L’erede

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L’EREDE

L’EREDE  di Fiammetta Veneziano

LORD JEREMY BENTHAM

LADY  HELEN BENTHAM, sua moglie

ROSEMARY  BENTHAM, sorella di Helen

CHARLES  BENTHAM, loro cugino

MARGARET BENTHAM, nipote di Jeremy, Helen e Rosemary

ARNOLD, maggiordomo

LUCILLE, cameriera

ROBERT  TOWER, medico e amico di famiglia

MARTHA TOWER, sua moglie

LORD TERENCE MAC DOUGALL, generale e amico dei Bentham

                                        

                                                 

                                 GENEALOGIA DEI BENTHAM

                                                     1865-1935

                                             

                                 JEREMY     MARGARET

      

    WILLIAM              GEORGE     CHARLES    STEPHEN                                                       


       

  JEREMY HELEN-ROSEMARY-EDWARD ANNE    CHARLES

          

                                                             

        WILLIAM                                    MARGARET    

          


                         

               


                                                                              


1935. La casa di Jeremy Bentham, Green Hill, nel Devonshire. Un soggiorno arredato con mobili antichi, di gusto semplice ma raffinato. A destra, in fondo , un’uscita dà su un corridoio che conduce alla porta esterna della casa e alla cucina; verso il proscenio, sempre a destra,un piccolo scrittoio con una lampada da tavolo, un telefono, una poltroncina. Due grandi poltrone al centro con un tavolino in mezzo. A sinistra un camino con due sedie poste lateralmente, subito dopo una porta che conduce alle altre stanze. Sulla parete di fondo, al centro, un quadro ben visibile e grande: è il ritratto di un bellissimo giovane, William Bentham. Ai lati del quadro due grandi portefinestre si aprono su una terrazza rialzata che dà su un  parco. Sulla terrazza vasi di fiori.

                                              PRIMO ATTO

   

Il pomeriggio di una bella giornata autunnale. ROSEMARY sta trafficando sulla veranda con un vaso di fiori. Borbotta. JEREMY entra in scena con una lettera e una pipa, siede allo scrittoio.

JEREMY - (mentre siede) Che cosa borbotti Rosemary?

ROSEMARY - Non capisco perché i ciclamini non vogliano fiorire, è questa la loro stagione e inoltre sono pieni di pidocchi!(rivolgendosi ai fiori) Forza su, un piccolo sforzo! L’altro anno di questi tempi eravate già sbocciati!

JEREMY -(scrivendo) Mi sembra che i vasi  siano pieni di fiori.

ROSEMARY - Sono nate le dalie, ma non  i ciclamini.(si affaccia all’interno e vede JEREMY che scrive) Che scrivi?

JEREMY - Devo rispondere ai Bennett. Ci hanno invitato per questo weekend, ma dovrò avvertirli che non possiamo andare.

ROSEMARY- Quei Bennet a volte sono troppo insistenti. Non siamo stati loro ospiti solo la scorsa settimana?

JEREMY- Sono delle persone piacevoli. A me non dispiace vederli ogni tanto...

ROSEMARY- Appunto: ogni tanto!

ROSEMARY si gira e continua a lavorare e a borbottare, HELEN entra da destra.

HELEN - Povera me… tra una cosa e l’altra, e poi la Corrier è così testarda… ma dove ho messo il mio ricamo? (guarda ovunque, sposta qualche oggetto sulla scrivania mentre JEREMY scrive. Si inchina dietro una poltrona e prende un cesto con un copriletto di cotone, realizzato all’uncinetto, piegato)Ah sì, eccolo! Il guaio è che non ricordo mai dove metto le cose… Sarà la vecchiaia Jeremy?

JEREMY - …uhm ( non ascoltandola, continuando a scrivere )

HELEN - Ma io non mi darò per vinta: lotterò contro il degrado fisico e mentale … E poi gliel’ho detto ad Arnold… (Esce continuando a parlare)

ROSEMARY -(entra e chiude le portefinestre) Quando arrivano gli ospiti?

JEREMY - Margaret dovrebbe essere già qui.

ROSEMARY-Sono così contenta di vederla, è troppo tempo che non viene a Green Hill , mi manca tanto!

JEREMY-Manca anche a me, ma che vuoi farci? E’giovane, ha bisogno di stare in mezzo a gente della sua età…

ROSEMARY  - Già, ma quanto vorrei che tornasse a vivere qui! Capisco però che desideri sentirsi indipendente…(si guarda in uno specchio) Santo cielo sono tutta sporca di terra! Vado a darmi una ripulita . (esce)

 

JEREMY annuisce e rilegge la lettera, non vede MARGARET che tenta di entrare da una  portafinestra. Cerca di aprire l’altra, ma non riuscendovi bussa al vetro.  JEREMY alza lo sguardo e corre ad aprire.

MARGARET - (entrando e abbracciandolo) Zio Jeremy!

JEREMY - Margaret! Sono così felice di vederti! Come stai?

MARGARET - Benissimo.

JEREMY-Ti trovo bene infatti. Sei  stanca? Vuoi salire per  darti una rinfrescata? Ti faccio portare un the? O preferisci una bibita? Forse vuoi mangiare qualcosa?

MARGARET -(ridendo)No, no sto bene. (Siede e si guarda intorno) Mi sembra di essere in paradiso qui. Come stanno zia Helen e zia Rosemary?

JEREMY - Come al solito. Lo sai che vengono i Tower?

MARGARET - Lo sapevo, ho sentito Robert ieri…viene qualcun altro?

JEREMY -No, no.(guardandola di sottecchi con finta indifferenza) Ah  sì dimenticavo: verrà anche Charles...

MARGARET- (infastidita) Charles?

JEREMY -Sì, strano vero? Ormai non si allontana quasi più da casa, ma per venire a Green Hill…

MARGARET -(cambiando espressione, alzandosi e girando per la stanza) Green Hill! Caro, meraviglioso Green Hill!

JEREMY - Siete tutti affezionati a questa vecchia casa …

MARGARET - E’ la casa più bella del mondo.

JEREMY - Ti ricordi quando eravate piccoli? Che giornate  stupende abbiamo passato!

MARGARET - Le giornate più felici della mia vita.

HELEN- (Entra da destra con un grossa scatola di cioccolatini, prende un cioccolatino dalla scatola e si rivolge a JEREMY, non si accorge di MARGARET) Guarda che cosa ti do, apri bene la bocca: ah ah… (JEREMY apre la bocca. Gli mette il cioccolatino in bocca) Ecco!

JEREMY -( masticando) Helen, guarda  c’è Margaret…

HELEN - Dov’è? Dov’è? (La vede, le si avvicina, le dà un bacio e mette anche a lei un cioccolatino in bocca) Margaret tesoro, che bello averti a casa ! (A JEREMY) Speriamo che faccia bel tempo!

JEREMY -Dico ad Arnold di far pervenire la lettera ai Bennet…(esce)

HELEN -(sedendo sulla poltrona) Come dicevo prima, speriamo che faccia bel tempo perché un weekend piovoso…  Come ti sta bene questa gonnellina, sembri più giovane…(facendola sedere) Raccontami…Londra è cambiata dall’ultima volta che sei venuta?

MARGARET - (ridendo) Manco da Green Hill solo da un mese …

HELEN -(svagata) Che vuol dire? Sai quante cose possono cambiare in un mese, perfino in una settimana…(diventando seria e guardando il ritratto)  o in un giorno…

MARGARET -Beh, vediamo…Sì ecco hanno inaugurato un nuovo teatro a Holland Park…

HELEN- (ritornando allegra) Ecco lo vedi che c’è qualcosa di nuovo? E ci sei già stata?

 MARGARET- No, contavo di andarci la prossima stagione, perché non venite anche voi?

HELEN- Non sarebbe una cattiva idea, una volta tutte le prime a Londra erano nostre! Lo sai che vengono i Tower per il weekend? Quella sciocca di Martha ora ha un hobby!

MARGARET- Davvero? E come farà con i bambini e tutto il resto?

HELEN-Non lo so davvero. Pensa che si è messa a creare delle collane orren…diciamo etniche!

MARGARET- Collane? Divertente!

HELEN-Dovresti vederle! La povera  Rosemary, l’ultima volta che sono venuti,   ha fatto l’errore di complimentarsi con lei  per la collana che indossava, un oggetto davvero incredibile, tutto sassi e chiodi. A  Martha non è parso vero e le ha descritto nei minimi dettagli la costruzione del capolavoro.  Rosemary  ha dovuto comperare il materiale e mettersi al lavoro per fare anche lei una collana.

MARGARET - E il risultato?

HELEN - Orribile, veramente mostruosa. Pensa che per farla più originale Martha ha regalato a Rosemary un mucchietto di ossa di pollo di varie forme, consigliandole di dipingerle. Ma Rosemary non ne aveva voglia e le ha infilate nella collana così, “nature”.

MARGARET- E allora?

HELEN- Sai dov’è finita la collana? Nella cuccia di Zeus! Se l’è sgranocchiata beatamente…ah,ah,ah! (anche MARGARET ride)Quindi ti consiglio di non farle complimenti per ciò che indossa!

MARGARET - (pausa) Ho saputo che viene anche Charles.(Si alza e fa qualche passo, restando voltata verso il camino) Perché l’hai invitato zia Helen?

HELEN - Si è praticamente autoinvitato. Ha nostalgia di Green Hill.

MARGARET - Ci credo. È cresciuto qui e un domani sarà casa sua! È l’erede di Green Hill.

HELEN- (amara guardando il ritratto) Sì, ora è Charles l’erede di Green Hill! (MARGARET si volta a guardarla, HELEN cambia di nuovo tono)Ti sei portata qualcosa di speciale per la sera? E’ un secolo che non mi faccio un vestito nuovo!

MARGARET- Sarà una sorpresa, penso che vi stupirò!

CHARLES BENTHAM entra da sinistra. È timido, gentile.

 HELEN -(va incontro a CHARLES allegramente e lo abbraccia) Charles! Stavamo proprio dicendo che sei stato gentile a venirci a trovare.

CHARLES - Helen, sei stata tu gentile a lasciarmi venire.(la bacia sulle guance. Poi vede  MARGARET, piacevolmente sorpreso le si avvicina, le prende una mano, la tiene un po’ fra le sue e poi la bacia sulle guance, emozionato ) Oh Margaret, sei bellissima!

MARGARET - (ridendo) Sei sempre un gentiluomo Charles.

CHARLES - Dico la verità.

HELEN- Certo che dice la verità Margaret. Tu sei bella.

CHARLES -(guardandosi intorno e affacciandosi sulla terrazza)A Green Hill il tempo si è fermato.(guarda il ritratto) Da allora è come tutto  cristallizzato. (HELEN volta il viso con un movimento brusco, con dolore, la sua mente ritorna al passato ) Mi ricordo sempre quei giorni di vacanza, quando erano ancora vivi zio Edward e zia Anne!

MARGARET- (tristemente)Papà e mamma se ne sono andati troppo presto…

Su quella entra ARNOLD, impassibile. HELEN cambia espressione, come se ritornasse al presente. 

ARNOLD - (inchinandosi con un lieve cenno del capo) Signor Charles, signorina Margaret, milady.

CHARLES- Ciao Arnold, mi fa piacere vederti!(gli batte una mano sulla spalla)

MARGARET- Anche a me!

ARNOLD- Il  piacere è mio, è bello vedervi insieme a Green Hill. (MARGARET e CHARLES si guardano)

HELEN- ( ad ARNOLD) Dovrebbero vivere qui, vero?

MARGARET- Zia Helen, ti prego!

HELEN- Che volevi dirmi Arnold?

ARNOLD- Oh, mi scusi milady: la signora Corrier vorrebbe parlarle. Non sa che cosa preparare come antipasto.

HELEN -Uova di quaglia. Le ho ordinate ieri… o l’altro ieri. E se avessi dimenticato di ordinarle?  Sono arrivate?

ARNOLD - Temo di no signora. E  la signora Corrier non è sicura di… (HELEN esce da sinistra. ARNOLD la segue)

CHARLES - (si avvicina al ritratto) Faccio sempre l’errore di ricordare il passato davanti ad Helen. Soffre ancora così tanto…

MARGARET- Mi sembra naturale, non potrà mai superare quello shock.… ( guarda il ritratto).

CHARLES - Da ragazzi ci ha trattati tutti come dei figli, pensavo che le avremmo colmato il vuoto.

MARGARET- Non è la stessa cosa… e poi c’è Green Hill… Un domani dovrà cederla, spetta a te di diritto.

CHARLES- Con William non avrebbe mai dovuto lasciarla.

MARGARET- Questo non è detto! Comunque lo avrebbe fatto volentieri, come è nella giusta logica delle cose.

CHARLES-  Credi che si senta defraudata?

 MARGARET - No, no! Anche tu sei un Bentham ed è quello che conta. E poi ti adora.

CHARLES - Ma lei tiene molto a Green Hill.

MARGARET - Sì, moltissimo. Ma la cosa  a cui tiene di più è la famiglia, la continuità del nostro nome:(vagamente ironica) la stirpe dei Bentham.

CHARLES- Io non credo che ne reclamerò mai il possesso. La dinastia dei Bentham finirà con me.

MARGARET- Ti sposerai Charles e avrai dei figli…

CHARLES- Non  mi sposerò, a meno che…( guardandola con intenzione, avvicinandosi) Margaret…

 MARGARET- (allontanandosi) No! Ne abbiamo già parlato Charles…

CHARLES- Allora no, non mi sposerò mai se tu non vorrai!

MARGARET- Mai dire mai! (siede sulla poltrona)

CHARLES -  Margaret, ascoltami…. (Si siede sull’altra poltrona le prende le mani)

MARGARET - Desidero passare un weekend sereno Charles, non voglio pensare a nulla! (ritira le mani)

CHARLES- ( sarcastico )Davvero? A nulla? O a  Robert?

ROSEMARY  - (entrando)Oh, Charles!

CHARLES - (alzandosi)Rosemary , sono felice di vederti!(bacia ROSEMARY sulle guance)

ROSEMARY- (rivolta a MARGARET che si è alzata) Margaret tesoro, come stai?(la abbraccia  con molto affetto)

MARGARET- Benissimo zia, grazie(la bacia)

ROSEMARY- Sei in splendida forma! Anche tu stai molto bene Charles. E’ un secolo che non ti vediamo!

CHARLES -Lo so, dovrei venire più spesso a Green Hill.

ROSEMARY- Certo che devi venire più spesso, (guardando MARGARET )Dovete venire più spesso!

ROSEMARY- Ti ricordi come vi divertivate da bambini? (HELEN entra da sinistra. Ha in mano delle arance e gesticola mentre parla)

HELEN - Al giorno d’oggi non vuole più lavorare nessuno. Non è così, Charles? Se chiedi a una sarta di aggiustare un vecchio vestito, comincia a cercare mille scuse perché vuole fartelo nuovo…

CHARLES - Hai  delle bellissime arance!

HELEN - Già, sono belle eh? Vengono dall’Italia. Sentite il profumo (ne porge una a Charles che odora il frutto e annuisce) Dove le ho prese? Perché le ho portate qui?

ROSEMARY  - Le avrai prese in cucina.

CHARLES- Per farcele ammirare immagino.

HELEN -No, no... Oh, adesso mi ricordo: mi piacerebbe tanto far crescere degli aranci in giardino.Voi che ne dite?

ROSEMARY  - Io dico di no, sarebbe tempo sprecato.

MARGARET- Col nostro clima non credo che resisterebbero.

HELEN- Ci posso sempre provare però. (Si gira cercando un posto dove posare le arance, ARNOLD entra e si avvicina a HELEN con un vassoio)

CHARLES- Tentar non nuoce.

ARNOLD - (impassibile) Chiedo scusa, milady, la signora Corrier vorrebbe le arance. (HELEN le mette  sul vassoio) Grazie, milady. (Esce da sinistra. Tutti ridono)

HELEN - Arnold è straordinario. (Siede) Arriva sempre al momento giusto.

ROSEMARY- Come va il lavoro Margaret?

MARGARET  - Il mio lavoro? Molto bene grazie.

CHARLES - Non ti stanchi troppo?

MARGARET  - Mi fa sentire viva.

HELEN - Viva? Grazie al cielo in vita mia non ho mai dovuto lavorare in un ufficio per sentirmi viva.

ROSEMARY- Margaret è giovane e ha bisogno di  provare cose nuove!

CHARLES - Andiamo a fare una passeggiata, Margaret? Sono stato troppo tempo in automobile, ho bisogno sgranchirmi le gambe.

MARGARET  - Volentieri. Anch’io ho voglia di respirare un po’ d’aria. Vieni anche tu, zia Rosemary?

ROSEMARY - No, grazie, aspetto i Tower per dare una mano a Helen.

CHARLES - (bruscamente) Cosa ? Viene anche Robert?

ROSEMARY  - Sì.

CHARLES -(infastidito, sottovoce) Avrei preferito saperlo prima.

ROSEMARY  -  Perché?

CHARLES - Perché sarei venuto un’altra volta! (MARGARET e CHARLES escono sulla terrazza discutendo)

HELEN - (sospirando)Lo sapevo che sarebbe stato un weekend difficile…

ROSEMARY- Speriamo di no.

HELEN- Speriamo. Ho visto le dalie sulla terrazza, che strano colore hanno vero?

Escono sulla terrazza, guardano un po’ i vasi e poi vanno anche loro nel giardino.

 LUCILLE, la cameriera, entra da sinistra e lascia la porta aperta. E’ una ragazza sveglia, poco rispettosa, petulante, assunta da poco. ARNOLD entra dietro di lei. Ha in mano un vassoio con bottiglie, bicchieri e uno strofinaccio.

ARNOLD - Lucida i bicchieri, Lucille. Attenzione a non romperne qualcuno! 

LUCILLE - Sì, signor Arnold. Subito. (canticchia, poi si ferma a riflettere)Sa cosa penso?(ARNOLD si gira verso di lei mentre ripiega un giornale lasciato su una sedia) Penso che Lady Helen sia un po’ suonata! (Lucille strofina i bicchieri con uno straccio)

ARNOLD - (irrigidendosi appena, mentre sistema il vassoio sullo scrittoio) Ti sembra questo il modo di esprimerti Lucille? Porta rispetto per chi ti dà lavoro. Lady Helen è una signora colta, raffinata, generosa e di grande intelligenza.

LUCILLE - Non sidirebbe da come vaneggia… (Una pausa, ARNOLD guarda LUCILLE con un terribile sguardo di rimprovero. LUCILLE fa un passo indietro. Scusandosi) Mi scusi, signor Arnold.

ARNOLD - (tollerante) Tu sei da poco qui a Green Hill, non sai la storia della famiglia e se ora Lady Bentham può sembrare un po’… strana, ne ha tutte le scusanti.

LUCILLE - Perché signor Arnold, c’è dietro qualche casino?

ARNOLD - Lucille, ti prego non usare questi termini! Ora sei a servizio dei Bentham, ciò vuol dire che sei una domestica di serie A.

LUCILLE- Ma sempre una serva sono! (Sedendosi a gambe scomposte sulla sedia)

ARNOLD- (guardandola con disprezzo) Temo che dovrò parlare di te a Milady. Il tuo comportamento lascia molto a desiderare.

LUCILLE - (rialzandosi di scatto con tono sottomesso) Chiedo scusa signor Arnold… (pulisce per un po’ e poi nuovamente con fare saccente)La signora Corrier mi ha detto di un incidente anni fa …

ARNOLD - La signora Corrier farebbe bene a pensare a suoi…. cavolfiori!

LUCILLE - Forse se sapessi che cos’è accaduto, riuscirei a comprendere le paranoie di Lady Helen!

ARNOLD -( guardandosi prima intorno per accertarsi che nessuno ascolti, poi con voce pacata e drammatica) Il figlio di Lord Jeremy e Lady Helen, William, l’erede di Green Hill, ha avuto uno spaventoso incidente d’auto 7 anni fa ed è morto…(si gira verso il ritratto)

LUCILLE - Poveraccio…( avvicinandosi al ritratto) Era così bello?

ARNOLD - Era un ragazzo eccezionale, del resto come lo sono i genitori! (commosso)

LUCILLE - I Bentham non hanno altri figli?

ARNOLD - No. Il titolo e Green Hill passeranno a Charles Bentham, figlio di Stephen Bentham, fratello di Lord Jeremy.

LUCILLE - Ecco, perché Sua Signoria… (fa un gesto per far capire che HELEN è matta) .

ARNOLD - (si avvicina a LUCILLE severo) Lady Bentham è talvolta assorta nei suoi pensieri, per non dire distratta. Ma in casa ci sono io ad evitarle ogni preoccupazione.

LUCILLE- Ma il signor Charles verrà a vivere qui quando i signori saranno morti?

ARNOLD- Se dovesse sposarsi con Miss Margaret, potrebbero rimanere a vivere tutti qui. Dei Bentham viventi ci sono solo i nostri padroni, Miss Rosemary che non si è mai sposata e Miss Margaret.

LUCILLE- Questa miss Margaret chi è, la nipote? 

ARNOLD-(sottovoce) Miss Margaret è la figlia di Edward, il defunto fratello di Lady Helen e Miss Rosemary….

LUCILLE-Appunto la nipote…

ARNOLD-(annuendo)Miss Margaret era fidanzata col signorino William. Fu una grande tragedia anche per questo. Tutti i progetti della famiglia sono saltati in aria.

LUCILLE-(sorpresa)Era fidanzata con suo cugino?

 ARNOLD -Da sempre i Bentham si sposano tra cugini di primo o  di secondo grado. Una volta la famiglia era numerosissima.

LUCILLE- Quindi erano tutti matrimoni combinati!

ARNOLD- Non sempre. Miss Margaret e William si amavano veramente, erano fatti l’uno per l’altra. La data delle nozze era già fissata…( si sente un rombo di motore)

LUCILLE - Chi sarà?

ARNOLD -Devono essere i Tower.

LUCILLE- Chi?

ARNOLD- Gli ospiti che aspettiamo; il dottor Robert Tower e sua moglie.( LUCILLE fa per uscire , ARNOLD la ferma e le fa cenno di tacere) Mi raccomando Lucille, tieni per te ciò che ti ho detto! Prendi le valigie dei Tower e portale nelle loro camere.

LUCILLE- Sì, signor Arnold

LUCILLE esce rapidamente. ARNOLD finisce di sistemare e va ad aprire.

ARNOLD-(fuori scena) Buonasera signore, signora Tower…

ROBERT - (fuori scena) Buonasera, Arnold. Come sta?

ARNOLD - (fuori scena) Bene grazie, signore.

 MARTHA - (fuori scena) Buonasera, Arnold.

Entrano. ROBERT è un bell’uomo, allegro e sicuro di sé. MARTHA ha un’aria sottomessa e porta una collana piuttosto eccentrica.

ARNOLD - Accomodatevi. (a MARTHA) Ha fatto buon viaggio signora Tower?

MARTHA - Sì, grazie.

ARNOLD - Sua Signoria dovrebbe essere in giardino, vado ad avvertirla.

ROBERT - Grazie, Arnold.

 ARNOLD esce. ROBERT si affaccia sulla terrazza, sembra entusiasta, eccitato: respira a pieni polmoni. Martha siede, quieta, rassegnata. Risponde a monosillabi alle parole di Robert.

ROBERT- Che meraviglia lasciare la città e trovarsi qui.

MARTHA- ( piatta) Si, Robert.

ROBERT - (uscendo ed entrando dalla terrazza vivacemente) Non sopporto più di vivere a Londra, tutto il giorno chiuso nel mio  studio ad ascoltare solo lamenti. Odio i malati. Vorrei che morissero tutti!

MARTHA - Certo, Robert.

ROBERT- O che guarissero tutti !

MARTHA- Già, Robert.

ROBERT - Vorrei prendermi una vacanza da tutto.

MARTHA - (lo guarda) Naturalmente, Robert.

ROBERT - Sono stanco di curare gente malata, vorrei cambiare mestiere o dedicarmi alla ricerca.(sempre più enfatico)

MARTHA - Sì, Robert...

ROBERT - Potrei ritornare all’Università e mettermi dietro a Bauer. Ancora insegna. Che idea! (continua senza badare a quello che dice MARTHA, praticamente parla fra sé e sé)

MARTHA - Perché no, Robert.

ROBERT - Acquisterei una casa in campagna, i ragazzi ne sarebbero contenti. Potrebbero invitare i loro amici per il weekend, giocare a cricket…sarebbero sicuramente più felici. (sempre più su di giri)

MARTHA - Forse, Robert.

ROBERT - Sarebbe una vita magnifica, rilassante, tranquilla!

MARTHA- Certamente, Robert.

ROBERT- Non avrei orari, potrei fare quello che voglio, andare in vacanza quando voglio…

MARTHA- Eh sì, Robert.

ROBERT- (entusiasta)Potremmo avere dei cani, ho visto dei bei cuccioli di setter dai Sanders…

MARTHA- Li ho visti anch’io Robert.

ROBERT- E allevare cavalli, è stato sempre il mio sogno...qualche purosangue...le corse.

MARTHA- E’ un’idea, Robert.

ROBERT - (bloccandosi) Avrei sulla coscienza tutti i miei malati…

MARTHA - Indubbiamente, Robert

ROBERT - (siede in poltrona: non è più esaltato) Dovrei affidarli a qualcun altro.

MARTHA -Sì, dovresti  Robert.

ROBERT -Ma a chi? Non ho molta fiducia nei miei colleghi. C’è la signora Wisser, Templeton, i Wrighte…a chi potrei affidarli?

MARTHA -Non saprei , Robert.

ROBERT - E poi i ragazzi dovrebbero percorrere svariati chilometri per andare a scuola. (abbattuto)

MARTHA - E’ vero, Robert.

ROBERT - Forse dovremmo rinviare questi progetti per quando sarò più vecchio…

MARTHA -Sarà meglio, Robert .

ROBERT- Allora avrei meno preoccupazioni, meno impegni...

MARTHA- Sicuramente, Robert.

ROBERT - (Molto deluso dal suo stesso ragionamento) Beh, godiamoci questo weekend.

MARTHA -(sospirando) Godiamoci il weekend, Robert.

ROBERT - Sono eccezionali i Bentham, hanno su di me un effetto benefico.

MARTHA - Lo so, Robert

ROBERT - ( si rialza nuovamente animato e va verso la terrazza) Dove sono andati tutti? (Dà un’occhiata intorno ed esce dalla portafinestra )

MARGARET e CHARLES entrano dalla porta che dà all’esterno.

MARGARET  - (entrando) Oh, Martha come stai?

CHARLES - Come sta, signora Tower?

MARTHA -Bene , grazie.

MARGARET  - Dov’è Robert? (CHARLES si volta a guardare MARGARET )

MARTHA - È andato in giardino a cercare lady Helen.

CHARLES - (va verso la porta a sinistra) Vi chiedo scusa, vado a cambiarmi. (Esce da sinistra.)

MARGARET -(sedendosi vicino a MARTHA) Come stanno i ragazzi?

MARTHA -Bene grazie! Sono molto vivaci.

MARGARET  - Lo immagino, qualche volta dovreste portarli qui!

MARTHA- Robert non sarebbe d’accordo. I ragazzi lo innervosiscono, non si rilasserebbe!

MARGARET- E tu riesci a rilassarti? (confidenzialmente)Non mi sembra  che ti piaccia venire qui!

MARTHA - Non è vero che non mi piace, è un bel posto e lady Helen è sempre gentile con me. E poi a Robert piace molto…

MARGARET - Certo, a Robert piace molto e tu faresti qualsiasi cosa per lui eh? Perché non lo lasci venire da solo?

MARTHA - Non si divertirebbe senza di me. ( timidamente) Vedi, io non amo allontanarmi da casa. Ho sempre  tante cose da  fare e quando devo partire fatico ad organizzare tutto. Corro di qua e di là e Robert si spazientisce perché, per colpa  mia, partiamo sempre troppo tardi.(sospira)   Quello che mi preoccupa soprattutto è che non mi fido della governante: quando non ci sono io, i ragazzi non le obbediscono. Non voglio esagerare, si tratta di due giorni soltanto…

MARGARET- Te lo ripeto: dovresti lasciarlo venire da solo, così tu non dovresti preoccuparti per il ragazzi!  (cambiando discorso)Vedo che porti una collana molto particolare, è una delle tue creazioni?

MARTHA - Sì ti piace?

MARGARET- Sei proprio brava!

ROBERT - (fuori scena, da destra) Il vostro giardiniere, ha fatto miracoli con quelle rose. (HELEN, ROBERT, ROSEMARY e JEREMY entrano )

JEREMY - (entrando) Il terreno qui è l’ideale per le rose.

HELEN - Non per gli aranci purtroppo!

ROBERT -Buongiorno, Margaret!

MARGARET  - Buongiorno Robert.

HELEN - Che piacere vederla, Martha!

MARTHA- Anche io sono felice di rivederla Lady Helen, grazie per averci invitati…

HELLEN -Oh sciocchezze, siete di casa lo sapete!

JEREMY-Benvenuta Martha. Come sta?

MARTHA- Molto bene grazie e lei?

JEREMY- Non mi lamento, non mi lamento…

HELEN - È un po’ tempo che non venivate a trovarci.

ROSEMARY- Ha fatto buon viaggio?

MARTHA - Sì, ottimo.

HELEN - Vuol vedere la sua camera, Martha?

MARTHA - Sì, grazie, così disfo le valigie.

HELEN - (avviandosi verso la porta a sinistra ) Le avrà già disfatte Lucille, ma se vuol salire…

ROSEMARY - (escono) Salgo anch’io.

JEREMY - Dov’è Charles? Ha sistemato l’automobile? C’è ancora posto in garage. (JEREMY esce, rimangono MARGARET e ROBERT)

MARGARET  - Robert ( gli si avvicina desiderosa di abbracciarlo, lui la allontana quasi infastidito). Cosa c’è?

ROBERT- Attenta, potrebbero vederci...

MARGARET- Sono usciti tutti. (cerca ancora di abbracciarlo ma ROBERT è freddo, lei rinuncia) Che cos’hai?

 ROBERT - Niente, pensavo, ricordavo …

MARGARET  - Che cosa stai ricordando?

ROBERT - Una corsa veloce in macchina…nulla.

MARGARET - Non pensiamo al passato. Siamo qui tu ed io.

(gli  posa una mano sulla spalla e lui, più gentile, gliela prende e la tiene fra le sue)

ROBERT - Che cosa farei senza di te?

MARGARET  - Staresti bene lo stesso. Come va con Martha?

ROBERT -(lasciandole la mano) Bene tutto sommato. Non vivrebbe senza di me,  per amore fa tutto quello che le chiedo. Mi adora.

MARGARET  - Lo so... Ma è contenta?

ROBERT - Certo.

MARGARET  - Ne sei sicuro?

ROBERT - Sì. Tutto il giorno corre su e giù per la casa. Vizia i bambini in modo vergognoso. Non riesce a dirigere le persone di servizio che se ne  approfittano e quando deve fare qualche acquisto la  imbrogliano sempre ! Ma è contenta.

MARGARET- Non credo sia felice di essere qui. Perché l’hai costretta a venire quando sai che non vuole lasciare i ragazzi?

ROBERT - Sciocchezze, le fa bene muoversi un po’, si distrae e si riposa…

MARGARET  - E a me non pensi? Anche io avrei preferito vederti da solo! Qualche volta mi pare di odiarti!

ROBERT -  Cara, non dire così! Solo tu mi rendi la vita sopportabile, lo sai…ti amo.

MARGARET  - Dimostralo (si avvicina per baciarlo, questa volta ROBERT ricambia l’abbraccio)

Entra ARNOLD con due grosse borse, i bagagli dei Tower, è contrariato, MARGARET e ROBERT si staccano. 

ARNOLD- Scusatemi, ma quella sbadata di Lucille ha dimenticato di portare su i vostri bagagli. Li porto io. (esce velocemente dalla porta a sinistra, i due non gli rispondono, sono imbarazzati e ormai l’incantesimo è rotto)

ROBERT - (con durezza) Perché  Charles è qui?

MARGARET -  Aveva voglia di vederci e poi è l’erede di Green Hill.

ROBERT -Aveva voglia  di vedere te, credo.

MARGARET - Forse. Tutti pensano  che  ci  sposeremo… prima o poi.

ROBERT - Davvero? Ricordati che appartieni solo a me. (MARGARET lo guarda in silenzio lui bruscamente l’attira a sé)

MARGARET- Sì ti appartengo, ma sto invecchiando Robert! Non posso più andare avanti così. Vorrei una famiglia, dei figli! Prendi una decisione….mi ami? Chiedi il divorzio.

ROBERT- Non posso, lo sai! (la tiene stretta)

MARGARET- E allora lasciami ! (Lei si divincola e in quella entra CHARLES da sinistra . E’ in smoking, MARGARET si ricompone)

CHARLES- (gelidamente) Salve Robert.

ROBERT - (asciutto) Charles.

MARGARET  -Devo andare a cambiarmi.

ROBERT - È ancora presto. (Si avvicina al vassoio) Vuoi qualcosa da bere, Charles?

CHARLES - No, grazie.( Si avvicina alla portafinestra sul giardino, sta diventando buio) Tolgo il disturbo. (Guarda MARGARET  e ROBERT con riprovazione, poi esce in giardino)

MARGARET - Si sentiva la tua ostilità lontano un miglio.

ROBERT- La mia ostilità? Non mi sembrava che Charles saltasse dalla gioia quando mi ha visto!

MARGARET- E’ preoccupato per me.

ROBERT -Perché? Ci sono io che penso a te (ROBERT la bacia. Lei si abbandona. ROBERT si scioglie dall’abbraccio Sorride, si ricompone, va verso la porta. E’ sicuro di sé, si gira a guardarla con un sorriso ironico. Sta per uscire)

MARGARET- Rimani ancora un po’ ti prego…

ROBERT- Cara dobbiamo stare attenti, salgo da Martha, tu cambiati.

MARGARET- Ti amo Robert…

Robert non gli risponde ed esce da sinistra MARGARET piange sommessa.  Entra CHARLES mentre lei tenta di nascondere le lacrime.

MARGARET-Dammi qualcosa da bere Charles, prima che vada a cambiarmi. (Si volta, si asciuga gli occhi col fazzoletto)

CHARLES -  Sherry?

MARGARET - Grazie…

CHARLES - (riempie due bicchieri di sherry) Dovresti essere contenta, visto che Robert è qui.

MARGARET  - Non è così facile.

CHARLES- Che futuro potresti avere con lui? (si avvicina con i due bicchieri in mano e ne porge uno a MARGARET e siede)

MARGARET - Charles, non ricominciare…

CHARLES - (alzando il bicchiere) A Green Hill!

MARGARET  - (alzando il bicchiere) A Green Hill! (sorridono entrambi e bevono) Mi piace pensare che Green Hill è immobile nel tempo, mentre tutto cambia.(cercando di essere allegra)

CHARLES - Anch’io non cambio mai.(ironico)

MARGARET  - È vero, tu sei sempre lo stesso.

CHARLES - Lo stesso buono a niente.

MARGARET  - Non dire così.

CHARLES - È la verità. Non sono mai stato capace di far niente di importante.

MARGARET  - Forse qui sta la tua saggezza. Hai trovato la pace.

CHARLES - Ehi! Non sono ancora morto!

MARGARET - (le si avvicina e posa una mano sulla sua spalla) Dovresti venire a vivere qui, è casa tua.

 CHARLES-(afferrandole la mano sulla spalla) Vivrei qui solo se tu accettassi di sposarmi Margaret. Vuoi rimanere a Green Hill con me?

MARGARET - (con sentimento) Lo sai  Charles che ti voglio molto bene…

CHARLES - Ma non abbastanza eh?

MARGARET  non risponde.

CHARLES - (tranquillamente) Se non esistesse Robert, mi sposeresti? (MARGARET continua a tacere) Perché lui? Non è adatto a te, ti sta sfruttando non vedi? (guardando il ritratto )Ho sempre pensato che dopo William avrei potuto esserci solo io per te.

MARGARET- (girandosi anche lei a guardare il quadro) Dopo William non poteva esserci nessun altro. Soprattutto nessun Bentham.

CHARLES- Ma tu sei una Bentham, Margaret!  Devi esserne fiera!

MARGARET- Dopo la morte di William avrei voluto essere una qualsiasi altra persona , ma non una Bentham…

JEREMY entra. È in smoking

JEREMY - E’ un cognome pesante da portare vero?(accende il lume) Margaret , non sei ancora pronta? È quasi ora di cena.

MARGARET  - (va verso la porta) Vado subito. (Esce in fretta. CHARLES siede)

JEREMY - (si avvicina allo scrittoio) Hai bevuto qualcosa, Charles?

CHARLES - Sì, ho preso un whisky.

JEREMY - (armeggia con le bottiglie e i bicchieri) Ti abbiamo visto di rado ultimamente.

CHARLES - È vero. Sai sono pigro. Ho in mente tanti progetti, tante cose da fare, ma poi non concludo nulla.

JEREMY -Devi muoverti invece, sei giovane! Reagisci , datti da fare, trovati un hobby perdiana! A volte sembri un vecchio!

CHARLES- E’ così che mi sento…

JEREMY- Scusami Charles non volevo offenderti, ma sapessi quanto mi dispiace vederti così!

CHARLES- Tutto è cominciato da allora(guarda il ritratto) Improvvisamente siamo tutti invecchiati! Se solo Margaret…

JEREMY- Le donne vanno anche conquistate ragazzo mio, non aspettare che lei cada nelle tue braccia senza un piccolo aiuto! Cattura la sua attenzione, sii brillante, proponile viaggi avventurosi, rapiscila, portala a ballare…confondila! Non lasciarle il tempo di pensare!

CHARLES- Non ce la faccio, a volte temo di commettere una pazzia!

JEREMY- Non dirlo neanche per scherzo. Devi solo scuoterti un po’. Falla ingelosire…

Entra HELEN e JEREMY le offre un whisky.

HELEN -Chi devi fare ingelosire eh? Preferisco uno sherry, grazie. Miei cari che ne pensate della poesia? Mi piacerebbe dedicarmi a questo genere letterario.

MARTHA entra da sinistra. È in abito da sera e al collo una delle sue immancabili collane.

MARTHA - (a HELEN) Sono in ritardo, mi dispiace.

HELEN - No cara, lei non è affatto in ritardo.

JEREMY- Vuoi leggere delle poesie? Ne abbiamo una buona collezione in biblioteca, soprattutto autori stranieri, dovresti saperlo.

HELEN- Leggere? Oh no! Io intendevo scriverle. Quando vado nel parco e sistemo i fiori, sono molto ispirata.

JEREMY - (trattenendo a stento una risata) Beh, se la cosa ti fa piacere perché no? Che cosa posso darle, signora Tower? Sherry… gin… (ROBERT entra da sinistra in smoking)

MARTHA - (si avvicina al tavolo) Oh, grazie, un po’ di gin con qualcos’altro…

ROBERT - (entrando, anche lui in smoking) Sono l’ultimo?

HELEN - Mancano Rosemary e Margaret   (JEREMY porta un bicchiere di sherry a HELEN, poi torna al tavolo e versa da bere a MARTHA. La conversazione si fa generale e le voci si sovrappongono)

MARTHA - È molto buono.

ROBERT - Stai attenta che non ti dia alla testa.

MARTHA- Lo sai che non esagero mai Robert.

JEREMY- Certo mia cara. (a Robert) Un po’ di gin non le farà male!

HELEN-Charles, conosci quel nuovo gioco di società...il , il De...

CHARLES- Il Detective?

JEREMY- Ma cara non è nuovo, ci si giocava anche da piccoli!

HELEN- Non ricordo. Però ci abbiamo giocato dai Bennett la settimana passata ed è stato molto divertente.

CHARLES- Sì è divertente, ci vuole un numero minimo di partecipanti però.

ROBERT- Sì noi siamo in pochi. Dovremo essere come minimo otto.

HELEN- E invece siamo?

CHARLES- Siamo sette.

JEREMY- Io non l’ho trovato poi così divertente...

Entra MARGARET.  Indossa un abito da sera molto scollato, un po’ fuori luogo, e’ truccata pesantemente. Il suo arrivo non manca di provocare una certa sensazione tra i presenti. CHARLES la guarda attonito, ROBERT estasiato. MARGARET  sembra vagamente brilla e si comporta in modo sfacciato.

MARGARET - (avvicinandosi ad HELEN con atteggiamento da vamp ) Scusatemi del ritardo…che dite del mio vestito? Vorrei un whisky per favore.

HELEN - Nessun ritardo. Cara il tuo vestito è stupendo, vieni girati…fatti ammirare.

JEREMY - (le si avvicina con un bicchiere) Meglio  uno  sherry bambina.

MARGARET - Grazie. (CHARLES prende il bicchiere di sherry dalle mani di JEREMY e lo consegna a Margaret)

CHARLES- (sottovoce) Che intenzioni hai?

HELEN - Margaret, cara, siediti vicino a me.

ROBERT- Sei stupenda Margaret, non ti avevo mai vista così affascinante! ( MARTHA guarda Robert di traverso)

MARGARET- Trovi?( beve il liquore di un fiato)

ROSEMARY - Eccomi, scusate il ritardo!

JEREMY - Siamo al completo.

ROSEMARY-(si accorge della toilette di Margaret) Dove hai preso quell’abito?(scandalizzata)E’ troppo scollato, non credi? Non mi sembra appropriato per…

HELEN- Suvvia Rosemary, come sei antiquata…

ROSEMARY-Ma…

MARTHA- Oh, è un bel vestito!

JEREMY- Originale…decisamente originale.

HELEN- E tu Charles, che ne pensi?

CHARLES- Io? Beh, penso che… non sembri tu Margaret!

MARGARET- Mi piacerebbe essere un’altra!

HELEN- Pensavi di suscitare tanto scalpore Margaret?

Inatteso, già in smoking e con una voluminosa valigia in mano, un impermeabile piegato sul braccio, entra TERENCE MAC DOUGALL, vecchio amico e commilitone di lord JEREMY. E’ un tipo sanguigno.La sua entrata suscita allegria.

TERENCE- Sono in ritardo per la cena?

JEREMY- Terence Mac Dougall, vecchio mio! (si avvicina per dargli una vigorosa stretta di mano ma l’altro lo abbraccia strizzandolo ben bene) Che sorpresa!

HELEN- Terence, caro, che piacerissimo averti qui!

TERENCE- Helen, sei sempre uno splendore! Margaret, figliola, ma che fai, hai deciso di far fuori tutte le tue rivali? Fatti guardare, che meraviglia! (Le prende la mano e la fa piroettare, Margaret ride)

MARGARET- O, zio Terence! Sono contenta di vederti!

CHARLES- Terence, anch’io sono veramente felice di vederti.

TERENCE- Mio caro (si abbracciano),eccoti qui: il serio, pensieroso, sognatore di un Charles! Hai accalappiato qualche bella puledrina eh?

CHARLES- Quando lo farò, sarai il primo a saperlo!

TERENCE- Non farci aspettare troppo!

JEREMY- E’ quello che gli dico sempre anch’io…

TERENCE- (dando una pacca fragorosa sulle spalle di ROSEMARY) E tu vecchia mia, non dici niente al vecchio Terence?

ROSEMARY- Come stai Terence? (infastidita dai suoi modi)

TERENCE- Il medico ha detto che non devo fumare, devo contenermi con il cibo e smettere di bere. Ma io non lo faccio.

ROBERT- Attento Terence, la vita non deve essere buttata via!

TERENCE- Robert, (si danno la mano) spero che tu abbia lasciato il medico a casa e che         qui ci sia solo il giovane baldanzoso di sempre!

MARTHA- Quando Charles è qui riprende vita!

CHARLES- Ricordi mia moglie Martha?

TERENCE- (inchinandosi a baciarle la mano) Ma certo! Come vanno i figlioli signora? Sono sempre così vivaci?

MARTHA- Purtroppo sì, lord Terence. Purtroppo sì!

TERENCE- Per fortuna, direi Martha, e mi chiami Terence come tutti!

ARNOLD - (entrando)La cena è servita, milady.

TERENCE- Arnold, carissimo Arnold! (dandogli pacche insistenti su una spalla)

ARNOLD- Lord Terence (inchinandosi) E’ un onore avervi a Green Hill. Faccio preparare un posto in più lady Helen…lasci pure qui la valigia lord Terence, ci penserò io. (esce)

TERENCE- (scoppiando a ridere) Sempre uguale quell’Arnold, mette quasi i brividi!

ROSEMARY- Non parlare male di Arnold, Helen ti potrebbe sbranare!

JEREMY-  Già , è il suo cane da guardia!

HELEN - (alzandosi) E’ il custode dei Bentham, di tutti i Bentham mio caro. Beh, ora siamo in otto. Potremo giocare al “Detective”.

TERENCE- Al Detective? Perchè, dobbiamo forse indagare su un omicidio?

ROBERT- E’ un gioco di società Terence.

JEREMY- Sembra sia tornato di moda .

MARGARET- Dopo cena allora ci giocheremo! Divertente. 

JEREMY-Bene! Vogliamo andare?

TERENCE- Sono affamato. Che avrà preparato di buono la signora Corrier?

( TERENCE si avvia verso la porta prendendo a braccetto JEREMY ed escono)

CHARLES - Siediti vicino a me Margaret.

MARGARET -Vorrei sedermi vicino a Martha. Posso?

MARTHA - Ma certo cara, volentieri.

ROBERT- Starà tra noi due, vero Martha? (CHARLES guarda ROBERT con odio, rimane indietro con Helen)

MARTHA- Va bene, Robert.(escono ROBERT, MARTHA e MARGARET)

ROSEMARY - (nell’uscire) Indossa uno scialle Margaret, potresti avere freddo. (si gira indietro)Non vieni Charles?

CHARLES -( guardando il ritratto e bevendo l’ultimo sorso) Sì, eccomi. (esce)

HELEN- ( da sola guardando il ritratto e poi verso la porta) Non ti preoccupare Charles, di nulla. Penserò io a tutto.

BUIO

La mattina dopo.

 ROBERT sulla porta a sinistra volge le spalle al centro della stanza. Parla con qualcuno che è fuori scena, è sarcastico.

ROBERT- Va bene, come vuoi. Il nostro segreto lo conserverò fino alla tomba. (Ride in modo offensivo poi si gira ed entra canterellando.)

Arnold, mentre sta  entrando dalla stessa porta con un vassoio e delle tazze, si gira a guardare fuori la persona con cui stava parlando Robert. Poi attraversa la stanza .

ARNOLD- Gradisce un altro the dottor Tower?

ROBERT- No grazie Arnold, sto bene così ( Arnold esce)

 Entra ROSEMARY dalla terrazza con dei fiori.

ROSEMARY- Buongiorno! (Prende il vaso sul caminetto e ci dispone i fiori)

ROBERT - Buongiorno.

ROSEMARY - Martha è già alzata?

ROBERT - No, ha fatto colazione a letto. Ha mal di testa, le ho consigliato, per una volta tanto, di riposare un po’.

ROSEMARY - Anch’io volevo restare a letto un po’ di più, ma il tempo era così bello che non ho potuto resistere.

ROBERT - Vado a cercare Margaret, credo sia uscita in giardino.

ROBERT esce dalla terrazza, a destra. HELEN entra: ha in mano una rubrica.

ROSEMARY - Ho trovato una cucciolata di gatti, Helen, sembrano abbandonati!

HELEN - No è la vecchia Nellie poverina: saranno i suoi ultimi cuccioli credo… (Si avvicina, assorta, allo scrittoio, posa la rubrica e solleva il ricevitore) Dunque… che cosa stavo pensando?(chiude il telefono) Ah. sì. (Solleva il ricevitore del telefono) Vediamo… ecco… (dondola il ricevitore) Ma … (Mette a posto il ricevitore) Hai sbagliato vaso! Le dalie vanno in quello di vetro! (riprende la cornetta, la  guarda e poi la rimette a posto)

ROSEMARY - Ma che stai facendo col telefono?

HELEN - Devo telefonare, ovvio.

ROSEMARY -E perché non lo fai?

HELEN- Perché ho scordato chi dovevo chiamare.

ARNOLD-(entrando con un vassoio e un biglietto) Milady, volevo ricordarle la telefonata al signor Jordan per le nuove sementi.

HELEN- Ah, sì sì, ora ricordo!

ROSEMARY-Che cosa devi seminare?

HELEN - Devi sapere che la signora Tompson, quando sono andata a casa sua , mi ha fatto vedere delle rose speciali, di una sfumatura incredibile tra il rosso e l’arancio. L’ho detto al giardiniere, quello sciocco, e dopo una bella discussione mi ha rivelato che la signora Tompson si rifornisce dal vivaio Jordan. E così mi sono fatta dare il numero. (prende il biglietto sul vassoio che le porge ARNOLD.) È già sceso Robert?(alza il ricevitore)

ROSEMARY - Sì, è andato in giardino a cercare Margaret .

HELEN - (riattacca il telefono)Ancora? Oh Dio, ti pare una buona idea? (ARNOLD esce)

ROSEMARY - In che senso? Non capisco.

HELEN - Be’, non voglio parlare troppo…

ROSEMARY - (allarmata)Perché? Dimmi, Helen.

HELEN - Lo sai che a volte  soffro d’insonnia e, quando non posso dormire, girello un po’ per la casa.

ROSEMARY - Lo so, così una metà dei tuoi ospiti pensa ai ladri e l’altra metà ai fantasmi.

HELEN - Insomma, non volendo stanotte, guardavo dalla finestra e ho visto rientrare Robert insieme a Margaret. Erano le tre… ed erano abbracciati. (Una pausa. si guardano)

ROSEMARY- (è agitata prende il vaso con le dalie e ci versa dell’acqua) Anche per due vecchi amici che abbiano molto da dirsi, chiacchierare fino alle tre mi sembra un po’ troppo. Quel Robert! Chissà che cosa ne pensa Martha.

HELEN - Prima bisognerebbe stabilire se è in grado di pensare.

ROSEMARY - Anche le mogli più tranquille qualche volta esplodono.

HELEN - Vorrei che lo facesse!

ROSEMARY -Robert si è comportato proprio come uno stupido! (cominciando ad alterarsi)

HELEN - Gli piace rischiare ed è sempre riuscito a cavarsela (senza espressione).

ROSEMARY - Un giorno finirà col rischiare troppo. Questa volta, oltre tutto, non ha nemmeno cercato di salvare le apparenze.

HELEN - Si sente tranquillo, Martha è docile e devota e lui fa quello che vuole. Non ha bisogno di particolari sotterfugi. È un vincente.

ROSEMARY - Tu come fai ad essere così distaccata? (irritata) Mi domando perché Martha e Margaret non si rendono conto del comportamento di Robert!

HELEN- Chissà, forse non riescono a vedere più in là del loro naso.

ROSEMARY- Martha, può darsi, ma Margaret! Che futuro può avere con Robert?

TERENCE- (entrando)Salve ragazze. Che bella giornata eh? Era da tempo che non dormivo così bene.

HELEN- Buongiorno Terence, hai fatto colazione?

TERENCE- Ho preso un the, non mi andava altro. E Jeremy?

HELEN- Adesso viene. Indovina che sta preparando?

TERENCE- Non mi dire che sta sistemando il tiro al bersaglio?

HELEN- (compiaciuta) Proprio così! A lui piace così tanto sparare che appena ci sono degli ospiti e un po’ di sole, corre a sistemare il bersaglio.

ROSEMARY- Uomini!

TERENCE- Ho notato che Charles e Robert si scambiano a malapena qualche parola…

HELEN- Lo so, mi dispiace molto, speriamo che comunque riescano a trovare qualche argomento in comune…

TERENCE- Ce l’hanno no? Margaret…

ROSEMARY- Terence ti prego, non è un argomento che può essere oggetto di conversazione!

HELEN- E perché mai Rosemary? Lo sanno tutti di loro due, solo Martha sembra ignorarlo!

TERENCE- Ne siete sicure?

HELEN- Credo di sì, altrimenti farebbe di tutto per non venire a Green Hill.

TERENCE- (galante) Come potrebbe fare a meno della tua compagnia mia cara?   Sei un’ospite ideale!

(JEREMY entra da sinistra.  Ha in mano una grossa scatola di legno dove sono sistemate delle pistole da tiro al bersaglio)

JEREMY - (facendo ammirare le pistole alle due sorelle) Buongiorno Terence.Vado a esercitarmi a tirare al bersaglio.

TERENCE- Sarò il primo a fare centro!

 JEREMY- Così si fa! (alle signore)Voi naturalmente non ci fate compagnia!

ROSEMARY - Lo sai che non ho mai sparato in vita mia.

JEREMY - Dovresti imparare. Non sei una vera Bentham se non riesci a tenere in mano una pistola.

ROSEMARY - Dici davvero? Sono diventata vecchia e nessuno me lo aveva detto: non pensavo fosse così importante! Potevi dirmelo tutte le altre volte che volevi esercitarti ed io ti ho detto di no.

TERENCE- Rosemary che  fai, cadi dalle nuvole? I Bentham sono sempre stati famosi in Inghilterra per la loro mira.

JEREMY - Beh, una volta questa casa era sempre piena di gente e tutti più o meno sapevano sparare, ora non ci siamo che noi vecchi….

ROSEMARY- E Margaret…

HELEN - E Charles. Bravo Jeremy  andate a divertirvi! E’ un secolo che non sistemi il bersaglio…

JEREMY- Infatti è troppo tempo che non mi esercito.

HELEN-Potresti sparare anche da solo!

JEREMY- Lo sai che mi annoia tirare da solo; a te non va e poi  anche in due non è molto divertente…in tre si comincia a ragionare.

TERENCE- In quattro o cinque è ancora meglio!

ROSEMARY - Va bene allora, mi avete convinto. Potrei mettere in fuga una banda di ladri. Ti sei mai trovato a dover affrontare un ladro, Jeremy?

JEREMY - No, ma se fosse necessario Helen saprebbe freddarlo sul colpo. ( porge una pistola a ROSEMARY)

ROSEMARY - Lo so che sa sparare bene.

JEREMY - Bene? È molto più brava di me, non sbaglia mai la mira.

TERENCE- Già, ricordate quando che ha catturato quel cervo che nessuno era riuscito a colpire?

JEREMY- Tu comunque l’avevi mancato di poco…

TERENCE- Sì , ma è stata lei a prenderlo! (prende una pistola)

 ROSEMARY - (rivolta ad Helen, ridendo) Potresti far fuori qualche nemico allora! (Prende una pistola per sé. Lei e TERENCE escono da destra, verso il giardino. Margaret  entra dalla terrazza, a sinistra)

HELEN- Non ci avevo mai pensato! Ma credi che si possa fare Jeremy?

JEREMY- Di che cosa stai parlando mia cara?

( esce con una pistola, senza sentire la risposta)

HELEN- Ma di far fuori qualcuno Jeremy, senza avere tante noie con la polizia …

MARGARET - Buongiorno! Avete  deciso di sterminarvi in una faida familiare?

HELEN -Chissà? Perché non vai anche tu ad esercitarti Margaret?

MARGARET  - Sì, vado. La primavera scorsa ero riuscita a fare qualche buon tiro. Tu non vieni, Helen?

HELEN - No, devo pensare al pranzo. (Si guarda intorno)

MARGARET  - C’è la signora Corrier in cucina, no?

HELEN - Certo cara, ma sai, lei non riesce a comprendere pienamente le raffinatezze di alcune pietanze agrodolci e la delicata gustosità di qualche salsa vinaigrette…( prende in mano la cornetta)

MARGARET - Dov’è Robert?

HELEN - Credo sia uscito per una passeggiata nel bosco.

MARGARET  - Ah! (Tace, pensierosa, siede)

HELEN - (con noncuranza) Ti piace molto Robert…vero cara?

MARGARET  - Credo che Robert piaccia a tutti: è intelligente, brillante, colto….

HELEN - (attacca il telefono) Effettivamente cara è molto decorativo, per questo ogni tanto lo invito a Green Hill. Penso che gli faccia bene l’aria di campagna e poi…

Da questo momento si sentiranno, ad intermittenza, colpi di pistola  dal giardino

MARGARET- (finendo la frase) E’ l’unico amico di William che sia rimasto in contatto con i Bentham.

MARTHA entra frettolosamente da sinistra spaventata.

MARTHA - Ho sentito degli spari, proprio qui vicino.

HELEN - Non è niente. Jeremy si esercita a tirare al bersaglio. Perché non va anche lei? A Jeremy  piace pavoneggiarsi con i suoi ospiti. (solleva di nuovo la cornetta) L’ultima volta che siete venuti qui pioveva e non ha potuto sistemare il bersaglio.

MARGARET - (alzandosi) Sì. Andiamo a provare anche noi, Martha?

MARTHA - E difficile?

MARGARET - Ma no,(prendendo due pistole)   chiudi gli occhi, premi il grilletto e il proiettile va dove vuole. ( MARGARET  e MARTHA escono da destra. Entra CHARLES)

CHARLES- Buongiorno Helen.

HELEN- Buongiorno caro. Sono tutti fuori al tiro al bersaglio.

CHARLES- Ho sentito gli spari. Finalmente qualcuno che si ricorda delle vecchie tradizioni.

HELEN- Oh, se vuoi le tradizioni vieni più spesso a Green Hill.

CHARLES- Se permetti, corro anch’io in giardino.

HELEN- Naturalmente. Se siete tutti fuori, avrò più tempo per fare quello che devo fare!

CHARLES- Ti lascio alle tue occupazioni allora.

HELEN- Prenditi una pistola, sono nella scatola. (CHARLES sceglie una pistola ed esce portandosi la canna alla fronte come per un saluto militare. HELEN prende in mano la cornetta, entra ROBERT e lei la posa nuovamente)

HELEN- Salve Robert, come va? Niente tiro al bersaglio?

ROBERT - Oh, buongiorno Helen. Prima devo scrivere una  lettera.

HELEN - Una lettera d’amore?

ROBERT- Come?

HELEN- Niente, scherzavo. (rialza la cornetta)

ROBERT- La settimana prossima devo andare ad un congresso ad Edimburgo, scrivo al mio collega Laramy di sostituirmi per un paio di giorni. Posso sedermi qui, allo scrittoio?

HELEN - Certo. (attacca la cornetta) Nel cassettino ci sono i francobolli. Lascia le lettere sul tavolo nell’atrio, penserà Arnold ad imbucarle.

ROBERT- Mi  sono  sempre   meravigliato per l’organizzazione di questa casa,  Helen.

HELEN - Il merito è di Arnold, non saprei cosa fare senza il suo aiuto…

ROBERT - (baciandole la mano) Il merito è di chi lo dirige…

HELEN- Già, vero? (entra ARNOLD )

ARNOLD - Milady , se me lo permette, potrei telefonare io al vivaio Jordan.

HELEN -Grazie Arnold. (sollevata) Poi bisognerà spedire la lettera che il dottor Tower sta scrivendo.

ARNOLD- Naturalmente, Milady.

ROBERT - (sedendosi) Terminerò in un istante.

ARNOLD- Quando avrà finito, suonipure. (esce, portandosi dietro  la scatola delle pistole)

HELEN- Quando hai scritto la lettera vai al tiro al bersaglio. E’ divertente: Jeremy organizza dei piccoli tornei.

ROBERT- Lo so, lo so. Chi fa meno di 50 punti, deve fare il giro di tutto il giardino. Io una volta ho bleffato: mi sono nascosto dietro un albero e poi ho detto che avevo fatto tutto il giro, ah ah ah!

HELEN- Ah, è così eh? Beh, per questa volta non lo dirò a Jeremy, ma credo che siano in molti ad imbrogliarlo. (esce a destra)

ROBERT siede allo scrittoio e cerca di scrivere. Dal giardino si sentono parecchi  colpi di pistola. Entra Terence, ha in mano la pistola.

ROBERT- Oh buongiorno Terence, non sei al tiro al bersaglio?

TERENCE- Sono rientrato per prendere altri colpi, dov’è la scatola delle pistole?

ROBERT- (senza alzarsi dallo scrittoio) Mi sembra che Arnold l’abbia portata di là…

TERENCE fa per uscire, poi ci ripensa  si gira verso ROBERT.

TERENCE- (con allegria) Robert, devo farti i complimenti per tua moglie, Martha è proprio una gran bella donna oltre ad essere una vera signora.

ROBERT-(con presunzione) Trovi? Sono contento che tu abbia notato il suo stile. L’ho plasmata come un Pigmalione. Tutto ciò che vedi in lei  è  merito mio!

TERENCE- Sei scortese Robert, ritengo che Martha sia deliziosa. Immagino anche sia un’ottima madre per i tuoi ragazzi.

ROBERT- (girandosi infastidito) Perché ci tieni tanto a fare i complimenti a mia moglie? Non l’avrei sposata se non mi fosse piaciuta!

TERENCE- (simpaticamente) Le fai mai qualche complimento, qualche regalino, dimostri interesse per i suoi desideri?

ROBERT- Non ce n’è bisogno, Martha mi adora così come sono.

TERENCE- (cercando di essere cortese ma pungente)Ti adorerebbe così anche se sapesse che ti interessi a qualcun’ altra?

ROBERT- Non capisco di cosa stai parlando!

TERENCE- (amichevolmente)Santo Cielo, Robert, non fingere con me! Lo so da anni che corri dietro a Margaret…

ROBERT- (sorpreso)Pensavo che Margaret avesse il dono della riservatezza…

TERENCE- (confidenziale, paterno)Lei non ha detto nulla, sia chiaro. Ti sembra corretto quello che fai? Non pensi che devi molto a questa famiglia?

ROBERT- Sono fatti personali che non ti riguardano Terence…

TERENCE- Sai che legame particolare ho con Jeremy. L’ho sempre considerato un fratello. Amo tutti i Bentham e Margaret è la mia figlioccia.  Ti prego di tornare in te. Lasciala stare, permettile di rifarsi una vita!

ROBERT- E’ lei che mi corre dietro come un cagnolino, eh… le donne non sanno resistere a Robert  Tower!

TERENCE- (non riesce più a trattenersi, ora è arrabbiato )Non hai rispetto per nessuno eh? Bada Robert…

ROBERT- (si alza)Mi stai minacciando Terence, e con la pistola in mano!

TERENCE- Lascia stare Margaret o…sarò costretto a mettere Martha sull’avviso!

ROBERT- Non devi farlo, non lo farai! Sei un gentiluomo, non puoi ferire una donna!

TERENCE- Credo che Martha abbia il diritto di sapere!

ROBERT- Bada Terence, ti ripeto sono cose che non ti riguardano, stai alla larga da noi! Tornatene a giocare e a bere. In quello riesci veramente bene! (si rimette seduto ridendo sarcastico)

TERENCE- Non finirà qui, te lo giuro Robert, ecco perché sono venuto. Dobbiamo sistemare questa faccenda. Margaret è importante per Jeremy, Helen e Rosemary ed io tengo a loro moltissimo. Sono la mia famiglia!

ROBERT- Avevi perso la testa per Helen vero? E Jeremy te l’ha soffiata via…

TERENCE- (colpito e sempre più irato) Devi pulirti la bocca quando parli dei Bentham, tu devi a loro tutto! Non andrai avanti in questa lurida tresca. Stai attento, aiuterò Margaret ad uscirne...a tutti i costi!

ROBERT- Accomodati(ironicamente)

TERENCE fa un gesto violento, di stizza, quasi a volerlo colpire, poi esce dal terrazzo molto contrariato. ROBERT lo segue con gli occhi, ride e scuote la testa. Cerca di scrivere la lettera ma i colpi di pistola continuano e lui non riesce a concentrarsi.

Si gira infastidito verso le portefinestre. Pensa di  chiuderle. Sale sui gradini che portano alla terrazza. Si sporge per tirare l’anta della portafinestra di sinistra: viene colpito da un proiettile, cade a terra mezzo dentro e mezzo fuori.

 Continuano i colpi. Qualche secondo dopo MARGARET appare sulla terrazza. Vede ROBERT a terra, gli si inginocchia accanto. I colpi da fuori continuano.

MARGARET - (spaventata, quasi senza voce) Robert!

ARNOLD- (entrando dalla porta di sinistra) Ma dove è andata a finire quella benedetta ragazza? Lucille!(si accorge di MARGARET inginocchiata sulla terrazza) Miss Margaret cosa…(ammutolisce quando comprende l’accaduto, si avvicina al corpo) Dottor Tower?( LUCILLE appare sulla portafinestra di destra e guarda ROBERT a terra)

LUCILLE- Santo cielo!

MARGARET- Rispondimi Robert!!

ARNOLD- (vedendo LUCILLE) Ah eccoti! Presto va a chiamare lord Jeremy e gli altri!

LUCILLE- Corro! (LUCILLE esce)

MARGARET-(urlando) Che cos’ha, che cos’ha?

ARNOLD - (chino su ROBERT cerca di scuoterlo) Dottor Tower! Signore! (solleva ROBERT per la testa e le spalle) È ferito! (Lo deposita in terra. Con una mano gli  tasta  il collo per sentire il battito. Controlla le pupille. Si inchina a sentirgli il respiro, si alza. Entra HELEN)

MARGARET- Allora, allora?

HELEN- Oh, Arnold, stavo pensando che…(vede ROBERT, si avvicina)O, mio Dio Robert! E’ svenuto? (ARNOLD scuote impercettibilmente la testa)

MARGARET- Robert, rispondimi, Robert!

HELEN- Margaret tirati su , non lo fai respirare!

ARNOLD- Miss Margaret la prego! (cerca di sollevarla)

Entrano JEREMY e MARTHA, sono trafelati. MARGARET si alza, LUCILLE è dietro di loro, affannata.

JEREMY - Che cosa è successo?

MARTHA- Dov’è Robert?

JEREMY- (Accorgendosi dell’accaduto) Ma …cosa… Robert! Robert! Oh Signore! (ad ARNOLD)E’ svenuto?

ARNOLD - Credo sia morto, Milord.

MARTHA-Nooo! (si inginocchia) Robert, che è successo?…Robert sono io…parlami!

JEREMY - Chiama il dottor Carey (ARNOLD va allo scrittoio)

MARTHA - (incredula) È morto!

JEREMY - Ora chiamiamo il medico, coraggio Martha!

MARGARET - Robert! Robert!

CHARLES e ROSEMARY entrano anche loro affannati dalla terrazza e si fermano vicino alla portafinestra.

CHARLES- Mio Dio, Robert!

ROSEMARY-(guardando e lasciandosi cadere sulla poltrona, con angoscia )L’abbiamo ucciso!

Appare TERENCE. Si ferma nel vano della portafinestra. E’ immobile. Non ha alcuna espressione.

SIPARIO

                                                

                              

                 

                             SECONDO ATTO

Quindici minuti dopo. ROSEMARY è seduta sulla poltrona come prima. CHARLES è allo scrittoio. MARGARET  è in piedi e guarda il ritratto di WILLIAM. La portafinestra di sinistra è chiusa e la tenda è tirata. HELEN passeggia contrariata.

HELEN - Questo medico perché tarda tanto a venire? Devo far servire il pranzo. La signora Corrier sarà infuriata…

ROSEMARY  - La tua cuoca mi è sempre stata antipatica, Helen.

CHARLES- Non ti preoccupare per il pranzo, chi ha voglia di mangiare?

HELEN - Qualcuno dovrà pensarci o no? Secondo me il medico avrà preferito pranzare prima di venire.

CHARLES -E’ solo una formalità, Robert è morto, il medico non può fare nulla.

HELEN -Guarda che cosa ci doveva capitare e proprio oggi che stiamo tutti insieme…E’ quanto meno sconcertante!

ROSEMARY - È stato terribile. (Rabbrividisce) Mi fa paura stare seduta qui.

HELEN - Che brutto weekend ci si prospetta...

MARGARET - (girandosi ) Zia Helen, come fai ad essere così distaccata?

HELEN -  So benissimo che è successa una cosa terribile, ma bisogna pur pensare al pranzo e a tutto il resto.

ARNOLD entra da sinistra, portando un vassoio con il caffè.

ARNOLD - (posa il vassoio sullo scrittoio) Ho portato il caffé nell’attesa  del medico e della polizia.

HELEN - La polizia, e perché? E’ stato un incidente!

ARNOLD- Milady , il dottor Tower non è morto di morte naturale, è quindi necessario un rapporto ufficiale, forse dovranno anche procedere ad un’autopsia, effettueranno un’inchiesta.

CHARLES- Ha ragione Helen, credo che Jeremy l’abbia già chiamata.

ARNOLD- Se permettete, milord milady, forse dovremmo farci trovare pronti per un interrogatorio.

ROSEMARY- Un interrogatorio? Arnold ma che dici, noi siamo la famiglia Bentham.

CHARLES- Credo che questo non abbia rilevanza Rosemary.

HELEN - Ma che possiamo dire alla polizia? Tutti stavano facendo il tiro al bersaglio! E’ stato un incidente, un semplce incidente… come quelli che accadono a caccia!

ARNOLD -Non si allarmi Milady, penserò io a tutto! (esce)

MARGARET scoppia in singhiozzi, CHARLES si alza e si avvicina MARGARET che continua a singhiozzare e le mette un braccio intorno alle spalle

CHARLES -Margaret, ti prego controllati!

HELEN - Poverina, è stata un’emozione troppo forte per lei.

ROSEMARY- Tesoro, forse è il caso che ti vada a riposare!

MARGARET- Non ci riuscirei!

CHARLES - Margaret,  vieni a sederti. (La guida verso la poltrona e la fa sedere)

 

HELEN versa il caffè nelle tazze

CHARLES - Bevi un po’ di caffè.

MARGARET - No, non voglio niente.

CHARLES - Sì, ti fa bene. (Porge una tazza di caffè) Su, bevi. Non puoi farti trovare dalla polizia in questo stato. (MARGARET prende la tazza)

HELEN -Vuoi un po’ di caffè, Rosemary ?

ROSEMARY  - Sì, grazie. Forse dovremmo salire da Martha. (CHARLES prende un’altra tazza di caffè e la dà a ROSEMARY)

HELEN - Oh , me ne ero completamente scordata!

 Pensate che stia bene? Devo farle portare qualcosa? Magari una tisana?

ROSEMARY  - Era sconvolta poveretta!

HELEN- (mentre beve il caffè) Non posso dire che Robert non se lo sia meritato!

Segue una pausa imbarazzata. Tutti a disagio, guardano HELEN

CHARLES - Helen…( con disappunto)

MARGARET- (posando la tazzina) Non riesco più a sopportarti, parli, parli … (esce precipitosamente scontrandosi con JEREMY seguito da TERENCE  )

JEREMY- Ma che altro c’è?

TERENCE- (cercando di fermarla, ma non riuscendovi)Margaret!

CHARLES- Helen , a volte , esagera!

HELEN - (come scusandosi) Robert si era comportato malissimo. C’è modo e modo di fare le cose, anche in materia di fedeltà coniugale.

TERENCE- Sono d’accordo con te ma... è meglio non esprimere ad alta voce certi pensieri.

 

MARTHA entra da sinistra. È sconvolta

MARTHA - (Si guarda attorno, scusandosi) Non riuscivo più a stare in camera, sono così agitata!

JEREMY - (le va incontro) Certo, cara. Si metta qui. Vuole mangiare qualcosa?

MARTHA - No, no, grazie… non riesco ancora a rendermi conto di quello che è successo. Non posso credere che Robert sia morto.

TERENCE le si avvicina e cerca di sentirle il polso.

TERENCE- E’ leggermente alterata.

JEREMY - È stata una scossa troppo violenta.

MARTHA - Tutto è successo così all’improvviso. Quando ho visto Robert sulla terrazza pieno di sangue… ora dov’è?

JEREMY- E’ ancora fuori. Arnold l’ha coperto, stiamo aspettando il dottore.

HELEN - Per fortuna non piove…

TERENCE porge a Martha una tazza di caffè, lei tremante  lo beve.

JEREMY- Sarebbe meglio per tutti andare un po’ a riposare. Avvertirò la polizia e Arnold verrà a chiamarci quando arriva il medico.

ROSEMARY- Sì, sono molto stanca penso che riposerò un poco. Vieni Helen, qui non abbiamo nulla da fare…

TERENCE- Martha, la prego vada anche lei a riposare.

CHARLES- Sì, andiamo tutti.

MARTHA - C’era tutto quel sangue…tutto quel sangue (si fa trascinare fuori insieme agli altri, TERENCE e JEREMY rimangono soli. JEREMY è agitato)

JEREMY- Che brutta faccenda! Non riesco a capacitarmi, come può essere successo?

TERENCE- (cercando di essere rassicurante) Il colpo è stato duro lo so, ma ora cerca di farti forza. Per il bene di Helen e di Margaret non devi scoraggiarti.

JEREMY- Oh Helen è molto più forte di me! Se fosse stato un infarto! Ma uno sparo, Santo Cielo, come…perché?

TERENCE- Risolveremo il mistero, si tratta sicuramente di un brutto incidente. Tieni bevi un whisky (gli porge il bicchiere)

JEREMY- Grazie Terence, al diavolo il caffè…è roba da donne!

TERENCE- Così ti voglio Jeremy! Ricordi quando ci trovavamo nel deserto con il nemico che ci sparava alle spalle, eh Jeremy? Hai dovuto pensare ai tuoi ragazzi, a tirarli fuori da quell’imboscata; non ti sei chiesto il perché, li hai aiutati e basta. Ora devi comportarti così. Aiutare la tua famiglia. Supereremo anche questa vedrai!

JEREMY- Per fortuna sei qui.

TERENCE- Lo sai che puoi contare sempre su di me. E su Arnold!

JEREMY- Alla fine dei conti, gli unici su cui posso contare non sono dei Bentham!

TERENCE- (sottobraccio a Jeremy cercando di ridere)Così mi offendi Jeremy, non hai sempre detto che io sono un Bentham adottivo? Un Bentham ‘honoris causa ….

JEREMY- (sorridendo)Sì come una laurea…Ti pare questo il momento di fare battute?

TERENCE- Sì, è proprio questo il momento…(escono)

La stanza rimane vuota e dopo poco entrano ARNOLD e LUCILLE che si mettono a riordinare. LUCILLE si inginocchia a terra raccogliendo  briciole.

ARNOLD- Lucille che fai in terra?

LUCILLE- Raccoglievo delle briciole signor Arnold…

ARNOLD- Non ci sono briciole benedetta ragazza, ho spazzato via tutto io prima. Raduna le tazze piuttosto!

LUCILLE- (alzandosi ma continuando a guardare a terra  in giro) Cercavo solo di rendermi utile signor Arnold.

ARNOLD -Svelta Lucille, che sia tutto in ordine.

LUCILLE- (affrettandosi con il vassoio)Signor Arnold, che cosa è successo di preciso?

ARNOLD-Non hai capito? Un incidente: il dottor Tower è morto a causa di un colpo di pistola.

LUCILLE - Con tutti quegli spari… anche negli incidenti di caccia succede che uno vuol colpire un capriolo e poi …pum ! Accoppa qualcuno!

ARNOLD - Lucille, ti prego parla a bassa voce, non farti sentire.

LUCILLE- (mentre mette le tazze sul vassoio e parlando forte ma “sottovoce”) Eh sì , i lord potrebbero risentirsi…(riflettendo) Un incidente… ma lo sa che cosa dice sempre un tale che conosco? “Anche chi ha i capelli puliti può avere qualche pidocchio”

ARNOLD- (distrattamente ) Già!

LUCILLE- (con fare petulante) Già? Come già? Allora pensa anche lei che ci sia sotto qualche impiccio, vero signor Arnold?

ARNOLD- Zitta Lucille, lavora in silenzio.

LUCILLE- Anch’io l’ho pensato sa?

ARNOLD- (apparentemente distaccato, ma con interesse) Che cosa hai pensato ?

LUCILLE- (prendendosi una confidenza eccessiva) Su signor Arnold, non ha pensato anche lei che era impossibile colpire il dottor Tower in quella posizione, così lontano dal bersaglio? Avrebbero dovuto sparare non solo ad occhi chiusi, ma anche nella direzione opposta!

ARNOLD- Lucille, per favore…

LUCILLE- Oppure qualcuno si è messo a sparare, chissà perché, a casaccio, in ogni direzione... magari  per colpire qualche povero uccellino!

ARNOLD- Lucille!

LUCILLE- ( sempre più eccitata e fanatica mentre spolvera dando le spalle ad Arnold) E non può essere che uno dei “signori”di questa casa, abbia avuto un motivo più che valido per uccidere il famoso dottor Robert Tower?

ARNOLD- (colpito dalle affermazioni di LUCILLE, con voce potente, quasi irriconoscibile) Lucille, Lucille!!!!

LUCILLE- (Spaventata, girandosi) Mio Dio signor Arnold, è lei che mi ha chiamato?

ARNOLD- No, è il dovere che ti sta chiamando!

LUCILLE-(improvvisamente remissiva)Forse ho esagerato, porto questa roba in cucina…

ARNOLD- Non mettere al corrente la signora Corrier dei tuoi vaneggiamenti!

Lucille esce frettolosamente. ARNOLD finisce di sistemare , esce fuori sul balcone, si indovina che sta trafficando  intorno alla tenda dove c’è il corpo di TOWER. Raccoglie alcune foglie secche in terra vicino ai vasi, mentre le sta per gettare nel caminetto si accorge di avere in mano due oggetti metallici, li guarda attentamente, sembra riconoscerli. E’ preoccupato, li mette in tasca. Entra TERENCE.

TERENCE- Devo aver dimenticato la mia pipa, l’hai vista Arnold?

ARNOLD- No, mi dispiace.

TERENCE- Hai controllato il corpo?

ANOLD- Sì , tutto a posto. Non ci saranno problemi...spero.

TERENCE- Parliamo sempre dei Bentham, dovremo cercare di evitare lo scandalo.

ARNOLD- Faremo il possibile, milord. Tuttavia ...

TERENCE- Sì?

ARNOLD- E’ un bel mistero! Anche se io credo che i Bentham non c’entrino.

TERENCE- Che cosa vuoi dire Arnold? Pensi che l’unica ad essere sospettata sia la signora Tower?

ARNOLD- Non esattamente lord Mac Dougall. Ci sarebbe anche lei!

TERENCE-(sorpreso, sforzandosi di ridere, ma non riuscendovi troppo) O mio caro, che  buffo quando fai il detective. Dovrei arrabbiarmi per la tua impudenza, ma sei divertente.

ARNOLD- Sono lieto di divertirla , mylord. Questo però non cambia le cose...

TERENCE- Ma  io sono qui per caso, ho fatto un’improvvisata. Nessuno mi aspettava. Non sapevo neanche che ci fossero i Tower!

ARNOLD- Mi dispiace contraddirla: temo di aver spedito io stesso il telegramma dove lord Jeremy le comunicava che in questo weekend non poteva raggiungerla a Londra perchè aveva ospiti qui, a Green Hill.

TERENCE- Non mi ha detto chi avrebbe ospitato! Che sto facendo, mi scuso con la servitù. Credi quello che vuoi Arnold, (nervosamente)Ah ecco la pipa, che sciocco l’avevo in tasca.(esce)

ARNOLD lo segue con gli occhi mentre esce. Poi tira di nuovo fuori i due oggetti metallici. Mentre li sta esaminando entra MARTHA guardandosi intorno, chinando la testa per cercare qualcosa a terra. ARNOLD infila in tasca gli oggetti.

ARNOLD- Signora Tower, ha bisogno di qualcosa? Vuole uno scialle?

MARTHA- No, grazie, cercavo il mio foulard, pensavo di averlo lasciato qui…

ARNOLD- Mi dispiace per quello che è accaduto.

MARTHA-(distrattamente, mentre cerca) Uhm..

ARNOLD- E’ stata una grave perdita.

MARTHA- Grazie Arnold...

ARNOLD- Il dottor Tower faceva parte ormai di questa famiglia, lo conoscevo fin da ragazzo...

MARTHA- (Si ferma a guardare ARNOLD, forse lo ‘vede’ per la prima volta come un amico) Ancora non me ne rendo conto, come farò a dirlo ai bambini? Certo Robert non era un padre premuroso. Sempre così impegnato nel lavoro…e in qualcos’altro! Ma era sempre il loro padre!

ARNOLD- Il dottor Tower era famoso in tutto il Devon, se non in tutta l’Inghilterra: era un medico brillante, signora!

MARTHA- (Sedendo sulla sedia vicino al caminetto e guardando il fuoco, pensierosa) A volte mi domando perché mi abbia sposato …Non è mai stato affettuoso con me, mi ha sempre…sopportato. Ed io giù a dire” certo Robert, hai ragione Robert” e guai a contraddirlo!

ARNOLD- Non sia così amara signora! Era un professionista stimato, un uomo molto intraprendente, vivace intellettualmente. Queste persone solitamente vivono male nella routine.  Probabilmente aveva bisogno di aria, (insinuante) di libertà…

MARTHA- (rivolgendosi a lui sfogandosi) Libertà? Oh quella non gliel’ho mai negata, e lui se l’è presa abbondantemente! La sera non tornava mai a casa, era sempre fuori…

ARNOLD- Anche l’altra sera ho notato…oh mi scusi signora! (fingendo imbarazzo)

MARTHA- ( quasi istericamente) E’ tornato alle tre di notte il playboy! Ho sempre saputo che mi tradiva, ma farmela sotto il naso! Non mi ha mai rispettata, mai! Ho pensato spesso al divorzio sa? E quando mi sono accorta di lui e Margaret  (poi a bassa voce) Ecco perché insisteva sempre per venire a Green Hill! …Ed io stupida! Non avrei mai pensato che Margaret…lui ne parlava come di una vecchia amica…

ARNOLD- Oh lo erano…vecchi amici intendo. Il signor Robert era il più caro amico del signorino William e frequentava questa casa fin da ragazzo. Insieme alla signorina Margaret erano inseparabili…veramente inseparabili!

MARTHA- Già, ci sono voluti due morti per separarli. Ma ora è finita, finita! (sta per uscire e si  scontra con Margaret)

MARGARET- Oh Martha, hai bisogno di qualcosa?

MARTHA- Si, di non vedere più la tua faccia (esce piangendo)

MARGARET- Ma cosa …?

ARNOLD- Miss Margaret, credo che la signora Tower abbia scoperto la vostra ehm …intesa con il dottor Robert.

MARGARET- Non aver timore di dire le cose come stanno Arnold, tanto qui lo sapevano praticamente tutti…tranne Martha. Ma ora...

ARNOLD- Vi ha visti tornare insieme l’altra notte.

MARGARET- Ah!

ARNOLD-Miss Margaret, lei non …Stava sparando anche lei, vero, con lord Jeremy?

MARGARET- Tutti stavamo sparando Arnold, anche Rosemary e Charles!

ARNOLD- Non tutti , Lady Helen era in casa a pensare al pranzo.

MARGARET- (sedendosi) Già  zia Helen: non mi sembra molto sconvolta dall’accaduto!

ARNOLD- Sua signoria non ama mostrare la sua grande sensibilità..

MARGARET- Oh, la nasconde molto bene. Una volta non era così...(stancamente) Oh Arnold mi sento come…annientata!

ARNOLD- Se mi permette, miss Margaret, visto che siamo in attesa della polizia, credo che forse farebbe bene a non rivelare subito la natura dei suoi sentimenti per il dottor Tower.

MARGARET- Per me… però gli altri potrebbero parlarne….

ARNOLD- La sua famiglia la spalleggerebbe e non credo che alla signora Tower converrebbe raccontare le scappatelle del marito…

MARGARET- Perché? E’ stato un incidente no? Deve essere stata una specie di vendetta divina: Robert si è approfittato di tutti, di Martha, di me, ha giocato col mio dolore, quel verme. E dopo tante promesse, non aveva nessuna intenzione di lasciarla…alla fine ero confusa: a volte pensavo di amarlo, a volte lo odiavo!

JEREMY- (entrando)Chi odiavi mia cara?

ARNOLD- (intervenendo) Il lavoro milord, forse la signorina vorrebbe cambiarlo.

MARGARET- (Guarda Arnold) Si, è vero…

JEREMY- Ma se fino a ieri ti ho sentito affermare tutto il contrario!

MARGARET- Non volevo che gli altri mi compatissero.

JEREMY-Perché non lasci quel lavoro e torni a stare a Green Hill ?

MARGARET- Chissà zio Jeremy, tutto è possibile….(esce)

JEREMY-Arnold, la polizia deve essere chiamata altrimenti non si spiegheranno perché tanto ritardo.

ARNOLD- Milord, abbiamo circa mezz’ora di tempo. Ho coperto il corpo con un sacco a pelo e, ha visto, ho costruito una specie di tenda intorno al cadavere per creare una coibenza termica, un luogo isolato, privo di  ventilazione, in modo che la temperatura per un po’ rimanga  costante. Tutto ciò tarderà l’algor mortis…

JEREMY- (correggendolo)Il rigor mortis…

ARNOLD- Signore, se mi permette…Parlo dell’algor mortis, cioè del raffreddamento del cadavere. Normalmente, si verifica un calo della temperatura di circa mezzo grado all’ora nelle prime tre ore dalla morte. Possiamo permetterci quindi di aspettare ancora un po’ per chiamare la polizia.

JEREMY- Allora, quando avviene il rigor mortis?

ARNOLD- Il rigor mortis non interviene prima di due ore circa dalla morte. Ovviamente nel corpo di un anziano, potrebbe verificarsi prima, ma il signor Robert era giovane e in perfette condizioni di salute.

JEREMY- Ma se la temperatura scendesse troppo e se comunque dovesse irrigidirsi, come faremmo a spiegare tanto ritardo nel chiamare la polizia?

ARNOLD- Potremmo dire di aver trovato il corpo molto più tardi, e poi  milord…se si massaggiano le parti irrigidite, i muscoli tornano elastici.

JEREMY- Interessante, davvero interessante! E la putrefazione?

ARNOLD- La putrefazione non avviene prima di 12 ore dopo la morte. Potrebbe essere anticipata da una temperatura piuttosto elevata, ma io ho provveduto a tenere caldo il corpo cercando di bilanciare la sua temperatura con quella esterna, nulla di più. Sono sicuro che abbiamo ancora una mezz’ora  di tempo prima di dare l’allarme.

JEREMY- Ma tu hai spostato i corpo fuori , sulla terrazza!

ARNOLD- Non potevo lasciarlo mezzo dentro e mezzo fuori…non sarebbe stato gradevole, né tanto meno opportuno, per lady Helen e gli altri .

JEREMY- Si accorgeranno che è stato spostato!

ARNOLD- No! La polizia si accorge che un cadavere è stato spostato per due motivi. In primis per le macchie di sangue che rimangono sul percorso, ma per fortuna la parte colpita e sanguinante del  dottor Tower era già  all’esterno, ed io ho spostato solo le gambe e il bacino.

JEREMY- E il secondo motivo?

ARNOLD- La migrazione delle ipostasi…

JEREMY- O mio Dio e che cosa è?

ARNOLD- Lei sa benissimo che dopo un certo periodo di tempo dalla morte, sul corpo appaiono delle macchie violacee, le ipostasi: sono il deposito di sangue nelle zone declivi, cioè…

JEREMY- Sì, le zone dove poggia il corpo: il sangue scende, per via della forza di gravità , verso il basso…

ARNOLD- Un impiccato, avrà le ipostasi dai polpacci ai piedi, un uomo sdraiato le avrà alla schiena, alle spalle verso il dorso ecc…Se si sposta il cadavere, le ipostasi migrano, cioè si spostano anch’esse e questo risulta evidente.

JEREMY- Sì, sì, va bene Arnold, vieni al punto!

ARNOLD- Ma visto che le ipostasi si formano due, tre ore dopo la morte ed io ho mosso il corpo circa quindici minuti dopo il fatto, non ci sono né ipostasi, né tanto meno ipostasi migrate.

JEREMY- Santo cielo Jeremy, mi spaventi, sembra quasi che tu abbia il gusto del macabro. Come sai tutte queste cose?

ARNOLD- Sono sempre stato appassionato di tanatologia! Avrei fatto il medico legale se la mia condizione sociale me lo avesse permesso…Inoltre, da giovane facevo parte di una squadra di soccorso alpino in Svizzera, lì ho imparato molte cose!

JEREMY- Quindi abbiamo un po’ di tempo. Ma tempo per che cosa, Arnold?

ARNOLD- Se mi posso permettere milord, consiglierei a tutti rilassamento e concentrazione…rilassamento e concentrazione prima degli eventuali, possibili interrogatori. Siamo tutti persuasi che sia stato un incidente, anche la polizia deve crederlo! Nessuno però, può lasciarsi andare, nessun sentimento deve essere messo in piazza! Le vicende di Green Hill devono rimanere fra queste mura.

JEREMY-(riflettendo) Rilassamento e concentrazione. Ancora una cosa, Arnold. Come fai ad essere certo che Robert fosse morto solo da 15 minuti quando lo hai spostato?

ARNOLD- Quando ho visto il dottor Tower a terra, l’avevo lasciato da circa cinque minuti: stava  scrivendo una lettera che poi avrei dovuto spedire.      

JEREMY-Bene, Arnold. Abbiamo ancora un po’ di tempo. Pensa tu a tutto.(si dirige alla porta, Arnold che era davanti alla porta si sposta)

ARNOLD- Dopo di lei Milord! (escono)

Lucille entra dall’altra porta guardando in giro.  Si sentono le voci di HELEN e MARGARET che stanno entrando, esce rapidamente dalla portafinestra di destra e si mette ad origliare.

HELEN- (sedendo)Si sta facendo tardi e ancora il medico e la polizia non si fanno vedere. È un fastidio così fastidioso avere un morto in casa senza poter far nulla!

ROSEMARY- Ti prego Helen, non è  un avvenimento mondano!

HELEN- Oh, cielo no, ma è come se lo fosse! (sottovoce) Ce lo siamo tolto di mezzo, eh Rosemary? Finalmente Margaret avrà tempo di ravvedersi.

ROSEMARY- Helen, ma come parli! Non uscirtene con frasi simili davanti alla polizia.

HELEN- Non mi puoi capire in pieno Rosemary. Tu non hai figli.  William era mio figlio, era un Bentham, l’erede di Green Hill, del titolo e di tutto ciò che la nostra famiglia rappresenta in Inghilterra. Era il nostro orgoglio e con Margaret avrebbe continuato la nostra stirpe. Ci avrebbe dato un erede. L’erede dei Bentham. Ero così felice. Non avrei mai lasciato Green Hill. Avremmo vissuto tutti insieme.

ROSEMARY- Così  ti fai del male Helen, so bene quello che hai provato.

HELEN - E dopo la morte di William, invece di pensare a nostro cugino Charles …

ROSEMARY- Margaret perde la testa per Robert! Certo che ti capisco Helen. Anch’io ci tengo alla nostra casata ….Charles e Margaret sono perfetti. E invece no, ci si mette di mezzo Robert…Ho sempre saputo che Robert Tower invidiava William per via di Margaret, me lo disse lei anni fa, appena morto William.

HELEN- E perché non me l’ha detto? Perché l’ha detto a te?

ROSEMARY- Forse pensava di turbarti…e poi tu non hai l’abitudine di ascoltare le persone. Vai dritta per la tua strada! Io temevo quello che poi sarebbe successo: Margaret vedeva in Robert l’ombra di  William( si alza e comincia a passeggiare avanti e indietro, agitata)Per lei era come se un qualcosa di William fosse rimasto. Io non l’ho mai sopportato, era un borioso egoista, ha fatto soffrire Margaret indicibilmente.

HELEN- Oh cara non pensavo, non immaginavo che la cosa ti turbasse tanto..

ROSEMARY- Certo tu e la tua indifferenza…a te Margaret interessa solo per la  continuazione della dinastia!

HELEN- E’ sempre una Bentham no? Per fortuna che nostro fratello Edward ha avuto una femmina…altrimenti Charles avrebbe dovuto sposare una qualunque!

ROSEMARY- E allora? Il nome lo porta l’uomo, quindi la moglie comunque sarebbe diventata una Bentham…

HELEN- Non è la stessa cosa. Lo sai quanto ci teniamo ai matrimoni tra consanguinei. Margaret è una Bentham, una vera Bentham figlia di Edward e nostra cugina Anne. E allora…

ROSEMARY- (sottovoce)Non è figlia di Edward e Anne.

HELEN- Che dici?

ROSEMARY- (duramente) Margaret è mia figlia …

HELEN- Rosemary,  stai farneticando! (sempre sottovoce, incredula) Io ho visto Anne che …

ROSEMARY- Ricordi di aver mai visto Anne col pancione, dì: l’hai mai vista?

HELEN- Beh sì, non …ecco ora ricordo. Edward ed Anne ti vollero accompagnare per quel breve periodo a Cambridge, dovevi iscriverti al college, poi si sono trattenuti anche loro qualche mese.

ROSEMARY- Cinque mesi.

HELEN-Tu sei rimasta a Cambridge...
ROSEMARY- E loro tornarono con Margaret.

ROSEMARY si alza in piedi e si avvicina al caminetto, HELEN è girata verso di lei e non si accorgono che ARNOLD è sulla soglia e che LUCILLE, di soppiatto, guadagna la porta e lo spinge fuori. Origliano entrambi.

 

HELEN- (Improvvisamente consapevole della rivelazione) Chi era il padre?

ROSEMARY- Evidentemente non era un Bentham! Credi che l’avrei fatta crescere con Edward  ed Anne, se avessi potuto sposarmi ed avere una famiglia regolare? Anne non poteva avere figli e…

HELEN- Ma…ma di fronte a un evento simile, potevi sposarti chiunque anche se non era un Bentham, e poi tu non dovevi ereditare un titolo e Charles era ancora un bambino. Stephen l’ha avuto a cinquant’anni.( alzandosi e posandole la mano sulla spalla)

ROSEMARY- ( girandosi di scatto, violentemente) Era un uomo sposato, Helen! (HELEN emette un gemito. Rimangono immobili per un attimo).

HELEN- E’ stato Terence?

ROSEMARY- Terence? No, Terence era innamorato di te, è sempre stato innamorato di te... No, non conosci il padre. Non faceva parte delle nostre amicizie.

HELEN- Terence innamorato di me? Adorava la sua povera moglie! Peccato non abbia avuto figli!

Entra ARNOLD compassato.

ARNOLD- Perdoni milady, miss Rosemary, volevo avvertirvi che fra quindici minuti Lord Jeremy vorrebbe tutti in sala. Occorre stabilire quel che si deve dire alla polizia.

ROSEMARY- (confusa)La polizia? Oh già.

HELEN- Va bene Arnold, quando saremo tutti qui portaci un buon the caldo! (escono entrambe piano, sottobraccio: sembrano improvvisamente invecchiate di 20 anni  Dopo poco entra LUCILLE)

LUCILLE- Allora, allora, sentito? (ARNOLD  annuisce addolorato) Anche i Lord hanno i pidocchi…

ARNOLD- Sono stupefatto!( un sospiro)  Ma del resto se lady Anne, la moglie di lord Edward, non poteva avere figli e miss Rosemary non poteva sposarsi, è stato meglio così.

LUCILLE- Già ma Lady Helen e miss Rosemary avevano entrambe una motivazione per sparare al dottor Tower: lady Helen doveva togliere di mezzo l’unico impedimento alla prosecuzione della “specie”.

ARNOLD- Lucille!(facendo segno col dito di tacere)

LUCILLE- E Miss Rosemary non voleva che la figlia facesse la sua stessa fine!

ARNOLD- Se miss Margaret fosse rimasta incinta del dottor Robert, sicuramente lord Charles l’avrebbe sposata ugualmente!

LUCILLE- Ne è così certo?

ARNOLD- Per i Bentham è importante il buon nome della famiglia. Avrebbe proposto a miss Margaret un matrimonio di convenienza e dopo probabilmente le cose si sarebbero appianate.

LUCILLE- (petulante)Dimentichiamo il bel dottore! Certo, poteva anche divorziare, ma se non avesse voluto e la sedotta e abbandonata lo avesse ucciso per vendicarsi?

E lord Terence? E’ talmente innamorato di lady Helen e così amico di lord Jeremy che, per fare un piacere a loro, potrebbe aver pensato di uccidere il dott. Tower! Si uccide anche per devozione sa?

 ARNOLD- (tappandole la bocca e quasi sollevandola di peso cercando di spingerla fuori, con un tono che non ammette replica)Basta Lucille, stai veramente esagerando, chiudi quella bocca! Vai dalla signora Corrier e dille di preparare un the abbondante.

LUCILLE- Uffa e va bene, ma quando saranno riuniti tutti qui, voglio esserci anch’io!

ARNOLD- Sfacciata che non sei altro, non ti permettere…

LUCILLE- (uscendo mentre ridacchia) Troverò il modo di sentire tutto…( fa un inchino di derisione ad ARNOLD. CHARLES entra e la segue con lo sguardo mentre lei esce)

CHARLES- ( è vagamente alticcio) Oh Arnold, che tipo la nuova cameriera eh?

ARNOLD- Non le badi signorino Charles, deve ancora imparare alcune regole!

CHARLES- Mi sembra un tipo sveglio, è anche carina!

ARNOLD- Non correrà anche lei dietro alle gonnelle come…mi scusi signore! ( si rende conto di aver esagerato)

CHARLES- Come Robert? Non ti preoccupare  Arnold, di Robert ce n’era solo uno…da giovani litigavamo sempre perché riusciva a soffiarci tutte le ragazze…

ARNOLD- A lei e al signorino William?

CHARLES- Sì. Poi ci siamo tutti innamorati di Margaret, ma lei vedeva solo William.

ARNOLD- Si amavano fin da piccoli, come nelle fiabe…

CHARLES- Arnold, Arnold, non riesco a sentire dolore per Charles, ultimamente lo odiavo!(va allo scrittoio e si versa da bere)

ARNOLD- Se mi permette un consiglio, credo che sia meglio non rendere manifesti questi sentimenti!

CHARLES- Siamo solo io e te no? E so che sei una tomba! Sì lo odiavo per avermi portato via Margaret e perché se ne approfittava in maniera vergognosa; lo odiavo per come trattava la povera Martha, lo odiavo perché era un uomo di successo ed io un buono a nulla: (siede ridendo) il rampollo inutile e stupido di una dinastia ormai senza futuro… No non mi dispiace affatto  per la sua morte…anzi!

ARNOLD -Mio Dio! Lei non sa cosa sta dicendo, sicuramente è sconvolto. La prego, torni in camera, si dia una rinfrescata, le porterò su un calmante …Non può farsi trovare in questo stato dalla polizia…su coraggio ( lo fa alzare)

CHARLES- (più ubriaco)Mi farai portare il calmante da Lucille? E poi mi rimboccherà le coperte? Dovrei sposare lei invece di smaniare per Margaret.(beve nuovamente)William e Robert, sono morti tutti e due. E se Margaret portasse sfortuna ? Oddio l’ho nominata, non bisogna nominare chi porta sfortuna. Lei porta sfortuna, lei…l’innominabile, porta jella. Ed io che me la voglio sposare, tocca ferro(si guarda intorno cercando qualcosa di ferro e trova una chiave) Ecco, è di ferro, me la porto in camera e me la tengo stretta…eh Arnold? (ARNOLD gli leva il bicchiere e lo spinge delicatamente fuori) Sì Arnold, va bene come vuoi…faccio quello che vuoi …vedi …ubbidisco perfino al maggiordomo… (esce mentre entra JEREMY dall’altra porta)

JEREMY- Sei qui Arnold, bene ormai dobbiamo muoverci, non si può aspettare oltre per chiamare la polizia.

ARNOLD- Saranno tutti qui a momenti, milord. Lucille porterà un po’ di the.

JEREMY- Ora sto meglio, ma il primo momento quando ho visto Robert morto a terra, sono entrato nel panico…

ARNOLD- Se posso ripetermi, signore, occorre essere piuttosto distaccati con la polizia, non far trapelare sentimenti od emozioni. Eravate tutti al tirassegno, quindi…

JEREMY-Significa che non dovremmo manifestare alcuna gioia per la morte di Robert Tower e per la fine di un’ossessione?

ARNOLD- Non capisco milord: quale ossessione? Se posso chiedere…

JEREMY- ( voltandosi verso il ritratto e infilandosi le mani in tasca) Ricordi quella tragica mattina Arnold? William e Robert discussero su chi avrebbe dovuto prendere Margaret alla stazione …all’inizio si divertirono per un po’, poi la discussione divenne più violenta…

ARNOLD- Ricordo solo  che alla fine fu il signorino William ad averla vinta e fu una corsa….

JEREMY- Incontro alla morte!

ARNOLD- Non si faccia del male inutilmente milord, è passato tanto tempo.

JEREMY- Tu non sai che Robert si fece trovare al posto di guida nella macchina di William. L’aveva già messa in moto e William fu costretto a salire al posto del passeggero al volo. Era tardi e non si poteva questionare oltre.

ARNOLD- (quasi sottovoce)Quindi fu il signor Robert a guidare in quel modo folle sulla ripida strada di Mountain Valley .

JEREMY- Ne uscì illeso, perfettamente incolume, non un graffio. (con intenzione )Fu ‘sbalzato’ dall’auto prima  che precipitasse.

ARNOLD- Ne ero all’oscuro milord.

JEREMY- Nessuno l’ha mai saputo ed io l’ho tenuto nascosto per evitare ulteriori recriminazioni, ma per anni ho combattuto, Dio mi perdoni, contro questa rabbia, cercando di eliminare  quell’orribile sospetto. Per questo mi sono sforzato di seguire Robert negli studi, di aiutarlo nel lavoro e di invitarlo periodicamente a Green Hill. Era il miglior amico di William!  Poi quando ho intuito che stava rovinando mia nipote…. cielo!

ARNOLD- Milord, quella fu una tragedia.(pensieroso, quasi a sé stesso) E’ strano, ma ciò che è accaduto qui oggi, sembra la naturale conclusione di quella drammatica vicenda.

JEREMY- (guardando Arnold, quasi inebetito) Certo la giusta conclusione. L’errore fatale. Posso esserne addolorato quindi?

ARNOLD- Conservi il suo sangue freddo ora, milord.

Mentre JEREMY beve il suo drink e siede su una poltrona, ARNOLD esce fuori sulla terrazza a controllare il cadavere, poi va nel giardino. Entrano in ordine MARTHA, che siede su una sedia vicino al caminetto, MARGARET sull’altra, ROSEMARY prende posto sullo sgabello dello scrittoio, HELEN siede sull’altra poltrona, CHARLES in piedi dietro la poltrona di JEREMY.

HELEN- Miei cari avete riposato a sufficienza? Vediamo di sbrigare questa noiosa formalità.

MARTHA- Sono così stanca e stordita. Vorrei tornare a casa mia.

ROSEMARY- Cerchiamo di essere uniti e di dare tutti una versione credibile.

CHARLES- (stentando a capire) Una versione credibile dell’incidente?

JEREMY- Dov’è Terence?

HELEN- Già dov’è Terence?

ARNOLD- (rientrando)Non lo so milord.

JEREMY- Credevo avessi detto anche a lui di vederci tutti qui.

ARNOLD- Ho avvertito lord Mac Dougall  prima di lady Helen e lady Rosemary.

JEREMY- E allora dov’è?

ROSEMARY- Non importa Jeremy. Arnold andiamo avanti.

ARNOLD- Milord, milady, posso parlare liberamente?

JEREMY annuisce.

HELEN- Certo Arnold, andiamo, non tenerci sulle spine….

ARNOLD- ( con voce pacatissima) Ebbene, per prima cosa devo comunicarvi ciò che ho dedotto eseguendo una mia piccola indagine: il dottor Robert Tower non è stato vittima di un incidente, è stato assassinato!

Reazione di paura, grida, pianti. Charles parlando sopra le voci degli altri, freddamente.

CHARLES- Ne sei sicuro Arnold?

ARNOLD- Il dottor Tower era troppo distante dal bersaglio perché una pallottola vagante potesse colpirlo…Poi, quando ho scoperto questo ( mostra il bossolo ai presenti) vicino al corpo, ne ho avuto la conferma.

HELEN- Oh cielo , Arnold, ma è un bossolo!

ROSEMARY-Il bossolo di un proiettile di una delle pistole che abbiamo usato per sparare.

ARNOLD- Vedo che comprendete signori. Il bossolo l’ho raccolto a meno di un metro dal corpo. Ciò significa che chi impugnava l’arma…

MARGARET- Non poteva trovarsi nei pressi del tiro al bersaglio.

MARTHA- (alzandosi) Allora, qualcuno l’ha ucciso volontariamente….chi, chi è stato?(guardandosi intorno e fermando lo sguardo su Margaret) Tu, brutta sgualdrina, rovina famiglie…me lo hai ammazzato!

HELEN- (perentoria)Suvvia Martha, cosa dici? Sei sconvolta siediti su… Jeremy, dì qualcosa!

ARNOLD- Si calmi signora Tower, è proprio per questo che ho cercato di parlarvi prima dell’intervento della polizia..

MARTHA- Mio Dio!

ROSEMARY- Ma allora chi…

ARNOLD- Non vorrei allarmarvi signori, ma …Tutti voi avevate un movente per eliminare il dottor Robert Tower!

CHARLES- Che cosa, Arnold sei impazzito?

ARNOLD- Purtroppo no. A quanto pare il dottor Robert suscitava sentimenti di tipo diverso:  non era quello che si dice un buon marito e un buon padre ( a sentire queste parole Martha scoppia  piangere); suscitava gelosia per i suoi successi professionali e amorosi, (Charles, si gira verso il ritratto visibilmente contrariato)Qualcuno  aveva per lui un interesse non propriamente lecito, non ricambiato adeguatamente e ciò  provocava delusione, amarezza, forse anche rabbia!

MARTHA- Svergognata, sei stata tu, sei stata tu!

MARGARET- Che dici Martha, io lo amavo, tu piuttosto avevi finito per odiarlo….

HELEN - Ragazze no, smettela, dobbiamo mostrarci uniti tutti. Oh Arnold forse i nostri pensieri non erano sereni, ma da qui ad uccidere!

ARNOLD- Purtroppo nelle migliori famiglie ci sono vecchie ruggini, antichi dolori mai completamente superati, mai dimenticati(questa è la volta i JEREMY a sentirsi in difficoltà) In alcuni casi  il desiderio che la propria stirpe continui, che si formi una discendenza, che nasca un erede, diventa un’ossessione, l’unico motivo per continuare a vivere … ci si sostituisce al destino tramando  affinchè tutto avvenga come programmato….

HELEN- Oh Arnold mi lasci senza parole! Non ti si può nascondere nulla!

ARNOLD - Godo della vostra fiducia milady. Infine qualcuno  temeva di vedere altri ripetere i propri sbagli, e quindi eliminare la causa era l’unico modo per evitare un tragico effetto.

ROSEMARY guarda di scatto ARNOLD e gli altri, ma solo HELEN comprende e le rivolge uno sguardo affettuoso.

MARTHA- Ma allora chi è stato? (JEREMY; con un gesto rapido e improvviso, si accende la pipa. CHARLES lo guarda, per un attimo)No, dev’essere stato un incidente, non so pensare ad altro…

HELEN - Non potrebbe essersi suicidato?

CHARLES - Suicidato? Robert? Non mi sembrava un tipo da crisi esistenziali…(ride amaramente)

MARTHA - È stato un incidente.

MARGARET- Possibile che non capisci, Martha? Non può essere stato un incidente se il bossolo del proiettile è stato trovato vicino al corpo. Vai a vedere dove stavamo tirando. Troverai il posto pieno di bossoli, anche di quei colpi finiti lontano dal bersaglio.

MARTHA- Non ne capisco, mi dispiace.

JEREMY- Oggi hai tirato al bersaglio, non ricordi le pistole, i bossoli?

HELEN - Ma cara guarda. ( esce e rientra con una pistola, la maneggia con disinvoltura e tutti si allarmano )

ARNOLD- LadyHelen, attenzione!

JEREMY- Mia cara che fai?

ROSEMARY- Helen, sei impazzita?

MARGARET - Direi proprio di sì.

HELEN - Ecco guardate( punta la pistola fuori della portafinestra e spara, tutti saltano al rumore)In fondo oggi non avevo ancora sparato… Arnold, dov’è il bossolo? Cercatelo…Oh come sono eccitata, è il mio primo delitto. Mi sembra di giocare al “Detective”.

MARGARET- Al “Detective”? Zia Helen sei ...sei... (non trova un termine adatto e scuote la testa)

CHARLES- Io non so cosa ti sia venuto in mente.

JEREMY - Ad Helen piace molto essere protagonista.

MARTHA - Allora è lei che ha ucciso Robert!

Eentra LUCILLE, prima sbircia timorosa dalla porta, poi entra con un vassoio e le tazze da the.

LUCILLE- Posso entrare… è morto qualcun altro? Ho sentito uno sparo.

ROSEMARY -Stavamo facendo degli studi balistici.

ARNOLD- (raccogliendo il bossolo alla destra di dove aveva tirato HELEN) Ecco il bossolo Milady.

JEREMY -Non ti preoccupare Lucille. Posa pure il the.

ARNOLD- Lucille, versa il the ai signori.

LUCILLE- Sì subito( LUCILLE posa il vassoio e comincia a riempire le tazze) Certo non è molto piacevole avere in casa un morto ammazzato, vero? Chissà se ne parleranno i giornali domani. A proposito: la polizia tarda ancora a venire, com’è?

ARNOLD- Lucille, vai pure in cucina, penso io al the.

MARTHA-  Non ne parleranno perché è stato un banale incidente …

LUCILLE- Anche se è stato un incidente, i giornali ne parleranno ugualmente. Raccontano fatti insignificanti, figurarsi se non metteranno in prima pagina un morto in casa Bentham…

HELEN- La morte fa parte della vita, non vedo che cosa ci sia di così eccezionale da doverne parlare.(posa la pistola e prende la tazza del the che le porge LUCILLE. Arnold prende la pistola e controlla i colpi, quasi impercettibilmente alza le sopracciglia) Ha visto il bossolo Martha? Mi è caduto a poco meno di  un metro.

MARTHA- Sì.

LUCILLE- (sorpresa)Il  bossolo? Ma non resta nella pistola? 

HELEN- Mia cara, i bossoli di questo tipo di pistole schizzano fuori. Vero Jeremy?

JEREMY- I bossoli delle pistole semiautomatiche, come queste Colt, cadono sempre nei pressi del tiratore a meno che non rimbalzino su qualche cosa che li fa schizzare lontano…

LUCILLE- La pistola di mio padre non lascia i bossoli, rimangono nel tamburo.

JEREMY- E’ una rivoltella. Che marca è?

LUCILLE- Una Smith & Wesson.

JEREMY- Bell’arma.

ARNOLD- E così tu ti intendi di armi?!

LUCILLE- Un pochino…

JEREMY -Hai delle doti nascoste Lucille…

ARNOLD- Non ha quella della discrezione, però!

ROSEMARY- Penso proprio di no.

ARNOLD- Ora basta Lucille.

LUCILLE- Va bene, vado via …scusate il mio comportamento, ma è che sono un po’ scombussolata da quello che è successo. (si guarda in giro) Lord Mac Dougall, non è qui?(esce inviando a ARNOLD uno sguardo di intesa per far capire che lei pensa a lord TERENCE come all’assassino.)

CHARLES- Già, dov’è finito Terence?

ROSEMARY- Non si capisce che fine abbia fatto.

JEREMY- Occorre andarlo a chiamare, sarà in camera sua.

CHARLES- No, quando sono sceso la porta era aperta e la stanza vuota.

HELEN- (quasi ridacchiando)Si aggiunge mistero al mistero...

ROSEMARY - Non avrei mai pensato che a Green Hill capitasse un incidente come questo!

MARGARET - Sembra non si tratti di un incidente, Rosemary.

CHARLES- Non riesco a farmene una ragione.

ROSEMARY- E’ tardi Jeremy ed io sono stanca e scioccata. Vorrei che tu chiamassi la polizia così finiremo questa storia.

ARNOLD- Miss Rosemary, signori, una cosa si potrebbe fare.

HELEN- Cosa?

ARNOLD- Il bossolo della cartuccia caduto vicino al cadavere, sarà mescolato con gli altri caduti in giardino…

JEREMY- Abbiamo detto che era praticamente impossibile colpire qualcuno nella posizione in cui si trovava  Robert, anche sbagliando la mira in modo grossolano.

ARNOLD- Basterebbe spostare il bersaglio.

HELEN- E i solchi nel terreno rimasti dalla precedente posizione?

JEREMY- Si  potrebbe mettere al posto del bersaglio il tavolino da pic-nic e conficcarlo bene nel terreno, anzi farci più solchi in modo che si confondano.

ARNOLD- Anche un paio di sedie.

HELEN- Quel vecchio divano di vimini con il tavolino e le due poltroncine che teniamo da qualche anno in cantina!

ARNOLD- Sarebbe perfetto, milady. In questo modo, avvicinando il bersaglio alla casa, diventerebbe verosimile che un tiro maldestro o un rimbalzo strano possa aver colpito il dottor Tower quando usciva sulla terrazza.

ROSEMARY- Geniale, Arnold

ARNOLD- Grazie signorina.

HELEN- Perfetto Arnold! (alzandosi) Chiama Lucille, mi aiuterà a tirar fuori il vecchio divano. Ora che ci penso, in fondo stava così bene in giardino! Lo farò ridipingere.

ROSEMARY- Io ci poserò sopra qualche cuscino della mia camera…ne ho fin troppi.

HELEN- E poi andremo tutti a piazzarci lì seduti, così calpesteremo bene quella parte del prato e poi quella davanti al bersaglio, in modo da rendere più credibile la vicenda.

JEREMY- Mia cara, stai calma… mi sembri un po’troppo eccitata!

CHARLES- Non pensavo che saresti stata così a tuo agio in questa situazione!

HELEN- E’ il mio primo delitto e me la cavo bene no? Anche ieri sera vi ho battuto al “Detective”, si vede che ci sono portata, ma oggi è certo più eccitante!

MARGARET- Zia Helen, sei agghiacciante!  

MARTHA- Ma che vi siete messi in mente? Nascondere un assassino?

MARGARET- Come potete pensare di ingannare così la polizia? E poi io..io  voglio sapere chi ha ucciso Robert, anche se a voi sembra non interessi nulla…

MARTHA- Sono io che voglio guardare in faccia l’assassina di mio marito.

MARGARET- Bada a come parli Martha, l’assassina potresti essere tu…

ARNOLD- Mi scusi milord, ma non possiamo più aspettare: è passata circa un’ora, occorre avvertire la polizia.

JEREMY- Non dopo aver fatto il lavoro del giardino.

ARNOLD- Avevo già raccolto prima tutti i bossoli, ora sposterò il bersaglio.

JEREMY- Bene( fanno per uscire tutti, ma si bloccano alle parole di MARTHA)

MARTHA-(in crescendo fino all’isteria) A nessuno importa di Robert, vero? Ma certo, siete tutti d’accordo per nascondere l’assassino… siete tutti dei Bentham…La famiglia più nobile d’Inghilterra. La stirpe dei Bentham. Lo diceva Robert, per voi non conta l’amore, la dedizione, la fiducia… a voi importa solo il nome e  la dinastia. Non avete sentimenti se non quelli di nascondere a tutti le vostre emozioni, i vostri desideri, le vostre passioni…i vostri delitti! I vostri delitti! Delittiiii!!!!!!!

Mentre Martha parla sembra quasi impazzita, urla in faccia alle persone, le scuote. Alla fine Arnold le dà un ceffone e lei scoppia a piangere.

ARNOLD- Ho dovuto farlo milord. Mi scusi signora Tower, ora si sentirà meglio.

CHARLES- Ti aiuto a portarla in camera Arnold. (la sollevano in due ed escono)

HELEN-Beh, è stata  veramente sgradevole e poi escludersi così  dai possibili colpevoli quando il suo movente era sicuramente... più “movente” di qualsiasi altro. Che dobbiamo fare ora? L’ho scordato…

MARGARET- (acidamente)Dovete approntare la messinscena dell’incidente.  Io non lo farò.

ROSEMARY- Lo faremo noi al tuo posto, tu riposati cara.

 JEREMY- Lo faremo io ed Helen, Arnold e Lucille ci aiuteranno. (escono)

MARGARET- Io mi rifiuto di stare al vostro gioco!

ROSEMARY- Margaret, devi capire che non possiamo permettere che la polizia ci sospetti di omicidio.

MARGARET -Preferite vivere a contatto con un assassino?

ROSEMARY  - (con impazienza) Non credo che qualcuno della famiglia abbia potuto commettere un gesto simile.

MARGARET - E certo, è troppo facile sospettare di Martha…

ROSEMARY  - È sciocco da parte tua prendertela così: Martha aveva scoperto di te e di Robert…

MARGARET - Può darsi, ma non è detto che sia stata lei!

ROSEMARY  - E chi può essere stato allora? No, no, preferisco credere ad un incidente.

MARGARET - Non è stato un incidente capisci? Vivete fuori della realtà!

ROSEMARY  - Margaret ti prego non rendere la cosa più difficile di quanto non sia. Da quando è morto William, la famiglia  è vissuta come in letargo, passivamente, convinta quasi della propria estinzione.  Ma no invece: tu,  Charles, Green Hill. Tutto può continuare!

MARGARET  -  Non vorrei essere a Green Hill. La voglio dimenticare.

ROSEMARY - Vuoi dimenticare Green Hill?

MARGARET  - Sì, qui una volta ero felice, non posso pensare a un tempo in cui ero felice. Finita questa storia, non tornerò mai più a Green Hill. (Va verso la porta a sinistra senza curarsi di HELEN che sta rientrando ed  esce)

HELEN - Che cosa diceva?

ROSEMARY - Che finita questa storia, non tornerà mai più a Green Hill.

HELEN - Io, invece, credo che ci tornerà.

ROSEMARY - Perché sposerà Charles?

HELEN - Sì. Credo di sì. (Allegramente) Ora che Robert è morto e ha lasciato libera la strada, Margaret  e Charles si sposeranno e avranno  dei figli.(sospirando sosddisfatta) La dinastia Bentham continuerà, ci sarà un altro erede, altri eredi e così ancora. Non siamo finiti Margaret! Tutto si è risolto per il meglio.(va verso il cesto da lavoro e tira fuori il copriletto dove spiccano due iniziali: C e M)

ROSEMARY - Helen, hai già  ricamato  le loro iniziali su  un copriletto?

HELEN - Be’, veramente questo l’avevo preparato anni fa con la doppia W…( commossa )non  è stato facile scucirla sai?

ROSEMARY- Sai Helen, a volte penso che Margaret abbia ragione...

HELEN- Su  cosa?

ROSEMARY- Sei agghiacciante…(esce, Helen la segue )

Entrano ARNOLD e LUCILLE che lancia occhiate ovunque, sulle poltrone,sul caminetto, sullo scrittoio, in terra.

LUCILLE- Signor Arnold allora? Ha visto i Bentham tutti uniti per mentire? Mi stupisco che lei voglia a aiutarli!

ARNOLD- Sei una sciocca Lucille, non è mentire è cercare di evitare il trauma  provocato da  un’indagine.

 LUCILLE- E il lord scozzese, sparito! Se l’è data a gambe. Più colpevole di così!

ARNOLD- Non so dove sia lord Mac Dougall, ma non credo sia stato lui!

LUCILLE-  Uhm, sarà… il fatto è che sono tutti sospetti e la polizia  non ci metterà molto a capire che è un omicidio!

ARNOLD- Conosco bene la polizia: pensando che ognuno di loro potrebbe essere colpevole, ne dedurranno che è solo un incidente. Fatale, tragico quanto si vuole, ma un incidente.  Se poi i signori riusciranno a non manifestare apertamente passione, gelosia, rabbia o invidia, sarà logico per un commissario concludere che non può trattarsi altro che di un incidente…basterà un piccolo aiuto, una spintarella per la conclusione più ovvia.

LUCILLE- Ma sì , tanto è  quello che meritava il dottor Tower..

ARNOLD- Che dici Lucille?

LUCILLE- Dico che non mi sembrava in realtà molto amato.

ARNOLD- Oh sì lo era, dapprincipio. Ricordo le ragazzate insieme al signorino William e alla signorina Margaret …erano simpatici, allegri, generosi. I genitori di miss  Margaret sono morti prematuramente, prima Ann e poi Edward e lei è venuta a Green Hill. Il signor Robert frequentava la stessa classe di William e spesso ho sentito dire a Lady  Helen che era il suo secondo figlio.   Poi il suo temperamento, diciamo, non troppo altruista, lo ha reso … meno simpatico.

LUCILLE- ( sottovoce con ironia) Uhm…Meno simpatico…

ARNOLD- (facendo finta di non aver sentito) Bene porta il vassoio in cucina e…ah, Lucille è tuo questo orecchino?

LUCILLE- (girandosi col vassoio in mano) Faccia vedere…Oh cielo sì. ( leggermente allarmata) Caspita pensavo di averlo perso, grazie…dove l’ha trovato?

ARNOLD- Oh, in giro …

LUCILLE-Mi sarebbe molto dispiaciuto perderlo. Sa è un regalo del mio fidanzato… E’ proprio un bel tipo il mio Ben, non mi ha fatto mai regali e adesso si presenta con un paio di orecchini..non che mi dispiacciano, ma io avrei preferito un anello! Non di grosso valore certo, non come i gioielli che indossa Lady Helen, un anellino così per far vedere che  siamo fidanzati  (mentre chiacchiera animatamente, posa il vassoio e si dirige da ARNOLD per riprendere l’orecchino, ARNOLD fa per darglielo ma le blocca la mano)

LUCILLE- Che cosa c’è?

ARNOLD- Sei stata tu vero?(quasi sottovoce, pacato)

LUCILLE-(cercando di tirare indietro la mano ma non riuscendovi, ridacchiando nervosamente) Che cosa? Io,  a fare che?

ARNOLD- Tu hai ucciso Robert Tower!( prendendole il polso)

LUCILLE- Signor Arnold, capisco che le sia venuto il complesso dell’investigatore, ma…ma vede colpevoli ovunque! (ride forzatamente e strattona il braccio)

ARNOLD- (serissimo, continuando a tenerle fermo il polso)Perché, quando sono arrivati i Tower sei sparita improvvisamente e non hai portato su i loro bagagli? “Quella Lucille non ha voglia di far nulla” ho pensato!

LUCILLE- Mi lasci, mi fa male!

ARNOD- Quando questa mattina il dottor Robert ti rivolgeva quelle strane parole, parlavate di un segreto… Lì per lì non ci ho fatto molto caso, in fondo il dottore aveva sempre voglia di scherzare e di fare il dongiovanni. Poi però mi sono fermato a riflettere…

LUCILLE- Pensare troppo le fa male signor Arnold!  

ARNOLD- (dal polso le afferra entrambe le braccia) E perché quando è morto il dottor Tower stavi sulla terrazza? Ricostruendo tutti i nostri movimenti, mi è sembrato molto strano.

LUCILLE- (divincolandosi sempre più animatamente) Che sta dicendo è impazzito? Mi lasci ho detto!

 Entrano quasi in punta di piedi CHARLES, ROSEMARY e JEREMY, cercando di non interrompere

ARNOLD- E poi, tutta quella insistenza per trovare il colpevole!

LUCILLE- (sarcastica)Ma non era lei quello che stava indagando? E poi io ho capito subito che non poteva trattarsi di un incidente! Mi lasci andare!

ARNOLD- Già, ma così nessuno avrebbe sospettato di te: l’assassino che insiste nel dimostrare che non è stato un incidente o è uno sciocco o… è molto furbo! E tu sei furba vero Lucille? (incalzante, scuotendola)Perché l’hai fatto?

 Entrano HELEN, MARTHA, MARGARET  e TERENCE con l’impermeabile addosso.

LUCILLE- Non ho fatto nulla, nulla! E perché poi? Neanche lo conoscevo il dottor Tower!

TERENCE- Certo che lo conoscevi Lucille, sei stata la sua infermiera! (ARNOLD guarda TERENCE, un attimo di silenzio, LUCILLE non smette di divincolarsi)Cos’è successo?Eri innamorata e lui non ti degnava di uno sguardo?... Avevi cercato lavoro qui perché sapevi che i Tower venivano spesso a Green Hill?

ARNOLD- Che cosa volevi? Lo ricattavi?

TERENCE- Lo perseguitavi e volevi fargli qualche scenata di gelosia? Spillargli dei soldi?

 ARNOLD- O ti  eri fatta delle illusioni perché forse era stato troppo gentile nei  tuoi confronti?

 LUCILLE- (con una risata amara, con voce rauca ) Gentile? Era una bestia!

ARNOLD lascia andare LUCILLE che si butta sulla poltrona, le mani sul viso.

LUCILLE- Sì era veramente un animale…

ARNOLD-Quindi lo conoscevi?  E’ così Lucille?

LUCILLE- (sommessamente, a testa bassa) L’ho conosciuto circa un anno fa. Cercava un’infermiera ed io avevo bisogno di lavorare, volevo   sposarmi e mettere su famiglia. Mi assunse e cominciò ad importunarmi praticamente da subito. (Martha e Margaret sono tese) Non sopportavo più le sue avances che diventavano ogni giorno più pesanti e avevo pensato di licenziarmi. Una sera, era poco più di  un mese che lavoravo lì, uscito l’ultimo paziente stavo riordinando come al solito. Robert giunse alle mie spalle e...per farla breve mi violentò. (sussulto e confusione  dei presenti, LUCILLE si volta e si  guarda intorno )E già, il professore, il brillante e famoso medico che poteva avere tutte le donne ai suoi piedi, a cui non bastavano una moglie devota e un’amante innamorata!

MARTHA- Mi dispiace..io…

LUCILLE-Lei non ne ha colpa, o forse sì. Non gliele ha mai cantate vero?

MARGARET- Lucille…

HELEN- Oh, poverina!

ARNOLD- Non è solo questo vero?

LUCILLE- Ma bravo Arnold, lei capisce sempre tutto. No, non finì lì. Per un po’ sono sparita dalla  sua vita, giusto il tempo di scoprire che ero rimasta incinta.(mormorio dei presenti, LUCILLE ride amaramente)  Chissà perché, ho creduto nelle favole, eh già. Ho sperato che il mio  Ben mi sposasse, come un generoso e forte principe delle fiabe…e invece mi piantò in asso. Allora andai da Robert, per dirgli del bambino …(ironica)oh fu molto comprensivo : mi diede dei soldi e un indirizzo… per abortire! (mormorii di sorpresa e costernazione)

JEREMY- Lucille se possiamo fare qualcosa …noi…

ROSEMARY- E il bambino?

LUCILLE- Non ho più voluto che nascesse…

HELEN- Oh!

MARGARET- Mio Dio!

LUCILLE- E siccome il destino non si era accanito abbastanza su di me, l’aborto mi ha resa sterile!

ROSEMARY- Santo cielo bambina, ma perché non si è confidata con qualcuno?

LUCILLE- I miei mi avrebbero cacciato da casa!

MARTHA- (incredula) No, non è possibile che Robert abbia fatto questo! Ma…ma allora tu?

ARNOLD- Volevi punirlo vero? Vendicarti di quello che ti aveva fatto!

LUCILLE- Quando l’ho visto entrare a Green Hill mi sono sentita morire! Questa mattina ha approfittato di un momento in cui eravamo soli per mettermi le mani addosso. L’ho respinto e lui ha  iniziato a prendermi in giro e offendermi … non ce l’ho fatta più e così…

ARNOLD- Hai approfittato della confusione che facevano i signori tirando al bersaglio. E’ stato facile per te prendere la pistola che era stata preparata per Lady Helen e che lei non ha usato…

LUCILLE- L’ho trovata nella scatola…solo che non ho pensato al  bossolo o alla distanza …

ARNOLD- E poi ti è saltato un orecchino proprio lì, vicino al bossolo…

LUCILLE- Me ne sono accorta dopo….

ARNOLD- Ecco perché non facevi altro che guardare a terra e in giro quando siamo entrati in questa stanza. Cercavi l’orecchino!

JEREMY- Lucille, dirai tutto alla polizia, ti farò difendere dall’avvocato Jordan, è un vero principe del foro…

ARNOLD- Credo, milord, che considereranno le attenuanti del caso.

CHARLES- Certo Arnold, faremo in modo di farla uscire presto!

LUCILLE- (scoppia a piangere) Mio Dio che ho fatto!

 MARTHA- Mio marito era proprio una carogna!

MARGARET- Sì, è vero! (tutti annuiscono, MARTHA e MARGARET portano fuori LUCILLE)

JEREMY-Terence, dove sei sparito oggi? Come facevi a sapere di Lucille?

TERENCE- Ho avuto uno scambio di vedute con Arnold nel primo pomeriggio. Lui sosteneva che i Bentham non potevano aver commesso un simile delitto.

HELEN- Certo che no, siamo i Bentham.

CHARLES- Helen per favore!

TERENCE- E che i sospettati allora erano altri. Io, per esempio, e Martha.

JEREMY- Arnold, come ti sei permesso di sospettare di Terence!

ARNOLD- Milord. io non sospettavo di nessuno in quel momento. Facevo solo un ragionamento logico.

TERENCE- Sapete com’è Arnold, a volte mette paura. Dunque anch’io ero convinto che non fosse nessun Bentham e la povera Martha mi sembrava troppo debole per una reazione così violenta. Allora ho ragionato. Chi era qui e poteva essere  sospettato? Arnold, la signora Corrier che conosco da più di trent’anni e lei Lucille. L’unica persona ‘nuova‘ della casa.

HELEN- Lavorava con noi da un paio di mesi, poverina.

TERENCE- Ho fatto qualche telefonata. Ho parlato con la nuova infermiera di Robert e ho scoperto che il nostro dott. Tower aveva avuto un’infinità di infermiere, tutte giovani e carine. Le cambiava con una certa frequenza e tra loro risultava una tale Lucille. Ho capito subito che era lei.

ARNOLD- Ottimo lavoro lord Mac Dougall.

JEREMY- Comunque Arnold ha capito tutto da solo.

ARNOLD- Troppo buono milord, anche le vostre confidenze mi hanno aiutato! 

HELEN-Cielo, ho bisogno di qualcosa di forte, mi sento tutta scombussolata!

ROSEMARY- Poteva succedere a Margaret!

HELEN- Ma non le è successo niente e sposerà Charles, vero caro?

CHARLES- Io non ho perso le speranze.

JEREMY - Lo speriamo tutti Charles!

ROSEMARY- Sei l’erede di Green Hill…

HELEN- Salmone affumicato con contorno di patatine novelle al curry…

CHARLES- Di che parli Helen?

HELEN - Ma sarà l’antipasto per il vostro pranzo di nozze! Credo che mi farò un vestito color salmone, a me piace molto il salmone (si alza continuando a parlare e dirigendosi verso la porta, gli altri la guardano attoniti, ARNOLD si avvicina al telefono)

ROSEMARY- Sì, Margaret ha proprio ragione!

HELEN- (girandosi)Come?

ROSEMARY, CHARLES, JEREMY - Sei agghiacciante Helen!

TERENCE scoppia a ridere fragorosamente

ARNOLD- Green Hill 77454. Mi dia la polizia, prego…

                                      SIPARIO

Fiammetta Veneziano

fiammetta.veneziano@fstwebnet.it

il copione è regolarmente depositato alla S.I.A.E