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LE ZIE

LE ZIE

di

Laura Sicignano

(testo depositato alla SIAE nel febbraio 1999)

APPUNTI per dichiarare tre falsi storici

Le quattro sorelle sono personaggi liberamente ispirati alle prime figlie di Luigi XV e Maria Lezsczynska: Madame Première (Maria Luisa Elisabetta), Madame Seconde (Anna Enrichetta), gemelle nate il 14 agosto 1727; e Madame Troisième (Maria Luisa ­ nata il 28 luglio 1728). 
Primo falso storico: dopo queste tre femmine partorite in attesa dell'erede maschio in realtà nacque finalmente il Delfino, ma per esigenze drammaturgiche si è voluta inserire a questo punto una quarta sorella facendola diventare gemella della terza. Ma a queste si aggiunsero presto altre figlie. In totale Luigi XV ebbe 12 figli, di cui altre 5 femmine: Maria Adelaide ­ che fu tra le sorelle la più autorevole e la capofila dei nemici di Madame du Barry ­ Vittoria, Sofia, Felicita e Luisa, detta Madame Dernière.
Il secondo falso storico: in realtà non tutte le figlie restarono a Versailles tutta la vita.
L’ultimo: nessuna delle sorelle morì per ghigliottina, ma morirono quasi tutte infelici e sole rimpiangendo qualcosa che non avvenne mai e un tempo che non sarebbe più tornato.
Gli altri episodi narrati, invece, l'anedottica e il costume provengono veritieri dalla storia o dalle cronache del tempo.
Madame du Barry nasce Jeanne Becu il 19 agosto 1743 e muore l'8 dicembre 1793. La storia che di lei si racconta è vera.



In scena:
Quattro seggioloni ­ troni. Sono fatti in modo tale che è possibile salire e scendere agevolmente. Questi troni hanno una gran gonna con sul davanti una sorta di siparietto da cui gli attori possono uscire o spuntare. Abiti di foggia settecentesca, ingombranti parrucche. Sono scene e costumi al tempo stesso. Su di essi stanno sedute donne di età compresa tra i 30 e 50 anni. Possono essere interpretate da attori uomini.. 

Madame Première è la maggiore 
Madame Seconde è feroce, parla poco e mai a caso.
Madame Troisième e Madame Dernière sono gemelle.

(Le sorelle hanno un'aria sperduta e annoiata. Silenzio. Sospiri. Stanno tutte sgranando il rosario e mormorano)

Madame Première e Madame Seconde ­ Ave Maria

Madame Troisième e Madame Dernière - Gratia plena

Madame Première e Madame Seconde ­ Benedicta tu in mulieribus

Madame Troisième e Madame Dernière – Et benedictus fructus ventris tui Jesus

Madame Première e Madame Seconde ­ Ave Maria

Madame Première ­ E’ una vergogna.

Madame Troisième e Madame Dernière - Gratia plena

Madame Seconde ­ Che scandalo.

Madame Première e Madame Seconde ­ Benedicta tu in mulieribus

Madame Troisième ­ Un'infamia per la casa di Francia.

Madame Troisième e Madame Dernière – Et benedictus fructus ventris tui Jesus

Madame Dernière ­ Vestiva malissimo, poi.

Madame Première e Madame Seconde ­ Ave Maria

Madame Première ­ Son circolati libelli infamanti sulla faccenda.

Madame Seconde ­ Si son trovati biglietti di scherno affissi sulle porte degli appartamenti di Sua Maestà ...

Madame Troisième ­ Con indecenti canzoni.

Madame Dernière ­ (canticchiando) Vieni sul mio trono, 
vieni sul mio trono, 
voglio incoronarti,
voglio incoronarti, 
vieni sul mio trono, 
vieni sul mio trono, 
E come scettro prendi 
il mio...

Madame Troisième ­ Madame Dernière! Basta.

Madame Dernière ­ (canta) Jeanne, che talento, 
Jeanne che talento, 
il re esclama, 
non avrei mai creduto 
di fare ancora un cornu…

Madame Troisième ­ Smettete: è questo il rispetto che portate a nostro padre?

Madame Dernière ­ E' la Du Barry che l'ha corrotto! (canticchia) Jeanne che talento…

Madame Première ­ Smettete, una buona volta! Vostra sorella maggiore ve lo impone.

Madame Seconde, Madame Troisième, Madame Dernière, ­ Ave Maria, gratia plena...

Madame Première ­ A cosa si vorrebbe alludere con la strofa "vieni sul mio trono"?

Madame Troisième ­ Credo significhi ...ovvero… non ne sono certa… un tale vocabolario ispira questa Du Barry...

Madame Dernière ­ Qualcosa di osceno, senza dubbio.

Madame Seconde ­ Salimi in groppa. Cavalcami. Montami.

Madame Troisième e Madame Dernière - Ave Maria, gratia plena. 

Madame Première ­ Uno stemma blasonato s’è fatta regalare. 

Madame Dernière ­ Con il motto: "Gettarsi sempre avanti": a pancia a terra! Non vi pare assai appropriato?

Madame Première ­ E nostra madre la Regina non poteva che sospirare: "Andare sempre a letto, essere sempre incinta, partorire sempre!” 

Madame Troisième ­ La figlia di una cuciniera e di un frate.

Madame Première ­ Di un frate?

Madame Dernière ­ Di un frate! Non lo sapevate, sorella? Questi gli illustri natali che hanno guadagnato alla Du Barry il posto che un tempo fu di Madame de Maintenon 

Madame Troisième ­ La maîtresse en titre! Il posto di Madame de Pompadour.

Madame Dernière ­ Louise de La Valière...

Madame Première ­ Maria Mancini, Ortensia Mancini...

Madame Troisième ­ la cognata Enrichetta, la Marchesa di Montespan...

Madame Seconde ­ Madame du Barry, detta l'Ange, l'angelo, in vero una baldracca. 

Madame Dernière ­ Le sue origini, come quelle di taluni antichi popoli, si perdono nella notte dei tempi e sono avvolte dal mistero e dalla leggenda...

Madame Troisième ­ Un padrino illustre l'accompagnò al fonte battesimale e la ricoverò poi giovinetta in un pio ospizio, dov’ella si abituò agli esercizi della vita conventuale...

Madame Seconde ­ Che noi sappiamo essere non sempre spirituali...

Madame Troisième ­ Concluso questo apprendistato, si fece modista.

(Madame Troisième scende dal seggiolone e inizia ad interpretare la Du Barry)

Madame Première ­ Quali infinite delizie nella bottega di Monsieur Labille! 

Madame Troisième/Du Barry ­ Nastri, volants, pizzi, nappine, ventagli, merletti, diamanti e falpalas...

Madame Dernière ­ E’ come Achille che per la prima volta vede le armi! 

Madame Troisième/Du Barry - E della bottega sono clienti gran dame, orgogliose, civette, innamorate, attrici, cantanti, donne perdute…

Madame Première ­ Ma si sa: anche le pie dame desiderano apparire attraenti ai loro direttori spirituali...

Madame Seconde ­ Anche le vedove che ordinano il vestito a lutto non vogliono apparir destinate a portarlo per sempre.

Madame Dernière ­ In aggiunta a queste scene invitanti, ci sono gli sforzi di quei prosseneti...

Madame Première ­ (indicando Madame Dernière, che interpreterà Jean) Il Conte Jean Du Barry, sovrintendente ufficiale dei piaceri della città e della corte! Fu lui che intravide il talento del nostro giovane fiore. 

Madame Seconde ­ E le imprestò il titolo nobile.

Madame Troisième/Du Barry ­ Ho finto di andare a messa.

Madame Dernière/Jean ­ Avete fatto molto bene, bambina, a venire a trovarmi. Ditemi, siete contenta della vostra attuale posizione a bottega?

Madame Troisième/Du Barry ­ In generale non ho nulla di cui lamentarmi… ma sono un po’ stufa ...

Madame Dernière/Jean ­ Vorreste fare come quelle gran dame a cui cucite i vestiti? Balli, teatri, divertimenti...

Madame Troisième/Du Barry ­ Sempre così eleganti, con dei giovanotti al loro fianco...

Madame Dernière/Jean ­ La vita di sartina è adatta a ragazze brutte e misere che non possono sperare niente di meglio. Non a un faccino che pare disegnato dalla mano di un pittore.

Madame Troisième/Du Barry ­ Non capisco...

Madame Dernière/Jean ­ Non volete unirvi a me, mia cara? Che delizie! Pari solo a quelle del paradiso! Le avete mai provate? 
Vi acconcerò i capelli come una principessa, questi bei capelli che non stanno nel palmo di due mani e vi profumerò il corpo con essenze squisite, venite, venite nel mio boudoir, vi insegnerò un'arte e vi regalerò delle sottane di pizzo. Una volta alla settimana tengo un ricevimento: voi farete gli onori di casa. Un monsignore in visita cercherà di voi e voi saprete come stupirlo ...

Madame Troisième ­ (perde il personaggio) Mi preparò cospargendomi il viso di chiare d'uovo e latte di vergine…

Madame Première ­ La sua verginità rinacque cinque o sei volte- Dopo la chiesa, toccò alla nobiltà, alla magistratura e all'alta finanza.

Madame Dernière/Jean ­ E ora tocca al re. Con voi scoprirà piaceri mai provati. Del resto, Sua Maestà, non è mai stato in un bordello.

(il gioco finisce, ma Madame Troisième resta imbambolata a guardarsi in uno specchio)

Madame Troisième ­ La nobiltà, l'alta finanza, la magistratura e poi...

Madame Dernière ­ (ridendo) Madame Troisième... sorella… risvegliatevi! Su, riponete lo specchio e procurate di non sfregiarlo riflettendovi la vostra immagine.

Madame Troisième (delusa e astiosa) ­ Marie! Un catino con dell'acqua tiepida. Subito!

(Silenzio)

Madame Troisième ­ Marie!

Madame Première ­ (porgendole un fazzoletto, affinché‚ si pulisca il viso) Non vi sente, sorella, sarà affaccendata negli orti di La Quintine.

Madame Troisième ­ (pulendosi il viso) Non sente mai, questa serva, quando la si chiama.

Madame Première ­ Non sente mai...

Madame Seconde ­ O finge di non sentire...

Madame Dernière ­ Ma quando le passiamo dinanzi si fa saggia. La sua regola è: l'inchino sia profondo e il peto silenzioso.

Madame Troisième (che ha finito di detergersi il viso) - E adesso chi butta la pezzuola?

Madame Dernière ­ Non si getta nulla, sorella, qui c'è carenza di ogni cosa, ormai. Date qui, che vi intingo un po’ d'acqua profumata E … voilà… ne aspergo un poco l'aria. 

Madame Troisième ­ E dove l'avete presa, l'acqua profumata, si può sapere? 

Madame Dernière ­ Ma… ne avevo un po’ da parte...

Madame Troisième ­ Sono giorni che uso ovatta intinta nella stessa acqua che ristrizzo ogniqualvolta, e voi sprecate il profumo per far le abluzioni all'atmosfera?

Madame Dernière ­ C'è una tale odore...

Madame Troisième ­ Ma quale odore! Date qui il profumo che voglio detergermi le mani e il viso!

Madame Dernière ­ No, no. Serve per l'aria. In ispecie dal vostro lato.

Madame Troisième ­ Che intendete? 

Madame Dernière ­ Dicevo solo, sorella, che qui c'è un tale odore.

Madame Troisième ­ A quale odore vi riferite, infine?

Madame Dernière ­ Odore umano, odore di paura, il vostro odore rinchiuso in una stanza. Non lo sopporto.

Madame Troisième ­ Se non lo sopportate, andate a farvi una passeggiata, magari colla carrozza e i musici sul predellino che vi suonano la serenata, a pagamento beninteso, che a voi la serenata non c'è chi ve la canti senza mercede.

Madame Dernière ­ Di carrozze, signorina, è meglio non parliate, che vi rode ancora quella che la Du Barry s'è fatta regalare, mentre voi consumavate le scarpette sulla ghiaia.

Madame Troisième ­ Badate a non strozzarvi del vostro veleno istesso: alla vista della carrozza avete avuto una bile tale che perdevate i capelli a ciocche. E chi lo sa se poi vi sono ricresciuti.

Madame Dernière ­ E non parlate neppure di capigliature, voi che per farvi i ricci non usate il ferro, ma l'ago da cucito.

Madame Première ­ Una carrozza d'oro zecchino, s'è fatta regalare.

Madame Troisième ­ Con un cuore trafitto e gli angioletti. 

Madame Dernière ­ E Cupido in vetta all'insegna di Afrodite.

Madame Troisième ­ Già, già.

Madame Seconde ­ Necessiterebbe una punizione esemplare.

Madame Troisième ­ Oh, si, si, sorella, ci vorrebbe una punizione esemplare.

Madame Dernière (cantando) ­ No, della loro gioia non sopporto l'oltraggio.
Voglio la sua rovina, della Du Barry, quella gallina!

Tutte - La gara, la gara!

Madame Première ­ Io adunerei una masnada prezzolata di popolino e al suo passaggio per la via, farei lor cantare una qualche canzoncina infamante..

LE ALTRE ­ E’ poco E’ poco.

Madame Troisième ­ mmmh.. potrebbesi serrare l'uscio dall'esterno quando riceve il suo amante segreto, quel Du Barry che le ha prestato il nome, e chiamare "Aita al fuoco, correte, è in fiamme l'appartamento della Du Barry”. Accorrerebbero in frotta e la sorprenderebbero tra le braccia dello sciagurato.. Il re in persona la scaccierebbe a pedate nel didietro!

LE ALTRE ­ Non basta. Non basta.

Madame Dernière ­ Cosparso il suo abito di fetenti fluidi ferini, le lancerò contro la schiera dei cani da caccia..

LE ALTRE ­ Insomma. Insomma.

Madame Seconde ­ Corrompo il medico di corte e le faccio applicare così tante mignatte da farla ridurre com'un guanto di camoscio.

LE ALTRE ­ Questo è grazioso, graziosissimo...

Madame Première ­ Manometto la sua più bella parrucca, quella sapete con il paesaggio dei mulini, col ruscello e i pastori e pastorelle scolpite sulla vetta con capelli veri, la manometto cosicché‚ quando se la pone in capo, al posto dell'Arcadia v'è un baccanale osceno di satiri addosso ad una sola ninfa infoiata. E in vetta una scritta che fa: "Son io la troia".

LE ALTRE ­ Che bello, che bello!

Madame Dernière ­ Ucciderla, pelarla, farla a pezzi, lardellarla e infilzarla sullo spiedo!

LE ALTRE (che si divertono sempre di più) ­ Buon appetito!

Madame Troisième ­ Gettarla nei catini bollenti e farne sapone!

LE ALTRE ­ Che si lavi, alla buon'ora!

Madame Première ­ Lavarla appunto per benino con l'acido e la cenere, sbiancarle quel faccino, e poi stenderla al sole, e infine stirarla con il ferro ardente. 

Madame Dernière ­ E poi riporla nella bara col suo sacchetto di lavanda!

Madame Seconde ­ Cucirle tutti gli orifizi con buon filo da ricamo, che scoppi in tutta la sua merda!

LE ALTRE (con sommessa ammirazione) ­ Oh! Che brava! Ha vinto, ha vinto, si, ha vinto Madame Seconde.

(Madame Seconde tiene in mano un uovo)

Madame Seconde ­ La prima legge è: l'uomo è un automa, una macchina di terra e semovente, simile a un orologio, composto di ruote e di molle, che possono misurare le ore e misurare il tempo.
La seconda legge è: questo mondo è un composto soggetto a rivoluzioni, una rapida successione di esseri che si spingono l'un l'altro e scompaiono, una simmetria effimera. 
La terza legge è: con quest'uovo si rovesciano tutti i templi.
Prima che il germe vi sia introdotto è una massa insensibile. Dopo è ancora una massa insensibile, perché‚ il germe è un fluido inerte e grossolano. Questa massa passerà alla vita solo mediante il calore ovvero mediante il movimento. 
Il movimento: il solo fermento generale che sussiste nell'universo. 
Con queste tre leggi io vedo che tutto è in rapporto di azione e reazione, che tutto si distrugge sotto una forma e si compone sotto un'altra. Vedo dissoluzioni, rivoluzioni, combinazioni, sublimazioni. 
L'uomo è una macchina e in tutto l'universo non esiste altro che un'unica sostanza che da sé si modifica, da sé e senza Dio, si modifica eternamente. 

(pausa)

Marie! Mi son pisciata addosso.

(Le altre ridono)

Madame Dernière ­ Non c'è, non viene, ha da fare, è altrove.

Madame Troisième ­ Ha lavato montagne di pannolini e adesso non ne vuol vedere più. 

Madame Première ­ Arrangiati da sola.

Madame Troisième ­ Dove sono andati tutti quanti?

Madame Dernière ­ A far di meglio che accudire quattro vecchi stracci. Sono per le strade, arrampicati sugli alberi della cuccagna: sono tutti nelle piazze a far baldoria. E ci han lasciate qui a rimpianger di esser nate. (si scalda un caffè)

Madame Première ­ Si sono presi tutti i miei vestiti. Sembrano scimmie a Carnevale. 

Madame Seconde ­ Popolino infame e succhia sangue. Non volete avere mosche nella vostra stanza? Non spargete zucchero che le attiri. Non volete avere poveri in Francia? Non distribuite elemosine. 

Madame Troisième (offrendo il caffè a P.) ­ Su, bevetene un poco che vi scalda.

Madame Dernière ­ Non mi consola neanche il male che hanno fatto a quella e al suo gaglioffo, gli scellerati.

Madame Première ­ Son costipata qui la notte c'è una tale umidità. (beve un po’ di caffè)

Madame Troisième ­ E dal buio di fuori si sentono romori brutti di carretti sul selciato. E lamenti e percosse. (beve. A Madame Dernière) Questo caffè è’ assai cattivo!

Madame Dernière ­ Mi hanno educata a suonare il violoncello, non a preparar caffè come una serva!

Madame Première ­ In effetti non ha il sapore di quello che da piccine portavamo al nostro papà - re.

Madame Troisième ­ Si faceva a gara a portarglielo al suo risveglio, con quelle chicche azzurre, ve le ricordate?

Madame Première ­ Così belline, tintinnanti dei cucchiai d'argento: din din! Facevano la musica del mattino...

Madame Dernière ­ E gli scherzi che gli giocavamo! Io rifasciavo le pietre del giardino colla carta delle caramelle E le mettevo nei piattini per la colazione del papà-re!

Madame Première ­ E lui ci rincorreva con uno spillone: "Se vi prendo vi infilzo, signorine!"

Madame Troisième ­ Che paura che mi faceva!

Madame Dernière (bussando ad un uscio immaginario) ­ Toc. Toc. 

Madame Seconde ­ Poi una mattina abbiam trovato la porta chiusa. C'eravamo preparate davanti all'uscio in fila in ordine di altezza. E lì siamo rimaste finché‚ il caffè s'è raffreddato.

Madame Troisième ­ Toc. Toc. 

(silenzio)

Madame Dernière ­ Che stia poco bene?

Madame Première ­ Ma no. Ancora ieri papà è andato a caccia. Bussate ancora.

Madame Troisième ­ Adesso bussate voi, Madame Première. Io temo che si adiri.

Madame Seconde ­ A me pare che ci sia qualcuno. Non sentite un'altra voce?

(ascoltano)

Madame Dernière ­ E’ la voce di una donna.

Madame Seconde (a Madame Troisième) ­ Spiate.

Madame Troisième ­ No, ho paura. E se dovesse sopraggiungere qualcuno?

Madame Seconde ­ Spiate, ho detto.

Madame Troisième ­ C'è una persona con nostro padre. (Smette improvvisamente di spiare)

Madame Seconde ­ Che persona? Avanti!

Madame Troisième ­ (spia, ha visto qualcosa, smette) No, mi vergogno.

Madame Seconde ­ Allora! Obbedite!

Madame Troisième (torna a spiare timorosa) ­ Quella signora che hanno presentato al re nel parco l'altro ieri. Quella con la collana di diamanti.

Madame Seconde ­ Quella di cui avevamo chiesto al valletto qual ruolo avrebbe avuto a Corte?

Madame Dernière ­ Quella di cui avevano risposto essere qui per divertire il re?

Madame Première ­ Al che io ho detto: "In questo caso mi dichiaro sua rivale"?

Madame Seconde ­ Non avevate capito nulla, sorella. (A Madame Troisième) E voi spiate.

Madame Troisième ­ Non vedo bene. (occhiataccia di Madame Seconde) Lei è alla toeletta e si dipinge la bocca. (Pausa) Ha solo gli stivali indosso, la parrucca viola e ...

Madame Seconde ­ Che cosa ancora?

Madame Troisième ­ Una mascherina che le copre gli occhi.

Madame Seconde ­ E il re?

Madame Troisième ­ Non vedo.

Madame Seconde ­ Dunque!

Madame Troisième ­ Il re è in ginocchio. Lui non ha né stivali, né parrucca. E le mani le ha legate alla gamba di una sedia, i polsi arrossati...

Madame Première ­ Basta, basta. Allontanatevi di lì.

Madame Seconde ­ No, restate ancora, voglio sapere. Ripetete quanto si dicono.

Madame Troisième ­ Non sento.

Madame Seconde ­ Sforzatevi. (A Madame Dernière) E voi insieme.

Madame Troisième ­ Lui dice "Mia buona amica, ditemi, vi supplico ciò che di più straordinario avete fatto in vita vostra”

Madame Dernière ­ E lei risponde "Se te lo dico, cosa farai, cane?”.

Madame Troisième ­ "Vi donerò un paio d'orecchini d'oro"

Madame Dernière ­ Si è alzata offesa e lo ha percosso col piumino della cipria!

Madame Troisième ­ Il re ora è bocconi. La implora di raccontare. "Vi donerò anche un bracciale di brillanti, va bene di brillanti?".

Madame Dernière ­ Torna da lui. Gli preme un tacco sulla schiena! "Ho fatto felici quindici uomini nello stesso tempo”

Madame Troisième ­ E lui languendo "Mia adorata, scommetto che avete compiuto imprese più straordinarie, parlate, vi prego” 

Madame Dernière ­ "Sono stata in un bordello. Ma stai a terra” 

Madame Troisième ­ "Vi siete concessa in quel luogo, mia cara? Vi prego, raccontate...”

Madame Dernière ­ "I polsi e i lobi son soddisfatti, ma la fronte piange la sua nudità. Mio sovrano per questa risposta, dovrai consolarla con un gioiello. Deponilo ai miei piedi con la bocca"

Madame Troisième ­ "Un diadema, un diadema per consolare la vostra perfetta fronte! Ma parlate ancora, presto"

Madame Dernière ­ "Si, là mi son concessa e poi, come l'imperatrice Teodora ho anche adescato uomini agli angoli delle strade"...

Madame Troisième ­ Lui ora...

Madame Seconde ­ Basta così. 

Madame Dernière ­ E’ spaventoso.

Madame Première ­ Dimenticate quanto avete veduto. Dimenticate e pregate perché Iddio perdoni il re.

Madame Seconde ­ Voi lo perdonerete, sorella?

Madame Première ­ E’ nostro padre, io l'ho già perdonato.

Madame Dernière ­ Fuori ricordo si sentiva la servitù addetta al serraglio che preparava le bestie per la grande festa in programma quella sera. Struzzi, elefanti, rinoceronti, leoni...

Madame Seconde ­ E adesso, dopo vent’anni, ditemi: l'avevate perdonato per davvero?

Madame Première ­ Certamente, Madame Seconde.

Madame Seconde ­ Non è vero. La sera della festa vi ho visto dalla finestra, mentre gli altri erano tutti intenti ai fuochi artificiali. Avete preso la cagnetta preferita del re e gliel'avete annegata nella fontana. E mentre l'annegavate, piangevate, ma solo perché‚ la cagnetta piaceva anche a voi.

(Silenzio di imbarazzo)

Madame Troisième (a bassa voce) ­ Io mi son sempre domandata che significa la parola "bordello".

Madame Dernière (a bassa voce) ­ Si chiamano così le case pubbliche in cui a un prezzo stabilito ogni uomo può trovare giovani pronte a soddisfare le sue passioni.

Madame Première ­ Marie! Ho bisogno di slacciarmi il busto!

(Silenzio)

Madame Première ­ Su, sorelle, di grazia aiutatemi voi a slacciare questo busto: mi martirizza, e poi qui non c'è nessuno a cui piacere.

Madame Troisième ­ Subito.

(Madame Troisième e Madame Dernière accorrono e si infilano sotto alla gonna dove trafficheranno)

Madame Troisième ­ Dunque.. quanti bottoni ci sono qui! Quale sarà quello giusto? 

Madame Dernière ­ Non ho mai slacciato busti, Madame Troisième. Ma non è un bottone che lo tiene chiuso, è un laccetto. 

Madame Troisième ­ Io non trovo nessun laccetto. Lo vedete voi dalla vostra parte? 

Madame Dernière ­ Questo no… questo è cucito...

Madame Troisième ­ Davvero non saprei...

Madame Dernière ­ Io credo si debba seguire questo nastro azzurro in tutto il suo intreccio, per giungere infine al laccetto.

Madame Troisième ­ Ma no, sorella, se è un laccetto la chiusura, e non un bottone, come continuo a sospettare...

Madame Dernière ­ Vi dico che è un laccetto!

Madame Troisième ­ Allora è bianco! Me lo ricordo bene quando la servitù mi svestiva: slacciavano un laccetto bianco. Quindi il nastro da seguire è questo bianco. Ne convenite, ora, Madame Dernière? 

Madame Dernière ­ Ma che c'entra! Il laccetto è bianco, ma è cucito in fondo al nastro azzurro che sto seguen… Ecco me l'avete fatto perdere!

Madame Troisième ­ Mi avete graffiata!

Madame Dernière ­ Siete sempre nel posto sbagliato. Reggete questo capo della fettuccia.

Madame Troisième ­ Non reggo un bel nulla: mi avete fatto male. E poi vi ripeto che il nastro da seguire è questo bianco.

Madame Dernière ­ C'è poca luce quassotto, invero. Perché‚ non uscite a procurare una candela?

Madame Première ­ Una candela no, per cortesia.

Madame Dernière ­ Però si vede poco. Questo secondo voi è azzurro o bianco?

Madame Troisième ­ Bianco, direi.

Madame Dernière ­ A me pareva azzurro. (spuntando, a Madame Première). A voi, Madame Première? (rientrando, a Madame Troisième) Tirate lì.

Madame Troisième ­ Io scioglierei anche questa nappina.

Madame Dernière ­ Mi pare inutile, è una nappina di decorazione, non regge nulla. Staccate questo gancio, piuttosto. Ah, lo faccio io! Se aspetto voi...

(Tutta la gonna di Madame Première casca pesantemente a terra e lascia M.P. in mutande. Restano a vista le due gemelle affaccendate intorno al busto perfettamente chiuso)

Madame Première ­ Vogliate usarmi la cortesia di raccogliere le mie gonne e riporle nella precedente posizione. Preferisco tenere il busto allacciato, respirando con molta parsimonia.

(Madame Troisième e Madame Dernière raccolgono i pezzi della gonna e Madame Première se la fissa al suo posto)

Madame Troisième ­ Scusate, scusate sorella, questi busti, si sa, richiedono molta servitù e noi non abbiamo mai ...

(Occhiata feroce di Madame Première)

Madame Première ­ Certamente. Noi siamo le Figlie di Francia.

Madame Seconde ­ Non siamo state fatte per lavorar con le mani.

Madame Première ­ Non siamo state fatte per prender marito.

Madame Seconde ­ Alla politica del re, non recava vantaggio.

Madame Première ­ Non siamo state fatte per partorire.

Madame Seconde ­ Erano già tanti gli eredi, legittimi e meno.

Madame Première ­ Non siamo state fatte per suscitare scandali.

Madame Seconde ­ Siamo riuscite troppo brutte.

Madame Troisième ­ E allora?

Madame Seconde ­ Siamo solo dei tentativi mancati.

Madame Première ­ (Compassionevole a Madame Troisième e Madame Dernière) In ispecie le gemelle. Quando nostra madre aveva le doglie di Madame Troisième e Madame Dernière, dicevano che ci sarebbe stato il maschio e i fuochi d'artificio erano già pronti. 

Madame Dernière ­ Ci si limitò a cantare un Te deum, molto semplice, il giorno dopo.

Madame Troisième ­ Cara Madre! quando la ripenso la rivedo intenta a contemplare il teschio della Ninon, la Gran Baldracca del regno di suo nonno, e a convincersi della vanità della vita. L'aveva tutto adornato di catenelle e candele, così graziosamente! Vi trascorreva interi pomeriggi; e contemplava e si convinceva, e contemplava e si convinceva...

Madame Seconde ­ Ci hanno conservate, così per pena.

Madame Troisième ­ Cosa dite, sorella? Ci hanno conservate a memoria di un'epoca!

Madame Seconde ­ E senza pena ci distruggeranno.

Madame Première ­ Un'epoca traboccante di effimeri orrori.

Madame Seconde ­ Di cui noi siamo il paradigma odioso.

Madame Première ­ Senza pena ci bruceranno, concime del futuro.

Madame Troisième (Con debole entusiasmo) ­ Noi siamo state le censore della famiglia di Francia.

Madame Dernière ­ Le controllore.

Madame Troisième (Come sopra) ­ Nulla sfuggiva al nostro sguardo acuto.

Madame Dernière ­ Al vostro meno, che senza l'occhialino, calano le nebbie e v'abbisogna il cane.

Madame Troisième ­ Lo sguardo miope aggiunge leggiadria al ciglio.

Madame Première ­ Marie! Questa donna non c'è mai quando la si chiama e appare sempre quando non è opportuno. MARIE!

Madame Seconde ­ Sarà nelle cucine a far comunella con qualche garzone.

Madame Troisième ­ Qualche stalliere.

Madame Dernière ­ Ci hanno conservate a memoria del cerimoniale dei nostri padri!

Madame Seconde ­ E non abbiamo neppure una serva per svuotare il pitale.

Madame Première ­ Madame Seconde! 

Madame Seconde ­ Ci hanno conservate per pena e senza pena ci distruggeranno.

Madame Troisième ­ E sì, che pena. 

Madame Première ­ Non entreremo mai nelle pagine della storia di Francia. 

Madame Troisième (a Madame Première) ­ Sorella, ma io sento che la vostra rettitudine sarà la musa ispiratora di una pia opera morale. Oh, lo sento, lo vedo: vi dedicheranno un'opera, sì, un libro di riflessioni pie! Un libro mistico! E in tutti i collegi le giovinette saranno obbligate a portarne a mente i passi salienti, la via crucis della vostra vita esemplare. "Il martirio della principessa vergine, ad espiazione delle colpe del re suo padre, Specchio di misericordia della Vergine Maria". Che ve ne pare come titolo? 

Madame Première (modesta, ma lusingata)­ Spingete la vostra cortesia fino agli estremi confini dell'adulazione.

Madame Dernière (A Madame Troisième, disgustata) ­ Tale vetta di eloquenza merita che si segni questa frase sul nostro diario‚ facendo di questo un giorno memorabile.

Madame Troisième ­ Madame Dernière, siete sciocca, ma non crediate che mi dia cura di un tono che ormai non mi sorprende più: non avete mai avuto di meglio da fare che offendere.

Madame Dernière ­ E voi, signora, come avete passato il vostro tempo?

Madame Troisième ­ A non far nulla, naturalmente.

Madame Première ­ Tric-trac, trucco, scacchi, tourniquet.

Madame Troisième ­ Oca, volpe, monaco e sciangai, lotterie, biliardo, un po’ di caccia e infine, riposarsi.

Madame Seconde ­ Abbiamo fatto una spaventosa indigestione di svaghi.

Madame Première ­ Durante tutta la vita.

Madame Troisième ­ E la noia ci ha inacidite. 

(Pausa)

Madame Dernière ­ Sentite?

Madame Troisième ­ E’ un altro carretto rosso. 

Madame Seconde ­ Ne portano via un'altra.

Madame Troisième ­ Ma qual'è la colpa, infine?

Madame Seconde ­ Non serve la colpa: basta il sospetto.

(silenzio)

Madame Première ­ Parliamo di qualcosa.

Madame Seconde ­ Di cosa?

Madame Troisième e Madame Dernière ­ Di qualunque cosa!

Madame Première ­ Parliamo dei tempi andati!

Madame Troisième ­ … allora …. c'è la festa! La festa!

Madame Première ­ Ma perché? per quale occasione?

Madame Dernière ­ E’ una festa con la sorpresa! Una sorpresa magnifica hanno promesso a mezzanotte, una colomba hanno detto, un uccello splendente di candore che illuminerà la notte!

Madame Troisième ­ Che bello, con la sorpresa, con la sorpresa!

Madame Seconde ­ L'uccello sarà forse un fuoco artificiale?

Madame Dernière ­ Sì, sì ci saranno i fuochi artificiali, ho visto arrivare il maestro dei fuochi in carrozza stamane!

Madame Première ­ Il segnale di inizio lo dà il re in persona lanciando il primo razzo dalla finestra centrale. E’ ora!

Madame Troisième ­ Guardate! Tutti i fuochi insieme! Un'esplosione! Il palazzo intiero si illumina a giorno. 

Madame Dernière ­ Si vedono le mille carrozze degli invitati! Arde un immenso falò!

Madame Première ­ Laggiù nel parco! Inizia il carosello dei cavalieri a cavallo...

Madame Troisième ­ Sono vestiti come gli eroi dell'Ariosto, come sono belli i loro cavalli al galoppo!

Madame Dernière ­ Andiamo a contemplarli dal canale!

Madame Seconde ­ Ci adageremo nelle gondole d'oro alla luce delle fiaccole, sorbendo la cioccolata.

Madame Troisième ­ Da qui si vede la sfilata allegorica, che fame! Pranzeremo intorno alla fontana?

Madame Première ­ Si, si, davanti allo spettacolo degli acrobati e dei nani...

Madame Dernière ­ E poi si passerà al ballo in maschera.

Madame Première ­ Danzeremo con dei signori anch'essi mascherati e non sapremo mai chi ci avrà strette tra le braccia…

Madame Troisième ­ Il ballo! Indossiamo i costumi delle quattro stagioni, ciascuno con i suoi frutti e i fiori e poi pietre preziose e perle…

Madame Première ­ Siete pronte sorelle? E’ mezzanotte!

Madame Seconde ­ Che folla, che folla, mille volte riflessa negli specchi della Galleria...

Madame Troisième ­ Ora apparirà…la sorpresa, il grande uccello bianco!

(Madame Première appare come Du Barry: sul volto ha una maschera. Si muove con estrema lentezza e morbidezza, come una sorta di danza. Le altre tre restano allibite)

Madame Dernière ­ Ma è la du Barry!

Madame Seconde ­ Ma che sorpresa.

Madame Troisième ­ E’ la sua festa. 

Madame Seconde ­ E’ la sua presentazione ufficiale a Corte.

Madame Dernière ­ La sua apoteosi.

Madame Troisième ­ La sua vittoria.

Madame Dernière­ E’ vestita magnificamente. Ha diamanti fra i capelli.

Madame Troisième ­ E’ pallidissima. E’ stupenda.

Madame Seconde ­ Il suo atteggiamento è di una sfrontatezza rivoltante.

Madame Troisième ­ Si avvicina al re.

Madame Dernière ­ Lui le sorride. E china il capo. 

(Madame Seconde fa cadere la maschera a Prémière) 

Madame Seconde – Madame Prémière, la vostra stazza non vi consente più volteggi tersicorei.

Madame Dérnière (porgendo una ramazza a M.P.) – Oh, ma c'è ancora un cavaliere a cui offrire il braccio.

Madame Seconde – Ripulite, sorella, che non rimanga traccia della vostra patetica commedia.

Madame Prémière (scopando) – Madame Seconde, ancora non han fatto lo stucco acconcio a restaurarvi il viso per quando toccherà a voi il ruolo della Du Barry. E sarà tragedia mal riuscita, più che commedia, come dite voi.

Madame Troisième ­ E noi siamo ancora qui.

Madame Seconde ­ Per poco.

Madame Première ­ Per poco, va bene, ma conduciamoci con decenza, anche nelle difficoltà.

Madame Dernière ­ Con eleganza, seppure negli stenti.

Madame Troisième ­ Rispettiamo l'etichetta, per quanto digiune da più giorni.

Madame Seconde ­ Eh, il vecchio stile! E’ questo che trovo meraviglioso: pulvis sumus et pulvis erimus, ma la forma, la forma si preservi in eterno! 

Madame Première ­ Ah, il vecchio stile! Com'è che dicevano quei versi? Quelli del Poeta, quelli che non moriranno mai? 

(Le altre si dispongono ad ascoltare)

Si amano! Che filtro avranno usato
per rendermi a tal punto sorda e cieca?
Come si son visti? Dove? Quando? 
Furono visti molte volte insieme
oppure s'incontravano in segreto,
nelle foreste? Eh no, per i loro sospiri
c'era piena licenza,
il cielo ne approvava l'innocenza.
E poi...
E io, triste rifiuto dell'intera natura,
io mi celavo al giorno, io fuggivo la luce: 
altro Dio non pregavo che la morte,
E solo di morire m'auguravo la sorte.
Nutrendomi di fiele, trangugiando il mio pianto.



SCENA XI

(Le battute seguenti potrebbero essere un recitar cantando, su balletto) 

Madame Dernière ­ Nutrendomi di fiele,
trangugiando il mio pianto,
E zuppa reale al miele
E biscottini nel vin santo

Madame Trois. ­ Come maneggia il coltello 
Sua Maestà, 
proprio così non lo maneggia alcuno...

Madame Dérn. ­ O minestra di lattuga, 
farcita con le uova,
erbe aromatiche e spezie, 
cui si aggiunge in gran finale 
sugo di funghi e di maiale...

Madame Seconde ­ Con rara abilità,
lo maneggia, mangiando 
lo stufato di pollame, senza macchiarsi nulla, 
tranne che un po’ le dita...

Madame Première ­ Arrosti! 
ammucchiati sun piatto enorme, 
filetti di cervo 
con perniciotti ripieni, 
manzo alla maggiorana 
sormontato di fagiani, 
cappone con le ostriche

Madame Troisième ­ Insalate di cicoria, 
barbabietole, 
lattuga cappuccina 
condite con finocchio, dragoncello, 
violetta e uva spina

Madame Dérn. ­ Gli entrenets! 
frittate, 
timballi, 
pasticci, 
fricandots, 
verdure di stagione, 
E frutti del frutteto

Madame Prém. ­ E la scorzonera, 
il carciofo,
il cardo dall'Italia,
i limoni Portogallo, 
l'uva della Turenna e dello Champagne 
di Cipro il cavolfiore

Madame Seconde ­ Le arance solo 
per ravvivare il rosso 
alle labbra delle signore

Madame Trois. ­ E i piselli! 
I piselli, il re a tutto li preferisce, 
una vera rarità

Madame Dernière ­ L'impazienza di mangiarne, 
il piacere di averli mangiati, 
E la gioia di mangiarne ancora, 
mangiarne con il re 
E poi a casa ancora, 
prima di andare a letto, 
E a letto ancora,
a rischio di far l'indigestione

Madame Troisième ­ Un vero furore. E le uova sode!

Madame Première ­ "L'ho visto, alla fine del pasto, 
ingurgitarne insieme tre o quattro ! 

Madame Dernière ­ E poi la pera! 

Madame Seconde ­ Trecento varietà 
negli orti del re,
tra le quali 
l'appiola, la renetta e la calvilla 

Madame Troisième ­ E le pesche,
la violetta di Sibilla, 
la tetta di Venere,
la bella di Vitry ...

Madame Première ­ MARIE! E’ l'ora del pranzo!

(Silenzio)

Madame Troisième ­ Non sente. Ho fame. Suonate il campanello!

(Madame Dernière suona. Silenzio)

Madame Troisième (a Madame Première) ­ Sorella. Ho paura. Qui ci son topi e altre bestie brutte.

Madame Dernière ­ A lor raccomandatevi: saranno il vostro corteo funebre, gli altri se ne sono andati tutti.

(Madame Troisième piange sommessamente)

Madame Seconde (a Madame Troisième, piano) ­ A testa alta si va verso il patibolo.

Madame Troisième ­ Quella piangeva come un maiale allo scannatoio.

Madame Dernière ­ E vi pare? Non era blasonata, infatti.

Madame Troisième ­ Madame Dernière! Ora ci scherzate, ma quando noi dormiamo vi assale una paura tale che vi mordete a sangue le vostre stesse mani, per dimostrarvi che siete viva: mostrate, mostrate alle altre le stimmate che vi siete inflitta, la coraggiosa!

Madame Dernière ­ Che fate allora, mi spiate anche nel sonno?

Madame Troisième ­ Vorrei dormire, ma mi tengono sveglia le vostre giaculatorie: "Madre, madre, salvatemi", non è così che vi sento piagniucolare?

Madame Dernière ­ Ridendo, vi siete dimenticata di mettervi la mano dinanzi alla bocca con gesto grazioso. Si vedono i denti guasti.

(Troisième afferra dalla mano di Dérnière uno spillone che quest’ultima stava riassestandosi sui capelli e glielo conficca sul capo. Lo spillone rimane infilzato e sgorga del sangue. Dérnière si strappa lo spillone dal capo)

Madame Troisième ­ Non c'è più pietà, non c'è più pietà, non c'è più pietà!

Madame Seconde – Ripulite quell’orrore. Non posso sostenere il sangue nella mia stanza.

Madame Dérnière – Bestia, bestia, che vi divorino le bestie come voi. 

Madame Première ­ Silenzio! Parliamo.

Madame Seconde ­ E sia, ma la memoria non porta più sollievo.

Madame Troisième ­ Sorella, il chirurgo ha lamentato che al re la febbre non passerà con la notte.

Madame Première ­ Sua maestà sentiva che bisognava moderarsi, lo diceva.

Madame Seconde ­ Diciamo piuttosto che bisognava fermarsi.

Madame Dernière ­ Comunque sia, è proprio nel mese d'aprile che gli almanacchi predicevano alla dama favorita il suo ultimo ruolo dopo anni di fortune e amore.

Madame Première ­ Silenzio. Il re si lamenta.

Madame Troisième ­ E’ un altro salasso. Gliene hanno tolto quattro scodelle.

Madame Seconde ­ E’ il terzo. Al terzo salasso si impone che vengano impartiti i sacramenti.

Madame Dernière ­ Il re si opporrà.

Madame Seconde ­ Bisogna chiamare il confessore! 

Madame Première ­ Non vorrete che il re muoia in peccato!

Madame Seconde ­ Quella donna deve essere allontanata dal suo capezzale ora, non più tardi, ora.

Madame Dernière ­ E’ lei che l'ha ucciso.

Madame Troisième ­ E adesso ne piange la morte. Bugiarda.

Madame Dernière ­ Non gli si allontana un istante. Attende che il valletto si distragga per farsi promettere altro denaro. 

Madame Première ­ La du Barry deve andarsene.

Madame Dernière ­ Ma se il re dovesse riprendersi...

Madame Troisième ­ Non ce lo perdonerà mai...

Madame Seconde ­ E’ un rischio da correre.

Madame Première ­ Sorelle, il cameriere ha alzato un poco il candelabro sul volto del re. Sorelle, il re ha il vaiolo.

Madame Seconde ­ E’ quella contadina, quella contadina che gli procurato la troia. Quella che lei stessa ha lavato e vestito con i suoi abiti e gli ha infilato nel letto. E’ quella morta pochi giorni fa col fratello. Era vaiolo. 

Madame Première ­ La du Barry deve andarsene. Il vaiolo a sessantaquattro anni è una malattia senza pietà. 

Madame Troisième ­ Le si permette di star seduta accanto al malato come un cane. 

Madame Dernière ­ Finge di sprezzare il contagio, ma si sa che lei il vaiolo l'ha già avuto.

Madame Seconde ­ Il re deve dedicarsi a Dio e al suo popolo. Bisogna che questa donna se ne vada. 

Madame Première ­ Fatele consegnare un ritratto del re e portatela fuori dal palazzo immediatamente. Che vada a frignare nelle sue stanze, prima che si faccia firmare qualche documento. E che la carrozza si allontani senza scalpori, con le tendine abbassate. 

(pausa)

Madame Troisième ­ Sorelle. 

Madame Première ­ Che c'è?

Madame Troisième ­ Sento come...

Madame Première ­ Silenzio.

Madame Dernière ­ Un fetore terribile.

Madame Première ­ Il re agonizza.

Madame Troisième ­ E’ gonfio, nero, piagato di pustole.

Madame Première ­ Mandategli il mio crocefisso. E aprite le finestre. 

Madame Troisième ­ Mandate agli arresti lo scellerato amante della du Barry.

Madame Dernière ­ Mandate in esilio la du Barry.

Madame Seconde ­ Sorelle, il re m'incarica di dirvi ch'egli chiede perdono a Dio d'averlo offeso e dello scandalo che ha dato al suo popolo. E’ morto.

Madame Troisième ­ Che ne sarà adesso della Francia?

Madame Première ­ C'è un sovrano nuovo, ed è forse peggio del precedente. Di quello conserviamo nella memoria solo il ricordo di quando lo chiamavamo papà - re e il profumo amaro del caffè ci annunciava il suo bacio del risveglio. Il dopo cancelliamolo interamente.

Madame Seconde ­ Cancellare.

Madame Troisième ­ Cancellare.

Madame Dernière ­ Cancellare.

Madame Première ­ Cancellare.

Madame Troisième ­ Distruggere.

Madame Dernière ­ Pulire.

Madame Première ­ Disinfestare.

Madame Seconde ­ Radere.

Madame Troisième ­ Rasare.

Madame Dernière ­ Azzerare.

Madame Première ­ Dimenticare.

Madame Seconde ­ Rimuovere.

Madame Troisième ­ Disinfestare.

Madame Dernière ­ Asciugare.

Madame Première ­ Purgare.

Madame Seconde ­ Eliminare.

Madame Troisième ­ Bruciare.

Madame Dernière ­ Bruciare.

Madame Première ­ Bruciare.

Madame Seconde ­ Questa è la generazione 
del grande Movimento
che partorirà dalla bocca mille angeli. 
Quando si rizzerà lo temeranno i forti,
si lascerà dietro un sentiero infuocato. 
Ma prima di colpire il grande Movimento 
segnerà in fronte i suoi servitori: 
E saranno salvati.
Non avranno più fame e non avranno più sete 
non li colpirà più il sole né l'arsura.
Bruciata, bruciata è Babilonia la grande,
l'ora della vendemmia è giunta 
E la grande falce cadrà sulla sua terra 
E vendemmierà la sua vigna: 
cadranno teste come grappoli
La meretrice resterà desolata e nuda 
E gli angeli mangeranno le sue carni 
E la consumeranno con il fuoco.
Bruciata, bruciata è Babilonia la grande.
In uno stesso giorno le verranno piaghe, morte e fame 
E sarà consumata dal fuoco, 
poiché è il Movimento che l'ha giudicata. 
Alleluia: la gloria e la potenza 
appartengono al Movimento 
perché‚ gli schiavi sono giudici 
della grande meretrice 
che corrompeva la terra con la sua fornicazione.
Il suo fumo sale per i secoli dei secoli.
E i suoi angeli diranno: "Ecco faremo ogni cosa nuova"
Ed edificheranno una città novella 
con le ceneri della precedente.

(Le sorelle spuntano ciascuna da sotto la propria gonna, da un'apertura sul davanti come un siparietto, “interpretano” i giudici rivoluzionari. Madame Seconde, che ora "interpreta” la du Barry, è estranea a ciò che accade intorno a lei)

Madame Dernière ­ Come vi chiamate? 

Madame Troisième ­ Quanti anni avete? 

Madame Dernière ­ Non è vero. Non ne avete quarantadue, ma avete superato i cinquanta da quattro mesi!

Madame Première ­ Ma non è importante la vostra età, cittadina du Barry. Piuttosto se avete dato denaro ad aristocratici emigrati.

Madame Troisième ­ Questa donna mente! 

Madame Dernière ­ La sua casa è il luogo d'appuntamento di tutti gli aristocratici scellerati che cospirano contro la nostra infelice repubblica. 

Madame Première ­ Se i fatti di cui è accusata saranno provati, siate certi che la sua testa cadrà sul patibolo.

Madame Dernière ­ Avete denaro contante nella vostra casa?

Madame Troisième ­ Neanche gioielli?

Madame Dernière ­ Qualche dono vi sarà pur stato fatto durante la vostra carriera...

Madame Troisième ­ Come è possibile che non conosciate dove siano collocati i vostri gioielli?

Madame Première ­ Se ne sono informati solo i vostri servitori, siano messi agli arresti anche loro. Troveremo il modo per farli parlare.

Madame Dernière ­ E’ una donna troppo celebre nei fasti della monarchia.

Madame Première ­ C'è chi riferisce che avete preso il lutto per la morte del tiranno.

Madame Troisième ­ La baccante coronata di edera e di rose!

Madame Première ­ E che avete intrattenuto corrispondenza con le forze della controrivoluzione.

Madame Troisième ­ La Messalina, nata tra il popolo e arricchita dei beni rubati al popolo!

Madame Première ­ Presso la vostra abitazione si sono trovati opuscoli e giornali controrivoluzionari.

Madame Dernière ­ Ha ostentato un lusso degno di un ex amante di monarca.

Madame Troisième ­ Un lusso che insulta le sofferenze del popolo.

Madame Dernière ­ Ha dilapidato i tesori dello Stato.

Madame Première ­ La sentenza è: una nazione rinasce soltanto su un mucchio di cadaveri.

Madame Seconde ­ Aspettate! offro tutti i miei gioielli alla nazione.

Madame Troisième ­ Tu dai alla Nazione solo quanto le appartiene!

Madame Seconde ­ Pagherò tutte le spese del processo. Mi venga lasciata la vita.

Madame Dernière ­ Portatela fuori.

Madame Seconde ­ In nome del cielo, amici miei in nome del cielo, salvatemi. non ho mai fatto del male a nessuno! Salvatemi! La vita! La vita! Lascio tutti i miei beni alla nazione! Mi si lasci la vita! Grazia! Grazia! Ancora un momento solo, signor carnefice, ancora un momento, per favore.

Madame Première ­ Ancora un momento, signor carnefice.

Madame Dernière ­ Ancora un momento.

Madame Troisième ­ Per favore.

(Le sorelle escono dai siparietti e “tornano” sorelle)

(Silenzio)

Madame Troisième (sincera) ­ Che orrore.

Madame Seconde ­ Nessuno proverà rimorso. 

(Silenzio)

Madame Dernière ­ Sono stanca, sorelle.

Madame Première ­ Abbiamo parlato troppo. Adesso è il momento del silenzio.

Madame Seconde ­ Del riposo.

Madame Troisième ­ E domani? 

Madame Dernière ­ Anche a noi raseranno il capo, anche a noi faranno indossare la tunica rossa dei parricidi, prima di condurci al patibolo?

Madame Troisième ­ Ci trascineranno legate sul carretto di fronte al popolino urlante...

Madame Première ­ Domani rinasceremo dalle nostre carni.

Madame Dernière ­ Diteci, sorella che ci parleremo ancora e di nuovo. Racconteremo la storia dell'Ange e della sua carriera felice...

Madame Seconde ­ Domani ci scioglieremo nel calore e ci trasformeremo in movimento puro. 

Madame Troisième ­ Tutto si distrugge sotto una forma e si compone sotto un'altra.

Madame Seconde ­ Dissoluzione.

Madame Dernière ­ Rivoluzione.

Madame Troisième ­ Combinazione.

Madame Première ­ Sublimazione. 

(Pausa)

Bene. Quel che accadrà domani, quando noi non ci saremo più, sarà una spera grande, bianchissima, costruita da uomini nuovi, una spera simile alla luna, gonfia d'aria, la vedete? E’ là al centro di un grande prato; vi accenderanno di sotto un fuoco degli uomini giovani, con una febbre sconosciuta. Là, piccoli come formiche e come formiche forti e laboriosi, si affaccenderanno domani intorno alla grande luna. Guardate! Hanno preso i nostri poveri resti e li hanno accatastati su una pira. Una scintilla ed è il fuoco. Guardate sorelle, bruciamo. Dalle nostre carni esce un fumo profumato e potente, che alimenta la grande spera, così giungerà al cielo. Ora tagliano le funi d'àncora, a forza la trattengono per un attimo ancora a terra, ora ondeggia, tentenna e poi … si solleva piano. 
Allora la spera si innalzerà, barcollando dolcemente nel cielo tra le risate degli uomini lassotto, felici e trionfanti di guardarla. Per un attimo saranno coperti dalla sua grande ombra, poi per un attimo resteranno accecati del sole, e la grande spera volerà. E noi, sorelle, lo sapete? saremo lassù. Lassù volanti con il vento tra i radi capelli, con i nostri parasole, sedute in un cestello appeso sotto della palla volante, che chiameranno mongolfiera. Il vento ci arrosserà le guance, ci screpolerà le labbra. Qualcuna lancerà piccoli gridi di piacere e di paura, qualcuna tacerà guardando verso il sole, e ci alzeremo sopra il palazzo, che ci apparirà come nei disegni degli architetti nella sua implacabile geometria, ci volteremo a salutarlo, addio, addio, ma già sorvoleremo gli orti, i giardini, poi tutta la grande Francia. Tu mi indicherai i paesi e tu i fiumi che non abbiamo mai visti prima, ma tanto studiati sulle carte. Al tramonto, infine, ci accorgeremo di aver perso i vestiti nel volo, ma non avremo freddo né vergogna; giungeremo, allora, alle scaturigini del Nilo, dove bagnandoci ritroveremo la freschezza dei nostri incarnati. Perderemo i nostri nomi e nessuno saprà più niente di noi e noi di nessuno, e ci scioglieremo lontano in un deserto bianco e polveroso tra beduini in lontananza e cammelli. Poi il pallone volante ci depositerà stupite e silenziose in mezzo a un'oasi ombrosa. Ci placheremo allora nel nulla e nessuna traccia resterà di noi. Il pallone svanirà in un punto nel cielo, senza addii.

(Tutte si tolgono la cuffia. Sotto appaiono rasate. Un elemento sonoro e/o visivo ­ per es. le loro teste entrano in un fascio di luce di colore diverso ­ suggerisce la lama della ghigliottina. Le sorelle abbassano di scatto e a tempo il capo, come se fossero state abbattute. Il movimento è lo stesso dei Ringraziamenti.)

FINE