Farsa in un atto
di di Luis Quiñones de Benavente
Traduzione di Cesco Vian
da FARSE SPAGNOLE del secolo d'oro
Edipem Novara 1974
PERSONAGGI
Don STEFANIO
Don CHITTERIO
FRANCESCA MARIA
CATERINA
La MADREdelle Femminelle
Due SUONATORI
Un SERVO
LE FEMMINELLE
Entra da una parte maria, ammantellata, con ampio cappello e spada, insieme con un suonatore, ammantellato e colla chitarra coperta; dall'altra parte entra francesca, anch'essa armata e ammantellata, con un altro suonatore.
maria O notte di San Giovanni, lieta notte, in cui non c'è carrozza che risposi![1]
francescaO allegra e fresca notte di San Giovanni, in cui si va al fiume non per la pesca, bensì per la caccia! [2].
maria Suonatore, sfoderi la chitarra, e facendola cantare come cicala, senza accordarla, senza tossire, senza schiarirsi la voce, senza attendere preghiere o suppliche, canti una romanza, e sarà subito pagato.
francescaSuonatore, giù il vestito del suo strumento! E risparmiando le solite chiacchiere, quali « sono rauco, ho la gola secca, non posso parlare », scuse tutte che i cantanti hanno sempre sulla bocca, canti una canzone, e subito la pagherò!
i suonatoricantano a versi alternati.
primo suonatore Notte di San Giovanni lieta...
secondo suonatore Lieta notte di San Giovanni...
primo suonatore Che ai canti sei tanto propizia...
secondo suonatore Che propizia al cantar sei...
primo suonatore Se mi dài favore e aiuto...
secondo suonatore Se aiuto e favor mi dài...
primo suonatore Oggi avran mie pene fine...
secondo suonatore Mie pene oggi avran fine...
maria Col caldo che fa, amico, codesta musica mi sembra piuttosto afosa!
francesca Anche tu sei afosa, chiunque tu sia, quattro soldi di donna o apprendista dama!
maria Tu menti e mentirai, qualsiasi cosa dica.
francesca E codesto non è essere afosi?
maria Bando alle ciance, se non volete che vi rinfreschi io con questa... (Mette mono alla spada.)
francesca E io ti rispondo così! (Sfodera la spada e duellano.) Ho compassione di te, poverella! Fate un'elemosina, in nome di Dio, per l'anima di questa sciagurata!
Entra caterinae si mette in mezzo alle duellanti.
caterina Ferme, amiche! Per quale motivo deve litigare il fior fiore del mondo? Ferme! Perché duellate?
francesca Gelosia è. Vi par niente?
maria Appunto! Perché costei passeggia sotto le finestre di don Chitterio, che è l'innamorato mio!
francesca Cessi allora la sfida, poiché il mio innamorato è invece don Stefanio! Sono fratelli, e per questo siamo venute qui in due, a fargli la serenata.
caterina Ebbene, io voglio darvi una gran soddisfazione, cioè condurvi fin nella loro stanza, dove, essendo la notte di San Giovanni, stanno facendo un'orazione per trovar moglie, irati con la loro madre che ancora non ci ha pensato.
maria Oh, come son carini quei bimbi!
francescaAndiamo, dunque, Caterina!
caterina Entrate con precauzione. Io vi guiderò fino alla loro stanza.
Escono, ed entrano don stefanio e don chitterio, con due candeline accese in mano, con modi e gesti di pulzellette.
chitterio Ah, don Stefanio!
stefanio Ah, don Chitterio!
chitterio Hai preparato l'acqua, i suffumigi, le erbe e l'altare?
stefanio Non manca nulla.
chitterio E dimmi: che cosa fa la signora madre?
stefanio Si è coricata.
chitterio Gesù, quanta paura mi fa! Ad ogni istante mi sembra di vederla venire!
stefanio In veritàè molto azzardato quel che facciamo: Speriamo che la signora non ci senta. Suvvia, preghiamo.
chitterio C'è qualcuno che possa udirci?
stefanio No.
chitterio Osserva bene, amico.
stefanio Se qualcuno ci ode, che sia maledetto!
Entrano le tre donne e stanno a sentire, non viste da i due.
maria Che pena, povero bambinello mio! Chissà come gli batte il cuoricino!
chitterio Ormai siamo grandi, don Stefanio; e non abbiamo un brutto viso né cattivo carattere. Le donne cominciano a sbirciarci, e nessuno pensa ad accasarci!
stefanio Altroché se ci sbirciano! Ieri mattina, a messa, una ragazza non fece altro che guardarmi; e quanta vergogna ne provai, per la vita eterna di mia madre!
chitterio E non avevi niente indosso contro il malocchio?
stefanio Certo! Avevo un pezzo di giaietto, pane benedetto, del vetro, peli di tasso, argento vivo, ferro e farina impastata. Più tardi, in casa, mi feci dei suffumigi con erbe di San Giovanni, giaietto, carne secca e semi di giunco, senza lasciar venire il venerdì, che è giorno nero. Ma non mi servi!
chitterio Ci sono tante cattive donne, che è meglio tenersele alla larga, quantunque la nostra bellezza le faccia avvicinare.
maria (a parte) Cari, come sono graziosi!
francesca(a parte) Graziosissimi!
maria (a parte) Temo proprio che gli devo lanciare il malocchio!
francesca(a parte) Che bei visini!
maria (a parte) Che colori!
francesca(a parte) Che lineamenti!
caterina (a parte) Scoppiano di salute, i fantolini!
maria (a parte) Che mossette!
francesca(a parte) Che riccioletti!
maria (a parte) Che musetti!
caterina (a parte) Non ho mai visto facchinotti più gagliardi!
stefanio E l'orazione, com'è?
chitterio Dice così:
« Notte del gran San Giovanni,
porta beni e togli i danni.
Signor San Giovanni, ti scongiuro,
fa che mia madre mi metta al sicuro! »
Detta questa orazione, io domando devotamente:
« Se dunque io non mi stendo né mi raggrinzo,
con chi mi sposerò?[3] »
caterina Col boia! (Le donne si fanno vedere.)
chitterio Gesù, che cosa vedo mai? Orrore, orrore! Donne in camera mia, a quest'ora!
maria Che cosa importa, mio bene?
stefanio Molto, signore. Se la signora madre se ne accorge, non ci rimane altro, Chitterio mio, che entrare in un convento! E tutto ciò succede per colpa di codesta cattiva donna! (A Caterina.) Non resterete un'ora di più, in questa casa! Una donna di servizio, siete, ecco tutto!
chitterio Mi ha rovinato, perché l'avevo trattata troppo bene!
francescaCome si sono spaventati, i pulzelletti!
stefanio Lo credo bene! Due giovincelli appena barbuti, come noi, che in tutta la settimana non ci avviciniamo mai a porta né a finestra, ritrovarci soli, a mezzanotte, con due donne? Come può sapere il vicinato maldicente che è stata la cameriera che si è lasciata corrompere? Senza scherzi, temo davvero che lo spavento di questa notte mi causerà un attacco di epilessia!
chitterio Come no? Un travaglio o uno spavento di questo genere, e un uomo rigetta tutto il latte cagliato!
maria Calmati, Chitterio dell'anima mia, ché io ti amo per più di mille ragioni!
chitterio O infelice mia bellezza, tu mi rovini!
francescaStefanio, non essere così schivo!
stefanio Non fossi mai nato così bello!
maria Prendi questa catena.
francescaE tu accetta questo gioiello.
maria Che cosa mi rispondi? Non ti placa il mio dono?
chitterio Il regalo non mi conquista.
francescaE tu, che cosa dici del mio regalo?
stefanio Dio mi aiuti, questa volta m'arrabbio davvero! No, no! I regali li faccia a una suocera o a una zia, ché io, in nome di Gesù, non ne voglio accettare! (Prende il gioiello.)
francescaCome? L'hai preso!
stefanio Ho voluto pesarlo, per vedere se è d'oro.
madre (di dentro) Ehi, ragazzi! Caterina!
chitterio Gesummio, mia madre! Che spavento! Adesso sì che mi viene da rigettare il latte!
servo (di dentro) Si sente rumore, signora.
stefanio In un attimo solo abbiamo perso l'occasione e il matrimonio.
Entrano la madre, - questa parte può essere fatta da un uomo, - e il servo.
madre Che cosa vedo? Delle donne in camera dei ragazzi? Oh, povero il mio onore!
maria Si calmi, signora.
madre Gesù, che oltraggio! Traditori, che cosa avete mai fatto? Bel pudore il vostro! La colpa è mia, facce di bronzo, che vi ho trattati troppo benevolmente! Ma ora vi taglierò i capelli, bricconi, e non andrete più fuori a messa per vent'anni!
stefanio Non mi perdoni Dio, signora madre, se mio fratello ed io ci siamo lasciati toccare solo un dito da queste donne! Esse si sono comportate con noi da vere signore, rispettando il nostro pudore; e sono talmente costumate e dabbene che, senza esagerare troppo secondo lo stile nuovo, dico che potrebbero stare in mezzo a diecimila giovanotti.
madre Che cosa vogliono, dunque, le signorie loro?
francescaMatrimonio; e senza preoccuparci della dote.
madre E voi, che cosa rispondete?
chitterioe
stefanio (facendo una riverenza, da donna) Quel che vossignoria ci comanderà.
maria Don Chitterio ha da essere mio sposo.
francescaE Don Stefanio sposo mio.
stefanio Adagio, in nome di Dio, non si dichiari!
madre Lo volete voi?
i due (facendo la riverenza) Come vossignoria ci comanderà.
madre Si diano la mano.
francesca La signora madre potrà sposare nostro padre.
caterina E a me che ho combinato questi maritaggi?
chitterio Caterina, già che ci ha portato il cero, si sposi col paggio, e io le darò ventimila ducati di dote.
servo Solo a sentir ciò, mi viene il pizzicorino.
stefanio E a te, per mancia, quattro borgate.
caterina Ti bacio le mani.
stefanio No, non baciarmele, affinché ci sia qualcuno, in una farsa, che regala qualcosa, senza averne nulla in cambio. Si dia inizio a un ballo in segno di letizia.
francescaSuoni lo strumento, ed io canterò una canzone.
Fanno un ballo, o balla una sola, e cosi termina la farsa.
[1] La notte di San Giovanni, a Madrid, era dedicata ai divertimenti d'ogni genere; perciò tutte le carrozze della città erano occupate.
[2] Sulle rive del Manzanarre, infatti, la notte di San Giovanni non si andava a pescare, bensì a caccia di avventure amorose.
[3] Secondo una delle superstizioni pili comuni della notte di San Giovanni, le ragazze cercavano d'indovinare il nome del futuro marito per mezzo di scongiuri.