il testo ha le finalità del teatro comico-goliardico con qualche spunto alle riflessioni serie.

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PERSONAGGI

·ENZO FICOSECCA, capofamiglia. Bassino, pochi capelli bianchi, ultrasessantenne, leggermente arteriosclèrotico. Ha l’idea fissa dell’amore fisico, è una brava persona, ma impazzisce per tutte le donne, compresa la moglie.

·VICTORIA DICKINSON, moglie di Enzo. Americana, età intorno ai 50. Pur essendo una grande lavoratrice dedica molto tempo alla cura del proprio corpo. Era ed è una donna molto bella. Ereditiera di una zia italiana. Madre di Gennarina, Tiziana e Valeria.

·GENNARINA FICOSECCA, detta GENNY. Insegnante, età 35/40 anni, di carattere volitivo, non avara ma economica, vive a casa dei suoi genitori. Non molto appariscente, ma dotata di grande carisma e di molta comunicativa; la sua voce ha mille sfumature, soprattutto quando è arrabbiata. Non è felice del suo matrimonio.

·PIERO LAFITTA, marito di Genny. Uomo magro e di altezza media. Ha abbandonato gli studi di medicina, non ama lavorare, né aiuta la moglie nelle faccende domestiche. Spendaccione, crede nella fortuna. La sua unica attività consiste nell’acquistare qualche oggetto di antiquariato a poche lire, sperando di rivenderlo a qualche milione. Simpatico, prende in giro gli altri.

·FRANCESCA LAFITTA, figlia di Genny e Piero.

·TIZIANA FICOSECCA, sorella di Genny, figlia di Enzo e Victoria. Non ha voluto terminare le scuole medie. Aiuta il marito Massimo a vendere ortaggi al mercato, molto formosa ama vestirsi con abiti alla moda. Sembra un po’ svampita, ride senza motivo, ma non le si può applicare il motto “Risus abundat in ore stultorum”, anzi sembra aver capito che bisogna cogliere l’attimo che fugge, vivere alla giornata e che il ridere fa buon sangue! È bella, alta, soprannominata “Contessa Tumistufi”

·MASSIMO COCUZZIELLO, fruttarolo, vende la merce del suocero Enzo al mercato. Fisicamente molto robusto, capelli neri e carnagione olivastra. Età 40 anni. Vive in un appartamento lasciatogli dal suocero, di fronte allo stabile di quest’ultimo. È molto avaro, ama lavorare in tutta calma, e ama la buona cucina, soprattutto quella della suocera. Leggera balbuzie nervosa.

·VALERIA FICOSECCA, è l’ultima delle tre figlie di Enzo, età intorno ai 25. È la bella intellettuale della famiglia, sognando di fare cinema studia recitazione. Ama anche la politica, è fidanzata con Gino.

·GINO PERA, età intorno ai 30. Iscritto ancora alla facoltà di giurisprudenza, la sua carriera non è delle più brillanti, sostenendo pochi esami l’anno, è noioso, pedante e ha poca memoria. Aspira alla carriera politica, ma ha delle idee molto utopiche(lavorare tutti, lavorare meno).

·BERNARDINA LAFITTA, unica sorella di Piero, ginecologa.

·LUCIANO CAMPISANTI, medico e amico di Enzo.

·FEDERICA e LUDOVICA, giornaliste intervistatrici.

·TINTO DI FRESCO, regista di film erotici.

·PRODUTTRICE TEDESCA, del regista.            2

(questo passo può essere abolito o modificato dal regista)

A sipario chiuso si sente  la canzonetta di Renzo Arbore: “Il clarinetto”. La musica, pian piano, si dissolve e dalla destra viene fuori un presentatore(o il regista), si ferma al centro e, sempre a sipario chiuso, saluta e ringrazia il pubblico.

PRESENTATORE: Buona serata a tutto il pubblico e grazie di essere qui.

La commedia che vedrete e che speriamo vi piacerà ha il principale fine di divertirvi. Gli autori hanno scritto questo lavoro per ricordare  e omaggiare il teatro del grande Aristofane (Le donne a parlamento..).

 Si è cercato nella commedia di provocare anche qualche piccola  riflessione  su alcuni temi contemporanei: la scarsità del lavoro giovanile che un personaggio della commedia cerca di risolvere, in teoria, avendo letto gli scritti del valentissimo Prof. Domenico De Masi e in particolare: “L’ozio creativo”; si cerca di affrontare anche la problematica in cui oggi si trovano molte donne lavoratrici e cioè quella di avere un maggiore lavoro rispetto agli uomini, cioè il lavoro di casa e inoltre quello d’ufficio e…altre piccole cose.  Tutto ciò si è cercato di trattarlo con ironia satirica e comicità goliardica. Gli autori e la compagnia teatrale hanno cercato di fare del meglio e sperano che tutti i presenti possano divertirsi … grazie ancora di essere intervenuti.(Esce e il sipario si apre).

3

-ATTO PRIMO-

SCENA PRIMA.

Si alza il sipario, la scena è quasi buia. Solo in uno dei due angoli del palcoscenico vi è un piccolo lume.

È notte, piena notte. C’è tanta tranquillità, non si sentono rumori, un coro di stelle fanno da cornice ad una splendida luna (si può creare questo effetto con le luci).La scena rappresenta un salone con cucinino(è il luogo dove si svolge la vita comune della famiglia. Ai lati le porte delle stanze da letto…

Ecco che si sente bussare ad una porta e una voce accompagna questo movimento:

-(voce maschile): Toc, Toc

-Toc, toc

-(Voce femminile con accento americano): Chi è? (con voce “sonnacchiosa”)

-Sono il Principe azzurro...

-Cenerentola è andata a dormire a mezzanotte! (con voce “infastidita”...)

-Sono il tuo temerario Romeo...

-E io sono la balia di Giulietta! Se ne vada! (con tono di comando)!

-Pucci, Pucci, ma sono il tuo maritino, mi fai entrare?

4

-No!!!! (arrabbiata)

-Ma Pucci Pucci solo cinque minuti, ho un prurito alle pa..., alle spalle, un piccolo massaggino e mi passa tutto, che ne dici?

-Enzo, smettila. Vai a dormire che sono già le quattro, e non disturbarmi più!

-Pucci, tre minuti...

-Go away!!!!

Le voci smettono, l’ uomo accende la luce: è Enzo di età intorno ai 65, vestito di un pigiama di seta rosso, stile playboy.

ENZO: Ogni notte è sempre la stessa storia, Victoria non mi fa mai entrare nella sua stanza! Devo calmarmi….Qui ci vuole una bella camomilla!

(Nel mentre mette sul fuoco un pentolino).

Ma dove sono andati a finire i doveri coniugali?

(rivolgendosi al pubblico, come se dialogasse con loro)

Sono o non sono un uomo sposato? Si, ma con una donna virtuale... Altro che Victoria, devo chiamarla Lara Kraft, come quella pazza scatenata della “pleylostesson”, che poi a pensarci (si gratta la testa) si chiama come le sottilette... Devo assolutamente parlare con l’avvocato Antonio Persacausa, voglio chiedere il divorzio, si, per mancata adempienza dei doveri “lettuali”..., eh, si, perché con la donna virtuale anche i “rapporti” sono virtuali, è come giocare al videogioco cinese “Lafigakagiasai”.

Ehm, ricordo ciò che dicevano i miei amici prima di sposarmi: e bravo! ti sei scelto un’americana… bella, giovane, sensuale e indipendente, l’essenza della femminilità... Si, l’assenza della femminilità, dobbiamo dire, che compare solo una volta al mese, giorno ventisette: si riscuote lo stipendioooo!!!

Ah, povero me, io mi sento ancora così giovane e virile, i miei ormoni all’improvviso si mettono a ballare la tarantella (accenna a qualche passo della stessa accompagnato dalla musica) e allora che faccio? Corro in camera da lei, la invito a ballare e lei mi rifiuta: “Oh my God, mi fa male la testa… oh My God i piedi...”.

Non voglio nemmeno parlare della sua ultima trovata...mi sveglio una mattina, vado davanti alla porta della sua camera e trovo un bel cartello grosso così (con le mani fa il segno di un cerchio...): un bel divieto di transito! Eccetto figli, dice. Ma io sai che faccio? Mi prendo proprio la multa! Tiè, mi togliessero pure i punti! Io sono napoletano, gli faccio vedere io a quest’americana qua, che è venuta a dettar legge a casa mia...

Oh mai God, aiutami tu! (mette l’acqua del pentolino in un bicchiere e comincia a bere il suo preparato).

Nel mentre giunge una voce maschile da dietro le quinte:

-Si, cara ti desidero tanto, non ho mai desiderato nessuno così in vita mia, sei la mia dea….

(...e si sente il cigolio di un letto)

ENZO (in scena): Beati loro che possono godere dei piaceri dell’amore...

È meglio che prenda qualche goccina di sedativi-ansiolitici..Vediamo cosa contiene?(legge sullo scatolo) DIAZEPAM…Qui ci vorrebbe il bromuro altro che diazepam… e andiamo di nuovo a letto da solo, altrimenti... il medico ha detto 10-15 gocce…Una, due, tre,...

(Fa per mettere qualche gocciolina di valium, ma ne versa moltissime). Così di sicuro mi addormento!

Enzo esce di scena, compare (con aria stravolta) la figlia Genny, vestita di una camicia molto sexy...

GENNY: Non è possibile (piagnucolante), ah! Ah! Ah! stava sognando di fare l’amore con il cuscino, (continuando a piangere) e se lo baciava e se lo abbracciava. Povera me, la donna invisibile...cosa devo fare...? Le ho provate tutte davvero!(va avanti e dietro sulla scena, fin quando si ferma e si rivolge verso il pubblico, sempre piagnucolante): nuovo taglio di capelli, estetista, ceretta (anche sotto le ascelle) biancheria sexy, ho comperato anche i “perlazona”, si dice che sono sexy, ma quanto so’ scomodi..., ho comprato i reggiseni con i “pascià”, quelli che te lo aumentano di una taglia, ne fanno tanta pubblicità...e come stringono, a volte mi manca l’aria… glieli lascio anche in giro per la casa, per avere una sua reazione... Oggi, per esempio, lui ne ha trovato uno in frigo, sapete cosa mi ha detto: “Guarda cara in regalo con la vaschetta del prosciutto crudo c’è un bel reggiseno, sei stata davvero fortunata, mi sa che è proprio della tua taglia!.” Ma si può essere così?

Ieri sono andata anche a comprare “Chanel num. 5”, ho speso una fortuna, ma era necessario, questione di vita o di morte, e ne ho messo due gocce prima di andare a dormire, come faceva Merilina la Mora, (rimane all’improvviso in silenzio, e come pensierosa dice...) ma non era bionda? Eppure anche oggi non è successo niente...

Oh mio Dio (comincia ad urlare, come colpita da un’improvvisa idea..) Piero ha un’amante... Sì, Piero deve avere necessariamente un’amante...

Quando si sveglia mamma parlo con lei.

Esce di scena.

 

SECONDA SCENA

La luce comincia a riempire la scena, è il mattino.

Si sente una sveglia. Driiinnn Driiinnn e un suono metallico che fa: “Wake up, wake up” (Solo due volte e qualcuno la stacca).

(Voce femminile accento americano): Oh my God! sono le sette. (Rumori di passi, acqua del lavandino…arriva in scena Victoria già vestita di tutto punto con una curata pettinatura. Perfetta).

VICTORIA: Inizia giornata! Prepariamo colazione...

bacon, pomodori, uova, fragole, latte, e coffee lungo per me (comincia ad armeggiare intorno ai fornelli), il formaggi...oggi no, altrimenti la dieta...

cappuccino e brioches per miei figli e coffee napoletano, con macchinetta napoletana, per Enzo...Ah Enzo! Anche stanotte è venuto in camera...

Lo diceva mamma mia: ”Italiani pensare solo a una cosa…, sta attenta figlia mia!” ma io innamorata de’ suoi occhi celesti, de’ sua pelle abbronzata, e delle sue parole: ”ti porterò nei vicoli di Napoli e ti farò vedere...ti porterò a San Martino e vedrai… ti farò vedere ogni giorno le stelle, ti porterò nel Paradiso...”  

Come era romantico...(rimane pensierosa con occhi sognanti) e invece ora pensa sempre...

Ora anche idea di cucina afrodisiaca, tutto hot, peperoncino dappertutto anche nel latte. Ma io capito suo gioco... e io tengo sempre porta di stanza chiusa!

(Comincia a cantare “Chi non lavora, non fa l’amore...)

quando giunge in scena Genny piena di sdegno e ira...

VICTORIA: Ma perché essere già sveglia, oggi niente scuola cara...

GENNY: Mamma io lo ammazzo!

VICTORIA: Chi?

GENNY: Il cornuto!

VICTORIA: Tuo padre?

GENNY: No, Piero.

VICTORIA: Lo hai tradito? Va be cara, che vuoi che sia una scappatella! Ma perché vorresti ammazzarlo? Ti ha scoperto?

GENNY: È lui che mi ha tradito mamma!

VITORIA: Io lo avveleno quel maiale, ma sei sicura?

GENNY: Mamma stanotte l’ho trovato che stava facendo l’amore col cuscino, capisci? Sognava la sua amante!

VICTORIA: Ma come sei esagerata! I sogni sono governati dal nostro subconscio, evidentemente Piero aveva voglia di fare l’amore con te e lo ha sognato, tutto qua!

GENNY: Ma se non lo facciamo da mesi...

VICTORIA: Appunto!!!

Nel mentre entra in scena Piero, guarda sua moglie negli occhi e dice a voce molto bassa: questa notte sei stata fantastica!

GENNY: Io non ne posso più, mamma hai sentito? È pazzo! (esce di scena furiosa).

PIERO: Ma cosa ho detto di male?

VICTORIA: Non preoccuparti, vado io a vedere cosa è successo...

PIERO: Mia moglie ultimamente non la capisco, siamo stati così bene stanotte...(rivolto al pubblico), ma?!

Piero rimane con aria interdetta sulla scena, mentre

entra Valeria, ancora assonnata e con occhi semiaperti, comincia a recitare (in modo molto enfatico):

VALERIA:“OH  Romeo Romeo perché sei tu Romeo

Rinnega tuo padre, rifiuta il tuo nome

O se tu non vorrai, legati a me anche solo con un giuramento

E io non sarò più una Capuleti...”

Sono davvero brava!, già mi vedo recitare nei migliori teatri di Napoli,Roma, Milano… con gli attori più bravi...con Alessandro Gassman, saremmo perfetti insieme...

PIERO: In questa casa sono davvero tutti matti! (si avvicina alla cucina, per fare colazione).

Entra la figlia di Genny e Piero, Francesca.

FRANCESCA: Ciao zia Valeria, ciao papà! Senti, devo farti una domanda (rivolta al padre): come nascono i bambini?

PIERO: Ehm, piccola allora, quando vuoi bene ad una persona, allora ehm, succede che ehm, ad un certo punto ehm, in modo anche naturale ehm, tu, no, tu no, noi ehm...

Interviene Valeria, cercando di aiutare il cognato chiaramente in difficoltà...

VALERIA: Francesca i bimbi nascono sotto i cavoli!

FRANCESCA: No, guarda zia, ti sbagli! Per due mesi, sono andata ogni pomeriggio nei campi, dopo la scuola, e mi sono appostata dietro un albero, aspettando la nascita di un bimbo e invece niente, ora lo zio ha anche arato tutto!

VALERIA: Si vede che non era l’annata giusta...

FRANCESCA: Ma se tre giorni fa ha avuto un bimbo zia Emilia...

VALERIA: Francesca devi sapere che alcuni bambini nascono sotto i cavoli, altri vengono portati dalla cicogna.

FRANCESCA: Zia, ma se ho sentito a Quark che la cicogna è in via di estinzione e non viene mai da queste parti.

VALERIA: Francesca forse è meglio che vai a prepararti per andare a scuola, chiama la mamma su...

FRANCESCA: Ma zia, lo voglio sapere, così lo dico a tutte le mie amiche..

VALERIA: Gennyyyyy, Gennyyyy

Ed esce di scena trascinando con forza Francesca, che continua a chiedere...

SCENA TERZA

Valeria, dopo aver riportato Francesca dalla madre, ritorna in scena, Piero, nel frattempo, sta prendendo una brioche che mette sul tavolo.

Bussano alla porta.

(Da dietro le quinte).

VICTORIA: Andate ad aprire.

Ma sulla scena nessuno si muove.

Risuona il campanello.

VICTORIA: Chi apre?

Risuona il campanello. Entra Victoria in scena, e trova la figlia e il genero intenti nelle loro cose.

VICTORIA: Ma che siete diventati sordi?

VALERIA (si alza e dice, come rivolta al pubblico): L’attività dell’artista è contemplazione, egli riesce a leggere come un libro aperto la vita profonda e segreta dell’universo...

PIERO: La colazione è per me come una celebrazione, (fa il segno della croce) Amen. (E inizia a spezzettare la brioche come se fosse un’ostia).

Risuona il campanello. Victoria, costretta, va ad aprire.

Entrano Tiziana e il marito Massimo.

TIZIANA: Mamma ma non sentivi? Senti è pronto il caffè? Noi andiamo molto di fretta, dobbiamo arrivare presto al mercato, altrimenti ci rubano i clienti!

VICTORIA: Fortuna che vai di fretta, sono già le dieci!

TIZIANA: Mamma ma non immagini il traffico che stava stamattina!

VICTORIA: Ma se abiti di fronte!

TIZIANA: Appunto mamma, non riuscivamo ad attraversare la strada, per via dello sciopero dei lavoratori, hanno formato un corteo così lungo, abbiamo dovuto percorrerlo tutto per poterlo oltrepassare...

VICTORIA: Sarà...

TIZIANA: Comunque che stavo dicendo? Ah, si, andiamo di fretta altrimenti ci rubano i clienti. Sapessi... l’altro giorno Zi’ Salvatore andava dicendo che io e il signor conte non saremmo venuti perché eravamo partiti per una villeggiatura, e così ci ha rubato i nostri clienti! Ma gli faccio vedere io oggi, oggi abbiamo certi cavoli per le mani...

VICTORIA: Conte, quale conte?

TIZIANA: Ma io e Massimo, no?

VITORIA: Ancora questa storia? Cara, allora già lo ho spiegato tante volte, la mia trisavola Mery Vaccarella vissuta nell’ottocento era cameriera nella casa di una contessa, ma non era lei contessa, quindi noi non siamo conti! Do you understand?

TIZIANA: Cosa?

VICTORIA: Niente.

TIZIANA: Mamma lo sanno tutti che Meri ha avuto una relazione con il conte, dal quale ha avuto un figlio illegittimo, e da allora questo sangue si è propagato nel corso dei secoli, fino a raggiungere me. Il mio sangue è blu, vedi che ho la pelle più scura della vostra?

VICTORIA: Ma se ti fai le lampade!

TIZIANA: Serve solo a proteggere la mia pelle che è più delicata della vostra.

PIERO: Allora signora contessa, vediamo se hai anche la classe di una contessa, completa questa frase: “Buongiorno disse il conte e si asciugò la fronte, buongiorno rispose la contessa e si asciugò ?...

TIZIANA: Ma sei davvero un porco, ma come ha fatto mia sorella a sposarti?

PIERO: Ma dove è finita la classe, il savoir faire di una gentildonna...la frase si completa: “Buongiorno disse la contessa e si asciugò anch’essa”, cosa sei andata a pensare?

Tiziana comincia a ridere da non smettere più, lei sola, mentre gli altri fanno segno ad indicare che è pazza.

Nel frattempo il marito di Tiziana Massimo si è seduto al tavolo, si sta ingozzando di brioches, compresa la brioche di Piero, inzuppando poi queste nella tazze di quest’ultimo. Piero, alzatosi per prendere il caffè, ha notato tutto.

PIERO: Massimo vorresti anche qualche biscotto al cocco, preparati dalla pasticceria Bellavista?

MASSIMO: E si si, portane un poco, anzi no parecchi, tutti!

Piero porta in tavola un pacco di biscotti per il cane, (il pacco è chiaramente visibile)e Massimo comincia a mangiarli avidamente...

MASSIMO: Ma sono squisiti!

Bussano nuovamente alla porta.

VALERIA: Mamma vado ad aprire io la porta, sarà Gino.

GINO (a voce molto alta):Buongiorno! La produzione è il processo attraverso il quale si utilizzano le risorse per ottenere altri beni, il risparmio è l’atto  con cui si rinuncia ad un consumo presente allo scopo di ottenere un maggior consumo nel futuro.

I presenti sulla scena sono a bocca aperta, lo guardano interdetti.

VALERIA: Caro, ma stai bene? Forse è meglio che ti prenda una tazza di caffè.

GINO: Si, sto benissimo, sto solo ripetendo l’esame di economia politica. Voglio prendere un bel voto davvero stavolta.

PIERO: Ma non lo stai preparando dall’anno scorso?

GINO: Si, ma voglio che sia perfetto!

PIERO: (rivolto al pubblico) E che sarà mai? Sta imparando l’enciclopedia “Tre cani”? (Facendo con le dita della mano il numero tre)(Poi rivolto a Gino) Si, perfetto come l’esame di diritto privato?

GINO: Già, solo che a quell’esame sono stato un po’ sfortunato!

PIERO: Davvero sfortunato, poverino, l’hai dovuto ripetere sette volte! Poi come è andata a finire? Hai avuto cul..., fortuna, o ti hanno dato il premio per la fedeltà?

VALERIA: Piero smettila, Gino è stato davvero sfortunato, pensa che al professore “Tirespingo” Gino stava davvero simpatico, mi ricordo ancora cosa gli disse:

“Giovanotto lei mi è molto simpatico, ormai è come se fosse di famiglia, è l’ottava volta che si presenta in sede di esame, mi dispiace non poterla rivedere, ma la sua costanza è stata premiata, si merita un bellissimo diciannove, e rivolto agli altri professori: Questo qui era davvero un’ossessione...”

Ma sono sicura che questa volta andrà ancora meglio, è la tua materia preferita, no?

GINO: Si, la politica e tu siete i miei amori. La politica è il sostegno del nostro stato, il suo fine è soddisfare i fini dei cittadini, l’amore per la politica è ciò che dà senso agli uomini, l’amore per la donna, per te Valeria, è ciò che dà senso alla mia vita privata.

PIERO: Siii, tu parli tanto, come siamo romantici, ma io ancora non ho capito una cosa di te, ma ci sei o ci fai? No scusa volevo dire, ma tu sei di destra o di sinistra?

GINO: “In media res stat virtus”. Io cerco di conciliare gli interessi dei lavoratori con gli interessi degli imprenditori. Ad esempio sono dell’opinione che lavorare otto ore al giorno è contro gli interessi sia del lavoratore sia dell’imprenditore, infatti è scientificamente accertato che il rendimento del lavoratore diminuisce col passare del tempo, cioè se alla prima ora il dipendente riesce, diciamo così a far guadagnare all'azienda 50 euro, nella seconda ora il guadagno scenderà ad 40 e nella terza a 20, nella quarta a 10, la quinta ora iniziano le perdite, cioè consumerà corrente, carta, benzina e produrrà somme inferiori alle perdite.

In poche parole se oggi si lavora 40 ore a settimana, 200 ore al mese, 2000 all'anno, un giorno tutti dovrebbero avere la possibilità di lavorare, come afferma il famoso slogan: “Lavorare meno, lavorare tutti”, ovvero non più di un quarto del tempo che si lavora oggi, cioè 500 ore all'anno.

Si dovrebbe pensare alla cultura del tempo libero, agli affetti domestici. Conosco una coppia con due figli che si vedono, pur abitando nella stessa casa, solo la domenica. Avere più tempo libero significa anche poter acquistare libri, video, giornali da leggere, dedicarsi all'hobby preferito, avere più tempo per dedicarsi alle piccole spese... Ognuno dovrebbe lavorare molto di meno e non essere costretto agli stress da lavoro…

Chiaramente gli stili di vita dovrebbero essere diversi, bisognerebbe mitigare di molto il consumismo sfrenato di auto e barche costose e di oggetti lussuosi, perché ogni medaglia ha il suo rovescio, ma in questo caso i pro superano i contro; d'altra parte alla fine dell'800 si lavorava 12-15 ore al giorno, oggi, dopo un secolo, si lavora circa la metà, domani si lavorerà la metà di oggi, ma tutti avranno un loro personale reddito, un reddito minimo garantito dallo stato, anche quando non si è occupati…

La politica è la cosa più importante al mondo, perché determina la qualità della vita degli uomini e del futuro, diciamo dei lavoratori padri, figli e nipoti.

PIERO: Mamma mia, questo quando comincia non la finisce più, è davvero pesante!(rivolto al pubblico)

VALERIA: Si, Gino, ma pensa ad un’artista, al vero artista, che ne so... ad un poeta, un attore, uno scrittore... l’artista può fare pure il barbone ma è contento, perché la qualità della sua vita gliela fornisce la grandezza della sua arte, della sua fantasia... Se poi vuoi fare un discorso marxista-maoista cioè: "Cui  prodest"...

PIERO: Che ti prude?

VALERIA: Piero smettila! Nella mia vita ad esempio mi hanno molto aiutato i poeti, quando fui colpita nell’adolescenza da una grave anoressia e volevo morire mi aiutarono questi versi…

“Quant’è bella giovinezza, che si fugge tuttavia, chi vuol essere lieto sia, del doman non c’è certezza...”

PIERO: Ma sti’ due sono davvero pesanti, Valeria ma tu non dovevi ripassare il copione prima dell’arrivo del professore di cultura teatrale?

VALERIA: È vero, me n’ero già dimenticata, vieni Gino andiamo di là e aiutami.

Escono di scena Valeria e Gino.

Nel frattempo sono usciti anche Tiziana e il marito, e Victoria è andata a far pulizie nelle stanze.

  

SCENA QUARTA.

Da dietro le quinte si sente suonare un’altra sveglia.

Driiiiinnn Driiiiinnn sono le ore undici e trenta minuti, sveglia, sveglia, sveglia, sveglia, (molte volte) scetateve uagliu’ ch’è tard…(svegliatevi ragazzi che è tardi)

ENZO (da dietro le quinte): Maronna mia, già mi devo alzare...

Entra in scena dicendo ad alta voce:

Oggi chiedo davvero il divorzio, basta, non ne posso più!

Bastaaaaa! Poi telefono alla redazione e ti faccio vedere io che belle fighette che mi arriveranno…

Entra Genny nel frattempo.

GENNY: Papà ma cosa stai blaterando?

ENZO: Ma, Genny non sto balbettando, ma cosa dici mai?

GENNY: Cosa stai blaterando, ovvero cosa stai dicendo? Che succede? È successo qualcosa con la mamma? Che ti ha fatto?

ENZO: Tua madre non mi ha fatto niente, questo è il problema...Non mi fa mai niente!Sono ancora un quasi-giovanotto(tira la pancia in dentro) Eh! Io ho diritto di vivere, di gioire, di godere... ma tu che ne vuoi capire, figlia mia...

GENNY: Sapessi quanto ti capisco!

ENZO: Cosa hai detto?

GENNY: Niente, ma che cosa è la storia delle fighette?

Non è certamente questo il periodo per piantare alberi di fico, ma non devo essere io a dirti certe cosa!

ENZO: No, che hai capito? Ho deciso di telefonare alla redazione di “Batticuore”, per trovare la mia “anima sorella”! Già mi vedo, io a casa qui ad aspettare belle guaglione pronte ad innamorarsi di me..., tutte per me, solo per me, (Si ferma per un attimo, come se guardasse verso il pubblico con gli occhi sognanti) Io con tua madre non ci voglio più stare! Basta! È più romantico un tassametro! E non mi dice mai una parola dolce, non mi dà più baci, e non mi stimola e non mi desidera, anzi se vuoi sapere la verità, non mi apre mai la porta quando la sera busso, mi apre solo una volta al mese, prima del giorno 27, quando deve ricevere il suo mensile da casalinga... e insomma un povero marito ancora forte e potente che deve fare? Come posso resistere fronte ad una situazione così, con tutti gli “avanzi” che mi fanno ogni giorno?

GENNY: Nel caso in cui ci fossero si dice avances, non avanzi (sottovoce) che poi a guardarti...

ENZO: E che ho detto io? Comunque, sapessi cosa è successo ieri... una ragazzina sui venti anni formosa alta almeno un metro e ottanta mentre raccoglieva i pomodori  mi ha chiamato:

"Don Enzo perché invece di stare così impalato non mi aiutate a raccogliere i pomodori? Così stasera, dopo aver fatto un po’ di movimento insieme a me, vi sentirete ancora più giovane, forte e potente e penserete a me!"

GENNY: Papà quella ti prendeva in giro, la ragazza ti voleva dire:

"Vieni a vedere com'è duro il lavoro nei campi e come è facile fare il proprietario!"

ENZO: Sei tu che non hai mai capito niente, la ragazza si riferiva alla canzone:(canta) “Andiamo a cogliere i pomodori, i pomodori, raccoglieremo l'amore, l'amore, l'amore...”

GENNY: Papà la canzone diceva: “Andiamo a mietere il grano”, non i pomodori.

ENZO: Non fa differenza, il messaggio della ragazza è molto esplicito, tu sei professoressa, dovresti capire la “metafoooona”!

GENNY: Papà si dice metafora! E comunque secondo me dovresti parlare con la mamma, per cercare di chiarire la situazione...

ENZO: Dovrei fare altro con la mamma, altro che parlare!  Ma basta discutere dei miei problemi, ora, a te come vanno le cose con Piero?

GENNY: A dir la verità, anch’io ho qualche problema con mio marito...

ENZO: Si, ma sicuramente cose che potrete superare...

“incontenibilità” di carattere non direi, non vi vedo mai litigare.

GENNY: Papà si dice incompatibilità di carattere!!!

Ma è possibile che devo sempre riprenderti!

ENZO: Il senso lo hai capito, no? L’importante è questo, si ma non mi interrompere! “Incontinenza” non c’è, hai una figlia stupenda, un buon lavoro, l’intesa sessuale, a giudicare da stanotte è perfetta, cosa vuoi più dalla vita?

GENNY: Un lucano, un vero lucano, ma maschio...tutto maschio...! E poi come sarebbe che l’intesa sessuale è perfetta? Mi prendi in giro?

ENZO: A dir la verità no, anzi ti invidio...

GENNY: Papà da te non me lo sarei mai aspettata un comportamento così! Hai il coraggio di scherzare su problemi così delicati?

ENZO: Ma Genny io ho sentito...

GENNY: È stata la mamma, no? Che ti ha detto?

ENZO: Ma niente, io veramente...

GENNY: Con te faccio i conti dopo, ora mi sente mamma, le avevo detto di non farne parola con nessuno, ti ha raccontato la storia del cuscino, no? Mammaaaaaaaa!

ENZO: Il cuscino? A dire il vero io sentivo il letto... Mah?! (Rimane con aria assorta sulla scena per un po’...). Ah, dimenticavo, io devo telefonare alla redazione! Ehm, buongiorno parlo con la redazione di Batticuore? Si vorrei partecipare ad un provino per trovare la mia sorella, Ah, non fate i servizi di Carramba che sorpresa, no, non mi ha capito, io non voglio sorprese, a dir la verità io cerco la mia gemella, Mi dite che non trovate persone scomparse... a dir la verità io non sto cercando una donna scomparsa, anzi vorrei una bella comparsa, una possibile compagna ecco, ah, si dice anima gemella, (come se parlasse solo a se stesso): (Perché la mia anima ha una gemella, ma?!) Quanti anni ho? 45, sono più giovane di Riccardo Ghereeee...dalla voce si direbbe di più? È che ho un timbro della voce molto profondo, sa, una caratteristica di famiglia...come cerco la ragazza? Possibilmente italiana, comunque anche straniera va bene, ad eccezione delle americane, le americane assolutamente no! Si, dovrebbe essere alta, anche di altezza media va bene, si, poi, formosa, stile mediterraneo,anni dai 20 ai 40 e più, se portati bene...ha presente Monica la Bellona? Claudia Colla...? Debhora Capraglio...Mi piacciono molto le attrici del famoso regista Tinto...non ricordo il cognome...Ma mi piacciono anche le ragazze dell’est, come la Serranova, anche una bionda nordica andrebbe bene, come la modella Eva Harzacose...

L’importante che non sia americana, no, non sono razzista, poi magari le spiego meglio, se vuole conoscermi, non si faccia scrupoli, il mio indirizzo è Viale Foca, num. 69. Ha scritto bene? Non Fica…FOCA…Ha capito?

Le mie caratteristiche fisiche? Scriva: uomo di bell’aspetto,  Altezza normale, moro, galante, romantico e sottolinerei napoletano molto virile, si, ha sottolineato? Va bene, allora mi fate sapere voi, a presto, allora, ‘bye!

Chiude il telefono, va a sedersi sulla poltrona.

Ora devo solo aspettare, finalmente cambio vita!

SCENA QUINTA.

Enzo è rimasto sulla poltrona, quando giunge la moglie.

VICTORIA: Vedo con piacere che ti sei alzato...

ENZO: (in modo ironico) Scusa, ma tu vedi qualcosa o qualcuno alzato in questa stanza? Stanotte mi sono alzato, ma tu non hai notato niente, giusto?

Senti Victoria io credo che dovremmo parlare...,

(Si alza in preda ad un impeto, l’abbraccia appassionatamente, fa per baciarla, quando suonano alla porta).

VICTORIA: Enzo, hanno bussato alla portaaaa (cercando di divincolarsi).

ENZO: Oh, lascia che suonino pure, lasci che suonino le campane dell’amore... ora voglio stare solo con te... (continuando ad abbracciarla in modo molto goffo)

VICTORIA: Ma Enzo, smettila, ne parliamo dopo (cercando di avvicinarsi alla porta).

ENZO: Hai ragione ne parliamo dopo (continua a baciarla sul collo in modo ancora più goffo).

VICTORIA: Se vai ad aprire ti do un bacio, ok?

ENZO: Prometti?

VICTORIA: prometto!

Enzo rassegnato si avvicina alla porta ed apre, trovandosi di fronte due belle ragazze, chiude immediatamente.

ENZO: Oh San Gennaro mio...

VICTORIA: Enzo, chi è?

ENZO: No, cara, sono i soliti rappresentanti che cercano di rifilarti quelle stupide enciclopedie...

VICTORIA: Ma come fai a saperlo, se non ci hai nemmeno parlato?

ENZO: Certe cose si capiscono dall’aspetto delle persone…

VICTORIA: Fammi vedere.

ENZO: No.

VICTORIA: Come sarebbe no?

ENZO: No cara, volevo dire che non c’è bisogno che ti disturbi, me la vedo io cono questi signori, se proprio ci tieni, va bene? E poi lo sai che sono tanto geloso di te, tu va di là, ti chiamo io. (Mentre la trascina con forza dietro la cucina)

Victoria esce di scena.

ENZO: Mamma mia, me lo diceva stamattina il mio ora scopo, il mio oro scopo, oroscopo che oggi era la mia giornata fortunata...

Si da una sistemata ai capelli (è quasi calvo) e va ad aprire nuovamente la porta.

ENZO: Buongiorno ragazze. Scusate se ho richiuso subito la porta, ma ero in “desabignè”. Ma complimenti sincerissimi alla redazione (guardando insistentemente le minigonne, le gambe e la scollatura molto provocante delle due ragazze).

FEDERICA: Eh, si, noi offriamo solo il meglio ai nostri clienti!

ENZO: Ehm, si vede! Ma non state lì ferme, accomodatevi, scusate il disordine..., ma è stata una notte...

FEDERICA:(le ragazze si seggono e Enzo può ammirare meglio le gambe e la scollatura molto provocante delle ragazze) Si vede che lei è un uomo d’affari super impegnato, mi sa che trascorre le notti in bianco, ha poco tempo per dormire, no?

ENZO: Eh già! Le mie notti vanno davvero sempre in bianco! Ma presentiamoci: io mi chiamo, oddio non mi ricordo più, deve essere quella nuova malattia “il morbo di alza…mai..”, Ah, si mi chiamo Enzo Ficosecca, sono secco di nome, ma sono sempre un fico, e di aspetto robusto...no? Piaciuta la battuta?

Le due ragazze si sforzano di ridere, poi dicono: Lei è davvero simpaticissimo.

FEDERICA: Allora signor Enzo dobbiamo innanzitutto porle qualche domanda?

ENZO: Ma certamente, dobbiamo conoscerci bene, ma come funziona? Due al prezzo di una? O una volta una e una volta l’altra?

FEDERICA: Ma signor Enzo, lei già parla di contratti… questo dopo, ora risponda prima alle nostre domande.

ENZO: Dovete scusarmi, è la mia indole napoletana a farmi comportare così, sapete com’è, la paura del pacco...

FEDERICA: Ma non si preoccupi, deciderà lei le modalità della consegna! Ora possiamo rivolgerle qualche domanda?

ENZO: Scusatemi ancora, sono stato poco galantuomo, ma prego abbandoniamo queste “convenienze” e diamoci del tu!

(Federica e Ludovica si scambiano uno sguardo di disgusto)

LUDOVICA: Dunque Enzo (sdolcinata) quanti anni hai?

FEDERICA: Ma non vedi, certamente meno di quaranta?

ENZO: Sono molto lusingato perché in realtà ne ho qualcuno in più, ma sono più importanti gli anni che si sentono, no? Ed io me ne sento pochissimi...sono un adolescente...

LODOVICA: Giustissimo, quindi mettiamo quaranta, lei è..., tu sei sposato?

ENZO: Lo ero, lo fui, ora sono in attesa di divorzio, cosa di pochi giorni, e sono libero, nel senso che non sono ancora fidanzato...(sorride) Come mi piacerebbe una fidanzata come voi!

FEDERICA: (lo guarda intensamente) Io no, ma Ludovica è libera!

LUDOVICA: (linguaggio mimico gestuale a soggetto) La cosa non mi dispiacerebbe, dobbiamo conoscerci meglio... si potrebbe anche fare...

ENZO: E facciamola! (le prende le mani tra le sue ) e facciamola...

LUDOVICA: Comunque ora dobbiamo fare prima l'intervista, quindi, prima domanda: (legge) Quanti rapporti hai o avevi con la tua donna?

ENZO: (eccitato) La mia donna me ne concedeva uno al mese, solo prima del giorno 27, dopo  le dovevo dare subito lo stipendio, perché pretendeva pure lo stipendio da casalinga, ma io con la mia forza, con la mia passione, con la mia virilità, sarei stato capace anche una volta al giorno, in alcuni giorni particolari anche più volte al giorno (rivolto a Ludovica) Vado bene, sono normale?

LUDOVICA: Altro che normale, sei superdotato, come si dice un mandrillaccio !

ENZO: (guardandola intensamente) sapeste quante ammiratrici ho! Ma una come te...

FEDERICA: Conosci il Kamasutra?

ENZO: “Sutra” no, ma conosco Susa, che poi sarebbe Susanna, detta Susa, la donna che cura le mie vacche.

LUDOVICA: Il Kamasutra è un testo molto importante, il libro dell'amore erotico, e sei fortunatissimo perché noi ora te lo regaliamo e con questo libro triplicherai le tue capacità amatorie!

ENZO: L'ho detto che oggi sono fortunato! Ma è solo teoria o anche pratica?

FEDERICA: Bisogna prima studiare la teoria per poter mettere in atto la pratica...

ENZO: (Che sta cominciando a sudare) Hai ragione, ma a volte la pratica insegna più della teoria...

FEDERICA (Facendo finta di non aver sentito) La tua fortuna non finisce qui perché oltre al Kamasutra avrai in regalo la possibilità di acquistare a metà prezzo l'eccezionale: “Enciclopedia dell'amore e del sesso”, Enzo, un vero affare, come preferisci in contanti o a rate? Noi ti consigliamo in contanti perché in questo caso ti potremmo dare ancora un altro omaggio e cioè una stupenda videocassetta, non in commercio, con le più belle donne del mondo tutte nude solo per te e poi ti potremmo lasciare l'opera, se invece paghi a rate l'opera ti sarà consegnata tra sei mesi, al pagamento della sesta rata, cosa preferisci? Non è meglio se la lasciamo subito?

ENZO: Che cosa? La  “vica”, volevo dire la Ludovica?

FEDERICA: Ma che Ludovica, tutta l'opera naturalmente!  Tu la studi e al primo appuntamento con Ludovica le mostri tutto ciò che hai imparato sull'arte amatoria, se Ludovica ti troverà preparato vi fidanzerete, e ti assicuro che certamente sarà completamente soddisfatta delle tue tecniche amatorie. L'opera costa soltanto tremila, con la riduzione del 50% a cui hai diritto per il pagamento contante, solo la misera cifra di tre mila euro o euri, come più ti piace. La prendi o la lasci?

ENZO: Ma fatemela (allusivo) prima vedere (le ragazze mostrano alcuni volumi dell'opera con donne discinte o seminude) La prendo, ma  oltre tutti questi libri non potreste lasciarmi anche la, la, la (amnesia) vica, voglio dire Ludovica per le prove?

FEDERICA: Ludovica verrà tra un mese esatto, il tempo minimo per studiare tutti i libri.

ENZO: (prende il portafogli conta sei biglietti da cinquecento euro, li guarda titubante e glieli porge) Grazie, mi avete ridato la vita, la gioia di vivere, pensando a un futuro con Ludovica che é veramente una bella donna...

INTERVISTATRICI: Arrivederci, a presto...(vanno via)

Enzo Rimane lì impalato sulla scena.

SCENA SESTA

Entra Piero con in mano un sacchetto, Enzo come in sogno, sta uscendo dalla cucina, esclamando: Ah, Chi ama Susa o Kiamasutra , ora a me!

PIERO: Stai imparando una nuova lingua straniera?

ENZO: No, sto imparando l’arte amatoria, l’arte dell’amore...

PIERO: E cosa c’entra il Cane Sutra?

ENZO: Niente, poi te lo spiego in un altro momento!

Enzo esce ed entra Genny, ben vestita e pronta per uscire.

PIERO: Ciao cara, dove vai così ben vestita, a fare la spesa per caso?

GENNY: A fare la spesa per caso? Perché di solito vai tu?

Scusa ma vado di fretta...

PIERO: Cara aspetta, ho qui un pensierino per te...

GENNY: Ma non dire sciocchezze, a chi vuoi prendere in giro...Tu mi fai stancare, mi fai morire...di fatica, non hai mai un pensiero buono, gentile, affettuoso, amorevole, sensuale verso tua moglie... e ora dovrei credere che hai un pensierino per me, ma va va...

PIERO: E  questa volta ti sbagli, perché il tuo maritino, ti ha pensato con tanto affetto, si è eccitato all'idea di trovarti a casa...

GENNY: Ti sei eccitato? Beh allora continua, qual è il pensiero per me?

PIERO: Mi son detto: qual è la cosa che piace di più alla mia mogliettina, cosa ama al di sopra di tutto? La Pizza! ed io te l'ho portata!

La moglie lo guarda piena di desiderio, mentre PIERO caccia dal sacchetto un pacchetto, dicendo:

È quella che piace a te con i bocconcini, le mozzarelle... Ho preso anche dei panini col salame, provolone, insalata russa, sottaceti...

GENNY: Il sottaceto sai dove lo metterei? Lo sapevo che non poteva essere un altro tipo di sorpresa...(Guardando verso il pubblico)(grida) ma te lo vuoi mettere in testa che io non ti sopporto più e in questa casa non ce la faccio più ad andare avanti? Al mattino mi sveglio alle sei, preparo il pranzo, preparo la colazione quando non c’è la mamma, mi vesto, vado a lavorare, torno da scuola, compro il pane il pesce la carne...apro la porta metto a cucinare, vi faccio mangiare, lavo piatti e pentole, mentre tu ti RIPOSI!!! Ma cosa hai fatto per riposarti? Niente! Tu non fai altro che riposarti tutta la santa giornata! Io, invece, dopo i piatti scopo perché in questa casa non scopa (provocatoria) nessuno! È così difficile scopare per te? Togliere poco di polvere, lavare a terra? Tutte cose che debbo fare io dopo pranzo, lavare stirare, preparare la cena per la sera e andare a letto a mezzanotte, stanca da morire...

PIERO: Ma tu lo sai che io quando non ho impegni, quando non lavoro, quando non vi sono affari da fare, mercati di antiquariato...cose da comprare per rivenderle con un buon profitto...io cerco sempre di aiutarti! Non sabato scorso, ma il sabato precedente non feci la spesa, non ti comprai la carne che piace a te, non ti portai le fettine tenere e senza grasso... la  fesa  di vitello che ti piace tanto?

GENNY: La fesa di... Senti qui dobbiamo fare le persone serie oppure dobbiamo divorziare! Se vuoi salvare il matrimonio devi collaborare! Hai voluto interrompere gli studi in medicina quando ti mancavano solo pochi esami, hai preferito fare l'impiegato, la tua ditta è fallita, ti hanno licenziato, non ti piace lavorare i campi, non ti piace fare il venditore ambulante, non ti piace fare niente, butti soldi per comprare cose vecchie che mai nessuno ti comprerà. Da oggi, se vuoi continuare a stare con me, io vado al lavoro, faccio l'uomo e tu farai la donna, quindi laverai i piatti, farai la spesa, cucinerai, scoperai, laverai a terra, i panni, stirerai e tutto ciò che fanno le donne...

Altrimenti io vado dall'avvocato, chiedo il divorzio, o mi ammazzo, oppure me ne vado all'estero, in Norvegia, Svezia, e non vi presentate a “Chi l'ha vista” perché faccio una pazzia...

PIERO: Prima di tutto, ho lasciato medicina per colpa tua e di tua madre, non mi davate fiducia, mi prendevate sempre in giro...

“Questo se farà il medico andrà a finire in carcere, chi sa quante vittime farà...”

GENNY: Ma tu non ti ricordi quanti guai combinavi? Non ti ricordi quando un moscerino andò in un occhio a mia madre e tu le mettesti il collirio, che non era collirio, ma atropina, e mia madre per molto tempo non vedeva più? Non ti ricordi quando mio padre aveva un poco d'insonnia e tu lo facesti dormire per 24 ore di seguito...

PIERO: Diciamo la verità, voi eravate impazzite per un moscerino, mi portaste una fretta enorme, mi contagiaste la vostra ansia come se si fosse trattato di bloccare una vena dalla quale perdeva sangue, io per la fretta mi sbagliai, invece di prendere la boccettina del collirio presi quella dell'atropina, non l'avessi mai fatto, la storiella fece il giro di tutta la città, la gente mi guardava e rideva, qualcuno ebbe perfino, in treno, l'idea di chiedermi: “Dottore, mi brucia un occhio, ha per caso del collirio nella sua borsa?”

Riguardo all'insonnia di tuo padre lui disse che aveva provato ogni cosa, ogni medicinale e non riusciva a prendere sonno, allora in quel periodo stavo preparando l'esame di farmacologia e pensai di dargli due compresse di barbiturici, mica un tubetto e lui fece una bella dormita ristoratrice...

Genny: Non risolviamo niente parlando del passato, il passato è dietro le nostre spalle, guardiamo al futuro, io non mi sento più di fare questa vita e le possibili soluzioni sono due: o dividiamo i compiti o divorziamo? Cosa preferisci?

PIERO (mentre Genny parla lui divora panini con nervosismo) Va bene ora calmati, ne parleremo, discuteremo, troveremo una soluzione pacifica, non mi trasmettere il nervoso, lo sai che soffro di depressione ansiosa con bulimia. Cercherò di aiutarti, dammi il tempo di imparare! (Squilla il telefono, Piero molto nervoso e tremante va a rispondere) Casa  Ficosecca, chi parla?

BERNARDA:  Sono  Bernarda Lafitta, chi è al telefono?

PIERO: (non ha capito) Qui non fittiamo nessuna mansarda. Solo un’imbecille può fare scherzi simili, vai a fare la cretina, la deficiente a quel paese dove sei nata e che io non conosco...(abbassa il telefono).

GENNY: Chi era?

PIERO: Gente che non ha niente da fare,  vuole scherzare,  fittare una mansarda e non sa che noi abbiamo problemi seri, che tu mi vuoi lasciare, (morde avidamente il panino) che forse anzi sicuramente hai un altro uomo…(squilla di nuovo il telefono).

GENNY: Ora rispondo io.  Pronto?

BERNARDA: Pronto chi parla ?

GENNY: No ha telefonato lei e mi deve dire lei chi e'! Nome e cognome?

BERNARDA: Sono Bernarda  Lafitta, la  sorella  di  Piero, ma chi parla ?

GENNY: Ciao Bernardina, come stai? Sono Genny, tua cognata.

BERNARDA: Ciao Genny, io sto bene e Voi tutti? Sono a Potenza per un congresso di ginecologia… e avevo pensato di venirvi a trovare,se vi fa piacere...

GENNY: (fa capire a Piero che non la vuole) Ma certo che ci fa piacere, anzi sarò felicissima di riabbracciarti,  sempre se farà piacere anche a te, se non è un disturbo, ora ti passo tuo fratello Piero, così ti metti d'accordo con lui e ti viene a prendere...

PIERO: Sorella carissima come stai?

BERNARDA: Piero, ma prima hai risposto tu al telefono?

PIERO: No (imbarazzato) io ora sto venendo dal bagno, ero sotto la doccia. Ma dove ti trovi? Genny mi dice che sta cucinando e che avrebbe piacere averti oggi qui da noi, se ti è possibile (Genny gesticola per fargli capire che è tutto il contrario) Non puoi venire oggi, vieni stasera o domani, meglio domani, no volevo dire al più presto! Allora ciao, ciaooo.

PIERO: Cara, ma ritorniamo a noi due. Io ti prometto solennemente davanti a questa pizza e a questo panino, che da oggi io cambierò, imparerò a darti una mano, imparerò a sbrigare le faccende di casa, ti starò più vicino, sempre!

GENNY: Promesso?

PIERO: Promesso!

Genny gli dà un bacio, dicendogli “ti voglio bene”.

Allora io vado a fare la spesa, ci vediamo dopo.

PIERO: Tu non preoccuparti, a casa penso tutto io!

SCENA SETTIMA

Piero è rimasto solo sulla scena, accende lo stereo e fa per togliere un po’ di polvere sui mobili, quando squilla il telefono.

TINTO: Sono Tinto di Fresco, parlo con casa Ficasecca?

PIERO: Mi dispiace ma qui non abbiamo bisogno di imbianchini, mia moglie Genny e la mamma Victoria hanno tinto da poco e la pittura non è secca, anzi è ancora fresca!

TINTO: Ma come si permette? Io sono il famoso regista Tinto di Fresco e cerco la signorina Ficasecca.

PIERO: Mi sta stancando eh, le nostre ragazze non sono secche, va bene, se vuole fiche secche vada al mercato, ci siamo capiti?

TINTO: Nessuno si è mai rivolto a me in questo modo, sa?

Non la mando al diavolo solo perché cerco la signorina Valeria, mi trovo nelle vicinanze della vostra città e vorrei farle un provino, ho qui una sua foto con il numero di telefono che ho composto!

PIERO: Un attimo.

PIERO: (Camuffando  la voce) Si, mi scusi, era il nostro collaboratore domestico, sa a volte è un po’ maleducato, mi ha riferito che cerca la signorina Valeria, un attimo che vado a cercarla…

PIERO: Valeriaaaaaaaaa

VALERIA: Che vuoiiiiiii? (da dietro le quinte urlando)

PIERO: A telefonoooooo!

VALERIA: Che pall… di che non ci sonooo…

PIERO: Ma è un regista!

Entrando velocemente in scena afferrando con voracità il telefono.

VALERIA: (con voce molto sensuale) Sono Valeria Ficosecca, con chi ho il piacere di parlare?

TINTO: Sono il regista Tinto di Fresco, ho visto con piacere il video e le foto che ha inviato alla “Erosefilm terzo millennio”, mi trovo dalle sue parti, e avevo pensato di fissarle un appuntamento per provinarla, che ne dice?

VALERIA: Benissimo quando?

TINTO: Va bene per lei lunedì alle dieci?

VALERIA: Benissimo, le do l’indirizzo: Via della Foca,n. 69,

TINTO: Perfetto, io amo molto gli animali, le foche, i pinguini...gli uccelli, passerotti e passerotte... soprattutto queste ultime sono bellissime e dolcissime...

VALERIA: A lunedìì.

VALERIA, tutta raggiante, comincia ad esultare nella stanza: Farò il provino, farò il provino…

Mentre Piero per mano e cominciano a ballare.

Nel frattempo entra Genny con in mano diverse buste della spesa, chiaramente pesanti.

GENNY: Oggi la spesa non mi pesa proprio (mette le buste sul tavolo) Sono davvero contenta di aver parlato con Piero oggi, sono convinta che da questo momento cambierà e diventerà il marito che ho sempre sognato... quando io starò fuori lui farà le faccende di casa e io... (si accorge solo in quel momento dei due che stanno ballando) Ora bastaaaa (urlando) Ma mi prendi in giro? Mi hai promesso che saresti cambiato, torno e ti trovo qui che balli con mia sorella? Io non ne posso più, oggi chiedo davvero il divorzio!!!

I due continuano a ballare come se non avessero sentito nulla.

GENNY: Ma ti rendi conto? Io a sgobbare dalla mattina alla sera e tu a perder tempo, non fai un cavolo dalla mattina alla sera, e a cosa pensi? Solo a divertirti… E poi con voce mielosa mi dice che cambierai…Pieroooooo, io ti ammazzo!

Fa per avvicinarsi ai due che continuano a ballare indisturbati, con in mano un matterello che prende dal tavolo della cucina

Quando sta per colpire Piero, la sorella si accorge della sua presenza e la invita a ballare con loro.

VALERIA: Sorellina, oggi è una giornata immemorabile!!! Aleèèè, olàààà...

GENNY: (volteggiando con loro) Ma che succede in questa casa, Piero hai trovato un lavoro?

PIERO: No, di più cara!

GENNY: Hai venduto tutte le tue vecchie cose?

PIERO: No, cara di più!

GENNY: Ma che succede, io non ci capisco niente! C’è qualcuno che mi spiega qualcosa?

VALERIA (fermandosi all’improvviso): Genny Tinto di Fresco mi farà...indovina cosa? Mi farà un provino cinematografico!

GENNY: (Abbraccia la sorella) Oh cara come sono felice! Ma chi è questa Pittura Fresca?

VALERIA: Zia, Tinto di Fresco, il famoso regista che ha lanciato Claudia Koll e...tante altre...,ha rilanciato quell’attrice bravissima con il film : “ La chiave” che è considerato un capolavoro della cinematografia mondiale...

GENNY: Sa io conosco solo la letteratura italiana e latina...di cinema capisco poco!(Suonano alla porta).

GENNY: Non preoccupatevi vado io, come al solito.

Entrano Massimo e Tiziana dal ritorno dal mercato.

I tre sulla scena cominciano a ballare trascinando anche gli altri due fratelli.

TUTTI: Trallalero llalero llalero llalllaaa...

Entra ENZO: Ragazzi ma che succede in questa casa, abbiamo vinto al lotto?

TUTTI IN CORO: Di più!

ENZO: Al superenalotto?

TUTTI IN CORO: Di più!

ENZO: Oh Madonna mia…..

In quel mentre giunge anche Victoria, che rientra dai suoi giri, tutta ben vestita.

VICTORIA: Oh my God, questo casino… ma cosa è successo?

ENZO: Abbiamo vinto tanti soldi!

Valeria, Genny, Piero: Davvero, siamo anche ricchi?

Trallallero llallero llallà...

VALERIA: Ma chi ha vinto? (sempre ballando).

ENZO: E che ne so, voi stavate festeggiando…

VALERIA (fermandosi di botto, facendo cadere due che partecipavano al ballo) ma NO, noi stavamo ballando per un altro motivo…

TIZIANA: Oggi abbiamo venduto tutto, piselli, cavoli,mele, felloni e tante fiche…

MASSIMO: Eh quante fiche!

VALERIA: Ma che siete diventati matti? Prima di tutto si dice fichi...e poi...Sono io che stavo festeggiando!

GLI ALTRI: E cosa?

VALERIA: Farò un provino con Tinto di Fresco!

GLI ALTRI: Ahhhhh:.. (tutti un po’ delusi) Intervengono poi

TIZIANA, MASSIMO: Il famoso regista Tinto di Fresco? Ma allora qui ci vuole la champagna, festeggiamo! Sei davvero una ragazza fortunata!

GENNY: Ma perché voi lo conoscete?

ENZO: E direi di siiiiii! I suoi film sono così realistici e pieni di pathos… danno una luce così intensa sugli aspetti della nostra quotidianità!

TIZIANA: Siiiii, è il regista preferito di mio marito, a dir la verità piace anche a me! (Avvicinandosi alle donne) Detto tra noi donne, io e Massimo la sera prima di andare a dormire ci vediamo qualche scena dei suoi film, così MASSIMO inizia a farmi le coccole…eh..

GENNY: Tu Piero non ne vedi mai?

PIERO: No perché?

VICTORIA: Ma qual è il suo genere di film? Io non l’ho capito...

ENZO: E ci credo che tu non lo hai capito, che vuoi capire tu, vieni di là che te lo spiego io per bene...

MASSIMO: Si ma ora non perdiamo tempo...che si mangia oggi di buono oggi? Papà glielo spieghi dopo a mamma, ora mangiamo! Oggi è una grande giornata, bisogna festeggiare a modo! Come antipasto io proporrei ostriche e caviale, come primo un bel piatto di gnocchi con mozzarella e polpettine e per secondo fesa di vitello arrosto... e per contorno...

GENNY: Per contorno ci sono anche dei bei cetriol..carote! ne vuoi?

MASSIMO: A me non piacciono, ma magari a voi donne si...

GENNY: Tiziana, ma è possibile che con tuo marito, non si può mai fare un discorso serio?

MASSIMO: Sono serissimo, donne lasciatemelo dire, io sono un esperto dell’arte “culi in aria”…

VALERIA: Ora basta parlare di queste cose, voi dovete aiutarmi, come faccio a dirlo a Gino, secondo voi come la prenderà?

MASSIMO: Non so lui, ma io la prenderei davanti, nel senso che la prenderei in faccia, con piacere! È più facile vincere la sisal o il totogol che fare un film, poi specialmente con un regista come Tinto, significherebbe in seguito poter fare una brillante carriera, avendo un ottimo agente! Ad esempio io potrei cambiare mestiere, essere il tuo manager e con il mio saper fare potremmo diventare tutti ricchi! E’ logico che mi farebbe felice ma è impossibile aspirare a tanto...e sicuramente ancora più felice di me sarebbe GINO, il futuro marito della Star... Si, ma che ne dite se ne parliamo dopo? Ora mangiamo!

(Bussano alla porta, Genny va ad aprire: è il postino con un telegramma)

POSTINO: Un telegramma per Valeria (apre la mano per la mancia, Genny firma la ricevuta, poi vedendo ancora la mano stesa si fruga in tasca trova una bustina di zucchero e gliela dà).

GENNY: Prendetevi un caffè...

POSTINO: Grazie, Signora...(poi guarda la bustina ) Ma che me ne faccio dello zucchero? Sono diabetico...

GENNY: Allora zuccherate il caffè per i vostri familiari, mischiatelo con la saccarina, perché il diabete è ereditario e bisogna usare delle prevenzioni, altrimenti si ammala tutta la famiglia, prevenire è meglio che curare, poi al prossimo telegramma ve la faccio io una bella tazza di caffè con la macchinetta napoletana e con la saccarina... Arrivederci, buon lavoro!

POSTINO: (facendo gli scongiuri) Signò mica mi avete dato una tonnellata di zucchero, come si ammala una famiglia intera di diabete con una sola bustina?

GENNY: Ora ho fretta, ve lo spiego la prossima volta, quando avrò il tempo di farvi il caffè.(Chiude la porta).

VALERIA: (apre il telegramma)

Anticipo mia venuta domenica 26 ore 11 per positivo parere produttore film. Auguroni. Tinto di Fresco.

MASSIMO: Madonna mia, ma allora è vero, siamo ricchi, non faccio più l'ortolano, sono diventato general and personal manager... Si mangiaaaaa!!!!

Tutti a tavola cominciano a mangiare, le luci calano.

Fine primo atto

-SECONDO ATTO-

SCENA PRIMA.

Si alza il sipario. Dalle luci e dal calendario a vista si comprende che è domenica mattina.

Entra in scena Valeria vestita di una vestaglia e ciabattine molto sexy. Entra con passo molto lento, si atteggia a mo’ di modella. Fa per togliersi la vestaglia e si intravede un favoloso baby-doll. Entra in quel momento Piero.

PIERO: Oopps! Scusa Valeria. (Molto imbarazzato) Ci vediamo dopo,eh? (Fa per uscirsene).

VALERIA: No, Piero, vieni qua così mi dai una mano.

PIERO: Una mano a far cosa? (ancora molto imbarazzato).

VALERIA: A esercitarmi, no?

PIERO: A esercitarti...a far cosa?

VALERIA: Per il provino con Tinto, no?

PIERO: E io cosa dovrei fare? (chiaramente a disagio)

VALERIA: Vieni qua che ti spiego.

PIERO: Sarebbe meglio che chiamassi Gino, ma non credo sia capace no? Va be’, dimmi.

VALERIA: Smettila di scherzare! Tra un po’ sarà qua il grande regista Tinto e io non so davvero cosa fare!

PIERO: Basta sapersi spogliare, no? Se ho ben capito è la parte fondamentale nei suoi film...

VALERIA: Pieroooooo, io sono agitatissima e tu non mi stai aiutando! Vuoi darmi una mano si o no?

PIERO: Va bene, dimmi esattamente cosa devo fare.

VALERIA: Sdraiati sul divano (lo prende per un braccio e lo fa sedere) e adesso guardami e dimmi se riesco a eccitarti. Mette della musica (genere nove settimane e mezzo) e comincia a spogliarsi...

PIERO: Dai Valeria, non scherzare, è normale che un uomo si ecciti vedendo te che fai certe cose...

VALERIA: Si, ma guarda i miei movimenti, l’espressione del mio viso, dimmi se sono espressiva!

PIERO: (Guardando tutt’altro..) certo che sei espressiva, non immagini nemmeno quanto…

Entra in quel momento la moglie di Piero, Genny.

GENNY: Non posso credere a quello che sto vedendo, che oltraggio alla mia casa, alla casa dei miei genitori...Ieri mi parlavi di amore...

VALERIA: Genny, guarda che non è come credi.

GENNY: Zitta tu! E tu (rivolgendosi al marito) mi dicevi “cara ricominceremo daccapo...”

VALERIA: Genny ti sbagli non è come...

GENNY: Zitta, ti aiuterò, sarò l’uomo che hai sempre sognato...ora capisco perché non volevi più fare l’amore con me, te la spassavi con mia sorella...

VALERIA: Genny basta non è così...

GENNY: Solo un regista come Tinto poteva chiederti di fare il provino! Io vi ammazzo, ammazzo prima te lurido verme, cacciaballe che non sei altro, e poi te, sgualdrina!

VALERIA: Sgualdrina a me? Ora ti faccio vedere io.

Si prendono per i capelli e se ne danno di tutti i colori. Poi Valeria prende un coltello a mo’ di pistola e lo punta verso sua sorella.

VALERIA: Ora mi stai ad ascoltare e la smetti di frignare...Piero mi stava solo aiutando a ripassare la parte per il provino con Tinto di Fresco, tra poco sarà qui e ti prego di calmarti! Come puoi aver pensato che io e tuo marito...oh mio Dio, non è colpa mia se voi due non copulate!!

GENNY: Giurate?

PIERO E VALERIA: Giuriamo!

GENNY: Oh mio Dio io sto diventando pazza… è meglio che vada un po’ a riposarmi. Mi stendo un po’, ci vediamo dopo, eh? Tu Valeria preparati, ma non esagerare con Piero...

Bussano alla porta, Valeria mezza nuda va ad aprire, è Bernarda, la sorella di Piero.

BERNARDA: Ciao Valeria! Come stai? Vedo bene, ma lo sai che sta male andare ad aprire la porta così vestita! Disturbo? (Entra e vede Piero con aria sconvolta sul divano) Oh mio Dio! Voi due stavate copulando! Come hai potuto fare questo alla povera Genny? E pensare che prima di sposarti non avevi mai avuto nessuna donna...a casa pensavamo tutti che fossi gay...e ora...oh mio Dio!

PIERO: Ma siete diventati tutti matti?! Questa è davvero pura follia! Cacciaballe, gay, amante di Valeria, almeno mettetevi d’accordo! Oh mio Dio, ma cosa sono io agli occhi della gente? Mi vedono così come mi vedo io o gli altri hanno un’immagine differente? Essere e apparenza, sto impazzendo anch’io...

VALERIA: Bernarda avrei voluto che tu lo sapessi in un altro modo che...

BERNARDA: Quindi è vero? Voi due...

VALERIA: Ma no, cosa hai capito? Oggi ho un provino molto importante e Piero mi stava soltanto dando una mano, è una parte impegnativa e avevo bisogno di un sostegno! E sai con chi? Tieniti forte: con il grande Tinto di Fresco!

BERNARDA: Il regista erotico? Quello dove ci sono sempre donne nude? Con tutte le be…be…llezze da fuori? I suoi film non sono così impegnativi, ma tu non ti sentirai a disagio in quei film diciamo pure così "ginecologici"?

VALERIA: Ma zia essere soltanto presi in considerazione da un regista come Tinto è come vincere all’enalotto e poi pensa dopo un film con lui diventi subito nota, sei riconosciuta, ti fermano per strada...

BERNARDA: Si e magari ti chiedono un autografo “intimo”! Contenta tu!

VALERIA: Io ora vado, devo prepararmi che tra poco il regista sarà qui!

VALERIA esce di scena.

PIERO: Bernarda vieni a sederti qui. (Le fa cenno di accomodarsi sul divano).

BERNARDA: Non ti trovo molto bene, sai? Questa casa è sempre piena di “movimento” e tu mi sembri un po’ sciupato e anche un tantino depresso e abulico...

PIERO: Bernarda non ti ci mettere anche tu, ti prego! E per cortesia spogliati dei tuoi abiti professionali, non fare sempre il medico, fai un po’ la sorella! E proprio perché sei mia sorella devo chiederti un aiuto.

BERNARDA: Hai bisogno di soldi?

PIERO: No!

BERNARDA: Quindi economicamente stai bene?

PIERO: No, comunque il problema è Genny.

BERNARDA: Che novità! Cosa è successo ora?

PIERO: Da un po’ di tempo, diciamo qualche mese, Genny mi rimprovera sempre, dice che è stanca di questa vita, che non riesce a fare l'insegnante e nello stesso tempo la donna di casa. La mia ditta come sai è fallita e siamo stati tutti licenziati per cui io cerco di arrangiarmi come posso! Compro e vendo cose antiche e tutto ciò che la gente, gli amici mi chiedono. Compro da persone che mi fanno circa il 20% di sconto, vendo col 10% e ci guadagniamo io e i miei clienti.

BERNARDA: Come si chiamerebbe questo lavoro?

PIERO: Antiquario!

BERBARDA: Tua moglie ha ragione! Non potete andare avanti così! Guarda me che mi sono così realizzata nella mia professione!

PIERO: Sei davvero di grande aiuto! Sarebbe piaciuto anche a me fare il ginecologo!

BERNARDA: Non credere che è tutto oro ciò che luccica! Anche io ho dovuto fare delle rinunce! Non mi sono  sposata, non ho avuto la gioia di essere mamma... Ho fatto una scelta, immagina se io potevo fare da mangiare ai miei figli, fare la spesa, pulire lavare stirare...con la mia professione... Mangio in ospedale, la sera un bicchiere di latte o un panino (per la salute) e poi vado a teatro o fuori con gli amici e le amiche. Sapessi che vita dura! Oggi mi sento sola, ma nonostante questo se  mi capitasse un buon partito lo rifiuterei, la vita è una serie di contraddizioni.

PIERO: Va bene ma lasciamo stare i fatti tuoi. Io quello che ti chiedo è che colpa ne ho io se non riesco a trovar lavoro, se nemmeno i ventenni forti robusti e con un diploma o una laurea riescono a trovarlo? E poi io so fare solo l'impiegato, se avessi saputo fare l'idraulico, il meccanico, il  muratore...Allora mia moglie pretende che io faccia la donna di casa, la casalinga ma io non la so fare, non l'ho mai saputa fare.

BERNARDA Tu non sei stato abituato...la povera mamma nostra un poco ha sbagliato perché non ti faceva mai fare niente, veramente non  voleva nemmeno che io l'aiutassi, voleva fare sempre tutto lei.

PIERO: Questo è il problema! I figli maschi e le figlie femmine devono sapere fare tutto, essere autosufficienti, cucinare, lavare, stirare, pulire, scopare...

BERNARDA: Tu eri buono solo a scopare! ti ricordi dopo pranzo, io sparecchiavo la tavola e tu scopavi? Che tempi! Com'era bello...

PIERO: Ora non mi va nemmeno più di scopare dopo pranzo...

BERNARDA: Comunque non ti preoccupare, parlerò io con Genny, le farò capire le tue difficoltà, vorrà dire che con quello che tu guadagni, prenderete una collaboratrice domestica.

PIERO: E con quali soldi paghiamo la collaboratrice? Sono più i soldi che spendo che quelli che guadagno! Non ho nemmeno restituito i soldi che Genny agli inizi mi prestò per avviare la mia attività...

BERNARDA: Piero, ho capito tutto, non hai nemmeno i soldi, come si dice per le sigarette. Devi cercare in tutti i modi di dare un aiuto a tua moglie, altrimenti l'ammazzi!

PIERO: E quella così ha detto, che si vuole ammazzare oppure che vuole fare il divorzio.

BERNARDA: Certo che è strano, molte donne non accettano la convivenza, si sposano con i testimoni almeno civilmente perché pensano che se poi il matrimonio non dovesse riuscire avranno almeno gli alimenti, e tu invece se dovessi divorziare prenderai gli alimenti da tua moglie.

PIERO: Oh, perché se divorziamo lei mi deve dare uno stipendio?

BERNARDA: È evidente, tu sei disoccupato. È la stessa cosa se tu lavorassi e lei fosse disoccupata, dopo il divorzio, tu dovresti versarle mensilmente gli alimenti, nel caso tuo avviene l'opposto.

SCENA SECONDA.

Entra Valeria con la sorella Genny.

VALERIA: Sono pronta per la parte, ma manca una cosa: che

voi due facciate la pace!

GENNY (in tono rabbioso): Si, ma io non sono una schiava e questa casa non è un albergo!

BERNARDA: Tu non preoccuparti, ho parlato io con Piero e mi ha promesso che d’ora in poi ti aiuterà in tutte le faccende domestiche, sarà disponibile, dolce e soprattutto scoperà, non è vero?

(Piero nel frattempo le tira la gonna dicendo di non esagerare).

Allora è vero?

Nel frattempo le donne attendono la sua risposta: allora?

PIERO: pian piano… ehm, si mi impegnerò…

BERNARDA E VALERIA: Forza su... E li spingono cercando di avvicinarli, come se fossero due bambini.

Piero e Genny su stringono il mignolo della mano: “Mannaggia il diavoletto che ci ha fatto bisticcia’, pace pace libertà...”

VALERIA: (lancia un urlo) Mamma mia e come faccio?

GLI ALTRI: Cosa?

VALERIA: Tra pochissimo il regista sarà qui e io non ho ancora parlato con Gino… e se non fosse d’accordo? Se mi dicesse di scegliere tra lui o il film con Tinto?

PIERO: Non sarebbe poi così male, troveresti l’occasione giusta per lasciarlo, non ti perdi poi così tanto…

VALERIA: Sei sempre il solito! Io tengo molto a Gino così come tengo alla mia professione...Come farò?

BERNARDA: Valeria tu tieni tanto alla tua affermazione lavorativa, al sognato successo, ma nella vita si devono fare delle scelte! Prendi me: io sognavo di fare il medico, mi sono specializzata in ostetricia e ginecologia, faccio i turni in ospedale, mi sento viva, considerata, ammirata, ma ho dovuto pagare anche io un prezzo per tutto ciò, ho dovuto scegliere tra la famiglia e la professione e ho scelto la professione. Ora nei momenti di tristezza, di solitudine il fatto di non avere un marito e di non avere figli mi pesa e mi chiedo quando sarò vecchia, in pensione, a novant'anni come farò, chi si occuperà di me?

VALERIA: Bernarda tu non ti sei sposata perché non c’era un uomo!!!! un uomo che andasse bene per te! Con tutti i soldi che guadagni, oltre allo stipendio di tuo marito, tu potevi tenere anche due collaboratrici domestiche, una per la cucina e l'altra per la casa.(Con enfasi come in un comizio)Io sono una femminista e ci devono essere pari opportunità e pari facoltà tra un uomo e una donna, le donne devono lavorare essere gratificate da ciò che fanno per la società, senza dequalificanti distinzioni meritocratiche, senza superiorità preconcette tra un lavoro ed un altro; tutti i lavori sono importanti allo stesso modo, quando sono onesti e recano benefici agli altri membri della società in cui viviamo, tenendo presente sempre di non danneggiare nemmeno quelli che verranno dopo di noi nei secoli futuri; è la passione con cui si fa il proprio lavoro che crea la differenza, ad un cattivo medico è preferibile un ottimo operatore od operatrice ecologica, il cattivo medico manda al cimitero gli ammalati, il buon eco-operatore distrugge i microbi e salva gli uomini. Volevo dire mia cara Bernarda che anche tu non devi sentirti superiore alla donna delle pulizie, perché entrambe, svolgendo bene il vostro lavoro recate danno, volevo dire beneficio alla società. Tutti i lavoratori che lavorano con coscienza e onestà debbono sentirsi ugualmente importanti per ciò che fanno e danno alla società. 

GLI ALTRI: Bravaaaa!!! (applauso)

PIERO: Senti invece di fare l'attrice perché non vai al parlamento? non fai politica con il tuo fidanzato, il bel Ginone? sai che affari d'oro! Potreste far legalizzare ad esempio la “sessoterapia” o le colline dell'amore tra uomini e donne, tra donne e donne, tra uomini e uomini.  Quando sarà approvata la legge vi saranno nuovi posti per i disoccupati e le disoccupate e farai del bene alla gente! E chissà forse troverò lavoro anch’io.

GENNY: E che lavoro vorresti fare? Il travestito che stacca i bigliettini!

PIERO: Divertente!

VALERIA: Io mi sento nata per recitare, perché recitando ed estraniandomi da ciò che sono, o meglio, entrando in un altro personaggio, che è diverso, se non opposto a quello che io  sento di essere, io provo un piacere una sensazione di forza e di felicità che mi ripaga di tutto il lavoro che precede il momento della recita; io così  mi sento viva. Ma ora andiamo a prepararci, che tra poco saranno qui.

Escono dalla scena

SCENA TERZA

Entra Enzo che sta leggendo a voce alta l’enciclopedia e commenta estasiato.

ENZO: Gli afrodisiaci aumentano il desiderio e le capacità sessuali anche delle persone  anziane (anche oltre i 70 anni). Validissime sono le terapie che si avvalgono di farmaci vasodilatatori che il paziente sotto la guida del medico può imparare ad auto-somministrarsi prima del rapporto fisico mediante auto-iniettori a siringa. Come ultimo presidio terapeutico va ricordato l'impianto di protesi che trova indicazione solo nelle forme che non rispondono alle altre terapie. La protesi si gonfia con un semplice e determinato movimento.

Debbo telefonare subito al dottore, mi faccio fare la ricetta, poi vado in farmacia e mi faccio dare sia le siringhe che la prota (guarda sul libro) ah si chiama  protesi, poi faccio gli esperimenti con mia moglie in modo che quando verrà Ludovica per la prova pratica farò un figurone.

(prende il telefono senza fili) Pronto, sono Enzo Ficosecca, vorrei parlare col dottor Incurabile, si grazie, pronto, dottore sono Enzo dovrebbe farmi una ricetta di siringhe vasodilatatrici (legge sul libro).

DOTT.: Avete la pressione alta?

ENZO: La pressione? Ah ho capito, è come se fosse una gomma dell'auto, ma la pressione non è alta, anzi è un poco bassa, la camera d'aria avrebbe bisogno di una gonfiatina, diciamo due atmosfere, anzi meglio tre.

DOTT.: Ma la camera d'aria con tre atmosfere scoppia! E poi io cosa c'entro con le automobili?

ENZO: Dottò ma quali automobili, era una meta meta fuori, metà dentro no fora, insomma, io vorrei una medicina per migliorare le mie capacità amatorie, ho letto sull'enciclopedia che le siringhe vasodilatatrici  e le protesi servono a questo scopo, allora se lei gentilmente me le segna sulla ricetta della mutua, io vado dal farmacista e me le faccio portare a casa e quando debbo avere diciamo così un incontro amoroso, mi faccio fare la siringa da mia figlia Genny, che le sa fare bene, magari dico che è una curetta ricostituente...

DOTT.: Ho capito, ma lei sa dove si fanno quel tipo di

siringhe?

ENZO: Penso… dove si fanno tutte le siringhe…cioè sul sedere!

DOTT.:No! Quelle siringhe vanno fatte al momento opportuno… sull'organo, mi capisce?

ENZO: (questo il dottore é ubriaco)Dottò che c'entra l'organo, io l'organo non c'è l'ho, ho solo la chitarra, se può servire...

DOTT.: La chitarra è femminile…èdi sua moglie, lei ha, diciamo così, ha…il clarinetto.

ENZO: Dottò ma lo vuole sapere meglio di me? Io il clarinetto non l'ho mai avuto e non lo so suonare, la chitarra è mia e non di mia moglie, la suonavo da giovane, se poi per aumentare diciamo così la pressione,  bisogna suonare il clarinetto, come si fa con i serpenti, il padrone suona e il serpente esce pian piano dalla gabbia, io mi compro il clarinetto, prendo un insegnante e imparo a suonarlo, ma questo richiede tempo, se avrò un incontro amoroso fra qualche giorno che suono?

DOTT.: Allora cambiamo metafora: ha presente l’impollinazione dell’ape con il fiore?

ENZO: Ma che “incontinenza” ha?

DOTT.: Il suo problema è quindi l’incontinenza? Sarebbe meglio che ne parlassimo dopo, magari passo io da casa sua, va bene?

ENZO: Venghi vanga, venite, vi aspetto, a dopo, arrivederci! Questo dottore non capisce niente!

Entra Victoria.

ENZO: Victoria, ma tu hai la chitarra?...Suoni la chitarra?

VICTORIA: Enzo, ma come ti salta in mente?

ENZO: Così mi ha detto il dottore?

VICTORIA: Sei andato dal dottore? Non stai bene?

ENZO: No, l’ho incontrato stamattina e mi diceva che tu suoni la chitarra e io il clarinetto… ma io continuavo a dire di no, e lui sosteneva il contrario.

VICTORIA: Enzo cosa hai chiesto al dottore?

ENZO: Niente! Si parlava del più e del meno…

VICTORIA: E ti ha parlato anche di ape e di fiorellino… o sbaglio?

ENZO: Brava come hai fatto ad indovinare?

VICTORIA: Anche con dottore sei andato a raccontare i fatti nostri, eh?

Nel frattempo suonano alla porta, che lasciata involontariamente aperta, vede l’arrivo di Tinto di Fresco e le sue collaboratrici.

Enzo e Victoria non se ne accorgono.

ENZO: Ma cara, cosa hai capito?

VICTORIA: Ho capito benissimo invece, sei il solito porco!

ENZO: E va bene, ho chiesto al dottore qualche consiglio per avere migliori rapporti sessuali, ma non so davvero come tu abbia fatto a capirlo, io ti desidero cara e non so più come fare…

VICTORIA: Cosa ti ha consigliato?

ENZO: Non ho capito benissimo, ma mi ha detto che dopo potrò fare tutto quello che voglio senza problemi!

VICTORIA: Era ora finalmente!!! Andiamo di là...

Escono di scena.

TINTO: Che passione, sarebbero perfetti per il mio prossimo film, “Sex over sixty”.

Se anche Valeria ha la stessa passione siamo a cavallo…

C’è nessuno in casa?

Da dietro le quinte Valeria: Ma chi è?

TINTO: Sono il regista, c’è nessuno?

VALERIA: Oh mio Dio! Entra in scena (con abiti molto succinti) seguita da Genny, Massimo, Piero e Tiziana.

SEGRETARIA: Io essere segretaria grande maestro Tinto di Fresco, abitare qui certa  Valeria Ficasecca?

PIERO: Ficosecca (scandendo bene il cognome)!Si abita qui, ma sedetevi!(la segretaria entra seguita da fotografi che sparano flash su tutti, Tinto, con sigaro in bocca è attorniato da due bellissime ragazze giovani e poco vestite sotto braccio).

SEGRET: Verboten, tutti via, qui restare solo Valeria, grande regista, io le Miss e agente artistico Valeria.

(Massimo si pompa tutto facendosi avanti e poi si siede tipo regista, nel frattempo gli altri componenti della famiglia spiano dalla porta).

MISS: (si toglie dal braccio di Tinto, va verso Massimo e gli dice): Excuse me, I want wash my face, where is the bathroom?

MASSIMO: (un poco confuso dalla scollatura della ragazza) I not speak very well, anzi  poco poco, little little cosa significare “wash”?

SEGRET.: Significare lavare stupid!

MASSIMO: Capito! Tu vuoi lavare your face, insomma quella cosa lì e te la devo lavare io?

SEGRET: No, volere sapere dove essere bagno per lavare sua faccia, come chiamare tu?

MASSIMO: Ma che c'entra, il bagno è di là!

(Valeria le mostra la porta del bagno)

SEGRET: Io tedesca di Germania non poter perdere tempo, signorina Valeria avere preparato cosa, pezzo da far vedere grande  maestro?

VALERIA: Si! Posso iniziare?

TINTO: ciak?  Presente! Motore? Partito!  

Ciak provino “Scugnizze” Valeria Primo!

TINTO: Azione!

MASSIMO: Mosica!

Il tecnico del suono inserisce la musica di “Nove settimane e mezzo” e Valeria inizia lo spogliarello, entra in quel momento il dottore.

DOTTORE: Permesso, c’è nessuno?

TINTO: Avete preparato tutto, perfetto, anche personaggio dottore. Prego si metta lì seduto. (E lo spinge sul divano).

DOTT.: Ma io...

TINTO: Non sia timido, su! Azione!

Valeria, pensando che il dottore sia in realtà un attore, comincia a spogliarsi in modo molto sensuale.

PIERO: (che sta spiando dalla porta) Ero meglio io in quella parte!

GENNY: Vuol dire che dopo lo farai con me, ora sta zitto.

Entra in quel momento Gino: (meravigliato e irato) Ma che state facendo, che cos'è questa pagliacciata? Ma qui è un’orgia!

SEGRET.: Chi essere costui? Altro attore, non male, non male, volere lavorare anche tu? io essere segretaria ed anche produttrice, io essere tutto per grande Tinto e avere anche buona parte per te.

GINO: Non voglio nessuna parte, voglio sapere solo cos'è questa pagliacciata?

SEGRET.: Tu non saper con chi stare parland...

GINO: E allora me lo dica?

SE: Io essere grande produttrice, direttore e segretaria di produzione  grande regista, enorme regista Tinto di  Fresco!

GINO: E se mi permette sono il fidanzato di quella ragazza che si sta spogliando! Faccio una strage se non la finite!

TINTO: La ragazza mi piace, ha grinta, talento e con un piccolo corso di recitazione che le farò e qualche consiglio tuo, potrebbe fare bene la coprotagonista della scugnizza, mi piace anche il ragazzo, però, bravissimo nella parte del fidanzato tradito!

SEGRET.: Io e mio Signore ora andiamo, faremo sapere presto come essere andato provino! Voi pensare due giorni e noi dire se passare o meno e futuri contratto...

SCENA QUARTA.

Tutta la famiglia è riunita intorno al tavolo, seduta.

Valeria è in piedi. Si comprende che stanno aspettando una sua parola.

VALERIA: Io ho deciso!

GLI ALTRI: Finalmente! Allora?

VALERIA: Non accetto la proposta di Tinto!

GLI ALTRI: Non accetti? Oh mio Dio! Sei stato tu! (Rivolti a Gino) Non ha mai capito niente della vita e ora rovini anche quella degli altri!

Tutti cominciano a parlare, si crea confusione, non si capisce cosa dicono...

GINO: Ma veramente io non ho detto niente!

VALERIA: No, state zitti! La decisione è soltanto mia! Ho capito che bisogna sfruttare al meglio le occasioni, quelle che si presentano una volta nella vita e bisogna essere soddisfatti di quello che si fa...

GLI ALTRI: Quindi perché non accetti? È perché non vuoi mostrarti nuda?

VALERIA: Non per quello, sono abbastanza disinibita, ma...

GINO: Ti sarebbe piaciuto mostrarti nuda! (con sguardo pieno di gelosia).

VALERIA: Ho capito che ci sono cose più importanti! Ho deciso di combattere sul fronte del femminismo e la prima battaglia sarà...

ENZO: Madonna mia, mia figlia vuol andare in Iraq...era meglio che faceva l’attrice sexy, almeno lei gratificava qualcuno, al contrario di te (rivolto a Victoria) che non riesci a gratificare nemmeno tuo marito...

VALERIA: Papà ma che hai capito? Voglio iscrivermi ad un partito, le mie armi saranno la parola e voglio combattere per le donne! Grazie Piero! (abbracciandolo)

ENZO: Lo sapevo che c’era un colpevole, tu buono a nulla, scansafatiche, perditempo, mi stai rovinando un’intera famiglia...

PIERO: Ma io stavo scherzando ieri quando le ho detto di seguire la strada del suo fidanzato...

ENZO: Tra te e il suo fidanzato...che bella coppia: “Scemo e più scemo”!

GINO: Non siate così delusi e irati! Ogni persona deve seguire ciò che sente nel cuore, deve lasciarsi andare ai sussurri che emette l’anima. L’amore e la passione per la comunità, l’amore per l’altro è ciò che eleva l’uomo, che fa crescere il suo spirito! Lavorare e impegnarsi per gli altri, affinché il mondo vada nella direzione giusta è ciò di più auspicabile possa esserci oggi, “Amore per gli altri”, questo sarà il nostro motto da oggi!

MASSIMO: Anche se avesse girato il film con Tinto avrebbe amato gli altri!

VALERIA: Combatterò contro le ingiustizie, i ricatti sessuali dei maschi...

VICTORIA: Che bello figlia mia, così mi aiuterai a combattere tuo padre.

GENNY: E mi aiuterai a svegliare mio marito e a metterlo sulla retta via?

VALERIA: Si donne! Prepariamoci!

GLI UOMINI: Poveri noi!

SCENA QUINTA.

Gino, uscito, si reca a casa di Valeria in compagnia di un uomo, bruttino, tanto che sembra un ricettatore.

Valeria sta discorrendo con Genny.

VALERIA: Il nostro simbolo sarà una passera su un ramo di pino! Che ne dici Genny?

GENNY: Si e il nostro motto sarà “Siamo donne, oltre alle gambe c’è di più”, originale no?.

VICTORIA: Mi sembra di avere già sentito... Comunque da oggi si cambia vita e basta con i soprusi da parte degli uomini. Va bene?

EUGENIO MANOMORTA: Vedo che avete già le idee molto chiare! Mi piace molto ciò che ha detto la signorina riguardo il simbolo della passera, molto meno ciò che dice la signora (rivolto a Victoria). Lei crede davvero che gli uomini vogliano sopraffare le donne? Io ad esempio se avessi una moglie come lei sarei molto delicato, altro che sopraffazione.

GINO: Lei è mia suocera, mia cognata e la ragazza è la mia fidanzata!

EUGENIO: Lietissimo! (stringendo la mano a ognuna con fare molto languido) Questa famiglia mi piace molto, davvero, dovete necessariamente entrare tutte nella lista, num. 1, 2 e 3.

SEGRETARIA: Si, Eugenio, ma ricorda che dobbiamo prima fare le estrazioni...

EUGENIO: Brava la mia segretaria (e le mette una mano sul sedere). Va bene, allora chiama un bambino e facciamo l’estrazione e poi dobbiamo provarle...

SEGRETARIA: Va bene.

VALERIA: Gino, ma hai visto? Ha toccato il sedere della segretaria? Ma come si è permesso?

GINO: Che vuoi che sia?

VALERIA: Che vuoi che sia? Io dovrei entrare a far parte del suo partito? Ma ti rendi conto? Io sto combattendo contro i soprusi degli uomini, voglio far valere i diritti della donna, voglio che ci sia parità!

GINO: Ora non è il momento di far storie, dobbiamo andare, cara.

VALERIA: Adesso vuoi andare? Tu vuoi che vada contro i miei ideali per accontentare i tuoi interessi? Quando stavo decidendo riguardo al provino di Tinto, non andavi così di fretta, andiamo, ma ricorda che da oggi farò la guerra anche a te.

SCENA SESTA.

GENNY: Signore e Signori, buona sera e benvenuti a questo incontro che avrà per tema: “Donna e uomo, parità di diritti e doveri” e grazie per essere intervenuti.

Dopo le lotte femministe, brillantemente condotte e vinte dalle signore donne resta ora ancora qualche punto da chiarire:

È vero che i maschietti hanno diviso con noi i loro posti di lavoro e che la nostra bravura, intelligenza, caparbietà ci hanno portato ad occupare ruoli e posizioni nell'ambito di aziende pubbliche e private di gran lunga superiori a quelle dei maschietti, è certo che molti problemi sono stati superati, ma ancora altri debbono trovare una giusta risposta e un'equa divisione: primo fra tutti il problema della compartecipazione dell'uomo al lavoro domestico.

Vi sembra giusto che dopo essere andata al lavoro una povera disgraz...una povera donna deve fare la spesa, prendere i bimbi dalla scuola, portarli a casa, cucinare aspettare il signor marito servire a tavola, lavare i piatti e poi magari andare a riposare per così dire, e creare anche il momento erotico per lo sposino, esercitare una collaborazione attiva, una sollecitazione erotica. Bastaaaa! Tutto questo deve finire, anche in famiglia vi deve essere una giusta ed equa distribuzione di compiti. Le donne sono vittime della società, ma “La superiorità morale di tutte le vittime è inconfutabile”,  questo principio generale, nel nostro caso vuol dire che noi donne siamo, anche da vittime, superiori di molto ai signori uomini.

SEGRETARIO: Molto giusto tutto ciò che ha detto è molto giusto per cui io propongo in questa città la candidatura della signora Genny a capolista ...

VICE SEGRETARIA: No Onorevole, la capolista sarà la sorella quella che deve ancora parlare.

SEGRETARIO: Va bene sentiamo.

UN INVITATO: Posso dire una parola?

SEGRETARIO: Prego, prego.

INVITATO: Ma state diventando pazze, prima vi pigliate i nostri posti di lavoro per cui io a 45 anni sono stato licenziato per fare assumere un’interprete ventenne bonissim...a tradurre e parlare tre lingue, il direttore dopo che le fece il provino, il colloquio, uscì tutto rosso e disse : "È veramente un'esperta linguista, Lo Turzo, (che sarei io) la signorina è un' altra cosa, tu sarai sistemato da qualche altra parte". Mi hanno sistemato in mezzo alla strada a far concorrenza ai lavavetri. Poi, punto secondo, parlate di molestie sessuali, io mi ero trovato un posto di autista, la signora era invitante, portava certe minigonne, ma io mai niente, pensavo e se io mi permetto questa con il fatto delle molestie mi licenzia, morale della favola sono stato licenziato perché non ero abbastanza attivo!

VALERIA: Ora parlo io, il discorso di mia sorella è giusto, oggi queste cose devono cambiare, ma io chiedo ancora un’altra cosa: dobbiamo combattere le molestie sessuali degli uomini, soprattutto nell’ambiente di lavoro. Spesso, e parlo a lei (riferita all’invitato che aveva parlato prima) se la donna non accetta le avances del suo capo viene licenziata! E questa la volgiamo chiamare parità? Prima ho assistito ad una scena orribile, il signor Eugenio Manomorta palpava il sedere della sua segretaria! Dobbiamo far sì che questi accadimenti non si ripetano più!

LA FOLLA: Uhhhhh

EUGENIO: Ma se lei ci sta!

SEGRETARIA: Ma se tu mi ricatti di licenziarmi?

Dalla folla emergono altre voci di donne.

DONNA 1: È vero è successo anche a me quando ero la sua segretaria!

DONNA 2: E io che andai a presentargli delle proposte sul miglioramento della nostra città, mi rispose che prima dovevo presentargli un’altra cosa...

VALERIA: Ma questo è ricatto morale, violenza sessuale morale. In galera devi andare!

Arrivano in quel momento i carabinieri!

VALERIA: La mia parola ha così tanta forza?

CARABINIERE : È qui l'onorevole Manomorta?

VALERIA: Si, ma perché?

CARABINIERI: Dobbiamo arrestarlo!

VALERIA: Per quali reati?

CARABINIERI: (in coro) Tentata violenza ad una suora che in realtà era un frate e gli ha fatto un cul...

lo ha fatto correre molto!

VALERIA: E io aggiungo atti osceni in luogo pubblico e violenza sessuale e morale nei confronti delle sue segretarie e delle collaboratrici!

SCENA SETTIMA

VALERIA: Amici oggi ha vinto la giustizia, ma non mi sarei mai aspettata che perfino chi avrebbe dovuto portare giustizia in questo mondo dilaniato da mille contraddizioni, dove i bimbi muoiono di fame, dove la gente malata non può essere curata perché non ha soldi, dove coloro che avrebbero dovuto indicare a noi la strada per un mondo nuovo, per un mondo perlomeno migliore, dal volto umano, dove proprio i capi, quelli che riteniamo più saggi, più intelligenti, si macchiano di colpe così tremende e abominevoli! Allora in che cosa dobbiamo credere? È forse il potere che corrompe tutti e tutto? Chissà forse se fossi stata eletta vostro faro e vostra guida, un giorno sarei diventata anch’io una persona sporca e corrotta! Il potere può solo generare violenze.

Amiche, fratelli io vi ringrazio della stima che avete per me, ve ne sono grata, ma non so se sono all’altezza di portare avanti un ruolo così impegnativo. Non so se davvero si possa creare una società più giusta non solo per le donne ma anche per i bambini, gli anziani, gli ammalati, i poveri...

INVITATA: Noi abbiamo fiducia in te e dopo quello che è successo oggi siamo convinti, e parlo anche per gli uomini, che era necessario avere una donna come te a gestire i problemi della nostra città! Un'altra donna meno trasparente, meno genuina, meno altruista di te, avrebbe detto: “Ora sono a cavallo, i capi stanno in carcere il mondo è mio!” Tu invece hai voluto riflettere, hai pensato: “Se queste persone che ho stimato si sono macchiate di delitti simili, se il potere può tanto, cosa diverrò, di quali colpe mi potrò macchiare?” E la donna che ha pensato questo, che è stata così modesta, quella è la donna che ci deve guidare verso il successo.

VALERIA: Non sapete che gioia mi procura la vostra stima e il vostro affetto. Grazie di tutto cuore...Vuol dire che rifletterò con maggior calma in un momento diverso da questo che ci ha procurato cocenti delusioni per la perdita di capi che noi credevamo dovessero, per le loro grandi qualità, passare alla storia del movimento femminista e che invece sono ora in carcere con prove fotografiche sicure.

AMICHE: Perfetto Valeria, noi ora andiamo via, tu vai a letto riposati e domani sarà un giorno diverso, sarai più serena e potrai prendere con calma le tue decisioni, che noi speriamo affermative, buona notte a tutti...

(Arrivo telegramma, rimangono Valeria, la sua famiglia e Gino).

POSTINO: Scusatemi, ma sapevo che c'era un grande movimento politico e allora ho pensato forse che poteva essere importante e urgente!

VALERIA legge: Signorina Valeria Ficosecca siamo lieti comunicarle vostro provino presso ha avuto esito positivo per ruolo di protagonista imminente film: “La scugnizza”,  e nelle vesti del protagonista maschile il giovanotto che recitava la parte dell’amante tradito, quello con sguardo da pesce lesso, negativo parte dottore. Preghiamovi farci contattare vostro agente per anticipo di 3.000.000 di euro.

ENZO: Tre milioni di euro? Questo è quanto?

MASSIMO: Papà tre milioni di euro sono sei miliardi deò vecchio conio, più tre milioni di euro alla fine fanno, madonna mia quanto fanno sei milioni di euro quanti soldi sono...


ENZO: Sei miliardi?

GINO: Valeria e cosa facciamo ora? Politica o Holliwood? 

FINE