Lezione di inglese

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Lezione d’inglese

Lezione d’inglese

Atto unico

Di Astrid Angius e Gennaro Falcone

La scena

Una veranda di stile alpino con mobili di noce chiaro, che dà su un giardino. A sinistra una credenza con vetri ed una sedia a dondolo. A fianco un albero di natale illuminato. Nell’angolo un pendolo. A destra una libreria con sopra uno specchio, una televisione d’angolo, due poltroncine di vimini, un tronco di pino con sopra un telefono ed accanto penne. Sul tavolo di noce chiaro un libro, fogli penne, matite.

Astrid, la bella insegnante maltese bionda, di mezza età, sta preparando un vaso con dei fiori. Bussano alla porta e Astrid va ad aprire, lasciando entrare Luisa, una signora anziana sui 65 anni, capelli corti, mesciati, naso affilato, rossetto mal messo sulle labbra sottili. Indossa una pelliccia, un goffo cappellino e sotto due scarpe da ginnastica di due misure superiori alla sua.

Astrid      Oh, Luisa eccoti qua!

Luisa        (baciando Astrid) Scusami sono un po’ in ritardo.

Astrid      Non ti preoccupare mettevo a posto la veranda nel frattempo.

Luisa        Ecco, Astrid, questo è per te. Ti ho portato il tronchetto della felicità, per il Natale.

Astrid      Grazie, che bello! Thank you very much indeed.

Luisa        Indeed

Astrid      Indeed

Luisa        (scartocciando un altro pacchetto) E poi una bella crostata con la marmellata di albicocca … la facciamo noi. Ma dal Trentino ti porterò lo strudel, che pure è buono, come fatto in casa.

Astrid      Grazie per la crostata di marmellata. Mi piace lo strudel (si avvicina all’albero di Natale, seguita da Luisa) Ecco metto i tuoi doni vicino all’albero.

Luisa        (guardando l’albero) Indeed. Che bell’albero!

Astrid      L’ha fatto mio marito Renzo. Lui ha la passione per queste cose.

Luisa        Beata te, col marito giovane. Il secondo bel marito. Il mio è uno solo, ed è pure vecchio e decrepito (ride in modo nevrotico)

Astrid      Ma che dici. Hai un bel marito. Vieni, dammi la pelliccia (aiuta Luisa a togliersela ponendola sulla poltrona, ove Luisa appoggia anche il cappellino) e cominciamo subito la lezione se no, come l’altra volta, l’ora passa e tu non impari nulla. (le due si accomodano a tavola) Hai fatto le mechés?

Luisa        (toccandosi i capelli) Sì, sono brutte?

Astrid      No,no sono belle!

Luisa        La parrucchiera mi ha consigliato di fare le meches così non c’è bisogno di andarci ogni quattro settimane.

Astrid      Com’è la tua crescita?

Luisa        Lenta.

Astrid      Allora come la mia (mostrando la testa) Guarda me, io sono sei settimane che non faccio il colore e vado bene.

Luisa        Tu sei bella. Stai sempre bene. Io devo pagare 80.000 lire di  meches per stare benino.

Astrid      Anche tu sei bella pure senza mèches.

Luisa        Meglio i capelli bianchi che le rughe. (Astrid sorride e prepara il libro, mentre Luisa rovista nella borsetta) Mio marito m’ha fatto gli occhiali … scommetto che per colpa sua li ho dimenticati (cerca gli occhiali e li trova) Ah! Hai visto quel signore di mio marito? Mi ha sempre impedito di guidare … e si fa prendere i dolori quando mi deve accompagnare in qualche posto… Non sto bene… Mi sto rovinando la salute … così sono venuta a piedi con questo freddo … ma almeno dovrebbe venire a prendermi. (Luisa tira fuori dalla borsetta un registratore portatile con cassette, un quaderno, una penna. Luisa ha anche la mania delle caramelle Victor’s alla menta per respirare meglio, essendo presa come da mancanza d’aria. Ne offre ad Astrid che ora accetta ma poi rifiuterà cortesemente. Luisa getta la sua borsetta sulla poltrona, mastica la caramella e respira mentre armeggia con il registratore. …Drammatica …) Che brutta infanzia ho avuto io e che brutto matrimonio (narrativa)Erano altri tempi quelli dopo la guerra. Con un padrino del sud, un pugliese, con l’idea bislacca che la donna deve stare solo a casa … ma i soldi della figliastra (si batte il petto) li prendeva e come! Ho lavorato da giovane io e volevo studiare, ma lui il patrigno, me l’ha impedito (…pausa …) Dico, me ne scappo, prendo il primo che trovo e vado via da questo qui. Il marito non è che l’ho scelto male, diciamo la verità. E’ un bell’uomo ma silenzioso, riservato. A me piaceva un altro, sì, sì. E lui mi contraccambiava … (sforzandosi con gli occhi) Pensa un po’, mi ha chiesto di incontrarlo e non sono andata all’appuntamento (ridacchia)

Astrid      (indicando i quattro libri sul tavolo) Ora facciamo la lezione. Ther’are four storys on the table, Luisa choose one of them and tell me the story in your own words.

Luisa        (indicando il libro di Oscar Orange, con pronuncia forzata, come dei bambini, caricata) I like this this … allora … sai tre giorni fa mi hanno scippato la borsa con tutti gli occhiali … (tira fuori dalla borstta occhiali grezzi che inforca cercando invano di leggere sul libro) Ho comprato questi, terza misura, in farmacia, ma non ci vedo quasi nulla.

Astrid      (tira da sotto il tavolo un leggìo e vi poggia il libro) Prova così …

Luisa        Sì, va meglio (sforzandosi di leggere) I like this, this …

Astrid      Non ce la fai proprio.

Luisa        Non leggo bene. I … i … i …non vedo bene …

Astrid      Allora devi fare una visita oculistica.

Luisa        L’ho fatta. L’ipermetropia è raddoppiata.

Astrid      Allora hai bisogno di un altro paio di occhiali …

Luisa        (tira fuori dalla borsetta un altro paio di occhiali consumati) No, non ce n’è bisogno. Metto un paio di occhiali sull’altro. Sono quelli vecchi ..

Astrid      (ridendo) Ah! Luisa …

Luisa        So Oscar, okay?

Astrid      Okay. Who is Oscar, Luisa (Luisa distratta guarda fuori, giocherellando con i doppi occhiali) Wh’s Oscar? Luisa, who is Oscar?

Luisa        (sforzatissima con la faccia quasi su quella di Astrid) Oh yes! Orange!

Astrid      (battendo le mani) Articolo!

Luisa        An orange.

Astrid      And …

Luisa        (con la mano scendendo sul tavolo ad indicare una cosa piccola) It’s short (pronunciando staccato e forzato) I wanted be grow toller, comparativo di tall!

Astrid      Brava Luisa e … facciamo la grammatica … superlativo?

Luisa        Tollest! Toll, toller, tollest … lo so bene perché conosco la grammatica italiana. Sì, sì, sì facciamo grammatica. La so bene. Mi piaceva studiare. Avrei voluto continuare dopo la terza media … latino … italiano … sono brava io. Quando uno è bravo nella propria lingua capisce anche le altre. Mi piace! Mi piace! Mi piace! Vuol dire tanto sapere l’italiano, così si può imparare molto.

Astrid      Brava (indicando il libro) carry! Continua

Luisa        So i has many ideas

Astrid      No, aideas

Luisa        Aideas. I may put his shoos

Astrid      His shoos. Dai Luisa pronuncia bene A,E,I,O,Oooh …

Luisa        (grottesca, piena di smorfie) A, E, I, O, Ooooh! Certo è strano quest’inglese (soffiando come asmatica) ooh … ooh … ooh … under manure. Yes, yes …

Astrid      Little manure?

Luisa        No (guardando fuori) heap of manure. Montagna.

Astrid      No. What’s the mean of manure?

Luisa        Concime. Così cresce, cresce … (indica con la mano la bassezza) But it’s remain short.

Astrid      Aspetta Luisa, facciamo una geometria della storiella e poi cerca di dire tutto.

Luisa        Va bene

Astrid      Allora, Oscar è un’arancia e siccome ha il complesso di essere corto, vuol crescere a qualsiasi costo ed ha molte idee. Prima pensa di seppellire le scarpe sotto il concime così il giorno crescerà. Prova e .. niente. Pensa allora di rimanere appeso per le braccia ad un ramo così diventerà sicuramente più lungo … ed  anche così fallisce. Rimanendo appeso ha solo l’effetto di farsi rosso rosso. His face gets redder and redder.

Luisa        Redder and redder. Due volte?

Astrid      Sì, due volte. E’ l’inglese.

Luisa        Mi piace! Mi piace! Mi piace! L’inglese è bello, non l’americano che è volgare e non si capisce niente. L’inglese è bello come te Astrid. Tu sei veramente una bella donna. Tu sai che cosa hai..? Hai classe.

Astrid      Anche tu hai classe .

Luisa        (accavalla le belle gambe e se le guarda) Avevo classe … ma quello là … mi ha fatto perdere tutto lo charme.

Astrid      Sei d’accordo che con la classe si nasce … che la classe non si acquista? Mia nonna materna apparteneva all’aristocrazia di Malta …

Luisa        Ah, i cavalieri di Malta… che razza! Anche i parenti di mia nonna appartenevano all’aristocrazia di Napoli. Mio nonno passava per Via Roma e tutti “Cavaliere! Cavaliere! Che piacere vedervi! Forza Savoia” Ma quello lì … il marito, quel Renzo, lo odio (alzandosi e battendo sui piedi) Ti odio! Ti odio! Ti odio!

Astrid      No, non così. Odiare molto non produce niente Luisa (si alza e la fa sedere) e ti ho già detto che sei una bella donna solo che starestimeglio con le gonne che con i pantaloni (tira il pantalone all’altezza dei fianchi) Perché vedi, qua è largo. Anche il petto è largo.

Luisa        Certo, io ero una grande soprano. A proposito, perché non venite tu e tuo marito da noi a Capodanno?

Astrid      Dove?

Luisa        In montagna. Abbiamo una bella casa in Trentino … una bella casa con attico e superattico. Devi vedere com’è bello quando la neve scende giù a fiotti e imbianca tutti gli alberi. Bianco, bianco, bianco e anche le cascatelle dei ruscelli si ammantano di candore. … Trentino … Val di Non

Astrid      Non sappiamo sciare

Luisa        Non importa

Astrid      Vedremo. Chiederò a mio marito … sai, lui è del sud e preferisce il sole e i posti caldi.

Luisa        Abbiamo i riscaldamenti a pieno ritmo

Astrid      Dentro. Ma fuori?

Luisa        Se no, potete venire col tempo bello quando escono i fiorellini gialli … andremo a raccogliere i funghi porcini. Grossi così, grossi e saporiti …

Astrid      Vedremo. Sono contenta che sei venuta oggi. Ho lasciato il messaggio in segreteria ieri e pensavo non venissi (le due donne si risiedono)

Luisa        Sì, non c’eravamo, io e mio marito siamo andati a portare i fiori sulla tomba di mia figlia al cimitero. Era bella mia figlia Daniela. Tanto bella che il fidanzato innamorato le stava vicino, la baciava, la piangeva fino all’ultimo.

Astrid      Come è successo Luisa …

Luisa        A tredici anni Daniela ebbe un incidente col motorino guidato da una sua amica. Lei stava dietro. Fu sbalzata e colpì una macchina. In quel momento i medici non diagnosticarono nulla. Dico io, benedetti uomini, vi limitate a fare una lastra … perché non avete fatto una TAC?

Astrid      Tu non l’hai chiesto

Luisa        E io che cosa ne potevo sapere cara mia! Dopo un anno e mezzo cominciò a svenire. Dicevano i professori che era lo stress. E lei “Mamma, stress di che? Io sono felice, serena …” Era un tumore piccolo piccolo, maligno … le diede tanti anni di vita ancora, ma fu inesorabile. Non la videro i medici quella punta di male. Poi se ne accorsero quando si fece un po’ più grande. La operarono e stava bene. “Mamma sono guarita! Sono guarita!” gridava felice. Per un po’ … poi si paralizzò dalla parte destra. Ancora operata, operata, operata … (piangendo). Abbiamo girato tutto il mondo. Alla fine, un pezzo di ragazza, la dovevamo portare a spalla. E lei con un filo di voce gridava “Perché proprio io? Che ho fatto di male? … Quando Daniela è andata in coma c’era tanto da fare. Anche io ho avuto il mio calvario e da allora anche mio marito. Tieni, leggi questa poesia, sono le sue parole

Astrid      Ride beffarda della sua natura, tanto brutale avida sventura tutta fatale aleggia. Turpe il manto fiere battaglie coglie e duolo e pianto furace afferra le gaie primavere … smorzandone beltà di prime ebbrezze ancora profumate di chimere ché ai dolci sogni ghignerà incertezze.

Sommessamente sale una preghiera dal gramo labbro già una madre altera l’insigne prece allevierà quel cuore più supplice … del mistico dolore. Si forgeran così promesse vere tra perle intrise … piene di candore e, scorreranno più imploranti le parole! Ma una sola sarà grande come il mare: l’angelo della casa vuole dare quella radiosità del focolare.

Bella… Era il destino. E Stefania?

Luisa        C’era Stefania, l’altra mia figlia, ad aiutarmi… Stefania aiutava la sorella a sentire musica, a farle i capelli, a vedere un video insieme, ma non aiutava Luisa. Non importa Stefania, basta che dai conforto a Daniela e, se pure mi maltratti o sei indifferente, io sono contenta (pausa) Stefania, la sedia a rotelle … portiamola in clinica! Stefania, Stefania! Stefania! (esce qualche lacrima e si asciuga) Sentivo un gran sollievo dopo ch’era morta … Astrid, non ce la facevo più. (piange)

Astrid      (commossa, dopo una carezza lieve) Tu parli molto Luisa e poi parli di cose che ti fanno male, anche se belle … così la lezione di un’ora durerà solo five minutes.

Luisa        Five minutes. Parlo molto perché a casa mia lo faccio di rado. Mio marito Renzo è muto. Qualche volta esco in giardino e parlo alle stelle, parlo a Daniela. Con lei il dialogo non finisce mai. Mi sembra di vederla ancora lei e Mariano, là sotto la luna argentata, a tenersi per mano, a baciarsi , dondolando sull’altalena davanti a questi miei occhi pieni di felicità. Li vidi e, filtrata dal cristallo della loro tenerezza mano a mano scorsi l’immensità (declamando) Senti questi versi che ho scritto

Aiuto chiedo alle stelle del cielo

Che mi regalino ancora per ora

Un luminoso colore vero

Intenso, vivo, quasi irreale

E poi lo prestino a tutte le cose

A brune chine o a zolle chiare

E all’avvincente profumo del mare

Per fare bello un amore sincero

I cari momenti più trasparenti

Aiuto chiedo anche alla luna

Essa mi serve piena di miele

Ammaliatrice, ammiccante felice

A propinare scavi chimere

Sempre in simbiosi di puri valori

Per auspicar gioia e splendori

Vedo sorridere l’astro d’argento

Alle premesse più ardite del cuore

Cela, sornione, le fiabe dorate

Di fate, castelli, di principi azzurri

Ataviche storie di candore

D’innamorati pargoli ed ave

E di chi aspiri al dolce tepore

D’una cornice “tutta d’amore”!

Io scrivevo poesie mentre mia figlia viveva. Poi è morta ed io non sono riuscita a scrivere più niente. E’ come se la mia anima con la speranza spenta si fosse fermata non riuscendo più a percepire certi caldi feeling con le cose che ti circondano.

Astrid      E con Stefania c’è dialogo?

Luisa        Daniela era dolce, con lei avevo feeling. Questo maglione è suo, vedi … ma Stefania alza le mani su di me e su suo padre.

Astrid      Addirittura!

Luisa        Sì, mia figlia Stefania si è sposata prima del tempo. Era incinta. Lui era un laureato, Marco, ma aveva in testa l’impresa … una fabbrica di pastasciutta andata in fallimento. Non voleva lavorare manualmente ed allora si sono trasferiti in America, a Miami.

Astrid      Stanno bene là, ora?

Luisa        Mica tanto … ma io perché imparo l’inglese? Sembra che Stefania voglia separarsi.

Astrid      Non mi dire …

Luisa        Mia figlia … divorzia. C’è il Governo Federale di mezzo per i bambini … hanno tre bambini loro … ed i genitori devono mettere una firma … solo così i bambini possono varcare la frontiera. Ma c’è un imbroglio (sottovoce complice) roba federale … lui non ha la residenza. E’ italiano… se viene fuori questo imbroglio lo mandano via subito.

Astrid      Perché non lo denunciate così  vi liberate di lui?

Luisa        Dovremmo … io dico a mia figlia: ma perché non va a lavorare? Santo ragazzo, perché non vuoi lavorare? Dobbiamo mantenere sempre noi i tuoi figli? Noi siamo una famiglia integerrima … in questi 13 anni ti avremo mandato minimo 120 milioni di lire che in dollari non so quanto sono, per non parlare della perdita sul cambio. … solo ora per Natale gli avrò mandato 3 milioni e mezzo .

Astrid      Così tanto?

Luisa        Ma come: “tua madre, santo ragazzo, ha un deposito di surgelati. Vai a lavorare con lei. Guadagni 1.000 dollari al mese e mantieni i bambini”

Astrid      E’ immaturo

Luisa        Sono immaturi lui e mia figlia

Astrid      Tua figlia lavora?

Luisa        Piccoli lavoretti. Ma Stefania ha le mani bucate. Manca da mangiare ai bambini e compra le candele. La rimprovero e lei mi dice “Mamma, per due dollari!” Due dollari oggi, due dollari domani … mia cara tu sai che la sera ci arrangiamo con un cappuccino e dei biscotti per mandare soldi a loro (pausa) Questo fatto del divorzio mi preoccupa…

Astrid      Qualche volta le cose si aggiustano da sole.

Luisa        Io sono nata sotto una cattiva stella. Quando le cose nascono male…

Astrid      Dai, pensa positivo

Luisa        Sì, io scappo via da casa. Dopo tutto quel che ho passato, non ce la faccio più. Pensa, prendersi cura di tre bambini !

Astrid      Se Stefania viene ci pensa lei ai bambini. Lei sa in che condizioni sei. Lavora, fa soldi e paga una baby sitter. Tu sarai tranquilla …

Luisa        Come la fai facile tu … io non ci arrivo a soluzioni così semplici e mi dispero. Chiamo il padre che sta là sopra, in mansarda e gli dico: “Scendi giù che ha chiamato tua figlia!” Scende, mi si avvicina: “Dai facciamolo!” Ma si può? In una situazione così … allora parla, quando vuole. Poi ridiventa muto.

Astrid      Muto?

Luisa        Sì, come un pesce. Un pesce avariato. Lui voleva farsi prete, questa è la verità di Dio. Una volta andiamo in Trentino e, in macchina, con una faccia tosta mi dice (con vocione) “Lo facciamo il gioco del silenzio?” Capisci quanto lui è cattivo? Non parla mai con me a casa e in viaggio mi dice di fare il gioco del silenzio. Sadicone! Chi vuol parlare con te!

Astrid      Perché dici così, poverino. Avrà avuto le sue buone ragioni per starsene zitto.

Luisa        Certo! Non ha niente da dirmi. Di giorno è muto. La sera sta davanti al televisore a dormire. A meno che non ci sia il calcio. Solo il calcio lo tiene sveglio. Guarda sempre il calcio lui. Un giorno lo rompo quel televisore!

Astrid      Forse il calcio è il suo hobby. Ha diritto a qualche svago pover’uomo.

Luisa        Pover’uomo?! Povera donna! Io voglio parlare … ho bisogno di parlare. Lui fa così “Schhhhhhhhhhh (mette il dito sul naso) mentre guarda il calcio . Io lo odio quel televisore, lo rompo!

Astrid      Dai, calma, armonia …

Luisa        Calma? Lo lascio, oh sì lo lascio come hai fatto tu col primo marito … beata te …

Astrid      Non è stato facile … è stata dura, credimi Luisa …

Luisa        Sì, ma almeno per un po’ cambi, sei felice. Changez la femme. No, lo lascio quello lì, ne cerco uno giovane come hai fatto tu, non un vecchio come lui (si alza e si porta allo specchio) Ma come posso prendere un giovane con tutte queste rughe ? Me le ha fatte lui sai …

Astrid      Le fa la vita quelle …

Luisa        Lui e la vita che fa le rughe è la stessa cosa (massaggiandosi la faccia) Io voglio un giovane, non un vecchio, perché vecchio per vecchio prendo lui che è il padre dei miei due figli … sai cosa fa?

Astrid      No, cosa fa?

Luisa        La notte, prima della TV, non vuole lavarsi i denti.

Astrid      Perché?

Luisa        Dice sempre che lo farà dopo… dopo i programmi. Poi si alza (si alza ed imita il marito sonnambulo) tutto assonnato e “Salgo sopra, buonanotte”

Astrid      E tu lo segui?

Luisa        Segui? E dove? Lui vive in mansarda ed io giù in taverna

Astrid      Vai in mansarda, forse ti parla

Luisa        No, la mansarda è fredda d’inverno e calda d’estate. Tutt’al contrario. E’ storta come lui

Astrid      E il giorno?

Luisa        La mattina si alza e… strofina … strofina … strofina… Ah! Come strofina! Pensa che oggi nemmeno voleva farmi venire a lezione.

Astrid      Perché?

Luisa        Mi dice “Abbiamo appuntamento alle 10 all’ospedale, l’hai dimenticato?” Certo che l’ho dimenticato! Abbiamo?! L’appuntamento ce l’aveva lui, mica io. Preso senza interpellarmi. “Non lo sai che alle 10 ho lezione d’inglese, io? “

Astrid      Lui non sa niente di te, tu niente di lui. Dovreste comunicare di più.

Luisa        Ecco brava, mia cara! Ci provo io, ma mi dice “Sei vecchia, che ci fai con l’inglese?”

Astrid      E’ evidente che lui è geloso, invidioso. Non è all’altezza.

Luisa        Sì è vero, è invidioso perché non riesce a spiccicare una parola d’inglese. E poi geloso, sì, geloso di me. Io me ne vado in America, col mio inglese, indeed! Trovo una casa, un amante …

Astrid      E i soldi?

Luisa        Ho 600.000 lire al mese

Astrid      E che puoi fare con quei soldi?

Luisa        Ma noi abbiamo due case, una in città e una in montagna. Ne vendo una, faccio altri soldi e vado laggiù in America

Astrid      Perché non ti concentri su tuo marito? Un poco di bene deve pur volertene.

Luisa        Gli ho fatto capire che, malgrado io sto laggiù, nella taverna, quando ha bisogno di me, può venire. Però deve lavarsi la bocca. Bene. Anzi benissimo.

Astrid      Sei sicura di volerlo tuo marito? Non è una scusa questa della bocca lavata?

Luisa                Forse … a settembre sono andata in clinica e la domenica invece di andare a casa volevo essere portata al mare. Aria! Non lo desidero! Non lo desidero! Non sento niente per lui! Io sento che a lui ancora l’attiro, ma lui a me no. Okay?

Astrid      Non lo vuoi. Non vuoi lui, ma desideri amore.

Luisa        Sì, amore. Ho bisogno di carezze, affetto, amore, di queste cose.

Astrid      Forse lui non ti accarezza abbastanza. Se lo facesse … forse …

Lusa         Lui non vuole affetto, pensa solo ad una cosa.

Astrid      Pazienza Luisa. Così sono tutti gli uomini. Così , imprevedibili, nei loro impeti.

Luisa        Lui no. La macchina di Daniela la tengo in garage, ho la patente ma lui m’impedisce di prenderla.

Astrid      A volte noi donne abbiamo bisogno di sicurezze, a volte sopportiamo tante cose pur di non rompere certi equilibri. E poi lui non ti fa mancare nulla nemmeno economicamente, così mi dicevi.

Luisa        Vado al cinema con un’amica, mi presta i soldi ma li rivuole dopo una settimana. No, io devo cambiare uomo come hai avuto il coraggio di fare tu mia cara. Perché io a quello lo odio, lo odio (Astrid dà un segno lontano di fastidio) Ti vedo contrariata … forse perché continuo ad identificarmi in te …

Astrid      No, no.

Luisa        Perdonami, forse sono invadente

Astrid      Non ti preoccupare. Non sei la sola a mitizzare la mia separazione. Potrei aprire un’agenzia di consolazione.

Luisa        Perché no. Tu puoi. Hai carisma…

Astrid      Luisa! … Luisa!

Luisa        Eh!

Astrid      Luisa, impara ad ascoltare. Parli solo tu. Devi ascoltare me, se no devo gridare 10 volte per farmi sentire. Dobbiamo fare la lezione … siamo indietro!

Luisa        Che begli alberi che hai …

Astrid      Grazie. Il mandarino, l’albicocco ed il sacro e squisito loto … un fico l’abbiamo tagliato perché ci hanno detto che le radici sono talmente forti che s’infiltrano nelle fondamenta della casa.

Luisa        Anche noi l’abbiamo tagliato per lo stesso motivo, ma anche perché ci faceva molta ombra. Taglieremo anche il ciliegio …

Astrid      Peccato

Luisa        Sì, se lo mangiano tutto gli uccelli.

Astrid      Dai Luisa, la lezione …

Luisa        Sì, siamo indietro. Dai, dai …

Astrid      I will read now … rirendiamo da dove sospendemmo l’altra volta … and you listen, then we will read togheter.

Luisa        What a smell! Penelope strawberry put her face handkerchief!

Astrid      Luisa! Look at my mouth. I am going to read and you listen.

Luisa        Indeed, indeed

Astrid      What a smell! Penelope strawberry  put her lace handkerchief

Luisa        Handkerchief (pronunciato malissimo)

Astrid      Hand-kerchief. Repeat after me. Hand-ker-chief.

Luisa        Hand-ker-chief

Astrid      Very good

Luisa        Hand-cher-chief (sostenuto dalle mani battute di Astrid, che poi dà un colpo secco invitandola a dire subito, mezzo mangiato, quasi uno starnuto) Handcherchief (Luisa prende un registratore dalla borsetta, cercando di farlo funzionare ma …) acc… non funziona proprio. Porta sfortuna quell’uomo. Qualunque cosa tocchi la guasta e se deve ripararla, si rompe più di prima (continua ad armeggiare sul registratore) Una volta in Trentino sono caduta e sono tornata a casa col gesso. Sai chi è stato? Lui …

Astrid      Lui?

Luisa        Indeed. Ho inciampato nella sua scarpa e sono ruzzolata nella scarpata. Roba da non crederci. E poi …

Astrid      E poi …

Luisa        A casa! A casa! Finita la vacanza! Lui muto ed io più muta di lui!

Astrid      Forse il silenzio al quadrato è il male. Diceva Martin Luther King: “Io non temo la crudeltà dei malvagi, ma il silenzio degli onesti”

Luisa        Lui è malvagio e muto (continua ad armeggiare sul registratore)

Astrid      (sospirando) Lascia perdere quell’apparecchio Luisa … La lezione…

Luisa        Io ero soprano, i vicini di casa aprivano le finestre per sentire la mia voce … che bella voce! Altro che usignolo, altro che Maria Callas, ancora meglio! Ma ora l’ho persa … ho tutta una bronchite, qua .. nel petto.

Astrid      L’importante è che l’orecchio funzioni per sentire gli altri.

Luisa        Che?

Astrid      L’udito! Che funzioni!

Luisa        Ah! L’udito

Astrid      Per sentire tante belle voci melodiche … gli italiani sono maestri del canto …

Luisa        No, no, no! Assolutamente tutti sbagliano … e qua in Italia di più. Non è più come una volta. Tutti stonati, voci orrende!

Astrid      (le si avvicina e la calma) Dai Luisa, calmati. Ripeti con me: “Sono circondata da armonia. Percepisco solo la serenità” Dì così Luisa.

Luisa        Sono circondata da armonia. Percepisco solo la serenità .

Astrid      Ripeti: “Serenità! Serenità! Serenità!”

Luisa        Serenità! Serenità! Serenità! (alzando la testa e gettandola all’indietro, eccitandosi) Serenità! Serenità! Serenità! Sì, lascia fare a me … faccio così … mio marito m’insulta ed io dico: “Serenità! Serenità! Serenità!”

Astrid      Se ti provoca invece di rispondere mordi la lingua (fa il gesto)

Luisa        (si morde la lingua) Ah !

Astrid      Dai, concentrati sull’inglese. Ecco prendiamo quest’altro libro che forse è più facile. Hickory Mouse. La ricordi la storia dei tre topi di campagna che incontrano il topone Hickory?

Luisa        Sì, sì. Hickory prese a ridere quando i tre gli dissero i loro nomi.

Astrid      Jeremy, Mirando, Chestnut.

Luisa        E Jeremy, Mirando e Chestnut risero del topone che disse di chiamarsi Hickory.

Astrid      E Hickory, gran spaccone, li convinse a far razzìa in una casa di città. Giunti in città, Hickory adocchiò una casa col formaggio. Dentro c’era un vecchietto che dormiva, ma la vecchia moglie si avvicinava. Allora Hickory facendo un cenno d’intesa agli amici si piazzò sul lucchetto.

Luisa        Io ero soprano… ma adesso ho tanto di quel catarro che parlo con la faringe.

Astrid      (ridendo) E poi fumi troppo! I topi entrarono da un vetro rotto per prendere il formaggio. Il vecchio dormiva sulla sedia a dondolo …

Luisa        (baciando Astrid) Ma un tempo non era così, sai … i vicini di casa aprivano le finestre per sentire la mia voce! Ma adesso capitano tutte e me. Ultimamente mi sono slogata una caviglia mettendo il piede in una buca che l’Enel aveva lasciata aperta.

Astrid      Perché non hai denunciato l’Enel?

Luisa        Perché alla polizia mi hanno detto che dovevo fare una foto, avere un certificato medico …

Lasciare tanto tempo vuoto

Astrid      E Hickory, il bullo danzò sull’orologio …

Luisa        L’orologio segnò l’ora , il vecchio si svegliò e Hickory se la squagliò (guarda ancora l’orologio) Il tempo passa veloce, ma almeno qualcosa ho imparato.

Astrid      Qualcosina…

Luisa        Sai … Stefania si separa … Saprò poche parole, ma almeno le pronuncerò bene … la mia nipotina di otto anni mi corregge di contino. You don’t say. Good morning not (Pronuncia marcata) good mooning

Astrid      Lo fa perché ti vuole bene. Ti aiuta a pronunciare bene…

Luisa        No, tu mi vuoi bene. Lei è cattiva con me perché usa le parole che sbaglio per ferirmi. Tu sei il mio angelo … quante parole dolci mi dici (a bassa voce) … l’ultimo figlio di Stefania è nato down … un pochino. Con tutte quelle pillole che prendono gli americani!

Astrid      Sì, sono esagerati con i farmaci.

Luisa        Ma forse è colpa sua, del padre, se hanno avuto il figlio down. Lui fumava e non ha voluto smettere. Mia figlia è diventata prima fumatrice passiva a poi si è messa a fumare pure lei … ed era incinta!

Astrid      Accetta il destino Luisa e cerca di vedere il lato migliore delle cose

Luisa        Farò come dici tu. Il bambino è un down leggero … imparerò un po’ d’inglese per comunicare almeno un po’ con lui che non mi riprende mai e non fa che sorridermi (sorride)

Strid        Ecco vedi. Esaminando il lato migliore delle cose ti senti già meglio.

Luisa        Sì, già meglio. E poi mio marito guadagna due milioni e mezzo di pensione. Ora guadagnerebbe di più se non gli avessi bloccato la carriera… Era ragioniere, voleva fare l’università .. lo minacciai : “Se vai all’università mi perdi!” Aveva tante donne lui …  Avevo paura di perderlo… Forse amavo più io lui che lui me…o forse volevo solo scappare di casa…. Ora si arrangia a fare i conti ad un benzinaio, guadagnando un milione  al mese. Io gli ho detto che se verranno i bambini, al mattino ci penserò io mentre lui va dal benzinaio e nel pomeriggio ci penserà lui mentre  io vado ai corsi di pittura

Astrid      Quella è una terapia per te

Luisa        Sì, una terapia (uno squillo alla porta) Eccolo è arrivato. Puntuale come un orologio. Per portarmi via di qui

Astrid      Sono le 11, la lezione è finita. Vedo se è lui. (esce di quinta a sinistra, si ode il rumore del citofono, poi rientra) Sì, è tuo marito. Gli ho fatto cenno di entrare, mi ha salutato e sta girando là fuori nel giardino. E’ timido.

Luisa        Timido?

Astrid      Dai, non farlo aspettare. Fuori è freddo .

Luisa        (si alza) Va bene, vado. Devo trovare il modo giusto di dirgli di lavarsi i denti, così potrò farci l’amore …

Astrid      Sì , cercalo il modo…

Luisa        Lo farò. (ha difficoltà ad infilare la pelliccia)

Astrid      Vieni cara, ti aiuto ..

Luisa        Anche la tua mano è lieve come la tua anima, sei davvero un angelo .

Astrid      (carezzando il cappotto) Questo cappotto è bellissimo. Serenità, Luisa, mi raccomando. Falla scendere su di te e non odiarlo troppo. In fondo è uno che ti deve star vicino.

Luisa        Vero, mi deve star vicino e odiare molto non produce nulla . Però preferirei che mi stessi vicina tu. Tu sei l’angelo. Mai sono stata positiva io, tutto negativo …

Astrid      Non pensare negativo. Getta indietro il tuo passato. Domani è un altro giorno. Dai … fai presto che lui aspetta al freddo.

Luisa        (mostra la guancia per essere baciata da Astrid che lo fa) Bay, indeed

Astrid      (scostandosi) Dì solo bay

Luisa        (ricambia il bacio) Bay e good Christmas

Astrid      Happy Christmas ed un bacio al tuo nipotino. Lui è un angelo e se ci sarà qualcosa, qualcuno, se ci rivedremo lassù, sarà lui ad aiutare noi.

Luisa        Buon Natale Astrid

Astrid      Buon Natale Luisa. Ci vediamo dopo le feste per la lezione d’inglese.

Luisa                A meno che non venite in Trentino tu e tuo marito. Ci conto.

Astrid      Grazie. Vedremo (canticchiando) Que serà serà

Chiusura sipario su musica triste “Senza te” di Claudio Baglioni

F I N E