Le madri

Stampa questo copione

LE MADRI

LE MADRI

di  Angelo Longoni


PERSONAGGI

CHIARA 25 anni

GIULIA 25 anni

STELLA 34 anni

MARGHERITA 36anni                                                              

AMBIENTE

Una camera d'ospedale con quattro letti in un reparto di ostetricia e ginecologia                                                                                                                                                                                                     


P R O L O G O

CHIARA

Sì dottore, dolori... come le mestruazioni... e perdite... No, non l'ho capito che erano minacce d'aborto... altrimenti correvo subito in ospedale. Ho fatto troppi sforzi durante il trasloco. E' la verità... non mi crede? No, le assicuro che non ci sono altri motivi... perché dovrei nasconderli proprio a lei? Non sono andata subito in ospedale perché non ho nemmeno pensato a questa possibilità... No non lo sa nessuno della mia famiglia... no, non li voglio avvertire... anche per non preoccuparli...  Insomma... se c'é questo pericolo io sono disposta a tutto, farò tutto quello che mi dirà lei dottore. Non m'importa, qualunque cosa pur di averlo... se devo stare immobile a letto lo farò, se devo ricoverarmi per un mese lo farò, anche due, tre... anche per tutta la gravidanza... mi può legare al letto per tutto il tempo se mi garantisce che potrò avere il mio bambino... Ormai l'ho capito. A me le cose vanno così. L'essere felici avviene adagio, per gradi, stando male e passando attraverso l'opposto di quello che rende felici. Quindi farò tutto quello che mi dirà... tutto.

GIULIA

No dottore, non l'ho fatto entrare... é di là che aspetta... volevo parlare con lei senza di lui... del resto ormai é tutto chiaro e io non voglio imporre niente a nessuno. Lui dice solo cose inutili, stupide... vuole dare a me la responsabilità... dice che gli faccio fare una vita d'inferno, che sono gelosa... che lo ossessiono... dice che prima di diventare madre devo calmarmi... la verità é che si sente soffocare all'idea... lui non vuole me e quindi non vuole il bambino e io non glielo voglio certo imporre... mi sento rifiutata già abbastanza così... una famiglia a lui non interessa... é troppo attaccato alla sua libertà al suo lavoro, ecco il vero motivo. Non posso fare un figlio se lui non é felice di averlo. Io pensavo che l'amore facesse cambiare le persone. Pensavo che per me si potesse cambiare. Continuare ad essere se stesso lo trovo offensivo... quindi ho deciso, gli esami del sangue li ho già fatti e anche la radiografia al torace... sì, lo sapevo che poteva far male al bambino ma visto che ormai ho deciso...  mi piacerebbe una camera singola, anche pagando... é chiaro...

STELLA

Io non capisco dottore... questo figlio non ne vuole sapere di nascere... dieci giorni di ritardo... mai successo... sono sempre stata perfetta... un orologio... Ma io non mi preoccupo... (ride) se non esce vuol dire che sta bene lì dove sta. Ho solo qualche fitta... ogni quattro o cinque ore... ma piccole... non capisco... é stata una gravidanza fantastica. Meno nausee, meno dolori, meno mal di testa... una passeggiata rispetto alle due femmine... sarà che questo é un maschio... sarà che l'abbiamo voluto così tanto che adesso lo dobbiamo sospirare. Mio nonno diceva sempre: "... in casa dei galantuomini prima le donne e poi gli uomini..." (ride) Io ne ho avute addirittura due... prima del maschio... Ho letto da qualche parte che i bambini che nascono in ritardo sono un po'... come dire... in ritardo anche con la testa... tutte balle vero? Io ho fatto delle figlie meravigliose... La bambina, la più grande... é così furba... intelligente...  l'altro giorno era arrabbiata con me e con mio marito... a un certo punto la trovo che guarda una lampadina accesa e mi dice: "mamma tu e papà sapete più cose di me, vero?" E io: "sì"; E lei: "I papà e le mamme sanno sempre più cose dei figli?" E io: "Sì"; E lei "Mamma chi ha inventato la lampadina?" "Edison" e lei: " E perché non suo papà?" Mi ha impressionata... io... io... non riuscirei mai a pensare una cosa simile... é troppo complicata per me... troppo complicata per la testa di un adulto...

MARGHERITA

Bé dottore... se le dicessi che non ho paura sarebbe una bugia... non voglio pensare al peggio... però le conosco le vostre facce... sono quasi un medico anch'io, se n'è dimenticato? So cosa significa quella faccia... quelle parole... avere troppe speranze può farmi male dopo... peggio per me... dovevo pensarci prima... ho sempre rimandato... dovevo farlo prima un figlio... é che mi mancava l'elemento principale... senza un uomo non si fanno figli... senza un uomo giusto... se non potrò più averne si vede che doveva andare così... vorrà dire che lavorerò...

il lavoro almeno quello non mi mancherà...  l'importante é restare vivi. Sì, ho paura... é la prima volta... e sì che ne ho viste di cose... tutti i giorni... ma adesso sono io... succede a me... C'è un prete dove lavoro che dice che la malattia é l'elevazione a Dio attraverso la sofferenza che permette la comprensione di ciò che il nostro animo non può comprendere. Dice  che Dio con la malattia non punisce, insegna. Chissà, forse é vero... da tutto s'impara, anche dal cancro. Ma non so se riuscirò ad essere grata dell'insegnamento.


SCENA 1

MATTINA

Stella é a letto, sdraiata, dall'espressione del suo viso si intuisce uno stato di sofferenza. Chiara é seduta sul proprio letto saluta con un gesto della mano. Sulla porta della camera c'è Margherita che, rivolta verso il corridoio, saluta anche lei qualcuno.

MARGHERITA

Ciao, stai bene, auguri.

CHIARA

Ciao... ti chiamiamo noi per sapere come stai.

MARGHERITA

Auguri... ciao.

Anche Stella fa un cenno con la mano trattenendo a stento il dolore.

MARGHERITA

E' andata.

CHIARA

Beata lei. Chissà chi arriverà adesso...

MARGHERITA

Strano che non ce ne sia una già pronta... con la fame di posti che c'é...

CHIARA

Che caldo... non lo sopporto più...

MARGHERITA

Non ho dormito niente questa notte... soffocavo... é stata la notte più calda da quando sono qui...

Nella camera provengono da un esterno non bene definito dei rumori di lavori edili.

STELLA

Senti che roba... Ma quando la finiranno?

MARGHERITA

Stanno ristrutturando il piano di sopra, vogliono finire per la fine del mese. Dice che poi sarà uno dei migliori reparti di ostetricia e ginecologia...

STELLA

Sì, come no...

CHIARA

Ma perché fanno questi lavori in agosto? Se apri le finestre c'é rumore, se le chiudi si muore di caldo...

MARGHERITA

E' così, le cose peggiori succedono sempre in agosto... facci caso.

Stella emette un leggero lamento, ha una contrazione.

STELLA

Oddio... ricominciano.

CHIARA

Sei sicura?

STELLA

No, non sono sicura... non sono mai sicura questa volta... é diverso... é tutto diverso...

MARGHERITA

Chiamo l'infermiera?

STELLA

No... no... da quando m'hanno ricoverata stamattina é già la terza volta che li faccio venire per niente. Le hai viste le loro facce? Ti guardano e ogni occhiata sembra che ti diano della stronza.

CHIARA

Cosa t'importa? E' il loro lavoro.

STELLA

No, no... voglio essere sicura che sia veramente il momento...

Stella ha un'espressione di dolore.

STELLA

Non mi va di fare la figura della pivellina.

MARGHERITA

Io chiamo qualcuno...

STELLA

No... no... é già passato.

CHIARA

Falso allarme?

STELLA

Mi sa di sì.

MARGHERITA

Io non ti capisco... la maggior parte delle donne vuole partorire più in fretta che può, tu invece...

STELLA

Io sono io... io lo so quand'è il momento... é il terzo figlio che faccio... non mi si sono nemmeno rotte le acque... Io non dovevo essere qui... é stato il ginecologo... parto indotto... ha detto... s'attacca... gli ho risposto che se voleva mi facevo ricoverare... per prudenza... per rimanere sotto controllo... ma il parto indotto... no.

MARGHERITA

Ma perché? Devono solo metterti una flebo.

STELLA

No, no...

CHIARA

Sì, fattela mettere... adesso mettono anche una crema... sul collo dell'utero per farlo dilatare... l'ho letto sui miei libri...

STELLA

No.

MARGHERITA

Con l'ossitocina in mezz'ora te la cavi.

STELLA

Sì, certo... l'ossitocina ti fa partorire in fretta ma non sai con che dolori... é tutto peggio... ti si dilata tutto in una volta... ti senti spaccare... e poi ti spacchi... io lo so, l'ho fatta al primo parto... m'hanno fregata già una volta... venticinque punti interni m'hanno dato... anche l'utero s'era rotto...

MARGHERITA

Ma almeno ti sbrighi.

STELLA

Ma io mica mi voglio sbrigare... io voglio che mi passino queste fitte... oppure che mi vengano le doglie... quelle vere.

CHIARA

Ma ti hanno detto che sono doglie... l'ho sentito io

STELLA

Non sono doglie, cazzo! Le so distinguere le doglie io... mica é il primo figlio.

MARGHERITA

Se sei sicura che non sono doglie allora fatti mettere l'ossitocina così almeno ti vengono... le doglie.

STELLA

Sai cosa vuol dire? Che ti bloccano, immobile con tutti i monitor... uno per controllare le contrazioni e uno per sentire il battito del cuore del bambino e poi se non partorisci dopo che sei stata male come una bestia ti devono aprire... ti fanno il cesareo... No, no... io aspetto... preferisco aspettare.

MARGHERITA

Ma il ginecologo cosa dice?

STELLA

S'é incazzato appena sono arrivata stamattina presto... abbiamo litigato...

CHIARA

Bè... lo capisco... la responsabilità é sua...

STELLA

Ha detto che se mi rifiuto di fare quello che dice mi fa firmare una dichiarazione e mi spedisce a casa.

CHIARA

Che dichiarazione?

STELLA

In cui dico che rifiuto i suoi trattamenti... così se ne lava le mani... stronzo, con tutti i soldi che gli ho dato in questi nove mesi...

CHIARA

Ma ha ragione.

STELLA

Senti ragazzina... vuoi farmi incazzare? Qui dentro hanno ragione solo le donne che devono cacciare fuori un bambino, é chiaro? Tu perché sei qui? Devi partorire? No... non c'hai la pancia non c'hai niente. Che devi fare?

CHIARA

(irritata)Evitare di abortire... sono venti giorni che sto a letto con una flebo nel braccio... sono al quarto mese... ce l'ho anch'io la pancia.

STELLA

Ah... scusa... non si vedeva, mi spiace... primo figlio?

CHIARA

Sì...

STELLA

Allora fidati di me che sono al terzo... una donna lo sa quando é il momento...

CHIARA

Anche loro lo sanno.

STELLA

Chi? I medici? Allora sei dura...

CHIARA

Se si supera il tempo é pericoloso per il bambino.

STELLA

(ironica) Ma guarda... ma sai che non lo sapevo?

CHIARA

E poi ti devono fare il cesareo...

STELLA

Grazie dell'informazione. Lo so che c'é il rischio... ma se mi devono fare il cesareo é inutile che mi facciano il parto indotto... lo capisci? Rischio di spaccarmi in due dal male per poi fare il cesareo lo stesso. E poi te l'ho detto non mi si sono ancora rotte le acque.

CHIARA

Non significa niente... la placenta si può rompere anche all'ultimo momento...

STELLA

A me non é mai successo.

CHIARA

L'hai detto tu che é diverso dalle altre volte, no? Sui miei libri c'é scritto che la rottura del sacco amniotico può anche avvenire durante il parto...

STELLA

Figurati.

CHIARA

Il tuo potrebbe anche essere un bambino nato con la camicia.

STELLA

Cosa?

CHIARA

Ah, non lo sai... Lo sapete perché si dice "nato con la camicia"?

STELLA

Quando uno é fortunato.

CHIARA

Sì, ma perché?

STELLA

Che ne so?

CHIARA

E tu? Lo sai?

MARGHERITA

No.

CHIARA

Ci sono alcuni bambini che nascono con tutta la placenta intatta... che li riveste... per la madre é una fatica maggiore ma per il bambino é meglio... perché é più protetto... meno sofferenza... meno possibilità di traumi... per questo si dice nato con la camicia... la placenta é la camicia.

STELLA

E com'é che sai tutte 'ste cose?

CHIARA

E poi potresti avere le acque tinte...

STELA

Eccola lì...

CHIARA

Se si supera la data presunta del parto il bambino perde il meconio nel liquido amniotico... lo sai cos'é il meconio?

STELLA

La cacca.

CHIARA

Brava... e se il bambino fa la cacca nella pancia della mamma vuol dire che non é ossigenato... che soffre. In questo momento tuo figlio potrebbe avere dei problemi...

STELLA

Cosa fai? Me la tiri?

CHIARA

Ti dò dei consigli.

STELLA

Consigli? A me i consigli... a me che sono al terzo parto?

CHIARA

Se ti facessi fare il parto indotto si potrebbe capire se hai le acque tinte in quel caso bisognerebbe far nascere il bambino... e in fretta...

Stella ha un'altra fitta.

STELLA

Ah! Guarda... se m'incazzo mi vengono le fitte...

 

MARGHERITA

Ma perché tuo marito non c'è?

STELLA

E' a casa con le bambine... gli ho detto io di non venire... non ce lo voglio qui adesso.

MARGHERITA

Almeno lui ti convincerebbe.

STELLA

No che non mi convince...

CHIARA

Ma perché non vuoi che stia qui? Ci potrebbe parlare lui con i medici.

STELLA

Per carità... così dà ragione a loro e m'angoscia.

CHIARA

E poi potrebbe entrare in sala parto con te.

STELLA

No... l'abbiamo fatto con la prima... é entrato, gli hanno dato un camice e appena se l'é infilato ha cominciato a sudare... quando io ho iniziato con le contrazioni lui é stato male... l'hanno dovuto far sdraiare perché ha collassato.  Non ha visto niente, non mi ha aiutata... e in più ha messo in subbuglio mezzo ospedale.

Chiara ride.

STELLA

Gli ho detto che quando é il momento glielo faccio sapere.

I futuri padri si dividono in due categorie... (a Chiara) impara che questo non c'è scritto sui tuoi libri...  quelli che stanno sempre con te, che si fanno tutto il corso di preparazione al parto con te, che ti stanno appiccicati, che entrano in sala parto con te che non perdono mai la calma... sempre lucidi... e che magari si fanno pure il video e le foto della nascita, oppure ci sono quelli del tipo una sigaretta dietro l'altra fuori dalla porta, magari con il proprio padre che li tiene sù di morale, e che poi al primo vagito si mettono a piangere.

MARGHERITA

E tuo marito appartiene alla seconda di queste due categorie...

STELLA

Esatto... si impressiona... dice che non può vedermi soffrire.

CHIARA

Carino.

STELLA

Sì, carino, come no... quindi tanto vale che se ne stia a casa con le bambine...

CHIARA

Vuoi dire che non lo avviserai?

STELLA

Vedremo... tanto per adesso non succede niente... i dolori sono passati.

CHIARA

Strano... sul mio libro c'é scritto che...

STELLA

Lascia stare... se avessi dato retta ai libri a quest'ora stavo ancora alle farfalle e ai fiori... o alle cicogne... Io me le sento le cose... mi conosco.

CHIARA

Ma le altre volte com'era?

STELLA

Diverso, tutto diverso. La prima volta é stato pazzesco... era notte, mi sono svegliata improvvisamente... non avevo niente, né dolori, né contrazioni... niente... calma... ero sdraiata al buio che mi domandavo come mai mi ero svegliata e a un certo punto ho sentito caldo tra le gambe... caldo e bagnato... mi sono detta oddio mi sto pisciando addosso... e invece stavo perdendo le acque... ho svegliato mio marito e siamo venuti in ospedale... niente, le contrazioni che avevo non bastavano... allora m'hanno attaccata alla flebo... parto indotto: solo tre ore di travaglio e poi é nata... ma tre ore pazzesche... pensavo che sarei morta dal male... ma non si muore... il dolore non basta per morire.

Non si muore di dolore mai... nemmeno per quello del parto...

CHIARA

Per fortuna.

STELLA

Da allora ho deciso che l'ossitocina non me la faccio più fare.

La seconda figlia é nata in sette ore ma é stato tutto più graduale... più sopportabile.

E adesso c'é la novità di questo che non vuole nascere... Sarà che é un maschio... e io la devo pagare questa cosa, lo sapevo... Due femmine... tutto bene... ma poi abbiamo tanto voluto un maschio... ci siamo detti che valeva la pena provarci ancora... e così adesso la pago...

CHIARA

Speriamo che non sia così anche per me.

MARGHERITA

Perché? Anche tu vuoi un maschio?

CHIARA

Mi piacerebbe, sì.

MARGHERITA

Insomma tutte vogliono il maschio.

CHIARA

Ma se é una femmina va benissimo... é lo stesso... però...

MARGHERITA

Però meglio il maschio...

STELLA

No, no... un momento... io non ho niente contro le femmine... mica sono un'idiota... solo che ho già dato... ne ho già due di femmine...e mi sarei anche fermata... ma poi... mio marito... anch'io per la verità... ma lui ancora di più... io lo capisco... qualcuno che porti avanti il suo nome... nel senso del cognome... lo so, sono stronzate... ma é così che va...

Stella si interrompe, ha una fitta di dolore.

CHIARA

Che c'è?

STELLA

Niente... passato... é già passato... quando ero al quinto mese non riuscivano a vedere con l'ecografia... s'era messo tutto storto... non glielo vedevano il pistolino... si vede che é un tipo pùdico... pudìco... come si dice? Insomma, fatto sta che ho detto ecco, niente pistolino niente maschio, un'altra femmina, che sfiga. Ho avuto una crisi... non riuscivo più a guardare in faccia mio marito... lo incolpavo di non saper fare un maschio... Poi invece il mese dopo zac! Eccolo! Gliel'hanno visto.

CHIARA

Il pistolino...

STELLA

Si vede che teneva le gambe strette e non si vedeva... ma c'era già da prima... per fortuna.

MARGHERITA

Eggià... il fascino del maschio... auguri e figli maschi... é una femmina? Ci spiace ritenti, la prossima volta sarà più fortunata...  forse anche noi avremmo preferito nascere maschi...

STELLA

Con i dolori che ho adesso ci puoi scommettere. Ma anche senza dolori... essere uomini é meglio. No, non meglio... più comodo.

Cioé... dipende... é più comodo essere maschi se si é donne di un certo tipo... cioé tipo me... poi é più comodo essere donne se si é un altro tipo di donna... chiaro, no?

CHIARA

Io il maschio lo voglio perché spero che sia come suo padre.

MARGHERITA

Questo sì che é vero amore.

CHIARA

Voglio che gli assomigli, che sia come lui.

STELLA
E da quanto siete sposati?

CHIARA

Non siamo sposati.

STELLA

(scherzando) Ah... siete concubini... svergognati... vivete nel peccato... (ride) Bene... bene, e da quanto state insieme?

CHIARA

Un anno... quasi.

STELLA

(ironica) Ah... un anno... e sei innamorata... dopo un anno sei ancora innamorata come una pazza... vero?

CHIARA

Certo.

STELLA

Certo... e come si chiama il fortunato?

CHIARA

Daniele.

STELLA
Daniele... bé sai cosa ti dico? Se sei innamorata non ti preoccupare... non é grave... poi passa.

Chiara guarda Stella un po' stupita, c'è rimasta male, ma Stella ride.

STELLA

Ma dài, non fare quella faccia, sto scherzando.

CHIARA

Ma come fai a scherzare con i dolori che hai?

STELLA

Vero? Me lo domando anch'io...

Dall'esterno provengono ancora rumori di lavori.

STELLA

Senti che roba... mica sono rumori normali questi...

MARGHERITA

Dicono che stanno ristrutturando tutto...

Margherita va alla finestra e guarda fuori.

MARGHERITA

Però non si vede niente... non riesco a capire dove sono...

CHIARA

Sono al piano di sopra.

STELLA

Fanno finta... lo dicono che vogliono ricostruire... picchiano... fanno casino... ma poi lasciano tutto com'era...

CHIARA

La direzione dell'ospedale é cambiata da poco e allora devono far vedere che sono meglio di quelli che ci stavano prima.

MARGHERITA

Questo succede ovunque... non solo in ospedale.

CHIARA

Anche la città é tutta rotta... lavori ovunque... dicono che vogliono cambiare... modificare... non si sa più dove passare.

Dove abito io hanno bloccato il traffico per cinque mesi hanno messo in piedi tre cantieri, hanno deviato il traffico, la gente non ci capiva più niente e poi quando hanno finito era tutto come prima... identico... non hanno cambiato nemmeno un mattone... Vorrei avere un sacco di soldi solo per poter far crescere mio figlio lontano da qui. Io non la sopporto più la città...

STELLA

Io odio la campagna... cioé, la odio per viverci... il bello della campagna é che ci puoi andare in gita... dire che bello... e poi tornare a casa a farti un culo così fino a quando non ti viene voglia di andare a fare un'altra gita...

CHIARA

E' che non sopporto la gente... il casino... la folla...

STELLA

Ma quale folla? Ma se non nascono più bambini... nessuno fa più figli...  Crescita zero...

CHIARA

Io non ci credo a questa storia.

STELLA

Il paese invecchia...

MARGHERITA

Sempre più vecchi da mantenere... poca gente giovane che lavora... poco lavoro... molti pensionati... molti disoccupati...

STELLA

Bella prospettiva... vero? Un pensionato a carico di ogni disoccupato... trà un po' poi arriverà qualche stronzo che in pensione la gente ce la manderà a novant'anni... posti di lavoro sempre più pieni di vecchi rincoglioniti obbligati a lavorarare...

CHIARA

Che caldo... fa sempre più caldo... non lo sopporto più.

STELLA

(a Margherita) Ma, scusa se mi faccio gli affari tuoi... ma tu cos'hai? Mica sei incinta, no?

MARGHERITA

No... io no...

STELLA

Strano che ci abbiano messe in stanza assieme.

CHIARA

E' per via dei lavori... col piano di sopra smantellato hanno messo insieme alcune di chirurgia con i parti e le degenze più lunghe...

STELLA

(a Margherita) E che cos'hai?

MARGHERITA

Ho fatto un intervento...

CHIARA

Quando ti dicono qualcosa dell'esame?

MARGHERITA

Domani... hanno detto.

STELLA

(polemica) Hanno detto... credono... sperano... non sono mai sicuri... mai... che esame é?

MARGHERITA

Istologico.

Stella avverte la riluttanza di Margherita a parlare di sé.

STELLA

Ah... (imbarazzata) Preoccupata?

MARGHERITA

Bé, insomma... via il dente via il dolore... spero solo che non ritardino.

STELLA

Col casino che c'é... niente di più facile...

MARGHERITA

Grazie...

CHIARA

Ma é vero che vogliono fare sciopero?

MARGHERITA

Non so... non l'ho capito... ma domani... forse domani... gli anestesisti o qualcun altro...

STELLA

Pure lo sciopero?

MARGHERITA

Però garantiscono tutte le urgenze. Non ti preoccupare.

STELLA

E perché dovrei preoccuparmi?

Margherita la guarda e sorride.

MARGHERITA

Dicevo così...

STELLA

Mica ho bisogno dell'anestesista io... cosa vuoi dire... che mi faranno il cesareo?

MARGHERITA

No... l'hai detto tu adesso... neanche ci avevo pensato.

STELLA

No, tu ci hai pensato invece... credi che non ce la faccio da sola?

MARGHERITA

Figurati...

STELLA

Ce la faccio... ce la faccio... non mi aprono la pancia... non me la faccio aprire la pancia... lo faccio io mio figlio...

MARGHERITA

Certo.

CHIARA

Tutto insieme... i lavori, il caldo... pure lo sciopero.

STELLA
Tenetelo presente per il futuro... mai partorire in agosto... mai!

MARGHERITA

Già, e mai stare male in agosto... non come me... meglio prima... o dopo...

CHIARA

... o mai.

STELLA

Mai scopare a novembre, ricordatevelo. Mai per fare un figlio almeno. Ricordatevi che dopo nove mesi é agosto. Ma certe cose s'imparano solo dopo... quando ormai non servono più...

(a Chiara) Il tuo quando nasce?

CHIARA

Febbraio... se va tutto bene.

STELLA

Ma sì che va tutto bene. Basta che te ne stai buona... tranquilla

CHIARA

Ancora un mese... un altro mese a letto... ma a casa...

STELLA

Vedrai... arrivati al quinto mese di gravidanza é tutto diverso... é tutto più facile.

CHIARA

Non per me... ma cambiamo argomento che mi viene subito l'agitazione.

Chiara improvvisamente ha un'espressione di dolore, si porta una mano all'altezza dello stomaco...

MARGHERITA

Cosa c'é?

Chiara fa segno che ha la nausea.

STELLA

Deve vomitare. E' normale. Sapessi quanto ho vomitato io...

Chiara si dirige verso il bagno, entra e chiude la porta.

STELLA

Ecco infatti...

Margherita si avvicina al bagno, cerca di aprire la porta ma Chiara l'ha chiusa a chiave.

MARGHERITA

Hai bisogno?

Chiara non risponde.

STELLA

Non é niente, é normale.

MARGHERITA

Per lei non é normale. Le hanno detto che i conati di vomito possono essere pericolosi.

STELLA

Non crederai che possa abortire mentre vomita... Mica si può credere a tutto quello che dicono.

Anche Stella si porta una mano alla pancia.

STELLA

Ah! Oddio... oddio...

MARGHERITA

Ricominciano?

STELLA

No, no.

MARGHERITA

Come no?

STELLA

Ho detto no.

MARGHERITA

Non ti capisco.

STELLA

Non c'è niente da capire.

MARGHERITA

Ma perché non vengono a vederti? Chiamo qualcuno?

STELLA

No.

MARGHERITA

Dovrebbero tenerti sotto controllo.

STELLA

Meglio così... mi tengo sotto controllo da sola.

MARGHERITA

Ma cos'hai? Paura?

STELLA

(risentita) Paura? E di che?

MARGHERITA

Non lo so, ma chiunque vorrebbe farlo questo bambino... e farlo in fretta. Tu non vuoi.

STELLA

Io? Io non voglio?

MARGHERITA

Sembra.

STELLA

Non é ancora il momento.

MARGHERITA

Se ti hanno ricoverata vuol dire che é il momento.

STELLA

Lo decido io quando é il momento. Il fatto é che fa caldo... non lo sopporto questo caldo... ma non lo senti? Non hai caldo?

MARGHERITA

Sì che lo sento.

STELLA

Sì, però tu sei... sempre... sempre...

MARGHERITA

Cosa?

STELLA

Perfetta.

MARGHERITA

Perfetta?

STELLA

Sì, gentile, attenta a tutti... impeccabile. Sai tutto di tutti... sai quello che si deve fare, sai quando é ora di partorire... conosci i nomi delle medicine... sai quando é giusto mettere la flebo... sai che quella non deve vomitare altrimenti abortisce... Lo sai che con tutto 'sto casino non mi ricordo più il tuo nome?

MARGHERITA

Margherita.

STELLA

Ah, già... Margherita... io mi chiamo...

MARGHERITA

Stella... mi ricordo.

STELLA

Eh, certo... tu te lo ricordi il mio... chiaro... io invece sono un po' stronza e mi sono già dimenticata.

Margherita ride.

STELLA

Senti, guarda... tu mi devi scusare, sai? Io sono fatta così: dico tutto... tutto quello che penso... Poi la gente si stupisce, lo so... ma me ne frego... io sto così bene... quello che penso dico.

MARGHERITA

Fai bene... lo faccio anch'io.

STELLA
Bel nome Margherita. Pensa che se per sfiga mi nasceva la terza femmina la volevo chiamare Margherita. Invece per fortuna...

MARGHERITA

Per fortuna non sarà Margherita. E come si chiamano le due bambine?

STELLA

Anna e Maria.

MARGHERITA

Bei nomi.

STELLA

Classici... sono andata sul sicuro. Te lo dico io... un nome sbagliato può dare dei buoni motivi ai figli per odiare i genitori. Sì perché poi magari per fare una cosa carina, che ne so, ai nonni a uno zio magari un po' stronzo... costringi un poveretto a chiamarsi Aristide... Remigio... Annunziata... Pio...

Margherita ride.

STELLA

Per le femmine poi ci sono quelli che vogliono fare i moderni a tutti i costi... Solange... Samantha... Jessica... tutti nomi da massaggiatrici... tipo... "... discrezione e riservatezza, citofonare Tamara". Hai presente?

MARGHERITA

Sì...sì...

STELLA

I nomi sono una maledizione, credimi... meglio andare sul sicuro... sul classico... Lo sai perché io mi chiamo Stella?

MARGHERITA

Dimmelo.

STELLA

Perché i miei, quando mi hanno concepito l'hanno fatto su un copriletto un po' pacchiano con disegnata la bandiera americana. Mia madre che non riusciva a restare incinta quella sera ha giurato che se nascevo mi chiamava Stella... per via delle stelle della bandiera... hai presente... Bé, chiamarmi striscia non sarebbe stato altrettanto carino... no?

Margherita ride e poi si dirige verso il bagno.

MARGHERITA

Come va?

CHIARA F.S.

Bene...

Margherita torna verso Stella.

STELLA

Vedi? Ho ragione io... sei perfetta.

MARGHERITA

E ti dà fastidio?

STELLA

Tutt'altro... semmai mi fa invidia. Vorrei essere così anch'io.

MARGHERITA

E non lo sei?

STELLA

No... vorrei ma non ci riesco... sono troppo attratta dalla polemica... vorrei essere perfetta anch'io ma poi... m'incazzo. Va a finire che mi salta all'occhio sempre quello che non sopporto e così...  In realtà sono solo una rompicoglioni... chissà perché?

MARGHERITA

Un perché ci sarà...

STELLA

Tu dici?

MARGHERITA

Di sicuro.

STELLA

Ma cos'ha esattamente la bambina?

MARGHERITA

Ha avuto un distacco della placenta... non grande... però rischia di abortire...

STELLA

E come mai?

MARGHERITA

Ha fatto degli sforzi... un trasloco dice.

STELLA

Dice? Sei poco convinta?

MARGHERITA

Poco convinta? E cosa te lo fa pensare?

STELLA

Niente, niente... E da quanto é qui?

MARGHERITA

Venti giorni.

STELLA

E tu?

MARGHERITA

Una settimana.

STELLA

E' stata dura?

MARGHERITA

Abbastanza.

Margherita é riluttante, Stella cerca di saperne di più senza essere troppo invadente.

STELLA

Un intervento?

MARGHERITA

Sì...

STELLA

Pericoloso?

MARGHERITA

No... l'intervento no...

STELLA

Riuscito?

MARGHERITA

Sì...

STELLA

Ma non é finita...

MARGHERITA

No... non ancora.    

STELLA

E adesso cosa aspetti?

MARGHERITA

L'esame istologico...

STELLA

Roba brutta?

MARGHERITA

Forse sì, forse no...

STELLA

Bambini?

MARGHERITA

In che senso?

STELLA

Che non potrai averne?

MARGHERITA

Non so, dipende dall'esito dell'esame.

STELLA

Mi spiace.

MARGHERITA

Bé, intanto... se non li ho fatti fino adesso...

STELLA

No... non si può mai dire... e poi mica sei vecchia... cos'hai paura che ti venga l'uovo sodo?

MARGHERITA

Che cosa?

STELLA

Sì é un modo di dire che ha inventato mia sorella che non ha mai voluto figli... sai una tutta presa dalla carriera... poi un giorno ha perso il lavoro... e improvvisamente le ha preso un'ansia paurosa di trovare un uomo, di sposarsi e di fare un figlio. Diceva ogni giorno che doveva fare presto... che i suoi ovuli invecchiavano... che non erano più freschi... era ossessionata... diceva che ormai aveva l'uovo sodo... e che presto sarebbe diventata sterile. Poi un giorno l'hanno chiamata e le hanno dato un nuovo lavoro e come d'incanto ai figli non c'ha più pensato e anche dell'uovo sodo non ha più parlato... mia sorella é pazza... Comunque tu non devi preoccuparti, adesso si fanno figli anche in età pensionabile...

MARGHERITA

(ridendo) E' che non ho l'uomo giusto sotto mano...

STELLA

(ride) L'uomo giusto? Ma cosa te ne frega dell'uomo giusto... sono tutti uguali... quando ti innamori di uno é solo perché sopravvaluti le lievi differenze che quello ha dagli altri... Bé comunque ti capisco... io il mio me lo tengo, non lo cambierei... ci sono in giro certi stronzi...

MARGHERITA

Già... però non posso lamentarmi... in fondo nella mia vita ho sempre amato qualcuno e sono sempre stata amata.

STELLA

Bene, no?

MARGHERITA

Sì ma non erano mai la stessa persona... ho sempre sbagliato tutti i tempi io.

STELLA

(ride) Lo so... lo so cosa vuoi dire... se compri la frutta matura va a finire che marcisce sempre prima di mangiarla, se la compri acerba finisce che non aspetti e te la mangi ancora dura... non lo sapessi...

Margherita ride.

STELLA

L'importante é che stai bene...

MARGHERITA

Già... é quello il punto...

STELLA

Hai paura?

Margherita non risponde.

STELLA

Io avevo un nonno... un contadino che m'ha cresciuta... mia madre mi mollava sempre da lui in campagna... é per quello che odio la campagna... e lui mi diceva: " ...vedi c'ho quasi novant'anni e pianto ancora le piante e i fiori... non so nemmeno se li vedrò spuntare... ma chi se ne frega... tutti dobbiamo morire... il bello é che non sappiamo quando." Capisci? Era forte mio nonno.

MARGHERITA

Infatti l'importante é non sapere quando...

 

Chiara esce dal bagno.

STELLA

(a Margherita) Ma cosa t'hanno fatto?

Margherita cambia discorso.

MARGHERITA

(a Chiara) Come va?

Chiara torna a letto.

CHIARA

Ho vomitato poi ho controllato se sono aumentate le perdite per lo sforzo.

MARGHERITA

E...

CHIARA

Niente... come prima...

STELLA

Vedrai... vedrai... sono delle bestie i bambini, sai? Quando s'attaccano all'utero é difficile staccarli... sono più forti di quanto pensiamo... e poi noi siamo fatte bene... guarda il mio... é finito il tempo e non ne vuole sapere di uscire... (ride)

CHIARA

Bé... c'é poco da ridere...

Stella ha una fitta.

MARGHERITA

Chiamo qualcuno?

STELLA

Senti... quando vorrò chiamare qualcuno suonerò quel cazzo di campanello... va bene? Adesso finisci di raccontare...

MARGHERITA

Cosa?

STELLA

Del tuo esame... di quello che hai avuto... racconta così ti ascolto e mi distraggo.

MARGHERITA

Non é la storia giusta per distrarsi.

STELLA

Cos'hai, paura che mi impressioni? O non vuoi farti sentire dalla bimba qui...

CHIARA

Io la sua storia la conosco già.

STELLA

Manco solo io allora... racconta.

In quel momento si sente un trambusto provenire dal corridoio. Qualcuno grida... c'é un litigio in corso.

CHIARA

Cosa succede?

STELLA

Stanno litigando.

Si sente la voce di una donna che si avvicina. Le parole diventano via via più comprensibili.

GIULIA F.S.

Cosa devo aspettare? Eh? Cosa? Il professore mi ha assicurato... mi faccia parlare con lui... io aspetto... aspetto qui... sì...

Dalla porta entra Giulia. E' su tutte le furie ma non appena si sente addosso lo sguardo delle tre donne cerca di darsi un contegno. Giulia individua l'unico letto libero e vi appoggia sopra una piccola valigia.

STELLA

Salve.

Giulia risponde al saluto con una specie di smorfia. Chiara e Margherita guardano Giulia con espressione interlocutoria. Tra le quattro donne scende un silenzio imbarazzante.

STELLA

(a Giulia) Problemi, eh?

Giulia non risponde.

STELLA

Niente paura... é solo l'inizio... (ride)

Giulia ha un'espressione di disappunto. Siede sul letto. Dall'esterno provengono rumori e colpi.

GIULIA

Lo so che é solo l'inizio... l'ho sempre saputo... sono una cretina... dovevo andare in una clinica... a pagamento... stronzi.

Stella ha un'altra fitta.

STELLA

Ah!

CHIARA

Tornano?

STELLA

Sì.

Giulia si alza di scatto e si volta verso Stella.

CHIARA

Passa?

STELLA

No. Ah!

CHIARA

Chiamiamo?

STELLA

No!

GIULIA

Ma sta male?

MARGHERITA

(ironica) Bé, prima o poi dovrebbe partorire...

GIULIA

Oggi?

CHIARA

Speriamo di sì.

GIULIA

Ma non é possibile.

STELLA
Ah no? E perché?

GIULIA

Perché... voglio dire... non é possibile che mi abbiano messa qui.

CHIARA

E' per via dei lavori... il piano di sopra é inagibile.

GIULIA

Io... io non posso stare qui.

STELLA

Bé, non credo sia obbligatorio... (a Margherita) E' obbligatorio?

MARGHERITA

No.

GIULIA

Io dovevo avere una stanza a un letto... il professore mi aveva promesso una singola...

STELLA
Una singola? Magari con la televisione e l'idromassaggio?

Mi sa che hai sbagliato albergo cara...

GIULIA

L'hanno data a un'altra.

CHIARA

Sarà una raccomandata... una del primario...

GIULIA

Anch'io sono una paziente del primario...

STELLA

Allora si vede che lei é più raccomandata di te.

GIULIA

Hanno detto che é una arrivata stamattina... d'urgenza.

MARGHERITA

Ah sì... ho sentito che é arrivata una ragazza che stava malissimo... lo dicevano in corridoio... ma nessuno sapeva il perché... di sicuro era messa male...

CHIARA

Allora é per questo che le hanno dato la stanza da sola...

Dall'esterno ancora rumori e colpi.

GIULIA

Ma non sarà l'unica stanza a un letto in tutto l'ospedale voglio sperare.

CHIARA

Hanno chiuso il piano di sopra... stanno facendo dei lavori... senti?

Si sentono i rumori.

MARGHERITA

E adesso cosa stai aspettando?

GIULIA

Che mi diano un'altra stanza.

STELLA

Bé sai, qui come in ogni altro albergo che si rispetti le camere si liberano a mezzogiorno... e adesso sono solo le dieci...

GIULIA

Io non ho nessuna voglia di scherzare.

STELLA

Figurati io.

CHIARA

E se non trovano un'altra stanza ?

GIULIA

Devono trovarla.

CHIARA

Bè, puoi sempre rifiutare il ricovero.

MARGHERITA

(a Chiara) Può anche rimanere qui... visto che le hanno dato questo letto...

STELLA

(a Giulia) Sì, non é poi così male... lo Champagne non é di prima qualità ma in compenso le ostriche arrivano fresche tutti i giorni dalla Bretagna... il caviale dal Baltico e la musica dai Caraibi.

GIULIA

Ma perché non arrivano?

Giulia si alza e va a guardare in corridoio fermandosi sulla porta della stanza.

GIULIA

Sono là che chiacchierano... se ne fregano di me...

STELLA

No... io credo che tu sia il primo dei loro problemi... visto il casino che hai fatto.

Giulia rientra.

GIULIA

Perché? Non dovevo? Ho dato fastidio a qualcuno?

STELLA

No, figurati... ci stiamo abituando a cose peggiori...

Dall'esterno provengono ancora colpi e rumori.

STELLA

Senti?

CHIARA

Comunque se non accetti il ricovero intanto che aspetti puoi andare in accettazione...

STELLA

Sì, bella idea... almeno lì stai in compagnia... pensa che l'altro giorno c'era così tanta gente che quando una signora é svenuta é stata in coda ancora cinque minuti prima di cadere per terra.

Stella ride ma poi ha una fitta, si lamenta.

GIULIA

Ma questo é il reparto di maternità?

CHIARA

Anche.

GIULIA

E quello di chirurgia?

MARGHERITA

Pure.

GIULIA

E il day hospital?

Le altre tre donne si guardano.

MARGHERITA

Ma cosa devi fare?

GIULIA

Aspettare un letto.

MARGHERITA

E poi?

Giulia non risponde, si dirige di nuovo alla porta d'ingresso della camera.

GIULIA

Niente, sono ancora là che parlano. Ma il primario quando viene?

MARGHERITA

Il primario? Bé, quando viene viene alle otto del mattino.

GIULIA

E poi?

CHIARA

Poi se ne va.

GIULIA

E non torna?

CHIARA

Dopo che ha fatto il giro? No, quasi mai.

GIULIA

Ecco, lo sapevo... dovevo svegliarmi prima.

CHIARA

In che senso?

GIULIA

Non ho sentito la sveglia... non ho chiuso occhio tutta notte... mi sono addormentata stamattina alle sei e poi non ce l'ho fatta... dovevo essere qui alle sette e mezza...

STELLA

Cioé... vuoi dire che hai perso il ricovero perché non ti sei svegliata? E' così?

GIULIA

Non ce l'ho fatta. E poi la strada... c'era tutto bloccato... casino dappertutto...

CHIARA

E così non t'hanno tenuto la camera.

GIULIA

E' assurdo, no?

MARGHERITA

Sapete cosa vi dico? Vado a farmi un giro.

STELLA

(a Margherita) Non mi hai ancora raccontato la tua storia.

MARGHERITA

Più tardi... adesso c'é di meglio.

Margherita sta per uscire, si ferma e si volta verso Giulia.

MARGHERITA

Ce l'hai oggi o domani?

GIULIA

Cosa?

MARGHERITA

L'IVG.

Giulia ha un attimo di imbarazzo, non sa se deve rispondere.

GIULIA

Domani.

MARGHERITA

Potevi ricoverarti stasera.

GIULIA

Era per la camera... mi aveva assicurato che veniva libera stamattina... la singola.

MARGHERITA

E tu dovevi occuparla... ovvio... altrimenti ora di stasera la davano a un'altra.

Giulia non risponde, il suo silenzio é un'ammissione.

MARGHERITA

Mi sa che ti é rimasto solo questo letto. Accetta un consiglio... non perdere anche questo... se te ne vai rischi di non trovarlo più.

Margerita esce.

STELLA

L'ho detto io che quella é perfetta... sa tutto di tutti... ma come fa?

CHIARA

Lavora anche lei in un ospedale.

STELLA

Ah sì? E cos'é, un dottore?

CHIARA

Più o meno, lavora in un reparto di malattie infettive... fa l'assistenza psicologicsa ai malati terminali...

STELLA

Ecco perché sa sempre tutto...

Stella guarda Giulia.

STELLA

Cos'é che ha detto? IVG? Ma cos'è?

Giulia non risponde.

STELLA

Una malattia? Un esame?

Chiara non parla, é imbarazzata. Stella osserva Giulia attendendo una risposta. Giulia guarda Stella senza parlare.

CHIARA

IVG... interruzione volontaria di gravidanza.

Stella guarda Giulia e capisce di essere stata indiscreta.

STELLA

Ah... ecco... non é una malattia.

B U I O.


SCENA 2

Un angolo dell'ospedale con un telefono a gettoni.

Margherita introduce una moneta e compone un numero dall'altra parte qualcuno risponde.

MARGHERITA

Pronto? Luca? Ciao tesoro... sono Margherita... un'amica della mamma... ti ricordi di me? Sì... bravo... in ospedale dalla mamma... sì, ce l'ho ancora il disegno che mi hai regalato sai? Sì, il faccione... sorride... sorride sempre... no, non ha mai pianto, nemmeno una volta... ha sempre sorriso. Mi passi la mamma? Non c'é? Come non c'é? E quando?

(Margherita ha un'espressione molto preoccupata) E tu sei solo?

La nonna? Allora passami la nonna... sì... ciao tesoro... ciao.

(Breve pausa) Signora... sono Margherita... non ce l'ha fatta? E quando é successo? Mi spiace signora... lei non sa quanto... avevo promesso a sua figlia che ci sarei stata... gliel'avevo giurato... sì, sono in ospedale... sì, l'intervento l'ho fatto ma non mi hanno ancora dato l'esito del'esame... non si preoccupi signora... adesso deve pensare a Luca... quando esco lo vengo a trovare... non gliel'avete ancora detto? Aspettate... sì... aspettate, glielo diremo insieme. Sì, Va bene... non si preoccupi per me... davvero... arrivederci.

Margherita appende, ha un'espressione disperata appoggia la testa all'apparecchio telefonico.

BUIO


SCENA 3

Margherita illuminata solo da una luce in proscenio.

MARGHERITA

Piccolo Luca... sono un'amica della mamma...

Lui ha gli stessi occhi della mamma, la stessa paura...

Lui ha fatto un disegno... se lo porti alla mia mamma poi te ne faccio uno tutto per te... il disegno di un faccione... te lo faccio che ride...

Va bene... fammelo il disegno... ma se vuoi puoi portarlo tu alla mamma... vuoi?

L'ho detto così, d'istinto senza pensarci... poco professionale... poco, poco professionale.

Sì... lo porto io alla mamma...

E non so più se é giusto farlo entrare in reparto... meglio il ricordo di una mamma sofferente di quella di una mamma assente... non lo so...

Voglio trovare la mamma in ospedale.

Vestito come un palombaro... camice fino ai piedi, mascherina enorme per il suo muso, guanti immensi...

Guarda la mamma... Tina... non dice mamma... non lo dice... la chiama per nome e non dice mamma... una parola dimenticata...

E il suo faccione disegnato ride... e ride per la sua mamma... ride a me... e non smetterà di ridere... non smetterà mai.

BUIO


SCENA 4

MATTINA

Nella stanza Chiara e Stella stanno parlando, Giulia se ne sta in disparte, é ancora vestita.

CHIARA

Insomma, questa madre porta il bambino di tre mesi dal pediatra e gli dice: "Sa dottore da qualche giorno non sta bene... io non capisco... vomita... ha mal di pancia... diarrea... cosa dice? Potrebbe essere stato il vino?", "Il vino? Ma lei dà il vino a un bimbo di tre mesi?", "Non devo? E cosa gli devo dare?", "Ma il latte signora, il latte.", "Il latte? Dopo le cozze?"

Stella ride, e la risata le procura un dolore.

STELLA

Ah... non farmi ridere... che mi aumentano i dolori... 

Giulia guarda Stella preoccupata.   

GIULIA

Stai male?

STELLA

No... no.

Dall'esterno provengono rumori di lavori.

GIULIA

Ma é sempre così?

CHIARA

Sì.

GIULIA

Ma é pazzesco... qui c'è gente che sta male e loro fanno tutto sto casino...

STELLA

I rumori... il caldo... le infermiere stronze... te ne accorgerai...

GIULIA

Ma perché ti tengono qui in una stanza se devi partorire?

STELLA
E dove mi dovrebbero mettere?

GIULIA

Non so... in sala parto...

STELLA

In sala parto ci si va a partorire e io non sono ancora pronta... se fosse stato per me il travaglio me lo sarei fatto a casa fino all'ultimo. E' stato il ginecologo che ha voluto ricoverarmi a tutti i costi. Mica ci volevo venire... sono dilatata solo di quattro centimetri.

GIULIA

Dilatata? In che senso?

STELLA
Nel senso dell'utero... hai presente?

GIULIA

Bé...

STELLA
Per fare uscire il bambino l'utero si deve aprire... cioé prima il collo dell'utero si deve appianare... si trasforma... e poi si apre... quando si é aperto almeno di sei sette centimetri il bambino esce con le contrazioni... allarga il collo dell'utero fino a quando ce la fa a passare e poi attraversa la vagina... il mio utero ora é aperto solo di quattro centimetri... insomma: é ancora presto.

GIULIA

E se non si apre?

STELLA

Allora sono guai... bisogna intervenire.

GIULIA

Nel senso del cesareo?

STELLA

No, quello per ultimo. Prima ti fanno una flebo che aumenta le contrazioni e che ti fa aprire.

GIULIA

E fa male?

STELLA
(ride) Da morire.

GIULIA

E di quanto ci si deve aprire in tutto?

STELLA

La testa di un bambino é larga circa nove centimetri. Se non ti apri abbastanza... ti fanno l'episiotomia... ti tagliano le pareti della vagina...

GIULIA

Oddio... io se dovessi fare un figlio mi farei fare il parto indolore.

CHIARA

Sì... bella roba... lo sai come funziona?

GIULIA

No, però so che c'é.

CHIARA

Ti fanno un'iniezione nella spina dorsale con un anestetico... Si chiama anestesia epidurale.

STELLA

E non dev'essere una bella esperienza.

CHIARA

No, perché te la fanno solo verso la fine del travaglio... proprio all'ultimo, quando il bambino deve uscire... i dolori prima della fase espulsiva quelli non te li possono togliere.

GIULIA

Allora non c'è un sistema?

STELLA

"Partorirai con dolore"... e non scherzavano quando l'hanno detto.

GIULIA

Meglio il cesareo allora. Almeno quando ti operano dormi.

CHIARA

Meglio prima ma peggio dopo. Quando ti svegli ti fa male... é una ferita... devi stare a letto, i punti, la flebo, il catetere... è più lungo... con il parto naturale é tutto più veloce, più semplice... e quando hai finito ti alzi... fai quello che vuoi.

Ancora rumori provenienti dall'esterno.

GIULIA

(a Chiara) Ma sei incinta anche tu?

CHIARA

Sì, al quarto mese...

Giulia resta in silenzio sembra irritata e addolorata allo stesso tempo.

STELLA

Bé, anche tu, no?

GIULIA

Anch'io cosa?

STELLA

Anche tu... sei incinta... volevo dire.

Chiara guarda Stella con disapprovazione.

GIULIA
(irritata) Sì, anch'io... anch'io...

Ancora imbarazzo.

GIULIA

(a Chiara) E come mai sei qua?

CHIARA

Ho avuto un piccolo distacco della placenta... rischio di abortire... sto cercando di evitarlo... sono stata a letto immobile... adesso posso fare solo movimenti lenti... stare a riposo... insomma, sarà dura... ma ci devo riuscire...

Giulia ha un'espressione accigliata.

GIULIA

Ho capito.

STELLA

(a Giulia) Sei sposata?

GIULIA

No.

STELLA

Fidanzata?

GIULIA

Più o meno.

STELLA

Ho capito.

GIULIA

Cosa? Che cosa hai capito?

STELLA

Niente... niente... sei fidanzata... ho capito.

GIULIA

Parla chiaro.

STELLA

Chiaro?

GIULIA
Mica sono scema... per chi mi prendete?

CHIARA

Io non ho aperto bocca.

GIULIA

Guardate che vi ho capite...

STELLA

(Guardando Chiara) Ma questa é pazza.

GIULIA

Sì... sì... gli sguardi d'intesa... le domande... sei sposata?... sei fidanzata?...

CHIARA

Ti stai sbagliando.

GIULIA

No, non sono sposata...

CHIARA

E allora? Nemmeno io...

GIULIA

(a Chiara) Ho capito sai? Stai facendo di tutto per non abortire, tu... ferma immobile a letto... 

CHIARA

No, aspetta, cos'hai capito?

GIULIA

I sacrifici... sarà dura... io invece sono una stronza...

STELLA

Oh... bamboccia... datti una calmata, sai? Guarda che non ce ne frega niente di queste stronzate... cosa credi di essere l'unica che abortisce in vita sua? Per chi ci hai prese? Eh? Per le orsoline? Oppure sei tu che hai una coda di paglia lunga tre chilometri?

CHIARA

(A Stella) Non fare così... che poi stai male...

GIULIA

Lo sapevo... lo sapevo che era meglio se stavo sola.

STELLA

Ma sì... vai... vai e stacci da sola... vai che é meglio... soprattutto per noi.

In quel momento entra Margherita. Si accorge che c'è in atto un litigio ma non ci fa troppo caso. Va a sedersi sul proprio letto.

Giulia si affaccia sul corridoio ma subito rientra.

GIULIA

Niente, non ci sono, non c'è nessuno... dipendesse da me... ma devo stare ai comodi di questi stronzi... ma se non mi cambiano di posto me ne vado... (a Stella) ci puoi scommettere che me ne vado.

Margherita guarda Giulia e le si rivolge in modo molto pacato.

MARGHERITA

Dammi retta... datti pace, non perdere questo letto... se salti il ricovero c'è rischio che poi rimandino l'intervento e più in là lo fai e peggio é. Fidati di quello che ti dico... Stai tranquilla.

STELLA

Ecco brava... stai tranquilla... e zittina... che così andiamo d'accordo.

Le quattro donne rimangono in silenzio qualche istante.

Chiara si rivolge a Margherita che sembra particolarmente triste.

CHIARA

Che c'è?

Margherita non risponde.

CHIARA

Hai saputo qualcosa del tuo esame?

Margherita fa cenno di no con il capo.

CHIARA

E' successo qualcosa?

Margherita fa cenno di sì.

CHIARA

Ancora? E' successo ancora?

MARGHERITA
Sì.

CHIARA

La mamma di quel bambino?

MARGHERITA

Le avevo promesso che ci sarei stata quando sarebbe successo, lei voleva me... solo me... voleva avermi vicina... le avevo promesso che non sarebbe successo prima del mio ritorno... le avevo detto "... mi faccio operare e ritorno."... non ci voleva credere ma io l'ho convinta, e anch'io ero convinta... l'avevo chiesto ai medici... loro m'hanno assicurato che non sarebbe successo molto presto, l'avevano anche mandata a casa qualche giorno, stava meglio... lo sapeva che sarebbe morta e l'unica cosa che aveva chiesto era di avere me vicino. E io non c'ero.

Restano tutte in silenzio un istante.

CHIARA

Non devi pensarci... non hai colpa... anche tu hai dei problemi...

MARGHERITA

Sì, sì... lo so... é che... dovresti vederli... sono tutti così giovani... sono quasi tutti ragazzi... e non c'è modo di aiutarli...

STELLA

Ma tu cosa fai esattamente?

MARGHERITA

Non lo so... non lo so più... prima pensavo di servire a qualcosa ma adesso... si può solo spingerli a realizzare la fine... aiutarli a vivere la propria fine... dolcemente... in modo degno... senza solitudine...

STELLA
Ma cos'hanno?

Margherita non risponde. Chiara guarda Stella che attende una risposta.

CHIARA

Di tutto ma la maggior parte AIDS.

STELLA

Ah. (a Margherita) E tu lavori con questi malati?

MARGHERITA

Non solo... ma da un po' é l'unica cosa che mi interessa... non lo so perché... anzi, forse lo so...

Silenzio.

MARGHERITA

Forse... per quello che ho io...

Silenzio.

STELLA

Io prima te l'ho chiesto... ma mica me l'hai detto che cos'hai. Racconta un po'.

Margherita non risponde. Anche Giulia la guarda quasi la sollecitasse con lo sguardo.

CHIARA

Bé, parliamone dopo... adesso non mi sembra proprio il momento.

MARGHERITA

Cancro al collo dell'utero... (pausa) Detto così sembra terribile, no?

Nessuno risponde.

MARGHERITA

In realtà si fa un intervento che si chiama conizzazione... operano solo il collo dell'utero cercando di salvare l'interno dell'utero. Tolgono il tumore e poi fanno dei prellievi nella parete interna per vedere se il cancro é rimasto soltanto fuori o se é anche entrato. Se é rimasto fuori allora é tutto finito e me ne torno a casa sperando che non mi ritorni magari da un'altra parte... se c'é anche all'interno dell'utero mi devono rioperare e togliermi tutto...

STELLA

Insomma se il tumore era solo sul collo dell'utero non ti devono più operare... e l'esame che aspetti per domani é quello che...

MARGHERITA

Sì, é quello.

STELLA
E com'é che l'hai scoperto? Stavi male?

MARGHERITA

No... erano due anni che non facevo il paptest... mi ha convinta mia madre a farlo... così... per controllo... io non volevo farlo... lei m'ha detto che ero una stupida che curavo gli altri e non curavo me stessa... ha insistito, e l'hanno scoperto...

STELLA

Vedi? Vedi a cosa servono le mamme?

Margherita sorride. Stella viene colta da altre fitte dolorose.

CHIARA

Sono forti? Chiamiamo qualcuno?

STELLA

No, non ancora... non ancora...

MARGHERITA

Ma lo sanno che hai questi dolori?

STELLA

Certo...

MARGHERITA

Sei sicura?

STELLA

Sì che sono sicura.

CHIARA

Ma sanno che li hai con una frequenza regolare?

STELLA

Regolare? Vi sembra che abbiano una frequenza regolare?

CHIARA

Sì, proprio come le doglie.

MARGHERITA

Sembra anche a me.

Stella si innervosisce.

STELLA

Vi sbagliate... le doglie sono diverse... sono molto più frequenti e regolari... sono... sono dolori diversi... queste sono false contrazioni... sono quelle che precedono le doglie.

CHIARA

Ma chi te lo fa fare di soffrire così tanto?

STELLA

Cazzo! Ma credi che mi diverta? La volete smettere di angosciarmi? E' passato... é tutto passato... anzi... adesso mi alzo e vado in bagno e a fare due passi in corridoio.

CHIARA

Ma sei sicura?

STELLA

Ah... ma allora sei proprio uno sfinimento bambina...

(scherzando) Cos'hai paura che partorisca sulla tazza del cesso? Vuoi impedirmi di pisciare? Vuoi che mobiliti tutto l'ospedale per farmi dare una padella? Mi credi così impedita?

E rilassati... quando avrai dei figli allora cosa farai? Hai intenzione di ossessionare così anche loro?

Stella si alza e lentamente si dirige verso il bagno.

STELLA

(a Chiara) Vieni... vieni qua... dài, vieni e aiutami se proprio vuoi... sù... accompagnami...

Chiara si avvicina a Stella e le dà il proprio braccio per appoggiarsi.

MARGHERITA

Ecco, bene... hai scelto proprio la persona sbagliata per aiutarti... se cadi non ti può sostenere... é pericoloso per lei...

STELLA

Ma allora volete proprio tirarmela... eh? Le ho detto di accompagnarmi così... almeno smette di rompere... mica perché ho intenzione di stramazzare a terra... calma... state calme...

(a Chiara) Andiamo.

Chiara e Stella escono dalla camera e vanno nel bagno chiudendo la porta. Margherita e Giulia restano sole. Un istante di silenzio.

MARGHERITA
Capita, sai?

GIULIA

Cosa?

MARGHERITA

Di credere che gli altri ti disprezzino... ma il più delle volte non gliene frega niente.

GIULIA

Cosa vuoi dire?

MARGHERITA

Voglio dire che é un bene... l'indifferenza... ci sono casi in cui é molto meglio che la gente si disinteressi degli altri. E' meglio il silenzio... io lo so, quando una donna abortisce la cosa che desidera di più é il silenzio.

GIULIA

E lo sai perché l'hai fatto?

MARGHERITA

Quanti anni hai?

GIULIA

Ventiquattro.

MARGHERITA

Io ne ho trentasei... non sono sposata, non ho figli... lavoro...

GIULIA
E allora?

MARGHERITA

Capita... di restare incinta... Non é piacevole per nessuno la solitudine... ma spesso é la migliore delle cattive compagnie... e le cattive compagnie sono frequenti... quindi quando capita...

GIULIA

Non doveva capitare. Non a me. Sto male.

MARGHERITA

Lo so...

GIULIA

E sto male per quel che penso io di me... per quello che pensano gli altri... per l'umiliazione... Io li ho visti gli sguardi della gente... come mi guardano... é come se guardassero se stessi... ma io non sono loro.

MARGHERITA

Loro chi?

GIULIA

Tutti... il mio medico, la sua segretaria, le infermiere qui dentro... tutti... quelle due nel bagno... e anche quando cammino per strada sembra che lo sappiano... tutti.

MARGHERITA

Ma davvero ti importa?

GIULIA

Non lo sopporto di confondermi.

MARGHERITA

Confonderti con chi?

GIULIA

Con tutti... Io ho sempre fatto tutto per essere amata. E questa cosa... non sono io che la faccio... io non farei mai una cosa simile. Chi mi conosce lo sa. Non ci crederebbe mai.

MARGHERITA

Bé, meglio, no? E' una cosa che riguarda solo te.

Giulia si ferma, non riesce a parlare. Chiara e Stella escono dal bagno stanno ridendo.

STELLA

"Il segreto per andare d'accordo con una donna é di avere sempre torto." Lo diceva mio nonno che era un vero stronzo ma era anche simpatico, sai?

MARGHERITA

Tutto bene?

CHIARA

Sì.

STELLA

Noi andiamo a fare due passi.

Chiara e Stella escono. Margherita parla a Giulia.

MARGHERITA

Quando io avevo diciotto anni era ancora illegale non c'era ancora la legge, e chi lo doveva fare lo faceva comunque in modo clandestino... i ricchi lo facevano con medici super pagati, figli di puttana che normalmente si dichiaravano antiabortisti ma che per soldi facevano tutto, o in Svizzera in ospedali molto eleganti. Una mia amica ha abortito in una clinica privata tenuta dai preti che sapevano tutto di quello che faceva un ginecologo lì dentro e che lasciavano fare purché non si sapesse... in cambio di soldi ovviamente. La gente senza soldi aveva invece due possibilità: una, terribile, erano le mammane che ti facevano abortire in situazioni sanitarie tremende con rischi e pericoli di infezioni o di sterilità. L'altra possibilità era con le organizzazioni clandestine delle donne e dei medici più libertari e aperti.   

GIULIA

E tu?

MARGHERITA

Io mi sono rivolta a loro naturalmente. Sembrava di essere in un film giallo. Fino all'ultimo istante non si sapeva niente del medico dal quale si doveva andare, ci si trovava in una strada, in una piazza di sera col buio, come ladri o cospiratori, in macchine diverse e da lì si raggiungeva l'indirizzo prescelto, ognuna di noi aspettava in auto con il proprio marito o fidanzato o un'amica. Poi una alla volta si saliva e ti facevano abortire, sveglie, senza anestesia... ci si rivestiva, si scendeva e si tornava a casa. Avevi la sensazione di aver svaligiato una banca come un delinquente comune. E se ti prendevano andavi nei guai con la legge... e il medico pure.

Giulia guarda Margherita in silenzio.

GIULIA

E a te com'è andata?

MARGHERITA

Sono rimasta in macchina con quello che era il mio fidanzato lui aveva diciotto anni e io diciassette... poi mi sono venuti a chiamare, sono scesa e mi sono intrufolata in un portone, sono salita e m'hanno fatto quello che dovevano senza anestesia, senza niente... mi sono alzata, sono scesa e lui m'ha riportata a casa dai miei genitori ai quali, il mattino dopo,  ho detto che avevo un'influenza e la febbre così ho potuto rimanere a letto due giorni senza andare a scuola. Mia mamma m'ha fatto pure la giustificazione.

GIULIA

T'ha fatto male?

MARGHERITA

Abbastanza, ma non ti preoccupare, in ospedale fanno l'anestesia... non senti niente. Io ho abortito anche dopo la legge ed é stato più facile... é successo in ospedale, con l'anestesia e tutta l'assistenza medica... si soffre meno fisicamente, ma la disperazione e il dolore per la scelta che avevo fatto era identica.

GIULIA

Io non ho scelto niente.

MARGHERITA

Vuoi dire che non lo vuoi fare?

GIULIA

No...

MARGHERITA

Allora non farlo.

GIULIA

Non é per me.

MARGHERITA

E' per il tuo ragazzo?

GIULIA

Lui dice che lo vorrebbe un bambino, ma io lo so che non lo vuole. Lui non ci crede alla felicità... sono due anni che me lo ripete. Vuole convincere anche me. Lui crede che non basti una famiglia e dei figli per essere felici.

MARGHERITA

Bé, effettivamente... spesso non basta.

GIULIA

Anche tu... allora...

MARGHERITA

Ho detto spesso... non ho detto sempre...

GIULIA

Lui dice che non si può essere felici e che é meglio non nascere.

MARGHERITA

E tu?

GIULIA

Io? Anche quando sono infelice penso che sarebbe terribile non  essere nata perché il niente é peggio di qualsiasi cosa. Lui dice che se uno nasce poi deve morire... dice che se uno nasce poi deve ammalarsi, soffrire, deve essere tradito, umiliato... e non capisce che prima di morire si possono vivere cose bellissime, che le malattie possono essere superate, che si può essere amati, rispettati...

Giulia fatica a trattenere il pianto.

GIULIA

Non lo sopporto questo schifo... non sopporto quello che dice... é tutto negativo...

MARGHERITA

Ma il bambino lo vuole o no?

GIULIA

A parole... Ma la verità io la so. Lui mi ha riempita di merda perché lui era nella merda fin sopra la testa... lui e la sua vita... i suoi fallimenti prima di me... le sue infelicità... le donne che ha avuto... ma io non ero come quelle donne... io non ero nella merda ero in mezzo alle luci e alle stelle io... bisognava lasciarmi dov'ero ma lui invece ha voluto sporcarmi... la gente quando é sporca non sopporta la pulizia vicino a sé... e ce l'ha fatta... m'ha sporcata.

MARGHERITA

Tutto qui? E' solo per questo che non tenete il bambino?

GIULIA

Lui dice che non siamo pronti... che non c'é fretta, ma in realtà é che non mi reputa all'altezza... dice che non posso fare la mamma, che sono una ragazzina che non sono matura... dice che prima devo stare meglio.

MARGHERITA

Stare meglio? Perché? Stai male?

GIULIA

E' assurdo, no? Detto da lui... poi... é lui che mi fa star male.

Io non sono così, come sono adesso mi ci ha fatto diventare.

MARGHERITA

E lui? Lui é in grado di diventare padre?

GIULIA

Dice di sì... che il problema sono io... Dice che non può fare un figlio con una come me ora. Dice che io non so ancora chi sono. Che devo calmarmi. Che sarebbe costretto a prendere una baby sitter per me e una per il bambino... Dice che non si può fare la mamma prima di aver deciso cosa si vuole essere. Lui ha bisogno di tempo... vuole starmi a guardare vuole vedermi cambiare... ma io non posso più stare con uno che mi rifiuta.

MARGHERITA

Lo vuoi lasciare?

GIULIA

L'idea che le cose si debbano evolvere mi fa schifo... non mi piace che lui abbia bisogno di tempo... io non ne ho bisogno.

Lui mi tratta come se dovessi ancora diventare qualcosa... diversa da ciò che sono ora... sta aspettando che io cambi.

MARGHERITA

E perché?

GIULIA

Perché come sono io non gli sta bene.

MARGHERITA

E come sei?

GIULIA

Io sono totale... non ho mezze misure... mi si deve amare... come dico io...

Giulia si interrompe, resta in silenzio, Margherita la guarda.

GIULIA

Io sono diversa... é inutile che parlo con te. Io non sono una che va a farsi togliere un figlio nella pancia e se ne torna a casa tranquilla, si infila un paio di jeans e se ne va in discoteca. Io non sono una che si fa scopare...

MARGHERITA

Ah, no? Allora é stato lo spirito santo? T'hanno inseminata in laboratorio?

GIULIA

Non capisci... vero? Eggià... lo so che é difficile per voi.

MARGHERITA

Noi... chi?

GIULIA

Voi... tutti... vi adattate... accettate quello che succede... e poi ve ne liberate... accumulate fallimenti.

MARGHERITA

Ti terrorizzano i fallimenti, vero?

GIULIA

Io non devo piangere... questo é il mio problema principale... non devo più piangere... se penso a me che piango ancora... mi viene da piangere... io non ho mai fatto male a nessuno... non doveva succedere proprio a me. Io... io... questa é una cosa che succede alle altre.

MARGHERITA

Succede a tutti.

GIULIA

Io non sono tutti... io sono cresciuta con la convinzione... ma perché... poi tu non capisci... perché anche tu... é chiaro, uno più, uno meno... anche per te é così. L'hai fatto due volte... non conta niente per te...

MARGHERITA

Ti sbagli proprio.

GIULIA

Lo dici che conta ma poi sono i fatti...

MARGHERITA

I tuoi genitori lo sanno?

GIULIA

Non potrei... non mi crederebbero... loro mi conoscono... anche se glielo dicessi... loro non mi crederebbero... loro lo sanno che sono diversa... loro sanno che ho fatto tutto per essere come speravano... per preservarmi... io non sono una che fa queste cose... e quindi é inutile dirlo perché sorriderebbero... loro sanno che non é vero.

MARGHERITA

Ma é vero... se sei qui... é vero.

GIULIA

No! (pausa) Per loro... non potrei essere io... e infatti non sono io... io sono quella di sempre... come potrei.

MARGHERITA

Ti sei fatta vedere da qualcuno?

GIULIA

Ma lo sapevo... lo sapevo che l'avresti detto, ero qui che l'aspettavo... Vero? Eggià... ho sentito che lavoro fai...  Credi che io non sappia quello che dico? Credi che anch'io sia come tutti gli altri?

MARGHERITA

No... non credo niente. Non devo credere niente.

GIULIA

Io ho dei sogni... sogni che sono miei e delle persone che mi conoscono e che sanno come sono... loro sì che lo sanno... io ho usato tutto il mio tempo per i sogni... e tutti lo sanno... i miei sogni non si confondono con quello che fanno gli altri... io non mi confondo con gli altri... sono gli altri semmai... ma intanto cosa importa... anche tu... non puoi... che ne sai... e poi lo so... i sogni hanno questo di volgare... che tutti sognano.

Margherita resta in silenzio, sembra turbata.

MARGHERITA

Probabilmente hai preso la decisione migliore... ma non disperarti, ci sarà un'altra volta. Non tutti i semi dei fiori fanno nascere altri fiori... solo alcuni... gli altri vanno perduti... la maggioranza... per noi é uguale, la nostra pancia é piena di bambini... vedrai prima o poi succederà di nuovo...

GIULIA

Sì lo so che per voi é normale... fare un figlio pensando che se n'è ammazzato un altro...

MARGHERITA

Non dire sciocchezze... se pensi davvero di ammazzare qualcuno non farlo... tienilo il bambino.

GIULIA

Infatti lo tengo...

Margherita guarda Giulia stupita.

GIULIA

Starà sempre con me.

Margherita non capisce.

MARGHERITA

Ci hai ripensato?

GIULIA

Ripensato? A cosa?

Margherita la guarda ma non sembra stupita.

MARGHERITA

Ho capito... E lui? Adesso dov'é?

GIULIA

Lui ha cose più imortanti a cui pensare... lui ha se stesso, il suo lavoro...

MARGHERITA

Che lavoro?

GIULIA

Non mi va di parlarne.

MARGHERITA

Non ti piace il suo lavoro, vero?

Giulia non risponde.

MARGHERITA

Tu che fai? Lavori?

GIULIA

Lavorare? Magari? Ti sembro in condizione di poter lavorare? No... non potrei... sto troppo male... non potrei...

MAREGHERITA

E prima? Prima di stare male... cosa facevi?

GIULIA

Lui dice che non faccio niente... che non lavoro... che non ho deciso niente della mia vita...

MARGHERITA

Lui dice... e tu cosa dici?

Giulia non si controlla si muove per la stanza parlando.

GIULIA

Studio... faccio l'università... lingue... ma sono due anni che non dò un esame... due anni... da quando stò con lui. Perché non posso... io devo pensare a lui... solo questo posso fare... io sono totale... lui non capisce... dice che devo darmi da fare... costruire qualcosa per me... balle... me ne frego... Io ho un'emotività forte... non me ne frega niente della razionalità... del suo buon senso. Nessuno può farmi diventare sbagliata come sono sbagliati gli altri.

Giulia si accende una sigaretta.

MARGHERITA

Forse non dovresti...

GIULIA

Non dovrei? Io lo so... lo so cosa voglio per me...

MARGHERITA

No, scusa... non hai capito...

GIULIA

Sì... invece...

MARGHERITA

La sigaretta... non puoi... non si fuma qui...

GIULIA

Io non sto fumando...

Giulia va a buttare la sigaretta nel bagno.

GIULIA

Io ho aspettato anni... non mi sono mai innamorata... mi sono detta: aspetto quello giusto... e con lui voglio essere davvero totale.

MARGHERITA

Totale? Cioé?

GIULIA

Io ho bisogno di stare dentro e di non uscire mai. Voglio un uomo e stare dentro di lui. Noi soli.  Lui con me ben di fianco e ben deciso... per essere diversi dagli altri non bisogna mischiarsi con gli altri. Poi gli altri si possono guardare dall'esterno ma non bisogna mischiarsi.

MARGHERITA

(ironica) E lui sarà felicissimo immagino.

GIULIA

Nelle squadre lui si mette sempre con gli altri, mai con me.

MARGHERITA

(confusa) Nelle? Squadre?

GIULIA

Si confonde, é indeciso. Nella mia vita io non sono mai stata indecisa. Mai neanche un momento.

MARGHERITA

Beata te.

GIULIA

Lui invece si mischia con la merda e io non posso adeguarmi... non posso...

MARGHERITA

Confonderti.

GIULIA

Esatto.

Giulia ha un piccolo sbandamento si appoggia al letto.

GIULIA

Mi gira la testa.

MARGHERITA

Ci credo.

GIULIA

Se penso a tutte le donne che ha avuto e a tutte quelle che potrebbe avere sto male.

MARGHERITA

Ti ha tradita?

GIULIA

Forse. Potrebbe farlo in ogni istante... lo vedi dagli occhi... da come le guarda... da come lo guardano... io me ne accorgo... e lui si lascia guardare... vorrei ferirlo, ucciderlo... perché mi rende infelice. Lui nega... ma a cosa serve... io sento così, e ho ragione, altrimenti non starei così male. Lui dice che sono cattiva, dice che solo le persone veramente cattive vogliono comunicare a tutti i costi la loro infelicità. Ma é lui che mi rende infelice... la sua instabilità... il suo passato... le sue paure.

MARGHERITA

Ma ti ha tradita o no?

GIULIA

Magari non mi tradisce ma é falso e bugiardo... dice che lo ossessiono e allora racconta balle, dice che per evitare discussioni evita di dirmi cosa fa, chi vede per lavoro, come si muove... le omissioni... capisci? Sono peggio delle balle...

MARGHERITA

E tu? Racconti balle?

GIULIA

Lui dice di sì.

MARGHERITA

Le racconti o no?

GIULIA

E dargli la soddisfazione di essere sporca anch'io come tutti? E' lui che lo crede, che ha paura... perché sa che se lo meriterebbe... i suoi sospetti mi fanno schifo perché se lui ha paura che io sia bugiarda é perché lo é lui bugiardo... lui é fradicio di "bugiardità".

MARGHERITA

(stupita e divertita) Di che?

GIULIA

Sì, io sono solida... io non ho sabbie mobili e non dò agli altri le sabbie mobili.

MARGHERITA

Sabbie mobili?

GIULIA

Sono stanca... stanca... lui non capisce, tu non capisci... nessuno può capire... é inutile... come si può sempre discutere? E' come mangiare, mangiare, mangiare... poi ficcarsi due dita in gola, vomitare e riprendere a mangiare...

MARGHERITA

Allora non farlo.

GIULIA

Potessi... se riuscissi starei meglio io... ma sono troppo ferita... forse tu non sai cosa vuol dire essere rifiutati... non hai mai provato.

MARGHERITA

Ho provato... ho provato...

GIULIA

Allora lo sai... lo sai come succede... io voglio dare dolore a lui anche se lo amo e poi raddoppio il dolore contro di me... Gli ripeto tutto quello che lo ferisce e lo umilia... mi convinco che é cattivo per obbligarmi ad essere più cattiva...

MARGHERITA

(ironica) Bé, mi sa che é per questo che ti rifiuta.

GIULIA

Mi rendo sgradevole e poi mi stupisco di non piacere... così mi dice.

MARGHERITA

Eh... bé... i comportamenti peggiori si tengono sempre con le migliori intenzioni.

Stella e Chiara rientrano interrompendo così il dialogo di Margherita e Giulia. Stella siede lentamente sul letto.

MARGHERITA
(a Stella) Come ti senti?

STELLA

Strana... se cammino mi diminuiscono i dolori... quindi é chiaro che non sono vere doglie... quando stai per partorire a volte ti dicono di camminare per farle aumentare... io invece cammino e loro diminuiscono...

CHIARA

(a Giulia) Abbiamo scoperto perché non t'hanno dato la stanza singola... l'hanno data a una ragazzina che hanno ricoverato stamattina presto... una storia pazzesca... dicono che ne hanno già parlato al giornale radio... é successo tutto stamattina mentre faceva jogging in un parco... in tre... l'hanno violentata in tre... nessuno é intervenuto... nessuno l'ha aiutata.

MARGHERITA

Figli di puttana... chi erano?

CHIARA

Le hanno messo una giacca in testa per impedirle di vedere...  E' sotto shock... per questo le hanno dato la stanza singola... c'è anche la polizia... sanno solo che erano tre... normali... vestiti normali... giovani...

STELLA

L'uccello bisogna tagliargli a quelli... e poi infilarglielo su per il culo... così capiscono che effetto fà quando non lo vuoi.

GIULIA

Ma proprio oggi... proprio oggi...

STELLA

Bé, certo che se la violentavano domani era più comodo... arrivavi qui e c'era la tua bella cameretta pronta...

GIULIA

Eggià perché c'é solo la violenza... vero? Non ci sono altri dolori... altre violenze... anch'io sto male... anch'io sono sotto shock...

STELLA

Sì, certo... non t'ho capita io... tu lo shock ce l'hai qui... (indica la testa)... tu sei solo incinta... come me e lei... non c'hai niente...

GIULIA

Cosa vuoi saperne dei miei dolori... cosa volete saperne di cosa vuol dire un rifiuto... sentirsi traditi...

STELLA

Non farla tanto grossa che minimo una volta nella vita l'abbiamo preso in culo tutti al mondo... dacci un taglio...e poi quel poveretto che gli toccherebbe di fare un figlio con te non l'invidio proprio... sai cosa diceva mio nonno?

GIULIA

Vaffanculo.

STELLA

Sposare una donna dopo averla messa incinta é come pisciare in un cappello e poi metterselo in testa.

CHIARA

Basta... per favore...

Giulia ha uno scatto di nervi ed esce dalla stanza. Chiara siede sul proprio letto, si porta le mani davanti al viso, cerca di trattenere le lacrime.

STELLA

Sù, dài, non fare così... cosa te ne frega... non hai capito che é una stronza quella?

Chiara non risponde.

MARGHERITA

Non é stronza...

STELLA

E' peggio.

MARGHERITA

Sta male...

STELLA

Tutti stiamo male...

MARGHERITA

Sì... tutti. (A Chiara) Che c'é? Perché piangi?

CHIARA

(piangendo) Non lo so...

STELLA

Fregatene di quella...

CHIARA

Quella ragazza... hai visto? C'era un poliziotto fuori dalla porta... l'hai visto? Secondo te tornano?

STELLA

Chi?

CHIARA

Quelli... magari lei li ha riconosciuti...

STELLA

Oh! Mica é un film... il poliziotto lo mettono perché é la prassi... si deve fare...

CHIARA

(a Margherita) Stava correndo in un parco... Vi rendete conto? Io... ci sono cose che... lo so che succedono ma ancora faccio fatica... mi sento una cretina... non riesco ad accettarle... é colpa mia...

MARGHERITA

Ti sembra una colpa? Dovrebbe essere così per tutti...

Chiara cerca di smettere di piangere, fa fatica.

CHIARA

Sì, certo... é che io ancora mi stupisco... e lo so perché... lo so... io non ho mai vissuto niente... mi sono sempre fidata di quello che mi dicevano... sono stata buona buona ad ascoltare... mia madre... mio padre... é solo da poco che sono io a vivere... da quando me ne sono andata... e così ogni tanto mi succede.

MARGHERITA

Di piangere?

CHIARA
Sì... ma é solo una questione di tempo... ci sono tante cose che non so e che vorrei sapere... capire... devo decidere di vivere io... smettere di farmi raccontare la vita dagli altri. Devo smetterla di stupirmi.

Chiara ha completamente smesso di piangere.

CHIARA

Il fatto é che sono così felice... é impossibile spiegare quanto... ed é così nuova questa felicità che non mi ci sono ancora abituata... e quando qualcosa mi fa male é come se mi strappasse via...

STELLA

Felice... E tutto per un uomo... solo per un uomo?

CHIARA

Sì.

STELLA

Che culo!

CHIARA

E' che mi sento libera... da poco tempo, certo... ma libera. Mia madre diceva che una donna libera é una donna leggera... una stupida... una zoccola... e per un po' ci ho creduto... avevo l'ideale della donna docile, sottomessa... adesso grazie a lui é tutto diverso... ora so che una donna libera é esattamente il contrario di una donna leggera.

Margherita e Stella guardano Chiara sorridendo.

CHIARA

Scusatemi vi sto rompendo le scatole, eh?

STELLA

No, scherzi? Mi piace quello che dici... sai che tutte le volte che ho partorito ho fatto amicizia con le donne che stavano con me in ospedale? Ancora adesso le sento... ci telefoniamo... si diventa amiche in ospedale... chissà perché? Si parla un casino in ospedale, si dicono cose che fuori non diresti mai... in ospedale ci si fanno delle amiche che vengono a sapere tutto di te... e nonostante questo gli piaci.

Chiara e Margherita ridono. Stella ride e poi si piega improvvisamente per un fitta.

STELLA

Ah! Tornano... tornano!

BUIO


SCENA 5

Giulia é al telefono.

GIULIA

Tu non lo sai com'é qui dentro... non lo sai cosa mi fanno... in che situazione mi hai messa. Sì, tu, tu... No che non vengo via... come faccio? Se io fossi te lo saprei cosa fare... mio padre lo saprebbe cosa fare... verrebbe qui e mi porterebbe via lui... ma lui é un uomo tu cosa sei? Eh? No! Non venire! Non importa cosa ho detto... io non ti voglio più... non ti voglio più vedere... mai più... perché tu non mi dai quello che ti chiedo... Se non fai quello che ti dico vedrai cosa ti farò passare... ti dimostrerò quanto sto male... tutti i giorni... te lo urlerò... mi farò del male per farti vedere quanto sto male. No che non mi calmo... tu credi di avere a che fare con una delle tante donne che conosci... e ti sei sbagliato... io non mi metto tranquilla... e non venire, sai? Voglio stare sola... devo pensare... io sì... tu non lo fai mai... quello che voglio io lo sai... devi chiudere... smettere... me ne frego... se mi vuoi devi scegliere... o me o il tuo lavoro... importante? E allora? Io rinuncio a qualcosa di più importante visto che sono qui... e lo faccio per te... solo per te. No? Senti, basta! Io ho bisogno di silenzio adesso... silenzio...

Arrangiati! Tanto tu hai un metodo sicuro per resistere in mezzo alla merda, no? Quello di trovarla piacevole.

BUIO


SCENA 6

Giulia parla illuminata da una luce di taglio, la sua voce si é trasformata é diventata più calma ma decisa.

GIULIA

Calmati Giulia! Calmati... Non é vero che non voglio questo bambino... io per lui ci sarò sempre... ci sarà sempre suo padre... ma non so se ci sarò per te... per te, capisci? Calmati Giulia... Prima ti devi calmare... Mi fa paura la tua isola felice... io non sarò mai un altro uomo solo per amore di una donna e non accetterò le tue follie... la tua gelosia, i tuoi ricatti...

La conosco la tua isola felice... una stanza buia con le finestre abbassate in cui un uomo e una donna si suicidano. No... prima ti devi calmare... prima voglio essere tranquillo... con te... nessun' altra... nessun' altra... calmati Giulia...

Non é sufficiente sporcare gli altri per sentirsi puliti...

Tu vuoi liberarti dei tuoi incubi infantili ma non hai il coraggio di farlo da sola... devi usare me. Vuoi rinunciare a questo bambino? Bene... ma sei tu a deciderlo... sei tu che devi passare attraverso questa cosa... tu!

BUIO


SCENA 7

MATTINA

Margherita é seduta al tavolo con Chiara hanno appena finito di mangiare. Stella é a letto. Sul tavolo ci sono due vassoi con il cibo ancora intatto. Dall'esterno provengono i soliti rumori.

STELLA

Senti che casino... Ma questi non fanno pausa nemmeno a mezzogiorno? Anche le infermiere sono nervose... avete notato? Sono più stronze del solito... Com'é il rancio?

MARGHERITA

Fa schifo!

CHIARA

Disgustoso! (a Stella) Tu non mangi?

STELLA

(rifacendo il verso a Chiara e Stella) Fa schifo! Disgustoso! Mica sono  scema... ho già il vomito al naturale... e poi ho caldo... caldo...

In quel momento dalla porta del bagno esce Giulia, finalmente s'é cambiata, ora indossa un pigiama, va a sdraiarsi sul letto.

STELLA

Che onore... finalmente ti sei decisa... sei dei nostri... guarda che c'é da mangiare.

Giulia non risponde.

STELLA

Sdegnoso rifiuto... peccato... ti perdi un pranzetto... vero?

Stella ha un'espressione di dolore.

CHIARA

(a Stella) Sto male io per te... fatti mettere la flebo così tra un paio d'ore lo vediamo questo bambino...

STELLA

Sì, adesso chiamo l'ostetrica e glielo dico... mi faccia l'ossitocina in fretta che la bambina qui ha tanta voglia di conoscere il mio maschietto...

MARGHERITA

E se non fosse un maschio?

STELLA

E' un maschio... é un maschio. Non può deludermi... ormai l'ho detto a tutti che é un maschio... dove lavoro m'hanno già regalato un sacco di vestitini azzurri col suo nome ricamato...

Davide... lo chiamo Davide... sapete cosa vuol dire Davide? Vuol dire amato... amato da Dio. Bello no?

CHIARA

Molto. Ma che lavoro fai?

STELLA

Lavoro in un negozio... abbigliamento... la proprietaria non c'é mai... si fida solo di me... praticamente faccio tutto io... lavoro come se fossi la padrona e vengo pagata poco più delle altre commesse.

CHIARA

Lavori tutto il giorno?

STELLA

Sì.

CHIARA

E con i bambini come fai?

STELLA

Ci pensa mio marito... lui non lavora... non lavora più... é in pensione.

CHIARA

In pensione? Ma quanti anni ha?

STELLA

Trentotto. (ride)Pochi per un pensionato, no? Noi siamo una famiglia speciale... io lavoro e lui fa la mamma... una mamma speciale... con due buchi nella schiena.

CHIARA

Due buchi?

STELLA

Sì lui é in pensione perché gli hanno sparato... in servizio...

CHIARA

Un poliziotto.

STELLA

Esatto... un giorno stava facendo il suo lavoro di pattuglia... una macchina si é avvicinata alla sua e hanno sparato... così... senza motivo... il suo compagno é morto... lui no... lui l'hanno operato.

Adesso ha qualche problema... non respira bene... non riesce a stare sdraiato per più di tre ore... dolori dappertutto... ma é vivo... e fa la mamma.

MARGHERITA

Mentre la mamma fa il papà.

STELLA

Sì, all'inizio mi piaceva... lui non mi fa mai mancare niente... fa tutto, cucina... sistema... mi dicevo: lavoro, guadagno, non sono costretta a stare in casa, non sono la solita casalinga frustrata... poi però... quando torno a casa sono stanca, nervosa... ho fame... le bambine hanno sonno... vanno a letto... e chi le vede? Le vede lui, mio marito... le vedono i nonni... ma io? Loro si sono attaccate tanto agli altri... io sono quella a cui si dà il bacio della buona notte.

MARGHERITA

E allora come mai un altro figlio?

STELLA

Perché ci piacciono i bambini... per mio marito sono tutto... e anche per me... poi te l'ho detto... volevamo un maschio... noi siamo un po' particolari... siamo molto legati... stiamo insieme da così tanti anni... ne abbiamo vissute di cose... da non credere... ci amiamo... amiamo i nostri difetti... le abitudini... gli errori che abbiamo fatto. Siamo insostituibili a nostro modo.

CHIARA

(con entusiasmo) Racconta.

STELLA

E cosa?

CHIARA

Tutto... di te e di tuo marito...

                                                                                                                                                                                                                                                               STELLA

Ma come? Non avevi detto che volevi smettere di farti raccontare la vita dagli altri?

                                                                                                                                                                                                                            

CHIARA

Sì, sì... intanto racconta.

Stella sorride.

STELLA

Vedi io ho incominciato ad essere tranquilla quando ho ridimensionato le mie aspettative... che non vuol dire abbassare il tiro o accontentarmi... no... é che ho capito che il bello dell'amore é di dare il meglio di me non alla persona migliore a quella senza difetti ma a una normale, con i suoi difetti e debolezze... il mio amore é iniziato quando non ho più avuto esigenze. E viceversa... per lui é uguale... Nella vita può succedere di tutto... anche le cose più impensabili e strane... bisogna saperlo... é importante.

Giulia nel suo letto dà segni di insofferenza.

CHIARA

Continua.

STELLA

Non eravamo ancora sposati, vivevamo insiema già da un po' di anni... senza problemi... andava tutto bene... e io, ancora adesso non so perché, l'ho tradito... sono stata con un altro... un suo amico... Tra me e mio marito non c'erano problemi, non avevo un motivo per farlo... eppure l'ho fatto... e gliel'ho detto perché non so raccontare balle. Di quell'altro un po' m'ero innamorata... ma lui lo amavo tanto, lo amavo ancora come prima. Il suo amico era quello che andava in pattuglia con lui... quello che é morto. Mio marito, quando é guarito, ha voluto rimanere con me pur con il dubbio che se il suo amico non fosse morto io forse mi sarei messa con lui.

CHIARA

L'avresti fatto?

STELLA

No, io il suo amico non l'amavo... io amavo lui... ma lui non ne aveva la certezza... e non é stato facile da accettare per lui... però l'ha fatto.  Ma non é finita... tre anni fa ho scoperto che era lui che si vedeva con un'altra... non so chi... ma ho cercato di capire... ho cercato di stargli vicino e lentamente ho sentito che quella non c'era più... lui l'aveva liquidata... ci ero riuscita senza drammi, scenate... insomma di una cosa sono sicura: la solidità di un matrimonio si basa sull'elasticità dei coniugi.

MARGHERITA

Vero. Approvo in pieno.

CHIARA

Io non so... non so se io ce l'avrei fatta... tu ne parli come se fosse stata una passeggiata... ma sono cose terribili... però mi piace... mi piace questa forza... il fatto che siete stati sempre insieme... il fatto che vi siete perdonati... il fatto che bisogna vivere, in qualsiasi modo ma vivere e superare...

STELLA

Non so se ci siamo perdonati i torti reciproci... però li abbiamo dimenticati.

Giulia si mette a sedere sul letto.

GIULIA

Dimenticati? Allora perché ne parli? Se ne parli non li hai dimenticati.

STELLA

Dimenticati nel senso... insomma di non tornarci sopra... di non discuterne più.

GIULIA

Certo... é più comodo...

STELLA

Comodo un cazzo! T'assicuro.

GIULIA

Così si giustifica tutto... tutti possono fare tutto... se tu non l'avessi tradito lui non si sarebbe sentito in diritto di tradire te dopo... come si fa ad accettare queste cose? Amore? Se uno ama non ce la fa... non ce la fa a dividere una persona con qualcun altro... l'amore ha bisogno di fermezza... non si può uscire dai binari.

STELLA

Fermezza? Binari? Cazzate! Ragazza tu sei fuori strada... tu parli di cose che non hanno a che fare con l'amore... parli di fermezza... di orgoglio... di gelosia. Stai attenta alla gelosia... le persone gelose rischiano grosso... la gelosia é un'ossessione... pericolosa... é un cane che abbaia... che abbaia... e che li attira i ladri... non li tiene lontani.

GIULIA

Non parlo di gelosia, parlo di infedeltà.

STELLA

Solo le persone molto infedeli non riescono a perdonare un'infedeltà... cara.

GIULIA

Cosa vuoi dire?

STELLA

Quello che ho detto.

GIULIA

Vuoi dire che allora io sarei molto infedele perché non perdono?

STELLA

Che ne so... cazzi tuoi. Neanche ti conosco. Io so solo che questo posto schifoso mi sembrava quasi bello prima che arrivassi tu.

GIULIA

Non stento a crederlo... certa gente mangia la merda e poi protesta se ci trova dentro un capello.

STELLA

Tu sei fortunata che c'ho una pancia come un'anguria...

Stella ha una fitta.

CHIARA

Smettetela... ma come fate a litigare? E' assurdo... non vi conoscete nemmeno... (a Giulia) E tu perché sei così? Che bisogno hai di giudicare? Eh? Lei ha solo raccontato una storia... la sua storia... Cosa c'entri tu? Io ti ho capita sai? Tu riferisci tutto a te stessa... ti ci devi infilare nelle cose anche se non c'entri niente... Li conosco quelli come te... li conosco benissimo... tu sei il genere di persona che conosco meglio purtroppo. Io ho una stronza di madre che m'ha rovinato la vita in questo modo...

MARGHERITA

(a Chiara) Le hai detto una cosa terribile, sai? Lei non sopporta di essere uguale a qualcun altro.

GIULIA

Ma sì parlate... parlate pure... cosa me ne frega... l'importante é che io lo so... lo so...

CHIARA

Cosa sai?

GIULIA

Lo so e basta! Passerà... passerà anche questa... poi mi scrollerò di dosso anche voi... adesso voglio il silenzio... silenzio...

MARGHERITA

Peccato per la tua stanza singola... lì c'era sicuramente più silenzio... adesso t'é toccato di confonderti con noi...

GIULIA

Non sento... basta... non ascolto nemmeno...

MARGHERITA

Sì che ascolti... sono sicura che tu ascolti sempre tutto... vedi, non c'é niente di male ad avere dei problemi... figurati... nessuno meglio di me può capire... ma gli altri non c'entrano... capisci? Li abbiamo anche noi i problemi... puoi anche essere una pazza isterica... professionalmente farei di tutto per aiutarti... ma qui sei una come noi... ti devi controllare, capisci? Altrimenti ti si fa allontanare... perdi questo letto e non so più quando te lo fanno l'intervento, e t'assicuro che poi rischi di sprofondare tu nella merda... non é bello abortire un bambino ormai fatto.

Giulia guarda Margherita con aria sprezzante.

CHIARA

Vi prego... io non le sopporto queste cattiverie... non c'é bisogno... non dobbiamo. Siamo qui per stare meglio... che bisogno c'é?

Stella ha ancora una fitta.

STELLA

Andava tutto bene... poi é arrivata lei.

CHIARA

Non importa... non importa... vi prego... io non volevo crederci... non volevo... io non sono così... credevo che fosse così solo... insomma, a casa mia... mio padre e mia madre erano così... ma anche fuori... é così... c'é gente che sta bene solo quando fa star male gli altri... io non posso...

Chiara esce dalla stanza.

MARGHERITA

Ha ragione... avere i mezzi per far male a qualcuno incita a farlo in continuazione.

BUIO


SCENA 8

Chiara é al telefono.

CHIARA

E cos'ha detto l'avvocato? Ma perché? Io non so... ma davvero c'era bisogno di farlo? Io non voglio, amore... non voglio fargli del male... a nessuno di loro... a me basta che non mi facciano più niente, che non ci diano fastidio... Sì, tu hai ragione... ma... come faccio? Io voglio solo le mie cose... i miei vestiti, i miei libri... basta. Poi col tempo si vedrà... io aspetterei... se loro non faranno quello che ho chiesto o se mi cercheranno, se non mi daranno le mie cose... allora lo farai... ma adesso così... io non posso... amore, lo capisci? Sì, troppo buona...  lo so me lo dici sempre... ma dici anche un'altra cosa a proposito della bontà... (ride)  No, vedrai che ho ragione io... ormai l'hanno capito... loro non contano più, non ci sono più né ordini, né minacce... non hanno più potere... per questo dico di aspettare... sì, dillo tu all'avvocato... per adesso sospendiamo... sì... sto bene amore... sto benissimo...

BUIO


SCENA 9

Chiara illuminata in proscenio.

Una madre deve sempre perdonare... é per questo che é madre... é per questo che é madre... anch'io sarò madre mamma... anch'io... e spero di sapere perdonare... tanto bene da insegnartelo mamma... tante cose vorrei insegnarti mamma... da sempre... io a te... a voi... Come quando vi sentivo litigare e mi facevate paura... avrei voluto intervenire... parlarvi... voi mi mandavate via... sei una bambina... non puoi capire... ma io capivo... capivo tutto... avrei potuto darvi anche dei buoni consigli... anch'io sarò madre mamma... e lui dovrà avere un'infanzia bellissima, non come me... voglio che sia felice, subito... perché un bambino é il padre dell'adulto che sarà...

Mamma com'é? Dimmi come deve essere terribile aver sbagliato tutto... spiegami la tua rabbia, voglio capirla perché io non la voglio... voglio imparare da te mamma... voglio imparare il contrario di quello che sei... le cose buone le imparo adesso... da lui... tu m'hai sempre detto: sei una cretina... sei troppo buona... buona... mamma... lui m'ha detto il contrario mamma... lui m'ha detto che la bontà é una delle forme più alte di intelligenza... la bontà... mamma, la bontà...

BUIO


SCENA 10

POMERIGGIO

Margherita e Giulia sono ognuna sul proprio letto.

Dall'esterno provengono i rumori dei lavori.

GIULIA

Questi rumori non li sopporto più, e nemmeno il caldo e questo posto.

MARGHERITA

Tutta roba che nessuno sopporta, cara.

GIULIA

Voglio andarmene.

MARGHERITA

Vai.

GIULIA

Tu prima... m'hai fatto paura... hai detto una cosa terribile.

MARGHERITA

Ho detto una cosa vera. E' terribile abortire un bambino dopo il terzo mese... Di quanto sei incinta tu?

GIULIA

Quasi tre mesi.

MARGHERITA

Sei andata in là eh? Sei proprio al limite. Non potevi farlo prima?

GIULIA

Io vorrei che qualcuno me lo impedisse... vorrei che venisse qualcuno e mi portasse via.

MARGHERITA

E chi?

GIULIA

Non so... un uomo... uno forte... che mi dicesse: "decido io, vieni via"... uno come mio padre... vorrei che fosse un ordine... oppure vorrei che fosse proibito...

MARGHERITA

Cazzate. Quando era proibito abortivano tutti lo stesso... per quanto riguarda tuo padre... chiamalo.

GIULIA

Te l'ho detto non mi crederebbe. Penserebbe a uno scherzo.

MARGHERITA

Scherzo? Io dico che ci crede... ci crede...

GIULIA

Tu credi che io sia proprio una povera deficiente, una stronza, vero?

MARGHERITA

Mica ti devi offendere... gli stronzi sono solo dei poveretti con dei problemi.

GIULIA 

Problemi? Io non ho solo dei problemi. Io sono senza forze, consumo tutto quello che mangio... vomito, ho i nervi a pezzi... ho la forza di una malata... sono malata.

MARGHERITA

Sì, certo, quelli che trovano troppo difficile lottare con i problemi della vita si danno spesso per malati. Ma in realtà non hanno niente.

GIULIA

Niente? Ti sembra che io non abbia niente? Ti sembro sana forse?

MARGHERITA

Nessuno é sano.

GIULIA

Io lo ero... prima... adesso invece non trovo pace in nessuna posizione... anche le cose che ho sempre creduto comode e morbide hanno spigoli e sono ruvide. Ho smesso persino di dormire... la notte non passa mai per me. E quando dormo faccio incubi che non ho mai fatto prima.

MARGHERITA

Da bambina mi dicevano sempre che si dorme bene se si é fatto bene il proprio letto.

GIULIA

Eggià... la fai facile, vero? Io ho sempre qualcuno che me lo disfa il letto.

MARGHERITA

Dai sempre la colpa agli altri.

GIULIA

Questo lo dicono anche loro. Ma sono loro che sbagliano... sono loro che hanno sempre altre cose... la loro vita... i loro impegni... e io non posso venire dopo... non lo posso accettare perché loro per me sono prima di tutto... capisci?

MARGHERITA

Insomma... non ho ben capito di chi stai parlando.

GIULIA

Degli uomini... loro non stanno mai fermi... dicono che é il lavoro... gli impegni... ma non é vero... credimi... loro non possono restare...

MARGHERITA

Di quali uomini parli? Del tuo fidanzato?

GIULIA

Sì, lui ma non solo... anche mio padre per esempio... lavorava all'estero quando ero bambina... non c'era mai... io restavo con mia mamma... lui stava via mesi e mesi... poi tornava, si fermava qualche giorno e poi ripartiva. Io ero disperata piangevo perché ogni volta mi giurava e spergiurava che avrebbe smesso di stare lontano... ma non era mai vero... se ne andava sempre... prometteva anche che ci avrebbe portate con lui ma non l'ha mai fatto... ogni volta c'era una scusa diversa.

Lo sapeva che stavo male senza di lui ma non ha mai voluto cambiare lavoro.

MARGHERITA

Forse non poteva...

GIULIA

Allora doveva portarci con lui... Un giorno é tornato da uno dei suoi viaggi e tra i regali che mi ha portato c'era anche una cartolina e sopra una bambina della mia età... con i capelli come i miei, stessa bocca, stessi occhi... sembravo io ma non ero io... e lui scherzando m'ha detto... vedi questa bambina? E' la mia bambina che ho in quel paese lontano... la mia nuova bambina che ti assomiglia tanto... vedi? Siete uguali... così quando la guardo penso a te. Io ho creduto che fosse vero... lui stava lontano, non veniva mai a casa... non ci portava mai con lui... e aveva un'altra bambina... non l'ho mai perdonato per questo... per avermi fatto uno scherzo simile... io adesso lo so che quella era solo una cartolina e quello di mio padre solo un gioco ma allora no...

MARGHERITA

E' passato molto tempo immagino.

GIULIA

Io e mia madre abbiamo aspettato... sempre... non lo voglio più fare. Io non mi voglio ridurre come lei... perché loro quando sono via hanno altre donne...

MARGHERITA

(dolce) Altre bambine.

GIULIA

.. io per me... dev'essere il contrario... io devo venire prima... non si può stare via... lo devo avere sotto gli occhi... oppure niente... perché se non c'é io poi lo odio.

MARGHERITA

Tutto questo odio però deve in qualche modo renderti qualcosa.

Giulia non risponde.

MARGHERITA

Se non ti rende niente allora é più conveniente amare.

GIULIA

Come si fa ad amare chi sfugge al controllo? E poi lui non é come mio padre... mio padre é più... più... insomma adesso é tornato... non va più via...

MARGHERITA

Ah sì? E come mai?

GIULIA

Un infarto... ha smesso di lavorare...

MARGHERITA

(provocatoriamente) Bé, sarai contenta.

GIULIA

(ignorando il senso della battuta di Margherita) Certo.

MARGHERITA

(ironica) Lo immaginavo

Chiara rientra e s'accorge dell'assenza di Stella.

CHIARA

E Stella? Dov'è?

MARGHERITA

L'hanno portata via... le fanno un monitoraggio... hanno paura per il bambino... se si ostina a non partorire il bambino può... insomma soffoca... le vogliono rompere la placenta per controllare il liquido amniotico...

CHIARA

Certo, se ha le acque tinte deve partorire per forza... se no il bambino muore.

MARGHERITA

Mai visto nessuno rifiutarsi di partorire... non é normale...

CHIARA

Eppure lei sembra così sicura...

MARGHERITA

E' come se non volesse...

CHIARA

Forse ha paura.

MARGHERITA

No... non credo... si ha paura al primo figlio... non al terzo... e non così...

CHIARA

Com'era?

MARGHERITA

Incazzata... non ci voleva andare.

CHIARA

Forse dovremmo avvisare il marito... io non posso credere che se ne freghi in questo modo...

MARGHERITA

Poveretto, é lei che non lo vuole.

CHIARA

Io lo chiamerei lo stesso.

MARGHERITA

No... forse é meglio chiederlo a lei prima.

CHIARA

Ma se adesso le rompono le acque... magari partorisce... non c'è più tempo per chiederglielo... e forse lui vorrebbe esserci.

MARGHERITA

Vabbé... vado a vedere com'é la situazione... così semmai lo chiamiamo noi.

Margherita esce. Chiara va sul proprio letto. Inizia a parlare ma non é come se parlasse proprio a Giulia, piuttosto a se stessa.

CHIARA

Sono passata nella stanza di quella ragazza... quella che ha preso il tuo posto. Fuori c'erano i genitori... dei giornalisti, uno che scattava delle foto, uno in divisa... tutti che parlavano fra di loro... la porta era aperta... io, non so perché... sono entrata... volevo vederla... nemmeno si sono accorti... lei era dentro aveva lo sguardo perso davanti a sé... sono rimasta lì sulla porta... avrei voluto dire qualcosa... ma non riuscivo... la guardavo e lei non mi vedeva... c'era qualcosa nel suo sguardo... qualcosa che mi sembrava di conoscere... mi ha fatto paura perché m'assomigliava...

Dall'esterno provengono dei rumori che interrompono Chiara.

GIULIA

Ma a che ora smettono questi?

CHIARA

Di solito prima dell'inizio delle visite dei parenti del pomeriggio... manca poco.

Chiara raccoglie un libro dal proprio comodino. Giulia la guarda.

GIULIA

Senti... ma com'era? La ragazza dico... com'era? L'hanno picchiata? Ferita?

CHIARA

Aveva dei segni in faccia.

GIULIA

Ma é bella? Voglio dire é una bella ragazza?

CHIARA

Sì... mi sembra di sì...

GIULIA

I capelli? Come sono i capelli?

CHIARA

Biondi... lunghi...

GIULIA

E com'é? Alta?

CHIARA

Che ne so? Era a letto... Ma perché ti interessa?

GIULIA

Così... solo per capire perché lei... e non un'altra...

CHIARA

Scusa?

GIULIA

Non so... A me non é mai successo.

CHIARA

Neanche a me.

GIULIA

Lo vedi? Mica succede a tutte.

CHIARA

Cosa vuoi dire? Che ha fatto qualcosa lei? Che é colpa sua?

Giulia non risponde.

CHIARA

E' questo che vuoi dire?

GIULIA

No...

CHIARA

Cosa vuoi sapere? Se aveva la minigonna? I tacchi alti? Il rossetto? Vuoi sapere se se l'é cercata? Vuoi sapere se li ha provocati quei bastardi? Stava correndo in un parco... non ti basta?

GIULIA

Sì, sì... non t'arrabbiare...

CHIARA

Sai quante volte ho sentito queste cazzate? E sono proprio le donne le prime a dirle...

GIULIA

Io non ho detto niente. L'hai detto tu... non io... sarai tu che lo pensi... o le donne che conosci... sei tu che hai detto che hai una "stronza" di madre che t'ha rovinato la vita, no?

CHIARA

Senti... lasciami perdere... d'accordo? Io non ho voglia di discutere... ho bisogno di stare tranquilla...

 

Chiara inizia a leggere il suo libro. Giulia la guarda, attende un istante e poi le si rivolge con un sorriso.

GIULIA

Cosa leggi?

CHIARA

(infastidita) Un libro.

GIULIA

Che libro?

CHIARA

Sulla gravidanza... una guida.

GIULIA

Ma non hai paura? Voglio dire... nelle tue condizioni... potrebbe essere pericoloso... no?

CHIARA

Cosa? Leggere un libro?

GIULIA

Partorire.

Chiara non risponde.

GIULIA

E' la prima, vero? La prima gravidanza...

CHIARA

Sì.

GIULIA

Appunto... tu sei così giovane... che...

CHIARA

Che?

GIULIA

Io avrei paura... e poi insomma hai un sacco di tempo. E in più mi sembra d'aver capito che hai un uomo meraviglioso... no?

CHIARA

Appunto, per questo non ho paura.

GIULIA

E che lavoro fa?

CHIARA

Scrive... per un giornale...

GIULIA

Giornalista... un bel lavoro... e oggi ti viene a trovare?

CHIARA

No... é via... per lavoro...

GIULIA

Ah... e da quanto?

CHIARA

Una settimana.

GIULIA

(enfatizzando) Una settimana? E ti lascia qui così?

CHIARA

Così come?

GIULIA

Da sola.

CHIARA

Deve lavorare...

GIULIA

Vuoi dire che tu sei in ospedale e lui da una settimana é in giro a farsi i fatti suoi?

CHIARA

E' il suo lavoro.

GIULIA

E il suo lavoro viene prima di te?

CHIARA

Ma cosa c'entra? Deve farlo... lo farei anch'io...

GIULIA

Sì, però intanto tu sei qua... e stai cercando di non perdere un bambino che é anche suo... sei tu che rischi, sei tu che ti sacrifichi.

Chiara guarda Giulia incredula quindi si volta dandole le spalle.

Giulia cerca altre argomentazioni per provocare Chiara. Contemporaneamente Margherita si affaccia sulla stanza non vista dalle due donne.

GIULIA

E poi immagino che con il rischio di un aborto spontaneo non si possa fare l'amore, giusto?

CHIARA

Ovvio.

GIULIA

E da quant'é che non lo fate?

Chiara non risponde.

GIULIA

Un mese? Due mesi?

CHIARA

(infastidita) E allora?

GIULIA

Niente... niente...

Chiara guarda il suo libro. Giulia ricomincia.

GIULIA

Però lui é in giro... una settimana da solo per lavoro... tu sei qui in ospedale... insomma... lo sai, no?... non resistono a lungo...

Chiara guarda ancora Giulia.

GIULIA

Bé, si sà come funzionano, dài. Non sono come noi... dopo un po' hanno bisogno di... di sfogarsi... altrimenti iniziano a dubitare... di se stessi... della loro virilità... (ride) noi siamo diverse da loro... mi fanno ridere quelle donne che insistono sull'eguaglianza... così si rinuncia alla nostra superiorità... non credi?

Chiara lascia il libro sul letto, chiude gli occhi.

GIULIA

Comunque non é detto, lui magari é diverso... comunque il fatto grave é che non é qui... davvero non so come fai ad accettarlo... non dovresti permetterglielo, io non potrei mai. Mi sentirei abbandonata... tradita... per come sono fatta io metterei tutto in discussione... Insomma, mica é uno scherzo, c'é di mezzo la tua salute... e poi scusa, in fondo é solo la prima volta che ci provi... i problemi che hai adesso... lez minacce d'aborto.... mica é detto che li avrai sempre no? Per questo lo dico... forse tutto sommato... ci potresti anche riprovare, no?

CHIARA

Cosa?

GIULIA

Ne avrete di tempo... E poi sono sicura che capirebbe... anzi mi stupirei che non capisse... insomma... farti rischiare così...

CHIARA

Sono io che voglio rischiare, io ho deciso...

GIULIA

Bé, certo... però... lui mica te l'ha impedito, no? Ma non lo devi difendere... con me poi... come se non lo sapessi anch'io... quando si ama qualcuno gli si perdona tutto.

Di certo tu avresti un motivo valido... un problema serio di salute.

CHIARA

Per fare che?

GIULIA

Certe scelte sono più giustificabili quando ci sono problemi di salute.

CHIARA

(decisamente alterata) Senti... se io volessi abortire lo farei... senza bisogno di giustificazioni e altre balle... credimi... o forse vuoi convincermi? Cos'é? Mal comune mezzo gaudio? Ti senti sola? Hai bisogno di compagnia?

GIULIA

Stavo solo parlando di te... della tua salute.  E del resto me l'ha detto anche la tua amica psicologa... Margherita... m'ha detto: (facendo i verso a Margherita)  "... Non tutti i semi dei fiori fanno nascere altri fiori... la nostra pancia é piena di bambini..." Sarà per la prossima volta.

CHIARA

E parlava di me?

MARGHERITA

No! Parlavo di lei!

Chiara e Giulia si voltano contemporaneamente verso Margherita. Ci sono alcuni istanti di silenzio.

MARGHERITA

(a Giulia)Perché? Eh? Perché proprio con lei...

CHIARA

Lascia perdere.

MARGHERITA

Perché é felice? O perché ha coraggio? Perché é diversa da te? O perché vorresti essere al suo posto?

Giulia cerca di scendere dal letto ma Margherita glielo impedisce.

MARGHERITA

Voglio saperlo.

GIULIA

Lasciami stare.

MARGHERITA

Te l'ho già detto... ti devi controllare. Altrimenti ti si fa allontanare... Siamo in tre, possiamo rivolgerci alla direzione sanitaria... gli diciamo che sei matta, che ci disturbi... che non ti vogliamo con noi... ti facciamo perdere questo letto... e il tempo passa... esci dalla lista...

Giulia cerca di alzarsi dal letto ma Margherita glielo impedisce ancora.

GIULIA

Voglio alzarmi.

MARGHERITA

Prima voglio sapere perché sei così rabbiosa.

CHIARA

(a Margherita)Non importa... dài... lascia stare.

MARGHERITA

No! (a Giulia) Allora? Perché? C'é una ragione vero?

GIULIA

Levati!

MARGHERITA

Me l'hai detto tu che vuoi dare dolore agli altri per raddoppiarlo poi contro di te... per punirti... di cosa vuoi punirti? Eh? Dillo anche a noi così poi la smetti di rompere i coglioni... dillo!

Giulia spinge all'indietro Margherita che subito lascia partire un ceffone che la colpisce in viso. Giulia scoppia a piangere.

Chiara é esterefatta, non proferisce parola.

Giulia continua a piangere sotto gli occhi di Margherita.

MARGHERITA

Dillo! Se non lo dici giuro nel giro di un'ora ti faccio sbattere fuori da qui... avanti!

GIULIA

Non posso... non posso...

MARGHERITA

Sì che puoi.

GIULIA

Non sono io... non ci crederebbe nessuno...

MARGHERITA

Stronzate!

GIULIA

(piangendo) Ma perché mi tratti così? Perché?

MARGHERITA
E perché no? Mica sei una mia paziente, mica mi paghi... non devo essere carina... avanti! Dimmi perché sei così! Perché?

Giulia continua a piangere.

GIULIA

Non voglio...

MARGHERITA

Non é solo per il bambino, vero? Non é perché devi abortire... non solo...

Giulia piange.

MARGHERITA

E' per il tuo fidanzato? E' per lui,vero?

GIULIA

Cosa ne sai? Cosa ne sai?

MARGHERITA

Tutta la tua rabbia... contro chi é? Contro di lui perché non ti vuole?  Contro le donne... é gelosia? Perché ti tradisce con altre donne? O perché ti ha messa incinta?

GIULIA

No, no... non lui... non lui...

MARGHERITA

Non lui.. che?

Giulia non parla a fatica cerca di trattenere il pianto.

MARGHERITA

Non lui... vuoi dire che non é colpa sua?

GIULIA

Lasciami stare. Lasciami!

Margherita resta un istante pensierosa.

MARGHERITA

Non lui... non é stato lui... non é suo il bambino... é così?

E' così? Non é suo?

GIULIA

(piangendo) Non lo so... non lo so.

Margherita si allontana da Giulia è più calma.

MARGHERITA

Ecco perché...

Le tre donne restano in silenzio alcuni istanti.

MARGHERITA

(a Giulia) Potrebbe anche essere suo?

Giulia fa segno di sì.

MARGHERITA

Ma potrebbe anche non esserlo?

Giulia non risponde ma é un'ammissione.

MARGHERITA

Ecco perché sei così incazzata... con tutta la tua gelosia... sei stata proprio tu che...

GIULIA

Basta!

MARGHERITA

E scommetto che sei andata a letto con uno di cui non te ne frega niente... così... per vendetta, per rabbia... vero?

Giulia non risponde. Margherita riflette poi cambia tono di voce, si fa più tranquilla e rassicurante.

MARGHERITA

Un bambino non chiede mai di venire al mondo... Per come la penso io far nascere un bambino é sempre e comunque un arbitrio... un atto egoistico che si compie per amore, certo... ma verso di noi... nei confronti di una persona che amiamo... ma nel tuo caso l'arbitrio é ancora più evidente...

Margherita guarda Giulia.

MARGHERITA

Vuoi che proprio la sua nascita sia già la prima bugia? Il primo imbroglio? Visto che non sai chi é il padre...

Giulia rimane in silenzio.

MARGHERITA

Credo tu stia facendo la cosa giusta... però mettiti calma... Intanto si supera tutto... credimi, finiscono anche i dolori peggiori... o almeno cambiano... lo so che queste parole di solito rattristano di più... ma per una volta lascia che servano per consolarti.

Restano in silenzio.

CHIARA

Io ho imparato che non tutti i mali vengono per nuocere... anzi... da un male può nascere un bene più grande... é per questo che non ci sono amori sprecati, nemmeno quelli più dolorosi... nemmeno quelli sbagliati.

Giulia guarda Chiara e Margherita ripetutamente poi ad un tratto inizia a ridere gradatamente sempre di più.

GIULIA

(ridendo) Come siete buone... gentili... improvvisamente... comprensive con i vostri consigli... materne...

La risata di Giulia diventa sempre più di scherno, sempre più cattiva.

GIULIA

(sarcastica) Grazie dei vostri buoni consigli...sì. Davvero... non so come ringaziarvi... come posso fare? Eh? Grazie, grazie... grazie.

Giulia esce ridendo dalla stanza lasciando Chiara e Margherita sbigottite. Le due donne si guardano. Chiara si alza dal letto scuotendo il capo.

CHIARA

Lasciala perdere... non serve a niente...

Chiara non s'accorge che la propria camicia da notte é sporca di sangue, Margherita la guarda preoccupata, non sa che dire. Chiara se ne accorge, non capisce, poi abbassa lo sguardo e vede la macchia di sangue.

BUIO


SCENA 11

Stella é al telefono.

STELLA

Ciao amore sono la mamma... sì, bene... mi passi papà? Come? I gattini? Sono nati? Bene amore... sì... sono contenta... bene... passami papà... ho capito, sì... i gattini... sono sei... bene... chiamalo dài... i gattini sono tutti maschi? E come fai a dirlo? Perché hanno tutti i baffi? (ride) Amore passami papà. No, niente fratellino... non ancora. E' in ritardo... dorme... non posso svegliarlo... perché non mi sente... ma no che non é sordo... dorme. Passami papà... cosa sta facendo? La pissa? La pizza... pizza, con la zeta... sì... anche con il sughino... sì... passami papà. Chiamalo... come no? Perché sei arrabbiata con papà? Ti ha nascosto il Toblerone? Ha fatto bene... sì... perché ti fa male. A chi? Alla mucca? A quale mucca? Ma chi te l'ha detto... papà? No amore se dai da mangiare il Toblerone alla mucca poi quando la mungi non viene fuori il cioccolato... no... scherzava papà... me lo passi?

Chiamalo anche se c'é la nonna... come no? La nonna ti sta mangiando il Toblerone? E vabbé... poi te lo ricompra...

(spazientita) Passami papà... brava. (breve attesa) Ciao, sì, bene, bene... no, tutto tace... niente... lo dicevo che era inutile venire qui così presto. No, non venire non ce n'é bisogno... no, io sono tranquilla, sto bene... ti richiamo io... sì, quando é il momento poi ti chiamo... sì... ciao un bacio...

Stella appende il telefono e subito si piega a causa di una fitta.

BUIO


SCENA 12

Stella illuminata in proscenio parla rivolgendosi inizialmente al proprio pancione.

STELLA

Io voglio per quando nascerai... perché nascerai... che tu non abbia paura, mai... perché si inizia così, con la paura... e si va avanti con la paura... come questa paura di lasciarti andare... lo so é mia, solo mia questa paura ma io lo so che la paura, la tua, nascerà con te... e tu e lei non vi lascerete mai... é l'unica, fedele ostinata che non ti lascerà... come me... adesso... ostinata... ma non sai questi ultimi secondi strappati alla tua vita quanto servono alla mia... alla mia vita... i tuoi movimeti... il tuo singhiozzo, i colpi che mi dai e i dolori che sento... ancora... un po' con me ancora... senza le regole, senza i doveri... finché non ti manca niente, perché sono io che ti dò tutto... ancora un po'... prima della paura... stai qui all'ombra, senza caldo e freddo... prima di uscire, perché uscirai... e avrai fame... e anche lì strapperò un po' di tempo con te, prima di consegnarti a tutti...il latte per la fame... per poco tempo, per poco tempo, lo so... prima di consegnarti a tutti.

BUIO


SCENA 13

POMERIGGIO

Chiara é a letto sdraiata, nel braccio ha l'ago di una flebo che sta di fianco al letto. Margherita é seduta al suo fianco. Stella é sdraiata sul proprio letto.

MARGHERITA

Vedrai che non é niente... stai tranquilla... l'hanno detto anche i medici... potrebbe essere solo una piccola emorragia senza conseguenze...

CHIARA

Picola? Non era piccola. E poi non hanno detto così... hano detto che se non si ferma nel giro di ventiquattro ore... allora...

Chiara é molto agitata.

CHIARA

Non voglio... non voglio perdere il bambino... non posso...

MARGHERITA

Non lo perderai...

CHIARA

Non é solo per me... non devo perderlo... é importante...

STELLA

Non ti puoi rimproverare di niente... non é colpa tua... tu hai fatto di tutto... se questo bambino vuole nascere vedrai nascerà...

MARGHERITA

Ha ragione... me li hai raccontati tu tutti i sacrifici che hai fatto, le attenzioni... l'immobilità... le cure... non é colpa tua.

CHIARA

Ma non é questo... é che non può andarsene... perché poi io non posso più...

MARGHERITA

Cosa? Non puoi più cosa? Non puoi più fare bambini? Non é vero, me l'hai detto tu che potresti ancora.

STELLA

Puoi mettere al mondo ancora una squadra di calcio con tutte le riserve... figuriamoci.

MARGHERITA

Me l'hai detto tu, no?

CHIARA

Sì... sì.

MARGHERITA

E' vero? Potrai avere ancora bambini?

CHIARA

STELLA

E allora... coraggio... vedrai che andrà tutto bene.

Margherita e Stella sorridono.

MARGHERITA

(a Stella) Tu piuttosto, non ci hai detto cosa t'hanno fatto...

STELLA

Niente, solo il monitoraggio... hanno sentito il cuore del bambino... era normale... quasi...

MARGHERITA

Quasi?

STELLA

Sì, un lieve rallentamento... ma poi s'é ripreso subito... m'hanno detto ancora un sacco di palle... e io li ho mandati molto educatamente a fare in culo.

MARGHERITA

Cioé?

STELLA

Niente... volevano rompermi la placenta per controllare il liquido amniotico... ma io ho risposto di controllarsi il loro di liquido... quello del cervello... io le acque, se me le faccio rompere, me le faccio rompere quando lo dico io...

Chiara inizia a piangere.

STELLA

Dài sù... non fare così... guarda che se non smetti tra un po' piango anch'io...

MARGHERITA

Non piangere... ti agiti di più... ti fa male...

STELLA

Forse dovremmo avvisare il tuo fidanzato...

CHIARA

No, non c'è... é via... e poi non voglio...

MARGHERITA

La tua famiglia?

CHIARA

No, no... nessuno...

STELLA

Non viene nessuno a tovarti oggi?

CHIARA

No...

MARGHERITA

Ma perché non vuoi dire niente a nessuno?

CHIARA

Vediamo... vediamo come va con la flebo... poi semmai... ci penserò.

MARGHERITA

Scusa... ma forse stai sbagliando... é giusto avvisare almeno...

CHIARA

(alterata) No! No! Non posso...

MARGHERITA

Non puoi avvisarli?

STELLA

Lo facciamo noi... una telefonata...

CHIARA

Cazzo no! No! Io... io... non posso... non...

Chiara piange ancora.

MARGHERITA

Non piangere così... ti prego... é pericoloso... vado a chiamare un medico?

CHIARA

Non posso più... non ce la faccio... io... non é come pensate... se io lo dico a lui... io lo so... lui... lui...

STELLA

Lui chi? Il tuo fidanzato?

CHIARA

Sì... lui... non si fermerà. Io non ce la faccio più a tenermi questa cosa solo per me... ho mentito a tutti, a voi... ai medici... perché lui poi gli farà del male... lui... non riuscirò più a fermarlo.

MARGHERITA

Ma di cosa stai parlando?

CHIARA

Se io perdo il bambino lui l'ha giurato, non si fermerà... farà del male alla mia famiglia... e io non voglio.

STELLA

Sta delirando... non ci capisco niente. Forse é meglio chiamare un medico...

CHIARA

No... ve l'ho detto, io ho mentito a tutti... ho raccontato quella storia del trasloco... ho detto che avevo fatto degli sforzi... ma non é vero... ho dovuto farlo... ho dovuto...

MARGHERITA

Va bene, però calmati...

CHIARA

L'ho fatto per difenderli... perché lui li voleva denunciare.

STELLA

Oh cristo... non ci capisco niente... lui chi?... denunciare chi?

CHIARA

La mia famiglia... perché non é stato per il trasloco... sono stati loro... in una scenata... perché io me ne andavo... ero incinta... gliel'ho detto... hanno iniziato a litigare tra loro... mia madre insultava mio padre e gli diceva che non doveva... non doveva lasciarmi andare... mio padre... non riusciva a difendersi da mia madre... lei urlava... urlava... come sempre... gli diceva che doveva essere lui a impedirmelo... io stavo uscendo e mio padre... lui... non capiva più... lui non voleva... io lo so che non voleva...

MARGHERITA

T'ha picchiata?

CHIARA

Sì... ma io lo so... lui... non voleva...

MARGHERITA

Sono state le botte di tuo padre? E' per questo che rischi di perdere il bambino?

CHIARA

Sì.

STELLA

Oh cazzo!

MARGHERITA

E il tuo fidanzato vuole denunciarlo.

CHIARA

Sì... ma io l'ho convinto a non farlo... lui ha messo di mezzo un avvocato... hanno fatto una diffida alla mia famiglia... ma adesso se io perdo il bambino lui non si fermerà.

STELLA

E c'ha ragione.

CHIARA

Ma io non voglio... anche perché mio padre... non lo sapeva... non voleva...

STELLA
Non voleva un bel cazzo... non lo sa che non si picchiano le donne incinte?

CHIARA

Non voleva... lui in quel momento... era colpa di mia madre...

e poi se succederà... sarà già terribile che... insomma... é come se l'avesse fatto lui... il bambino... di non farlo nascere... capite? Sarà già una punizione terribile e io non voglio altro... niente potrà... poi... il bambino...

MARGHERITA

Ho capito... ho capito, adesso calmati. Per adesso aspettettiamo... facciamo come hai detto tu... non avvisiamo nessuno... vediamo nelle prossime ore se si ferma l'emorragia. D'accordo?

Chiara lentamente si calma.

CHIARA

Scusate... scusatemi... io non vi avrei voluto dire niente... voi avete già un sacco di problemi... e io... non ve l'avrei detto se.

STELLA

Sù, sù... adesso non fare la scema...

MARGHERITA

Adesso calmati e non pensare a niente... aspettiamo... vedrai che andrà tutto bene... sono sicura.

STELLA

Sì... anch'io... dài retta a me... non ci pensare... a tuo padre dico... vedrai si sistemerà tutto... (ride) sai cosa diceva mio nonno?

Anche Chiara sorride.

STELLA

Diceva che la vita é cadere sette volte e rialzarsi otto... (ride) era un proverbio cinese, giapponese... indiano... o giù di lì... non so... però non male...

Chiara annuisce.

STELLA

Sai che questo tuo fidanzato, anche se non l'ho mai visto... non mi dispiace per niente? Dev'essere un bel tipo... no? (a Margherita) L'hai mai visto tu?

MARGHERITA

Sì... l'ho visto...

STELLA

E com'é?

MARGHERITA

Niente male... anche di persona... voglio dire.

Chiara ride.

MARGHERITA

Belloccio... alto... belle spalle... occhialini... bel sorriso... insomma...

STELLA

(a Chiara) Però... te lo sei scelto bene, eh?

CHIARA

Ve l'ho detto che vorrei che mio figlio prendesse da lui. Lui é... é... non si può dire... é come se fossi rinata. Grazie a lui. E sono sicura che non dovrebbe fare niente per far crescere bene nostro figlio... io credo che un buon padre non debba dire ai figli come si deve vivere... deve vivere e lasciare che i figli lo guardino vivere.

STELLA

Ben detto, sottoscrivo...

CHIARA

In fondo basta poco... per far crescere bene un bambino... io lo so cosa serve a un bambino... é facile saperlo per me... basta che abbia esattamente tutto il contrario di quello che ho avuto io (ride). Io penso che a volte i modelli negativi, quelli dei genitori, siano altrettanto utili dei modelli positivi... almeno, nel mio caso é andata così.

STELLA

Certo che... tua madre... voglio dire...anche la mia é stata una stronza... ma la tua... é una professionista...

CHIARA

Ha sofferto... molto.

STELLA

E chi se ne frega... tutti soffriamo... mica può essere una scusa per la propria stronzaggine, no?

CHIARA

Mio padre... quando ero bambina... aveva una piccola pensione... mia madre gli dava una mano nella gestione... un giorno l'ha trovato in una delle stanze... a letto con una ragazza non so chi era... non l'ho mai capito... forse una cliente o una delle cameriere... da quel giorno é stato l'inferno... mia madre non l'ha mai perdonato... ha incominciato a essere gelosa ma non solo di lui anche di me e di mia sorella... una gelosia folle... era gelosa di tutti, delle mie amiche, dei ragazzi... della scuola, ha sempre cercato di distruggere tutto quello che mi riguardava... e c'é sempre riuscita. Io forse l'ho lasciata fare troppo... perché cercavo di giustificarla... anche perché non c'era nessuno che mi interessava veramente... l'ho assecondata... ma poi mi sono innamorata e allora non le ho più permesso di rovinarmi la vita... è stato così che... quando ha saputo che ero incinta si é sentita perduta... ha talmente esasperato mio padre che... ve l'ho detto...

STELLA

Vedi? Ho ragione io. Mica puoi rovinare la vita a tutti perché t'hanno fatto le corna vent'anni fa, no?

MARGHERITA

Non avete idea dei danni che riescono a fare le madri... più di chiunque altro... ne ho visti di uomini e donne rovinati dalle madri... e sono i danni peggiori, i più profondi. Non avete mai pensato che l'unico punto vulnerabile nel corpo di Achille era quello per cui l'aveva tenuto sua madre?

STELLA

Ma dài!  E' vero... non c'avevo mai pensato... oh... però anche i padri mica scherzano...

MARGHERITA

La famiglia... sapeste quello che vedo io... quello che può essere di violento la famiglia... per i bambini... le imposizioni degli adulti... imposizioni che segnano per sempre... ostilità, tirannia... per non parlare della concentrazione di vizi... meschinità. Donne che non vogliono procurarsi da vivere da sé e che fanno le madri per questo... senza sentimento, con superficialità. O quelle assuefatte alla noia, alle abitudini... e che crescono i figli senza fantasia... o che li mettono al mondo per essere sicure di non dover morire da sole. Certe coppie stanno insieme proprio perché litigano, per poter vivere l'odio, il sadismo, la sottomissione... stanno insieme non a dispetto delle loro liti, ma proprio per quelle... per viverle.

STELLA

Sai cosa diceva mio nonno a proposito delle famiglie? Diceva: "... si studiano un mese, si amano tre, litigano per tre anni, si odiano per trent'anni... e poi i figli ricominciano." (ride) Oh, però mica per tutti é così... sia chiaro.

CHIARA

Io devo credere che per me non sia così... altrimenti... io ho un'idea molto semplice di come essere madre... io... con mio figlio mi voglio divertire... voglio giocare... questa é la cosa principale... e poi voglio dargli tutto quello che non ho avuto io, voglio farlo sentire forte... coraggioso... e se sarà una femmina più di ogni cosa voglio che sia libera e tranquilla. Voglio che non abbassi mai gli occhi... davanti a nessuno.

MARGHERITA

Hai ragione sai? Tu non hai idea di quante volte ho sperato che qualcuno mi dicesse quello che hai detto tu... mai nessuno ha detto "io con mio figlio mi voglio divertire"... mai... dev'essere l'educazione di merda che abbiamo... la religione... il fatto che abbiamo messo Dio sulla croce... le responsabilità... o tutte le altre cazzate... ma nessuno dice voglio divertirmi con mio figlio... nessuno. Parlano tutti di soddisfazioni, felicità, ricchezza, posizioni sociale... mai di gioco.

In quel momento rientra Giulia. Margherita la guarda e finisce la frase fissandola negli occhi.

MARGHERITA

Eppure lo dovrebbero sapere... non sono le regole, i doveri, la società, la politica... che formano un uomo... é l'infanzia che lo fa.

BUIO


SCENA 14

Chiara e Margherita sono a letto, leggono. Entra anche Stella, cammina a fatica.

STELLA

Mi sono tornati i dolori...

Stella respira profondamente.

STELLA

Devo respirare... devo respirare.

CHIARA

Forse sei arrivata.

STELLA

No... no...

MARGHERITA

Non continuare a dire di no.

STELLA

Ho detto no! Devo respirare... solo respirare... ecco... si calmano... sono stata troppo in piedi.

CHIARA

Brava!

STELLA

Sì, ma ne valeva la pena... non sapete cosa vi siete perse...

MARGHERITA

Cosa?

STELLA

La nostra compagna di camera... in corridoio... andava sù e giù con il fidanzato... litigavano... e alzavano la voce... giuro che avevo vergogna io per loro.

CHIARA

E lui?

STELLA

Lui cercava di calmarla... mi sembra d'aver capito che le ha chiesto di non abortire... ma lei non ne vuole sapere... adesso é riuscito a portarla sulle scale... almeno stando lì non fa casino qui in reparto. Bé, io fossi stata in lui le avrei mollato un ceffone che il muro gliene dava un altro... urlare così in un ospedale...

MARGHERITA

Eppure io... anche se mi sforzo... non riesco a trovarla insopportabile.

STELLA

Certo, tu sei perfetta... te l'ho detto.

MARGHERITA

E' che non si sa controllare... é tutto più forte di lei...

STELLA

E allora? Affari suoi, no? L'hai detto anche tu prima.

MARGHERITA

Sì, prima...

STELLA

C'hai ripensato?

MARGHERITA

No, però... insomma... se fosse felice, serena e tranquilla... non sarebbe qui... no? Non ce la fa da sola... é un peso troppo grande da sopportare da sola... lei vorrebbe tenerselo dentro ma le esce da ogni parte... E in più non é nemmeno sicura di chi sia... il bambino.

STELLA

E tu come lo sai?

MARGHERITA

Ce l'ha detto lei.

STELLA

A voi? E io non c'ero... non mi posso allontanare un attimo che mi perdo il meglio. Cioè... vorreste dirmi che lui la sta pregandola di non abortire il figlio di un altro?

MARGHERITA

Forse é di un altro... forse no... non  é sicura.

STELLA

E fa pure la gelosa... e lui che le va dietro... io non so come fanno a esistere uomini così...  Stronzi con le donne buone e buoni con le donne stronze... e più donne hanno avuto e meno ne capiscono di donne.

MARGHERITA

Non sono certo gli uomini che ne hanno avute molte a conoscere meglio le donne...

STELLA

Eggià proprio come gli ubriaconi... mica sono loro i migliori intenditori di vino, no?

Stella ha ancora una fitta. Cerca di trattenere una smorfia di dolore.

MARGHERITA

Chiamiamo qualcuno... magari ti fanno un altro monitoraggio.

STELLA

Passa, passa...

MARGHERITA

A me non sembra...

STELLA

Ho detto che passa! (a Margherita) Ma a proposito di uomini... tu non aspetti nessuno? Non viene nessuno a trovarti?

MARGHERITA

No... nessuno.

STELLA

Ma un uomo? Proprio non ce l'hai un uomo?

Margherita sorride e non risponde. Stella cerca in continuazione di mascherare i dolori scherzando e chiacchierando.

STELLA

Guarda che sei un bel tipo tu... ci hai fatto parlare, di noi sai un sacco di cose... ma di te niente... zitta, muta. Cos'é, fai la misteriosa?

MARGHERITA

Vuoi sapere se ho un uomo? No, non ce l'ho.

STELLA

Strano... mica sei poi da buttar via...

MARGHERITA

Grazie.

STELLA

Bé, allora? Perché non ce l'hai? Sù, non farti pregare.

MARGHERITA

Ce l'avevo... fino a un mese fa. (a Stella)

Margherita si interrompe, Stella scalpita.

MARGHERITA

Stai male?

STELLA

No! E allora? Dài, vai avanti!

MARGHERITA

Non sono mai stata sposata io... con gli uomini che ho avuto é sempre finita prima... ho sempre pensato che la vita familiare fosse un'interferenza nella vita privata... (sorride) quindi ho sempre pensato al lavoro che é la mia vita privata... Così sono passati gli anni... e s'arriva a un punto in cui ci si deve accontentare... sì, perché adesso gli uomini che possono andare bene per me o sono sposati... o separati, o sono dei falliti.

STELLA

Un bel quadretto.

MARGHERITA

Per cui... stavo con quest'uomo... separato... dieci anni più di me... diceva di amarmi... io invece... E' che non lo so più distinguere... l'amore... gli uomini precedenti si sono portati via ognuno un po' d'entusiasmo... un po' di passione... Insomma lui era innamorato... io gli voglio bene... tanto...

STELLA

E allora? Bene, no?

MARGHERITA

Sono successe delle cose, tre mesi fa é morto mio padre che era l'uomo migliore che ho conosciuto nella mia vita... stavo male... ero depressa... insopportabile... Poi é arrivata la sorpresa, il tumore... sono crollata... insomma gli ho detto di andarsene...

STELLA

E perché, poveretto?

MARGHERITA

Bé, si sarebbe trovato una donna depressa, un po' stronza... e forse presto anche cadavere... non é una bella prospettiva, no?

CHIARA

Ma lui sarebbe stato contento di starti vicino visto che ti amava.

MARGHERITA

Sì, forse... ma a volte tocca decidere anche per gli altri.

CHIARA

Forse hai preso la decisione sbagliata.

MARGHERITA

Può darsi... ci penso spesso.

STELLA

E lui? E' sparito?

MARGHERITA

No... ci sentiamo per telefono... gli ho chiesto di non venire in ospedale... non voglio che mi veda qui dentro.

CHIARA

Non capisco perché vuoi impedire a una persona di amarti.

MARGHERITA

Lui vuole un figlio... lo desidera moltissimo... nel matrimonio precedente non ne ha avuti... e io non so se potrò mai averne... non so nemmeno se ci sarò... io.

CHIARA

Ma lui vuole te.

MARGHERITA

Se lui vuole me... sbaglia.

CHIARA

E lo decidi tu?

MARGHERITA

Decide chi é più lucido.

STELLA

Cioé chi é meno innamorato.

Margherita sorride.

CHIARA

E se tu non fossi così... lucida?

MARGHERITA

Già... da un po' di giorni me lo chiedo anch'io... perché... mi manca... non so, non m'é mai capitato con lui.

CHIARA

Vedi? Hai sbagliato.

MARGHERITA

E' che per tutti, anche per me... le cose della vita si cominciano ad amare veramente tanto quando le si perdono. E io sto perdendo tutto.

CHIARA

Perché vuoi negarti una possibilità?

MARGHERITA

Perché  mi sembra di non amarlo abbastanza... in passato ho avuto amori più forti...  più coinvolgimento... più passione...

STELLA

Sai cosa diceva mio nonno? Diceva: "... sì, la passione... la passione... bella roba... ma i baci non durano... saper cucinare sì."

MARGHERITA

(ride) Era un tipo razionale tuo nonno... e forse aveva ragione.

STELLA

Credo che il tuo amico abbia doti che vanno al di là della passione... uno che ti vuole stare vicino anche quando stai male é uno che mi piace.

MARGHERITA

Piace anche a me.

CHIARA

E allora!

MARGHERITA

E allora... non lo amo.

Stella ha una fitta, sorride.

STELLA

O forse hai paura che se stai con lui ti tocca fare un figlio...

Margherita sorride e annuisce.

MARGHERITA

Com'era la storia dell'uovo sodo di tua sorella?

STELLA

C'ho azzeccato, eh?

CHIARA

Uovo sodo?

STELLA

Sì, la nostra amica crede di essere troppo vecchia per fare la mamma e forse anche per fare tutto il resto. Ma non é solo l'età, é la paura di non esserci... vero?

MARGHERITA

(ironica) Non sarebbe carino far nascere un orfano.

CHIARA

Ma se l'esame di domani é negativo... sarebbe assurdo rinunciare...

MARGHERITA

Non voglio parlarne.

STELLA

Pensare ai dolori passati attira dolori nuovi. (ha una fitta) Ah!

MARGHERITA

Parli come se... se io fossi guarita.

CHIARA

E tu come se sapessi che non lo sarai mai.

STELLA

(a Margherita) Quando avevo diciannove anni ero... grassa... I ragazzi non mi guardavano, ridevano e si toccavano con il gomito... quelli più gentili dicevano che avevo degli occhi bellissimi... vaffanculo pensavo... m'incazzavo e mangiavo... poi stavo una settimana senza toccare cibo... solo mele... dimagrivo un etto o due...

Poi una notte ero in giro in macchina con una mia amica... un tizio é passato con il rosso e ci ha prese in pieno a una velocità mostruosa... sono stata un mese in ospedale... tutta rotta... fratture... ma é successo qualcosa... dentro di me... s'è rotto qualcosa... s'é rotto quello che mi faceva ingrassare... sono dimagrita... ero un'altra... adesso mi vedete così... perché sono incinta, ho fatto due figli... ma allora ero diventata carina... e gli stronzetti che si toccavano col gomito hanno iniziato a telefonare... a invitarmi...

MARGHERITA

Ultimamente vogliono tutti convincermi che da un male può nascere un bene.

CHIARA

E' vero, é così...

MARGHERITA

Ah sì? E quindi siete convinte che dal mio utero possa uscire qualcosa di meglio di un cancro?

STELLA

Cazzo, sei proprio implacabile con te stessa.

Rientra Giulia, é nervosa. Stella la segue con lo sguardo e le si rivolge in modo provocatorio e ironico.

STELLA

Ecco una che invece é implacabile con gli altri.

GIULIA

Bé, ce l'hai con me? T'ho vista prima in corridoio che guardavi, cercavi di ascoltare quello che dicevo... cosa fai, mi spii?

STELLA

Sì, come del resto faceva quasi tutto l'ospedale visto il casino che facevi.

Stella é sempre più provata dai dolori.

GIULIA

E' da quando sono entrata qui dentro che mi provocate, m'avete assalita... criticata, spiata...

STELLA

Ma non fare la vittima... a noi non ce ne frega niente di quello che devi fare... (più conciliante)  Il male peggiore non é abortire...  E' peggio, molto peggio costringere dei bambini a nascere con dei genitori che non li vogliono. O che non sono in grado di amarli.

GIULIA

La cosa che so fare meglio io é amare...

STELLA

Non continuare con questa commedia... non l'hai ancora capito che con noi non c'é bisogno?

Stella lancia un urlo.

STELLA

Cristo... cristo... che male...

MARGHERITA

Ci siamo... chiamo qualcuno.

CHIARA

Sì... non può andare avanti così.

STELLA

No!

MARGHERITA

Adesso basta! Tu sei pazza, vuoi morire?

Margherita sta per premere il campanello per chiamare le infermiere ma Stella le afferra la mano.

STELLA

No! Non voglio... non voglio.

Margherita guarda Stella e s'accorge che il suo letto é bagnato.

MARGHERITA

Ma guarda... le lenzuola sono bagnate... tu hai perso le acque...

STELLA

No.

MARGHERITA

Hai perso le acque e non lo dicevi.

STELLA

No... no...

MARGHERITA

Lascialo andare questo bambino... lascialo andare...

STELLA

Non voglio, non voglio...

MARGHERITA

Perché? Perché non vuoi?

STELLA

Perché poi devo ricominciare la vita di merda che faccio e lui non é più mio... non é più mio...

CHIARA

(a Margherita) Chiama qualcuno... chiama!

STELLA

Poi ricomincia tutto come prima... come con le bambine... stanno sempre con il padre... coi nonni con gli amici... con tutti... e con me mai... io... io... sono io... la madre...

CHIARA

(a Margherita) Chiama! Cosa aspetti?

MARGHERITA

(a Stella) Lasciami.

STELLA

(piangendo) No... no...

Giulia si alza e preme il pulsante. Il suono del campanello si amplifica quasi come un boato. Le tre donne si voltano verso di lei.

BUIO


SCENA 15

NOTTE

Chiara, Stella e Giulia sono sdraiate, Margherita é seduta sul bordo del proprio letto. La stanza é illuminata solo dalla luce che penetra dal corridoio e dal neon sopra il letto di Giulia.

Dalla finestra entra il chiarore azzurrognolo della notte.

CHIARA

(a Stella) C'è la luna piena... tuo figlio é nato con la luna piena, sarà un bambino fortunato.

MARGHERITA

(a Stella) E' proprio un bel bambino... me l'hanno fatto vedere da vicino, attraverso il vetro della nursery... ha proprio un bel muso.

STELLA

Io già non me lo ricordo più... non m'é passata ancora l'agitazione... ho avuto troppa paura..

CHIARA

Bé, non capita a tutti per fortuna.

STELLA

L'ostetrica s'é incazzata come una bestia perché non l'avevo chiamata prima.

MARGHERITA

Non ne avranno visti molti di casi come il tuo... una che arriva al punto di occultare le doglie fino all'ultimo minuto... sono rare le pazze come te.

STELLA

Le urlavo di fare presto, che il bambino stava nascendo... non mi credeva, mi trattava come una deficiente... ha voluto farmi sdraiare su una barella... le ho detto: "Sta uscendo... cazzo, sta uscendo." e lei: " No, c'é tempo, andiamo in sala parto." e io: "No, non ci arriviamo neppure in sala parto... sono sicura. " e lei: "Sì, dicono tutte così." Sull'ascensore eravamo sole, lei diceva di stare tranquilla. "Tranquilla un cazzo!" le ho detto, non ho fatto in tempo a finire la frase che mi sono lacerata, mi si é spaccato tutto. Il bambino é uscito come un razzo... a una velocità da non credere... ha incominciato a cadere... ho urlato... e lei l'ha preso al volo... a venti centimetri da terra... l'ha preso per un braccio, l'ha sollevato ma era vischioso, sporco di sangue e di liquido, le é sfuggito di mano come una saponetta, é caduto ancora ma lei l'ha ripreso ancora al volo me l'ha messo sulla pancia e m'ha detto: "Brutta stronza... se picchiava la testa e moriva erano cazzi tuoi!" L'ho guardata e giuro che l'ho amata pazzamente.

Chiara e Margherita ridono.

STELLA

Era tutto sporco... con la testa lunga, a pera. Amore mio... aveva un colore... non me lo dimenticherò mai quel colore, era come il selciato della strada, grigio scuro.

CHIARA

Se aspettavi ancora un po' diventava nero come il carbone. Ti rendi conto del rischio che hai corso?

MARGHERITA

Ve l'ho detto, non avete idea dei danni che fanno le madri...

STELLA

Siamo arrivati in sala parto, c'era un ginecologo giovane giovane che non doveva fare altro che cucirmi. Trenta punti m'ha dato... poi mi guarda e mi dice: "...ho un dubbio... forse ho bucato la parete interna della vagina con l'ago e sono entrato nel retto... però non sono sicuro." "Cazzo, cosa vuol dire non sono sicuro?". "Forse sì, forse no." "E allora?". "C'è pericolo di un'infezione se lascio tutto così...". "E cosa deve fare?". "Scucire e ricucire." L'ha fatto... m'ha scucita e m'ha ridato trenta punti.

CHIARA

Trenta più trenta sessanta... se arrivavi a cento ti davano un servizio di piatti.

STELLA

Allora ho chiesto: "Il bambino dov'é?". "Con suo marito signora, non si preoccupi." Capito? Io ero lì a farmi cucire e il bambino era già con mio marito che era arrivato in ospedale giusto in tempo.

CHIARA

Ma non sei contenta? Non ti capisco.

STELLA

Sarei più contenta se l'avessi qui... invece... me lo porteranno per allattarlo solo domani mattina. Era così bello averlo dentro di me... voi non avete ancora provato... quando si ha il pancione si sta da dio... é bello, bello... adesso invece sarà tutto diverso... fra tre mesi dovrò tornare a lavorare, dovrò anche smettere di allattarlo, starà sempre con mio marito e io tornerò ad essere solo quella a cui si dà il bacio della buonanotte... e poi a letto.

MARGHERITA

Io non mi lamenterei fossi in te, dammi retta, le madri che lavorano sono meglio... sono meno punitive, assillanti e petulanti... e procurano meno frustrazioni ai figli... consolati, lasci a tuo marito anche gli aspetti più negativi del ruolo che in genere é delle mamme. Quando ero bambina aspettavo sempre come una festa il ritorno di mio padre dal lavoro... mia madre invece era sempre con me... era lei che mi diceva questo non si fa, quello nemmeno... lavati, copriti, stai ferma...

STELLA

Grazie, ma non mi consola. Sono stanca di fare il padre. Comunque é inutile parlarne... mio marito non può fare altro... se io smettessi di lavorare per stare con i bambini lui impazzirebbe, si sentirebbe inutile... ora invece é felice, sente di avere una funzione precisa... e crede che anch'io sia felice come lui e voglio che continui a crederlo... non che io non lo sia... e poi lui li adora i bambini... sono diventati la cosa più importante...

GIULIA

Più importanti di te?

STELLA

Come? Io sono io... mica sono una bambina.

GIULIA

Ma tuo marito ama di più te o i vostri figli?

STELLA

Fai sul serio o scherzi?

GIULIA

Ho fatto solo una domanda.

STELLA

Ma é una domanda del cazzo.

GIULIA

Tu ami più lui o i tuoi figli?

STELLA

Li amo tutti. Non si può dire...

GIULIA

E loro ti amano?

STELLA

Certo.

GIULIA

Però t'hanno esclusa.

STELLA

Esclusa? Da che?

GIULIA

Loro stanno insieme tutto il giorno, l'hai detto tu... quando torni alla sera... un bacio e buona notte.

STELLA

Senti, ho appena partorito, m'hanno messo una trentina di punti... mi fa male ovunque... sono a pezzi... non ho voglia di incazzarmi ancora.

GIULIA

Ma io non voglio farti incazzare... dico solo che per loro é più facile... io lo so... c'é sempre qualcuno che si fa amare di più dai figli...

MARGHERITA

Sei un'esperta in materia?

GIULIA

(si rivolge a Margherita) Tu amavi di più tua madre o tuo padre?

MARGHERITA

Cos'é un giochino? Poi giochiamo al gioco della torre?

GIULIA

Rispondi sinceramente.

MARGHERITA

Perché dovrei rispondere a te?

GIULIA

Hai paura?

MARGHERITA

No. Amavo di più mio padre... credo.

GIULIA

E sai anche perché?

MARGHERITA

No, forse solo perché lo trovavo più interessante. Mia madre faceva solo la madre... mio padre aiutava a far guarire la gente... era medico.

GIULIA

(a Chiara) E tu? Amavi di più tua madre o tuo padre?

CHIARA

Mio padre... perché mi é sempre sembrato succube... di mia madre... e anche quando l'ha tradita... lì per lì m'é sembrato giusto... l'ho interpretato come una ribellione... e anch'io volevo ribellarmi.

GIULIA

(a Stella) Vedi? C'è sempre un genitore che é amato di più.

STELLA

Io li ho amati tutti e due allo stesso modo... e i miei figli amano me e mio marito allo stesso modo... senza altre stronzate.

GIULIA

Già... sarebbe terribile dover riconoscere che si é amati di meno...

MARGHERITA

Meglio non correre il rischio, vero? A proposito... tu chi amavi di più?

GIULIA

Io odiavo mia madre perché non riusciva a tenere mio padre a casa... lui se ne andava via sempre... per lavoro dicevano... ma per me la colpa era di mia madre... lei era troppo poco per lui... troppo poco per farlo rimanere... lei non valeva niente, per questo mio padre se ne andava.

MARGHERITA

Quindi una donna vale qualcosa solo quando riesce a tenersi stretto il suo uomo? (ironica) "... fai che non abbia occhi che per te... anche a costo di cavarglieli..." l'ho letto da qualche parte...

Restano tutte in silenzio per qualche istante.

MARGHERITA

(a Giulia) T'ha chiesto di non farlo, vero?

Giulia non risponde, si volta per nascondere il viso.

MARGHERITA

Te l'ha chiesto.

GIULIA

Io lo so... lui vuole il bambino... non me.

MARGHERITA

Ma tu non gliel'hai detto che forse non é suo...

Giulia si copre il volto con il cuscino e rimane immobile.

GIULIA

Non é quello il punto... anche se fosse... lui i dubbi li ha su di me... ha paura di me...

Giulia si interrompe, non vuole più parlare. Margherita e Stella si scambiano un'occhiata come per dire "Cambiamo discorso".

STELLA

(a Chiara) Come va l'emorragia?

CHIARA

Meglio... é diminuita tantissimo.

STELLA

Te l'ho detto... i bambini quando s'attaccano... non mollano.

CHIARA

Ho caldo... e non posso nemmeno muovermi... il letto é bollente.

Vorrei dormire... sono stanca...

STELLA

Dillo a me...

CHIARA

Continuo a pensare a quella ragazza...

STELLA

Quella che hanno violentato?

CHIARA

E' giovane... tanto giovane... quasi una bambina...

STELLA

E' proprio con i bambini che si accaniscono.

CHIARA

Sarà segnata per sempre... é una condanna.

STELLA

Una mia amica un giorno stava in un mercato coperto... con suo figlo di cinque anni... aveva le mani occupate dalle borse... stava pagando quando s'é accorta che il bambino non c'era più... s'é messa a urlare... a correre per tutto il mercato... per fortuna ai negozianti é venuta l'idea di chiudere tutte le uscite... perché il bambino l'hanno ritrovato... nel cesso, narcotizzato, completamente rasato e con i vestiti cambiati... capisci? Per non farlo riconoscere... e poi? Che se ne facevano? Lo vendevano? Gli toglievano un rene? Le cornee... oppure lo davano a qualche figlio di puttana maniaco? O ci facevano film porno o sado maso? Bastardi. Lo sapete che c'é un mercato nero di video in cui seviziano e ammazzano dei bambini? Li ammazzano davvero... mica per finta... e ci sono dei luridi schifosi che li comprano... pagano due o tre milioni a cassetta.

CHIARA

Spero che non sia sola... avrà paura... di notte, qui dentro.

MARGHERITA

C'é sua madre, l'ho vista uscire dalla stanza, si fermerà tutta notte probabilmente. (a Chiara) Non ci pensare... devi riposarti... cerca di dormire.

CHIARA

E' una notte... non so... c'é qualcosa... forse perché ho paura...

MARGHERITA

Non sei sola... anch'io ho paura...

CHIARA

Lo so... non ne abbiamo più parlato ma non l'ho dimenticato... domani mattina ti danno l'esito...

MARGHERITA

Pensavo di arrivarci distrutta e invece... sono solo stanca... ho sonno non voglio pensare...

Chiara guarda Giulia e le si rivolge dolcemene.

CHIARA

Come stai?

Giulia solleva leggermente la testa per guardare Chiara.

GIULIA

Non riesco più a piangere... m'hanno dato una pastiglia per dormire... mi sento strana... vorrei pensare... pensare... ma non penso più... vorrei svegliarmi dopodomani nel mio letto... qualunque cosa basta che sia passata... e invece...

Giulia si copre di nuovo in parte la testa con il cuscino.

GIULIA

Sono stanca... ho la testa vuota... domani mattina... domani...

STELLA

Domani mattina... mi sveglieranno mettendomi in braccio il mio bambino... la prima poppata... sento che il seno si sta gonfiando... non vedo l'ora vorrei fare un sonno profondo... che duri un attimo... veloce... veloce...

MARGHERITA

Buona notte.

STELLA

Buona notte.

CHIARA

Quando ero bambina lo sapevo... l'unico modo per non avere paura di notte era dormire... mi convincevo... "... se dormi non ti succede niente... se dormi non ti prendono... se dormi non entrano... se dormi non fanno rumore... " ripetevo... ripetevo... e dormivo.

MARGHERITA

... se dormi non ti succede niente... se dormi sei salva... se dormi non ti prendono...  se dormi passa tutto... se dormi non muori...

CHIARA

... se dormi guarisci... se dormi sei salva... se dormi...

Progressivamente la luce della stanza si trasforma, diventa irreale. Le quattro donne scivolano nel sonno. Le loro prossime parole sono frutto dei loro pensieri, dei loro sogni e incubi.

STELLA

Amore... amore... la tua vecchia rosa... io lo so che sei felice... e so cosa é giusto per te... meglio... meglio così... tutto per te... io so cosa é giusto... e non ti farà male... mai più... e dormirai... a lungo... e loro saranno felici e orgogliosi di te... e sentirai sempre le loro voci... papà... papà... papà... Io sono... ti ricordi? io sono... la tua vecchia rosa in fiore... e so cosa é giusto... quel che mi rende meno triste é rendere meno triste te. 

CHIARA

La risposta! La risposta! Dimmi! Ci deve essere... deve... qui, dentro di noi... tutti i dettagli... capire questo buio... buio... Di cosa siamo fatti? Di cosa? Convinciti ad accettare anche il peggio... ma non procurarlo a nessuno... convinciti... anche la disperazione... cambiala... cambiala! Non serve rassegnarti... sarai un lottatore... e lotterò con te perché non c'é e non ci sarà... fra i comandamenti... quello che dice... rispettare i bambini.

GIULIA

Continuerai... sì... continuerai così... e tu anche... continuerai a giocare con l'eternità... non ti stringerò... non ti stringeranno...

non ci saranno mani... e bocche... ma nemmeno lacrime... non verrai, e non lo saprai mai che la vita comincia con due pianti... quello della donna che la dà e del bambino che la riceve...non lo saprai e non ci sarai... perché quello che sarai sei già...

MARGHERITA

Dottoressa! Dottoressa! Per piacere... tu che puoi fammi morire... per pietà stacca la flebo... Non riguarda più me... non riguarda chi muore... é solo voltare l'angolo... e non essere più visti... Infatti i fiori... non sono per chi muore... non stanno dentro... stanno fuori... dentro non ci sono fiori.

Ma che diritto ho io? Che diritto ho? Oppure no... Se non puoi dare la vita almeno dài la morte. Dottoressa... tu che puoi... per piacere... fammi morire... E staccala... staccala quella cazzo di flebo!

I sogni vengono interrotti da un urlo lacerante che si sovrappone alla voce di Margherita. La luce della stanza torna ad essere quella che ha preceduto i sogni, le quattro donne si sono svegliate di soprassalto.

CHIARA

Cos'é stato? L'avete sentito?

Dal corridoio provengono rumori indistinti.

STELLA

E l'ho sentito sì...

MARGHERITA

Un urlo...

Margherita si alza dal letto.

GIULIA

E' successo qualcosa.

CHIARA

(a Margherita) Vai a vedere... guarda.

MARGHERITA

Sì... vado.

Margherita esce.

CHIARA

Oddio... che spavento.

STELLA

A momenti mi viene un'infarto... E' mai possibile che non si riesca a stare in pace mai qui dentro? Di giorno i rumori e il caldo... di notte ti fanno i film dell'orrore...

GIULIA

Io ho sonno... ho sonno...

CHIARA

E' successo qualcosa...

STELLA

Avrà partorito qualcun altro in ascensore...

GIULIA

Io dormo...

Giulia si corica completamente.

STELLA

Sì, dormiamo...

Anche Stella torna a sdraiarsi

STELLA

(a Chiara) Dormi anche tu...

CHIARA

No, non ci riesco... voglio sapere.

STELLA

Siamo in un ospedale... succedono le cose peggiori qui dentro... cos'altro c'è da sapere?

Rientra Margherita, ha un'espressione di sconforto.

CHIARA

Allora? Cos'é successo?

Margherita non risponde.

CHIARA

Bé? Hai saputo qualcosa?

MARGHERITA

No...

CHIARA

Come no? Perché hai quella faccia allora?

MARGHERITA

Che faccia?

CHIARA

Sù, non prendermi in giro... cos'é successo? Chi ha urlato?

Margherita esita un istante ancora, poi va a sedersi sul letto di Chiara.

MARGHERITA

La madre... la madre della ragazza... é andata a telefonare... l'ha lasciata sola... quando é tornata... non c'era più... sua figlia non c'era più... ha trovato la finestra della stanza spalancata... e lei... non c'era più...

Stella e Giulia si alzano lentamente mettendosi sedute sui propri letti.


CHIARA

Lo sapevo... lo sapevo...

Chiara silenziosamente inizia a piangere scossa da piccoli singhiozzi. Margherita l'accarezza.

BUIO


SCENA 16

MATTINO

Dall'esterno provengono i rumori dei lavori. Dalle finestre penetra la luce del sole. Chiara é seduta sul proprio letto ha ancora la flebo nel braccio, Stella é sdraiata e tiene il suo bambino tra le braccia, Giulia é sdraiata, coperta dalle lenzuola ed é sotto l'effetto dell'anestesia. Margherita é in piedi, guarda il bambino di Stella.

MARGHERITA

(a Stella) Dorme?

STELLA

Sì, ha poppato e s'é schiantato... guarda che faccia beata sembra che s'é bevuto due litri di vino.

MARGHERITA

E' proprio bello... grosso poi...

STELLA

Tre chili e otto...

MARGHERITA

Speriamo che non si spaventi con questi rumori.

Giulia si muove nel letto lamentandosi nel sonno.

STELLA

(a Margherita) Dài, racconta prima che si svegli.

MARGHERITA

Erano lei e il fidanzato davanti alla porta della sala operatoria... discutevano, discutevano... alzavano la voce...

STELLA

Ancora?

MARGHERITA

Li guardavano tutti... lui cercava ancora di convincerla a non abortire... e lei continuava a dire di no... poi é arrivato il chirurgo che le ha detto di entrare... lei allora gli ha chiesto di aspettare perché voleva  parlare ancora con il fidanzato... il chirurgo s'é innervosito ma li ha lasciati soli ancora un po'... a quel punto sembrava che lei avesse cambiato idea...  e invece: colpo di scena! E' arrivata la madre.

STELLA

La madre di chi?

MARGHERITA

Di lei... con il fratello... incazzati neri...

STELLA

Ma come? Non era una cosa segreta? Che nessuno avrebbe mai creduto... perché lei non si confonde...

MARGHERITA

Eh, si vede di no... fatto sta che sono arrivati. Contemporaneamente il chirurgo é uscito di nuovo... lei poveretta era completamente in palla... perché il fidanzato le chiedeva di non abortire e la madre invece diceva al fidanzato di lasciarla decidere in pace...

STELLA

Hai capito la mammina? Si vede che la conosce bene sua figlia.

Oppure sa la verità...

MARGHERITA

Il chirurgo a quel punto s'é incazzato con lei e le ha detto di decidere... o sì o no. Il fratello intanto s'é messo a insultare il fidanzato il quale l'ha mandato affanculo... a momenti si picchiano. Lei é scoppiata a piangere, la madre anche... il fratello urlava... il fidanzato a quel punto deve aver realizzato che si stava infilando in un guaio...

STELLA

In una famiglia di pazzi...

MARGHERITA

Lei deve aver capito che la situazione era insostenibile e senza dire più niente a nessuno ha seguito il chirurgo nella sala operatoria.

STELLA

Però... un bel colpo di teatro.

MARGHERITA

Appena lei é entrata il fidanzato é scoppiato a piangere...

STELLA

Pianto liberatorio... di scampato pericolo.

MARGHERITA

Mi sa proprio di sì...

CHIARA

E la madre con il fratello?

MARGHERITA

Sono rimasti lì fino a quando é uscita dalla sala operatoria... si sono accertati che era andato tutto bene poi un'infermiera ha detto a tutti di andarsene...

STELLA

Bé, certo... non siamo in una clinica... e poi, insomma, mica ha fatto un intervento a cuore aperto.

Giulia si muove, alza leggermente la testa si guarda intorno e si lascia cadere nuovamente sul cuscino.

MARGHERITA

Credo abbia fatto la cosa migliore...

STELLA

Certo... troppi problemi, troppi dubbi... troppe balle... non é ancora in grado di diventare madre... e quando una donna non é in grado non li deve fare i figli... poche storie...

MARGHERITA

Io so solo che se dovessi tornare indietro lo rifarei... quando ho abortito c'era sempre qualcosa che lo sapeva per me... qualcosa che sapeva che sarebbe stato un fallimento, un errore. Per colpa mia, per colpa dell'uomo con cui stavo... perché ero troppo giovane, troppo superficiale... perché avevo altre cose in mente... mille motivi...

STELLA

Io di figli ne ho tre... li ho sempre voluti i bambini... quando ho rinunciato é stato perché non ero madre dentro...

La responsabilità, la vita, lo stesso sangue... la morale... Dio... i soldi... cazzate... non é questo che ti fa essere madre... é la coscienza... é la testa... sapere di essere in grado di rispettare un'impegno...  (indicando Giulia). Lei prima si deve sistemare la testa... e poi farà la mamma...

CHIARA

Io continuo a pensare a quello che é successo questa notte. A quella ragazza... a sua madre... a tutto quel dolore senza senso...

a tutto lo schifo che ci aspetta là fuori... all'inutilità... io continuo a illudermi che mio figlio non dovrà avere niente di tutta questa merda... niente di quello che ho avuto io... ma non é vero... subirà anche lui come me, come quella ragazza... come tutti...  continuo a domandarmi perché cerco di non perderlo... perché mi ostino... forse lui non vuole vivere... forse a lui arrivano le stesse voci... gli stessi rumori che sento io... (a Stella) Non bastiamo noi a proteggerli dallo schifo... non ce la faremo mai...

STELLA

Hai ragione... non bastiamo a proteggerli... però una cosa la possiamo fare... possiamo cercare di fargli capire da che parte sta lo schifo... possiamo fare in modo che non siano loro lo schifo...

CHIARA

Ho paura che non basti... c'é sempre un momento in cui qualsiasi cosa é più attraente dei consigli di una una madre.

MARGHERITA

Io vi invidio, sapete? Invidio voi due... invidio anche lei (indica Giulia) tutto quello che dite... tutto quello che vi succede ha un senso... quando parlate si capisce che avete del tempo davanti... io l'ho perso tutto il mio tempo... mi sono sempre detta che avevo un lavoro importante... nobile... utile... che avevo un mio modo di occuparmi della vita... mi sentivo di avere tanto tempo davanti...anche per fare un figlio... ma improvvisamente il tempo può finire... e io non l'avevo messo in conto.

CHIARA

Non devi parlare così.

Giulia si muove, emette un gemito, lentamente sta scemando l'effetto dell'anestesia.

STELLA

Si sta svegliando...

GIULIA

Ho sete.

Margherita prende un bicchiere pieno d'acqua che sta sul comodino di Giulia e l'aiuta a bere sollevandole la testa.

GIULIA

Mi viene da vomitare.

MARGHERITA

E' l'anestesia.

GIULIA

E' finita?

MARGHERITA

Sì... é finita... é tutto passato.

GIULIA

Sono andati via?

MARGHERITA

Sì.

GIULIA

Tutti?

MARGHERITA

Tutti.

Giulia sorride, tossisce e poi si mette a piangere.

MARGHERITA

Cerca di riposarti...

GIULIA

E' andato via anche lui?

 

MARGHERITA

L'hanno mandato via... gli hanno detto che non poteva restare.

Giulia si volta e continua a piangere. Margherita si rivolge a Chiara e Stella cercando di non farsi sentire da Giulia.

MARGHERITA

Devo darle questa.

Margherita mostra una busta.

MARGHERITA

Me l'ha data lui...

CHIARA

Chi?

MARGHERITA

Il suo fidanzato... m'ha chiesto di dargliela appena si svegliava... l'ha scritta mentre... bé, io ne ho abbastanza di questa storia... dategliela voi... io adesso voglio andare... devo sapere... non ce la faccio più... visto che non me l'hanno ancora dato l'esito...  l'esito dell'esame... m'é venuta una gran fretta di sapere... anche se... insomma qualcuno qui dentro lo saprà, no? Forse loro non hanno fretta, ma io sì.

Margherita appoggia la busta sul letto di Stella ed esce.

GIULIA

Aspetta... dove vai?

Margherita ormai si é allontanata.

GIULIA

Mi fa male la testa...

Giulia si volta verso Stella e s'accorge che ha il bambino tra le braccia.

GIULIA

Il bambino... é il tuo bambino... io... io... ho avuto paura...

STELLA

E' finita... adesso non parlare... riposati.

GIULIA

(indica il bambino) Me lo fai vedere?

STELLA

Dorme.

GIULIA

Vorrei vederlo... non ne ho mai visto uno così piccolo... non ha nemmeno un giorno...

STELLA

Dopo... dopo.

GIULIA

Non vuoi?

STELLA

Ho detto dopo... adesso dorme.

GIULIA

Non vuoi farmelo vedere?

STELLA

Sì che voglio... ma non adesso.

GIULIA

(alterata) Tu non me lo vuoi far vedere! Ti fa schifo?

STELLA

Stai zitta cazzo... lo spaventi.

GIULIA

Ti fa schifo se lo tocco?

STELLA

Vaffanculo!

GIULIA

Vaffanculo tu... lo sapevo... lo sapevo... che per voi...

STELLA

Smettila.

GIULIA

Sono diversa... io... per voi...

CHIARA

No, non lo sei... non per noi... non l'hai ancora capito?  E' inutile che insisti...

GIULIA

Mi disprezzate!

CHIARA

(alzando la voce) No, sei tu che ti disprezzi! Noi no!

Perché dovremmo? Hai fatto quello che potevi... credi che non lo capiamo? La vita... non é sempre una meraviglia... non la si può difendere sempre a qualsiasi costo... io lo sto facendo... ma é dura... dura... nessuno qui ti vuole giudicare. Là fuori sì... là fuori é pieno di stronzi che giudicano tutto... che si rifiutano di capire... che dicono di sapere cosa é giusto... di loro devi avere paura... di quelli che fanno finta di sapere... non di noi...

STELLA

(a Chiara) Anche tu però, cazzo, non urlare!

CHIARA

E invece vorrei urlare oggi! Vorrei mandare tutti affanculo!

STELLA

Va bene, va bene... adesso però stai tranquilla.

CHIARA

Tranquilla un cazzo! La ragazza di stanotte fino a ieri mattina era tranquilla e a cosa le é servito? Io sono stata tranquilla tutta la vita e rischio di perdere mio figlio.

STELLA

D'accordo... adesso basta.

CHIARA

Vorrei strapparmela dal braccio questa flebo... vorrei che mi morisse quest'ombra di speranza che ho ancora... sarebbe più facile... e invece no... é più forte di me... mi trascina... devo crederci che per mio figlio ci sarà qualcosa di più... di meglio.

Chiara si interrompe Stella e Giulia la guardano.

CHIARA

(a Stella) Dalle la lettera.

STELLA

Cosa?

CHIARA

La sua lettera.

STELLA

Ah! Sì.

Stella prende la lettera che le ha consegnato Margherita e la consegna a Giulia.

STELLA

E' di... del tuo fidanzato... é per te.

Giulia prende la busta, la osserva senza aprirla.

GIULIA

Perché? Che bisogno aveva di... può parlarmi, no?

STELLA

Non so...

GIULIA

No, non la voglio... ci dev'essere un errore...

STELLA

Ma che errore... mica é arrivata per posta... é per te... avanti prendila.

GIULIA

No... non la apro... non é per me...

STELLA

L'ha data il tuo fidanzato a Margherita... (dura) per te.

GIULIA

No... lui non ha nessun bisogno di scrivermi... mi ha sempre parlato... sempre... se mi deve dire qualcosa verrà qui più tardi.

STELLA

Fai quello che vuoi... ma perché devo impazzire io per convincerti...

Stella ripone la busta. Ma Chiara le si rivolge con tono imperioso.

CHIARA

Ha ragione... forse non é per lei... dev'esserci stato un errore... é per me...

STELLA

Cosa?

CHIARA

Sì, sì... dammela.

GIULIA

No.

CHIARA

No? E perché? Hai detto che non é per te... allora é per me.

(a Stella) Dammela!

GIULIA

No!

CHIARA

No? E' tua forse? No. Allora é mia. (a Stella) Dammela.

GIULIA

Non dargliela.

STELLA

Lo sapete che m'avete rotto le palle?

CHIARA

Avanti dammela!

Stella consegna la busta a Chiara.

GIULIA

(a Chiara) Non aprirla!

 

CHIARA

Perché non la devo aprire? E' per me.

Chiara apre la busta e ne sfila un foglio.

CHIARA

(leggendo) Pensavo di avere ragione. E invece no. Hai ragione tu.

GIULIA

Basta! Basta!

CHIARA

(leggendo) Ha ragione chi decide e hai deciso tu. Ma é stato tutto troppo per me. La tua famiglia, l'ospedale... troppo.

GIULIA

Non voglio sentire... non voglio!

CHIARA

(leggendo) Ho bisogno di tempo. E anche tu hai bisogno di tempo.

GIULIA

Non voglio sentire!

CHIARA

(a Giulia) Non vuoi? E per quanto tempo vuoi andare avanti a non sentire? Apri gli occhi... aprili! E' ora di farlo.

GIULIA

Cazzi miei.

CHIARA

(leggendo) Non verrò più in ospedale. Ho deciso di partire malgrado tutti i tuoi ricatti.

GIULIA

Basta!

CHIARA

(leggendo) Non ti cercherò e so che non lo farai nemmeno tu. Lasciamo passare il tempo. Se dovessimo riprendere ora sarebbe un inferno e io sono stanco. Mi farò vivo io. Un bacio.

(a Giulia) Non era per me. (a Stella) Era per te?

Stella non risponde.

GIULIA

Mi ha lasciata.

CHIARA

Forse no. E anche se fosse? Preferivi aspettare il suo arrivo?

Almeno adesso lo sai... non verrà.

GIULIA

Sì, mi ha lasciata.

STELLA

Bé, capita. Del resto... anche tu... mi sembra d'aver capito...

GIULIA

Mi ha lasciata lui.

STELLA

(a Chiara) Bé, se non altro il concetto le é chiaro.

Giulia si volta nel proprio letto cercando di isolarsi. Contemporaneamente rientra Margherita ha un'espressione assorta.

CHIARA

Allora?

Margherita la guarda ma non risponde.

STELLA

Bé? Hai saputo qualcosa?

Margherita siede sul proprio letto coprendosi il viso con le mani é visibilmente commossa.

CHIARA

Cos'é successo?

Margherita non trattiene il pianto.

MARGHERITA

Ho parlato con il chirurgo.

STELLA

E allora?

MARGHERITA

M'ha detto che il tumore era solo sul collo dell'utero e non é entrato...

Chiara e Stella hanno un moto di sollievo contemporaneamente.

CHIARA

E non sei contenta?

MARGHERITA

Sì... m'ha detto che mi devo far controllare ogni tre mesi... poi se va tutto bene ogni sei... e poi... se voglio posso...

STELLA

Puoi?

MARGHERITA

Posso provarci... una gravidanza... se ci provo subito... ce la posso fare...

Anche Giulia si volta verso Margherita, le sorride.

STELLA

Mi sa che allora ti toccherà richiamare quel tuo amico... quello che mi era tanto simpatico... quello che non ti voleva lasciare da sola.

Margherita mischia il pianto e il sorriso annuendo.

MARGHERITA

Sì... credo che lo farò... 

CHIARA

Sono contenta. E sarà contento anche lui.

Improvvisamente si sente il boato sordo di un tuono e la luce del sole lentamente se ne va.

STELLA

Un temporale...

CHIARA

(guardando fuori dalla finestra) E' pieno di nuvole. Mi sa che tra poco piove.

STELLA

Meglio, così si rinfresca...

GIULIA

Vorrei che piovesse tanto... mi piacerebbe uno di quei temporali che... quest'anno non sono ancora venuti... con tanta pioggia... e la grandine... e il vento...

CHIARA

Sì... che poi quando passano il cielo é azzurro e pulito...

STELLA

Senza più questo caldo insopportabile.

MARGHERITA

Sì, quest'anno non é ancora venuto un temporale così... e l'aria é pesante...

Si sente un altro tuono più vicino del precedente.

CHIARA

Sta arrivando.

GIULIA

Sì, é più vicino.

Margherita si alza e va alla finestra, guarda fuori.

MARGHERITA

Hanno anche smesso di fare rumore qui sopra... sentite?

STELLA

Avranno paura di bagnarsi.

GIULIA

Com'é fuori?

MARGHERITA

Come sempre... ma più grigio.

GIULIA

Piove?

MARGHERITA

Non ancora. Però manca poco.

GIULIA

E poi com'é?

MARGHERITA

Buio. E' sempre più buio.

CHIARA

E' il temporale... s'avvicina...  (a Margherita) Quand'é che ti dimettono?

MARGHERITA

Domani...

CHIARA

(a Giulia) E tu?

GIULIA

Domani.


STELLA

Io sto qui ancora un paio di giorni... a farti compagnia.

CHIARA

Bé, nemmeno io ho intenzione di starci ancora molto.

STELLA

Certo... vedrai... tra qualche giorno tornerai a casa anche tu.

Si torna tutte a casa... e poi... (si interrompe) si ricomincia...

CHIARA

(a Margherita) Com'é fuori?

MARGHERITA

Brutto... ma sta iniziando a piovere...

Si sente un tuono.

CHIARA

Bene... mi piace il rumore della pioggia... perché poi dopo sarà tutto più pulito e fresco.

Si sente un tuono ancora e poi il rumore della pioggia sempre più forte.

FINE