L’hai mai visto un elefante che vola?

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ATTO PRIMO

                                        ATTO  PRIMO

LA  SCENOGRAFIA : IL MONOLOCALE DI LEOPOLDO MAGRIS.

LA COMUNE AL CENTRO, PORTA DI INGRESSO IN PRIMA QUINTA A DESTRA; IN SECONDA QUINTA A DESTRA, FINESTRA CHE DA SULLA STRADA; IN SECONDA QUINTA A SINISTRA, AMPIO FRIGORIFERO SEGUITO DA MOBILETTO SUL QUALE STAZIONANO TELEVISORE,

VIDEOREGISTRATORE, DVD ED ACCESSORI VARI; IN PRIMA QUINTA A SINISTRA PORTA COMUNICANTE CON L’APPARTAMENTO ADIACENTE, ABITATO DALLA “NUBILE” MAFALDA.

AL CENTRO DELLA SCENA E’ POSIZIONATO UN AMPIO DIVANO A TRE POSTI. OVUNQUE REGNA IL DISORDINE TIPICO DI CHI VI ABITA: UNO SCAPOLO, MA NON  PER LIBERA SCELTA E NEMMENO PER NECESSITA’.

LEOPOLDO MAGRIS, A DISPETTO DEL SUO COGNOME, E’ UN TRENTOTTENNE DI CENTOTTANTA CHILI E, PROPRIO PER QUESTO, IMPACCIATO E TIMIDO CON LE ESPONENTI DEL GENTIL SESSO: QUESTO, ALMENO FINO A QUALCHE TEMPO FA; MA DA UN PAIO DI MESI, SEMBRA CHE LE COSE VADANO DIVERSAMENTE! LEOPOLDO SI E’ TRASFORMATO IN UN IMPENITENTE DONNAIOLO, VESTE ALLA MODA E SUSCITA CONTINUE CRISI DI GELOSIA NELLA DIRIMPETTAIA MAFALDA CHE, SGRETAMENTE INNAMORATA DI LUI, NON ACCETTA IL CAMBIAMENTO.

MAFALDA CHE, OLTRE AD ESSERE “NUBILE”, E’ PURE BRUTTA SI SFOGA CON IL FRATELLO DI LEOPOLDO, TALE PRUDENDIO MAGRIS, SACERDOTE.

ED E’ SU QUESTO SFOGO TRA MAFALDA E PRUDENZIO CHE SI APRE IL SIPARIO.

MAFALDA     - Ma si rende conto? E’ un’indecenza! Una vera e propria indecenza!

PRUDENZIO  - Si calmi, donna Mafalda! Non è il caso di drammatizzare!

MAFALDA     - Proprio lei si mette a minimizzare? Le devo, per caso, ricordare

                           l’abito che porta?

PRUDENZIA  - Per carità, ci mancherebbe altro! Conosco i miei doveri!

MAFALDA    - E allora, il suo dovere è quello di riportare la pecorella smarrita

                          all’ovile!

PRUDENZIO  - Ecco…nel caso di mio fratello, data la stazza, non parlerei di

                          “pecorella”….Un pecorone, piuttosto….

MAFALDA    - Non si permetta di offenderlo così!

PRUDENZIO  - Ma perché, fino adesso cosa abbiamo fatto?

MAFALDA     - L’abbiamo giudicato, criticato ma non insultato!

PRUDENZIO  - Già, dimenticavo i sentimenti che prova per mio fratello!

MAFALDA     - Sentimenti puri, sinceri, immacolati!

PRUDENZIO  - Ma purtroppo non ricambiati!!!!!!

MAFALDA     - (LANCIANDOSI IN UN GRIDO) Ed è questo il dramma della mia

                           vita! Me lo sogno tutte le notti! Bello!”!!

PRUDENZIO  - Insomma!

MAFALDA     - Sì, bello!!!!! Vestito da Tarzan! Nella giungla! Svolazzare tra le

                           liane!

PRUDENZIO  - E ce la fanno le liane?

MAFALDA     - A cosa?

PRUDENZIO  .- A reggerlo!

MAFALDA     - Ma che dice?! Leopoldo è sì un po rotondino…

PRUDENZIO  - Alla faccia del rotondino! Centottanta chili! Non so’ se mi spiego!

MAFALDA     - Per me è leggero, leggerissimo!

PRUDENZIO  - La voce del cuore!

MAFALDA     - E poi, nel sogno, oltre a svolazzare per le liane, mi viene incontro!

PRUDENZIO  - C’è anche lei nel sogno?

MAFALDA     - Sì, io faccio Jane!

PRUDENZIO  - Che bellezza!

MAFALDA     - Mi prende per mano, mi guarda con il suo sguardo volitivo e poi…

PRUDENZIO  - E poi?

MAFALDA     - E poi…..

PRUDENZIO  - E poi?!!!!

MAFALDA     - E poi, basta! Mi sveglio!

PRUDENZIO  - Andate in bianco anche nel sogno!

MAFALDA     - Resto pura e immacolata!

PRUDENZIO  - Non soltanto nella vita…

MAFALDA     - Ma anche nei sogni!

PRUDENZIO  - E intanto, mentre lei sogna, mio fratello si da alla bella vita!

MAFALDA     - Si ritira tutte le notti con i colletti sporchi di rossetto!

PRUDENZIO  - Come fa a saperlo, scusi?

MAFALDA     - Lo guardo dalla finestra! Mi sono provvista di cannocchiale!

PRUDENZIO  - Incredibile!

MAFALDA     - E poi, non le dico cosa succede quando se le porta a casa!

PRUDENZIO  - Che succede?

MAFALDA    - Lasciamo perdere!

PRUDENZIO – Che lasciamo perdere?!! In qualità di fratello del degenerato…

MAFALDA    - Moderi i termini! Io non ho usato quell’aggettivo!

PRUDENZIO – D’accordo, chiedo scusa! Dicevo, che succede?

MAFALDA    - Urla, gemiti, grida……e non una volta!

PRUDENZIO  - Ah, no? Più di una volta?

MAFALDA     - Cinque, sei, sette, anche otto!

PRUDENZIO  - E che…..caspita!!!!!!

MAFALDA     - Che schifo!!!!

PRUDENZIO  - Che schifo?

MAFALDA     - Perché, non le fa schifo?

PRUDENZIO  - A me? No! Cioè: sì! Mi ha tolto la parola di bocca!

MAFALDA     - Cinque, sei, sette, anche otto volte, capisce?

PRUDENZIO  - E’ un’esagerazione!

MAFALDA     - Solo questo riesce a dire?

PRUDENZIO  - No, che c’entra?! Pensavo anche: ma come fa, sto disgraziato?!!!

MAFALDA     - Come fa a fare cosa?

PRUDENZIO  - Ecco…il suo candore, Donna Mafalda, le impedisce di capire…

MAFALDA     - Mi ha presa per cretina?

PRUDENZIO  - Questo, no! Però pensavo che, dato il suo stato, fosse incapace di

                           pensare a certe cose!

MAFALDA     - E invece, ci penso!

PRUDENZIO  - Se è per questo, anch’io!

MAFALDA     - Ma lei ha la tonaca!

PRUDENZIO  - E infatti io ci penso, ci ripenso, ma poi, mi pento!!!!! E lei?

MAFALDA     - Io ci penso, ci ripenso e non mi pento!!!!

PRUDENZIO  - Già, appunto, lei di che si dovrebbe pentire?

MAFALDA     - Di fare la muffa! Di questo mi dovrei pentire!

PRUDENZIO  - Mio fratello, invece, la muffa, non la sta facendo, di certo!

MAFALDA     - Purtroppo!!!

PRUDENZIO  - Questa storia deve finire! Mio fratello deve mettere la testa a

                           posto! Che storie sono? Sulla soglia dei quarantanni si mette a

                           fare il galletto?! L’avesse fatto prima, l’avrei capito! Ma a

                           questa età, non mi sembra proprio il caso!

MAFALDA     - Oltre al fatto che rischia di restarci secco!

PRUDENZIO  - Giusta osservazione, ma mi consenta di fare i debiti scongiuri!

MAFALDA     - Ha ragione, li faccio anch’io!

I DUE SI LANCIANO IN UNA BREVISSIMA DANZA TRIBALE.

PRUDENZIO  - Io, naturalmente, non dovrei credere a certe cose…

MAFALDA     - Ma ci crede!

PRUDENZIO  - No!!!!! Però che mi costa? Il Buon Dio perdonerà la debolezza di

                           un povero prete!

MAFALDA     - E le debolezze del fratello del prete?

PRUDENZIO  - Quelle sono io che non le perdono! E mi creda, sono disposto ad

                           affrontarlo subito, appena torna a casa!

MAFALDA     - Non dica però che io le ho raccontato tutte queste cose, mi

                           raccomando!

PRUDENZIO  - Ci mancherebbe! Non voglio assolutamente che mio fratello abbia

                           dei risentimenti nei suoi confronti! Anzi, non mi dispiacerebbe,

                           invece, che tra voi nascesse….

MAFALDA     - E’ il mio sogno proibito!!!!!!

PRUDENZIO  - Proibito, fino a un certo punto. Chissà mai che il Signore, nella

                           Sua infinita bontà, riesca a realizzarlo!

MAFALDA     - Pregherò! Pregherò perché mi esaudisca!

PRUDENZIO  - Pregherò anch’io, non dubiti! Ho a cuore quanto lei la sorte di

                           mio fratello!

MAFALDA     -Forse sarà meglio che io mi ritiri nel mio appartamento. Non

                          vorrei che mi trovasse qui quando torna!

PRUDENZIO   - Saggia decisione! Credo anch’io che sia controproducente!

                            Tanto più che sento un rumore di chiavi!

MAFALDA      - Oh, mamma mia! Se è lui come faccio? Non posso uscire dalla

                            porta! Rischierei di incontrarlo e così scoprirebbe che sono stata

                            qui!

PRUDENZIO   - Già! Ma stiamo dimenticando la porta comunicante col suo

                            appartamento!

MAFALDA     - E’ una porta vergine!

PRUDENZIO  - Anche la porta?

MAFALDA     - Mai fu aperta!!!!!!                          

PRUDENZIO  - E secondo me è giunto il momento di aprirla!

MAFALDA     - Che emozione! Chissà che non sia l’inizio…

PRUDENZIO  - Ecco, brava,cominciamo dalla porta,e poi chissà dove andremo

                            a finire!

MAFALDA     - Sono già tutta un bollore! (ESCE E PRUDENZIO RICHIUDE ALLE SUE SPALLE LA PORTA)

PRUDENZIO   - Fa caldo!!!!!

LEOPOLDO    - (ENTRANDO: VESTE ALLA MODA: PANTALONI E

                             E GIACCA DI PELLE , FOULARD, STIVALETTI, ECC.)

                           (DOPO AVER ACCESO LA LUCE, SCOPRENDO LA
                            PRESENZA DI PRUDENZIO) Oh, mamma mia! Che spavento!

                           Ma che ci fai in casa mia? E a quest’ora, per giunta!

PRUDENZIO   - Purga l’anima dai tuoi peccati!!!!

LEOPOLDO    - Ma che significa? Mi vuoi spiegare cosa succede? Sono le due di

                           notte! Quelli che portano la tonaca come te, dovrebbero,

                           placidamente, dormire nei loro casti letti!

PRUDENZIO   - E quelli come te?

LEOPOLDO    - Che c’entro io? Non porto mica la tonaca!

PRUDENZIO  - Ma sei ridicolo! Ti sei guardato allo specchio? Carnevale è finito

                           da un pezzo!

LEOPOLDO   - Sei venuto a farmi il predicozzo?

PRUDENZIO  - Sì!!! Perché è ora di finirla!

LEOPOLDO   - Hai ragione! Bravo, fratello mio!

PRUDENZIO  - Deo gratias! Cominci a ragionare!

LEOPOLDO   - E’ proprio ora di finirla!

PRUDENZIO  - Bene…

LEOPOLDO   - Di finirla di rompere le scatole! Hai capito? E’ tardi e ho anche

                          un po’ sonno!

PRUDENZIO  - Chissà cosa avrai combinato anche stasera!

LEOPOLDO   - E allora? Modestamente, io vivo!

PRUDENZIO  - Vivi nel peccato!

LEOPOLDO   - Nel peccato? D’accordo! Vivo nel peccato! Vorrà dire che quando

                          sarà la mia ora, chiederò una tua raccomandazione per non finire

                          all’inferno!!!!!!    

PRUDENZIO  - Tu ci sei già all’inferno!

LEOPOLDO  - Veramente, a me sembra di stare in paradiso! Specialmente questa

                         sera…Ho vissuto momenti…

PRUDENZIO – Momenti?

LEOPOLDO  - Mi ha fatto toccare il cielo con un dito!

PRUDENZIO – Ma chi?

LEOPOLDO  - Chi? Non la conosci!

PRUDENZIO – Già! E non la voglio conoscere!

LEOPOLDO   - E chi te la fa conoscere!

PRUDENZIO  - Sarà senz’altro una delle tante pecorelle smarrite!

LEOPOLDO    - Infatti! Loro sono le pecorelle ed io il pastore!

PRUDENZIO   - Non essere volgare!

LEOPOLDO    - Perché, cosa ho detto? In fondo è solo una battuta! Non hai il

                            “sense of humor” mio caro!

PRUDENZIO   - E tu non hai il senso della misura!

LEOPOLDO    - E vero! Io sono smisurato! Mi piace l’abbondanza! Mi pare che

                           si veda, noh?

PRUDENZIO   - Sei uno spettacolo deprimente!

LEOPOLDO    - Perché non ti guardi tu allo specchio?

PUDENZIO     - Non ti permetto di offendermi!

LEOPOLDO    - Neanch’io! E se la metti su questo tono, sai che faccio?

PRUDENZIO   - Non mi sfidare con la violenza perché ti assicuro, non starò

                            con le mani in mano!!!!!

LEOPOLDO     - Hai intenzione di reagire?

PRUDENZIO   - L’hai capito bene!

LEOPOLDO    - Non puoi!

PRUDENZIO  - E sentiamo: perché non potrei? Chi me lo impedisce?

LEOPOLDO   - L’abito che porti! Sei obbligato a porgere l’altra guancia!

PRUDENZIO  - Finche porto l’abito! Ma in casi eccezionali me lo tolgo!

LEOPOLDO   - E commetti peccato?

PRUDENZIO  - Commetto peccato! Dopo, mi rimetto l’abito, mi confesso,

                           e faccio penitenza!!!

LEOPOLDO    - Quand’è così, sai che ti dico? Lo sai cosa ti dico? (GRIDANDO

                            IN TONO MINACCIOSO)

PRUDENZIO   - Sono tuttorecchi!!!!

LEOPOLDO    - Lasciamo perdere!

PRUDENZIO   - Che è meglio!

LEOPOLDO     - Lo faccio per te, guarda!

PRUDENZIO   - Grazie per la delicatezza! E comunque, ascoltami: la devi

                            smettere!!! Hai capito?

LEOPOLDO    - No!

PRUDENZIO   - Senti, non mi fare perdere la pazienza! In fondo, se mi preoccupo,

                           lo faccio solo per il tuo bene!

LEOPOLDO    - E allora, se davvero vuoi il mio bene, lasciami in pace!

PRUDENZIO   - Se ti lasciassi in pace, farei soltanto il tuo male!

LEOPOLDO    - E allora, fallo! Fallo il mio male, ti autorizzo io!

PRUDENZIO  - Non posso! Non posso dimenticare di essere tuo fratello!

LEOPOLDO   - E tu dimenticalo, ti supplico!

PRUDENZIO  - Mi dispiace, ma non posso!

LEOPOLDO   - Ma guarda che fregatura!

PRUDENZIO  - Ma lo capisci che ti rovini la salute?

LEOPOLDO   - In che senso?

PRUDENZIO  - Non fare lo gnorri! Sai bene a cosa mi riferisco! Ma stiamo

                           scherzando? Cinque, sei, sette…anche otto! Di questo passo

                           dove andremo a finire?!

LEOPOLDO   - E tu come fai a sapere queste cose?

PRUDENZIO  - Si dice il peccato, non il peccatore!

LEOPOLDO   - O la peccatrice!

PRUDENZIO  - Non tergiversare e rispondimi: ma è vero?

LEOPOLDO   - Che cosa?

PRUDENZIO  - Dico: cinque, sei, sette, anche otto? A me sembra un po’

                          esagerato!

LEOPOLDO   - Embè?

PRUDENZIO  - Ma è vero?

LEOPOLDO   - Ebbene……….Sì!!!!

PRUDENZIO  -Ma come fai? E poi, scusa la franchezza, non riesco a immaginarlo!

LEOPOLDO   - Tu non lo devi immaginare!

PRUDENZIO  - E perché?

LEOPOLDO   - Chi porta la sottana? Tu o io?

PRUDENZIO  - Io!

LEOPOLDO   - E allora vedi che non puoi immaginarlo! Se lo fai, commetti peccato!

PRUDENZIO  - Pensa ai tuoi di peccati! Che ai miei ci penso io!

LEOPOLDO   - Sì, ma vedi, io non ti posso dare l’assoluzione, mentre tu, invece,

                           a me…

PRUDENZIO  - Innanzitutto non mi piace scherzare su certe cose! In secundis, chi

                           ti dice che io ti darei l’assoluzione? Anzi, guarda, continuando

                           di questo passo, ti stai prenotando un posto all’inferno!

LEOPOLDO   - Non è malvagia l’idea! Lo sai che sono freddoloso!

PRUDENZIO  - Ti proibisco di bestemmiare!

LEOPOLDO   - Scusami, voleva essere solo una battuta!

PRUDENZIO  - E risparmiatela! Pensa, piuttosto, a dare ordine alla tua vita!

                           Abbandona le pecorelle smarrite e punta gli occhi, invece, su

                           una creatura che stravede per te!

LEOPOLDO   - Stravedono tutte!

PRUDENZIO  - Ne sei sicuro? Io dico che ti prendono in giro!

LEOPOLDO   - Ma come ti permetti? Ma che ne sai, poi? Parli senza conoscere…

PRUDENZIO  - Io conosco chi sarebbe in grado di farti felice!

LEOPOLDO   - Veramente? E allora, dài, dimmi chi è!

PRUDENZIO   - Lo vuoi sapere? Vuoi che te lo dica?

LEOPOLDO    - Non desidero altro!

PRUDENZIO   - Donna Mafalda!

LEOPOLDO    - (DISGUSTATO) Chi?

PRUDENZIO  - Donna Mafalda!

LEOPOLDO   - Ma sei scemo? Ma ti ha dato di volta il cervello?

PRUDENZIO  - Ma perché, scusa?

LEOPOLDO   - Hai anche il coraggio di chiedermi il perché?

PRUDENZIO  - Già, perché?

LEOPOLDO   - Ma l’hai vista bene in faccia?

PRUDENZIO  - Certo che l’ho vista!

LEOPOLDO   - E non ti sei spaventato? Non hai avuto attimi di smarrimento?

PRUDENZIO  - Veramente…

LEOPOLDO   - Tu ti immagini, la mattina, uno si sveglia e si trova a fianco, nel

                           letto, quella cosa là……..la scimmia!

PRUDENZIO  - Adesso non esagerare!

LEOPOLDO   - Non esagerare? Per non parlare della sera! Uno con quella cosa là,

                          cosa credi che faccia? Gli passa la fantasia e si riposa!

PRUDENZIO  - E a te quello ti ci vuole: il riposo! Altro che cinque, sei, sette..

LEOPOLDO   - Otto e nove!

PRUDENZIO  - Non ci credo manco se lo vedo!

LEOPOLDO   - Padronissimo di non crederci! E comunque, mio caro, io non ho

                          fatto voto di castità come hai fatto tu! E il tentativo, ignobile da

                          parte tua, di mettermi a riposo, è destinato a fallire miseramente!

                          Perché a me di Mafalda non me ne frega proprio niente!

PRUDENZIO  - Poveretta! Ti sogna anche di notte!

LEOPOLDO   - Ed io no!!!!!!!

PRUDENZIO  - Non l’hai mai sognata?

LEOPOLDO   - Mai! Anzi, no! Una volta l’ho sognata!

PRUDENZIO  - Bene…

LEOPOLDO    - Ma quale bene! E’ stato un incubo! Mi sono svegliato di

                           soprassalto!!!!!

PRUDENZIO   - Non ci credo!

LEOPOLDO    - Senti, è inutile che me la nomini! Quando penso a quella lì

                           mi sembra di fare voto di castità!

PRUDENZIO  - Ma ragiona un attimo! Chi ti dice che con lei faresti voto di

                           castità? A me, anzi, sembra una donna esuberante!

LEOPOLDO   - Donna? Tu, quella , ti ostini a chiamarla “donna”?

PRUDENZIO  - Ma perché, cos’è?

LEOPOLDO   - Non lo so!

PRUDENZIO  - Certo, è una bellezza nascosta!!!!

LEOPOLDO   -  Talmente nascosta che non si vede!!!!

                         

PRUDENZIO  - Esagerato!

LEOPOLDO   - Senti, fosse anche l’ultima donna rimasta sulla terra…..

PRUDENZIO  - Ecco, fosse l’ultima donna rimasta sulla terra? Che faresti?

LEOPOLDO   - Scapperei in un altro pianeta! Su Marte, per esempio!

PRUDENZIO  - E chi ti dice che su Marte non siano peggio?

LEOPOLDO   - Peggio di Mafalda? Impossibile!!!!!!

PRUDENZIO  - Mi sembri un bambino quando parli così!

LEOPOLDO   - E va bene, sarò pure un bambino, anzi, un bambinone! Però,

                          ti prego, non ti immischiare nella mia vita!

PRUDENZIO  - L’anima è tua! Fai quello che vuoi!

LEOPOLDO   - Alla fine siamo arrivati al punto: ognun per sé

                           e Dio per tutti!

PRUDENZIO  - Vuoi così? D’accordo, non metto lingua!!!!

LEOPOLDO   -  Ecco, bravo, non ce la mettere!

PRUDENZIO  - Ma ti pentirai!

LEOPOLDO   - Nel caso, verrò da te a confessarmi!

PRUDENZIO  - Ti aspetto!

LEOPOLDO   - C’è altro?

PRUDENZIO  - In che senso, scusa?

LEOPOLDO   -  Nel senso che avrei voglia di buttarmi tra le braccia di Morfeo!

PRUDENZIO  - (SEGNANDOSI, INORRIDITO) Ma che schifo! Pure con Morfeo

                           te la fai? Signore misericordioso!!!!

LEOPOLDO   - Ma che hai capito?

PRUDENZIO  - Taci!!! Questa non me la dovevi fare!

LEOPOLDO   - Ma che cosa?!!!!

PRUDENZIO  - Che vergogna! Che scandalo! Con Morfeo se la fa!

LEOPOLDO   - Ma Morfeo non è quello che pensi tu!

PRUDENZIO  - Ah si? Ma fammi il piacere! Siete due pecorelle smarrite! Che

                           dolore! Che dispiacere! Se fosse viva nostra madre! Mi hai

                           colpito! Me ne devo andare! Pregherò per te! (SI AVVIA VERSO

                           L’USCITA)

LEOPOLDO   - Ma aspetta, lasciami spiegare…..

PRUDENZIO  - Non c’è niente da spiegare!

LEOPOLDO   - Ma Morfeo è il dio del sonno come Cupido è il dio dell’amore!

PRUDENZIO  - Pure miscredente sei diventato? (SEGNANDOSI

                           RIPETUTAMENTE) Signore mio, riportalo sulla retta via!

                           (ESCE RAPIDAMENTE)

LEOPOLDO    - Retta via? Ma stiamo scherzando? ( SI ACCERTA CHE IL
                           FRATELLO SI  SIA ALLONTANATO DEFINITIVAMENTE.

                           POI, SI DIRIGE VERSO LA PORTA COMUNICANTE CON

                           L’APPARTAMENTO DI MAFALDA PER VEDERE DALLA

                           FESSURA  SE MAFALDA E’ LI DIETRO A

                           SENTIRE: INFATTI E’  PROPRIO APPOSTATA DIETRO
                           LA PORTA, DALLA PARTE DEL SUO APPARTAMENTO,

                           A SPIARLO. QUINDI, VA VERSO IL MOBILETTO NEL
                           QUALE SONO POSIZIONATI TELEVISORE, STEREO,

                           DVD, ECC, E INSERISCE NEL PORTACASSETTE DEL

                           REGISTRATORE UN “NASTRO” CHE DIFFONDE UN

                           DIALOGO REGISTRATO TRA LEOPOLDO E UNA
                           VOCE FEMMINILE. IL CONTENUTO E’ PREVALENTE=

                            MENTE SEXY: SEGUONO, INFATTI, GEMITI E SOSPIRI DI  
                            UN AMPLESSO VIRTUALE . COMPIACIMENTO DI

                            LEOPOLDO E, DALL’ALTRA PARTE, DISAPPUNTO DI

                            MAFALDA CHE SI CONTORCE DALLA RABBIA !!!!

                            GESTO MUTO DI RIVALSA ALL’INDIRIZZO DI

                            MAFALDA CHE, GIUNTA AL CULMINE DELL’IRA,

                            EMETTE UN URLO E VIENE COLTA DA UNA CRISI
                            ISTERICA!!!! A QUESTO PUNTO, MAFALDA ESCE E

                            LEOPOLDO SI GODE SODDISFATTO L’EFFICACIA

                            DEL SUO STRATAGEMMA : E’ RIUSCITO A FAR

                            CREDERE A MAFALDA CHE LUI SI TROVA IN DOLCE

                            COMPAGNIA E SI E’ ABBANDONATO AI PIACERI

                            DELL’AMORE. NON RESTA ALTRO CHE SPROFONDARSI

                            SUL DIVANO E ADDORMENTARSI AL SUONO DELLA

                            CASSETTA CHE CONTINUA A DIFFONDERE GEMITI E
                            SOSPIRI QUASI “ANIMALESCHI”!!!! SEPPUR MAGRA,

                            E’ SEMPRE UNA CONSOLAZIONE! SPESSO, QUELLO CHE

                            NON SI PUO’ FARE, LO SI PUO’ IMMAGINARE O SOGNARE!

                            E I SOGNI, PER NOSTRA FORTUNA, NON COSTANO

                             NIENTE! ALMENO, QUESTO!!!!!!!

CRESCENDO MUSICALE – BUIO – UN CAMPANELLO ROMPE IL SONNO DI

LEOPOLDO CHE, ANCORA ASSONNATO, VA AD APRIRE.

ENTRA VERONICA, AVVENENTE RAGAZZA DI VENTICINQUE-TRENT’ANNI. COSTEI VESTE IN MODO PROVOCANTE VALORIZZANDO AL MASSIMO LE SUE FORME.

LEOPOLDO SGRANA GLI OCCHI INCREDULO : CHI SE L’ASPETTAVA UNA

VISITA SIMILE!!!!!

VERONICA       _ Non mi chieda chi sono, da dove vengo e perché sono qui!

LEOPOLDO       - Ma che ore sono?

VERONICA       - Le quattro.

LEOPOLDO       - Di notte?

VERONICA       - Fra un paio d’ore albeggia!

LEOPOLDO      - Già!

PAUSA DI IMBARAZZO DA PARTE DI LEOPOLDO.

VERONICA      - Bè? Cosa fa lì impalato? Non la chiude la porta?

LEOPOLDO      - Che sbadato! Mi scusi! (ESEGUE)

VERONICA      - E allora?

LEOPOLDO     - Eccoci qua!!!!

VERONICA    - Già!

BREVISSIMA PAUSA.

VERONICA    - C’è il bagno?

LEOPOLDO   - Sì, certo! In fondo a destra.

VERONICA   - Benissimo!!! Vado a farmi una doccia! (ESCE RAPIDAMENTE)

PAUSA.

LEOPOLDO   - Stiamo calmi e ragioniamo! Ieri non ho bevuto! Perché se

                          avessi bevuto, al limite, si potrebbe spiegare….Il fatto è che non

                          ho mandato giù nemmeno un goccio! Quindi escludiamo le

                          allucinazioni da alcol! E fin qui ci siamo! Ora…può essere che

                          stia sognando! E la qual cosa non mi dispiacerebbe! Se però

                          fossi sicuro di non svegliarmi sul più bello! Perché se uno

                          lo inizia, il sogno, lo deve anche finire, porca miseria! Altrimenti,

                          è un sogno interrotto….Già, quello è un’altra cosa, ma rompe le

                          balle lo stesso!

ENTRA VERONICA IN ACCAPPATOIO SEXY.

                          Oh, mamma mia! E qui le cose si fanno serie! E  se mi sveglio,

                          mi incazzo come una bestia! Se mi sveglio, non so’ quello che

                          faccio!!!!!!!

VERONICA   - Parli da solo?

LEOPOLDO  - Prego?

VERONICA   - No, siccome ti ho sentito parlare…

LEOPOLDO  - Pensavo ad alta voce!

VERONICA   - Hai da bere!

LEOPOLDO  - Ora io faccio per offrirle da bere, ma, fortuitamente, mi casca il

                          bicchiere o la bottiglia e mi sveglio di soprassalto, maledizione!

VERONICA   - Non capisco…

LEOPOLDO  - E’ proprio necessario?

VERONICA   - Guarda che mi accontento anche di un bicchiere d’acqua!

LEOPOLDO  - Un bicchiere d’acqua? Veramente….

VERONICA   - D’accordo, ne faccio a meno, figurati!

LEOPOLDO  - Ma ci mancherebbe! Tanto lo so’ che fra poco mi sveglio!

SI DIRIGE VERSO IL FRIGORIFERO.

VERONICA  - Ma perché, stai dormendo?

LEOPOLDO – Anche nei sogni mi prendono per i fondelli!

VERONICA  - Veramente, non è mia intenzione prendermi gioco di te!

LEOPOLDO  - Ma non sei tu!

VERONICA   - Come, non sono io?

LEOPOLDO  - Cioè: sei tu, ma è come se non ci fossi! Perché io lo so’ che

                          fra qualche secondo, suonerà la sveglia o il telefono, ed in

                          quel momento sarà tutto finito!

SUONA UN CELLULARE.

VERONICA  - E’ il mio!

LEOPOLDO  - Il mio o il tuo non conta…….

VERONICA   - (FA PER RISPONDERE) Scusa!

LEOPOLDO  - (INCREDULO, SI DA’ FORTI PIZZICOTTI) Prego…..

VERONICA   - Pronto….E’ inutile…devi sparire dalla mia vita, capisci?...

                          …No, non ti dico dove sono……ti puoi incazzare quanto

                          vuoi, tanto è inutile…..Schiatta!!!! (CHIUDE)

VERONICA   - Non mi chiedi chi era?

LEOPOLDO   - Ecco, veramente….

VERONICA   - Era Morfeo!

LEOPOLDO  - Il dio del sonno?

VERONICA  - No! Il principe dei mascalzoni! Ma tanto con me ha finito!

                         La pacchia è finita!!!!!!!

LEOPOLDO LA GUARDA ESTERREFATTO.

VERONICA  - Bè? Mi sembri una mummia! Perché non mi aiuti ad asciugarmi?

LEOPOLDO  - Dice a me?

VERONICA   - Quanti siamo in questa stanza?

LEOPOLDO  - (IN PALLONE) Non lo so’ più!

VERONICA  - Ma ti fai?

LEOPOLDO – Come?

VERONICA  - Che poi, a guardarti ben bene, sei anche carino!

LEOPOLDO  - Sì? (SI DA UNO SCHIAFFO)

VERONICA  - Sei masochista?

LEOPOLDO  - No, volevo accertarmi se fosse un sogno….

VERONICA   - Ma perché dovresti sognare?

LEOPOLDO  - Appunto, perché?

VERONICA  - Sono io che te l’ho chiesto! Da come fai, sembra quasi che non

                         abbia mai toccato una donna!

LEOPOLDO  - Ma che fai, scherzi? Sapessi!!!!

VERONICA   - Un consumato “tombeur de femme”!

LEOPOLDO  - Più consumato che “ tombeur des femmes”!!!!

VERONICA  - Quelli come te non la raccontano mai giusta!

LEOPOLDO – Perché, lo porto scritto in faccia?

VERONICA  - Eh, sì! Un libro stampato!

LEOPOLDO – Porca miseria! Mi stai proprio fissando in un modo…

VERONICA  - No, perché tu….

LEOPOLDO  - Io?

VERONICA  - Tu ci sei o ci fai?

LEOPOLDO – Ecco…..

VERONICA  - O, forse, tutti e due?

LEOPOLDO – Mah, non è facile, così su due piedi….

VERONICA  - Perché non ti metti in libertà anche tu?

LEOPOLDO – (NON AVENDO REALIZZATO SUBITO) No, perché a volerla

                         dire tutta………Come hai detto?

VERONICA  - Non vorrai venire a letto vestito, spero?!

LEOPOLDO – Oh, mamma mia! A letto?!!!!!

VERONICA  - Sì, a letto!

LEOPOLDO  - Con chi?

VERONICA  - Come, con chi? Con me, noh?

LEOPOLDO  - Già, con chi sennò? Oh, mamma mia!

VERONICA  - Che ti succede adesso?

LEOPOLDO  - Che mi succede?

VERONICA  - No, perché hai fatto una faccia! Non mi dire che non ci sei

                         andato mai con una donna!

LEOPOLDO  - Che fai, scherzi?! Sapessi!!!! Cose…cose dell’altro mondo!

VERONICA  - Io ti aspetto di la!

LEOPOLDO  - Se il pigiama non ce l’hai, te lo posso prestare io!

VERONICA  - Non lo metto il pigiama! E tu?

LEOPOLDO  - Io? Io….

VERONICA   - Ti aspetto! (LANGUIDA, ESCE)

LEOPOLDO  - Oh, mamma mia! Altro che sogno! Questa è vera! In carne e

                         ossa! E chi se la lascia scappare! Faccio un macello!!!!

                         (INIZIA A SPOGLIARSI. SI LEVA PRIMA LA CAMICIA,

                          POI I PANTALONI. OVVIAMENTE, LA SUA BIANCHERIA

                          INTIMA E’ QUANTO DI PIU’ BUFFO POSSA ESISTERE!

                          RIMASTO IN MAGLIETTA E MUTANDONI, NON SI LEVA

                          ALTRO , MA PASSA ALLA FASE SUCCESSIVA : LA
                          PROFUMAZIONE DI ALCUNE PARTI DEL SUO CORPO,

                          SOVRASTANTI E “SOTTOSTANTI”!!!!) Alla faccia di chi

                          mi sfotte! Alla faccia di chi mi dice:” Ma che fai, lo trovi?”

                          Certo che lo trovo! “Ma che fai, lo vedi?” Questo magari no,

                          ma gli voglio tanto bene! E “lui” vuol bene a me! E stasera

                          farà la parte del leone! Almeno spero! Stasera voglio vivere

                          anch’io! Se mi vedesse la racchia! Starà dormendo come un

                          ghiro! E alla faccia pure di mio fratello che me la vuole

                          accollare!!!!! Io fra poco vado in paradiso! Fra poco volo!

                          L’avete mai visto un elefante che vola? (ESCE)

CRESCENDO MUSICALE E BUIO.

SUONANO RIPETUTAMENTE ALLA PORTA. ESCE VERONICA,

INDOSSANDO UNA VESTAGLIA DA UOMO, E VA AD APRIRE.  

ENTRA MORFEO,  “IL PROTETTORE” DI VERONICA.

MORFEO       - E allora, non mi sono sbagliato! Qui ti sei nascosta!

VERONICA   - Maledetto! Come hai fatto a trovarmi?

MORFEO       - E tu pensavi che il sottoscritto Morfeo Bellassai, figlio di

                          Mardocheo Bellassai, non fosse capace di scoprire il

                          tuo nascondiglio?

VERONICA   - Perfetto! Ora che l’hai scoperto, sei pregato di alzare i tacchi

                          e andartene!

MORFEO       - Io devo alzare i tacchi e andarmene?

VERONICA   - Sì, tu!! Hai capito benissimo!

MORFEO      - Eh, no, mia cara! A Morfeo Bellassai, figlio di Mardocheo

                         Bellassai, non si può dire : “Alza i tacca e vattene!”

VERONICA  - (FACENDOGLI IL VERSO ) E perché, cosa avrebbe di tanto

                         speciale Morfeo Bellassai, figlio di Mardocheo Bellassai da non

                         poter essere mandato a quel paese?

MORFEO      - Nessuno mi ha mai parlato in questo modo!

VERONICA  - Hai visto? Finalmente hai trovato pane per i tuoi denti! E te lo

                         dico con le buone : vedi di toglierti dai piedi, perchè altrimenti,

                         quant’è vero che mi chiamo Veronica, ti faccio passare i guai tuoi!

MORFEO      - E sentiamo, cos’è che mi faresti? Avanti, pendo dalle tue labbra!

                         Anzi, sto tremando come una foglia!

VERONICA  - Non fare lo spiritoso perché stavolta non scherzo, parlo sul serio!

                         Ho deciso di smetterla con  la vita che fino adesso mi hai fatto

                         fare! Voglio tornare sulla retta via e costruirmi una famiglia!

MORFEO      - Ed io? Dico: a me non ci hai pensato?  A Morfeo Bellassai, figlio

                         di Mardocheo Bellassai, si da il benservito così?

VERONICA  - E come vorresti che te lo dessi, il benservito? Vuoi che ti faccio una

                         serenata?

MORFEO      - Una serenata? Tu stai giocando col fuoco, bella mia!! Vedi che mi sto

                         frenando, ma non abusare troppo della mia pazienza!

VERONICA  - Sei tu che hai abusato troppo della mia buona fede! Mi hai sfruttato

                         abbastanza! Non intendo più riempire le tue tasche!!!

MORFEO      - E i sentimenti? I sentimenti dove li metti?

VERONICA  - (ESPLODENDO IN UNA FRAGOROSA RISATA) Quali

                         sentimenti? Ma smettila! Un uomo che ama non butta la sua donna

                         sul marciapiedi!

MORFEO      - Tu non puoi vivere senza di me!

VERONICA  - Ti sbagli, invece! Dal momento in cui ti ho piantato ho ricominciato

                         a respirare e non intendo per nessuna ragione al mondo tornare

                         indietro!!!

MORFEO      - Ah, ora ho capito! E me lo dovevo aspettare!

VERONICA  - Che cosa?

MORFEO      - Ti sei messa con un altro!

VERONICA  - Ma cosa dici…

MORFEO      - Taci! Dimmi: c’è un altro? Su, avanti, confessalo!!!!!

VERONICA  - Sei proprio fuoristrada……

MORFEO      - E scommetto che è qua!

VERONICA  - Chi?

MORFEO      - Il tuo nuovo amante!

VERONICA  - Sei pazzo?

MORFEO      - Sì, pazzo! E non così! Quando Morfeo Bellassai, figlio di

                         Mardocheo Bellassai dice che è pazzo, vuol dire che sono guai

                         per tutti quanti! E se ci permetti, questo disgraziato prima di poter

                         pensare di fregare la donna a ….

VERONICA   -(SFOTTENDOLO) Morfeo Bellassai, figlio di Mardocheo Bellassai!

MORFEO       - Fai la spiritosa? Benissimo! Questo ti costerà molto caro a te e alla

                          tua dolce metà che presto lascerà questo mondo per passare a

                          miglior vita!!! (ESTRAE DALLA GIACCA UNA RIVOLTELLA)

VERONICA   - (SPAVENTATA) Cosa hai intenzione di fare?

MORFEO       - Lo vedrai presto cosa ho intenzione di fare! Dov’è?

VERONICA   - Guarda che ti stai sbagliando….

MOEFEO       - Fai silenzio e dimmi dove si nasconde!

ENTRA LEOPOLDO TRAVESTITO DA DONNA: INDOSSA UNA LUNGA

VESTAGLIA, UNA PARRUCCA ED E’ VISTOSAMENTE TRUCCATO.

LEOPOLDO   - Che meraviglia! L’uomo con la pistola!!!!!!

MORFEO       - E’ lei che divide l’appartamento con Veronica?

LEOPOLDO   - Precisamente! Siamo in due! E con lei, ora, siamo tre!

MORFEO       - E allora, mi permetta di scusarmi se mi sono introdotto armato di

                          pistola…

LEOPOLDO  - Ma prego, si figuri!

MORFEO      - Posso presentarmi? Morfeo Bellassai, figlio di mardocheo Bellassai!

                         Piacere!

LEOPOLDO  - Io mi chiamo Zaira! Il piacere è tutto mio!

MORFEO      - (A VERONICA) Me lo potevi dire che stavi con un’amica! Non ti

                         avrei fatto scenate per questo!

VERONICA  - (AMBIGUA) E chi se l’aspettava?

LEOPOLDO  - (INTERVENENDO IN AIUTO DI VERONICA) Appunto, chi se

                          l’aspettava che lei avrebbe fatto una scenata di gelosia?! Sangue

                          caliente?

MORFEO       - Modestamente!

LEOPOLDO  - Anch’io sono una donna esuberante!

MORFEO      - L’avevo intuito!

LEOPOLDO  - Da che cosa?

MORFEO       - Questo non glielo posso dire!

LEOPOLDO  - Ed io lo voglio sapere!

MORFEO      - Curiosona!!!

LEOPOLDO  - Si sa che la curiosità è donna!

MORFEO      - (GALANTE COME NON MAI) E che donna!

LEOPOLDO  - Prego?

MORFEO      - Mi sono permesso di farle un complimento!

LEOPOLDO  - Mi fa diventare tutta rossa!

MORFEO      - Mi è venuto dal cuore!

LEOPOLDO  - Adulatore!!!!!!!!!

MORFEO      - Veronica che mi conosce glielo può dire che io sono un uomo

                          sincero! Specialmente di fronte una donna!

VERONICA  - (IRONICA) Specialmente!!!!!!

MORFEO      - Certo, non sono un santo, giusto?

VERONICA  - Nessuno ti scambierebbe per un santo!

MORFEO     - Veronica ha sempre avuto questa ironia che, francamente….

VERONICA – Cos’è, non ti piace il mio senso dell’umorismo?

MORFEO     - Non è che non mi piace, è che in certi casi, mi sembra eccessivo!

LEOPOLDO – E allora? Meglio abbondare, noh?

MORFEO     - Ah, certo! A me piace l’abbondanza! E francamente…..no, non lo

                        posso dire!

LEOPOLDO – Ma perché? La prego, faccia come se fosse a casa sua!

MORFEO     - E’ che non so’ lei come la prenderebbe!

LEOPOLDO – Ma lei si butti!

MORFEO     - Non vorrei…..

VERONICA – Vuoi il salvagente?

MORFEO     - Non ho bisogno del salvagente! So nuotare!!!!!

LEOPOLDO – E allora, coraggio, sputi fuori il rospo!

MORFEO     - Va bene, io la sparo!

LEOPOLDO – Spero non con la pistola!

MORFEO     - Che c’entra la pistola? Quella non funziona perché è scarica!

VERONICA – In tutti i sensi!

MORFEO     - Io parlo della rivoltella!

VERONICA – Ed io anche…..

MORFEO     - Veronica, ti prego!!!!!

VERONICA – Non vuoi scoprire gli altarini!

LEOPOLDO – Io, veramente, non ci sto capendo più nulla! Parlate prima di

                         pistole scariche poi di altarini! Non mischiamo il sacro col

                         profano!

MORFEO      - E brava Zaira! Ci possiamo dare del tu?

LEOPOLDO – Ma certo! Diamoci del tu!!!!!

MORFEO      - E allora, lasciamelo dire: tu mi piaci e io ti voglio conoscere!

LEOPOLDO  - Sono lusingata!!!!!

MORFEO      - Posso avere il piacere di avere un “tette a tette” con lei, stasera?

VERONICA  - Si dice tete à tete!

MORFEO      - Come si dice dice! Noi non badiamo a questi particolari, giusto?

LEOPOLDO  - Giusto!

MORFEO      - Intendiamoci: le mie intenzioni sono serie! Quando Morfeo

                         Bellassai….

LEOPOLDO  - (INTERVENENDO) Figlio di Mardocheo Bellassai!

MORFEO      - Lo sa anche lei?

VERONICA  - Ormai lo sanno tutti!!!!

MORFEO      - Benissimo! E allora, dicevo: quando il sottoscritto invita una donna

                         a cena, significa che le sue intenzioni sono pulite! E allora, che fai?

                         Accetti?

LEOPOLDO  - Ecco così su due piedi…

MORFEO      - Non mi dire di no, Zaira!!!!!

LEOPOLDO  - E va bene, accetto, Morfeo!!!!

MORFEO       -Com’è che mi hai chiamato?

LEOPOLDO  - Ti ho chiamato per nome.

MORFEO      - Ed io lo rivoglio sentire dalla tua boccuccia!

LEOPOLDO  - Morfeo!!!!!

MORFEO       - Mamma mia che sensualità! Resisterò fino a stasera?

LEOPOLDO   - Chissà!

MORFEO       - Devo resistere! A stasera, allora! Alle nove!

LEOPOLDO   - D’accordo!

MORFEO       - Ciao, Zaira!

LEOPOLDO   - Ciao, Morfeo!!!!!!

MORFEO       - Come hai detto?

VERONICA   - Un’altra volta!!!!!!!

LEOPOLDO  - Morfeo!

MORFEO      - (INTONANDO LA FAMOSA CANZONE) Vengo a prenderti

                         stasera con la mia torpedo blu!!!!!!! Au revoire ma cherie !!!

VERONICA  - E a me non saluti ?

MORFEO      - (FREDDAMENTE) Addio, cara. (ESCE ENFATICAMENTE)

VERONICA  - (RIDENDO) Sei fantastico!

LEOPOLDO – Grazie!

VERONICA  - Mi hai salvato! Capisci? Finalmente me ne sono liberata!

LEOPOLDO – Già! Tu ti sei sgravata da un peso! Quello che è finito nella merda

                         sono io!

VERONICA – Questo è vero! Perché io lo conosco molto bene! Si è innamorato

                        perdutamente di Zaira! (RIDENDO) Non ci posso pensare! Hai

                        proprio fatto colpo su di lui!

LEOPOLDO – Pensa che bellezza!

VERONICA  - Non so come ringraziarti!

LEOPOLDO  -Figurati.

VERONICA  - Ma come ti è venuto in mente di travestirti da donna?

LEOPOLDO  - Non lo so. Ho pensato che fosse il modo migliore per evitare

                          complicazioni.

VERONICA  - E hai pensato bene. E poi il nome, Zaira! Fantastico!

LEOPOLDO  - Intanto, ora come la mettiamo? Quello, stasera alle nove, è qua!

                         Cosa gli raccontiamo?

VERONICA  - Io direi di reggere il gioco, almeno per un po’!

LEOPOLDO – Non se ne parla nemmeno!

VERONICA  - E perché, scusa? Mica te lo devi sposare!

LEOPOLDO – Non è il mio tipo!

VERONICA  - Se è per questo, manco il mio!

LEOPOLDO – Senti, secondo me è meglio trovare un’altra soluzione!

VERONICA  - Ma sei matto? Se quello dovesse venire a sapere che tu non sei Zaira

                         ma sei un maschietto, oltre alla grandissima delusione che avrebbe,

                         sarebbe spinto a spararti una revolverata!

LEOPOLDO – Ma perché?

VERONICA  - Perché penserebbe che tra me e te c’è stato qualcosa!

LEOPOLDO  - E invece, non c’è stato niente, porca miseria!

VERONICA   - E’ colpa mia se appena ho appoggiato la testa sul cuscino mi

                          sono subito addormentata?

LEOPOLDO  - Già! Io ero venuto con le migliori intenzioni e ti ho trovato che

                         russavi come un piroscafo!

VERONICA   - (SARCASTICA) Molto gentile, grazie!

LEOPOLDO  - Prego!

VERONICA   - E poi, non è detto che non ci possiamo rifare!

LEOPOLDO  - Quando?

VERONICA  - Quando…quando mi viene l’ispirazione!

LEOPOLDO – E adesso, non ti viene l’ispirazione?

VERONICA  - Veramente….no!

LEOPOLDO – E ti pareva! Nato con la camicia!

VERONICA  - Ma non la prendere a male, scioccone! Mi può mai venire la voglia

                         vedendoti conciato così?

LEOPOLDO – Non capisco….

VERONICA  - Ti sei dimenticato che sei travestito da donna?

LEOPOLDO  - Già, che stupido!

VERONICA  - A te verrebbe la voglia di fare l’amore con me se io fossi

                         travestita da uomo?

LEOPOLDO – Perché no? Tu mi piaci in tutte le salse!

VERONICA  - Ah, sì? Ti voglio mettere alla prova!

LEOPOLDO – Cosa hai intenzione di fare?

VERONICA  - Lo vedrai! (ESCE)

LEOPOLDO – E’ tutta matta!

VERONICA  - (DA FUORI) Preparami un caffè, intanto!

LEOPOLDO – Subito.( LEOPOLDO ESEGUE)

DALLA PARTE DELLO SCORCIO DELL’APPARTAMENTO DI MAFALDA,

PROPRIO DAVANTI ALLA PORTA COMUNICANTE CON IL MONOLOCALE

DI LEOPOLDO, PRUDENZIO E MAFALDA DISCUTONO CORDIALMENTE.

PRUDENZIO  - E allora, com’è andata ieri sera?

MAFALDA     - Come le altre sere! Uno strazio!

PRUDENZIO  - Disgraziato!

MAFALDA     - Non parli così, la prego!

PRUDENZIO  - Eh, no, mi scusi! Quando ci vuole, ci vuole! Mio fratello farebbe

                           perdere la pazienza anche a un santo!  Quello ha aspettato che io

                           me ne andassi, per ricevere la sua bella!

MAFALDA     - Esatto!

PRUDENZIO  - (CON MORBOSITA’) E mi dica: cos’ha sentito?

MAFALDA    - Non me lo faccia dire, la prego!

PRUDENZIO – La solita storia, vero? Cinque, sei, sette…

MAFALDA    - Otto…

PRUDENZIO – E nove!!!!!!!!!

MAFALDA    - Inarrestabile!

PRUDENZIO   - Ma come fa, vorrei sapere io! Avesse, al limite, il fisico!

                            Ma conciato come si trova, mi sembra persino impossibile!

MAFALDA      - E intanto, se si fosse trovato ad ascoltare… Che sofferenza!

PRUDENZIO   - Per chi?

MAFALDA      - Per me! E per chi sennò?

PRUDENZIO   - Appunto! Per lui, no! Lui continua a peccare!

MAFALDA      - Bisogna salvarlo!

PRUDENZIO   - Da che?

MAFALDA      - Ma dal demonio!

PRUDENZIO   - Già, dal demonio!

MAFALDA      - Mi sembra un po’ distratto, stamattina, padre!

PRUDENZIO   - Ha ragione, donna Matilde, ma stanotte l’ho passata in bianco!

                            Il pensiero di mio fratello mi consuma!

MAFALDA      - Consuma anche me!

PRUDENZIO   - Ci sta consumando, capisce? Ma noi dobbiamo essere più forti!

MAFALDA      - In che senso?

PRUDENZIO   - Nel senso che il bene deve vincere sul male!!!!

MAFALDA      - E come si fa?

PRUDENZIO   - E’ semplice! Incominciamo a interessarlo con piccoli accorgimenti!

MAFALDA      - Continuo a non capire.

PRUDENZIO   - Mi presti attenzione, per cortesia! Ora lei va in cucina e prepara una

                            bella colazione, la sistema su un vassoio, aggiunge magari un

                            fiorellino e gliela porta!

MAFALDA      - Da sola?

PRUDENZIO   - Non si preoccupi! La seguirò io a distanza!

MAFALDA      - Meno male!

PRUDENZIO   - E sa da dove entreremo?

MAFALDA      - Da dove?

PRUDENZIO   - Non certo dalla porta principale della quale, peraltro, ho sempre

                            avuto la chiave.

MAFALDA      - Ah, no? E da dove?

PRUDENZIO   - Da questa! (INDICA LA PORTA COMUNICANTE CON IL

                            MONOLOCALE DI LEOPOLDO) Noi ci intrufoleremo quatti

                            quatti e così gli faremo una sorpresa!

MAFALDA      - Ne è sicuro?

PRUDENZIO   -Ma certo! L’uomo si prende soprattutto per la gola!

MAFALDA      - E lei che ne sa?

PRUDENZIO   - Come, che ne so?

MAFALDA      - Appunto! Lei è un prete!

PRUDENZIO   - E allora? Sono sì un prete, ma anche un uomo! E’ la fede che mi

                            trattiene e mi impedisce di fare spropositi!!!!!

MAFALDA      - E lei pensa che funzionerà?

PRUDENZIO   - Trovandosi davanti agli occhi brioches, biscottini, desserts e

                            altre leccornie, sono certo, la guarderà con altri occhi! O almeno

                             spero! L’importante è non demordere! Abbiamo uno scopo? Lo

                             dobbiamo perseguire! Tenacemente, pervicacemente! E’ una

                             guerra, mia cara….

MAFALDA      - (INTERVENENDO) Una guerra santa!!!!

PRUDENZIO   - Bè, adesso non esageriamo! E’ una guerra e basta! E come in tutte

                            le guerre, ci sono le battaglie! Alcune si vincono, altre si perdono!

MAFALDA      - Sono emozionata!!!!!!!

PRUDENZIO   - Nervi saldi, donna Matilde! Non dobbiamo lasciarci ingannare dal

                            panico!

MAFALDA      - Ma lei crede che basteranno i dolci a conquistarlo?

PRUDENZIO   - Giusta domanda, donna Mafalda! Lei mi semplifica il compito!

                            E’ appunto di questo che volevo parlare con lei! Vede, nella vita..

                            … per fare in modo che gli altri si accorgano di noi…non so come

                            spiegarlo….Ecco, ho trovato! La domenica, quando si va a messa,

                            non si indossa il miglior vestito che si ha?

MAFALDA      - Il vestito della domenica?

PRUDENZIO   - Brava! Stiamo entrando in carreggiata!

MAFALDA      - Ho indovinato?

PRUDENZIO   - Certo! Ma non è finito! Ho altre domande!

MAFALDA      - Ma cos’è, un interrogatorio?

PRUDENZIO   - Non precisamente!

MAFALDA      - E allora è “Passaparola”?

PRUDENZIO   - Nemmeno!

MAFALDA      - Mi sembrava! A Jerry Scotti non ci somiglia per niente!

PRUDENZIO   - Mi segua con attenzione!

MAFALDA      - Mi concentro?

PRUDENZIO   - Benissimo! Dunque, abbiamo detto che quando la domenica

                            o i giorni festivi, si viene in chiesa, si indossa il vestito

                            migliore! Giusto? Ora, nel suo caso, qual è il vestito migliore?

MAFALDA      - Ce l’ho!

PRUDENZIO   - Brava! E allora lo deve mettere!

MAFALDA      - Quando?

PRUDENZIO   - Fra poco! Quando andremo a portare la colazione a mio fratello!

MAFALDA      - Ma oggi non è domenica!

PRUDENZIO   - Già, non è domenica! E noi facciamo finta che lo sia!

MAFALDA     - E non facciamo peccato?

PRUDENZIO  - Ma per carità! Anzi!

MAFALDA     - D’accordo, ci penso io! Sceglierò il miglior vestito che ho!

PRUDENZIO  - Brava!

MAFALDA     - E lei pensa che Leopoldo mi vedrà più bella?

PRUDENZIO  - Per questo ci vorrebbe un miracolo!

MAFALDA     - Non capisco….

PRUDENZIO  - Dobbiamo pregare, donna Mafalda!

MAFALDA     - Magari, mi do anche una pettinata!

PRUDENZIO   - Ecco, vede, già col vestito buono e una pettinata….

MAFALDA      - Divento Claudia Shiffer?

PRUDENZIO   - No!!!!! Questo, no!!!!

MAFALDA      - E allora?

PRUDENZIO   - Noi non dobbiamo chiedere l’impossibile, mi scusi!

MAFALDA      - No?

PRUDENZIO   - Eh, no! La realtà è quello che è! Dobbiamo migliorare,

                            progredire, abbellire!!!!!

MAFALDA      - Ce la farò?

PRUDENZIO   - (GUARDANDOLA ATTENTAMENTE) Non è facile! In

                            questo caso devo ammettere che non è….

MAFALDA      - Ma con la fede….

PRUDENZIO   - Già! Bè, andiamoci a preparare!

MAFALDA      - Viene con me mentre mi spoglio?

PRUDENZIO   - Ma per carità! Che ha capito? Io soffro di cuore! E poi, per chi

                            mi ha preso? Lei si va a preparare da sola! Io l’aspetterò

                            seduto in poltrona!

MAFALDA      - Farò in un baleno! (ESCONO ENTRAMBI)

DALL’ALTRA PARTE, NEL MONOLOCALE, RIENTRA LEOPOLDO, SEMPRE VESTITO DA DONNA, PORTANDO UN VASSOIO CON LA CAFFETTIERA, DUE TAZZINE E LA ZUCCHERIERA.

LEOPOLDO     - Il caffè è pronto, cara!

ENTRA VERONICA VESTITA DA UOMO.

VERONICA     - (CON VOCE BASSA) Non mi chiamare cara, bambola!

LEOPOLDO     - Oh, porca miseria!

VERONICA     - E allora? Che ne dici? Ti piaccio lo stesso?

LEOPOLDO    - Vuoi che ti dica la verità?

VERONICA    - Assolutamente! Devi essere sincero!

LEOPOLDO    - Ebbene…..sì!!!!!!!

VERONICA    - Non credo che sei un depravato?!

LEOPOLDO   - Ma che dici? Io non sono un depravato e ti assicuro che a me gli

                          uomini fanno schifo!

VERONICA   - E allora, perché io ti piaccio?

LEOPOLDO  - Ma tu non sei un uomo…..

VERONICA  - Ne sei proprio sicuro?

LEOPOLDO – Ma perché, scusa….aspetta! Ma non sarai, per caso, un travestito?

VERONICA  - (RIDENDO A SQUARCIAGOLA) E perché, se fossi davvero

                         un travestito?

LEOPOLDO  - Ma non lo sei?!

VERONICA  - Tu rispondi alla domanda!

LEOPOLDO  - Senti, guarda, cambiamo discorso, che è meglio!

VERONICA  - Scommetto che non ti piaccio più!

LEOPOLDO – Ti sbagli! il dramma è che mi continui a piacere!

VERONICA  - Nonostante il dubbio!

LEOPOLDO  - Nonostante!

VERONICA   - Malgrado sia conciata così?

LEOPOLDO  - Malgrado!!!!!!!!

VERONICA   - E sei sicuro, a questo punto, di essere normale?

LEOPOLDO  - No, porca miseria! Non sono  più sicuro  di nulla!

VERONICA   - Tranquillizzati, sono una donna! Sebbene travestita da uomo!

LEOPOLDO  - Ed io sono un uomo! Seppur vestito da donna!

VERONICA   - (IMITANDO MORFEO) E allora, Zaira, che facciamo?

LEOPOLDO  - Ti prego non ti mettere ad imitare Morfeo!

VERONICA  - Già, trovo anch’io che sia di cattivo gusto!!!!!

LEOPOLDO  - E’ untuoso, viscido! Come diavolo hai fatto a sopportarlo!

VERONICA   - Non lo so e non ci voglio pensare!

LEOPOLDO  - Intanto stasera quello viene a prendermi! Come devo fare non

                          lo so!

VERONICA   - Adesso fregatene! Sicuramente, prima di stasera, ci verrà qualche

                         idea! Per il momento mettiamo da parte i cattivi pensieri e lasciamoci

                         andare!!!!!

LEOPOLDO   - Meraviglioso! Riprendiamo il discorso interrotto stanotte?

VERONICA    - Un attimo! Prima creiamo l’atmosfera! Non mi dire che ti senti

                           già pronto?!

LEOPOLDO    - E’ da quando sei entrata stanotte che io mi sento pronto!!!!!!!

VERONICA    - Esagerato!

LEOPOLDO   - Esagerato un corno! Vorrei vedere te al mio posto! Essere pronto

                           per il decollo e non decollare mai!

VERONICA    - E così, vorresti “volare”?

LEOPOLDO    - (IRONICO) Ma come hai fatto a capirlo?

VERONICA    - Hai la faccia del tipico “viagrato”!

LEOPOLDO    - Aspetta! Io col “viagra” non ho nulla a che spartire! I miei “esploits”

                           sono spontanei! E lo saranno ancora per molto!

VERONICA     - E’ una certezza?

LEOPOLDO     - E’ una speranza!!!!!

VERONICA     - Che stupido! Sei ancora giovane!

LEOPOLDO     - Appunto! Quindi sei pregata di non nominarmi più la pillola dei

                             puffi!

VERONICA      - D’accordo! Sai ballare?

LEOPOLDO      - Modestamente!

VERONICA      - E allora, coraggio, fammi vedere quello che sai fare!

LEOPOLDO      - In che senso?

VERONICA       - In materia di ballo! Al resto ci pensiamo dopo!

LEOPOLDO       - Sempre dopo!

VERONICA       - Perché, hai fretta?

LEOPOLDO       - Insomma!

VERONICA       - Devi resistere!

LEOPOLDO    - E’ una parola!

VERONICA    - (LANGUIDA) Vedrai che “dopo” sarà ancora più bello!!!!

LEOPOLDO    - Farò un macello!!!!!

VERONICA    - Permette questo ballo, Zaira?

LEOPOLDO    - Prego!

VERONICA    - No, fammi la voce di Zaira!

LEOPOLDO    - Ci tieni proprio?

VERONICA    - Altrimenti il gioco non riesce!

LEOPOLDO    - Se lo dici tu!

VERONICA    - Fidati!

LEOPOLDO    - Tu mi hai chiesto se sono un depravato…

VERONICA    - Embè?

LEOPOLDO   - Ammesso che io lo sia, vedi che anche tu non scherzi mica!

VERONICA    - Fammi la voce di Zaira!

LEOPOLDO    - D’accordo ma non ti incazzare!

VERONICA    - Perché non ti piace quando mi arrabbio?

LEOPOLDO    - Te l’ho detto già una volta: non sono sadomasochista!

VERONICA     - E va bene, ma tu fammi Zaira!

LEOPOLDO     - (FACENDO LA VOCE) Eccola Zaira!

VERONICA E LEOPOLDO STANNO GIA’BALLANDO.

NEL MOMENTO “CLOU”, DALLA PARTE DELL’APPARTAMENTO DI MAFALDA VEDIAMO QUEST’ULTIMA APPARIRE SEGUITA DA PRUDENZIO; RECA IN MANO UN RICCO VASSOIO PIENO DI DOLCIUMI ED
E’ AGGHINDATA IN MODO OSCENO.

PRUDENZIO     - Apro la porta?

MAFALDA        - Che emozione!

PRUDENZIO ESEGUE.     

ALLA  VISTA DI LEOPOLDO E VERONICA , MAFALDA EMETTE UN URLO E LASCIA CADERE IL VASSOIO PER TERRA. LEOPOLDO E VERONICA INTERROMPONO IL BALLO E PRUDENZIO SI SEGNA VISTOSAMENTE,

PRONUNZIANDO : “Misericordia!!!!!!!!”.ENTRA ANCHE MORFEO CON UN

MAZZO DI ROSE ROSSE IN MANO.

MORFEO            - E’ permesso?

LEOPOLDO       - (CON LA VOCE DI ZAIRA) Non sono ancora le nove!!!

MORFEO           - Non ho resistito!!!!!!!!!!

PRUDENZIO E

MAFALDA        - Ma come parla?

LEOPOLDO       - Mi sento svenire!

MAFALDA        -Anch’io!!!!!!!! SIPARIO VELOCISSIMO.

                           F I N E      D E L     P R I M O     A T T O

 

   

         

 

 

ATTO  SECONDO

LA STESSA SCENOGRAFIA DEL PRIMO ATTO.

L’AZIONE RICOMINCIA ESATTAMENTE DA DOVE SI ERA INTERROTTA CON TUTTI I PERSONAGGI IN SCENA.

MORFEO     - Adesso io esigo delle spiegazioni!

PRUDENZIO – Se è per questo, anch’io!

MAFALDA    - Io mi astengo!

MORFEO       - Mi sembra che la situazione sia un poco equivoca! E la sua presenza,

                          padre, non me la so proprio spiegare!

VERONICA   - Se permettete…..

TUTTI            - Silenzio!

MORFEO       - Non sei tu che devi parlare!

PRUDENZIO – Veramente su questo, dissento….

MORFEO       - Non mi contraddica, padre! Morfeo Bellassai, figlio di Mardocheo

                          Bellassai, non si lascia contraddire da nessuno!

PRUDENZIO – Come ha detto che si chiama?

MORFEO       - Morfeo Bellassai!

PRUDENZIO – (A LEOPOLDO) Altro che dio del sonno!Ecco con chi te la facevi!

MORFEO       - (A LEOPOLDO) Perché, gliel’hai confessato al reverendo!

PRUDENZIO – Sì! Mi ha detto :” Lasciami tra le braccia di Morfeo!”

MORFEO       - Gioia mia! Ma allora, anche per te è una cosa seria?

VERONICA ESPLODE IN UNA FRAGOROSA RISATA:

MORFEO       - (A VERONICA) Che ci ridi?

PRUDENZIO  - Che schifo!

MAFALDA     - Mi associo!!!!!

MORFEO        - Come, che schifo?

PRUDENZIO  - Uno spettacolo deprimente!

MORFEO        - Senta, padre, la prego di moderare le parole! E si ricordi che le

                           mie intenzioni nei suoi confronti( ALLUDE A LEOPOLDO)

                           sono serissime! Noi ci dobbiamo sposare!

PRUDENZIO   - Questo mai!!!!!! Misericordia!

MAFALDA      - (LANCIANDO UN URLO) Mi sento male!!!!

LEOPOLDO    - (CON LA VOCE DI ZAIRA) Anch’io!!!!!!!!!

PRUDENZIO   - Ma come parli?

MORFEO         - (A PRUDENZIO) Non si permetta di offendere!

PRUDENZIO    - Non si permetta lei, di parlarmi in questo modo! Sappia

                             che io sono suo fratello!

MORFEO          - Un cognato con la tonaca!

PRUDENZIO    - Appunto! Un cognato con la tonaca che non permetterà mai

                             una schifezza simile!!!!!!!

MORFEO          - E allora lei, con queste parole, mi sta disprezzando!

PRUDENZIO    - Vi disprezzo tutti e due!

MORFEO          - Lei non può impedire a un uomo e a una donna di unirsi in

                             matrimonio!

PRUDENZIO    - Ha detto bene: non lo posso impedire a un uomo e una donna!

                             Ma voi siete un’altra cosa!

MORFEO          - Come sarebbe, un’altra cosa? Io sono un uomo e lei è una donna!

PRUDENZIO    - (A LEOPOLDO) Che vergogna! Da non crederci!!!!!!

MORFEO          - (A LEOPOLDO) Zaira, ti prego! Perdona tuo fratello!

PRUDENZIO    - Zaira? Così ti fai chiamare?

MAFALDA       - (CON DISPREZZO) Il suo nome d’arte!!!!!!!

PRUDENZIO    - Che incubo! Che scandalo!

MORFEO          - (FURIOSO) Adesso basta! A tutto c’è un limite!!!! Ho sopportato

                             fin troppo!  Ancora una parola e faccio un macello! (ESTRAE LA

                             PISTOLA)

LEOPOLDO      - (SEMPRE CON LA VOCE DI ZAIRA) Quando tira fuori la

                             pistola, mi fa impazzire!!!!!!!

MAFALDA        - Non avevo mai visto una checca con la pistola!

PRUDENZIO     - La prego, Mafalda, già siamo caduti in basso, non ci si metta anche

                              lei!

MORFEO           - Ma perché, scusate, c’è qualcun altro con la pistola in questa

                              stanza?

LEOPOLDO      - (C.S.) Veramente, ci sei soltanto tu!

MORFEO           - Io ho sentito parlare di checca con la pistola! Dov’è?

LEOPOLDO       - Ma guarda che loro alludevano a te!

MORFEO            - A me? Ho sentito bene? Zaira, ti prego, dimmi che ho frainteso!

                               Dimmi che non ho capito bene!

LEOPOLDO       - No, caro! Hai capito benissimo!!!!!!

MORFEO           - Eh, no, per la miseria!!!! A Morfeo Bellassai……..

TUTTI                - Figlio di Mardocheo Bellassai!!!!!

MORFEO           - Mi state prendendo in giro?

TUTTI                - (IRONICI) Per carità!!!

MORFEO           - Ho capito! Ho capito che non devo raccogliere le provocazioni di

                              questa bella compagnia! (A LEOPOLDO) Amore mio, anche se ci

                              ostacolano, riusciremo a coronare il nostro sogno! Ora vado! Ma

                              torno stasera alle nove! Fatti trovare pronta!

LEOPOLDO      - D’accordo, Morfeo!!!!

MORFEO           - Com’è che mi hai chiamato?

LEOPOLDO      - Morfeo!!!!!!!

MORFEO          - Mi fai impazzire, Zaira!!!!

LEOPOLDO      - Anche tu!!!!

MORFEO          - A più tardi!!!! (ESCE ENFATICAMENTE)

MAFALDA       - Io non resisto! Mi ritiro nel mio appartamento!!!!

PRUDENZIO    - Faccia pure, donna Mafalda! (ESCE)

BREVISSIMA PAUSA DI IMBARAZZO.

VERONICA      - (CON VOCE ALTERATA PER SCHERZO) Permetti,

                             Zaira, che mi vada a fare una doccia?

LEOPOLDO      - (CON VOCE EFFEMMINATA, PER STARE ANCHE LUI
                               AL GIOCO) Fai pure, caro!

VERONICA      - (c.s.) Ti aspetto in camera!

LEOPOLDO     - (c.s.) Ti raggiungo non appena mi libero del reverendo!

VERONICA ESCE.

ALTRA BREVE PAUSA DI IMBARAZZO TRA I DUE “SUPERSTITI”.

PRUDENZIO    - Non ci posso credere! Non ci posso pensare! Come hai

                             potuto, mi domando io! Come hai potuto?!

LEOPOLDO     - (REGGENDO ANCORA LO SCHERZO, IN FALSETTO)

                             Scherzi della natura!!!!!

PRUDENZIO    - Ti prego, Leopoldo, dimmi che non è vero! Dimmi che non sei

                              quello che vedo, e soprattutto che non stai con Morfeo!

LEOPOLDO     - (PARLANDO NORMALMENTE) Ti risulta che fra me e

                             Morfeo ci sia del tenero?

PRUDENZIO    - A giudicare da quello che ho visto!

LEOPOLDO     - Talvolta l’apparenza inganna!

PRUDENZIO    - Adesso non negare! L’hai detto tu stesso, ieri sera: “Mi avvolgo

                             tra le braccia di Morfeo!”

LEOPOLDO      - E infatti, io mi sono avvolto tra le braccia di Morfeo!

PRUDENZIO     - E allora vedi che non mi sbaglio?

LEOPOLDO       - Ma non è lo stesso Morfeo che hai visto stamattina!

PRUDENZIO      - Oh, mamma mia! C’è n’è un altro?

LEOPOLDO       - (IRONICO) Sì!

PRUDENZIO     - E chi è? Sporcaccione che non sei altro!

LEOPOLDO      - Te l’ho già detto ieri sera: il dio del sonno! Che, in realtà, non

                              esiste!

PRUDENZIO    - Come, non esiste? Prima dici che c’è e adesso lo neghi?

LEOPOLDO     - Ma ti vuoi svegliare? (SI TOGLIE LA PARRUCCA) Morfeo

                             è una metafora!

PRUDENZIO    - Quale?

LEOPOLDO     - Quello con cui vado a letto io! E’ una figura simbolica! Non si

                             dice che Bacco è il dio del vino? Si dice ma non esiste! E Cupido?

                             Non lo conosciamo come dio dell’amore? Eppure è soltanto

                             un’astrazione!

PRUDENZIO    - Guarda che lo so!!!!!

LEOPOLDO     - E allora come fai a credere che Morfeo esista veramente?

PRUDENZIO    - E quello che ho visto poco fa?

LEOPOLDO     - Che c’entra quello?! Quello è un’altra cosa!

PRUDENZIO   - Con quello ci stai?

LEOPOLDO     - Nemmeno!

PRUDENZIO   - Mi stai facendo impazzire! Non ci sto capendo più nulla!

LEOPOLDO     - Neanch’io!

PRUDENZIO    - E siamo a posto!!!!

LEOPOLDO     - (IRONICO) Ma proprio!

PRUDENZIO    - Ma allora, scusa, se è vero quanto mi stai dicendo, spiegami

                             cosa significa questa carnevalata!

LEOPOLDO      - Lo vuoi sapere?

PRUDENZIO     - Me lo devi dire!

LEOPOLDO      - (INFANTILE) Ci tieni tanto tanto?

PRUDENZIO    - Tanto tanto!

LEOPOLDO      - (c.s.) Ma tanto tanto o tanto tanto?

PRUDENZIO    - Non ho voglia di scherzare! Esigo che la smetta con sta farsa e ti

                             metta a parlar con me seriamente! E allora?

LEOPOLDO     - Ecco….(IN CONTROTEMPO) Per il momento non te lo posso     

                             dire!

PRUDENZIO    - (ACIDO) E grazie!!!!!!!

LEOPOLDO     - E’ una storia lunga che coinvolge anche terze persone!

PRUDENZIO   - Ma che porcherie stai combinando?!

LEOPOLDO    - Ma quali porcherie?! La vuoi smettere una buona volta?

PRUDENZIO  - Assolutamente no!

LEOPOLDO   - E invece, sì, per la miseria! E’ arrivato il momento di mettere i

                           puntini sulle i!

PRUDENZIO  - Ci abbiamo perso tempo!

LEOPOLDO   - Tanto per cominciare, non sono una donna! Sotto questi panni

                           femminili, batte il cuore di un uomo! Non so se mi sono

                           spiegato? Un uomo!!!!!!! E siccome sono un uomo, mi piacciono

                           le donne!

PRUDENZIO  - Veramente, dalla gente che frequenti, non si direbbe!

LEOPOLDO   - Tu non hai capito niente!

PRUDENZIO  - Io capisco quello che vedo!

ENTRA VERONICA IN ABITI SUCCINTI.

VERONICA    - Eccomi qua!!!!!!

LEOPOLDO   - (A PRUDENZIO) Rifatti la vista!!!!!!

VERONICA    - (A PRUDENZIO) Io sono Veronica!

PRUDENZIO  - (SGRANANDO GLI OCCHI) Buongiorno!

VERONICA    - (A LEOPOLDO) Simpatico, tuo fratello.

LEOPOLDO   - Dici?

VERONICA    - Ma certo! Si vede a occhio nudo che è un tipo speciale!

PRUDENZIO  - In che senso, scusi?

VERONICA    - In tutti i sensi!

PRUDENZIO   - La ringrazio!

VERONICA    - Io sono la sua ragazza!

LEOPOLDO   - Hai capito, fratellone? E’ la mia ragazza! Non so se mi spiego?!

PRUDENZIO  - (INCREDULO) Lei è la sua ragazza?

LEOPOLDO   - Hai difficoltà di udito, fratello mio? Hai sentito? La mia ragazza!!

PRUDENZIO  - Ho sentito!

VERONICA    - Cosa c’è di strano? Leopoldo è straordinario!

LEOPOLDO   - Stra-o-r-di-na-ri-o!!!!!!! Si è sentito bene, spero!

PRUDENZIO  - (ACIDO) Si è sentito bene!

LEOPOLDO   - (TRIONFANTE) Mi fa piacere!!!!!!

PRUDENZIO  - Ma il ragazzo che c’era prima, dov’è?

LEOPOLDO   - Ragazzo?

VERONICA    - Quale ragazzo?

LEOPOLDO   - C’era un ragazzo?

PRUDENZIO  - (A LEOPOLDO) Non fare il cretino! Sai benissimo a chi mi

                           riferisco! Quel ragazzo che ti ha dato appuntamento in camera

                           da letto!

LEOPOLDO   - Ah, quello?

PRUDENZIO  - Già, quello! Che fine ha fatto?

LEOPOLDO   - (CERCANDO LO SGUARDO DI VERONICA) Che fine ha fatto?

VERONICA    - Ecco…quel ragazzo ero io!

PRUDENZIO  - (INORRIDITO) Lei?

VERONICA    - Esattamente!

PRUDENZIO  - Misericordia! Allora, mi scusi, lei è una ragazza o un ragazzo?

VERONICA    - Secondo lei?

PRUDENZIO  - Non lo so!!!! E a questo punto non lo voglio più sapere! Addio,

                           fratello! Pregherò per la salvezza della vostra anima!! (ESCE)

VERONICA    - Chissà che opinione si sarà fatta di me!

LEOPOLDO   - E chi lo può sapere? E comunque, cosa ce ne importa?

VERONICA    - Appunto! Tanto più che sento che è arrivato il momento!

LEOPOLDO   - Il momento? Quale momento?

VERONICA    - (LANGUIDA COME NON MAI) Perché, non l’hai capito?

LEOPOLDO   - Veramente, sono un po’ confuso….

VERONICA    - E tu rilassati!

LEOPOLDO   - Credo di intuire!

VERONICA   - Meno male!

LEOPOLDO   - Sì, ma poi non è che fai come le altre volte, vero? Dico: non è che

                          mi sfuggi!

VERONICA    - (SENSUALE) Questa volta no!

LEOPOLDO   - Oh, mamma mia!

VERONICA    - Vieni!

LEOPOLDO   - Vengo!!!! (RIVOLGENDOSI AL SUO “BASSO VENTRE”) Mi

                           raccomando!

VERONICA    - A chi ti raccomandi?

LEOPOLDO   - A chi? A un amico!

VERONICA    - Che c’entra l’amico?

LEOPOLDO   - C’entra! Gli amici si vedono nel momento del bisogno!!!!!

VERONICA    - (AFFETTUOSAMENTE) Che stupido!

BUIO-CRESCENDO MUSICALE-

SI SENTE SUONARE UN CAMPANELLO.

LEOPOLDO   - (DA FUORI) Veronica, tesoro, vedi chi è!

IL CAMPANELLO SUONA RIPETUTAMENTE.

LEOPOLDO   - (SEMPRE DA FUORI) Veronica! Sei in bagno? Non puoi andare?

                           D’accordo, ci vado io!

IL CAMPANELLO SUONA ANCORA.

LEOPOLDO   - (DA FUORI) Un momento! (ENTRANDO) Ma si può sapere che

                          ora si è fatta? (GUARDA L’OROLOGIO) Le nove? Accipicchia!

                          Abbiamo fatto l’amore fino adesso! E chi me lo doveva dire, porca

                          miseria!!!!!!

IL CAMPANELLO NON DA TREGUA!!!!!

LEOPOLDO   - Arrivo! E chi può essere ? Sono le nove! Non aspetto

                          nessuno a quest’ora!

VA PER APRIRE LA PORTA E , ALLA VISTA DI MORFEO, CHIUDE DI SCATTO.

LEOPOLDO   - Oh, mamma mia! Sono rovinato!

IL CAMPANELLO CONTINUA A SUONARE.

MORFEO       - (DA FUORI) Chiunque tu sia, apri immediatamente!

LEOPOLDO  - E come faccio?

MORFEO       - (c.s.) Apri o butto giù la porta!

LEOPOLDO   - Sono proprio nella merda! Veronica! (ESCE)

MORFEO       -  (c.s.) Non mettere a dura prova la mia pazienza!

LEOPOLDO  - (RIENTRANDO) In bagno non c’è! Se n’è andata!!!!!

MORFEO      - (c.s.) Sfondo la porta! (SI PREPARA A PRENDERE LA
                          LA RINCORSA)

CONTESTUALMENTE, LEOPOLDO SI AVVIA VERSO LA PORTA DI INGRESSO PER APRIRLA.

LEOPOLDO  - (TRISTEMENTE) Mi ha lasciato!!!

LEOPOLDO APRE LA PORTA E MORFEO, IN CORSA, SI BLOCCA , CASCANDO SUL DIVANO. REAZIONE DI LEOPOLDO.

MORFEO      - (ALLUDENDO A ZAIRA) Dov’è?!!!!

LEOPOLDO  - (RIFERENDOSI, INVECE, A VERONICA) Se n’è andata!!!!!

MORFEO      - (DA QUESTO MOMENTO PERSISTERA’ SIA IN LUI CHE IN

                          LEOPOLDO L’EQUIVOCO: CREDONO ERRONEAMENTE DI     

                          PARLARE DELLA STESSA PERSONA.) Come, se n’è andata?

LEOPOLDO  - Non lo so…avrà preso un taxi!

MORFEO      - Ma perché? Io mi domando: perché?

LEOPOLDO  - E’ quello che mi chiedo anch’io!!!!!!!

MORFEO      - Così, senza una ragione!

LEOPOLDO   - (NON PENSANDO ALLE CONSEGUENZE DEL SUO DIRE)

                          Dopo aver fatto l’amore cinque volte!

MORFEO        - (IN PREDA ALL’IRA) Con chi? Dimmi con chi?

LEOPOLDO    - Con un imbecille!

MORFEO        - Un morto che cammina! Te lo dico io!

LEOPOLDO   - Un illuso!

MORFEO       - Un fetuso!!!!!!!!

LEOPOLDO   - Un fallito!

MORFEO        - Un disgraziato che se lo prendo, lo giuro, come mi chiamo Morfeo

                           Bellassai….

LEOPOLDO    - (PER ABITUDINE) …figlio di Mardocheo Bellassai!!!!!!!

MORFEO         - Lo sai anche tu?

LEOPOLDO     - (IN PREDA AI SUOI PENSIERI) Io non so niente!!!!!!!

MORFEO         - Ma aspetta….ora, guardandoti bene, mi sembra di aver capito!

LEOPOLDO     -(COMINCIANDOSI A PREOCCUPARE) Che cosa?

MORFEO         - Eh, sì! Finalmente ho scoperto gli altarini!!!!!

LEOPOLDO     - Oh, mamma mia! Comincio a sentirmi male!

MORFEO          - Siete proprio due gocce d’acqua!!!!

LEOPOLDO      - (IN CONTROPIEDE) Chi?

MORFEO          - Ma come, chi? Tu e tua sorella Zaira! Me lo potevano dire che

                             aveva anche un fratello gemello!!!!

LEOPOLDO     - Gemello? Ah, sì, certo!

MORFEO         - E da quello che vedo, vi dovete volere anche molto bene!

LEOPOLDO     - (RICASCANDO NELL’EQUIVOCO) A chi? A quella?

                            Gliene volevo! Ma dal momento che mi ha lasciato, basta! Non

                            ne voglio più sapere!

MORFEO          - Su, da bravo, non ti voglio sentire parlare così! D’accordo, non

                             si sarà pure comportata bene! Avrà fatto anche l’amore un paio

                             di volte….

LEOPOLDO      - Cinque volte!

MORFEO           - E va bene, cinque volte! Cosa credi? Questo mi distrugge!

LEOPOLDO      - Anche a me ha distrutto!

MORFEO           - Si ma per me, non è la stessa cosa! Però, nonostante tutto, io

                              la perdono!

LEOPOLDO       - Anch’io!

MORFEO           - Perché le voglio bene!

LEOPOLDO       - Anch’io le voglio bene!

MORFEO            - Sarà anche un po rotondetta….

LEOPOLDO        - Ma che dici? Ha un corpo perfetto!

MORFEO            - E va bene, scusa! Non la volevo offendere! A me piace così

                               com’è!!!!

LEOPOLDO       - Non la cambierei con nessuna altra!

MORFEO            - Neanch’io!

LEOPOLDO       - E’ fantastica!

MORFEO            - (IN PREDA ALLA COMMOZIONE) E poi dicono: fratelli e

                              coltelli!

LEOPOLDO        - Ma perché te ne sei andata?

MORFEO            - Perché?!!!!!!!!!

LEOPOLDO        - Che ti ho fatto di male?!!!!!!

MORFEO            - Ma se non ti avevo ancora toccata con un dito!

LEOPOLDO        - (IN PREDA ALLA DISPERAZIONE) Ma io, giuro, mi

                               ammazzo!!!!!

MORFEO            - Se c’è uno che si deve ammazzare, questo sono io!

LEOPOLDO        - Nossignore! L’ho detto prima io!

MORFEO            - Non te lo permetto!

LEOPOLDO       - Dammi la pistola!

MORFEO            - Mi dispiace!

LEOPOLDO        - Ti ho detto : dammi la pistola!!! (E COMINCIA A FRUGARLO)

MORFEO            - Mi dispiace, ma non te la do!!!!!!

LEOPOLDO        - Dammi la pistola, ti ho detto!!!!!! (E A FURIA DI FRUGARLO,

                               FINISCONO TUTTI E DUE PER TERRA)

MORFEO            _ Piantala! Mi fai anche il solletico!

LEOPOLDO       - Dammela!

MORFEO           - Ti ho detto di no!

LEOPOLDO       - E me la devi dare, invece!

SU QUEST’ULTIMA BATTUTA DI LEOPOLDO, ENTRANO DALLA PORTA
COMUNICANTE, MAFALDA E PRUDENZIO CHE DI FRONTE A QUELLO SPETTACOLO TRAGGONO ERRATE CONCLUSIONI.

UNA CURIOSA NOTAZIONE: MAFALDA NON E’ PIU’ COME L’ABBIAMO LASCIATA NELL’ULTIMA SCENA IN CUI E’ COMPARSA, MA SI E’ PRODIGIOSAMENTE TRASFORMATA IN UN’ATTRAENTE DONNA DI MEZZA ETA’.

NATURALMENTE IL LORO INGRESSO BLOCCA L’AZIONE DI LEOPOLDO E MORFEO. PAUSA DI IMBARAZZO .

LEOPOLDO      - (ROMPENDO IL SILENZIO) Non me la vuole dare, capite?

MORFEO           - Lo faccio per lui!

LEOPOLDO      - Ma io la voglio, invece! Un attimo di dolore e poi il paradiso!!!

PRUDENZIO    - Questo è troppo! Non ti voglio ascoltare un minuto di più!!!

                             (A MORFEO) E se lei, come mi è sembrato di capire, vuole

                             lasciare in pace mio fratello, lo faccia senza indugio! Il Signore

                             gliene renderà merito!

MORFEO          - D’accordo! Ma per quanto riguarda sua sorella….

PRUDENZIO    - (INTERROMPENDOLO) Non esiste!!!!!

MORFEO          - Ho capito! Non ne vuole parlare!

PRUDENZIO    - Vuole uscire da questa casa, per favore?

MORFEO          - E va bene! Non siete in buoni rapporti….

PRUDENZIO    - (URLANDO) Fuori!!!!!

MORFEO          - D’accordo, me ne vado!!!! Però se lo faccia dire: suo fratello ha

                            più sentimento di lei! Addio!!! (ESCE)

PAUSA.

LEOPOLDO    - (SEMPRE RIFERENDOSI A VERONICA) Mi ha lasciato!

PRUDENZIO   - E ha fatto bene!!!!

LEOPOLDO    - Dopo avermi sedotto, capisci?

PRUDENZIO   - Quando parli così, mi viene l’angoscia!

LEOPOLDO    - Eh, già, ti viene l’angoscia!

PRUDENZIO  - Sì, mio caro! Perché, lasciamelo dire, sto vivendo un incubo! Mai

                           mi sarei aspettato da te tutto questo!

MAFALDA     - Che vergogna!

LEOPOLDO   - Vergogna? Avete il coraggio di dire: vergogna? Perché secondo voi

                          dovrei vergognarmi di aver vissuto l’esperienza più bella della mia

                          vita?

MAFALDA    - Con Morfeo?

LEOPOLDO  - Ma che c’entra Morfeo?! Come ve lo debbo dire che a me di Morfeo

                         non me ne importa proprio nulla! Anzi, voglio essere ancora più

                         chiaro: Morfeo mi fa schifo!

PRUDENZIO – Veramente, cinque minuti fa non sembrava…

MAFALDA    - Appunto!!!

PRUDENZIO – E ti pareva! Chissà cosa sarete andati a pensare! Ma io mi meraviglio

                           di te, fratello mio!  Come sei potuto arrivare a certe conclusioni!

                           Finche certe cose le pensa la cosa la, la Mafalda, lo posso anche

                           capire! Ma da te non me lo sarei mai aspettato!

MAFALDA    - (A PRUDENZIO) Ha visto? Continua a disprezzarmi!

PRUDENZIO – La prego, donna Mafalda, non è il momento!

LEOPOLDO   - E invece, sì, per la miseria! E’ arrivato proprio il momento di sputare

                           fuori i rospi che abbiamo dentro! E tanto per cominciare, vi dico

                           che io non sono stato quello che voi avete creduto! Né prima,

                           tantomeno dopo!

PRUDENZIO   - Come sarebbe? Ma allora, tu chi sei?

LEOPOLDO    - Chi sono? Sono un povero disgraziato che ha cercato di vivere un

                           sogno! Un imbecille che un bel giorno ha pensato di inventarsi una

                           altra identità! Così, per vivere il piacere di far credere agli altri di

                           essere felice! E quando si sogna, signori miei, non si bada a spese!

                           Cinque, sei, sette, otto, nove volte! Sì, tutta un invenzione! Un

                           espediente per illudersi di essere un altro! Una meschinità, forse!

                           E va bene! Ma a chi ho fatto del male? Quando mettevo questa

                           cassetta (ESEGUE), dall’altra parte c’era chi ascoltava! Ed io

                           lo sapevo!

PRUDENZIO  - E così facendo, credi di non aver fatto del male?

MAFALDA     - Una sofferenza indicibile! Una sensazione indescrivibile! Notti

                           passate in bianco a pensare!

PRUDENZIO  - Notti passate in bianco a pregare!

LEOPOLDO   - Notti passate in bianco e…..basta!!!!!!

PRUDENZIO   - Pensi di cavartela così?

LEOPOLDO    - E cosa dovrei fare? Ormai il sogno si è infranto! Il giocattolo si

                           è rotto! E non quello che avete creduto voi! Un altro! Perché,

                           credetemi, per una volta, soltanto per una volta, l’elefante si è

                           messo a volare! E sapeste quant’è bello volare! L’avete mai visto

                           un elefante che vola? E’ uno spettacolo meraviglioso! Tanto

                           meraviglioso da non credere che sia vero! Per una volta, quello che

                           vi ho fatto credere attraverso l’inganno, l’ho vissuto! E non c’è

                           cosa più bella! Ma c’è sempre un momento in cui ci si risveglia!

                           Perché anche quelle che, a prima vista, sembrano realtà, per quelli

                           come me, restano sempre sogni! Solo ed esclusivamente sogni!!!

                           Del resto, si è mai visto un elefante che vola? (PAUSA) Scusate!

LEOPOLDO ESCE RAPIDO. SEGUE BREVISSIMA PAUSA.

MAFALDA     - Ma allora, non è così come noi abbiamo pensato?!

PRUDENZIO  - (CON SODDISFAZIONE) Certo che no! Mi sembrava strano!

                           Quello non ha il fisico! Altro che cinque, sei, sette, otto….

MAFALDA     - (STAVOLTA SERIA) E nove!

PRUDENZIO  - Appunto! (RIDE)

MAFALDA     - Non ci trovo proprio niente da ridere!

PRUDENZIO  - Ho detto qualcosa di sconveniente, donna Mafalda?

MAFALDA     - Non è tanto quello che avete detto! Il grave è per quello che vi state

                           tenendo dentro!

PRUDENZIO  - E’ vero, donna Mafalda! Forse, nel mio intimo ho provato dei

                           sentimenti che non avrei dovuto minimamente avvertire! Io voglio

                           bene mio fratello! Però, in certi momenti, ho pensato che fosse

                           un po esagerato! E ho sbagliato! Che il Signore mi perdoni! E se

                           veramente, anche soltanto per un attimo è stato felice, ringrazio

                           il Signore che gli ha dato questa gioia! E mi auguro che anche lei,

                           donna Mafalda….

MAFALDA     - (ILLUMINATA DA UNA LUCE NUOVA) E perché no?!!! Sa

                           cosa le dico? Si può fare!

PRUDENZIO  - (ALQUANTO STUPITO) In che senso?

MAFALDA     - Nel senso che niente è impossibile! L’ho capito, sa?! E grazie a suo

                           fratello!

PRUDENZIO  - Si spieghi meglio!

MAFALDA     - E’ semplicissimo! La vita è un dono e va vissuta! E’ inutile

                           piangersi addosso! Non solo non si risolve nulla, ma ci si

                           abbruttisce!

PRUDENZIO  - E lei ne sa qualcosa!!!!!

MAFALDA     - Questa se la poteva risparmiare!

PRUDENZIO  - Mi è scappata!!!!!

MAFALDA     - Ma tanto non mi ha toccato minimamente! Da oggi si cambia vita!

PRUDENZIO  - Bene!

MAFALDA     - Si cambia l’abito!

PRUDENZIO  - Magnifico!

MAFALDA     - E sa cosa le dico? Io non sono bella, ma sono un tipo! E se mi ci

                           metto, posso dare punti a tutte le bellone piene di tette e…

PRUDENZIO  - (INTERROMPENDOLA) Non scendiamo in particolari!

MAFALDA     - Ha ragione, padre! Con lei non ci scendo in particolari! Ma sono

                           pronta a fare stragi di cuore! Maschietti, state in guardia, perché

                           sta per arrivare Mafalda!!!!!!!!!!! (ESCE ENFATICAMENTE
                           DALLA PORTA COMUNICANTE)

PRUDENZIO   - Bè, come si dice? Tutto è bene quel che finisce bene! Adesso,

                            è meglio che vada! Leopoldo! Leopoldo!!!!

ENTRA LEOPOLDO TENENDO IN MANO UN PANINO GIGANTE.

PRUDENZIO   - Ti stai consolando?

LEOPOLDO    - Perché, non si vede?

PRUDENZIO  - Già, più chiaro di così!

LEOPOLDO   - E allora perché me lo chiedi?

PRUDENZIO  - Hai ragione. Bè, io adesso tolgo il disturbo.

LEOPOLDO   - Conosci la strada.

PRUDENZIO  - Ma ce l’hai con me?

LEOPOLDO   - (IRONICO) No, ci mancherebbe! Per carità!!!!

PRUDENZIO  - Ti volevo dire che ti voglio bene!

LEOPOLDO   - (ACIDO) Grazie!

PRUDENZIO  - E avrei anche un’altra cosa da dirti.

LEOPOLDO   - Veramente, non ci tengo proprio, ma se me la vuoi dire…

PRUDENZIO  - (CON UNA CERTA DIFFICOLTA’) Ecco…hai fatto bene!

LEOPOLDO   - Cosa?

PRUDENZIO  - Sì, hai fatto proprio bene a vivere il tuo sogno! E mi auguro che

                           da oggi i tuoi sogni si trasformino tutti in realtà!

LEOPOLDO   - Veramente?

PRUDENZIO  - Con tutto il cuore!

LEOPOLDO   - E se faccio qualche peccatuccio?

PRUDENZIO – Ci sarò io a darti l’assoluzione, stai tranquillo! E poi ricordati:

                           essere felici non è peccato! Vado!

PRUDENZIO STA PER AVVIARSI VERSO L’USCITA, QUANDO VIENE BLOCCATO DA LEOPOLDO.

LEOPOLDO   - Fratellone!

PRUDENZIO  - Sì?

LEOPOLDO   - Grazie!

SI ABBRACCIANO FRATERNAMENTE. POI PRUDENZIO ESCE.

LEOPOLDO COMINCIA A DIVORARE IL SUO PANINO, POI, IMPROVVISAMENTE, SI BLOCCA E RIFLETTE.

LEOPOLDO   - E allora? Bel cretino che sono! E’ inutile che me la prenda! Prima

                          fingevo? Benissimo! Riprenderò a fingere! Che problema c’è?

                          Eh, no, il problema c’è, altro che storie! Io prima non conoscevo

                          Veronica! Oggi, invece, l’ho conosciuta! Dovrei far finta che anche

                       lei è stato un sogno! Questo dovrei fingere! Ma anche la finzione ha i

                       suoi limiti! E tra Veronica e te, gustosissimo panino, io preferisco

                       Veronica! Che, oltre tutto, non fa nemmeno ingrassare, mentre tu,

                       invece….quintali di calorie!!!!! Io con te non ci posso fare l’amore!

                      (POSA IL PANINO SU UN PIATTO) Vade retro Satana! (BREVE

                       PAUSA) Che poi, io me la sto prendendo con te che non c’entri

                       niente! E non mi guardare così! D’accordo, ti mangio! Ma guarda

                       che lo faccio solo per te! Non devi piangere! Perché se piangi,

                       anch’io, ti seguo a ruota! Sì, gioia, ti mangio! (SINGHIOZZANDO)

                       Ti divoro in un sol boccone!!!! (COMINCIA IN LACRIME LA

                       CONSUMAZIONE DEL PANINO. POI SI FERMA) Ma vi rendete

                       conto? Così ci si può ridurre! A parlare con un panino che non ti

                       può nemmeno rispondere!

ENTRA MAFALDA ULTERIORMENTE TRASFORMATA. CON MOVENZE SEXY SI PRESENTA ALL’INCREDULO LEOPOLDO.

MAFALDA   - E allora, parla con me!

LEOPOLDO – Ma chi sei?

MAFALDA   - Come, non mi riconosci? Sono Mafalda!

LEOPOLDO – Mafalda ? Non è possibile! Mi stanno venendo pure le allucinazioni!

MAFALDA   - Ma quali allucinazioni! Sono proprio io in carne ed ossa!

LEOPOLDO – E allora, sei stata a Lourdes!

MAFALDA   - Può darsi!

LEOPOLDO – Ma cose da pazzi! Sei…sei…sì, insomma…

MAFALDA  -  Sei emozionato?

LEOPOLDO – Ti vorrei vedere al mio posto! Una giornata piena di sorprese!

MAFALDA   - Spero gradite!

LEOPOLDO – Quest’ultima è quella che non mi sarei mai aspettato!!!

MAFALDA   - E invece, eccoci qua!

LEOPOLDO – Infatti!

MAFALDA   - E allora, che facciamo?

LEOPOLDO – Credo che tu non voglia giocare a carte!

MAFALDA  - Esatto!

LEOPOLDO – E sono sicuro che tu non voglia vedere nemmeno la mia collezione

                         di francobolli!

MAFALDA  -  Infatti!

LEOPOLDO – Anche perché non ce l’ho!

MAFALDA  - Che cosa?

LEOPOLDO – La collezione di francobolli!

MAFALDA  - Meno male!

LEOPOLDO – Perché, cosa avevi capito?

MAFALDA   - Sai com’è!

LEOPOLDO  - No stai tranquilla! Ho tutte le mie cosine al suo posto!

MAFALDA   - Cosine?

LEOPOLDO – E’ solo un diminutivo affettuoso!

MAFALDA  - Mi ero spaventata!

LEOPOLDO – Ti faccio spaventare io, sai?

MAFALDA   - Quando?

LEOPOLDO – Presto!

MAFALDA  - Non possiamo fare prima?

LEOPOLDO – In che senso?

MAFALDA   - Nel senso che sono vent’anni che aspetto!!!

LEOPOLDO – E allora, non aspettiamo ancora!!!!!!

MAFALDA  - E’ quello che mi chiedo anch’io! Vieni?

LEOPOLDO – Volo!!!!!

BUIO- CRESCENDO MUSICALE –

SONO TRASCORSI DUE MESI.

ENTRA MORFEO IN ABITO DA CERIMONIA.

MORFEO      - Sei pronta, cara? Cara? Non mi rispondi? Ti senti poco bene?

VERONICA  - (DA FUORI) Sto arrivando.

MORFEO      - E sbrigati, tesoro, altrimenti rischieremo di fare tardi!

VERONICA  - (ENTRA VESTITA DA SPOSA) Eccomi!

MORFEO      - Sei bellissima!

VERONICA  - Veramente?

MORFEO      - Quando Morfeo Bellassai, figlio di Mardocheo Bellassai, dice che

                         sei bellissima, vuol dire che sei bellissima!

VERONICA  - Grazie!

MORFEO      - Ho sempre sognato questo momento! E tu?

VERONICA  - Io sono emozionata! Non capisco più niente!

MORFEO      - Qui c’è poco da capire! Ci stiamo andando a sposare! E stanotte

                         faremo follie!

VERONICA  - Certo, caro!

MORFEO      - Toccheremo il cielo con un dito!

VERONICA  - L’hai detto!!!!!!!

MORFEO      - E se la sorte ci sarà benigna, avremo anche dei bambini!

VERONICA  - Già!

MORFEO      - Tanti piccoli Bellassai! Figli di Morfeo Bellassai e nipoti

                          di Mardocheo Bellassai!

VERONICA  - Sarà stupendo!

MORFEO      - E allora, andiamo!

VERONICA  - Okay!

MORFEO      - Noi ce ne andiamo! Ci vediamo in chiesa!

LEOPOLDO – (DA FUORI) Va bene:

MORFEO      - Mi raccomando, sbrigatevi!

VERONICA  - A dopo!

LEOPOLDO – (DA FUORI) Ciao.

MORFEO E VERONICA ESCONO. ENTRA LEOPOLDO, ANCHE LUI, IN ABITO DA CERIMONIA.

LEOPOLDO – Queste maledette scarpe! Gliel’avevo detto che erano strette, ma

                        niente! Me l’hanno rifilate, per forza! Ed anche il vestito! Guardate

                        un po’ che c’è qua?! Stretto!

MAFALDA  - (DA FUORI) Se sei ingrassato che colpa ne ha il vestito?

LEOPOLDO – Ma quale ingrassato? E’ proprio il vestito che non c’è! E’ una

                         questione di vestibilità! Lasciatelo dire da me che me ne intendo!

                         Ma comunque, pazienza! Mi dispiace solo per le fotografie!

MAFALDA  - (SEMPRE DA FUORI) E tu tira in dentro la pancia!

LEOPOLDO – Spiritosa! Fai in fretta, piuttosto!!! Lo sai com’è mio fratello!

                         Maniaco della puntualità!

MAFALDA   - (DA FUORI) Un attimo, please!

LEOPOLDO – Ti metti a parlare inglese? Massì , il giorno del proprio matrimonio

                          si può anche fare! In fondo, è il giorno più bello della nostra vita!

                          Che ne dici? (NESSUNA RISPOSTA) Mafalda? Dico a te? Ci

                          sei?

MAFALDA   - (c.s.) Sto vestito! Maledizione!!!

LEOPOLDO – Ma che succede?

MAFALDA   - (c.s.) Stavo inciampando sul velo!!!!

LEOPOLDO – Hai bisogno di aiuto?

MAFALDA   - (c.s.) Così caschiamo tutti e due!!!!!

LEOPOLDO – Mi hai preso per imbranato?

MAFALDA   - (c.s.) Imbranato proprio no! Però……

LEOPOLDO – Però?

MAFALDA   - (c.s.) Punto! Non c’è bisogno di aggiungere altro!

LEOPOLDO – Comunque, ti vuoi sbrigare? Guarda che se non sei pronta entro due

                         minuti, me ne vado senza di te!!!!!

MAFALDA   - (ENTRANDO) Ora sei tu a fare lo spiritoso?

LEOPOLDO – Complimenti!

MAFALDA   - Come sto?

LEOPOLDO – Sei bellissima!

MAFALDA   - Anche tu!

LEOPOLDO – Questo matrimonio ci ha migliorati!

MAFALDA   - Il potere dell’amore!

LEOPOLDO – Sante parole! E’ come se fossimo illuminati da una luce particolare!

MAFALDA   - E allora, sbrighiamoci, prima che si fulmina la lampadina!!!!!!!

BUIO – MARCIA NUZIALE – LUCE SUL CORTEO FORMATO DA MORFEO E

VERONICA E LEOPOLDO E MAFALDA. APPENA ARRIVATI DAVANTI A PRUDENZIO, MORFEO SI STACCA DA VERONICA PER METTERSI VICINO A MAFALDA E LEOPOLDO SI POSIZIONA ACCANTO A VERONICA, FORMANDO COSI’ DUE NUOVE COPPIE: SONO LORO I NUBENDI.

PRUDENZIO – Fratelli, siamo qui riuniti per celebrare le nozze fra Leopoldo e

                           Veronica e quelle tra Morfeo e Mafalda! Diamo inizio alla

                           cerimonia, facendoci il segno della Croce!

SI SEGNANO TUTTI.

PRUDENZIO  - Dunque, cominciamo con Morfeo e Mafalda. Vuoi tu, Morfeo

                            Bellassai….

MORFEO        - (INTERVENENDO) Figlio di Mardocheo Bellassai!

PRUDENZIO  - Se ci permette?!

MORFEO        - Era per la precisione!

PRUDENZIO  - Ma è superfluo!

MORFEO        - Come, superfluo?! Mio padre è superfluo?

PRUDENZIO  - Che c’entra suo padre? Qui è lei che si deve sposare!

MORFEO       - Certo che sono io!

PRUDENZIO  - E allora, lasci fare a me!

MORFEO        - Non credo che se l’è presa?

PRUDENZIO  - Vogliamo continuare?

MORFEO        - Lei che dice?

PRUDENZIO  - Per cortesia!

MORFEO        - D’accordo, non parlo più!

PRUDENZIO  - Dicevo: vuoi tu Morfeo prendere come legittima sposa la qui

                           presente Mafalda?

MORFEO        - Mi sembra evidente!

PRUDENZIO  - Non basta!

MORFEO        - E allora, perché sarei venuto?

PRUDENZIO  - Deve rispondere: sì!

MORFEO        - E che ci vuole?

PRUDENZIO  - Io, ancora, non l’ho sentito!

MORFEO        - E va bene, sì!

PRUDENZIO  - Finalmente!

MORFEO        - Devo dire altro?

PRUDENZIO  - Basta così, per ora! E tu, Mafalda, vuoi prendere come legittimo

                           sposo, il qui presente Morfeo?

MAFALDA     - E me lo chiede?

PRUDENZIO  - Certo!

MAFALDA     - Perché, non si vede?

PRUDENZIO  - Basta soltanto che dica sì!

MAFALDA     - Ed io lo dico: sì! E non una volta! Cinque, sei, sette, otto..

PRUDENZIO  - E nove!

LEOPOLDO   - Mi rubate le battute?

PRUDENZIO  - ( A LEOPOLDO) Aspetta il tuo turno, tu!

LEOPOLDO   - No, era per la chiarezza!

PRUDENZIO  - E qua è tutto fin troppo chiaro!

MORFEO        - (A LEOPOLDO) Per cortesia, non disturbiamo la cerimonia!

LEOPOLDO    - Perché, cos’hai fatto fino adesso?

MORFEO        - ( A PRUDENZIO) Padre, per cortesia, faccia qualcosa!

PRUDENZIO  - Basta! Riprendiamo! Cari Morfeo e Mafalda, siete venuti

                           spontaneamente, avete manifestato il vostro consenso e

                           prendendone atto, vi dichiaro marito e moglie!

TUTTI             - Evviva!

MORFEO E MAFALDA SI BACIANO APPASSIONATAMENTE.

MORFEO        - E ora, con il permesso dei presenti, noi scappiamo!

MAFALDA     - Andiamo a consumare!

MORFEO        - Ci aspetta un pranzo meraviglioso!

MAFALDA     - Il pranzo viene dopo! Prima abbiamo un’altra cosa da fare!!!

LEOPOLDO   - (A MORFEO) Mo’ so’ fatti tuoi!

PRUDENZIO  - (A LEOPOLDO, IN TONO DI RIMPROVERO) Ma cosa

                            dici?

MORFEO        - Non si preoccupi, padre! Non temo niente e nessuno! Sono

                           all’altezza della situazione!

MAFALDA     - (INSOFFERENTE) Andiamo?

MORFEO        - Subito!

MAFALDA     - Tanti auguri a tutti!

MORFEO        - Auguri e figli maschi!!!!!

MORFEO E MAFALDA ESCONO.

PRUDENZIO  - E adesso, veniamo a voi. Vuoi tu, Leopoldo prendere come

                           legittima sposa, la qui presente Veronica?

LEOPOLDO   - Sì, lo voglio!

PRUDENZIO  - E tu, Veronica, vuoi prendere per legittimo sposo il qui presente

                           Leopoldo?

VERONICA    - Sì, lo voglio!

PRUDENZIO  - E allora, vi dichiaro marito e moglie! Lo sposo può baciare la

                           sposa!

LEOPOLDO   - Posso?

PRUDENZIO  - Se te lo dico io?

LEOPOLDO   - No, dico: non credo che commetto peccato?

PRUDENZIO  - Ora peccato è se non lo fai!

LEOPOLDO   - E meno male!

LEOPOLDO E VERONICA SI BACIANO.

PRUDENZIO  - Certo, questa è una favola e come nelle favole tutto finisce

                           bene! Ma nella realtà? Nella realtà, non sempre trionfano i buoni

                           sentimenti! Spesso i sogni non si realizzano! E non soltanto per

                          colpa della sfortuna, ma anche e, soprattutto, per colpa nostra!

                          Se avessimo più fiducia in noi stessi, forse anche gli elefanti

                          potrebbero volare! Cerchiamo di essere più belli! Ma non soltanto

                          fuori, anche un po’ dentro e vedrete che tutto sarà più facile! Anche

                          con qualche chilo in più o con qualche dente storto! E non me ne

                          vogliano i dietologi o i chirurghi plastici , non ce l’ho con loro!

                          Anzi, se ci fosse qualcuno disposto a interessarsi di questa gobbetta

                          al mio naso, magari con un interventino……

SI SENTE UN TERRIBILE TUONO! TANTO RUMOROSO DA FARE VENIRE
I BRIVIDI!

                         Come non detto! Lassù non vogliono! Buonanotte!!!!!

CRESCENDO MUSICALE E SIPARIO . FINE DELLA COMMEDIA.

 

     

Personaggi  :

LEOPOLDO  MAGRIS

DON  PRUDENZIO  MAGRIS (suo fratello)

MAFALDA                                 (sua dirimpettaia, arrapata)

VERONICA                                 (giovane “passeggiatrice”)

MORFEO  BELLASSAI              (protettore di Veronica)