LE FAVOLE
Una carrellata sul significato “distorto” delle favole più note.
(ESTER ANNETTA
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LE FAVOLE
Chi di voi non ricorda o non ha mai raccontato una fiaba?
Nessuno immagino…! Anzi, la nostra generazione è cresciuta in quel mondo incantato….tanto che prima o poi tutti siamo finiti in analisi…!
Si, perché le favole sono ingannevoli e pericolose!
Potevano andar bene per noi che siamo cresciuti col mito della famiglia del Mulino Bianco; che giocavamo alla campana o con la corda; che credevamo a Babbo Natale, alla Befana e alla Fatina dei Denti; che….eravamo più coglioni, insomma!
Ma oggi, nell’era della Play Station, di internet, dei neutrini…., vi rendete conto di quanto siano ormai anacronistiche e fuorvianti per le nuove generazioni?
I bambini, già a tre anni, sono dei geni: sanno usare perfettamente infernali giochini elettronici, telefonini multifunzione e computer: magari ancora non parlano, però sanno già come impostare un profilo di Facebook…!
Come possiamo pensare, allora, che credano alle favole o le accettino così come sono senza porti domande inquietanti o interpretarle secondo le loro premature conoscenze?
Prendiamo, per esempio: “La bella addormentata nel bosco”. La conoscete tutti, no?
Allora: c’è una principessa; una strega malvagia le fa un incantesimo: si punge con un fuso e così, con tutto il suo regno, cade in un sonno profondo che dura cent’anni. Un giorno, la trova un bellissimo principe: la vede, se ne innamora, la bacia; lei si sveglia, danza felice, si innamora a sua volta e si sposano…
Adesso, tu vorresti far credere ad un bambino che ogni mattina cazzii di brutto perché non vuole lavarsi i denti, che una si sveglia dopo cent’anni di sonno e non abbia una fiatella letale come un ordigno nucleare? E che quello – il principe – come se nulla fosse…la baci?!
Ma poi, dico: una che si sveglia dopo cent’anni di sonno, non ha neanche una piaga da decubito? E si alza, e balla, e abbraccia il principe, e articola gambe e braccia ….senza aver fatto mezza seduta di fisioterapia riabilitativa? E su….: manco Totti se prende ‘na storta ci mette così poco a ripigliarsi!
E “Cappuccetto Rosso”?
A parte che devi essere proprio una sfigata per farti mandare in giro vestita a quel modo: provateci con una bambina di oggi, che a cinque anni già pretende leggins e minigonne e non mette il tacco 12 solo perché non lo fanno con le lucine che si illuminano ad ogni passo…..!
Ma poi che nome è “Cappuccetto Rosso”? Perché uno, all’inizio, crede che sia il nomignolo dovuto al vestito. Invece no, perché la chiama così pure la madre: “Cappuccetto Rosso, vai a portare questo cestino di provviste alla nonna che è malata…!” : ma come ti può venire in mente? Se tutte le altre si chiamano Jessica, Sharon, o…Chanel…, “Cappuccetto Rosso” non può che essere un Nerd!!!
E la storia che il cacciatore taglia la pancia del lupo?
Intanto non lo trovi scritto in nessuna versione che intorno dovrebbe esserci quantomeno un lago di sangue, i bambini si impressionerebbero….: seee, però poi giocano con Assassin Creeds e Vice City, quei giochi elettronici in cui si fa a gara a chi fa più morti ammazzati…; e vedono Dottor House!
e poi, meraviglia…! da quella pancia escono INTERE la nonna e Cappuccetto Rosso…! …Ma come glielo descrivete ‘sto lupo ad un ragazzino? Un lupo è un lupo! Il bambino va su Wikipedia e lo vede che ha le dimensioni di un cane: come fa a mangiare due persone INTERE?
E vogliamo parlare de “La Sirenetta”?
La povera donna pesce durante una tempesta in mare salva un principe che è un figo della Madonna (perché i principi sono tutti così….tranne Alberto di Monaco, Carlo d’Inghilterra ed Emanuele Filiberto….).
Le piace da morire….le fa subito sangue….lo desidera…. e allora va dalla Strega degli Abissi per farsi dare due gambe…
Seee, le gambe!
Beh, mica Andersen poteva scrivere che quella lo sapeva bene che tra umani l’accoppiamento è più divertente che tra pesci….: ”in medio (alle gambe) stat virtus”!!!
E tutto questo i bambini lo sanno!!!! Trovatene uno che crede ancora alla cicogna, all’ape col fiore o al cavolo….!
E la cosa fantastica è che quella povera sirenetta è disposta a qualunque sacrificio pur di avere quel principe, persino rinunciare alla cosa più importante che ha: la voce…
Ahò! che culo quel principe…!
Quanti uomini pagherebbero per incantesimo uguale? Avere una donna docile ai propri bisogni e…muta!
Ma la favola più pericolosa di tutte è “Peter Pan”….e non perché il rischio è quello che generi l’omonima sindrome da cui sono affetti quasi tutti i quarantenni, oggi: quello è un effetto ritardato…!
Il pericolo più immediato è che se scopri che tuo figlio, a quindici anni, comincia a tirare le piste o prende le pasticche in discoteca, non puoi dare la colpa a nessuno: sei stato tu a raccontargli la storia del ragazzino che vola grazie alla polvere magica della fatina: Peter Pan è un tossico, e Trilly è il suo pusher!!!