Le lettere di Berlicche

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LE LETTERE DI BERLICCHE

Le lettere di Berlicche

di C.S.Lewis

Berlicche - Sceneggiatura

PRIMO TEMPO

1. a pesca

2. accoglienza di Berlicche

3. arriva Malacoda

4. la mamma

5. controomelia sulla preghiera

6. la preghiera di giamp

7. controomelia sulla vita parrocchiale

8. in parrocchia 1 - mendicanti e accoglienza

9. commento 1 - la preghiera

10. in parrocchia 2 - omelia

11. commento 2 - mediocrità

12. arriva Beatrice

13. Malacoda e l'eresia

SECONDO TEMPO

1. malamici

2. telefonata

3. tre lettere

4. camera cafè

5. tradimento

6. tre amici

7. la vendetta di Berlicche

8. la morte di Giamp

9. la fine

Parti

Berlicche                                            

Malacoda infernale                           

Danni                                                   

Giamp                                                                                 

Prete/Pescatore/EmissarioCaronte                             

Susi/Statua/Mendicante/AmicaElisa                          

Madre/Simpatia                                                               

Beatrice/Tv/Ilaria                                                           

Amica Vero/Totana/Luisa                                             

Amico Giulio/Unto/Fillo                                               

Bigotta/Sonia                                                                    

VIDEO:

1 documentario

2 Caronte

1 Berlicche

2 pubblicità

3 spot

- Vieni al Patata! Un sabato sera indimenticabile al Patata! Vieni al Patata, o il Patata verrà a te!

- Bullshit! il nuovo pupazzo della linea Giochi Violenti! Gioca con Bullshit, e il tuo gioco sarà veramente duro.

- Vieni al Banana! Un sabato sera indimenticabile al Banana! Vieni al Banana, o il Banana verrà a te!


Il pubblico entra nella sala Regio e c’è buio.

Si spegne la luce sui due, che escono, e si accende, da tutt’altra parte, su Berlicche, che invita con fare istrionico il pubblico a passare l’arco e sedersi sulle sedie, ripetendo frasi di questo tipo (Berlicche chiama sempre gli spettatori “colleghi”):

Berlicche: sorridendo Da questa parte, colleghi, avvicinatevi senza fretta, ecco, con calma, con mediocrità, senza spingere, prendete posto possibilmente litigando un po’. Rubatevi il posto, fatemi questo piacere.

Pestatevi i piedi, cari colleghi. No, a me no grazie che vi caccio fuori subito, così dovete ripagare il biglietto.

Siate gentili ma solo finchè qualcuno non vi fa un torto.

Sorridete a tutti, sì, sorridete e poi rubategli il posto.

Coraggio, coraggio... Anzi no, niente coraggio. Un po’ di vigliaccheria per favore, un po’ di opportunismo...

come siete disgustosamente leali, nessuno che abbia rubato un posto all’altro. Proprio non ci siamo.

Ma siete nel posto giusto, vi metto a posto io.

Vi piace il posto? Spero di no.        48’’

...e cose del genere.

[evitare parole come “insegnare”, “discepoli” o cose simili: il pubblico capirà di essere una torma di diavoli solo alla fine: usare quindi giri di parole ambigui.]

[Berlicche si arrabbia moltissimo se qualcuno per caso ride: stai ridendo di me? stai attento che ti caccio fuori. E ti assicuro che fuori è peggio. Se riesce a terrorizzarli è meglio. Prenditela coi bambini.]

Nel frattempo Danni vaga di qua e di là come un automa sbattendo contro le persone senza guardarle, con lo sguardo spento, e dà adito a siparietti molto fighi con Berlicche che lo richiama e lo tratta male, o gli dice di accogliere il pubblico.

Una volta che tutto il pubblico si è seduto:

Berlicche: Benvenuti. Mettetevi comodi. Tranquilli, a vostro agio, rilassati. Tutto male? E’ stata una pessima giornata? Venite, condividiamo il peggio, lamentiamoci un po’ insieme. Qual è stata la cosa più brutta di questa giornata?

fa parlare il pubblico, se il pubblico risponde Berlicche risponde sarcastico mettendo sempre in mostra il lato peggiore della cosa, aggravando l’aggravabile.

Entra Malacoda: allora zio, io vado.

Berlicche: ti do la mia maledizione.

Si accende la luce sulla terra: il Pescatore e Giamp stanno armeggiando con le canne.

Malacoda: ecco! quel suo amico pescatore andrà benissimo!

Malacoda si avvicina al Ascensore e passa dall’altra parte: il pescatore si infila il fazzoletto rosso.

Non ci si vede assolutamente niente, a parte Giamp e pescatore seduti per terra, che stanno cercando di mettere l’amo e la lenza ad una canna da pesca senza dire nulla di importante fino a che non è entrato tutto il pubblico e ha fatto silenzio (Giamp e amico se ne accorgono quando la maschera chiude la porta: quello è il segnale che dice che tutto il pubblico è entrato). Possiamo valutare se mettere una musica che sfuma quando iniziano a parlare (in questo modo abbiamo un doppio segnale, che potrebbe essere utile).

(Giampaolo e Malacoda incarnato nell’amico pescatore sono sulla riva del fiume vestiti da scout - Malacoda ha il fazzolettone da scout rosso - e preparano la canna da pesca con l’esca; Giamp si attarda... è un po’ impedito perchè inesperto. Quando entra tutto il pubblico finiscono di sistemare le canne e Malacoda lancia la lenza in acqua.)

Pescatore: Mmm come mi piace infilzare i vermi!

Giamp: Eh?

Pescatore: Guarda come si dibattono...

Giamp: Allora, se vuoi fare anche coi miei...

Pescatore: Tu segui me.. fai quello che dico io, quando lo dico io... Ho imparato a memoria il manuale del pescatore novello.. (sbircia un manuale) non posso sbagliare! Vai, lancia! Così!

Giamp (lancia) Signore, ti prego, fa che prenda qualcosa! (dopo pochissima attesa): Oh, Andre!? Ma la sai l’ultima?? Ieri sera mi ha chiamato la Susi...

Pescatore (allibito): Ma chi?! Quella topa dell’ufficio accanto al tuo?!!

Giamp (tirandosela): Già...

Pescatore: Wow... Aveva sbagliato numero?

Giamp (senza smontarsi): Macchè, no! pausa Voleva chiedermi il numero del mio collega Guido...

Pescatore: Ah. E poi?

Giamp: Eh niente, poi ha messo giù... però mi ha chiamato! lancia l’esca E ha chiamato me, non un altro, per sapere il numero di Guido!! Vorrà pur dire qualcosa, no??!

Pescatore (quasi tra sè): Sì, che si vuol fare Guido.....

Giamp (sempre fiducioso): Magari è scattato qualcosa.....  Signore, ti prego, fa che la Susi si innamori di me....

Ah, e fa anche che abbocchi qualche pesce, così farò bella figura domani quando glielo racconto!!

Pescatore: Mmmmm... tu e ‘sto Signore, Signore! Ma non vedi che non stiamo prendendo niente?! Se Dio esistesse avremmo già la cena di stasera nel cestino! E se Dio esistesse la Susi non ti chiamerebbe per chiederti il numero di un altro!! Ma che Signore e Signore... concentrati sul pesce, che almeno quello esiste!

Giamp: Ma Andre... come fai ad esserne certo? Non si può dire che non esiste solo perchè non avvera tutti i desideri degli uomini....

Pescatore sarcastico: Be’, era mica “onnipotente”?

Giamp: Ah. Mmm. Aspetta aspetta, ragioniamo... Beh... non sempre i nostri desideri sono buoni, e quindi...

Pescatore: taglia corto E quindi non li esaudisce mica.

Giamp: ehm, sì.

Pescatore: E quindi avvera solo i desideri che vuole Lui.

Giamp: ehm, sì.

Pescatore: E quindi non lascia libero l’uomo. Subdolamente, avvera solo quello che vuole Lui.

Giamp: Ma nel Padre Nostro...

Pescatore: Ah! Il Padre Nostro, quello che ti-dice-di-dire: “Sia fatta la Tua volontà”, no? pausa tanto la fa lo stesso, no? ah ah ah risata sarcastica Immagino tu abbia pregato per la pace, no?

Giamp: un po’... mia madre...

Pescatore: sarcastico E infatti hai visto quanto è servito! Non hai letto i giornali? ...E comunque non è solo quello.... Dio non si vede, giusto? Non si vede, perciò non esiste. Non fa una piega!

Giamp: Mmmm.... ma aspetta aspetta, ragioniamo.. Il mio amore per la Susi non si vede, eppure c’è!

Pescatore: Ma che amore!! é solo una gran topa... e la topaggine si vede eccome! è tangibile! te lo dico io! ammiccando al pubblico

Giamp: Ma lei non è solo bella.... è anche simpatica, e intraprendente, e originale, e......

Pescatore: Sì va beh ho capito... però qui non abbocca niente... Se Dio esistesse nella sua onnipotenza potrebbe almeno avverare questo nostro piccolo desiderio di beccare qualcosa, desiderio che non danneggerebbe nessuno, sia chiaro...

Giamp: Ma forse non abbiam preso niente perchè non siamo stati zitti un attimo e abbiamo spaventato i pe.. Ehi!! Ce l’ho! CE L’HO!!

Pescatore: Tienilo, non mollare mica!!

Giamp: Ops... è andato...

Pescatore: Che ti dicevo? Come volevasi dimostrare: Dio-non-esiste!

Quando la gag è andata avanti abbastanza, ma non troppo, entra Malacoda Infernale dal Ascensore, strappandosi di dosso il fazzolettone da scout rosso. Malacoda è vestito tutto di nero, magari con un cappuccio nero che gli celi un po’ il volto. L’unica cosa che ha addosso a parte il vestito nero attillato è l’accessorio rosso che aveva nella scena terrestre.

MalacodaInfernale: zio, zio! ce l’ho fatta! L’ho riempito di dubbi! E’ stata dura: mi ha portato a pescare, vi rendete conto?! Mi sono messo lì, di fianco a lui e, con pazienza e attenzione, gli ho fatto venire un sacco di dubbi, come c’è scritto sul manuale [Malacoda terrestre1 sbirciava in un manuale ogni tanto mentre era a pesca]. lo estrae trionfalmente Gli - ho - fatto - dubitare - dell’esistenza - di - Dio! si corregge ahem volevo dire “del Nemico” gli - ho fatto- dubitare - dell’esistenza - del - Nemico. brandisce in aria un manuale con scritto sopra a caratteri cubitali inganno.

Berlicche, mentre Malacoda esulta si avvicina e prende in mano il libro.

Berlicche: Bah! Non sa distinguere un prodigo da uno scialacquatore... Incompetente! pfui schifato Danni? Le sedie. pausa, mentre Danni si siede e gli fa da poggiapiedi, si accende un sigaro, continua, scettico: Così, tu mi stai dicendo che i dubbi sarebbero la strada per tenerlo lontano dalle grinfie del Nemico?

Malacoda: Così diceva il...

Berlicche: Lascia perdere il manuale. Ricordati che per il tuo paziente la vita non è “vera” o “falsa”, ma “stilosa”, “cool”, oppure “fa figo”...

Malacoda: lo interrompe ...ma il manuale...

Berlicche: basta con questo manuale di Gerione! Sai cosa fa Gerione? invidioso E’ il manager del girone dell’Inganno (al posto mio, fra l’altro). E tu sei così stupido che vorresti fidarti di chi gestisce il girone dell’Inganno!? pausa, si calma. Il vero tentatore non riempie la testa di cose sbagliate, ma dà il manuale a Danni che ne strappa qualche pagina e se la mangia (poi magari le sputa) e dopo un po’ lascia cadere il Manuale in un angolo, quando si è stancato di mangiarlo la svuota!!

Malacoda: e... ditemi zio, come si fa a svuotare la testa di un paziente?

Berlicche aspira dal sigaro, più calmo, poi enumera, con gusto: fretta, impegni, traffico, agenda, estratti conto, poker online... insomma, “la realtà della vita”.

Malacoda: stupito ma... ma... ma non è la realtà della vita...

Berlicche: appunto, imbecille di un nipote! proprio perchè non è la realtà della vita che gli devi insegnare che lo è! Se continui così non riuscirai mai a farlo diventare come Danni!

Malcoda umiliato, attimi di silenzio Danni biascica

Malacoda: ma io ci provo, zio, riconoscete che ci provo! Sto facendo grandi sacrifici: indossare ogni giorno il corpo di una delle persone intorno a lui è veramente una tortura! mostra il fazzolettone rosso

Berlicche: eh già, non ci si abitua mai...

Malacoda: voi non sapete quanto mi costa usare l’Ascensore ogni giorno per entrare nel mondo... cioè volevo dire, dietro le Linee Nemiche... E lo sto facendo per voi, mio zio! Vorrei davvero portarvi un nuovo Danni! Ma come si fa???

Berlicche: be’, Danni era......Danni, ti va di sentire ancora la tua storia?

fa segno di no.

Bene, allora ascolta bene qua.

Berlicche: Danni era un ateo ben saldo, che era solito recarsi a studiare pianoforte al Peri. Un giorno, mentre stava studiando, m’accorsi che un certo filo del pensiero cominciava a prendere una direzione sbagliata. Il Nemico, naturalmente, gli fu in un attimo al fianco. Vidi subito che il lavoro di vent’anni cominciava a barcollare. Se mi fossi messo discutere, sarebbe stata finita. Ma io non sono così sciocco. Senza perdere tempo suggerii a Danni che era giusto ora di colazione. tira fuori la scatoletta di tic tac e fa rumore. aspetta che Danni si sia avvicinato, abbia preso fra le labbra una mentina, poi ricomincia.  Il Nemico, credo, disse che ciò a cui stava pensando era più importante della colazione. E io risposi “è troppo importante per pensarci a stomaco vuoto”. A metà strada dalla porta non ci pensava già più. Ora, come vedi, è qua per me, al sicuro, ora e sempre. pacca sul culo Hai capito?

Malacoda: sì, quindi l’importante è non pensi!

Berlicche: ...la fame, la fretta, il teatro parrocchiale... va bene tutto, purchè non si fermi a riflettere! pausa, fa un cenno verso la tv: impara guardando un po’ la tv...

Malacoda: zio, aspettate un attimo: berlicche si congela nell’azione di schioccare le dita per accendere la tv ma voi avete dato da mangiare a Danni!

Berlicche: sì, diavolina. schiocca le dita, si accende la tv

TV tono da telegiornale o documentario: Ricorda sempre che per noi un essere umano è innanzi tutto cibo. dallo schermo guarda Danni, che fa una faccia da cibo Noi vogliamo mandrie che finiranno per diventare cibo, mentre il Nemico vuol concedere in abbondanza. E bisogna guardare in faccia al fatto che tutto quel discorso riguardo al Suo amore per gli uomini non è pura propaganda, ma una terribile verità. Egli vuole proprio riempire l’universo di una quantità di nauseanti piccole imitazioni di Se stesso. Noi siamo vuoti e vorremmo riempirci - ed è una cosa logica; Egli possiede tutto e vuole condividerlo - ed è un’assurdità! La nostra guerra ha per scopo un mondo nel quale il Nostro Padre Laggiù abbia attratto in sé tutti gli altri esseri. Buona caccia, e tornate vincitori. O sarà meglio per voi non tornare affatto. pubblicità! click

Malacoda: fiero E io sarò un ottimo cacciatore di anime!

Berlicche: sarà meglio.

Malacoda: ma, scusate, zio... perchè, se il Nemico vuole - scusate la parola - condividere tutto con qualcuno, perchè non rapisce gli uomini, li chiude in cielo e gli fa fare quel che vuole eccetera eccetera.

Berlicche: Vedi che assurdità!? Il nostro Ufficio Informazioni ci riferisce che dominare non Gli piace (robe da pazzi, concordo). Vedi, il Nemico non può rapire. Può soltanto corteggiare.

Malacoda: corteggiare tutti??? ...che Casanova!

Berlicche: Non farmi pensare a Casanova... aveva un sapore lievemente fruttato, adatto per i primi e i secondi, i dessert... si risveglia dalla nostalgia Ma noi non siamo dei farfalloni come Lui: noi siamo spiriti seri, molto seri! E se il Sommamente Infimo Caronte ti ha imposto questo incarico - (a bassa voce) e se, soprattutto, ha imposto a me di seguirti - (verso Malacoda) vuol dire che sei il diavolo giusto per il paziente giusto. Possiamo ancora riparare alle tue madornali scemenze: vieni di qua, e parlami... di sua madre... Le madri spesso... ...Danni?

Danni si avvicina

Berlicche: il portacenere.

Danni porge una mano.

Berlicche gli spegne il sigaro sulla mano, mentre la scena sfuma. 7’

In scena c’è la madre di Giamp, illuminata personalmente. Sta ricamando. Canticchia “Tu sei la mia vita”. E’ seduta su una sedia. In un angolo un confessionale.

Madre: sferruzza

...ricordo ancora quando era alto così...

Lo portavo in parrocchia al Grest...

Lo guardavo fare i bans e pensavo: “mah! i bans.”

...ricordo ancora quando era pieno di brufoli...

Lo portavo in parrocchia, agli scout...

E pensavo: “mah! gli scout.”

San Giorgio Megalomartire prega per noi.

...ricordo ancora quando, lo portavo in parrocchia, verso la maturità

e pensavo: “mah, la maturità!”

infatti non era poi mica tanto maturo, perchè era già dalla cresima che non veniva più a messa!

Ha continuato a fare gli scout per motivi che secondo me sono un po’ sessantottini, ma comunque...

...adesso son tre giorni che è in uscita proprio con gli scout...

...dovrebbe tornare da un momento all’altro...

suonano al campanello

Ah eccolo!

Giamp: felice Mamma!

Giamp entra in casa e abbraccia la mamma.

La madre annusa un po’

Madre: sai un po’ di selvatico...

Giamp: mamma siediti. Siediti perchè ho fatto una scelta,

ho fatto una scelta

e ho deciso di passare agli altri quel che ho ricevuto.

Madre: che cos’hai fumato?

Giamp: un po’ di menta un po’ di cannella (la madre si fa il segno della croce)

ma non è questo il punto

voglio diventare uno dei ragazzi

della parrocchia.

Madre: bravissimo!

Giamp: ho anche inventato un bans.

Madre: fa lo stesso.

Giamp: ero lì sul fiume a preparare il pranzo e stavo parlando con Andrea...

Madre: il figlio della Luisa?

Giamp: sì, dopo aver parlato con lui ho iniziato a ragionare e... sai un pensiero tira l’altro...

Madre: bravo, ma adesso vai a farti una bella doccia, eh, dopo tre giorni di vita selvaggia... esce Giamp

la madre si inginocchia e prega.

Mio figlio è finalmente tornato in parrocchia! Come sono contenta!

...pensa te, devo ringraziare gli scout!

mah! gli scout.

inferno

Berlicche: vai, ora, fa’ un po’ di allenamento con sua madre, vedrai che ti sarà utile!

Malacoda: ma sua madre ce l’ha in cura Calcacapre!

Berlicche: coraggio, coraggio, vediamo un po’ di fargli le scarpe a questo Calcacapre...

Malacoda: ma era un mio compagno di corso...

Berlicche: sono i più pericolosi: conosce tutti i tuoi punti deboli. Fagli vedere chi sei!

e lo caccia fuori attraverso il ascensore.

entra la Luisa, con un foulard rosso.

suona al campanello

Madre: ah, Luisa!

Luisa: Francesca!

Madre: guarda, non sai cos’è successo!

Luisa: riguardo a tuo figlio che è tornato dagli scout? no, non so niente, dimmi, dimmi!

Madre: pensa te come corrono le notizie! Sì, è tornato...

Luisa: ...ed ha deciso di tornare in parrocchia!

Madre: ma sì, proprio così, e...

Luisa: sei contentissima!

Madre: sembra proprio che tu mi legga nel pensiero!

Luisa: stavo per dirtelo!

Madre: in che senso, scusa?

Luisa: si accorge di aver detto qualcosa di strano... no, è che ho fatto un viaggio da lontano, cioè, da vicino, ma è stato un po’...

Madre: sei un po’ scombussolata, cara?

Luisa: eh!

Madre: so io quello che ci vuole! un bel rosario! preghiamo un po’ e vedrai che starai meglio!

Luisa: ma no, guarda, non è molto il caso

Madre: no, guarda, fa miracoli

Luisa: appunto, che preferirei di no

le suona il cellulare

Malacoda/Luisa: pronto?

Berlicche (fuori scena) urla: imbecille, approfittane della preghiera per tentarla!

Malacoda/Luisa: va bene, va bene, ok, mette giù

Madre: chi era?

Luisa: il mio confessore... ha detto che devo pregare di più...

Madre: ah! Bene! iniziamo

la trascina in ginocchio

Allora, io vorrei ringraziare un po’ di sante mamme per il miracolo che mi hanno fatto di aver convertito mio figlio. Dunque. Andiamo in ordine cronologico.

Santa Sara da Mamre...

ancora non mi sembra vero

Santi Gioacchino ed Anna, grazie... Dio solo sa quante suppliche preghiere rosari...

Trent’anni che prego...

Come Santa Monica da Ippona! Mai venuto, mai visto, mai detto di sì... Io lo tiravo, e lui niente!

E’ stato via un paio di giorni...

Malacoda: Mica come il figlio della Gianna, che va sempre agli aperitivi...

Madre: Giustissimo, mica come il figlio della Gianna... ma non bisogna avere pregiudizi...

Malacoda: come fa l’Ives, ad esempio.

Madre: giusto! L’Ives non la conosco tanto, ma ha di sicuro dei pregiudizi, si vede subito.

Santa Brigida di Scandinavia, ti ringrazio... magari è la volta buona che mette la testa a posto... così disorganizzato, così sbadato... proprio come uno scout!

Santa Gianna Beretta Molla aiutami tu, i passi avanti si vedono: è la volta buona che trova una bella ragazza coi fiocchi

Malacoda: mica una di quelle porporine con il tacco venti... una tipa un po’ come te!

Madre: già, una tipa un po’ come me, casa e chiesa... non una che pensa alle mosche! ...ma non voglio chiedere troppo...

Malacoda/Luisa: O, e pensare che quando glielo dicevi tu... fai l‘educatore in parrocchia, sfrutta i tuoi talenti... mai detto di sì!

Madre: Ma sì, il primo scout pescatore che arriva e subito...

Malacoda: ma sì, il primo scout che passa è più importante della mamma...

Madre: e dire che per me non c’era niente di più importante della mamma!

Santa Maria Vergine pensaci tu! (...anche se non sei in ordine cronologico.)

mette via il fazzoletto si spegne la luce      3’

si salutano

Malacoda entra abbacchiato all’inferno sputacchiando e dicendo

Malacoda: che schifo! puah, prima pescare, poi pregare! sput! è sempre così?

Berlicche: Bravo Malacoda, devo ammettere che qualche piccolo miglioramento c’è. Non credevo, ma c’è. Molto bene.

Malacoda: Zio? State scherzando?

Berlicche: si infuria terribilmente Scherzare?! scherzare??? si ricompone io scherzo solo quando voglio dar fastidio agli altri! Dico una cattiveria e poi dico “stavo scherzando”, dico una bugia e poi dico “stavo scherzando”, rovino la giornata ad una persona e poi dico “stavo scherzando”! Ecco l’unico modo in cui scherzo! Con violenza!

Malacoda: Ah, scusate, ma non mi sembra ci siano molti miglioramenti: il paziente ha cominciato ad andare in - scusate la parola - chiesa...

Berlicche: conciliante. Sì, è vero, ma, mentre sua madre pregava, hai tenuto la sua attenzione 1. sui torti di suo figlio che non le ha mai detto di sì... 2. sui torti degli altri, e della Gianna in particolare 3. sull’orgoglio di essere tutta casa e chiesa... magari fossero tutti tipo lei: avremmo la dispensa piena delle anime più saporite: quelle convinte di andare in paradiso.

Malacoda: ...come se esistesse!

Berlicche e Malacoda: ridono di gusto, ma senza allegria.

Malacoda: ...scusate, zio, stavate dicendo...

Berlicche: ah sì, è necessario ricavare il meglio possibile da una tale situazione. Dimmi: il tuo paziente prega?

Malacoda: be, insomma, è alle prime armi, ma pare pericolosamente intenzionato ad imparare veramente... temo abbia cattivi esempi... prega - scusate la parola - soprattutto per sua madre.

Berlicche: Ascolta, fai così. Noi possiamo partire solo da una cosa buona.

Malacoda: come?

Berlicche: lo so, è molto triste, ma è l’unica materia prima che abbiamo a disposizione.

Malacoda: ma, che tutto è buono, lo sanno gli uomini?

Berlicche: ovviamente no! non lo vedi quanto si lamentano? ...è un discreto successo del nostro Ufficio Fretta.

Malacoda: scusate, vi ho interrotto... allora dicevamo, si parte da una cosa buona.

Berlicche: sì: poniamo: il tuo paziente prega per la salvezza dell’anima di sua madre... scruta verso la terra ..a-a-ah guarda, sta per pregare proprio adesso! E’ ancora abbastanza acerbo per avere qualcosa da insegnarci! Torna sul campo!

si accende la luce sulla terra. Una porta indica la camera di Giamp. Giamp è in camera.

Giamp slot vuoto

fra sè e sè

ah! domani è domenica... c’è da andare a messa... è fin da quando ero bambino che non ci vado... meglio fare un po’ di pratica...

in inginocchia.

Giamp: Allora, partiamo dal facile... Signore, vorrei pregarti tanto per mia mamma.

fuori campo l’aspirapolvere si accende

Ehm ehm... alza la voce Vorrei pregarti tanto per la mamma, che fin da quando ero piccolo mi ha voluto bene...

entra in scena e inizia a tirare l’aspirapolvere

alza la voce ...e però adesso con questa storia della conversione mi sta sempre addosso...

inizia a bussare alla porta con l’aspirapolvere.

quindi vorrei pregarti per la sua anima, che possa convertirsi... ...come ho fatto io...

bussa alla porta

madre: Paolo? Sei in camera?

giamp: ...anche se per lei è più difficile perchè è vecchia...

madre: guarda che se esageri diventi cieco...

giamp: ...invecchiata nel vizio di commentare tutto quello che fanno gli altri... ...di mettere sempre il becco nelle cose che faccio... aiutala ad essere un po’ più buona, a lamentarsi meno, ad essere un po’ meno ansiosa e possessiva, un po’ meno acida ...eh Signore! Convertila, convertila proprio, eh!...

spegne l’aspirapolvere

Giamp: olà! finalmente! grazie Signore!

Madre mette il naso dentro: Paolo, c’è da buttare la spazzatura...

Giamp: stizzito ma non vedi che sto pregando!

si spegne la luce sulla terra

Berlicche: a Danni te le ricordi queste cose, eh, Danni? Danni sbatte le palpebre. A Malacoda. vedi? questo è esattamente il tipo di preghiera da mantenere: non deve mai evolvere ad un livello più puro. ...come vedi non bisogna disperarsi. Centinaia di questi convertiti adulti sono stati recuperati dopo un breve soggiorno nel campo del Nemico ed ora sono con noi.Uno dei nostri migliori alleati, oggi, è la chiesa.

Malacoda: si tappa le orecchie La chiesa??? voi mi tentate, zio...

Berlicche: Non fraintendermi. Non dico la Chiesa come la vediamo noi espandersi attraverso il tempo e lo spazio, e gettar radici nell’eternità, terribile come un esercito a bandiere spiegate. Confesso che questo è uno spettacolo che rende nervosi i nostri migliori tentatori. pausa Ma fortunatamente è del tutto invisibile agli esseri umani. Tutto ciò che il tuo paziente vede è quell’edificio in mattoni e cemento, costruito da due architetti diversi perchè avevano finito i soldi... non sarà difficile, vedrai ...conosci il tipografo di fiducia del prete?

Malacoda: stupito come dite, zio?

Berlicche: ...non avrai difficoltà a trovarlo. Fa’ così: quando questo tipografo sta per stampare i libretti dei canti, iniettagli un po’ di pigrizia, o di anticlericalismo, o di masochismo... quello che vuoi, purchè faccia male il suo lavoro.

Malacoda: ...ma come siete creativo, zio!

Berlicche: ...non bestemmiare! la creatività è da evitare come Radio Maria! ...questa non è creatività, si chiama furbizia!

Malacoda: ...come siete furbo, zio!

Berlicche: mi stai adulando forse?... bene, stai imparando. Quando il diacono gli darà un librino male impaginato, che contiene una liturgia che nessuno di loro capisce, con canti, la maggior parte orrendi, e stampati a caratteri fittissimi... avremo raggiunto già un ottimo risultato.

Malacoda: ma come...

Berlicche: Egli ha in mente una sua idea tutta personale dei “cristiani”, ma la realtà è molto diversa. Lavora sodo sulla disillusione delle primissime settimane. Segna il passaggio dal sogno alla fatica del fare. E’ un momento delicato, perchè possiamo perderlo facilmente.

Malacoda: e se ci scappa?

Berlicche: Ma se ti scappa, ne uscirà molto più forte. Ma non ti converrebbe. In chiesa, dove si siede di solito?

Malacoda: Voi mi tentate, zio, io in chiesa non ci metto piede nè ora nè...

Berlicche: Danni!

Danni dà una botta in testa a Malacoda.

Malacoda: ahia! riempie di botte Danni. Danni chiaramente non reagisce.

Berlicche: dopo un po’. Malacoda, basta svagarsi. Ti ho giustamente punito perchè non capisci che la chiesa è un ottimo terreno di caccia. Ora vai. Berlicche esce da una parte, Malacoda, si dirige verso il Ascensore. Danni? suonaci qualcosa. Danni prende  a pugni il pianoforte            7’

Abbiamo una fila di banchi con sopra seduto l’Unto. L’Unto sta pregando: deve essere travestito con baffoni e occhiali spessi, in modo che non sia confondibile con l’Amico - sempre interpretato da Giulio.

Dietro si vede Giamp, carico per la sua “prima” da Cristiano, arriva davanti alla chiesa e incontra una donna che chiede le elemosina. La Bigotta è Malacoda.

Mendicante: ti prego, ho fame, fai la carità, ti prego ho tre figli…

Giamp: ma io stavo andando a messa, ho fretta, sa… sono le prime volte...

Mendicante: ti prego, mio marito è morto, sono sola…

Giampaolo sta per dare i soldi quando dal Ascensore arriva una signora. La Bigotta è Malacoda.

Bigotta: basta, ancora qua a chiedere l’elemosina? Non è possibile, è già la terza domenica che te lo dico… Anche se il prete t’ha detto che puoi rimanere, ti dico io di andartene.

Mendicante (guardandosi intorno): vi prego, fate la carità, ho tre figli da mantenere.

Bigotta: oh, ma mi stai ascoltando? Maleducata! Tu sei hai fame devi andare in Caritas, alla mensa dei poveri, in via Adua (e le dà un biglietto con l’indirizzo). E poi anche il Papa ha dichiarato che non si possono fare le elemosina sulle porte delle chiese.

Giamp: ...ma... è sicura?

Bigotta: ...se non l’ha detto lui, lo dico io! Chissà poi cosa ci fai tu con questi soldi, andrai di sicuro a drogarti o al alcolizzarti, altroché tre figli, tre cartoni di Tavernello.

La bigotta entra in chiesa, fa il segno della croce e intanto Gianpaolo, un po’ intimidito da questa “accoglienza” rimette via i soldi che aveva in mano. La mendicante striscia via.

La bigotta incontra il giovanotto untuoso, già seduto sulla panca. Gianpaolo è appena dietro e fa il segno di croce.

Bigotta: salve Edoardo, lei sì che è un bravo giovanotto, come ce n’erano una volta!

Unto: salve signora, come sta? Io benissimo, sono proprio in forma, stamattina mi sono svegliato così presto che quando sono arrivato qui la chiesa era ancora chiusa. Appena l’hanno aperta ho passato la scopa dappertutto e recitato pure il rosario. ...due volte.

Bigotta: tu si che sei bravo, bravissimo, diventerai di sicuro santo!

Unto: beh, signora, è uno dei miei obiettivi! ... le ho tenuto libero il suo solito posto.

Nel frattempo la Picchi entra in scena da dietro e sale su un piedistallo, facendo la statua.

Bigotta: grazie tanto Edoardo.

Edoardo acchiappa Giamp vedendolo un po’ spaesato, Gianpaolo fa per dargli la mano e L’unto gli fiocca in mano il libretto dei salmi.

Unto: ma sei nuovo? e come mai non hai pensato prima di venire in parrocchia? guarda, visto che non saprai niente, fai riferimento a me, che gli altri... fa segno di no con la mano

Giamp: ehm... grazie tante.

Unto esce in posizione da Ascensore. Intanto la signora si è messa in ginocchio in finto raccoglimento e si batte tre colpi sul petto con fare teatrale, Gianpaolo in piedi lì vicino la imita con fare poco convinto.

La signora va dalla statua di Padre Pio, dietro il banco in cui era seduta e in cui si siederanno Gianpaolo e l’unto.

Bigotta: Padre Pio ti prego, esaudisci questo mio desiderio, tu che sai tutto, che sei dappertutto, rendimi piena della tua grazia come Maria (ma senza restare incinta) e benedici chi ti pare ora e sempre, ma me in particolare, dona salvezza e speranza all’afflitto in questo pianeta che la guerra inonda come la brama dell’edera che avvinghia il pio - tipo io. Amen gloria anamnesi pace e amore, ma facci vincere contro i nostri nemici. Amen di nuovo se non ti secca. Grazie anticipate. (cero, soldo e inchino, poi esce dal Ascensore - Malacoda entra all’Inferno e la Bigotta ritorna al suo posto.)

stop motion, luce all’Inferno - nel buio la statua scende dal piedistallo: Berlicche è seduto fra il pubblico.

Malacoda entra trafelato...

Malacoda: come sto andando?

Berlicche: hai fatto pregare quella donna in modo ottimo: talmente concentrata su se stessa da non accorgersi che quella è la Madonna, e non l’Odiato Pio da Pietralcina.

Malacoda: ma siete sicuro, zio? ...non sono riuscito ad impedirle di chiedere delle grazie al Nemico...

Berlicche: Certo che sono sicuro! Non sta pregando sinceramente, ma per avere qualcosa in cambio. Se agisci bene quel pezzo di carne valuterà la preghiera a seconda del risultato: non appena i risultati non arriveranno, si stancherà.

Malacoda: torno di là!

Si torna sulla terra: piccolo problema, Gianpi non riesce a seguire i movimenti di alzata e seduta del suo vicino di banco e si imbarazza sempre più.

Gianpaolo omaggia la statua a fotocopia della sua vicina e, mentre torna al posto quasi si scontra con Miss Simpatia che si avvicina al banco già pieno. Intanto la Bigotta si è già seduta.

Simpatia: è già iniziata la messa?

Bigotta: si dice eucarestia.

Simpatia: va be’, io dico messa. Ma è già iniziata?

Bigotta: lei dica come le pare, ma è più corretto eucarestia, che in greco significa ringraziamento. saputella

entra l’Unto dal Ascensore

Simpatia: si rivolge all’unto appena arrivato mi scusi, è già iniziata la messa?

Unto: mah, io ho sempre detto santa messa...

Giamp: taglia corto no, guardi, non è ancora iniziata.

Simpatia: posso sedermi qua?

Unto: ah, beh, ormai… Simpatia si siede

Bigotta: ...questo senso di comunità così distorto, tutti vicini, tutti amici, tutti così poco riservati. Ma dov’è finito il rispetto? Unto annuisce.

Unto: eh, lo so, come la capisco. Io non lo avrei mai fatto!

Prete (Voce fuori campo): “Il Signore sia con voi”.

Tutti in piedi, inizia la Messa, Gianpaolo non si alza.

Unto: beh, e tu non ti alzi?

Giamp: ehm, si…

Canto (Santa Maria del Cammino) con gorgheggi dei vicini, ma Gianpaolo vistosamente non canta perchè Beatrice è appena entrata, si è seduta nel banco di fianco a lui e lui è rimasto a guardarla fulminato secco.

Unto: ...e non canti neanche? Non t’ha insegnato nessuno che cantare è pregare due volte?

Giamp: ma cantare mi piace molto, ma non sono tanto capace, sto sto sto cercando di trovare la pagina (farnetica sfogliando nervosamente il libretto tra le mani)… vabbeh… (prova ad intonare, confuso).

Unto: lasci perdere, adesso c’è l’omelia.

Prete (Fuori Campo): In questo clima di violenza, ricordiamoci l’uno con l’altro che l’unico vizio veramente doloroso è la paura, di cui mai nessuno è stato fiero. C’è chi è stato fiero del proprio orgoglio, della propria lussuria, della propria gola o della propria vanità: ma nessuno è mai stato fiero della propria paura. E più avrete paura di qualcuno, più lo odierete. Al contrario, fratelli e sorelle, preghiamo il buon Dio che ci doni il coraggio. Il coraggio non è semplicemente una virtù, ma la forma di ogni virtù quando giunge alla prova, ovvero nel punto della più alta realtà. Ricordate Pilato! Pilato fu misericordioso finchè non divenne rischioso. Preghiamo. Durante l’omelia la Bigotta dice il rosario, l’Unto scatarra, Giamp cerca di stare attento e anche Simpatia.

Prete Fuori campo: Ed ora scambiamoci un segno di pace.

Signora fredda con Gianpaolo, signora e tipa, Gianpaolo è l’unico a darla l’Unto.

Unto: Pace fratello.

Giamp: molto pi-pi-piacere!

Ci si siede.

Fuori campo: la Messa è finita, andate in pace.

Tutti se ne vanno frettolosamente, per strade diverse, senza rivolgersi la parola e tristi. Gianpaolo rimane lì allibito.

Stop motion.

Inferno. Malacoda entra ansimante.

Berlicche: mmm, questo prete... com’è che si chiama?

Malacoda: don Vinicio.

Berlicche: ecco, questo don Vinicio potrebbe essere un problema, fatti fare rapporto da Gibbascranni, che ce l’ha in cura... Ma per il resto andiamo molto bene! Tutta la gente in chiesa sono potenziali alleati. l’unto scatarra Tienilo lontano da quel bocconcino coi capelli neri: puzza di Nemico lontano un miglio. Stai lavorando bene sulla disillusione: produrrà un sacco di peccati: anticlericalismo, maldicenza, tristezza, solitudine, risentimento, e, se ci va bene, anche lamentela e pregiudizi.

Malacoda: scocciato zio, perdonate, ma questi sono peccati veniali! Io vorrei fargli fare un bell’omicidio efferato, farlo diventare un serial killer, un dittatore...

Berlicche: ah, sì, sì, è vero... come tutti i giovani tentatori, hai una gran voglia di fare un rapporto con qualche delitto spettacolare...

Malacoda: si illumina sì! lo faccio diventare mafioso e poi lo butto in politica!

Berlicche (scuotendo la testa): ...ma in realtà la sola cosa che ha importanza è la distanza che riesci a mettere fra il giovanotto e il Nemico. Un assassinio non è migliore delle partite di calcio!

Malacoda (sbuffa): zio, permettete: ma che noia! Io pensavo che la tentazione fossa una questione di azione, di colpi di scena, di emozioni forti...

Berlicche: ...frena i bollenti spiriti... ricordati che la strada più sicura per l’inferno è un dolce pendio, senza brusche curve, senza pietre miliari, e, soprattutto, senza indicazioni.

Malacoda: ci riuscirò zio, contate su di me. Torno fra le linee nemiche.

Chiesa. Beatrice resta a pregare. Giamp resta perchè è rimasta Beatrice.

Da dietro una colonna esce la Mamma/Malacoda. Beatrice resta a pregare nel suo banco.

Mamma: il mio bambino! ma che piacere vederti a messa...

Giamp: mamma??? ma da dove...

Mamma: là, dietro la colonna... hai sentito che bella omelia? dai commentamela...

Giamp: mah, mamma, veramente...

Mamma: l’hai ascoltata bene? guarda che la devi ascoltare bene, adesso che ti sei convertito!

Giamp: ma mamma.. veramente... e guarda in direzione di Beatrice

Mamma: be allora ciao eh, bravo, proprio bravo, bravissimo e bellissimo, la zollettina della mamma!

si avvicina Beatrice

Beatrice: ciao, piacere, Beatrice. Sei nuovo?

Giamp: sollevato e secco contemporaneamente ciao mamma, eh. si allontana con Beatrice Sì, mi chiamo Giamp e sono appena...

Mamma: ad alta voce, all’indirizzo della coppia che si allontana ...ma che ragazze sfrontate che ci sono oggigiorno: ma che maleducata... 8’

intervallo

Schiocco di dita, si accende la tv all’inferno.

pubblicità + TV: Emissario di Caronte: tono formale Circolare innumerabile per il Sottosegretario Berlicche! Berlicche non c’è, c’è Solo Danni in piedi di fianco alla tv. A nome del Sommamente Infimo Caronte le ricordo di non parlare mai del Nemico a suo nipote Malacoda. L’Infimo Comando non vuole correre il rischio che i giovani tentatori siano tentati da certe eresie riguardo la collaborazione, la felicità, la gratuità o altre cose irragionevoli...

Berlicche da fuori: Danni! Danni! Dove angelo... Danni spegne la tv schioccando le dita prima che entri Berlicche.

Berlicche: ...davano qualcosa alla tv?

Danni resta immobile.

Ricordati che tu non puoi guardarla...

...oppure... sì guardala pure, ma solo la pubblicità.

Danni resta immobile.

...dove angelo è finito Malacoda? Era fra le linee nemiche - per quel che fa -, ma dovrebbe essere già tornato.

prende il telefono

Legione? Sì... Sì? Legione? Sì, fatemi parlare con Legione! al pubblico (...parlare con innumerevoli bocche non lo aiuta molto). Sì, Legione? Pronto. Sì, ho capito, siete pronti. Mi sentite???  Va be’, io parlo poi l’orecchio con cui senti lo decidi tu. Sì, domani vengo da te per la burocrazia di guerra, mi ricordo... da voi, da te... Senti, litigate dopo sulla vostra identità! O là! ...senti, ti chiamavo per chiederti... ...il tuo servizio di spionaggio mi sa dire dov’è mio nipote? Sta tornando? E’ stato sulla terra? Ah, anche oggi non è riuscito a tentare il paziente? Come immaginavo. Va bene, domani sono da te, da voi, da te, sì, va bene, quel che è... click Non è riuscito a tentare neanche oggi?!? ...Gli vado incontro... a modo mio. ghigno satanico Malacoda!!! esce a cercarlo.

Malacoda esce da un buco in cui era nascosto ed entra.

Malacoda: ...benedizione! ...non pensavo fosse così difficile tentare quei vermi. ...devo fare più attenzione alle spie di Lagione... Per fortuna che fra poco ci sarà un po’ di divertimento... qualche esplosione ogni tanto ci vuole! Danni? sedia. Dà ordini a Danni. Danni? portacenere. Danni? suona qualcosa. Danni? Tv. Alla fine gli ordina anche di accendere la tv.

Emissario di Caronte - TV: ...quindi, Sottosegretario Berlicche, di non parlate mai a Malacoda dell’amore, soprattutto in un momento così delicato per l’Infimo Comando come lo scoppio di una guerra civile. E le ricordiamo, Sottosegretario Berlicche, che la Legione sarebbe ben contenta di ospitare eventuali eretici nelle sue Case di Correzione. Quindi: fa ssss con il dito sulle labbra. Ci raccomandiamo, Sottosegretario Berlicche. click

Berlicche fuori campo: Malacoda!

Malacoda: Be’, questo mi sembra interessante, me lo riguardo dopo... Danni spegne la tv

Berlicche: entra in scena: Ah sei qui! vieni fuori un attimo...

Esce Malacoda. Urla disumane, esplosioni, carillon.

Rientrano. Apparentemente non è successo niente. Malacoda è però un po’ giù di corda.

Berlicche: Danni? Suonami qualcosa. Danni va al pianoforte e inizia a suonare ripetutamente sempre la stessa nota ricomincia

silenzio imbarazzato fra i due.

Malacoda: E, zio, riguardo alla guerra civile? quella nella città del paziente...

Berlicche: non distrarti giocando ai soldatini.

Malacoda: zio, lo so che siamo all’inizio delle scaramucce, ma se avete qualche consiglio per il futuro ...

Berlicche: ... allora, posso dirti questo: se è mite, rendilo pauroso. Se è coraggioso, rendilo orgoglioso. Prendi la sua virtù, portala all’estremo e - voilà - ecco che abbiamo un peccato. E’ vero, Danni?

Danni alza una mano come per obiettare, ma poi la riabbassa.

Berlicche: Bravo, Danni.

Malacoda: e... zio, potete dirmi qualcosa sui... cecchini... (con sguardo sadico/godereccio negli occhi e tono timido-intraprendente/desideroso)

Berlicche: Frena i tuoi entusiasmi. Malacoda, concentrati sulla teoria: ricorda sempre che tutti gli estremi sono da incoraggiarsi. (A parte l’amore, ma, del resto, sappiamo bene che nessuno, in realtà, ama). Il tuo paziente è energico o mite?

Malacoda: Nonostante sia uno scout mi sembra abbastanza mite...

Berlicche: Bene, allora rendilo pacifista a tal punto da prendere a schiaffi i suoi amici meno pacifisti di lui. Pacifista, ma non pacifico. E’ un attimo. Se è uno scout gli piacerà anche...

Malacoda: malissimo. (che significa “benissimo”, ovviamente) ...ma per ora è importante mettere in cattiva luce quel bocconcino: se la mia esperienza non mi inganna con una tipa così potrai facilmente usare l’invidia delle sue amiche.

Malacoda: ...e se usassi anche l’imbecillità degli amici maschi del paziente?

Berlicche: mi sembra una buona idea, ma cerca di non essere così creativo.

Malacoda: scusate. Cominciamo.

Terra. Giamp sul divano, o sul letto, comunque al telefono.

All’inferno Malacoda è appoggiato a uno scaffale, nascondendo il fatto che è al telefono pure lui, se no si rovina il colpo di scena.

Giamp: Fillo uè ciao come va, io al lavoro tutto bene...

come “peccato”?

Poi sai mia zia di Traversetolo? eh, ieri i nordisti han fatto saltare il ponte...

No, lei sta bene: ho pregato tanto... va be’ senti: volevo chiederti: non è che ti va di uscire insieme...

ci raccontiamo le ultime novità...

io in realtà una ne ho

te la dico stasera

è una cosa lunga

ci sarà da parlare

ti dico solo qualche chicca

sono andato in parrocchia a Regina Pacis

ma no, non sono sfigati, dai... sì, no... cioè subito c’è stato qualcuno che mi ha fatto una brutta impressione, ma può capitare, e poi altri invece mi hanno fatto una bella impressione... un po’ come dappertutto...

va be’ ... ho conosciuto gente

guarda una botta di culo

ho incontrato una tipa

a messa

non urlare dai

ma non è come tante altre che hanno delle balle

l’altra sera siamo stati a ballare e ci siamo divertiti un casino - sì, prima che iniziasse il coprifuoco

e poi era domenica e avevo voglia di vederla e sono andato a messa

e non urlare dai

è stato anche bello

secondo me ti piace

come no? vedrai che ti piacerà, davvero!

ma no, cosa dici, non è mica una da portarsi a letto!

anzi, è la cosa più lontana da quel tipo di ragazze...

La Susi? lei invece...

Ma nooo, cosa c’entra, errore di gioventù.

Sì, va be’, la incontro domani al lavoro, ma...

Va bene allora davanti al cinema alle 6 che poi non si può.

Vengono anche l’Ilaria e la Sonia? Benissimo.

Inferno: Malacoda mette giù il telefono.

Malacoda: Finalmente! Non ne potevo più! Era come ascoltare la colonna sonora di un film horror! Tipo Via col Vento. Brrr... sono sensibile, io. tira fiato Andiamo.

esce dal ascensore

Entra Fillo/Malacoda. insieme a Sonia Giamp e Ilaria.

Si infilano gli occhialoni 3D. Sulle sedie è già seduta Simpatia. La fanno alzare e si siedono in ordine così: Ilona, Giamp, Fillo e Sonia. Simpatia è dietro a Ilona.

Parlano del più e del meno.

Fillo: a Sonia: mi ha detto Giamp che è uscito con una tipa...

Sonia: sì ci siamo conosciuti l’altra sera a ballare, vuoi che ti racconti?

Fillo:  magari dopo, mi piace chiacchierare durante i film.

Sonia: come, durante il film?

FIllo: ma sì, per ravvivare un po’ l’atmosfera...

Simpatia: silenzio! sta per iniziare il film!

Sono sedute al cinema 3D (occorrono gli occhialoni). In sottofondo rumori da film.

Danno la faccia al pubblico.

Dietro o di fianco a loro sono seduti Giamp e Pescatore, con occhialoni 3D.

Simpatia si lamenta durante tutta la visione.

Fillo: allora questa Beatrice com’è?

Sonia: mah... un po’ abbondantina...

Fillo: cosa vuol dire abbondantina? sta con una chiatta? “chiatta” viene detto ad alta voce, e Giamp si volta

Sonia: parla piano che ti sente Giamp! ...ma no dai è carina, l’importante è che sia simpatica.

Simpatia: ssshhh.

Fillo: se è simpatica vuol dire che è una cozza incredibile... Giamp scuote la testa.

Sonia: ma guarda che fa ridere, è simpatica, è intelligente sa un sacco di cose.

Fillo: la donna intelligente è come babbo natale.

Simpatia: a Ilona Può dire al suo amico di tacere?

Ilona: ma cosa c’entro io?

Sonia: ma no, non è intelligente... è solo un po’ saputella...

Fillo: cosa vuol dire un po’ saputella?

Sonia: voi uomini calcate sempre la mano

Giamp si volta verso di loro, fa dei gesti a Ilona, che gli cenno di stare calmo e gli fa far piano.

Fillo: eh ma no se io poi devo portarmela in giro alla sera...

Sonia: ma lei non esce tanto la sera, va spesso in chiesa

Fillo: sì ho bell’è capito seimper det me, mai ‘na volta che m’asculta - adesso non gliela dà e mi va in paranoia

Giamp fa per alzarsi

Simpatia: scusi, tiene fermo il suo amico?

Ilona: lo ferma e dice sottovoce cosa sta succedendo?

Giamp: sottovoce urlando ma stai sentendo che cosa dicono? io... accidenti...

Ilona: stai calmo...

lo tiene fermo

Fillo: senti... lui è contento?

Sonia: contento, cioè, sembra sempre che sorrida...

Fillo: ah ma quello è normale, non capisce mica niente... ma non andava dietro alla Susi, una sua collega di lavoro?

Sonia: no, adesso che va in parrocchia ha cambiato gusti, voilà!

Simpatia: a Ilona è contento il suo amico? adesso che è finito il film potrà cominciare a tacere!

Ilona: guardi ho già abbastanza problemi...

Spari.

Simpatia: i cecchini! aiuto!

Simpatia corre via. Ilona scappa dall’altra parte.

Giamp a Fillo urla per soprastare gli spari: cos’è che stavate dicendo?

Fillo a Giamp: Sonia dice che hai abbassato i tuoi standard...

Sonia: ma no, erano solo considerazioni personali...

Giamp: si sclera: sì, personali mie! smettono gli spari. Si alza circospetto e se ne va.

Fillo e Sonia si rialzano.

Fillo: a Sonia guarda, l’hai fatto arrabbiare!

Sonia: mentre escono: ...comunque a me non piace spettegolare.       

Malacoda rientra all’inferno.

Malacoda: Non sono andato poi male, eh Danni? E fra gli spari ho assaporato anche un po’ di sana paura... tranne che quella di Giamp... chissà... Danni si avvicina a Malacoda con in mano una lettera.

Posta?

Danni gli porta la prima lettera. Legge la prima lettera.

La prima lettera è un’accusa breve.

Vediamo.

legge Mio caro Malacoda,

la tua missione sta avendo esiti decisamente scoraggianti. Non solo le tue sbadataggini finiscono per portarlo in chiesa, ma come se non bastasse gli piace!

Poi la tua incompetenza lo fa innamorare proprio della ragazza da cui doveva stare lontano.

commenta benedizione!

legge Va sempre peggio. Sei fortunato che sono da Legione per curare la burocrazia di guerra.

Vedi di farmi avere dei risultati quando torno.

Tuo affezionatissimo zio,

Berlicche.

commento - esclamazione Arcangelo!

Nel frattempo Danni è andato a prendere un’altra lettera e la porge a Malacoda.

La seconda lettera è un’accusa breve.

Un’altra? Speriamo siano notizie migliori...

Mio caro Malacoda,

che hai fallito anche il tentativo di ieri sera, al cinema!

Hai visto come difendeva quel bocconcino! Invece di smontare il suo innamoramento, l’hai rafforzato!

al pubblico ma voi avete visto che ci ho provato! ...siete miei complici, occhio...

continua a leggere

Grazie alle tue scempiaggini i miei informatori mi hanno riferito che il tuo vermiciattolo ha definitivamente dimenticato una certa Suzi, con cui aveva un mezzo flirt, una porchetta proprio in gamba: ossessionata dall’aspetto fisico, senza spina dorsale e senza nessun desiderio di bambini.

Inoltre lui la desiderava brutalmente mentre lei l’avrebbe trattato come uno schiavo, un idolo, oppure un complice: tutte e tre cose succulente.

Il risultato sarebbe stato un menu di infelicità duratura con contorno di vittimismo e autodistruzione.

E tu te lo sei lasciato scappare!

Portami dei risultati o sai cosa ti attende.

Appena ritorni chiamami subito.

Tuo affezionatissimo zio,

Berlicche.

Di male in peggio!

Come posso fare???

Gli bussa Danni sulla spalla con una terza lettera.

Ancora??? No, adesso basta!

Danni se la mangia.

Malacoda tira un sospiro di sollievo.

Fa un numero.

Malacoda: zio, eccomi, mi avete chiamato?

Berlicche: come “chiamato”? non hai letto la mia terza lettera?

Malacoda guarda malissimo Danni che la risputa tutta appallottolata e gliela porge.

Malacoda: ehm no, non mi è arrivata...

Berlicche: ti dicevo di non chiamarmi più! E’ un momento delicatissimo! Benedetto Malacoda! Ah! ...va be’, ormai che sei al telefono... senti, facciamo presto. Ti ricordi quel che ti ho detto prima di partire sull’innamoramento?

Malacoda: si zio, ci ho pensato, ma mi sembra una cosa assurda, è ovvio che non è suo!

Berlicche: sì, ma lui, piccolo verme ipertrofico, crede che sia suo! - vedi quanta arroganza?

Malacoda: eh già...

Berlicche: Bene, spingilo a credere che ogni cosa sia sua! specialmente ciò che non lo è...

Malacoda: non ho capito.

Berlicche: il tempo è di sua proprietà?

Malacoda: ovviamente no! come se fosse una cosa super-ovvia

Berlicche: il bocconcino?

Malacoda: Beatrice?

Berlicche: sì. E’ di sua proprietà?

Malacoda: no

Berlicche: il Nemico è di sua proprietà?

Malacoda: ma noo!

Berlicche: non darlo per scontato, vile, perchè lui, per quanto possa sembrare inconcepibile - dice sempre “il mio tempo”, “la mia ragazza” addirittura “il mio Dio”!

Malacoda: non bestemmiate, zio.

Berlicche: lo ignora se non riesci a fargli credere che è suo, fagli credere che potrebbe esserlo.

Malcoda: va bene.

Berlicche: Legione mi ricorda di dirti di non dimenticare di usare un’arma decisamente banale: le ex.

Malacoda: non vi deluderò più!

Berlicche: ci mancherebbe... anche perchè fra qualche giorno ci sarà un attacco nella tua città.

Malacoda: mette giù...allora... devo concentrarmi... dunque: da cosa partiamo, Danni?

Danni fa una smorfia

Malacoda: buona idea! partiamo dalle ex! entra nel Ascensore

terra - davanti alla macchinetta del caffè.

Totana: Giampaolo buongiorno abbiamo cambiato caffè, come mai doppio?

Giamp: eh ho avuto una serata difficile ...di solito prendo il decaffeinato

Totana: non hai dormito?

Giamp: ho dormito ma avevo tanti pensieri... sono preoccupato per questa guerra... dicono che attaccheranno... mi sembra di vivere le cose che mi raccontava mio nonno da bambino... anche l’altra sera, al cinema...

Totana: guarda, anche a me, ma oggi le armi sono molto più precise ed intelligenti...

Giamp: eh già, pensa che fortuna!

Totana: e comunque secondo me c’è anche qualcos’altro... ...con me puoi parlare eh, non ho mai detto niente a nessuno io!

Giamp: sì ma... si arrende va be’ ...sono uscito con una ragazza.

Totana: adesso mi devi dire tutto! come si chiama?

Giamp: no, no.

Totana: magari la conosco...

Giamp: si chiama Beatrice.

Totana: o che bellissimo nome... esce la Susi dal Ascensore

Susi: ciao Giampii.

Totana: ciao Susi mi stava appunto raccontando di una mia nuova conquista.

Susi: una nuova conquista???

Totana: sì...

Giamp: mah una ragazza... te lo volevo dire, eh

Susi: una ragazza???

Giamp: sì, una ragazza per fortuna ehm...

S: ehm...

T: ehm...

S: dimmi pure... come si chiama questa ragazza?

G: ehm te l’avrei detto...

contemporanea T: si chiama Beatrice. G: ...visto il rapporto che abbiamo noi...

silenzio

G: mi faceva piacere dirtelo... esatto (quando si rende conto che l’Attotana ha già detto il nome - senti il file 1:45)

S: beatrice... beatrice...

T: be’ ma questa ragazza quanti anni ha?

G: si schernisce ma no, dai non ho tanto piacere di sbandierare in giro...

S: ...ma no dai parliamone, mentre siamo qua a prenderci un caffè... gelida

T: ingenua ma vedrai! siamo qua io te e la Susi, chi vuoi che gli interessi...

S: dimmi pure come si chiama, tanto io la conoscerò, sai, io conosco tutti...

G: ...si chiama Beatrice, Beatrice Grassi....

S e T si guardano: mmmm insieme no, micropausa be’ però magari... (sentire file 2.15)

T: forse la conosciamo.

S: dicci dicci (vuole vendicarsi)

G: no, niente l’ho conosciuta in parrocchia, suo padre è diacono...

S: capisco perchè non la conosco! comunque... quanti anni ha questa ragazza?

G: ventitre.

S: ventitre.

G: sì, lei ne ha ventitre, io ventisei...

S: ventitre! ...mah! pensavo aspirassi a qualcosa di più...

G: ma, vedete, è la prima ragazza che m’ha fatto quest’effetto...

lo ignorano

S: alla Totana be’, ti è piaciuta la mia festa di compleanno?

T: Bellissima!

si parlano sopra l’una con l’altra commentando la festa, ad un certo punto si fermano e si accorgono che Giamp è ancora lì

S: be’... e che lavoro fa questa ragazza?

G: lavora all’asilo.

S: ah. Dove ci sono i bambini?

G: sì, è un asilo... ...vedete, mi ha colpito perchè è una ragazza dolcissima

S: ...ah, peccato, avreste potuto venire alla mia festa di domenica, ma se lavora all’asilo...

G: ma mica lavora di notte...

T: eh già! un vero peccato!

S: be’, allora sarà bellissima!

G: timido. be’, a me piace...

S: e cosa fate quando siete insieme? non so andate ai Petali, al Marchese...

G: ma, ci frequentiamo da poco... poi di questi tempi...

S: ah la guerra! Ha anche dei lati positivi, speriamo proprio di vincere!

G: be’, veramente... cambia discorso ...comunque ho scoperto che ama dipingere...

T: bellissimo!

S: ah sì, e quanto vorrebbe per farmi un ritratto? ...con questo vestito penso di stare benissimo... non è vero?

T: certamente.

G: ...ma lei insegna a dipingere all’oratorio con i bambini...

T: in tono dispregiativo ahaaaaaaaa, ma allora è “volontariato”.

S: ah sì, con le formine colorate...

G: ma, veramente...

T: tempo speso bene

S: con sufficienza sì, sì... a proposito di spendere, allora la festa di domenica...

T: certo, ci sarò.

S: ma, ti inviterei, ma se dovete poi andare a letto presto...

T: poi ci sono gli alcolici...

G: guarda: non è per gli alcolici o l’orario, ma questo genere di feste non mi interessa più.

S: taglia corto va be’ non sia cosa ti perdi... magari ti mando un messaggio, ciao cara saluta calorosamente la Totana ciao freddo saluto a Giamp - mentre esce si mette degli occhialoni da sole e il fazzoletto rosso in testa. Rientra nel Ascensore.

attimo di silenzio

T: eh, adesso c’è un po’... quest’aria, un po’... cioè capiscila...

G: o ma io dico! sono anni che la Susi è sempre lì in testa e lei niente... adesso che finalmente provo a far qualcosa da solo...

T: no, ma guarda, in realtà è contenta...

G: ironico ah sì...

T: comunque, guarda io sono molto felice per te e anzi lo sai che con me puoi parlare, mi puoi dire qualsiasi cosa...

G: sì, sì...

T: se avete dei problemi, poi magari me la presenti...

G: grazie.

T: comunque. Buongiorno Giampaolo, a dopo.

G: sì, a dopo... Come ho fatto poi ad essere innamorato così a lungo della Susi...

Lo schema più o meno è questo: Susi spinge Giamp a confidarsi controvoglia, Giamp cerca di raccontare le cose che gli stanno a cuore, ma appena inizia la Susi cambia discorso dicendo una puttanata rivolta all’Atotana, la quale viene poi re-interrotta da Giamp che cerca di riprendere il filo e così via.

La Susi è Malacoda: alla fine della scena tira fuori il fazzoletto rosso ed entra nel Ascensore.

Malacoda entra all’inferno togliendosi il fazzoletto rosso

Malacoda: si dispera. Ecco, è andata male anche con la Susi... quando tornerà Berlicche io sono un diavolo finito... sono fallito... non posso certo sfuggirgli si accascia per terra, la testa fra le mani...

Danni schiocca le dita e in tv compare Berlicche

Berlicche/Tv: Malacoda!

Malacoda alza la testa e si mette sull’attenti.

Berlicche: Malacoda! La burocrazia di guerra ci sta facendo lavorare molto: è un momento delicato: molto odio, molta vendetta, ma anche molte preghiere e molta solidarietà: va sfruttato bene.

Comunque, venendo a noi.

Hai tentato di tentarlo umiliandolo micro-pubblicità![1] con la Susi e punzecchiandolo sulla guerra, ma il suo angelo ne ha approfittato per rafforzare la sua posizione. Malissimo.

In queste situazioni occorre fare uno strappo alla regola: devo dirti qualcosa micro-pubblicità!  di segreto sul Nemico ...che qualcuno potrebbe ritenere eretico. ...ma il fine giustifica i mezzi.

Allora.

Frega prima di essere fregato: questa è l’unica regola delle relazioni.

Ripeti.

Malacoda: frega prima di essere fregato.

Berlicche/Tv: Il Nemico dice di amare quest’allevamento di anime, ma noi sappiamo che è impossibile. Ripeti.

Malacoda: Noi sappiamo che è impossibile.

Berlicche/Tv: Deve avere un secondo fine, un vantaggio nascosto: è ovvio che è un ipocrita. Ripeti.

Malacoda: il Nemico è falso.

Berlicche/Tv: Ed è il motivo per cui Nostro Padre ad un certo punto se ne è andato: tutti questi segreti che il Nemico aveva intessuto attorno a sè non gli piacevano...

Malacoda: Ma, in pratica...?

Berlicche: Allora, in pratica devi fargli venire un dubbio.

Malacoda: ma...!

Berlicche: Lo so che è stata la prima cosa che ti ho detto di non fare, ma siamo in una situazione quasi disperata. Devi mettergli il dubbio che i suoi amici cristiani siano falsi. E se sono falsi loro, è falso anche il Nemico. Fagli notare che non credono nel Nemico perchè è vero, ma per un qualsiasi altro motivo. Non dovrebbe essere difficile, nemmeno per un tentatore scarso come te...

Questa chiamata non è mai avvenuta. Shhhhh.

micro-pubblicità

Malacoda: ...grazie zio per questa chiamata... ghigno mefistofelico Danni? schiocca le dita Puoi smettere di registrare... E così non dovrei far venire al paziente il dubbio che il Nemico stia mentendo... mmm... e se invece steste mentendo voi, zio?... ...frega prima di essere fregato, eh? buona idea! raccoglie dall’angolo il manuale di Gerione, lo consulta ...ssissì, qua  c’è scritto abbastanza chiaramente che le idee di mio zio sono un po’ eretiche... pausa, idea diabolica ...purtroppo la mia deontologia professionale mi obbliga a fare rapporto. Credo che il Sommamente Infimo Caronte sarà lieto di visionare questo messaggio... E allora nessuno potrà fermarmi! ah ah ah - risata satanica.

Esce trionfante.

Si spengono tutte le luci tranne una, che si accende sopra Danni, fino ad allora nell’ombra, parte del mobilio.

Ghigna in un modo mostruoso.      5’

Luce sulla terra: sono seduti tre amici che leggono uno la Libertà, uno l’Avvenire e uno l’Osservatore Romano.

D: Picchi               T: GiuliaV             G: Giulio

Vero: Guarda, ho letto sulla “Libertà” una lettera di una signora scandalizzata perchè le Paoline hanno edito un calendario con le feste delle altre religioni.

Elisa: Che scandalo!

Giulio: Ma dove andremo a finire con questo buonismo...

Elisa: Il vangelo non è buonista e non scende a compromessi con le altre religioni!

Vero: basta poco: non dico tanti, ma basterebbe qualche altra persona come noi... non è che ci vuole molto, gente semplice eh, stiamo parlando di amici... persone normali... come noi.

Elisa: anche i nostri coetanei, no!? guarda dove porta la mancanza di una luce, di una fede! Centri sociali, drogati, comunisti, musulmani, alcolizzati... davvero guarda, io non so più...

Giulio: come scendono in basso, io non so.

Vero: basterebbe così poco...

Elisa: Gesù ci ha detto: voi siete la luce del mondo!

G: esatto!

T: ad esempio: questa guerra: è ovvio che Dio è con noi.

G: siamo dalla parte giusta, quindi...

T: non siamo stati mica noi a iniziare la guerra, no?

Elisa: eh, ma sai, noi siamo migliori di loro...

G: no, dai, non sta bene dire che siamo migliori degli altri anche se è vero, cioè... ...non sta bene dirlo.

T: non sta bene, però sarebbe meglio, comunque che qualcuno se ne accorgesse...

Entra Giamp, con fare circospetto

X: ciao

Tutti: ciao

X: è libero?

ELISA: sì, sì, vieni pure.

X: ho visto che chiacchieravate...

ELISA: sì, ma si chiacchierava così...

G: stavamo parlando della tentazione di essere ...ehm... di sentirsi migliori degli altri quando si è cristiani.

X: ah, sì...

G: mentre sappiamo che essere cristiani serve a ben altro, indubbiamente.

T: sì, comunque è un vantaggio concreto, proprio...

X: ma, sì, io infatti... ...son venuto in parrocchia apposta per...

T: penso ti starai accorgendo comunque che venire in parrocchia ha certi vantaggi...

X: ma, tipo la... Beatrice si chiama?

T: sì.

X: ...conoscete? forse...

T: sì, sì.

G: sì, una brava ragazza... vedi, se tu per caso ti metti con una ragazza che ha degli ideali cristiani sei sicuro che lei non ti fa le corna.

T: esatto.

ELISA: se tu vai in parrocchia, vedrai che stai meglio e poi si incontrano delle belle ragazze e sono ragazze sicure, mica usate...

Giulio: belle persone in generale...

T: e poi ci sono un sacco di occasioni, diciamocelo chiaro!

ELISA: e, punto ancora migliore, se le ragazze vedono che tu stai in parrocchia, be’, allora tu sei uno a posto. Non hai bisogno di dire: guarda, sono un bravo ragazzo.

X: eh, è ovvio... ...se vai in parrocchia... (intimidito)

T: anche la messa. Fra di noi sappiamo che è un pacco incredibile. Però. Uno: vai nel banco di fianco alla ragazza... ...padre nostro, l’abbraccio di pace... cosa ridi?

X: no no, mi vien da ridere perchè è vero! l’ho fatto anche domenica!

T: sai, detto così magari scappa da ridere, ma vuoi mettere? fuori dalla chiesa ti devi creare l’occasione eccetera. invece qua tutte difficoltà in meno, e con naturalezza...

ELISA: e poi la cosa più difficile per un non cristiano è la sua coscienza! Noi: facciamo un peccatuccio e via a confessarsi.

X: eh, infatti...

G: i non cristiani come fanno con la loro coscienza... c’è stato un momento, un po’ di tempo fa, in cui ero veramente a pezzi, mi erano successe tante cose brutte...

T: sì, guarda, veramente, una storia...

G: e stavo pensando di andare in psicoterapia, ma poi ho pensato che la confessione è uguale solo che è gratis!

ELISA: ma tu, scusa com’è che ti chiami?

X: Giampaolo. E tu?

ELISA: Elisa.

X: ciao Elisa.

ELISA: e tu com’è che sei capitato dalle nostre parti?

X: eh guarda stavo passando un periodo un po’ così, e allora ho iniziato a pregare eccetera e ho visto che... che, insomma, la mia vita era migliore, ecco...

Tutti: ma certo, ecco, quello che ti stavamo dicendo fino ad ora, bravo...

G: poi, vuoi mettere sul lungo periodo? Cioè una famiglia cristiana è tutta un’altra cosa: non si litiga, e poi anche i figli: se li tiri su bene vedrai che poi da vecchio quando avrai bisogno...

T: ...dopo tutto quello che fai per loro...

ELISA: guardiamo la famiglia mussulmana! ...cioè pensa la Beatrice col burka...

G: no... così a scatola chiusa...

T: ...e poi non mangiano il maiale!

ELISA: comunque vai tra che essere cristiano è ok.

T: e poi, fai qualcosa di grosso? c’è l’indulgenza. Son tre cose in croce: messa, confessione e dici: prego uguale al papa. Ci vuole un attimo per ingranare, ma, eliminazione-dei-peccati!

X: ...certi automatismi devo ancora un po’ prenderli...

ELISA: poi, esci col prete? è fatta.

G: una volta in Irlanda entravamo gratis dappertutto. Fingevamo di essere seminaristi, le donne le lasciavamo al bar e noi, trac, di sgamo nei musei, nelle chiese, nei teatri. E via.

Elisa: è un bel guadagno!

X: ho capito... anche quindi le case della carità che riciclano le cose... insomma, così spendono un po’ meno.

G: sì, e poi è importante fare la carità perchè così ti senti meglio con la tua coscienza, ti liberi delle cose in più...

X: cioè, quindi... va be’, bello.

T: non ti vedo molto convinto.

X: eh, sai devo ancora entrare un po’ nell’ottica... quindi, cioè, Gesù serve ad un mondo migliore?

G: la tua vita è migliore.

T: tu sei migliore.

G: o almeno sei migliore degli altri.

X: ah.

T: chiaramente non migliore di noi, perchè siamo tutti cristiani...

G: e poi tu sei appena arrivato, saresti un filo sotto.

X: ma tipo il vangelo non dice beati i poveri, gli sfortunati, i peccatori...?

Tutti: sì, ma va interpretato...

Giamp: Ecco, sì a proposito dell’interpretazione: c’è un brano del vangelo che mi ha fatto notare Beatrice: che anche Gesù si contraddice: dice chiunque abbia detto “stolto” ad un fratello sarà sottoposto alla Geenna... e poi è Gesù stesso a dire “stolti” ai farisei! Capite l’incongruenza? se è incongruente lui, possiamo esserlo anche noi...

Vero: Eh, no, attento: Gesù dice stolto ad un fratello è ovvio che i farisei non sono mica suoi fratelli!

X: ma, scusa se te lo chiedo... ma non ti è mai capitato di essere incoerente, incongruente, di sbagliarti, insomma?

Vero: anche se fosse?

X: si fa più sicuro. ...Ah. Ma, guardate, veramente parlando con Beatrice lei mi ha detto delle altre cose.

G: in che senso?

T: quali altri vantaggi? Non farti venire strane idee! ...Sarai mica uno scout?

Giamp: no, sì, cioè... ero uno scout ma adesso ci vado meno...

G: bravo, fai bene, meglio la parrocchia, non vedi noi?

T: o mi raccomando quando ti confessi... ricordati.

Giamp: ricordati cosa?

T: di dire che sei stato scout.

G: vedrai che ti perdona anche quello.

Giamp: va be’, sentite, Beatrice mi parlava di altre cose...

G: e cosa ti diceva questa Beatrice?

X: be’, insomma, innanzitutto il tono... parlava della vita cristiana come una cosa bellissima, avreste dovuto vederla: le si illuminavano gli occhi! Si vedeva che era felice di essere cristiana senza doppi fini, senza vantaggi, senza guadagni più o meno nascosti...

G: ma guarda che Gesù è il primo a parlare di centuplo!

X: veramente a me Beatrice del centuplo me ne ha parlato come punto di arrivo, più che di partenza...

ELISA: guarda, non preoccuparti: all’inizio è così per tutti, ma vedrai che poi ti convincerai...

X: ma perchè volete convincermi? Beatrice non voleva convincermi... mi ha ascoltato, mi ha dato retta, si è interessata di me....

T: be’, se non ti piace stare con noi va’ pure da Beatrice, allora: non ti obbliga mica nessuno a stare qua...

Giamp: non è che ci sia molto spazio di dialogo con voi, eh?

ELISA: ... guarda, sta arrivando Beatrice! ...si parla del diavolo... ti lasciamo con lei: ma ricorda, un giorno ti accorgerai che quello che ti abbiamo detto è vero.

T: e verrai a ringraziarci.

G: e noi ti accoglieremo, (ondeggiando il dito puntato). Del resto, è il perdono che ci distingue dai mussulmani, no?

escono, entra Beatrice, che li saluta. Anche loro salutano. Lei si siede di fianco a lui, che è un po’ turbato.

Beatrice: com’è andata?

Giamp: insomma... ho le idee un po’ confuse... senti... pausa io mi sa che faccio un salto in chiesa, ho bisogno di silenzio. detto in tono secco e deciso, per nulla melenso: non la sta corteggiando e non vuole piacerle, ha davvero bisogno di silenzio.

Beatrice: alle sei e mezza don Vinicio dice messa a Regina Pacis... ci vediamo lì?

Giamp: sì, dai. ci sta. a dopo, grazie.

Beatrice: ciao Giamp.

Giamp: ciao Bea. esce       8’

...Berlicche è seduto ad una scrivania e sta scrivendo una lettera ad alta voce.

Danni non c’è.

Berlicche: Mio caro Malacoda, ora che la guerra civile è iniziata ho meno impegni e posso scriverti. Come ti dicevo la guerra è un momento delicatissimo. Il tuo paziente sta lasciando perdere i suoi vizi, prega tutto il giorno in chiesa e si preoccupa per gli altri... se morisse oggi lo perderemmo quasi sicuramente...

Entra Danni dal fondo, lentissimo.

ricomincia a scrivere

Fallo sopravvivere, esattamente come desiderano sua mamma e la sua fidanzata... che buffo!

Danni arriva di fianco al tavolo

Berlicche si accorge di Danni

A Danni: Se sopravvive alla guerra, c’è speranza, non è vero Danni? Le ansie della carriera, o gli anni logoranti della vecchiaia ci offriranno le condizioni ottime per cucinarcelo a dovere. Così verrà qua a sostituirti, dopo che ti avrò succhiato l’anima fino all’ultima goccia. ricomincia a scrivere Se dovessi fallire, invece, mio caro Malacoda, saprai cosa significa mettere a tacere la fame.

Danni si china e gli suggerisce qualcosa all’orecchio

Berlicche sogghigna: Come dici? si alza E così il mio meschino nipote sta cercando di incolparmi per i suoi fallimenti? E’ andato da Caronte a denunciarmi per eresia? ah ah ah - Dopo tutto quello che ho fatto per lui - risata senza calore

pausa

Finalmente una buona notizia.

Temevo che non ci sarebbe mai arrivato.  Devi sapere, Danni, che nei sistemi come il nostro - come ad esempio alcune apprezzabilissime nostre filiali del Sud Italia - per diventare capo occorre uccidere il capo precedente.

cinico E’ impossibile che mi faccia le scarpe, ovviamente. Io sono più forte.

Mi fa piacere che dimostri spirito di iniziativa... ma chiaramente non posso fargliela passare liscia. Se si basava su questo per la carriera da tentatore, s’accorgerà di essersi sbagliato! La pagherà. Ah sì, la vedremo.

prende il telefono: Legione? Sì, lo so che siete impegnati con l’attentato di oggi - sì, non parlate tutti insieme - ti chiamo proprio per quello. Senti, hai presente quel favore che mi devi? Sì, quello. Ho un problemino con Malacoda... Sì, ha cercato di fregarmi. Sì, sta imparando. Appunto. Ma ha superato il limite. No, niente testa di cavallo, grazie. Senti, Legione, l’attacco è fra... un quarto d’ora, alle sei e mezzo? perfetto. Ascolta, per quello che riguarda il bersaglio... basta che sia simbolico? perfetto. Senti, ti dispiacerebbe far saltare in aria la chiesa di Regina Pacis?

appende                2’27’’

esplosioni, sul video appaiono immagini di tutte le esplosioni del mondo.

Luci impazzite.

Poi calma.

Terra. Beatrice, vestita a lutto, piange e dice frasi di circostanza.

Beatrice:

Come mai proprio a te.

Così presto...

questa dannata guerra... Dio, perchè... Dio...

Non te lo meritavi...

Nel pieno delle forze.

avevamo pregato insieme proprio poco prima di morire...

Quando Regina Pacis è crollata mi hai salvato, e tu sei rimasto schiacciato...

Eri buono, avremmo avuto una bella vita insieme...

sigh sigh sigh                      1’

Alla fine - colpo di scena - tira fuori il fazzoletto rosso: ora è Malacoda che piange per aver perso l’anima. Singhiozza ancora più forte.

La luce resta semi accesa su Beatrice/Malacoda che piange.

Si accende anche una luce all’inferno.

Berlicche: crudelmente sarcastico e amaro

Mio caro Malacoda, che tristezza!

L’unico momento in cui sei riuscito a farti ascoltare da Beatrice è stato per piangere entrambi la morte del paziente!

E fai bene a piangere, ora che tutto è perduto! Penso che Caronte ti darà a me; o almeno mi darà un sorso di te. Affetto? Sì, credo che ti affetterò...

Ti sei lasciato sfuggire un’anima dalle dita e ora la mia fame rimbomba per tutti i gironi!

...Io so cos’è successo quando te lo strapparono di mano!

Lui ti ha visto.

Ti ha visto per la prima volta.

E per la prima volta non ha avuto paura di te.

Ha ripensato a tutte le volte che avevi provato a tentarlo.

E ha sorriso!

Ti ha visto e ha sorriso!

Quel sorriso limpido, puro, sereno è l’inizio della tua agonia.

si calma, ma resta stizzito Mentre tu cadevi nel panico, lui si è sentito sollevato.

Una morte pessima.

Senza paura, senza medico, senza ospedale, senza sala operatoria.

Liberazione pura, istantanea.

Sciocco perdente e fallito!

Avevi l’occasione di usare quei suoi ottimi amici ed eri talmente impegnato a farmi le scarpe che l’hai sprecata!

Hai notato con quanta naturalezza il verme è diventato un’orrida farfalla? Come tutti i suoi dubbi divennero, tutto ad un tratto, ridicoli?

Ancora una volta ci imbattiamo nell’inesplicabile. Mi sostiene solo la convinzione che il nostro realismo, il nostro rifiuto di qualsiasi stupido nonsenso come “l’amore” deve, alla fine, vincere.

Ma intanto sistemiamo le cose con te, Malacoda.

Danni!

Danni va a prendere la bottiglia e la porge a Berlicche. In mano Danni tiene alcuni calici.

Sull’etichetta, che fino a quel momento era rimasta girata, c’è scritto a grandi caratteri: Malacoda.

Berlicche la mostra al pubblico e sorride, la stappa e versa qualche bicchiere.

Danni li distribuisce a qualche spettatore illustre (il vescovo).

Brindate anche voi. Spero che abbiate imparato qualcosa dalla storia di Malacoda.

L’ultima cosa che ho da dirvi è la più importante: non fate peccati eclatanti, ma siate diligentemente mediocri.

In questo modo i tentatori del futuro... ...sarete voi.

buio                       4’12’’

Danni vaga per la sala con un cesto di fazzoletti rossi, che, se vogliono, gli spettatori possono prendere prima di uscire.


[1] tipo quei microspot durante i montaggi delle Iene