Farsa in un atto
di Miguel De Cervantes y Saavedra
da FARSE SPAGNOLE del secolo d'oro
Edipem Novara 1974
PERSONAGGI
ZAMPA, baccelliere
PEDRO STARNUTO, scrivano
PANDURO, assessore
ALONSO Carruba, assessore
TESTADIPIETRA, contadino
FUMETTI, contadino
GARRETTO, contadino
RANA, contadino UNO
SUONATORI
VICE-SACRESTANO
Villaggio della provincia di Toledo (ora di Madrid).
Entrano il baccelliere Zampa, lo scrivano Pedro Starnuto e gli assessori Panduro e Alonso Carruba.
Panduro Si accomodino, che ogni cosa riuscirà benissimo, se lo vorrà il cielo, che benedetto sia!
Carruba Facciamola spiccia, comunque debba riuscire.
Panduro Calma. Non sarà strano che vada bene la nostra faccenda, se il cielo lo vuole.
Carruba Che lo voglia o che non lo voglia...
Panduro Carruba, la lingua vi sta tradendo. Parlate come si deve! Le vostre parole « che lo voglia o che non lo voglia », non mi suonano bene. Per san Giunco, la fate da saputo, voi, e per questo vi azzardate a parlar di tutto sconsideratamente.
Carruba Sono un vecchio cristiano senza macchia, e credo a occhi chiusi in Dio!
Baccelliere Sta bene: codesto basta.
Carruba E se per caso ho parlato male, confesso di essere un papero e considero come non detto quel che dissi.
Starnuto Basta! Del peggior peccatore, Dio vuole soltanto che si penta e viva.
Carruba Dico che vivo e mi pento, e riconosco che il cielo può fare quanto gli piaccia, senza che nessuno abbia modo di intervenire, specie quando piove.
Panduro La pioggia, Carruba, non cade dal cielo, bensì dalle nubi.
Carruba Corpo del mondo! Se siamo venuti qui per rimbeccarci reciprocamente, è meglio dirlo subito! A ogni parola che dice Carruba, si deve ribattere!
Baccelliere Redeamus ad rem, messere Panduro e messer Carruba, e non perdiamo il tempo in quisquilie inutili. Ci siamo forse qui riuniti per insignificanti bazzecole? Bella lagna dev'essere questa: che ogni volta che si ritrovano insieme Panduro e Carruba, subito scoppiano fra essi mille burrasche e tormente di mille intenzioni contraddittorie!
Starnuto Il signor baccelliere Zampa ha ragione da vendere. Veniamo al sodo, e vediamo quali sindaci dobbiamo eleggere peril prossimo anno. Essi dovranno essere tali che Toledo1. non trovi nulla da obiettare, ma sia costretto a confermarli e a darli per buoni. Cotesto è lo scopo della nostra riunione.
Panduro Quattro sono gli aspiranti al bastone di sindaco: Giovanni Testadipietra, Francesco dei Fumetti, Michele Garretto e Pietro della Rana; uomini tutti in gambissima e con la zucca piena di sale che non solamente possono governare Daganzo, ma la stessa Roma!
Carruba O Romanillos1.
Starnuto Ancora osservazioncelle? Per San Pito, debbo proprio piantarvi in asso?
Carruba Si vede bene che si chiama Starnuto il signor scrivano! Basta un niente di fumo, e gli da subito fastidio! Si calmi, che non apro più bocca!
Panduro Si troverà, per caso, in tutto il sorbe...
Carruba Che cosa volete sorbire, delle uova? Dica orbe l'intelligente messer Panduro, e sarà meglio.
Panduro Voglio dire che in tutto il mondo non è possibile trovare uomini più in gamba dei nostri quattro candidati.
Carruba Io posso attestare, almeno, che Testadipietra possiede il miglior istinto.
Starnuto Istinto di che?
Carruba Per essere una vera aquila come assaggiatore e intenditore di vini. Giorni fa, a casa mia, assaggiò il vino di una determinata botte, e disse che sapeva di legno, di cuoio e di ferro. Quando si finì di vuotare la botte, vi si trovò in fondo un pezzetto di legno da cui pendeva una correggia di cordovano e una piccola chiave.
Starnuto Abilità somma! Ingegno singolare! Un tipo simile può governare Alanis, Cazalla e perfino Esquivias2!
Carruba Michele Garretto è un asso!
Baccelliere In che cosa?
Carruba Nel tirar palle con la balestra.
Baccelliere È bravo veramente?
Carruba A tal punto che non resterebbe più un uccello vivo in tutta la provincia, se per fortuna la maggior parte dei tiri non li sparasse sulla propria mano sinistra.
Baccelliere Somma abilità, davvero, e molto necessaria a un sindaco.
Carruba E che dirò di Francesco dei Fumetti? Aggiusta una scarpa come se fosse un sano! E Pietro della Rana? Non esiste memoria meglio della sua, tanto che ricorda, fino all'ultima sillaba, tutte le canzonette sull'antico e famoso cane di Alba3.
Panduro A costui dò il mio voto.
Starnuto Anch'io!
Carruba lo sto per Testadipietra.
Baccelliere lo non voto per nessuno, finché non diano altre prove del loro ingegno: prove di carattere giuridico, dico.
Carruba Propongo un buon rimedio: si facciano entrare i quattro pretendenti, e il signor baccelliere Zampa li può esaminare, dato che lui se ne intende, e poi si deciderà, in base al responso della scienza, chi debba essere nominato alla nuova carica.
Starnuto Sensatissima proposta, vivaddio!
Panduro Sua Maestà in persona potrebbe tenerla in conto, in modo che si eleggano potro-sindaci, come alla corte ci sono potro-medici.
Carruba Proto-medici, messer Panduro, non potro!
Panduro Non c'è in tutto il mondo friscale come voi.
Carruba Fiscale, accidenti ai miei guai!
Starnuto Per Dio santo, Carruba è insopportabile!
Carruba Dico che, al modo che è necessario un esame per i barbieri, i maniscalchi, i sarti, gli aggiustaossi e simili, bisognerebbe costringere gli aspiranti-sindaci a sottomettersi a un esame, e a chi fosse ritenuto idoneo e promosso, gli si darebbe un certificato, con cui la sua carriera sarebbe fatta, giacché arrivando in qualsiasi villaggio col suo bel certificato ben custodito in una scatola di latta, lo pagherebbero a peso d'oro, data la carestia di sindaci intelligenti che c'è oggi quasi sempre nei piccoli paesi.
Baccelliere Ben detto e ben pensato! Chiamiamo dunque Testadipietra e vediamo fino a che traguardo arriva il suo ingegno.
Carruba Fumetti, Rana, Testadipietra e Garretto! Ecco già entrati i quattro candidati: eccoli qui davanti a voi.
Entrano quattro contadini.
Baccelliere Benvenute siano le signorie loro.
Testadipietra Ben trovate le signorie vostre.
Panduro S'accomodino, che seggiole ce n'è in abbondanza.
Fumetti Mi siedo e mi sento...1
Garretto Tutti ci sediamo, sia lodato Dio!
Rana Che cosa vi sentite, Fumetti?
Fumetti Mi sento scocciato che si tiri tanto in lungo la nostra nomina. Dobbiamo dunque comperarla a furia di tacchini, di barattoli di miele cotto, di vitelline tenere e di fiasche di quello buono tanto grasse da potersi definire damigiane? Ce lo dicano e ci daremo da fare.
Baccelliere Qui non ci sono corruzioni! Siamo tutti d'accordo su un punto, cioè che si nomini sindaco chi si dimostri più capace a tale carica.
Rana Va bene. Io sono d'accordo.
Testadipietra Anch'io.
Baccelliere Alla buon'ora!
Fumetti Sono d'accordo anch'io.
Garretto E io pure.
Baccelliere Si proceda dunque all'esame.
Fumetti Venga 'sto esame!
Baccelliere Sapete leggere, voi, Fumetti?
Fumetti No, affé mia! Né mai si riuscirà a dimostrare che in tutto quanto il mio albero genealogico ci sia persona così poco assennata da mettersi a imparare quelle balle, che poi finiscono col condurre gli uomini al rogo e le donne al postribolo. Leggere non so ma so altre cose che valgono molto più che il saper leggere.
Baccelliere Quali sono codeste altre cose?
Fumetti So a memoria le quattro orazioni1, e le recito quattro o cinque volte la settimana.
Rana E con questo pensate di poter essere sindaco?
Fumetti Con questo, e siccome sono un vecchio cristiano, posso fare persino il senatore romano!
Baccelliere Sta bene. Dica adesso Garretto che cosa sa lui.
Garretto Io, messer Zampa, so leggere, benché solo un po'; còmpito, e da tre mesi sto sul b-a-ba, che fra altri cinque mesi spero di finir di saperlo. Oltre a questa scienza che sto imparando, sono capace di montare un aratro come si deve, e di marcare in meno di tre ore quattro paia di torelli indomiti e briosi. Ho buona salute, non sono sordo, non ho cateratte né tosse né reumi; sono cristiano vecchio, come tutti, e tiro con l'arco come un Cicerone2.
Carruba Abilità davvero preziose per un sindaco! Necessarie e numerose!
Baccelliere Avanti. Che cosa sa Testadipietra?
Testadipietra Nella lingua e nella gola stanno tutte le mie capacità. Non c'è assaggiatore al mondo che mi superi. Porto stampati nel palato sessantasei sapori, e tutti vinàtici!
Carruba E vuol essere sindaco?
Testadipietra Lo esigo. Perché quando sono nell'esercizio delle mie funzioni bacchiche, mi sento i sensi talmente svegli, che in quel momento potrei suggerire leggi a Licurgo, e con le pagine di Bartolo1 pulirmi il...
Panduro Ehi piano che qui siamo in consiglio!
Testadipietra Non sono per nulla schizzinoso né sporcaccione, dico solo che la mia pretesa non deve fallire, che poi darò fondo alla cantina.
Baccelliere Messer Testadipietra, le minacce qui valgono poco, per la mia vita eterna! E Pietro Rana, che cosa sa?
Rana Essendo Rana, canterò male; dirò comunque il mio carattere e non il mio ingegno. Se io, signori, diventassi sindaco, il mio bastone non sarebbe sottile come quelli che si usano di solito, bensì di quercia o di rovere e grosso due dita, temendo che me lo piegasse il dolce peso di una grossa borsa di ducati, o altri doni, favori, preghiere o promesse: cose che pesano come il piombo e non si avvertono finché non vi hanno rotto le costole del corpo e dell'anima2; oltre a ciò, sarei educato e moderato, severo ma non cattivo; non insulterei mai il miserabile che mi fosse trascinato davanti per i suoi delitti, giacché una parola brutale di un giudice feroce suol far male peggio che la sua sentenza, anche se questa commina un duro castigo. Il potere non deve far dimenticare la buona creanza, né la sottomissione di un reo legittima la brutalità e l'arroganza del giudice.
Carruba Viva Dio, che il nostro Rana ha cantato meglio di un cigno sul punto di morire!
Panduro Ha detto mille sentenze censorine!
Carruba Di Catone il Censore, cioè. Ben detto, assessore Panduro!
Panduro Correggetemi!
Carruba Verrà il tempo di farlo anche meglio.
Starnuto Speriamo di no. Terribile vizio il vostro, Carruba, di correggere gli altri!
Carruba Zitto voi, messer scriba.
Starnuto Scriba io, fariseo che non siete altro3?
Baccelliere Per San Pietro! Questo è troppo! Finiamola!
Carruba Io scherzavo.
Starnuto E io scherzo,
Baccelliere Basta di codesti scherzi, per la mia vita eterna!
Carruba Chi dice bugie, dice bugie.
Starnuto E chi dice il vero, dice il vero.
Carruba Esatto.
Starnuto E adesso finiamola.
Fumetti Le promesse fatte da Rana son fatte di lontano. Fatelo sindaco davvero, e vedrete come cambia e diventa ben diverso da quel che sembra adesso!
Baccelliere Fumetti ha parlato come un libro stampato.
Fumetti Io dico invece: datemi il bastone di sindaco, e vedrete che non cambio né muto né mi trasformo in un altro.
Baccelliere Eccovi dunque il bastone e fate conto di essere già sindaco!
Carruba Corpo del mondo! Gli dànno il bastone mancino?
Fumetti Come mancino?
Carruba Non è mancino codesto bastone? Un sordo o un muto può vederlo da una lega dì distanza.
Fumetti Se mi danno il bastone mancino, come potrò giudicare diritto?
Starnuto Questo Carruba ha il diavolo in corpo Dove si son mai visti bastoni mancini?
Entra Uno.
Uno Signori, son venuti dei gitani assieme con delle zingarelle stupende, e quantunque gli abbiamo detto che le signorie loro sono adesso molto occupate, si ostinano a voler entrare per dar sollazzo alle vostre signorie.
Baccelliere Entrino, e vedremo se potranno esserci utili per la festa del Corpus, di cui io sono il « maggiordomo »1.
Panduro Entrino, alla buon'ora!
Baccelliere Fateli entrare.
Fumetti Io ne sono molto contento.
Garretto Per me, me ne infischio.
Rana Gitani sono? Bisogna star attenti che non ci rubino il naso.
Uno Vengono senza nemmeno chiamarli. Eccoli qui.
Entrano i Suonatori vestiti da zingari, con due gitane ben vestite, e mentre gli uomini suonano e cantano la romanza seguente, le donne danzano.
Suonatori
Riverenza vi facciamo,
magistrati di Daganzo,
brava gente all'improvviso,
brava gente se ci ripensate;
forniti d'intelligenza
per provvedere alle nomine
che l'ambizione sollecita
fra i mori e fra i cristiani.
Il cielo, sembra, vi ha fatti
(dico il cielo stellato)
dei Sansoni per le lettere,
e per la forza dei Bartoli.
Garretto Tutto quel che si canta parla di cose della storia.
Fumetti Suonatori e danzatrici sono unici e rari.
Carruba Hanno però qualcosa di fitto1.
Baccelliere Suvvia, sufficit!
Suonatori
Come cambiano i venti,
come cambiano i rami,
che nudi nell'inverno
si rivestono in primavera:
cambieremo i nostri balli
punto a punto e passo a passo,
non essendo affatto strano
che cambino le donne.
Evviva di Doganzo i magistrati
che sembran palme benché sian roveri!
(ballano)
Garretto Bei versi, per Dio!
Fumetti E molto sentiti.
Testadipietra Bisogna farli stampare affinché resti memoria di noi per tutti i secoli dei secoli, amen.
Baccelliere State zitti, se potete.
Suonatori
Evviva, evviva!
E in secoli veloci
del tempo i giorni
passino con le notti,
senza mutare l'età,
che resti di trent'anni,
né toccar le foglie
di codeste querce.
I venti, che irati
fanno tanti danni,
come zeffiri dolci
soffino sui loro mari.
Evviva di Daganzo i magistrati
che sembrati palme benché sian roveri!
Baccelliere Il ritornello in parte non mi piace.
Testadipietra Suvvia, silenzio!
Suonatori
Calpesterò la polvere
così sottile,
la polvere sottile
io calpesterò.
Panduro Che insalata di motivi fanno questi suonatori!
Fumetti I gitani sono dei diavoli!
Suonatori
Calpesterò la terra
per dura che sia,
purché mi apra in essa
amor sepoltura,
che già la mia sorte
amor calpestò,
così sottile!
Calpesterò lieta
il più duro suolo,
se in esso calpesti
il male che temo.
Fuggito è il mio bene,
lasciando la polvere
sottile così!
Entra un Vice-sacrestanomolto mal messo.
Sacrestano Signori del Municipio, giuro a zio, mi sembra che ve la spassiate un poco troppo! Così si governa il paese, accipicchia tra chitarre, balli e baldorie?
Baccelliere Acchiappatelo, Garretto!
Garretto Subito!
Baccelliere Portate una coperta, che - per Cristo! - dobbiamo sballottare un po' questo furfante idiota e insolente, e per di più svergognato!
Sacrestano Signori, ascoltino!
Carruba Vado subito a prendere la coperta. (Esce.)
Sacrestano Badate a quello che fate, ch'io sono presbiter!
Baccelliere Tu, briccone?
Sacrestano Sì. che ho avuto la prima tonsura, ed è lo stesso.
Panduro Adesso lo vedrete, disse Agrajes1.
Sacrestano Non c'è nessun Agrajes qui!
Baccelliere Allora ci saranno gracchi che ti piluccheranno la lingua e anche gli occhi.
Rana Dimmi, sciagurato, che demonio ti è saltato sulla lingua? Chi ti ha incaricato di dar lezioni alle autorità? Sei tu che governi il paese, forse? Bada alle tue campane e al tuo mestiere e lascia in pace quelli che amministrano, che sanno loro quello che devono fare, meglio di noi. Se per caso fossero cattivi amministratori tu prega affinché diventino buoni; se son buoni, prega, affinché Dio non ce lì tolga.
Baccelliere Il nostro Rana è un santo e un saggio!
Rientra Carrubacon la coperta.
Carruba Non sarà per mancanza di coperta se non lo sballotteremo per aria!
Baccelliere Afferrale dunque la coperta per i lembi, tutti quanti, compresi zingari e zingarelle! Su, amici, forza! (Lo sballottano).
Sacrestano Per Dio, ma allora fa sul serio? Viva Dio, buono sono io per tollerare scherzi di questo genere! Per San Pietro, sono scomunicati tutti quelli che hanno toccato i peli della coperta!
Rana Basta, basta, cessi il castigo, il poveraccio deve essere pentito.
Sacrestano E pesto, che è peggio. Da adesso in poi mi cucirò la bocca con due pezzi di spago da ciabattino.
Rana Bravo, è quel che ci vuole.
Baccelliere I gitani vengano a casa mia, che ho qualcosa da dirgli.
Gitani Veniamo con te.
Baccelliere L'elezione è rimandata a domani. Io intanto ho già dato il mio voto a Rana.
Gitani Canteremo, signore?
Baccelliere Fin che volete.
Panduro Ma nessuno canta come canta il nostro Rana.
Garretto E non solo canta: incanta!
Se ne vanno tutti cantando «Calpesterò la polvere ».
1 A Toledo risiedeva l'autorità cui spellava il diritto di confermare le cariche.
1 Romanillos è un piccolo villaggio della provincia di Guadalajara. La battuta di Carruba è naturalmente beffarda, potendo Romanillos sembrare un diminutivo di Roma.
2 Località famose per la produzione di vino.
3 Allusione alle note strofette popolari sul cane che perseguitava gli ebrei di Alba, provocando le loro indignate proteste alle autorità.
1 Intraducibile gioco di parole fra sentarse (sedersi) e sentirse (sentire o provar dispiacere).
1 Erano il Credo, il Pater noster, l'Ave Maria e la Salve Regina.
2 Nel testo: Tullio, con evidente allusione a Marco Tullio Cicerone.
1 Famoso giureconsulto italiano (1313?-1357), assai conosciuto in Spagna per i Suoi Commentarii al Codice, che ebbero valore di legge.
2 Piegare o torcere il bastone della giustizia (il sindaco era anche giudice, secondo il costume arabo) vuol dire, evidentemente, commettere ingiustizie.
3 Carruba dice scriba per scrivano; ma lo scrivano prende il termine nel senso del Vangelo e se ne offende.
1 Era il magistrato municipale incaricato di preparare i festeggiamenti pubblici in occasione del Corpus Domini.
1 Spiritosaggine del solito Carruba; fitto èin contrapposizione al vari della battuta precedente.
1 Frase proverbiale, usata spesso da Cervantes. Qui c'è anche gioco di parole col grajos (gracchi), della battuta seguente del Baccelliere.