Licenza di matrimonio

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LICENZA DI MATRIMONIO

LICENZA DI MATRIMONIO

di Libero Bigiaretti

PERSONAGGI:

Uomo

Donna

Secondo Uomo

Ragazzo

Inserviente

Altri Uomini e Donne

Gli uomini indossano una elegante tuta, con un distintivo smaltato sul petto, il cui colore indica la professione o il mestiere. La donna porta una gonna o minigonna e una maglia. Inserviente in tuta bianca.

Cateragia per il sito GTTEMPO

SIAMO ALL'INIZIO DEL SECOLO XXV

Voce da un microfono, mentre la scena è ancora buia.

«Si ricorda agli interessati che il rin­novo non può essere concesso per più di tre bienni consecutivi... Una nuova licenza potrà essere concessa dopo un anno di interruzione... AI termine di ogni semestre gli interessati possono dare di­sdetta di comune accordo... Il Modera­tore dei Costumi della Comunità risol­verà i casi controversi... ».

La voce si sentirà, a frammenti, anche du­rante tutto l'atto, quasi a commento dell'azio­ne, come è indicato nel testo. Mentre la voce legge l'ultimo paragrafo si illumina la:

SCENA I

Grande sala, nuda, chiara. Sul fondo tre sportelli (tipo banca o biglietterìa). Sul primo è scritto: Rilascio licenze, sul secondo: Rinnovi, sul terzo: Disdette. Uomini e donne, a coppie, davanti agli sportelli. Altre coppie pazzeggiano nella sala, discutono, qualcuno scherza. Non manca qualche isolato, uomo o donna. La coppia protagonista sta discutendo a bassa voce, ma vivacemente, al centro della sala. A un tratto la donna si stacca e si dirige con decisione verso lo sportello Disdette. L’uomo la chiama:

Uomo                     - Ma che fai?

Donna                    - (voltandosi). Lo vedi: vado a dare la disdetta.

Uomo                     - (rabbioso). Invece no, tu rinnovi.

Donna                    - Fossi matta.

Uomo                     - Un po' matta lo sei. Cerca di ragio­nare. Abbiamo la possibilità di stare insieme un altro biennio...

Donna                    - Grazie tante, non ne ho nessuna voglia.

Uomo                     - Ma se stiamo così bene insieme...

Donna                    - Stiamo bene solo in certi momenti. Litighiamo molto spesso, ricordatelo. Non ca­pisco perché dovremmo ricominciare.

Uomo                     - Litighiamo bene, in ogni caso, e fac­ciamo la pace stupendamente. Suvvia, sii ra­gionevole.

Donna                    - Proprio perché sono ragionevole vo­glio la disdetta. Ma ti rendi conto? Due anni e poi ancora due anni... No, basta. Ti ringrazio, caro, ma per me basta.

Uomo                     - (le si avvicina). Per l'ultima volta: andiamo a rinnovare. Magari per un seme­stre, su buona... (continua a parlare all'orec­chio della donna).

Donna                    - (ride, divertita). Sci un bel tipo. Però... sci troppo abitudinario. L'abitudine è vizio, ricordatelo. Ad ogni modo se ci tieni tanto...

SCENA II

Secondo Uomo      - (// sta osservando a distanza, da un po'. Vede che sono ancora indecìsi. Si avvicina). Scusate, dovrei dirvi qualcosa. Uomo      - Quale cosa? Va bene, la dica.

Secondo Uomo      - Preferirei che andassimo in una saletta per consultazioni: cinque minuti... Donna    - (commentando ironicamente). Ah, vuo­le la saletta. Dunque deve farci un discorso importante, riservato... Secondo Uomo         - Importante e riservato. D'ac­cordo. (Si rivolge all'inserviente) Per favore, ci apra una cabina per consultazioni.

SCENA III

Inserviente             - Un momento. Volete entrare tutti e tre?

Secondo Uomo      - Proprio così.

Inserviente             - Il Regolamento parla di coppie aventi necessità di colloqui riservati. Coppie dice, non dice mica terzetti.

Secondo Uomo      - Il Regolamento lo conosco meglio di lei. Niente vieta che si parli in tre, in quattro o anche in cinque. Nel paragrafo successivo il Regolamento parla di interes­sati. Su, apra.

Inserviente             - (brontolando). Per me coppia vuoi dire due persone.

Secondo Uomo      - E per me interessati può si­gnificare anche mille persone. La sua inter-pretazione del Regolamento è troppo perso­nale e restrittiva. Avanti, apra.

Inserviente             - (brontolando, poco convinto, pre­me un bottone su una parete. Si apre, scor­rendo, una porta).

SCENA IV

Saletta colloqui. Una specie di box, separato da altri box con semplici divisori. Due divani si fronteggiano. Un piccolo tavolo nel mezzo. Gli altri box sono al buio.

Secondo Uomo      - (rivolto alla coppia). Sedia­moci... da buoni amici.

Uomo                     - Non sarà mica una cosa lunga?

Donna                    - Il signore vorrà raccontarci la sua vita, suppongo. (Si siede, anche gli altri due si siedono).

Secondo Uomo      - Scusatemi. Vi sembrerò un po' indiscreto; ma io vi conosco...

Donna                    - La sua faccia non mi è nuova, di­fatti. Dove ci siamo visti?

Uomo                     - Io non l'ho mai visto. Frequento poco i dischi verdi: io (toccandosi sul petto dove c'è un dischetto rosso) sono un disco rosso e generalmente preferisco frequentare quelli come me: tecnici e programmatori di pro­duzione.

Secondo Uomo      - Io frequento un po' di tutto, anche i dischi bianchi, si figuri anche i qua­drati neri... Chiunque. Mi piace la varietà.

Donna                    - (sempre ironica). Ognuno ha i propri gusti...

Secondo Uomo      - Sono un buon cittadino. Ma veniamo a noi. Io vi conosco. So che litigate spesso... Vi ho osservato.

Uomo                     - Affari nostri.

Donna                    - Lei che c'entra? I dischi verdi non hanno mica funzione di Moderatori...

Secondo Uomo      - Se non mi lasciate parlare,.. Mi immischio negli affari vostri perché te qualche modo mi riguardano.

Uomo                     - Ma cosa vuole questo qui?

Secondo Uomo      - (fa un cenno per calmarlo. Mi riguarda perché, detto in poche parole sono già due anni che aspetto che vi decidiate a rescindere, a disdire…,  o come si diceva una volta, a divorziare.

 Donna                   - E perché?

Secondo uomo       -  E’ chiaro. (rivolto alla donna) perché voglio il mio turno con lei. Se non vi decidete rischio di aspettare altri due anni, e questo potrebbe nuocermi.

Uomo                     - Nuocerle? Vuol dire che potrebbe averne un danno o sentirsi poco bene? Ma scusi, perché vuole proprio il mio posto? Ci sono un sacco di turni a sua disposizione. Tutte le combinazioni possibili, e in qualsiasi comunità.

Secondo uomo       - Forse voglio il suo turno per la stessa ragione per la quale lei vuole convincere la signora a rinnovare.

Uomo                     - Che c’entra? Noi abbiamo sperimentato… un biennio intero sa?

Donna                    - Lascialo parlare.

Secondo Uomo      - (volgendosi a Lei) Ecco, mi lasci parlare: io ho proprio necessità, non saprei esprimermi diversamente, di fare un turno con lei. O due turni, o magari tre….

Donna                    - Necessità? Ha un modo di dire le cose…

Secondo Uomo      - La chiami come vuole. Il mio stato psichico e fisiologico lo esige. Le ho detto che mi piace la varietà; bene, da un po’ di tempo non mi piace più. Ho bisogno di sbloccarmi, di uscire da uno spiacevole stato di fissazione, che tra l’altro mi inibisce, mi deprime, abbassa il mio coefficiente di rendimento.

Uomo                     - Dia retta a me, lei ha bisogno di un periodo di relax in un sanatorium. Oppure di una piccola operazione. In cinque minuti la sbloccano….

Secondo uomo       - E’ molto più semplice, e anche più piacevole, che io faccia il mio turno con lei. (indica la donna)

Donna                    - Ma è proprio così bloccato?

Secondo Uomo      - Altro che bloccato! Mi succedono cose piuttosto strane; inquietudine, disappentenza. Pensi che le pillole euforizzanti risultano inutili e quelle oniriche non mi fanno effetto: continuo a fare sogni nei quali lei è sempre la mia partner…..

Donna                    - Ma che orrore! Non si vergogna? Senza che io ne sappia niente. Lei abusa di me nei suoi sporchi sogni….

Secondo Uomo      - Mi sento sessualmente inappagato con qualsiasi altra partner. Sono ridotto a chiedere continuamente delle disdette anticipate.

Uomo                     (ironico) Siamo in piena morbosità, caro Disco Verde.

Secondo Uomo      - può darsi. Ma dal momento che litigate sempre, perché non potrei provare?

Donna                    - E io non c’entro per nulla? Mi pare che anch’io debba dire il mio parere. Lei caro signor Disco Verde, se ne dimentica.

Secondo Uomo      - Per carità. Non lo dimentico affatto: però spero di avere il suo consenso. Consideri che se lei me lo rifiuta, io un disco verde, mi ridurrò a non essere più socialmente attivo, a non poter dare il mio contributo alla società, al progresso…. Diventerò un mediocre fruitore della felicità di base, un insufficiente consumatore di piacere.

Donna                    (rivolta all’Uomo) Una cosa così tu non avresti mai saputo dirmela. Tu quando hai citato il regolamento, non sai dire altro….

Uomo                     - Lo credo bene. Sono un uomo normale, io. Si rende conto, caro Disco Verde, che lei invece parla da anormale, da vizioso. Vada in clinica, vada, oppure si cerchi una bella partner.

Secondo Uomo      - Perché non se la cerca lei, qui (indica la donna) ormai l'ha ben sperimentata...

Uomo                     - La legge mi da facoltà di rinnovare.

 Donna                   - Eccolo qua: la legge. Non sa dire altro. Però ha ragione, la legge prevede... (Voce dell'altoparlante: La legge prevede la possibilità di tre rinnovi consecutivi, dopo il semestre propedeutico...) Secondo

Uomo                     - Come posso convincerla? Io mi trovo in fase di cristallizzazione erotica e mentale. Ho bisogno proprio di lei per uscirne. Capisce?

Donna                    - (colpita, fa una carezza quasi ma­terna, comprensiva, sul volto del Secondo Uomo). Poveretto... dev'essere fastidioso.

Uomo                     - (furioso). Roba da matti...

Secondo Uomo      - Ascolti. Anche se è Disco Rosso, tecnologo di la classe, avrà sentito parlare degli Innamorati...

Donna                    - (curiosa). Chi erano? Una setta, mi pare.

Uomo                     - Erano dei pazzi, dei barbari impazziti.

Secondo Uomo      - Erano qualche cosa di più, dal momento che tutta l'umanità è stata do­minata dagli Innamorati, anche nel periodo iniziale del grande Sviluppo Tecnologico.

Donna                    - Quanto tempo fa?

Uomo                     - Figurati. Roba del XIX secolo.

Secondo Uomo      - Anche del XX e del XXI.

Uomo                     - Ultimi residui di barbarie. Una cosa piuttosto sconcia, primitiva. Scomparsa al­l'Epoca della Grande Ricostruzione.

Secondo Uomo      - C'era una letteratura mera­vigliosa sull'argomento, in tutte le lingue non ancora unificate. Non se ne dovrebbe par­lare che in termini scientifici. Lo so. Sono un disco verde con oro...

Uomo                     - (con disprezzo). Filosofi e storici...

Secondo Uomo      - E ho letto molto, nelle lingue antiche.

Donna                    - Ma 'sti Innamorati, in sostanza, che facevano?

Uomo                     - Avevano inventato un rituale com-plicatìssimo per i loro rapporti sessuali... Ne avevano paura. Erano degli inibiti.

Secondo Uomo      - Per l'appunto; io mi trovo nella situazione degli antichi Innamorati.

Donna                    - Quelli che mangiavano carni di ani­mali, che si uccidevano tra loro, e piangevano sempre?

Uomo                     - Finiamola con questa buffonata. (Ri­volto alla donna) Su, andiamo a rinnovare. Questo signore ci fa perdere l'amplesso di mezzogiorno.

Donna                    - Veramente, io ti ho detto no, e se non l'hai capito posso ripetertelo.

Secondo Uomo      - (esultante). Grazie, grazie...

Donna                    - Ma posso dire no anche a lei.

Secondo Uomo      - E io non mi stancherò di aspettare.

Donna                    - Che buffo! Sembra vero, come lo dice.

Secondo Uomo      - Durante l'attesa penserò a lei.

Donna                    - Come farà a pensarmi? Mi vedrà in uno schermo telepatico tridimensionale, o cosa?

Secondo Uomo      - Ecco: lei sarà dentro ogni mio pensiero.

Donna                    - Mi fa proprio ridere: mi penserà anche quando produrrà materiale storico;e filosofico?

Secondo Uomo      - Certo. Penserò a lei e le parlerò come al tempo degli Innamorati. Era bello sa? Vuole provare?

Donna                    - (ridendo). Perché no? Magari sarà divertente.

 

SCENA V

Si fa buio. La scena è la medesima, variata soltanto da luci delicate e cangianti.

Secondo uomo e Donna         - (Sono soli. Lui le tiene le mani, si sporge verso di lei. Rifà una scena di seduzione romantica. Un po' grottesca, recitata con la necessaria esagera­zione. Lei è divertita: e un po' stupita, un po' presa dal gioco).

Secondo Uomo      - Poterti stare accanto, in questo modo, è la cosa che più ho desiderato da quando sono al mondo. L'ho sognato tante volte; immaginato, attimo per attimo: da quando t'ho vista per la prima volta ho fatto consistere la felicità in questo: starti vicino, tenere tra le mie la tua mano. Ci sono riuscito, ho compiuto un passo avanti, ma tu ti sei allontanata di nuovo. Anche così, accanto a me, sei irraggiungibile.

Donna                    - Caro, io non riesco a capirti... Se mi stai toccando!

Secondo Uomo      - Non mi basta più starti vicino. Lo capisci? Anzi, è un tormento mille volte più doloroso della lontananza. Sei qui con me, ma non sei mia.

Donna                    - Scusa, come potrei... Come può qual­cuno essere di qualcun altro?

Secondo Uomo      - Taci. Non sei mia. Mi ab­bandoni la tua mano, ma il tuo corpo è lontano, la tua bocca si nega. Se tu sapessi che spasimo pensare alla tua bocca, alle tue labbra; ai tuoi denti, alla tua lingua...

Donna                    - Ma insomma... Stai facendo una le­zione di odontoiatria?

Secondo Uomo      - Se tu vorrai, dopo... sarà tutto diverso... tra noi. Diventeremo una sola cosa... uniti strettamente (l'accarezza, in­sinua la mano nella scollatura, la incalza) Amore, vienimi incontro, abbandonati al mio desiderio. Fa che diventi anche il tuo de­siderio.

Donna                    - E dopo?

Secondo Uomo      - Dopo non ci lasceremo mai, fino alla morte.

Donna                    - La morte no...

Secondo Uomo      - Se non la vuoi, la morte sarà vinta da noi. Vieni, ho fame e sete, di te, e anche tu ardi, anche tu vuoi dissetarti Non negare.

Donna                    - E dopo?

Secondo Uomo      - Dopo... ricominceremo. Saremo insaziabili. Vivremo in una voluttà continua, inestinguibile.

Donna                    - Sì, ma dopo?

Secondo Uomo      - (sbuffa, poi riprende a recitare). Amore, dammi le tue labbra, dammi il tuo collo, il tuo seno, ecco, così mi senti? Sono tutto tuo, anima mia, mio unico desiderio (la incalza, la corica sul divano. Lei cede, si abbandona, si baciano avidamente. Poi risorge la vocetta di lei).

Donna                    - E dopo?

Secondo Uomo      - Dopo sarà come adesso…. (si abbracciano freneticamente, finché si buio completo).

SCENA VI

I tre sono di nuovo nella saletta di consultazione.

Donna                    - (un po' emozionata). La scena abbastanza buffa, ma molto interessante volta all'Uomo) Ti dirò che come eccitamento sessuale graduato funziona bene.

Uomo                     - Smettetela! (Rivolto al Secondo Uomo) La denuncerò per apologia di reato, per propaganda di idee corrotte. Lei vuoi farci ri­tornare a usanze barbariche; al... coso... come si chiama? al romanismo.

Secondo Uomo      - Prego: romanticismo. Vo­glio farvi capire che secoli e secoli fa c'era l'amore...

Donna                    - Ma scusi, l'amore c'è anche adesso: l'amore per la Comunicazione Universale, l'amore per la Scienza, l'amore per il Con­siglio generale intercontinentale...

Secondo Uomo      - Parlo dell'amore tra uomo e Donna.

Donna                    - E non c'è anche quello, forse? Si può fare l'amore liberamente nei turni sta­biliti. Tutti possono fare l'amore con tutti. È scritto nei testi scolastici.

Secondo Uomo      - Ciò non significa amarsi, al­meno nel senso classico. Non significa aver fatto esperienze di passione.

Donna                    - Di cosa?

Secondo Uomo      - Ho detto passione. Sì, un arcaismo. Niente me lo vieta.

Uomo                     - Brutalità, natura, istinto: bella roba.

Secondo Uomo      - Ma anche conoscenza.

Donna                    - Conoscenza di che cosa?

Secondo Uomo      - Di se stessi, principalmente.

Uomo                     - Non sono d'accordo: tutt'al più a furia li seguire quell'idea fissa, si finiva a far coincidere il senso del reale con l'aspetto lei proprio partner.

Secondo Uomo      - Tutto sbaglialo, invece: l’amore serviva principalmente a prendere coscienza di sé, delle proprie risorse emotive e fantastiche. E lei dovrebbe saperlo, dal momento che la sua ostinazione a voler rinnovare con la signora qui presente sa un pò di passione... o roba del genere.

Uomo                     - Ma la smetta con queste pagliacciate, siamo nel xxv secolo, non nel xx. (Rivolto alla donna) Sai come terminavano spesso le cenette come quella che ti ha mostrato lui? Furbo, l'amico Disco Verde. Si è fermato alla prima parte... Ma adesso ti farò vedere io la conclusione che lui ti ha tenuta nascosta.

SCENA VII

Come la Scena V. Luci colorate. La Donna e Secondo Uomo sono abbracciati sul divano. Dal fondo irrompe urlando Uomo.  Impugna una pistola. Spara sul Secondo Uomo, il quale, colpito, rotola a terra. La Donna si alza, discinta, terrorizzata. Implora l'Uomo: Non uccidermi. Non farlo». Uomo la prende di mira, freddamente. La Donna cerca scampo dietro il divano. Uomo la raggiunge spara. La Donna cade, contorcendosi, e chiedendo tra i rantoli:

Donna                    - Sto morendo? Davvero sto... more­ndo?...

Uomo                     - Sei già morta e anche lui è morto, anch'io muoio.

Ride ferocemente, si punta la pistola alla  tempia. Spara. Cade rumorosamente.

SCENA VIII

La saletta di consultazione. I tre sono seduti. Discutono.

Donna                    - È orribile, però ha aumentato la mia curiosità. Ma davvero facevano così? Senti, caro, un turno breve con lui, voglio farlo. Dev'essere formidabile, con quegli spari... quel gridare.

Uomo                     - Ma se mi avevi promesso di rinnovare con me... Mi avevi già dato la tua parola! E l'ho anche registrata...

Donna                    - (perplessa). Allora sai cosa faccio? Rinnovo con te e poi chiedo di usufruire del trimestre di adulterio. Credo che in tre mesi il signor Disco Verde potrà spie­garmi i costumi sessuali degli antichi.

Uomo                     - In generale sono contrario all'adul­terio, ma se ne fai una questione di prin­cipio, è giusto: ti spetta.

Secondo Uomo      - Sono contrario anch'io. De­cisamente contrario. No, cara, non mi basta. L'adulterio non è rinnovabile e non com­porta coabitazione: lei sa meglio di me che da diritto soltanto a tre ore al giorno. Grazie tante. Ho aspettato un biennio, e adesso mi si concede una serie di appuntamenti fret­tolosi negli alberghi attrezzati per questo, con il sorvegliante elettronico che controlla l'orario e registra gli orgasmi... No, non mi va.

Donna                    - Guardi che un trimestre è abbastanza lungo. Tre mesi sono novanta giorni, di­ciamo ottanta, settantotto con i giorni di interruzione: fanno un bel po' di ore per stare insieme...

Secondo Uomo      - (eccitalo). Io ti voglio per due anni e poi per altri due e ancora per altri due anni... per altri...

(Voce del microfono: Si ricorda agli interes­sali che il rinnovo non può essere concesso per più di tre bienni. Una nuova licenza potrà essere concessa dopo un biennio di interruzione).

Secondo Uomo      - ... ti voglio per tutti i bienni possibili, di giorno e di notte, con completa, integrale coabitazionè; ti voglio stare accanto... sempre...

Donna                    - Ma è un po' matto, sul serio...

Uomo                     - Te l'avevo detto: non solo è un po' mallo, ma è anche un elemento antisociale. Potrebbe anche essere un cospiratore spaziale, o un provocatore, e bisognerebbe farlo isolare, immediatamente.

Donna                    - Hai ragione, effettivamente un tipo così non mi convince molto. (Riflette) E va bene, hai ragione tu, rinnoviamo. Però non escludo di poter beneficiare del periodo di adulterio, con lui o con un altro.

SCENA IX

La sala con gli sportelli, come la scena I. Uomo e donna escono insieme. Sono al­legri, vanno verso lo sportello dei Rinnovi. Il Secondo Uomo li segue, si avvicina alla Donna, le mormora:

Secondo Uomo      - Promettimi almeno il tri­mestre di adulterio.

Donna                    - Vedrò. Ecco, guardi, per non di­menticarlo, lo segno sul taccuino. (Esegue) Va bene? Credo che si potrà combinare durante le Vacanze d'Inverno.

UOMO                  - (Si tiene lontano. Ormai è sicuro del rinnovo. Lascia che i due parlottino. Si distrae, non si accorge che la Donna e il Secondo Uomo si danno una stretta di mano e si lasciano).

Donna                    - (Rimasta sola si volge di qua e di là, cercando l'Uomo. Il suo sguardo incontra invece il Ragazzo).

SCENA X

Il Ragazzo è molto bello, alto, slanciato, la guarda con ammirazione. Le ' va incontro con un po' di timidezza.

Ragazzo                 - Scusa, sei libera?

Donna                    - Veramente stavo per rinnovare (si accorge che Uomo e Secondo Uomo stanno discutendo animatamente in fondo alla sala) con uno di quei due, laggiù...

Ragazzo                 - Per favore non farlo. Mi piace­rebbe molto fare il semestre propedeutico con te.

Donna                    - Scegliti una ragazzina come te. Una fresca di studi. Forse ti puoi trovare meglio, dammi retta.

Ragazzo                 - Preferirei invece farlo con te. Devi essere molto brava e scrupolosa.

Donna                    - (incuriosita). È il tuo primo periodo?

Ragazzo                 - Di convivenza sì. Naturalmente ho fatto il corso pratico. In tecniche ses­suali sono tra i migliori del mio corso. Ma sai com'è: a scuola è un po' noioso. Ho avuto un professore, figurati, che non ce la faceva a fare le dimostrazioni... Gli ve­niva sonno.

Donna                    - (indignata). Ma come? Tengono an­cora dei centenari nelle scuole?

Ragazzo                 - Non era un centenario. Ma si stan­cava facilmente. Be' allora, ti decidi?

Donna                    - Mica male. Mi interessi abbastanza, benché i ragazzi siano troppo esigenti. Co­nosci le condizioni: semestre non impegna­tivo. Anzi ti dico fin da ora che non in­tendo rinnovare. Intesi?

Ragazzo                 - Per me, va bene. Sei mesi sono tanti. (La prende subito sottobraccio per condurla allo sportello Licenze).

Donna                    - Scusami, ma una spiegazione a quelli lì gliela devo. (Fa un cenno di richiamo a Uomo. Questi si avvicina, seguito dal Secondo Uomo).

Donna                    - Scusami, caro. Ho cambiato idea, per il momento. Voglio aiutare questo ra­gazzo che deve fare il turno propedeutico.

Uomo                     - Questo non è serio, via, non è degno di un Triangolo Giallo come te... Eppoi, guarda: ti conosco, ti annoierai con un principiante, dammi ascolto. E ti stancherai inu­tilmente.

Donna                    - Abbi pazienza, fai anche tu un pe­riodo di sei mesi, con una di primo turno. Poi magari ci ritroveremo.

Uomo                     - (si volta adirato verso il Secondo Uomo). È tutta colpa sua!

Secondo Uomo      - Semmai sarà colpa di questo ragazzo: molto gradevole, effettivamente.

Uomo                     - No. È lei che le ha messo in testa tutte quelle stupidaggini comportamentali del passato. Io la denuncio... Per propaganda... Immorale... Antisociale...

Secondo Uomo      - Come Disco Verde con Oro, se lei mi denuncia tutt'al più pagherò una multa di tempo libero.

Uomo                     - Eh, già, la solita storia! Voi siete i privilegiati, voi Dischi Verdi: i meno utili di tutti, e i più coccolati. Le solite ingiustizie!

Mentre Donna e Ragazzo se ne vanno alle­gramente, e i due uomini litigano lanciandosi brevi frasi tipo: « Faccia il favore », « Cosa crede? », « Ma si calmi », «Si calmi lei »... la voce del microfono scandisce cu­pamente:

L'INGIUSTIZIA E' SCOMPARSA

L'INFELICITÀ' E' SCONOSCIUTA

IL DOLORE NON ESISTE PIÙ'

TUTTI POSSONO

FARE L'AMORE CON TUTTI

FINE