Le pillole d’Ercole

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LE PILLOLE

LE PILLOLE

DI ERCOLE

Di

M. Hennequin e P.C. Bilhaud

Traduzione e adattamento di

Cecilia Calvi

Personaggi:

SIGNORA CON LA VELETTA

DOTTOR FRONTIGNAN

ANGELICA, SUA MOGLIE

GELTRUDE, L’INFERMIERA

AUGUSTO, COLLEGA DI FRONTIGNAN

EMIRO ABDELKADER BABER AKBAR

EUNUCO

COLONNELLO O’ CARDILL

SIDONIA GAZEL

LA VEDOVA BICOT

ODETTE, SUA FIGLIA

MADAME LESCAU

ANNETTE, CAMERIERA

LA DUCHESSA

OTTOBRE 2009
ATTO PRIMO

Inizi del secolo.

Studio medico, elegante. Potrebbe sembrare un salotto se non fosse per un paravento che nasconde un lettino. Da li’ dietro arrivano una voce maschile dal tono piuttosto serio e una voce femminile, soffiata, sensuale.

SIGNORA –                    Aaahh….

FRONTIGNAN -   Ancora…..

SIGNORA –                    Aaaahhhhhh….

FRONTIGNAN -   Ancora, si…..

SIGNORA –                    Aaaaaaaahhhhhhh!!!!!!

FRONTIGNAN -   Se la deve proprio togliere, mi impiccia troppo

SIGNORA –                    Ma io mi vergogno

FRONTIGNAN -   Per lo meno la tenga alzata!

SIGNORA –                    Cosi?

FRONTIGNAN -   Cosi va molto, molto meglio

SIGNORA –                    Aaaaaaaaahhhhhhhhhh………….

FRONTIGNAN -   Basta cosi grazie.

                             (esce dal paravento e va alla scrivania)

SIGNORA –                    Ha finito?

FRONTIGNAN -   Si

SIGNORA –                    Posso tirarla giu’, ora, la veletta?

FRONTIGNAN -   Certamente

La signora esce da dietro al paravento e si avvicina al dottore che sta scrivendo una ricetta

FRONTIGNAN -   Ecco qua. Prenda questo ogni quattro ore

SIGNORA –                    E’ grave dottore?

FRONTIGNAN -   Una semplice infiammazione alle corde vocali

E mi raccomando, non parlare troppo, non cantare, e soprattutto non gridare!

SIGNORA –                    Non gridare? Ma questo e’ impossibile, dottore!

Io non posso non gridare!

FRONTIGNAN -   Come non puo’?

SIGNORA –                    non dipende da me.

                             Vede, io non riesco proprio a farne a meno.

FRONTIGNAN -   E lei grida…sempre?

SIGNORA –                    Oh no. Sempre no. Solo quando……

FRONTIGNAN -   Quando?

SIGNORA –                    (Molto imbarazzata)

                             Quando mio marito…..

FRONTIGNAN -   La picchia?

SIGNORA –                    Al contrario. Quando….ehm…..mi fa delle cortesie.

                             E’ un effetto nervoso.

FRONTIGNAN -   Pero’…

SIGNORA –                    Sapesse che imbarazzo!

Tutte le notti sveglio il mio palazzo e quello di fronte

FRONTIGNAN -   Tutte le notti! Deve essere un grande amore!

SIGNORA –                    Immenso! Pensi che ho dovuto traslocare otto volte!

                             Cosa devo fare, dottore?!!!

FRONTIGNAN -   cosa non dovrebbe fare!....

SIGNORA –                    ah, no, quello mai! Preferisco cambiare casa ogni tre mesi!

                             Lei e’sposato, dottore?

FRONTIGNAN -   da cinque anni

SIGNORA –                    e’molto innamorato di sua moglie?

FRONTIGNAN -   perdutamente, anche se io non ho il problema dell’alloggio

SIGNORA –                    allora mi capira’! lei sa cosa vuol dire la passione…

FRONTIGNAN -   se lo so! E lei gridi pure signora, svegli tutto il vicinato,

tutto il quartiere, tutta la citta’, se vuole. Non le costera’che qualche medicina ed un abbonamento ad una ditta di traslochi.

L’amour cést l’amour

(cambiando tono e porgendo la ricetta)

Ecco la ricetta  

SIGNORA –                    grazie, dottore. Quanto le devo?

FRONTIGNAN -   quello che vuole, signora…

SIGNORA –                    (mettendo una moneta sulla scrivania)

                             Cinque franchi, va bene?

FRONTIGNAN -   quello che vuole da dieci franchi in su…

SIGNORA –                    oh, scusi, non sapevo… ecco

(aggiunge altri cinque franchi)

FRONTIGNAN -   mille grazie

SIGNORA –                    “L’amour cést l’amour”….

                             Arrivederla, dottore.

FRONTIGNAN -   Aurevoire!

La signora esce e il dottore, rimasto solo, accenna allegramente qualche nota della “CARMEN”

…….L’AMOUR……L’AMOUR…..

E si avvia verso una delle porte e chiama con tono caramelloso

                             Ma biches?.... Ma bi-biches?.... Ma petite brioche?.......

ANGELICA -                   (apparendo da un ‘altra porta e facendo capocciella)

                             Cucu’…….

FRONTIGNAN -   ah, sei lì….

                             (le si avvicina)

                             Mon amour de son amour……

ANGELICA -                   cosa c’é, mon tresor?

FRONTIGNAN -   voglio le tue labbra! Sono gia’venti minuti che non le bacio!

(siede vicino alla scrivania e lei si accomoda sulle sue    ginocchia)

ANGELICA -                   (smorfiosa)

                             Adesso no, amore. Devi lavorare….

FRONTIGNAN -   al diavolo!

ANGELICA -                   su, passerotto, sii ragionevole

FRONTIGNAN -   la parola “ragionevole”non esiste in amore

ANGELICA -                   ma di la c’é gente che aspetta!

FRONTIGNAN -   (trascinandola sul canape’)

                             Lasciamoli aspettare!

                             Piu’il paziente aspetta piu’il medico acquista fiducia.

                              Lo sai che certi professori di mia

                              conoscenza, fanno il

                             solitario di Napoleone, fra un consulto e l’altro?

Io che non amo le carte, amo la mia mogliettina.

Le tue labbra, per favore….

ANGELICA -                   sono qui

FRONTIGNAN -   (la bacia)

                             MMmm buone! Com’è bella la felicita’!

ANGELICA -                   si, pero’….

FRONTIGNAN -   pero’?

ANGELICA -                   lo sai, manca ancora qualcosa…

FRONTIGNAN  - Cosa?

ANGELICA        -  EH! Non lo sai!

FRONTIGNAN -   un piccolo Frontignan!

ANGELICA -                   Gia’!

                             Ah, se potessi avere un bambino, un bambino solo tuo!!!

FRONTIGNAN -   solo mio? E di chi altro dovrebbe essere?

ANGELICA -                   non vedo l’ora di essere a Luxeuil

                             Dicono cose straordinarie sulle cure di Luxeuil! Pare che

                             una signora che per 15 anni non ha avuto figli, e’ andata

                              dieci giorni a Luxeuil e ne ha fatti addirittura sei!

FRONTIGNAN -   in dieci giorni?

ANGELICA -                   sciocchino, hai sempre voglia di scherzare, tu.

                             Tu non hai fiducia nelle acque di Luxeuil!

FRONTIGNAN -   io non ho fiducia nella medicina in generale!

                             Pero’ se ti fa piacere, tutto quello che vuoi…

                             (tenta di baciarla ancora ma lei si sottrae)

ANGELICA -                   ah, no. Ora no. Devo proprio andare a fare le valigie, o

                              perderemo il treno.

(si alza e va verso la porta da dove e’ uscita)

FRONTIGNAN -   amor mio, senti.

ANGELICA -                   non sento nulla, sentiro’ stasera. (esce). Ti adoro…..

FRONTIGNAN -   (va verso la porta da dove e’ uscita)

                             Angelica, tesoro… ma biche, ma bi-biche

                             (apre con frenesia la porta, ma si trova davanti Geltrude)

GELTRUDE -                   mi hai chiamato?

FRONTIGNAN -   no. E poi quante volte ti ho detto di darmi del lei?!

GELTRUDE -                   tante! Ma io non ci riesco! In fondo facciamo lo stesso

                              mestiere.

FRONTIGNAN -   NO. Tu fai l’infermiera ed io il dottore!

GELTRUDE -                   un’ ingiustizia! Solo perché a noi donne non lo fanno fare!

FRONTIGNAN -   cosa mi devi dire?

GELTRUDE -                   che il dottore Leutrouchard la vuole al telefono.

                              Vuole un consulto.

FRONTIGNAN -   su cosa?

GELTRUDE -                   dice che ha provato una nuova sostanza su una vecchia

                              marchesa e vuole invitare qualche amico medico per

                              verificarne l’azione deleteria…….

FRONTIGNAN -   ma fra poco, devo partire….

GELTRUDE -                   ci puo’ andare quando torna, se la marchesa sopravvive.

FRONTIGNAN -   vado a dirglielo. Intanto tu fai accomodare il prossimo

                              paziente.

GELTRUDE -                   ah, prima ha chiamato anche il signor Leverdier.

Ha detto che non ha chiuso occhio tutta la notte.

FRONTIGNAN -   ma la polverina bianca che gli ho dato ieri, l’ha presa?

GELTRUDE -                   si, ma non ha dormito lo stesso.

FRONTIGNAN -   strano. Era un sonnifero da ammazzare un bue.

GELTRUDE -                   Era laudano?

FRONTIGNAN -   No, una nuova miscela del dottor Lavirette.

GELTRUDE -                   non e’ corretto sperimentare i vostri intrugli sui pazienti!

FRONTIGNAN -   e su chi vuoi che li sperimentiamo, su di noi? E poi, tu

                             fatti i fatti tuoi….

GELTRUDE -                   prima o poi quello ammazza qualcuno.

(Frontignan esce, Geltrude si affaccia alla porta che da’ nella sala d’aspetto e chiama: )

GELTRUDE -                   avanti il prossimo!

(Entra un Emiro, Abdelkader Baber Akbar, nel costume del suo paese)

EMIRO -               (restando sulla porta, rivolto alla sala d’aspetto)

                             Akdisha, Sara, Denise, Giada, Priscilla, Uarda, Selin,

                              aspettatemi la’

GELTRUDE -                   si accomodi. Il signore e’ venuto accompagnato?

EMIRO -               (entrando nello studio)

Dalla mia dolce meta’. Solo dieci. L’altra meta’ l’ho lasciata nell’harem.

GELTRUDE -                   venti mogli!?

EMIRO -               perche’ sono vedovo. Altrimenti erano…(pensa) quante

                              erano?

GELTRUDE -                   non lo so.

EMIRO -               perdo sempre il conto. Il dottor Frontignan?

GELTRUDE -                   il dottore e’ al telefono. Se vuole dire a me…

EMIRO -               a una donna?! E poi devo conferire direttamente con lui.

GELTRUDE -                   ma io prendo molto meno…

EMIRO -               cara signora, il denaro non mi interessa, io sono

                              miliardario! Mi interessa solo il dottor Frontignan!

                             E’ una questione di vita o di morte!

GELTRUDE -                   appunto, dica a me, e’ meglio.

Io ne ho salvati tanti in cura dal dottore!

EMIRO -               ma scusi tanto, parlo arabo?

GELTRUDE -                   No

EMIRO -               No, perché a volte mi scappa di parlare arabo e non me ne

                             accorgo. Ma allora perche’ non capisce! Ho detto che voglio

                             solo il dottor Frontignan!

                            

GELTRUDE -                   peggio per lei. Se crede che sia capace di risolvere il suo

problema....

EMIRO -               deve! Altrimenti… (fa il segno di tagliare il collo)….ZAC!!!

GELTRUDE -                   ha ragione. E’ meglio che aspetti il dottore…..

EMIRO -               quanto?

GELTRUDE -                   non lo so….

EMIRO -               troppo! AbdelkaderBaber Akbar non aspetta mai!

Tornero’ piu’ tardi.

Esce. Contemporaneamente, da dove e’ uscito, entra un Colonnello abbastanza seccato.

COLONNELLO -    finalmente tocca a me!    

GELTRUDE -                   si accomodi prego. Il dottore verra’ subito.

COLONNELLO -    annunci il Colonnello ‘O Cardill….

GELTRUDE -                   il colonnello e’ italiano, di Napoli?

COLONNELLO -    perche mi chiamo ‘O Cardill? Io sono scozzese, cretina!

                             Io discendo dalla gloriosa famiglia ‘O Bryan e ‘O Connor e

                              il sangue e’ britannico al cento per cento!

GELTRUDE -                   mi scusi….

COLONNELLO -    e no, e no! Non e’ possibile che tutti mi chiedano se sono

napoletano. Perche’, poi?

FRONTIGNAN -   (entrando da dove e’ uscito e parlando fuori)

                              Oui, ma biche, oui oui ma petit brioche….

GELTRUDE -                   ecco il dottore.

COLONNELLO -    dottor Frontignan?!

Geltrude esce           

FRONTIGNAN -   in persona. Scusi se l’ho fatta aspettare, ma mi avevano

                             chiamato per un consulto ad una vecchia marchesa….

COLONNELLO -    (guardandolo attentamente) Come le somiglia!

FRONTIGNAN -   alla marchesa?

COLONNELLO -    ma no, al Colonnello Frontignan, suo zio!!

FRONTIGNAN -   lei conosceva mio zio?!

COLONNELLO -    ma certo! Un vecchio compagno di bagordi.

FRONTIGNAN -   gia’, il povero colonnello mio zio era sempre in prima linea.

                             E alla fine e’ caduto sul campo, in un boudoir di Saint

                             Denis.

COLONNELLO -    a l’amour comme a la guerre!

                             E mi dica, lei ha la sua stessa tempra?

FRONTIGNAN -   io sono felicemente sposato e mi dedico solo a mia moglie.

COLONNELLO -    come la invidio! Oh, ma mi perdoni, non mi sono ancora

presentato. (tende la mano) Colonnello ‘O Cardill di

fanteria coloniale in posizione ausiliaria.

FRONTIGNAN -   ‘O Cardill? Italiano di Napoli?

COLONNELLO -    scozzese di Glasgow. Sono cinquant’anni che mi sento dare

                             del napoletano. Solo perche’ mi chiamo ‘O Cardill

FRONTIGNAN -   mi scusi, ma creda, colonnello….

COLONNELLO -    non parliamone piu’ e torniamo a suo zio. Una delle ultime

                              volte che c’incontrammo mi disse: “Quando passi per

                             Parigi, se hai qualche problema, vai a trovare mio nipote,

                            che e’ medico”

FRONTIGNAN -   e lei ha qualche problema?

COLONNELLO -    gia’

FRONTIGNAN -   non sta’ bene? Cosa c’e’che non funziona, lo stomaco?

COLONNELLO -    lo stomaco? Ma se mangio le ostriche con tutto il guscio!

FRONTIGNAN -   allora saranno i denti…

COLONNELLO -    io non ho mai conosciuto una malattia che sia una!

FRONTIGNAN -   e allora?

COLONNELLO -    e’ un argomento piuttosto delicato…

FRONTIGNAN -   ho capito.

COLONNELLO -    cosa?

FRONTIGNAN -   cos’e’ che non funziona.

COLONNELLO -    non ha capito niente, invece! Quello funziona benissimo,

                             anche troppo! Infatti, io davanti ad una donna, non resisto!

                             Mi metto subito sull’attenti e finche’ non l’ho passata in

                              rivista, non abbasso la guardia. Mi capisce?

FRONTIGNAN -   no…..

COLONNELLO -    quando ero giovane avevo bisogno di almeno una donna per

                              notte, altrimenti non riuscivo a prendere sonno…

FRONTIGNAN -   e adesso?

COLONNELLO -    pure.

FRONTIGNAN -   tutti i giorni?

COLONNELLO -    tutti, eccetto la domenica…

FRONTIGNAN -   …. Che si riposa….

COLONNELLO -    no, che raddoppio. Faccio anche il matinée!

FRONTIGNAN -   complimenti!

COLONNELLO -    grazie, ma dopo quello che e’ successo al suo povero zio,

                              sono un po’ inquieto…

FRONTIGNAN -   non vada avanti, ho capito.

COLONNELLO -    finalmente. Cosa devo fare, dottore?!

FRONTIGNAN -   cosa non deve fare!

COLONNELLO -    ma come faccio a non fare! Parigi e’ una citta’ cosi’ piena

                              di attrattive!

FRONTIGNAN -   allora vada lontano, magari a fare una cura termale.

A Royat, per esempio

COLONNELLO -    Royat? Da solo?

FRONTIGNAN -   si ricordi cosa e’ successo a mio zio!

COLONNELLO -    ma il 14 luglio e’ festa nazionale. E io vorrei onorare la

                              presa della Bastiglia.

FRONTIGNAN -   lei si prenda un po’ di riposo, invece, e niente compagnie. A

                              meno che….

COLONNELLO -    a meno che?.....

FRONTIGNAN -   a meno che non conduca con se un parente.

COLONNELLO -    non ho parenti. Pero’ qui a Parigi pare che abbia una

                             figlia….

FRONTIGNAN -   come pare? Non lo sa?

COLONNELLO -    purtroppo no. E’ una lunga storia….24 anni fa, a Pigalle,

                              conobbi una donna meravigliosa che cantava in un caffe’

                             concerto di quart’ordine. Si chiamava Zozo’

FRONTIGNAN -   Zozo’?

COLONNELLO -    bellissima! E che temperamento! Cantava come una bestia,

                              questo sì. Ma amava con una passione!! Dopo tre mesi di

                              ebbrezza dovetti partire con la guarnigione. Feci  sette,

                             otto mesi di guerra finche’ un giorno arrivo’ un

                             telegramma: “Sei padre di una bambina. Torna subito” Era

                             lei. Ma come facevo a tornare? Ero in guerra. Tornai

                             quando potei

FRONTIGNAN -   quando?

COLONNELLO -    ventiquattr’anni dopo. Mi precipitai a Pigalle. Ma di Zozo’

                             piu’ nulla. Scomparsa. Volatilizzata.

Entra Geltrude

GELTRUDE -                   il dottore suo collega Augusto  Lavirette vorrebbe

                             parlarle.

FRONTIGNAN -   fallo entrare

(Geltrude esce)

COLONNELLO -    be’, io vado. Allora… a Royat?

FRONTIGNAN -   Royat!

COLONNELLO -    partiro’ domani. Cosa le debbo, dottore?

FRONTIGNAN -   ad un amico di mio zio? Una stretta di mano!

COLONNELLO -    grazie.

FRONTIGNAN -   e quando torna, mi venga a trovare….

COLONNELLO -    senz’altro, cosi’ mi presentera’ la fortunata signora

                             Frontignan

FRONTIGNAN -   si. No, meglio di no. Dopo tutto quello che le succede

                            davanti ad una signora!

COLONNELLO -    Frontignan! Son pur sempre un gentiluomo.

FRONTIGNAN -   (accompagnandolo alla porta) Arrivederci Colonnello

COLONNELLO -    vuole che le dica la verita’? mi dispiace abbassare la

                             guardia e alzare bandiera bianca, proprio vicino al 14

                             luglio. E un guerriero, disarmato, non e’ piu’ un guerriero!                                 Arrivederci

Esce mentre entra Augusto Lavirette

FRONTIGNAN -   strano caso, quel colonnello…

AUGUSTO -          che aveva?

FRONTIGNAN -   dei ritmi insostenibili. Alla sua eta’ non meno di una donna

                             al giorno. Pare che davanti ad una signora non riesca a

                              resistere….

AUGUSTO -          Ma va?! sembra vivere eternamente sotto l’effetto delle

                              Pillole d’Ercole                         

FRONTIGNAN -   cosa sono, un’altra tua porcheria?

AUGUSTO -          una nuova invenzione….. ed e’ l’unica a non aver nessun

                             effetto collaterale.

FRONTIGNAN -   strano.

AUGUSTO -          infatti. Peccato che non abbia neanche nessun’altro

                              effetto….

FRONTIGNAN -   e quale doveva essere?

AUGUSTO         -  Un effetto rapido e sconvolgente ! Dopo due minuti, il

                             sangue bolle, il desiderio esplode e l’amore circola nelle

                            vene !! Invece niente…

FRONTIGNAN -  E tu come lo sai?

AUGUSTO        - L’ho sperimentata.

FRONTIGNAN - Su di te?

AUGUSTO        - No,  su di te.

FRONTIGNAN - Disgraziato! Adesso ti metti a provare le tue pillole su di

                           me!

AUGUSTO        - E su chi avrei dovuto provarle?

FRONTIGNAN - Su te stesso, è chiaro.

AUGUSTO        -  Ah, no, troppo pericoloso.

FRONTIGNAN - Allora su qualche paziente.

AUGUSTO        - E no, mi serviva il tipo giusto… L’uomo più innamorato e

                           fedele della terra.

FRONTIGNAN - Cosa vuol dire?

AUGUSTO         - Per essere sicuro che la pillola funzionasse, non potevo

                           provarla su un uomo dalla carne debole, come me; ma su uno

                           che non avrebbe guardato mai e poi mai una donna se non la

                           sua mogliettina… Cioè te…

FRONTIGNAN - E questo quando è successo?

AUGUSTO        - Ieri sera, alla festa dei medici, quando hai voluto brindare

                          alla fedeltà. Ho sciolto una pillola nel tuo champagne.

FRONTIGNAN - Miserabile !

AUGUSTO        - Perché ti arrabbi? … Nessun effetto collaterale …

FRONTIGNAN - Già, nessun effetto collaterale…

AUGUSTO        - E neanche quello sperato. So che ieri sera, quando sei

                          tornato, sei andato a letto senza neanche svegliare tua

                          moglie.

FRONTIGNAN - Chi te l’ha detto?

AUGUSTO        - La cameriera

FRONTIGNAN - E a lei chi gliel’ha detto?

AUGUSTO        - Tua moglie.

FRONTIGNAN - Ma cosa fate, adesso, tenete il conto?

AUGUSTO        - E quindi niente di niente. Peccato. Un vero insuccesso per la

                           medicina!

FRONTIGNAN - (fuori di sé) Allora è colpa tua!!!

AUGUSTO        - Di che?

FRONTIGNAN - Ieri sera quando sono tornato, c’era stata una telefonata dal Grand Hotel. Il portiere mi ha chiamato per una cliente. L’aveva sentita lamentare tutta la notte.

AUGUSTO        - E tu sei andato …

FRONTIGNAN - Era mio dovere, anche se mi sentivo strano, un gran caldo, il sangue mi bolliva sempre più …

AUGUSTO        - Almeno gli effetti collaterali ci sono! Poi?

FRONTIGNAN - Poi arrivo dalla signora. E cosa vedo? Una donna bellissima, coperta di veli trasparenti.

“La signora non si sente bene?” le chiedo

“Perche?”

“Dicono che si è lamentata tutta la notte”

“Cantavo…” dice lei “ in arabo”

AUGUSTO        - In arabo?

FRONTIGNAN – Sì, sa quelle canzoni arabe…

(accenna una lamentela) AAAaaaeeeeaaaa… così.

“Allora non le duole niente?” Faccio io

“Un po’ qui”  dice lei e si scopre la pancia …

AUGUSTO        –  Pancia? Colite?

FRONTIGNAN – Danza del ventre. Aveva ballato fino a quel momento

AUGUSTO        –  Allora capisco. E poi…

FRONTIGNAN – E poi è successo l’irreparabile. Un velo dopo l’altro, l’ho sbucciata come una cipolla…

AUGUSTO       –  E poi?

FRONTIGNAN – E poi, che? E poi m’è venuto da piangere!

AUGUSTO        – Lo credo, sbucciare una cipolla di quel genere…

FRONTIGNAN – Ho pianto tutta la notte, per aver tradito mia moglie, per la prima volta!

AUGUSTO        – Allora l’hai fatto!!! La pillola funziona!

FRONTIGNAN –   Maledetto! Tutta colpa tua! Cosa ho fatto! Una cosa terribile, orrenda, disgustosa!

AUGUSTO        –  E’ stato così brutto?

FRONTIGNAN – E’ stato bellissimo! Ma chi glielo dice ora a mia moglie?

AUGUSTO        – E perché dovresti dirglielo? Hai intenzioni di rivedere 

                           quella donna?

FRONTIGNAN –  Giammai!

AUGUSTO        – E allora di che ti preoccupi. Io non parlo, tu non parli, la signora parla arabo…

(Entra Geltrude)

GELTRUDE        – C’è di là un Emiro che vorrebbe vederLa.

FRONTIGNAN – Digli che … (realizzando) EMIRO?

GELTRUDE       – E’ già venuto prima, ha detto che aveva urgente bisogno di parlarLe. 

FRONTIGNAN – Va bene, fallo entrare …

Geltrude esce e Frontignan preoccupassimo a Augusto:

                           Sarà il marito?!!

AUGUSTO        – Forse.

FRONTIGNAN- Come, forse?! Lei è araba, lui è arabo, due più due fa quattro. Oh santo cielo!!! E adesso che vorrà?!!

In quel momento entra l’Emiro seguito dall’Eunuco. I due restano pietrificati.

EMIRO             – Dott. Frontignan…?

AUGUSTO        – (Subito, indicando l’amico)  È LUI!

FRONTIGNAN – (balbettando) Desidera?

EMIRO             – Io sono Abdelkader Baber Akbar

FRONTIGNAN – Che bel nome!

EUNUCO          – E’ l’uomo più ricco delldel mondo terra!

FRONTIGNAN – Congratulazioni!

EMIRO             – Ed ora che mi sono presentato, veniamo al dunque…

EUNUCO          – ieri sera, precisamente alle 0.47, al Grand Hotel, per caso, lei ha visitato sua moglie?

FRONTIGNAN – Forse. Perché?

EMIRO             - Perché sono venuto a regolare la questione.  Quanto le debbo ?

FRONTIGNAN – Un franco?

EUNUCO          –  Così poco?.

FRONTIGNAN – non vorrei approfittare di uno straniero …

EMIRO           – Ecco il suo franco.

FRONTIGNAN – Allora grazie infinite e arrivederci …

(L’emiro, distratto, fa per andarsene, ma l’eunuco lo blocca)

EUNUCO         – Un momento! C’è anche un altro conto da saldare!

EMIRO           – Ah già! La notte con mia moglie.

EUNUCO        – Lei se l’è spassata e ora deve pagare.

FRONTIGNAN – Spassata io? Guardi che si sbaglia. Le ho fatto solo una visita…

EUNUCO          – Molto accurata

FRONTIGNA – Sono un professionista

EUNUCO       – E ci risulta che l’ha visitata per ben 3 volte!

AUGUSTO     -  Caspita, tre volte!

FRONTIGNAN – E’ una calunnia.  Chi gliel’ha detto?

EMIRO             – Lui (indica l’Eunuco)

FRONTIGNAN – Lui chi?

EMIRO             –  L’Eunuco!

AUGUSTO         – l’Eunuco?

EUNUCO           – Il cane da guardia delle sue consorti!

EMIRO              – Soffre di insonnia è eunuco, non gli resta che guardare dal

                           buco della serratura tutta la notte. E lo pago anche bene!

EUNUCO           – E adesso pagherà lei!

EMIRO              – Signor Frontignan, l’indimenticabile prestazione di mia

                           moglie, dovrà pagarla con la morte!

AUGUSTO      – Ma non cci sarebbe una punizione alternativa?

EMIRO              – Tutte le volte che vengo tradito ho tre soluzioni:

FRONTIGNAN – Tutte le volte? Non è la prima ?

EMIRO             – Ho 20 mogli… sapete cosa significa tenerle a bada?

EUNUCO          – E sapete cosa significa dover ammazzare ogni amante di

                           ogni moglie?

EMIRO             – Significa non avere più tempo libero, passare la vita tra

                           esecuzioni, torture, sangue!

EUNUCO          – Gli tocca stare sempre con l’accetta in mano, poveretto!

EMIRO             – Ma un minuto per me, uno svago, un libro, una scappatella!!!

AUGUSTO        – Pure!

EMIRO             – Per questo ho inventato la terza soluzione.

FRONTIGNAN – Sarebbe?

EMIRO             – Lei ha avuto il piacere di conoscere mia moglie? Adesso con

                           la sua, il piacere sarà tutto mio.

FRONTIGNAN – Lei vorrebbe …

EUNUCO          – Passare una notte con la signora Frontignan …

FRONTIGNAN – Ma è assurdo.

              E pensa che mia moglie accetterebbe?

EUNUCO         – Se non accetta resterà vedova. Cosa preferisce?

AUGUSTO      – Scusate se vi interrompo, ma lei ha parlato di tre soluzioni. La prima è la morte, la terza è la moglie, la seconda?

EMIRO           – “La legge del taglione” . E’ una legge del mio paese.

EUNUCO        – Tanto per fare un esempio:

                         Se da noi un ladro viene sorpreso a rubare, sa qual è l’usanza? 

                         ZAC! Gli si taglia una mano. Se invece viene sorpreso con una

                        donna, ZAC! Sa cosa…

FRONTIGNAN – Non vada avanti. Ho capito perfettamente…

EMIRO             – Allora, cosa sceglie?

FRONTIGNAN- La quarta soluzione.

EUNUCO         – Non esiste.

FRONTIGNAN – E invece sì: un duello!

EMIRO             – Così, oltre le corna, dovrei rischiare anche la pelle?

FRONTIGNAN – Ascolti…

EMIRO           – Basta così. Se fra cinque giorni non le avrò

                          ricambiato il favore, l’ammazzo!

EUNUCO           – Andiamo eccellenza, che fra dieci minuti ha l’appuntamento

                           con un’amante.

AUGUSTO        – Ha pure l’amante!

EUNUCO          – L’amante di sua moglie, cretino! Gli deve tagliare la gola!

EMIRO             – A proposito, con quele delle mie mogli ha passato la notte?

FRONTIGNAN – Non lo so aveva un velo sul visto. Ho visto solo gli occhi …

EUNUCO          – E com’erano, un po’ storti?

FRONTIGNAN – Appena appena…

EUNUCO          – Akdisha! Sempre lei!

EMIRO            – Bè, io torno fra un’ora, così lei mi presenta sua moglie e ci 

                         leviamo anche questo pensiero. Arrivederci!

L’emiro e l’eunuco escono.

FRONTIGNAN – Figuriamoci se io gli presento la mia Angelichina!

                           Non mi resta che fuggire, subito e il più lontano possibile.

EMIRO             – (rientrando) Ah volevo dirle, non pensi di scappare. Lascio

                           l’eunuco giù alla porta per sorvegliarla. Di nuovo …. (va via).

FROTIGNAN – Ma come faccio, adesso.

(mette le mani al collo di Augusto)

                          E’ tutta colpa tua!! Tutta colpa tua!!!

                          E della tua maledetta pillola!

ANGELICA       – (fuori scena) Mon tresor…

FRONTIGNAN – (agitatissimo) Oddio! Mia Moglie!

                           Fra poco dobbiamo partire per Luxeuil!!! Pare che quelle

                           acque aumentino la fertilità…

AUGUSTO        – Ah, benissimo! Lascia fare a me…

FRONTIGNAN – fare che?!!!

(Angelica entra e l’espressione di Frontignan in un tiratissimo sorriso. Le va incontro, con aria stravolta.)

ANGELICA       – Disturbo?

FRONTIGNAN - Oh mon amour de son amour!!!

ANGELICA       – (accorgendosi dello stato del marito) E’ successo qualcosa?

AUGUSTO       – (pronto) Ha appena ricevuto una notizia.

FRONTIGNAN E ANGELICA – (insieme) che notizia?

AUGUSTO       – Proprio adesso è arrivata una dettagliata statistica sugli

                          effetti delle acque di Luxeuil.

FRONT. E ANGELICA – Ah sì?

FRONTIGNAN – E che dice?

ANGELICA       – Come non lo sai?

FRONTIGNAN – Certo che lo so, la statistica dice che …

                           (guarda interrogativo Augusto)

AUGUSTO       – Che su tutte le donne accompagnate dal marito, la cura non

                           ha alcun effetto.

ANGELICA       – Ma è terribile!

AUGUSTO       - … mentre su quelle che sono partite da sole, rispettando

                           così l’astinenza assoluta, il  successo è stato il 100%.

                            Per questo Frontignan ha deciso di sacrificarsi e non

                            partire…

ANGELICA        - Davvero, caro, faresti questo per nostro figlio?

FRONTIGNAN – (confuso, non sa dove Augusto vuole andare a parare)

                           Ancora non lo so …

AUGUSTO        – E’ assolutamente indispensabile per la riuscita della cura!

ANGELICA       – Io non partirò mai senza il mio petit choux!

FRONTIGNAN – (commosso e amoroso) Oh ma-bi-biches

AUGUSTO        – Allora, niente bambini ?

ANGELICA       – Non posso resistere 15 giorni senza di lui!

FRONTIGNAN- Neanche io!

AUGUSTO       – E allora, ZAC! (fa il gesto dell’arabo)

ANGELICA       – ZAC?

AUGUSTO      – Sì un colpo netto, una separazione senza pensarci su .

                          E il pericolo è scongiurato!

ANGELICA      – Quale pericolo?

AUGUSTO       – Quello di non rispettare l’astinenza! Mi sono spiegato o parlo

                           arabo?

FRONTIGNAN – ( che ormai ha capito, interviene prima che la moglie realizzi, con

                           un tono esagerato: )

                           CARA! Cara, cara, cara, Sapessi come desidero un erede!

                           Lo so soffrirò quando tu sarai a Luxeuil, e io, da solo, qui…

AUGUSTO        – Non qui, a Royat

FRONTIGNAN – A Royat?

AUGUSTO        – Dobbiamo seguire il colonnello O’ Cardill a Royat dove farà

                           una cura sperimentale che noi vorremmo tenere sotto

                           controllo…

ANGELICA       – Non mi avevi detto niente, amore…

FRONTIGNAN – ma io non lo sapevo, cara! … cioè, l’ho saputo poco fa…

ANGELICA       - Cosa devo fare, mon amour?

FRONTIGNAN - Un figlio!  Parti, amore, parti subito senza voltarti indietro

ANGELICA       – Lo farò, mon bijoux! Ah, i figli, ancora non sono nati e già ti

                           fanno soffrire… Vado a rifare le valige…  (esce)

AUGUSTO         – Perfetto. E ora bisognerà trovarti un’altra moglie.

FRONTIGNAN – Cioè?

AUGUSTO        – Una signora per bene, disposta a fare da moglie a te e a far

                           da amante all’Emiro

FRONTIGNAN – Non sarà tanto per bene se deve fare tutte queste parti

AUGUSTO        – Hai ragione. Prenderemo una cocotte.

FRONTIGNAN – Mi rifiuto. La signora Frontignan, una cocotte!

AUGUSTO        – Ma non è quella vera.

FRONTIGNAN – ma la gente non lo sa!

AUGUSTO        – Preferisci il taglione? O la tortura?

FRONTIGNAN – Vai a cercarmi una cocotte. Partiamo sta sera per Royat. 

                           Piuttosto, cosa ci andiamo a fare a Royat?

AUGUSTO       – L’eunuco, vedendovi partire, farà la spia all’Emiro e quello ti

                           seguirà fin laggiù. Così lo “scambio di favori”, avverrà fuori

                           sede e la reputazione della Signora Frontignan sarà salva.

FRONTIGNAN – Mi sembra perfetto. E’ questo che mi preoccupa.

AUGUSTO        – Vado e torno (esce)

FRONTIGNAN – (tra sé) Ed ora calma, Frontignan! Calma e continua il tuo

                           lavoro, come se niente fosse!!!

(Va alla porta di destra e annuncia)

                       Prego signore…

(entra la vedova Bicot e sua figlia Odette)

BICOT              – Finalmente, (entra), vieni Odette

ODETTE           – Eccomi mammà .

BICOT              – Sono la vedova Bicot. Io lavoro al teatro dell’Opera, mi avrà

                            visto sicuramente.

FRONTIGNAN – Come no. Soprano?

BICOT              – Custode

FRONTIGNAN – Ah, ecco, infatti mi pareva…

BICOT              – Mi sono permessa di condurre qui la mia bambina che ha

                           appena vinto un posto al Conservatorio…

FRONTIGNAN – Di custode?

BICOT              – Di soprano.

FRONTIGNAN – Ma che brava!!!

BICOT             – Anche io, sa, Prima di ritirarmi dalle scene

                          ero una famosa chantant!

FRONTIGNAN – Congratulazioni !

BICOT              – Ero io, qualche anno fa, che cantavo la famosa canzone:

                           “ Io ho due belle mele nel paniere”

 

FRONTIGNAN – Che cos’ha nel paniere?

BICOT              – Il mio cavallo di battaglia . Il mio grande successo!

                           La vuole sentire?

ODETTE           – Mammà !...

BICOT              – (fa per cantare ma Frontignan la interrompe)

FRONTIGNAN – Deliziosa

BICOT              – Poi avanzo alla ribalta e saluto così:

(saluta mandando baci e s’inchina come a raccogliere qualcosa)

FRONTIGNAN – Ha perso qualcosa?

ODETTE           – Sta raccogliendo i mazzi di fiori

FRONTIGNAN – Credevo le fossero cadute le mele…

BICOT              – Che successo, signor dottore, un trionfo! Ma quello che è

                            stato è stato e ora tocca alla mia bambina

FRONTIGNAN – Ecco, appunto, Cos’ha la signorina?

BICOT               - Ha perso il do di petto! Una vera disgrazia, proprio adesso

                            che l’anno presa al Conservatorio …

FRONTIGNAN – Il do di petto? E come l’ha perso?

                           

BICOT             – Come? (Odette abbassa la testa vergognosa)

                           Uno pavento, un terribile, improvviso spavento!

                          E’ stata sorpresa insieme ad un clarinetto,

                          un musicista da quattro soldi

ODETTE          – Ma è un artista, mammà.

                         Sapessi come è bravo con il clarinetto.

BICOT             – Ce lo possiamo immaginare! E mentre loro si facevano questo

                          bel concertino … è entrato il signor Conte!

FRONTIGNAN – Chi è il signor Conte!

BICOT              – Un uomo molto per bene, un vero signore, molto affezionato

                           alla mia bambina. E’ rimasto piuttosto contrariato, da quel

                           duetto…

FRONTIGNAN – Se è un vero signore, perdonerà …

BICOT              - Un’altra volta?

FRONTIGNAN – Come, un’altra volta. Non è la prima?

ODETTE           - Solo la sesta.

BICOT              – Sì, sesta, e mai con lo stesso strumento: violino di fila,

                          oboe, contrabbasso, triangolo e tromba.

FRONTIGNAN – Un’intera orchestra

ODETTE           – No, mancano le percussioni.

BICOT              – Lo sente? Ma come devo fare con questa bambina? Basta

                          che uno le faccia la corte, uno qualunque, di qualunque razza

                          o religione che lei, subito….

FRONTIGNAN – qualunque… anche uno straniero?

ODETTE           – Ma che ci posso fare mamma, non è colpa mia. Lo sai che non

                          so dire di no!

FRONTIGNAN – A chi?

ODETTE           – A chi me lo chiede. Mi sembra brutto rifiutare

FRONTIGNAN – Dunque lei, signorina, non rifiuta mai?

ODETTE           – Non lo trovo educato

BICOT              – E’ cresciuta in un collegio molto per bene

FRONTIGNAN – Si vede

BICOT             – Allora, dottore, riuscirà a ritrovare il suo meraviglioso do di

                          petto ?

FRONTIGNAN – Può darsi, (a Odette) Lei è proprio sicura che qualsiasi uomo

                          le faccia la corte…

ODETTE           – Se posso fare del bene ….

FRONTIGNAN – Anche se non è un musicista?

ODETTE           - Non so dire di no…

FRONTIGNAN – Benissimo! L’unica cura da fare è partire sta sera per Royat

BICOT             – Royat?

FRONTIGNAN – Cinque giorni di assoluto riposo nel luogo adatto dove

                          ritemprerà il corpo e lo spirito. Vedrà ritroverà il suo

                          do di petto.

BICOT             – Sarebbe la cura ideale, ma come si fa? Il signor Conte dopo

                          l’incidente mi ha lasciato senza soldi …

FRONTIGNAN – Di questo non vi dovete preoccupare. Parto anch’io stasera

                          per Royat e condurrò la signorina con me.

BICOT              - Farebbe questo per la mia bambina?

FRONTIGNAN – Per la scienza, signora. E’ un esperimento sul potere

                          curativo dell’aria di Royat su soggetti neurolabili!!!

BICOT              – Ah sì?

FRONTIGNAN – Sì ma solo ad una condizione …

BICOT              – La accettiamo

FRONTIGNAN – Che la signorina passi per mia moglie, lei capisce…

BICOT             - Capisco perfettamente

FRONTIGNAN – No, intendo per la gente…

BICOT              – Certo, certo, è più conveniente .

FRONTIGNAN – Allora, signorina, alle dieci e mezzo alla stazione …

BICOT              – Saremo puntualissime !

FRONTIGNAN – Come, saremo? Viene anche lei?

BICOT              – Non posso abbandonare la mia bambina.

                          È così sprovveduta…

                         

                              (salutando il dottore)

                         Caro genero.. ci vediamo più tardi

ODETTE           – (gli si butta al collo)

                          A bientot, maritino mio

FRONTIGNAN – (imbarazzato e spaventato)

                           SSssttt!!! Non qui! Solo a Royat!

BICOT              – Allora alle dieci e mezzo à la gare.

                           Vieni, Odette, andiamo a preparare i bauli

                                                         

ODETTE           – Aurevoire…

                        

(Escono. Contemporaneamente entra Augusto.)

AUGUSTO          – Frontignan! Pronto?!! Ti presento tua moglie!

                             (Poi chiama in quinta)

                             Vieni pure Sidonia.

                                   (La ragazza entra, Augusto fa le presentazioni)

                             Sidonia Gazel… voilà tuo marito!

SIDONIA          – Enchantèe…

FRONTIGNAN   – Chi è?

AUGUSTO         - Una cliente del tuo del tuo collega Lavirette…

SIDONIA           – Veramente è lui un cliente mio

AUGUSTO          - Che simpatica, eh? Anche graziosa

FRONTIGNAN   - Sì, va bene, carina, ma che ci faccio?

AUGUSTO       - Le dai mille franchi e ti fai accompagnare a Royat

FRONTIGNAN - Mille franchi per recitare la parte della moglie?

                           Ma neanche Sara Bernardt!

                           E poi ne ho già trovata un’altra

AUGUSTO        - Di che?

FRONTIGNAN – Di cocotte. Costa molto meno e siamo già d’accordo.

SIDONIA        -   Ehi, un momento!

                            Questo suo amico mi ha promesso mille franchi e un viaggio.

                            E non creda che io ci rinunci così facilmente

FRONTIGNAN – Mi dispiace, signorina, ma io sono già in parola con un’altra.

                           Quindi scusi tanto per il disturbo…

SIDONIA        -  (adirata) Scusi tanto per il disturbo?

                           Adesso uno di voi due mi dà mille franchi e mi porta a 

                           Royat, altrimenti…

ANGELICA       -   (da fuori)

                            Mon amour de son amourrrr???

FRONTIGNAN -   Cielo, mia moglie!

                             (prende la ragazza per mano spingendola verso la sala d’aspetto)

                             Presto, signorina, entri lì, stia zitta e sono si muova!

SIDONIA         -  Lei non mi è per niente simpatico,sa?

FRONTIGNAN -   Sì, ma stia zitta!

SIDONIA         -  E mille franchi!

FRONTIGNAN -   (spingendole la testa dentro la quinta)

                             SSSssSSttt!!!!!

ANGELICA       -   (entrando)

                             Oh, amore mio, amore mio, non voglio partire,

                             non voglio più partire!

FRONTIGNAN -   Allora non andare, ma bi-biches!

AUGUSTO      -     Ma sei matto…. E l’erede?

ANGELICA      -    Come farò a stare 15 giorni senza di te?

AUGUSTO       -    Vi scriverete.

FRONTIGNAN -   Tutti i giorni!

ANGELICA       -   E tutte le notti!

FRONTIGNAN -   Penserò sempre a te

ANGELICA       -   Anch’io, ogni minuto!

AUGUSTO        -   Guardi signora che perde il treno…

ANGELICA       -   La carrozza mi aspetta da basso, è già tardi!

FRONTIGNAN -   E allora va’, cara va’! E senza voltarti indietro

ANGELICA       -   Adieu, mon petit amour!

FRONTIGNAN -   Adieu, ma petit brioches!

(Angelica esce)

AUGUSTO       -    Finalmente è andata

FRONTIGNAN -  (proteso verso la quinta dove è uscita la moglie, in trance)

                             Adieu…

AUGUSTO        -   Frontignan! Frontignan!!!

FRONTIGNAN -   Siiii????

AUGUSTO        -   Che ne facciamo, adesso di Sidonia Gazel?

FRONTIGNAN -   (sempre in tranche)

                             Chi è?

AUGUSTO        -   Come, chi è? La cocotte che sta di là!

FRONTIGNAN -   Ah! Le offrirò venti franchi e le mie scuse…

AUGUSTO        -   Non accetterà, specialmente i venti franchi.

FRONTIGNAN -   È quello che prendo io per una visita…

AUGUSTO        -   Lei prende molto di più, anche senza laurea.

                             E poi, ormai si è messa in testa di partire…

COLONNELLO -    (facendo capoccella)

                             Una parola sola, dottore…

FRONTIGNAN -   Veramente sono molto occupato, Colonnello

COLONNELLO  -   Una domanda e vado via.

                             Se le chiedessi di onorare solo il 14 luglio,

                             mi permetterebbe di condurre con me una donna?

FRONTIGNAN -   Assolutamente no! cioè si

COLONNELLO  -   Sì? Ha detto sì?

FRONTIGNAN -   Certamente.           L’improvvisa astinenza potrebbe portarle

                             una “crise de manque”. Ho quello che fa per lei.

                  

AUGUSTO        -   Basta solo darle mille franchi e portarla a Royat.

COLONNELLO  -   È molto curioso che un medico fornisca anche

                             la compagnia.

FRONTIGNAN -   La terapia, colonnello.

                                    (chiama verso la sala d’aspetto)

                             Signorina Sidonia?

COLONNELLO  -   Sidonia? È una medicina omeopatica?

                             Bel nome per un farmaco

SIDONIA        -     (Entrando seccata)

                             Io voglio andare a Royat!

FRONTIGNAN -   Ci andrà. (poi al colonnello)

                             La vede, è già pronta.

COLONNELLO  -   Perfetto

FRONTIGNAN -   Signorina Sidonia, lei partirà domani con il Colonnello.

                             Va bene?

SIDONIA        -  Per me è lo stesso.

                           Basta che qualcuno mi da i mille franchi.

COLONNELLO  -   Certo, dottore, non mi avrà fatto pagare la visita,

                             però la medicina è piuttosto caruccia…

FRONTIGNAN -   Anche piuttosto carina…

COLONNELLO  -   Questo è vero

FRONTIGNAN -   Ed ora, colonnello, se permette, mi dovrei assentare…

                                    (ad Augusto)

                             Andiamo a fare le valige, prima che torni l’emiro…

                                    (si avviano verso l’uscita)

                             Ah, se solo la mia Angelica sapesse…

AUGUSTO        -   Ma non lo sa…

COLONNELLO  -   Ancora una cosa dottore…

                             La devo prendere prima, o dopo i pasti?

FRONTIGNAN -   Come vuole. Ma non più di una volta al giorno.

                                    (Esce insieme ad Augusto)

COLONNELLO  -   Peccato, avrei preferito una terapia d’attacco.

                             Come gli antibiotici: ogni 6 ore.

                             Signorina, permetti che mi presenti:

                             Io sono il Colonnello ‘O Cardill, di fanteria

                             Coloniale in posizione ausiliaria.

SIDONIA -                    ‘O Cardill? Per caso lei è italiano, di Napoli?

COLONNELLO -    No, sono uno scozzese di Glasgow, ma quando sto

con una donna sono generoso e caldo come un meridionale.

(La abbraccia con voluttà. BUIO)

FINE PRIMO ATTO

ATTO SECONDO

Dependance un po’ appartata di un grand’hotel.

È piccola e lussuosa. Ha pochi ospiti in cerca di tranquillità

E soprattutto di discrezione

È mattina. Nella hall, seduto su un divano, Augusto sta leggendo tranquillamente il giornale.

Al bancone dela “concergerie” Madame Lescau. Annette, una cameriera, mette dei vasetti di fiori sui tavoli. Su una poltroncina, a sinistra, è seduta la Duchessa, con un microscopico cagnolino in braccio. Altre due signore prendono il caffè ad un tavolino.

ANNETTE   - Come va Signora Duchessa?

DUCHESSA           - Bene, io sto sempre bene. (Indica il cane) Ma è lui che mi da pensiero.

MADAME L. - È malato?

DUCHESSA - Ha l’esaurimento nervoso, poverino…

ANNETTE   - Esaurimento nervoso?

DUCHESSA - Dispiaceri amorosi. Per via di una cagnetta…

MADAME L. - È terribile!

DUCHESSA - Già… Il mio povero Kiss è così emotivo…

                     Ed è per lui che sono qui a Royat…

MADAME L. - Allora gli faccia bere un bicchier d’acqua della fonte

                     Curativa…

DUCHESSA - Ha ragione! Il mio Kiss ha così bisogno di cure e di riposo!

(La duchessa si alza ed esce a destra)

AUGUSTO       - Madame Lescau…

MADAME L.     - Dica, signore?

AUGUSTO       - Non si è ancora visto, il dottor Frontignan?

(In quel momento Frontignan esce dalla quinta di sinistra)

MADAME L.      - Veramente… Eccolo lì… Buongiorno, signor Frontignan…                            

FRONTIGNAN - Buongiorno

ANNETTE        - Il dottore ha dormito bene?

FRONTIGNAN  - Malissimo, grazie…

AUGUSTO        - Male? È come mai?

FRONTIGNAN - Ho pensato a mia moglie tutta la notte!

ANNETTE        - A sua moglie?

MADAME L.      - Scusi se i permetto… ma perché invece di pensare,

                            non ha fatto?

FRONTIGNAN - Come facevo, se non c’era?

ANNETTE        - Non c’era?

AUGUSTO        - Ehm, è rimasta in camera sua, la numero 19, perché

                           non si sentiva   troppo bene…

MADAME L.      - Un vero peccato, signore… 

AUGUSTO       - Già, così il povero dottore ha passato tutta la notte

                           DA  SOLO al numero 18. Quindi lui al 18 e lei alla 19.                        

MADAME L.      - I numeri li so.

AUGUSTO        - Ma glieli ripeto in caso qualcuno li volesse sapere.

                             (Poi, ad Annette) Anche lei li sa?

ANNETTE          - 18 e 19!

AUGUSTO         - Brava! A proposito, ci sono nuovi arrivi?

MADAME L.       - Si, un personaggio molto curioso.

ANNETTE         - Pensi che ha prenotato ben 20 camere…

FRONTIGNAN - L’emiro!

MADAME L.      - O meglio, 20 singole e una matrimoniale.

FRONTIGNAN - La matrimoniale è per mia moglie!

MADAME L. E ANNETTE - Come?

AUGUSTO        - Niente, niente.

MADAME L.      - Ah, dimenticavo… Stamane è arrivato questo telegramma

                           per lei…       (glielo porge)

FRONTIGNAN - (lo apre)     Mille grazie

(Madame L. e Annette restano alle loro spalle a curiosare)

AUGUSTO        - Chi è?

FRONTIGNAN - Mia moglie

MADAME L. E ANNETTE - Sua moglie?

AUGUSTO       -  Già..ehm.. se la notte non possono stare assieme,

                          almeno si scrivono

MADAME L. E ANNETTE - Dei telegrammi?

AUGUSTO       - Arrivano prima, no?

(Il telefono suona. Madame Lescau va a rispondere.)

AUGUSTO        - Ecco, brava, si levi dai piedi.

                             (ad Annette)     Anche tu!

ANNETTE        - Mi scusi, signore…

FRONTIGNAN - (leggendo il telegramma) “Arrivata bene. Stop.

                          Ma piango continuamente causa tua assenza”

AUGUSTO        - Vedi, piange. Non ha il tempo di annoiarsi…

FRONTIGNAN - Mon povre amour! Se solo sapesse…

AUGUSTO        - Ma non lo sa!

FRONTIGNAN - Lei, laggiù, da sola, in una casa di cura e io, qui, in questa

                           “dependance” equivoca con un’altra donna! Mi sento un… un…

AUGUSTO        - (cerca di suggerirgli la parola)

                           … un disgraziato?

FRONTIGNAN - No. Un…, un…

AUGUSTO        -  Uno schifoso?

FRONTIGNAN - No. Un…, un… traditore, ecco!

AUGUSTO        - Guarda che non sei venuto per tradire,

                          ma per essere tradito.

FRONTIGNAN - Un cornuto?

AUGUSTO        - Questa è la parola giusta.

FRONTIGNAN - Non vedo l’ora che sia finita!

AUGUSTO        - Fra due giorni saremo lontani da Royat, da Odette.

FRONTIGNAN - E da quella pazza della vedova Bicot.

AUGUSTO        -  Io una donna senza madre te l’avevo trovata,

                             non l’hai voluta…

FRONTIGNAN - Lo sai che da i pizzicotti ai camerieri?

AUGUSTO        - Questo è niente! Ieri sera, al Caffè, si è messa a cantare

                           “Io ho due belle mele nel paniere”

FRONTIGNAN - Conosco la canzone. Me l’ha già cantata in privato.

(Madame Lescau di avvicina gli porge una fattura)

MADAME L.       - Permette, signore, questo è per lei.

AUGUSTO        -  Un altro telegramma della moglie?

MADAME L.      - No, una fattura della madre.

FRONTIGNAN - 180 franchi! E di che?!

MADAME L.      - Profumi e saponi.

FRONTIGNAN - Se li mangia?

MADAME L.      - Paga subito o metto in conto?.

FRONTIGNAN - Metta in conto.

 (Madame Lescau si allontana. Poi, Frontignan, piano, ad Augusto)

FRONTIGNAN – Questi, poi, me li ridarai…

AUGUSTO        - Perché? La suocera è la tua…

FRONTIGNAN - Ma l’invenzione della pillola è la tua. E tu devi pagare le conseguenze!

(In quel momento dalla stanza di sinistra, esce la vedova Bicot in una toilette piuttosto eccentrica)

BICOT              - Bonjour a tout le monde!

                          Caro genero, come va?       

FRONTIGNAN - Come sta lei piuttosto!

                          Ho saputo che ieri sera ha dato spettacolo.

BICOT              - Ah, sì, una piccola esibizione…

FRONTIGNAN - Ha esibito le sue mele, vero?

BICOT              - Sono state molto applaudite.

                          Il suo amico lo sa bene. Mi ha chiesto anche il bis…

(Mentre Frontignan guarda Augusto con odio, dalla camera n. 19 esce Odette:)

ODETTE           -  Buongiorno Mammà. Buongiorno, Augusto.

                           Buongiorno, dottor Frontignan.

FRONTIGNAN - No, signorina, non deve dire dottor Frontignan…

                           Io qui sono suo marito!

ODETTE           - Ah, che sbadata, mi è proprio passato di mente!

BICOT             - (con intenzione provocatoria)

                          Capiti che passa di mente, quando passi la notte da sola…

AUGUSTO        - Ehi, sta arrivando Madame Lescau. Mostrate confidenza…

ODETTE           - Hai dormito bene, piccioncino mio?

FRONTIGNAN - E tu gattina mia?

ODETTE           - Come un ghiro, agnellino del mio cuore!

FRONTIGNAN -Sono felice, colombella…

ODETTE           - Anch’io, cerbiattino dolce

MADAME L.      - Sembra di stare allo zoo…

AUGUSTO        - Ma forse voi volete restar soli?!

BICOT              - (ad Augusto)   Che ne dice di andare alla fonte di San Marco

        a bere un bel bicchier d’acqua?

FRONTIGNAN - È un’idea. Così lei potrà fare il bis delle mele…

 (Augusto, contrariato, esce con Bicot lasciando il dottore e Odette da soli)

FRONTIGNAN - Allora, come va il suo do di petto?

ODETTE           - Le interessa davvero tanto il mio do?

FRONTIGNAN - Certo, sono venuto per questo.

ODETTE           - Soltanto per questo?

FRONTIGNAN - Il suo è un caso molto particolare e tengo a seguire

                           personalmente tutta l’evoluzione della cura.

ODETTE           - Ed è per seguire la cura che ha preso una camera accanto

                            alla mia?

FRONTIGNAN - Per seguirla più da vicino

ODETTE           - Così da vicino che io devo far finta di essere sua moglie?

FRONTIGNAN - No, questo è solo per evitare pettegolezzi…

ODETTE           - I pettegolezzi in una “dependance” equivoca?

FRONTIGNAN - È una “dependance” equivoca?

ODETTE           - È pieno di amiche di mammà!

FRONTIGNAN - No, signorina Odette, non pensi male.

                            E per dimostrarle la mia buona fede, la invito ad accertare la corte di colui che, presto, si presenterà.

ODETTE           - Chi si presenterà?

FRONTIGNAN -  Sicuramente molto presto troverà qualche corteggiatore. Lei è giovane e carina ed io non voglio assolutamente esserle di ostacolo. Lei deve pensare al suo avvenire.

ODETTE           - Ho capito. Non le piaccio

FRONTIGNAN - Io sono qui per un esperimento di medicina.

                             Mi consideri soltanto un medico.

ODETTE            - (dolce e provocatoria)

                          Ah, sì? Anche quando ti guardo negli occhi?

FRONTIGNAN - Sì, sono solo un medico

ODETTE           - E quando ti prendo la mano… (gli prende la mano)

FRONTIGNAN - Solo un medico

ODETTE           - E quando la metto sul cuore?

(Appoggia la mano di Frontignan sul seno)

FRONTIGNAN - Non sono un cardiologo. Sono solo un medico generico.

ODETTE           - (adirata)     Lei non è un medico, è un…

FRONTIGNAN - …gentiluomo, signorina!

ODETTE           - Dalle mie parti, si dice in un’altra maniera…

(Piena di collera si alza e si allontana)

FRONTIGNAN - Dove va, signorina Odette?

ODETTE           - A bere un bicchier d’acqua ghiacciata!

(Esce a destra, verso il giardino incrociandosi con il Colonnello e Sidonia che entrano)

COLONNELLO - Vieni, cara Sidonia

SIDONIA   - (dall’aria veramente distrutta)

                     Sì, vengo, vengo, basta che ci sediamo,…

(Sidonia si va a buttare sul divano, mentre il dottore ed il colonnello si riconoscono e si vanno incontro)

FRONTIGNAN - Ma quello è il colonnello!

COLONNELLO  - Ma quello è Frontignan! Caro Frontignan! Anche lei qui?

FRONTIGNAN - Ho deciso ieri, così, d’amblè e sono partito.

COLONNELLO - E sua moglie è con lei?

MADAME L.      - Il signore è al numero 18 e la signora al numero 19

FRONTIGNAN - Brava, non se lo dimentichi!

MADAME L.      - E chi se lo scorda…

COLONNELLO  - Due camere separate? Alla vostra età?

SIDONIA        - Beati loro!

FRONTIGNAN - Bè, sì, in viaggio sempre!!

COLONNELLO  - Mah, contenti voi.

(a Madame Lescau)

                         Allora, qual è la nostra camera?

MADAME L.      - Abbiamo la 31, matrimoniale, con una splendida veduta, 

                           oppure la 35, con un letto ad una piazza e mezza,               

                          però senza veduta.

COLONNELLO  - Mi dia quella con il letto più stretto, che alla veduta ci

                            penso io! Non è vero Sidonia?

(la ragazza non risponde: si è addormentata sul divano)

                          È tanto cara quella ragazza, ma non ha resistenza!

FRONTIGNAN - Sarà stanca del viaggio

COLONNELLO  - Di che? Siamo venuti in vagone letto

FRONTIGNAN - Ma sono solo tre ore di treno!

COLONNELLO  - Sono bastate. Anche avanzate.

MADAME L.      - Vuol dirmi il suo nome, per favore?…

COLONNELLO  - Colonnello ‘O Cardill… (a Frontignan piano)

MADAME L.      - (scrivendo sul registro)

                           Colonnello ‘O Cardill… Italiano di Napoli, naturalmente…

COLONNELLO  - Io sono Scozzese di Glasgow e non se parli più. Capito?

(Il Colonnello si allontana dal bureau con Frontignan)

MADAME L.      - Quando uno nasce in Scozia, non si deve chiamare

                            ‘O Cardill…

COLONNELLO  - Piuttosto, dottore, visto che è qui, non avrebbe un  

                           ricostituente?

FRONTIGNAN - Per lei?

COLONNELLO  - (indicando la ragazza che dorme sul divano)

                          No, per lei. Lo vede com’è anemica?

FRONTIGNAN - Veramente l’ho scelta anemica apposta

                           per non farla stancare.

COLONNELLO  - Ma è lei che si stanca subito!

                           Non riesce a reggere la mia compagnia!

FRONTIGNAN - Si ricordi che la sua guarnigione ha bisogno di riposo.

COLONNELLO  - Sparerà finchè avrà cartucce, dottore!

FRONTIGNAN - Pensi al mio povero zio.

COLONNELLO  - Proprio perché ci ho pensato.

                          In fondo, cosa chiede un eroe se non morire sul campo?

                             Certo, se avessi trovato mia figlia, mi sarei serbato per

                                       lei. Ma non l’ho trovata. E allora, viva la gioia,

                             viva l’amour! Vieni, cara Simonia…

SIDONIA         - Vengo, si, vengo… (continua a dormire)

COLONNELLO  - Non dirmi che vieni se continui a dormire.

                           Su, alzati e vai di sopra. Camera 35.

SIDONIA        -  (si alza)  Mi faccia portare un ovetto sbattuto,  colonnello.

COLONNELLO  - Certo cara.

                          Intanto vai a letto. Io verrò in men che non si dica…

SIDONIA        - Con calma, colonnello, non si affretti…

(Esce a sinistra)

COLONNELLO  - (a Frontignan)

Lo vede? Non ha resistenza… a più tardi, dottore.

(Uscendo, alla cameriera) Un ovetto sbattuto alla 35

ANNETTE        - Gli ci vuole, eh?!

COLONNELLO  - Non è per me, cretina!

(Va via con passo allegro.     Da fuori si sente l’arrivo di una carrozza)

MADAME L.        - Una carrozza! Dev’essere quello delle 20 singole

                               e una matrimoniale.

FRONTIGNAN - L’Emiro!... Cameriera!

ANNETTE        - Dica?

FRONTIGNAN - Si ricordi che io sono sempre qui con mia moglie.

ANNETTE        - Certo. Lei al numero 18 e la signora al 19

FRONTIGNAN - Molto bene

ANNETTE        - (A Madame Lescau) Se non son pazzi non li vogliamo!   

(Esce a destra)

FRONTIGNAN - Adesso entra l’emiro. Devo far finta di non vederlo.

                             Ah, Angelica mia, solo se sapessi cosa sta per accadere!

                             (si risponde da solo:) Si, ma non lo sa…             

(Si nasconde dietro ad un giornale. Rientra Annette seguita dall’Emiro e dall’Eunuco).

MADAME L.      - Benvenuto, signore… purtroppo, per le 20 singole

                           abbiamo delle difficoltà…

EMIRO             - Non importa, le disdica. Sono venuto da solo.

                          Mi serve la matrimoniale e basta.

MADAME L.       - Meglio così (Poi indicando l’Eunuco)       E lui?

EMIRO             - Dorme nell’armadio. Piuttosto, sa se in questo hotel alloggia

                            un certo dottor Frontignan?

MADAME L.      - Sissignore. Al numero 18

EMIRO             - E sua moglie?

MADAME L.      - Al numero 19

FRONTIGNAN - (tra sé)    Brava!

MADAME L.      - E c’è anche la suocera del dottore, la signora Bicot…

EMIRO             - La suocera non mi interessa.

EUNUCO          - Già ce ne ha 20!

MADAME L.      - A proposito, il dottor Frontignan è di là…

EMIRO             - (lo vede) Signor Frontignan!

FRONTIGNAN - (fra sé) Adesso devo far finta di spaventarmi…

EMIRO             - (gli strappa il giornale di mano)

        Ah!   Ha creduto di sfuggirmi!!!

FRONTIGNAN - (fingendo uno stupore molto forzato )

                           Ah!  Il signor Baber Akbar!!!!

EMIRO             - In persona! Non mi aspettava, eh?

FRONTIGNAN - Certo che no! Come ha fatto a trovarmi?

EUNUCO          - Gliel’ho detto io!

FRONTIGNAN - Maledetta spia!

EMIRO             - Dov’è sua moglie?

FRONTIGNAN - Non è qui. È rimasta a Parigi

EUNUCO          - Non è vero.

FRONTIGNAN - È così

EUNUCO          - Cameriera!... Chi è alloggiato alla camera 19?

ANNETTE        - La signora Frontignan

EMIRO             - Lo vede?

FRONTIGNAN - (forzatamente disperato)

                          Ah, mi ha scoperto, sono perduto!!

EUNUCO          - (ad Annette) Per favore, dica alla signora Frontignan,

                           che il marito la aspetta qui.

ANNETTE        - Vado a chiamarla. È nel parco (esce a destra)

EUNUCO             - Ed ora speri che sua moglie accetti subito la sua corte,

                               altrimenti…

FRONTIGNAN - Ma è una donna onesta, non accetterà!

EMIRO             - Peggio per lei, allora. Farà la fine dell’eunuco!

FRONTIGNAN - Perché, non è così dalla nascita?

EMIRO             - Per carità… era un’amante della quarta moglie.

EUNUCO          - … e la mia, con lui, non c’è voluta stare e…

EMIRO             - E l’ho risparmiato…

FRONTIGNAN - Non tutto…

EMIRO             - Per questo fa la spia e si è incattivito…

(entra Bicot con Odette da destra)

BICOT              - Ci ha fatto chiamare, caro genero?

FRONTIGNAN - Questa è mia suocera, la signora Bicot…

EMIRO             - Se la porti via, non mi interessa!

FRONTIGNAN - Odette, cara, questo è un mio carissimo amico:

                          L’emiro Abdelkader Baber Akbar.

                          L’uomo più ricco del mondo.

ODETTE           - Piacere

EMIRO             - Il piacere sarà mio, spero.

FRONTIGNAN - Come lo trovi? Niente male, eh? Elegante, raffinato…

                           molto ricco…(mostra un medaglione che l’emiro ha al collo)

                          Questo è d’oro, per esempio

EUNUCO          - Non aveva da sbrigare un affare urgente, Frontignan?

FRONTIGNAN - Ah, già, si, dimenticavo. Vuoi intrattenere il mio amico ricchissimo, mogliettina mia?

BICOT              - Volentieri…

FRONTIGNAN - No, ecco, cara suocera, se lei invece mi accompagnasse

                          in giardino…

BICOT              - Grazie, ma resto qui. (piano al dottore)

                          Preferisco sorvegliare la mia bambina. È cos’ sprovveduta…

EMIRO             - (piano, al dottore)        Se la porti via!

FRONTIGNAN - Andiamo, sia gentile…

BICOT              - Ho detto che resto!

FRONTIGNAN  - Bè, io vado. (uscendo tocca la cintura dell’emiro)

                            D’oro anche questa, vero?

(Esce. L’Emiro e Odette si siedono sul divano. Subito, si siede anche la madre vicino alla figlia e l’eunuco vicino all’Emiro. L’arabo guarda la Bicot e lei l’arabo.)

BICOT             - Fate come se non ci fossi

EMIRO            - Però c’è.

BICOT             - Se è per questo, c’è anche lui!      (indica l’Eunuco)

EMIRO            - Non è lo stesso!

EUNUCO         - Cameriera!

MADAME L.      - Comandi!

EUNUCO         - Porti subito dello champagne!

                          (a Odette) Sa perché ho ordinato dello champagne?

ODETTE          - Perché ha sete?

EUNUCO         - No. Perché a Parigi ha imparato che per fare la corte ad una

                         donna  bisogna cominciare sempre dallo champagne!

BICOT              - E a chi vuole fare la corte?

EUNUCO          - Non a lei, non si impicci, per favore.

ODETTE           - E a chi vuole fare la corte?

EMIRO            - A lei, bellissima signora Frontignan…

ODETTE           - A me?

MADAME L.     – Ecco qui!

(porta una bottiglia con due bicchieri e se ne va)

EMIRO            - Grazie, se ne vada. Ecco, adesso posso parlare.

                        Io l’amo, signora Frontignan!

ODETTE         - Di già?

EMIRO           - Sì. Io la voglio, la desidero, subito, adesso,

                      al massimo fra cinque minuti!

ODETTE        - Almeno questo non è come Frontignan!

EMIRO          - Se fossi europeo le parlerei dei fiori, degli uccelli e della luna

                        e di molte altre cose inutili. Ma al mio paese si fa così.

(Dà ad Odette un astuccio con un grosso diamante)

ODETTE       - Anche da noi si fa così.

(passa il diamante alla madre che lo osserva)

EUNUCO      - Ne ha molti altri, sa, in camera sua.     Vuole vederli?

BICOT          - Vai, cara, non ti trattengo…

ODETTE       - Ma veramente…

EUNUCO       - La prego, gli dica che andrà subito

BICOT           - Diglielo, cara…

ODETTE        - Non lo so…forse…

EMIRO          - Mi dica di sì!

BICOT           - Digli di sì!

ODETTE        - Veramente, bisogna prima…

BICOT e EUNUCO  - Bisogna prima?

ODETTE        - Ho un piccolo conto da saldare.

EMIRO           - Anch’io. E prima verrà e prima sarà saldato. Allora l’aspetto?

BICOT           - L’aspetti. E prepari la sua collezione di diamanti.

EUNUCO        - Vado a sistemarli sul letto.

EMIRO           - Mia bellissima signora?

ODETTE        - Sì…?

EMIRO          - Non la tiriamo troppo per le lunghe, per favore

(va in camera sua seguito dall’Emiro)

BICOT          - Ma che ti prende? Sei impazzita, figlia mia?

                       Ai pezzenti non sai dire di no e a questo…

ODETTE        - E’ una questione di principio.

BICOT           - Davanti ai diamanti non esistono principi!

ODETTE        - Ma davanti a Forntignan, sì!

BICOT           - Che cosa ti ha fatto?

ODETTE        - Mi ha rifiutata

BICOT          - Rifiutata? Rispettata, mi dirai!

ODETTE       - Questione di punti di vista.  Ed è la prima volta che un uomo mi

                       rifiuta! Io non ho mai detto di no a nessuno e voglio

                       che nessuno lo dica a me!

BICOT          - Ma quello è un gentiluomo, cara Odette!

ODETTE       - Gentiluomo o no, non ci sarà nessun Baber Akbar se prima

                       non ci sarà stato un Frontignan! Ne va della mia reputazione!

(esce nel giardino talmente in collera da scontrarsi violentemente con Augusto che sta entrando in quel momento)

AUGUSTO     -  (alla madre alludendo alla figlia)     Cosa le è successo?

BICOT            - Tutta colpa di quel “gentiluomo” del suo amico!

AUGUSTO     - Che ha fatto?

BICOT           - Odette ha rifiutato la corte di un emiro ricchissimo,

                        solo perché il dottore non l’ha rifiutata!

AUGUSTO     - E allora?

BICOT           - E allora convinca il suo amico ad essere meno gentiluomo,

                       o perderemo un emiro e la reputazione.

                       Si dia da fare, giovanotto!

(Esce a sinistra, in camera, mentre Frontignan, timidamente, fa capoccella per vedere come sta andando tra Odette e l’emiro. Ma si accorge che c’è solo Augusto)

FRONTIGNAN  - Se ne sono andati?

AUGUSTO         - Già

FRONTIGNAN  - E come è andata, come è andata?

AUGUSTO         - Malissimo! Odette gli ha detto di no!

FRONTIGNAN  - Impossibile. Lei dice sempre sì a tutti.

                            Figuriamoci all’uomo più ricco del mondo.

AUGUSTO         - E’ furiosa perché tu l’hai rifiutata.

FRONTIGNAN   - Certo, io non posso tradire per la seconda volta

                             la mia Angelichina!

AUGUSTO          - Ma se tu non tradisci Angelica, Odette non tradisce te

                              e l’emiro ti fa la pelle.

FRONTIGNAN  - trova un’altra soluzione

AUGUSTO         - Non c’è

FRONTIGNAN - Sforzati. D’altronde è colpa tua e di quella tua maledetta

                           pillola d’Ercole che mi ha fatto diventare un uomo infedele!

                         

AUGUSTO         - (tra sé)      Già, la pillola!

(ne fa scivolare una nella coppa di champagne, approfittando della distrazione dell’amico, gli mette in mano il bicchiere e ne prende uno anche lui)

                             Hai ragione, io ti ho infilato in questo guaio

                            e io dovrò tirati fuori!

FRONTIGNAN  - Vedo che cominci a diventare ragionevole

AUGUSTO         - … Ottimo questo champagne… Assaggia!

FRONTIGNAN  - Ah si… (beve)         HMM, niente male.

AUGUSTO        - Madame Lescau!!

MADAME L.      – Dica signore…

AUGUSTO        - Potrebbe andare a chiamare

                           la signora Frontignan? E’ in giardino.

                          

MADAME L.      – Subito, signore.   (esce in giardino a destra)

                            

FRONTIGNAN  - Cosa vuoi da Odette?

AUGUSTO         - Ancora qualche secondo…

FRONTIGNAN  - Augusto? Non trovi che faccia un gran caldo qui?

AUGUSTO         - Veramente no. (tra sé) comincia a fare effetto…

FRONTIGNAN  - Strano…mi sento come…mi sento il sangue…

                            Vado un attimo fuori a prendere una boccata d’aria. (esce)

AUGUSTO         - Adesso, appena esce incontrerà Odette e…

(Da fuori si sente un ABBAIARE DI UN CANE mescolato a delle voci concitate)

FRONTIGNAN   - (fuori scena )     Vieni tesoruccio mio!

DUCHESSA F.S.     - Ma signore!

FRONTIGNAN F.S.  - Un bacio, solo un bacetto!

DUCHESSA F.S.       - Si calmi, per favore!

FRONTIGNAN F.S. - Che ti costa, su…

DUCHESSA  F.S.     - Un po’ di contegno, signore! Insomma, basta!

AUGUSTO        - Ma cosa sta succedendo?

(Va verso la porta. In quel momento entra la Duchessa molto seccata con il cagnolino in braccio, seguita da Madame Lescau).

DUCHESSA    - E’ vero che in questa “dependance” ne succedono di tutti

                         i colori, ma delle avances così sfrontate,  io…

                         

AUGUSTO      - Ma cos’è successo?

MADAME L.    – Lo vede quel povero cane?

AUGUSTO      - Bè?

MADAME L.    – Diciamo che ha appena avuto un’avventura galante!

DUCHESSA    - Io lo denuncio! Violenze e atti osceni in luogo pubblico!

AUGUSTO     - Piuttosto, il dottore ha trovato la signora?

MADAME L.   – Sì, dopo aver incontrato questa povera bestiola.

AUGUSTO     - Oddio! E ora dov’è?

MADAME L.    – Terzo cespuglio in fondo al viale (esce)

AUGUSTO     - Devo aver esagerato con le dosi. Meglio tenerlo d’occhio.

(Si avvia verso il giardino, ma in quel momento entra Angelica)

                         Signora Angelica!

ANGELICA     - Augusto!

AUGUSTO     - Cosa fa a Royat?

ANGELICA     - Non ho resistito. Non posso stare senza di lui. Dov’è?

AUGUSTO      - E la cura, i bambini?

ANGELICA      - Ne faremo a meno. Dov’è?

AUGUSTO      - E’ fuori, tornerà tardi … spero.

ANGELICA     - Lo aspetterò. Che numero è la sua camera?

(appoggia la borsa sul bureau)

AUGUSTO      - Nessuno. L’ha appena disdetta.

ANGELICA      - Disdetta? E perché?

AUGUSTO    - Questa dependance è molto equivoca… Succedono certe cose…

DUCHESSA     - (A Madame L.) Quello è un degenerato, una bestia!

                           Madame, mi dia il numero della Gendarmerie!

AUGUSTO        - Che le dicevo?

ANGELICA       - Ma è terribile! Povera donna! Chi è quell’energumeno?

AUGUSTO        - Chissà… su, andiamo via…

(la conduce verso l’uscita)

                            Ho promesso a Frontignan di trovargli un altro albergo.

ANGELICA        - Sarà meglio.

(L’Emiro compare dalle scale)

EMIRO              - I diamanti sono pronti Signora F …

(s’interrompe vedendo Angelica, da cui rimane molto colpito)

ANGELICA         - Un momento, ho dimenticato la borsetta …

AUGUSTO          - La prendo io, lei mi aspetti fuori …

(Angelica esce e l’Emiro si avvicina ad Augusto)

EMIRO               - Chi è quella bellissima signora?

AUGUSTO         - E’… mia sorella …

EMIRO              - Fortunatamente non le somiglia affatto …

AUGUSTO        - Eh già … peccato, eh? (esce)

EMIRO             - Bella, bellissima… se non fossi già sposato, la sposerei …

(vede la vedova Bicot uscire dalla stanza)

                            La suocera del signor Frontignan. Via!

(scompare in cima alle scale, mentre compare il colonnello in vestaglia)

COLONNELLO        - Si potrebbe avere un altro uovo sbattuto?

(si accorge della vedova Bicot e la osserva attentamente)

                              Cosa vedo? … No, mi sbaglio … non può essere lei!

BICOT                 - Ce l’ha con me?

COLONNELLO    - Mi scusi, signora, l’ho presa per un’altra. Una meravigliosa

                              amica d’un’epoca gloriosa. Faceva la cantante.

                             

BICOT                - Anch’io sono una cantante…

COLONNELLO    - Ah, sì?

BICOT                - Un soprano

COLONNELLO   - Allora canterà l’Opera. Lei invece cantava:

                            “Io ho due belle arance nel paniere”

BICOT                - Mele, erano mele… “…e se volete ve le fò vedere”

COLONNELLO    - Allora lei..?

BICOT                - Allora tu…

COLONNELLO    - Zozò!

BICOT                - Generale!

COLONNELLO    - …Colonnello…

BICOT                - E’ vero! Il Colonnello Lartigoul!

COLONNELLO   - Colonnello ‘O Cardill

BICOT               - Come no! Il mio focoso napoletanino!

COLONNELLO  - Il tuo focoso scozzese

BICOT              - sì, ma caldo come un meridionale!

COLONNELLO  - Scusami, cara se ho tardato a tornare, ma ho fatto tante

                            di quelle guerre! E mia figlia, la mia bambina, dov’è?

BICOT               - Quale figlia?

COLONNELLO  - La nostra, quella del telegramma:

                           “Torna subito, sei padre di una bambina!”

BICOT              - (tra sé)      Devo averlo mandato anche a lui…

COLONNELLO  - E dimmi come sta? Sta bene? E’ felice?

BICOT              - E’ sposata

COLONNELLO  - E con chi?

BICOT              - Con un dottore. Il dottor Frontignan

COLONNELLO  - Frontignan! Ma non è possibile!

BICOT              - (allarmata)      Perché?

COLONNELLO  - Perché è il nipote del mio più caro amico!

BICOT               - Guarda un po’…

COLONNELLO   - Hai fatto una scelta eccellente! Brava Zozò!

                            Sposata ad un uomo così retto, così onesto…

                            anche lei è una donna onesta, vero?

BICOT              - Eh!

COLONNELLO  - Ma ora tutto cambierà. Finalmente suo padre è tornato.

                           Io sono ricco…

BICOT              - Sei ricco?

COLONNELLO - Molto ricco. Le darò tutto quello che non le ho dato.

                           So qual è il mio dovere! Dov’è ora?

(Intanto Madame Lescau telefona alla gendarmeria)

BICOT              - In giardino, credo…

COLONNELLO  - In giardino? Vado a cercarla.

                            Li voglio stringere tutti e due tra le mie braccia!

(esce a destra)

BICOT              - No, aspetta… Santo cielo! E Frontignan non sa niente!

 (gli corre dietro ed esce)

MADAME L.      – (al telefono) Pronto, la gendarmeria?

                            La signora duchessa vorrebbe fare una denuncia, è una

                            questione molto delicata…Ve la passo…

                            (comincia a parlare sottovoce)

(Dal giardino entra Odette con un’aria sognante, come se avesse appena assistito ad un miracolo. Sembra inotizzata. Sorride.  Dietro di lei entra Frontignan, scapigliato, distrutto.  Madame L. lo guarda con disprezzo.)

ODETTE            - Amore mio… (la sua voce è sognante)

FRONTIGNAN  - Sì?

ODETTE            - E’ stato un sogno? Tu mi hai fatto provare il paradiso,

                            l’amore, la felicità,  la purezza della passione…

FRONTIGNAN  - Purezza, non direi…la quarta volta, poi…

(Annette commenta qualcosa con Madame Lescau)

ODETTE            - D’ora in poi dirò sì soltanto a te e non farò più del bene agli

                            altri…

FRONTIGNAN  - Come? …Aspetta…un momento, calma…L’emiro…

ODETTE            - ah, già, l’emiro. Cameriera!

ANNETTE         - Dica, signora?!

ODETTE            - La prego, porti questo diamnte al signor Emiro.

                            Dica che glielo rimanda l’onesta signora Frontignan.

                            Che si riprenda il prezzo del disonore!

FRONTIGNAN  - (ad Annette che si è avviata)      No, aspetti…

                            Rifletti, cara…quel diamante varrà una fortuna…

ODETTE            - Non tradirò mai il mio Frontignan! Piuttosto la morte!

FRONTIGNAN  - La mia!

ODETTE            - (alla cameriera)  Vada ora. Vada… (va e esce per le scale)

FRONTIGNAN  - Oh, no!

ODETTE            - Sei felice, adesso?

FRONTIGNAN  - (disperato)   Moltissimo    

                       

ODETTE            –  Non ci lasceremo mai più! Staremo sempre insieme.

                             Io, te e la mamma.

FRONTIGNAN  -  Ecco….. Odette, ascolta!

                             E’ stato solo un momento di debolezza…

ODETTE            – Cinque Momenti e non parlerei di debolezza!

FRONTIGNAN – Odette, io non sono degno di te. Sono pieno di debiti.

                            Gioco, bevo, russo, non sono medico e neanche

                            veterinario…..   

                                          

ODETTE           -   Non importa

FRONTIGNAN  - Io posso essere arrestato da un momento all’altro per

                            Esercizio illegale della professione, per truffa, per furto….

ODETTE            - Non importa

FRONTIGNAN  -  Io sono un ladro, un assassino, un…. (distrutto) ..

                             Ti prego, va dall’Emiro!

ODETTE            -  No. Invece  Vado a preparare la nostra alcova….

                             A tout l’heure, mon amour! Sarò tua per sempre.

 (esce a sinistra)

FRONTIGNAN  - Ma guarda cosa mi doveva capitare!

                           (dal giardino entra il Colonnello)

                             Qui devo filare, e alla svelta!

COLONNELLO  -   Caro, carissimo Frontignan, finalmente!

FRONTIGNAN  -  Accidenti, il colonnello!

COLONNELLO  -  Congratulazioni vivissime!!!!!!!

FRONTIGNAN   -  (tra sé) Deve avermi visto in giardino con Odette…

                             Che vergogna!

COLONNELLO  -  Bravo, bravo, bravo!

FRONTIGNAN   -  (cerca di schernirsi) Bhè ….

COLONNELLO  -   Tu mi hai reso l’uomo più felice della terra!  

                                                                                                                                    

FRONTIGNAN  -   Davvero? E come?

COLONNELLO  -  Sposando mia figlia!

FRONTIGNAN   -  Sua figlia? Quale figlia?

COLONNELLO   -  La figlia che cercavo e che il destino ha voluto fosse qui.

                              La figlia di tua suocera!

FRONTIGNAN   -  La vedova Bicot?

COLONNELLO   -  Non so. Colei che cantava:

                             “Io ho due belle pere nel paniere”

FRONTIGNAN    -  Erano mele, colonnello

COLONNELLO    -  Già mele….  Non lo trova meraviglioso?

FRONTIGNAN    -  Eh, insomma……

COLONNELLO    -   Caro genero, ora che finalmente ho una famiglia,

                               ho deciso di mettere a riposo la guarnigione,

                               sposare Zozò e venire a vivere con te!

                              

FRONTIGNAN    -  Anche lei?

COLONNELLO    -  Dammi del tu, siamo parenti, ormai.

FRONTIGNAN   - Sì, ma mi ascolti, prima……

COLONNELLO  -  Al tempo! Io ho condotto una vita depravata ed immorale.

                             E, d’ora in poi, mi comporterò in maniera retta e onesta,

                             ma esigo  che tu faccia altrettanto.

FRONTIGNAN  -  La prego, mi lasci spiegare….

COLONNELLO  -  Fedeltà assoluta e dedizione alla famiglia! Assoluta!

                            E se poco poco venissi a sapere di un tradimento,

                            anche minimo, alla mia piccina, ti schiaccerei

                            come una pulce. Intesi? Adesso puoi parlare.

FRONTIGNAN  - Non ho più niente da dire.

COLONNELLO  - Bravo. E comincerò subito a dare il buon esempio.

                           Vado a liquidare Sidonia.

                           

 (Va via per le scale.                                                                                                                                        Frontignan resta pietrificato, senza avere la forza di muovere un muscolo. Intanto Augusto entra di corsa dal giardino, si precipita dall’amico con aria forzatamente entusiasta)

AUGUSTO         -  Allora tutto fatto? Odette è rimasta contenta? 

ß         

FRONTIGNAN  -   Pure troppo.

AUGUSTO        -   Queste pillole sono davvero eccezionali!

FRONTIGNAN  -  Pillole?

AUGUSTO        -  Bè, si, te ne ho date tre, per la riuscita dell’operazione.

FRONTIGNAN -  Quando?

AUGUSTO        - Prima, quando hai bevuto lo champagne. Poi sei uscito e …

FRONTIGNAN  - Ho tentato di baciare una cagnetta!

MADAME L.       - (dal bureau)       Era un cane, signore

FRONTIGNAN   - Era pure maschio, che vergogna. E’ tutto questo per colpa

                             Tua!

(Improvvisamente si sveglia dal torpore e con una rabbia feroce tenta di strozzare Augusto)

                             Ma io ti ammazzo!                                                     

AUGUSTO        -    (mezzo soffocato)  Aspetta, prima ti devo dare un’altra

                              notizia! Tua moglie è qui. L’ho sistemata al Grand Hotel.

FRONTIGNAN  - Mia moglie qui! Sono rovinato! Sono finito!

                            (torna a strozzare Augusto)Ma io ti strozzo, ti tiro il collo

                            come a una gallina!

 (Dal giardino compare Angelica e si va a buttare nelle braccia di Frontignan che molla il collo di Augusto)

ANGELICA       -  Mon amour!

FRONTIGNAN -  Ma bi-biche!

ANGELICA       -   Oh, tesoro, non mi rimproverare, ma non ho resistito senza    

                               di te!

FRONTIGNAN -   Anche io non resistevo senza di te, amore mio!

MADAME L. e  ANNETTE – (dal bureau)  Che faccia tosta!

ANGELICA       -  Ti prego, non lasciarmi più.

FRONTIGNAN -  Mai più. Partiremo subito per un lungo viaggio romantico,

                            da soli, io e te. Ton choux e ma petite brioche!

ANGELICA       - E’ meraviglioso.

FRONTIGNAN  - Come il nostro amore.

MADAME L.       - (dal bureau)   Disgustoso.

FRONTIGNAN  - Adesso torna al Grand’Hotel, cara, prendi i tuoi bauli e

                            aspettami alla stazione. Io vengo il più presto possibile.

ANGELICA        - Oh, caro, caro, ti voglio tanto bene! (lo abbraccia)

(in cima alle scale compare l’Emiro seguito dall’Eunuco che vede la scena)

EMIRO              -   La sorella di quello, tra le braccia di Frontignan?

FRONTIGNAN  -   Anch’io ti amo alla follia! Và ……

EUNUCO           -   Dev’essere l’amante. Che immorali, questi europei!

ANGELICA        -  A prestissimo, mon amour de son amour.

FRONTIGNAN  -  A prestissimo, mon tresor. Augusto accompagna la signora

                             à la gare…..

AUGUSTO      -    Subito!     (ad Annette) Per favore mi chiami una carrozza!

(Mentre Annette esce con Augusto ed Angelica, che continua a mandare baci e ad essere ricambiata, l’Emiro, seguito dall’Eunuco, scende le scale e raggiunge il dottore)

EMIRO               -  Dottor Frontignan!

FRONTIGNAN  -  Baber Akbar. Mi mancava.

EMIRO              -  Le voglio dare una buona notizia. Ho cambiato idea.

                             Rinunzio a sua moglie!

FRONTIGNAN  -   (gli si butta riconoscente ai piedi)Oh, grazie, grazie!

                             Lei è così buono, così comprensivo, così generoso!

EMIRO              -  Quella donna è troppo onesta, troppo faticosa.

EUNUCO          -  Gli ha persino restituito il diamante.

EMIRO             -  Già. Da perdere troppo tempo.

FRONTIGNAN -    Grazie, Abdelkader, grazie!

EMIRO             -  La sua amante, invece, mi sembra più docile e sbrigativa.

FRONTIGNAN  - Quale amante?

EUNUCO           -  Quella che è appena andata via.

(Il colonnello appare dalle scale)

COLONNELLO  -   E anche Sidonia è liquidata.

FRONTIGNAN   -  Ma quella che ha visto non è la mia amante!

EUNUCO            -  Tutti uguali questi europei. Vogliono essere monogami solo

                              per il gusto di essere bugiardi!

FRONTIGNAN   -  Ma glielo giuro!

EMIRO               -  Poche storie! O adesso lei mi presenta la sua amante o….

COLONNELLO    -   (che li ha raggiunti e ha sentito) Cosa? Tu hai un’amante

                               Frontignan?

FRONTIGNAN   -  Scherza, colonnello? Io non l’ho mai avuta!

EUNUCO            -  Bugiardo! L’ho visto io, poco fa!

EMIRO              -  Questi europei negano pure di fronte all’evidenza.

COLONNELLO   - (prendendo il dottore per il collo)

                          Allora è vero, disgraziato, tu hai un’altra donna!

EMIRO              -  Scusi, ma ci stavo parlando prima io.

COLONNELLO   -  Si levi dai piedi, lei!

EUNUCO           - Come osa?

 (dal giardino entrano Annette e la vedova Bicot)

BICOT               -  Ma che succede?

ODETTE            - (si affaccia dalla stanza)     Ma cosa è questo chiasso?!

MADAME L.       - Pare che quel pervertito abbia anche un’amante!!!

ODETTE            -  Ooooh nooo!!!!!!......

(Odette sviene, mentre Annette va a parlottare con Madame Lescau)

BICOT               -  Odette, figlia mia!

FRONTIGNAN  -  Non ho nessuna amante!

EUNUCO           -  Bugiardo!

MADAME L.       -  Scusate se interrompo i signori….  (tutti si fermano)

                             …. ma  il Presidente della protezione animali e due

                             gendarmi stanno aspettando fuori il dottor Frontignan.

                            

 FRONTIGNAN -  I gendarmi?

MADAME L.       -  E’ per la faccenda del cane.

DUCHESSA        -  Certo! Pensava di passarla liscia?

COLONNELLO    -  Quale cane?

MADAME L.        -  Quello a cui il signore ha fatto una corte .. ehm…

                              Imbarazzante

DUCHESSA         - Il mio povero, illibato Kiss!  Dopo quello che ha fatto, ho

                               sporto denuncia!!

FRONTIGNAN    - Non è vero, fra noi non c’è stato niente..

MADAME L.         - La prego, signore, mi segua senza dare altro scandalo.

(Lo afferrano tutti e lo conducono verso l’uscita).

FRONTIGNAN      -  Lasciatemi, sono innocente, lo giuro. Lasciatemi! Aiuto!...

(Su tutti cala un buio pietoso)

MUSICA: DON GIOVANNI. IL CATALOGO

                                                        ***************

(Quando torna la luce, nella hall c’è solo Madame Lescau, Annette e Odette svenuta sul divano e la madre che sta tentando di rianimarla.)

                                                                                                                                            

BICOT           - Su, bambina mia, su, torna in te, tanto non c’è più nessuno…..

                           (alla cameriera)   Allora, questi Sali?

ANNETTE     -   Eccoli!         

BICOT           -   Ce ne ha messo di tempo!

ANNETTE      -  Li aveva la duchessa….

DUCHESSA    -  Una signorina dovrebbe portarli sempre con sè!!!!!!!!

BICOT            - (mette i sali sotto il naso di Odette)

                         Devo assolutamente avvertirla

                         che è figlia del Colonnello, prima che sia troppo tardi………

ODETTE         -   Aaaa

BICOT            -   Meno male, si sta riprendendo.  Odette, bambina mia….

ODETTE         -  Dove sono?..........

BICOT            - Odette, ti devo parlare….

ODETTE         - Dov’è?.... Dov’è???...

BICOT            -  Chi?

ODETTE         - Lui, il mio Frontignan….

BICOT             - E’ alla gendarmeria. L’hanno appena arrestato. Ascoltami,

                           cara…

ODETTE          -  Oh, povero amore mio… me l’aveva detto che era ricercato…

DUCHESSA     - Ah, è pure recidivo!

IL TELEFONO SQUILLA

BICOT             - Senti, Odette, ti devo dire una cosa molto importante…

ODETTE          - ( esce improvvisamente dal torpore e diventa rabbiosa)  

                           Ma non mi aveva detto però che  aveva un amante!

DUCHESSA      - Pure! Che uomo sgradevole!

BICOT              - Sì, ma adesso ascoltami…..

ODETTE           - E io che gli avevo giurato fedeltà!

DUCHESSA      - A quel mostro?!

BICOT              - Odette….         

                                                                                                                           

ODETTE           - Bugiardo, traditore!

DUCHESSA      - Fosse solo quello!

BICOT              - Insomma, mi vuoi stare a sentire, si o no?

ODETTE           - Che vuoi, mammà, perché non mi lasci soffrire in pace!

BICOT              - Perché prima devi sapere una cosa importantissima!

                          Io ho ritrovato qui, proprio in questo hotel, un amico

                           di tanti anni fa…. Lo sai che crede di essere tuo padre?

ODETTE          -  Che imbecille!

BICOT             -  Imbecille, ma ricco. Ricchissimo e mi vuole sposare.

ODETTE          -  Tanti auguri, mammà.

BICOT            -  Sì, ma solo perché tu sei sua figlia!

ODETTE         -  Ma io non sono sua figlia.

BICOT            - E lui che ne sa? Quindi, bambina mia, mi raccomando!

                        Appena lo vedi, buttagli le braccia al collo dicendo:

                          “Padre mio, finalmente”! e se ci  scappa qualche lacrimuccia è

                           meglio. Ci riuscirai?

                  

ODETTE         -  Gli devo assolutamente parlare!

BICOT            -  Brava, figlia mia!

ODETTE         -  Gliela dò io, l’amante!

BICOT            -  Ma che stai dicendo?

ODETTE         - E pensare che con me faceva tanto il gentiluomo!

(si alza e va verso la camera sua).

BICOT            - Odette, ferma, dove vai?

ODETTE         - A vestirmi per andare alla gendarmeria!

(Entra in camera e chiude la porta con violenza) 

                                                                                                                            

DUCHESSA    - E’ recidiva anche lei!

BICOT            - (parlando attraverso la porta)    Ma aspetta…

                         pensa prima a tuo padre; poi penserai a tuo marito….

IL TELEFONO SQUILLA

(Augusto entra trafelato dal giardino)

AUGUSTO      -  Ma cosa fa, Frontignan?! Perderà il treno…

(chiede a Madame Lescau)

                          Per caso ha visto il dottor Frontignan?!

MADAME L.    - Sì che l’ho visto. E’ stato arrestato poco fa..

AUGUSTO      - Arrestato?  E per cosa?

MADAME L.    - Oltraggio al pudore!

AUGUSTO      - Ah, già, il cane!

DUCHESSA    - Bel porco, l’amico suo!

ODETTE          - (aprendo la porta)       Quale oltraggio? Quale cane?

BICOT             - Fammi entrare e ti spiego tutto

(le due donne spariscono dentro la camera)

AUGUSTO    - Ci mancava anche l’arresto… Devo fare assolutamente qualcosa

                       per liberarlo.

(Angelica entra di corsa dal giardino)

ANGELICA   -  Allora, l’ha trovato?

AUGUSTO    - Ehm… ancora no….

ANGELICA   -  (a Madame Lescau) Ha per caso veduto il dottor Frontignan?

MADAME L.  - E due! E’ appena andato in galera.

ANGELICA    - Oh, Dio! E perché?

MADAME L.   - Per…

AUGUSTO    - Per visitare un carcerato!

ANGELICA   - Ma non smette mai di lavorare, quell’uomo!

AUGUSTO    - Lo vado subito a prendere. Lei intanto aspetti qui…no, qui no…

                       vada fuori … no, torni al Grand’Hotel…        

                                                                                                                       

ANGELICA   -  Vengo con lei.

AUGUSTO    -  Impossibile. E’ un carcere maschile non adatto ad una signora.

                        Vada ad aspettarmi nella mia stanza, io torno subito…

(esce di corsa)

ANGELICA   -   Che idea! Io aspettare nella camera di un uomo…..

MADAME L. e ANNETTE  -        Capirai….

(L’Emiro e l’Eunuco compaiono dalle scale)

EMIRO         -  Guarda chi c’è!

EUNUCO      -   L’amante di Frontignan! Ed è anche da sola!

EMIRO         -  Forse riesco a risparmiare un omicidio….

MADAME L.  -  Signore, ci sono appena state per lei venti telefonate.

EMIRO         -  Va bene, me lo dice dopo. Ora mi porti subito dello

                        champagne.

MADAME L.  -  Ancora?

ANNETTE    -  Deve essere un alcolizzato

EMIRO         -   I miei più sentiti omaggi, cara signora.

ANGELICA    -  Mi dispiace, ma non la conosco.

EMIRO          -  La conosco io, però. Il dottor Frontignan mi ha molto parlato

                         di lei…

ANGELICA   -  Lei è un amico del dottore?

                        Strano che non ci abbia presentati!

 EMIRO         -  Non ne ha avuto il tempo.

EUNUCO       -  L’hanno portato via prima. In prigione.

ANGELICA    - Eh, lo so. E’ ancora lì, poverino  (si siedono).

ANNETTE     -  Ecco lo champagne

EMIRO          -  Grazie, se ne vada. 

(riempie due bicchieri e se ne scola subito uno)

EUNUCO       -  Lei sa perché ha ordinato dello champagne?

ANGELLICA  -  Perché gli piace, immagino

EMIRO          -  Piacermi? E’ la seconda volta che mi tocca berlo stamattina e

                        mi fa malissimo!

EUNUCO      -   Acidità, mal di testa, nausea….

ANGELICA   -  E allora perché l’ha ordinato?

EMIRO         -  Per lei

ANGELICA   -   Ma io non ho sete

EMIRO         -   Neanche io, ma pare che questo sia il cerimoniale

(scola un altro bicchiere)

ANGELICA   - Che cerimoniale?

EMIRO         - Senta, lo vogliamo saltare e venire subito al punto?

                       Io preferisco, sa..

ANGELICA    - E’ pazzo o è ubriaco?

EUNUCO       - E’ miliardario.  Non è meglio, per una cocotte?

ANGELICA   - Ma come si permette? Sono una donna sposata, io!

EMIRO         - Se è per questo, anch’io!

ANGELICA   - Ma bravo. Anche sposato! E cosa direbbe sua moglie se la

                       vedesse fare la corte ad un’altra donna?

                      

EMIRO         - Quale moglie?

ANGELICA   - Come, quale?

EUNUCO      -  Quale delle mogli….

ANGELICA   - Ah, è anche bigamo?!

EMIRO         - Pure vedovo

ANGELICA   - Oh, mi perdoni…

EUNUCO       - Non si preoccupi. Gliene restano altre 20

ANGELICA   - E non gli bastano?

EMIRO         -  Mi bastano e mi avanzano.

EUNUCO      -  Ma ogni tanto qualche scappatella …

ANGELICA   -  Ha anche il coraggio di fare le scappatelle ….

EUNUCO      -  Non lui, loro! E quindi si deve vendicare.

ANGELICA   -  E perché si vuole vendicare proprio con me?

EMIRO         -  Primo perché è una bellissima, dolce vendetta.

ANGELICA   -  Grazie.

EMIRO          – E secondo, perché è una donna facile

ANGELICA    – Che cosa sono io?

EUNUCO       – Su, lo sappiamo che è l’amante di Frontignan

ANGELICA    – L’amante …?

EMIRO          – Signora, ma che parlo arabo?

EUNUCO       – Insomma, è la cocotte di Frontignan, sì o no?

ANGELICA   – E questo chi ve lo ha detto?

EMIRO         - Lui, prima.

ANGELICA   – Ma siete pazzi??...

EMIRO         – Su, andiamo, adesso basta… (le prende una mano)

ANGELICA   – Non mi tocchi!

EMIRO         – Se andiamo subito, posso prendere il treno di stasera…

ANGELICA   – Giù le mani

EMIRO         – E su…

ANGELICA   – Aiuto!

(In quel momento, dal giardino, entra il colonnello)

COLONNELLO – Ma cosa succede?

ANGELICA      – Signore, quest’uomo mi inopportuna!

COLONNELLO – Ah, vergogna! Dare noia ad una signora per bene!

EUNUCO         – Per bene?! Ma se è l’amante di Frontignan …

ANGELICA      – Adesso basta!

COLONNELLO – (Ad Angelica)  Lei è qui per il dottore?

ANGELICA       – Ma certo!

COLONNELLO – (Tra sé) Che sfrontata! Lo ammette pure! (All’Emiro)

                           Andate via, lasciami solo con questa donna!

EMIRO + EUNUCO – Mai!

COLONNELLO – Ve lo ordino: levatevi immediatamente dai piedi

EUNUCO         – Ha già detto di no!

COLONNELLO – Come osa! Lei non sa chi sono io!

EMIRO            – E chi è?

COLONNELLO – Io sono il colonnello O’Cardil!!

EMIRO             – Italiano, di Napoli?

COLONNELLO – E’ troppo (gli molla uno schiaffo) Io sono scozzese di Glasgow.

                          Capitoooo?

IL TELEFONO SQUILLA

EMIRO            – Ma perché se la prende tanto?

MADAME L.     – Signor Baber Akbar? La vogliono  al telefono!

EMIRO            – E non finisce qui ! A dopo!

(va al telefono con l’Eunuco e ci resta un po’)

COLONNELLO – Benissimo, signora, e adesso mi dica: quanto vuole per

                           Rinunciare a Frontignan?

ANGELICA      - Ma cosa sta dicendo?

COLONNELLO – Andiamo, signora, io sono un uomo di mondo.

                           Si prenda questi soldi e lo lasci in pace con sua moglie.

ANGELICA      – Sua moglie?

COLONNELLO – Non gliel’aveva detto, eh, quel mascalzone? E’ sposato, ed è qui con la    moglie da ieri!

ANGELICA       – Ma io sono sua moglie!

COLONNELLO – Lei ?

ANGELICA      – Sì, la signora Frontignan!

COLONNELLO – E’ sicura?

ANGELICA      – Sicurissima.

COLONNELLO – Allora perché quell’imbecille ha detto …

ANGELICA       – Quell’imbecille mi ha aperto gli occhi. Ed è grazie a lui ed a

                            lei che ho scoperto il vero Frontignan!

                           Ed io sono sempre stata così cieca!

COLONNELLO  – Allora, se lei è la moglie legittima … è anche la figlia 

                            illegittima di Zozò!

                  

ANGELICA       – Chi è questa Zozò?

COLONNELLO – Sua madre!

ANGELICA      – Mia Madre è morta da dieci anni!

COLONNELLO – Eppure mi sembrava in piena forma…

ANGELICA      – E’ finita! E’ finita! Tradita. Da sempre! (si siede e piange)

COLONNELLO – A meno che … Ora capisco tutto! Zozò mi ha mentito!

                          Mi ha giocato! Sgualdrina!

                        

ANGELICA      – Cosa?

COLONNELLO – No, non dicevo a lei… Che bestia! E io che stavo per liquidare

                           Sidonia !

(Sidonia appare dalle scale con le valige)

SIDONIA        – Peccato, ora che mi stavo affezionando alla guarnigione!

COLONNELLO – Contrordine! Torna indietro, mia cara e suona l’alzabandiera!

                             (si avvia di corsa per le scale, poi ci ripensa)

                           No, dopo. Prima devo sistemare la faccenda con Zozò.

                          Starà   sicuramente in   giardino.

SIDONIA         – Ricominciamo! Cameriera, un altro ovetto, anzi due!

(scompare per le scale mentre La signora Bicot esce dalla stanza e va al bureau)

BICOT             – Madame, chiami una carrozza per mia figlia …

MADAME L.     – Subito signora

BICOT             – (tra sé) Non c’è stato verso di farla ragionare, quella figlia mia! (A madame L.)  Ah, madame…

                       

MADAME L.     – Dica…

BICOT             – Ha visto per caso il colonnello?

MADAME L.     – Dev’essere nel giardino, signora…

BICOT             – Meglio che lo intrattenga, finchè Odette non torna … (esce in giardino)

ANGELICA      – (tra sé) Visto che mio marito non arriva, andrò io a cercarlo … Madame, una vettura s’il vous plait…

(Madame L. fa un cenno ad Annette che esce nel giardino.)

ODETTE          – (uscendo dalla stanza) Voglio proprio vedere come si giustifica quel Gentiluomo…

ANNETTE        – (entrando e andando a sparecchiare lo champagne) 

                          La carrozza della signora Frontignan è pronta.

(Angelica e Odette vanno verso il fondo e si scontrano sulla porta che da all’esterno)

ANGELICA       - Scusi, ma la carrozza è per me.

ODETTE           – Si sbaglia, madame, è per me… La cameriera l’ha detto chiaro chiaro: “ La carrozza per la signora Frontignan”

ANGELICA       – Appunto.

ODETTE           – Appunto, la signora Frontignan sono io!

ANGLICA         – Ah, dunque lei sarebbe …

ODETTE           – La moglie del dottore

ANGELICA       – Quella è arrivata ieri con lui?

ODETTE           – Certamente. Ma perché mi fa tutte queste

                          domande?Conosce mio marito?

ANGELICA       – Piuttosto intimamente

ODETTE           – Ma che sfrontata ! Allora lei è l’amante?!

ANGELICA       – Se la moglie è lei, io cosa vuole che sia?

ODETTE           – Bene, avevo giusto il desiderio di conoscerla!

ANGELICA       – Anch’io

ODETTE           – Ci vuole un bel coraggio, a venire a importunarlo fin qui,   proprio sotto gli occhi della moglie!

ANGELICA       – Mi dispiace, ma non sapevo che fosse sposato.

ODETTE           – Non gliel’ha detto? Oh, povera cara! Che vuole, questi uomini sono   tutti dei gran bugiardi. E adesso?

ANGELICA       – Lo lascerò …

ODETTE           – Dice sul serio?

ANGELICA       – Oh, sì. Non mi permetterei mai di rovinare una famiglia così felice. Bè, peccato …

ODETTE           – Oh, adesso non si butti giù, signora. Il mondo è pieno di uomini, e  lei è così graziosa…

FRONTIGNAN – (terrorizzato) Angelica e Odette, insieme!

ANGELICA       – (piano a Odette) Mi lasci un momento sola con lui, per favore, lo devo congedare.

ODETTE           – (piano ad Angelica) Sì, però si faccia dare una buonuscita.

ANGELICA       – Naturalmente

FRONTIGNAN – Ma cosa si dicono?

ODETTE           – (sempre ad Angelica, facendole l’occhiolino)

                            Buona fortuna.         (si allontana sussurrando al dottore)

                            Sii generoso. E’ tanto una brava ragazza…

                  (va in camera sua)

FRONTIGNAN – (molto imbarazzato e impaurito)

                           Mmmmon amour de son amour

ANGELICA       – Ssstt! Attento! Sua moglie potrebbe sentirla!

FRONTIGNAN – Mmmma sei tu, mia moglie, ma bi-bche

ANGELICA       – Guardi che si sbaglia. Lei è appena entrata in camera sua.

FRONTIGNAN – Non scherzare. Se quella è mia moglie, allora tu chi sei ?

ANGELICA       – La tua amante, no? Una cocotte, come dice l’Emiro.

FRONTIGNAN – Oh, Dio! Sa tutto! Angelica, ascoltami …

ANGELICA       – Cameriera!

ANNETTE        – Oggi non c’è pace. Desidera?

ANGELICA       – Ho sete. Mi porti una bibita da cocotte…

FRONTIGNAN – Angelica!

ANNETTE        – Cosa preferisce, la signora? Un cocktail, champagne …

FRONTIGNAN – Un tamarindo

ANGELICA       – Il tamarindo se lo berrà lei. Mi porti un cocktail . Molto forte.

ANNETTE        – (a Frontignan) Allora per il signore, un tamarindo ?

FRONTIGNAN – Ma vada al diavolo!

ANNETTE        – Io oggi mi licenzio (si allontana)

FRONTIGNAN – Angelica, io capisco che tu sua adirata con me …

ANGELICA       – Affatto, anzi, mi scuso. Non si arriva, non chiamata, a turbare la pace coniugale. Ma non si allarmi: io sono un’amante sistema e capisco quando me ne devo andare per sempre.

FRONTIGNAN – Come, mi vuoi lasciare?

ANGELICA       – L’ho promesso a sua moglie.

FRONTIGNAN – Angelica, lascia che ti spieghi: tu non mi crederai, ma se sono venuto qui con un’altra è solo perché sono un marito fedele!

ANGELICA       – Molto divertente. Addio!

FRONTIGNAN – Aspetta!

(l’Emiro, terminate le sue infinite telefonate, si avvicina ai due)

EMIRO             – Benissimo. Allora, Frontignan, facciamo subito questo scambio, così potrò prendere il treno di stasera. Già c’è qualche discussione tra le mogli…

ANGELICA        - Quale scambio?

EUNUCO            - La vendetta numero tre. Praticamente gli restituisce le corna.

ANGELICA         - Cos’è questa storia?

FRONTIGNAN – Ehm… tu forse non ci crderai, cara, ma questo signore  afferma che io ho avuto un’avventura con una delle sue mogli….

ANGELICA       – Questa volta ci credo. Allora siamo già due : tua moglie e sua moglie!

FRONTIGNAN – Sì. Tu forse non ci crederai, ma l’ho fatto sempre perché sono un marito fedele!

ANGELICA       – A questo, invece, non ci credo

EUNUCO          – Allora, signora?

ANGELICA       – Qual è il numero della sua stanza?

EUNUCO          – 39!

ANGELICA       – Bene, vada su. Io la raggiungo subito!

FRONTIGNAN – Non si muova!

ANGELICA       – Vada su!

FRONTIGNAN – Resti qui, ho detto!

ANGELICA       – Vada, per favore!

FRONTIGNAN – Fermo, forse scelgo la vendetta numero 2!

EMIRO             – Uffa!!! (si siede con l’Eunuco, ad aspettare sul divano)

ANGELICA       – E quale sarebbe la numero due?

FRONTIGNAN – La legge del taglione. ZAC! Eunuco per sempre

ANGELICA      – Peggio per te, tanto a me non servi più.

                            Il mondo  pieno di uomini.

FRONTIGNAN – Smettila !

ANGELICA       – (a Madame L.) Madame? Se qualcuno cerca una cocotte,

                           sono a disposizione.

MADAME L.      – Lo terrò presente.

FRONTIGNAN – Non vorrai fare una cosa simile?

MADAME L.      – Ma stia zitto lei e si vergogni.

ANNETTE        - Dopo tutto quello che ha fatto a quel povero cane!

DUCHESSA      – Le dovevano dare l’ergastolo!

ANGELICA       – (guarda inorridita il marito) Che hai fatto al cane?

FRONTIGNAN – Tu non ci crederai…

ANGELICA       – No, non ci voglio credere. E’ troppo!

FRONTIGNAN – (a Madame L.) Glielo dica che non c’è stato niente tra noi!

DUCHESSA      – Ah no?! Provi a chiederlo al mio kiss!

ANNETTE        – Il signore è stato arrestato per oltraggio al pudore!

DUCHESSA      – E ancora non si è ripreso, povera vittima innocente !

ANGELICA       – Oltraggio al pudore… una moglie finta, una moglie di un emiro, un … ma chi sei Frontignan? Un mostro, una bestia!

FRONTIGNAN – Una bestia, brava, una bestia. E’ così che si diventa se si prende una pillola d’Ercole! Un uomo senza scrupoli e senza morale e solo con un forte, irrefrenabile, incontrollato desiderio di sesso!

EMIRO             – (interessato) Ma davvero?

FRONTIGNAN – Questo è il disastroso effetto di questa medicina che quel bastardo di Augusto, a mia insaputa, ha sperimentato su di me.

ANGELICA       – Una semplice pillolina sarebbe capace di tutto questo?

FRONTIGNAN – E anche di più!

ANGELICA       – Vallo a raccontare a qualcun altro, non a me!

FRONTIGNAN – E ti giuro che mi sono tenuto, perché ti amo…

ANGELICA       – (cambiando tono) Mi ami?

FRONTIGNAN – (rapito) Sììììì….

ANGELICA       – Qual è il numero della tua stanza ?

FRONTIGNAN – il 18, perché? Cosa vuoi fare?

ANGELICA       – Prenderla in prestito. Mi vado a mettere una “mise” più adeguata. Per lui! (indica l’Emiro e fa per uscire)

EMIRO             – Buona idea!

FRONTIGNAN – Angelica ferma, non lo fare!

ANGELICA       – (all’Emiro, entrando nella stanza) Fra cinque minuti sono da lei, carino… (chiude la porta)

EMIRO             – No, sono io da lei, e subito! (si alza per raggiungerla)

FRONTIGNAN – Non osi varcare quella porta!

EMIRO             – Ma non mi faccia perdere tempo!

IL TELEFONO SQUILLA

                          (Trilla il telefono. L’Emiro va per rispondere)

                         Queste devono essere ancora le mie signore!

EUNUCO        – (Ad angelica, attraversando la porta chiusa) Arriva subito, madame. Mi raccomando la “mise” ! (L’emiro va al telefono)

FRONTIGNAN – Angelica, per l’amor di Dio, apri!

(in quel momento entra tutto trafelato Augusto dal giardino…)

AUGUSTO        – (vedendo l’amico) Oh, sei qui! Finalmente! T’ho cercato da per tutto… bisogna portar via subito tua moglie ! prima che …

FRONTIGNAN – Prima che cosa, bestia? Ha già saputo tutto!

AUGUSTO        – Davvero? E come l’ha presa?

FRONTIGNAN – Senti, animale, non ti ammazzo subito perché ora devo portarla via, prima che l’Emiro le salti addosso!

AUGUSTO        – E’ qui ? (indica la 19)

FRONTIGNAN – No, lì c’è l’altra moglie, Odette, che mi sta aspettando per saltare addosso a me!

AUGUSTO        – Che confusione …

FRONTIGNAN – Angelica, apri!

EMIRO             - (arrivando dopo la telefonata) Dio che mal di testa che mi hanno fatto venire tutte queste mogli! Parlano sempre tutti insieme … Che numero era, la 18 o la 19?

AUGUSTO         - (pronto lo manda da Odette) La 19!

EMIRO              – Grazie! Mannaggia al mal di testa. Ha per caso un cachè, dottore?

AUGUSTO         – Sicuro! Eccolo… (gli da una pillola di Ercole) Questa pillola fa miracoli !

EMIRO             – Molto gentile, (bussa alla 19) Signora, è pronta?

(entra nella stanza seguito dall’eunuco e chiude la porta. Dall’esterno Augusto lo chiude dentro a chiave)

AUGUSTO        – Vedrai, Odette resterà molto soddisfatta, e adesso cerchiamo di tirar fuori tua moglie

FRONTIGNAN – Bravo, voglio proprio vedere come fai…

AUGUSTO       – Le spiegherò tutto. A me crederà senz’altro

FRONTIGNAN – Ti avverto: se tra dieci minuti non l’avrai convinta, non uscirai vivo da quest’albergo.

AUGUSTO        – (bussa) Signora Angelica?

ANGELICA       – (affacciandosi alla porta)    E’ lei, Emiruccio caro?

AUGUSTO       – Veramente sono Augusto …

ANGELICA      – Ah, l’inventore delle pillole! Cosa vuole?

AUGUSTO        – Spiegarle tutto

ANGELICA       – Inutile. Dov’è l’Emiro ?

AUGUSTO        – Si scusa, ma aveva un gran mal di testa. E’ andato a letto con una pasticca

FRONTIGNAN – 9 minuti

AUGUSTO        – Signora, mi ascolti . Non è l’uomo, che parla, ma l’inventore…

                            Il padre di questo farmaco dagli effetti animaleschi

                           straordinari.

ANGELICA       – Non penserà che io ci creda …

FRONTIGNAN – 8 minuti …

AUGUSTO        – Ebbene sì, signora,  è la pillola, l’unica responsabile di tutta questa storia. E Frontignan è stato solo la cavia. E’ innocente!

ANGELICA       – Trovi  un’altra scusa ! Non sono stupida!

(Annette finalmente porta da bere ai signori)

ANNETTE        – Ecco il cocktail per la signora e il tamarindo per il signore.

FRONTIGNAN – (sta per esplodere) Non voglio il tamarindo, ha capito? Non lo voglio!

ANNETTE        – Che modi!

DUCHESSA      – Lei è più bestia di questo povero animale vittima dei suoi orrendi istinti!

ANNETTE        – Ben detto!

DUCHESSA      – Vieni piccolo mio, andiamo nel parco a respirare un po’ d’aria pulita ! (esce in giardino fuori di sé)

ANGELICA       – Sei proprio una bestia, Frontignan ! (poi ad Augusto)

                            In quanto a lei, caro signore, apprezzo i suoi sforzi, ma con

                            tutta la mia buona volontà, questa storia della pillola  

                         non riesco proprio a mandarla giù !

AUGUSTO        – (gli viene l’idea e si affretta a mettergliene una nel bicchiere)   Già

FRONTIGNAN – Il tempo è scaduto, sei morto!

AUGUSTO        – Aspetta…

ANGELICA       – Alla salute! Cari signori! Brindo al sesso e alla libertà!

                            (beve mezzo bicchiere d’un fiato)

FRONTIGNAN – Oh Dio, che vergogna.

ANGELICA       – E adesso… andate tutti al diavolo! (Va in giardino…)

AUGUSTO        – Seguila presto!

FRONTIGNAN – Non hai sentito, mi ha lasciato…

AUGUSTO        – Le ho dato 5 pillole! Seguila, prima che sia troppo tardi!

FRONTIGNAN – Cinque?

AUGUSTO        – Sì, fai presto!

ABBAIARE DI CANE

(da fuori si sente l’isterico abbaiare del cane)

                           Troppo tardi!

FRONTIGNAN – Angelica! (si precipita fuori incrociandosi con la Duchessa che sta entrando con il cagnolino in braccio)

DUCHESSA      - Deve essere un vizio di famiglia dar fastidio a questa povera bestia.   Che spavento!

(la duchessa vede il cocktail lasciato a metà da angelica e beve per farsi coraggio)

MADAME L. E ANNETTE – Qui ci fanno chiudere! (bevono anche loro)

AUGUSTO        – (che le ha viste bere)  Santo cielo, che cosa avete fatto!

DUCHESSA      – Ho bevuto per dimenticare ! (alle cameriere) Madames, venite a prendere le mie valigie, me ne vado !

MADAME L.      – Non possiamo certo biasimarla

                          (spariscono tutte e tre nella camera della duchessa)

AUGUSTO       – Aspettate, non sapete a cosa andate incontro! 

(Le segue mentre l’Eunuco si affaccia dalla stanza di Odette)

EUNUCO          – Sua eccellenza vorrebbe un’altra di quelle pillole per il mal di testa…

AUGUSTO        – Ecco qui !

(Gli da una pillola, poi segue preoccupato le tre signore dimenticando il

flacone sul tavolino. Poi scompare in camera della Duchessa.

Intanto, dal giardino, rientrano la vedova Bicot e il Colonnello)

BICOT             – Bugiarda io? Colonnello!

COLONNELLO – Io non ho nessuna figlia! Ed esigo la verità!

BICOT             – Ebbene… La verità è che ho mentito perché non volevo perderti! Io ti amo, tu sei stato l’unico amore della mia vita! Il mio principe azzurro che io ho visto partire sul suo cavallo bianco…

 

COLONNELLO – Io non sono mai andato a cavallo in vita mia!

BICOT             – Hai ragione, ora ricordo ! Tu eri nella gloriosa artiglieria!

COLONNELLO – No.

BICOT             – Granatieri …?

COLONNELLO  - No

BICOT             – Marina ?

COLONNELLO – No, signora, Fanteria! E non ha neanche indovinato subito…

BICOT             – Che peccato … Vuoi dire che non mi sposi più ?

COLONNELLO – Troppi militari nella sua vita! Si faccia sposare dal Ministro della Difesa! (chiama) Sidonia?!

SIDONIA        - (affacciandosi dalle scale) E’ ancora lì il colonnello?

COLONNELLO – Vengo subito ! Preparati all’assalto. Faremo la guerra dei trent’anni … (sale di corsa e scompaiono dalle scale)

BICOT             – Ah, come è amara la vita!

 (vede le pillole dimenticate da Augusto)

                           Thò, caramelle …

 

(comincia a mangiarle e continuerà fino alla fine della scena e del flacone)

FRONTIGNAN – (entrando dal giardino con Angelica) Mi credi, adesso?

ANGELICA       – Per forza amore. Hai avuto certi argomenti…

AUGUSTO        – (scendendo le scale con i capelli dritti e con il cagnolino in braccio)

                            Santo cielo, perché gli sono corso dietro!

FRONTIGNAN – Augusto, non mi dirai che anche tu …

AUGUSTO        – Cane, padrona e cameriere! Che vergogna! Che esperienza!!!

ODETTE           – (facendo capoccella dalla camera) Avrebbe un’altra di quelle sue pillole per l’Emir… (vede Frontignan) Cielo, mio marito!

FRONTIGNAN – Non più, mia cara Odette, ti lascio

BICOT             - (continuando a succhiarsi le pillole)

                            Non se ne sa tenere uno, questa figlia mia!

EMIRO             – (comparendo) Allora, queste pillole per il mal di testa? Oh Frontignan…

FRONTIGNAN – Vendicato, signore?

EMIRO             – Ampiamente. Sua moglie è straordinaria (indica Odette)

ANGELICA       – E allora perché non la sposa? (fa l’occhietto a Odette)

EMIRO             – No, un’altra suocera, no!

BICOT             – Prendere o lasciare! … Ma che caldo che fa!

EUNUCO          – Solo a condizione che il dottore gli venda le sue pillole per il mal di testa!

EMIRO             – Capirete, 20 mogli!

ODETTE           – 21!

AUGUSTO        – Bè, per adesso si prenda il flacone, poi…

BICOT             – Ma fa proprio caldo, qui…

AUGUSTO        – (osservando il flacone) E’ vuoto! Dove sono finite le pillole d’Ercole! Ce ne erano una quantità …

BICOT             – Pillole? Non erano bonbon?

TUTTI             – Bon-bon?

(tutti si guardano terrorizzati. Buio)

MUSICA. DON GIOVANNI