Le magie di Faustino

Stampa questo copione

Grossa stanza con una unica porta sulla parete di dx che da al pianerottolo.

 

le  magie  di  faustino

tre atti di Vincenzo Di Giovanni

Questa commedia, tratta temi come lo spiritismo e la chiaroveggenza, contrapposti alla probabile suggestione. La scrissi per aiutare degli amici, secondo un mio punto di vista, schiavi di un credo che considerando gli aspetti citati, dal sacro al profano, resta comunque deleterio.

E’ stata rappresentata dalla mia compagnia più di una volta ed ha riscosso, nel nostro ambito amatoriale, tanti consensi.

A mio avviso, dunque, è una bella opera da rappresentare, tanto è vero che si sono cimentati diversi altri (Compagnia Amatoriale di Formia; “le Guarrattelle” di Madonna dell’Arco; la Compagnia teatrale del Cral Whirlpool di Napoli).

Ho lasciato perdere la velleità, altri impegni mi costrinsero ad abbandonare il tentare una valida promozione, consideravo scarna l’attenzione che ero riuscito ad avere: sono stato, infatti, iscritto alla SIAE diversi anni, registrando altre commedie, ma raccogliendo poco.

Oggi, mio malgrado, ho scoperto che proprio questa commedia è abbastanza conosciuta e chissà quante volte rappresentata sotto “mentite spoglie”. L’ho riscontrato a Caserta, dove qualcuno la spaccia per propria; in questo sito (http://www.alabare.it/nuova_pagina_7.htm) addirittura si chiama “Giochi da mago”, palese e indubbio la constatazione leggendo la premessa e i personaggi.

Che dire, la offro a tutti voi senza nulla a pretendere, edificato dal fatto di poter essere preso in considerazione (magari solo informato). Qualora voleste, potrei “italianizzarla” per renderla ancor più nazionale.

Considerazioni ed altre informazioni scrivendo a:

vincenzo.digiovanni@libero.it  oppure  traccedinuovitalenti@gmail.com


Personaggi in ordine di apparizione

Faustino Ciotola

Erminio, il fratello

Primo Spiritello

Secondo Spiritello

Sisina, la madre

Graziella, la sorella

Francesca, la fidanzata

Carmela, vicina di casa

Concetta, la moglie del portiere

Don Vincenzo, marito di Carmela

Contessa

Arnaldo, il fantasma, marito della Contessa

Don Eligio, il pastore

Signor Pizzo, il diavolo


Premessa (spunto da testo evangelico)

A Sipario ancora chiuso, da un lembo del telo, esce DON ELIGIO, il pastore. Passeggia lungo il boccascena avendo tra le mani un breviario.

Legge ad alta voce  spiegando al pubblico....

DON ELIGIO e La  farfalla.

La nostra esistenza è paragonabile alla vita di una farfalla.

La larva di questo insetto, quando lascia l’uovo, nasce una prima volta. Il suo stadio iniziale di vita, si svolgerà segregato e nell’oscurità.

Per diventare una vera farfalla, con i suoi luminosi colori, deve subire una metamorfosi, che risulterà una specie di seconda nascita. E’ sempre lo stesso essere, ma ad un certo punto il suo corpo è completamente cambiato, come anche il suo comportamento.

Ha lasciato il guscio, melmoso ed oscuro, per salire all’aria e alla luce.

Noi siamo pressappoco come la larva della farfalla, incoscienti della mediocrità della nostra condizione. Segregati in un contenitore invisibile, col suo odore impercettibile, perché abituale, perché egoista. Quell’involucro conserva il peccato, con la tristezza e i mali che ne conseguono.

Ma ecco che quando arriva la bella stagione la larva viene ad esporsi al sole.

Si produce una fessura, l’apertura si allarga e ben presto lascia apparire gli occhi, poi la bocca, le zampe, le ali, e infine il corpo intero. Da una pelle spessa e fangosa, a poco a poco, emerge un corpo pulito ed iridato.

La farfalla si gonfia di aria fresca e prende il volo verso il sole e la libertà.

Anche a noi si presenta, tale opportunità, nel momento di una “bella stagione”.

Volendo coglierla, riusciremmo a schiuderci per respirare quell’atmosfera beata, lasceremmo per sempre i bassifondi della mediocre condizione spirituale in cui, quasi tutti, viviamo.


PRIMO ATTO

Grossa stanza con un’unica porta sulla parete di dx che dà al pianerottolo.

Il vano è diviso dal resto della casa abitata dalla famiglia Ciotola.

La scena presenta sulla sinistra un divano aperto (a letto doppia piazza), nel quale dormono placidamente i due fratelli Faustino ed Erminio.

Le ante del balcone, posto sulla parete centrale, sono chiuse; fuori sembra imperversi un violento temporale, traspare di tanto in tanto qualche raggio di luce dei lampi che illumina completamente l’ambiente. E’ proprio in detta penombra che, dalla porta e in punta di piedi, entrano due ombre (che identifichiamo, per convenzione, come spiritelli).

Questi, divertite, strofinano continuamente le mani balzando da un punto della stanza all’altro. Poi, a scatti e alternandosi continuamente, saltano addosso ai due poveri fratelli, riempiendoli di botte. I malcapitati non si svegliano ma, nel sonno, si lamentano pensando di essere alle prese con un incubo.

La scaramuccia continua fino a quanto dal nulla si ode una voce....

VOCE: (fuori scena. Tono secco e di comando) Insomma! ....ma che state facendo?

Vi volete muovere?

1° SPIRITELLO:(frenandosi di colpo)Sissignore! Ma che dobbiamo fare?

VOCE:Vi ho detto di prendervi qualcosa dal prescelto! Qualsiasi cosa, anche un piccolo oggetto! ...Badate però, senza far destare sospetti!

Egli non dovrà accorgersi di nulla!

1° SPIRITELLO: Hai capito bene! Non se ne deve accorgere.....(si avvicina ai letti e dando un’occhiata ai due che dormono, chiede al suo compagno) ...E mò! ...Chi è sto prescelto?

2° SPIRITELLO: E che ne so io!

(rivolgendosi alla voce, molto umilmente) Capo, ....scusate ancora, ma chi è il prescelto?

VOCE: (alterandosi) Ma che razza d’indiavolati siete?

A noi interessano i più intelligenti, no!

1° SPIRITELLO: Ah, ggià!

(al compagno) E’ facile no! ....il più intelligente!

2° SPIRITELLO: Ah! Si, si....

(guarda di nuovo i due che dormono) Ehm! ....e chi è!

1° SPIRITELLO: E gaia! .....mò chi sarà!

(quasi a rivolgersi alla voce guida, poi frenandosi...) Glielo chiedi tu?

2° SPIRITELLO: Noho! Scusa.... Una volta per uno!

1° SPIRITELLO: Va bbuò!

(parlando alla voce) Ecco, mio signore! ....Perdonatemi...

Ma chi dei due, ....sarà il più intelligente?

VOCE: (a rompere un breve silenzio) ...Imbecilli! Ma cosa vi ho insegnato!

E’ quasi un mese che siete dietro a questo caso e non ho visto ancora alcun risultato!

Avete tutti gli strumenti per appurarlo! (poi, vedendoli ancora indecisi...)

Vi basta leggerli nel pensiero, no! ....Entrate nei loro sogni!

2° SPIRITELLO: (illuminandosi) Giàaa! E’ facile no!...   Vai, va..... procediamo!

1° SPIRITELLO: E  ssì! Procediamo!

(ognuno di loro mette le mani in testa ad uno dei due che dormono. Rimangono concentrati, per qualche secondo, a captare i sogni, poi.....) Questo è un alpinista! Si sta sognando di essere un grande scalatore di montagne (pausa) ...è quasi arrivato in cima......(si tratta del sogno di Faustino) ....E il tuo?

2° SPIRITELLO: (scrutando nel sogno di Erminio) Il mio si sta “strafocando”  una torta alla panna!.......Nientedimeno si è tuffando dentro!

Mamma mia! Sta combinando un macello!   ...tiene proprio un’espressione da ebete!

1° SPIRITELLO: Da ebete hai detto? ….Allora è il mio sicuramente!

E’ certo lui sarà più intelligente!

2° SPIRITELLO: (mollando la sua preda) Embè, ora che dobbiamo fare?

1° SPIRITELLO: Come sarebbe? …Non hai sentito?

Dobbiamo prenderci qualcosa di sua appartenenza!

2° SPIRITELLO: (sollevando il paio di scarpe che si trova nei pressi di Faustino...)Prendiamoci le scarpe! (poi allontanandole dal naso) …mamma mia, che fetore!

1° SPIRITELLO: Bel fesso che sei!  Il capo ha detto “senza destare sospetti!”

Secondo te, quando si sveglierà e non le trova.... che pensa? (poiriflettendo....)

...Dunque, …vediamo… Qualcosa che non insospettisca….

Ci sono! Pigliamoci solo i lacci!  ...E’ una cosa che può succedere, no?

2° SPIRITELLO: Beh!....(pensa) ..Può succedere, certo!

1° SPIRITELLO: Bene! (sghignazzando, sfila i lacci. Poi via a passo felpato insieme all’altro).

FAUSTINO: (Ventottenne, intelligente e volenteroso. Diplomato da anni, si è sempre arrangiato con vendita di rappresentanze: attualmente venditore di prodotti per la casa. Roba da poco, non si sente per nulla realizzato. Si sveglia per il rumore provocato dalla porta appena socchiusa, alza il capo dal cuscino e sgranchiendosi...)

Ah, che dolore! Mamma mia, che mal di schiena! Ahia, avrò dormito storto!

....che strano sogno... 

(cerca l’accendino nella tasca del pantalone appeso ad una sedia. Lo trova e l’accende per dare uno sguardo alla sveglia. Poi, con stupore...)  Le otto passate?

E sta disgraziata non ha suonato!

Mannaggia la miseria! Io avevo preso l’appuntamento con la signora Farina

(pausa, poi rassegnato) Ormai è andata, che posso fare più! (ripone la testa sul cuscino).

Ah, Mannaggia! Mi sento le costole tutte spezzate....(riprende sonno)

SISINA: (donna energica, piena di spirito, mamma dei due. Entra di soprassalto dopo qualche secondo e va a spalancare le grate del balcone, poi inizia a rassettare...) Ragazzi! Ragazzi! …Forza, andiamo, forza! ...Svegliatevi che deve venire il proprietario a visitare l’appartamento. (osserva i figli inamovibili e li scopre) Faustino, bello di mammà!

....ma non dovevi scendere stamattina?

FAUSTINO: (sgranchiendosi ancora, poi prendendo la sveglia tra le mani.) Non ha suonato!

Che temporale che sta facendo ....Eh!

SISINA: Ma quando mai! Ci sta un sole che spacca le pietre! ...Il temporale...

Te lo sarai sognato!

ERMINIO: (ricoprendosi con le lenzuola, tutto, anche la testa. Poi lamentandosi...)

Ahia! Mi fa male tutto qua…. Dietro la schiena!... Ma che può essere?

Ahiai, non riesco neanche a muovermi!

SISINA: Si, si! Ogni giorno è la stessa scusa....

(lo riscopre) forza, alzatevi che è tardi!

ERMINIO: Mammà, ma quale scusa! Io veramente sto dicendo!

(riflette) A proposito di sogni…:

ho fatto uno strano sogno, (sbadigliando) ma così  strano...

SISINA: (dubitando) Sii, ...allora alzati e spiegati cosa ti sei sognato….

Le solite scuse….

ERMINIO: Ma quali scuse… (racconta sbadigliando continuamente) Mi sono sognato di avere davanti a me una torta piena di panna… Tu sai che io vado pazzo per la torta di panna… Beh, non ho fatto in tempo a mangiarne neanche una fettina, quando all’improvviso mi è balzato davanti un tipo stranissimo…

Prima mi ha riempito di botte e poi non si è portato via la torta?

...Mammà che significa?

SISINA: E io so questi fatti!...

ERMINO: Va bbè, ho capito! Mò mi riaddormento nuovamente....

e se caso mai me lo risogno ti faccio vedere cosa lo combino!

SISINA: Uè! Alzati subito! Ma voi vedete un poco che si passa con questo!

(lo riscopre) …Quello si fa i sogni con le pause! ...Alzati, forza!

ERMINIO: (rassegnato) Uffa, Mammà!

....ma non potresti venire una mezz’oretta più tardi la mattina?

Anzi, se non verresti proprio sarebbe ancora meglio....

Così, la stanza te la rassetterei io!

SISINA: Come…, e perché no! …Così ti alzi a mezzogiorno!

ERMINIO: Ma quando mai!

Quello ci “sveglierebbe” la sveglia di Faustino.

FAUSTINO: Sicuro! Come è successo stamattina!

(girando e rigirando la sveglia) ....Come sarà successo che non ha suonato?

...E’ andata sempre bene!...

(riflettendo, poi con tono scontato al fratello) Tu non ne sai niente, eh?

SISINA: Sicuramente ci ha messo lui le mani!

Quello è un pelandrone! Pure se non si deve alzare si secca di sentirla!

ERMINIO:  Mà, quella è un morire! ...Ti sveglia nel meglio del sonno!

FAUSTINO: Alle sette e mezza di mattina!?

ERMINIO: Embè, che vuoi! Alle sette e mezza per me è presto.... (pausa)

E’ una questiona di cromosomi!

SISINA: Cromo... che ?

ERMINIO: I cromosomi, lo stò studiando proprio adesso: sono i microbi che ci abbiamo nel corpo, no! ....A me, pigliano sonno tardi! ....Io che ci posso fare!

FAUSTINO: ‘O cromoscemo che sei! ....Lui è stato!

(infilandosi i pantaloni) Sei veramente cretino! ....Mi  hai fatto perdere l’appuntamento!

(mettendosi le scarpe, nota che mancano i lacci...) Mammà, papà già è sceso?

SISINA: Si! ...mi pare che doveva andare al Porto!

FAUSTINO: Mamma santissima, che bella giornata che è schiarita!

SISINA: Che successo più adesso?

FAUSTINO: Eh, che è successo! ....Papà vedi, si è pigliato i lacci!

ERMINIO: E va bbeh..., uno si arrangia.

FAUSTINO: (pausa di sgomento) Ma statti zitto, hai capito!...

Secondo me tu i cromosomi non li hai proprio!

(tra se) ...uno s’arrangia! Ma vedete un poco che risposta da imbecille!....

Scendo con le scarpe senza lacci.

SISINA: Mo se li è pigliati da te! (pausa)

Ieri se li pigliò dalle scarpe di tua sorella....

FAUSTINO: Ma io non capisco, queste sono cose da pazzi!

Ma perchè non se  li compra un paio di lacci!

...Ma ti sembra bello che la mattina dobbiamo giocare a chi si alza per primo?

SISINA: Che vuoi fare, quello lo fa per principio!

Dice che uno di voi è stato, ed è per questo che non vuole comprarseli!

FAUSTINO: Ah, bene! ...E io nemmeno...., per principio! Va bene!

ERMINIO:  (sempre da sotto alle lenzuola) Meno male che tengo le scarpe senza lacci!

SISINA: Uè, Alzati… Hai capito!

Sant’Iddio non vorrei mai che facesse giorno!

FAUSTINO: … Il bagno è libero?

SISINA: E’ entrata Graziella,.....devi aspettare un poco.

FAUSTINO: Statevi bene! Ora se ne andrà tutta la mattinata....(pausa)

Io, per sfizio, vorrei sapere che ci fa nel bagno dalla mattina alla sera....

SISINA: ....Che ci fa?  Quella è una ragazza! ....Si deve preparare!

FAUSTINO: Mamma, ma perchè non se la piglia lei questa stanza? …che nella sua ci va solo a dormire?

SISINA: Quanto è bello il signorino!

E avresti il coraggio di far dormire tua sorella sola?

…Sola in questo vano separato dal resto della casa?

FAUSTINO: E che fa! Quando si è chiusa dentro.... poi, chi se la prende! (pausa)

La mattina debbo attraversare il pianerottolo sempre morto di freddo.

ERMINIO: Ma quando mai!...Ora ci mettiamo a cedere la stanza…

Io stò bene così! …Di qua si sta in santa pace! ...Uè, io di qui non mi smuovo!

FAUSTINO: E per forza! Quello non tiene orari...

Viene a letto alle due e si alza alle dieci!

ERMINIO: Mamma, diglielo pure tu che io debbo stare tranquillo....

Tra poco tengo gli esami di Maturità!

FAUSTINO: Embè, si tratta di qualche altro mese!

SISINA: Qualche altro mese? …se sarà promosso!

FAUSTINO: E che diamine! Se non riesce a prenderlo neanche adesso…

Questa è la terza volta che lo ripete!...(pausa)

E meno male che è un istituto di recupero!

ERMINIO: Guarda che là si studia veramente! ...Non ti regalano niente!

SISINA: E vedi di prendertelo sto benedetto diploma, perchè solo Dio sa quello che ci sta costando, e ‘i sacrifici che stiamo facendo!

FAUSTINO: Poi, fosse pure ora ...A venticinque anni!

ERMINIO: …Se poi vogliamo parlare: …quello assai serve!

.....Tu diplomato e buono che stai facendo di tanto importante?

...una volta vende l’enciclopedia, poi le  forchette, ora il sapone....

FAUSTINO: Eh! Già! …Perlomeno non resto con le mani in mano!

Sempre guadagno qualcosa di soldi!

ERMINIO: Si, si bene! ....Ma mai una cosa seria, …importante!

FAUSTINO: Tu non ti preoccupare....

Ti faccio vedere che prima o dopo mi sistemo!

ERMINIO: Sì, proprio qua! ....a Napoli! ...E’ una parola!

Ci vorrebbe la bacchetta magica!

Solo ci potremmo sistemare!

Mammà, te lo immagini quante cose si potrebbero fare!

...per esempio: che vogliamo essere proprietari terrieri?....

(gesticola con una immaginaria bacchetta magica) Ooho Ppo'! ...siamo proprietari terrieri!

Tu che vuoi  essere? ...Direttore di banca?

Ooho Ppo'! ...Tè, sei Direttore di banca!

...che so (ci pensa un attimo, poi ironico), vogliamo fare uscire a Graziella dal bagno?

...Ppò! E esce... (si blocca poiché è quello che succede).

GRAZIELLA: (dalla porta con bigodini in testa) Se dovete andare in bagno io ho finito!

(poi, guardando Erminio rimasto di stucco) ...Uè ma che cosa è sta faccia da mammalucco!

FAUSTINO: Miracolo! Caspita, mamma hai visto? (pacca sulla spalla ad Erminio)

....Questo tiene un avvenire davanti... (via di corsa verso la porta, mentre Erminio, rimasto interdetto, si guarda la mano meravigliato).

SISINA: (a Graziella) Come mai già hai finito?

GRAZIELLA: Deve venire Francesca!

ERMINIO: Uahu! Viene Francesca!

GRAZIELLA: Ti piace vero?

ERMINIO: Come?! Se mi piace? Mi piace veramente!

....Tiene delle gambe niente male! …Chissà il resto…

GRAZIELLA: Bah! Voi uomini pensate sempre alla stessa cosa!

ERMINIO: Ma è fidanzata!

GRAZIELLA: Nossignore!

Ma non ci mettere il pensiero! ...Quella vuole gente preparata, dinamica....

SISINA: Embè! ... Perché butterebbe l’osso al cane!

Piccolina, quello a tuo fratello non gli manca niente!

GRAZIELLA: Si va bbè, quello come se dice:

ogni scarafone è bello alla mamma sua!...

Mammà, Francesca é un tipo aristocratico, gli piace la cultura, l’intraprendenza!

Quello tuo figlio sa fare solo lo scurrile!

SISINA: (guardando il figlio) ‘O “scurrille”?

ERMINIO: Io? Ma quando mai !....

GRAZIELLA: Va bbè! Domani! …Voglio dire che è uno sguaiato!

SISINA: Ahh!?!  Questo voleva dire? …E io che ne sapevo!

GRAZIELLA: Eh, che né sapevo… Ora, piuttosto, visto che mi è venuto in mente....

Per favore, ora che viene, parla il meno possibile che eviteremo le brutte figure!

SISINA: E perchè? …Ma tu lo sai che, se mi ci metto, io mi esprimo meglio di tutti quanti voi!

ERMINIO: Che ti credi, quella Mamma, se vuole, si sa destreggiare!

GRAZIELLA: Se, se! Fatti dire che mi ha combinato a Sorrento!

SISINA: Io?! ....Che ti ho fatto a Sorrento?

GRAZIELLA: Comme, ti sei dimenticata? Giù a Marina di Puolo!...

Te dissi:  “Mammà, mi raccomando, questi amici sono tutti professionisti”, dottori, avvocati.... (con adulazione) ....Michel, ‘o figlio d’’o giudice!

SISINA: eh, sì! (con scherno) Michel ....Mbè?

GRAZIELLA: (rivolgendosi al fratello) Io, stavo con questi amici a mare....

e lei (la mamma) stava sotto l’ombrellone: quando, alzandosi per farsi un bagno, mi chiama e ad alta voce mi fa: “Graziella, Graziella è futo ‘lloco?”

...Sarei voluto morire!

ERMINIO: Embè! Qual’è il problema? ...... “Futo” si può dire!

Non hai mai sentito dire.... “Quel pozzo è molto futo!”

GRAZIELLA: Acchiappa a quest’altro!...Va bbè, ho capito, lasciamo perdere…

(rassettando) ....E io che do pure spiegazioni!

SISINA: E ssì, è arrivata la signora Strogoff!

Fernisce ‘e fa ‘o lietto cu Erminio, ovvì!

Vaco a preparà ‘e colazione! (con tono offeso)....da spiegazioni!   N’è asciuta n’ata!

GRAZIELLA: Mammà! (ammonendo la mamma mentre esce) Guarda però che m’aggia levà ‘e bigodini, ....quella tra poco viene!.... Appena arriva  pianto tutto!

(ad Erminio) Jà, fa ampressa!...St’ignorante!

...Futo se po' dicere! Quello se permette pure di fettiare le ragazze istruite!...

(umiliandolo) Mò a vide ‘e trasì e te trove ancora cull’uocchie azzeccate ‘e suonno!

ERMINIO: Hai ragione!.....Mi vado subito a preparare! (esce di corsa)

GRAZIELLA: Oh, addò vai? ‘o lietto! Viena ccà, ...che stai bene!

Ho scherzato! ...Mannaggia!

(da sola)...M’addo và!...Nientedimeno me pareva n’arilla!

(piccola pausa poi intenerendosi) Poverino! Quella a Francesca gli piace Faustino.

Dice che è un tipo che incoraggia, guarda sempre davanti.....

(continuando a fare il letto) Chiste se fruscia....

FRANCESCA: (bel tipino e colta) Permesso! ....Ma che fai? ...Parli da sola?

GRAZIELLA: Ciao Francesca! Vieni accomodati!

Il tempo per chiudere il divano......

FRANCESCA: Fai, fai, non ti preoccupare....

Sono io che mi sono anticipata! (prende dei libri che sono su un mobiletto  e da una rapida spulciata) Salite le scale ho sentito la tua voce e sono entrata.

...Scusami per l’improvvisata!

GRAZIELLA: Figurati! Ma potevi trovare uno dei miei fratelli in mutande!

FRANCESCA: Se fosse stato Faustino non mi sarebbe dispiaciuto!....

Se non altro per lo sfizio di vederlo imbarazzato....

(con ammirazione) Lui che sembra così tenero, così riservato!

GRAZIELLA: Si, proprio così! ...Portatelo a casa!

FRANCESCA: (cambiando discorso) Ma questo vano, pure appartiene alla vostra casa?

GRAZIELLA: Si, l’avevamo adibito a ripostiglio, ma poi, siccome era troppo grande, l’abbiamo trasformato in stanzetta per i miei fratelli.

FRANCESCA: (girando intorno) E ssì!  Una stanza così grande!..Era un peccato.

(soffermandosi sui libri) ...Le stregonerie, .....il patto col diavolo, ....la magia nera...?!

Ma chi legge questi strani libri?

FAUSTINO: (entrando) Io! Sono io l’essere occulto.

FRANCESCO: (gradendo la visione) Ciao Faustino!

FAUSTINO: Ciao ....(guarda la sorella per la presentazione...)

FRANCESCA: (anticipando)  Francesca!

FAUSTINO: Si, Francesca.  Scusami, ...non ricordavo!

GRAZIELLA: (afferra la volontà dell’amica) Francesca, ti dispiace se mi vado a togliere i bigodini? Faccio in un attimo!

FRANCESCA: No, fai pure con comodo.

GRAZIELLA: (tra se) Figuriamoci, ha pigliate ‘o terno! (esce)

FRANCESCA: Dicevamo  ....Ah, si!   I  libri, sono tuoi dunque!

FAUSTINO: Si! Vedi l’occulto, le magie....E’ un genere che m’incuriosisce!

FRANCESCA: Allora credi a queste cose?

FAUSTINO: Ad essere prorpio sincero, non tanto! Mi piace leggerle perchè mi affascinano, ma, tutto sommato, credo che molto sia dovuto alle suggestioni che ci creiamo; ....che nascono nel nostro subconscio.

Talvolta, per giustificare un mal di testa, un momento andato storto o un incidente qualsiasi diamo la colpa al soprannaturale: “m’hanne mise l’uocchie ‘nguolle”

....Credo che ci facciamo prendere troppo facilmente dalle suggestioni!

FRANCESCA: Bah! Veramente io non sono tanto daccordo!

Pensa, che attraverso la preghiera, ci sono persone capaci di guarire malattie anche serie.

FAUSTINO: E tu sei convinta di queste cose?

FRANCESCA: Io ci credo!

FAUSTINO: Ma che fesserie!

FRANCESCA: Allora ti dirò di più, e guarda che questa  è una cosa realmente accaduta: ...una carissima amica mi confidò che era stata salvata da un potente medium! ...Io stessa l’avevo vista conciata malissimo e pensavo sinceramente che per lei non ci fosse stato più nulla da fare! ....Poi ha incontrato questo mago.....

FAUSTINO: Ed è stata  salvata!

FRANCESCA: Certo! Sai questi che leggono le carte! Spesso compare anche per televisione.....“Mago Morgan”!

FAUSTINO: Embè,  e questo Morgan.... che aveva diagnosticato alla tua amica?

FRANCESCA: E’ stata una sua cugina, che vedendola pallida e senza forze, la portò da questa specie di stregone. Dice che appena la vide, subito disse che l’avevano conciata per le feste.

...Avrebbe dovuto fare altre quattro sedute per sciogliergli la fattura.

FAUSTINO: Ho capito! E cosa costò questo consulto?

FRANCESCA: Se mi ricordo bene, la prima volta gli dovette dare cinquecentomila lire; poi, disse che a lavoro terminato, se tutto fosse andato per il meglio,  avrebbe chiesto un altro milione....

FAUSTINO: Come sarebbe a dire?

Non solo si prese tutti quei soldi, ma non garantì nemmeno il risultato?

FRANCESCA: Sai com’è, avvolte le forze negative sono così potenti che nemmeno con  tanta abilità  si riescono a sconfiggere certe cose

FAUSTINO: Intanto le prime cinquecentomila lire le intasca!

FRANCESCA: Ma quelle servono per gli acquisti del materiale da lavorare! L’occorente per contrastare il sortilegio.

FAUSTINO: Si va bbè, il “ciuccio vola!”

FRANCESCA: (dispiaciuta) Ho capito! Non ne parliamo più!

....Altrimenti mi offendo veramente!

FAUSTINO: No, per carità! ...Sto solo pensando se si può essere così cialtroni (e mentre parla, dalla parete posta dietro la scrivania, entrano nuovamente i spiritelli. Hanno tra le mani un piccolo feticcio che ha le due braccia legate dai lacci che erano stati prelevati dalle scarpe di Faustino. Quatti, quatti, attraversano il boccascena per sparire nella parete opposta. Intanto Faustino accusa un lieve capogiro ed ha un momento di sbandamento) ....Scusami un attimo...

FRANCESCA: Che ti succede! ...Ti senti bene?

FAUSTINO: No, non è niente! (riprendendosi) Dunque, di che si parlava.... (ricordando improvvisamente) ...Ah si! ....Io ho una grossa cultura nel campo....

(con aria di chi nasconde un segreto) Poi di te mi voglio fidare....:

Tu non lo sai, ma io posso valutare certe situazioni!  ....Ho dei poteri esoterici innati!

FRANCESCA: Davvero! Ma se proprio ora mi hai detto di essere un perplesso?

FAUSTINO: Ecco...., non volevo impressionarti!

Ma visto che sei già predisposta.... Da tempo studio l’arte dell’occulto!

FRANCESCA: Ho capito! ...Ma tua sorella non me ne ha mai parlato....

FAUSTINO: Lascia stare Graziella, tra noi non c’è stato mai un grosso dialogo....

(comportandosi come uno che ha un piano ferreo) Aspetta, ora ti dò una dimostrazione (recandosi presso la porta) Erminio, Erminiooo.

Sta venendo! Mettiti seduta llà, sul divano (la colloca facendo in modo che sia alle sue spalle. La ragazza siede incuriosita e nel contempo affascinata da Faustino che intanto assume un atteggiamento serioso)....Debbo concentrarmi al massimo, altrimenti l’esperimento non riesce (mani tese verso la porta...intanto sopraggiunge Erminio).

ERMINIO: Che c’è! (tutto preparato per essere più appariscente, poi subito un po' interdetto dall’atteggiamento inconsueto del fratello)

...Ah, Buongiorno Signurì! (poi, guardando ancora il fratello, ritorna imbarazzato).

FAUSTINO: Lascia perdere la signorina (gli fa l’occhiolino per indicargli di stare al gioco).

Guardami intensamente! (braccia protese, mentre continua a fargli gesti a sottostare) Guardami fisso negli occhi! (Erminio si immobilizza)

...Guardami! ora sentirai le palpebre pesanti...., sempre più pesanti, sempre....

Hai voglia di addormentarti......, chiudi gli occhi e dormi, dooormi!

Resterai in un sonno profondo finquando non te lo dirò io!! (Erminio si appoggia ad una parete come un pezzo di legno e cade in apparente catalessi).....

FRANCESCA: (impressionata) E’ incredibile! sta dormendo in piedi!

Ma allora veramente possiedi dei poteri..... Ma come hai fatto!

FAUSTINO: (contento per essere riuscito nell’inganno) Ecco, lo sapevo! Adesso, per te, già sono diventato un padreterno.

Vedi è così che i pseudomaghi, come quel Morgan di cui parlavi poc’anzi, prendono in giro le persone...

FRANCESCA: Come sarebbe?!

FAUSTINO: Ma come, non hai capito? Ci siamo messi daccordo, no?

Appena è entrato gli ho fatto l’occhiolino. Lui ha afferrato tutto, ed è stato al gioco!...(si volta verso il fratello ancora impassibile)...Vero, Erminio?

(nota Erminio ancora immobile) Erminio, la dimostrazione è finita! Francesca ha capito che sono tutte suggestioni!.....

(Erminio non risponde) Ermì, jà nun fà ‘o fesso.

FRANCESCA: (gli si avvicina, lo tocca) Faustino, ma questo è tutto irrigidito!

FAUSTINO: Erminio, Ermì....(preoccupato, lo scuote, ma gli casca addosso a peso morto. Allora lo accompagna sul pavimento).... Ermì, ma che succieso!(poi a Francesca) Fammi la cortesia, non dire ancora niente di là! Trova una scusa e vammi a prendere un

bicchiere d’acqua....  Corri!....(Francesca esce. Lui, preoccupatissimo lo scuote...)

Ermì, Erminio ti supplico, svegliati.(Poi, ha un momento di lucidità) Te lo ordino!(Erminio riapre gli occhi) Ermì, finalmente, ma che t’è succieso!

ERMINIO: (ancora stordito) Niente, ajere m’aggia jute ‘a cucca tarde...., stammatina me sò scetate ampresse....E mentre facive ‘o fesso me sò addurmute overamente!

FAUSTINO: Ma allora si scemo proprio!  M’he fatte fà ‘na diec’’e paura!...

ERMINIO: E tu invece, m’he fatte fa sta figura ‘e niente ‘nnanze a chella!

SISINA: (di colpo con Francesca e Graziella) Madonna, Erminio, Ermì...ch’è stato!

FAUSTINO: Calma, calma! Nun è succieso niente!

......Stu scemo se addurmuto all’erte all’erte!

ERMINIO: (ancora da terra) Mammà, ma chille ma fatte venì suonno!

SISINA: Maronna, se squagliate tutte ‘o sanghe ‘nguorpe (Francesca gli porge il bicchiere, lei lo beve e viene accompagnata fuori dalle ragazze)...

FRANCESCA: (uscendo) Signora, ma vi dico che lo ha ipnotizzato veramente....

FAUSTINO: Scè, ‘e ‘ntise? Mò chelle overo se penso che sò mago!

ERMINIO: Oh, ma che vvuò!....io tenevo suonno!

FAUSTINO: Mò me chiammene Faustino ‘o fattucchiero....Sì cuntento?!

(riflettendo) Sulo c’a Morgan abbusca ‘nu cuofeno ‘e denari, e io, invece.....

ERMINIO: E ovvì! Hai detto bene, vuttete a ffà ‘o mago!

FAUSTINO: Susete jà! Vulevo impressionà a Francesca e me sò spaventato pure io (da una mano al fratello ad alzarsi).....

CARMELA: (Vicina di casa, tipo aristocratico, di rango nobile. Entrando dalla porta)

Dove stà! Ah, eccovi qua! (da uno sguardo fuori all’atrio) Ho lasciato la porta socchiusa, speriamo di non rimanere fuori!

Signor Faustino, vi volevo dire, ....ma veramente tenete questi poteri?

FAUSTINO: (meravigliato) Eh che d’è ‘o telegrafo senza fili! (al fratello) He visto! Io dduje nummeri nunn’adduvine...

Signora sapete che cos’è stato....., io, ...veramente...(sta quasi per negare quando improvvisamente....altra riflessione, poi di colpo) ...E’ certo signora! Allora che facciamo le barzellette!

CARMELA: Ma sapete leggere anche le carte ?!

FAUSTINO: Ehm!....Le carte (momento di tentennamento poi, dopo aver notato lo sbigottimento di Erminio...)  Come no! Io proprio in quello sono specializzato!

CARMELA: Ah, bene! E Non potreste vedere una cosa a riguardo di mio marito? Perchè se è vero quello che si dice sul suo conto,  gli faccio le corna col primo che mi capita!

FAUSTINO: Certo si può fare! Ma...., (esitante) vedete, queste cose....., si pagano.

No’ppe niente! .....Sennò, non riescono! ....Avete capito!

CARMELA: Gesù, e si capisce! Embè, quando sarà possibile avere questo consulto!

FAUSTINO: Dunque, vediamo..... Domani pomeriggio va bbene!....

CONCETTA: (la moglie del guardaporta) Permesso!

Faustino ho sentito dire che prevedi il futuro, ...ma overe è!

FAUSTINO: (guarda Erminio che continua a non capire nulla) Eh Certo! Sissignora!

Proprie cheste stevo dicenno alla signora Carmela....ovedite!

Ma è ‘na cosa senza interessi.....pe’ ccarità!....

Solo che un piccolo compenso s’adda pagà, sapete!

...Sennò va a finire che non riesce!

CARMELA: E’ llogico! Pure a mme me l’ha detto, ....è normale!

Tutti fanno così!

CONCETTA: Ah, si paga! (un po' interdetta, ma poi...) E vva bbè!

A nuje po ‘nce tratte bbuone, no!

Sai che d’è....Faustì, stanotte m’aggio fatte  nu bruttu suonno! ‘e siccome doppedimane aggia je a Milano, tu mi devi dire si pozze partì cull’aereo.....

Sinnò me piglie ‘o treno.

Arrive cchiù tarde, che me ne ‘mporta!

FAUSTINO: Signò ne parlamme dimane, ja!

(le fa accomodare entrambe alla porta)...Domani ne parliamo!

CARMELA: Va bene, allora arrivederci a domani!

CONCETTA: Arrivederci! (esce insieme a Carmela commentando a soggetto)

Ma overo l’ha ipnotizzato? (via)

ERMINIO: (ancora interdetto) ...Ma allora tu ssi scemo proprio?

Ma comme, ...bello e buone te miette a ffà ‘e carte?

FAUSTINO: (dando un occhiata sul pianerottolo) Zitto, Statte zitto! Nun te fa sentì ‘a nisciune! ....Da oggi in avanti te facce abbusca nu sacche ‘e sorde

ERMINIO: Ma quanne mai! Tu, secondo me, me faje abbusca nu sacch’’e mazzate!

Mò dimane ca dice a signora Carmela?

Chille ‘o marito se tene ‘a Cassusara!

Che fai, jà!

....Ci’ò dice?  ...e accussi a fai lascià  c’o marito!

E si ‘o marite vene a sapè c’avimme fatte ‘a spia, nun ce fa ‘na grande mazziate a tutte ‘e duje! ....Chille è pure gruosse!

Figurete ca ll’ata sera, fore ‘o bar, s’appiccecaje cu uno, ‘o rette ‘nu buffo...

Mi devi credere, ‘o izaje miezu metro ‘a terra

....E chiste era pure nu piezzo d’omme eh!

Figurati a mme che me cumbine! .....Comme ‘o rrepare.

FAUSTINO: Ma tu nun t’’he preoccupà!.... ‘e ccarte, nce facce io, no!

(scontato) .....E le carte, diranno che il marito è indiscutibilmente fedele....! O no!

ERMINIO: (vuole dibbattere, poi si convince) Si,....però....(ci pensa e sorride) ...overo, eh!

E io che faccio!

FAUSTINO: Tu sarai il mio assistente,....‘e capito!

Basta ca t’adduorme un’altro paio di  volte!

Po’ a studiamme sta cose, ‘nce facimme n’atu ppoco ‘e pubblicità!

...E visto ccà, ‘a voce comme se spanne!

Nun te preoccupà, basta organizzarsi .....e te faccio vedè quanti pollastri venene ccà!

....Guagliò, siente a mme, da domani in avanti guadagneremo profumatamente!

ERMINIO: Nun te preoccupà, tu fàmme ‘o fatte ‘e primme....,

‘o fatte ‘e ll’uocchie pesanti!....c’a io m’addorme pure dinte a guardiola, ‘mbraccio a donna Cuncetta! (Faustino si avvia verso la porta...)

...E chella c’a vocche che tene, ce fa ‘a pubblicità pe tutta Napule..... (esce preceduto dal fratello).

Intanto vengono fuori, nuovamente, con il solito passo felpato,  i due spiritelli:

uno da destra e l’altro da sinistra.

Si guardano per un attimo sorridenti, poi si congratulano a vicenda ed infine, tenendosi le mani,  saltellano per tutta la stanza per la grossa contentezza.

(tela)


SECONDO ATTO

Stessa stanza del 1° atto, poche le varianti: a dx, guardando la scena, grossa scrivania; davanti ad essa, due sedie per far accomodare i clienti bisognosi di consulto; piccolo armadietto alle spalle; oggetti vari, sparsi un po' ovunque, che hanno a che fare con l’esercizio delle attività esoteriche.

Faustino sembra aver bene avviato la sua nuova professione di “cartomante” (o giù di lì), non crede di possedere particolari predisposizioni in materia, pur tuttavia si sente molto abile nel destreggiarsi con le persone. Tale attegiamento sembra che dia magnifici risultati, soprattutto sotto il profilo economico. Inoltre, le sue deduzioni, mai discutibili, non destano sospetti.

Nello studio egli si serve dell’assistenza del fratello che, nonostante sia a conoscenza dell’ingannevole professione intrapresa da Faustino, nasconde e non sempre, una certa impressione durante lo svolgersi delle sedute. Non crede alla casualità degli avvenimenti che, invece, sembra sia motivo di giustifica del pseudo mago....

SISINA: (pregandolo) Ermì! Ma dimme ‘a verità:

‘He stisse mettenne tu ‘e sorde dinte ‘o cassetto da credenza!

ERMINIO: (seccato) Mammà te l’aggie ditte: “nun saccio niente!”

SISINA: (a Graziella) Uh Gesù! E addò stanne ascenne tutte sti sorde?

GRAZIELLA: Mammà, ma ancora lo devi capire?

Il biglietto parla chiaro!

(leggendo) “Lasciate in pace Faustino altrimenti non vi darò più una lira”!

SISINA: ...Embè!

GRAZIELLA: Embè, che cosa...! E’ lo stesso Faustino, no!

SISINA: Tu dici che isso stesso?

GRAZIELLA: E’ certo!

Ce sta danne ‘e sorde pe ce fa sta zitte!

...Va vedenne che sta cumbinanne!

SISINA: Madonna! Accussì stonghe ancora cchiù ‘mpensiero!

(ad Erminio) M’’ò vvuò dicere comme guadagna tutte chilli sorde!

Ja dimmelle, t’ho giure ca nun ce dico niente!....(pausa)

(sottovoce) Guaglio’!.... stisseve vennenne ‘a polverina

ERMINIO: Mammà, ma qua polverina vaje truvanne a ccà!

Quello da i consigli, cura le malattie, risolve i problemi sentimentali, leve ‘o maluocchie!

SISINA: E accussì abbusca tutti quei soldi?

ERMINIO: E’ certo!

SISINA: ‘Embè...,  ‘nduvina overamente?

ERMINIO: Sempre!

Chille, secondo me, parla c’’o diavolo!

Overo!

Ue’, tutte le persone che vengono a consulto lo ripagano che ccarte ‘e cientemila lire!

Quello indovina sempre!

‘O bello, dice che nun è overo!

che sono combinazioni o suggestioni!

Mò proprio! lloco ffore!

Sta parlanne c’a mugliera d’o guardaporta...

SISINA: Onna Cuncetta!

ERMINIO: Esattamente!

Mi devi credere, quello davanti a me ‘nce dicette che non doveva prendere l’aereo per Milano, altrimenti avrebbe fatto una brutta fine!

Mammà, tu hai capito che quella s’è salvata un pezzo!

Quello l’aereo in questione ha calate ‘o musso e nun saccio quanti muorte ha fatto!

SISINA: Madonna Santa! ...Ma tu che ddici!

GRAZIELLA: Va bbuò...., sarrà capitato!

ERMINIO: E’ capita sempre?

Allora ‘a ggente è scema!

‘Nce  porta tutte sti sorde pe senza niente!

SISINA: Ma vuje vedite ‘nu poco, vedite ‘nu poco!

E addò è asciuto, mò, stu fatte!

GRAZIELLA: Comunque, ...è come ti dicevo io!

Tutto si spiega!

Faustino non vuole che ci occupiamo dei fatti suoi e ha messo in pratica questo stratagemma, per stare in pace!

SISINA: E allora, c’avimma fa cu sti sorde?

....Ce putimme maje turnà arrete?

GRAZIELLA: Ma quello, sicuramente negherà che è lui!

SISINA: E già!  (rassegnata) Allora ce l’avimma tenè pe’ fforza!

(pausa) ....Po s’avessa offendere.... Facimme n’atu guajo!

GRAZIELLA: E ccerto! (pausa)

....Si po' vulimme pensà che m’aggie fa ancora ‘o corredo...

ERMINIO: Nè, ma pe ssapè, ma quante sò!

SISINA: E dipende!

‘Na semmana cinquecento, (pausa) ....n’ata seicento....

ERMINIO: (sbalordito) Seicientemila lire ‘a settimana!

E che ve dà cchiù a vvuje ca a mè!

SISINA: Uè vide comme t’’o ddico bello: “Fatti i fatti tuoi!”

.....Quello è pure permaloso!

GRAZIELLA: E ssì, è meglio stare zitti!

SISINA: Ca po’ nun è sempe accussì!....Sta semmana, per esempio,

aggia truvate solo trecientemila lire.....(a Graziella)

Fa che sarrà state quanne c’è chiesto che steve facenne chella notte fore ‘o barcone?

GRAZIELLA: Può anche essere!

SISINA: He visto?...

Nuje ci’avimma fa ‘e fatti nostri!

ERMINIO: Ma vedite ‘nu poco!

Io nun ce pozze penzà.....

SISINA: Zitto, zitto che sta trasenne! Jamme, nun ce facimme truvà! (si avvia con i due figli al balcone. Poi Erminio e Graziella escono, mentre lei rimane, da sola, ad origliare per qualche minuto)


CONCETTA: (entra anticipando Faustino. Con riconoscenza...)

Faustì, io di più non ti posso dare!

Quello che hai fatto per me, nun m’ho scordaraggio cchiù!

FAUSTINO: (minimizzando) Ma no, signora, voi non dovete mettervi così in cerimonia!

Io, quando posso, mi metto sempre a disposizione!

(prende i soldi) Quella è stata una piccola intuizione...

CONCETTA: Se, se, chiammammella piccola! ....Tu fai ‘o modesto!

L’aereo che era piglià è caduto veramente, comme diciste tu......, e nun ce stanne sopravvissuti!

Si nun era pe te, io oggi a chi ci’ò cuntave.....(mostra il giornale con la tragica notizia, ...poi si commuove) io t’avessa vasà ‘e mmane (si abbassa per baciarglele, intanto entra Erminio e assiste alla scena...)

FAUSTINO: Signora, ma ve prego (l’aiuta ad alzarsi), non è il caso....

CONCETTA: ‘A Madonna v’’o renne! ‘A Madonna v’’o renne! (esce..., e così, anche Sisina sparisce dal balcone)

ERMINIO: Ne, ma che vuleve fà!

FAUSTINO: Eh, nun he visto! Me vuleve vasà ‘e mmane!

 ...Dice che l’agge salvate ‘a vita!

ERMINIO: Ah, ggià!..’O fatto ‘e l’aereo....

(pausa, poi incuriosito) Embè, ...comme he fatto!

FAUSTINO: Comme he fatto checcosa!? (iroso) ....Ma che scinne da muntagna?

ERMINIO: Ma chille l’aereo overamente è caduto?

FAUSTINO: E che significa! Allora mò pure tu te cride che songhe nu mago!

(pausa) ...E’ capitato, no?...Combinazione!

ERMINIO: Si, va bbè...e non t’innervosire! Combinazione!

(guarda verso il divano dove uno “spiritello”, che è seduto comodamente, prima sorride e poi china la testa in segno di saluto. Erminio gli risponde allo stesso modo....Poi, sottovoce a Faustino, indicando il divano..)  Ma chille chi è?...

FAUSTINO: (senza guardare) Chille chi! (intanto lo spiritello scompare dietro al divano attraversando una parete)

ERMINIO: Chille che sta ‘llà (riguarda, poi, non vedendolo più) ...Steve llà!

‘Ncoppe ‘o divano! (si guarda intorno per cercarlo, ma non lo vede) Se n’’è ghiuto!

FAUSTINO: (che intanto ha alzato la testa) Ah ecco! Se n’’è ghiuto...

(gira intorno al fratello, poi innervosendosi di scatto)  Me vuò sfottere! (pausa)

Questa è una attività che richiede concentrazione, capisci !!

Io faccio il mestierante..., gli dò lavoro, e isso m’innervosisce! Ma vedite nu poco!

Quando pigli e te miette a ffà ‘o mago! ....E’ ‘na parola! (pausa)

Quello basta una schiocchezza, una frase detta fuori posto, e te si jucate ‘a reputazione!

Quando il cliente varca quella porta, tu lo devi guardare negli occhi, prendere tempo per ascoltare qualche parola e poi....: gli devi subito fare la radiografia!....

Dalla testa ai piedi............ He capito!....

Hai a cche fare con un professionista? ....Colto, ostico?

Ti cali nel personaggio, gli leggi dentro....(pausa)

Quando ‘o vide ...meravigliato, ....rispettoso.....

Segno che l’hai colpito!...lì incalzi la dose!

...Altrimenti ti devi mantenere cauto, senza sbilanciamenti!

La gente non si libera dei propri quattrini così facilmente! Bisogna essere convincenti!

Di qua se ne debbono andare via soddisfatti!

Io me li studio, attimo dopo attimo (pausa)

‘A maggior parte tengono problemi di depressione, di esaurimento!

Quelli sono i clienti migliori! Tra l’altro tu non gli fai una truffa, perchè li guarisci!

Eh! Si, proprio così! ...Li guarisci!

Gli dai un talismano: (cambiando tono) - “Questo è la soluzione ai vostri problemi!

Eh, proprio così! Caro signore dovete sapere che non è un semplice amuleto..., “Nossignore!” Questo feticcio è stato lavorato e consacrato nell’Islam, da sacerdoti autorizzati (guarda verso il cielo)....

Contiene un flusso speciale, carico di energia positiva,

...detta energia vi libererà da tutti i sortilegi che attanagliano la vostra esistenza” -

(al fratello) Me stai seguenne? L’importante è essere convincenti!

Quello ci crede, ...è incosciamente vince la sua depressione!

Va via, così, sicuro di aver investito bene i suoi soldi...(pausa)

Ci vuole concentrazione! ...e tu non mi devi rendere nervoso, ci siamo spiegati!

(si dirige verso la scrivania e aprendo un cassetto chiuso a chiave, tira fuori un pacchetto di banconote e le agita) Tiè, guarda ccà, guà! Accussì m’’e stevene danno!

Se non sei un grande psicologo e mò te li’ abbuschi!

ERMINIO: A proposito, ‘o Frà! (tentennando) Sai com’è, io ne ho proprio bisogno....

(pausa, poi di pari tono) Nun te scurdà ca stamme ‘a fine ‘e settimana!

FAUSTINO: A ggià, devi avere la tua parte! (dai soldi che tiene in mano, conta alcune banconote e li da al fratello) Ecco quà! Le tue spettanze di assistenza!

ERMINIO: (Conta i soldi, poi un po' deluso...) Sole cheste!

FAUSTINO: Comme? Trecientemila lire!....

E quante Vulive?

ERMINIO: ....Tu stai danne tutte chilli soldi a ‘llà!

FAUSTINO: (cadendo dalle nuvole) Allah?

ERMINIO:  ...e, si! ...Maometto!

‘E sorde che miette dinte ‘a credenza!

FAUSTINO: Ermì, ma quale credenza?

Ma nun te siente bbuono!

ERMINIO: Ma comme! Nun staje danne niente ‘a mammà e Graziella !

FAUSTINO: Noho! Non se lo meritano! Quelle mi sanno solo criticare....

Mò ‘e donghe pure ‘e sorde!...

ERMINIO: Ah, ecco! (tra se) E addò caspite jescene chilli sorde!

FAUSTINO: ....Tu comunque non ti preoccupare, perchè in base ai guadambi, ti pago anche una sorta di provviggione, va bbuò!

(raccomandandosi) Ma  non ti far prendere dalla suggestione, he capito?!

Statte accorto a comme parle!

....specialmente che cliente!

ERMINIO: Si, sì, Va bbuò!...Tu sei il maestro e....! (intanto, dalla parete dietro al divano, esce di nuovo lo spiritello. Lo tocca su una spalla per richiamare l’attenzione e poi gli fa capire che vuole la sua parte. Erminio, un po' interdetto, sfila un paio di banconote dal suo compenso e gliele porge. L’omuncolo le intasca, poi saluta con un inchino e sparisce dinuovo dietro al divano. Erminio, ancora incredulo)....Nè, ma ‘e visto a chille!

FAUSTINO: (che era intento a contare il suo incasso...) Chille chi?

ERMINIO: Comme! Mò’mmò, obbì!

E’ venute ccà vicino, sa pigliate ‘e sorde mije e s’è nascuse adderete ‘o divano!

FAUSTINO: Uhh! N’ata vota mo’! Allora aggie parlato a vuoto!

ERMINIO: Chillu piezze ‘e caliotte.

Vuò vedè ca s’è piglia ‘a ccà e ‘e porte a ‘llà!

FAUSTINO: Ma che staje dicenne?

ERMINIO: A parte ‘o scherzo, Faustì! Sta adderete ‘o divano, vide!

FAUSTINO: (si và a sincerare) Ccà nun ce sta nisciuno!

ERMINIO: Ma tu che stai dicenne! (va a guardare anche lui)

Gesù! E addò è ghiuto!

FAUSTINO: Allora aggio capito, tu staje perdenne ‘e sensi!

ERMINIO: Ma te dico ca veramente steve lloco!

FAUSTINO: Si! ...e mò addo stà ? ...E’ sparito! ....Che era ‘nu spiritello?

(iroso) Ancora avimma cumincià e chiste già sta esaurito! (esce)

ERMINIO: (dopo aver controllato i soldi) Mannaggia ‘o Diavolo!

Stu disgraziate ‘e sorde se l’ha pigliate però!

(si fa un giro per la stanza scrutando di qua e di là, ma non lo trova più)

...Niente! è proprio sparito!?!

(intanto bussano alla porta e lui va ad aprire...) Prego, prego, Onna Carmè, accomodatevi!

Don Vincenzo, bello! (siedono sul divano, mentre Erminio, uscendo...) Vado ha chiamare Faustino! (tra se) Ebbì ‘lloche ‘e mazzate! Chiste è ‘o fatto de ccorna! (esce)

Don VINCENZO: (tipo da non contraddire, iroso e grossa presenza - Guardando la scrivania) Ma ‘o ffà pe mestiere?

CARMELA: Adesso, per lui, è diventata un’attività!

Don VINCENZO: Ma è ‘na cosa seria!

CARMELA: Quello va per nominato....

L’ho visto anche su “Canale 77”! Il ragazzo sta facendo strada!

FAUSTINO: (entrando, seguito da Erminio) Uè, On Viciè, quale onore!

Don VINCENZO: L’onore è tutto mio!

CARMELA: Faustino, ho portato mio marito....

...per quella seduta che mi faceste giorni fà, vi ricordate?

...Mi diceste che teneva una relazione con la gassosara, no! (Faustino imbarazzato, guarda Erminio che preoccupato si nasconde dietro al fratello)...Ma diceste che era ‘na cosa passeggera e che tutto si sarebbe risolto, no!

Don VINCENZO: (interviene improvvisamente con voce decisa) E tutto se risolve, Oì!

...Sò venuto a saldà stu cunto (porta la mano nella giacca come per estrarre la pistola)

ERMINIO: (spaventandosi, si rivolge al fratello) ‘O revolvero! (poi, continuando a nascondersi dietro al fratello) On Viciè... Io nun saccio niente! E’ stato isso!

Don VINCENZO: (tirando finalmente, con qualche difficoltà, la mano dalla tasca estrae una busta) Questo è un mio personale pensiero per voi....(intanto i due fratelli, vedendo che si tratta solo di una busta, tirano un sospiro di sollievo)....Sapete, sta storia aveva pigliato ‘na brutta piega! ....Stevo sbaglianne overamente!...

Avevo perzo a stima ‘e mia moglie, dei mie figli e dè parienti!

Non c’era più dialogo!

Pò, pe furtune, siete intervenuto voi!

Avite date ‘o curaggio a mia moglie di parlare! Di buttare fuori tutte ‘o veleno che teneva ‘ncuorpe... (abbraccia la moglie)

M’ha fatto capì addò stanno gli affetti! ...Quelli veri!

(porge la busta e abbraccia commosso Faustino) Grazie guagliò!

Grazie all’intervento tuo, aggia riconquistato ‘a stime da famiglia mia!

Mugliereme, vedete, (alza il palmo) ve porte accussì.

Ma voi non ne avete bisogno.....!  Ormai ve sanne tutt’’e quartieri....

E io vi auguro tanta furtuna....Grazie, ...cu tutte ‘o core!

FAUSTINO: (mentre si conta i soldi) ...Ma figuratevi! Troppe adulazioni....

(poi, vista l’ingente somma) Ma ora, concedetemi qualche minuto....

Vi voglio donare un portafortuna di mia fabbricazione!

Vi proteggerà dal malocchio!

CARMELA: Ah! Grazie! Molto gentile...

FAUSTINO: Vado di là a prendervelo!

Accomodatevi pure,.... faccio in un momento! (i due coniugi siedono sul divano mentre Faustino esce)

ERMINIO: (Ha accompagnato il fratello alla porta, poi, per qualche istante, lo segue con lo sguardo e, infine, socchiude. Nel frattempo, lo spiritello è riapparso: si sdraia sui due ospiti che imperterriti continuano a dialogare tra di loro come se non accusassero nessun peso. Erminio, si volta...) State pure .....co-mo-di!

(vede l’omuncolo, si blocca poi ha una reazione improvvisa) Neh, Ueh! Scinne a ‘lloco!

(i due si guardano tra loro come per dire: questo è impazzito! Intanto Erminio si avvicina ed afferra lo spiritello per un braccio e lo tira per terra) He capito, sosete!

Vire ‘e te ne jì ‘a ccà! ...Ce simme spiegati!

(Lo spiritello scappa uscendo dal balcone mentre i due coniugi, ignari di quella presenza, guardano Erminio impressionati) Aggiate pacienza, quello è pure un mariuolo!

Don VINCENZO: (Guardando la moglie, poi la direzione indicatagli da Erminio) Quello?!?

ERMINIO: (confermando) Eh! ...Primme, addirittura s’hà pigliate ‘e solde mije!

Don VINCENZO: Ma chi?! (si alza e alterandosi) Nè! Ma tu me vulisse piglià in giro!

ERMINIO: Ma pecchè nun avite visto!

 ...Quello stava sdraiato proprio ‘nguolle” a vuje!

Don VINCENZO: (alla moglie che intanto si è alzata per trattenerlo) E tienemento, .....continua!

CARMELA: E Vvà bene, togli l’occasione! ...Non vedi che sta scherzando...

(poi con tono basso ad Erminio) Tu non devi fare lo spiritoso, hai capito!

...quello subito si urta i nervi!

ERMINIO: (con voce sostenuta) Signò ma quale spiritoso!

Chille teneve ‘a capa proprie mieze ‘e coscie voste!....

Don VINCENZO: (perdendo la pazienza) Mò basta! Mò te scasse ‘a cape...

(viene trattenuto con fatica dalla moglie)....

ERMINIO: (facendosi scudo con una sedia) Signò, signò, nun ‘o lassate!

FAUSTINO: (rientrando con l’amuleto) Neh?! Ma che è succieso?

CARMELA: E che è successo....

Quello, vostro fratello, si è messo a sfrocoliare mio marito!

ERMINIO: Ma qua sfrocoliare! ...E che sò scemo!

Don VINCENZO: (ancora trattenuto) Guardate, quello se lo nega!

FAUSTINO: Signori vi prego! Un po' di contegno...

(arrabbiandosi) E che cosa è! ....Questo è lo studio di un professionista!

CARMELA: Ha ragione! Calmatevi un poco, forza!....

(al marito) Tu poi , subito ti appizzi!

Don VINCENZO: M’appizze!? Chille me pigliava in giro!

FAUSTINO: Ma che è successo?

CARMELA: Ma niente, sciocchezze!

Vostro fratello, scherzando, ha detto che qualcuno si era seduto sulle mie gambe....

...E mio marito non ha gradito!

Tutto lì!  Purtroppo, mio marito, è troppo suscettibile! (fa segno al marito, che stava per opporsi, di stare zitto)

FAUSTINO: A ho capito! Beh, allora accettate anche le mie scuse.

Sò che lui ha la mania per......questi scherzi.....

Ormai è incorreggibile!

CARMELA: (al marito) Jà, mò andiamo, che il sig. Faustino tiene il suo da fare!

FAUSTINO: (porgendo il talismano) Prendete, questo vi proteggerà da tutti gli influssi negativi...Mi raccomando portatelo sempre addosso!

CARMELA: Grazie! Siete sempre così compito!

Scusateci ancora! (escono)

Don VINCENZO: Arrivederci! (escono)

ERMINIO: (sospirando) Umah!  Me l’aggio vista brutta!

FAUSTINO: Ma staje danne ‘e nummeri!

....Ma che fatto!?

ERMINIO: No, sa che de....

FAUSTINO: (arrabbiamdosi) Dice ‘a verità.....n’ata vota ‘o spiritiello!

ERMINIO: (pausa) .....No! Quanne mai!

Quello s’è ombrato!

Si credeva che volevo “circucire” la moglie!

FAUSTINO: ....‘A vuleve cosere!

Ma è possibile ca ne cumbine sule guai.

ERMINIO: Ma non hai sentito ca ‘o signore è stezzuso!

Io me s’ò pure mise paura! Me pensave ca teneve ‘a pistola!

Agge ditte: vuò vedè ca chiste ‘a sapute c’a he fatte ‘a spia e ce spare a tutte e dduje?

FAUSTINO: ‘A verità pure io me sò fruculiate da paura!

ERMINIO: A proposito! Ma allora, alla signora, nce diciste ‘a verità?

FAUSTINO: (affermando)  Eh!

ERMINIO: E comme maje?

FAUSTINO: Io ero partuto pe dicere ‘na fesseria, ma pò, all’improvviso, m’he venuto di dire la verità!...Questo è tutto!

ERMINIO: E te ghiute bbona!

Guarda quanti sorde te stai fidanne d’abbuscà!

(riflette) ...Primme l’aereo, mo’ ‘e ccorne....Succede sempre tutte chelle che dice!

(pausa) Nè, ‘o frà! Ma fà ca ‘he fatte ‘o patto c’o Riavolo!

FAUSTINO: Ma quale patto, te l’ho detto prima, ....è questione di psicologia!

(bussata di porta)Avanti!

(Entra Francesca) Ciao Francesca! Vieni...

FRANCESCA: (Saluta Erminio e poi, con un bacio, Faustino) Sono passata a salutarti. Oggi, io e tua sorella, abbiamo da studiare parecchio....

Credo che stasera non riusciremo a vederci.....

Come vanno le cose qui!

FAUSTINO: Magnificamente!

Per conservare gli incassi, tra poco avrò bisogno di una cassaforte a muro!

Fatta bene, questa è una delle attività più remunerate!

Se non era per te, non l’avrei mai intrapresa!

FRANCESCA: Va bbè! (scherzando) Ma io quando ti parlavo di esoterismo, intendevo attività di professionisti seri, non di cialtroni come te!

FAUSTINO: (divertito) Ah, mò ti faccio vedere io! Guardami negli occhi.....

FRANCESCA: Si, vieni domani!

...Ormai l’ho capito pure io che sei un venditore di fumo!

ERMINIO: Ma quando mai! Lui pensa di non avere nessun potere!......

Ma, mi devi credere, indovina tutto!

Fino ad oggi, tutto quello che ha predetto è successo veramente!

Uè, nessuno se n’è andato scontento!

FAUSTINO: Tu hai capito niente!

Sono diventato così bravo che mò pure i miei complici si fanno abbindolare!

ERMINIO: Ma quando mai!

Io dico la verità....

E stammi una volta a sentire....

Possibile che vuoi sempre avere ragione tu!

FAUSTINO: Ma che debbo sentire....

‘O fantasma ca s’annasconne adderete ‘o divano?

ERMINIO: (uscendo) Si va bbuò, quello non si rende conto!

Non mi prende in considerazione, fa comme dici tu!... (via)

FRANCESCA: Ma che c’è! Lo vedo un po' seccato!

FAUSTINO: Ma che ne saccio! Quello si sta suggestionando!

Figurati che vede fantasmi da tutte le parti!

FRANCESCA: Davvero? Poverino....

FAUSTINO: Ha ditto ca “Uno” s’è pigliato i suoi soldi!

FRANCESCA: (riflette) Forse era una maniera per chiederti qualcosa in più!

Per delicatezza non te lo ha detto direttamente!

FAUSTINO: (pensandoci) Però, forse hai ragione!

E sta facenne tutta sta messinscena?

(pausa) Caspita, se è vero, significa che poi non è così scemo!

FRANCESCA: Tu devi dare più riguardo a chi ti sta vicino...

Sai, si ha sempre bisogno di una spalla!

....Di qualcuno che, all’occorrenza, ti conforta!

FAUSTINO: Gli darò qualcosa in più!

FRANCESCA: Ma quanto guadagni?

FAUSTINO: E come  posso calcolarlo?

Qualche giorno fà così così, ieri non è stato male, oggi ‘na meraviglia!

FRANCESCA: (allusiva) E se continua così.....

FAUSTINO: Obbi ‘lloco! Già mi vuoi incatenare!

Ancora dobbiamo conoscerci bene.....e già pensi al matrimonio, dì la verità!

FRANCESCA: Giovincello! Ma tu lo sai che ci’abbiamo una età ormai?

Quando avrai il piacere di avere un figlio, come ti chiamerà: Nonno!

FAUSTINO: Eh, ma come corri! Mi hai sposato e fatto padre in un attimo!

E che miseria! Godiamoci un poco la vita, no!

Chi l’ha visti mai tanti soldi! ....Perchè tutta questa fretta!

FRANCESCA: (incupendosi) Perchè ho paura! Ho paura per te!

Per la bellissima favola che sto vivendo!

Mi sono innamorata della tua dolcezza....

La prima volta che ti vidi, stavi in cucina. Io, dal soggiorno, mentre studiavo con Graziella, guardavo tutte le tue mosse: ti facesti un biscotto con la marmellata, poi ti preparasti il caffè e venisti a chiederci se ne volevamo....Con la tua solita gentilezza...

Ci portasti il caffè, riprendesti le tazze e rimettesti tutto a posto ripulendo ogni cosa!

FAUSTINO: Ah, Ecco! Così venivi a studiare!

Mia sorella mi disse che grazie al suo sesto senso si accorse del tuo debole per me!

Ce vuleve ‘o sesto senso!

FRANCESCA: Ti dispiace che sia così!

FAUSTINO: Noho! (la accarezza) per niente! Anzi, tu mi lusinghi troppo!....

Ma perchè sei così preoccupata!

FRANCESCA: E’ vero! Sto avendo dei brutti presentimenti! ...Mi sembri cambiato!

FAUSTINO: Pure tu mo cummience!

FRANCESCA: Ma tu.... mi vuoi bene veramente!

FAUSTINO: Sei la mia vita! (stanno per baciarsi)

ERMINIO: (entra frettolosamente) Faustì! Faustì!

E’ venuta ‘a Contessa, chell’‘e l’appuntamento!

FAUSTINO: Sta ccà fore!

ERMINIO: Si! Chesta sta chine ‘e sorde!

FAUSTINO: (guarda la ragazza) Francesca...., scusami!

FRANCESCA: (intendendo) Va bè, ho capito! E’ finita la ricreazione!

Vado a studiare ....Ma mi raccomando, mi sono innamorata di te, perchè sei una persona seria e, soprattutto, onesta.....Ti prego, non deludermi mai! (bacetto e via)

FAUSTINO: (aspetta che esca, poi tra se) Eh, l’onestà! una bella parola....

A praticarla, però, non si guadagna nulla più!

ERMINIO: Faustì! Allora c’aggia fà!

FAUSTINO Ma comme te l’aggio spiegato già doje vote?

ERMINIO: E facimmece ‘na ripassata!

FAUSTINO: Vatte a priparà!

(apre un armadietto,  preleva una busta contenente un lenzuolo con due fori e lo porge al fratello)...Miettete chisto! M’arraccumanne però, non devi mai parlare!

ERMINIO: E se me’ lo chiede la Contessa?

FAUSTINO:...Specialmente si t’ho chiede essa! (specificando) Tu ‘e fà sole ca cape accussi e accussì (per dire si o no).....Comme faciste chell’ata vota!

Io mò, t’arape ‘o barcone. Tu fatte ‘o giro pe dderete, e appuostete llà fore.

Appena dico (scandendolo) “Grazie, forze dell’ignoto”! -

....Tu fai nu poche ‘e rummore vicine ‘o muro....

Senza trasì! ...Serve solo per attirare l’attenzione!

Quanne siente duje colpe ‘e tosse, tu trase e te firme llà...., addò sta ‘a tenda!

M’arracumanne nun venì vicino ‘a scrivania, sinnò se ne accorge!

Po', quanne dico: “l’ignoto lo chiama”!....Tu te ne vaije!.... He capito!!

ERMINIO: E si me ‘mbroglio!

FAUSTINO: Nossignore, nun t’è  ‘mbruglià! ...E’ facile!

Quanne dico: “Grazie forze dell’ignoto”!-....Fai sentire la tua presenza!

Quanne faccio duje colpe ‘e tosse?

ERMINIO: Me ne vaco!

FAUSTINO: (scoppolotto di rimprovero) Ma quanne mai!

Tu ancora ‘e trasì, già te ne vai!?

(pazientemente) Due colpi di tosse...entri!

L’ignoto ti chiama.....te ne vai!..?  E’ facile! ..Sò tre ccose!

Vai ja! Falla trasì!....‘e nun te ‘mbruglia!

(Erminio prende il cappuccio del fantasma, lo mette in testa e sta per uscire...)

Addo vai ?

ERMINIO: Faccio trasì a signora, no!

FAUSTINO: (innervosendosi) Ma comme! ..C’o cappuccio ‘ncape!?

Ma allora s’i proprio nu fesso!

Chelle,  ‘o cappuccio nun l’adda vedè proprio!....E tu, accussì ‘nguaje tutte cose!

...miette ‘o cappuccio dinte ‘a busta!....Fa ampresse!...

Accussì te vuò abbusca ‘e sorde! (Erminio nasconde il tutto nella busta)

Vai jà! Falla trasì! (Erminio esce, poi dopo qualche secondo...)

CONTESSA: (atteggiamento di alta borghesia, buona presenza fisica)  E’ permesso!

FAUSTINO: (gli va incontro...) Prego, Contessa, accomodatevi!

Allora è arrivato il fatidico momento!

Per accontentarvi, sono stato sveglio tutta la notte.

Sapete, ho interrogato i tarocchi....e ho chiesto il consenso agli spiriti dell’aldilà!

Abbiamo avuto un piccolo contenzioso; ma poi, alla fine, hanno acconsentito.

Sentiremo la presenza di vostro marito da un momento all’altro.

CONTESSA: Mamma mia!

Il pensiero di rivedere il caro Arnaldo mi fa sentire tanto tesa!

FAUSTINO: (titubante) beh! Certo non si presenterà in carne ed ossa così come voi ve lo ricordate!....

CONTESSA: No?...E come mai?

FAUSTINO: Vedete, cara signora, quando l’anima abbandona il corpo, non ha più le classiche sembianze terrene! ...Molto spesso succede che, essa, per manifestarsi alla nostra presenza, ha bisogno del tipico telo bianco, ...altrimenti non riusciremmo nemmeno a vederla!

CONTESSA: Ho capito! Allora vuol dire che....

(gli scappano due colpi di tosse) ...Tchum, tchumm.

FAUSTINO: (avendo udito il segnale Erminio sta per entrare. Faustino intuendo, con voce alta, quasi come avesse iniziato un rito magico...) Aspetta! Non entrare!

CONTESSA: (Impensieritasi) ...E’ gia qui?

FAUSTINO: No, assolutamente! Sono preamboli...Ehm, i preamboli del richiamo!

CONTESSA: Ah, giusto! (riprendendo) allora dicevo...verrà con un telo?

FAUSTINO: Credo di si!

CONTESSA: Ma posso chiedergli alcune cose?

FAUSTINO: Non vi sò dire se risponderà, se farà dei cenni con la testa, o chissà!

E’ difficile prevedere con quale umore si presentano! (pausa)

Ma cosa volete chiedergli in particolare?

CONTESSA: Voglio sapere, se è vero che si è suicidato,...e perchè l’ha fatto!

FAUSTINO: Com’è morto!

CONTESSA: Una morte strana...(gli scappano altri due colpi di tosse) ..Tchum, tchumm.

FAUSTINO: (avendo udito il segnale, Erminio sta per entrare dinuovo, ma Faustino ripete...) Aspetta! Non entrare!

CONTESSA: Sta venendo? .....Ho è il rito?

FAUSTINO: ...il rito, ...il rito.

CONTESSA: Scusate, tengo un poco di bronchite....Dunque, stavo dicendo?

FAUSTINO: Parlavate di come è morto vostro marito.

CONTESSA: Ah sì! ...Vi dicevo che  è morto annegato nella vasca da bagno!

FAUSTINO: Ah ecco! (perplesso) Proprio nella vasca, ....annegato! Ho capito!

(pausa) ....Non si è suicidato!

CONTESSA: E questo è il discorso! Come si può affogare in una vasca?

(implorando) Voglio la verità! ...Vi darò tutto quello che mi chiederete...!

Qualsiasi cosa!

Vi prego, io ho bisogno di sapere perche si è ucciso, fatemelo dire!

FAUSTINO: Cercherò di fare il possibile, signora. Non è così semplice.

(tra se) E speriamo ca chillu fesso nun me cumbine nisciunu guajo!

(inizia a concentrarsi intensamente, poi alla signora) Signora concentratevi pure voi!

CONTESSA: Cosa debbo fare?

FAUSTINO: Pensate intensamente a vostro marito!

(dinuovo concentrandosi) “Mi appello a te - che sei il padrone dei meandri della terra - tu che vivi negli abissi delle tenebre - fà che gli Spiriti mi siano propizi”.

(quasi tremando) Sì, lo sento! Contessa, lo sento!

(pacatosi improvvisamente) Contessa, non sentite niente!

CONTESSA: (si guarda) Dove?

FAUSTINO: Dentro signora, dentro!

CONTESSA: Dentro? ....Beh, veramente...

FAUSTINO: Ecco, è qui! Arnaldo è venuto!

(esclamando) Grazie, forze dell’ignoto! (dal balcone si odono dei rumori)

E qui signora! L’ha..... sentito?

CONTESSA: (emozionatissima) Si! Sta llà fuori....

FAUSTINO: Ora io....(si spalancano le imposte ed entra il “fantasma”. Faustino rimane un attimo perplesso, poichè non ha dato il comando. Poi tra se...) E te pareva!

(intanto il fantasma avanza più del dovuto, fino ad incespicare...) Attenzione!

CONTESSA: (tesissima) Sei tu!

FAUSTINO: Signora, non può rispond....

FANTASMA: (interrompe e con voce surreale) Si cara, sono io!

Il tuo affezionato Arnaldo!

Facciamo presto, posso trattenermi solo pochi minuti!

CONTESSA: Scusami, non sò come funzionano le cose dalle tue parti, ma volevo chiederti....

FANTASMA: Lo sò, lo sò! Vuoi sapere com’è successo!

CONTESSA: Sssì!

FANTASMA: ...Quella sera tornai stanco da lavoro..... Tanto, tanto stanco.

Allora decisi di farmi un bagno rilassante.

...Purtroppo però ero così stanco che, dopo essermi disteso nella vasca, mi rilassai a tal punto da addormentarmi profondamente....

Fu così che me ne scesi sott’acqua!

CONTESSA: (gioia sospirata, poi lacrimante) Oh caro! Allora non ti sei suicidato?

FANTASMA: Non ci pensavo minimamente!

CONTESSA: Allora, io non c’entro con la tua morte? Non debbo portare scrupoli...... Oh, Grazie! Adesso mi sento appagata!

(distogliendosi per un attimo) Signor Faustino, signor Faustino....

FAUSTINO: (interdetto e stralunato dall’apparizione) ...Eh! ..Si...., dite...

CONTESSA: Ma l’altro fantasma, chi è?

Quello che sta entrando dal balcone?

FAUSTINO: Quale altro ?!?

(vede l’altro fantasma, che poi si trattava di Erminio) Quello, veramente....

ERMINIO: (che entrando si ritrova davanti il vero fantasma, si toglie il cappuccio e, urlando a crepapelle, si dirige verso il fratello e gli salta in braccio) Aaahh, Aah! Mamma mia!....E chiste chi è!

FANTASMA: Sono Arnaldo, il marito della signora!

(poi alla moglie) Adesso scusami cara, ma debbo proprio andare!

Addio! (si volta e si dirige lentamente verso il balcone dove scompare definitivamente)

CONTESSA: (ancora emozionata) Arrivederci amore! ....Arrivederci!

(Poi a Faustino, che è  rimasto con il fratello in braccio, con grande riconoscenza) Grazie!

Vi sono immensamente riconoscente.....Ah, ggià! (apre la borsetta, prende dei soldi e li poggia sulla scrivania) ...Ecco, questo e quanto vi dovevo!

(si alza) Grazie ancora! Siete un vero mago! (esce)

SISINA: (entrando qualche istante dopo) Guagliù, jamme che sò spaghetti!

‘O sughe è poche e s’azzecc.... (rimane di stucco vedendo i due figli che hano assunto quell’atipico quadretto) ...Gesù, gesù! Chiste hanne perze ‘e cerevelle! (esce)

(I due fratelli ormai soli, rimasti inflessibili, si scambiano uno sguardo sbalordito).

(tela)


TERZO ATTO

La stanza, che già aveva subito una lieve trasformazione al secondo atto, è, adesso, adibita totalmente a studio esoterico.

Teschi, drappi vellutati, sfere magiche, candele fumanti e quant’altro, tutto in una atmosferica estremamente occulta, che continua a coinvolgere anche lo stralunato Erminio alle prese, oramai costanti, di spiritelli burloni.

Faustino, entrato appieno nella figura del mago, veste ora con cenci e lustrini appariscenti e  sembra, agli occhi dei suoi parenti, un buffone di corte. Egli, comunque, preserva la concezione manifestata in precedenza: le intuizioni, malgrado tutto, continuano ad essere, secondo lui, fortuite coincidenze.

La clientela è tanta, come tanto è il profitto economico; quest’ultimo è l’aspetto che il pseudomago tiene in considerazione, tutto il resto conta ben poco.

La veduta morale e onesta, posseduta nei primi tempi dal buon Faustino, è ormai fuori fuoco.

SPIRITELLO: (Esce, come al solito, dalla parete.

Passo felpato e continuo sghignazzo; osserva una pomposa torta di panna posta sul divano; poi, avvicinandosi alla porta d’ingresso, la apre e si sporge. Richiude e si strofina le mani, lasciando intendere che sta per preparare un tiro mancino.

Guardatosi intorno, scorge sulla scrivania una matassa di filo, la svolge e una estremità di essa la lega al piede della scrivania, l’altra la regge tra le mani. S’allontana verso il fondo della scena e, nascondendosi, dietro al tavolo, si prepara ad un perfido trabocchetto...)  Eh, Ehee, Ehe...!!

ERMINIO: (Entra, si avvicina alla torta, la annusa e assume l’aria di chi si lecca i baffi solo al pensiero di doverla divorare) Pancia mia fatti capanna!....

(ma d’un tratto, interrogandosi) Che dice Ermì, ...t’a mangie sulo tu ...o ‘a puorte a llà?

(titubante) C’aggia fa?....

(poi,dopo uno scrupolo di coscienza...) Nun damme retta, va!...Facciamo gli altruisti!

(prende la torta e si avvia verso la porta. Intanto lo spiritello ha alzato il filo e il povero Erminio, incespicando, cade a tuffo fuori la porta. Rientra in scena, inconsapevole dell’accaduto e con la faccia ricoperta di panna. Si abbassa e nota il filo; poi, voltandosi, vede lo Spiritello che, pancia all’aria, ride a crepapelle. Prende il lume dalla scrivania e si avventa contro il burlone...)

Si state tu! Stu piezzo ‘e scurn......

(l’omuncolo, sfuggendo all’aggressione, si rifugia dietro al divano, dove, come sempre, svanisce nel nulla. Erminio non trovandoselo più tra i piedi...) Addò staje caliotte!

Si si omme, viene fore ca t’aggia scassà ‘e ccorne!

(non finisce nemmeno di dirlo quando inizia ad incassare una serie di colpi invisibili, calci e pugni per ogni parte del corpo. Le percosse subite si notano dalle ripetute smorfie di dolore che avverte il malcapitato. Senza parlare dello scombino creatosi: panna per terra, sedie rivoltate, ecc)

Ah! stu feten.....! Ah, Chella cosa ...Aaah, basta, basta! Nun ‘o faccio cchiù!

FAUSTINO: (entra con una lunga tunica orientale, colori sgargianti e aspetto piuttosto buffonesco. Nota il disordine nello studio e poi lo strano attegiamento del fratello. Dopo una pausa di meraviglia esplode...) Ma che sta succedenne ccà dinte?

Ma tu overamente ‘e perze ‘e sensi!

‘A  ‘llà,  pareve ch’era scuppiate ‘a guerra!

ERMINIO: Eh! E io ‘a guerra sto facenne! ...Stu piezze ‘e caliotte d’o Spiritiello...

(mostrando il volto cosparso di panna) ..Guarda che m’ha cumbinato!

FAUSTINO: (iroso)....allora te si proprio fissato!

(pausa, poi risoluto)...Basta, me sò scucciate ‘e te sentì!

Mò t’avverte: ‘a prossima vote che te sento ‘e parlà d’o spiritiello..., parola mia,

te ne caccio ‘a ccà dinte!..... Ce simme spiegati!?!

ERMINIO: Ma comme! Tu l’he viste pure tu!....

’O fantasma, llà....comme se chiamme! (rimembrando) .....Arnaldo!

FAUSTINO: Ma quale fantasma?.....Chille chi ‘o ssà chi ci’ha sfottuto!

Tu fallo venì n’ata vota a st’Arnaldo e te faccio vede io comme l’arape ‘a cape!

(pausa, poi calmandosi) ...Mò, miette subbito ‘a poste tutte cose.....

Tra mez’ora vene nu cliente e io ancora m’aggia fernì ‘e priparà!

(esce, poi rientra per un istante) ...E bade a te! T’aggie avvisato.......

Anzi, mò lascio ‘a porta aperta!

(uscendo) Tenghe ‘e fantasme ca m’abballano pe cape!

....Va truvanne ‘o Munaciello a ccà...(via)

ERMINIO: (quasi piangendo dalla rabbia) Mannaggia ‘o diavolo! Mannaggia!

(si china e, con uno strofinaccio, inizia ad alzare la panna caduta. Intanto, lo spiritello esce dal nascondiglio e sembra predisposto a dargli una mano, difatti alza una sedia. Erminio lo guarda e, non dimenticando il precedente, sta per infierire su di lui; ma poi si frena ricordandosi le parole del fratello. Riprende, non curante, le pulizie. L’omuncolo, non soddisfatto di quanto combinato precedentemente, ritorna su di lui e gli da uno spintone. Scappa vicino al divano facendogli ripetuti sberleffi. Erminio, si alza e lo osserva minaccioso ma non reagisce, poi  uscendo....)

Fa, fa! adda venì ‘o juorno ca te seghe ‘e ccorne! ....a te e a patete!

(a quelle parole la luce tende a spegnersi e si onde un forte tuono.....

Erminio, dalla paura e scappando via...) Chelle ‘e mammete!

(Rimasto solo, lo spiritello si sdraia placidamente sul divano; poi, all’ertato da rumori, va vicino alla porta, pone l’orecchio e avverte che sta per entrare gente. Indi, va via rifugiandosi nel solito nascondiglio).

SISINA: (qualche secondo e dalla porta...) Padre accomodatevi!

(dando una occhiata nella stanza, poi riferendosi a Faustino...) Niente! Nun ce stà!

 ....Forze stà ‘a  chell’ata parte!

DON ELIGIO: (tipico oratore, ossequioso, tono ecclesiastico -entra seccato dalla discussione già iniziata ed è seguito da Graziella e da Sisina) Guardate, signò....

Io sono qua per il semplice fatto che è mio dovere avvisare chi sta prendendo la strada del paccato!

I vostri figli, con l’attività che hanno intrapreso, rischiano grosso!...

SISINA: Si lo sò, Don Elì! Voi pensate che non me ne sono accorta....

Ma io che ci posso fare!

(piangedisperata) Non li riesco più a controllare!

Faustino è pieno di vizi! Figuratevi che mò fuma peggio di un turco....

Lui! che non sopportava un fumatore, nemmeno da lontano!

E mò, ...chi ‘o ssà  se si limita solo a quello!....

Appriesse a isso s’è trascinato pure il fratello....

Ditemi voi, io che posso fare!

DON ELIGIO: Dissuadetelo!

Fategli capire che sta percorrendo il cammino che porta dritto dritto a Satana!

Non immaginate quanto sia complesso il campo che ha intrapreso!

Tutti credono di fare delle cose innocenti, o di poco conto....

Ignorano la pericolosità!

Ricordate!...Gesù disse che “il diavolo è il padre della menzogna, cerca di allontanarci dalla fede per farci seriamente male!”....

(poi dando una occhiata ai vari cenci sulla scrivania) Ahej! ...Guardate ccà, guardate!!

(sollevando gli oggetti) amuleti, pratiche magiche, le carte, il pendolino, ‘o libbro da magia bianca, chille da nera, (inorridito) ....che cose malefiche.

Chiste ‘e vedete! sono strumenti potentissimi, voluti da Satana, per raggiungere il suo scopo: ..rovinarlo e distruggerlo.

GRAZIELLA: Ma perchè, veramente Faustino tiene tutti questi poteri?

DON ELIGIO: Purtroppo si!

Ma attenzione! Non ha quello di fare alcun bene, ....anche se ci prova.

SISINA: Si padre, però, io ho sentito  che lo fa nel nome del Signore.

DON ELIGIO: (rimproverando) Per carità! Per carità!

Questo trae in inganno tante persone.

La Bibbia parla chiaro! Proprio in un Salmo, ci dice che i nemici di Dio usano il suo nome per sostenere la menzogna!

SISINA: Pure!

Insomma, s’adda stà proprio lontano da queste cose!

(rivolgendosi alla figlia) He capito! ...E nuje ‘o tenimme dinte ‘a casa!

GRAZIELLA: ...E cosa può succedere?

DON ELIGIO: Succede che...., magari, all’inizio si godono dei privilegi!

Senza immaginarsi quali possono essere le funeste conseguenze....

...Figliola mia! Nun ce sta niente ‘a fà! ...Tutto si paga!

E Satana, ha buona memoria!...“Guarisce il vitello per prendersi due vacche dopo!”

SISINA: Madonna Santa! Povero figlio mio!

 (quasi piangendo)  ...Ho sto perdenne juorne pe juorne....

 (risoluta) S’adda parlà subbito cu stu rimbambito!

GRAZIELLA: Quello non sta a sentire più a nessuno! (pausa)

...Padre, perchè non ci parlate voi!

DON ELIGIO: Eh, cara figliola!  Ma ti pare che non ci ho provato....

Figurati che l’ho dovuto fermare per strada, perchè in chiesa manche ce vene cchiù!

Gli ho detto: - Badate “Se vi rivolgete agli spiriti e agli indovini, Dio Vi volgerà la faccia contro e Vi sterminerà!”

 ...C’è mancato poco che non mi mandasse a quel paese!

SISINA: Gesù, Gesù! ....Teneva quella creanza!....

(con tono rassegnato) S’è proprio trasformato!

GRAZIELLA: E’ pe fforza!

In un mese, guadagna più lui che un funzionario di banca!

Quello si permette un sacco di lussi: la biturbo, il night....

Fargli cambiare vita?...E’ ‘na parola!

DON ELIGIO: Beh, cosa vi posso dire...

Provate a farglielo dire dalla ragazza.....(cercando di ricordare) come si chiama ?

SISINA: Francesca!

GRAZIELLA: Francesca? ...Se, se! proprio lei!

Quella si è confidata con me!

Dice che tra loro, il rapporto è diventato insostenibile!

Don Elì, purtroppo,....

Faustino non è più quello di prima neanche con lei!....

Dice che....(si blocca per un istante, poi, cambiando tono) - Mammà però, m’arraccumanne! ....non dire niente! Sinnò faccio una brutta figura con Francesca - (pausa)

Mammà, .... quello si tiene la Contessa!

SISINA: (stupita) Tu che dici! ......‘A vedova?

Chella scopa sceriata?

GRAZIELLA: Eh! Proprie essa!

SISINA: Madonna! Comme po’ essere!

(non facendosi capace)  Ma vuje vedite ‘nu poco, vedite nu poco!

Mò nun l’avessema avuta cunoscere!...

Don Egidio, quello era una perla di ragazzo!

(pensandoci sopra) ...Allora sta maltrattanne pure a chella povera criatura?

(ripensandoci) ....Ma è sicura?

GRAZIELLA: Lei lo immagina!

Certo,...non è ancora sicura....

- Altrimenti penso che l’avrebbe già lasciato! -

Ma, ...... , mammà io l’aggie visto cull’uocchie mije.....:

Overamente è!...(disappunto della mamma)

Che vi credete!

Quella, Francesca, è più disperata di noi!

DON ELIGIO:  (Alzandosi) Eh, cari amici pregherò per voi affinchè il nostro Padre Onnipotente possa benedirlo e distoglierlo dall’ingiurioso cammino che gli si è spianato davanti.

(Aprendo la porta) La chiesa l’avete praticamente sotto casa.....

Se serve il mio aiuto, basta scendere le scale!

GRAZIELLA: (accompagnandolo alla porta) Se riesco a convincerlo ve lo porto giù!

DON ELIGIO: Sono a vostra disposizione! ....La pace sia con voi! (esce)

SISINA: Arrivederci! Arrivederci!

(riflette, poi improvvisamente alla figlia....) Ma tu veramente ‘he visto ‘a tuo fratello e ‘a Cuntessa ca ....... (lascia intendere la relazione. Poi, visto il cenno di affermazione della figlia...) E quanne l’he visti!

GRAZIELLA: (in sordina come se Faustino stesse nella stanza) L’altra sera, uscendo fuori al balcone della cucina per stendere il bucato, steve pe fatte de mije, ma, avendo visto precedentemente la Contessa entrare nello Studio, mi venne la curiosità di allungarmi a quest’altro balcone per vedere cosa facevano.

 L’imposta era aperta e io, appizzando le orecchie, sentii Faustino che diceva:

- Cara Contessa, allora fammi capire dove avverti questa strana sensazione....

SISINA: (meravigliata) Ce devo ‘o “tu”!

GRAZIELLA: Esatto!

- E’ qui! - disse mettendogli la mano sulla spalla.

- No! un po' più giù! - rispose la Contessa....

E più giù, più giù, si fece posare la mano sul seno!

Poi, non ebbi più il coraggio di trattenermi per paura di essere scoperta.

SISINA: Vedite che femmena zezzosa! ....Dieci anni in più!

Che schifezze!

GRAZIELLA: Mammà quello è tuo figlio che s’adda mettere scuorno!......

SISINA: Zitta! me pare ca sta trasenne!

FAUSTINO: (entrando con Erminio) ....Hai capito!

la voce deve essere più tenebrosa: - Giovannaaaa!

ERMINIO: (ripetendo) Giovannaaaa!

FAUSTINO: (nota la mamma e la sorella e, con tono scorbutico) Vi ho detto mille volte che nel mio studio non dovete fare salotto, ci siamo spiegati!

SISINA: (rassegnata) Jà Graziè! Jamme ‘a llà!

GRAZIELLA: (ironicamente) Certo! Scusateci se vi abbiamo importunato!

Il signore comanda altro?

FAUSTINO: (non raccogliendo) Ci potete lasciare da soli?

SISINA: (dinuovo alla figlia) Jà, forza...

(mentre Graziella esce, Sisina prima di seguirla....)

Guagliò!  Nuje.... avessema parlà nu poco!....

FAUSTINO: N’ata vota mammà, un’altra volta jà! .... Pe favore! Mò tengo che ffà!

SISINA: (quasi lacrimante, abbassa la testa) ....N’ata vota (esce)

ERMINIO: (osservando il tentennamento del fratello) ...Mammà sta pigliate collera!

FAUSTINO: (sospirando) Aggio visto, che pozze fà! ....Quelle sono ottuse!

(poi tagliando a corto) Allora, dicevo....

La voce deve essere più cupa....’e capito?

ERMINIO: ‘O frà, ma c’aggia fà!

‘O fantasma nun ‘o voglio fà cchiù!

FAUSTINO: Ma sta volta non devi comparire....

‘E fa sulo ‘a voce!

(intanto, dalla porta entra Francesca che tacitamente, all’insaputa dei presenti, ascolta)

ERMINIO: Si, ma io me metto paura lo stesso!

FAUSTINO: Ma paura ‘e che?

ERMINIO: (trovando il coraggio) E chill’ Arnaldo!

FAUSTINO: Ma quale Arnaldo!

Ma te pare ca, si fosse overo, nun m’avessa avute mettere paura primme io.....

quanne me sò tenute ‘a mugliera?

(Erminio, accortosi di Francesca, rimane di ghiaccio)

E mò che t’è succieso! (Erminio gli indica l’involuta presenza)

Ma chi è! (si volta e con tono disinvolto) Uè, Francesca!

FRANCESCA: Che meschino!

Cosa sei diventato!

Un po' di quattrini ti hanno sconvolto l’esistenza!

FAUSTINO: Guarda che si scherzava....

Dai, non fare la gelosa!

FRANCESCA: Come ti sei ridotto! ...Sembri un buffone di corte!

Nonostante tutta questa pagliacciata, avevo fatto finta di niente!

Ma adesso, se siamo a questi livelli, mi fai solo ribrezzo!

FAUSTINO: (freddo) E allora vai! Se credi di essere così limpida, vai pure!

(controllandosi) ...Io posso  solo dirti che hai capito male e che....

CONTESSA: (entrando) Permesso! Ciao, Faustino...

(si avvede della presenza di Francesca) Oh, scusate! Torno più tardi...

FRANCESCA: (con ilarità) Ma no, prego! Accomodatevi! Tanto lei è di casa!

(pausa, poi smascherando)  ...E’ inutile che fingete!

CONTESSA: Cosa vuole dire!

FRANCESCA: Quello che avete capito!

CONTESSA: Ah....., tu sei Francesca!

FRANCESCA: E tu sei la stronza! (viene trattenuta da Erminio)

CONTESSA: Ma come ti permetti! (viene trattenuta da Faustino)

FRANCESCA: Ma chi ti credi di essere...Zoccolona!... (inizia una scaramuccia tra le due, mentre i due fratelli tentano di divere. Tra tante botte, Erminio, che si trova nel bel mezzo del litigio, è quello che incassa più colpi di tutti....)

FAUSTINO: (mantenendosi il naso per una botta ricevuta) Smettetela!

(porta la Contessa alla porta) Contessa, abbiate pazienza il consulto lo faremo un’altra volta! (la invita ad uscire).

CONTESSA: Va bene! Ma tengo a precisare che lei è stata la rissosa.

Io sono una signora! (esce)

ERMINIO: (che intanto fa sedere Francesca che ha subito una sorta di malessere)

Vuoi un poco d’acqua!

FRANCESCA: (con un filo di voce) No! Accompagnami di là!

Voglio parlare con mia suocera...(Erminio la aiuta ad alzarsi e la accompagna fuori).

FAUSTINO: (rimasto solo, si tiene il naso con un fazzoletto. Crucciatissimo per l’accaduto contempla in silenzio; ma, all’improvviso, ode una voce...)

SPIRITELLO: (senza venir fuori) Padrò, ....padrò! (Faustino si guarda intorno)

Padrò, serve ‘na mano!

FAUSTINO: Ma chi è!

SPIRITELLO: Come?! ...Non mi riconoscete? .....Sono il vostro servitore!

FAUSTINO: Fatti vedere!

SPIRITELLO: (uscendo fuori tra lo sbigottimento di Faustino) Eccomi qua!

.....Serve una mano! ...un cerotto, ‘nu poco d’acqua!

FAUSTINO: (incredulo e strofinandosi gli occhi) Sarrà ‘a botta c’aggia pigliate!

(allo Spiritello) No, grazie! Nun me serve niente, puoi andare!

SPIRITELLO: Va bbuò! Qualsiasi cosa, ....a disposizione! (scompare)

FAUSTINO: (lunga pausa...)  Ma che sta succedenne! ....Che me sta succedenne!

(non facendosi capace) Da quando ho intrapreso questa attività, cchiù sorde faccio e cchiù me succedene guaje!

Aggio fatte questione ca famiglia; m’aggie appicecato cu Francesca; ...pure ‘o prevete manche me salute cchiù! ....E mò veche pure io ‘e spiritelli, tiè!

(ancora una pausa di riflessione) Sarà il troppo stress....

Si, così è! ....Sto troppo impegnato! ... E’ lo stress!

Ci vuole un pò di relax....

ERMINIO: (entrando) S’è ripigliata!

FAUSTINO: Francesca?

ERMINIO: Si, mammà la fatte mettere ‘ncoppe ‘o lietto.

Oh! a ‘llà nun ce sta uno ca parla buone ‘e nuje!...

Si nun me ne turnavo abbuscave n’ata vote!

FAUSTINO: Lascia perdere! ....Ermì, ma dimme ‘na cosa!

Ma comm’è ‘o spiritello ca tu vide ogni tanto? Dimme.....Comm’è fatto?

ERMINIO: Allora è accussì aveto; tene ‘nu cappelluccio ‘ncape.

Po' sta a torso nudo e tene ‘nu gilè a coppe!

FAUSTINO: E tene nu cazone larghe, bianco?

ERMINIO: Esattamente! ...E tu che ne sai?

FAUSTINO: L’aggie visto pure io!

ERMINIO: (soddisfatto) Overo! He visto! ...che ti dicevo?

...Mò te si convinte?!

FAUSTINO: Comme!...Me sò convinte ca pure io stò perdenne ‘a capa!

Stamme avenne le stesse allucinazioni!

Ormai ci siamo suggestionati...che vuò fà!...

(risoluto) Comunque aggia deciso! Ci congediamo una settimana di riposo!

(pausa, poi di scatto) Jà, senza perderci d’animo.

Mò faccio fà ‘nu cartello ca scritta: “il maestro è in ritiro spirituale”....

‘O mettimme abbascie ‘o palazzo!

E pe ‘na semmana nun voglio vedè cchiù a nisciuno!

ERMINIO: Embè, ‘o signore che sta ccà fore che ci’aggia dicere?

FAUSTINO: Chi è?

ERMINIO: Non lo so! Nun l’aggio mai visto!

Mentre purtave a Francesca a ‘llà,  ma fermato e ha chiesto ‘e te!

Dice che ha bisogno di un consulto!

Ha detto: - E’ una cosa estremamente delicata!

....Che vulimme fà!

FESTINO: Digli di ritornare la settimana prossima!

Mò nun tengo manche genio!

ERMINIO: Va bbuò! (esce)

FAUSTINO: Ormai ho perso la concentrazione!

Anzi, Mi sento pure combattuto dentro! ..Aggia continuà sta pagliacciate o no!

Sò stato capace di perdere “quella” ragazza!...(pausa)

(con dispiacere) E addò ‘a trovo a nata accussì!

(si siede dietro la scrivania)  Che ho costruito fino ad ora? ....Niente!

Ho venduto illusioni.....

Quella mi ha detto che gli faccio ribbrezzo....(pausa, poi sconcertato)

Sta parola me rimbomba ancora pe dinte ‘e cerevelle! (pausa)

Mammà me pare ca me commisera....(pausa)

Tutto sommato, ave raggione: faccio proprio ribbrezzo!

Mannaggia ‘o diavolo, sbattesse tutte cose pe ‘ll’aria!....

ERMINIO: Faustì, chiste nun se ne vò jì!

Dice c’adda trasì mò mmò! ...S’è innervosito!

A ditte che non sappiamo essere riconoscenti!

FAUSTINO: Riconoscenti? (alzandosi e con tono sostenuto) Ma chi è chiste!

ERMINIO: Sta ccà fore!

FAUSTINO: (aprendo la porta) Scusate ma che volete?

Ci conosciamo?

SIGNOR PIZZO: (Tipo con vestito rigato, panciotto, bombetta e pizzetto lungo. Entrando...)

 In un certo qualmodo....., indirettamente....

(tagliando a corto) Comunque: - “piacere”, sono il signor Pizzo.

FAUSTINO: (interdetto) Piacere....

(controllandosi) Vedete, proprio adesso stavamo per chiudere lo studio.

Ho un importante convegno a Vienna....Non posso perdere un solo istante!

SIGNOR PIZZO: Non vi ruberò troppo tempo.

Sapete, io poi, non sono un cliente....

Piuttosto, volevo proporvi un affare....

Un affare consistente, che vale molto più di quanto voi potreste pensare!

(anticipando Faustino)  Non trovate scuse per non ascoltarmi!....

Non credo abbia la faccia di uno che scherza!

FAUSTINO: (ha intuito di avere davanti una personalità, misteriosa ma importante...) Accomodatevi! ...Erminio, per cortesia, lasciaci un poco soli!  (Erminio esce)

SIGNOR PIZZO: Voi vi muovete molto bene! ...Mi ricordo quando avete iniziato: - un disoccupato senza una lira, senza considerazioni....

E invece, adesso....(dando uno sguardo intorno) guardate che sciccheria!

Vi faccio i miei complimenti, per il lavoro che avete condotto fino ad oggi!

...Voi sapete il fatto vostro!

FAUSTINO: Ho capito! ....siete un finanziere!

SIGNOR PIZZO: Nossignore! (riprendendo) Io ho sostenuto la vostra causa dall’inizio!

...Vi ricordate? ...i coniugi che litigarono, .......... Onna Carmela?

FAUSTINO: Ma......?!?!

SIGNOR PIZZO: (frenandolo dinuovo) E quando ho acconsentito, dietro suo ordine,

alla venuta di Arnaldo, il defunto...!

FAUSTINO: Ma chi siete?

Come fate a sapere tante cose?

SIGNOR PIZZO: Mi deludete! Voi che siete sempre così arguto!

FAUSTINO: (spazientito) Per favore, non ho voglia di scherzare....

(con impeto) ...Vi prego di accomodarvi fuori a quella porta!

SIGNOR PIZZO: Quella porta me la avete aperta voi tante volte....

Ora è inutile che cercate di fingere, ....di non capire!

Potete immaginare benissimo con chi avete a che fare.......

Per spianarvi la strada al successo, abbiamo dovuto abbattere un aereo di linea con centinaia di passeggeri a bordo, ...non ricordate?

Dovevamo dissuadere la guardaporta, la signora Concetta!

Sennò come credeva alle vostre premonizioni?

FAUSTINO: (allibito) Ma state scherzando?....

(lunga pausa durante la quale Faustino sbianga....poi, con un nodo alla gola) Volete dire che, voi siete il responsabile di quell’incidente?

SIGNOR PIZZO: (ilare) Sbagliato! (accentando)...Siamo! ....Caro amico

FAUSTINO: (inorridito) ...per far capire alla signora di aver previsto un incidente, avete abbattuto l’aereo con tante anime innocenti?

SIGNOR PIZZO: Quando si riescono a creare i pressuposti è la nostra specialità!

FAUSTINO: Ma questo è orribile! (incredulo rimane con la testa fra le mani per qualche secondo, poi disprezzante...) Ma voi,..... voi.....  siete un essere immondo !?

SIGNOR PIZZO: Bravo! Adesso vi ritrovo!

FAUSTINO: (quasi piangendo) Chi potrebbe essere mai capace di fare certe mostruosità......

(illuminandosi)  Dio mio! .....allora vuol dire che..... (tremante) voi siete......

SIGNOR PIZZO: (con fierezza) Aldino! In arte Pizzo.

Discepolo e servitore di sua maestà Lucifero!

FAUSTINO: (dopo un’ennesima pausa di sgomento, riprendendo coraggio e con tono)

Bene! Ho capito tutto!

Adesso che vi siete manifestato, per me, potete anche sparire!

Io col Demonio non voglio averci a che fare!

Nessuno vi ha mai chiamato!

SIGNOR PIZZO: (ridendo) Ah, aha, ah! Buona questa!

Pensate di avere ancora un’anima pura? ...Dopo tutto quello che avete combinato!

Mi consenta, ...caro Mago!

Lei, in pochi mesi, non è stato da meno al più cattivo dei nostri seguaci!

Ad ogni consulto ha invocato gli spiriti e esortato il nostro mondo!

E noi pronti ad esaudire le “Sue” richieste, per consolidare il successo!

Adesso è lei che sta scherzando !?

FAUSTINO: Ma per me era tutta una burla! Io non intendevo invocare nessuno!

SIGNOR PIZZO: Non mi deluda proprio ora che ero convinto di aver acquisito, in quest’ultimo decennio, uno degli esseri più intelligenti e rampanti!

Tutto quello che lei ha chiesto è stato concesso: siamo riusciti a soddisfare persino la sua sete di possedere a tutti i costi la Contessa! ...E Le assicuro che non è stato facile! Abbiamo avuto una contesa con Arnaldo, il marito della sua amante - attuale Diavolo di secondo grado - (pausa) Egli non voleva cedere assolutamente al capriccio di Faustino .....eppure, nonostante tutto, l’abbiamo accontentata.

FAUSTINO: Adesso veramente mi faccio ribrezzo!

Immagino che davanti ad una entità così superiore ho poche scelte!

Non ci si può svincolare?

SIGNOR PIZZO: Certo è semplice! Ma noi, dopo, potremmo infierire su un membro della sua famiglia, purtroppo! ....A meno che..... Eh Eh Eh.... A meno che!

FAUSTINO: A meno che?.... E’ questo che mi interessa.

La prima ipotesi è inconcepibile.....

Ho già fatto tanto male e non credo sia giusto far pagare ad altri le mie colpe.... (rassegnato).......Cosa mi tocca fare!

SIGNOR PIZZO: Allora caro messere, non dobbiamo fare altro che stringere un piccolo, classico, patto (tira fuori, dalla cartelletta che ha in mano, un foglio e una penna/spillone appuntita) Ecco qua!

Basta pungersi e apporre una firmetta qua sotto! ....In calce!

Dopo, lei potrà continuare la sua opera tranquillamente!

Con tutti i privilegi che ne derivano!

FAUSTINO: Ho capito!

(rammaricato) ...Non ho altre scelte!

SIGNOR PIZZO: Suvvia! Non faccia così!

Si rende conto che avrà il mondo ai suoi piedi!

Con uno schiocco (schioccando le dita) Conquisterà le più belle ragazze....

Altro che Contessa!

FAUSTINO: E se non firmo!

SIGNOR PIZZO: Non le conviene assolutamente! A questo punto non può giocarsi altre carte... Le ho detto! ......Ehh, EEEhh!

In un certo modo, già ci appartiene.....Quindi!

(gli porge il contratto) ...Ma lei è troppo intelligente!

...e poi, tiene che la sua vita continui nel migliore dei modi!

FAUSTINO: (prima titubande, poi d’improvviso) Va bene! Firmerò!....Ma....

Prima datemi almeno il tempo di salutare, per l’ultima volta, i miei familiare da comune vivente.

SIGNOR PIZZO: Questi ripensamenti sentimentali mi turbano!

Comunque, va bene! Sperando, in futuro, che il suo spirito diventi sempre meno affettivo! .....L’aspetto qui! (intanto Faustino esce)

(rimasto solo) Cose da pazzi!

Uè, ..e dicono tutti così, sà!

- ...Io non lo sapevo! - ....Non avrei mai immaginato!

Fosse uno! .....Tutti quanti!

(imitando) ...Io vado tutte le mattine in chiesa, dò l’elemosina allo straccione e faccio continuamente buone azioni! Così mi rimetto al giudizio di dio - ....E’ ‘na parola!

Quanti ipocriti! Ogni volta che si muovono pensano prima al tornaconto!

E se debbono ingiuriare qualcuno, non  perdono un solo istante!

Altro che cammello per la Cruna dell’ago!

.....Ma a noi sta bene così!..., (sghighiazzando) ahaaa, ahaa!

Più l’umanità diventa egoista e meno pesante sarà il nostro lavoro!

Pigliate a questo! (riferendosi a Faustino)

....All’ultimo, se ne viene: - io non ho invocato nessuno!

Nientedimeno! M’ha fatto faticare giorno e notte per accontentarlo di tutto!

E che diavolo! (ammanco di luce e nuovo rombo)

(impauritosi) Eh, e che d’è! scusate!

...Non volevo bestemmiare!

C’è bisogno di fare tutto sto rumore!

(tra se) Mamma mia! Chiste me sta sempe ‘nguolle, ‘nguolle!

(poi si distrae a guardare la libreria e da le spalle alla porta)

FAUSTINO: (entrando dalla porta con Don Eligio ed Erminio al seguito)

Entrate Padre, benedicete!

Benedicete chesta stanza...., vi scongiuro!

DON ELIGIO: (inizia la benedizione)

Nel nome del Padre, del figlio e dello Spirito Santo......

SIGNOR PIZZO: (rimasto di spalle, si volta mentre riceve la benedizione indesiderata. Inizia ad urlare, poi si piega nelle ginocchia, quasi ad implorare pietà! Qualche istante, ed infine trova la forza per scappare dal balcone)   AAAAaaaahhh!

ERMINIO: (lo insegue facendogli il gesto delle corna con le mani. Si sporge al balcone, poi rientra sorridente e saltellante....) Uh ‘mmà, se l’è squagliata!

DON ELIGIO: (ignaro poichè non in grado di vedere l’essere immondo)  Chi?!?

FAUSTINO: (meravigliato) Don Elì, ma voi non avete visto nulla?

DON ELIGIO: Ma visto che?

ERMINIO: (dopo aver scambiato uno sguardo col fratello) Va bbuò!

 Lassate perdere!  Venite ccà obbì!

(indica dietro al divano) Aggiate pacienza! Benedicete pure qua dietro!

(Don Eligio, un po' perplesso, esegue. Intanto, Erminio tira fuori dal retro del divano, prendendolo con l’orecchio, lo spiritello. Quest’ultimo, accusando il dolore, si lascia trascinare fino al balcone)

 ...O vi’’ccanne a stu fetente ‘e niente!

(con un calcio viene spinto fuori, dove svanisce nel nulla) Tiè! ...E nun venì cchiù, ce simme spiegati! (rientra soddisfatto e spolverandosi le mani).

DON ELIGIO: (tra se) Chiste sò pazze! ...Parlano loro sule

(poi col dubbio) ...o me stanne sfuttenne?

(rivolgendosi ai due) Guagliù! io nun sto capenne niente!

ERMINIO: (abbracciandolo) Don Elì, nun fa niente!

L’importante ca ce vulimme bene! (per la gioia lo scuote freneticamente)

DON ELIGIO: Fai piano! ...Che me fai cadè ‘nterra!

FRANCESCA: (entrando improvvisamente, guarda Faustino per un attimo. Poi, come impietrita, abbassa la testa e piange...)

FAUSTINO: (prima incredulo, poi di scatto gli va incontro commosso e prendndola le mani) Francesca! ....Francesca mia! Perdonami!

(pausa, abbassa lo sguardo, poi riprendendosi) ..E pure tu mammà, perdonami!

Quante sciocchezze che ho fatto..... senza nemmeno rendermene conto!

(pausa) Mi sento come se avessi vissuto un incubo!....

Oh, Dio mio, perdonami!

Di che cosa sono stato capace.

(pausa) Non riesco a crederci!  ....Ho ascoltato, indifferentemente, gente che desiderava il male di altri.

Ho preparato filtri per far conquistare persone sposate, per rovinare matrimoni e sciogliere legami d’amore. Ho acconsentito ad esortare con riti magici, la morte di persone che manco conoscevo!

Dio mio, che cosa siamo capaci di fare! Quanta cattiveria abbiamo dentro!

(pausa, poi a Francesca) ....Avevi ragione tu! Adesso mi faccio ribrezzo!

(siede e piangendo) Dio mio, Dio mio, .....perdonami!

(lunga pausa nella quale tutti si commuovono, poi....)

FRANCESCA: (avicinandosi ed accarezzandolo) Ora smettila!

Abbiamo sofferto abbastanza, tutti quanti....

E’ meglio non pensarci più.....

Dai, finiscila! Ricominciano tutto da capo

FAUSTINO: (sollevando il capo) .....Ma tu.....

FRANCESCA: (con un lieve sorriso rassicurante) ....Io ti voglio sempre bene!

(Faustino si alza lentamente, si guardano negli occhi e si abbracciano intensamente).

SISINA: (entrando) Madonna! Che gioia!...Hanno fatto pace!

Che piacere! (poi, alla figlia che sopraggiunge) He capito! Faustino e Francesca hanno fatto pace!

GRAZIELLA: (commossa) Sono veramente contenta! (abbraccia Faustino, così come già stava facendo la mamma e Francesca).

FAUSTINO: (si stacca dall’abbraccio e guardandoli per un attimo...) Perdonatemi per tutto il male che vi ho fatto (si riabbracciano, poi dinuovo, con tono determinato) Mammà, domani, quando rassetterai questa stanza, raccogli dentro una busta tutti gli oggetti che hanno a che fare con la magia.

Tutte cose, spingola spingola........, l’aggia fa fa una lampa!

Io e Erminio, scenderemo presto per veder dove andare a lavorare...

(guardando Francesca) ...“ricominciamo tutto da capo!”

(poi, prendendo il parroco per una mano e tirandolo verso la porta) Don Elì, un ultima cosa per favore, andiamo in chiesa che mi voglio confessare!

DON ELIGIO: (un po' trascinato) Guagliò chiane!

....Chiane che me fai fa male!

(al pubblico, mentre gli altri recitano a soggetto)

...e pò dicite ca pe’ nuje sò sempe e sule rose ‘e ciure!....

(sta per uscire, poi ritornando, si dirige al boccascena e, facendo quadro a se, parla al pubblico...)

 

....Signori miei, oggi avete assistito ad una metamorfosi,

un po' come succede alla farfalla....

ma.....“Per approfondire bisogna rinascere” .

( fine )