febbraio 2007
Le pillole d’Ercole
Commedia di Charles Maurice Hennequin e PaulBilhaud
Traduzione, riduzione e adattamento di Mario Pozzoli
1ª rappresentazione: Buccinasco, 10 novembre 2007
Auditorium della Fagnana – via Tiziano
Questa commedia è tutelata dalla SIAE (codice SIAE: 875972 A)
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Mario Pozzoli - Tel. 334 3320184
P E R S O N A G G I
1) Dr. LUCIANO FRONTINI
2) ANGELICA (moglie di Luciano)
3) Dr. FARINA (amico di Luciano)
4) MASSIMO LAVERDE (spasimante di Angelica)
5) ANTONIA (infermiera)
6) JONATHAN BRACKSON (un americano)
7) COLONNELLO MARIO CALZETTA
8) SIGNORA BICOT (“coniglietta” d’altri tempi)
9) ODETTE (figlia di Bicot)
10) SIDONÌA (una cliente “facile”)
11) FRANCESCA (portiere d’hotel)
E L E N C O S C E N E
ATTO PRIMO
scena 1 Luciano, Angelica, Antonia, Massimo
scena 2 Antonia, Massimo, Brackson, Calzetta, Luciano
scena 3 Luciano, Farina, Brackson, Angelica
scena 4 Luciano, Bicot, Odette
scena 5 Luciano, Massimo, Antonia, Farina, Sidonìa, Calzetta
(cambio scena)
scena 6 Francesca, Farina, Luciano, Bicot, Odette
scena 7 Luciano, Francesca, Calzetta, Sidonìa, Brackson, Odette, Farina
scena 8 Farina, Luciano, VOCE ESTERNA, Odette, Francesca, (Angelica)
ATTO SECONDO
scena 9 Francesca, Farina, Angelica, Brackson, Bicot, Calzetta, Luciano, Odette
scena 10 Luciano, Calzetta, Farina, Massimo, Angelica, Brackson, Odette
scena 11 Odette, Bicot, Farina, Francesca, Angelica, Brackson, Calzetta, Sidonìa
scena 12 Angelica, Francesca, Odette, Luciano, Massimo, Brackson
scena 13 Luciano, Farina, Angelica, Francesca, Odette, Bicot, Calzetta, Brackson,
Massimo, (Sidonìa)
ATTO PRIMO
NOTE: Casa del Dr. Frontini.
A sinistra, in fondo, un paravento.
A sinistra, più avanti, una porta sulle camere da letto.
Sul fondo in mezzo, una porta-finestra con ampi tendoni.
A destra, una porta sulla sala d’attesa.
A destra, più avanti, la porta d’ingresso.
Sulla destra lo scrittoio del dottore con due sedie.
A sinistra, avanti, un canapè.
scena 1
Luciano, Angelica, Antonia, Massimo
Frontini sta salutando una cliente dalla porta d’ingresso.
LUCIANO Arrivederla, signora, e si curi. (guarda i soldi che ha preso e li intasca. Chiamando) Angelica! An-geee-li-caaa...
ANGELICA (entrando dalla porta delle camere da letto) Amore!
LUCIANO Micina! Vieni qui...
ANGELICA Eccomi!
Si baciano.
LUCIANO Hai le labbra più dolci del mondo!
ANGELICA E come lo sai? Le hai provate tutte?
LUCIANO Tutte! Vieni. (siede sul canapè e prende Angelica sulle ginocchia)
ANGELICA Oh, Luciano! Come siamo felici! Peccato che...
LUCIANO Sì , lo so, ci manca un frugoletto..
ANGELICA Se potessi avere un bambino... e che fosse tuo!
LUCIANO Mio! Ma come? Pensi di avere un bambino da un altro?
ANGELICA Ma cosa dici, sciocco! Luciano, non vedo l’ora di essere a Sirmione. Pensa che un’amica di Giovanna è stata quindici anni senza bambini. E’ andata a Sirmione e ne ha avuti sei.
LUCIANO Con l’acqua?
ANGELICA Come? (poi capisce) Ma no! (divertita) Tu scherzi sempre! Lo so che non hai fiducia nelle acque di Sirmione.
LUCIANO E’ che vedi, ho sempre pensato che per avere dei bambini si dovesse fare cipi-cipi e non bere acqua!
ANGELICA (si alza, allegra) Con te non si può mai parlare seriamente...
Luciano cerca di riprenderla e abbracciarla.
- CAMPANELLO
ANGELICA Su, ora stai buonino, c’è qualche cliente... e devo cambiarmi.
LUCIANO Fallo qui!
ANGELICA Luciano!
LUCIANO (melodrammatico) Almeno ridammi per un lungo istante le tue labbra.
ANGELICA Me le consumi tutte!
LUCIANO Ti prendo!
ANGELICA Se ci riesci! (e fugge dalla porta delle camere da letto)
ANTONIA (entra) Dottor Frontini!
LUCIANO Sì, Antonia.
ANTONIA Il signor Laverde. (a Massimo, non ancora entrato) Prego. (poi esce)
MASSIMO (entra) Grazie.
LUCIANO Allora?
MASSIMO (si siede) Niente.
LUCIANO Ma non hai preso la medicina che ti ho dato ieri?
MASSINO L’ho presa mezz’ora prima di andare a letto.
LUCIANO E non hai dormito?
MASSIMO Macché!
LUCIANO Incredibile! Un sonnifero da ammazzare un elefante!
MASSIMO (spaventato) Un elefante?
LUCIANO Sì, é una nuova cura e la sto sperimentando su di te.
MASSIMO Ma come? Voi le medicine nuove le sperimentate sui malati?
LUCIANO Ma certo! E su chi vuoi che le sperimentiamo? Sui sani?
MASSIMO Dovreste prima provarle su di voi!
LUCIANO No, grazie! Troppo pericoloso!
MASSIMO Ah!
LUCIANO Fai così: questa sera raddoppia la dose! Se ci rimetti la pelle avrai sempre il merito di aver servito la scienza!
MASSIMO Ottimo!
ANTONIA (entrando) Signor dottore...
LUCIANO Dimmi.
ANTONIA Hanno telefonato per quel consulto. (esce)
LUCIANO Ah, va bene. Massimo, scusa, é qui a due passi. Vado e torno. Ti terrà compagnia mia moglie. (chiama) Angelica! (a Massimo) Un collega sta sperimentando una medicina su una vecchia marchesa ed invita gli amici a verificarne gli effetti... deleteri! Ci vediamo. (esce)
MASSIMO Ci vediamo.
ANGELICA (entra; credendo di rivolgersi al marito) Vuoi le mie labbra, amore?
MASSIMO (con entusiasmo) Sì!
ANGELICA (fermandosi stupefatta) Ah, il signor Laverde!
MASSIMO (estasiato) Buongiorno, Angelica...
ANGELICA Pensavo foste mio marito... Dov’è?
MASSIMO E’ andato a spedire all’altro mondo una vecchia marchesa. (un istante) Angelica, visto che finalmente siamo soli, mi consenta di dirle le parole che da tempo bruciano qui sulle mie labbra: io l’amo! (cade in ginocchio)
ANGELICA (non sapendo se deve ridere o inquietarsi) Ma che cosa fa? Ma si rialzi, non sia ridicolo!
MASSIMO (seguendola senza rialzarsi) Angelica, ma lo sa che io ogni giorno, per amor suo, rischio la vita?
ANGELICA (stupefatta) Lei rischia la vita per me?
MASSIMO Sì, facendomi curare da suo marito una malattia che non ho. E se ancora non sono rimasto vittima dei veleni che mi propina é solamente perché non li prendo!
ANGELICA Ah, ma bravo!
MASSIMO Angelica, io l’amo!
ANGELICA Ma io no!
MASSIMO Oggi! Ma domani...?
ANGELICA Né oggi, né domani, né mai! Io amo mio marito.
MASSIMO Lo crede. Angelica, tutte le donne sposate, a cui un uomo fa la corte, attraversano tre fasi.
Prima fase: la signora si irrita, s’indigna, dice cose che non pensa: é la sua fase attuale.
Seconda fase: la signora si commuove di fronte a un amore così immenso e sincero.
Terza fase: la signora finalmente si arrende, pentendosi amaramente di non essersi arresa prima!
Angelica, le consiglierei di arrendersi subito così si risparmierebbe il pentimento finale.
ANGELICA Guardi che io sono nella prima fase, e poiché intendo rimanerci, vado a finire di fare le valigie. (va verso le camere)
MASSIMO Parte? Per dove?
ANGELICA Per Sirmione, con mio marito. Addio. (esce ridendo)
MASSIMO Addio. (solo) A Sirmione? Ci andrò anch’io! Ma cosa ci andranno a fare? (chiama) Antonia! L’infermiera lo saprà di certo.
ANTONIA (entrando) Desidera?
MASSIMO Senta, è da molto tempo che sta col dottor Frontini?
ANTONIA Da quando il dottore esercita.
MASSIMO E quindi anche lei di medicina un poco se ne intende...
ANTONIA Ho letto tutti i libri del dottore.
MASSIMO Molto bene. Guardi qui c’è un bel cinquantone... Avrei bisogno...
ANTONIA Scusi, signor Laverde, ma fa ottanta. Prendo la metà esatta del dottore.
MASSIMO Ah, la metà! Bene, eccone altri trenta... (glieli dà)
ANTONIA (prendendo i soldi) Non per vantarmi, ma ho salvato la vita a una infinità di malati che il dottore curava senza il minimo criterio. (tastandogli il polso) Qual’è il suo problema?
MASSIMO No, no, non è per una visita. Avrei bisogno di una informazione. Lei conosce le acque di Sirmione?
ANTONIA Certo. Acque sodiche, iodiche, leggermente fangose...
MASSIMO E che malattie curano?
ANTONIA Si ottengono buoni risultati nelle gastriti, nelle artriti e nella sterilità...
- CAMPANELLO
ANTONIA Mi scusi ( fa per uscire, ma...)
scena 2
Antonia, Massimo, Brackson, Calzetta, Luciano
Brackson sta per entrare, allora Antonia cerca di impedirglielo.
BRACKSON (tipo e accento americano) Dico che voglio entrare!
ANTONIA Un momento! C’è gente. Si accomodi in sala d’attesa.
BRAKSON (calmo) Io sono americano: non uso aspettare! (rivolto a Massimo) Ho l’onore di parlare col dottor Frontini?
MASSIMO No.
ANTONIA Il dottore è uscito.
MASSIMO Nel frattempo può consultare la sua infermiera. Le costa la metà!
BRACKSON Io dico no!
MASSIMO Come crede. Io vado. Arrivederci Antonia, e grazie. (esce)
ANTONIA Buongiorno signore.
BRACKSON (fra sé) Forse infermiera può dare information. (forte) Please, come here.
ANTONIA Come?
BRACKSON Voi non capire? Ho detto: venire qui. Questi sono 200 dollari.
ANTONIA Mi dispiace, signore, ma non ho il resto.
BRACKSON A Jonathan Brackson di Filadelfia niente resto! Jonathan Brackson possiede più dollari sue tasche che voi capelli su vostra testa e su testa di tutti vostri parenti.
ANTONIA Miliardario?
BRACKSON E mezzo!
ANTONIA (fra sé, entusiasta) Ho un cliente miliardario! (a Brackson) In che parte del corpo è malato?
BRACKSON In onore.
ANTONIA Come?
BACKSON (estrae un taccuino per scrivere) Ora voi dite me: ha dottor Frontini una moglie?
ANTONIA Sì da cinque anni.
BRACKSON (scrivendo) Well! E’ signora Frontini giovane?
ANTONIA Sì, giovane.
BRACKSON Very well! E’ lei bella?
ANTONIA Una Venere!
BRACKSON All right! Io amo Venus! (chiudendo il taccuino) Intanto basta. Tornerò quando dottore sarà qui!
ANTONIA Il dottore non può tardare.
BRACKSON Jonathan Brackson di Filadelfia non usa aspettare. Business is business. Good by! (esce)
ANTONIA Ce n’è di tipi strani a questo mondo!
CALZETTA (entrando) Il dottor Frontini?
ANTONIA E’ uscito per un consulto.
CALZETTA Uscito? Ma aveva appuntamento con me! Sono il colonnello Mario Calzetta.
ANTONIA Se vuole può aspettarlo in sala d’attesa.
Entra Luciano.
ANTONIA Oh, ecco il dottore.
LUCIANO Il signor Laverde se n’è andato?
ANTONIA Sì dottore. (indicando Calzetta) Il colonnello l’aspettava. (esce)
LUCIANO Mi scusi ma sono stato trattenuto al capezzale di una vecchia marchesa...
CALZETTA (guardando attentamente Frontini) Per mille cime innevate! E’ incredibile come lei somigli...
LUCIANO (sorpreso) Alla vecchia marchesa?
CALZETTA No, al colonnello Frontini, suo zio.
LUCIANO Lei ha conosciuto mio zio?
CALZETTA All’accademia. (presentandosi) Mario Calzetta colonnello del corpo degli alpini.
LUCIANO Piacere.
CALZETTA L’ultima volta che incontrai suo zio mi disse: ”Calzetta, se un giorno la tua vecchia carcassa si arrugginisse, passa a trovare mio nipote, il dottor Luciano Frontini”.
LUCIANO Il caro zio... Bene, bene... e allora, colonnello, la sua vecchia carcassa si é... cioè... chiedo scusa... si accomodi.
CALZETTA Noi alpini non ci sediamo mai!
LUCIANO (si siede) Che cosa c’é che non va, colonnello?
CALZETTA Noi alpini non ci sediamo mai, ma ci sdraiamo spesso. (ride) Capisce dottore?
LUCIANO Beh, no...
CALZETTA Sdraiamo... (fa un gesto intrigante) ... dottore!
LUCIANO Ah, sì, sì, certo. E allora?
CALZETTA E allora! Allora non sono più il baldo combattente d’una volta.
LUCIANO Sarebbe a dire?
CALZETTA Giovanotto, sveglia! Sarebbe a dire che una volta tutto ciò che respirava, io lo passavo in rassegna, tutto!
LUCIANO (non capisce) Tutto, cosa, colonnello?
CALZETTA Donne, giovanotto, donne! I miei commilitoni, per scaldarsi, tutti i giorni si buttavano in corpo tre litri di grappa. A me occorrevano tre femmine!
LUCIANO Tutti i giorni?
CALZETTA Tranne la domenica.
LUCIANO Ah beh, certo, la domenica riposo?
CALZETTA La domenica il doppio!
LUCIANO Però!
CALZETTA Ora, da qualche tempo, non so cosa mi prenda... Al primo assalto: passo di carica; al secondo assalto: passo normale; al terzo:... la guarnigione ammaina bandiera!
LUCIANO (alzandosi) Eh beh, colonnello, la guarnigione non è eterna! Si sieda, per favore. (intanto che parlano gli ausculta il cuore, gli prova la pressione, ecc.)
CALZETTA Dottore, guardiamoci negli occhi, sono un uomo finito?
LUCIANO Ma no! E’ che anche la guarnigione ogni tanto ha bisogno di riposo! Quanti anni di servizio ha la guarnigione?
CALZETTA Cinquantacinque.
LUCIANO Tutti i giorni?
CALZETTA Tutti i giorni!
LUCIANO Complimenti! (ha finito)
CALZETTA E’ grave?
LUCIANO Tutto in ordine, colonnello, non si preoccupi. Ci vuole però un periodo di riposo in cui lei possa sottrarsi alle tentazioni. Parta, vada a fare un viaggio... una bella cura...
CALZETTA Dove?
LUCIANO Io... direi Montecatini, stazione termale molto adatta al suo caso. Acque rinforzanti, oligo-ferrose...
CALZETTA Sarà fatto, comandante! Solo che il 2 giugno é la festa nazionale... Potrei portare con me una donna?
LUCIANO Ah, no! Niente festeggiamenti!
CALZETTA Dovrei passare la festa nazionale da solo?
LUCIANO La guarnigione ha bisogno di riposo, abbiamo detto, colonnello.
CALZETTA Giusto, giusto.
LUCIANO Porti con sé un parente, maschio però!
- CAMPANELLO
CALZETTA Caro dottore, non ho nessuno. Solo una figlia, che non ho mai visto. Trent’anni fa conobbi una donna meravigliosa, una francese, credo... Cantava in un teatrino. Si chiamava Zozò. Che occhi, dottore!
LUCIANO E cantava bene?
CALZETTA Cantare, cantava da cane, ma a letto... come suonava! Scusi il bisticcio.
LUCIANO Le pare?!
CALZETTA Dopo tre mesi di furibonda passione, io dovetti partire per la Sardegna. Una bella mattina un telegramma: “Cipollino, sei padre, una bambina”. Purtroppo, sa il servizio, non ho potuto precipitarmi subito. Sono tornato dieci anni dopo.
LUCIANO Però! Non proprio subito!
CALZETTA Non proprio. E quando tornai, il teatrino non c’era più; al suo posto un centro commerciale. Di Zozò nessuna traccia. E così non sono più riuscito a sapere che cosa sia avvenuto né di lei, né di mia figlia.
ANTONIA (entrando) Scusi dottore!
LUCIANO Sì, che c’é?
ANTONIA Il dottor Farina. (esce)
CALZETTA Io scappo. Allora: Montecatini?
LUCIANO Montecatini!
CALZETTA Il suo disturbo dottore?
LUCIANO Vuole scherzare? Un compagno d’armi di mio zio? Una bella stretta di mano!
Stringendosi la mano:
LUCIANO E mi raccomando: riguardi per la guarnigione!
CALZETTA Farò il possibile! (esce)
scena 3
Luciano, Farina, Brackson, Angelica
FARINA (entrando) Ciao, Luciano. Sei pronto?
LUCIANO Per cosa?
FARINA La solita cena sociale. Questa sera.
LUCIANO Ah già! Me n’ero dimenticato. Dobbiamo rimandare, sai.
FARINA Impossibile, è già tutto pronto. E poi dopo devo partire per Montecatini, un consulto.
LUCIANO E io per Sirmione, con mia moglie. Le ho promesso che saremmo partiti oggi pomeriggio.
FARINA E cosa andate a fare a Sirmione? Ci si annoia da morire.
LUCIANO La sua mania per le acque miracolose. Pensa che si facciano i bambini bevendo dell’acqua. Va beh, vuol dire che per una volta pranzerete senza di me.
FARINA Impossibile! Il festeggiato sei tu!
LUCIANO Io? Perché?
FARINA Il marito più fedele che sia mai comparso sulla faccia della terra.
LUCIANO Grazie.
FARINA Purtroppo questa sera devo pagare io. Ho perso la scommessa.
LUCIANO Che scommessa?
FARINA Avevo scommesso con i colleghi che sarei riuscito a costringere te, marito fedele, unico esemplare vivente, a tradire tua moglie. Così un mese fa, in occasione della solita cena, ho sciolto nel tuo bicchiere di spumante una pillola d’Ercole.
LUCIANO Una pillola d’Ercole? E che roba è?
FARINA Un nuovo ritrovato del tuo esimio, seppur giovane amico, dottor Farina. (si inchina. Poi con entusiasmo) Uomini e donne sessualmente sfiduciati, la pillola d’Ercole è per voi! In due minuti il sangue vi ribollirà nelle vene e l’amore esploderà nel vostro cuore!
LUCIANO (fra sé) Oh, mio Dio! Ecco che cos’era!
FARINA Appena bevuto, diventasti tutto rosso in faccia e ci piantasti in asso col pretesto di un malato da visitare urgentemente. Al che ho pensato: è fatta! Ora esce e si mette a seguire la prima femmina che incontra... e invece niente: hai preso un taxi e sei filato dritto a casa tra le braccia di tua moglie!
LUCIANO (prendendolo per il collo) Ah! Miserabile! Mascalzone!
FARINA Che ti prende?! Fermo!
LUCIANO Ma quale moglie! Quale moglie! La scommessa l’hai vinta tu, maledetto!
FARINA Ma come è possibile?!
LUCIANO (lo molla) Certo. Rientrai a casa e trovai una telefonata del Grand Hotel: una signora americana che non stava bene. Cosa potevo fare? Sono ripartito mentre il sangue mi ribolliva nelle vene. Arrivato al Grand Hotel, trovo l’americana distesa sul letto con una mini-camicia da notte trasparente e... io...
FARINA E tu…?
LUCIANO Io... Io, non lo so! Quello che so è che dopo un quarto d’ora l’americana esclamava: “Ah... ecco finalmente un medico che sa come curare le donne!”
FARINA (ridendo in crescendo) Ma questa è bella! Questa è proprio bella!... Allora ho vinto la scommessa?
LUCIANO Smettila! Non senti il rimorso per avermi fatto tradire mia moglie?
- CAMPANELLO
FARINA Ma dai, per una volta!
LUCIANO Avevo giurato di non tradirla mai! Tu e quella tua droga infame! (minaccioso) Guarda, non so cosa mi trattenga!
FARINA Ingrato! E poi dopotutto tua moglie non ha saputo niente!
BRACKSON (da fuori) Io voglio entrare! Americano non usa aspettare, mio nome è Jonathan Brackson, di Filadelfia, yes!
ANTONIA (da fuori) Aspetti un solo istante, il dottore non è libero.
LUCIANO Brackson? Questo nome non mi é nuovo... (ha un lampo) Il marito dell’americana! (accasciandosi su una poltrona) Sa tutto!
FARINA Macché sa tutto! Sei sempre tragico! Vedrai che è venuto a pagare la visita.
LUCIANO (si aggrappa a Farina, implorante, vuole credergli) Dici?
FARINA Fai finta di non conoscerlo. Disinvolto e mantieni le distanze. Io vado in sala d’attesa. Poi mi racconti... (esce nella sala d’attesa)
BRACKSON (entrando) Voi siete il dottore Luciano Frontini?
LUCIANO (agitato)Sì. In cosa posso esserle utile?
BRACKSCN All right! Io sono Jonathan Brackson di Filadelfia, yes.
LUCIANO Prego, si accomodi. Qual’è il suo disturbo?
BRACKSON Okay. Ora io dico mio disturbo. (estrae il taccuino) Giorno 28 di aprile, ore undici e quarantacinque della sera. Grand Hotel chiamato voi per curare Mrs. Brackson, mia consorte.
LUCIANO Ah sì, ebbi l’onore! Immagino lei sia qui per regolare...
BRACKSON Io sono qui per regolare affare.
LUCIANO Oh, ma non ce n’era bisogno! Comunque, visto che si é così gentilmente disturbato, fa centosessanta più l’uscita, ma in questo caso l’uscita...
BRACKSON Cioè, lei dice che in Europa bisogna pagare centosessanta bigliettoni per essere / cornuto?
LUCIANO Sì, cioè… Cosa?!
BRACKSON Cornuto. Becco, come voi dite. Voi avete fatto me becco!
LUCIANO Io?! Signore, non capisco di cosa stia parlando!
BRACKSON Inutile simulare! Cameriera di Mrs. Brackson, che io pago per sorvegliare sua padrona, visto ogni cosa presso buco di serratura.
LUCIANO Ah! Ecco... dal buco... (si ferma perché non sa cosa dire)
BRACKSON Non negare più? All right! (gli porge i soldi) Ecco centosessanta bigliettoni. Io pago visita. Voi ora pagate prestazione di consorte.
LUCIANO (ricusandoli) Signor Brackson, glielo giuro, sono innocente. Avevo preso una pillola...
BRACKSON Pillola? Aspirina?
LUCIANO No, una pillola d’Ercole. Una pillola che fa ribollire il sangue nelle vene. Lei mi capisce...
BRACKSON Io capisco. All right! Ma credo che scusa non aiuti lei. Io sono cornuto e così rimango. Io vado voi ora a dire / cosa sempre io sono in uso fare / quando questo me succede...
LUCIANO Sempre? Perché non é la prima volta?
BRACKSON Io sono miliardario più becco di Stati Uniti!
LUCIANO Complimenti!
BRACKSON Thank you!
LUCIANO (fra sé, con sollievo) Per fortuna prende le cose con spirito!
BRACKSON Noi faremo così: voi avete fatto me un cornuto, io fare voi un cornuto!
LUCIANO Cosa?
BRACKSON Voi presenterete me a signora Frontini. Così io visitare vostra consorte.
LUCIANO Ma cosa sta dicendo? Guardi che io non sono assolutamente d’accordo!
BRACKSON (calmissimo) Right! Allora io uccido voi! (estrae una pistola)
LUCIANO No! Cosa fa? Ascolti, signor Brackson...
BRACKSON (calmo) O becco, o morto!
LUCIANO Ma lasci che le spieghi...
BRACKSON (lento) O becco, o morto!
LUCIANO Senta, ragioniamo...
BRACKSON (sorridente) Morto, o becco !
LUCIANO Ma insomma, scusi, per lei / una volta in più, una volta in meno, che differenza fa?
BRACKSON Niente affatto! Right, io sono recordman dei cornuti, ma io sono Texano, western, e vendicherò mio onore! In America: occhio per occhio!
LUCIANO Ma qui siamo in Europa!
BRACKSON Sì, ma l’affare é caduto su mia moglie, quindi in americano territorio!
LUCIANO E va bene, le darò soddisfazione! Duello?
BRACKSON Oh no, prego, duello no! (ridendo) Becco e rischiare anche pelle? Please, questo non americano. (un attimo) Okay. Io torno in America fra sei giorni. Se nel tempo di cinque giorni non ho fatto voi becco, io voi uccido! (guarda l’orologio) Five o clock.
LUCIANO Cosa?
BRACKSON Le cinque all’orologio. Io tornerò alle sei all’orologio per conoscere signora Frontini. Arrivederci! (esce)
LUCIANO (solo) Ma quello è matto! Se crede che gli presenti Angelica, sta fresco!
BRACKSON (rientrando) Detective da me pagati sono già davanti vostra porta e fanno guardia. O becco, o morto! Good by! (esce)
LUCIANO (rimane un istante a bocca aperta e poi va ad aprire la porta della sala d’attesa) Tutta colpa di quell’animale di Farina e della sua stramaledetta pillola! Vieni avanti, disgraziato!
FARINA (entrando) Eccomi qua! Ho sentito tutto!
LUCIANO Idiota!
FARINA Sta tranquillo, non ti ucciderà!
LUCIANO Già, ma allora diventerò becco!
FARINA Certo, becco, ma senza esserlo. Noi giocheremo l’uomo! La vecchia Europa befferà l’America!
LUCIANO Guarda che quello ha messo detective dovunque per spiarmi.
FARINA Non preoccuparti. Prima di tutto, bisogna mettere in salvo tua moglie. A Sirmione ci andrà da sola.
LUCIANO Figurati se Angelica vorrà...
ANGELICA (da fuori) Amore...!
FARINA Zitto, sta arrivando! Ci penso io. Tu assecondami. Garantisco il successo!
LUCIANO Immagino!
ANGELICA (entra) Vuoi le mie labbra amore? (vedendo Farina) Oh, Dottor Farina! Scusate, credevo… Ma forse disturbo.
FARINA Tutt’altro, signora! Vederla è sempre un piacere e poi così posso augurarle buon viaggio e buona cura con l’esito desiderato.
ANGELICA Luciano le ha detto?
FARINA Sì, e Sirmione è il posto giusto, mi creda. Se tutte le donne senza bambini andassero a Sirmione...
AMGELICA (a Luciano) Visto? Tu non mi credevi. Non può immaginare, dottore, la gioia che mi dà.
FARINA (a Luciano, con disinvoltura) E mentre tua moglie è a Sirmione, tu Luciano verrai con me a Montecatini.
ANGELICA Guardi, Farina, che viene anche lui / a Sirmione. Noi non ci lasciamo mai!
FARINA Insieme? No, assolutamente! Perché la cura abbia effetto bisogna che i ventun giorni della durata siano di... astinenza assoluta!
ANGELICA E va bene! (facendo le fusa con Luciano) Vuol dire che per ventun giorni staremo buonini, vero amore?
FARINA Cose che si dicono, signora mia! Ma poi si sa, la vicinanza... Del resto le statistiche parlano chiaro: su mille donne andate a Sirmione da me osservate, quelle andate col marito non hanno ottenuto alcun risultato. Mentre quelle andate da sole, tutte, e dico tutte, senza eccezioni, sono tornate in stato interessante.
LUCIANO (gli viene da ridere per le panzane che Farina racconta) Senza il marito?!
FARINA (a parte, lo zittisce) Taci!
ANGELICA Così per avere un bambino...
FARINA Lei andrà a Sirmione e Luciano verrà con me a Montecatini.
ANGELICA (nelle braccia di Luciano) Lasciare il mio Luciano...
LUCIANO Lasciare Angelica, piccola mia...
FARINA Su, su, ventun giorni passano presto!
ANGELICA Presto? Senza mio marito!
LUCIANO Senza mia moglie!
ANGELICA (sospirando) E va bene. Però mi raccomando, non lo lasci solo, a Montecatini!
FARINA Lo curerò come una madre!
ANGELICA Luciano, è la prima volta che ci lasciamo...
LUCIANO Lo so Angelica, ma è per avere un bambino...
FARINA Eh, i figli danno pensieri ancor prima di essere concepiti!
ANGELICA Allora, che dici, vado? (non va)
LUCIANO (sospingendola verso la camera) No, Angelica...
ANGELICA Vado... (resiste, cerca di tornare indietro)
LUCIANO (sospingendola verso la camera) Resta, Angelica... (la fa uscire, si gira, a Farina) E’ andata!
FARINA Visto? E’ fatta! Adesso vado a trovarti una moglie per cinque giorni! (va)
LUCIANO Come una moglie?!
FARINA Una moglie! Credibile, belloccia e... facile! Parte con te per Montecatini. I detective ti seguono, telefonano all’americano, lui subito ti raggiunge, tu lasci che abbordi quella che lui crede tua moglie... e il gioco é fatto!
LUCIANO Ma io dovrò dormire nella stessa camera con un’altra donna! Mi rifiuto!
FARINA (imitando Brackson) O becco, o morto! Se preferisci farti ammazzare fa pure! Io ti saluto.
LUCIANO No, no, ti prego, non mi abbandonare!
- CAMPANELLO
FARINA Se hai un’idea migliore...
LUCIANO (arrendendosi) No. Purtroppo no. Non ho un’idea migliore.
FARINA Bene. Tu stai qui e finisci di ricevere i clienti. Io vado a cercarti la moglie. Noi giocheremo l’America! (esce)
scena 4
Luciano, Bicot, Odette
ANTONIA (entra) Ci sono due...
LUCIANO Due cosa?
ANTONIA Due... signore? Lei cosa dice, le faccio entrare?
Luciano allarga le braccia come per dire: fai un po’ tu.
ANTONIA Le faccio entrare. (va)
LUCIANO (guardando l’orologio) Le cinque e un quarto. Che pasticcio!
BICOT (entrando) Dottore! Finalmente! Vieni, Odette.
ODETTE Eccomi, maman.
LUCIANO Prego, si siedano.
BICOT Grazie, dottore. Il mio nome è Bicòt, (con la O aperta e detto alla veneziana) cioè Bicot. Questa è mia figlia Odette.
LUCIANO Bene. Allora, cosa posso fare per voi?
BICOT La mia bambina, dottore, frequenta il Conservatorio.
LUCIANO Ah! La bambina studia musica?
BICOT No, canto. Opera lirica. Non può immaginare i sacrifici che ho fatto per farla studiare. Tutti i risparmi accumulati durante una lunga carriera…
LUCIANO Carriera?
BICOT Cantavo anch’io, sa? Che tempi, dottore, che tempi! Sono stata io a lanciare quella canzone di successo...
LUCIANO Ah sì?
BICOT Vuoi assaggiare il mio pompon?
LUCIANO Come?
BICOT Vuoi assaggiare il mio pompon?
LUCIANO Dovrei assaggiare il suo pompon?!
BICOT Ma cosa ha capito, dottore?! “Vuoi assaggiare il mio pompon?” è il titolo della canzone. Anche se un bell’uomo come lei...
LUCIANO Ah! Il titolo della...
BICOT Faceva così... (si alza e canta sulla melodia di “24 MILA BACI”)
VUOI ASSAGGIARE IL MIO POMPON?
QUANTO È DOLCE, QUANTO È BUON!
TUTTI DIETRO AL MIO POMPON!
QUANTO È DOLCE, QUANTO È BUON!
Che successo, dottore! Che successo!
LUCIANO La musica mi ricorda qualcosa...
BICOT Una canzone che fece furore... (sospira) Ma parliamo della mia bambina.
LUCIANO Ecco appunto. (a Odette) Che cosa le succede signorina?
ODETTE Ho perso il do di petto!
LUCIANO Il do di petto?!
BICOT Un do di petto stupendo! Le usciva di bocca facile, facile come... come un uovo dalla gallina!
LUCIANO E come mai l’ha perso?
BICOT (alzandosi) Come mai? (a Odette) Abbassa pure la fronte, svergognata, ne hai ben donde! (a Luciano) L’ha perso in seguito ad uno spavento.
LUCIANO Eh, certo, un disturbo psicologico causato da uno sconvolgimento emotivo...
BICOT Si è fatta sorprendere a letto con un tenorello da quattro soldi dal signor... non dico il nome per non fare pubblicità. Un signore per bene, sa, membro onorario della Confindustria e di molte altre cose.
“Signora Bicot,” diceva “se sua figlia mi sarà fedele, il suo avvenire sarà assicurato!” E invece questa scema... (rivolta a Odette, in crescendo) scema, scema, scema!
LUCIANO Si calmi, si calmi, signora, vedrà che il membro onorario perdonerà.
BICOT Non credo proprio, sono già cinque volte che la perdona!
LUCIANO Cinque volte? Però?
BICOT E’ la sesta volta che questa disgraziata mi perde il do di petto! Capirà che il signor “non dico il nome per non fare pubblicità” ne ha fin sopra i capelli!
“Signora Bicot, mi sembra che sua figlia abusi della mia magnanimità!”
LUCIANO Sembra anche a me!
ODETTE Ma non è colpa mia! Lo sai, maman, che io non posso restare fedele. Non lo faccio apposta. Se qualcuno mi piace è più forte di me! Sono fatta così!
LUCIANO (a Odette) Signorina, io direi che è fatta benissimo!
BICOT Bella disgrazia per una madre. Basta che uno le faccia la corte e lei subito...
LUCIANO ... perde il do di petto!
ODETTE Quando si può fare una cortesia...
LUCIANO (fra sé) Una donna che non riesce ad essere fedele... Ma è quello che ci vuole per me!
BICOT Lo sai come finirai tu? Portinaia, come tua zia Clotilde! Allora, dottore, cosa si può fare?
LUCIANO Si tranquillizzi, signora, ritroveremo il do di petto. Si tratta solamente di un fenomeno nervoso.
ODETTE Vedi maman, te l’avevo detto!
BICOT Zitta tu! Dottore mi dica, cosa dobbiamo fare?
LUCIANO Rinforziamo il corpo e i nervi si calmeranno. Ad esempio: Montecatini! Stazione termale molto adatta al nostro caso. Partenza immediata!
ODETTE E come si fa? Il signore “non dico il nome per non fare pubblicità” ci ha piantato in asso senza il becco di un quattrino.
LUCIANO Questo non é un problema. Combinazione parto anch’io per Montecatini e, (rivolto alla madre) con il vostro permesso, signora Bicot, potrei portare con me la signorina.
ODETTE Io?
BICOT Zitta tu, svergognata!
LUCIANO (assumendo un’aria grave e professionale) La mia proposta non è generosità, ma puro interesse scientifico. Il caso è molto interessante e si sa che la costante osservazione del fenomeno è basilare nella conoscenza medica. C’è però una condizione...
BICOT e ODETTE (insieme, subito) L’accettiamo!
LUCIANO La signorina, davanti a tutti deve passare per mia moglie.
BICOT Certo, mi pare molto giusto, molto conveniente. La moglie del dottore e maman. Vedrà che Odette le farà onore. Vero, Fifina?
ODETTE Certo maman.
LUCIANO Bene. Si parte questa sera, dopo cena.(a Odette) Io direi di trovarci qui verso le undici.
ODETTE Alle undici.
LUCIANO (apre il cassetto dello scrittoio e porge dei soldi a Odette) Ecco qualche spicciolo per le prime spese.
BICOT (anticipando con velocità Odette) Grazie! Incasso io.
ODETTE (con intenzione) Ma sono io che dovrò ringraziare, vero dottore...?
BICOT Andiamo, Fifina, abbiamo appena il tempo per fare le valigie.
ODETTE (sensuale a Luciano, allontanandosi) Alle undici, maritino mio...
LUCIANO (spaventato) No, no, non qui! Me lo dirà laggiù, a Montecatini.
BICOT (andando) Fifina, stai attenta, non confonderti! I miei rispetti, signor dottore. (escono)
scena 5
Luciano, Massimo, Antonia, Farina, Sidonìa, Calzetta
(cambio scena)
LUCIANO (solo) Ecco trovata una moglie per ingannare quel Brackson e una moglie che non dice mai di no! Ah, povera Angelica, povera piccola mia!
MASSIMO (entrando) Posso? Sei solo?
LUCIANO Ancora tu?
MASSIMO Sì, appena uscito, sono stato colto da dei dolori terribili.
LUCIANO Dove?
MASSIMO In via... (a piacere)
LUCIANO Non in che via! In quale parte del corpo!
MASSIMO Ah, qui, allo stomaco. Sono entrato in una farmacia e il farmacista mi ha detto che dovrei bere le acque di Sirmione.
LUCIANO Sirmione? (un attimo) Ma certo! Un ottimo consiglio!
MASSIMO Sul serio?
LUCIANO Senza dubbio. E mentre sei a Sirmione...
MASSIMO Faccio la cura?
LUCIANO Fai la cura e soprattutto dai un’occhiata a mia moglie.
MASSIMO A tua moglie?
LUCIANO Sì, sarebbe troppo lungo da spiegare. Io purtroppo devo andare a Montecatini.
MASSIMO Che peccato! Allora tua moglie sarà sola?
LUCIANO Sì, e appunto per questo vorrei che tu le stessi un po’ dietro...
MASSIMO (con gioia) Sta tranquillo, non farò altro!
- CAMPANELLO
LUCIANO Ah, un’altra cosa: se Angelica volesse raggiungermi, avvisami subito.
MASSIMO Ah, ah!
LUCIANO Ah, ah, un corno! Lavoro, mio caro, lavoro!
MASSIMO (ironico) Capisco... Comunque conta pure su di me.
LUCIANO Grazie, non puoi immaginare il piacere che mi fai...
MASSIMO E tu non puoi immaginare il piacere che fai a me!
LUCIANO Il piacere?
MASSIMO Sì, il piacere di... farti un piacere! Vado a fare le valigie. (esce)
ANTONIA (entra) Il dottor Farina con una...
LUCIANO Una, cosa?
ANTONIA Una... signora? Faccio entrare? Faccio entrare. (va)
LUCIANO Oggi Antonia non c’è. Benissimo ora dirò a Farina che ho trovato moglie.
FARINA (entrando) Caro signor Frontini, eccomi qua!
LUCIANO Caro signor Farina, siamo a posto: ho trovato...
Farina esce di nuovo.
LUCIANO Dov’è andato?
FARINA (rientrando) Vieni avanti passerotto!
LUCIANO Passerotto?!
SIDONÌA (entrando) Posso?
FARINA Ecco tua moglie! Credibile, belloccia e facile. Sidonìa Gazèl, una delle mie più amabili clienti. Il dottor Frontini.
SIDONÌA Molto piacere! (allunga la mano – alta – per farsela baciare)
LUCIANO (stringendogliela) Ma... veramente...
FARINA (a parte) Tutto combinato. Tu le dai un bel cinquemila...
LUCIANO Aspetta, aspetta! L’ho già trovata.
FARINA Cosa?
LUCIANO Una moglie.
FARINA Ma come? Io m’incarico, col tuo consenso, di trovarti una moglie e tu, per conto tuo…
LUCIANO (a Sidonìa) Signorina, sono molto dispiaciuto di averla disturbata, ma...
SIDONÌA Ehi! Un momento! Mi è stato promesso viaggio e soggiorno a Montecatini, più cinquemila sacchi! E adesso mi dite che è andato tutto a monte. (dolce e sorridente) Questo fatto potrebbe mandarmi in depressione e il problema è che, quando sono depressa, continuo a parlare, parlare, parlare... Chissà cosa dirà la signora Frontini?
LUCIANO (spaventatissimo) No, no, calma! (piano a Farina) E ora come si fa? Non posso mica dire a Brackson che ho due mogli! Se le dessi un bel mille per il disturbo?
FARINA (piano) Quella non accetta. Ne vuole cinquemila e andare a Montecatini.
CALZETTA (entrando) Dottore? Posso? La porta era aperta e non c’era nessuno.
LUCIANO (aspro) Prego. Mi dica.
CALZETTA Soltanto una parola. (confidenziale e a disagio per la presenza di Sidonìa) Se io promettessi di contenere i miei slanci patriottici il giorno della festa nazionale, lei mi permetterebbe di portare con me una donna? Per il puro godimento dello spirito, naturalmente!
LUCIANO Dello spirito? (ha un lampo) Colonnello, non solo glielo permetto, ma glielo ordino!
CALZETTA Per mille cime innevate! Obbedisco! (confidenziale e a disagio per la presenza di Sidonìa) E’ che uscendo di qui poco fa, ho conosciuto una biondadirompente.
LUCIANO No, caro colonnello, le bionde sono troppo debilitanti. Le posso concedere al massimo una... (guarda di che colore è Sidonìa) una mora.
CALZETTA Ah! Il fatto è che al momento non ne ho sottomano...
LUCIANO Nessun problema! L’abbiamo noi! Vero, Farina?
FARINA Cosa?
LUCIANO Sidonìa Gazèl, una morettina deliziosa, ma che non comporterà alcun pregiudizio per la sua cura. Una vera specialista per il suo tipo di disturbo!
CALZETTA Per mille cime innevate! Sono senza parole!
LUCIANO Solo cinquemila, più vitto e alloggio gratis!
CALZETTA Sono ancor più senza parole!
FARINA La medicina, caro colonnello, ha fatto grandi progressi, ma si sa, i costi... (a Sidonìa, piano) Okay?
SIDONÌA (a Farina, piano) Okay. Preferivo il tuo amico, ma va bene anche il cetriolo. (a Calzetta) Sidonìa Gazèl. Ai suoi ordini. (allunga la mano – alta - per farsela baciare)
CALZETTA (salutando militarmente) Colonnello Mario Calzetta. (poi vedendo la mano, la prende e le fa il baciamano) Signorina...
FARINA (intanto, piano a Luciano) Luciano, sei un genio!
LUCIANO (piano a Farina) Già. Se Angelica lo sapesse!
ANTONIA (entrando) Dato che i signori si devono trasferire tutti all’hotel Splendid di Montecatini, se fossero così gentili di darmi una mano...
LUCIANO Con piacere, Antonia.
Mentre i presenti (LUCIANO, FARINA, SIDONÌA, CALZETTA, e se non basta ODETTE, BICOT) effettuano il cambio di scena:
Antonia assume le vesti di Francesca ed esce dalla porta-finestra rientrando subito con un pacco e la relativa fattura
NOTE: Montecatini, Hotel Splendid.
A sinistra, in fondo, la camera n.18 (detta: “n.18” ) dove è alloggiato Luciano.
A sinistra, più avanti, la camera n.19 (detta: “n.19” ) dove è alloggiata Odette.
A destra, in fondo, la camera n.20 (detta: “n.20” ) dove è alloggiata Bicot.
A destra, più avanti, la camera n.21 (detta: “n.21” ) dove è alloggiato Farina.
Sul fondo, in mezzo, una porta-finestra, aperta.
A sinistra della porta-finestra, un’uscita che porta alla reception e alle altre camere dell’hotel (detta: “reception” ).
A destra della porta-finestra, una televisione appoggiata alla parete e una poltrona girata verso la televisione, con lo schienale rivolto verso il pubblico.
Al centro, un tavolo con due sedie.
Togliere i teli rossi – Togliere i tendoni – Spostare fondale
Togliere canapè – Spostare tavolo opp: togliere scrivania e mettere tavolo – Togliere separé - Mettere tavolino e televisione – Mettere poltrona
scena 6
Francesca, Farina, Luciano, Bicot, Odette
FRANCESCA (entra) Unaltro pacco per il 20. E’ il quarto da ieri. (legge la fattura) Centoottanta... Però! “Latte d’Iris, crema di Venere...” Profumeria di classe. Ci dà dentro la signora Bicot! (bussa alla n.20)
BICOT (da fuori) Avanti!
FRANCESCA (apre la porta, ma non entra) Ci sarebbe un altro pacco per lei, signora.
BICOT (da fuori) Venite, venite!
Francesca esce nella n. 20 e dopo alcuni istanti rientrerà.
Nel frattempo dalla n.21 entra in scena il dottor Farina.
FARINA Buongiorno Francesca.
FRANCESCA Dormito bene?
FARINA Ottimamente.
LUCIANO (entra dalla n.18) Buongiorno a tutti.
FARINA Buongiorno.
FRANCESCA Buongiorno dottore. Dormito bene?
LUCIANO Non ho chiuso occhio!
FARINA E come mai?
LUCIANO Ho pensato tutta la notte a mia moglie.
FARINA (tossendo per farlo tacere) Hem, hem!
LUCIANO (senza capire i cenni di Farina) Se penso che da ieri io sono qui e lei è a Sirmione, da sola!
FRANCESCA (attonita) A Sirmione?
FARINA Ma cosa stai dicendo? Tua moglie é qui, a Montecatini!
LUCIANO (che finalmente ha capito) Ah già! Sì, è vero! Mia moglie è qui, a Montecatini! (a Francesca) Ha capito, Francesca? Mia moglie è qui a Montecatini, con me, ed ha la camera diciannove. (le porge un biglietto di banca)
FRANCESCA (prendendolo) Certo, diciannove, signore.
FARINA E dica un po’ Francesca, ci sono arrivi questa mattina?
FRANCESCA La privacy, signore!
LUCIANO E già, la privacy, capisco. (le porge un biglietto di banca e guarda truce Farina)
FARINA Eh, mio caro, la privacy è la privacy!
FRANCESCA Deve arrivare un americano, il signor Jonathan Brackson.
FARINA E’ lui!
LUCIANO Francesca, non dimentichi mai che la signora Frontini é qui, a Montecatini, con me.
FRANCESCA Alla camera diciannove, signore. (discretamente allunga la mano)
LUCIANO Esatto, camera diciannove! Tenga. (le porge un altro biglietto di banca)
FRANCESCA Grazie, signore. (esce nella n.20)
LUCIANO Questa ragazza mi costa un patrimonio!
FARINA Se non ci fossi stato io, prima ti saresti tradito.
LUCIANO Lo so, lo so, ma non faccio che pensare ad Angelica. La coscienza non mi lascia tranquillo.
FARINA Ma non hai niente da rimproverarti! Non sei venuto qui con una donna per divertirti. Il tuo scopo é più nobile: sei venuto qui... per diventare becco!
LUCIANO Lascia perdere!
FARINA Pensa che fra quarantotto ore sarai lontano da Montecatini. (sognante) E lontano, fra l’altro, da quella deliziosa Odette.
LUCIANO E da sua madre!
FARINA Guarda che la colpa è tua! Io ti avevo trovato una moglie senza “maman”...
LUCIANO E mi chiama anche (imitando) “Genero mio!”. Se penso che ieri sera a tavola si é messa a cantare davanti a tutti: (canta) “Vuoi assaggiare il mio pompon? Quanto è dolce, quanto è buon”
FARINA Sì, e quel signore che le ha gridato: “Magari è un po’ stagionato!”
LUCIANO Senza parlare dei conti che mi tocca pagare!
FRANCESCA (entrando dalla n.20, a Luciano) La suocera del dottore prega il dottore di pagare questo conto.
LUCIANO Ancora? (dando un’occhiata al conto. Gli viene un colpo) Centottanta...!
FARINA Fa vedere! Creme e profumi! Ma cosa fa? Li mangia?
LUCIANO Hai qualcosa?
FARINA Tieni. Sono duecento!
LUCIANO (dandoli a Francesca) Ecco qua. Tenga pure il resto.
FRANCESCA Grazie. (esce dalla reception)
FARINA (ironico) Come sei generoso! Ah, ricordati che me ne devi duecento.
LUCIANO Io non ti devo un bel niente! La causa di tutto è quella tua dannata pillola e quindi è giusto che anche tu partecipi alle spese.
BICOT (da fuori, dalla n.20) Genero mio!
LUCIANO Senti, fammi un piacere!
FARINA (pronto) Non ho più soldi!
LUCIANO Non si tratta di soldi. Portami via la suocera!
FARINA E dove vuoi che la porti?
LUCIANO Ma dove ti pare! Basta che non ce l’abbia tutto il giorno fra i piedi.
FARINA Io te l’avevo trovata una moglie senza “maman”...
LUCIANO Va bene, va bene!
BICOT (entra dalla n. 20 vestita in modo ridicolo) Genero mio!
LUCIANO (ironico) Che bel vestito! (oppure: Che bel cappellino! - a soggetto)
FARINA Signora Bicot, questo vestito la ringiovanisce di almeno cinquant’anni.
BICOT (impermalita) Ma se ne ho quarantotto!
FARINA (a Luciano) Sì, ciao! (a Bicot) Appunto! E’ così giovanile da non sembrare neppure nata!
ODETTE (entra dalla n.19) Buongiorno, maman. Buongiorno, signori.
BICOT Buongiorno, Fifina.
FARINA Signorina Odette...
ODETTE Dormito bene, dottor Frontini?
LUCIANO No, non dottor Frontini! “Maritino, maritino mio”. Se ti sente qualcuno...
BICOT Ma te lo sei scordato Fifina?
ODETTE Certo. Allora: buongiorno, maritino mio.
LUCIANO Così va bene.
Francesca rientra dalla reception con la posta o altro.
LUCIANO (vedendo Francesca) Dormito bene, colombella?
ODETTE Bene. E tu, piccioncino mio?
LUCIANO Come un ghiro, passerotto.
ODETTE Sono contenta, micione della tua micina.
BICOT (commossa) Ah, com’è bello il linguaggio dell’amore!
LUCIANO (fra sé) Perdonami Angelica !
BICOT Fifina, ho uno spillo che mi punge sulla schiena, guarda se riesci a togliermelo!
Francesca esce dalla reception.
Odette va verso la madre e le due donne si appartano.
Mentre Odette finge di cercare lo spillo, ha con lei, a voce bassa, lo scambio di battute che seguono.
Anche Frontini e Farina parlano sottovoce.
BICOT E’ venuto in camera tua, questa notte?
ODETTE Macché! E pensa che avevo lasciato la porta comunicante socchiusa.
BICOT Quell’uomo è un pezzo di legno!
ODETTE Prova a lasciarmi sola con lui!
BICOT Ci penso io! (a voce alta, rivolta a Farina) E allora? Dove si va di bello questa mattina, bel giovanotto?
FARINA Che ne dice di andare a fare una passeggiata tra i boschi?
BICOT Io e lei?
FARINA Lei ed io!
BICOT La trovo un’idea deliziosa!
ODETTE Maman, stai attenta a non (con intenzione) “cadere” come sempre!
BICOT Oh, ma il dottor Farina sarà pronto a (con intenzione) “prendermi” tra le sue braccia, (civettuola) vero dottore?
LUCIANO (piano alla signora Bicot) Attenta, è innamorato pazzo di lei!
BICOT (con gioia) Oh mio Dio!
FARINA Allora si va, bella signora?
BICOT Sono tutta per lei! (canta mentre escono dalla porta-finestra) ”Vuoi assaggiare il mio pompon? Quanto è dolce, quanto è buon”...
ODETTE (fra sé) Ora vedremo se è proprio di legno. Dottor Frontini...
LUCIANO Eh, eh!
ODETTE Ah, già. Maritino mio. Non ti ho ancora ringraziato di avermi portata a Montecatini per farmi ritrovare il do di petto.
LUCIANO Puro interesse scientifico!
ODETTE Solamente scientifico?
LUCIANO Solamente.
ODETTE Ho capito, non le piaccio.
LUCIANO: Ma cosa c’entra. E’ che il suo, mia cara, è un caso singolare e desidero seguire personalmente tutte le fasi della cura.
Pur tuttavia, se qualcuno tentasse di corteggiarla, magari un americano, magari ricco, magari di Filadelfia, la prego di agire pure liberamente, di non avere tentennamenti, anzi...!
ODETTE Ah, dunque è così! (insinuante) E se la guardassi negli occhi...?
LUCIANO Le ripeto che sono un uomo di scienza!
ODETTE (accalorandosi) Uomo di scienza, uomo di scienza! E’ un uomo di scienza con tutte le donne?
LUCIANO Con tutte!
ODETTE E va bene, andrò a consolarmi con l’acqua di Montecatini. (esce dalla porta-finestra, mentre...)
scena 7
Luciano, Francesca, Calzetta, Sidonìa, Brackson, Odette, Farina
FRANCESCA (entrando dalla reception) Prego signori, da questa parte.
CALZETTA (entrando) Vieni, mia cara.
SIDONÌA (entra, stanca, affannata) Che stanchezza! (si siede)
Francesca le si fa vicino per chiederle se ha bisogno qualcosa.
CALZETTA (fra sé) E’ deliziosa, ma è delicata.
LUCIANO Colonnello Calzetta!
CALZETTA Dottor Frontini! (stretta di mano)
SIDONÌA (stancamente) Ah, il dottore! Salve.
CALZETTA Anche lei a Montecatini?
LUCIANO Sì.
CALZETTA Ed è qui con sua moglie?
LUCIANO No. (poi vedendo Francesca che ascolta, forte) Cioè, sì! Sono qui con mia moglie.
FRANCESCA Il signore ha la camera diciotto e la signora Frontini la diciannove. (allunga una mano)
Luciano paga.
CALZETTA (a Francesca) E’ pronta la nostra camera?
SIDONÌA Non c’è fretta, non c’è nessuna fretta!
FRANCESCA Sì, signore, la trentuno, al secondo piano. Splendido panorama, due letti...
CALZETTA Due letti?! Per mille cime innevate! Due letti separati a me, quando viaggio con una donna?!
SIDONÌA Due letti?! Va benissimo!
CALZETTA Letto unico, signorina, e non troppo largo!
FRANCESCA Allora la trentatre. Letto matrimoniale.
SIDONÌA Sono rovinata! (poi dorme)
FRANCESCA Però è senza panorama.
CALZETTA (insinuante) Al panorama ci pensa Sidonìa, vero mia cara?
Sidonìa dorme, non risponde.
CALZETTA (forte) Sidonìa!
SIDONÌA (di soprassalto) Sì, sì... Oh povera me!
FRANCESCA Vado a vedere se la stanza è in ordine. (esce dalla reception)
SIDONÌA (tra sé) Speriamo sia ancora occupata.
LUCIANO Colonnello, devo dedurre che la guarnigione non riposa?
SIDONÌA No!
CALZETTA Niente riposo, dottore. (a Luciano, confidenziale) Per mille cime innevate, dottore, quando è sveglia, che donna! (più forte) E allora: la guarnigione non ammaina bandiera! La guarnigione tirerà avanti finché avrà polvere e poi: quel che sarà, sarà!
SIDONÌA La scienza medica non è d’accordo, vero dottore? Dottore, (piano a Luciano) per carità, mi aiuti!
LUCIANO Colonnello, guardi che io declino qualsiasi responsabilità.
CALZETTA Assumo tutte le conseguenze del mio comportamento.
SIDONÌA Veramente le conseguenze del suo comportamento devo assumerle io! (si riaddormenta)
LUCIANO (a Calzetta) Date le sue intenzioni, trovo inutile il suo soggiorno a Montecatini.
CALZETTA Infatti. Non sono qui per me, ma per lei! Dottore, questa ragazza è anemica, é giù di pressione... una sola notte di vagone letto e, per mille cime innevate, guardi com’è ridotta! Dottor Frontini, mi dica sinceramente: ma cos’avrà?
LUCIANO Colonnello Calzetta, diciamo che la signorina non regge la guarnigione!
CALZETTA (guardando Sidonìa) Dice?
LUCIANO Dico.
CALZETTA (guardando Sidonìa) E’ proprio vero che la vita militare non è per tutti!
FRANCESCA (entra dalla reception) La stanza è pronta.
CALZETTA Sidonìa! Sidonìa, svegliati! La stanza è pronta. Andiamo.
SIDONÌA Dopo, Mario, dopo. Adesso lasciami dormire.
CALZETTA Ma cara, puoi dormire in camera, dopo! Vieni. (esce dalla reception)
SIDONÌA (alzandosi, a Francesca mentre si incammina) Per favore, mi porti un uovo sbattuto. Anzi tre! No! Ferma. Cinque è meglio. E con tanto zucchero! (esce dalla reception)
FRANCESCA Ci penso io.
LUCIANO (guardando dalla porta-finestra) Ma quello è l’americano! (si mette a leggere sulla poltrona, in modo da non essere visto)
Entra Brackson dalla porta-finestra.
FRANCESCA Buongiorno. Il signor Brackson?
BRACKSON Jonathan Brackson, di Filadelfia. Innanzi tutto una parola: sta alloggiando qui il dottor Frontini? (le porge un biglietto di banca)
FRANCESCA Sì, signore. Grazie.
BRACKSON Well! E signora Frontini con lui? (le porge un altro biglietto di banca)
FRANCESCA Camera diciannove. Grazie!
BRACKSON Very well! Diciannove. Io ho prenotato appartamento. Essere pronto?
FRANCESCA Certamente. Vado a controllare che tutto sia in ordine. (esce dalla reception)
BRACKSON (ora vede Frontini, tra sé) Oh, ecco mio uomo! (forte) Dottor Frontini! Buongiorno. Credeva di sfuggire me?
LUCIANO (alzandosi e mostrando sorpresa e spavento) No! Jonathan Brackson!
BRACKSON Di Filadelfia, yes!
LUCIANO Lei qui?
BRACKSON (trionfante) Io temo che voi non eravate aspettando me, vero?
LUCIANO No... io veramente... no.
BRACKSON Voi essere venuto a Montecatini per sfuggire vendetta.
LUCIANO Ma come? Lei pensa ancora…
BRACKSON Right! Ora chiamate immediatamente signora Frontini.
LUCIANO (fingendosi turbato) Ah, ma guardi che mia moglie non è qui. Sono venuto a Montecatini da solo.
FRANCESCA (entra dalla reception) L’appartamento del signore è pronto.
BRACKSON Good! (le porge un biglietto di banca) Signorina, chi sta alloggiando camera diciannove?
FRANCESCA La signora Frontini.
LUCIANO (simulando) Oh, mio Dio!
BRACKSON All right! (a Francesca) Dite alla signora da parte di suo marito di venire qui immediatamente.
FRANCESCA La signora é nel parco, vado a dirglielo (esce dalla porta-finestra)
BRACKSON (trionfante) Qui solo a Montecatini, eh? Io temo che voi non abbastanza furbo per giocare americano.
LUCIANO Ahimè, è vero.
ODETTE (entrando dalla porta-finestra) Mi hai fatto chiamare, caro?
LUCIANO Sì, amore. (piano a Brackson) Per l’ultima volta, pietà, in nome di Giorgio Washington!
BRACKSON Niente pietà! Presentate me.
LUCIANO E sia! (forte) Permetti cara che ti presenti un mio caro amico, il signor Jonathan Brackson.
BRACKSON Di Filadelfia, yes!
LUCIANO Miliardario.
BRACKSON E mezzo!
LUCIANO L’uomo più ricco degli Stati Uniti. Mia moglie.
ODETTE Fortunatissima.
BRACKSON Io molto felice signora. (piano a Frontini) Voi andate, io comincio.
LUCIANO Permette, signor Brackson, avrei della corrispondenza da sbrigare.
BRACKSON Oh, yes.
LUCIANO (entrando al n.18, fra sé) Odette, sono nelle tue mani!
Francesca entra dalla porta-finestra e sta uscendo dalla reception...
BRACKSON (a Francesca) Signorina, champagne!
FRANCESCA Subito, signore. (esce dalla reception)
BRACKSON (a Odette) Sapete voi perché champagne?
ODETTE Avrà sete, immagino. (si siede)
BRACKSON Oh no. Noi americani, quando intendiamo fare corte a bella signora, cominciamo sempre con champagne.
ODETTE E a chi volete fare la corte?
BRACKSON A voi!
ODETTE A me?
FRANCESCA (rientrando con una bottiglia di champagne e due bicchieri) Ecco. (poi uscirà dalla reception)
BRACKSON (porge un biglietto di banca a Francesca, versa da bere e bevono) All right! Madame, i love you. Signora, io amo voi.
Farina entra dal fondo e si nasconde vedendo Odette e Brackson.
ODETTE (ridendo) Di già?
BRACKSON Dal primo momento che voi veduta, io ho avuto colpo di fulmine.
ODETTE (fra sé) Questo non è come Frontini!
BRACKSON Se fossi europeo io parlerei circa fiorellini, circa uccellini, circa sole, circa luna, circa stelle, circa mille altre stupide, inutili cose... Ma io americano e mia poesia è dollari! Prego, accettate questo! (le dà un astuccio)
ODETTE (aprendolo) Oh! Che magnifico anello! E’ per me?
BRACKSON Yes. Diamante!
ODETTE Oh! Jonathan! Ma è meraviglioso!
BRACKSON (fra sé) Mi chiama già per nome. All right!
ODETTE Ma allora é vero: lei mi ama?
BRACKSON Oh, yes!
ODETTE (guardando l’anello) E’ stupendo! Ti adoro, Jonathan Brackson!
BRACKSON Questa buona cosa! Ho altri ancora in camera mia. Venite in camera mia a vedere.
ODETTE Nella sua camera...?
BRACKSON Yes.
ODETTE Non dico di no, dico forse...
BRACKSON Non dite forse, dite sì!
ODETTE Ebbene:… sì!
BRACKSON All right! E quando venire voi? Subito?
ODETTE (guardando la n.18) Prima devo fare una cosa. Poi verrò, ve lo prometto.
BRACKSON I am very happy, molto felice. Io andare a mettere tanti dollarini in tutta la camera! Arrivederci, darling! (esce dalla reception)
ODETTE (pensierosa) Bye-bye...
FARINA (fra sé) Prima deve fare che cosa? (viene avanti) Odette!
ODETTE Oh, dottore! Era qui?
FARINA Sì, e senza volerlo ho sentito tutto. Complimenti, una bella conquista! Un uomo come Jonathan Brackson!
ODETTE Almeno non è un uomo di scienza come il suo amico Frontini.
FARINA Certo, ed è miliardario. Brava, brava, mica poco essere l’amante di un miliardario!
ODETTE E mezzo! Però, calma! Non ancora.
FARINA Come non ancora?
ODETTE Prima devo regolare un conto col dottor Frontini.
FARINA Si è forse comportato male?
ODETTE Malissimo! Quando un uomo parte solo, con una donna, beh, non c’è da sbagliarsi, si sa dove si vuole arrivare! Ma lui... niente! Una freddezza umiliante. Ho pensato: “Sarà timido; incoraggiamolo”. Così ieri sera ho fatto portare nella sua camera dello champagne e ho lasciato aperta la porta comunicante fra le nostre due camere. E lui? Lo sa lui cosa ha fatto?
FARINA No.
ODETTE Ha chiuso la porta!
FARINA No!
ODETTE A chiave!
FARINA Nooo...!
ODETTE E si è messo a russare!
FARINA (sconsolato) Noooooo...
ODETTE E’ la prima volta che mi succede!
FARINA Ci credo! Cioè, volevo dire: non deve prendersela, dopo tutto è un uomo di scienza.
ODETTE Scienza o non scienza, io non posso subire un affronto simile!
FARINA Ma lei ha la vendetta a portata di mano: Brackson!
ODETTE No! Io voglio Frontini, solo Frontini e nient’altro che Frontini. E non c’è Brackson che tenga!
FARINA Ma Brackson è miliardario... e mezzo!
ODETTE (un attimo di indecisione) Beh... prima Frontini, poi si vedrà!
FARINA Non dirà mica sul serio?
ODETTE Certo che dico sul serio. Si tratta della mia reputazione! Se si venisse a sapere in giro sarei disonorata! Su certi principi non ammetto cedimenti! Io sono stata disonorata dal suo amico e il suo amico deve riparare di persona, solo lui e nient’altri che lui!
FARINA (fra sé) Che bell’imbroglio!
ODETTE (alzandosi e uscendo dalla porta-finestra) Le assicuro: una vergogna simile non avrei il coraggio di confessarla nemmeno a maman. (esce)
scena 8
Farina, Luciano, VOCE ESTERNA, Odette, Francesca, (Angelica)
FARINA Non c’è alternativa, Luciano deve sacrificarsi. Beato lui! (alla n.18 chiama) Luciano! Luciano, esci.
LUCIANO (entrando) Sono andati via?
FARINA Sì.
LUCIANO E’ fatta?
FARINA Dipende solo da te!
LUCIANO E cosa dovrei fare?
FARINA Riabilitare quella povera ragazza! Ho cercato di farla ragionare, ma è fiato sprecato, non lo fa per denaro, quella.
LUCIANO Ma di chi stai parlando?
FARINA Luciano, di chi vuoi che parli? Di Odette. Si è offesa della tua indifferenza e s’è messa in testa che finché tu... (gli parla all’orecchio)
LUCIANO Nooo! Nooo! Mi rifiuto! Dovrei tradire un’altra volta Angelica! Mai!
FARINA Sarebbe solo la seconda volta! Pensa che sia una medicina. Chiudi gli occhi e via! Oltre tutto sei anche stupido, una ragazza come Odette!
LUCIANO (melodrammatico) Al mondo c’è una sola donna: mia moglie!
FARINA Ma benedetto uomo, vuoi diventare becco, sì ono?
LUCIANO Sinceramente non avrei mai creduto che fosse tanto difficile... No! Trova un altro sistema. Tu mi hai ficcato in questo pasticcio e tu mi devi tirar fuori.
FARINA Ma io il sistema ce l’ho. Sei tu che non lo vuoi mettere in pratica!
LUCIANO Se ho tradito una volta mia moglie, è stato sotto l’effetto delle tue maledette pillole, e passi. Ma ora tradirla una seconda volta, a freddo…
FARINA A freddo? Ma a caldo, Luciano, a caldo! (colpito da un’idea. Forte, come spaventato) Luciano! Ma cos’hai? Ti senti male?
LUCIANO Io?! Perché?
FARINA Sei diventato pallido come uno straccio!
LUCIANO (spaventato) Pallido?!
FARINA Hai le labbra esangui. Stai svenendo!
LUCIANO Oh, mio Dio! (barcolla)
FARINA Mettiti a sedere. (lo fa sedere a forza)
LUCIANO E’ strano però, non mi sento niente...
FARINA Ti sembra, stai malissimo! Devi bere subito qualcosa. Guarda, c’è giusto qui dello champagne. (prende una scatola dalla tasca, mette una pillola nel bicchiere e versa lo champagne)
LUCIANO (intanto che farina armeggia, si tasta il polso) Il polso è normale...
FARINA Bevi, Luciano, bevi. Vedrai che ti farà bene.
LUCIANO (dopo aver bevuto) Sono sempre pallido?
FARINA Meno! Già un po’ meno.
LUCIANO Chissà cosa sarà stato? Forse il pensiero di dover tradire un’altra volta Angelica.
Francesca rientra dalla reception.
FARINA Eh, certo. (a Francesca, porgendole un biglietto di banca, piano) Francesca, preghi la signora Frontini di venire qui subito. E se qualcuno chiedesse del dottor Frontini, dica... dica che sta facendo ginnastica.
FRANCESCA Va bene. (esce dalla porta-finestra)
FARINA Tutto passato!
LUCIANO Non sono più pallido?
FARINA No.
LUCIANO Che strano... Non ti sembra che faccia un po’ caldo?
FARINA E’ il sangue che ricomincia a circolare.
LUCIANO Sono tutto un calore. Ma che cos’ho? Sai che questa sensazione non mi è nuova...?
FARINA (tra sé) Lo so, lo so!
LUCIANO Mi sembra come... Ah!!! Cosa mi hai dato da bere?
FARINA (allegramente) Una pillola! D’Ercole. E adesso, caro mio, che tu lo voglia o non lo voglia...
LUCIANO (lo prende per il collo) Ah, miserabile! Mascalzone!
FARINA Calmati, Luciano, ricomponiti. (si libera)
LUCIANO Vuoi farmi tradire di nuovo mia moglie!
FARINA E’ necessario!
LUCIANO Non ci riuscirai! (lo riprende per il collo) Io ti strozzo. La tua maledetta droga non servirà a nulla. Mi rinchiudo in camera mia e butto la chiave dalla finestra. (si dirige verso la n.18, ma dalla finestra vede passare una donna) Ma quella è una donna! (si precipita fuori)
FARINA No, Luciano! Fermo! Non quella!
VOCE ESTERNA (stridula) Aiuto! Ma questo è pazzo! Aiutatemi!
FARINA No, Luciano! Non la signora Colomba! (si precipita fuori) Ha ottant’anni!
Farina riporta in scena Luciano.
LUCIANO (schizzato) Una donna! Il mio regno per una donna!
ODETTE (entrando dal fondo) Cos’è questo chiasso? Vi si sente fino al...
LUCIANO Odette!
ODETTE Cosa desideri, maritino mio?
LUCIANO Te, solo te! Deliziosa, adorabile, Odette! (l’abbraccia)
ODETTE (sconcertata dalle effusioni di Luciano) Ma Luciano, insomma... non ti riconosco più per un uomo di scienza.
LUCIANO Ma che uomo di scienza e scienza. Vieni qua. Qui c’è l’uomo delle caverne, l’uomo che ti adora, ti ama, ti desidera... Vieni, vieni... (la conduce nella n.18 ed escono)
ODETTE (mentre vanno) Finalmente! Anche maman sarà contenta!
FRANCESCA (entrando dalla porta-finestra) Prego signora, da questa parte.
Entra Angelica.
FARINA Oh, mio Dio, no! La moglie!!!
FINE DEL PRIMO ATTO
ATTO SECONDO
scena 9
Francesca, Farina, Angelica, Brackson, Bicot, Calzetta, Luciano, Odette
Sono in scena:
Francesca.
Angelica, appena entrata dalla porta-finestra.
Farina in posizione defilata.
ANGELICA (appoggiando la valigia) Dove posso trovare il dottor Frontini?
FRANCESCA (con intenzione) Sta facendo ginnastica...
ANGELICA Ginnastica?
FRANCESCA (con intenzione) Una ginnastica un po’... speciale!
FARINA (capisce che Francesca ha voglia di parlare, allora interviene) La signora Angelica! (porge un biglietto di banca a Francesca facendole capire di andarsene)
ANGELICA Dottor Farina!
FARINA Come mai qui, a Montecatini!
ANGELICA E mio marito, dov’é?
FARINA Suo marito è... Dov’è suo marito? Footing! (mima) Si tiene in esercizio. Ma cosa e venuta a fare di bello a Montecatini?
ANGELICA A rivedere Luciano. Non ce l’ho fatta a stargli lontano. Oltre a tutto ero anche perseguitata dalla corte di un imbecille! Se mi indica la camera di mio marito, vado ad aspettarlo là.
FARINA In camera sua?! Non c’è!
ANGELICA Luciano?
Brackson entra dalla reception, non visto dai due.
FARINA No, la camera non c’è. L’ha disdetta. Anch’io. In questo albergo si sta malissimo e si mangia peggio! Ci trasferiamo tutti. Stavo giusto andando a cercare un altro hotel. Luciano poi ci raggiunge.
ANGELICA Bene, allora, vengo con lei.
Escono entrambi dalla reception.
BRACKSON Molto, molto donnina attraente...
ANGELICA (da fuori) Ho dimenticato la Valigia.
FARINA (da fuori) Ci penso io.
Brackson subito la prende e la porge a Farina che rientra.
BRACKSON Voi scusate me. Chi ho l’onore di parlare con...?
FARINA Dottor Farina.
BRACKSON (stringendo la mano) Jonathan Brackson, di Filadelfia. Volete voi dire me chi è la signora che parlava con voi?
FARINA La signora? La signora è… mia sorella!
BRACKSON La sorella? Very beautiful la sorella!
FARINA Scusate. (esce dalla reception)
Brackson lo segue interessato.
Entra dalla porta-finestra la signora Bicot sorretta da Francesca.
Bicot ha il vestito strappato: è caduta.
FRANCESCA Piano, piano.
BICOT Oh, che male! Che male! Ma dov’ è quel disgraziato del dottor Farina! Mi ha lasciata sola, credevo di morire!
CALZETTA (entrando dalla reception) Francesca non avete...? (vedendo Bicot) Cosa è successo?
FRANCESCA E’ caduta.
CALZETTA Oh, poverina! (la guarda bene, lancia un grido) Ah! Ma quella... (a Francesca) Chi è quella signora?
FRANCESCA E’ la suocera del dottor Frontini.
CALZETTA (fra sé, stupefatto) La suocera? (a Bicot) Mi scusi, signora...
BICOT (con un grido) Mario! Cipollino mio!
CALZETTA (un attimo di sbalordimento, poi cantando) “Vuoi assaggiare il mio pompon?”
BICOT (cantando) “Quanto è dolce, quanto è buon.”
CALZETTA Per mille cime innevate! Zozò!
BICOT Mario!
CALZETTA Zozò! Che piacere!... E mia figlia? Dimmi di mia figlia!
BICOT Quale figlia?
CALZETTA (con emozione) Ma il tuo telegramma: “Rimpatria subito, sei padre, una bambina!” Dio, che emozione, Zozò!
BICOT (fra sé) Ho mandato un telegramma anche a lui!
CALZETTA La mia bambina! Dimmi, è felice? Suo marito è buono con lei?
BICOT (frastornata) Suo marito?
CALZETTA Non solo ho avuto la gioia di ritrovare mia figlia, ma ho anche avuto la gioia di sapere che ha sposato il nipote di un mio compagno d’armi.
BICOT Ah sì? E chi è?
CALZETTA Il dottor Frontini.
BICOT Ah... il dottor... Sì, però, vedi...
CALZETTA Hai scelto benissimo.
BICOT Sì, ma devi sapere...
CALZETTA (le mette un dito sulle labbra) Zozò, sai, io sono ricco e quindi...
BICOT Sei ricco?
CALZETTA Molto ricco.
BICOT (fra sé) Allora: silenzio!
CALZETTA E dov’é? Dove posso abbracciarla?
BICOT Non lo so. Forse è ancora nel parco.
CALZETTA Vado a stringerla al mio cuore! (esce dalla porta-finestra)
BICOT E Frontini non sa nulla! Qui finisce male! (correndogli dietro) Mario! Cipollino!
Francesca esce dalla reception, divertita.
Si apre la porta n.18. Entra in scena Luciano.
LUCIANO (solo) Perdonami Angelica, tu sai che non l’ho fatto apposta! Cioè… tu non lo sai ma...
ODETTE (da fuori, dalla n.18, invitante) Luciano! (entra) Frou frou... (con passione gli si struscia contro) Oh, amore mio... (di colpo si ricompone) No, prima devo mandare una lettera. Francesca!
LUCIANO (sospettoso) A chi?
ODETTE Al signor Brackson. Prima, mi ha proposto di diventare la sua amante.
LUCIANO Ma no?!
ODETTE Sì!
LUCIANO E tu?
FRANCESCA (entrando dalla reception) La signora ha chiamato?
ODETTE Sì, Francesca. Porti questa lettera con questo pacchetto al signor Brackson.
Francesca esce dalla reception.
LUCIANO (fregandosi le mani, tra sé) Gli ha fissato l’appuntamento.
ODETTE Come mi sento felice, frou frou! Finora avevo sempre tradito i miei amanti perché non sapevo cosa fosse l’amore. Ma ora lo so!Ora che mi hai stretta fra le tue braccia, ora che ho sentito le tue labbra sulle mie... Ora mi sento un’altra. Per la prima volta il mio cuore ama!
LUCIANO (fra sé, spaventato) Oh Signore!
ODETTE Il passato è morto, il tuo amore mi ha redento. D’ora in poi sarò una donna fedele!
LUCIANO (fra sé) Non ci mancava che questo!
ODETTE Ho rimandato all’americano tutti i suoi gioielli...
LUCIANO: Cosa?
ODETTE Sì, con queste semplici e nobili parole: “Si riprenda il prezzo del disonore. Io non tradirò mai il mio vero ed unico amore. Piuttosto la morte!”
LUCIANO (fra sé) Sono rovinato!
ODETTE Non mi sembri felice, frou frou. Oddio, non sarai mica sposato? Se sei sposato ti cavo gli occhi!
LUCIANO Sposato? Io? Ma io sono libero come l’aria!
ODETTE Dunque non ci lasceremo mai? Staremo sempre insieme: io, te e maman.
LUCIANO (prendendole le mani e facendola sedere) Amore, ascolta, io non ho il diritto di incatenarti a me. Non ne sono degno. Sono un avventuriero, pieno di debiti; vivo di raggiri e di ripieghi. Sono perseguitato dai pignoramenti e presto per me sarà la miseria più squallida e nera!
ODETTE La miseria con te sarà felicità. Lavorerò! E poi sei medico, avrai sempre dei clienti, no?
LUCIANO Ah, ah! Io medico! Mia cara, non sono nemmeno veterinario! Verrò arrestato da un momento all’altro per esercizio abusivo della professione! Sarà la vergogna, il disonore, il carcere!
ODETTE Il carcere? (con enfasi) Ebbene sì, amore mio, verrò con te! Se Romeo fosse stato arrestato per esercizio abusivo della professione, Giulietta di certo non l’avrebbe abbandonato. Tu sei il mio uomo, per sempre!
LUCIANO (fra sé, disperato) E’ la fine!
ODETTE (saltandogli al collo) Ora credi al mio amore?
LUCIANO Sono annientato! Va in camera tua, ti raggiungo subito.
ODETTE Sì, gioia mia, ti aspetto. (sulla soglia della n.19) Frou frou, sono tua, per sempre! (esce)
scena 10
Luciano, Calzetta, Farina, Massimo, Angelica, Brackson, Odette
LUCIANO (solo, esasperato) Ah Farina!
CALZETTA (entrando dalla porta-finestra) Nel parco non c’è. (melodrammatico) Ma dov’è mia figlia? (si accorge di Luciano) Frontini!
LUCIANO Mi scusi, colonnello, ma ho fretta.
CALZETTA Fermati!
LUCIANO (sorpreso) Mi dà del tu?
CALZETTA Ne ho il diritto! (commosso) Sto per darti una grande notizia, una gioia immensa... Ho ritrovato mia figlia!
LUCIANO (volendo andare) Me ne rallegro colonnello, ma io...
CALZETTA (trattenendolo) E mia figlia é... tua moglie!
LUCIANO (che non capisce) Mia moglie?
CALZETTA La Zozò di cui ti ho parlato. Quella che cantava... é la signora Bicot!
LUCIANO (cadendo a sedere) Eterni numi!
CALZETTA Tua suocera!
LUCIANO Non é possibile! Io sto sognando!
CALZETTA No, non stai sognando, sono tuo suocero! (fa per abbracciarlo)
LUCIANO Un momento, colonnello, mi ascolti...
CALZETTA Niente affatto, ascoltami tu! Dunque io ammaino la bandiera. Il dovere innanzitutto! Entro un’ora liquiderò Sidonìa ed entro un mese sposerò Zozò.
LUCIANO A me non interessa, colonnello.
CALZETTA Non ti interessa che io viva in concubinaggio con la madre di tua moglie?
LUCIANO Mi stia a sentire...
CALZETTA (indignato, senza lasciarlo parlare) Caro Frontini, io ti conosco da pochi giorni, ma quanto all’amore tu hai delle idee che non mi piacciono affatto.
LUCIANO Ma perché lei non sa...
CALZETTA (severo) So benissimo come vanno certe cose! Con certe idee, mio caro, si fa infelice la moglie e si finisce per tradirla!
LUCIANO Ma porco diavolo!
CALZETTA Non c’è diavolo che tenga! Per mille cime innevate, qui c’é un suocero che parla al genero e gli dice: io ho una figlia, tu l’hai sposata e le devi fedeltà! Se vengo a sapere che la tradisci, io ti schiaccio come un verme! Come un verme, hai capito?
Luciano è senza parole.
CALZETTA (battendogli la spalla, più tenero) Lo sai che cosa ci vuole per te? Un suocero che ti faccia rigar diritto!
LUCIANO (arreso) Ha ragione.
CALZETTA E adesso dammi del tu.
LUCIANO (melodrammatico) Papà!
CALZETTA Bene. Ora vado a liquidare Sidonìa. A dopo. E ricordati: come un verme! (esce dalla reception)
LUCIANO Devo andarmene subito!
FARINA (entra dalla porta-finestra) Luciano, finalmente!
LUCIANO Ah sei qui, inventore delle pillole d’Ercole!
FARINA (sorpreso) Cosa c’è? Hai fatto fiasco?
LUCIANO No, anzi, adesso Odette mi adora. E’ diventata una donna fedele, vuole lavorare ed è anche la figlia di Calzetta!
FARINA Come?
LUCIANO (lo prende per il colletto e lo scuote) Tutto per colpa tua!
FARINA Aspetta, Luciano... prima di mandarmi al creatore, senti quello che devo dirti.
LUCIANO (scotendolo) Cosa devi dirmi? Ancora una cattiva notizia?
FARINA (mezzo strangolato) No, no, buonissima!
LUCIANO (lasciandolo) Sia ringraziato Iddio! Fuori la notizia!
FARINA (ritirandosi prudentemente dietro il tavolo) Tua moglie... é qui!
LUCIANO Che cosa? (rincorre Farina) Che cosa hai detto?
FARINA (scappando di corsa attorno alla tavola) E’ appena arrivata. L’ho portata al Metropol.
LUCIANO (fuori di sé, sempre inseguendolo) E’ uno scherzo! Dimmi che è uno scherzo!
FARINA (sempre correndo) Lontana da te si annoiava ed era anche perseguitata dalla corte di un imbecille.
LUCIANO (sempre inseguendolo) Mia moglie a Montecatini! E quel Massimo Laverde che non mi ha avvisato!
MASSIMO (entrando dalla porta-finestra) L’albergo deve essere questo.
LUCIANO (fermandosi) Eccolo!
FARINA Laverde!
MASSIMO Luciano!
LUCIANO (furibondo) Massimo! Tu... tu...
MASSIMO Tua moglie è fuggita da Sirmione e non so più dove sia!
LUCIANO Ah, non sai dov’è! (a Farina, ironico) Non sa dov’é!
FARINA (ironico) Non sa dov’è!
LUCIANO Te lo dico io dov’é! E’ qui!
MASSIMO Qui?
LUCIANO E’ così che hai mantenuto la
promessa di avvertirmi? L’hai proprio sorvegliata bene! Hai persino permesso
che un imbecille le facesse la corte!
MASSIMO (non capisce) Un imbecille?! (ora capisce, è offeso) Eh no, scusa…
FARINA L’ha detto lei!
MASSIMO (deluso e umiliato) Angelica… ah…
LUCIANO Adesso me la paghi! (gli dà uno schiaffo)
MASSIMO (arrabbiatissimo, formale) Signor Frontini, io la ucciderò! (esce dalla porta-finestra)
LUCIANO Oh! Fai pure. Ormai ci sono abituato! E’ il nuovo sport! Mi conviene scappare. (a Farina) Vai a prendere mia moglie, parto per le Seychelles.
FARINA Ah Luciano, dimenticavo, guarda che ho detto a Brackson che è mia sorella.
LUCIANO Chi?
FARINA Lei, cioè tua moglie! (esce dalla reception)
LUCIANO Mia moglie è tua sorella?!
ANGELICA (entrando dalla porta-finestra) Decisamente mio marito è introvabile!
LUCIANO (atterrito) Angelica?!
ANGELICA Luciano! (si precipita nelle sue braccia) Amore mio!
LUCIANO Angelica!
ANGELICA Amore, vita mia, tesoro mio… non mi sgridare se ho lasciato Sirmione... Ero così infelice lontano da te...
LUCIANO Hai fatto bene, micina. Ora però ritorna subito al Metropol, fai le valigie, che a mezzogiorno si parte.
ANGELICA Per dove?
LUCIANO Seychelles.
ANGELICA (con gioia) Oh, che bello! Ma promettimi che non ci lasceremo mai più.
LUCIANO Mai più!
Effusioni.
BRACKSON (compare dalla porta-finestra, non visto, osserva) Ma pensa! Sorella di Farina nelle braccia di Frontini! E’ sua amante!
ANGELICA Allora vado.
LUCIANO Cinque minuti e ti raggiungo.
ANGELICA (uscendo dalla
porta-finestra e mandandogli baci) Tieni! Tieni, amore mio...
BRACKSON (guardando Angelica che esce, la saluta) Buongiorno! (a Luciano) E’ molto più migliore di vostra moglie.
LUCIANO Come?
BRACKSON La signora che voi stavate abbracciando è vostra amante?
LUCIANO La signora... (fra sé) Oh mio Dio! (forte) Sì, la mia amante!
BRACKSON Very well! Allora io dire voi una cosa che farà piacere, tanto piacere. Io sono venuto in Montecatini per vendicarmi con vostra moglie... Io rinunzio!
LUCIANO (felice) Davvero?
BRACKSON Yes. Io fare voi un cornuto con vostra amante!
CALZETTA (entrando dalla reception) Sidonìa è liquidata.
BRACKSON (forte, a Luciano) Allora volete presentare me vostra amante?
LUCIANO Mai!
CALZETTA (avvicinandosi precipitosamente a Luciano) Per mille cime innevate! Tu hai un’amante? (lo prende per il bavero)
BRACKSON (scostando Calzetta e prendendo per il bavero Luciano) Lasciate! Ora sto parlando io con dottore...
CALZETTA (scostando Brackson e
prendendo per il bavero Luciano) Zitto lei!
Io sono il suocero.
BRACKSON (scostando Calzetta e prendendo per il bavero Luciano) E io ho affare urgente con fedifrago.
Odette esce dalla sua camera, rimane impietrita vedendo la scena..
CALZETTA (scostando Brackson e prendendo per il bavero Luciano) Ah, Frontini, tu ti permetti d’avere un’amante?
BRACKSON (scostando Calzetta e prendendo per il bavero Luciano) E’ vero! Sua amante essere sorella del dottor Farina.
ODETTE Ah! (sviene)
CALZETTA (scostando Brackson e prendendo per il bavero Luciano) Ti schiaccerò come un verme!
BRACKSON (scostando Calzetta e prendendo per il bavero Luciano) Dopo che io ucciso lui!
Brackson e Calzetta continuano a “rubarsi” Luciano, che tenta di scappare, ma non ci riesce. E così finiscono nel parco dell’hotel, uscendo dalla porta finestra.
LUCIANO (da fuori) Signori... sono innocente... Non sono stato io... E’ stato Ercole!
scena 11
Odette, Bicot, Farina, Francesca, Angelica, Brackson, Calzetta, Sidonìa
BICOT (entra dalla reception. Vede la figlia svenuta e accorre in suo aiuto. Le dà degli schiaffetti sulla faccia) Fifina! Fifina, dì qualcosa... Proprio oggi che abbiamo trovato un padre, doveva svenire!
ODETTE (lentamente rinviene) Dove sono? Cos’é stato? Frou frou... (urla) Ah! Un’amante! Frou frou ha un’amante!
BICOT Fifina, ascolta...
ODETTE E aveva giurato di amarmi!
BICOT Fifina sta a sentire...
ODETTE La sorella di Farina è la sua amante!
BICOT Fifina!
ODETTE Ecco perché Farina voleva mettermi con l’americano! Temeva che soffiassi l’amante a sua sorella!
BICOT Fifina, mi vuoi ascoltare sì o no?
ODETTE Cosa vuoi?
BICOT Fifina ho ritrovato un caro amico, tu non eri ancora nata, il colonnello Calzetta.
ODETTE E allora?
BICOT Crede di essere tuo padre!
ODETTE Allora è un cretino!
BICOT Lo so, ma è un cretino ricco! E mi vuole sposare.
ODETTE Maman, non raccontare le solite balle!
BICOT Te lo giuro. Ti prego, appena lo vedi, buttagli le braccia al collo esclamando commossa: “Cielo, mio padre!”
ODETTE Maman non seccarmi! (si alza di scatto) Se ne accorgerà il caro dottor Frontini! (si avvia ed esce nella n.19)
BICOT (cercando di trattenerla) Cosa fai? Non buttare via così la nostra fortuna. Cosa vuoi che sia un cornino? Il mondo è pieno di corna. (seguendola) Fifina, pensaci!
FARINA (entrando dalla reception con Francesca) Francesca, ha visto il dottor Frontini?
FRANCESCA Frontini è nel parco che discute animatamente con il colonnello e l’americano.
FARINA Oh, Signore! Povero Luciano. Devo aiutarlo.
ANGELICA (entrando dalla reception. A Francesca) Mi scusi, sa dirmi dov’é mio marito?
FRANCESCA Come?
ANGELICA Il dottor Frontini!
FRANCESCA Ah! E’ nel parco che cerca di schivare i colpi...
FARINA …i colpi negativi della Borsa! Affari! Sta parlando d’affari! Signora Angelica, Luciano mi ha detto che deve aspettarlo al Metropol. (porge un biglietto di banca a Francesca e la fa andar via)
Francesca esce dalla reception.
ANGELICA E’ da un’ora che lo aspetto.
FARINA La raggiungerà subito, è andato a… a controllare l’olio!
ANGELICA Lo aspetto qui.
FARINA No, qui no!
ANGELICA E perché no?
FARINA Perché questo é un albergo malfamato. Potrebbe fare brutti incontri!
ANGELICA Sciocchezze! (prende un giornale e si siede)
Farina, sconsolato, esce dalla porta-finestra ad aiutare Luciano.
BRACKSON (entrando dalla porta-finestra) Poiché dottor Frontini non intende presentare me alla sua amante, presenterò io / me stesso / a lei. (vede Angelica) Ah, eccola. (chiama forte) Cameriere!
Angelica lo guarda male.
BRACKSON Nessuno viene. No problem, senza champagne! (si avvicina ad Angelica) Signora, voi scusate me... Jonathan Brackson, di Filadelfia. Io so che non é corretto presentare se stessi da sé, ma ci sono casi in cui la correttezza va messa da parte...
ANGELICA (alzandosi, vorrebbe tenerlo lontano, a disagio) Signore... io...
BRACKSON Sono un amico del dottor Frontini ed ho da parlare voi.
ANGELICA Ah! Prego. (invitandolo a sedere)
BRACKSON Right. (si siede) Signora io amo voi con tutto mio cervello...
ANGELICA (stupita, non capisce) Eh?
BRACKSON ... con tutto mio cuore... con tutta mia persona. (con passione) Io miliardario... e mezzo. Volete essere voi mia amante?
ANGELICA (alzandosi indignata) Ma cosa sta dicendo? Me l’aveva detto Farina che quest’albergo era mal frequentato, ma non credevo fino a questo punto.
BRACKSON Tutto quello che voi volete è vostro, anche luna io posso!
ANGELICA Basta, signore, non una parola di più! Io sono una donna onesta!
BRACKSON (tossendo, sorridente) Mah!
ANGELICA Cosa vuol dire “Mah!”
BRACKSON Voi siete cocotte di dottor Frontini! Lui stesso detto a me questo!
ANGELICA Il dottor Frontini le ha detto che io sono la sua amante?
BRACKSON Right, sua amante, e dunque non storie. (fa per abbracciarla) Siate buona e compiacente cocotte.
ANGELICA (difendendosi; lo ammonisce) Non ci provi, eh!
BRACKSON (fa per abbracciarla ancora) Vieni allora a prendere gioielli in camera mia.
ANGELICA (difendendosi) Ma stia fermo!
CALZETTA (entrando dalla porta-finestra, tra sé) E’ fuggito, il dottore, ma gli ho preso le chiavi dell’auto!
ANGELICA (liberandosi da Brackson e correndo da Calzetta) Signore, aiuto! La prego di aiutarmi!
CALZETTA Sono a sua disposizione, signora, con chi ho l’onore di parlare?
BRACKSON Con cocotte di dottor Frontini.
CALZETTA Per mille cime innevate! La sorella di Farina!
ANGELICA Questo signore mi sta importunando!
CALZETTA (alterato) E lei ha l’ardire di venire fin qui a cercare il dottor Frontini?
ANGELICA Come?
CALZETTA (a Brackson, piano) Devo liberare mio genero da questa femmina! La prego mi lasci solo con lei cinque minuti, poi sarà tutta sua.
BRACKSON Okay. (ad Angelica) Noi vediamo più tardi, bellissima cocotte!
ANGELICA Ma guarda quel deficiente!
CALZETTA Signora, mettiamo le carte in tavola. Quanto vuole?
ANGELICA Chi?
CALZETTA Lei! Per rinunciare a lui!
ANGELICA A chi?
CALZETTA A Frontini!
Angelica lo guarda stupita. E lo guarderà durante la prossima battuta con la bocca aperta...
CALZETTA Lo capisco, sa! Anch’io sono un uomo di mondo. Forse lei gli vuole bene, forse sperava di non lasciarlo più, ma avrebbe dovuto pensare, mia cara, che è un uomo sposato e tra l’altro ora è qui con sua moglie, da ieri.
ANGELICA Da ieri? Dunque è venuto qui a Montecatini con una donna… e mi ha fatta passare per la sua amante!
CALZETTA Passare? Lei non è l’amante del dottor Frontini?
ANGELICA No signore, non ho questo disonore!
CALZETTA Ma allora lei chi è?
ANGELICA La moglie! La sua legittima moglie, regolarmente sposata!
CALZETTA (si sente svenire) Per mille cime innevate! Allora è mia figlia! (vorrebbe abbracciarla, ma:)
ANGELICA (non badandogli) Ma ora ho capito quanto vale quel miserabile! (cadendo a sedere e scoppiando a piangere) La mia vita è spezzata!
CALZETTA (piangendo pure lui) No, non dire così bambina mia! Ah, che destino crudele, vent’anni per ritrovare una figlia e al primo incontro le spezzo il cuore! Oh Dio, Dio! E adesso come faccio a dirle che sono suo padre! (una pausa) Dimmi, piccola: la tua mamma non ti ha mai parlato del tuo papà?
ANGELICA Sì, spesso, tutte le volte che viene a Milano senza di lui. Mio padre è ingegnere e progetta dighe girando per il mondo.
CALZETTA Ma dico, bambina, guardiamoci negli occhi. Sei veramente la moglie legittima del dottor Frontini ?
ANGELICA (piangendo) Purtroppo!
CALZETTA E tuo padre sarebbe ingegnere?
ANGELICA E’ ingegnere!
CALZETTA Per mille cime innevate! E allora io di chi sono padre? Zozò non me l’ha raccontata giusta!
ANGELICA Chi è Zozò?
CALZETTA E ho anche liquidato Sidonìa per consacrarmi a mia figlia!
ANGELICA Chi è Sidonìa?
SIDONÌA (entra dalla reception) Me ne vado all’hotel Metropol!
CALZETTA Sidonìa!
SIDONÌA Addio, mio buon Mario.
CALZETTA Addio un bel niente! Ora non ho più motivo d’ammainare la bandiera!
SIDONÌA Oh Signore! Ma allora si ricomincia!
CALZETTA (guardando bene Sidonìa) E non è detto che...
SIDONÌA Che...?
CALZETTA Che... Beh, insomma, (impacciato) io mi trovo bene con te...
SIDONÌA Anch’io. Se mi concedessi delle pause-caffè un po’ più lunghe.
CALZETTA Sidonìa, penso proprio che...
SIDONÌA Che...?
CALZETTA Che...
ANGELICA Su, dunque! Che...?
CALZETTA Che... se tu lo vorrai... ti sposerò!
SIDONÌA Con lunghe pause-caffè?
CALZETTA Con lunghe pause-caffè!
SIDONÌA Sa cosa le dico? Colonnello Mario Calzetta: carica! (si avvia verso la reception a passo di carica ed esce)
CALZETTA Per mille cime innevate! Credevo dicesse di no. (si mette sull’attenti) Guarnigione! Pronti per l’alza-bandiera? Camera trentatre: carica! (si avvia verso la reception a passo di carica ed esce)
scena 12
Angelica, Francesca, Odette, Luciano, Massimo, Brackson
Francesca entra dalla reception.
ANGELICA Signorina, per piacere, mi può chiamare un taxi?
FRANCESCA Dovrebbe essere qui fuori. (esce dalla porta-finestra)
ODETTE (esce dalla n.19 parlando verso l’interno della camera) Certo, mamma, vado a fare quattro chiacchiere con quella... poco di buono!
FRANCESCA (rientrando) Il taxi per la signora Frontini è pronto! (esce dalla reception)
ANGELICA e ODETTE (insieme) Grazie!
Le due donne si guardano. Poi vanno verso la porta-finestra.
ANGELICA (amabilissima) Scusi, signora, deve esserci un errore... il taxi è per me.
ODETTE (amabilissima) Guardi
che in errore è lei. Forse non ha sentito bene quello che ha detto la portiera:
“E’ pronto il taxi per la signora Frontini.”
ANGELICA Appunto.
ODETTE E la signora Frontini sono io!
ANGELICA Ah, la signora Frontini è lei?
ODETTE Sissignora.
ANGELICA La moglie del dottor Frontini, arrivata qui ieri mattina?
ODETTE Appunto!
ANGELICA Eccola qua la signora Frontini!
ODETTE (ha una intuizione) Ah... ma lei è la sua amante!
ANGELICA Eh già, se lei è la moglie, io non posso che essere l’amante!
ODETTE E allora, signorina, arriva a proposito! Stavo proprio andando a cercare lei!
ANGELICA Sono felicissima di averle risparmiato la passeggiata!
ODETTE E, se è lecito, da quanto tempo lei è l’amante di mio marito?
ANGELICA E lei, se è lecito, da quanto tempo è la moglie del mio amante?
ODETTE Le consiglio di mantenere le distanze!
ANGELICA Le faccio le mie più umili scuse. Non sapevo che il dottor Frontini avesse moglie. Ma ora che lo so, gli renderò la sua libertà.
ODETTE (più accomodante: la rivale ha mollato) Gli uomini sposati non le piacciono, eh?
ANGELICA Proprio così!
ODETTE Ha ragione, sa, procurano un mucchio di fastidi. E poi di uomini ce ne sono in giro tanti… una bella donna come lei... Ad esempio qui nel nostro albergo c’è un americano ricchissimo.
ANGELICA Grazie, l’ho già adocchiato!
Frontini entra dal fondo e vedendo Odette e Angelica si blocca. Sarà molto, molto imbarazzato.
ODETTE (vedendolo) Frou frou!
ANGELICA (piano a Odette) Mi lasci sola con lui un momento.
ODETTE (piano ad Angelica) Per liquidarlo?
ANGELICA Naturalmente!
ODETTE (a Frontini, passandole vicino e rientrando nella n.19) Ciao, frou frou.
LUCIANO (va per abbracciarla) Angelica, piccola mia!
ANGELICA (lo ferma. Ora Angelica parlerà a Luciano dandogli a volte del “tu” a volte del “lei” secondo se si sente ancora sua moglie o la sua cocotte, oppure se vuole mantenere le distanze)
Attento, frou frou, tua moglie potrebbe sentirti!
LUCIANO Come?
ANGELICA Tua moglie. E’ entrata proprio adesso in quella camera.
Luciano la guarda stralunato.
ANGELICA Non si preoccupi, dottor Frontini, non sarò un’amante invadente. Ho promesso alla signora Frontini di troncare la nostra relazione, e manterrò la promessa.
LUCIANO Oh, Angelica, smettila, ti prego, tu credi di saper tutto e invece non sai niente. Sono venuto qui con un’altra donna perché... perché sono un marito fedele!
ANGELICA Ma guarda! Caro amico, si deve curare! Lei è molto malato se passa la vita a confondere la moglie con l’amante!
LUCIANO Ma io non ho mai avuto amanti!
ANGELICA No? E io chi sono?
LUCIANO (cerca di abbracciarla) Tu sei la mia mogliettina adorata!
ANGELICA (lo ferma) Guarda che io sono la tua cocotte.
LUCIANO Angelica, ti prego, calmati e ascoltami.
ANGELICA Ti rendo la libertà e mi riprendo la mia.
MASSIMO (entrando dal fondo mentre armeggia con una pistola. A Frontini) Luciano, ora ti ucciderò! (mentre armeggia) Se riesco a capire come funziona questo affare.
ANGELICA (con gioia) Oh! Caro amico!
LUCIANO Caro amico?!
ANGELICA (a Frontini)Il caro Laverde è innamorato di me.
LUCIANO Allora “l’imbecille” è lui!
ANGELICA (a Massimo, melodrammatica) Massimo, tesoro, dimmi quanto mi ami...
MASSIMO (imbarazzato) Ma signora, qui, di fronte a suo marito...
ANGELICA Mio marito? E dov’è?
MASSIMO Come dov’é? Lui!
ANGELICA Questo non è mio marito. E’ stato solo il mio amante!
MASSIMO Come? E io che credevo...! Io che non osavo! Per tutto questo tempo… Che cretino!
LUCIANO No, “Imbecille”! Angelica, ti prego...
ANGELICA (senza ascoltarlo) Ma adesso non è più neppure il mio amante. Sono libera, liberissima! Massimo, sei sempre disposto a… (intrigante)
MASSIMO Signora, può dubitarne?
ANGELICA Amore, chiamami pure Angelica.
MASSIMO Certo, certo. (si fa avanti) Angelica, da sempre il mio cuore ha palpitato per lei... per te, ed ora...
LUCIANO Massimo, ti proibisco nel modo più assoluto di continuare!
ANGELICA (intrigante, a Massimo) Tesoro, perché non prendi una camera?
MASSIMO Una camera? (non credendo alle proprie orecchie) Oh, ma certo... certo!
ANGELICA Vai, mio caro, ti raggiungo subito. (gli manda dei baci) A presto, pastrugnino...
Massimo si avvia verso la reception e ivi uscirà.
LUCIANO Pastrugnino? (poi rincorre Massimo, tentando di fermarlo) Ma no! Cosa fai? Angelica, sta scherzando! (torna da Angelica) Angelica, in nome del cielo, devi ascoltarmi.Tre giorni fa...
Compare Brackson dal fondo.
ANGELICA Ecco l’americano! (gli si fa incontro) Carissimo signor…?
BRACKSON Jonathan, Jonathan Brackson, di Filadelfia.
ANGELICA Jonathan, poco fa lei mi ha offerto la luna se fossi diventata la sua amante...
BRACKSON Oh yes!
ANGELICA Bene, accetto la luna!
LUCIANO Non l’ascolti! Le ordino di non ascoltarla!
BRACKSON Sorry, please! Tre settimane fa voi avete fatto becco me...
ANGELICA (stupita, lo ferma) Come dice scusi?
BRACKSON (ad Angelica) Lui ha fatto me becco!
ANGELICA Anche tre settimane fa! Hai capito il dottor Frontini! Ma allora, come amante, avevo un mandrillo!
LUCIANO Mandrillo! Ma no, Angelica, lascia che ti spieghi, l’ho fatto perché sono un marito fedele!
ANGELICA Hai delle strane idee sulla fedeltà, mio caro. (a Brackson) Il numero della sua camera per favore!
BRACKSON Trentaotto.
ANGELICA Fra cinque minuti sarò lì. (ci ripensa) No, prima c’è Massimo, vero frou frou? Deve avere un poco di pazienza, signor Brackson, diciamo che la raggiungerò fra un’oretta. (a Luciano) Tu pensi che un’oretta possa bastare per Massimo?
Luciano è in bambola.
BRACKSON All right! Buono una oretta. E io sarò finalmente vendicato! (esce dalla reception)
ANGELICA (vezzosa) Bye-bye...
LUCIANO Angelica, ascoltami, io / sono / un marito / fedele! Hai capito?
ANGELICA (lo guarda con disprezzo) Sono stata insieme a te per tanti anni e non ti ho mai conosciuto. Ma che razza di uomo sei?
LUCIANO Sono un uomo innocente, che una serie di disavventure lo fanno sembrare colpevole!
ANGELICA Vorresti dire che non sei venuto qui con una donna? Che non hai mai avuto rapporti con la moglie dell’americano? O forse non sei tu?
LUCIANO Ma certo che sono io!
ANGELICA (trionfante, ma sconsolata) Ecco!
LUCIANO Ma nello stesso tempo non sono io!
ANGELICA Ma guarda!
LUCIANO Non é stato l’ ”io” che ti sta parlando in questo momento, è stato un “io” irresponsabile, letteralmente plagiato dalle maledettissime pillole d’Ercole!
ANGELICA Pillole d’Ercole? Ma senti!
LUCIANO Sì, un’invenzione diabolica di Farina. Una pillola infernale che mi ha fatto prendere a mia insaputa. E’ una droga che eccita, ubriaca, che fa perdere la ragione… e così viene fuori la bestia.
ANGELICA Non ti illuderai che io mi lasci incantare da questa bella storiella? Stammi bene, mio caro. (esce dalla reception)
scena 13
Luciano, Farina, Angelica, Francesca, Odette, Bicot, Calzetta, Brackson, Massimo, (Sidonìa)
LUCIANO (scemando) No, fermati! Non farlo! Poi te ne pentirai. Che disastro! E adesso cosa faccio? Ha ragione a non credermi. Dovrebbe essere rimbecillita per farlo.
Farina entra dalla porta-finestra.
FARINA Luciano!
LUCIANO Farina! (contenendosi, lo accarezza) Eccoti qua!
FARINA (con timore) Che si dice di nuovo?
LUCIANO Si dice che mia moglie sa tutto.
FARINA No!
LUCIANO E dove sono le tue pilloline?
FARINA Eccole. (levandole dalla tasca) Ne vuoi prendere una?
LUCIANO (sempre calmo, le prende) No, caro, sei tu che ora... le ingoi tutte!!!
FARINA No, fermo, fermo! Vado da Angelica e le spiego tutto.
LUCIANO (appoggia le pillole sul tavolo per accarezzarlo meglio) Ecco, bravo! Se entro dieci minuti non l’hai convinta della mia innocenza, non esci vivo da quest’albergo!
FARINA D’accordo, stai tranquillo, ci penso io. (esce dalla porta-finestra)
LUCIANO (contemporaneamente esce nella n.18) Dieci minuti!
ANGELICA (entra dalla reception) Che mal di testa! Chissà se c’è una farmacia aperta in questo paese? (vede le pillole sul tavolo) E queste? (legge) “Per sentirsi meglio”. Cosa vuol dire? Proviamo, tanto peggio di così! (ne prende una)
FARINA (entrando dalla porta-finestra) Oh, signora Angelica, ascolti, suo marito non é responsabile delle sue azioni, glielo giuro, il solo responsabile sono io!
ANGELICA (ironica) Già, le sue pillole d’Ercole! Ma per chi mi state prendendo tutti e due?
FARINA (guardando l’orologio) Signora, la supplico, la scongiuro, mi creda!
ANGELICA Ma come può pensare che io mi beva a una panzana simile?
FARINA Non è una panzana. (vede le pillole sul tavolo) Ecco guardi, sono proprio queste.
ANGELICA Ah sì? Ne ho appena presa una e non è successo niente. (tra sé) Però mi è passato il mal di testa.
FARINA Ne ha presa una?
LUCIANO (entrando dalla n.18, ad Angelica) Ah, sei ancora qui. (a Farina) Mancano sette minuti!
FARINA (tranquillo) Me ne bastano cinque per convincerla!
ANGELICA (ridendo) E crede di convincermi in cinque minuti?
FARINA (sorridente) Sono più che sicuro.
ANGELICA (sedendo) Allora sentiamo, cos’ha da raccontarmi!
FARINA Io? Assolutamente niente!
ANGELICA Niente?
LUCIANO Ma dille almeno... Lasciamo perdere (esce sconsolato dalla porta-finestra)
ANGELICA (la pillola fa effetto) Che strano! Lei non sente caldo?
FARINA Caldo? Certo. (si guarda intorno) Ma dov’è andato? (forte) Francesca!
ANGELICA (si alza) Ho un gran caldo!
FRANCESCA (entra dalla reception) Dica?
FARINA Corra dietro al dottor Frontini! Presto! E andato di là. (le porge un biglietto di banca)
FRANCESCA Corro! (esce correndo dalla porta-finestra)
FARINA (tra sé) A furia di mance, quella si costruisce una villa!
ANGELICA Ma che cos’ho? Fa sempre più caldo, non le sembra?
FARINA (tra sé) Francesca, trovalo! Presto!
ANGELICA Mi sento tutta... (avvicinandosi provocante a Farina)
FARINA (indietreggiando) Si calmi! (indicandole una sedia) Si metta lì tranquilla.
ANGELICA (avvicinandosi provocante a Farina) Ma sa che lei é proprio un gran bel ragazzo!
FARINA (indietreggiando, voce in falsetto) Non é vero! Io sono brutto, anzi bruttissimo!
ANGELICA (avvicinandosi provocante a Farina) Non avevo mai notato questi begli occhioni…
FARINA (mettendosi una sedia davanti) Non mi tocchi, eh, signora! Non mi tocchi!!!
FRANCESCA (entra dalla porta-finestra, conducendo a forza Luciano) Eccolo, dottore! (poi uscirà dalla reception)
FARINA Ah, finalmente!
LUCIANO Cosa vuoi?
FARINA (prende Luciano per una manica) Resta qui con tua moglie e non lasciarla per nessun motivo!
LUCIANO (con gioia) L’hai convinta?
FARINA Certo. Però ora stai qui. (esce dalla porta-finestra)
LUCIANO Finalmente mi credi?
ANGELICA Neanche per idea! E la prego di non seccarmi! (tenera ad un tratto, si avvicina affettuosa) Amore...
LUCIANO Angelica…
ANGELICA (ha un attimo di lucidità) Macché amore! Ti odio! Ti detesto! (tenera, si avvicina affettuosa) Eppure se tu mi baciassi...
Luciano non se lo fa dire due volte, la prende tra le braccia e la bacia.
ANGELICA Non senti un gran caldo?
LUCIANO Atro che! (ci pensa) Caldo? (fra sé) Quel filibustiere d’un Farina!
ANGELICA (tenera) Mostro! Perché mi hai tradito?
LUCIANO (abbracciandola) Ma non l’ho fatto apposta! Non ho saputo resistere, come in questo momento non sai resistere tu. Farina mi ha dato le pillole d’Ercole. Ed ora le hai prese anche tu. (la porta verso la n.18)
Farina rientra dalla porta-finestra e si ferma sul fondo, non visto.
ANGELICA Le pillole d’Ercole? Quelle che c’erano sul tavolo?
LUCIANO Certo! Adesso mi crederai finalmente?
ANGELICA Assolutamente no!
LUCIANO Ma come...?
ANGELICA Ti dimostrerò che, nonostante le pillole, si può resistere... (lo trascina in camera, sensuale) Vieni, bel micione, che resistiamo insieme! (escono)
FARINA Ah… se non ci fossi io!
ODETTE (esce dalla n.19) A quest’ora l’avrà liquidata, spero! (vede Farina) Dottor Farina! E sua sorella?
FARINA Un momento... (origlia alla n.18) E’ nelle braccia di suo marito!
ODETTE Sua sorella ha un marito?
FARINA Sì, il dottor Frontini!
ODETTE (con un grido) Eh?
FARINA E in questo momento lo sta perdonando!
ODETTE Come? Frou frou ha una moglie? E sua moglie è... Ma allora mi ha preso in giro! Mi vendicherò!
FARINA Ma no, anzi, Luciano le ha fatto capire che ci si può innamorare veramente ed essere fedeli. Diciamo che l’ha riabilitata. Può tornare a casa (a soggetto) a testa alta.
ODETTE Già, e il mio do di petto chi me lo ridà?
FARINA (sornione) Ma ci penso io! (l’abbraccia)
ODETTE (prima allungando le mani per fermarlo e poi abbracciandolo) Lei? Ma sì, paciottino mio!
BICOT (entrando dalla n.19) Fifina, Fifina!
ODETTE Che c’è, maman?
BICOT Sta arrivando il colonnello, l’ho visto dalla finestra.
CALZETTA (da fuori) Signora Bicot!
BICOT Mi raccomando, appena lo vedi, buttati nelle sue braccia... (le fa vedere come si fa) ”Cielo! Mio padre!”
CALZETTA (entrando dalla porta-finestra) Ah! Eccola!
BICOT Cipollino, se stai cercando tua figlia...
ODETTE (fa l’atto di...) “Cielo! Mio padre!”
CALZETTA (ma l’interrompe sul nascere) Silenzio! So tutta la verità!
BICOT Oh Dio!
CALZETTA Il padre di mia figlia è un ingegnere!
BICOT (presa alla sprovvista) No, è un magistrato!
CALZETTA (disorientato) Per mille cime innevate! Qui i padri cominciano ad essere troppi!
BICOT (piangendo) Cipollino, allora non mi sposi più?
CALZETTA Signora Bicot, vada a farsi sposare dal ministro della difesa! (esce dalla reception)
Bicot piange.
BRACKSON (entrando dalla porta-finestra) Dove trova piccola, dolce cocotte, che non viene in camera tutta tappezzata di dollarini?
FRANCESCA (entrando dalla reception, a Brackson) Un telegramma per lei. (esce dalla reception)
Brackson legge.
MASSIMO (entrando dalla porta-finestra) Dov’è Angelica? Perché non viene? E un’ora che l’aspetto!
FARINA Mi sa che “l’imbecille” deve aspettarla ancora un pezzo!
BRACKSON Dottor Farina!
FARINA Dica!
BRACKSON Lei é inventore pillole d’Ercole?
FARINA Presente!
BRACKSON Very well! Ricevo questo telegramma: ”Comperate per America monopolio invenzione Farina”. Io offrire lei uno milione di dollari!
FARINA Affare fatto!
LUCIANO (uscendo dalla n.18, abbracciato ad Angelica) Vedrai, amore mio, che le acque di Sirmione non serviranno!
ANGELICA Lo penso anch’io!
LUCIANO E ora vai a fare le valigie che partiamo per le Seychelles.
BRACKSON Lei parte? E mia vendetta?
FARINA (intervenendo) Un momento! Io le vendo il mio brevetto, mi prendo il milioncino, ma ad un patto: che lei, signor Brackson, rinunci a vendicarsi di Frontini.
BRACKSON Impossibile!
FARINA Rifiuta?
BRACKSON (riflettendo un attimo) No, accetto! Business is business! Mio onore può aspettare!
LUCIANO Sono salvo! E se fra nove mesi io e Angelica avremo un bambino lo chiameremo Jonathan! Jonathan, Ercole, Frontini.
FRANCESCA (entra dalla reception con un vassoio pieno di tazzine da caffè) Signori, il caffè è servito!
CALZETTA (subito, da fuori) Guarnigione! Alzabandiera e... caricaaa!!!
SIDONÌA (da fuori) Amore, ancora?! E la pausa caffè?!
Tutti, ridendo, si precipitano verso Francesca parlando tra loro ad alta voce.
F I N E
SCHEDA TECNICA
TITOLO DELL’OPERA: LE PILLOLE D’ERCOLE (codice SIAE: 875972 A)
AUTORE: CHARLES MAURICE HENNEQUIN & PAULBILHAUD
TRADUZIONE & RIDUZIONE: MARIO POZZOLI
ADATTAMENTO e REGIA: MARIO POZZOLI
GENERE: COMMEDIA COMICO - BRILLANTE
ATTI: DUE – 45/50 MINUTI L’UNO circa
SCENA: STUDIO MEDICO & SALA D’ALBERGO
PERSONAGGI: 5 UOMINI e 6 DONNE
SOGGETTO: Due medici. Uno di loro userà ai danni dell’altro la “pillola di Ercole” - un portentoso ed energico afrodisiaco - per vincere una scommessa. Malintesi, contrattempi, equivoci a catena complicano la storia, generando un’esplosiva miscela di divertimento e comicità.
Il testo, proposto in una nuova traduzione e riduzione, è stato efficacemente adattato agli schemi della moderna commedia comico-brillante.
ESIGENZE SCENICHE: LA SCENOGRAFIA E’ ADATTABILE A QUALSIASI MISURA DI PALCO
INFORMAZIONI: MARIO POZZOLI tel. 02 4882929
cell. 334 3320184